SANITÀ L'innovazione digitale è Tunica cura possibilesanitÀ l'innovazione digitale è tunica cura...

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STORIA DI COPERTINA INDUSTRY DISRUPTION / 9 / SANITÀ: SCENARIO STORIA DI COPERTINA STORIA DI COPERTINA STORIA DI COPERTINA STORIA DI C SANITÀ L'innovazione digitale è Tunica cura possibile CON UNA SPESA SANITARIA SOSTANZIALMENTE STABILE, L'INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE E L'AUMENTO DELL'ASPETTATIVA DI VITA, L'ACCESSO ALLE CURE RISCHIA DI RISULTARE DIFFICILE PER UNA FETTA SEMPRE PIÙ AMPIA DELLA POPOLAZIONE. QUALE SOLUZIONE? PER L'OSSERVATORIO INNOVAZIONE DIGITALE IN SANITÀ DEL POLITECNICO DI MILANO, LA SOLA RISPOSTA POSSIBILE È LA DIGITALIZZAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO CON L'INTRODUZIONE DI PARADIGMI INNOVATIVI anità e digitale: uno spazio per innovare" è stato il titolo del Convegno di presentazione dei dati dell'Os- servatorio Innovazione Digitale in Sa- nità del Politecnico di Milano e Mariano Corso; Responsabile scientifico dell'Osser- vatorio, spiega i razionali che hanno deter- minato la scelta di questo titolo: "Bisogna partire da alcuni dati di contesto - dice Corso - e precisamente dal fatto, in primo luogo, che la spesa sanitaria pubblica negli ultimi anni è stata praticamente stabile con una crescita della componente a carico del- le famiglie. Il secondo dato da considerare è l'invecchiamento demografico che, insieme all'aumento della speranza di vita, farà ul- teriormente lievitare la spesa, considerato anche il fatto che l'Italia, all'interno dei pa- esi OCSE, è quella con la più bassa aspetta- tiva di vita in buona salute (65 anni). Infine, il livello di qualità dei servizi sanitari è già in declino e non deve essere ulteriormente peggiorato: secondo l'ultimo rapporto Euro Health Consumer Index, l'Italia è passata tra il 2010 e il 2017 dal 14° al 21° posto delle 35 nazioni censite a livello europeo rispet- to alle performance del sistema sanitario; siamo tra i peggiori paesi per accessibilità ai servizi e tempi di attesa, gestione dei pa- zienti anziani sul territorio e possibilità di offrire cure di nuova generazione". Innovazione digitale: la strada per rispondere al fabbisogno del cittadino "Se il divario Ira risorse disponibili e bisogni è quindi destinato ad aumentare, creando uno spazio che mette a rischio la sostenibilità del sistema sanitario e la quali- tà delle cure, una sola è la strada per rispon- dere a questa vera e propria emergenza e colmare questo spazio: l'innovazione digi- 62 ZeroUno 416 - giugno 2018 - www.zerounovvi'hit La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 05/07/2018 Pag. 62 N.416 - giugno 2018 ZeroUno diffusione:15000 tiratura:15000

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SANITÀL'innovazionedigitale è Tunicacura possibile

CON UNA SPESA SANITARIA SOSTANZIALMENTE STABILE, L'INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE E L'AUMENTO DELL'ASPETTATIVA

DI VITA, L'ACCESSO ALLE CURE RISCHIA DI RISULTARE DIFFICILE PER UNA FETTA SEMPRE PIÙ AMPIA DELLA POPOLAZIONE. QUALE

SOLUZIONE? PER L'OSSERVATORIO INNOVAZIONE DIGITALE IN SANITÀ DEL POLITECNICO DI MILANO, LA SOLA RISPOSTA POSSIBILE È

LA DIGITALIZZAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO CON L'INTRODUZIONE DI PARADIGMI INNOVATIVI

anità e digitale: unospazio per innovare" è stato il titolo delConvegno di presentazione dei dati dell'Os-servatorio Innovazione Digitale in Sa-nità del Politecnico di Milano e MarianoCorso; Responsabile scientifico dell'Osser-vatorio, spiega i razionali che hanno deter-minato la scelta di questo titolo: "Bisognapartire da alcuni dati di contesto - diceCorso - e precisamente dal fatto, in primoluogo, che la spesa sanitaria pubblica negliultimi anni è stata praticamente stabile conuna crescita della componente a carico del-le famiglie. Il secondo dato da considerare èl'invecchiamento demografico che, insiemeall'aumento della speranza di vita, farà ul-teriormente lievitare la spesa, consideratoanche il fatto che l'Italia, all'interno dei pa-esi OCSE, è quella con la più bassa aspetta-tiva di vita in buona salute (65 anni). Infine,il livello di qualità dei servizi sanitari è già

in declino e non deve essere ulteriormentepeggiorato: secondo l'ultimo rapporto EuroHealth Consumer Index, l'Italia è passatatra il 2010 e il 2017 dal 14° al 21° posto delle35 nazioni censite a livello europeo rispet-to alle performance del sistema sanitario;siamo tra i peggiori paesi per accessibilitàai servizi e tempi di attesa, gestione dei pa-zienti anziani sul territorio e possibilità dioffrire cure di nuova generazione".

Innovazione digitale: la stradaper rispondere al fabbisogno del cittadino

"Se il divario Ira risorse disponibili ebisogni è quindi destinato ad aumentare,creando uno spazio che mette a rischio lasostenibilità del sistema sanitario e la quali-tà delle cure, una sola è la strada per rispon-dere a questa vera e propria emergenza ecolmare questo spazio: l'innovazione digi-

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Campioni: 48 Ciò; 96 Direttori

FONTE: OSSERVATORIO INNOVAZIONE DIGITALE IN SANITÀ DEL POLITECNICO DI MILANO

tale", afferma Corso. Innovazione che deverealizzarsi su tre livelli:

I 1. Rinnovamento organizzativo etecnologico: occorre ripensare i processi e imodelli organizzativi delle aziende sanita-rie e delle Regioni. "Il digitale può aiutare adattuare alcuni modelli come lo spostamentodelle cure dall'ospedale al territorio, riilefì-nendo i processi di presa in carico dei sem-pre più numerosi pazienti cronici in mododa ridurre esami e ricoveri evitabili, miglio-rando contemporaneamente l'accesso allecure. Grazie ad applicazioni di intelligenzaartificiale e ai big data analytics ci si puòsempre più orientare verso una medicina diprecisione che consenta di personalizzare lacura, migliorandone l'efficacia e riducendogli sprechi", spiega Corso, che però mette inguardia: "Ma tutto questo non basta. Ci vo-gliono anche gli altri due livelli":

• 2. Empowerment del cittadino pa-ziente: "11 sistema non funzionerà se il cit-tadino non assume un ruolo attivo, diven-tando uno degli attori del coordinamentodella propria salute", dichiara il Responsa-bile scientifico dell'I )sservatorio e in questoil digitale può assumere un ruolo crucialeconsentendo: l'accesso a informazioni auto-revoli attraverso Internet, l'accesso ai propri

dati clinici tramite il Fascicolo SanitarioElettronico, il monitoraggio del proprio stiledi vita con le App, una continua comunica-zione con il proprio medico anche attraver-so strumenti digitali.

• 3. Sviluppo di nuove competenze pergli operatori sanilari: "Ripensare le compe-tenze degli operatori medico sanitari è lagrande sfida da affrontare perché anche nel-la Sanità la competenza digitale è indispen-sabile per poter erogare le cureattraverso nuovi canali", diceCorso.

Occorre quindi iden-tificare e sviluppare talicompetenze nei giusticontesti e con le correttemodalità, partendo dallaformazione universitaria econtinuando con la forma-zione continua e l'appren-dimento "on thè job".

L'Osservatorio hastimato che con la sola di-gitalizzazione dei servizi diprenotazione esami e ritiroreferti, si otterrebbero risparmidi: 1.150 milioni di euro per l'ac-cesso a informazioni su prestazioni

MARIANO CORSORESPONSABILE SCIENTIFICOOSSERVATORIOINNOVAZIONE DIGITALE INSANITÀ DEL POLITECNICODI MILANO

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e strutture sanitarie; 1.430 milioni di curoper la prenotazione di visite ed esami; 980milioni di euro per il pagamento di visite edesami.

"Si tratta di costi nascosti attualmentea carico della collettività che potrebbero es-sere ridotti se non annullati attraverso l'of-ferta e l'utilizzo di semplici servizi digitali alcittadino", commenta Corso.

L'innovazione digitale nelle aziendesanitarie italiane: a che punto siamo?

La Cartella Clinica Elettronica (CCE)si conferma l'ambito ritenuto più rilevanteper supportare gli obiettivi strategici dellestrutture sanitarie, con il 72% delle Dire-zioni che lo indica come prioritario, in fortecrescita rispetto a quanto rilevato lo scorsoanno (59%). All'interno della CCE sonopresenti in modo diffuso funzionalità comela consultazione dei referti e immagini (asupporto di oltre il 60% delle attività) e diorder management (74%), mentre sonomolto meno diffuse funzionalità avanzate,come la gestione del diario medico e/o in-fermieristico e la farmacoterapia, che re-stano presenti in meno della metà del cam-pione (anche se in leggera crescita rispettoall'anno precedente). Un aumento degli in-vestimenti (18 milioni di euro rispetto ai 12dell'anno precedente) si registra invece perle soluzioni di Mobile Hospital (applicazio-ni e strumenti che supportano le attività delpersonale sanitario in mobilità).

Al secondo posto tra le priorità si atte-stano i Servizi digitali al cittadino: nel 2017sono stati investiti in quest'ambito 19 milio-ni di euro; il 61% degli interpellati prevededi aumentare il budget nel 2018. I sei-vizipiù diffusi sono la possibilità di scaricare ireferti via Web, di confermare/ricordare, edeventualmente disdire, appuntamenti e diprenotare le prestazioni online.

Anche quest'anno, come rilevato nell'e-dizione 2017, aumenta la quota di direttoriche indica lo sviluppo di business intelli-gence e big data analytics come prioritario

(45% rispetto al 36% dello scorso anno) no-nostante in realtà gli investimenti abbianoavuto una lieve flessione (13 milioni controi 15 della rilevazione precedente). Andandoin profondità su questo aspetto, risulta chele informazioni vengono analizzate prin-cipalmente con strumenti di descriptiveanalytics (71%) per descrivere la situazioneattuale e passata, mentre solo nel 4% deicasi vengono utilizzati strumenti di predic-tive analytics per cercare di ipotizzare cosapotrebbe accadere in futuro. Per lo sviluppodi soluzioni di analytics, così come per le al-tre soluzioni digitali, la principale barrieraall'introduzione è di tipo economico.

Infine l'Osservatorio ha interrogatoCIO e Direzioni strategiche sugli ambitiche avranno maggiore impatto nei prossi-mi 5 anni: le due figure concordano su Bigdata analytics per la medicina di precisione(con una maggiore fiducia riposta in questesoluzioni da parte dei Direttori, rispetto aiCIO) mentre sono decisamente discordan-ti sull'impatto di Cognitive computing emadrine learning (39% dei CIO e 20% deiDirettori).

Ci soffermiamo sul primo ambito, fa-cendo riferimento alla figura che fotografal'opinione di CIO e Direttori sull'orizzontetemporale di introduzione delle stesse tec-nologie nelle proprie realtà. Come si vede,la previsione di introduzione per big dataanalytics non è immediata (solo il 17% neprevede l'adozione entro 2 anni), per il 51%è prevista tra 2 e 5 anni: i ricercatori dell'Os-servatorio evidenziano che, sebbene questeapplicazioni consentirebbero di aumentarenotevolmente l'efficacia delle cure permet-tendo di definire trattamenti e cure speci-fiche per il singolo paziente, gli stessi CIOe Direttori indicano questo ambito comequello più complesso da attuare in quan-to occorre investire per diffondere le variepiattaforme che raccolgono i dati e integrar-le poi in modo efficiente e coerente con leregole sempre più stringenti di protezionedei dati personali. (RE) •

64 ZcTol'nu 410 - giugno 2018 - wwu.ztTounoweb.it

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