Dopo Maria, Rafa: “Basta con le insinuazioni”93.62.133.212/pdf/st55finalett.pdf · difende e...

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Anno XII - n.10 - 16 marzo 2016 LA RIVISTA Test racchette: la Pure Aero per tutti Provata la Babolat di Rafa Nadal nella versione più maneggevole Pag.24 Rovescio a una mano, le 5 mosse giuste Dalla torsione del tronco al passo di recupero, tecnica e biomeccanica Pag.22 GLI ALTRI CONTENUTI Buone notizie Pag.3 - Batch Point: la ferocia dei mediocri Pag.5 - Focus: Thiago Monteiro sotto il segno di Guga Pag.12 - I numeri della settimana Pag.16 - Tennis in tv Pag.17 - Pre-quali IBI 16 - Protagonisti: Maria Elena Camerin Pag.20 - Circuito Fit-Tpra: Lara, la nuova n.1 Pag.21 - La regola del gioco: cambi palle, occhio a non sbagliare Pag.26 Dopo Maria, Rafa: “Basta con le insinuazioni” Pre-qualificazioni IBI 16 i primi vincitori Da Firenze, Ortisei e Terni ecco chi l’ha spuntata tra migliaia di iscritti Pag.18 IBI 16: Frecce scontate e navette gratis Iniziativa straordinaria per chi ha un biglietto per il Foro Italico Pag.3 Il ritorno di Del Potro in tempo per la Davis? Il polso sinistro è guarito: il gigante di Tandil farà di nuovo paura? Pag.6 Una grande partita di vita (o di morte) Tra il barone Von Cramm e Don Budge una sda di Davis epocale Pag.14 Doping: la Sharapova si difende e Nadal querela un ministro francese che lo accusa Pag.4 e 10

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Anno XII - n.10 - 16 marzo 2016 LA RIVISTA

Test racchette:la Pure Aero per tutti

Provata la Babolat di Rafa Nadal nella versione più maneggevole

Pag.24

Rovescio a una mano,le 5 mosse giusteDalla torsione del tronco al passo di recupero, tecnica e biomeccanica

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GLI ALTRI CONTENUTIBuone notizie Pag.3 - Batch Point: la ferocia dei mediocri Pag.5 - Focus: Thiago Monteiro sotto il segno di Guga Pag.12 - I numeri della settimana Pag.16 - Tennis in tv Pag.17 - Pre-quali IBI 16 - Protagonisti: Maria Elena Camerin Pag.20 - Circuito Fit-Tpra: Lara, la nuova n.1 Pag.21 - La regola del gioco: cambi palle, occhio a non sbagliare Pag.26

Dopo Maria, Rafa: “Basta con le insinuazioni”

Pre-qualificazioni IBI 16i primi vincitori Da Firenze, Ortisei e Terni ecco chi l’ha spuntata tra migliaia di iscritti

Pag.18

IBI 16: Frecce scontate e navette gratisIniziativa straordinaria per chiha un biglietto per il Foro Italico

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Il ritorno di Del Potroin tempo per la Davis?Il polso sinistro è guarito: il gigante di Tandil farà di nuovo paura?

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Una grande partita di vita (o di morte)Tra il barone Von Cramm e Don Budge una sfida di Davis epocale

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Doping: la Sharapova si difende e Nadal querela

un ministro francese che lo accusa

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prima pagina

Buone notizie

DIRETTOREAngelo Binaghi

COMITATO DI DIREZIONEAngelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, Massimo Verdina

DIRETTORE RESPONSABILEEnzo Anderloni

COORDINAMENTO REDAZIONALEAngelo MancusoSUPER TENNIS TEAMAntonio Costantini (foto editor), Amanda Lanari, Annamaria Pedani (grafica)

FOTOGetty Images, Archivio FIT, Antonio Costantini, Angelo Tonelli

HANNO COLLABORATOGiovanni Di Natale, Max Fogazzi, Andrea Nizzero, Gabriele Riva, Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto, Piero Valesio

A CURA DISportcast srlVia Cesena, 58 - 00182 [email protected]

REALIZZAZIONE E IMPAGINAZIONEGAME Comunicazione & Media S.r.l.

REDAZIONE E SEGRETERIAStadio Olimpico - Curva NordIngresso 44, Scala G00135 RomaInfo: [email protected]. Tribunale di Roma n. 1/2004dell’ 8 gennaio 2004

Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

La rivista è disponibile in formato digitale sui siti www.federtennis.it e www.supertennis.tve spedita via newsletter. Per riceverla scrivere a [email protected]

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di Enzo AndErloni

L e buone notizie esistono. Co-me esistono immagini che tra-smettono emozioni positive. È sempre più difficile trovarle sui

giornali, nei notiziari, in rete. Perché da che mondo è mondo (del giornalismo) sembra che non facciano notizia, che siano per forza meno interessanti dei disastri, dei crimini, dello spettacolo desolante delle bassezze umane. Chis-sà perché però continuiamo a credere che un minimo di equilibrio non gua-sterebbe. E continuiamo anche a essere convinti che la positività, la bellezza finiscano per generare un circolo vir-tuoso, necessario contraltare a quello vizioso. E allora ecco una gran bella no-tizia. È ufficiale: tutti i possessori di un biglietto per gli Internazionali BNL d’Ita-lia 2016, per gli amici dei social #ibi16, godranno dello sconto del 30% sul bi-glietto del Frecciarossa (o Frecciargento o Frecciabianca) che li porterà a Roma e li riaccompagnerà a casa. Ma non so-lo: arrivati alla stazione troveranno una navetta che li porterà gratuitamente al Foro Italico. Non è uno scherzo: è tutto vero. No, perché a un simile annuncio, vista la situazione dei mezzi pubblici della Capitale e il cronico disinteres-se dell’Amministrazione Comunale al supporto logistico degli spettatori del

tennis (quasi 200mila in 7 giorni), si rischia una risata istintiva e collettiva come quella della stampa estera all’an-nuncio del Governo che quest’anno sarà completata l’autostrada Salerno-Reggio Calabria.I dettagli dell’accordo Fit-Trenitalia si trovano su tutti i nostri siti da federten-nis.it a internazionalibnlditalia.com: le modalità d’accesso sono chiare, sempli-cissime. E l’operazione si combina con quella che prevede addirittura alcune Frecce totalmente gratuite per chi ac-quisterà i pacchetti biglietto+soggiorno, che permettono - con soluzioni per tut-te le tasche - di andare a Roma a godersi uno dei tornei più belli del mondo.

E a proposito di bellezza, dovendo pen-sare a una delle motivazioni più forti per andare al Foro Italico dal 2 al 15 di maggio, emergono forti le immagini del tennis di Roberta Vinci, che incan-ta anche da Indian Wells. Che classe, che tocco, che ricami e che efficacia. Scusate l’esagerazione, ma in campo femminile è lei che meglio di ogni al-tro interpreta la parte di Roger. Tennis bello e sorridente il suo, dove lo sfor-zo c’è ma non si vede. Tennis che non vediamo l’ora di godere in tutto il suo splendore agli IBI16.Non a caso, anche da fermo (in senso agonistico) uno come Federer muove il gioco e lo fa con un sorriso. Roger è uno cui piace scherzare e il suo ultimo di-vertimento è comunicare con gli emoji, con le faccine e gli altri simboli che ci stiamo quasi tutti abituando a usare nei nostri messaggini su whatsapp e simili. Alcuni suoi tweet sembrano quasi dei rebus per chi ha una certa età, mentre i giovanissimi ci si trovano come davanti ai cartoni animati. L’ultima è che Federer si è fatto fare anche la maglietta con la sua faccina che sorride. E sulle prossime ci sarà tutta la sua famiglia: Mirka, le ge-melle Charlene e Myla, i gemellini Lenny e Leo. Sorridere, rimanere un po’ bambi-ni e andare alla ricerca del bello. Certo non risolve tutti i problemi. Però aiuta. E questa è una (buona) notizia certa.

Gabri
Font monospazio

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Nadal col bastone,Djokovic con la carotaLa questione Sharapova ha provocato reazioni anche “al maschile”. Rafa è stata il più duro, ma poi si è dovuto difendere (annunciando querele). Djokovic ci è andato più cauto, Federer ne è rimasto fuori

Le parole di Nadal: “Voglio credereche non volesse farlo. Però è stata negligente e deve pagare per questo. Gli errori capitano, ma deve essere punita”

Le parole di Djokovic: “Maria è un’amica edè stata molto coraggiosa nell’assumersile sue responsabilità. Ma il giocatore che sbaglia deve accettare le conseguenze”

DI PIERO VALESIO - FOTO GETTY IMAGES

A vete presente la teoria del caos? La buonanima di Mi-chael Chrichton ci basò la saga di Jurassic Park che si

protrae fino ai giorni nostri. Tale teo-ria sostiene che se una farfalla sbatte le ali a Tokyo attraverso flussi im-perscrutabili le conseguenze di quel gesto si allungano nel tempo e nello spazio fino a scatenare un temporale su Roma. Se poi la farfalla ha le fat-tezze e la leggiadria di Maria Shara-pova allora il conseguente temporale è destinato a diventare un tifone.

Il silenzio di FedererMaria ha sbattuto le ali ammettendo l’uso del Meldonium (farmaco il cui nome sembra una via di mezzo fra

il vibranium di cui era fatto lo scudo di Capitan America e la kriptonite di Superman) e l’onda lunga delle sue parole è arrivata, ovviamente, an-che nel tennis maschile. Portando i protagonisti del circus a dover fare i conti non solo con la russa ma pure con se stessi. Diciamolo: se la stessa comunicazione pubblica l’avesse ef-fettuata una collega della Sharapova di minor appeal mediatico in pochi, forse nessuno, si sarebbe preso la briga, anche sotto sollecitazione, di esprimere un parere. Nei confronti della Sharapova non si può fare per-ché lei rappresenta un simbolo che non si può evitare, a meno di appari-re pavidi. E i tennisti-maschi-alfa tut-to vogliono meno che trasmettere la sensazione di avere paura. Tra i big

l’unico che si è potuto permettere un sussiegoso silenzio è stato natu-ralmente Roger Federer. Il quale, in tempi non sospetti, ha dichiarato a più riprese che nel tennis i control-li sono “pochi” e mal effettuati e che contro l’uso di sostanze dopanti gli organismi di controllo dovrebbero essere severissimi. Però ecco la coin-cidenza: negli ultimi giorni ha inten-sificato la pubblicazione sui social di immagini che lo ritraggono in una forma strepitosa, intento a lavorare e sudare per ritrovare la condizione dopo l’interventi chirurgico al ginoc-chio. Come a dire: guardate gente come si è sportivi veri, altro che il Meldonium. Difficile sottrarsi alla sensazione, nel calcolato e organiz-zatissimo mondo di Roger, che tale scelta non sia un caso.

Djokovic usa pocobastone e tanta carotaDjokovic ha atteso qualche giorno poi ha scelto una via di antico sapo-re democristiano per commentare la vicenda. Diciamo un 70 per cento di carota e un 30 per cento (anche meno) di bastone. “Maria è un’amica e penso sia stata molto coraggiosa nell’assu-mersi le sue responsabilità. Del resto lei è stata sempre molto padrona di se stessa”, la carota. “Il giocatore che ha sbagliato deve assumersi certe conse-guenze, però”, il bastone, come vedete più un rametto di larice che non un tek indiano. Per un leader come Nole diffi-cile pensare di non porsi al fianco di una che era e resta una leader mondia-le, soprattutto sul piano della comu-nicazione. Poi c’è chi come Nadal ha pagato il prezzo mediatico, se voglia-mo, più strano di questa circostanza: e forse anche il più paradigmatico di come funzionano le cose nell’ambito della comunicazione planetaria.

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Federer, impegnato nella riabilitazione, è stato l’unico big a non esporsi sul caso Sharapova. Ma in passato ha preso posizione sulla lottaal doping, definendola troppo blanda

Nadal durissimo,fa il SavonarolaRafa è intervenuto a gamba tesissima sulla russa. Nessuno più di lui le ha ne-gato il beneficio del dubbio e fors’anche la possibilità di una redenzione. “Voglio credere che non volesse farlo. Però è sta-ta negligente e deve pagare per questo. Gli errori capitano, deve essere punita”. Anche in questo caso difficile sottrarsi alla sensazione che essendo Rafa colui che più di ogni altro è quotidianamente accompagnato da voci (mai dimostrate peraltro) di doping e di uno o più ‘silent ban’ - gli stop silenti - che gli sarebbe-ro stati concessi in passato per evitargli squalifiche, egli medesimo abbia inteso, novello Savonarola, scagliarsi contro la reproba anche per rivolgere verso se stesso una luce purificatrice. È come se avesse detto: visto che sono altri(e) coloro che vanno tenuti d’occhio? E voi che per anni avere rotto le scatole a me.

Qualche mattina fa, nello stesso giorno in cui gli altri quotidiani dedicavano l’apertura ai morti negli attentati terroristici del giorno prima ad Ankara e in Costa d’Avorio o all’affermazione nelle elezioni amministrative tedesche del neonato partito anti-immigrazione, il quotidiano “Libero” sparava in prima pagina l’orrenda notizia dei “buchi milionari della tv del tennis”.Adesso - a parte il fatto che il titolo non rispecchiava quanto c’era scritto nel pezzo, a parte il fatto che il bilancio di “SuperTennis” è attivo così come è attivo quello della FIT, a parte il fatto che se anche la notizia fosse stata vera i soldi della FIT sono privati e uno coi soldi propri ci può fare quello che gli pare, e a parte persino il fatto che i presunti “buchi” di SuperTennis sarebbero comunque una bazzecola se paragonati a quelli accumulati anno dopo anno da “Libero” - adesso, dicevo, non è che varrebbe proprio la pena perdere tempo dietro a una cavolata del genere, a una penosa rimasticatura di polemiche che erano infondate già 6-7 anni fa, quando le tirarono fuori i soliti sfigati, e figuriamoci oggi che SuperTennis è il quarto canale sportivo d’Italia per audience.Senonché… senonché questo piccolo, apparentemente trascurabile episodio è

con tutta evidenza l’ultimo e più rachitico frutto di un albero coltivato dai me-dia di tutto il mondo sul fertile terreno di un’opinione pubblica sempre meno capace e desiderosa, a causa della brutalità irriflessiva del social networking, di capire e approfondire: l’albero dello scandalo a tutti i costi, meglio se legato a uno dei settori della vita pubblica in realtà più virtuosi, lo sport.Intendiamoci, non è che lo sport abbia sinora fatto moltissimo per tagliare l’erba sotto ai piedi dei sempre più numerosi “troll” che godono solo quando possono attaccarne le istituzioni, i riti e, soprattutto, i più celebri e amati dei protagonisti. Anzi, soltanto da pochi anni, con il dilagare delle accuse, l’impe-gno contro il doping, la corruzione e le scommesse truccate è diventato una priorità assoluta. Ciò non toglie che alla gente davvero per bene, quella che sa dare alle cose il giusto valore, tutto questo rigirare il coltello nelle piaghe di una delle cose più belle e più colme di valori etici non può non apparire, sempre più spesso, la tutt’altro che innocente testimonianza del dilagare della mediocrità umana e professionale di coloro che il mondo dovrebbero raccon-tarlo così com’è veramente.

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Batch - PointLa ferocia dei mediocri

Intanto Fabbiano scalpita:vince in Cina e ora è 107 AtpSi è parlato molto di lui in questa prima fetta di 2016. Merito dei risultati, convincenti e continui. È il pugliese Thomas Fabbiano, uno che da junior aveva fatto vedere grandi cose e che ora - a 26 anni - sta puntando in alto. Lo ha fatto con le prime vittorie Atp, arrivate fin dalle prime esperienze nei tabelloni principali del circuito maggiore, ma anche con la continuità dimostrata nei challenger. Il ragazzo di Grot-taglie ha vinto domenica scorsa il torneo da 50 mila dollari di montepremi di Zhuhai, dove non ha dovuto far fuori alcun Top 100, ma in compenso si è sbarazzato dell’indiano Bhambri, n.111, in semifinale. E poi ha vinto in rimonta l’atto decisivo, giocato contro il padrone di casa Ze Zhang (5-7 6-1 6-3). Così Thomas, 172 cm di altezza per due spalle larghe così, punta forte ai primi 100 del ranking. Quando le classifiche sa-ranno aggiornate ufficialmente, dopo Indian Wells, l’atleta di coach Fabio Gorietti (si allenano a Foligno) dovrebbe essere a una manciata di posizioni dal traguardo, cioè al n.107. Candidandosi prepotentemente, fra l’altro, a diventare il quinto uomo di Davis. (g.r.)

Il caso BachelotIl malcapitato Rafa è però incorso nel-le ire della ministra francese Bachelot che facendo seguito alle sparate sulla pentola di pozione magica emesse da Noah qualche tempo addietro ha tac-ciato lo spagnolo di essersi infortuna-to nel 2011 a causa di pratiche illecite. Parole che hanno costretto il povero Rafa a doversi reimmergere nel suo mondo (altro che nelle pentola magi-ca) e a querelare la ministra, peraltro attaccata durissimamente pure da molti giocatori francesi come Gasquet e Mahut. Cosa impariamo da questo bailamme? Che Maria forse sarà squa-lificata ma il sorriso che ha palesato facendosi fotografare in spiaggia po-che ore dopo “la” comunicazione ha ben ragione di esistere: il suo futuro come tennista è incerto. Il suo futuro come icona globale è ancora più con-solidato di prima. Alè.

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Delpo sta tornando,in tempo per la Davis?Juan Martin Del Potro sta risolvendo i problemi al polso sinistro. È sceso in campo a Indian Wells e potrebbe essere l’uomo in più dell’Argentina che affronteremo a luglio nei quarti del World Group

DI RICCARDO BISTI - FOTO GETTY IMAGES

M arco Chiudinelli ci ha messo paura per 4 ore e 43 minu-ti. Giocando una delle sue migliori partite, è arrivato a

tanto così dal battere Paolo Lorenzi in Coppa Davis. La gente di Pesaro, così come gli spettatori in Tv, avrà notato i suoi piedi “a papera”. Ricordano un po’ quelli dei protagonisti di Piernas Locas Crane, un cartone animato del 1978 che ha avuto grande successo soprat-tutto in Argentina. L’Argentina di Juan Martin Del Potro, nostra avversaria in Coppa Davis.Pure lui ha i piedi a papera, proprio come le due simpatiche gru gialle che cercano di catturare una libellula e non ci riescono mai. Ce l’ha sempre avuta, Palito, quell’andatura lì. Un po’ dinoccolata, apparentemente pigra. Ma sul campo da tennis è stato l’uni-co a contrastare la supremazia dei Fab Four quando l’oligarchia non accetta-va intrusi. Il trionfo allo Us Open 2009 resta un’impresa indimenticabile, una delle più grandi nella storia del-lo sport argentino. Se l’operazione al polso destro nel 2010 aveva avuto un decorso normale (otto mesi di stop), la tendinite al polso sinistro è diventata prima un dramma, poi un incubo. Ci sono volute tre operazioni per rimet-terlo in sesto, ma gli esiti sono tutti da vedere. Del Potro è tornato a Delray Beach e ha colto una buona semifinale: gioca piuttosto bene, ma sembra anco-ra vulnerabile dalla parte del rovescio.

I tre sogni di DelpoDobbiamo capire se è solo paura, op-pure se il problema è strutturale. Del-po è sceso in campo, grazie a una wild card, al Master 1000 di Indian Wells per raccogliere altre indicazioni. Tutti sanno che Italia-Argentina sarà condi-

Juan Martin Del Potro, 27 anni, oggi è n.420 del ranking Atp, dopo aver giocato 3 torneinell’ultimo anno e mezzo. Nel 2009 vinse gli Us Open e nel 2010 fu n.4 al mondo

Del Potro e la squadra di Davis: rapporto burrascoso, dai litigi con Nalbandian alle riconciliazioni. Tornerà in squadra per la sfida con l’Italia del 13-15 luglio?

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zionata dalla presenza del gigante di Tandil, l’uomo che ha battuto Roger Federer per due volte di fila a Basilea, laddove lo svizzero è ancora più im-prendibile. L’uomo che da ragazzino, mentre Wilson spediva in Argentina un tecnico pur di non perderlo come testi-monial (non si trovava col bilanciamen-to della sua racchetta di allora), diceva di avere tre sogni. Vincere lo Us Open, diventare numero 1 Atp e sollevare al cielo la Coppa Davis. Il primo l’ha re-alizzato, il secondo gli è stato portato via dagli infortuni... il terzo merita più di un approfondimento. Un po’ di sto-ria che ci aiuti a capire se JMDP avrà vo-glia di venire in Italia (15-17 luglio). Del Potro ha giocato due finali, ma ha avu-to problemi sia con alcuni capitani che con la dirigenza dell’Asociacion Argen-tina de Tenis. Una federazione senza troppe risorse, il cui fatturato dipende molto dalla Coppa Davis.

Non solo amoreDel Potro è partito fortissimo. Nel 2008 (capitano Alberto Mancini) contribuì al piazzamento in finale, poi a Mar del Plata, contro gli spagnoli, successe di tutto. L’ex compagno David Nalbandian lo attaccò pubblicamente per aver giocato il Masters di Shanghai nella settimana precedente, a suo dire rovinando la preparazione. In effetti, Palito perse da Feliciano Lopez e si fece male durante il match. Due gior-ni dopo non riuscì a scendere in campo: mentre Josè Acasuso perdeva contro Fer-nando Verdasco, lui e Nalbandian guar-davano la partita distanziati di 13 sedie. In quello che è passato alla storia come “marplatazo”, si narra che negli spogliatoi forse qualcuno alzò le mani. Ci rimise il povero “Luli” Mancini. Il suo posto fu pre-so da Modesto “Tito” Vazquez, l’unico che fino a oggi ha sempre ottenuto il “sì” di Del Potro. Nel 2009 arrivarono in semifi-nale, Del Potro fece il massimo contro la Repubblica Ceca (batté Berdych a casa sua), ma la pochezza dei compagni fu fa-tale all’albiceleste.

La rottura con l’albi-celesteDopo l’infortunio del 2010, nel 2011 ritro-vò la finale: grazie alle immense doti di-plomatiche di Vazquez, ricucì il rapporto con Nalbandian. A Siviglia, contro il dre-am team spagnolo, giocò due partite qua-si commoventi contro Ferrer e Nadal, ma le perse entrambe. Per lui non ci furono rimpianti, ma la AAT pensò bene di desti-tuire Vazquez. Al suo posto Martin Jaite, già direttore del torneo di Buenos Aires ed ex numero 10 Atp. Sembrava tutto ok:

Delpo vinse i due singolari contro la Cro-azia ma poi, durante la semifinale contro la Repubblica Ceca, si ruppe qualcosa. Vinse il primo punto contro Stepanek, poi decise di non scendere più in campo per un problema fisico. Mentre al suo posto giocava Carlos Berlocq, la gente lo ac-colse con i fischi. La squadra non prese posizione in sua difesa, nemmeno la fe-derazione. E così, dopo mille tormenti in-teriori e malintesi con la stampa, decise di mettere da parte l’Insalatiera. Una scelta potenzialmente drammatica, giacché Del Potro è l’unico grande giocatore rimasto all’Argentina. Gli anni d’oro della “Legiòn” erano già terminati. Il tempo ha portato via i vari Coria, Gaudio, Puerta, Zabaleta, Acasuso, Calleri e infine Nalbandian. Sen-za di lui, l’Argentina di Jaite si è trovata a giocare uno spareggio per non retrocede-re, l’unico negli ultimi quindici anni.

Il disgelo di CervoneAveva provato a ricucire il rapporto l’ex presidente AAT Arturo Grimaldi, un tipo distinto e molto british. Provò a scriver-gli, a telefonargli. Ma lui, che non ha un carattere facile, non ne volle sapere. Poi le cose sono cambiate di nuovo. Grimaldi è scomparso prematuramente, ad appena 63 anni, e il suo posto è stato preso da Armando Cervone. Primo atto ufficiale: via Martin Jaite, in panchina Daniel Or-sanic, ex doppista di buon livello. La AAT lo avrebbe scelto proprio per i buoni rap-porti con Del Potro. Guarda caso, anche mentre lottava con il polso, è ricompar-so in Coppa Davis. Lo scorso anno era in panchina a fare il tifo sia contro il Brasile che contro la Croazia. Insomma, tutto fa-rebbe pensare a un Del Potro disponibi-le... qualora fosse arruolabile.

Il nuovo corso“Spero di averlo, dipende da tante cose”, ha sibilato Orsanic dopo il successo in Polonia. La situazione si chiarirà nei pros-simi mesi, quando gli incubi del 2015

saranno via via più sfumati. Ma adesso i ricordi sono ancora freschi, a partire dal videomessaggio pubblicato lo scorso giugno, in cui un Del Potro visibilmente emozionato comunicava che si sarebbe operato per la terza volta al polso sinistro. E smentiva le voci di un possibile ritiro o addirittura la caduta in uno stato depres-sivo. I fatti gli hanno dato ragione, anche se gli manca una guida tecnica stabile. La scorsa estate ha messo fine all’eterno rap-porto con coach Franco Davin e il prepa-ratore atletico Martiniano Orazi. In questi mesi ha continuato ad allenarsi qua e là: un po’ a Buenos Aires, un po’ nella natia Tandil, un po’ a Miami. A Delray Beach si è presentato con il solo Diego Rodriguez, storico fisioterapista dell’ex nemico David Nalbandian. Popolarità e soldi gli avrebbe-ro consentito di andare a Buenos Aires, o magari trovare rifugio all’estero, invece ha scelto di restare nell’amata Tandil.

Tra popolarità e famigliaÈ talmente popolare che è stato costretto a comprare la via che conduce alla sua abitazione, sigillandola con un bel cancel-lo blindato. A casa c’è ancora la madre che lo chiama dicendogli che è pronta la cena, oppure l’orsetto del Boca Juniors che gli aveva regalato il nonno quando aveva 4 anni. “A casa mi sembra di tornare bambi-no”. Ed è lì che ricorda la sorella maggiore, scomparsa tanti anni fa in un’incidente stradale. A lei sono dedicati i baci al cielo e il segno della croce dopo ogni vittoria. Più in generale, JMDP soffre l’eccessiva popo-larità e non sempre ha avuto un rapporto idilliaco con la stampa. Per risolvere il pro-blema, ha assunto il miglior addetto stam-pa possibile: Jorge Viale. Chiamato da Del Potro, ha rinunciato a qualsiasi incarico. Viale ha puntato su una comunicazione incisiva sui social network (Facebook e Twitter), dove compaiono spesso foto, messaggi e anche qualche filmato. Sarà bene seguirli: da lì, probabilmente, scopri-remo se ci saranno novità su un ritorno.

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circuito mondiale wta

Maria si difendeÈ cominciata la partita a scacchi tra Sharapova e WADA, conle prime mosse della russa. Tra accuse e giustificazioni. Ancheil suo sponsor tecnico sta con lei. La prima udienza il 23 marzo?

Maria Sharapova resta in contatto con i propri fan soprattutto dai social network,da Facebook (oltre 15 milioni di like) a Instagram (quasi un milione e mezzo di follower)

di AndreA nizzero

“Spero che mi sia concesso di giocare di nuovo. Ma in ogni caso, voglio che voi, i miei fan, sappiate la verità e ab-

biate i fatti”. Queste sono le parole, ric-che di pathos, scelte da Maria Sharapo-va per chiudere il suo post su Facebook dell’11 marzo. E per giocare la mossa d’apertura, difensiva, di una nuova par-tita. Non di tennis ma a scacchi. Sono passati quattro giorni dalla conferenza stampa con cui ha dato al mondo una cattiva notizia: “Ho voluto farvi sapere che pochi giorni fa ho ricevuto una let-tera dall’ITF che ho fallito un test an-tidoping.” Con queste precise parole, errore sintattico incluso (il coinvolgi-mento emotivo è indubbio, per quanto la scena avesse un’accurata regia), la Sharapova aveva aperto invece la stori-ca conferenza stampa di lunedì.Come è stato fatto notare da più parti, la contri-ta confessione di Maria dev’essere vista non solo come un passo volontario ver-so la redenzione, ma anche come l’a-stuta prima mossa di una lunga partita a scacchi. L’ITF, la WADA e le autorità del tennis le hanno concesso di svelare al mondo la notizia della positività, con i suoi termini. Insomma, le hanno con-cesso di scegliere i bianchi, di dettare le mosse. E come negli scacchi, avendo il “tratto” Maria potrà sì muovere per prima ma dovrà anche stare attenta a

non scoprirsi troppo, a non portare la partita su binari imprevisti che la pos-sano esporre a uno scacco.

Meldonium: i fattiMaria si augura che i suoi tifosi sap-piano la verità e possiedano i fatti. Cerchiamo allora di isolarne qualcu-no, tenendo presente che non è cosa semplicissima. Sappiamo che Maria ha fatto uso di meldonium dal 2006, che l’ha utilizzato fino al gennaio 2016, e sappiamo che in un suo test antido-

ping fatto agli ultimi Australian Open è stata identificata la sostanza. È meno scontato di quanto sembri: li possiamo definire fatti semplicemente perché l’ha detto lei, ed essendo una verità a lei sfavorevole la si può considerare tale (allo stesso modo, come sanno gli appassionati di legal thriller, una con-fessione di un crimine vale come prova in giudizio proprio perché sfavorevole alla parte che l’ha resa). Ma essendo questa una partita a scacchi, Maria ha “mosso” ovviamente anche in direzio-ne a sé favorevole, sia vendendo la sua conferenza stampa come atto di rav-vedimento volontario e assunzione di responsabilità, sia portando altre cir-costanze tutte da provare: “non sapevo [che il meldonium fosse diventato una sostanza proibita]”; “alcuni giorni fa, quando ho ricevuto la mail dell’ITF, non sapevo che [il mildronato] ha anche un altro nome, meldonium”; “mi era stata prescritta per diversi problemi di salu-te che stavo attraversando nel 2006. Mi ammalavo molto, prendevo la febbre ogni 2 mesi, risultati dell’elettrocardio-gramma irregolari, oltre che segnali di

La circolare della Wada, datata 16 settembre 2015, in cui si avvertono gli atleti sugli imminenti cambiamenti in vista della stagione agonistica 2016

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diabete, con precedenti di diabete nella mia famiglia”.

99 i fermati per il farmacoTra i fatti che sono emersi invece dopo la sua confessione, ci sono i seguenti: il meldonium non è mai stato venduto né approvato negli Stati Uniti, il Paese dove lei ha vissuto per gli ultimi 21 an-ni; il motivo per cui è finito sulla lista è perché la WADA ha dimostrato che mol-ti atleti, in particolare russi ed est eu-ropei, lo utilizzavano per migliorare le prestazioni; il numero di atleti risultati positivi dall’inizio dell’anno aumenta di giorno in giorno (99 nell’ultimo ag-giornamento arrivato dalla WADA); nel comunicato WADA del 16 settembre 2015, una circolare inviata a tutti gli at-leti che preavvertiva sui cambiamenti in arrivo, “meldonium” è la prima pa-rola del terzo paragrafo, “mildronato” è la seconda; lo stesso comunicato, nella sua interezza, conta 189 parole di un inglese cristallino (se siete arrivati fino a questo punto, avete letto più di 400 parole in questo articolo).Va però anche detto che per capire quanto sia arbitrario il sistema antido-ping attuale basta leggere il comunica-to stampa con cui la Head, uno degli sponsor principali di Maria, la sostiene e difende: “Per quanto sia fuori dubbio che lei sia risultata positiva (…) noi met-tiamo in discussione la decisione della WADA di aggiungere il meldonium alla sua lista vietata nel modo in cui l’ha ag-giunto; pensiamo che l’azione corretta da parte della WADA sarebbe stata im-porre una soglia di dosaggio consentita. In queste circostanze, incoraggeremmo la WADA a rilasciare studi scientifici che confermino la tesi che il meldonium debba essere una sostanza vietata”. La Head ha scelto di stare dalla parte della Sharapova. Ma di certo c’è che il confi-ne tra ciò che è doping e ciò che non lo è, non è una certezza ma finisce quasi sempre nell’ambito delle opinioni. Co-me messo in luce dalla Head.

Contano anche i tempiNon solo il “cosa”, ma anche il “quan-do” è una decisione arbitraria, non conseguente al mutato sentimento collettivo e condiviso che precede in-vece le nuove norme di diritto penale (quelle cui corrisponde una condanna paragonabile, con le dovute propor-zioni, a quella del doping). Per capire le potenziali conseguenze paradossali del sistema attuale, basta immaginare che la lista WADA entri in vigore il 31 gennaio, invece che il 31 dicembre, e che la scorsa settimana Maria annun-ci effettivamente il suo ritiro, come si pensava alla vigilia. Di fronte agli stes-si fatti, ma con una semplice differenza nei documenti (una data su una lista), l’otto marzo avremmo celebrato lei e la sua carriera, in una data perfetta per un’eroina donna. Eppure Sharapo-va avrebbe comunque utilizzato nello stesso modo, e con gli stessi stempi, la stessa sostanza considerata dopante, ottenendo gli stessi risultati sportivi. È giusto quindi, pur riconoscendo lo sci-volone enorme di Maria e la necessità di una sanzione come da regolamento, giudicarla con lo stesso metro di giu-dizio con cui si giudicano i criminali? Al di là che si creda o meno alla sua storia, è coerente la condanna morale pesantissima che la Sharapova, come ogni atleta coinvolto in casi di doping, si trova ad affrontare? È coerente, se si pensa ai moltissimi campioni del pas-sato che utilizzavano – senza averne cognizione e quindi senza intenzioni fraudolente - sostanze o pratiche poi giudicate dopanti?

Con chi gioca MariaLa partita a scacchi di Maria è appena cominciata, e quando sarà finita po-tremmo trarre conclusioni più accura-te. Bloccando sul nascere la voglia di puntare il dito e giudicare, è però facile accorgersi come il sistema antidoping attuale non possa fornirci risposte e certezze necessarie per valutare il com-

Noi della Head,orgogliosicon MariaDal comunicato ufficiale di Head del 11 Marzo 2016. “Per più di dieci anni, Maria Sharapova è stata un esempio di integrità femminile ispirando milioni di fan di tutto il mondo a giocare e a seguire il tennis. L’onestà e coraggio dimostrati annunciando e riconoscendo il suo errore sono stati ammirevoli. HEAD è orgogliosa di stare vicino a Maria, ora e nel futuro e per questo motivo abbiamo intenzione di prolungare il suo contratto.

Il post su Facebook: “Io non fingo di essere rotta...”“Voglio condividere alcune informazioni, discutere le ultime notizie, e farvi sapere che ci sono cose che sono state riportate erroneamente nei media, e sono determinata a reagire. […] Un’indiscrezione [del Times di Londra, ndr] ha sostenuto che io sia stata avvisata cinque volte del divieto sul medicinale che stavo prendendo. Non è vero e non è mai successo.” Maria porta anche nuovamente a giustificazione la difficoltà di tenersi aggiornata, in un sistema dove le informazioni sarebbero di difficile comprensione. Allegate al post di Maria ci sono queste due immagini, che ritraggono un vademecum che l’ITF ha consegnato ai giocatori all’inizio del 2016. La circolare della WADA, datata settembre 2015 e spedita a tutti gli atleti, riporta però sia la parola meldonium, sia la parola mildronato. Al termine del post, Maria pare togliersi un sassolino dalla scarpa, alludendo ai famigerati “silent ban”, le squalifiche insabbiate: “Sono orgogliosa di come ho giocato. Sono stata onesta e diretta. Non farò finta di essere infortunata così da poter nascondere la verità sui miei test.” La prossima puntata del caso Sharapova è prevista entro il 23 marzo a Londra, dove – secondo indiscrezioni di Sky Sports UK - si terrà la prima udienza. In quell’occasione, dice l’agguerrita Sharapova, “l’ITF riceverà i miei registri medici”.

portamento di qualcuno con così tanta ferocia. Alla fine conterà anche con chi Maria ha deciso di giocare questa parti-ta: con le autorità che devono decidere la sua condanna, o con gli appassionati che devono decidere sulla sua buona fede? Sono due scacchiere diverse, e la seconda va affrontata in modo di-verso. Quando in premio c’è la fiducia, se anche solo una delle molte cose che ha affermato si dimostrasse non vera, quella mossa d’apertura potrebbe farla ritrovare sotto scacco.

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Thiago Monteiro,sotto il segno di GugaKuerten crede in lui, tanto da sostenerlo in prima persona. Il brasiliano ha già battuto gente come Almagro e Tsonga, riportando entusiasmoal tennis carioca. E nelle ultime due settimane ha guadagnato 150 posti

DI ALESSANDRO NIZEGORODCEW

FOTO GETTY IMAGES

Dal nulla, all’improvviso, Thia-go Monteiro. Alzi la mano chi ad inizio 2016 avrebbe scommesso sul giovane ten-

nista brasiliano, che nelle ultime set-timane ha guadagnato 150 posizioni Atp, battuto Nicolas Almagro e Jo-Wil-fred Tsonga, riportando entusiasmo nel pubblico verde-oro, alla ricerca da anni di un nuovo Guga Kuerten.

La storia Guga e Thiago, due storie che si intrec-ciano, una carriera che può finalmen-te decollare. Monteiro nasce a Forta-leza, nord-est del Brasile, il 31 maggio 1994. Inizia a giocare all’età di 8 anni e sin da piccolo dimostra grandi qua-lità tecniche e caratteriali. Nel 2009 si trasferisce nell’accademia di Larri Passos, ex coach e mentore di Gustavo Kuerten. ‘Guga’ crede molto in Montei-ro e inizia a curarne il rapporto con gli sponsor dandogli, sostanzialmente, la possibilità di girare per il mondo per provare a inseguire il sogno di diven-tare professionista. “Kuerten è stavo importantissimo per me - racconta Monteiro - perché quando sono anda-to via da Fortaleza ero giovanissimo e inesperto. Mi ha sempre trasmesso grande tranquillità e allo stesso tempo una enorme carica agonistica. In pas-sato mi sono anche allenato con lui ed è stata un’emozione indescrivibile”. Durante la carriera giovanile Monteiro vince e convince, tanto è vero che a li-vello under 18 arriva fino al numero 2 del mondo nel gennaio 2012.

Ginocchio miracolato Il salto nel mondo del professionismo non è semplice, anche a causa di due seri infortuni, il primo al gomito nel 2014, il secondo all’inizio del mese di

Thiago Monteiro ha 21 anni,è di Fortaleza (Brasile),e oggi è n.236 Atp,suo best ranking

giugno 2015: Monteiro è in campo al Challenger di Proprad-Tatry, in Slovac-chia, per un match di qualificazione. Tie-break del terzo set contro Robin Stanek, match-point Monteiro. Un mo-vimento sbagliato, una torsione innatu-rale del ginocchio, il brasiliano finisce a terra urlando dal dolore. La diagnosi? Rottura totale del legamento crociato anteriore. Ma i fisioterapisti e lo stesso Monteiro non sono convinti, l’articola-zione sembra in discrete condizioni e il ginocchio stabile. Dopo nuovo consul-to si decide di non operare e di tornare a in campo. Nel frattempo, nel 2014, Monteiro aveva cambiato vita e accade-mia, trasferendosi a Rio da Janeiro al Tennis Route Team, dove si allena con Thomaz Bellucci sotto la supervisione dei coach Duda Matos e João Swetsch.

Exploit e futuroThiago Monteiro ha iniziato il 2016 in-torno al n.400 del ranking, ma in po-che settimane il mancino di Fortaleza si è portato al 236 grazie al 2° turno raggiungo all’Atp 500 di Rio de Janei-ro e ai quarti di finale a San Paolo. E

pensare che il match disputato a Rio è stato il primo incontro Atp della vita per Monteiro, che si è trovato di fron-te il n.9 del mondo Jo-Wilfred Tsonga. A suon di vincenti di diritto il brasi-liano ha finito per imporsi 6-3 3-6 6-4, portando a casa la sua prima vittoria nel circuito maggiore, per di più con-tro un Top 10. Era dal 2012 che un tennista brasiliano non superava un Top Player (Bellucci su Tipsarevic), all’epoca n.9, a Gstaad. “Sono un po’ emozionato - ha raccontato Montei-ro ai giornalisti dopo la vittoria sul francese - perché questa è la prima conferenza stampa della mia vita...”. La settimana successiva, a San Paolo, Monteiro si è tolto il lusso di battere anche un terraiolo doc come Nicolas Almagro e ha pure conquistato una semifinale challenger a Santiago. La carriera del ragazzo di Fortaleza, 22 anni da compiere a maggio, sembra essere decollata. “Sapevo che sarei arrivato a questo livello - ha chiosato - perché il lavoro svolto negli anni è sempre stato di qualità. E finalmente inizia a pagare”.

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Quella grande partitadi vita (o di morte)

DI ALESSANDRO MASTROLUCA

L a storia perfetta, la partita per-fetta. È il 20 luglio 1937, una mattinata d’estate insolitamen-te calda a Londra. A Wimble-

don, mentre le temperature toccano i 25 gradi, le bandiere della Union Jack sventolano insieme a quelle a stelle e strisce degli Stati Uniti e alle svastiche del Terzo Reich. La guerra è ancora lontana, anche se gli spettatori che as-sistono a quella che diventerà la par-tita del secolo, ne sentono gli echi nei racconti degli scontri a Madrid o delle tensioni fra Cina e Giappone. Mancano tre minuti alle cinque quando inizia l’ultimo, decisivo singolare della fina-le Interzona di Coppa Davis. Si gioca per andare a sfidare nella finalissima la Gran Bretagna, che ha vinto le ultime quattro edizioni ma non ha più Fred Perry, passato professionista. Per cui, è questa la vera finale, Usa-Germania. E non potrebbe esserci contrapposizione più completa in campo.

Sotto l’occhio del regimeDa una parte, il barone Gottfried Von Cramm, dall’altra Don Budge. Cramm è aristocratico da generazioni, incarna la speranza del regime tedesco di portare a casa la Davis e di avere un volto bello e spendibile all’estero. Ma Von Cramm è gay, e fa sempre più fatica a nascon-dere le sue tendenze, e in passato ha sposato, anche per rispettare le conve-nienze sociali, una donna di ascenden-za ebraica. Il regime, dunque, lo sop-porta e lo tutela solo finché vince, solo perché vince. Per lui la Davis, e il tennis nel complesso, è una questione di vita o di morte. Senza nessuna concessione all’iperbole o alla retorica.È sceso al n.2 del mondo proprio dopo la finale di Wimbledon, che ha perso proprio da Budge, il suo opposto per-fetto. Tanto potente in campo quanto

Fu un match di Davis, a Wimbledon nel 1937: Von Cramm controDon Budge. Era il singolare decisivo di un Germania-Usa che valevala Coppa. Il tedesco era nel mirino dei nazisti. E infatti Hitler telefonò…

introverso fuori, rosso di capelli e di idee, è uno di quei campioni che ha vissuto sotto il segno del jazz, l’altra sua grande passione. Figlio di un im-migrato scozzese, John “Jack” Budge, ha giocato diverse partite con la squa-dra riserve dei Glasgow Rangers ma un incidente in allenamento e diversi attacchi di polmonite lo convincono a emigrare dove il clima è più mite. Da piccolo gioca a baseball con la mazza da mancino, che lo abitua al movimen-to rapido e violento col braccio destro. Nel primo dei molti incroci di destini che contrappuntano la sua storia, di-venta l’idolo di Joe Di Maggio, il più grande giocatore di baseball di sem-pre e il grande amore di Marilyn Mon-roe. “Sai, il mio sogno era di diventare tennista”, gli dice incontrandolo a un concerto jazz negli Anni ’40. “Strano - risponde Budge -, il mio era di giocare

per gli Yankees”. Ha il più bel rovescio a una mano della sua epoca, e una vo-glia di vincere che nessun dubbio rie-sce mai a scalfire. “È il miglior tennista che abbia mai visto”, diceva di lui Bill Tilden, amico e consigliere in incogni-to di Von Cramm per quella partita.Che la telefonata pre-partita di Hitler al suo giocatore, raccontata da Budge e sempre negata da Cramm, sia vera o no, è impossibile da stabilire. Quel che resta, è la vittoria di Budge 8-6 al quin-to con un rovescio in tuffo, davanti a uno stadio che ha fatto platealmente il tifo per il suo avversario. Von Cramm, corretto fino al sacrificio, gli rivela: “Don, è stata la più bella partita che io abbia giocato”. E la prima a essere inte-ramente radiotrasmessa in diretta dal-la BBC. Che aveva previsto un collega-mento per le prime fasi e poi non potè più staccare la cronaca. Fino alla fine.

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Pillole di California

DI GIORGIO SPALLUTO - FOTO GETTY IMAGES

3 i match vinti al tie-break del 3° set da Roberta Vinci nel 2016. L’azzurra si è imposta in volata contro Timea Babos a San Pietroburgo, Daria Kasatkina (Doha) e Margarita Gasparyan a Indian Wells, annullando complessivamente 5 match-point alle 2 russe.

8 le tenniste a essersi aggiudicate per due volte il torneo di Indian Wells: Martina Navratilova, Mary Joe Fernandez, Steffi Graf, Lindsay Davenport, Serena Williams, Kim Clijsters, Daniela Hantuchova e Maria Sharapova. Solo Navratilova è riuscita a imporsi per due volte consecutivamente (1990 e 1991).

48 i Masters 1000 vinti dai ‘Big Four’ (Djokovic, Murray, Federer e Nadal) negli ultimi 52 disputati. Le uniche eccezioni: Robin Soderling (Bercy 2010), David Ferrer (Bercy 2012), Stan Wawrinka (Monte-Carlo 2014) and Jo-Wilfried Tsonga (Toronto 2014).

41 i minuti impiegati da Denisa Allertova per battere Petra Cetkovska nel match di 1° turno del torneo di Indian Wells. Si tratta del match più corto della stagione. Le due ceche hanno impiegato meno di Serena Williams e Kasatkina, in campo per 44 minuti a Melbourne.

3h24 la durata della maratona vinta dalla cinese Zhang Shuai su Caroline Wozniacki nel 2° turno del torneo di Indian Wells. La cinese si è aggiudicata quello che a oggi è il match Wta più lungo del 2016.

I primi 25 del ranking AtpPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Novak Djokovic (SRB) 155852 Andy Murray (GBR) 83703 Roger Federer (SUI) 76954 Stan Wawrinka (SUI) 63605 Rafael Nadal (ESP) 46406 Kei Nishikori (JPN) 39357 Tomas Berdych (CZE) 37658 David Ferrer (ESP) 35059 Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 2995

10 Richard Gasquet (FRA) 275011 John Isner (USA) 258512 Marin Cilic (CRO) 259013 Dominic Thiem (AUT) 246514 Milos Raonic (CAN) 209515 Kevin Anderson (RSA) 202016 Gael Monfils (FRA) 199517 David Goffin (BEL) 197518 Roberto Bautista Agut (ESP) 193519 Gilles Simon (FRA) 181020 Bernard Tomic (AUS) 167021 Viktor Troicki (SRB) 158022 Benoit Paire (FRA) 157123 Jack Sock (USA) 152524 Feliciano Lopez (ESP) 1495 151525 Pablo Cuevas (URU) 1475

Le prime 25 del ranking WtaPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Serena Williams (USA) 89752 Angelique Kerber (GER) 57003 Agnieszka Radwanska (POL) 55054 Garbine Muguruza (ESP) 47765 Carla Suarez Navarro (ESP) 38556 Simona Halep (ROU) 38107 Petra Kvitova (CZE) 36038 Roberta Vinci (ITA) 34859 Belinda Bencic (SUI) 3450

10 Maria Sharapova (RUS) 344211 Flavia Pennetta (ITA) 315412 Venus Williams (USA) 309213 Lucie Safarova (CZE) 276814 Elina Svitolina (UKR) 269515 Victoria Azarenka (BLR) 266016 Ana Ivanovic (SRB) 253117 Sara Errani (ITA) 253018 Svetlana Kuznetsova (RUS) 248019 Karolina Pliskova (CZE) 247020 Timea Bacsinszky (SUI) 229021 Andrea Petkovic (GER) 211022 Sloane Stephens (USA) 210523 Madison Keys (USA) 200524 Caroline Wozniacki (DEN) 199125 Jelena Jankovic (SRB) 1975

I primi 25 italiani del ranking AtpPos. Rank. Nome Punti

1 32 Fabio Fognini 12502 43 Andreas Seppi 9903 53 Paolo Lorenzi 8554 77 Simone Bolelli 6825 90 Marco Cecchinato 6086 107 Thomas Fabbiano 5447 140 Luca Vanni 4048 169 Andrea Arnaboldi 3319 186 Alessandro Giannessi 283

10 191 Matteo Donati 27711 208 Filippo Volandri 24612 227 Gianluca Naso 22813 247 Federico Gaio 21314 249 Salvatore Caruso 20915 252 Lorenzo Giustino 20816 265 Matteo Viola 18417 266 Riccardo Bellotti 18418 286 Flavio Cipolla 16919 307 Alessandro Bega 15420 316 Roberto Marcora 14621 330 Gianluca Mager 14122 340 Edoardo Eremin 13523 354 Lorenzo Sonego 12824 355 Stefano Napolitano 12825 369 Francisco Bahamonde 121Le prime 25 italiane del ranking Wta

Pos. Rank. Nome Punti1 8 Roberta Vinci 34852 11 Flavia Pennetta 31543 17 Sara Errani 25304 42 Camila Giorgi 12005 70 Karin Knapp 9236 105 Francesca Schiavone 6567 273 Martina Caregaro 1588 279 Giulia Gatto-Monticone 1519 315 Alice Matteucci 125

10 328 Anastasia Grymalska 11811 329 Nastassja Burnett 11612 343 Nastassja Burnett 10613 330 Alberta Brianti 11614 355 Gioia Barbieri 10415 370 Cristiana Ferrando 9916 375 Martina Trevisan 9817 390 Georgia Brescia 9418 405 Jessica Pieri 8519 418 Corinna Dentoni 7920 453 Claudia Giovine 6821 476 Jasmine Paolini 6022 480 Alice Balducci 5923 488 Bianca Turati 5824 509 Stefania Rubini 5425 529 Anna Giulia Remondina 51

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Torna Tennis Magazine

King of Tennis, McEnroe & Co: finale live venerdì alle 20.30 Giovedì 17

00:30 - Magazine ATP01:00 - WTA Indian Wells (replica)05:00 - WTA Indian Wells QF1 (replica)07:15 - I miti del Foro07:45 - Reloaded Fed Cup 1° turno08:45 - La Voce delle Regioni09:00 - Magazine ATP09:30 - WTA Indian Wells QF2 (replica)11:30 - Nadal vs Djokovic, ATP Roma 201413:30 - Magazine WTA14:00 - I Miti del Foro Djokovic14:30 - WTA Indian Wells QF1 (replica)16:30 - Tennis Magazine16:45 - La Voce delle Regioni17.00 - News17:05 - WTA Indian Wells QF2 (replica)19:00 - Live WTA Premier Indian Wells QF320:45 - La Voce delle Regioni21:00 - News21:05 - King of Tennis, McEnroe vs Wilander (differita)23:00 - King of Tennis, (differita)

Venerdì 1800:45 - Tennis Parade01:00 - Live WTA Premier Indian Wells QF403:00 - Nadal vs Wawrinka, ATP Roma 201505:00 - WTA Indian Wells QF3 (replica)07:00 - WTA Indian Wells QF4 (replica)08:45 - La Voce delle Regioni09:00 - Tennis Magazine09:30 - Murray vs Djokovic, ATP Roma 201112:30 - WTA Indian Wells QF3 (replica)14:30 - WTA Indian Wells QF4 (replica)16:30 - Magazine ATP16:45 - La Voce delle Regioni17.00 - News17:05 - WTA Indian Wells QF1 (replica)18:30 - LIVE king Of Tennis, Finale 3° e 4° posto20:25 - News20:30 - LIVE king Of Tennis, Finale22:15 - La Voce delle Regioni22:30 - WTA Indian Wells QF2 (replica)

Sabato 1900:00 - WTA Indian Wells QF3 (replica)02:00 - Live WTA Premier Indian Wells SF04:00 - Live WTA Premier Indian Wells SF06:00 - Halep vs Jankovic, WTA Roma 201308:15 - Magazine WTA08:45 - La Voce delle Regioni09:00 - king Of Tennis, Finale 3° e 4° posto10:30 - king Of Tennis, Finale12:15 - Tennis Parade12:30 - WTA Indian Wells SF1 (replica)14:30 - WTA Indian Wells SF2 (replica)16:30 - Magazine WTA17.00 - News17:05 - Tennis Magazine20:00 - Magazine ATP20:30 - I Miti del Foro Djokovic20:45 - La Voce delle Regioni21:00 - News21:05 - Road to Foro21:30 - WTA Indian Wells SF1 (replica)23:00 - WTA Indian Wells SF2 (replica)

Domenica 2001:00 Nadal vs Davydenko, ATP Roma 200704:00 - Errani vs Li, WTA Roma 201406:00 - Tennis Parade06:15 - I Miti del Foro Djokovic06:45 - WTA Indian Wells SF2 (replica)08:45 - La Voce delle Regioni09:00 - WTA Indian Wells SF2 (replica)11:00 - Gulbis vs Nadal, ATP Roma 201013:45 - Magazine ATP14:15 - Tennis Parade14:30 - WTA Indian Wells SF1 (replica)16:30 - Road to Foro17:00 - News17:05 - WTA Indian Wells SF2 (replica)19:00 - Live WTA Premier Indian Wells Finale21:00 - News21:05 - Reloaded Coppa Davis 1° turno22:05 - Tennis Magazine22:30 - I Miti del Foro Djokovic23:00 - WTA Indian Wells Finale (replica)

Lunedì 2101:00 - Lorenzi vs Chiudinelli, Coppa Davis 201605:45- Magazine ATP06:15 - Tennis Parade06:30 - WTA Indian Wells (replica)08:30 - Road to Foro Italico09:00 - WTA Indian Wells Finale (replica)11:00 - King Of Tennis, McEnroe VS Wilander13:00 - Reloaded Coppa Davis 1° turno14:00 - Magazine WTA14:30 - WTA Indian Wells (replica)16:30 - Tennis Parade16:45 - La Voce delle Regioni17:00 - News17:05 - WTA Indian Wells SF1 (replica)18:45 Road to Foro19:00 - WTA Indian Wells SF2 (replica)21:00 - News21:05 - I miti del Foro Sorelle d’Italia21:30 - WTA Indian Wells Finale (replica)23:30 - Road to Foro Italico

Martedì 2200:00 - Murray vs Nishikori, Coppa Davis 201605:00 - I miti del Foro Sorelle d’Italia05:30 - WTA Indian Wells (replica)07:30- Magazine WTA08:00 - Reloaded Coppa Davis 1° turno09:00 - Seppi vs Wawrinka, ATP Roma 201212:30 - WTA Indian Wells SF (replica)14:30 - King Of Tennis, Finale 3° e 4° posto16:15 - I miti del Foro Sorelle d’Italia16:45 - La Voce delle Regioni17:00 - News17:05 - WTA Indian Wells Finale (replica)19:00- Magazine WTA19:30 - Reloaded Coppa Davis 1° turno20:45 - La Voce delle Regioni21:00 - News21:05 - World of Tennis21:30 - WTA Indian Wells (replica)

Mercoledì 2300:00 - Djokovic vs Kukushkin, Coppa Davis 201605:00 - Road to Foro Italico of Tennis05:30 - King Of Tennis, McEnroe VS Wilander07:45 - I miti del Foro Sorelle d’Italia08:15 - World of Tennis08:45 - La Voce delle Regioni09:00 - WTA Indian Wells (replica)11:00 - king Of Tennis, Finale12:45 - Road to Foro13:15 - WTA Indian Wells Finale (replica)15:15 - Tennis Magazine15:45 - La Voce delle Regioni16:00 - LIVE WTA Miami17.55 - News18:00 - LIVE WTA Miami19.55 - News20:00 - LIVE WTA Miami21:45 - La Voce delle Regioni22:00 - LIVE WTA Miami

Indian Wellse poi Miami,sempre liveAlcuni, nel tempo, hanno parlato di quinto Slam. Di certo c’è che si tratta del primo appuntamento importante della primavera americana. SuperTennis trasmetterà in di-retta tutto il torneo femminile, e lo farà in serata e lungo la notte con molte ore di co-pertura. Le coordinate per non perdersi un punto sono sempre le stesse: canale numero 64 del digitale terrestre, numero 224 della piattaforma Sky, canale 30 di TivùSat e web streaming su www.supertennis.tv.

Torna Tennis Magazine, e lo fa con tante conferme e alcune novità. La trasmissione di Su-perTennis Tv ‘dalla parte di

chi gioca’ ripropone lo schema vincen-te della prima stagione: sette blocchi

per spiegare il mondo della racchetta attraverso sette diverse prospettive. Si parte dal coach che insegna tecnica e tattica, passando dal personal trainer che mostra come mantenersi in forma, e ancora dallo psicologo che cura l’a-spetto mentale. Nella seconda parte, spazio ai test delle racchette, all’inter-vento del medico, all’abbigliamento e alle regole del gioco. Conferme ma an-che novità: per esempio, la possibilità di ascoltare ‘in diretta’ i commenti dei nostri tester, in grado d’ora in poi di esprimere le proprie valutazioni du-rante lo scambio.

Sempre più... nutrizioneNella sezione dedicata alla medicina, quest’anno attenzione particolare a ciò che riguarda cibo e bevande: dal-la colazione alla cena, capiremo quali sono gli alimenti più adatti e quelli da evitare in vista di un match. I mental coach, inoltre, saranno molteplici, e si alterneranno per proporre la loro

visione del mondo del tennis, dando-ci diverse prospettive e spunti. I pro-tagonisti saranno alcuni dei migliori professionisti italiani, a disposizione degli spettatori per farli crescere, e per far sì che il loro tennis diventi più completo, più efficace, più divertente. Insomma, per farvi allenare da pro.

Come per le serie tv, ecco la secondastagione di Tennis Magazine, la primapuntata 2016 mercoledì alle 20.30

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NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali

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Vicina quota 4.000:i “Bnl” a tutta forzaTutte le tappe con il segno “più”, pronti ad abbattere un’altra bandiera.A pochi giorni dall’inizio già due terzi degli iscritti totali del 2015:a Terni vincono Travaglia e Grymalska. A Ortisei Prader e Chiesa

T re i tornei conclusi, diversi ancora in corso, molti in at-tesa di chiudere le iscrizio-ni e altri che devono ancora

aprirle. Eppure le pre-qualificazioni degli Internazionali Bnl d’Italia, che quest’anno contano su ben 25 ap-puntamenti, si stanno già avvicinan-do a quota 4.000 iscritti. Un numero enorme, che fa ancora più impressio-ne se si pensa che nel 2015 il totale - già altissimo - aveva toccato le 6.000 unità. Ora non siamo che all’inizio, e siamo già ai due terzi del totale. In effetti è cresciuto il numero dei tor-nei, così come le categorie (oltre a singolare maschile e femminile, an-che i doppi), e sono cresciuti anche l’interesse e l’attesa. Oltre ai nume-ri però è già il campo a parlare, con altri verdetti emessi e parecchi pass per i campi del Foro Italico consegna-ti. Da Nord a Sud. Di seguito i reso-conti delle tappe di Terni, in Umbria, e di Ortisei, in Alto Adige.

Grymalska e Travaglia,da Terni a RomaSi è chiusa con la vittoria dei due fa-voriti della vigilia la seconda edizione delle Pre-Qualificazioni giocate a Ter-ni. Stefano Travaglia nel tabellone ma-schile e Anastasia Grymalska in quello femminile si sono aggiudicati il pass per il Foro Italico oltre al ricco assegno per il vincitore. Un torneo di livello elevatissimo con 303 iscritti (227 uo-mini e 76 donne) di cui 143 di Seconda Categoria e tanto spettacolo sui campi dei 10 circoli della provincia ternana (più Todi e Spoleto). Le fasi finali si sono svolte al Circolo Lavoratori Ter-ni. In campo femminile, per il titolo, si sono sfidate le prime due teste di serie del tabellone. Vale a dire Ana-stasia Grymalska e Claudia Giovine. Quest’ultima, brindisina e cugina di

Flavia Pennetta, si è aggiudicata il pri-mo set ma poi la torinese nata a Kiev si è portata a casa secondo, terzo set, vit-toria e primo premio di 2.800 euro (al-la finalista 1.680, alle semifinaliste Di Sarra e Torelli ne vanno 800, alle per-denti ai quarti Bullani, Balducci, Flo-ris e Meccico 480 euro). Tra i maschi invece sfida decisiva tra due giocatori che si conoscono molto bene, perché compagni d’allenamento a Foligno. Stefano Travaglia, testa di serie nume-ro 1, posizione nel ranking Atp 196, già con esperienza al Foro Italico, e il nemmeno diciottenne Riccardo Balze-rani. Proprio Travaglia si è portato a casa 3.500 euro e biglietto per Roma, così come Balzerani che ha guadagna-to 2.100 euro (ai semifinalisti Spinnato

e Di Nicola 1.000, ai perdenti ai quarti Rizzuti, Della Tommasina, Portaluri e De Lucia 600). “Fin dall’inizio è stata una partita moto tesa - ha detto Trava-glia -. Nel primo set Riccardo ha sfrut-tato tutte le palle che poteva sfruttare poi, fortunatamente, ho avuto la me-glio. Sono soddisfatto perché il livello è stato decisamente alto”.Grande soddisfazione per il presiden-te del Circolo Lavoratori Terni Giovan-ni Scordo: “L’impegno e gli sforzi or-ganizzativi sono stati ripagati a pieno. Non possiamo non ringraziare la Fede-razione per la fiducia che ha riposto nel nostro Circolo, che il prossimo an-no compirà ottant’anni, e speriamo di poter festeggiare continuando a pun-tare su eventi d’alto livello”.

Le premiazioni alle pre-qualificazioni degli Internazionali Bnl d’Italia giocate a Terni

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Da Ortisei partela rincorsa di Prader Patrick Prader ha dovuto fermarsi sei mesi per un infortunio al gomito. Ora il 29enne di Barbiano è tornato. Dome-nica ha vinto nella Tennishalle Rung-gaditsch di Ortisei gli Open Bnl 2016, assicurandosi con questo successo un posto nelle pre-qualificazioni a ini-zio maggio per gli Internazionali Bnl d´Italia a Roma. Nel tabellone femmi-nile si è imposta invece la 19enne De-borah Chiesa di Torbole.In totale erano 140 gli iscritti al torneo gardenese, tra questi quasi 50 di Se-conda Categoria. Prader a Ortisei era il numero 1 del seeding e non ha deluso le aspettative. Dopo aver eliminato nei quarti di finale Matteo Siccardi, ha su-perato in semifinale Francesco Salvia-to in tre set. In finale Prader ha trovato il sorprendente Tommaso Gabrielli. Il 22enne di Bassano (Vicenza) nei quarti aveva eliminato contro pronostico il numero 2 del tabellone, Giacomo Ora-dini. Prader in finale è subito partito forte, aggiudicandosi la prima frazio-ne per 6-4. Poi però Gabrielli è entra-to meglio nel match, non ha più com-messo errori, vincendo il secondo set per 6-3. Nel terzo, decisivo set grande allungo di Prader, che scappa sul 4-1 e poi chiude per 6-2. L’altoatesino ri-mane cosi, anche nel terzo confronto diretto, imbattuto contro Gabrielli ed intasca 3.500 euro di montepremi. “Dopo questa lunga pausa per infor-tunio - ha detto Prader -, non ho pen-sato di poter rientrare subito con una vittoria. Ma sono andato meglio del previsto. Già l’anno scorso ho fatto le pre-qualificazioni al Foro Italico, una bella soddisfazione che ripeto molto volentieri”. Nella gara femminile inve-ce la beniamina locale Verena Hofer è volata in semifinale, battendo France-sca Sella con il risultato di 6-4 6-2. Qui però la sua corsa si è fermata contro l´esperta italo-svizzera Lisa Sabino, n.442 del mondo. In finale quest’ulti-ma si è dovuta arrendere all´ottima trentina Deborah Chiesa, che si allena a Rovereto con Luca e Andrea Stoppi-ni. La Chiesa si è imposta per 6-3 6-2: Ortisei sembra essere uno dei suoi tor-nei favoriti (tre mesi fa ha vinto con la croata Lekaj il doppio del torneo Itf da 10.000 dollari altoatesino). Nei tornei di Terza e Quarta categoria i titoli sono rimasti in Alto Adige con Thomas Ber-ger e Teresa Schwienbacher vincitori in “Terza” e Jacun Prugger e Martina Charlotte Moser in “Quarta”.

Dai tabelloni Open a quelli degli Nc,tutti i risultati delle finaliTERNI, UMBRIAFinale Open Maschile: Stefano Travaglia b. Riccardo Balzerani 2-6 6-1 6-3.Finale Open Femminile: Anastasia Grymalska b. Claudia Giovine 4-6 6-4 6-3.Finale 3° Categoria Maschile: Daniele Mancinelli b. Gabriele Pennaforti 6-3 7-5.Finale 3° Categoria Femminile: Sara Valentini b. Maddalena Pierotti 6-4 6-3.Finale 4° Categoria Maschile: Matteo Garzini b. Francesco Giovannelli 6-1 3-6 6-3.Finale 4° Categoria Femminile: Ginevra Ciocchetti b. Benedetta Rosi n.d.Finale Tabellone Nc Maschile: Antonio Alunni b. Alessandro Reali 4-6 6-1 6-0.

ORTISEI, ALTO ADIGEFinale Open Maschile: Patrick Prader b. Tommaso Gabrielli 6-3 4-6 6-2.Finale Open Femminile: Deborah Chiesa b. Lisa Sabino 6-3 6-2.Finale 3° Categoria Maschile: Thomas Berger b. Filippo Orru 6-1 6-2.Finale 3° Categoria Femminile: Teresa Schwienbacher b. Linda Bortolameolli 6-4 6-4.Finale 4° Categoria Maschile: Jacun Prugger b. Daniel Vinatzer 6-4 6-0.Finale 4° Categoria Femminile: Martina Charlotte Moser b. Mara Jungmann 7-6(5) 6-2.

Qui sopra, Deborah Chiesa; a destra, Patrick Prader. Sotto, la premiazione del torneo maschile a Ortisei

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Maria Elena Camerin:“Roma, che emozioni”Nel 2005 vinse un match tiratissimo in lotta sul Centrale del ForoItalico contro l’allora Top 20 Dechy. Oggi la 34enne veneta tornaagli Internazionali dopo aver vinto la tappa di Firenze degli Open Bnl

DI SARA MONTANELLI - FOTO A. COSTANTINI

Maria Elena Camerin, classe 1982 ed ex n.41 della classifi-ca Wta, grazie alla sua vittoria al Match Ball di Firenze, torne-

rà a calcare i campi del Foro Italico per partecipare alle pre-qualificazioni degli Internazionali Bnl d’Italia 2016. Maria Elena ha giocato complessivamente 11 Slam nel corso della sua carriera e nel 2015 con la squadra del Tc Prato si è cu-cita sul petto il tricolore.

Che effetto ti fa tornare a giocare sui campi del Foro Italico?“È il mio torneo preferito, credo che ogni giocatore italiano ci tenga molto a parte-cipare. Spero di poter giocare ancora una volta, perché in questo periodo sto colla-borando a un progetto con la Federazio-ne, sto seguendo alcune ragazze under 18 e inoltre una settimana al mese aiuto la Scuola Tennis di Prato. Sicuramente se riuscirò a incastrare gli impegni, tornare al Foro Italico sarebbe una bella espe-rienza, mi dà sempre grandi sensazioni”.

Maria Elena Camerin qui alla prima voltaal Foro Italico, nel 2004. Tornerà ancora,12 anni dopo, grazie alle pre-qualificazioni

Com’è stato il passaggio da giocatri-ce a maestra di tennis?“È stato un passaggio che ho fatto gradualmente. In questo periodo sto avendo la fortuna di seguire alcune ragazzine under 18 nei tornei maggio-ri, quelli che ho giocato anch’io qual-che anno fa. Questo mi aiuta perché mentalmente mi sembra di essere an-cora in campo a giocare. Credo che il passaggio sia più complicato per chi smette definitivamente di giocare per insegnare subito in un circolo tennis. Io ho già trovato grandi stimoli e que-sto lavoro mi piace molto. Le ragazzi-ne mi cercano, mi chiedono consigli, è stimolante tutto questo. Lo sto facen-do con molta passione”.

Che cosa pensi sia cambiato rispetto a quando giocavi tu?“Secondo me le ragazze di adesso sanno fare molte più cose rispetto a quando giocavo io. Sono più complete tecnicamente. Soprattutto per quanto riguarda il mio caso, sapevo fare molte meno cose rispetto a loro però magari

avevo altre qualità. Tanta grinta e un buon gioco di gambe su tutte. Io, Flavia Pennetta e Roberta Vinci eravamo tut-te più mature prima del tempo, adesso credo che la maturità arrivi più tardi”.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?“Mi piacerebbe molto creare un mio gio-catore, iniziare con lui un progetto dai 14 anni, crescerlo e farlo diventare un professionista. Questa sarebbe la cosa che mi realizzerebbe di più. Però per ora voglio continuare a fare esperien-za, a giocare con i bambini sui campi del minitennis e a fare lezioni private. Voglio rendermi conto della possibili-tà che mi sta offrendo il tennis per poi prendere la strada che mi piace di più”.

Se dovessi pensare al tuo successo tennistico più bello quale sarebbe?“La vittoria più bella è sicuramente quel-la contro Anastasija Myskina a Bali. Pe-rò vincere in Italia, a Roma, sul campo centrale del Foro Italico contro Natalie Dechy, che a quei tempi era tra le prime 20 del mondo”.

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Lara, la nuova n.1Al primo posto della classifica femminile c’è una new entry: si chiamaLara Brambilla, è di Milano, ha due figli e un lavoro impegnativo. “Nel tennis cerco il modo di superare i miei limiti”. Ecco chi è la nuova capofila

DI MAX FOGAZZI - FOTO CAROLA CARERA

Il ranking generale femminile ha una nuova numero 1. Si chiama Lara Brambilla, è di Milano e ha conquistato la vetta la scorsa set-

timana ai danni di Elvira Di Lorenzo, attualmente costretta a inseguire dal secondo posto. Sono solo 114 i punti che dividono le due, 8.120 a 8.006. C’è invece più distacco (66 per la nu-mero 2, 80 per la nuova capofila) se si considera il power, cioè l’indice di valore di un giocatore o di una gio-catrice calcolato tramite un algoritmo apposito e studiato in esclusiva dal circuito Fit-Tpra.Dalle risposte di Lara emerge la figura che meglio incarna lo spirito dell’ama-tore e del circuito amatoriale in sé. Fa-miglia, lavoro, poco tempo libero, ma tanta passione e tanta voglio di metter-si alla prova con lo sport. E con il tennis soprattutto. Un cocktail in grado di far-ti diventare la nuova numero 1.

Di che cosa ti occupi nella vita?“Lontana dalla mia passione, il tennis ovviamente, mi occupo delle vendite

mercato estero per una importante azienda internazionale”.

Da quanto tempo giochi a tennis?“Devo dire che amo davvero tantissi-mo il tennis, come amo anche tutto lo sport in generale. A tennis ho sempre giocato fin da quando ero bambina. L’ho sempre fatto da autodidatta, sen-za prendere lezioni e sempre e sol-tanto a livelli amatoriali”.

Oggi quanti giorni alla settimana giochi a tennis? “Attualmente riesco a giocare a tennis all’incirca due o tre ore a settimana. Purtroppo non ho molto tempo libero dovendo dividermi tra il lavoro e gli impegni della famiglia. Ho due figli, uno di 11 e uno di 7 anni, ma quando posso mi ritaglio un po’ di tempo per me e la mia racchetta”.

Chi è il tuo idolo tennistico?“In realtà preferisco giocare, non se-guo molto il tennis in tv, semplice-mente perché preferisco dedicare tutto il poco tempo libero che ho a disposizione per scendere in campo a

giocare. In generale però mi piacciono molto Roger Federer e Roberta Vinci”.

Quindi hai scelto il circuito Fit-Tpra per giocare il più possibile?“Sì, quando mi sono iscritta al circu-ito Tpra, nel 2012, ero alla ricerca di persone nuove con cui giocare. E in questi quattro anni devo dire che mi sono davvero divertita tanto”.

Il tuo obiettivo per il 2016?“Il mio obiettivo è uno solo: continuare a giocare e misurarmi con nuove sfide e nuovi avversari. Ma non tanto per rag-giungere grandi traguardi, più che altro per continuare a superare i miei limiti”.

Altra novità: eccoil nuovo circuito “Corsi Adulti”Il Circuito Fit-Tpra si arricchisce di un altro servizio esclusivo, il circuito tornei “Corsi adulti”. Tutti gli allievi dei Corsi adulti e co-loro che prendono lezioni private organizzati da Maestri Fit, potranno partecipare a tornei specifici e a un ranking unico a loro dedicato. Il Circuito “Corso Adulti” Fit-Tpra, permet-te anche ai praticanti meno esperti di avere una scheda giocatore simile a quella di un Top Player dell’Atp, aggiornata in tempo reale, di partecipare a un ranking che si aggiorna in tempo reale in base ai risultati e dei grafici di rendimento. Questo tipo di tornei sarà suddivi-so in due diversi livelli, quello base (limit 45) e quello avanzato (limit 65). Ricordiamo sem-pre che i limiti non fanno riferimento all’età, ma all’indice power di ogni singolo giocatore. Questa tipologia di tornei, a discrezione degli insegnanti organizzatori, potrà essere chiusa e riservata ai soli allievi del circolo, oppure aperti a più persone. Gli allievi dei “Corsi Adulti” avranno così una classifica dedicata che somma i punti di ogni torneo del Circuito, filtrabile per categoria, per circolo, comune, provincia, regione, fino ad arrivare al Ranking nazionale degli “Allievi dei Corsi Adulti”. Sul prossimo numero approfondiremo questa ul-teriore grande novità.

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Rovescio a una mano, le 5 dritte giustePer avere un rovescio ‘alla Federer’ ci sono parametri tecnici e biomeccanici fondamentali da rispettare. Vediamo quali sono e quanto contano...

DI GENNARO VOLTURO

I.S.F. ROBERTO LOMBARDI

FOTO GETTY IMAGES

Attualmente soltanto quattro dei primi venti tennisti della classifica Atp eseguono il ro-vescio a una mano. Sono Fe-

derer (nella foto), Wawrinka, Gasquet e Thiem. Per quanto concerne il circuito Wta, tra le prime venti giocatrici, Carla Suarez Navarro e Roberta Vinci sono le uniche interpreti di tale abilità tecnica. Nonostante i dati presi in considerazio-ne indichino una netta prevalenza nel tennis moderno del rovescio bimane, è importante ricordare come i tennisti che eseguono il rovescio a una mano producano maggiore velocità della racchetta al momento dell’impatto ri-spetto ai giocatori bimani. Essendo il rovescio a una mano un’abilità con-traddistinta dall’impiego di una cate-na cinetica aperta, i gradi di libertà di movimento dei segmenti corporei e

delle articolazioni sono maggiori ri-spetto a quelli presenti nel rovescio a due mani, che al contrario è un’abilità contraddistinta dall’impiego di una ca-tena cinetica chiusa. Inoltre, essendo il rovescio a una mano caratterizzato da un movimento di preparazione molto ampio, volto ad aumentare la distan-za tra racchetta e punto di impatto, i tempi di applicazione della forza sono maggiori rispetto a quelli relativi al ro-vescio bimane (270 millisecondi contro 240 millisecondi). Tali considerazioni sono pertinenti nella misura in cui la meccanica esecutiva del rovescio a una mano rispetti alcuni parametri tecnico/biomeccanici.

1 La torsione del troncoUna buona torsione del tronco è il

primo aspetto tecnico significativo su cui focalizzare l’attenzione. Si ricordi che nel rovescio a una mano moderno, le spalle ruotano di circa 120° rispetto alla posizione di partenza e tale azione è enfatizzata dall’impiego di una stan-ce (posizione dei piedi) chiusa.

2 L’arretramento dell’attrezzo

L’arretramento dell’attrezzo è vincola-to alla torsione del tronco. Grazie alla torsione delle spalle e delle anche e all’azione dell’arto non dominante, è possibile ruotare la racchetta dai 240° ai 270° durante la fase di preparazio-ne (ovviamente tali misurazioni sono puramente indicative in quanto devo-no necessariamente essere correlate alla situazione tattica). In tal modo il tennista può determinare una distan-za dell’attrezzo dal punto di impatto che gli consenta di aumentare i tempi di applicazione della forza creando i presupposti per produrre la massima accelerazione dell’attrezzo. E’ molto importante che al termine della prepa-razione il gomito sia flesso, affinché il tennista possa sfruttare tale articola-

zione come componente di spinta at-traverso un movimento di estensione.

3 L’azione dell’arto dominante

Braccio, avambraccio e mano interven-gono in sequenza, durante la fase di accelerazione, attraverso le seguenti componenti di spinta: estensione oriz-zontale e abduzione (allontanamento dal tronco) del braccio, estensione del gomito e flessione della mano. È fonda-mentale che la palla sia colpita con una buona distanza laterale per sfruttare al meglio la lunghezza della leva ed è altrettanto rilevante che l’estensione del gomito si completi una frazione di secondo prima dell’impatto in modo da poter far intervenire la mano come ulteriore componente di accelerazione.

4 Azione dell’artonon dominante

L’arto non dominante in primo luogo favorisce il cambio di impugnatura e l’arretramento della racchetta. Nella prima fase del movimento di accelera-zione, cioè al termine della caduta ver-ticale dell’attrezzo, è molto importan-te che la mano sinistra (ci riferiamo a un giocatore destrimane) sia rilasciata dal cuore della racchetta per disporsi lungo il fianco posteriore. In tal modo l’arto non dominante può svolgere una funzione di equilibrio minimizzando la torsione del tronco durante la fase di accelerazione.

5 Il passo di recupero Eseguendo l’abilità tecnica in posi-

zione chiusa (la cosiddetta semi-closed stance), dopo aver eseguito il colpo si corre il rischio di essere fuori posizione. Pertanto è molto importante che dopo aver completato il finale di movimento, si effettui un passo laterale di recupe-ro con il piede posteriore (il cosiddetto recovery step) per proseguire in forma dinamica e senza fasi di interruzione.

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La Pure Aero per tuttiNella nuova gamma nera e giallo fluo di Babolat c’è anche la Team, a metà tra le agonistiche più toste e le ultraleggere. Ben bilanciata, ideale per colpire da fondo, magari accentuando il top spin. Costa 219,95 euro

DI MAURO SIMONCINI

C’era come prevedibile molta attesa per il nuovo attrezzo di Rafa Nadal e molti altri giocatori del

circuito Atp. La nuova versione della Pure Aero - oltre che molto fashion nel suo look nero e giallo fluo - ha confermato tutti i pregi delle prece-denti edizioni, esaltando ancora di più la resa degli spin.E come già successo anche in passa-to, proprio il modello di riferimento da 300 grammi di peso è accompa-gnato da una variante Tour più pe-sante (315) e una Team più leggera (285 grammi il telaio nudo).La versione Team è la conferma del-la direzione, chiara e definita, che le aziende stanno imboccando ormai da qualche stagione: proposta di attrezzi agonistici leggeri per la bi-lancia ma comunque incisivi; maneg-gevoli e comodi ma non per questo “teneri”. Il peso è lo stesso di alcune racchette amatoriali ma altre speci-fiche (il piatto da 100” per esempio) rendono più “cattivo” il telaio. Su tut-te il bilanciamento abbastanza con-tenuto al cuore rende equilibrata la Pure Aero Team, concedendo spinta, ma anche tanto controllo. La gamma Pure Aero è dotata della tecnologia AeroModular che migliora la velocità di movimento della testa della racchetta (con una minor resi-stenza all’aria). In più, per favorire il movimento delle corde e dunque rendere ancor più efficaci gli spin, c’è anche la nuova tecnologia FSI Spin. Lo sweetspot (area utile d’impatto) ri-disegnato, i passacorde a ore 6 e 12, allungati per lasciare le corde vertica-li centrali libere, e uno schema corde aperto (maglie larghe). Manovrabilità da un lato e rotazioni dall’altro.

In campo La primissima sensazione è abba-

IL LABLunghezza: 68,6 cm

Peso: 302 g Ovale: 100 pollici quadrati

Profilo: 22-24 mmBilanciamento: 33 cm

Rigidità: 68Inerzia: 308

Potenza: 53 su 100Controllo: 48/100

Maneggevolezza: 81/100(corde Babolat Spiraltek calibro 1,30)

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stanza nitida: se non si conoscesse la scheda di laboratorio e soprattutto il peso della racchetta, sembrerebbe di aver in mano una moderna agonisti-ca 300x100. È così in effetti, perché quei 15 grammi in meno aggiungono molto in termini di comodità e ma-neggevolezza all’attrezzo senza far perdere peso specifico. I primi colpi da fondo campo sono lì a confermare queste sensazioni di gioco: le gioca-te coperte in top spin riescono facil-mente anche ai meno esperti; con-trollo e profondità restano costanti.Anche giocando piatto ci si ap-poggia bene (anche in termini di comfort) sul colpo dell’avversario; lo sweetspot è davvero molto ampio e aiuta anche in circostanze di di-fesa e difficoltà o in esecuzioni non proprio corrette. Il meglio lo si ottie-ne comunque con preparazioni am-pie, anche “sbracciando” per cercare di far girare al massimo la pallina: si ottengono spin cattivi e traietto-rie davvero ostiche da ribattere. Per certi versi è sorprendente la resa della Pure Aero Team nei pressi del-la rete: il bilanciamento non eccessi-vamente spostato in avanti la rende comoda anche per le giocate di volo che risultano facili ma pure aggres-sive. Bene anche il servizio con nota di merito supplementare per le va-riazioni tagliate (il kick meglio anco-ra dello slice). Una racchetta perfet-ta, definitiva, per donne agoniste o di passaggio per ragazzi in crescita, che una volta sviluppati fisicamente potranno tentare con le più pesanti Pure Aero e Pure Aero Tour. Alle qua-li la Team non ha davvero nulla da “invidiare”, anzi.

PAGELLONE 80/100

Estetica: 8A fondocampo: 8Rete: 8Servizio: 8Top: 8Back: 8Potenza: 8Controllo: 8Maneggevolezza: 8Comfort: 8

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Le concorrentiCome detto nel test della Babolat Pure Aero Team, è ormai consolidato l’alleggeri-mento di qualche grammo di peso dei modelli più agonistici. Qualche variante nelle caratteristiche che renda poco più accessibili le racchette e il gioco è fatto. Per Wil-son per esempio c’è il sistema Spin che ha coinvolto sia la famiglia Blade (Blade 98s pesa 10 grammi in meno e ha il pattern ribaltato 18x16) sia Pro Staff (la 97LS pesa 290 grammi e ha il medesimo schema corde) come pure Burn. Per gli austriaci di Head la S aggiunta a Prestige, Speed o Radical significa almeno 15 grammi in meno di peso. Prestige S pesa 305 grammi mentre Radical S ne pesa 260.

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Cambio palle, occhioa non sbagliareMolti tornei amatoriali e federali non li prevedono, ma più sale il livelloe più diventano frequenti. Questo ha un’incidenza importante su chideve andare alla battuta. Soprattutto in caso di errore di turno di servizio

La situazioneErnesto sta giocando una partita di singolare contro Davide. Il torneo fissa un cambio palle all’inizio del terzo set. Davide ha vinto il primo set.

Che cosa succede?Durante il secondo set, sul punteggio di 1-1, per errore va a servire Ernesto invece di Davide. Nessuno se ne ac-corge e si va sul punteggio di 2-1 per Ernesto.

Come ci si comporta?Avendo completato un gioco, a questo punto l’ordine dei servitori resta così alterato fino al termine del parziale. Ed Ernesto vince il secondo set, così si va al terzo: che cosa succederà a questo punto?

I diversi cambi palleIn molti tornei amatoriali o anche fe-derali, non é previsto che ci sia il cam-bio palle all’interno della singola par-tita, di conseguenza molti di voi non si sono mai posti il problema dei casi di errori con i cambi palle. Più però il

livello dei tornei sale, e più è facile tro-vare nel regolamento che le palle pos-sano essere cambiate o a intervalli re-golari (cambio palle 7/9, come a livello Atp, 9/11 come a livello challenger, o 11/13 come a livello Futures). Ma ci sono anche situazioni in cui le palle possono essere cambiate all’inizio del terzo set (come nelle qualificazioni Itf o nei tornei giovanili).

E se c’è un errore?Qualora venissero commessi degli errori in occasione dei cambi palle, la regola generale è che va tutelato e mantenuto il diritto del giocatore che doveva servire con palle nuove. Di conseguenza se si cambiano in anti-cipo di un gioco (quindi consentendo all’avversario di battere con palle nuo-ve), esse dovranno essere cambiate nuovamente alla fine di quel gioco on-de consentire al giocatore che ne ave-va originariamente diritto, di servire con palle nuove.

Come si procede?Nel nostro caso, quindi, molti di voi

Inviateci le vostre domandeI nostri esperti risolvono i vostri dubbi. Come? Semplicissimo: scriveteci all’indi-rizzo di posta [email protected] spiegateci i vostri dubbi - o le vostre cu-riosità - di natura regolamentare. Sotto-porremo i vostri messaggi ai nostri esperti del settore arbitrale della Fit e vi rispon-deremo sulle pagine di questa rubrica nu-mero per numero

risponderebbero che le palle si cam-biano all’inizio del secondo gioco del terzo set, dato che durante il secondo set l’ordine dei servitori è stato altera-to... E invece no! Il cambio palle ver-rà comunque effettuato all’inizio del terzo set: questo perché mentre nel caso degli intervalli 7/9, 9/11, 11/13 chi andrà a servire con palle nuove è già definito sin dall’inizio della partita, nel caso del terzo set non sapremo, se non in quel momento, chi potrà servi-re con palle nuove.

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