©RIPRODUZIONERISERVATA Prescrizioni, avvocati e docenti … · 2020-02-10 · Time: 22/11/18 22:35...

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IL DIBATTITO Ieri assemblea degli avvocati nella terza giornata di astensio- ne dalle udienze penali, a ecce- zione di quelle con detenuti, per una protesta delle Camere pena- li a livello nazionale per l’accor- do di governo sul processo pena- le che prevede la riforma della prescrizione. Riforma che, ha sostenuto il presidente della Ca- mere penale sannita Monica Del Grosso, «non è la formula per guarire il malato che è il pro- cesso penale. Il 75 per cento dei procedimenti in cui scatta la prescrizione si riferisce alle in- dagini preliminari dove non c’è la presenza degli avvocati». Per- tanto, viene sottolineato, non so- no gli avvocati tra le cause della lentezza dei procedimenti «che vanno ricercate nelle carenze di organico dell’apparato giudizia- rio» come sostenuto da Katia La Regina, professore di procedura penale presso l’università «Giu- stino Fortunato», la quale ha au- spicato che chi porta avanti que- ste riforme «mostri di essere maggiormente esperto nello sta- to di diritto». E a distanza di un anno dalla riforma della prescri- zione che aveva visto una nuova regolamentazione nel 2017 ad opera dell’allora ministro Orlan- do, se ne torna a parlare. «Non è una riforma epocale e tra l’altro è anticostituzionale» ha soste- nuto Antonella Marandola, or- dinaria di diritto processuale pe- nale presso l’università del San- nio. IL PRESIDENTE E oltre all’astensione dalle udienze è necessario, ha ribadi- to il presidente dell’Ordine degli avvocati Alberto Mazzeo, appel- larsi ai tanti avvocati che sono presenti in parlamento e quindi anche a quelli sanniti affinché facciano sentire la loro posizio- ne di contrarietà alla nuova nor- mativa. Un’impostazione che già nei giorni scorsi il consiglio direttivo dell’Ordine aveva ap- provato redigendo un documen- to. «Una nuova normativa stra- ge del diritto» l’ha invece defini- ta Domenico Russo, segretario della Camera penale. Al dibatto sono intervenuti gli avvocati Nazzareno Lanni, Vincenzo Re- gardi, Federico Paolucci, Fran- cesco del Grosso componente dell’organismo unitario dell’av- vocatura, Vincenzo Gallo, Etto- re Marcarelli. en.ma. © RIPRODUZIONE RISERVATA Era stato condannato a quattro anni di reclusione e così ieri Giovanni Altieri, 41 anni, è stato arrestato dalla Squadra Mobile della Questura in esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica sulla base della condanna pronunciata dalla Corte d’Appello di Napoli. Nel 2016, con un altro complice arrestato in flagranza, aveva commesso una rapina ai danni di un distributore di carburanti situato in via Bachelet, malmenando il titolare e riuscendo a dileguarsi. La Squadra Mobile nell’occasione era pervenuta alla sua identificazione, arrestandolo successivamente, in esecuzione di una misura cautelare. Ieri l’epilogo della vicenda, quando l’uomo, già in stato detentivo ai domiciliari, è stato accompagnato al carcere. Lo difende il legale Luca Russo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Prescrizioni, avvocati e docenti concordi: no alla riforma Rapinò distributore, torna in carcere L’operazione DEL GROSSO: «I TEMPI DEI PROCEDIMENTI SCONTANO I VUOTI NEGLI ORGANICI» MAZZEO: «PRESSING IN PARLAMENTO»

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Venerdì 23 Novembre 2018ilmattino.itPrimoPianoBenevento M

IL DIBATTITOIeri assemblea degli avvocatinella terza giornata di astensio-ne dalle udienze penali, a ecce-zione di quelle con detenuti, peruna protesta delle Camere pena-li a livello nazionale per l’accor-do di governo sul processo pena-le che prevede la riforma dellaprescrizione. Riforma che, hasostenuto il presidente della Ca-mere penale sannita MonicaDel Grosso, «non è la formulaper guarire ilmalato che è il pro-cesso penale. Il 75 per cento deiprocedimenti in cui scatta laprescrizione si riferisce alle in-dagini preliminari dove non c’èla presenza degli avvocati». Per-tanto, viene sottolineato, non so-no gli avvocati tra le cause dellalentezza dei procedimenti «chevanno ricercate nelle carenze di

organico dell’apparato giudizia-rio» come sostenuto daKatia LaRegina, professoredi procedurapenale presso l’università «Giu-stino Fortunato», la quale ha au-spicato che chi porta avanti que-ste riforme «mostri di esseremaggiormente esperto nello sta-to di diritto». E a distanza di unanno dalla riformadella prescri-zione cheaveva vistounanuovaregolamentazione nel 2017 adopera dell’alloraministroOrlan-do, se ne torna a parlare. «Non èuna riforma epocale e tra l’altroè anticostituzionale» ha soste-nuto Antonella Marandola, or-dinaria di diritto processuale pe-nale presso l’università del San-nio.

IL PRESIDENTEE oltre all’astensione dalleudienze è necessario, ha ribadi-

to il presidente dell’Ordinedegliavvocati AlbertoMazzeo, appel-larsi ai tanti avvocati che sonopresenti in parlamento e quindianche a quelli sanniti affinchéfacciano sentire la loro posizio-ne di contrarietà alla nuova nor-mativa. Un’impostazione chegià nei giorni scorsi il consigliodirettivo dell’Ordine aveva ap-provato redigendo undocumen-to. «Una nuova normativa stra-ge del diritto» l’ha invece defini-ta Domenico Russo, segretariodella Camera penale. Al dibattosono intervenuti gli avvocatiNazzareno Lanni, Vincenzo Re-gardi, Federico Paolucci, Fran-cesco del Grosso componentedell’organismo unitario dell’av-vocatura, Vincenzo Gallo, Etto-reMarcarelli.

en.ma.©RIPRODUZIONERISERVATA

Erastatocondannatoaquattroannidi reclusioneecosì ieriGiovanniAltieri, 41anni, è statoarrestatodallaSquadraMobiledellaQuestura inesecuzioneadunordinedicarcerazioneemessodallaProcuradellaRepubblicasullabasedella condannapronunciatadallaCorted’AppellodiNapoli.Nel 2016, conunaltrocomplicearrestato inflagranza,avevacommessounarapinaaidannidiundistributoredicarburanti

situato inviaBachelet,malmenando il titolareeriuscendoadileguarsi. LaSquadraMobile

nell’occasioneerapervenutaallasuaidentificazione,arrestandolosuccessivamente, inesecuzionediunamisuracautelare.Ieri l’epilogodella

vicenda,quando l’uomo,già instatodetentivoaidomiciliari, è statoaccompagnatoalcarcere. Lodifende il legaleLucaRusso.

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LE REAZIONIGianniDeBlasio

La versione conclusiva del Pianoospedaliero, che sarà elaboratadagli uffici dellaDirezioneSalutedella Regione e inviata a Romaentro una settimana, al fine di ot-tenere l’approvazione definitivaentro dicembre, prevederà an-che l’istituzione del Pronto soc-corso a Sant’Agata dei Goti. IlpresidenteDeLuca loha ribaditodopo aver riproposto la richiestadi deroga al tavolo nazionale te-nutosi presso il Ministerodell’Economia sugli adempimen-ti trimestrali della sanità campa-na. La notizia è commentata posi-tivamente dagli esponenti politi-ci sannitima nonmancano vena-turepolemiche.

IL PARADOSSOLa senatrice Lonardo si dice con-tenta che, alla fine, il presidenteDeLuca stia conducendooraunabattaglia a favore del Pronto soc-corso a S. Agata. «In effetti, lottacontro se stesso! Ma non era sta-to lui, con molti rappresentantiPd del Sannio, a non volere senti-re ragioni quando protestai per-ché, di fatto, aveva eliminato ilPronto soccorso? È il ministroGrillo che deve decidere? Speria-mo che accolga le richieste avan-zate da De Luca per il bene delnostro territorio. Leggo, con gio-ia, la richiesta dei Dea di I livel-lo... tutti a Salerno! Ricordo a DeLuca di battersi anche affinchél’ospedale di Benevento, in dero-ga a quanto previsto per la istitu-

zione delle macroaree, resti Deadi II livello». Ancor più polemicaValeria Ciarambino, consigliereregionale dei 5 Stelle. A suo dire,il Piano ospedaliero di De Luca èstato bocciato al tavolo ministe-riale e rispedito al mittente, conla prescrizione di ripresentarloentro una settimana. Fiduciosa,invece, sul «Sant’Alfonso»: «Sia-mo certi di essere riusciti, graziealle nostre battaglie alla testa deicittadini, a salvare il pronto soc-corso di Sant’Agata, che non po-trà mai essere smantellato inun’area disagiata come quella incui insiste».

L’ASSETA parere del collega Pd, MinoMortaruolo, invece, la prioritàdella Regione nell’incontro alMi-se è stata proprio l’istituzione delPronto soccorso a Sant’Agata. «Ilpresidente De Luca, nelle vesti dicommissario, rispondendo alleistanze pervenute dai territori in-teressati e dai suoi rappresentan-ti, ha ritenuto opportuno chiede-re alministro della Salute la dero-ga al decretoministeriale 70. Tut-tavia la questione più rilevante,ai fini della tenuta e dello svilup-po del sistema sanitario del San-nio, rimane l’assegnazioneall’azienda ospedaliera “San Pio”di un ruolo rilevante in campooncologico attraverso la realizza-zione del Polo di interesse regio-nale a Sant’Agata». Altro inter-vento dei 5 Stelle, quello di Dani-la De Lucia: «Oggi, De Luca ci co-munica la volontà di confermareil Pronto soccorso a Sant’Agata.Non era il caso di perdere tuttiquesti mesi: se la sua volontà eraquesta, avrebbe potuto acclarar-la anche immediatamente, all’in-domani della notizia della chiu-sura del Pronto soccorso, evitan-do le sollevazioni popolari, deipartiti, in primis noi 5 Stelle chegià in campagna elettorale solle-vammo questa eccezione». E poise i dirigenti regionali dovrannoreinviare al ministero il pianoospedaliero rivisto «non capisco

perché il 5 novembre lo si siapubblicato sulBurc. Inogni caso,quanto dichiarato ci rincuora,speriamo che resti l’idea di con-fermare il Pronto soccorso aSant’Agatanonostante la volontàdi istituire il Polo oncologico».Angela Ianaro rivendica al suoMovimento la notizia che«Sant’Agata riavrà il Pronto soc-corso. È una vittoria dei cittadini- dice - che noi, come parte politi-ca, abbiamo supportato affinchéil lorodiritto alla salutenon fossein nessuna maniera discrimina-to. È un grande giorno, che pre-mia l’impegno mio e dei colleghiDe Lucia, Maglione, Ricciardi e

della consigliera regionale Vale-riaCiarambino».

IL SINDACOInfine, Carmine Valentino pren-de atto delle dichiarazioni emer-se a seguito dell’incontro alMini-stero, aggiungendo: «Ora è fonda-mentale il passaggio successivo,l’elaborazione della versione de-finitiva del Piano ospedaliero.Ma è stato fatto un passo impor-tante nella direzione che tutti au-spichiamo possa essere quella ri-solutiva, prima di pervenire alplacet definitivo».

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La sanità

MORTARUOLO: «BENEI NUOVI SVILUPPI,MA IL POLO ONCOLOGICORESTA FONDAMENTALE»IANARO: «UNA VITTORIADEDICATA AI CITTADINI»

L’ORGANICOLuellaDeCiampis

Un equilibrio precario, creatosoprattutto dagli iter burocrati-ci lenti e farraginosi, caratteriz-za la condizione di carenza dipersonalemedico al «Rummo»che si dipana tra pensionamen-ti, dimissioni e nuove assunzio-ni.

L’AVVISOC’è l’avviso dimobilità regiona-le e interregionale per il reclu-tamento di due nefrologi, duemedici di Chirurgia generale eun ematologo. Una necessitàinderogabile, perché la caren-za di nefrologi, che a febbraioaveva portato alla sospensionedelle guardie notturne diNefro-logia e Dialisi, troverà final-mente una soluzione definiti-va. Lo stesso discorso vale perl’unità complessa di Chirurgiagenerale, per cui, non solo lacarenza di anestesisti, ma an-che la difficoltà di conciliare iturni di riposo e di ferie del per-sonale medico, soprattutto indeterminati periodi dell’anno,ha contribuito a creare permolti mesi il blocco delle saleoperatorie e delle chirurgie

d’elezione.

GLI ANESTESISTISi diceva degli iter burocratici,inmerito alla vicendadiMarcoCaputo eGiuseppe Coletta, diri-gentimedici di Anestesia e Ria-nimazione del Sant’Alfonso diSant’Agata che non sono statiammessi alla procedura di sta-bilizzazione perché non in pos-

sesso dei requisiti previsti daldecreto legislativo 75/2017. Se-condo quanto sancito dal de-creto a cui l’ospedale fa riferi-mento, il 28 agosto 2015, datadell’entrata in vigore della leg-ge 124, i due anestesisti eranoin servizio presso il Sant’Alfon-so con un incarico dirigenzialeex articolo 15 Septies, dunquein assenza di una procedura

concorsuale e di una graduato-ria a cui attingere. I duemediciche lavorano presso il presidioospedaliero da tempo (Caputodal 2003eColettadal 2006)masolo nel 2016 hanno ottenutoun contratto a tempo determi-nato, insufficiente, per limititemporali, a rientrare nella pro-ceduradi stabilizzazione.

VERSO LO STOPIntanto, c’è il collocamento a ri-poso, per aver maturato tutti irequisiti necessari, di GennaroEsposito, direttore dell’unitàcomplessa di Neuroradiologiadel «Rummo». Alla quiescenzadel primario di Neuroradiolo-gia, si aggiunge la richiesta direcesso dal servizio di un diri-gente medico di Medicina In-terna, classe 1954, che, secondol’azienda ospedaliera non haancora maturato i requisiti ri-chiesti per entrare nella fase diquiescenza. Quindi, il Rummo,demanda all’Inps l’accertamen-to del cumulo, per effetto delquale potrebbe rientrarenell’area di pensionamento.Un’ennesima defezione, che siaggiunge a quella di altri pro-fessionisti negli ultimimesi.

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Pronto soccorso,salvataggio più vicinoma polemiche no stop

Prescrizioni, avvocati e docenti concordi: no alla riforma

Rapinò distributore, torna in carcere

L’operazione

Assunzioni a rilento,la squadra del «Rummo»ancora in sofferenza

LE SFIDE «Rummo» alle prese con dimissioni e pensionamenti

DEL GROSSO: «I TEMPIDEI PROCEDIMENTISCONTANO I VUOTINEGLI ORGANICI»MAZZEO: «PRESSINGIN PARLAMENTO»

`Lonardo e De Lucia: «De Luca

doveva fare dietrofront mesi fa»

I PROTAGONISTI Dall’alto in senso orario Sandra Lonardo (Fi), DanilaDe Lucia (M5s), Carmine Valentino ed ErasmoMortaruolo (Pd)

`Il sindaco di S. Agata: «Aspettiamo

la versione definitiva del Piano»

Alfredo Salzano
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