REDAZIONALE NUMERO · Ovunque c'è acqua c'è vita. Quindi approfittatene per studiare e se è il...

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Speravamo di uscire con la copertina a colori in occasione del nostro compleanno, ma problemi tecnici ce lo hanno impedito. Pazienza andrà meglio in futuro. Proseguono nel frattempo gli articoli sul Betta splendens, vorremmo che tornasse "di moda" tra i nostri soci come lo era un po' di tempo fa. Siamo infatti in attesa di riorganizzare una mostra concorso. Quindi chi ha un po' di buona volontà è invitato a riprendere la riproduzione di questo bellissimo anabantide. L'altro impegno redazionale che stiamo portando avanti è quello delle interviste ai negozianti. Finora tutti gli interpellati hanno risposto bene consententoci di scrivere pagine sicuramente interessanti per tutti Intanto eccoci qui all'inizio del periodo delle vacanze pronti a partire. Mari o monti non ha importanza, è senza dubbio necessario un po' di riposo dopo tanti mesi di lavoro. Ma.. il vero acquariofilo non perderà l'occasione per osservare gli ambienti acquatici naturali che incontrerà. Che sia un semplice stagno, oppure un fiumiciattolo, una spiaggia affollata o una rada deserta. Ovunque c'è acqua c'è vita. Quindi approfittatene per studiare e se è il caso per riprodurre un piccolo specchio d'acqua in casa. Ovviamente l'ambiente preferito in questo momento è l'acquario marino mediterraneo. E proprio in tale ottica troverete su queste pagine l'esperienza di un socio che l'anno scorso ha provato come dice lui a realizzare un "Mediterraneo piccolo piccolo" se vogliamo imitarlo (e la stagione è propizia) cerchiamo di farne uno un po' meno piccolo: sarà più facile da gestire!!! Comunque nel salutarvi voglio augurarvi un buon periodo di riposo e a risentirci a settembre. Lorenzo Marcucci Pescara, 02 luglio 1998 AC Bollettino A.A.A. n.42 IN QUESTO NUMERO Redazionale pag. 1 La posta pag. 2 Interviste ai negozianti pag. 3 Novità sul genere Colisa pag. 3 Salmonella pag. 3 Inchiesta sul marino "L'ambiente" pag. 4 Parliamo del Betta splendens: riproduzione selettiva pag. 11 Un mediterraneo piccolo piccolo pag. 16 Proviamo il mediterraneo? pag. 18 Rassegna stampa pag.19

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REDAZIONALESperavamo di uscire con la copertina a colori inoccasione del nostro compleanno, ma problemi

tecnici ce lo hanno impedito. Pazienza andrà meglio in futuro.

Proseguono nel frattempo gli articoli sul Bettasplendens, vorremmo che tornasse "di moda" tra

i nostri soci come lo era un po' di tempo fa. Siamo infatti in attesa di riorganizzare una mostra concorso. Quindi chi ha un po' di buona volontà è invitato a riprendere la riproduzione di questo

bellissimo anabantide.L'altro impegno redazionale che stiamo portando

avanti è quello delle interviste ai negozianti.Finora tutti gli interpellati hanno risposto beneconsententoci di scrivere pagine sicuramente

interessanti per tuttiIntanto eccoci qui all'inizio del periodo delle

vacanze pronti a partire. Mari o monti non haimportanza, è senza dubbio necessario un

po' di riposo dopo tanti mesi di lavoro. Ma.. il vero acquariofilo non perderà

l'occasione per osservare gli ambienti acquatici naturali che incontrerà.

Che sia un semplice stagno, oppure un fiumiciattolo, una spiaggia affollata o una rada

deserta. Ovunque c'è acqua c'è vita. Quindi approfittatene per studiare e se

è il caso per riprodurre un piccolo specchio d'acqua in casa.

Ovviamente l'ambiente preferito in questomomento è l'acquario marino mediterraneo.E proprio in tale ottica troverete su queste pagine l'esperienza di un socio che l'anno

scorso ha provato come dice lui a realizzare un"Mediterraneo piccolo piccolo" se vogliamo

imitarlo (e la stagione è propizia) cerchiamo difarne uno un po' meno piccolo:

sarà più facile da gestire!!!Comunque nel salutarvi voglio augurarvi un buon

periodo di riposo e a risentirci a settembre.Lorenzo Marcucci

Pescara, 02 luglio 1998

AC Bollettino A.A.A. n.42

IN QUESTONUMERO

Redazionale pag. 1

La post a pag. 2

Interviste ai

negozianti pag. 3

Novità sul genere

Colisa pag. 3

Salmonella pag. 3

Inchiest a sul marino

"L'ambiente" pag. 4

Parliamo del Bett a

splendens:

riproduzione

selettiva pag. 11

Un mediterraneo

piccolo piccolo pag. 16

Proviamo il

mediterraneo? pag. 18

Rassegna st ampa pag.19

Pag. 1

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VUOLE COLLABORAREHo visto in un negozio “AcquariofiliaContemporanea”. Alcuni anni fa, nello stesso negozio.avevo già visto un vostro bollettino.Ebbene: complimenti per latrasformazione della vostrapubblicazione. ora davvero di buoninteresse per noi app assionati. Vorrei collaborare anch’io. Vi propongo una scalett a diargomenti che potrei tratt are sullaVostra rivist a: a) acquariofilia mediterranea; b) l’acquario olandese; c) malattie dei pesci.Vi chiedo di sapere quali sono lemodalità per collaborare e anche seper gli articoli è previsto un seppurpiccolo compenso.

LETTERA FIRMATA - Pescara

Il nostro “Acquariofilia Contemporanea”è solo un bollett ino internoall’associazione e tale vuole restare. La collaborazione è libera a tutti i soci eanche a chi, come il nostro interlocutore,socio non è. Non abbiamo “scalette”, come è d’usonelle riviste rivolte al pubblico. “A .C.”nasce dal contributo libero e volontario(quindi niente compensi, per nessuno)di chi scrive, e ognuno lo fa raccontando

le proprie esperienze.Collaborazione libera, insomma, nelsenso più pieno del termine. Sta poi ai coordinatori del bollettino,Marcucci e Pavone, scegliere gliargomenti di volta in volta per offrire unapubblicazione che tratt i un certoventaglio di argomenti e che sia la piùinteressante possibile in relazione ainostri modesti mezzi.Non siamo però una rivista diacquariofilia e non vogliamo esseretrattati come tale. Chi ha voglia di darci una mano benvenga. Chi vuole affermarsi e guadagnarescrivendo articoli, beh, non è al nostroindirizzo che deve rivolgersi.

LA POSTA

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NOVITÀ SUL GENERECOLISAColisa laliaLe continue manipolazioni effettuatenegli anni passati sul Colisa lalia (varicolori nonché animali a pinne lunghe)hanno causato una riduzione dellacapacità di sopravvivenza di alcunevarietà. Per questo, come pubblicatonell 'Aqualog News n.5 l ' industriaacquatica ha deciso di impegnarsi perla rivitalizzazione di questa varietà.Colisa labiosaSaranno tra breve disponibil i incommercio nuove varietà di colore:arancio, pescae e rosso scuro.Colisa labiosa x Colisa fasciataSta per essere commercializzatoquesto nuovo ibrido del quale per oranon si sa ancora i l nome. Saràidentificabile per la testa più grande diquella dei C.labiosa e quindi più similea quella dell'altra specie, per il corpostriato e per una estensione della pinnadorsale del maschio simile a quella diC.labiosa.

(Tratto da HobbyZoo giugno 98)

INTERVISTE AI NEGOZIANTIL'inziativa ha riscosso un successomaggiore di quanto sperato dal Direttivoche l'aveva ideata. Tutti i negozianti contattati hannorisposto ben volentieri alle domanderivolte loro e sono saltate fuori idee eteorie spesso ben diverse...Dei tre argomenti previsti (ambiente,filtraggio e fauna) il più gettonato èstato quello relativo all'ambiente. Le risposte sono state tanto numerosee interessanti che buona parte dellarivista è stata dedicata loro.Purtroppo non ha trovato spazio sulbollettino la 4a parte della serie "Ilneofita entra in negozio" che riprenderàdal prossimo numero. Mi scuso perquesta scelta, ma l'argomento trattatoera troppo interessante e del resto nonaveva senso dividere in due partil'articolo in questione. Sui prossimi numeri di A.C. troverannoparte le interviste relative agli altri dueargomenti (filtraggio e fauna).Se trovate questa iniziativa interessantefatecelo sapere. Ancora meglioproponetecene altre che possanorivelarsi di interessa generale ovverodateci indicazioni su cosa vorrestevedere trattato su queste pagine.

SALMONELLADopo il blocco delle importazioni dei

pesci dallo Sri Lanka e da Singaporeeffettuato a febbraio di quest'anno perevitare rischi di salmonella, le autoritàitaliane ammettono ora solo spedizionimunite di certificato attestante l'assenzadi salmonella e provenienti da impiantiche attuano una quarantena di almeno10 giorni prima dell' imbarco senzanutrire i pesci con prodotti naturali.

(Tratto da HobbyZoo giugno 98)

AC Bollettino A.A.A. n.42 Pag. 3- Sempre più inquinato il mare! ...

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Acquario Art Certo, altrimenti sirischia di buttare i soldi dalla finestraArca C'é un detto che recita:l'esperienza insegna. A mio avviso chivuole allestire un acquario marino doverrivolgersi, per togliersi dubbi e

perplessitá, ad un rivenditore che svolgela propria attivitá in modo professionale.Pertanto seguendo i suoi consigli emuniti di un buon libro, si puó facilmentegestire questo hobby così affascinante.Potrá forse impensierire i l latoeconomico, ma la passione non hacertamente limiti. O no?Hobby Acquario No, poiché per ilmarino, come per l'acqua dolce, é ilnegoziante che comunque segue ilneofita fin dall'inizio, facendolo partire

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I n c h i e s tI n c h i e s t a s u l m a r i n oa s u l m a r i n o

L'AMBIENTECome preannunciato con questo numero del bollettino inizia la pubblicazione dell'inchiesta svolta

tra i negozianti della nostra zona su come si allestisce, si cura eccetera un acquario marino. Le domade rivolte ai negozianti sono state articolate in tre argomenti:

A M B I E N T E F I L T R A G G I O F A U N AIniziamo la rassegna ovviamente con il primo. Nei prossimi numeri vedremo gli altri.

1)Per gestire un acquario marinotropicale é necessario avere avutoprima una cert a esperienza conacquari tropicali d'acqua dolce?

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con una corretta impostazione tecnicadell'acquario e con una successivocorretto abbinamento di pesci edinvertebrati. In ogni caso consigliosempre di leggere qualche l ibrosull'argomento e regolarmente i clientidisattendono tale consiglio. La scelta tra idue tipi di acquario é fortementecondizionata dal costo dei pesci e nondalla mancanza di esperienza.Passeri Non é indispensabile,comunque se si conoscono elementifondamentali come filtraggio, valorichimici dell 'acqua eccetera écertamente meglio.Splash No, purché si abbia sensibilitáe buon senso, oltre che naturalmenteanimali sani e quarantenati

Acquario Art Sembra strano, ma unacquario marino é 10 volte piú facile dagestire di uno di acqua dolce. Infatti conil tempo non puó che migliorare sempredi piú, invece l'acquario d'acqua dolce,dopo un inizio felice che dura sei mesi-un anno, necessita di maggiormanutenzione e piú interventi per nonsubire un notevole degrado. Anche il filtraggio e tutta la biologiafunzionano 10 volte meglio in unacquario marino. La difficoltá vera stanell'acquisto di pesci quarantenati.Inoltre esistono altri tipi di difficoltá: eticae morale. Infatti la maggior parte deipesci di acqua dolce viene allevata incattivitá e spesso sono varietá che nonesistono in natura, ma ottenute

artificialmente e sono in grado di viveree riprodursi in acquario. I pesci mariniinvece vengono catturati negli oceani espesso vengono sterminati. A volte neoccorrono 1000 per averne uno che vivebene (cioé sopravvive) in acquarioeuropeo o americano. In ogni caso ilnostro acquario nonostante tutte leattrezzature che vogliamo metterci (filtri,pompe, lampade UV, eccetera) ésempre una bagnarola in confronto ailuoghi di origine. Mi occupo da trentaanni di acquariologia, prima comeappassionato e poi come professionistaed ho capito giá da molto tempo chel'acquario marino é una forzatura che

chi ama la natura non dovrebbeaccettare.Arca La prima diff icoltá perl'acquariofilo marino, anche se esperto,é quella della "salinitá". Sia la flora chela fauna marina richiedono una densitáche varia tra 1022 e 1024. Ne consegueche la preparazione di quest'acqua vaeffettuata con una certa attenzione. In

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2) Che tipo di difficoltá present a unacquario marino tropicale rispetto aduno d'acqua dolce?

Gli Amphyprion certamente non sono tra i pesci chehanno spinto a queste considerazioni: spesso sonoriprodotti in cattività (foto tratta da L'acquario marino

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piú sono necessarie due cose: unaconoscenza minima dei principali valoridell 'acqua ed un loro frequentecontrollo, cosa quest'ultima che vienespesso trascurata nell'acquario d'acquadolce. Bisogna poi porre attenzioneall'introduzione e acclimatazione dellafauna e dalla flora che, a differenza diquelle d'acqua dolce, risultano esserepiú delicate. Per finire occorre avere,rispetto ad un acquario di acqua dolce,una maggiore costanza ed oculatezzanella manutenzione ordinaria dellavasca.Hobby Acquario Sostanzialmenteuguali. Infatt i la stabil i tá chimicadell 'acqua viene delegataall'impostazione dell'acquario (filtraggio,illuminazione eccetera) ed alla suamanutenzione (cambi d'acqua, aggiuntadi integratori eccetera). Ma questo valesia per il marino che per l'acqua dolce.In entrambi possono presentarsiproblemi di conduzione e nella lororisoluzione cambiano solo i valori diriferimento. Le differenze invece si r i levanonell 'al levamento dei pesci.L'alimentazione nel marino richiedecertamente piú cura e frequenza. Ma indefinitiva non richiedono queste coseanche i pesci d'acqua dolce? Oppure ésolo perché un pesce costa 100.000 lireche diventa piú esigente di uno che necosta solo 2.000? Passeri La diff icoltá maggiore érappresentata dall'avere sempre l'acquacon valori biochimici perfetti. Per ottenerla occorre filtrare al meglio,ossigenare, tenere pulito l'acquario. Infatti ipesci marini tropicali hanno un sistema

immunitario "elementare"quindi sensibile asbalzi di valori o accessivi accumuli disostanze nocive come nitriti o nitrati.Splash Tenere sempre alta la qualitádell'acqua.Acquario Art E' tutto relativo allespecie ed al numero dei pesci,comunque 100 litri é proprio il minimo. Arca Le dimensioni minime dipendonodalla grendezza e dal numero dei pesciche si vogliono allevare. Un acquariomarino non dovrebbe essere inferiore ai100 l i tr i d'acqua e questo perchél'evaporazione e i l deterioramentodell'acqua incidono molto meno in unavasca grande. Da un punto di vistaempirico non bisognerebbe tenere in unacquario marino piú di 1 cm di pesceper ogni 75 litri d'acqua. Importante édisporre di almeno una seconda vascadella capacitá di 60 litri per la cura diesemplari malati o per la quarantena dipesci nuovi.

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3) Quali dimensioni minime o idealidovrebbe avere un acquario marinotropicale?

Uno splendido gruppo di Acanthurus leucosternon comequesto non può certamente essere ospitato in vasca, dinessuna grandezza!!!!

Foto tratta da L'acquario marino Tetra

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Hobby Acquario Quello che dettalegge non é la misura della vasca, macosa ci si vuole ospitare. In un acquarioda 10 litri si possono allevare dei paguri,dei piccoli gamberetti, in uno da 30 litriinvece si potrá allevare un solopesciolino colorato, e cosí via. Va da séche piú é grande l'acquario piú stabilisaranno i valori dell'acqua e (rispettandole esigenze di spazio degli ospiti) piúpesci si potranno allevare.Passeri La vasca ideale é la piúgrande possibile. Le misure minime

sono 100x40x50 (un acquario di circa200 litri)Splash Circa 300 litri ovvero unavasca 120 x 50 x 50

Acquario Art Una lampada UV ed unoschiumatoio sono utilissimi, ma nonessenziali.Arca Elementi essenziali sono: il filtrosotto-sabbia, un idoneo materiale difondo, un riscaldatore termostatato, unfi l tro biologico interno o esterno,materiale decorativo, un sale sintetico dibuona qualitá, un'illuminazione chepreveda, in vasche alte 50 cm almeno40 w di luce per ogni 40 cm di vasca, undensimetro. Cose superflue possonoessere lo schiumatoio, l'ozonizzatore ola lampada a raggi UV. Hobby Acquario Di essenziale vi ésolo l'impianto di filtraggio che deveessere piú potente di quello diun'equivalente vasca d'acqua dolce. Poiognuno puó stabilire come potenziarlo,

scegliendo ed abbinando diversesoluzioni (filtro sottosabbia, percolatore,eccetera). Comunque é necessario unforte movimento. Per quanto riguarda levarie attrezzature in commercio non ledefinirei superflue, tutto ció che aiuta amigliorare la qualitá dell 'acqua o acontrollarne i valori (reattori di calcio,pHmetri, eccetera) puó non essereindispensabile, ma non superfluo.Semmai superfluo sará un palombaro diplastica!Passeri I filtri devono essere il cuoredell 'acquario. Nel marino occorrealmeno i l biologico laterale(possibilmente con il percolatore) ed ilf i l tro sottosabbia. Grandissimaossigenazione con il sistema venturi

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4) Che tipo di attrezzatura éessenziale in un acquario marinotropicale e quale invece é superflua?

L'utilizzo della sabbia viva si effettua ricorrendo ad uncomune filtro sotto-sabbia che garantisce un continuoafflusso di acqua e quindi di ossigeno ai batteri presentinella sabbia che provvedono a filtrarla.

La lampada ad UltraVioletti serve come germicida eviene posta di norma all'uscita del filtro per reimmetterein vasca acqua sterilizzata

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applicato alla pompa del filtro ed unottimo ossigenatore. Non ritendo che

possa esserci comunquedell'attrezzatura superflua per il marino.Splash Non si puó rispondere inmaniera generica: dipende da cosa siospita, dalla dimensione della vascaeccetera.

Acquario Art No, perché quella cheviene venduta é meno "viva" di quel chesi crede.

Arca No, al limite la si puó usare se sivuole accelerare la "maturazione"biologica dell'acqua.Hobby Acquario Finora ne ho fatto

sempre a meno.Passeri Sicuramente no.Splash Certamente no.Acquario Art E' uti le quando unacquario é molto popolato di pesci.Arca In un acquario non densamentepopolato e provvisto di un buon filtrobiologico il suo uso é superfluo.Hobby Acquario Si, anche se questostrumento elimina insieme alle proteineanche altre sostanze util i come glioligoelementi. Il vantaggio che se neottiene peró é di gran lunga superioreallo svantaggio. Specie se si considera

che gli oligoelementi possono, anzi sidevono, aggiungere periodicamente.Passeri No, peró é bene installarlo edusarlo quando si rende necessario.Splash Non necessariamente, dipendedal tipo di filtraggio utilizzato.

Acquario Art L'eccessivaevaporazione che deve essere integratacon acqua demineralizzata incontinuazione. L'evaporazione porta viamoltissimi microelementi e quindicostringe anche a cambi d'acqua piúfrequentiArca A mio avviso non sussistonograndi problemi con un acquario marinodi tipo aperto. Se ne potrebbero creareper l'illuminazione se l'acquario nonfosse molto grande. Per un negozianteun acquario aperto risulta essere piúpratico, in particolare per quantoriguarda gli invertebrati.

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5) E' necessario usare la cosidett asabbia viva in un acquario marinotropicale?

6) E' sempre utile lo schiumatoionell'acquario marino tropicale?

7)Che problemi present a un acquariomarino tropicale aperto rispetto aduno chiuso? Quale dei due tipi diacquari é piú facilmente gestibile?Lo schiumatoio di

proteine serve pere l i m i n a r edall 'acqua, sottoforma di schiumaappunto, le proteinee le albumine che siaccumulano inseguito ade c c e s s i v aa l i m e n t a z i o n e ,eccetera. E' unaiuto per il filtro,ma elimina ancheoligoementi utili apesci edinvertebrati. Il suouti l izzo da alcunir i t e n u t oindispensabil i éosteggiato da altri.

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Hobby Acquario Una vasca apertaha una maggiore evaporazione ecostringe a continue integrazioni diacqua, ma migliora gli scambi gassosi.Una vasca chiusa invece presenta unaridotta evaporazione, ma riduce gliscambi gassosi (che peró possonoessere aumentati ricorrendo a pietreporose)In ogni caso lo scambio gassosodipende piú da come si é impostatol'acquario che dal coperchio. Con unacquario aperto si ha peró anche unamaggiore perdita di calore da partedell'acquario. La cosa va bene d'estate,ma fa lavorare di piú il termoriscaldatored'inverno.Passeri Credo i l t ipo aperto siasconsigliato per il marino, in quanto lagrande evaporazione porterebbe ad unaeccessiva concentrazione della salinitá

a danno della fauna. Comunque i lporblema derivante sarebbe il continuoripristino dell'acqua evaporta. Senzadubbio un acquario chiuso risulta piúgestibile.Splash Una maggiore evaporazionedell 'acqua. Ma anche qui per lagestibil i tá esistono pro e contro inognuno dei due tipi di vasca.

Acquario Art Come ho giá detto conacqua demineralizzata.Arca Con normale acqua di rubinetto.Hobby Acquario Consiglio acqua dirubinetto perché aggiunge sostanzetampone e sali di calcio che nel marino

tendono sempre a diminuire.

Passeri Bisogna utilizzare acqua dirubinetto declorata e priva di metallipesanti. Quando si é ottenuta l'acquagiusta si miscela con i sali marini,possibilmente di ottima qualitá . Nellafase di ripristino bisogna tenere sottocontrollo la salinitá che non deve esserené troppo bassa né troppo alta: l'idealeé un valore compreso tra i 1018 e 1020.Splash Con acqua distillata.Acquario Art Ovviamente dipende dalnumero dei pesci. Una buona regolacomunque prevede il cambio di un terzodell'acqua ogni mese, negli acquaripiccoli, invece di un quarto, un quinto,un sesto mano a mano che si passa adacquari piú grandiArca E' necessario sostituire con

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9) Ogni quanto tempo é necessariocambiare una p arte dell'acqua ed inquale quantitá ?

8) Come ripristinare l 'acquaevaporat a?

I cambi d'acqua, ritenuti da molti indispensabili, a voltevengono considerati quasi superflui e rimpiazzabili con ilricorso all'utilizzo di resine filtranti che riescono adeliminare le sostanze nocive che si accumulano

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regolaritá settimanale parte dell'acquanella quantitá di 1/10 del litraggio dellavasca. Hobby Acquario Si potrebbe fare "adorecchio" ma io consiglio sempre diverificare, tramite un test dei nitrati e deifosfati, se i nostri cambi d'acqua sonosufficienti o meno. Ritengo difficilmentequantficabile la percentuale del cambioin quanto dipende da molte variabili. Diuna cosa sono sicuro: é indispensabile.Potrebbe non esserlo sono nei grandiacquari con pochissimi pesci, moltiinvertebrati e molte alghe, un grossoschiumatoio di proteine e l'utilizzo di

specif iche resine assorbenti, dautilizzare come correttvi in momenti incui si riscontrano accumuli di certesostanze.Passeri Almeno il 10 per cento, unavolta al mese.Splash In linea di massima consigliereiun 20 per cento al mese, ma moltodipende dalla capacitá della vasca (piúl'acquario é piccolo piú frequenti devonoessere i cambi)

Acquario Art Sfatiamo subito alcuneconvinzioni:I pesci in genere non amano troppo laluce, né tantomeno una luce eccessiva.La riprova é che nel mare o nei fiumipreferiscono sostare in zone d'ombra.La luce serve principalmenteall'acquariofilo per ammirare i colori dei

pesci in tutte le loro sfumatureLa luce fa crescere le alghe e non cisono ragioni estetiche o scientifiche perpreferire un acquario stracolmo di alghe.Le lampade, meglio se di diversospettro, possono a volte non bastaresolo negli acquari contenenti alcuni tipiparticolari di invertebrati.In ogni caso personalmente utilizzo 2 o3 lampade negli acquari per pesci elampade HQI in quelle per invertebratiArca Ce ne sono diverse in commercio.Comunque quelle piú usate sono leAquastar, le MarinGlo e le Triton. Dipendedalla dimensione della vasca e dalnumero e tipo di invertebrati presenti.Hobby Acquario L'illuminazione deveessere molto intensa se si voglionoallevare invertebrati ed occorrono dai 3ai 5 neon a seconda dell'altezza dellavasca, o ancora meglio occorronolampade HQI a sopsensione. Anchesenza invertebrati sarebbe meglio (manon indispensabile) avere un'intensailluminazione per permettere la crescitadi alghe superiori checostituiscono un'integrazione alladieta dei pesci. Inoltre con un lororegolare sfoltimento si eliminano anchemolte sostanze azotate, fosfati ecc. chehanno assorbito dall'acqua.Passeri Tre lampade: una Gro-lux(luce rosa) una Sun-glo (luce bianca) ed

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10) Nel caso si opti per un acquariomarino tropicale di tipo chiuso chetipo di lamp ade fluorescenti vannousate? E quante?

A.A.A.

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Cominciamo col dire che laselezione operata dagli allevatori è fondatasulle “mutazioni” del pesce, cioè sullevariazioni che casualmente si verificano inuno o in un gruppo di individui. Per capirci:se in un allevamento di normalicombattenti pezzati rosso e blu nasconoalcuni pesci pressoché completamenterossi, l’allevatore può, accoppiandoli traloro, "fissare” quel carattere e avere unalinea di discendenza di Betta splendensrossi. Cosa che ovviamente gli sarebbeimpossibile senza avere i primi soggetti. La “trasformazione” ha dunque sempre

alla base una mutazione diciamo cosìnaturale. Esistono, è vero, anche dellemodalità “innaturali” (ormoni o altresostanze) ma queste sono respinte daogni vero allevatore e comunque nonsembra possano avere un qualche pesoveramente importante nella selezione delBetta.Si è partiti dunque dagli esemplari selvaticiper avere pesci sempre più davvero, inomaggio al nome scientifico, “splendenti”.Analogamente chi voglia avviare unallevamento selettivo deve scegliere bene isuoi soggetti, tenendo conto di diversi

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PARLIAMO DEL COMBATTENTERiproduzione selettiva 4a parte

di Luciano Di T izio

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fattori.LA SCELTA DEI RIPRODUTTORI

Nel moderno Betta da concorso èdiventato di primo piano il concetto disimmetria: il pesce dev’essere “equilibratonella forma” come del resto bentestimoniano i nostri standard. Circa lacolorazione si può dare maggiore spazioalla propria fantasia, sempre però neirispetti di quanto codificato dagli standardche abbiamo edito in un elegantevolumetto e che -Io ricordiamo- può essere

richiesto al nostro segretario LorenzoMarcucci.

SELEZIONARE LA FORMAI criteri maggiormente ricercati dagliallevatori stranieri sono simmetria,equilibrio e portamento che deve essere“altero” delle pinne a velo. Per capirci:tracciando una linea immaginaria sul corpodel pesce, dalla testa alla coda, e unaseconda linea verticale al centro del corpodovete ottenere un Betta benproporzionato nelle sue parti, e questa èappunto la simmetria.La taglia: il corpo di un Betta da concorsodev’essere lungo all’incirca 3,8 cm. Di più è

tollerato, e in alcuni concorsi addiritturapreferito. Di meno viene consideratoinaccettabile.Le pinne, il cui bordo può essere liscio ocon frange (ma non un po’ e un po’),vanno portate con eleganza, senza che ilpesce dia l’impressione di trascinare le sueappendici.I riproduttori, maschi e femmine, vannoscelti con cura se si vogliono creare Bettada concorso. Per cui le caratteristiche dicui s’è detto vanno esaminate con cura.Un buon consiglio può essere quello diesaminare il futuro riproduttore (oriproduttrice: abbiamo detto che stiamoparlando di entrambi i sessi, perché per unallevamento selettivo le femmine non sonomeno importanti dei maschi) mettendolo inun piccolo recipiente e guardandolo da tuttii lati. Ogni eventuale difetto (colonnavertebrale deformata, fronte “a scaletta”,peduncolo caudale malformato, raggi dellepinne ricci e contorti, ecc.) deve indurci ascartare il soggetto in esame. Per avviareuna riproduzione selettiva di buon livello sidevono per forza scegliere gli esemplariche più somigliano, in quanto alla forma, aquella prevista dagli standard.

SCEGLIERE IL COLOREUn po’ diverso è il discorso del colore. Quientra in gioco infatti il gusto personale: c’èchi alleva i rossi, chi i blu, chi i gialli e chicerca colori particolari.Un dubbio: meglio il monocolore o ipezzati? Difficili gli uni e gli altri: i primi perle frequentissime impurità di colore checompaiono soprattutto nelle pinne; isecondi perché seguono regole precise.Un “marmorizzato” avrà ad esempio duecolori, chiaro e scuro, presenti egualmente

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Uno stupendo esemplare di Betta.Senza dubbio ottimoper iniziare una riproduzione selettiva

Foto tratta da TFH 12/97

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(al 5O%) sul corpo e sulle pinne. Una viadi mezzo è rappresentata dai cosiddetti“bicolore”, con il corpo di un colore e lepinne di un altro. Belli ma pur’essi difficili. Aproposito dei bicolore va aggiunta unainformazione di carattere, diciamo così,tassonomico: questi i pesci sono indicatiprima con il colore del corpo e poi conquello delle pinne: così, ad esempio, unBetta chiaro/scuro avrà il corpo chiaro e lepinne scure.Qualche informazione di caratteregenerale potrà aiutare nella scelta: il rossoè un colore dominante e lascia quasisempre sfumature sul monocolore blu. Ilgiallo è un colore secondario e richiedeattenzione per essere mantenuto. Stessodiscorso per il turchese, bellissimo, ma chetende a tornare blu. Il “mito” della granparte degli allevatori, almeno all’estero, è ilBetta nero. Ma il gene che porta questocolore è sub-letale e questi pesci vannocontinuamente incrociati non tra loro (laprole sarebbe condannata in partenza auna morte precoce) ma con esemplari bluacciaio, pur’essi particolarmente belli. Dicolori e selezione parleremo comunquemeglio nel prossimo numero di A.C. Perora basterà notare che ogni colore hadunque i suoi pregi ma pure i suoipotenziali difetti. Conta il gustodell’appassionato più di qualsiasi altracosa. Operata la scelta si deve agire senzaesitazioni: i pesci vanno sistemati nellasolita vaschetta piccola da... esame escartati impietosamente (non certoeliminandoli, per carità: basterà nonmetterli in riproduzione nella linea selettiva)a ogni minimo difetto. Solo i pesci più similipossibile e perfetti dal punto di vista dellostandard possono essere riprodotti a scopo

selettivo.

LA RIPRODUZIONE SELETTIVADunque ci siamo: abbiamo una o piùcoppie con le quali avviare il nostro

allevamento selettivo. Della riproduzione edell’allevamento degli avannotti abbiamogià detto, in questa serie, e non è davveroil caso di ripeterci. I criteri selettivi, invece,dobbiamo ancora guardarli: a partire daidue mesi. circa, di vita, i primi maschiprendono forma. Vanno isolati, ciascuno inuna vaschetta. Le femmine possono stareinvece insieme, come è ben noto. Gli uni egli altri dovranno rispondere perfettamenteai criteri che abbiamo scelto per la nostraselezione. In media su una covata di 2-300avannotti potremo tenerne non più di 20-30: i migliori. O, per meglio dire, quelli chemeglio rispondono ai criteri dello standard:la forma del corpo giusta, il colore il piùpossibile simile a quello che abbiamoscelto.I piccoli dovranno poi essere catalogati eidentificati con un codice. Una praticaquesta fondamentale in un allevamentoselettivo. Il nostro club ha in passato

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maturato una certa esperienza proprio coni Betta e ha elaborato (grazie soprattutto allavoro di Amedeo Pardi) un “codice diidentificazione” elaborato maestremamente efficace. Ne parleremodettagliatamente in uno dei prossiminumeri, forse già nel prossimo, a corredodi questa serie sul combattente del Siam.Si tenga sin d’ora conto, tuttavia, cheidentificazione e connesso schedario sonoindispensabili, per identificare consicurezza un pesce e per ricostruirnel’albero genealogico. Non fidatevi dellamemoria: con gli F1, dopo la primariproduzione (F1 sono in gergo i figli dellaprima generazione), è magari anchepossibile ricordare tutto ma poi, con gli F2e via di seguito, avere un quadro precisosenza aver predisposto un archiviosarebbe impossibile anche per Pico dellaMirandola, la cui memoria è rimastaleggendaria.

RIPRODUZIONE E CONCORSINon si deve mai dimenticare che lariproduzione comporta stress, fatica epossibili danni fisici, in particolare conlacerazioni delle pinne, in uno o entrambi ipartner, nei focosi momenti della ricercadel partner e dell’accoppiamento e, poi, nelmaschio, durante le fatiche della custodiadelle uova e della salvaguardia della prole.Se abbiamo un potenziale “campione” daesporre in una mostra-concorso è alloraconsigliabile evitargli le fatiche dellariproduzione nell’imminenzadell’esposizione. Dopo, semmai, potremochiedergli di diventare il papà (o la madre)di tanti altri futuri “primi premi”.

IL FUTURO

In Italia siamo all’anno zero per quantoriguarda le mostre-concorso ma qualcosasi sta muovendo. Dopo i primi pionieristicitentativi del nostro club (rivendiamo conorgoglio il fatto di essere stati i primi aorganizzare simili esposizioni e a elaborarestandard), si muove qualcosa anche alivello nazionale grazie alla illuminatadisponibilità di alcune ditte del settore. Sipunta però soprattutto sui Discus, pescioggi di gran moda. Il Betta è passatoinsomma un po in secondo piano. Noiinvece intendiamo continuare su questastrada e quanto prima - risolti gli eterniproblemi di spazio - riproporremo unamostra-concorso.All’estero il Betta invece non conoscepause. E anzi emergono di continuointeressanti novità. Negli ultimi anni alcuniallevatori francesi hanno prodotto, adesempio, un tipo con un particolaresviluppo della pinna caudale, aperta a1800: e questo il cosiddetto “Betta mezzaluna”. Una nuova sfida per gli allevatori: ilcarattere infatti non è ancora ben fissato enon basta accoppiare due ottimi mezza-luna per avere F1 dello stesso livelloqualitativo. In più questa particolare formadella coda è stata ottenuta per ora solo neiblu per cui in tanti stanno provando aottenere mezza-luna rossi, blu-gialli, e cosìdi seguito. In Oriente invece si è avuto inun certo senso un ritorno al passato colrilancio della forma selvatica del Betta(quella con le pinne ridotte, quasi comequelle di una femmina, e un colore misto,con prevalenza di blu e rosso) ma con icolori - monocolore blu o rosso o anchegiallo, pezzati, bicolore ecc. - del Bettaselezionato. A questa forma è stato dato ilnome di “Pla-kat”.

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A.A.A.

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Un’estate di cinque o sei anni fa,preso da una irrefrenabile voglia diallestire in casa qualcosa che avessea che vedere con l’acqua di mare,decisi di realizzare in un acquariettocontenente una ventina di litri netti, unmini ambiente marino con pesci einvertebrati delle nostre coste.

L’ALLESTIMENT OInnanzitutto sciacquai per benino tuttala vasca ut i l i zzando

contemporaneamente uno spazzolinoda dent i per le incrostaz ion i p iúostiche.Successivamente la riempii d’acquae, aggiungendovi de l sa le , fec imuovere i l tutto per mezzo di unapompa cent r i fuga s is tematanell’ultimo scomparto del filtro interno.L’illuminazione era garantita da undebole neon a luce bianca da 8 wattinser i to in un tubo d i p last icatrasparente prodotto da una ditta del

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UN MARINO MEDITERRANEOPROPRIO PICCOLO

di Renato Di Loreto

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set tore, completava i l p icco loacquario una pietra porosa collegataad un aereatore di media potenza. Dopo circa 24 ore svuotai la vascadell’acqua salata che era servita perd is in fe t tare i l conten i tore e ne lpomeriggio mi recai sulla spiaggia perprelevare un certo quant i tat ivo disabbia e dell’acqua di mare. Tornato acasa depositai la pr ima sul fondodel la p iccola vasca e v i aggiunsisopra l’acqua, poi con un po' di lanasintetica e di cannolicchi di ceramicar iempi i i l f i l t ro b io log ico in ternoregolando la pompa centrifuga sui 60litri orari e accesi l’aereatore. Devo dire che ricordo benissimo lapr ima impress ione che ebbiosservando il contenuto del mio primopiccolo acquario marino: un ambientepar t ico larmente affasc inante conquel la t ip ica t rasparenza opacadell’acqua di mare resa spumeggiantedalle boll icine molto f ini che dallapietra porosa salivano verso l’alto,quasi diverse ‘fisionomicamente’ dallestesse prodotte in acqua dolce.

Senza par lare po i d i quel l ’odorepenetrante e merav ig l ioso cheemanava da quell’acqua, odore chepenso s ia s ta to a l la base de l ladecisione di ogni acquariofilo stregatodal mare di passare all’acquariofiliamarina. Insomma era tutto pronto periniziare a procurarsi del materialevivo, dovevo solo aspettare un paio digiorni affinché i batteri liofilizzati cheavevo introdotto in un secondo tempocominc iassero a svo lgere i l lo rolavoro: mai giorni furono piú lunghi diquesti !

I PRIMI “ANIMALI”Venne il grande giorno e una mattinami recai al mio solito litorale dove,attraversando trepidamente lo spazioche mi divideva dagli scogli, raggiunsila postazione di pesca. S inceramente pensavo d i poterprendere tutto quello che si muovevain acqua ma r icordandomifaticosamente della capienza del mioacquario mi at tenni al la regola diprelevare solo poca roba: il ‘solo’ peróalla fine della mattinata consisteva inuna trentina di avannotti di circa uncentimetro che nuotavano nell’acqualibera poco distanti dalle rocce (di cuiconfesso di non sapere a tutt’oggi ilnome scientifico), cinque gamberetti(tre Palaemon serratus e due Lysmataset icaudata) ed inf ine due piccol igranchi. Il tutto venne ospitato, per il viaggio dir i torno, in un baulet to termicocontenente in quel momento unadecina di l i t r i d ’acqua: avrete giácapito che allora, malgrado qualche

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Atelecyclus rotundudarus Eriphia verrucosa

Palemon xiphias Lysmata seticaudataDisegni tratti da L'acquario mediterraneo flora e fauna Olimpia

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anno di esperienza passato su unacquario d’acqua dolce, il mio non fupropr io un fu lg ido esempio d iacquariofilia, ma tant’é. Questa varia e interessante comunitáconv ivet te sp lendidamente perqualche giorno nutrita, data la tagliadegl i avannott i , con del mangimesecco polverizzato e in seguito anchecon quello in scaglie, quest’ultimomolto appetito dai gamberetti chevenivano a prender lo su l pe lodell’acqua capovolti.Successivamente cominciai a notarela scomparsa progressiva di un certonumero di parte dei piccoli pesci adopera presumibilmente dei gamberettie de i granchi , oppure per lecondizioni certamente non ideali cheaveva l’acqua dopo un po' di tempo,malgrado la rinnovassi interamenteogni 7/10 giorni. Infine scomparvero nel nulla anche idue piccoli granchi e non riuscii atrovarli neanche per casa: a tutt’oggii l fa t to resta ancora un mis tero.Insomma le cose non erano andatepropr io come mi aspet tavo (e locredo, con i l senno d i po i . . . ) ,raffreddandomi non poco nel mioentusiasmo da perfetto principiantedel le cose di mare e cosí decis i ,prima di rinunciare definitivamenteall’idea e destinare la vasca ad altriusi a me piú familiari, di riportare glianimali superstiti nel loro ambiente edi catturare questa volta qualcosa dipiú facile e meno caotico.

LA PICCOLA BA VOSAMi diressi sui soliti scogli e pensai di

pescare una bavosa che facesse alcaso mio cioé abbastanza giovaneper stare in un acquario di soli ventil i t r i , cons iderata anche la suaproverbiale rusticitá. Dopo un’oret ta d i cat ture nonal l ’a l tezza del la mia vasca ( tut tedelicatamente slamate e ributtate inmare) r iusci i ad incontrare quellagiusta: una simpaticissima e piccolaBlennius pavo, volgarmente dettabavosa pavonina. Pr ima d i tornare a casa con i lprez ioso bot t ino mi fermai aprelevare, scalzandola attentamentedal suo subst ra to rocc ioso, unavistosa Actinia equina o pomodoro dimare: questa volta, pensai, avevofatto una cosa giusta. Per la piccola bavosa avevo adagiatosulla sabbia un’anforetta di terracotta,mentre per l’Actinia contavo sulla sua

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Bel primo piano di un esemplare adulto di Blenniuspavo. Si vede molto bene la "cresta" gial la checaratterizza i maschi della specie

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adattabilitá a qualsiasi substrato edinfatti poco dopo averla introdotta sistabilí sulla parete del filtro internovicino alla superficie dell’acqua. Labavosa si ambientó immediatamenteprendendo possesso del suo rifugio euscendone ad ogni somministrazionedi c ibo d imost rando un ot t imoappetito. Li alimentavo entrambi conmangime secco in scaglie insieme achi ronomi e ar temie congelate,quest’ultime molto gradite al rossoinvertebrato. Il mio rapporto con la piccola bavosasi intensif icó sempre di piú con i lpassare del tempo ed era fatto dip icco le cose come ad esempioquando essa usciva dalla sua tana almio apparire nei d’intorni della vasca(ai miei famigliari non era riservato lostesso trat tamento), lo stare al loscoperto in un angolo del fondo dellavasca per attrarre la mia attenzioneverso i l suo insaz iab i le appet i to(l’acquario si trovava sul tavolo dovestudiavo) e le attente esplorazionide l la mia mano a l lorquando laimmergevo nel suo ambiente, nondisdegnando a lcune vo l te d iassaggiar la : insomma un t ipet toveramente “intelligente”. In occasione di una mostra la cedettia malincuore ad un socio perché,essendo in quel periodo parecchiopreso da una ottima e abbondante“covata” d i min i Scalar i , avevobisogno di quella vasca. Da alloranon ho piú avuto alcuna notizia dellamia piccola e simpatica bavosa (edanche della sua tana..!). Spero chenuoti in un grande acquario degno di

Proviamo il mediterrraneo?L'esperienza di Renato è stata senzadubbio tentata da molti altr iappassionati e molti altri la tenterannoin futuro. Per far si che questiesperimenti non si rivelino solo deitentattivi o peggio ancora delle piccolecamere della morte (come i secchielliche spesso sulle rive dei nostri mariospitano "prede" sfortunate catturatedai bambini), cerchiamo di pianificareun po' questi tentativi.Come indicato anche dai varinegozianti nell'interviste pubblicatesempre su questo numero di A.C. aproposito di dimensione minima per unacquario marino "20 litri netti" sonopochi.O per lo meno sono pochi se non si hauna certa esperienza e se si tenta diospitarvi pesci troppo grandi o ingrande numero. Nel passato sono riuscito in una vascadi tali dimensioni a seguire il "parto" diun pesce ago, o ad allevare nei primistadi di vita delle seppioline appenanate. o ancora a seguire la nascita dipiccoli Palemon ed altro. Certo per riuscire in questi"esperimenti" ho dovuto lavorare molto(somministrazioni minime di cibo,cambi d'acqua, pulizie del f i l tro,eccetera), e sicuramente nonconsiglierei a nessuno di ripeterli.In ogni caso la dimensione minima nondovrebbe scendere sotto agli 80-100 litri. In questo modo si ha la possibilità diospitare più specie e la relativagrandezza della vasca ridurrà gli effettinegativi degli errori che inevitabilmente

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dalla rivista :HobbyZoo giu/98

-------------------------------------Pesci malati? Pesci stressati!-Veleno in acqua-Lo show di Interzoo 98

RASSEGNA STAMPA

dalla rivista americana:Tropical Fish hobbyist: mar/98

----------------------------------Pesci fuor d'acqua:Perioftalmus-marino:Platax pinnatus-marino:Pesci mandarino-L'acquario marino naturale (parte 2a)-Pesci quattrocchi:Anableps-La famiglia dei Polipteridi-Aphyosemion zygaima-Costruiamo uno stagno per Koi-Giardino con acqua-Panama parte 3a-Cosa c'è sul Web stasera?-La durezza dell'acqua-marino:Gamberetti di fuoco

dalla rivista americana:Tropical Fish hobbyist: apr/98

----------------------------------Heterandria formosa-marino:Piccoli angeli perfetti-Luminescenze-Filtraggio nell'acquario di barriera-marino:Gamberi-L'acquario marino naturale (parte 3a)-Coralli molli per l'acquario di barriera-Aphyosemion geryi-Il laghetto in sei fasi-Confessioni di un fanatico di pesci filippino-Betta coccina-Apistogramma dwarf

dalla rivista:aquarium mag/98

--------------------------------------5a Giornata di Acquariofilia-Rasbora pauciperforata-Un ospite del Kenya:Oreochromis spilurus-Un acquario per Caracidi-Le radici di legno-Tecnica in pratica Va parte-Riproduciamo il pesce rosso-Osserviamo il reef-Le piante nel laghetto-Tritoni dalle gambe corte

dalla rivista:aquarium giu/98

--------------------------------------Cryptocoryne aponogetifolia-Un piranha vegetariano:Metynnnis h.-Un ciclide a scacchiera:Crenicara filam.-Flagellati nei Discus:prevenzione e cura-Incrocio tra Theraps synspylum e Redparrot-Fai da te:Acqua sempre al giusto livello-Un laghetto in campagna-Vivaci, belli e... buoni: Saraghi-marino:Lysmata amboinensis-marino:Anemonia sulcata in acquario

dalla rivista :PetMagazine mag/98

-------------------------------------La riproduzione del pesce rosso-Troppi ricambi negli acquari-Ma cosa sono i glucani?

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dalla rivista inglese:Aquarist & Pondkeeper mag/98

----------------------------------Sei un assassino dei tuoi pesci?-Costruiamo un laghetto con pergolato-Malattie dei pesci-Quarantena o no?-Politica della prevenzione-Blennidi coraggiosi-Domande sulla CostaRica

dalla rivista inglese:Aquarist & Pondkeeper mag/98

----------------------------------Discus:la mia scelta-Rotazione dei pesci:Cambiamo pesci-La comunicazione tra i pesci-marino:Ricci-Poecilia latipinna-Fondamenti di filtraggio-Pesci accetta-Malattie dei pesci-I sette peccati capitali-Inserto:

Koi extra

dalla rivista francese:Aquarium magazine giu/98

----------------------------------------Aulonocara baenschi-Hyphessobrycon erythostigma-Botia morleti-Il lago Malawi-Echinodorus cordifolius-Guida pratica: l'illuminazione-marino:Pterois radiata-marino:Tridacne-marino:Gli schiumatoi

dalla rivista francese:Aquarium magazine lug/98

----------------------------------------Barbus tetrazona-Farlowella acus-Altolamprologus calvus-I Letacara-Rotala indicta-Guida pratica: il filtraggio-marino:Acanthus olivaceus-Illuminazione di un marino di barriera-Saloni: Interzoo 98

dalla rivista:aquarium oggi 2/98

--------------------------------------marino: Antennaride divora Pterois-I pesci più amati:Nannostomus-Il pesce con il tic: Haplochromis-Il caracide Tucano-Amphilophus macracanthus-L'acquario marino ottimale:movimento acqua-Accorgimenti per la decorazione con piante-La pagina dei bambini-Pesci in un mini laghetto-La fotosintesi:motore per la crescita dellepiante-Meglio l'acqua piovana... o un impianto adosmosi inversa?-Come illuminare l'acquario 2a parte-L'acquario all'aperto più grande del mondo

dalla rivista francese:Aquarium magazine mag/98

-------------------------------------Un Colisa modello:Colisa lalia-Labidochromis ceruleus-Stella danzante:Xiphophorus montezumae-Ciclidi reofili africani-Koi-Barclaya longifolia-Un acqua semplice-marino:Synchiropus picturatus-marino:La scelta della vasca