Questione di Speranza - Centro di Pastorale Adolescenti e ... · severare con ogni sobrietà giorno...

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SUSSIDIO PER GRUPPI ADOLESCENTI Questione di Speranza

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SUSSIDIOPER GRUPPI ADOLESCENTI

Questione di Speranza

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INTRODUZIONE

La speranza poi non delude,perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori

per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.(San Paolo – Rm 5,5)

Chi ha speranza vive diversamente;gli è stata donata una vita nuova.

(Benedetto XVI – Spe Salvi)

Carissimi,ben ritrovati, eccoci qui con la seconda tappa del nostro percorso nella formazione alla ‘vita buona del vangelo’. Il cammino delle virtù aprono a ciascun credente la possibilità di vivere una vita buona, piena, secondo il Vangelo. L’incontro con Cristo, il Risorto, l’ascolto della Sua parola scalda il cuore ed apre in noi la capacità di riconoscerlo vivo e presente. Vivere la fede è stare in questa relazione che apre l’orizzonte dell’identità di Figli di Dio amati e chiamati.In piena continuità con il tema della FEDE ci troviamo ad approfondire la seconda virtù teologale: la SPERANZA! In un tempo in cui spesso l’orizzonte si ferma all’incertezza del futuro e alla complessità del presente parlare di speranza cristiana sembra impopolare, ed ecco che proprio gli adolescenti ci offrono l’occasione per scoprirne la necessità.La Speranza infatti esce dagli schemi del fatalismo “speriamo bene” per educarci a guardare la realtà e la nostra storia con gli occhi di Dio e scoprire come riconoscere negli eventi la ‘Sua provvidenza’.La Speranza va riscoperta ogni giorno, è come un pozzo inesauribile dove calare il secchio delle tue giornate per attingere linfa vi-tale, è un atteggiamento che nasce dal cuore, è aprirsi all’azione di quello spirito riversato in noi, è assumersi l’impegno e la respon-sabilità di verificare quali sono i criteri che guidano le scelte ed il coraggio di far entrare Dio in tutto questo, è scegliere di compiere gesti concreti che possono cambiare la vita, perché…“La SPERANZA che è dentro di te fa grande quel sogno che solo affidandosi a Lui un grande capolavoro diventerà”

Quello che trovate tra le mani è un semplice strumento, realizzato da giovani a servizio degli adolescenti, che vuole accompagnare gli operatori della pastorale nel loro prezioso servizio ai più giovani.

Vi auguriamo buon lavoro e buona strada!Gli amici di “Casa Serena” del Centro Pastorale Adolescenti e Giovani della diocesi di Verona

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PROLOGO

Spe salvi – Lettera Enciclica di Benedetto XVI (www.vatican.va)Estratto x riprendere per approfondire il tema della speranza

1. « SPE SALVI facti sumus » – nella speranza siamo stati salvati, dice san Paolo ai Romani e anche a noi (Rm 8,24). La « redenzione », la salvezza, secondo la fede cristiana, non è un semplice dato di fatto. La redenzione ci è offerta nel senso che ci è stata donata la spe-ranza, una speranza affidabile, in virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente: il presente, anche un presente faticoso, può essere vissuto ed accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino. Ora, si impone immediatamente la domanda: ma di che genere è mai questa speranza per poter giustificare l’affermazione secondo cui a partire da essa, e semplicemente perché essa c’è, noi siamo redenti? E di quale tipo di certezza si tratta?

2. Prima di dedicarci a queste nostre domande, oggi particolarmente sentite, dobbiamo ascoltare ancora un po’ più attentamente la testimonianza della Bibbia sulla speranza. « Speranza », di fatto, è una parola centrale della fede biblica – al punto che in diversi passi le parole « fede » e « speranza » sembrano interscambiabili. Così la Lettera agli Ebrei lega strettamente alla « pienezza della fede » (10,22) la « immutabile professione della speranza » (10,23). Anche quando la Prima Lettera di Pietro esorta i cristiani ad essere sempre pronti a dare una risposta circa il logos – il senso e la ragione – della loro speranza (cfr 3,15), « speranza » è l’equivalente di « fede ». Quanto sia stato determinante per la consapevolezza dei primi cristiani l’aver ricevuto in dono una speranza affidabile, si manifesta anche là dove viene messa a confronto l’esistenza cristiana con la vita prima della fede o con la situazione dei seguaci di altre religioni. […] compare come elemento distintivo dei cristiani il fatto che essi hanno un futuro: non è che sappiano nei partico-lari ciò che li attende, ma sanno nell’insieme che la loro vita non finisce nel vuoto. Solo quando il futuro è certo come realtà positiva, diventa vivibile anche il presente. Così possiamo ora dire: il cristianesimo non era soltanto una « buona notizia » – una comunicazio-ne di contenuti fino a quel momento ignoti. Nel nostro linguaggio si direbbe: il messaggio cristiano non era solo « informativo », ma « performativo ». Ciò significa: il Vangelo non è soltanto una comunicazione di cose che si possono sapere, ma è una comunicazione che produce fatti e cambia la vita. La porta oscura del tempo, del futuro, è stata spalancata. Chi ha speranza vive diversamente; gli è stata donata una vita nuova.

10. Abbiamo finora parlato della fede e della speranza nel Nuovo Testamento e agli inizi del cristianesimo; è stato però anche sempre evidente che non discorriamo solo del passato; l’intera riflessione interessa il vivere e morire dell’uomo in genere e quindi interessa anche noi qui ed ora. Tuttavia dobbiamo adesso domandarci esplicitamente: la fede cristiana è anche per noi oggi una speranza che trasforma e sorregge la nostra vita? È essa per noi « performativa » – un messaggio che plasma in modo nuovo la vita stessa, o è or-mai soltanto « informazione » che, nel frattempo, abbiamo accantonata e che ci sembra superata da informazioni più recenti? Nella ricerca di una risposta vorrei partire dalla forma classica del dialogo con cui il rito del Battesimo esprimeva l’accoglienza del neonato nella comunità dei credenti e la sua rinascita in Cristo. Il sacerdote chiedeva innanzitutto quale nome i genitori avevano scelto per il bambino, e continuava poi con la domanda: « Che cosa chiedi alla Chiesa? » Risposta: « La fede ». « E che cosa ti dona la fede? » « La vita eterna ». Stando a questo dialogo, i genitori cercavano per il bambino l’accesso alla fede, la comunione con i credenti, perché ve-devano nella fede la chiave per « la vita eterna ». Di fatto, oggi come ieri, di questo si tratta nel Battesimo, quando si diventa cristiani: non soltanto di un atto di socializzazione entro la comunità, non semplicemente di accoglienza nella Chiesa. I genitori si aspettano di più per il battezzando: si aspettano che la fede, di cui è parte la corporeità della Chiesa e dei suoi sacramenti, gli doni la vita – la vita eterna. Fede è sostanza della speranza. Ma allora sorge la domanda: Vogliamo noi davvero questo – vivere eternamente? Forse oggi molte persone rifiutano la fede semplicemente perché la vita eterna non sembra loro una cosa desiderabile. Non vogliono affatto la vita eterna, ma quella presente, e la fede nella vita eterna sembra, per questo scopo, piuttosto un ostacolo. Continuare a vivere in eterno – senza fine – appare più una condanna che un dono. La morte, certamente, si vorrebbe rimandare il più possibile. Ma vivere sempre, senza un termine – questo, tutto sommato, può essere solo noioso e alla fine insopportabile.

30. Riassumiamo ciò che finora è emerso nello sviluppo delle nostre riflessioni. L’uomo ha, nel succedersi dei giorni, molte speran-ze – più piccole o più grandi – diverse nei diversi periodi della sua vita. A volte può sembrare che una di queste speranze lo soddisfi totalmente e che non abbia bisogno di altre speranze. Nella gioventù può essere la speranza del grande e appagante amore; la speranza di una certa posizione nella professione, dell’uno o dell’altro successo determinante per il resto della vita. Quando, però, queste speranze si realizzano, appare con chiarezza che ciò non era, in realtà, il tutto. Si rende evidente che l’uomo ha bisogno di una speranza che vada oltre. Si rende evidente che può bastargli solo qualcosa di infinito, qualcosa che sarà sempre più di ciò che

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egli possa mai raggiungere. In questo senso il tempo moderno ha sviluppato la speranza dell’instaurazione di un mondo perfetto che, grazie alle conoscenze della scienza e ad una politica scientificamente fondata, sembrava esser diventata realizzabile. Così la speranza biblica del regno di Dio è stata rimpiazzata dalla speranza del regno dell’uomo, dalla speranza di un mondo migliore che sarebbe il vero « regno di Dio ». Questa sembrava finalmente la speranza grande e realistica, di cui l’uomo ha bisogno. Essa era in grado di mobilitare – per un certo tempo – tutte le energie dell’uomo; il grande obiettivo sembrava meritevole di ogni impegno. Ma nel corso del tempo apparve chiaro che questa speranza fugge sempre più lontano. Innanzitutto ci si rese conto che questa era forse una speranza per gli uomini di dopodomani, ma non una speranza per me. E benché il « per tutti » faccia parte della grande speran-za – non posso, infatti, diventare felice contro e senza gli altri – resta vero che una speranza che non riguardi me in persona non è neppure una vera speranza. E diventò evidente che questa era una speranza contro la libertà, perché la situazione delle cose umane dipende in ogni generazione nuovamente dalla libera decisione degli uomini che ad essa appartengono. Se questa libertà, a causa delle condizioni e delle strutture, fosse loro tolta, il mondo, in fin dei conti, non sarebbe buono, perché un mondo senza libertà non è per nulla un mondo buono. Così, pur essendo necessario un continuo impegno per il miglioramento del mondo, il mondo migliore di domani non può essere il contenuto proprio e sufficiente della nostra speranza. E sempre a questo proposito si pone la domanda: Quando è « migliore » il mondo? Che cosa lo rende buono? Secondo quale criterio si può valutare il suo essere buono? E per quali vie si può raggiungere questa « bontà »?

31. Ancora: noi abbiamo bisogno delle speranze – più piccole o più grandi – che, giorno per giorno, ci mantengono in cammino. Ma senza la grande speranza, che deve superare tutto il resto, esse non bastano. Questa grande speranza può essere solo Dio, che abbraccia l’universo e che può proporci e donarci ciò che, da soli, non possiamo raggiungere. Proprio l’essere gratificato di un dono fa parte della speranza. Dio è il fondamento della speranza – non un qualsiasi dio, ma quel Dio che possiede un volto umano e che ci ha amati sino alla fine: ogni singolo e l’umanità nel suo insieme. Il suo regno non è un aldilà immaginario, posto in un futuro che non arriva mai; il suo regno è presente là dove Egli è amato e dove il suo amore ci raggiunge. Solo il suo amore ci dà la possibilità di per-severare con ogni sobrietà giorno per giorno, senza perdere lo slancio della speranza, in un mondo che, per sua natura, è imperfetto. E il suo amore, allo stesso tempo, è per noi la garanzia che esiste ciò che solo vagamente intuiamo e, tuttavia, nell’intimo aspettiamo: la vita che è « veramente » vita. Cerchiamo di concretizzare ulteriormente questa idea in un’ultima parte, rivolgendo la nostra atten-zione ad alcuni « luoghi » di pratico apprendimento ed esercizio della speranza.

Dal catechismo della Chiesa Cattolica (parte terza) cfr. Youcat

Le virtù1803 “Tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri” ( ⇒ Fil 4,8 ).La virtù è una disposizione abituale e ferma a fare il bene. Essa consente alla persona, non soltanto di compiere atti buoni, ma di dare il meglio di sé. Con tutte le proprie energie sensibili e spirituali la persona virtuosa tende verso il bene; lo ricerca e lo sceglie in azioni concrete.Il fine di una vita virtuosa consiste nel divenire simili a Dio [San Gregorio di Nissa, Orationes de beatitudinibus, 1: PG 44, 1200D].

I. Le virtù umane1804 Le virtù umane sono attitudini ferme, disposizioni stabili, perfezioni abituali dell’intelligenza e della volontà che regolano i nostri atti, ordinano le nostre passioni e guidano la nostra condotta secondo la ragione e la fede. Esse procurano facilità, padronanza di sé e gioia per condurre una vita moralmente buona. L’uomo virtuoso è colui che liberamente pratica il bene.Le virtù morali vengono acquisite umanamente. Sono i frutti e i germi di atti moralmente buoni; dispongono tutte le potenzialità dell’essere umano ad entrare in comunione con l’amore divino.

II. Le virtù teologali1812 Le virtù umane si radicano nelle virtù teologali, le quali rendono le facoltà dell’uomo idonee alla partecipazione alla natura divina [Cf ⇒ 2Pt 1,4 ]. Le virtù teologali, infatti, si riferiscono direttamente a Dio. Esse dispongono i cristiani a vivere in relazione con la Santissima Trinità. Hanno come origine, causa ed oggetto Dio Uno e Trino.1813 Le virtù teologali fondano, animano e caratterizzano l’agire morale del cristiano. Esse informano e vivificano tutte le virtù mo-rali. Sono infuse da Dio nell’anima dei fedeli per renderli capaci di agire quali suoi figli e meritare la vita eterna. Sono il pegno della presenza e dell’azione dello Spirito Santo nelle facoltà dell’essere umano. Tre sono le virtù teologali: la fede, la speranza e la carità [Cf ⇒ 1Cor 13,13 ].

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La speranza1817 La speranza è la virtù teologale per la quale desideriamo il Regno dei cieli e la vita eterna come nostra felicità, riponendo la no-stra fiducia nelle promesse di Cristo e appoggiandoci non sulle nostre forze, ma sull’aiuto della grazia dello Spirito Santo. “Mantenia-mo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso”( ⇒ Eb 10,23 ). Lo Spirito è stato “effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, Salvatore nostro, perché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna” ( ⇒ Tt 3,6-7 ).

1818 La virtù della speranza risponde all’aspirazione alla felicità, che Dio ha posto nel cuore di ogni uomo; essa assume le attese che ispirano le attività degli uomini; le purifica per ordinarle al Regno dei cieli; salvaguarda dallo scoraggiamento; sostiene in tutti i mo-menti di abbandono; dilata il cuore nell’attesa della beatitudine eterna. Lo slancio della speranza preserva dall’egoismo e conduce alla gioia della carità.

1819 La speranza cristiana riprende e porta a pienezza la speranza del popolo eletto, la quale trova la propria origine ed il proprio modello nella speranza di Abramo, colmato in Isacco delle promesse di Dio e purificato dalla prova del sacrificio [Cf ⇒ Gen 17,4-8;⇒ Gen 22,1-18 ]. “Egli ebbe fede sperando contro ogni speranza e così divenne padre di molti popoli” ( ⇒ Rm 4,18 ).

1820 La speranza cristiana si sviluppa, fin dagli inizi della predicazione di Gesù, nell’annuncio delle beatitudini. Le beatitudini eleva-no la nostra speranza verso il Cielo come verso la nuova Terra promessa; ne tracciano il cammino attraverso le prove che attendono i discepoli di Gesù. Ma per i meriti di Gesù Cristo e della sua Passione, Dio ci custodisce nella “speranza” che “non delude” ( ⇒ Rm 5,5 ). La speranza è l’“àncora della nostra vita, sicura e salda, la quale penetra. . . ” là “dove Gesù è entrato per noi come precursore” ( ⇒Eb 6,19-20 ). E’ altresì un’arma che ci protegge nel combattimento della salvezza: “Dobbiamo essere. . . rivestiti con la corazza della fede e della carità, avendo come elmo la speranza della salvezza” ( ⇒ 1Ts 5,8 ). Essa ci procura la gioia anche nella prova: “lieti nella speran-za, forti nella tribolazione” ( ⇒ Rm 12,12 ). Si esprime e si alimenta nella preghiera, in modo particolarissimo in quella del Pater, sintesi di tutto ciò che la speranza ci fa desiderare.

1821 Noi possiamo, dunque, sperare la gloria del cielo promessa da Dio a coloro che lo amano [Cf ⇒ Rm 8,28-30 ] e fanno la sua vo-lontà [Cf ⇒ Mt 7,21 ]. In ogni circostanza ognuno deve sperare, con la grazia di Dio, di perseverare “sino alla fine” [Cf ⇒ Mt 10,22; 1821 cf Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1541] e ottenere la gioia del cielo, quale eterna ricompensa di Dio per le buone opere compiu-te con la grazia di Cristo. Nella speranza la Chiesa prega che “tutti gli uomini siano salvati” ( ⇒ 1Tm 2,4 ). Essa anela ad essere unita a Cristo, suo Sposo, nella gloria del cielo:

Spera, anima mia, spera. Tu non conosci il giorno né l’ora. Veglia premurosamente, tutto passa in un soffio, sebbene la tua impazienza possa rendere incerto ciò che è certo, e lungo un tempo molto breve. Pensa che quanto più lotterai, tanto più proverai l’amore che hai per il tuo Dio e tanto più un giorno godrai con il tuo Diletto, in una felicità ed in un’estasi che mai potranno aver fine [Santa Teresa di Gesù, Esclamazioni dell’anima a Dio, 15, 3].

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Istruzioni per l’uso

NOTE TECNIChE PER aNImaTORI

La strutturaPer prima cosa ti ricordiamo che la struttura del sussidio è a schede, per facilitarne l’utilizzo. Ogni scheda ha una parte dedicata agli animatori (con obiettivi, suggerimenti per l’approfondimento con dinamiche o domande ed alcune tracce per verificare) e una parte dedicata agli adolescenti, dove troveranno i contenuti a loro misura, ricordatevi che potete fotocopiarne sempre una copia per cia-scuno ad ogni incontro. Ogni scheda richiama un ‘riferimento biblico’ come possibilità per l’animatore per approfondire e trasmette-re il contenuto.Il percorso è composto da quattro grandi blocchi, che ti aiuteranno a far compiere ai ragazzi un cammino graduale e progressivo: Il primo capitolo ha l’intento di aiutare a far chiarezza sulla Speranza, per aiutarli a far emergere pre-comprensioni, difficoltà e dubbi. È lo spazio nel quale raccontare e raccontarsi la vita. Il secondo capitolo presenta la figura di Gesù, attraverso l’incontro con dei brani del Vangelo.È in qualche modo lo spazio del confronto con qualcuno, non con idee o immagini, ma con una persona.Il terzo capitolo attraverso l’incontro con dei testimoni, mostra come persone assolutamente “normali” hanno saputo insaporire la loro vita con la Speranza e provano a viverla con fatiche, cadute e ripartenze. È lo spazio della fiducia che fa entrare in relazione con la vita dove poter provare che...si puo fare!Il quarto capitolo è quello che scommette sugli adolescenti, vuole aiutarli a rendere “ vivo” quanto hanno maturato dal cammino compiuto, concretizzandolo nella vita di ogni giorno. È lo spazio della crescita, il diventare grandi, lasciando che quanto visto, senti-to, toccato trasformi la mia vita aprend alla comunione.Il passaggio tra terzo e quarto capitolo è solitamente il più impegnativo da affrontare, ma necessario perché concretizza quanto maturato in questo percorso.

La cassetta degli attrezziPer chi inizia a fare l’animatore e per chi vuole rinfrescarsi le idee.Anche noi come gli adolescenti ci mettiamo in cammino, quindi in gioco, in questo tema.All’inizio del sussidio troverai il capitolo 0 è un capitolo dedicato a te! e alla tua formazione come animatore.In quest’occasione possiamo lasciare spazio sia al momento di condivisione che alla programmazione del capitolo. Ogni capitolo prevede circa tre-quattro incontri, ogni incontro ha bisogno di essere preparato, leggete con attenzione la scheda dedicata agli animatori. Discutetela insieme, fate vostro l’obiettivo e decidete chi fa cosa, come distribuirvi i ruoli ed il materiale da recuperare e preparare.Iniziate pregando insieme una breve sequenza allo Spirito Santo. Ricordate che l’esito di un incontro dipende in buona parte da come lo preparate praticamente e spiritualmente! È utile che gli adolescenti quando arrivano trovino già gli ambienti pronti, accoglienti e con tutto il materiale necessario a portata di mano, magari eliminando il superfluo (o quanto può essere fonte di distrazione). Sarebbe cosa buona creare un angolo della stanza dove posizionare un leggio e una Bibbia come segno visibile della parola in mez-zo a noi, tale Bibbia può essere poi utilizzata durante gli incontri per leggere i brani indicati nelle varie schede.Ricordate che potete sempre fare riferimento, oltre che ai vostri sacerdoti, ai documenti della Chiesa (vedi Youcat) e non da ultimo agli amici del centro di Pastorale. Alla fine del capitolo 0 trovate le schede di due film che possono aiutarci a riflettere sulla Speranza. Potete utilizzarli in qualche cine-forum o serata a vostro piacimento.

DVDAssieme al sussidio trovi un DVD contenente diverso materiale:- 5 clip video per introdurre i vari capitoli (il primo video è la sigla)- la canzone “Uno sguardo a colori”, con i video, colonna sonora del sussidio- materiale aggiuntivo a cui il sussidio fa riferimento e materiale integrativo (video, allegati..)- il sussidio in formato PDFPerché un DVD? Per darti uno strumento “moderno” per aiutarti nell’attività di gruppo. Per poterlo sfruttare al meglio, ti consigliamo di usarlo in questo modo: ogni volta che con il gruppo inizi un nuovo capitolo prendi il DVD e ne fai vedere il video corrispondente

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(praticamente una clip ogni 3 incontri). Il video che andrai a vedere sarà una piccola anteprima di ciò che verrà discusso con i ragazzi negli incontri di quel capitolo.Il resto del materiale ti servirà per preparare e realizzare gli incontri con il tuo gruppo adolescenti.

ALCUNE DRITTEIndicazioni prettamente tecnicheLe schede sono pensate per essere fatte in sequenza, perché seguono un certo filo logico, cioè hanno una gradualità, ma potete scegliere di farle in ordine diverso, perché in genere non riportano riferimenti alla scheda precedente (salvo in qualche caso, dov’è esplicitamente indicato);Molte schede contengono sia una dinamica breve che una lunga: la prima richiede un tempo minore, la seconde è adatta a delle uscite, a qualche incontro particolare (un ritiro, una domenica pomeriggio in cui avete più tempo a disposizione...) o se avete voglia di approfondire maggiormente l’argomento;Ogni scheda riporta il tempo suggerito per eseguirla (indicativo, perché dipende molto dal numero dei partecipanti) e tutto il mate-riale che vi servirà, comprese le indicazioni per film, canzoni, etc; Alcune schede riportano avarie opzioni per poter adattare meglio le esigenze del vostro gruppo;Alla fine di ogni incontro ricordatevi di effettuare la verifica (trovate il modulo negli allegati), è importantissima ed utile per poter capire a che punto siete del cammino, come sta andando,come i ragazzi recepiscono l’argomento etc...Ogni scheda adolescenti contiene una preghiera o una riflessione per aiutarvi a concludere l’incontro. Queste schede decidete voi animatori il momento opportuno per darle. Noi, salvo diversa indicazione, consigliamo di darle sempre alla fine dell’incontro, per evitare che diventi motivo di distrazione.Tutte le schede contengono delle domande, sono degli “ aiuti” per permettervi di favorire la rielaborazione e discussione del tema, nel caso il discorso si arenasse;Al termine di ogni scheda, dove necessario trovate gli allegati citati, e gli approfondimenti.

NON RESTA CHE AUGURARTI BUONA STRADA!!! =)

Centro di Pastorale Adolescenti e GiovaniCasa SerenaVia Mirandola, 63 - 37026 Settimo di Pescantina - VRTel/fax 045 6767556 - skype: [email protected] - www.giovaniverona.it

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SChEma GENERaLE DEL SUSSIDIO

Finalità generale: vivere il cammino di Fede esercitando la Virtù della Speranza.

Obiettivo generale: l’adolescente dall’incontro con Gesù morto e risorto concretizza la vita buona del Vangelo sco-prendo nel proprio cammino fatto di gioia e fatiche la Speranza quale virtù che orienta la vita.

Cap. 0 - iLearn - Imparare facendoCapitolo dedicato alla formazione animatori.

Cap. 1 - iShare - A proposito di meFinalità: l’adolescente confrontandosi e raccontando agli altri il proprio vissuto riconosce come nella vita ci siano desideri, difficoltà, pensieri e sentimenti che possono aprire alla gioia e alla tristezza.Scheda 1.1 - Remember BookObiettivo: l’adolescente si apre alla relazione con gli altri e condivide una parte di sé come desiderio di crescita.Scheda 1.2 - Modi “di moda”Obiettivo: l’adolescente scopre che ci sono diversi modi di affrontare le cose che capitano, così come le scelte che si fanno.Scheda 1.3 - WOW... che storia!!!Obiettivo: l’adolescente valuta le proprie sensazioni rispetto alle difficoltà, successi, desideri che lo guidano nell’affrontare il proprio vissuto.

Cap. 2 - iFind - Cercando TeFinalità: l’adolescente si fa attento alla persona di Gesù ed osservando i suoi atteggiamenti si interroga sui propri.Scheda 2.1 - Un grande fratelloObiettivo: l’adolescente osserva l’atteggiamento di Gesù nelle varie situazioni della sua vita.Scheda 2.2 - MemoryObiettivo: l’adolescente si interroga sui criteri che orientano le scelte di Gesù.Scheda 2.3 - Due personaggi in cerca di autoreObiettivo: l’adolescente, consapevole che vi sono dei motivi che guidano le proprie scelte, si confronta con ciò che ha fatto proprio degli atteggiamenti di Gesù.Scheda 2.4- Che gran NovitàObiettivo: l’adolescente comprende che è l’evento della Resurrezione di Gesù che da vita alla Speranza Cristiana.

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Cap. 3 - iWalk - Cammina con meFinalità: l’adolescente dopo aver scoperto il significato della Speranza Cristiana si confronta con persone che ne sono testimoni. Scheda 3.1 - Ritorno al futuroObiettivo: l’adolescente dopo aver incontrato Gesù Risorto comprende il significato della Speranza Cristiana nella vita quotidiana. Scheda 3.2 - Start livingObiettivo: l’adolescente osserva intorno a se come molte persone vivono con Speranza e cerca di scoprirne le motivazioni. Scheda 3.3 - Indovina chi?Obiettivo: l’adolescente verifica i modi attraverso i quali i testimoni hanno vissuto la Speranza come virtù attraverso il discernimento.

Cap. 4 - iTry - Vivi a coloriFinalità: l’adolescente si apre al significato profondo della Speranza mettendola in pratica nelle scelte, nelle relazioni, nei luoghi di vita. Scheda 4.1 - Beati i furbiObiettivo: l’adolescente dopo aver guardato a Gesù ed ai suoi testimoni rilegge la propria vita, i criteri e le motivazioni che guidano le sue scelte, confrontandoli con la virtù della Speranza. Scheda 4.2 - Chi vive sperando... e chi no?Obiettivo: l’adolescente riconosce l’importanza di attuare nella propria vita gesti concreti di Speranza.Scheda 4.3 - Una mano tesaObiettivo: l’adolescente impara a vivere con coerenza nella quotidianità testimoniando la virtù della Speranza in ciò che vive.

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Capitolo 0 - iLearnImparare facendo

Il tema che affronti in questo sussidio, la Speranza, è davvero molto affascinante e attuale molto spesso

però ognuno da una sua interpretazione ed il vero messaggio della speranza viene ridotto

al fatalismo del “speriamo bene” . Proporre la Speranza Cristiana è una scommessa che possiamo

rischiare!

Questo breve capitolo ti serve proprio per approfondirlo e, se vuoi, per programmare un po’ i tuoi

incontri ado.

Ti consigliamo di svolgere queste schede prima di iniziare i gruppi adolescenti, non individualmente ma

con tutto il gruppo animatori. Se hai una persona che organizza l’attività degli animatori puoi chiederle

di fare da guida durante l’incontro.

Le quattro schede che seguono sono tutte organizzate in questo modo: all’inizio della scheda e riportato

l’obiettivo seguito da una provocazione che richiederà, ogni

volta, di guardare il video presente sul DVD (ad es. Scheda 1 - Video Capitolo 1). Dopo la provocazione

trovi il brano del Vangelo di riferimento, con il relativo commento, ed una storiella che ti permetterà di

approfondire quanto visto a quel punto. A chiusura della scheda lo spazio “Per riflettere” offre alcune

domande che diventano spunto di discussione.

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0.1 - iShare - A proposito di me iLearn

Animatore

ObiettivoRiconosco come vi siano diversi modi di vedere la vita, quindi di affrontarla, e mi interrogo sulle motivazioni che mi muovono.

ProvocazioneGuardo i due video sul DVD, quello introduttivo e quello del primo capitolo.I nomi dei due protagonisti, che appaiono solo nel testo scritto, sono stati scelti appositamente rispetto all’atteggiamento che li muove: il primo, Prodo, prodigo, anche eccessivamente, spendaccione, godereccio, sperperatore delle proprie ricchezze; il secondo, Rodo, vive tutti i momenti con l’atteggiamento di chi gli “rode”, tutto viene filtrato dal rancore, dall’invidia, non riesce a godere della propria vita... Alla luce di questo mi confronto con gli altri animatori discutendo guidato dalle seguenti domande:Quali sono le ragioni del primo fratello? Quali quelle del secondo?Chi ha ragione?Dove sta la verità?

E Gesu’?Leggo il brano del vangelo di Luca del padre misericordioso e il successivo commento.

Luca 15, 11-32Disse ancora Gesù: “Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato.” Leggo il commento al vangelo

Questa parabola racconta una storia universale, nella quale tutti possiamo riconoscerci e nella quale tutte le parole parlano della tenerezza e dell’immenso amore del Padre. Tutti siamo invitati a partecipare dell’amore del Padre: i lontani, tornando alla casa pater-na e recuperando la gioia della vita autentica; gli orgogliosi e i soddisfatti di se stessi che giudicano gli altri, entrando nella casa per vivere la gioia dell’amore del Padre e rallegrandosi del perdono offerto gratuitamente a tutti. Non sappiamo se il figlio minore restò per sempre nella casa. Non sappiamo nemmeno se il maggiore si decise ad entrare e condividere la gioia del padre. Il messaggio offerto è complesso; rischia di spiazzare il nostro modo di pensare e di vedere le cose. Qual è la scelta da fare?

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Che Storia!Leggo la storia e il commento a seguire per aiutarmi ad approfondire la riflessione.

Due passerotti(da “40 storie nel deserto” di Bruno Ferrero)

Due passerotti se ne stavano beatamente a prendere il fresco sulla stessa pianta, uno splendido salice.Uno si era appollaiato sulla cima del salice, l’altro in basso su una biforcazione dei rami.Dopo un po’, il passerotto che stava in alto, tanto per rompere il ghiaccio, dopo la siesta, disse: “Oh, come sono belle queste foglie verdi!”.Non l’avesse mai fatto: il passerotto che stava in basso la prese come una provocazione. Gli rispose in modo seccato: “Ma sei orbo? Non vedi che sono bianche?!”.E quello di sopra, indispettito: “Sarai orbo tu! Sono decisamente verdi!”.E l’altro dal basso con il becco all’insù: “ci scommetto le piume della coda che sono bianche. Tu non capisci nulla. Sei pazzo!”.Il passerotto della cima si sentì bollire il sangue e, senza pensarci due volte, si precipitò sul suo avversario per dargli una lezione. L’altro non si mosse a mo’ di sfida. Quando furono vicini, uno di fronte all’altro, con le piume del collo arruffate per l’ira, prima di cominciare il duello, ebbero l’opportunità di guardare entrambi nella stessa direzione, verso l’alto.Il passerotto che veniva dall’alto, emise un “Oh!” di meraviglia: “Guarda un po’ che sono bianche!”.Disse però al suo amico: “Prova un po’ a venire lassù dove stavo io prima”.Volarono sul più alto ramo del salice e questa volta tocco all’altro passerotto esclamare: “Guarda un po’ come sono verdi!”.

Per RiflettereMolte volte la verità è complessa, esistono molti punti di vista, molti modi differenti di osservarla, di percepirla, di affrontarla, di viverla... non devo per forza classificarli fra giusti e sbagliati!Qual è il mio modo di affrontare la realtà? Capire questa cosa mi aiuterà a capire qual è il mio punto di partenza e di tenerne conto: VOI SIETE QUI! (come sulle cartine delle città d’arte).

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0.2 - iFind - Cercando Te iLearn

Animatore ObiettivoOsservando Gesù riconosco come vi siano diversi modi di affrontare la vita e mi interrogo sulle motivazioni che mi muovono.

ProvocazioneGuardo il video relativo al capitolo 2 e mi confronto con gli altri animatori discutendo delle risposte che in noi la seguente domanda suscita: Cosa devo/voglio fare per essere felice?

E Gesu’ ?Leggo il brano del vangelo di Luca del giovane ricco e il successivo commento.

Luca 18, 18-23Un notabile lo interrogò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli rispose: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non uno Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre». Costui disse: «Tutte queste queste cose le ho osservate fin dalla giovinezza». Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; e vieni! Seguimi». Ma quello, udite queste parole, divenne assai triste perché era molto ricco.

Leggo il commento al vangelo

Il brano presenta una persona, di cui non si conosce il nome, che interroga Gesù. La domanda che pone è importante, riguarda la vita, implica una ricerca, un cammino da seguire. La ricerca si esprime nel domandare, deve essere attiva; infatti, il notabile non sta ad aspettare ma va direttamente da Gesù che è la fonte della vita. La domanda che il notabile pone non riguarda solo il modo di vivere ma è molto più profonda; implica in realtà la ricerca di sÈ stesso, del senso della sua vita, del suo nome. Gesù subito non dà la risposta, ma interroga a sua volta il notabile. Gli chiede perché è in ricerca, vuole che capisca quali sono le motivazioni che lo hanno mosso e vuole evidenziare come il cammino da fare deve essere prima di tutto interiore e personale. Lo stile di vita che propone Gesù è diverso dal buon vivere comune, dà pienezza alla vita ed è quello che il notabile sta cercando. Lui si è sempre comportato bene ma sente che non è sufficiente, sente che qualcosa gli manca e per questo si è messo in cammino.Gesù gli propone un nuovo modo di vivere, diverso da quello a cui è abituato e lo lascia libero di scegliere. Gli offre la possibilità di trovare la sua identità nella relazione con lui, affidandosi a lui, condividendo il suo stile di vita. Gesù gli propone di abbandonare le proprie ricchezze mettendole a disposizione di chi è senza. Ma il notabile a questo punto rifiuta e sceglie di trovare la sua identità nei beni che possiede. La sua scelta finale lo rende triste perché sa che sta rinunciando alla felicità vera offerta da Gesù.

Che Storia!Leggo la storia e il commento a seguire per aiutarmi ad approfondire la riflessione.

In una serata di maggio Martino e Michela sono assieme ai loro amici in città. Camminare lungo le vie del centro è piacevole, un tiepido vento riscalda la serata anticipando l’estate che sta arrivando. L’uscita è molto divertente e il clima tra gli amici è ottimo. Ad un tratto notano un passante che avanza barcollando in direzione opposta alla loro, il quale, fatto qualche metro in più, cade a terra. Alcuni degli amici non se ne accorgono, altri lo notano ma fanno finta di non vederlo. Martino e Michela, invece, hanno intuito che c’è una persona che ha bisogno di aiuto e decidono di intervenire. Raggiunto il passante si accorgono subito che è ubriaco, che ha esagerato e che deve essere portato a casa. Parlottano un po’ e alla fine decidono di interrompere la loro serata per dedicarsi alla persona da aiutare. Giratisi per salutare i loro amici e per mettersi d’accordo su come fare a ritrovarsi si accorgono che stanno ancora tutti scherzando tranne Giulia. Sulle sue guance scorrono due grosse lacrime e singhiozzando dice: ”Io non avrei mai fatto nulla di simile, non avrei avuto il coraggio..”. “Ma no, non fare così. Noi siamo infermieri, sono cose che facciamo tutti i giorni di lavoro..” risponde Martino quasi per giustificarsi. Ma Giulia insiste: “Sì, però ora non state lavorando, non siete tenuti a farlo, siete delle persone di grande cuore. Io l’avrei ignorato.” “Devi considerare che noi abbiamo anche le capacità per aiutare una persona, e poi..anche tu sei sensibile, altrimenti non te ne saresti accorta!” dice Michela. “Un pochino hai ragione, ma non sono convinta. Ne vorrei parlare ancora” aggiunge Giulia. “Va bene, volentieri, ci vediamo dopo!” risponde Michela. Poi si allontanano salutando mentre i loro amici stanno ancora ridendo..

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Per RiflettereGesù propone un nuovo lifestyle, mi accorgo che è diverso dal mio? Lo stile di vita di Gesù non è facile da condividere ma anzi, richiede un lungo percorso. Io a che punto sono? Sono in cammino? Oppure sono fermo? Quali motivazioni mi muovono?L’importante è essere in cammino e non restare fermi. Leggendo la storia noto questa differenza nei tre gruppi di personaggi che appaiono? In quale personaggio mi ritrovo?

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0.3 - iWalk - Cammina con me iLearn

Animatore

ObiettivoLa vita di Gesù mi apre al significato della speranza e incontro testimoni che la vivono e l’hanno vissuta.

ProvocazioneGuardo il video relativo al capitolo 3 e mi confronto con gli altri animatori. In particolare provo a cogliere e commentare brevemente le parole chiave che caratterizzano l’incalzante dialogo dei due protagonisti.

E Gesu’ ?Leggo il brano del vangelo di Luca dei discepoli di Emmaus e il successivo commento.

Luca 24, 13-35Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: “Che sono questi discorsi che state facen-do fra voi durante il cammino?”. Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: “Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?”. Domandò: “Che cosa?”. Gli risposero: “Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l’hanno visto”. Ed egli disse loro: “Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizio-ne, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”. E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davve-ro il Signore è risorto ed è apparso a Simone”. Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Leggo il commento al vangelo

Il brano parla di due discepoli che stanno lasciando Gerusalemme nel giorno della scoperta del sepolcro vuoto. Partono perché sono rimasti delusi dalla scomparsa di Gesù, credevano che li avrebbe salvati ma ai loro occhi questo non è accaduto. La loro delusione deriva dal non aver capito cosa è accaduto e hanno perso perciò la speranza nella salvezza promessa da Gesù. Con questi sentimenti si incamminano verso Emmaus, ma durante il percorso incontrano uno straniero che si aggiunge a loro. Quest’uomo è Gesù che non viene riconosciuto dai discepoli: sono ancora accecati dalla delusione. Tra i tre comincia un dialogo che si prolunga fino a cena dove Gesù spezza il pane. Attraverso un gesto semplice, apparentemente quotidiano, i discepoli lo ricono-scono e capiscono che è ancora in mezzo a loro. Questo incontro con Gesù apre gli occhi dei discepoli alla verità, gli dà uno sguardo nuovo che permette loro di capire e rileggere tutte le esperienze che hanno vissuto. Gli porta una gioia incontenibile, che deve essere testimoniata prima di tutto agli altri discepoli e poi gridata a tutti. È una gioia che accende la speranza e permette di vedere il mondo con degli occhi nuovi.

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Che Storia!Leggo la storia e il commento a seguire per aiutarmi ad approfondire la riflessione.

Perché avete paura?(da “C’è qualcuno lassù?” di Bruno Ferrero)Era una famigliola felice e viveva in una casetta in periferia. Ma una notte scoppiò nella cucina della casa un terribile incendio. Mentre le fiamme divampavano, genitori e figli corsero fuori. In quel momento si accorsero, con infinito orrore, che mancava il più piccolo, un bambino di cinque anni. Al momento di uscire, impaurito dal ruggito delle fiamme e dal fumo acre, era tornato indietro ed era salito al piano superiore. Che fare? Il papà e la mamma si guardarono disperati, le due sorelline cominciarono a piangere e a gridare. Avventurarsi in quella fornace era ormai impossibile... E i vigili del fuoco tardavano.Ma ecco che lassù, in alto, s’aprì la finestra della soffitta e il bambino si affacciò urlando disperatamente: “Papà! Papà!”.Il padre accorse e gridò: “Presto, salta giù!”.Sotto di sé il bambino vedeva solo fuoco e tanto fumo nero, ma sentì la voce e rispose: “Papà, non ti vedo...”.“Ti vedo io, fidati, salta giù!”. Urlò l’uomo.Il bambino saltò e si ritrovò sano e salvo nelle robuste braccia del papà, che lo aveva afferrato al volo.

Per RiflettereÈ vero tu non vedi Dio. Ma Lui vede te. Buttati fra le sue braccia!!! Questo è l’atteggiamento con cui affrontare ogni momento della tua vita. A cosa serve dichiararsi cristiano e non affidarsi al Padre... quel Padre che Gesù Cristo ha reso visibile?

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0.4 - iTry - Vivi a colori iLearn

Animatore

ObiettivoSperimento come la speranza cristiana diventi atteggiamento di vita nelle scelte concrete di ogni giorno, aprendomi così alla Carità.

ProvocazioneGuardo il video relativo al capitolo 4 e mi confronto con gli altri animatori. Cerco di rileggere l’atteggiamento dei protagonisti del video di fronte alle situazioni che la vita propone.- Qual è il mio modo di affrontare la vita quotidiana? - Se vivo un’esperienza di speranza positiva riesco a testimoniarla alle altre persone?

E Gesu’ ?Leggo il brano del vangelo di Luca dei discepoli di Emmaus e il successivo commento.

Lc 5, 17-26Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un pa-ralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza. Veduta la loro fede, disse: “Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi”. Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: “Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?”. Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: “Che cosa andate ragionando nei vostri cuori? Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua”. Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò verso casa glorificando Dio. Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: “Oggi abbiamo visto cose prodigiose”.

Leggo il commento al vangelo

L’evangelista nota con sorpresa che Gesù “Vista la loro fede” guarì il paralitico. Il miracolo si realizza per la fede degli amici di quel paralitico; una fede fatta di amore, di tenacia, di perseveranza e persino di astuzia. Arrivano a scoperchiare il tetto pur di portare il loro amico davanti a Gesù. Ecco cosa provoca l’alleanza tra i discepoli di Gesù e i poveri. Quel gruppo di amici pone al centro della scena quel malato, un centro che non è solo fisico, ma del cuore. Gesù, da parte sua, vedendo quella fede, vedendo quell’amore, guarisce quel paralitico in modo pieno, ancor più di quanto essi si aspettino. Rivolgendosi infatti a quell’uomo malato Gesù gli dice: “Ti sono rimessi i tuoi peccati”. Nessuno dei presenti aveva cercato questo; semmai volevano la guarigione dalla malattia e i farisei solo questa aspettavano, non per amore di quel malato ma per poter screditare Gesù. Ma il profeta di Nazareth va oltre il corpo e vede anche il cuore di quel paralitico, ossia il bisogno che ha di essere perdonato, accolto, amato. E gli dona sia la salute del corpo che quella del cuore. Potremmo trasformare un poco l’affermazione di Gesù: “non di solo pane vive il povero, ma anche di amore”. Noi credenti dobbiamo ancora oggi continuare quel che fecero quel gruppo di amici. È bello poter dire che i cristiani sono gli amici dei poveri, dei malati, dei deboli. È di qui che inizia la guarigione. Il Vangelo, infatti, afferma: “vista la loro fede” guarì il paralitico.Questi amici, mossi dalla speranza che Gesù possa guarire il loro amico vanno e trovano il modo perché la guarigione si realizzi. La fede guida questi uomini; la speranza li muove a realizzare il loro progetto di carità nei confronti del prossimo.

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Che Storia!Leggo la storia e il commento a seguire per aiutarmi ad approfondire la riflessione.

Due amici

Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d’ospedale. Ad uno dei due era permesso mettersi seduto sul letto per un’ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo. Il suo letto era vicino all’unica finestra della stanza. L’altro uomo doveva restare sempre sdraiato. Pian piano i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore. Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto. Ogni pomeriggio l’uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.L’uomo nell’altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo e-sterno. La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre e i cigni giocavano nell’acqua, mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo. Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c’era una bella vista della città in lontananza. Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l’uomo dall’altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena. Passarono i giorni e le settimane. Un mattino l’infermiera del turno di giorno portò loro l’acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell’uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno. L’infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo. Non appena gli sembrò appropriato, l’altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra. L’infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo. Lentamente, dolorosamente, l’uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno. Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra, vicino al letto. Essa si af-facciava su un muro bianco. L’uomo chiese all’infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra. L’infermiera rispose che l’uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro. - Forse, voleva farle coraggio - disse.Vi è una straordinaria felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione. Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.

Per RiflettereFinché continueremo a piangerci addosso, non cambierà mai nulla. Occorre osservare la vita con gli occhi di Dio. Con quello sguardo cioè pieno d’amore, per quello che si è e per quello che si può dare. Perché quando ci si è amati si sente il bisogno di donare, di cam-minare verso il prossimo per raccontare la Speranza che anima la propria vita.

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FILM

Rosso come il cieloGenere: DrammaticoRegia: Cristiano BortoneProduzione: Francia, IsraeleDurata: 97’ Produzione: Daniele mazzocca, Cristiano Bortone.

TramaToscana, estate 1970. Tra un gioco e l’altro con i coetanei, Mirco, 10 anni, si diverte anche con il fucile del padre. Nel rimetterlo a posto sulla parete in alto, scivola sulla sedia, cade per terra insieme all’arma dalla quale parte un colpo che lo sfiora nella zona degli occhi. Mirco perde la vista, e il medico del paese dice ai genitori che la legge prevede per quelli come lui l’obbligo di lasciare la scuola pubblica e il ricovero in collegi specializzati. Così Mirco arriva all’istituto per ciechi “Chiossone” di Genova. Dopo un primo periodo difficile, durante il quale si mostra insofferente a tutto e spesso si ribella, Mirco comincia a fare amicizia con gli altri ragazzi e, in particolare, si dedica a raccogliere rumori e suoni in un magnetofono preso di nascosto in direzione. L’esperienza cresce e diventa sempre più importante fino a coinvolgere tutto l’istituto. A niente vale che il direttore (a sua volta cie-co) minacci Mirco di sospensione. Don Giulio, uno degli insegnanti, ne prende le difese

e organizza la recita di fine anno proprio con una favola costruita dai bambini con il registratore. Il successo é grande e convincente. Mirco ora può tornare a casa, e i suoi amici di una volta lo accolgono e lo fanno giocare.

Vai e vivrai (2005)Un film di Radu mihaileanuGenere: DrammaticoProduzione: Francia, IsraeleDurata: 153 minuti circaProduzione: medusa home Entertainment

Trama1984. Centinaia di migliaia di Africani trovano rifugio nei campi profughi in Sudan. Gli Israeliani, con l`aiuto degli Americani, portano in salvo gli etiopi di origine ebrea, i Falasha. Un bambino viene salvato dalla madre che lo fa salire su un convoglio facendolo passare per ebreo. Verra´ adottato da una famiglia israeliana e crescera` con il desiderio di rivedere la madre misto al conflitto interiore dato dalla consapevolezza della non appartenenza. Un film dal soggetto apparentemente complesso quello del regista di quel piccolo gioiello che e` stato “Train de vie”. Capace pero` di toccare ancora una volta il cuore degli spettatori grazie all`estrema partecipazione che mostra nei confronti dei due piani della narrazione.

Nel 1984 avviene l’operazione Mosè, iniziativa congiunta tra Israele e USA che porta dall’Etiopia in Terra Santa, attraverso il Sudan, migliaia di ebrei etiopi, opinabili discendenti del re Salomone e della regina di Saba, detti falascià (“emigrati, esiliati”). Scritto dal regista rumeno (Train de vie) da un suo romanzo, insieme con Alain-Michel Blanc, racconta le peripezie di un piccolo etiope cristiano che, per sottrarlo alla carestia e al regime filosovietico di Menghistu, la madre affida a un’altra donna, ebrea, il cui figlio è morto da poche ore. A lui, ribattezzato Schlomo, la donna straziata dice: “Va’, vivi e diventa!”. In Israele, in quanto ebreo benché di pelle nera, gli si riconosce il diritto di vivere, crescere e diventare uomo. Per farlo, però, deve mentire, obbedire alla legge dell’appartenenza, lottare con coraggio contro la solitudine e la diversità, sia pure aiutato dall’affetto di una francese che lo adotta e da due figure paterne che gli insegnano “a essere sé stesso, prima ancora che falascià o cristiano” (R. Escobar). Si rivede con piacere l’attrice israeliana Abecassis, cara al regista Gitai, una delle donne più affascinanti passate sugli schermi dei primi anni 2000.AUTORE LETTERARIO: Radu Mihaileanu.

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UNO SGUARDOA COLORI (vedi DVD)

intro: FA SIb MIb

FA MIb SIb FA SIb FAHai tanti sogni che porti dentro di teFA MIb SIb DOVuoi realizzarli ma ti sembra impossibileSOL- FA SIb FAQuali bisogni e necessitàRE- SOLSono alla baseSIb DODi quel che vuoi e della tua volontà?

FA SIb FARIT.: Tu prova a cercare di piùSIb RE-Ti renderai conto che SIb DONon c’è verità solo in te SIb DONon puoi esser felice maFA SIb FALa speranza che è dentro di te SIb SOL- DOFa grande quel sogno che solo affidandosi a lui SIb DO FA (FA SIb MIb x2)un grande capolavoro diventerà

Fai tutti i giorni scelte concrete da tePer costruire ciò che più ti sta a cuoreTi senti solo, ti accorgi cheCerchi qualcunoChe ti sostenga e cammini con te RIT.

REb Mib FAMa nell’incontro con Lui nasce in te la certezza cheREb MIb SIbOgni paura, ogni scelta, ogni sogno ha senso seSOL- FA SIb FA Guardi il mondo con gli occhi di Dio eRE- SOL SIb DO RE7 (DO/RE)Tutto si tinge di un nuovo colore

SOL DO SOLTu prova a cercare di piùDO MI-Ti renderai conto che DO RENon c’è verità solo in te DO RENon puoi esser felice maSOL DO SOLLa speranza che è dentro di teDO LA- REFa grande quel sogno che solo affidandosi a luiDO RE SOLun grande capolavoro diventerà

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Capitolo 1 - iShareA proposito di me

Pronti... via!!! Questo primo capitolo vuole accompagnare l’adolescente nel mettersi in gioco e nel

raccontare il proprio vissuto facendo emergere esperienze positive, negative, bisogni ed aspettative.

Il capitolo si apre chiedendo all’adolescente di raccontarsi, per poi passare successivamente a

comprendere ed analizzare i diversi modi con cui affronta le situazioni quotidiane ed infine condividere

con gli altri le proprie esperienze.

Parte da qui un cammino impegnativo, che però vi darà il centuplo!!!

Come dice la canzone...

“La Speranza che è dentro di te fa grande quel sogno

che solo affidandoSi a Lui un gran capolavoro diventerà!”

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1.1 - Remember book iShare

Animatore FinalitàL’adolescente confrontandosi e raccontando agli altri il proprio vissuto riconosce come nella vita ci siano desideri, difficoltà, pensieri e sentimenti che possono aprire alla gioia o alla tristezza.

ObiettivoL’adolescente si apre alla relazione con gli altri e condivide una parte di sé come desiderio di crescita.

Riferimento biblico

Dove vogliamo arrivare...Al termine di questa scheda l’adolescente deve aver raccontato un po’ del proprio passato attraverso la narrazione di alcune vicende vissute. Dalla compilazione della scheda dovrebbe emergere la situazione attuale riguardo al tema della Fede. Nel caso vi siano parti-colari dubbi o necessità di chiarimento si consiglia di riprendere/affrontare il sussidio “Meetme - Questione di Fede”.

Dinamica breveL’animatore consegna a ciascun adolescente una copia della tabella (vedi allegato) e mette a disposizione degli adolescenti dei gior-nali o delle immagini. Ciascun adolescente sceglierà una foto che riassuma gli ambiti indicati sulla tabella; incolla le foto sugli spazi corrispondenti, le commenta creando dei collegamenti con la propria vita. (20’) L’animatore nel frattempo prepara un cartellone sud-dividendolo in quattro colonne che riportano i titoli della tabella dei ragazzi. Ogni adolescente presenterà il proprio profilo agli altri componenti del gruppo e l’animatore riporterà nelle quattro colonne quanto emerso. (30’)NB: Se intendete proporre agli adolescenti anche la scheda 1.3 (Wow... che storia) raccogliete le tabelle dei ragazzi che saranno il materiale da cui partire per la dinamica di quella scheda.

Dinamica lungaL’animatore consegna a ciascun adolescente una copia della tabella (vedi allegato) e mette a disposizione degli adolescenti dei gior-nali o delle immagini. Ciascun adolescente sceglierà una foto che riassuma gli ambiti indicati sulla tabella; incolla le foto sugli spazi corrispondenti, le commenta creando dei collegamenti con la propria vita. (20’) L’animatore nel frattempo prepara un cartellone suddividendolo in quattro colonne che riportano i titoli della tabella dei ragazzi. Ogni adolescente presenterà il proprio profilo agli altri componenti del gruppo e l’animatore riporterà nelle quattro colonne quanto emerso. (30’) L’animatore invita gli adolescenti a suddividersi in gruppetti di tre o quattro persone e approfondire quanto emerso riguardo all’esperienza della Fede. (25’) Ogni grup-po presenta la propria riespressione. (15’) NB: Se intendete proporre agli adolescenti anche la scheda 1.3 (Wow... che storia) raccogliete le tabelle dei ragazzi che sa-ranno il materiale da cui partire per la dinamica di quella scheda.

MaterialePenne, pennarelli, forbici, colla, fotocopia della tabella, giornali, foto, cartellone.

VerificaOltre alla griglia in allegato puoi aiutarti con queste domande:Gli adolescenti hanno partecipato con interesse alla dinamica? Gli adolescenti sono riusciti ad aprirsi alla relazione con gli altri nel gruppo?

Lc 5, 4-5

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1.1 - Remember book iShare

Adolescente ObiettivoCondivido con gli altri le esperienze della mia vita perché mi aiuta a crescere.

ContenutiCiao! Inizia qui una nuova avventura da compiere insieme, un percorso che ti aiuterà a crescere. Come tutte le esperienze che ci aiutano a diventare grandi è necessario fare i conti con quello che abbiamo nella nostra “valigia”, cioè provare a guardare dentro al “bagaglio” che abbiamo con noi. Cosa significa? Provare a far memoria, cioè fare il punto della situazione e valutare cosa portiamo con noi: episodi felici e tristi che ci hanno segnato, esperienze forti, incontri significativi, momenti gioiosi o di fatica. Ripensare a tutto questo ti permetterà di farti conoscere agli altri membri del gruppo, ma anche a diventare protagonista della tua vita, per poter così sceglierne la direzione.

DomandeQuando ti capita qualcosa di particolare cosa fai? Ci pensi su? Rimani indifferente? Riesci a condividere con gli altri le tue esperienze quotidiane? Riesci a discutere liberamente con le persone che senti vicino i dubbi o le difficoltà riguardo alla Fede? Prova a ricordare qualche esperienza particolare di Fede che ti ha segnato.

StoriaDopo qualche mese alla facoltà di medicina, il professore ci diede un questionario. Essendo un buon alunno risposi prontamente a tutte le domande fino a quando arrivai all’ultima che era: “Qual è il nome di battesimo della donna delle pulizie della scuola? ” Con-segnai il mio test lasciando questa risposta in bianco e, poco prima che finisse la lezione, un alunno domandò se l’ultima domanda del test avrebbe contato ai fini del voto. «È chiaro! - rispose il professore - Nella vostra carriera voi incontrerete molte persone. Hanno tutte il loro grado d’importanza. Esse meritano la vostra attenzione, anche con un semplice sorriso o un semplice “ciao”». Non dimen-ticai mai questa lezione ed imparai che il nome di battesimo della nostra donna delle pulizie era Marianna.

PreghieraSpirito di Dio, vieni ad aprire sull’infinito le porte del nostro spirito e del nostro cuore.Aprile definitivamente e non permettere che noi tentiamo di richiuderle.Aprile al mistero di Dio e all’immensità dell’universo.Apri il nostro intelletto agli stupendi orizzonti della Divina Sapienza. Apri il nostro modo di pensare perché sia pronto ad accogliere i molteplici punti di vista diversi dai nostri. Apri la nostra simpatia alla diversità dei temperamenti e delle personalità che ci circondano.Apri il nostro affetto a tutti quelli che sono privi di amore, a quanti chiedono conforto.Apri la nostra carità ai problemi del mondo, a tutti i bisogni della umanità.Apri la nostra mente alla collaborazione con tutti coloro che si adoperano per un medesimo fine. (Jean Galot)

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1.1 - Remember book iShare

Allegati

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1.2 - Modi “di moda” iShare

Animatore FinalitàL’adolescente, confrontandosi e raccontando agli altri il proprio vissuto, riconosce come nella vita ci siano desideri, difficoltà, pensieri e sentimenti che possano aprire alla gioia o alla tristezza.

ObiettivoL’adolescente scopre che ci sono diversi modi di affrontare le cose che capitano, così come le scelte che si fanno.

Riferimento biblico

Dove vogliamo arrivare...Attraverso questa dinamica si cercherà di mettere in risalto l’esistenza di modi e motivazioni diversi che ci spingono a compiere una determinata scelta piuttosto che un’altra. Per evitare di anticipare il contenuto della scheda successiva è opportuno non soffermarsi troppo sul “come” vengano prese queste decisioni. La definizione del profilo quindi non vuole essere una descrizione veritiera del comportamento dei ragazzi, ma può farci riflettere.

Dinamica breveUn animatore legge la storia a scelta multipla (vedi allegato); oppure ognuno la legge per sé, con una fotocopia ciascuno. Ad ogni passo l’adolescente scrive sul suo foglio la lettera corrispondente alla scelta fatta e il numero associato, per poter continuare il racconto. Si prosegue con la lettura fino alla fine della storia continuando a proporre agli adolescenti le diverse situazioni in cui sono chiamati a decidere come comportarsi. Al termine della lettura (20’) ogni adolescente conterà le lettere che ha “raccolto”: se sono almeno tre di uno stesso tipo, ricadrà nel profilo associato a quella lettera. Per esempio, chi si ritrova con 3 (o più) “A” ricadrà nel “Pro-filo A”. Chi invece non ha una maggioranza di lettere ben chiara, ricadrà nel “Profilo F”. Si procede quindi con la lettura in gruppo dei vari profili. (10’) Si analizzano quindi i risultati ottenuti discutendo con i ragazzi su quanto emerso. (10’) Si consegna ora la fotocopia della scheda adolescente ad ogni ado e si conclude l’incontro leggendo la storia lì riportata che rimane “aperta” con una domanda provocatoria alla quale non si vuole rispondere, ma si invita l’adolescente a riflettere. (10’).

Dinamica lungaPer rendere un pochino più divertente e dinamico il tutto, è possibile trasformare la dinamica breve in una specie di percorso itinerante. È necessario trovare la disponibilità in paese di alcune persone (una per ogni numero, escluso il primo, che andranno a sostituire i numeri presenti nella storia) alle quali consegnare un fogliettino contraddistinto da un numero contenente la situazione da presentare. L’incontro si svolgerà quindi in questo modo: in gruppo l’animatore legge l’inizio della storia (vedi allegato) propo-nendo la prima scelta ai ragazzi. A seconda della loro decisione, questi dovranno recarsi (autonomamente, ognuno per conto suo) da una persona o da un’altra, suonando a casa e facendosi dire il seguito della storia, ritrovandosi così di fronte ad un altro bivio, che li condurrà al campanello di qualche altra persona e così via... come per la dinamica breve, a seconda di ogni scelta fatta, dovran-no segnare la lettera corrispondente, in modo da poter poi ricostruire il proprio profilo. L’animatore aspetterà i ragazzi al luogo di partenza, per concludere l’incontro come nella dinamica breve. La dinamica è sicuramente impegnativa ma diventa in questo modo un’occasione molto divertente per coinvolgere anche la comunità nelle attività dei gruppi adolescenti.

MaterialePenne, fogli, fotocopia della storia con i “profili” (vedi allegato) per l’animatore.

VerificaOltre alla griglia in allegato puoi aiutarti con queste domande:L’adolescente ha capito che si possono fare scelte diverse nelle situazioni che la vita offre? L’adolescente ha intuito che ci sono delle motivazioni che spingono a fare le scelte?

Lc 18, 22

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1.2 - Modi “di moda” iShare

AnimatoreAdolescente ObiettivoScopro che ci sono modi diversi di affrontare le cose che mi capitano, così come le scelte che faccio.

ContenutiCaro Ado, forse tu non te ne sei mai accorto, ma ogni giorno sei chiamato a fare delle scelte. Non mi riferisco a decisioni importanti per la tua vita come, per esempio, la scelta della scuola! Sto parlando di quelle piccole situazioni che ti coinvolgono ogni giorno e nelle quali sei chiamato a comportarti in un certo modo piuttosto che in un altro. Non pensare a cose straordinarie, ma ai fatti della tua vita quotidiana. Pensa, per esempio, a quando devi andare a scuola, a quando devi fare i compiti oppure a quelle volte che ti vie-ne chiesto di aiutare in casa. Come ti comporti in questi momenti? Forse ti sembrerà banale soffermarti a riflettere su queste cose...Ricordati, però, che è proprio attraverso queste scelte, apparentemente insignificanti e prive di un riscontro concreto e immediato, che tu inizi a costruire e a dare una certa impronta alla tua vita.

DomandeCome affronti le situazioni che ti si presentano quotidianamente? Che tipo di persona sei? Decisa che cerca di scegliere al meglio? Cerchi la scelta più comoda o quella che fanno tutti? Credi che il metodo di scelta possa cambiare di fronte a momenti di difficoltà?

StoriaMartino, un adolescente come tanti, vive con i suoi genitori e i suoi fratelli, tutti più piccoli, in un appartamento nella periferia di Milano. La crisi si è abbattuta impietosa sulla sua famiglia, il padre convive con lo spettro della cassa integrazione mentre sua madre lavora come commessa part-time nell’iper vicino casa. I genitori di Martino vorrebbero che abbandonasse la scuola per cercare un lavoro ma lui non vuole. Continua a ripetere, più per sé stesso che per gli altri, che senza istruzione non sei nessuno, che bisogna studiare, conoscere, imparare. Il suo obiettivo è quello di diventare avvocato, così, con i soldi che guadagnerà potrà ripagare i suoi genitori di tutti i sacrifici che hanno fatto. I suoi genitori rispettano la sua scelta lasciandolo studiare e facendo ulteriori sacrifici per mantenerlo. Martino vede gli sforzi dei suoi genitori e vorrebbe aiutarli il più possibile, comprende che passeranno molti anni prima che possa iniziare a guadagnare qualcosa. Intanto, per alleggerire sua mamma, quando torna da scuola studia e fa tutti i lavori domestici. Una mattina però, prima di entrare a scuola, viene avvicinato da una persona che conosce la sua situazione e che gli pro-mette di aiutarlo a guadagnare facilmente un po’ di soldi, per aiutare la sua famiglia. Deve seguirlo subito altrimenti non lo rivedrà più e questa persona si dimenticherà di lui; che fare? La possibilità è unica, ma facili guadagni possono riservare spiacevoli sorprese... Martino ha fatto la sua scelta, ma noi non la conosciamo; tuttavia crediamo l’abbia fatta seguendo le sue convinzioni, le sue idee, spinto dalla determinazione che lo ha sempre caratterizzato. E tu come scegli nelle situazioni che la vita offre?

PreghieraDal Cantico nel libro della Sapienza, Sap 9Con te è la sapienza che conosce le tue opere,che era presente quando creavi il mondo;essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhie ciò che è conforme ai tuoi decreti.

Inviala dai cieli santi,mandala dal tuo trono glorioso,perché mi assista e mi affianchi nella mia faticae io sappia ciò che ti è gradito.

Essa infatti tutto conosce e tutto comprende,e mi guiderà prudentemente nelle mie azionie mi proteggerà con la sua gloria.

Così le mie opere ti saranno gradite;io giudicherò con equità il tuo popoloe sarò degno del trono di mio padre.

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Allegati

1.2 - Modi “di moda” iShare

Storia a scelta multipla Ore 6.30, suona la sveglia. Come ti comporti: ti alzi subito (vai al n. 2, e scrivi A) o mandi avanti la sveglia e rimani ancora un po’ a letto (vai al n. 3, scrivi E)?

Arrivi in cucina per colazione. Vedi il telecomando e accendi la tv (vai al n. 4, scrivi B) o mangi rapido e esci per andare alla ferma-ta (vai al n. 5, scrivi A)?

Ormai è tardi, ti alzi e ti sbrighi per non beccarti una nota per ritardo (vai al n. 6, scrivi D) oppure fa lo stesso, ti guardi anche la tv, che fanno l’A-Team (vai al n. 4, scrivi B)?

Sei a un passo dalla fermata e il tuo autobus ti passa a fianco... corri come un cammello con la lingua fuori per non perderlo (vai al n. 5, scrivi A) oppure pensi “ne passa sicuramente uno tra poco, prendo quello” (vai al n. 7, scrivi E)?

Sei comodo sul pullman che, sfortuna vuole, improvvisamente si guasta. Prendi il prossimo che passa poco dopo (vai al n. 7, scrivi A) oppure ascolti i tuoi amici, salti scuola e fai festa con loro (vai al n. 8, scrivi C)?

Alla fermata i tuoi amici ti propongono di saltare scuola e fare festa con loro, vai con loro (vai al n. 8, scrivi C) oppure trovi il modo di copiare i compiti e decidi di andare a scuola (vai al 9, scrivi D)?

Arrivi a scuola e ti ricordi solo ora dello sciopero. I tuoi amici decidono di starsene fuori. Vai con loro (vai al n. 8, scrivi C) o entri, per ingraziarti il professore della prima ora (vai al n. 10, scrivi D)?

Torni a casa e, dopo pranzo, tua mamma ti chiede di fare la cosa che meno ti piace: riordinare la tua camera. Entri in camera e trovi il pc acceso, ti colleghi a Facebook (vai al n. 11, scrivi B) oppure ne approfitti per “riposarti dopo la dura mattinata” e ti sdrai sul letto (vai al n. 12, scrivi E)?

Entri in classe e il profe interroga. Ti offri volontario (vai al n. 13, scrivi A) oppure ti giustifichi (vai al n. 8, scrivi D)?

10. Tornando a casa, ti ritrovi davanti ad un negozio di scarpe. Entri e compri un paio di scarpe alla moda (Fine, scrivi C) oppure prefe-risci risparmiare, quelle che indossi vanno benissimo (Fine, scrivi A)?

Ti scrive in chat una tua cara amica, la saluti in fretta e inizi a riordinare (Fine, scrivi A) oppure perdi tutto il pomeriggio a chattare con lei (Fine, scrivi B)?

Hai appena finito allenamento e la sera hai l’incontro adolescenti. Stai a casa a riposarti (Fine, scrivi E) oppure ti trovi con i tuoi due migliori amici, che decidono di andare al bar (vai al 14, scrivi C)?

Torni a casa e ti chiedono di tagliare l’erba in giardino. Lo fai solo se ti danno la mancia (Fine, scrivi D) oppure accetti volentieri e,

già che ci sei, innaffi anche le piante (Fine, scrivi A)?

Al tavolo del bar ti fanno proposte per il sabato sera: vai in disco con alcuni, anche se non ti piace, (Fine, scrivi C) oppure vai al cinema con altri, anche se il film non ti entusiasma (Fine, scrivi C)?

ProfiliA - Idee chiareSai sempre qual’è la cosa giusta da fare, non hai mai dubbi e nessuno ti può far cambiare idea o fermarti. Deciso.B - TentazioniConosci la scelta giusta ma non sempre la prendi. Ogni volta che ti presenta la possibilità ti fermi, perdi tempo, cambi idea e fai la cosa più facile. Sfuggevole.C - PecoroneFai dell’ “avanti popolo” il tuo stile di vita. Ti muovi solo seguendo gli altri, assecondando le loro scelte. Non ne sei sicuramente il capo ma... fai parte del gregge! D - ApprofittatoreTi butti in ogni situazione dove intravedi un vantaggio per te, scegli sempre la strada che ti faccia guadagnare qualcosa. Opportunista.E - FannulloneIl tuo motto è: “chi dorme non piglia pesci ma vive più a lungo”; infatti sfrutti ogni momento libero per fare meno fatica possibile e riposare.F - L’indecisoUna bandiera al vento è più decisa di te. Cambi modo di scegliere a seconda della situazione che ti si presenta. Camaleontico.

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1.3 - Wow... che storia!!! iShare

Animatore FinalitàL’adolescente, confrontandosi e raccontando agli altri il proprio vissuto, riconosce come nella vita ci siano desideri, difficoltà, pensieri e sentimenti che possano aprire alla gioia o alla tristezza.

ObiettivoL’adolescente valuta le proprie sensazioni rispetto alle difficoltà, successi, desideri che lo guidano nell’affrontare il proprio vissuto.

Riferimento biblico

Dove vogliamo arrivare...In questa scheda si vuole evidenziare che l’adolescente può condividere con tutti i suoi amici le medesime difficoltà, successi e desideri e nella condivisione delle storie in gruppo ciascuno potrà constatare che spesso questi sentimenti e desideri lo accomunano agli altri.

Dinamica breveL’animatore divide gli adolescenti in coppie, schiena contro schiena, ad occhi chiusi e li sparpaglia per la stanza (in modo tale che non si distraggano o disturbino vicendevolmente). Quando si ritiene che la disposizione sia completamente soddisfacente, si chiede a ciascun adolescente di pensare ad una sua situazione di difficoltà, ad una in cui si è verificato un successo e ad una in cui si è rea-lizzato un desiderio. Nel caso in cui sia stata fatta la scheda 1 è opportuno riprendere le situazioni emerse, dando anche ai ragazzi la propria scheda REMEMBER BOOK. (10’) Quindi racconta al compagno le sensazioni, le emozioni che ha provato e come le ha affron-tate. (10’) Successivamente si confrontano per poi condividere col gruppo tutto ciò che si sono raccontati. (10’) L’animatore raccoglie su un cartellone quanto emerso, facendo eventualmente notare ai ragazzi le esperienze comuni, tipiche della loro età. (10’) Ricordiamo, per chi non lo avesse già utilizzato ad inizio incontro, che si può concludere con la lettura del brano del Magnificat, fa-cendo emergere che anche questo testo è il racconto di uno stile di vita, di una giovane ragazza che ha vissuto situazioni vicine alle loro. (15’).

Dinamica lungaL’animatore divide gli adolescenti in coppie, schiena contro schiena, ad occhi chiusi e li sparpaglia per la stanza (in modo tale che non si distraggano o disturbino vicendevolmente). Quando si ritiene che la disposizione sia completamente soddisfacente, si chiede a ciascun adolescente di pensare ad una sua situazione di difficoltà, ad una in cui si è verificato un successo e ad una in Cui si è rea-lizzato un desiderio. Nel caso in cui sia stata fatta la scheda 1 è opportuno riprendere le situazioni emerse, dando anche ai ragazzi la propria scheda REMEMBER BOOK. (10’) Quindi racconta al compagno le sensazioni, le emozioni che ha provato e come le ha affron-tate. (10’) Successivamente si confrontano per poi condividere col gruppo tutto ciò che si sono raccontati. (10’) L’animatore raccoglie su un cartellone quanto emerso, facendo eventualmente notare ai ragazzi le esperienze comuni, tipiche della loro età. (10’) Insieme, o a gruppetti di 3-4, gli adolescenti provano a sintetizzare le sensazioni e i desideri incontrati sotto forma di ri-espressioni artistiche, canzoni, scenette o presentazioni. (30’) Ricordiamo, per chi non lo avesse utilizzato ad inizio incontro, che si può concludere con la lettura del brano del Magnificat, facendo emergere che anche questo testo è il canto di un racconto di uno stile di vita, perché storia di una giovane ragazza che ha vissuto situazioni vicine alle loro. (15’).

MaterialeCartelloni, penne, pennarelli (ed eventuali altri strumenti per la tecnica lunga a discrezione degli animatori).

VerificaOltre alla griglia in allegato puoi aiutarti con queste domande:Gli adolescenti hanno avuto difficoltà nel raccontarsi le proprie sensazioni? hanno compreso che nella vita ci possono essere diversi modi per affrontare le situazioni?

Lc 1, 39-55

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1.3 - Wow... che storia!!! iShare

AnimatoreAdolescente ObiettivoValuto anch’io quali sono i miei modi di affrontare le difficoltà, vivere i successi, realizzare i miei desideri.

ContenutiCaro Ado, come stai? ? che fatica raccontarsi e guardarsi dentro eh... complimenti! ! ! ! ! Come hai notato, non sei un extraterrestre sul pianeta terra (di E.T. ne esiste solo uno! ! =)), anzi ti diamo una fantastica notizia: insieme a te ci sono tutti i tuoi amici! ! ! ! ! ! Che bello rendersi conto che anche altri hanno le tue stesse difficoltà, i tuoi desideri e faticano come te per raggiungere un successo... puoi sempre confrontarti e raccontarti con loro... che emozione! ! ! Buon lavoro! ! !

DomandeCome ti sei sentito a raccontarti ad un amico? Cosa ti è stato più facile scegliere: un tuo successo, un desiderio o una difficoltà? Ti sembra di aver notato un filo conduttore nel modo di affrontare le situazioni della tua vita?

StoriaIL BAMBÚIn un magnifico giardino cresceva un bambù dal nobile aspetto. Il Signore del giardino lo amava più di tutti gli altri alberi. Anno dopo anno, il bambù cresceva e si faceva robusto e bello. Perché il bambù sapeva bene che il Signore lo amava e ne era felice. Un giorno, il Signore si avvicinò al suo amato albero e gli disse: «Caro bambù, ho bisogno di te». Il magnifico albero sentì che era venuto il momento per cui era stato creato e disse, con grande gioia: «Signore, sono pronto. Fa’ di me l’uso che vuoi».La voce del Signore era grave: «Per usarti devo abbatterti!» Il bambù si spaventò: «Abbattermi, Signore? Io, il più bello degli alberi del tuo giardino? No, per favore, no! Usami per la tua gioia, Signore, ma per favore, non abbattermi».«Mio caro, bambù - continuò il Signore - se non posso abbatterti, non posso usarti». Il giardino piombò in un profondo silenzio. Anche il vento smise di soffiare. Lentamente il bambù chinò la sua magnifica chioma e sussurrò: «Signore, se non puoi usarmi senza abbattermi, abbattimi».«Mio caro bambù - disse ancora il Signore - non solo devo abbatterti, ma anche tagliarti i rami e le foglie». «Mio Signore, abbi pietà. Distruggi la mia bellezza, ma lasciami i rami e le foglie! .» Il sole nascose il suo volto, una farfalla inorridita volò via. Tremando, il bam-bù disse fiocamente: «Signore, tagliali»«Mio caro bambù, devo farti ancora di più. Devo spaccarti in due e strapparti il cuore. Se non posso fare questo, non posso usarti». Il bambù si chinò fino a terra e mormorò: «Signore, spacca e strappa».Così il Signore del giardino abbatté il bambù, tagliò i rami e le foglie, lo spaccò in due e gli estirpò il cuore. Poi lo portò dove sgor-gava una fonte di acqua fresca, vicino ai suoi campi che soffrivano per la siccità. Delicatamente collegò alla sorgente una estremità dell’amato bambù e diresse l’altra verso i campi inariditi. La chiara, fresca, dolce acqua prese a scorrere nel corpo del bambù e rag-giunse i campi. Fu piantato il riso e il raccolto fu ottimo. Così il bambù divenne una grande benedizione, anche se era stato abbat-tuto e distrutto. Quando era un albero stupendo, viveva solo per se stesso e si specchiava nella propria bellezza. Stroncato, ferito e sfigurato era diventato un canale, che il Signore usava per rendere fecondo il suo regno. Noi la chiamiamo “sofferenza”. Dio la chiama “ho bisogno di te”. (Bruno Ferrero)

PreghieraMAGNIFICATL’anima mia magnifica il Signoree il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,perché ha guardato l’umiltà della sua serva.D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotentee Santo è il suo nome;di generazione in generazione la sua misericordiaper quelli che lo temono.Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;ha rovesciato i potenti dai troni,ha innalzato gli umili;ha ricolmato di beni gli affamati,ha rimandato i ricchi a mani vuote.Ha soccorso Israele, suo servo,ricordandosi della sua misericordia,come aveva detto ai nostri padri,per Abramo e la sua discendenza, per sempre.

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Approfondimenti

1.3 - Wow... che storia!!! iShare

Introduzione alla preghiera del MagnificatSe non avete ancora sfruttato il brano del Magnificat come provocazione iniziale e sapete come introdurlo (suggerimento qui di seguito) potete utilizzarlo anche come preghiera. Introduzione (facoltativa) al Magnificat: “... ora pregheremo con questa poesia che l’evangelista Luca mette sulle labbra di Maria in (dolce) attesa del Signore. Maria porta dentro di sé il suo Dio. Lo ringrazia per la gran-dezza dei Suoi doni anche quando inaspettati, anche se difficili da comprendere nella loro talvolta semplicità, talvolta immensità. Sa leggere la propria storia, nel progetto di salvezza di Dio per l’uomo (per ognuno di noi). Mentre porgiamo a Dio questa preghiera facciamola nostra e cerchiamo di vedere i Suoi doni nella nostra vita! ” Se preferite, se pensate che la cosa possa far concentrare e/o affascinare meglio i vostri ragazzi, potete anche scaricarne da “YouTube” qualche versione cantata... ne esistono diverse versioni, dalle più classiche alle più moderne (sceglietele in base al clima che volete tenere; es.: “la mia anima canta”). Vedete voi se preferite fargliela solo ascoltare, se invece recitarla sottovoce sotto il cantato o se cantarla nel caso la conoscano o la vogliano imparare.

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Capitolo 2 - iFindCercando Te

In questo capitolo si vuole puntare l’attenzione su Gesù. L’obiettivo non è tanto “conoscere” Gesù

poiché tale ambito è già stato affrontato in precedenza (vedi sussidio meetmE - Questione di Fede cui si

rimanda per qualsiasi problema inerente a questa questione). Qui si vuole “imparare” da Gesù, quale sia

l’atteggiamento da avere... nei confronti della vita!

Nella prima scheda si cerca di capire, di immaginare i suoi gesti, il suo sguardo per arrivare a

comprendere che l’atteggiamento di Gesù è qualcosa di nuovo,

c’è qualcosa da approfondire sul suo modo di essere.

Tale approfondimento viene compiuto nella scheda 2.2 da cui emerge che Gesù mette al centro del suo

agire l’Amore, perché Dio mette al centro l’Amore e ci invita a fare altrettanto.

Ma è ancora attuale questo messaggio, oppure ha avuto senso nella Palestina di 2000 anni fa, ma

ora i tempi sono cambiati? Nella scheda 2.3 si vuole provare a portare Gesù sulle nostre strade, fargli

affrontare i nostri problemi e provare, alla luce di quanto visto fino a qui,

ad immaginare come potrebbe comportarsi al posto nostro.

È sufficiente tutto questo? Basta avere l’“atteggiamento giusto”, per superare tutte le difficoltà che la vita

ci pone? È facile quando va tutto bene, ma quando proviamo sulla nostra pelle il dolore, la malattia, la

sofferenza, la morte... quando ci scontriamo con i nostri limiti umani abbiamo bisogno di risposte che

non siano solo umane. Non possiamo fermarci a vedere Gesù come un uomo che ha vissuto con il giusto

atteggiamento! E infatti c’è un fatto che cambia tutto, che, a noi che crediamo, apre un orizzonte più

ampio in cui trovano “senso” anche quei limiti umani: Gesù è risorto! Ecco che il secondo capitolo del

sussidio si conclude con la scheda 2.4 che ci invita a riflettere proprio sul fatto che Gesù è Risorto, che

l’amore con cui ha vissuto tutta la sua vita ha (già) sconfitto la morte.

È una promessa, credere per provare!

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2.1 - Un grande fratello iFind

Animatore FinalitàL’adolescente si fa attento alla persona di Gesù ed osservando i suoi atteggiamenti si interroga sui propri.

ObiettivoL’adolescente osserva l’atteggiamento di Gesù nelle varie situazioni della sua vita.

Riferimento biblico

Dove vogliamo arrivare...Con la dinamica proposta si vuole motivare gli adolescenti ad osservare la figura di Gesù e i suoi atteggiamenti in modo personale, libera da precomprensioni e pregiudizi. Si vuole mettere in evidenza come dal Vangelo possiamo attingere la conoscenza più vera di Gesù.

Dinamica breveSe avete necessità di introdurre il secondo capitolo, potete servirvi del video presente sul DVD.L’animatore suddivide gli adolescenti in tre gruppi, ad ogni gruppo verrà assegnato un episodio della vita di Gesù (vedi allegato). (5’) Ciascun gruppo leggerà i brani di vangelo riportanti l’episodio e successivamente guarderà gli spezzoni di film che lo hanno rappre-sentato. (15’) Quindi dovrà individuare gli elementi comuni e di diversità tra brani del Vangelo e spezzoni di film. Poi analizzerà come la figura di Gesù e i suoi atteggiamenti sono stati rappresentati nei vari spezzoni, aiutandosi con queste domande: quale situazione incontra Gesù? Come la affronta e che senso le da? Quale atteggiamento di Gesù emerge da questo spezzone di film? Quali azioni compie Gesù? Gli spezzoni sono in accordo con quanto leggiamo nel Vangelo? Come potremmo rappresentare lo stesso episodio? (20’) Preparerà poi un riassunto in cui venono elencati gli atteggiamenti di Gesù del Vangelo, quali di questi sono stati ripresi nei vari film e in che modo e lo presenterà al gruppo. (15’)

Dinamica lungaSe avete necessità di introdurre il secondo capitolo, potete servirvi del video presente sul DVD.L’animatore suddivide gli adolescenti in tre gruppi, ad ogni gruppo verrà assegnato un episodio della vita di Gesù (vedi allegato). (5’) Ciascun gruppo leggerà i brani di vangelo riportanti l’episodio e successivamente guarderà gli spezzoni di film che lo hanno rappre-sentato. (15’) Quindi dovrà individuare gli elementi comuni e di diversità tra brani del Vangelo e spezzoni di film. Poi analizzerà come la figura di Gesù e i suoi atteggiamenti sono stati rappresentati nei vari spezzoni, aiutandosi con queste domande: quale situazione incontra Gesù? Come la affronta e che senso le da? Quale atteggiamento di Gesù emerge da questo spezzone di film? Quali azioni compie Gesù? Gli spezzoni sono in accordo con quanto leggiamo nel Vangelo? Come potremmo rappresentare lo stesso episodio? (20’) Terminata la discussione ogni gruppo preparerà una breve scena di 3’-4’ in cui emergeranno gli atteggiamenti di Gesù come suggerito dal Vangelo. (20’) Ogni gruppo presenterà agli altri la propria scena spiegando poi i punti più importanti che hanno voluto mettere in risalto. (25’)

MaterialeComputers/proiettori, , fotocopie dei brani di Vangelo, fogli, penne, materiale scenico (secondo la vostra fantasia).

VerificaOltre alla griglia in allegato puoi aiutarti con queste domande:Gli adolescenti hanno individuato le differenze tra i racconti evangelici e quelli cinematografici? Sono riusciti a comprendere e mettere in evidenza atteggiamenti significativi? Sono riusciti ad approfondire il testo dei Vangeli?

Mc 15, 39

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2.1 - Un grande fratello iFind

AnimatoreAdolescente ObiettivoCome un passante sulle strade della Palestina di 2000 anni fa, osservo il comportamento di Gesù e il suo atteggiamento.

ContenutiOsservare o vedere? Quanti modi ci possono essere per descrivere una semplice azione... forse ti starai chiedendo cosa c’entri questo con l’incontro della serata. Tranquillo, non vogliamo fare una lezione di sintassi o analisi grammaticale, per quello c’è già la simpa-ticissima prof di italiano o l’amico dizionario ;) ! ! Ti sei mai chiesto però quale sia la differenza tra queste due parole?? Una mamma osserva sempre con amore il suo bambino, non lo vede solamente; un passante invece vede le persone che gli passano affianco, difficilmente le osserva attentamente... Anche Gesù ti osserva e si preoccupa delle tue scelte, dei tuoi desideri e delle tue preoccupa-zioni: della tua vita! ! ! Gesù è stato uomo, ha vissuto 2000 anni fa nello stesso mondo in cui viviamo noi oggi, ha affrontato difficoltà, anche lui aveva desideri e ha realizzato sogni come stai facendo tu! È strano rendersi conto di questa cosa a volte vero? ! Moltissime persone che hanno “osservato” incuriosite la storia di Gesù ne sono rimaste colpite... E Tu come lo vedi Gesù? In modo distaccato o lo osservi attentamente, incuriosito? É semplicemente un passante oppure già potresti considerarlo un amico?

DomandeQuale situazione ti ha colpito di più? Pensavi che Gesù potesse reagire così nella sua vita? Quali dei tuoi atteggiamenti assomigliano di più a quelli di Gesù?

PreghieraSignore Gesù Cristo noi non sappiamo parlare di Te,le nostre parole diventano deboli, imprecise, approssimative.Tu solo, Signore, sei la Parola.Manifestati a ciascuno come Parola di Vita;ciascuno riconosca che Tu sei il Senso,il Significato della Vita,che Tu hai la Parola della Chiamata,della Vocazione decisiva per il Cammino di ciascuno.Tu, Gesù, Trasparenza del Padre, Splendore, Riverbero del Padre,fa’ che vedendo Te, possiamo vedere il Padre;che ascoltando Te, sentiamo la Parola del Padre,cioè la Parola Ultima, Definitiva,oltre alla quale non c’è più nulla,perché Parola risolutivanella quale c’è tutto ciò che possiamo desiderare.Manifestati a noi, nella Tua Umanità e nella Tua Dignità:fa’ che cogliendoti, cogliamo l’ Assoluto,Colui al quale va ogni desiderio,Colui dal quale dipende ogni istante della nostra vita,ogni molecola del nostro corpo,ogni punta del nostro pensiero,ogni nostro gesto o azione.Fa’ che Colui che è Dio, sopra ogni cosa,dal quale tutto è e tutto è stato fattoe al quale tutto converge,Colui dal quale ogni cosa riceve Forza, Essere e Vigore,che è Signore della vita e della morte,del tempo e dell’ eternità, della gioia e del dolore,della notte e del giorno,ci si manifesti in Te, Gesù, Signore,Verbo di Dio fatto Uomo. (Carlo Maria Martini)

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2.1 - Un grande fratello iFind

Allegati

Tre sono principalmente i film da cui prendere gli spezzoni: Jesus (R. Young - 1999), Gesù di Nazareth (F. Zeffirelli - 1977), The Passion of Christ (M. Gibson - 2004).Tuttavia su youtube sono presenti anche altri film, alcuni validi altri meno, cui attingere. Abbiate cura però di scegliere video utili e costruttivi e verificatene prima il contenuto.Qui sotto trovate alcuni indirizzi attivi al momento della stesura di questo sussidio, anche se può accadere che alcuni non siano più validi perché i video sono stati rimossi. Tuttavia è probabile che si possano trovare ad altri indirizzi effettuando una ricerca su YouTube.

Gesù e l’adultera (Giovanni 8, 3-11)

JESUS 2000 - http://www.youtube.com/watch?v=4Shc-K5ZnBU Gesù di Nazareth - http://www.youtube.com/watch?v=MkwQPcUZANc The Passion of Christ - http://www.youtube.com/watch?v=3gWDLWf6Yv4 (Fuorilegge per la vita (musical) - http://www.youtube.com/watch?v=8ZPQZVLsHt8)(Produzione spagnola - http://www.youtube.com/watch?v=LIcKkheiS4Y)

Gesù guarisce (Marco 2, 3-12)Jesus 2000 (paralitico) - http://www.youtube.com/watch?v=4T5Xrz0_WeA&feature=related

Gesù guarisce (Giovanni 9)Gesù di Zeffirelli (cieco) - http://www.youtube.com/watch?v=NlePffk2nhc

Gesù e la risurrezione di Lazzaro (Giovanni 11, 1-44)Jesus 2000 - http://www.youtube.com/watch?v=bv6RBhSyFOk Gesù di Nazareth - http://www.youtube.com/watch?v=PXogQi94kD4 (L’ultima tentazione di Cristo (M. Scorsese - 1988) - http://www.youtube.com/watch?v=I4b_sfWDIt0)(Dipinto . Caravaggio 1609) - http://www.youtube.com/watch?v=4Q1C4VOC6VI (the Gospel of John (Lan Cusick 2003) - http://www.youtube.com/watch?v=JR1ku3kE2lY)

Gesù nel Getsemani (Marco 14, 26-42)The Passion of Christ (Getsemani) http://www.youtube.com/watch?v=96hINSnJFs8Jesus 2000 (Getsemani) http://www.youtube.com/watch?v=v8u1AXipXNE Gesù di Nazareth (dal min 1:23) http://www.youtube.com/watch?v=u0X9XRjztqQ

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2.2 - Memory iFind

Animatore FinalitàL’adolescente si fa attento alla persona di Gesù ed osservando i suoi atteggiamenti si interroga sui propri.

ObiettivoL’adolescente si interroga sui criteri che orientano le scelte di Gesù.

Riferimento biblico

Dove vogliamo arrivare...Lo scopo della dinamica è far comprendere all’adolescente che lo stile di Gesù è sempre basato sull’attenzione verso l’altro e l’amore verso il prossimo. Attraverso il confronto con quella che era la mentalità del tempo che metteva la Legge prima dell’uomo, emerge il nuovo criterio di Gesù, che mette prima di tutto l’uomo.

Dinamica breveL’animatore dividerà i ragazzi a gruppetti di 3-4 persone e consegnerà loro due mazzi di carte (uno riportante brani dell’Antico Testamento - mazzo delle Tavole delle Legge, ed uno del Nuovo Testamento - mazzo del volto di Gesù. Vedi allegato). Gli adolescenti dovranno leggere i brani riportati sulle singole carte e creare delle coppie, cercando la corrispondenza tra i due mazzi. (15’) Terminata questa prima fase, gli adolescenti evidenzieranno sulle carte ciò che differenzia Gesù dalla mentalità del tempo (5’) e cercheranno di dare un titolo tematico alle coppie di carte (vedi esempio in allegato). (10’) Ogni gruppetto presenta il lavoro svolto, e l’animatore raccoglierà quanto emerso su un cartellone (5’), confrontandosi man mano con la soluzione della dinamica (vedi allegato), in modo da confrontare le risposte degli adolescenti con i criteri di scelta di Gesù che emergono dal Vangelo. (15’) Al termine di tutto gli adolescenti sintetizzano i criteri di scelta di Gesù, scrivendoli su di una sagoma a forma di cuore.

Dinamica lungaL’animatore dividerà i ragazzi a gruppetti di 3-4 persone e consegnerà loro due mazzi di carte (uno riportante brani dell’Antico Testamento - mazzo delle Ta-vole delle Legge, ed uno del Nuovo Testamento - mazzo del volto di Gesù. Vedi allegato). Gli adolescenti dovranno leggere i brani riportati sulle singole carte e creare delle coppie, cercando la corrispondenza. (15’) Terminata questa prima fase, gli adolescenti evidenzieranno sulle carte ciò che differenzia Gesù dalla mentalità del tempo (5’) e cercheranno di dare un titolo tematico alle singole carte (vedi esempio in allegato). (10’) Ogni gruppetto presenta il lavoro svolto, e l’animatore raccoglierà quanto emerso su un cartellone (5’), confrontandosi man mano con la soluzione della dinamica (vedi allegato), in modo da confronta-re le risposte degli adolescenti, con i criteri di scelta di Gesù che emergono dal Vangelo. (15’) Al termine di tutto gli adolescenti sintetizzano i criteri di scelta di Gesù, scrivendoli su di una sagoma a forma di cuore. Al termine ciascuno di loro sceglierà un versetto di Vangelo che lo ha particolarmente colpito e scriverà una breve lettera aperta indirizzata a Gesù, esponendo dubbi, perplessità o approvazione rispetto ai criteri di scelta di Gesù. (20’) L’adolescente può decidere di leggere quanto scritto, oppure di consegnarla anonima all’animatore. NB: questo diventa materiale utile a te animatore, per capire come stanno affrontando il tema i tuoi ragazzi e a che punto sono del loro cammino.

MaterialeFotocopie delle carte dei mazzi che trovi sul DVD.

VerificaOltre alla griglia in allegato puoi aiutarti con questa domanda: L’adolescente è riuscito a maturare che il criterio che guida Gesù è sempre quello dell’amore?

Approfondimenti“Egli infatti restituisce alle sue piene facoltà la vita debilitata dalla malattia. Tocca e risana il lebbroso emarginato dalla società del tempo a causa dell’impurità del suo male e lo riammette nella comunità degli uomini (Mc 1-40-45). Riporta alla vita chi è stato sopraffatto dalla morte (Lc 7,11-17), per annunciare che la vita umana sta per essere liberata da ogni male e che sta per nascere l’alba di un mondo nuovo (Lc 11,20). La Speranza di una liberazione totale comincia a compiersi: questo è il senso delle molte opere potenti e dei miracoli. Gesù non li compie mai per facilitare la propria esistenza, ma per rendere più liberi gli altri. C’è un gesto di Gesù, ampiamente testimoniato dai Vangeli, che mostra, con ancor più chiarezza ed efficacia, l’impegno di Dio per liberare l’uomo dal regno demoniaco del male e della morte:è il gesto del perdono. Ai peccatori, ripiegati su sé stessi, impossibilitati a sperare nella salvezza, è ridonata fiducia, è aperto un nuovo spazio di vita. Il perdono di Dio, che Gesù dona in questi suoi gesti, è un evento che tende a rivoluzionare il corso della vita umana. Per l’uomo prigioniero del rimorso, della colpa, della chiusura si apre la possibilità della pace con se stesso e con gli altri.” (Dal C.d.G 1 pg 194-195)

Mc 2,23-28

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AnimatoreAdolescente ObiettivoGuardando a Gesù, mi interrogo sui criteri che orientano le Sue scelte.

ContenutiCiao! Ora che hai osservato come Gesù si avvicina alle persone, ami chiunque incontri sul Suo cammino, scelga di difendere gli ultimi e di riscattarne la dignità, puoi finalmente intravedere nel Suo stile un “filo rosso”: Gesù vive la Sua esistenza basandola sull’amore verso l’altro e sulla fiducia verso Suo/Nostro Padre, Dio Creatore... facile a dirsi o no? Eppure è proprio questo completo affidarsi al Padre, che permette a Gesù di avere uno sguardo nuovo, positivo verso il mondo: in ogni situazione difficile, complessa e apparen-temente senza Speranza, Lui ci dimostra che c’è sempre un possibile riscatto! Questa è l’ottica d’Amore del Regno di Dio, in cui viene ristabilito il corretto ordine delle cose: l’Uomo prima della Legge.

DomandeQuali aspetti cogli dalle leggi riportate nei brani dell’antico Testamento? Quali aspetti cogli dalle novità apportate da Gesù? Cosa ti colpisce nei gesti e negli atteggiamenti di Gesù? Qual è il “denominatore comune” del Suo modo di fare, di relazionarsi con gli altri?

StoriaLA MANOUn uomo che aveva subito un intervento a cuore aperto raccontava la sua esperienza. Il giorno prima dell’intervento una bella infermiera era venuta nella sua stanza per visitarlo. Le aveva preso la mano, l’aveva stretta e poi le aveva detto di sentire la sua e di stringerla a sua volta. “Ascolti”, disse la donna, “durante l’operazione di domani lei verrà separato dal suo cuore e tenuto in vita solo dalle macchine. Quando il suo cuore sarà finalmente sistemato e l’operazione terminata, riprenderà conoscenza e si sveglierà in una stanza di rianimazione. Tuttavia, dovrà restare immobile per sei ore. Potrebbe non riuscire a fare alcun movimento, a parlare, persino ad aprire gli occhi, ma sarà cosciente; sentirà e comprenderà tutto ciò che le succede intorno. Durante quelle sei ore io rimarrò al suo fianco e le terrò la mano, proprio come sto facendo ora. Starò con lei finché non si sarà ripreso completamente. Anche se potrà sen-tirsi inerme, quando sentirà la mia mano saprà che io non la lascerò”. “Successe esattamente quello che l’infermiera mi aveva detto” spiegava l’uomo. “Mi svegliai ma non riuscivo a fare nulla. Potevo però sentire la sua mano che stringeva la mia, per ore, e fu questo a fare la differenza”. Il Paraclito, lo Spirito Santo che Gesù ha promesso ai Suoi amici, è proprio così: ci tiene la mano, per tutta la vita. Ed è questo a fare la differenza. (Bruno Ferrero)

PreghieraE SAREMO CONTAGIOSI DELLA GIOIA Poiché le tue parole, mio Dio, non son fattePer rimanere inerti nei nostri libri,ma per possederci e per correre il mondo in noi,permetti che, da quel fuoco di gioiada te acceso, un tempo, su una montagnae da quella lezione di felicità,qualche scintilla ci raggiunga e ci possegga,ci investa e ci pervada.Fa che come “fiammelle nelle stoppie”Corriamo per le vie della cittàE fiancheggiamo le onde della folla,contagiosi di beatitudine, contagiosi della gioia... (Madalaine Delbrel)

2.2 - Memory iFind

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2.3 - Due personaggi in cerca d’autore... iFind

Animatore FinalitàL’adolescente si fa attento alla persona di Gesù ed osservando i suoi atteggiamenti si interroga sui propri.

ObiettivoL’adolescente, consapevole che vi sono dei motivi che guidano le proprie scelte, si confronta con ciò che ha fatto proprio degli atteg-giamenti di Gesù.

Riferimento biblico

Dove vogliamo arrivare...Lo scopo della dinamica è aiutare gli adolescenti a fare un confronto tra il loro modo di agire e quello di Gesù, arrivando a concretiz-zare quanto visto finora sulla figura di Gesù nella vita quotidiana.

Dinamica breveL’animatore divide i ragazzi in due gruppi: il primo dovrà immedesimarsi nella figura di Gesù, il secondo in quella di un adolescente moderno. Si propongono ai gruppi alcune situazioni attuali (vedi allegati) e si chiede loro di immedesimarsi seguendo i criteri che muovono la persona che rappresentano. (25’) I due gruppi si ritrovano in assemblea e condividono quanto analizzato (una situa-zione per volta) confrontandosi con l’altro gruppo. (20’) L’animatore conclude l’incontro facendo notare ai ragazzi come alcuni loro atteggiamenti siano tipici della figura di Gesù mentre altri siano molto lontani da questi. (5’)

Dinamica lungaL’animatore chiede agli adolescenti, divisi in gruppi come per la dinamica breve, di creare, da zero, una situazione attuale, non banale e un po’ articolata, che non abbia il finale (per esempio: vedi allegato). I gruppi scrivono la scena per bene su un foglio di carta del quale consegneranno poi una copia all’altro gruppo. (30’) Ogni gruppo quindi è chiamato a scrivere un finale per le due storie, seguendo le caratteristiche del personaggio che rappresentano. (20’) A seguire ognuno dei due gruppi rappresenterà le storie recitandole (a discrezione dell’animatore ogni gruppo farà entrambe le storie o solamente una per gruppo). (20’) Dopo una breve condivisione sulle differenze di comportamento dei due personaggi (10’), l’animatore conclude come per la dinamica breve. (5’)

MaterialeScheda con le situazioni (vedi allegato), carta e penne.

VerificaOltre alla griglia in allegato puoi aiutarti con queste domande:L’adolescente ha avuto difficoltà a immedesimarsi nel personaggio che gli è stato assegnato? L’adolescente è riuscito a confrontare i propri criteri di scelta con quelli di Gesù?

Lc 6, 27-31

Situazioni1. Martina e Michela sono due amiche adolescenti che per gelosia, per rivalità litigano pesantemente al punto di non volersi più vedere. Se tu fossi al loro posto cosa faresti? Cerchi di perdonare o rompi l’amicizia completamente? 2. Sei in compagnia dei tuoi amici sull’autobus, mentre stai tornando a casa da scuola. Ad una fermata sale un altro ragazzo, il clas-sico “sfigato”. I tuoi amici appena lo vedono cominciano a prenderlo in giro. Tu cosa fai? Ti unisci ai tuoi amici nelle prese in giro? Lo difendi? Oppure resti passivo? 3. Stai passeggiando per la città quando vedi a lato della strada una persona che chiede aiuto. Ti fermi ad ascoltarla? Oppure la ignori e vai per la tua strada?

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2.3 - Due personaggi in cerca d’autore... iFind

AnimatoreAdolescente ObiettivoSapendo che ci sono dei motivi che guidano le mie scelte, mi confronto con ciò che ho fatto mio degli atteggiamenti di Gesù.

ContenutiCiao! Dì la verità, ci sono talmente tante cose da fare in una giornata che spesso non ti fermi un secondo e le fai senza pensarci, senza nemmeno provare a confrontarti con qualcuno per vedere come lui si comporterebbe al tuo posto. Eppure, quanto spesso vorresti sapere qual è la scelta giusta da fare! Basterebbe poco, un bel consiglio di cui fidarsi e saresti a posto! O una bella sfera di cristallo, magica, e si risolverebbe tutto. E perché per un momento, invece di chiedere un aiuto, non provi a immedesimarti nei panni di qual-cun altro e fare le tue scelte secondo un’ottica totalmente diversa?

DomandePensi che le situazioni/difficoltà che devi affrontare nella tua vita siano diverse da quelle che ha dovuto affrontare Gesù? Oppure ci sono delle situazioni simili? Come si comporterebbe Gesù in queste situazioni? Le sue scelte sarebbero diverse dalle tue? Oppure si assomiglierebbero?

StoriaQuesta è la storia vera di una bambina di 8 anni. Il suo fratellino era destinato a morire per tumore al cervello. I suoi genitori erano poveri, ma avevano fatto di tutto per salvarlo, spendendo tutti i loro risparmi. Una sera, il papà disse alla mamma in lacrime: «Non ce la facciamo più, cara. Credo sia finita. Solo un miracolo potrebbe salvarlo.» La piccola, in un angolo, aveva sentito. Corse nella sua stanza, ruppe il salvadanaio e, senza fare rumore, si diresse alla farmacia più vicina. Si avvicinò al bancone, si alzò sulla punta dei piedi e, davanti al farmacista meravigliato, posò sul banco tutte le sue monete. «Per cos’è? Che cosa vuoi piccola?» «È per il mio fratel-lino, si chiama Andrea e ha una cosa che gli cresce dentro la testa, e papà ha detto a mamma che è finita, non c’è più niente da fare e ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Vede, io voglio tanto bene al mio fratellino, per questo ho preso tutti i miei soldi e sono venuta a comprare un miracolo.» Il farmacista allargò le braccia mortificato. «Piccola mia, noi qui non vendiamo miracoli.»La bambina, con le lacrime agli occhi, cominciò a recuperare le sue monetine. C’era nella farmacia un uomo alto ed elegante, che sembrava interessato alla strana conversazione. L’uomo si avvicinò a lei. «Perché piangi piccola? Che cosa ti succede?» Il signor far-macista non vuole vendermi un miracolo e neanche dirmi quanto costa.... È per il mio fratellino Andrea. Mamma dice che ci vorrebbe un’operazione, ma papà dice che costa troppo e non possiamo pagare e che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Per questo ho por-tato tutto quello che ho.» «Quanto hai?» «Un dollaro e undici centesimi... ma, sapete... - aggiunse con un filo di voce - posso trovare ancora qualcosa...» L’uomo sorrise: «Guarda, non credo che sia necessario. Un dollaro e undici centesimi è esattamente il prezzo di un miracolo per il tuo fratellino!» Prese la mano della bambina. «Portami a casa tua». Quell’uomo era il professor Carlton Armstrong, uno dei più grandi neurologi del mondo. Operò il piccolo Andrea, che poté tornare a casa qualche settimana dopo completamente guarito.

PreghieraO Signore risorto,fa’ che ti apra quando bussi alla mia porta.Donami gioia vera per testimoniare al mondoche sei morto e risorto per sconfiggere il male.Fa’ che ti veda e ti serva nel fratello sofferente, malato, abbandonato, perseguitato...Aiutami a riconoscerti in ogni avvenimento della vitae donami un cuore sensibile alle necessità del mondo.O Signore risorto, riempi il mio cuore di piccole opere di carità,quelle che si concretizzano in un sorriso, in un atto di pazienza e di accettazione, in un dono di benevolenza e di compassione, in un atteggiamento di perdono cordiale, in un aiuto materiale secondo le mie possibilità.

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2.4 - Che gran Novità iFind

Animatore FinalitàL’adolescente si fa attento alla persona di Gesù ed osservando i suoi atteggiamenti, s’interroga sui propri.

ObiettivoL’adolescente comprende che è l’evento della Resurrezione di Gesù che da vita alla Speranza Cristiana.

Riferimento biblico

Dove vogliamo arrivare...Attraverso questa dinamica l’adolescente comprende che Gesù Risorto è la fonte della vera Speranza Cristiana. A partire dallo studio dei testi evangelici della passione morte e risurrezione di Gesù e dal confronto con la propria vita, scopre che le proprie esperienze di sofferenza e morte non possono impedire l’attuarsi di uno sguardo di resurrezione e speranza che diventa concreto anche nelle situazioni di difficoltà.

Dinamica breveQuesta dinamica prevede dei tempi un po’ più lunghi data la centralità ed importanza del tema che va a trattare.Data l’importanza dell’argomento che si andrà a trattare, si inizierà l’incontro recitando insieme la breve invocazione allo Spirito San-to che trovate in allegato. (5’) I ragazzi saranno divisi a gruppetti di tre persone (è opportuno che l’animatore giri tra i gruppi durante il lavoro, data la delicatezza del tema, per supportare i lavori di analisi). Verrà consegnata a ciascun gruppo una fotocopia ingrandita dei brani di crocifissione di Gesù che troverete in allegato.I ragazzi dopo aver letto con attenzione i quattro diversi testi evangelici proposti (5’) dovranno evidenziare con un pennarello di co-lore giallo le parti che accomunano i quattro Vangeli e con un pennarello di colore verde tutti i termini che riguardano il tema della sofferenza-morte-schernimento-fatica vissuti da Gesù. (15’) Concluso questo lavoro, ciascun adolescente dovrà rispondere personal-mente su di un foglio alle seguenti domande (10’):Qual è stata la situazione (o le situazioni) di sofferenza-croce che hanno segnato fortemente la mia vita? Come mi sono sentito in quel particolare momento? Se dovessi descrivere con cinque parole di “sofferenza” (verbo-aggettivo-sostantivo) quella particolare situazione, quali userei? Al termine i ragazzi confrontano con gli altri membri del sottogruppo quello che hanno scritto e verificano se i loro cinque termini di “sofferenza” coincidono-assomigliano con quelli sottolineati in verde nei quattro testi evangelici. E proveranno a scrivere sulla prima colonna di un foglio (diviso precedentemente in due colonne) tre vocaboli che esprimano sia la loro sofferenza che quella di Gesù morente in croce. (5’)Conclusa questa prima fase, l’animatore consegnerà a ciascun gruppo la fotocopia ingrandita dei testi di Resurrezione che troverete in allegato. Dopo aver letto con attenzione i vari testi della Risurrezione (5’), gli adolescenti evidenzieranno con un pennarello di colore giallo le eventuali parti che accomunano i racconti di apparizione del Risorto proposti e con un pennarello di colore verde i verbi di gioia-stupore-meraviglia-paura che manifestano i vari personaggi; infine con un pennarello arancio gli atteggiamenti di Gesù Risorto. (15’) Terminato questo lavoro, ciascun adolescente a livello personale ripensando a quella situazione di sofferenza-croce che ha raccontato precedentemente, proverà a pensare a quali germi di speranza/eventi positivi ha condotto quella situazione e risponderà alle seguenti domande (10’):Quella situazione di sofferenza-croce che mi sono trovato a vivere, mi ha insegnato qualcosa? Se sì, cosa? Sono cresciuto dopo quella particolare esperienza che mi ha segnato? Ho mai pensato che proprio in quel momento in cui vedevo tutto nero, Gesù Risorto, che ha provato sulla sua pelle l’esperienza del dolore e della morte, mi era vicino e mi ha aiutato a ripartire? Se sì, riesco a vedere nelle persone che mi hanno sostenuto o aiutato la presenza di Gesù Risorto vicino a me? Se dovessi raccontare questa mia esperienza di “resurrezione”, quali verbi-sostantivi di gioia-stupore-paura potrei usare? I ragazzi proveranno a condividere nel sottogruppo le loro esperienze personali e cercheranno insieme le similitudini tra quanto hanno vissuto loro e quanto hanno vissuto i protagonisti dei brani Evangelici di Resurrezione proposti, ed infine cercheranno di analizzare come Gesù Risorto è stato vicino ai vari protagonisti che erano tristi per la Sua morte e scomparsa dal sepolcro. (10’)Come sintesi del lavoro scriveranno sulla seconda colonna del foglio, precedentemente compilato con i vocaboli di sofferenza, tre termini che sintetizzano sia la loro esperienza personale di “resurrezione-crescita”, che quella dei protagonisti dei testi evangelici proposti. (5’) I vari sottogruppi si raduneranno e condivideranno con gli altri i vari fogli riportanti i vocaboli di “sofferenza-croce” e di

Rm 15,13

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“resurrezione-crescita”. (10’) Seguirà una breve spiegazione di un sacerdote o religioso presente o di un animatore che si sia prepara-to per bene in precedenza per far sintesi sul perché proprio dalla Resurrezione sgorga la Speranza Cristiana (negli approfondimenti trovate del materiale per prepararsi). (10’) Si concluderà l’incontro con la lettura della preghiera che si trova nella scheda adolescen-te. (5’)

Dinamica lungaLa prima parte della dinamica si svolge esattamente nello stesso modo della dinamica breve, solo che a conclusione dei vari con-fronti i ragazzi, forniti di pc, proveranno a costruire una presentazione (tipo PowerPoint) che illustri cosa significa per loro la parola Resurrezione, aiutandosi con la sintesi di gruppo e con quelle esperienze di resurrezione-crescita che ciascuno ha sperimentato nella propria vita. (60’) Conclusa la preparazione si presentano i lavori al resto del gruppo. (20’) Seguirà allora una breve spiegazione preparata da un sacerdote o religioso presente o da un animatore che si sia preparato per bene in modo da far sintesi sul perché pro-prio dalla Resurrezione sgorga la Speranza Cristiana (negli approfondimenti trovate del materiale per prepararsi). (10’) Si concluderà l’incontro con la lettura della preghiera che si trova nella scheda adolescente. (5’)

MaterialeFogli, penne, pennarelli, fotocopie ingrandite degli allegati, foglio già suddiviso in due colonne, pc ed eventuale connessione inter-net per la dinamica lunga e video proiettore.

VerificaOltre alla griglia in allegato puoi aiutarti con queste domande:L’adolescente è riuscito a far emergere aspetti positivi anche da vicende personali negative? L’adolescente è riuscito a cogliere l’importanza dell’evento Resurrezione come fondamento della Speranza Cristiana?

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AnimatoreAdolescente ObiettivoComprendo che è l’evento della Resurrezione di Gesù che da vita alla Speranza Cristiana.

ContenutiPiù di duemila anni fa, a Gerusalemme, venne crocifisso un uomo di nome Gesù di Nazareth. I suoi amici erano in lacrime per il fatto che era morto e per lo più crocifisso, colui che credevano essere il Figlio di Dio era morto. Tanti dubbi assillavano il loro cuore, si chiedevano perché fosse finita così. Erano tristi... perché ancora non sapevano... che morte non sarebbe stata l’ultima parola. Era stato sepolto quell’uomo, il loro amico, con cui avevano condiviso gioie e dolori... ma dopo tre giorni delle donne ed i suoi discepoli andando al sepolcro dov’era stato sepolto, trovarono la tomba vuota. Cos’era successo? Chi l’aveva preso? Dove l’avevano messo? Che colpo! Finché... lo videro di nuovo, ma era diverso, ERA...RISORTO! ! ! Dio Padre non l’aveva abbandonato allora, ma l’aveva fatto vincitore persino della morte. Allora l’ultima parola non era morte, ma VITA! ! ! Gesù aveva vinto la morte, da quel momento nulla sarebbe più stato uguale, perché LUI aveva vinto la morte, sì, le nostre morti, le nostre fatiche, le nostre lacrime, Gesù le aveva pro-vate in prima persona, ma...Gesù risorgendo aveva fatto sì, che anche il momento più difficile che ci troviamo a dover vivere, possa trasformarsi in gioia! E proprio quel giorno nacque la Speranza Cristiana! Lui sconfiggendo definitivamente la morte, ha dato un senso alle nostri croci, alle nostre fatiche, alle nostre lacrime...Gesù le ha pro-vate in prima persona, ma risorgendo ha fatto sì che anche la prova più difficile che ci troviamo a dover vivere nel nostro quotidiano, possa diventare occasione di resurrezione e gioia.Gesù Cristo Risorto è il fondamento ultimo della nostra speranza. Egli ha aperto anche per noi la realizzazione di una vita piena, al di là della morte. (Dal CdG1 pg.332)La fede che preferisco -dice Dio- è la speranza (Charles Péguy)

DomandeRiesci a ricordare uno “spiraglio di luce” dopo aver vissuto un momento difficile? Cosa pensi di aver imparato da quella particolare situazione? hai mai pensato che la Speranza è iniziata 2000 anni fa, proprio nel Sepolcro vuoto, dov’era stato sepolto Gesù, morto in croce tre giorni prima?

StoriaC’era una volta una conchiglia. Se ne stava in fondo al mare cullata dalle onde, sfiorata dal passaggio sinuoso di pesci colorati e cavallucci marini fino a quando una tempesta giunse fino a lei sconvolgendole la vita. La violenza delle onde la capovolse più e più volte facendola girare, rotolare, urtare, trasportandola lontano fino a che, ammaccata e dolorante, si fermò. Stava cercando di capire dov’era finita quando, improvvisa, una fitta lancinante la trapassò. Che stava succedendo ancora? Ah... ecco! Attraverso le valve, nello stravolgimento di prima, era riuscito ad intrufolarsi un sassolino che, pur piccolo, aveva contorni spigolosi e appuntiti. Sulla carne viva faceva proprio male... la conchiglia provò a muoversi e a “sputarlo” fuori, ma senza risultato. Tentò e ritentò anche nei giorni se-guenti. Il dolore non passava. Pianse, e pian piano le sue lacrime ricoprirono il sassolino. Strano, il dolore iniziava ad attenuarsi. Cercò ancora di eliminarlo ma ormai faceva parte di lei.Tra le maglie della rete, assieme ai pesci, un pescatore vide una conchiglia. La aprì e, meraviglia, si trovò tra le mani ruvide e callose una perla bellissima, rilucente. La girò e rigirò: perfetta! I pescatori sanno che ogni perla ha una storia da raccontare e... l’accostò all’orecchio.Ascoltando, ripensò alla sua vita. Quante tempeste aveva attraversato, quante solitudini, quanto dolore e rabbia e ribellione... Quan-te lacrime si erano mescolate alle gocce del mare! Ma proprio quelle lacrime erano riuscite a compiere il miracolo anche dentro di lui. Una perla frutto del dolore, della rinuncia, della pazienza, di quel “sassolino” che ti entra dentro e non riesci più a buttar fuori; una perla capace di donare luce a chi si avvicina...Il pescatore guardò quel miracolo racchiuso nella mano, guardò la sua luce, alzò il viso al cielo terso, e limpido sorrise. (La perla di Chiara M.)

2.4 - Che gran Novità iFind

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PreghieraAiutami, o Signore risorto,a sorridere alla Pasqua,a non pensare a ciò che ho lasciato,ma ad essere felice di ciò che ho trovato.Aiutami, o Signore Risorto,a non volgermi indietro perché l’ieri non c’è piùse non come briciola di lievito per il pane d’oggi.Aiutami a sorridere alla vita che avanza,sempre così ricca di sorprese e di novità.Aiutami a sorridere alla poesia che canta nel cuoreper spingermi alla ricerca di spazi sconfinati.Aiutami, o Signore risorto,a sorridere ai tentativi che compioper essere e restare creatura nuova.Aiutami, o Signore,che sento vivo dentro di me,a sorridere ad ogni alba che viene,perché ora so che,se vengo e sto con te,ogni giorno è Pasqua,ogni giorno è “primo mattino del mondo”.Amen. (A. Dini)

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2.4 - Che gran Novità iFind

AllegatiAllegato A - Invocazione allo Spirito SantoSpirito di Dio, vieni in mezzo a noi.Spirito di Profezia, scendi su di noi con i tuoi santi doni.Spirito di Sapienza e di Intelligenza, illumina le nostre menti,perché siano aperte ad accogliere la Parola di Dioe pronte a leggere i segni dei tempi.Spirito di Verità,donaci il gusto delle cose grandi e belle,liberaci dalla menzogna e dalla falsità,rendici testimoni fedeli e decisi di Cristo Verità.Spirito di Coraggio, continua ad inviarci il fuoco dei profeti,perché sappiamo vincere ogni timore e paura nel testimoniare la Parola di Dio.Spirito di Gioia, accendi i nostri cuori con la fiamma del tuo amore,facci pregustare già ora la gioia e la felicità promesse per la vita eterna.

Allegato B - Testi della PassioneVangelo secondo MatteoGiunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. E sedutisi, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: «Questi è Gesù, il re dei Giudei». Insieme con lui furono crocifis-si due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.Gesù in croce deriso e oltraggiato. E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!». An-che i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d’Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo. Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo.Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sa-bactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». E Gesù, emesso un alto grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono. Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande ti-more e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!». C’erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra costoro Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l’altra Maria.Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo: «Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò. Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: È risuscitato dai morti. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». Pilato disse loro: «Avete la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete». Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia.

Vangelo secondo MarcoPoi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra.I passanti lo insultavano e, scuotendo il capo, esclamavano: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo riedifichi in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!». Ugualmente anche i sommi sacerdoti con gli scribi, facen-dosi beffe di lui, dicevano: «Ha salvato altri, non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni? , che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.

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Il velo del tempio si squarciò in due, dall’alto in basso. Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: «Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!».C’erano anche alcune donne, che stavano ad osservare da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di ioses, e Salome, che lo seguivano e servivano quando era ancora in Galilea, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.Sopraggiunta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d’Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse gia morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l’entrata del sepolcro. Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto.

Vangelo secondo LucaQuando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell’aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l’altro lo rimproverava: «Nean-che tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso». Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò.Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: «Veramente quest’uomo era giusto». Anche tutte le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e così le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti.C’era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. Non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Egli era di Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto. Era il giorno della parascève e gia splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo secondo il comandamento.

Vangelo secondo GiovanniEssi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei». Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto».I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura:Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte.Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.Dopo questi fatti, Giuseppe d’Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com’è usanza seppellire per i Giudei.Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù.

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2.4 - Che gran Novità iFind

AllegatiAllegato C - Testimonianze della RisurrezioneLa tomba vuota Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».

Simon Pietro e l’altro discepoloUscì allora Simon Pietro insieme all’altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra.

La tomba vuotaIl primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomi-ni apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

Pietro alla tombaPietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l’accaduto.

I discepoli di EmmausEd ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo.

L’apparizione a Maria di Magdala Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto»

L’apparizione ai DodiciLa sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timo-re dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi». Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi»

Gesù appare ai DodiciMentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho».

I discepoli di EmmausEd egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste soffe-renze per entrare nella sua gloria?».

Gesù appare a TommasoOtto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio co-stato; e non essere più incredulo ma credente!». Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!»

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Capitolo 3 - iWalkCammina con me

La finalità di questo capitolo è quella di far incontrare agi adolescenti delle persone più o meno vicine a

loro, che sperimentano la Speranza Cristiana.

Inizialmente si propone l’incontro con testimoni della propria comunità parrocchiale, per far vedere

come la Speranza può essere vissuta nella quotidianità.

Poi, si passa, nella seconda scheda, a conoscere dei testimoni comuni che hanno reso famoso il loro

vivere, la Speranza; accettando come dono tutto ciò che la vita gli ha riservato. Infine uno sguardo ad un

testimone con la T maiuscola che con il suo stile ha portato la Speranza ad essere vissuta a 360 gradi.

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3.1 - Ritorno al futuro iWalk

Animatore FinalitàL’adolescente dopo aver scoperto il significato della Speranza Cristiana si confronta con persone che ne sono testimoni.

ObiettivoL’adolescente dopo aver incontrato Gesù Risorto comprende il significato della Speranza Cristiana nella vita quotidiana.

Riferimento biblico

Dove vogliamo arrivare...I testimoni devono far emergere come nonostante le difficoltà incontrate nella propria esperienza, il loro atteggiamento volto alla Speranza Cristiana, li ha aiutati e li aiuta ad affrontare la vita con uno stile sulle orme di Gesù (non necessariamente le situazioni di difficoltà dei testimoni devono essere concluse e risolte in modo positivo; l’importante è far emergere il loro atteggiamento di fidu-cia e ottimismo).

Dinamica breveSe avete necessità di introdurre il terzo capitolo, potete servirvi del video presente sul DVD.L’incontro inizia con la lettura del vangelo Mc 5, 21-43, il miracolo dell’emorroissa, che verrà effettuata da un animatore o da uno dei ragazzi del gruppo. (5’) Senza fermarsi sul commento del Vangelo vengono presentate agli adolescenti le figure testimoni della serata. Esempi per le testimonianze:una coppia che non riesce ad avere figli o decide per l’adozione una situazione di lutto familiareuna situazione di “buio” personale e depressione, risolta e sfociata in volontariato o situazione positivaun caso di tumore/droga/alcool.Si consiglia di trovare almeno tre testimoni da posizionare in tre luoghi diversi, per non disturbarsi a vicendaI ragazzi liberamente sceglieranno la prima testimonianza da ascoltare, poi a giro sentiranno anche le altre (ad ogni testimonianza è riservato un quarto d’ora tra racconto ed eventuali domande dei ragazzi). (45’) Terminato l’ascolto dei testimoni si torna in assemblea e a caldo si fa una risonanza di ciò che li ha colpiti di più. (10’)

Dinamica lungaSe avete necessità di introdurre il terzo capitolo, potete servirvi del video presente sul DVD.Per la dinamica lunga si segue lo schema della dinamica breve, però al termine delle testimonianza, nel momento del ritorno in assemblea, gli animatori consegnano una fotocopia del Vangelo ad ogni adolescente e questi, suddivisi in gruppi, confrontano ver-balmente la vicenda dell’emorroissa con quanto ascoltato nelle testimonianze. (30’)VARIANTE: se la scheda viene utilizzata durante un campo, con più tempo a disposizione, si possono invitare gli adolescenti a ricerca-re uno o più brani del vangelo in cui secondo loro traspare la Speranza Cristiana.

MaterialePer la dinamica lunga: fotocopie del brano di vangelo.

VerificaOltre alla griglia in allegato puoi aiutarti con queste domande:Gli adolescenti hanno partecipato con interesse all’attività? hanno colto il legame tra il video e la parabola del vangelo? Come hanno reagito davanti alla provocazione finale dell’animatore?

Mc 5,21-43

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3.1 - Ritorno al futuro iWalk

AnimatoreAdolescente ObiettivoDall’incontro con Gesù Risorto comprendo il significato della Speranza nella vita quotidiana.

ContenutiCavoli, che sfortuna! Non è possibile, mi vanno sempre tutte male ieri ho preso 3 in mate, oggi la mia ragazza mi ha tirato bidone per andare via con le sue amiche... non c’è due senza tre, il papà ci ha appena detto che ha perso il lavoro, per cui niente paghetta per un bel po’! Eppure, se ci ripenso un attimo, il papà non era sfiduciato, sembrava quasi avere una luce negli occhi che gli dava la forza per affron-tare questa dura situazione.Non so se io al posto suo ne sarei capace e saprei reagire nello stesso modo... mi sembra di rivedere in lui la stessa luce che avevano quelle persone che hanno fatto testimonianza l’altra sera ai gruppi. Ma allora... che esista veramente questa SPERANZA? ? ?

DomandeQuale testimonianza ti ha colpito di più? Che cosa ha permesso ai testimoni di riuscire ad affrontare e/o superare le proprie difficoltà? E tu adolescente ti sei trovato ancora, nella tua vita, a dover affrontare situazioni di difficoltà? Con che atteggiamento le hai superate? Sei stato capace di avere Speranza o il più delle volte ti sei scoraggiato?

StoriaUn maestro viaggiava con un discepolo incaricato di occuparsi del cammello. Una sera, arrivati a una locanda, il discepolo era tal-mente stanco che non legò l’animale. «Mio Dio - pregò coricandosi - prenditi cura del cammello: te lo affido».Il mattino dopo il cammello era sparito. «Dov’è il cammello?» chiese il maestro. «Non lo so! - rispose il discepolo - Devi chiederlo a Dio! Ieri sera ero così sfinito che gli ho affidato il nostro cammello. Non è certo colpa mia se è scappato o è stato rubato. Ho esplici-tamente domandato a Dio di sorvegliarlo. È Lui il responsabile. Tu mi esorti sempre ad avere la massima fiducia in Dio, no?». «Abbi la più grande fiducia in Dio, ma prima lega il tuo cammello! - rispose il maestro - Perché Dio non ha altre mani che le tue».

PreghieraSE CREDERAI (Dal “Principe d’Egitto”, se ne consiglia l’ascolto)Molte notti noi, pregammo senza chiedercise in quel buio fosse già la nostra verità.Paura non avrai la fede sa proteggercila speranza può cambiare la nostra realtà...

Vedrai miracoli se crederai...La fede non si può fermarquanti miracoli sono tra noie condividerli potraipotrai se crederai... Questo è il tempo in cui sperare non è facilee la gioia che c’è in noi nel vento vola via...Ed ora sono qui il cuore è così fragilecerco in me la forza che io non ho avuto mai...

A-shi-raa la-do-nai ki ga-oh ga-ahA-shi-raa la-do-nai ki ga-oh ga-ahMi-cha-mo-cha ba-elim adonaiMi-ka-mo-cha ne-dar-ba-ko-desh Na-chi-tah v’-chas-d’cha am zu ga-al-taNa-chi-tah v’-chas-d’cha am zu ga-al-taA-shi-ra, a-shi-ra, a-shi-ra...

Video:http://www.youtube.com/watch?v=IPKqE-bJfBw

(traduzione)“Canterò al Signore perchè ha mirabilmente trionfato! Chi è come Te tra gli dei, o Signore, chi è come Te splendido in santità? Guidasti con la tua misericordia questo popolo che hai riscattato. Canterò, canterò, canterò...”

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3.2 - Start living iWalk

Animatore FinalitàL’adolescente scopre il significato della Speranza cristiana grazie a fatti e persone che ne sono testimoni.

ObiettivoL’adolescente osserva intorno a se come molte persone vivono con Speranza e cerca di scoprirne le motivazioni.

Riferimento biblico

Dove vogliamo arrivare...Lo scopo della dinamica è avvicinare gli adolescenti a delle situazioni concrete in cui l’atteggiamento della Speranza è stato vissuto in prima persona affrontando difficoltà reali che la vita ha posto.

Dinamica breveL’animatore presenta ai ragazzi la storia di Lucy (per chi non li conoscesse consigliamo di visitare il loro sito, il cui indirizzo è negli approfondimenti) e consegna agli adolescenti la lettera (in allegato) scritta dai genitori di Lucy sulla loro esperienza. (10’) Successi-vamente gli adolescenti vengono divisi in gruppi nei quali si rielabora la lettera cercando le motivazioni che spingono i genitori di Lucy a sperare, rappresentandole con delle parole chiave. (20’) Al termine si uniscono nuovamente i gruppi per presentare i risultati dei lavori svolti precedentemente. Un rappresentante per gruppo legge le parole chiave che sono state trovate mentre l’animatore le scrive su un cartellone discutendole assieme ai ragazzi. L’idea è che le motivazioni rappresentino i piani di un grattacielo che permet-tano di arrivare alla “Speranza”. (15’) È consigliato lasciare ai ragazzi un foglio che rispecchi il cartellone appena creato in maniera tale che le motivazioni della Speranza restino anche in mano ai ragazzi.

Dinamica lungaL’animatore mostra agli adolescenti il video “Il circo della farfalla”, facilmente recuperabile su YouTube. (23’) Dopo aver guardato il video l’animatore discute con i ragazzi come cambiano i sentimenti del protagonista Will e cerca di capirne i motivi. (15’) Successiva-mente si mostra agli adolescenti un’intervista di Nick Vujicic, anche questa facilmente recuperabile su YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=uMb7oKgVz5E . (10’) L’animatore prosegue poi come descritto nella dinamica breve dividendo gli adolescenti in due gruppi e cercando con loro le motivazioni che spingono Nick Vujicic a sperare, esprimendole con parole chiave. (20’) Infine si riuni-scono i gruppi per discutere e riassumere quanto trovato sul cartellone finale. (15’)

MaterialeProiettore, computer, casse audio, cartellone, fogli, pennarelli.

VerificaOltre alla griglia in allegato puoi aiutarti con queste domande:I ragazzi hanno seguito le testimonianze con interesse? hanno intuito le motivazioni che spingono i testimoni a sperare?

Allegati- Potete trovare maggiori informazioni su “Il mondo di Lucy” sul sito internet:http://www.ilmondodilucy.com/Il_mondo_di_Lucy/Home.html- Sul dvd allegato trovate il trailer del video-concerto de “Il mondo di Lucy”.- Intervista a Nick Vujicic: http://www.youtube.com/watch?v=uMb7oKgVz5E

Lc 17,11-19

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3.2 - Start living iWalk

Allegati

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3.2 - Start living iWalk

AnimatoreAdolescente ObiettivoOsservo come molte persone attorno a me vivono con Speranza e cerco di scoprirne le motivazioni.

ContenutiCaro Ado, come stai? Come va a scuola? Scommetto che è capitato anche a te, o a qualche tuo amico, almeno una volta, di avere una verifica o un’interrogazione e di non essere riuscito a studiare tutto, perché magari il giorno prima c’era una fantastica giornata di sole ed era impossibile non perdere la cognizione del tempo chiacchierando con gli amici al parco, oppure giocando la finale di calcetto al campetto del Don... magari la mattina prima di andare a scuola hai anche chiesto un “aiutino” speciale/divino affinché andasse bene e la prof ti regalasse un sei, oppure che il tuo nome magicamente sparisse dal registro; oppure hai indossato qualcosa di verde (verde è il colore della Speranza, no?). Molto spesso può capitare di “sperare” che le cose ci vadano bene, di rivolgersi a Dio chiedendo di venirci in aiuto e magari poi di arrabbiarsi perché invece le cose vanno male... la vera Speranza non è questa! ! ! La Spe-ranza ti aiuta a non scoraggiarti quando invece studi come un pazzo e l’interrogazione va male, ti aiuta dandoti la forza di rimboc-carti le maniche, di studiare di più così che la prossima volta invece di un quattro prenderai un otto; perché in fondo al cuore hai la consapevolezza che con Dio al tuo fianco, che ti ama e ti ha creato come una meraviglia, andrà tutto bene... Quante persone intorno a te ogni giorno con un gesto, un sorriso, un rialzarsi dopo una caduta, ti dimostrano che la vera Speranza è Amore! Apri gli occhi... osserva le meraviglie di Speranza che ti circondano! ! :D

DomandeNelle persone che vivono attorno a te vedi la Speranza? Ti capita più spesso di vivere la Speranza come quella dell’”aiutino” o la Speranza vera che ci ha insegnato Gesù? Ti è mai successo di infondere la Speranza a qualche tuo amico, oppure che qualcuno lo facesse a te?

StoriaNel prato di un giardino pubblico, con il tiepido sole della primavera, in mezzo all’erba tenera, erano spuntate le foglie dentellate e robuste dei Denti di Leone. Uno di questi esibì un magnifico fiore giallo, innocente, dorato e sereno come un tramonto di maggio. Dopo un po’ di tempo il fiore divenne un “soffione”: una sfera leggera, ricamata dalle coroncine di piumette attaccate ai semini che se ne stavano stretti stretti al centro del soffione. E quante congetture facevano i piccoli semi. Quanti sogni cullava la brezza alla sera, quando i primi timidi grilli intonavano la loro serenata.«Dove andremo a germogliare?» «Chissà?» «Solo il vento lo sa!»Un mattino il soffione fu afferrato dalle dita invisibili e forti del vento. I semi partirono attaccati al loro piccolo paracadute e volarono via, ghermiti dalla corrente d’aria. «Addio... addio», si salutavano i piccoli semi. Mentre la maggioranza atterrava nella buona terra degli orti e dei prati, uno, il più piccolo di tutti, fece un volo molto breve e finì in una screpolatura del cemento di un marciapiede. C’era un pizzico di polvere depositato dal vento e dalla pioggia, così meschino in confronto alla buona terra grassa del prato. «Ma è tutta mia!», si disse il semino. Senza pensarci due volte, si rannicchiò ben bene e cominciò subito a lavorare di radici. Davanti alla screpolatura nel cemento c’era una panchina sbilenca e scarabocchiata. Proprio su quella panchina si sedeva spesso un giovane. Era un giovane dall’aria tormentata e lo sguardo inquieto. Nubi nere gli pesavano sul cuore e le sue mani erano sempre strette a pugno. Quando vide due foglioline dentate verde tenero che si aprivano la strada nel cemento. Rise amaramente: «Non ce la farai! Sei come me!» E con un piede le calpestò. Ma il giorno dopo vide che le foglie si erano rialzate ed erano diventate quattro. Da quel momento non riuscì più a distogliere gli occhi dalla testarda coraggiosa pianticella. Dopo qualche giorno spuntò il fiore, giallo brillante, come un grido di felicità. Per la prima volta dopo tanto tempo il giovane avvilito sentì che il risentimento e l’amarezza che gli pesavano sul cuore cominciavano a sciogliersi. Rialzò la testa e respirò a pieni polmoni. Diede un gran pugno sullo schienale della panchina e gridò: «Ma certo! Ce la possiamo fare!» Aveva voglia di piangere e di ridere. Sfiorò con le dita la testolina gialla del fiore. Le piante sentono l’amore e la bontà degli esseri umani. Per il piccolo e coraggioso Dente di Leone la carezza del giovane fu la cosa più bella della vita. Non chiedere al Vento perché ti ha portato dove sei. Anche se sei soffocato dal cemento, lavora di radici e vivi. Tu sei un messaggio.

(Bruno Ferrero)

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PreghieraStai con me, e io inizierò a risplendere come tu risplendi, a risplendere fino ad essere luce per gli altri. La luce, o Gesù, verrà tutta da te: nulla sarà merito mio. Sarai tu a risplendere, attraverso di me, sugli altri. Fa’ che io ti lodi così nel modo che tu più gradisci, risplendendo sopra tutti coloro che sono intorno a me. Dà luce a loro e dà luce a me;illumina loro insieme a me, attraverso di me. Insegnami a diffondere la tua lode, la tua verità, la tua volontà. Fa’ che io ti annunci non con le parole ma con l’esempio, con quella forza attraente, quella influenza solidale che proviene da ciò che faccio, con la mia visibile somiglianza ai tuoi santi, e con la chiara pienezza dell’amore che il mio cuore nutre per te. (John Henry Newman)

Allegati

- Potete trovare maggiori informazioni su “Il mondo di Lucy” sul sito internet:http://www.ilmondodilucy.com/Il_mondo_di_Lucy/Home.html- Sul dvd allegato trovate il trailer del video-concerto de “Il mondo di Lucy”.- Intervista a Nick Vujicic: http://www.youtube.com/watch?v=uMb7oKgVz5E

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3.3 - Indovina chi? iWalk

Animatore FinalitàL’adolescente scopre il significato della Speranza cristiana grazie a fatti e persone che ne sono testimoni.

ObiettivoL’adolescente verifica i modi attraverso i quali i testimoni hanno vissuto la Speranza come virtù attraverso il discernimento.

Riferimento biblico

Dove vogliamo arrivare...Attraverso questa dinamica si presenta la figura di Giovanni Paolo II come testimone grande di Speranza. Lo scopo è suscitare negli adolescenti il desiderio di ricercare attorno a loro e nella storia persone da prendere come esempio, persone che con l’atteggiamen-to della Speranza abbiano saputo fare delle scelte importanti nelle situazioni che la vita ha presentato loro.

Dinamica breveGli adolescenti vengono divisi in gruppetti di 3-4 persone (5’) e ad ogni gruppo si consegna un foglio con le notizie riguardanti il personaggio che l’animatore dovrà mantenere segreto (vedi allegato). Nei gruppetti si discuterà sulle varie notizie cercando di capire chi è il protagonista e cercando di stilarne un profilo psicologico. (20’). Al termine si riuniscono i gruppetti e si espone il risultato dei lavori. A questo punto l’animatore riprende ciò che è emerso dai gruppi e svela il personaggio famoso (Giovanni Paolo II) (10’). Quin-di leggerà al gruppo il foglio delle motivazioni (vedi allegato). Il gruppo dovrà collegare ogni notizia alla corrispondente motivazione ed incollare il tutto alla sagoma di GPII (vedi allegato - da fotocopiare e magari ingrandire). Si suggerisce di essere creativi in questo lavoro di collage, cercando di dare un senso al modo in cui si attaccano le notizie e le motivazioni sulla sagoma: da dove originano queste cose? Perché GPII ha fatto questo? Ce l’aveva nel cuore, nella mente, nei suoi desideri umani... oppure c’è qualcosa di più? Questo dovrebbe dare lo spunto all’animatore di introdurre il concetto che è lo Spirito Santo a guidare tutte le scelte fatte da GPII sia prima che dopo la sua elezione a Papa. (15’)

Dinamica lungaLa prima parte è uguale alla dinamica breve.Quando i gruppetti si riuniscono l’animatore non leggerà le motivazioni dal foglio (vedi allegato) ma cercherà di farle emergere, tramite la discussione, dal gruppo. Si consiglia di lasciare anche un po’ di spazio alla presentazione degli approfondimenti proposti (30’).

MaterialeFogli delle notizie (un cartellone per gruppo), colla, forbice, un cartellone con la sagoma di Giovanni Paolo II, pennarelli.

VerificaOltre alla griglia in allegato puoi aiutarti con queste domande:L’attività ha aiutato i ragazzi a conoscere meglio GPII? È stato colto come testimone? Quale sfumatura ha dato al concetto di Speranza, l’incontro con la figura di GPII?

Mt 5, 13-16

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3.3 - Indovina chi? iWalk

AnimatoreAdolescente ObiettivoVerifico i modi attraverso i quali un testimone del nostro tempo ha vissuto la Speranza come virtù attraverso il discernimento.

ContenutiEhi, ma hai visto che tipo ‘sto Giovanni Paolo II o meglio GPII come lo chiamano tutti? Cioè non era uno che faceva le cose così, a caso, aveva sempre un suo perché! Ed era pure simpatico e alla mano. Io mi aspettavo un vecchio noioso e all’antica, invece era un vero RIVOLUZIONARIO, mi piace un sacco. Magari adesso che ho capito che lo Spirito Santo aiuta tutti, non solo i Big della Fede, gli chiedo una mano pure io.

DomandeChi guidava il Papa? Il suo modo di affrontare la fatica era follia o senso di fiducia?

Storia“Lo Spirito, infatti, è dato alla Chiesa, affinché per la sua potenza tutta la comunità del Popolo di Dio, per quanto largamente rami-ficata e varia, perseveri nella Speranza: in quella Speranza, nella quale «siamo stati salvati». È la Speranza escatologica, la Speranza del definitivo compimento in Dio, la Speranza del Regno eterno, che si attua nella partecipazione alla vita trinitaria. Lo Spirito Santo, dato agli apostoli come consolatore, è il custode e l’animatore di questa Speranza nel cuore della Chiesa.” Dalla LETTERA ENCICLICA DOMINUM ET VIVIFICANTEM di Giovanni Paolo II

PreghieraPreghiera per i giovani nel mondoDio, nostro Padre, Ti affidiamo i giovani e le giovani del mondo,con i loro problemi, aspirazioni e speranze.Ferma su di loro il tuo sguardo d’amore e rendili operatori di pacee costruttori della civiltà dell’amore.Chiamali a seguire Gesù, tuo Figlio.Fa’ loro comprendere che vale la penadi donare interamente la vita per Te e per l’umanità.Concedi generosità e prontezza nella risposta.Accogli, Signore, la nostra lode e la nostra preghiera anche per i giovani che,sull’esempio di Maria, Madre della Chiesa, hanno creduto alla tua parolae si stanno preparando ai sacri Ordini,alla professione dei consigli evangelici,all’impegno missionario.Aiutali a comprendere che la chiamata che Tu hai dato loro è sempre attuale e urgente.Amen! (Giovanni Paolo II)

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3.3 - Indovina chi? iWalk

Allegati

Ha scritto 14 lettere nelle quali ha esposto le sue idee e tutt’ora i suoi scritti fanno discutere il mondo.Si è servito di questi mezzi con la volontà di affermare la verità, illuminare ed aiutare tutti i cristiani a concretizzare la vita buona del Vangelo in gesti e scelte quotidiane.

Una morte in diretta mondiale, al termine di una malattia che lo ha reso, secondo molti, incapace di portare avanti il suo compito.Giovanni Paolo II non ha rinunciato a portare avanti il suo compito. Come Gesù sulla Croce. Nella condizione umana più difficile non ha rinunciato ad essere strumento nelle mani di Dio, sapendo che il Signore poteva operare attraverso di Lui anche nella completa inabilità fisica.

Ha reso famose quasi 500 persone.In questo modo ha confermato al mondo che la santità non è troppo lontana. Che ancora oggi la Chiesa è viva e lo Spirito opera nella vita di molte persone.

È l’unico capace di spostare due milioni di persone da tutto il mondo.Tali incontri ebbero inizio nel 1985 per intuizione di Giovanni Paolo II, il quale tuttavia non si considerò mai il fondatore delle GMG, piuttosto affermava: «i giovani le hanno create». Egli desiderava promuovere le aspirazioni dei giovani ad avere un proprio spazio nella Chiesa e nel mondo, e, disponendosi a sostenere la loro iniziativa, creò la “Sezione giovani” del Pontificio consiglio per i laici, che coordina la realizzazione delle giornate.

Parlava con tutti, anche quelli considerati diversi.Papa Giovanni Paolo II ha viaggiato estesamente ed è entrato in contatto con molte diverse fedi, senza mai cessare di ricercare con esse un terreno comune, etico, dottrinale o dogmatico. Ha stabilito contatti con Israele, pregando a Gerusalemme presso il Muro del pianto; inoltre è stato il primo pontefice romano dopo San Pietro a pregare in una sinagoga visitando il13 Aprile 1986 la sinagoga di Roma. Il Dalai Lama, guida spirituale del Buddhismo tibetano, ha avuto otto incontri con Giovanni Paolo II, più di ogni altro singolo dignitario, trovandosi spesso di comune opinione. Il 27 ottobre 1986 si è svolta ad Assisi una giornata di incontro tra le grandi religio-ni, indetta da Giovanni Paolo II. In tale circostanza, le differenti religioni «si sono dichiarate concordi nel riconoscere che, per diverso che sia il nome di Dio da esse invocato, la ricerca della pace per le vie della nonviolenza è la pietra di paragone dell’obbedienza alla sua volontà»

Viene definito un pellegrino “Globetrotter”Durante il suo pontificato, Giovanni Paolo II ha viaggiato più di tutti i precedenti papi messi assieme, più di 170 visite in 129 paesi. Mentre alcune delle mete dei suoi pellegrinaggi (come gli Stati Uniti e la Terra Santa) erano già stati visitati dal predecessore Paolo VI (soprannominato a volte «il Papa pellegrino»), molti altri paesi non erano mai stati visitati in precedenza da alcun altro pontefice.

È stato un asso dello sport......”Mi ponete anche una domanda sullo sport. Mi rallegro molto di questa domanda alla quale posso rispondere sulla base delle mie personali esperienze. Ho dato sempre (e continuo a dare) una grande importanza all’antico principio: “Mens sana in corpore sano”. Lo sforzo fisico, particolarmente quello sportivo, deve servire a ciò. Un motivo supplementare, ma molto importante quando si trattava di intraprendere questo sforzo (nelle diverse forme), fu per me sempre l’amore verso la natura: verso i laghi, i boschi, le montagne, sia in estate, come in altre stagioni, e in particolare in inverno, quando occorre fare il turismo servendosi degli sci”.

Ha lottato contro il doping e per la lealtà nelle competizioni sportive“Lo sport non può essere ridotto solo a una questione di gol e di medaglie, di coppe, primati e traguardi tagliati a suon di miliardi e dirette televisive. Lo sport è qualche cosa di più alto e più nobile: è il ’veicolo’ privilegiato per la formazione ‘integralÈ dell’uomo, attento ai valori della solidarietà, del lavoro, del sacrificio, della giustizia. Un ‘veicolo’ che forma e aiuta a crescere, e condanna ogni forma di ‘scorciatoia’ per raggiungere sogni impossibili e ricchezze effimere, ricorrendo anche al trucco e a volte anche al doping. Vorrei esortarvi a far sì che codeste competizioni sportive siano contraddistinte non solo dalla virtù della lealtà e della probità, ma anche da un impegno costante per le conquiste più vere e durature, per le vittorie dello spirito, il quale deve avere sempre il primato nella scala dei valori umani, siano essi agonistici, siano sociali e civili.”

Ha dovuto lottare per lungo tempo con problemi di salute e non per questo perse il suo sorrisoNell’estate del 1992 gli fu rimosso un tumore benigno al colon, si slogò una spalla nel 1993 scivolando al termine di un’udienza e si ruppe il femore destro nel 1994.Fu sottoposto quindi ad un intervento di protesi all’anca, il quale gli permise di tornare a cammi-nare seppur con l’uso del bastone. Il papa inoltre si ammalò di morbo di Parkinson. Con l’avanzare dell’età fecero comparsa anche

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problemi osteoarticolari, tra cui un’artrosi acuta al ginocchio destro, che, a partire dal 2002 rese sempre più difficoltoso per il papa il camminare e lo stare in piedi a lungo. Fu costretto per questo a utilizzare prima una pedana mobile e poi una sedia a rotelle. No-nostante questi disagi, continuò a girare il mondo. Disse di accettare la volontà di Dio che lo faceva Papa e così rimase determinato a mantenere la carica fino alla morte, o finché non sarebbe diventato mentalmente inabile in maniera irreversibile. Coloro che lo hanno incontrato dicono che, sebbene provato fisicamente, sia sempre stato perfettamente lucido.

A causa della sua fama mondiale subì un attentato...Il 13 maggio 1981 subì un attentato quasi mortale da parte di Mehmet Ali Ağca, un killer professionista turco, che gli sparò due colpi di pistola in piazza San Pietro, pochi minuti dopo che egli era entrato nella piazza per un’udienza generale, colpendolo all’addome. Wojtyła fu presto soccorso e sopravvisse, grazie ad un lungo intervento al quale fu sottoposto.

Volle incontrare di persona colui che gli aveva sparato...Due giorni dopo il Natale del 1983, volle andare in prigione per incontrare il suo attentatore e dargli il suo perdono. I due parlarono da soli per lungo tempo e la loro conversazione è rimasta privata. Il Papa disse poi dell’incontro: «Ho parlato con lui come si parla con un fratello, al quale ho perdonato e che gode della mia fiducia. Quello che ci siamo detti è un segreto tra me e lui». L’attentato-re venne in seguito condannato all’ergastolo dalla giustizia italiana per attentato a Capo di Stato estero. Se non ci fosse il perdono non avremmo mai una forte garanzia di sapere amare e di essere amati. Solo chi ama, infatti, sa giungere fino al perdono e solo chi perdona attesta la sua capacità di saper amare. Eppure, anche questo non basta. Il perdono cristiano è un’attiva ripresa di relazioni interrotte per ricostruire una vita d’amore.

Amava recitare e scrivere opere teatrali...Non tutti sanno che Giovanni Paolo II amava molto il teatro e fu anche autore di un’opera teatrale e di numerose poesie. Le scrisse negli anni in cui era attivamente impegnato nel Teatro rapsodico di Cracovia. Nonostante l’occupazione tedesca della Polonia, infatti, continuava a tenere rappresentazioni clandestine in case private.

ApprofondimentiBiografia essenziale www.vatican.vaVideo vari:http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-b91c5fc4-ca7a-4e83-b484-b5dfdf8268f9-radio1.html#p=

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Capitolo 4 - iTryVivi a colori

Il quarto capitolo conclude questo cammino, ma vuole essere il “re-start” per ciascuno di noi per

affrontare la vita con occhi nuovi... una volta incontrata la Speranza non si può più far finta di niente!!

Da quando 2000 anni fa, Gesù Risorto ha sconfitto definitivamente la morte, tutto ha acquistato un

significato nuovo e questo non ci può lasciare indifferenti. Cosa significa questo? Significa che ciascuno

di noi nel suo piccolo, grazie al cammino compiuto, da oggi in poi imparerà ad insaporire le proprie

scelte e le proprie azioni con la Speranza Cristiana.

Questo nuovo capitolo che ci accingiamo ad affrontare ci farà mettere in gioco in prima persona, per

imparare ad essere testimoni attivi della Speranza Cristiana: infatti nella prima scheda i ragazzi sono

invitati a conoscere le Beatitudini che ci indicano lo stile Evangelico per vivere la Speranza. Nella seconda

scheda si verifica se l’adolescente riesce a scegliere di vivere nella Speranza anche le situazioni impreviste

del quotidiano, infine nella terza scheda si prova a mettere in pratica i frutti di questo cammino.

“Raggiungerai il paradiso, allora, quando avrai raggiunto la velocità perfetta. Il che non significa mille miglia

all’ora, né un milione di miglia, e neanche vuol dire volare alla velocità della luce. Perché qualsiasi numero,

vedi, è un limite, mentre la perfezione non ha limiti.

Velocità perfetta, figlio mio, vuol dire solo esserci, essere là...”.

(tratto da Il gabbiano Jonathan Livingston)

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4.1 - Beati i furbi iTry

Animatore FinalitàL’adolescente si apre al significato profondo della Speranza mettendola in pratica nelle scelte, nelle relazioni, nei luoghi di vita.

ObiettivoL’adolescente dopo aver guardato a Gesù ed ai suoi testimoni rilegge la propria vita, i criteri e le motivazioni che guidano le sue scelte, confrontandoli con la virtù della Speranza.

Riferimento biblico

Dove vogliamo arrivare...Con questa dinamica si vuole far ragionare gli adolescenti sul fatto che le Beatitudini sono il più grande atto di Speranza del cristia-no. Nonostante appaiano a volte in contraddizione con gli atteggiamenti che troviamo nel mondo, solo attraverso queste logiche nuove possiamo essere felici (beati).

Dinamica breveSe avete necessità di introdurre il quarto capitolo, potete servirvi del video presente sul DVD.Si consiglia all’animatore di leggere con attenzione gli approfondimenti e gli allegati proposti.L’animatore presenterà (anche in modo un po’ goliardico) le beatitudini moderne (vedi allegato) in modo da provocare il gruppo, il quale dovrà esprimersi e dare un giudizio sulla loro sensatezza tramite alzata di mano (questa beatitudine secondo voi ha senso si-no? Quanti sì e quanti no?). È utile riportare su un cartellone i risultati emersi. (15’) Quindi ognuno singolarmente dovrà pensare una situazione personale a cui abbinare una o più beatitudini (es.: ”beati i furbi perché la faranno sempre franca”: abbinata a quella volta che ho copiato il compito ed ho preso un bel voto, pur essendo consapevole che non me lo meritavo etc...). Poi nel gruppo verranno esposti questi esempi. L’animatore, pur senza giudicare o criticare le storie raccontate, avrà la cura di evidenziarne i punti deboli (es.: “beati i furbi perché la faranno sempre franca” - concretizzazione: ho nascosto la bicicletta ad un mio amico - punto debole: ma se fossi stato quel tuo amico?). (10’) A questo punto l’animatore chiederà: cosa significa essere beati? Aver una vita comoda, non aver problemi, oppure essere felici? Poi proporrà le Beatitudini Evangeliche tradotte ai giorni nostri (vedi allegato). (10’) Ora l’animatore provocherà gli adolescenti e chiederà di prendere una posizione a riguardo, aiutandosi con le domande proposte sulla scheda. (15’) Infine propone agli adolescenti di scrivere le proprie beatitudini (se c’è tempo altrimenti a casa), come ha fatto Giovanni Paolo II (vedi storia nella scheda adolescente). (10’)

Dinamica lungaLa traccia è la stessa della dinamica breve, ma si potrebbe lasciare più spazio all’esposizione delle storie portandole nella forma della drammatizzazione: l’animatore avrà la cura di far recitare sia i “beati moderni” sia quelli che subiscono tale logica. (20’) Tali situazioni potrebbero poi venire affrontate secondo la logica delle Beatitudini Evangeliche. (20’) Alla fine su un cartellone (magari sullo stesso utilizzato all’inizio) il gruppo scriverà le proprie beatitudini. (20’)

MaterialeCartellone, foglio delle beatitudini moderne, foglio delle Beatitudini Evangeliche, pennarelli e fogli.

VerificaOltre alla griglia in allegato puoi aiutarti con queste domande:Gli adolescenti hanno colto la novità, pur nelle difficoltà, apportate dalle Beatitudini Evangeliche? Gli adolescenti hanno manifestato il desiderio di adottare la logica di Gesù?

Mt 5,1-11

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4.1 - Beati i furbi iTry

AnimatoreAdolescente ObiettivoDopo aver guardato a Gesù ed ai suoi testimoni rileggo la mia vita, i criteri e le motivazioni che guidano le mie scelte, confrontandoli con la virtù della Speranza.

ContenutiCioè, ti sembra che mi metta ad amare una persona anche se mi ha fatto un torto? ! ? ! Ma non esiste! Anche questa storia di perdo-nare chi mi ha fatto qualcosa..no no e poi no! Non è questione di fare i capricci come i bambini, ma di giustizia! Quel che è giusto è giusto, se uno sbaglia paga! Però adesso che ci penso un attimo, forse il mio animatore stasera ha detto una cosa che mi ha un po’ toccato...dovrei iniziare a pensare se ci fossi io al posto di quel mio amico che sto condannando... eh già, vorrei essere perdonato e ascoltato. Facciamo così, intanto ci penso su... Queste “famose” Beatitudini, poi domani decido cosa fare.

DomandeQuali sono per te le beatitudini? Ti rispecchi di più in quelle moderne o quelle del Vangelo?

Storia«La pace non è la semplice assenza di guerra e non può ridursi ad assicurare l’equilibrio delle forze contrastanti. La pace non si può ottenere sulla terra senza la tutela dei beni e delle persone, la libera comunicazione tra gli esseri umani, il rispetto della dignità delle persone e dei popoli, l’assidua pratica della fratellanza». La pace è frutto della giustizia ed effetto della carità. La pace è anzitutto dono di Dio. Noi cristiani crediamo che Cristo è la nostra vera pace: in Lui, nella sua Croce, Dio ha riconciliato a Sé il mondo e ha distrutto le barriere che ci separavano gli uni dagli altri (cfr Ef 2, 14-18); in Lui c’è un’unica famiglia riconciliata nell’amore. Ma la pace non è soltanto dono da ricevere, bensì anche opera da costruire. Per essere veramente operatori di pace, dobbiamo educarci alla compassione, alla solidarietà, alla collaborazione, alla fraternità, essere attivi all’interno della comunità e vigili nel destare le coscien-ze sulle questioni nazionali ed internazionali e sull’importanza di ricercare adeguate modalità di ridistribuzione della ricchezza, di promozione della crescita, di cooperazione allo sviluppo e di risoluzione dei conflitti. «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio», dice Gesù nel discorso della montagna (Mt 5,9). La pace per tutti nasce dalla giustizia di ciascuno e nessuno può eludere questo impegno essenziale di promuovere la giustizia, secondo le proprie competenze e responsabilità. Invito in parti-colare i giovani, che hanno sempre viva la tensione verso gli ideali, ad avere la pazienza e la tenacia di ricercare la giustizia e la pace, di coltivare il gusto per ciò che è giusto e vero, anche quando ciò può comportare sacrificio e andare controcorrente.(Dal discorso di Papa Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace 2012)

PreghieraL’uomo è irragionevole, illogico, egocentricoNON IMPORTA, AMALO.Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoisticiNON IMPORTA, FA’ IL BENE.Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemiciNON IMPORTA, REALIZZALI.Il bene che fai verrà domani dimenticatoNON IMPORTA, FA’ IL BENE.L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabileNON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO.Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimoNON IMPORTA, COSTRUISCI.Se aiuti la gente, se ne risentiràNON IMPORTA, AIUTALA.Da’ al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calciNON IMPORTA, DA’ IL MEGLIO DI TE.

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4.1 - Beati i furbi iTry

AllegatiBeatitudini Moderne“Beati i ricchi, perché non avranno mai preoccupazioni.Beati gli indifferenti, perché non soffriranno inutilmente.Beati i potenti, perché l’avranno sempre vinta.Beati i furbi, perché la faranno sempre franca.Beati quelli che avranno successo, perché verranno cercati dagli altri.Beati i “scialla”, perché non faranno fatica.Beati quelli che coltivano i propri interessi, perchè raggiungeranno i propri obiettivi.Beati gli opportunisti, perché troveranno sempre un aiuto.

Beatitudini Evangeliche (Mt 5,1-11)Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicen-do:“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegrate-vi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.

Materiale multimedialePresso il Centro di Pastorale Adolescenti e Giovani è disponibile il DVD curato da Don Martino (sacerdote della diocesi di Verona e docente dell’Istituto Teologico di Verona) che tratta il tema delle beatitudini con spiegazione esegetica, storica e la proposta di alcu-ne testimonianze contemporanee. “Otto parole di felicità - Le Beatitudini”, DVD - luci nel mondo”(per informazioni: [email protected])

Sermig, Laboratorio del Suono Ensemble - Io ci sto - http://www.youtube.com/watch?v=3tA2gPk3rnAThe Sun - Non ho paura - http://www.youtube.com/watch?v=J6BwzXn1WR4&feature=related

Commento dettagliato (animatore tienilo sotto mano durante la dinamica)

Nove affermazioni che, se prese sul serio, ribaltano le nostre prospettive, sconvolgono le nostre (poche) certezze. Forse per questo sono quasi del tutto ignorate! Beati gli iellati...Gesù indica chiaramente in cosa consiste la felicità, il senso della vita, la piena realizzazione. Ma ad una prima lettura si resta spiazzati da ciò che riporta Matteo. Gesù sembra esaltare la povertà, il pianto, la rassegnazione, la persecuzione... Ma come? Gesù conferma la terribile impressione che danno molti cristiani di essere delle anime sofferenti e piagnucolose? No, Gesù propone, in realtà, una autentica rivoluzione interiore.

Beati=FeliciBeati (felici) i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.Cioè beati quelli che sono consapevoli della loro povertà interiore, del loro limite e per questo scoprono che se vivono con un cuore semplice, essenziale, trasparente, lasciano Dio regnare in loro.

Beati (felici) quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.Beati coloro che, pur essendo nella sofferenza, sanno volgere lo sguardo oltre l’orizzonte, al Dio che fa compagnia, che con-sola, che sta con chi è solo. Beato chi sa che la vita è inserita in un grande progetto, e che pur se la singola vicenda umana può essere avvilen-te, può essere sconfitta, il grande progetto di Dio avanza. Beato chi scopre che la vita è preziosa agli occhi di Dio, che nessun uomo, mai, è solo e abbandonato, che anche i capelli del nostro capo sono contati (Mt. 10,30) e le lacrime raccolte (Sal. 56,9), perché il Dio di Gesù protegge i passeri che si vendono per due spiccioli (Lc. 12,6). La sofferenza, allora, non è la parola definitiva della vita.

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Beati (felici) i miti, perché avranno in eredità la terra.Beati quelli che non cedono alla violenza che portano in loro stessi, che vedono il lato positivo delle persone, che credono nella re-denzione dell’uomo. Anche se all’apparenza vincono i malvagi, la storia vera, quella di Dio, passa attraverso le persone che Lo hanno imitato nella Sua mitezza compassionevole.

Beati (felici) quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.Beati quelli che non si arrendono all’ingiustizia, che sanno mettersi in gioco, che sono autentici e sinceri, che portano il peso delle loro scelte e dei loro sbagli. Beati quelli che non cedono alla seduzione del compromesso, dell’astuzia malevola, del basso profilo.

Beati (felici) i misericordiosi, perché troveranno misericordia.Beati quelli che, come Dio, guardano alla miseria col cuore, che non giudicano sé e gli altri impietosamente, che chiedono respon-sabilità e coerenza, ma che non fanno della giustizia un idolo. Se giudicano gli altri con verità e compassione troveranno verità e compassione per loro stessi.

Beati (felici) i puri di cuore, perché vedranno Dio.Beati quelli che hanno uno sguardo trasparente, che non sono ambigui, che non hanno malizia, che non vedono sempre e solo il negativo, che non passano il tempo a sottolineare l’ombra degli altri per attenuare la propria, la loro purezza diventa una trasparenza da cui poter accedere a Dio.

Beati (felici) gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.Beati quelli che scommettono sulla pace, che sono pacifisti perché pacificati, che non fanno della razza, del paese, della propria reli-gione un idolo. Beati quelli che non solo parlano di pace, ma che la pace la costruiscono giorno per giorno con le loro azioni.

Beati (felici) i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, menten-do, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.Beati quelli che si assumono le proprie responsabilità, che non scaricano sugli altri, che hanno il coraggio di pagare fino in fondo le proprie scelte, ed anche i propri errori. Beati i discepoli che non rinnegano la loro fede per paura.

Ci sto! Mi convince questa logica. Fatico a viverla, sinceramente, ma ci credo.Gesù per primo l’ha vissuta, Gesù per primo, coerentemente, ha mostrato che è possibile vivere, sostenuti dallo Spirito, nella logica di Dio.E di questi tempi, colmi di insulti e di arroganza, di minimalismo etico e di faciloneria morale, di violenza ed ingiustizia...Dio solo sa di quanti discepoli che tentano di vivere le Beatitudini ci sia bisogno!

Per chiarirsi le idee...L’uomo delle BeatitudiniGesù ha vissuto le Beatitudini e, solo dopo averle vissute, le ha proposte. Esse sono il suo autoritratto, tracciano il suo profilo interiore di vero Dio in carne umana. Prima di essere un programma predicato sul monte (Mt 5,1), le Beatitudini sono la sua autobiografia, rivelano la sua identità intima, il suo stile, le sue scelte vitali. Vedendo la vita di Gesù povero, mite, puro, misericordioso, assetato di amore e di giustizia, operatore di pace, perseguitato e sofferente...è possibile ricostruire le Beatitudini. Ognuna di esse racchiude in se stessa:

1. una virtù che viene proposta come programma di vita irrinunciabile al quale tutti si è comunque soggetti; 2. una serie di lotte e di difficoltà che il soggetto è chiamato a dover affrontare nel perseguire l’obiettivo che essa propone; 3. una proclamazione di futura ricompensa e di gioia che deriverà da Dio (beati in greco è μακα⇒ιoι (makarioi) che significa: felici/fortunati, quindi leggi il testo traducendo ogni “beati i” con “felici voi che siete”...) per chi con perseveranza si sarà attenuto a tale programma di vita.

Ogni beatitudine è un obiettivo, che si conquista non senza sacrifici, prove e rinunce, ma che risulta pur sempre perseguibile. In sin-tesi, tutte queste promesse costituiscono un programma di vita concreto e realistico che impegna il cristiano in questa terra in vista della ricompensa presente e futura e che scaturisce da una proposta altrettanto concreta, che scaturisce dall’esperienza concreta dello stesso Signore che coltivava relazioni con tutti gli uomini non esclusi i peccatori e i derelitti... in altre parole, Gesù annuncia un

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discorso a partire dalla sua esperienza personale di relazione con Dio e con gli altri e di lotta contro il male e le inquietudini terrene; vivendo ciascuna di queste prospettive con coraggio, disimpegno e fiducia si entra in immediata relazione con il Padre in forza dello Spirito Santo sull’esempio di Cristo Figlio di Dio.

Felicità, parola chiave delle BeatitudiniLe nove Beatitudini sono il cuore del Vangelo; al cuore del Vangelo c’è per nove volte la parola felicità, c’è un Dio che si prende cura della gioia dell’uomo, tracciandogli i sentieri. Come al solito, inattesi, controcorrente, e restiamo senza fiato, di fronte alla tenerezza e allo splendore di queste parole. Sono la nostalgia prepotente di un tutt’altro modo di essere uomini, il sogno di un mondo fatto di pace, di sincerità, di giustizia, di cuori puri. Queste nove parole sono la bella notizia, l’annuncio gioioso che Dio regala vita a chi produce amore, che se uno si fa carico della felicità di qualcuno il Padre si fa carico della sua felicità. Le beatitudini sono il più grande atto di speranza del cristiano. Quando vengono proclamate sanno ancora affascinarci, poi usciamo di chiesa e ci accorgiamo che per abitare la terra, questo mondo aggressivo e duro, ci siamo scelti il manifesto più difficile, incredibi-le, stravolgente e contromano che l’uomo possa pensare. La prima dice: beati voi poveri. E ci saremmo aspettati: perché ci sarà un capovolgimento, perché diventerete ricchi. No. Il progetto di Dio è più profondo e vasto. Beati voi poveri, perché vostro è il Regno, già adesso, non nell’altra vita! Beati, perché c’è più Dio in voi, c’è più libertà, meno attaccamento all’io ed alle cose. Beati perché custodite la speranza di tutti. In questo mondo dove si fronteggia-no nazioni ricche fino allo spreco e popoli poverissimi, un esercito silenzioso di uomini e donne preparano un futuro buono: costru-iscono pace, nel lavoro, in famiglia, nelle istituzioni; sono ostinati nel proporsi la giustizia, onesti anche nelle piccole cose. Gli uomini delle beatitudini, ignoti al mondo, che non andranno sui giornali, sono loro i segreti legislatori della storia.La seconda è la beatitudine più paradossale: Beati quelli che sono nel pianto. Felicità e lacrime mescolate insieme, forse indissolu-bili. Dio è dalla parte di chi piange, ma non dalla parte del dolore! Dio non ama il dolore, è con te nel riflesso più profondo delle tue lacrime per moltiplicare il coraggio, per fasciare il cuore ferito, nella tempesta è al tuo fianco, forza della tua forza. La parola chiave delle beatitudini è felicità.Sant’Agostino, che scrive un’opera intera sulla vita beata, scrive:“Abbiamo disputato sulla felicità e non conosco valore che maggiormente si possa ritenere dono di Dio. Dio non solo è amore, non solo è misericordia, Dio è anche felicità. Felicità è uno dei nomi di Dio.”

Per comprendere il senso di povertà ed umiltà (Romano Penna)Fra tutte le Beatitudini che Gesù annuncia, quella che maggiormente assume rilevanza spiccando come la più promettente e la più edificante è appunto la prima, la povertà, che a differenza di tutte le altre non offre garanzie future o promesse a lungo termine, ma mostra al presente i suoi effetti e i suoi vantaggi: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli”. La povertà spirituale è quella dimensione vivendo la quale si ottiene il Regno nell’immediato, ci si immedesima nella gioia infinita senza dover aspettare i tempi futuri, si vive la gioia che comporta la stessa pratica della volontà divina. Perché appunto essere “poveri” equivale ad essere amici privilegiati di Dio e compartecipi della sua gloria e dei suoi doni. La povertà è la Beatitudine che racchiude in se stessa tutte le altre e che predispone all’umiltà, favorendo la conversione, cioè la continua ricerca delle vie di Dio. Di quale povertà si tratta? La prima Beatitudine ci ragguaglia della povertà “di spirito”, quella che esorta tutti ad essere “poveri davanti a Dio”. Si tratta di quella predisposizione che a prescindere dal possedimento materiale predispone alla sottomissione a Dio e per ciò stesso all’umiltà e alla mansuetudine che formano lo spirito alla rettitudine ed alla giustizia. Di conseguenza essa produce la sensibilità, l’amore e la generosità che sono espressione di una motivata e radicata fede nel Signore, per la quale si sarà capaci di prendere le distanze dalle effimeratezze, dal vizio e dal guadagno sproporzionato, per essere disposti verso Dio e verso il prossimo. Ciascuno di noi pertanto può e deve essere “povero” prescindendo dai propri possedimenti materiali e anche un ricco possidente può trovare il suo spazio in questa privilegiata virtù, purché il cuore sia radicato in Dio ed abbia un corretto rapporto con i beni. Proprio il possesso dei beni andrebbe riflettuto con maggiore profondità per comprendere quanto siamo debitori a coloro che non hanno nulla, considerando il Solo che è in grado di dare e di togliere in qualsiasi momento;ma proprio la ricchezza materiale dovreb-be risvegliare la riconoscenza e l’umiltà. È proprio questa “povertà” il comune denominatore della mitezza, della purezza, della sopportazione di lacrime e di persecuzioni e della misericordia, poiché in essa tutte queste sono contenute e da essa traggono il loro fondamento e la loro motivazione. A partire dalla povertà di spirito si apre per l’uomo tutto il programma di vita che viene descritto in questa bellissima pagina, nel quale vi è la promessa che chiunque si disponga a vivere una determinata virtù (pace, mitezza, persecuzione) anche se è votato alla lotta non mancherà la sua ricompensa e pertanto si tratta di un espediente di vita assolutamente concreato e realistico. Se la Costituzione è la Carta fondamentale dello Stato, le Beatitudini sono la Costituzione che da al cristiano il diritto di cittadinanza in ogni luogo e in ogni condizione senza il rischio che egli violi legge alcuna, obbligandolo piuttosto alla “legge” unica dell’amore di cui Dio ci ha resi depositari e mandatari.

4.1 - Beati i furbi iTry

Allegati

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4.2 - Chi vive sperando... e chi no? iTry

Animatore FinalitàL’adolescente si apre al significato profondo della Speranza mettendola in pratica nelle scelte, nelle relazioni, nei luoghi di vita.

ObiettivoL’adolescente riconosce l’importanza di attuare nella propria vita gesti concreti di Speranza.

Riferimento biblico

Dove vogliamo arrivare...Con questa dinamica si vuol far sperimentare concretamente agli adolescenti cosa significhi vivere la Speranza anche nelle situazioni impreviste del quotidiano.

Dinamica breveDue animatori in uno sketch (ovviamente preparato prima dell’incontro) “vendono”, in una serie di promozioni, i vantaggi del vivere con Speranza (l’uno) e del vivere senza Speranza (l’altro) facendo riferimento ad alcuni temi quali il futuro, il lavoro, la famiglia, le re-lazioni con i coetanei ed in senso più ampio le relazioni internazionali (tema della Pace) e di tutto ciò che può preoccupare il gruppo adolescenti. Vi consigliamo di scegliere 3-4 temi su cui creare lo sketch. (15’) Un terzo animatore fungerà da giudice e tramite uno strumento sonoro (fischietto, sveglia, campanella etc.) interromperà le singole promozioni, dando il via alla discussione, giusto per vedere le reazioni a caldo dei ragazzi per la discussione su ciascun tema delle singole promozioni. (5’) Al nuovo segnale sonoro gli attori riprenderanno a recitare la promozione successiva. Per favorire la discussione, vi proponiamo alcuni esempi di domande:Futuro: troverò mai un lavoro? Mi realizzerò? Relazione: c’è qualcuno di cui mi posso fidare totalmente? Ho veramente degli amici di cui mi posso fidare? Violenza/Pace: credere nella pace? Tutti bravi a dir pace, ma quando qualcuno mi offende so rimanere in pace (prima con me stesso, quindi con l’altro)? Al termine della promozione saranno ben chiare le due fazioni a sostegno di ognuna delle due posizioni. Si divideranno così i ragazzi nei due gruppi dove rafforzeranno tra di loro la posizione presa. (10’) Verrà scelto un capogruppo che nel dibattito finale a gruppo intero riunito farà da portavoce. (5’) Al termine del dialogo il giudice tirerà le somme. (10’)

Dinamica lungaAdatta ad un momento di vita assieme, per es.: due-giorni, settimana di convivenza, ritiro, etc...Al mattino si inizia proponendo ai ragazzi lo sketch descritto nella dinamica breve. Si invitano poi gli adolescenti a scegliere chi vuol provare a vivere con Speranza e chi senza. Si creano così due gruppi (uno per ogni atteggiamento) e si propone loro di vivere tutta la giornata all’insegna della scelta compiuta. Gli animatori dovranno preparare preventivamente situazioni ed ambienti idonei a far testare cosa significhi scegliere di vivere o meno la Speranza nel quotidiano che incontra delle difficoltà e dei contrattempi, per es: togliere la corrente, chiudere il gas... A fine giornata si verifica il comportamento tenuto dai ragazzi e se ne discutono le motivazioni.

MaterialeQualcosa che produca un suono chiaro (per es.: fischietto), niente altro di particolare, dipende molto dall’ambientazione della pro-mozione.

VerificaOltre alla griglia in allegato puoi aiutarti con queste domande:I ragazzi hanno compreso cosa significhi vivere la Speranza? Quali fatiche nel metterla in pratica?

Sal 23, 4

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4.2 - Chi vive sperando... e chi no? iTry

AnimatoreAdolescente ObiettivoRiconosco l’importanza di attuare nella mia vita gesti concreti di Speranza.

ContenutiCosa significa per te ado vivere con Speranza? Se ripensi un attimo alla tua vita, seppur ancora giovane, ti vengono in mente momenti in cui le cose non vanno come vorresti andassero tu? Magari stai progettando qualcosa di importante, ma all’improvviso capita un imprevisto, qualcosa che non avevi messo in conto... e allora che fare? ! Forse in questi casi la soluzione più facile è quella di mollare e non crederci fino in fondo, non avere fiducia, non avere speranza che qualcosa di positivo possa risollevare la questione... eppure prova a guardarti intorno, ripensa alle persone a te vicine che si sono trovate in situazioni simili, molti di loro hanno scelto di agire con Speranza, credendo fino in fondo alle loro scelte e ai loro progetti senza farsi abbattere dagli ostacoli.“Mai nulla di grande è stato realizzato se non da chi ha osato credere che dentro di sé ci fosse qualcosa di molto più grande delle circostanze.” (Bruce Barton)

DomandeQuali sono le difficoltà che ho incontrato nel portare avanti la scelta del vivere con Speranza o senza? Riesco a cogliere persone attorno a me che hanno scelto di vivere la Speranza nel quotidiano? Nella mia vita riesco ad essere testimone di Speranza per gli altri? Se sì, in quali occasioni?

PreghieraSe senti vacillare la Fede, per la violenza della tempesta,calmati: Dio ti guarda.Se ogni cosa che passa cade nel nulla, senza più ritornare,calmati: Dio rimane.Se il tuo cuore è agitato e in preda alla tristezza,calmati: Dio perdona.Se la morte ti spaventa, e temi il mistero e l’ombra del sonno notturno,calmati: Dio risveglia.Dio ci ascolta, quando nulla ci risponde;è con noi, quando ci crediamo soli;ci ama, anche quando sembra che ci abbandoni.(S. Agostino)

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4.3 - Una mano tesa iTry

Animatore FinalitàL’adolescente si apre al significato profondo della Speranza mettendola in pratica nelle scelte, nelle relazioni, nei luoghi di vita.

ObiettivoL’adolescente impara a vivere con coerenza nella quotidianità testimoniando la virtù della Speranza in ciò che vive.

Riferimento biblico

Dove vogliamo arrivare...Lo scopo di questa dinamica è stimolare gli adolescenti ad affrontare una situazione concreta di difficoltà con l’atteggiamento della Speranza, con la possibilità finalmente di concretizzare quanto appreso lungo il cammino svolto.

Dinamica breveLa dinamica consiste nel presentare agli adolescenti una situazione di difficoltà e chiedere loro di dare Speranza a chi la sta vivendo. La situazione può essere presentata in tre modi diversi: l’animatore, senza anticipare nulla agli adolescenti, inizia il gruppo recitando e raccontando di una situazione di difficoltà che finge di aver vissuto. In alternativa, se l’animatore si sente in difficoltà o a disagio, può invitare una persona esterna che presenti la stessa situazione. Ancora, come terza possibilità, l’animatore fornisce agli adole-scenti alcune situazioni ipotetiche che vengono lette e discusse assieme. In allegato ci sono degli esempi. L’animatore nella scelta della provocazione deve essere attento a non ferire la sensibilità degli adolescenti che magari stanno vivendo una situazione simile. (10’) Successivamente, gli adolescenti devono mettere in pratica quanto colto durate il percorso fatto cercando il modo concreto per offrire Speranza alla persona che sta vivendo il momento di difficoltà. (30’) L’animatore conclude facendo notare agli adolescenti se siano o no riusciti a diventare “portatori di Speranza”. (5’)

Dinamica lungaLa dinamica è divisa in due fasi le quali possono essere svolte in due momenti diversi. La prima prevede lo svolgimento di un servizio, mentre la seconda consiste nel fare risonanza dell’esperienza. All’inizio, l’animatore presenta il servizio che verrà svolto, in maniera che gli adolescenti siano preparati all’attività che devono affrontare. (5’) Successivamente gli adolescenti possono vivere l’esperienza di incontro e di servizio presso alcune realtà: la visita ad una casa di riposo, ad una casa famiglia, ad un centro caritas, ad una mensa dei poveri...(120’) Al termine dell’esperienza gli adolescenti discutono in gruppo quanto vissuto condividendo le emozio-ni e i sentimenti che hanno provato. L’animatore può aiutarsi con domande del tipo: Come è stato affrontare il servizio? Come ti sei sentito? Ti senti cambiato? Sei riuscito a dare Speranza? (20’)

MaterialeEventuale scheda di introduzione al servizio da svolgere (per la dinamica lunga).

VerificaOltre alla griglia in allegato puoi aiutarti con queste domande:Gli adolescenti sono rimasti coinvolti dall’attività? hanno mostrato interesse? Gli adolescenti hanno saputo dare Speranza alle persone che hanno incontrato?

Mt 25, 40

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4.3 - Una mano tesa iTry

AnimatoreAdolescente ObiettivoImparo a essere testimone di Speranza con le persone che incontro quotidianamente.

Contenuti«... ecco il momento in cui il bruco, trasformatosi in una bellissima farfalla, spicca il volo!» Anche per te, carissimo ado, è arrivato il momento di aprire le ali e spiccare il volo! ! ! Giovanni Paolo II diceva: “Chi ha conosciuto la gioia dell’incontro con Cristo, non può tenerla chiusa dentro di sé ma deve irradiarla”; anche tu puoi essere un testimone con il tuo life style e le tue scelte, una Luce di Spe-ranza per un tuo amico che è in difficoltà, che magari si sente inadatto e solo, per una persona che sta soffrendo e per tutti coloro che ti circondano. È una grande missione quella che ti viene affidata, è vero, e forse può sembrarti troppo grande per te, ma non pre-occuparti perché il Signore ti ha creato come una fantastica meraviglia e ripone la massima fiducia in te... quindi spicca il volo sicuro, ci riuscirai! :D Buon lavoro e buon cammino.

DomandeQuali sono i tratti della Speranza che ritrovi in te stesso e nelle tue scelte quotidiane? Ti accorgi che accanto a te ci sono persone per le quali puoi essere una luce di Speranza? Oppure a volte pensi troppo a te stesso non ren-dendotene conto?

StoriaUn giorno, la foresta prende fuoco e gli animali fuggono in cerca di un luogo sicuro. Mentre fugge, la scimmia nota un uccellino che vola in direzione delle fiamme.«Che cosa stai facendo?» domanda la scimmia. «Non vedi che la foresta si è incendiata?» «Sì,» risponde l’uccellino. «Ma sto portando nel becco alcune gocce d’acqua, per spegnere il fuoco.»La scimmia scoppia a ridere.«Uccellino scemo e presuntuoso. Come puoi spegnere quel fuoco con poche gocce d’acqua?»«So che non posso. Ma, per lo meno, sto facendo la mia parte e mi auguro che gli altri avvertano il mio sforzo. Se tutti gli animali seguiranno il mio esempio, riusciremo a dominare le fiamme e a salvare la nostra foresta»” (Paulo Coelho)

PreghieraAll’angolo della strada c’è qualcuno, o Signore che aspetta Te che sei la vita.Intorno alla tavola della famiglia c’è qualcuno che aspetta Te che sei l’amore. Sul banco della scuola c’è qualcuno che aspetta Te che sei la verità.Nella fabbrica c’è qualcuno che aspetta Te che sei la giustizia.Nell’ufficio c’è qualcuno che aspetta Te che sei la porta.Nelle miniere c’è qualcuno che aspetta Te che sei la luce.

Ma Tu o Signore puoi essere ovunque presente attraverso me. Conducimi su tutte le strade dell’uomo a seminare il tuo messaggio. Fammi capire che devo essere presente, non soltanto per vivere accanto ai poveri quanto per essere povero, non soltanto per evangelizzare quanto per essere evangelizzato perché sei Tu che attraverso me, devi andare avanti e io devo restare nell’ombra. Amen.(A. Dini)

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4.3 - Una mano tesa iTry

AllegatiStorie e spunti per la discussioneESEMPI SITUAZIONI PER L’ANIMATORELa/il fidanzata/o mi ha lasciato e ora la mia vita non ha più senso.Il/la mio/a migliore amico/a non riesce a capirmi e mi sento solo/a contro tutti

ESEMPI DI STORIE DA DARE AGLI ADOLESCENTIRagazzo timidoHo 13 anni è ho un grosso problema... mi sento sfigato... ho l’autostima pari a 0...sono timidissimo e mi vedo anche molto brutto.. con le ragazze poi vado malissimo, non ci so proprio fare (dico completamente non riesco neanche a parlarci con una ragazza nean-che amica perché ho una paura tremenda di fare brutta figura!). Ho paura e mi vergogno anche se ce ne sono molte che mi piac-ciono! So che so che ancora sono piccolo ma la maggior parte dei miei compagni di classe hanno la raga. Io non ho mai avuto una raga, né mai baciata e credo che non l’avrò mai.... poi la sera non esco quasi mai (mai con gli amici qualche volta con la mia famiglia -.-), sono molto introverso, anche a scuola che non parlo mai! =(=(... mi sento proprio inutile! I miei compagni di classe mi deridono e mi prendono in giro, mi parlano alle spalle, vorrei reagire ma non c’è la faccio perché so che sarei tartassato di insulti ecc... poi i miei compagni escono molte volte durante la settimana io se esco 1 volta a settimana è assai e poi neanche con i miei amici! Di amici ne ho pochi solo 2! ! ! ! ! Poi con gli altri neanche ci parlo! ! ! (ma non perché non voglio socializzare! ! ! !) ma perché sono antipatici nei miei confronti! ! ! ! come posso risolvere questo problema? ? anche se non credo ci riuscirò! ... PS: Per favore non rispondete con delle cretinate se no fate meglio a non rispondere!

Ragazza solaSono disperata! ! Conosco la mia migliore amica da una vita e ora solo x essere al centro dell’attenzione mi ha quasi abbandonato...sta sempre con altre due ragazze in classe mia e non mi bada mai, inoltre loro tre si trovano, organizzano sempre uscite e io non sono mai invitata! ! tutto questo mi fa rabbia, ma allo stesso tempo m sento triste e sola... cosa potrei fare x rimettere a posto la situa-zione? ? grazie in anticipo! !

IncidenteOggi ho saputo della morte di un amico, aveva 16 anni, e la causa è stato un incidente stradale. È sempre una cosa assurda venire a conoscenza di notizie simili, io non me ne rendo ancora conto che è successo davvero. 16 anni, vi rendete conto, una vita davanti e tanti progetti da costruire e portare a termine. E invece niente, tutto finito nell’arco di qualche minuto, il tempo di un lampo, e poi più niente. A che è servito vivere per soli 16 anni? Qual è stato lo scopo? E adesso? E dopo? Perché avere tanti dubbi, tante incazzature col mondo, tante delusioni, tanta tristezza, tanta gioia, tanto impegno nel lavoro se poi è questa la fine? Perché? Per cosa? Per chi? E alle persone che invece rimangono, cosa si può dire per alleviare questo immenso dolore? C’è parola capace di lenire questa im-mensa sofferenza?

Ragazza bulimicaQuando vivi un momento di benessere tutto sembra che giri bene intorno a te, non ti aspetti che proprio in quel momento qualcosa comincia a non andar bene...tu, che hai lottato tanto per uscire dal tunnel della bulimia, che hai sofferto perché non ti volevi abba-stanza bene da avere la forza per dire basta.... tu che hai lasciato soffrire chi c’era al tuo fianco, che non ti preoccupavi di dire bugie pur di nascondere la tua malattia... pur di non accettare che la tua magrezza non era bellezza ma bensì deperimento... C’è voluto tanto tempo per uscirne, tanto da far paura quasi a pensarci... e, ancora oggi a volte mi capita di credere che non ne sono uscita vera-mente... ogni mio stato d’animo negativo mi porta sempre là... sempre ad agire in quello stesso modo... Oggi sto conoscendo l’ansia, o meglio i cosiddetti DAP... attacchi di panico... Mi pervade un senso di paura, un crollo a livello psicologico, brividi, sudorazione... insomma, quando meno lo aspetto ecco che arriva il terrore di star male...dura qualche minuto, qualche ora...dipende... e inesorabil-mente vado a finire sempre là... Credevo di aver passato momenti peggiori che avrebbero giustificato in qualche modo questo mio malessere, ma adesso proprio non avrei niente a cui attribuire tutto questo... o almeno niente di così grave ... Non lo so...so soltanto che domattina prenderei un volo per una destinazione ignota dove mi rifugerei per ritrovare me stessa... non sarebbe uno scappare dai problemi ma soltanto avere modo di riuscire a pensare da sola... a staccare un po’ la spina ecco tutto... Credo di essere quasi al limite... e il mio corpo, il mio inconscio stanno reagendo... e, nonostante io provi ad essere più forte non riesco a controllare que-sta cosa... pensare che la mia malattia l’ho controllata benissimo per tanti anni, finché ho potuto chiaramente... poi come sovente accade tutto crolla perché il fisico non regge, e quindi vieni scoperta... In questo caso invece è lei che controlla te... non ti avvisa... arriva e basta... Ho pensato fosse un evento sporadico, ma invece mi accorgo che non è così... e mi sta quasi venendo paura... paura di non riuscire a controllare il tutto... Staremo a vedere... ho sentito il bisogno di scrivere quello che mi sta accadendo... chissà... forse potrebbe essere un modo per scaricare la tensione... lo spero...

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1. La dinamica a scelta è riuscita a far si che gli adolescenti esprimessero liberamente pensieri, esperienze e sentimenti sul tema proposto? Molto Abbastanza Poco Per nulla Non saprei

2. L’attività proposta ha favorito la partecipazione attiva di tutti i membri del gruppo? Molto Abbastanza Poco Per nulla Non saprei

3. La scelta dei metodi è riuscita a stimolare diverse capacità dei partecipanti (capacità cognitive, emotive, corporee… ovvero testa, cuore e mani)? Molto Abbastanza Poco Per nulla Non saprei

4. Tu animatore, con i tuoi interventi, hai favorito un clima di ascolto e di accettazione reciproca (astenendoti dall’esprimere giudizi o critiche ed incoraggiando i partecipanti)? Molto Abbastanza Poco Per nulla Non saprei

5. Elenca, in sintesi punti forti e deboli dell’attività proposta

Punti forti della dinamica Punti deboli della dinamica

6. Altre osservazioni

Scheda di verifica (valida per ogni incontro)

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Questionario di gradimento finale

Animatore

Al termine di questo percorso, ti chiediamo di esprimere un giudizio sul gradimento dell’attività formativa e una valutazione sul rag-giungimento degli obiettivi stabiliti all’inizio dell’attività. Sarà utile soprattutto per completare una nostra valutazione del sussidio, nonché per individuare eventuali futuri percorsi di formazione.Potete inviarci il questionario compilato via posta indirizzandolo a “Centro di pastorale adolescenti e giovani – Casa Serena”, via Mirandola 63, 37026, Settimo di Pescantina VR oppure tramite la copia che trovare sul dvd spedendolo via mail all’indirizzo “[email protected]”.

1. Valutazione complessiva del percorso formativoProva ad esprimere una valutazione dei seguenti aspetti generali riguardanti il sussidio mettendo una X nei valori da 1 a 5 a seconda del livello del tuo giudizio (1=molto basso; 5=molto alto).

1 2 3 4 5Interessante

ConcretoChiaroUtile

Eventuale giudizio libero di sintesi:

2. Valutazione dei singoli aspetti del percorso formativoProva ad esprimere una valutazione dei seguenti aspetti riguardanti il percorso formativo mettendo una X nei valori da 1 a 5 a secon-da del livello del tuo giudizio (1=molto basso; 5=molto alto).

Quanto sono stati raggiunti gli obiettivi del sussidio? 1 2 3 4 5

Quanto ti sono sembrate utili le metodologie utilizzate(tecniche, lavori di gruppo, confronti con testimoni…)? 1 2 3 4 5

Quanto hai apprezzato le schede di lavoro e gli allegati? 1 2 3 4 5

Complessivamente quanto sei soddisfatto del sussidio? 1 2 3 4 5

Secondo te attraverso il percorso compiuto gli adolescentihanno maturato un atteggiamento di Speranza? 1 2 3 4 5

Eventuali commenti liberi:

Page 84: Questione di Speranza - Centro di Pastorale Adolescenti e ... · severare con ogni sobrietà giorno per giorno, senza perdere lo slancio della speranza, in un mondo che, per sua natura,

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Questionario di gradimento finale

Animatore3. Aspetti positivi ed aspetti negativi che hanno caratterizzato gli incontri

Aspetti POSITIVI Aspetti NEGATIVI1. 1.

2. 2.

3. 3.

4. Ulteriori osservazioni e indicazioni di altre tematiche che vorresti approfondire in futuri percorsi formativi

Grazie per la collaborazione