Rafa morde ancora. Adesso Roma?93.62.133.212/pdf/st60_finale.pdf · LA RIVISTA Test: la nuova Yonex...

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LA RIVISTA Test: la nuova Yonex di Stan Wawrinka Piatto da 97”, peso 330 grammi: un attrezzo per chi picchia forte Pag.24 GLI ALTRI CONTENUTI Tornare bambini Pag.3 - Batch-point: bentornati sulla terra Pag.5 - Focus: Jiri Vesely Pag.6 - Terza pagina: Tony Roche Pag.8 - I numeri della settimana Pag.12 Il tennis in tv Pag.14 - Prequalicazioni IBI 16: si vola a quota 9.000 Pag.16 - Circuito Fit-Tpra: “Ho giocato con Mats e vado a Roma” Pag.22 - La regola del gioco: alt, non sono pronto... ma era fallo di piede Pag.26 Luda Samsonova: “Top10? Posso farcela” Intervista all’azzurrina nata in Russia che a 18 anni vince e sogna Pag.20 Anno XII - n.15 - 20 aprile 2016 Rafa morde ancora. Adesso Roma? Fuori Djokovic, Nadal corre come un ragazzino. E ha molta fame... Pag.4 Fed Cup: ragazze, grazie lo stesso Spagna fortissima e infortuni ci condannano. Ripartenza nel 2017 Pag.10 Diritto “open stance”: così fan tutti, sempre Perché prima di colpire si allineano spalle e tronco nell’80% dei casi Pag.23

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LA RIVISTA

Test: la nuova Yonexdi Stan Wawrinka

Piatto da 97”, peso 330 grammi:un attrezzo per chi picchia forte

Pag.24

GLI ALTRI CONTENUTITornare bambini Pag.3 - Batch-point: bentornati sulla terra Pag.5 - Focus: Jiri Vesely Pag.6 - Terza pagina: Tony Roche Pag.8 - I numeri della settimana Pag.12Il tennis in tv Pag.14 - Prequalificazioni IBI 16: si volaa quota 9.000 Pag.16 - Circuito Fit-Tpra: “Ho giocatocon Mats e vado a Roma” Pag.22 - La regola del gioco:alt, non sono pronto... ma era fallo di piede Pag.26

Luda Samsonova:“Top10? Posso farcela”Intervista all’azzurrina nata in Russia che a 18 anni vince e sogna

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Anno XII - n.15 - 20 aprile 2016

Rafa morde ancora. Adesso Roma?

Fuori Djokovic,

Nadal corre come un

ragazzino.E ha molta

fame... Pag.4

Fed Cup: ragazze,grazie lo stessoSpagna fortissima e infortuni ci condannano. Ripartenza nel 2017

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Diritto “open stance”:così fan tutti, semprePerché prima di colpire si allineano spalle e tronco nell’80% dei casi

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prima pagina

DIRETTOREAngelo Binaghi

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di Enzo AndErloni

Difficile immaginare una sensa-zione più bella di quella che ha provato Rafa Nadal sulla terra natia di Monte-Carlo. Lì

era venuto al mondo come campione-ragazzino che correva su palle impos-sibili (e riusciva sempre a rimandarle di là). Lì ha ricominciato da capo. Con tanti Slam (e infortuni) in più e molti capelli in meno, ritrovando quello spi-rito ragazzino. E quindi spesso rincor-rendo, attaccato ai teloni di fondocam-po. E attingendo forza dall’entusiasmo del pubblico, specie quello più giovane che ha sempre parteggiato per lui.Resta indimenticabile un’immagine della finale degli Internazionali BNL d’I-talia 2006, una delle più belle partite di tennis di sempre, lui contro Federer. Lo svizzero che sembra trovare la chiave della partita e conduce 3-1 nel quinto set. Rialzandosi dalla panca, al succes-sivo cambio di campo, Rafa incrocia lo sguardo di un ragazzino, avrà avuto 10 anni, che lo incita, Vamos Rafa, dal-la prima fila. Si ferma, lo fissa, stringe i pugni e grida: Vamos. E riparte, non molla. Vincerà salvando due match point. Rafa non è più quello là. E forse non sarà mai più quello dei 14 Slam. Però ha ritrovato dentro di sé quel puro entusiasmo che è alla base dello spiri-to sportivo. Qualcuno sugli spalti lo ha beccato sopra la terrazza che domina il centrale del Country Club che seguiva il match tra Djokovic e Vesely, tifando per il ceco. Ci sta anche questo. È la vo-glia istintiva di tornare a vincere che può avere anche un tennista di club, quando vede la sua “bestia nera”, elimi-nata al primo turno del torneo sociale. E se ce l’hai ancora dopo 77 milioni di dollari incassati di soli montepremi, vuol dire che ami le emozioni del tuo sport sopra ogni altra cosa.Questo è lo spirito che dovrebbe go-vernare tutte le vicende con racchetta, anche se parliamo di uno sport profes-sionistico. Andare a caccia di un titolo

Tornare bambini

importante, che ti fa lasciare il segno nella storia. Battersi fino all’ultimo re-spiro con indosso la maglia della tua Nazionale, anche se non sei al massi-mo, anche se non sarebbe quella la tua convenienza “professionale” (in termini di punti e/o di soldi). Questo significa essere (o riuscire a rimanere) bambini nello spirito con cui si affronta il gio-co, diventando grandi in tutto il resto: Federer è sempre stato così. Nadal è tornato a esserlo. Si divertono ancora. E noi di più. Li aspettiamo a Roma.

P.S. Tanti sostengono che la sconfitta dell’I-talia contro la Spagna in Fed Cup sia la fine di un ciclo. Il ciclo in realtà è finito con una

grande vittoria: il giorno in cui Flavia Pen-netta ha vinto gli Us Open e ha annunciato il suo ritiro. Quella generazione di campio-nesse ha combattuto per i titoli più impor-tanti per oltre un decennio, ne ha conqui-stati tanti ed è giusto e normale che, come uno splendido fiore, possa a un certo punto appassire. In realtà, quando raccolse il te-stimone da chi l’aveva preceduta, nessuno si aspettava che sbocciasse a quel livello. È stata un modello straordinario, superiore a quelli che ha avuto come riferimento per crescere. È lecito pensare che chi verrà dopo possa nutrire grandi ambizioni e avere rife-rimenti più che adeguati per realizzarle. A cominciare dal ciclo attuale, quello guidato da Sara Errani e Karin Knapp.

ronnie leitgeb coach di QuinziGianluigi Quinzi come Andrea Gaudenzi? Il ventenne marchigiano, vincitore di Wimbledon Juniores nel 2013, oggi n.461 del mondo, si affida a Ronnie Leitgeb, l’allenatore austriaco che lanciò il faentino (campione del mondo juniores nel 1990) nel circuito professionistico. Dove vinse tre tornei, raggiungendo il n.18 del ranking Atp e la finale di Coppa Davis del 1998. Leitgeb è stato anche lo storico allenatore/manager di Thomas Muster, n.1 del mondo nel 1996, vincitore al Roland Garros nel 1995 e a Roma nel 1990, ’95 e ’96.

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Rafa è davvero tornato?Nadal ritrova la vittoria in un Masters 1000 e lo fa nel Principato di Monaco, dove trionfa per la nona volta. La sua promozione è una delle 7 sentenze che danno il la alla stagione sul rosso. Djokovic rimandato, con stupore

DI PIERO VALESIO - FOTO GETTY IMAGES

Sentenze da Monte-Carlo. Tor-neo quest’anno più rivelatore del solito nel senso che ha evi-denziato quali siano, più che i

valori, i reali stati di forma di molti dei protagonisti del circus. Stati di forma che evidentemente possono mutare (e muteranno) nel prosieguo della stagione sul rosso. Ma dato che noi semplici appassionati amiamo sentirci sempre più vicini ai prota-gonisti ecco che i loro dolori sono i nostri e le loro gioie, a maggior ra-gione, sono le nostre. E dunque vo-gliamo conoscere alla perfezione gli uni e le altre.

RAFAEL NADAL: promosso cum laude. Reduce da un inizio di stagio-ne quasi disastroso è rifiorito per suo pieno merito e non sfruttando limiti altrui. Qualche errore in più del so-

28 titoli Masters 1000 per Rafael Nadal che riaggancia Novak Djokovic in vetta alla speciale classifica

lito, soprattutto dal lato del diritto, continua a commetterlo ma gli arti inferiori hanno riacquisito leggerez-za e l’antica predisposizione a otte-nere il massimo quando gli altri pos-sono produrre il minimo lo hanno trascinato al successo. Lo si dice da tempo: è destinato a programmare la sua stagione poggiando quasi esclu-sivamente sul rosso. Ed è quello che sta succedendo. Se reggerà fino alla seconda domenica di Parigi? Chiede-telo alle sue zampe.

GAEL MONFILS: promosso cum mezza laude. Spettacolare per due ore nella finale contro Nadal: il ten-nis ha bisogno di lui. Anche le sue gambe avrebbero bisogno di un cer-vello più capace di gestire i momenti topici ma, alla fine, prendiamolo così com’è. Con la struttura fisica (non la tenuta...) che si ritrova avrebbe do-vuto maciullare Nadal al ‘terzo’ inve-

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circuito mondiale atp

ce di farsi maciullare. Ma se uno na-sce Monfils non diventa Ferrer da un giorno all’altro.

ROGER FEDERER: rimandato con scuse. Sia detto una volta per tutte: a Roger, quest’anno, della ter-ra importa nulla. Se poi cammin fa-cendo, ci prenderà gusto e il ginoc-chio non gli procurerà dolore, allora magari proverà a calarsi nei panni dell’effetto sorpresa. Asciutto come un ragazzino e mobile altrettanto dà la sensazione, però, di non volersi affaticare oltre un certo limite. Spe-riamo di vederlo a Roma. Un prono-stico? Ci sarà.

NOVAK DJOKOVIC: rimandato con stupore. Sentimento (lo stupo-re) dettato più dalle motivazioni che dal fatto. La sconfitta patita per ma-no di Vesely certo non è stato evento da tutti i giorni: ma il fatto, invece, che Nole abbia dichiarato di essere stanco e di aver bisogno di riposo, questa sì che è una sorpresa. Nole stanco? L’ultima volta in cui s’era sentito qualcosa del genere era stato in epoca pre-miele-di-manuca quan-do più di un osservatore aveva nota-to che dopo uno scambio prolugato il serbo aveva il fiatone. Da allora stanchezza e Djokovic nella stessa frase hanno assunto le fattezze di un ossimoro.

ANDY MURRAY: assolto con formula piena. Ha vestito i panni della vittima sacrificale di Nadal con l’atteggiamento che ormai gli è consono. Più o meno questo: sono diventato padre, la vita mi arride, se vinco bene se perdo pazienza. La profondità di palla c’è, il tentativo di chiudere i punti compiendo due passi in mezzo al campo più o meno assenti anche: ma guardando molto avanti sembra assai meno stanco di Djokovic, più giovane di Federer e

Salto in alto per il francese Gael Monfils, 29 anni e n.14 Atp, nonostante il crollo del terzo set contro Nadal in finale

meno smanioso di Nadal di dimo-strare al mondo che la sua epoca non è finita: a ben vedere è quello meglio attrezzato per mettere a se-gno qualcosa di sensibile.

MILOS RAONIC: estate in casa a studiare. Magari è vero che la terra non è certo il luogo dove può sfrut-tare appieno il suo potenziale. Ma

non vederlo svettare con i colpi che si ritrova e i sensibili miglioramen-ti di dritto che ha compiuto provoca l’orticaria. Da rivedere a Madrid do-ve l’aria rarefatta potrebbe metterlo maggiormente a suo agio.

JO-WILFRIED TSONGA: respin-to. Potrà mai stupire tutti non abban-donando un’opera a metà?

La finale di Monte-Carlo tra Rafael Nadale Gael Monfils vinta dallo spagnolo per 7-5

5-7 6-0 è durata 2 ore e 46 minuti(foto A. Fabroni)

Bentornati sulla terra. No, no, aspettate. Non lo sto dicendo a Djokovic, il cui volo nell’iperspazio si è bru-talmente interrotto, con tanto di picchiata e schianto al suolo. Né all’Italia di Fed Cup, che ha riscoperto l’amarezza del Purgatorio dopo 18 anni in Paradiso. E neppure a Camila Giorgi, che sulla terra ci stava già e, semmai, adesso ci è finita addirittura sotto.No, no. Niente metafore. Dicevo in senso letterale, perché finalmente a tornare sulla terra è stato il Grande Tennis, e dopo mesi e mesi di rottura di balle a suon di mazzate sul cemento, noi poveri appas-sionati siam potuti tornare a goderci lo spettacolo che solo questa superficie può offrire: fatica, sudore, corse a perdifiato, recuperi impossibili, scambi senza fine, tocchi e rotazioni, magliette e calzini sporchi di rosso, arbitri che scendono dal seggiolone per controllare i segni lasciati dalle palline anziché l’asetti-co tran-tran dell’occhio di falco, rimbalzi irregolari e, soprattutto, astuzie e raffinatezze.Ma l’avete vista, la finale di Montecarlo?Se l’avete vista credo proprio che, come me, vi starete domandando come sia possibile che la stagione della terra rossa sia stata ridotta a lumicino per lasciar posto all’insipida omologazione - bim bum bam - imposta dal cemento. E magari vi state affrettando a comprare uno degli ultimi biglietti disponibili per venire a Roma, al Foro Italico, dove la terra è più rossa (e sugosa, saporita) che mai.

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Batch - pointBentornati sulla terra

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Chi è Jiri Vesely,il killer di DjokovicNon ci era riuscito nessuno prima di lui in questo 2016: a Monte-Carlo il boemo, n.53 Atp, sgambetta l’imbattibile Nole. È un gigante di un metro e 98, dal gioco moderno, che fu n.1 del mondo Under 18. Conosciamolo meglio...

DI ALESSANDRO NIZEGORODCEW

FOTO GETTY IMAGES

Giugno 2010, Queen’s Club di Londra. Novak Djokovic affronta Xavier Malisse, nu-mero 74 del ranking Atp. Il

belga, già semifinalista a Wimbledon in gioventù e tennista di grande talen-to, è tra gli avversari più ostici da af-frontare durante la stagione erbivora. Il match è equilibrato ma Djokovic, n.3 del mondo, viene sconfitto con il punteggio di 6-3 4-6 6-2. Aprile 2016, Monte-Carlo. Novak Djokovic fa il suo esordio nel Masters 1000 monegasco contro il ceco Jiri Vesely, numero 55 Atp. Il gigante boemo gioca il match della vita e, aiutato dalla prova inco-lore del serbo, si impone per 6-4 2-6 6-4. Sono passati cinque anni e die-ci mesi dalla sconfitta contro Malisse a Londra, quasi sei anni dall’ultima sconfitta di “Nole” contro un tenni-sta non compreso tra i primi 50 del ranking Atp. Nel lasso di tempo com-preso tra Malisse e Vesely, Djokovic ha conquistato 106 vittorie su 106 contro tennisti di tale classifica mon-diale. Ma chi è Jiri Vesely?

La storia - Jiri Vesely nasce a Pri-bran, nella Boemia centrale, il 10 luglio del 1993. A 4 anni prende in mano la prima racchetta e comincia a giocare contro il muro ogni gior-no, per ore, grazie all’omonimo papà Jiri, maestro di tennis. “I miei primi ricordi legati a questo sport? Una rac-chetta, una pallina gialla e un muro - racconta Vesely -. A 10 anni, per la prima volta, ho incontrato un gioca-tore professionista. Era Ivan Lendl, fu un’emozione incredibile”. La famiglia Vesely si trasferisce in Germania, pri-ma a Wolfsburg e quindi a Gottingen, città nelle quali Jiri Sr fa il coach e dove Jiri Jr cresce tennisticamente. La

carriera junior è folgorante: Vesely è vice-campione europeo under 14 nel 2007 e a 15 anni conquista il primo titolo Itf under 18. L’inevitabile ap-prodo al n.1 di categoria del mondo arriva nell’anno di grazia 2011, che vede il giovane ceco conquistare l’Au-stralian Open, raggiungere la finale a New York e vincere il primo torneo da professionista a Teplice, nella sua Repubblica Ceca. Il salto nel profes-sionismo è stato per molti talenti par-ticolarmente traumatico, ma non per Vesely, che nel 2013, a 20 anni, viene insignito della “Atp Star of Tomorrow” come più giovane tennista a chiudere la stagione tra i Top 100.

La svolta - Mancino, potente, altis-simo ma dalla buona mobilità, Vesely conta su un servizio devastante, un diritto carico e molto incisivo, oltre a un rovescio bimane dall’ottimo ti-ming. Il classico giocatore moderno che sa essere propositivo e, quando necessario, difendere per poi con-

trattaccare. Il 2015 sembra essere l’anno della svolta, grazie al primo titolo Atp conquistato ad Auckland partendo dalle qualificazioni e al best ranking di numero 35. Ma Jiri non è ancora pronto per il salto di qualità e nei grandi tornei (e contro grandi avversari) fa molta fatica, nonostante una bella finale raggiunta sulla terra di Bucarest. A Monte-Carlo, all’im-provviso, la partita della vita contro Novak Djokovic: una miriade di ser-vizi vincenti, diritti potenti, rovesci precisi e puntuali e palle corte mil-limetriche. “Ho voglia di piangere e ridere nello stesso momento - rac-conterà Vesely dopo il suo primo suc-cesso in carriera contro un Top 10 - sono emozioni indescrivibili”. E poco importa se al turno successivo il ceco abbia racimolato tre game contro un indemoniato Gael Monfils, splendi-do finalista nel principato, perché Vesely vuole continuare a stupire, a confrontarsi con i Top 10 e, perché no, provare a raggiungerli.

Nel 2015 vinsel’Atp di AucklandJiri Vesely natoa Pribran (Rep. Ceca),il 10 luglio 1993;Altezza: 198 cm, peso: 92 kg;Ranking: 53Best ranking: 35(27 aprile 2015);Titoli Atp: 1 (Auckland 2015)Titoli Challenger: 5;Titoli Futures: 9

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Tony Roche, maestro di volée anche sul “rosso”Mancino, formidabile esecutore del serve&volley, l’australiano ha vinto solo uno Slam (Roland Garros ‘66). Nello stesso anno ha trionfato a Roma. Da coach ha guidato al successo i più forti del mondo, da Lendl a Federer

DI ALESSANDRO MASTROLUCA

FOTO GETTY IMAGES

A 25 anni guadagnava più del primo ministro. Ma la segre-ta ambizione di Tony Roche, figlio mancino di macellaio,

ottavo australiano a vincere il Roland Garros, non aveva nulla a che fare con i servizi in slice e le volée di rovescio. Il giovane Tony avrebbe voluto seguire le orme del padre, allenatore dilettante, e diventare una stella del rugby a 13.Peraltro, il primo approccio con lo sport che gli avrebbe dato gloria come gioca-tore, e ancor più come coach, qualche dubbio l’ha fatto scattare. “Adesso ti faccio un ace”, gli dice il suo avversa-rio, che però liscia la palla e perde la presa della racchetta che - racconta il Daily Telegraph - vola dall’altra parte della rete. Il piccolo Tony, che non ha ancora dieci anni, non si scansa in tem-po e ci rimette due denti.

Nato a Wagga WaggaLo sport però Tony ce l’ha nel sangue. È nato a Sport City, che si scrive Wagga Wagga e si legge Uòga Uòga, dove gli impianti sono più delle scuole e le vec-chie glorie tornano per insegnare. Un’i-sola felice con 50 mila abitanti e decine di campioni nel pedigree: dal golf (Ste-ve Elkington) al cricket (Mark Taylor) e al rugby (i tre fratelli Mortimer), tutte le grandi tradizioni Aussie si abbeve-rano qui. Dicono sia, appunto, merito dell’acqua del fiume Murrumbidgee, che alimenta l’acquedotto locale. Finita la scuola, Tony trova lavoro come promoter per la Dunlop a Sydney. Si al-lena con Harry Hopman e la generazio-ne d’oro del tennis australiano: Frank Sedgman, Lew Hoad, Ken Rosewall, Rod Laver, John Newcombe, che diventerà il suo storico compagno di doppio. “Il duro lavoro è stata la chiave del nostro successo, è la filosofia che da sempre

caratterizza noi australiani”. La filosofia che l’ha portato a completare l’accop-piata Roma-Roland Garros nel ’66.

L’accoppiata Roma-ParigiA Parigi si fa male alla caviglia in un match di doppio. In finale deve affron-tare l’ungherese Istvan Gulyas, ormai 35enne. Gulyas, che due anni prima si era ritirato a Wimbledon per non af-frontare il sudafricano Abe Segal, accet-ta di rimandare la finale di un giorno per consentire il recupero di Roche. L’australiano ringrazia e vince quello che resterà l’unico suo Slam in singo-lare. A Roma invece ferma 11-9 6-1 6-2 Nicola Pietrangeli, che non sfrutta un break di vantaggio in avvio di partita.

Roche illude i tifosi, gioca al gatto col topo, snatura il suo tennis fatto di ser-vizi e discese a rete. Pietrangeli, demo-ralizzato, cede il secondo set in 16’ e la partita non ha più storia.

Ha allenato Ivan e RogerÈ ancora un tennis diverso, passatem-po per gentiluomini e non già quello sport di muscoli e tensioni che Roche conoscerà come coach. Prima di Chris Lewis, il neozalendese capace grazie ai suoi consigli di due finali a Wimbledon, poi di Ivan Lendl, che “la Roccia” ha gui-dato a 7 trionfi Slam su 8, di Pat Rafter, vincitore di due Us Open serve&volley, e ancora di Roger Federer, che gli ha regalato Wimbledon, i Championships.

Tony Roche, nato il 17 maggio 1945,oltre a grande giocatore è statoallenatore di molti campioni, tra cui anche Roger Federer (sotto, insieme)

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Grazie lo stesso, ragazzeDopo 18 anni tra le prime 8 squadre del mondo e ben quattro trionfi,le azzurre escono dal World Group. Fatale la sconfitta in trasferta contro una super-Spagna. E adesso bisogna ripartire e pensare al futuro

Schierate a Lleida, Spagna, da sinistra: Francesca Schiavone, Karin Knapp,Sara Errani, e Roberta Vinci. Sullo sfondo capitan Barazzutti

Roberta Vinci, alle prime due partite sul rosso della stagione, ha raccolto soltanto sei giochi contro Muguruza (6-2 6-2)e Suarez-Navarro (6-1 6-1)

DA LLEIDA (SPAGNA),

ANGELO MANCUSO - FOTO A. COSTANTINI

Era un play-off ma valeva una semifinale o una finale di Fed Cup. Lo aveva sottolineato ca-pitan Barazzutti alla vigilia e

aveva visto giusto. Sulla terra rossa di Lleida la Spagna ha battuto l’Italia per 4-0. Una sconfitta che ci condan-na alla retrocessione dopo 18 anni tra le prime 8. Onore alla Spagna dunque, che ha messo in campo uno squadrone, come ha confermato lo stesso presidente della Fit Angelo Binaghi. “È la formazione più forte che abbiamo affrontato negli ultimi 10 anni. Abbiamo giocato in trasfer-ta contro due Top 10”. Su questo non ci piove: in passato le azzurre avevano perso due semifinali, nel 2012 e nel 2014 sempre a Ostrava con la Repubblica Ceca: in campo c’erano Petra Kvitova e Lucie Safaro-va in entrambe le occasioni numero 7 e numero 15 del ranking. A Llei-da Garbine Muguruza era numero 4, mentre Carla Suarez Navarro era nu-

A giugnoil sorteggio:si riparte da quiL’Italia, sconfitta nei play-off spareggio del World Group di Fed Cup dalla Spagna, è retrocessa e ripartirà nel febbraio 2017 dal World Group II. Il tabellone sarà com-posto dalle quattro perdenti dei play-off spareggio del World Group e dalle quattro vincitrici dei play-off spareggio del World Group II. L’Italia, quinta nel ranking ITF per nazioni pubblicato lunedì 18 aprile, sa-rà testa di serie, insieme a Russia, Austra-lia e Romania, anche loro sconfitte negli spareggi come le azzurre. Quindi l’Italia affronterà una tra queste quattro nazioni: Belgio (in casa), Ucraina (in trasferta), Slovacchia (sorteggio per definire la sede) e Cina-Taipei (sorteggio per definire la se-de). In caso di vittoria, potremo riprovare la scalata al World Group.

mero 11 (ma è stata 6) ed è appena uscita dalle prime 10.

4 Fed Cup in 10 anni“È un anno complicato - ha aggiunto Bi-naghi - abbiamo incontrato in trasferta sia la Francia che la Spagna al comple-to e al massimo delle loro possibilità. Non so quante squadre sarebbero usci-te indenni da due sfide del genere. In più a Lleida le nostre giocatrici, vedi la Errani, hanno avuto problemi fisici. E anche la Schiavone si è fatta male. Io non dimentico quanto queste ragazze hanno dato alla nazionale, rinunciando a interessi personali, mettendo l’Italia davanti a tutto con spirito di sacrificio e dimostrando di essere grandi donne con solidi valori etici, oltre che campio-nesse. Vanno solo ringraziate per quan-to hanno fatto. In 10 anni hanno vinto quattro Fed Cup, oltre ai tanti trionfi a livello individuale. E in futuro abbiamo la Errani e la Knapp, con magari Roberta Vinci o Francesca Schiavone in doppio. Io una squadra così me la tengo tutta la vita. Pretendere di poter programmare

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Flavia Pennetta a Lledia con le azzurreNon solo in tribuna... anche in campoA Lleida, con la nazionale e con la “sua” squadra in occasione della sfida all’armada spagnola, c’era an-che Flavia Pennetta. La brindisina, ritiratasi dopo lo straordinario finale di 2015 che l’ha vista trionfare agli Us Open di New York, non ha perso l’occasione di stare vicina alle sue compagne anche in una tra-sferta difficile come quella contro la Spagna. Ma Flavia non si è accontentata di accomodarsi in tribuna e di fare il tifo: tra un allenamento e l’altro della squadra, è scesa in campo pure lei insieme all’assistant coach di Fed Cup Giorgio Galimberti. Ed è proprio lui, tramite il suo profilo Facebook, a raccontare come è andata racchette alla mano: “Due ‘undicini’ a uno per lei, sta ‘na favola”.

GarbineMuguruza,n.4 del mondo, punta didiamante di una super-Spa-gna formata da due Top 10 (Carla Suarez Navarrone è appena uscita maè attualmenteal n.11)

Francesca Schiavone ha fatto partita pari contro Garbine Muguruza perun set nel match d’esordio (7-6 6-0)

il ricambio immediato di una genera-zione di giocatrici così forti, capaci di battere super potenze mondiali come gli Stati Uniti, sarebbe una presunzione folle. Vale per il tennis come per ogni altra disciplina”.

Patrimonio dello sportDel futuro ha parlato anche Corrado Barazzutti e lo ha fatto da condottiero, come suo costume: “C’è amarezza, ma ripartiremo con coloro che ci daranno la loro disponibilità. Ci sono giocatrici come la Pennetta, che era comunque qui con noi per sostenere le ex compa-gne di squadra, che si sono ritirate. E al-tre che magari potrebbero fare la stessa scelta a fine stagione. Ci dovrà essere un avvicendamento, senza dimentica-re che queste ragazze hanno scritto pagine di storia del tennis azzurro e restano un patrimonio dello sport ita-liano. I cicli nella vita come nello sport si aprono e si chiudono, è fisiologico. E poi le nuove sfide sono sempre molto motivanti”.

Spagna al topTra coloro che potrebbero aver chiuso l’avventura in azzurro c’è la protago-nista mancata della sfida di Lleida, ov-vero Roberta Vinci. Sei game nei due incontri con la Suarez Navarro (doppio 6-1) e la Muguruza (doppio 6-2) sono davvero pochi per la numero 8 del mondo. “Non sono stata sufficiente-mente solida, male di diritto e al servi-zio - ha ammesso la 32enne tarantina - nelle passate settimane ho avuto un problema al piede destro e non ho po-tuto allenarmi come avrei voluto. Pro-babilmente questo ha inciso. E poi ab-biamo perso Sara, che si è fatta male. Per me erano i primi due match sulla terra rossa contro avversarie fortissi-me. Abbiamo trovato sulla nostra stra-da una Spagna al top, potevamo essere più fortunate nel sorteggio. Ho giocato tanti anni in Fed Cup e nella trasferta di Marsiglia contro la Francia ho chie-sto a capitan Barazzutti di non essere

convocata perché c’era in ballo l’in-gresso tra le Top 10 e dovevo concen-trarmi sui tornei. Sia Corrado che la fe-derazione mi sono venuti incontro. Ma ora si trattava di uno spareggio ed era giusto mettere l’Italia davanti a tutto. La mia è stata una scelta di cuore, amo la nazionale come le mie compagne di squadra. È un peccato retrocedere dopo tante stagioni vincenti, ma nello sport succede, nessuno è eterno”.

Il futuro della squadraPoi sul futuro suo e della squadra: “Non ho mai detto che dopo le Olim-piadi di Rio mi ritiro - ha spiegato Roberta -, ho solo sottolineato che non sono più una ragazzina, ho una

certa età e non giocherò ancora tan-to. Bisogna saper dire basta al mo-mento giusto, ma non mi sono posta delle scadenze. In ogni caso anche il nostro gruppo è partito dal basso ed è cresciuto arrivando a conquistare quattro titoli mondiali. Certo non sa-rà facile ritrovare subito tante gioca-trici forti e contemporaneamente”. Di questo futuro è parte integrante Karin Knapp: “Sono stata fortunata in questi anni a poter crescere vicina a queste grandi campionesse dalle quali ho potuto imparare tanto, sono state un esempio in campo e fuori - sottolinea la 28enne altoatesina - io sarò sempre a disposizione della nazionale in Fed Cup”. È già un bel modo per ripartire.

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Nadal, ora Vilas è lì a -1

DI GIORGIO SPALLUTO - FOTO GETTY IMAGES

48 gli allori conquistati sulla terra da Rafael Nadal, cui dopo Monte-Carlo manca un solo titolo per eguagliare il primatista assoluto, Guillermo Vilas (49). Al 3° posto Muster con 40.

100 le finali Atp raggiunte in carriera da Rafael Nadal. Il maiorchino è il 6° tennista nella storia a tagliare questo traguardo. Davanti a lui i soli Connors (164), Lendl (146), Federer (136), McEnroe (109) e Vilas (104).

4 i tennisti in attività a vantare un bilancio positivo nei confronti di Novak Djokovic. Con il successo a Monte-Carlo ai danni del n.1 al mondo, in quello che era il loro primo confronto diretto, Jiri Vesely va a fare compagnia a Karlovic (avanti 2-1 con Djokovic), Volandri (1-0) e Krajinovic (1-0).

9 i titoli conquistati da Nadal a Monte-Carlo. Il maiorchino, già vincitore dello stesso numero di titoli al Roland Garros, è l’unico tennista nella storia ad aver vinto uno stesso torneo in 9 occasioni. Lo seguono, con 8 titoli vinti in una stessa località, Federer (Halle) e Vilas (Buenos Aires).

1la vittoria della svizzera Viktorija Golubic contro tenniste comprese tra le prime 100 al mondo, prima dello scorso week-end, in cui ha fatto il suo esordio da singolarista in Fed Cup, battendo la n.18 Pliskova e la n.33 Strycova.

I primi 25 del ranking AtpPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Novak Djokovic (SRB) 155502 Andy Murray (GBR) 81753 Roger Federer (SUI) 77854 Stan Wawrinka (SUI) 64605 Rafael Nadal (ESP) 55956 Kei Nishikori (JPN) 44907 Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 34008 David Ferrer (ESP) 31909 Tomas Berdych (CZE) 3120

10 Richard Gasquet (FRA) 284011 Milos Raonic (CAN) 274012 Marin Cilic (CRO) 268013 David Goffin (BEL) 260514 Gael Monfils (FRA) 246015 Dominic Thiem (AUT) 242016 John Isner (USA) 223517 Roberto Bautista Agut (ESP) 201518 Gilles Simon (FRA) 190019 Kevin Anderson (RSA) 184020 Nick Kyrgios (AUS) 176521 Bernard Tomic (AUS) 162522 Benoit Paire (FRA) 161623 Feliciano Lopez (ESP) 158524 Viktor Troicki (SRB) 1580 151525 Pablo Cuevas (URU) 1510

Le prime 25 del ranking WtaPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Serena Williams (USA) 86252 Agnieszka Radwanska (POL) 57753 Angelique Kerber (GER) 57404 Garbine Muguruza (ESP) 48315 Victoria Azarenka (BLR) 45306 Simona Halep (ROU) 37857 Petra Kvitova (CZE) 37638 Roberta Vinci (ITA) 35959 Maria Sharapova (RUS) 3432

10 Belinda Bencic (SUI) 334011 Carla Suarez Navarro (ESP) 316012 Flavia Pennetta (ITA) 303313 Svetlana Kuznetsova (RUS) 301014 Venus Williams (USA) 294115 Lucie Safarova (CZE) 276816 Timea Bacsinszky (SUI) 273517 Elina Svitolina (UKR) 270018 Karolina Pliskova (CZE) 259019 Ana Ivanovic (SRB) 253120 Sara Errani (ITA) 250521 Sloane Stephens (USA) 231022 Johanna Konta (GBR) 221323 Jelena Jankovic (SRB) 197524 Caroline Wozniacki (DEN) 193625 Madison Keys (USA) 1906

I primi 25 italiani del ranking AtpPos. Rank. Nome Punti

1 31 Fabio Fognini 12402 42 Andreas Seppi 10053 52 Paolo Lorenzi 8904 87 Simone Bolelli 6705 99 Marco Cecchinato 5756 107 Thomas Fabbiano 5497 142 Luca Vanni 4048 170 Andrea Arnaboldi 3189 179 Alessandro Giannessi 306

10 205 Filippo Volandri 25311 214 Federico Gaio 24312 240 Salvatore Caruso 21513 248 Matteo Donati 21014 249 Lorenzo Giustino 21015 250 Gianluca Naso 20816 275 Matteo Viola 18717 283 Alessandro Bega 17818 307 Flavio Cipolla 15919 312 Roberto Marcora 15720 317 Lorenzo Sonego 15421 330 Gianluca Mager 14622 332 Riccardo Bellotti 14423 365 Edoardo Eremin 12724 368 Francisco Bahamonde 12425 372 Erik Crepaldi 123Le prime 25 italiane del ranking Wta

Pos. Rank. Nome Punti1 8 Roberta Vinci 35952 12 Flavia Pennetta 30333 20 Sara Errani 25054 49 Camila Giorgi 11455 72 Karin Knapp 8986 88 Francesca Schiavone 7507 276 Martina Caregaro 1628 287 Giulia Gatto-Monticone 1509 311 Nastassja Burnett 126

10 318 Anastasia Grymalska 12411 333 Alice Matteucci 11612 340 Cristiana Ferrando 11113 342 Alberta Brianti 10914 373 Gioia Barbieri 9715 374 Martina Trevisan 9716 400 Jessica Pieri 8917 418 Claudia Giovine 8218 419 Georgia Brescia 8219 421 Corinna Dentoni 8120 476 Jasmine Paolini 6121 491 Bianca Turati 5722 492 Martina Di Giuseppe 5723 517 Anna Giulia Remondina 5324 524 Alice Balducci 5225 534 Angelica Moratelli 49

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Sulle orme di Rafa

Le finali di domenica: Stoccarda alle 14.30, Barcellona alle 17.30Giovedì 21

00:00 - ATP 500 Barcellona (replica)02:00 - Fed Cup Spagna vs Italia (replica)04:00 - Road to Foro04:15 - ATP 500 Barcellona (replica)06:15 - WTA Stoccarda (replica)08:15 - Magazine ATP08:45 - La Voce delle Regioni09:00 - ATP 500 Barcellona (replica)11:00 - WTA Stoccarda (replica)13:00 - Tennis Magazine13:30 - Live ATP 500 Barcellona15:15 - La Voce delle Regioni15:30 - Live ATP 500 Barcellona17:25 - News17:30 - Live ATP 500 Barcellona18:30 - Live WTA Stoccarda20:25 - News20:30 - Live WTA Stoccarda22:15 - Tennis Parade22:30 - La Voce delle Regioni22:45 - ATP 500 Barcellona (replica)

Venerdì 22 00:30 - Magazine ATP01:00 - ATP 500 Barcellona (replica)03:00 - I Miti del Foro, Tra stelle e Meteore03:30 - Magazine WTA04:00 - ATP 500 Barcellona (replica)06:15 - WTA Stoccarda (replica)08:15 - Tennis Magazine08:45 - La Voce delle Regioni09:00 - ATP 500 Barcellona (replica)11:00 - WTA Stoccarda (replica)12:15 - Tennis Parade12:30 - Live ATP 500 Barcellona14:30 - Live ATP 500 Barcellona16:30 - Live ATP 500 Barcellona18:30 - Live WTA Stoccarda22:00 - WTA Stoccarda QF (differita)

Sabato 2300:00 - ATP Barcellona QF (differita)02:00 - ATP 500 Barcellona (replica)04:00 - ATP 500 Barcellona (replica)06:00 - ATP 500 Barcellona (replica)08:00 - WTA Stoccarda (replica)10:00 - WTA Stoccarda (replica)12:00 - WTA Stoccarda (replica)13:30- LIVE ATP 500 Barcellona SF15:30 - Tennis Magazine16:00- LIVE ATP 500 Barcellona SF18:00 - Road to Foro18:30 - Live WTA Premier Stoccarda SF20:30 - WTA Premier Stoccarda SF (differita)22:30 - ATP 500 Barcellona SF (replica)

Domenica 2400:30 - ATP 500 Barcellona SF (replica)02:30 - WTA Stoccarda SF (replica)04:30 - WTA Stoccarda SF (replica)06:30 - ATP 500 Barcellona SF (replica)08:00 - ATP 500 Barcellona SF (replica)10:00 - WTA Stoccarda SF (replica)12:00 - WTA Stoccarda SF (replica)14:00 - I Miti del Foro, Tra stelle e Meteore14:30 - Live WTA Stoccarda Finale16:30 - Reloaded Master 1000 Miami17:30- LIVE ATP 500 Barcellona Finale20:00 - Magazine WTA20:30 - Tennis Magazine21:00 - News21:05 - Road to Foro21:30 - WTA Stoccarda Finale (replica)23:00 - ATP 500 Barcellona Finale (replica)

Lunedì 2501:00 - Reloaded Master 1000 Miami03:00 - Magazine WTA03:30- Tennis Magazine04:00 - I Miti del Foro, Tra stelle e Meteore04:30 - WTA Stoccarda Finale (replica)06:30 - ATP 500 Barcellona Finale (replica)08:30 - Tennis Magazine09:00- WTA Stoccarda SF (replica)11:00 - ATP 500 Barcellona SF (replica)12:45 - Road to Foro13:00- WTA Stoccarda SF (replica)15:00 - ATP 500 Barcellona SF (replica)16:45 - La Voce delle Regioni17.00 - News17:05 - WTA Stoccarda Finale (replica)19:00 - Wimbledon 2014 Finale Doppio20:00 - Magazine WTA20:30 - Sulle orme di Rafa - Part 120:45 - La Voce delle Regioni21.00 - News21:05 - I Miti del Foro21:30 - ATP 500 Barcellona Finale (replica)23:30 - Fed Cup Spagna vs Italia

Martedì 2601:00 - WTA Stoccarda SF (replica)03:00 - ATP 500 Barcellona SF (replica)05:00 - Tennis Parade05:15 - Reloaded Master 1000 Miami06:15 - Fed Cup Svizzera vs Rep. Ceca08:15 - Road to Foro08:45 - La Voce delle Regioni09:00 - WTA Stoccarda Finale (replica)11:00 - LIVE WTA Praga15:00 - I Miti del Foro15:30 - Reloaded Master 1000 Miami16:45 - La Voce delle Regioni17.00 - News17:05 - ITF Salso Maggiore17:15 - ATP 500 Barcellona Finale (replica)19:00 - WTA Praga (replica)20:30 - Sulle orme di Rafa - Part 220:45 - La Voce delle Regioni21.00 - News21:05 - WTA Praga (replica)23:00 - Fed Cup Spagna vs Italia

Mercoledì 2701:00 - Road to Foro02:15 - WTA Praga (replica)04:15 - WTA Praga (replica)06:15 -WTA Stoccarda Finale (replica)08:15 - I Miti del Foro08:45 - La Voce delle Regioni09:00 - ATP 500 Barcellona Finale (replica)11:00 - LIVE WTA Praga15:00 - Fed Cup Spagna vs Italia16:45 - La Voce delle Regioni17.00 - News17:05 - ITF Salso Maggiore17:15 - WTA Stoccarda Finale (replica)19:00 - WTA Praga (replica)20:30 - Sulle orme di Rafa - Part 320:45 - La Voce delle Regioni21.00 - News21:05 - Tennis Magazine21:30 - Magazine ATP22:00 - WTA Praga (replica)

Si chiama “Sulle orme di Rafa” ed è l’intervista esclusiva re-alizzata a Maiorca da Super-Tennis Tv. Sulle tracce di un

grande campione, che ormai è anche un grande brand e che allo stesso tempo mantiene un lato umano mol-to forte. 48 minuti di materiale, in onda a blocchi da 12 minuti l’uno,

NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali

da lunedì a giovedì sera in prima se-rata. Ore 20.30, appuntamento fisso per conoscere tutto sul campionis-simo che a Monte-Carlo ha ritrovato nuovo smalto e convinzione dopo una delle fasi più dure della sua car-riera. E proprio appena prima che lui e il suo staff partissero per il Princi-pato, Giovanni Di Natale è andato a casa sua: sui campi della sua isola, nelle strutture della sua nuova acca-demia, per le strade della sua città. Ne è venuto fuori un ritratto imper-dibile, un’intervista non soltanto al pluri-campione Slam ma anche a due figure fondamentali del suo team.

Le quattro puntateIn primo luogo c’è Zio Toni, auto-re della sua crescita tennistica, co-ach di lungo corso e ultimamente al centro di parecchie voci da par-te di media e addetti ai lavori sulle

presunte responsabilità in questa fase poco brillante. Altro volto e altra voce di grande peso quelli di Carlos Costa, manager del ragazzo di Maiorca. Gli appuntamenti come detto sono quattro, a partire da lu-nedì sera. Nella prima si parlerà di allenamenti, tecnica e sudore, con le telecamere di SuperTennis all’in-terno della nuova Accademia Nadal. Nella seconda l’obiettivo si sposta invece su Maiorca, sullo Zio coach e sulla famiglia, per conoscere me-glio l’ambiente-Rafa. Terzo blocco dedicato invece ai risultati sportivi, alle grandi imprese, ai match più importanti, quelli che l’hanno fatto diventare leggenda. Infine, per chiu-dere, la puntata più intima: quella dedicata a Porto Cristo, la città do-ve Rafa abita, alle sue passioni, alla pesca... e molto altro ancora. Quat-tro chicche da non perdere.

Rafael Nadal: intervistae specialein 4 puntate,da lunedìa giovedì, su SuperTennis(foto Getty Images)

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L’Italia vola verso Romaa quota 9 mila iscritti“Il torneo più grande del mondo”, come l’ha definito il presidenteFit Binaghi, sfonda un altro tetto: +30% rispetto al 2015. Intantoil 14 aprile sono scattati anche gli ultimi tre Open a calendario

I l presidente Fit Angelo Binaghi lo aveva detto alla conferenza stam-pa di presentazione degli Inter-nazionali Bnl d’Italia: “Abbiamo

il torneo più grande del mondo, con quasi 9 mila iscritti”. Si riferiva pro-prio alle pre-qualificazioni e agli Open Bnl che stanno ancora facendo il giro d’Italia (gli ultimi eventi scatteranno a fine aprile). Un giro d’Italia da boom in quanto a numeri, con una quota così elevata a portata di mano. E certamente raggiungibile a brevissimo, visto i tor-nei ancora in ballo. Gli ultimi tre in ca-lendario sono partiti soltanto qualche giorno fa, il 14 aprile, e le iscrizioni si prendono ancora. A lunedì 18 aprile la cifra precisa era di 8954, il che significa che bastano 46 iscrizioni su ben 8 ca-tegorie per sfondare il muro. Un muro che segna anche un aumento stratosfe-rico rispetto all’edizione 2015, un +30% netto rispetto ai sei mila (che già erano un record e sembravano impressionan-ti) della scorsa stagione. Prima di chiu-dere i conti con i numeri definitivi, ci vorranno almeno un altro paio di set-timane per farlo, andiamo a vedere chi ha strappato il pass per il Foro Italico negli ultimi Open BNL conclusi.

Siro Bologna, derbyper Pancaldi-LicciardiMaratona tennistica, colpi d’autore e chilometri in campo al Siro Tennis di Bologna per il torneo di pre-qualifica-zione maschile agli Internazionali Bnl d’Italia, evento contraddistinto da due finali - singolare e doppio - entrambe molto combattute e concluse al tie-break. La manifestazione, con un mon-tepremi complessivo di 15mila euro, è stata intitolata alla memoria del tecni-co nazionale Cesare Zavoli - fondatore della Bologna Tennis Academy - scom-parso improvvisamente nel febbraio dello scorso anno.

Vittoria, in un derby targato Emilia Ro-magna, per un frizzante Luca Pancaldi (classifica 2.2), 23enne bolognese del Ct Brindisi contro il ravennate Pietro Licciardi (2.2), 22 anni e ‘portacolori’ del Club Sinalunga. Il romagnolo, par-tito favorito dopo aver sconfitto agli ottavi Marco Speronello, campione ita-liano in carica di 2a categoria, non è stato certo ‘baciato’ dalla Dea Bendata e si è dovuto arrendere al gioco vario dell’emiliano. Accelerazioni da fondo campo, palle corte, discese a rete: que-sti gli ingredienti del successo di Pan-caldi che, colpo dopo colpo, ha scalfito la regolarità dell’avversario. La vittoria arriva al tie-break del secondo set con un diritto vincente lungo linea. A con-quistare il ‘pass’ per il Foro Italico è la coppia Nicola Ghedin (2.1 della Società Canottieri Casale) e Francesco Borgo (2.2 del Ct Vicenza) che si è imposta

sul vincitore del singolare Luca Pancal-di in coppia con Fabio Mercuri (2.2 del Ct Bologna). Match deciso sul filo di la-na al super tie-break. Resta il boom di partecipazioni e i numeri da record: tra singolo e doppio al Siro Tennis Bologna si sono dati battaglia 440 tennisti di cui ben 111 di seconda categoria. (s.b.)

A Modena avantile semifinalistePrimi verdetti anche dall’Emilia Roma-gna per le pre-qualificazioni femminili agli Internazionali Bnl d’Italia, valevoli anche come “7° Memorial Stefano An-tichi” e giocate al Club La Meridiana di Modena. La finale, conclusa antici-patamente, ha decretato la vittoria di Deborah Chiesa (2.3), 19enne trentina tesserata per il Plebiscito Padova che sul 6-2 2-0 ha sfruttato il ritiro per un lieve malore della bolognese Agnese

A Bologna, il vincitore Luca Pancaldi(a sinistra) e il finalista Pietro Licciardi

La coppia formata da Francesco Borgoe Nicola Ghedin (destra) a Bologna

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Dai tabelloni Open agli Nc,tutti i risultati delle finali CT PESCARA, ABRUZZOFinale Open Maschile: Gianluca Di Nicola b. Andrea Vavassori 6-2 6-4.Finale Open Femminile: Anastasia Grymalska b. Martina Di Giuseppe 6-7 6-2 6-1.Finale 3a Categoria Maschile: Andrea Del Federico b. Paolo Cartuccia 3-6 6-4 6-3.Finale 3a Categoria Femminile: Giorgia Di Muzio b. Ilaria Sposetti 6-2 6-1.Finale 4a Categoria Maschile: Andrea Novelli b. Massimiliano Pesce 4-2 rit.Finale 4a Categoria Femminile: Emily Di Giannantonio b. Laura Spadano 6-3 6-2.Finale Tabellone Nc Maschile: Simone Marcantonio b. Luca Morelli 6-4 6-4.Finale Tabellone Nc Femminile: Martina Pietrolungo b. Victoria Grymalska 6-3 6-4.

SIRO TENNIS (BOLOGNA), EMILIA ROMAGNAFinale Open Maschile: Luca Pancaldi b. Pietro Licciardi 6-4 7-6.Finale 3a Categoria Maschile: Matteo Mingori b. Lorenzo Baldini 2-6 6-1 6-2.Finale 4a Categoria Maschile: Luca Cedrini b. Andrea Caniato 6-4 6-4.Finale Tabellone Nc Maschile: Marcello Tamburini b. Mariano Pagano 7-6 6-0.

CLUB LA MERIDIANA (MODENA), EMILIA ROMAGNAFinale Open Femminile: Deborah Chiesa b. Agnese Zucchini 6-2 6-0.Finale 3a Categoria Femminile: Chiara Arcangeli b. Francesca Bottardi 6-7 6-3 6-0.Finale 4a Categoria Femminile: Alessia Serra Zanetti b. Giulia Guizzardi 6-2 6-2.

CIRCOLO DELLA STAMPA SPORTING (TORINO), PIEMONTEFinale Open Femminile: Giulia Remondina b. Irina Smirnova 6-2 7-6.Finale 3a Categoria Femminile: Chiara Fornasieri b. Francesca Valle 5-7 6-4 6-3.Finale 4a Categoria Femminile: Giulia Coletti b. Giulia Canonero 6-2 6-1.Finale Tabellone Nc Femminile: Rebecca Frant b. Simona Bonello 6-0 6-2.

Zucchini (2.2) del Ca Faenza. Entrambe avevano già in tasca il pass per le pre-qualificazioni del Foro Italico: la prima grazie alla vittoria al torneo pre-quali di Ortisei; la seconda con la finale di-sputata a Rovereto. Via libera dunque per l’appuntamento romano alle due semifinaliste Alice Savoretti (2.2) del Ct Bologna e Giulia Pasini (2.4) del Ca Fa-enza. Quest’ultima, fresca di un ‘posto al sole’ nella manifestazione del Foro Italico, è stata anche la rivelazione del torneo: nel taccuino della 24enne origi-naria di Cesena ‘vittime’ di tutto rispet-to e vittorie su avversarie di pari e di superiore classifica, a partire da Anna Floris (2.1) testa di serie numero uno del seeding.E così le quattro semifinaliste si sono potute godere un grandissimo filotto alla Meridiana, dove sono arrivate tutte e quattro a giocarsi anche la finale del tabellone di doppio. Vittoria per la cop-pia Zucchini/Pasini che imponendosi in tre set sulle avversarie Chiesa/Savo-retti ha conquistato il pass per Roma pure nel tabellone di specialità. Resta anche il boom di partecipazioni all’e-vento, con un montepremi comples-sivo di 11.200 euro: ben 165 le atlete iscritte (molte anche da fuori regione), di cui 48 di seconda categoria. (s.b.)

Alla Stampa Torinook Remondina e SmirnovaÈ stata la 26enne bresciana Anna Giulia Remondina a vincere l’Open Bnl femmi-nile 2016 giocato al Circolo della Stam-pa Sporting di Torino. La portacolori del

Ct Lucca, ex n. 219 del ranking mondia-le WTA (nel 2011) e ora intorno alla po-sizione n.500, ha fermato nell’ultimo atto Irina Smirnova, finalista anche lo scorso anno. 6-2 7-6 il punteggio finale. Il pass per il Foro Italico di Roma la lom-barda se l’è guadagnato con pressing da fondo campo, discese a rete efficaci e un inizio comodo che l’ha portata a condurre per 5-0, fino al 6-2 del primo parziale. Nel secondo set la 32enne di origine siberiana - e casalese d’adozio-ne - è riuscita a spezzare il ritmo della Remondina, comunque brava in questa fase a fare gli adattamenti giusti. Nel tie break del secondo parziale la Smirnova ha avuto anche a disposizione due set point per rimandare il verdetto al terzo set, ma la Remondina ha chiuso i conti con due diritti vincenti sulle righe fino a conquistarsi il titolo. Entrambe, oltre all’assegno di 2.800 euro per la vincitrice e di 1.680 euro per la finalista, si sono conquistate il pass per le pre-qualificazioni degli In-ternazionali Bnl d’Italia di Roma. Per Giulia Remondina sarà un ritorno: “A Roma ci sono andata nel 2008, ed ero in qualificazione. Tornarci scatenerà una bella serie di ricordi. L’obiettivo del 2016? Tentare di riavvicinarmi al mio best ranking, 219 Wta nel 2011. Vorrei entrare a fine anno nelle prime 300 del mondo, ora sono 523”.Nel doppio il titolo è andato invece al-

la coppia di casa formata da Stefania Chieppa e Michele Alexandra Zmau, che in finale si sono imposte sul duo cuneese Nicole Clerico/Carlotta Ripa per 6-1 6-0. Un bel successo per le due

La premiazione alla Meridiana di Modena, con la vincitrice Deborah Chiesa (in rosa)e la finalista Agnese Zucchini

Le due finaliste del singolare a Torino,la vincitrice Giulia Remondina (a sinistra)e la finalista Irina Smirnova

Maestra e allieva, Stefania Chieppa (sinistra) e Michele Alexandra Zmau, vincono il doppio alla Stampa di Torino

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portacolori del Circolo della Stampa Sporting, rispettivamente anche nel ruolo di maestra e allieva: “Mi è spia-ciuto abbandonare la semifinale del singolare contro la Smirnova per il pro-blema alla gamba, ma evidentemente il doppio turno con due incontri in un giorno è stato troppo per me - ha det-to la Chieppa -. Mi consolo con questo successo, a cui in realtà tenevo molto perché è la prima volta che gioco con una mia allieva”. “Molta emozione - ag-giunge la Zmau -. E ora si parte insieme per Roma”. (r.b.)

Pescara promuoveDi Nicola e GrymalskaUn montepremi complessivo così al-to per un torneo di tennis in Abruzzo non si era mai visto, ben 20.700 euro. In più, un sogno, quello di poter ac-cedere alle qualificazioni degli Inter-nazionali Bnl di Roma, in programma a Roma dal 2 al 15 maggio. A partire dal 2 aprile al Circolo Tennis Pesca-ra sono giunti da ogni dove per poter innanzitutto vincere un torneo molto importante (anche economicamente), e poi come è naturale che sia, giocar-si la propria chance della vita a Roma nell’evento-clou tennistico dell’anno in Italia. Numeri da record: quasi 500 iscritti, la sede abruzzese voluta dalla federazione è risultata essere la quinta in Italia per partecipazione, al cospetto di regioni ben più popolose. Nel fem-minile, la finale è stata vinta dall’idolo di casa Anastasia Grymalska (tesserata per il Ct Beinasco). La numero 320 del mondo ha sconfitto la romana Martina Di Giuseppe (Ct Parioli), numero 496 del mondo, con il punteggio di 6-7 6-2 6-1. Al maschile, c’era grande attesa per la finale, che si è conclusa in due set, 6-2 6-4 a favore di colui che ogni anno - ed è il quarto consecutivo - rie-sce a imporsi in questa manifestazio-ne che porta dritto al Foro Italico. Ha vinto il marsicano Gianluca Di Nicola,

Qui sopra, i finalisti del maschile a Pescara:il vincitore Di Nicola (in nero) e Vavassori;A sinistra, Anastasia Grymalska davantiai microfoni di SuperTennis dopo il successo

Agli IBI sugli spalti... ma non soloEcco i pacchetti per andare a RomaPartite da lontano? Volete fermarvi qualche giorno ad assaporare il grande tennis degli Interna-zionali Bnl d’Italia? Beh, come nel 2015 si potranno acquistare dei veri e propri pacchetti comp-rensivi di biglietti e di pernottamenti in hotel. Pacchetti personalizzabili adatti a tutte le esigenze e a tutte le tasche. Con tanto di benefit esclusivi: niente code all’ingresso sfruttando il Fast Pass, la garanzia (fino a esaurimento) di un posto sul “Pietrangeli”, l’accesso al “Ballroom”, il locale che anima le serate del Foro Italico. Per visionare i due pacchetti a disposizione basta andare sul sito internet www.super-sport.it oppure chiamare il call-center dedicato allo 06/97626248 (dal lunedì al venerdì 9.30-13 e 14-18.30; sabato 9.30-13.30). Una prima soluzione si chiama Easy: all’interno di questo pacchetto i biglietti vengono assegnati fra tutti i settori del campo centrale disponibili per le sessioni e le giornate prescelte, il pernottamento è fissato in un hotel 3 o 4 stelle o in un residence (colazione inclusa). Inoltre la certezza di essere accolti alla Welcome Area esterna all’impianto e il diritto a svariati sconti nella shopping area del Foro Italico. Acquistabili a parte, anche i servizi di navetta dall’hotel al Foro e dall’hotel verso le stazioni e gli aeroporti. L’altra soluzione disponibile si chiama Premium. Per l’assegnazione dei biglietti, in questi pacchetti ci sono quelli delle prime file dei settori “Italian Open Club”, “Distinti Top” e “Tribuna Internazionale Top”. La sistemazione in hotel prevede strutture di altissimo livello (4 o 5 stelle, colazione inclusa) e situate nelle vicinanze al Foro Italico. Tra i benefit aggiuntivi, oltre a quelli del pacchetto Easy, la soluzione Premium offre anche incluso nel prezzo il servizio navetta tra l’hotel e il Foro (o un parcheggio riservato per l’auto all’interno dell’impianto). In più si può provare il cosiddetto Walk About nell’area giocatori, una visita guidata da prenotare giornalmente che consentirà di scoprire i segreti delle aree riservate del Foro.

tesserato con il Ct L’Aquila, che non ha avuto problemi a liquidare il pur quo-tato Andrea Vavassori, piemontese del Ct Pinerolo. Giusto qualche indecisione nella parte conclusiva di gara, ma per il resto Di Nicola ha dimostrato un gioco estremamente pulito. “Sto lavorando molto a livello mentale - ha detto Di Nicola -, credo che qualche risultato si stia vedendo”. Di Nicola è l’abruzzese meglio piazzato in questo momento e ha una classifica mondiale intorno al 900, ma essendo poco più che ven-tenne ha tempo per fare cose eclatanti.Un grande sforzo organizzativo, con il supporto federale e con lo staff del Ct Pescara presieduto da Franco Leone, che a breve - proprio nel mese di mag-gio - ospiterà anche il torneo interna-zionale giovanile che ormai è diventato una consuetudine nel panorama. (p.s.)

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Luda Samsonova,“Top10? Posso farcela”Nata in Russia, ma ormai italianissima, Ludmilla è una dellepiù promettenti giovani azzurre. Va a Roma grazie all’Open BNLdi Genova: “Foro Italico? La cosa più bella che mi sia capitata”

DI SARA MONTANELLI

Ludmilla Samsonova, classe 1998, è tra le giocatrici più giovani e promettenti del pa-norama italiano, forse quella

su cui si hanno più aspettative. Ed è anche lei ad averne: vuole diventare Top 10. Non importa quanto ci met-terà. È molto determinata e nel corso della sua breve carriera ha già dato filo da torcere a molte giocatrici con grande esperienza. Ludmilla, nata nel profondo nord della Russia, si è trasferita in Italia quando aveva solo un anno per seguire il padre, gioca-tore professionista di tennistavolo e preparatore fisico. Il talento, insom-

Nata a Olenegorsk, in Russia, l’11 novembre 1998, Ludmilla Samsonova si è trasferitain Italia dopo soltanto un anno: oltre a qualificarsi per il Foro Italico, qualche settimanafa ha vinto il torneo internazionale Under 18 di “Città di Firenze”

ma, regna in casa Samsonova. Grazie alla semifinale conquistata all’Open Bnl del circolo Valletta Cambiaso di Genova, con entrambe le finaliste già sicure di un posto per il torneo di Ro-ma, anche “Luda” ha conquistato un posto per le pre-qualificazioni degli Internazionali Bnl d’Italia.

Cosa significa per te andare a giocare al Foro Italico?“È la cosa più bella che mi sia mai capitata. È un torneo molto impor-tante e per me giocare le pre-qua-lificazioni è un sogno. Sono molto contenta”.

Hai appena vinto due tornei di

secondo grado Itf Juniores. Co-me sta andando l’anno?“Il 2015 era stato per me difficile per diversi motivi ma mi è servito per capire cosa volessi davvero fa-re nella vita. Ero in crisi per i pochi risultati ottenuti. La Serie A1 mi è servita tantissimo per riprendere fiducia in me stessa. Dopo que-sta esperienza mi è anche tornata la voglia di allenarmi. Adesso sto giocando molto bene, ho cambiato qualcosa nell’allenamento fisico. Mi sto sentendo bene e spero di andare avanti così. Non ho ancora giocato al 100%, nemmeno a Firen-ze, ma grazie al lavoro fatto in que-sti mesi sono riuscita comunque a vincere quel torneo”.

Tra Open Bnl e gare a squadre sei una delle più giovani in un mondo di grandi. Cosa si prova?“È bello da un punto di vista, ma dall’altro le altre giocatrici hanno tutte più esperienza di me. Ho tan-to da imparare ancora. È tutto mol-to diverso dal mondo junior, credo sia anche più difficile. Dovrò farci l’abitudine”.

Cosa pensi di poter ancora migliorare?“A livello mentale devo migliora-re ancora tanto, devo capire come affrontare le partite e gestire bene le situazioni importanti. Anche per quanto riguarda il gioco ho ancora tanta strada da fare, devo migliora-re soprattutto la difesa”.

Dove ti vedi in futuro?“A lungo termine mi piacerebbe di-ventare Top 10, e penso anche di riuscire a farcela. Ma non so quan-to tempo mi servirà, dipende tutto dalla mia crescita”.

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Babolat PLAY Aeropro Drive racket / RPM Blast stringRafa Nadal (SPA)

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“Ho giocato con Mats,e ora vado a Roma”Andrea Canella è uno dei qualificati per il Master Nazionale del Foro Italico. Non è nella Top Ten e per ora non ha fatto l’exploit: “Ma grazie al circuito ho ritrovato l’amore per il tennis”. E ha pure palleggiato con Wilander...

DI MARCELLO SPORTELLI

Andrea Canella, n.123 delle classifiche amatoriali Fit-Tpra: quando hai preso la racchetta in mano per la prima volta?“Gioco a tennis da quando ero bam-bino, cresciuto nella Sat di Teo Gau-denzi di Faenza a palline e Agassi... Poi sono stato diversi anni lontano dai campi, prima distratto dai diver-timenti di gioventù, poi fermato da un menisco che mi ha mollato. Do-po un decennio di pausa ho ripreso a giocare saltuariamente, quando, incuriosito da questa formula inno-vativa, allora sconosciuta, ho rico-minciato a correre tra una partita e l’altra, grazie al circuito amatoriale Fit-Tpra, che mi ha dato l’opportu-nità di poter fare tornei nell’arco di una giornata, sfidare tanti altri ap-passionati e soprattutto, fare nuove amicizie”.

È stato amore a prima vista?“Inizialmente non riuscivo a entrare nell’ottica di giocare un solo set e concludere velocemente un incon-tro e così perdevo spesso. Una volta abituato a questo tipo di tornei ho iniziato a concentrarmi e migliorare il mio tennis sempre di più, cercan-do di essere più concreto e toglien-domi qualche soddisfazione. E ora, la classifica, il sito web dedicato, la scheda personale con punteggi ag-giornati in tempo reale, palmares, classifica e grafici di rendimento sono diventati una parte della mia quotidianità. Inoltre la possibilità di accumulare punti, semplicemen-te sfidando amici di gioco, mi sti-mola quotidianamente a migliorare il mio ranking”.

Come racconteresti il circuito Fit-Tpra a un compagno di cir-

colo che non lo conosce?“Direi che è un sistema di gare a misura di Over 35 con lavoro impe-gnativo, ‘panzetta’ e con il piacere di farsi una birretta a fine torneo con gli avversari, a volte ci scappa pure la pizza. Ho un lavoro che non mi permette di gestire molto tem-po libero e non potrei mai portare a termine un torneo di 4a categoria Fit. Faccio l’operaio, metalmecca-nico, e spesso mi cambiano i turni anche senza preavviso”.

Qual è stato, fino a ora il tuo momento memorabile?“Fortunatamente più d’uno. Gra-zie al circuito Fit-Tpra ho avuto la fortuna di palleggiare con Mats Wi-lander in occasione de “La Grande Sfida 4” di Modena, dove ho parte-cipato grazie ai campionati provin-ciali amatoriale Fit-Tpra ed è stato uno di quei momenti che ricorderò per tutta la vita. Inoltre ho avuto la fortuna di partecipare a un torneo durante il quale Gene Gnocchi ha girato la trasmissione “Il palletta-ro” per SuperTennis Tv, e proprio

davanti alle telecamere mi sono di-vertito giocando travestito dal mio idolo di sempre, Andre Agassi”.

E qualche bel risultato?“Beh, la ciliegina sulla torta deve ancora arrivare, grazie alla vittoria a sorpresa nel Master Finale ama-toriale della provincia di Ravenna, ho l’opportunità che tutti sognano: vado a giocare il Master Nazionale a Roma durante gli Internazionali BNL d’Italia, con la possibilità di toccare la terra rossa del Foro Italico, da gio-catore, almeno una volta nella vita”.

Se dovessi fare un bilancio del primo anno di esperienza nel circuito?“Insomma, sono solo 123° nella classifica AWT, ma le opportuni-tà di raggiungere soddisfazioni importanti e di vivere emozioni fantastiche sono già state molte... Tutto questo un anno fa non me lo sarei mai immaginato. Grazie al Fit-Tpra, la motivazione per gio-care e migliorare costantemente è cresciuta a dismisura”.

“Classifica, sito web dedicato, la scheda personale con pun-

teggi aggiornati in tempo reale, palmarès, classifica e grafici di rendimento sono diventati una

parte della mia quotidianità”, parola di Andrea Canella, n.123 del ranking amatoriale Fit-Tpra

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Perché giocare... apertiLa cosiddetta “Open Stance” nel diritto, l’allineamento di gambe e tronco prima dell’esecuzione, è fondamentale nel gioco moderno. I pro la usano circa l’80% delle volte: è molto utile sulle palle alte e in fase difensiva

DI GENNARO VOLTURO, I.S.F. R. LOMBARDI

Tra gli aspetti tecnici carat-terizzanti il diritto moder-no, particolare attenzione merita la cosiddetta “open

stance” che si riferisce alla posizione frontale che i piedi e il corpo possono assumere rispetto alla rete al termine della fase di preparazione. I tennisti di alto livello eseguono circa l’80% dei diritti da tale posizione, mentre il ri-manente 20% è distribuito tra esecu-zioni “in neutral stance” (in tal caso il corpo è disposto lateralmente rispet-to alla rete) e semi-open stance (posi-zione intermedia tra le due descritte precedentemente). Piuttosto rare so-no le esecuzioni di diritto in “closed stance”, da associare esclusivamente ad alcuni recuperi in situazioni tatti-che prettamente difensive. Quale tra le opzioni tecniche menzionate rap-presenta la soluzione migliore? Gli studi di tipo quantitativo (condotti in particolar modo dal biomeccanico Knudson) hanno dimostrato, ponen-do a confronto il diritto in neutral stance con il diritto eseguito in open, che la velocità prodotta dall’attrezzo al momento dell’impatto è pressoché la stessa. Per tali motivazioni la scel-ta relativa alla stance è da associare prevalentemente a fattori di tipo tat-tico, quali la velocità e l’altezza della palla e solo in parte ad aspetti di tipo tecnico quali il grip e la tipologia di swing prodotto durante la fase di ac-celerazione.

Se la palla è alta...In particolare è consigliabile adottare un’open stance tutte le volte in cui oc-corre fronteggiare un impatto elevato, ad esempio all’altezza delle spalle o su piani superiori. Eseguendo il diritto in posizione aperta il tennista gene-ra prevalentemente una forza di tipo verticale. Per ottimizzare tale azione, è fondamentale che il passo di allinea-mento rispetto alla palla sia effettuato

con il piede destro (ci riferiamo a un giocatore destrimane) che deve di-sporsi in posizione leggermente arre-trata rispetto al piede sinistro. In tal modo è possibile accumulare energia elastica nella gamba posteriore, che ha poi il compito di attivare il movimento verticale del corpo durante la fase di accelerazione. Al contrario eseguen-do il diritto di fianco rispetto alla rete (neutral stance) la direzione della for-za è prevalentemente orizzontale, il che comporta evidenti benefici quan-do il tennista deve colpire palle più corte che non producono un rimbalzo particolarmente elevato.

L’open stance “mostrata” da Novak Djokovic

Molto utile in difesaUn altro vantaggio dell’open stance è da associare ai recuperi difensivi. Diverse ricerche hanno dimostrato come a seguito di uno spostamen-to laterale, effettuando un diritto in “open” il tennista può recuperare la posizione ottimale in tempi più brevi rispetto a quelli che sarebbero neces-sari se eseguisse il colpo in neutral stance. Da un punto di vista tecnico è opportuno precisare come i gioca-tori che adottano una presa di diritto aperta, tra i quali ad esempio Djoko-vic e Nadal, possono avvertire alcune difficoltà nelle esecuzioni in neutral. Questo perché il blocco esercitato dal piede anteriore, quando ci si dispone di fianco rispetto alla rete, può limita-re il grado di torsione del tronco e il grado di rotazione interna del braccio che sono particolarmente pronunciati con una presa prossima alla western. Per sopperire a tale svantaggio è di particolare importanza il passo late-rale di recupero effettuato con il pie-de posteriore che consente, nella fase successiva all’impatto, di completare la torsione del tronco e la rotazione interna del braccio. Al contrario ten-nisti come Federer o Berdych che eseguono il diritto con una presa ea-stern, producono minore torsione del tronco e minore rotazione del braccio e pertanto sia in open che in neutral stance possono generare uno swing completo con il vantaggio di associa-re la scelta della stance unicamente alla situazione tattica.

Open stance, meglio impararla per gradiSi ricordi con i giovani allievi, di non abusare del diritto in open stance nel tentativo di emulare troppo presto il modello offerto dai tennisti di vertice. Questo perché i fondamentali della posizione aperta - quali il peso del corpo che gravita sulla gamba esterna (con evidenti limitazioni in termini di equilibrio), l’estensione dell’anca posteriore, la torsione del tronco, l’azione a salto necessaria per controllare impatti elevati - possono essere ottimizzati solo nel corso degli anni parallelamente allo sviluppo della capacità di forza. Un percorso didattico graduale che prevede l’acquisizione progressiva di competenze, necessita di tempo affinché si possano proporre elementi di evoluzione tecnico-tattica senza che gli stessi siano disfunzionali all’apprendimento motorio.

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VCore Duel G: la sfidaLa nuova Yonex di Stan Wawrinka, uno dei telai più pesanti sul mercato (versione HG, 330g). Bisogna saperci fare e spingere a tutto braccioda fondo campo, senza esagerare con le rotazioni. Prezzo: 259,95 euro

DI MAURO SIMONCINI

La qualità dei prodotti finiti Made in Japan, non solo ten-nistici, è unanimemente rico-nosciuta. Il mercato del tennis

la esprime con gli attrezzi Yonex (più recentemente protagonista anche con le calzature e altri accessori). Se poi si azzecca la scelta di un testimonial, peraltro “total look” - cioè anche cal-zato e vestito Yonex - il successo ai botteghini è una naturale conseguen-za. È così sin dagli Australian Open gli occhi di molti appassionati erano puntati su Stan Wawrinka e sulle sue bordate di rovescio con la sua nuova La nuova racchetta di Stan Wawrinka (nello scacco sopra a sinistra) vede utilizzata

la fibra Tough G, che è tre volte più flessibile del Carbon Nanotube

IL LABMarca: Yonex

Modello: VCore Duel 97 G Ovale 97; Profilo: 20 mm

Lunghezza: 68,6 cm Peso: 345 g

Bilanciamento: 32,3 cm Rigidità: 66

Inerzia: 346; Potenza: 61/100 Controllo: 35/100

Maneggevolezza: 56/100(Racchetta incordata

corde Poly Tour Fire calibro 1,25 - tensione 22-21 kg)

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arma, la Yonex VCore Duel G 97.

LE TECNOLOGIEIl nuovo modello ha perso un bel po’ di arancione a favore di nero canna di fucile e grigio/verde; ma ha acqui-sito Tough G Fiber (una combinazio-ne di fibra di vetro - Glass Fiber - e di carbonio) che risulta tre volte più flessibile del Carbon Nanotube.Reattività ed elasticità si traducono sul campo in pesantezza e resa più immediata degli spin.Gli studi dei giapponesi riguardano un momento fondamentale, quello successivo al rimbalzo: 14% di al-tezza in più dopo il rimbalzo della pallina e l’8% di spin in più (sempre dopo il rimbalzo), tutto rispetto alla precedente versione VCore Tour G.C’è poi anche un innovativo sistema di grommet (Lock Booster System) per distribuire al meglio la pressio-ne della corda, che si blocca mag-giormente e fa disperdere così meno potenza.

IN CAMPOSicuramente si intuisce dal primo contatto che di racchetta molto se-ria, agonistica e selettiva si tratta. Ma senza conoscere il dato del pe-so della bilancia, tenendola in mano in pochi penserebbero di manovra-re quasi tre etti e mezzo (telaio con incordatura). Merito del bilancia-mento, che è stato sapientemente collocato tra manico e cuore della nuova Yonex VCore Duel G 97. I pri-mi colpi, specialmente quelli piatti, “appoggiandosi” sul ritmo e sulla palla dell’avversario, hanno ottimo controllo e tanta potenza, forse più di quella che ci si aspetterebbe. La sensazione è quella di pastosità, so-

IL PAGELLONE 81/100Potenza: 7,5Controllo: 8Maneggevolezza: 8Fondo: 8Rete: 8Servizio: 8Top: 7,5Back: 8Estetica: 9Comfort: 9

Thiem a Monte-Carlo col prototipo Strike

La grafica non è ancora quella definitiva, ma il telaio è già quello buono: l’austriaco Dominic Thiem, 22 anni, n.15 del mondo, ha affrontato il primo Masters 1000 sul “rosso”, quello di Monte-Carlo, con il prototipo della nuova Babolat Pure Strike. Non è un caso che il modello “vecchio” cioè quello attualmente nei negozi, sia in saldo questa settimana su Tennis Warehouse a 79,70 euro e su Tennis Point a 93,90 euro. Da quello che si più notare non si tratta di un cambio di cosmetica con qualche inserimento di tecnologia, ma di un attrezzo che mixa un po’ le caratteristiche della Pure Strike con quelle della linea Pure Control. Un attrezzo quindi de-stinato a chi picchia forte e chiede alla sua racchetta una buona dose di controllo. (e.a.)

lidità. Sembra di riuscire a trasferi-re il peso importante dell’attrezzo sulla palla, che diventa, appunto, davvero pesante. Certo ci vuole un livello tecnico medio-alto per poter sfruttare le qualità di un’arma che può diventare letale. Certosino il backspin, davvero incisivo oltre che preciso; il top non è così “genero-so” se a eseguirlo non sono mani e braccia educate oltre che struttura-te fisicamente. Insomma, precisa sì, ma soprattutto potente. Sempre pro-porzionalmente al livello tecnico di gioco, si riesce anche quasi sempre a difendersi bene: il merito è il piat-to corde di forma isometrica (isome-

tric), marchio di fabbrica Yonex, per ampliare lo sweetspot, caratteristica che in un telaio con queste asperità si fa sentire.A rete è comoda, anche qui forse ol-tre alle aspettative; si serve bene in tutte le varianti anche se per ottene-re pesantezza e incisività, magari da una seconda in kick, occorre spinge-re a dovere con le gambe.Una racchetta per chi vuole - e sa - spingere a tutto braccio, senza troppi fronzoli e non esasperando le rotazioni. Non per tutti, ma per agonisti di seconda e terza categoria (almeno). Oppure per “quarta” molto ambiziosi e allenati.

Il taccodella VCore

Duel 97 Gè predisposto

per ospitare lo Smart

Tennis Sensor di Sony

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Alt, non sono prontoMa era fallo di piedeL’infrazione sul servizio segnalata da un giudice di linea, nello stesso tempo la segnalazione del ribattitore non ancora pronto a iniziarelo scambio. Resta la chiamata, si ripete il punto, oppure solo “il servizio”?

La situazioneMario sta giocando una partita di singolare su un campo veloce contro Francesco, con la presenza di un ar-bitro di sedia e anche con quella dei giudici di linea.

Che cosa succede?Mentre Mario sta servendo una se-conda palla di servizio, subito do-po l’impatto con la pallina, viene chiamato da uno dei giudici di linea - quello posto proprio sulla riga di base - il fallo di piede ai danni dello stesso Mario. Nello stesso momento però l’arbitro si accorge che il ricevi-tore, vale a dire Francesco, è fermo dall’altra parte del campo con la rac-chetta alzata, segnalando di non es-sere ancora pronto a ricevere.

Come si procede?Ancora una volta, proprio come sullo scorso numero, affrontiamo una situa-zione che mischia una normale casisti-ca, unita alla regola di applicazione del “fallo di piede”. Come abbiamo già ap-preso nelle scorse settimane, il fallo di piede, venendo chiamato una volta che la racchetta impatti la palla, implica la perdita di quel servizio. Inoltre abbia-mo anche imparato che nel caso in cui venisse chiamato un “fallo di piede”, la palla non può essere considerata in gioco: di conseguenza, sia che la pal-la si rompa, o che vada correttamente nel giusto campo, non ha rilevanza a seguito di una chiamata di “fallo di pie-de”, la quale di fatto annulla qualunque ulteriore possibile conseguenza se non quella della perdita di quel servizio.

Ma che cos’èil “Let in service”?In questo caso, però, non è impor-tante stabilire se il punto sia inizia-to o meno, in quanto dall’altro lato il giocatore stava comunicando tramite segno convenzionale di non essere pronto a iniziare il punto. Il suo at-teggiamento lo manifesta chiaramen-te, stando fermo sul suo posto con la racchetta alzata. Il giocatore che non è pronto a giocare dunque viene inse-rito nella fattispecie dei casi definiti di “let in service”, i quali non compor-tano una ripetizione dell’intero punto ma solamente di quello specifico ser-vizio (prima o seconda palle).

Si ripete il servizioBisogna specificare che il giocato-re non pronto, dovrà segnalarlo per tempo e chiaramente: sia l’arbitro di sedia (se presente) sia - soprattutto - il giocatore avversario dovranno sincerarsi che tutto sia “a posto” e che sia dunque possibile iniziare il punto. Nel nostro caso, quindi, Mario andrà a servire una seconda palla di servizio, in quanto l’avversario non era pronto e il fallo di piede non avrà rilievo, dato che di fatto il gioco tec-nicamente non è ancora iniziato.

Inviateci via maille vostre domandeI nostri esperti risolvono i vostri dubbi. Come? Semplicissimo: scriveteci all’indi-rizzo di posta [email protected] spiegateci i vostri dubbi - o le vostre cu-riosità - di natura regolamentare. Sotto-porremo i vostri messaggi ai nostri esperti del settore arbitrale della Fit e vi rispon-deremo sulle pagine di questa rubrica nu-mero per numero.

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