RosaOnLine n.2

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Maggio 2010 Maggio 2010 Arriva l'estate e anche Rosaonline va in vacanza. Vi lasciamo con un ultimo numero ricco di video e vi aspettiamo a settembre. Buon divertimento a tutti!! (la redazione)

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Il secondo numero di RosaOnLine

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Maggio 2010Maggio 2010

Arriva l'estate e anche Rosaonline va in vacanza. Vi lasciamo con un ultimo numero ricco di video e vi aspettiamo a settembre. Buon divertimento a tutti!!

(la redazione)

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ROSALAND

● ‘Divisa sì, divisa no’ di Sheela Stanzani, Mattia Gaetani, Agnese Tesei

● ‘Alle porte dell'esame di maturità’ di Mei Li Oca

● ‘Luigi Falcone, ballerino di hip hop ’ di Vadim Kitsak

● ‘La redazione di Rosaonline’ video (click sul televisore per visualizzarlo)

● ‘Progetto memoria con il MAMbo’ video (click sul televisore per visualizzarlo)

● ‘No violenza contro le donne’ video (click sul televisore per visualizzarlo)

● ‘Valigie di storie – Storie di valigie’ video (click sul televisore per visualizzarlo)

SPINE E PETALI

‘Ricordi impossibili’ 21

NONSOLOROSA

● ‘Lotte quotidiane’ di Francesco Pio D'Apollo

● ‘La storia di Susie, un amabile resto’ di Martina Barbieri 17

● ‘Due videogiochi sull'ed. stradale’ di Riccardo Amenduni

● ‘Caro John. L'amore al tempo delle Twin Towers ’ di Sheela Stanzani

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I CONSIGLI DI ZIA ROSA

● ‘Spazio giovani dell'Ausl’ 29

EXTRA

● ‘Il medagliere 2009-2010’ 31

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Il giornalino “Rosaonline” nasce da un’idea

progettuale dell’ITCS Rosa Luxemburg elaborata

dalla prof.ssa Graziella Giorgi in collaborazione con

la filmaker Silvia Storelli e realizzata con la

consulenza della redazione di CrossingTV. L’attività

si inserisce nel progetto denominato “Nuove

tecnologie senza barriere”, che si pone l’obiettivo di

promuovere le nuove potenzialità tecnologiche per

favorire il benessere a scuola e una migliore equità

di apprendimento. Il progetto è promosso dalla

Provincia di Bologna (Assessorato Comunicazione e

Sistemi Informativi), Istituzione Gian Franco

Minguzzi, Università di Bologna (Dipartimento di

Scienze della Comunicazione), con il

cofinanziamento della Fondazione Carisbo,

"Rosaonline" intende creare uno “spazio” nella/della

scuola per dare voce agli studenti, per far

“dialogare” studenti, docenti della scuola e di altre

scuole, famiglie e altri interlocutori del contesto

sociale e istituzionale del nostro territorio. Vogliamo

condividere esperienze, progetti…emozioni!

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DIVISA SÍ, DIVISA NO

Ai tempi dei nostri genitori era necessario

mostrare una certa diligenza nel modo di vestirsi:

alle elementari era obbligatorio l’uso del

grembiule e alle medie, mentre i maschi

potevano vestirsi a loro piacimento (ovviamente

mantenendo un minimo di rigore), le femmine

ginocchia, e sotto un paio di calzoni. Al giorno

d’oggi, invece, questi obblighi non ci sono più.

Studenti, ma soprattutto studentesse, si vestono

in modo indecoroso, spesso indossando

canottiere, maglie scollate, griffe costosissime,

minigonne, pantaloncini corti o a vita bassa,

mettendo in mostra spalle, seno, pancia e in

alcuni casi il fondoschiena. In una scuola media

di Treviso la preside ha proposto l’uso della divisa

per gli studenti: la dirigente ha motivato la sua

decisione affermando che si tratta di un

provvedimento democratico, che è anche un

deterrente contro il bullismo. La maggior parte

dei giovani non è favorevole all’adozione della

divisa, perché pensano che la scelta nel modo di

vestirsi rappresenti l’identità di ogni individuo, e

c'è anche chi arriva a collegarne l’utilizzo al

periodo fascista, quando i bambini erano

ed egualitarismo: l'unico modo per limitare le

differenze tra i ragazzi e, anche se molte

sarebbero le polemiche, forse permetterebbe di

andare oltre al modo di vestire e all'aspetto

estetico. Voi cosa ne pensate? È giusto che

ognuno di vesta come voglia o preferireste

vedere le facce disperate dei fanatici delle

griffe?

(Sheela Stanzani, Mattia Gaetani, Agnese Tesei)

dovevano

indossare

una

divisa

nera,

lunga

fin

sotto le

obbligati ad

indossarla.

C’è,

invece, chi

sostiene

che sia un

segno di

democrazia

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ALLE PORTE DELL'ESAME DI MATURITÁ

Intervista a Tin Li Oca e a Salvatore Todaro,

maturandi della classe 5AI.

Hai paura dell'esame?

Tin Li: No, anche se non sto più in piedi.

Salvatore: Non ho paura, ma ansia.

Cosa ti fa più paura?

Tin Li: Sinceramente lo scritto di economia mi

preoccupa.

Salvatore: L'orale e il fatto che non so se saprò

tutto.

Che farei dopo la maturità?

Tin Li: Non lo so.

Salvatore: Sono ancora indeciso... 60%

università, 40% lavoro.

Cosa ti piace pensare del futuro e cosa ti

spaventa?

Tin Li: Mmm... Non puoi fare delle domande più

facili tipo: come ti chiami e quanti anni hai?

Salvatore: La cosa a cui penso più spesso è che

la mia vita cambierà radicalmente. Da quando

sono nato sono stato sempre abituato a pensare

alla scuola... e ora?? Paura, però, nessuna!

Cosa vorresti fare da grande al di là degli

studi?

Tin Li: La cassiera alla Coop o quella che testa i

materassi, oppure anche quella che mette le

merendine dentro le macchinette.

Salvatore: Ah ah, bella domanda... Boh, non

penso ad un futuro così lontano.

Un tuo pensiero sull'ITC Rosa Luxemburg?

Tin Li: Professori fantastici e compagni

fantastici.

Salvatore: Ma sta intervista è con nome e

cognome? Comunque penso che è una buona

scuola. In particolare penso che nel corso

Mercurio ci vorrebbe qualche ora in più di

informatica e qualche ora in meno

di economia: si esce diplomati

programmatori facendo solo

cinque ore di informatica

alla settimana.

“La cosa a cui penso più spesso

è che la mia vita cambierà radicalmente. Da quando sono

nato sono sempre stato abituato a pensare alla scuola.

E ora?

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Consiglieresti questa scuola? Perché?

Tin Li: Metti sì, anche se non è vero.

Salvatore: Sì, perché è una scuola superiore alla

media. Ci sono sistemi innovativi (vedi il badge)

e laboratori che ultimamente vengono rinnovati

sempre più spesso.

La rifaresti?

Tin Li: No.

Salvatore: No, personalmente non la rifarei. Non

per la scuola in sé, perché come detto prima la

consiglio, ma perché ritengo di aver sbagliato a

fare un commerciale.

(Mei Li Oca)

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LUIGI FALCONE, BALLERINO DI HIP HOP

Intervista al mio compagno di classe, amico e ballerino Luigi

Falcone.

Ciao Luigi, ti farò alcune domande sulla tua carriera da

ballerino, spero che non ti dispiaccia! Allora, com’è nata la

tua passione per il ballo?

Ah, è nata così, per caso; un giorno mia sorella mi portò con sé

in un posto dove lei ballava la salsa e mi disse di provare a

ballare l’hip hop; da lì non ho più mollato.

E da quanti anni è che balli?

Sono passati ormai ben 5 anni, e continuerò ancora a studiare.

Niente male, e dove vorresti arrivare con il ballo nella tua

vita?

Vorrei arrivare nel mondo dello spettacolo, vorrei diventare un

ballerino professionista e famoso!

Dai, speriamo che il tuo sogno si avveri! E dimmi un’altra

cosa, secondo te, qual è la migliore crew bolognese?

Beh, sicuramente i MNAIS, perché ci sono tantissimi ragazzi che

ballano da più di 15 anni e sono davvero bravissimi.

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E dimmi qualcosa della tua crew...

Che dire, la mia crew è nata a gennaio di quest’anno e siamo in

7: 3 femmine e 4 maschi; insieme abbiamo deciso il nome:

LORO. Un nome molto originale direi!

Dov’è il vostro posto d’incontro per ballare e provare

insieme?

Di solito ci troviamo in una palestra in centro una volta a

settimana.

Interessante, con i concorsi come siete messi?

Facciamo delle gare o concorsi a Bologna e fuori, visto che il

livello complessivo della crew è abbastanza alto. Abbiamo

giusto vinto un concorso poco tempo fa, grazie anche al nostro

coreografo.

Pensi di essere un bravo ballerino rispetto ai tuoi compagni

di ballo?

Sicuramente ci sono tanti ragazzi davvero bravi, ma comunque

sì, penso di essere migliore della maggior parte di loro.

Allora sono sicuro che il tuo sogno diventerà realtà se ti senti

così sicuro. Comunque, ci sono molti stranieri che ballano il

tuo stesso genere, come mai?

È molto facile come risposta, Vadim: l’hip hop è diffuso in tutto

il mondo ormai.

“Abbiamo appena vinto un concorso poco tempo fa, grazie anche al nostro

coreografo.

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Ti faccio le ultime due domande e poi ti lascio libero.

Ballando cosa provi?

Ballando mi sfogo e mi diverto. Non penso a nient’altro!

Un ballerino nato, direi! Con i tuoi amici balli per fare il

cretino?

Sì certo, prendiamo spesso in giro i bimbiminkia (bimbiminkia=

ragazzini di 12 anni che pensano di essere chi sa chi e si

vestono in un modo davvero orribile, ndr).

Grazie mille Luigi per il tempo che mi hai concesso per questa

intervista, ti auguro di raggiungere i tuoi sogni.

E con questa intervista ora possiamo chiudere qui, alla

prossima!!

(Vadim Kitsak)

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LA REDAZIONE DI ROSAONLINE

La redazione del giornalino RosaOnLine dell’ITC Rosa Luxemburg di Bologna si è intervistata per voi!

a cura della Redazione di RosaOnLine

ringraziamo tutti i redattori, il prof. Paolo Bernardi e la prof. Graziella Giorgi

montaggio di Silvia Storelli

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PROGETTO MEMORIA CON IL MAMBO

L’ITC Rosa Luxemburg di Bologna ha partecipato al progetto “Memoria” promosso dal MAMbo (Museo

d’Arte Moderna di Bologna) per favorire la conoscenza del Museo per la Memoria di Ustica.

a cura della redazione di RosaOnLine

ringraziamo Veronica Ceruti, Silvia Spadoni e il prof. Paolo Bernardi

riprese di Riccardo Amenduni

montaggio di Silvia Storelli

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NO VIOLENZA CONTRO LE DONNE

Il 13maggio 2010 è stata inaugurata la mostra "No violenza contro le donne" a Palazzo d'Accursio a

Bologna. Alcuni studenti dell'ITC Rosa Luxemburg coordinati dal prof. Monti hanno realizzato per

l'occasione una installazione dedicata al tema della violenza sulle donne. All'iniziativa hanno

partecipato con i loro elaborati anche il Liceo Righi e gli Istituti Aldrovandi-Rubbiani, Mattei e IsArt.

interviste di Dimitri Testi

montaggio di Silvia Storelli

ringraziamo la prof. Graziella Giorgi

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VALIGIE DI STORIE – STORIE DI VALIGIE

La redazione di RosaOnline ha intervistato Chiara Rani e Simone Di Cugno, registi dello spettacolo

“Valigie di Storie- Storie di Valigie” nato all’interno di un laboratorio teatrale all’ITC Rosa Luxemburg,

realizzato nell’ambito del Progetto SeiPiù promosso dalla Fondazione del Monte.

Lo spettacolo è stato presentato al Festival Divercity a Bologna.

Intervistatrice d’eccezione: Fatima, una delle attrici dello spettacolo!

intervista di Fatima Dounasser

ringraziamo Chiara Rani e Simone Di Cugno

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LOTTE QUOTIDIANE

Dalle menti di Dj Shocca e Franck Siciliano nasce

‘Unlimited struggle’, un progetto musicale hip

hop che coinvolge molti artisti, sia affermati che

emergenti, della scena tricolore.

È da qui che nel 2007 si darà vita a ‘Struggle

Music’, un mixtape di 14 tracce che può vantare

la partecipazione di quasi trenta artisti tra

rapper e dj. Non si tratta di una semplice

compilation che cerca di cambiare l’hip hop

sound del momento; alla base di questa

creazione vi è un pensiero più concettuale che

musicale: valorizzare e dar sfogo alla lotta

quotidiana con la vita e agli sforzi che questo

comporta, sommando poi il tutto alla voglia di

risanare e riabilitare,

attraverso del sano rap, sia il mondo della

musica che la società in generale (riabituando

l’orecchio dei fan al vero suono street e ad un

flow più spontaneo, ma allo stesso tempo

piuttosto ricco). Per quanto riguarda i testi,

emerge la struggle che fa apparire piuttosto

omogenea la creazione, anche se in ogni brano si

può riconoscere l’originalità ed i tratti

caratteristici di ogni artista. Come già detto

prima, lo stile è molto street in tutte le tracce:

nello specifico i beat sono quasi privi di suoni

elettronici e le batterie sono gonfie rendendo il

suono grasso e corposo.

Dopo l’ascolto si può capire che di certo non è

una delle classiche produzioni standard alle quali

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“Il suono e le parole fanno della semplicità di questo disco un

ottimo lavoro

purtroppo ci stiamo abituando, ma sicuramente

l’originalità, il suono e le parole fanno della

semplicità di questo disco un ottimo lavoro.

(Francesco Pio D'Apollo)

LA STORIA DI SUSIE, UN AMABILE RESTO

“Mi chiamavo Salmon, come il pesce. Nome di

battesimo: Susie. Avevo quattordici anni quando

fui uccisa, il 6 dicembre del 1973.”

‘Amabili resti’ è un libro raccontato in prima

persona; fin qui nulla di strano, se non fosse che

la voce narrante appartiene a un fantasma.

Esatto cari lettori, chi ci narra la storia è una

ragazzina assassinata dal vicino di casa, ritenuto

un tipo strano, ma considerato del tutto

estraneo all’accaduto. Susie ci descrive fatto

dopo fatto da quello che lei chiama “cielo”,

ossia un luogo di mezzo dove osserva

l’andamento delle indagini, la sua famiglia, i

suoi amici e persino il suo corpo, prima tagliato

a pezzi e chiuso in sacco, e poi gettato nella

discarica. Solo il padre capirà chi è il vero

assassino, nonostante la direzione opposta delle

indagini, e cercherà di incastrarlo pur non

avendo prove.

Questo libro vuole raccontare la tragicità di un

omicidio con il linguaggio tipico del giallo, ma lo

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fa usando le parole leggere dell’adolescenza, e

in questo caso proprio dell’assassinata

quattordicenne. Ci svela inoltre il lato nascosto

che può avere un padre o una madre, la tenacia

di una sorella, o un amore che va al di là della

morte. ‘Amabili resti’ sa coinvolgere tutti, anche

i lettori meno incalliti, con la sua trama

avvincente e che allo stesso tempo fa riflettere.

Forse nel leggerlo a qualcuno potrà scendere una

lacrima, ma non è un segno di debolezza, anzi è

la prova che questo libro unico e originale ha

lasciato dentro di voi un amabile resto.

(Martina Barbieri)

DUE VIDEOGIOCHI SULL'ED. STRADALE

Koala Games (giovane società bolognese), in

collaborazione con l'Osservatorio per

l'educazione stradale e sicurezza dell'Emilia

Romgna, ha ideato e prodotto ‘Drive’ e

‘Guidamoto’, il videogioco sull'educazione

stradale.

Il progetto, ideato per gli studenti, è finalizzato

a portare nella scuola la cultura dell'educazione

stradale e fare entrare la scuola, come

protagonista, nel mondo dei videogiochi con

finalità ludico/didattica. ‘Drive’ è un videogioco

rivoluzionario in 3d; rappresenta l'opportunità,

per studenti e docenti delle scuole elementari,

medie inferiori e superiori, di approfondire i

temi dell'educazione stradale e al contempo

utilizzare la propria creatività per confrontarsi

con un linguaggio nuovo, attualissimo e molto

apprezzato dai ragazzi, come quello dei

videogiochi.

Uno degli obiettivi del gioco è il non trascurare i

dettagli anche duri di una realtà di mortalità

“Uno degli obiettivi del gioco è

il non trascurare i dettagli anche duri di una realtà di

mortalità stradale...

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stradale, italiana e mondiale, per sensibilizzare i

giovani sugli eventuali rischi di una guida senza

regole e incosciente. Nella simulazione in caso di

incidente si vedono le conseguenze materiali e

fisiche, con annessi i dettagli nudi e crudi e più

di 50 tipi di conseguenze causate dagli incidenti.

Mentre il primo videogioco soprattutto privilegia

il mondo delle automobili, il secondo (come

suggerisce il nome stesso) strizza l'occhio al

mondo motociclistico. Si possono scegliere vari

veicoli con diverse caratteristiche; diverse

condizioni psicofisiche (alcol-stupefacenti);

diversi scenari in cui gli altri veicoli si

comportano in maniera assolutamente realistica

(nel bene e nel male); diversi dispositivi di

sicurezza e abbigliamento specifico (ad esempio

i vari tipi di casco, i giubbotti con la tartaruga

sulla schiena e gli abiti in cordura); lezioni al

volante e persino l'esame simulato di guida

pratica. Il prezzo di questi videogames? Sui 50

euro, e diciamoci la verità… forse è un po'

troppo. Aspettate però, perché se è la scuola a

ordinarli, verranno distribuiti gratis!

Ragazzi, facciamoci sentire e cerchiamo di

corrompere la preside!

(Riccardo Amenduni)

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CARO JOHN. L'AMORE AL TEMPO DELLE TWIN TOWERS

John vive con il padre autistico appassionato di numismatica, in un piccolo paese della Carolina del

Nord. Ha un'adolescenza difficile e il rapporto tra loro non è dei migliori; per controllare la rabbia

decide di arruolarsi nell'esercito e viene mandato in Germania, oltre oceano.

Quando torna a casa in licenza, trascorre buona parte del suo tempo facendo surf e un giorno, mentre

si riposa seduto sul molo, incontra un gruppo di ragazzi e ragazze che scherzano tra loro. Ad un certo

punto la borsa di una delle ragazze finisce in acqua e John si tuffa per recuperarla. Quella borsa è di

Savannah, una giovane studentessa molto affascinante. Tra i due scatta subito l'amore a prima vista;

trascorrono insieme buona parte del tempo, ma dopo una settimana John deve ripartire. I due si

ripromettono di tenersi in contatto scrivendosi lettere, nonostante la distanza, e al momento di

salutarsi, lui le annuncia che manca poco al suo congedo: finalmente è arrivato il momento tanto

atteso in cui potranno stare insieme per sempre.

A rovinare i loro progetti, però, è l'attentato del 11 settembre dove gli Stati Uniti vengono

gravemente colpiti. John decide di riconfermare la ferma per altri due anni e questo mette a dura

prova i loro sogni e la loro grande storia. Il loro amore riuscirà a sconfiggere la distanza e la paura di

non rivedersi mai più?

(Sheela Stanzani)

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RICORDI IMPOSSIBILI

Lagos, Nigeria – 26/08/1965

Caro diario,

oggi è nato mio padre nel nostro piccolo villaggio. È nato in

casa e piangeva, piangeva come tutti i neonati. Gli abbiamo

messo un vestitino blu e le sue prime scarpine bianche. Ogni

volta che lo prendevo in braccio piangeva e avevo paura di

farlo cadere. È stata una giornata faticosa: correvo avanti e

indietro per prendere il necessario per aiutare mia nonna.

Ora è tutto tranquillo, è in camera che dorme fra nonna e

nonno, e io caro diario vado a letto.

Lagos, Nigeria – 1/02/1975

Caro diario,

oggi è nata mummy, come la chiamo io. È stata peggio di

papà: non finiva mai di piangere. Anche quando si è

addormentata continuava a singhiozzare, ma la nonna è così

felice di aver avuto una bimba. Questa volta non sono stata

l'unica a fare avanti e indietro, c'era anche suo fratello.

Quando è stata vestita piegava le gambette e piangeva; la

nonna pensava fosse mal di pancia, invece si accorse che non

le piacevano i vestiti perché quando la spogliava rideva. Caro

diario, dopo tutta questa faticaccia, non tengo gli occhi

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aperti, mi butto a letto perché sono sicura che

domani mi sveglierà mummy con i suoi pianti.

Lagos, Nigeria – 26/08/1994

Caro diario,

oggi, dopo nove mesi nel grembo di mia

madre, ho deciso di venire al mondo. Mentre

uscivo vedevo delle mani che mi tiravano la

testa e un uomo nero vestito di bianco che

diceva frasi a me incomprensibili, dopo un po'

vedo il viso di una donna con gli occhi luminosi

e con un sorriso che le allargava tutta la faccia

e ho pensato “senza dubbio questa è mia

madre”. Col passare delle ore non la smettevo

di ringraziarla per avermi messo al mondo e

non la smettevo di dirle quanto era bella, ma,

come se avesse voluto farmi tacere, mi mise

un seno in bocca... Ora, caro diario, sono a

letto con mummy e daddy, è bello stare con

loro anche se non mi capiscono!

(Amina Muraina Folarin)

Che cosa non darei per il ricordo di giocare con

una barbie gigante, con i capelli lunghi e tanti

bei vestiti. Che cosa non darei per il ricordo di

papà che canta e balla come un pazzo mentre

cucina. Che cosa non darei per il ricordo di

essere stata un'attrice in televisione a soli 10

anni, giocando con gli attori famosi di

Hollywood. Che cosa non darei per il ricordo di

aver avuto tanti animali in casa, e di mia

mamma che iniziava a schizzare da tutte le parti,

quando gli animali litigavano. Che cosa non darei

per il ricordo di essere vissuta in America o in

Inghilterra, sapendo bene l'inglese e diventando

una famosa traduttrice. Che cosa non darei per il

ricordo di mia nonna che va in bicicletta, urlando

e cantando felice, come un bambino che vede

per la prima volta il mare. Che cosa non darei

per il ricordo di mio zio, presidente degli Stati

Uniti, nel suo ufficio della Casa Bianca, con le

gambe sulla scrivania.

(Simona Avasilichioae)

Suceava - 14 settembre 2000

Caro diario, oggi ho finalmente finito di leggere il

libro che ci è stato dato come compito per le

vacanze.

Suceava - 3 maggio 2003.

Oggi è successo che ho litigato con mio fratello e

mi ha fatto venire dei gran nervi, perché tutto

quello che faccio lo riferisce alla mamma.

Bologna - 25 novembre 2004

Caro diario, oggi ho giocato tutto il giorno con il

criceto, che mi è stato regalato per il mio

compleanno.

Dorohoi - 3 agosto 2006

Oggi è successo che ho visto solo persone gentili

e con atteggiamenti giusti.

Ero nervosa, perché avevo litigato con mia

mamma, ma appena uscita da un negozio

d'abbigliamento, una bellissima bambina mi ha

sorriso e mi ha regalato una margherita. Stavo

male, e in autobus una signora mi ha fatto sedere

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con cortesia. Ero tra la folla, e un ragazzo mi

ha dato una spinta senza volere, si è scusato

con me come se fosse successo qualcosa di

grave.

(Raluca Ana Maria Balan)

Vorrei avere il ricordo delle calotte polari, ma

purtroppo non ci più abito vicino ormai da

tanto tempo.Vorrei avere il ricordo dei

pinguini che si avvicinano a e io che mi

inchino verso i loro becchi, come ho fatto a

Venezia con i piccioni, per dare loro da

mangiare. Vorrei avere il ricordo di me e mio

nonno su un battello, imbarcati per scattare

foto alle balene, alle orche, alle foche e ai

delfini. Vorrei avere il ricordo di quando, con i

miei sci sulle spalle, vidi per la prima volta la

pista che avrei voluto fare. Vorrei avere il

ricordo di avere bevuto una tazza di cioccolato

a Bariloche con i miei genitori. Vorrei avere il

ricordo di tutte le volte che ho visto un'aquila.

Vorrei avere il ricordo di me e mio padre

quando ogni fine settimana andavamo in cerca

delle piccole frecce degli indiani nel deserto,

vicino a casa mia. Ma tutto ciò adesso non è

più possibile.

(Milka Chasco)

Avrei voluto ricordare un amore vero e sincero,

ma non sono mai stata in grado di ricambiarlo.

Avrei voluto ricordare giornate felici passate a

giocare. Avrei voluto ricordare il profumo dei

fiori di pesco, ma nel mio giardino non ci sono

alberi di pesco. Avrei voluto ricordare il sapore

amaro della tristezza, ma sono troppo solare

per averlo provato. Avrei voluto ricordare

l'incontro con Marshall Mothers, in arte Eminem.

Avrei voluto ricordare la tragedia della guerra,

per apprezzare la nostra fortuna di adesso. Avrei

voluto ricordare di essere vissuta fra le onde del

mare, per sentirmi un composto omogeneo e

meraviglioso, ma sono costretta a lottare per

emergere e per non farmi opprimere dai

commenti e dall'ignoranza altrui. Avrei voluto

ricordare una frase, un gesto, un premio che mi

avessero reso vincitrice e non vinta, ma nessuno

mi ha mai apprezzata per i miei sforzi. Avrei

voluto ricordare di essere stata una debole, ma

sarei stata subito uccisa. Avrei voluto ricordare

giornate oziose, invece devo combattere per le

cose in cui credo e che mi rendono fiera di quello

che sono.

(Rossella Rosito)

Che cosa non darei per il ricordo di mia madre

mentre trascorreva le sue spensierate giornate

durante la sua adolescenza. Che cosa non darei

per il ricordo di mia sorella mentre, da lassù,

guardava come sarebbe andato il mondo. Che

cosa non darei per il ricordo di aver trascorso

lunghe giornate a spettegolare con Marilyn

Monroe. Che cosa non darei per il ricordo di aver

sorseggiato il tè con la regina d'Inghilterra. Che

cosa non darei per il ricordo di Cristoforo

Colombo, mentre, per la prima volta, mise piede

su quella inesplorata terra. Che cosa non darei

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per il ricordo di mio padre mentre amoreggia

con la sua ragazza. Che cosa non darei per il

ricordo di aver giocato a palle di neve col

bisnonno del mio bisnonno. Che cosa non darei

per il ricordo di Eva mentre sta per assaggiare

la malefica mela. Che cosa non darei per il

ricordo di mia mamma mentre stava per

mettermi alla luce.

(Alice Tagliavini)

20/07/1969

Caro diario,

ti scrivo da qui, in mezzo a tutte queste stelle

e a questi pianeti, sospesa nel vuoto. Le mie

compagne astronaute non sono molto felici di

vagare in giro per la navicella, ma io mi sento

libera e felice di aver imparato a volare. Sono

proprio fiera di noi! Finalmente non saranno gli

uomini ad avere il primato, ma saremo noi

donne che faremo la storia per essere state le

prime a sbarcare sulla luna!

25/07/1969

Caro diario,

sono di nuovo con i piedi per terra, anche se

lassù la visuale era fantastica e quando il cielo

era limpido riuscivo ad intravedere la Terra.

Stasera alla tv hanno mandato in onda le

immagini che avevamo girato del nostro

allunaggio, e, ci scommetto, tutti gli uomini

del mondo saranno rimasti increduli dopo aver

visto l'enorme insegna luminosa che abbiamo

piantato sulla superficie lunare, che diceva: “W

le donne”!

(Martina Gardeni)

Che cosa non darei per il ricordo della mia

nascita, del momento in cui vidi la luce del

giorno per la prima volta e per il ricordo del

giorno in cui mi portarono al mare per la prima

volta e del motivo della mia paura per l'acqua,

che poi presto svanì. Che cosa non darei per il

ricordo della mia vita vissuta in quella casa che

purtroppo lasciammo a malincuore per un'altra

più nuova. Che cosa non darei per il ricordo

dell'affetto provato per un gattino. Che cosa non

darei per il ricordo di una lunga passeggiata a

cavallo in un giorno d'estate. Che cosa non darei

per il ricordo di aver chiesto consiglio prima di

agire sbagliando. Che cosa non darei per il

ricordo di aver preferito non fidarmi di alcune

persone. Che cosa non darei per il ricordo di un

po' di attenzione da parte di quel bambino che

guardavo con occhi sognanti e a cui mandavo le

letterine. Che cosa non darei per il ricordo della

reazione della mia famiglia alla notizia della mia

futura nascita. Che cosa non darei per il ricordo

di una serata da Cenerentola. Che cosa non darei

per il ricordo di una vera e grande festa di

compleanno, in cui avrei soffiato le mie

candeline rosa, sopra una torta a forma di cuore

ricoperta di glassa alla fragola, con tanta gioia e

senza imbarazzo. Che cosa non darei per il

ricordo di un viaggio in America. Che cosa non

darei per il ricordo di aver fatto il giro del

mondo, volando da una città all'altra e

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fotografando ogni dettaglio che mi colpiva.

Che cosa non darei per il ricordo di aver

scalato la montagna più alta del mondo. Che

cosa non darei per il ricordo di una

determinata persona in questi recenti anni

della mia vita.

(Chiara Bartolotti)

Che cosa non darei per il ricordo di aver visto

mia sorella quando da piccola scivolò a casa

mentre correva nuda. Che cosa non darei per il

ricordo di aver visto la faccia di mia nonna

quando ha saputo di aspettare mia madre. Che

cosa non darei per il ricordo di essere stata sul

Titanic. Che cosa non darei per il ricordo di

aver assaggiato la torta nuziale al matrimonio

dei miei genitori. Che cosa non darei per il

ricordo di aver ricevuto per il mio undicesimo

compleanno una mucca.

(Diana Altar)

Che cosa non darei per il ricordo di essere

stata al matrimonio dei miei genitori, per

vedere l'acconciatura di mia madre, con i suoi

capelli neri, lunghi e lisci, per vedere mio

padre con ancora tutti i suoi capelli neri, non

ancora spazzolati di bianco. Che cosa non

darei per il ricordo di aver visto Max, il gatto

nero, totalmente nero, tranne per la punta

delle zampette pelose morbide che tutti

credevano che fossero calzini. Che cosa non

darei per il ricordo di aver visto mio padre

impaurito, quando con suo fratello, cadde nel

pozzo e poi venne salvato da mia nonna,

chiamata dal gatto Piero. Che cosa non darei

per il ricordo di essere stata presa in braccio,

appena nata, da un fratello maggiore, che tutte

le mie amiche ora invidierebbero, ma che non ho

mai avuto. Che cosa non darei per il ricordo di

aver premuto il tasto luminoso sul jukebox,

facendo partire al canzone più romantica che

fece innamorare i miei nonni. Che cosa non darei

per il ricordo di quella bambola di ceramica vinta

alla pesca parrocchiale, coi capelli neri e

boccolosi e gli occhi verde smeraldo. Che cosa

non darei per il ricordo di essere stata sul Titanic

e di vedere l'iceberg che lacera in due la grande

nave, e sentire il gelo dell'acqua del mare del

Nord, prima di riuscire a vedere la luce della

barca dei soccorsi. Che cosa non darei per il

ricordo di aver avuto quell'orsetto marrone che

avrei chiamato Joy, con cui avrei talmente

giocato che gli sarebbe saltato un occhio, che poi

la nonna avrebbe sostituito con un bottone.

(Alessia Vicentini)

Vorrei aver avuto il ricordo della caduta del muro

di Berlino, ma avevo pochi mesi e sicuramente

non avrei capito nulla. Vorrei aver avuto il ricordo

della nascita di un fratello, ma non è stato così: è

nata mia sorella. Vorrei aver avuto il ricordo di quel

bel viaggio in Grecia insieme a tutta la mia

famiglia, ma con i miei genitori divorziati sarebbe

stata una cosa complicata. Vorrei aver avuto il

ricordo di quel meraviglioso bacio con un mio

compagno di classe, ma ai tempi ero giovane e

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inesperta. Vorrei aver avuto il ricordo di aver

vinto dei premi per il ballo, ma la mia

“invornizia” non me lo ha permesso. Vorrei

aver avuto il ricordo di un mazzo di rose per il

mio compleanno, ma il mio ragazzo ha detto

che non è nel suo stile. Vorrei aver avuto il

ricordo di un Natale passato con un attore

affascinante, ma ero troppo impegnata con lo

shopping last minute. Vorrei aver avuto il

ricordo di mia sorella tutta buona e carina con

me, ma questo non rientrava quasi mai nei

suoi piani. Vorrei aver avuto il ricordo della

sparizione del cavolo dalla terra, ma non è

stato così: due volte alla settimana mi toccava

mangiare la minestra di cavolo. Vorrei aver

avuto il ricordo dell'attesa di Babbo Natale, ma

mia madre si fece inavvertitamente vedere

mentre metteva silenziosamente i regali sotto

l'albero. Vorrei aver avuto il ricordo di mia

madre mentre si nasconde nell'armadio quando

stava per essere bocciata in prima, ma mi

accontenterei anche del suo racconto.

(Natalia Dragoman)

Che cosa non darei per il ricordo di essere

stata accanto a Martin Luther King quando

faceva i suoi discorsi. Che cosa non darei per il

ricordo di essere stata la prima donna sulla

luna. Che cosa non darei per il ricordo di

essere stata accanto a Dante Alighieri mentre

scriveva la Divina Commedia. Che cosa non

darei per il ricordo di essere stata sul

palcoscenico con Beyonce quando cantava ‘Single

ladies’. Che non darei per il ricordo di aver

scritto ‘Ragione e sentimento’.

(Sadia Muraina Folarin)

Piatra Neant - 13/07/1999

Oggi, ho visto un vestito molto bello, adatto alle

bambine della mia età, ma mia madre ha pensato

tre giorni fa di comprarmi un altro vestito che a

me proprio non piace. Il vestito che ho visto oggi

è viola e ha un fiocco nel colletto, è molto carino

e piacerebbe anche alle mie compagne di classe.

Speriamo che una cosa così non succeda mai più!

Marceni - 15/09/1999

È iniziata la scuola elementare. Oggi ho visto

tanti bambini che tenevano per mano i loro zii.

Anche io avrei voluto avere accanto a me lo zio

John, ma è impossibile, perché lui è all'estero e

tornerà fra due mesi.

Capsa - 21/12/2001.

Oggi sono andata a giocare con la neve insieme ai

miei amici. Dopo cinque minuti mia mamma mi

chiama in casa perché aveva paura che io mi

bagnassi, rischiando di prendermi il raffreddore.

* In realtà mia mamma non c'era, e ne sentivo

tanto la mancanza: da molti mesi era partita per

l'Italia. A quei tempi quando vedevo tutti i miei

amici stare con i propri genitori nei weekend, mi

rattristavo perché mi mancava lei, mia madre!

Bologna - 12/05/2005

Oggi ho incontrato Robert Pattinson mentre

andavo a fare shopping con le mie amiche. Come

è bello! Gli ho chiesto l'autografo ma ha detto

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che era impegnato e che aveva da fare. Bello,

ma maleducato!

(Laura Iulia Comonita)

Che cosa non darei per il ricordo di un

cavaliere che mi porta in giro per il mondo.

Che cosa non darei per il ricordo della pancia

di madre vista dall'interno, giocando e

mangiando tutto quello che mangiava lei. Che

cosa non darei per il ricordo della nascita di

mia nonna, per poter sapere tutto quello che

lei ha vissuto. Che cosa non darei per il ricordo

di un uccellino che si appoggia sulle mie mani

guardandomi con affetto e tenerezza, come se

fosse mandato dal cielo. Che cosa non darei

per il ricordo di un diamante rosso, il colore

del cuore, regalatomi da una persona a cui

tengo. Che cosa non darei per il ricordo di aver

vissuto nel mondo dei pesci in una lunga notte

d'estate. Che cosa non darei per il ricordo di

essere nata gemella. Che cosa non darei per il

ricordo di essere nata stella, e di parlare con

le mie tante sorelle del mondo sotto di noi,

mentre illuminiamo le loro serate

meravigliose. Che cosa non darei per il ricordo

di aver compiuto i miei 15 anni in Marocco.

(Fatima Zahra Dounasser)

I testi sono stati ispirati alla poesia ‘Elegia del

ricordo impossibile’ di Jorge Luis Borges (Buenos

Aires 24 agosto 1899 – Ginevra 14 giugno 1986)

ELEGIA DEL RICORDO IMPOSSIBILE

 

Che cosa non darei per il ricordo / di un viottolo

polveroso fra i muri bassi / e d’un alto cavaliere

che riempie l’alba / (lungo e sdrucito il

poncho) / in uno dei giorni della pianura, / in un

giorno senza data.

Che cosa non darei per il ricordo / mia madre che

contempla il mattino / nella tenuta di Santa

Irene, / ignara che il suo nome sarebbe stato

Borges.

Che cosa non darei per il ricordo / d’aver

combattuto a Cepeda / e d’aver visto Estanislao

del Campo / che saluta il primo proiettile / con il

giubilo del coraggio

Che cosa non darei per il ricordo / d’un portone

di villa segreta / che mio padre spingeva ogni

sera / prima di smarrirsi nel sonno / e spinse

l’ultima volta / il 14 febbraio 1938.

Che cosa non darei per il ricordo / delle barche

di Hengist / salpanti dalla sabbia della Danimarca

/ per soggiogare un’isola / che non era ancora

l’Inghilterra.

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Che cosa non darei per il ricordo / di una tela

d’oro di Turner / vasta come la musica.

Che cosa non darei per il ricordo / di essere stato

uditore di quel Socrate / che, la sera della

cicuta, / analizzò serenamente il problema

dell’immortalità, / mentre la morte cerulea

andava ascendendo / dai piedi ormai gelidi.

Che cosa non darei per il ricordo / di te che

m’avessi detto che mi amavi / e di non aver

dormito fino all’aurora, / straziato e felice.

(Jorge Luis Borges - da ‘La moneta di ferro’,

1976)

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LO SPAZIO GIOVANI DI BOLOGNA

A Bologna esiste lo Spazio Giovani dell'Ausl dove ragazzi e ragazze fino ai 20 anni possono andare in

maniera gratuita per qualsiasi richiesta di informazione o di aiuto che riguardino:-

●la salute fisica (la crescita, l'acne, i problemi con il cibo, i problemi di peso)

●la salute psicologica (problemi in famiglia, a scuola, con gli amici, con il partner o con se stesso/a)- la

sessualità

●come evitare gravidanze indesiderate (contraccezione ed interruzione volontaria di gravidanza)

●come affrontare una gravidanza

●come evitare o curare una malattia sessualmente trasmessa

●uso e abuso di sostanze (alcol e droga)

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Allo Spazio Giovani si può andare da soli, in coppia o in compagnia di amici o di familiari.

Il servizio è gratuito e garantisce la riservatezza.

Per accedere al servizio ci si rivolge agli operatori, direttamente o per telefono, nei giorni di apertura.

Indirizzo: Via S. Isaia 94/a Scala A,  3°piano

Città: 40100 Bologna

Telefono: 051 6597217

Orari: dal lunedì al giovedì 14.00-18.00

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MEDAGLIERE DEL ROSA LUXEMBURG

Anche quest’anno gli studenti del Rosa Luxemburg guidati da numerosi docenti si sono distinti per le

loro capacità in molteplici Concorsi e Progetti!!

In particolare si segnala che il nostro Istituto è risultato:

1° classificato al concorso ‘Differenziamoci’ promosso dal Museo della Bilancia di Campogalliano (MO);

classi 2CL e 3DL

1° classificato all’iniziativa ‘Che impresa vuoi fare da grande?’ promossa da Confindustria in

collaborazione con AlmaLaurea e il Resto del Carlino classe 4AI (Mercurio)

2° classificato al Progetto Copyright promosso da Coop Adriatica classe 4DL (Liceo Economico)

2°classificato al Concorso “Cultura e Innovazione”promosso da Fondazione Aldini Valeriani col video

‘Scuola tecnica: tutto un altro film’ e 3° classificato al Progetto MAKECINEMA promosso da Officine

Minganti col gruppo di lavoro composto dagli studenti: D'Apollo Francesco/De Vincenti Francesco 3BI,

Chirico Micaela/Bianchini Valentina 3AL, Pulga Lisa/Soli Stefania 3DL, Debiagi Kevin/Radu

Luminita/Tenan Ivan 4AI, Capelli Chiara/Arbelli Simone/Talaat Shadi 4BI, Scala Irene/Sgarzi

Carlotta 4EE, Matucci Laura/Barbaranelli Alexander 4DL

2° classificato al Concorso Nazionale ‘L’arte come creatività e innovazione’ promosso da ICS - Il filo

d’Arianna col lavoro ‘La creatività dell’industria bolognese’ classe 5DL

Selezionato fra le 60 scuole secondarie di secondo grado ammesse al Progetto ‘Lezioni di Costituzione’ -

dalle aule parlamentari alle aule di scuola- promosso da MIUR e Parlamento, ha ottenuto una menzione

particolare con la classe 2BL

Ha partecipato al Progetto ‘A scuola di web’ -accessibilità dei siti allestendo un sito web per la scuola

che potete trovare cercando su Facebook la parola chiave “a scuola di web” con le classi 3DL, 4BI, 5AI

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direttore responsabile: prof. Paolo Bernardi

redattori:

Agnese Tesei

Francesco Pio D'Apollo

Martina Barbieri

Mattia Gaetani

Mei Li Oca

Riccardo Amenduni

Sheela Stanzani

Vadim Kitsak

consulenti: Akio Takemoto, Azeb Lucà Trombetta, Gaia Roncarelli, Silvia Storelli

(CrossingTV)

coordinamento: prof.ssa Graziella Giorgi

grafica ed impaginazione: Akio Takemoto

Anche tu vuoi dire la tua o semplicemente partecipare alla realizzazione di un numero di

Rosaonline?

Contattaci scrivendo a [email protected] o mandaci direttamente un articolo.

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