PTOF 2018-19 AGGIORNATO AL 7 NOVEMBRE 16-19/PTOF 2018-19... · “ E’ meglio una testa ben fatta,...

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1 1 Scuola dell’ Infanzia - Primaria - Secondaria di I grado Comuni : Borca di Cadore - Cibiana di Cadore - Cortina d’Ampezzo San Vito di Cadore - Vodo di Cadore Codice fiscale: 81002110252 Codice meccanografico: blic81800l Codice per la fatturazione elettronica: UF7P72 PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA 2016/19 Aggiornato a.s. 2018/19 Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa è la carta d'identità della scuola: in esso vengono illustrate le linee distintive dell'Istituto, l'ispirazione culturale, pedagogica che lo muove, la progettazione curricolare, extracurricolare, didattica ed organizzativa delle attività, che traggono origine dall'atto di indirizzo del Dirigente Scolastico e vengono declinate dal Collegio dei Docenti, dal Consiglio di Istituto, dai Consigli di classe, interclasse ed intersezione. BOZZA

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Scuola dell’ Infanzia - Primaria - Secondaria di I grado

Comuni : Borca di Cadore - Cibiana di Cadore - Cortina d’Ampezzo

San Vito di Cadore - Vodo di Cadore Codice fiscale: 81002110252 Codice meccanografico: blic81800l Codice per la fatturazione elettronica: UF7P72

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

2016/19

Aggiornato a.s. 2018/19 Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa è la carta d'identità della scuola: in esso vengono illustrate le linee distintive dell'Istituto, l'ispirazione culturale, pedagogica che lo muove, la progettazione curricolare, extracurricolare, didattica ed organizzativa delle attività, che traggono origine dall'atto di indirizzo del Dirigente Scolastico e vengono declinate dal Collegio dei Docenti, dal Consiglio di Istituto, dai Consigli di classe, interclasse ed intersezione.

BOZZA

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VISION

DELL’ISTITUTO:

“ E’ meglio una testa ben fatta, che una testa ben piena”.

(Michel Eyquem de Montaigne/Edgard Morin)

MISSION

DELL’ISTITUTO: Favorire lo sviluppo di “teste ben fatte”, lavorando attraverso lo sviluppo delle competenze di cittadinanza europee, il potenziamento del pensiero divergente e il raggiungimento dell’autonomia personale

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INDICE INDICE 3

OGGETTO: ATTO D'INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO 4

ATTO DI INDIRIZZO AL DSGA 7

FINALITA’ DELL’AZIONE EDUCATIVA 10

ANALISI DEL TERRITORIO 11

LE SCUOLE DELL’ISTITUTO 12

SCUOLA DELL’INFANZIA 13

SCUOLA PRIMARIA 16

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO 18

SITUAZIONE DEI PLESSI E DELLE CLASSI 20

PERSONALE IN SERVIZIO 21

SOLUZIONI ORGANIZZATIVE 23

ORGANIGRAMMA a.s. 2018/19 24

PIANO DI MIGLIORAMENTO DI ISTITUTO ( P.D.M.) 31

FABBISOGNO DI RISORSE UMANE, INFRASTRUTTURE E MATERIALI 32

PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE P.N.S.D. (commi 56-59) 33

PIANO DI FORMAZIONE DEL PERSONALE 35

ACCOGLIENZA E CONTINUITA’ 37

ORIENTAMENTO 38

SCELTE FORMATIVE E CURRICOLO DI ISTITUTO 39

LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO 40

INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI 41

ALUNNI STRANIERI 45

VALUTAZIONE 46

INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA E ATTIVITA’ ALTERNATIVE ALL’ I.R.C. 50

VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE 51

AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA 55

ESAMI DI STATO 56

PROVE INVALSI 58

VALUTAZIONE ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI 59

RACCORDO CON LE FAMIGLIE 62

PROGETTUALITA’ DI ISTITUTO 63

INTEGRAZIONE TRA SCUOLA E TERRITORIO 66

MACRO AREE PROGETTUALI 68

ELENCO ATTIVITA’/PROGETTI SCUOLA DELL’INFANZIA /PRIMARIA/ SECONDARIA 69

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OGGETTO: ATTO D'INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO AL CDU PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA EX ART. 1, C. 14,

LEGGE N. 107/2015. IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTO il D. Lgs. n. 297/1994 "Testo Unico" delle disposizioni legislative in materia di Istruzione; VISTO art. 21 della L. n. 59/1997 che ha introdotto l'autonomia delle istituzioni scolastiche e la dirigenza;

VISTO il D.P.R. n. 275/1999; Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59

VISTO l'art. 25 del Decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165 commi 1.2.3 "Norme generali sull'Ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche" che attribuisce al Dirigente Scolastico quale garante del successo formativo degli alunni autonomi poteri di direzione di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane, per assicurare la qualità dei processi formativi, per l'esercizio della libertà di insegnamento intesa anche come libertà di ricerca e innovazione metodologica e didattica e per l'attuazione del diritto all'apprendimento da parte degli alunni

VISTO il Decreto Legge 25 GIUGNO 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla Legge 4 agosto 2009, n. 133 recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria

VISTO CCNL Comparto Scuola; VISTO il D.RR. n. 89/2010 Regolamento recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei a norma deN'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

VISTO il D.M. 7 Ottobre 2010, n. 211 Schema di regolamento recante «Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali di cui all'articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, in relazione all'articolo 2, commi 1 e 3, del medesimo regolamento.».

VISTA la Legge n. 107 del 13.07.2015, recante la "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti" che attribuisce al Dirigente scolastico potere di indirizzo al Collegio dei docenti per le attività della scuola.

CONSIDERATO che le innovazioni introdotte dalla Legge n. 107 del 2015 mirano alla valorizzazione dell'autonomia scolastica, che trova il suo momento più importante nella definizione e attuazione del Piano dell'offerta formativa triennale;

PRESO ATTO che l'art. 1 della predetta Legge, ai commi 12-17, prevede che: - il Piano triennale dell'Offerta Formativa venga predisposto dalle istituzioni scolastiche, entro il mese

diottobre dell'anno scolastico precedente il triennio di riferimento, sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente scolastico;

- il Piano deve essere elaborato dal Collegio dei docenti - il Piano è approvato dal Consiglio d'istituto; - il Piano viene sottoposto alla verifica dell'USR per accertarne la compatibilità con i limiti d'organico

assegnato e, all'esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR; - il Piano è rivedibile annualmente; - una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano è pubblicato nel portale unico dei dati

della scuola. TENUTO CONTO

- delle risultanze del processo di autovalutazione e delle criticità emerse nel Rapporto di Autovalutazione (RAV); - delle riflessioni emerse sui risultati delle rilevazioni nazionali degli apprendimenti restituiti in termini di misurazione dei livelli della scuola e delle classi in rapporto alla media nazionale e regionale;

TENUTO CONTO, altresì, - in un'ottica di gestione condivisa, di dialogo e confronto sereno con tutte le componenti coinvolte - dei criteri formulati negli anni precedenti dal Consiglio d'istituto

CONSIDERATE le iniziative promosse negli anni per l'innovazione metodologico-didattica e per il miglioramento della qualità dei processi di insegnamento e di apprendimento relativamente all'utilizzo della LIM nella didattica, le iniziative promosse in tema di Disturbi specìfici dell'Apprendimento, Bisogni educativi speciali;

EMANA il seguente atto di indirizzo rivolto al Collegio dei Docenti. Il PTOF, documento con cui l'istituzione scolastica dichiara all'esterno la propria identità, dovrà contenere il curricolo, le attività, l'organizzazione, l'impostazione metodologico- didattica, l'utilizzo, promozione e valorizzazione delle risorse umane, con cui si intendono realizzare gli obiettivi da perseguire. Il coinvolgimento e la collaborazione delle risorse umane di cui dispone l'istituto, la motivazione, il sistema

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organizzativo e il clima relazionale, la partecipazione attiva e costante, la trasparenza, la messa in atto di un modello operativo improntato al miglioramento continuo, chiamano in causa tutti, quali espressione della vera professionalità che va oltre l'esecuzione di compiti ordinari. Essi sono elementi indispensabili alla costruzione e implementazione di un Piano che non sia solo adempimento burocratico, ma reale strumento di lavoro in grado di valorizzare le risorse umane e strutturali, di dare senso ed indicazioni chiare ai singoli e all'istituzione nel suo complesso. Il Collegio Docenti, pertanto, è chiamato ad elaborare ed aggiornare il Piano per il triennio.

Ai fini dell'elaborazione del documento, il Dirigente Scolastico ritiene indispensabile che si seguano le seguenti indicazioni: • L'elaborazione del PTOF dovrà tener conto delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi individuati nel RAV per

rispondere alle reali esigenze dell'utenza. • L'Offerta Formativa dovrà articolarsi tenendo conto non solo della normativa e delle indicazioni nazionali, ma

anche della visione e missione condivise e dichiarate nei piani precedenti, nonché del patrimonio di esperienza e professionalità che negli anni hanno contribuito a costruire l'immagine del nostro istituto.

Si ritiene necessario pertanto:

• individuare i processi di costruzione del curricolo d'istituto verticale; • strutturare i processi di insegnamento-apprendimento in modo che essi rispondano esattamente alle Indicazioni

Nazionali ed ai livelliche obbligatoriamente devono essere conseguiti da ciascuno studente nell'esercizio del diritto-dovere all'istruzione.

Da ciò la necessità di: 1. migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione dei percorsi di studio; 2. superare la dimensione trasmissiva deN'insegnamento e modificare l'impianto metodologico in modo da

contribuire fattivamente, mediante l'azione didattica, allo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza europea;

3. evitare una gestione individualistica dell'insegnamento sfociante in un'autoreferenzialità che mal si concilia con le esigenze di trasparenza e di rendicontabilità cui le istituzioni scolastiche autonome sono chiamate.

4. monitorare ed intervenire tempestivamente sugli alunni con Bisogni Educativi Speciali favorendone l'inclusione e il successo formativo;

5. individuare i criteri e i parametri al fine di uniformare le modalità di valutazione; 6. individuare modalità di monitoraggio delle fasi di realizzazione e di valutazione dei risultati dei progetti di

ampliamento dell'offerta formativa; 7. coordinare le attività, i compiti e le funzioni dei diversi organi collegiali; coordinare le attività delle Funzioni

Strumentali al POF; 8. migliorare il sistema di comunicazione, socializzazione e condivisione tra il personale, gli alunni e le famiglie

rispetto agli obiettivi perseguiti, alle modalità di gestione, ai risultati conseguiti; 9. promuovere la condivisione delle regole di convivenza e di esercizio dei rispettivi ruoli all'interno dell'istituzione; 10. generalizzare l'uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne la competenza; □migliorare quantità e

qualità delle dotazioni tecnologiche; 11. migliorare l'ambiente di apprendimento (dotazioni, logistica); 12. sostenere formazione ed auto-aggiornamento per la diffusione dell'innovazione metodologico-didattica; 13. implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa; 14. coordinare le diverse forme di collaborazione con il territorio: reti, accordi, progetti; 15. operare per il miglioramento del sistema organizzativo e di comunicazione sia interna che verso l’esterno 16. promuovere lo sviluppo di un clima relazionale che miri ad ottimizzare il benessere psicofisico del personale

docente e non docente 17. favorire la promozione delle competenze individuali specifiche del personale scolastico docente e non docente,

motivandolo a implementare i propri personali “talenti nascosti”. L'offerta formativa sarà monitorata e rivista annualmente sulla base delle esigenze sopravvenute nel territorio.

Il Piano dovrà pertanto includere:

• l'offerta formativa; • il curricolo verticale; • i regolamenti e quanto previsto dalla Legge n. 107/2015 al comma 7 relativamente alle priorità e ai traguardi che

l'Istituto delineerà come caratterizzanti la propria identità, nonché le iniziative di formazione per gli studenti (Legge n. 107/15 comma 16) e le attività formative obbligatorie per il personale docente ed ATA (Legge n.107/15 comma 12);

• la definizione delle risorse occorrenti per l'attuazione del PTOF;

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• i percorsi formativi e le iniziative diretti all'orientamento ed alla valorizzazione del merito scolastico e dei talenti (Legge n. 107/15 comma 29);

• le azioni per difficoltà e problematiche relative all'integrazione degli alunni stranieri e con italiano come L2; • le azioni specifiche per alunni adottati; • le azioni per sviluppare e migliorare le competenze digitali di alunni e personale; • le azioni e le attività poste in essere con gli enti territoriali.

Il Piano dovrà inoltre includere ed esplicitare: • gli indirizzi del Dirigente Scolastico e le priorità del RAV; • il fabbisogno di posti comuni, di sostegno e per il potenziamento dell'offerta formativa; • il fabbisogno di personale ATA ; • il fabbisogno di strutture, infrastrutture, attrezzature materiali; • il piano di miglioramento (riferito al RAV); • la pubblicazione e la diffusione dei risultati raggiunti. L'atto di indirizzo fa espresso riferimento ai commi della legge 107/2015 che si riferiscono al Piano Triennale dell'Offerta Formativa e che individuano anche il quadro e le priorità ineludibili. Il PTOF dovrà essere predisposto entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente al triennio di riferimento e potrà essere oggetto di revisione, modifica o integrazione annuale entro il mese di ottobre.

Il Dirigente Scolastico ringrazia per la fattiva collaborazione che il Collegio vorrà esprimere nell'auspicio di un progressivo miglioramento della nostra scuola.

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ATTO DI INDIRIZZO AL DSGA

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTA la legge 7 agosto 1990, n. 241 ;

VISTO il D.M. 6 aprile 1995, n. 190;

VISTO l'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59;

VISTO il D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275;

VISTO il D.lgs. 30 luglio 1999, n. 286;

VISTO l'art. 19 del Decreto Interministeriale 1° febbraio 2001, n. 44;

VISTO l'art. 25, comma 5, del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 VISTA la

Tab. A allegata al CCNL - Comparto scuola 2006-2009;

RITENUTO necessario impartire al Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi le direttive di massima previste

dal citato comma 5 dell'art. 25 del D.Lgs. 165/2001, al fine di porlo in condizioni di sovrintendere efficacemente,

nell'ambito delle stesse, ai servizi generali e amministrativi di questa istituzione

EMANA

la seguente DIRETTIVA DI MASSIMA SUI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI PER L'ANNO

SCOLASTICO 2017/18

Art. 1 - Ambiti di applicazione Le direttive di massima contenute nel presente atto si applicano esclusivamente alle attività di natura

discrezionale svolte dal Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi (DSGA) per

organizzare i servizi generali e amministrativi di questa istituzione scolastica durante l'anno scolastico 2017/18.

Esse costituiscono linee di guida, di condotta e di orientamento preventivo allo

svolgimento di tali attività.

Art. 2 - Organizzazione generale dell'istituzione scolastica L'istituzione scolastica costituisce una singola unità organizzativa, responsabile dei procedimenti

amministrativi ad essa attribuita dalle norme vigenti. Le relative attività amministrative devono essere

organizzate in tre aree operative: didattica, personale, affari generali.

I servizi amministrativi devono essere organizzati in modo da eseguire entro i dovuti termini, senza necessità di

ulteriori sollecitazioni, le attività previste dalla vigente normativa. A titolo meramente esemplificativo e non

esaustivo, si richiamano qui il controllo quotidiano della casella di posta elettronica istituzionale e quella della

PEC, l'invio delle visite mediche di controllo, la denuncia entro due giorni all'INAIL e alla P.S. di infortuni occorsi a

dipendenti e alunni con prognosi superiore a tre giorni, la comunicazione telematica obbligatoria (COL)

dell'instaurazione, trasformazione e cessazione di ogni rapporto di lavoro autonomo e subordinato, la

predisposizione degli ordinativi di pagamento entro i termini stabiliti per non incorrere in more o penali di alcun

genere.

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IL DSGA è individuato quale responsabile dell'istruttoria inerente ogni singolo procedimento amministrativo, ai

sensi dell'art. 5, c. 1, della legge 241/1990, nonché dell'art. 10, c. 1, del D.M. 190/1995.

Il DSGA provvede a svolgere funzioni di coordinamento e promozione delle attività di competenza del

personale ATA, nonché di verifica dei risultati conseguiti, nel rispetto delle direttive impartite e degli obiettivi

assegnati.

Il DSGA vigila costantemente sul regolare svolgimento delle funzioni e attività svolte dal personale ATA, al fine

di assicurare l'unitarietà della gestione dei servizi amministrativi e generali della scuola in coerenza e in

funzione delle finalità e degli obiettivi dell'istituzione scolastica, in particolare del POF. Deve riferire

tempestivamente al Dirigente ogni fatto che possa configurare irregolarità, illecito o infrazione disciplinare.

Art. 3 - Assegnazione degli obiettivi

Ogni attività di pertinenza del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, deve essere svolta in piena aderenza

alle attività previste nel POF, coerentemente alle finalità istituzionali della scuola, alle esigenze degli studenti, ai

principi regolatori dell'autonomia scolastica.

In particolare, sono obiettivi da conseguire:

a) La funzionale organizzazione del lavoro di tutte le unità di personale ATA.

Tale obiettivo deve essere perseguito attraverso la redazione e la successiva attuazione del Piano delle attività,

predisposto dal DSGA nel rispetto delle finalità e obiettivi della scuola contenuti nel POF e

successivamente adottato dal Dirigente scolastico previa contrattazione integrativa di istituto ai sensi

dell'art. 6, lett. i, del vigente CCNL.

In tale piano devono essere analiticamente riportati i compiti assegnati ai singoli dipendenti e definita la

distinzione tra attività di lavoro ordinario e di lavoro straordinario.

L'organizzazione del lavoro dovrà tener conto delle esigenze dei diversi plessi, garantendo in ogni ora il controllo

degli accessi all'edificio scolastico; la vigilanza sugli studenti nei corridoi e nei servizi igienici; lapulizia in tutti i

corridoi, reparti, aule, palestre e laboratori; l' efficace svolgimento di tutte le attività

amministrative;

b) La razionale divisione del lavoro in base al profilo professionale dei dipendenti.

La divisione del lavoro ai fini del perseguimento dell'efficacia, dell'efficienza e dell'economicità della gestione

va effettuata attraverso la determinazione di carichi di lavoro aventi carattere di omogeneità Nella divisione del

lavoro va tenuto conto dei profili di area del personale ATA (Tab. A del vigente CCNL scuola e dei diversi livelli

di professionalità all'interno di ciascun profilo, pur nella previsione di un processo di omogeneizzazione e di

accrescimento della professionalità, attraverso i previsti canali della formazione e dell'aggiornamento.

L'attribuzione dei compiti operativi previsti dai diversi profili va condotta tenendo conto, per quanto possibile e

ragionevole, sia dei desiderata dei dipendenti che di eventuali limitazioni nelle mansioni relative al profilo

derivanti da certificazione rilasciata da Collegi sanitari dell'ASL competente per territorio.

c) Il controllo costante delle attività svolte e dei carichi di lavoro, prevedendo la possibilità di rinforzare le varie

aree operative con unità di personale prelevate da altre aree, sulla base del maggior carico di lavoro che può

venirsi a creare in ogni area nei vari periodi dell'anno.

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d) La verifica periodica dei risultati conseguiti, con l'adozione eventuale di provvedimenti correttivi in caso di

scostamento od esiti negativi, ove di propria competenza. Se la competenza a provvedere è del dirigente

scolastico, il DSGA formula allo stesso le necessarie proposte.

e) Il costante monitoraggio dei procedimenti amministrativi, con specifico riferimento al profilo di regolarità

amministrativo-contabile. I risultati degli obiettivi di cui alle precedenti lettere a), b), c), d), e) costituiscono

elementi di valutazione ai fini del controllo di regolarità amministrativa e contabile e del controllo di gestione, ai

sensi degli artt. 2 e 4 del D.lgs. 30 luglio 1999, n. 286.

Art. 4 - Concessione ferie, permessi, congedi

Al fine di assicurare il pieno e regolare svolgimento del servizio, in ciascun settore di competenza, il DSGA

predispone per tempo un piano organico delle ferie del personale ATA, in rapporto alle esigenze

di servizio, assicurando le necessarie presenze nei vari settori, rispetto alla tempistica degli adempimenti e nel

rispetto della normativa contrattuale in materia.

Per la concessione dei permessi giornalieri, o brevi (permessi orario), il Dirigente Scolastico adotta i relativi

provvedimenti, sentito il DSGA per quanto riguarda le compatibilità del servizio.

Art. 5 - Svolgimento attività aggiuntive e straordinario

Il lavoro straordinario del personale ATA viene autorizzato dal Dirigente scolastico sulla base delle esigenze

accertate dal Dirigente medesimo o dal DSGA. Nel caso di richiesta di lavoro straordinario da parte del

personale ATA, il DSGA cura che essa venga previamente sottoposta all'approvazione del Dirigente con

adeguata motivazione.

Art. 6 - Incarichi specifici del personale ATA

Gli incarichi specifici dei diversi profili professionali sono assegnati dal Dirigente scolastico, su proposta del

DSGA, in base alle effettive esigenze organizzative e funzionali dell'istituzione scolastica. Spetta al DSGA,

attraverso periodici incontri con il personale ATA, vigilare sull'effettivo svolgimento degli incarichi specifici. In caso

di rilevate inadempienze, il DSGA riferisce sollecitamente al Dirigente scolastico per gli eventuali provvedimenti di

competenza.

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FINALITA’ DELL’AZIONE EDUCATIVA

L’istituzione scolastica si propone di formare un cittadino responsabile, rispettoso, consapevole e capace di gestire relazioni complesse. La finalità è quella di un apprendimento che si estenda per tutto l’arco della vita, mediante lo sviluppo di autonomia, competenze e relazioni.

Nel contesto normativo vigente (Linee guida, Indicazioni nazionali) e tenendo presente le priorità previste nella legge 107, in particolare al comma 7, l'Istituto si propone di:

a) riconnettere i saperi della scuola e i saperi della società della conoscenza; b) trasformare il modello trasmissivo della scuola per “realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di

ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva”, che accompagni gli apprendimenti ( legge 107/2015);

c) promuovere l'innovazione perché sia efficace, sostenibile e trasferibile; d) sfruttare le opportunità offerte dalle TIC e dai linguaggi digitali per supportare nuovi metodi di insegnare,

apprendere e valutare; e) creare nuovi spazi, diversamente strutturati, per un apprendimento sempre meno frontale; f) riorganizzare il tempo del “fare scuola”; g) investire sul “capitale umano” ripensando ai rapporti dentro/fuori la scuola, (docenti/esperti, …), alle relazioni di

apprendimento lezione frontale/peer tutoring, prove individuali/problem-solving cooperativo.

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ANALISI DEL TERRITORIO

Il territorio su cui opera l'Istituto, situato in area montana lungo l’alta Valle del Boite, è caratterizzato da un’economia basata essenzialmente sul turismo, sul commercio e sui vari settori dell’edilizia e dell’artigianato, con una popolazione di ceto medio o medio-alto, ma che si va sempre più differenziando per motivazioni derivanti dall’ immigrazione interna ed esterna.

Molti alunni, per esigenze sportive, turistiche o di salute, frequentano le scuole dell'Istituto solo per una parte dell'anno scolastico, rendendo necessaria una doppia attenzione, sia in entrata che in uscita.

La scuola valorizza la realtà di cui fa parte attraverso numerosi progetti annuali e coinvolgendo persone esperte, e porta avanti progetti per la tutela delle minoranze linguistiche. Di particolare pregio e rilievo è l’offerta connessa all’ambiente naturale: escursioni, visite guidate, attività sportive sia invernali che estive, che nel tempo sono andate aumentando di numero e raffinandosi. Come pure l’offerta culturale, ricca in particolare di progetti e laboratori collaterali alla didattica con particolare attenzione alla formazione musicale, grazie all’istituzione dei corsi ad indirizzo musicale (D.M. 201/1999), con gli insegnamenti strumentali di chitarra e pianoforte.

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LE SCUOLE DELL’ISTITUTO

L’Istituto Comprensivo di Cortina d’Ampezzo, nato nell’anno scolastico 1999/2000, è costituito da otto plessi scolastici ed è esteso ai Comuni di Borca di Cadore – Cibiana di Cadore – Cortina d’Ampezzo – S. Vito di Cadore – Vodo di Cadore.

SEDE UFFICI SEGRETERIA E PRESIDENZA: Via del Parco, 13 - 32043 CORTINA D’AMPEZZO (BL) Tel. 0436/863755 Fax 0436/878009 E-mail: [email protected] PEC: [email protected] SCUOLA INFANZIA CIBIANA DI CADORE BLAA81801D - “Ca’ Gioiosa” -Via Masariè tel. 043574297 SCUOLA PRIMARIA CIBIANA DI CADORE BLEE81801P - Via Masariè tel. 043574297 SCUOLA PRIMARIA CORTINA D'AMPEZZO BLEE81804T - “Duca d’Aosta”-Via del Parco, 9 tel. 04362648 SCUOLA INFANZIA SAN VITO DI CADORE BLAA81802E- "Papa Luciani"- Via Pelmo, 2/A tel. 04369277 SCUOLA PRIMARIA SAN VITO DI CADORE BLEE81803R-“ R.Pampanini”- Via della Difesa, 110 tel. 04369254 SCUOLA PRIMARIA VODO DI CADORE BLEE81802Q- “ Primaria di Vodo- Borca” - Via Gian Pietro Talamini tel. 0435489315 SCUOLA SECONDARIA I° GRADO CORTINA D'AMPEZZO BLMM81801N- “ Zardini”- Via del Parco,13 tel. 0436863755 SCUOLA SECONDARIA I° GRADO SAN VITO DI CADORE BLMM81802P- "P.F.Calvi"- Via della Difesa,38 tel. 04369378

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SCUOLA DELL’INFANZIA

La Scuola dell’Infanzia, non obbligatoria, concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale delle bambine e dei bambini, promuovendo le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento e assicurando un’effettiva eguaglianza delle opportunità educative.

Nel rispetto della primaria responsabilità educativa dei genitori, contribuisce alla formazione integrale delle bambine e dei bambini e, nella sua autonomia e unitarietà didattica e pedagogica, realizza il profilo educativo e la continuità educativa con il complesso dei servizi all’infanzia e con la scuola primaria.

Orario di funzionamento

Le Scuole dell'Infanzia funzionano dal Lunedì al Venerdì dalle ore 08.00 alle ore 16.00. I docenti iniziano il servizio alle ore 08.00 (ma sono presenti a Scuola cinque minuti prima) e terminano con l’uscita degli alunni dalle pertinenze scolastiche. I bambini sono accolti fino alle ore 9,00 sia a San Vito che a Cibiana di Cadore. Si richiede ai genitori di rispettare gli orari in modo da consentire agli insegnanti di seguire tutti i bambini e garantire il corretto svolgimento delle attività, evitando infruttuose interruzioni che creano disagio agli alunni. Il funzionamento della Scuola, l’organizzazione e la scansione delle attività sono illustrate dagli insegnanti nel corso dell’Assemblea che si tiene di consuetudine a inizio anno. Le attività prevedono: accoglienza, giochi liberi e guidati, canzoni, merenda (a metà mattina), attività di routine e strutturate, pulizia personale e preparazione per il pranzo, pranzo, gioco libero in salone o all'aperto (quando il tempo è bello), riposo per i bambini più piccoli, attività guidate e merenda (pomeridiana). Prima uscita: dopo la consumazione del pasto: dalle ore 12,40 alle ore 13,30 a San Vito

dalle ore 13,00 alle ore 13,30 a Cibiana

Seconda ed ultima uscita (pomeridiana): dalle ore 15,20 alle ore 16,00 a San Vito. dalle ore 15,30 alle ore 16,00 a Cibiana.

Uscita I bambini possono essere affidati solo ai genitori o a persone maggiorenni munite di delega scritta, comunicata all’inizio dell’anno scolastico su apposito modulo. In caso di eventuali ritardi nel ritiro dei propri figli, si invitano i genitori ad avvisare telefonicamente il personale della scuola. Al 3° ritardo, complessivo sia in entrata che in uscita, l’insegnante fiduciario avviserà il Dirigente Scolastico, che contatterà telefonicamente i genitori. Uscita da scuola durante l’orario scolastico e/o anticipata In caso di bisogno e/o per particolari motivi occasionali, l’alunno può essere ritirato in anticipo rispetto all’ordinario orario, previa richiesta di permesso scritta e motivata da presentare al Docente di sezione tramite il modulo distribuito a Scuola. Assenze E’ auspicabile che le assenze dei bambini siano preventivamente comunicate agli insegnanti, sia che si tratti di motivi personali che di motivi di salute. Per le assenze dovute a malattia di durata superiore ai 5 giorni (compresi sabato, domenica, festività e vacanze) la riammissione del bambino a Scuola è subordinata alla presentazione del certificato medico. Nel caso di malattia infettiva o pediculosi si raccomanda di avvisare con sollecitudine. Valutare scrupolosamente lo stato di salute del figlio prima di portarlo a Scuola.

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Somministrazione di farmaci Gli insegnanti sono tenuti a somministrare medicinali salvavita solo ed esclusivamente se sono in possesso di un certificato medico che indichi le modalità esatte di somministrazione: come e quando. Uscite didattico-ricreative Durante l’anno scolastico possono essere effettuate uscite didattico - ricreative sotto forma di passeggiate all’interno del Comune o di visite guidate. Le uscite al di fuori del Comune vengono concesse in casi straordinari dal Dirigente scolastico, dopo aver acquisito il parere favorevole del Consiglio di Istituto. Assicurazione È prevista per ogni bambino un’assicurazione specifica tramite l’adesione ad una polizza che copre i rischi relativi ad ogni attività della Scuola. La quota del premio e le modalità di pagamento sono comunicate all’inizio dell’anno scolastico. Servizio di trasporto A San Vito il servizio di trasporto è gestito dal Comune e la vigilanza a bordo dello Scuolabus è garantita da un adulto accompagnatore. L’Amministrazione Comunale raccomanda ai genitori di rispettare gli orari prestabiliti sia all’andata che al ritorno. Il Comune di Cibiana non effettua il trasporto scolastico. Alimentazione A scuola vengono consumati uno spuntino a base di frutta a metà mattina, il pranzo e la merenda del pomeriggio, uguali per tutti. Si ricorda di non consegnare ai bambini dolciumi/alimenti in genere prima dell’entrata a Scuola. La presenza nel menù di cibi non idonei, perché causa di allergie o di altre disfunzioni fisiche, va comunicata tempestivamente e con certificato medico; in tal caso sarà previsto un menù alternativo. I genitori che, per motivi religiosi, ritengono opportuno non somministrare alcuni alimenti ai propri figli devono comunicarlo per iscritto agli insegnanti, elencando gli alimenti stessi. Riposo Il ritmo della giornata scolastica è determinato in modo da salvaguardare il benessere psico-fisico dei bambini. In entrambe le scuole è previsto il riposo pomeridiano per tutti i bambini che in corso d’anno compiono 3 e 4 anni. Gli altri, tenuto conto degli spazi a disposizione, possono riposare se richiesto dai genitori. Qualora non sia garantito un rapporto numerico equilibrato tra gli alunni che si avvalgono del riposo pomeridiano, gli alunni che rimangono alzati ed il personale docente, atto a garantire un’adeguata sorveglianza, gli insegnanti avranno la facoltà di decidere diversamente in base alle norme appena esposte e di informare preventivamente i genitori. Incontri con le famiglie Le date degli incontri per i Colloqui individuali con i genitori, per le Assemblee e per i Consigli di Intersezione sono comunicate di volta in volta per iscritto. Ai Consigli d’Intersezione partecipano solo i rappresentanti dei genitori (eletti uno per sezione). Le famiglie sono invitate a far riferimento ai rappresentanti eletti per eventuali esigenze inerenti alla vita scolastica. Si ricorda che l’eventuale presenza di bambini durante le riunioni scuola-famiglia è esclusiva responsabilità del genitore.

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Corredo e organizzazione scolastica giornaliera I bambini dovranno essere muniti di un corredo il cui elenco è consegnato dagli insegnanti all’inizio di ogni nuovo anno. E' raccomandabile contrassegnare il grembiule, le pantofole e gli indumenti personali. E’ consigliabile vestire i bambini con indumenti pratici e comodi per poter favorire l’autonomia di ogni singolo e la libera partecipazione alle attività.

Vaccinazioni Gli utenti sono interessati agli adempimenti della legge 31 luglio 2017 n.119 “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, di malattie infettive e di controversie relative alla somministrazione di farmaci”.

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SCUOLA PRIMARIA Il servizio dei docenti inizia cinque minuti prima dell’orario delle lezioni e termina all’uscita degli alunni dalle pertinenze scolastiche, per l'attività di sorveglianza. Ritardi Gli alunni in ritardo dovranno portare una giustificazione firmata da un genitore o da chi ne fa le veci. Uscita anticipata I genitori (o chi ne fa le veci) che hanno esigenza che il proprio figlio lasci la classe prima del normale termine dell’orario scolastico devono richiedere anticipatamente l’autorizzazione per iscritto sul diario che viene vistato dall’insegnante, prelevare personalmente il figlio o delegare per iscritto altra persona maggiorenne conosciuta dalle insegnanti e firmare il modulo predisposto, depositando copia del documento di identità in segreteria. Abbigliamento. Durante la permanenza a scuola si indossano le pantofole e il grembiule (si consiglia di contrassegnarli). E’ necessario avere una tuta ed un paio di scarpe da ginnastica da usare solo in palestra nel giorno di educazione motoria. Biblioteca I libri della biblioteca scolastica che i bambini portano a casa vanno tenuti con cura, (possibilmente foderati con carta trasparente) per una migliore conservazione del bene comune. Assenze Gli alunni che si assentano dalle lezioni devono presentare sul diario una giustificazione firmata da un genitore o da chi ne fa le veci. Per le assenze dovute a malattia di durata superiore ai 5 giorni, quindi dal sesto giorno in poi, la riammissione in classe avviene con la presentazione di certificato medico. Colloqui Durante il corso dell’anno la scuola organizza incontri collettivi e individuali con i genitori. Anche i genitori a loro volta possono chiedere colloqui con i docenti mediante una comunicazione scritta sul diario. Uscita al termine delle lezioni Gli alunni possono essere affidati ai genitori o unicamente a persone maggiorenni con delega scritta firmata da entrambi i genitori e copia del documento di identità depositati a scuola a inizio anno scolastico, oppure usufruire della modalità dell’uscita autonoma ai sensi dell’art. 19 bis della L. 172 del 04.12.2017 . Vaccinazioni Gli utenti sono interessati agli adempimenti della legge 31 luglio 2017 n.119 “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, di malattie infettive e di controversie relative alla somministrazione di farmaci”.

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Numero massimo di assenze Il team dei docenti verifica periodicamente il numero delle ore di assenza di ogni studente in modo da consentire la tempestiva e periodica informazione preventiva ai genitori in caso di accumulo di assenze. La deroga al limite minimo di frequenza posto dall’art. 5 del D. Lgs. N. 62 del 13 aprile 2017(tre quarti del monte ore annual personalizzato) è prevista per assenze debitamente documentate, a condizione che, a giudizio del Consiglio di classe, esse non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione dell’alunno e ricorrano quindi le condizioni per procedere alla fase valutativa con un numero sufficiente di elementi di valutazione. Il Collegio dei docenti definisce i criteri di deroga del numero di assenze per la validità dell’anno scolastico,tenuto conto che essa va verificata in relazione al monte ore annuale delle singole discipline; i criteri deliberati sono i seguenti: • assenze per competizioni ed attività sportive, certificate dalla Federazione Sportiva di appartenenza • frequenza all'estero • gravi esigenze familiari • malattie e ricoveri • rimodulazione del tempo scuola in relazione al PEI per alunni in situazione di disabilità

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ll servizio dei docenti inizia cinque minuti prima dell’entrata degli studenti e termina all’uscita degli alunni dall’edificio scolastico. L’insegnante, all’orario di inizio delle lezioni, non ha obblighi di vigilare gli studenti nelle pertinenze della scuola: cortile, campetto etc., ma la sua responsabilità civile è riferita all’ambiente classe, a cui è stato assegnato dall’orario settimanale di servizio ed agli spazi all’interno dell’edificio scolastico . Al cambio d’ora l’insegnante non deve allontanarsi per andare nell’altra classe, anche in caso di ritardo prolungato dell’insegnante a cui dovrebbe passare in consegna gli alunni (in caso di ritardo prolungato è possibile chiamare il collaboratore scolastico). Al termine dell’ orario delle lezioni, gli insegnanti dell’ultima ora assistono gli alunni durante il cambio di scarpe e li assistono all’uscita, controllando che escano in modo ordinato e disciplinato. I docenti sono responsabili degli alunni se è stato consentito loro l’ingresso anticipato o la sosta successiva; lo sono, inoltre, durante la ricreazione (solo coloro i quali risultano essere di sorveglianza), durante lo spostamento da un locale all’altro della scuola, durante la pausa pranzo e i le uscite/visite didattiche e i viaggi di istruzione. Ritardi Gli alunni in ritardo dovranno portare idonea giustificazione firmata da un genitore o da chi ne fa le veci. Uscita anticipata I genitori (o chi ne fa le veci) che hanno esigenza che il proprio figlio lasci la classe prima del normale termine dell’orario scolastico devono richiedere anticipatamente l’autorizzazione sul libretto personale. Se il minore dovesse essere affidato a terzi, la famiglia avrà cura di delegare una persona di fiducia , depositando copia del documento di identità in segreteria. Assenze Gli alunni che si assentano dalle lezioni devono presentare giustificazione firmata da un genitore (o da chi ne fa le veci) sul libretto personale. Per le assenze dovute a malattia di durata superiore a 5 giorni (quindi dal sesto giorno in poi), la riammissione in classe avviene previa presentazione di certificato medico che attesti la possibilità di frequenza. Abbigliamento Durante la permanenza a scuola si indossano le pantofole; è , inoltre, obbligatorio per tutti l’uso di tuta e scarpe da ginnastica in palestra per le lezioni di Educazione Fisica. Colloqui Durante il corso dell’anno sono previsti incontri collettivi ed individuali degli insegnanti con i genitori. Si invitano i singoli genitori ad utilizzare, per i colloqui individuali, anche le ore messe a disposizione dei docenti in orario antimeridiano previa comunicazione tramite il libretto scolastico. I colloqui avranno luogo in ambienti riservati, appositamente predisposti . Uscita al termine delle lezioni Gli alunni possono essere affidati ai genitori o unicamente a persone maggiorenni con delega scritta firmata da entrambi i genitori e copia del documento di identità depositati a scuola a inizio anno scolastico, oppure usufruire della modalità dell’uscita autonoma ai sensi dell’art. 19 bis della L. 172 del 04.12.2017 .

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Vaccinazioni Gli utenti sono interessati agli adempimenti della legge 31 luglio 2017 n.119 “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, di malattie infettive e di controversie relative alla somministrazione di farmaci”. Numero massimo di assenze Il team dei docenti verifica periodicamente il numero delle ore di assenza di ogni studente in modo da consentire la tempestiva e periodica informazione preventiva ai genitori in caso di accumulo di assenze. La deroga al limite minimo di frequenza posto dall’art. 5 del D. Lgs. N. 62 del 13 aprile 2017(tre quarti del monte ore annual personalizzato) è prevista per assenze debitamente documentate, a condizione che, a giudizio del Consiglio di classe, esse non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione dell’alunno e ricorrano quindi le condizioni per procedere alla fase valutativa con un numero sufficiente di elementi di valutazione. Il Collegio dei docenti definisce i criteri di deroga del numero di assenze per la validità dell’anno scolastico,tenuto conto che essa va verificata in relazione al monte ore annuale delle singole discipline; i criteri deliberati sono i seguenti: • assenze per competizioni ed attività sportive, certificate dalla Federazione Sportiva di appartenenza • frequenza all'estero • gravi esigenze familiari • malattie e ricoveri • rimodulazione del tempo scuola in relazione al PEI per alunni in situazione di disabilità

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SITUAZIONE DEI PLESSI E DELLE CLASSI

L’Istituto si compone di 3 sezioni di scuola dell’Infanzia, 18 classi (20 attivate) + 2 pluriclassi di scuola Primaria, 11 classi di scuola Secondaria di primo grado, così distribuite:

Plesso

Grado scolastico

Numero sezioni/classi

Cibiana di Cadore Scuola dell'infanzia 1 sezione

Cibiana di Cadore Scuola primaria 1 pluriclasse

Cortina d'Ampezzo Scuola primaria 10 classi (12 attivate)

Cortina d'Ampezzo Scuola secondaria di primo grado 6 classi

San Vito di Cadore Scuola dell'infanzia 3 sezioni

San Vito di Cadore Scuola primaria 5 classi (6 attivate)

San Vito di Cadore Scuola secondaria di primo grado 5 classi

Vodo di Cadore Scuola primaria

3 classi e 1 pluriclasse

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PERSONALE IN SERVIZIO

Istituto Comprensivo

DIRIGENTE SCOLASTICO

1

Docenti lingua inglese

Cortina San Vito

Scuola secondaria di primo grado

3 docenti

Cortina San Vito Vodo Cibiana

Scuola primaria

5 docenti

Docenti di sostegno

Cortina San Vito Vodo Cibiana Scuola primaria 6 docenti

Cortina San Vito Scuola secondaria di primo grado 1 docente

Insegnanti posto comune

Cibiana di Cadore

Scuola dell'infanzia

Scuola primaria

2 docenti

1 docente + 1 docente 8 ore

Cortina d'Ampezzo

Scuola primaria

Scuola secondaria di primo grado

17 docenti

13 docenti

San Vito di Cadore

Scuola dell'infanzia

Scuola primaria

Scuola secondaria di primo grado

6 docenti

6 docenti

16 docenti

Vodo di Cadore

Scuola primaria

4+1 docente 14 ore

Docenti specialisti IRC

San Vito Cibiana Scuola dell'infanzia 2 docenti

Cortina SanVito Vodo Cibiana Scuola primaria 3 docenti

Cortina SanVito Vodo Cibiana Scuola secondaria di primo grado 2 docenti

Potenziamento

Cortina SanVito Vodo Cibiana Scuola primaria 3 cattedre 66 ore flessibili a seconda delle

necessità didattiche e/o organizzative

Cortina Scuola secondaria di primo grado 1 docente 8 ore

San Vito Scuola secondaria di primo grado 1 docente 8 ore

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Collaboratori scolastici

Cibiana di Cadore

Scuola dell'infanzia

Scuola primaria

1 collaboratore scolastico

Cortina d'Ampezzo

Scuola primaria

Scuola secondaria di primo grado

3 collaboratori scolastici+ 1 a 18 ore

3 collaboratori scolastici

San Vito di Cadore

Scuola dell'infanzia

Scuola primaria Scuola secondaria di primo grado

2 collaboratori scolastici

1 collaboratore scolastico + 1 a 11ore 1 collaboratore scolastico+1 a 25 ore

Vodo di Cadore

Scuola primaria

1 collaboratore scolastico

Segreteria

Sede in Cortina d’ Ampezzo

Per tutte le scuole

1 DSGA

3 Assistenti amministrativi + 1 a 12 ore

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SOLUZIONI ORGANIZZATIVE

L’Istituto adotta soluzioni per ridurre il numero degli alunni per classe (comma 84):

sono state sdoppiate le 2 classi prime e le 2 classi quarte del plesso scuola primaria di Cortina d'Ampezzo attivando così 3 classi prime e 3 classi quarte;è stata sdoppiata la classe seconda del plesso scuola primaria di San Vito di Cadore,attivando così 2 classi seconde; è stato attribuito un insegnante aggiuntivo per 8 ore settimanali al plesso di Cibiana per operare nella pluriclasse unica.

L’Istituto utilizzerà la flessibilità oraria prevista dall’autonomia; compatibilmente con le esigenze progettuali e considerando la sicurezza degli alunni una priorità assoluta, coprirà le supplenze temporanee fino a 10 dieci giorni, eventualmente anche mediante l’utilizzazione del personale docente in gradi di istruzione inferiore (comma 85).

Articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi

Per favorire la modalità laboratoriale e l'apprendimento fra pari, l'istituto promuove e favorisce il lavoro in gruppi di alunni provenienti dalla stessa classe o da classi diverse, sia in orario antimeridiano che, soprattutto, durante i rientri pomeridiani, pensati per andare oltre l'insegnamento trasmissivo e per potenziare la capacità di imparare a imparare.

Il lavoro in gruppo mira ad evitare la disaffezione alle pratiche scolastiche, che spesso conduce all'abbandono scolastico o all'errata percezione del sé come incapace di.., non competente in..., non portato a.... .

La scuola mira a sviluppare il senso critico e l'autonomia nelle scelte personali, per favorire l'indipendenza di pensiero dei singoli alunni che si concretizza, nei piccolissimi, nell'imparare a scegliere piccole situazioni favorevoli, utili o non pericolose per se stessi (contesto ludico o pragmatico) e per i grandi a riflettere, analizzare, discriminare contesti e situazioni anche lontane dal proprio vissuto personale, avviandosi a prendere posizioni personali critiche e razionali, superando la tendenza adolescenziale della facile scelta di gruppo.

Gestione delle risorse professionali

La gestione delle risorse professionali viene finalizzata dall'I.C. allo sviluppo del servizio didattico e all’attuazione del PTOF , ora di durata triennale, e dipende direttamente dalle scelte didattico educative del Collegio Docenti ed dall'indirizzo dato all'Istituto dal D.S. Il D.S. , sentite e valutate le scelte delle famiglie, assegna i docenti alle classi o ai gruppi classe, nel rispetto della professionalità dei singoli docenti e, per quanto possibile, della continuità didattica .

L'anzianità di servizio e il punteggio nella graduatoria di Istituto sono criteri di priorità, nel rispetto dei vincoli normativi e dei criteri individuati dal Collegio dei Docenti.

Anche l'assegnazione dei docenti alle cattedre di funzionamento su ore opzionali e aggiuntive viene fatta seguendo lo stesso criterio .

Le cattedre di organico funzionale seguono assegnazioni specifiche. Nell'ambito della legge 107/2015, art. 1, comma 31 e 83, l'Istituto individua all'interno del nuovo organico dell'autonomia, docenti cui affidare il coordinamento delle attività di cui al comma 28, anche prevedendo un loro parziale distacco dalla docenza. Nella fattispecie al Collaboratore del Dirigente Scolastico ins. Irene Paoli sono state concesse 9 ore di distacco dall'insegnamento; sono utilizzate 8 ore di potenziamento dell’insegnante Enrico Lacedelli per Supporto alla Dirigenza-area gestionale.

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ORGANIGRAMMA a.s. 2018/19 L'Istituto organizza il lavoro attribuendo ruoli , funzioni e incarichi al personale in servizio L’art. 25/5 del D.Lgs. 165/2001 prevede che “Nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative e amministrative il dirigente può avvalersi di docenti da lui individuati, ai quali possono essere delegati specifici compiti”. L'art. 1 comma 83, LEGGE 107/2015 prevede che “Il dirigente scolastico puo' individuare nell'ambito dell'organico dell'autonomia fino al 10 per cento di docenti che lo coadiuvano in attivita' di supporto organizzativo e didattico dell'istituzione scolastica ”.

Collaboratore del

Dirigente Scolastico Funzione vicaria

(distacco dall'insegnamento di 7 ore, legge 107/2015, art. 1

comma 83)

IRENE PAOLI

1. Collaborare con il D.S. e con il D.S.G.A nell'organizzazione e nella risoluzione di problematiche dell'istituto Comprensivo.

2. Sostituire il D.S. in sua assenza e su indicazione dello stesso.

3. Gestire i permessi del personale docente della scuola dell'Infanzia e Primaria e del recupero ore di servizio .

4. Organizzare il lavoro dei collaboratori scolastici dell'Istituto, gestire permessi e recupero ore di servizio degli stessi.

5. Collaborare con il D.S.e con la Commissione specifica alla revisione ed all'aggiornamento del PdM, del RAV, del PTOF e di tutti i documenti che identificano l'Istituto.

6. Collaborare con il D.S. nel mantenere contatti e relazioni con gli Enti Locali e gli Stakeholders.

7. Curare i rapporti con le famiglie e i soggetti territoriali. 8. Presiedere il CDU in collaborazione con il D.S. 9. Partecipare agli incontri dello staff del D.S. 10. Fungere da portavoce delle istanze dei docenti. 11. Raccogliere proposte di acquisto. 12. Organizzazione e gestione delle eventuali ore di attività

alternativa all’IRC, contatti con le famiglie interessate per una condivisione reale degli intenti.

13. Collaborazione con il DS per l’assegnazione delle classi e degli ambiti, per la definizione del piano annuale degli impegni aggiuntivi all’insegnamento, per la stesura degli orari dei plessi e dei docenti, per la valutazione dei bisogni dell’istituto per formulare la richiesta di organico di diritto e di fatto.

14. Organizzazione e gestione dei corsi di recupero secondo le indicazioni del CDU ed in linea con la contrattazione di Istituto 2018/19.

SUPPORTO ORGANIZZATIVO ALLA DIRIGENZA AREA

PROGETTAZIONE SARA CATAUDELLA

1. Organizzazione, gestione e monitoraggio del potenziamento

nell’Istituto Comprensivo 2. Supporto alla Dirigenza per attività progettuali 3. Supporto alla Dirigenza per attività di carattere

metodologico,pedagogico e formativo. 4. Gestione dell’ampliamento dell'offerta formativa e

formazione in servizio.

SUPPORTO ALLA DIRIGENZA

AREA GESTIONALE

(attivita comprese nell’esonero dalla docenza)

ENRICO LACEDELLI

1. Gestione delle supplenze 2. Gestione/valorizzazione della biblioteca e mediateca 3. Collaborazione con il DS e referente di sede 4. Rapporti con enti e associazioni locali 5. Referente Invalsi terze scuola secondarie dell’I.C. 6. Attività di supporto all’innovazione digitale non comprese nei

compiti dell’AD

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REFERENTI DI PLESSO

infanzia Cibiana FABIANA CAVALLO 1. Organizzare, gestire , controllare e,in assenza del DS , anche rappresentare il plesso di competenza.

2. Partecipare agli incontri dello staff del D.S. 3. Organizzare la sostituzione dei colleghi assenti. 4. Curare relazioni e comunicazioni con docenti del plesso e

segreteria. Gestire le comunicazioni dall'Ufficio e per l' Ufficio mediante informazione delle delibere degli OO.CC. ( albo) , verificare la lettura delle circolari e il rispetto delle scadenze, pubblicizzare la posta ricevuta, agire da promemoria per i colleghi per adempimenti, compilazione modulistica, verificare la presa visione delle comunicazioni rivolte agli alunni, supportare i docenti neo-assunti (comunicare loro orari, calendario riunioni, informazioni L626/94, DLSS 81/08, privacy 196/03, dare informazioni sugli alunni diversamente abili, ...).

5. Curare continuità ed orientamento, in relazione con gli altri ordini di scuola, programmando incontri con docenti e genitori. Presentare gli alunni alla scuola successiva.

6. Gestire la procedura di adozione dei libri di testo. 7. Proporre acquisto di materiali e sussidi. 8. Concedere permessi di uscita anticipata e giustificare ritardi

degli alunni. 9. Presiedere il collegio di sezione in collaborazione con il ds. 10. Collaborare con il ds nel mantenere i contatti con gli Enti

Locali.

Per la sicurezza 1. curare la documentazione DVR e Piani di Evacuazione del

plesso. 2. organizzare ed effettuare prove di evacuazione , con

trasmissione del verbale e delle schede all'RSPP. 3. formare/ informare gli alunni. 4. segnalare situazioni e comportamenti a rischio 5. individuare personale da formare. 6. rivedere e migliorare il piano di evacuazione. 7. diffondere e conservare il Piano di Emergenza e il DVR. 8. partecipare agli incontri della commissione sicurezza.

infanzia San Vito PAOLA DE NARDO primaria Cortina BARBARA MOSCHETTI

primaria San Vito MARIA LUISA BELLI

primaria Vodo ELISABETTA TABACCHI

primaria Cibiana MONICA BOFFULA

secondaria SanVito CATERINA FONTANA

secondaria Cortina FRANCESCA BAROZZI

1. rappresentare il plesso in assenza del d.s. 2. curare relazioni e comunicazioni con docenti del plesso e segreteria 3. collaborare con la segreteria per la procedura adozioni libri di testo 4. gestire le comunicazioni rivolte alle famiglie. 5. presiedere il collegio di sezione in collaborazione con il ds. 6. collaborare con il ds nel mantenere i contatti con gli Enti Locali

Per la sicurezza 1. curare la documentazione DVR e Piani di Evacuazione del

plesso. 2. organizzare ed effettuare prove di evacuazione , con

trasmissione del verbale e delle schede all'RSPP. 3. formare/ informare gli alunni. 4. segnalare situazioni e comportamenti a rischio 5. individuare personale da formare 6. rivedere e migliorare il piano di evacuazione. 7. diffondere e conservare il Piano di Emergenza e il DVR. 8. partecipare agli incontri della commissione sicurezza

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FUNZIONI STRUMENTALI

1.INTEGRAZIONE E INCLUSIONE ALUNNI CON DISABILITÀ, CON DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO E CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

MARZIA FRESCURA

SILVIA MISSIATO

1. Rilevare i bisogni dell’Istituto Comprensivo e dell’utenza e valutare le risorse presenti sul territorio relativi ai bisogni ad ampio raggio degli alunni diversamente abili, con DSA e con BES.

2. Coordinare il lavoro dei docenti di sostegno. 3. Creare rete operativa permanente con gli Enti Territoriali afferenti le

tematiche trattate. 4. Curare i rapporti con le famiglie. 5. Monitorarele attività di sostegno. 6. Relazionare periodicamente al Dirigente. 7. Mantenere aggiornata la documentazione. 8. Referente autismo.

2. ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO DI TIPO AMMINISTRATIVO, DIDATTICO, GESTIONALE E PROGETTUALE

ENRICO LACEDELLI

1. Graduale passaggio di consegne ai nuovi DSGA/Assistenti Amministrativi.

2. Avviare approccio ed uso del sistema di gestione informatica Argo. 3. Avvio all’uso diffuso del registro digitale (Lampschool o Argo) 4. sostenere i colleghi nell’uso quotidiano del registro digitale fornendo eventuali

delucidazioni, chiarimenti e aiuti. 5. Collaborare alla gestione del server della scuola, all’uso di spazi, archivi,

materiali dell’ufficio. 6. Collaborare e supportare gli Assistenti Amministrativi tutti di nuova nomina. 7. Collaborazione con il DSGA per la gestione organizzativa ed amministrativa

dell’I.C. 8. Gestione TIC scuola primaria e secondaria Cortina d’Ampezzo.

3. PROMOZIONE DEL BENESSERE PSICOFISICO DEGLI ALUNNI

ELISABETTA TABACCHI

1. promozione del benessere psicofisico degli alunni all’interno dell’Istituto e nella gestione condivisa dei compiti assegnati per casa dai vari docenti

2. promozione e cura di un ambiente scolastico favorevole allo star bene 3. sostegno alle famiglie dei bambini adottati ed in affido, collaborazione con

i docenti interessati per favorire l’inclusione sia in contesto scolastico che extrascolastico

4. referente alla legalità, al bullismo ed al cyber-bullismo 5. referente alla salute

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INCARICHI Segretario verbalizzatore CDU ROSA SPERANZA

Referente INVALSI Primaria (parte tecnica) SIMONETTA DEL FAVERO

Referente ATTIVITÀ MUSICALI ANTONIO ROSSI

Referente ATTIVITÀ MOTORIE CRISTINA NARDINI

RSPP MAURIZIO BERGAMO

Gestione biblioteca degli alunni e magistrale (Primaria Cortina) ANNA VEROCAI/BARBARA MOSCHETTI

Stesura orario scuole secondarie di primo grado FRANCESCO DA CORTE

Referente alunni STRANIERI TIZIANA MENEGUS

Gestione SITO dell’Istituto ELISABETTA TABACCHI

TUTOR docenti neo immessi in ruolo

INFANZIA per Federica Hofer:

SANDRA TABACCHI per Laura Vassallo:

FABIANA CAVALLO PRIMARIA per Vanessa Bella:

IRENE PAOLI per Marianna Scura:

ANNA VEROCAI per Maria Angela Cornacchia:

MONICA DALUS SECONDARIA per Michele Giuffrida:

ANTONIO ROSSI Accoglienza didattica ed amministrativa alunni a frequenza stagionale

VALENTINA PICCOLO

Referente attività teatrali ed espressive LUCIA TALAMINI

Referente per l’orientamento VALENTINA PICCOLO

RESPONSABILI PRIMO SOCCORSO Primaria Cortina ELISABETTA POMPANIN DIMAI

Secondaria Cortina FRANCESCO DE SANDRE

Infanzia San Vito FLORIANA NICHELE

Primaria San Vito PATRIZIA CONFORTI

Secondaria San Vito MAURIZIO BERGAMO

Primaria Vodo ELISABETTA TABACCHI

Infanzia Cibiana FABIANA CAVALLO

Primaria Cibiana MONICA BOFFULA

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INNOVAZIONE METODOLOGICA E DIDATTICA PER COMPETENZE COORDINATORI DIPARTIMENTI PER LA DIDATTICA ( innovazione metodologica e didattica per competenze )

TABACCHI SANDRA (infanzia) PAOLI IRENE (primaria) CATAUDELLA SARA-CUSINATO ANNA (secondaria di primo grado)

STAFF COLLABORATORE DEL DIRIGENTE FIDUCIARI DI PLESSO FIGURE DI SISTEMA

SICUREZZA COMMISSIONE TECNICA : DS FRANCESCA CUOMO RSPP in corso di definizione R.L.S ANTONIO ROSSI RESPONSABILI DI SEDE

COMMISSIONE PROGETTAZIONE DI ISTITUTO PTOF, RAV, PdM

SARA CATAUDELLA MARA DIMAI IRENE PAOLI SANDRA TABACCHI

GRUPPI DI LAVORO PER L’INTEGRAZIONE E L’INCLUSIONE: G.L.I. (gruppo di lavoro per l’inclusione: monitoraggio generale e elaborazione del P.A.I Piano Annuale per l’Inclusione);

G.L.H.O. (incontri relativi ai P.E.I. alla presenza di componenti esterne) G.L.H.I (gruppo di lavoro interno per la disabilità o per altre problematiche B.E.S. in generale)

DOCENTI CON FUNZIONE STRUMENTALE INTEGRAZIONE E INCLUSIONE : MARZIA FRESCURA SILVIA MISSIATO DOCENTI DI SOSTEGNO insegnanti di classe

COMITATO DI VALUTAZIONE Membri effettivi eletti dal CDU: ● CONFORTI PATRIZIA ● DE NARDO PAOLA

Membri effettivi eletti dal C. di Istituto: ● di prossima definizione Membro supplente eletto dal CDU: • DE SANDRE LILIANA

Gruppo di studio finalizzato all’innovazione formativo/culturale

TABACCHI LACEDELLI

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AREA DIGITALE/PNSD

Animatore digitale :

ENRICO LACEDELLI Team digitale: ANTONIO ROSSI ELISABETTA TABACCHI ………………………………………

• Fungere da stimolo alla formazione interna alla scuola sui temi del PNSD • individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere

all’interno degli ambienti della scuola, coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa Gestire e coordinare le attività digitali dell'Istituto

• gestione delle schede di valutazione quadrimestrali in formato digitale e/o cartaceo

• gestione, organizzazione, manutenzione ordinaria e monitoraggio settimanale delle aule informatiche e dei pc localizzati nelle aule e nelle sale docenti dell'Istituto

• gestione dei software specifici per il recupero e il potenziamento delle abilità degli alunni ( CD Erickson, ecc)

• gestione delle piattaforme on-line per una didattica innovativa da mettere a disposizione dei docenti

MAURIZIO BERGAMO Gestore del pronto soccorso tecnico

SUPPORTO GESTIONALE P.O.N. VALENTINA PICCOLO

Coordinatori di classe scuola secondaria di primo grado

Ai sensi dell’art. 5/5 del D.Lgs. n. 297/1994: “Le funzioni di segretario del consiglio sono attribuite dal direttore didattico o dal preside a uno dei docenti membro del consiglio stesso”. L’art. 25/5 del D.Lgs. 165/2001 prevede che “Nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative e amministrative il dirigente può avvalersi di docenti da lui individuati, ai quali possono essere delegati specifici compiti”.

1A CORTINA CATAUDELLA SARA • Coordinare i docenti nel Consiglio di Classe • coordinare la stesura del piano didattico della classe e il lavoro dei

docenti contitolari • mantenere frequenti contatti con i docenti del Consiglio ed essere

costantemente informato sul profitto e sul comportamento degli alunni della classe

• fungere da collegamento diretto con il Dirigente Scolastico e informare la Presidenza sugli avvenimenti più significativi della classe, facendo presente eventuali problemi emersi o evidenziando eccellenze di merito

• mantenere, in collaborazione con gli altri docenti della classe, il contatto con la rappresentanza dei genitori, e con i genitori tutti. In particolare, mantenere la corrispondenza con i genitori di alunni in difficoltà;

• partecipare agli incontri di PEI, PDP… • supportare i docenti neo-assunti / supplenti temporanei (comunicare loro

orari, calendario riunioni, informazioni L626/94, DLSS 81/08, privacy 196/03, dare informazioni sugli alunni diversamente abili, …)

• avere il quadro generale delle assenze e dei ritardi, giustificati e non giustificati, degli alunni

2A CORTINA ROSSI ANTONIO

3A CORTINA FALBO BENEDETTA

1B CORTINA CUSINATO ANNA

2B CORTINA LACEDELLI ENRICO

3B CORTINA FONTANA DANIELE

1A SAN VITO BROI FRANCESCA

2A SAN VITO SOTTEK DESIREE

3A SAN VITO LABORAGINE VALERIA 1A SAN VITO BERGAMO MAURIZIO

1B SAN VITO BERGAMO MAURIZIO

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Il Dirigente Scolastico intende promuovere l'unità organizzativa nella gestione oraria giornaliera delle classi, unità che caratterizzi e rappresenti l'Istituto Comprensivo e ne definisca le scelte educative , nate su indicazione della Dirigenza, fatte proprie e sviluppate dal Collegio dei Docenti ed approvate ed assunte dal Consiglio di Istituto. Tutte le componenti, cioè genitori e famiglie, docenti e personale ATA sono quindi coinvolte nel dare un orientamento organizzativo, organico e condiviso , all'Istituto.

Insegnamenti Scuola primaria Scuola

secondaria di primo grado

Italiano Storia Geografia 231 ore 313 ore

Matematica Scienze 198 ore 245 ore

Inglese Tedesco 33 ore in prima

66 ore in seconda 99 ore in terza, quarta e quinta

120 ore

Arte e immagine 33 ore 60 ore

Musica 33 ore 60 ore

Scienze motorie 33 ore 60 ore

IRC 66 ore 33 ore

Tecnologia ed informatica 33 ore trasversale

Ampliamento disciplinare

1 ora di italiano classi prime e seconde - 33 ore; 1ora di antropologia classi terze - 33 ore;

1 ora di matematica classi quarte e quinte -33 ore 33 ore

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PIANO DI MIGLIORAMENTO DI ISTITUTO ( P.D.M.) Il pdm parte dalle risultanze dell’autovalutazione di istituto contenute nel rapporto di autovalutazione RAV, da cui si possono evincere i punti di forza e le criticità dell’Istituto. Una volta definita la situazione, si individuano le priorità, i traguardi di lungo periodo che si intendono raggiungere e si fissano gli obiettivi con i quali intraprendere il percorso di miglioramento. L’'istituto si pone come priorità l'avvio di una didattica innovativa, fondata su un nuovo curricolo verticale per competenze e su nuovi modelli di strutturazione ed organizzazione del tempo scuola. Nel triennio, l'Istituto si propone di aumentare il grado di comparabilità delle valutazioni definendo esplicitamente la corrispondenza fra voto numerico e conoscenza acquisita; di adottare prove comuni in ingresso e in uscita; di dotare gli studenti di competenze spendibili in contesti scolastici e non; di aumentare l'autonomia operativa (imparare a imparare). Obiettivo di processo sarà concentrare le risorse economiche, materiali e professionali della scuola al raggiungimento degli obiettivi prioritari, implementare lo sportello ascolto in tutte le scuole dell'Istituto; raccogliere materiali didattici, strumenti di analisi/valutazione e condividerli nei dipartimenti favorendo lo scambio fra docenti. L’effettiva realizzazione del piano nei termini indicati resta comunque condizionata alla concreta destinazione a questa istituzione scolastica da parte delle autorità competenti delle risorse umane e strumentali e finanziarie con esso individuate e richieste. Il PDM è visibile sul sito dell’Istituto e in allegato.

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FABBISOGNO DI RISORSE UMANE, INFRASTRUTTURE E MATERIALI

PERSONALE DOCENTE

IN SERVIZIO a.s. 2018/2019

Posto comune

Posto di sostegno

INFANZIA 8 0

PRIMARIA 33 4,5

SECONDARIA DI 1°GRADO 28 1

Fabbisogno infrastrutture e materiali: La determinazione delle risorse materiali tiene conto della necessità di realizzare il piano nazionale della scuola digitale: l’obiettivo primario è quello di attivare la videoproiezione in tutte le aule (postazioni multimediali, videoproiettore, rete internet).

PERSONALE ATA

IN SERVIZIO A.S. 2017/2018

Personale di

Segreteria

1 DSGA 3

ASSISTENTI+1 a 12 ore

Collaboratori scolastici 13+1 a 18 ore

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PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE P.N.S.D. (commi 56-59) L’Istituto promuove un’attività formativa ed educativa coerente con i cambiamenti della società, mirata a creare con la multimedialità nuovi ambienti di apprendimento, attraverso l’uso di strumenti innovativi, come quelli digitali; pertanto cura la formazione degli insegnanti sull’uso pedagogico delle risorse informatiche e multimediali allo scopo di rinnovare la didattica, migliorare le competenze digitali dei docenti e fornire nuovi strumenti a supporto della loro attività professionale, favorire il processo di modifica degli ambienti di apprendimento/insegnamento attraverso l'acquisizione di nuove strumentazioni, favorire negli alunni un uso critico e consapevole delle nuove tecnologie. Nell’ Istituto sono state attivate già negli anni precedenti attività di formazione/aggiornamento per tutti docenti, al fine di favorire lo sviluppo delle competenze digitali nel mondo della scuola e della didattica con le TIC; sono attivi percorsi di formazione circa la compilazione del registro on - line; alcuni d o c e n t i utilizzano nelle loro classi piattaforme e spazi di archiviazione on-line per favorire la comunicazione con i loro alunni e permettere la condivisione dei materiali. Coerentemente con quanto previsto dal P.N.S.D., si presenta il seguente piano di intervento,coordinato e pianificato dall’Animatore Digitale e dal Team Digitale operante nell’Istituto

SETTORI DI INTERVENTO 1 – REGISTRO DIGITALE

Situazione riferita al periodo settembre-dicembre 2018

Obiettivi per giugno 2019

• A tutti i docenti dei plessi delle scuole elementari e medie è data la possibilità di utilizzare il nuovo registro digitale Argo Scuola next/Didup, che va a sostiture il registro Lampschool usato nei due anni precedenti

• A seconda dei plessi, l’utilizzo del registro elettronico da parte dei docenti non è omogeneo

• Aumentare significativamente l’utilizzo del registro elettronico da parte dei docenti soprattutto in alcuni plessi

• Scuole materne a parte, in tutti i plessi, effettuare la gestione degli scrutini col registro elettronico così da consentire successivamente alla segreteria di effettuare la stampa delle schede.

2– ATELIER CREATIVO PRESSO SCUOLA PRIMARIA DI CORTINA

Situazione settembre 2018

Obiettivi per giugno 2019

Finanziamenti erogati: • incassata ed impiegata la prima delle 3 trance di 5.000

euro del finanziamento statale di 15.000 euro; • impiegata una piccola parte del cofinanziamento

comunale di 4.000 euro Acquisti effettuati/allestimento: • Fotocopiatore, impianto di registrazione audio, pc imac • Arredamento con grandi tavoli, Lim, adeguamento

impianto elettrico

1 – ottenere almeno della seconda trance di finanziamento statale, da impiegare per l’acquisto di alcuni device portatili 2 - attivare alcuni laboratori gestiti dai docenti dell’Istituto 3 – attivare 1 laboratorio con professionisti esterni alla scuola 4 – definire le procedure e la documentazione per la concessione in uso dell’atelier a enti/associazioni/professionisti del territorio

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3 – VIDEOPROIEZIONE NELLE AULE

Situazione settembre 2018

Obiettivi giugno 2019

Elementari Cortina: wireless e videoproiezione in tutte le aule Elementari Vodo: videoproiettori presenti in tutte le aule; mancano due pc da collegare ai videoproiettori; eventualmente tre teli di videoproiezione Medie di Cortina e San Vito: presente in tutte le aule Elementari San Vito: in un’ aula

• incentivare l’uso didattico della videoproiezione nei plessi che ne sono forniti, soprattutto tramite tutoraggio

• reperire risorse per l’acquisto dell’hardware necessario nei plessi meno forniti

4 – PIATTAFORMA GOOGLE SUITE FOR EDUCATION

Situazione settembre 2018

Obiettivi giugno 2019

• Database alunni e docenti in parte da completare • Solo pochi docenti ne hanno sperimentato l’utilizzo con

le proprie classi

• su richiesta dei docenti, aggiornare il database • aumentare l’utilizzo da parte dei docenti del 5%

5 – TEAM

Situazione settembre- dicembre 2018

Obiettivi giugno 2019

Alcune fragilità (docenti non più presenti, difficoltà oggettive di incontrarsi, ecc.)

• migliorare le relazioni • mantenere i contatti soprattutto attraverso

messaggistica e con incontri informali 6 – LABORATORI DI INFORMATICA DEI PLESSI

plessi Situazione settembre 2018

Obiettivi giugno 2019

Elementari Cortina

• oltre un 20ina di postazioni client in ambiente linux obsolete

• database utenti da aggiornare

• sostituzione dei client, utilizzando e potenziando dei pc in dismissione dal comune di Cortina

• aggiornamento database utenti • normale manutenzione del software

Medie Cortina

• quasi una 20ina di postazioni in ambiente linux di buon livello

• database utenti da aggiornare

• Normale manutenzione con aggiornamento del software e piccole integrazioni hardware (stampante, videoproiettore, ecc.)

• database utenti da aggiornare

Medie San Vito

• quasi una una 20ina di postazioni in ambiente windows assai obsolete

• linea internet lenta

• finanziamenti permettendo, progressiva sostituzione di alcune postazioni

• potenziare banda internet

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PIANO DI FORMAZIONE DEL PERSONALE

Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato il Piano nazionale per la formazione dei docenti 2016/19, che la legge n. 107/2015 ha reso obbligatoria, permanente e strutturale: viene descritta come un dovere professionale, oltre che un diritto contrattuale, rientra negli adempimenti connessi alla funzione docente e dovrà avere una ricaduta riscontrabile e documentabile sul piano pratico. Il piano si propone l’obiettivo di “armonizzare le azioni formative” su tre livelli: • quello nazionale, con la definizione degli indirizzi strategici e delle regole di funzionamento, • quello delle istituzioni scolastiche, nell’ottica del miglioramento stabilito nell’ambito della propria autonomia, • quello del singolo docente, finalizzato allo sviluppo professionale continuo. Le azioni formative per gli insegnanti di ogni istituto sono inserite nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, in coerenza con le scelte del Collegio Docenti che lo elabora sulla base degli indirizzi del Dirigente Scolastico. Le attività saranno articolate in Unità Formative che devono indicare la struttura di massima del percorso formativo, nel quale sono comprese non solo le attività in presenza, ma tutti quei momenti che contribuiscono allo sviluppo delle competenze professionali (formazione a distanza, ricerca/azione, lavoro in rete, approfondimento personale e collegiale, documentazione, progettazione).Va garantita a livello di scuola almeno una Unità Formativa per ogni anno scolastico, diversamente modulabile nel triennio. L’I.C. Cortina riconosce come Unità Formativa la partecipazione a iniziative promosse direttamente dalla scuola, dalle reti di scuole, dall’Amministrazione e quelle liberamente scelte dai docenti, purché coerenti con il Piano di formazione deliberato dal Collegio Docenti. L’Unità Formativa viene riconosciuta se documentabile all’interno del quadro progettuale della scuola e nel portfolio personale del docente. Le unità formative andranno a sviluppare una o più delle nove priorità indicate dal documento ministeriale: 1. Autonomia organizzativa e didattica 2. Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base 3. Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento 4. Competenze di lingua straniera 5. Inclusione e disabilità 6. Coesione sociale e prevenzione del

disagio giovanile globale 7. Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale 8. Scuola e Lavoro 9. Valutazione e miglioramento L’Istituto ha attivato la piattaforma digitale S.O.F.I.A. (sistema operativo per la formazione e le iniziative di aggiornamento).La piattaforma segue la formazione in servizio dei docenti consentendo di documentare e valorizzare il percorso professionale degli insegnanti. Nella fattispecie , l’Istituto riconosce come valide attività formative che si possano collocare fra le attività descritte in tabella:

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Attività formative Personale coinvolto Priorità strategica correlata

FORMAZIONE SULLA DIDATTICA PER COMPETENZE, IN

COLLABORAZIONE CON LA RETE PROVINCIALE PER LA FORMAZIONE

Docenti

Avviare una didattica per competenze, stendere un curricolo verticale condiviso per

competenze,sia disciplinari che di cittadinanza. Avviare alla valutazione di tipo formativo che si avvale di

rubriche valutative (priorità indicata nel RAV).

FORMAZIONE SICUREZZA Docenti e personale ATA Somministrazione di farmaci, procedure inerenti la sicurezzaformazione RLS

FORMAZIONE IN COLLABORAZIONE CON CTI E CTS Docenti

Individuazione bes e adozione strategie e metodologie idonee. Osservazione e prevenzione precoce delle difficoltà di

apprendimento . Disturbi del comportamento.

Protocolli regioneli individuazione precoce segnali di difficoltà

FORMAZIONE ADOZIONI Referente adozioni e docenti Sostenere il percorso di inclusione scolastica degli alunni adottati.

FORMAZIONE AUTISMO Referente autismo e docenti

Segnali predittivi dei disturbi dello spettro autistico Attività di

formazione sui disturbi dello spettro autistico e predisposizione di materiali .

FORMAZIONE DIGITALE CON L'ANIMATORE DIGITALE E TEAM

DIGITALE Docenti e personale ATA Uso pedagogico delle risorse informatiche

Utilizzo del registro elettronico

FORMAZIONE “SCUOLA SENZA ZAINO”

I.C. LONGARONE Docenti Conoscenza della metodologia didattica

FORMAZIONE AMBITO TERRITORIALE 9 CADORE Docenti

Didattica per competenze Compiti di realtà

Costruzione rubriche di valutazione FORMAZIONE PROFESSIONALE

INERENTE LE SPECIFICITÀ’ DELLE DISCIPLINE

LAVORO DIPARTIMENTALE CLIL

Su iniziativa libera dei singoli docenti, se

collegate con l’innovazione della

didattica della disciplina

Insegnamento-apprendimento con metodologia CLIL

FORMAZIONE TECNICA Dirigente

AUTOFORMAZIONE IN SERVIZIO SU TEMATICHE INERENTI METODOLOGIA,

DIDATTICA, VALUTAZIONE,ECC Docenti Laboratori nei Dipartimenti per la didattica per competenze.

AUTOFORMAZIONE ALUNNI STRANIERI Docenti

Progetto FAMI: prima alfabetizzazione linguistica Progetto consorzio sviluppo e innovazione: laboratori

linguistici e di sostegno allo studio

TIPOLOGIE DI FORMAZIONE

APPROCCIO TRADIZIONALE Tutti Lettura/studio di riviste e pubblicazioni specializzate. Corsi di aggiornamento, lezioni, conferenze.

APPROCCIO INNOVATIVO Tutti Piccolo gruppo, integrazione tecniche d’aula (lezioni, studi di caso, simulazioni, esercitazioni di vario tipo) E-learning puro o blended Ricerca-azione

APPROCCIO SOCIAL-TECNOLOGICO Tutti Informal networking Gruppi professionali nei social network ,Webinar, videoconferenze

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ACCOGLIENZA E CONTINUITA’ La continuità è una caratteristica essenziale ed un elemento proprio degli Istituti Comprensivi, all’interno dei quali si tende a ridurre al minimo la disarmonia didattico-organizzativa dei diversi ordini di Scuola. Le “Indicazioni per il curricolo” confermano che la Scuola di base deve avere un impianto unitario superando il salto cultura le ed epistemologico che caratterizzava i passaggi tra la Scuola dell’Infanzia, la Scuola Primaria e la Secondaria di I grado. La scuola per facilitare l’inserimento degli alunni nel passaggio da un ordine di scuola all’altro e prevenire situazioni di disagio ed insuccesso promuove la continuità educativo-didattica e la maturazione progressiva delle abilità e delle competenze in modo graduale e armonico , con le seguenti azioni: • Attività di accoglienza all’inizio dell’anno scolastico. • Realizzazione di visite ed attività laboratoriali nella scuola del grado successivo per un primo approccio con il nuovo ambiente

scolastico e con i futuri insegnanti • Colloqui tra insegnanti delle classi-ponte per scambio di informazioni utili sugli alunni, riguardanti la loro personalità, i pre-

requisiti didattici , i processi di apprendimento, il livello di autonomia, anche allo scopo di procedere ad una formazione equilibrata delle classi.

• Verticalità e collegialità della progettazione curricolare: con i curricola verticali, partendo dalla scuola dell’infanzia, si sviluppano i saperi essenziali che, ripresi in termini di complessità crescente, conducono fino alla scuola secondaria di primo grado; i docenti pianificano e condividono le competenze di base essenziali che gli alunni devono possedere in uscita nei tre ordini di scuola.

• Elaborazione del Documento per la certificazione delle competenze degli alunni in uscita: tale documento funge da scheda di passaggio a cui fare riferimento per favorire la conoscenza degli alunni da parte dei nuovi insegnanti.

• Coinvolgimento delle famiglie: assemblee informative per le famiglie degli alunni in ingresso .

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ORIENTAMENTO L’orientamento è parte integrante delle attività scolastiche. Tutte le attività che si svolgono tendono a mettere ciascun allievo nelle condizioni di scoprire le proprie attitudini e i propri interessi, affinchè lo stesso possa scegliere così la” giusta strada”, sicuro di poter contare sulle proprie capacità. Nel corso della Scuola Secondaria di I grado si aiutano i ragazzi ad individuare concretamente il percorso per il completamento dell’obbligo formativo e si offrono alle famiglie occasioni per approfondire tale tematica in modo da essere sostegno per i propri figli nella delicata fase della scelta dei percorsi scolastici /formativi/professionali. Gli interventi constano di due momenti: uno formativo sulla conoscenza del sé (consapevolezza dei propri interessi, delle proprie abilità, del proprio percorso formativo) nel secondo anno della Scuola Secondaria di I grado ed uno informativo (laboratori esperienziali) volto a fornire ai ragazzi un panorama delle scuole superiori e delle caratteristiche di ciascuna di esse (secondo e ultimo anno Secondaria I grado). Il percorso di cui sopra si articola come segue: ad una fase formativa per i referenti di Istituto, ne segue una pratica in classe di 6 ore con gli esperti della Rete BellunOrienta (somministrazione questionari, guida alla lettura dei report etc.); a ciò si aggiunge un incontro di 2 ore per le famiglie con esperti orientatori e la possibilità di partecipare a “Informa@2017” ( Fiera provinciale dell’offerta formativa per studenti) presso la sede del C.F.S. Maestranze Edili di Sedico con la disponibilità di colloqui per la consulenza individuale, destinata ai ragazzi indecisi.

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SCELTE FORMATIVE E CURRICOLO DI ISTITUTO Il riferimento principale è costituito dalle Indicazioni Nazionali, liberamente consultabili e scaricabili dal sito www.indicazioninazionali.it.

In una società pluralistica, dinamica e sempre più interculturale, la scuola ha il compito di trovare nuove risposte per una formazione duratura, proiettata verso il futuro.

Particolare rilevanza vengono allora ad assumere quelle capacità fisiche, emotive e cognitive e quelle attitudini che consentono agli alunni di reagire in modo adeguato a situazioni sempre nuove. In questo scenario, competenze–chiave come la creatività, la flessibilità, il pensiero integrato, il saper apprendere, lo spirito di iniziativa autonoma , la comunicazione, la cooperazione e la capacità di risolvere problemi costituiscono i nuovi presupposti essenziali per gestire la propria vita con successo, in modo attivo, autonomo, consapevole e costruttivo.

Il Curricolo di Istituto è predisposto con riferimento al Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze e agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina. I curricola verticali di Istituto, riguardanti le competenze di base e i saperi ritenuti irrinunciabili, sono visibili sul sito della scuola. In tutti gli ordini di scuola viene quindi ad essere fondamentale l’orientamento dell’attività didattica verso la qualità, fatta di scelte didattiche e esperienze di apprendimento significative ed efficaci, e non verso una sequenza lineare e per forza incompleta di contenuti disciplinari. In riferimento a quanto stabilito nel pdm di Istituto, sono stati quindi istituiti Dipartimenti per l’ Innovazione metodologica e didattica, in continuità tra i vari ordini di scuole, allo scopo di calare nella pratica didattica i curricola disciplinari e verticali per competenze di base. Allo stato attuale il lavoro è stato avviato: le nuove metodologie, le rubriche valutative e i relativi compiti di realtà per la certificazione delle competenze sono in via di sperimentazione condivisa all’interno dei Dipartimenti per l’innovazione metodologica e didattica operanti nell’Istituto, coordinati da docenti con incarico specifico.

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LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO L’art. 1 del D.Lgs. 297/1994 afferma che “ai docenti è garantita la libertà di insegnamento come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente. L’esercizio di tale libertà è diretto a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni”. L’art.1, comma 2 del Regolamento dell’autonomia scolastica stabilisce che “L'autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento “. In questo contesto normativo, l'Istituto garantisce ai docenti la libertà di insegnamento e il rispetto del pluralismo culturale nel pieno interesse degli alunni e delle loro famiglie con l'intento di scegliere e approfondire strumenti , metodologie e tecniche didattiche che rispettino e sviluppino appieno le individualità dei minori a cui sono rivolte. La progettazione personale del singolo docente , fatta salva la libertà di insegnamento, si colloca all’interno delle scelte curricolari di Istituto.

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INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI "L'inclusione scolastica riguarda le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti, risponde ai differenti bisogni educativi e si realizza attraverso strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno nel rispetto del diritto all'autodeterminazione e all'accomodamento ragionevole, nella prospettiva della migliore qualità di vita; si realizza nell'identità culturale, educativa, progettuale, nell'organizzazione e nel curricolo delle istituzioni scolastiche, nonché attraverso la definizione e la condivisione del progetto individuale fra scuole, famiglie e altri soggetti, pubblici e privati, operanti sul territorio; e' impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità scolastica le quali, nell'ambito degli specifici ruoli e responsabilità, concorrono ad assicurare il successo formativo delle bambine e dei bambini, delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti. Il presente decreto promuove la partecipazione della famiglia, nonché delle associazioni di riferimento, quali interlocutori dei processi di inclusione scolastica e sociale". Dal D.Lvo 13 aprile 2017, n. 66 a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera c, della legge 13 luglio 2015, n. 107. Il traguardo è la piena inclusione per tutti gli alunni; la scuola come agenzia educativa si pone l'obiettivo di consentire a ciascuno il completo sviluppo delle proprie potenzialità, offrendo ogni possibile opportunità formativa. Azioni della scuola Per favorire l’inclusione e l’integrazione, la scuola: • si impegna a rispettare le fragilità individuali; • prevede la differenziazione e la personalizzazione degli apprendimenti tramite la programmazione di percorsi educativi e didattici

personalizzati e individualizzati; • istituisce il Gruppo di Lavoro Inclusione di Istituto GLI presieduto dal Dirigente Scolastico il cui regolamento è visibile in

allegato; • istituisce il Gruppo di lavoro Handicap GLHI e il Gruppo di Lavoro Handicap Operativo GLHO; • redige, al fine di realizzare il diritto all’apprendimento per tutti gli a l u n n i i n d i f f i c o l t à , il Piano Annuale per l’Inclusione PAI,

in allegato. • Il Piano Annuale dell'Inclusione si manifesta come lo strumento per la valutazione dei livelli di inclusione che l'Istituto

Comprensivo raggiunge: a partire dalla “fotografia” della situazione reale, ne evidenzia i punti di forza nonchè le criticità nelle dimensioni organizzative e curricolari - didattiche, ponendosi conseguentemente degli obiettivi di miglioramento.

• adotta le azioni promosse dal CTI per favorire la prevenzione e la diagnosi precoce dei disturbi di apprendimento, adeguando il percorso didattico alle reali possibilità dell’alunno in difficoltà, in sinergia con personale esperto e migliorando la comunicazione e la collaborazione con le famiglie;

• Attiva uno Sportello di Ascolto in collaborazione con personale esperto; • Organizza nel corso dell’anno scolastico incontri tra docenti e operatori socio-sanitari, sulla base delle necessità di ogni singolo

caso. Per gli alunni con bisogni educativi speciali BES si fa riferimento alla Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“, organizzando (costituendo in particolare) il Gruppo di Lavoro per l'Inclusione GLI e predisponendo un Piano Didattico Individualizzato e Personalizzato PDP come da circolare n. 8 del 6 marzo 2013.

Per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento DSA si fa riferimento in particolare alla legge n. 170 dell’ottobre 2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” e alle linee guida per il diritto allo studio degli alunni DSA del 12 luglio 2011. Per gli alunni con disabilità l'istituzione scolastica fa proprio l'accordo di programma provinciale relativo alla L. 104/92. Vengono redatti il Piano Educativo Individualizzato PEI ed il Profilo Dinamico Funzionale PDF. Il decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 66 definisce le norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell’articolo uno della legge del 13 luglio 2015 n. 107. L’inclusione scolastica risponde ai differenti bisogni educativi e si realizza attraverso: • strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno; • definizione e condivisione del progetto individuale fra scuole, famiglie e altri soggetti, pubblici e privati, operati sul territorio. Impegna tutte le componenti della comunità scolastica ad assicurare il successo formativo dell'alunno. La scuola promuove la partecipazione della famiglia nonché delle associazioni di riferimento, quali interlocutori dei processi di inclusione scolastica e sociale. Le disposizioni del decreto si applicano esclusivamente agli alunni con disabilità certificata ai sensi dell’articolo 3 della legge del 5 febbraio 1992 n.104 al fine di promuovere e garantire il diritto all’educazione, all’ istruzione e alla formazione. L' inclusione scolastica è attuata attraverso la condivisione del piano educativo individualizzato (PEI). Il PEI come da decreto n.66/2017: • È elaborato ed approvato dai docenti con la partecipazione dei genitori, delle figure professionali specifiche interne ed

esterne all’ istituzione scolastica che interagiscono con l’alunno. • Tiene conto della certificazione di disabilità e del profilo di funzionamento.

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• Individua strumenti, strategie, modalità per realizzare un ambiente di apprendimento nelle dimensioni della relazione, della socializzazione, della comunicazione, dell’Interazione, dell’ orientamento e delle autonomie.

• Esplicita le modalità didattiche e di valutazione in relazione alla programmazione individualizzata. • È redatto all’inizio di ogni anno scolastico di riferimento a partire dalla scuola dell’infanzia. • Nel passaggio tra i gradi d’istruzione è assicurata l'interlocuzione tra i docenti della scuola di provenienza e quelli della scuola

di destinazione. • È soggetto a verifiche periodiche nel corso dell'anno scolastico al fine di accertare il raggiungimento degli obiettivi ed

apportare eventuali modifiche ed integrazioni. Il profilo di funzionamento, che comprende la diagnosi funzionale e il profilo dinamico funzionale, diventa il documento propedeutico e necessario alla predisposizione del progetto individuale e del PEI. La qualità dell’ inclusione scolastica viene valutata sulla base dei seguenti criteri: • Livello di inclusivita’ del piano triennale dell'offerta formativa come concretizzato nel piano per l'inclusione scolastica; • Realizzazione di percorsi per la personalizzazione, individualizzazione e differenziazione dei processi di educazione, istruzione

e formazione, definiti ed attivati dalla scuola in funzione alle caratteristiche specifiche degli alunni; • Livello di coinvolgimento dei diversi soggetti nell’elaborazione del piano per l’inclusione e nell’attuazione dei processi di

inclusione; • Utilizzo di strumenti e criteri condivisi per la valutazione dei risultati di apprendimento.La continuità educativa e didattica

viene garantita dal personale della scuola, dal piano per l'inclusione e dal PEI. Compiti del team docenti/Consiglio di classe Il team docenti provvede alla compilazione dei PEI (piano educativo individualizzato L.104) e dei PDP (piano didattico personalizzato L.170 ), in collaborazione con i servizi età evolutiva; la loro condivisione con le famiglie è un passaggio indispensabile alla gestione dei percorsi personalizzati e condivisi. E’ compito del Team docenti/Consiglio di classe individuare gli studenti con Bisogni Educativi Speciali per i quali è opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni.

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Procedure condivise per la stesura dei PDP

Fasi Tempi Azioni

1. Individuazione alunni in difficoltà. Settembre/ottobre

Il team docenti/consiglio di classe individua gli alunni in difficoltà presenti nella classe, con disturbi specifici dell’apprendimento certificati o in via di certificazione o con altri Bisogni Educativi Speciali, i quali la condizione di svantaggio può rappresentare un vero e proprio ostacolo al successo formativo ed educativo).

2. Osservazione e rilevazione di informazioni per ogni singolo alunno individuato (informare DS e referente DSA BES).

Ottobre Il team docenti di ogni classe compie un'osservazione dell'alunno durante le attività scolastiche.

3.Condivisione delle informazioni + presa in carico

Ottobre/ Novembre

Il team docenti/coordinatore di classe raccoglie il maggior numero di informazioni sull'alunno e sul suo percorso scolastico; in questa fase il team/coordinatore di classe, in accordo con il DS, contatta i genitori. (Durante questa fase il Team/coordinatore di classe ha raccolto le informazioni che può utilizzare per iniziare a stendere una proposta di PDP).

4. Predisposizione del PDP per alunni con DSA o altri BES.

Entro fine novembre

Il Team/Consiglio di Classe discute di ogni singolo caso di alunni con svantaggio . ll PDP, una volta condiviso, viene sottoscritto da tutti i docenti di classe. Il Team condivide il PDP con la famiglia che, inoltre, lo deve firmare.

5. Monitoraggio. Fine del primo quadrimestre

Il Team/Consiglio di Classe verifica che quanto previsto dal PDP si stia rivelando adeguato ed efficace. Nel caso si conferma il PDP esistente o lo si modifica.

6. Verifica finale. Maggio / giugno Si effettua la verifica del PDP, valutando gli obiettivi raggiunti e le eventuali criticità riscontrate.

7. Passaggio informazioni tra ordini di scuola. Giugno Trasmissione documento tra ordini di scuola.

Per gli alunni adottati la scuola fa riferimento al protocollo di accoglienza ed inserimento alunni adottati. L'istituto Comprensivo di Cortina d'Ampezzo fa proprio il PROTOCOLLO PROVINCIALE PER L'INSERIMENTO E L'INCLUSIONE SCOLASTICA DEL BAMBINO ADOTTATO, che si articola in tre fasi: ● Prima della frequenza scolastica; ● Inserimento nella classe-prima accoglienza; ● Accoglienza permanente e inclusione.

Il protocollo provinciale indica azioni, tempi , modalità e soggetti che devono favorire l'inserimento scolastico e sociale del bambino adottivo, anche con azioni concordate fra scuola , famiglia e gli enti preposti e riconducibili ai seguenti ambiti: La scuola si impegna a promuovere gli incontri necessari tra famiglia e docenti per la presentazione del bambino al fine di concordare le strategie educative più idonee prevedendo, in caso di necessità, anche la presenza di un operatore dell'Equipe adozioni o dell'Ente autorizzato. Scuola e famiglia,tenendo conto che l'inserimento a scuola del bambino può avvenire con gradualità, potranno stabilire i tempi e i modi più adeguati per iniziare la frequenza scolastica, sia sulla base del livello di maturazione psicologica, sociale e relazionale del bambino, sia valutando gli elementi desumibili dalla relazione di accompagnamento del bambino e con l'eventuale supporto degli operatori che lo seguono nel periodo post-adozione.

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Il Dirigente Scolastico,sulla base delle osservazioni degli operatori che seguono il bambino nel percorso di post-adozione, e avvalendosi del parere degli Organi Collegiali e dei docenti componenti, d'intesa con la famiglia, potrà valutare l'opportunità di iscrivere l'alunno alla classe immediatamente precedente a quella corrispondente alla sua etàanagrafica o di posticipare di un anno, in casi eccezionali,l'iscrizione alla prima classe della scuola Primaria (D.L.297/94 art. 114, comma 5 e successivi chiarimenti del 21/02/14). Il Dirigente Scolastico, nell'ambito delle azioni di sostegno e di formazione promosse a livelloregionale, favorirà la partecipazione dei docenti a corsi specifici, promossi e svolti in collaborazione con gli Enti coinvolti. Le linee guida per l'accoglienza e l'inserimento del bambino adottato introducono la figura dell'insegnante " referente all'adozione" negli istituti scolastici della provincia di Belluno. Nell’istituto di Cortina vi è un referente per l’adozione. Il Protocollo Provinciale conferma tale figura e ne definisce i compiti: rapporti con le famiglie dei bambini adottati, raccordo con il Dirigente scolastico, con gli insegnanti di classe e con i servizi coinvolti (ULSS, Enti Autorizzati).

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ALUNNI STRANIERI L’Istituto aderisce al FONDO ASILO, MIGRAZIONE E INTEGRAZIONE (FA.MI). Nell’ambito di questo progetto vengono organizzate delle lezioni di italiano come L2 per gli alunni stranieri da poco arrivati in Italia, che hanno limitate conoscenze della lingua italiana, in modo da favorire l’integrazione nella scuola e migliorare il processo di apprendimento. Il progetto è finanziato da fondi europei, con la partecipazione del Ministero dell’Interno; la Regione Veneto è l’ente capofila per la nostra rete di scuole. L’istituto attiva inoltre laboratori attivi linguistici di condivisione e rinforzo di competenze, in orario scolastico o pomeridiano, per alunni stranieri e italiani, in collaborazione con operatori esterni individuati dal Consorzio Sviluppo ed Innovazione di Belluno.

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VALUTAZIONE La valutazione costituisce non solo un momento di verifica degli apprendimenti, ma anche un elemento per migliorare il processo educativo-formativo, attraverso diverse funzioni: • la valutazione diagnostica è interessata a conoscere l’alunno in ingresso, per individualizzare il percorso di apprendimento

con riferimento ai caratteri personali osservati (caratteristiche della personalità, atteggiamento nei confronti della scuola, ritmi e stili di apprendimento, motivazione, partecipazione, autonomia, abilità , conoscenze…);

• la valutazione formativa accerta la dinamica degli apprendimenti in processo rispetto agli obiettivi programmati, adegua la programmazione in itinere attraverso un monitoraggio continuo, progetta azioni di recupero, modifica all’occorrenza tempi e modalità, informa tempestivamente l’alunno circa il suo progresso ,orientandone gli impegni e potenziandone la metacognizione;

• la valutazione in uscita rileva l’incidenza formativa degli apprendimenti scolastici per lo sviluppo personale e sociale dell’alunno; essa è dedotta da: osservazioni sistematiche sul processo di apprendimento e di maturazione, rilevazioni fatte attraverso prove specifiche orali, scritte, grafiche e pratiche, scarto tra il livello di partenza e quello raggiunto rispetto ai criteri definiti, abilità, conoscenze e competenze , con riferimento al Quadro Europeo delle Qualifiche per l’apprendimento permanente EQR ed è sintetizzata in un voto o giudizio conclusivo ,evidenziando le potenzialità di sviluppo futuro.

L'istituto, in riferimento al decreto legislativo n. 62 del 13 aprile 2017 (legge 107/2015) recante “Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato” considera che la valutazione: • ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento degli alunni ; • ha finalità formativa e orientativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli alunni • promuove nell’alunno la metacognizione e l’autovalutazione in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e

competenze • viene espressa collegialmente dai docenti contitolari della classe , i quali terranno conto anche del parere espresso dai

docenti che concorrono alla realizzazione del piano triennale dell’offerta formativa con attività di potenziamento e dai docenti che svolgono insegnamenti finalizzati all’ampliamento dell’offerta formativa ,valorizzando in tal senso ulteriori elementi conoscitivi ,emersi in situazioni di apprendimento diverse, riferiti in particolare al grado di interesse e all’atteggiaamneto manifestato.

LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E DELLE COMPETENZE Allo stato attuale nell’Istituto sussistono la valutazione di profitto riferita agli apprendimenti disciplinari (ancora espressa in decimi) e quella di competenza (espressa per livelli di acquisizione di competenza). L’Istituto si avvia verso una valutazione formativa che contempli l’evoluzione delle competenze chiave di cittadinanza e che passi attraverso le rubriche di valutazione e i compiti di realtà, per giungere ad una piena e reale certificazione delle competenze degli alunni; a tal scopo:

• definisce prove di ingresso per le classi-ponte e prove finali comuni concordate fra i docenti dei diversi ordini di scuola • attraverso il lavoro per Dipartimenti, elabora compiti di realtà e promuove metodologie innovative • adotta rubriche di valutazione condivise relative alle competenze europee trasversali che si riferiscono al pieno esercizio

della cittadinanza • privilegia un giudizio orientativo che metta in luce gli aspetti positivi della prova e , contestualmente, indichi gli aspetti da

rivedere e incoraggi sempre l’alunno a proseguire • nella pratica didattica promuove la metacognizione e l’autovalutazione finale dell’alunno

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La valutazione periodica e finale degli apprendimenti viene espressa con votazione in decimi che indicano i differenti livelli di apprendimento . Sono concordate le seguenti scelte specifiche, anche al fine di garantire l'omogeneità (che si può raggiungere solo con un continuo confronto sereno con i colleghi), l'equità (riconoscendo ad ogni alunno quanto meritato, tenendo conto delle prestazioni individuali commisurate alle possibilità e al percorso effettuato, offrendo sempre occasioni per recuperare le carenze e per migliorare) e la trasparenza (cercando di essere il più possibili chiari con gli alunni in merito a ciò che si sta valutando e al come si è giunti a farlo, garantendo anche tempestività nella correzione delle verifiche effettuate):

1) modalità di verifica quadrimestrale e finale: - osservazione sistematica, - prove di verifica periodiche nell'ambito delle singole discipline - esperienze di autocorrezione - prove di applicazione autonoma di conoscenze ed uso degli strumenti - produzione di elaborati relativi ad attività e progetti - capacità di riflettere e analizzare con modalità personali attività e progetti

2) criteri che vengono adottati nella valutazione periodica: - percorso evolutivo dell’alunno in relazione alla situazione di partenza - comportamento adeguato alle situazioni - chiarezza e sicurezza espressiva - ordine formale e logico nelle produzioni - autonomia organizzativa - padronanza dei linguaggi e nell’uso degli strumenti - rielaborazione personale - atteggiamento responsabile - capacità di approfondimento

I risultati delle prestazioni dell’alunno vengono portati a conoscenza dei genitori: nella scuola dell’infanzia e primaria con la visione del materiale prodotto dal bambino; nella scuola secondaria di I° grado con la comunicazione sul libretto e con la disponibilità alla visione delle prove stesse durante l’orario di ricevimento.

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Scuola PRIMARIA E SECONDARIA di primo grado: Tabella di corrispondenza tra valutazione in decimi e livello di apprendimenti

L’ ’I.C. di Cortina d’Ampezzo coglie e fa proprie le indicazioni di lavoro dell’Ispettore tecnico

dell’UST Veneto, dott Da Re.

Voto Descrizione del LIVELLO

Fino a 4

Le conoscenze sono molto frammentarie, poco significative per l’apprendimento, non consolidate. L’applicazione delle conoscenze negli usi e nelle procedure è meccanica, non consapevole. Le abilità di svolgere compiti e risolvere problemi sono di tipo esecutivo e dipendenti da precise istruzioni e costante controllo dell’adulto. L’iniziativa personale e l’impegno nell’apprendimento sono episodici e non sorretti da autoregolazione e organizzazione dei tempi, delle strategie e dei materiali.

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Le conoscenze sono frammentarie e poco consolidate, anche se significative per l’apprendimento. L’applicazione delle conoscenze negli usi e nelle procedure è poco consapevole, presenta errori e dipende da esercizio. Le abilità di svolgere compiti e risolvere problemi dipendono da precise istruzioni e supervisione dell’adulto o di compagni più esperti. L’iniziativa personale e l’impegno nell’apprendimento abbisognano di miglioramento nell’autoregolazione e nell’organizzazione dei tempi, delle strategie e dei materiali.

6

Le conoscenze sono essenziali , non sempre collegate, ma significative per l’apprendimento. L’applicazione delle conoscenze negli usi e nelle procedure non è del tutto consapevole, dipende da esercizio, presenta errori. Possiede abilità di svolgere compiti e risolvere problemi semplici, anche se sorrette da istruzioni dell’adulto o di compagni più esperti. L’iniziativa personale e l’impegno nell’apprendimento sono evidenti, ma vanno incrementate l’organizzazione dei tempi, dei materiali e delle strategie di lavoro.

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Le conoscenze sono essenziali, significative per l’apprendimento e consolidate. L’applicazione delle conoscenze negli usi e nelle procedure, una volta acquisite le istruzioni fondamentali, è sufficientemente autonoma, anche se non sempre del tutto consapevole. Possiede abilità di svolgere compiti e risolvere problemi in contesti e situazioni note in modo autonomo. L’iniziativa personale e l’organizzazione sono buoni, sono da migliorare le strategie di lavoro e di generalizzazione di conoscenze e abilità in contesti nuovi. Oppure: L’iniziativa personale e l’organizzazione sono buoni così come la capacità di orientarsi in contesti nuovi; sono da migliorare l’autoregolazione e l’impegno nel lavoro.

8

Le conoscenze sono articolate, ben collegate e consolidate. L’applicazione delle conoscenze negli usi e nelle procedure è corretta, autonoma e consapevole. Possiede abilità di svolgere compiti e risolvere problemi in contesti noti in modo autonomo. L’iniziativa personale, l’impegno, l’organizzazione, le strategie di lavoro sono evidenti e stabilizzate in contesti noti; l’orientamento in situazioni nuove richiede tempi di adattamento. Oppure: L’iniziativa personale e la capacità di risolvere problemi e orientarsi in situazioni nuove sono sicure e rapide, dotate di buon senso critico, anche se non sempre accompagnate da impegno costante e autoregolazione

9

Le conoscenze sono complete, articolate, ben collegate e consolidate. L’applicazione delle conoscenze negli usi e nelle procedure e le abilità di svolgere compiti e risolvere problemi sono autonome, consapevoli e si adattano a contesti e situazioni nuovi e di una certa complessità. L’iniziativa personale, l’impegno, l’organizzazione sono evidenti e costanti. I contributi personali al lavoro e all’apprendimento sono di buona qualità e dotati di spirito critico.

10

Le conoscenze sono complete, articolate, interconnesse, consolidate. L’applicazione delle conoscenze negli usi e nelle procedure e le abilità di svolgere compiti e risolvere problemi sono autonome, consapevoli e si adattano a contesti nuovi e situazioni complesse, anche con la capacità di operare riadattamenti alle tecniche e alle strategie di lavoro. L’iniziativa personale, l’impegno, l’organizzazione sono evidenti e costanti. I contributi personali al lavoro e all’apprendimento sono significativi, originali,critici e utili al miglioramento del proprio e dell’altrui lavoro.

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Indicatori per la formulazione del giudizio globale

Il GIUDIZIO GLOBALE integra la valutazione del profitto con la descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti raggiunto ; è una valutazione a breve termine (anno scolastico) INDICATORI PER LA FORMULAZIONE DEL GIUDIZIO GLOBALE • Progressi nell’apprendimento (es.: costanti/incostanti; lenti/rapidi; graduali, ecc) • Capacità di fronteggiare difficoltà e crisi • Capacità di individuare e risolvere problemi • Capacità di organizzare il proprio apprendimento, di accedere alle informazioni, valutarle, organizzarle, recuperarle • Capacità di contestualizzare, collegare, generalizzare le informazioni • Capacità di cooperare, mettere in comune le risorse, prestare aiuto • Capacità di impegnarsi, assumere responsabilità e iniziative • Capacità di agire in modo flessibile e creativo • Capacità di fare ipotesi, raccogliere dati, pervenire a conclusioni • Capacità di prendere decisioni e operare scelte consapevoli e razionali • Capacità di pianificare e progettare, tenendo conto delle priorità • Capacità di relazionarsi correttamente con altri in relazione ai contesti

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INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA E ATTIVITA’ ALTERNATIVE ALL’ I.R.C. La valutazione dell’ insegnamento della religione cattolica è espressa con un giudizio sintetico (OTTIMO DISTINTO BUONO DISCRETO SUFFICIENTE). La facoltà di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica viene esercitata dai genitori al momento dell’iscrizione mediante la compilazione di apposita richiesta. La scelta operata all’atto dell’iscrizione ha valore per l’intero anno scolastico cui si riferisce e per l’intero corso di studi, fatto salvo il diritto di modificare tale scelta per l’anno successivo entro il termine delle iscrizioni. I docenti delle attività alternative vengono individuati dal D.S. secondo i criteri della normativa vigente (C.M.41/14). La scuola predispone un proprio progetto di attività formative da proporre a coloro che non si avvalgono dell’IRC e individua i locali idonei ad assicurare adeguata assistenza durante le attività di libero studio individuale assistito. Per l’ attività alternativa si dà luogo a valutazione espressa come giudizio sintetico al pari dell’IRC ed inserita nel documento di valutazione quadrimestrale (C.M.316/87). Tabella giudizi sintetici religione cattolica

GIUDIZIO VOTO CORRISPONDENTE

OTTIMO 10

DISTINTO 9

BUONO 8

DISCRETO 7

SUFFICIENTE 6

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VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE La valutazione delle competenze avviene in sintonia con quanto previsto nel DL N 62 /2017 e successivo DM N.742 /2017(in allegato): l’Istituto rilascia al termine della scuola primaria e al termine del primo ciclo di istruzione la Certificazione delle competenze a ogni singolo alunno. La valutazione avviene attraverso rubriche valutative e nel nostro Istituto si riferisce, allo stato attuale, in particolare alle competenze trasversali per il pieno esercizio della cittadinanza (imparare a imparare e competenze sociali e civiche). La certificazione descrive lo sviluppo dei livelli di acquisizione delle competenze-chiave europee per il pieno esercizio della cittadinanza secondo una valutazione complessiva in ordine alla capacità di utilizzare i saperi acquisiti per affrontare compiti e problemi, complessi e nuovi,reali o simulati. I documenti vengono predisposti durante lo scrutinio finale dai docenti e consegnati alle famiglie e all’istituto scolastico del ciclo successivo. Il livello di acquisizione delle competenze viene descritto e valutato secondo i livelli AVANZATO-INTERMEDIO-BASE- INIZIALE Per la certificazione delle competenze l’istituto adotta i modelli nazionali per la certificazione delle competenze (visibili in allegato). Modalità, criteri ed indicatori per la formulazione del voto di comportamento La valutazione del comportamento avviene collegialmente all’interno dei team dei docenti, in ogni ordine di scuola. Nella scuola dell’Infanzia la valutazione avviene tramite l’osservazione sistematica dei bambini in situazioni di gioco libero o guidato, nelle attività programmate e nelle conversazioni, nella quotidianità. Nella scuola primaria e secondaria di primo grado viene espressa collegialmente dai docenti attraverso un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione . Ai fini della valutazione del comportamento, secondo la normativa vigente, e alla luce del DM 62 /17 l’Istituto intende: • riferirsi allo Statuto delle studentesse e degli studenti DPR 249 del 1998,al patto educativo di corresponsabilità DPR 235

2007,al Regolamento di Istituto, allo sviluppo delle competenze di cittadinanza con particolare riferimento alle competenze sociali e civiche e allo spirito di iniziativa e imprenditorialità, ai i risultati raggiunti nelle attività svolte in “Cittadinanza e Costituzione”, ambito da ritenersi trasversale a ciascuna disciplina; ogni docente individua all’interno di tale ambito le occasioni per valutare anche il comportamento

• considerare che la valutazione del comportamento assume una valenza educativa e formativa intesa alla costruzione di competenze di cittadinanza.

Coerentemente alla normativa, l’Istituto ha individuato le competenze chiave europee che maggiormente concorrono alla costruzione della competenza comportamentale: Competenze sociali e civiche Spirito di iniziativa e imprenditorialità Si osservano perciò nei bambini e nei ragazzi i seguenti indicatori: o Partecipazione al gioco e al lavoro comune o Contributi attivi e fattivi ai giochi, alle conversazioni e ai dibattiti; ricerca e messa a disposizione di informazioni e

materiali; … o Disponibilità a prestare aiuto e chiederlo, all’occorrenza; o Collaborazione con altri; o Partecipazione alla definizione delle regole di convivenza comune; o Adesione consapevole alle regole e alle norme che definiscono la convivenza nella scuola e nella comunità; o Mantenimento di comportamenti rispettosi di sé, degli altri, degli animali, dell’ambiente e delle cose, dentro e fuori la scuola;

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o Impegno per il benessere comune (autocontrollo delle proprie reazioni; attenzione al punto di vista altrui; rispetto per le diversità; composizione dei conflitti; comunicazione assertiva; attenzione ai più fragili; empatia…)

o Assunzione dei compiti affidati, con responsabilità e autonomia (assunzione dei compiti connessi al ruolo di studente, di compagno; coordinamento di gruppi, rappresentanza; assolvimento di consegne; assunzione di ruoli in gruppi, rappresentazioni, ricerche, giochi…)

o Assunzione spontanea di compiti di responsabilità e di cura all’interno della scuola e della comunità.

Conseguentemente si sono ricavati cinque indicatori/ criteri di attribuzione del giudizio di comportamento utilizzati per i tre ordini di scuola dell’Istituto.

INDICATORI DESCRIZIONE

CONVIVENZA CIVILE Rispetto delle persone, degli ambienti e delle strutture

RISPETTO DELLE REGOLE Rispetto delle regole convenute e del Regolamento d’Istituto

PARTECIPAZIONE Partecipazione attiva alla vita di classe e alle attività scolastiche

RESPONSABILITÀ Assunzione dei propri doveri scolastici ed extrascolastici

RELAZIONALITÀ Relazioni positive (collaborazione/disponibilità)

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La tabella seguente mostra la corrispondenza tra i cinque criteri di valutazione individuati e il dettaglio delle competenze sopra citate.

CRITERI SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO

CONVIVENZA CIVILE

Assumere comportamenti corretti per la sicurezza, la salute propria. e altrui e per il rispetto delle persone, delle cose, dei luoghi e dell’ambiente. Individuare e distinguere i Individuare e distinguere i principali ruoli delle persone nei diversi contesti.

Sviluppare modalità consapevoli di esercizio della convivenza civile.

RISPETTO DELLE REGOLE Seguire le regole di comportamento

Comprendere il significato delle regole per la convivenza sociale e rispettarle.

PARTECIPAZIONE Giocare e lavorare in modo costruttivo, collaborativo, partecipativo e creative con gli altri bambini.

A partire dall’ambito scolastico, assumere responsabilmente atteggiamenti, ruoli e comportamenti di partecipazione attiva e comunitaria

RESPONSABILITÀ’ Assumersi piccolo responsabilità. Assumere e portare a termine compiti e iniziative.

Riconoscersi e agire come persona in grado di intervenire sulla realtà apportando un proprio originale e positivo contributo. Assumere e portare a termine compiti e iniziative.

RELAZIONALITA’ (nella scuola dell’infanzia per l’ultimo anno del triennio)

Riflettere, confrontarsi, ascoltare, discutere con gli adulti e con gli altri bambini, tenendo conto del proprio e dell’altrui punto di vista, delle differenze e rispettandoli Esprimere in modo consapevole le proprie esigenze e i propri sentimenti.

Esprimere e manifestare riflessioni sui valori della convivenza della democrazia e della cittadinanza Rispetto delle diversità, confronto responsabile e dialogo

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Griglia di corrispondenza tra giudizio sintetico e comportamento scuola secondaria di primo grado La tabella seguente mostra la corrispondenza tra i cinque criteri di valutazione individuati e il dettaglio delle competenze sopra citate. L’istituto declina e definisce i criteri per la valutazione del comportamento, riunendo in una valutazione unica gli aspetti sopra descritti, secondo la seguente rubrica :

Lodevole

Comportamento pienamente rispettoso delle persone e ordine e cura della propria postazione e degli ambienti e materiali della Scuola (CONVIVENZA CIVILE).

Pieno e consapevole rispetto delle regole convenute e del Regolamento d'Istituto (RISPETTO DELLE REGOLE).

Partecipazione attiva e propositiva alla vita della classe e alle attività scolastiche (PARTECIPAZIONE).

Assunzione consapevole e piena dei propri doveri scolastici; attenzione e puntualità nello svolgimento di quelli extrascolastici (RESPONSABILITÀ).

Atteggiamento attento, leale e collaborativo nei confronti di adulti e pari (RELAZIONALITÀ)

Apprezzabile

Comportamento rispettoso delle persone e ordine e cura della propria postazione e in generale degli ambienti e materiali della Scuola (CONVIVENZA CIVILE).

Rispetto delle regole convenute e del Regolamento d'Istituto (RISPETTO DELLE REGOLE).

Partecipazione attiva alla vita della classe e alle attività scolastiche (PARTECIPAZIONE).

Assunzione dei propri doveri scolastici; puntualità nello svolgimento di quelli extrascolastici (RESPONSABILITÀ).

Atteggiamento attento e leale nei confronti di adulti e pari. (RELAZIONALITÀ)

Corretto

Comportamento rispettoso delle persone, degli ambienti e dei materiali della Scuola (CONVIVENZA CIVILE).

Rispetto della maggior parte delle regole convenute e del Regolamento d'Istituto (RISPETTO DELLE REGOLE).

Partecipazione costante alla vita della classe e alle attività scolastiche (PARTECIPAZIONE).

Generale assunzione dei propri doveri scolastici; assolvimento di quelli extrascolastici seppure non sempre in modo puntuale (RESPONSABILITÀ).

Atteggiamento corretto nei confronti di adulti e pari. (RELAZIONALITÀ)

Parzialmente corretto

Comportamento talora poco rispettoso verso le persone, gli ambienti e i materiali della Scuola (CONVIVENZA CIVILE).

Rispetto parziale delle regole convenute e del Regolamento d'Istituto con richiami e/o note scritte (RISPETTO DELLE REGOLE).

Partecipazione discontinua alla vita della classe e alle attività scolastiche (PARTECIPAZIONE).

Parziale assunzione dei propri doveri scolastici; discontinuità e/o settorialità nello svolgimento di quelli extrascolastici (RESPONSABILITÀ).

Atteggiamento quasi sempre corretto nei confronti di adulti e pari(RELAZIONALITÀ).

Da migliorare

Comportamento spesso poco rispettoso verso le persone, gli ambienti e i materiali della Scuola (occasionale trascuratezza / danneggiamento) (CONVIVENZA CIVILE).

Scarso rispetto delle regole convenute e del Regolamento d'Istituto con presenza di provvedimenti disciplinari (RISPETTO DELLE REGOLE).

Scarsa partecipazione alla vita della classe e alle attività scolastiche (PARTECIPAZIONE).

Scarsa assunzione dei propri doveri scolastici ed extrascolastici (RESPONSABILITÀ).

Atteggiamento generalmente poco corretto nei confronti di adulti e pari (RELAZIONALITÀ).

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AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA Criteri di non ammissione alla classe successiva scuola Primaria (dal D.lvo62/2017) Art. 3 Ammissione alla classe successiva nella scuola primaria Le alunne e gli alunni della scuola primaria sono ammessi alla classe successiva e alla prima classe di scuola secondaria di primo grado anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione. Nel caso in cui le valutazioni periodiche o finali delle alunne e degli alunni indichino livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione, l'istituzione scolastica, nell'ambito dell'autonomia didattica e organizzativa, attiva specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento. I docenti della classe in sede di scrutinio, con decisione assunta all'unanimità, possono non ammettere l'alunna o l'alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione.

art 6 Ammissione alla classe successiva nella scuola secondaria di primo grado ed all'esame conclusivo del primo ciclo Le alunne e gli alunni della scuola secondaria di primo grado sono ammessi alla classe successiva e all'esame conclusivo del primo ciclo, salvo quanto previsto dall'articolo 4, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249 e dal comma 2 del presente articolo. Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o piu' discipline, il consiglio di classe puo' deliberare, con adeguata motivazione, la non ammissione alla classe successiva o all'esame conclusivo del primo ciclo. Nel caso in cui le valutazioni periodiche o finali delle alunne e degli alunni indichino carenze nell'acquisizione dei livelli di apprendimento in una o piu' discipline, l'istituzione scolastica, nell'ambito dell'autonomia didattica e organizzativa, attiva specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento. Nella deliberazione di cui al comma 2, il voto dell'insegnante di religione cattolica, per le alunne e gli alunni che si sono avvalsi dell'insegnamento della religione cattolica, e' espresso secondo quanto previsto dal punto 2.7 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751; il voto espresso dal docente per le attivita' alternative, per le alunne e gli alunni che si sono avvalsi di detto insegnamento, se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale. Il voto di ammissione all'esame conclusivo del primo ciclo e' espresso dal consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall'alunna o dall'alunno. “In riferimento al dec 62/17 è necessario prestare particolare attenzione al comma 2 art 6, che richiede un’adeguata motivazione per la non ammissione alla classe successiva o all’esame conclusivo del primo ciclo. Quindi la non ammissione deve essere motivata e formulata in base a dei criteri che non possono essere il mero numero delle discipline non sufficienti.”

Criteri per la non ammissione:

1. Le difficoltà sono in misura tale e collocate in ambiti da pregiudicare il percorso futuro o le autonomie nell’esercizio della cittadinanza

2. Si sono organizzati percorsi didattici personalizzati per migliorare gli apprendimenti senza esiti apprezzabili 3. Si dimostra di aver sperimentato e sviluppato ambienti educativi diversi e metodologie didattiche personalizzate, cooperative,

inclusive e partecipative 4. Si presume che la permanenza possa concretamente aiutare l’alunno a superare le difficoltà, senza innescare reazioni di

opposizione e/o di comportamenti che possano nuocere al clima di classe, pregiudicando comunque il suo percorso di apprendimento

5. Si è in grado di organizzare per l’anno scolastico venturo proposte didattiche e ambienti di apprendimento differenti da quelli già sperimentati senza esito

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ESAMI DI STATO Si svolgono secondo le disposizioni del dl62 e dm 741/17 Definizione del voto di ammissione all’esame finale In riferimento al decreto 62/2017,si ribadisce che il voto di ammissione all’esame conclusivo non è una media matematica dei risultati ottenuti nel triennio, ma una valutazione di processo in cui vengono considerati i vari aspetti del percorso scolastico dell’alunno: competenze, conoscenze, abilità, progressi nell’apprendimento, impegno, assunzione di iniziative, autoregolazione, ecc

da 1 a 4

Le conoscenze acquisite sono frammentarie e poco significative in molte discipline. L’applicazione negli usi e nelle procedure presenta frequenti errori e scarsa consapevolezza. L’abilità di svolgere compiti e risolvere problemi dipende da costante aiuto e supporto dell’adulto. I progressi nell’apprendimento sono stati scarsi, lenti e discontinui. L’impegno si è mostrato assai limitato, non supportato da strategie efficaci di studio e di lavoro; l’assunzione di iniziative dipende da sollecitazioni dell’adulto e dei compagni. L’autoregolazione nel lavoro e nei comportamenti è limitata e si manifesta anche nella scarsa propensione all’organizzazione, alla pianificazione, all’agire in base a priorità. L’interazione sociale è stata caratterizzata in più occasioni da scarsa partecipazione e aderenza alle regole condivise.

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Le conoscenze acquisite sono essenziali, non sempre collegate. L’applicazione negli usi e nelle procedure presenta errori e scarsa consapevolezza e abbisogna di costante esercizio. L’abilità di svolgere compiti e risolvere problemi è limitata a contesti noti e richiede istruzioni e supporto dell’adulto o dei compagni. I progressi nell’apprendimento sono stati lenti e discontinui. L’impegno si è mostrato sufficiente, anche se non continuo e non supportato da strategie efficaci di studio e di lavoro. L’assunzione di iniziative dipende da sollecitazioni dell’adulto o dalla presenza di interessi personali contingenti. L’autoregolazione nel lavoro e nei comportamenti è limitata e condiziona talvolta anche la capacità di organizzazione, di pianificazione e di individuazione delle priorità. L’interazione sociale è stata caratterizzata talvolta da scarsa partecipazione e aderenza alle regole condivise.

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Le conoscenze acquisite sono essenziali, anche se significative e stabili. La corretta applicazione negli usi e nelle procedure abbisogna di assiduo esercizio e di supporto dell’adulto o dei compagni. L’abilità di svolgere compiti e risolvere problemi in contesti noti, seppure con il supporto dell’adulto o dei compagni, si è evidenziata in frequenti occasioni. L’impegno si è mostrato sufficiente e generalmente assiduo, anche se va migliorata l’efficacia delle strategie di lavoro e di studio. L’assunzione di iniziative è spontanea in contesti noti e sicuri, oppure si evidenzia dopo l’acquisizione di precise istruzioni. L’autoregolazione va migliorata dal punto di vista dell’organizzazione dei tempi, dell’utilizzo degli strumenti, della individuazione delle priorità e nella pianificazione delle azioni. L’interazione sociale è stata caratterizzata da buone relazioni, una partecipazione generalmente adeguata, pur non sempre attiva e da una generale aderenza alle regole condivise, sia pure con qualche sollecitazione da parte di adulti e compagni.

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Le conoscenze acquisite sono essenziali, ma significative, stabili, collegate. L’applicazione negli usi e nelle procedure, una volta apprese le istruzioni, è generalmente corretta, anche se non sempre del tutto consapevole e bisognevole di esercizio. L’abilità di risolvere problemi e di assumere iniziative in contesti noti è sufficientemente autonoma; in contesti nuovi procede dopo l’acquisizione di istruzioni o supporti. L’impegno si è mostrato buono e generalmente assiduo. L’autoregolazione ha visto una progressiva positiva evoluzione, anche se ci sono spazi di miglioramento nell’organizzazione dei tempi e delle priorità e nella pianificazione delle azioni. L’interazione sociale si è caratterizzata con buone relazioni, partecipazione generalmente attiva e aderenza alle regole condivise generalmente consapevole.

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Le conoscenze acquisite sono di buon livello, stabili e con buoni collegamenti. L’applicazione negli usi e nelle procedure è generalmente autonoma, corretta e consapevole. L’abilità di risolvere problemi e assumere iniziative in contesti noti è buona, caratterizzata da autonomia e responsabilità, buon senso critico, mentre nei contesti nuovi richiede tempi di adattamento. L’impegno si è mostrato costante e assiduo. L’autoregolazione è molto buona per quanto riguarda l’organizzazione dei tempi e degli strumenti; si è vista una positiva e progressiva evoluzione, con ulteriori spazi di incremento, nelle capacità di pianificare, progettare e di agire tenendo conto delle priorità. L’interazione sociale è stata sempre caratterizzata da buone relazioni, partecipazione attiva, aderenza consapevole alle regole condivise e buona capacità di collaborare.

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Le conoscenze acquisite sono significative, stabili e ben collegate. L’applicazione negli usi e nelle procedure è corretta, autonoma, consapevole. L’abilità di risolvere problemi e assumere iniziative in contesti noti è ottima, caratterizzata da autonomia e responsabilità, spirito critico; l’adattamento a contesti nuovi è abbastanza rapido ed efficace. L’impegno è sempre stato assiduo e responsabile, supportato da buone strategie di autoregolazione, organizzazione di tempi, spazi, strumenti, individuazione delle priorità e capacità di progettare in contesti noti e anche nuovi, con qualche indicazione e supporto. L’interazione sociale è stata sempre caratterizzata da buone relazioni, partecipazione attiva, aderenza consapevole alle regole condivise e buona capacità di collaborare.

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Le conoscenze acquisite sono significative, stabili, ben collegate e interrelate. L’applicazione negli usi e nelle procedure è corretta, autonoma, consapevole. L’abilità di risolvere problemi e assumere iniziative in contesti noti è ottima, caratterizzata da autonomia, responsabilità, spirito critico; l’adattamento a contesti nuovi è generalmente rapido, efficace, autonomo. L’impegno è sempre stato assiduo e responsabile, supportato da ottime strategie di autoregolazione, organizzazione di tempi, spazi, strumenti, individuazione delle priorità e capacità di progettare in contesti noti e nuovi. L’interazione sociale è stata sempre caratterizzata da buone relazioni, partecipazione attiva, aderenza consapevole alle regole condivise e buona capacità di collaborare, di prestare aiuto e di offrire contributi al miglioramento del lavoro e del clima nella comunità.

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Presidente della commissione d’esame è il dirigente scolastico della scuola . Prove: prova scritta di italiano, di matematica, di lingue straniere (unica prova articolata in una sezione per ciascuna delle lingue straniere studiate) e colloquio. Colloquio: è finalizzato a valutare le conoscenze descritte nel profilo finale dello studente secondo le indicazioni nazionali, con particolare attenzione alla capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, nonché il livello di padronanza delle competenze di cittadinanza, delle competenze nelle lingue straniere. Per i percorsi ad indirizzo musicale, nell’ambito del colloquio è previsto anche lo svolgimento di una prova pratica di strumento. Voto finale: la valutazione finale è espressa in decimi e deriva dalla media, arrotondata all’unità superiore per frazioni pari o superiori a 0,5, tra il voto di ammissione e la media dei voti delle prove e del colloquio.

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PROVE INVALSI Le rilevazioni nazionali hanno la funzione di contribuire al processo di autovalutazione delle istituzioni scolastiche e di fornire strumenti utili al progressivo miglioramento dell’efficacia dell’azione didattica . Alle forme sopra descritte di valutazione interna, si affianca quindi nell’Istituto la valutazione esterna disposta dal DPR 28 marzo 2013, n. 80 . Nella scuola primaria le prove accertano i livelli conseguiti in italiano e matematica e sono svolte nella classe seconda e quinta; la rilevazione relativa alla lingua inglese viene effettuata esclusivamente nella classe quinta. Nella scuola secondaria di primo grado le prove Invalsi di italiano, matematica e lingua inglese si svolgono solo in terza e non fanno parte dell’esame di Stato; ne è previsto lo svolgimento entro il mese di aprile. La partecipazione è obbligatoria, rappresentando requisito di ammissione all’esame di Stato: per gli alunni risultati assenti per gravi motivi documentati, valutati dal consiglio di classe, è prevista una sessione suppletiva.

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VALUTAZIONE ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI A livello generale, in base alla Normativa di riferimento, la valutazione degli alunni BES deve: • Essere coerente con gli interventi e i percorsi pedagogici-didattici programmatici (PEI o PDP) • Essere effettuata sulla base dei criteri educativi condivisi da tutti i docenti del team di docenti di classe nella Scuola

Primaria e dal Consiglio di Classe nella Scuola Secondaria • Verificare il livello di apprendimento degli alunni, riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari

a prescindere dagli aspetti legati alle abilità deficitarie • Essere effettuata con gli strumenti didattici compensativi o dispensativi individuati nell’ambito del PEI o PDP

ALUNNI IN SITUAZIONI BES Per la valutazione degli alunni con bisogni educativi speciali, per cui si prevedono percorsi individualizzati, si privilegia una valutazione formativa rispetto a una puramente certificativa, tenendo conto dei progressi compiuti, dell’impegno, della motivazione, delle potenzialità di apprendimento osservate e dimostrate. Per gli alunni in situazioni BES è necessario sottolineare quanto indicato nella nota del MIUR del 22/11/2013, ossia che la scuola di fronte a situazioni di ordinaria difficoltà di apprendimento, riscontrabili per periodi temporanei in ciascun alunno, gravi difficoltà, con carattere di maggiore stabilità e disturbi di apprendimento, connessi a situazioni di carattere permanente e base neurobiologica, può intervenire nella personalizzazione in tanti modi diversi, informali e strutturati, secondo i bisogni e la convenienza. La Direttiva ha come finalità quella di tutelare le situazioni in cui presente un disturbo clinicamente diagnosticabile ma non ricadente nell’ambito della legge 104/92 o della legge 170/2010. Quindi il Consiglio di Classe o il team docenti possono prevedere l’uso di strumenti compensativi e di particolari metodologie didattiche al fine di aiutare l’alunno ad affrontare gli esami conclusivi dei diversi cicli di istruzione alla pari degli altri studenti della stessa classe, evitando fatica e difficoltà connesse alle specificità BES. Nel Piano Didattico Personalizzato dovrà essere previsto l’utilizzo di particolari metodologie didattiche individualizzate e personalizzate e, solo in ultima istanza, eventuali compensazioni o possibili dispense. Ai fini della valutazione degli alunni BES occorre tener presente: • I livelli di partenza degli alunni • I risultati raggiunti dagli studenti nei propri percorsi personali di apprendimento • I livelli essenziali di apprendimento previsti per la classe frequentata e per il grado di scuola di riferimento • Le competenze acquisite nel percorso di apprendimento

Nell’ambito dell’ Istituzione Scolastica è opportuno che ai vari livelli, Collegio docenti e Consiglio di classe/team docenti, si dedichi particolare attenzione al processo di valutazione. In particolare, sulla base dei livelli essenziali di competenze disciplinari individuati dal Collegio docenti, il Consiglio di Classe deve definire i criteri e i contenuti della valutazione, curando principalmente il processo di apprendimento piuttosto che il prodotto elaborato. Inoltre ogni docente deve tener conto degli obiettivi irrinunciabili e degli obiettivi essenziali della propria materia, al fine di evitare riduzioni di acquisizioni di competenze essenziali che precluderebbero l’ottenimento di un valido titolo di studio con valore legale. Ai fini dell’esame di Stato non sono previste, allo stato attuale, forme di differenziazione nella verifica degli apprendimenti. Di conseguenza l’utilizzo di dispense, compensazioni e varie forme di flessibilità didattica hanno l’unico scopo di alleviare le difficoltà degli alunni per sostenere l’esame di Stato conclusivo del ciclo di studi con le medesime modalità e tempi degli studenti che non vivono situazioni BES.

ALUNNI DSA Per la valutazione degli alunni con DSA si fa riferimento a due fonti normative: Il D.P.R. n.122/2009, art.10, comma 1, che recita: “Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tal fine nello svolgimento delle attività didattiche e delle prove di esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico - didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei”. In questi casi è inoltre specificato che nel diploma rilasciato al termine degli esami non si faccia menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove Il D.M. n. 5669 del 12 luglio 2011 art. 6 ”Forme di verifica e di valutazione”, che cita: “… la valutazione scolastica, periodica e finale, degli alunni con DSA deve essere coerente con gli interventi pedagogico - didattici programmati (PDP) le modalità valutative devono dimostrare il livello di apprendimento raggiunto, verificando la padronanza dei contenuti disciplinari e prescindendo dagli aspetti legali all’abilità deficitaria…”

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Le Commissioni degli esami di Stato, al termine del primo e del secondo ciclo di istruzione, tengono in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, le modalità didattiche e le forme divalutazione individuate nell’ambito del PDP. Le prove di esame possono essere svolte con tempi più lunghi di quelli ordinari e con idonei strumenti compensativi (art.5 del DM 5669/2011) . La decodifica delle consegne delle prove scritte può avvenire attraverso testi trasformati in formato MP3 audio, lettura effettuata da un docente, trascrizione del testo su supporto informatico da parte della Commissione e suo utilizzo attraverso un software di sintesi vocale. Nella valutazione delle prove di esame, sia per gli scritti (compresa la prova a carattere nazionale INALSI) che per il colloquio orale, si adottano criteri volti a verificare i contenuti piuttosto che la forma. Alla valutazione della Lingua Straniera è lasciata la massima flessibilità didattica. Per le verifiche scritte di lingua straniera si possono progettare, presentare e valutare prove compatibili con le difficoltà connesse ai DSA. Inoltre, sempre in riferimento alla lingua straniera, è prevista la possibilità che gli alunni con DSA possano essere esonerati o dispensati dalle prove scritte, con conseguenze diverse ai fini del titolo conseguito al termine del percorso di istruzione. La dispensa dalle prestazioni scritte in lingua straniera può essere concessa nei seguenti casi: ● Certificazione di DSA, con indicazione della gravità del disturbo e della e s p l i c i t a r i c h i e s t a d i dispensa

dalle prove ● Richiesta della famiglia di dispensa dalle prove scritte ● Approvazione del consiglio di classe che, sulla base delle valutazioni d i a g n o s t i c h e e d e l l e risultanze delle

progettazioni pedagogiche - didattiche, dispensa, in via temporanea o definitiva, dalle prove scritte L’esonero dalla lingua straniera può essere concessa nei seguenti casi: ● Certificazione di DSA, attestante la particolare patologia e la richiesta esplicita di esonero ● Richiesta di esonero da parte della famiglia ● Approvazione dell’esonero da parte del CdC con la programmazione di un percorso didattico personalizzato È bene ricordare comunque, soprattutto alle famiglie, che ai fini dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione l’esito è diverso nel casi di dispensa rispetto ai casi di esonero. Dispensa dalla lingua straniera scritta I candidati con DSA, che hanno seguito un Piano di Studio semplificato con la relativa dispensa dalla prova scritta di lingua straniera, conseguono il titolo di studio valido per l’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado. La dispensa dallo scritto della lingua straniera prevede l’accertamento dei contenuti da parte della Commissione di esame con la verifica orale. La prova orale può essere sostenuta dal candidato il giorno medesimo, in contemporanea o in differita, oppure un giorno successivo, comunque prima della pubblicazione degli esiti delle prove. Esonero dalla lingua straniera I candidati con DSA, che hanno seguito un Piano con l’esonero dall’insegnamento della lingua straniera possono ottenere solo il rilascio dell’attestazione delle competenze di cui all’art. 13 del D.P.R. n. 323/1998. L’esonero dalla lingua straniera sarà specificato nell’attestato. I facilitatori vengono definiti dal Consiglio di Classe, su indicazione del Docente di Sostegno, e definiti in sede di Riunione Preliminare L’Istituto Comprensivo di Cortina d’Ampezzo, in riferimento al dettato del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 all’art.11, prevede: • che per alunni con DSA siano ribadite le norme già note della legge. n° 170/2010 e delle norme applicative (D.M. n° 5669 del

12 luglio 2011). Essi hanno diritto a tempi più lunghi, a misure dispensative e strumenti compensativi ed all’uso di strumenti tecnologici "solo" se utilizzati durante l’anno o se ritenuti necessari per lo svolgimento delle verifiche (comma 11);

• che se un alunno con DSA sia dispensato dalla prova scritta delle lingue straniere debba compensare tale prova con una prova orale sostitutiva (comma 12);

• che se un alunno con certificazione di DSA di particolare gravità "…su richiesta della famiglia e conseguente approvazione del consiglio di classe, è esonerato dall'insegnamento delle lingue straniere e segue un percorso didattico personalizzato". L'alunno con DSA esonerato dalle lingue straniere "in sede d'esame di Stato sostiene prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, con valore equivalente ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma"(comma 13);

• che “nel diploma finale rilasciato al termine degli esami del primo ciclo e nelle tabelle affisse all'albo di istituto non venga fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.” (comma 15).

ALUNNI CON DISABILITÁ CERTIFICATA L’Istituto in riferimento al decreto n.62 recante NORME IN MATERIA DI VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE (legge 107 del 2015) riferisce la valutazione degli alunni con disabiltà certificata

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al comportamento, alle discipline,alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato, alle potenzialità nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione. I criteri di valutazione sono definiti sulla base della Legge 104/92 e del D.P.R. 122/2009 (Art. 9), riferiti al Primo Ciclo di Istruzione. L’alunno viene valutato per quanto ha realmente acquisito in base agli obiettivi individuati nel PEI, evitando i confronti con quanto acquisito dai compagni di classe. Si precisa inoltre che nel Nostro Istituto: per gli alunni che seguono un Piano individualizzato, semplificato o facilitato, riconducibile alle Indicazioni nazionali, comprensivo di tutte le discipline seguite con obiettivi minimi e/o ridotti, la valutazione espressa in decimi è riportata nel Documento di Valutazione dell’Istituto; per gli alunni che seguono un Piano individualizzato differenziato a causa della gravità dell’handicap, non comprensivo di tutte le discipline, viene predisposta, accanto al Documento di Valutazione, una Scheda di Valutazione Integrativa dove vengono evidenziati i processi di maturazione rilevati dal PEI. Le verifiche periodiche possono essere uguali, semplificate o differenziate rispetto a quelle previste per la classe, in coerenza con il P.E.I. Ogni tipologia di Disabilità ha le proprie peculiarità, pertanto non tutto è riconducibile unicamente all’asse cognitivo . ● Gli alunni con disabilità cerificata che seguono un Piano Individualizzato sempificato o faciliato riconducibile alle indicazioni

nazionali, comprensivo di tutte le discipline e che sostengono tutte le prove scritte e orali pur se differenziate, possono conseguire il titolo di studio attestante il superamento delle prove conclusive del primo ciclo di istruzione; in questo caso le prove nazionali vanno predisposte dai docenti di sosegno in base ai contenuti effettivamente affrontati; la loro valutaione oggettiva in decimi concorrerà alla valutazione finale, ma non verranno inserire nel database nazionale

● Gli alunni con disabilità che hanno seguito un P iano individualizzato differenziato a causa della gravità dell’handicap, non comprensivo di tutte le discipline, non conseguono la licenza ma semplicemente un attestato di credito formativo (comma 4).

● Gli alunni con disabilità che hanno conseguito l’attestato di credito formativo possono frequentare le classi successive, ai soli fini del riconoscimento dei crediti formativi validi anche per l’accesso a percorsi integrati di istruzione e formazione (comma 5). Pertanto non è vincolante il conseguimento della Licenza al fine del proseguimento del percorso formativo “in tutti gli Istituti di Istruzione di Secondo Grado Statali Privati e Paritari”.

L’ammissione alla classe successiva e all’esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione avviene tenendo a riferimento il piano educativo individualizzato. Gli alunni con disabilità partecipano alle prove standardizzate. Il consiglio di classe o i docenti contitolari della classe possono prevedere adeguate misure compensative o dispensative per lo svolgimento delle prove e, ove non fossero sufficienti, predisporre specifici adattamenti della prova ovvero l’esonero della prova” (comma 4, art.11). In caso di esonero dalla prova invalsi, gli alunni con disabilità possono partecipare comunque agli esami di Stato. Le alunne e gli alunni con disabilità sostengono le prove di esame al termine del primo ciclo di istruzione con l’uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario, utilizzato nel corso dell’anno scolastico per l’attuazione del piano educativo individualizzato (comma 5, art.11). Per lo svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, la sottocommissione, sulla base del piano educativo individualizzato, relativo alle attività svolte, alle valutazioni effettuate e all’assistenza eventualmente prevista per l’autonomia e la comunicazione, predispone, se necessario, utilizzando le risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, prove differenziate idonee a valutare il progresso dell’alunna o dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove differenziate hanno valore equivalente ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma finale (comma 6, art.11). Se l’alunno disabile non si presenta agli esami di Stato si rilascia un attestato di credito formativo. Tale attestato è comunque titolo per l’iscrizione e la frequenza della scuola secondaria di secondo grado ovvero dei corsi di istruzione e formazione professionale, ai soli fini del riconoscimento di ulteriori crediti formativi da valere anche per percorsi integrati di istruzione e formazione. La certificazione delle competenze dell’alunno disabile deve essere coerente con il suo piano educativo individualizzato; i singoli consigli di classe si attivano per definire, in relazione all’alunno disabile, i livelli di competenza che si prenderanno in considerazione come mete raggiungibili;per questi motivi il modello di certificazione dell’alunno disabile puo essere accompagnato da una nota esplicativa sul significato dei livelli raggiunti dall’alunno.

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RACCORDO CON LE FAMIGLIE Le famiglie, attraverso i loro rappresentanti, sono presenti all'interno della scuola negli Organi Collegiali, pertanto l'apporto di idee dei genitori e la collaborazione fattiva sono condizioni prioritarie nella presa di decisione della scuola in relazione all'attuazione del servizio. Rapporti con le singole famiglie vengono realizzati attraverso:

1. assemblee informative periodiche di classe o generali per illustrare l'offerta formativa curricolare ed aggiuntiva; 2. due colloqui generali con tutti i docenti, più due momenti per la condivisione dei documenti di valutazione; il

colloquio periodico ha luogo tra novembre e dicembre, all’inizio di febbraio (consegna documento di valutazione), in aprile e in giugno (consegna dei documenti scolastici);

3. incontri individuali durante gli orari settimanali di ricevimento, secondo un organigramma comunicato all'inizio dell'anno scolastico;

4. secondo le esigenze manifestate anche dai genitori, è possibile chiedere 5. su appuntamento un colloquio che, generalmente, gli insegnanti di Scuola Primaria concedono collegialmente nello

stesso pomeriggio dedicato al completamento d’orario. 6. Gli insegnanti di Scuola Secondaria, invece, ricevono individualmente secondo l’orario mattutino fornito ad inizio

anno scolastico, previo accordo con le famiglie attraverso il libretto scolastico; 7. informazioni sulle verifiche e sulle valutazioni in itinere, attraverso il libretto personale e per la scuola primaria i

quaderni degli alunni; 8. in casi particolari, convocazione di alcuni genitori su invito del Consiglio di Classe o comunicazioni scritte del

Dirigente. Ogni anno i docenti comunicano e pubblicano l'orario individuale di ricevimento; 9. utilizzo del registro elettronico come mezzo di conoscenza in tempo reale del lavoro scolastico del figlio da parte della

famiglia.

Il Patto Educativo di Corresponsabilità scuola-famiglia-studente ( DPR 249/98 DPR 235/2007) ha l’obiettivo esplicito di definire in maniera chiara e condivisa i diritti e i doveri nel rapporto tra l’istituzione scolastica, le famiglie, le studentesse e gli studenti. Si basa su un positivo dialogo fra tutti i soggetti coinvolti per una responsabile crescita qualitativa tesa a garantire il successo educativo-formativo e a prevenire i disagi e gli insuccessi. Per questo motivo l’Istituto propone un patto, ovvero un accordo di collaborazione, cioè un insieme di principi, di regole e di comportamenti, che ciascuna delle componenti si impegna a rispettare per consentire a tutti di operare per una efficace realizzazione del comune progetto educativo. Il Patto di Corresponsabilità viene illustrato ai genitori, affisso all'Albo di ogni plesso scolastico e pubblicato sul sito-web dell'Istituto.

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PROGETTUALITA’ DI ISTITUTO La mission formativa ed educativa dell’I.C. si declina nell’intento di offrire quanti più servizi, qualitativamente rilevanti, sia possibile al territorio. Si persegue una scuola aperta anche nel pomeriggio e nel periodo estivo, che si ponga in un progetto di continuità fra i bisogni educativi, sociali e culturali degli allievi e la visione educativa del Dirigente. Viste le limitate risorse ministeriali, l’I.C. cerca il sostegno delle Amministrazioni Comunali, delle agenzie educative, delle risorse locali al fine di potenziare le opportunità formative. Intende valorizzare le risorse presenti sul territorio, potenzialmente molto numerose, ma non ancora coinvolte in modo attivo e continuativo nel processo educativo dell’I.C. Progetti di istituto Nella fattispecie si evidenziano i progetti di particolare valenza formativa, in continuità con il territorio e le associazioni locali:

1. progetto di ampliamento e potenziamento dell’attività didattica, per tutte le classi delle scuole primarie dell’Istituto,attraverso l’incremento di un’ora settimanale di italiano nelle classi prima e seconda, antropologia nella classe terza e matematica nelle classi quarta e quinta. 2. Progetto Dolomiti bus 3. Progetto “Una montagna di pesci” 4. Progetto “Io Vivo qui” Dolomiti Unesco 5. Collaborazione con le Amministrazioni dei Comuni di Cortina d’Ampezzo, San Vito di Cadore, Borca di Cadore e Vodo di Cadore per ampliare e potenziare l’apertura della scuola al territorio in orari extrascolastici, continuando le attività inerenti al progetto MIUR ex art. 9 a vantaggio degli alunni in situazione di disagio ed emarginazione e per potenziare le eccellenze. 6. Attività di sportello-ascolto e di prevenzione della dispersione scolastica e del disagio psicologico, con particolare riguardo ai bisogni educativi speciali, condotte in collaborazione con una psicologa attraverso interventi e osservazioni dirette in classe e sostenute economicamente dall’Amministrazione Comunale di Cortina d’Ampezzo per le scuole di Cortina e dalla Cassa Rurale ed Artigiana di Cortina per i plessi della Valle del Boite; interventi in collaborazione con specialisti psicologi,educatori, assistenti socilai che operano sul territorio. 7. Organizzazione di progetti, eventi, attività in collaborazione con le famiglie, mettendo a Frutto nella scuola le competenze dei genitori degli allievi che collaborano anche a titolo gratuito con l’I.C. 8. Progetto FAMI per prima alfabetizzazione alunni stranieri. 9. Laboratori linguistici a cura del consorzio sviluppo e innovazione.

Educazione alimentare L’Educazione alimentare si configura come un importante tassello dell'educazione alla salute. Risulta infatti fondamentale acquisire corrette abitudini alimentari fin dalla prima infanzia, presupposto indispensabile per un sano stile di vita. L'istituto favorirà lo sviluppo della consapevolezza dell'importanza di uno stile di vita sano ed equilibrato e consapevole negli alunni. Uso consapevole e corretto dei social network e dei media L'Istituto porrà in essere dei progetti per contrastare il fenomeno del bullismo, i pericoli della navigazione superficiale, il cyberbullismo, l'uso scorretto e inconsapevole dei social network e cercherà strategie per rendere piacevole, coinvolgente, costruttiva, arricchente, non imbarazzante o pericolosa la navigazione degli studenti. Potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano. Tutela degli studenti atleti L'istituto comprensivo intende potenziare le attività motorie e sportive che offre agli alunni fin dall'infanzia. A tale scopo collabora con associazioni sportive del territorio per proporre attività e corsi di ampliamento dell'offerta formativa che si collochino nell'ambito degli sport tipicamente territoriali quali sci, pattinaggio,curling, ecc., ma anche sport non prettamente collegati alla montagna quali: tennis, karate, atletica, nordic walking. L’istituto riconosce che lo sport assume un'importanza fondamentale nella crescita della persona e arreca benefici a livello fisico, attentivo e disciplinare, favorendo la concentrazione, l'autodisciplina e la capacità di porsi e raggiungere obiettivi operando strategie personali. Pertanto, fin dalla scuola dell’infanzia e per tutta la durata del percorso di studi, si intraprendono iniziative sportive e si tutelano gli studenti agonisti, garantendone il diritto allo studio nel rispetto dell’attività sportiva. La scuola, all’inizio dell’anno scolastico condivide con la famiglia dello studente interessato e l’associazione sportiva di appartenenza, il piano di allenamenti e delle gare annuali, per concordare una serie di permessi di uscita “speciali” ed assenze giustificate per partecipazione a gare. Con delibera del Collegio dei Docenti l’Istituto ha approvato una deroga al numero delle assenze nell’anno scolastico per gli alunni che praticano un’attività sportiva agonistica, previa certificazione della società sportiva.

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Alfabetizzazione digitale L'istituto ha individuato il docente che, come animatore digitale, si occuperà di adeguare la strumentazione attuale della scuola alle reali esigenze degli alunni e dei docenti, compatibilmente con le risorse economiche e professionali che saranno messe a disposizione. Si prefigge altresì il raggiungimento di risultati adeguati nelle aree della “progettazione (strumenti)”, delle “competenze e dei contenuti” e della “formazione e dell’accompagnamento”, come previsti dal DDG n. 50 del 25.11.2015. Alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini; potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori. L'Istituto, con il sostegno delle amministrazioni locali, attraverso la sponsorizzazione di Enti territoriali privati e con il supporto delle famiglie, organizza e gestisce momenti progettuali e formativi con esperti delle discipline artistico/musicali/coreutiche/teatrali che potenzino l'offerta formativa della scuola, finalizzate a sviluppare la creatività espressiva e a sviluppare l'uso di linguaggi e codici alternativi. Più volte l'anno, organizza saggi musicali, piccole recite, cori, momenti di cineforum. L’indirizzo musicale,già presente nella scuola secondaria di Cortina d’Ampezzo, viene esteso anche alla scuola secondaria di San Vito di Cadore. Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche L'Istituto promuove l'acquisizione di competenze linguistiche con particolare riguardo alla lingua inglese e alla lingua ladina attraverso progetti mirati e distribuiti nell'arco degli anni scolastici. Particolare attenzione è riservata allo studio della cultura e delle tradizioni inerenti le minoranze linguistiche ( legge 482/99). Apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario L'istituto intende offrire nel triennio soluzioni e proposte alternative alle famiglie, all'interno delle quali operare con metodologie innovative e laboratoriali per favorire il problem-solving cooperativo, il peer tutoring, il doing to learn ,… al fine di prevenire il dis-agio, prevenire la dispersione scolastica e stimolare l'acquisizione di apprendimenti attraverso tecniche e moduli diversi dalla lezione frontale. Alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana da realizzare anche attraverso l'individuazione di un mediatore culturale-pedagogico Assumendo come proprie le indicazioni espresse dalle LINEE GUIDA PER L'ACCOGLIENZA E L'INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI, del febbraio 2014, l'Istituto inserisce gli alunni stranieri nelle classi garantendo al massimo l'eterogeneità delle cittadinanze nella composizione dei gruppi ed evitando la formazione di classi omogenee per provenienza territoriale o religiosa degli stranieri. La scuola instaura un rapporto di collaborazione con le famiglie e le accompagna ad una graduale integrazione nel contesto sociale della scuola. I docenti favoriscono un adattamento dei programmi per i singoli alunni, garantendo ad ognuno il rispetto della storia scolastica precedente. L’Istituto aderisce al FONDO ASILO, MIGRAZIONE E INTEGRAZIONE (FA.MI). Nell’ambito di questo progetto vengono organizzate delle lezioni di italiano come L2 per gli alunni stranieri da poco arrivati in Italia, che hanno limitate conoscenze della lingua italiana, in modo da favorire l’integrazione nella scuola e migliorare il processo di apprendimento. Il progetto è finanziato da fondi europei, con la partecipazione del Ministero dell’Interno; la Regione Veneto è l’ente capofila per la nostra rete di scuole. L’istituto attiva inoltre laboratori attivi linguistici di condivisione e rinforzo di competenze, in orario scolastico o pomeridiano, per alunni stranieri e italiani, in collaborazione con operatori esterni individuati dal Consorzio Sviluppo ed Innovazione di Belluno. Valorizzazione della scuola intesa come comunità aperta al territorio L'istituto, in collaborazione con le amministrazioni Comunali e con Enti privati, organizza uno sportello di ascolto rivolto a genitori, alunni e docenti avvalendosi di personale esterno esperto. Lo Sportello d’ascolto vuole rappresentare un'occasione per affrontare le difficoltà e individuare risorse individuali o collettive, necessarie per superare l'eventuale situazione di impasse evolutivo, di disagio scolastico o di sofferenza personale/familiare. Assume dunque una valenza preventiva dal momento che mira a produrre consapevolezza dei problemi, ma anche ad individuare le possibilità di soluzione, favorendo scelte autonome e consapevoli.

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Promozione della cultura umanistica, valorizzazione del petrimonio culturale, sostegno alla creatività

L'istituto in riferimento al decreto legislativo n 60 del 13/04/2017 -Norme sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività-, inserisce nel proprio“Curricolo la specifica ed intenzionale promozione dello studio e della conoscenza storico-pratica delle Arti ” in riferimento alle competenze sociali e civiche e volte alla scoperta del patrimonio culturale nelle sue diverse dimensioni.” Sin dalla scuola dell'infanzia l'istituto, attraverso una progettualità verticale condivisa, intende realizzare un percorso curricolare che preveda un’offerta formativa anche mediante modalità laboratoriali e l'utilizzo dell' Atelier creativo/digita le di applicazione, studio, approfondimento, produzione e fruizione in ambito artistico, musicale, teatrale, paesaggistico, linguistico, storico, etnografico antropologico, valorizzando al tempo stesso la specifica realtà territoriale. In particolare l’I.C. aderisce ad un progetto di tutela delle minoranze linguistiche ladine ( L. 482/99) e, al tempo stesso, promuove una internalizzazione della conoscenza attraverso la partecipazione al progetto plurilinguistico CLIL. L’Istituto Comprensivo promuove nella scuola dell'infanzia e primaria “lo svolgimento di attività dedicate allo sviluppo della creatività e, in particolare, alla pratica artistica e musicale, volta a favorire le potenzialità espressive e comunicative”” (DL.60 art.9) Nella scuola secondaria di primo grado “le attività connesse ai temi della creatività si realizzano in continuità con i percorsi di apprendimento della scuola primaria [....] L'apprendimento della musica e delle Arti si consolida attraverso il potenziamento della pratica artistica e musicale.”(art. 10).

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INTEGRAZIONE TRA SCUOLA E TERRITORIO La scuola contribuisce a creare occasioni per recuperare e consolidare conoscenza e senso di appartenenza al territorio. Tende cioè alla formazione di persone capaci di inserirsi in modo attivo nella comunità, ma nel contempo, ad uscire da una visione circoscritta della stessa al fine di comprendere il mondo in cui viviamo. Si vive la realtà del territorio per: • -conoscerlo nelle sue componenti, che sono la natura, la storia, la cultura, le attività produttive, la possibilità di lavoro

e l’offerta del tempo libero • -capirne il valore (identità, appartenenza e valorizzazione della tradizione e della lingua minoritaria locale : il ladino ) • -scegliere un’attività futura • -confrontarlo con realtà diverse in una più ampia prospettiva globale. La scuola mantiene rapporti periodici con: • il Servizio Territoriale dell'Età Evolutiva • il Servizio Integrazione Sociale e Scolastica • il Consultorio Familiare • i Servizi Sociali territoriali Per i bisogni educativi speciali fa riferimento al “Centro Territoriale per l’Integrazione” del Cadore, che coordina la rete di scuole, che hanno come capofila l’I.C. di Santo Stefano di Cadore e Comelico Superiore; queste partecipano a un percorso di informazione-aggiornamento sulle tematiche relative alle difficoltà di apprendimento, del sostegno e dell'inserimento scolastico degli alunni diversamente abili. Condividono, inoltre, l’organizzazione del progetto “tutti i bambini vanno bene a scuola” per l’individuazione precoce delle difficoltà di letto-scrittura e per la prevenzione dei disturbi specifici di apprendimento. Per tali esigenze la scuola si attiva inoltre con azioni proprie. I seguenti Enti forniscono all’Istituto preziosa collaborazione nel proprio settore per l’attuazione di specifici progetti. Ambiente Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo

Corpo Forestale C.A.I.

Storia, cultura, Regole

• Comuni • Comunità Montana Union Ladis d’Anpezo • Union Ladina d’Oltreciusa • Istituto culturale ladino “Cesa de Jan” • Istituto culturale ladino “de la Dolomites” • Biblioteche Comunali • Associazione Astronomica • Corpo Musicale Sestieri d'Ampezzo • Club Soroptimist • Parrocchie • Filodrammatica d’Ampezzo • Istituti di credito locali • Fondazione Silla Ghedina • RAC Vodo Zoppè • RAC Borca • Scuole di sci • Associazione pescatori Valle del Boite • VVFF volontari S. Vito • ASS. Cacciatori S. Vito • ANA San Vito Vodo Borca • Forze dell’Ordine • Musei

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Attività produttive: • Aziende turistiche • Aziende agricole • Ass. albergatori • Ass. commercianti • Ass. artigiani Uso del tempo libero: • Ass. di volontariato • Ass. sportive • Ass.sportiva Caprioli San Vito • Scuole di musica • Young band • Scuola Musica S. Vito • Servizi Ampezzo (Se.Am.) • Dolomiti Bus

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MACRO AREE PROGETTUALI In sintonia con le finalità formative della scuola e con le priorità emerse dal RAV, alle attività didattiche curriculari si affiancano attività progettuali rivolte agli alunni che integrano il curricolo, lo arricchiscono e lo qualificano ulteriormente e attività di formazione per i docenti. Il Collegio dei Docenti identifica alcune macro aree progettuali da sviluppare, in ragione delle risorse presenti nella scuola, sul territorio e dei bisogni dell’utenza e dei docenti rilevati. Le attività progettuali e di formazione pianificate dagli insegnanti possono avvalersi anche di collaborazioni esterne con Associazioni o Enti territoriali e di collaborazioni con esperti esterni. Le macro-aree progettuali su cui si intende attivare la progettazione del PTOF, condivise nei vari ordini di scuola, sono

1. CITTADINANZA ATTIVA E INTEGRAZIONE-INCLUSIONE ( l’area comprende attività e progetti volti a promuovere scelte consapevoli e responsabili a tutela della salute e dell’ambiente, la cultura della legalità,la consapevolezza di diritti e doveri,il contrasto del bullismo anche informatico, il rispetto di tutti,l’aiuto agli alunni in difficoltà)

a) Salute,sport, benessere, sicurezza,tutela ambientale b) Intercultura ( ed alla pace,alla solidarietà) c) Alfabetizzazione alunni stranieri d) Accoglienza,continuità e orientamento. e) Area bes: disabilità , dsa, altre situazioni bes (svantaggio,disagio…) f) Sportelli di ascolto per genitori,docenti,alunni.

2. STRUMENTI PER L’APPRENDIMENTO E APERTURA AL TERRITORIO

(l’area comprende attività e progetti volti all’arricchimento delle competenze disciplinari , al potenziamento dell’uso delle nuove tecnologie e alla realizzazione delle nuove metodologie ; attività volte a promuovere la conoscenza del territorio, l’interazione con il territorio e gli enti,associazioni che vi operano)

a) Approfondimenti area linguistico - espressiva , logico matematica- scientifica e storico-geografica b) Competenze artistiche, musicali, teatrali e coreutiche c) Uso delle nuove tecnologie- Innovazione didattica d) Uscite didattiche , visite a luoghi di interesse e) Interazione con la comunità locale: partecipazione ad iniziative,cerimonie,eventi, ricorrenze

concorsi,manifestazioni, spettacoli,incontri con esperti esterni

3. FORMAZIONE E INNOVAZIONE (attività e progetti mirati ad approfondire le competenze dei docenti)

a) Inclusione. Prevenzione disagio e difficoltà scolastiche b) Metodologia,didattica e valutazione per competenze c) Ambienti di apprendimento e nuove tecnologie d) Sicurezza e) Primo soccorso e problematiche di Salute

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ELENCO ATTIVITA’/PROGETTI SCUOLA DELL’INFANZIA /PRIMARIA/ SECONDARIA L’elenco dettagliato delle attività e dei progetti sarà consultabile successivamente all’approvazione del Collegio dei Docenti. ALLEGATI: DOCUMENTI FONDAMENTALI DI ISTITUTO ( consultabili successivamente a prossima revisione) Elaborato dalla commissione PTOF di Istituto in data 31 OTTOBRE 2018