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la Speranza Periodico della Comunità Pastorale “Maria Madre della Speranza” - Samarate anno 2 - n. 4 settembre 2013 Fotocronaca festa Comunità Pastorale pag. 20 “Lumen Fidei” La prima enciclica di Papa Francesco pag. 5 Fondazione Zaccheo compie 10 anni pag. 24 Avete fatto il salto più bello...

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Periodico della Comunita' Pastorale Maria Madre della Speranza - Samarate

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la SperanzaPeriodico della Comunità Pastorale “Maria Madre della Speranza” - Samarateanno 2 - n. 4 settembre 2013

Fotocronaca festa Comunità

Pastoralepag. 20

“Lumen Fidei”La prima enciclicadi Papa Francesco

pag. 5

Fondazione Zaccheo

compie 10 annipag. 24

Avete fattoil salto più bello...

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sabato 18:00 a Verghera 18:30 a Samarate e a San Macario 20:30 a Cascina Elisadomenica 8:00 a Samarate 8:30 a San Macario e a Verghera 9:00 a Cascina Costa 9:30 a Verghera in Convento 10:00 a San Macario e a Cascina Elisa 10:30 a Samarate 11:00 a Verghera 11:30 a San Macario 18:00 a Samarate e a San Macario (chiesa di S. Giuseppe)

la SperanzaPeriodico della Comunità Pastorale “Maria Madre della Speranza”

Via Statuto 7 21017 Samarate

direttore responsabile:Don Quirino Daniotti

stampa:Grafica Gernetti

Recapiti Sacerdoti/Religiose:

Orari SS. Messe festive:

Orari SS. Messe feriali:

8:00 a Verghera in Convento: lunedì, martedì mercoledì, venerdì, sabato 8:30 a Samarate da lunedì a venerdì 8:30 a San Macario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì 8:30 a Cascina Elisa: mercoledì, giovedì, venerdì 9:00 a Verghera: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì 20:30 a Cascina Elisa il martedì 20:30 a San Macario in Oratorio il mercoledì 20:30 a Samarate e a Verghera il giovedì

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don Quirino Daniotti, parrocotel. 0331.220014 - cel. 3385245752fax 0331.720885mail: [email protected] Giorgio Masperotel. 0331.234695 - cel. 3381493928mail: [email protected] Giuseppe Tedescocel. 3491114898mail: [email protected] Alberto Angaronicel. 3407518187mail: [email protected]

don Sante Ambrositel. 0331.223409mail: [email protected]à suore Samaratetel. 0331.220111mail: [email protected]à suore San Macariotel. 0331.234267 - fax 0331.238518mail: [email protected]à suore Vergheratel. 0331.220222 - cel. 3337417847mail: [email protected]. Maria Consolatrice Vergheratel. 0331.220170mail: [email protected]

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Cari fedeli dellaComunità Pastorale,vi giunga gradito il nuovo numero de “la Speranza”.

In esso trovate alcuni ricordi graditi e alcuni programmi delle prossime feste.

Tra i ricordi graditi, certamente le Prime Sante Messe di don Stefano e di don

Alberto. Due grandi doni del Signore (abbiamo dedicato la copertina ai due pre-

ti novelli, perché pensiamo siano stati loro “il meglio” dell’anno passato). Poi,

la visita di Monsignor Shomali alla Festa della Comunità Pastorale (varie foto

all’interno).

Tra i programmi futuri, le Patronali di Verghera e della SS. Trinità, che insie-

me alle feste degli Oratori fanno di Settembre un “mese di feste”.

1) LA MISSIONEQuello che stiamo per iniziare sarà un anno a forte impronta missionaria.

E’ quello che vuole il Cardinale. Egli ha da tempo annunciato il tema del prossi-

mo anno: “Il campo è il mondo”.

Ed è quello che noi stessi vo-

gliamo. Anche il nostro Consi-

glio Pastorale sta per stendere il

Progetto Pastorale con al centro

l’idea della missione.

Purtroppo constatiamo che la

pastorale ordinaria ci assorbe e

la maggior parte delle fatiche è

per una pastorale di conserva-

zione.

Da tanto tempo si parla di Nuo-

va Evangelizzazione, ma an-

cora oggi sembra un mirag-

gio.

Con tutto l’impegno che ci met-

tiamo, non riusciamo a rag-

giungere se non i soliti.

Mi ricordo un sacerdote che di-

ceva: “Noi facciamo tante proposte, ma se non vogliono, noi scuotiamo la pol-

EditorialE

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vere dai nostri piedi … è sconsolante vedere come i preadolescenti lascino subito

l’Oratorio appena finita la Cresima e non si vedano più neanche a Messa …

Scuotiamo la polvere …”

Non so se scuotere la polvere risolva qualcosa e ci consenta di metter l’animo in

pace.

Penso occorra, semplicemente, entrare nello spirito della missione.

2) LA FORMAZIONEUn punto importante ritengo sia questo: il soggetto della missione non è solo il

prete ma la comunità. E’ ormai impensabile che il parroco faccia tutto da solo.

E’ essenziale, in primo luogo, che il parroco sappia delegare alcuni compiti.

Trovare collaboratori, corresponsabili. Assegnare loro obiettivi precisi, concreti,

raggiungibili e, possibilmente, stimolanti. Collaboratori che vanno seguiti, in-

coraggiati e anche controllati perché il loro operato sia in linea con gli obiettivi

concordati.

Oltre a questo, deve incoraggiare i componenti della comunità cristiana ad es-

sere più attivi e “presenti” nella vita del mondo.

E’ il tema della formazione.

Una formazione che abiliti i laici ad essere testimoni là dove vivono, negli am-

biti di vita: scuola, lavoro, famiglia, caseggiato, sport, tempo libero …

Il metodo pastorale di Gesù era “la persona”, il contatto con lei. E là dove uno

vive deve pensare che la testimonianza la deve portare lui. O lui, o nessun al-

tro … a quelli lì ci deve pensare lui! altrimenti rischieranno di restare privi di

Gesù!

3) LO SPIRITO SANTOIn tutto questo non dimentichiamo lo Spirito Santo. Lui fa nascere nel cuore la

spinta missionaria. Occorre pregarlo. Occorre invocarlo. Occorre stare in silen-

zio davanti a Lui. Occorre ascoltarlo.

Sarà lui a farci superare la paura del futuro, la paura che si esprime nel dire:

“Non l’abbiamo mai fatto”. Sì. Lo Spirito porta cose nuove. Anche noi dobbiamo

dire: “E’ una cosa nuova, ma non ci spaventa. Ci saranno difficoltà e ostacoli,

ma insieme andremo avanti”.

Meditando la Parola lo Spirito ci libera dalle strettezze del nostro cuore e ci apre

gli occhi sulla missione; soffia su noi un alito di vita nuova e genera una nuo-

va persona. Ciò che noi saremo solo lo Spirito Santo lo sa.

Don Quirino

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“Lumen fidei” (La luce della fede) questo è il titolo dell’Enciclica firma-ta il 29 giugno di quest’anno, festa dei santi Pietro e Paolo.Tale enciclica ha usufruito quanto era già stato preparato da Benedetto XVI prima della sua rinuncia al pontifica-to; a queste “bozze di enciclica” Papa Francesco ha aggiunto ulteriori contri-buti per cui, come scherzosamente det-to dallo stesso Pontefice, in un colloquio informale con la segreteria del Sinodo dei Vescovi, è una enciclica scritta “a quattro mani”, come una partitura di pianoforte suonata da due pianisti.Non serve a nulla voler scoprire quanto è stato scritto da Be-nedetto XVI e quanto scritto da Francesco: tutto ciò sta a signifi-care che le dimissioni di Benedetto XVI non sono una “cesura” nel pontificato, come qual-cuno vorrebbe interpre-tare, ma che vi è perfet-ta continuità. I successori di Pietro sono tanti, ognuno con una sua particolare fi-sionomia, ma la cari-ca di Vicario di Cristo è sempre lo stessa. I Papi cambiano, ma il servizio a Cristo e alla sua Chiesa rimane im-

mutato.Il documento papale è il completamento della trilogia sulle virtù teologali dopo la “Caritas in veritate” e la “Spe salvi” di Benedetto XVI e al tempo stesso il coronamento dell’Anno della fede.

Nella parte introduttiva, in poche righe, il Papa precisa in che senso la Fede è una luce.La fede non è “un’illusione di luce che impedisce il nostro cammino di uomi-ni liberi verso il domani”. Così pure la fede non è “un salto nel vuoto” spinti da un sentimento cieco per potere provare una consolazione privata che non può

La Luce della FedeL’enciclica di Papa Francesco e di Benedetto XVI.Un documento scritto “a quattro mani”.La fede non è senza la verità. La verità non è senza la carità.

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essere comunicata ad altri. Inoltre la fede non è una illuminazione indivi-duale e strettamente privata che serve quando la ragione umana esaurisce le capacità di raggiungere ulteriori cer-tezze.La sola ragione, secondo la cultura con-temporanea, è incapace di illuminare il futuro e perciò l’uomo deve accontentar-si di piccole luci che non sono in grado di chiarire totalmente i problemi della vita e di poter distinguere il bene dal male.La fede, invece, è una luce singolare ca-pace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo.Questa luce potente non procede dall’uomo ma proviene solo da Dio. “La fede nasce nell’incontro con il Dio viven-te, che ci chiama e ci svela il suo amore, un amore che ci precede e su cui possia-mo poggiare per essere saldi e costruire la vita”. L’uomo, inoltre, ha bisogno di conosce-re, ha bisogno di verità. La fede può soddisfare questo bisogno naturale e per questo la fede non è separata dal-la verità. “La fede, senza verità, non salva, non rende sicuri i nostri passi. Resta una bella fiaba, la proiezione dei nostri desideri di felicità, qualcosa che ci accontenta solo nella misura in cui vogliamo illuderci.”Oggigiorno il concetto di verità è piut-tosto in crisi. Nella cultura contempo-ranea si ritiene vero solo il frutto della tecnologia: “è vero ciò che l’uomo riesce a costruire e misurare con la sua scien-za, vero perché funziona, e così rende più comoda e agevole la vita”.Oppure si ritiene vero solo ciò che è ri-tenuto tale da ogni singolo individuo; ma, in questo caso, ognuno ha la sua verità e tutto è … relativo.

La fede è connessa alla verità, ma, al tempo stesso, la verità è connessa all’amore “La fede conosce in quanto è legata all’amore, in quanto l’amore stesso porta una luce. La comprensione della fede è quella che nasce quando ri-ceviamo il grande amore di Dio che ci trasforma interiormente e ci dona occhi nuovi per vedere la realtà”.Senza amore la verità diventa fredda, impersonale e magari oppressiva. Chi ama vede la realtà in modo nuovo in unione con la persona amata. In realtà, l’amore non si può ridurre a un senti-mento che “va e viene”. Esso tocca, sì, la nostra affettività, ma per aprirla alla persona amata e iniziare così un cam-mino, che è un uscire dalla chiusura nel proprio io e andare verso l’altra perso-na, per edificare un rapporto duraturo; l’amore mira all’unione con la persona amata. Quindi è possibile un “amore per sempre e fecondo”.La fede, inoltre, è in stretto legame con il “bene comune”. Essa rende più saldi i vincoli tra gli uomini e si pone al ser-vizio concreto della giustizia, del dirit-to e della pace. Senza la fede e senza l’amore affidabile di Dio l’unità tra gli uomini sarebbe fondata solo sull’utilità, sull’interesse e sulla paura. La fede è “un bene per tutti, un bene comune”.

Alla fine della “Lumen fidei” il Santo Padre invita a guardare a Maria “ico-na perfetta” della fede perché, in quan-to Madre di Gesù, ha concepito “fede e gioia” e a Lei invita a innalzare la pre-ghiera perché aiuti la fede dell’uomo e ci ricordi che chi crede non è mai solo e ci insegni a guardare con gli occhi del suo stesso Figlio.

Piero Caloni

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Due pullman partono di buon mattino dal parcheggio del cimitero di San Ma-cario.Un altro è partito da Samarate.Meta: il Duomo di Milano per l’ordina-zione sacerdotale dei nostri due diaco-ni, don Stefano e don Alberto.L’autostrada non è molto affollata (è sabato mattina) e anche l’ingresso in Milano è agevole; in poco tempo siamo in via Verdi: basta attraversare piazza della Scala e la Galleria ed ecco il Duo-mo.C’è già la fila davanti all’ingresso an-

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Preti Novelli

cora chiuso; troviamo i passeggeri del pullman di Samarate con i giovani e gli adolescenti della Comunità, che in-dossano tutti una maglietta con le ca-ricature di don Stefano e don Alberto e la scritta “Avete fatto il salto più bello ...ora inizia la vera corsa... START 8 giugno 2013”.Già, la corsa inizia subito dopo...Quando si spalanca il portale del Duo-mo, l’ingresso diventa frenetico, bisogna trovare un posto da cui vedere “bene”: anche se i maxischermi assicurano la visione di tutta la cerimonia, sono più

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belle le immagini “dal vivo”.Io mi appoggio a una transenna sul passaggio dei diaconi; intravvedo appe-na l’altare, ma quando i candidati en-trano dall’ingresso laterale, ecco prima don Alberto e poi don Stefano ...è già una soddisfazione averli visti passare da così vicino.L’Arcivescovo durante l’omelia invita i candidati a scendere nelle strade del mondo per testimoniare concretamente il servizio ai fratelli e alla Chiesa ... an-che il loro motto, dal salmo 22, recita “annuncerò il tuo nome ai miei fratel-li”...L’emozione della liturgia dell’ordina-zione, poi la vestizione con l’abito li-turgico, segno della dignità dei novelli sacerdoti ...la stola “da prete”...La Schola del Duomo accompagna que-sto momento con le parole del salmo: “tu sei Sacerdote per sempre, al modo di

Melchisedek...”.Quel “per sempre”, come prima la do-manda dell’Arcivescovo “vuoi esercitare per tutta la vita il ministero sacerdota-le”, mi porta al giorno del mio matrimo-nio: nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia...Per tutta la vita, una cosa enorme...E allora, cari don Stefano e don Alber-to, l’auspicio è che i parroci cui siete affidati non vi lascino mai soli, ma vi coltivino come fiori rari e preziosi, e che le Comunità in cui siete stati mandati vi accettino così come siete, con i vostri carismi e le vostre difficoltà, e amino in voi le fragilità e le debolezze dell’uomo: solo in questo modo quel “per sempre” potrà essere affrontato con coraggio e serenità ... e sarà veramente “per tutta la vita”.Ad maiora, ragazzi!

Sandra

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“Chi sono io? Qual è la mia identità da animatore? Io sono e mi realizzo in una relazione, per questo le mie foto e i miei video sono foto e video sempre insieme ad altri, per questo il mio corpo dice chi sono e chi siamo, sempre e neces-sariamente impegnato a vivere”. Que-sta è una delle tante frasi che lo scorso 24 maggio in piazza Duomo a Milano, alla presentazione dell’oratorio estivo, ci ha dato la carica per iniziare anche quest’anno l’avventura di animatori in oratorio. Ebbene, dopo cinque setti-mane siamo ancora qui, un po’ distrut-ti e ammaccati da questa esperienza, ma nonostante ciò super soddisfatti di

quello che abbiamo vissuto e di quello che siamo diventati! L’oratorio infatti ci dà l’opportunità di diventare qualcu-no, ci fa crescere e allo stesso tempo ci insegna a crescere. Durante questo pe-riodo non crescono solo i bambini e i ra-gazzi, ma cresciamo anche noi anima-tori, le mamme del bar, le segretarie, i don, le suore.. cresciamo tutti insomma e la cosa bella è che lo facciamo insie-me! Cinque settimane possono sembra-re relativamente poche, ma vi assicu-riamo che in queste cinque settimane ognuno di noi fa di tutto pur di tirare

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“Everybody,ancora insieme”0ratori estivi 2013

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fuori il meglio di sé; dalla mattina, con i lavoretti, alla preghiera conclusiva del pomeriggio, passando per giochi liberi e gioconi organizzati, ognuno di noi in queste cinque settimane è stato chia-mato a mettersi in gioco, anche fisica-mente, rimanendo così in argomento con il tema di quest’anno, “Everybody – un corpo mi hai preparato”.Il nostro corpo ogni sera torna a casa stanco e a volte anche con qualche ci-catrice, la nostra voce si affievolisce e spesso l’unica forza che si ha è quella di lanciarsi sul letto senza volersi più rialzare. La mattina ci svegliamo, con-sapevoli di arrivare a sera sfiniti, ma poi appena mettiamo piede in oratorio

tutto cambia; i più piccoli ti si fionda-no addosso con i loro occhietti dolci o i loro teneri abbracci e a volte anche i più grandi sono in grado di sorprender-ti con qualche gesto e lì allora ti rendi conto che essere animatori ne vale dav-vero la pena!Quello che lega ognuno di noi ai nostri oratori si potrebbe sintetizzare in una sola parola: “Amore”, quell’amore verso il prossimo che caratterizza la nostra fede, il nostro essere cristiani. Come abbiamo imparato nei nostri in-contri di formazione, l’animatore è un giovane per i giovani; “basta che siate giovani perché vi ami assai” sono que-

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ste le parole scolpite nel cuore di un vero animatore secondo l’esempio di Don Bosco. L’incontro con ogni giova-ne è indimenticabile. E’ ai giovani che l’animatore dedica la propria vita; non si è, infatti, animatori solo per un paio di mesi, ma lo si è per tutta la vita. L’essere animatore, insomma, fa parte del nostro DNA!L’oratorio estivo è un’esperienza che ti cambia: terminato ogni feriale non

I numeri di quest’anno RAGAZZI ANIMATORI SAN MACARIO/CASCINA ELISA 266 35 SAMARATE 340 55 VERGHERA 170 30

TOTALI 776 120

siamo più gli stessi, siamo cresciuti e abbiamo imparato ad amare un po’ di più. Questo significa vivere l’oratorio estivo! “Everybody ancora insieme, everybody una cosa sola. Signore un corpo tu ci hai preparato per amare e per provare a fare quello che hai scelto. Gesù, verbo eterno fatto carne.”

Froggy

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Dal 1 al 3 aprile sono andata con gli oratori della comunità pastorale a Roma per la professione di fede. E’ stata davvero un’esperienza fantastica, non solo perché abbiamo visitato una città cosi bella, ma anche perché siamo riusciti a vedere Papa Francesco. Ma quello che è successo a me è stata una cosa inaspettata ed emozionante. Su cinquantamila ragazzi presenti all’udienza, sono stata scelta, insieme ad altri tredici ragazzi, per il baciamano al Papa!! Quando Don Alberto me lo ha comunicato non ci credevo e sono scoppiata a piangere dall’emozione! Non è una cosa da tutti assistere all’udienza ed essere seduta in prima fila a pochi metri dal Papa! E poi quando me lo sono trovato davanti ... anche lì un’emozione fortissima! Avevo il cuore che batteva a mille e gli occhi lucidi! Mentre mi stringeva la mano ha ripetuto il mio nome! Non sembra niente di che questo, invece è una cosa con un significato molto grande! Ero felicissima!! Mi ha reso ancora più felice l’affetto dei miei amici che appena ritornata mi hanno accolto con tanta gioia e curiosità, riempiendomi di domande, ma devo davvero ringraziare i don che mi hanno permesso di fare un’esperienza cosi bella ed emozionante!Grazie davvero.

Chiara

...io e Papa Francesco!

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Giornata di fraternitàe di programmazione delConsiglio PastoraleCarissimi amici e fedeli della Comunità Pas-torale, è sicuramente un piacere parlare della Giornata di fraternità e di programmazione vissuta dal Consiglio Pastorale sabato 6 lu-glio a Castelletto di Cuggiono, presso l’ex convento chiamato “La scala di Giacobbe”.Non è sempre facile organizzare queste cose (anche nel no-stro CP ci sono state all’inizio delle persone contrarie), ma una volta rotto il ghiaccio si capisce che si tratta di mo-menti impor-tanti. In primo luogo ci si conosce meglio, e questo è fondamentale.Come possiamo lavorare insie-me e costrui-re qualcosa di bello se non ci conosciamo nemmeno? La prima cosa è diventare amici! Poi il resto diventa più facile.La seconda cosa è fare una revisione dell’anno passato. Si vedono le cose positive e anche quelle negative. Senza paura. Tanto, se ab-biamo fatto bene è merito di tutti, se abbiamo fatto male è colpa di tutti. Come quando si gioca a pallone: se si vince è merito di tutti; se si perde è colpa di tutti. E’ una verifica col-

lettiva, senza promossi e bocciati, bensì per capire se siamo sulla strada giusta o se dob-biamo cambiare rotta.La terza cosa che si fa in queste occasioni è “guardare avanti”. Il futuro. Che cosa il Si-gnore si aspetta da noi? Che cosa ci domanda la Chiesa in questo momento? Che esigenze

vivono i nostri fratelli? Cosa possiamo fare per alleviare le loro sofferenze? O come rendere la loro vita ancora più bella? Tutto questo si chiama “discernimento”.E’ quello che abbiamo cercato di fare.Per aiutarci è venuto Monsignor Franco Car-nevali, Vicario Episcopale della Zona Sesta della Diocesi.La sua relazione ha avuto quattro parti: la

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prima parte è stata il racconto della sua espe-rienza personale vissuta a Gallarate. Poi ci ha detto quelle che sono le positività della Co-munità Pastorale. In seguito si è soffermato sui problemi della Comunità Pastorale. Da ultimo ci ha riferito quali sono le scelte effet-tuate dalla Diocesi ultimamente sullo stesso tema.Cosa mi è piaciuto della sua relazione? A

parte l’entusiasmo e la concretezza, due idee forti.La prima: la C. P. è nata per annunciare meglio il Vangelo di Gesù; in fondo, la Chiesa esiste per questo. Ha citato la Evangelii nuntiandi e ci ha chiesto di saper aprire vie nuove, senza fare sempre le cose ad uso interno, ma at-tenti al mondo che cambia. Diceva: “Anziché fare dieci iniziative per i soliti che vengono, fatene solo cinque; ma inventatene una per i nuovi!”La seconda: saper vincere il “parrocchia-lismo” che si esprime molto spesso con af-fermazioni del tipo: “Qui si è sempre fatto così”. Ma le cosiddette “tradizioni” vanno

continuamente verificate. Mi servono per es-sere discepolo di Gesù? Mi aiutano a vivere il Vangelo? Altrimenti si lasciano andare. Dopo il pranzo c’è stato un gustoso passeggio fino al canale, cui è seguita la seconda parte dei lavori.Abbiamo prima risposto a quattro domande preparate dalla Giunta (una sul lavoro del Consiglio Pastorale lungo l’anno; un’altra

sulle iniziative fatte “ad intra”; un’altra sul la-voro fatto “adextra”; l’ultima sul nostro futuro). Si è distribuita poi una bozza con le date del nuovo anno (anche se alcune vanno già spostate...) e per ultimo si è inco-minciato a discu-tere del Progetto di lavoro che la C.P. vuole redi-gere. Sarà questo l’obiettivo nume-ro uno dei pros-

simi appuntamenti del Consiglio. Si tratta di scrivere un piano di lavoro secondo quanto il Signore si può attendere da noi in questa situazione (lavoro da svolgere sul filo della preghiera, perché non si tratta di un’opera principalmente nostra, ma “Sua”). A tutti chiediamo di accompagnarci con l’amicizia e la preghiera. Il cammino è lungo, ma non manca la voglia di fare. Proseguiamo con impegno e intelli-genza; e si realizzi per noi, almeno in parte, la profezia di Geremia: “Sazierò di delizie l’anima dei sacerdoti e il mio popolo abbon-derà dei miei beni” (Geremia 31,14).

Don Quirino

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Le spoglie di Macario, gio-vane soldato romano marti-rizzato a Roma durante la per-secuzione di Diocleziano, ar-rivarono a Cas-sina del Manzo nel 1673, in ma-niera prodigiosa, secondo la tradi-zione orale locale. Il martirio, datato 28 febbraio 298, venne da allora fe-steggiato in modo solenne, con grande concorso di popolo, viste anche le capacità taumaturgiche del santo.Tale data, però, cade il più delle volte in Quaresima, per cui da secoli la festa viene rimandata alla prima domenica dopo Pasqua, la cosiddetta “domenica in albis depositis”. Anche quest’anno la festa patronale di San Macario si è svolta in tale momento, il 7 di aprile.Il sabato sera è stato allietato dal repertorio “alpino” del Coro Penna Nera di Gal-larate, che si è esibito con la nostra Corale.Il momento più importante, la Messa, ha visto ancora una volta il rogo del “pal-lone”, un’usanza popolare del mondo contadino, dove il tributo della Chiesa al martirio è manifestato dal fuoco.Invitato d’onore e celebrante, don Patrizio Lo Cicero, nel 2000 - 2001 seminari-sta al servizio della parrocchia, che quest’anno festeggia il decimo anniversariod’ordinazione sacerdotale.Nel pomeriggio, dopo i Vespri solenni, numerosi momenti d’intrattenimento per grandi e piccini e a sera la grande risottata: sacro e profano fusi insieme per ri-cordare ancora una volta il martire che diede nome al paese.

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Festa patronalea San Macario

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Tutto era pronto per festeggiare questo importante traguardo. Un programma ricco di appuntamenti; avevamo invitato anche il gruppo Campanari di Bergamo per un concerto solenne di campane ed invece domenica 17 marzo ci siamo svegliati sotto la neve.Il programma iniziava sabato 16 con una Fiaccolata dal Santuario di Comabbio, che era stata la prima meta di una lunga serie di santuari che hanno simbolicamente collegato importanti luoghi cari alla tra-dizione cristiana con la chiesetta di San Giuseppe.Domenica tutto il programma è stato rivoluzionato, gli appuntamen-ti non si sono potuti svolgere, tranne la Santa Messa solenne nella chiesetta, in un clima davvero famigliare, e la benedizione serale con taglio della torta sotto una vera tormenta di neve.Per fortuna martedì 19 - San Giuseppe - si è potuta svolgere la pro-cessione solenne alla presenza di Don Gianpietro e, come degna conclusione dei festeggia-menti, si sono sparati i fuochi di artificio.Una Sagra insolita che verrà ricordata negli anni proprio per le condizioni climatiche.Certo che quarant’anni sono un bel traguardo...Nel 1973 un gruppo di “Cassinat” volle rivalorizzare la Festa di San Giuseppe, un po’ decadu-ta, che negli anni era sempre stata un appuntamento tradizionale nella vita della Parrocchia.Il programma prevedeva cose semplici, giochi per i bambini, musica e la tombolata. Dopo questo inizio, già dal secondo anno la festa venne denominata “Sagra di Primavera” e prese una caratteristica che nelle sue linee più importanti è rimasta.

Tante le iniziative fatte in questi quarant’anni che sono state rias-sunte in un libretto speciale de-dicato alla 40° Sagra, ma la cosa più importante è che questo pri-mo appuntamento primaverile (sic!!) è diventato ormai un tra-dizionale atteso appuntamento.Ricordiamo che tutto il ricavato serve per mantenere la chiesetta di San Giuseppe, vero cuore del-la Cascina Sopra. Anche da queste pagine rin-graziamo tutte quelle persone, e sono tante, che in questi anni hanno collaborato al buon esito della manifestazione.

Comunità Pa

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40 anni dellaSagra di Primavera... (sotto la neve)

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Il progetto del convegno nasce dai cinquant’anni di missione ad Gentes della Chiesa Ambro-siana: nel 1961 avvenne l’invio del primo Fidei donum. Il convegno vorrebbe anche essere un’occasione importante perché la diocesi rifletta sulla missione ad gentes quale “paradigma” della pastorale delle nostre comunità cristiane (Cfr Evangelizzare in un mondo che cambia). Del resto, Benedetto XVI, aprendo l’anno della fede e il Sinodo sulla Nuova Evangelizza-zione, a cinquant’anni dall’apertura del Concilio Vaticano II, ha invitato tutta la Chiesa a una testimonianza più autentica perché l’annuncio del Vangelo possa arrivare a tutti . In que-sta prospettiva, avvertiamo quanto possa rivelarsi propizio il convegno, proprio in relazione all’urgenza della trasmissione della fede e ai cammini di una nuova evangelizzazione: “luoghi pastorali” gravidi di una “riforma” della Chiesa fedele alla tradizione e al suo Vangelo.Papa Francesco, inoltre, ci spinge ad uscire e a superare i rischi di una Chiesa autoreferenziale per percorrere i cammini degli uomini e delle donne di oggi e raggiungere così le periferie esistenziali della vita e non solo quelle geografiche.E’ pertanto una grande opportunità per tutti i Fidei donum condividere questo momento con la Chiesa che li ha inviati per poter narrare le grandi cose che lo Spirito di Gesù opera in tante Chiese sorelle e in tanti luoghi del mondo.L’ascolto reciproco sarà un dono anche per la Chiesa di Milano. Il nostro cardinale, in questi giorni, ci ha comunicato il titolo della prossima lettera pastorale: “Il campo è il mondo. Vie da percorrere incontro all’umano” ribadendo che la Chiesa non ha bastioni da difendere, ma solo strade da percorrere per andare incontro agli uomini.

Il programma prevede momenti differenziati

Ottobre eventi missionari a livello zonale/decanale alla scoperta dei “segni di spe-ranza della missione” presenti anche nei nostri territori

12 Ottobre ore 21 Teatro Azzate serata missionaria13 Ottobre (tutto il pomeriggio) Piazza S. Vittore – Varese - Associazioni e gruppi in

festa22-23 ottobre Due giorni di convivenza nel seminario di Seveso per i Fidei donum25 ottobre Giornata teologica assieme agli istituti missionari e realtà missionarie pre-

senti in diocesi.26 ottobre Workshop missionario in Piazza Mercanti - Milano Veglia in Duomo con il mandato missionario27 ottobre Giornata missionaria

Gr

uPP o m

issionario

Riscoprire il Vangelocon le “genti”di oggiConvegno missionario diocesano straordinario

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Ciao a tutti !!!!Sono Marco, ho ventitre anni e da un anno e qualche mese sono in Etiopia, precisamen-te ad Adwa come volontario nella missione salesiana Kidane Meheret. Ho preso questa decisione qualche settimana prima di Pasqua dell’anno scorso e giusto una settimana dopo sono partito. In molti mi hanno chiesto la mo-tivazione di questa scelta così apparentemen-te frettolosa. Diciamo che è stato un insieme di molti fatto-ri ma soprattutto la conoscenza di Suor Lau-ra, fondatrice della missione, che fino a quel momento era solo un’ amica di famiglia. Una sera di dicembre incontrai suor Laura a casa mia, mi vide, mi salutò e mi fece dei complimenti sui panettoni che preparavamo al lavoro. Io le risposi un po’ sgarbatamen-te. A quella risposta lei rimase male, ma non mollò e mi chiese di parlare cinque minuti. Incominciò a parlare di questa missione... e dei progetti che si potevano avviare.In quel momento non diedi peso alle sue pa-role, la liquidai in fretta con un “sì grazie ci penserò” e poi me ne andai a letto. Da quel momento in poi però incominciai ad avere questo tarlo in testa che mi riempiva di pen-sieri, fino a quando, un giorno, mi sono detto: peggio di così non può andare, se proprio devo lavorare gratis lì posso aiutare qual-cuno... e con questa frase in testa mi convinsi a partire.Preparai tutti i documenti con mia madre, mio padre e suor Laura senza dire niente a nessu-no e chiedendo anche a loro di non rivelare questo segreto; per loro fu un sollievo sentir-mi prendere questa decisione soprattutto per-ché, mi disse mia madre, dopo quella scelta tornai anche ad essere un po’ più sorridente.

Una volta pronto tutto, fissammo il volo per la settimana dopo Pasqua e mi licenziai.Il giorno di Pasqua decisi di dirlo alla mia famiglia, creando un po’ di scompiglio tra i vari parenti presenti al pranzo e, tra le mille domande che mi facevano, quella piu getto-nata era: “Ma quando torni?”. La risposta fu “Non lo so”. Arrivato ad Adwa fui accolto a braccia aperte da tutta la comunità e il giorno dopo mi misi subito al lavoro. I primi mesi ad Adwa furono bellissimi ma anche un po’ difficili, non co-noscevo nessuno, a parte le persone che abi-tavano con me in missione, era tutto un altro mondo e soprattutto avevo il problema della lingua.Piano piano ho imparato a vivere l’Africa con i suoi pregi e i suoi difetti ed ora mi sento uno di loro. Lavorando al loro fianco giorno per giorno e imparando la loro lingua, sono en-trato in una realtà che ti porta a conoscere le loro famiglie, conoscere i loro problemi che a volte per noi sembrano banalità.La cosa piu bella che ho imparato e che impa-ro giorno per giorno è riscoprire il vero valore delle cose, i veri valori in generale... Valori che in un paese moderno si sono persi o che non contano piu niente ...ma soprattutto la voglia di migliorare e cambiare. Ci sono anche moltissimi momenti pieni di piccole e grandi soddisfazioni, come la grati-tudine che hanno verso di te dopo un piccolo gesto o il rispetto che “guadagni” quando ti metti a spalare cemento o a vangare la terra spalla a spalla senza creare differenze, oppure la felicità che provi quando mettono in prati-ca gesti o lavori che gli hai insegnato. Quando inizi ad avere un certo rispetto tra la “tua” gente allora si aprono le porte delle

Perchè lo faccio?Lo faccio per loro!

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case, che anche se povere e un po’ malconce, ti danno un immenso senso di accoglienza, vieni chiamato a partecipare a cerimonie di matrimonio o di funerali fino alla piu banale, ma molto importante per loro, come la ceri-monia del caffè. Vieni invitato spesso anche a mangiare nelle loro case, il pasto è povero e magari è composto solo di lenticchie e patate, però è sempre molto gustoso, e vedere che si apprezza la loro cucina li riempie di gioia.Vivendo queste situazioni ti rendi conto an-che delle difficoltà che hanno gli immigrati quando decidono di lasciare la loro terra, e magari ripensi a comportamenti che avevi nei confronti di alcune persone e che ora, provan-dole sulla tua pelle, capisci il dolore o il fasti-dio che provocano.Qua si combatte giorno dopo giorno per ogni cosa e si fatica tutto il giorno, ma quando in-croci lo sguardo di chi lavora con te e ti sorri-de o di un piccolo bambino che ti corre tra le braccia per salutarti, ecco che tutti i tuoi sfor-zi hanno un senso e finalmente la tua doman-da ha una risposta seria: perchè lo faccio? Lo faccio per loro.Ora tra i tanti lavori che svolgo, dalla stalla, alla serra, all’officina, mi occupo di formare un gruppo di donne per potersi occupare del-la cucina della prima ala dell’ospedale e della futura cucina centrale dell’ospeda-le; in loro vedi tanta voglia di imparare anche se a volte devi ripetere e ripetere e ripetere mille vol-te la stessa cosa. La loro cucina è stupen-da, anche se povera, è ricca di colori e sa-pori differenti che mi danno molti spunti su ricette o prepara-

zioni. Molte volte sono io a imparare da loro piatti tradizionali che non sono affatto facili da preparare, e tutto questo mi fa tornare una gran passione per il lavoro che faccio, e che cerco di trasmettere anche a loro. Cerco di far capire loro che il lavoro in cucina non è solo un dovere di una donna nei confronti della famiglia, ma deve essere un piacere, deve stimolare la fantasia e soprattutto che è un lavoro molto importante e con il quale si può anche creare qualcosa, che anche gli uomini possono e devono imparare a fare. Piano piano ogni progetto avanza anche se tra mille difficoltà mettendo sempre al primo posto la collaborazione tra noi e loro; perché come mi disse una volta un Padre: l’Africa non ha bisogno del buon samaritano che se la carica sulle spalle... l’Africa ha bisogno delle parole di Cristo con Lazzaro “Africa alzati e cammina”.Con questo piccolo aneddoto chiudo questa lettera, ricordando a tutti che fare del bene porta sempre del bene e che avere uno spirito da “missionario” o da “volontario” non inclu-de per forza il farsi prete!Un saluto e un grazie per ciò che fate per chi ha bisogno.

Marco

Perchè lo faccio?Lo faccio per loro!

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Fotocronaca - 3a festa della

Comunità Pastorale

Foto 1 - Giovedì 2 maggio: Solen-ne Processione da San Macario a Samarate con l’icona “Maria Ma-dre della Speranza”.Mons. Franco Agnesi imparte la benedizione con la reliquia della Madonna nella chiesa della SS. Trinità al termine della Processio-ne, prima del bacio della reliquia.

Foto 2 - Monsignor William Sho-mali, ospite d’onore alla Festa della Comunità Pastorale. Il suo sorriso accogliente e la sua affa-bilità sincera sono stati motivo di gioia per tutti. Un Vescovo umile e semplice, che ci ha parlato del-la Terra Santa e dei suoi problemi con passione e competenza.

Foto 3 - Dopo la celebrazione dell’Unzione degli Infermi am-ministrata in forma comunitaria nella chiesa della SS. Trinità, Mons. Shomali si intrattiene con alcuni anziani e ammalati nel bar dell’oratorio dove è stato servito un rinfresco.

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Foto 4 - Sabato 4 mag-gio alle ore 18:30 nella chiesa di San Macario si è svolta la Professione di Fede dei ragazzi di terza media. Ecco il momen-to in cui alcuni di loro si inginocchiano davanti alla Parola di Dio, sotto lo sguardo di Monsignor Shomali, di don Giusep-pe e di don Alberto.

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Fotocronaca - 3a festa della

Comunità PastoraleFoto 5 - Sabato 4 maggio alle ore 21:00, Mons. Sho-mali ha portato la sua testi-monianza parlando nell’au-la “San Rocco”. Ha prima dato la sua testimonianza di fede (“i dieci motivi per cui io credo”) e poi la sua testimoninza sulla situa-zione religiosa, sociale e politica di Gerusalemme e dell’area mediorientale.

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Foto 6 - Prima della Messa Solenne, sua Beatitudine ha visitato le suore del Con-vento di Verghera dove ha recitato le Lodi mattutine e ha visitato le sorelle inferme della Comunità.Grande commozione e sod-difazione per tutte le religio-se presenti.

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Foto 7 - Mons. Shomali attorniato dalle cantorie di Samarate dopo la Solenne celebrazione eucaristica nella chiesa di Verghera. Questa celebrazione è stata il momento più alto e significativo del-la visita di tre giorni di Monsignor Shomali a Samarate

Foto 8 - Monsignor Shomali sul palco dello “Zucchino d’oro” si com-plimenta con le brave presentatrici al termine della manifestazione che ha coinvolto i ragaz-zi delle scuole elemen-tari e delle materne.

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Il 30 maggio 2013 Monsignor France-sco Ceriotti, dopo aver celebrato insie-me a Papa Francesco la Santa Messa nella cappella di Santa Marta a Roma, riceve le felicitazioni del Santo Padre per i settanta anni di Ordinazione Sa-cerdotale.

Quanta strada dalla prima Santa Mes-sa celebrata a Samarate nella Chiesa della Santissima Trinità il 30 maggio del 1943!Monsignor Ceriotti è nato infatti a Sa-marate il 21 aprile 1921 da Amalia e Luigi Ceriotti. Entrato a undici anni in seminario, il 29 maggio 1943 fu ordina-to sacerdote (a soli ventidue anni!) dal Cardinale beato Ildefonso Schuster.Nei giorni seguenti don F r a n c e s c o ricevette la destinazione in qualità di Coadiuto-re presso la Parrocchia di San Gio-vanni in Laterano a Milano, dove rimase per quindici anni occupandosi dell’oratorio: in quel perio-

Mons. Francesco Ceriotti ricorda il 70° della sua

Ordinazione Sacerdotale.do nacquero tante amicizie fra i giova-ni che lo frequentavano, amicizie vere che durano tuttora anche se ciascuno di loro ha intrapreso strade e carriere diverse.Dall’ottobre del 1958 a dicembre del 1975, don Francesco è stato Direttore del Centro Studi Cinematografici a Mi-lano e Delegato Regionale dell’Associa-zione Cattolica Esercenti Cinema della Lombardia.Molti hanno avuto la possibilità di in-contrare don Francesco nelle sale cine-matografiche dove si dimostrava sem-pre disponibile nel condurre cineforum e conferenze sui problemi del cinema.Dal 1959 al 1976 ricoprì la carica di Vicepresidente Nazionale dell’Associa-

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Mons. Francesco Ceriotti ricorda il 70° della sua

Ordinazione Sacerdotale.

zione Cattolica Esercenti Cinema; dal 1976 al marzo 1998 ricoprì il presti-gioso incarico di Direttore dell’Ufficio Nazionale Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana.In questo periodo è spesso apparso in televisione dopo ogni riunione della C.E.I. accanto al Cardinal Ruini.Dal luglio 1998 al 2008 è stato infine Presidente della Fondazione Comuni-cazione Cultura.Una vita dedicata al servizio della Chie-sa che, anche se ora ufficialmente in pensione, lo porta ad essere ancora di-pendente della Conferenza Episcopale Italiana come assistente di “TV 2000”.Come riconoscimento per il suo impe-gno e competenza, nel 1985 è stato no-minato Cappellano di sua Santità con il titolo di Monsignore e nel 1993 Prelato d’Onore di sua Santità. Oltre agli inca-richi ufficiali sopra indicati, ha rivestito anche numerosi incarichi pastorali, fra i quali ricordiamo quello di Assistente Regionale dell’Opera della Regalità e di Assistente del Collegio d’Oltremare creato dall’allora Cardinal Montini.Nei pochi momenti liberi che i suoi im-pegni gli consentono e durante le va-canze estive, si concede un po’ di riposo in montagna, la sua grande passione! Una passione che lo coinvolge da sem-pre, una passione che ha trasmesso ai suoi “giovani” dell’Oratorio che anco-ra condividono con lui passeggiate ed escursioni.Come dimenticare le attese partenze per la Val Veny a bordo del mitico pul-mino Wolkswagen stracarico e noi inca-strati tra scatole di pasta e conserve! E le Sante Messe celebrate semplicemen-te all’ombra dei pini, con lo sguardo che si soffermava sulle cime dei monti sen-tendoci così più vicini a Dio. in

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NascitaQuando nasce un bimbo in famiglia si avvisi il par-roco; verranno suonate le campane per rendere tutti partecipi di questa gioia.

BattesimoI battesimi vengono amministrati la prima do-menica del mese a San Macario, la seconda a Verghera, la terza a Samarate, a Cascina Elisa su richiesta. Prendere contatto col parroco per la preparazione.

MatrimoniChi desidera sposarsi in chiesa si presenti almeno un anno prima a parlare col parroco.

MalatiQuando un fratello e una sorella sono in grave pe-ricolo di vita, assistiamoli anche spiritualmente e chiamiamo i sacerdoti per i Sacramenti.

FuneraliIl modo migliore per rimanere in comunione con chi ci lascia è partecipare all'Eucaristia, profes-sando la fede in Gesù, Risurrezione e Vita.

ConfessioniOgni sabato pomeriggio in parrocchia si confes-sa. Sul territorio sono presenti anche due chiese penitenziali sempre a disposizione: la Basilica di Gallarate e la Chiesa dei Padri Gesuiti all'Aloisia-num.

Incontri personali coi sacerdotiChi desidera parlare coi sacerdoti è sempre ben accetto sia in chiesa che in casa, ma prenda ap-puntamento telefonando.

OratorioE’ aperto a tutte le ragazze e i ragazzi che voglio-no fare un cammino per la Catechesi, per l'amici-zia, per il gioco, per lo sport. E' il luogo di incontro e di crescita per i giovani di tutte le età. Contattare don Giuseppe o le Suore.

Suore e Scuole MaterneLe giovani famiglie prendano contatto con le Suo-re per notizie sulle Scuole Materne e per consu-lenza educativa.

Consultorio per la FamigliaLe parrocchie hanno attivato questo prezioso ser-vizio alla famiglia per tutti i bisogni. Sono presenti professionisti per ogni problematica.La sede è a Gallarate Via Postcastello n° 9Tel. 0331-775859 - Fax 0331-771491

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La Fondazione Zaccheo ONLUS, che nel luglio 2013 ha festeggiato il decimo anniversario di apertura, è nata dall’idea di alcune famiglie che hanno voluto costruire una CASA, un luogo sicuro e confortevole, dove garantire il benessere sociale e individuale della persona diver-samente abile.Se penso a un’immagine legata alla Fondazione mi ritornano in mente i momenti in cui la casa era in costruzione, nel 2002, e mi vedo con le “mani in pasta”: infatti ho partecipato attivamen-te ai lavori di muratura, impastando la calce, scegliendo i rivestimenti e i pavimenti dei locali, perché ero e sono convinta che la casa in cui avrebbero vissuto mia sorella e gli altri ragazzi, sarebbe dovuta essere, oltre che confortevole, anche bella.La Fondazione é una risorsa sociale attiva sul territorio, che offre assistenza, tutela e poten-ziamento delle persone diversamente abili, secondo un’ottica positiva, che guarda ciascun utente come portatore di potenzialità e risorse al di là di ogni disabilità. La Fondazione opera attraverso personale altamente qualificato che quotidianamente garan-tisce il soddisfacimento dei bisogni di assistenza sanitaria e sociale.La scelta di diventare Presidente della Fondazione Zaccheo nasce da un percorso di vita a fianco di una sorella diversamente abile, nell’ottica di permetterle di vive-re in un’altra casa, diversa da quella familiare, ma che allo stesso modo lei potesse sentire come continuità della propria casa.Se penso alle mie emozioni nei con-fronti dei ragazzi, provo una forte sen-sazione di felicità, poiché essi sono sempre in grado di dimostrarmi il loro affetto, il loro volermi bene. Infatti, a tale proposito, sono sempre presente in Fondazione nei momenti di festa (compleanni, onomastici, ri-correnze come Natale, Pasqua, ecc.) e trascorro con loro molte ore delle mie giornate. Riflettendo su tale aspetto, vorrei condividere con le persone che non conoscono direttamente la Fon-dazione tutto l’impegno, la professio-nalità, i rapporti affettivi,il lavoro amo-revole e la tanta pazienza che ci sono all’interno della Fondazione stessa. A conferma delle mie idee, sono stati tangibili i cambiamenti che hanno inte-ressato molti dei ragazzi della Fonda-zione, cambiamenti testimoniati anche dai parenti e dai familiari che spesso esprimono la loro riconoscenza verso gli operatori che lavorano in Fondazio-ne.

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Fondazione ZaccheoONLUS: dieci anni!

Un ringraziamento va a tutti i familiari che ci hanno dato fiducia in questi anni e hanno colla-borato con noi per il benessere degli ospiti e il buon funzionamento della struttura.Ringrazio il Comune di Samarate che ci ha sostenuto nell’ampliamento della struttura.Un pensiero riconoscente a tutti volontari che hanno dedicato tempo ed energie ai nostri ospiti, al Centro Anziani di Samarate e al suo coro, che ci ha allietato con canti e musica,alla Pro Loco di Samarate, che ci ha aiutato ad organizzare le nostre feste e, infine, a chi, durante questi anni, ha voluto contribuire economicamente a sostegno della nostra Fondazione.Ringrazio Don Giorgio e tutti i membri della parrocchia di San Macario, che negli anni ci sono stati vicini.Ringrazio gli operatori che ogni giorno lavorano con passione e professionalità per il benes-sere dei nostri ragazzi. E in ultimo vorrei ringraziare mio marito, che non è solo un operatore, ma mi sostiene e mi accompagna quotidianamente in questo percorso.A conclusione dei festeggiamenti per il decennale della Fondazione, invitiamo tutti i nostri concittadini alla rappresentazione teatrale del 14 settembre 2013, organizzata dalla compa-gnia P.A.N. di Cairate, “Pinocchio il musical”, che si terrà presso il Teatro Manzoni di Busto Arsizio, al fine di raccogliere fondi per la nostra struttura.

Rita Di Bari

103Maria Rosa Macchi, 103 anni, nonna del nostro Sin-

daco Leonardo Tarantino, è nata a San Macario il 30 settembre 1910.Nella vita ha svolto la professione di maestra di tessitura. Fino a poco tempo fa ha tenuto un diario in cui pren-deva nota di tutti gli avvenimenti significativi della storia samaratese e del mondo. Tra i tanti ricordi ce n’è uno particolarmente suggestivo e drammatico: con il cognato si recò a Milano durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale per cercare informazioni sul marito sol-dato, percorrendo a piedi le strade della città martoriata dalle bombe.

E’ una grandissima appassionata del risotto.

AUGURI

100Ernesto Salmaso è nato il 28 luglio 1913 a Cà Emo di Ro-

vigo e si è trasferito nel lontano 1961 a Samarate con la famiglia, composta da moglie e cinque figlie.Nel Veneto ha svolto la professione di operaio in uno zucche-rificio e, nei mesi di disoccupazione, costruiva cucine econo-miche a legna.A Samarate è stato magazziniere presso la ditta Saporiti. Nel corso della guerra ha trascorso un periodo di prigionia nelle carceri militari inglesi. Una figlia ricorda con amore una pic-cola cucina economica in miniatura, perfettamente funzio-nante, costruita per darle felicità.Il suo piatto preferito è la pasta e fagioli.

AUGURI

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La nuova esperien-za di Siticibo a Sa-marate, nasce dal-la storia del Banco Alimentare...Le informazioni ri-levate da un’inda-gine del Politecnico di Milano effettuata nel 2012 evidenzia-no che in Italia ven-gono sprecate ogni anno eccedenze alimentari pari a 5,5 milioni di tonnellate che corrispondono a 13 mld di Euro: il 16% dei consumi. Oggi solo il 6,4% viene recuperato e ridistribuito a sco-po alimentare.La rete del Banco Alimentare recupera le eccedenze della filiera agroalimentare, del-la grande distribuzione organizzata e della ristorazione collettiva per ridistribuirle gratui-tamente alle strutture caritative che aiutano persone e famiglie bisognose. In altro modo si potrebbe dire che condivide i bisogni per condividere il senso della vita.Nel 2012 il “Banco Alimentare di Lombardia Danilo Fossati Onlus” ha raccolto 13.317 ton-nellate di alimenti equivalenti a 26,6 milioni di pasti, distribuiti a 1.300 strutture caritative che assistono mediamente 213.000 bisogno-si. La quota media di prodotti distribuiti pro capite corrisponde a 62 kg. Negli ultimi cin-que anni è quasi raddoppiato il numero delle persone assistite: si è passati da 125.000 del 2008 alle oltre 231.000 a fine 2012.L’efficienza del Banco Alimentare permette che per ogni Euro investito vengano raccolti e distribuiti alimenti equivalenti a diciotto pasti. Infatti la percentuale delle risorse destinate alla missione sociale è pari al 97%, mentre i costi generali di gestione rappresentano solo il 3%.

Tra le diverse attività del Banco Alimentare, Siticibo si occupa del recupero delle ecce-denze di cibo fresco e cotto non servito da mense aziendali e scuole. Grazie all’impiego di volontari viene ridistribuito a strutture cari-tative che assistono persone bisognose.Esaminando i dati riferiti al 2012 della raccol-ta nelle scuole in alcuni centri della zona si ha la dimensione di quanto cibo destinato alla “discarica” è stato recuperato. Alcuni esem-pi:a Busto Arsizio raccolti kg 3.606 di pane, kg 5.649 di frutta e kg 951 di dessert in nove scuole;a Legnano raccolti kg 2.024 di pane e kg 2.160 di frutta in dieci scuole;a Cardano al Campo raccolti kg 838 di pane e kg 917 di frutta in due scuole.In seguito agli accordi con l’Amministrazione Comunale di Samarate e l’ente di gestione delle mense scolastiche, in data 8 maggio undici volontari hanno iniziato la raccolta nel-le scuole di San Macario, Samarate e Ver-ghera a beneficio delle Caritas di San Maca-rio e Verghera e della Fondazione Zaccheo. Le quantità recuperate, 128 kg di pane e 195 kg di frutta in un mese di raccolta, giustificano l’attività e soddisfano le necessi-tà degli enti beneficiari, quindi con la ripresa

RECUPERARE IL CIBO PER CONDIVIDERE I BISOGNI

Volontariato

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della scuola riprenderà anche l’opera dei vo-lontari.I benefici del recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari si possono evidenziare in:SOCIALI: prodotti ancora utilizzabili per l’ali-mentazione ritrovano la loro finalità presso le strutture caritative che ricevono gratuitamen-te per i loro bisogni.ECONOMICI: le aziende riducono i costi di stoccaggio ed eliminano gli elevati costi di smaltimento ridando valore economico agli alimenti beneficiando inoltre di vantaggi fi-scali e recupero dell’IVA.AMBIENTALI: si evita che il cibo commesti-bile diventi rifiuto impedendo di sprecare l’ac-qua impiegata per produrlo e risparmiando

le emissioni di CO2 nella produzione e nello smaltimento.CULTURALI: l’opera educativa pone al cen-tro la carità che guarda alla persona come unica e irripetibile.Offrendo la disponibilità di poche ore la setti-mana, i volontari rispondono così all’appello che Papa Francesco ha fatto recentemente in occasione della Giornata Mondiale dell’Am-biente promossa dall’Onu. In tale occasione il Papa ha richiamato la “necessità di eliminare gli sprechi della distruzione di alimenti” sotto-lineando che “il cibo che si butta via è come se fosse rubato dalla mensa di chi è povero”

Per ulteriori Informazioni è possibile con-tattare Luigi Canziani cell. 3421212543

RECUPERARE IL CIBO PER CONDIVIDERE I BISOGNI

Con il Battesimo sono diventati figli di Dio

SamarateOrofino Sofia 12/05Amodeo Sofia 19/05Favrin Rihanna 19/05Breda Giorgia 19/05Breda Tommaso 19/05Giolchi Elisa Gloria 19/05Torzuoli Lorenzo 19/05Cavaleri Federico 16/06Cirillo Alice 16/06Cortellaro Viola Maria 16/06Landonio Bianca 16/06Piazzolla Samuel 16/06Tamburin Matilde 16/06Milano Luca Gabriele 14/07Pozzato Filippo 21/07Scaburri Ginevra 21/07

VergheraIemma Sonia 11/05Vigetti Anna Fatima 13/05Mondello Emanuele 18/05Marchioro Leonardo 26/05Bavero Gabriele 26/05Bavero Rebecca 26/05

Carboni Elia 26/05Giarracco Vincenzo 26/05Boscolo Giorgia Adele 26/05Coccioli Alessandro 07/07Barlocco Letizia 13/07Luca Giorgia 13/07Martines Alessia Maria 13/07Ambrosino Sara 14/07Guelfi Noa 14/07Serrao Alessia 14/07

San MacarioAspesi Carolina 12/05Puricelli Viola 12/05Albanesi Zaira 02/06Albanesi Asia 02/06Turchi Annabel 02/06Cozzi Matilde 02/06Cariglino Irene 02/06Lento Christian 02/06Napolitano Elisabetta Maria 29/06Macchi Giovanni Alberto 07/07Giani Victoria Linda 07/07Miatello Luca 07/07Thirion Isabel Gianna 21/07

Cascina ElisaFontana Nicole 19/05Sasso Mattia 26/05Valota Tommaso 23/06

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In nome di Dio si sono uniti in matrimonio

SamaratePelusi Fernando Antonio conBraggion Cristina 25/05Ribaudo Daniele conCuscunà Alessandra 16/06D’onia Antonio conZorzan Annalisa 22/06

VergheraIemma Alex conCestaro Michela 14/05Fotia Andrea conCarli Valentina 24/05

San MacarioPolignano Giacomo conPagani Rossella 02/05

Sono tornatialla casa del Padre

SamarateSpigolon Maria di anni 87Blanco Francesco di anni 76Dora Giuseppina di anni 77Macchi Giovanna di anni 97Ambrosi Carlo di anni 67Scaffidi Carmela di anni 87Contro Pasquale (Franco) di anni 80Andrighetto Elisa di anni 92Carli Natalina di anni 86Lombardi Rino di anni 55Seno Noemi di anni 84Varotto Giacinta Rita di anni 84Munaro Luigia di anni 87Chiantini Ivo di anni 71Spoladore Giovanni di anni 80Scaffidi Muta Carmelo di anni 57Margheritti Fernanda di anni 93

Colnago Rosalinda di anni 69Urbano Agostino di anni 68

VergheraColombo Mario di anni 80Minari Giancarlo di anni 73Garbo Severino di anni 78Pennè Celestino di anni 89Andreoli Carmela di anni 90Puricelli Ezio di anni 81Candian Antonietta di anni 89Piantanida Piero di anni 90Puricelli Maria di anni 93Giacomini Romolo Benito di anni 74Tonetti Ines di anni 90Puricelli Renato di anni 77Colombo Carolina di anni 87Bulla Giuseppina di anni 87Colombo Teodolindo di anni 79

San MacarioNava Armando di anni 55Mazzetti Enrico di anni 89Pariani Gianmario di anni 78Pregnolato Adriana di anni 74Vanzan Romillo di anni 80Cesardi Cesare di anni 57Mocchetti Luigia di anni 95Ari Maria di anni 86Genoni Filippo di anni 66Celotto Sergio di anni 67Rosso Rina Vittorina di anni 86Fasolin Rosina di anni 76Fattoretto Alberico di anni 82Ari Giannino di anni 82Bellassich Nevia di anni 94De Tomasi Albina di anni 82

Cascina ElisaCoppola Luigia di anni 91Branchina Maria Grazia di anni 79Bertuzzo Maria di anni 90Abbrancati Giovanni di anni 50Benetti Luigia di anni 91Baggio Romano di anni 84

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ORIZZONTALI:1 Il barcaiolo dell'in-ferno 7 Potente es-plosivo 13 Abbonda sulla bocca degli stolti 17 Mammifero simile alla foca 18 I concit-tadini di un lussurioso Pietro 19 E' Grande a Venezia 20 Versio-ne alternativa di una canzone 21 Una com-ponente del DNA 22 Una vecchia brutta e mal vestita 23 Gioco con pedine 24 Proprio dell’uomo 25 Sono più vasti delle terre 26 Scomuniche 27 Re, sovrano 29 Pari in pura 31 Si chiede 32

Cuneo 33 Imitazione 34 Associazione Italiana Soccorritori 35 Monili, gioielli 37 Luogo di propagazione delle onde 39 Scudi umani 41 Cul-de-... 42 Enzima che scompone l’amido 45 Discorso ripetitivo 46 Impassibilità, forza d’animo 48 Genitori dei genitori 50 Associazione Nazionale Alpini 51 Intelligenza Artificiale 52 Uccise il Minotauro 53 Frutto senza nocciolo 54 Agenzia Spaziale Italiana 56 Onesto 57 Limpida, pulita 58 Gruppo fitto di insetti 60 Il super... del Milan 61 Righe 62 Lo è il re 63 NegazioneVERTICALI:1 Serve per legare 2 Non credente 3 Rimpianto, disappunto 4 Il nome della Fallaci 5 Satellite di Plutone anche noto come Notte 6 Taranto 7 Partono dalle stazioni 8 Grande fiume europeo 9 Andati in poesia 10 Addetto alla tintura 11 Pari in cornea 12 Cinquantuno romano 13 Si ricava dalle palme tropicali 14 Istituto Nazionale Assicurazioni 15 Tecnica di disegno con matita color ocra 16 Si fa allo stadio 18 Lo Smith economista 19 Richiesti, desiderati 21 La fine della preghiera 22 Servono al banco 24 Tempo coordinato universale 25 La Vergine Maria 27 Far macerare nell’aceto 28 La fine del budino 30 Il nome della Argento 31 Pesce pregiato 33 Videogioco incentrato sul calcio 34 Angoscia, dolorosa incertezza 35 Cioè, ovvero 36 Spiritosi 37 Copricapo metallico 38 Il Pricipio della filosofia cinese 40 Impedisce di parlare 43 Composto di vari ingredienti 44 Lago della Lombardia 45 Parte superiore della coscia 47 Passaggio burocratico 49 Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico 53 Lo Stiller attore e regista 54 Le leggi del parlamento inglese 55 Piccolo difetto 56 Ravenna 57 A te 58 Sud-Ovest 59 Mantova

CRUCIVERBA PER TUTTI

UNISCI I PUNTINI (da 1 a 28)

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30 - la Speranza

VERGHERA DAL 4 AL 9 SETTEMBRE

ciclostilato in proprio

dalle h. 14: giochi atletici per ragazzi organizzati da Atletica Gallaratese e Polisportiva Vergherese ore 16.00 attività divertenti per i bambini della scuola dell’infanzia ore 17.30 spettacolo bolle di sapone ore 15-17.30 Sante Confessioni ore 18.00 S.Messa vigiliare

ore 19.00 corsa podistica per le vie di Verghera organizzata da Brogioli Sport, Road Runner Team Samarate, Polisportiva Vergherese e Atletica Gallaratese a seguire in oratorio apertura stand gastronomico e ……

Per tutta la giornata sul

piazzale e in oratorio

MOSTRE E BANCARELLE

di gruppi di acquisto solidale e di prodotti

biologici, aziende agricole, artigianato

ore 8.30 S.Messa ore 11.00 S.Messa solenne della Natività di Maria Vergine celebrata da

don Tarcisio ... nel suo 45° di Sacerdozio, ricordando anche il 50° di vita consacrata di Suor Piergemma Tonetti, Suor Irene Puricelli e Suor Lucia Simioni (Scuola Materna).

al termine benedizione delle auto - aperitivo sul piazzale. ore 12.30 pranzo self-service

nel pomeriggio: dimostrazione attività sportive di Asso Sports, e Polisportiva Vergherese, truccabimbi, gonfiabili, giochi e laboratori per bambini

ore 15.00 gruppo Cinofilo di Tradate ore 16.00 Saggio di danza della Polisportiva Vergherese ore 19.00 Apertura stand gastronomico

ore 20.30 Processione con la statua della Madonna partenza e arrivo alla Chiesa percorrendo le vie Mazzini – Monte Rosa – Adua - Tevere - Fratelli di Dio - Cinque Giornate - Mazzini

al termine: intrattenimento del Corpo Musicale “La Filarmonica” di Verghera in ORATORIO

.

LE MANIFESTAZIONI SI SVOLGERANNO ANCHE IN CASO DI MALTEMPO

Pellegrinaggio a Santa Caterina del Sasso in Leggiuno partenza ore 14.30 / rientro per le ore 18.30 iscrizioni entro domenica 1° settembre

ore 20.30 S.Messa nell’Anniversario della Consacrazione della chiesa

ore 21.15 Concerto di musica sacra con il gruppo SURSUM CORDA

SERATA SARDA menù a tema e balli

in collaborazione con il gruppo

FOLK ICHNOS

ore 19.00 Apertura stand gastronomico ore 20.30 S. Messa celebrata per tutti i Defunti della Parrocchia al termine: concerto di un gruppo di giovani ed estrazione della lotteria con ricchi premi e SPETTACOLO PIROTECNICO gentilmente offerto.

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la Speranza - 31

24^ Sagra del Crocifisso

Comunità Pastorale Maria Madre della SperanzaParrocchia SS. Trinità di Samarate

12/09Giovedì

Ore 21.00 In sala S. Rocco presentazione della mostra “ Videro e credettero. La bellezza e la gioia di essere Cristiani ” interverra’ il curatore Sandro Clerici

13/09Venerdì

Processione del “Crocifisso” Ore 20.30 col Vicario Episcopale Mons. Agnesi e Mons. Ceriotti In Via Statuto apertura mostra Ore 22.00 Al termine spaghettata aglio, olio e peperoncino

14/09Sabato

Ore 15.00 S. Messa per Ammalati e Anziani A seguire apertura “pesca di beneficienza” e stand gastronomicoOre 21.00 In Oratorio la Compagnia “Arcamicizia” di Crenna presenta: “ C’e’ un posto anche per te...”

15/09Domenica

Dalle ore 9.00: Esposizione di Gazebo e Banchetti delle Associazioni diVolontariato e dei Servizi sul territorio di Samarate, inPiazza Italia.

Mercatino in collaborazione con la Pro Loco di Samarate. Esposizione d’Auto. S. Messa solenne presieduta da mons. Francesco Ceriotti Ore 10.30 in occasione del suo 70o di ordinazione sacerdotale In Piazza Italia: 3a edizione “ camminata famiglie” (iscrizioni alla partenza) Ore 11.30 In Piazza Italia: esibizioni societa’ sportive Ore 15.00 Intrattenimento per bambini Ore 16.00 Palio de “ la Butasela” Ore 18.45 In Via Statuto: musica dal vivo Ore 21.00

20/09Venerdì

Ore 20.30 “ Starting Cup ” tornei per adolescenti e medie

21/09Sabato

In Oratorio: “ C’e’ Ki Osa” spettacolo di dilettanti allo sbaraglio...! Ore 21.00 Al termine spaghettata di mezzanotte

22/09Domenica

Festadell’oratorio

Ore 10.30 S. Messa in OratorioOre 15.00 Dimostrazione di football americano, stand giochi, truccabimbi ed esibizione del Mago PongoOre 21.00 Musica dal vivoOre 22.30 Estrazione premi lotteria

PER TUTTA LA DURATA DELLA MANIFESTAZIONE SARANNO APERTILO STAND GASTRONOMICO E LA PESCA DI BENEFICENZA

Città diSamarate

ParrocchiaSs. Trinità

Pro LocoSamarate

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In questa ultima domenica che trascorro nella nostra Comunità Pastorale, voglio porgere innanzitutto il mio ringraziamen-to ai Confratelli Sacerdoti con i quali, in questi anni, ho avuto la fortuna di colla-borare.Don Cesare che mi ha accolto nella Comuni-tà Pastorale unitamente a don Giuseppe, a don Gabriele e a don Giorgio, che ha iniziato con me il cammino comunitario.Don Quirino che, mandato come Respon-sabile della nostra Comunità, mi ha sem-pre accompagnato con la sua presenza e il suo incoraggiamentoA loro si è unito don Alberto al quale au-guro ogni bene in questo suo inizio di Sa-cerdozio.Un cordiale saluto anche a tutti i laici che, in vario modo, mi hanno affiancato in questi anni.Ai ragazzi, soprattutto a quelli incontrati a catechismo, la mia amicizia con il ricordo nella mia preghiera perché crescano buoni come Gesù.A tutti l’augurio di accrescere la propria fede in Gesù vivo e presente nella nostra Chie-sa particolare che è in Samarate.E l’augurio che vi porgo in questa giornata di saluto ufficiale è questo: fate di Gesù il centro della vostra vita personale, familiare, sociale e comunitaria e ascoltando la voce di Maria Santissima - “Qualsiasi cosa Gesù vi dica, fatela!”. E amate Gesù Cristo al di sopra di ogni cosa: più ancora del papà o della mamma, più ancora della moglie o del marito, più ancora dei vostri figli o dei vostri genitori; più ancora di tutti i vostri amici. Infatti: solo se ami sul serio Gesù, sarai capace di amare veramente tutti i tuoi e il tuo prossimo.Vi auguro di sentirvi completamente persi senza di Lui e completamente realizzati solo con Lui!Che davvero ciascuno di noi, nel posto che il Signore ci chiede di occupare nella vita, possa riconoscere come nostra vera ricchezza il vivere d’amore per Gesù perché “senza di Lui ci sentiamo completamente persi!”, sapendo allora “che un buon Padrone non si dimentica mai di quelli che lavorano per Lui!”: lavorate sempre per il Signore risorto: avrete sempre la sua gioia nel cuore!!!

Cordialmente,Dongi

Il saluto di DongiDal primo settembre Don Giuseppe Catta-neo è stato trasferito nella Comunità Pa-storale Arcisate - Brenno Useria, questo è il saluto che ci lascia.