Roveroni Sebastiano

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The technical report - International competition for ideas “Youth Area at the Border” for the redevelopment of the former Civil Hospital - Gorizia Urban Project

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I

Con questo progetto ci siamo posti la questione di una architettura civile. Per architettura civile intendiamo una architettura aperta ma allo stesso tempo definita, riconoscibile, comprensibile. Una architettura civile misura e ordina il proprio contesto senza imporre a quest’ultimo la sua immagine. Una architettura civile ha in nuce una idea di città anche quando la città sembra non proporre ob-biettivi all’architettura. Un’architettura civile si pone come limite al disordine dell’urbanizzazione. Una architettura civile è fatta di forme semplici, chiare, intelligibili, normali, ordinarie, condivise. Noi crediamo che la monumentalità di una architettura civile con-sista solo nella risoluta semplicità.

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II

Proponiamo una forma che unisce gli edifici e le funzioni del parco. Essa consiste in un passaggio coperto la cui sezione misura 5 metri di larghezza per 5 metri di altezza. Il passaggio coperto costituisce uno spazio continuo, flessibile ma allo stesso tempo monumentale. Il passaggio coperto è una forma unitaria che misura l’area oggetto del concorso. Il suo impianto si sviluppa a partire da un quadrato i cui lati misurano 230 metri. Il quadrato funziona da accesso agli edifici presistenti. I lati del quadrato si estendono in tre lunghe braccia che misurano l’estensione del parco e ne costituiscono l’accesso. Inoltre il quadrato del passaggio coperto dà la misura a una griglia di percorsi che attraversano uniformemente il parco. Questi percorsi danno accesso a tutti i programmi esistenti nel parco. Essi sono costeggiati da lunghi filari di alberi. Le aree rac-chiuse dai filari di alberi ripropongono l’archetipo iniziale del grande quadrato del passaggio coperto. Il linguaggio della nostra proposta consiste in una architettura non figurativa fatta di archetipi semplici e comuni come la pensilina, il chiostro, e il filare d’alberi. Noi crediamo che questo linguaggio abbia la forza di evocare un linguaggio comune per la città.

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confine distatocorso d'acqua

1 centro ricreativo2 teatro di posa/

Casa delle Musica3 struttura ricettiva4 ostello5 spazio ristoro6 mensa7 asilo/ atelier8 centro ricerchee9 spazi a servizio dell’A.S.S.10 servizi sanitari11 obitorio12 chiesa13 stazione

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14 ex Seminario15 Casa Rossa

ferroviaconfine di stato

percorso pedonalepista ciclabileferrovia

parcheggi interraticonfine di stato

parcheggi

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III

Il parco è costituto da un disegno astratto e generico fatto di linee, punti e superfici. La nostra proposta si sviluppa a partire da una dis-solvenza incrociata tra i caratteri posseduti dalla campagna e dalla città: la complessità dell’una, il suo sistema di percorsi, cerniere, emergenze, e l’immagine aperta dell’altra, con i suoi grandi oriz-zonti, le piantumazioni ordinate e i percorsi ombreggiati. I nuovi padiglioni come gli edifici presistenti riutilizzati sono accessibili dal grande sistema di passaggi porticati. L’elemento paesaggistico fondante della nostra proposta è la complementarietà tra la fuga dei pilastri dei passaggi coperti e i filari di alberi.

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IV

Il tema di uno spazio ricreativo per i giovani è stato da noi inter-pretato non solo nella sua peculiarità tematica ma come esempio di quello che potremo chiamare “luogo comune” della città. La città contemporanea è caratterizzata dall’assenza di spazi pubblici in grado di rappresentare e strutturare i suoi spazi. Questa assenza suscita reazioni opposte come la nostalgia per luoghi riconoscibili e figurativamente complessi oppure l’accettazione acritica del carat-tere atopico della città. La nostra proposta riconosce il carattere ge-nerico della città, ma allo stesso tempo risponde a questo carattere dando ad esso uno suo linguaggio specifico. Invece di un archiett-tura pubblica, proponiamo una architettura comune i cui spazi met-tono a tema il carattere costitutivo della città contemporanea, ossia il fatto che la città anche (e sopratutto) nei suo spazi del tempo libero, della cultura e dell’interazione sociale, rimae sempre spazio della produzione. Nella città post-fordista la sfera della produzione non è più limitata ai luoghi tradizionali del lavoro, ma si estende a tutto lo spettro della relazioni sociali. Il cuore della produzione post-fordista è dunque il lavoro sociale, ovvero l’informazione, la cooperazione, l’incontro, lo scambio culturale, la creatività, lo spettacolo. A differenza del lavoro industriale, il lavoro sociale non si svolge entro perimetri definiti, ma investe la totalità dello spazio. Sono soprattutto i luoghi dello scambio sociale e culturale e del loisir a costituire i condensatori del lavoro sociale. Per questa ragione il tema del parco e del centro ricreativo è stato da noi inter-pretato come luogo produttivo, come una sorta di fabbrica verde del lavoro sociale. L’utilizzo di forme “senza padre”, come il quadrato, il ricorso a spazi generici, la scelta di un archiettura astratta fatta di pilastri e alberi serve a far risaltare la natura potenziale del lavoro sociale, ovvero la sua imprevedibilità, il suo inverarsi in situazioni

sempre nuove e complesse. Gli spazi delle diverse funzioni sono dunque spazi flessibili, adattabili a diverse possibilità d’uso. Allo stesso tempo l’impianto definito del chiostro oppone alla flessibilità dei singoli padiglioni il carattere perentorio di una forma chiusa, capace di definire con precisione i percorsi e allo stesso tempo la misura architettonica del parco.

Il Centro di Ricerca Scientifica ha per missione la promozione della ricerca scientifica e unisce a un’intensa attività di organizzazione di scuole, seminari e convegni scientifici una funzione di collega-mento tra il mondo accademico e della ricerca e il tessuto culturale, economico e sociale del territorio.Il Centro di ricerca opera attraverso progetti speciali, mirati ad ap-plicare i risultati della ricerca scientifica e tecnologica alla soluzi-one di particolari problemi di interesse della collettività: dagli studi sulle esigenze di sviluppo industriale e produttivo del territorio, ai loro legami delle imprese con i paesi del centro-est Europa oltre che con la Germania, agli interventi nel campo della cultura e delle identità linguistiche, di cui promuove la integrazione, ai progetti internazionali legati alla tradizione di studi propria del polo univer-sitario di Gorizia.Il Centro di Ricerca, assieme alle facoltà che fanno capo al polo universitario locale e in collegamento con le sedi universitarie di Udine e Trieste si occupa della cooperazione scientifica internazio-nale e collabora con istituzioni nazionali e internazionali; è aperto alla città di Gorizia e agli operatori del territorio circostante attra-verso i suoi seminari, le lezioni di approfondimento, la raccolta di materiale specialistico e le sue strutture multimediali che consen-tono l’ascolto e la proiezione di materiali video e audio.

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V Sostenibilità ambientale

Un tema fondamentale della nostra proposta è la sostenibilità economia e ambientale. Invece di indulgere nell’iconografia di un architettura sostenibile, fatta di ammiccamenti al mondo naturale, scegliamo di investire il tema della sostenibilità nell’impiego di una estetica leggera, essenziale, netta, facilmente rinnovabile. La nostra proposta consiste nelle seguenti soluzioni tecnologiche:

1. Pannelli solari termici posti sulle coperture dei nuovi edifici e sulla copertura del grande passaggio coperto. Essi sono necessari per la produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento e il raffreddamento (abbinato a sistemi ad assorbimento).

2. Un avanzato sistema di accumulo che permette di integrare le diverse fonti energetiche.

3. Il recupero delle acque piovane. L’acqua piovana viene raccolta attraverso le coperture in apposite cisterne ubicate nel terreno per poter essere poi utilizzata per l’irrigazione, gli usi sanitari e come riserva d’acqua antincendio.

4. Sistema di depurazione delle acque. Le acque bianche sono depurate in vasche sotterranee e successivamente usate per l’irrigazione dello spazio aperto.

5. Pannelli fotovoltaici, I pannelli fotovoltaici forniscono elettric-ità grazie all’irradiazione solare fornendo l’energia necessaria all’illuminazione, agli elettrodomestici e agli altri usi e servizi.

6. Illuminazione a Led. Per l’illuminazione degli spazi esterni è previsto un sistema a led, una moderna sorgente luminosa caratter-izzata dal bassissimo consumo energetico, un’alta efficienza lumi-nosa e una ottima resa cromatica.

7. Impiego di materili sostenibili. La nostra proposta prevede l’impiego di materiali ad alta sostenibilità. Per gli spazi aperti è pre-visto l’utilizzo di materiali permeabili.

VI Valutazione economica

Tutti gli edifici sono qualificati bioclimatici per la dichiarata os-servazione di tutti i canoni della compatibilità ambientale, sia nel nuovo albergo, sia nell’ostello che negli impianti sportivi. Nella costruzione vengono adottate soluzioni in grado di consentire una autonomia energetica completa e un considerevole riduzione nelle emissioni di CO2 a vantaggio della città. Tra le soluzioni innova-tive adottate, la ventilazione naturale, la pensilina fotovoltaica che fa da collegamento tra le varie strutture e la città attraverso la cessione di energia, la centrale geotermica in grado di alimentare il sistema di riscaldamento e di raffrescamento dell’intero complesso, nuovi sistemi di controllo e gestione dell’illuminazione e la posa del verde sul tetto delle strutture, per mantenere negli edifici una temperatura fresca anche nelle estati più calde.La stessa posizione degli edifici è stata concepita al fine di un buon inserimento ambientale, per ridurre i percorsi di arrivo, con un’oculata organizzazione delle modalità di accesso, facilitate dalla metropolitna di superficie e dai collegamenti attraverso la pensilina fotovoltaica, e da uno sfruttamento razionale delle energie naturali (luce, soleggiamento, ventilazione). La progettazione degli impianti è stata pensata in funzione di una gestione razionale, con sistemi di riscaldamento con acqua a bassa temperatura, utilizzo di acqua sanitaria riciclata, gestione informatizzata e intelligente degli impi-anti, in modo da minimizzare i carichi ambientali dovuti ai consumi energetici considerando le emissioni in atmosfera in termini di CO2 ma anche degli altri inquinanti (NOx, CO, polveri sottili).Tra le soluzioni considerate nella progettazione degli edifici si an-noverano l’aumento della resistenza termica delle pareti opache, il miglioramento del controllo della radiazione solare entrante con l’impiego di tende meccanizzate e vetri tecnici, l’impiego di facciate ventilate, l’utilizzo di materiali isolanti eco sostenibili e riciclati a filiera tracciata, la riduzione della quantità di materiali da costruzione e di quelli comportanti maggiori imballaggi o risorse in trasporti e la selezione di materiali a ottimali prestazioni di durabi-lità e manutenibilità.Per quanto concerne gli impianti si utilizza un impianto di produzi-one di energia geotermica di ultima generazione a pompe di calore e la pensilina fotovoltaica, per la produzione di energia elettrica. L’impianto geotermico sfrutta la temperatura costante del sot-tosuolo (più fresca d’estate e più calda in inverno) e consiste in sonde interrate mediante trivellazione, collegate a pompe di calore, per una potenza necessaria e sufficiente alla produzione di acqua calda o fredda da inviare a tutti gli impianti utilizzatori del nuovo complesso, compresi gli impianti sportivi.La superficie captante netta della pensilina è di 9510 mq, cui si somma la superficie della copertura dell’albergo e della piscina che porta la superficie totale a 10000 mq per una energia elattrica annua

utilizzabile di 14 MWh/anno e una copertura pari al al fabbisogno di circa 400 famiglie. Si stima che il risultato complessivo degli interventi consenta di evitare annualmente l’emissione di 950 tonnellate di CO2, e poi emissioni di ossidi di azoto e di polveri sottili. Questo risultato è poi sottolineato dalle ampie superfici verdi (100.000 mq) e dal tipo di piantumazione adottate sia nelle superfici verdi sia nelle coper-ture del tetto degli edifici.

Le ipotesi che guidano il calcolo economico sono le seguenti

Costi:

Costo di costruzione comprensivo delle opere strutturali, di finitura ed

impiantistiche, inclusi gli impianti sportivi

1.400 €/mq x 25.150 mq =

33.810.000

Impianti sportivi 1.000 €/mq x 8.000 mq = 8.000.000

Piantumazione e superfice a orto: 150 €/mq x 98.000 mq = 14.700.000

Pensilina fotovoltaica 700 €/mq x 9510 mq + pannelli

fotovoltaici ( si ipotizzano 4500 pannelli da 280W)

10.657.000

Totale 67.167.000

Ricavi:

Valore di mercato degli immobili: albergo, ostello, bar calcolando una

media dei valori per le diverse destinazioni d’uso

Ipotesi A: 3000 €/mq x 21.370 mq = 60.450.000

ipotesi B: 2500 €/mq x 21.370 mq = 50.375.000

Valore degli immobili destinati a impianti sportivi,

a 2000 €/mq x 8.000 mq =

16.000.000

Altri edifici (asilo, mensa, centro giovani, centro assistenza,

stazione metropolitana) a 2000 €/mq x 2.780 mq =

4.170.000

Totale ricavi

Ipotesi A:

Ipotesi B:

71.935.000

82.010.000

Produzione di energia da pensilina fotovoltaica:

1.560.000 KWh annui con un risparmio annuo valutabile

in 1.000.000 € per la vita dell’impianto di 20 anni = 20.000.000

Totale 91.935.000-

102.010.000

Risparmio CO2 950 ton. per anno, 19.000 ton. in 20 anni

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raccolta acque piovane

illuminazione a led

recupero acque piovane

irrigazione delle aree verdi

sistema di depurazione delle acque

accumulo termico

impianto geotermico

pannelli solari termicipannelli fotovoltaici

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Abstract

The Project attempts to solve the area with a simple and unitary architectural form. This form is constituted by a covered passage whose plan is of a square measuring 230 m. Three sides of the square extend in long porticos that measure the entire extension of the park. These porticos are both the access to the complex and the access to the different pavilions. The form and scale of the covered passage is replicated by the long row of trees that characterize the form of the landscape. The project develops the assigned theme within a wider consideration of the productive aspects of the con-temporary city. Today production is no longer confined within the spaces traditionally devoted to working activities, but permeates all aspects of contemporary society. Work is therefore “social work” and it invests the entire spectrum of social relationships. Social interaction, cultural exchange, creativity are the fundamental attri-butes of contemporary production. A consequence of this condition is the loss of public space and the rise of urban “common spaces”. Unlike public spaces, common spaces do not represent anything, but make visible the skeleton of forms of living. Common spaces are passages, streets, ordinary elements such as a row of trees or a pavilion scattered in the landscape. Our project attempt to re-for-mulate the nature of common spaces within a specific architectural grammar made of very simple but definitive formal moves. These formal moves are the repetition of elements, the opposition between the wood enclosed by the cloister and the openness of the landscape around, the adjacencies of the existing buildings with the continu-ity and regularity of the covered passages. We believe that only by reclaiming these simple and generic architectural elements, it is possible to accommodate the common places of the contemporary city, and to give them a dignity that once defined the architecture of public spaces.

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