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14/04/2010 1 La pianificazione dell’equilibrio finanziario 1 Sebastiano Di Diego -Fabrizio Micozzi Basilea 2 - determinazione del rating La determinazione del rating dipende dal risultato di 3 analisi diverse: analisi quantitativa analisi qualitativa analisi andamentale Ogni analisi determina un punteggio (score) e dalla combinazione dei punteggi si ottiene il rating

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La pianificazione dell’equilibrio finanziario

1Sebastiano Di Diego - Fabrizio Micozzi

Basilea 2 - determinazione del rating

• La determinazione del rating dipende dal risultato di 3 analisi diverse:

• analisi quantitativa

• analisi qualitativa

• analisi andamentale

– Ogni analisi determina un punteggio (score) e dalla combinazione dei punteggi si ottiene il rating

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Basilea 2 - determinazione del rating

Ruolo e funzioni della Centrale Rischi

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Fonti informative

• La Centrale Rischi è stata costituita nel 1964 dal CICR e affidata fin d’allora alla Banca d’Italia.

• Attualmente è disciplinata dalla :

– Delibera CICR del 29 marzo del 1994, assunta ai sensi degli artt. 53, 67, e 107 del TUB aventi ad oggetto il contenimento del rischio nelle sue diverse configurazioni.

– Istruzioni emanate dalla Banca d’Italia in conformità della delibera del CICR (Circolare n. 139 dell’ 11 febbraio 1991).

Che cos’è la Centrale rischi (1)

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Che cos’è la Centrale rischi (2)

• Attraverso la C.R. la Banca d’Italia fornisce agli intermediari (le banche e le istituzioni finanziarie) un’informativa utile per →

– la valutazione del merito di credito della clientela.

Che cos’è la Centrale rischi (3)

• Gli intermediari partecipanti alla Banca d’Italia informazioni sulla loro clientela

– e informazioni sulla posizione debitoria verso il sistema creditizio dei nominativi segnalati e dei soggetti a questi

collegati.

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Che cos’è la Centrale rischi (4)

• Gli intermediari possono anche interrogare la C.R. per avere informazioni su soggetti che

essi non segnalano →

– È però necessario che le richieste siano avanzate per finalità connesse con l’assunzione e la gestione del rischio di

credito

Come funziona la Centrale Rischi

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Come funziona la Centrale rischi (1)

• Ogni intermediario è tenuto a comunicare la posizione di rischio di ciascun

cliente in essere l’ultimo giorno del mese.

– le segnalazioni devono pervenire alla Centrale dei Rischi entro il 25° giorno del mese successivo a quello di riferimento

– le segnalazioni vanno inviate anche se gli importi non hanno subìto variazioni rispetto alla precedente rilevazione.

Come funziona la Centrale rischi (2)

• La Centrale dei Rischi, effettuata la rilevazione

mensile, fornisce agli intermediari partecipanti un flusso di ritorno personalizzato che riporta

– i dati anagrafici e la posizione globale di

rischio verso il sistema creditizio di ciascun

cliente segnalato, determinata sommando le segnalazioni inoltrate a suo nome dagli intermediari.

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Le categorie di censimento dei rischi

Categorie di censimento

• Le posizioni individuali di rischio sono comunicate alla Centrale dei Rischi sulla base di un modello di rilevazione articolato in cinque sezioni:

– crediti per cassa– crediti di firma– garanzie ricevute– derivati finanziari– sezione informativa.

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Categorie di censimento

Crediti per cassa

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I crediti di firma

• La sezione crediti di firma comprende

– le accettazioni

– gli impegni di pagamento

– i crediti documentari

– gli avalli

– le fideiussioni e le altre garanzie

• rilasciate dagli intermediari a favore della clientela

Le garanzie ricevute

• Comprende le garanzie reali e personali che la banca ha ricevuto da un terzo (garante) a favore di un proprio affidato (beneficiario).

– In particolare sono rilevate le garanzie personali e le garanzie reali esterne (cioè le

garanzie reali rilasciate da soggetti diversi

dall’affidato).

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I derivati finanziari

Le classi di dati

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Le classi di dati (1)

• Nelle classi di dati vengono rilevati gli importi relativi alle singole operazioni oggetto di censimento.

– Il modello di rilevazione prevede otto classi di dati :• accordato, accordato operativo, utilizzato, saldo

medio, valore garanzia, importo garantito, valore intrinseco e altri importi

Le classi di dati (2)

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Le classi di dati (3)

Le classi di dati (4)

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La reportistica della Banca d’Italia

La reportistica della Banca d’Italia (2)

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La reportistica della Banca d’Italia (3)

La reportistica della Banca d’Italia (4)

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La reportistica della Banca d’Italia (5)

La reportistica della Banca d’Italia (6)

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La reportistica della Banca d’Italia (7)

L’utilizzo delle informazioni della

centrale Rischi da parte degli istituti

di credito

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Utilizzo delle informazioni (1)

• Le Banche utilizzano le informazioni provenienti dalla Centrale dei Rischi per:

• valutazione del merito creditizio della clientela;

• analisi dell’evoluzione della qualità del credito;

• costruzione di sistemi di rating (componente

andamentale).

Utilizzo delle informazioni (2)

• Aree di analisi su cui si concentrano le banche:

• composizione qualitativa e quantitativa del debito bancario;

• comportamento di utilizzo delle fonti di finanziamento;

• caratteristiche delle garanzie prestate;

• assetto delle relazioni intersocietarie.

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Utilizzo delle informazioni (3)

• Ogni Banca applica un proprio modello di analisi delle informazioni andamentali.

• Tuttavia è possibile fornire una sintesi delle informazioni utilizzate nelle fasi di istruttoria di un affidamento.

Utilizzo delle informazioni (4)

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Consigli pratici per migliorare la

centrale rischi

1° mossa – controllare i “saldi banche”

• La prima mossa sembra banale, ma in realtà non lo è.

– Infatti, non si può certo affermare che tutte le imprese monitorino costantemente i propri saldi banche (tramite strumenti di home banking,

remote banking, ecc.), né si può affermare che le banche siano sempre tempestive e puntuali nella contabilizzazione delle operazioni.

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1° mossa – controllare i “saldi banche” (2)

• Non è raro riscontrare delle anomalie nei saldi banche aziendali, in particolare a cavallo del «fine mese» quando si concentrano tipicamente incassi e pagamenti.

– E’ importante individuare tali anomalie (in particolar modo quelle con impatto negativo per l’impresa) e segnalarle agli Istituti di Credito interessati, prima che questi provvedano ad inviare informazioni non corrette alla Centrale dei Rischi .

2° mossa – Richiedere la “propria Centrale Rischi”(1)

• E’ il primo passo fondamentale per monitorare la posizione di rischio dell’impresa nei confronti del sistema e agire per un miglioramento della stessa.

– Di fronte ad una richiesta di questo tipo non è raro riscontrare un’opposizione da parte di alcuni Istituti di Credito.

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2° mossa – Richiedere la “propria Centrale Rischi”(2)

• In realtà, «secondo quanto previsto dalla Delibera CICR del 29 marzo 1994, i soggetti censiti nella anagrafe della Centrale dei Rischi possono conoscere le informazioni registrate a loro nome. In base alle disposizioni attuative emanate dalla Banca d’Italia, gli intermediari - su specifica richiesta - devono rendere nota al soggetto segnalato o al suo rappresentante la relativa posizione globale e parziale di rischio quale risulta dai flussi informativi ricevuti dalla Banca d’Italia, nonché i dati di rischio relativi alle cointestazioni di cui lo stesso risulti far parte.

• Ove l’interessato manifesti l’esigenza di conoscere il dettaglio delle segnalazioni prodotte a suo nome da ciascun intermediario, nonché i dati relativi alle forme di coobbligazione, diverse dalle cointestazioni, rilevate dalla Centrale dei Rischi, l’istanza deve essere indirizzata alla Filiale della Banca d’Italia nel cui ambito territoriale il richiedente ha la residenza o la sede legale (o ad altra Filiale presso la quale lo stesso intende recarsi per il ritiro dei dati)» («Centrale dei Rischi. Istruzioni per gli intermediari creditizi», Banca d’Italia, Circolare n. 139 dell’11 febbraio 1991, 12°Aggiornamento del 27 marzo 2009)..

3° mossa – Controllare la “propria Centrale Rischi”(1)

• Una volta ricevuta la Centrale dei Rischi è opportuno controllare le informazioni in essa contenute, e confrontarle con quelle provenienti dai saldi banche del mese di riferimento per evidenziare eventuali anomalie.

– Nel caso in cui venissero riscontrate, esse vanno comunicate all’Istituto di Credito segnalante il quale, attraverso un’apposita procedura prevista dalla Banca d’Italia, può provvedere alla rettifica della Centrale dei Rischi.

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3° mossa – Controllare la “propria Centrale Rischi”(2)

• Obiettivo fondamentale →è quello di individuare le principali aree critiche della propria Centrale dei Rischi, ed in particolare:

– presenza di sconfinamenti, più o meno gravi a seconda della persistenza e dell’entità degli stessi, e delle categorie di censimento su cui insistono;

– presenza di inadempimenti persistenti (past due), ovvero crediti scaduti da più di 90/180 giorni (a seconda dell’Istituto segnalante);

– presenza di segnalazioni particolarmente negative, quali incagli o, addirittura, sofferenze.

4° mossa – Richiedere affidamenti adeguati alle esigenze (1)

• Il Sistema Bancario presta molta attenzione, nell’analisi delle informazioni andamentali :

– alla composizione del debito bancario dell’impresa,

– alla sua coerenza con i prospetti contabili (bilanci in primis) e le caratteristiche distintive (settore di appartenenza, tipologia di clientela, piani di sviluppo, ecc.) della stessa.

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4° mossa – Richiedere affidamenti adeguati alle esigenze (2)

• E’ fondamentale per un’impresa, nella fase di negoziazione di un affidamento con il Sistema Bancario, avere ben chiare le proprie esigenze finanziarie, in termini:

– di entità

– di tipologia

4° mossa – Richiedere affidamenti adeguati alle esigenze (3)

• Esempi:

• un’impresa che lavora con la Pubblica Amministrazione avrà necessità di linee di anticipazione che non segnalino come past due le fatture scadute da 90 giorni;

• un’impresa che deve finanziare un investimento avrà esigenze diverse rispetto a quelle di un’altra impresa che invece deve ristrutturare verso il medio/lungo il proprio debito, anche se la forma tecnica del credito richiesto potrebbe essere la stessa.

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5° mossa – Fare un’accurata programmazione finanziaria(1)

• Questa è forse la mossa più importante per migliorare la Centrale dei Rischi perché consente all’impresa di «giocare d’anticipo».

– Conoscere, infatti, già all’inizio del mese come si movimenteranno i propri conti bancari, permette all’impresa di mettere in atto tempestivamente delle azioni correttive per conseguire alla fine del mese la situazione desiderata.

5° mossa – Fare un’accurata programmazione finanziaria(2)

• Ad esempio, un’impresa che preveda di dover sostenere un forte impegno finanziario, può cercare di mitigare le uscite accordandosi con i propri fornitori su una diversa dilazione dei pagamenti (anche qualche giorno aggiuntivo rispetto al canonico «fine mese» può avere un effetto positivo immediato sulla Centrale dei Rischi), oppure può incrementare le proprie entrate richiedendo la puntualità (o l’anticipo) dei pagamenti da parte dei propri clienti (anche a fronte eventualmente di sconti finanziari).

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6° mossa – Evitare gli sconfinamenti (1)

• Tecnicamente lo sconfinamento è la «differenza positiva tra l’utilizzato di una linea di credito e il relativo accordato operativo», ovvero si manifesta quando un’impresa utilizza un importo della linea di credito superiore a quello accordato dalla banca.

– Uno sconfinamento nella Centrale dei Rischi è una «macchia» sulla reputazione finanziaria di un’impresa, anche perché risulta visibile a tutto il sistema e non soltanto all’Istituto segnalante.

6° mossa – Evitare gli sconfinamenti (2)

• È chiaro che la gravità di uno sconfinamento dipende sia dall’entità, che dalla persistenza dello stesso (uno sconfinamento congiunturale, ovvero una tantum, è

meno grave di uno sconfinamento strutturale, ovvero che si reitera per un certo periodo di tempo)

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6° mossa – Evitare gli sconfinamenti (3)

• Una segnalazione di questo tipo:

– →rischio a scadenza a medio/lungo termine (dovuta ad esempio al mancato pagamento di una o più rate di un mutuo),

– → rischio a revoca (dovuta ad esempio alla manifestazione dei cosiddetti «insoluti», ovvero i crediti scaduti e impagati che migrano dalla categoria dei rischi autoliquidanti in quella dei rischi a revoca),

• è più grave di una segnalazione di sconfinamento relativa ad una linea di credito autoliquidante (soprattutto quando vi sia una consistente circolazione bancaria del flusso degli incassi).

7° mossa – Evitare lo scaduto persistente (past due) (1)

• Tecnicamente si considerano inadempimenti persistenti «i crediti scaduti o sconfinanti in via

continuativa da oltre 90/180 giorni».

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7° mossa – Evitare lo scaduto persistente (past due) (2)

• Le Banche considerano la presenza di past due un vincolo quasi insormontabile nellaconcessione di credito (o nel mantenimento di quello in essere) ad un’impresa.

– Ecco perché diventa vitale porre in atto azioni correttive per evitare segnalazioni di questo tipo.

7° mossa – Evitare lo scaduto persistente (past due) (3)

• manovre ex-ante, ovvero volte ad evitare anticipatamente il manifestarsi del past due:

– conoscenza degli aspetti tecnici del past due all’interno dello specifico Istituto di Credito ;

– negoziazione con la banca del cosiddetto «dispositivo», ovvero del numero di giorni dopo cui un credito viene segnalato come scaduto;

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7° mossa – Evitare lo scaduto persistente (past due) (4)

• – manovre ex-post, ovvero volte a ridurre/ eliminare le segnalazioni di past due già avvenute: – non sempre è facile per un’impresa

intervenire, tuttavia (specialmente in questi tempi) alcuni Istituti sono disposti a «chiudere un occhio» e ad accettare, ad esempio, nuove fatture in sostituzione di quelle scadute da molto tempo.

8° mossa – Evitare i crediti scaduti impagati (insoluti)(1)

• Confluiscono tra i rischi a revoca i crediti scaduti e impagati derivanti da operazioni riconducibili alla categoria di censimento rischi autoliquidanti (c.d. insoluti)

– La manifestazione di insoluti (ad esempio ricevute bancarie impagate da parte dei clienti) può determinare una segnalazione di sconfinamento sui rischi a revoca nella Centrale dei Rischi di un’impresa, con tutti gli effetti negativi che ciò comporta.

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8° mossa – Evitare i crediti scaduti impagati (insoluti)(2)

• E’ opportuno monitorare e gestire proattivamente gli insoluti all’interno dell’azienda (anche se non sempre si può riscontrare un efficace processo di credit management).

– Ai fini di un miglioramento della qualità della propria Centrale dei Rischi, bisognerebbe evitare tali segnalazioni, ad esempio, ritirando anticipatamente gli effetti di cui si può prevedere l’esito negativo.

9° mossa – Comunicare meglio con il sistema bancario (1)

• Il suggerimento che pervade trasversalmente tutti quelli precedenti è quello di potenziare la comunicazione e l’informazione dall’impresa verso gli Istituti Bancari (e viceversa), e di migliorare la qualità della stessa.– L’attivazione di questa mossa può indurre

forti benefici per l’impresa in diversi momenti del ciclo di vita del credito

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9° mossa – Comunicare meglio con il sistema bancario (2)

• Nella fase di istruttoria di un affidamento

• può essere determinante, ai fini dell’esito della stessa, comunicare alla banca (o alle banche) coinvolta le cause di eventuali segnalazioni negative nella Centrale dei Rischi (sconfinamenti, past due, insoluti, ecc.)

9° mossa – Comunicare meglio con il sistema bancario (3)

• Nella fase di monitoraggio mensile dei saldi

banche

• la segnalazione tempestiva di anomalie, quali ad esempio operazioni non ancora contabilizzate dal Sistema Bancario, può evitare spiacevoli sorprese per l’impresa nei mesi successivi

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9° mossa – Comunicare meglio con il sistema bancario (4)

• Nella fase di previsione

• conoscere in anticipo la propria posizione debitoria nei confronti del Sistema e comunicarla tempestivamente alla banca (la quale altrimenti ne avrebbe informazione dopo almeno 45 giorni) può contribuire attivamente al miglioramento del rapporto e a mitigare eventuali effetti negativi derivanti dalle segnalazioni della Centrale dei Rischi