RISPARMIO TRADATO · 2018. 7. 24. · cumentato nei suoi scritti da Van Tharp che individua nel...
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n° 04, giugno 2009
Quel solito impertinente di Oscar Wilde dice-va che “senza la ricchezza è vano essere unragazzo simpatico”. Sarà anche per questoche il mito della ricchezza resiste a ogni sta-gione e non passa mai di moda. Diventarericchi o benestanti è un’aspirazione diffusae non c’è certo nulla di male a porsi questocome obiettivo. Non è questo il luogo per sta-bilire se ci sono obiettivi più importanti madiscutere dei mezzi per diventarlo lo è sicu-ramente. E il tema affrontato in questa in-chiesta di copertina tocca un aspetto che si-curamente interessa a molti investitori. Sipuò diventare ricchi con la Borsa, soprattut-to dedicandosi a tempo pieno, comprando evendendo in continuazione? Diventando, co-me dicono gli americani, degli scalper (danon confondere con i cacciatori di scalpi), deiday trader o degli heavy trader? In questonumero proviamo a fornire delle risposte ba-sate sugli studi pubblicati sull’argomento esulle testimonianze di due personaggi checerto possono dire la loro sulla materia: untrader online indipendente e uno dei massi-mi esperti del settore in Italia. Alessandro Al-drovandi ed Emilio Tomasini, mitico diretto-re di Lombard Report.com e inventore da mol-ti anni di un campionato di Borsa fatto condenaro reale e che quindi ne ha avuto pos-sibilità di conoscere Re Mida del trading acentinaia, quasi migliaia. Quello che emerge in questa inchiesta po-trebbe sembrare sorprendente o di una scon-certante banalità. Guadagnare facilmente inBorsa non è facile e ci riescono in pochi a vi-verci e sopravviverci fra coloro che si dedi-cano a tempo pieno a questa attività.
ARimini il 22 e 23 mag-gio si è tenuta l’annua-
le fiera dedicata agli investi-menti, l’Investment&TradingForum (ITF), e senza dub-bi anche in questa edizionesi è confermata la linea di ten-denza già emersa negli scor-si anni. I mercati, a un certopunto, saranno pure crollatidel 70% rispetto ai massimi;di guru e certezze nel campodegli investimenti ne esistonopochi ma un mito resiste anco-ra forte nella testa di molti risparmia-tori. Quello del day trader, dello scal-per, colui che come un highlander re-siste a tutto e tutti, uscendone fuoricomunque dalle macerie dei merca-ti come un vincitore.“Vede,io ora smet-to di lavorare e mi dedico solo al tradingonline - ci spiegava un risparmiatoreaspirante speculatore - Obiettivo: il 20%al mese. E col capitale che ho messo daparte dovrebbe essere più che sufficien-te a consentirmi di vivere bene”. Com-prare basso e vendere alto (e vicever-sa). E’ questa la nuova strada per laricchezza popolare? Mito o realtà?Facile comprendere perché un simi-le sogno conquisti legioni di proseli-ti di tutte le età, soprattutto di sessomaschile. “Il denaro è più utile dellapovertà,se non altro per questioni finan-ziarie” ricordava infatti Woody Allencon una delle sue solite battute. Ep-pure se si guarda alla realtà (e non alsogno) diventare ricchi con la Borsa,
ZOOMRISERVATA PERSONALEChi vuol esseremilionario?
CONSIGLI e STRATEGIE per INVESTITORI combATTIVI
segue in ultima pagina ››
Fondato e diretto da Salvatore Gaziano
RIVISTA IN
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incrementando il numero di opera-zioni di acquisto e di vendita, non èaffatto facile. Anzi, più si incremen-ta la movimentazione più spesso siaccrescono le possibilità di perdita vi-sto che non tutti sono “top trader”,ma solo un’esigua minoranza riescea passare l’esame dei mercati. E a ca-pirlo. Lo dicono le statistiche sul set-tore e non si tratta di pure opinioni.Circa il 75-80% dei trader che parteci-
pano a competizioni di borsa con de-
naro reale registra perdite e a livello di
trading occasionale solo il 3-5% dei
conti on line risultano in utile a distan-
za di un anno. Altri studi segnalano,
confermando questo dato, che 2 day
traders su 3 perdono soldi in borsa. Lestesse ricerche effettuate sul compor-tamento dei trader online e sui lorosuccessi (come quella svolta ogni ››
PIU’ MOVIMENTO, PIU’ GUADAGNO? IL DAY TRADINGRENDE PIU’ RICCHI. CERTAMENTE, GLI INTERMEDIARI.E I RISPARMIATORI?
DAL RISPARMIO TRADITO ALRISPARMIO TRADATO
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anno da KMPG Advisory per ItFo-rum e coordinata da Anna Ponziani) pren-dono con le pinze le dichiarazioni sui ren-dimenti fatte dai trader più attivi, i cosid-detti scalper e gli heavy trader. Interpel-lati sull’argomento molti dichiarano dinon conoscere esattamente il proprio con-to profitti e perdite o dicono di avere avu-to comunque risultati tutto sommato lu-singhieri in confronto al mercato. Nellarealtà, chi conosce veramente le cose co-me stanno certifica un altissimo tasso dimortalità e “distruzione” fra coloro checompra-vendono azioni, opzioni, deriva-ti, valute con maggiore frequenza. Le ban-che non hanno certo interesse a divulga-re questi dati, al contrario! I clienti chemovimentano tanto e frequentemente so-no i più ambiti perché sono in grado digenerare un livello di commissioni “mo-struoso”. E ce lo dicono senza ombra didubbio le stesse statistiche ufficiali di Bor-sa Italiana. I trader in Italia riescono a ge-
nerare anche il 30-40% di tutti gli eseguiti
di Piazza Affari! Un record che non ha con-
fronti a livello internazionale. La più alta
incidenza del settore privato sul totale del
transato. Una voglia di scommettere checonferma come questa caratteristica fac-cia parte del dna di molti italiani. Nell’ul-timo semestre della ricerca Kmpg si sti-mano in 23 milioni gli eseguiti in Borsada parte di risparmiatori privati, mezzomilione di conti attivi e in media 287 ope-razioni: quasi 50 operazioni al mese. Lestatistiche KMPG stimano in 10.000 cir-ca i risparmiatori particolarmente attivi.Distinguendo fra day traders che effet-tuano da 1,5 a 5 operazioni al giorno egli heavy (dall’inglese “pesante”) traderche ne effettuano più di 5 al giorno. Eb-bene questi 10.000 individui (vedi tabel-
la 1) realizzano il 60% degli eseguiti ditutto il mercato dell’e-trading! I peggio-ri clienti per le banche e le sim, in termi-ni di ricavi, sono certo i cassettisti (mas-
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✔ CASSETTISTI: DA 1-12
✔ INVESTITORI ATTIVI: 13-50
✔ INVESTITORI MOLTO ATTIVI: 51-200
✔ DAY TRADERS: 200-600
✔ HEAVY TRADERS: > 600
350.000 9%
135.000 31%
10.000 60%
PROFILI CLIENTELA E-TRADING CONTI MOVIMENTATI QUOTA DI ESEGUITI
IL MERCATO ATTUALE: L’OPERATIVITÀ E-TRADING
TA
BE
LL
A 1
Il mercato e-trading è estremamente polarizzato (valori 1° se. 08)
Fonte: KPMG Advisory Spa
Il premio Nobel per l’economia Paul Samuelson ha spiegato che investire inBorsa dovrebbe essere considerata un’attività
come seminare un giardino, curarlo e attendereche l’erba cresca e non qualcosa di simile a
Las Vegas. Ma il modello imperante che si cercadi inculcare (in modo molto interessato)
a risparmiatori e investitori ingenui è l’oppostononostante non si ha alcuna evidenza
(al contrario, anzi) che più movimentando, più si guadagna
simo 2 operazioni al mese) o gli investi-tori attivi.Trecentocinquantamila casset-tisti generano, infatti, un sesto delle com-missioni generate da 10.000 trader iperattivi! Facile comprendere, se si ragionaun po’, “cui prodest” l’apologia del tra-ding online “pesante”.Venite adoremus!Banche e sim hanno sicuramente biso-gno di alimentare… le scommesse e farcredere che diventare ricchi pigiandoquattro tasti sia alla portata di quasi tut-ti. Non è certo una cosa impossibile mala realtà (in questo settore come in altri)ci dice che pochi, pochissimi percentual-
mente possono superare indenni gli altie bassi dei mercati e guadagnare con unacerta regolarità cifre che nella realtà so-no molto più basse di quelle vagheggia-te. I pochi bravi trader (quelli che nonfanno solo corsi e show e raccontano diperformance incredibili realizzate… sul-la carta ma che vivono veramente conquesta attività) frequentati e intervistatiin questi anni ci hanno sempre ripetutoquesti concetti: l’importanza di un meto-do, di una strategia. Qualcosa che non èproprio quello che emerge dall’inchiestaeffettuata da Kmpg Advisory su trader
“
”
I rischi possono essere molto alti per i tra-der poco preparati dato che l’effetto levapuò giocare pesantemente contro. Una
pubblicità in questi giorni vista comparire
su diversi siti invita a operare sulla propria
piattaforma in valute sul Forex, dando co-
me vantaggio la possibilità di operare su
40.000 euro con solo 100. Una leva di 400
volte. Basta che la valuta vada nella dire-
zione sbagliata perdendo lo 0,25% e zac…
tutto il patrimonio investito (se si è usata
tutta la leva) non c’è più. Quanti risparmia-
tori sono pronti e preparati a muoversi ge-
stendo con abilità questo rischio?
D’altra parte che compravendere conti-nuamente e fare trading per stare dietroalle notizie serva solo a far ricchi gli in-termediari e non i risparmiatori lo hannospiegato molto bene diversi studi appro-fonditi, fra cui soprattutto quelli di duedocenti di finanza dell’Università di Ber-keley, Brad Barber e Terrance Odean.Va-le la pena rincorrere le notizie per modi-ficare le proprie scelte di investimento? Siguadagna a star dietro alle news sui mer-
cati finanziari battute in continuazionedalle agenzie di stampa e replicate sui si-ti internet o sui canali tv specializzati? Ilverdetto è negativo: secondo questa ricer-ca (che è stata poi riproposta in molti al-tri Paesi con risultati analoghi) anni di cri-si e di boom insegnano che si devono igno-rare gli allarmismi del giorno-per-giornoe inquadrare piuttosto il contesto. Inutilesperare di far soldi sfruttando le notiziefinanziarie sui dati macroeconomici o suicomunicati stampa diramati dalle societàquotate. I due docenti californiani han-no analizzato nel tempo il comportamen-to e le performance di decine di migliaiadi investitori che sono passati dal tradingvia telefono a quello on line, paragonan-do le loro performance a quelle di un nu-mero eguale di investitori con investimen-ti della stessa portata, ma che non usava-no il trading on line. Risultato: chi era pas-sato dalla negoziazione tradizionale allaspeculazione “mordi e fuggi” aveva peg-giorato nettamente le performance, ini-ziando una volta on line a movimen-
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italiani dove alla domanda “con qualicriteri decidi di aprire una posizione sulmercato?” l’84% del campione (tabella 2)ha risposto “l’intuito”. Una percentualeche sale ancora all’88% fra coloro che han-no effettuato più di 200 operazioni nel-l’ultimo semestre.Un criterio che vuol dire tutto e nulla poi-ché l’intuito significa affidarsi al proprio“ego” che è spesso una delle cause piùfrequenti delle perdite in borsa, come do-cumentato nei suoi scritti da Van Tharpche individua nel controllo interiore il Sa-cro Graal del trading. E individuando tragli errori tipici dei trader invece votati al-l’insuccesso tre motivazioni:✔ la “gambler fallacy” (letteralmente “er-
rore del giocatore d’azzardo”) che fa rite-
nere impropriamente che dopo una serie di
perdite aumentino le probabilità di vincita;
✔ l’incapacità di tagliare le perdite e far cor-
rere i profitti muovendosi spesso invece in
senso esattamente contrario;
✔ la presunzione di chiudere in profitto l’ul-
tima operazione realizzata. ››
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CON QUALI CRITERI DECIDI DI APRIRE UNA POSIZIONE SUL MERCATO?
INDAGINE CLIENTELA E-TRADING
TA
BE
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A 2
L’intuito sembra essere il criterio guida per tutti (e ancor più per chi è molto attivo), seguito da valutazioni di analisi fondamentale e tecnica
>200 ESEGUITI TUTTI
Fonte: KPMG Advisory Spa
INTUITO
VALUTAZIONI PERSONALI DI ANALISI FONDAMENTALE
VALUTAZIONI PERSONALI DI ANALISI TECNICA
ANALISI PUBBLICATE SU SITO O GIORNALI
SEGNALI OFFERTI DA TERZI
SEGNALI OFFERTI DA CONSULENTE O PROMOTORE FINANZIARIO
SUGGERIMENTI DI AMICI
88%84%
20% 40% 60% 80% 100%
15%26%
29%23%
12%10%
1%5%
1%2%
7%22%
LEGENDA:
DAL RISPARMIO TRADITO AL RISPARMIO TRADATOZOOM
tare molto di più il portafoglio, in mo-do più aggressivo che in passato, regi-strando performance inferiori al merca-to. La ricerca pubblicata su The Journalof Finance dal titolo eloquente “Il tradingè un rischio per la vostra ricchezza” è sta-ta condotta su 66.465 famiglie impegna-te nel trading dal 1991 al 1996. In que-sto periodo il risultato medio, al netto deicosti di trading, è stato inferiore al 3,7%annuo rispetto alle performance di mer-cato mentre il risultato dei trader più fre-netici è stato sensibilmente peggiore: il10,3% annuo in meno rispetto alla per-formance del mercato (una delle ragioniper cui i portafogli consigliati di BorsaEx-pert.it non si basano sul trading freneticoe da anni dimostrano anche con ottimacostanza di fare meglio del mercato).. Unnetto peggioramento dei risultati spiega-bile nell’eccessiva sicurezza di sé, incre-mentata da una tendenza auto-attributi-va e dall’illusione della conoscenza supe-riore dei mercati... ora a portata di clic. Lapossibilità di reperire facilmente notizieon line, sui canali televisivi specializzati edi operare direttamente ha avuto comeconseguenza quella di portare l’investito-re a sopravvalutare il proprio effettivo li-vello di conoscenza e il grado di control-lo sui rendimenti dell’attività di negozia-zione: in gergo tecnico questo problemaprende il nome di “overconfidence”.«Se acquistate le azioni che compaiononelle notizie finanziarie - ha affermatoOdean - il vostro acquisto o vendita av-verrà probabilmente insieme agli stessimovimenti di altri investitori dilettanti.Questi movimenti in massa possono farsalire temporaneamente il prezzo del ti-tolo e ciò significa che i vostri ritorni fu-turi saranno inferiori».Le conseguenze dei fenomeni di “over-confidence” sono tra le cause citate a mo-tivazione dei livelli di underperformanceregistrati tra i day traders (Linnainmaa,2003 e Jordan e Diltz, 2003), benchè esi-stano alcune evidenze secondo cui, dopoun primo periodo di “apprendimento”,essi riescono a ottenere performance po-sitive, anche se di ammontare contenuto(Harri e Schultz, 1998). Secondo Jordan
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e Diltz (2003) circa il 64% dei day tra-ders registra performance negative, an-che se nella maggioranza dei casi le per-dite sono di ammontare modesto”. Tra-dotto in linguaggio più volgare molti ciprovano e pochi ci riescono. A forza disbatterci il muso e perderci i soldi coloroche sopravvivono a questa decimazionediventano più scaltri. Alcuni, day trader“secchioni”, riescono a realizzare dei gua-dagni (ma percentualmente la maggiorparte di scarsa entità), molti hanno la sod-disfazione di perdere meno…
L’overconfidence è un fenomeno colle-gato ad alcune caratteristiche proprie del-l’operatività telematica rispetto a quellatradizionale: le commissioni minori e lavelocità di immissione degli ordini por-terebbero ad intensificare gli ordini dicompravendita e a selezionare erronea-mente i titoli negoziati, vendendo spessoattività profittevoli e tenendo in portafo-glio quelle con una performance peggio-re. Secondo Barber e Odean i rendimen-ti di un trader sarebbero quindi inferioridi circa tre punti percentuali a quelli delmercato.Il gestore ed esperto dei mercati JackSchwager nel 2001 ha intervistato tutti ipiù importanti trader di successo Usa (illibro è “Market Wizard”) cercando di sco-vare un minimo comun denominatore.Tutt’altro che l’intuito. Ma la metodolo-gia che ciascuno ha saputo costruire inbase alla proprie capacità e caratteristi-che, sapendo accettare le perdite comecomponenti ineliminabili del trading. Ela formazione è importante quanto l’at-teggiamento psicologico. L’esplosione del
trading online ha creato invece in moltirisparmiatori italiani l’aspettativa di nuo-ve grandi opportunità grazie anche allafacilità del “mezzo” e la possibilità di ope-rare comodamente da casa. Ma non è so-lo il guadagno l’obiettivo dei trader piùinveterati. Alcune ricerche hanno messoin rilievo come il desiderio di autorealiz-zazione venga prima di quello del guada-gno. E così molti utenti privati ci hannoprovato (e ci provano) ma con risultatispesso disastrosi. Il vero banco di provaper un trader o per un investitore sono lecondizioni ‘avverse’. Per riuscire occorreavere una solida preparazione, disciplinamentale e strategica. “Fare trading costafatica, delusioni e stress – ammonisce Emi-lio Tomasini, presidente di LombardRe-port.com, fondatore del campionato diBorsa (Top Trader) più importante in Ita-lia e docente di finanza aziendale all’uni-versità di Bologna – Occorre farlo capi-talizzati a dovere, con il giusto stato d’ani-mo, analizzando costi e ricavi come qual-siasi azienda”.Il punto di vista di Tomasini (si ve- ››
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Al crescere del numero di operazioni effettuateaumenta, infatti, la possibilità di commetteredegli errori. I due ricercatori dell’Università diSan Diego, B.Barber e T.Odean, hannoriscontrato in un loro studio che la variabile piùinfluente sulle strategie e sulle performance deitraders online è la solita “overconfidence”, ossiala tendenza degli investitori a sopravvalutare leproprie informazioni in termini di precisione e dicapacità previsiva.
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da intervista), che di heavy trader, scal-per e speculatori incalliti ne ha conosciu-ti visto che moltissimi sono passati dal suosito o dalla manifestazione che ha orga-nizzato fra i primi in Europa, è feroce:“Cisono risparmiatori che pensano che il tra-ding possa ridursi a una passeggiata e al-tri che hanno capito che invece è fatica esofferenza come qualsiasi altro mestiere.Ci sono individui che lottano ogni gior-no e sono preparati (sia mentalmente chenormativamente) e altri che fanno del tra-ding il loro passatempo e valvola di sfo-go inseguendo un sogno. E ci sono anchequelli (tanti) in malafede che “racconta-no” di guadagni che non hanno mai rea-lizzato e performance favolose ma tutteteoriche. Per questo motivo alla doman-da “ma quanti conosci che sono veramen-te diventati ricchi col trading” rispondo :“veramente pochi”.
no più facilmente, se si è bravi, di fare pro-fitti). Anticipano le tendenze, non seguo-no le mode.Ma nonostante tutto (e tutti gli studi sul-l’argomento) il mito del day trader sicu-ramente continuerà sempre a resistere edesistere.“Più un’idea è semplice, più è af-fascinante e più gente l’accoglie con en-tusiasmo… L’idea, in tal caso, è questa: ilprezzo delle azioni varia quotidianamen-te, sale e scende. Basta, dunque, acquista-re a un prezzo più basso e vendere a unprezzo più alto per fare soldi. Niente dipiù semplice”. L’incipit della prefazionedi un libro sul trading online scritto daVirginio Schiavetti, commentatore finan-ziario del Sole 24 Ore, spiega con gran-de efficacia le ragioni del successo che ri-scuote presso molti risparmiatori l’ideadella speculazione di Borsa “veloce”: la“sveltina” azionaria.L’overconfidence di molti risparmiatoriitaliani (ovvero l’eccessiva confidenza, fa-ciloneria e presunzione) è la stessa cheaveva Pinocchio quando incontrando ilGatto e la Volpe si faceva convincere nel-l’affidar loro i propri zecchini d’oro alloscopo di moltiplicarli piantandoli sempli-cemente nel Campo dei Miracoli. Si affi-dano troppo generosamente i propri sol-di a chi li distrugge, si bruciano talvoltaanche in operazioni fai da te imbastite sen-za grande preparazione ed eccessiva fi-ducia sulla propria capacità di trasformar-si improvvisamente in novelli Re Mida.E’ la Borsa, bellezza!
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La vita del traderonline (si leggal’intervista adAlessandroAldrovandi) non èproprio quella di unhobbista… come alcunipensano e anche neltrading online, comeper qualsiasi attivitàprofessionale, conta lospirito di sacrificio, lapreparazione el’atteggiamentopsicologico. E lacapacità di gestire lostress. Con orari dilavoro non proprio dahobbisti: anche 12 oreal giorno attaccati alcomputer, dal lunedì alvenerdì.
Diventare ricchi o guadagnarsi da vivere(un obiettivo quest’ultimo più modestoma più realizzabile) è possibile ma non èuna meta alla portata di tutti ma di un nu-mero percentualmente molto limitato dipersone (nonostante sia evidente comel’industria del trading abbia tutto l’inte-resse di far apparire facilmente raggiun-gibile questo obiettivo). Come racconta-no gli esperti citati in questa inchiesta equelli intervistati “fare soldi” col tradingnon è impossibile, certo. Ma riuscirci èmestiere per pochi e i rendimenti realiz-zabili con costanza sono sideralmente lon-tani da quelli immaginati con troppo ot-timismo da qualcuno. Realizzare un 20%di guadagno all’anno con costanza, annodopo anno, per un periodo di tempo su-periore ai 10 anni non riesce nemmeno aoltre il 99% dei gestori fra tutti quelli incompetizione in tutto il mondo e assolda-ti da banche, fondi ed hedge fund. E nem-meno per il conto proprietario.“In Borsa arriva solo gente che vuole di-ventare ricca e non guadagnare un tozzodi pane”, sostiene provocatoriamente macorrettamente Remo Mariani, Top Tra-der di Borsa 2002 e collaboratore di Lom-bardReport.com, un trader che ha unaequity line regolare e costante anche senon con rendimenti milionari e che negliultimi anni si è sempre più spostato dal-l’azionario all’obbligazionario. Perché itrader bravi sanno anche fiutare il ventoe capire dove sono le maggiori opportu-nità e inefficienze (quelle che consento-
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“Ma che aspettate a batterci lemani e a metter le bandiere sulbalcone? Sono arrivati i re deiciarlatani, i veri guitti sopra ilcarrozzone”. Era il 1958 quandoDario Fo cantava questa canzonema i ciarlatani esistono ancora. Intutti i campi. Non solo nel ramomagia e astrologia. Ma anche nelramo trading e previsionieconomiche. Prendete uno deiguru dell’analisi tecnica comeLarry Williams, colui che ha saputoottenere la miglior performance disempre al Robbins World CupChampionship in futures tradingportando il suo portafoglio da10.000 a 1.100.000 dollari in menodi un anno. I patiti dell’analisitecnica conoscono e utilizzanoanche un indicatore che porta ilsuo nome. Eppure la NFA, NationalFutures Association(l’organizzazione che regola etutela le società che operano nelsettore dei futures) non ha avutopietà di sanzionare questo guru,accusandolo di sostenere il falso emultandolo. Andava a raccontarein giro, in corsi in tutto il mondo,dei suoi incredibili profitti ma inrealtà la somma dei suoi contiaveva accumulato perdite perdiversi milioni di dollari, bruciandoil 50% del patrimonio dei propriclienti. Di casi di questo tipo se nepossono trovare molti negli StatiUniti. Come quello della sanzionedella Commodity Futures TradingCommission (CFTC) alla TradeWinsdi Smithtown, New York, e al suopresidente, Stephen A. Schmidt.Questa società promuoveva untrading system che promettevamiracolosi guadagni sullecommodity ma in realtà era tutta
“fuffa”.O il caso di Michael Hayes, untrader della Virgina che vendevacorsi e trading system “miracolosi”in grado (secondo le pubblicitàcomparse su diversi media einternet) di far ottenere “oltraggiosiprofitti con rischio limitato”, ma eratutta una bufala. Una gigantescafrode che la Commodity FuturesTrading Commission hapesantemente sanzionatorichiedendo alla società di Hayesdi pagare complessivamente quasi12 milioni di dollari di multa.Questo accade oltre oceano manon in Italia dove tutti possonoraccontare quasi quello chevogliono in questo settore tantonessuno va a controllare. E tuttisono guru… e fanno corsi oscrivono libri, raccontando dimirabolanti risultati ottenuti. Maspesso solo sulla carta…Negli Stati Uniti dal 1984 esisteuna pubblicazione, HulbertFinancial Digest, che analizza irisultati di centinaia di newsletterfinanziarie e trading system. Tutti iconsigli di acquisto e di venditavengono verificati nel tempo permisurare la performance effettiva.Non solo i migliori consigli diacquisto… Un approccio scientificoe serio all’argomento. In Italiaquesto approccio ancora non esistee pochissime società (si contanosulle dita di una mano e fra questec’è da oltre 10 anni BorsaExpert.it)offrono ai loro Clienti il trackrecord completo con l’elencostorico di tutte le operazioniconsigliate, in acquisto e invendita, in guadagno e in perdita. Vince ancora sul mercato chi laspara più grossa. Un concettosimile a quello espresso da Stefano
Fanton, trader professionista,fondatore e responsabileformazione di Scalpingschool.com,autore di vari libri sull’argomento,intervistato in occasione del libro“Bella la Borsa, peccato quandoscende”: “il 90% dei trader italianiche si definiscono di successo odei campioni sono dei cialtroni.Pochissimi quelli che ti fannovedere le contabili reali di tutte leoperazioni effettuate. Nella realtàguadagnano di più a fare corsi a1.000 euro a botta perpartecipante e a insegnarescalping o la teoria di Elliott. Hoconosciuto un imprenditore che haspeso 40.000 euro in corsi diformazione organizzati da unopseudo ‘Maestro’ per raggiungereil livello massimo di conoscenza(alcuni di questi corsi vengonovenduti per Livelli) per poiperderne ulteriori 250.000 euronella realtà! Personalmente operosolo intraday e utilizzo solo tradingsystem (ovvero regole codificate exante) ma ho smesso di analizzareil mercato in base a grafici o teoriepiù o meno strampalate: l’analisitecnica tradizionale non valespesso la carta dov’è scritta ed èfantastica soprattutto quando èutilizzata ex post, col senno delpoi. L’unica certezza in Borsa èdecidere prima quanto si vuoleperdere, come gestire gli stop e leperdite consecutive: il moneymanagement. Purtroppo moltitrader non vogliono imparare afare analisi ma a far soldi. Nonvogliono diventare degli‘allibratori’ del rischio ma deigiocatori d’azzardo. Invece cheimparare a gestire quello che fa ilmercato, vogliono prevederlo.Auguri”.
QUANTI CIARLATANI FRA I GURU DEL DAY TRADING...
DAL RISPARMIO TRADITO AL RISPARMIO TRADATOZOOM
Domanda: Dal 2002 hai scelto di dedicarti esclusivamenteal trading online e 7 anni di attività a tempo pieno… Con-siderando la frase di Charles Schwab “I day trader sono co-me le farfalle, vengono ogni stagione e partono quella suc-cessiva”, sei fra i pochi che hanno dimostrato di saper so-pravvivere in questo difficile mercato.Come sei arrivato,in-nanzitutto, a fare questa scelta di vita?
Risposta: “La scelta di dedicarmi al trading in modoprofessionale è maturata nel tempo, dopo aver fattoesperienze lavorative a tutto campo nel settore, da pro-motore finanziario ad analista fondamentale, da unaSim ad un broker on line, dall’analisi tecnica allo stu-dio delle strategie dei famosi trader americani. E’ sta-ta una fortunata marcia di avvicinamento verso unmestiere che ancora non esisteva, ma che si è concre-tizzato pienamente nell’attività odierna. Un filo con-duttore che parte dalla mia passione per la finanzamaturata alle scuole superiori con una bravissima in-segnante di “Tecnica bancaria” e dalle prime compra-vendite di azioni al Borsino della filiale sottocasa, fi-no ad apprendere i segreti delle sale operative delleSim dedicate al proprietary trading sui future. Direiche è stato proprio l’incontro con questi ultimi sog-getti a trasferirmi l’entusiasmo, il coraggio e la sicu-rezza per affrontare i mercati finanziari come traderprivato, facendola diventare una professione”.
Domanda: Com’è la tua giornata tipo? Alcune personepensano che operare da casa col trading significa tuttosommato schiacciare due tasti e guadagnarsi la pagnot-ta,bighellonando per casa,avendo tempo per i propri hob-by… E’ cosi?
Risposta: “Lavorando in casa è facile, al mattino, pas-sare direttamente dal letto al computer, senza farsi labarba e rimanendo in ciabatte. I primi tempi anch’iosono caduto in questa trappola della comodità e del-la libertà casalinga, ma è stata una condizione nellaquale non mi sono mai sentito pienamente realizzatonè con me stesso, perchè troppo alienato dalla nor-male quotidianità, nè agli occhi degli altri, che hannosempre fatto fatica a comprendere il mio mestiere.
Tant’è che ho preso in affitto un piccolo ufficio in cit-tà, che condivido con un collega trader, proprio permantenere un ritmo di vita più disciplinato e per se-parare nettamente, sotto tutti gli aspetti, la casa dal la-voro. Mi considero un libero professionista, come unavvocato o un medico, che esercita l’attività nel pro-prio studio. Ed esattamente come loro, imprenditoridi se stessi, le difficoltà sono tante, il tempo libero èpoco e la mente è sempre in movimento. Solitamen-te arrivo in ufficio verso le 9 e, dopo la lettura dei gior-nali e lo studio dei grafici, comincio ad operare sui fu-ture europei. Piccola pausa dalle 13 alle 14 e poi si ri-comincia con il trading aggiungendo anche l’operati-vità sui derivati americani. Quest’ultima, in particola-re, quando ci sono le condizioni e dopo una pausa dal-le 18 alle 19, talvolta può proseguire anche fino alle21 o 22. Stare così tanto tempo davanti al computer èobbligatorio perchè, al momento, applico solo strate-gie discrezionali, ma anche perchè fare profitti suimercati sta diventando sempre più difficile”.
Domanda: Quali mercati segui e quali tecniche utilizzi agrandi linee.Non ti chiediamo naturalmente di cedere il tuoknow how… ma giusto di capire il tuo approccio e a quale“setta” appartieni o se te nei inventata una tua…
Risposta: “Opero quasi esclusivamente sui contrattifuture, quali il Future S&P/MIB, Dax, EuroStoxx50,Bund, E-miniNasdaq100, E-miniS&P500, EuroDolla-ro e Petrolio. Utilizzo contemporaneamente 5 tecni-che di trading, ciascuna basata su un particolare aspet-to dell’analisi tecnica tradizionale, sia grafica che al-goritmica, e resto in attesa che una delle strategie mifornisca il segnale operativo. Quando più strategie miforniscono lo stesso segnale nello stesso istante, attri-buisco all’operazione una maggiore probabilità di suc-cesso e pertanto posso aumentare il numero di con-tratti con cui negoziare. Quando le strategie, invece,mi forniscono segnali divergenti preferisco rimanerein attesa e non operare. In assoluto, comunque, la miaoperatività non è particolarmente frenetica ed eseguomediamente 10 operazioni al giorno. Nell’ultimo an-no, inoltre, ho sviluppato autonomamente una
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L’INTERVISTA FUORI DAL BRANCO - 1INTERVISTA ADALESSANDROALDROVANDI,TRADER ONLINE ATEMPO PIENO
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nuova tecnica di trading che mi sta dando parec-chie soddisfazioni, basata su una personalissima inter-pretazione del Market Profile. I risultati di questi stu-di e simulazioni sono stati presentati in un seminariodell’ITF di Rimini e, probabilmente, saranno oggettodi un libro di prossima pubblicazione e di un sito acui sto lavorando: www.strategieditrading.it.
Domanda: La domanda che molti si pongono e che dobbia-mo farti è la seguente: si può vivere facendo trading online?Secondo la tua esperienza e quella di altri trader che hai co-nosciuto quanti possono farcela? E quanto si può guada-gnare mediamente e con che capitale di partenza?
Risposta: “Certamente credo che il trading possa es-sere una professione, ma non necessariamente può es-serlo per tutti. Se ciascuno di noi scegliesse il propriolavoro in base a quanto si guadagna e quanto sia faci-le svolgerlo, probabilmente faremmo tutti i calciato-ri di serie A. Ma quanti di noi lo sono? Nessun mestie-re si sceglie a tavolino, ma è una prova continua chedeve essere superata, una evoluzione costante che simisura quotidianamente. Bisogna avere passione, com-petenza ed attitudini di vario tipo. L’idea che con il tra-ding si possa diventare ricchi velocemente è sbaglia-tissima. Ci possono essere mesi con profitti elevatissi-mi, ma altrettanti periodi di perdite. Le Borse sonosempre imprevedibili e le strategie che utilizziamo de-vono essere costantemente monitorate ed affinate. Lostress che si accumula, poi, con le conseguenti ricadu-te psicologiche, è davvero una variabile importante daconsiderare. Conosco moltissime persone appassiona-te al trading, sempre presenti a tutti gli eventi del set-tore, ma sono veramente pochi quelli lo svolgono co-me unica attività. Credo, invece, che la stragrande mag-gioranza delle persone che fanno trading lo conside-rino un hobby “professionale” che affianchi la gestio-ne dei propri risparmi familiari. Ritengo che un buoncapitale di partenza per iniziare a fare trading seria-mente debba essere intorno ai 50.000 euro, da utiliz-zare solo in parte e con molta prudenza. Riguardo ai profitti, invece, il discorso è molto com-plicato e non esistono dati ufficiali. Credo che ci sia-no pochi trader che guadagnano molto bene, alcuniche sopravvivono senza infamia e senza lode e, infine,tanti altri che perdono e continuano a perdere un po’alla volta. La media attesa del guadagno del settorecorrisponde proprio alla percezione che ho in base al-la mia esperienza: un po’ di più rispetto al già buonstipendio di un impiegato di banca, oltre alla impaga-bile libertà di un lavoro autonomo”.
Domanda: Proliferano sempre più corsi, libri, e.book chepromettono di diventare ricchi dedicando poco tempo altrading. Me ne è capitato uno che descrive le medie mo-bili come un sistema infallibile per guadagnare… omet-tendo di spiegare che esistono anche i falsi segnali! Tantopiù numerosi in mercati efficienti.Cosa consiglieresti a uninvestitore che si imbatte in e.mail di corsi, libri o serviziche gli promettono di diventare ricco facilmente? Comepuò distinguere il grano dal loglio?
Risposta: “Come ho già detto in precedenza il tradingè una professione come un’altra, ci si arriva con lestesse modalità e possiede gli stessi aspetti positivi enegativi. Non è un gioco, non si diventa ricchi perforza e, soprattutto, non è facile. Anche se assistia-mo alla proliferazione di queste pubblicità inganne-voli, per fortuna non hanno ancora raggiunto ungrande livello di visibilità, anche grazie al fatto chenegli ultimi anni il settore del trading ha acceleratola propria selezione naturale interna. I broker on li-ne si sono accorpati e selezionano solo i migliori tra-der per i loro corsi di formazione, così come fannoanche i giornalisti finanziari per le loro interviste,gli organizzatori di convegni per la scelta dei relato-ri e gli editori per la pubblicazione di libri. Il mioconsiglio è quello di non seguire questi slogan, sonouna fregatura a priori. Molto meglio affidarsi aglioperatori che da anni sono sulla piazza in modo con-tinuativo. E’ possibile trovarli all’ITF di Rimini, alTOL EXPO di Borsa Italiana, oppure tra gli autoridell’editore TRADINGLIBRARY o fra i trader diLOMBARDREPORT, solo per fare alcuni nomi.Infine, comunque, non è da considerare negativo cheun trader professionista dedichi parte del tempo aicorsi di formazione o alla scrittura di manuali; anzi,credo che possa essere un modo per trasmettere escambiarsi conoscenze ed esperienze. Io stesso hosviluppato le mie strategie di trading prendendo unpo’ da tutti i libri che ho letto e dai corsi che ho se-guito. Inoltre, girando l’Italia tenendo corsi per con-to di un broker on line, l’anno scorso ho potuto con-statare l’elevata preparazione e competenza dei par-tecipanti: le loro domande sono state molto stimo-lanti, così come i loro suggerimenti e molto spessomi hanno riferito delle loro simulazioni e di nuovispunti per il trading. In pratica ciò che è richiestomaggiormente dai trader sono proprio queste occa-sioni di scambio, per cui ben vengano i Forum, i cor-si, i libri e anche i siti internet che possano crearecomunity e rappresentare punti di riferimento perchi ne ha bisogno”.
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L’INTERVISTA FUORI DAL BRANCO - 1INTERVISTA AD ALESSANDRO ALDROVANDI, TRADER ONLINE A TEMPO PIENO
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Domanda: Ho ricercato su Google “guadagnare Borsa” emi sono venute fuori decine e decine di collegamenti spon-sorizzati. Siti web, corsi, ebook… Chi più ne ha, più nemetta… Mi si promette di guadagnare dai 200 ai 1000euro al giorno.Comprando e vendendo azioni,opzioni,va-lute… E’ nata una nuova generazione di fenomeni? Ep-pure il buon senso antico ci direbbe che se abbiamo nel pol-laio una gallina che si mette a fare uova d’oro ogni matti-na non ci mettiamo certo a venderla per due lire…
Risposta: “Per chi come me è stato tra i pionieri del-la education al trading in Italia fin dal 1995 questadomanda è dolorosa perché effettivamente il settoreè popolato da nani, ballerine e sputa fuoco. L’espe-rienza del Campionato Top Trader di Borsa con De-naro Reale (www.toptrader.cup), oggi alla sua undi-cesima edizione, è nata proprio dalla esigenza di fa-re piazza pulita dei ciarlatani, con tutte le limitazio-ni che anche un Campionato con soldi veri può ave-re. Il Top Trader di Borsa è nato infatti come “bolli-no blu” di certificazione per i trader italiani e questaè la ragione per cui il titolo di Top Trader è talmen-te ambito. Purtroppo circolano ancora nel settoremolti venditori di fumo senza nessuna credenziale senon quella dell’autoreferenzialità. In fin dei conti ilbusiness dei corsi è semplice e profittevole e sempreattraente perché fa leva sulla insoddisfazione e sui so-gni nascosti delle persone: basta opzionare una sala,creare un programma fantasioso della serie “guada-gnare con facilità 1000 euro al giorno in Borsa” op-pure “come diventare ricchi in 2 settimane” che fac-cia leva sulla ambizione delle persone, fare mailing equalche pollo abbocca. Se nessuno abbocca si cancel-la l’opzione per la sala ed il gioco si chiude a costozero. Purtroppo esiste una asimmetria informativatra chi cerca formazione in finanza e chi la dispensaper cui è facile imbrogliare, non esistono controlli,non esiste certificazione ufficiale, basta autoprocla-marsi scalper e il gioco è fatto”.
Domanda: Il risparmio gestito sta attraversando i suoiproblemi ed è attraversato da una forte ondata di riscat-ti e sfiducia (motivata).L’apparente nuovo boom di que-ste iniziative dove tutti diventano da un giorno all’altroformatori, coach, super esperti, trader di successo… de-riva anche da questo spazio che si è aperto sul mercatoo c’è dell’altro secondo te?
Risposta: “No, la cultura finanziaria dei risparmia-tori italiani non è ancora arrivata al punto di rot-tura. Ovvero penso che la domanda di education fi-nanziaria sia sempre la stessa, il popolo bue nontrae insegnamento dalla batoste, semplicemente silecca le ferite ed aspetta il prossimo promotore fi-nanziario (preferibilmente donna un po’ scosciata)che gli rifili quale ciofeca. Non penso che i ciarla-tani che vendono sogni sul web siano di più oggiche ieri, sono sempre stati in circolazione. Del re-sto il re dei ciarlatani era attivo negli anni ’70 e ri-compariva con impressionante regolarità ad ogniboom di borsa per poi scomparire non appena i cor-si flettevano. Ora la borsa sale e quindi tutti i ven-ditori di fumo sono usciti dalle loro tane per cac-ciare i polli”.
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L’INTERVISTA FUORI DAL BRANCO - 2INTERVISTA A EMILIO TOMASINI, IL TALENT SCOUT DEI TRADER ONLINEITALIANI, ORGANIZZATORE DEL CAMPIONATOTOP TRADER DI BORSA CON DENARO REALE,DIRETTORE DI LOMBARDREPORT.COM EDOCENTE DI FINANZA AZIENDALEALL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
Ci sono moltivenditori di fumo. Ma la mia missione è scoprire i veri e bravi day trader
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Domanda: Tu con la tua esperienza della Top TraderCup di day trader ne hai conosciuti veramente tanti, ve-dendoli soprattutto in azione con denaro reale. E i datiche circolano sembrano smentire questa immagine “piùmovimento, più guadagno”.A parole sono tutti dei genima nella realtà l’85% dei trader che partecipano a com-petizioni di borsa con denaro reale registra perdite e a li-vello di trading, secondo le statistiche, solo il 3% dei con-ti on line risultano in utile a distanza di un anno.A fron-te di pochi che guadagnano (e anche tanto) la maggiorparte ci rimette le penne e paga il conto… Come com-menti questi dati? Tu quante persone che conosci in que-sto settore sono diventate veramente ricche, facendo deltrading online un mestiere?Risposta: “Che nel lungo periodo la maggior partedei trader perdano soldi è un dato assodato in sedescientifica, ci sono molti lavori accademici su que-sto profilo e penso nessuno lo metta in dubbio. Mase mi è consentito anche la maggior parte degli im-prenditori nel lungo periodo finisce per chiuderebottega, di questo non mi stupisco, sarebbe comestupirsi che in battaglia i soldati muoiono. Il discor-so del “più movimento più guadagno” è diverso, que-sto assioma vale nel 10% del tempo quando la Bor-sa strappa, come da due mesi a questa parte, è chia-ro che in queste situazioni essendo i rendimenti dacalcolare in progressione geometrica più operazio-ni fai più fai girare il capitale e più guadagni. Maquesta candela si spegne presto, poi arriva la corre-zione o peggio il ribasso ed i trader non capisconoche è cambiata l’aria e si massacrano. Funziona sem-pre così, vale il detto di Schawb, il fondatore dellaomonima casa di brokeraggio: “I day trader sonocome le farfalle, vengono una stagione ma quellasuccessiva sono già scomparsi”. I trader che pubbli-camente sono passati da un lavoro normale a quel-lo di operatore di borsa privato sono numerosi e no-ti al grande pubblico della Borsa: cito per tutti il ca-so di Remo Mariani, ex imprenditore ortofruttico-lo, oggi scalper di successo, oppure quello di Edo-ardo Ciotti, ex consulente di direzione aziendale, en-trambi collaboratori del LombardReport.com. Guar-da caso sono due trader che non compaiono in cor-si o seminari”.
Domanda: Se i dati che dici sono veri (e peraltro sono con-fermati dalle tante statistiche e ricerche fatte in questi an-ni) come si spiega il mito del “day trader” che nonostan-
te tutto continua a proliferare. Un desiderio atavico dimolti risparmiatori di trovare delle scorciatoie per diven-tare ricchi facilmente? La presunzione di essere dotati dipoteri speciali (in proposito uno dei più noti e bravi ana-listi tecnici italiani,Giovanni Maiani,dice che molti tra-der maschi con un’immagine colorita ma efficace “pen-sano di avere il membro più lungo”)?
Il mito del Day Trader è il mito di chi è insoddisfat-to della propria condizione lavorativa ed economi-ca e sogna di avere la macchinetta dei soldi. I veriday trader sono spesso persone che lavorano il dop-pio o il triplo di chiunque di noi e stanno incollatial monitor per 12 ore di file per una vita intera. Pen-so che se tutti sapessero veramente cosa significa fa-re il il day trader andrebbero sicuramente a sceglier-si un posto in Catasto, ora pomposamente chiamataAgenzia per il Territorio. Per questo l’industria delbrokeraggio ha scelto il mito del day trader per vei-colare i propri servizi di intermediazione, perché èil più facile da vendere.
Domanda: I bravi trader esistono per quanto sono poco piùnumerosi dei leoni albini ma quanto della loro esperien-za può essere trasmessa per esempio frequentando un lo-ro corso? Quali sono secondo la tua esperienza le doti psi-cologiche fondamentali innanzitutto per diventare poi untrader di successo?
Risposta: “Mediamente l’esperienza di un day traderdi successo non può essere trasmessa, penso sia em-blematico il caso di Biagio Spinelli, uno dei miglio-ri day trader italiani, che non ha codificato le sueentrate ed uscite ed agisce in base ad un intuito fe-lino sapendo cogliere quasi sempre l’attimo fuggen-te che trasforma una operazione da perdente in vin-cente. Se le regole fossero chiare allora sarebberofacilmente trasmissibili, ma purtroppo non lo sono.E questo l’industria di corsi e seminari si dimenticadi dirlo”.
Domanda: Ricevo la mail di un tipo che mi invita a uncorso o mi vuole vendere un servizio di consulenza che miracconta di essere una sorta di Dio sceso in terra. Capa-ce di vendere ai massimi e comprare ai minimi su qual-siasi strumento. Dalle azioni alle valute, dalla pancettadi maiale alle opzioni più esotiche.Come capisco che nonè un lestofante che si è letteralmente inventato di essere un
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L’INTERVISTA FUORI DAL BRANCO - 2INTERVISTA A EMILIO TOMASINI, IL TALENT SCOUT DEI TRADER ONLINE ITALIANI
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genio dei mercati pur di tirare a campare ed è maga-ri solo abile a fare web marketing di se stesso su tutti i si-ti web? Quali controlli e verifiche suggerisci?
Risposta: “Nel settore finanziario istituzionale per fa-re strada occorre un track record, ovvero una seriestorica delle proprie performance con la prova diqueste stesse. Quindi chiedere se si è stati valutatipositivamente in un Campionato di trading è sicu-ramente un primo passo anche se non deve esserel’unico. La cosa che fa la differenza è di mostrare leproprie contabili in pubblico o addirittura di forni-re l’accesso via web alle proprie contabili in mododa tenere aggiornati i propri clienti su quello che sista facendo. Ma in Italia queste cose non le fa nes-suno. Ad un livello superiore ci sono quelli che fan-no un piccolo hedge fund o una società, anche di di-ritto italiano, e si fanno certificare i bilanci da unente terzo credibile. Ma qui siamo già a livello isti-tuzionale…”.
Domanda: Anche un ottimo sistema (quantitativo o di-screzionale) può significare per chi lo segue non certo gua-dagni assicurati nel tempo.L’esperienza dimostra che qual-siasi sistema ha periodi negativi (drawdown) dove si bru-ciano soldi o nel migliore dei casi si resta inattivi per lun-ghi periodi mentre magari sui mercati qualcosa che si muo-ve c’è. E nasce allora il tarlo che il “sistema non funzio-na più”cambiando magari continuamente strategia o si-stema, ampliando così le perdite Come combattere il piùgrande nemico di ogni investitore, il proprio ego? Oltre afrequentare e conoscere trader affermati la Tua esperien-za come Lombard Report è anche quella di essere il pun-
to di riferimento di centinaia di investitori. Come li haivisti cambiare in questi anni?
Risposta: “LombardReport.com esiste da quasi 11 an-ni ed è il punto di riferimento riconosciuto da tuttiper il trading professionale in Italia. Gran parte del-le innovazioni a livello intellettuale sono sempre par-tite da LombardReport.com, che con i suoi corsi, ilsuo campionato e le sue raccomandazioni è stato lafucina di almeno l’80% dei trader di successo che so-no in circolazione in Italia, e i nomi delle classifichedel campionato Top Trader su www.toptradercup.comne sono la prova lampante. Questa preminenza in-tellettuale è sempre stata riconosciuta a LombardRe-port.com e questo fattore è stato di grande impor-tanza durante i momenti cupi che i mercati finan-ziari hanno attraversato. Il fatto di fare gruppo, ilfatto di sapere che in 10 anni ci sono stati momen-ti cupi e momenti di gloria, ha permesso alla nostracomunità aziendale di superare ogni ostacolo. Que-sta esperienza di LombardReport.com è stata fon-damentale nel plasmare la fisionomia del settore re-tail in Italia. La voglia di aggregazione del Lombar-dReport.com, una aggregazione che con il Campio-nato Top Trader ha sempre espresso un valore nel-l’aggregazione, non quindi aggregazione alla rinfu-sa, confondendo buoni con cattivi, è stato l’esempiodi altre comunità che in un modo o nell’altro sonofiorite. E questo desiderio di aggregazione pensosia stato l’elemento che ha caratterizzato gli ultimianni del nostro settore, dando forza a tante altre ini-ziative di successo come le fiere (Tradando, ITF eTOL EXPO), i forum, l’editoria specializzata”.
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L’INTERVISTA FUORI DAL BRANCO - 2INTERVISTA A EMILIO TOMASINI, IL TALENT SCOUT DEI TRADER ONLINE ITALIANI
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IL BAROMETRO SUI MERCATI E SULLE AZIONIQUANTO DURERA’ QUESTO ANDAMENTO LATERALE?
azioni e dei mercati che mantiene il co-lore rosso. Ma qualcosa si sta muovendo.Intanto l’indicatore di lungo periodo, ilSemaforo, che Borsa Expert ha messo adisposizione dei propri Clienti (presen-tato e spiegato dettagliatamente nel Re-port Strategy di venerdì 14 marzo 2008)che cerca di segnalare il “bello e cattivo”tempo azionario con l’obiettivo primariodi abbattere la volatilità “cattiva” e quin-di ridurre e tagliare le perdite nelle fasidi forti ribassi, è tornato in positivo. Chiavesse seguito questo indicatore nell’ul-timo lungo movimento uscendo dal mer-cato dal marzo 2008 a oggi, avrebbe conquest’ultimo segnale evitato, rispetto al-l’andamento del mercato nello stesso pe-
riodo una discesa del 32%. Inoltre alcu-ne aree geografiche, in particolare l’In-dia e il Brasile, sono tornate in positivo egià il prossimo mese, se la situazione do-vesse continuare ad essere serena, po-tremmo commentare di settori e aree sucui il nostro indicatore è tornato di colo-re giallo. Niente ancora si muove invecesul fronte azionario con i principali tito-li del listino italiano su cui rimaniamo infase di attesa. Se invece allarghiamo il pa-niere a tutti i titoli del FTSE All Sharesqualche segnale, nelle scorse settimane,c’è stato, come quelli su Acotel, Ampli-fon, Ansaldo e Tod’s che abbiamo pron-tamente inserito in alcuni portafogli diBorsa Expert.
NELLE PAG. 13 E 14 IL BAROMETRO CON TUTTE LE TABELLE
IL PRIMO OBIETTIVO DI FIBONACCI E’ STATO RAGGIUNTO E SI E’ AVVIATA UNA FASE LATERALE CHE POTREB-BE TERMINARE SOLO CON UN INNALZAMENTO DEI VOLUMI. IL NOSTRO BAROMETRO COMINCIA A DARE IPRIMI SEGNALI ANCHE SE SEMBRA FIUTARE L’ATTUALE FASE DI STALLO CONSIGLIANDO ANCORA CAUTELA
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IL FUNZIONAMENTO DEL BAROMETRO: come leggere la tabellaIl problema principe di ogni investitore è quello di scegliere quando è il momento più opportuno per entrare su untitolo azionario, su un indice o su un settore. Ma ancor più importante è sapere quando la fase rialzista del titolo,del settore o del mercato su cui ha investito si è invertita. A dire il vero ci sono coloro che affermano che la ricer-ca del “timing” è tempo… perso e che occorrerebbe essere sempre investiti, accada quel che accada, poiché nellungo periodo (una sorta di “paradiso” degli investitori passivi) si sarà premiati. Non è la nostra filosofia poiché secerto non crediamo che sia possibile entrare ai minimi o uscire ai massimi riteniamo che sia possibile (e più fur-bo) adottare comunque un approccio attivo e flessibile. Da molti anni (e i portafogli di BorsaExpert.it lo dimostra-no) reputiamo, infatti, più saggio adeguarci noi ai mercati piuttosto che pensare che i mercati si adeguino ai no-stri investimenti. Replicare totalmente i benchmark e “mantenere ad ogni costo sempre e comunque le posizionici sembra una scelta perdente (e l’andamento dei mercati di questi ultimi anni lo sta confermando più di ogni al-tra cosa) e distruttiva. Che fa solo l’interesse di chi lo consiglia.. Il nostro obiettivo è fare meglio del mercato. Cre-dendo di fare una cosa utile in questa pubblicazione ogni mese presentiamo questa versione semplificata di indi-catore di tendenza che può dare una preziosa idea del mercato e dei titoli o settori “forti” e da privilegiare. Un in-dicatore che, sulla base dell’andamento dei prezzi dei titoli e dei settori indicati in tabella, segnala i momenti in cuiè più opportuno rimanere investiti (segnale verde) o neutrali (segnale rosso) sulle singole posizioni. Gli abbonatiai nostri portafogli di www.borsaexpert.it ricevono invece un “Semaforo” ad hoc con segnali giornalieri o settima-nali la cui visualizzazione è ugualmente semplice e ancora più immediata (giornaliera o settimanale). Nulla comun-que di estremamente complicato o richiede un trading continuo poiché non crediamo affatto che movimentare lapropria posizione in continuazione accresca le possibilità di ricchezza (sicuramente quelle del proprio intermedia-rio): al contrario ! Per correttezza dobbiamo ricordare che questo indicatore (semplificato come quello che propo-niamo in queste pagine o più avanzato come quello che rilasciamo ai nostri abbonati) non è infallibile. Il valore ag-giunto di questo “barometro” è prima di tutto un contenimento della volatilità. I falsi segnali possono esserci (an-che oltre il 50%) ma l’esperienza empirica (e i risultati di tutti i nostri portafogli di questi anni lo dimostrano) ci di-ce che operare con strategia premia nettamente rispetto al non averla e affidarsi agli umori del mercato. Megliochiudere tante operazioni in piccola perdita che mantenere sempre collezionando grandi perdite!
LEGGI LE TABELLE ALLE PAG. 13 E 14
I l rimbalzone che ha avuto inizio lo scor-so 9 marzo sembra essere ultimato e
nell’ultimo mese è cominciata una faselaterale caratterizzata da un livello discambi modesto. Già nel MoneyReportdel mese di maggio avevamo evidenzia-to come i 16mila punti del Mibtel fosse-ro un traguardo importante perché risul-tavano il primo livello di Fibonacci, unmatematico pisano nato nel XII secoloche aveva espresso delle regole statisti-che che si possono applicare anche aimercati finanziari. E che moltissimi con-siderano attendibili, tanto che i classici li-velli di Fibonacci continuano ancora og-gi a risultare determinanti avvalorandol’idea che tanto più importante risultauna regola quante più persone la seguo-no. Il Mibtel è stato soppiantato a iniziogiugno dall’Indice FTSE All Shares cheha dei valori diversi rispetto al preceden-te e il primo obiettivo di Fibonacci risul-ta ora quello dei 21.200 punti. La fase diassestamento che avevamo preannuncia-to nel mese di maggio potrebbe conti-nuare ancora con i mercati che avviereb-bero una fase laterale di medio periodocosì come successo nel 2000 (con vola-tilità molto elevata) o nei primi mesi del2004. Ma prima o poi prenderanno unadirezione, ovvio. E se i volumi aumente-ranno (questo dicono i postulati dell’ana-lisi tecnica) si potrebbe avviare una nuo-va fase ascendente. Molti operatori stan-no aumentando in questo periodo il pe-so dell’azionario nei propri portafogli eciò è dovuto anche al fatto, oltre che unleggero venticello di ottimismo, che de-vono necessariamente fare performancedopo due anni neri così da incamerarequalche commissione supplementare. Ilnostro Barometro, invece, sembra averfiutato l’attuale fase statica e rimane an-cora in attesa con la maggior parte delle
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IL BAROMETRO SUI MERCATI E SULLE AZIONI
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ALLEANZA
ATLANTIA
AUTOGRILL
BANCA MPS
BANCA POP MI
BANCO POPOLARE
BULGARI
BUZZI UNICEM
ENEL
ENI
FASTWEB
FIAT
FINMECCANICA
FONDIARIA-SAI
GENERALI
GEOX
GR. ED. L'ESPRESSO
IMPREGILO
INTESA SANPAOLO
ITALCEMENTI
LOTTOMATICA
LUXOTTICA
MEDIASET
MEDIOBANCA
MEDIOLANUM
MONDADORI
PARMALAT
PIRELLI&C
PRYSMIAN
SAIPEM
SEAT PG
SNAM RETE GAS
STMICROELECTRONICS
TELECOM ITALIA
TENARIS
TERNA
UBI BANCA
UNICREDIT
UNIPOL
-66,94%
-59,58%
119,79%
-46,60%
-59,78%
-44,15%
-56,71%
-57,34%
-5,10%
-53,61%
62,76%
-91,77%
-72,64%
-59,46%
-45,97%
-49,24%
-1.26%*
-89,10%
-91,20%
-40,39%
-28,46%
120,99%
-16,29%
-74,53%
-13,28%
-72,28%
-81,88%
-31,08%
-68,26%
-35.19%**
414,25%
-98,85%
58.90%***
-89,78%
-83,21%
540.26%****
46.08%*****
-38,23%
-60,62%
-63,65%
-57,69%
-42,99%
-42,98%
-43,64%
-61,34%
-51,46%
-64,79%
-59,91%
-44,92%
-57,26%
-30,47%
-33,36%
-57,07%
-51,94%
-56,46%
-49,39%
-61,66%
-58,71%
-49,95%
-55,27%
-44,08%
-42,30%
-31,89%
-40,60%
-36,87%
-30,58%
-47,00%
-35,78%
-52,83%
-40,20%
-31,02%
-90,80%
-31,57%
-46,10%
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-28,08%
-9,61%
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-65,49%
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14,77%
44,52%
36,67%
85,47%
34,12%
106,91%
20,15%
27,98%
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431,02%
-2,26%
33,72%
23,93%
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0,00%
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0,00%
0,00%
-17,47%
-11,92%
0,00%
-10,76%
0,00%
0,00%
-14,33%
-5,07%
0,00%
0,00%
0,00%
AZIONI S&P MIB40 PERFORMANCE PERFORMANCE BAROMETRO DATA IN CUI PERFORMANCE PERFORMANCEDAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008 IL BAROMETRO DAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008
È SCATTATO SEGUENDO SEGUENDOIL BAROMETRO IL BAROMETRO
R
R
R
RR
R
RRR
R
R
R
RR
RR
R
R
R
R
R
R
R
R
RR
R
RRR
R
R
R
R
RR
R
R
R
R
* primo giorno di quotazione 2 dicembre 2004** primo giorno di quotazione 3 maggio 2007*** primo giorno di quotazione 7 dicembre 2001**** primo giorno di quotazione 18 dicembre 2002***** primo giorno di quotazione 24 giugno 2004
NONOSTANTE IL RECUPERO MESSO A SEGNO ANCHE NELL’ULTIMO MESE IL NOSTRO BAROMETRO SE-GNA ANCORA “ROSSO” SU TUTTI I MERCATI. LA DISCESA E’ STATA COSI’ FORTE CHE IL RECUPERO NONE’ STATO ANCORA SUFFICIENTE PER FAR SCATTARE I PRIMI SEGNALI DI ACQUISTO. NON E’ D’ALTRAPAR-TE UN INDICATORE STUDIATO PER IL BREVE PERIODO MA PER GUIDARE (E PROTEGGERE) LE SCELTEDEGLI INVESTITORI DI MEDIO-LUNGO TERMINE.
014
S&P MIB40
EUROSTOXX50
S&P 500 USA
NASDAQ USA
NIKKEI GIAPPONE
SENSEX INDIA
SHENZEN CINA
DAX GERMANIA
BOVESPA BRASILE
RTS RUSSIAN
-47,13%
-48,98%
-36,02%
-64,33%
-47,90%
190,09%
437,89%
-27,07%
212,69%
532,61%
-46,87%
-43,03%
-35,96%
-43,74%
-34,90%
-25,65%
-35,63%
-36,90%
-16,31%
-51,81%
03-08-07
25-01-08
11-01-08
18-01-08
17-08-07
04-04-08
22-02-08
08-02-08
25-07-08
25-07-08
55,71%
34,88%
8,22%
14,79%
22,35%
119,43%
144,42%
63,80%
115,62%
200,26%
0,00%
-14,25%
-4,59%
-11,77%
0,00%
-24,37%
-11,00%
-16,11%
-10,47%
-13,81%
INDICI AZIONARI PERFORMANCE PERFORMANCE BAROMETRO DATA IN CUI PERFORMANCE PERFORMANCEDAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008 IL BAROMETRO DAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008
È SCATTATO SEGUENDO SEGUENDOIL BAROMETRO IL BAROMETRO
R
R
R
RR
G
RRRG
ESTOXX BANK
ESTOXX OIL&GAS
ESTOXX PHARMA
ESTOXX INDUSTRIAL
ESTOXX TELECOM
ESTOXX RETAIL
ESTOXX TECH
ESTOXX INSURANCE
ESTOXX MEDIA
ESTOXX CONSTRUCTION
ESTOXX AUTO
ESTOXX FOOD&BEVIOUR
ESTOXX CHEMICAL
-44,05%
-2,23%
-6,60%
-44,07%
-70,56%
-47,52%
-75,10%
-63,96%
-73,11%
-2,94%
-14,11%
5,57%
3,35%
-55,86%
-32,82%
-29,36%
-45,52%
-37,17%
-33,62%
-47,39%
-50,09%
-41,20%
-43,30%
-36,61%
-34,18%
-34,33%
31-08-07
11-07-08
13-07-07
18-01-08
22-02-08
04-01-08
18-01-08
31-08-07
31-08-07
17-08-07
04-01-08
08-02-08
18-07-08
45,64%
24,05%
54,23%
57,35%
-13,78%
-18,39%
-4,39%
73,68%
73,50%
79,21%
23,80%
21,19%
10,81%
0,00%
-10,20%
0,00%
-9,55%
-13,66%
-6,26%
-15,67%
0,00%
0,00%
0,00%
-10,73%
-15,85%
-22,43%
INDICI SETTORIALI PERFORMANCE PERFORMANCE BAROMETRO DATA IN CUI PERFORMANCE PERFORMANCEDAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008 IL BAROMETRO DAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008
È SCATTATO SEGUENDO SEGUENDOIL BAROMETRO IL BAROMETRO
R
R
R
RR
R
RRRR
R
R
R
GOLDBRENTCOMMODITIES
228,36%158,28%63,50%
13,58%-33,63%-31,35%
MATERIE PRIME PERFORMANCE PERFORMANCE DAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008
EONIAEURIBOR 1 meseEURIBOR 3 mesiEURIBOR 6 mesi
0,581%0,938%1,268%1,468%
TASSI VALORE
1,970%3,470%3,820%4,000%4,240%
TASSI VALORE
EURO/DOLLARO USAEURO/FRANCO SVIZZEROEURO/STERLINAEURO/YEN
39,64%-5,85%41,34%33,11%
-2,76%-8,27%19,32%
-15,91%
VALUTE PERFORMANCE PERFORMANCE DAL GENNAIO 2000 DAL GENNAIO 2008
ZONA EUROGERMANIAFRANCIAITALIAUSAREGNO UNITOGIAPPONE
1,67%1,67%1,88%1,91%1,29%1,32%0,38%
2,85%2,85%3,01%3,52%2,83%2,82%0,85%
3,72%3,72%4,05%4,62%3,83%3,92%1,52%
4,40%4,40%4,59%5,49%4,63%4,60%2,28%
MERCATO OBBLIGAZIONARIO (curva dei tassi) 2 anni 5 anni 10 anni 30 anni
ZONA EUROGERMANIAFRANCIAITALIAUSAREGNO UNITOGIAPPONE
3,30%2,60%2,80%3,30%3,80%3,60%1,40%
0,70%0,70%0,60%1,00%
-0,80%1,70%
-1,30%
1,30%1,10%1,20%1,50%1,30%1,50%
-0,60%
TASSO DI INFLAZIONE 2007 2008* 2009*
DATACENTERI DATI FINANZIARI PIÙ IMPORTANTI PER CAPIRE L’ANDAMENTO DEI MERCATI
EONIA: l’Euro OverNight Index Average è iltasso di interesse interbancario a 1 giorno perla zona di euro.EURIBOR: l’Euro Interbank Offered Rate è iltasso medio a cui avvengono le transazioni fi-nanziarie in Euro tra le grandi banche europeee viene sovente utilizzato come indicatore diriferimento per i mutui o i prestiti.IRS: l’Interest Rate Swap è un contratto in cuile controparti si scambiano, a scadenze con-cordate, dei flussi di interessi (uno fisso e l’al-tro variabile), calcolati sullo stesso capitalenominale che non viene mai scambiato. In ba-se a tale contratto le due parti possono modi-ficare la natura del proprio debito senza la ne-cessità di estinguerlo per aprirne uno nuovo.
Zona euroUSAGiapponeSvizzeraRegno Unito
1,00%0,25%0,10%0,50%0,50%
TUS VALORE
TUS: il Tasso Ufficiale di Sconto è il tassocon cui la Banca centrale concede prestiti al-le altre banche.
E' possibile con questa tabella avere un'idea di quanto rendono su base annua i titoli di Stato in base alla scadenza e al Paese Emittente.
* Tas
so d
i inf
lazi
one
prev
isto
IL BAROMETRO SUI MERCATI E SULLE AZIONI
IRS 2 anniIRS 7 anniIRS 10 anniIRS 12 anniIRS 20 anni
015
Future e 10 euro sul S&PMib Future. E’possibile operare anche sui derivati esteri. La versione Professional costa 30,00 euroal mese.
GRATISTra i servizi inclusi nellaversione base e professional si
possono annoverare le news, i graficiintraday e storici, gli strumenti di assetallocation, le simulazioni di portafoglipersonalizzati, le quotazioni in tempo realesul mercato azionario italiano, sul circuitoMot e Tlx, le ricerche macroeconomiche diIntesa e le analisi tecniche e fondamentalidi Caboto. Le impostazioni su titoli ed indicivia SMS o e-mail, gli ordini condizionati, glistop loss e i take profit sono gratuiti nellaversione base fino a un massimo di 10contemporaneamente, mentre nellaversione professional sono tutti gratuiti.L’investimento nei covered warrant sulmercato italiano di Caboto e Banca Imi nonprevede spese, sia nella versione base chein quella pro. Per gli altri covered warrant si
paga sempre e comunque l’1,95 per mille(con il solito minimo e massimo) per ognioperazione nel caso della versione base e 6euro fissi nella versione professional.
SERVIZI APAGAMENTOPer avere le quotazioni in tempo
reale dei mercati azionari europei eamericani e quelle dei future esteri bisognapagare (da 5 euro a 20 euro per ognimercato). Sono a pagamento anche l’analisifondamentale, previsionale e comparativa(Consensus Reuters), l’analisi tecnica suititoli e l’analisi del rischio. Per il tradingtelefonico è prevista una maggiorazione di5 euro per ogni operazione eseguita.
FONDI (POCHI)Per l’operatività sui fondi e sullegestioni Eurizon (unicisottoscrivibili) vengono seguiti i
prospetti dei rispettivi prodotti e non cambianiente rispetto all’investimento tradizionale inbanca.
LA PIATTAFORMA DEL MESECOMMISSIONI DI TRADING COMPETITIVE. MOLTISSIMISERVIZI GRATUITI. TUTTI I NUMERI DELLA PIATTAFOR-MA DI TRADING DEL GRUPPO INTESA SANPAOLO.
IL NOSTRO GIUDIZIOSe Fineco e Iwbank si fronteggiano nel campo delle banche online con le mi-gliori piattaforme di trading e un’ampia gamma di strumenti su cui operare,
Directa e Intesatrade sono equiparabili sul fronte del profilo societario e dell’operati-vità. Entrambe sono Sim (quindi non offrono alcun servizio bancario e nemmeno le ga-ranzie offerte da una banca) ed entrambe non hanno la gamma di strumenti offerti daFineco e Iwbank. Su Directa si possono negoziare solo le obbligazioni quotate sul MOTe nessun fondo, mentre su Intesatrade sono negoziabili tutti i bond e i soli fondi Euri-zon. Sul fronte costi Directa è molto più competitiva: 1,9 per mille nel caso di commis-sioni variabili senza minimo e con un massimo di 19,00 euro contro l’1,95 per mille ri-chiesto da Intesatrade con un minimo di 2,75 euro e un massimo di 19,5 euro. E anchesui derivati il risparmio, scegliendo Directa, è notevole: 4 euro per operare sul Minifib(contro i 6 euro di Intesatrade) e 6 euro per operare sul Fib (contro i 10 euro di Intesa-trade). In compenso Intesatrade remunera la liquidità sul conto (lo 0,73% netto) e fa ca-po a uno dei più grandi gruppi bancari italiani. Il che di questi tempi non è poca cosa. Ri
prod
uzio
ne ri
serv
ata
INTESA TRADE AI RAGGI XD ue i profili commissionali previsti da
Intesatrade: la versione base, rivoltaagli investitori, e la versione “professio-nal” pensata per i trader.
VERSIONE BASESull’acquisto di azioni italianeviene applicata una
commissione variabile dell’1,95 per mille,con un minimo di 2,75 euro e un massimo di19,50 euro. Per quanto riguarda i titoliobbligazionari quotati sul Mot, Euromot e Tlxsi paga l’1,95 per mille per operazione conun minimo di 7,75 euro e un massimo di 24,5euro. Sui derivati sul mercato italiano sipagano 5 euro sul Mini S&PMib Future e 10euro sul S&PMib Future. E’ possibile operareanche sui derivati esteri. La versione basenon ha alcun canone mensile.
VERSIONEPROFESSIONAL Le commissioni (a scelta fisse o
variabili) dipendono dall’ammontare diquelle generate in un mese. Se lecommissioni generate in un mese sonosuperiori ai 400 euro, queste scendonoprogressivamente. Fino a 400 euro sipagano, nel caso di commissioni fisse, 12euro per operazione mentre se si sonoscelte le commissioni variabili si paga l’1,95per mille con un minimo di 2,75 euro peroperazione e un massimo di 19,50 euro. Per quanto riguarda i bond si possonoacquistare i titoli quotati sul Mot, Euromot eTlx e si può scegliere di pagare lacommissione fissa di 12,00 euro o l’1,95 permille per operazione con un minimo di 7,75euro e un massimo di 24,5 euro. Se lecommissioni generate in un mese sonosuperiori ai 400 euro, queste scendonoprogressivamente. Per quanto riguarda i derivati sul mercatoitaliano si pagano 5 euro sul Mini S&PMib
016
LA PIATTAFORMA DEL MESE
Questo mese parliamo di Sito internetA chi appartieneQUANTO TI COSTA APRIRE IL CONTO E MANTENERLOQuanto costa aprirloQuanto costa mantenerlo apertoQuanto costa chiuderloSerizi bancari
QUANTO COSTA FARE TRADING SU DIRECTA
Azioni Italia e Covered Warrant
Azioni America (Nyse, Nasdaq, Amex)Azioni America OTCAzioni Francia e Germania (titoli negoziabili BlueChips francesi, Dax30, Mdax, Sdax e TecDax)Azioni inglesiObbligazioni quotate al Mot e Tlx
Obbligazioni quotate al Tlx o sull’OTCFuture S&P/MIB e DaxFuture Mini S&P/MIBFuture CMEEtf
Piani commissionali per i trader più attiviFondi e sicavRaccolta ordini da promotore finanziarioCosto custodia titoliPossibilità di inserire stop loss e take profitPossibilità di inserire ordini condizionatiAlert via smsPossibilità di inserire ordini dal telefoninoSERVIZI INFORMATIVI PER INVESTIRE Quotazioni in tempo realeSchede informative sui titoliQUANTO GUADAGNI SENZA FAR NIENTEQuanto viene remunerata la liquidità lasciata sul contoPortafoglio RemuneratoPronti contro termineSE HAI BISOGNO DI ASSISTENZA
INTESATRADEwww.intesatrade.itE’ la piattaforma di trading del Gruppo Intesa Sanpaolo
GratuitoGratuita la versione base 30 euro al mese per la vesrione professionalGratuitoIntesa Trade non è una banca ma una SIM (Società di intermediazione mobiliare) quindi è possibile faresolo operazioni di compravendita di titoli mobiliari non vengono rilasciati assegni carte di credito né so-no possibili prelievi.
VERSIONE BASE VERSIONE PROFESSIONALCOMMISSIONI FISSE COMMISSIONI VARIABILI
1,95 per mille con un minimo di 2,75 euro e un massimo di 19,5 euro 22,00 euronon negoziabili22,00 euro
14,00 sterline1,95 per mille con un minimo di 7,75 euro e un massimo di 24,5 euro non negoziabili10,00 euro10,00 euroDai 6 ai 12 dollari1,95 per mille con un minimo di 2,75 euro e un massimo di 19,5 euroSì se si sceglie la versione professionalSono negoziabili solo i fondi NextranoGratuitosìsìsìsì
sìno
0,73% netto
Sì se si sceglie la versione professionalNoC’è un call center a cui è possibile rivolgersi per assistenza attivo dalle 8 alle 22, il customer service è pre-sente dalle 8 e mezza alle 19 e l'help desk tecnico dalle 6 alle 24.
Da 12,00 a 3,00 euro Dall'1,95 per mille all'1 per mille conmin. di 2,75 euro e un max di 19,5 euro
Da 20 a 12 dollarinon negoziabiliDa 20 a 12 euro
Da 12,5 a 7,5 sterlineDa 12 a 3 euro Dall'1,95 per mille all'1 per mille con
min. di 7,75 euro e un max di 24,5 euro non negoziabili
10,00 euro10,00 euro
Dai 6 ai 12 dollariDa 12,00 a 3,00 euro Dall'1,95 per mille all'1 per mille con
min. di 2,75 euro e un max di 19,5 euro Sì superati i 400,00 euro di commissioni mensili
G li Etf che investono sui bond governa-tivi europei sono un ottimo strumen-
to (anche per chi dispone di pochi soldi)per investire su titoli di stato a media sca-denza.Nell’ultimo anno hanno reso più deifondi (+8%). E costano nettamente meno.
UN INVESTIMENTO PER TUTTE LE TASCHEFino a qualche anno fa per com-
prare un portafoglio ben diversificato di Ti-toli di Stato europei bisognava essere deipaperoni. Oggi, grazie agli Etf, anche chidispone di poche migliaia di euro può co-struirsi un giardinetto di Titoli di Stato ditutto rispetto. Gli Etf obbligazionari quo-tati sulla borsa di Milano che investono suiTitoli di Stato europei sono 20. Quattro in-vestono sui titoli governativi con scadenzecomprese tra 1 e 3 anni, ma vi sono ancheEtf che coprono scadenze più lunghe: 3-5anni, 7-10 anni, 10-15 anni e vi è anche unEtf che investe su titoli governativi che sca-dono tra più di 25 anni.
PERCHE’ SONO INTERESSANTINaturalmente maggiore è la du-
ration (la vita residua dei titoli in portafo-glio) maggiore sarà la sensibilità del prez-zo dell’Etf a variazioni dei tassi di interes-se. Essendo oggi i tassi di interesse parti-colarmente bassi, il rischio di comprare ti-toli con scadenze molto lunghe, superioriai 3 anni, è che in caso di una risalita deitassi questi titoli si deprezzino perché lenuove obbligazioni emesse rendono di più.Meglio quindi stare sulle scadenze più bre-vi e sui titoli obbligazionari con scadenzeinferiori ai 3 anni.
COME COSTRUIRSI UN PORTAFOGLIO DI TITOLI DI STATOAttualmente sul mercato sono quattro gli
IL NOSTRO GIUDIZIOAnche chi non dispone di capitali elevati può, grazie agli Etf, costruirsi un giar-dinetto di Titoli di Stato europei con scadenze comprese tra 1 e 3 anni per li-
mitare la volatilità dei mercati. Gli Etf sono meno costosi dei fondi (applicano una com-missione di gestione dello 0,20% contro l’1% medio dei fondi) e sono spesso più perfor-manti: nell’ultimo anno hanno reso dal 7,50% all’8,44% grazie anche a condizioni macro-economiche e finanziarie eccezionali (difficile attendersi nel futuro simili rendimenti).Solo 8 fondi su 28 hanno reso di più. Limitata peraltro l’overperformance dei fondi ri-spetto agli etf: gli 8 fondi più performanti hanno guadagnato mezzo punto percentualein più. In compenso sono moltissimi i fondi che hanno reso molto meno: in media i fon-di che investono in titoli governativi a 1-3 anni hanno reso negli ultimi 12 mesi il 5,9% etra i fondi meno performanti compaiono quelli di società di gestione che fanno capo agrossi gruppi bancari-assicurativi (Unicredito, Mediolanum, Intesa Sanpaolo, fondi Ar-ca distribuiti in oltre 8000 sportelli bancari). In sintesi, per chi dispone di capitali limita-ti gli Etf obbligazionari possono essere uno strumento adatto e sicuramente da prefe-rire ai fondi. Nel caso di patrimoni di una certa consistenza la nostra preferenza (e con-venienza per il risparmiatore) va invece nettamente per l’investimento diretto in titoli ob-bligazionari. Come consigliamo nei nostri portafogli obbligazionari di BorsaExpert.it o,nel caso dei Titoli di Stato, procedendo all’acquisto diretto senza passare da fondi o Etf.
017
ATTENTI A QUEI QUATTROA CONFRONTO I QUATTRO ETF CHE INVESTONO SUI TITOLI DI STATO EUROPEI CHE SCADONO ENTROTRE ANNI. IL NOSTRO PREFERITO È IL LYXOR ETF EUROMTS 1-3Y. VI SPIEGHIAMO PERCHÉ…
Etf che investono sui Titoli diStato con scadenze compresetra 1 e 3 anni: il Db X-Trackers
Li Iboxx Sovereigns Euroz 1-3 Tri (Codi-ce Isin LU0290356871), l’Ishares Gover-nment Bond 1-3 (Codice IsinIE00B14X4Q57), il Jpmorgan Etf GbiEmu 1-3y (Codice Isin FR0010561183)e il Lyxor Etf Euromts 1-3y (Codice IsinFR0010222224). Le commissioni di ge-stione applicate sono al massimo dello 0,2%mentre lo spread denaro- lettera che il mar-ket maker si impegna a mantenere è con-tenuto: lo 0,15%. Il market maker è coluiche assicura la liquidità dell’Etf impegnan-dosi a fornire un certo numero di propo-ste in acquisto e vendita. Ricordiamo in-fatti che per gli Etf non si incrociano le pro-poste di acquisto con le proposte di vendi-ta ma esiste uno specialist (il market ma-ker appunto) che si pone da intermediarioproponendo autonomamente il prezzo del-lo scambio (all’interno del book) che puòessere poi accettato o meno dal trader.
IL NOSTRO ETF PREFERITOMa tra i quattro Etf che inve-
stono sui titoli governativi quale convienescegliere? Come sempre il più scambiatoperché maggiori sono gli scambi e mag-giore è la liquidità. E tra i quattro Etf quo-tati che investono in titoli di stato con sca-denze tra 1 e 3 anni il Lyxor Etf Euromts1-3y (Codice Isin FR0010222224) è il piùscambiato: nei primi quattro mesi dell’an-no sono stati scambiati 5679 contratti perun controvalore di 380.136.004,00 euro(contro per esempio i 309 contratti scam-biati per un controvalore 16.794.753,00euro dell’Etf Jpmorgan Etf Gbi Emu 1-3y). Attualmente questo Etf ha in porta-foglio 20 Titoli di Stato: gli italiani Btp(25,96%), i Bund tedeschi (27,20%), ti-toli di stato francesi (20,78%), spagnoli(7.83%), olandesi (5,49%), inglesi (4,12%),belgi (2,82%), portoghesi (2,50%), au-striaci (1,17%), finlandesi (1,50%) e ir-landesi (0,55%).
INVESTIRE SUI TITOLI DI STATO CON GLI ETF
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a
018
INVESTIRE SU CONTI DEPOSITO & DINTORNI
CASH IN KING?Con i rendimenti a un anno dei titoli di
stato sempre più bassi (meno dell’1%netto annuo), il tasso euribor a 3 mesi aiminimi storici (tasso su cui vengono calco-late molte cedole di titoli obbligazionari) eremunerazione media delle giacenze suiconti correnti che precipita verso lo zeroassoluto, che fare? Quali sono le alternati-ve a disposizione di chi vuole puntare suinvestimenti a basso rischio e ottenere unaremunerazione del proprio capitale nel bre-ve termine? Sempre meno, certamente.I conti di deposito continuano a tagliare irendimenti e molte delle offerte che abbia-mo visto succedersi nell’ultimo anno e cheoffrivano rendimenti su base annua supe-riori al 3% netto sono scadute.
I CONTI DI DEPOSITO LIBERI,PER PARCHEGGIARE LA LIQUIDITÀ
Tra i conti di deposito liberi, quelli chepossono essere scelti da chi ricerca sem-
plicemente un parcheggio della liquiditàper poche settimane o pochi mesi, senzavincolarsi a nessuna scadenza, l’offerta at-tualmente migliore in termini di rendimen-to è quella di Conto Conto di Banca Cari-ge (www.contoconto.it) che offre il 2,92%netto per i primi 6 mesi e fino a 50.000,00euro di capitale investito. Inferiore comerendimento ma più lunga come durata l’of-ferta di Banca Mps che con il conto De-positoonline (www.infinita.mps.it) offre il2,69% netto. Questo tasso non è fisso mavariabile. La banca offre, a chi apre il con-to entro fine giugno, un rendimento calco-lato aggiungendo, alla media mensile deltasso Euribor nel mese precedente, il 2,40%di spread. L’offerta vale fino alla fine del-l’anno e fino a un capitale investito di125.000,00 euro. Superato questo capita-
le e/o finita la promozione il tasso ricono-sciuto sarà pari all’Euribor meno lo 0,7%.Interessante come rendimento l’offerta diConto Arancio di Ing Direct: il 2,55% net-to per i primi sei mesi per chi apre il con-to entro il 31/08/2009. Ricordiamo che suIng abbiamo espresso più di una perples-sità a causa della elevata leva finanziaria (ve-di il primo numero di marzo di Money Re-port). Se ci si accontenta di un rendimen-to più basso, il 2,19% netto, si può aprire ilconto Rendimax di Banca Ifis (www.ren-dimax.it) o il Conto Santander di BancaSantander (www.bancasantander.it) cheperò rende solo il 2% netto. Poco interes-sante, come rendimento ai tassi attuali, ri-sulta Conto Extra di Sparkasse Italia(www.sparkasseitalia.it): rende l’1,46%netto.Ancora più basso il tasso offerto daIwpower Deposito di Iwbank (www.iw-bank.it): lo 0,73% netto.
I CONTI DI DEPOSITOVINCOLATI, PER CHI VUOLE DI PIÙ
Per puntare a rendimenti più alti oc-corre vincolare i soldi per almeno sei
mesi. Il conto attualmente più remunera-tivo in questo senso è Hyposuperconto diHypo-Alpe-Adria Bank (www.hyposu-perconto.it) che offre il 3,10% netto peri primi sei mesi fino a 250.000,00 euro dicapitale investito.Trascorsa la promozio-ne, o se si interrompe il vincolo prima del-la scadenza, viene riconosciuto il tassoBCE (attualmente pari all’1%).Meno generosa l’offerta di Rendimax diBanca Ifis (www.rendimax.it): il 2,5% vin-colando il capitale per sei mesi, il 2,73%vincolando il capitale per un anno. Im-possibile con questa banca interrompereil vincolo prima della scadenza, quindi per
chi non sa se potrà tenere impegnato ilcapitale per sei mesi o un anno, megliooptare per Rendimax vincolato a un me-se che offre il 2,29% netto.O in alternativa aprire un conto di depo-sito vincolato con Che Banca del Grup-po Mediobanca (www.chebanca.it) ove èpossibile interrompere il vincolo primadella scadenza vedendosi riconosciuto iltasso base attualmente pari all’1,27%. Seinvece il vincolo viene rispettato, il tassoriconosciuto fino al 30/06/2009 è sui seimesi il 2,19% e sui 12 mesi il 2,5%.
QUALE CONTO SCEGLIERE, UN OCCHIO AL RENDIMENTO E UNO ALLA SOLIDITÀ
Per scegliere un conto di deposito nonoccorre guardare solo al rendimen-
to offerto ma occorre valutare la soliditàdell’istituto proponente. Non tutte le ban-che in questo senso sono uguali. Anchese tutte aderiscono al Fondo di Tutela deiDepositi Interbancari che garantisce laliquidità depositata sui conti fino a 103mila euro per intestatario.Se usiamo come indicatori della soliditàdi una banca la leva finanziaria (ovveroquante volte la banca presta i soldi) e ilcosiddetto Core Tier 1 (il rapporto tra ilpatrimonio di base e le attività pondera-te per il rischio) sceglieremmo Rendimaxdi Banca Ifis, Che Banca di Medioban-ca o Iwpower di Iwbank mentre, nono-stante i rendimenti offerti, non aprirem-mo un Conto Arancio con Ing Direct eun Hyposuperconto con Hypo-Alpe-Adria Bank.Potremmo al limite aderire a Conto San-tander di Banca Santander e a Deposi-toonline di Banca Mps. Guardando so-prattutto al rendimento offerto.
COME INVESTIRE LA LIQUIDITA’ SU STRUMENTI A BASSO RISCHIO PER QUALCHE SETTIMANA O QUAL-CHE MESE. LE OFFERTE MIGLIORI E QUELLE DA CUI STARE ALLA LARGA.
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CONTO DELLE MIE BRAME
CONTI DI DEPOSITO
COME FUNZIONA IL FONDOINTERBANCARIO DI TUTELA DEI DEPOSITI
Sono dei conti che si appoggiano al tuo conto corrente tradizionalee possono essere alimentati facendo dei bonifici dal tuo conto cor-rente al conto deposito. Se hai sul conto corrente della liquidità chenon ti serve la puoi versare sul tuo conto deposito per sfruttare ilmaggior tasso di remunerazione che offre. Se hai bisogno di liquidi-tà la prelevi dal conto deposito e la trasferisci sul conto corrente.
PERCHÈ POTRESTI APRIRNE UNOOffrono dei tassi di rendimento della liquidità maggiori non solo diquelli offerti dai conti correnti ma anche dei fondi monetari e dei tito-li obbligazionari a breve termine.
PRONon hanno vincoli di tempo quindi il rendimento che offrono è pertutto il periodo in cui la liquidità giace sul conto. Sono privi di spesedi apertura e chiusura.
CONTROI rendimenti più alti vengono in genere offerti all'inizio e ai nuovi clien-ti per un periodo limitato di tempo (il periodo promozionale) e in alcu-ni casi solo se l'importo depositato non supera una certa cifra. Trascor-sa la promozione i tassi scendono anche se si mantengono in generepiù elevati di quelli offerti dal conto corrente.
ATTENZIONENon sono dei conti correnti quindi non vengono rilasciati strumenti dipagamento (libretto degli assegni, bancomat, carta di credito) nè sipuò ricevere lo stipendio o pagare le bollette.
CHI VALE DI PIÙ?
LEGGI LA TABELLA A PAG. 20
CONTI DI DEPOSITO VINCOLATISono dei conti che si appoggiano al tuo conto corrente e possonoessere da questo alimentati. Se si ha sul conto corrente della liqui-dità che non serve la si versa sul conto deposito se si ha bisogno diliquidità la si trasferisce dal conto deposito al conto corrente.
PERCHÈ SI APRONOOffrono dei tassi di rendimento della liquidità maggiori di quelli of-ferti dai conti correnti.
PROOffrono una remunerazione della liquidità maggiore di quella offertadai conti di deposito. Si sa in anticipo quanto si guadagnerà indipen-demente dalle modifiche ai tassi decise dalla BCE. Sono privi di spe-se di apertura e chiusura.
CONTROPer ottenere questi rendimenti occorre vincolare il capitale investitoper un periodo di tempo predeterminato (3, 6 o 12 mesi).
ATTENZIONENon sono dei conti correnti quindi non viene rilasciato un libretto degliassegni non si possono pagare le bollette non si può ricevere lo stipen-dio su questi conti nè vengono rilasciati bancomat o carte di credito.
LEGGI LA TABELLA A PAG. 21
LEGENDA TABELLE PAG. 20 E 21:
I giudizi forniti sono basati su quanto dichiarato dalle società nei rispet-tivi siti e in base a interviste telefoniche con il personale del call cen-ter. La valutazione fatta da questa rivista sulla bontà del conto o del-l'istituto sono basate sui dati di bilancio consultati e resi pubblici e vo-gliono fornire solo un'opinione indicativa e possono essere soggette an-che a cambiamenti drastici in base all'evolversi del mercato.
Il rendimento viene calcolato su 10.000 europer dare un’idea concreta del ritorno. Eviden-temente per capitali superiori basterà moltipli-care per enne volte il rendimento facendo pe-rò attenzione alle eventuali limitazioni poste aicapitali remunerati col tasso di entrata.
LE CONDIZIONI OFFERTE POSSONO CAM-BIARE ANCHE IMPROVVISAMENTE E SICONSIGLIA DI CONSULTARE I SITI DELLESOCIETA' PER VERIFICARNE L’APPLICA-BILITA’ PRIMA DI SOTTOSCRIVERE QUAL-SIASI PROPOSTA.
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E’ istituito per proteggere i depositi dei correntisti dal fallimento di una banca e rim-borsa fino a un massimo di 103.291,38 euro. Anche ai conti deposito viene aggiun-ta questa tutela. Al Fondo aderiscono tutte le banche italiane ad eccezione di quel-le di credito cooperativo che hanno un proprio Fondo di Garanzia. Per un’analisi piùapprofondita fare riferimento al primo numero di MoneyReport alle pagg. 3 e 4.
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DENARO & LETTERE
Ho investito in un fondo obbligaziona-rio Pioneer dove ho maturato già una
perdita del 5-10% e non riesco a capire il “co-me mai”...! Come mai può accadere questo?Io credevo che un fondo obbligazionario, po-co o tanto, fosse destinato a crescere ed in-vece... non è cosi. Vorrei però quantomenorendermene conto e capire.
Lettera firmata - Lucca
Gentile risparmiatore,acquistare una obbligazione significa avere lapossibilità di ottenere un rendimento certo e diguadagnare. Ma a patto che la società che emet-te la stessa obbligazione non fallisca e a pattoche si mantenga il titolo fino alla sua scadenza.Nel frattempo, poi, possono accadere moltissi-me cose…Premesso questo, quando si acquista una ob-bligazione quotata sul mercato (ovvero si pre-stano dei soldi alle società emittenti), nel corsodella vita residua della stessa il prezzo a cui vie-ne scambiata può salire o scendere, infatti, a se-conda di alcuni fattori che incidono inevitabil-mente. Tali fattori possono essere l’andamentodei tassi di interesse, le notizie che riguardanola solvibilità della società che ha emesso l’obbli-gazione stessa, l’andamento dell’eventuale va-luta a cui sono agganciate nel caso si tratti diobbligazioni non quotate in euro.Il corso di un titolo obbligazionario è comunqueprincipalmente legato, quasi indissolubilmente,all’andamento dei tassi d’interesse (e nel casosia in una valuta diversa dall’euro anche al tas-so di cambio). Ad un aumento del livello dei tas-si verrà matematicamente osservata una dimi-nuzione del costo dell’obbligazione. Al contrario,qualora i tassi d’interesse scendessero, il valo-re di mercato dell’obbligazione salirebbe. La spie-gazione di questo fenomeno è abbastanza in-tuitiva: immaginiamo di acquistare oggi una ob-bligazione che ci verserà, ogni anno, il 5% d’in-teresse. Per semplicità tale obbligazione è quo-tata 100 e il tasso d’interesse di mercato è del5%. La nostra obbligazione ci paga dunque unlivello di interesse pari a quello offertoci dal mer-cato. Immaginiamo ora che il tasso d’interessedi mercato salga dello 0,5% e si attesti al 5,5%in seguito ad una decisione della banca centra-le: saremmo pertanto detentori di un titolo checi versa il 5% contro un tasso di mercato del5,5%. In questo caso la nostra nuova obbliga-zione scenderà per adeguarsi alle nuove condi-zioni di mercato. Inoltre il prezzo di una obbligazione è legato alrischio che l’emittente non possa corrisponde-
Per i vostri quesiti in tema di finanza personale potete scrivere a [email protected]
re a scadenza nè le cedole che si è impegnatoa versare annualmente (o semestralmente o tri-mestralmente in base al regolamento del tito-lo) o addirittura, alla scadenza del titolo, il capi-tale preso a prestito. In questo caso se esistequesto timore (più o meno fondato) molti pos-sessori di obbligazioni saranno disposti a disfar-si sul mercato dei titoli posseduti a qualsiasiprezzo ed essendoci magari pochi investitori di-sposti ad acquistarle, il prezzo di scambio si ab-basserà inevitabilmente. Per questo motivo lo
scoppiare della violenta crisi economica ha for-temente penalizzato i prezzi di moltissime ob-bligazioni societarie, poiché il mercato ha “an-nusato” il forte rischio di insolvenze e fallimen-ti nei successivi mesi.A queste considerazioni vanno poi aggiuntequelle sui fondi d’investimento e la capacità difare meglio o peggio del mercato, tenendo con-to della “bravura” dei gestori e dei costi di ge-stione che possono arrivare anche all’1,5% an-nuo. Non proprio poco…
Gent.le Direttore,giorni fa ho ricevuto una lettera da parte del SITI (Sindacato Italia-
no Tutela Investimento: lo conoscete?) nella quale si spiega l’intenzionedi voler intraprendere un’iniziativa volta al risarcimento del danno subi-to dagli azionisti o ex azionisti di Banca Italease. Solo in caso di succes-so dell’iniziativa dovrei versare loro il 15% dell’eventuale importo chemi dovesse venire liquidato: somma che servirà a rimborsare i costi le-gali sostenuti e per compensare i propri collaboratori; nulla pagherò senon si arriverà a nessun rimborso (in questo caso chi sosterrà i costi le-gali e dei collaboratori?)!!! Interessante, vero? Perso per perso che si po-trebbe fare: se va bene mi porto a casa l’85% dell’eventuale rimborso, seva male non ci rimetto niente!!! E allora cosa si aspetta? iscriviamoci! Ca-volo, ma per iscriverci bisogna pagare. Quanto? Solo 61,97 euro se si ave-vano investiti sino a 2.500 euro; 103,29 euro se l’investimento arrivavaa 10.000 euro; 154,94 euro se arrivava a 30.000 euro, e 258,23 se anda-va oltre i 30.000 euro!!! (E così probabilmente il “perso per perso” au-menta ancora!!!) Cosa ne pensa? Ne aveva già sentito parlare? Questo SI-TI esiste davvero come istituzione seria o è la classica sigla creata perspillare soldi?
Lettera firmata - Udine
Gentile lettore, da anni si parla di questo pseudo sindacato visto che tale non è, essendo neifatti qualcosa a metà fra un’associazione dei consumatori e uno studio lega-le... Tramite la veste di S.i.t.i. si rivolgono ai risparmiatori beffati dai vari crace flop, proponendo questa formula “paghi una quota fissa, poi se otteniamoqualcosa ci paghi anche una quota dell’importo eventualmente liquidato”. Infaccia alla tutela della privacy secondo alcuni esperti dei diritti dei consuma-tori si procurano i nominativi dei clienti del “risparmio tradito” (è stato per Fin-matica, Parlamat, bond argentini, Cirio, etc...) e gli propongono la loro assi-stenza. Siamo in un paese dove esiste la libera iniziativa, certo, ma fran- ›› Ri
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Conviene aderire alla propostadel SITI e chiedere ilrisarcimento danni in quanto (ex) azionisti di Banca Italease?
Perdo con un fondo obbligazionario: com’è possibile. Spessol’investimento obbligazionario viene venduto o percepito come uninvestimento sicuro e senza rischi. Una sorta di guadagno minimo macostante. Ma non è sempre vero...
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EDUCATIONAL
RATING: è un metodo utilizzato per classi-ficare sia i titoli obbligazionari che le impre-se in base alla loro rischiosità.Viene espres-so attraverso un voto in lettere in base alquale il mercato stabilisce un premio al ri-schio da richiedere all’azienda per accetta-re quel determinato investimento.
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DENARO & LETTEREPer i vostri quesiti in tema di finanza personale potete scrivere a [email protected]
BANCA ITALEASE TV2012
CODICE ISIN: XS0211659999SCADENZA: 8/2/2012
CEDOLA: euribor 3 mesi + 0,30%FREQUENZA CEDOLA: trimestrale
PREZZO RIMBORSO A SCADENZA: 100PREZZO DI RIFERIMENTO AL 5/6/2009: 90,5
RENDIMENTO NETTO AL PREZZO INDICATO DI RIFERIMENTO: 5% annuo
RATING: BBB- Fitch BB+ Composite (BBB+ rating della controllante)MERCATO DOVE È TRATTATO: EUROTLXGIUDIZIO: Obbligazione senior emessa da Banca Italease, che prevede ilrimborso del capitale a scadenza a 100. La banca italiana specializzata nelmondo dei leasing ha conosciuto notevoli difficoltà in seguito ad una ge-stione aggressiva del management ed ha generato negli ultimi trime-
stri elevate perdite di bilancio. Gli azionisti di riferimento (Banca po-polare, Banca popolare di Sondrio, Reale Mutua, Banca popola-
re Emilia Romagna) hanno recentemente annunciato di vo-ler inglobare, in diverse proporzioni e su sollecito del-
la Banca d’Italia, l’istituto in modo da garan-tirne la continuità aziendale.
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camente questo approccio non mi sembrail massimo della correttezza poichè in alcuni ca-si per convincere il cliente ad aderire e affidareloro la causa non hanno esitato a forzare un po’la mano, dipingendo scenari futuri. Le cause leportano certo avanti, ma dipende anche (è be-ne essere un po’ malfidenti) da quanti clienti han-no arruolato in queste “campagne di marketing”e se c’è abbastanza trippa... per pagare buoni av-vocati e la loro struttura visto che il loro obietti-vo non mi pare proprio il “no profit” puro... altri-menti non fisserebbero quote di adesione di que-sto tipo. E questa è la nostra impressione. Setrovano 1000 clienti che danno loro mediamen-te 150 euro... raccolgono 150.000 euro e se poivincono fanno bingo... Nel loro caso la propostami sembra ben congegnata. Il risparmiatore co-sì a naso, come dice lei, rischia di unire al dan-no la beffa, allo “scippo” una ulteriore (piccola)tosatura. Personalmente io sono dell’idea che se vogliofare una causa prima mi documento se ho ra-gione di vincere, poi cerco un legale che mi sem-bra bravo a difendermi, cerco di capire quantomi chiederà e poi parto con l’azione legale. In-vertire l’ordine dei fattori non mi sembra un per-corso logico per quanto possa apparire più ve-loce e scontato..
››Salvatore Gaziano, direttore investimenti e amministratore di BorsaExpert. E’ anche giornalista professionista e collabora con diverse testatefra cui Millionaire (di cui è anche direttore editoriale), Milano Finanza eL’Unione Sarda. In precedenza è stato fra i fondatori nonchè vice-direttoredel settimanale Borsa & Finanza e ha fondato il sito Bluinvest.com E’autore del libro “Bella la Borsa, peccato quando scende”, una guidacontrocorrente alla finanza personale.
Roberta Rossi, consulente finanziario indipendente, titolare del sitoMoneyExpert.it Si occupa da alcuni anni esclusivamente di consulenzafinanziaria personalizzata per assistere investitori privati nella costruzioneottimale e gestione operativa del proprio patrimonio. In precedenza avevalavorato al sito Soldionline.it come responsabile della finanza personale epoi in Bluinvest.com come direttore operativo e in BorsaExpert.it con lostesso incarico.
Francesco Pilotti. Laurea in Scienze Economiche e Bancarie conseguitapresso l’Università di Siena. Dopo aver collaborato con l’Istituto diStatistica dell’Università di Scienze Economiche e Bancarie di Siena inqualità di cultore – ricercatore, ha intrapreso una carriera nell’analisieconomico-finanziaria (frequentando anche un corso di specializzazionedell’Aiaf) in collaborazione con il Prof. Alessandro Cortesi (docentedell’Università L. Bocconi di Milano) ed il Prof. A. Falini (docentedell’Università C. Cattaneo di Castellanza). Dopo un’esperienza come
analista finanziario presso Bluinvest.com ha assunto in BorsaExpert.it la responsabilità deisistemi quantitativi e trading system.
A QUESTE DOMANDE HANNO RISPOSTO:
OGNI MESE ESAMINIAMO IN QUESTA RUBRICA UNA OBBLIGAZIONE CHE CI SEMBRA INTERESSANTE COME RAPPORTO RI-SCHIO/RENDIMENTO PER INVESTITORI CON UN PROFILO DI RISCHIO MEDIO-ALTO. CHI FOSSE INTERESSATO A PORTAFO-GLI MODELLO DI TIPO OBBLIGAZIONARIO (DOVE SEGNALIAMO MENSILMENTE DECINE E DECINE DI TITOLI FRA I PIÙ INTE-RESSANTI SECONDO DIFFERENTI GRADI DI RISCHIO) PUÒ CONSULTARE I NOSTRI SERVIZI SUL SITO WWW.BORSAEXPERT.ITO SCRIVERCI ([email protected]) PER MAGGIORI INFORMAZIONI AL RIGUARDO.
RATING BBB- FITCH BB+ COMPOSITE (BBB+RATING DELLA CONTROLLANTE): il giudizio èassegnato a quelle aziende che presentanouna discreta capacità di rimborso dei propridebiti ma che potrebbe essere influenzatanegativamente da circostanze avverse.
OBBLIGAZIONE SENIOR: in caso di fallimento o di problemi della società idetentori di obbligazioni senior saranno rimborsati prima di tutti gli altrititolari di crediti nei confronti dell’emittente e degli azionisti. La seniori-ty è la precedenza con cui verranno rimborsati.
EUROTLX: è un mercato regolamentato perla negoziazione di strumenti finanziari ri-volto prevalentemente ad investitori non pro-fessionali, gestito dalla società Tlx S.p.A., icui azionisti sono al 50% Unicredit S.p.A. eBanca Imi S.p.A. Sul mercato sono quotatipiù di 2.500 strumenti rientranti nelle cate-gorie di obbligazioni corporate, di Stato,strutturate, azioni e certificati vari. La liqui-dità è garantita da HVB del gruppo Unicre-dito e da Banca Imi.
sta banca. La crescita è stata, infatti, qua-si tumultuosa con lo sbarco in Borsa nel1989 al mercato Ristretto e la trasforma-zione in banca nel 2002 con il successivosbarco all’estero in diverse nazioni..
500 MILIONI RACCOLTI CONRENDIMAX
Ma è l’Italia il terreno d’elezione diquesta banca che dallo scorso anno
ha deciso di lanciare anche un conto de-posito (Rendimax) fra i più competitivisul mercato, rivolgendosi direttamente airisparmiatori per diversificare le fonti diraccolta. Una strategia che si è rivelata az-zeccata anche come timing e che ha por-tato nelle casse di Rendimax in meno diun anno, senza campagne pubblici-
Èuna banca relativamente gio-vane (opera dal 1983 ed è ban-
ca dal 2002) ma ha saputo in que-sti anni ritagliarsi uno spazio in unanicchia interessante, puntando so-prattutto sulle piccole e medie im-prese. La storia di Banca Ifis ini-zia, infatti, nel 1983 nel nord-est eparte dalla constatazione di comesia difficile, per le piccole e medieaziende, disporre di liquidità suffi-ciente per effettuare investimenti.
PROFESSIONE:FACTOR
La società si specializza nel fac-toring, ovvero quel particolare
tipo di contratto con il quale un’im-presa può cedere i crediti vantatinei confronti dei propri clienti aun operatore specializzato, il fac-tor (ovvero Banca Ifis), ottenendo servi-zi di gestione, garanzia e finanziamento.Uno strumento che ha avuto in Italia unosviluppo crescente (anche negli ultimi me-si e anni) visto che si è dimostrato un toc-casana per molte piccole e medie impre-se che altrimenti, dal sistema bancario,non avrebbero ottenuto un centesimo dicredito. Fare bene questo mestiere signi-fica valutare bene i crediti (e la solvibili-tà dell’azienda che deve pagare piuttostoche quella che cede i crediti) e tenere sot-to il livello di guardia gli insoluti e BancaIfis ha dimostrato fino a oggi di saper as-solvere bene questo compito, moltiplican-do anno dopo anno giro di affari e reddi-tività, puntando solo sul passaparola. Il fi-nanziamento erogato non supera, di nor-
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BANCA IFIS, UNA STORIA DI CRESCITA E INTRAPRENDENZA
LA CREATURA DI SEBASTIEN EGON VON FURSTENBERG SPECIALIZZATA NEL FACTORING ALLE PICCO-LE E MEDIE IMPRESE VANTA OGGI 2400 CLIENTI E 500 MILIONI DI EURO RACCOLTI NELL’ULTIMO ANNOGRAZIE A RENDIMAX.
QUESTIONI FONDAMENTALIPIAZZA AFFARI ALLA GRIGLIA
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La crisi del settore finanziario si è fatta sentire con quotazioni che negli ultimi due an-ni hanno subito una perdita del 65% prima del rimbalzo in corso. Dai minimi dello scor-so mese di marzo il titolo ha recuperato il 60% ponendosi leggermente al di sopra de-gli 8 euro anche se i volumi permangono modesti e potrebbero rallentare la ripresa.
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GRAFICO DI BANCA IFIS
ma, l’80% del credito acquisito e fra i clien-ti, che sono cresciuti molto in questi ulti-mi anni (il 28% del giro d’affari), vi sonoanche coloro che vantano crediti nei con-fronti della Pubblica Amministrazione.
UN FONDATORE DAI NATALIILLUSTRI
Fondatore della società è SebastienEgon von Furstenberg, il più giovane
dei figli di Clara Agnelli (primogenita deifigli di Edoardo e dunque nipote del fon-datore della Fiat) che ha costituito neglianni la più importante realtà indipenden-te nel settore. Il primo e unico cliente eral’azienda di cui era direttore finanziarionel settore dell’abbigliamento (America-nino), oggi oltre 2400 sono clienti di que-
tarie faraoniche, oltre 500 milioni dieuro di raccolta. Una fonte di finanzia-mento diretta che consente un’elevata au-tonomia rispetto alle fonti di finanziamen-to interbancarie, consentendo di megliofronteggiare la congiuntura economicanazionale ed internazionale.
LA BANCA COSTRUITA INTORNO ALL’IMPRENDITORE
L’ultimo piano industriale presentato loscorso anno aveva proprio posto l’ac-
cento sulla trasformazione da banca spe-cializzata nel factoring a banca relaziona-le per le esigenze di finanziamento e ser-vizio delle PMI (piccole e medie impre-se), attraverso un’offerta globale di servi-zi alle imprese e all’imprenditore (dal lea-sing alle assicurazioni).L’obiettivo? Il raddoppio delturnover (valore dei crediti ge-stiti), dell’utile netto e del nu-mero di filiali entro il 2010 at-traverso l’ampliamento dellagamma di servizi offerti alleimprese e il potenziamento del-la rete distributiva (a livellonazionale e internazionale) el’ottimizzazione della struttu-ra delle fonti di finanziamen-to delle banca.
I DATI DI BILANCIO
I l bilancio 2008 e il primo trimestre 2009hanno confermato la buona salute dei
conti con margini reddituali in ulteriorecrescita nonostante il boom del conto de-posito Rendimax che ha costretto, vista lafase di lancio, a pagare alla clientela unaremunerazione superiore a quella cheavrebbe spuntato facendo raccolta sul mer-
cato interbancario. Ma già in queste ulti-me settimane il costo della raccolta è ini-ziato a scendere (pur restando fra i piùcompetitivi) con la banca che si è dotatadi un’arma molto importante per compe-tere sul mercato.In particolare, nel corso del primo trime-stre 2009 il gruppo Banca Ifis ha registra-to un fatturato (valore dei crediti acqui-stati nel periodo) pari a 689 milioni di eu-ro, in riduzione del 5,2% rispetto ai 727milioni di euro del 31 marzo 2008, comeconseguenza sia del marcato rallentamen-to nell’operatività industriale rilevato agennaio e febbraio (con ottima ripresa amarzo e, successivamente, in aprile), siadelle scelte operative e strategiche intra-prese dalla banca che ha privilegiato, conil proprio posizionamento a supporto del-le Piccole e Medie Imprese (rispetto a unanno fa i clienti sono infatti passati da 1990a quasi 2400), caratterizzate da maggiorimargini a fronte di minori volumi. Elimi-nando così l’operatività nei confronti dialcune controparti di grandi dimensionicaratterizzate da elevati volumi e mode-sta redditività.Vi era una particolare at-tenzione relativamente al valore delle ret-tifiche sul valore dei crediti, ma per quan-to sono salite questo valore è stato ampia-mente inferiore alle previsioni, attestan-dosi a 2,2 milioni di euro contro rettifichedi valore nette, nel primo trimestre 2008,pari a 1,3 milioni di euro, diretta conse-guenza della congiuntura economica. Intale contesto il rapporto sofferenze/impie-ghi è passato dall’1% del 31 dicembre 2008all’1,4% del 31 marzo 2009. Un valore deltutto sotto controllo. L’utile netto a 4,8milioni di euro (contro i 5,2 milioni di eu-ro dell’omologo periodo dell’esercizio pre-cedente) ha risentito dei forti investimen-ti nel potenziamento della struttura i cuibenefici economici saranno percepibili inun orizzonte temporale di breve/mediotermine.Nell’ultimo semestre, evidentemente, vi èstata una significativa crescita del rischiodi credito di tutte le controparti unita a
un allargamento degli spread visto chemolte imprese si sono trovate a doversi fi-nanziare ‘a ogni costo’ e le banche hannoincrementato il differenziale fra tassi atti-vi e passivi. In questo contesto Banca Ifisha saputo trasferire sulla clientela il mag-gior costo del denaro che ha dovuto su-bire ma anche incrementare il numero diclienti. Per il tipo di business in cui la ban-ca opera non esistono rischi legati a tito-li in portafoglio, derivati o asset tossici conuna struttura snella e un veloce rientro de-gli impieghi, visto che la durata media deicrediti concessa si aggira sui 130 giorni.Una solidità anche evidenziata dagli indi-catori patrimoniali fra i più elevati del si-stema con un Core Tier al 10,4% e un rap-porto tra patrimonio netto e totale attivoall’11,4%.
GLI OBIETTIVI FUTURI
Nel piano industriale 2008-2011 Ban-ca Ifis ha lanciato l’obiettivo ambizio-
so di raddoppiare il turnover (a 5 miliar-di di euro) e l’utile netto (a 40/45 milionidi euro), grazie alle azioni intraprese.Numeri che in questo contestoeconomico-finanziario sembra-no molto ambiziosi ma che di-mostrano che il settore in cuisi muove questa banca, che giànel passato ha dimostrato direalizzare obiettivi apparente-mente impossibili, sia ricco diopportunità. Da segnalare come fra gli azionisti, oltre aFurstenberg con la società La Scogliera(62,2%), figurano la società Alchimia(4,25%) di proprietà di Marina Salomonma anche l’amministratore delegato di Ban-ca Ifis, Giovanni Bossi, col 2,5%.
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QUESTIONI FONDAMENTALIPIAZZA AFFARI ALLA GRIGLIA
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Emanuele Oggioniè gestore azionario di Saint GeorgeCapital Management (gruppoFondiaria Sai), una società di dirittosvizzero con sede a Luganospecializzata nell’asset management.
AZIMUTMEGLIO ESSERE AZIONISTI CHE CLIENTI
UN RUBRICA CHE OGNI MESE VI SVELA QUALCOSA DI POCO CONOSCIUTO SUI CONTI AZIENDALI DEL-LE SOCIETÀ QUOTATE O SUI REPORT TALVOLTA “CURIOSI” CHE CIRCOLANO FRA GLI ADDETTI AI LAVORI.
QUELLO CHE GLI ANALISTI NON DICONO
Nonostante l’annus horribilis dei mer-cati finanziari nel 2008 c’è anche chi,
come la società di gestione Azimut, è riu-scita a premiarsi con commissioni di per-formance. Merito di un particolare mec-canismo di calcolo (vietato in Italia maconsentito in Lussemburgo) applicato al-la stragrande maggioranza dei fondi col-locati. Meccanismo che ha permesso al-la società guidata da Pietro Giuliani di in-cassare nel 2008 commissioni di incenti-vo per oltre 6 milioni di euro e nei primimesi del 2009 ha portato nelle casse del-la società altri 3 milioni di euro (e che inquesti mesi primaverili, grazie alla forteripresa delle Borse, dovrebbe aver con-sentito di fare “strike”). Le commissionidi performance sono, nel caso dei fondilussemburghesi targati Azimut, calcolatesull’incremento del valore della quota subase mensile e senza applicare il mecca-
nismo della cosiddetta “acqua alta”. Inpratica, basta che il rendimento del fon-do subisca un incremento di un puntopercentuale che zac scatta il prelievo del-la commissione di incentivo. La societàriesce così a incamerare commissioni diperformance anche quando non ha fattomeglio del mercato di riferimento e an-che quando, su base trimestrale o annua-le, il Cliente perde.Questo perchè il cal-colo della commissione avviene su basemensile. E senza applicare un meccani-smo noto come “high water mark”, cheimpedisce di prelevare dai fondi nuovecommissioni di performancefintanto che i risparmiatori nonabbiano recuperato le perditeregistrate precedentemente.La Banca d’Italia ha vietato,nel regolamento del 14 aprile2005, il meccanismo utilizza-
to da Azimut per il calcolo delle commis-sioni di incentivo.Ma questo vale per i fon-di italiani. Non per quelli lussemburghe-si. E quali sono i fondi più collocati daAzimut? Guarda caso quelli lussembur-ghesi. Da tempo i clienti sono stati fattitraghettare in direzione del Principato. Sa-rà per questo che Azimut tratta a premiosulle società del settore (valendo ben il6,5% in più di capitalizzazione di merca-to relativamente alle masse gestite) rispet-to ai competitor? Finché il gregge dei clien-ti sta zitto... chapeau.
Con la collaborazione di Emanuele Oggioni*
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Sorprendente perché banche, sim,trader che vendono corsi, program-mi, piattaforme e simili propinanosempre con maggiore aggressivitàil concetto che tutti possono molti-plicare i soldi con poco sforzo. Ba-sta sottoscrivere i loro servizi, com-prare basso e vendere alto (o vice-versa). Di una sconcertante banali-tà perché i soldi facili non esistonoda nessuna parte e per guadagnar-li occorre impegno, costanza e abi-lità non comuni. “Uno su mille ce lafa” cantavano Morandi, Ruggeri eTozzi nel 1985 (sembra ieri) e sep-pure magari le probabilità nel tra-ding veloce sono leggermente su-periori è evidente come molti rispar-miatori pensano di essere quegli“uni”.“Ma perché non abbiamo venduto aimassimi e siamo usciti prima chescendesse”? “Non si poteva entra-re prima vicini ai minimi piuttostoche ora che il titolo è già risalito”?“Non potremmo movimentare mag-giormente la posizione dato che ame piacciono i guadagni veloci”…“Mi hanno detto che è possibile gua-dagnare anche il 20% in un mese:c’è da fidarsi”? “Mi hanno propostodi partecipare a un corso dove mi in-segnano i segreti del trading: mi con-viene partecipare?” “Mi hanno det-to che i mercati stanno crollando esiamo al ‘si salvi chi può’ e un ami-co americano mi ha consigliato divendere tutto, anche la camicia”.Salvo qualche settimana dopo con imercati che invece tornano a salireprepotentemente ascoltare il con-trario: “me lo sentivo che era unabuona opportunità di acquisto e c’erada riempirsi..”.Chi opera da anni in questo mestie-re di domande di questo tipo le rice-ve ogni settimana. E probabilmentein maniera inutile cerca di risponde-re perché l’esperienza insegna chemolte persone apprendono solo dal-
le perdite in conto proprio piuttostoche dal buon senso altrui. E questovale anche nel day trading o tradingpesante (heavy) dove si compra evende in alcuni casi così tumultuo-samente fino a quando non … restanulla da investire perché i soldi so-no finiti, arricchendo però banche esim che da questo vorticoso giro dioperazioni incassano commissioniall’ennesima potenza (come dimo-strano le stesse statistiche di BorsaItaliana). Proprio in questi giorni ho ultimatodi scrivere un libro (che uscirà alle-gato alla rivista Millionaire di luglio-agosto) dedicato ai conquistatori dimiliardi. Da George Soros a WarrenBuffett, da Bill Gates a Steve Jobs,da Kamprad (il fondatore dell’Ikea)a Rupert Murdoch. Le vite e le bio-grafie di 22 super ricchi poiché è in-teressante capire come lo sono di-ventati. Alcuni dei protagonisti di queste sto-rie non sono nati ricchi o ricchissi-mi o a scuola erano necessariamen-te dei geni. Da Invgar Kamprad (Ikea)a Steve Jobs, da George Soros a War-ren Buffett. Tutte persone dotate di uneccezionale spirito d’iniziativa ma an-che concentrazione. Per “sfondare”alcuni di questi personaggi non han-no dovuto inventare nulla che non fos-se già stato inventato: l’hanno sem-plicemente organizzato in un nuovomodo come diceva l’economista au-striaco Schumpeter. E non hanno maimollato la presa nonostante le diffi-coltà e le sconfitte. Mai arrendersi.Una fortissima tempra psicologica. Esapevano dove volevano andare: ave-vano un obiettivo. Ma sopratutto unastrategia. Nulla si improvvisa quandosi parla di ricchezza. Lo sanno i tra-der veri di successo (e non coloro chevendono sogni e illusioni e gli ingenuiche ci cascano) come lo testimonia-no le storie dei più grandi super ric-chi del pianeta. I “Very Millionaire” (iltitolo di questo mio nuovo libro).
MoneyReport è un supplemento mensile a BORSAEXPERT, periodico registrato al Tribunale di Milano,numero 652 del 23 novembre 2001. Iscritto al R.O.C.n. 13382 DIRETTORE RESPONSABILE: Salvatore GazianoAUTORI: Salvatore Gaziano, Roberta Rossi, FrancescoPilotti, Mara Dussont, Gregory Mattatia, EmanueleOggioni, Gianfranco Sajeva, Vincent Gallo.PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:Cristina ViganòCONSULENZA TECNICA ED EDITORIALE:Alessandro SeccianiEDITORE: Borsa Expert srl con sedi in Piazza Vetra, 21 - 20123 Milano e Via Matteotti, 21 - 19032 LericiTel. 800.03.15.88 - fax 02 700562002 e-mail: [email protected]
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Finito di scrivere il 10 giugno 2009
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