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VENERDÌ 15

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� L'INTERVISTA: Romano Camassi,

sismologo dell’Ingv: “Impossibile fare

previsioni”

ANDREA MURARI A PAG. 4-5

Crolla il turismo� Metà delle prenotazioni annullate, ma non ci si abbandona alla rassegnazione: "sono molte le risorse su cui possiamo ancora puntare"

GIOVANNI BERNARDI A PAG. 3

MANTOVA A MONDINE rischio crollo 6CURTATONE Il sindaco Badolato e la Grande Mantova 7OLTREPO Un'oasi per l'arte moderna 9

INSERTO CENTRALE: REPORTER EVENTI

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22 Giugno 2012

IL PERSONAGGIOAPPENNINI VS PIANURA PADANAI terremoti di questo periodo sono causati dal momento degli Appennini che spingono verso le Alpi restringendo di fatto la Pianura Padana. Questa spinta si concentra lungo strutture ad arco, sia in Emilia che in Lombardia

“Occhio al TERREMOTO: state in guardia”

di Giovanni Bernardi––––––––––––––––––––––

Sta fi nendo o ci riserva sorprese? Impossibile dirlo. Bisogna solo aspettare che la sequenza si sia esaurita del tutto. E, nel frat-tempo, “tenere costantemente monitorata la situazione”. Lo afferma Romano Camassi, si-smologo dell’Istituto Nazionale di Geofi sica e Vulcanologia, sede di Bologna.

Dottor Camassi, che sta succe-dendo alla “placida” pianura padana?“Succede che gli Appennini spingono verso le Alpi e la Pia-nura Padana va restringendosi. Il fronte più avanzato della catena appenninica infatti si trova sotto la Pianura Padana, e sta spingendo lentamente verso nord-est. Questa spinta si concentra lungo strutture ad arco, sia nel settore emiliano (Mirandola) che romagnolo (Ferrarese). Sono sistemi di faglie che conosciamo benissimo e che studiamo da tempo”.Ma la pianura padana non do-vrebbe essere tranquilla dal punto di vista sismico?“In realtà negli ultimi dieci anni le zone sismiche e le mappe di pericolosità sono state aggior-nate, e forse la cosa avrebbe dovuto essere resa maggiormen-

te pubblica e anche i sindaci e le comunità locali avrebbero potuto trarne qualche conse-guenza in più. Sebbene moderata, rispetto ad altre zone del paese, anche negli anni passati si è registrata attivi-tà sismica nelle aree interessate al momento. Pensiamo solo all’autunno del 1996, quando si ebbe una notevole sequenza simica nel Reggiano (Correggio), avvertita sensibilmente in tutta la Pianura Padana. Terremoti importanti come quelli che av-vertiamo oggi interessano settori molto ampi (complessivamente un fronte di circa 40-50 chilo-metri): ed è proprio quando si attivano faglie o sitemi di faglie così complessi che si hanno terremoti forti come quelli che si sono registrati negli ultimi venti giorni”.Da più parti è stato ipotizzato che le scosse possano essere state causate da attività umane di trivellazione o di stoccaggio nel sottosuolo. Voi cosa dite in proposito?“E’ una cosa assolutamente im-possibile. Perché attività umane di questo tipo potrebbero sì influenzare la microsismicità ma, per intenderci, potrebbero generare terremoti di energia migliaia o addirittura milioni di volte inferiore rispetto agli

eventi più forti registrati in questi giorni. Ripeto: le scosse di quest’ultimo periodo sono determinate da movimenti su porzioni di crosta molto ampie, che è impossibile infl uenzare con attività umane”.Cosa ci dobbiamo aspettare per i prossimi giorni?

“Non possiamo fare previsioni. Il terremoto di questi giorni è un terremoto forte e i casi come quello in oggetto implicano sequenze sismiche che possono durare giorni o settimane, per non dire anche alcuni mesi. La sequenza potrebbe esaurirsi nel giro di pochi giorni come anche

tra varie settimane”.Negli ultimi giorni però il nume-ro di scosse è andato diradandosi rispetto all’inizio dell’attività…“E’ vero. Ma ciò non implica nul-la. Perché sì le scosse sono calate di numero e anche di intensità rispetto all’inizio: potrebbe essere un segnale di attività

“discendente” e che si avvia verso la fase di esaurimento. Però bisogna anche ricordare che le fasi discendenti dell’attività sismica non sono mai regolari. Di conseguenza si potrebbero registrare ancora alcune scosse abbastanza forti. L’esempio è quello di martedì notte, poco prima delle 4, quando si è re-gistrata una scossa abbastanza forte, di magnitudo 4.3. L’unica cosa da fare è monitorare atten-tamente la situazione”.Il fronte del terremoto si sta spostando verso ovest?“Non possiamo dire che si stia effettivamente spostando verso ovest. L’attività sismica negli ultimi giorni è stata più fre-quente e di livello più elevato nel settore occidentale, ma rimane compresa nella zona interessata, vale a dire quei 40-50 chilome-tri compresi tra il Ferrarese e il Mirandolese”.Negli ultimi giorni si sono veri-fi cate scosse anche vicino a Ra-venna e in Friuli, tra Pordenone e Belluno. Sono scosse collegate a quelle emiliane-mantovane?“Su scala globale si tratta di processi simili tra loro che però non sono collegati. Sia perché le zone colpite sono molto distanti, sia perché le faglie coinvolte nell’attività sismica sono diverse tra loro”.

INTERVISTA Romano Camassi,

sismologo dell’Ingv:

“Previsioni impossibili,

l’attività sismica potrebbe durare ancora giorni, se

non mesi”

Mantova4PAGINA

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Primo pianoTERREMOTO E DISDETTELe prenotazioni nel capoluogo sono pressoché azzerate e metà di coloro che già l’avevano fatto hanno rinunciato, spaventati dal terremoto e preoccupati di non poter visitare i monumenti

Ma il bicchiere è mezzo pieno

Turismo in ginocchio:“Non prenota più NessuNo!”

Paolo Trentini, presidente degli

Scarponauti:“il turismo attivo

è la chiaveper superare

la crisidel settore,

aggravata dal terremoto”

Dagli Scarponauti arriva la proposta di promuovere

il territorio in modo nuovo, dirigendosi verso un turista più maturo, capace di apprez-zare le tante ricchezze che sono distribuite nella nostra provincia, tra arte cultura e ambiente. Ne parliamo con il presidente dell’associazione Paolo Trentini.

Trentini, chi sono gli Scar-ponauti?“Siamo un Circolo Arci che fa turismo da 10 anni e siamo stati tra i primi a fare turismo attivo. Siamo nati nel 1998 da un’idea molto banale di andare a fare trekking non solo in montagna ma in tutti quei territori che ne offrivano la possibilità. Poi ci siamo evoluti: da semplice attività di scoperta di luoghi si è cominciato a fare ricerca, anche storica perché con noi hanno cominciato a collaborare le guide turistiche di formazione storico artistica. Da qui l’idea di unire la passione per l’escur-sionismo con l’interesse storico e artistico che proveniva dalle guide turistiche”. Siete stati dei pionieri.“Senza ombra di dubbio una delle prime realtà nazionali a fondere due parti importanti del turismo: quella dell’am-biente e quella monumentale. Da questo nacque una bella collaborazione col comune di mantova nel 2007, che ha aderì alla giornata nazionale del trekking urbano coinvol-gendoci come circolo insieme ad altre realtà associative”.Cosa significa “turismo at-tivo”? “Muoversi sul territorio risco-prendo un giusto rapporto

Di Andrea Murari––––––––––––––––––––––

Doveva essere il volano del ri-lancio economico della nostra città, dopo anni di tentativi, andati a vuoto, di agganciare il treno del Garda, con i suoi numeri impressionanti. E invece, ancora, i dati del 2011 parlavano di una crescita timi-da, di un territorio che non riu-sciva a esprimere fino in fondo le sue grandi potenzialità. Poi è arrivato il terremoto, quasi a porre una parola definitiva sulle ambizioni dichiarate, a mettere a repentaglio anche la materia prima, quel patri-monio artistico straordinario, dono della storia, che a noi spettava organizzare con cura e promuovere con costanza.Uno scenario sconfortante, specie se giustapposto ai primi dati che fotografano il crollo delle prenotazioni, a far preci-pitare di colpo una situazione già fragile.E invece c’è chi si sforza con ostinazione di vedere il lato po-sitivo anche in questa vicenda drammatica, di ricavarne un auspicio. “Spero che almeno

tra movimento e conoscenza, e dunque anche cultura. Il turista attivo è un nomade, ama la deambulazione con-sapevole”.Quanto si adatta il turismo attivo al nostro territorio?“È chiaramente l’ideale. Sia dal punto di vista del cam-mino che della bici, perchè il territorio è pianeggiante e quindi fruibile da tutti. In più, i particolari storici e ambientali distribuiti sul territorio con-sentono bellissimi percorsi, un vero museo all’aperto che va collegato”.Quanto è diffusa la cultura del turismo attivo?“Si è diffusa negli ultimi 13-14 anni con forti input prove-nienti dal nord, soprattutto Germania e Svezia. Quando si è diffuso in Italia e Francia il turismo attivo si è trasformato, rinunciando ad una parte sportiva per accul-turarsi di più. La parte tedesca era soprattutto sportiva, in

questa situazione difficile evidenzi quanto il turismo è in grado di muovere nella nostra città e ci costringa a disegnare un nuovo piano che metta insieme l’impegno del pubblico e la volontà dei privati di ripartire”. Tesi forte e fonte autorevolissima: Gianni Re-becchi, presidente di Mantova Tourism, l’associazione nata per fare regia nella promozione del territorio mantovano.

Rebecchi, quali sono le conse-guenze del terremoto sui flussi turistici nel nostro territorio?“Molti operatori del settore mi hanno contattato per espri-mermi la loro preoccupazione, qualcuno addirittura mi dice che se questo trend dovesse proseguire rischia di chiudere entro un paio di mesi.

Francia e Italia è diventato scoperta del territorio”. Parte del nostro patrimonio è stato danneggiato dal sisma, come ne esce il comparto turistico?“Vediamo il bicchiere mezzo pieno: è l’occasione per l’eco-turismo storico-naturalistico per trovare il giusto spazio, offrendo quelle che sono le nostre bellezze sparse intorno

É stato colpito un settore che era già fragile”.In numeri quanto si è perso?“Non prenota praticamente più nessuno, il 50% di quelli che l’avevano fatto ha poi disdetto”.Chi paga il prezzo più alto per il crollo dei turisti?“Il comparto è molto trasver-sale, riguarda gli alberghi ma anche i bar, i ristoranti, il com-mercio in generale, le guide turistiche, i trasporti. É dunque un’ampia porzione della nostra economia ad essere colpita. Se vogliamo trovare uno spunto positivo in questa vicenda, è che finalmente ci si accorgerà di quanto era ampio l’indotto economico e lavorativo di questo settore, che non è mai stato valorizzato a sufficienza. Oggi che la macchina è ferma

alla città e collegate quasi tutte con piste ciclabili”.É anche un modo per far ri-manere più a lungo i turisti in città?“Il fatto è che il centro storico in una giornata si visita tutto, grazie alla concentrazione del-la parte storico-monumentale. La gente difficilmente si ferma più di una giornata, convinta di aver visto Mantova. Verona invece offre un pac-chetto week-end perché i mo-numenti sono più distribuiti e si sfrutta il Garda. Anche noi potremmo sfruttare in modo intelligente la parte del territo-rio che da venti anni tuteliamo e cerchiamo di valorizzare, il Parco del Mincio.In questo modo, anche a Mantova si possono proporre itinerari articolati, che cattu-rino i turisti colti, quelli che si informano sul territorio che vanno a visitare, che hanno già un’idea di quello che vogliono vedere, ed evitano di norma i

ci accorgiamo di quali erano le sue potenzialità”.Che immagine si ha da fuori città, dopo il terremoto?“Ne hanno parlato tutti i gior-nali, anche quelli stranieri, pre-sentandola come una città non più agibile, in difficoltà, il che è vero solo in parte. A noi per ri-sollevarci servirebbero proprio i turisti, non coperte e acqua come nei luoghi più colpiti. La prima cosa da fare è quindi un lavoro di comunicazione e di informazione che mostri ai giornalisti e agli operatori del settore che siamo ancora una città fruibile”.Il turismo a Mantova però non eccelleva anche prima del sisma.“Il terremoto ha sottolineato le nostre debolezze. Come si dice, i nodi sono venuti al pettine.

luoghi in cui si concentrano il resto dei turisti”. Dal punto di vista economico è un modo di fare turismo competitivo?“Una volta costava poco per-ché era un turismo essenziale con un taglio sportivo, che in parte ha ancora. Oggi però non è più solo un modo di muoversi e spendere poco, ma anche di chi cerca buone strutture d’accoglienza, ottima cucina, professionalità e competenza nella descrizio-ne del territorio. Pur avendo un importante aspetto nel fai da te il turismo attivo ricerca qualità”. Il turismo attivo è una piccola nicchia del mercato?“In questo periodo di crisi in cui la spesa ha una parte

Il punto è che, giustamente, nel tempo ci siamo fregiati delle nostre meraviglie artisti-che, ma siamo rimasti troppo ‘Gonzaga-centrici’, senza ri-uscire a generare un’offerta articolata e diversificata. Visto che i tempi di recupero dei monumenti non saranno brevi, forse riusciremo finalmente ad allargare il ventaglio delle nostre proposte”.Nemmeno il riconoscimento Unesco è servito ad un cambio di passo?“Il riconoscimento non ha portato sostanziali incremen-ti. Ogni risorsa deve essere accompagnata da una giusta organizzazione: Brescia l’ha fatto bene con il complesso di Santa Giulia, noi cosa abbiamo fatto per valorizzare questo riconoscimento? Credo che

predominante sul costo di un viaggio, il turismo attivo è ritornato in parte alle sue origini : visitare il territorio spendendo il meno possibile.Ma in questi anni vi è stata una positiva evoluzione e ormai anche il turista attivo difficil-mente rinuncia a certi conforts che ormai sono indispensabili ( agriturismo,alberghetti,ostelli di nuova concezione) ed inol-tre non è più di nicchia ma abbraccia grosse fette delle classi sociali diventando un ‘turismo per tutti’. Con i tempi del turismo lento molti stanno riscoprendo bel-lissime cose sparse qua e là nel territorio... Ecco perchè Man-tova dovrebbe darsi una mossa su questo e uscire dalla stantia rendita dei Gonzaga”.

anche a Mantova serva in sostanza un’agenzia di pro-mozione turistica, come hanno tutte le città che ottengono risultati importanti”.Non solo Gonzaga dunque, ma cos’altro offre il nostro territorio al turista?“Negli ultimi dieci anni il terri-torio ha investito ingenti risor-se nelle ciclovie, questo ambito oggi si presenta come una grande opportunità, sia perché ciò che si è investito venga portato a valore, sia perché la città va ripensata nell’ottica di una più ampia rete provinciale, mettendo insieme cultura e turismo attivo”.Una formula che altrove ha portato risultati importanti.“Porto come esempio il caso delle Cinque Terre, che hanno un patrimonio artistico e ambienta-le straordinario e sono riuscite ad attrarre più di 2 milioni e mezzo di statunitensi, attraverso una proposta particolare, che pun-tava su un turismo più maturo e qualificato”.Da dove ripartire?“Anzitutto mi auguro che durante i lavori di recupero dei monumenti che affacciano sulle piazze storiche, l’impatto visivo sia mitigato il più possi-bile come già fanno in molte città, coprendo le impalcature con teloni e serigrafie. Credo che un segnale importante sarebbe anche che Aster ri-nunciasse per qualche mese alla tassa di ingresso in città che devono pagare i pullman che portano i turisti. La vera scommessa però è cogliere l’occasione per ridisegnare l’offerta turistica del nostro territorio unendo gli sforzi del-la parte pubblica con la voglia dei privati di ripartire”.

Gli Scarponauti sono un’asso-ciazione Sportiva e Culturale di Turismo Attivo di Manto-va nata nel 1998 e aderente all’ARCI; le attività principali sono trekking, ciclotour e ac-compagnamenti guidati su percorsi storici e naturalistici.Gli Scarponauti si occupano inoltre di accoglienza sul terri-torio per gruppi ed altre asso-ciazioni (qualora richiesta) in ottimi alberghi, agriturist e B&B convenzionati. L’associazione è gestita in parte come volonta-riato ed in parte con l’aiuto di

Guide Ambientali Escursioniste e Guide Turistiche che svol-gono funzioni di coordina-mento e di ricerca d’itinerari. Gli Scarponauti collaborano da tre anni con il Parco del Mincio (Consulta delle Attività Ecoturistiche), l’Amministra-zione Provinciale (Consulta delle attività cicloturistiche) e l’Ufficio Turistico del Comune di Mantova (Trekking Urbano), per la stesura di programmi di attività in ambiente in collabo-razione con altre associazioni territoriali.

A PIedI per scoprire la città

GlI scArPoNAutI

l’INterVIstA Gianni Rebecchi,

presidentedi Mantova

Tourism: “Qui non servono acqua e

coperte, ma turisti”

Gianni Rebecchi

Paolo Trentini

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PRIMO PIANOTERREMOTO E DISDETTELe prenotazioni nel capoluogo sono pressoché azzerate e metà di coloro che già l’avevano fatto hanno rinunciato, spaventati dal terremoto e preoccupati di non poter visitare i monumenti

Ma il bicchiere è mezzo pieno

Turismo in ginocchio:“Non prenota più NESSUNO!”

Paolo Trentini, presidente degli

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Trentini, chi sono gli Scar-ponauti?“Siamo un Circolo Arci che fa turismo da 10 anni e siamo stati tra i primi a fare turismo attivo. Siamo nati nel 1998 da un’idea molto banale di andare a fare trekking non solo in montagna ma in tutti quei territori che ne offrivano la possibilità. Poi ci siamo evoluti: da semplice attività di scoperta di luoghi si è cominciato a fare ricerca, anche storica perché con noi hanno cominciato a collaborare le guide turistiche di formazione storico artistica. Da qui l’idea di unire la passione per l’escur-sionismo con l’interesse storico e artistico che proveniva dalle guide turistiche”. Siete stati dei pionieri.“Senza ombra di dubbio una delle prime realtà nazionali a fondere due parti importanti del turismo: quella dell’am-biente e quella monumentale. Da questo nacque una bella collaborazione col comune di mantova nel 2007, che ha aderì alla giornata nazionale del trekking urbano coinvol-gendoci come circolo insieme ad altre realtà associative”.Cosa significa “turismo at-tivo”? “Muoversi sul territorio risco-prendo un giusto rapporto

Di Andrea Murari––––––––––––––––––––––

Doveva essere il volano del ri-lancio economico della nostra città, dopo anni di tentativi, andati a vuoto, di agganciare il treno del Garda, con i suoi numeri impressionanti. E invece, ancora, i dati del 2011 parlavano di una crescita timi-da, di un territorio che non riu-sciva a esprimere fi no in fondo le sue grandi potenzialità. Poi è arrivato il terremoto, quasi a porre una parola defi nitiva sulle ambizioni dichiarate, a mettere a repentaglio anche la materia prima, quel patri-monio artistico straordinario, dono della storia, che a noi spettava organizzare con cura e promuovere con costanza.Uno scenario sconfortante, specie se giustapposto ai primi dati che fotografano il crollo delle prenotazioni, a far preci-pitare di colpo una situazione già fragile.E invece c’è chi si sforza con ostinazione di vedere il lato po-sitivo anche in questa vicenda drammatica, di ricavarne un auspicio. “Spero che almeno

tra movimento e conoscenza, e dunque anche cultura. Il turista attivo è un nomade, ama la deambulazione con-sapevole”.Quanto si adatta il turismo attivo al nostro territorio?“È chiaramente l’ideale. Sia dal punto di vista del cam-mino che della bici, perchè il territorio è pianeggiante e quindi fruibile da tutti. In più, i particolari storici e ambientali distribuiti sul territorio con-sentono bellissimi percorsi, un vero museo all’aperto che va collegato”.Quanto è diffusa la cultura del turismo attivo?“Si è diffusa negli ultimi 13-14 anni con forti input prove-nienti dal nord, soprattutto Germania e Svezia. Quando si è diffuso in Italia e Francia il turismo attivo si è trasformato, rinunciando ad una parte sportiva per accul-turarsi di più. La parte tedesca era soprattutto sportiva, in

questa situazione difficile evidenzi quanto il turismo è in grado di muovere nella nostra città e ci costringa a disegnare un nuovo piano che metta insieme l’impegno del pubblico e la volontà dei privati di ripartire”. Tesi forte e fonte autorevolissima: Gianni Re-becchi, presidente di Mantova Tourism, l’associazione nata per fare regia nella promozione del territorio mantovano.

Rebecchi, quali sono le conse-guenze del terremoto sui fl ussi turistici nel nostro territorio?“Molti operatori del settore mi hanno contattato per espri-mermi la loro preoccupazione, qualcuno addirittura mi dice che se questo trend dovesse proseguire rischia di chiudere entro un paio di mesi.

Francia e Italia è diventato scoperta del territorio”. Parte del nostro patrimonio è stato danneggiato dal sisma, come ne esce il comparto turistico?“Vediamo il bicchiere mezzo pieno: è l’occasione per l’eco-turismo storico-naturalistico per trovare il giusto spazio, offrendo quelle che sono le nostre bellezze sparse intorno

É stato colpito un settore che era già fragile”.In numeri quanto si è perso?“Non prenota praticamente più nessuno, il 50% di quelli che l’avevano fatto ha poi disdetto”.Chi paga il prezzo più alto per il crollo dei turisti?“Il comparto è molto trasver-sale, riguarda gli alberghi ma anche i bar, i ristoranti, il com-mercio in generale, le guide turistiche, i trasporti. É dunque un’ampia porzione della nostra economia ad essere colpita. Se vogliamo trovare uno spunto positivo in questa vicenda, è che fi nalmente ci si accorgerà di quanto era ampio l’indotto economico e lavorativo di questo settore, che non è mai stato valorizzato a suffi cienza. Oggi che la macchina è ferma

alla città e collegate quasi tutte con piste ciclabili”.É anche un modo per far ri-manere più a lungo i turisti in città?“Il fatto è che il centro storico in una giornata si visita tutto, grazie alla concentrazione del-la parte storico-monumentale. La gente diffi cilmente si ferma più di una giornata, convinta di aver visto Mantova. Verona invece offre un pac-chetto week-end perché i mo-numenti sono più distribuiti e si sfrutta il Garda. Anche noi potremmo sfruttare in modo intelligente la parte del territo-rio che da venti anni tuteliamo e cerchiamo di valorizzare, il Parco del Mincio.In questo modo, anche a Mantova si possono proporre itinerari articolati, che cattu-rino i turisti colti, quelli che si informano sul territorio che vanno a visitare, che hanno già un’idea di quello che vogliono vedere, ed evitano di norma i

ci accorgiamo di quali erano le sue potenzialità”.Che immagine si ha da fuori città, dopo il terremoto?“Ne hanno parlato tutti i gior-nali, anche quelli stranieri, pre-sentandola come una città non più agibile, in diffi coltà, il che è vero solo in parte. A noi per ri-sollevarci servirebbero proprio i turisti, non coperte e acqua come nei luoghi più colpiti. La prima cosa da fare è quindi un lavoro di comunicazione e di informazione che mostri ai giornalisti e agli operatori del settore che siamo ancora una città fruibile”.Il turismo a Mantova però non eccelleva anche prima del sisma.“Il terremoto ha sottolineato le nostre debolezze. Come si dice, i nodi sono venuti al pettine.

luoghi in cui si concentrano il resto dei turisti”. Dal punto di vista economico è un modo di fare turismo competitivo?“Una volta costava poco per-ché era un turismo essenziale con un taglio sportivo, che in parte ha ancora. Oggi però non è più solo un modo di muoversi e spendere poco, ma anche di chi cerca buone strutture d’accoglienza, ottima cucina, professionalità e competenza nella descrizio-ne del territorio. Pur avendo un importante aspetto nel fai da te il turismo attivo ricerca qualità”. Il turismo attivo è una piccola nicchia del mercato?“In questo periodo di crisi in cui la spesa ha una parte

Il punto è che, giustamente, nel tempo ci siamo fregiati delle nostre meraviglie artisti-che, ma siamo rimasti troppo ‘Gonzaga-centrici’, senza ri-uscire a generare un’offerta articolata e diversifi cata. Visto che i tempi di recupero dei monumenti non saranno brevi, forse riusciremo finalmente ad allargare il ventaglio delle nostre proposte”.Nemmeno il riconoscimento Unesco è servito ad un cambio di passo?“Il riconoscimento non ha portato sostanziali incremen-ti. Ogni risorsa deve essere accompagnata da una giusta organizzazione: Brescia l’ha fatto bene con il complesso di Santa Giulia, noi cosa abbiamo fatto per valorizzare questo riconoscimento? Credo che

predominante sul costo di un viaggio, il turismo attivo è ritornato in parte alle sue origini : visitare il territorio spendendo il meno possibile.Ma in questi anni vi è stata una positiva evoluzione e ormai anche il turista attivo diffi cil-mente rinuncia a certi conforts che ormai sono indispensabili ( agriturismo,alberghetti,ostelli di nuova concezione) ed inol-tre non è più di nicchia ma abbraccia grosse fette delle classi sociali diventando un ‘turismo per tutti’. Con i tempi del turismo lento molti stanno riscoprendo bel-lissime cose sparse qua e là nel territorio... Ecco perchè Man-tova dovrebbe darsi una mossa su questo e uscire dalla stantia rendita dei Gonzaga”.

anche a Mantova serva in sostanza un’agenzia di pro-mozione turistica, come hanno tutte le città che ottengono risultati importanti”.Non solo Gonzaga dunque, ma cos’altro offre il nostro territorio al turista?“Negli ultimi dieci anni il terri-torio ha investito ingenti risor-se nelle ciclovie, questo ambito oggi si presenta come una grande opportunità, sia perché ciò che si è investito venga portato a valore, sia perché la città va ripensata nell’ottica di una più ampia rete provinciale, mettendo insieme cultura e turismo attivo”.Una formula che altrove ha portato risultati importanti.“Porto come esempio il caso delle Cinque Terre, che hanno un patrimonio artistico e ambienta-le straordinario e sono riuscite ad attrarre più di 2 milioni e mezzo di statunitensi, attraverso una proposta particolare, che pun-tava su un turismo più maturo e qualifi cato”.Da dove ripartire?“Anzitutto mi auguro che durante i lavori di recupero dei monumenti che affacciano sulle piazze storiche, l’impatto visivo sia mitigato il più possi-bile come già fanno in molte città, coprendo le impalcature con teloni e serigrafi e. Credo che un segnale importante sarebbe anche che Aster ri-nunciasse per qualche mese alla tassa di ingresso in città che devono pagare i pullman che portano i turisti. La vera scommessa però è cogliere l’occasione per ridisegnare l’offerta turistica del nostro territorio unendo gli sforzi del-la parte pubblica con la voglia dei privati di ripartire”.

Gli Scarponauti sono un’asso-ciazione Sportiva e Culturale di Turismo Attivo di Manto-va nata nel 1998 e aderente all’ARCI; le attività principali sono trekking, ciclotour e ac-compagnamenti guidati su percorsi storici e naturalistici.Gli Scarponauti si occupano inoltre di accoglienza sul terri-torio per gruppi ed altre asso-ciazioni (qualora richiesta) in ottimi alberghi, agriturist e B&B convenzionati. L’associazione è gestita in parte come volonta-riato ed in parte con l’aiuto di

Guide Ambientali Escursioniste e Guide Turistiche che svol-gono funzioni di coordina-mento e di ricerca d’itinerari.Gli Scarponauti collaborano da tre anni con il Parco del Mincio (Consulta delle Attività Ecoturistiche), l’Amministra-zione Provinciale (Consulta delle attività cicloturistiche) e l’Uffi cio Turistico del Comune di Mantova (Trekking Urbano), per la stesura di programmi di attività in ambiente in collabo-razione con altre associazioni territoriali.

A PIEDI per scoprire la città

GLI SCARPONAUTI

L’INTERVISTA Gianni Rebecchi,

presidentedi Mantova

Tourism: “Qui non servono acqua e

coperte, ma turisti”

Gianni Rebecchi

Paolo Trentini

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MANTOVATERREMOTO E SICCITA’Il Consorzio di Bonifi ca dell’Emilia Centrale defi nisce “preoccupante” la situazione di irrigazione e scolo delle acque e pensa a una nuova idrovora a Moglia in vista della stagione estiva

“A MONDINE rischio crollo”

MOGLIA: Intervista al direttore del

Consorzio di Bonifica, Domenico

Turazza

Sta prendendo sempre più piede anche a Mantova la coutry-mania. Sono in tanti, infatti, a trovare in questo genere musicale tipico della west coast statu-nitense, l’ideale connubio tra musica, attività fisica e stile di vita. Uno stile di vita semplice che non guarda ai vestiti fi rmati o alle scarpe con il tacco a spillo. Tutti i martedì sera, al Risto Cafè Decò di via Ilaria Alpi a Mantova si balla la country we-stern dance grazie agli anima-tori del gruppo Westernpetnà. I Westernpetnà sono un gruppo di ragazzi che si sono incontrati negli ultimi anni negli ambienti della country western dance e da subito si sono trovati uniti dalla passione per que-

sto “nuovo mondo”. Davide e Gianni convinti della necessità di promuovere questo nuo-vo modo di ballare e di stare assieme (che per qualcuno è diventato un vero e proprio stile di vita) hanno dato vita al gruppo dei westernpetnà (my strak) nel novembre 2007. I westernpetnà si propongo-no come punti di riferimento della country western dance nella citta di Mantova perché mantovani e per troppo tempo “costretti all’esilio” in terre reg-giane modenesi e venete dove già esistono gruppi consolidati. Un’occasione da non perdere per tutti i mantovani che vogliono entrare in questo divertente e musicale mondo. Per informa-zioni: www.westernpetna.it. Ogni martedì sera di giugno al Risto Cafè Decò.

E vai col… COUNTRYRISTO CAFÈ DECÒ

Il mantovano Matteo Florio (Lega Navale Mantova) è stato convocato dal ct Josef Capousekin al raduno che si sta svolgendo a Maso Corto in Val Senales per completare la preparazione in vista degli Europei di kayak in programma a Zagabria il 22 giugno

MATTIA BEZZI

MATTEO FLORIO

UP&DOWN

di Giovanni Bernardi––––––––––––––––––––––

Il Consorzio di Bonifi ca dell’Emi-lia Centrale lancia l’allarme: gli impianti idraulici situati nella Bassa (Moglia, San Benedetto Po ma anche nelle province di Modena e Reggio Emilia) sono stati danneggiati dal terremoto e potrebbero insorgere problemi con l’irrigazione estiva e con lo scolo delle acque in caso di piogge forti. Una situazione non facile che Domenico Turazza, di-rettore del Consorzio, non esita a defi nire “preoccupante”.L’impianto “Mondine” a Mo-glia, quello delle acque basse a San Siro, frazione di San Bene-detto Po, e poi bocche, canali e chiaviche distribuite tra il Basso Mantovano e la Bassa Modenese e Reggiana. Tutti impianti, gestiti dal Consorzio di Bonifi ca dell’Emilia Centrale, fondamentali per l’agricoltura della Bassa in senso lato: per-ché convogliano e indirizzano le acque per l’irrigazione e nel caso in cui i canali esondino e allaghino i campi coltivati in caso di piogge forti.Ma tali impianti hanno subito danni di certo non irrisori a causa del terremoto. Tanto che il Con-sorzio si sta mettendo all’opera per costruire un impianto alter-nativo alle “Mondine” di Moglia. Che, spiega il direttore del Con-sorzio Domenico Turazza, “ven-ne costruito nel 1925 ed è stato

semidistrutto dal terremoto. E’ completamente inagibile e anzi non ci si può proprio entrare: il rischio è che crollino porzioni dell’edifi cio con conseguenze facilmente prevedibili per la salute di chiunque vi si trovasse coinvolto. Per noi è un danno grave, perché quello delle “Mon-dine” è uno degli impianti più importanti e serve 2600 ettari di terreno nella zona di Soliera, Carpi, Campogalliano e Novi di Modena. Nel giro di pochi giorni dovremmo iniziare con i lavori di costruzione di un impianto alternativo che sostituisca quello delle “Mondine”.Ma il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale lavora non solo per l’irrigazione dei campi, ma anche perché proprio gli stes-si campi non fi niscano allagati nel caso in cui i canali esondino nell’eventualità di piogge forti. “Fortunatamente – dichiara Turazza – andiamo verso l’estate e i problemi di allagamento e piogge forti dovrebbero essere scongiurati. Anche in tal caso però potremmo trovarci in una situazione complessa, perché dovremmo fare in modo di “sca-ricare” l’acqua sugli altri impian-ti, come ad esempio quello di San Siro. Impianto che pure è stato danneggiato dal terremoto, ma per fortuna è agibile e funzio-nante. Di certo comunque è una situazione ingarbugliata che dobbiamo tenere sotto con-trollo e cercare di risolvere al più

presto. Al momento comunque ci stiamo confrontando anche con le Prefetture, in modo da avere il supporto e le indicazio-ni necessarie per ripartire e far funzionare ciò che non ha subito danni troppo ingenti”. Compito

fondamentale, quello svolto dal Consorzio dell’Emilia Centrale e da altri consorzi simili. Perché, è noto, l’agricoltura è uno dei cardini su cui si fonda l’eco-nomia della pianura emiliana e mantovana.

Il consigliere comunale di Suzzara Mattia Bezzi ha pensato bene di utilizzare FB per lanciare insulti e accuse al Papa e al Presidente Napolitano. Qualcuno gli dica che fare politica non è come andare all’asilo. Se pensa certe cose non le scriva su FB, ma abbia il coraggio e la dignità di dirle in pubblico. Magari nella prossima campagna elettorale…vediamo se sarà rieletto

Domenico Turazza

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GRANDE MANTOVAGRANDE MANTOVA: UTOPIA O REALTA’?Continua il viaggio di Reporter tra i comuni coinvolti nel progetto della “Grande Mantova”. Dopo i sindaci di Virgilio e Porto Mantovano tocca questa settimana al primo cittadino di Curtatone, Antonio Badolato

Sono partiti in questi giorni i lavori di ampliamento e ri-strutturazione dell’edifi cio che ospita la scuola materna di San Silvestro. In particolare, verranno resi fruibili da parte dei bambini anche i locali precedentemente occupati dagli uffi ci del distret-to sanitario per una superfi cie in ampliamento di circa 100 metri quadrati. In tale modo verrà ricavata una nuova aula scolastica e verrà ampliato il locale adibito a mensa per venire incontro all’aumento dei bambini di tale fascia d’età. Verranno inoltre completa-mente rifatti i servizi igienici e adeguati tutti gli impianti, con particolare riguardo a quello antincendio; verrà infi ne rifatta la pavimentazione e la tinteg-

giatura interna. I lavori, dell’importo comples-sivo di 350 mila euro, sono

stati affi dati alla ditta “Cement-sistem” di Villimpenta e ver-ranno completati entro l’inizio del prossimo anno scolastico. “Con questo intervento - dice l’Assessore ai Lavori Pubbli-ci del Comune di Curtatone, Francesco Ferrari - continua l’impegno dell’Amministra-zione per adeguare gli edifi ci scolastici comunali all’aumento dei bambini nel nostro Comune, fornendo nuovi e più moderni servizi alle famiglie. Con questi lavori verranno inoltre resi nuo-vamente fruibili locali inutiliz-zati da anni, che ora torneranno a nuova vita”.

GRANDE MANTOVA, eppur si muove

CURTATONE: Il sindaco

Antonio Badolato illustra

i prossimi passiin agenda

LAVORI in corso a SAN SILVESTRO

Antonio Badolato viene dal mondo del credito. Cono-

sce bene quindi le potenzialità e le economie di scala che un progetto ambizioso come la Grande Mantova potrebbe portare sul territorio. Il primo cittadino di Curtatone ci cre-de. Ed è convinto che, seppur lentamente, la macchina bu-rocratica si sia ormai inevita-bilmente messa in moto per arrivare a costituire una forma di unione e collaborazione tra Mantova e i quattro comuni del circondario.

Sindaco Badolato, questa Grande Mantova si farà?“E’ un progetto che va avanti. Qualche passo importante lo abbiamo già fatto, penso all’accordo che porterà dal 15 giugno per tutto il periodo estivo le nostre polizie locali lavorare in sinergia a titolo sperimentale. Quello sarà un primo banco di prova per veri-

fi care ciò di cui sono convinto: e che, cioè, svolgere insieme alcuni servizi possa portare giovamento a tutti”.Altri passi compiuti?“Dal punto di vista della in-frastrutture le cito la ciclabile Angeli-Grazie che ci ha visti lavorare di concerto con Re-gione, Provincia e Parco del Mincio. Comunque non ci

fermiamo qui. Abbiamo già in agenda un incontro fi ssato per il 19 giugno. Un problema da risolvere sarà sicuramente quello legato alla forma giuri-dica da dare all’unione”.Tra i cittadini qual è il “senti-ment” in merito alla creazione dell’unione?“Credo che da parte di tutti ci sia la volontà di mantenere l’autonomia

del comune. D’altronde noi non vogliamo creare un unico maxi Comune. Però parlando con le persone sento che c’è simpatia e consapevolezza che soltanto coordinandoci con gli altri comuni si potranno realizzare determinate opere, penso per esempio alla tangenziale sud-ovest”.A proposito di grandi opere, ne avete in cantiere per il 2012?“Certo. Peccato ci sia questa assurda contraddizione del Patto di stabilità che sembra punire i comuni virtuosi come il nostro che ha i conti in ordi-ne. Pensi che ci sono 3 milioni e mezzo di euro congelati dal Patto che se noi potessimo utilizzare sarebbero un toc-casana per rimettere in moto l’economia”.

Come giudica la decisione di Pisapia di rimettere nelle mani del Governo i poteri del commissario per l’Expo?“Personalmente mi fido del consigliere regionale Maccari e del presidente della Provincia Pastacci che sono impegnati nell’organizzazione dell’Ex-po. Il problema semmai è un altro: ed è che nella visione milano-centrica, Mantova resta sempre un po nel ruolo della Cenerentola. Ce ne siamo accorti anche in occasione del terremoto. Posso capire la decisione di Napolitano di andare in visita nel modenese, però mi sarei aspettato un po’ più di attenzione e sensibilità anche verso il nostro territo-rio”. (g.c.)

Antonio Badolato

Meno care le prossime FATTUREDifferenziazione alta dei

rifiuti, con punte mensili oltre l’85 %, solidità economica e curva dei costi che inizia a scendere, nonostante tutti gli aumenti del sistema (come car-buranti e istat) e un turno in più (da quindicinale a settimanale) nella raccolta di vetro e lattine. Si è contestualizzato così, in consiglio comunale a Curtatone, il Piano Finanziario dei rifi uti che è stato approvato all’unanimità. Esso è uno strumento chiave nella programmazione della raccolta e nella gestione dei costi, ma è anche lo specchio di come sta procedendo il nuovo sistema. La sua costruzione per il 2012 ha potuto caratterizzarsi con un miglioramento previsto

del saldo fi nale e la contempo-ranea possibilità di iniziare a ridurre il peso delle fatture sugli utenti (famiglie e imprese): la riduzione sarà già presente e percepibile dal secondo semestre 2012. L’effettiva diminuzione dipenderà dal quadro tarif-fario che verrà approvato nei prossimi giorni, ma si prevede possa essere di qualche punto percentuale (sperando che non vi siano altri soggetti, ad esem-pio la Provincia, che compro-mettano tale diminuzione con aumenti da parte loro). Dopo i ringraziamenti all’operatore ma soprattutto “ai cittadini per la grande collaborazione”, da parte del Sindaco Antonio Badolato e dell’assessore all’Ambiente

Alessandro Benatti, quest’ultimo ha illustrato i numeri e spiegato che ciò è stato possibile “grazie ai benefici del nuovo servizio porta a porta, alla migliore diffe-renziazione che consente un più effi ciente recupero di materiali, alla completa razionalizzazione che è stata messa in atto in questi mesi, alla sconfi tta dell’evasione dal pagamento della tariffa rifi uti. Cruciale è stato l’intenso lavoro operato dagli uffi ci del nostro Comune e di Mantova Ambiente. Da ultimo - ha ag-giunto Benatti - va chiarito che i conti sarebbero addirittura migliori se non portassero ad-dosso il peso di elevati disavanzi di alcuni anni precedenti alla nostra amministrazione”.

RIFIUTISCUOLE

Antonio Badolato è nato a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia nel 1951, ma da più di 25 anni risiede con i suoi quattro fi gli nel Comune di Curtatone. Laureato con lode in Giurispru-denza presso l’Università di Parma, il percorso professionale di Badolato si è svolto prevalentemente nel settore del credito dove per molti anni, è stato Direttore Risorse Umane ed Organizza-zione d’importanti aziende svolge anche attività di consulenza d’impresa. Come giornalista-pubblicista ha collaborato a diversi giornali e periodici specializzati, dirigendo per lungo tempo, tra l’altro, la rivista “Quadrante Padano”, edita da Banca Agri-cola Mantovana. Appassionato di storia, è autore di 3 volumi di ricerca storiografi ca sui 2 confl itti mondiali. E’ uffi ciale di complemento del Genio Alpino col grado di maggiore.

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OLTREPO MANTOVANONON SOLO POLIRONESan Benedetto Po è anche arte moderna. Tant’è che presso la galleria “Antichità Zanini” in via Virgilio 7, è allestita la “Zanini Contemporary Gallery”, galleria che ha aperto i battenti lo scorso 20 maggio

Un’OASI per l’ arte moderna SAN

BENEDETTO PO: In via Virgilio

opere di artisti internazionali

Via la fascia tricolore: tutti sul palco. I sindaci del Basso Man-tovano per una volta abbando-nano gli impegni istituzionali e danno spettacolo.L’appuntamento è per sabato 16 giugno alle 21.30, al centro di accoglienza di Quistello, in via Allende. Si tratta di “Gente in Comune”, iniziativa or-ganizzata dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani e dal Comune di Quistello del sindaco Luca Malavasi, motore dell’iniziativa. Proprio così: per una sera i sindaci saliranno sul palco per cantare e suona-re. Tutto ciò per lasciarsi alle spalle le divisioni e le differenti estrazioni politiche e soprat-tutto i gravosi impegni dovuti all’emergenza terremoto. Ma non solo.La serata avrà anche uno scopo benefi co: l’ingresso all’inizia-tiva infatti è gratuito, ma sarà

allestita una raccolta fondi in favore dei cittadini terremo-tati. Battisti, Guccini, Vasco, Ligabue, i Procol Harum, i Camaleonti e i Nomadi: tutti in “versione primo cittadino”, cantati dai sindaci della Bassa. Un’iniziativa per lo meno sin-golare per buttarsi alle spalle le preoccupazioni dovute al sisma e per e aiutare, per quan-to possibile, chi ha subito i maggiori danni provocati dal terremoto. (gb)

Sindaci “CANTERINI”per una buona causa

QUISTELLONon solo la basilica poliro-niana: San Benedetto Po

è anche arte moderna. Tant’è che presso la galleria “Antichità Zanini” in via Virgilio 7, è alle-stita la “Zanini Contemporary Gallery”, galleria d’arte mo-derna che ha aperto i battenti lo scorso 20 maggio. Trovano posto nell’esposizione dipinti astratti e figurativi, calchi, sculture e innovativi materiali come media reagenti e multi-strati di tecniche miste.L’esposizione apre uno scor-cio significativo su ciò che offre al giorno d’oggi l’arte moderna, e numerosi degli artisti che espongono vantano partecipazioni alle più impor-tanti rassegne internazionali, come la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma, ma anche mostre personali in diversi Paesi (Stati Uniti, Canada, Giappone per citarne solamente alcuni). Ne risulta così una mostra collettiva cui prendono parte artisti di respiro internazionale come Eugenio Amadori, Massimo Arrighi, Paolo Artini, Luigi

Bassetti, Nevio Bedeschi, Enzo Bellini, Anselmo Bini, Gustav Bolin, Federico Bru-ni, Liliana Cano, Tommaso Cascella, Barbara Cecilliato, Clara Chelli, Jeremy Dickin-son, Edward Evans, Roberto Floreani, Francesco Fonta-nesi, Omar Galliani, Tonino Gottarelli, Stefano Grasselli,

Giovanni Manfredini, Mi-chele Mariano, Francensco Martani, Giulio Mottinelli, Teresa Noto, Roberto Rizzoli, Rossella Piergallini, Ilario Ros-si, Mattia Ruggeri, Leonardo Santoli, Franco Savignano, Gianni Sevini, Enzo Tardia, Anna Maria Colomba Zanotti. L’esposizione è curata dalla

famiglia Zanini, che da tempo è titolare dell’omonima gal-leria a San Benedetto, e dal professor Francesco Martani, che è pittore, scultore, autore di numerose pubblicazioni e fondatore del complesso museale Cà la Ghironda, a Zola Predosa, in provincia di Bologna. (gb)

Reinventa la tua estate con i nuovi MAKE-UP WATERPROOFEQUILIBRIO&BENESSERE

Finalmente le piogge prima-verili e gli sbalzi di tempera-tura ci hanno lasciati per fare posto alla tanto sospirata ed agognata estate. E compli-ce il caldo, l’abbronzatura, l’abbigliamento più colorato e comodo o semplicemente il ritrovato buon umore, d’estate siamo tutti più belli, inutile negarlo! Ma come tanto ci dona il color bronzo della pelle (e qui ci riferiamo al mondo femminile), tanto ci dà fi lo da torcere il make–up. Soprattutto quest’anno, con i nuovissimi ed azzardatissimi colori proposti dalle icone della moda, sembrerebbe dav-vero diffi cile poter sfoggiare

un trucco perfetto sopra ad un’abbronzatura perfetta per tutta una giornata. Per ovviare a questo problema, fortunata-mente, sono sempre arrivati in nostro soccorso i trucchi Waterproof. Fino a qualche anno fa, il termine “resistente all’acqua” non rispecchiava esattamente l’effettivo ren-dimento del trucco e spesso, a fi ne giornata, l’effetto Panda Gigante era stampato su tutto il nostro viso; difficile era anche solo pensare di farsi un bagno in mare o una sem-plice doccia pretendendo di mantenere il trucco perfetto. Ad oggi possiamo fi nalmente affermare che tutto questo

è “storia passata” grazie ai nuovissimi make – up profes-sionali, i quali, grazie alla loro tecnologia avanzata hanno reso i prodotti weaterproof, un elemento irrinunciabile per qualsiasi donna o fanciulla che desideri evitare di ritrovarsi a metà giornata con il rimmel bello spalmato sull’intero contorno occhi e l’ombretto tutto raggrumato tra le pic-cole pieghe delle palpebre ma non solo..... adesso pos-siamo anche farci una bella nuotata al mare o in piscina senza che vi sia alcuna mi-nima conseguenza...Provare per credere! Giusto per essere sempre all’avanguardia con i

nostri prodotti e con la nostra professionalità, noi, profes-sioniste del Centro Equilibrio e Benessere, abbiamo sempre sostenuto corsi “ad Hoc” per poter insegnare anche alle ragazze ed alle donne che lo desiderino, i “trucchi del me-stiere” utilizzati dai make – up artist, per correggere piccoli difetti, mettere in evidenza i punti di forza o semplicemen-te osare un make up diverso dal solito o imparare ad uti-lizzare i nuovi prodotti Wa-terproof al fi ne di ottenere da loro il massimo rendimento ed effetti sorprendenti! Tutto ciò che sappiamo e che abbiamo approfondito in questi anni,

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Mantova

Numero 23 • Venerdì 15 Giugno 2012

Viadana 23 - 24 giugno46a Sagra del MelonePer le vie e Piazze del centro storico di Viadana e di scena …. il melone tipico mantovano. Stands espositivi e gastronomici per degustazione e vendita di melone, prosciutto, lambrusco, grana padano e prodotti tipici a cura della principali aziende locali, e di: Coldiretti, CIA, Confagricoltura, O.P.O. Ortofrutticola Agricoltori Bellaguarda, Latteria Sociale Italia, Cantina Sociale Viadana, Commercianti ed esercenti di Viadana. Mercato contadino-mercatino dell’hobby, negozi aperti per lo shopping serale. Cene-degustazioni a tema, presso ristoranti e agriturismi aderenti all’iniziativa.Sabato 23 giugnoore 18,00 - inaugurazione sagra.ore 21,00 - Notte Bianca: Spettacoli musicali e variDomenica 24 giugnodalle 9,00 alle 18,00 “Motomelonata” – raduno moto d’epoca,ore 21,30 - spettacolo musicale – ballo liscio

Castellucchio - 24 giugnoore 10.15 - Teatro comunale SOMSConvegno sui prodotti tipici del nostro territorio“Un piatto estivo a base di prosciutto crudo e melone mantovano”interverranno: Gianluca Billo, Sindaco di Castellucchio Maurizio Castelli, Assessore Sviluppo Economico e Politiche Agroalimentaridella Provincia di MantovaI produttori locali dei prodotti agroalimentariA conclusione sarà offerto un rinfresco a base di prosciutto crudo e melone mantovano.

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Apertura Festa ore 19,00 - Fine Spettacoli ore 23,30 • Tutte le sere funzioneranno Stand GastronomiciParte del ricavato devoluto ai terremotati

villimpenta

Canedole

66^ Festa del risotto

Festa del gal

Convivium voluptatis

21 giugno – 10 luglio

22 – 23 giugno

22 – 24 giugno

paG. 14

paG. 15

volta mantovanapaG. 16

san giorGiopaG. 12/13

Festa dli Fujadi22 – 24 giugno

12PAGINA Mantova

La FESTA dli FUJADI a VILLAnoVA DE bELLIS

SAN GIORGIO:

Dal 22al 24 giugno

la manifestazione della Nuova

Unione Sportiva VillanovaDe Bellis

Anche quest’anno, il 22, 23 e 24 giugno, per la felicità dei

buongustai ritorna il tradizio-nale evento che celebra uno dei piatti più tipici del Mantovano. Venerdì, Sabato e Domenica a Villanova de Bellis, frazione di San Giorgio di Mantova, i cuochi e le cuoche della Nuova Unione Sportiva vi aspettano per farvi gustare le loro spe-cialità. Nel menù troveremo “li Fujadi”, ovvero le tagliatelle casaline, condite con anitra, cinghiale e stracotto, oltre ad altre specialità da leccarsi i baffi come il risotto, il filetto di maiale, la luganega con i fagioli ed il fresco prosciutto e melone. Ampio menù tutto da scoprire, che mette in risalto le tipicità più tradizionali della cucina locale. Il ricco menù è accom-pagnato da vini, anch’essi tipici della zona, delle Premiate Can-tine Virgili, grande sostenitore e collaboratore della festa. La manifestazione si svolge presso l’ampio Centro Sportivo immer-so nel verde, che per l’occasione si trasforma in un vero “parco divertimenti”: grande spazio per cenare, anche al coperto,

pista da ballo con bar per chi ama scatenarsi nelle danze e naturalmente, non poteva mancare, un’area per i bambini in cui giocare e divertirsi. Il pro-gramma della festa prevede tre giorni di divertimento,TUTTE LE SERE APERTURA STAND GASTRONOMICO ORE 19e30, a seguire alle ore 21: venerdì 22 Balli Latino Americani Animati da FIASCHINO; sabato 23 Ballo Liscio e di Gruppo con i MIRAGE e per chiudere in bellezza dome-nica 24 sarà con noi l’orchestra ALIDA FERRARESE. Grande novità di quest’anno l’apertura anche a PRANZO DOMENICA 24 per una raccolta fondi a favore di Luna Blu!La Festa Dli Fujadi unisce per-sone di ogni generazione nel condividere serate di allegria e divertimento garantendo a tutti ottime specialità gastronomi-che, quindi NON MANCATE! La Nuova Unione Sportiva Vil-lanova de Bellis ringrazia tutti i collaboratori, i sostenitori e tutti quanti con il loro aiuto e sostegno abbiano reso possibile l’organizzazione e la riuscita di questi tre giorni di festa.

Villanova de BellisLE TAGLIATELLE DI VILLANOVALa specialità della casa sarà servita con sughi di cinghiale, di anatra e di stracotto. Non mancheranno le rinomate luganeghe con i fagioli e il fresco prosciutto crudo con il melone

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Villanova de BellisFESTA DLI FUJADI22VENERDI

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GIUGNO 2012

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È consigliata la prenotazionetelefonando dalle 17,00

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Anche quest’anno, il 22, 23 e 24 giugno, per la felicità dei

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14PAGINA Mantova

VillimpentaLA CONTA DEI GRANI Il risotto villimpentese per essere davvero tale deve consentire al cuoco e ai commensali di distinguer con la mano i chicchi di riso. Soltanto a questa cottura si potrà gustarne l’essenza

OMAGGIO al risotto VILLIMPENTA:

Dal 21 giugno torna l’attesa

festa in piazza

Ecco una ricetta per otto persone di vero risotto alla Villimpentese. Ingredienti:1 chilogrammo di riso semifi-no Vialone Nano, 4 litri circa di acqua, 7 etti di carne di maiale non troppo magra macinata grossolanamente e condite con sale, pepe e due spicchi di aglio ridotto in poltiglia, 1 etto di burro, 2 etti di grana, 1/2 bicchiere di vino bianco secco. Far bollire 4 litri di acqua. Raggiunto il bollore si getta il sale e quin-di si versa il riso; si mescola un po’ e si aspetta che il tutto ricominci a bollire. Da quel momento si fanno passare 5 o 6 minuti, per evitare che il riso si attacchi al fondo mescolare di tanto in tanto. Togliere l’acqua di cottura con l’aiuto di un mestolo.

Mescolare il riso e coprire con un panno, che deve es-sere posto quasi a contatto del riso e con un coperchio. Lasciare il recipiente coperto e lontano dal fuoco per 10 minuti. Controllare che il riso sia cotto al punto giusto altrimenti lasciare coperto per qualche altro minuto. Nel frattempo il macinato di maiale sarà stato cotto nel burro per circa 10 mi-nuti con l’aggiunta di 1/2 bicchiere di vino. Versare nel riso il condimento e il formaggio ed ecco pronto il prodigioso risotto. Il riso sarà riuscito a puntino se nel piatto si potranno, come si dice a Villimpenta, “contare i grani”. Accompagnare il risotto con buon lambrusco spumeggiante e generoso.

Il segreto sta nella cArNeLA rIceTTAè una delle feste più attese

dell’estate a Mantova a provincia. Giovedì 21 giu-gno scatta a Villimpenta la 66esima edizione della Festa del Risotto.Per tre settimane, dal giovedì alla domenica sera, fino al 10 luglio, si celebra questo rito collettivo a base di musica e buona tavola che ogni anno richiama nella piccola località decine di migliaia di persone provenienti non solo dalla provincia di Mantova, ma anche da quelle limitrofe del Veneto e dell’Emilia. I soci e i volontari del Comitato Manifestazioni Villimpentese è al lavoro da giorni per far sì che tutto sia pronto per il 21. Sotto la tensostruttura da 220 posti situata nel piazzale an-tistante la Chiesa e il Comune di Villimpenta, si sforneranno piatti a ripetizione dalle ore 20 in avanti tutte le sere. Nel menù di quest’anno, accanto all’immancabile Risotto alla Villimpentese, si ritrovano le due novità da provare a tutti i costi introdotto con successo nella scorsa edizione: il Risot-to cul pontel e quello misto carne e funghi. Vale davvero la pena provare anche questi due nuovi piatti. Davvero, un piccolo “paradiso del risotto” quello messo in piedi ogni an-no dal Comitato Manifesta-zioni e che, organizza anche altre feste durante l’anno. La Festa del Risotto resta comunque la più importante manifestazione popolare di Villimpenta, già nel primo dopoguerra tutti gli anni i cittadini Villimpentesi, per salutare la primavera, si ritro-vano insieme, una domenica pomeriggio, a cucinare il piatto principe della loro tra-dizione culinaria. Col passare degli anni la manifestazione ha superato i confini stretta-mente paesani e la sua fama

ha raggiunto livelli regionali richiamando numerosissimi estimatori di quel piatto ca-ratteristico e rinomato qual è il Risotto alla villimpentese. Ogni anno durante i giorni della festa, vengono cucinati decine di quintali di risotto preparati con minuziosa no-vizia da un nutrito, ma nello stesso tempo selezionato, numero di risotti e viene poi distribuito alle migliaia di buongustai che ad ogni edizione garantiscono di aver assaggiato qualcosa di inimitabile. Nel menù della festa c’è anche la migliore carne alla griglia con piatti a base di grigliata mista, controfiletto di maiale, petto di pollo, porchetta e grana con mostarda. Il tutto

impre-ziosito da pa-t a t i n e fritte e contor-ni vari p r i m a d e l dessert innaffiato da ottimi vini e grappe.Ad allietare le serate anche la buona musica con le migliori orchestre liscio. Tra gli altri, Daniele Cordani (21 giugno), Pietro Galassi (22 giugno), Omar Codazzi (6 luglio), Titti Bianchi (24 giugno), Franco Bagutti (29 giugno), Rossella Ferrari (28 giugno), Ruggero Scandiuzzi (9 luglio) e Ma-rianna Lanteri (10 luglio). La sera di sabato 23 giugno

sarà dedicata ai giovani con la musica anni ’70,’80 e ‘90 suonata dai Disco54, mentre il 7 luglio ci saranno i balli latino-americani.Lunedì 9 luglio grande tom-bolata con premi fino a 2.000 euro.E il 10 luglio suggestivo spettacolo pirotecnico che concluderà la festa.Nei giorni festivi la Festa sarà aperta anche a mezzo-giorno.

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il galletto in tavola

ROVERBELLA:Novità

a Canedole,il 22 e 23 giugno

c’è la prima “Festa del Gal”

CanedoleSPIEDI E MUSICAIl 22 e 23 giugno presso gli impianti sportivi di Canedole di Roverbella va in scena la prima edizione di una kermesse dedicata al galletto amburghese rivisitato in chiave mantovana

Da oltre 30 anni l’associa-zione Primavera Canedo-

lese si preoccupa di animare questa piccola frazione di Roverbella con eventi e feste. Tutti conoscono la celeber-rima Festa di San Luigi che viene organizzata nel mese di agosto con spettacoli e buona cucina che richiamano ogni anno migliaia di persone a Canedole. Ma da quest’anno c’è una novità. Si chiama Festa

Del Gal, dove per Gal si intende il Galletto amburghese. Sarà proprio il galletto la specia-lità principale del ristorante allestito nel campo sportivo di Canedole dove venerdì 22 e sabato 23 giugno lavoreranno senza soluzione di continuità i volontari e i 27 soci dell’asso-ciazione presieduta da Paolo Fornasari. In tavola ci andran-no anche porchetta, patati-ne, pancetta e costine oltre

all’immancabile risotto con la salsiccia. Non mancheranno birre e vino per innaffiare in compagnia queste prelibatez-ze. Ricco anche il programma spettacoli. Si parte il venerdì sera con la serata Afro Remem-ber e Dj l’Ebreo&Gege in con-solle. Sabato sera 23 giugno, invece, si cambia musica con le sonorità Le Prestige Disco. In consolle Luca Fregonese e Ale Daphne.

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venerdì 22 GiuGno

Il Grande BanchettoIl Banchetto del Convivium Voluptatis è un percorso nelle atmosfere della festa rinascimentale: il ricco menu sarà allietato da animazioni, colpi di scena, danze e coreografie, personaggi e giochi ispirati quest’anno all’Alchimia dei 4 Elementi, in un susseguirsi di emozioni e sensazioni nei giardini illuminati a fuoco, fino al grande finale con i fuochi artificialiLa serata sarà allietata dagli spettacoli e i lazzi della Compagnia de l’Ordallegri e le danze della Ganxhe Arte DanzaIl Banchetto si svolgerà Venerdì 22 Giugno: la serata avrà inizio alle ore 20.00 con ingresso da Via Chiesa

MEnù E prOGrAMMA DELLA sErAtAFresco aperitivo di benvenuto presso l’esedra di VenereSul magnifico belvedere sarà presentata una fantasia di antipasti fra acqua e terra: salumi, formaggi, pregiati pesci e frutta fresca;scendendo nelle viscere della terra e attraversando la galleria si arriva alle tavole imbandite per il grande banchetto e come antipasto sarà subito servito il pollo alla Gonzaga;Come primo servizio di cucina sarà presentato un ricco omaggio all’acqua con i Macaroni ai sapori del MediterraneoIl secondo servizio di cucina presenterà candido riso con cucurbite e porcoA seguire Filetto con porcini e formaggio erborinato;Scaglie di grana e mostarda mantovana faranno da sorbetto prima del gran finale dei fuochi ntrodotti da una Torta Nera con ciliege e zucchero fiammeggiante.Banchetto e spettacolo Euro 40,00 (20,00 Euro per bambini fino a 12 Anni). prenotazione obbligatoria

Sabato 23 GiuGno

Il Mercato e la tavernaOre 17.00 Apertura Taverna della Birra nel boscoOre 17.30 intrattenimento a cura della Compagnia de l’Ordallegri, visita alla tenda dell’incantatore di serpentiOre 18.30 Spettacolo Istrio lo GiullareOre 18.30 Inizio Esib. torneo di Scherma teatraleOre 19.00 apertura Taverna Elisir nel boscoOre 19.00 Apertura tavernaOre 19.30 Spettacolo IstrioOre 20.00 spett. rondini del nilo nel BoscoOre 20.30 intratt. dei giullari in tavernaOre 21.30 musica in tavernaOre 22.00 spettacolo Istrio e spettacolo Mirko dei serpentiOre 23.00 Spettacolo Rondini del NiloOre 23.20 Grande Spettacolo Fuoco Orda “Ex Coelis” a cura della comp. de l’OrdallegriOre 24.00 passeggiata a piedi nudi sul prato nella notte di san Giovanni Ingresso gratuito dalle ore 17.00

domenica 24 GiuGno

La Festa popolareOre 17.00 Apertura Taverna della Birra nel boscoOre 17.30 Spettacolo Istrio lo GiullareOre 18.00 Avventura interattiva per bam-bini “Lo stregone Moebius e la coppa dei 4 Elementi” a cura della Compagnia di san Giorgio e il DragoOre 18.30 Inizio Esibizioni Torneo di Scherma teatraleOre 19.00 Apertura tavernaOre 19.15 Spettacolo Mirko dei SerpentiOre 20.00 spettacolo rondini del niloore 21.00 Spettocolo Istrio lo GiullareOre 22.00 spettacolo Mirko dei serpentiOre 22.30 Premiazione TorneoOre 23.00 sul palco la Compagnia de l’Ordal-legri presenta lo spettacolo comico in atto unico “I Comici dell’Arte”

Ingresso gratuito dalle ore 16.00

Giornate di Festa Rinascimentalea Palazzo GonzagaLe giornate di festa del Convivium Voluptatis vogliono essere davvero un incontro di piaceri ispirati alle feste di piazza che allietavano il rinascimento italiano: ci sarà un mercato con artigiani e rievocatori che venderanno i loro prodotti e illustreranno antiche usanze. ci sa-ranno gli armati accampati con le Compagnie della Zoiosa e del turiàs che faranno provare il lancio della scure, il lancio del giavellotto e il tiro con l’arco, Ci saranno i giullari come Monalto Istrio lo Giullaro , ovviamente la compagnia de l’Ordallegri, ma anche i Cavalli, con gli spettacoli equestri delle Crinière d’Or e poi gli immancabili Musici Era tempus che allieteranno le giornate con musiche e danzeCi saranno quest’anno le delegazioni dai paesi

lontani come le danzatrici orientali le rondini del nilo e in via del tutto eccezionale le ma-gnifiche esibizioni dell’unico vero incantatore italiano Mirko dei serpentinon Mancate alle esibizioni del primo torneo di scherma teatrale!!Vi invitiamo tutti nella taverna nel bosco dove potrete assaggiare piatti tipicamente medie-vali e prodotti locali (ci saranno i capunsei…) oppure venite semplicemente ad assaggiare la nostra birra a caduta! Fermatevi a guardare gli spettacoli nel bosco illuminato da una moltitudine di lanterne…. oppure portate i bambini domenica per l’immancabile avevn-tura interattiva proposta dalla Compagnia di san Giorgio e il Drago

Per INFORMAZIONI e PRENOTAZIONIComune di Volta Mantovana Tel.: 0376/839431-2E-mail: [email protected]

Piazza Garibaldi, 1 - Volta Mantovana (mn)0376 83496

Piazza Garibaldi, 1 - Volta Mantovana (mn)

17PAGINAMantova

stoG SAPORIe dintornistoG

GOVERNOLOSAGRA DELLO STRUZZO 15/18 GIUGNOOrganizzata da US Governolese - Pro Loco Roncoferraro. Tutte le sere apertura stand gastronomici con specialità a base di carne di struzzo, musica e spettacoli.Curata la ricerca dei piatti proposti: tagliatelle al ragù di struzzo, tagliata, fi letto alle erbe aromatiche, stracotto, medaglioni alla governolese diventano già dalla prima edizione i piatti più richiesti ed apprezzati dai commensali.In programma per tutte le serate, dal venerdì al martedì, eventi musicali e manifestazioni sportive cercando così di offrire un vasto panorama di proposte per allietare le calde serate della kermesse. Da qualche anno inoltre, è possibile abbinare ad una prelibata cena a base di struzzo, anche una piacevole passeggiata nel parco museo dell'ex alveo del Mincio il cui fi ore all'occhiello è rappresentato dall'antico manufatto idraulico "conca sostegno" del Bertazzolo appena ristrutturato e completamente illuminato che unitamente alla vicinissima Torre Matildica promuovono Governolo anche come possibile meta turistica e storica.Per qualsiasi informazione www.governolo.it

QUINGENTOLEPAZZA PIAZZA 15/17 GIUGNOPiazza Italia - Quingentole - Oltrepò7^ edizione di Pazza PiazzaDalle ore 19.30 in Piazza Italia festa gastronomica con spettacoli serali e giocAhi. Manifestazione organizzata dalle Associazioni locali con il patrocinio del Comune.Contatti: Comune di QuingentolePiazza Italia 24 • Telefono: 0386 [email protected] • www.comune.quingentole.mn.it

CASTEL GOFFREDOGRANDE FESTA DEL TORTELLO AMARO 14/16 GIUGNOLuogo: Parco La Fontanella

Tre giorni di festa gastronomica allìnsegna dellèrba amara, la Balsamita Major o Erba di San Pietro, componente fondamentale nella preparazione del Tortello Amaro di Castel Goffredo. Nei tre giorni di festa, i ristoranti castellani propongono un menù che privilegia lùtilizzo in cucina dellèrba amara. Al parco La Fontanella, inoltre, nelle serate di Venerdì, Sabato e Domenica, cena tipica a base di erba amara: specialità della tradizione e nuove proposte. Lèrba amara diventa infatti interessante nonchè componente essenziale per altri prodotti della tavola, come le tagliatelle allèrba amara, la polenta amara, la frittata con le erbe amare, lèlisir verde amaro, il gelato amaro e la torta del buon umore.Per maggiori informazioni collegatevi al sito www.tortelloamaro.itContatti: Pro Loco di Castel Goffredo - Sig. ra Luciana Coresini P.zza Mazzini, 1 • Telefono: 333 4625404 • www.tortelloamaro.it

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE CASTIGLIONE FOLK FOOD 27 GIUGNO

Nelle strade, nei vicoli cinquecenteschi che circondano la centrale Piazza San Luigi Gonzaga fi no alla salita al Castello, si ritroveranno assieme produttori dell’enogastronomia, artigiani e mercanti specializzati in produzioni tipiche, gruppi folk.

Il turista sarà quindi condotto in un affascinante percorso per le vie del centro storico fra banchetti di artigiani, antichi mestieri e varie degustazioni di prodotti tipici enogastronomici italiani.

Il tutto allietato da esibizioni di danze popolari e spettacolari acrobazie di gruppi focloristici.

Segreteria Organizzazione ProlocoTelefono : 0376.944061

VOLTA MANTOVANA CONVIVIUM VOLUPTATIS 22/24 GIUGNO

14° edizione della festa - giardini di palazzo GonzagaApertura venerdi 22 con il banchetto rinascimentale: questànno la cena è incentrata sul tema dei 4 elementi, a base di piatti locali e tipicamente rinascimentali. Ad accompagnare la serata saranno gli Ordallegri, le musiche, le danze e lo spettacolo pirotecnico. Costo cena e spettacolo 40 euro - prenotazione obbligatoria. Inizio ore 20.00.Sabato 23 e domenica 24 Festa Popolare: mercati di prodotti alimentari ricercati, artigiani, speziali ciarlatani, cartomanti e fattucchiere. Presso le taverne si potranno gustare prodotti tipici, vino speziato ed ottima birra. I bambini potranno travestirsi come combattenti antichi. Apertura ore 16.00 - ingresso libero.Per info: mail [email protected]

CURTATONE IL PIACERE DEI SENSI NAVIGANDO SUL FAR DELLA SERA DAL 16 GIUGNO AL 22 SETTEMBRE 2012

A partire dal 16 giugno, torna l’iniziativa “Il piacere dei sensi navigando sul far della sera” organizzata dai Barcaioli del Mincio in collaborazione con la Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani. L’iniziativa, che ha riscosso particolare successo nelle sue precedenti edizioni, si articola sul format ormai collaudato che comprende la partenza dal porticciolo delle Grazie di Curtatone e la navigazione sul Mincio sino a Mantova (durata: 2 ore). Durante la navigazione, saranno proposte in degustazione tre tipologie di vini Doc mantovani individuati fra Spumanti, Pinot grigio, Chardonnay, Sauvignon, Chiaretto, Cabernet, Merlot e Lambrusco Mantovano, in abbinamento a portate cucinate da ristoranti del territorio secondo le ricette della tradizionequota individuale di partecipazione: Euro 23,00.

Indispensabile la prenotazione al numero +39 3496194396 oppure via mail a barcaioli@fi umemincio.it, [email protected]). Dato il grande numero di richieste di partecipazione avuto lo scorso anno, l’evento passa, nell’edizione 2012, da 8 a 13 appuntamenti secondo il seguente calendario:

Sabato 16 Giugno h 19,30 • Sabato 23 Giugno h 19,30Sabato 30 Giugno h 19,30 • Sabato 7 Luglio h 19,30Sabato 14 Luglio h 19,30 • Sabato 21 Luglio h 19,30Sabato 28 Luglio h 19,30 • Sabato 11 Agosto h 19,00Sabato 18 Agosto h 18,30 • Sabato 25 Agosto h 18,30Sabato 8 Settembre h 18,00 • Sabato 15 Settembre h 18,00Sabato 22 Settembre h 17,30

Info Strada dei Vini e Sapori MantovaniTel 0376234420 - [email protected] del Fiume Mincio0376 349292 - barcaioli@fi umemincio.itinfo tratta da: www.mantovastrada.it

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Per prima cosa, prendi un melone e aprilo, togli la polpa e tagliala a pezzetti, dopodichè passala nel frullatore. Prendi un pentolino e versa dentro un quarto di litro di acqua e 150 g di zucchero. e cuoci il tutto fi no a quando non avrai uno sciroppo denso e trasparente. Per non sbagliarti e bruciare lo zucchero, mescola in continuazione. A questo punto, prendi 3 tuorli e sbattili con la frusta elettrica, fi noa quando non diventano spumosi. Aggiungi lo sciroppo preparato prima a fi lo e continua a lavorare il composto fi nchè non sranno fredde. Mescola anche la polpa di melone e 100 g di amaretti che avrai precedentemente sbriciolato. Infi ne, unisci 1 dl di panna che avrai già montato, mescolando delicatamente dal basso verso l'alto. Versa poi il composto in coppette singole e poi fai riposare in frigorifero per non meno di 2 orette. In seguito, servi ai commensali, lasciando prima un po' fuori dal frigorifero a temperatura ambiente.

SEMIFREDDO AL MELONE

Mantova18PAGINA

Borghetto in festa con il nodo d’amore

VALEGGIO S/M:

Martedì 19 giugno tutti a tavola

sul Ponte Visconteo

Tutto pronto a Valeggio sul Mincio per la 19esima

edizione della Festa del nodo d’amore, la manifestazione promossa dalla locale Asso-ciazione Ristoratori. La sera di martedì 19 giugno torna quindi sul Ponte Visconteo di Borghetto la spettacolare cena all’aperto per 3.300 per-sone, sedute ad una tavolata lunga più di un chilometro, a degustare la specialità locale: i tortellini innaffiati con bic-chieri di Custoza, il vino tipico delle colline che si distendono tra Verona e il Garda. Giunta alla 19^ edizione, la cena dei record trae ispirazione dalla storia dell’amore con-trastato tra la ninfa Silvia e il valoroso capitano Malco: la loro passione è simboliz-zata da un fazzoletto di seta annodato ed è all’immagine di quell’amoroso nodo che si conformano i 12 quintali di tortellini, rigorosamente fatti a mano uno per uno, che 15 ristoratori, depositari della ricetta del Nodo d’Amore, serviranno ai commensa-li intervenuti. Organizzata dall’Associazione Ristoratori di Valeggio sul Mincio, la Fe-sta del Nodo d’Amore si avvale quest’anno della partnership con il Consorzio di tutela del Custoza: saranno 4.500 le bottiglie di questo vino stap-pate nel corso della serata, che per le sue caratteristiche di abbinabilità, delicatezza e leggera aromaticità è partner

ideale per le ricette dei risto-ranti di Valeggio sul Mincio. La Festa coinvolge anche l’Amministrazione Comunale e le associazioni di categoria della cittadina e può contare sull’entusiasmo dell’intera cittadinanza di Valeggio. Co-me ogni anno la manifesta-zione sarà anche l’occasione per premiare due personalità che si sono distinte in ambito gastronomico e giornalistico: il premio Nodo d’Amore 2012 verrà consegnato a Giovanni Rana e a Monica Rubele. A tutti i commensali, invece, verrà consegnato un piatto celebrativo in ceramica. Un ringraziamento da parte dei ristoratori va agli sponsor che, con il loro sostegno, con-sentono alla manifestazione di migliorare costantemen-te e diffonderne la filosofia dell’Associazione Ristoratori Valeggio: promuovere e valo-rizzare Valeggio e il suo Nodo d’Amore sempre di più e sem-pre meglio. La Festa prenderà ufficialmente il via con una sfilata di comparse in costu-me medievale, a rievocare i protagonisti della leggenda da cui la festa prende il nome. La prima edizione di questo grande evento risale al 1993 e fu organizzata per celebrare i 600 anni della costruzione del Ponte Visconteo, un’im-ponente fortificazione voluta da Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, per proteg-gere i confini orientali dei

suoi possedimenti. L’orga-nizzazione si mobilita già tre giorni prima per il montaggio delle cucine e degli impianti, la distribuzione delle attrez-zature, nonché l’allestimento finale della tavolata, nel po-meriggio stesso della festa. I numeri che caratterizzano la festa sono da record: lo sforzo congiunto di tutti i ristoranti associati coinvolge quasi 300 camerieri, un centinaio di cuochi e altrettanti somme-lier. Sono 600.000 i tortellini fatti a mano uno ad uno, per i quali occorrono circa 500 kg di grana padano, 10.000 uova e 8 quintali di farina, 3.750 le bottiglie di vino Bianco di

L’imprenditore veronese Gio-vanni Rana e la giornalista ve-ronese Monica Rubele saranno insigniti dell’ambito premio “Nodo d’Amore” durante la serata del 19 giugno prossimo. Giovanni Rana è imprenditore conosciuto ed apprezzato nel mondo per la sua pasta fresca ripiena. La sua attività comincia nel 1961 con l’aper-tura del suo laboratorio a San Giovanni Lupatoto, vicino a Verona. A guidare i sui passi durante tutta la sua carriera è l’intuizione che il consumato-re ha necessità di trovare sul mercato prodotti alimentari di veloce preparazione, ma con standard qualitativi elevati, in maniera da soddisfare anche i palati più esigenti, vincendo i pregiudizi sui piatti pronti ed in particolare la pasta ripiena. Nel 1971, grazie ad una richie-sta sempre maggiore dei suoi prodotti, Rana passa alla “fase industriale” di produzione, allargando il laboratorio e introducendo nuovi macchi-nari per soddisfare le crescenti richieste, ma mantenendo la cura e la vocazione artigianale per le cose buone. Nel 1990, come garante della qualità dei suoi prodotti, scende in campo di persona negli spot e nelle pubblicità diventando un personaggio noto al grande pubblico. Rana verrà insignito dell’ambito “Premio Nodo d’Amore 2012 - Imprenditoria e Cultura” per aver realizzato e diffuso nel mondo uno dei

prodotti tipici più importanti della civiltà della tavola del nostro territorio. Monica Ru-bele collabora da anni con i più importanti programmi radio-fonici e televisivi nazionali in ambito enogastronomico. Ini-ziata all’attività di giornalista dall’emittente locale Verona TV è in breve tempo passata alla più conosciuta Telenuovo, per la quale conduce ancora oggi le edizioni del telegiornale e di altre trasmissioni televisive di cronaca. Dal 1996 al 1998 è stata corrispondente locale per il radiogiornale dell’emittente radiofonica RTL 102.5. Nel 2003 ha condotto le celebra-zioni per la giornata Mondiale della Poesia. Nell’estate del 2004 co-conduce su RAI2 il programma “L’Italia sul Due”. Dal 2005 partecipa come co-conduttrice e inviata dello storico programma di viaggi e turismo “Sereno Variabile” ideato da Osvaldo Bevilacqua, in onda su RAI2. Nel 2006 conduce il Premio Internazio-nale di Cultura “Re Manfredi” trasmesso da SKY. All’attività televisiva affianca da sempre la conduzione di convegni, talk-show ed eventi culturali di vario genere. Rubele verrà insignita dell’ambito “Premio Nodo d’Amore 2012 - Giornalismo Televisivo” per aver realizzato e diffuso nel mondo con servizi televisivi e radiofonici uno dei prodotti tipici più importanti della civiltà della tavola del nostro territorio.

Riconoscimenti per GIovANNI RANA e MoNIcA Rubele

PReMIo

Valeggio sul MincioNUMERI DA RECORDLa Festa del Nodo d’Amore è giunta alla sua diciannovesima edizione. In tavola oltre 12 quintali di tortellini fatti a mano, 3.750 bottiglie di Custoza e 850 di spumante servite da oltre 300 camerieri a più di 3.300 commensali

Custoza che accompagnano le pietanze e 850 le bottiglie di spumante per offrire agli ospiti l’aperitivo che dà il via alla serata.La cena si concluderà con un grandioso spettacolo di fuochi artificiali a tempo di musica, dalle torri del Castello Scaligero, e la consegna a tutti gli ospiti di un piatto comme-morativo, realizzato dal mae-stro orafo Alberto Zucchetta. L’accesso è consentito solo con biglietto, da prenotare e acquistare presso i ristoranti aderenti all’Associazione Ri-storatori Valeggio. Maggiori informazioni sul sito: www.ristorantivaleggio.it.

L’Associazione Ristoratori di Valeggio sul Mincio (ARV) na-sce nel 1981 grazie alla lungi-mirante visione dei ristoratori. I 26 fondatori avevano intuito che solo attraverso una strate-gia condivisa avrebbero potuto assicurare al fenomeno della ristorazione valeggiana un avvenire di sicuro successo.Negli anni a seguire, la se-conda e la terza generazione colse appieno l’importanza dell’Associazione e ne svi-luppò ulteriormente la va-lenza nell’ambito della vita cittadina, stringendo accordi e relazioni strategicamente vantaggiose con istituzioni e personaggi del territorio. In questo contesto, nasce l’idea di caratterizzare ulteriormente la tipicità e l’unicità del Tor-tellino di Valeggio e, grazie all’aiuto di Alberto Zucchetta, prendono forma l’idea e le pa-role della “Leggenda del Nodo d’Amore”. La leggenda diventa

così il comune denominatore di tutte le iniziative promozio-nali della città, coinvolgendo tutta la popolazione in una serie di progetti che rafforzano l’appartenenza ad una comu-nità che riconosce al tortellino ed alla sua leggenda quale veicolo di eccezionale traino per valorizzare e diffondere la storia, la bellezza paesag-gistica e la tradizione eno-gastronomia di questa terra. Negli ultimi anni, la Festa del Nodo d’Amore ha costituito il

momento topico dell’azione promozionale dell’ARV che, in collaborazione con l’Am-ministrazione Comunale, le Associazioni del territorio e i Consorzi di promozione turi-stica della Provincia e del Lago di Garda, organizza durante l’anno molte altre iniziative di carattere sociale e promo-zionale delle eccellenze eno-gastronomiche del territorio veronese, in Italia e nell’area dei flussi turistici da e verso Austria e Germania.

In principio furono 26 RIstoRAtoRIGlI oRGANIZZAtoRI

Alla fine del ‘300, nel corso delle numerose guerre che segnarono l’Italia setten-trionale, il signore di Milano Giangaleazzo Visconti, detto il Conte di Virtù, raggiunge le sponde del Mincio con le sue truppe. Malco, il valoroso capitano, si desta e affronta le creature mettendole in fugga verso del fiume. Una di queste, però, perde il mantello che l’avvolgeva, rivelandosi una splendida ninfa. Nel corso della notte tra i due nasce l’amore e l’alba li sorprende a promet-tersi eterna fedeltà. Silvia, la bella ninfa deve ritornare nelle profondità del fiume prima del sorgere del sole e lascia a Malco un fazzoletto di seta dorata teneramente annodato a ricordo della loro promessa. Qualche tempo dopo durante un ricevimento del Conte di Virtù alcune belle fanciulle

eseguono una danza in onore degli ospiti. Il capitano Malco, riconosce in una di esse, Silvia. Gli sguardi innamorati tra Silvia e Malco destano però la gelosia di Isabella, nobile dama cugina del Conte di Virtù, che da tempo aspira all’amore del capitano. Spinta dalla gelosia, Isabella denuncia come strega al Conte la bella danzatrice. La festa viene interrotta e dato l’ordine di arrestare Sil-via. Malco impetuosamente si frappone tra la fanciulla amata e le guardie, consentendole di fuggire verso il fiume e arren-dendosi poi al Conte adirato. Al calar della sera, Isabella si presenta a Malco che langue in una cella. Tormentata per il suo gesto invoca il perdono del prigioniero. Mentre i due si parlano appare Silvia che pro-pone a Malco di seguirla nella acque del fiume, dove vivono

le ninfe, perché sulla terra non ci può essere felicità per loro. Malco accetta senza esitazio-ne e fugge verso il Mincio. Il Conte di Virtù, informato dalla fuga, si lancia all’inseguimento senza ascoltare le suppliche di Isabella, che pentita chiede rispetto e comprensione per un amore così grande. Arrivato al fiume con un drappello di soldati, non trova ne Malco ne Silva, ma solo il fazzoletto annodato, che i due amanti si erano scambiati per ricordare la loro promessa di eterno amore. Ancora oggi si racconta che le donne di quel tempo, nei giorni di festa, volessero ricordare la storia dei due innamorati tirando una pasta sottile co-me la seta, annodata come il fazzoletto d’oro e arricchita di un delicato ripieno. Era nata la Leggenda del Nodo d’Amore: il Tortellino di Valeggio!

la leggenda di MAlco e IsAbellAlA stoRIA

Foto di gruppo per i fondatori dell’associazione

REPORTER MN 23

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