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GALILEO SETTIMANA DELLA SCIENZA E INNOVAZIONE
Oltre i confini dell'azienda, l' innovazionecollaborativa quale strumento di competitivitàdelle pmi06/05/2019 13:08
L'innovazione e con essa la trasformazione digitale costituiscono oggi il driver principaledella crescita economica e della competitività. In un tessuto economico quale quello Veneto,caratterizzato da imprese di piccola e media dimensione ciò comporta la necessità di adottareun approccio collaborativo e aperto. L'innovazione diventa quindi un obiettivo da perseguirenon più solo all'interno del perimetro dell'azienda, ma anche al di fuori di essa (c.d. OpenInnovation), attraverso l'interazione sinergica di vari player, quali le Università, i centri diricerca, i fornitori, start-up, e persino gli stessi concorrenti. In questa realtà, così complessaanche dal punto di vista delle relazioni giuridiche, acquisisce un ruolo essenziale l'InnovationManager, che, a seconda delle specifiche esigenze saprà scegliere lo strumento più adatto alpiù efficace ed efficiente processo di sviluppo dell'innovazione, attivando ove possibile i fondiper l'innovazione disponibili sia a livello regionale che a livello Europeo. In occasione diGalileo Settimana della Scienza e Innovazione, manifestazione in un territorio che èlaboratorio nazionale di eccellenza dell'innovazione, CBA promuove - collaborando conl'Innovation and Technology Law Lab deli.'Università di Padova - un momento di confronto edibattito in programma per l'8 maggio 2019 a partire dalle ore 18:00 presso PalazzoMoroni.
Barbara Sartori, avvocato - partner CBA parlerà di Gestione contrattuale dell'InnovazioneCollaborativa e strutture alternative al tradizionale modello di transazioni M&A: nuoviobiettivi commerciali e manageriali (network agreements, joint venture..), Marco Gorini,delegato italiano UNI/CNI presso ISO/TC279 Innovation Management de I processi digestione dell'innovazione: sviluppi internazionali nell'ambito della normativa tecnica.
L'Innovation Manager quale professione del futuro e il ruolo degli ordini professionali,Claudia Sandei, docente di Diritto Industriale e delle Nuove Tecnologie Università di Padova,di Hackathon, Social Media Contest e altri strumenti di innovazione non convenzionale:profili giuridici, Lucio Antonello, dottore commercialista - partner Cortellazzo&Soatto divoucher per l'Innovation Manager e gli altri incentivi a sostegno delle imprese.
Tutte le novità della Legge di Bilancio 2019 e Giorgia Farella, strategy & innovation managerAlperia Bartucci racconterà l'esperienza di innovazione dell'azienda. Interverrà ancheRiccardo Pancolini AD e Direttore Tecnico Cib Unigas SpA.
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L'intervista Mercati e Impresa News dagli studi Professione Legale
Data pubblicazione: 06/05/2019
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Oltre i confini dell'azienda, l' innovazione collaborativa quale strumento di competitività delle pmi
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"Oltre i confini dell'azienda, l'innovazione collaborativa quale strumento di competitività delle pmi": incontro a Padova f j padovaoggi.it/eventi/oltre-confini-azienda-pmi-moroni-8-maggio-2019.html
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OLTRE I CONFINI DELL'AZIENDA L'INNOVAZIONE COLLABORATIVA QUALE STRUMENTO DI COMPETITIVITÀ DELLE PMI
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B Maggio 2019 Ole 1B:DD - 19.15
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Daniele 07 maggio 2019 15:05 L'innovazione e con essa la trasformazione digitale costituiscono oggi il driver principale della crescita economica e della competitività. In un tessuto economico quale quello Veneto, caratterizzato da imprese di piccola e media dimensione ciò comporta la necessità di adottare un approccio collaborativo e aperto. L'innovazione diventa quindi un obiettivo da perseguire non più solo all'interno del perimetro dell'azienda, ma anche al di fuori di essa (ed. Open Innovation), attraverso l'interazione sinergica di vari player, quali le Università, i centri di ricerca, i fornitori, start-up, e persino gli stessi concorrenti. In questa realtà, così complessa anche dal punto di vista delle relazioni giuridiche, acquisisce un ruolo essenziale [Innovation Manager, che, a seconda delle specifiche esigenze saprà scegliere lo strumento più adatto al più efficace ed efficiente processo di sviluppo dell'innovazione, attivando ove possibile i fondi per l'innovazione disponibili sia a livello regionale che a livello Europeo. In occasione di Galileo Settimana della Scienza e Innovazione, manifestazione in un territorio che è laboratorio nazionale di eccellenza dell'innovazione, CBA promuove - collaborando con Nnnovation and Technology Law Lab dell'Università di Padova - un momento di confronto e dibattito in programma per P8 maggio 2019 a partire dalle ore 18 presso Palazzo Moroni.
Barbara Sartori, avvocato - partner CBA parlerà di Gestione contrattuale dell'Innovazione Collaborativa e
strutture alternative al tradizionale modello di transazioni M&A: nuovi obiettivi commerciali e manageriali (network
agreements, joint venture..), Marco Gorini, delegato italiano UNI/CNI presso ISO/TC279 Innovation Management
de /processi di gestione dell'innovazione: sviluppi internazionali nell'ambito della normativa tecnica. L'Innovation
Manager quale professione del futuro e il ruolo degli ordini professionali, Claudia Sandei, docente di Diritto
Industriale e delle Nuove Tecnologie Università di Padova, di Hackathon, Social Media Contest e altri strumenti di
CBA WEB
innovazione non convenzionale: profili giuridici, Lucio Antonello, dottore commercialista - partner Cortellazzo&Soatto di voucher per /'Innovation Manager e gli altri incentivi a sostegno delle imprese. Tutte le novità della Legge di Bilancio 2019 e Giorgia Farella, strategy & innovation manager Alperia Bartucci racconterà l'esperienza di innovazione dell'azienda. Interverrà anche Riccardo Pancolini AD e Direttore Tecnico Cib Unigas SpA.
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Home Economia Tax & Legal La via della crescita e dell’internazionalizzazione delle imprese venete passa dall’openinnovation
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Economia Tax & Legal
La via della crescita edell’internazionalizzazione delleimprese venete passa dall’openinnovation
Se ne è parlato nella cornice del Galileo Festival alla tavola
rotonda “Oltre i confini dell’azienda” con imprese e
professionisti organizzata da CBA insieme con l’Innovation and
Technology Law Lab dell’Università di Padova.
L’innovazione e la trasformazione digitale costituiscono oggi il
driver principale della crescita economica e della competitività.
In un tessuto economico quale quello Veneto, caratterizzato da
imprese di piccola e media dimensione, ciò comporta la
necessità di adottare un approccio collaborativo e aperto.
Se il Veneto marcia più spedito del resto d’Italia con un pil
2018 cresciuto dell’1,1%, anche grazie agli investimenti fissi
(più 4,3%) e all’export (63,3 miliardi di euro, +2,8%)
soprattutto di meccanica, i metalli, i prodotti del comparto
moda e agroalimentare (vino), per proseguire un trend positivo
le imprese devono continuare a riorganizzarsi, anche attraverso
Di PBV Monitor - 11 Maggio 2019 0
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Data pubblicazione: 11/05/2019
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La via della crescita e dellinternazionalizzazione delle imprese venete passa dallopen innovation
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schemi e modelli nuovi e innovativi come quelli proposti
dall’open innovation.
Di questo si è parlato in occasione di Galileo Settimana della
Scienza e Innovazione, manifestazione in un territorio che è
laboratorio nazionale di eccellenza dell’innovazione, durante
una tavola rotonda con imprese e professionisti promossa da
CBA insieme con l’Innovation and Technology Law Lab
dell’Università di Padova.
L’avvocato Barbara Sartori, partner CBA intervenuta su
Gestione contrattuale dell’Innovazione Collaborativa e strutture
alternative al tradizionale modello di transazioni M&A: nuovi
obiettivi commerciali e manageriali (network agreements, joint
venture..) ha commentato: “Il mercato in cui ci troviamo,
sempre più competitivo, complesso e technology-driven,
impone alle aziende di mettere l’innovazione al centro dei
propri piani industriali, adottando strategie di sviluppo efficienti
ed efficaci. In tale contesto, i processi d’innovazione non
possono più rimanere confinati all’interno del perimetro
aziendale, ma devono aprirsi ai contributi provenienti da
soggetti terzi, quali centri di ricerca, università, start-up, ma
anche clienti, fornitori e persino concorrenti. Open innovation
tuttavia non significa libero accesso alla propria tecnologia e
alle proprie conoscenze, al contrario, presuppone una maggior
consapevolezza dell’importanza degli asset di proprietà
intellettuale (marchi, brevetti, modelli, design, copyright,
segreti commerciali) e l’adozione di chiare strategie di tutela di
essi. La gestione dei diritti di proprietà intellettuale ed in
particolare le scelte operate in ordine alla titolarità, alla tutela
ed all’accessibilità dei risultati dell’innovazione collaborativa,
divengono dunque il fulcro di tutti gli strumenti contrattuali
attraverso i quali si strutturano le varie forme di open
innovation, a partire dagli accordi di riservatezza, per poi
passare agli accordi di ricerca commissionata, di sviluppo
congiunto, ai consortium agreement (richiesti per l’attuazione
dei progetti europei Horizon 2020), fino alle forme aggregative
più stabili delle joint venture e dei contratti di rete”
L’innovazione diventa quindi un obiettivo da perseguire non più
solo all’interno del perimetro dell’azienda, ma anche al di fuori
di essa, attraverso l’open Innovation, il modello di innovazione
individuato dall’economista californiano Henry Chesbrough che
prevede l’interazione sinergica di vari player, quali le Università,
i centri di ricerca, i fornitori, start-up, e persino gli stessi
concorrenti. In questa realtà, così complessa anche dal punto
di vista delle relazioni giuridiche, acquisisce un ruolo essenziale
l’Innovation Manager, che, a seconda delle specifiche esigenze
saprà scegliere lo strumento più adatto al più efficace ed
efficiente processo di sviluppo dell’innovazione, attivando ove
possibile i fondi per l’innovazione disponibili sia a livello
regionale che a livello Europeo
Claudia Sandei, docente di Diritto Industriale e delle Nuove
Tecnologie dell’Università di Padova, parlando di Hackathon,
Social Media Contest e altri strumenti di innovazione non
convenzionale, ha sottolineato il ruolo centrale dell’Università:
Data pubblicazione: 11/05/2019
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“Il nostro Ateneo – ha commentato la Professoressa Sandei –
ha una lunga storia di collaborazione con le imprese, che si
esprime in varie forme: dalle ricerche su commissione ai
dottorati in Azienda, passando per la formazione su misura ed
ora attraverso gli hackathon. L’auspicio è che nel futuro la
sinergia possa coinvolgere sempre più aree di ricerca. Come
ITLL, abbiamo all’attivo alcune esperienze importanti di
consulenza e formazione legale in ambito digital e puntiamo a
rafforzare ulteriormente i rapporti con le Imprese del territorio”.
PBV Monitor
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La via della crescita e dell’internazionalizzazione delleimprese venete passa dall’open innovation
POSTED BY: REDAZIONE WEB 11 MAGGIO 2019
Se ne è parlato nella cornice del Galileo Festival alla tavola rotonda “Oltrei confini dell’azienda” con imprese e professionisti organizzata da CBAinsieme con l’Innovation and Technology Law Lab dell’Università diPadova.
Se ne è parlato nella cornice del Galileo Festival alla tavola rotonda “Oltrei confini dell’azienda” con imprese e professionisti organizzata da CBAinsieme con l’Innovation and Technology Law Lab dell’Università di
Padova.
L’innovazione e la trasformazione digitale costituiscono oggi il driver principale della crescitaeconomica e della competitività. In un tessuto economico quale quello Veneto, caratterizzato daimprese di piccola e media dimensione, ciò comporta la necessità di adottare un approcciocollaborativo e aperto.
Se il Veneto marcia più spedito del resto d’Italia con un pil 2018 cresciuto dell’1,1%, anche grazie agliinvestimenti fissi (più 4,3%) e all’export (63,3 miliardi di euro, +2,8%) soprattutto di meccanica, imetalli, i prodotti del comparto moda e agroalimentare (vino), per proseguire un trend positivo leimprese devono continuare a riorganizzarsi, anche attraverso schemi e modelli nuovi e innovativicome quelli proposti dall’open innovation.
Di questo si è parlato in occasione di Galileo Settimana della Scienza e Innovazione, manifestazione inun territorio che è laboratorio nazionale di eccellenza dell’innovazione, durante una tavola rotondacon imprese e professionisti promossa da CBA insieme con l’Innovation and Technology Law Labdell’Università di Padova.
L’avvocato Barbara Sartori, partner CBA intervenuta su Gestione contrattuale dell’InnovazioneCollaborativa e strutture alternative al tradizionale modello di transazioni M&A: nuovi obiettivicommerciali e manageriali (network agreements, joint venture..) ha commentato: “Il mercato in cui citroviamo, sempre più competitivo, complesso e technology-driven, impone alle aziende di metterel’innovazione al centro dei propri piani industriali, adottando strategie di sviluppo efficienti edefficaci. In tale contesto, i processi d’innovazione non possono più rimanere confinati all’interno delperimetro aziendale, ma devono aprirsi ai contributi provenienti da soggetti terzi, quali centri diricerca, università, start-up, ma anche clienti, fornitori e persino concorrenti. Open innovationtuttavia non significa libero accesso alla propria tecnologia e alle proprie conoscenze, al contrario,presuppone una maggior consapevolezza dell’importanza degli asset di proprietà intellettuale (marchi,
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Data pubblicazione: 11/05/2019
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ON "LA VIA DELLA CRESCITA E DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE VENETE PASSA DALL’OPEN INNOVATION"
brevetti, modelli, design, copyright, segreti commerciali) e l’adozione di chiare strategie di tutela diessi. La gestione dei diritti di proprietà intellettuale ed in particolare le scelte operate in ordine allatitolarità, alla tutela ed all’accessibilità dei risultati dell’innovazione collaborativa, divengono dunqueil fulcro di tutti gli strumenti contrattuali attraverso i quali si strutturano le varie forme di openinnovation, a partire dagli accordi di riservatezza, per poi passare agli accordi di ricercacommissionata, di sviluppo congiunto, ai consortium agreement (richiesti per l’attuazione dei progettieuropei Horizon 2020), fino alle forme aggregative più stabili delle joint venture e dei contratti di rete”
L’innovazione diventa quindi un obiettivo da perseguire non più solo all’interno del perimetrodell’azienda, ma anche al di fuori di essa, attraverso l’open Innovation, il modello di innovazioneindividuato dall’economista californiano Henry Chesbrough che prevede l’interazione sinergica di variplayer, quali le Università, i centri di ricerca, i fornitori, start-up, e persino gli stessi concorrenti. Inquesta realtà, così complessa anche dal punto di vista delle relazioni giuridiche, acquisisce un ruoloessenziale l’Innovation Manager, che, a seconda delle specifiche esigenze saprà scegliere lo strumentopiù adatto al più efficace ed efficiente processo di sviluppo dell’innovazione, attivando ove possibile ifondi per l’innovazione disponibili sia a livello regionale che a livello Europeo
Claudia Sandei, docente di Diritto Industriale e delle Nuove Tecnologie dell’Università di Padova,parlando di Hackathon, Social Media Contest e altri strumenti di innovazione non convenzionale, hasottolineato il ruolo centrale dell’Università: “Il nostro Ateneo – ha commentato la ProfessoressaSandei – ha una lunga storia di collaborazione con le imprese, che si esprime in varie forme: dallericerche su commissione ai dottorati in Azienda, passando per la formazione su misura ed oraattraverso gli hackathon. L’auspicio è che nel futuro la sinergia possa coinvolgere sempre più aree diricerca. Come ITLL, abbiamo all’attivo alcune esperienze importanti di consulenza e formazione legalein ambito digital e puntiamo a rafforzare ulteriormente i rapporti con le Imprese del territorio”.
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Data pubblicazione: 11/05/2019
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La via della crescita e dell'internazionalizzazione delle imprese venete passa dall'open innovation
POSTED BY: REDAZIONE 11/05/2019
Se ne è parlato nella cornice del Galileo Festival alla tavola rotonda "Oltre i confini dell'azienda" con imprese e professionisti organizzata da CBA insieme con l'Innovation and Technology Law Lab dell'Università di Padova.
Se ne è parlato nella cornice del Galileo Festival alla tavola rotonda "Oltre i confini dell'azienda" con imprese e professionisti organizzata da CBA insieme con l'Innovation and Technology Law Lab dell'Università di
Padova.
L'innovazione e la trasformazione digitale costituiscono oggi il driver principale della crescita economica e della competitività. In un tessuto economico quale quello Veneto, caratterizzato da imprese di piccola e media dimensione, ciò comporta la necessità di adottare un approccio collaborativo e aperto.
Se il Veneto marcia più spedito del resto d'Italia con un pil 2018 cresciuto dell'1,1%, anche grazie agli investimenti fissi (più 4,3%) e all'export (63,3 miliardi di euro, +2,8%) soprattutto di meccanica, i metalli, i prodotti del comparto moda e agroalimentare (vino), per proseguire un trend positivo le imprese devono continuare a riorganizzarsi, anche attraverso schemi e modelli nuovi e innovativi come quelli proposti dall'open innovation.
Di questo si è parlato in occasione di Galileo Settimana della Scienza e Innovazione, manifestazione in un territorio che è laboratorio nazionale di eccellenza dell'innovazione, durante una tavola rotonda con imprese e professionisti promossa da CBA insieme con l'Innovation and Technology Law Lab dell'Università di Padova.
L'avvocato Barbara Sartori, partner CBA intervenuta su Gestione contrattuale dell'Innovazione Collaborativa e strutture alternative al tradizionale modello di transazioni M&A: nuovi obiettivi commerciali e manageriali (network agreements, joint venture..) ha commentato: "Il mercato in cui ci troviamo, sempre più competitivo, complesso e technology-driven, impone alle aziende di mettere l'innovazione al centro dei propri piani industriali, adottando strategie di sviluppo efficienti ed efficaci. In tale contesto, i processi d'innovazione non possono più rimanere confinati all'interno del perimetro aziendale, ma devono aprirsi ai contributi provenienti da soggetti terzi, quali centri di ricerca, università, start-up, ma anche clienti, fornitori e persino concorrenti. Open innovation tuttavia non significa libero accesso alla propria tecnologia e alle proprie conoscenze, al contrario, presuppone una maggior consapevolezza dell'importanza degli asset di proprietà intellettuale (marchi, brevetti, modelli, design, copyright, segreti commerciali) e l'adozione di chiare strategie di tutela di essi. La gestione dei diritti di proprietà intellettuale ed in particolare le scelte operate in ordine alla titolarità, alla tutela ed all'accessibilità dei risultati dell'innovazione collaborativa, divengono dunque il fulcro di tutti gli strumenti contrattuali attraverso i quali si strutturano le varie forme di open innovation, a partire dagli accordi di riservatezza, per poi passare agli accordi di ricerca commissionata, di sviluppo congiunto, ai consortium agreement (richiesti per l'attuazione dei progetti europei Horizon 2020), fino alle forme aggregative più stabili delle joint venture e dei contratti di rete"
L'innovazione diventa quindi un obiettivo da perseguire non più solo all'interno del perimetro dell'azienda, ma anche al di fuori di essa, attraverso l'open Innovation, il modello di innovazione individuato dall'economista californiano Henry Chesbrough che prevede l'interazione sinergica di vari player, quali le Università, i centri di ricerca, i fornitori, start-up, e persino gli stessi concorrenti. In questa realtà, così complessa anche dal punto di vista delle relazioni giuridiche, acquisisce un ruolo essenziale l'Innovation Manager, che, a seconda delle specifiche esigenze saprà scegliere lo strumento più adatto al più efficace ed efficiente processo di sviluppo dell'innovazione, attivando ove possibile i fondi per l'innovazione disponibili sia a livello regionale che a livello Europeo
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Claudia Sandei, docente di Diritto Industriale e delle Nuove Tecnologie dell'Università di Padova, parlando di Hackathon, Social Media Contest e altri strumenti di innovazione non convenzionale, ha sottolineato il ruolo centrale dell'Università: "Il nostro Ateneo - ha commentato la Professoressa Sandei - ha una lunga storia di collaborazione con le imprese, che si esprime in varie forme: dalle ricerche su commissione ai dottorati in Azienda, passando per la formazione su misura ed ora attraverso gli hackathon. L'auspicio è che nel futuro la sinergia possa coinvolgere sempre più aree di ricerca. Come ITLL, abbiamo all'attivo alcune esperienze importanti di consulenza e formazione legale in ambito digitai e puntiamo a rafforzare ulteriormente i rapporti con le Imprese del territorio".
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