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REGOLAMENTO DIDATTICO – MANIFESTO DELLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA DENOMINAZIONE Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva DENOMINAZIONE IN LINGUA INGLESE School of specialization in Hygiene and Preventive Medicine (Public Health) AREA DI RIFERIMENTO Area dei Servizi Clinici CLASSE Sanità Pubblica INDICE pag. FINALITÀ 3 PROFILI DI APPRENDIMENTO 3 OBIETTIVI FORMATIVI 3 Obiettivi formativi integrati (ovvero tronco comune) 3 Obiettivi formativi della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva 4 Obiettivi formativi di base 4 Obiettivi formativi della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva 4 Obiettivi affini o integrativi 5 Attività professionalizzanti obbligatorie 5 ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA 7 RETE FORMATIVA 8 ORGANI DELLA SCUOLA 8 Direzione della Scuola 8 Consiglio della Scuola 9 Corpo docente 9 Tutor e altre figure di riferimento 9 MODALITÀ DI VALUTAZIONE DELLO SPECIALIZZANDO 10 PIANO DIDATTICO 10 Piano didattico generale 11 Piano didattico per anno 12 NORME COMUNI CHE FANNO RIFERIMENTO AL REGOLAMENTO GENERALE 16 I) Ammissione 16 II) Posti in sovrannumero per personale medico di ruolo del Servizio Sanitario Nazionale 16 III) Tasse (rimando al Manifesto Generale di Ateneo) 17 IV) Frequenza (modalità) 17 V) Modalità di rilevazione delle presenze 17 VI) Assenze per malattia 17 VII) Assenza legate alla tutela della gravidanza e della maternità 18 VIII) Assenze giustificate 19 IX) Assenze ingiustificate 19 X) Recuperi per periodi di sospensione 19 XI) Mensa 20 XII) Dotazione vestiario 20 XIII) Idoneità fisica per l’attività didattica/formativa alla specifica professione 20 XIV) Trasferimento 20 XV) Rinuncia 21 XVI) Formazione nella rete formativa 21 XVII) Formazione all’estero e fuori rete formativa 21 XVIII) Formazione e attività didattica formale 22 XIX) Registrazione delle attività formative 22 XX) Esame di diploma 22

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REGOLAMENTO DIDATTICO – MANIFESTO DELLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA DENOMINAZIONE Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina

Preventiva DENOMINAZIONE IN LINGUA INGLESE School of specialization in Hygiene and Preventive

Medicine (Public Health) AREA DI RIFERIMENTO Area dei Servizi Clinici CLASSE Sanità Pubblica INDICE pag. FINALITÀ 3 PROFILI DI APPRENDIMENTO 3 OBIETTIVI FORMATIVI 3

Obiettivi formativi integrati (ovvero tronco comune) 3 Obiettivi formativi della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva 4

Obiettivi formativi di base 4 Obiettivi formativi della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva 4 Obiettivi affini o integrativi 5 Attività professionalizzanti obbligatorie 5

ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA 7 RETE FORMATIVA 8 ORGANI DELLA SCUOLA 8

Direzione della Scuola 8 Consiglio della Scuola 9 Corpo docente 9 Tutor e altre figure di riferimento 9

MODALITÀ DI VALUTAZIONE DELLO SPECIALIZZANDO 10 PIANO DIDATTICO 10

Piano didattico generale 11 Piano didattico per anno 12

NORME COMUNI CHE FANNO RIFERIMENTO AL REGOLAMENTO GENERALE 16 I) Ammissione 16 II) Posti in sovrannumero per personale medico di ruolo del Servizio Sanitario Nazionale 16 III) Tasse (rimando al Manifesto Generale di Ateneo) 17 IV) Frequenza (modalità) 17 V) Modalità di rilevazione delle presenze 17 VI) Assenze per malattia 17 VII) Assenza legate alla tutela della gravidanza e della maternità 18 VIII) Assenze giustificate 19 IX) Assenze ingiustificate 19 X) Recuperi per periodi di sospensione 19 XI) Mensa 20 XII) Dotazione vestiario 20 XIII) Idoneità fisica per l’attività didattica/formativa alla specifica professione 20 XIV) Trasferimento 20 XV) Rinuncia 21 XVI) Formazione nella rete formativa 21 XVII) Formazione all’estero e fuori rete formativa 21 XVIII) Formazione e attività didattica formale 22 XIX) Registrazione delle attività formative 22 XX) Esame di diploma 22

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XXI) Valutazione della qualità della didattica e del percorso di addestramento professionalizzante 23

XXII) Attività di sostituzione dei medici di medicina generale 23 XXIII) Attività intramoenia 23 XXIV) Frequenza al corso di dottorato 24 XXV) Incompatibilità 24 XXVI) Norma transitoria 24 XXVII) Disposizioni finali 24

Allegato 1 Corpo Docente 25 Allegato 2 Format “Diario di bordo” 27 Allegato 3 Format “Scheda per la valutazione degli obiettivi formativi” 29

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FINALITÀ Il presente regolamento disciplina l’articolazione dei contenuti e le modalità organizzative, amministrative e di funzionamento della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva (quattro anni) afferente al Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive della Facoltà di Farmacia e Medicina di Sapienza Università di Roma. La Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva ha come sede capofila e amministrativa Sapienza Università di Roma, Facoltà Farmacia e Medicina/Facoltà Medicina e Odontoiatria e come sede aggregata Sapienza Università di Roma Facoltà di Medicina e Psicologia. PROFILI DI APPRENDIMENTO Lo specialista in Igiene e Medicina Preventiva deve aver maturato conoscenze tecniche, scientifiche e professionali nei campi della medicina preventiva, dell'educazione sanitaria e promozione della salute, della programmazione, organizzazione e valutazione delle tecnologie e dei servizi sanitari (management sanitario), dell’igiene degli alimenti e della nutrizione, dell'igiene e della sicurezza ambientale, dell’igiene e della sicurezza del lavoro, dell'edilizia civile e sanitaria, della statistica medica, dell’epidemiologia, della demografia, dei sistemi informativi sanitari, della legislazione sanitaria, delle prove di efficacia della prevenzione e dell'assistenza sanitaria. Deve acquisire professionalità e competenze relative all’organizzazione dell’assistenza primaria, all’organizzazione ospedaliera ed all’organizzazione della prevenzione primaria e secondaria (programmi di screening) in collettività ed in strutture sanitarie, sia pubbliche che private. Lo specialista deve essere in grado di: effettuare buone diagnosi dello stato di salute e dei problemi sanitari in una comunità utilizzando gli strumenti metodologici che l’epidemiologia fornisce; individuare gli interventi per raggiungere gli obiettivi di salute prefissati; identificare le priorità d'azione e le soluzioni più efficaci utilizzando metodologie innovative quali le evidence based healthcare; progettare interventi sanitari mediante la stesura di un protocollo dettagliato che preveda anche la valutazione delle risorse necessarie e la loro precisa allocazione. Altri ambiti specifici sono rappresentati: dalla sorveglianza e controllo delle malattie ereditarie, infettive, cronico degenerative e degli incidenti nelle comunità di vita e di lavoro, nei viaggiatori e nei migranti; dall'analisi dei bisogni socio-sanitari, degli stili di vita, dell'alimentazione e dei rischi ambientali; dalla ricerca epidemiologica, etiologica e valutativa; dall'informazione e formazione sanitaria; dalla programmazione, organizzazione, gestione, coordinamento delle risorse e dalla valutazione degli interventi di prevenzione, con capacità di relazionarsi alle diverse collettività rendendole soggetti attivi delle scelte di salute. Dovrà inoltre saper progettare, realizzare e valutare adeguati interventi di sanità pubblica in occasione di incidenti, catastrofi e attacchi terroristici con mezzi biologici, chimici e nucleari (BCN); nonché effettuare la valutazione di impatto ambientale per quanto concerne gli aspetti sanitari. OBIETTIVI FORMATIVI Obiettivi formativi integrati (ovvero tronco comune) Lo specializzando deve aver acquisito competenze in statistica medica, igiene, medicina legale, medicina del lavoro, epidemiologia, organizzazione aziendale, demografia, psicologia del lavoro e delle organizzazioni, diritto del lavoro. L'obiettivo della formazione comune per le discipline della classe è mirato ad acquisire conoscenze dell'inquadramento e

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caratterizzazione di diversi gruppi di popolazione, della loro organizzazione generale e lavorativa e degli stili di vita, tenendo in considerazione le implicazioni sempre più importanti di tipo psicologico. Il tutto è finalizzato a realizzare adeguate valutazioni statistiche, analisi di problemi igienistici, medico-legali, lavorativi e di rischio, riconoscimenti di idoneità, accertamenti di patologie, di invalidità, ed applicazione di tutti i criteri preventivi così come previsto dalla normativa attuale e dalle sue evoluzioni.

Obiettivi formativi della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva Obiettivi formativi di base: - acquisizione di conoscenze di metodologia statistica, epidemiologica, di psicologia,

sociologia economia, storia della medicina, genetica, microbiologia, patologia clinica, tecnologie mediche applicate, diritto, fisica e chimica dell'ambiente e di vita e di lavoro;

- l’acquisizione di capacità di utilizzare la statistica, i sistemi informativi, i sistemi di comunicazione e della normativa nell'ambito della prevenzione sanitaria;

- l’utilizzazione delle conoscenze di base e della metodologia epidemiologica per la sorveglianza ed il controllo dei rischi chimico-fisici, ambientali e microbiologici, delle malattie genetiche, infettive cronico degenerative e degli incidenti negli ambienti di vita e di lavoro e del loro impatto sulla qualità della vita e sulla salute della collettività;

- programmare, gestire e valutare anche sotto l’aspetto manageriale e di economia sanitaria gli interventi di prevenzione e formazione

Obiettivi formativi della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva: - pianificare, realizzare e valutare studi descrittivi, ecologici, trasversali, analitici,

sperimentali e di intervento; - discutere il profilo di rischio della popolazione e di gruppi a particolare esposizione; - descrivere ed interpretare la frazione prevenibile, per ogni problema sanitario, dei

principali fattori di rischio ambientali, lavorativi, sociali e comportamentali; - descrivere e utilizzare i modelli di prevenzione e di promozione sull’individuo, sulla

comunità e sull’ambiente fisico e sociale; - riconoscere ed utilizzare i principi della comunicazione del rischio ambientale; - programmare, organizzare e valutare interventi mirati alla tutela della salute ed alla

prevenzione dei rischi di tipo infettivo, comportamentale, occupazionale ed ambientale; - organizzare la tutela della salute degli individui più a rischio della popolazione (con

particolare riguardo agli anziani, ai minori, alle classi sociali disagiate, ai migranti ed ai viaggiatori);

- programmare, organizzare e valutare interventi di prevenzione secondaria (programmi di screening);

- programmare, organizzare e valutare interventi di prevenzione terziaria; - programmare, organizzare e valutare interventi nella comunità in relazione all’attuazione

delle cure primarie ed al loro raccordo con l’assistenza di secondo livello; - contribuire alla elaborazione di piani per la salute a carattere interdisciplinare ed

intersettoriale; - programmare, organizzare e valutare interventi di vigilanza, ispezione e controllo di

alimenti e bevande nelle fasi di produzione, trasporto, manipolazione, commercio, somministrazione ed utilizzazione;

- applicare i principi della corretta nutrizione a livello di famiglie e di comunità organizzate;

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- programmare, attuare e valutare interventi di educazione alimentare; - organizzare e gestire sistemi informativi ai fini sanitari; - utilizzare la metodologia epidemiologica e l’analisi economica quali strumenti della

programmazione; - utilizzare le tecniche di evidence based medicine (EBM), evidence based healthcare (EBHC)

e evidence based prevention (EBP); - descrivere, interpretare ed utilizzare i modelli dei sistemi sanitari, ed i relativi meccanismi

di controllo, di direzione, di finanziamento e di gestione e valutarne i livelli di appropriatezza, efficacia ed equità;

- utilizzare ed attuare modelli di analisi costi/efficacia, costi/beneficio, costi/utilità e i principi dell’economia sanitaria;

- programmare, organizzare e valutare sul territorio ed in ospedale i servizi e la loro qualità; - progettare, realizzare e valutare interventi di sanità pubblica in occasione di emergenze; - progettare, realizzare e valutare l’attività di formazione continua su metodi e contenuti

della sanità pubblica; - riconoscere il ruolo giuridico dell’operatore di sanità pubblica nell’attuale scenario

sanitario nazionale e regionale; - riconoscere le problematiche inerenti la percezione della malattia e della salute in altre

culture; - descrivere i principali mutamenti degli stili di vita legati ai nuovi fenomeni sociali ed

interculturali, utilizzando gli strumenti dell’antropologia medica e culturale; - saper introdurre criteri di bioetica nel rapporto medico-paziente e servizi-comunità a

livello di assistenza primaria e di attività di prevenzione, con particolare riguardo alla definizione delle priorità.

Obiettivi affini o integrativi: Acquisizione della capacità di interagire con gli specialisti delle altre tipologie della classe, nonché con i laureati e gli specialisti delle Aree delle classi sanitarie, nei campi dell’analisi epidemiologica, dell’organizzazione dei servizi, della valutazione degli interventi sanitari e della gestione delle emergenze sanitarie. Attività professionalizzanti obbligatorie per il raggiungimento delle finalità didattiche della tipologia:

- aver collaborato almeno in due casi all’analisi di statistiche sanitarie correnti, ed averne progettata e realizzata almeno una in modo autonomo;

- aver partecipato alla progettazione e alla realizzazione di almeno due indagini epidemiologiche, ed averne progettata e realizzata almeno una in modo autonomo;

- aver collaborato ad analisi organizzative di strutture sanitarie, ed in particolare: o almeno una valutazione del fabbisogno di risorse; o almeno due valutazioni di appropriatezza di procedure (diagnostico-

terapeutiche), di percorsi o di regimi assistenziali e di qualità dell’assistenza; - aver collaborato ad almeno un progetto di valutazione e revisione di percorsi

assistenziali integrati (cure primarie, territorio, ospedale); - aver collaborato ad almeno una valutazione delle performances delle risorse umane; - aver collaborato ad almeno una valutazione degli esiti di una organizzazione sanitaria

o di una sua parte;

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- aver collaborato alla predisposizione ed alla valutazione di almeno tre fra: interventi di informazione o educazione sanitaria, campagne di vaccinazione, indagini di sorveglianza dei rischi ambientali indoor/outdoor nelle comunità e/o gruppi a rischi, adeguatezza igienico-sanitaria di procedure produttive e/o di prestazioni di servizi, interventi di prevenzione in comunità;

- aver collaborato ad almeno un programma di screening; - aver collaborato ad almeno un programma di valutazione e gestione del rischio

professionale e di sorveglianza sanitaria; - aver effettuato almeno uno studio di fattibilità per la soluzione di problemi di salute di

una comunità ed uno studio di fattibilità per la soluzione di problemi organizzativi di una istituzione;

- aver collaborato almeno ad una valutazione di tecnologie sanitarie sotto il profilo dell’affidabilità, della sicurezza, dei rapporti costi-beneficio, costi-efficacia, costi-utilità, aspetti etici e giuridici;

- aver collaborato alla predisposizione ed alla valutazione di almeno due programmi di miglioramento della qualità ed averne progettato e realizzato almeno uno in modo autonomo;

- aver realizzato almeno un intervento di valutazione della qualità dell’assistenza con metodi di certificazione e/o accreditamento;

- aver partecipato alla revisione critica della letteratura scientifica, con almeno una revisione sistematica con annessa meta-analisi, inerente gli interventi di prevenzione, diagnosi e cura, alla luce dell’evidence based medicine (EBM), evidence based healthcare (EBHC), evidence based prevention (EBP) e evidence based public health e aver collaborato all’attuazione dei principi di efficacia, appropriatezza ed efficienza nel processo decisionale in Sanità Pubblica;

- aver collaborato alla progettazione, realizzazione e valutazione di almeno un programma di gestione del rischio clinico e della sicurezza del paziente inclusa la prevenzione e controllo delle Healthcare Associated Infections (HAI) e di Anti Microbial Stewardship (AMR);

- aver collaborato alla realizzazione di almeno una Root Cause Analysis (RCA) ed una Failure Mode Effect Analysis (FMEA);

- aver partecipato ad almeno una indagine epidemiologica di sorveglianza nutrizionale nelle comunità e/o gruppi a rischio e ad almeno una valutazione e categorizzazione di rischio alimentare;

- aver collaborato alla progettazione ed alla realizzazione di almeno un intervento di formazione di base o permanente per operatori dell’area sanitaria;

- aver collaborato ad almeno un progetto di comunicazione con la popolazione, direttamente o attraverso i mass media, relativi a problemi o emergenze sanitarie;

- aver collaborato all’organizzazione di interventi di emergenza sanitaria (reali o simulati);

- aver partecipato all’attività di ricerca scientifica con la pubblicazione di almeno un articolo su riviste indicizzate e/o una comunicazione o poster ad almeno un convegno nazionale/internazionale all’anno;

- aver applicato la metodologia di ricerca qualitativa (reale o simulata); - aver partecipato ad attività di Health Impact Assessment (reale o simulata);

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- aver frequentato, per una durata da stabilire da parte del Consiglio della Scuola, direzioni sanitarie (ASL, Azienda ospedaliera, Presidio), Distretti sanitari, Dipartimenti di Prevenzione, Agenzie Sanitarie ed Agenzie per l’ambiente, partecipando a tutte le relative attività;

- aver frequentato, per una durata da stabilire da parte del Consiglio della Scuola, soprattutto strutture ove sia prevalente il rischio lavorativo biologico, partecipando alle attività di prevenzione e protezione della salute operate dai locali medico competente e responsabile della sicurezza.

Lo specializzando potrà concorrere al diploma dopo aver completato le attività professionalizzanti. Lo specializzando, nell'ambito del percorso formativo, dovrà apprendere le basi scientifiche della tipologia della Scuola al fine di raggiungere una piena maturità e competenza professionale che ricomprenda una adeguata capacità di interpretazione delle innovazioni scientifiche ed un sapere critico che gli consenta di gestire in modo consapevole sia l’assistenza che il proprio aggiornamento; in questo ambito potranno essere previste partecipazione a meeting, a congressi e alla produzione di pubblicazioni scientifiche e periodi di frequenza in qualificate istituzioni italiane ed estere utili alla sua formazione. ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA La Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva afferisce Area dei Servizi Clinici - Classe di Sanità Pubblica e si articola in 4 (quattro) anni. L’unità di misura del lavoro richiesto allo studente per l’espletamento di ogni attività formativa prescritta dall’ordinamento didattico per conseguire il titolo di studio finale è il Credito Formativo Universitario (CFU). Un CFU di attività formativa didattica equivale a 25 ore di cui 15 ore affidate allo studio individuale, 10 ore attività didattica frontale e pratica (esercitazioni). Un CFU di attività formativa professionalizzante equivale a 30 ore di lavoro/studente. La quantità media di impegno complessivo di apprendimento svolto in un anno da uno studente impegnato a tempo pieno negli studi universitari è fissata convenzionalmente in 60 CFU. L’iscrizione a ciascun anno è subordinata al superamento di un esame finale che contempli l’acquisizione di conoscenze ed il raggiungimento degli obiettivi formativi, come di seguito specificato, per un totale di 60 crediti CFU per anno. All’inizio di ogni anno accademico ciascun medico in formazione specialistica firma un apposito contratto annuale, predisposto dagli appositi uffici dell’Amministrazione centrale dell’Ateneo. Al termine del corso di specializzazione lo studente consegue il diploma di specializzazione, che deve essere obbligatoriamente corredato dal Supplemento al Diploma, rilasciato dalle Università ai sensi dell'art. 11, comma 8, del D.M. n. 270/2004, che documenta l'intero percorso formativo svolto dallo specializzando nonché le competenze professionali acquisite. La prova finale consiste nella discussione della tesi di specializzazione e tiene conto dei risultati delle valutazioni periodiche. Per il conseguimento del Diploma di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, lo specialista in formazione deve aver acquisito 240 crediti secondo la durata del corso di specializzazione.

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RETE FORMATIVA Il medico in formazione specialistica svolge la propria attività formativa secondo le modalità previste dalla normativa vigente, sulla base di criteri stabiliti dal Consiglio della Scuola o Comitato Ordinatore. Ai fini di una completa e armonica formazione professionale è tenuto a frequentare le diverse strutture, servizi, settori, attività in cui è articolata la rete della Scuola con modalità e tempi di frequenza funzionali agli obiettivi formativi stabiliti dal Consiglio della Scuola o Comitato Ordinatore. Le strutture fondamentali della Scuola di Igiene e Medicina Preventiva sono ubicate presso il Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive della Sapienza Università di Roma, con laboratori e strutture per attività di ricerca, didattica e assistenziale dislocati anche presso il Policlinico Umberto I di Roma. Strutture fondamentali per la scuola sono anche le strutture di Igiene della Facoltà di Medicina e Psicologia di Sapienza e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea. La rete formativa della scuola comprende inoltre le ASL della Regione Lazio (con l’opportunità di frequentare la Direzione sanitaria, le Unità in staff alla Direzione generale, I Dipartimenti di prevenzione, i Distretti sanitari, i laboratori di epidemiologia e i Presidi Ospedalieri), le Direzioni sanitarie delle Aziende ospedaliere della Regione Lazio, le tecnostrutture sanitarie della Regione Lazio , il Ministero della Salute e i suoi organi tecnico-scientifici quali l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), l’Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali (Age.Na.S.) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Sono possibili periodi di formazione all’estero o in strutture al di fuori della rete formativa, previa approvazione del Comitato Ordinatore della Scuola, per un periodo massimo di 18 mesi nell’intero corso degli studi. La copertura assicurativa deve essere a carico della struttura straniera ospitante o, in caso di non accettazione della stessa, del medico in formazione specialistica. ORGANI DELLA SCUOLA Sono organi della Scuola il Direttore e il Consiglio della Scuola o, in caso di scuole aggregate, il Comitato Ordinatore. Le modalità di elezione degli Organi della Scuola sono disciplinate nello Statuto e nei Regolamenti di Ateneo. Nella fase transitoria e per la contemporanea presenza di diversi ordinamenti ed aggregazioni le funzioni del Consiglio della Scuola sono affidate ad un Comitato ordinatore, che comprenda i rappresentanti di tutte le sedi universitarie concorrenti, nonché una rappresentanza degli specializzandi. Attualmente, con disposizione del Preside della Facoltà di Farmacia e Medicina (n.ro 354 del 12/10/2015) e con disposizione del Preside della Facoltà di Medicina ed Odontoiatria (n.ro 349 del 12/10/2015) sono stati nominati:

- Coordinatore: Prof. Paolo Villari - Membri del Comitato Ordinatore: Prof.ssa Maria De Giusti; Prof. Gianfranco Tarsitani;

Prof. Giuseppe La Torre; Prof. Giovanni Battista Orsi; Dott.ssa Angela Del Cimmuto; Dott.ssa Carolina Marzuillo.

Direzione della scuola 1. Ai sensi dell’art. 14 del D.P.R. n. 162/1982, la Direzione della Scuola è affidata ad un

professore di ruolo o fuori ruolo del settore scientifico-disciplinare MED/42 Igiene generale ed applicata.

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2. Il Direttore ha la responsabilità della Scuola; convoca il Consiglio e lo presiede. Ha nell’ambito della conduzione della Scuola le funzioni proprie dei Presidenti di Consiglio di Corso di Laurea.

3. Le modalità di elezione del Direttore sono disciplinate dal Regolamento di Ateneo per la formazione specialistica medica e dalla normativa vigente in materia.

4. La Direzione della Scuola è situata presso il Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive – Istituto di Igiene – Città Universitaria, Edificio G. Sanarelli, Piazzale Aldo Moro 5 – 00161 Roma.

Consiglio della scuola o Comitato ordinatore 1. Il Consiglio della Scuola è composto da tutti i docenti della Scuola compresi gli eventuali

docenti a contratto e da una rappresentanza di 3 specializzandi, eletti secondo quanto previsto dall’art. 99 del D.P.R. 382/1980.

2. Il Consiglio della Scuola ha competenze deliberative, propositive e consultive nelle materie concernenti l’organizzazione e la gestione delle attività formative della Scuola.

3. Il Consiglio della Scuola può istituire Commissioni per facilitare i processi di programmazione, coordinamento e valutazione delle attività formative e di tutorato.

Corpo docente Il corpo docente è costituito da Professori di ruolo di I e II fascia, da Ricercatori universitari e da personale operante nelle Strutture appartenenti alla rete formativa della Scuola nominato dagli organi deliberanti dell'Università, su proposta del Consiglio della Scuola o Comitato Ordinatore, ai sensi del D.M. 21 maggio 1998, n. 242. Il corpo docente deve comprendere almeno due Professori di ruolo nel settore scientifico-disciplinare di riferimento della tipologia della Scuola – MED/42 Igiene generale ed applicata. Il corpo docente della Scuola è determinato ai sensi della normativa vigente in materia (Allegato1). Tutor e altre figure di riferimento 1. Ciascun medico in formazione specialistica è affidato a un tutor che lo seguirà per tutta la

durata del percorso formativo. 2. Il tutor è di norma un professore universitario della disciplina oggetto della

specializzazione. 3. Il ruolo di tutor viene affidato annualmente dal Consiglio della Scuola e implica la

conoscenza da parte del tutor del funzionamento globale della stessa. 4. I tutor sono designati sulla base di requisiti di elevata qualificazione scientifica, di

adeguato curriculum professionale, di documentata capacità didattico-formativa. 5. Il numero di medici in formazione specialistica per tutor non può essere superiore a tre

per anno accademico. 6. Sono compiti principali del tutor: - cooperare con il Presidente del Comitato Ordinatore

della Scuola nella realizzazione dei compiti formativi e didattici interagendo in prima persona con il medico in formazione; - essere di riferimento allo specializzando per tutte le attività cliniche e di ricerca, svolgendo attività di supervisione in relazione ai livelli di autonomia attribuiti; - concorrere al processo di valutazione dello specializzando; - coordinare i supervisori, ove previsti.

7. I Consigli della Scuola adottano adeguati strumenti per la valutazione dei tutor.

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8. Accanto alla figura del tutor vi possono essere altre figure di riferimento quali: il tutore di progetto, lo Specializzando tutore, il supervisore e il responsabile di sede. Il tutore di progetto è tutor di riferimento per specifici progetti di ricerca universitaria di durata limitata. Lo specializzando tutore è uno specializzando più anziano, che ha maturato un’esperienza significativa e che quindi può svolgere funzioni tutoriali di supporto. Il supervisore è di norma il medico strutturato universitario o del SSN di riferimento, con competenza specifica su un ambito assistenziale, che segue anche per periodi di tempo limitati il medico in formazione specialistica nei percorsi di formazione sul campo, in accordo con le indicazioni del Consiglio della Scuola ed è tenuto a valutazioni degli stessi secondo quanto previsto per i tutori. Il responsabile di sede è di norma un Dirigente apicale dell’area specifica della Scuola individuato dal Consiglio della Scuola nell’ambito della struttura collegata o complementare; ad esso compete il coordinamento delle attività dei tutor.

9. Le proposte dei nominativi dei tutori, dei responsabili di sede e dei supervisori vengono approvate dal Consiglio della Scuola, in concomitanza, di norma, alla nomina annuale dei docenti nell’ambito della formulazione degli organigrammi; è prevista la periodica proposizione di incontri formativi ed organizzativi con i tutor al fine di armonizzarne le attività di tutorato e le modalità di articolazione dello stesso.

10. I tutor, i responsabili di sede ed i supervisori possono partecipare, su invito del Direttore, al Consiglio della Scuola ma non hanno diritto di voto.

MODALITÀ DI VALUTAZIONE DELLO SPECIALIZZANDO 1. La Scuola mette in atto un sistema di valutazione, in cui periodicamente (almeno una volta

all’anno) e in maniera documentata, il medico in formazione viene valutato sulle conoscenze e sulle competenze acquisite e, più specificamente, sui livelli di autonomia raggiunti.

2. La valutazione delle competenze deve essere fatta da più docenti (tutti i docenti-tutori che hanno fatto supervisione nel periodo di tempo considerato), utilizzando strumenti di valutazione condivisi, validi e riproducibili.

3. Tale valutazione terrà conto degli obiettivi formativi raggiunti nell’anno. 4. Il mancato superamento dell’esame di profitto annuale comporta l’esclusione dalla Scuola,

senza possibilità di ripetizione dell’anno di corso. Quanto sopra, ai sensi dell’art. 37, comma 5 del D. Lgs. n. 368/1999 che dispone la risoluzione del contratto di formazione nel caso di “mancato superamento delle prove stabilite per il corso di studi di ogni singola scuola di specializzazione”.

5. La Scuola dovrà darne comunicazione, entro quindici giorni prima della conclusione delle attività annuali dello specializzando, al competente Ufficio dell’amministrazione centrale dell’Università al fine del proseguimento della carriera dello specializzando. Inoltre la Scuola dovrà dare informazione allo specializzando e alla Direzione Ospedaliera dell’Unità Operativa in cui i medici in formazione svolgono la loro attività dei livelli di responsabilità attribuita.

PIANO DIDATTICO Il Piano didattico è strutturato su quattro annualità. Di seguito vengono dettagliati il piano didattico generale e il piano didattico per singoli anni di corso.

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Piano didattico generale

ATTIVITÀ FORMATIVE

Attività formative

Ambiti disciplinari Settori Scientifico Disciplinari Ministero Sapienza

CFU Tot CFU

CFU* Tot CFU

Di base Discipline generali per la formazione dello specialista

BIO/12 – Biochimica clinica e biologia molecolare clinica FIS/07 – Fisica applicata MED/05 – Patologia clinica MED/07 – Microbiologia e microbiologia clinica ICAR/03 – Ingegneria sanitaria ambientale

5 5 5 5

Caratterizzanti

Tronco Comune MED/01 – Statistica medica MED/42 – Igiene generale ed applicata MED/43 – Medicina legale MED/44 – Medicina del lavoro IUS/07 – Diritto del lavoro

30

210

12 (18)

210

Discipline specifiche della tipologia MED/42 – Igiene generale ed applicata 180

30 (150)

Affini, integrative e interdisciplinari

Discipline integrative ed interdisciplinari

MED/09 – Medicina interna MED/17 – Malattie Infettive MED/44 – Medicina del lavoro SECS-P/06 – Economia applicata SECS-P/10 – Organizzazione aziendale

5 5 5 5

Per la prova finale

15 15 15 15

Altre Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali

L-LIN/12 – Inglese scientifico INF/01 – Informatica MED/42 – Igiene generale ed applicata

5 5 5 5

Totale 240 240 240 240

ATTIVITÀ PROFESSIONALIZZANTI

Attività formative Ambiti disciplinari Settori Scientifico Disciplinari Ministero Sapienza CFU

Tot CFU

CFU Tot CFU

Attività Professionalizzanti

Discipline professionalizzanti

168 168 168 168

* CFU riferiti alla didattica frontale; in parentesi sono indicati i CFU riferiti ad attività professionalizzanti. Un CFU di attività formativa equivale a 25 ore di cui 15 ore affidate allo studio individuale, 10 ore attività didattica frontale e pratica (esercitazioni). Un CFU di attività formativa professionalizzante equivale a 30 ore di lavoro/studente.

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Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva

12

Piano didattico per anno 1° Anno

ATTIVITÀ FORMATIVE

AMBITI DISCIPLINARI

CFU* S.S.D. INSEGNAMENTI

Di base Discipline generali per la formazione Specialistica

1 BIO/12 Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica 1 FIS/07 Fisica applicata alla radioprotezione 1 MED/05 Patologia clinica 1 MED/07 Sorveglianza e controllo delle infezioni

correlate all’assistenza sanitaria: aspetti microbiologici

Caratterizzanti Tronco comune 1 (2)

MED/01 Statistica medica

1 (2)

MED/42 Metodologia epidemiologica di base e demografia ed elementi di salute globale

1 (2)

MED/43 Medicina legale

1 (2)

MED/44 Medicina del lavoro

1 IUS/07 Diritto del lavoro

Discipline specifiche della tipologia Igiene e Medicina Preventiva

1 (5)

MED/42 Igiene ambientale e prevenzione primaria ambientale

1 (8)

MED/42 Educazione sanitaria e promozione della salute

1 (10)

MED/42 Sorveglianza e controllo delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria: aspetti epidemiologici ed igienistici

1 (10)

MED/42 Medicina del territorio

1 (2)

MED/42 La genomica di sanità pubblica

Affini Discipline integrative interdisciplinari

1 MED/17 Sorveglianza e controllo delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria: aspetti clinici ed infettivologici

Prova finale

Altre attività Abilità informatiche

1 MED/42 Informatica applicata all’igiene 1 INF/01 Informatica applicata all’igiene

TOTALE 60 CFU

17 (43)

* CFU riferiti alla didattica frontale; in parentesi sono indicati i CFU riferiti ad attività professionalizzanti. Un CFU di attività formativa equivale a 25 ore di cui 15 ore affidate allo studio individuale, 10 ore attività didattica frontale e pratica (esercitazioni). Un CFU di attività formativa professionalizzante equivale a 30 ore di lavoro/studente.

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13

2° Anno

ATTIVITÀ FORMATIVE

AMBITI DISCIPLINARI

CFU* S.S.D. INSEGNAMENTI

Di base Discipline generali per la formazione Specialistica

Caratterizzanti Tronco comune 1 (1)

MED/01 Statistica ed epidemiologia

1 (2)

MED/42 Epidemiologia e prevenzione delle malattie infettive e cronico-degenerative

1 (2)

MED/43 Medicina legale

1 (2)

MED/44 Medicina del lavoro

Discipline specifiche della tipologia Igiene e Medicina Preventiva

3 (12)

MED/42 Metodologia epidemiologica applicata I

1 (7)

MED/42 Igiene e legislazione ambientale

3 (5)

MED/42 Strategie di programmazione e organizzazione sanitaria

3 (5)

MED/42 Principi di valutazione in sanità

1 (7)

MED/42 Fisiologia, igiene del lavoro ed ergonometria. Malattie professionali e monitoraggio ambientale

Affini Discipline integrative interdisciplinari

1 MED/44 Medicina del lavoro: gestione del rischio chimico e biologico, valutazione del rischio occupazionale

Prova finale

Altre attività Ulteriori conoscenze linguistiche

1 L-LIN/12 Lingua e traduzione - Inglese

TOTALE 60 CFU

17 (43)

* CFU riferiti alla didattica frontale; in parentesi sono indicati i CFU riferiti ad attività professionalizzanti. Un CFU di attività formativa equivale a 25 ore di cui 15 ore affidate allo studio individuale, 10 ore attività didattica frontale e pratica (esercitazioni). Un CFU di attività formativa professionalizzante equivale a 30 ore di lavoro/studente.

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14

3° Anno

ATTIVITÀ FORMATIVE

AMBITI DISCIPLINARI

CFU* S.S.D. INSEGNAMENTI

Di base Discipline generali per la formazione Specialistica

1 ICAR/03 Edilizia ed impiantistica delle costruzioni ad uso collettivo

Caratterizzanti Tronco comune 1 (1)

MED/42 Igiene e tecnica ospedaliera

1 (1)

MED/44 Medicina del lavoro

Discipline specifiche della tipologia Igiene e Medicina Preventiva

1 (12)

MED/42 Metodologia epidemiologica applicata II

1 (12)

MED/42 I rischi ambientali e il loro contenimento. Le valutazioni di salubrità ambientale

3 (15)

MED/42 Igiene, sicurezza e qualità degli alimenti

1 (5)

MED/42 Medicina preventiva e materno infantile

Affini Discipline integrative interdisciplinari

1 SECS-P/06 Economia sanitaria e controllo di gestione 1 SECS-P/10 Organizzazione aziendale 1 MED/09 Medicina Interna

Prova finale

Altre attività Abilità informatiche

1 MED/42 Informatica applicata all’igiene 1 INF/01 Informatica applicata all’igiene

TOTALE 60 CFU

14 (46)

* CFU riferiti alla didattica frontale; in parentesi sono indicati i CFU riferiti ad attività professionalizzanti. Un CFU di attività formativa equivale a 25 ore di cui 15 ore affidate allo studio individuale, 10 ore attività didattica frontale e pratica (esercitazioni). Un CFU di attività formativa professionalizzante equivale a 30 ore di lavoro/studente.

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15

4° Anno

ATTIVITÀ FORMATIVE

AMBITI DISCIPLINARI

CFU* S.S.D. INSEGNAMENTI

Di base Discipline generali per la formazione Specialistica

Caratterizzanti Tronco comune 1 (1)

MED/43 Risk management e responsabilità professionale

Discipline specifiche della tipologia Igiene e Medicina Preventiva

1 (8)

MED/42 Salute globale

1 (5)

MED/42 Igiene, sicurezza e qualità degli alimenti

1 (2)

MED/42 Odontoiatria di comunità

1 (4)

MED/42 Principi e metodologie di valutazione di tecnologie biomedicali, sanitarie e di bioingegneria (HTA)

1 (3)

MED/42 Organizzazione e programmazione sanitaria: il livello nazionale e il coordinamento tra le regioni

1 (3)

MED/42 Clinical risk management

1 (8)

MED/42 Funzioni e compiti della Direzione Sanitaria

1 (2)

MED/42 La valutazione della performance delle organizzazioni sanitarie

Affini Discipline integrative interdisciplinari

Prova finale 15

Altre attività

TOTALE 60 CFU

24 (36)

* CFU riferiti alla didattica frontale; in parentesi sono indicati i CFU riferiti ad attività professionalizzanti. Un CFU di attività formativa equivale a 25 ore di cui 15 ore affidate allo studio individuale, 10 ore attività didattica frontale e pratica (esercitazioni). Un CFU di attività formativa professionalizzante equivale a 30 ore di lavoro/studente.

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NORME COMUNI CHE FANNO RIFERIMENTO AL REGOLAMENTO GENERALE

I) Ammissione 1. L’ammissione dei medici alla Scuola di Specializzazione avviene in conformità alla

normativa vigente recepita nel bando annuale di ammissione al primo anno delle Scuole di Specializzazione di area sanitaria.

2. Il numero effettivo degli iscritti è determinato dalla programmazione nazionale, stabilito di concerto tra il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca scientifica e tecnologica e dalla successiva ripartizione dei posti tra le singole scuole.

3. L'Università può integrare i fondi ministeriali con finanziamenti sufficienti alla corresponsione degli importi previsti per i contratti di formazione specialistica per l'intera durata del corso, da iscrivere in bilancio, provenienti da donazioni e/o convenzioni con Enti pubblici, associazioni, fondazioni o persone giuridiche private, nell'ambito del numero complessivo degli iscrivibili previsti nello statuto/regolamento didattico- formativo delle singole Scuole di Specializzazione.

4. L’ammissione dei vincitori in base alla relativa graduatoria per le diverse tipologie di posti avviene nel rispetto del seguente ordine: a) posti ordinari con finanziamento ministeriale; b) posti aggiuntivi finanziati dalla Regione; c) posti aggiuntivi finanziati con risorse acquisite da istituzioni o enti pubblici; d) posti aggiuntivi finanziati con risorse acquisite da persone fisiche o persone

giuridiche private. 5. L’ammissione a tutti i suddetti posti è comunque subordinata al regolare

superamento della prova concorsuale. 6. Il numero effettivo degli iscritti di ciascuna Scuola non può superare quello totale

previsto dallo statuto/ordinamento didattico-formativo della stessa.

II) Posti in sovrannumero per personale medico di ruolo del Servizio Sanitario Nazionale 1. Il personale medico di ruolo in servizio in strutture sanitarie diverse da quelle

inserite nella rete formativa è ammesso alla scuola secondo quanto stabilito dall’art. 35, comma 4, del D.Lgs. n. 368/1999 e dal bando annuale di ammissione alle Scuole di specializzazione di area sanitaria.

2. Tale personale dovrà produrre idonea documentazione dalla quale risulti che è interesse preminente dell’Amministrazione medesima che il dipendente svolga la formazione specialistica nella Scuola prescelta e che l’Amministrazione stessa consente a far svolgere al medico dipendente, durante l’orario ordinario di servizio, l’attività formativa presso la rete formativa della Scuola, le cui strutture sono state valutate prioritariamente ai fini dell’accreditamento.

3. Spetta comunque al Comitato ordinatore, prima dell’inizio delle attività, verificare che sussistano le condizioni e i requisiti necessari per garantire che il medico in formazione specialistica possa sviluppare il percorso formativo pratico previsto dall’ordinamento della Scuola.

4. Le altre attività previste dalla Scuola dovranno essere svolte secondo quanto stabilito dal Comitato ordinatore.

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5. Per il conseguimento del titolo di specialista, il suddetto medico in formazione specialistica deve aver comunque svolto un’attività formativa corrispondente a quella prescritta dagli ordinamenti didattici, dal presente regolamento e dalla normativa vigente in materia, per i medici in formazione specialistica ammessi sui posti con contratto.

III) Tasse (rimando al Manifesto Generale di Ateneo)

1. Gli iscritti alle Scuole di Specializzazione sono tenuti al pagamento di tasse e contributi secondo gli importi e le modalità previsti annualmente dal Consiglio di Amministrazione. L’importo complessivo annuo delle tasse e dei contributi è comprensivo della tassa regionale per il diritto allo studio, del premio per assicurazione infortuni e dell’imposta di bollo.

IV) Frequenza (modalità)

1. L’impegno orario richiesto per la formazione specialistica è pari a quello previsto per il personale medico del SSN a tempo pieno, ed è comprensivo delle attività assistenziali e di quelle di didattica formale.

2. Il medico in formazione specialistica deve svolgere un programma settimanale che si articola, di norma, su sei giorni su sette (38 ore settimanali).

3. Nello svolgimento di tutte le attività di tirocinio, il medico in formazione è tenuto ad esibire un tesserino identificativo, analogamente al personale strutturato.

V) Modalità di rilevazione delle presenze

1. Sono previsti idonei sistemi di controllo dell’orario in entrata ed in uscita. La rilevazione della presenza è giornaliera e avviene mediante badge elettronico.

2. Il controllo delle presenze per gli specializzandi che si trovano per le attività di formazione nelle sedi appartenenti alla Rete formativa verrà rilevato dalle strutture che accolgono lo specializzando in apposito registro, copia di tale registro sarà consegnato alla segreteria con cadenza quindicinale.

3. La Scuola acquisisce l’attestato di regolare frequenza del medico in formazione specialistica da parte del Responsabile dell’Unità Operativa in cui si è svolta l’attività.

VI) Assenze per malattia

1. Le assenze per malattia determinano la sospensione della formazione quando siano di durata superiore ai quaranta giorni lavorativi consecutivi, conteggiati per tutte le scuole su cinque giorni lavorativi la settimana.

2. Indipendentemente dalla durata della malattia il medico in formazione specialistica è tenuto ad avvisare immediatamente il suo tutor per via telefonica; o attraverso la posta elettronica. Il suddetto Tutor annoterà sul foglio presenze l’assenza. Il medico in formazione specialistica dovrà presentare, qualora i giorni di assenza per malattia superino 1 giorno, entro il giorno successivo a quello in cui ha avuto inizio l’assenza, il relativo certificato medico che sarà consegnato c/o la segreteria della scuola (I piano stanza 10 - C/O Edificio Sanarelli della Città Universitaria – Fax 06 49914449). Il certificato potrà essere inviato tramite telefax o consegnato da altra persona a ciò delegata.

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3. Successivamente al quarantesimo giorno, l’assenza determina la sospensione della formazione. A questo scopo la Direzione della Scuola è tenuta a comunicare l’assenza del medico in formazione specialistica ai competenti uffici dell’amministrazione centrale, al fine di sospendere la formazione e modificare l’importo del trattamento economico.

4. La comunicazione deve essere data dall’inizio dell’assenza, nel caso in cui dal certificato medico risulti da subito una prognosi superiore ai quaranta giorni.

5. Al fine del superamento del periodo di comporto (1 anno) sono computati anche i periodi di malattia che non hanno, per loro durata, comportato la sospensione della formazione specialistica compresi i giorni non lavorativi.

VII) Assenza legate alla tutela della gravidanza e della maternità/paternità

1. La dottoressa, medico in formazione specialistica, è tenuta a comunicare immediatamente il suo stato di gravidanza al Coordinatore della Scuola e al responsabile della struttura nella quale svolge la formazione, affinché possano essere adottate le misure di sicurezza e protezione necessarie a tutela della salute del nascituro.

2. Come per la malattia, eventuali assenze di durata inferiore ai quaranta giorni lavorativi consecutivi, dovute allo stato di gravidanza, che dovessero verificarsi nei primi sette mesi, non determinano sospensione della formazione.

3. La dottoressa è tenuta a sospendere la formazione per cinque mesi a partire dall’inizio dell’ottavo mese di gravidanza, salvo quanto disposto dalle norme in materia di radioprotezione e da altre specifiche norme in materia. La richiesta di sospensione deve essere presentata alla Direzione della Scuola e all’ufficio dell’amministrazione centrale dell’Università, entro il quindicesimo giorno precedente alla data di inizio della sospensione stessa, unitamente al certificato del ginecologo attestante lo stato di gravidanza e la data presunta del parto.

4. La dottoressa ha la facoltà di proseguire la formazione per tutto l’ottavo mese di gravidanza, presentando apposita richiesta alla Direzione della Scuola e all’ufficio dell’amministrazione centrale dell’Università. Alla richiesta dovranno essere allegate le certificazioni previste dalla legge nella quali viene attestato che tale opzione non arreca pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro. In tal caso la sospensione avrà inizio un mese prima della data presunta del parto e avrà durata di almeno cinque mesi.

5. Decorsi i cinque mesi di congedo per maternità, la dottoressa ha la facoltà di usufruire del congedo parentale consentito dal D. Lgs. n. 151/2001, prolungando il periodo della sospensione della formazione, previa comunicazione alla Direzione della Scuola e all’ufficio dell’amministrazione centrale dell’Università, con l’indicazione della data di ripresa della formazione.

6. La facoltà di usufruire della sospensione per il congedo parentale è concessa anche al padre, medico in formazione specialistica, in alternativa alla madre.

7. La riduzione facoltativa dell’impegno orario richiesto per la formazione specialistica a causa di allattamento, a decorrere dal terzo mese fino al compimento di un anno del bambino, comporta una riduzione dell’impegno orario stesso di due ore giornaliere pari ad un terzo, che su nove mesi di attività, corrisponde a tre mesi di attività formativa non svolta e da recuperare,

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ovviamente, per poter essere ammessi all’esame finale. Per il suddetto periodo verranno corrisposti soltanto i due terzi della quota variabile prevista dal contratto. In questo caso il recupero dovrà essere svolto per un massimo di tre mesi e retribuito con il compenso completo come previsto dal contratto di formazione specialistica.

8. Resta ferma l’applicazione alla formazione medico-specialistica delle disposizioni di cui all’art. 53 del D. Lgs. n. 151/2001, in merito al lavoro notturno.

VIII) Assenze giustificate

1. Il medico in formazione specialistica ha diritto a trenta giorni lavorativi complessivi di assenza per motivi personali, preventivamente autorizzati, nell’anno di pertinenza del contratto di formazione specialistica e che non pregiudichino il raggiungimento degli obiettivi formativi. L’autorizzazione va richiesta alla Direzione della Scuola almeno sette giorni prima, salvo caso di forza maggiore.

2. La partecipazione a convegni, congressi, corsi, seminari deve essere autorizzata dal Coordinatore della Scuola che garantisce la loro inerenza all’iter formativo del medico in formazione. I periodi per tali attività non vanno computati nel periodo di trenta giorni di assenza giustificata di cui il medico in formazione può usufruire.

IX) Assenze ingiustificate

1. Le prolungate assenze ingiustificate comportano la risoluzione del contratto. Viene definita prolungata assenza ingiustificata l’assenza non preventivamente autorizzata che superi i trenta giorni complessivi annui.

2. Le assenze ingiustificate che non comportino la risoluzione del contratto, che non superino cioè i trenta giorni complessivi annui, vanno recuperate al termine dell’anno di corso e comunque prima del passaggio all’anno successivo o dell’ammissione all’esame finale secondo le modalità stabilite dal Consiglio della Scuola.

X) Recuperi per periodi di sospensione

1. I debiti formativi dovuti ai periodi di sospensione saranno recuperati al termine dell’anno di corso a cui è iscritto il medico in formazione specialistica. Il recupero delle sospensioni è comunque formazione a tutti gli effetti e dà diritto al pagamento completo del compenso previsto per il contratto di formazione (quota fissa più quota variabile).

2. L’ammissione all’anno di corso successivo, o all’esame di diploma, se il medico in formazione specialistica è iscritto all’ultimo anno, non sarà possibile fino a quando non sarà stato interamente recuperato il periodo (in termini di tempo, non di ore) di sospensione.

3. Gli esami, siano essi di profitto che di diploma, devono essere sempre effettuati dopo il completamento della formazione.

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XI) Mensa 1. Il medico in formazione specialistica ha diritto ad usufruire dei servizi mensa

dell’Università o, della mensa delle Aziende Ospedaliere, ULSS o IRCCS dove svolgono la propria attività pratica secondo quanto previsto dai protocolli d’intesa Università-Regione/Province Autonome, ovvero dalle convenzioni con le singole strutture.

XII) Dotazione vestiario

1. Al medico in formazione specialistica sono forniti in dotazione un numero di due camici a cura e spese (compreso il lavaggio e la gestione) delle Aziende Ospedaliere, ULSS o IRCSS a cui fanno capo le Unità Operative in cui il medico in formazione opera, secondo quanto previsto da apposite convenzioni.

XIII) Idoneità fisica per l’attività didattica/formativa alla specifica professione

1. Il medico in formazione specialistica, al momento dell’immatricolazione, o comunque entro un mese dalla stessa data, deve fornire alla Direzione della Scuola la documentazione che attesti la richiesta del certificato comprovante l'idoneità fisica. Tale certificato deve essere prodotto alla Direzione della Scuola non appena concluso il relativo procedimento da parte delle competenti autorità sanitarie.

2. Al riguardo il medico in formazione è tenuto ad effettuare gli stessi esami clinici previsti dalla legge per il personale medico del Servizio Sanitario Nazionale. L’Università si impegna, tramite i propri servizi, a garantire ai medici in formazione specialistica, nello svolgimento delle loro attività assistenziali, lo stesso livello di tutela della salute e sicurezza dei propri dipendenti e ne dispone il monitoraggio e controllo.

3. Le incombenze organizzative relative a tali accertamenti, comprese quelle relative a malattie trasmissibili ed a quanto previsto dalle norme in tema di sicurezza, sono a carico della Struttura Sanitaria sede della Scuola, o comunque della struttura sanitaria sede della frequenza, facente parte della rete formativa.

4. L’Università garantisce ai medici in formazione specialistica la copertura della responsabilità civile verso terzi e gli infortuni derivanti dall’esercizio delle attività e prestazioni assistenziali previste annualmente dal programma di formazione individuale, con le medesime modalità previste per il personale dipendente. Viene previsto inoltre che, al pari del personale dipendente, il medico in formazione specialistica possa richiedere l’estensione della polizza anche per la colpa grave dietro il pagamento di una quota integrativa.

XIV) Trasferimento

1. Il trasferimento dei medici in formazione specialistica da altri Atenei o per altri Atenei è consentito a conclusione dell’anno di corso, previa ammissione all’anno successivo. Non sono ammessi trasferimenti in corso d’anno.

2. Il trasferimento in uscita è possibile previo nulla osta da parte dei Consigli delle Scuole interessate e comunicazione in merito, da effettuarsi almeno tre mesi prima dell’inizio del nuovo anno accademico, al Direttore della Scuola di partenza e all’ufficio dell’amministrazione centrale. La motivazione che determina la

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richiesta di trasferimento deve essere seria e documentabile. E’ altresì responsabilità del richiedente verificare le scadenze, i termini e gli ulteriori vincoli posti, nella sua autonomia, dalla sede universitaria per la quale chiede il trasferimento.

3. Il trasferimento in arrivo è possibile solo a seguito di richiesta da effettuarsi al competente ufficio dell’amministrazione centrale almeno tre mesi prima dell’inizio del nuovo anno accademico. Per il trasferimento è indispensabile il nulla osta della scuola ricevente e del competente ufficio dell’amministrazione centrale, che certifica la disponibilità del posto.

4. Al Consiglio della Scuola compete la valutazione di eventuali richieste di riconoscimento di Crediti Formativi Universitari acquisiti in percorsi formativi di altre Scuole di Specializzazione.

XV) Rinuncia

1. Il medico in formazione specialistica che intenda rinunciare alla formazione è tenuto a darne immediata comunicazione scritta diretta al competente Ufficio dell’amministrazione centrale dell’Università e alla Direzione della Scuola, indicando la data di cessazione dell'attività.

XVI) Formazione nella rete formativa

1. Il medico in formazione specialistica svolge la propria attività formativa secondo le modalità previste dalla normativa vigente, sulla base di un piano formativo stabilito dal Comitato Ordinatore della Scuola.

2. Ai fini di una completa e armonica formazione professionale, il medico in formazione specialistica è tenuto a frequentare le diverse strutture, servizi, settori, attività in cui è articolata la Scuola, con modalità e tempi di frequenza funzionali agli obiettivi formativi stabiliti dal Comitato Ordinatore della Scuola.

3. Il periodo di frequenza del medico in formazione specialistica nelle stesse Unità Operative convenzionate viene definito dal Comitato Ordinatore della Scuola e comunque non può essere superiore alla metà della durata della Scuola di Specializzazione.

4. Il Comitato Ordinatore della Scuola definisce annualmente il programma di formazione di ogni medico in formazione specialistica, le modalità di svolgimento delle attività teoriche e pratiche, compresa la rotazione nelle strutture della rete formativa e il numero e la tipologia delle attività professionalizzanti obbligatorie che essi devono avere personalmente eseguito.

5. Al responsabile di ogni Struttura presso il quale il medico in formazione specialistica svolge la propria attività, compete, come definita dal Consiglio della Scuola, l’organizzazione della suddetta attività e il controllo del suo corretto svolgimento.

XVII) Formazione all’estero e fuori rete formativa

1. Sono possibili periodi di formazione all’estero o in strutture al di fuori della rete formativa, previa approvazione del Comitato Ordinatore della Scuola, da effettuarsi almeno tre mesi prima della partenza del medico in formazione specialistica e formale accettazione della Amministrazione ospitante, per un

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periodo massimo di diciotto mesi nell’intero corso degli studi. La copertura assicurativa deve far carico della struttura straniera ospitante o, in caso di non accettazione della stessa, al medico in formazione specialistica.

XVIII) Formazione e attività didattica formale

1. Il Comitato Ordinatore della Scuola determina il piano degli studi, nel rispetto degli obiettivi generali e di quelli da raggiungere nelle diverse aree, degli obiettivi specifici e dei relativi settori scientifico-disciplinari riportati per ogni singola specializzazione.

2. La frequenza della scuola è obbligatoria per tutti gli iscritti. Il medico in formazione specialistica deve frequentare le lezioni, i seminari e ogni altra tipologia di attività didattica che il Consiglio della Scuola ritenga necessario per la completa e armonica formazione del singolo medico in formazione.

XIX) Registrazione delle attività formative

1. Diario attività Le attività formative e le attività professionalizzanti svolte dovranno essere giornalmente riportate sul diario (Diario di Bordo) fornito a ogni medico in formazione specialistica al momento dell’ingresso nella scuola. Il diario è composto dalle schede dell’attività e dai fogli obiettivo. Le attività dovranno essere annotate sinteticamente e giornalmente sulle apposite schede attività (Allegato 2) che dovranno essere presentate al tutor ogni due settimane per essere controfirmate e certificate. I fogli obiettivo sono documenti in cui i medici in formazione dovranno riportare in modo dettagliato le attività svolte e gli obiettivi formativi raggiunti (Allegato 3). Questi dovranno essere controfirmati e certificati dal tutor alla fine di ogni anno. È responsabilità di ogni medico in formazione specialistica mantenere aggiornato il “Diario di Bordo” in ogni sua parte.

XX) Esame di diploma

1. Il medico in formazione specialistica, dopo il completamento e superamento dell’ultimo anno di corso, deve sostenere la prova finale nella sessione ordinaria prevista entro un mese dalla conclusione del corso. La Scuola garantisce almeno due sessioni straordinarie di esame finale per coloro che devono recuperare debiti formativi dovuti a sospensioni dell’attività formativa.

2. In caso di esito negativo, il medico in formazione specialistica può ripetere la prova una sola volta e nella sessione immediatamente successiva.

3. In caso di assenza all’esame finale il medico in formazione specialistica si considera giustificato nelle seguenti ipotesi: a) malattia; b) caso fortuito o forza maggiore. In tali casi, il candidato interessato verrà ammesso alla sessione successiva previa presentazione di idonea documentazione, che verrà valutata dal Consiglio della Scuola.

4. In caso di assenza ingiustificata il candidato decade dal diritto di sostenere l’esame finale.

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5. La prova finale consiste nella discussione della tesi di specializzazione e tiene conto dei risultati delle valutazioni periodiche, nonché dei giudizi dei docenti-tutori e dei responsabili delle strutture in cui il medico ha svolto la sua formazione certificata. Relatore delle tesi di diploma di specializzazione possono essere tutti i docenti titolari di insegnamento, che facciano parte della Scuola.

6. Le commissioni sono nominate dal Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia o, su sua delega, dai Direttori delle Scuole stesse e sono composte da non meno di cinque docenti facenti parte dei Consigli delle Scuole; possono altresì far parte della Commissione, in soprannumero e limitatamente alla discussione degli elaborati di cui sono correlatori, anche docenti ed esperti esterni. Il presidente della commissione è il professore di ruolo di più alto grado accademico.

7. Ai fini del superamento dell’esame per il diploma di specializzazione è necessario conseguire il punteggio minimo di 42 punti. Il punteggio massimo è di 70 punti, ai quali può essere aggiunta la lode subordinatamente a risultati di particolare eccellenza raggiunti in rapporto con il livello del titolo e in seguito a valutazione unanime della commissione.

8. Il medico in formazione specialistica può ritirarsi dall’esame finale fino al momento di essere congedato dal presidente della Commissione per dare corso alla decisione di voto, che avviene senza la presenza dello studente o di estranei.

9. Lo svolgimento dell’esame finale di specializzazione è pubblico e pubblico è l’atto della proclamazione del risultato finale.

XXI) Valutazione della qualità della didattica e del percorso di addestramento

professionalizzante 1. La Scuola deve prevedere forme di valutazione annuale delle attività formative

(didattica frontale, attività di tirocinio nei diversi reparti, attività della Direzione, ecc..) da parte del medico in formazione, secondo modalità stabilite dal Consiglio della Scuola.

2. Sarà responsabilità dell’Osservatorio per la formazione specialistica definire criteri e modalità di valutazione periodica dell’attività delle Scuole.

XXII) Attività di sostituzione dei medici di medicina generale

1. L'attività di sostituzione dei medici di medicina generale, di guardia medica notturna e festiva e di guardia medica turistica, prevista dall'art. 19 comma 11 della L. 28 dicembre 2001, n. 448, può essere svolta esclusivamente al di fuori dell'orario di servizio e non deve interferire con le attività di tirocinio previste dalle singole scuole. Di tale eventuale attività deve essere data preventiva comunicazione al Consiglio della Scuola.

XXIII) Attività intramoenia

1. Le attività in libera professione intramoenia sono svolte secondo le modalità indicate dalle leggi statali e regionali e dallo specifico regolamento dell’azienda sanitaria dove il medico in formazione specialistica effettua l’attività.

XXIV) Frequenza al corso di dottorato

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1. E’ consentita la frequenza congiunta del corso di specializzazione medica e del corso di dottorato di ricerca secondo quanto previsto dalle norme vigenti.

XXV) Incompatibilità

1. Ai sensi dell’art. 40, comma 1, del d.lgs. n. 368/1999, con la stipula del contratto di formazione specialistica il medico si impegna a non svolgere alcuna attività libero professionale all’esterno delle strutture assistenziali in cui effettua la formazione, né ad accedere a rapporti convenzionali o precari con il SSN o con enti e istituzioni pubbliche e private, fatte salve le eccezioni indicate negli articoli precedenti.

XXVI) Norma transitoria

1. Ai medici in formazione specialistica già iscritti alle Scuole alla data di entrata in vigore del presente regolamento è assicurata la conclusione del corso di specializzazione e il rilascio del relativo titolo secondo gli ordinamenti e regolamenti didattici vigenti in precedenza.

XXVII) Disposizioni finali

1. Per quanto non previsto nel presente regolamento si applica la normativa vigente in materia.

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Allegato 1 Corpo Docente SSD (afferenza del docente)

Docente Qualifica Università di appartenenza

MED09 Angelico Francesco PO Sapienza MED09 Cacciafesta Mauro PO Sapienza MED42 D’Alessandro Daniela PO Sapienza MED42 De Giusti Maria PO Sapienza MED43 Frati Paola PO Sapienza MED43 Fineschi Vittorio PO Sapienza SECS-P10 Gatti Mauro PO Sapienza MED42 Petti Stefano PO Sapienza MED42 Romano Ferdinando PO Sapienza BIO12 Salerno Costantino PO Sapienza MED42 Tarsitani Gianfranco PO Sapienza MED44 Tomei Francesco PO Sapienza MED07 Valenti Piera PO Sapienza MED01 Vestri Anna Rita PO Sapienza MED42 Villari Paolo PO Sapienza MED17 Vullo Vincenzo PO Sapienza IUS-07 Bozzao Paola PA Sapienza MED42 Cattaruzza Maria Sofia PA Sapienza SECS-P06 Citoni Guido PA Sapienza MED50 La Torre Giuseppe PA Sapienza MED42 Marceca Maurizio PA Sapienza MED05 Pulcinelli Fabio Maria PA Sapienza MED42 Orsi Giovanni Battista PA Sapienza MED17 Venditti Mario PA Sapienza MED42 Vitali Matteo PA Sapienza MED44 Corrao Carmela Natalina RIC Sapienza MED44 De Sio Simone RIC Sapienza MED42 De Vito Corrado RIC Sapienza MED42 Del Cimmuto Angela RIC Sapienza FIS07 Di Castro Elisabetta RIC Sapienza MED42 Marzuillo Carolina RIC Sapienza ICAR03 Pomi Raffaella RIC Sapienza MED42 Protano Carmela RTD Sapienza MED42 Solimini Angelo Giuseppe RIC Sapienza MED42 Renzini Vincenzo RIC Sapienza MED42 Sernia Sabina RIC Sapienza

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Docenti a contratto gratuito, operante in strutture, non universitarie, appartenenti alla rete formativa della scuola

Docente Qualifica Ente di appartenenza Convezioni

quadro della Scuola

Allocca Amalia Direttore Sanitario Policlinico Umberto I X

Aparo Ugo Luigi Direttore Sanitario IRCSS San Raffaele La Pisana X

Corda Bruno Dirigente UOC Assistenza materno-infantile II Distretto ASL RmA

X

Davoli Marina Dirigente Dipartimento Epidemiologia e Prevenzione – ASL RME

X

Federici Antonio Dirigente Ministero della Salute X

Giordano Alessandra Dirigente Policlinico Umberto I X

Guzzo Anna Santa Dirigente Policlinico Umberto I X

Lantieri Paolo Contrattista Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie infettive

X

Mannocci Alice Contrattista Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie infettive

X

Mete Rosario Dirigente ASL RmC X

Nonis Marino Direttore Sanitario Ospedale Cristo Re X

Pagano Loris Medico Medicina Generale

ASL Rm A X

Sommella Lorenzo Direttore Sanitario Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea

X

Spadea Antonietta Dirigente Dipartimento di Prevenzione ASL RmA X

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Allegato 2

DIARIO DI BORDO

Dott./ssa ______________________________________________

Anno Accademico:__________________ Anno di corso: ______________________ Mese di _____________________________________

Data Entrata Uscita Argomento attività Firma specializzando Firma tutor

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Allegato 3

SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI FORMATIVI E DELLE ATTIVITÀ PROFESSIONALIZZANTI OBBLIGATORIE

Medici in formazione specialistica in Igiene e Medicina Preventiva

Dott./ssa ______________________________________________

Anno Accademico: _______________________

Anno di corso: __________________________

Sommario

Scheda obiettivi formativi Pag. …

Scheda attività professionalizzanti obbligatorie Pag. …

Attività ed interventi svolti Pag. …

Riepilogo obiettivi formativi cumulativamente conseguiti nel corso di tutti gli anni accademici Pag. …

Riepilogo attività professionalizzanti obbligatorie cumulativamente eseguite nel corso di tutti gli anni accademici Pag. …

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SCHEDA OBIETTIVI FORMATIVI (Inserire per ciascun obiettivo formativo le attività e gli interventi svolti)

1. Pianificare, realizzare e valutare studi

descrittivi, ecologici, trasversali, analitici, sperimentali e di intervento

2. Discutere il profilo di rischio della popolazione e di gruppi a particolare esposizione

3. Descrivere ed interpretare la frazione prevenibile, per ogni problema sanitario, dei principali fattori di rischio ambientali, lavorativi, sociali e comportamentali

4. Descrivere e utilizzare i modelli di prevenzione e di promozione sull’individuo, sulla comunità e sull’ambiente fisico e sociale

5. Riconoscere ed utilizzare i principi della comunicazione del rischio ambientale

6. Programmare, organizzare e valutare interventi mirati alla tutela della salute ed alla prevenzione dei rischi di tipo infettivo, comportamentale, occupazionale ed ambientale

7. Organizzare la tutela della salute degli individui più a rischio della popolazione (con particolare riguardo agli anziani, ai minori, alle classi sociali disagiate, ai migranti ed ai viaggiatori)

8. Programmare, organizzare e valutare interventi di prevenzione secondaria (programmi di screening)

9. Programmare, organizzare e valutare interventi di prevenzione terziaria

10. Programmare, organizzare e valutare interventi nella comunità in relazione all’attuazione delle cure primarie ed al loro raccordo con l’assistenza di secondo livello

11. Contribuire alla elaborazione di piani per la salute a carattere interdisciplinare ed intersettoriale

12. Programmare, organizzare e valutare interventi di vigilanza, ispezione e controllo di alimenti e bevande nelle fasi di produzione, trasporto, manipolazione, commercio, somministrazione ed utilizzazione

13. Applicare i principi della corretta nutrizione a livello di famiglie e di comunità organizzate

14. Programmare, attuare e valutare interventi di educazione alimentare

15. Organizzare e gestire sistemi informativi ai fini sanitari

16. Utilizzare la metodologia epidemiologica e l’analisi economica quali strumenti della programmazione

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17. Utilizzare le tecniche di Evidence Based Medicine (EBM), Evidence Based HealthCare (EBHC) e Evidence Based Prevention (EBP)

18. Descrivere, interpretare ed utilizzare i modelli dei sistemi sanitari, ed i relativi meccanismi di controllo, di direzione, di finanziamento e di gestione e valutarne i livelli di appropriatezza, efficacia ed equità

19. Utilizzare ed attuare modelli di analisi costi/efficacia, costi/beneficio, costi/utilità e i principi dell’economia sanitaria

20. Programmare, organizzare e valutare sul territorio ed in ospedale i servizi e la loro qualità

21. Progettare, realizzare e valutare interventi di sanità pubblica in occasione di emergenze

22. Progettare, realizzare e valutare l’attività di formazione continua su metodi e contenuti della sanità pubblica

23. Riconoscere il ruolo giuridico dell’operatore di sanità pubblica nell’attuale scenario sanitario nazionale e regionale

24. Riconoscere le problematiche inerenti la percezione della malattia e della salute in altre culture

25. Descrivere i principali mutamenti degli stili di vita legati ai nuovi fenomeni sociali ed interculturali, utilizzando gli strumenti dell’antropologia medica e culturale

26. Saper introdurre criteri di bioetica nel rapporto medico-paziente e servizi-comunità a livello di assistenza primaria e di attività di prevenzione, con particolare riguardo alla definizione delle priorità

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SCHEDA ATTIVITÀ PROFESSIONALIZZANTI OBBLIGATORIE

(Inserire per ciascuna attività professionalizzante le attività e gli interventi eseguiti)

1. Aver collaborato almeno in due casi all’analisi di statistiche sanitarie correnti, ed averne progettata e realizzata almeno una in modo autonomo

2. Aver partecipato alla progettazione e alla realizzazione di almeno due indagini epidemiologiche, ed averne progettata e realizzata almeno una in modo autonomo

3. Aver collaborato ad analisi organizzative di strutture sanitarie, ed in particolare: a) almeno una valutazione del fabbisogno di risorse; b) almeno due valutazioni di appropriatezza di procedure (diagnostico-terapeutiche), di percorsi o di regimi assistenziali e di qualità dell’assistenza

4. Aver collaborato ad almeno un progetto di valutazione e revisione di percorsi assistenziali integrati (cure primarie, territorio, ospedale)

5. Aver collaborato ad almeno una valutazione delle performances delle risorse umane

6. Aver collaborato ad almeno una valutazione degli esiti di una organizzazione sanitaria o di una sua parte

7. Aver collaborato alla predisposizione ed alla valutazione di almeno tre fra: interventi di informazione o educazione sanitaria, campagne di vaccinazione, indagini di sorveglianza dei rischi ambientali indoor/outdoor nelle comunità e/o gruppi a rischi, adeguatezza igienico-sanitaria di procedure produttive e/o di prestazioni di servizi, interventi di prevenzione in comunità

8. Aver collaborato ad almeno un programma di screening

9. Aver collaborato ad almeno un programma di valutazione e gestione del rischio professionale e di sorveglianza sanitaria

10. Aver effettuato almeno uno studio di fattibilità per la soluzione di problemi di salute di una comunità ed uno studio di fattibilità per la soluzione di problemi organizzativi di una istituzione

11. Aver collaborato almeno ad una valutazione di tecnologie sanitarie sotto il profilo dell’affidabilità, della sicurezza, dei rapporti costi-beneficio, costi-efficacia, costi-utilità, aspetti etici e giuridici

12. Aver collaborato alla predisposizione ed alla valutazione di almeno due programmi di miglioramento della qualità ed averne

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progettato e realizzato almeno uno in modo autonomo

13. Aver realizzato almeno un intervento di valutazione della qualità dell’assistenza con metodi di certificazione e/o accreditamento

14. Aver partecipato alla revisione critica della letteratura scientifica, con almeno una revisione sistematica con annessa meta-analisi, inerente gli interventi di prevenzione, diagnosi e cura, alla luce dell’evidence based medicine (EBM), evidence based healthcare (EBHC), evidence based prevention (EBP) e evidence based public health e aver collaborato all’attuazione dei principi di efficacia, appropriatezza ed efficienza nel processo decisionale in Sanità Pubblica

15. Aver collaborato alla progettazione, realizzazione e valutazione di almeno un programma di gestione del rischio clinico e della sicurezza del paziente inclusa la prevenzione e controllo delle Healthcare Associated Infections (HAI) e di Anti Microbial Stewardship (AMR)

16. Aver collaborato alla realizzazione di almeno una Root Cause Analysis (RCA) ed una Failure Mode Effect Analysis (FMEA)

17. Aver partecipato ad almeno una indagine epidemiologica di sorveglianza nutrizionale nelle comunità e/o gruppi a rischio e ad almeno una valutazione e categorizzazione di rischio alimentare

18. Aver collaborato alla progettazione ed alla realizzazione di almeno un intervento di formazione di base o permanente per operatori dell’area sanitaria

19. Aver collaborato ad almeno un progetto di comunicazione con la popolazione, direttamente o attraverso i mass media, relativi a problemi o emergenze sanitarie

20. Aver collaborato all’organizzazione di interventi di emergenza sanitaria (reali o simulati)

21. Aver partecipato all’attività di ricerca scientifica con la pubblicazione di almeno un articolo su riviste indicizzate e/o una comunicazione o poster ad almeno un convegno nazionale/internazionale all’anno

22. Aver applicato la metodologia di ricerca qualitativa (reale o simulata)

23. Aver partecipato ad attività di Health Impact Assessment (reale o simulata)

24. Aver frequentato, per una durata da stabilire da parte del Consiglio della Scuola, direzioni sanitarie (ASL, Azienda ospedaliera, Presidio), Distretti sanitari, Dipartimenti di Prevenzione,

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Agenzie Sanitarie ed Agenzie per l’ambiente, partecipando a tutte le relative attività

25. Aver frequentato, per una durata da stabilire da parte del Consiglio della Scuola, soprattutto strutture ove sia prevalente il rischio lavorativo biologico, partecipando alle attività di prevenzione e protezione della salute operate dai locali medico competente e responsabile della sicurezza

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ATTIVITÁ ED INTERVENTI SVOLTI TITOLO: _________________________________________________________________________________________________ OBIETTIVI FORMATIVI PERSEGUITI (Indicare ed elencare gli obiettivi formative perseguiti mediante l’attività/intervento svolto, specificando per ciascun obiettivo il numero di interventi/attività già svolti fino ad ora) ATTIVITÀ PROFESSIONALIZZANTI OBBLIGATORIE ESEGUITE (Indicare ed elencare le attività professionalizzanti obbligatorie eseguite mediante l’attività/intervento svolto, specificando per ciascuna attività il numero di interventi/attività già perseguite fino ad ora) BREVE DESCRIZIONE ESITO

Il Dott./ssa ____________________________ Il Prof./Dott./ssa _______________________ Medico in formazione specialistica Tutor

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RIEPILOGO OBIETTIVI FORMATIVI (Inserire per ciascun obiettivo formativo il numero di attività/interventi svolti)

I anno II anno III anno IV anno Totale 1. Pianificare, realizzare e valutare studi descrittivi,

ecologici, trasversali, analitici, sperimentali e di intervento

2. Discutere il profilo di rischio della popolazione e di gruppi a particolare esposizione

3. Descrivere ed interpretare la frazione prevenibile, per ogni problema sanitario, dei principali fattori di rischio ambientali, lavorativi, sociali e comportamentali

4. Descrivere e utilizzare i modelli di prevenzione e di promozione sull’individuo, sulla comunità e sull’ambiente fisico e sociale

5. Riconoscere ed utilizzare i principi della comunicazione del rischio ambientale

6. Programmare, organizzare e valutare interventi mirati alla tutela della salute ed alla prevenzione dei rischi di tipo infettivo, comportamentale, occupazionale ed ambientale

7. Organizzare la tutela della salute degli individui più a rischio della popolazione (con particolare riguardo agli anziani, ai minori, alle classi sociali disagiate, ai migranti ed ai viaggiatori)

8. Programmare, organizzare e valutare interventi di prevenzione secondaria (programmi di screening)

9. Programmare, organizzare e valutare interventi di prevenzione terziaria

10. Programmare, organizzare e valutare interventi nella comunità in relazione all’attuazione delle cure primarie ed al loro raccordo con l’assistenza di secondo livello

11. Contribuire alla elaborazione di piani per la salute a carattere interdisciplinare ed intersettoriale

12. Programmare, organizzare e valutare interventi di vigilanza, ispezione e controllo di alimenti e bevande nelle fasi di produzione, trasporto, manipolazione, commercio, somministrazione ed utilizzazione

13. Applicare i principi della corretta nutrizione a livello di famiglie e di comunità organizzate

14. Programmare, attuare e valutare interventi di educazione alimentare

15. Organizzare e gestire sistemi informativi ai fini sanitari

16. Utilizzare la metodologia epidemiologica e l’analisi economica quali strumenti della programmazione

17. Utilizzare le tecniche di Evidence Based Medicine (EBM), Evidence Based HealthCare (EBHC) e Evidence Based Prevention (EBP)

18. Descrivere, interpretare ed utilizzare i modelli dei sistemi sanitari, ed i relativi meccanismi di controllo, di direzione, di finanziamento e di gestione e

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valutarne i livelli di appropriatezza, efficacia ed equità

19. Utilizzare ed attuare modelli di analisi costi/efficacia, costi/beneficio, costi/utilità e i principi dell’economia sanitaria

20. Programmare, organizzare e valutare sul territorio ed in ospedale i servizi e la loro qualità

21. Progettare, realizzare e valutare interventi di sanità pubblica in occasione di emergenze

22. Progettare, realizzare e valutare l’attività di formazione continua su metodi e contenuti della sanità pubblica

23. Riconoscere il ruolo giuridico dell’operatore di sanità pubblica nell’attuale scenario sanitario nazionale e regionale

24. Riconoscere le problematiche inerenti la percezione della malattia e della salute in altre culture

25. Descrivere i principali mutamenti degli stili di vita legati ai nuovi fenomeni sociali ed interculturali, utilizzando gli strumenti dell’antropologia medica e culturale

26. Saper introdurre criteri di bioetica nel rapporto medico-paziente e servizi-comunità a livello di assistenza primaria e di attività di prevenzione, con particolare riguardo alla definizione delle priorità

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RIEPILOGO ATTIVITÀ PROFESSIONALIZZANTI OBBLIGATORIE

(Inserire per ciascuna attività professionalizzante il numero di attività/interventi eseguiti)

I anno II anno III anno IV anno Totale 1. Aver collaborato almeno in due casi all’analisi di

statistiche sanitarie correnti, ed averne progettata e realizzata almeno una in modo autonomo

2. Aver partecipato alla progettazione e alla realizzazione di almeno due indagini epidemiologiche, ed averne progettata e realizzata almeno una in modo autonomo

3. Aver collaborato ad analisi organizzative di strutture sanitarie, ed in particolare: a) almeno una valutazione del fabbisogno di risorse; b) almeno due valutazioni di appropriatezza di procedure (diagnostico-terapeutiche), di percorsi o di regimi assistenziali e di qualità dell’assistenza

4. Aver collaborato ad almeno un progetto di valutazione e revisione di percorsi assistenziali integrati (cure primarie, territorio, ospedale)

5. Aver collaborato ad almeno una valutazione delle performances delle risorse umane

6. Aver collaborato ad almeno una valutazione degli esiti di una organizzazione sanitaria o di una sua parte

7. Aver collaborato alla predisposizione ed alla valutazione di almeno tre fra: interventi di informazione o educazione sanitaria, campagne di vaccinazione, indagini di sorveglianza dei rischi ambientali indoor/outdoor nelle comunità e/o gruppi a rischi, adeguatezza igienico-sanitaria di procedure produttive e/o di prestazioni di servizi, interventi di prevenzione in comunità

8. Aver collaborato ad almeno un programma di screening

9. Aver collaborato ad almeno un programma di valutazione e gestione del rischio professionale e di sorveglianza sanitaria

10. Aver effettuato almeno uno studio di fattibilità per la soluzione di problemi di salute di una comunità ed uno studio di fattibilità per la soluzione di problemi organizzativi di una istituzione

11. Aver collaborato almeno ad una valutazione di tecnologie sanitarie sotto il profilo dell’affidabilità, della sicurezza, dei rapporti costi-beneficio, costi-efficacia, costi-utilità, aspetti etici e giuridici

12. Aver collaborato alla predisposizione ed alla valutazione di almeno due programmi di miglioramento della qualità ed averne progettato e realizzato almeno uno in modo autonomo

13. Aver realizzato almeno un intervento di valutazione della qualità dell’assistenza con metodi di certificazione e/o accreditamento

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14. Aver partecipato alla revisione critica della letteratura scientifica, con almeno una revisione sistematica con annessa meta-analisi, inerente gli interventi di prevenzione, diagnosi e cura, alla luce dell’evidence based medicine (EBM), evidence based healthcare (EBHC), evidence based prevention (EBP) e evidence based public health e aver collaborato all’attuazione dei principi di efficacia, appropriatezza ed efficienza nel processo decisionale in Sanità Pubblica

15. Aver collaborato alla progettazione, realizzazione e valutazione di almeno un programma di gestione del rischio clinico e della sicurezza del paziente inclusa la prevenzione e controllo delle Healthcare Associated Infections (HAI) e di Anti Microbial Stewardship (AMR)

16. Aver collaborato alla realizzazione di almeno una Root Cause Analysis (RCA) ed una Failure Mode Effect Analysis (FMEA)

17. Aver partecipato ad almeno una indagine epidemiologica di sorveglianza nutrizionale nelle comunità e/o gruppi a rischio e ad almeno una valutazione e categorizzazione di rischio alimentare

18. Aver collaborato alla progettazione ed alla realizzazione di almeno un intervento di formazione di base o permanente per operatori dell’area sanitaria

19. Aver collaborato ad almeno un progetto di comunicazione con la popolazione, direttamente o attraverso i mass media, relativi a problemi o emergenze sanitarie

20. Aver collaborato all’organizzazione di interventi di emergenza sanitaria (reali o simulati)

21. Aver partecipato all’attività di ricerca scientifica con la pubblicazione di almeno un articolo su riviste indicizzate e/o una comunicazione o poster ad almeno un convegno nazionale/internazionale all’anno

22. Aver applicato la metodologia di ricerca qualitativa (reale o simulata)

23. Aver partecipato ad attività di Health Impact Assessment (reale o simulata)

24. Aver frequentato, per una durata da stabilire da parte del Consiglio della Scuola, direzioni sanitarie (ASL, Azienda ospedaliera, Presidio), Distretti sanitari, Dipartimenti di Prevenzione, Agenzie Sanitarie ed Agenzie per l’ambiente, partecipando a tutte le relative attività

25. Aver frequentato, per una durata da stabilire da parte del Consiglio della Scuola, soprattutto strutture ove sia prevalente il rischio lavorativo biologico, partecipando alle attività di prevenzione e protezione della salute operate dai locali medico competente e responsabile della sicurezza