Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

87
Chi ha e chi non ha: le disuguaglianze di salute evitabili e le azioni di contrasto Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro” 43° Corso residenziale: Erice, 10-14 aprile 2013 Chiara Marinacci Nicola Caranci Indicatori Indicatori e e metodi metodi per per misurare le misurare le diseguaglianze diseguaglianze di di salute in Italia: salute in Italia: esperienze e esperienze e raccomandazioni raccomandazioni

description

Indicatori e metodi per misurare le diseguaglianze di salute in Italia: esperienze e raccomandazioni. Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro” 43° Corso residenziale: Erice, 10-14 aprile 2013 Chiara Marinacci Nicola Caranci. - PowerPoint PPT Presentation

Transcript of Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Page 1: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

43° Corso residenziale: Erice, 10-14 aprile 2013

Chiara Marinacci

Nicola Caranci

IndicatoriIndicatori e e metodimetodi per per misurare le misurare le

diseguaglianzediseguaglianze di salute di salute in Italia: in Italia:

esperienze e esperienze e raccomandazioniraccomandazioni

Page 2: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

r= 0.49

Indice di deprivazione: comuni italiani 2001

SMR – Tassi di mortalità; tutte le cause, comuni – Italia 2000-2004

r=0,49

Page 3: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Differenze e disuguaglianze

Differenze: diversità genetiche dei gruppi o dei singoli

Disuguaglianze: capacità di appropriarsi di vantaggi e di condizionare il comportamento altrui

Nella salute:

Differenze: variabilità di individui e gruppi ascrivibili alla variabilità nello stato naturale dei fenomeni biologici

Disuguaglianze: differenze ritenute ingiuste o causate da qualche forma di ingiustizia sociale (riferibili all’individuo, alla famiglia, al contesto circostante, all’area geografica) Mancata equità

Schizzerotto A, 2008

Page 4: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Misurare le diseguaglianze di salute 1/2

• Fenomeni (costrutti)• Indicatori che li

rappresentano

• Dati (necessari per l’algoritmo dell’indicatore)

• Fonti

• Utilità per la decisione

• Validità di rappresentazione del fenomeno

• Qualità e riproducibilità

• Accessibilità

Oggetti Requisiti da presidiare

Costa G, Spadea T, 2008

Page 5: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

definizione delle differenze nello stato socio-economico

(SES)

• individuare uno o più degli aspetti delle SES

• misura “standardizzata” delle SES

- valutazione dell’effetto sulla salute di particolari aspetti della disuguaglianze di salute:

• indicatori relativi all’individuo (istruzione, professione, …)

• indicatori / indici aggregati (di reddito, di deprivazione)

Misurare le diseguaglianze di salute 2/2

Page 6: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Indicatori per misurare le disuguaglianze di salute in Italia esperienze e raccomandazioni

- Richiamo a schema concettuale e dimensioni da considerare- “tassonomia degli indicatori” (individuali/aggregati, semplici/compositi, diretti/proxy)

Operativizzazione degli indicatori:

- livelli di analiticità:

1. da dati individualia. presenti nei flussi correnti b. acquisibili su intere popolazioni tramite fonti

amministrative/statistichec. acquisiti tramite indagini campionarie

2. fino a quelli aggregati (proxy/contesto e georeferenziazione)

- esperienze e raccomandazioni di calcolo/uso

Contenuti

Page 7: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Macro-schemi concettuale delle disuguaglianze in salute

Dahlgren e Whitehead (1991)

CSDH-WHO, 2008

Page 8: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Commissione WHO sui determinanti sociali di salute 2008 (CSDH)

Closing the gap in a generation

raccomandazioni portanti:

1. migliorare le condizioni della vita quotidiana

2. contrastare, a livello globale, nazionale e locale, la distribuzione ingiusta del potere, del denaro e delle risorse, che sono i determinanti strutturali delle condizioni di vita

3. misurare e analizzare il problema e verificare l’impatto delle azioni, investendo innanzitutto in sistemi di registrazione e nella formazione di decisori e professionisti sanitari.

NB: Per Paesi SUD Asia registrazione nascite < 50%! (UNICEF 2005)

http://www.who.int/social_determinants/final_report/en/index.html CSDH-WHO, 2008

Page 9: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Semplici Composti

istruzione

u.s. individual

e

u.s. aggregato

u.s. individual

e

u.s. aggregato

proxy di stato

individuale

indicatore

contestuale

proxy di stato

individuale

indicatore

contestuale

classe sociale

reddito deprivazione

aggregato: dimensione ed eterogeneità

“Tassonomia degli indicatori”

Costa G, Spadea T, 2008

Page 10: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

- Indicatori individuali

-Reddito dichiarato

- Indice di deprivazione

Indicatori di SES

Dahlgren e Whitehead (1991)

Page 11: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

1.a. dati individuali rilevati nei flussi correnti CedAP Emilia-Romagna

Page 12: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Indicatori sociodemografici

Indicatore classificazione %

Età materna

<25 aa 11,3

25-34 anni 59,8

≥35 anni 28,8

Titolodi studio

laurea 21,7

media superiore 46,6

fino a media inf. 31,7

Condizioneoccupazional

e

occupata 70,6

casalinga 23,9

disoccupata 4,1

altro 1,4

Stato civileconiugata 72,8

non coniugata 27,2

Cittadinanza italiana 76,8

straniera 23,2

Paritàprimipara 54,3

multipara 45,7

Esiti valutati

Indicatore %

Meno di 4 visite in gravidanza 4,7

Prima visita >11 settimane e.g. 14,0

Non indagini prenatali invasive (<35 aa) 83,7

Non indagini prenatali invasive (35 aa) 42,2

Utilizzo servizio pubblico in gravidanza 34,8

Ricovero in gravidanza 7,4

Induzione del travaglio 19,5

Assenza persona di fiducia in sala parto 8,8

Parto con taglio cesareo 29,1

Nato di basso peso (<2500 g) 5,2

Nato di peso molto basso (<1500 g) 0,8

Nato pretermine (<37 sett. e.g.) 6,6

Nato gravemente pretermine (<32) 0,9

Nato morto 0,2

Necessità di rianimazione neonatale 2,2

Selezione parti/nati: esclusione parti plurimi (1,4%)

Base dello studio:

Materiali: numerosità e completezzaAnno N° 2005 36.386 2006 38.403 2007 39.225

Totale 114.014

Gravidanza

Parto

Neonato

Completezza100%

eccezioni:- condizione professionale madre(92,4%)

- sociod. padre(<90%)

Page 13: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Tavola sinottica “semaforica” indicatori

Gruppo di riferimento (OR=1)

Gruppo con rischio non differente

Gruppo più a rischio

Gruppo meno a rischio

Variabile esclusa dal modello

Page 14: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Neonato di basso peso (<2500 g)Emilia-Romagna 2005-2007

25-34 anni 4,9 68.166 135 anni e più 5,8 32.702 1,32 (1,24-1,4)fino a 24 anni 5,2 12.983 0,85 (0,77-0,93)laurea o più 4,4 24.734 1media superiore 5,0 53.055 1,20 (1,11-1,29)media inf. o meno 6,1 36.193 1,58 (1,46-1,71)coniugata 4,9 79.240 1non coniugata 6,3 29.714 1,18 (1,12-1,25)italiana 5,2 87.719 1 (1-1)non italiana 5,3 26.263 1,05 (0,98-1,12)primipara 6,1 61.762 1,59 (1,5-1,68)multipara 4,2 52.220 1

Tutte 5,2 113.982Fonte: CedAP, Rapporto nascite 2008

Parità

Età

Titolo di studio

Stato civile

Cittadinanza

Variabile Categoria% peso

<2500 gN° tot. OR Intervallo di confidenza al 95% degli OR

0 1 2

Indicatori dalla stessa fonte dell’esito

Correlazione tra i singoli esiti della gravidanze, parto e nato e indicatori di CSE:

Un’altra esperienza della Regione Emilia-Romagna;

rapporto nascita 2008 e descrizione delle disuguaglianze.

Rapporto: http://www.regione.emilia-romagna.it/sas/cedap/pubblicazioni.htmPresentazione: http://www.regione.emilia-romagna.it/sas/cedap/iniziative/2008_12/index.htm

Page 15: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

La salute della popolazione immigrata in Emilia-Romagnacontributo per un rapporto regionale

o “Promozione della salute della popolazione immigrata in Italia. Accordo

Ministero della Salute/CCM-RegioneMarche” 2007-2009

o “La salute della popolazione immigrata: il monitoraggio da parte dei Sistemi

Sanitari Regionali” Accordo Ministero della Salute – Agenas 2010 -2011

lettura omogenea su scala nazionale e regionale

1.a. dati individuali rilevati nei flussi correnti salute immigrati

Page 16: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Definizione operativa

stranieri che soggiornano stabilmente in Italia con cittadinanza in un Paese a Forte Pressione Migratoria (PFPM)

immigrati

Page 17: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

differenze di genere e cittadinanza

Fonte: Regione Emilia-Romagna. SDO – schede di dimissione ospedaliera, anno 2008ISTAT – stime della popolazione straniera residente per cittadinanza, età, e sesso, 2008

rapporti standardizzati ospedalizzazione (tutte le cause)

Emilia-Romagna anno 2008UOMINI 0-64

0,0 0,5 1,0 1,5 2,0

Albania

Romania

Ucraina

Moldova

Cina

India

Pakistan

Ghana

Marocco

Nigeria

Tunisia

Immigrati

DONNE 15-49

0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5

Albania

Romania

Ucraina

Moldova

Cina

India

Pakistan

Ghana

Marocco

Nigeria

Tunisia

Immigrate

Page 18: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

1.b. dati individuali su intere popolazioni da fonti amministrative/statistiche

Costruire un sistema di sorveglianza di eventi sanitari in rapporto a fattori socio-economici. Si seguono le coorti dei residenti al censimento nei comuni di interesse, studiando gli esiti di salute in relazione a caratteristiche socio demografiche, tratte dal censimento.

Studi Longitudinali censuari metropolitaniStudi Longitudinali censuari metropolitani

Page 19: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Anagrafe storica

1971-2011

Censimento 1971

Censimento 1981

Censimento 1991

Censimento 2001

Certificati di morte

1971-2010

SDO1995-2011

Prescrizioni farmaceutiche

1997-2011Prestazioni

specialistiche2002-2011

Registri di patologia-diabete 1985-2006-tumori RTP 1985-2006

Traiettorie residenziali(1971-2005)

Records relativi a 2,269,829 persone

Relazioni genitori-figli(1971-2007)

Studio Longitudinale TorineseStudio Longitudinale Torinese

Metodo “analitico” per acquisire dati socio-economici

Demaria, Marinacci 2012

Page 20: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Culturale

LavoroClasse Sociale

Materiale

ReteSupporto

Contesto

Il concetto dello stato socioeconomico

Stato socioeconomico

Page 21: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

IstruzioneCondizione

occupazionale

Posizione professionale

Tipologia abitativa

Stato civile

Tipologia familiare

Indice di deprivazione

Reddito mediano

CulturaleLavoro

Classe Sociale MaterialeRete

Supporto Contesto

DIMENSIONISES

Indicatori di stato socioeconomico (SES)

Zengarini N, 2013

Page 22: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Istruzione

Condizione occupazional

ePosizione

professionale

Tipologia abitativa

Stato civileTipologia

familiare

Indice di deprivazione

Reddito mediano (1998,

’08)

Definizione operativa di un indicatore di SES

1. Laurea2. Diploma di

scuola media superiore

3. Qualifica professionale

4. Diploma di scuola media inferiore

5. Licenza elementare

6. Senza titolo di studio

Unità di osservazione: Individuo \ Famiglia

Alto (1.-2)

Diploma di mediasuperiore o laurea

Medio

(3.-4.)

Diploma scuola media

o qual. professionale

Basso

(5.-6.)

Al più licenza elementare

Classificazione europea standard per l’istruzione ISCEDISCED

La posizione sociale familiare è stabilita considerando la posizione dei componenti il nucleo familiare, segnatamente dei due partner.

Criterio di dominanza: la posizione della famiglia viene fatta coincidere con la posizione sociale del partner cui competono i maggiori privilegi.

Page 23: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

ISTRUZIONE, questionario Censimento 2001

Page 24: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Titolo di studio

Da questionario:Censimento ’71, ‘81,

91, ’01

1. Laurea2. Diploma di scuola media

superiore3. Qualifica professionale4. Diploma di scuola media

inferiore5. Licenza elementare6. Senza titolo di studio

Culturale

ISTRUZIONE

Unità di osservazione:Individuo \ Famiglia

Indicatori di stato socioeconomico (SES)

Zengarini N, 2013

Page 25: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

“Un metodo per presidiare l’equità nell’appropriatezza e nella continuità dei

percorsi assistenziali” (prog. Min. Sal.)

"Studio sulla sopravvivenza per tumore alla mammella in Emilia-Romagna in relazione alle condizioni socio-economiche e allo screening"

Pacelli B, 2010

Page 26: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Il disegno dello studio

Coorte:

- arruolamento: casi incidenti di tumore alla mammella 1997-2003

- follow-up fino al 2008 (sopravvivenza a 5 anni causa spec.)

- attribuzione Stato Socio Economico (SES):

RT1 RT2

1991 1997 2000 2001 2003 2008

CENSIMENTI DELLA POP., Istat (Uff. Stat. RER)

FOLLOW-UP: SOPRAVVIVENZA CAUSA SPECIFICA (REM)ARRUOLAMNETO (INCIDENZA CA. M., RT)

coorte "pre" screening org.

coorte screening

Page 27: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Definizione operativa istruzione

IIa. livello d’istruzione: 3 classi per titolo di studio conseguito

I. basso: nati prima del 1951 senza titolo di studio o nati dopo il 1952 con licenza elementare o meno

II. medio: nati prima del 1951 con licenza elementare o media inferiore oppure nati dopo il 1952 con licenza media inferiore o superiore

III. alto: nati prima del 1951 con licenza media superiore o laurea oppure nati dopo il 1952 con laurea

Page 28: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

• primo periodo: differenze nella sopravvivenza per livello di istruzione, con valori inferiori per le donne con bassa istruzione in entrambe le fasce di età

• secondo periodo: permangono differenze (seppur non significative) nella fascia 30-49 mentre nella fascia screening (50-69) la differenza si annulla

* p<0.05

age: 30-49

86.8

89.4

92.292.1

94.23

92.58

80

82

84

86

88

90

92

94

96

98

100

1997-2000 2001-2003

BC

sur

viva

l (%

)

low medium high

*

education age: 50-69

86,9

94,6

91,591,3 91,4492,89

80

82

84

86

88

90

92

94

96

98

100

1997-2000 2001-2003

BC

sur

viva

l (%

)

low medium high

*

education

5-years breast cancer (BC) survival (%)

Effetto sulle sopravvivenza in casi incidenti di tumore (Emilia-Romagna, 2007-2010)

Page 29: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Istruzione

Condizione occupazional

e

Posizione professional

e

Tipologia abitativa

Stato civile

Tipologia familiare

Indice di deprivazion

e

Reddito mediano (1998,

’08)

Definizione operativa degli indicatori di SES, altri esempi con variabili tratte dal censimento

Zengarini, 2013

1. Laurea2. Diploma di

scuola media superiore

3. Qualifica professionale

4. Diploma di scuola media inferiore

5. Licenza elementare

6. Senza titolo di studio

1. Imprenditori

2. Liberi professionisti

3. Dirigenti4. Impiegati5. Lavoratori

autonomi 6. Operai

Variabile derivata da:

- Titolo di godimento (prop.-aff.)

- Tipo impianto riscaldamento

- Superficie dell’abitazione

- Densità abitativa - La disponibilità dei

servizi igienici

Variabile derivata da

relazione di parentela:

1. Senza nucleo2. Coppia con

figli 3. Coppia senza

figli 4. Monogenitore

maschio5. Monogenitore

femmina6. Membro

isolato

Unità di osservazione: Individuo \ FamigliaAggregato

Page 30: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Studio Longitudinale Reggio Emilia

Uomini, mortalità per tutte le cause nel periodo ’92-2001

Correlazione tra i singoli indicatori di stato socio-economico (SES; es.: titolo di studio) e un robusto indicatore di salute, la mortalità per tutte le cause nel periodo 1992-2001:

Fonte: S. Candela et al. condizioni socioeconomiche e mortalità nella popolazione di Reggio Emilia, Dipartimento di sanità pubblica, collana progetto salute n. 8; Reggio Emilia 2005.http://www.epicentro.iss.it/territorio/segnalazioni.htm

Esempi di studi longitudinali 1/3

Page 31: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Condizione Occupazion

ale

Da questionarioCensimento ‘71 ‘81, 91, ’01

1. Occupato2. Disoccupato3. Studente4. Casalinga5. Ritirato dal

lavoro6. Altra condizione

Lavoro

CONDIZIONE OCCUPAZIONALE

Unità di osservazione:Individuo

Indicatori di stato socioeconomico (SES)

Zengarini N, 2013

Page 32: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Studio Longitudinale Toscano

A cura di: Area Statistica della Regione Toscana, Dipartimento Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà della Regione Toscana, Dipartimento di Statistica dell'Università di Firenze, Centro per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (CSPO) Istituto Scientifico della Regione Toscana, Ufficio di Statistica del Comune di Livorno, Ufficio di Statistica del Comune di Firenze.

Firenze, 2002

Esempi di studi longitudinali 2/3

Page 33: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Modello diSchizzerott

o(1985)

Variabile derivata

Fonte: Censimento

Componenti: Professione dichiarataCondizione e posizione prof.Titolo di studio

1. Imprenditori 2. Liberi professionisti 3. Dirigenti4. Classe media impiegatizia 5. Piccola borghesia con

dipendenti 6. Piccola borghesia senza

dipendenti 7. Operai specializzati 8. Operai non specializzati

Classe Sociale POSIZIONE PROFESSIONALE

Unità di osservazione:Individuo \ Famiglia

Indicatori di stato socioeconomico (SES)

Zengarini N, 2013

Page 34: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Differenze nella speranza di vita a 35 anni secondo la classe sociale (Schizzerotto) Torino – Uomini, 2000-

2005

-0.1

0.3

-0.3

-0.8

-2.2

-2.3

-2.6

46,2 anni

-3 -2 -1 0 1

1. Imprenditori

2. Liberi professionisti

3. Dirigenti

4. Classe mediaimpiegatizia

5. Piccola borghesia condipendenti

6. Piccola borghesiasenza dipendenti

7. Classe operaiaspecializzata

8. Classe operaia nonspecializzata

Elaborazioni da Studio Longitudinale Torinese

Costa G, Spadea T, 2008

Page 35: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

“DIFFERENZE DI MORTALITÀ E OSPEDALIZZAZIONE SECONDO STATO DI SALUTE, STILI DI VITA E CONSUMO DI SERVIZI SANITARI

ISTAT SALUTE 2000 “ (prog. ex art. 12)

- ISTAT

- Ministero della Salute

- Val d’Aosta

- Sevizio di Epidemiologia ASL 5 Torino

1.c. dati acquisiti tramite indagini campionarie

Page 36: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Il disegno dello studio

1 ° t r i m .2 ° t r i m .

3 ° t r i m .4 ° t r i m .

1 9 9 9 2 0 0 0

0 1 - s e t 0 1 - d i c 0 1 - m a r 0 1 - g i u

Follow-up degli intervistati nell’indagine campionaria ISTAT sulle condizioni di salute (edizione 2000):

Record linkage semi-deterministico

con dati correnti di mortalità e ricoveri

Studio di coorte (chiusa)

Mortalità

SDO

Page 37: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Materiali

- Record linkage deterministico:

ISTAT Salute 2000

Dati nominativi

Ricostruzione del Codice Fiscale (CF)(CF)

Mortalità

Ricoveri

Page 38: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Follow-up della coorte 1999-2007

Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2009-2010, Ministero della Salute 2011http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_navigazioneSecondariaRelazione_2_listaCapitoli_capitoliItemName_2_scarica.pdf

Rischi Relativi aggiustati per età e ripartizione geografica.

Esempio di risultati

Page 39: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

- Indicatori individuali

-Reddito dichiarato

- Indice di deprivazione

Dahlgren e Whitehead (1991)

2. indicatori da dati aggregati

Page 40: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Se definiamo l’individuo come il soggetto che sperimenta esiti di salute, sappiamo che i dati sull’outcome sono a livello individuale

Le variabili socioeconomiche utili a studiare i dati di salute possono essere individuali (ed eventualmente presenti nello stesso archivio, es: CedAP)

e aggregate

(indice di reddito, indice di deprivazione)

Indicatori individuali e aggregati

Page 41: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

- possono essere costruiti in base ad una sola variabile (es. indici medi di reddito per quartiere)

- oppure sono costruiti sulla base della sintesi di più variabili elementari in un indice composito, come nel caso degli indici di deprivazione

Indicatori aggregati

Page 42: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

In presenza di un indicatore aggregato, calcolato su

un’area geografica e non sull’individuo, esistono due diverse

possibilità d’uso e conseguenti strategie di analisi che si

differenziano in base all’unità statistica:

• l'unità statistica è l’aggregato stesso al quale viene

attribuito il valore dell'indicatore, generalmente messo

poi in correlazione con un esito di salute misurato allo

stesso livello di aggregazione geografica (studi di

correlazione ecologica)

• l'unità statistica è l'individuo e ad esso viene attribuito il

valore dell'indicatore aggregato ad uso proxy del valore

individuale (in questo caso tutti gli individui di

quell’aggregato assumono lo stesso valore dell’indicatore)

Page 43: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

L’esperienza italiana

• I dati di reddito sono gestiti dalla SOGEI, che li archivia per il MEF (Ministero Economia e Finanza)

• All’interno di un progetto del ministeriale* è stato possibile ricavare misure aggregate del reddito per quattro città italiane, come dichiarato nell’anno 1998

• Le informazione del reddito sono state studiate in relazione all’ospedalizzazione generale e per particolari trattamenti

* Diseguaglianze socio economiche di accesso e di trattamento

2. indicatori da dati aggregati reddito e ospedalizzazione

Page 44: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Anagrafi Registro dichiarazione redditi

Popolazione residente all’1/1/’98 redditi dichiarati nel 1998

Indicatore di reddito

Record Linkage

Reddito familiare disponibile

Reddito pro capite disponibile equivalente (scala Carbonaro)

Reddito mediano per sezione di censimento

delle famiglie

Numero mediano di abitanti per sezione =260

Classificazione delle sezioni per quintili di reddito ponderati con l’ampiezza demografica

Attività svolta da SOGEI

Page 45: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Anagrafi comunali Registro regionale

dimissioni

1 gen 1997 1997 ospedal. 1 gen 1998 1998

(SDO)

1 gen 1999 1999

1 gen 2000 2000Dimissioni ordinarie e

acuteEntro la regione di

residenza Età superiore ai 15 giorni

RL

RL

RL

RL

Estrazioni ricoveri

Popolazione

residente

Reddito della sezione di censimento di ogni paziente (classificato in quintili)

Page 46: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Metodi

Quintili di reddito delle sezioni0 - 1737617381 - 2027920286 - 2242322442 - 2569725712 - 466423

N

Dati anagrafici individuali nominativi

SDO

Reddito mediano sezioni di censimento (1998)

Dati nominativ

i ’97-2000

(279.330)

Anagrafe Comune

SOGEI (Ministero Economia e Finanza)

Bologna

archivio informatico storico: Bologna

95,1% 90,8

%

Page 47: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

x1

Coeff.b1

Coeff.

b2

Tasso standardizzato x 1,000

Mediana del reddito mediano nei centili di sezioni di censimento (unità: 100€)

Studio sulla forma funzionale della relazione reddito dic./ospedalizzazione

Marinacci C, 2009

Page 48: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

- Indicatori individuali

-Reddito dichiarato

- Indice di deprivazione

Altro indice di SES

Dahlgren e Whitehead (1991)

Page 49: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Indice italiano

Cadum E., 1999

1991 indice nazionale, aggiornato considerando un dettaglio territoriale più fine:

dai dati comunali 1991 a quelli per

Sezione di censimento 2001

7.035 abitanti medi (min. 33 – Max: 2,5 Ml)

170 abitanti

(da 1 a 3386)

Attribuzione dell’informazione aggregata agli individui: uso proxy a scopi di epidemiologia sociale e ambientale

Page 50: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Rischi relativi di mortalità per tutte le cause per indice di deprivazione e livello geografico; Torino 1991-1995. Uomini, 18-64 anni

livello geografico (numero medio di residenti)

molto ricco ricco medio deprivato

molto deprivato

circoscrizione (92.000) 1 1.08 1.2 1.13 1.26quartiere (40.000) 1 1.09 1.15 1.25 1.28

zona statistica (10.000) 1 1.09 1.23 1.34 1.43sezione di censimento (250) 1 1.16 1.18 1.32 1.71

individuo 1 1.21 1.46 1.48 1.73

0.8

1

1.2

1.4

1.6

1.8

1 2 3 4 5

circoscrizione (92.000)

quartiere (40.000)

zona statistica (10.000)

sezione di censimento (250)

individuo

Cadum E, 1999

Page 51: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

MATERIALI: frequenze assolute per sezioni di censimento *Il patrimonio informativo di partenza è costituita dai dati del Censimento 2001, sintetizzati per Sezione, su:

• popolazione (struttura demografica, livello di istruzione, condizione professionale, spostamenti quotidiani)

• abitazioni ed edifici

• famiglie (tipologia, ampiezza, condizione professionale del capo-famiglia)

• stranieri (provenienza)

- NB: le sezioni sono circa 350.000 di ampiezza media pari a 170 residenti (sd: 225, max: 3386)

* Dati acquisiti all’interno del progetto ex art. 12: “valorizzazione dei dati del censimento 2001 per il monitoraggio e l’analisi delle diseguaglianze sociali nella salute in Italia”

Page 52: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

x1: % di popolazione con istruzione pari o inferiore alla licenza elementare (mancato raggiungimento obbligo

scolastico)x2: % di popolazione attiva disoccupata o in cerca di prima occupazionex3: % di abitazioni occupate in affittox4: % di famiglie monogenitoriali con figli dipendenti conviventix5: densità abitativa (numero di occupanti per 100 m2 nelle abitazioni)

Gli indicatori selezionati:

L’indice

- è una variabile continua e rappresenta lo scarto rispetto alla media nazionale di caratteristiche di deprivazione:

- quintili di popolazione per tutta l'Italia (l'etichetta "molto ricco" identifica così il 20% di popolazione con i valori dell'indice più bassi)

5

1iizID

i

i

x

xii s

xz

METODI per l’Indice di Deprivazione nazionale 2001

i: indicatore; i=1,… ,5

Page 53: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Distribuzione dell’indice di deprivazione per Regione

-5 0 5 10Indice di deprivazione (99° della distribuzione)

SardegnaSicilia

CalabriaBasilicata

PugliaCampania

MoliseAbruzzo

LazioMarcheUmbria

ToscanaEmilia-Romagna

LiguriaFriuli V. Giulia

VenetoTrentino A. Adige

LombardiaV. d'AostaPiemonte

Page 54: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Indice di deprivazione: comuni italiani 1991

Indice di deprivazione: comuni italiani 2001

r=0,905

k=67%

Page 55: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trastoSMR (IC 95%) nei quintili di deprivazione (attribuito tramite i comuni di residenza), per sesso e fasce d’età; Italia 2000-2004

Uomini, 0-64 anni

94,1

97,1

109,8

99,8100,3

90

95

100

105

110

115

molto ricco ricco medio deprivato moltodeprivato

Donne, 0-64 anni

93,1

110,9

100,7

99,8

96,3

90

95

100

105

110

115

molto ricco ricco medio deprivato moltodeprivato

Uomini, 65 anni e più

99,2

106,0

98,199,0 98,7

90

95

100

105

110

115

molto ricco ricco medio deprivato moltodeprivato

Donne, 65 anni e più

113,4

98,4

95,7

101,7

95,5

90

95

100

105

110

115

molto ricco ricco medio deprivato moltodeprivato

Page 56: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

90

95

100

105

110

115

120

-2 -1 0 1 2 3 4 5 6 7

Indice di deprivazione medio regionale (2001)*

SM

R 2

000-2

004

Fonte dei dati e anno di riferimento: Elaborazioni condotte in un progetto del Ministero della Salute su dati Istat. Censimento 2001 e archivio di mortalità 2000-2004

Indice di deprivazione comunale medio e tassi di mortalità per regione Livello dell’indice di deprivazione* e SMR regionali (Italia 2000-2004)

Regioni

Indice di deprivazione,

2001 SMR

Piemonte 0.41 103.8 V. d'Aosta 0.62 111.2 Lombardia -0.24 100.9 Bolzano 1.78 96.9 Trento -1.10 95.7 Veneto -1.14 96.2 Friuli V. G. -1.35 101.3 Liguria 1.29 101.7 Emilia-R. -0.54 95.0 Toscana -0.18 95.1 Umbria -0.99 93.5 Marche -0.76 90.9 Lazio 1.66 102.1 Abruzzo 0.00 95.0 Molise 0.06 96.4 Campania 6.54 116.1 Puglia 2.83 97.5 Basilicata 2.60 98.4 Calabria 3.02 99.3 Sicilia 3.45 106.4 Sardegna 2.35 100.3

(*) Indice di deprivazione regionale: media dell’indice di deprivazione comunale (su scala continua) ponderata per la popolazione residente.

r=0,82

Page 57: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Dati anagrafici individuali nominativi

Dati sanitari(SDO,

Mortalità…)

Dati nominativ

i

Anagrafe Comune

ISTAT (Censimento 2001)

X%

Frequenze per sezione

Indicatori per la costruzione

dell’indice

Sezione di cens. dei residenti,

o preferibilmente: Georeferenziazione

Metodi per l’attribuzione dell’indice a dati sanitari individuali

Page 58: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Georeferenziazione; es.: Anagrafe degli Assisti nell’ASL di Ravenna

I passo: normalizzazione e attribuzione delle coordinate spaziali degli indirizzi (comune, toponimo e n° civico). L’uso del programma eGeCo (stradario del 2007-2009) consente di georeferenziare il 90% di 310.302 assistiti

II passo: Join spaziale delle coordinate assegnate agli indirizzi con la cartografia (poligoni delle sezioni di censimento 2001).

L’attribuzione della zona geografica avviene, in questo caso, con qualche approssimazione. Es.: disallineamento dell’informazione del comune (116) nell’1 per mille (301 indirizzi), corrispondente ad un errore di circa 3 metriAlternativa alla georeferenziazione: Occorre che anche i dati sanitari siano

disaggregati a livello almeno di sezione di censimento (Comba, 2007)

Page 59: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Bibliografia essenziale• Rapporto conclusivo della Commissione sui Determinanti Sociali della

Salute, Closing the gap in a generation (OMS, 2008):http://www.who.int/social_determinants/final_report/en/index.html

• Caranci N., Biggeri A., Grisotto L., Pacelli B., Spadea T., Costa G. L’indice di deprivazione italiano a livello di sezione di censimento: definizione, descrizione e associazione con la mortalità. Epidemiologia e prevenzione, 2010: 34 (167-176)

• Sintesi delle relazioni al convegno AIE 2008 (Metodi e strumenti per la misura delle disuguaglianze, ISS 15-16 maggio):http://www.epicentro.iss.it/focus/aie/aie08.asp

- Schizzerotto A., Spadea T. e Costa G., Caranci N. e Costa G, Cislaghi C.

Saggi pubblicati in:Costa G., Cislaghi C., Caranci N., a cura di (2009). Disuguaglianze sociali di

salute. Problemi di definizione e di misura. "Salute e Società", a. VIII, n. 1.Spade T., Costa G., I dati per la misura delle disuguaglianze di salute: adeguatezza,

accessibilità, integrazioneCaranci N, Costa, G.. Un indice di deprivazione a livello aggregato da utilizzare

su scala nazionale: giustificazioni e composizione dell’indice.Cislaghi C., Disuguaglianze a livello individuale e a livello di contesto: significati e

indicazioni per l’uso

• Costa G., Spadea T., Cardano M. Disuguaglanze di salute in Italia, Epidemiologia e prevenzione, 2004: 28(3)

Page 60: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Grazie per l’attenzione

[email protected]

[email protected]

Page 61: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Classificazione europea standard per l’istruzione

(ISCED)

Classificazione europea standard per l’istruzione

(ISCED) • level 0: pre primary education or no education at all

• level 1: primary education, or first stage of basic education

• level 2: lower secondary, or second stage of basic education

• level 3: upper secondary education

• level 4: non-tertiary education

• level 5: first stage of tertiary education

• level 6: second stage of tertiary education

Page 62: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Preterm birth relative risk (IRR) by educational level, stratified by High Migration Country (HMC) and High Developed Country (HDC)

1.13

1.43

1

1.25

1.13

0

0.2

0.4

0.6

0.8

1

1.2

1.4

1.6

1.8

High education l. medium e.l. low e.l.

HDC

HMC

Effetto sulle salute riproduttiva; nascite pretermine (Emilia-Romagna, 2007-2010)

2007 2008 2009 2010

Newborns

hospital access

N=118.317

Hospital access relative risk (IRR) among non healthy newborns by educational level, stratified by High Migration Country (HMC) and High Developed Country (HDC)

1.091.05

1.361.24

1

0

0.2

0.4

0.6

0.8

1

1.2

1.4

1.6

1.8

High education l. medium e.l. low e.l.

HDC

HMC

Page 63: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Page 64: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Proporzione del numero di ricoveri e del valore tariffario per cittadinanza, Italia, anno 2010 *

PSA95,2%

PFPM residenti

4,4%

PFPM non residenti

0,4%

NUMERO TOTALE RICOVERI

* Totale ricoveri, compreso neonati sani; elaborazioni: Agenas

PSA96,3%

PFPM residenti

3,3%

PFPM non residenti

0,3%

VALORE TARIFFARIO TOTALE

Page 65: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

obiettivo principale: conoscere i bisogni di salute della popolazione immigrata,

attraverso un monitoraggio istituzionale e sistematico da parte dei SSR e del SSN nel suo

insieme al fine di individuare le priorità di intervento;

obiettivi specifici:

1. svolgere a livello istituzionale – Sistemi Sanitari Regionali - la funzione di lettura

sistematica del profilo di salute della popolazione immigrata (in sinergia tra Enti

nazionali - Ministero, Age.na.s, Istat, Inail, AIE);

2. costruire un sistema di monitoraggio nazionale;

3. affinare i flussi informativi ai fini della rintracciabilità dell’utente non italiano e per

sviluppare strumenti più specifici di sorveglianza epidemiologica;

4. confrontare i risultati regionali e nazionali ed individuare le priorità di intervento;

5. effettuare la valutazione economica dell’assistenza sanitaria agli immigrati;

6. realizzare un confronto con altri Paesi Europei e collaborazioni con istituzioni

europee;

7. realizzare uno spazio web per lo scambio di documentazione, conoscenze ed esperienze

e normative;

8. costruire un modello per la sorveglianza ed il controllo delle malattie infettive nei Centri

dell’Immigrazione della Regione Calabria (Crotone e Lamezia Terme).

Page 66: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Definizioni possibili di SES

Lo stato socio-economico è stimabile con 2 approcci:

1. Indice di deprivazione, censimento 2001 (file SISTAN)

- disponibilità immediata (sulla base dell’indice nazionale, ultimo cens.)

- definito a livello di sezione censuaria (proxy dell’individuo)

- attribuibile tramite georeferenziazione (necessita di indirizzo)

2. Indicatori di SES, censimenti 1991 e 2001

- definiti a livello individuale

- dati disaggregati, anonimi (necessita di chiave per il linkage)

Page 67: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

2. Indicatori individuali, censimenti 1991 e 2001

I. Allineamento delle variabili tra i dataset dei due censimenti

-> variabili omogenee per entrambi i gruppi relativamente a:

II. Indicatori da calcolare (semplici e loro combinazione):

a. Istruzione (titolo di studio più alto conseguito)

b. Occupazione (condizione professionale e posizione nella professione)

c. Caratteristiche della famiglia (ampiezza e tipologia)

d. - Caratteristiche dell’abitazione (titolo di godimento e densità abit.)

Page 68: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

2. Indicatori individuali, 1/3

IIa. livello d’istruzione: 3 classi per titolo di studio conseguito

I. basso: nati prima del 1951 senza titolo di studio o nati dopo il 1952 con licenza elementare o meno

II. medio: nati prima del 1951 con licenza elementare o media inferiore oppure nati dopo il 1952 con licenza media inferiore o superiore

III. alto: nati prima del 1951 con licenza media superiore o laurea oppure nati dopo il 1952 con laurea

Page 69: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

2. Indicatori individuali, 2/3

IIb. Occupazione:condizione occupazionale e posizione nella professione migliore all’interno della famiglia, categorizzata in

cinque classi:

• occupato - imprenditore/libero professionista/dirigente

• occupato - impiegati/lavoratore autonomo

• occupato – operaio

• ritirato dal lavoro, in altra condizione, in servizio di leva

• disoccupato o in cerca di occupazione, studente, casalinga

Page 70: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

2. Indicatori individuali, 3/3

IIc. tipologia della famiglia, tre classi così definite:

• componente di una famiglia monoparentale con un solo nucleo abitativo, quando almeno un figlio è in condizione non occupazionale (disoccupato o in cerca di prima occupazione, casalinga, studente)

• componente di una famiglia unipersonale non in coabitazione

• altro

IId. ampiezza della famiglia, 3 classi:1. un componente (in coabitazione o non)2. 2-4 componenti3. 5+ componenti

Page 71: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

2. Indice individuale composto

II. somma della presenza tra 5 condizioni di svantaggio, in linea con gli indicatori semplici che compongono l’indice di deprivazione di sezione:

i. istruzione: essere in possesso di licenza elementare o menoii. occupazione: essere disoccupato o in cerca di I occupazioneiii.titolo godimento abitazione: abitare in una casa in affittoiv.densità abitativa: risiedere in un’abitazione con <25 m2 pro

capitev. famiglia: essere componente di una famiglia monoparentale

con un solo nucleo abitativo, quando almeno un figlio è in condizione non occupazionale (disoccupato o in cerca di prima occupazione, casalinga, studente)

La variabile di conteggio è stata codificata in 3 gruppi:

1) nessuna 2) solo una 3) due o più

Page 72: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

1. Indice 2001 Vs. 2. Indicatori 1991 e 2001 graf.

Media (±SD) dell’indice di deprivazione aggregato per sezione di censimento per numero di condizioni di svantaggio rilevate a livello individuale.

Page 73: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Attribuzione della classe sociale

La classe sociale di individui e famiglie finora adottata è basato sull’occupazione, elaborato da Schizzerotto e Colleghi, che individuano otto classi occupazionali, in funzione delle risorse di potere che competono a ciascuna di esse.

Le risorse di potere (o dominio) considerate sono: il possesso dei mezzi di produzione, il controllo organizzativo, le credenziali educative con le specializzazioni professionali e la forza lavoro.

Costa G, Spadea T, 2008

Page 74: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Le otto classi occupazionali individuate sono:

imprenditori (risorse = possesso dei mezzi di produzione)

liberi professionisti (risorse = credenziali educative e possesso di limitati mezzi di produzione)

dirigenti (risorse = controllo organizzativo)

classe media impiegatizia (risorse = credenziali educative)

piccola borghesia con dipendenti (risorse = possesso di limitati mezzi di produzione e forza lavoro propria)

piccola borghesia senza dipendenti (risorse = possesso di limitati mezzi di produzione e forza lavoro propria)

classe operaia specializzata (risorse = forza lavoro)

classe operaia non specializzata (risorse = forza lavoro)

Attribuzione della classe sociale

Costa G, Spadea T, 2008

Page 75: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Tra le classi si danno le seguenti relazioni di dominio e subordinazione:

imprenditori, liberi professionisti e dirigenti hanno risorse di dominio equivalenti e sono sovraordinate alla classe media impiegatizia e alla piccola borghesia;

la classe media impiegatizia e la piccola borghesia con risorse di dominio equivalenti sono sovraordinate alle due classi operaie;

all’interno della piccola borghesia, la classe con dipendenti è sovraordinata a quella senza dipendenti;

all’interno della classe operaia, gli operai specializzati sono sovraordinati a quelli non specializzati

Attribuzione della classe sociale

Costa G, Spadea T, 2008

Page 76: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

In mancanza di informazioni analitiche sull’occupazione o dove emergano problemi di robustezza statistica, il modello originario può essere sostituito da una versione compatta a quattro classi così costituite:

Classe borghese, che comprende imprenditori, liberi professionisti e dirigenti;

Classe media impiegatizia, definita come nel modello originario;

Piccola borghesia, in cui è eliminata la distinzione basata sulla presenza di dipendenti;

Classe operaia, in cui è eliminata la distinzione basata sulla specializzazione.

Attribuzione della classe sociale

Costa G, Spadea T, 2008

Page 77: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Risultati 1/2

Record linkage dei decessi tramite CF (ricostruito nel 20% dei record):

procedura di 29 passi in successione con chiavi di potere discriminante decrescente

(procedura

Demaria M.):

1999-2002 2003

n. key

chiave Pattern Linked % sul tot. Dei candidati

Linked % sul tot. Dei candidati

0 pseudo CF completo ABC XYZ 999 H 01 L219 M 2629 66.36 907 80.12 1 senza sesso ABC XYZ 999 H 01 L219 - 12 0.30 7 0.62 2 senza comune ABC XYZ 999 H 01 ---- M 372 9.39 45 3.98 3 senza giorno ABC XYZ 999 H – L219 M 33 0.83 6 0.53 4 senza mese ABC XYZ 999 – 01 L219 M 25 0.63 10 0.88 5 senza anno ABC XYZ --- H 01 L219 M 32 0.81 5 0.44 6 senza nome ABC --- 999 H 01 L219 M 79 1.99 31 2.74 7 senza cognome --- XYZ 999 H 01 L219 M 46 1.16 14 1.24 8 senza sesso comune ABC XYZ 999 H 01 ---- - 1 0.03 0 0.00 9 senza sesso giorno ABC XYZ 999 H – L219 - 3 0.08 1 0.09 10 senza sesso mese ABC XYZ 999 – 01 L219 - 0 0.00 0 0.00 11 senza sesso anno ABC XYZ --- H 01 L219 - 10 0.25 1 0.09 12 senza sesso nome ABC --- 999 H 01 L219 - 32 0.81 7 0.62 13 senza sesso cognome --- XYZ 999 H 01 L219 - 37 0.93 5 0.44 14 senza comune giorno ABC XYZ 999 H -- ---- M 215 5.43 15 1.33 15 senza comune mese ABC XYZ 999 – 01 ---- M 2 0.05 1 0.09 16 senza comune anno ABC XYZ --- H 01 ---- M 239 6.03 11 0.97 17 senza comune nome ABC --- 999 H 01 ---- M 13 0.33 1 0.09 18 senza comune cognome --- XYZ 999 H 01 ---- M 0 0.00 0 0.00 19 senza mese giorno ABC XYZ 999 - -- L219 M 9 0.23 1 0.09 20 senza anno giorno ABC XYZ --- H – L219 M 17 0.43 0 0.00 21 senza nome giorno ABC --- 999 H – L219 M 1 0.03 0 0.00 22 senza cognome giorno --- XYZ 999 H – L219 M 4 0.10 0 0.00 23 senza anno mese ABC XYZ --- - 01 L219 M 94 2.37 41 3.62 24 senza nome mese ABC --- 999 – 01 L219 M 36 0.91 22 1.94 25 senza cognome mese --- XYZ 999 – 01 L219 M 1 0.03 0 0.00 26 senza nome anno ABC --- --- H 01 L219 M 16 0.40 1 0.09 27 senza cognome anno --- XYZ --- H 01 L219 M 1 0.03 0 0.00 28 senza cognome nome --- --- 999 H 01 L219 M 3 0.08 0 0.00 Totale 3962 100.0 1132 100.0

Page 78: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trastoAttribuzione del reddito pro-capite equivalente

Alla qualificazione del reddito potranno concorrere sia informazioni dirette, sia informazioni indirette, relative al possesso di beni o ai consumi.

Nella maggior parte dei casi ci si basa sulle dichiarazioni dei soggetti interpellati, che forniscono indicazioni indirette autocollocandosi in fasce di reddito relativamente estese o in scale di misurazione della soddisfazione per il proprio reddito.

Le uniche informazione dirette e affidabili sul reddito sono quelle che provengono dagli studi di record-linkage con l’anagrafe tributaria.

Il ricorso al reddito familiare, aggiustato in modo da tener conto delle ovvie economie di scala, costituisce la dimensione più corretta della posizione sociale misurata sulle risorse materiali.

Costa G, Spadea T, 2008

Page 79: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Il reddito familiare diventa reddito pro-capite equivalente, se riferito ai singoli componenti dell’unità familiare attraverso una delle due apposite scale di equivalenza:

1. Scala di equivalenza di Carbonaro: Reddito pro-capite corretto= ri / a

2. Reddito pro-capite corretto= ri / n

dove ri è il reddito dell’i-esimo componente del nucleo familiaren è il numero dei componenti familiari

e a = 1 per n = 1a = 1.57 per n = 2a = 2.04 per n = 3a = 2.46 per n = 4a = 2.85 per n = 5a = 3.20 per n = 6+

Attribuzione del reddito pro-capite equivalente

Costa G, Spadea T, 2008

Page 80: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Commenti “a lato”

• dati sullo stato socio economico presenti negli archivi sanitari correnti: da sfruttare e migliorare

• i sistemi integrati con archivi esterni (di popolazione e campionari) sono in fase di estenzione

• gli indici su aggregati geografici si aggiornano per applicazioni specifiche e per comparazione tra Pesi (EU)

• l’attribuzione degli indici ecologici è ampliabile anche attraverso sistemi di georeferenziazione

• possono essere usati in analisi geogrefiche (es.: analisi dell’accessibilità in relazione a distanze)

Page 81: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Indice di deprivazione, Bologna 2001 VS redditi 1998

Page 82: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Uso dell’ID per fini differenti dall’aggiustamento

Gli screening, uno strumento che può ridurre le diseguaglianze nella salutePubblicato da Redazione SI – 14 giugno 2010Puliti, Manneschi, Buzzoni, Crocetti e Zappa

Dal Registro Tumori Toscano e Censimento 2001, comune di Firenze 1985-2002

Page 83: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Vantaggi dell’indice di deprivazione su scala nazionale:

• è una di molte possibili rappresentazioni della deprivazione

• ancora affetta da bias ecologico

• la validità dell’Indice è poco verificata con standard esterni

• scarsa possibilità di aggiornamento dei dati di base

• mancata standardizzazione per età

• difficile attribuzione ad esiti sanitari su tutto il territorio che descrive (passaggio per anagrafi residenti o georeferenziazione)

• sintesi multidimensionale

• propone uno standard da accettare o rielaborare

• intuitivo e facilmente ricalcolabile (indice ricalibrato)

• adatto a confronti su un territorio ampio

• confrontabilità nel tempo e con indici di letteratura

Limiti:

Page 84: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

4b. esempio di dati già esistenti negli altri archivi (EU-SILC –Censimenti europei)

Page 85: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Il contesto “socio-economico”

Reddito disponibile: la concentrazione del reddito in Emilia-Romagna è diminuito tra 2008 e 2009, mentre il valore italiano è cresciuto…

Servizio Controllo Strategico e Statistica

Fonte: IT-SILC 2009

Indice di Gini

http://asr.regione.emilia-romagna.it/wcm/asr/eventi/2011/20110701_antep_poverta/link_relat/felice/felice.pdf

Page 86: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Il contesto “socio-economico”

La concentrazione continua a crescere (rapporto Divided we stand, OCSE 2012)

Page 87: Scuola Superiore di Epidemiologia e Medicina Preventiva “Giuseppe D’Alessandro”

Ch

i h

a e

ch

i n

on

ha:

le d

isu

gu

ag

lian

ze d

i salu

te e

vit

ab

ili e le a

zion

i d

i con

trasto

Concentrazione del reddito e confronti internazionali (vedi slide crisi)