Raffaello Cortesini e Carlo Umberto Casciani -...

26
2) Paride Stefanini (3 maggio 1966, Policlinico Umberto I) con gli aiuti : Raffaello Cortesini e Carlo Umberto Casciani Carlo Umberto Casciani, ricorda ancora con emozione il viaggio avventuroso che condussero lui e i suoi due colleghi dall'Abruzzo a Roma in automobile nel tempo record di due ore e un quarto. Primi trapianti di rene

Transcript of Raffaello Cortesini e Carlo Umberto Casciani -...

2) Paride Stefanini (3 maggio 1966, Policlinico Umberto I)

con gli aiuti :

Raffaello Cortesini e Carlo Umberto Casciani

Carlo Umberto Casciani, ricorda ancora con emozione il viaggio avventuroso che condussero lui e i suoi due colleghi dall'Abruzzo a Roma in automobile nel tempo record di due ore e un quarto.

Primi trapianti di rene

Paride Stefanini

2° xenotrapianto al mondo

10 maggio 1966

Raffaello Cortesini (1967, Università La Sapienza, Roma) primo trapianto di rene da vivente

Primi trapianti di rene

LEGGE 26 GIUGNO 1967, n. 458

(G.U. del 27-6-1967, n. 160)

TRAPIANTO DEL RENE TRA PERSONE VIVENTI

3) Piero Confortini

(20 novembre 1968,

Verona)

4) Edmondo Malan

(22 maggio 1969,

Policlinico Milano)

Primi trapianti d’organo in Italia

Primo trapianto di rene

a Pavia

Donatore a Busto Arsizio:

ragazzo in moto senza casco

Équipe:

Cortinovis

Scotti Foglieni

Colombo

Scarabelli

Bonandrini (neolaureato)

Levico Terme

chirurgia della tiroide

5) Giuseppe Salvatore Donati

(21 giugno 1969,

Pavia)

20 luglio 1969

Primo

doppio trapianto di rene

in Italia

Donatore a Busto Arsizio

Cortinovis

Scotti Foglieni

Colombo

Bonandrini (neolaureato)

La morte cerebrale e la donazione “a cuore non battente” Lugano, 12 maggio 2011

La rivoluzione : la morte encefalica

Brain death

Trapianto di rene da donatore a cuore fermo, Varese, 3 dicembre 2010

la svolta

Dal 1968: morte = morte encefalica

DECRETO MINISTERIALE 11 AGOSTO 1969 (G.U. del 10-9-1969, n. 230)

MODALITA' CONCERNENTI L'APPLICAZIONE DELL'ART. 5 DELLA LEGGE 3

APRILE 1957, N. 235, SUL PRELIEVO DI PARTI DI CADAVERE A SCOPO DI

TRAPIANTO TERAPEUTICO

Vista la legge 2 aprile 1968, n. 519;

Ritenuta la necessità di adeguare alle attuali esigenze della scienza l'accertamento della morte;

Decreta:

Negli ospedali civili e militari, nelle cliniche universitarie, negli istituti di cura privati e negli obitori ove vengono eseguiti i

riscontri diagnostici, l'accertamento della morte deve essere effettuato con il metodo elettrocardiografico.

Quando per il prelievo di organi a fine di trapianto non sia utilizzabile il metodo elettrocardiografico dovrà

essere applicato il metodo elettroencefalografico unitamente ai mezzi della semeiotica neurologica clinica e

strumentale, che saranno determinati ogni due anni con provvedimento del Ministro per la sanità su conforme parere

del Consiglio superiore di sanità.

Quest'ultima metodica di accertamento della morte dovrà essere applicata soltanto in soggetti sottoposti a

rianimazione per lesioni cerebrali primitive.

L'accertamento di morte sarà fatto in quest'ultimo caso da un collegio medico costituito da un medico legale, da un

anestesista rianimatore, da un neurologo esperto in elettroencefalografia. Tale collegio dovrà esprimere un giudizio

unanime ed ognuno dei suoi membri dovrà essere estraneo al gruppo che effettuerà il prelievo e il trapianto.

A cura del collegio dovrà essere redatto un verbale dell'eseguito accertamento.

Prima legge che recepisce la morte encefalica

LEGGE 2 APRILE 1968, n. 519 (G.U. del 6-5-1968, n. 114)

MODIFICHE ALLA LEGGE 3 APRILE 1957, N. 235, RELATIVA AI PRELIEVI DI

PARTI DI CADAVERE A SCOPO DI TRAPIANTO TERAPEUTICO

ART. 1

Il secondo comma dell'articolo 1 della legge 3 aprile 1957, n. 235, è sostituito dal seguente:

"Il prelievo è pure consentito su tutti i deceduti sottoposti a riscontro diagnostico a norma dell'articolo 1 della

legge 15 febbraio 1961, n. 83, a meno che l'estinto non abbia disposto contrariamente in vita, in maniera

non equivoca e per iscritto".

opt out !

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 5 FEBBRAIO 1970, n. 78 (G.U. del 16-3-1970, n. 68) MODIFICA DELL'ART. 1 DEL REGOLAMENTO CONCERNETE IL PRELIEVO DI PARTI DI CADAVERE A SCOPO DI TRAPIANTO TERAPEUTICO APPROVATO CON DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 GENNAIO 1961, N. 300 E MODIFICATO CON DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 3 SETTEMBRE 1965, N. 1156 Decreta: Articolo unico "Ai sensi e per gli effetti della legge 3 aprile 1957, n. 235, modificata con la legge 2 aprile 1968, n. 519 è ammesso il prelievo delle seguenti parti di cadavere: 1) bulbi oculari, loro parti e annessi; 2) reni e loro parti; 3) ossa e superfici articolate; 4) muscoli e tendini; 5) vasi sanguigni; 6) sangue; 7) nervi; 8) cute; 9) midollo osseo; 10) aponeurosi; 11) dura madre; 12) cuore e sue parti; 13) polmoni e loro parti; 14) ghiandole esocrine ed endocrine con esclusione di quelle della sfera sessuale e della procreazione; 15) vescica ed ureteri; 16) segmenti del canale digerente.

Cuore Polmoni … fegato = ghiandola

LEGGE 2 DICEMBRE 1975, n. 644 (G.U. del 19-12-1975, n. 334)

DISCIPLINA DEI PRELIEVI DI PARTI DI CADAVERE A SCOPO DI TRAPIANTO

TERAPEUTICO E NORME SUL PRELIEVO DELL'IPOFISI DA CADAVERE A SCOPO DI

PRODUZIONE DI ESTRATTI PER USO TERAPEUTICO

ART. 3

Fermo l'obbligo dei medici curanti in caso di cessazione del battito cardiaco, di compiere tutti gli interventi suggeriti

dalla scienza e dalla tecnica per salvaguardare la vita del paziente, quando, previo adempimento di tutte le condizioni

previste dalla legge, il corpo di una persona deceduta viene destinato ad operazioni di prelievo, l'accertamento della

morte deve essere effettuato, salvo i casi di cui all'articolo 4, mediante il rilievo continuo

dell'elettrocardiogramma protratto per non meno di venti minuti primi e l'accertamento di assenza di respirazione

spontanea, dopo sospensione, per due minuti primi, di quella artificiale e di assenza di attività elettrica cerebrale,

spontanea e provocata.

Gli ospedali, gli istituti universitari e gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, qualora dotati di reparti di

rianimazione e di chirurgia generale, sono tenuti a svolgere attività di prelievo, previa comunicazione in tal senso

trasmessa al Ministero della sanità. Il prelievo può effettuarsi altresì nelle case di cura private all'uopo autorizzate dal

Ministero della sanità.

Il Ministero della sanità rilascia l'autorizzazione ai sensi del secondo e terzo comma dell'articolo 10 della presente legge.

Le operazioni di prelievo della cornea possono essere effettuate anche in luoghi diversi da quelli indicati nei commi

precedenti purché eseguite da sanitari appartenenti agli enti, istituti o case di cura indicati nel presente articolo.

La morte deve essere accertata da un collegio di tre medici, di cui uno esperto in

cardiologia ed uno esperto in elettroencefalografia.

ART. 4

Nei soggetti affetti da lesioni cerebrali primitivo e sottoposti a rianimazione presso enti ospedalieri od istituti

universitari, la morte si verifica quando in essi venga riscontrata la contemporanea presenza delle seguenti condizioni:

1) stato di coma profondo accompagnato da:

a) atonia muscolare;

b) ariflessia tendinea dei muscoli scheletrici innervati dai nervi cranici;

c) indifferenza dei riflessi plantari;

d) midriasi paralitica con assenza del riflesso corneale e del riflesso pupillare alla luce;

2) assenza di respirazione spontanea, dopo sospensione, per due minuti primi, di quella artificiale;

3) assenza di attività elettrica cerebrale, spontanea e provocata.

L'inizio della coesistenza delle condizioni predette determina il momento della morte, ma questa deve essere accertata

attraverso la loro ininterrotta presenza durante un successivo periodo di almeno dodici ore, in assenza di

somministrazione di farmaci depressivi del sistema nervoso centrale e di condizioni di ipotermia indotta artificialmente.

Le condizioni di cui ai punti 1) e 2) del primo comma devono essere controllate e rilevate ad intervalli di tempo non

superiori ad un'ora. Invece l'accertamento dell'assenza dell'attività elettrica cerebrale, spontanea e provocata,

dovrà essere effettuato per periodi di trenta minuti primi, ripetuti ogni quattro ore durante le dodici ore di

osservazione.

Qualora, durante il periodo di osservazione, si verifichi la cessazione spontanea del battito cardiaco, l'accertamento

della morte viene effettuato con le modalità indicate nel primo comma dell'articolo 3.

ART. 5

L'accertamento della morte nei casi di cui all'articolo precedente deve essere effettuato da un collegio medico

composto da un medico legale, da un medico anestesista-rianimatore e da un

medico neurologo esperto in elettroencefalografia.

LEGGE 2 DICEMBRE 1975, n. 644 (G.U. del 19-12-1975, n. 334)

Negli anni ’70 l’attività in Italia è sporadica e riguarda solo alcuni Centri.

I trapianti effettuati in questi anni sono circa un migliaio.

Negli anni ’80 l’attività riceve un forte impulso:

1981 : trapianto combinato di rene e pancreas (R.Cortesini, Roma)

1982 : primo trapianto di fegato (R.Cortesini, Roma)

1985 : primo trapianto di cuore (V.Gallucci, Padova )

1989 : primo trapianto multiorgano fegato–pancreas–intestino (R.Cortesini,

Roma)

Via via si iniziano ad eseguire anche trapianti degli altri

organi.

Tappe del trapianto di cuore Trapianti di cuore in Italia

1985 (Padova)

primo omotrapianto cardiaco ortotopico

1986 (Milano)

primo ritrapianto cardiaco

1987 (Pavia)

primo omotrapianto cardiaco eterotopico

1987 (Pavia)

impianto di VAD come “bridge” al trapianto

1991 (Pavia)

primo trapianto cardiaco da vivente (domino transplant)

1991 (Pavia)

primo trapianto cardio-polmonare

2001 (Pavia)

impianto di LVAD permanente “LionHeart”

2003 (Pavia)

impianto di LVAD a pompa centrifuga “CorAide”

2006 (Pavia)

impianto di LVAD con pompa assiale

“Jarvik 2000” *

2007 (Pavia)

impianto di LVAD progetto italiano “BestBeat”

* Il primo cuore artificiale Jarvik-7 fu impiantato nel 1982 negli USA

Padova,

14 novembre 1985

Primo trapianto di cuore in Italia

Vincenzo Gallucci (1935-1991)

Pavia,

16 novembre 1985

Secondo trapianto di cuore in Italia

Mario Viganò (1938)

Pavia, 16-17 novembre 1985

“Due giorni prima dell’effettivo primo trapianto di cuore in Italia, quando eravamo in trepida attesa dell’autorizzazione ministeriale per eseguire la sostituzione del cuore, ricevemmo una telefonata con la quale il Ministro della Sanità, Costante Degan, concedeva l’autorizzazione. Accompagnammo Lazzari in sala operatoria mentre a Treviso eravamo pronti a prelevare il cuore di un giovane morto in un incidente stradale. Non abbiamo mai saputo chi fece la telefonata. Una cosa è certa: la notizia dell’autorizzazione non era vera. Ma due giorni dopo arrivò il telegramma con l’ok e Lazzari ebbe alcuni anni in regalo”.

Alessandro Mazzucco

Il retroscena … tra legge e medicina

Lucio Parenzan (1924)

Bergamo,

23 novembre 1985

Terzo trapianto di cuore in Italia

Paolo Ferrazzi

• Medicina & Giurisprudenza

• i trapianti

definizioni

tipi di trapianti

• Il donatore

• La morte

definizioni

fisiopatologia

diagnosi e accertamento

• Leggi e trapianti

• la carenza di organi

“organ shortage”

donazione

sec. XIX 1900-50

‘50-68

1968

1982 ciclosporina

Brain death

Sir Roy Calne Cambridge

Alexis Carrel

Christiaan Barnard

9000 pazienti in lista 3000 trapianti /anno

trap

ian

ti Malati in attesa

speranza illusione?