RESOCONTO STENOGRAFICO SEDUTA DI GIOVEDÌ 5...

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Atti Parlamentari 26357 — Camera dei Deputat i VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI ---- SEDUTA DEL S MARZO 198 1 RESOCONTO STENOGRAFICO 293 . SEDUTA DI GIOVEDÌ 5 MARZO 198 1 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SCALFARO INDIC E PAG. Missioni 26359 Disegni di legge : (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 26359, 26444 (Proposta di assegnazione a Commissio- ne in sede legislativa) 26444 Disegno di legge (Discussione e appro- vazione) : S. 1260. — Conversione in legge del de- creto-legge 8 gennaio 1981, n. 5, concernente assegnazione al Comi- tato nazionale per l'energia nuclea- re di un contributo statale di lir e 248 miliardi a completamento de l finanziamento delle attività per i l 1980 e a titolo di anticipazione pe r il primo quadrimestre del 1981 (ap- provato dal Senato) (2325) . . . . 26360 PRESIDENTE . . 26360, 26368, 26370, 26389, 2639 6 26397, 26398, 26399, 26400, 26401, 26402 PAG. ALIVERTI (DC) 26380 BONINO (PR) 26383, 26399, 2640 0 CATALANO (PDUP) . . . . 26389, 26390 CERRINA FERONI (PCI) 2638 2 CRIVELLINI (PR) 26360, 26362 26397, 26398, 2640 0 FIORET (DC), Relatore . 26376, 26395, 2639 9 FORTE FRANCESCO (PSI) 26393 GALLI MARIA LUISA (Misto-Ind . Sin .) . 2636 7 26391, 26399, 2040 0 MAGNANI NoYA, Sottosegretario di Sta- to per l'industria, il commercio e l'artigianato 26377i.26395, 26400 MANFREDI MANFREDO (DC) 2636 8 MARTINAT (MSI-DN) 26377 STAITI DI CUDDIA DELLE CHIUSE (MSI-DN) 26401

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Atti Parlamentari

— 26357 —

Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI ---- SEDUTA DEL S MARZO 198 1

RESOCONTO STENOGRAFICO

293.

SEDUTA DI GIOVEDÌ 5 MARZO 198 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SCALFARO

INDIC E

PAG.

Missioni 26359

Disegni di legge:(Assegnazione a Commissione in sede

referente) 26359, 26444(Proposta di assegnazione a Commissio-

ne in sede legislativa) 26444

Disegno di legge (Discussione e appro-vazione) :

S. 1260. — Conversione in legge del de-creto-legge 8 gennaio 1981, n. 5,concernente assegnazione al Comi-tato nazionale per l'energia nuclea-re di un contributo statale di lire248 miliardi a completamento delfinanziamento delle attività per il1980 e a titolo di anticipazione peril primo quadrimestre del 1981 (ap-provato dal Senato) (2325) . . . . 26360

PRESIDENTE . . 26360, 26368, 26370, 26389, 2639 626397, 26398, 26399, 26400, 26401, 26402

PAG.

ALIVERTI (DC) 26380BONINO (PR) 26383, 26399, 26400CATALANO (PDUP) .

. . . 26389, 26390CERRINA FERONI (PCI) 26382CRIVELLINI (PR) 26360, 26362

26397, 26398, 26400FIORET (DC), Relatore

. 26376, 26395, 26399FORTE FRANCESCO (PSI) 26393

GALLI MARIA LUISA (Misto-Ind . Sin .) . 2636726391, 26399, 20400

MAGNANI NoYA, Sottosegretario di Sta-to per l'industria, il commercio el'artigianato 26377i.26395, 26400

MANFREDI MANFREDO (DC) 2636 8

MARTINAT (MSI-DN) 26377

STAITI DI CUDDIA DELLE CHIUSE (MSI-DN) 26401

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

PAG.

Disegno di legge (Seguito della discussio-ne e approvazione) :

Conversione in legge del decreto-legge8 gennaio 1981, n . 4, concernentedifferimento di taluni termini pre-visti in materia di urbanistica e nel-la realizzazione di opere pubbliche edi edilizia residenziale

(2256)

. .

. 26402

PRESIDENTE

.

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. .

26402, 26411, 2641 726418, 26422, 26428, 26429

BETTINI (PCI)

.

. .

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.

.

. 26414, 26429CATALANO (PDUP)

. 26429CIUFFINI

(PCI)

.

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. 26412, 26419, 26422, 2643 0COLONNA

(PCI)

.

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. 26409CORRADI (PCI)

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. 26416CRUCIANELLI (PDUP) . .

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. 26410, 2641 5GuARRA (MSI-DN) .

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. 26407, 26429LABRIOLA

(PSI)

.

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. 26406, 2642 8MELLINI (PR) 26409NIcoLAzzi, Ministro dei lavori pubblici 2641 7

26428, 26429PADULA (DC) 26408, 26420PocuETTI .

.

. 26429PORCELLANA (DC), Relatore 26417, 26418REGGIANI (PSDI) 26413, 26421RoDOTA

(Misto-Ind.

Sin .) .

. 26406SULLO (PSDI) .

. 2641 9Susl (PSI) .

. 2642 1

Disegno di legge (Seguito della discus-

2643 0

sione e

approvazione) :

decreto-leggeConversione in legge del13 gennaio 1981, n. 8, recante dimi-nuzioni dell'imposta di fabbricazionesu alcuni prodotti petroliferi (2259)

.

PRESIDENTE

.

.

.

.BELLOCCHIO

.

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26430, 2643 3.

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. 2643 3(PCI)

.GARGANO, Sottosegretario di Stato pe r

.

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.

. 26432le

finanze

.

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. .GORIA (DC), Relatore . .

.

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. 26432

Disegno di legge (Seguito della discus-sione e approvazione) :

Rinnovo della delega prevista dall'ar-ticolo 72 della legge 16 maggio 1978,n . 196, già rinnovata con legge 6 di-cembre 1978, n . 827, per l'estensionealla regione Valle d'Aosta delle di-sposizioni del decreto del President edella Repubblica 24 luglio 1977,n . 616 (630) 26433

PRESIDENTE

. 26433, 26435, 26436, 26437CIANNAMEA (DC), Relatore f.f 26435CoRDER, Sottosegretario di Stato per

l'interno

. . . 26436DUJANY (Misto-Mov, Dem. Pop.) .

26435GREGGI (MSI-DN) 26435, 26436

Proposte di legge (Annunzio) 26359

PAG .

Proposte di legge (Seguito della discus-sione e approvazione) :

BONETTI MATTINZOLI ed altri : Applica-zione dell'articolo 119 del decretodel Presidente della Repubblica 30marzo 1957, n. 361, concernente nor-me per la elezione della Camera de ideputati e del Senato della Repub-blica, anche in occasione di elezioniamministrative regionali (1404) ; DECINQUE ed altri : Modifica dell'arti-colo 119 del testo unico delle leggiper la elezione della Camera dei de-putati, approvato con decreto delPresidente della Repubblica 30 mar-zo 1957, n. 361 (1691) ; SANESE ed al-tri : Nuove norme sulla partecipazio-ne alle operazioni elettorali in occa-sione delle consultazioni popolari(1816) 2643 7

PRESIDENTE 26437, 26441, 26442, 2644 4BIANCO GERARDO (DC) 26443CIANNAMEA (DC), Relatore 26439, 2644 1CORDER, Sottosegretario di Stato per

l'interno 26439, 2644 1DE CINQUE (DC) 26440GoRIA (DC) 26440GREGGI (MSI-DN) 26439, 26443MELLINI (PR) . . . 26437, 26439, 26442, 26443

Interrogazioni, interpellanze e mozioni(Annunzio) 26453

Consiglio d'Europa (Trasmissione di do-cumenti) 26445

Domanda di autorizzazione a procederein giudizio (Annunzio) 26444

Ministro del bilancio e della programma-zione economica (Trasmissione didocumenti) 26360

Richiesta ministeriale di parere parla-mentare ai sensi dell'articolo 1 del-la legge n. 14 del 1978 26444

Risoluzione (Annunzio) 26453

Votazioni segrete 26371, 26422

Votazioni segrete di progetti di legge 26445

Ordine del giorno della prossima seduta 26453

Ritiro di un documento del sindacatoispettivo 26457

SEDUTA PRECEDENTE: N. 292 — MERCOLEDÌ 4 MARZO 198 1

Atti Parlamentari

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VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

La seduta comincia alle 11 .

STERPA, Segretario, legge il processoverbale della seduta del 1° marzo 1981 .

(È approvato) .

Missioni .

PRESIDENTE. Comunico che, a nor-ma dell 'articolo 46, secondo comma, de lregolamento, i deputati Campagnoli, Co-lucci, Foschi, Galloni e Martini sono i nmissione per incarico del loro ufficio .

Annunziodi proposte di legge.

PRESIDENTE. In data 4 marzo 198 1sono state presentate alla Presidenza l eseguenti proposte di legge dai deputati :

REGGIANI ed altri: « Norme per il rior-dino e la rivalutazione del trattamentoeconomico del personale militare in posi-zione di ausiliaria e di riserva cessantedal servizio » (2419) ;

REGGIANI ed altri : « Estensione dei be-nefìci previsti dagli articoli 144, 147, 14 8della legge 11 luglio 1980, n . 312, con-cernente nuovo assetto retributivo funzio-nale del personale civile e militare delloStato, al personale cessato dal servizio an-teriormente alla data di entrata in vigoredella suddetta legge » (2420) ;

REGGIANI ed altri: « Interpretazione au-tentica dell 'articolo 1-bis, terzo comma,della legge 19 febbraio 1979, n . 52, con-cernente conversione in legge, con modi-ficazioni, del decreto-legge 23 dicembre1978, n. 814, riguardante la proroga deltermine previsto dagli articoli 15 e 17

della legge 10 dicembre 1973, n . 804, peril collocamento in aspettativa per ridu-zione di quadri degli ufficiali delle forzearmate e dei corpi di polizia » (2421) ;

REGGIANI ed altri : « Interpretazione au-tentica dell'articolo 6, sesto comma, dellalegge 20 settembre 1980, n . 574, concer-

nente unificazione e riordinamento de i

ruoli normali, speciali e di complemento

degli ufficiali dell 'esercito, della marina e

dell'aeronautica » (2422) ;

CAVALIERE : « Norme per l'inquadramen-to in soprannumero del personale docent euniversitario in possesso di particolar irequisiti » (2423) ;

SEPPIA : « Norme per consentire agliinvalidi per causa di servizio, ai lorofamiliari ed ai familiari dei caduti per

servizio, l 'opzione per il trattamento pen-sionistico previsto per gli invalidi di guer-ra » (2424) .

Saranno stampate e distribuite .

Assegnazione di disegni di legge

a Commissioni in sede referente.

PRESIDENTE. A norma del primocomma dell'articolo 72 del regolamento ,comunico che i seguenti disegni di legge

sono deferiti alle sottoindicate Commis-sioni permanenti in sede referente :

III Commissione (Esteri) :

« Ratifica ed esecuzione della conven-zione tra il Regno del Marocco e la Re-pubblica italiana, intesa ad evitare le dop-pie imposizioni in materia di imposte su lreddito, firmata a Rabat il 7 giugno 1972 ,con protocollo aggiuntivo, firmato a Raba til 28 maggio 1979 » (approvato dal Senato)

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

(2308) (con parere della I, della V, della

VI e della X Commissione) ;

V Commissione (Bilancio) :

« Conversione in legge del decreto-legge

28 febbraio 1981, n . 36, recante prorogafino al 31 dicembre 1981 delle disposi-zioni riguardanti il Mezzogiorno, nonché

proroga della scadenza del termine di ap-plicazione di alcune agevolazioni fiscali edi quello riguardante l'adeguamento de lcapitale minimo delle società di capitale »(2411) (con parere della I e della VI Com-missione) ;

VI Commissione (Finanze e tesoro) :

« Conversione in legge del decreto-legge28 febbraio 1981, n . 38, recante provvedi -menti finanziari per gli enti locali perl'anno 1981 » (2410) (con parere della I,della Il, della V e della IX Commissione) ;

Discussione del disegno di legge : S. 1260

— Conversione in legge del decreto-legge 8 gennaio 1981, n. 5, concernente

assegnazione al Comitato nazionale per

l'energia nucleare di un contributo sta-

tale di lire 248 miliardi a completa-

mento del finanziamento delle attività

per il 1980 e a titolo di anticipazione

per il primo quadrimestre del 198 1

(approvato dal Senato) (2325) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recala discussione del disegno di legge : Con-versione in legge del decreto-legge 8 gen-naio 1981, n . 5, concernente assegnazioneal Comitato nazionale per l'energia nu-cleare di un contributo statale di lire248 miliardi a completamento del finan-ziamento delle attività per il 1980 e a ti-tolo di anticipazione per il primo quadri-mestre del 1981, già approvato dal Senato .

XIV Commissione (Sanità) :

« Conversione in legge del decreto-leg-ge 28 febbraio 1981, n. 37, recante misur eurgenti in materia di assistenza sanitaria »(2412) (con parere della I, della V e dellaXIII Commissione) .

Trasmissione dal ministro del bilanci o

e della progràmmazione economica .

PRESIDENTE. Il ministro del bilancioe della programmazione economica, nellasua qualità di vicepresidente del Comitatointerministeriale per la programmazioneeconomica . (CIPE), con lettera in data 2marzo 1981, ha trasmesso, ai sensi del-l 'articolo 2, ultimo comma, della legge 1 2agosto 1977, n. 675, copie delle delibera-zioni adottate dal Comitato interministe-riale per il coordinamento della politic aindustriale (CIPI) nella seduta del 29 gen-naio 1981, riguardanti l'ammissione ai be-nefici di cui all'articolo 4 della leggen. 675 del 1977 dei progetti di ristruttura-zione presentati dalle società Italsider eFalck spa.

Questi documenti saranno trasmess ialle Commissioni competenti.

CRIVELLINI . Chiedo di parlare per unrichiamo all'articolo 73 del regolamento .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

CRIVELLINI . Ritengo, signor Presiden-te, che ci troviamo in una situazione mol-to delicata. Il gruppo radicale ha presen-tato una pregiudiziale di costituzionalit àriguardante la copertura degli oneri finan-ziari recati dal provvedimento in esame ,sul quale la Commissione bilancio non h aancora espresso il parere (se non erro,è convocata per le 15 di oggi) . La questio-ne è molto delicata e, ritengo, degna diestrema attenzione, e Ie chiedo pertantodi attendere che la Commissione bilancioesprima il suo parere prima di continuar enella discussione del disegno di legge nu-mero 2325.

PRESIDENTE . Onorevole Crivellini, nonesdludo che potrebbe essere sempre utileacquisire il parere della Commissione bi-lancio. Però - dato che lei ha fatto unrichiamo al regolamento - l'ultima partedel secondo comma dell'articolo 73 del re-golamento, da lei citato, recita testualmen-

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te: « Se i predetti termini scadono senz ache il parere sia pervenuto, la Commissio-ne competente per il merito può procederenell'esame del progetto » .

L'Assemblea può quindi nella pienezzadei suoi poteri senz'altro procedereall'esame del disegno di legge nume-ro 2325, nel pieno rispetto del regola-mento .

Avverto che sono state presentate leseguenti questioni pregiudiziali di costitu-zionalità :

« La Camera,

rilevato che il decreto-legge 8 gennaio1981, n. 5, di cui si richiede la conver-sione in legge mediante il disegno di leggen. 2325, indica come copertura all'artico -lo 2, quanto a 183 miliardi, il capitolo9001 dello stato di previsione del Mini-stero del tesoro per l 'anno finanziario1981 ;

rilevato che la voce " assegnazione a lCNEN per programma 1979-1983 . . . 550 .000 "

del capitolo 9001 citato non compare nel-la tabella B allegata alla legge finanziaria24 aprile 1980, n . 146 ;

rilevato che in detta tabella compa-re invece la voce " assegnazione al CNENper programma 1979-1983 . . . 325.000 " e chetale somma è stata destinata alla coper-tura di altro decreto-legge per 260 miliar-di e del decreto-legge in esame per i ri-manenti 65 miliardi ;

constatato che lo stanziamento al ca-pitolo n . 9001 del bilancio di previsioneper l 'anno 1981 non può essere considera-to come proiezione o tantomeno riport odell'analogo stanziamento del bilancio diprevisione per l'anno 1980, peraltro giàcompletamente utilizzato;

constatato che la voce " assegnazio-ne al CNEN per programma 1979-1983 . . .

550.000 " del capitolo n . 9001 del bilanciodi previsione per l 'anno 1981 non ha co-pertura alcuna e tantomeno, come dimo-strato, può essere considerato tale qual-siasi riferimento alla legge finanziaria perl'anno 1980, n. 146 ;

rilevato, infine, che è quindi palesela violazione dell'articolo 81, terzo e quar-to comma, della Costituzione ,

delibera

di non passare all'esame del disegno d ilegge n . 2325 » .

« CRIVELLINI, AGLIETTA, AJELLO, BAL-DELLI, BOATO, BONINO, ROCCELLA ,SCIASCIA, TESSARI ALESSANDRO,CICCIOMESSERE, PINTO, DE CA-TALDO, FACCIO, MELEGA, MELLINI ,RIPPA, TEODORI » .

« La Camera,ritenuto che l 'approvazione da parte

del CIPE del documento, predisposto dalComitato nazionale per l'energia nucleare

Linee guida per il quarto piano quin-quennale 1980-1984 ", è intervenuta sin da l29 aprile 1980 ;

che il disegno di legge per il finan-ziamento del predetto piano è stato ap-provato dal Governo in data 26 settembre1980 (atto Senato n. 1132) ;

che la necessità ed urgenza (peral-tro non straordinaria) addotte quali mo-tivazioni costituzionali, per l'emanazion edel decreto-legge 8 gennaio 1981, n. 5, so-no riferibili non a dati obiettivi ma a ri-tardi ed inadempienze del Governo;

che, peraltro, neppure obiettivamen-te sussiste la dedotta necessità ed ur-genza :

a) perché con decreto-legge 21 giu-gno 1980, n . 269 (non convertito in legge)il CNEN ha già ricevuto, a titolo di- an-ticipazione, ila somma di lire 260 miliardi ;

b) perché l'iter del disegno di leg-ge governativo sopra indicato (atto Se -nato n. 1132) alla data di emissione deldecreto si trovava in avanzato stato d iesame, tanto che lo stesso è stato appro-vato nella seduta del 4 febbraio 1981 e ,alla Camera, trovasi all'esame della Com-missione industria, in sede legislativa ;

delibera

di non discutere il disegno di legge nu-mero 2325, avente per oggetto la conver-

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sione in legge del decreto-legge 8 gennaio1981, n. 5, perché lo stesso è in contra-sto con l'articolo 77 della Costituzione .

« GALLI MARIA LUISA » .

L'onorevole Crivellini ha facoltà d isvolgere la sua pregiudiziale .

CRIVELLINI . Il problema sollevato d aquesta pregiudiziale di costituzionalità èestremamente complesso. Mi permetto, pri-ma di entrare nel tema -specifico di quest oprovvedimento, di fare qualche considera-zione generale. Alcuni teorizzano o appog-giano la teoria che in periodi di partico-lare gravità e pericolo per il paese alcunegaranzie e norme costituzionali possanoessere ridotte o addirittura sospese . Visono precedenti autorevoli, come quelli de lsenatore Valiani e di altri in tema difermo di polizia, ordine pubblico, tutel adei diritti dei cittadini . A nostro avvisoè invece proprio nei momenti più difficil iche vanno rispettate le cosiddette regoledel gioco, quindi la Costituzione, le leggied i regolamenti . Lo stesso si potrebbe di-re per il regolamento della Camera: tuttoè andato bene fino a quando un grupponon ne ha chiesto l 'applicazione. Secondoquesta logica, quindi, si arriverebbe all aparadossale conclusione che l 'attuale rego-lamento va bene fino a quando non lo siapplica !

Noi siamo convinti, in realtà, che nonè cambiando le leggi o i regolamenti oaddirittura la Costituzione che - si possonorisolvere i problemi politici, ma probabil-mente è necessario cambiare il modo difare politica e cambiare mentalità .

Queste considerazioni generali valgon ointegralmente, a mio avviso, anche perproblemi economici, finanziari o di coper-tura finanziaria . Fino ad ora le forze d imaggioranza hanno quotidianamente in-censato la legge n . 468 sulla contabilitàdello Stato, e con la stessa facilità la han-no, a mio avviso, calpestata, violata e, an-cor peggio, dimenticata. Non si trattaquindi soltanto di un atteggiamento col-pevole per intenzione, ma anche - cosache ritengo ancor più pericolosa - di un

atteggiamento colpevole per disattenzione ,mediocrità, ipocrisia e sciatteria. La co-pertura finanziaria disposta per questoprovvedimento sul CNEN credo gridi ven-detta da diversi punti di vista. Si tratta d iun concentrato di illegalità, piccole egrandi, di furbizie e imbrogli : ma di quel-li senza fantasia. Non, quindi, quegli im-brogli fantasiosi del dopoguerra, quandoad esempio si apprendeva che qualcunoaveva venduto il Colosseo ad un ameri-cano, o quelli più recenti, ma notevoli perfantasia e complessità, tanto da stimolarealmeno un senso di ammirazione. Qui sia-mo di fronte, in relazione a questo provve-dimento - e non entro, almeno per il mo-mento, nel merito, per valutare se si agiusto o meno finanziare il CNEN, ma milimito alla procedura scelta -, ad una se -rie di imbrogli, che sono contenuti nellenorme relative alla copertura finanziaria eche sono talmente grigi e sciocchi da in -durre solo un senso di tristezza e com-passione per chi li ha ideati e per chi s iostina a portarli avanti .

Qual è la questione che dunque emer-ge, sotto tale profilo, e che viene sottoli-neata dalla nostra pregiudiziale di costitu-zionalità ? Bisogna anzitutto sapere cos' èil bilancio, cos'è la legge finanziaria, comeè stato fatto quest'anno il bilancio e qualerapporto vi sia, per l 'anno 1981, tra bi-lancio e legge finanziaria .

Il primo punto, signor Presidente, datenere - in considerazione e che quest 'annoavete sbandierato, oltre che nelle dichiara-zioni verbali, anche nei documenti dell aCamera nn. 2036 e 2037, è che il bilanciodello Stato per il 1981 è stato fatto a le-gislazione vigente . Questo non me lo sonoinventato io ma l 'avete scritto voi e l'avetepresentato come una innovazione ancheper andare incontro allo spirito della leg-ge, n . 468 che riguarda la contabilità dell oStato.

Tanto per essere chiari e fare dei ri-ferimenti precisi cito la pagina 4 della re-lazione del documento n. 2036 (bilanciodi previsione dello Stato per il 1981), incui si afferma che: « È stata pertanto va-lutata attentamente una procedura di for-mazione e presentazione del bilancio di

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previsione e della legge finanziaria ch econsenta, nell'eventualità del sopraggiun-gere dell 'esercizio provvisorio, la piena va-lidità dei supporti legislativi . Il progettodi bilancio del 1981 risulta strutturato se-condo l 'assetto a legislazione invariata pre-scindendo Cioè dal considerare le im-plicazioni che deriveranno dalla nuova leg-ge finanziaria » .

Questa, dunque, è la prima afferma-zione categorica: voi affermate che il bi-lancio di previsione del 1981 è un bilan-cio a legislazione invariata.

Riferendosi, sempre a pagina 4 del do-cumento prima ricordato, alla proceduraseguìta l 'anno precedente per la formazio-ne del bilancio si afferma che: « La modi -fica metodologica testé indicata è l 'elemen-to di maggiore novità della procedura pro -posta per il progetto di bilancio 1981 » .

Quindi voi non solo affermate che i lbilancio di previsione per il 1981 è a le-gislazione vigente ma vi compiacete d iquesta affermazione che viene riportatanello stampato n. 2036 della Camera deideputati .

Non contenti .di queste affermazioni,nello stampato n . 2037, dal titolo « Di-sposizioni per la formazione del bilancioannuale e pluriennale dello Stato (leggefinanziaria 1981) », che ha visto la Came-ra impegnata fino a pochi giorni fa, apagina 3 si può leggere: « Quest 'anno in-vece » - perché l'anno scorso così non èstato - « il progetto di bilancio 1981 ri-sulta strutturato secondo il tradizionaleassetto a legislazione vigente » .

Sempre per approfondire l 'oggetto del-la pregiudiziale di costituzionalità vorre iricordare quanto è `scritto a pagina 4della relazione sulla legge finanziaria :« Per le quote dei fondi speciali perprovvedimenti legislativi in corso è sta-to seguito analogo criterio nel senso d iscrivere nel progetto di bilancio soltantogli ammontari relativi alle voci che giàfigurano nei fondi speciali che il Parla-mento ha approvato con la legge finan-ziaria 1980 e che al momento non hann oancora concluso il loro iter legislativo » .

Comunque, perché non ci sia alcu ndubbio, sarà opportuno rileggere questo

passo: « Per le quote dei fondi specialiper provvedimenti legislativi in corso(fondi globali) è stato seguìto analogo cri-terio nel senso di scrivere nel progettodi bilancio soltanto gli ammontari rela-tivi alle voci che già figurano nei fondispeciali che il Parlamento ha approvatocon la legge finanziaria 1980 e che al mo-mento non hanno ancora concluso il lo-ro iter legislativo ».

Quindi, in sostanza, vi vantate di -averpresentato un bilancio di previsione 198 1in cui i fondi globali, cioè i capitoli 900 1e 6856, non sono altro che i fondi glo-bali che erano stati decisi dal Parlamen-to con la legge finanziaria 1980 e chein quell'anno non si sono tradotti inprovvedimenti legislativi . Sostenete cioèche i fondi globali che sono nel bilancio1981 hanno una loro copertura, nel sen-so che sono stati approvati dal Parlamen-to quando ha approvato la legge finan-ziaria del 1980 . Questo è ciò che voi so-stenete. Io vi dico che non è difficile di-mostrare che non è vero, perché bastaprendere la legge finanziaria del 1980,stralciare le leggi che sono state appro-vate dal Parlamento nell'anno 1980, ve-dere la differenza e fare un confrontocon i fondi globali che sono invece nelbilancio di previsione del 1981 . Come po-trebbe fare qualsiasi persona che sia i nbuona fede e che si muova secondo ve-rità, cioè confrontando gli scritti, io af-fermo che i fondi globali nel bilancio diprevisione 1981 sono falsi, perché non sonofatti secondo quanto voi stessi avete di-chiarato, e sono fondi su cui il Parlamen-to non ha mai votato e non si è mai pro-nunciato .

Tanto per essere chiari, faccio l'esem-pio del CNEN. Nel 1980 è stata approva-ta la legge finanziaria in cui figuravanocome fondi globali assegnazioni al CNEN,per il 1979-1983, per 325 miliardi. Questi325 miliardi non sono stati utilizzati o ,meglio, non esiste nel 1980 un provvedi-mento legislativo approvato dal Parla-mento che traduca questi 325 miliardiin una legge dello Stato. Secondo le vo-stre dichiarazioni, nei fondi globali delbilancio di previsione 1981 avrebbe dovu-

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to esserci una voce così concepita: « As-segnazione al CNEN per i programmi1979-1983, 325 miliardi » . Questo voi nonlo avete fatto, ma, « facendo la cresta »sulla spesa, avete messo una voce che èin realtà « Assegnazione al CNEN . . ., 550miliardi » . Questo, quindi, è il primo pun-to, già peraltro denunciato in sede didiscussione dell'esercizio provvisorio . Esi-ste cioè una maggiorazione di 175 mi-liardi che è gratuita, nel senso che nes-suno l'ha mai decisa, e che invece nonè gratuita nel senso che la pagano i cit-tadini (e questo è un altro discorso).

La prima questione, quindi, è che ifondi di 550 miliardi a cui voi fate rife-rimento in questo decreto-legge sono fon-di fuori dalla legge, fuori dalle vostredichiarazioni, fuori da quello che il Par-lamento ha deciso. Si sarebbe potutoeventualmente prevedere un fondo di 325miliardi; quindi la quota di 183 miliardiche figura come copertura, - e che risultacome un terzo di 550 miliardi (perch éc'è l 'esercizio provvisorio di quattro do-dicesimi), se non altro, dal vostro punt odi vista e secondo le vostre dichiarazioni ,è esuberante, perché un terzo di 325 èsicuramente inferiore a un terzo di 550,che fa giustappunto 183 .

Questo, dunque, è il primo punto.Ma purtroppo non ci fermiamo qui,

perché la questione è ancora più grave .Io mi sono stupito, nel leggere- il testodi questo decreto-legge, perché non eranecessario ricorrere a questo imbroglio .Non solo voi avete aumentato 325 mi-liardi a 550, millantando che era la stes-sa cosa, millantando che quei 550 miliar-di erano proiezione dei 325 ; non soloavete fatto - questo, e quindi avete fattouna cresta di 100 - e più miliardi, ma ave -te _fatto - ben altro . .

Quei 325 miliardi, - infatti, vai li avet egià spesi, - li avete già dati al- CNEN, eadesso gliene volete dare altri - di quei550 . Quindi, delle due _l 'una: o 550 mi-liardi sono la stessa cosa - che 325 mi-liardi, dal - punta di vista giuridico- _ (dalpunto di vista numerico . _ non . credo chesosterrete questa tesi, o almeno lo spero ;comunque, non è escluso !), o non lo so-

no. Se fossero la stessa cosa, ho _ .già --det-to prima cosa ne penso e quale violazio-ne avreste compiuto. Ma devono esserecose diverse : poiché voi avete già spes oper intero i 325 miliardi, poiché il CNENli ha già incassati tutti, volete spendereancora i 550 miliardi .

Allora, non potete affermare che sonola stessa cosa e nel frattempo spendere875 miliardi, invece di 325 ; perché di tut-to potete convincermi, ma non che 325è uguale a 875 . L'imbroglio, quindi, è tan-to più grave, perché voi partite dall'affer-mazione che 550 è uguale a 325, e la co-pertura è assicurata, e poi avete spes o325 miliardi e ne volete spendere altri.

Sostenete nei fatti, contro le vostredichiarazioni, che 325 miliardi, cioè quan-to deciso nel 1980, è cosa diversa da quel-lo contenuto nel bilancio 1981, cioè- 550miliardi . Purtroppo, le -cose non finisco-no qui. Come avete fatto _a - spendere 325miliardi ? Qui, secondo me, frequentatetroppo la stazione Termini,_ dove ci sonovenditori ambulanti che vendono orologifalsi; perché non è possibile avere -altreinterpretazioni del vostro - comportap en-to ! Per spendere 325 , miliardi avete fattoun decreto-legge che non - avete posto - al 'ordine del giorno della Camera, - e chequindi è decaduto; e avete dato 260 mi-liardi al CNEN, in base ad un - decreto=legge - mai - convertito dal Parlamento: ,

Di questi 325 miliardi, avendone -dati260, ne rimangono 65 . Allora, il pudorevorrebbe che questi 65 miliardi - pu rcon tutte le illegalità che avete commes-so - fossero compresi nei 550; inv_ece no ;perché oltre a spendere i 260 miliardi, ol-tre -a voler spendere ancora i 550 , mi-liardi l'anno prossimo, . volete spendereanche questi 65 miliardi- in -aggiunta - ai550;- -perché .nell'articolo, 2 ,del vostro_ de-cretodegge si utilizzano, come parte- -dell acopertura finanziaria - per questo provve-dimento, quei 65 miliardi, _ in palese vio-lazione & n'articolo 10, comma quarto ,della legge n . 468, che - dice che « le - quo-te -dei- fondi - non utilizzate _ai- sensi - delsecondo comma entro la chiusura dell'eser-cizio costituiscono economie di spese » .

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Le illegalità, quindi, sono le più íncre-dibili e molteplici. La prima illegalità èche il fondo di 650 miliardi, che è nelbilancio 1981, non è mai stato deciso d anessuno; e quel bilancio, per quanto ri-guarda quel fondo globale, è incostituzio-nale; perché l 'articolo 81 della Costituzio-ne, terzo comma, dice che nel bilancionon si possono inserire nuove spese enuove entrate .

La seconda illegalità è che voi soste-nete che 325 miliardi sono la stessa cosadi 550, e volete spendere sia i 325 si ai 550.

La terza illegalità è che volete spen-dere - oltre ad aver abusato della pa-zienza .del Parlamento, perché presentatedecreti-legge che non volete discutere e Iifate decadere per spendere lo stesso isoldi - quei 65 miliardi, residui dei 325(già abusivamente spesi per una quotadi 260) : Questi 65 miliardi non si posso -no spendere più, perché o sono compresinei 550 o, se non lo sono, si applica i lquarto comma dell'articolo IO della legg en. 468 .

Come vedete, è purtroppo avvenutoquesto; ma credo non intenzionalmente ,perché se voi aveste progettato questopiano criminoso per poter spendere 55 0miliardi in più, tutto sommato vorrebb edire che avete fatto una riunione, ci ave -te pensato su e poi avete trovato questomodo di rubare - dal punto di vista del -la Costituzione e della legge n . 468, na-turalmente - 550 miliardi .

Ma io sono convinto che, purtroppo ,quanto è successo oggi è causato dal fat-to che approvate le leggi con superficia-lità, senza pensarci, che non usate lestrutture che avete a disposizione, perchéla vostra caratteristica è, più che altro ,la mediocrità : altra spiegazione non sonoriuscito a trovare . C'è un altro atto cheaggrava la vostra posizione : quando avet epresentato il disegno di legge finanziaria- andate a vedere il testo stampato e de-positato il 30 settembre in questa Ca-mera - voi non vi avevate inserito i fond iglobali, perché potevate cavarvela benis-simo, potevate farlo subito ; invece no .Inizialmente avete inserito solo le cifre

complessive dei fondi globali perché pen-savate : in questo modo poi ci pensiamonoi a spenderli come vogliamo, senza in-dicazione. E siete stati costretti a inse-rire l 'elenco dei fondi globali nella legg efinanziaria 1981 perché ci sono state dellerichieste da parte del gruppo radicale, del-la sinistra indipendente, appoggiate dal

gruppo comunista, e alla fine siete stat icostretti a specificare tutte le voci .

VISCARDI . Ma non è che si sia piùonesti se si mettono o non si mettono !

CRIVELLINI . Purtroppo, infatti, l ostiamo verificando .

VISCARDI . Non credo che la leggen. 468 si possa interpretare in questo

modo.

CRIVELLINI . Io non la sto interpre-tando, ho letto solo degli atti, ho lettosolo le vostre dichiarazioni, ho letto le

cifre e ho letto la legge n . 468, le parti

che riguardano i fondi globali della legg e

finanziaria, cioè l'articolo 10 . Poi ho datodelle mie interpretazioni sul vostro com-portamento, ma dal punto di vista de inumeri e della situazione vi ho dipintola situazione così come voi ce l'avete pre-sentata, perché non siamo stati noi a re-digere l'elenco dei fondi globali né a pre-sentare disegni di legge finanziaria né i l

bilancio 1981 . Ecco, quindi, che a mioavviso è palese, oltre che la violazione

della legge n . 468, la violazione dell'arti-colo 81, terzo comma, della Costituzione ,perché voi vi apprestate ad usare, con

questo provvedimento, dei fondi che sono

nel bilancio di previsione senza che nes-suno l'abbia mai deciso e che quindi in-

troducono nuove spese .

Devo dire, come ultima considerazio-ne, che ciò non emerge certo oggi: que-sta obiezione è stata sollevata nel dibat-tito sulla legge finanziaria, quando siam o

intervenuti per sottolineare questa illega-

lità; voi avete sempre « traccheggiato » ,

perché non avete mai avuto il coraggio

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di dire - non lo potete - a me (e algruppo radicale) che sto dicendo il falso :le cifre sono davanti a tutti . Abbiamosollevato questa obiezione durante il di -battito sull 'esercizio provvisorio, per ilquale - l'ho già detto durante la discus-sione della legge finanziaria - avete usatole classiche fasi che si seguono per le ra-pine: prima vi siete procurati la cartadi identità falsa, scrivendo che è legisla-zione vigente, e non è tale ; poi avete per-petrato il fatto criminoso, cioè state uti-lizzando i 325 miliardi più i 550 miliardi ;infine, vi siete procurati anche un com-plice, probabilmente involontario, perch éla Presidenza di questa Camera ha dichia-rato inammissibile un mio emendamentoche cercava di riportare i fondi global inella loro giusta dimensione, cioè quellaprevista dalla legge finanziaria 1980 e ch enon si erano tradotti in provvedimenti le-gislativi nel corso di quell'anno . E poi, anco-ra, durante la discussione della legge finan-ziaria abbiamo più volte sollevato questoproblema ed io stesso ho presentato unemendamento all'articolo 31 della legge fi-

nanziaria, che cercava di ristabilire la si-tuazione, e l'avete respinto. Vi avviso, perdoverosa informazione, che il mio grup-po parlamentare ha inviato una letteraalla Presidenza della Camera, appellandos iall'articolo 148 del regolamento, che pre-vede di poter chiedere alla Corte deiconti documenti, informazioni e quantoaltro occorra circa provvedimenti su cuigravino dei sospetti; attendiamo ora chela Corte si esprima. Ripeto: tutto ciò ac-cade non intenzionalmente, ma per tra-sandatezza, per sciatteria: siete pericolosinon solo quando agite intenzionalmente ,ma anche perché spesso nemmeno leggetee rispettate le leggi che voi stessi vi sietedati .

La domanda che mi sono posto, signorPresidente, è questa: com'è possibile cheIe ottantaquattro persone che sono al Go-verno (un Presidente del Consiglio, venti -sei ministri e cinquantasette sottosegreta-ri) abbiano prodotto un provvedimentoche contiene, dal punto di vista della co-pertura, un insieme così macroscopico diillegalità ?

PRESIDENTE. Onorevole Crivellini, leipensa che ce ne vorrebbero di più per ri-durre gli errori ? Il suo commento era u npo ' equivoco, sotto questo aspetto !

CRIVELLINI . Il numero è tale per cuici si può aspettare qualche ripensamentop qualche considerazione giusta !

PRESIDENTE. La ringrazio della pre-cisazione.

CRIVELLINI . $ con questo stupore

che abbiamo formulato la nostra pregiu-diziale di costituzionalità !

Concludendo, posso annunciare che ab-biamo presentato degli emendamenti, pe rquanto riguarda la copertura finanziaria ,ciascuno dei quali si propone di limitareuna di queste tre gravi illegittimità costi-tuzionali . Speriamo di non dover arrivarealla votazione di questi emendamenti per-ché speriamo che la pregiudiziale di co-stituzionalità venga approvata ; speriamosoprattutto di non sentire in sede di re -plica, da parte del relatore o del rappre-sentante del Governo, che, essendosi ap-provato l'esercizio provvisorio, possiamospendere quello che vogliamo: se una nor-ma è incostituzionale, lo è prima e dop ol 'approvazione dell'esercizio provvisorio;spero di non sentire neanche che, siccom eun ramo del Parlamento ha approvato unacifra complessiva nella legge finanziaria ,i soldi ci sono effettivamente: quando unofa una rapina e tiene il bottino a casa, isoldi ce li ha, ma non per questo sonosoldi legalmente acquisiti .

ALIVERTI. Basta con questo linguag-gio ! Per un po ' si può scherzare, ma poibasta !

CRIVELLINI . Ho premesso, Aliverti -e mi scuso se mi sono spiegato male - ,che secondo me non l'avete fatto con in-tenzionalità !

MANFREDI MANFREDO. Allora tu nondenunciarlo così accanitamente !

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CRIVELLINI . Lo denuncio accanita-mente perché le cose sono così macrosco-piche e così concentrate in un solo prov-vedimento, la cui importanza, tutto som-mato, è relativa, che non è possibile no naccalorarsi fino a questo punto ! Per que-sto invito i colleghi a riflettere bene pri-ma di dare un giudizio negativo su questapregiudiziale, per il solo fatto che è firma-ta da radicali e non da appartenenti adaltri gruppi .

PRESIDENTE. L'onorevole Maria Lui-sa Galli ha facoltà di illustrare la suapregiudiziale di costituzionalità .

GALLI MARIA LUISA . Signor Presi-dente, colleghi, noi siamo chiamati a con-vertire un decreto-legge . Ho presentato unapregiudiziale di costituzionalità perché nonho ritenuto che questo provvedimentoavesse i caratteri dell'urgenza e della ne-cessità previsti dall'articolo 77 della Costi-tuzione .

Devo premettere che il CNEN haemesso un documento, Linea guida per i lquarto piano quinquennale 1980-1985, pia-no che il CIPE ha approvato in data 29aprile 1980; il Governo,' a sua volta, havarato un disegno di legge di approva-zione di questo documento del CNEN indata 26 settembre 1980, che è stato ap-provato dal Senato il 4 febbraio scorso ;prima di questa data vi è stato un att odenunziato in quest 'aula dal collega Cri-vellini: a giugno il CNEN ha ricevuto(con un decreto-legge, peraltro non con-vertito) 260 miliardi .

Quindi, riassumendo : a giugno il CNENriceve 260 miliardi, però il disegno d ilegge che approva il piano quinquennal e(ed i relativi contributi) è già in stat odi avanzato esame alla Camera .

A questo punto, visto che ci è giàstato trasmesso il disegno di legge ch estanzia quasi 3 mila miliardi per il pianoquinquennale di attività del CNEN (prov-vedimento all 'esame della Commissioneindustria in sede legislativa), mi chiedoquali siano le ragioni di necessità ed ur-genza che giustifichino il decreto-legge inesame, che stanzia fondi che si riferisco-no per una parte al bilancio 1980 e per

il resto all'attività degli anni successivi :tutte cose già contemplate nel disegnodi legge approvato dal Senato e in esamepresso la Commissione industria dellaCamera. Tra l'altro, in questo disegno dilegge non si fanno distinzioni tra l'eser-cizio 1980 e quello 1981 .

' Se siamo intenzionati a concluderecon una certa rapidità l'esame del disegnodi legge che si trova presso la Commis-sione industria, possiamo deliberare tuttoil programma complessivo del CNEN peri prossimi anni e non vi è quindi asso-lutamente motivo di trattare settorialmen-te il problema con questo decreto-legge .Tanto più che il CNEN, nel giugno delloscorso anno, ha già ricevuto 260 miliardi ,che non ha certo restituito e che sonocalcolati nella sua contabilità, della quale ,per di più, non sappiamo proprio nulla .

Ho anche presentato una questione so-spensiva di merito in relazione all 'artico-

lo 2 di questo decreto-legge, che - com edirò poi - è abnorme per due ragioni .Innanzitutto, ritengo che il contenuto diquesto articolo 2 dovrebbe essere un di-segno di legge a sé stante, in quantotende in pratica a regolamentare i rap-porti sorti in base al decreto-legge nonconvertito . Non vi è nessuna ragione d iintrodurre una tale normativa in un de-creto-legge: bisognava ricorrere ad un di-segno di legge, che seguisse tutto l ' iterprevisto dal nostro regolamento, anzichéservirsi di un decreto e quindi dell ' iter

speciale previsto in questi casi . Non sose vi siano precedenti di questo generee comunque non potrei accettarli, perchéè inammissibile che il Governo faccia

surrettiziamente passare con l'iter speciale

previsto per i decreti-legge materie ch enulla hanno di straordinario e che quind idovrebbero essere correttamente affrontat e

con un disegno di legge .

Per di più, non sappiamo assoluta-mente in che modo siano stati usati i260 miliardi assegnati al CNEN con i l

decreto-legge del giugno dello scorso anno(che non è stato convertito) . Certo, nonpossiamo pretendere di avere oggi a di-sposizione la relazione della Corte de i

conti per l 'anno 1980, ma sta di fatto

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che la più recente relazione di cui laCamera è in possesso si riferisce al 1974.Giudicate voi !

Per questi motivi, ritengo che questodecreto-legge sia incostituzionale, non ri-correndo gli elementi della necessità edell'urgenza previsti dall'articolo 77 dellaCostituzione. Ed è per questo che chied oalla Camera di non esaminarlo.

PRESIDENTE. Avverto gli onorevolicolleghi che sulle pregiudiziali di costitu-zionalità è pervenuta alla Presidenza, daparte del gruppo radicale, richiesta di vo-tazione a scrutinio segreto ; decorre per-tanto da questo momento il termine dipreavviso previsto dall'ultimo comma del-l'articolo 49 del regolamento.

Ha chiesto di parlare sulle pregiudizia-li di costituzionalità l'onorevole ManfredoManfredi . Ne ha facoltà .

MANFREDI MANFREDO . Signor Pre-sidente, onorevoli colleghi, siamo di fron-te a due questioni pregiudiziali di costitu-zionalità : la prima è quella illustrata dalcollega Crivellini, che ne è il primo firma-tario; la seconda è presentata dall'onore-vole Maria Luisa Galli . Per quanto riguar-da la prima, è utile e necessario riscon-trare come il decreto-legge adottato dalGoverno, all'esame di questa Camera pe rla conversione in legge, preveda all'arti-colo 2 che l'onere di 248 miliardi trov icopertura, per 65 miliardi, mediante ridu-zione dello stanziamento iscritto al capi-tolo n. 9001 dello stato di previsione delMinistero del tesoro per l'anno finanziario1980 (cioè, i fondi globali per il bilanci o1980) ; per 183 miliardi, attraverso una ri-duzione dello stanziamento iscritto nelpredetto capitolo dello stato di previsionedel Ministero del tesoro per l 'anno finan-ziario 1981 .

Il problema dell'incostituzionalità s ipone poiché si ritiene che non sarebbegarantita la copertura finanziaria previst adalla Costituzione: intendo contestare ledue premesse da cui si è partiti, e for-mulare due considerazioni di merito. Pri-ma premessa : la questione pregiudizial elamenta che nella tabella b) della legge

finanziaria 1980 non sia prevista la co-pertura dei 550 miliardi per il capitolon . 9001 . La premessa è errata perché tale

copertura, come è detto nello stesso de-creto-legge, non appare nella tabella b)(semmai, dovrebbe trattarsi della tabel-la c), come dirò) della legge finanziari a1980, mentre compare nello stato di previ-sione della spesa del Ministero del tesoroper l'anno finanziario 1981 . Basta consul-tare la pagina 650 della tabella 2, per ve-rificare la previsione di tale spesa, nel li -

mite di 550 miliardi .

Seconda premessa: nella predetta ta-bella b) non comparirebbe la spesa di 260miliardi, di cui 65 sarebbero a disposizio-ne per la copertura di questo provvedi-mento: l'equivoco è che dovrebbe trattar-si della tabella c) . Il collega Crivellini miconsentirà di considerare prima la coper-tura di 65 miliardi, i quali sono disponi-bili perché non sono andati in economia ;e (proprio per l'articolo 10, sesto com-ma, della legge n. 468) sono utilizzabili :resta valido perciò quanto previsto dalsettimo comma, cioè la copertura finanziariaper l'esercizio in cui è stata iscritta, dacui deriva l'utilizzabilità nell'anno succes-sivo. Leggiamo i due commi: « La co-pertura finanziaria nella forma_ di nuoveo maggiori entrate, di riduzione di capito-li di spesa o di accantonamenti nei fondispeciali, relativa a provvedimenti legisla-tivi non perfezionati entro il termine diesercizio, resta valida per l 'esercizio suc-cessivo, purché tali provvedimenti entrinoin vigore entro il termine di detto eserci-zio successivo » .

Siamo di fronte ad un decreto-legge,e quindi ad un provvedimento con carat-tere d'urgenza: per questo risponderò alleobiezioni della collega Maria Luisa Galli .Esiste la necessità assoluta di garantireal CNEN i fondi necessari al proprio pro-gramma ed alla propria sussistenza . Il Go-verno ha presentato un disegno di legge

non ancora approvato; pertanto ha prov-

veduto attraverso un decreto-legge: siamonell'ambito della legislazione vigente, percui questi 65 miliardi non sono stati mes-si in economia, ma tenuti a disposizioneed imputati per una parziale copertura di

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questo provvedimento. In tal caso, fermarestando l'acquisizione della copertura fi-nanziaria come precisato nel comma pre-cedente al bilancio dell'esercizio in cu isono state iscritte le nuove e le maggior ispese derivanti dal perfezionamento de irelativi provvedimenti, sono iscritte anchele spese derivanti dai provvedimenti di im-minente entrata in vigore . Attraverso que-sta operazione tale somma è perciò iscri-vibile al bilancio 1981 e quindi utilizzabile .

Per quanto riguarda il problema dei550 miliardi, a cui il decreto accolla l'one-re di 183 miliardi, siamo di fronte aduna copertura che è largamente garantita .I 183 miliardi, una volta approvato que-

sto provvedimento, saranno decurtati da lfondo globale 8001 dello stato di previsio-ne del Tesoro per l'anno finanziario 1981 .Consultando i documenti possiamo quindicon tranquillità rilevare che la tabella se-conda assegna i 550 miliardi al fondo glo-bale, poi assegnati al CNEN nel program-ma 1979-1983 . Se consultiamo il disegnodi legge n. 2036, bilancio di previsionedello Stato per l 'anno finanziario 1981 ebilancio pluriennale, vediamo come no nsoltanto vi sia la disponibilità, per i l1981, di 550 miliardi, ma questi ultimi tro-vano la loro proiezione anche nel 1982 enel 1983. Se esaminiamo poi la nota divariazione, che è stata presentata, riscon-triamo come puntualmente, a pagina 96,siano stati assegnati 550 miliardi al CNENper il programma 1979-1983 . Siamo quin-di di fronte alla ribadita conferma dell adisponibilità di 550 miliardi sia per il1981, sia per le proiezioni del programma .La copertura di tale somma è assicurat adalla manovra complessiva di bilancioche si realizza con una determinazione del« tetto » massimo del ricorso al mercato .Si potrebbe obiettare che la legge finan-ziaria 1981 non è stata ancora approvatae quindi il « tetto » massimo di ricorso almercato finanziario non è stato ancoradefinito in forza di legge . Ma l'obiezion eè superata dal fatto che lo stanziament odi 550 miliardi non è previsto nella leggefinanziaria, bensì nel capitolo 9001 dellostato di previsione del Ministero del te-soro, quindi fa parte della legislazione vi -

gente che è stata autorizzata con l'eserci-

zio provvisorio . Si potrebbe porre il pro-blema della liquidazione, fermo restand ol'esercizio provvisorio, ma non è quest oun problema di copertura.

Ecco allora la necessità di respingerele pregiudiziali di incostituzionalità, inquanto la copertura esiste. Ai fini dellaliquidazione è chiaro che vigendo l'eserci-zio provvisorio essa dovrà essere erogatain relazione alle disponibilità che l'eserci-zio provvisorio consentirà . Il collega Cri-vellini – opportunamente richiamato inqualche interruzione – ha confortato i l

suo intervento ricercando una serie di re-sponsabilità, dicendo che sono atti di ra-pina, di appropriazione, di sotterfugio, in

quanto si tende a dare di più di quanto

non fosse previsto al CNEN, quasi chequest'ente fosse al servizio non so diquale interesse politico, o che si ignoras-se quale sia la vera funzione del CNEN .

Noi respingiamo dunque queste accuse,e stigmatizziamo nello stesso tempo que-sto tipo di linguaggio che, peraltro, non

ha mai caratterizzato gli interventi del

collega Crivellini, di cui conosciamo la

correttezza di comportamento e linguag-gio. Questo ci lascia intendere che dietroquesto tipo di politica che sta portandolavanti il gruppo radicale ci sia una certaavversione verso un ente che invece svol-ge compiti di estrema importanza e de-licatezza per la nostra economia, legatain molta parte a questa azione impor-

tantissima di ricerca .

Ebbene, non riteniamo che si possaaccettare questa eccezione di incostituzio-nalità, ma riteniamo che sia garantita la

copertura, peraltro dimostrata da tutta

l'evoluzione documentata legata alle di-sposizioni di bilancio. Sappiamo come aifini della copertura il fatto che non siastata ancora approvata la legge finanzia-ria non incide, poiché questi mezzi sonoa disposizione nell'esercizio provvisorio

approvato in relazione alle proposte a

suo tempo formulate . Pertanto invitiamo

la Camera a respingere questa prima ec-cezione di incostituzionalità.

Per quanto riguarda la seconda, cio è

quella sollevata dalla collega Galli, noi

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riteniamo che anch'essa non sussista . Lacollega, infatti, fa riferimento all'articolo 77,che consente al Governo in casi « straordina-ri di necessità ed urgenza » di emanaredecreti aventi valore di legge, eccetera.L 'urgenza è data proprio dal fatto ch eesiste una situazione di sofferenza neiconfronti del CNEN, in quanto non esi-ste ancora una legislazione che consentadi poter fornire coperture alle sue neces-sità finanziarie. È vero che a suo temp oè stato presentato un decreto-legge nonconvertito, che prevedeva un'anticipazionedi 260 miliardi ; tale anticipazione è inatto e trova la propria sanatoria nel di-segno di legge n . 2324, che, all 'articolo 4 ,prevede la sanatoria degli atti derivantidal decreto-legge decaduto .

Con quel provvedimento si erogheran-no al CNEN 325 miliardi per il 1980 e500 miliardi per il 1981 . Forse da quiè sorta l'obiezione poi caratterizzata coni termini usati dal collega Crivellini: in-fatti, può sorgere il sospetto che, prose-guendo l ' iter del provvedimento legislati-vo, si finirà per dare al CNEN 325 mi-liardi, più 550 miliardi, più quelli pre-visti dal decreto-legge. P. chiaro che unavolta convertito, il decreto diventa leg-ge, per cui l'iter del disegno di legge po-trà proseguire soltanto se il Governo l oemenderà. È ovvio che, se sarà conver-tito il decreto, il Governo sarà obbliga-to ad emendare il proprio disegno di leg-ge poiché, se non lo facesse, non tro-verebbe piena copertura, non essendoc ipiù i 325 miliardi né i 550 così comeiscritto nel bilancio, in quanto i primisaranno decurtati totalmente poiché esau-riti, mentre i secondi saranno decurtatidi 183 miliardi .

Quindi, il perfezionamento di queste co-perture andrà rivisto nel disegno di legg en. 2324 ed è lì che si dovranno apportar ele opportune modifiche per garantire ch enon vi sia una spesa maggiore rispetto all ecoperture. Invece, per quanto riguarda i lprovvedimento in esame, ritengo di poterrespingere le obiezioni di incostituzionalit àsollevate dal gruppo radicale in ordine all ecoperture finanziarie e quelle presentat edalla collega Maria Luisa Galli in relazione

all'articolo 77 della Costituzione, mancanzacioè dei requisiti della necessità e del-l 'urgenza .

Infatti, l 'urgenza esiste. Il CNEN hanecessità impellenti cui deve far fronte,dovendo mantenere un ritmo di attivit àe di ricerca, che è necessario proprio perl 'evoluzione della materia che il CNENstesso sta trattando e che fa parte deisuoi compiti di istituto (Applausi alcentro) .

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendodi parlare sulle pregiudiziali, avverto icolleghi che le stesse saranno fra pocovotate a scrutinio segreto.

MANFREDI MANFREDO. Vorrei farpresente che sono riunite anche alcun eCommissioni bicamerali .

PRESIDENTE. Sospendo la seduta fi-no alle 12,30 .

La seduta, sospesa alle 12,10, è ripresaalle 12,30.

PRESIDENTE. Prima di dare inizioalle votazioni, desidero fare una precisa-zione relativa all'ordine dei lavori. Esisto-no dei problemi per la maggior parte deicolleghi, anche perché non si sa con cer-tezza se domani i mezzi di trasporto sa-ranno in funzione . La Presidenza è a di-sposizione dei colleghi perché la discus-sione si svolga senza alcuna strozzatura e,nello stesso tempo, si possa giungere allaconclusione in modo da non aumentare lefatiche che, nella settimana scorsa, sonogià state abbastanza pesanti per i colle-ghi, i quali hanno impegni altrettanto de-licati e pressanti nei loro collegi. Per que-ste ragioni, la Presidenza è disponibileper una seduta continuata, tenendo con-to che stiamo discutendo il primo prov-vedimento all'ordine del giorno. Dobbia-mo poi passare agli altri provvedimenti,per i quali sono stati presentati emenda-menti; esistono poi problemi di ammissi-bilità circa taluni emendamenti . La Pre-sidenza, pertanto, essendo, come suo do-

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vere, a totale disposizione dei colleghi ,chiede anche la massima collaborazioneper lavorare con serenità, calma e senzafretta, pur concludendo in tempi accetta-bili per tutti .

Votazione segreta .

PRESIDENTE. Indìco la votazione se-greta, mediante procedimento elettronico ,sulle pregiudiziali di costituzionalità Cri-vellini e Maria Luisa Galli .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti

445Votanti

. 284Astenuti

.

. 161Maggioranza

. 143

Voti favorevoli . . 41Voti contrari . . . 243

(La Camera respinge) .

Hanno preso parte alla votazione :

Abbatangelo MassimoAbbate Fabrizi oAbete GiancarloAccame FalcoAglietta Maria AdelaideAiardi AlbertoAliverti GianfrancoAllocca RaffaeleAltissimo RenatoAmadei GiuseppeAndreoli GiuseppeAndreotti GiulioAniasi AldoAnselmi TinaArmella AngeloArmellin LinoArtese VitaleAstone GiuseppeAugello Giacomo SebastianoAzzaro Giuseppe

Baghino Francesco Giuli oBaldelli Pio

Balzamo VincenzoBalzardi Piero AngeloBambi MorenoBassanini FrancoBassetti PieroBattaglia AdolfoBelussi ErnestaBernardi GuidoBianchi FortunatoBianco GerardoBianco IlarioBiasini OddoBisagno TommasoBoato MarcoBodrato GuidoBoffardi InesBonalumi GilbertoBonferroni FrancoBonino EmmaBorruso AndreaBortolani FrancoBotta GiuseppeBova FrancescoBozzi AldoBressani Piergiorgi oBrocca BeniaminoBruni Francesco

Caccia Paolo Pietr oCaldoro AntonioCampagnoli MarioCappelli LorenzoCapria NicolaCaradonna GiulioCarelli RodolfoCarlotto Natale GiuseppeCaroli Giusepp eCarta GianuarioCasalinuovo Mario Bruzio

Casini CarloCatalano MarioCattanei FrancescoCavigliasso PaolaCeni GiuseppeCerioni GianniCiannamea LeonardoCiccardini BartolomeoCicchitto FabrizioCicciomessere RobertoCitaristi SeverinoConte CarmeloContu Felice

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Corà RenatoCorder MarinoCorti BrunoCossiga Francesc oCosta RaffaeleCostamagna GiuseppeCovatta LuigiCraxi BenedettoCresco Angelo GaetanoCristofori Adolfo NinoCrivellini MarcelloCrucianelli FamianoCuminetti SergioCuojati Giovann i

Dal Castello MarioDe Cinque Germanode Cosmo VincenzoDegennaro GiuseppeDel Donno OlindoDell 'Andro RenatoDell 'Unto ParisDel Pennino AntonioDe Martino Francesc oDe Poi Alfred oDi Vagno Giusepp eDujany CesareDutto Mauro

Ebner MichaelErminero EnzoEvangelisti Franco

Faccio AdeleFalconio AntonioFederico CamilloFelisetti Luigi DinoFerrari MarteFerrari SilvestroFioret MarioFiori Giovannin oFiori PublioFontana Giovanni AngeloFornasari GiuseppeForte FrancescoFortuna LorisFati LuigiFumari BaldassarreFusaro Leandro

Gaiti GiovanniGalante Garrone Carlo

Galli Luigi MicheleGalli Maria LuisaGandolfi AldoGangi GiorgioGaravaglia Maria PiaGargani GiuseppeGargano MarioGarocchio Albert oGarzia RaffaeleGava AntonioGiglia Luigi

Gitti TarcisioGiudice GiovanniGoria Giovanni GiuseppeGottardo NataleGreggi Agostino

Ianniello MauroInnocenti Lino

Labriola SilvanoLaforgia AntonioLaganà Mario BrunoLa Ganga GiuseppeLa Loggia GiuseppeLa Rocca SalvatoreLauricella SalvatoreLeone GiuseppeLettieri NicolaLigato LodovicoLiotti RobertoLo Bello ConcettoLobianco Arcangel oLombardi RiccardoLucchesi Giuseppe

Madaudo DinoMagnani Noya MariaMalvestio PiergiovanniMammì OscarMancini VincenzoManfredi ManfredoMannino CalogeroMarabini VirginiangeloMaroli FiorenzoMartelli ClaudioMartinat UgoMarzotto Caotorta AntonioMassari RenatoMastella Mario ClementeMazzola Francesco

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Mazzotta RobertoMelega GianluigiMellini MauroMeneghetti Gioacchino GiovanniMennitti DomenicoMenziani EnricoMerloni FrancescoMinervini GustavoMoro Paolo Enrico

Napoletano DomenicoNapoli VitoNicolazzi Franco

Olcese VittorioOrsini Brun oOrsini Gianfranco

Padula PietroPalleschi Robert oPandolfi Filippo MariaPatria Renz oPennacchini ErminioPerrone Antoni oPezzati Sergi oPicano AngeloPicchioni RolandoPiccinelli EneaPisanu GiuseppePisicchio Natal ePisoni FerruccioPorcellana GiovanniPortatadino Costant ePostal GiorgioPoti DamianoPreti LuigiPrincipe FrancescoPucci Ernesto

Quarenghi Vittori aQuattrone Francesc oQuieti Giuseppe

Radi LucianoRallo GirolamoRauti GiuseppeReggiani AlessandroReina Giusepp eRende PietroRevelli EmidioRippa Giuseppe

Riz RolandRizzo AldoRobaldo VitaleRodotà StefanoRossi AlbertoRubbi EmilioRubinacci GiuseppeRubino RaffaelloRullini AttilioRusso FerdinandoRusso GiuseppeRusso Raffaele

Sabbatini GianfrancoSacconi MaurizioSaladino GaspareSalvatore Elvio AlfonsoSalvi FrancoSangalli CarloSanti ErmidioSantuz GiorgioSanza Angelo MariaScaiola AlessandroScotti VincenzoScovacricchi MartinoScozia MicheleSedati GiacomoSegni MarioServadei StefanoSignorile ClaudioSinesio GiuseppeSobrero Francesco SecondoSperanza EdoardoSpini ValiloSposetti GiuseppeStaiti di Cuddia delle Chiuse TomasoStegagnini BrunoSterpa EgidioSullo FiorentinoSusi Domenico

Tancredi AntonioTassane MarioTatarella GiuseppeTeodori MassimoTesini GiancarloTiraboschi AngeloTocco GiuseppeTombesi GiorgioTorri GiovanniTrantino VincenzoTrotta Nicola

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Si sono astenuti sulle pregiudiziali dicostituzionalità Crivellini ed altri e GalliMaria Luisa :

Urso GiacintoUsellini Mario

Vecchiarelli BrunoVentre Antoni oVernola NicolaVietti Anna Mari aVincenzi BrunoViscardi MicheleVizzini Carlo

Zambon BrunoZanforlin AntonioZaniboni AntonioZanone ValerioZarro Giovann iZolla MicheleZoppi PietroZoso GiulianoZuech GiuseppeZurlo Giuseppe

Alborghetti GuidoAlici Francesco OnoratoAlinovi Abdon

Allegra PaoloAmarante Giusepp eAmici Cesare

Angelini Vito

Antoni Varese

Baldassari RobertoBaldassi Vincenzo

Baracetti ArnaIdo

Barbarossa Voza Maria ImmacolataBarcellona Pietro

Bartolini Mario AndreaBelardi Merlo Eriase

Bellini Giulio

Bellocchio AntonioBerlinguer Giovanni

Bernardi Antonio

Bernardini VinicioBernini Bruno

Bertani Fogli Eletta

Bettini Giovanni

Bianchi Beretta Romana

Binelli GiancarloBocchi Fausto

Bonetti Mattinzoli PieraBosi Maramotti Giovann a

Bottarelli Pier Giorgio

Bottari Angela Maria

Branciforti Rosanna

Brini Federico

Broccoli Paolo Pietro

Brusca AntoninoButtazzoni Tonellato Paol a

Cacciari Massimo

Calaminici Armand o

Calonaci Vasco

Canullo Leo

Cappelloni Guido

Carandini GuidoCarloni Andreucci Maria Teres a

Carmeno Pietro

Caruso Antonio

Casalino GiorgioCastelli Migali Anna Mari a

Cecchi Alberto

Cerquetti EneaCerrina Feroni Gian Luca

Chiovini Cecilia

Ciai Trivelli Anna Mari a

Ciuffini Fabio Maria

Cocco Maria

Codrignani Giancarla

Colomba Giulio

Colonna Flavio

Cominato Lucia

Conchiglia Calasso CristinaConte Antoni oConti PietroCorradi Nadia

Corvisieri Silverio

Cravedi Mari o

Cuffaro Antonino

Curcio Rocco

D'Alema Giuseppe

Da Prato Francesco

De Caro PaoloDe Gregorio Michele

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De Simone Domenico

Di Corato Riccardo

Di Giovanni Arnaldo

Di Giulio FernandoDulbecco Francesco

Fabbri Orlando

Facchini Adolfo

Faenzi Ivo

Ferri Franco

Forte SalvatoreFracchia BrunoFrancese Angela

Furia Giovanni

Gambolato PietroGeremicca AndreaGiadresco Giovann i

Giovagnoli Sposetti Angela

Giura Longo Raffaele

Gradi Giulian o

Graduata Michele

Granati Caruso Maria Teres aGrassucci LelioGualandi Enrico

Ianni GuidoIchino Pietro

Lanfranchi Cordioli Valentina

Loda Francesco Vittorio

Lodi Faustini Fustini Adriana

Lodolini Francesc a

Macciotta Giorgi o

Macis Francesco

Manfredi Giuseppe

Manfredini Ville r

Mannuzzu Salvatore

Margheri Andrea

Marraffini AlfredoMartorelli FrancescoMasiello Vitilio

Matrone LuigiMigliorini Giovanni

Molinerì RosalbaMonteleone Saveri oMoschini Renz o

Motetta Giovanni

Nespolo Carla Federic a

Olivi Mauro

Ottaviano Francesco

Pagliai Morena Amabile

Palianti NovelloPalopoli Fulvio

Pani Mario

Pastore Aldo

Pavolini LucaPecchia Tornati Maria Augusta

Peggio Eugeni o

Perantuono Tommas o

Pernice GiuseppePierino Giuseppe

Pochetti Mario

Politano Franco

Proietti Franc o

Pugno Emilio

Raffaelli Edmond o

Ramella Carlo

Ricci Raimondo

Rindone Salvatore

Rossino Giovanni

Salvato Ersilia

Sandomenico Egizi o

Sanguineti EdoardoSarri Trabujo Milena

Sarti Armand o

Scaramucci Guaitini Alba

Serri Rino

Spagnoli Ugo

Spaventa Luigi

Tagliabue Gianfranco

Tamburini Rolando

Tesi SergioTessari Giangiacom o

Toni Francesco

Tozzetti Aldo

Trebbi Aloardi Ivann e

Triva Rubes

Trombadori Antonello

Vagli MauraVetere Ugo

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Vignola Giuseppe

Violante Luciano

Zanini Paolo

Zavagnin Antonio

Zoppetti Francesco

Sono in missione :

Ajello AldoAlberini GuidoBenedikter Johann detto HansBorri AndreaColucci FrancescoFoschi FrancoFracanzani CarloGalloni GiovanniLussignoli FrancescoManca EnricoMartini Maria ElettaMondino Giorgi oPasquini AlessioSilvestri GiulianoSpataro AgostinoSpinelli Altiero

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la di-scussione sulle linee generali . L'onorevolerelatore ha facoltà di svolgere la sua re-lazione .

FIORET, Relatore. Onorevole Presiden-te, onorevoli colleghi, alla relazione scrit-ta, cui mi rimetto, desidero aggiungere al-cune brevi annotazioni, per fare mie le giust edoglianze di quanti fra i colleghi sosterrannoche il provvedimento al nostro esame si in-quadra nella certamente non commendevoleserie di provvedimenti-tampone che il Par-lamento è spesso costretto ad approvareper eliminare vuoti non altrimenti colma-bili . Do, quindi, per scontata l'obiezionesecondo cui sarebbe assai più utile e pro-duttivo discutere su progetti organici dipolitica energetica, anziché limitarsi a san-cire misure predisposte all'unico scopo digarantire la continuità operativa di strut-ture esistenti . Ma, per dovere di verità,va pure sottolineato che lo stato di so -stanziale ibernazione in cui versa ormai

da anni il CNEN è la conseguenza di in-certezze ed ambiguità sulla politica ener-getica nazionale e di ritardi nei finanzia-menti e nel rinnovo degli organi decisio-nali . Ora, la vitalità dell'organismo sembrain ripresa, sia per effetto di una doveros aassunzione di responsabilità da parte d iquasi tutti gli schieramenti parlamentari,sia per le meno emotive prese di posizio-ne da parte dell'opinione pubblica, di fron-te alla stretta energetica che sta dramma-ticamente compromettendo l'avvenire del -l'Italia come paese industriale. Per recu-perare, almeno in parte, il tempo perdu-to, il Governo ha varato, come è noto, unpiano per il quinquennio 1980-1984, le cuilinee guida assegnano, tra l'altro, all'ente ilcompito di fare da supporto al program-ma elettronucleare, intervendo, in partico-lare, nei settori della sicurezza degli im-pianti, dei reattori termici e della promo-zione industriale .

Ho voluto premettere questi brevi cen-ni sugli indirizzi del piano quinquennaleperché, fatte salve le riserve di metodo edi sostanza denunziate in premessa, restaacclarato che l'assegnazione del contribut ostatale di 248 miliardi costituisce una pri-ma tranche del piano quinquennale e nonrappresenta quindi un finanziamento al difuori di ogni prospettiva .

L'emanazione del decreto-legge in que-stione si è resa infatti necessaria per scon-giurare, nelle more dell'iter parlamentaredi approvazione del piano quinquennale,la paralisi operativa dell 'ente, dal momentoche è già stata contestata la legittimazio-ne del CNEN ad effettuare spese che nonriguardino la mera sopravvivenza. IlCNEN, del resto, ha già ricevuto, a titolodi anticipazione per il 1980, 260 miliardicon il decreto-legge 21 giugno 1980, n . 269;decreto non convertito in legge per il di-chiarato intento del Parlamento di effet-tuare la necessaria pressione nei confron-ti del Governo per giungere ad un urgen-te rinnovo del consiglio di amministrazio-ne, evento che si è infine realizzato nel

dicembre 1980 .

In ogni caso, al CNEN non solo nonè stato erogato lo stanziamento approvato

dal CIPE per il 1980, ma non è stata au-

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torizzata alcuna sanatoria per i 260 mi-liardi erogati a titolo di anticipazione enon è stato infine concesso alcuno stan-ziamento per le attività programmate nel1981 .

Da parte del Governo, il ricorso allostrumento del decreto-legge costituisce,dunque, una via obbligata per evitare unasoluzione di continuità nell'attività delCNEN, che avrebbe comportato un irre-parabile spreco di risorse finanziarie e dumane per la chiusura di alcuni cantier ie la dispersione di personale specializzatodifficilmente sostituibile .

Proprio stamane la Commissione indu-stria ha iniziato l'esame del piano quin-quennale 1980-1984 per l 'attività del CNENed in tale sede ogni forza politica potràesprimere le proprie valutazioni ed i pro-pri convincimenti sulla validità delle lineeguida approvate dal CIPE il 29 april e1980 . Ma la circostanza che il CNEN, seil provvedimento sarà approvato dal Par-lamento, possa disporre di uno strumen-to operativo a lungo respiro, pone conmaggior forza l'esigenza che tra tutte leforze politiche si apra con urgenza un am-pio dibattito sulla ristrutturazione dell'en-te al fine di farne un centro di propul-sione e di coordinamento sul tema delleenergie alternative, del risparmio energe-tico, della protezione dell'ambiente e dellasalute; un ente, cioè, che data la naturastrutturale della crisi energetica in att ooperi per l'elaborazione di un nuovo mo-dello di sviluppo energetico da perseguir eattraverso un più attento e rigoroso uti-lizzo delle ricerche intraprese in tal cam-po sia dagli operatori pubblici che daglioperatori privati (Applausi al centro) .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel'onorevole sottosegretario di Stato perl' industria, il commercio e l'artigianato .

MAGNANI NOYA, Sottosegretario diStato per l'industria, il commercio e l'ar-tigianato . Mi riservo di intervenire in sededi replica, signor Presidente.

PRESIDENTE. Il primo iscritto a par-lare è l'onorevole Martinat . Ne ha facoltà .

MARTINAT. Signor Presidente, onore-voli colleghi, onorevole rappresentante delGoverno, oggi dobbiamo discutere la con-versione di un decreto-legge emanato dalGoverno 1'8 gennaio, relativo al CNEN.In sostanza questo decreto-legge non è al-tro che un finanziamento al CNEN per lacosiddetta ordinaria amministrazione, cioèil pagamento degli stipendi e la normaleattività che detto ente deve o dovrebbesvolgere .

Un provvedimento di questo genere èincomprensibile nel momento in cui, pro-prio questa mattina, in Commissione in-dustria, abbiamo iniziato l'esame in sedelegislativa di un disegno di legge relativ oal piano quinquennale del CNEN e al fi-nanziamento di questo ente.

Il Governo deve allora spiegarci come,mentre da una parte emana un decreto -legge per erogare alcune centinaia di mi-liardi a questo ente, contemporaneamen-te presenti, dall'altra, alla Commissioneindustria il piano quinquennale .

Già questa mattina, in Commissione,il nostro gruppo ha chiesto al president edi farsi solerte promotore della richiestaal Governo di non insistere per la con-versione di questo decreto-legge. Noi rite-

niamo che non sussista il presuppostodell'urgenza per la sua adozione, in mo-do particolare poiché nel giro di pochigiorni, o al massimo di pochissime setti -mane, verrà approvato il disegno di leggeper il piano quinquennale del CNEN, al

quale verranno erogati circa 3 mila mi-liardi .

Abbiamo letto con un certo interesse ,direi, la relazione dell'onorevole Fioret, evorrei anzi soffermarmi proprio sulla suaapertura: « In tema di politica energetica ,materia essenziale per la sopravvivenzadella stessa civiltà industriale, sarebbe au-spicabile ed utile poter discutere su pro-getti organici a lungo respiro, anziché li-mitarsi ad approvare provvedimenti-tam-pone », e l'onorevole Fioret lo ha ripe-tuto poco fa, « predisposti all'unico scopodi garantire la continuità operativa di

strutture esistenti » .Ma le affermazioni più gravi, più im-

portanti del relatore vengono dopo : « È

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fatto noto a tutti che il CNEN si trovada molti anni in difficoltà, sia per le in-certezze e le ambiguità della politica ener-getica nazionale » - e questa è un 'accusaprecisissima nei confronti del Governo -« sia per l'intempestività e l'inadeguatez-za dei finanziamenti, nonché per il ri-tardo del rinnovo degli organi direzio-nali » .

Dopo aver letto l 'inizio di questa rela-zione, non possiamo che associarci ad es-so, poiché da parte di un esponente del-la maggioranza si mettono chiaramentein luce le carenze e le colpe governative ,che si protraggono ormai da molti anni ,nel settore dell 'energia. La mancata poli-tica energetica del Governo, dal 1973 inpoi, da quando scoppiò la prima crisi delpetrolio, ha dimostrato che questo ed igoverni che l'hanno preceduto tutto han-no fatto, meno che studiare e risolverei problemi dell'energia in Italia . Il Go-verno si è invece impegnato, come hann opotuto notare i cittadini e i lavoratori ,in una politica di continui aumenti fisca-li sulla benzina, sul gasolio e su tutti glialtri prodotti petroliferi . Il Governo ben sa- o dovrebbe sapere - che crisi dell 'ener-gia vuol dire crisi nella produzione, vuoidire soprattutto crisi di un sistema indu-striale come il nostro, vuol dire - com elo stesso rappresentante del Governo hadichiarato alcuni giorni fa in quest'aula -giungere nel 1981 ad una crescita indu-striale zero; il che significa una graverecessione economica e sicuramente un au-mento della disoccupazione .

Il Movimento sociale italiano propon euna serie di punti all'attenzione del Go-verno e delle forze politiche. Il primopunto essenziale per la sopravvivenza del -la nostra nazione è la rapida e sistema-tica riduzione della dipendenza dal pe-trolio .

Ormai l 'Italia è la seconda nazione alivello mondiale, dopo il Giappone, che di-pende all'80 per cento dal petrolio per laproduzione di energia. La politica scelle-rata condotta dai governi passati - poli-tica che aveva interessi precisi, come gliscandali del petrolio in questi giorni di -mostrano - ha costretto l 'ENEL a chiu-

dere le centrali idroelettriche e ad impo-stare tutta la produzione di energia sullecentrali termoelettriche . Questa politica lasi sta pagando, e si è cominciato a pa-garla dal 1973 .

Occorre, quindi, ridurre la dipendenzapetrolifera dell'Italiia, perché non è conce-pibile che uno Stato moderno come il no-stro sia a tale livello di dipendenza dalpetrolio per la produzione di energia. Oc-corre studiare le fonti alternative - sole ,aria, acqua - ed impostare una ricercascientifica e tecnologica adeguata ; ma noncome si intende fare a livello governativo ,finanziando in misura ridotta queste ini-ziative. Da molti anni noci abbiamo propo-sto la creazione di un'agenzia nazionale,che coordini con i vari enti statali (CNENed ENEL), con la FIAT e con le altregrandi società multinazionali, che opera-no in Italia, la ricerca scientifica sulle fon-ti alternative.

Abbiamo visto che molte aziende sistanno adoperando in questo settore inun certo modo; abbiamo visto che lo stes-so CNEN va avanti con studi e ricerche ,così come sta facendo l'ENEL. Tutto que-sto ha un valore solo quando vi sia uncoordinamento e vi sia una chiara volon-tà politica di operare nel settore.

Circa il potenziamento del piano nu-cleare, noi non siamo degli entusiasti del-l'energia nucleare, ma non siamo nemme-no tanto folli da chiedere che le central inucleari non siano costruite . Noi riteniamoche, nelle more della ricerca di possibili-tà alternative future, debbano essere aper-te immediatamente le centrali nucleari ;perché, secondo i dati approntati dal no-stro gruppo alcuni giorni fa, arriveremonel 1990 a 108 miliardi di deficit energe-tico .

Questo significherebbe la paralisi dimolte aziende, anzi sicuramente comporte-rà la chiusura di molte di esse . $ notoa tutti che le aziende industriali hannoun aumento medio di consumo di energiadal 5 al 5,5 per cento annuo, per mante-nersi al passo delle esigenze che cresconodi anno in anno.

Se non provvederemo, quindi, con lacreazione e l'operatività di queste cen-

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trali, certamente ci troveremo in gravi dif-ficoltà. Non voglio qui riportare i dati

delle centrali costruite in Francia e inGermania, che sono in fase molto piùavanzata, ma desidero solo sollecitare que-sto grosso problema .

Quarto punto: ripristino delle centraliidroelettriche . Esiste un piano dell'ENELa lungo respiro. Noi chiediamo che que-sto piano venga attuato, sovvenzionato inun modo rapido, affinché nel 1982-1983 sipossano recuperare quelle centinaia dicentrali idroelettriche chiuse in un mo-mento ,di follia - per non dire altro -alcuni anni fa per dare spazio alle cen-trali termoelettriche . Queste centrali idro-elettriche ripristinate possono dare un re-cupero di energia dal 7 all'8 per cento .Non solo: noi chiediamo che vengano fi-nanziati dallo Stato privati e comuni cheintendono aprire nuove centrali, perchél'ENEL ha fatto un ampio piano estrema -mente interessante per il recupero dellecentrali idroelettriche chiuse, e un pianoper la creazione di nuove grandi centraliidroelettriche . Ma noi riteniamo che siapossibile - e deve essere possibile - lacreazione di piccole centrali idroelettrichein comuni, soprattutto nelle zone monta -ne e anche nelle zone di pianura, fatte dacomuni o da privati o da consorzi deimedesimi per l'utilizzo delle fonti naturaliche abbiamo in Italia .

Punto quinto: il carbone. Troppo pocosi è fatto a livello di utilizzo e di recuperodi una fonte di calore naturale che abbia-mo in Italia. Troppo poco si è fatto e noisollecitiamo il Governo affinché riveda ilpiano fatto nelle zone di Carbonia, perchévenga utilizzato questo materiale che noiabbiamo, se non in estrema abbondanza,sicuramente in maniera notevole .

Ultimo punto: la politica del risparmio,come si suol dire. Se da una parte perprocurare energia bisogna creare nuov ecentrali sia idroelettriche sia nucleari siageotermiche o di altra provenienza, no idobbiamo sicuramente porci il problemaanche di una politica di risparmio non so -lo per ridurre il deficit di migliaia di mi-liardi sull'importazione di petrolio, ma so-prattutto per ridurre il consumo di ener-

gia in attesa della creazione di queste nuo-ve centrali. Secondo noi i due grossi punt isu cui si può effettuare un discreto, note-vole risparmio di energia sono i seguenti :primo, rivedere la politica dei trasporti.In Italia la politica dei trasporti, sia an-che per interessi capitalistici o di deter-minate aziende, è stata portata molto piùverso il privato che verso il mezzo pub-blico. Quindi noi chiediamo al Governouna politica affinché nei comuni sia rilan-ciato il mezzo pubblico con iniziative par-ticolari, e siano, soprattutto per quantoriguarda il trasporto delle merci, utilizza -te maggiormente le ferrovie, e potenziate ,anche attraverso la costruzione di nuove ,le idrovie . Il problema delle idrovie è chenon vengono utilizzate, mentre in Francia ,nella Repubblica federale di Germaniae nella stessa Svizzera si stanno costruen-do a si sono già costruiti grossi canali peril trasporto delle merci, con una riduzionedi circa il 62-63 per cento dei costi de icombustibili per il trasporto di gross iquantitativi di merci . La seconda politicadel risparmio è rappresentata dal proble-ma della casa.

Voi stessi avete asserito che si può ri-sparmiare con una accorta politica sullacasa, ma secondo noi non è sufficientequesto tipo di impostazione.

I dati sul consumo di energia in Itali aci danno per il 1979 un consumo di 31megatep .

Con

la

vostra

politica si po-trebbe arrivare ad un risparmio del 10per cento non sui 31 megatep, ma sul 2 0per cento di questo consumo. Per cui cisarebbe un risparmio veramente minimo ;adesso non sto qui a leggere i docu-menti sulle iniziative che intendete in-traprendere, unicamente sugli uffici mi-nisteriali, sugli uffici regionali, sulle scuo-le, eccetera, che darebbero un risparmio- ripeto - veramente minimo.

A nostro parere, dovrebbe essere predi -sposta una legge che preveda l 'obbligo per

le nuove costruzioni dell'installazione di pan-nelli solari e di pareti isolanti . Occorrereb-be, cioè, rivedere le leggi esistenti e preve-dere una disposizione di questo genere .

Non solo, ma noi riteniamo che sia

possibile (secondo i calcoli di oggi, ma

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forse con le prospettive di domani saràpiù facile) estendere, modificando la leg-ge n. 408 del 1948, che concedeva l 'esen-zione venticinquennale per le nuove co-struzioni, di altri 15 o 20 anni l 'esen-zione dalle imposte per coloro che effet-tueranno lavori di questo genere .

Il risparmio in questo caso sarebb edell 'ordine del 6-7 per cento sui 31 me-gatep. Ciò indubbiamente non sarebb egran cosa, ma darebbe la possibilità, inattesa della costruzione - come dicev oprima - di nuove centrali e dell 'utilizzodi nuove fonti, di avere risparmi ener-getici immediati.

Concludendo, su questo « provvedi-mento-tampone » siamo estremamente cri-tici, perché esso conferma ancora una vol-ta che questo Governo va avanti con ladecretazione d 'urgenza e con i « provve-dimenti-tampone », senza una politica or-ganica, senza una politica di prospettive .forse perché esso stesso non ha né pro-gramma né prospettive (Applausi a de-stra) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare loonorevole Aliverti . Ne ha facoltà.

ALIVERTI . Signor Presidente, onore-voli colleghi, signor rappresentante delGoverno, cercherò di essere più breve delcollega Martinat, anche perché ritengo chela materia che è stata trattata possa piùpropriamente e in modo più idoneo es-sere sviluppata in altra sede, in quantostiamo - ed occorre riportare alle giusteproporzioni il provvedimento in discus-sione - discutendo della conversione inlegge (come lo stesso collega Martinat harichiamato all 'inizio del suo intervento, evi-dentemente dimenticandosene nel prosie-guo) del decreto-legge n . 5 del 1981, cheassegna un contributo di 248 miliardi alCNEN .

Noi abbiamo già preannunciato nellevarie sedi istituzionali che siamo favorevol ial disegno di legge di conversione ; e siamofavorevoli perché il CNEN, nella sua at-tuale articolazione e in attuazione dei pro-pri compiti istituzionali, non può essereprivato degli insostituibili contributi stata-

li, che ne garantiscono la continuità ope-rativa .

Semmai, occorrerebbe deplorare (e inparte il relatore lo ha fatto : credo cheuna giusta e corretta interpretazione del-la sua relazione scritta debba essere fattain questo senso) che i flussi finanziari per-vengono con eccessiva frammentazione .

Anziché dunque concentrare le consi-derazioni generali sulla politica azienda-le del comitato e sulla attuazione dei suoiprogrammi, si finisce per vanificare ogniseria valutazione in argomentazioni spic-ciole o anche globali (come è stato fattopoco fa), ma comunque prive della neces-saria incisività .

Quanto invece mi preme osservare con-cerne, in primo luogo, una non commen-devole preoccupazione circa l 'approvazionedel programma quinquennale e del rela-tivo stanziamento . In secondo luogo, latendenza - che è consolidata - ad elude-re qualsiasi considerazione di merito, nonsolo per quanto concerne la ineluttabilitàdegli investimenti già avviati, ma anche laconservazione dell 'attuale struttura nellesue consistenze e di organico e di espres-sioni operative.

Una documentata dimostrazione dellaprima preoccupazione (il mantenimento ela salvaguardia delle prerogative acquisi-te) è data da quell'infelice secondo com-ma che il Senato ha ritenuto di dover ag-giungere all 'articolo 1 del testo del dise-gno di legge .

Con molta prudenza, infatti, il Gover-no aveva ritenuto di precisare, nella tito-lazione del provvedimento, che il contribu-to attiene al completamento del finanziamento delle attività per il 1980 e a titolodi anticipazione per il primo quadrimestredel 1981 . E la relazione illustrativa - sem-pre del testo governativo -, pur chiaman-do il disegno di legge per il finanziamentoquinquennale, si è limitata ad evidenziarela necessità di una garanzia finanziaria perproseguire le attività di ricerca « avviatenel 1979 » - cito testualmente - « e proseguit enel 1980, in attesa quindi di una sanzioneparlamentare sul programma pluriennale » .

Che significato poteva quindi assumerela precisazione che « la somma in esame

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costituisce una anticipazione sulla sommache verrà stanziata con la legge di finan-ziamento del CNEN per il quinquenni o1980-1984 » ? O lo era già, e allora era per-fettamente inutile dirlo ; o non era affattoun 'anticipazione, e non credo allora chesiffatto comma possa in qualche modovincolare quantó il Parlamento approver àcon apposita legge. A meno che si si avoluto affermare che lo stanziamento glo-bale debba comunque tenere conto diquanto già anticipato; ma mi rifiuto dicredere che il Senato abbia voluto preci-sarlo, visto che mi sembra di una ovvietàassoluta .

Se poi si vuole considerare il merito- meglio, la destinazione dell 'acconto inquestione -, allora credo che qualche ul-teriore concetto valga la pena di svolger-lo. L'esercizio finanziario 1979 (l'ultimo dicui si disponga di un conto consuntivo edi una relazione finanziaria) ha indicatoper tale anno in complessivi 272 miliardi899 milioni le spese del CNEN, di cui 108miliardi quali spese correnti e 148 miliardiin conto capitale. Il piano quinquennale(e lo cito in mancanza del conto consun-tivo relativo all'esercizio 1980) eleva a 415miliardi, per il 1980, il totale delle uscite,di cui 250 in conto capitale e la differen-za (165 miliardi) per spese correnti . Ilrapporto percentuale fra spese ed investi-menti permane: 40 per cento le spese e60 per cento gli investimenti. Però, non siriesce a cogliere ancora nel segno qual isiano la produttività e soprattutto la red-ditività delle spese in conto capitale. Seil discorso è riferito all'attività di ricerca ,occorre chiedersi se il relativo esborso(circa 20 miliardi nel 1979) debba riferir-si ad attività propria - di espletamento di-retto di un compito istituzionale fonda -mentale - o ad attività indiretta, svolta al-trove e quindi semplicemente commissio-nata. Analoga domanda occorre porre eporci, circa la cosiddetta promozione in-dustriale. A parte l 'enorme sperequazion etra la grande, piccola e media industria(nel 1979, di fronte a 22 miliardi per lagrande industria, vi erano soltanto 59 1milioni per la piccola e media industria) ,l'esigenza di un approfondimento è sul

come venga esercitata tale attività promo-zionale che, invero, fa sorgere qualche per-plessità, se è vero che si esplica in qual-che decina (per non dire in qualche cen-tinaio) di contratti . È invero una prolife-razione se non sospetta, certo passibile diqualche revisione, se non si vuole perderedi vista la fase finale, l 'ottimizzazione diogni forma di collaborazione.

Le maggiori perplessità sorgono nelmomento in cui si dovrebbe affrontare ilcuore dell'azione del CNEN che chiamereidelle grandi progettazioni, cui corrispon-dono le ormai note sigle di CIRENE ePEC. Non credo sia questa la sede peresaminare la validità progettuale di tali in -vestimenti ; avverrà nella sede più appro-priata, discutendo il piano quinquennale .

Mi si passi tuttavia qualche annotazioneanticipatrice: entrambi i progetti decor-rono dagli anni 1966 e 1967 ; allora era ra-gionevole prevedere che si dovessero con-cludere, se non proprio a metà degli ann i'70, certo verso la fine del decennio . Marealistiche previsioni fanno invece oraavanzare il loro completamento verso i l1983 od il 1985 . Anche il relativo costo ètale da suscitare qualche perplessità. Par-titi con una previsione di spesa di 100 mi-liardi (eravamo agli inizi degli anni '70, ri-peto) si quantifica oggi a 1 .200 miliardi il

fabbisogno per il loro completamentoproiettato, come ho detto, al 1983 od al1985 .

Onorevoli colleghi, sulla scorta di que-ste considerazioni telegrafiche (tali ho vo-luto mantenerle), pare giunto il momentodi riconsiderare globalmente il CNEN ela sua politica, e soprattutto di valorizza -re - dove effettivamente merita il conto -

tutti gli operatori del CNEN che, credoper primi, hanno sentito il peso e la fru-strazione di uno stato che non sempre èconsono agli operatori scientifici . Il votofavorevole del mio gruppo è quindi unvoto di fiducia (Commenti), che, al momen-

to e nella sede appropriati, sarà accompa-gnato dai contributi che rendono più viva ,determinata e qualificata la politica delComitato nazionale per l'energia nucleare(Applausi al centro) .

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PRESIDENTE . $ iscritto a parlarel'onorevole Cerrina Feroni. Ne ha facoltà .

CERRINA FERONI . Prendo la parolasolo per alcune brevissime considerazionie per motivare il voto favorevole del no-stro gruppo sul disegno di legge n . 2325 .Credo sia necessario - lo ricordava giu-stamente l'onorevole Aliverti - avere chia-ri i fini della materia che trattiamo . Èinteso che discutiamo di un provvedimentorelativo ad attività pregresse del CNEN- parliamo, infatti, del 1980 e del quadri-mestre in corso -, quindi un provvedi -mento limitato ila cui finalità è quelladi garantire la continuità di attività scien-tifiche ed amministrative e la stessa cre-dibilità dell'ente all'esterno ed all'inter-no. Oltre a questo dobbiamo aggiungereche oggi possiamo discutere questa que-stione (e non solo per queste ragioni chedi per sé non giustificherebbero un prov-vedimento « tampone » o comunque nongiustificherebbero un voto positivo delnostro gruppo) perché nel frattempo sonostate realizzate le condizioni preliminarila cui carenza aveva sino ad oggi impe-dito l 'esame e la conversione di decreti-legge di rifinanziamento dell'ente . Due diqueste in particolare : la presentazione deldisegno di legge di riforma del CNEN -che, come è noto, è pendente al Senato- ed il rinnovo del consiglio di ammini-strazione dell'ente stesso. Quest 'ultimopunto, in particolare, merita una precisa-zione poiché l'ente ha vissuto a lungo inuna situazione di vera irresponsabilità .

Il ministro dell'industria ha infatt irealizzato una prima e minima elementar econdizione di credibilità e di certezza perl'ente, rappresentata appunto dall'esistenz adi un consiglio di amministrazione . Lasituazione si è sbloccata, si esce dall'iber-nazione del CNEN, ma nel complesso -mi sembra, questo, un giudizio condivisolargamente all 'interno della nostra Com-missione - le responsabilità del Governosu questa vicenda sono gravi; ha infatt itrascinato tale vicenda per circa due anni ,ha eluso precisi impegni assunti davantial Parlamento e ha reso con ciò tormen-tato e frazionato lo stesso iter di rifinan-

ziamento del CNEN. Questo è un altroesempio di non governo e di colpevole

deterioramento di professionalità, di pa-trimonio tecnico-scientifico, di opportunitàproduttive anche per le industrie na-zionali .

Voglio qui ricordare, poiché nessunol'ha fatto e poichè sono corsi su questointeressati equivoci, che la vicenda è esat-tamente analoga a quella dell 'ENEL e delsuo fondo di dotazione . Il nostro diniegoalla sede legislativa, allora, aveva lo stes-so valore di stimolo e di protesta per ilmancato rinnovo del consiglio di ammi-nistrazione. La nostra disponibilità è sta-ta poi nuovamente piena quando si èprovveduto a questo adempimento; nonsi può però non rilevare, signor sottose-gretario, come ad una primitiva urgenza- che era dell 'ente, della maggioranza, del

Governo - sia poi subentrata una stranaindifferenza verso la sorte di questo prov-vedimento, sorte strana e sospetta, come

diceva giustamente il compagno Brini ,

pur sapendo tutti noi quale sia il livello

di indebitamento e l'entità degli interess ipassivi a carico dell'ente.

Non intendo - come altri giustament ehanno fatto - entrare nel Merito dei pro-

grammi del CNEN, e non lo faccio a ra-gione veduta, poiché anche noi non con-sideriamo questo provvedimento come un a

sorta di anticipazione che dia per scon-tato ed acquisito un giudizio complessi-vamente positivo sull'ente e sul program-ma, così da ridurre ad una semplice for-malità la successiva discussione sul finan-ziamento quinquennale . In questo senso

crediamo, con le riserve poc 'anzi espres-se dal collega Aliverti, che l'emendamen-to introdotto al Senato, al secondo com-ma dell'articolo 1 del disegno di legge

di conversione, debba e possa corretta-

mente intendersi solo nel senso che que-sto finanziamento non è aggiuntivo, rispet-to alla previsione complessiva, e non ab-bia valore di ipoteca sul disegno di legg esul finanziamento quinquennale . Questonon perché non riteniamo sia necessario

prevedere una spesa pluriennale, anzi, a l

contrario riteniamo che l'ente, il suo grup-po dirigente, la stessa autorità di vigi-

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lana, debbano poter contare su una pre-

visione di spesa di medio periodo, supe-rando la pratica paralizzante ed umilian-te delle tranches successive al di fuori d iogni programmazione. La logica vuole chedel finanziamento quinquennale sia giust oe corretto discutere nell 'ambito delle li-nee guida del programma dell'ente, equello e queste in un quadro di chia-rezza che ancora manca nella politic aenergetica nazionale . Sarebbe assai singo-lare, infatti, una decisione che legittimas-se finanziamenti e programma quinquenna-le senza conoscere gli indirizzi, gli obiet-tivi e gli strumenti della politica energe-tica nazionale. Questa è anche l'occasio-ne per sollecitare il ministro, qui rappre-sentato dal sottosegretario Magnani No-ya, a presentare rapidamente il nuovo pia -no energetico nazionale .

Comprendo bene l'attenzione e l'inte-resse che il ministro ha voluto porre per-sonalmente di fronte ad un documentoche, in qualche modo, si è trovato su ltavolo, ma occorre fare presto o un attodi riconoscimento o di disconosciment odi paternità di questo documento; oc-corre sapere quali sono gli indirizzi e gl iobiettivi del Governo anche perché è cre-scente la domanda di una nuova politic adi sicurezza, come abbiamo visto in Com-missione e come lo stesso ministro benconosce. Comunque la situazione energe-tica del paese impone tutto questo .

Infine in questo decreto vi è un par-ziale elemento di novità, o meglio la con -ferma di una linea cui noi abbiamo guar-dato con favore, vale a dire quella dell oimpegno del CNEN nella ricerca, nell osviluppo e nella dimostrazione delle ener-gie rinnovabili e del risparmio energetico.Parlo di « conferma » perché il preceden-te disegno di legge assegnava alla ricer-ca nelle tecnologie del solare, e solo aquesta, una parte dei finanziamenti: inquesto caso si tratta di un finanziament oabbastanza cospicuo, pari circa al 10 pe rcento del contributo complessivo. Su que-sto consentiamo, con l'unico rilievo (dicui parleremo in altra sede, e precisa-mente in sede di disegno di legge di ri-forma) che non saremmo dello stesso av -

viso se questo impegno, come pare inten-dersi dalla lettura del disegno di legge

governativo, dovesse estendersi anche al-

la industrializzazione e commercializzazio-

ne delle tecnologie energetiche di compe-tenza del CNEN, a scapito - ci pare - del-la ricerca e della promozione . Al contrario ,è del tutto ovvio che se il nuovo piano

energetico (ed io credo che ciò sia paci-

fico) attribuisce al risparmio energetico

una parte centrale e non marginale, i lCNEN - che è un ente energetico di pri-maria importanza - deve svolgere a pie-no titolo un ruolo di ricerca e promo-zione in questo campo .

Due ultime considerazioni. Esce qui

confermata la esattezza di una linea che

abbiamo sostenuto pochi giorni fa in se-

de di approvazione della legge finanziaria

per garantire una previsione di spesa plu-riennale alla politica di risparmio e d isviluppo delle fonti rinnovabili, ma s iapre anche (ed è questa la seconda os-servazione) un nuovo ventaglio di com-petenza degli enti energetici (ENEL, ENI

e CNEN), che in parte si sovrappongo-

no: la politica del risparmio è in qual-che modo esemplare . Rischiamo così - an-zi siamo già pienamente su questo terre-no - duplicazioni e sprechi se permane

l'attuale situazione di separatezza, di non

coordinamento e spesso di non collabora-zione. Alla questione istituzionale della po-litica energetica il nuovo piano dovrà por -re particolare attenzione, trattandosi d iun punto decisivo, se non vogliamo sosti-tuire all'inerzia una molteplicità ed anar-chia di iniziative di nessuna utilità per il

paese ed il deficit energetico .Per queste ragioni e con queste riserve

il gruppo comunista esprime voto favore-vole al provvedimento in esame .

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la

onorevole Bonino. Ne ha facoltà.

BONINO. Signor Presidente, colleghi ,

signor rappresentante del Governo, nel su ointervento il collega Aliverti . sottolineavache, mentre stiamo esaminando la conver-sione in legge di un decreto per un rifi-

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nanziamento-tampone del CNEN, i colleghiintervenuti hanno ampliato il loro discor-so sul problema energetico più generale edi impostazione . Il collega Aliverti ha ra-gione, ma non vedo in quale altra sede s ipossa parlare di energia, posto che l'ultimodibattito, che si è svolto sull 'energia (obiet-tivi, piani, linee generali, eccetera) risaleal 1977, quando era ministro Donat-Cattin .Dopo allora, non abbiamo più avuto undibattito complessivo, neanche per ridefi-nire gli obiettivi sia in base alla domandadi energia che si presuppone per il 1990 ,sia in base agli strumenti che dovremodarci per raggiungere questo obiettivo .

Il collega Cerrina Feroni faceva giusta-mente notare come, da una parte, abbiamoil « piano energetico nazionale Bisaglia », no nsi sa bene se ereditato da Pandolfi o me -no, che alcune voci di corridoio, anzi d i« Transatlantico », dicono dover essere inrealtà buttato alle ortiche e sostituito daun piano triennale, e quindi non si co-nosce il punto di riferimento; dall'altra ,abbiamo in Commissione, in sede legisla-tiva, le linee guida del piano quinquenna-le del CNEN e la sua ristrutturazione, pro-messa da Donat-Cattin nel 1977, di cui a ldisegno di legge all 'esame del Senato .Quindi, è evidente che la settorializzazio-ne dei vari discorsi che noi andiamo fa-cendo ci obbliga a cogliere l'occasione diqualunque dibattito che si svolga in aul ae che si richiami vagamente al fattoreenergetico, per porre questi problemi chesono problemi di fondo .

Insistiamo a dire che, pro o anti-nu-cleari (antinucleari come siamo o pronu-cleari come siete), per tutti quanti, indi-pendentemente dalle posizioni di meritoche vogliamo assumere, la mancanza di unquadro di riferimento complessivo ponetutti (anche il collega Aliverti, mentre par -lava) nella necessità di sollevare qui iproblemi ed i nodi che rimangono irrisol-ti . Dico questo anche perché credo che sa-rebbe saggio, indipendentemente dal fattoche l 'Assemblea abbia assegnato in sedelegislativa l 'esame del provvedimento su lfinanziamento del piano quinquennale de lCNEN per una cifra di 3 mila miliardi, nonsolo discuterne in Commissione, ma anche

riportare questo provvedimento in Assem-blea per una o due sedute, quante credete .Possiamo fare una discussione approfondi-ta in Commissione, ma io credo che unprovvedimento di tale portata non possaavere un iter legislativo parlamentar eesclusivamente nel chiuso di una Commis-sione .

Quindi, il problema che io pongo è esat-tamente questo : quando si comincerà adiscutere un piano energetico nazionale af-finché ogni parte politica possa far pre-senti le sue valutazioni ? Questo è il datodi fondo, il primo dato che dobbiamo ave -re. In altre occasioni, compresa quelladella legge finanziaria, abbiamo fatto pre-senti alcuni rilievi ed alcuni problemi checi sono particolarmente a cuore ; tuttavia ,riteniamo che il Governo si debba assolu-tamente affrettare a dichiarare se il pia-no energetico, così come compilato nel do-cumento che abbiamo, sia del Governo, sequelle siano le linee e gli obiettivi che i lGoverno ci dà o se siano altri, perché, inmancanza di punti di riferimento, è diffi-cile anche assumere delle iniziative .

Per quanto riguarda, più specificamen-te, questo disegno di legge di conversione ,il relatore, in un intervento che ha svoltoin quest'aula, ci ha detto che sostanzial-mente il CNEN, che ha avuto un periodoparticolarmente dissestato, ha ripreso re-centemente vita, vigore ed iniziative inquesto settore . Mi si consenta di avere seridubbi rispetto a questa affermazione delrelatore, che mi pare anche troppo otti-mistica, nel senso che l 'unico elemento diiniziativa che abbiamo visto in questi ulti-mi mesi riguarda la riparazione di un'il-legalità, che si protraeva ormai da annie anni, cioè il rinnovo del consiglio di am-ministrazione . Questo fatto è certamentepositivo, nonostante il ritardo con cui s iè verificato, ma mi pare troppo poco perdire che l'ente si è rivitalizzato, tanto piùche in questi ultimi anni abbiamo riscon-trato prese di posizione di consiglieri diamministrazione, sia dell'ENEL che del

CNEN, che danno una visione completa-mente diversa di questo organismo.

Le dichiarazioni di Lizzeri, quando hadefinito la situazione del CNEN disastro-

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sa dal punto di vista umano ed organizza-tivo, sono state particolarmente significa-tive. Si tratta di dichiarazioni riportatenella rivista Energia e materie prime del1978, che si riferiscono « allo stato di co-rna clinicamente accertabile » del CNEN .

Certo, eravamo nel 1978 ma, a parteil rinnovo del consiglio di amministrazio-ne, non mi pare che molte altre cos esiano successe. Ritengo che siamo ancoranelle stesse condizioni di allora, di un en -te, cioè, che svolge solo funzioni vegeta-tive .

Negli anni scorsi, da alcune parti, si èchiesto l 'insediamento di una gestion ecommissariale, sia pure breve, di altissim olivello « manageriale », capace di condurreun 'analisi particolarmente approfonditaper quanto riguarda lo stato di deperi-mento della struttura attuale. Mi pareche questo non sia avvenuto e che si siaancora in attesa della ristrutturazione delCNEN, sulla quale non voglio anticiparegiudizi della mia parte . Consentitemi, pe-rò, di dire che è piuttosto singolare il fat-to che un Comitato nazionale per l'ener-gia nucleare sia da una parte promotoree dall'altra controllore dell 'energia nuclea-re; in più - come se non bastasse - aquesto ente puramente vegetativo vengo-no affidate anche le funzioni di coordina -mento della politica del risparmio energe-tico .

Tutti questi dati insieme sono antiteti-ci tra loro, non solo per quanto riguardanoi. Il risparmio energetico, il potenzia-mento delle fonti trascurate di geoter-mia ed idroelettrica, nonché il potenzia-mento e la ricerca delle energie rinnova-bili, sono dati, a nostro avviso, alternati-vi, o possono diventarlo, alla scelta nu-cleare che è stata compiuta ; però ci pareche condensare tutte queste funzioni inun unico ente, che si trova in una con-dizione puramente vegetativa, sia per lomeno sintomo di poca preveggenza poli-tica circa i compiti che questo ente potràsvolgere .

Il piano quinquennale del CNEN, che ,come è stato detto, è già stato approvatodal CIPE e di cui il Senato ha deliberatorecentemente i finanziamenti, ci sembra

inadeguato . Ci troviamo in una situazionein cui i finanziamenti « a pioggia », a« tampone », hanno precedenza rispetto aiproblemi generali, perché il piano di ri-strutturazione del CNEN (che dovrebbeessere trasformato in un nuovo ente, l oENEA, con responsabilità nei settori dell aricerca e dello sviluppo anche nel camp odelle energie rinnovabili) giace al Senato ,ma non è ritenuto né così urgente, nécosì necessario come la erogazione, prati-camente in bianco, di altri 300 miliardi, d icui non è dato sapere cosa questo enteintenda fare.

Da noi i finanziamenti sono erogatiper decreto-legge con molto disordine, ri-levato dalla stessa Corte dei conti; questifinanziamenti « tampone » sono fonte diuna situazione caotica e di molti sprechi .I provvedimenti sono sempre settoriali edil grande successo dovrebbe essere consi-derato quello di aver posto fine a quat-tro anni di illegalità nella prorogatio delconsiglio di amministrazione del CNEN .

Mii sembra troppo poco il fatto di ri-conoscere che finalmente esiste un con-siglio di amministrazione, anche perchédobbiamo rilevare che ciò dovrebbe esse -re considerato normale .

Non dovrebbe essere ritenuto il prim opasso sul cammino di un'eccezionale fio -ritura di iniziative. Considerare il fatt oche un ente, il quale chiede un finanzia-mento di tremila miliardi per i prossimicinque anni, debba quanto meno avere unconsiglio di amministrazione come un aripresa del CNEN, ci sembra come volermettere lo zucchero nella minestra salata .

Non credo dovremmo essere così entusia-sti, semplicemente perché si è posto finead una situazione di illegalità protrattas iper molto tempo .

Al di là di questo discorso, non inten-do porre il problema delle cifre, ancheperché non so più se i dati relativi alla

domanda di energia contenuti nel pianoenergetico nazionale siano validi o menoo se ce ne saranno presentati altri relati-vamente alla domanda di energia per i l

1990. Peraltro, se il Governo volesse ave-re la compiacenza di farci sapere i preve-dibili bisogni energetici per il 1990, ci

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farebbe cosa gradita: avendo un puntodi riferimento certo, infatti, potremmo an-che valutare se il finanziamento quinquen-nale al CNEN sia o meno sufficiente, ri-spetto agli obiettivi proposti. D'altra par-te, anche soltanto per ristrutturare i lCNEN in termini di organico, bisognereb-be sapere quali sono i compiti assegnatia tale ente, quanta energia ci deve aiuta-re a produrre, quali sono le necessità ose, essendo diversi gli obiettivi, si possacontinuare a lasciarlo vivere in terminipuramente vegetativi .

Sulla nostra posizione in merito alproblema energetico speriamo di poterdiscutere al più presto in questa sede.Ma, dopo queste considerazioni, vorreiora svolgere qualche riflessione non tantosul CNEN in generale, ma su alcuni pro-getti specifici di tale ente, che a nostroavviso rivestono carattere di spreco e d iinutilità. Voglio accennare a}Zzitutto, an-che se credo in totale solitudine, alle no-stre perplessità o meglio alla nostra po-sizione assolutamente contraria al finan-ziamento del piano EURODIF, attraversoil CNEN, relativo cioè all 'approvvigiona-mento italiano di uranio arricchito, pereffetto della nostra partecipazione a quellainiziativa . Il calcolo è stato fatto in mo-do assolutamente sproporzionato, anch erispetto alle esigenze di un piano, qualequello delle dodici centrali, varato nel1977, che è ben lungi dall'essere realiz-zato secondo i vostri desideri e intendi -menti e che richiederà ancora molto tem-po, non solo e non tanto per l 'opposi-

zione dei movimenti antinucleari, ma perproblemi diversi che ben conoscete . Citroviamo, insomma, per gli investiment ifatti nell 'ambito dell 'EURODIF, a dispor-re di uranio arricchito di cui non sap-piamo cosa fare, né attualmente né peri prossimi anni, e che comporta immo-bilizzi di capitale e conseguenti oneri fi-nanziari che il piano energetico nazionaleindica molto vagamente nell 'ordine di al -cune migliaia di miliardi (è una defini-zione non proprio puntuale !) . Dovremoquindi probabilmente metterci a commer-ciare uranio arricchito, poiché non sap-piamo dove tenerlo e non possiamo sop-

portare inutili costi di stoccaggio. Inoltre ,come se non bastasse, l'ENEL ha recen-temente negoziato con l 'EURODIF unariduzione della quota di uranio arricchito ,sulla base di operazioni estremamentecomplicate, che comportano comunqueuna perdita secca di altri 150 miliard i

circa.

Il secondo esempio che volevo sotto-lineare, di cui ha parlato anche il colle-ga Aliverti, è quello relativo al progettoCIRENE; questo progetto che prevedevainizialmente una spesa di circa 120 miliar-

di, per il quale non sono stati rispettat i

neppure i tempi di costruzione – quale

affidabilità hanno i preventivi, dal momen-to che la storia passata ci ha dimostrat ola loro completa inaffidabilità ? –, preved eoggi una spesa di circa 350 miliardi .

Se osserviamo Ie stesse linee-guida delpiano quinquennale del CNEN, in relazio-ne al progetto CIRENE, vediamo che apagina 14 lo stesso CNEN così si esprime :

« Tale reattore oggi in fase avanzata d i

costruzione non può allo stato attuale, perconsiderazioni largamente condivise, rap-presentare il capofila di una filiera conqualche probabilità di affermazione com-merciale. Tuttavia il completamento diquesto impianto, che vede assai impegnatala nostra industria » – non si capiscea fare cosa – « con la guida del con -traente principale – NIRA – dà un con -tributo ad una immagine dell'industriaitaliana come potenziale fornitrice a li -vello internazionale di interi sistemi nu-cleari a tecnologia avanzata e costitui-sce pertanto un importante elmento pro-mozionale » .

Dunque, per avere un'immagine abbia-mo investito una spesa pari a 350 mi-liardi e per completare la quale il cost ofinale del progetto CIRENE è stato sti-mato - con le riserve di cui prima sul -

l'affidabilità dei preventivi - in 250 miliar-di di lire, di cui 200 a carico del CNENe gli altri 50 a carico di chi vorrà cor-tesemente intervenire . A questo propositovorrei dire che anche noi siamo alla ri-cerca di 50 miliardi per un'immagine, sela cosa vi può interessare .

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Continuando nella citazione alla qualeprima facevo riferimento si legge che :« . . .costituisce pertanto un importante ele-mento promozionale ai fini della venditasul mercato internazionale dei reattori deltipo CANDU, anche se le due tecnologiepresentano sostanziali diversità » .

Quindi il progetto CIRENE non serveper i reattori del tipo CANDU, perché l edue tecnologie presentano sostanziali di-versità, però è sempre promozionale ri-spetto ai reattori del tipo CANDU . Per-tanto il progetto CIRENE è promoziona-le rispetto ai reattori del tipo CANDU equindi, essendo una filiera da noi decisa ,in questo modo si apre una filiera; madal momento che non lo è non si capisceperché mai il progetto CIRENE sia pro-mozionale rispetto ai reattori del tipoCANDU, se le due tecnologie presentanosostanziali diversità, come del. resto èscritto nel documento del CNEN .

Quindi, a noi sembra che il massim odello sforzo vada fatto non tanto percostruire questa immagine sempre più ca-ra e che comunque non serve per la fi-liera, ma per chiudere questa fonte d isprechi, ,anche in considerazione della ci-fra che si 'dovrebbe spendere, che non ècertamente irrisoria.

Infatti, il progetto CIRENE verrà acostare i due terzi di tutta la spesa -ammesso che consideriamo valido questoprogetto, ma non ho altri punti di riferi-mento - prevista dal PEN per l 'energiarinnovabile e per il risparmio energetico .

Quindi, anche per i sostenitori del-l 'energia nucleare ci sembra che questosia un progetto non più sostenibile intermini di pesa e in termini di rapport ocosti-benefici ; pertanto le somme occor-renti per il completamento di queste ope-re potrebbero essere più utilmente impie-gate per chiudere questo progetto .

Stabilivo un rapporto perché quantodicevo fosse più chiaro: per un progettoche non servirà a nulla si sono spesi idue terzi di tutti gli investimenti che peri prossimi dieci anni prevedete per l eenergie rinnovabili ed il risparmio ener-

getico.

Ma se analizziamo questi dati, anche

il CNEN, di per sé, finisce per non dar-

ci alcuna fiducia . Il collega Aliverti, chedà un voto di fiducia, non so a chi lo

dia. Il CNEN ha deciso questo investi-mento nel CIRENE, che, credo dopo ol-tre dieci anni, si è dimostrato assolu-tamente inutile ; ed è lo stesso ente che

dovrebbe gestire i fondi per la promo-zione delle energie rinnovabili e per il

risparmio energetico. Quale sarà l'interes-se o anche solo la qualità « manageriale »del CNEN per questi nuovi due settori,credo che la storia passata ce lo lasciintuire, senza lasciarci molte speranze. Ve-

niamo adesso all'ultimo progetto che vo-levo sottolineare come esempio di spre-co e di fallimento della politica anch enucleare, per chi è a favore del nucleare :mi riferisco al progetto PEG, che è unfallimento da mille miliardi, che vienetuttora presentato come un affare . Non

so bene se si tratti proprio di mille miliar-di, o 800-850: la cosa è dubbia. La Cor-te dei conti, infatti, fornisce una seriedi cifre, anche rispetto allo stato di avan-zamento del progetto, mentre il pianoquinquennale del CNEN ce ne dà altre;ma insomma, facendo un po' di « cresta »sulle une e sulle altre, facendo soprattut-to una media tra le due, arriviamo adun fallimento tra gli 800 ed i mille mi-liardi che, devo dire, non è cosa dapoco .

La Corte dei conti dice infatti che« il progetto PEG, da portare a termine

nel 1979 » - poverina, questo diceva la

Corte dei conti nel 1978 ; ma mi pare che

i tempi slittino per mala sorte, immagi-no, per destino avverso ! - « per 148 mi-liardi, a fine 1978, con una spesa finorasostenuta di 175 miliardi, è giunto al30-40 per cento dell'impianto completo . Lasua realizzazione integrale è al momentoprevista per il 1981 » - si fa per dire ! -« con una spesa presunta, a costi 1978 ,

di 473 miliardi » .

Riferendosi sia al PEG che al CIRE-NE, la Corte dei conti dice: « Entrambii progetti hanno subito una lievitazioneelevatissima nei costi, poco più che rad-doppiati nel corso del 1977. Anche le ri-

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cerche, infine, relative al ciclo del com-bustibile hanno avuto rallentamenti », ec-cetera .

Il piano quinquennale del CNEN non èpiù tenero: fa una previsione di circa650 miliardi di lire correnti, compresa laricerca. Ma voglio qui ricordare, perchémi sembra significativa, una dichiarazioneche rese il presidente Colombo alla Com-missione industria, credo nel dicembre de l1979. Nel verbale della Commissione s ilegge che il presidente Colombo ricordadi aver personalmente contestato la pre-cedente gestione del CNEN, che preferi-va sottacere i costi PEG e CIRENE. Ilpresidente Colombo diceva questo in se-guito alle osservazioni di numerosi colle-ghi sulle variazioni dei preventivi .

Certo, Colombo ha ragione a criticarela precedente gestione del CNEN; mi pa-re però che dal 1979 ad oggi non si siainstaurato un metodo completamente di-verso, nel senso che non mi pare chela deprecazione del presidente Colombo(il quale ovviamente ha fatto benissim oa esprimersi così) abbia significato uncambiamento in termini metodologici .

In realtà il CNEN, che vuole oggi im-porre come un affare la costruzione de lreattore veloce PEG, che verrebbe a co-stare la cifra che dicevo prima, nel suopiano quinquennale lo definisce « al d isopra delle capacità del sistema naziona-le » . Lo stesso CNEN, quindi, mentre af-ferma che è al di sopra delle capacitànazionali, chiede che lo si faccia ugual-mente .

Sul PEG - che è partito da un pre-ventivo di 148 miliardi, mentre abbiamodetto a quale cifra si è pervenuti adess o- si è sviluppata, come i colleghi sicura -mente sanno, una serie di polemiche.

Se non ricordo male, il ministro Bi-saglia nominò una commissione per va-lutare il rapporto costi-benefici, e quindila necessità di continuare negli investi-menti in questo settore .

Questa commissione ha dato parere fa-vorevole, e tale parere è stato assunto nelpiano energetico nazionale. Si è, quindi,decisa la prosecuzione dell 'impresa; e Bi-saglia definisce questo PEG « la più gran -

de impresa di ricerca tecnologica allaquale l'Italia si sia dedicata nella sua sto-ria ». Bisognerebbe consigliare i ministria non usare questi toni, come se fossimola punta delle ricerche, perché poi si ri-velano un po' fallimentari ; nel senso chepartire sempre con queste dichiarazio-ni altisonanti e alla fine dire che è statoinutile, che è stato un fallimento e in piùuno spreco, diventa per lo meno imba-razzante .

Scriveva Massimo Fortini - giustamen-te, io ritengo - che il progetto del PE Gha rappresentato sino ad ora un canaledi assistenza all'industria . Dopo dieci anni ,l 'avanzamento è oggi a livello del 10-1 5per cento, mentre è stata spesa la cifrache conosciamo. Vi fu però un momentoin cui da una serie di parti politiche fudiscussa per lo meno la necessità di con-tinuare con questo prototipo di reattoreveloce .

In realtà, quello che rimane plausibileoggi, al di là delle intenzioni mirabolantidi Bisaglia, è l'obiettivo di costruire allameno peggio un impianto per eseguire

prove spinte sul combustibile in situazio-ni ancora non sperimentate. Questo è ilmassimo che potremmo ottenere da que-sto investimento. Tutte le perplessità rela-tive al PEG sono però improvvisamente

scomparse ; ed io credo per la certezza che,se si ferma il treno dei finanziamenti sulPEG, si ferma quasi certamente il fluss o

dei quattrini che fanno vivere il CNEN ele industrie ad esso collegate; non vedo in-fatti altra motivazione logica .

Ho fatto un accenno breve a questitre casi, a mio avviso, di spreco nella ge-stione per contestare da una parte l'affer-mazione del relatore che siamo ad unarivitalizzazione del CNEN, che improvvisa-

mente farà scintille (e l'unico dato delrinnovo del consiglio di amministrazionenon mi pare che possa dare tutte questesperanze); dall'altra, proprio perché siamo

particolarmente legati all 'idea delle ener-gie rinnovabili (quelle nuove o la ripresadi quelle vecchie, dall 'idroelettrica allageotermia) e al problema del risparmio

energetico (e abbiamo contestato in altrasede, nel corso dell 'esame della legge fi-

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nanziaria, la timidezza delle proiezioni edel progetto del PEN, ai fini di una poli-tica seria nel campo del risparmio ener-getico) .

Ho voluto fare questi esempi per si-gnificare la nostra sfiducia che questostesso ente, più o meno ristrutturato, ab-bia capacità tecniche, manageriali e poli-tiche diverse per quanto riguarda il set-tore dell'energia rinnovabile o del rispar-mio energetico . E questa sfiducia non ècontemperata per ora da alcun riscontroin termini positivi .

Abbiamo riportato queste osservazioniin alcuni emendamenti e sono d 'accordosia con il collega Aliverti sia con il colle-ga Cerrina Feroni su quanto dicevano cir-ca l'ambiguità del comma aggiunto al Se-nato, che si presta a più letture, salvo poidecidere quale sia la più corretta .

Ribadiamo che noi riteniamo che ilpiano di finanziamento quinquennale, gia-cente oggi in sede legislativa presso l aCommissione industria, debba trovare unaverifica d'aula, ma soprattutto sollecitia-mo il Governo a farci conoscere qual èufficialmente il suo piano energetico, per-ché altrimenti ognuno di noi può andaresu proiezioni che non trovano un riscon-tro ufficiale da alcuna parte e divent asempre più imbarazzante non opporsi inmodo molto più determinato in sede d iconversione di decreti-legge, che sembra-no gli unici che si occupino di politicaenergetica.

È dunque importante avere un quadrodi riferimento anche al disegno di leggen. 655-bis (approvato dal Senato, sulleenergie rinnovabili e sul risparmio) ; alriguardo, tuttavia, noto che se anch 'essonon viene rapportato ad un quadro gene-rale di riferimento, non si capisce se èeffettivamente commisurato agli obiettiviche il Governo si vuole dare in terminidi politica energetica o se sia semplice-mente una valutazione « a spanna » fattadal ministro in carica, che poi normal-mente non dura molto, ma senza che esi-sta per tutti noi un quadro di riferimen-to. Quello che è evidente è che mancauna linea di indirizzo sulla politica ener-getica ,da parte del Governo, che lo so-

stituisce con provvedimenti settoriali econ provvedimenti « tampone », contri-buendo a creare un caos e una gestioneanarchica anche nei finanziamenti che so-no di per sé fonte di spreco, di lentezze,

mentre potrebbe avere evidentemente un aposizione ben più seria se intanto avesseun quadro di riferimento e si occupassedegli enti nella cui competenza rientra ilsettore dell 'energia. Il CNEN, infatti, stanella situazione che ho appena finito d iillustrare, l'ENEL, per altri versi, non stamolto meglio e il disordine anche dellecompetenze e la mancanza di coordina-

mento delle varie iniziative non facilit asicuramente neanche la realizzazione delpiano energetico – sul quale possiamoovviamente avanzare delle critiche –, ch esperiamo il Governo, mentre si sta muo-vendo, abbia presente (Applausi dei depu-tati del gruppo radicale) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlarel 'onorevole Catalano . Ne ha facoltà .

CATALANO. Signor Presidente, onore-voli colleghi, signor sottosegretario, nonso se la presenza festosa delle mimosein quest'aula abbia un significato alterna-tivo. Ci ricordiamo le prime manifesta-zioni alternative, « mettete dei fiori neivostri cannoni », certo è che . . .

PRESIDENTE. È la festa della donna ;quindi noi facciamo ufficialmente gli au-guri alle nostre colleghe. . .

BONINO. Grazie.

PRESIDENTE . . . .anche se ci rimanealquanto difficile vedere come questa festa

possa non contrastare con quella egua-glianza esasperata che a volte viene sot-tolineata (Interruzione del deputato Bo-vino) . Ma questa è solo una battuta . . .

BONINO. La vostra festa è tutti igiorni, la nostra solo una volta l'anno !

PRESIDENTE . È un gesto di garbo. Enoi facciamo sinceramente alle colleghepresenti e a quelle assenti un auguriotutto particolare.

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BONINO. Grazie .

PRESIDENTE. Onorevole Catalano,continui pure .

CATALANO . Non mi sfuggiva il datocelebrativo della presenza dei fiori . Vedevoanche però un elemento, come dire, sin-tomatico : mentre si discute di energi anucleare ci sono le mimose in aula . Cer-to è che l 'energia nucleare esce moltomalconcia dal dibattito di questa mat-tina e ne esce molto malconcio ancheuno degli enti fondamentali preposti allapolitica nucleare, che è il CNEN: innan-zitutto perché abbiamo sentito un'unic arelazione che è di minoranza, a quantoho capito, e non di maggioranza; e insecondo luogo perché tutti gli intervent isin qui svolti sono molto critici versoquesto provvedimento. E poiché sono an-ch'io molto critico, a nome del grupp odel PDUP annuncio il voto contrario sutale provvedimento, con due raccomanda-zioni: mi pare innanzitutto che il prov-vedimento che stiamo discutendo non con-siste in altro se non nell'erogazione difinanziamenti per attività pregresse, anch ese nel quadro di un programma plurien-nale ma da cui non si vedono le lineeconcrete di sviluppo dell'ente . C'è unacrisi verticale del CNEN e c'è quindi con -seguentemente anche difficoltà ad attuareprogrammi precedentemente elaborati . Ilsecondo dato che mi sembra debba es-sere particolarmente sottolineato in que-sta discussione (e che per certi aspettiassolve in parte il CNEN) è che ci siam otrovati in questi ultimi sei o sette ann ia cambiare continuamente prospettive nelprogramma energetico : da una primaopzione nucleare, molto accentuata, de lpiano del 1977, si è passati ad un ridi-mensionamento di fatto di tale piano ealla scelta del carbone la quale, ponendouna serie di problemi in termini di infra-strutture e di attrezzature, nonché in ter-mini di inquinamento, non è stata por-tata avanti con sufficiente determinazione .Di fatto, quella che procede è la politic adel petrolio, visto che non ci sono novit àsostanziali in questo settore .

Questo mi sembra l 'elemento che de-termina a monte la crisi di certe strut-ture. Il CNEN non ha fatto ricerca e siè caratterizzato in questi anni più come

un'agenzia per l'energia nucleare; ha svol-to pochissima attività promozionale; hamancato, proprio per il fatto che molt iprogrammi venivano spostati all 'estero,anche di una propria iniziativa imprendi-

toriale.Il CNEN ha sofferto di tutti questi

problemi, pur avendo a disposizione un

personale che non mi sentirei di buttare

via: si tratta di energie tecniche e intel-lettuali anche molto elevate, ma che sof-frono, esse per prime, di un senso di

frustrazione per la crisi reale dell 'ente

in cui lavorano.C'è quindi una situazione in cui, man-

cando una seria politica di programma-zione, si vive alla giornata, si spende con-tinuamente per programmi che, tra l'al-tro, fanno registrare un ritardo notevol e

sulla tabella di marcia e per attività d i

spese correnti .Il primo problema è, quindi, la crisi

sostanziale dell'ente, che viene vissuta in-nanzitutto dagli stessi ricercatori, opera-tori e dipendenti del CNEN, anche perchéci troviamo di fronte ad un problemadi ripensamento e di ridefinizione degl i

stessi fini istituzionali dell 'ente. Il Go-verno riesce a dare un'indicazione concre-ta e reale per il CNEN o no ? Questo èil primo interrogativo .

In secondo luogo, ribadiamo che quel -

lo che sta emergendo in tema di politicaenergetica è un sostanziale « continuiamo » ,che si concretizza nella scelta di quell oche c'è, cioè del petrolio; registriamo che

vi è una scarsissima capacità di innova-zione in questo settore, che si ha unmutamento continuo dei programmi e chevi è l'incapacità di intravedere una pro-spettiva diversa .

Questo è un altro elemento che vasottolineato, perché, non essendoci a mon-te scelte seriamente innovative o alterna-tive, è chiaro che soffriamo, in questa fa -se, della crisi della precedente imposta-zione e non vediamo la capacità di in -travedere nuove linee .

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Di fatto, allora, i finanziamenti ch evengono erogati sono diretti verso situa-zioni inerti, che si continua a perpetuar esenza alcuna capacità innovativa . Non cisentiamo assolutamente di avallare un apolitica di tale tipo e quindi ribadiamoil nostro voto contrario su questo prov-vedimento .

PRESIDENTE. È iscritta a parlare laonorevole Maria Luisa Galli . Ne ha fa-coltà .

GALLI MARIA LUISA . Signor Presi-dente, colleghi, sarò brevissima, ma nonpotevo non dire due parole in questa oc-casione, visto che il decreto in esameprevede un notevole contributo per quel -lo che sarà il prossimo programma quin-quennale del CNEN .

Mi auguro che il disegno di leggen . 2324 che abbiamo in esame in sedelegislativa presso la Commissione industriasia rimesso all 'Assemblea, dato che è mol-to tempo che non si parla di questo pro-blema, che comporta una scelta di vita :dobbiamo renderci conto che nelle lineeguida indicate dal CNEN è contenutauna scelta sulla nostra qualità della vita,sul nostro modello di vita ; è cioè conte-nuta una scelta di civiltà .

Ricordo che si parlò per la prima vol-ta di questi problemi nel 1977, con laCommissione Fortuna, che lavorò molto ,ma anche con tanti contrasti e contraddi-zioni: da più parti (lo abbiamo ancheletto su libri che riguardano questi pro-blemi) si è sostenuto che si fu molt oparchi nell 'ascoltare quelli che non era-no poi così sicuri del nucleare . Ad esem-pio, non si tenne conto del « rapporto Flo-wer », che pure fu recepito dal parlamentoinglese e che conteneva i primi riferimen-ti al fatto che il nucleare non era poicosì sicuro .

Nel dicembre del 1974, al congressodel FAST, l 'allora ministro della ricercascientifica Pedini disse, rivolgendosi a lpresidente dell'ENEL: peccato, perché gl iitaliani queste cose non dovrebbero sa-perle ora. Era infatti il periodo in cui

dagli Stati Uniti e dalla Svezia comincia-vano ad arrivare le prime notizie sul fat-to che le centrali nucleari non erano poicosì perfette e sicure, proprio mentre loENEL acquistava spazio sui giornali perconvincere gli italiani sulla piena sicurez-za del nucleare.

Da allora è passato molto tempo emi sembra che di tutto questo non si si aparlato affatto . In ogni caso, non se neè parlato abbastanza. Tanto è vero che,proprio l'altro ieri, il ministro Pandolfi ,che si è recato in Val Seriana per rag-giungere un qualche accordo sull'aperturadella miniera di uranio, si è trovato d ifronte alla fiera opposizione della popo-lazione, che ha detto a chiare note che cisono troppi problemi di cui non si sanulla in ordine alla sicurezza e all'inqui-namento ; tanto più, si è detto, che conla miniera non si risolvono affatto i pro-blemi di occupazione della vallata : comun-que, i rischi non si monetizzano .

Pazienza se si fosse trattato soltant odella popolazione, sobillata sempre - co-me si dice - dai famosi « coordinamenti » .Ma il fatto è che incontro al ministroPandolfi è andata anche una folta dele-gazione di sacerdoti, i quali hanno affer-mato di ritenere che la popolazione ab-bia tutto il diritto di esprimere le sueperplessità e di essere ascoltata.

Ripeto quindi che spero proprio cheil disegno di legge che si trova di fron-te alla Commissione industria, in sede le-gislativa, venga trasferito in aula, propri operché abbiamo bisogno di confrontarcisu di esso, visto che ci accingiamo afare una vera e propria scelta di civiltà .

Da quanto appreso dalle brevi relazio-ni del collega Fioret (sia in Commissio-ne che in aula) e da quanto ho trovatonelle 39 pagine delle « linee guida » (di cuisoltanto tre riservate ai problemi dell eenergie alternative), c'è da rimanere per-plessi. Si rimane perplessi perché il pro-blema non lo si può liquidare nella Com-missione industria : non già perché questanon abbia tutte le sue prerogative, maperché in aula il dibattito si può amplia-re più di quanto avvenga in Commissionequando, magari, sono riunite altre Corri-

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missioni in concomitanza ed all'esternonulla trapela . La gente deve parlarne esaperne di più : se il ministro Pandolf ivuole persuadere la sua gente ad aprir equella miniera, e questa gente continuaa ripetere i suoi « no » (e ne avrà pure ilmotivo) forse non se ne è parlato ab-bastanza .

Aggiungo che è impossibile pensaredi impegnare 3 mila miliardi e cinque armidi piano con le poche note che ci vengo-no fornite dal CNEN; in questi anni ab-biamo sentito altri enti molto autorevolicome il CNR secondo il quale, se avessi-mo sviluppato i pannelli solari, avremmocoperto il 14 per cento del fabbisogno na-zionale : dobbiamo confrontare i pareri diquesti enti ? Davvero dobbiamo ricorreread un coordinamento ? Diamo credito alCNEN che, nei suoi 39 fogli di program-ma, ne dedica solo tre alle energie alter -native, oppure diamo credito al CNR ?

Dobbiamo discutere in quest'aula ed a lGoverno diciamo chiaramente che veng aad illustrare, in termini di megawatt, qua-li sono i fabbisogni energetici e ad espor-re i modi in cui ritiene che si possa dareuna risposta positiva a queste esigenze :quali sono i disegni, i progetti, da chi so-no realizzati ? Da quando si è nazionaliz-zata l 'energia elettrica, l 'ENEL ha lasciat oandare alla malora un settore : forse do-vremmo controllare la verità di presunt efughe di energia elettrica all 'estero, perchéallora saremmo dei signori, malgrado ilbisogno che ne abbiamo : dovrei appura-re questa faccenda. Comunque, se l'ENEL,coi suoi bacini idroelettrici, può darci tan-ti megawatt, aggiungo che possiamo aver-ne anche dal nucleare, di cui potremo di-sporre però più tardi: si parla dal 197 7di otto centrali nucelari, con Donat-Cattinche è venuto a proporcele, ad imporceledi forza ! Quando saranno in funzione, senon sono state nemmeno definite le rela-tive ubicazioni ? Non abbiamo nemmen ola carta geologica per assicurarci in ordineal terreno sul quale saranno ubicate lecentrali : non abbiamo questa carta, dellaquale invece sono già forniti i francesi ,nella scala di 1 a 25 mila . Noi non neabbiamo nemmeno una a scala di 1 a 100

mi,lia ! Se possiamo avere i chilowatt dallecentrali nucleari, dall 'acqua, dal sole, dallageotermia, quanti ne saranno disponibili equando ?

Aggiungo un'altra domanda : nelle ricor-date linee guida, non si parla (o forsemi è sfuggito questo punto) di quanto s iè fatto all'estero per ridimensionare il pro-blema nucleare, e mi riferisco, ad esempio,alla Norvegia ed alla Svezia ; l 'Olanda ave-va fatto un programma per il nucleareed ora lo ha ridimensionato di un quartodevolvendo i rimanenti tre quarti alleenergie alternative e solari. E gli StatiUniti ? La CEE aveva preventivato quas i175 mila megawatt per il 1985 : è scesa a120 mila ed ora a 100 mila !

Se questi dati non ci dicono nulla ,non ci inducono a riflettere nemmeno lerichieste dei nostri reattori, delle nostretecnologie, provenienti da paesi come l'Ar-gentina o la Romania ? Non ci dicononulla i problemi delle scorie e del plu-tonio, con il quale si fanno poi le bom-be atomiche ? Non ci dicono nulla questidati ? Non facciamo alcuna lettura poli-tica di questo ? Certo, una risposta suquesto problema me la sono data ed èuna risposta - mi riferisco alle richie-ste che vengono avanzate da determinatipaesi - di ordine repressivo, militare, au-toritario. Potrebbe anche essere che sidecida di installare non solo dieci cen-trali nucleari, ma venti o trenta; peròbisogna parlarne, bisogna dire alla popo-lazione cosa faremo delle scorie` Nonabbiamo infatti ancora risolto il problemadelle scorie e da rapporti stilati da emi-nenti scienziati ho letto che il chilowattnucleare è superato e non è più com-petitivo.

Abbiamo bisogno anche del coordina -mento tra l'ENEL, il CNR e il CNEN ;essi ci devono dire quanta energia sonoin grado di erogare . Solo così saremoin grado di indirizzare i finanziamenti, iquali andranno a chi sarà in grado disoddisfare i nostri bisogni e le nostreesigenze. È un fatto che non si è inve-stito a sufficienza nel settore, tant'è veroche il rapporto di investimento tra il nu-cleare e le energie rinnovabili è del dieci

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per cento. Tutto questo patrimonio lodiamo poi da gestire al CNEN il quale ,istituzionalmente, si interessa principal-mente di energia nucleare . Cosa possiamopretendere, forse che vadano nella dire-zione opposta ? All 'interno di questo enteabbiamo dei tecnici e degli scienziati spe-cializzati nel settore nucleare . È oppor-tuno allora che il CNEN si trasformi, inquanto dobbiamo arrivare alla completasoddisfazione del nostro fabbisogno. Pos-siamo anche esportare tecnologie a li-vello di energie alternative, ma dobbiam opensare, lo ripeto, innanzitutto alle no-stre esigenze. Nel campo dell'energia al-ternativa abbiamo l'energia eolica, l'ener-gia solare (per quanto concerne questaultima è stato calcolato che al nord, i nun anno, vi sono 1 .900 ore di sole e alsud 2.400), l 'energia geotermica, che puòcoprire da sola i tre quarti del nostrofabbisogno .

Il punto nodale, concludendo, cred osia quello del coordinamento fra i treenti. Non possiamo infatti programmarei prossimi cinque anni, procedendo all osbaraglio - come abbiamo fatto fino adoggi -, senza alcun coordinamento, cia-scuno per proprio conto, tanto è veroche continuamente ci si dice che siamoesposti al pericolo di una terribile crisienergetica. Tutto questo è inaccettabilee deve finire .

PRESIDENTE . È iscritto a parlarel'onorevole Francesco Forte . Ne ha facoltà .

FORTE FRANCESCO. Vorrei esprime-re il voto favorevole del nastro grupposul disegno di legge di conversione ogg i

al nostro esame. Voglio anche ricordareche siamo in seconda lettura e che ess oè stato ampiamente discusso al Senato .Si tratta infatti di uno stralcio urgenteper consentire al CNEN un minimo dioperatività rispetto al più vasto argomen-to, di cui in questo momento è investitala Commissione industria, cioè il pro-gramma generale di dotazione di mezzifinanziari e metodologici al CNEN .

A questo proposito dobbiamo fare al-cune osservazioni . In questa aula è stata

giustamente sottolineata l'esigenza di unquadro, quantitativamente e qualitativa-mente chiaro, di indirizzi relativi alla po-litica energetica o, come si dice, di unpiano o programma energetico nazionale,

ed è stato richiesto che il Governo, all'in-terno di questo piano, individui i compit idel CNEN nel campo dell'energia nucleare ,della sicurezza, degli studi per la fusione

e per le energie rinnovabili . Tale pro-gramma in parte si interseca con altri in-terventi e con l'attività di enti diversi .

Anche noi socialisti avvertiamo questaesigenza di organicità, ma dobbiamo os-servare che non è questa la sede adattaper affrontarla in modo opportuno, trat-tandosi di un provvedimento limitato . Nési può dire che a questa esigenza il Go-verno intenda sfuggire o che noi inten-diamo che il Governo sfugga, poiché rite-niamo che il Governo debba esporre que-sto piano. Per ora il neo-ministro dell'in-dustria ne ha esposto le linee ed ha di-chiarato che, appena il piano sarà elabo-rato secondo i mutamenti che intende ap-portarvi, si effettuerà la relativa discussio-ne; dal canto nostro, intendiamo chiedereche si discuta il piano del CNEN che s icolloca all'interno del piano energetico na-zionale, il quale - come ho già detto -non è solo nucleare .

Desidero sottolineare che la discussio-ne di questo programma rappresenta qual -

che cosa che va al di là, o resta al diqua, de1 '_a. legge di finanziamento delCNEN, che potrebbe essere definita di ca-rattere metodologico, poiché i contenut ispecifici di piano pluriennale e di pro-grammazione flessibile, anno per anno, do-vranno essere discussi secondo gli stru-menti predisposti che esistono in quell alegislazione ed in quella precedente. Talediscussione di merito riguarda l'utilizzo ela destinazione dei fondi e va al di l àdella stessa legge e consente un sindacatoispettivo ed un potere politico decisio-nale assai rilevante, che non si esaurisce

minimamente con la legge e che la legge

non potrebbe esaurire .Sul merito di questo provvedimento c i

preme osservare che la distribuzione deicompiti del CNEN sia notevolmente squi-

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librata, poiché da un lato abbiamo compi -ti maggiori nel campo nucleare e dall'al-tro compiti minori nel campo delle ener-gie rinnovabili, ove il CNEN sta iniziandoora le sue attività e dove l'Italia sta ini-ziando ora le proprie ricerche . Pertantonon abbiamo ancora una capacità di spe-sa adeguata per la ricerca e tanto menoper la seconda fase, cioè per lo sviluppo .Sarebbe pericoloso imbarcarsi in progett idi ricerca per i quali non sia stata anco-ra fatta l'indagine preliminare, vale a di-re lo screening .

Circa gli stanziamenti in campo nuclea-re, l'impostazione in cui ci si muove eche si riflette in questo stralcio riguard ainnanzitutto l'argomento della sicurezza ,vale a dire un tema che dovrebbe veder enuclearisti ed antinuclearisti ; in secondoluogo il tema delle scorie radioattive, quin-di qualcosa che dovrebbe vedere uniti an-cora gli uni e gli altri ; in terzo luogo losviluppo dei reattori autofertilizzanti velo-ci, tematica che riduce i problemi dellescorie radioattive in misura drastica, cioèad un settantesimo circa rispetto a quelleprodotte dai reattori convenzionali : anchequesto è un tema che dovrebbe vedere uni-ti gli uni e gli altri . Vi è infine il pro-blema degli studi sulla fusione, tematicache porta a superare interamente l'attual etipo di problematica sulle centrali nuclea-ri, relativamente alla quale il nostro par-tito non è definibile come un partito nu-clearista, poiché ragionevolmente ritieneche certe scelte debbano essere fatte i ncerte dimensioni e che oltre queste ultim enon sarebbero giustificate . Tuttavia i lproblema - a parte che non si pone qu ioggi né per l'altro programma del CNEN- non si pone nemmeno rispetto al pian oenergetico poiché esso, dati i ritardi del-l'Italia e le questioni di varia natura incui ci si è trovati, è diventato verament eun programma minimo, di modo che, aquesto punto, tra noi non può esserci undissenso .

Concludo il mio intervento sottolinean-do l'importanza dell'approvazione di que-sto provvedimento, per dare al paese unsegnale - di fronte alla gravità della cris ienergetica italiana, per cui il nostro pae-

se nei prossimi anni, non nei prossimidue, ma in quelli immediatamente succes-sivi, rischia una carenza drammatica d ienergia, che non sarà facilmente rimedia -bile - che ci si intende muovere . È ancheimportante dare un altro segnale, che c isi intende muovere nel campo della ricer-

ca e dello sviluppo per diversificare la no-stra impostazione . Diversamente saremo di-pendenti non solo dal petrolio, che costasempre di più, come è economicamente lo-gico che sia, ma anche dalle tecnologie al-trui e, in ogni caso, da quelle collaudat econvenzionali, che ovviamente hanno unmaggior costo. Quindi, nel quadro di unaindipendenza, o di una minore dipendenzaitaliana, è importante dare questi segnali ,fermo restando che non intendiamo per que-sto dire al Governo 'di fare in fretta e di fare

quello che vuole, né intendiamo dire a lCNEN di fare in fretta e di fare quelloche vuole, ma intendiamo discutere al pi ùpresto, nelle sedi appropriate, sia il pro-gramma pluriennale del CNEN (che è so-prattutto un programma di ricerca, e quin-di dovrà essere meno rigido, perché sareb-be follia perseguire le ricerche sempre ecomunque, o ipotizzare già dall'inizio checosa si debba fare nelle ricerche, senza sa-pere se l'anno dopo un certo filone potràdare dei risultati o meno), sia il program-ma (evidentemente più rigido, ma anch'es-so non estremamente rigido, perché i prez-zi cambiano e le circostanze cambiano )più vasto, di carattere energetico .

Nel dare il nostro assenso a questodecreto-legge, dobbiamo rammaricarci chesino .ad ora il tema energetico non siastato, così come avrebbe dovuto, sufficien-

temente al centro dell 'attenzione, per unacolpa che presumibilmente è largamentedi carattere generale, oltre che attribui-bile ad un'obiettiva difficoltà di vita diquesta legislatura .

PRESIDENTE . Non essendovi altriiscritti a parlare, dichiaro chiusa la di-scussione sulle linee generali .

Ha facoltà di replicare il relatore ,onorevole Fioret .

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FIORET, Relatore . Signor Presidente ,sono molto sensibile all 'elogio che le imi ha fatto circa la stringatezza dell amia relazione introduttiva e, anche nellareplica, mi comporterò in modo tale chel'elogio non risulti immeritato.

Per brevità, allora, risponderò soltant oalle osservazioni relative alla materia og-getto del decreto-legge 8 gennaio 1981 ,n . 5, che, come è stato ribadito, ha unaportata limitata, avendo il preminentescopo di scongiurare la paralisi operativadell'ente e la dispersione del personal equalificato, dal momento che è stata con-testata la legittimazione del CNEN a deffettuare spese che non siano di merasopravvivenza .

Nella mia relazione ho voluto adottaretoni di schiettezza, come è stato sottoli-neato, non solo per denunciare le incer-tezze e le ambiguità della politica ener-getica nazionale, ma anche e soprattuttoper richiamare ad una doverosa assun-zione di responsabilità tutti gli schiera-menti parlamentari, nella convinzione che

il peggior danno che si può fare nell'in-dividuazione di una politica energetica èquello di non decidere. Varie proposteavanzate dai colleghi che sono intervenut i

nella discussione, volte ad ottenere un amigliore calibratura del piano quadrienna-le del CNEN, pur essendo degne di estre-ma attenzione, dovranno, tuttavia, trovare

la sede naturale di valutazione nella di-scussione del disegno di legge n . 2324 ,iniziata stamane in Commissione industria .

Una risposta specifica voglio riserva -re alle osservazioni dei colleghi Aliverti ,

Cerrina Fermi e Bonino in merito al se-condo comma dell'articolo 1 che, a mi o

parere, non può assolutamente rappresen-tare un vincolo sulle future decisioni delParlamento, ma vuole essere piuttosto unariaffermazione (che ritengo inutile) che l asomma di lire 248 miliardi non può co-stituire uno stanziamento aggiuntivo ri-spetto ai fondi stanziati con la legge d ifinanziamento del piano quadriennale .

Ciò detto, signor Presidente, confermoil mio giudizio favorevole alla conversion ein legge del decreto-legge 8 gennaio 1981 ,n. 5, in quanto via obbligata - come te-

sté autorevolmente riconfermato dal presi-dente Francesco Forte - per evitare unasoluzione di continuità nell 'attività dell oente (Applausi al centro) .

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicarel'onorevole sottosegretario di Stato per l aindustria, il commercio e l'artigianato .

MAGNANI NOYA, Sottosegretario diStato per l'industria, il commercio e l 'ar-tigianato . Signor Presidente, onorevoli col-leghi, sono molto grata a coloro che, ne iloro interventi, hanno mantenuto l'atten-zione solo sul contenuto del disegno dilegge al nostro esame.

Credo infatti che tutta la serie di ar-gomenti che qui sono stati introdotti deb-bano avere una risposta in altra sede chenon sia quella relativa ad un provvedi-mento estremamente circoscritto, che hacome sue finalità solo quella di supera-re le difficoltà in cui il CNEN si viene atrovare, nonché l'inadeguatezza dei finan-ziamenti che lo stesso ente ha attualmen-te, con il rischio di paralisi già sottoli-neato dal relatore.

Sappiamo perfettamente che, nel casoin cui il disegno di legge non veniss eapprovato, ci troveremmo in una situazio-ne di chiusura di parecchi cantieri de lCNEN; in questo modo verrebbe disper-so un personale qualificato ; in altre paro-le ci troveremmo in una situazione d igrande difficoltà.

Per questi motivi il Governo raccoman-da la conversione in legge del decreto-leg-ge. Abbiamo la consapevolezza che il rifi-nanziamento del CNEN è collegato allelinee-guida dell'attività dell'ente medesimo .Per quanto riguarda il Governo - questoè stato già affermato al Senato - si èdisponibili all'approfondimento e all 'ag-giornamento delle linee-guida del CNEN .

Sappiamo che questi stanziamenti s icollegano alla riforma istituzionale de lCNEN che attualmente è all 'esame del Se-nato, in sede di Comitato ristretto, e ch eil Governo si augura possa essere appro-vata il più rapidamente possibile .

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

Tale riforma si collega a quel pian o

energetico di cui molto si è parlato in

quest'aula ; il finanziamento del CNEN, in-

fatti, non può che diventare un momento

di supporto del piano energetico . Ebbene,

io credo che se il piano energetico ancor a

non è stato discusso in tutta la sua am-piezza (le vicende del Governo hanno por-tato allo slittamento della presentazione

del piano stesso) si è però più volte af-fermato che tale piano sta per vedere

la luce e che i contenuti dello stesso non

rappresentano un rifacimento totale d i

quelle che erano le linee direttive del pia -no messo a punto dal precedente mini-

stro. Si tratta soltanto di rivedere in al-

cune parti un documento estremamente

importante sul quale veramente potranno

confrontarsi a fondo le linee della politica

energetica .Il Governo sottolinea con forza che è

necessario ridurre la dipendenza petroli-fera del nostro paese, così come è ne-cessario rivedere una politica che si è ba-sata sinora su un consumo petrolifero

estremamente ampio .

Tutto questo deve essere collegato conil potenziamento ed il cambiamento dellastruttura del CNEN, che dovrebbe assu-mere anche un nome nuovo per non ave-

re la caratteristica di stretta dipenden-za dal settore nucleare. Questo nuovo ente

dovrebbe avere una funzione importantis-sima all'interno di quella politica che ten-de ad una minore dipendenza dal petro-lio del nostro paese . I problemi che do-vrebbero seguire sono essenzialmente re-

lativi alla sicurezza; su questo concordo

con l'onorevole Forte che ha sottolineato

come questi problemi interessino sia colo-ro che accettano, comunque, una linea nu-cleare, sia coloro che questa linea avver-

sano; si tratta di problemi fondamental i

per la sicurezza, che debbono rappresen-tare l'obiettivo principale di qualsiasi azio-ne e di qualsiasi politica energetica de l

nostro paese .Questo nuovo ente dovrà cercare nuo-

ve tecnologie, dovrà porsi il problema del-

lo sviluppo delle fonti energetiche alter-

native e dell'uso razionale dell'energia;

queste sono le linee di fondo che dovrà

seguire. Come momento di supporto alpiano, riteniamo che sia necessario che

questo ente possa funzionare con l 'ampiez-za cui è chiamato pur dovendo far frontea compiti di tanta importanza. In questosenso, riteniamo che il provvedimento inesame sia estremamente urgente, proprioperché, qualora esso non venisse conver-tito in legge, ricadremmo in quella para -lisi cui si è accennato precedentemente .Con la riserva, quindi, di una più ampiadiscussione in sede di esame delle lineedel piano di politica energetica e restrin-gendo ora la valutazione a questo provve-dimento, di per sé limitato ma indispen-sabile per garantire il funzionamento diun ente primario nel settore della politica,energetica, il Governo raccomanda l'ap-provazione del presente disegno di leggedi conversione (Applausi) .

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degliarticoli . Do lettura dell'articolo 1 del dise-gno di legge, nel testo della Commissione,identico a quello del Senato :

È convertito in legge il decreto-legge8 gennaio 1981, n. 5, concernente assegna-zione al Comitato nazionale per l 'ener-gia nucleare di un contributo statale dilire 248 miliardi a completamento del fi-nanziamento delle attività per il 1980 e atitolo di anticipazione per il primo qua-drimestre del 1981 .

Tale assegnazione costituisce una anti-cipazione sulla somma che verrà stanziat acon la legge di finanziamento del CNENper il quinquennio 1980-1984 .

Avverto che gli emendamenti si inten-dono riferiti agli articoli del decreto-legge .Do quindi lettura degli articoli del decre-to-legge, ai quali sono riferiti gli emenda-mento che sono stati presentati .

ART. 1.

Per il completamento delle attività del -l'anno 1980 e a titolo di anticipazione perle attività del primo quadrimestre delloanno 1981 è assegnato al Comitato nazio-nale per l 'energia nucleare un contributodi 248 miliardi di lire di cui 23 miliardi

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destinati alle azioni di ricerca, sviluppo ,dimostrazione e promozione nel settoredelle fonti rinnovabili di energia e delrisparmio energetico.

ART. 2 .

All'onere di 248 miliardi di lire, deri-vante dall 'attuazione del presente decretoper l 'anno 1981, si provvede, quanto a li -re 65 miliardi, mediante riduzione dellostanziamento iscritto al capitolo 9001 del-lo stato di previsione del Ministero deltesoro per l 'anno finanziario 1980 e, quan-to a lire 183 miliardi, mediante riduzionedello stanziamento iscritto al predetto ca-pitolo 9001 dello stato di previsione delMinistero del tesoro per l'anno finanzia-rio 1981 .

Il ministro del tesoro è autorizzato adapportare, con propri decreti, le occorren-ti variazioni di bilancio.

Sono stati presentati i seguenti emen-damenti :

All'articolo 1 sostituire le parole da:248 miliardi di lire, sino alla fine, con l eseguenti : lire 21.666 .666.666 .

Conseguentemente all'articolo 2, primocomma, sostituire le parole : 248 miliardidi lire, con le seguenti: lire 21 .666.666 .66 6e sopprimere le parole da : quanto a lire65 miliardi sino a: 183 miliardi .

1 . 8 .CRIVELLINI E GLI ALTRI DEPUTAT I

DEL GRUPPO RADICALE .

All 'articolo 1 sostituire le parole : 248miliardi, con le seguenti : 65 miliardi .

Conseguentemente, sostituire il primocl ,nma dell'articolo 2 con il seguente :

All'onere di 65 miliardi di lire, deri-vante dall'attuazione del presente decretop r l'anno 1981, si provvede mediante ri-duzione dello stanziamento iscritto al ca-pitolo n. 9001 dello stato di previsione dell aspesa del Ministero del tesoro per l 'annofinanziario 1980 .

1 . 9 .CRIVELLINI E GLI ALTRI DEPUTATI

DEL GRUPPO RADICALE.

All 'articolo 1 sostituire le parole : 248miliardi, con le seguenti : 183 miliardi .

Conseguentemente, all'articolo 2, primocomma, sostituire le parole : 248 miliardicon le seguenti : 183 miliardi e sopprime-le parole da : quanto a lire 65 miliardi ,sino a: lire 183 miliardi .

1 . 10 .CRIVELLINI E GLI ALTRI DEPUTATI

DEL GRUPPO RADICALE.

All'articolo 1, aggiungere, in fine, il se-guente comma :

Il contributo di cui al primo commadeve essere impiegato anche per la defini-tiva chiusura dei progetti CIRENE ePEC.

1 . 12 .CRIVELLINI E GLI ALTRI DEPUTATI

DEL GRUPPO RADICALE.

All 'articolo 1, aggiungere, in fine, il se-guente comma :

Ivi contributo di cui al primo commadeve essere impiegato anche per la defini-tiva chiusura del progetto PEC .

1 . 13 .CRIVELLINI E GLI ALTRI DEPUTATI

DEL GRUPPO RADICALE .

L'onorevole Crivellini ha facoltà d isvolgerli .

CRIVELLINI . Signor Presidente, inten-do svolgere - se me lo consente - anchegli emendamenti Dis . 1. 1, Dis. 2. 2 eDis. 2. 3 .

PRESIDENTE. Sta bene, onorevoleCrivellini .

Ricordo che l'articolo 2 del disegnodi legge di conversione è del seguente

tenore :

Gli atti ed i provvedimenti adottati i napplicazione delle disposizioni del decreto-legge 21 giugno 1980, n . 269, restano validi

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anche ai fini degli atti e provvedimentiad essi conseguenti e conservano efficaci ai rapporti giuridici sorti sulla base dell estesse disposizioni .

Gli emendamenti che verranno illustra-ti dall'onorevole Crivellini sono del se-guente tenore :

Sopprimere il secondo comma .

Dis . 1. 1 .

CRIVELLINI E GLI ALTRI DEPUTATI

DEL GRUPPO RADICALE .

Sopprimere l'articolo 2 .

Dis. 2. 2 .CRIVELLINI E GLI ALTRI DEPUTATI

DEL GRUPPO RADICALE .

Sostituirlo con il seguente :

Il contributo di 260 miliardi di cui aldecreto-legge 21 giugno 1980, n . 269, nonconvertito in legge per decorrenza 'del ter-mine costituzionale, deve essere restituitodal CNEN entro trenta giorni dalla datadi pubblicazione della presente legge .

Dis . 2 . 3 .CRIVELLINI E GLI ALTRI DEPUTAT I

DEL GRUPPO RADICALE .

CRIVELLINI . Cominciando dagli emen-damenti all'articolo 1 del decreto, cioè daimiei emendamenti 1 . 8, 1. 9 e 1. 10, deb-bo dire che essi attengono sostanzialmen-te alla materia da me richiamata nel cor-so dello svolgimento della nostra pregiu-diziale di costituzionalità . Tendono quin-di ad eliminare alcune illegalità ed inco-stituzionalità nella copertura finanziaria :non tutte, evidentemente, perché ciò sa-rebbe possibile solo con la reiezione delprovvedimento, a prescindere dal meritodi esso. Il mio emendamento 1. 8 fa sal-vo lo stanziamento di 65 miliardi ridu-cendo il riferimento relativo all 'onere delprovvedimento ad un terzo, in considera-zione del fatto che siamo in regime diesercizio provvisorio . Il mio emendamento1 . 9 concerne un 'altra ipotesi, che sugge-

fisco al Governo: premesso che a nostroavviso la previsione relativa alla cifra 550miliardi si colloca, aI di fuori della Costi-tuzione, si suggerisce di utilizzare i 65miliardi di cui all'anno 1980. Il mio emen-damento 1 . 10 ricorda in sostanza ch enon è stato applicato l'articolo 10 dellalegge n . 468 per quanto riguarda i giàcitati 65 miliardi .

Passo ora agli emendamenti riferiti al-l 'articolo 2 del disegno di legge di con-versione. In sostanza, con questo artico-lo 2, il Governo ripropone la solita for-mula con cui vengono fatti salvi i rap-porti giuridici nati sulla base del vecchi odecreto, non convertito in legge. Essendoperò quel decreto-legge, a nostro avviso ,un semplice decreto-legge di finanziamen-to, questa formula non fa che convertirl oin legge non già entro i 60 giorni pre-scritti, ma entro circa 229 giorni ! È perquesto che ne chiediamo in prima istan-za la soppressione, mentre in secondaistanza proponiamo una formula diversa .Non è detto, infatti, che per tutti i de-creti scaduti debbano essere fatti salvigli effetti prodotti. Riteniamo più seri oche il CNEN restituisca i fondi che haricevuto in virtù di un decreto-legge chenon è stato convertito, lasciando al Go-verno la possibilità di decidere il confe-rimento di nuovi e maggiori stanziamenticon successivo, apposito provvedimento .Ecco il senso dei nostri emendamenti .

PRESIDENTE. Sono stati presentati iseguenti emendamenti, riferiti all'artico -lo 1 del decreto:

Sostituire le parole da : di cui 23 mi-liardi sino alla fine, con le seguenti : dicui 223 miliardi destinati alle azioni diricerca, sviluppo, dimostrazione e promo-zione nel settore della utilizzazione deirifiuti .

1 . 1 .GALLI MARIA LUISA.

Sostituire le parole da: di cui 23 mi-liardi sino alla fine, con le seguenti : dicui 223 miliardi destinati alle azioni di

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

ricerca, sviluppo, dimostrazione e promo-zione nel settore delle fonti solari .

1 . 2 .GALLI MARIA LUISA .

Sostituire le parole da: di cui 23 mi-liardi sino alla fine, con le seguenti : dicui 223 miliardi destinati alle azioni diricerca, sviluppo, dimostrazione e promo-zione nel settore delle fonti eoliche .

1 . 3 .GALLI MARIA LUISA.

Sostituire le parole da: di cui 23 mi-liardi sino alla fine, con le seguenti : di

cui 223 miliardi destinati alle azioni diricerca, sviluppo, dimostrazione e promo-zione nel settore delle fonti geotermiche .

1 . 4 .GALLI MARIA LUISA .

Sostituire le parole da: di cui 23 mi-liardi sino alla fine, con le seguenti: dicui 223 miliardi destinati alle azioni d iricerca, sviluppo, dimostrazione e promo-zione nel settore delle fonti idriche.

È stato altresì presentato il seguenteemendamento, riferito all'articolo 2 del di-segno di legge di conversione :

Sopprimere l'articolo 2.

Dis . 2 . 1 .GALLI MARIA LUISA .

L'onorevole Maria Luisa Galli ha facol-tà di svolgerli .

GALLI MARIA LUISA . Ritiro quest iemendamenti, signor Presidente, mantenen-do soltanto sul mio emendamento Dis.2 . 1, che mi riservo di illustrare .

PRESIDENTE. È stato infine presentatoil seguente emendamento :

Aggiungere il seguente comma:

Il contributo di cui al primo commadeve essere impiegato anche per la defi-nitiva chiusura del progetto CIRENE .

1 . 11 .BONINO E GLI ALTRI DEPUTATI

DEL GRUPPO RADICALE .

1 . 5 .GALLI MARIA LUISA.

L'onorevole Bonino, o altro cofirmata-rio, ha facoltà di svolgerlo.

Sostituire le parole da : di cui 23 mi-liardi sino alla fine, con le seguenti : dicui 223 miliardi destinati alle azioni diricerca, sviluppo, dimostrazione e promo-zione del settore relativo alla sistemazionedelle scorie .

1 . 6 .

GALLI MARIA LUISA .

Sostituire le parole da: di cui 23 mi-liardi sino alla fine, con le seguenti : dicui 223 miliardi destinati alle azioni diricerca, sviluppo, dimostrazione e promo-zione del settore del risparmio energeticoe, in particolare, nel settore della distribu-zione dell'energia elettrica .

1 . 7 .GALLI MARIA LUISA.

BONINO. Lo do per svolto, signor Pre-sidente.

PRESIDENTE . L'onorevole relatore hafacoltà di esprimere il parere della Com-missione sugli emendamenti presentati .

FIORET, Relatore . Signor Presidente ,la Commissione esprime parere contrarioagli emendamenti Crivellini 1. 8, 1. 9 e1 . 10, con le motivazioni svolte stamanie che sono state alla base della reiezionedelle pregiudiziali di costituzionalità .

Per quanto riguarda gli emendamentiCrivellini 1 . 12 e 1 . 13 e Bonino 1 . 11, in-vito i colleghi del gruppo radicale a riti-rarli perché potranno essere oggetto didiscussione nel momento in cui si esami-nerà il disegno di legge n . 2324 ; pertanto,

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

respingerli oggi potrebbe costituire un mo-tivo di preclusione per una discussionepiù ampia e più serena .

Per quanto riguarda gli emendamential disegno di legge di conversione Crivel-lini Dis . 2. 1, Dis. 2. 2 e Dis. 2. 3 e GalliMaria Luisa Dis. 2. 1 la Commissioneesprime parere negativo per le stesse con-siderazioni svolte circa gli emendamentipresentati agli articoli del decreto-legge.

PRESIDENTE. Il Governo ?

MAGNANI NOYA, Sottosegretario diStato per l 'industria, il commercioe l'artigianato . Il Governo concordacon il parere espresso dal relato-re e invita i presentatori a ritira-re gli emendamenti Crivellini 1 . 12 e 1 . 13e Bonino 1 . 11 .

PRESIDENTE. Onorevole Bonino,mantiene il suo emendamento 1 . 11 e gl iemendamenti Crivellini 1 . 12 e 1 . 13, dicui è cofirmataria, non accettati dallaCommissione né dal Governo ?

BONINO. Signor Presidente, credo dipoter accettare l'invito che mi è statorivolto dal relatore e dal Governo, matemo che sarà semplicemente un modoper ritardare la reiezione di questi emen-damenti . Però, accogliendo l'invito ad unavalutazione più serena e più complessivadell'intera questione, ritengo di ritirare que-sti emendamenti al fine di ripresentarl iin occasione della discussione del dise-gno di legge n . 2324.

Ribadendo la necessità di una più ap-profondita riflessione e discussione del di-segno di legge n. 2324, credo che sia pertutti più opportuna la conclusione dell'ite rdi questo in Assemblea .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti .Onorevole Crivellini, mantiene i suoi

emendamenti 1 . 8, 1 . 9 e 1. 10, non ac-cettati dalla Commissione né dal Go-verno ?

CRIVELLINI . Sì, signor Presidente.

PRESIDENTE. Pongo in votazione loemendamento Crivellini 1 . 8, non accettatodalla Commissione né dal Governo.

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Cri-vellini 1 . 9, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamento Cri-vellini 1 . 10, non accettato dalla Com-missione né dal Governo.

(È respinto) .

Passiamo ora agli emendamenti agli ar-ticoli del disegno di legge di conversio-ne. Pongo in votazione l'emendamento

Crivellini Dis. 1. 1., non accettato dallaCommissione né dal Governo.

(È respinto) .

Pongo in votazione l'articolo 1 del di-segno di legge di conversione.

(È approvato) .

Resta da esaminare l'emendamento al -

l'articolo 2 del disegno di legge Galli

Maria Luisa Dis . 2. 1 .

L'onorevole Galli ha facoltà di illu-strarlo .

GALLI MARIA LUISA. Vorrei far no-tare che lo stesso articolo compare nel

disegno di legge n . 2324 in corso di esa-me presso la Commissione industria, edanche in una migliore formulazione, inquanto si dice in esso che « Restano va-

lidi gli atti ed i provvedimenti, compresigli impegni di spesa e i pagamenti, adot-tati in applicazione del tdecreto4egge 2 1giugno 1980, n . 269, il cui onere resta im-putato all'autorizzazione di spesa previst adalla presente legge » .

Ci troviamo allora in questa stranasituazione: al Senato sono stati approvatisia l 'articolo 4 del disegno di legge 2324 ,sia l 'articolo 2 del disegno di legge 1325 ,

che riguardano la stessa materia, vale a

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VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

dire i rapporti che si sono venuti a crea-re prima della decadenza del decreto-leggedel 21 giugno .

Ritengo che sarebbe senz 'altro megliolasciare questa disposizione nel testo de ldisegno di legge in esame, per motivi d iorganicità e di indicazione della copertu-ra. Non sarebbe invece costituzionalmen-te corretto lasciare questa norma nel de-creto-legge. La regolamentazione dei rap-porti nati da un decreto non convertitoavrebbe dovuto essere prevista in un ap-posito disegno di legge. I termini peril decreto-legge sono infatti di 60 gior-ni, mentre non ne esistono per il disegn odi legge.

Prevedere una disposizione di quest ogenere nel testo di un decreto costituisceda parte del Governo una forzatura ne iconfronti del Parlamento : si fa passaresurrettiziamente, ed è già accaduto in al -tre 'occasioni simili a questa, una materiache non dovrebbe passare con questo stru-mento. Non lo ritengo costituzionale, no nlo ritengo certamente corretto . La suacollocazione più corretta è dunque, co-me dicevo, nel disegno di legge attual-mente in esame presso la Commissione in-dustria, il 1325 .

La soppressione di questo articolo nonpreclude l 'approvazione del disegno di leg-ge, perché si tratta di altra materia, cioèdei rapporti nati da un decreto non con-vertito.

PRESIDENTE. Dobbiamo allora proce-dere alla votazione degli identici emenda-menti Galli Maria Luisa Dis . 2. 1 e Cri-vellini Dis. 2 . 2, entrambi soppressivi del -l 'articolo 2.

Pongo in votazione questi emendamen-ti, non accettati dalla Commissione, nédal Governo .

(Sono respinti) .

Sull 'emendamento Crivellini Dis . 2 . 3 ,ha chiesto di parlare per dichiarazione divoto l 'onorevole Staiti di Cuddia delleChiuse. Ne ha facoltà .

STAITI DI CUDDIA DELLE CHIUSE. Si-

gnor Presidente, approfitterò della dichia-razione di voto su quest'emendamento an-che per esprimere la posizione del nostro

gruppo sull'articolo 2 e sul complesso del

provvedimento.Ho notato come vi sia stata da parte

di tutti gli oratori della maggioranza in-tervenuti e da parte del Governo la preoc-cupazione di sottolineare che il decreto-

legge in fondo tratta una materia estrema-

mente limitata, sulla quale non era il ca-so di aprire una discussione di carattere

più ampio e generale, che investisse la po-litica e l'esistenza del CNEN e in manie-ra più ampia la stessa politica energetic a

nel nostro paese.Questa mi è sembrata una preoccupa-

zione alquanto strana, perché, come è sta-to già ricordato, la Camera non ha molteoccasioni per poter discutere della poli-tica energetica e gli scopi e le finalità del

CNEN. Vi è una assoluta latitanza, ormai

da molti anni, da parte del Governo; vi è

uno strano gioco da parte di molte forze

politiche, volto a non affrontare il nodo

della politica energetica nel nostro paese :

nodo, a nostro parere, fondamentale, sul

quale si gioca la stessa possibilità di svi-luppo del paese, con le conseguenze che i l

collega Martinat ha ricordato nel suo in-tervento .

Il CNEN è rimasto in regime di proro-

gatio del suo consiglio di amministrazione

per ben tre anni, e solo alla fine del 1980

si è provveduto al rinnovo di quel consi-

glio. Vorrei ricordare che nel frattemp o

si è dato l'avvio a dei programmi i più

strani e i più costosi, che secondo le sti-me che vengono dagli stessi esponenti del -

la magistratura costano 10 volte più di

quello che era stato previsto .

Voglio anche sottolineare che vi è sta-ta una enunciazione pochi minuti fa, da

parte del sottosegretario Magnani Noya,

nel senso che il CNEN dovrebbe addirit-tura modificare il proprio nome, dedican-

dosi più che all 'energia nucleare alla ricerca

e allo sviluppo delle fonti alternative . Ci

pare abbastanza evidente che lo stato di

confusione regna sovrano nel Governo e

nella maggioranza . Mentre si dice di voler

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VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

affidare al CNEN, attraverso un pianoquinquennale e uno stanziamento di circa3 mila miliardi, compiti di un certo tip oper arrivare allo sviluppo della fonte nu-cleare in Italia, nello stesso tempo si sna-tura la finalità del CNEN, indirizzandoloa studi e ricerche verso altri campi, ch esono perfettamente legittimi in un quadropiù generale di politica energetica, cheperaltro allo stato attuale dei fatti asso-lutamente manca .

Allora si abbia il coraggio da parte de lGoverno di presentare un piano energe-tico, sul quale la Camera possa discutere ,magari con la creazione di una agenzia, o ,come preferiremmo noi, di un alto com-missariato per l'energia . Chi vi parla nonè un antinucleare, anzi - lo dico a titolopersonale, ma con molta fermezza - èun sostenitore dell'energia nucleare, e ad-dirittura ritiene che la firma del trattatodi non proliferazione nucleare, da partedell'Italia, ci abbia posto in una condizio-ne di inferiorità tecnologica nei confront idi altri paesi, inferiorità che abbiamo pa-gato, stiamo pagando e pagheremo sempredi più per il futuro.

Se non cogliamo dunque queste occa-sioni, anche di un decreto limitato, pe rporre sul tavolo il nodo della politica ener-getica in Italia, rischiamo di non affron-tare mai il problema. Se è vero che que-sta mattina, anche per sollecitazione dicolleghi di altri gruppi, si è detto che ilpiano quinquennale e lo stanziamento re-lativo probabilmente è meglio che venga -no in Assemblea, vi era stato però il ten-tativo di ridurre questa fondamentale di-scussione in Commissione, che è una cas-sa di risonanza estremamente più limita-ta dell'aula .

Queste le ragioni che ci spingono avotare contro la conversione di questodecreto, a votare contro questo sistema ,a condannare questo sistema ; perché ciè parso che la onorevole Magnani Noyasia stata un po' come Alice nel paese del -le meraviglia, sbalzata in un posto indub-biamente molto importante, ma sulla cu icompetenza forse ci sarebbe molto da di -re, che ha frustrato la possibilità di pro-seguimento degli studi e delle realizzazio -

ni in campo nucleare da parte del CNEN ,il cui presidente fino a poco tempo faera uno dei più convinti assertori di unapolitica non nucleare. Siamo arrivati inItalia anche a questo assurdo: che il pre-sidente del CNEN sia colui che ha più d ialtri sabotato la politica in campo ener-getico nucleare del nostro paese. Ecco leragioni di carattere politico, di caratteremetodologico, ma soprattutto di caratteresostanziale per le quali noi non vediam oancora concretarsi un programma energe-tico nazionale, e quindi cogliamo quest aoccasione per sottolineare il fatto e pe rdare il nostro voto negativo sul provve-dimento .

PRESIDENTE. Non essendovi altre di-chiarazioni di voto, pongo in votazione

l'emendamento Crivellini Dis . 2 . 3, nonaccettato dalla Commissione né dal Go-verno.

(È respinto) .

Pongo in votazione l'articolo 2 del di -segno di legge nel testo della Commis-

sione.

(È approvato) .

Il disegno di legge sarà votato a scru-tinio segreto nel prosieguo della seduta .

Seguito della discussione del disegno d i

legge: Conversione in legge del decre-

to-legge 8 gennaio 1981, n. 4, concer-

nente differimento di taluni termin i

previsti in materia di urbanistica e

nella realizzazione di opere pubbliche

e di edilizia residenziale (2256).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recail seguito della discussione del disegno d ilegge : Conversione in legge del decret alegge 8 gennaio 1981, n . 4, concernentedifferimento di taluni termini previsti inmateria di urbanistica e nella realizzazio-ne di opere pubbliche e di edilizia resi-denziale .

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

Come la Camera ricorda, nella sedutadi ieri si è conclusa la discussione sullelinee generali .

Passiamo all 'esame dell 'articolo unicodel disegno di legge, nel testo della Com-missione identico a quello del Governo :

« È convertito in legge il decreto-legge8 gennaio 1981, n. 4, concernente differi-mento di taluni termini previsti in mate -ria di urbanistica e nella realizzazionedi opere pubbliche e di edilizia residen-ziale » .

Darò lettura dell 'articolo due del de-creto legge al quale è stato presentat oun emendamento :

« L 'efficacia delle norme di cui al quar-to e quinto comma dell 'articollo 1 dellalegge 3 gennaio 1978, n . 1, è prorogatafino al 31 dicembre 1983 .

Il termine del 31 dicembre 1980, pre-visto dal quarto comma dell 'articolo 18della legge 5 agosto 1978, n. 457, per lalocalizzazione degli interventi assistiti dalcontributo di cui al primo comma del-l'articolo medesimo per una quota noninferiore al 75 per cento nelle aree inesso indicate, è prorogato al 31 'dicem-bre 1981 .

Il termine iniziale 'di cui all'ultim ocomma dell 'articolo 18 della legge 5 ago -sto 1978, n. 457, è fissato al 1° gennai o1982 » .

L 'emendamento è 'il seguente :

Al secondo comma, dell'articolo 2 deldecreto-legge aggiungere, in fine, l eparole : per gli interventi relativi ai fi-nanziamenti del primo e del secondo bien-nio di attuazione della legge 5 agost o1978, n . 457.

2. 1 .

BETTINI, CIUFFINI, ALBORGHETTI ,

CORRADI, DE CARO, TOZZETTI ,

CASTOLDI, BONETTI MATTINZO-

LI, GEREMICCA, FACCHINI .

Sono stati altresì presentati i seguenti

emendamenti agli articoli del disegno di

legge di conversione :

Dopo l'articolo unico, aggiungere i se-

guenti :

ART. 1-bis .

In tutti i comuni con popolazione su-periore a ventimila abitanti sono istituite

commissioni comunali per la graduazion e

dei provvedimenti di rilascio degli immo-

bili . Tali commissioni sono composte dal

sindaco, o da un suo delegato, che le pre-siede, da un magistrato della pretura di

competenza, dal giudice conciliatore di

competenza, da un rappresentante delle

organizzazioni sindacali dei conduttori, da

un rappresentante delle organizzazioni sin-

dacali dei lavoratori . Le commissioni prov-

vedono a graduare l'effettuazione dei prov-vedimenti di rilascio, in modo che la loro

esecuzione avvenga in presenza di una ade-

guata soluzione alloggiativa alternativa pe r

il conduttore .

Dis . 1 . 01 .CRUCIANFLLI, CATALANO, MILANI,

GIANNI, CAFIERO, MAGRI.

ART. 1-ter .

I sindaci dei comuni sul cui territori o

l'esecuzione dei provvedimenti di 'rilasci odi immobili è tale da configurare, anchein relazione al complesso della situazione

abitativa e del cielo edilizio, una situa-zione d'emergenza grave e turbativa del -

l'ordine pubblico possono procedere, co n

ordinanza, all'occupazione temporanea diurgenza per quattro anni di appartamentisiti nel territorio comunale che non ri-sultino occupati dai proprietari o da ter-zi con contratto scritto di locazione ealla loro assegnazione a cittadini sottopo-sti a provvedimenti esecutivi di rilascio .

Dis . 1 . 02 .CRUCIANELLI, CATALANO, MILANI ,

GIANNI, CAFIERO, MAGRI.

Atti Parlamentari

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

ART . 1-quater.

La casistica per il rilascio dell'immo-bile, prevista dall'articolo 59 della legge27 luglio 1978, n. 392, è sostituita dalla« giusta causa » così definita :

a) quando il locatore offre al con-duttore un altro alloggio idoneo sito nel-lo stesso comune e con le stesse caratte-ristiche abitative per il quale sia dovutoun canone di locazione non superiore alcanone del precedente 'immobile ;

b) quando il locatore dimostra l 'ur-gente ed improrogabile necessità, verifica-tasi dopo la costituzione del contratto lo-catizio, di utilizzare l 'immobile per sé ,per il coniuge o per i propri parenti d iprimo grado in linea retta;

c) quando l'immobile locato è com-preso in un edificio gravemente ,danneg-giato che debba essere ricostruito, de lquale debba essere garantita la stabilità ,e la permanenza del oonduttore renda im-possibili i lavori . L'accertamento della ne-cessità dello sgombero è demandata, sen-tite le parti, all 'ufficio tecnico erariale ;

e) quando il proprietario intenda de-molire o trasformare l'immobile locato esia necessario alo sgombero del condutto-re. La necessità dello sgombero è deman-data, sentite le parti, all 'ufficio tecnicoerariale ;

f) quando il conduttore può dispor-re nello stesso comune di altro alloggioidoneo alle proprie esigenze familiari edi lavoro .

Nelle ipotesi di cui alle lettere c) e d) ,è necessario il possesso della concessioneedilizia il cui rilascio è subordinato allastipula di una convenzione, con la qual eil proprietario si impegna al mantenimen-to della destinazione d'uso e al ripristinodel rapporto locativo .

Ove il proprietario nel proporre azio-ne di rilascio per giusta causa ricorra adichiarazioni mendaci è punito ai sens idell 'articolo 483 del codice penale, appli-candosi in ogni caso le sanzioni di cui

all'articolo 60 della legge 27 luglio 1978 ,

n . 392.

Dis. 1. 03.

CRUCIANELLI, CATALANO, MILANI ,

GIANNI, CAFIERO, MAGRI .

ART. 1-bis .

Il termine di 12 mesi di cui al primocomma dell 'articolo 56 della legge 27 lu-glio 1978, n . 392, è elevato a 30 mesi esi applica, oltre che ai casi eccezionalidi cui al comma stesso, quando il con-duttore sottoposto a provvedimento di ri-lascio non dispone, nel comune di resi-denza o in un comune limitrofo, di u naltro alloggio .

Se al momento dell 'entrata in vigoredella presente legge è già stata fissata l adata di esecuzione del rilascio, su istanzadel conduttore da presentarsi entro trentagiorni dall'entrata in vigore della leggestessa, il giudice decide entro sessantagiorni sull 'istann medesima, e può fissareuna nuova data di esecuzione in relazioneai programmi abitativi comunali .

Le disposizioni di cui ai commi prece -denti e quelle di cui al primo commadell 'articolo 56 della legge 27 luglio 1978,

n . 392, si applicano anche alle convalid edi licenza per finita locazione, per le qua-li i termini previsti nelle disposizionistesse decorrono dalla scadenza contrat-tuale .

Dis. 1 . 04.CRUCIANELLI, CATALANO, MILANI ,

GIANNI, CAFIERO, MAGRI.

Dopo l 'articolo 1, aggiungere i se-guenti :

ART . 1-bis .

Il termine di dodici mesi di cui al pri-mo comma dell'articolo 56 della legge 27

luglio 1978, n. 392, è elevato a ventiquat-tro mesi e si applica, oltre che ai casi ec-cezionali di cui al comma stesso, quandoil conduttore sottoposto a provvedimentodi rilascio non dispone, nel comune di re-sidenza o in un comune limitrofo, di unaltro alloggio .

Atti Parlamentari

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VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

Se al momento dell'entrata in vigoredella presente legge è già stata fissata ladata di esecuzione del rilascio, su istanzadel conduttore da presentarsi entro trentagiorni dall 'entrata in vigore della leggestessa, il giudice decide entro i succes-sivi sessanta giorni sull 'istanza medesima ,e può fissare, anche in relazione ai pro -grammi abitativi, una nuova data di ese-cuzione alle condizioni ed entro i termin istabiliti nel primo comma . Il rilascio nonpuò essere eseguito prima della decision edel giudice sulla istanza del conduttore .

Le disposizioni di cui ai commi prece -denti e quelle di cui al primo comma del-l'articolo 56 della legge 27 luglio 1978 ,

n. 392, si applicano anche alle convalidedi licenza per finita locazione, per le qua -li i termini previsti nelle disposizioni stes-se decorrono dalla scadenza contrattuale.

Dis . 1. 05 .

RICCI, CIUFFINI, ALBORGHETTI ,

CORRADI, TOZZETTI, DE CARO,

GEREMICCA, FACCHINI, BETTI-

NI, RosslNO .

ART. iter.

Nelle regioni Basilicata e Campani al 'esecuzione dei provvedimenti di rilasciodi immobili è sospesa fino al 31 dicembre1981 .

Dis. 1 . 06 .

RIccI, CIUFFINI, ALBORGHETTI,

CORRADI, TOZZETTI, DE CARO ,

GEREMICCA, FACCHINI, BETTI-

Nl, RosSINO.

Onorevoli colleghi, vorrei fare una pre-cisazione . Vi sono taluni emendamentisia in questo provvedimento sia nel suc-cessivo che la Presidenza non ritiene dipoter dichiarare ammissibili, in quantoesorbitano dal tema dei decreti-legge inquestione .

GUARRA. Finalmente si legifera comesi deve !

PRESIDENTE . Vorrei anche richiamareun momento l'attenzione dei colleghi aquanto i colleghi stessi più volte, sia inoccasione di discussione di disegni di leg-ge di conversione, come in questo mo-mento, sia in occasione della discussionedel bilancio interno della Camera, ripren-dendo temi di natura costituzionale o in-terpretazione dei medesimi, hanno detto,un po' da tutte le parti, su un piano ,vorrei dire, di richiamo sia per il Governoper quanto riguarda l'applicazione serena ,ma seria, della norma costituzionale, si aper il Parlamento stesso che, medianteemendamenti, ha spesso stravolto la ma-teria inizialmente oggetto del decreto-leg-ge. Pertanto, avvalendomi del potere-do-vere conferitomi dall'articolo 89 del rego-lamento indicherò quali sono gli emen-damenti ritenuti inammissibili .

Chiedo ai presentatori la massimacomprensione e la chiedo anche al Go-verno già fin d'ora perché sul provvedi-mento successivo dovrò dichiarare - malo farò al momento opportuno - nonammissibile per le stesse ragioni uno di

questi emendamenti . Per quanto riguardaquesto provvedimento ritengo ammissibi-le l'emendamento Bettini 2. 1, non am-missibili gli articoli aggiuntivi Crucianell i

Dis. 1 . 01, Dis . 1 . 02 e Dis. 1 . 03.

Per quanto riguarda gli analoghi arti -coli aggiuntivi Crucianelli Dis. I . 04 eRicci Dis. 1 . 05 ritengo inammissibile l aseconda parte del primo comma di en-trambi, dalle parole « e si applica oltre

che ai casi . . . » alla fine del comma .

Ritengo ammissibile l'emendamento

Ricci Dis . 1 . 06, che è quello che prevedeuna sospensione nell'esecuzione degli sfrat-

ti nelle regioni Basilicata e Campania :non è il caso neanche di dire quali solole ragioni che ispirano questo emenda-mento .

Ho fatto questa premessa, onorevoli

colleghi, solo per ragioni di chiarezza.

Data l'importanza della questione ri-tengo opportuno di avvalermi della facol-tà, di cui all'articolo 45 del regolamento ,di concedere la parola ad un oratore per

gruppo.

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— 26406 —

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VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

LABRIOLA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

LABRIOLA. Signor Presidente, devo su-bito dire con altrettanta chiarezza cheapprezziamo molto l'orientamento di mas-sima, a prescindere dalle singole decisio-ni, che il Presidente ha esposto : final-mente siamo in grado di applicare unacorrezione ad un andamento libero, so-prattutto in materia di conversione didecreti-legge ; il che, a nostro avviso, au-menta l'autorità politica e regolamentar edi chi chiede che il Governo limiti il ri-corso alla decretazione d 'urgenza.

Indubbiamente la connessione dell'og-getto diventa una discriminante insupera-bibile: non si può in modo surrettizio in-trodurre materie non comprese nell'ogget-to del decreto-legge, perché questo impli-cherebbe l'aggiungersi dello straripament odel Parlamento allo straripamento del Go-verno .

Devo dire però che, data la naturadella materia in discussione, che si con-nette a questioni socialmente assai impor-tanti, il gruppo socialista, intanto, inten-tde conoscere quali assicurazioni darà i lGoverno su questa materia . Comunque ,fin da questo momento, noi dichiariam ola nostra intenzione, politica e legislativa ,di sollecitare al Governo, in merito all oscaglionamento degli sfratti, un provvedi-mento legislativo ad hoc (noi Io preferi-remmo) in termini molto brevi ; ma, sequesto nello spazio di uno o due setti -mane non fosse possibile per una qual-siasi ragione, noi fin d 'ora dichiariamo lanostra intenzione di presentare, insiem econ altri gruppi, una proposta di leggeal fine di regolare la materia in que-stione.

Questa è una dichiarazione di carat-tere generale, che naturalmente non esclu-de su singole questioni una valutazion edi merito, nel quadro però di un apprez-zamento dell'orientamento presidenzial eche ci è stato prima manifestato; orien-tamento da incoraggiare e da osservarenel futuro con sempre maggior rigore .

RODOTA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà.

RODOTA. Signor Presidente, anch'ioritengo che lei abbia posto all 'attenzionedella Camera un problema reale . Ritengoperò che rispetto a tale questione debba-no essere fatti due rilievi di ordine gene-rale e un rilievo specifico, relativo agliemendamenti che lei ha ritenuto di pote rgiudicare ammissibili e a quelli invece cheha giudicato inammissibili .

Il primo dei rilievi di carattere gene-rale riguarda una questione sulla qualeha già richiamato l 'attenzione il collegaLabriola : la materia in questione è indub-biamente contrassegnata da un uso (maquesto è un eufemismo) assolutamenteabnorme, da parte del Governo, dellostrumento del decreto-legge. Questionevecchia, tante volte discussa in quest 'aulae che ha avuto conseguenze gravi, anchesul procedimento di conversione, perchéle indubbie storture che si sono deter-minate nell'ambito del procedimento diconversione, per chiunque abbia seguitola storia del fenomeno della decretazioned'urgenza, sono strettamente connesse almodo in cui il Governo ha ritenuto didover far uso dello strumento della de-cretazione d 'urgenza. Per cui si è giuntiperfino a teorizzare (e non da parte disettori marginali della dottrina) che citrovavamo di fronte soltanto ad una sortadi iniziativa legislativa rafforzata, per cui ,in assenza di altri strumenti, il Govern osi garantiva per tal via una maggiore ra-pidità della decisione da parte del Parlamento .

Se questi sono i dati, di fatto e isti-tuzionali, mi pare che porre unilateral-mente il problema di ricondurre nell 'al-veo naturale il problema della decreta-zione d'urgenza non sia la via, oggi pro-ponibile. Perché se, come di fatto accade,ci troviamo di fronte ad una sorta di ini-ziativa legislativa rafforzata, il principio- per altro corretto in presenza di unuso corretto dello strumento del decreto-legge - che vorrebbe ristretto all'oggett ol'intervento emendativo dei parlamentari

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

viene meno quando viene meno il presup-posto fondamentale e non si può quindifare richiamo alla limitatezza dell 'oggetto .

In altre parole, si è venuto stabilend oun equilibrio istituzionale di fatto cheoggi riterrei pericoloso turbare, perchénon avremmo la conseguenza indicata dalcollega Labriola (sarebbe questo un ri-chiamo al Governo perché faccia un us opiù corretto del decreto-legge), ma esat-tamente la conseguenza contraria, perch ésarebbe un incentivo per il Governo a dusare lo strumento del decreto-legge, ne lmomento in cui venisse meno questo stru-mento di riequilibrio da parte della Ca-mera che è costituito dal potere diemendare.

In altri termini, ci troveremmo in pre-senza di un Governo che avrebbe la si-curezza dell 'ammissibilità di emenda-menti che siano al di là dello stretto am-bito disegnato dal decreto-legge e daciò trarrebbe ulteriore incentivo all'usodello strumento della decretazione d'ur-genza. E a tutt 'oggi manca una qualsias iassicurazione del Governo in questa ma-teria. Sono anni, nei programmi e nelledichiarazioni e nelle lettere inviate dal Go-verno, che viene assicurato un contenimentodell'uso dello strumento della decreta-zione d 'urgenza, ma puntualmente, in con-creto, si comporta poi in modo del tuttocontrario .

In presenza di questo dato, introdur-re una regolamentazione del tipo che oggila Presidenza propone mi pare che si ainopportuno. Vorrei aggiungere che, inquesta situazione, è comprensibile l'inter-vento emendativo da parte dei parlamen-tari nella forma che si è espressa. Perchénon dobbiamo dimenticare che, per di-chiarazione dello stesso Governo, una se-rie di interventi riguardanti il punto spe-cifico del decreto-legge (piano decennale )e interventi in materia di rilascio di im-mobili ed equo canone sono stati consi-derati come un tutt'uno; e il Governointerviene ora soltanto in una direzionee lascia invece giacere da molto tempole iniziative che avrebbe dovuto prenderenelle altre .

Ecco allora la spiegazione di un in-tervento emendativo sulla prima ed uni-ca iniziativa che il Governo ha assunto .E questa è la seconda questione di or-dine generale.

Quanto poi al criterio scelto, non com-prendo (se non con una valutazione chepersonalmente condivido : la gravità dellasituazione nelle regioni terremotate) per-ché sia stato dichiarato ammissibile loemendamento Ricci Dis . 1 . 06 e non altri .Perché se il criterio è quello dell'oggetto,l 'emendamento Ricci Dis . 1. 06 riguardalo stesso oggetto degli emendamenti pre-cedenti, cioè, provvedimenti in materia d irilascio degli immobili . O sono tutti am-missibili, o sono tutti inammissibili !

Anche a nome del mio gruppo, chie-do che di questo argomento, datane l adelicatezza, si tratti in altro momento edin sede diversa, affrontando la discipli-na del procedimento di conversione in leg-ge senza anticipare ora decisioni che po-trebbero essere per qualche verso trau-matiche, e per qualche altro verso suscet-tibili di influire in maniera non positivasulle decisioni successive da prendere (Ap-plausi dei deputati della sinistra indipen-dente) .

GUARRA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

GUARRA. Signor Presidente, mi scus oinnanzitutto se con un'interruzione ho ri-marcato l'annunzio che ella stava 'dandoall'Assemblea in ordine alla non ammissi-bilità di alcuni emendamenti concernent imateria diversa da quella oggetto del di -segno di legge di conversione, presentat odal Governo in materia urbanistica. In

cortese polemica con il professor Rodotà ,dirò subito che i suoi argomenti non ciconvincono: egli sosterrebbe che ad unascorrettezza legislativa del Governo, l'As-semblea dovrebbe rispondere con altra emaggiore scorrettezza, introducendo altriargomenti ! Se l'Assemblea ritiene che i lGoverno abusi della decretazione d 'urgen-za, non deve fare altro che respingere i

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decreti dal Governo presentati per la con-versione in legge .

Non vi è dubbio che quello degli sfrat-ti sia un problema oggi assillante, cheindubbiamente va affrontato e risolto da lParlamento; ma, secondo me, non è que-sto il momento per la relativa discussione .La materia urbanistica, cioè la proroga d ialcuni termini per l 'esecuzione di operepubbliche, non ha nulla da spartire congli sfratti . Il problema degli sfratti è con-nesso a quello dell 'equo canone perché in-dubbiamente, soprattutto da parte dellamaggioranza e da parte dei fautori dellalegge sull'equo canone, venne offerto inParlamento al giudizio della pubblica opi-nione come corrispettivo a questa regola-mentazione obbligatoria della remunerazio-ne della locazione, la libera contrattazio-ne in materia, cioè la libertà delle loca-zioni . Ora, non vi è dubbio che una cosaè la locazione, ed altra cosa è l 'esecuzionedello sfratto; attraverso il blocco deglisfratti, tuttavia, si vuole riproporre nuo-vamente il blocco delle locazioni ! E unargomento da affrontare non in questomomento, ma in un altro momento, che c iauguriamo giunga il più rapidamente pos-sibile .

Fanno eccezione le regioni Basilicata eCampania, dove il terremoto ha sconvol-to l 'ordine stabilito dalla legge sull 'equocanone. Merita pertanto apprezzamento loemendamento Ricci dis . 1 . 06 che tende aprorogare i termini relativamente alle dueregioni suddette .

PADULA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

PADULA. Esprimiamo apprezzamentoper la decisione assunta dalla Presidenz ama, se fosse consentito rafforzare questoindirizzo, direi che gli analoghi articoliaggiuntivi Crucianelli dis . 1 . 04 e Ricci dis .1 . 05 possono essere ricondotti nell 'ambitodei criteri che il Presidente ha dichiaratodi voler applicare ai sensi dell'articolo 89del regolamento.

Sappiamo quanto sia controversa l aquestione dell'emendabilità dei decreti-legge

in fase di conversione e sarebbe sugge-stivo - anche se non è questa la sede -raccogliere gli spunti che, spingendo allimite del paradosso il ragionamento, so -no stati accennati dal collega Rodotà .

Però, su un punto la Presidenza dellaCamera è sempre stata ferma e costante,nel tenere cioè definita la linea di demar-cazione tra la competenza edilizia – siste-maticamente attribuita alla Commissionelavori pubblici, come è avvenuto ancheper questo decreto – e la competenza inmateria di affitti e di equo canone, che èsempre stata attribuita alla Commissionegiustizia . Le considerazioni di opportunitàpolitica, che consigliano di affrontare se-paratamente questo argomento, sono stategià fatte da noi presenti, in seno al Comita-to dei nove, ai presentatori di quest iemendamenti. Ci auguriamo perciò che ,rafforzati dai propositi del Governo, i pre-sentatori degli stessi possano raccoglierel'invito per un autonomo ritiro delle loroproposte. Sotto il solo profilo formale c ipermettiamo di sostenere che, oltre la ma-croscopica estensione di materia, prevista

nella seconda parte del primo comma del-l'articolo aggiuntivo Crucianelli dis . 1 . 04,che il Presidente ha già dichiarata inam-missibile, anche il riferimento alla Ma-teria degli sfratti nel suo complesso deveessere, a nostro avviso, ritenuto non con-cernente la materia oggetto di questoprovvedimento.

Vorrei ribadire, come ho già detto ne lComitato dei nove, che da parte del grup-

po della democrazia cristiana esiste l'im-pegno perché, o su iniziativa del Gover-

no o in maniera autonoma, si possa rapi-damente giungere su questo tema ad unprovvedimento di saldatura tra la rigida

realtà – ereditata dal lungo periodo d iblocco – e la concreta possibilità di of-frire sistemazione ed alloggio a coloro che

sono interessati a provvedimenti di rila-scio di immobili urbani .

Anche per queste considerazioni politi -che, oltre a quelle che ci siamo permess idi fare alla Presidenza, riteniamo sia op-portuno chiedere ai presentatori degliemendamenti di ritirarli .

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 1981

COLONNA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

COLONNA. Siamo d'accordo sul fattoche la questione dell'ammissibilità degliemendamenti sia un potere presidenziale esia regolato dal nostro regolamento chenon consente la trattazione di una mate-ria estranea all 'argomento della discussio-ne. L'esercizio di questo potere è presi-denziale e si può attuare rispetto a tutt ii provvedimenti legislativi ; questo criteriodi carattere generale – quali siano le ma-terie del tutto estranee è problema diversoda quello che sto presentando – non puòcreare, a nostro giudizio, una diversità dicriteri interpretativi per quanto riguardaun disegno di legge, una proposta di leg-ge o un decreto-legge . Il problema da leisollevato, signor Preisdente, esiste, è unproblema di regolamentazione e deve es-sere visto sia sotto l'aspetto del potere delGoverno, in materia di decretazione d'ur-genza, sia sotto l'aspetto del potere dellaCamera quando converte in legge un de-creto. In questo senso le osservazioni delcollega Rodotà ci sembrano convincenti .Chiediamo, però, un chiarimento su que-sto punto, perché non ci sembra che lanorma regolamentare consenta un divers oparametro dell 'ammissibilità, in relazionealla natura del provvedimento che è al-l'esame, in questo caso del disegno di leg-ge di conversione n . 2256.

MELLINI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MELLINI. Credo che una delle mate-rie in cui sono un po' meno ignorante siala procedura civile. Quindi so bene chele motivazioni possono diventare giudica-to soltanto nei limiti in cui siano il pre-supposto necessario del dispositivo dell asentenza.

Di conseguenza, non mi sfugge che lesue osservazioni in ordine al problemadell'emendabilità dei decreti-legge debbo-no – data la sede in cui vengono fatte -

ritenersi strettamente collegate allo spe-cifico provvedimento a proposito dell'am-missibilità di questi emendamenti riferitia questo decreto-legge. Tuttavia, forse per-ché mi sfugge l'oggetto specifico del di-spositivo, non posso fare a meno di farequalche riflessione, che varrà nei limiti incui vale la sua motivazione per quella cheè la sua connessione rispetto a questa suaspecifica decisione .

Condivido le considerazioni del collegaRodotà, mentre quelle contrarie del col-lega Guarra mi rafforzano in questa miaconvinzione. Non si può dire che, poichéil Governo sbaglia nella presentazione so-vrabbondante di decreti legge, esorbitando

dalla materia propria dei decreti-legge, s idebba corrispondere con correttezza, atte-nendosi ai princìpi che sarebbero propridel decreto-legge, non presentando emen-damenti . Il problema è diverso: la ma-teria da emendare, infatti, è quella fattaoggetto della decisione e della conversio-ne perché quello è il decreto-legge che i lGoverno ha emanato . La possibilità chegli emendamenti siano ammissibili nasce

dalla materia e non dalla natura del prov-vedimento.

Sono perfettamente d'accordo che sa-rebbe inconcepibile una larga emendabi-lità dei decreti, ma questo nasce dal fatto

che i decreti-legge - se fossero mantenutinei limiti in cui la Costituzione li collo-ca - dovrebbero riguardare una materia

stringata, attinente a situazioni straordina-rie, per cui dovrebbe esistere una tal e

connessione tra la straordinarietà dello

evento che condiziona il potere del Go-verno ed il tenore del provvedimento stes-so, e difficilmente dovrebbe essere conce-pibile una dilatazione della materia at-traverso un largo esercizio del potere diemendamento in sede di conversione .

Una volta che il Governo emana decre-ti-legge, proponendo piani decennali perl'università o stabilendo tutte quelle cose

di cui molte volte abbiamo discusso, è

evidente che è proprio sulla base di que-sti fatti che il Governo introduce con ilprovvedimento che nasce l'opportunità, la

necessità e la legittimità del potere di

emendamento.

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

Pertanto, ripeto che condivido piena-mente le considerazioni del collega Rodo-tà; faccio queste osservazioni soltanto inrisposta a quelle del collega Guarra.

Alle cose dette dal collega Rodotà vor-rei fare un'aggiunta : quando il Governointerviene con decreti-legge per modifica-re proposizioni o disposizioni contenute i naltre leggi - con ciò venendo a modifi-care l 'architettura di quei provvediment idi legge cui il decreto-legge si riferisce -,è difficile poter poi stabilire che l'emen-dabilità sia condizionata dalla connessio-ne stretta e specifica con la norma emen-datrice e non anche con la norma emen-data. Infatti, il provvedimento del Gover-no finisce con l'incidere sull'architetturadella precedente situazione ordinamental enella quale viene ad inserirsi il provvedi -mento governativo .

Di conseguenza, anche in relazione allasituazione presente nel momento in cuisi è pervenuti alla decisione su un prov-vedimento, sia pure soltanto di prorogadi determinate disposizioni nelle qualierano inseriti questi termini . (poiché an-che un termine può essere uno degli ele-menti che concorrono a determinare l'ar-chitettura di un provvedimento), mi augu-ro che la sua determinazione, signor Pre-sidente, tenga conto anche di tutto , que-sto. Allo stato, non sono in condizione dipoter dare un giudizio su questo, ma ri-tengo che debba essere tenuto presente ,anche sulla scorta di quanto affermato dal _collega Labriola, che sappiamo nutriresempre particolari preoccupazioni per iproblemi regolamentari (particolari sia inrelazione al movente politico, sia in ordi-ne ad una sua, sia pur recente, suscetti-bilità in ordine a questo aspetto) .

In relazione ad altre cose dette nelcorso degli interventi che hanno fatto se-guito alla sua determinazione, signor Pre-sidente, cioè alla posizione secondo cui s idebba provvedere anche in sede regola-mentare a circoscrivere in qualche modoe ad affrontare non solo questo proble-ma dell'emendabilità, ma anche il proble-ma dei limiti del decreto-legge, signor Pre-sidente, non ci facciamo illusioni . Se difronte al dettato della Costituzione, attra -

verso queste sue interpretazioni . di como-do, si è trovato il modo di vanificare, pra-ticamente, il disposto costituzionale, nonpenso che una disposizione regolamentaredi uno dei due rami del Parlamento ouna legge ordinaria o un qualche cosache non fosse una riforma della Costitu-zione, di soppressione della norma relati-va ai decreti-legge o di altro, possa riu-scire là dove non è riuscito il legislatorecostituente, che pure credo non abbiamancato al suo dovere di tradurre la pre-occupazione avverso l'esorbitanza del po-tere di decretazione d'urgenza del Gover-no nelle norme così come sono state scrit-te nella nostra Costituzione .

Con questa nota, se vogliamo di scet-ticismo, concludo queste mie considerazio-ni. Sono d'accordo che avremo altre oc-casioni in cui discutere . Mi auguro, co-munque, che alcune particolarità dell ' oc-casione che ha dato luogo a questa di-scussione non possano domani venire in-vocate in relazione a situazioni diverse ,e che ci sia il modo di affrontare piùpuntualmente un problema certamente de-licato e sul quale da tempo abbiamo det-to, anche in ordine all'emendabilità de idecreti-legge, cose che in qualche modocoincidono con le sue osservazioni, signorPresidente, anche se si muovono in un adiversa posizione logica rispetto al diver-so problema dell 'esorbitanza del potere d idecretazione d 'urgenza da parte del Go-verno .

CRUCIANELLI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

CRUCIANELLI . Molto brevemente, si-gnor Presidente, per rispettare il deside-rio di tutti, mi pare .

Questo è molto probabilmente, anzi di -rei quasi sicuramente, l 'ultimo decreto chenei prossimi due o tre mesi (avendo visto

il programma dei lavori della Camera) af-fronterà le questioni dell'edilizia e dell'ur-banistica. Questo decreto-legge è piuttostoun assemblaggio . di varie questioni . Daqui nasce il tipo di proposte e di emenda-menti che noi abbiamo presentato . Ci tro-,

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viamo di fronte ad un problema che anostro parere (per altri colleghi non è co-sì, già si è discussa questa questione) èdrammatico e che riguarda tutta la que-stione degli sfratti, della regolamentazionee graduazione. Questa ci è parsa e ci pa-re ancora oggi l'unica possibilità per ri-spondere a questo problema . Ora, lei hafatto, a nome della Presidenza, una seri edi eccezioni. Non aggiungo qui altre paro -le alle cose che ha già detto l'onorevoleRodotà. Noi non siamo, in linea di prin-cipio, contrari ad una regolamentazioneferrea rispetto alla materia in discussio-ne, ma questo comporta una regolamenta-zione generale della pratica legislativa ,comporta che cessi un certo atteggiamen-to da parte del Governo, una decretazio-ne che sostituisce ormai l'intera pratic alegislativa .

Da questo punto di vista muoviamo lanostra critica ed insistiamo sulla polemi-ca; accogliendo però le proposte fattedal Presidente ritiriamo i nostri articol iaggiuntivi Dis . 1. 01, Dis. 1 . 02, Dis . 1 . 03 ,e la frase, cui ha fatto riferimento lei,signor Presidente, del nostro emendamen-to Dis. 1 . 04 . Lo facciamo per una mo-tivazione politica perché non vogliamocreare un precedente che possa, in qual-che modo, pregiudicare una discussionepiù generale che deve essere fatta su que-sta questione .

Il precedente che si verrebbe a crea -re non riguarderebbe tanto (e questo sa-rebbe legittimo) una regolamentazione piùcorretta .dei nostri lavori, quanto unaquestione unilaterale che finirebbe percoinvolgere il Parlamento, ed i singoliparlamentari, senza mettere in discussio-ne quella che è attualmente la praticadel Governo .

t per questi motivi, ripeto, che riti-riamo i nostri articoli aggiuntivi, riman-dando la discussione ad altro momento,chiedendo però che su tale questione v isia un ordine del giorno impegnativo pe ril Governo su tutta la materia sollevatadagli articoli aggiuntivi .

PRESIDENTE. Sta bene. Dunque lasituazione si pone in questi termini . Ri-

mane da votare l'emendamento 2 . 1 ; gliarticoli aggiuntivi Crucianelli Dis . 1. 01,

Dis . 1 . 02 e Dis . 1. 03 che avevo dichia-rato non ammissibili, sono stati ritiraticon la motivazione che è stata ora indi-cata dall'onorevole Crucianelli.

Rimane l'articolo aggiuntivo Crucianel-li Dis . 1 . 04 sul quale avevo detto di ri-tenere non ammissibile la seconda part edel primo comma (non ne rifaccio lettur aperché mi sembra molto chiaro), mentrenon ritenevo di dover dichiarare inammis-sibile sia la prima parte del primo com-ma, che la restante parte dell 'articolo ag-giuntivo .

Su questo punto in particolare si èespresso l'onorevole Padula facendo alcu-ni riferimenti; una di queste argomenta-zioni, riconosco che abbia un suo parti -colare peso ed è che il tema relativo aifitti e agli sfratti non è mai stato sottrat-to, nella tradizione parlamentare, allaCommissione giustizia e che in questo ca-so verrebbe inserito quasi surrettiziamente.

Devo dire che pur riconoscendo chequesto argomento è oggettivamente vero,non mi pare che ciò scardini completa-mente l'impostazione che mi sono permes-so di fare inizialmente. È più un argo-mento di opportunità che di stretta forzagiuridica che mi costringe a dichiarare

l'inammissibilità ; aggiungerò che, quando

all'inizio della seduta, su tutt 'altro tema(di rinvio della seduta e di sospensivaperché mancava un parere della Commis-sione finanze e tesoro) ho richiamato unprincipio generale noto a tutti, cioè chequando è investita l'Assemblea, qualun-que altra Commissione, evidentemente, nonpuò ritenersi defraudata, è argomento che,per altri versi, torna di una certa validit àanche gin questo campo .

Vorrei soltanto dire che certamentenon avevo alcuna presunzione di fissarechissà quale nuova ed infallibile giuri-sprudenza, però riprendo l'argomento che

è stato indicato dall 'onorevole Colonna,cioè non vi è dubbio che sempre l'As-semblea è sottoposta, in un certo senso,a questa valutazione presidenziale di am-missibilità o meno. Mi pare di poter direche un richiamo ,del tutto particolare

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può esservi quando vi è di mezzo il pro-blema della conversione in legge di undecreto-legge; ma questo, forse, è un ri-chiamo dovuto più ad un fatto storico ,cioè che l'Assemblea si è ritenuta troppevolte investita di questo tema, che nondi un fatto starei per dire dottrinale .

Non c'è, non dico in me, ma in chiun-que rivesta compiti presidenziali, né vipuò essere, un animus, per così dire, pu-nitivo nei confronti del Governo . Vi èsoltanto il bisogno essenziale, il doverefondamentale, del rispetto « ortodosso »delle norme : null'altro .

Aggiungerò che mi assumo, come avevofatto prima (una tale assunzione di re-sponsabilità non ha più valore, in quantogli articoli aggiuntivi sono stati ritirati), l aresponsabilità di decidere, non ritenendoche sia opportuno affidare la decisionead un voto dell 'Assemblea, la quale hainvece il potere di esprimersi, con il voto ,sul merito . Mi permetto quindi di confer-mare l 'ammissibilità degli analoghi artico-li aggiuntivi Crucianelli Dis . 1 . 04 e RicciDis. 1 . 05, eccettuata la seconda parte delprimo comma comune ai due articoli dalleparole: « e si applica », alla fine del me-desimo primo comma. Su questo punto,anche per sapere se accetta questa parzial esoppressione, do la parola all 'onorevoleCiuffini, cofirmatario dell'articolo aggiun-tivo Ricci Dis. 1 . 05.

CIUFFINI. Non entrerò nel merito del-le considerazioni generali che sono statesvolte, e annuncio invece il ritiro dell aparte del nostro articolo aggiuntivo che el-la, signor Presidente, ha giudicato non am-missibile, soprattutto per non creare unprecedente. Vorrà però consentirmi di mo-tivare tale parziale ritiro, nonché il nostro

consenso alle ragioni che ella ha addottoai fini della decisione di ammissibilità del -la restante parte dell 'articolo aggiuntivo.

Riteniamo - me lo consentano l 'onore-vole Padula e gli altri colleghi che hannoargomentato in senso contrario - che i lnostro articolo aggiuntivo possa essere ap-plicato al decreto-legge in esame. Questoper una ovvia connessione in materia, co-me è stato già detto; ma vorrei aggiunge-

re qualche ulteriore considerazione. Lasemplice lettura della relazione dell'ono-revole Porcellana richiama lo stato di di-sagio e di sofferenza che esiste nel setto-

re della casa. Nella relazione sono conte-nute precise indicazioni sul problema del -la scarsità delle aree (motivo per cui s ichiede la proroga della possibilità di loca-lizzazione degli interventi al di fuori deipiani di zona di cui alla legge n. 167 del1962), sulla difficoltà nell'effettuazione deilavori edilizi (motivo per cui si proponedi consentire a taluni cittadini che avreb-bero dovuto pagare il contributo di con-cessione di esserne esentati, proprio i nconsiderazione delle difficoltà che oggi s iincontrano nel costruire e che non con-sentono spesso di rispettare i termini sta-biliti), e via dicendo . La stessa relazionedenuncia, in sostanza, lo stato di disagioesistente nel settore della casa. A questopunto, non ci si può non domandare perquale motivo il primo, ovvio riflesso ditale disagio nell 'attività della costruzionedelle case, costituito dalla difficoltà di re-perire case in affitto, non sia stato tenutopresente dal Governo in sede di decreta-zione o non debba essere oggi accolto dalGoverno in sede di esame degli emenda-menti al decreto-legge .

Riteniamo, quindi, che le motivazioniaddotte dal Presidente per decidere circal'ammissibilità del nostro articolo aggiun-tivo, salvo quella parte che è stata indi-cata e che noi ritiriamo, siamo degne del -la massima considerazione .

Aggiungo che abbiamo ricevuto un al-tro invito, in punto non già regolamenta-re, bensì politico, che ci è stato rivolto inparticolare dagli onorevoli Labriola e Pa-dula (e mi auguro ci venga ripetuto dalGoverno, se quest'ultimo confermerà ciòche è stato detto dai due colleghi che hocitato) . Si sostiene infatti che questa èuna materia che in qualche misura il Go-verno ha alla propria attenzione, che èquindi all 'esame non soltanto delle forzesociali, degli enti locali, di tutti coloroche nel nostro paese si trovano alle pre-se con il problema della mobilità della po-polazione, che deve essere da casa a ca-sa e non da casa a strada, ma si aggiun-

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ge che all'una o all'altra di tali questionisi darà risposta nell'ambito di un provve-dimento legislativo che ci appare del tuttofuturibile . Dico anche che un simile prov-vedimento, oltre che futuribile, ci sem-bra di complessa elaborazione, non soltan-to per le ragioni già esposte dal collegaCrucianelli, con riferimento agli impegnidi lavoro dell'Assemblea, ma anche per- laragione che un provvedimento che dovesseessere presentato dal Governo per colma -re la grave assenza del Governo stessodal settore, in questi ultimi due anni, sa-rebbe necessariamente molto complesso ecome tale richiederebbe, per l 'approvazio-ne, un tempo sicuramente non breve chenon credo possano aspettare coloro che inquesto momento potrebbero giovarsi di uneventuale provvedimento a favore di uncerto tipo di mobilità e che invece no npossono giovarsene ; in questo modo s iverrebbe a creare una gravissima spere-quazione fra i cittadini italiani, e precisa-mente fra coloro i quali dopo questo futu-ribile, eventuale provvedimento del Gover-no si trovassero nella situazione di poter-sene giovare e coloro che invece adesso, i nattesa - ripeto - di un futuribile provve-dimento, non se ne possono giovare.

Vorrei ricordare ai colleghi Labriola ePadula, pur apprezzando nel merito lecose che sono state da loro dette e checi auguriamo vengano portate a termine ,che oggi abbiamo avuto notizia che a Na -poli sono stati eseguiti degli sfratti . . .

PORCELLANA, Relatore. Non è possi-bile, Ciuffini: la legge non lo consente.Sono sfratti illegali .

CIUFFINI. Me lo dirai poi, nella sedein cui potrai farlo.

Per questo riteniamo di mantenere inostri articoli aggiuntivi riservandoci ne lcontempo di assumere un atteggiamentoconseguente sul voto finale sul provvedi -mento al nostro esame (Applausi all 'estre-ma sinistra) .

PRESIDENTE. Onorevole Ciuffini, seho ben inteso, con le motivazioni che leiha dato, accetta di ritirare la seconda par•

te del primo comma dell'articolo aggiun-tivo Ricci - Dis . 1 . 05 dalle parole: « e siapplica », alla fine del comma .

CIUFFINI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Onorevole Reggiani, de-vo chiederle scusa per non averle datoprima la parola per un contrattempo ; sic-come il tema è ancora aperto, se lei cre-de, può parlare ora.

REGGIANI . La ringrazio, signor Presi-dente .

Per quanto riguarda il mio gruppo de-vo dire che l'interpretazione della Presi-denza ci trova assolutamente consenzient i

e questo rientra non nell'interesse di unapresa di posizione settoriale ma nell'inte-resse di tutti per la massima chiarezzanella preparazione, nell'allestimento e nel -

la stesura della legge.

Giustamente si è registrata una serieinfinita di osservazioni sull'uso della de-cretazione d'urgenza e si è sempre invo-cato il criterio della necessità e dell'ur-genza come unico criterio atto a giusti-ficare la legislazione per decreto .

È chiaro che pretendere di inserire nelcontesto di questa conversione in legge un

argomento che riguarda la proroga, l'am-pliamento del termine assegnato per l eprocedure di sfratto e per il rilascio degl iimmobili, significa voler inserire un argo-mento assolutamente estraneo al decreto-legge del quale ci stiamo ora occupando,che riguarda la proroga dei termini rela-tivi alla legge del 1978 nei comuni conuna popolazione superiore ai 20 mila abi-tanti .

Questa osservazione, insieme a tantealtre, sta ad indicare l 'assoluta inoppor-tunità di inserire nella trattazione di que-sto argomento quello relativo agli sfratti .Infatti, sappiamo benissimo, come abbia-mo detto molte volte, che l'unico modoper ovviare alla crisi degli alloggi è quel -lo di individuare una legislazione con unadisciplina articolata che tenga conto del -le singole situazioni riguardanti le singolecategorie dei centri abitati.

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Quindi l'introduzione di una regolamen-tazione diversa, nei comuni con popola-zione superiore ai 20 mila abitanti, in te -ma di sfratti costituisce una ragione d icarattere fondamentale e di razionalità ele-mentare che ci induce a ritenere che lainammissibilità pronunciata dalla Presiden-za debba essere ritenuta fondata, correttae valida.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevoleReggiani .

L'onorevole Bettini ha facoltà di svol-gere il suo emendamento 2 . 1, di cui èstata data precedentemente lettura.

BETTINI . Signor Presidente, onorevol icolleghi, signor rappresentante del Gover-no, la legge n . 457 del 1978 sull'edilizia re-sidenziale prevede, all 'articolo 18, che apartire dal dicembre 1980 gli interventi as-sistiti dai mutui agevolati debbano essererealizzati nelle aree individuate in basealla legge n. 167 del 1962 ed in quelle re-perite secondo l'articolo 51 della legg en. 865 .

Ora, l'articolo 2 del decreto-legge chela Camera si accinge a convertire proponela proroga generalizzata di un anno deltermine previsto dal quarto comma del-l 'articolo 18 della legge n. 457 del 1978consentendo quindi che fino al dicembre1981 si possa continuare a localizzare unaparte consistente di tali interventi, fino a l25 per cento, fuori dei piani di zona .

Si tratta, a nostro avviso, di uno deiricorrenti tentativi di svuotamento dellalegge n. 457, che ponendo il limite del di-cembre 1980 alla possibilità di intervenirefuori dai piani di zona intende raggiun-gere obbiettivi qualificanti : rendere i co-muni protagonisti, e garanti quindi, diprocedure democratiche nell'assegnazionedi aree alle cooperative, evitando una lo-ro subordinazione pressoché totale al mer-cato libero delle aree, con le distorsionie gli effetti previsti della rendita fondia-ria che tutti conosciamo .

La legge n. 457 si propone, nella suastesura originale, di evitare sperequazionied emarginazioni dei gruppi cooperativipiù deboli, che accedono ai mutui senza

disporre del terreno ; di ricondurre unaparte consistente dell 'edilizia, soprattuttonei maggiori centri urbani, ad un control-lo pubblico delle procedure e delle realiz-72zioni ; di impegnare i comuni nella rea-lizzazione di piani di zona ex legge n . 167 ,come sede di una pluralità di interventi ,non solo riguardanti l 'edilizia sovvenzio-

nata .Ebbene, il nostro emendamento pro-

pone che tale proroga di un anno sia li-mitata agli interventi relativi ai primi duebienni di attuazione della legge n. 457,operando quindi per il loro completamen-to. Gli interventi del biennio 1982-1983 esuccessivi debbono invece avvenire entr ole linee qualificanti testé descritte dal pia -no decennale : tenere fuori dai piani dizona ulteriori fette consistenti di interventiaggiungerebbe tutta una serie di incertezzea quelle già esistenti, di tipo procedurale ,alle prolissità, ai varchi aperti da una con-troriforma che oggi. grava in modo rile-vante sull 'edilizia con mutui agevolati .

Nel proporre il nostro emendamento ,volto alla difesa del ruolo delle aree pub-bliche per un governo attivo e propulsivodell'edilizia residenziale, non ci nascondia-mo certo le difficoltà che oggi si frappon-gono alla costituzione di demani comunal idi aree. Sono difficoltà da superare, e nonda usare strumentalmente per lo svuota-mento di fondamentali leggi di riforma eper ratificare l'immobilismo nell 'acquisizio-ne delle aree .

Certo, gravano oggi sulla questione del-le aree i problemi aperti dalla sentenzan. 5 del 1980, emessa con risicata mag-gioranza dalla Corte costituzionale sullaincostituzionalità degli indennizzi della leg-ge n. 865 e della « legge Bucalossi »; unquadro di precarietà che va al più prestosuperato, non strumentalizzato, sfruttando-lo per svuotare il ruolo determinante de idemani comunali .

Una soluzione ai problemi della sen-tenza non può certo essere un tornarealle selvagge condizioni degli anni '50 ,sottomettendo le acquisizioni pubbliche a ipiù alti valori di mercato, in nome difalse ipotesi di uguaglianza tra cittadini ,che in realtà sancirebbero ed esalterebbe-

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ro l'enorme disuguaglianza vera, di fatto,tra chi dispone di una casa, di un allog-gio, e chi non ha soluzioni al problema.Per risolvere i problemi aperti dalla sen-tenza, il partito comunista italiano è ingrado di presentare al più presto solu-zioni di equo indennizzo, per l 'espropriosia nell'ambito dei centri edificati che al-l'esterno .

L1 vero nodo, che finora ha strozzatola formazione di adeguati demani comu-nali e quindi dei piani di zona di cu ialla legge n. 167, è stata la carenza divolontà politica nel governo delle cittàda parte delle forze conservatrici, dovel ' interesse collettivo è stato subordinatoalle logiche della speculazione e dell'espan-sione incontrollata .

La difficoltà di operare attraverso lalegge n. 167 è soprattutto una conseguen-za di mancate predisposizioni di strumen-ti urbanistici . Se obiettive difficoltà esi-stono per una politica espansiva dei de -mani comunali, la strada non è quelladel ripiegamento e del riflusso urbanistico,che si ricerca anche tramite lo svuota-mento dei piani di edilizia economico-po-polare e dei piani poliennali di attuazione.Impegnamoci invece a dare al più prest oai comuni, con leggi dello Stato e ade-guati finanziamenti, la possibilità di es-sere soggetti dinamici, capaci di liberarel 'attività produttiva dalla rendita .

Non solo il nostro paese ha, rispettoai livelli europei, una umiliante percen-tuale di edilizia pubblica ma, pur essen-do fondato sulle autonomie, è il paeseche meno dota i comuni di effettivi stru-menti di protagonismo per alo sviluppoedilizio. Senza una politica idonea a ren-dere i comuni soggetti attivi nell'assegna-zione di aree per gli interventi con mutuiagevolati, consegneremo un numero sem-pre maggiore di cittadini alla morsa delmercato libero delle aree e degli alloggi ,sempre più impraticabile anche per l'in-capacità che questo Governo dimostra, a ldi là dei proclami di facciata, di pro-porre una strategia sul problema dellacasa .

Noi siamo comunque disponibili a ri-tirare il nostro emendamento, qualora il

Governo accetti un ordine del giorno, dicui ora do lettura: « la Camera impegnail Governo ad autorizzare l'applicazionedella norma di cui al secondo commadell 'articolo 2 del decreto-legge n . 4, li-mitatamente agli interventi previsti dalprimo e secondo biennio di attuazionedella Elegge 457 » (Applausi all 'estrema si-nistra) .

PRESIDENTE . L'onorevole Crucianelliha facoltà di svolgere il suo articolo ag-giuntivo Dis. 1 . 04, di cui è stata dataprecedentemente lettura .

CRUCIANELLI . Signor Presidente, mol-to brevemente, perché è un articolo ag-giuntivo che si illustra sufficientementeda sé. Volevo solo richiamare tre argo-menti. Il primo è che noi presentandoquesto emendamento non contraddiciamoquello che è un principio di mobilità,che invece noi accettiamo per assicurareGoverno e colleghi su questo punto . Noiaccettiamo, ripeto, questo principio, mariteniamo, come peraltro in altre occa-sioni abbiamo osservato sulle vicende in-dustriali, che questa mobilità non possaessere una mobilità da una casa allastrada. E questo è il principio che inqualche modo ci ispira e che ci portaanche in questa situazione a presentarequesto emendamento. L'obiezione sui nu-meri a nostro parere è una obiezioneche può essere anche giusta, ma la qua-lità dei fatti che accadono al di là deinumeri limitati che si possono addurreè talmente drammatica, talmente emble-matica da un punto di vista sociale chedeve essere comunque affrontata . L'ulti-ma cosa che ha forse interesse procedu-rale e quindi meriterà una maggiore at-tenzione è che, proprio per il ragiona-mento che svolgevo nella fase precedente ,perché riteniamo che si debba andare atempi rapidi, e su questo chiediamo u nimpegno da parte del Governo per unapossibile iniziativa legislativa nei prossim itrenta giorni o comunque nell'immediatofuturo, pensiamo di poter ritirare il nostroarticolo aggiuntivo e di aderire, invece

all 'articolo aggiuntivo Ricci Dis . 1 . 05 che

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rispecchia ampiamente - al di là di unadifferenza di data ma che sarebbe com-pensata da questo tipo di scelta che s iauspica possa venire dal Governo - ilnostro. Confluiamo pertanto nell'emenda-mento del partito comunista.

PRESIDENTE. L'onorevole Corradi hafacoltà di svolgere gli articoli aggiuntiv iRicci Dis . 1 . 05 e Dis. 1 . 06, di cui è co-firmataria, di cui è stata data precedente -mente lettura .

CORRADI . Con questi articoli aggiunti-vi intendiamo affrontare il problema deglisfratti esecutivi, che sono già migliai anelle grandi e piccole città, il cui numeroè destinato a crescere, anche se il Go-verno e la maggioranza, nonostante le di-chiarazioni di buona volontà che abbiamoascoltato anche oggi, si comportano com ese il problema non esistesse o come s equesto problema fosse frutto della nostr aimmaginazione . La normativa attuale cheproponiamo di modificare prevede che i lgiudice nel fissare la proroga, nel fissar ela data di rilascio possa concedere unaproroga che va da sei a dodici mesi (seimesi elevabili a dodici) in casi di ecce-zionale gravità. La situazione nella qualesi trovano migliaia di famiglie, migliaia d iinquilini, risulta evidente se consideriamo- e credo che sia ormai noto a tutti - i lfatto che ormai il cartello « affittasi » èscomparso ed è stato sostituito dal cartel-lo « vendesi » o dal cartello « affittasi us oufficio » . Elevare allora, come abbiamoproposto nel primo comma dell'articoloaggiuntivo Dis. 1 . 05 il termine da 12 a24 mesi, includendo nei casi eccezional iquello in cui l'inquilino non dispone di unalloggio alternativo nel comune di resi-denza o nel comune limitrofo, è una pri-ma misura che, a nostro parere, non de-ve e non può essere rinviata. Ne prendia-mo atto, signor Presidente, tanto è veroche prima di questo intervento il nostrocapogruppo nella Commissione, onorevol eCiuffini, ha ritirato questa parte dell 'ar-ticolo aggiuntivo proprio perché vi erastata una serie di eccezioni da parte dellaPresidenza; riteniamo, però, che il magi-

strato si debba attenere strettamente aquesto criterio, e questo non solo per idisagi che ne deriverebbero e ne derivanoalle famiglie colpite da sfratto è per lasituazione di tensione che si verrebbe acreare nelle nostre città, ma direi anche- faccio questo richiamo al gruppo demo -cristiano in particolare, che è estremamen-te preoccupato di questo - proprio pe rnon cadere ancora una volta nella logicadelle proroghe, che segnerebbero inevita-bilmente il ritorno al nefasto regime diblocco.

Analogamente, riteniamo che non s idebba più eludere il programma ancheper coloro per i quali è già stata fissatala data del rilascio e che questa data po-trà essere fissata nei prossimi mesi, per-ché soprattutto queste famiglie che vivo-no sotto l'incubo dell'intervento della for-za pubblica hanno bisogno di trovare unasoluzione alternativa.

Quindi, il secondo comma dell 'artico-lo aggiuntivo Dis . 1 . 05 intende riferirs ispecificatamente a questa fascia di estre-ma impellenza e urgenza .

Vi sono poi tutte quelle famiglie chehanno ricevuto lo sfratto per finita loca-zione, perché cioè è scaduto il contrattodopo l 'entrata in vigore della legge sul-l'equo canone, per le quali la stessa leg-ge non prevedeva alcuna tutela . Quindi ,anche per questi sfratti, che verrebberoaccompagnati dal provvedimento di rila-scio e immediatamente dall'esecuzione for-zata da parte della forza pubblica, pensia-mo si debba elevare il termine previstonel primo e nel secondo comma di que-sto articolo aggiuntivo .

Vi è infine l'articolo aggiuntivo Dis.1 . 06, che propone la sospensione dell 'ese-cuzione dei provvedimenti di rilascio d iimmobili per quanto riguarda le region iBasilicata e Campania, per il quale il Go-verno in Commissione ha già espresso pa-rere favorevole .

Prima di terminare il mio intervento ,signor Presidente, vorrei fare ancora al-cune considerazioni . Vorrei rilevare chese il Governo ha sentito la necessità d iprorogare i termini di provvedimenti chemettono i comuni nelle condizioni di da-

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re una risposta positiva alla domanda d ialloggi, è perché lo stesso Governo si èrifiutato e si rifiuta di tenere conto diquesta necessità, di proporre cioè un 'ana-loga proroga di termini - insistiamo : ditermini - là dove si presenta la punt apiù alta e drammatica della domanda d iabitazioni .

Troviamo una risposta a questo inter-rogativo, a mio parere, nelle relazioni an-nuali del Governo sullo stato di applica-zione della legge sull 'equo canone, nellequali il Governo non ha fornito alcun da-to, soprattutto per quanto riguarda gl isfratti e le disdette .

Troviamo un'altra risposta nel compor-tamento della maggioranza e del Governoche già in Commissione, così come hacercato di fare in questi giorni in aula ,ha liquidato la nostra proposta, che ci s ifacesse cioè carico della drammaticità de-gli sfratti e delle disdette. La troviamoancora nel tentativo, che ormai è in atto ,di togliere alla legge n . 392, sull'equo ca-none, quel carattere di sperimentalità chela stessa legge prevedeva. E ciò non soloper l'inadeguatezza della prima relazione ,ma anche per il fatto che nella secondarelazione si è prospettato di rendere que-sto strumento biennale e non più annuale ,così come era previsto da una norma ch equesta Camera aveva approvato .

In quella discussione svoltasi sulla re-lazione annuale del Governo abbiamo po-tuto registrare una mancanza di volontàad apportare le modifiche necessarie, eche erano implicite addirittura nella stes-sa relazione .

Sulla base di questa analisi abbiamogià discusso ed elaborato proposte di mo-difica, che presenteremo; ma, all'internodella tematica dell'equo canone, riteniamoche gli sfratti e le disdette assumano unarilevanza ed una priorità che non posso-no più essere dilazionate. Ne sa qualcosail ministro Nicolazzi, che proprio nei gior-ni scorsi a Venezia, anche se a titolo per-sonale, ha detto di volersene fare carico;ma a questo problema deve prestare at-tenzione anche il ministro Sarti, che diquesto capitolo si è completamente disin-teressato, dimenticando che presso le pre -

ture non vi è certo una situazione idillia-ca e tale da rendere tranquilli noi ed ilministro .

Crediamo pertanto che, in attesa diun provvedimento organico di graduazione,i nostri articoli aggiuntivi, che avviano lagraduazione, possano rappresentare l'anti-cipazione di una risposta positiva ai pro-blemi che abbiamo di fronte, anche perrecuperare - lo ricordavano alcuni colle-ghi nella discussione sull'improponibilit àdi taluni emendamenti - quella giusta po-sizione che aveva visto la contestualitàdei provvedimenti della riforma dei suoli ,sull'equo canone e del piano decennale, e ,quindi, per dare ordine ed equilibrio a lproblema della domanda e dell'offerta de-

gli alloggi .Per queste ragioni invito la Camera a

votare a favore dei nostri articoli aggiun-tivi (Applausi all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. Qual è il parere dellaCommissione sugli emendamenti presen-tati ?

PORCELLANA, Relatore. Come ho già

anticipato ieri sera nel corso della mia re-plica, la Commissione ha. espresso parerecontrario, parere che è stato oggi confer-mato dal Comitato dei nove, per le ra-gioni che ho indicato ieri sera.

PRESIDENTE . Quindi, parere contrariosu tutti e tre gli emendamenti rimasti ?

PORCELLANA, Relatore. Ne sono rima-sti soltanto due, in quanto l'onorevole Bet-tini ha ritirato il 2 . 1 .

PRESIDENTE. No, onorevole relatore:

l'onorevole Bettini ha dichiarato che riti-rerà il suo emendamento soltanto nel ca-so in cui il Governo accetti un ordine de lgiorno che ne riproduca il testo .

Comunque, a questo punto, sarà bene

udire prima il parere del Governo .

NICOLAllI, Ministro dei lavori pubbli-ci. Concordo con ml relatore circa questiemendamenti e vorrei solo aggiungere che

siamo consapevoli che la situazione degli

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sfratti può aggravarsi. Come è stato ri-cordato, ho già avuto modo di esprimerein proposito valutazioni, che ai portano aprevedere una nuova normativa. Comun-que, non pensiamo che la materia possaessere trattata in questo decreto-legge: ilGoverno affronterà questo problema o neldisegno di legge sulla casa, che presente-rà entro breve tempo, oppure con un prov-vedimento migliorativo a se stante .

Infine, non mi pare possibile accet-tare l'eventuale ordine del giorno Bettini ,perché probabilmente in questo modocreeremmo delle difficoltà a quelle re-gioni che abbiano già cominciato a prov-vedere anche per il terzo biennio.

ALBORGHETTI . Ma allora le regionifunzionano !

PRESIDENTE. Poiché il Governo nonaccetterebbe l'ordine del giorno la cuipresentazione è stata preannunciata dal -l 'onorevole Bettini, sono mantenuti gliemendamenti Bettini 2 . 1 e Ricci Dis. l . 05 ,al quale aderiscono, ritirando il loro, an-che i firmatari dell'emendamento Crucia-nelli Dis . 1 . 04. Infine, rimane l'emenda-mento Ricci. Dis. 1 . 06.

L'onorevole relatore, vuole ora com-pletare il suo parere ?

PORCELLANA, Relatore. Ho già espres-so il parere contrario sull'emendament oRicci Dis. 1 . 05, che ribadisco.

Per quanto riguarda l'emendament oBettini 2. 1, devo rifarmi al parere dell aCommissione, poiché nel Comitato deinove si era affacciata l'ipotesi di un ritir odi tale emendamento, cui sarebbe seguit ala presentazione di un ordine del giorno ,che però non ne riproducesse il testo let-terale, limitandosi a recepirne lo spirito esu cui si sarebbe potuto avere l 'impegnodel Governo. Comunque, il parere dellaCommissione sull 'emendamento è con-trario .

Concordo perfettamente con quanto hadetto il ministro, in quanto, se venisse ac-cettato un ordine del giorno che riprodu-cesse integralmente il testo di quell'emen-damento. si farebbe un cattivo scherzo a

quelle regioni che, poche o tante che sia-no, abbiano già cominciato ad individuarele aree per il terzo biennio della leggen. 457, così precludendo sforzi già faticosi .

Se questo è lo scopo che vogliono rag-giungere i presentatori dell'emendamento,mi sembra veramente una cosa parados-sale. Sono però convinto che questo nonsia il risultato voluto dal collega Bettini .Vorrei quindi che l'Assemblea riflettessesu questo punto. Se l'indicazione è dinon portare a regime le proroghe per ladelicatezza dell'argomento, siamo perfet-tamente d 'accordo, e per stabilire che iltermine del 31 dicembre 1981 è l'ultimotermine, indifferibile, si può ricorrere aduna circolare del Ministero dei lavori pub-blici alla regione, con una indicazione daparte del CER; la Commissione su ciòconcorda del tutto, anche perché sul pro-blema dell 'individuazione delle aree in ri-ferimento all'articolo 51, bisognerà ripar-lare in sede più generale .

Se l'ordine del giorno è riduttivo, cosìcome è stato verbalmente formulato, enon viene quindi accettato dal Governo ,allora anche il parere della Commissionesarà contrario su di esso .

Esprimo una valutazione personale sul-l'articolo aggiuntivo Dis . 1. 06, di cui par-lerà il presidente della Commissione (Com-menti) . Signor Presidente, all 'interventodel collega Ciuflini ho fatto una interru-zione che ora desidero motivare, ancheperché non ritengo corretto creare allar-mismi dove, per legge, non siano giusti-ficati ! È un'azione che veramente tende arendere più acuta una situazione di persé già drammatica, non so bene con qualeinteresse .

In Commissione, tutti si sono. dichia-rati disponibili e favorevoli ad esprimereun parere positivo su un problema chenon riguardava, se non per affinità di ma-teria, quello degli sfratti, mentre si rife-riva alle terribili condizioni in cui sonopiombate la Basilicata e la Campania acausa delle calamità naturali. Faccio osser-vare come il decreto-legge n. 776 del no-vembre 1980, all'articolo 4, sospendevaogni termine nelle regioni considerate, finoal 31 dicembre 1980; in sede di conver-

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sione, cioè con la legge 22 dicembre 1980,n. 874, tale termine è stato differito al30 giugno 1981 : per questo affermo che,per legge, non sono legittime le asser-zioni del collega Ciuffini ! La legge nonlo consente !

Una delle ipotesi che si affacciavanoera questa : siamo per legge « coperti »fino a tutto il 30 giugno 1981 (Interruzio-ni all'estrema sinistra) . Prego ?

PRESIDENTE. Non facciano dialoghi ,onorevoli colleghi !

PORCELLANA, Relatore . La legge 22dicembre 1980, n . 874, prevede che le di-sposizioni di cui ai commi dell'articolo 4sono prorogate al 30 giugno 1981 . . .

POCHETTI . Ci hai convinti !

PORCELLANA, Relatore. . . .nei riguard idei soggetti residenti, domiciliati od aven-ti sede nei comuni disastrati .

SALVATORE . Solo pochi comuni !

GUARRA. I comuni disastrati sonopochi !

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, no ndiscutano: leggiamo il testo !

GUARRA. Bisogna leggere un altro te-sto, l 'elenco dei comuni . . .

PRESIDENTE. Poi leggeremo anche Ipromessi sposi, onorevole collega, ma cre-do che il desiderio fosse di fare chiarez-za, con una certa rapidità ! Lascino dun-que parlare l 'onorevole relatore !

PORCELLANA, Relatore. Nei comunidisastrati e nei riguardi dei soggetti cherisultano residenti, domiciliati od avent isede in comuni gravemente danneggiati odanneggiati : tutto il complessivo aspettodei comuni è dunque considerato . Tuttii comuni sono considerati dalla legge ; mail mio riferimento era a Napoli, perchéè uno dei comuni compresi nella classifi-cazione. Ecco anche il riferimento al col -lega Ciuffini .

Queste ragioni avevano indotto alcunidi noi, dato che vi era un « ombrello »protettivo fino al 30 giugno 1981 e postoche era stata annunciata una apposita di-scussione su argomento affine, a richiede-re che l'emendamento in questione venissetrasferito in un testo più omogeneo permateria. La particolare condizione di que-sti comuni, il desiderio di tutti . . .

POCHETTI . Presidente, questa è unareplica ! Così riapriamo la discussione !

PRESIDENTE. È un parere su un

emendamento, onorevole Pochetti . Onore-

vole relatore, la prego comunque di con-cludere, poiché in aula vi è una certa

stanchezza .

PORCELLANA, Relatore. Vorrei dire

che è la prima volta che sto parlando suquesti emendamenti, in quanto la discus-sione di ieri si è conclusa senza passareall'articolato. Comunque, per quanto con-cerne l'articolo aggiuntivo Ricci Dis . 1 .06 ,il parere della Commissione è favorevolea maggioranza .

CIUFFINI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

CIUFFINI. Signor Presidente, ritiro loemendamento Bettini 2. 1, dal momento

che il presentatore ed il Governo stannoconcordando il testo di un ordine del

giorno. Manteniamo invece tutti gli altri

emendamenti e non motiviamo questa no-stra decisione per non favorire gli intenti« ostruzionistici » del collega Porcellana.

SULLO, Presidente della Commissione .Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SULLO, Presidente della Commissione.

Vorrei solo precisare che il Comitato dei

nove è stato a maggioranza, senza voti

contrari e con tre astensioni, favorevole

all'articolo aggiuntivo Ricci Dis . 1 . 06.

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PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, dob-biamo ora procedere alla votazione .

Pongo in votazione l 'articolo unico deldisegno di legge nel testo della Commis-sione.

(È approvato) .

Passiamo ora alla votazione dell 'arti-colo aggiuntivo Ricci Dis . 1. 05.

PADULA. Chiedo ,di parlare per dichia-razione di voto .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

PADULA. Signor Presidente, sono ram-maricato di dover constatare che i pre-sentatori di questo emendamento, nono-stante le dichiarazioni politiche fatte dalcollega Labriola e dallo stesso Governo,abbiano voluto insistere su questa lor oproposta che ci costringe ad assumere unatteggiamento negativo. Vorremmo peròchiarire ai colleghi la nostra posizioneche non vuole pregiudicare la doverosaattenzione che qualunque forza politicadeve prestare alla questione del difficiletrapasso, che stiamo vivendo, da un re-gime di vincolo e di blocco rigido all 'en-trata in vigore, che tutti ci 'auguriamo si acompleta, del regime di equo canone.

Nella passata legislatura su quella leg-ge si ebbe un appassionato dibattito edalla fine un voto largamente positivo checomprese anche il gruppo comunista . Pur -troppo subito dopo l 'entrata in vigore ditale legge le circostanze oggettivamentecomplesse, in cui si trovava il mercato

edilizio, costrinsero Governo e Parlamento per due volte ad intervenire per ral-lentare i processi di esecuzione degli sfrat-ti che andavano a collidere con il biso-gno di molte famiglie, in particolare dell earee metropolitane.

Questi rinvii e queste contraddizion inell 'attuazione della politica disegnata ne]le sue grandi linee nella legge sulll'equ .canone hanno portato ad una caduta d icredibilità del nuovo regime ed a quefenomeno cui 'alludeva la collega Corradi ,cioè alla rarefazione del mercato dell'af-

fitto con nuove preoccupazioni per le gio-vani coppie e per coloro che, per ragionidi mobilità, cercano un nuovo alloggiosoprattutto nelle aree « calde » del paese .

Il problema indubbiamente è oggetti-vo e noi crediamo che il modo peggioreper affrontarlo sia il rinnovamento auto-matico dei termini di proroga che giàerano stati inseriti in una graduazioneche la legge prevede si spinga fino al1983. Tali proroghe rinnovate ogni sei me-si o ogni anno non fanno altro che darela sensazione alla platea dei risparmia-tori e dei piccoli proprietari immobiliaridella scarsa credibilità degli impegni chesi sono assunti con la legge sull'equo ca-none e che nel periodo transitorio deb-bono condurre alla normalizzazione gra-duale 'del mercato dell'affitto per uso abi-tativo .

$ in nome di queste preoccupazioniche noi avevamo insistito perché da par-te di tutte le forze politiche e del Go-verno si cercasse una idonea sede oveconiugare le varie leve della politica edi-lizia e riconoscere esattamente e far fron-te puntualmente ai bisogni che ancorasono emergenti. Si tratta di bisogni cheriguardano in particolar modo le aree me-tropolitane del paese, cioè le zone « sur-riscaldate » del mercato dell'affitto, dovelo squilibrio tra domanda ed offerta èparticolarmente grave.

La proposta che oggi ci viene fatta nonè altro che una proroga indiscriminata pertutto il paese e che quindi coinvolge anchele zone dove il mercato ha ancora una suafunzionalità e dove I'applicazione della leg-ge dell'equo canone non ha dato luogoa fenomeni di eccessiva tensione .

Inoltre, non abbiamo ancora potutoavere dal Governo o dalle sedi tecniche ap-propriate il consuntivo degli interventistraordinari che con la legge n . 25 il Par-lamento ha predisposto, devolvendo ai co-muni più importanti oltre 400 miliardi perl 'acquisto di case allo scopo di alleggerirela pressione degli sfratti . Anche noi, comeanche i colleghi comunisti, abbiamo chie-sto al Governo di fornirci questi dati ; tut-tavia sono in grado di affermare che dei111 miliardi forniti al comune di Roma

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ne sono stati spesi finora solo 21, in unanno e mezzo; tutto questo sta ad indicare

che sulle richieste provenienti dai grandicomuni di avere fondi per comprare caseal mercato libero da offrire agli sfrattat inon si era abbastanza riflettuto o non s iavevano sufficienti elementi tecnici per ve-rificare se questa strada fosse realment epraticabile .

Ci sono città come Firenze e Napoli ,dove nessun alloggio è stato offerto invendita al comune. Sul tema della mobi-lità, cioè sul tema della possibilità che ch iviene investito da un provvedimento d isfratto non debba finire sulla strada, mapossa trovare un'altra sistemazione, ilgruppo della democrazia cristiana è con-vergente e consapevole della delicatezza edello spessore umano di questa esigenza.Tuttavia, non crediamo sia possibile risol-vere questo problema caricandolo integral-mente sulle spalle dei piccoli proprietari ,con inquilini che sono oggetto di provve-dimenti esecutivi; deve essere una politicacomplessiva, che ha - come sappiamo -capitoli diversi ed articolati, ad affrontarequesto vasto fronte che è particolarmenteacuto nelle zone metropolitane .

Rinnovo l'invito ad evitare questa vo-tazione, che potrebbe in qualche misuraincrinare politicamente l 'unità delle forzeche hanno votato la legge dell'equo cano-ne, e se qualcuno (come sta facendo) vuo-le rimangiarsi quei princìpi e quella ar-monia di indirizzi, lo deve dire con chia-rezza in quest 'aula, perché questo è stat ofatto già in ripetute occasioni dal partit ocomunista; se così non è, mi auguro chequesta votazione venga evitata, affinch éil Parlamento possa responsabilmente da-re una risposta a quelle famiglie che l 'at-tendono con ansia (Applausi al centro) .

REGGIANI . Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

REGGIANI . Signor Presidente, ritiro larichiesta di votazione a scrutinio segre-to, sull'articolo aggiuntivo Ricci. Dis.1 . 05. Facendo mie le osservazioni che so-no state fatte dall 'onorevole Padula e che

difficilmente sono contrastabili, ritengo

che la questione delicata della prorogadegli sfratti in quei centri nei quali vera-mente l 'esigenza di una proroga di que-sto tipo è necessaria sia un argomentoche merita la più ampia disponibilità ela più ampia riflessione. Non credo chesu questo argomento valga la pena di fa-re delle questioni di bandiera, di prin-cipio o di puntiglio. Ritengo che, ritiran-do la richiesta di votazione a scrutiniosegreto, per quanto ci riguarda, si possaspianare la strada ad un atteggiamentoconvergente e concorde su questo proble-ma da parte di tutti i gruppi, perché i lproblema della casa è un problema chenon può non investire nella stessa misu-ra tutti i gruppi che sono presenti inquesta Camera .

SUSI. Chiedo di parlare per dichiara-zione di voto sull'articolo aggiuntivo Ric-ci Dis. 1. 05 .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

SUSI . Signor Presidente, onorevoli col -leghi, il disegno di legge che stiamo esa-minando costituisce, secondo noi sociali-sti, un atto importante. Ormai siamo con-sapevoli che il paese sa che lo squilibriotra richiesta ed offerta nel campo abita-tivo chiama direttamente in causa la pro-duzione. Le case non vengono costruitein modo adeguato, in numero adeguat oalle esigenze delle popolazioni . Perciò, ènecessario, secondo noi, rimuovere le cau-se che hanno determinato e continuano adeterminare questa situazione. Sappiamotutti che a monte esiste il problema delfinanziamento, dei soggetti abilitati ad in-tervenire nel settore edilizio-abitativo, delcoordinamento degli interventi, degli stru-menti urbanistici, della capacità dello Sta-to, da un lato, di essere all 'altezza del suocompito e della capacità delle regioni, dal-l 'altro, di fare in modo che lo strumen-to dell 'intervento finanziario sia utilizza-to in modo coordinato .

La domanda sociale nel campo abita-tivo ha subìto profonde trasformazioniper l ' inserimento nel potenziale comparto

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VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

pubblico di fasce di reddito non più sol-vibili nel mercato edilizio e per l'emer-gere di nuove marginalità e di nuove po-vertà. Noi ci riferiamo, in particolare, al-le giovani coppie; ci riferiamo in partico-lare agli anziani. A queste due componen-ti, che vanno a drammatizzare la situazio-ne preesistente, si aggiungono le emer-genze provocate da eventi naturali cata-strofici, determinati da fatti particolari ,come il problema degli sfratti . Il discor-so, quindi, è complesso, difficile, ed habisogno di un esame approfondito e coor-dinato. Ma esistono anche problemi tec-nico-amministrativi, che impediscono chel'iter burocratico sia snellito, impedendoquindi l 'attuazione dei programmi di fab-bricazione . Nella fase mediana tra il fun-zionamento e la realizzazione degli allog-gi, esiste una serie di passaggi, che met-te in evidenza il meccanismo amministra-tivo-farraginoso, inceppato, che neanche loavvento delle regioni è riuscito a sempli-ficare. Di qui l 'esigenza di snellire le pro-cedure, per disincagliare la macchina rea-lizzatrice. Ciò dovrebbe essere fatto in mo-do organico da parte del Governo, inter-venendo sulle cosiddette tre leggi fonda-mentali nel settore edilizio-abitativo. Ma,in mancanza di ciò, noi pensiamo che siastata opportuna questa iniziativa .

Il voto contrario del gruppo del PSIall 'articolo aggiuntivo Ricci Dis. 1 . 05, siaccompagna anche in questo caso all'in-vito al Governo ad affrontare rapidamen-te il problema della graduazione deglisfratti, sul quale confermo, in linea gene-rale, la posizione favorevole del gruppodel PSI. Riteniamo, però, che non sia op-portuno - e lo abbiamo già rilevato inCommissione e in Comitato dei nove - af-frontare il problema nella discussione suquesto disegno di legge.

Riteniamo invece importante, fondamen-tale che vi sia un impegno del Governoad adottare le iniziative necessarie, in mo-do che il Parlamento possa compiere unrapido esame delle stesse .

In carenza di queste iniziative il grup-po del PSI si riserva di intervenire auto-nomamente . In conclusione, formuliam oun invito al gruppo comunista a subemen-

dare l'articolo aggiuntivo dallo stesso pre-sentato nel senso di prevedere la revisio-ne delle classi di reddito; siamo disponi-bili a votare tale articolo aggiuntivo, cosìmodificato, e perciò pensiamo che sia ne-

cessaria una breve sospensione dei nostr i

lavori .

PRESIDENTE. Debbo avvertire che mi

è pervenuta richiesta di scrutinio segretoda parte del gruppo comunista, quindi nonpossiamo che passare alla votazione .

CIUFFINI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

CIUFFINI. Ci è stata rivolta la richie-sta di presentare un subemendamento; loabbiamo redatto e intendiamo ora pre-sentarlo.

CICCIOMESSERE. Siamo in sede di vo-tazione !

CIUFFINI. Siamo ancora in sede di di-chiarazione di voto .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, legg oquesto subemendamento, però debbo direche non ci troviamo dinanzi ad un'appli-cazione ortodossa del regolamento.

Il testo è il seguente :

Le norme di cui al presente articolo s iapplicano a tutti i casi nei quali il con-duttore abbia un reddito non superiore aquelli vigenti per fruire dei benefici del -l'edilizia agevolata .

In realtà si tratta di un vero e pro-prio emendamento, ed inoltre ci troviamoin una fase di votazione; i colleghi abbia-no pazienza, non credo che altrimenti sa-rebbe una procedura regolare. Bisognavapensarci prima, adesso non posso che met-tere in votazione l'emendamento RicciDis. 1 . 05, sul quale è stato chiesto loscrutinio 'segreto dal gruppo comunista .

Votazione segreta .

PRESIDENTE. Indìco la votazione se-greta, mediante procedimento elettronico ,sull'articolo aggiuntivo Ricci Dis. 1 . 05,

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nel testo modificato con la soppressione,al primo comma, delle parole da: « e si ap-plica », alla fine del comma, non accettat odalla Commissione, né dal Governo .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti . . . 437Maggioranza 219

Voti favorevoli . . 203Voti contrari . . . 234

(La Camera respinge) .

Hanno preso parte alla votazione :

Abbate Fabrizi o

Abete GiancarloAccame FalcoAchilli Michel e

Aglietta Maria AdelaideAgnelli Susanna

Aiardi Albert o

Alborghetti GuidoAlici Francesco Onorat oAlinovi Abdon

Aliverti Gianfranco

Allegra Paol o

Allocca RaffaeleAmadei Giusepp eAmalfitano Domenico

Amarante Giuseppe

Amici Cesar e

Andreoli GiuseppeAndreotti GiulioAngelini Vito

Anselmi Tina

Armella AngeloArmellin Lino

Artese Vitale

Astone Giusepp e

Augello Giacomo Sebastian oAzzaro Giuseppe

Baghino Francesco Giuli oBaldassari Roberto

Baldassi Vincenzo

Balzamo Vincenz o

Balzardi Piero Angel o

Bambi Moreno

Baracetti Arnaldo

Barbarossa Voza Maria ImmacolataBarcellona PietroBartolini Mario Andrea

Bassanini Franco

Bassetti Piero

Bassi AldoBattaglia Adolfo

Belardi Merlo Erias e

Bellini GiulioBellocchio Antonio

Belussi Ernesta

Berlinguer Enric o

Berlinguer Giovanni

Bernardi Antonio

Bernardi Guid o

Bernardini Vinici o

Bernini BrunoBertani Fogli Elett aBettini Giovanni

Bianchi Fortunat o

Bianchi Beretta Romana

Bianco Gerardo

Bianco Ilario

Binelli Gian CarloBisagno Tommaso

Boato Marco

Bocchi Fausto

Bodrato Guido

Bonalumi Gilbert o

Bonetti Mattinzoli Piera

Bonferroni Franc o

Bonino Emma

Borruso Andrea

Bortolani Franco

Bosco ManfrediBosi Maramotti Giovanna

Botta Giuseppe

Bottarelli Pier Giorgio

Bottari Angela MariaBranciforti Rosann a

Bressani Piergiorgio

Briccola Italo

Brini Federico

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

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Brocca Beniamin o

Broccoli Paolo Pietro

Bruni FrancescoBrusca AntoninoButtazzoni Tonellato Paol a

Caccia Paolo Pietro

Cacciari Massim oCalaminici ArmandoCaldoro Antonio

Calonaci Vasco

Cantelmi Giancarlo

Canullo LeoCappelli LorenzoCappelloni Guido

Caradonna Giulio

Carandini GuidoCarelli Rodolfo

Canoni Andreucci Maria TeresaCarlotto Natale GiuseppeCarmeno Pietr o

Carta Gianuario

Caruso Antonio

Casalino Giorgi o

Casalinuovo Mario Bruzio

Casati Francesco

Casini CarloCastelli Migali Anna Mari aCastoldi Giuseppe

Catalano Mario

Cattanei Francesco

Cavigliasso Paol a

Cecchi AlbertoCeni Giuseppe

Cerioni GianniCerquetti Enea

Cerrina Feroni Gian Luca

Chiovini Cecilia

Ciai Trivelli Anna Mari a

Ciannamea Leonardo

Cicciomessere Roberto

Chino Pomicino PaoloCitaristi Severino

Ciuffini Fabio Maria

Cocco Maria

Codrignani Giancarl a

Colomba Giuli o

Colonna Flavio

Cominato Lucia

Compagna Francesco

Conchiglia Calasso CristinaConte AntonioConte Carmelo

Conti Pietro

Contu Felice

Corà Renato

Corder Marino

Corradi Nadia

Corvisieri Silverio

Cossiga Francesco

Costa Raffael eCostamagna Giuseppe

Covatta Luigi

Cravedi Mari o

Cresco Angelo Gaetan oCristofori Adolfo Nino

Crivellini Marcello

Crucianelli Famiano

Cuffaro Antonino

Cuminetti Sergio

Cuojati Giovanni

Curcio Rocco

Dal Castello Mario

D'Alema Giuseppe

Dal Maso Giuseppe Antoni o

Danesi EmoDa Prato Francesco

De Caro Paolo

De Cataldo Francesco Antonio

De Cinque Germano

de Cosmo Vincenzo

Degan Costante

Degennaro Giuseppe

De Gregorio Michele

Del Donno Olindo

Dell'Andro Renato

Dell'Unto Paris

Del Pennino Antoni o

De Martino Francesc o

De Poi Alfredo

De Simone Domenico

Di Corato Riccardo

Di Giovanni Arnald o

Di Giulio FernandoDi Vagno Giuseppe

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

Dulbecco FrancescoDutto Mauro

Ebner Michael

Erminero Enzo

Esposto Attilio

Fabbri Orlando

Facchini AdolfoFaccio AdeleFaenzi IvoFalconio Antoni o

Faraguti Luciano

Federico CamilloFerrari Marte

Ferrari SilvestroFerri Franco

Fioret Mario

Fiori Giovannin oFiori PublioFontana Giovanni Angelo

Fornasari Giuseppe

Forte Francesco

Forte SalvatoreFracchia BrunoFrancese Angela

Furia Giovanni

Fusaro Leandro

Gaiti Giovanni

Galante Garrone CarloGalli Luigi MicheleGalli Maria LuisaGambolato Pietro

Gandolfi AldoGaravaglia Maria Pia

Gargani GiuseppeGargano Mario

Garocchio AlbertoGarzia RaffaeleGaspari RemoGeremicca Andrea

Giadresco Giovann i

Giglia LuigiGiovagnoli Sposetti Angel a

Gitti Tarcisio

Giudice Giovanni

Giura Longo Raffaele

Goria Giovanni Giusepp e

Gottardo Natale

Gradi GiulianoGraduata Michele

Granati Caruso Maria TeresaGrassucci Lelio

Greggi Agostino

Grippo Ug o

Gualandi EnricoGuarra AntonioGui Luigi

Gullotti Antonino

Gunnella Aristid e

Ianni GuidoIanniello Mauro

Ichino Pietro

Innocenti Lino

Labriola Silvano

Laforgia Antoni oLaganà Mario Bruno

La Loggia Giuseppe

Lanfranchi Cordiali Valentin a

Lettieri NicolaLiotti Roberto

Lo Bello Concetto

Lobianco ArcangeloLoda Francesco Vittori oLodi Faustini Fustini Adrian a

Lodolini Francesca

Lucchesi Giuseppe

Macciotta GiorgioMacis Francesco

Madaudo DinoMagnani Noya Maria

Malfatti Franco Maria

Malvestio Piergiovann i

Mancini VincenzoManfredi Giusepp e

Manfredi ManfredoManfredini Viller

Mannuzzu Salvatore

Marabini Virginiangelo

Margheri Andrea

Maroli FiorenzoMarrafini Alfredo

Atti Parlamentari

— 26426 —

Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

Martinat UgoMartorelli Francesc oMarzotto Caotorta Antoni oMasiello Vitili o

Mastella Mario ClementeMatrone LuigiMazzarino Antonio MarioMazzola Francesco

Mazzotta Robert oMelega Gianluig iMellini Mauro

Meneghetti Gioacchino Giovanni

Menziani Enrico

Merloni Francesc oMiceli VitoMigliorini Giovanni

Minervini GustavoMisasi RiccardoMolineri RosalbaMonteleone Saverio

Moro Paolo EnricoMoschini Renzo

Motetta Giovanni

Napoletano Domenico

Napoli VitoNapolitano Giorgi oNatta Alessandro

Nespolo Carla FedericaNicolazzi Franco

Occhetto AchilleOlcese Vittorio

Olivi Mauro

Onorato Pierluig iOrsini BrunoOrsini Gianfranco

Padula PietroPagliai Morena Amabil ePajetta Gian CarloPallanti NovelloPalleschi Robert oPalopoli FulvioPani Mario

Pastore Ald oPatria Renzo

Pavolini LucaPazzaglia Alfredo

Pecchia Tornati Maria Augusta

Peggio Eugenio

Pellicani Giovanni

Pennacchini ErminioPerantuono Tommas o

Pernice Giusepp e

Pezzati Sergio

Picano Angel o

Picchioni RolandoPiccinelli EneaPiccoli Flaminio

Pierino Giuseppe

Pisicchio Natal e

Pisoni FerruccioPochetti Mario

Politano Franco

Porcellana Giovanni

Portatadino Costante

Postal Giorgio

Poti DamianoPrandini Giovann i

Preti Luigi

Proietti Franco

Pucci ErnestoPugno Emilio

Quarenghi Vittori a

Quattrone Francesco

Quieti Giuseppe

Raffaelli Edmond o

Rallo Girolamo

Ramella Carlo

Reggiani Alessandro

Reina Giusepp e

Revel}i EmidioRicci RaimondoRindone Salvatore

Rippa GiuseppeRizzo Aldo

Robaldo VitaleRocelli Gian FrancoRodotà Stefano

Romualdi Pin o

Rossi AlbertoRossino Giovann i

Rubbi Antonio

Rubbi Emilio

Atti Parlamentari

— 26427 —

Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

Rubinacci Giuseppe

Rubino RaffaelloRuffini Attilio

Russo Ferdinando

Russo Giuseppe

Russo Raffaele

Sabbatini GianfrancoSacconi Maurizio

Saladino Gaspare

Salvato Ersilia

Salvatore Elvio AlfonsoSalvi FrancoSandomenico EgizioSanese Nicola

Sangalli CarloSanguineti Edoardo

Santi ErmidoSantuz GiorgioSanza Angelo Mari aSarri Trabujo MilenaSarti Armando

Satanassi Angelo

Scaiola AlessandroScaramucci Guaitini AlbaScotti Vincenzo

Scozia Michele

Sedati GiacomoSerri Rino

Servadei Stefan oSicolo Tommas o

Sinesio Giusepp e

Sobrero Francesco SecondoSpaventa Luig iSperanza EdoardoSpini Valdo

Sposetti GiuseppeStaiti di Cuddia delle Chiuse Tomaso

Stegagnini Brun oSullo Fiorentino

Susi DomenicoTaghabue Gianfranco

Tamburini RolandoTancredi Antonio

Tassone MarioTeodori Massim o

Tesi Sergio

Tesini Aristide

Tesini Giancarlo

Tessari Giangiacomo

Tiraboschi Angelo

Tocco Giuseppe

Tombesi GiorgioToni Francesco

Torri Giovann i

Tozzetti Ald o

Trantino Vincenzo

Trebbi Aloardi IvanneTriva Rubes

Trombadori Antonello

Trotta Nicola

Urso GiacintoUsellini Mario

Vagli MauraVecchiarelli Bruno

Ventre Antonio

Vernola Nicola

Vetere UgoVietti Anna Maria

Vignola Giuseppe

Vincenzi Bruno

Violante Luciano

Viscardi Michele

Vizzini Carl o

Zambon Bruno

Zanforlin Antoni o

Zaniboni AntoninoZanini Paolo

Zarro Giovanni

Zavagnin Antonio

Zolla MicheleZoppetti Francesc o

Zoppi Pietro

Zoso Giuliano

Zuech Giusepp eZurlo Giuseppe

Sono in missione :

Ajello AldoAlberini GuidoBenedikter Johann detto Hans

Atti Parlamentari

- 26428 —

Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

Borri AndreaCampagnoli MarioColucci FrancescoFoschi FrancoFracanzani CarloGalloni GiovanniLussignoli FrancescoManca EnricoMartini Maria Elett aMondino Giorgi oPandolfi Filippo Mari aPasquini AlessioSilvestri GiulianoSpataro AgostinoSpinelli Altiero

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. A questo punto, vi èl'ultimo articolo aggiuntivo Ricci Dis . 1 . 06 ;vorrei chiedere nuovamente il parere delGoverno .

Infatti, se non ho male inteso, onore-vole ministro, nel dibattito che c 'è statotra il relatore e taluni dei parlamentari ,il relatore stesso, dopo aver osservato cheè già vigente una nonna che questa so-spensione mantiene fino alla fine del me-se di giugno 1981, ha raccolto la contro -obiezione secondo cui la norma di cui orasi tratta, prorogando il termine ad unascadenza che mi sembra logica, quella de l31 dicembre 1981, regola la materia sull abase di una formulazione più completa,tale da non determinare equivoci, poichéad esempio stabilisce chiaramente di com-prendere interamente le regioni Basilicatae Calabria. Con questa motivazione, raffor-zata dal parere espresso dal presidentedella Commissione, ha dato un giudiziofavorevole all 'articolo aggiuntivo in esame .A questo punto, qual è il parere del Go-verno ?

NICOLAllI, Ministro dei lavori pubbli-ci. In sede di Comitato dei nove avevoespresso l'avviso che una norma del ge-nere avrebbe forse trovato più opportunacollocazione nel disegno di legge attual-mente in discussione al Senato . Il Gover-

no, comunque, si rimette all'Assemblea sul-l'articolo aggiuntivo Ricci Dis . 1 . 06.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole La-briola. Ne ha facoltà .

LABRIOLA. Nel dichiarare il voto fa-vorevole su questo articolo aggiuntivo, cosìcome ci siamo espressi in Commissione ,cogliamo l'occasione per dare un giudiziosulla votazione testé conclusasi sull'arti-colo aggiuntivo Ricci Dis . 1 . 05 (si trattadi materia connessa a quella ora in esa-me). Abbiamo dichiarato, all'inizio di que-sto dibattito, che avremmo assunto l'ini-ziativa di sollecitare dal Governo un prov-vedimento che consentisse di affrontare ,senza venir meno alla legge dell'equo ca-none, il dramma sociale degli sfratti, .. .

POCHETTI . Ma questo che c 'entra ?

LABRIOLA . . ..non solo nelle zone ter-remotate, ma in tutto il paese . Nonostantequello che è avvenuto - e non è avvenutoper nostra responsabilità, perché avevamoposto una condizione politica ben precisa,che non è stato possibile soddisfare -confermiamo il nostro impegno . Attende-remo che, nei tempi brevi cui ci siamoprima riferiti, il Governo assuma una ini-ziativa per tutto il territorio nazionale,con provvedimento ad hoc. Non vorrei chesu questo punto qualcuno volesse conti-nuare ad equivocare, sbagliando di nuovo.Non abbiamo affatto posto al Governo lacondizione di risolvere la questione nell oambito della legge generale. In buon ita-liano, abbiamo dichiarato che riteniamoche il Governo possa e debba assumereuna iniziativa sulla semplice e specificaquestione della graduazione degli sfratti .Confermiamo questa nostra sollecitazione.In mancanza di un risultato positivo, as-sumeremo noi, negli stessi tempi brevi ,l'iniziativa parlamentare per ottenere ilraggiungimento dell'obiettivo indicato, sem-pre sulla base del presupposto di selezio-nare - lo dico con chiarezza, poiché cisembra questa una condizione di moralità ,oltre che di scelta politica - la classe di

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reddito al di sotto della quale può e de-ve applicarsi tale graduazione .

PRESIDENTE . Onorevole Pochetti, i lsuo gruppo mantiene la richiesta di vo-tazione a scrutinio segreto ?

POCHETTI . No, signor Presidente.

PRESIDENTE. Pongo allora in vota-zione l'articolo aggiuntivo Ricci Dis . 1 . 06,accettato dalla Commissione e per il qua -le il Governo si è rimesso all 'Assemblea .

(È approvato) .

Passiamo agli ordini del giorno . Ne dolettura :

« La Camera

invita il Governo

ad intervenire affinché raccomandi che l aapplicazione della norma di cui al secon-do comma dell'articolo 2 del decreto-leg-ge 8 gennaio 1981, n. 4, sia per quantopossibile relativa agli interventi del 1° e2' biennio di attuazione della legge 5 ago-sto 1978, n. 457 e solo in caso di loca-lizzazione già avvenuta anche per gli in-terventi successivi » .

9/2256/3

« BETTINI » .

« La Camera

invita il Governo

perché concorra con propria iniziativa le-gislativa, entro trenta giorni dall 'approva-zione del disegno di legge 2256, a regola-mentare la materia di graduazione degl isfratti e revisione dell'equo canone » .

9/2256/2

« CATALANO, CRUCIANELLI» .

Qual è il parere del Governo su que-sti ordini del giorno ?

NICOLAllI, Ministro dei lavori pub-blici. Accetto come raccomandazione loordine del giorno Bettini n. 9/2256/3 .

Accetto come raccomandazione l'ordinedel giorno presentato dal collega Catalan on. 9/2256/2 con riserva in riferimento alla

data dei 30 giorni, in quanto il Govern opotrà forse provvedere anche prima, ma

non può accettare una scadenza fissa .

PRESIDENTE. Onorevole Bettini, dopole dichiarazioni del Governo, insiste perla votazione del suo ordine del giorno ?

BETTINI. Non insisto, signor Presi-

dente.

PRESIDENTE. Onorevole Catalano, do-po le dichiarazioni del Governo, insiste

per la votazione del suo ordine del

giorno ?

CATALANO. Signor Presidente, accetta-re l'ordine del giorno escludendo la datafissa significa non accettarlo; comunquenon insisto per la votazione.

PRESIDENTE. È così esaurita la trat-

tazione degli ordini del giorno .Passiamo alle dichiarazioni di voto sul

complesso del disegno di legge. Ha chie-sto di parlare per dichiarazioni di votol'onorevole Guarra. Ne ha facoltà .

GUARRA. Signor Presidente, annunzio

l'astensione del gruppo del Movimento so-ciale italiano-destra nazionale dalla vota-zione sul disegno di legge di conversione

del decreto-legge che riguarda la prorogadi alcuni termini in materia urbanistica .

Il gruppo del Movimento sociale italia-no si astiene in quanto ritiene che que-sto provvedimento, pur non recando dan-ni come i precedenti provvedimenti legisla-tivi in materia, non recherà certamente al-cun beneficio .

Approfitto della presenza del ministro

delle finanze che siede a fianco al mini-stro dei lavori pubblici per ricordare che

il problema dell'edilizia è soprattutto oggi

un problema di produttività . Desidero ri-cordare che la costruzione delle case si

accelerò nel nostro paese nel momento in

cui si concessero agevolazioni di carattere

tributario e creditizio; oggi invece il mini-stro delle finanze vuole imprimere una

« stretta » fiscale nel settore della casa con

un introito modesto - il ministro lo sa -

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ma con un danno psicologico di grandeportata.

Mi auguro che il Governo si renda con-to di questa situazione e che finalmenteimbocchi la strada giusta per risolvere ilproblema della casa che non è certo quel-la dei blocchi, delle proroghe, ma quell adella costruzione di nuove case.

PRESIDENTE . Ha chiesto di parlareper dichiarazioni di voto l'onorevole Ciuf-fini . Ne ha facoltà .

CIUFFINI . Signor Presidente, onorevo-li colleghi, desidero fare una brevissim adichiarazione di voto per ricordare chequesta è la prima volta, nel corso di que-sto ultimo anno, che la parola « casa » vie-ne pronunciata in quest'aula per iniziativaspecifica del Governo . Infatti nel mese diluglio abbiamo affrontato questo problem aoccupandoci di urbanistica ma soltanto inrapporto alla sentenza n . 5 della Cortecostituzionale che ci obbligava a questo .

Duole, signor Presidente, onorevoli col-leghi, doverci occupare di detta questionein rapporto ad un decreto del tutto margi-nale su alcuni aspetti secondari, sia pureimportanti di cui non neghiamo l'urgenza ;ma desidero ricordare, nel momento incui motiviamo il nostro voto, al di là del -l'accettazione del primo e del secondo ar-ticolo del decreto, le cose che il Governonon ha fatto, che deve ancora fare e lecose che si sono verificate nel corso del -l'ultimo annno . Desidero richiamarmi aquanto disse il ministro Andreatta inCommissione bilancio circa l 'aumentatovalore - 45 per cento - delle proprietà im-mobiliari registrato nel corso dell'anno ,alla tragica caduta del tasso di fitto i nquesto ultimo periodo, alla mancata attua-zione del piano decennale che il Governoaveva proposto .

Non possiamo non rilevare queste ca-renze e assenze del Governo, così comenon possiamo non ricordare che tutto ciòprovoca una situazione complessiva di di-sagio nelle nostre città, per cui oggi tro-vare case è diventato estremamente diffici-le e risolvere il problema della mobilitàda casa a casa lo è forse ancora di più

e sicuramente per le categorie meno ab-bienti del nostro paese .

Per questo non possiamo dare voto fa-vorevole a questo provvedimento anche sedobbiamo rilevare come fatti positivi l abreve proroga che viene concessa a coloroche ancora non sono riusciti a completarele loro costruzioni, soprattutto con riguar-do alle piccole costruzioni .

Valutiamo come positivo l'accoglimentodell'articolo aggiuntivo da noi presentatosulla Basilicata e sulla Campania; valu-tiamo comunque come positivo l ' impegnodel Governo a presentare quanto primaun provvedimento che affronti i temi danoi trattati nell'emendamento che non èstato accolto dalla Camera .

Il fatto però che la specifica questionedegli sfratti non sia stata affrontata, ilfatto che da ora al momento in cui ilGoverno elaborerà questo provvedimentocentinaia di cittadini italiani potranno es-sere gettati sul lastrico non ci consentedi esprimere un voto favorevole . Per que-sti motivi, signor Presidente, onorevoli col-leghi, il gruppo comunista si asterrà dall avotazione di questo provvedimento .

PRESIDENTE . Il disegno di legge saràvotato a scrutinio segreto nel prosieguodella seduta .

Seguito della discussione del disegno di

legge: Conversione in legge del decre-

to-legge 13 gennaio 1981, n . 8, recante

diminuzioni dell'imposta di fabbrica -

zione su alcuni prodotti petroliferi

(2259) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno recail seguito della discussione del disegno dilegge: Conversione in legge del decreto-legge 13 gennaio 1981, n. 8, recante dimi-nuzioni dell 'imposta di fabbricazione sualcuni prodotti petroliferi .

Come la Camera ricorda, nella sedut adi ieri si è conclusa la discussione sullelinee generali con le repliche del relatoree del rappresentante del Governo .

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Passiamo all 'esame dell 'articolo unicodel disegno di legge, identico nel testo delGoverno e della Commissione . Se ne dialettura .

STERPA, Segretario, legge :

« È convertito in legge il decreto-legge13 gennaio 1981, n. 8, recante diminuzio-ni dell 'imposta di fabbricazione su alcuniprodotti petroliferi » .

PRESIDENTE. Avverto che gli emen-damenti presentati si intendono riferitiagli articoli del decreto-legge .

Si dia lettura dell 'articolo 1 del decre-to-legge, al quale il Governo ha presen-tato tre articoli aggiuntivi .

STERPA, Segretario, legge :

« L'imposta di fabbricazione e la corri-spondente sovrimposta di confine sull ebenzine speciali diverse dall'acqua ragiaminerale, sulla benzina e sul petrolio di -verso da quello lampante sono ridotte dalire 42 .053 a lire 39.753 per ettolitro, allatemperatura di 15° C.

L 'aliquota agevolata d 'imposta di fab-bricazione e della corrispondente sovrim-posta di confine prevista dalla lettera E),punto 1), della tabella B), allegata allalegge 19 marzo 1973, n. 32, e successivemodificazioni, per il prodotto denominatoJet Fuel JP/4 destinato all'amministrazio-ne della difesa, è ridotta da lire 4 .205,30a lire 3.975,30 per ettolitro, alla tempera-tura di 15° C, relativamente al quatitativoeccedente il contingente annuo di tonnel-late 18 .000, sulle quali è dovuta l 'impostanella misura normale stabilita per labenzina.

Le aliquote agevolate d ' imposta di fab-bricazione e della corrispondente sovrim-posta di confine previste dalla lettera D) ,punto 3), ed F), punto 1), della predettatabella B), rispettivamente per il petroliolampante per uso di illuminazione e riscal-damento domestico e per gli oli da gas dausare come combustibili, sono ridotte d alire 1 .740 a lire 1 .000 e da lire 2.505 alire 1 .630 per ettolitro, alla temperaturadi 15° C.

L'imposta di fabbricazione e la corri-spondente sovrimposta di confine sui ga sdi petrolio liquefatti per autotrazione son o

ridotte da lire 46.152 a lire 42.322 per

quintale » .

PRESIDENTE. Gli articoli aggiuntividel Governo sono del seguente tenore :

Dopo l'articolo 1, aggiungere i seguenti :

ART. 1-bis .

In relazione all'esigenza di rafforzarei servizi ispettivi nel settore delle impostedi fabbricazione, nel quadro F della tabel-la VI allegata al decreto del Presidentedella Repubblica 30 giugno 1972, n . 748 ,

relativo ai dirigenti degli uffici tecnici del-

le imposte di fabbricazione, l 'indicazionedelle funzioni in corrispondenza della qua-lifica di primo dirigente è così modificata :« Capo UTIF in sedi importanti e ispettore

capo » .

1 . 01 .

ART. 1-ter.

È abolito il diritto erariale sul carbonfossile istituito con la legge 27 giugno1929, n . 1108 .

1 . 02 .

ART. 1-quater.

L'alcool etilico denaturato da usare inesenzione dall 'imposta di fabbricazione edai diritti erariali normali in miscela conla benzina in prove sperimentali come car-burante per autotrazione non è soggettoal trattamento fiscale previsto dall'artico-lo 11 della legge 31 dicembre 1962 ,n . 1852, e successive modificazioni .

L'agevolazione di cui al comma prece -dente è limitata ad un anno dalla data d ientrata in vigore della legge di conversio-ne del presente decreto ed è subordinataalle condizioni, modalità e tipo di sostan-ze denaturanti da stabilirsi dal Ministerodelle finanze .

1 . 03 .

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L'onorevole sottosegretario di Stat oper le finanze ha facoltà di svolgerli .

Debbo comunque avvertire che, a mioavviso - a meno che lei, onorevole Gar-gano, non fornisca chiarimenti non dicoper convincere me, ma per una spiega-zione oggettiva diversa dalla mia inter-pretazione -, l 'articolo aggiuntivo I . 01non è ammissibile .

GARGANO, Sottosegretario di Stat oper le finanze . Signor Presidente, colleghi,l 'articolo aggiuntivo 1 . 01 non comportaoneri per il bilancio, in quanto non mo-difica la consistenza complessiva dei postiin organico dei primi dirigenti del settoredelle imposte di fabbricazione. Ha lo sco-po di conferire maggiore funzionalità aiservizi dell'imposta di fabbricazione, inquanto consente di utilizzare in modo piùrazionale gli ingegneri degli UTIF conqualifica di primo dirigente .

Infatti, attribuendo agli stessi, oltrealla funzione di capi UTIF, anche quelladi ispettori capi, si dà all'amministrazionela possibilità di fronteggiare in manierapiù adeguata le esigenze del servizio ispet-tivo nel settore dell 'imposta di fabbrica-zione, e particolarmente in quello deglioli minerali . Questa disposizione, secondome, è perfettamente attinente al decreto-legge in esame, in quanto riflette un'esi-genza 'di servizio relativa proprio al set-tore delle imposte di fabbricazione suglioli minerali . Ieri, nel corso della discus-sione sulle linee generali, si è molto in-sistito su questa 'sperequazione di tratta -mento. Di qui la particolare importanz adella modifica che si ,propone ; il provve-dimento riveste, inoltre, carattere di ur-genza, per cui deve ritenersi giustificat ala presentazione dell'articolo aggiuntivo1 . 01.

Per quanto riguarda gli altri due arti-coli aggiuntivi, signor Presidente, ritengoche si illustrino da sé . Uno di essi rece-pisce in pratica le norme 'CEE. L'abolizio-ne del diritto erariale sul carbon fossile ,istituito con la legge 27 giugno 1929 ,n. 1108, comporta una minore entrata d iprevisione 'di 19 milioni; se si tiene peròconto delle spese necessarie per l'organiz-

zazione della riscossione di questa som-ma, ci si rende conto che questa cifrarisulta quasi dimezzata .

L'altro articolo aggiuntivo (1'1 . 03, sul-l'alcool etilico) ha invece forse bisognodi qualche spiegazione . Allo scopo di esa-minare la possibilità pratica di impiegarenel futuro quantitativi di alcool in mi-scela con la benzina come carburante perl'autotrazione, per alleggerire il deficitdella bilancia commerciale relativo all'im-portazione di prodotti petroliferi, si ren-de necessario effettuare prove sperimentalisu un determinato numero di autovettu-re, messe a disposizione da enti e so-cietà. La 'distribuzione dell'alcool, oppor-tunamente denaturato, miscelato con ben-zina, verrebbe effettuata dall'AGIP pressoalcuni suoi punti di vendita (sono dodicisull'intero territorio nazionale), scelti invicinanza delle società ed aziende chemettono a disposizione i propri auto-mezzi .

Alla luce della normativa vigente (arti-colo 11 della legge 31 dicembre 1962 ,n. 1852, e successive modificazioni), l'alcoo ldenaturato, aggiunto alla benzina, dovreb-be assolvere l'imposta di fabbricazioneprevista per quest 'ultimo prodotto .

Ora, in considerazione dell 'alto costodell 'alcool rispetto al prezzo attuale dellabenzina, per rendere economicamente pos-sibile la sperimentazione è opportuna lanon applicazione, nel caso in specie, de ltrattamento fiscale previsto dall'articolo11 della legge prima citata . A ciò si prov-vede con questo articolo aggiuntivo, cheprevede che le condizioni, le modalità, i ltipo delle sostanze denaturanti per l'adul-terazione dell'acool aggiunto alla benzinasaranno stabilite dal Ministero delle finan-ze, e quindi non è possibile neppure ipotiz-zare utilizzazioni non adeguate dell'articol ostesso .

PRESIDENTE . Qual è il parere dell aCommissione sugli articoli aggiuntivi de lGoverno ?

GORIA, Relatore . Personalmente ho ta-le consenso per il rigore circa l'ammissi-bilità degli emendamenti che la Presidenza

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ha manifestato voler utilizzare, che nonspenderei una parola a difesa dell'artico-lo aggiuntivo 1 . 01 del Governo . In real-tà, a conforto delle considerazioni espres-se dal sottosegretario, vorrei ricordare chesi tratta di un articolo aggiuntivo che que-sta Camera si porta dietro dal mese diluglio; e sempre fu chiesto dal Governo diconsentirgli un migliore utilizzo del per-sonale per i controlli .

Rispetto al decreto n . 503 lo stessoemendamento fu dichiarato ammissibile ,ma fu poi ritirato dal Governo perchépresentato all 'ultimo momento. Questa vol-ta è stato presentato in Commissione, ein quella sede pregammo il Governo diritirarlo per non ,dover ritardare i tempiin forza dei pareri obbligatori. Sono co-munque tutte considerazioni rimesse all avalutazione della Presidenza, stante anchel'affermazione precedente .

Circa gli emendamenti del Governo1 . 02 e 1 . 03, il parere del relatore è favo-revole .

PRESIDENTE. Ringrazio molto il sot-tosegretario, che ha avuto la pazienza d ifornire elementi, ed il relatore che, nell oesprimere il parere, ne ha dato una sotto-lineatura. Devo dire tuttavia che la con-nessione non è pertinente, ma riguarda esi-genze interne di Ministeri, che meritanoogni considerazionee, ma che mi costringe-rebbero ad una applicazione diversa daquella che ho dato precedentemente .

Onorevole relatore, se posso dare u nconsiglio, perché tre o quattro di loro otutto il Comitato dei nove non fate diquesto emendamento una « leggina » a sé ,e nel giro di un paio di settimane la Ca-mera può votarla e mandarla al Senato ?In tal modo avremo risolto un problem aed impedito un'applicazione, che non gra-direi di attuare .

L 'emendamento del Governo 1 . 01 èquindi inammissibile .

Pongo in votazione l'emendamento delGoverno 1 . 02, accettato dalla Commis-sione .

(È approvato) .

Sull'emendamento del Governo 1 . 03

ha chiesto di parlare per dichiarazione divoto l 'onorevole Bellocchio . Ne ha facoltà.

BELLOCCHIO. Il gruppo comunistacondivide il fine che si vuole perseguirecon l'approvazione dell 'emendamento delGoverno 1 . 03, perché ritiene giusto, inpresenza di alcool denaturato, già esentedal pagamento dell 'imposta di fabbricazio-ne, l'esonero anche dal trattamento fiscale.

Desidero rivolgere una raccomandazio-ne al Governo in relazione al second ocomma dell 'emendamento, perché siamo in

presenza di una delega abbastanza ampiache si affida al Ministero, per le condi-zioni, per le modalità e per il tipo di so-stanza da adoperare . Il gruppo comunist aritiene che si debba giungere ad una di-sciplina globale sulla questione della de-naturazione; ed in secondo luogo chiede --dato lo scandalo avutosi sui petroli - chesi consulti il laboratorio chimico centrale ,perché le sostanze da denaturare sianoabbastanza diverse tra loro per evitarespeculazioni .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'e-mendamento del Governo 1. 03, accettato

dalla Commissione.

(È approvato) .

Il provvedimento sarà votato a scruti-nio segreto nel prosieguo della seduta.

Seguito della discussione del disegno di

legge: Rinnovo della delega prevista

dall'articolo 72 della legge 16 maggio

1978, n. 196, già rinnovata con legge

6 dicembre 1978, n. 827, per l'estensione

alla regione Valle d'Aosta delle dispo-sizioni del decreto del Presidente del-

la Repubblica 24 luglio 1977, n. 616

(630) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno re-ca il seguito della discussione del disegn o

di legge: Rinnovo della delega prevista

dall 'articolo 72 della legge 16 maggio 1978,

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n . 196, già rinnovata con legge 6 dicem-bre 1978, n. 827, per l'estensione alla re-gione Valle d'Aosta delle disposizioni deldecreto del Presidente della Repubblica24 luglio 1977, n . 616 .

Come la Camera ricorda, nella prece -dente seduta si è conclusa la discussionesulle linee generali, con le repliche del -l 'onorevole Gallonai, per la Commissione,e del rappresentante del Governo .

Passiamo all 'articolo unico del disegnodi legge, identico nel testo della Commis-sione, e in quello del Governo. Ne dolettura :

ARTICOLO UNICO .

La delega conferita al Governo dall 'ar-ticolo 72 della legge 16 maggio 1978 ,n . 196, già rinnovata con la legge 6 di-cembre 1978, n . 827, è ulteriormente rin-novata per la durata di sessanta giorn idalla data di entrata in vigore della pre-sente legge .

Sono stati presentati i seguenti emen-damenti :

Sostituirlo con il seguente :

ART. 1 .

Il Governo è delegato ad emanare entrosessanta giorni dalla data di entrata invigore della presente legge uno o più de-creti aventi forza di legge ordinaria perestendere alla regione Valle d 'Aosta le di-sposizioni del decreto legislativo 27 luglio1977, n. 616 .

Il Governo si atterrà ai seguenti prin-cìpi e criteri direttivi :

1) il trasferimento e la delega difunzioni amministrative statali alla regio -ne Valle d'Aosta devono essere non in-feriori a quelli disposti per le regioni astatuto ordinario e tenere conto dell eparticolari condizioni di autonomia attri-buite alla regione Valle d'Aosta;

2) le disposizioni in materia finan-ziaria devono rispettare il disposto del-l 'articolo 49 della legge 16 maggio 1978 ,n . 196, integrato col disposto degli articoli

127, 131 e 132 del decreto del Presidentedella Repubblica 24 luglio 1977, n . 616 ;

3) nel trasferimento di personale allaregione Valle d'Aosta è data preferenzaa chi dimostri la conoscenza della lin-gua francese;

4) devono essere comunque inte-gralmente rispettate le funzioni ammini-strative già esercitate dalla regione Vall e

d'Aosta ;

5) rimane comunque esclusa nei con-fronti delle attività amministrative dellaregione Valle d'Aosta la funzione di indi-rizzo e di coordinamento prevista dall 'ar-

ticolo 3 della legge 22 luglio 1975, n . 382 ,

e dall'articolo 4 del decreto del Presidente

della Repubblica 24 luglio 1977, n . 616 .

1 . 1 .DUJANY, VERNOLA, BASSANINI,

FRASNELLI, DEL PENNINO,VIRGILI.

Dopo l'articolo 1, aggiungere i seguenti :

ART . 1-bis .

Il Governo è altresì delegato ad ema-nare entro due anni dall'entrata in vigoredella presente legge uno o più decret iaventi forza di legge ordinaria per com-pletare il trasferimento delle funzioni at-tribuite dalla legge costituzionale 26 feb-

braio 1948, n. 4, alla regione Valle d 'Aostain materia di industria e commercio, pre-videnza e assicurazioni sociali, polizia lo-

cale e urbana e rurale, utilizzazione mi-niere, finanze regionali e comunali, non -ché ogni altra materia o parte di materiaper le quali non si è ancora provvedut oe che ad essa spetti in forza dello sta-tuto speciale, nonché la delega di ulte-riori funzioni già attribuite alle region ia statuto ordinario .

Il trasferimento deve avvenire per set-tori organici di materia.

Il Governo è altresì delegato ad ema-nare entro il termine di cui al primocomma uno o più decreti aventi forzadi legge ordinaria per dare attuazione alla

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revisione dei rapporti finanziari fra Stat oe regione Valle d'Aosta .

1 . 01 .DUJANY, VERNOLA, BASSANINI,

FRASNELLI, DEL PENNINO,

VIRGILI .

ART. 1-ter .

Le norme delegate previste dai prece-denti articoli sono emanate con decre-to del Presidente ,della Repubblica, previaapprovazione del Consiglio dei ministr isu proposta di una commissione parite-tica formata da tre rappresentanti delGoverno designati dal Consiglio dei mi-nistri e da tre rappresentanti della regio -ne eletti dal Consiglio regionale, e sentitala Commissione parlamentare per le que-stioni regionali, di cui all'articolo 52 dellalegge 10 febbraio 1953, n . 62, e successiveintegrazioni .

1 . 02 .DUJANY, VERNOLA, BASSANINI ,

FRASNELLI, DEL PENNINO,

VIRGILI.

L 'onorevole Dujany ha facoltà di svol-gerli .

DUJANY. Li diamo per svolti, signorPresidente .

PRESIDENTE. Sono stati presentati iseguenti altri emendamenti :

Sostituire la parola : sessanta con la se-guente : centottanta .

1 . 2 .GREGGI .

Sostituire le parole : per la durata disessanta giorni dalla data di entrata in vi-gore della presente legge con le seguenti :fino al 31 luglio 1981 .

1 . 3 .GREGGI .

All 'emendamento Dujany 1 . 02 sosti-tuire le parole : su proposta di, con leseguenti : sentita .

0. 1 . 02. 1 .

GREGGI .

L'onorevole Greggi ha facoltà di svol-gerli .

GREGGI. Motivo l'emendamento 1 . 2con la considerazione che mi pare che l aCommissione e il Governo siano orientat inel senso di accettare alcuni emendament iche modificano parzialmente i princìpi ei criteri della delega; appare quindi op-portuno prorogare il termine.

Ritiro l'emendamento 1 . 3, in quantoè contenuto già nell'emendamento 1 . 2 .Per quanto riguarda il subemendament o0. 1 . 02 . 1, vorrei richiamare rapidamentel'attenzione dei colleghi su fatto che se-condo la formula dell'articolo aggiuntivo

1 . 02 dovrebbe esserci una norma delega-ta, emanata con decreto del Presidentedella Repubblica, non su proposta del Con-siglio dei ministri, ma su proposta di unacommissione paritetica . Mi pare che que-sto alteri l'iter costituzionale di formazio-ne dalla norma delegata . Quindi propong oche alle parole « proposta di » siano sosti-tuite le parole « sentita la commissione pa-ritetica » .

PRESIDENTE. Domando ora il pareredella Commissione sugli emendamenti pre-sentati all'articolo unico .

CIANNAMEA, Relatore f. f . La Commis-

sione è favorevole agli emendamenti Duja-ny 1 . 1, Greggi 1 . 2, ai primi due commi

dell 'articolo aggiuntivo Dujany 1 . 01 . Pre-go pertanto l'onorevole Dujany di ritira-re l'ultimo comma del suo articolo ag-giuntivo .

La Commissione è altresì favorevole al -l'articolo aggiuntivo Dujany 1 . 02; è in-

vece contraria al subemendamento Greg-gi 0. 1 . 02 . 1 .

PRESIDENTE . Il Governo ?

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CORDER, Sottosegretario di Stato perl'interno . Il Governo è favorevole alloemendamento Dujany 1 . 1, salvo che sulpunto 5), in ordine al quale si rimette al -l'Assemblea. L'azione di indirizzo e di coor-dinamento è un'azione che compete alloStato, al potere centrale, non solo perquanto riguarda le regioni a statuto ordi-nario, ma anche per quanto riguarda leregioni a statuto speciale . Pertanto, il pun-to 5) in qualche modo contrasterebbe conquesto indirizzo. Concordo per il restocon il parere della Commissione .

PRESIDENTE. Onorevole Dujany, vor-rei farle due richieste . La prima è se leiintende mantenere il punto 5) del suoemendamento 1 . 1, sul quale il Governoha espresso perplessità piuttosto serie . Mipermetto, senza entrare nel merito, per-ché non è mio compito, di sottoporre all asua sensibilità queste perplessità, che re-puto consistenti .

La seconda richiesta riguarda il suoarticolo aggiuntivo 1 . 01, le chiedo cioèse sia disposto a ritirare l'ultimo comma .

DUJANY. Signor Presidente, non pos-so aderire a questa cortese richiesta cheriguarda il punto 5) del mio emendamen-to 1. 1, per le ragioni che già sono stateesposte in Commissione e perché l'argo-mento è stato già ampiamente discussoin precedenti sedute della Camera e delSenato, e anche perché esso dà la possi-bilità di procedere, in sede esecutiva, i nun modo molto più chiaro . Quindi, nonè un problema politico, ma piuttosto tec-nico .

Per quanto riguarda l'articolo aggiun-tivo 1. 01, ne ritiro l'ultimo comma .

GREGGI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Voglia indicarne ilmotivo .

GREGGI . Per un richiamo sull'ordinedelle votazioni .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GREGGI. Il mio emendamento 1 . 2, cheè stato accettato sia dalla Commissioneche dal Governo, riguarda l 'ampliamentodei termini della proroga . Dato che nel -l'emendamento Dujany I . 1 si parla an-cora di una proroga di 60 giorni e nondi 180, forse il mio emendamento dovreb-be essere considerato come subemenda-mento all 'emendamento Dujany 1 . 1, equindi votato prima.

PRESIDENTE. Sono d'accordo, onore-vole Greggi .

Pongo dunque in votazione l 'emenda-

mento Greggi 1 . 2, accettato dalla Com-missione e dal Governo .

(È approvato) .

Pongo in votazione l'emendamento Du-jany 1. 1, accettato dalla Commissione edal Governo, il quale però sull'ultimo com-ma si rimette all'Assemblea .

(È approvato) .

Pongo in votazione l'articolo unico, co-me modificato dagli emendamenti testè ap-

provati .

(È approvato) .

Pongo in votazione l'articolo aggiunti-

vo Dujany 1 . 01, ricordando che consta didue commi, poiché il presentatore ha ri-tirato il terzo, accettato dalla Commissio-ne e dal Governo .

(È approvato) .

Onorevole Greggi, insiste per la vota-zione del suo subemendamento 0. 1. 02. 1 ,

non accettato dalla Commissione né da l

Governo ?

GREGGI . Lo ritiro, signor Presidente ,ma vorrei darne una breve motivazione.

Ho voluto richiamare l'attenzione dei

colleghi e del Presidente sul fatto che conil mio emendamento volevo riparare aquella che a me sembra una stortura d i

carattere costituzionale nella proceduraper la norma delegata su questa materia.

Noi riduciamo. cioè, l'intervento del Con-

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siglio dei ministri, rispetto al Presidentedella Repubblica, ad una previa approva-zione, mentre diamo valore determinant ee di merito all proposta della commissio-ne paritetica, scavalcando ancora una vol-ta la Commissione parlamentare per lequestioni regionali .

Poiché la questione è piuttosto impor-tante, ho voluto richiamare su di essal 'attenzione dei colleghi, ma a questo pun-to preferisco non far respingere il sub -emendamento .

PRESIDENTE . Poiché l'onorevole Greg-gi ha ritirato il suo subemendamento, pon-go in votazione l 'articolo aggiuntivo Du-jany 1 . 02, accettato dalla Commissione edal Governo .

(È approvato) .

Il disegno di legge sarà votato a scru-tinio segreto nel prosieguo della seduta.

Seguito della discussione delle proposte

di legge: Bonetti Mattinzoli ed altri :

Applicazione dell'articolo 119 del de-

creto del Presidente della Repubblica

30 marzo 1957, n. 361, concernente

norme per la elezione della Camera

dei deputati e del Senato della Re-

pubblica, anche in occasione di elezio-

ni amministrative regionali (1404); De

Cinque ed altri : Modifica dell'articolo

119 del testo unico delle leggi per la

elezione della Camera dei deputati, ap-

provato con decreto del Presidente

della Repubblica 30 marzo 1957, n. 36 1

(1691); Sanese ed altri : Nuove norme

sulla partecipazione alle operazioni elet-

torali in occasione delle consultazion i

popolari (1816) .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno re-ca il seguito della discussione delle pro-poste di legge d'iniziativa dei deputati Bo-netti Mattinzoli ed altri : Applicazione del-l'articolo 119 del decreto del Presidente

della Repubblica 30 marzo 1957, n . 361 ,concernente norme per la elezione dellaCamera dei deputati e del Senato dellaRepubblica, anche in occasione di elezio-ni amministrative e regionali ; De Cinqueed altri: Modifica dell'articolo 119 del te-sto unico delle leggi per l'elezione dellaCamera dei deputati, approvato con decre-to del Presidente della Repubblica 30 mar-

zo 1957, n . 361 ; Sanese ed altri : Nuovenorme sulla partecipazione alle operazion ielettorali in occasione delle consultazion i

popolari .Come la Camera ricorda, nella seduta

di martedì 3 marzo ultimo scorso, si era-no svolte, chiusa la discussione sulle linee

generali, le repliche del relatore e de l

Governo .Passiamo all'esame degli articoli.Do lettura dell'articolo 1, nel testo del -

la Commissione:

« Le norme di cui all'articolo 119 deldecreto del Presidente della Repubblica

30 marzo 1957, n. 361, si applicano anche

in occasione delle elezioni comunali, pro-vinciali e regionali » .

È stato presentato il seguente emenda -

mento :

Aggiungere in fine le parole: nonché

dei referendum regionali e provinciali .

1 . 1 .MELLINI, AGLIETTA, AJELLO, BAl:

DELLI, BOATO, BONINO, CICCIO-

MESSERE, CRIVELLINI, DE C .1-

TALDO, FACCIO, MELEGA, PINTO,

RIPPA, ROCCELLA, SCIASCIA,

TEODORI, TESSARI ALESSANDRO.

L'onorevole Mellini ha facoltà di svol-gerlo .

MELLINI. L'articolo 119 del testo uni-co per le elezioni della Camera dei depu-tati è applicabile, ai sensi dell'articolo 50

della legge sui referendum nazionali, an-che alle operazioni relative a questi ulti-mi . Ora, il diritto ad usufruire di tre gior-ni di ferie retribuite per i dipendenti di

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pubbliche amministrazioni e di privati vie-ne esteso, con il progetto di legge in di-scussione, alle elezioni amministrative(provinciali e comunali) e regionali . Così ,una norma che era prevista per le elezionidella Camera dei deputati e che era stat agenericamente estesa alle operazioni per ireferendum nazionali, viene ulteriormenteestesa alle consultazioni regionali, provin-ciali e comunali . Con l 'emendamento d ame proposto si tende ad estendere questafacilitazione anche ai referendum regiona-li ed a quelli provinciali, visto che la pro-vincia autonoma di Trento ha emanatouna legge con cui prevede questa possi-bilità .

A questo emendamento la maggioranza

della Commissione ha opposto un parere

contrario che sono convinto essere espres-sione di una preconcetta idiosincrasia del-la maggioranza stessa nei confronti del -

l'istituto del referendum . Non si riesce al-trimenti a capire perché mai una norm a

che vale per le elezioni politiche sia stat aestesa ai cittadini che svolgano identiche

mansioni in caso di referendum nazionali ,mentre non si vuole estendere la stess anorma, prevista per le elezioni ammini-strative, ai referendum regionali e provin-ciali .

Questa possibilità viene respinta affer-mando che il referendum regionale è di-sciplinato da una legge regionale : comefacciamo - si aggiunge - a mettere manosu una questione che è di stretta compe-tenza della legge regionale ? Questo è u n

argomento che dimostra ipocrisia totale ,perché mi rifiuto di credere che sia dettoin buona fede : questo non è detto in buo-na fede !

È evidente che i diritti del cittadinolavoratore, per il trattamento a lui dovu-to per quanto riguarda le prestazioni dipubblico funzionario qual è lo scrutatore(per referendum regionali e per elezioni) ,devono essere regolati con legge naziona-le. Inoltre, questa legge conferma che nes-suno ha mai dubitato che queste normesi applichino anche nei confronti delleelezioni nelle regioni a statuto speciale, i ncui la legge elettorale regionale non è del -lo Stato, ma è appunto regionale . Per il

Trentino-Alto Adige, la Sicilia, la Sarde-gna ed il Friuli-Venezia Giulia, salvo cheper la Valle d'Aosta, le leggi elettorali so-no regionali e con questa legge si dice chespetta un dato trattamento . Le leggi rela-tive all 'attuazione delle norme degli statu -ti speciali in relazione al referendum, so -no regionali : qual è la differenza ? Quan-do sentite parlare di referendum - eccoil fatto - avete un'idiosincrasia, una invin-cibile paura di questa parola, che cometutte le paure diventa irrazionale e si ri-versa addirittura a danno degli scrutatori !

Gli scrutatori vi premono quando visono le elezioni, vi interessa trattarli beneperché fanno confluire voti preferenzial ied ormai gli scandali sui voti di preferen-za rappresentano un fenomeno preoccu-pante; sono legati, molto spesso, agli scru-tatori che talvolta si trasformano in verie propri « grandi elettori » per quanto ri-guarda appunto i voti di preferenza ! I ldiscorso cambia per i referendum regiona-li perché, secondo voi, il referendum è unacosa da scongiurare e, se questo non rie-sce, cerchiamo di trattare un po' peggiogli scrutatori, per provocare un po' dimalcontento verso chi promuove il referen-dum, magari verso i radicali (mentre poii referendum regionali sono promossi daaltri) . . .

Dovete dimostrare la vostra idiosincra-sia nella forma più irrazionale possibile,con questo trattamento deteriore : ritengoche questo atteggiamento nei confrontidella nostra proposta cui si vuole dire dino, dimostra - con l'irrazionalità del vo-stro atteggiamento - tutta la vostra ra-zionale (per le vostre posizioni !) opposi-zione nei confronti dell'istituto referenda-rio e tutta la strumentalità dei vostri at-teggiamenti, ogni volta che si deve veri-ficare la volontà popolare permettendonel'espressione diretta.

Non come lavoratori vi interessano gl iscrutatori, ma come « grandi elettori » :non so perché, avete paura (l'irrazionalitàmolto spesso corrisponde a dati reali erazionali, sia pure indirettamente: è il nes-so che è irrazionale) di favorire, così, inqualche modo, i referendum; ritengo cheil nostro emendamento risponda a quella

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stessa esigenza di parità di trattamentoche dovrebbe valere fra cittadini che svol-gono le stesse funzioni . Aspetto di cono-scere l 'atteggiamento delle varie forze po-litiche perché, quanto sentito oggi nel Co-mitato dei nove in maniera caparbia daparte della maggioranza, è estremament egrave e anche da ciò trarremo determina-te conseguenze in ordine al nostro votofinale sul provvedimento .

PRESIDENTE . Qual è il parere dellaCommissione su questo emendamento ?

CIANNAMEA, Relatore. Contrario, si-gnor Presidente .

PRESIDENTE . Il Governo ?

CORDER, Sottosegretario di Stato perl 'interno. Contrario, signor Presidente.

PRESIDENTE . Pongo in votazione l'e-mendamento Mellini 1 . 1 non accettatodalla Commissione né dal Governo .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'articolo i nel te-sto della Commissione.

(È approvato) .

Passiamo all'articolo 2, nel testo dellaCommissione. Ne do lettura :

« Le somme corrisposte in base allanorma dell 'articolo 119 del decreto del Pre-sidente della Repubblica 30 marzo 1957,n. 361, così come modificato dal prece-dente articolo, sono detraibili, da part edel datare di lavoro, dall'imponibile com-plessivo determinato ai fini delle impostesul reddito » .

È stato presentato il seguente emen-damento :

Sopprimerlo.

2. 1 .MELLINI, AGLIETTA, AJELLO, BAL-

DELLI, BOATO, BONINO, CICCIO-

MESSERE, CRIVELLINI, DE CA-

TALDO, FACCIO, MELEGA, PINTO,

RIPPA, ROCCELLA, SCIASCIA,

TEODORI . TESSARI ALESSANDRO.

L'onorevole Mellini ha facoltà di svol-gerlo .

MELLINI. Lo do per svolto, signor

Presidente.

Il Governo ha presentato il seguenteemendamento :

Sopprimerlo .

2 . 3 .

Onorevole sottosegretario ?

CORDER, Sottosegretario di Stato perl'interno. Mi riservo di svolgerlo in sededi replica.

PRESIDENTE. Sono stati presentati iseguenti emendamenti :

Dopo la parola : detraibili, aggiungerele seguenti : al cinquanta per cento .

2. 4 .GREGGI .

Sostituire le parole : del datore di la-voro con le seguenti : del privato datoredi lavoro.

2. 2 .GREGGI .

Sostituire le parole : imponibile com-plessivo determinato ai fini delle impostecon le seguenti : imposta complessiva .

2. 5 .GREGGI .

L'onorevole Greggi ha facoltà di il-lustrarli .

GREGGI. Signor Presidente, ritiro i lmio emendamento 2. 4. L'emendamento2 . 2. ha invece un carattere puramente

formale .È chiaro che se sarà accolto l'emenda-

mento soppressivo del Governo, il mioemendamento cadrà ma questo ora nonpossiamo dirlo. Nella legge si parla infattidi Stato, enti pubblici e privato datore

di lavoro. Nel testo dell'articolo 2 non

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parliamo né dello Stato né degli enti pub-blici, bensì del privato datore di lavoro ;quindi per omogeneità conviene inserirel 'aggettivo « privato ».

Per quanto attiene al mio emendamen-to 2. 5. vorrei far notare che con questalegge, estendendo la partecipazione conferie retribuite a tutti gli scrutatori ancheper le elezioni locali, mettiamo a caricodei datori di lavoro l 'intero onere dell eferie retribuite. Questa imposizione misembra non costituzionale ; tale onere in-fatti dovrebbe essere risarcito con la pos-sibilità di detrarre l 'anticipazione fattadal datore di lavoro sull'imposta comples-siva e non sull'imponibile .

GORIA. Chiedo di parlare sul comples-so degli emendamenti all'articolo 2 .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GORIA. Chiedo scusa ai colleghi chesanno che non abuso del tempo special -mente quando questo è poco, ma l 'arti-colo 2 del provvedimento in discussionemerita una riflessione, quanto meno perrendere edotta la Camera di ciò che s iintende fare. L'estensione alle elezioni co-munali e provinciali dei tre giorni di fe-rie retribuite, aggrava una norma abnor-me, non tanto a carico delle persone im-pegnate nei seggi, quanto a carico delleimprese che sostengono il costo di un afunzione pubblica. Giustamente la Com-missione affari costituzionali ha inteso co-gliere questa occasione per stemperarequesta incredibile situazione inserendo l oarticolo 2, con il quale si riconosce un adoppia detrazione del costo sostenuto, inmodo tale da ridurre la cifra a livelli ac-cessibili .

Siamo quindi in presenza di un aspettotestuale. Già la VI Commissione non ebbe ,per ragioni procedurali, la possibilità diesprimere un parere compiuto, e all 'una-nimità manifestò l'orientamento di sgra-vare l 'impresa dal costo di una funzioneda porsi a carico della collettività. Lastessa Commissione però riscontrò com eil testo, così come era stato presentato,fosse insoddisfacente . Ora ci troviamo di

fronte da un lato ad un testo insoddisfa-cente, e dall'altro alla proposta del Go-verno di sopprimere l'articolo 2, cioè dicancellare la norma che tende a sanarequesta situazione. Francamente sono im-barazzato nel scegliere fra una o l 'altrasituazione che possono anche eludere i lproblema. Mi domando però se non siapossibile, da parte del Comitato dei nove ,affrontare nuovamente il problema e midomando anche se invece di cancellare ,soprattutto il segno politico verso quelleimprese alle quali tutti diciamo di guar-dare con tanta attenzione ai loro pro-blemi, sia opportuno rifarsi al testo dellaCommissione, sapendo che andrà rivisto ,ma con questo ponendo certamente un

problema di revisione in termini di ur-genza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlaresul complesso degli emendamenti l'onore-vole De Cinque. Ne ha facoltà .

DE CINQUE. Vorrei dire qualche pa-rola per sviluppare le argomentazioni giàaddotte dal collega Goria .

In sostanza, la mia proposta di legg emuoveva da una percezione del problemaantitetica alla soluzione data dalla Com-missione, cioè dalla constatazione che i neffetti oggi vengono posti a carico deldatore di lavoro oneri impropri che egl iè chiamato a sostenere per l'espletamentoda parte dei suoi dipendenti di una fun-zione squisitamente pubblica, o per lomeno pubblicistica, quale quella di scru-tatore nelle consultazioni elettorali . LaCommissione è stata di avviso contrario,proponendo un testo che non solo non ac-coglieva il motivo ispiratore della miaproposta di legge, ma estendeva il princi-pio contenuto nell 'articolo 119 del testounico sulle elezioni politiche anche alleelezioni amministrative . Questo può esse-re anche comprensibile per un principiodi simmetria nel trattamento giuridico che ,anche sotto il profilo costituzionale, po-trebbe rilevarsi .

Il problema consiste nel considerareancora di più gravata, in questo modo, l aproduzione di oneri che non appartengono

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al momento produttivo, ma che carica-no il datore di lavoro di oneri che eglinon può essere chiamato a sostenere quan-do il personale già addetto a queste ope-razioni elettorali viene già indennizzato conun trattamento che, dopo i recenti au-menti, arriva a quote consistenti . Di quiil temperamento che la Commissione ave-va giustamente introdotto con l'articolo 2 ,che dava un sollievo fiscale al datore dilavoro chiamato a sostenere questi oneri .Magari è un sollievo tecnicamente nondel tutto preciso, ma per lo meno costi-tuisce un segnale di volontà politica a lmondo della produzione privata nel mo-mento in cui li si caricava di un maggioronere .

Mi rendo conto dei motivi che hannoportato il Governo a presentare questoemendamento soppressivo, che penalizzaancora di più il datore di lavoro e lomette in condizioni di dover sopportare

un onere cui non può essere assolutamentetenuto. Mi domando se non vi siano moti-vi di legittimità costituzionale nel porrea carico di un privato oneri non esatta-mente propri . Pertanto, sono contrario aquesto emendamento del Governo ed in-

vito i colleghi ad un momento di rifles-sione su questo tema, che coinvolge inte-ressi che oggi, in un clima piuttosto fret-toloso, non riusciamo a cogliere nella lo-ro complessità ma che certamente grave-ranno in modo notevole sull'attività pro-duttiva, che è particolarmente penalizzat ain questo momento.

PRESIDENTE. Onorevole De Cinque,poiché per la seconda volta si pone unproblema di riflessione, sarebbe forse op-portuno un rinvio del seguito dell'esam edel provvedimento. Chiedo scusa se entronel merito, ma nell'articolo 3 si dice che :

« La presente legge si applica anche all eelezioni provinciali, regionali e comunal idell'8-9 giugno 1980. . . » e questo, anch eesteticamente, non produce un grande fa-scino .

CORDER, Sottosegretario di Stato perl 'interno. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

CORDER, Sottosegretario di Stato perl'interno . Non si può non essere sensibil ialle considerazioni dei colleghi Goria e

De Cinque. D'altra parte, in Commissionequeste perplessità sono state già manife-state perché, in linea di fatto, si risol-vono obiettivamente in una situazione d iingiustizia nei confronti dell'imprenditore

privato e, dall'altro, se applicate, cosìcome previsto nell'ipotesi dell'articolo 2, s irisolverebbero in una doppia agevolazione ,intaccando quindi un principio dell'ordi-namento generale. In virtù di queste con-siderazioni, ritengo opportuno ritirare loemendamento 2 . 3 del Governo.

PRESIDENTE. Qual è il parere dellaCommissione sugli emendamenti presenta -ti all'articolo 2 ?

CIANNAMEA, Relatore. Per quanto ri-guarda gli emendamenti Mellini 2 . 1 e2. 3 del Governo, a seguito del ritiro diquest'ultimo, faccio presente che la Com-missione si era posta il problema di nongravare sulle aziende il costo di ulterioripagamenti e, anche nella relazione, erastata posta in rilievo questa necessità . Mala Commissione si era trovata nell 'impos-sibilità di avere un testo che potesse rag-giungere questo scopo ; aveva anche richie-sto il parere della Commissione finanzema tale parere non ci era pervenuto. Per-tanto, di fronte alle dichiarazioni del Go-verno, che ritira questo emendamento, l a

Commissione si rimette all'Assemblea, an-che perché non aveva potuto esaminar epreventivamente la possibilità che il Go-verno ritirasse questo emendamento.

Sono inoltre contrario agli emendamen-ti Greggi 2 . 2 e 2. 5 .

CORDER, Sottosegretario di Stato per

l'interno. Il Governo è contrario a tutt igli emendamenti presentati all'articolo 2.

MELLINI. Chiedo di parlare per di-chiarazione di voto sul mio emendamen-to 2. 1 .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

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MELLINI. In effetti non si riesce piùa capire come questa legge venga impo-stata da tutta la maggioranza. La normarelativa alla possibilità di detrazione diquanto corrisposto ai dipendenti per i tregiorni di ferie, quando svolgono attivitàdi scrutatori, è estremamente pericolosa.

Sempre con la norma in questione sisostiene che l'obbligo del datore di la-voro di corrispondere tre giorni di ferieretribuite, in qualche modo porta ad unonere nei confronti del datore di lavor oper una attività che in realtà non è svol-ta nell'interesse della propria produzione ,bensì nell'interesse pubblico . Si vorrebbepoi attenuare questo onere consentendo aldatore di lavoro di defalcare quanto cor-risposto ai dipendenti dall 'imponibile com-plessivo .

È di tutta evidenza che se si cominciaad affermare un principio di questo tipo,la detrazione fiscale diventa non più un ostrumento di perequazione tributaria, perassicurare una più giusta applicazione delprincipio costituzionale in ordine alla ri-partizione dei tributi e per una più esattaindividuazione di quello che può essere, i neffetti, considerato il reddito da sottopor-re a tassazione, ma diventa un elementoanalogo a quello che esisteva nelle vec-chie legislazioni in cui l 'esenzione dei tri-buti era rappresentata da manifestazion idi benevolenza pubblica, era sostitutiva dipensioni, cioè era uno strumento che do-veva servire in qualche modo alla grati-ficazione nei confronti di chi forniva un

determinato servizio .

Si tratta di un principio estremamen-te grave. Giorni fa abbiamo inteso il col-lega Borruso proporre, in sede di legge fi-nanziaria, la detrazione fiscale per le rette

delle scuole private ; giustamente è statodetto che si sarebbe introdotto un prin-cipio pericoloso . La stessa cosa viene fatt aoggi per questo onere che viene ricono-sciuto come eccessivo e comunque no ncorrispondente alle esigenze di produzione ,ma condizionato alla incentivazione dello

esercizio di un'attività svolta nel pubblicointeresse da parte dei cittadini chiamat iad eseguire pubbliche funzioni . A questopunto si introduce una norma per cui il

sistema diretto a risarcire, parzialmente, i ldatare di lavoro è quello di consentirgl ila detrazione fiscale .

Ripeto che si tratta di un principioestremamente pericoloso . Se non dovess epassare la soppressione di questa norma ,voterò a favore dell'emendamento Greggi2. 5 che si riferisce ad un vero e propriorimborso al datore di lavoro in quantocontribuente; emendamento che mi sem-bra più logico, mentre stabilire il princi-pio della detrazione dall 'imponibile ritengoche sia una cosa pericolosa .

Signor Presidente, non solo conservo i lmio emendamento soppressivo ma tengoa ribadire che si tratta di uno di queipunti che fanno di questa legge un pastic-cio. P. chiaro che respingendosi la soppres-sione dell'articolo 2, di fronte anche al ri-conoscimento della pericolosità di questanorma fatta dal Governo, non restano al-tro che i motivi elettoralistici e le pro -messe di determinati benefici che voi ave-te fatto (poi ne parleremo a proposito del-l 'articolo 3) . Di fronte ai pasticci che vo iavete fatto nelle scorse elezioni, siete poiincapaci di suggerire al Parlamento unalinea che sia conforme a princìpi di carat-tere generale in materia fiscale, oltre che acriteri di equità e di logica legislativa .

Per questo insisto per la soppressionedell'articolo 2.

PRESIDENTE . Pongo in votazione loemendamento Mellini 2. 1, soppressivo del-l 'articolo 2, emendamento non accettatodalla Commissione, mentre il Governo sirimette all'Assemblea.

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamentoGreggi 2. 2, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo .

(È respinto) .

Pongo in votazione l'emendamentoGreggi 2. 5, non accettato dalla Commis-sione né dal Governo.

(È respinto) .

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Passiamo alla votazione dell 'articolo 2,nel suo complesso. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Greg-gi. Ne ha facoltà .

GREGGI. Preannuncio l'astensione de lnostro gruppo sul provvedimento nel suocomplesso, perché da un lato siamo d ' ac-cordo sulla necessità di estendere le nor-me previste per le elezioni politiche a tut-ti i gradi di elezioni, ma dall'altro dobbia-mo constatare che restano in vigore dell enorme che colpiscono ingiustamente e in -costituzionalmente i datori di lavoro, sca-ricando su di essi l'onere connesso aduna funzione pubblica, ed inoltre discrimi-nano ,di fatto i possibili partecipanti al-l 'adempimento di tale funzione, favorendoi lavoratori dipendenti ed ostacolando in -vece i lavoratori autonomi.

Per queste ragioni di carattere costi-tuzionale, voteremo contro questo artico-lo e ci asterremo sul complesso del pro-getto di legge .

PRESIDENTE. Pongo in votazione loarticolo 2 nel testo della Commissione.

(È approvato) .

Do lettura dell'articolo 3 :

« La presente legge si applica anchealle elezioni regionali, provinciali e comu-nali dell '8 e 9 giugno 1980 » .

E stato presentato il seguente emen-damento :

Sopprimerlo .

3 . 1 .BIANCO GERARDO, MANFREDI MAN-

FREDO, ZARRO .

L'onorevole Gerardo Bianco ha facol-tà di svolgerlo .

BIANCO GERARDO. Anch'io ero statocolpito dalla scarsa estetica di questo ar-ticolo 3, ma, per una serie di valutazio-ni politiche, e soprattutto tenendo conto

di un impegno del Governo a corrisponde-re queste somme agli scrutatori delle ele-zioni del 1980, riteniamo che questo aspet-to sia prevalente, e quindi ritiro questomio emendamento.

PRESIDENTE. Rimane solo la speran-za che non ci siano scrutatori di elezionipre-fasciste !

MELLINI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MELLINI. Credo che bene avesse fat-to l'onorevole Gerardo Bianco a presen-tare il suo emendamento 3 . 1, soppressi-vo dell'articolo 3 . Questo articolo, infatti ,dispone che le nonne di cui si tratta sia-no estese ad altre elezioni, oltre quelle po-litiche generali: non tutte, però, perchéper i referendum regionali avete stabilitoche, trattandosi di una brutta cosa, sia

opportuno che coloro che svolgono le fun-zioni di scrutatori in quella sede non sia-no favoriti dal a concessione di ferie edalle altre delizie previste da questo prov-vedimento, essendo bene che chi concor-re al peccato sia in qualche modo pu-nito. Si stabilisce, però, che le nonne di

questo provvedimento siano estese alle ele-zioni amministrative effettuate. Infatti, loarticolo 1 del provvedimento, in relazioneall 'articolo 119 del testo unico delle leggiper l'elezione della Camera dei deputati ,dispone che i lavoratori abbiano diritt oa tre giorni di ferie retribuite. Stabiliamoadesso che vi avevano diritto i lavoratoriche non hanno fatto gli scrutatori poichési sono fatti esonerare, sapendo che nonavrebbero avuto diritto alle ferie, ed an-che i lavoratori che hanno fatto ugualmen-te gli scrutatori vedendosi però ridotte

le ferie nel periodo estivo . Ora voi, men-tre non volete applicare le nonne di legg e

a tutti i cittadini che svolgono pubbli-che funzioni, le applicate retroattivamentea favore di quelli per cui vi fa comodo

farlo, poiché si tratta delle questioni che

vi preoccupano in maggior misura, que-

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stioni di potere, questioni di voti di pre-ferenza.

Dunque, non potete pretendere che que-sta norma si inquadri nella logica di unanormale legislazione e credo pertanto che

bene abbia fatto il collega Gerardo Bian-co a ritirare il proprio emendamento 3 . 1nel momento in cui si è reso conto de lcarattere antiestetico dell 'articolo 3.

Quindi, non soltanto per motivi este-tici, ma di logica legislativa, riteniamoche si debba sopprimere questo articol o3 e pertanto facciamo nostro l'emenda-mento Bianco Gerardo 3. 1, soppressivodell'articolo 3 .

PRESIDENTE. Pongo in votazione i lmantenimento dell'articolo 3, nel testodella Commissione, di cui l 'emendamentoBianco Gerardo 3. 1, fatto proprio dal-l 'onorevole Mellini, propone la soppres-sione.

(È approvato) .

Pongo in votazione il seguente titol odel progetto di legge, proposto dalla Com-missione :

« Estensione della norma dell'articolo119 del testo unico approvato con de-creto del Presidente della Repubblica 30marzo 1957, n . 361, alle elezioni comunali ,provinciali e regionali » .

(È approvato) .

Il progetto di legge sarà tra poco vo-tato a scrutinio segreto .

Annunzio di una domanda

di autorizzazione a procedere in giudizio .

PRESIDENTE. Il ministro di grazia egiustizia ha trasmesso la seguente domandadi autorizzazione a procedere in giudizio:

contro il deputato Ferrari Giorgio,per il reato di cui agli articoli 108 e 389,lettera c), del decreto del Presidente dellaRepubblica 27 aprile 1955, n . 547 (viola-zione delle norme sulla prevenzione dirgliinfortuni sud lavoro) (doc . IV, n . 74) .

Questa domanda sarà stampata, distri-buita e trasmessa alla Giunta competente .

Proposta di assegnazione di un disegno

di legge a Commissione in sede legislativa .

PRESIDENTE. A norma del primocomma dell'articolo 92 del regolamento ,propongo alla Camera l 'assegnazione insede legislativa del seguente disegno dilegge :

alla VIII Commissione (Istruzione) :

« Provvedimenti relativi alle elezionidei comitati di consulenza del Consigli onazionale delle ricerche ed ai comitaticonsultivi del Consiglio universitario na-zionale » (2415) (con il parere della I Com-missione) .

La suddetta proposta di assegnazionesarà posta all'ordine del giorno dellaprossima seduta .

Assegnazione di un disegno di leggea Commissione in sede referente . Richiesta ministeriale di parere parlamen-

tare ai sensi dell'articolo 1 della leg-

ge n. 14 del 1978.PRESIDENTE . A norma del primo

comma dell'articolo 72 del regolamento ,comunico che il seguente disegno di legge

PRESIDENTE. Il ministro della mari-è deferito alla I Commissione permanen-te (Affari costituzionali), in sede referente, na mercantile ha inviato a termini del

-

con il parere della II Commissione :

« Norme per lo svolgimento delle ele-zioni amministrative della primavera 1981 » zo Grassi Catapano a presidente del-(2414) .

l'Azienda dei mezzi meccanici di La Spezia .

l 'articolo 1 della legge 24 gennaio 1978 ,n. 14, la richiesta di parere parlamentaresulla proposta di nomina del dottor Ren-

Atti Parlamentari

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

Questa richiesta, a' termini del quartocomma dell'articolo 143 del regolamento ,è deferita alla X Commissione permanen-te (Trasporti) .

Trasmissione

dal Consiglio d'Europa.

PRESIDENTE. Il Presidente del Con-siglio d'Europa ha trasmesso i testi didocumenti approvati da quel Consesso nel -le sedute del 26 e 27 gennaio 1981 :

due raccomandazioni su :

« La convenzione internazionale controla tortura », (doc. XII, n. 48) ;

« La politica dell'ambiente in Europa » ,(doc. XII, n. 49) .

Questi documenti saranno stampati, di-stribuiti e, a norma dell'articolo 125 delregolamento, deferiti rispettivamente all aIV Commissione e alle Commissioni XI eXIV .

Votazioni segrete

di progetti di legge.

PRESIDENTE . Indìco la votazione se-greta finale, mediante procedimento elet-tronico, sul disegno di legge n . 2325 .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

« Conversione in legge del decreto-leg-ge 8 gennaio 1981, n . 5, concernente asse-gnazione al Comitato nazionale per l 'ener-gia nucleare di un contributo statale dilire 248 miliardi a completamento del fi-nanziamento delle attività per il 1980 e atitolo di anticipazione per il primo qua-drimestre del 1981 » (approvato dal Sena-to) (2325) .

Presenti e votanti

. 428

Maggioranza . .

. . 215

Voti favorevoli

. 386

Voti contrari .

.

42

(La Camera approva) .

Indìco la votazione segreta finale, me-diante procedimento elettronico, sul dise-gno di legge n. 2256 .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

« Conversione in legge del decreto-leg-ge 8 gennaio 1981, n . 4, concernente diffe-rimento di taluni termini previsti in ma-teria di urbanistica e nella realizzazionedi opere pubbliche e di edilizia residen-ziale » (2256) .

Presenti 425Votanti 254Astenuti 17 1Maggioranza 128

Voti favorevoli 232Voti contrari 22

(La Camera approva) .

Indìco la votazione segreta finale, me-diante procedimento elettronico, sul dise-gno di legge n. 2259 .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

« Conversione in legge del decreto-leg-ge 13 gennaio 1981, n . 8, recante diminu-zioni dell ' imposta di fabbricazione su al-cuni prodotti petroliferi » (2259) .

Presenti 427Votanti 417Astenuti 10Maggioranza 209

Voti favorevoli 226Voti contrari 191

(La Camera approva) .

Indìco la votazione segreta finale, me-diante procedimento elettronico, sul dise-gno di legge n. 630 .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Atti Parlamentari

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Comunico il risultato della votazione :

« Rinnovo della delega prevista dall ' ar-ticolo 72 della legge 16 maggio 1978, nu-

mero 196, già rinnovata con legge 6 di-cembre 1978, n. 827, per l 'estensione allaregione Valle d'Aosta delle disposizioni deldecreto

del

Presidente della Repubblica24 luglio

1977,

n . 616 » (630) :

Presenti .

. .

.

. .

.

432

Votanti

.

. .

.

. .

.

421

Astenuti .

. .

.

. .

.

1 1

Maggioranza .

.

. .

.

21 1

Voti favorevoli

. 406

Voti contrari .

. .

15

(La Camera approva) .

Indìco la votazione segreta finale, me-diante procedimento elettronico, sulle pro -poste di legge nn. 1404, 1691 e 1816 (te-sto unificato) .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione:

« Estensione della norma dell 'articolo119 del testo unico approvato con decre-to del Presidente della Repubblica 30 mar-zo 1957, n. 361, alle elezioni comunali,provinciali e regionali » (testo unificat odelle proposte di legge nn. 1404-1691-1816) :

Presenti 439

Votanti 426

Astenuti 1 3

Maggioranza 214

Voti favorevoli . . 364

Voti contrari . . .

62

Agnelli SusannaAiardi AlbertoAlborghetti GuidoAlici Francesco OnoratoAlinovi AbdonAliverti GianfrancoAllegra PaoloAllocca RaffaeleAltissimo RenatoAmadei GiuseppeAmalfitano DomenicoAmarante Giusepp eAmici CesareAndreoli GiuseppeAndreotti GiulioAngelini VitoAniasi AldoAnselmi TinaArmella AngeloArmellin LinoArnaud Gian AldoArtese VitaleAstone GiuseppeAzzaro Giuseppe

Baldassari RobertoBaldassi VincenzoBalzamo VincenzoBalzardi Piero AngeloBambi MorenoBaracetti Arnald oBarbarossa Voza Maria ImmacolataBarcellona PietroBartolini Mario AndreaBassanini FrancoBassetti PieroBassi AldoBattaglia AdolfoBelardi Merlo EriaseBellocchio AntonioBelluscio Costantino

(La Camera approva) .Belussi ErnestaBerlinguer GiovanniBernardi AntonioBernardi GuidoBernardini VinicioHanno preso parte alla votazione :Bernini Bruno

Abbate Fabrizio Bertani Fogli ElettaAbete Giancarlo Bettini GiovanniAccame Falco Bianchi FortunatoAchilli Michele Bianchi Beretta RomanaAglietta Maria Adelaide Bianco Gerardo

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Bianco IlarioBinelli Gian CarloBiondi AlfredoBisagno TommasoBoato MarcoBocchi FaustoBodrato GuidoBoffardi InesBonalumi GilbertoBonetti Mattinzoli FieraBonferroni FrancoBonino EmmaBorruso AndreaBortolani FrancoBosco ManfrediBosi Maramotti GiovannaBotta GiuseppeBottarelli Pier GiorgioBottari Angela MariaBranciforti RosannaBriccola ItaloBrini FedericoBrocca BeniaminoBroccoli Paolo PietroBruni FrancescoBrusca AntoninoBubbico MauroButtazzoni Tonellato Paola

Cabras PaoloCaccia Paolo PietroCacciari MassimoCalaminici Armand oCaldoro AntonioCalonaci VascoCantelmi GiancarloCanullo LeoCappelli LorenzoCappelloni GuidoCapria NicolaCaradonna GiulioCarandini GuidoCarelli RodolfoCanoni Andreucci Maria Teres aCanotto Natale GiuseppeCarmeno PietroCaroli GiuseppeCarta GianuarioCaruso AntonioCasalino GiorgioCasalinuovo Mario BruzioCasati Francesco

Casini CarloCastelli Migali Anna MariaCatalano MarioCattanei FrancescoCavaliere StefanoCavigliasso PaolaCecchi AlbertoCeni GiuseppeCerioni GianniCerquetti EneaCerrina Feroni Gian LucaChiovini CeciliaCiai Trivelli Anna MariaCiannamea LeonardoCiccardini BartolomeoCicciomessere RobertoChino Pomicino PaoloCitaristi SeverinoCiuffini Fabio MariaCocco MariaCodrignani GiancarlaColomba GiulioColonna FlavioConchiglia Calasso CristinaConte AntonioConte CarmeloConti PietroContu FeliceCorà RenatoCorder MarinoCorradi NadiaCorvisieri SilverioCossiga FrancescoCosta RaffaeleCostamagna GiuseppeCravedi MarioCresco Angelo Gaetano

Cristofori Adolfo NinoCrivellini MarcelloCuffaro AntoninoCuminetti SergioCurcio Rocco

Dal Castello MarioD'Alema GiuseppeDal Maso Giuseppe AntonioDanesi EmoDa Prato FrancescoDe Caro PaoloDe Cataldo Francesco AntonioDe Cinque Germanode Cosmo Vincenzo

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Degan CostanteDe Gregorio MicheleDell'Andro RenatoDell'Unto ParisDel Pennino Antonio

De Martino Francesco

De Poi AlfredoDe Simone DomenicoDi Corato Riccardo

Di Giovanni ArnaldoDi Giulio FernandoDi Vagno GiuseppeDujany CesareDulbecco Francesco

Ebner MichaelErminero EnzoEsposto Attilio

Fabbri OrlandoFacchini AdolfoFaenzi IvoFaraguti LucianoFederico CamilloFerrari MarteFerrari SilvestroFerri Franc oFioret MarioFiori Giovannin oFiori PublioFontana Giovanni AngeloForte FrancescoForte SalvatoreFortuna LorisFracchia BrunoFrancese AngelaFuria GiovanniFusaro Leandro

Gaiti Giovann iGalante Garrone CarloGalli Luigi MicheleGalli Maria Luisa

Gambolato PietroGandolfi AldoGangi GiorgioGaravaglia Maria Pi aGargano Mari oGarocchio AlbertoGarzia RaffaeleGaspari RemoGiadresco Giovanni

Giglia LuigiGiovagnoli Sposetti Angel aGitti TarcisioGiudice Giovann iGiura Longo RaffaeleGoria Giovanni Giusepp eGottardo NataleGradi GiulianoGraduata MicheleGranati Caruso Maria Teres aGrassucci LelioGrippo UgoGualandi EnricoGui LuigiGullotti Antonino

Ianni GuidoIanniello MauroIchino PietroInnocenti Lino

Labriola SilvanoLaforgia AntonioLaganà Mario BrunoLa Ganga GiuseppeLa Loggia GiuseppeLanfranchi Cordioli ValentinaLa Rocca SalvatoreLattanzio VitoLeone GiuseppeLettieri NicolaLiotti RobertoLo Bello ConcettoLobianco ArcangeloLoda Francesco VittorioLodi Faustini Fustini AdrianaLodolini FrancescaLucchesi Giuseppe

Macciotta Giorgi oMacis FrancescoMadaudo Din oMagnani Noya MariaMalfatti Franco Mari aMalvestio Piergiovann iMancini VincenzoManfredi GiuseppeManfredi ManfredoManfredini VillerMannino CalogeroMannuzzu SalvatoreMantella Guido

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Marabini Virginiangel oMargheri AndreaMaroli FiorenzoMarraffini AlfredoMartinat UgoMartorelli FrancescoMarzotto Caotorta AntonioMasiello VitilioMastella Mario Clement eMatrone LuigiMazzarino Antonio MarioMelega Gianluig iMeilini MauroMenziani EnricoMiceli VitoMigliorini GiovanniMisasi Riccard oMolineri RosalbaMonteleone SaverioMoro Paolo EnricoMoschini RenzoMotetta Giovanni

Napoli VitoNespolo Carla Federic aNicolazzi Franc o

Olcese VittorioOlivi MauroOnorato PierluigiOrsini BrunoOrsini GianfrancoOttaviano Francesco

Padula PietroPagliai Morena AmabilePallanti NovelloPalleschi Robert oPalopoli FulvioPani MarioPastore AldoPatria Renz oPavolini LucaPecchia Tornati Maria AugustaPeggio EugenioPellicani GiovanniPellizzari GianmarioPennacchini ErminioPerantuono Tommas oPerrone Antoni oPezzati SergioPicano Angelo

Picchioni RolandoPiccinelli EneaPiccoli FlaminioPierino GiuseppePisanu GiuseppePisicchio NatalePisoni FerruccioPochetti MarioPolitano FrancoPorcellana GiovanniPortatadino CostantePostal GiorgioPoti DamianoPrandini GiovanniPreti LuigiProietti FrancaPucci ErnestoPugno Emilio

Quarenghi VittoriaQuattrone FrancescoQuieti Giuseppe

Raffaelli EdmondoReggiani AlessandroReina GiuseppeRende PietroRevelli EmidioRicci RaimondoRindone SalvatoreRippa GiuseppeRiz Roland

Robaldo Vital eRocelli Gian FrancoRossi AlbertoRossino GiovanniRubbi EmilioRubinacci Giusepp eRubino RaffaelloRuffini AttilioRusso FerdinandoRusso GiuseppeRusso Raffaele

Sabbatini GianfrancoSacconi MaurizioSaladino GaspareSalvato ErsiliaSalvatore Elvio AlfonsoSalvi FrancoSandomenico Egizi oSanese Nicola

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Sangalli CarloSanguineti EdoardoSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSarti Trabujo MilenaSarti ArmandoSatanassi Angel oScaiola AlessandroScaramucci Guaitini AlbaScotti VincenzoScovacricchi MartinoScozia MicheleSedati GiacomoSegni MarioSerri RinoServadei StefanoSicolo TommasoSinesio GiuseppeSobrero Francesco SecondoSperanza EdoardoSpini ValdoSposetti GiuseppeStegagnini BrunoSterpa EgidioSullo FiorentinoSusi Domenico

Tagliabue GianfrancoTamburini RolandoTancredi AntonioTassone MarioTeodori MassimoTesi SergioTesini AristideTesini GiancarloTessari GiangiaoomoTiraboschi AngeloTocco GiuseppeTombesi GiorgioToni FrancescoTorri GiovanniTozzetti AldoTrantino VincenzoTrebbi Aloardi IvanneTriva RubesTrombadori AntonelloTrotta Nicola

Urso GiacintoUsellini Mario

Vagli MauraVecchiarelli Bruno

Ventre AntonioVernola NicolaVetere UgoVietti Anna MariaVignola GiuseppeVincenzi BrunoViolante LucianoViscardi MicheleVizzini Carlo

Zaccagnini BenignoZambon BrunoZanforlin AntonioZaniboni AntonioZanini PaoloZarro Giovann iZavagnin AntonioZolla MicheleZoppetti FrancescoZoppi PietroZoso GiulianoZuech GiuseppeZurlo Giuseppe

Alborghetti GuidoAlici Francesco Onorato

Alinovi Abdon

Allegra Paolo

Amarante GiuseppeAmici Cesare

Angelini Vito

Baghino Francesco GiulioBaldassari Roberto

Baldassi Vincenzo

Baracetti ArnaldoBarbarossa Voza Maria ImmacolataBarcellona Pietro

Bartolini Mario Andrea

Belardi Merlo Eriase

Bellocchio AntonioBerlinguer GiovanniBernardi Antonio

Bernardini VinicioBernini BrunoBertani Fogli Eletta

Si sono astenuti sul decreto-legge 8gennaio 1981, n. 4 (2256) :

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Bettini Giovanni

Bianchi FortunatoBinelli Gian CarloBocchi Fausto

Bonetti Mattinzoli Piera

Bosi Maramotti Giovann aBottarelli Pier GiorgioBottari Angela MariaBranciforti Rosann a

Brini Federico

Broccoli Paolo Pietro

Brusca AntoninoButtazzoni Tonellato Paol a

Cacciari Massimo

Calaminici Armand o

Calonaci Vasco

Cantelmi Giancarl o

Canullo LeoCappelloni GuidoCaradonna Giuli o

Carandini Guido

Carloni Andreucci Maria Teres a

Carmeno PietroCaruso AntonioCasalino Giorgi o

Castelli Migali Anna Mari a

Cecchi Alberto

Cerquetti Ene a

Cerrina Feroni Gian LucaChiovini CeciliaCiai Trivelli Anna Mari a

Ciuffini Fabio Maria

Cocco Maria

Codrignani Giancarl a

Colomba GiulioColonna Flavio

Conchiglia Calasso CristinaConte Antonio

Conti PietroCorradi Nadia

Corvisieri Silverio

Cravedi Mario

Curcio Rocco

D'Alema Giuseppe

Da Prato Francesco

De Caro Paolo

De Gregorio Michele

Del Donno Olindo

De Simone Domenico

Di Corato Riccardo

Di Giovanni Arnaldo

Di Giulio Fernando

Dulbecco FrancescoEsposto Attilio

Fabbri Orlando

Facchini AdolfoFaenzi IvoFerri FrancoForte Francesco

Fracchia Bruno

Francese Angela

Furia Giovanni

Gambolato Pietro

Giadresco Giovanni

Giovagnoli Sposetti Angel aGiura Longo Raffaele

Gradi Giuliano

Graduata Michele

Granati Caruso Maria TeresaGrassucci LelioGreggi AgostinoGualandi Enrico

Ianni Guido

Ichino Pietro

Lanfranchi Cordioli Valentina

Loda Francesco Vittorio

Lodi Faustini Fustini Adriana

Lodolini Francesca

Macciotta GiorgioMacis Francesco

Manfredi Giuseppe

Manfredini Ville rMannuzzu Salvatore

Margheri Andrea

Marraffini Alfredo

Martinat UgoMartorelli Francesco

Masiello Vitili o

Matrone LuigiMiceli Vito

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Camera dei Deputa t

VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

Migliorini GiovanniMolineri RosalbaMonteleone Saverio

Moschini Renzo

Motetta Giovanni

Nespolo Carla Federic a

Olivi Maur o

Onorato Pierluig iOttaviano Francesco

Pagliai Morena Amabil e

Pallanti Novell oPalopoli Fulvio

Pani Mario

Pastore Ald o

Pavolini LucaPazzaglia Alfred oPecchia Tornati Maria Augusta

Peggio Eugeni o

Pellicani Giovann i

Perantuono Tommaso

Pierino Giusepp ePochetti MarioPolitano Franco

Proietti Franc o

Pugno Emilio

Raffaelli Edmond oRallo GirolamoRamella Carlo

Ricci Raimond o

Rindone SalvatoreRossino Giovanni

Rubinacci Giusepp e

Salvato ErsiliaSandomenico Egizio

Sanguineti Edoardo

Sarri Trabujo Milena

Sarti ArmandoSatanassi AngeloScaramucci Guaitini Alba

Serri Rino

Sicolo Tommaso

Tagliabue Gianfranco

Tamburini Rolando

Tesi SergioTessari Giangiacomo

Toni Francesco

Torri Giovann i

Tozzetti AldoTrantino Vincenzo

Trebbi Aloardi Ivanne

Triva Rubes

Trombadori Antonell o

Vagli Maura

Vetere UgoVignola Giuseppe

Violante Lucian o

Zanfagna MarcelloZanini Paol o

Zavagnin Antonio

Zoppetti Francesco

Baghino Francesco GiulioCaradonna GiulioDel Dormo OlindoGreggi AgostinoMartinat UgoMiceli VitaPazzaglia AlfredoRallo Girolam oRubinacci GiuseppeTrantino Vincenzo

Baghino Francesco GiulioCaradonna GiulioDel Dormo OlindoGreggi AgostinoMartinat UgoMiceli VitoPazzaglia AlfredoRallo Girolamo

Si sono astenuti sul decreto-legge 1 3gennaio 1981, n. 8 (2259) :

Si sono astenuti sul disegno di legg en. 630 :

Atti Parlamentari

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VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MARZO 1981

Rubinacci GiuseppeTrantino VincenzoZanfagna Marcello

Si sono astenuti sul testo unificat on. 1404-1691-1816 :

Baghino Francesco Giuli oDel Donno OlindoGreggi AgostinoMazzola FrancescoMeneghetti Gioacchino Giovann iMinervini GustavoNapoletano DomenicoPazzaglia AlfredoRallo GirolamoRizzo AldoRodotà StefanoSpaventa LuigiZanfagna Marcello

Sono in missione :

Ajello AldoAlberini GuidoBenedikter JohannBorri AndreaCampagnoli MarioColucci FrancescoFoschi FrancoFracanzani Carl oGalloni GiovanniLussignoli FrancescoManca EnricoMartini Maria Elett aMondino GiorgioPandolfi Filippo Mari aPasquini AlessioSilvestri GiulianoSpataro AgostinoSpinelli Altiero

Annunzio di interrogazioni ,di interpellanze e di mozioni .

PRESIDENTE . Sono state presentatealla Presidenza interrogazioni, interpellan-ze e mozioni . Sono pubblicate in allegat oai resoconti della seduta odierna .

Annunzio di una risoluzione.

PRESIDENTE. Comunico che è statapresentata alla Presidenza una risoluzione .È pubblicata in allegato ai resoconti dellaseduta odierna .

Ordine del giornodella prossima seduta.

Lunedì 9 marzo 1981, alle 16,30 :

1. — Assegnazione di progetti di legg ealle Commissioni in sede legislativa.

2. — Discussione di mozioni, interpel-lanze ed interrogazioni concernenti laITAVIA .

3. — Seguito della discussione delleproposte di legge :

S . 17. — Senatore TRUZZI : Normesui contratti agrari (approvata dal Se-nato) (1725) ;

SPERANZA : Nuova disciplina del con-tratto di affitto dei fondi rustici e dispo-sizioni sui contratti di mezzadria, di colo-nìa parziaria, di compartecipazione agra-ria e di soccida (1499) ;

BIONDI ed altri : Norme in materia ditrasformazione dei contratti di mezzadriae colonìa in società agrarie ed in materiadi conduzione agricola (1779) ;

COSTAMAGNA ed altri : Norme integra-tive per l 'affitto di fondi rustici i cui pro-prietari sono grandi invalidi civili (328) ;

— Relatori : Bambi, per la maggioran-za; Caradonna e Ferrari Giorgio, di mi-noranza.

4. — Seguito della discussione delleproposta di legge :

ANIASI ed altri: Riforma dell 'editoria(377) ;

— Relatore : Mastella .

PRESIDENTE. Comunico l 'ordine delgiorno della prossima seduta:

Atti Parlamentari

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

5. — Discussione del disegno di legge :

Norme per la sanatoria degli effett iprodotti dal decreto-legge 7 maggio 1980 ,n. 167, recante interventi urgenti per l'edi-toria, e disposizioni integrative (1876) ;

— Relatore : Mastella .

6 . — Domande di autorizzazione a pro -cedere in giudizio :

Contro il deputato Boato, per concór-so - ai sensi dell'articolo 110 del codic epenale - nei reati di cui agli articoli 81 ,capoverso, 112 del codice penale e 1, pri-mo e terzo comma, del decreto legislativo22 gennaio 1948, n. 66 (violazione dell enorme sulla libera circolazione sulle stra-de, continuata e aggravata) ; agli articol i81, capoverso, 338 e 339 del codice penale(minaccia ad un corpo giudiziario, conti-nuata ed aggravata) ; agli articoli 112, n . 1 ,e 337 del codice penale (resistenza ad unpubblico ufficiale, aggravata) ; agli articoli81, 61, n. 10, 112, n . 1, 582 e 583 del co-dice penale (lesioni personali continuate epluriaggravate) ; agli articoli 112, n . 1, e414 del codice penale (istigazione a delin-quere aggravata) (doc. IV, n. 41) ;

— Relatore: De Cinque.

Contro il deputato Mensorio, per ireati di cui all 'articolo 324 del codice pe-nale (interesse privato in atti di ufficio)ed all'articolo 347, secondo comma, delcodice penale (usurpazione di funzionipubbliche) ; nonché per concorso - ai sen-si dell 'articolo 110 del codice penale - nelreato di cui all 'articolo 328 del codice pe-nale (interruzione di un ufficio pubblico)(doc. IV, n. 40) ;

— Relatore : Valensise .

Contro il deputato Quattrone, perconcorso - ai sensi dell'articolo 110 delcodice penale - nei reati di cui agli arti-coli 328, 81, capoverso, e 61, n . 2, delcodice penale (omissione di atti di uffici ocontinuata ed aggravata), agli articoli 479e 61, n. 2, del codice penale (falsità ideo-logica commessa dal pubblico ufficial ein atti pubblici, aggravata), agli articol i323 e 81, capoverso, del codice penal e(abuso di ufficio in casi non preveduti

specificamente dalla legge) ; nonché per ilreato di cui all'articolo 328 del codice pe-nale (omissione di atti di ufficio) (doc . IV,n. 24) ;

— Relatore: De Cinque .

Contro il deputato Trotta, per con-corso - ai sensi dell'articolo 110 del co-dice penale - nel reato di cui agli arti-coli 324 e 81 del codice penale (inte-resse privato in atti d'ufficio, continuato)(doc. IV, n. 47) ;

— Relatore: Mellini.

Contro il deputato Manfredi Giusep-pe, per concorso - ai sensi dell 'articolo110 del codice penale - nel reato di cu iagli articoli 595 del codice penale e 13della legge 8 febbraio 1948, n . 47 (diffa-mazione a mezzo della stampa) (doc . IV,n. 44) ;

— Relatore : de Cosmo .

Contro il deputato Bellini, per il rea-

to di cui agli articoli 54 e 195 del decre-to del Presidente della Repubblica 30 giu-gno 1965, n. 1124 (violazione delle normesull'assicurazione obbligatoria contro gliinfortuni sul lavoro) (doc. IV, n. 49) ;

— Relatore: Orione .

Contro il deputato de Cosmo, per ireati di cui agli articoli 81, capoverso, delcodice penale e 38, 271, 288, 314, 324, 325secondo comma, 326, 374 e 389, lettere b)e c) del decreto del Presidente della Re-pubblica 27 aprile 1955, n . 547 (violazionedelle norme per la prevenzione degli in-fortuni sul lavoro, continuata) (doc . IV,n. 39) ;

— Relatore: Rizzo.

Contro il deputato Abbatangelo, peri reati di cui agli articoli 2, 4 e 6 dell alegge 2 ottobre 1967, n. 895 (violazionidelle norme sul controllo delle armi) edall 'articolo 424, prima parte, del codicepenale (danneggiamento seguito da incen-dio) (doc. IV, n. 36) ;

— Relatore: Alberini .

Contro i deputati Amadei, Battaglia ,Micheli e Pucci, per concorso - ai sensi

dell'articolo 110 del codice penale - nel

Atti Parlamentari

— 26455 —

Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

reato di cui agli articoli 81, capoverso, e314 del codice penale (peculato continua-to) (doc. IV, n. 6) ;

— Relatore: De Cinque.

Contro il deputato Zanfagna, perconcorso - ai sensi dell 'articolo 110 delcodice penale - nel reato di cui agli arti -coli 216, 223, primo e secondo comman . 1, 219, 202 e 203 del regio decreto 16marzo 1942, n . 267 (bancarotta fraudolen-ta aggravata) (doc. IV, n. 59) ;

— Relatore : Cavaliere.

Contro il deputato Foti, per concor-so - ai sensi dell'articolo 110 del codicepenale - nel reato di cui agli articoli 81 ,capoverso, e 324 del codice penale (inte-resse privato in atti di ufficio, continua-to) ; e per i reati di cui agli articoli 81 ,capoverso, 314 e 61, n . 7, del codice pe-nale (peculato continuato ed aggravato)ed agli articoli 81, capoverso, e 324 delcodice penale (interesse privato in atti diufficio, continuato) (doc. IV, n . 54) ;

— Relatore: Mellini .

Contro il deputato Romualdi, per i lreato di cui all 'articolo 595 del codice pe-nale (diffamazione) (doc . IV, n. 43) ;

— Relatore: Abete .

7. — Seguito della discussione dellemozioni Tremaglia (1-00064 e 1-00068) eMilani (1-00065), delle interpellanze Milani(2-00307), Brocca (2-00308), Bianco Gerar-do (2-00309), Serri (2-00314), Cicciomesse-re (2-00332) e Caradonna (2-00407), e delleinterrogazioni Pazzaglia (3-01281), Trantino(3-01286), Caradonna (3-01307), Reggiani(3-01520) e Balestracci (3-01637) concer-nenti la situazione in Afghanistan e il ca-so Sakharov .

8. — Discussione dei disegni di legge :

S. 601 . — Misure per la lotta allacriminalità terroristica e organizzata (ap-provato dal Senato) (1267) ;

— Relatore: Casini .(Relazione orale) .

Sanatoria delle erogazioni effettuat eper provvedimenti urgenti per le società

inquadrate nell'Ente autonomo di gestione

per il cinema (862) ;

— Relatore : Sinesio .(Relazione orale) .

Proroga dei termini per la emana-zione di norme integrative e correttive

e dei testi unici previsti dall'articolo 1 7

della legge 9 ottobre 1971, n . 825, e suc-

cessive modificazioni (1076) ;

— Relatore : Citterio.

TAMBURINI ed altri: Norme in ma-teria di programmazione portuale (526) ;

MARZOTTO CAOTORTA ed altri: Normein materia di programmazione portuale(558) ;

— Relatore : Lucchesi .

GARGANI : Modifica dell'articolo 18dell'ordinamento giudiziario, approvato conil regio decreto 30 gennaio 1941, n. 1 2(311) ;

— Relatore : Orione.

BELUSSI ed altri: Norme per la tu-tela della scuola per corrispondenza (143) ;

— Relatore : Brocca.

CANEPA e CATTANEI : Ulteriore pro-roga dei termini per la ultimazione delleespropriazioni e delle opere di cui all'ar-ticolo 4 della legge 20 dicembre 1967,n . 1251 (535) ;

— Relatore : Fornasari.

GARGANI : Modifiche alle norme sulleelezioni dei consigli degli Ordini forens i(312) ;

Ricci ed altri : Norme sulla elezione

dei consigli degli ordini forensi (1108) ;

— Relatore : Ricci .

Ratifica ed esecuzione della Conven-zione di estradizione tra la Repubblicaitaliana e il Regno del Belgio, firmata aBruxelles il 29 novembre 1978 (1538) ;

— Relatore: De Carolis .

Conferimento al fondo di dotazionedell'Ente nazionale per l'energia elettrica -ENEL (1288) ;

— Relatore : Citaristi .

Atti Parlamentari

— 26456 —

Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

S. 675. – Ratifica ed esecuzione de l

Protocollo relativo ai privilegi, esenzionied immunità dell 'Organizzazione interna-zionale di telecomunicazioni a mezzo sa-telliti (INTELSAT) adottata a Washingtonil 19 maggio 1978 (Approvato dal Senato)(1841) ;

— Relatore : De Carolis .

Accettazione ed esecuzione del Proto -collo recante emendamento all'articolo 14 ,paragrafo 3, dell'Accordo europeo del 30settembre 1957 relativo al trasporto inter -nazionale di merci pericolose su strada(ADR), adottato a New York il 21 agost o1975 (1859) ;

— Relatore : Sedati

(Articolo 79, sesto comma, del Regola-mento) .

PANNELLA ed altri : Istituzione di unaCommissione parlamentare di inchiestasulle vicende che hanno determinato lastrage avvenuta a Roma il 12 maggio1977, nella quale è rimasta uccisa Giorgia-na Masi e sono stati gravemente feriti nu-merosi cittadini e sulle responsabilità del -le pubbliche autorità in relazione agli stes-si fatti (104) ;

— Relatore: Zolla .

Ratifica ed esecuzione dello scambiodi note tra la Repubblica di Malta e laRepubblica italiana, firmata il 15 settem-bre 1980 a La Valletta e a Roma (2020) ;

— Relatore: Cattanei .

Ratifica ed esecuzione dell'Accord odi cooperazione fra la Repubblica italian ae la Repubblica greca sulla protezionedell'ambiente marino e del Mar Ionio edelle sue zone costiere, firmato a Romail 6 marzo 1979 (1969) ;

— Relatore : Sedati .

(Articolo 79, sesto comma, del Regola-mento) .

S . 937. — Approvazione ed esecuzio-ne dello scambio di note tra il Governoitaliano e l 'Agenzia internazionale per laenergia atomica (AIEA), concernente i con-tributi al finanziamento del Centro inter-nazionale di fisica teorica di Trieste . ef-

fettuato a Vienna il 22 gennaio e l '8 giu-

gno 1978 (Approvato dalla Camera e mo-dificato dal Senato) (1099-B) ;

— Relatore: De Poi.

(Relazione orale) .

S. 1123. — Ratifica ed esecuzionedello scambio di note tra l 'Italia e laIugoslavia per la proroga al 31 dicembre1979 dell'Accordo di pesca firmato a Bel -grado il 15 giugno 1973 (1793-B) ;

— Relatore: Fioret.

(Relazione orale) .

Ratifica ed esecuzione dell'Accordotra il Governo italiano e l 'Istituto Italo-Latino Americano sui privilegi e le im-munità dell'Istituto, concluso a Roma il3 giugno 1969, con Scambio di Note in-terpretative firmato a Roma il 16-17 gen-naio 1980 (1723) ;

— Relatore: De Poi .

Ratifica ed esecuzione della Conven-zione relativa alla conservazione della vitaselvativa e dell 'ambiente naturale in Eu-ropa, con allegati, adottata 'a Berna i l19 settembre 1979 (2061) ;

— Relatore : Fioret .

(Articolo 79, sesto comma, del Regola-mento) .

Conversione in legge del decreto-leg-ge 2 gennaio 1981, n . 2, concernente de-terminazione delle tariffe per l'assicura-zione di responsabilità civile derivantedalla circolazione dei veicoli a motore edai natanti (2246) ;

— Relatore: Moro .

(Relazione orale) .

9. — Discussione delle proposte di leg-ge (ai sensi dell'articolo 81, comma 4, delregolamento) :

ZARRO ed altri: Stanziamento di fon-di per la realizzazione ili una direttriceferroviaria per i collegamenti tra il norded il sud nelle zone interne della regioneCampania (1279) ;

— Relatore: Federico :

Atti Parlamentari

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VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

LAGORIO ed altri: Modifiche e inte-grazioni alla legge 22 maggio 1978, n . 194 ,

concernente nonne per la tutela socialedella maternità e sull'interruzione volon-taria della gravidanza (570) ;

FACCIO ADELE ed altri : Modifica dellalegge 22 maggio 1978, n. 194, concernentela tutela sociale della maternità e la in-terruzione volontaria della gravidanza(905) ;

COSTAMAGNA ed altri: Ripristino del-la possibilità di trasferimento in proprietàa favore degli assegnatari di alloggi diedilizia residenziale pubblica già assegnatiin locazione semplice (Urgenza) (336) ;

— Relatore : Ermelli Cupelli .

10. — Discussione sulla relazione an-nuale della Commissione parlamentareper l'indirizzo generale e la vigilanza dei

servizi radiotelevisivi sulla attività svolt a

dal 27 ottobre 1978 al 17 giugno 1980e sulle relazioni di minoranza (doc . XLV,n. 1) .

La seduta termina alle 17,50 .

Ritiro di un documento

del sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato ritirat odal presentatore : interpellanza Rubinaccín. 2-00977 del 3 marzo 1981 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONTI

Avv. Danno CASSANELLO

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

Dott . MANLIO RossI

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE ,

INTERROGAZIONI, INTERPELLANZE

E MOZIONI ANNUNZIATE

RISOLUZIONE IN COMMISSION E

La X Commissione ,

constatato:

che a cinque anni dalla sentenzan. 202/76 della Corte costituzionale, laquale dichiarò legittima l'emittenza radio-

televisiva privata in ambito locale, nonesiste ancora una legge di regolamenta-zione di tale emittenza, il che costituisce,per le sue conseguenze, una grave ina-dempienza innanzitutto da parte del Go-verno ;

che dei progetti in vari tempi ela-borati, nel corso degli anni, da diversiMinistri delle poste e telecomunicazioni,non è mai stata informata la Commis-sione;

che l'attuale Ministro ha fatto am-pie anticipazioni dinanzi alla Commissio-

ne parlamentare di indirizzo e vigilanz asulla RAI, nonché in interviste e articolisu numerosi organi di stampa, circa leiniziative prese dal suo Ministero e circale proprie intenzioni ;

che è del tutto ovvio e necessarioche la Commissione di indirizzo e vigilan-za sia debitamente informata in merito ,data l'esigenza di una razionale ed equili-brata regolamentazione del complessivosistema radiotelevisivo, dove convivono econviveranno il servizio pubblico e le ini-ziative private;

che, tuttavia, sede naturale di di-scussione per ogni futura regolamentazio-ne legislativa dell'emittenza privata è laCommissione trasporti ;

impegna il Governo, e per essoil Ministro delle poste e delle

telecomunicazioni

a riferire alla X Commissione sull 'attualepanorama dell'emittenza nel nostro paese ,sui risultati del censimento ordinato dalMinistro, e sullo stato di preparazionedella legge di regolamentazione .

(7-00105) « PAVOLINI, BOCCHI, BALDASSARI,COMINATO, PANI, PERNICE, MAN-

FREDINI, FORTE SALVATORE » .

*

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

INTERROGAZION I

A RISPOSTA IN COMMISSION E

FORTE SALVATORE, MONTELEONEE CASALINO . — Al Ministro dei trasporti.— Per sapere - premesso che :

la tratta ferroviaria Pedace-San Gio-vanni in Fiore di 63 chilometri delle fer-rovie Calabro-Lucane, svolge un importan-tissimo ed insostituibile ruolo economicoe sociale per le popolazioni della zona ;

la suddetta tratta, in gestione com-missariale governativa, rappresenta l'unicocollegamento tra i numerosi comuni del -la zona silana con la città di Cosenza edassolve ad un compito di vitale importan-za per le attività agricole, turistiche esociali -

se risponde al vero la notizia secon-do la quale sarebbe in corso una iniziati-

va del Ministero dei trasporti tendente asopprimere i servizi su detta tratta.

Per sapere se non ritiene in netto con-trasto con le esigenze della zona la ul -teriore ev@ntuale soppressione dei servi -zi sulla linea in questione che, invece, per

unanimi pareri, viene considerata una im -

portante struttura ferroviaria da riclassa-re, ammodernare e potenziare interamente .

(5-01939)

MOTETTA E CERRINA FERONI . — Al

Ministro dell'industria, del commercio e

dell'artigianato . — Per sapere -

premesso che gli impianti di produ-zione di energia idroelettrica della ValIsorno (Ossola), in concessione alla SISM Adi Villadossola (Novara), sono stati- di -strutti dalla disastrosa alluvione del 1979 ;

considerato che a tutt'oggi non si èprovveduto all'inizio dei lavori di ripristi-no né vi sono indicazioni che si intendeprovvedere in tale senso;

considerato altresì che nel quadrodella crisi e del bilancio energetico nazio-

naie è assolutamente necessario lo sfrut-tamento ottimale di ogni risorsa endogenaa bassi costi -

quali sono le iniziative che il Mini-stro intende assumere verso tutti i soggettiinteressati per garantire la ricostruzionedegli impianti, così da ripristinare nell 'im-mediato l'approvvigionamento elettrico del -la SISMA (che tra l 'altro è azienda digruppo IRI) e in ogni caso ricuperare alpatrimonio nazionale un impianto di ele-vata produttività .

(5-01940)

CODRIGNANI, CHIOVINI E CONTEANTONIO. — Al Ministro degli affar iesteri. — Per conoscere - di fronte allepreoccupanti notizie provenienti dalla Tur-chia, ove a sei mesi dal golpe militarenon solo restano in carcere tremila dete-nuti politici, fra cui 1186 sindacalisti e 37deputati di opposte parti politiche, e per-mangono disciolti i consigli municipali,dato che solo 180 sindaci hanno accettatoil reinsediamento sotto il vincolo di estra-niamento da qualsiasi partito politico, maviene praticata la tortura - quali iniziati-ve abbia assunto o intenda assumere i lGoverno, in particolare in vista della sca-denza a maggio sia del mandato dei rap-presentanti turchi al Consiglio d'Europa,sia del termine di verifica della politicadel governo militare stabilito dallo stessoConsiglio d 'Europa, soprattutto tenend oconto delle iniziative di altri parlament ieuropei .

(5-01941 )

FERRI, CANULLO E DE GREGORIO .— Ai Ministri della pubblica istruzione edi grazia e giustizia . — Per conoscere -

premesso che i promotori di un bol-lettino scolastico a circolazione internanel 145° circolo didattico di Roma (trai quali, oltre cinque genitori, è la direttri-ce del circolo stesso) sono stati incrimi-nati dal pretore di Roma con più che di-scutibile decisione per violazione della leg-ge sulla stampa - in quale modo inten-dano garantire, nel quadro dell'articolo 6del decreto del Presidente della Repubbli-

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ca n. 417 del 1974, le pubblicazioni d ibollettini interni decisi come attività para-scolastiche dai consigli di circolo, in modoche non possano verificarsi interpretazionidi legge tali da determinare assurde incri-minazioni .

(5-01942)

COLOMBA, PALOPOLI, BRUSCA E

BERLINGUER GIOVANNI. — Al Ministrodella sanità . — Per sapere – premessoche :

l 'articolo 12 del decreto del Presi-dente della Repubblica 20 dicembre 1979 ,n. 761, prevede che il Ministro della sa-nità, sentito il ,Consiglio sanitario nazio-nale, emani con decreto le norme concor-suali per il personale delle unità sanita-rie locali entro 90 giorni dalla data d ientrata in vigore dello stesso decreto de lPresidente della Repubblica ;

l'articolo 63 fissa il termine di 90giorni dalla stessa data per l'emanazionedi un decreto del Presidente della Re -pubblica, su proposta del ministro dellasanità, sentite le regioni, l 'ANCI e le or-ganizzazioni sindacali di categoria mag-giormente rappresentative in campo na-zionale, che stabilisca i profili professio-nali alle qualifiche funzionali e le attri-buzioni del personale non medico;

l'articolo 21 dello stesso decreto de lPresidente della Repubblica sui concors ialle posizioni funzionali di coadiutore edi dirigente del personale laureato deiruoli sanitario e tecnico, si richiama a iprecedenti articoli 19 e 20 –

come intenda procedere per impedi-re ulteriori ritardi nell 'emanazione dei de-creti previsti dagli articoli 12 e 63 de ldecreto del Presidente della Repubblican. 761 del 1979, data la situazione d igrave pregiudizio per il funzionamento dinumerosi servizi e di disagio per il per-sonale interessato e per gli utenti, pro -dotta dal ritardo accumulato ;

se non intenda prevedere nel decre-to ministeriale, di cui all 'articolo 12, nor-me per la istituzione di esami di idonei-

tà per i laureati del ruolo sanitario, ol-tre a quelli già indicati agli articoli 19 e20 del decreto del Presidente della Re-pubblica n . 761 citato, come sembra ne-cessario nella corretta interpretazione del -l 'articolo 21 dello stesso decreto del Pre-sidente della Repubblica, al fine di sod-disfare le esigenze di omogeneità tra tut-to il personale del ruolo sanitario perquanto attiene ai requisiti necessari perl 'accesso alle posizioni apicali delle variecategorie.

(5-01943 )

MANNUZZU, CHIOVINI, MARGHERIE GRANATI CARUSO . — Al Ministro digrazia e giustizia. — Per conoscere:

le ragioni e le modalità dell'agitazio-ne dei detenuti, in corso nel secondo brac-cio del carcere di San Vittore di Milano ;

se sia vero che a questi detenuti èvietato di ricevere pacchi, di acquistaregeneri in commercio allo spaccio del pe-nitenziario, è preclusa una conveniente as-sistenza sanitaria e che in conseguenza ,per protesta, essi rifiutano i colloqui coni parenti ed il rancio;

se sia vero, in particolare, che il de-tenuto Franco De Rosa, ferito due annifa alla testa, versa in stato che viene de-finito « semivegetale », ma resta privo dell ecure ospedaliere di cui avrebbe urgentebisogno ;

se si intenda predisporre, con la ne-cessaria urgenza, accertamenti, come vie -ne sollecitato anche dall 'autorità giudizia-ria, al fine di stabilire quali siano le real icondizioni del carcere di San Vittore ese vi siano state violazioni delle normerelative al trattamento dei detenuti (ta-luni di essi denunciano anche di essereoggetto di continue intimidazioni, insultie minacce) ;

quali iniziative, anch'esse urgenti, siintendano prendere per rendere governa -bile, nel rispetto della legge, un carcereche, con la capienza di 800 posti, non rie-sce letteralmente a contenere i 1 .300 re-clusi che vi sono presenti .

(5-01944)

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

GARZIA E GOTTARDO . — Al Presiden-te del Consiglio dei ministri e al Ministrodelle finanze. — Per conoscere in base aquali criteri e, soprattutto, in base a qua-le normativa, l'Azienda autonoma dei mo-nopoli di Stato si rifiuta di procedere a lrinnovo dei contratti d'appalto relativi aimagazzini che da oltre un anno e mezzoattendono che si provveda .

Per sapere se il grave fatto espostorisponde ad una decisione autonoma (co-munque non rispondente ad alcuna deli-berazione del consiglio di amministrazio-ne) o se invece sia stato lo stesso Mini-stro a dare indicazioni in tal senso .

Gli interroganti ritengono che il rin-novo dei contratti sia un adempimento alquale l'AAMS è tenuta in conformità allalegge n. 384 del 23 luglio 1980 che prov-vede alla sanatoria delle rivendite e deimagazzini allo scopo di definire i rapportifra questi e l 'AAMS e non per lasciaregli stessi in ulteriori incertezze.

Risulta poi agli interroganti che l 'ac-cordo sindacale intercorso fra l'AAMS el 'AGEMOS dovrebbe avere come conse-guenza il rinnovo di tutti i contratti sca-duti e via via scaduti e non solo di que itrentuno titolari che hanno beneficiato delrinnovo mentre inspiegabilmente agli altriè stato negato .

Sarebbe, per altro, interessante cono-scere in base a quali criteri selettivi itrentuno fortunati sono stati oggetto d iun provvedimento che spetta a tutti gl ialtri .

L'articolo 11 del contratto di appaltostabilisce che, in caso di riforme dei mo-nopoli, nessun danno venga all'amministra-zione dai diritti acquisiti in base al con-tratto d'appalto stesso. Pertanto neanchel'auspicato ed inutilmente atteso disegnodi legge di riforma dell'AAMS può costi-tuire ostacolo ai rinnovi contrattuali .

Gli interroganti sottolineano, infine, laurgenza che investe la sospensione delrinnovo dei contratti, la grave disparit àdi trattamento e la poca considerazioneverso i gestori dei magazzini che si sonovisti costretti a decidere uno sciopero chedura già da una settimana e che reca un

danno di diversi miliardi alle finanze del -lo Stato .

Concludendo, si chiede di conoscerese il Ministro delle finanze non ravvisi ,nel comportamento dell'AAMS, una omis-sione di atti d'ufficio .

(5-01945)

CODRIGNANI, RODOTA, GALANT EGARRONE E GALLI MARIA LUISA. —Al Ministro degli affari esteri . Perconoscere:

se risponda al vero che è stato ri-volto un richiamo a taluni diplomaticiper il solo fatto di aver espresso sullastampa valutazioni su notizie di carattereinternazionale di dominio pubblico ;

se non ritenga l'eventuale richiamopalesemente e gravemente discriminatorio,dal momento che collaborazioni giorna-listiche di altri diplomatici sono da sem-pre notorie ;

se, in ogni caso, non ritenga ch eragioni di opportunità politica e di cor-rettezza costituzionale debbano escludereogni forma di ricorso all 'articolo 148 deldecreto del Presidente della Repubblica5 gennaio 1967, n . 18, di cui è statoopportunamente acclarato il contrasto congli articoli 21 e 76 della Costituzione .

(5-01946 )

LIOTTI, FONTANA GIOVANNI E RA-MELLA. — Ai Ministri della difesa e dei

trasporti. — Per sapere se siano a cono-scienza della grave situazione di disagiocreatasi presso l 'aeroporto di Verona-Villa-franca e in altri aeroporti militari apertial traffico civile autorizzato.

Risulta in particolare che, a seguitodella smilitarizzazione del personale mili-tare dei servizi di assistenza al volo, pre-vista dalla legge n. 635 del 22 dicembre1979, non viene più garantito il servizio diavvicinamento al suolo degli aeromobil iGCA sull'aeroporto di Villafranca ed è sta-to addirittura soppresso il servizio di in-formazione volo-aeroportuale FSS sull 'ae-

roporto di Verona-Boscomantico.

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

In conseguenza di ciò nel solo period o26 febbraio-4 marzo sono stati dirottat isu altri scali 2 voli di linea Roma-Veronae 3 voli charter, mentre ben più gravi ap-paiono i disagi per l'utenza ed i danni perl 'economia turistica dell 'hinterland, se ilperdurare di questa situazione inducessegli operatori del settore a dirottare versoaltre località gli ingenti flussi turistici chegravitano sullo scalo di Verona-Villafranca.

Per tali ragioni gli interroganti chiedo-no di conoscere : 1) la consistenza dell 'or-ganico militare adibito al controllo deltraffico aereo sull 'aeroporto di Verona-Vil-lafranca e il livello idoneo a garantire pie-na efficienza al servizio; 2) se siano stati

istituiti dall'aeronautica militare corsi diformazione di controllori di volo e in qua -li tempi sia possibile reintegrare gli orga-nici rimasti sguarniti per effetto della smi-litarizzazione; 3) se corrisponde al veroche ai controllori di volo smilitarizzati èfatto divieto di supplire alle deficienze diorganico dell'aeronautica

militare e cheessi sono attualmente inutilizzati; 4) co-me, in presenza della soppressione o de lparziale utilizzo del GCA (impossibilità diatterraggio con visibilità inferiore di 3 .000metri) sia possibile garantire agli aeromo-bili militari agibilità operativa con la con-tinuità che la delicatezza delle funzioni didifesa richiedono.

(5-01947)

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 1981

INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

ZARRO. — Al Ministro delle parteci-pazioni statali. — Per sapere -

premesso che l 'ITALGEL si trova ingravi difficoltà ;

premesso, ancora, che nel gennai odel corrente anno, convocato dal Ministrodelle partecipazioni statali, si è tenuto unincontro tra le organizzazioni sindacali ei dirigenti della ITALGEL dal quale èemersa la pesante situazione del gruppo,tale che addirittura gli interessi passivihanno superato notevolmente il capitalesociale ;

tenuto conto che il consiglio di fab-brica della TANARA SUD afferma che nelcorso dell'inconto si manifestò il peri-colo serio che alla data del 15 aprile 198 1l 'intero gruppo ITALGEL fosse messo inliquidazione nell'eventualità che non sifossero trovati acquirenti ;

considerato, ancora, che secondo al-cuni, ipotesi subordinata ed alternativa,la strategia del risanamento del gruppopotrebbe anche passare attraverso la chiu-sura e la successiva alienazione dei quat-tro stabilimenti ITALGEL, ex TANARA edex MOTTA ;

tenuto conto che del gruppo ITAL-GEL fa parte lo stabilimento industrialedella TANARA SUD di Benevento che oc-cupa oltre 400 operai in periodi di pienaproduttività e che rappresenta dunqueuno dei più cospicui insediamenti industra-li del Sannio, sbocco occupazionale in un aprovincia quale quella sannita che lamen-ta uno dei tassi più elevati di disoccupa-zione e che l 'evenienza sismica ha ulterior-mente colpito ;

evidenziata la preoccupazione soprat-tutto presente tra i lavoratori della exTANARA che lo stabilimento che andràa chiudersi sarà proprio quello di Bene-vento -

a) quali sono i concreti orientamentidel Governo per assicurare il risanamentoe la continuità del gruppo ITALGEL ;

b) quali siano in particolare gli in-tendimenti governativi in ordine al paven-tato nuovo durissimo colpo alla di giàdifficile economia del Sannio che si attue-rebbe con la chiusura della TANARA SUD.

(4-07350)

GAROCCHIO. — Al Ministro del la-voro e della previdenza sociale. — Persapere - premesso :

1) che allorché un cittadino lavora-tore si avvicina all'età della pensione sache è giunto il momento in cui tutta lacontribuzione versata (dallo stesso dipen-dente e dal datore di lavoro) sarà con-teggiata, analizzata e quindi usata per laliquidazione della rendita futura . Il citta-dino lavoratore sa anche che i tempi pe rle liquidazioni ,di pensione sono, per varimotivi, più lenti di quanto può essereconcepito; quindi provvede per temp o(aiutato in questo frangente dal datoredi lavoro e dalle organizzazioni di Patro-nato) a procurarsi la documentazione oc-corrente, e la presenta all 'INPS unita-mente al modulo di domanda . Da questomomento inizia l'attesa, confortata dal -l'esempio negativo di altri anziani che at-tendono la loro liquidazione. In questi illavoratore deve attingere ai risparmi op-pure alla indennità di liquidazione cheman mano si assottiglia, lasciando spessoil lavoratore senza effettive risorse. Talesituazione è quella che incontrano nonmeno di duecentomila anziani ogni anno ;

2) risulta all'interrogante che negliultimi sette anni i moduli predisposti da-gli esperti ,per i versamenti delle aziendesono stati modificati otto volte, per giun-gere infine a uno schema che assomigliastranamente a quello che fu abbandonatonel 1973 . Risulta altresì che i lavoratoriche si accingono a presentare domand adi pensione devono richiedere al loro da-tore di lavoro la compilazione dei mo-delli DM/01 sost . (che, in fondo, sono una

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VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

sorta di tessere, dove alle marche dibuona memoria sono sostituiti gli impor -ti delle retribuzioni mensili) ; tutto questoquando, appunto dagli anni 1972-73, fun-ziona a Roma un centro elettronico cheviene vantato come uno dei migliori inEuropa. La compilazione dei modelli dicui sopra, oltre a causare alle aziendeperdita di innumerevoli ore di lavoro, sipresta (specie in aziende di modesta odubbia attività) a sotterfugi e false com-pilazioni, che finiscono per far godere allavoratore una rendita pensionistica mag-giore di quella alla quale dovrebbe cor-rispondere la contribuzione effettivamen-te pagata. Il centro elettronico romanoera stato istituito proprio per raccoglie-re tutti i dati riferiti da ogni singolo la-voratore. La funzione del centro elettro-nico si limita, per il momento, alla ela-borazione e all 'archiviazione dei contribu-ti versati trimestralmente da lavoratoridomestici e prosecutori volontari : nonpiù di due milioni di cittadini, mentrel'impianto era stato studiato e acquista-to per far fronte ad una massa di quasiventi milioni di lavoratori . Fra l'altro, ilcentro risulterebbe carente da sempre pe ril rifornimento di nuovi bollettini di con-to corrente postale, che i datori di lavo-ro domestici e i « volontari » devono usa-re per i loro versamenti .

Attraverso quanto esposto l'interrogan-te esprime anche il dubbio che proprioall ' interno del centro di elaborazione de idati previdenziali, ci sia qualche cosa ch enon va. È pur vero che molti operatori ,dopo aver imparato all 'INPS, lascianol 'istituto attratti da migliori guadagni, masorge comunque spontaneo il dubbio ch eil « centro di elaborazione » sia diventatoun ambito decisionale molto «autonomo» .Non si potrebbe spiegare altrimenti lapuntualità e la tempestività di certi scio-peri che balzano improvvisi alla ribaltasolo in occasione dei rinnovi dei man-dati annuali di pagamento, oppure neimomenti di particolari lavorazioni sempr eriguardanti i pensionati . È giunta inoltrevoce all'interrogante - che come tale l araccoglie - che alcuni di questi scioperisarebbero il risultato di volontà conver-

genti tra chi gestisce il centro di elabo-razione e di lavoratori, al fine di ridi-mensionare attraverso l'astensione del la-voro gravi carenze strutturali -

a) se l 'INPS dispone di una organiz-zazione che consenta di affrontare i com-piti che gli spettano o, in altre parole ,se è stata messa a punto una valida pro-grammazione, soprattutto in relazione aigravissimi ritardi reiterati nel pagamen-to delle pensioni ;

b) quali garanzie di funzionamentoattualmente offre il centro elettronicodell'INPS; quali impegni si vuole assu-mere per renderlo effettivamente adegua-to alle attese; quale programmazione èstata studiata per superare le gravi ca-renze passate e attuali ;

c) se risulta al Ministero del lavoroche in passato siano state assunte press ol 'INPS persone senza i requisiti di leggeche avrebbero successivamente trovatonell 'istituto collocazione adeguata attra-verso il sistema del concorso interno .

(4-07351)

FALCONIO, CARAVITA, CERIONI ,ROSSI E STEGAGNINI. — Al President edel Consiglio dei Ministri e al Ministrodegli affari esteri. — Per conoscere qualimisure di carattere umanitario, assisten-ziale, sanitario il Governo ha disposto ointende disporre in favore delle popola-zioni curde così duramente provate e col-pite negli ultimi tempi.

Per conoscere quali sono gli elementiin possesso della Croce rossa internaziona-le, delle associazioni per i diritti dell 'uomo,e delle altre associazioni umanitarie comeAmnesty International circa le stragi del-la popolazione civile e circa il genocidioche i curdi denunciano.

Per sapere se risulta alle nostre rap-presentanze all 'estero e comunque al no-stro Governo, che in due anni sarebberostate uccise in Kurdistan 10 mila perso-ne, cioè un numero enorme di uomini ,secondo quanto riferito dall'autorevole pe-riodico francese l'Express del 21 febbraioscorso .

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

Per sapere in particolare se corrispon-dono al vero le notizie di distruzioni d icentinaia ,di villaggi abitati da civili, qualead esempio il villaggio d'Hinderghast dov e46 persone sarebbero state fucilate, di cui20 dentro una moschea durante una spe-dizione punitiva .

Per conoscere se il Governo italianointenda, insieme agli altri Stati della Co-munità europea, farsi parte diligente persollecitare, come ha fatto nei confronti d ialtri paesi, dell'America Latina ad esem-pio, la pronta cessazione della repressio-ne e l'avvio di una iniziativa di pace edi autonomia per quel martortiato popolo.

(4-07352)

COSTA. — Al Ministro del tesoro . —Per conoscere l 'esito della domanda dipensione di riversibilità inoltrata nel lu-glio 1975 dal signor Bartolomeo Mondino ,nato a Mondovì 1 '11 dicembre 1980, iv iresidente, frazione San Giovanni Covoni ,collaterale di Stefano, classe 1921 .

(4-07353)

MANFREDI GIUSEPPE . — Al Ministrodelle poste e delle telecomunicazioni. —Per sapere a che punto si trovi la pra-tica per il riconoscimento dell'infermità,per causa di servizio, in seguito alla do -manda presentata in data 10 giugno 1978dal dirigente di ufficio Galfrè Giuseppe(matricola 21969), in servizio presso ladirezione provinciale delle poste e teleco-municazioni di Cuneo, e a Cuneo resi -dente in via Spinetta n . 6. Il Galfrè èstato visitato in data 14 novembre 1978da una commissione medica disposta dal -la direzione provinciale delle poste e te-lecomunicazioni e gli è stata riconosciutainvalidità da causa di servizio ascrivibil ealla IV categoria della Tabella A annessaalla legge n. 313 del 18 marzo 1968. Risul-ta che in data 19 aprile 1980 gli atti, connota DCP/4/2/001032/43/79/GA, sarebberostati trasmessi, con parere favorevole .eper il giudizio definitivo, dalla direzionecentrale per il personale alla commissionecentrale per il personale .

(4-07354)

MANFREDI GIUSEPPE E PAGLIAI . —Al Ministro della pubblica istruzione . —Per conoscere i motivi per cui gran part edegli insegnanti immessi in ruolo ai sens i

dell'articolo 7 della legge n . 603 del 1966non ha ancora ricevuto il regolare e for-male decreto per l'immissione stessa, ela successiva registrazione presso la Cort edei conti, con gravi conseguenze anche d iordine economico, in quanto il succitatoinadempimento ha impedito che la rico-struzione di carriera di tanti insegnantidiventasse operante con il riconoscimentodei servizi pregressi .

(4-07355 )

POTI. — Al Ministro dei trasporti. —Per sapere se corrisponde al vero quant osostenuto dal signor Ugo Cavalera e cioèche l'interessato la sera del 3 gennaio1981 si recava alla stazione centrale di Mi-lano alle ore 20 per prendere posto sultreno 509 diretto a Lecce dove aveva pre-notato 4 posti con cuccetta di prima clas-se sulla carrozza n . 30, veniva fatto saliree viaggiare su una carrozza di second aclasse con la motivazione che tale vetturaera stata « surclassata » .

Per sapere se ciò rientra nell 'ordina-mento delle ferrovie dello Stato e se nonritiene opportuno, se il fatto denunciatorisponde a verità, disporre il rimborsodella differenza al signor Cavalera qualorarisulti illegittimo il « surclassamento » cuilo stesso è stato sottoposto .

(4-07356)

COSTA. — Al Ministro dell 'interno. —Per conoscere le modalità della morte delgiovane studente Luciano Gasparella avve-nuta a Rivoli (Torino) il giorno 1° marzo1981 .

(4-07357 )

COSTA. — Al Ministro della sanità . —Per sapere se corrisponde a verità la de-nuncia dei provveditori ospedalieri secon-do cui negli ospedali pubblici italiani isoli incidenti mortali per folgorazione pro-vocherebbero seicento morti ogni anno.

Per conoscere le iniziative del Gover-no in proposito .

(4-07358)

Atti Parlamentari

- 26466 —

Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

MANFREDI GIUSEPPE . — Al Ministrodel tesoro. — Per conoscere a quale pun-to dell'iter burocratico-amministrativo sitrovino le seguenti interminabili praticheriguardanti le pensioni di guerra di :

1) Bernardi Anna, nata a Torino il24 gennaio 1921 e residente in Carrù (Cu-neo), piazza Perotti, alla quale è stata ri-conosciuta come collaterale la riversibilit àdella pensione di guerra, e precisamenteper gli anni dal 1977 al 1979, e che a tut-t'oggi non ha ricevuto la liquidazione dellesue spettanze (mentre attende ancora diessere chiamata a visita medica per otte-nere il prosieguo del beneficio) ;

2) Mandrile Mario, nato il 24 mag-gio 1914 e residente a Roccabruna (Cu-neo), Borgata Casetti 24, dil, quale si èvista riconosciuta l'inidoneità permanentea lavoro proficuo dalla commissione medi-ca di Torino in data 5 novembre 1979(numero di posizione 746536) al fine dipoter ottenere la riversibilità della pen-sione di guerra già assegnata al fratellodefunto ;

3) Barale Bartolomeo, nato a Cuneoil 30 novembre 1904, e qui residente invia del Lupo 5, il quale in data 27 gen-naio 1975 rivolgeva domanda per ottenerela riversibilità della pensione dà guerran. 1900564 già goduta dalla defunta so-rella Natalina, e a tutt 'oggi privo di qual-siasi notizia;

4) Galfrè Domenico, nato a Nucetto(Cuneo) il 5 agosto 1912 e quivi resident ein via Nicolini 36, che in data 3 luglio1965 presentava il ricorso prot . n. 660448dell'elenco n. 1165 avverso il decreto mi-nisteriale 002106433 del 23 gennaio 196 5in ordine a riconoscimento di pensione diguerra (un secondo ricorso era stato pre-sentato dal Galfrè in data 15 aprile 1966) ;

5) Dardanello Pietro, nato a Mon-dovì il 28 dicembre 1927 e qui residentein Strada dei Bertini n. 76, collateraleinabile dei caduti in guerra DardanelloSerafino e Dardanello Cesare, il quale indata 27 giugno 1980 presentava regolarericorso avverso al decreto n . 12394 posi-

zione n. 8519159 della direzione provin-ciale di Cuneo (risalente al 25 maggio1973) con cui gli veniva negata la devo-luzione della pensione di guerra indiretta

n. 5452647 già goduta dal signor Darda-nello Bartolomeo, deceduto il 14 settembre

1972 .

Il moltiplicarsi dei casi di cittadini cheper anni ed anni attendono la soluzionedei problemi pensionistici di guerra, concarteggi e pazienza che non finiscono mai ,

impongono ormai l'adozione di misure se -

rie e sbrigative ad un tempo che dianosollecite risposte a tante legittime richie-

ste.

(4-07359)

AMALFITANO. — Ai Ministri dei lavori

pubblici, dell'interno e di grazia e giusti-zia, al Ministro per gli interventi straordi-nari nel Mezzogiorno e nelle zone depresse

del centro-nord e al Ministro per gli affa-

ri regionali. — Per sapere :

se sono a conoscenza dell'ormai in -sopportabile situazione a cui deve ancora

soggiacere il comune di Castellaneta (Ta-ranto) che, interamente attraversato dallastrada statale n . 7 « Appia », di intensissi-mo traffico locale e nazionale, sia leggeroche pesante, ha seriamente da temere cir-

ca l'incolumità pubblica, l ' inquinamentoatmosferico ed acustico, la stessa stabili-tà delle strutture portanti degli edifici e

tutta l'ordinata vita civica, come già la-mentato da precedente atto del sindacatoispettivo ;

quali ormai immediate improcrasti-nabili iniziative si intendono prendere perrealizzare l'indispensabile circonvallazione ,sempre promessa e sempre rinviata non

senza probabili responsabilità anche giu-ridico-penali per tanto gravissimo ritardo ,senza noti e plausibili motivi ;

se non si ritiene opportuno esamina -re e tenere presente in sede di risoluzio-ne, l'articolato interdisciplinare studio di

« proposta sulla variante alla strada sta-tale 7 " Appia " in corrispondenza dell'abi-tato di Castellaneta », redatto dallo studi oSTIC, diretto dall'ingegner Vito Miccoli, e

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

che rappresenta una dibattuta e condivisaproposta dell'intera comunità locale ch evive in vero senso di civica e responsabil epartecipazione tale annoso e tremendo pro-blema .

(4-07360 )

ACCAME. — Al Ministro della difesa .— Per conoscere se ritiene che potrà es-sere previsto che i direttori dei giornaliaffidino i servizi relativi alle forze arma-te a giornalisti che prestino servizio mili-tare, di preferenza, nell'ufficio stampa delMinistero della difesa.

Quanto sopra anche in relazione ad ar-ticoli sul servizio militare femminile ap-parsi sulle prime pagine di importantiquotidiani e affidati appunto a militar idi leva, forse nel lodevole obiettivo di evi-

tare incertezze o distorsioni così frequen-ti da parte di giornalisti che non portan ole stellette.

(4-07361 )

CARLOTTO. — Al Ministro della sa-nità. — Per conoscere - premesso :

che nella sola provincia di Cune osono giacenti presso l'Ufficio del medic o

provinciale circa undicimila domande ten-denti ad ottenere la visita di accertamen-to di invalidità civile e che ogni mese per -

vengono a tale Ufficio mediamente mill e

nuove domande;

che nella provincia di Cuneo opera-

no cinque commissioni mediche le qual iper effetto di legge regionale non posson osuperare otto sedute mensili e che per

ogni visita vengono convocati mediament e

dieci invalidi ;

che, di conseguenza, saranno neces-sari oltre due anni solo per smaltire l e

domande arretrate ;

che ciò provoca inopportuno e giu-stificato malumore nel settore degli in -validi ;

che tale allarmante situazione è ana-loga nelle altre province -

quali provvedimenti si intendonoadottare per ovviare alla assurda situa-

zione sopra illustrata evitando il ristagnodelle pratiche in parola con gravissimodanno per le categorie più bisognose diassistenza .

(4-07362)

CARLOTTO. — Al Ministro dei lavoripubblici. — Per conoscere - premesso :

ché a Cuneo - capoluogo di una pro-vincia di 252 comuni - esiste, come nellealtre province, ufficio operativo del prov-veditorato alle opere pubbliche per il Pie -

monte ;

che tale ufficio deve occuparsi di :

a) edilizia demaniale (caserme, fab-bricati rurali e civili) ;

b) edilizia sovvenzionata (coopera-tive IACP, ecc.) ;

c) grandi derivazioni d'acqua peruso irriguo e forza motrice (oltre cinque-

cento) ;

d) istruttoria di pratiche d'iscrizio-ne all'albo nazionale costruttori ;

e) pareri per circolazione e traffico ;

f) iscrizione elenco acque pub-

Miche ;

g) sorveglianza lavori e redazionecontabilità (opere in corso di esecuzioneper oltre un miliardo) ;

h) sorveglianza lavori costruzionicentrali idroelettriche ;

i) sorveglianza di otto bacini idro-elettrici ;

che tali incombenze nel passato era-no affidate a sette dipendenti passati nel1974 nei ruoli regionali con altri inca-richi ;

che l'ultimo dipendente in servizio,il ragioniere Giuseppe Milano è stato col-locato in quiescenza col primo gennaio1980 senza essere sostituito e che lo stes-so continua come può ad occuparsi del-l'ufficio in base ad un 'incarico verbaleconferitogli dal provveditorato alle operepubbliche di Torino senza autorizzazione

alla firma degli atti -

Atti Parlamentari

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

quali provvedimenti intende adottareper impedire lo sfascio del predetto uffi-cio operativo presso il quale è necessariotrattenere con provvedimento formale i lpredetto funzionario attribuendogli il do-vere di firma ed assegnando all 'ufficio me-desimo personale competente tenendo con-to che si tratta di provvedimenti impro-crastinabili .

(4-07363)

SARTI . — Al Ministro dell'industria ,

del commercio e dell 'artigianato. — Perconoscere le ragioni per le quali non s i

è ancora data pratica attuazione a quanto

previsto dalla delibera CIPE 28 dicembre1979, pubblicata sulla Gazzetta Ufficialen . 30 del 31 gennaio 1980 e riguardantenuove norme in materia tariffaria per leaziende acquedotti e centrali del latte .

In particolare per il settore degli acque -dotti il CIPE con tale delibera - premes-sa la conferma della razionalizzazione de lservizio in attuazione delle leggi n . 3 del

1979 e n. 843 del 1978 - invitava il CIPa dare direttive ai CPP perché al momen-to di stabilire le tariffe tenessero contooltre che degli elementi economici risul-tanti dai bilanci consuntivi approvati, an-che di quelli riportati sui bilanci preven-tivi . e sui documenti ufficiali del Governoo di altri soggetti pubblici istituzionalmen-te preposti alla loro elaborazione .

Si osserva che il Ministero competent edoveva prendere opportune iniziative i nsede legislativa per la revisione delle ta-riffe e la definizione delle competenze pe ril controllo dei prezzi .

Dato che la situazione economica dell erelative aziende si aggrava sempre più acausa del continuo incremento dei costi ,si auspica una risposta urgente relativaalle cause di tale ritardo e l 'assicurazion edi una rapida attuazione di quanto delibe-rato dal CIPE da oltre dieci mesi .

(4-07364 )

GEREMICCA. — Ai Ministri dei beniculturali e ambientali e di grazia e giu-stizia. — Per conoscere :

se il Ministro per i beni culturaliintenda disporre un 'inchiesta per accer-

tare i gravi episodi di abusivismo ediliziopregresso in atto nell ' isola di Capri ;

se al Ministro di grazia e giustizi asia noto lo stato del procedimento giu-diziario aperto da tempo presso la Pro-cura della Repubblica di Napoli, anch eattraverso indagini peritali acquisite, su-gli innumerevoli abusi edilizi attuati nel-l'ultimo decennio dalle amministrazioni co-munali dell'isola .

(4-07365 )

RUBINACCI E TATARELLA. — Al Mi-nistro delle finanze. — Per conoscere le

motivazioni che sono alla base del tra-sferimento in Sicilia del colonnello dellaGuardia di finanza Elio Pezzuti, respon-sabile in Firenze, da un anno, del nu-cleo di polizia tributaria:

per sapere se è esatto che tale tra-sferimento, che si è voluto giustificarecon la nomina del fratello Mario a co-mandante della zona toscana della Guar-dia di finanza, trovi fondamento invecenella vicenda che ha visto l 'arresto, inFirenze, del direttore dell'Ufficio distret-tuale delle imposte dirette, Aldino Tana ,il quale stava per entrare a far partedella task force di superispettori volutadal Ministro delle finanze, arresto- che haportato all 'altro provvedimento restrittivodella libertà riguardante il commercialistaMario Petillo, presidente del collegio deisindaci revisori di Canale 49, la TV pri-vata controllata dalla Banca Toscana edal centro Lesing .

(4-07366)

RUSSO FERDINANDO. — AI Ministrodei trasporti. — Per conoscere -

premesso che la X Commissione Tra-sporti della Camera dei deputati ha appro-vato in data 14 giugno 1978 la risoluzionen. 7-00045 con la quale il Ministro dei tra-sporti viene impegnato a impartire diretti -ve all 'azienda ferroviaria affinché nell'ap-plicazione del decreto ministeriale 8 mar-zo 1975, n . 28.5, relativo alla questione de-gli alloggi delle ferrovie dello Stato sia-no salvaguardate le posizioni dei pensio-nati delle ferrovie dello Stato o loro su-perstiti i quali, per le condizioni econo-

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Atti Parlamentari

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

che « il cordone ombelicale » di col -

legamento tra la Toscana e la Sardegna

di fatto si è interrotto, con grave pre-giudizio per l'economia insulare;

che la crisi della compagnia ITAVIAha creato problemi di natura occupazio-

nale, non solo all 'interno della strutturama anche nell'indotto -

quali provvedimenti il Governo in-

tenda adottare per risolvere la situazion esegnalata restituendo alla collettività l apossibilità di utilizzo di un vettore im-portante soprattutto per alcune zone non

privilegiate del paese; e per programmare

interventi seri nel settore del traffico char-

ter (al quale Pisa e la Toscana son omolto interessate per le esigenze turisti-che e complementari), un settore rimastoterreno di caccia privilegiato per le com-pagnie straniere, spesso a causa dell'incu-ria e del disinteresse dei responsabili del-la politica del trasporto aereo.

(3-03406)

RUBINACCI E SANTAGATI. — Al Mi-nistro delle finanze. — Per conoscere :

i motivi per i quali l'Azienda autono-ma dei Monopoli di Stato continua a di-sattendere, contro precise norme di legge ,il preciso dovere di rinnovare i contrattiriguardanti i gestori dei magazzini di ven-dita dei generi di monopolio;

se è esatto che tale ritardo datada oltre un anno, con grave danno allafunzionalità della rete distributiva pri-maria su cui poggia tutta la organizzazionecommerciale ;

se è altresì esatto che il mancatorinnovo dei contratti viene a creare unasituazione di fatto del tutto anormale inquanto gli elementi innovatori introdottidalle nuove disposizioni, riguardanti siala parte economica sia la parte norma-tiva, non consentono né la prosecuzionedell'applicazione delle vecchie norme nél'automatico rinnovo dei contratti scaduti .

(3-03407)

*

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— 26474 —

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

raccolga pienamente il contenuto della ri-soluzione votata dalla Commissione difesa .

INTERPELLANZ E

I sottoscritti chiedono di interpellareil Ministro della difesa, per sapere - con-siderato che la sua recente direttiva sul-le rappresentanze militari non accoglie,malgrado gli impegni assunti, i punti qua-lificanti della risoluzione approvata il 1 7dicembre 1980 dalla Commissione difesadella Camera che si riferivano alla neces-sità :

a) che gli organi di base, intermed ie centrali della rappresentanza militare« possano riunire alcune volte all'anno l eassemblee dei loro rispettivi elettori siaper riferire sulle decisioni adottate cheper assumerne le proposte » ;

b) che « gli organi di base ed inter-medi della rappresentanza possano espri-mere pareri sulle materie comuni a tutt ii livelli della rappresentanza » ai fini d iuna consultazione del Consiglio centralecon gli organi di base sui provvedimentiriguardanti il personale militare ;

c) che i medesimi organi di rappre-sentanza « possano incontrarsi per la co-mune elaborazione dei programmi e del -le proposte da presentare all'ente localecorrispondente, stabilendo inoltre che, inprevisione del rapporto con gli enti locali(comuni, province e regioni) l'amministra-zione militare esamini preventivament econ i delegati dei consigli di rappresen-tanza gli argomenti da trattare » ;

d) di assicurare che « la data e l'oradelle riunioni degli organi di rappresen-tanza vengano effettivamente concordatidai comandi con 'le rappresentanze » -

quali sono le ragioni del manca-to accoglimento di tale esplicita e preci-sa volontà espressa dal Parlamento, tesaa valorizzare nei fatti la partecipazione e dil ruolo delle rappresentanze democrati-che dei militari e se non ritenga di ema-nare immediatamente altra direttiva che

(2-00980) « BARACETTI, ANGELINI, AMARAN-TE, BERNINI, BALDASSI, CER-QUETTI, CORVISIERI, CRAVEDI,LA TORRE, LODOLINI, PIERINO ,TESI, ZANINI » .

I sottoscritti chiedono di interpellare i lMinistro dei trasporti, per conoscere laesatta situazione ad oggi del problemaITAVIA e quali soluzioni il Governo ab-bia individuato :

1) in ordine alle garanzie offerte aisindacati circa il mantenimento del postodi lavoro con il riconoscimento della an-zianità e del livello professionale al per -sonale ex ITAVIA ;

2) in ordine al ripristino dei colle-gamenti aerei con gli aeroporti prima ser-viti dalle linee ITAVIA.

Gli interpellanti chiedono inoltre diconoscere:

a) quali siano gli spazi prevedibiliper una incisiva ed autentica politica delvolo charter ;

b) quali siano le condizioni pattuite- o comunque richieste - dall'IRI nelchiedere da parte sua formale autorizza-zione a costituire una società a capitalepubblico ;

c) quale sia la composizione del pac-chetto azionario di tale costituenda socie-tà, quale il capitale iniziale, quali i fondidi dotazione e quali i programmi;

d) quali siano le ragioni che finorahanno impedito al Governo di applicareal caso ITAVIA la legge « Prodi », pereffetto della quale un commissario avreb-be potuto ricercare soluzioni provvisori eper il mantenimento delle linee e l'utiliz-zazione del personale ed avrebbe potutovalutare in concreto le eventuali diversepossibilità di soluzione in una più ampiastrategia del settore.

(2-00981) « BERNARDI GUIDO, RUBINO, Mo-RAllONI, BELUSSI, LUCCHESI,FEDERICO » .

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

I sottoscritti chiedono di interpellarei Ministri del tesoro e del lavoro e pre-videnza sociale, per sapere se il Govern oè a conoscenza delle pratiche di totalesvendita 'del patrimonio immobiliare por-tate avanti dal gruppo Bastogi-IRBS ecosa intenda fare a tutela del capitaleazionario del suddetto gruppo detenut odalla Banca d 'Italia nella misura del 4,9per cento e rlall 'IMI nella misura dell '1,5per cento giacché l'operazione finanziari acondotta dal gruppo Bastogi-IRBS si con -figura a danno dell'azionariato di mino-ranza. Gli interpellanti chiedono inoltredi sapere se il Governo è a conoscenzadei termini dell'operazione finanziaria e inparticolare chi siano gli acquirenti del pa-trimonio immobiliare e quali siano i costi .

Gli interpellanti chiedono altresì di sa-pere se il Governo è a conoscenza chel'operazione di svendita portata avanti dalgruppo Bastogi-IRBS viene effettuata sen-za alcuna comunicazione alle organizza-zioni sindacali dei lavoratori del gruppo,come previsto dal contratto di lavoro, edetermina un grave attacco ai livelli oc-cupazionali del gruppo stesso ; chiedonoinfine di sapere quali iniziative intendaassumere il Governo a tutela dei dirittidel lavoro considerando anche che tra gl iazionisti del gruppo finanziario figuranoanche la Banca d'Italia e l'IMI .

(2-00982) « MILANI, GIANNI, CATALANO, CRU-

CIANELLI, MAGRI, CAFIERO » .

* * *

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— 26476 —

Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

MOZION I

La Camera,

ricordate le conclusioni alle qual isono giunte, nel 1975, la X Commissionepermanente della Camera, dopo una estes aed accurata indagine conoscitiva, e ne l1980 la Commissione presieduta dal Sot-tosegretario Robaldo, conclusioni che i nparticolare contengono :

a) il riconoscimento della necessit àche venga mantenuta la pluralità dellecompagnie aeree ;

b) l'esigenza che « alle compagniea capitale privato debba essere assegnatoun adeguato coefficiente di traffico checonsenta loro di assicurare la economicit àe l'autonomia della gestione » ;

rilevato inoltre che specificatamentela Commissione Robaldo 1'8 ottobre 1980ha riconosciuto che i collegamenti operat idall'ITAVIA « risultano caratterizzati dalpiù basso valore di frequenza media pas-seggeri » e che « il trasporto aereo na-zionale, specialmente nell 'area privata, ri-sulta gravato di oneri impropri connessicon l'esercizio a basso contenuto di uten-za, che non sono e non possono esserecompensati dalla manovra tariffaria » ;

preso atto che la società ITAVIA haavviato la procedura necessaria all'appli-cazione della legge 3 aprile 1979, n . 95 ;

constatati i gravi disagi e i danniderivati agli utenti di ogni ceto social ee impegnati in ogni settore della produ-zione, dalla improvvisa cessazione dei di -versi collegamenti aerei esercitati dall aITAVIA, nonché dei consueti servizi per itrasporti merci e per i voli charter ;

impegna il Governo

a rispettare gli obblighi derivanti dall'ap-plicazione delle leggi vigenti e quindi a

far sì che il ripristino dei collegamentiaerei avvenga con estrema urgenza, co-munque assicurando la occupazione ditutto il personale dell 'ITAVIA, riconoscendo

i diritti maturati, e impegnando gli aero -mobili e tutti gli impianti a terra didetta società.

Ciò, tenuto presente che :

1) la legge 3 aprile 1979, n . 95, com-porta obblighi ai quali non è lecito sot-trarsi trovandosi la società ITAVIA nell econdizioni previste da detta legge ;

2) la creazione di una nuova societàcomporterebbe la ripresa parziale non pri-ma del maggio, secondo le indicazioniavanzate, con grave nocumento nei con-fronti dell'unità organica del personale enel riconoscimento dei diritti di profes-sionalità, con irreparabile logorio del ma-teriale fermo sino dal dicembre scorso ,con perdita di ricavi assommanti a 220miliardi circa derivanti dall'interrotto tra-sporto di merci e dal mancato rispett odi contratti relativi ai voli charter, men -tre con la nomina di un commissario sirenderebbe pressoché immediata la ripre-sa, sempre, naturalmente, con la riasse-gnazione da parte del Ministro compe-tente delle linee sospese ;

3) la « amministrazione straordina-ria », oltre a lasciare aperta la possibilitàad ogni soluzione, sarà senz'altro utilealla utenza attualmente danneggiata e allabilancia commerciale, evitando tra l'altrol'assegnazione delle linee già assegnate al-l 'ITAVIA, a più compagnie, e nel con-tempo lo Stato verrebbe ad essere impe-gnato finanziariamente in modo certa-mente di gran lunga ridotto rispetto alleesigenze richieste per la costituzione diuna nuova società a capitale essenzial-mente pubblico.

(1-00122) « BAGHINO, PAllAGLIA, VALENSISE,

TREMAGLIA, PARLATO, SOSPIRI,

MENNITTI, TRIPODI, TRANTINO,

SANTAGATI, GUARRA, GREGGI,

TATARELLA » .

La Camera,

tenendo conto delle diverse ipotesiformulate e dei vari e spesso discordantiimpegni assunti in più occasioni e sedi

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 1

dal Governo in merito alla question eITAVIA ;

constatando che nulla di certo è sta-to ancora fatto per dare soluzione, dalpunto di vista retributivo ed occupazio-nale, ai problemi dei dipendenti dell 'excompagnia ITAVIA che da oltre quattr omesi non percepiscono lo stipendio ;

constatando che ancora non si èprovveduto a riattivare i collegamenti giàeserciti dalla ex compagnia ITAVIA congravi conseguenze economiche e sociali pe rimportanti città e bacini di traffico e coneffetti negativi sulle relative gestioni aero-portuali e loro dipendenti ;

impegna il Governo

ad adottare sollecitamente, e comunqueentro il 15 marzo, provvedimenti per :

1) assicurare la retribuzione al per-sonale dipendente per il periodo trascorso

dalla cessazione di attività dell'ex compa-gnia ITAVIA ad oggi ;

2) ripristinare i collegamenti giàeserciti dalla ex compagnia ITAVIA anchecon la determinazione di un assetto delleconcessioni più organico e confacente alleeffettive esigenze e alla funzionalità de ltrasporto aereo nel nostro paese;

3) risolvere definitivamente, con unapiena utilizzazione dell 'esperienza e profes-

sionalità acquisite, la stabilità occupazio-nale per tutti i dipendenti dell'ex compa-

gnia ITAVIA .

(1-00123) « OTTAVIANO, BOCCHI, PANI, OLI -

VI, MANFREDINI, LANFRANCH I

CORDIGLI, TESSARI GIANGIACO-

MO, FORTE SALVATORE, MONTE-

LEONE, SARTI, LODI FAUSTIN I

FUSTINI, POLITANO, PALOPOLI,

GRADI » .

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