Quali sono gli errori fondamentali dellorganizzazione attuale per lintervento nei disturbi dello...
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Quali sono gli errori fondamentali dell’organizzazione attuale per
l’intervento nei disturbi dello sviluppo che si possono
evidenziare già alla nascita?
1°
• Il solito notevole ritardo di evidenziazione del danno dello sviluppo.
Si pretende di poter fare una diagnosi certa (e questo fa spostare la data della definizione del problema).
Ci si illude nello sperare un ricupero spontaneo.
Ci si rassegna all’ipotesi di “nessuna speranza di ricupero”.
2°
• La “distanza” che intercorre tra responsabile del servizio e chi applica la riabilitazione (sia per competenza che per esperienza).
- Il metodo di lavoro non e’ oggetto di critica costruttiva.
- I risultati non sono oggetto di analisi oggettiva.
3°
• Le esperienze precedenti condizionano e deprimono
Si danno per scontati i risultati che abbiamo conosciuto e imparato dai libri e/o da precedenti esperienze fallimentari …
4°
• IL NON RICHIEDERE LA COLLABORAZIONE ATTIVA DEI PARENTI
E’ l’unica possibilità per poter attuare un
intervento frequente e costante INDISPENSABILE perché sia efficace
5°
• L’INTERVENTO LIMITATO A 2 O 3 VOLTE LA SETTIMANA
COME SI PROPONE E SI OFFRE OGGI …
RENDE SEMPLICEMENTE RIDICOLO LO SFORZO RIABILITATIVO
6°
• IL METODO DI LAVORO TROPPO LEGATO ALLE CONOSCENZE TEORICHE DELLA RIABILITAZIONE DELL’ADULTO ED ALLE SUE ESIGENZE
(Che del resto, è noto a tutti ormai, non hanno nulla in comune con quelle dell’età evolutiva).
7°• LA SCARSA CONOSCENZA :
DELLA CHINESIOLOGIA DELLO SVILUPPO,
DELLA FUNZIONALITA’ DELLO SVILUPPO,
DELLA PEDAGOGIA DELLO SVILUPPO,
DELLA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO …
FA SCEGLIERE purtroppo quasi sempre STRATEGIE “INVALIDANTI”!
8°
• L’USO ECCESSIVO DI “CONSIGLI DI CONTENIMENTO” TIPO TUTORI E POSTURE COATTE,
Esigenze solo teoriche di espressioni esterne evolute
senza l’adeguamento strutturale e organizzativo del bambino
• L’applicazione eccessiva e spesso intempestiva di interventi chirurgici, creduti risolutivi, o di
• vari interventi combinati chirurgico-farmacologici, privi di ogni ipotesi prognostica positiva, segni di emblematica rassegnazione al “caso”.
9°• I REALI BISOGNI DEL PAZIENTE ALLE
VARIE ETA’ SONO MISCONOSCIUTI • COSI’ GLI INTERVENTI HANNO COME BASE IL
MODELLO “DEL NORMALE”,
• SALTANDO ARBITRARIAMENTE I VARI, NUMEROSI,
PASSAGGI INTERMEDI INDISPENSABILI
10°
• LA DERESPONSABILIZZAZIONE.
Mentre la responsabilità è realtà evidente in ogni forma di comportamento umano,
viene in questo caso negata o ritenuta “propria” del paziente e/o della famiglia.
PER RIASSUMERE
• Ritardo della diagnosi adeguata
• Ritardo di inizio intervento
• Modalità inadeguate di intervento
• Estraneità dei genitori al processo riabilitativo
• Intervento limitato a 2 o 3 volte settimanali
• Deresponsabilizzazione sui risultati