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127 La fantastica leggenda del Santo Graal Cosa sarà che dobbiamo cercare? In paese lontano, inaccessibile ai vostri passi, havvi un castello di nome Monsalvato; un luminoso tempio s'alza colà nel mezzo, così prezioso, quale niente di simile si conosce in terra. Ed in esso una coppa di miracolosa virtù, viene guardata come la più sacra delle reliquie: essa fu, perché i più puri tra gli uomini ne prendessero cura, in terra da una schiera d'angeli portata; ogni anno scende dal cielo una colomba, per dare nuova forza alla sua miracolosa virtù: è questo il Gral; e beata purissima fede per lui si comparte a tutta la sua corte. Chi dunque è scelto a servire il Gral, costui Egli munisce d'un sovrumano potere; contro di lui si perde l'inganno d'ogni malvagio; quando egli Lo contempla, a lui si dissipa la notte della morte. Anche colui che dal Gral è in lontano paese inviato, ed eletto a campione in difesa della virtù, non viene punto spogliato della sua santa forza, finché quale suo cavaliere colà non sia riconosciuto. Di tale augusta natura infatti è la virtù del Gral, che, scoperto... ei deve fuggire agli occhi dei profani. E perciò nessun dubbio dovete nutrire intorno al suo cavaliere; ma se lo riconoscete... allora se ne deve da voi partire... Ora udite, com'io ricompenso la vietata domanda! Dal Gral fui io dunque presso di voi mandato: Parsifal mio padre ne porta la corona, e suo cavaliere io sono... chiamato Lohengrin. Terzo Atto, Scena Terza del Lohengrin di Richard Wagner, 1847. Il Graal, intagliato nello smeraldo di settantadue faccette staccatosi dalla fronte di Lucifero durante la caduta, perso da Adamo, recuperato da Seth e perso di nuovo, fu salvato durante il diluvio da Noè e successivamente fu utilizzato da Melchisedek per benedire Abramo e Sara. Diverse leggende, spesso contraddittorie, narrano che una barca sulla quale si trovavano molti seguaci di Gesù di Nazaret in fuga dalla Palestina: Maria Maddalena, Maria Salomé (madre di Giovanni e Santiago),

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    La fantastica leggenda del Santo Graal Cosa sarà che dobbiamo cercare?

    In paese lontano, inaccessibile ai vostri passi, havvi un castello di nome Monsalvato;

    un luminoso tempio s'alza colà nel mezzo, così prezioso, quale niente di simile si conosce in terra.

    Ed in esso una coppa di miracolosa virtù, viene guardata come la più sacra delle reliquie:

    essa fu, perché i più puri tra gli uomini ne prendessero cura, in terra da una schiera d'angeli portata;

    ogni anno scende dal cielo una colomba, per dare nuova forza alla sua miracolosa virtù:

    è questo il Gral; e beata purissima fede per lui si comparte a tutta la sua corte.

    Chi dunque è scelto a servire il Gral, costui Egli munisce d'un sovrumano potere;

    contro di lui si perde l'inganno d'ogni malvagio; quando egli Lo contempla, a lui si dissipa la notte della morte.

    Anche colui che dal Gral è in lontano paese inviato, ed eletto a campione in difesa della virtù,

    non viene punto spogliato della sua santa forza, finché quale suo cavaliere colà non sia riconosciuto.

    Di tale augusta natura infatti è la virtù del Gral, che, scoperto... ei deve fuggire agli occhi dei profani.

    E perciò nessun dubbio dovete nutrire intorno al suo cavaliere; ma se lo riconoscete... allora se ne deve da voi partire...

    Ora udite, com'io ricompenso la vietata domanda! Dal Gral fui io dunque presso di voi mandato:

    Parsifal mio padre ne porta la corona, e suo cavaliere io sono... chiamato Lohengrin.

    Terzo Atto, Scena Terza del Lohengrin di Richard Wagner, 1847.

    Il Graal, intagliato nello smeraldo di settantadue faccette staccatosi dalla fronte di Lucifero durante la caduta, perso da Adamo, recuperato da Seth e perso di nuovo, fu salvato durante il diluvio da Noè e successivamente fu utilizzato da Melchisedek per benedire Abramo e Sara.

    Diverse leggende, spesso contraddittorie, narrano che una barca sulla quale si trovavano molti seguaci di Gesù di Nazaret in fuga dalla Palestina: Maria Maddalena, Maria Salomé (madre di Giovanni e Santiago),

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    Maria Jacobé (sorella della madre di Gesú e madre di Santiago il Minore e Taddeo), Marta e suo fratello Lazzaro, Massimino e Sidionio (il ceco di Gerico) oltre a Sara (serva o principessa?), diventata la patrona dei gitani. Approdarono in un campo romano, in precedenza Gallo: “Oppidum Râ”, oggi Le Saintes Maries de la Mer, capoluogo de La Camargue. Maria Maddalena sbarcò con un figlio di Gesù, stabilendo così una dinastia messianica. Da questo punto di vista il Santo Graal sarebbe una coppa che raccoglie il sangue di Cristo, La conversione della parola “santograal” in sangreal (sangue reale), identifica la genealogia dei discendenti di Gesù (lignaggio Davide) fino a oggi. Dopo le prime persecuzioni in patria fu qui che questi personaggi portarono il credo cristiano. Accadde questo, nel ‘48. Mentre Maddalena si sarebbe diretta verso Sainte Beaume, Lazzaro a Marsiglia, Marta a Tarascòn, Maria Salomé, Maria Jacobé e Sara si sarebbero stabilite vicino all'oppidum evangelizzando la regione. Secondo il Codex Askewianus (maggiormente noto come Pistis Sophia), dopo la resurrezione, Cristo allo scopo di istruire gli apostoli sui misteri, si trattenne sulla terra per undici anni. Come altri vangeli gnostici dunque, esso contiene una supposta "rivelazione segreta" di Gesù risorto ai discepoli riuniti in assemblea (incluse quattro donne: Maria Maddalena, Salomè, la Madonna e Marta). Durante questi undici anni, come indicato nel primo capitolo dell'opera, Gesù avrebbe portato i suoi discepoli, solo fino ad un certo livello di conoscenza, per poi portarli in seguito, a gradi di conoscenza superiori, descrivendo che la trasmissione di una conoscenza (gnosi) superiore gli richiese (a Gesù) l'ascesa al cielo con la relativa trasfigurazione. Una famosa versione di questa storia è contenuta nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze (sec. XIII). La prima citazione riguardante l’abitato gallo risale al IV secolo, da parte del poeta e geografo Festo Avieno, che segnalava un oppidum priscum Ra, un'antica fortezza dedicata a Ra, dio egizio, forse su un'isola del delta paludoso del Rodano. In era cristiana si sarebbe corrotto in “ratis”, cioè "battello" o "isolotto". Da qui l'antico nome di Notre Dame de Ratis, poi Notre Dame de Radeau (isolotto) e infine Notre Dame de la Mer. L'origine del titolo «Stella del Mare», dato alla Beata Vergine Maria, starebbe nei versetti del Primo Libro dei Re 18,41-45. Su questa base San Girolamo, Sant'Isidoro di Siviglia, Alcuino, Pascasio Radberto e Rabano Mauro avrebbero incoraggiato l'uso di questo titolo.

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    La leggenda vuole anche che le paludi della Camargue fossero abitate dal terribile mostro “La Tarasque”, che passava il tempo a terrorizzare la popolazione. Santa Marta, con la sola preghiera, lo fece rimpicciolire in dimensioni così picccole da renderlo innocuo, e lo condusse nella città di Tarascon. Da vari secoli la Chiesa delle Sante Marie é una tappa del pellegrinaggio a Santiago de Compostela. La Stella Maris o Vergine del Mare è La Kundalini, che secondo gli alchimisti medievali rappresenta la corrispondenza astrale dello sperma sacro, la quale si erige a patrona dei lavoratori della Gande Opera, cioè dei massoni. “Nel suo aspetto psicologico, nell’anatomia occulta dell’essere umano, La Kundalini si trova attorcigliata tre volte e mezzo dentro di un certo centro magnetico ubicato nell’osso coccigeo1. Nel centro di quel chakra esistono un triangolo femmina o Yoni2, dove si stabilisce un Lingam3 maschio. In questo Lingam anatomico o magico che rappresenta il potere creatore sessuale di Brahama, si avvita il sublime serpente Kundalini… …Il potere ipnotico del serpente discendente mantiene l’umanità sommersa nell’incoscienza. Solo il serpente ascendente per opposizione, ci può svegliare. Questa verità è un assioma della Sapienza Hermetica. Adesso comprenderemo meglio il profondo significato della sacra parola: Kundalini. La volontà sacra è sempre rappresentata dalla Donna Sacra, Maria, Isis, che schiaccia la testa del serpente discendente… … E’il Doppio Serpente del Caduceo di Mercurio, è il serpente tentatore dell’Eden; ma è anche, senza il minor dubbio il Serpente di Rame di Mosè, intrecciato nel TAU, ovvero nel Lingam generatore. E’ il Maschio Caprone del Sabbath e il Bephonet dei Templari gnostici; l’Hyle4 dello gnosticimo universale; la doppia coda di serpente che forma le zampe del Gallo Solare degli Abraxas. Nel Lingam Nero imbottito nel Yoni metallico, simbolo del dio Shiva, la divinità indù, c’è la chiave segreta per risvegliarsi e sviluppare il serpente ascendente o Kundalini, a condizione di non versare giammai nella vita il vaso di Hermes Trimegisto, il tre volte grande dio Ibis dI Toth.”5 Abraaham, nato a Ur, la città mesopotamica dove il diluvio universale si narra già nell’Epopea di Gilgamesh per bocca di Utnapishtim, di ritorno dalla guerra contro i re di Sodoma e Gomorra, in una fortezza incontra a Melchisedek, il Genio della terra.

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    Celebra in sua presenza la Unzione Gnostica del cum panis et vini e riceve da lui il vaso di Hermes, il Santo Graal. Noé e Nir lo guardarono molto, dicendo: "Questo (viene) dal Signore, fratello mio." Ed ecco il sigillo del sacerdozio (era) sul suo petto ed (era) glorioso d'aspetto. [20] Noé disse a Nir: "Fratello, ecco che il Signore rinnova la dimora della santificazione dopo di noi." [21] Nir e Noé si affrettarono e lavarono il fanciullo e lo rivestirono delle vesti del sacerdozio. Nir gli diede i pani benedetti ed egli mangiò. E lo chiamarono col nome di Melchisedek.6 La figura di Melchisedek rappresenta, probabilmente, il più complesso enigma del Vecchio e soprattutto del Nuovo Testamento. Sacerdote cui anche Gesù è secondo: “Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedek.” (Ebrei 5:6). “Questo Melchisedek, re di Salem, era sacerdote del Dio altissimo. Egli andò incontro ad Abramo, mentre questi ritornava dopo aver sconfitto dei re, e lo benedisse. E Abramo diede a lui la decima di ogni cosa. Egli è anzitutto, traducendo il suo nome, Re di giustizia; e poi anche re di Salem, vale a dire Re di pace. È senza padre, senza madre, senza genealogia, senza inizio di giorni né fin di vita, simile quindi al Figlio di Dio. Questo Melchisedek rimane sacerdote in eterno.” (Ebrei 7:1). “Bisogna notare che la parola "Salem", contrariamente all'opinione comune, in realtà non ha mai designato una città, ma che, se la si prende quale nome simbolico della residenza di "Melki-Tsedeq", può essere considerata come un equivalente del termine "Agarttha".7 In ogni caso è un errore vedere in essa il nome primitivo di Gerusalemme, perché quel nome era "Jebus"; al contrario, se il nome di Gerusalemme fu dato a quella città allorché gli Ebrei vi fondarono un centro spirituale, fu per indicare che da quel momento essa era come un'immagine visibile della vera "Salem"; bisogna notare che il Tempio fu edificato da Salomone il cui nome ("Shlomoh"), derivato anch'esso da "Salem", significa il “Pacifico.” 8 Qui si perdono momentaneamente le tracce della coppa, allegoria del Yoni femminile che contiene “il nettare dell’immortalità, il Soma dei mistici, la suprema bevanda degli Dei Santi.”9 La pista si riannoda con la mediazione della Regina di Saba,10 presunta amante del Re Salomone.11 Secondo la Bibbia, l'omonima regina della terra di Saba venne a conoscenza della grande saggezza del re d'Israele Salomone, e si mise in viaggio verso la sua terra portando con sé come doni: spezie, oro e pietre preziose (1 Re 10, 1-13; 2 Cronache 9, 1-12).

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    La preziosissima coppa probabilmente fu consegnata, insieme a 4,5 tonnellate d’oro, al terzo re d'Israele, successore di Re Davide e conservata nel suo palazzo, nei cui pressi inutilmente la cercheranno i cavalieri crociati. Il Tempio di Salomone fu distrutto dal babilonese Nabucodonosor II nel 586 a.C. Si può presumere che la santa coppa viaggiò insieme agli ebrei esiliati a Babilonia e poi riportata di nuovo da dove era venuta. Il Secondo Tempio fu completato nel 515 a.C., dopo l'esilio babilonese, così come raccontato nel Libro di Neemia, e distrutto nel 70 d.C. dal generale romano Tito. Secondo le fonti rabbiniche della Torah Orale il Tempio venne distrutto 420 anni dopo la sua costruzione. Ammesso che lì fosse stata ridepositata la reliquia, allora cadde in mano agli invasori romani. Erode il Grande, a partire dal 19 a.C., fece un ampliamento importante del Secondo Tempio; per questo motivo il Tempio di Gerusalemme, da quella data viene anche chiamato Tempio di Erode. Nell’anno ‘46 Herodes, secondo figlio di Antipater, fu governatore di Galilea per ordine di Caesar. Erode risiedeva nel palazzo della capitale galilaica Tiberiade, situata presso il lago di Genezaret, prima dell’ampliamento del palazzo di Gerusalemme, dove con tutta probabilità erano custoditi il tesoro trafugato e le armi. Potrebbe trattarsi anche del palazzo degli Asmonei, la cui ubicazione è ipotizzata con relativa certezza al centro della città santa, di poco a occidente del tempio. “Vi era, dello stesso modo un tal Judas, figlio di Ezechia, quel temibile condottiero dei banditi il quale precedentemente Herodes non riuscì a detenere che dopo le maggiori difficoltà. Questo Judas riunì nei pressi di Sepphoris, in Galilea, una truppa di disperati e portò a termine un’incursione nel palazzo reale. Si impadronì di tutte le armi che si trovavano lì, dotò di esse tutti coloro che lo circondavano e si portò via tutte le richezze che aveva raccolto in detto luogo.” (Flavius Iosephus, Antichità Giudaiche, XVII, 10). Secondo Ambelain, quel “bandito”, cioè Ezechia, era il capo della stirpe reale, un “figlio di Davide”. Un “re in potenza che già aveva ricevuto l’unzione ed il suo banditismo era, di fatto, la manifestazione della resistenza giudia.” Il saccheggiatore del palazzo, figlio di Ezechia e quindi re anch’esso, trovò nel bottino il Santo Graal? Potrebbe lui, Judas de Gamala, averlo consegnato nelle mani di suo figlio, anch’esso quindi re d’Israele, discendente della stirpe di David ben Yeshay, il Gran Kabir Gesù Il Cristo?

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    Gesù bevve da questa coppa nella sacra cerimonia dell’ultima cena e Giuseppe d’Arimatea la riempì con il sangue che emanava dalle sue ferite sul monte Calvario. Tornando al nostro inconsueto equipaggio delle “Sante Marie”, la “casualitá” vuole che il proprietario e comandante dell’imbarcazione si chiamasse Giuseppe di Arimatea, proprietario anche del sepolcro dove fu deposto il corpo di Gesú dopo la crocifissione (Matteo, 27, 57-61). Il quale, Giuseppe, era stato incarcerato dai giudei, accusato di aver trafugato il corpo, rubato varie sue appartenenze, ed in seguito liberato. “E’ pertanto evidente che lo pseudo paese di Arimatia, inesistente all’epoca di Gesù, vede formare il suo nome basandosi in un barbarismo triviale che riposa nell’ebreo har’math, che significa tanto un cimitero come una sepoltura. In una parola, Giuseppe di Arimetea è Giuseppe il seppellitore, il guardiano del cimitero, se Jesus fu inumato nella necropoli rituale degli Ulivi (sud est di Jerushalaim), o il guardiano della fossa infame se fu inumato nel Golgota.” (R. Ambelain, Op. cit.). Il nostro “becchino” sbarcò anch’egli a Oppidum Râ, e da lì possiamo seguire almeno tre versioni principali del seguito della leggenda: la spagnola, la francese e la britannico-americana. SPAGNA: Arimatea continuò il viaggio per mare ipirato dall’apparizione in sogno di un angelo che gli ordinò di seppellire il calice in un tempio ubicato a Montserrat, Catalunya, Spagna. Il monastero è al centro della leggenda del Sacro Graal: nell'opera di Wolfram von Eschenbach, il Graal fu messo in salvo nel castello di Munsalvaesche (mons salvationis) o Montsalvat, affidato a Titurel, il primo re del Graal. Alcuni hanno identificato il castello con il monastero di Montserrat; Richard Wagner dice al suo Parsifal che Montsalvat è "nelle montagne al nord della Spagna." Nel 1940 el comandante de la SS Himmler, fece una breve visita al monastero per domandare dati sopra la possibilità che vi fosse stato custodito il Graal. Questa leggenda non ha tradizione a Montserrat; la tradizione ispanica del Graal lo situa nel monastero di San Juan de la Peña (Huesca) e successivamente nel palazzo di Barcellona e infine nella cattedrale di Valencia, dove si trova tuttora. FRANCIA:

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    Dopo che i soldati dell’imperatore Tito saccheggiassero e distruggessero il Tempio di Gerusalemme nel 70 d.C., il bottino, il tesoro del Tempio di Salomone fu trasferito a Roma, dove rimase per oltre tre secoli, fino a quando l'Impero cominciò a sgretolarsi. Nel 410 i Visigoti, sotto la guida di Alarico, saccheggiano Roma, prendendo "Il Tesoro del Tempio". Due anni dopo sbarcano sulla costa meridionale della Gallia. Dopo l'arrivo dei Visigoti a Rennes ci furono due secoli di relativa stabilità, fino a che nel VI secolo vennero dal nord i Merovingi, che estesero il loro dominio sul regno visigoto. Questi invasori erano portatori di una cultura sofisticata e seppelivano i loro governanti con gioielli e tesori. Uno di questi re, Dagoberto II, sposò in Rennes-le-Château la principessa visigota Gizelle de Razas. Inutile dire che la ricchezza leggendaria dei Merovingi, ben documentata dall'archeologia, ha dato vita a storie di tesori favolosi ancora non scoperti nella regione di Rennes. Tra questi la preziosa coppa. Un’altra versione che riconduce allo stesso luogo della Francia è quella dei Cavalieri Templari dei quali si diceva che avrebbero diretto gli scavi all’interno del monte del Tempio di Gerusalemme e che v’incontrarono il Graal che occultarono al loro ritorno nella regione di Rennes-le-Château. “Ci spostiamo nel 1885, precisamente il primo di giugno, quando divenne curato di Rennes-Le-Chateau, Berenger Saunière.12 Un curato molto particolare, interessato ai fenomeni esoterici e alla massoneria. La chiesa era quasi distrutta e completamente da ristrutturare. Iniziarono i lavori al pavimento; degli operai trovarono, in un paiolo, "cose che luccicavano." Saunière disse che erano solo medagliette della Madonna di Lourdes senza valore. Saunière, però regalò lo stesso anno all’abate Grassaud un calice splendido, d’argento dorato, con i simboli dei Quattro Evangelisti ed una figura di donna più in alto…”13 “Il Priorato di Sion iniziò a produrre fra il 1964 e il 1967 tutta una serie di documenti, sotto il nome di "Dossiers segreti di Henri Lobineau", spesso di distribuzione limitata e pubblicati in edizione privata. Gli argomenti di queste carte erano i più generici, ma in tutti v'erano inseriti riferimenti, più o meno espliciti, a un presunto passato millenario del Priorato; molti di questi documenti inoltre ricollegavano questo oscuro passato al mistero del curato Berengèr Saunière. I documenti furono depositati alla Bibliothèque Nationale di Parigi sotto vari pseudonimi.

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    È più o meno dello stesso periodo la pubblicazione de Le trèsor maudit (1967), un romanzo best-seller scritto da Gérard de Sède in cui si afferma che l'abate Saunière avesse trovato delle misteriose pergamene indicanti un tesoro da cui sarebbero provenute le sue misteriose ricchezze. La notorietà del Priorato di Siòn inizierà proprio nel periodo in cui Pierre Plantard entra in contatto con Gérard de Sède, già noto per un libro sulla storia della città di Gisors: “I templari sono fra noi” (1962). Questo incontro determinerà la pubblicazione di un successivo libro di de Sède, L'oro di Rennes (1967), che poi costituirà la base del bestseller di Dan Brown: Il codice da Vinci. Nel libro veniva raccontato il ritrovamento da parte di Saunière di alcune pergamene, corredato da alcune testimonianze. In realtà, le pergamene riprodotte nel libro del de Sède erano state redattate dal marchese Philippe de Chérisey (1923 - 1985), umorista della radio francese e attore (sotto il nome di Amédée), amico di Plantard, che nel 1979 ebbe a dichiarare: «Les parchemins ont été fabriqués par moi, dont j'ai pris le texte en onciale à la Bibliothèque Nationale sur l'œuvre de Dom Cabrol, l'Archéologie chrétienne » (Le pergamene sono state fabbricate da me prendendo il testo in onciale nell'opera di Dom Cabrol presso la Biblioteca Nazionale). Il messaggio nascosto nelle pergamene faceva riferimento ad un tesoro che apparteneva a Sion (dunque al Priorato) e a Dagoberto II e a qualcuno che era "morto là" (a Rennes-le-Château). Il personaggio che sarebbe morto a Rennes era secondo Plantard, Sigisberto IV. Presunto figlio di Dagoberto che storicamente si ritiene essere deceduto molto giovane e senza figli insieme al padre, mentre nel racconto di Plantard diviene invece l'anello di congiunzione tra i Merovingi e i signori di Rennes, dai quali, a sua volta, egli affermava di discendere.” (http://it.wikipedia.org/wiki/PrioratodiSion). Rennes-le-Château si trova nel bel mezzo dell’epicentro geografico, dove ci conducono le infaticabili ricerche del Graal: Languedoc. Le terre comprese dentro i confini della contea di Tolosa, le vicecontee di Carcassone, Bèzier e Albi, la vicecontea di Narbonne e la contea di Foix. Questa terra a poca distanza dalla regione di La Camargue e quindi da Le Saintes Maries de la Mer o Oppidum Râ, è la terra dove s’impianta la Chiesa degli bons homes, cioè dove si testimonia la presenza dei Catari già dal XI secolo. Che il Graal fosse in mano dei Templari e soprattutto dei Catari è tesi che è stata sostenuta da Otto Rahn.14 Fin dalla giovinezza s’interessò alla ricerca del Santo Graal, ritenendo che i Catari lo avessero conservato a Montsegur, l'ultima fortezza catara a cadere in mano all'Inquisizione durante la crociata

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    albigese. Nel 1929 fece varie ricerche archeologiche in Provenza e Linguadoca, dove suppone si svolga la leggenda di Parsifal, che credette essere essenzialmente allineata alla storia dei Catari. Montsegur, Monsalvat (Munsalvaesche) e Montserrat è probabilmente lo stesso luogo, ossia Montsegur. La confusione con Monserrat è creata da Wagner che dice al suo Parsifal che Montsalvat è "nelle montagne al nord della Spagna". L’Occitania francese avendo effettivamente formato parte già nel 910 della Contea di Barcelona e più tardi della Corona di Aragòn ha generato la confusione.15 Renè Guenon nel suo “Il Re del Mondo” ci parla di questo luogo: “Vi è poi un simbolo che si collega a un altro aspetto della leggenda del Graal, e merita un'attenzione speciale: quello del (letteralmente «Monte della salvezza»), il picco situato «ai confini lontani cui nessun mortale si avvicina, rappresentato come sorgente dal mare, in una regione inaccessibile e dietro il quale si leverebbe il sole. E' al tempo stesso l'«isola sacra» e la «montagna polare», due simboli equivalenti di cui riparleremo in seguito; è la «Terra d'immortalità», che si identifica naturalmente con il Paradiso terrestre.”16 Nel 1244 cade la fortezza di Montsegur, decretando la fine del Catarismo. Duecentoventicinque Catari furono messi al rogo. Quello che rimane un mistero è la relazione fra Catari e Cavalieri Templari, entrambi guidati da una visione gnostico-manichea proveniente dall’oriente, entrambi residenti nella stessa zona, entrambi perseguitati nello stesso tempo, ma che non sembrano avere punti di contatto rilevanti. Sono circolate ultimamente sulla Rete (www), falsi documenti che hanno tratto in inganno non pochi ciberautori.17 Rimandiamo il lettore agli studi di Michel Roquebert e di Edmond Bergheaud, oltre a quelli di Alessandro Lorenzoni. Non possiamo resistere, a mero titolo informativo, di stabilire una cronologia comparativa dei principali eventi storici che coinvolgono Catari e Templari: 1119 — Hugues de Payns crea l’Ordine del Tempio. 1131 – Alfonso de Aragòn, Il Battagliero, muore lasciando il suo regno

    agli ordini del Tempio. 1167 – Primo concilo della Chiesa Catara a St-Felix (Languedoc). 1206 – Domenico di Guzman inizia la sua predicazione contro i catari in

    Languedoc.

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    1208 — Papa Innocenzo III chiama alla crociata contro i Catari Albigesi. 1209 – Inizia la crociata albigese (contro i Catari di Languedoc). 1233 – Gregorio IX fonda l’Inquisizione per combattere l’eresia. 1244 – Presa di Montsegur. 1255 – Ultimo intervento armato e fine delle rivolte catare. 1307 - Filippo IV Il Bello, re di Francia decide di sopprimere l’Ordine dei Cavalieri Templari. In un sol giorno, per ordine dell’inquisitore di Francia, Guglielmo Imbert, e del consigliere del Re, Nogaret, vengono arrestati tutti i Cavalieri Templari di Francia. 1312 - Al Concilio di Vienna, Papa Clemente V, condizionato da Filippo IV il Bello re di Francia, sopprime l'Ordine. 1314 - L'ultimo Gran Maestro dei Cavalieri Templari, Jacques de Molay, per aver ritrattato le confessioni che gli erano state estorte, viene arso vivo a Parigi insieme a Geoffroy de Charnay. 1321 – Muore sul rogo Guilhem Belibasta, ultimo “perfetto” cataro di Languedoc. Alfonso I nel 1131 pose l'assedio a Bayonne, dove redasse il testamento che lasciava tutti i suoi regni all'Ordine del Tempio del Santo Sepolcro e che conquistò dopo un anno di accerchiamento. Bayonne è Guascogna o Paese Vasco francese, nell’allora Contea d’Equitania, sul Camino Primitivo a Santiago de Compostela verso St.Jean Pied de Port. Territori questi facenti parte, insieme a Languedoc della cosidetta Occitania. L’Occitania, secondo taluni autori caso emblematico di nazione-non nazione o nazione proibita18 (ovvero esistente come realtà che va al di là degli stati legalmente costituiti che il suo territorio attraversa),comprende il sud della Francia (fino al confine del Massiccio Centrale), parte della Spagna (Val d'Aran e zone circoscritte della Catalogna), includendo le regioni di Languedoc e Roussillon, che inizialmente furono demarcazioni amministrative dell’Impero Carolingio. Il re di Francia Filippo Il bello, durante un concistorio a Poitiers nel 28 maggio del 1308 afferma di regnare su due nazioni, una di lingua gallica e l'altra di lingua occitana; e ancora nel 1381 Carlo VI di Francia osserva: "Quas in nostro Regno occupare solebar tam in linguae Occitanae quam Ouytanae." Nonostante le “dimostrazioni” di Maurice-René Mazières19, i misteriosi ritrovamenti di Rennes-le-Chateau, le leggende su Rennes-les-Bains e su Le

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    Bèzu, o Blanchefort, o Lavaldieu; tutte località circostanti Montsegur, sono fortemente messe in dubbio dalle testimonianze documentarie conservate oggi negli archivi del tempio di Douzens e di Mas Déu, e quindi la stessa presenza dei Templari in Languedoc e ancor di più le loro relazioni con i Catari. “… il fatto che un templare fosse anche signore di Reddas o di Albedun non prova assolutamente che a Reddas o ad Albedun vi fossero delle commende. Questa è la cosa che gli esegeti moderni non comprendono, forse più per ostinazione che per incapacità. Non erano mai i Templari ad andare dai signorotti, al contrario erano proprio questi signorotti che si spostavano verso il Tempio. Le carte dimostrano che i Templari non si stabilirono mai al Bézu e a Rennes, ma che Petri e Boneti di Reddas, nonché Bernard Sesmundi, si spostarono verso coloro i quali sarebbero divenuti in vita, o dopo la morte, loro fratelli. Anche la pretesa secondo la quale i Templari dettero asilo ai "buonuomini" catari ci appare alquanto sospetta, e ci fa credere che si possa essere di fronte all'ennesima tradizione mistificatrice, poiché furono gli Ospitalieri, per via di legami molto forti con le famiglie della zona, a dare il loro sostegno indiretto alla resistenza contro i crociati. Del resto, l'amalgama confusionario fra Ospitalieri e Templari e fra Monaci Guerrieri e Ordini Religiosi d'altro genere è cosa piuttosto comune nell'immaginario collettivo. Quindi, se mai v'è stata una presenza catara nell'Ordine del Tempio, questa si spiega semplicemente con il dato di fatto che il Tempio trovava nuovi aderenti in primo luogo fra la piccola e media nobiltà. Nel Midi, e soprattutto nella regione di Albi, le probabilità che un signorotto locale o un nobile fossero catari o aderisse al catarismo era molto alta. Ma resta sempre da sottolineare che i Templari sostennero i signori del Nord durante la crociata Albigese e, cosa più importante, se l'Ordine venne corrotto dalla presenza catara, niente autorizza a ritenere che i Templari furono gli unici a reclutare nelle loro file degli eretici. Insomma: attribuire una certa esclusività ai Templari nel fenomeno di reclutamento di eretici ci sembra non solo antistorico, ma dettato più che altro da futili sofismi e paralogismi (ad altri scegliere fra le due possibilità…).”20 GRAN BRETAGNA E AMERICA: Il simbolismo di cui parla Guenon riferendosi a Montsalvat, l'«isola sacra» e la «montagna polare», sono riconoscibili nella legenda bretone dell’Isola di Avalon. Luogo magico, l’Isola di Avalon (Glastonbury Tor), secondo la leggenda di Re Artù ed i Cavalieri della Tavola Rotonda. Si stabilisce così nuovamente la connessione cavalleresca reale che vincola il Santo Graal con i Cavalieri Templari.

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    Glastonbury Tor è una collina nei pressi di Glastonbury, nella contea di Somerset, Inghilterra; al culmine della collina si trova la Torre di San Michele. A partire dagli inizi dell'XI secolo, prese corpo la tradizione secondo cui Arthur fu sepolto nella Glastonbury Tor, che in passato era circondata dall'acqua, proprio come un'isola. Famosa per le sue belle mele, infatti, il suo nome, letteralmente vorrebbe dire Isola delle Mele (anche se secondo alcune teorie, la parola “avalon” potrebbe essere anche una traslitterazione inglese del termine celtico Annwyn, cioè il regno delle fate o Neverworld). L’isola che non cè di Peter Pan. Il primo documento scritto che ci parla di Avalon dandogli il significato di Isola delle Mele si trova in “Historia Regum Britanniae” di Goffredo di Monmouth; questa è la traduzione più probabile, visto che in bretone e in cornico il termine usato per indicare mela è Aval, mentre in gallese è Afal, pronunciato aval. Inoltre il concetto di un'"isola dei beati", posta nell'estremo occidente (il luogo del tramonto) è presente anche altrove nella mitologia indoeuropea, in particolare nel Tír na nÓg e nel mito delle greche Esperidi (anche queste ultime famose per le loro mele). Nel 1892 vi si ritrovarono i resti di un antico insediamento risalente all'età del ferro. Nella stessa zona si trova Stonehenge vicino ad Amesbury nello Wiltshire. William Blake, poeta mistico inglese, credeva nella profezia biblica della "Nuova Gerusalemme" secondo cui una nuova era avrebbe avuto inizio dalla "Engelland" (la "Terra degli Angeli", nome divenuto con il tempo "England") irradiandosi dal "Tempio dei Druidi" di Stonehenge e Avebury. Un altro sito segnalato in quella che chiameremo: “Geografia Sacra”. Direttamente collegata con la visione della "Nuova Gerusalemme" è Glastonbury (definita la "Terra Santa" dell'Inghilterra). Anche Glastonbury, come Avebury, è situata su una delle antiche Ley Lines (linee di energia). Secondo altre teorie, [senza fonte] Avalon sarebbe l'Ile Aval o Daval, sulla costa della Bretagna, oppure Burgh-by-Sands, nel Cumberland, che al tempo dei romani era il fortilizio di Aballava, lungo il Vallo di Adriano, e vicino Camboglanna, al di sopra del fiume Eden, ora Castlesteads. Per una coincidenza, il sito dell'ultima battaglia di Arthur si sarebbe chiamato Camlann. Per altri Avalon sarebbe da ubicare sul Monte di San Michele, in Cornovaglia, che si trova vicino ad altre località associate con le leggende arturiane. Questo monte, è in realtà un’isola che si può raggiungere quando

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    c'è bassa marea. La questione è confusa da leggende simili e toponimi presenti in Bretagna. L'Isola di Avalon era chiamata anche "Inis witrin" (isola di vetro) per l'abbondanza di guado, pianta che sfuma sull'azzurro e che i guerrieri celti utilizzavano per tingersi la faccia per andare in battaglia. Secondo alcune leggende (cfr. il poeta Robert de Boron), Avalon sarebbe il luogo visitato da Gesù e da Giuseppe d'Arimatea e quello dove, proprio Giuseppe d'Arimatea, dopo aver raccolto il sangue di Cristo in una coppa di legno (il Sacro Graal), si rifugiò nell’anno sessantatré, fondando anche la prima chiesa della Britannia. Qui il Graal fu custodito e utilizzato come calice durante la celebrazione della Messa, alla quale partecipava l'intera comunità. Probabilmente Giuseppe non era solo, bensì era accompagnato da Nicodemo, il discepolo che l’aveva aiutato a deporre il corpo di Cristo sul Golgota:21 “Nicodemo, che in precedenza era andato da Gesù di notte, venne anch'egli, portando una mistura di mirra e d'aloe di circa cento libbre. Essi dunque presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in fasce con gli aromi, secondo il modo di seppellire in uso presso i giudei. Nel luogo dov'egli era stato crocefisso c'era un giardino, e in quel giardino un sepolcro nuovo, dove nessuno era ancora stato deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, perché il sepolcro era vicino.” (Giovanni 19,39-42). Questo sdoppiamento della figura di Arimatea con Nicodemo diverrà, grazie alla soppiantazione del mito, lo stesso di Re Artù e Merlino, in altre parole il potere regale e quello sacerdotale. Artù e Merlino formeranno la Terza Tavola del Graal, chiamata Tavola Rotonda. La prima Tavola fu costruita dallo stesso Arimatea nell’esilio con un piccolo gruppo di seguaci (Oppidum Râ), doveva ricordare il cenacolo, infatti, c'erano tredici posti di cui uno era occupato da un pesce, che rappresentava Gesù, e un altro, che rappresentava il seggio di Giuda, era nominato "Seggio periglioso". Le tappe storiche che la reliquia avrebbe seguito sono descritte in un testo medievale dello scrittore Robert de Boron, intitolato Joseph d'Arimathie. Riassumiamo schematicamente questo minestrone di miti e leggende,

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    associandolo alle reciproche sovrapposizioni e interpretazioni paleodemologiche22:

    1. Giuseppe partì per le terre inglesi, dove a Glastonbury fondò la prima chiesa cristiana, che dedicò alla Madre di Cristo. Anu, Danu o Dana, la grande Dea Madre dei Celti, della divina razza d’Irlanda: “il popolo della Dea Danu”, cioè i Tuatha De Danann. Nel cristianesimo è diventata la Santa Brigida irlandese, la Sant’Anna della Bretagna, la Black Annis in Inghilterra (spauracchio dei bambini), la docile Anna in Scozia, che ha il potere sulle tempeste. Si veda più sopra la descrizione del mito della Kundalini.

    2. Alla morte di Giuseppe, la custodia passò a Bron, il quale divenne celebre con il nome di "Ricco pescatore".23 La scelta del nome "Re Pescatore" può essere legata a una serie di possibili implicazioni: nella simbologia cristiana, il pesce simboleggia Cristo; i primi apostoli furono "pescatori di uomini"; nella mitologia celtica, il pesce (il salmone) è collegato alla saggezza; un'implicazione sarebbe data anche dall'assonanza fra le parole francesi pêcheur e pécheur ("pescatore" e "peccatore").

    3. Alla morte di Bron, divenne terzo custode del Graal un uomo di nome Alain. Venne costruito un castello a Muntsalvach, la Montagna della Salvezza (la cui ubicazione è sconosciuta), proprio per custodire il Graal, e nacque uno specifico ordine cavalleresco, chiamato Ordine dei Cavalieri del Graal, sorto con lo scopo di proteggere il calice. Essi sedevano alla Seconda Tavola del Graal. Il custode del Graal assunse il titolo di Re e Sacerdote. Si è trattato profusamente del tema di Montsalvat e del significato iniziatico datogli da Guenòn. A lui ricorriamo ancora per esplorare le radici della figura del re-sacerdote del Brahatma delle Upanishad:24 “…al Brahatma (vertice del triangolo iniziatico) appartiene la pienezza dei due poteri sacerdotale e regale, considerati principialmente e in certo senso, allo stato indifferenziato; i due poteri si distinguono in seguito per manifestarsi, il Mahatma (principio mediatore) rappresenta allora in particolare il potere sacerdotale e il Mahanga (base del triangolo) il potere regale.” 25 Cristo viene omaggiato dai Re Magi, sovrani dell’Agarttha,26 e salutato come Re (oro) e Sacerdote (incenso) Incorruttibile (mirra).

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    4. Dopo alcune generazioni, divenne re un uomo chiamato Anfortas, il quale ricevette una misteriosa ferita che lo rese sterile. Il re divenne celebre con il nome di Re Ferito, e la terra su cui regnava venne colpita da un periodo di secchìa: si parla, a proposito di questo periodo, di Terra Desolata (Waste Land). La terre gaste dei poemi epici medievali, cioè un territorio devastato, sterile e mortale che devono attraversare i cavalieri per arrivare al Graal “La terra desolata” è probabilmente l'opera più celebre del poeta americano T. S. Eliot,27 vissuto a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, ed è considerata uno dei capolavori della letteratura modernista. The Waste Land è un prestito da Jessie L. Weston,28 autrice di “From ritual to romance”, opera cui Eliot deve molto, in cui l'antropologa analizza il vasto materiale su miti e leggende di età medioevale, in particolare sul Sacro Graal e il mazzo dei tarocchi. In From ritual to romance, opera del 1920, la Weston rileva le analogie tra gli antichi riti misterici e naturali, è il tema fondamentale della "ricerca del Sacro Graal". La prima analogia da lei riscontrata è la compresenza di elementi maschili (la lancia) e femminili (la coppa), la loro fusione in vista del tema archetipico della fecondità. La lancia con cui il re fu trafitto fu identificata con la Lancia di Longino,29 il soldato romano che secondo la tradizione biblica avrebbe trafitto il costato di Cristo sulla croce. Come ci illustra Rène Guenon: “Il nome Longino è apparentato col nome della lancia, in greco loghè (che si pronuncia, lonkè); il latino lancea, del resto ha la medesima radice… il simbolismo della lancia è spesso in rapporto con ; a questo riguardo il sangue che stilla dalla lancia ha lo stesso significato della rugiada che emana dall’; come è noto, tutte le tradizioni sono unanimi nell’affermare che il principio vitale è intimamente legato al sangue.”

    5. Al fine di ritrovare il Graal, il mago Merlino fondò la Terza Tavola del Graal, chiamata Tavola Rotonda. Dopo aver educato il giovane Artù, quest'ultimo divenne re di Camelot e si circondò di una compagnia di cavalieri, che presero il nome di "Cavalieri della Tavola Rotonda". Nel ciclo arturiano, la Tavola Rotonda era il tavolo del castello di Camelot a cui i Cavalieri e Re Artù sedevano per discutere questioni di cruciale

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    importanza per il reame. In alcune versioni, anche il Mago Merlino aveva un posto. Lo scopo della Tavola Rotonda era di evitare conflitti di prestigio. Infatti, non essendoci nessuno a capo-tavola, ogni cavaliere aveva il suo posto uguale a tutti gli altri e anche Re Artù si sentiva come ogni altro cavaliere. L'uso di simili soluzioni per evitare conflitti presso i gruppi celtici antichi è documentato anche da altre fonti. Secondo la tradizione, un posto alla tavola, detto siège périlleux (seggio pericoloso) era riservato da Merlino al cavaliere di purissimo cuore destinato a trovare il Graal; chiunque altro vi si sedesse era condannato a morte istantanea. La sedia rimase vuota a lungo, fino a essere occupata da Galahad, figlio illegittimo di Lancillotto. La stessa struttura la troviamo nel “consiglio circolare del Dalai-Lama, costituito da dodici Nome-khan, i dodici menbri del cerchio interno dell’Agarttha, i dodici segni dello zodiaco, i dodici Aditya30 che rappresentano anche i dodici mesi, i dodici meridiani principali della medicina cinese in cui scorre il Ch’i o energia vitale, i dodici grandi Dei dell’Olimpo, i dodici apostoli… Saynt-Yves descrivendo i diversi gradi o cerchi della gerarchia iniziatica dice che: “Il cerchio più alto e più vicino al centro misterioso si compone di dodici membri, che rappresentano l’iniziazione suprema e corrispondono, fra l’altro, alla zona zodiacale”.

    6. Il giorno di Pentecoste il Graal apparve nel centro della Tavola avvolto in un nimbo di luce, scomparendo dopo breve. I cavalieri, allora, s’impegnarono in una ricerca iniziatica del Calice: i più celebri furono Lancillotto, Galvano, Bors, Perceval (Parsifal) e Galahad. Lancillotto fu in grado di avvicinarsi al Graal, ma fu colpito da cecità a causa del suo adulterio con la moglie di Artù, Ginevra. Galvano raggiunse il Castello del Graal, ma non riuscì a prenderlo a causa della sua natura troppo legata alle cose del mondo; egli era privo di quella semplicità richiesta al ricercatore. Soltanto in tre raggiunsero il Graal e furono in grado di partecipare ai suoi misteri: Galahad, cavaliere vergine, Parsifal, l'Innocente, e Bors, l'uomo comune, che fu l'unico a ritornare alla corte di Artù per portare la notizia del ritrovamento. Nessuno di essi, però, poté impadronirsene. Parsifal, dopo aver vagabondato per cinque anni, ritrovò la strada per il castello del Re Ferito

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    (anche chiamato Re Pescatore), e dopo avergli posto una misteriosa domanda: "Chi serve il Graal?" risanò la ferita del sovrano. L'acqua tornò a scorrere nella Terra Desolata facendola fiorire. Galahad, Parsifal e Bors ripresero la ricerca, raggiungendo la città orientale di Sarras, la Città del Paradiso, dove il Graal era stato trasferito.31 Da questo punto in poi, la cavalleria fantastica lascia il posto ai cavalieri crociati e soprattutto agli ordini cavallereschi degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme e dei Pauperes commilitones Christi templique Salomonis, i quali identificheranno Sarras con la Jerushalaim celeste e quindi con la terrestre. Ma cosa dobbiamo pensare quando scopriamo che Sarras è un comune francese di 2.104 abitanti situato nel dipartimento dell'Ardèche della regione del Rodano-Alpi a meno di trecento chilometri sulla perpendicolare nord rispetto a Notre Dame de la Mer?

    Forse la Gerusalemme celeste si trovava sull’itinerario percorso da Giuseppe d’Arimetea nel suo viaggio verso l’Inghilterra. O forse, sempre per assonanza di nomi, per storia ed ubicazione, potrebbe Arras, un'altra località francese situata nel dipartimento del Passo di Calais, essere la candidata località misteriosa? Nel IX secolo fu frequentemente bersaglio d’incursioni vichinghe (vedremo più avanti il nesso), Arras è citata nel resoconto dell'itinerario di Sigerico di Canterbury che, attorno al 990 si recò a Roma per ricevere dalle mani del Pontefice Giovanni XV il Pallio; tale percorso nei secoli successivi sarebbe stato chiamato Via Francigena. La penultima tappa prima del trans-tiber San Pietro a Roma era la chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini, luogo di adorazione del “piede” della Magdalena. Una delle principali vie di terra che convergevano verso Santiago de Compostela e che sono descritte nel Codex Calixtinus (Liber Sancti Jacobi). In particolare la località di Arras, rappresentava la LXXV tappa di quell’itinerario già menzionato nella Prefatio: “Il percorso più antico partiva probabilmente dalla chiesa di St. Andrew, in Scozia, distrutta dai protestanti, passando in epoca templaria, per la misteriosa capella di Rosslyn, al sud di Edimburgo…” La tradizione massonica è piena di riferimenti sulla sopravvivenza dei Templari in Scozia.

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    L’ordine fu abolito il ventidue di Marzo del 1312, con la bolla Vox in excelso, da Clemente V “non senza amarezza e tristezza d’animo, non per sentenza di giudizio, ma per provvedimento o decisione apostolica”. La presenza di alcuni Cavalieri del Tempio nella battaglia di Bannockburn (23-24 Giugno, 1314), al fianco del futuro Re di Scozia, durante la prima guerra d’indipendenza scozzese (1296–1328), non è sufficentemente documentata. La relazione del leader della rivolta Robert I Bruce con il Tempio può essere suffragata dalle sue origini normanne e dalla legenda locale, per la quale secondo il desiderio di Robert, il suo cuore avrebbe dovuto essere sepolto a Gerusalemme nella Chiesa del Santo Sepolcro. Nel 1330 almeno cinque cavalieri s’imbarcarono per eseguire il desiderio di Robert. Durante il viaggio la comitiva fu bloccata da una crociata. Secondo leggende locali, uno dei cavalieri, portò il cuore in battaglia come talismano. Sembra che il cuore fu riportato in Scozia e sepolto nell'abbazia di Melrose. Bruce fu spesso in contrasto con l'eroe scozzese William Wallace.32

    Michael Baigent,33 Richard Leigh,34 nel loro libro “The Temple and the Lodge”, ed in seguito insieme a Henry Lincoln,35 cercano di offrire una risposta a cosa fosse accaduto dopo la soppressione dell’ordine alla flotta templaria ancorata a La Rochelle. L’autorevolezza di questa fonte è se non altro dubbia, vista la biografia dei suddetti signori e le successive vicende legali dei primi due, legate al libro “Il codice da Vinci” di Dan Brown, accusato di aver plagiato il loro “The Holy Blood and the Holy Grail”, più comunemente conosciuto come “Il Santo Graal”. Gli stessi operarono delle ricerche in Francia riguardo al mistero di Rennes-le-Château, sulla falsariga di “Le trèsor maudit” (1967), il romanzo scritto da Gérard de Sède.36 In seguito essi scrissero “Il Santo Graal”, pubblicato il 18 Gennaio 1982. Umberto Eco,37 nella rubrica “La bustina di Minerva”, nel «L'Espresso» del 23 Agosto 2001, p. 166, elencando i libri che raccontano panzane sui Templari, indicava "Il Santo Graal" di Baigent, Leigh e Lincoln come il modello di fantastoria più sfacciato, affermando riguardo agli autori che la loro malafede è così evidente che il lettore vaccinato può divertirsi come se facesse un gioco di ruolo. Non si può a questo punto non unire la traiettoria dell’Ordine e del Graal con la storia della famiglia Sinclair (St. Clair). Secondo una genealogia che mischia membri realmente esistiti con altri di non comprovata esistenza,

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    Henry Sinclair, Conte di Orkney (Orcadi), era discendente dal normanno Guglielmo il Conquistatore38 e dal principe vikingo Rollone.39 Catherine di St. Clair sposò (?) nel 1101 Huges de Payens fondatore con Goffredo di Saint-Omer dell’Ordine dei Templari, secondo lo storico tedesco R. Hiestand, tra il Gennaio e il Settembre del 1120. Quest’unione non è confermata, sembra che Huges avesse una moglie e almeno un figlio, Tebaldo, poi abate del monastero di Sainte-Colombe a Troyes. Giacché si sposò prima di essere sottoposto ai voti monastici, poteva essere fatta un'eccezione. Nonostante ciò, per essere veramente la guida dei suoi cavalieri, Hugues abbandonò la moglie e prese gli stessi voti degli altri cavalieri. Il nipote (?) di Henry Sinclair era Jean de Gisors, un personaggio realmente esistito (1133 – 1220) che fu un signore normanno fondatore della città di Portsmouth. Secondo “Les Dossier Secret de le Prieuré de Sion”, fondò nel 1188 l’Ordine della Rose-Croix (Rosacroce). Su questo punto è bene puntualizzaree due cose. La prima è che l’Antico e Mistico Ordine della Rosa Croce, conosciuto mondialmente sotto la sigla A.M.O.R.C., afferma su se stesso che non è un movimento filosofico di recente creazione, facendo risalire la sua fondazione al faraone Thutmosis III (1504-1447 a.C.). “La sua origine rimonta alla scuola dei misteri dell’antico Egitto.” E ancora: “In certe tesi relative alla storia rosacroce, si parla di un personaggio di nome (1378-1484), mostrandolo come il fondatore dell’Ordine, per cui alcuni deducono che l’Ordine della Rosa-Croce non iniziò il suo sviluppo fino al secolo XIV. Questo è un errore… Questo annuncio era allegorico e le iniziali non designavano una persona che fosse esistita. Erano un titolo simbolico che certi dirigenti avevano ricevuto nell’Ordine.” 40 La seconda è che l'unico Priorato di Sion di cui si hanno notizie storiche certe è una piccola associazione fondata, il 7 maggio 1956 ad Annemasse da Pierre Plantard (de St. Clair?).41 L’origine del titolo St. Clair è vincolata, come vuole questa genealogia, ai re della Norvegia e ai vikinghi. Rollone si sposò con Gisel (?), figlia del Re Carlo Il Semplice, il quale gli cedette l’odierna Normandia, col trattato di Saint-Clair-sur-Epte, da dove proviene il nome della famiglia. Ci sono due versioni sul matrimonio. Una è quella che Rollone fu battezzato e che sposò Gisele, figlia illegittima di Carlo, divenendone vassallo. Una seconda narra che si sarebbe sposato more danico (unione pagana di uso vikingo), con Poppa di Bayeux, figlia del conte franco di Bayeux e marchese

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    di Neustria, Berengario, che egli stesso aveva ucciso nella presa della città. Gli succedette il figlio Guglielmo Lungaspada, che aveva associato al potere fin dal 927, mentre la figlia, Gerloc (917-962, ribattezzata Adele) di Normandia, andò in sposa a Guglielmo III, Conte di Poitiers e Duca d'Aquitania. Torniamo alle nobili famiglie che formano i propri blasoni sulle sponde del fiume Epte, zona che pur trovandosi nell’attuale territorio di Francia, ha forti legami con l’Isola Britannica, i Saint Clair e i Gisors. Effettivamente nel 911 Rollone assediò Chartres e il re carolingio con il citato trattato gli cedette parte della Neustria cioè le contee di Rouen, Lisieux ed Evreux più la porzione di territorio tra i fiumi Epte, un affluente di destra della Senna, Bresle ed il mare. La Neustria è una regione storica nata nel 511, situata fra l'Aquitania ed il Canale della Manica, approssimativamente la maggior parte del nord dell'odierna Francia con Parigi e Soissons come città principali. La Neustria costituiva la parte più occidentale del Regno dei Franchi durante la dinastia dei Merovingi dal VI all'VIII secolo. “Il confine maggiormente tormentato, fu quello che è individuato ad oggi dalla linea del fiume Epte, affluente della Senna, posto a nord ovest di Parigi. Su queste sponde si osservavano e fronteggiavano varie strutture castellari e fortificazioni minori di proprietà di conti normanni locali ora fedeli alla corona francese, ora fedeli a quella inglese. Per la natura poco chiara della politica condotta da questi potentati, Enrico I (?) decise di edificare una serie di castelli reali dipendenti direttamente da lui… Uno dei primi castelli ad essere costruito, di natura prettamente difensiva, fu il Castello di Gisors. La novità che ci ha convinto a studiare Gisors, è la fama di questo, per essere il primo castello ad essere costruito in pietra, e non più in legno. Tale era la fama di potenza di questo Castello fra i cavalieri, che da subito si alimentarono una serie di straordinarie vicende che lo hanno investito sino ai giorni nostri. L'eccezionalità di questa costruzione divenne focale ed ispirò la più classica iconografia castellare sino al settecento. La data di fondazione che è stata accertata dal Mesquì, si aggira intorno al 1089, ed i successivi rimaneggiamenti si attestano intorno al 1123 - 1124.”42 Per coerenza di date sarebbe stato Guglielmo II Il Rosso, predecessore di Enrico ad affidare il progetto a Robert de Bellême.43 Passa all’Ordine dei templari nel 1158; è qui che nel 1188 viene bandita la terza crociata ed in questo periodo probabilmente prende il nome dei Gisors. I sotterranei del castello, mai completamente esplorati, sono oggi interdetti ai visitatori a causa degli scavi abusivi di Roger Lhomoy, uomo assunto da

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    De Sede (vedi nota 35). Nel 1956 De Sede divenne fattore, e fu durante questo periodo della sua vita che incontrò Roger Lhomoy che era il suo porcaio. Lhomoy aveva in precedenza lavorato come guida turistica presso il Castello di Gisors in Normandia e dichiarava di avere scoperto un ingresso segreto ad un seminterrato lungo trenta metri, largo nove e alto circa quattro e mezzo, sotto il torrione interno del castello. All'interno di questo seminterrato Lhomoy sosteneva di aver visto diciannove sarcofaghi di pietra, ciascuno lungo due metri e larghi sessanta centimetri ma Lhomoy fu ritenuto un bugiardo; ciononostante, questo episodio servì da ispirazione a Gérard de Sède per scrivere un articolo su Gisors, il che gli fece conoscere Pierre Plantard. De Sede, che nel suo libro parla di Templari (che, in effetti, hanno occupato Gisors, ma solo per tre o quattro anni), della loro fuga da Parigi il giorno dell’arresto in massa dei cavalieri, e del tesoro che avrebbero trasportato nella notte anche a Gisors. Ipotesi probabili, ma non verificabili, così come la presenza, nei sotterranei di Gisors, di una fantomatica Cappella di Santa Caterina, la cui descrizione, presa da un disegno di un certo Alexandre Bourdet, datato 1696, riporta, guarda caso, alla descrizione fatta da Lhomoy. Secondo De Sede la cripta non solamente conteneva il tesoro, ma anche il mitico Santo Graal! Un discendente recente, Andrew Sinclair (Oxford, 21 gennaio 1935), scrittore, storico, critico letterario e regista britannico, pubblica nel 1993 “The Sword and the Grail”. Quest’opera tratta delle relazioni dell’antenato Henry con la flotta templaria che viaggiò e stabilì una colonia nel 1398 in quello che oggi è Massachusetts, nell’attuale costa nordest degli Stati Uniti d’America. Figura chiave è appunto il Conte William di St. Clair, principe delle Orcadi, sepolto nella cripta della Cappella di Rosslyn, che fece costruire tra il 1446 e il 1450. Nella cappella si troverebbe (?) anche la tomba di Henry St. Clair, nonno di William. Richard di Saint-Clair e Brittel di Saint-Clair sono entrambi menzionati nel Domesday Book.44 Guglielmo di Saint-Clair accompagnò Santa Margherita di Scozia, figlia di Edward nell'esilio in quel Paese nel 1068, dove si sposò con Malcolm III. A cambio dei suoi sforzi il re, presumibilmente, concesse nel XII secolo ai Saint Clair/Gisors la baronia di Rosslyn, nel Midlothian.

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    Il Principe Enrico Sinclair nacque nel 1345 nel castello di Rosslyn, ed era discendente dei Saint Clair/Gisors. “Il Principe Enrico, nel 1379, si guadagnò anche la contea di Orkney. La contea comprendeva Shetland, le isole Faroer e probabilmente anche l'Islanda. Complessivamente, circa duecento isole del Nord Atlantico. La famiglia Sinclair aveva fatto parte dei Templari fin dal 1118, e mentre Bruce era Sovrano Gran Maestro dell'Arte e delle Corporazioni, Sir Guglielmo Sinclair (padre di Enrico) era Gran Maestro Ereditario. Sir Guglielmo morì in Spagna mentre tentava di trasportare il cuore di Bruce in Terrasanta. Il Principe Enrico nel 1365 si associò alla Crociata di Re Pietro, e mentre si trovava a Venezia, incontrò la famosa famiglia Zeno.45 I veneziani erano i vincitori di questa campagna, ma i loro porti nella regione erano chiusi dai nemici. Questa potrebbe essere stata la ragione per cui Antonio e Nicola si unirono al Principe Enrico. I cittadini di Venezia erano commercianti, e con i loro porti chiusi, era necessario e vitale aprire nuove vie di commercio. Nel 1391 Nicola si recò a Orkney da dove, immediatamente dopo, invitò il fratello Antonio a raggiungerlo. All'età di cinquantatré anni, il Principe Enrico navigò verso occidente da Orkney all'Islanda.”46 Nel 1558 un altro Nicolò (1515-1565), discendente del navigatore, pubblicò a Venezia una mappa del Nord Atlantico assieme ad una serie di lettere che dichiarò aver trovato in un magazzino di famiglia nella città lagunare. Ci sono molti dubbi sull’autenticità della carta, laddove secondo alcuni studiosi, il viaggio dei fratelli Zeno fatto alla fine del 1300 dietro richiesta di un principe delle Orcadi, chiamato Zichmni (Sainclaire?), si svolse realmente (il libro descrive bene il territorio e le genti d'Islanda). Secondo alcune interpretazioni, Nicolò e Antonio Zeno raggiunsero l’America settentrionale. Nella carta sono inoltre descritte anche molte terre inesistenti, fra cui la Frislandia che rimase sulle mappe dell'Atlantico per oltre un secolo. Chi ha visto e studiato la mappa, nutre forte dubbi in proposito. Troppo precisa nel tratteggio dell’Islanda e della Groenlandia, grazie alla tecnica delle proiezioni coniche tecnica scoperta tre secoli dopo. Qualcuno si azzarda a dire che quella mappa sia stata ricavata da altre, molto più antiche, tratteggiate da antiche popolazioni del nord, come quella dell’ammiraglio turco Piris Reis, sulla quale sembra si basò Colombo. In alcuni casi anche da mappe mitologiche, come Thule, Iperborea, etc.47 Roger D. Macleod (Rumford, Maine-9/11/1937-Lowell 21/03/2012), assistente cattedratico presso l’Università Lowel nel Massachuttes, suggerisce l’esistenza di una colonia scozzese, tra 1003 e 1403, a causa del nome che si dà alla tribù Passmquoddy-Zeebayeh-geweling, che in gàllico

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    (lingua celtica estinta) si traduce come “Gli scozzesi delle terre alte che pescano salmoni con canne”. Secondo un mito precolombiano raccolto in Messico dal cronista spagnolo del sedicesimo secolo, Juan de Torquemada (Valladolid, 1388–Roma, 26 settembre 1468), il dio dei Maya Quetzalcoatl era “un uomo biondo dalla carnagione rubizza e una lunga barba”. Louis Charpentier ne “Il mistero dei Templari” (1971)48, propone come spiegazione dell’interesse dei templari per l’America, una ragione molto basica: l’argento. D’altra parte appaiono perlomeno inquietanti i rilievi della colonna dell’apprendista massone, nella Capella di Rosslyn eretta nel 1446, che raffigurano cactus e maiz americano. Così come inquietante è la leggenda dell’assasinio dell’apprendista che la realizò, ucciso dal suo Maestro Massone, invidioso per quella perfetta meraviglia dell’artigianato. Morte che sta in diretta relazione simbolica con quella dell’architetto del Tempio di Salomone, Hiram Abif. In massoneria il concetto di Hiram risorto sta a identificare il raggiungimento dell'Illuminazione. La piccola cappella non finisce di stupire ancora oggi. Il 14 maggio del 2011 si è tenuto un incontro al Gran Hotel Mediterraneo, a Firenze, con la partecipazione del Gran Maestro del GOI49, Gustavo Raffi, di Lord Malcolm Ian Sinclair, archivista e storico del Clan Sinclair nel convegno internazionale del Grande Oriente d'Italia, del presidente del Collegio Circoscrizionale della Toscana, Stefano Bisi, del dottor Paolo Corallini e di numerose autorità massoniche e civili. “Lì sotto - ha rimarcato Lord Sinclair al folto pubblico - c'è qualcosa di molto importante che forse possa dare molte risposte” anche sugli ultimi segreti dei Cavalieri del Tempio. “Stiamo riscrivendo la storia della Cappella di Rosslyn - ha spiegato - e per farlo dobbiamo acquisire prove certe che poi saranno presentate agli studiosi quando avremo conferme”. Sullo sfondo, altri importanti rinvenimenti, tra cui i resti di un Cavaliere, nella Cumbria (Nordest dell’Inghilterra), che promettono clamorose rivelazioni. “Sotto la pietra rossa - ha spiegato Lord Sinclair - potrebbe forse nascondersi una pergamena, in un involucro ligneo, forse sigillato con la pece”. Una traccia su cui ora si concentra la ricerca degli studiosi, aspettando tempi e conferme. “Quando andate a Rosslyn, sedetevi lì e lasciate che la Cappella di Rosslyn venga a voi”, è stato l’invito di Lord Sinclair.50

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    L’Ordine degli Ospedalieri ricevette tutti i beni dei Templari quando quest’ultimo ordine fu abolito il ventidue di Marzo del 1312, con la bolla Vox in excelso, da Clemente V. Forse alcuni di questi tesori e fra loro la famosa Coppa, furono salvati. Potrebbe il Graal essere stato occultato in vari luoghi seguendo un itinerario dal sud al nord della Francia, come da Montsegur passando per Sarrat o Arrat o per la vicina Gisors, per salpare seguendo la Via Franchigena verso le coste inglesi ed infine a Rosslyn, mentre con una manovra diversiva la flotta templaria vi giungeva via mare. Proprio vicino a Rosslyn, sulla piccolissima isola di May nel Firth of Forth, la profonda insenatura creata nella costa orientale scozzese dall’estuario del fiume Forth, secondo una tradizione massonica francese, sarebbero stati inizialmente trasferiti a bordo di nove navi, i documenti e le ricchezze degli ultimi templari in fuga dal porto di La Rochelle. E da lì facendo scalo in Portogallo, attraverso l’oceano essere stato portato in America? Sono solo ipotesi fantasiose. Qualcuno fa notare che il nome Portogallo sia qualcosa del tipo Port-O- Graal, il porto del Graal, e si possono riscontrare anche le analogie del ruolo che la massoneria ebbe nella formazione degli Stati Uniti d’America e nell’indipendenza del Brasile, colonia portoghese. “Perché i templari hanno voluto sempre la loro indipendenza? Forse parte della spiegazione si trova nelle origini massoniche degli Stati Uniti, così come nell’opera di Francis Bacon,51 o nella storia della trama massonica conosciuta come la , molto forte negli U.S.A. E’ interessante sapere che la città di Washington si erige su di un piano dove i principali monumenti, edifici pubblici, amministrativi e del governo, così come tutte le aree rappresentative della citta, le antiche e le moderne, si trovano negli incroci esatti di linee che disegnano una serie di croci templarie, l’esagramma e il pentagramma.”52 Il punto esatto dove sarebbe sorta la nuova capitale fu scelto dallo stesso George Washington e il progetto affidato a un architetto (come no?) francese, Pierre Charles l’Enfant, nel 1791. E’ curioso notare che anche la famosa statua della libertà a New York, fu progettata dai francesi Frédéric-Auguste Bartholdi e Gustave Eiffel. L'Enfant non fu mai pagato per il suo lavoro e cadde in disgrazia, morì in povertà e fu seppellito nei possedimenti di un amico a Prince George Country, nel Maryland.

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    L’origine celtica che si riconosce al Graal, lascia intendere che i Druidi devono essere considerati fra i custodi della tradizione primordiale. La coppa della vita dei Celti è il "Calderone di Dagda", portato nel mondo materiale dai Tuatha De Danaan, rappresentanti ultraterreni del "piccolo popolo". Capace di sfamare un numero illimitato di persone senza svuotarsi mai, racchiude in se il simbolismo dell’inesauribile conoscenza, la gnosi perfetta. Calderone, noto per i fumetti di Asterix e Obelix, nel quale il druida Panoramix mescolava la magica pozione che dava la vittoria in battaglia. Un qualcosa cui si fa allusione in tutte le tradizioni, che a partire da una certa epoca, sarebbe andato perduto. Il Soma vedico degli indù o lo Haoma mazdeo dei persiani, il nettare dell’immortalità. La pronuncia del Nome di Dio presso gli ebrei, o la ricerca della parola perduta nella Massoneria. Parola che è Logos o Unità prima della dialettica tra l’apollineo e il dionisiaco. L’Androgino anteriore alla divisione fra maschio e femmina. Lo stato primordiale “al di là del bene e del male”. Per gli alchimisti rappresenta la conoscenza, e la sua ricerca equivale a quella della Pietra Filosofale o dell'Elisir di lunga vita. Una conoscenza obliata che si trasmette in forma segreta solo agli iniziati attraverso un complicato ed ermetico linguaggio simbolico. Così come i maestri massoni trasmettevano il segreto delle cattedrali, comunicando i loro pensieri senza essere intesi dai profani. E lo facevano in Argot. “Per noi, non è altro che una deformazione ortografica della parola , la cui omofonia è perfetta, d’accordo con la legge fonetica che disciplina, in tutte le lingue e senza tener conto dell’ortografia, la Cabala tradizionale… Gli , ossia quelli che utilizzano questo linguaggio, sono discendenti ermetici degli argonauti, i quali governavano la nave 53 e parlavano la lingua argotica.” 54 Intorno al 1210, nel poema Parsifal, il tedesco Wolfram Von Eschenbach conferì al Graal ulteriori connotazioni. Non si tratta di una coppa, bensì di " una pietra del genere più puro… chiamata lapis exillis”. Il termine lapis exillis è stato interpretato come "Lapis ex coelis", ovvero la pietra del cielo. Wolfram scrive che la pietra era uno smeraldo staccatosi dalla fronte di Lucifero al momento della sua caduta e portato a terra dagli angeli rimasti neutrali durante la ribellione e con il quale intagliarono la preziosa coppa. Alcuni dicono altrimenti, caduta dalla corona di Lucifero, essendo stato questi l’Angelo della Corona, in ebraico Hakathriel, nome che nella cabala corrisponde al numero 666.

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    Renè Guenòn ci suggerisce che “Tale smeraldo ricorda in modo sorprendente la , la perla frontale che nel simbolismo indù (dal quale è passata nel buddismo) spesso occupa il posto del terzo occhio di Shiva, rappresentando il senso dell’eternità.”55 "Hic lapis exilis extat precio quoque vilis, spernitur a stultis, amatur plus ab edoctis." (Questa pietra si trova a basso prezzo troppo a buon mercato, disprezzata dallo stolto, è amata dal più edotto). Il Graal ha il doppio significato etimologico di vaso (grasale) e libro (gradale). Una scutella lata et aliquantulum prufunda. Insomma una tazza, un vaso, un calice, un catino. “Questi umili oggetti rivestono nella mitologia un nobile ruolo: sono infatti, i simboli del grembo fecondo della Grande Madre, la Terra e, come l'inesauribile Cornucopia dei greci e dei romani, portano vita e abbondanza. La tradizione cristiana annovera almeno due sacri contenitori: il Calice dell'Eucarestia e, sorprendentemente, la Vergine Maria. Nella Litania di Loreto essa è descritta come vas spirituale, vas honorabile, vas insigne devotionis, ovvero vaso spirituale, vaso dell'onore, vaso unico di devozione. Nel grembo (vaso) della Madonna, infatti, la divinità era divenuta manifesta.”56 Un contenitore, un vuoto, il vuoto che è pienezza assoluta di conoscenza nell’illuminazione o nel nirvana, fine ultimo dell’esistenza, lo stato in cui si ottiene la liberazione dal dolore attraverso l’assenza del desiderio. “Trenta raggi s’incontrano in un mozzo, e in quel che è il suo vuoto sta l’uso del carro Si tratta l’argilla e se ne foggia un vaso, e in quel che è il suo vuoto sta l’uso del vaso. Si forano porte e finestre per fare una casa, e in quel che è il loro vuoto sta l’uso della casa. Perciò dall’essere viene il possesso Dal non essere viene l’utilità.” Lao Tze57

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    1. Coccige, detto anche “osso sacro”. 2. Yoni è il termine sanscrito che indica i genitali femminili. Il termine indica una

    pluralità di significati, partendo dal significato fisico della natura femminile, sino ad indicare allegoricamente la nascita, il luogo del riposo, l'origine, la casa, la fertilità.

    3. Il lingam (anche, linga, ling, Shiva linga, Shiv Ling, sanscrito �ल�गं), lingam, che significa "segno", "genere", "fallo", "inferenza" o "eterno germe procreativo" E’ una rappresentazione della divinità indù Shiva utilizzato per il culto nei templi.

    4. In filosofia, hyle, dal greco antico: ὕλη) si riferisce alla materia o cose. Può anche essere la causa materiale sottostante a un cambiamento nella filosofia aristotelica. La questione dell’hyle è strettamente legata a quella della sostanza , in quanto sia sopportare un cambiamento di forma, o la trasformazione. Aristotele definì sostanza primaria come ciò che non può essere attribuito a qualcosa d'altro.

    5. Thot è la divinità egizia della luna, sapienza, scrittura, magia, misura del tempo, matematica e geometria. È rappresentato sotto forma d’ibis, uccello che vola sulle rive del Nilo, o sotto forma (meno frequente) di babbuino. AUN WEOR Samael: La Gran Rebeliòn – 1979 – Mexico.

    6. Libro dei Segreti di Enoch 71,[19] 7. L'opera postuma di Saint-Yves d'Alveydre intitolata "Mission de l'Inde",

    pubblicata nel 1910, contiene la descrizione di un centro iniziatico misterioso indicato col nome di "Agarttha".

    8. GUENON Renè: Il Re del mondo. Librairie Gallimard Paris, 1958. 9. AUN WEOR, op. cit. 10. Il 9 maggio 2008 è stato diffuso un comunicato dell'Università di Amburgo

    secondo cui un’equipe tedesca, guidata dall'archeologo Helmut Zeigert, avrebbe scoperto i resti del palazzo della leggendaria "regina di Saba". Le rovine ritrovate presso Dungur (Etiopia) e collocate sotto i ruderi del palazzo di un re cristiano, erano quelle di un palazzo databile intorno al X secolo a.C.

    11. Particolari su vita, opere e saggezza di Salomone sono narrati anche nel Kebra Nagast (testo etiope redatto tra il IV e il VI secolo d.C., ma nella sua versione definitiva nel XII secolo). Importante episodio coranico legato (Cor. 7:15-45) alla figura di Salomone è la storia (già presente nella Bibbia) del suo incontro con Bilqis, la regina di Saba ovvero Sheba, episodio narrato con minuzia di particolari nel libro sacro della Gloria dei Re, ovvero il Kebra Nagast.

    12. I sostenitori delle varie teorie cospiratorie su Rennes-le-Château ritengono che mentre rinnovasse la chiesa parrocchiale nel 1891, Saunière trovò dei documenti antichi riguardanti un grande segreto storico. Queste teorie sostengono che, attraverso il possesso di questi documenti, Saunière fu in grado di ottenere una ricchezza assolutamente sproporzionata alle possibilità di un parroco.

    13. http://www.bluedragon.it/non_fantasy/misteri/rennes.htm (Green Knight). 14. Otto Rahn, Crociata contro il Graal, Barbarossa (1979). Otto Rahn (Michelstadt,

    18 febbraio 1904 – Söll, 13 marzo 1939) è stato uno storico e militare tedesco, fu un ricercatore specializzato nella storia medievale e un ufficiale delle SS. Dopo la pubblicazione del suo primo libro, Crociata contro il Graal, destò l'attenzione di Heinrich Himmler, la mente delle SS, da sempre ossessionato dall'occulto e dalla

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    ricerca del Graal. Rahn, insieme al proprio staff, nel 1936 entrò a far parte delle SS col grado di Unterscharführer, arrivando a credersi un moderno Cavaliere Templare. La disillusione avvenne in tempi brevi: le prime persecuzioni anti ebraiche lo segnarono profondamente e nel 1937, accusato di essere omosessuale, fu trasferito al servizio di guardia del campo di concentramento di Dachau. Si dimise dalle SS l'anno seguente. Il 13 marzo 1939, in circostanze mai chiarite, fu trovato morto congelato sul fianco di una montagna vicino a Söll, nel Tirolo austriaco. Secondo la versione ufficiale, la causa della morte fu il suicidio. Otto Rahn è stato una delle fonti di ispirazione per due film della serie Indiana Jones: l'idea dei nazisti alla ricerca dell'Arca dell'Alleanza e del Santo Graal è stata sviluppata sulla vita di questo archeologo e ricercatore tedesco.

    15. La denominazione «Cataluña del Norte» («Catalunya del Nord», «Catalogne du Nord») fu coniata dal francese Alfons Mias nell’anno 1930.

    16. Rene Guenòn, op. cit. 17. Certo Umberto Cardini autore de Il Graal ed i Templari, saggio postumo, avrebbe

    trovato le lettere di Roncelin de Fos e Vechiers che stabilivano una comunione di intenti tra i Catari e i Templari di Pieusse. Le stesse lettere sono state rinvenute in un sito che riportava nell'url la dicitura "giochidiruolo". http://www.mclink.it/com/agonistika/giochidiruolo/pathos2/archivio/archivio1.htm

    18. Sergio Salvi, Occitania, Cuneo, Luigi Colli Editore, 1998. 19. MAZIÉRES, ABBÉ M. R., Les templiers du Bézu (Philippe Schrauben). 20. LORENZONI Alessandro.

    http://www.renneslechateau.it/blog.php?post=blog/20101023 21. Una forte e solida tradizione narra che Nicodemo si prefisse il compito di

    riprodurre nel legno l'immagine di Gesù morto sulla Croce, così come egli se lo ricordava. Croce che, dopo averla trasportata sulla riva della vicina città di Giaffa, fu collocata su una barca e affidata alla Divina Provvidenza, che la facesse giungere in luogo degno. Nella barca furono poste anche due ampolle contenenti il sangue di Cristo raccolto da Giuseppe d’Arimatea con Nicodemo. Dopo un lungo viaggio la barca giunse nei pressi di Luni (La Spezia – Italia).

    22. Paleodemologia comparata: Termine autoconiato che vuol significare studio comparativo delle tradizioni, leggende e dei costumi popolari arcaici.

    23. Il Re Pescatore appare per la prima volta nell'opera di Chrétien de Troyes. Il poema incompiuto Le Roman de Perceval ou le conte du Graal, fu scritto all'epoca delle crociate, ovvero tra il 1175 e il 1190 circa. Ne fu committente Filippo I d'Alsazia, conte di Fiandra. È considerata la prima opera letteraria che fa cenno al Santo Graal e farà da modello ai molti successivi romanzi ispirati alla leggenda del Graal. Una posteriore interpretazione del Graal, avvenuta attorno al 1210, è quella che si trova nel Parzival di Wolfram von Eschenbach, secondo il quale il Graal sarebbe una pietra magica (lapis exillis) che produce ogni cosa che si possa desiderare in virtù della sua sola presenza. Jacopo da Varagine, nel 1260 circa, racconta nella Legenda Aurea, che durante la prima Crociata (del 1099), i Genovesi trovarono il calice usato nell'Ultima Cena.

    24. Le Upaniṣad fungono da commentari o estensioni rispettivamente di ognuno dei quattro Veda (Ṛgveda, Sāmaveda, Yajurveda e Atharvaveda) e unitamente con i Veda, ai Brāhmaṇa e ai Āraṇyaka rappresentano, secondo la tradizione induista,

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    la cosiddetta Śruti ovvero la sapienza per com’è stata rivelata dall'Assoluto ai loro mistici cantori indicati come ṛṣi i quali si sarebbero limitati alla sua trasmissione orale.

    25. Renè Guenòn, op. cit. 26. Agarthi (detto anche Aghartta o Agartha, "l'inaccessibile") è un regno leggendario

    che si troverebbe all'interno della Terra, descritto nelle opere dello scrittore Willis George Emerson (1856 - 1918) e diffuso da Joseph Alexandre Saint-Yves, marchese d'Alveydre (26 marzo 1842 – 1909). Agarthi è un nome spesso usato per definire una civiltà nascosta all'interno dell'Asia centrale. Nel tantra Kalachakra del buddhismo tibetano viene descritto un regno simile, col nome di Shambhala. Nelle interpretazioni moderne, vi è un’identificazione tra Shambhala e Agarthi.

    27. Thomas Stearns Eliot (Saint Louis, 26 settembre 1888 – Londra, 4 gennaio 1965) è stato un poeta, saggista, critico letterario e drammaturgo statunitense naturalizzato britannico. Premiato nel 1948, con il Nobel per la letteratura.

    28. Jessie Laidaly Weston (1850 – 1928) è stata una saggista britannica, autrice del saggio From ritual to romance, da cui il poeta T. S. Eliot prenderà spunto per il poema La terra desolata (The Waste Land). Studiosa di folklore ha lavorato principalmente sui testi medievali del ciclo arturiano.

    29. Questa ed altre “reliquie bibliche”, saranno oggetto di più profonde indagini, come per esempio, una che accompagna direttamente la lancia e che è la spugna con la quale si dette aceto a Gesù sulla croce, La spugna fu utilizzata come talismano da Charles Martel nella battaglia di Tours contro i mussulmani, che affermavano avere con se il braccio incorrotto di Maometto. La lancia risvegliò nel secolo scorso l’interesse di Hadolf Hitler, che s’impossessò di essa nel 1938 nel palazzo viennese di Hofburg. Confidata ad Himmler, che fondò “l’Ordine dei Cavalieri della Lancia” i quali si riunivano nel Castello di Wewelsburg, la lancia fu nascosta nell’Antartide alla fine della guerra.

    30. Gli Āditya sono un gruppo di divinità solari dell'induismo, discendenti di Aditi “l’invisibile” e Kashyapa. Inizialmente in epoca vedica ognuno di loro veniva a raffigurar un aspetto espansivo/esteriore (pioggia, vento, sole, etc.) della Natura. Manifestazioni di un’essenza unica, i dodici soli appariranno simultaneamente alla fine del ciclo.

    31. http://www.paranormal.altervista.org/index.php?page=misteri/misteri36 Ignoto - Portale Italiano del Paranormale e del Mistero.

    32. Il film del 1995 Braveheart - Cuore impavido, di Mel Gibson, vincitore di cinque premi Oscar, tra i quali quello come "miglior film", offre un racconto molto romanzato della vita di William Wallace, interpretato dallo stesso Gibson.

    33. Michael Baigent (Christchurch, marzo 1948) è uno scrittore e storico neozelandese. La sua educazione è stata cattolica, la sua scuola secondaria fu il Nelson College, si trasferisce poi all'Università di Canterbury a Christchurch; passa a studiare la religione comparata e la filosofia, studia anche il buddismo, l'induismo e il cristianesimo. Riceve la laurea in psicologia. Baigent ha lavorato brevemente nel reparto fotografico della BBC e la notte faceva i turni presso una fabbrica di soft-drink. Più tardi, Baigent guadagna un master in esperienza

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    mistica e religiosa presso l'Università di Kent. È un massone e un grande ufficiale dell’UGLE (United Grand Lodge of England).

    34. Richard Leigh (New Jersey, 16 agosto 1943 – Londra, 21 novembre 2007) è stato un romanziere statunitense. I suoi titoli di studio sono un master alla University of Chicago, un bachelor in arte alla Tufts University e un dottorato di ricerca presso State University of New York at Stony Brook. Si considerava principalmente uno scrittore di fantascienza. Pubblicò due libri, Erceldoune & Other Stories nel 2006 e Grey Magic nel 2007.

    35. Henry Lincoln, conosciuto anche come Norman Ashby, pseudonimo di Henry Soskin (Londra, 17 aprile 1930), è uno scrittore e attore britannico. Ha recitato nello sceneggiato televisivo The Avengers (in Italia “Agente Speciale”) negli anni sessanta con il nome di Henry Soskin, per diventare poi regista di documentari su soggetti misteriosi con il nome di Henry Lincoln. È il co-autore, con Mervyn Haisman, delle tre storie degli anni sessanta della serie Doctor Who (The Abominable Snowman, The Web Of Fear, The Dominators). Lincoln è stato anche autore del film horror del 1968 Curse of the Crimson Altar.

    36. Géraud Marie de Sède de Liéoux (Parigi 5 giugno 1921 – 29 maggio 2004) è stato uno scrittore francese, nonché membro di varie organizzazioni surrealiste. Scrisse oltre quaranta opere di storia alternativa ed è noto soprattutto per la sua opera su Rennes-le-Château del 1967, il libro L'Or de Rennes ou La Vie insolite de Bérenger Saunière, curé de Rennes-le-Château (L'Oro di Rennes, o la Strana Vita di Bérenger Saunière, parroco di Rennes-le-Château), che fu ripubblicato in versione paperback con il titolo Le Tresor Maudit de Rennes-le-Château (Il Tesoro Maledetto di Rennes-le-Château), e ancora nel 1977 con il titolo: Signé: Rose+Croix (Firmato: Rosa+Croce). Scrive nel 1962, Les Templiers sont parmi nous, ou, L'Enigme de Gisors (I Templari sono fra di noi, o l'Enigma di Gisors), che aprì la strada per l'introduzione del mitico Priorato di Sion.

    37. Umberto Eco (Alessandria, 5 gennaio 1932) è un semiologo, filosofo e scrittore italiano di fama internazionale. Nel 1988 ha fondato il Dipartimento della Comunicazione dell'Università di San Marino. Dal 2008 è professore emerito e presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell'Università di Bologna. Saggista prolifico ha scritto numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia, oltre a romanzi di successo. Nel 2000 ha ricevuto una candidatura al premio Nobel per la letteratura, a distanza di tre anni dalla vittoria di Dario Fo, per i suoi studi sulla semiotica. Dal 12 novembre 2010 Umberto Eco è socio dell'Accademia dei Lincei, per la classe di Scienze Morali, Storiche e Filosofiche.

    38. Guglielmo I, conosciuto anche come Guglielmo il Conquistatore (Falaise, 8 novembre 1028 – Rouen, 9 settembre 1087), è stato re d'Inghilterra dal 1066 alla propria morte. Fu il settimo signore della Normandia con il nome di Guglielmo II, dal 1035 al 1087, e fu il quinto ad ottenere formalmente il titolo di Duca di Normandia; fu inoltre il primo re d'Inghilterra della dinastia dei Normanni e regnò dal 25 dicembre 1066 al 9 settembre 1087. Prima della conquista dell'Inghilterra era chiamato anche Guglielmo il Bastardo (in francese Guillaume le Bâtard) perché illegittimo. Era conosciuto come "il Conquistatore" (in inglese "the Conqueror", in francese "le Conquérant") già prima del 1066 per le sue vittorie in Britannia.

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    39. Hrôlfr, detto Göngu-Hrólfur, meglio conosciuto con il nome di Rollone, in francese Rollon (Ålesund, 845 – Rouen, 932), fu jarl o conte dei Normanni e conte di Rouen e fu il capostipite dei duchi di Normandia. Fu soprannominato "il Camminatore", in quanto a causa della sua straordinaria stazza (alto oltre due metri e di oltre 140 kg di peso) si racconta non potesse montare alcuna cavalcatura. Di Rollone non si conoscono con esattezza gli ascendenti; secondo la leggenda era di stirpe norvegese ed era figlio di Ragnvald, Jarl (equiparabile al nostro conte) della zona di Møre og Romsdal, contea della Norvegia, che poi si trasferì alle Orcadi. Ragnvald è menzionato nel poema skaldico Austrfaravìsur, attribuito a Sigvatr Þórðarson, poeta skald del Re Olaf Haraldsson di Norvegia (Olaf il Santo). Olaf II di Norvegia, ovvero Olaf II Haraldsson, detto il Coraggioso (995 – 29 luglio 1030), fu re di Norvegia dal 1015 al 1028 ed è considerato santo e martire dalla Chiesa cattolica.

    40. El dominio de la vida. Documentazione editata sotto gli auspici di A.M.O.R.C.- Espana – Barcelona.

    41. Pierre Plantard (Parigi, 18 marzo 1920 – Colombes, 3 febbraio 2000) di mestiere disegnatore tecnico, sulla base di presunti documenti ha affermato di essere l'ultimo discendente della dinastia dei re Merovingi. L'8 luglio del 1951 Plantard si iscrive alla loggia massonica "L'avvenire di Chablais" del Grande Oriente di Francia. La scheda dell’affiliazione al Grande Oriente di Francia è riportata dai due scrittori Eric Giacometti e Jacques Ravenne, nel libro Apocalypse, ed. Fleuve Noir 2009: «di Plantard, Pierre Athanase Marie, su accertamento del Consiglio giuridico, nato il 18-3-1920 a Parigi, residente a Vaison-Régnier, iniziato l'8 luglio 1951 dalla loggia "L'Avvenire di Chablais" a Ambilly, escluso il 13 gennaio 1954 (decreto del Consiglio dell'Ordine).

    42. http://www.rilievo.org/gisors/home.htm Pagine web della ricerca sul Castello di Gisors a cura del Laboratorio di Rilievo del Dipartimento di Progettazione dell'Architettura di Firenze, responsabile della ricerca: prof. Marco Bini.

    43. Robert II de Belleme (circa 1057 - Castello di Wareham dopo il 1130) fu conte di Ponthieu, visconte di Hiémois nel ducato di Normandia, Signore di Belleme in Francia, 3 ° Conte di Shrewsbury , in Inghilterra. Il suo talento come ingegnere militare è apprezzato. Egli sa anche costruire macchine d'assedio.

    44. Il Domesday Book (letteralmente libro del Giorno del Giudizio) fu un censimento fatto realizzare da Guglielmo il Conquistatore nel 1086 - 1087 con lo scopo di descrivere le terre, i beni e le persone del suo regno. La lingua usata è una commistione di latino e termini anglosassoni, rappresenta una delle più grandi fonti per la storia economico-sociale occidentale durante il Medio Evo.

    45. I fratelli, Nicolò Zeno (Venezia, ... – 1395) ed Antonio Zeno (Venezia, ... – 1405) (italianizzazione del cognome veneziano Zen) furono due navigatori veneziani del XIV secolo, impegnati nell'esplorazione dell'Atlantico del nord e dei mari artici attorno al 1390.

    46. BLOODLINE Cultura e Ricerca, Creato da: knighttemplar il 18/05/2008. www.TEMPLARI DI SCOZIA su BLOODLINE.html

    47. Thule viene descritta come la capitale del primo continente popolato dagli Ariani. Tale continente fu chiamato Iperborea e si riteneva fosse più antico delle stesse Atlantide e Lemuria. I popoli scandinavi tramandano molti racconti su Ultima

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    Thule, la meravigliosa terra nell’estremo Nord, dove il sole mai tramonta e dove abitano gli antenati della razza Ariana. Iperborea si trovava nel Mare del Nord e s’immerse durante un’era glaciale. Si presume che gli Iperborei vennero dal sistema solare di Aldebaran che é la stella principale (occhio) della costellazione del Toro, e che tale popolazione avesse una statura di circa quattro metri, che fossero bianchi, biondi e con occhi azzurri.

    48. Louis Charpentier, nato nel 1905, è un giornalista, viaggiatore, scrittore ed editore francese .

    49. Il Grande Oriente d'Italia (abbreviato in G.O.I.) è un'obbedienza massonica istituita ritualmente il 20 giugno 1805 a Milano. È chiamata anche Grande Oriente d'Italia - Palazzo Giustiniani, dal nome dell'omonimo palazzo in Via della Dogana Vecchia in Roma, sede dell'organizzazione dal 1901 al 1985, salvo la parentesi fascista. Attualmente, rappresenta la più numerosa comunione massonica italiana, con oltre 21.000 iscritti.

    50. Supplemento telematico quotidiano di Quaderni Radicali. Templari, l’enigma della pietra rossa nella Cappella di Rosslyn. 15 maggio 2011, di Salvatore Balasco.

    51. Sir Francis Bacon, dapprima latinizzato in Franciscus Baco(nus) e poi italianizzato in Francesco Bacone (Londra, 22 gennaio 1561 – Londra, 9 aprile 1626), è stato un filosofo, politico e giurista inglese. La nuova Atlantide (in inglese New Atlantis) è un racconto utopico incompiuto, scritto da Francesco Bacone nel 1626 e pubblicato postumo nel 1627. Bacone narra di un gruppo di 60 viaggiatori che, partiti dal Perù per andare in Asia, naufragano nell'Isola di Bensalèm, nei mari del Sud. Il nome stesso dell'isola deriva dalla conflazione dei nomi di Betlemme e Gerusalemme. L'istituzione più importante dell'isola è la Casa di Salomone o Collegio delle Opere dei Sei Giorni.

    52. Escuela de Misterios, n.7, 1994. QBLH Ediciones, S.L. Barcelona. 53. Argo (in greco antico Ἄργος) è anche il cane di Ulisse (Odissea, XVII, 290-327). 54. Fulcanelli, op. cit. 55. Renè Guenòn, op cit. 56. Fonte: http://supernatural-italia.forumfree.it/?t=22707025 57. Lao Tze: 11. L’utilità del Nulla (Wu Yung), Tao Te Ching (570-490 a.C.)