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Solo veloce?La più veloce cartuccia per revolver, un’arma

che è una via di mezzo tra una pistola ed una carabina: la Smith & Wesson

è tornata prepotentemente leader delle armi a rotazione con la sua XVR, X-treme Velocity Revolver

testo e foto di G.T.

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Nel 1971 il film “Dirty Harry”, divenuto in italiano “Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è

tuo”, portò all’attenzione del pubblico il revolver Smith & Wesson calibro 44 Magnum, allora la più potente arma corta prodotta industrialmente, e rappresentò un formidabile veicolo pubblicitario per la ditta di Springfield. Il successivo lavoro con Callaghan, ovvero Clint Eastwood, fu intitolato direttamente “Magnun Force” ed in italiano venne tradotto con un ancor più esplicito “Una 44 Magnum per l’ispet-tore Callaghan”: la sequenza iniziale era data da un affascinante primo piano dell’ammiraglia della Smith & Wesson impugnata da Eastwood che alla fine dei titoli veniva puntata con-tro lo spettatore mentre la voce di Callaghan in sottofondo diceva: “This is a 44 Magnum, the most powerful handgun in the world...”, parole che fecero schizzare verso l’alto le vendite del revolver, cre-ando anche problemi di aggiotag-gio, ma che rimasero valide solo per alcuni anni, dato che arrivaro-no sul mercato revolver in calibri molto più potenti del 44 Magnum per i quali la Smith & Wesson non aveva armi abbastanza robuste.

UN “moSTRo” di poTeNzaPoteva la Casa di Springfield tollerare questa situazione? Ovviamente no, e dopo aver superato i tempi bui in cui era stata addirittura boicottata per i suoi cedimenti alle politiche disarmi-ste del presidente Clinton, la nuova dirigenza decise che era il momento di riprendere la leadership dei “revolvero-ni”, progettando un telaio Extra Large, chiamato, inutile dirlo, X-Frame. Era il 2003 quando sul mercato arrivò questo “mostro” di potenza, insieme ad una munizione tutta nuova, il 500 S&W, in grado di spingere proiettili da 350 grani alla soglia dei duemila piedi al secondo. Tale “arnese” è famoso in Italia per

il fatto di… non essere disponibile, grazie ad un illuminato parere della Commissione Consultiva che ritenne il calibro un po’ troppo esuberante per il normale cittadino, o suddito, italiano. Nel frattempo, però, la Smith & Wesson era andata avanti, cercan-do di realizzare la cartuccia più veloce in assoluto, almeno relativamente a quelle utilizzabili in un’arma a più colpi (per le monocolpo, ad otturatore o meno, si possono utilizzare tali e quali le cartucce da carabina…), decidendo di sfruttare appieno la notevole lunghezza del tamburo dell’X-Frame e di ridurre il calibro per guadagnare in velocità. Il risultato di questi studi fu il 460 S&W, presentato nel 2005. Intelligentemente, alla S&W decisero di realizzare il nuovo magnum partendo da una cartuccia di base già esistente, in modo da ripropor-re i vantaggi delle coppie 38 Special-357 Magnum e 44 Special-44 Magnum. Del vecchio e glorioso 45 “long” Colt

del 1873 era già da tem-po disponibile la versione Magnum, sotto forma del prestante 45 Casull: bene, la Casa di Springfield decise di “magnumizzare” anche quest’ultimo, allungandone notevolmente il bossolo, con il risultato finale che le armi in 460 S&W possono utiliz-zare i tranquillissimi 45 Colt, i prestanti 454 Casull ed i “mostruosi” 460, una latitu-dine di caricamento enorme ed in grado di soddisfare

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Il grilletto è liscio, non perché si prevede un uti-lizzo in doppia azione, ma perché eventuali riga-ture potrebbero dar fastidio sotto il forte rinculo

a sinistra: il notevole spessore delle camere di scoppio e la perfetta esecuzione della stella di rotazione del tamburo

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qualunque esigenza di chi inten-da sobbarcarsi l’onere di utilizzare un grosso e pesante X-Frame.

La “SqUadRa coRSe”Eh, sì, perché è evidente che per imbri-gliare la potenza esprimibile da questa famiglia di munizioni le dimensioni delle armi devono essere importanti ed il peso di conseguenza elevato. Dell’X-Frame in 460 esistono vari modelli, allestiti dal Performance Center, la “squadra corse” della Smith & Wesson, famosa per la cura nei dettagli con cui allestisce le proprie armi: il fatto che questi revolver siano realizzati da personale altamente specializzato li pone al top anche per quanto riguarda l’accuratezza delle lavorazioni e non solo per le dimensioni e per la potenza. Ma al di là del fatto di essere l’arma commer-ciale più potente, a chi è indirizzato un revolver con canna da oltre dieci pollici, lungo circa mezzo metro e pesante ben oltre i due chilogrammi? Chi desidera provare l’ebbrezza del “magnum più veloce” può farlo anche in Italia, grazie al fatto che la Commissione ha stavolta accettato, bontà sua, i grossi revolver in 460 S&W e li ha addirittura classi-ficati “sportivi”, con tutti i benefici del caso; attualmente sono disponibili ben quattro allestimenti del revolver Smith & Wesson, denominato modello 460 XVR: quello “piccolo”, con canna da “soli” otto pollici e tre ottavi, ovvero 213 millimetri, quello lungo, con tubo da ben quattordici pollici (355 mm, venduto completo di bipiede!), ed un paio, come dire, intermedi, da dodici (305 mm) e dieci pollici e mezzo (267 mm). Proprio di quest’ultimo, da poco disponibile sul mercato nazionale, desideriamo parlarvi.

NeL deTTaGLioLa caratteristica principale riguarda il sistema di chiusura del tamburo, che abbandona il vincolo anteriore sull’apice dell’asta di espulsione dei bossoli, per passare ad una sfera caricata a mol-la posta anteriormente al tamburo, appena sotto la canna. Il ricorso ad una sfera molleggiata non è un’idea nuova, ma di solito la sfera è montata sul giogo del tamburo e si posiziona in una sede

semisferica ricavata sul telaio: sull’X-Frame, invece, è esattamente il contrario. L’ampio spazio disponibile sul castello ha permesso di ricavare un’apposita protuberanza sul montante anteriore che ospita comodamente molla e sfera, oltretutto di discrete dimensioni, mentre la sede femmina è ricavata sul giogo del tamburo. Le perfette lavorazioni dei tecnici del Performance Center hanno permesso di ottenere una chiusura valida e funzionale ed insieme uno svincolo dol-ce e privo di attriti parassiti. Il massiccio tamburo ospita cinque colpi ed essen-do dimensionato sul più largo calibro cinquanta lo spessore di acciaio intorno alle camere è notevole, a garanzia di una robustezza eccezionale. Il gambo

dell’estrattore è abbastanza lungo per provocare la completa fuoriuscita dei bossoli qualora fosse necessario, ma di nuovo le ottime lavorazioni interne fanno sì che basti inclinare verso l’alto il revolver per veder cadere i bossoli, anche dei caricamenti più spinti.L’arma in oggetto offre vari sistemi di mira. Di fabbrica troviamo infatti la clas-sica tacca registrabile Smith & Wesson accoppiata ad un vistoso mirino Hi Viz dotato di inserto in fibra ottica, ma se questo non bastasse, come detto sopra, la canna presenta una slitta Picatinny sulla sua parte superiore, senza contare che il telaio è comunque dotato di ulteriori fori filettati realizzati al di sotto della tacca stessa.

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L’impugnatura a marca S&W è realizzata dalla Hogue ed avvolge totalmente il telaio metallico. Sul fondo l’aggancio posteriore per la cinghia di trasporto

Costruttore: Smith & Wesson, www.smith-wesson.comEsemplare importato da: Bignami spa, tel. 0471 803000, www.bignami.it Modello:460 XVRTipo:pistola a rotazioneCalibro:460 S&W (può utilizzare 454 Casull e 45 Colt)Canna:10.5” (267 mm) Sistema di percussione: indiretto su percussore spinato al fustoAlimentazione:tamburo da 5 colpiCongegno di scatto:azione mista, doppia e singola Estrattore -Espulsore:manuale Mire:tacca registrabile, mirino

spinato Hi Viz con inserto in fibra ottica verde; fori filetti sul lato superiore del telaio; slitta Picatinny integrale alla canna Congegni di sicurezza:leva di sicurezza contro spari accidentali che si interpone tra cane e percussore; chiave di blocco dell’arma sul lato sinistro del telaioImpugnatura:fornita con guancette avvolgenti Hogue in Absorbathane; vasta disponibilità di scelta nell’aftermarketPeso:2340 g scaricaLunghezza:494 mm Materiali: acciaio inossidabileFinitura: acciaio inossidabile spazzolato

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