PTOF a.s. 2016/19 - icsanremocentroponente.gov.it · progettazione didattica per EAS (apprendimento...

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO SANREMO CENTRO PONENTE Via Dante Alighieri 216 – 18038 SANREMO Tel. 0184 535935 – 0184 1955113 Telefax 0184 501266 Indirizzo e-mail: i[email protected] Casella PEC:[email protected] CF: 90083330085 PTOF a.s. 2016/19 1. IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 1.1 Principi fondamentali, linee guida 1.2 Dal RAV al Piano di Miglioramento 2. L’AMBIENTE SCUOLA 2.1 Il territorio 2.2 L’organigramma 2.3 I plessi dell’Istituto, l’organizzazione oraria. 3. LA DIDATTICA 3.1 Il Curricolo 3.2 Contenuti curricolari d’Istituto 3.3 Curricolo di Italiano 3.4 Curricolo di Matematica 3.5 Curricolo della Scuola dell’Infanzia 3.6 Curricolo di Cittadinanza e Costituzione

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ISTITUTO COMPRENSIVO SANREMO CENTRO PONENTE Via Dante Alighieri 216 – 18038 SANREMO

Tel. 0184 535935 – 0184 1955113 Telefax 0184 501266 Indirizzo e-mail: [email protected] Casella PEC:[email protected]

CF: 90083330085

PTOF a.s. 2016/19

1. IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

1.1 Principi fondamentali, linee guida 1.2 Dal RAV al Piano di Miglioramento

2. L’AMBIENTE SCUOLA 2.1 Il territorio 2.2 L’organigramma 2.3 I plessi dell’Istituto, l’organizzazione oraria.

3. LA DIDATTICA

3.1 Il Curricolo 3.2 Contenuti curricolari d’Istituto 3.3 Curricolo di Italiano 3.4 Curricolo di Matematica 3.5 Curricolo della Scuola dell’Infanzia 3.6 Curricolo di Cittadinanza e Costituzione

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4. LA VALUTAZIONE 4.1 La valutazione del comportamento

4.2 La valutazione degli alunni diversamente abili 4.3 La valutazione degli alunni BES-DSA 4.4 La valutazione degli alunni non italofoni di recente immigrazione

5. LA SCUOLA E L’INTEGRAZIONE

5.1 Il progetto accoglienza dell’Istituto Comprensivo, il Pai 5.2 Bes: Diversamente abili, Dsa, Alunni stranieri

6. LA SCUOLA DIGITALE 6.1 Il progetto 6.2 Il progetto classe 2.0 6.3 Il progetto Generazioni Connesse

7. LA CONTINUITA’ E L’ORIENTAMENTO 8. LA SICUREZZA 9. LA BIBLIOTECA 10. RICONOSCIMENTI

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1. IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 1.1 Principi fondamentali, linee guida

ACCENDIAMO LA LEZIONE !

Il piano dell’offerta formativa dell’IC CENTRO PONENTE di

Sanremo viene elaborato ai sensi dell’art 1 , commi da 12 a

19, della legge 107/2015.

E’ orientato all’innalzamento dei livelli di apprendimento e

al raggiungimento delle competenze previste dalle

Indicazioni Nazionali, nel rispetto degli stili di

apprendimento e dei tempi degli alunni ed è coerente con il Rapporto di

Autovalutazione (RAV) e il Piano di Miglioramento (PdM).

Ma prima di tutto è l’espressione dei valori nei quali si riconoscono gli insegnanti

e tutti coloro che prestano la loro attività all’interno dell’istituto.

Il valore dell’inclusione, declinato nelle forme dell’ascolto e dell’accoglienza,

dai primi inserimenti dei bambini di tre anni nella scuola dell’infanzia a tutte le

forme di accoglienza di bambini e ragazzi che nel corso degli anni di frequenza

della scuola del primo ciclo scelgono o chiedono di iscriversi presso le nostre

scuole, portando come risorsa la conoscenza e i vissuti di realtà meno prossime

geograficamente o le difficoltà che i percorsi di crescita durante l’adolescenza

comportano.

Il valore dell’integrazione, declinato nei progetti e in tutte le forme di attività

progettate per agire sulle potenzialità degli alunni con Bisogni Educativi Speciali.

Il valore della legalità e della giustizia, da realizzare attraverso l’educazione

alla non violenza e al rispetto di tutte le forme di vita e a una distribuzione

attenta delle risorse a disposizione.

Il valore della solidarietà, valore che è sempre stato un tratto distintivo,

insieme all’integrazione, del nostro Istituto, declinato nell’adozione di

metodologie didattiche che ispirandosi ai Grandi innovatori della pedagogia

(Dewey, Freinet, Bruner) favoriscono l’apprendimento cooperativo e

privilegiano forme di attenzione nei confronti degli altri.

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Il valore dello studio, termine che può rischiare di diventare desueto ma sul

quale si insiste affinché i bambini e i ragazzi non identifichino la diffusa

digitalizzazione come motivo per evitare l’impegno richiesto per conoscere i

contenuti delle discipline proprie degli ordinamenti scolastici.

Il valore della collaborazione educativa con la famiglia, orientata a sostenere i

percorsi di crescita degli alunni e a condividere le scelte di metodo da adottare.

Il valore dello sviluppo di ambienti di apprendimento positivi, regolati da forme

di convivenza democratica e strumentali alla promozione delle competenze

previste

Il valore della capacità di usare le risorse espresse dal territorio per realizzare

l’estensione dell’offerta formativa e progettare in rete con altre ISA.

Il valore della creatività, per dare respiro e cittadinanza alle forme di

espressione dell’identità personale attraverso i molteplici linguaggi dell’arte.

L’impegno di tutti viene distribuito nei settori specifici di competenza secondo

la mappa del nostro PIANO al quale, raccogliendo la felice espressione di un

alunno della scuola secondaria, viene assegnato il titolo “ACCENDIAMO LA

LEZIONE!”

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1.2 Dal Rapporto di Autovalutazione (RAV) al Piano di Miglioramento (PdM)

Priorità, traguardi ed obiettivi

Il presente Piano di Miglioramento parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo elettronico della scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’istituto, l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e didattici messi in atto.

Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elementi conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve periodo.

Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:

1. Migliorare gli esiti nelle prove standardizzate nazionali (INVALSI)

2. Migliorare il monitoraggio degli esiti a distanza;

3. Sviluppare le competenze del personale docente attraverso una formazione

specifica.

I traguardi che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:

1) Migliorare i risultati degli studenti in italiano e matematica nelle prove INVALSI riducendo la distanza dalla media regionale di almeno 3-4 punti;

2) Migliorare il percorso di continuità degli alunni e lo scambio delle informazioni tra i diversi ordini di scuola all'interno dell'Istituto;

3) Attivare percorsi formativi di didattica innovativa per i docenti, al fine di attuare una didattica per competenze coerente tra classi parallele e condivisa.

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Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:

Quanto emerso dal RAV mostra alcune criticità riferibili agli esiti degli alunni nelle prove nazionali standardizzate e nel monitoraggio degli esiti a distanza. Dunque, in coerenza a tale rilevazione il Collegio docenti ha ritenuto opportuno avviare azioni di miglioramento volte a colmare le lacune sopra richiamate, non tralasciando peraltro le buone pratiche avviate dall'istituto ed emerse da RAV, quali i progetti relativi all'inclusione, le attività laboratoriali, i progetti inerenti le competenze sociali.

Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi sono:

1. Intervenire sulla progettazione educativo-didattica dell’istituto attuando un progetto che miri a realizzare una didattica per competenze da attuarsi in contesti di vita reale degli alunni ( progettazione per competenze didattica condivisa anche a classi parallele nei diversi ordini di scuola che si incentri su competenze di italiano, matematica e lingua straniera). Istituzione di dipartimenti disciplinari.

2. Redigere un progetto di Continuità verticale che coinvolga i portatori di interesse dei tre ordini di scuola, per rafforzare lo spirito di appartenenza e il sentire comune.

3. Consolidare le competenze del personale docente.

In accordo con le priorità e gli obiettivi sopraesposti il C.D. ha approvato l'attuazione dei seguenti progetti per il prossimo triennio:

A) “Progettare per competenze”

B) “Un metodo per apprendere”

C)“Continuità verticale”

D)“Formare per innovare”

“Progettare per competenze”

Il RAV ha messo in evidenza la mancanza di un trend non sempre positivo nei risultati delle prove Invalsi, dovuto a diversi fattori tra cui una didattica basata ancora sulla trasmissione delle conoscenze. Si è deciso di intervenire sulla progettazione didattica dell’istituto attuando un progetto che miri a realizzare una didattica per competenze così da favorire negli studenti la consapevolezza dei propri

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talenti, l’acquisizione di autonomia e lo sviluppo di capacità critiche e di responsabilità. Tale progetto risulta complementare a quello destinato alla formazione docenti, poiché è proprio dal consolidamento e dall'innovazione delle competenze professionali che si avvia un nuovo modo di progettare.

AZIONI

Il progetto prevede le azioni in sintesi elencate:

lavoro per dipartimenti disciplinari

corso di formazione

progettazione didattica per EAS (apprendimento in situazione) flipped teaching (classe capovolta), learning by doing

laboratori metodologia CLIL per competenze in lingua straniera strutturazione e somministrazione prove comuni di ingresso, fine I

quadrimestre e fine II quadrimestre (italiano, matematica, lingua straniera) cooperative learning, laboratori progettazione per competenze valutazione

MONITORAGGIO

Il monitoraggio delle attività messe in atto sarà periodico e coinciderà con le valutazioni quadrimestrali. I risultati ottenuti saranno utili al fine di mettere in atto eventuali azioni di miglioramento del progetto che potrà subire degli aggiustamenti in caso di necessità. Quanto emerso sarà socializzato, in riunioni dedicate, con i portatori di interesse.

“Un metodo per apprendere”

In ordine al miglioramento degli esiti delle prove nazionali INVALSI, si è deciso di intervenire con un progetto che preveda di fornire agli alunni della primaria e della secondaria un “metodo” di studio e di lavoro per la comprensione dei testi.

AZIONI

Laboratori di studio organizzati per discipline guidati da docenti e con l'individuazione di un alunno-tutor

Laboratori strutturati per didattica per problemi

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Elaborazione di mappe concettuali e di schemi

Studio ed analisi di testi vari (articoli di giornale, verbali, documenti reperiti su siti) e rielaborazione da parte degli alunni

MONITORAGGIO

Saranno gli stessi docenti a rilevare con cadenza mensile i miglioramenti ottenuti dagli allievi, redigendo una sorta di diario di bordo, nel quale verranno segnalate altresì le criticità. Gli esiti saranno poi oggetto di analisi nelle riunioni delle commissioni disciplinari per tutti gli ordini di scuola.

“Continuità verticale”

Il progetto messo in atto si concretizza nel potenziamento di interventi formativi finalizzati alla diffusione della cultura di un percorso unitario e organico che coinvolga non solo gli alunni dei diversi ordini di scuola, ma anche i docenti. Un quadro comune di obiettivi, sul quale costruire gli itinerari del percorso educativo e di apprendimento, è senz'altro un aspetto necessario per realizzare un clima culturale, relazionale ed istituzionale. E' opportuno favorire una graduale conoscenza del “nuovo”, per evitare un brusco passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria fino alla scuola secondaria di I grado. Questa azione consente, facilita e promuove uno scambio di comunicazione tra docenti dei diversi ordini con una positiva conseguente ricaduta sul clima e sugli esiti degli allievi.

La continuità non dovrà pertanto essere sporadica od episodica, ma costruita su un percorso che colleghi le diverse specificità attraverso laboratori: in questo modo il bambino potrà mantenere, anche nel cambiamento, la consapevolezza della propria identità e del proprio ruolo. Deve essere intesa come momento di reale e proficua collaborazione tra gli insegnanti dei vari ordini di scuola che intendono dare importanza alla centralità dell’alunno in un processo di insegnamento-apprendimento volto all’orientamento come sviluppo continuo e realizzazione del sé mediante l’attuazione delle proprie potenzialità.

AZIONI

- Attivazione di momenti di raccordo tra le “classi ponte” dei tre segmenti di scuola dell’Istituto comprensivo mediante attività laboratoriali;

- Realizzazione di progetti extracurriculari previsti nel POF con gruppi di alunni dei diversi ordini di scuola e mediante prestiti professionali;

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- Incontri dipartimentali interdisciplinari in verticale;

- Incontri con i genitori delle classi ponte.

MONITORAGGIO

Gli strumenti del monitoraggio dell’andamento del progetto saranno questionari rivolti agli alunni, ai tutor, agli esperti esterni, alle famiglie. I questionari saranno strutturati in modo da condurre ad un’analisi di tipo quantitativo ed il report sarà valutato ai fini di eventuali e opportune modifiche.

“Formare per innovare”

La formazione è il punto di partenza per una valida progettazione di Istituto ma rappresenta altresì un momento importante di condivisione e confronto tra docenti, un'occasione di scambio e di rinnovata motivazione professionale. Da tale convinzione è nato un progetto di formazione per docenti, articolato in base alle esigenze emerse nel RAV e da quelle direttamente espresse dal corpo insegnante.

Nell'a.s. 2015-2016 è stato svolto un corso di aggiornamento sulla “Didattica per competenze” tenuto in plenaria dalla Prof.ssa Bianchi. Un gruppo di docenti ha seguito il corso sull' “Apprendimento per problemi” (PBL) tenuto dalla dott. Lotti dell'Università di Genova e il corso con la professoressa Rossi

"Didattica per competenze".

Per l'a.s. 2016-2017 sono previsti i seguenti percorsi formativi:

la valutazione degli apprendimenti, progetto in rete, docente prof. Castoldi dell'università di Torino

le tematiche afferenti agli alunni con sindrome da ADHD

la didattica digitale

la didattica analogica (corso sulla didattica di lingua italiana e matematica con il metodo digitale ideato dal prof. Bortolato), corso in rete

la didattica inclusiva

la motivazione all'apprendimento

Progetti già in atto

All'indirizzo http://www.icsanremocentroponente.gov.it/progetti/ sono descritti tutti i progetti curricolari ed extracurricolari già attivati dall'Istituto, che, sebbene non direttamente collegati alle priorità evidenziate nel RAV, costituiscono senza dubbio un valido strumento per il raggiungimento del “miglioramento” di tutti gli attori della scuola.

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2. L’AMBIENTE SCUOLA 2.1 Il territorio

CONTESTO TERRITORIALE L’Istituto comprensivo Sanremo Centro Ponente è costituito da sei plessi

scolastici dislocati sulla prima circonvallazione a ridosso del mare, che abbraccia il centro della città e comprende i tre quartieri Baragallo, Borgo e Polo Nord.

Nel quartiere Baragallo si trovano la scuola dell’infanzia “M. Goretti”, il plesso di scuola primaria “A. Rubino”, sede della direzione, e la scuola secondaria di primo grado “D. Alighieri”. Il bacino d’utenza usufruisce di una rete scolastica che comprende anche Liceo delle Scienze Umane “Amoretti”. Il quartiere offre strutture sportive e ricreative, quali campi polivalenti, la nuova palestra presso la scuola secondaria e piccoli parchi-gioco, ed ospita il centro di aggregazione giovanile Baraonda.

Nel quartiere del Borgo, il più esteso territorialmente con il più ampio bacino d’utenza, hanno sede la scuola dell’infanzia “Borgo Tinasso” e la scuola primaria “Borgo G. Rodari”, che accoglie anche due sezioni distaccate della scuola dell’infanzia. A poca distanza dai plessi si trova una struttura - Villa Citera - che accoglie un’ampia ed attrezzata palestra e la biblioteca della circoscrizione. Adiacenti ai plessi vi sono due campetti e un piccolo parco giochi. Nei prossimi mesi si aprirà anche un asilo nido.

Nel quartiere Polo Nord è ubicato il plesso di scuola primaria “Castillo” con il suo ampio giardino. L’utenza può fruire del servizio di asilo nido Villa Peppina fornito dal Comune, dietro al quale si trova il complesso ricreativo attrezzato con campo da basket.

Il territorio dell’Istituto comprensivo è attraversato da un lungo snodo stradale che, partendo da Piazza San Bernardo, si articola verso Corso degli Inglesi, Via Galileo Galilei, Via Dante Alighieri; i plessi sono raggiungibili con i mezzi di trasporto pubblico e sono collegati al centro urbano da arterie di scorrimento veloci (tratto superiore di via P. Agosti, tratto superiore di via San Francesco); in prossimità del plesso Rubino e in corrispondenza del plesso Borgo si trovano due svincoli dell’Aurelia Bis. Nei quartieri sono presenti i servizi primari e numerosi esercizi commerciali.

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Si tratta di una fascia periferica urbana che comprende rioni estremamente popolosi, ove sorgono gli insediamenti edilizi derivanti dall’espansione degli anni ‘60 e ’70. In questa zona si trovano quindi quartieri di edilizia residenziale pubblica più antichi e più recenti, nonché l’insediamento di prefabbricati installati negli anni ’80 per ricevere temporaneamente famiglie di sfrattati e in seguito occupati, spesso abusivamente, da famiglie senza casa provenienti della Città Vecchia a seguito dei crolli avvenuti in tali quartieri nella seconda metà degli anni ‘80.

L’utenza della scuola secondaria, però, proviene anche da una seconda fascia, quella collinare dei rioni di S.Bartolomeo, S.Giacomo, S.Romolo, S.Giovanni, S.Pietro e Villetta, in cui si registrano invece insediamenti diffusi di edilizia monofamiliare rappresentati sia dalla casa sul fondo di molte famiglie dedite alla floricoltura sia dalla casa di residenza di famiglie i cui membri non sono agricoltori a titolo principale.

La popolazione di tale contesto territoriale risulta alquanto eterogenea dal punto di vista sia socio-economico sia culturale e si sta arricchendo per la presenza di abitanti provenienti da altri Stati. Non è semplice, pertanto, ricostruirne con precisione la realtà sociale e culturale: la situazione corrisponde tuttavia complessivamente alla realtà nazionale, nella quale si registrano una maggiore fragilità del tessuto sociale e familiare, una carenza di punti di riferimento significativi, una dispersione dei tempi extra-scolastici unita ad una mancanza di stimoli culturali e di importanti spazi aggregativi.

Per fronteggiare queste emergenze, a seguito di una richiesta sempre più qualificata dell’utenza e dell’opera dei locali comitati e associazioni di quartiere, nell’ambito territoriale dell’Istituto comprensivo sono in crescita servizi quali biblioteche, strutture sportive e ricreative, centri di aggregazione; inoltre nel plesso Rubino ha sede il Centro Provinciale del CRAS (Centro Risorse Alunni Stranieri). Risultano però ancora piuttosto carenti le risorse destinate al tempo libero per la fascia adolescenziale, così come appare evidente l’insufficienza della rete di trasporto pubblico, soprattutto per la zona collinare, che non favorisce le relazioni sociali per gli adolescenti impossibilitati a muoversi autonomamente. In questo scenario si colloca anche la scuola, che si assume la responsabilità di “educare istruendo” per offrire il suo contributo alla crescita personale, civile e morale di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, in sinergia con tutte le altre componenti del sistema educativo. Una scuola “luogo di incontro e di crescita di persone, dov’è possibile la trasmissione dei valori che danno appartenenza, identità, passione. Primo fra tutti, il rispetto di sé e degli altri, generato dalla consapevolezza che esiste un valore intangibile: la dignità di tutti e di ciascuno, nessuno escluso.”

Consci del fatto che ogni persona è un essere unico e irripetibile, portatore di molteplici istanze, particolarmente evidenti negli alunni con bisogni educativi

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speciali, con disturbi specifici dell’apprendimento, con handicap, i docenti costituiscono, nel contesto territoriale, una risorsa culturale qualificante e ricoprono un ruolo decisivo anche nella prevenzione di eventuali disagi comportamentali e svantaggi scolastici.

L’attenzione degli insegnanti e degli operatori, la collaborazione delle famiglie e l’ampliamento dell’offerta formativa scolastica ed extra-scolastica possono insieme contribuire all’innalzamento della qualità di vita e al miglioramento del benessere psicologico ed affettivo di tutta la popolazione scolastica.

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2.2 L’organigramma

DIRIGENTE

Dott.ssa Silvia Colombo

PRIMO DOCENTE COLLABORATORE

VICARIO

Sono attribuiti seguenti specifici compiti:

- Collaborazione con il Dirigente Scolastico nello svolgimento delle funzioni pedagogiche, organizzative ed amministrative relative all’Istituto Comprensivo

- Delega alla gestione delle sostituzione dei colleghi presso la scuola secondaria.

- Delega a rappresentare il Dirigente scolastico nelle sedi coordinate, negli OO.CC., nelle relazioni esterne

- Sostituzione per periodi limitati del Dirigente Scolastico, con delega per gli atti contabili

- Coordinamento della Commissione centrale del POF - Coordinamento delle commissioni sui regolamenti interni dei

plessi e generale di istituto - Partecipazione allo staff di Presidenza - Gestione dei rapporti scuola-famiglia presso la scuola secondaria,

in particolare al momento delle iscrizioni annuali - Progettazione curricolare ed educativa: modifiche adeguamenti e

diffusioni della programmazione didattica annuale - Coordinamento degli orari delle attività didattiche - Presidio del monitoraggio delle frequenze e del comportamento

degli alunni per contrastare il fenomeno della dispersione e del bullismo

- comunicazioni istituzionali per il sito web.

Presiede, su delega, il Consiglio classe.

SECONDO DOCENTE COLLABORATORE

Sono attribuiti seguenti specifici compiti:

- Collaborazione con il Dirigente Scolastico nello svolgimento delle funzioni pedagogiche, organizzative ed amministrative relative all’Istituto Comprensivo

- Delega a rappresentare il Dirigente scolastico nelle sedi coordinate, negli OO.CC., nelle relazioni esterne

- Coordinamento della Commissione centrale del POF - Coordinamento delle commissioni sui regolamenti interni dei

plessi e generale di istituto - Partecipazione allo staff di Presidenza - Gestione dei rapporti scuola-famiglia presso la scuola primaria, in

particolare al momento delle iscrizioni annuali - Progettazione curricolare ed educativa: modifiche adeguamenti e

diffusioni della programmazione didattica annuale - Coordinamento degli orari delle attività didattiche

Presiede, su delega, il Consiglio di interclasse-classe.

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DOCENTI

RESPONSABILI DI PLESSO

Rapporto costante con il D.S. per risolvere/segnalare problematiche quotidianamente poste soprattutto da genitori e docenti.

Supporto al D.S. e ai collaboratori per la realizzazione nei plessi dei progetti di Istituto.

Collaborazione con il DS e il DSGA per strutturare in modo unitario e funzionale gli orari dei docenti e per organizzare le disponibilità per la sostituzione degli assenti.

Si rapportano al DSGA per quanto attiene gli ordini di acquisto di sussidi ovvero per verificare le attività aggiuntive svolte dai docenti del plesso di riferimento .

FUNZIONE STRUMENTALE

CONTINUITA’

REFERENTI DI PLESSO

Coordina le attività di continuità fra i diversi ordini di scuola, indice le riunioni fra i docenti e con i genitori. Collabora alla diffusione delle informazioni relative all’orientamento e alla diffusione dei materiali provenienti dagli altri ordini di scuola. Collabora alla costruzione del POF dell’istituto per l’area di riferimento.

Collaborano insieme ai docenti del plesso all’attuazione delle attività che la funzione strumentale organizza all’interno dell’istituto.

FUNZIONE STRUMENTALE RAV E PIANO DI MIGLIORAMENTO

Coordina le attività della commissione che si occupa della valutazione d’istituto e della compilazione del RAV. Coordina le attività relative al piano di miglioramento ed è riferimento del dirigente. Collabora alla costruzione del POF per l’area di riferimento

FUNZIONE STRUMENTALE PER LA SCUOLA DIGITALE

REFERENTI DI PLESSO

E’ punto di riferimento e di consulenza didattica per le nuove tecnologie dei docenti dell’istituto, gestisce gli acquisti dell’area tecnologica in collaborazione con il DSGA. Raccoglie i materiali da pubblicare sul sito web. Collabora alla costruzione del POF dell’istituto per l’area di riferimento.

Gestiscono la normale manutenzione delle strutture informatiche del plesso di servizio e sono punto di riferimento della funzione strumentale.

FUNZIONE STRUMENTALE

CURRICOLO E VALUTAZIONE

Coordina il gruppo di insegnanti che contribuisce a costruire il curricolo d’istituto. E’ il riferimento del Dirigente per le attività di programmazione didattica e valutazione. Collabora alla costruzione del POF dell’istituto per l’area di riferimento.

FUNZIONE STRUMENTALE

ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

REFERENTI DI PLESSO

Crea la banca dati degli studenti diversamente abili divulgando il materiale necessario ai docenti dei plessi per la programmazione specifica. Raccoglie il materiale proveniente dai plessi ed è il riferimento del dirigente. Tiene i contatti con gli enti del territorio e gestisce le risorse disponibili. Collabora alla costruzione del POF dell’istituto per l’area di riferimento.

Sovraintendono alla gestione dei protocolli specifici per i ragazzi in situazione di handicap. Sono il riferimento dei consigli di classe per la programmazione specifica per gli studenti diversamente abili. Sono il

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riferimento della funzione strumentale.

FUNZIONE STRUMENTALE BES

REFERENTI DI PLESSO

Crea la banca dati dei ragazzi in situazione di disagio, coordina le attività dei referenti di plesso a cui fornisce i materiali necessari alla

compilazione dei documenti. Collabora alla costruzione del pof.

Sovraintendono alla gestione dei protocolli specifici per i ragazzi in situazione di disagio. Sono il riferimento dei consigli di classe per la programmazione specifica. Sono il riferimento della funzione strumentale.

FUNZIONE STRUMENTALE DSA

REFERENTI DI PLESSO

Crea la banca dati dei ragazzi DSA coordina le attività dei referenti di

plesso a cui fornisce i materiali necessari alla compilazione dei

documenti. Collabora alla costruzione del pof.

Sovraintendono alla gestione dei protocolli specifici. Sono il riferimento

dei consigli di classe per la programmazione specifica. Sono il

riferimento della funzione strumentale.

REFERENTE DI PLESSO ALUNNI STRANIERI Crea la banca dati degli studenti stranieri del proprio plesso divulgando

il materiale necessario ai docenti per la programmazione specifica.

REFERENTE BIBLIOTECA DI PLESSO Gestisce le attività delle biblioteche del proprio plesso garantendo i prestiti. Mantiene i contatti con il territorio organizzando incontri con

scrittori disponibili e con la Biblioteca Civica.

REFERENTE PER LA FORMAZIONE Monitora le attività di formazione degli insegnanti in relazione alle

necessità espresse dal collegio docenti e cura la banca dati specifica.

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2.3 I plessi dell’Istituto, l’organizzazione oraria.

TEMPI E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA PLESSO D. ALIGHIERI

Nella scuola secondaria di I grado, plesso “D. Alighieri”, è possibile scegliere fra

le seguenti opportunità:

-tempo normale su sei giorni

-tempo normale su cinque giorni

-tempo prolungato su sei giorni con due pomeriggi

TEMPO NORMALE su sei giorni :

Le lezioni si svolgono solo al mattino, dal lunedì al sabato, con orario 8.00-13.00,

per un monte orario complessivo di 30 ore settimanali cosi distribuito:

TEMPO NORMALE su cinque giorni

Le lezioni si svolgono solo al mattino, dal lunedì al venerdì, con orario 8.00 -

14.00, con un monte orario di 30 ore settimanali.

Insegnamenti n°

ore

Insegnamenti n°

ore

Insegnamenti n°

ore

Insegnamenti n°

ore

Italiano 6 Matematica 4 Inglese 3 Arte e

immagine

2

Storia 2 Scienze 2 Francese 2 Scienze

motorie

2

Geografia 2 Tecnologia 2 Musica 2 Religione 1

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TEMPO PROLUNGATO su sei giorni

Il tempo prolungato è organizzato su 36 ore settimanali, con quattro ore aggiuntive di attività letterarie e scientifiche; un pomeriggio si avvale di una compresenza di due docenti (lettere-matematica) per lavori di potenziamento, consolidamento, recupero e di laboratorio. Sono previste attività quali: l’arrampicata, l’orto botanico e visite sul territorio per osservare e leggere il paesaggio dal punto di vista naturalistico e storico.

Le lezioni si svolgono al mattino, dal lunedì al sabato, più due pomeriggi, il lunedì e il mercoledì, comprensivi di mensa, come di seguito illustrato:

lunedì e mercoledì dalle ore 8 alle ore 16

martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle ore 8 alle ore 13.

PLESSO RUBINO SCUOLA PRIMARIA

Dieci classi funzionanti dal lunedì al venerdì, a tempo pieno con il seguente orario:

7,45-8,25 Prescuola (su richiesta)

8,30-12,30 Tempo Scuola

12,30-14,30 Interscuola

14,30-16,30 Tempo Scuola

16,30-17,30 Attività aggiuntive (il lunedì, il martedì e il venerdì)

PLESSO BORGO SCUOLA PRIMARIA

Dodici classi, funzionanti dal lunedì al venerdì, a tempo pieno con il seguente orario:

7,45-8,25 Prescuola (su richiesta)

8,30-12,30 Tempo Scuola

12,30-14,30 Interscuola

14,30-16,30 Tempo Scuola

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PLESSO CASTILLO SCUOLA PRIMARIA

Dieci classi, funzionanti dal lunedì al venerdì, con il seguente orario:

– Ingresso con prescuola (a richiesta) tutti i giorni dalle 7.45 alle 8.15

– Tempo scuola dal lunedì al mercoledì : dalle 8.30 alle 16

– Tempo scuola dal giovedì al venerdì: dalle 8.30 alle 12.30

Dalle 12.10 alle 14 interscuola e pausa pranzo con due turni di mensa così suddivisi:

– Classi prime e seconde: dalle 12.10 alle 13.30

– Classi terze, quarte e quinte: dalle 13.00 alle 14.00

Il giovedì e il venerdì, a richiesta, mensa e doposcuola (corso di lingua inglese il venerdì).

PLESSO INFANZIA BORGO TINASSO

Quattro sezioni, di cui due presso la scuola primaria “Borgo Rodari”, funzionanti dal lunedì al venerdì con il seguente orario:

ingresso: ore 8 (con possibilità di pre-scuola dalle 7,45)

1° uscita 11.30 – 12.00 senza mensa 2° uscita 13.00 – 13.30 con mensa 3° uscita 15.30 – 16.30

PLESSO INFANZIA MARIA GORETTI

Tre sezioni, funzionanti dal lunedì al venerdì con il seguente orario:

7,45-9,30 Accoglienza 9,30-11,30 Tempo Scuola 11,30-12,00 Prima uscita (senza refezione) 13,30-14,00 Seconda uscita (con refezione) 16,00-16,30 Terza uscita

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3. LA DIDATTICA

3.1 Il Curricolo

Obiettivo principale della nostra scuola è la formazione della persona

attraverso un processo di apprendimento che, pur facendo riferimento a obiettivi

specifici suddivisi per discipline, si sviluppa lungo un percorso finalizzato alla

promozione integrale del bambino nella sua completezza.

Facendo riferimento alla “Raccomandazione”, il documento del Consiglio

dell’UE del 18 Dicembre 2006 e alle Indicazioni Nazionali del 2012, i docenti si

assumono il compito di portare a compimento le capacità degli allievi

trasformandole in quelle competenze di cui tutti hanno bisogno per la

realizzazione e lo sviluppo personale e per una cittadinanza attiva.

In altre parole compito del docente è far sì che l’alunno apprenda un sapere

che gli permetta di:

saper essere (crescita personale)

saper fare (cittadinanza attiva)

saper divenire (inserimento professionale)

Criteri di attuazione del curricolo

L’attuazione del curricolo si snoda attraverso tre tappe fondamentali:

INTEGRAZIONE: integrare la scuola con le famiglie e con il territorio; integrare

nella comunità scolastica i soggetti diversamente abili e gli alunni stranieri.

CONTINUITÀ: realizzare un percorso formativo in continuità tra scuola

dell’infanzia-primaria-secondaria di primo grado al fine di assicurare a tutti gli

alunni una formazione unitaria e graduale.

PROGETTUALITÀ: offrire un percorso didattico ricco di una varietà di linguaggi e di strumenti volto a favorire un cammino di crescita e di maturazione personale.

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Criteri e strategie didattiche

In una visione che privilegia la quotidianità del fare scuola piuttosto che

l’eccezionalità, la realizzazione del curricolo seguirà i seguenti criteri:

analisi della situazione di partenza degli alunni;

individuazione degli obiettivi e dei contenuti;

accurata attenzione alla metodologia didattica;

valutazione e verifica.

Tale articolazione è riscontrabile nella programmazione delle diverse attività

didattiche e dei progetti del POF, che vedono lo snodarsi di specifiche strategie

metodologiche (strategia dell’esperienza, strategia della ricerca, strategia

dell’apprendimento collaborativo, strategia dell’interdisciplinarietà dei saperi)

atte a dare particolare rilievo ai seguenti aspetti dell’apprendimento:

- motivazione

- cooperazione

- interdisciplinarietà

- produzione

- comunicazione

3.2 Contenuti curricolari d’Istituto

Il curricolo di Istituto è costruito a partire dal profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, dai traguardi per lo sviluppo delle competenze e dagli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina o campo di esperienza contenuti nelle Indicazioni nazionali per il curricolo,dal documento di certificazione delle competenze che, insieme ad altre norme, costituiscono il quadro di riferimento cui devono attenersi tutte le scuola pubbliche italiane, siano esse statali o paritarie. Partendo da queste, ogni istituzione scolastica predispone, nella sua autonomia, il proprio curricolo in relazione al contesto, alle scelte della comunità professionale e all’identità dell’Istituto. A partire dal curricolo d’Istituto, infine, i docenti individuano “le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee” per il percorso formativo dei propri alunni.

In riferimento alle citate Raccomandazioni del Parlamento Europeo, al D.M. 22 agosto 2007 relativo all’Obbligo scolastico e al profilo dello studente al termine

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del primo ciclo di istruzione descritto dalle Indicazioni nazionali, il nostro Istituto ha individuato le seguenti competenze-chiave di cittadinanza attiva sulle quali imperniare il proprio curricolo:

Comunicare:

- comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali),

- rappresentare eventi, fenomeni, procedure, atteggiamenti, stati d'animo, emozioni utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici, multimediali).

Acquisire e interpretare l’informazione: acquisire in modo attivo informazioni ricevute in diversi contesti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l'attendibilità e l'utilità, distinguendo fatti e opinioni. Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline. Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, esponendo in modo chiaro il proprio pensiero, collegamenti e relazioni tra fenomeni ed eventi diversi e lontani nello spazio e nel tempo, anche appartenenti a differenti ambiti disciplinari. Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro. Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi realistici, definendo strategie di azione e verificando i risultati. Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri. Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire nella vita sociale ed essere in grado di esprimere i propri diritti e bisogni, riconoscendo al contempo quelli altrui, i limiti, le regole, le responsabilità. All’acquisizione di tali competenze concorrono tutte le attività, le esperienze, gli insegnamenti proposti dalla scuola in un itinerario formativo che si snoda dai tre ai quattordici anni; esso è organizzato per “tappe” chiamate traguardi di competenze, fissate dagli insegnanti della scuola dell’infanzia, della primaria e della

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secondaria di primo grado affinché i bambini e i ragazzi possono raggiungere gradualmente le competenze prefissate. Tali traguardi vengono di seguito riportati suddivisi in cinque aree, in ognuna delle quali è possibile seguire lo sviluppo delle conoscenze e delle abilità previsto dall’infanzia alla fine del primo ciclo. Lo schema seguente può facilitare la comprensione di quanto appena esposto.

3.3 Curricolo di Italiano

INDICATORI MACRO - COMPETENZA

MICRO COMPETENZA

INFANZIA

MICRO COMPETENZA PRIMARIA

MICRO COMPETENZA SECONDARIA

ASCOLTO E PARLATO

Comunica e interpreta concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni. Interagisce adeguatamente ed in modo creativo sul piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali.

Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie; dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega usando il linguaggio per progettare le attività e definirne le regole.

Ascolta e comprende il senso, le informazioni principali e lo scopo di un messaggio diretto e/o trasmesso. Partecipa a scambi comunicativi e formula messaggi con un registro il più possibile adeguato alla situazione.

Ascolta e comprende testi di varia tipologia, avvalendosi di mezzi di supporto alla comprensione. Espone in modo chiaro, logico e corretto testi di varia tipologia, utilizzando un registro adeguato all'argomento e alla situazione. Interviene nelle discussioni esponendo il proprio punto di vista e rispettando quello altrui.

LETTURA Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità.

Osserva,ascolta e interpreta immagini, simboli e parole formulando ipotesi sui loro significati

Legge e comprende testi di vario tipo, ne individua il senso globale e le informazioni principali. Legge testi di vario genere, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma, utilizzando strategie adeguate agli scopi.

Leggere ad alta voce in modo espressivo testi noti e non Legge in modalità silenziosa testi di vario tipo per elaborare una comprensione globale del testo. Utilizza strategie di lettura funzionali alla comprensione.

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SCRITTURA Dimostra una padronanza della lingua italiana scritta tale da permettere l'applicazione di procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione di produzioni scritte di vario genere dal semplice al complesso.

Intuisce l'utilizzo della lingua scritta nel contesto della quotidianità scolastica come strumento per comunicare e interpretare la realtà fino ad arrivare a decodificare la lingua scritta.

Produce diverse tipologie testuali, adeguate allo scopo comunicativo, raccogliendo le idee, organizzandole e pianificandole per punti rispettandone le convenzioni grammaticali e sintattiche.

Conosce le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo ed applicarle in modo autonomo servendosi di strumenti vari per l'organizzazione delle idee. Scrive testi di diverso tipo corretti dal punto di vista ortografico e morfosintattico chiari nell'esposizione , inerenti alla traccia e ordinati nel contenuto, espressi con un lessico adeguato.

ACQUISIZIONE E ESPANSIONE DEL LESSICO RICETTIVO E

PRODUTTIVO

Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

Comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati

Capire nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso e i più frequenti termini specifici legati alle varie discipline di studio.

Padroneggia in situazione diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, capisce in modo appropriato le parole del vocabolario di base e riconosce termini specialistici in base ai campi di discorso per comprendere testi di vario tipo.

ELEMENTI DI GRAMMATICA

ESPLICITA E RIFLESSIONE

SUGLI USI DELLA LINGUA

Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

Si esprime con frasi sintatticamente corrette.

Conosce e riflette sulle fondamentali convenzioni ortografiche e sintattiche e si serve di questa conoscenza per rivedere la propria produzione scritta e correggere eventuali errori.

Consolida le conoscenze e le abilità grammaticali. Riconosce e analizzare gli elementi della frase semplice e complessa. Riconosce i rapporti di significato etimologici tra le parole. Coglie le differenze tra significato letterale, traslato e figurato. Riconoscere e analizzare le caratteristiche delle diverse tipologie testuali.

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3.4 Curricolo di Matematica

INDICATORI MACRO COMPETENZA

MICRO COMPETENZA

INFANZIA

MICRO COMPETENZA PRIMARIA

MICRO COMPETENZA SECONDARIA

NUMERI Individuare e applicare le procedure che consentono di esprimere e affrontare situazioni problematiche della realtà quotidiana attraverso linguaggi formalizzati e algoritmi.

Confronta, conta e valuta quantità, utilizza simboli per registrarle

Si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con numeri naturali anche per risolvere situazioni problematiche e sa valutare l’opportunità di ricorrere ad un calcolatore e

strumenti tecnologici.

Utilizza la simbologia, le tecniche e le procedure di calcolo aritmetico e algebrico, risolve situazioni problematiche di vario genere individuandone le strategie più appropriate.

SPAZIO E FIGURE

Usare modelli matematici di pensiero (logico-spaziale) e di presentazione (formule-modelli-schemi-grafici-rappresentazioni) per gestire l’interazione con situazioni autentiche e significative legate alla vita quotidiana.

Riconosce e nomina forme e colori su oggetti e figure geometriche e si orienta. Inizia a riconoscere la propria lateralità

Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio sia naturali che artificiali, sapendole descrivere, classificare e disegnare utilizzando gli strumenti appropriati. Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni.

Confronta, analizza, rappresenta figure geometriche piane e solide individuandone proprietà e relazioni, in situazioni reali e pratiche. Rappresenta, analizza, interpreta dati avvalendosi di grafici e usa consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico.

RELAZIONI, DATI E

PREVISIONI

rappresentare relazioni e dati e, in situazioni significative, utilizzare le rappresentazioni per ricavare informazioni, formulare giudizi e prendere decisioni

Raggruppa, ordina e classifica oggetti e materiali secondo criteri diversi Utilizza simboli per registrare materiali e quantità Confronta e valuta quantità

Riconosce ed utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici Rileva dati significativi, analizza, interpreta, sviluppa ragionamenti sugli stessi, utilizzando consapevolmente rappresentazioni grafiche e strumenti di calcolo Riconosce e quantifica in casi semplici situazioni di incertezza

Analizza e interpreta rappresentazioni di dati per ricavarne misure di variabilità e prendere decisioni Nelle situazioni di incertezza si orienta con valutazioni di probabilità Ha rafforzato un atteggiamento positivo rispetto alla matematica attraverso esperienze significative e ha capito come gli strumenti matematici appresi siano utili in molte situazioni per operare nella realtà

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3.5 Curricolo della Scuola dell’Infanzia

AMBITO DI COMPETENZA: IL CORPO E IL MOVIMENTO

COMPETENZE ATTESE:

Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell’alimentarsi e nel vestirsi, riconosce i segnali del corpo; prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività, sa coordinarsi in altri giochi individuali e di gruppo; controlla la forza del corpo, esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo, ne conosce le diverse parti e lo rappresenta.

COMPETENZE EUROPEE:

IMPARARE A IMPARARE SPIRITO DI INIZIATIVA ED IMPRENDITORIALITA' CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola;

Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di se, di igiene e di sana alimentazione;

Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo anche con l'uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all'interno della scuola e all'aperto;

Controlla l'esecuzione del gesto, valuta i rischi, si coordina con gli altri nei giochi di movimento, nella danza, nella comunicazione espressiva.

Conosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo in stasi e in movimento.

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ABILITA'

TRE ANNI QUATTRO ANNI CINQUE ANNI

Controlla gli schemi dinamici generali(corre, salta, sale, scende...)

Imita posizioni globali del corpo in modo intenzionale

Riconosce e denomina le principali parti del corpo su di sé

Si muove liberamente e con curiosità nello spazio scuola

Partecipa spontaneamente alle attività di gioco libero/organizzato

Utilizza oggetti e materiali messi a disposizione in modo corretto e attivo

E’ autonomo nell’uso dei servizi igienici

Accetta di mangiare a scuola e si alimenta in modo autonomo

Accetta il contatto fisico con adulti e coetanei

Si riconosce come maschio o femmina

Rappresenta il proprio corpo

Denomina su se stesso le parti del corpo

Rappresenta le parti mancanti della figura umana

Imita posizioni semplici con il corpo

Controlla e coordina i movimenti del corpo

Si muove con sicurezza e fiducia nelle proprie capacità motorie

Dimostra autonomia nella cura dei propri oggetti e ne conosce il loro utilizzo

Vive senza ansia il momento del pasto

Ha acquisito correttamente le abitudini igienico sanitarie fondamentali

Esprime liberamente sentimenti ed emozioni

Si rapporta positivamente

Partecipa a giochi organizzati rispettando le

Riconosce e denomina le parti del corpo su di sé sugli altri e su un’immagine

Rappresenta in modo completo la figura umana e la ricompone (6 elementi) se divisa in più parti

Sa coordinare i movimenti della mano(ritaglia, punteggia, scrive)

Sa muoversi con agilità negli spazi della scuola (interno-esterno)

Controlla schemi dinamici segmentari e generali (coordinazione, equilibrio, lateralità...) e li adatta all’ambiente in cui si trova

Sa muoversi rispettando i comandi individuando situazioni statiche e dinamiche e superando ostacoli

Ha cura della propria persona in modo autonomo e corretto

Ha cura e rispetto per oggetti e materiali propri e altrui

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regole

Utilizza un comportamento corretto durante il pranzo

Esegue movimenti volontari per esprimere emozioni stati d’animo e bisogni

Controlla le proprie emozioni nella relazioni con gli altri

Rispetta le regole dei giochi motori proposti

AMBITO DI COMPETENZA: I DISCORSI E LE PAROLE

COMPETENZE ATTESE:

Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico, sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le emozioni, domande, ragionamenti e pensieri; è consapevole della propria lingua materna, racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa un linguaggio adeguato per progettare le attività e per definirne le regole.

COMPETENZE EUROPEE:

IMPARARE A IMPARARE COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA' COMUNICAZONE NELLA LINGUE STRANIERE

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TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Usare la lingua italiana, arricchire e affinare il proprio lessico. Comprendere parole e discorsi e fa ipotesi sui significati. Esprimere e comunicare agli altri emozioni e sentimenti. Argomentare attraverso il linguaggio verbale utilizzato in differenti situazioni comunicative. Sperimentare rime, filastrocche e drammatizzazioni. Inventare nuove parole, cercare somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascoltare e comprendere narrazioni. Cogliere, elaborare e riflettere sui contenuti proposti (dialoghi, storie, narrazioni, video...) Raccontare e inventare storie. Chiedere e offrire spiegazioni. Usare il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. Ragionare sulla lingua e scoprire la presenza di lingue diverse Esplorare e sperimentare prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali.

ABILITA'

TRE ANNI QUATTRO ANNI CINQUE ANNI

Usa il linguaggio per esprimere i bisogni

Racconta semplici esperienze personali

Dialoga con adulti e coetanei

Ascolta storie e racconti

Sa focalizzare i personaggi principali e ripetere almeno un momento della storia

Risponde in modo pertinente a semplici

-Partecipa alle conversazioni apportando il proprio contributo

Racconta esperienze personali sforzandosi di farsi comprendere

Interagisce verbalmente con adulti e coetanei

Ascolta una breve storia senza distrarsi e disturbare

Racconta una storia focalizzandone i punti essenziali

Narra semplici storie, racconti ...

Pronuncia correttamente le parole

Denomina correttamente oggetti e situazioni

Si esprime utilizzando frasi complete (soggetto-verbo –predicato)

Sa usare creativamente la lingua italiana (giochi linguistici, indovinelli, filastrocche)

Partecipa in modo soddisfacente alla conversazione

Sa dare resoconti

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domande inerenti ad un racconto, storia, film

Accetta esperienze percettive con materiali diversi

Partecipa ai giochi psicomotori

Partecipa alle attività espressive musicali

Rappresenta le sue esperienze con varietà di tecniche e strumenti

Esprime con il corpo situazioni vissute o richieste

Sa modulare la voce per imitare e cantare

spiegazioni pertinenti

Sa esprimersi - in maniera creativa attraverso il linguaggio grafico pittorico

Sa esprimersi in maniera creativa attraverso il linguaggio teatrale

Sa esprimersi in maniera creativa attraverso il linguaggio sonoro-musicale

AMBITO DI COMPETENZA: IL SE' E L'ALTRO

COMPETENZE ATTESE:

Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato, ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista; dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini; comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità; sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità.

COMPETENZE EUROPEE:

IMPARARE A IMPARARE COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA'

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Riconoscere la propria identità sessuale Rafforzare autonomia, la stima di sé, l’identità personale

Conoscere le tradizioni familiari, il valore delle feste ed i loro aspetti più significativi

Raccontare esperienze personali, comunicando ed esprimendo le proprie emozioni

Accogliere le diversità come valore positivo

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Crescere insieme agli altri in una prospettiva interculturale Stabilire relazioni positive con adulti e compagni Sviluppare comportamenti collaborativi e solidali. Crescere nel rispetto dei propri diritti e doveri per diventare cittadini del mondo

ABILITA'

TRE ANNI QUATTRO ANNI CINQUE ANNI

Riesce ad essere autonomo nelle attività igieniche di routine

Si muove nell’ambiente autonomamente senza l’adulto

Utilizza e gestisce vari materiali o oggetti in modo autonomo

Riconosce di possedere proprietà fisico corporee specifiche

Riconosce che le proprie esigenze possono differire da quelle altrui

Si impegna in compiti che richiedono di mettere alla prova le sue capacità

Accetta di sperimentare nuove situazioni

Riconosce i progressi compiuti

Accetta eventuali richiami

Segue le regole condivise (senza il bisogno di continui richiami)

Sa esprimere in modo controllato emozioni di gioia stupore paura rabbia

Accetta di non avere sempre ragione

Conosce le principali feste e tradizioni del paese in cui vive

Riconosce la diversità di genere

Riconosce e sa esprimere ciò che lo “identifica” rispetto agli altri bambini: preferenze interessi..

Riconosce i propri sentimenti ed emozioni legati ad una situazione (paura gioia rabbia collera)

Conosce la sua storia personale

Accetta la diversità e la multiculturalità

Evita comportamenti di discriminazione

Riconosce i propri sentimenti ed emozioni

Li esprime in modi socialmente accettabili

Conosce i valori della pace, solidarietà, impegno per il bene comune

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AMBITO DI COMPETENZA: IMMAGINI, SUONI, COLORI

COMPETENZE ATTESE:

Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta e Inventa storie e si esprime attraverso il disegno, la pittura e diverse attività manipolative e diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione. Sperimenta e combina materiali e strumenti, elementi musicali e tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche, per comunicare e per esprimersi attraverso di esse.

COMPETENZE EUROPEE:

IMPARARE A IMPARARE SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA' COMPETENZE DIGITALI CONSAPEVOLEZZA ED EPRESSIONE CULTURALE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Il bambino segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione...), sviluppa interesse per l'ascolto della musica e per la fruizione di opere d'arte. Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente, inventa storie, si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione. Si esprime attraverso il disegno, a pittura e le altre attività manipolative. Utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie, scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di espressione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base producendo semplici sequenze sonoro musicali. Esplora i primi alfabeti musicali utilizzando eventualmente i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.

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ABILITA'

TRE ANNI QUATTRO ANNI CINQUE ANNI

Scoprire tecniche diverse per decorare e creare.

Seguire un semplice ritmo insieme ai compagni

Cantare in gruppo e memorizzare brevi poesie.

Conoscere i colori primari.

Manipolare materiali diversi

Scoprire le potenzialità dei materiali

Usare strumenti per produrre suoni Eseguire movimenti liberi associati all'ascolto di una musica

Sviluppare l'immaginazione e la fantasia

Assistere con interesse ad un breve spettacolo (burattini,film)

Sviluppare la capacità di imitare (animali, personaggi...)

Sperimentare tecniche diverse per decorare e creare.

Seguire un semplice ritmo insieme ai compagni

Riconoscere e utilizzare i colori primari e secondari, con l'ausilio di varie tecniche (stencil stam ping, collage, acquerelli, colori a cera e a matita...)

Scoprire le potenzialità dei materiali.

Partecipare a lavori creativi di gruppo.

Recitare poesie e drammatizzare brevi storie e/o situazioni.

Assistere con interesse ad uno spettacolo teatrale, filmato, o spettacolo di burattini..

Sviluppare la capacità di imitare (animali , personaggi...), e sviluppare il gusto estetico.

Riconoscere, usare e combinare tecniche espressive e grafiche differenti.

Seguire un ritmo associando sillabe e parole.

Coordinare i movimenti associandoli alla musica.

Manipolare e trasformare materiali esplorando forme espressive diverse.

Memorizzare canti ed eseguirli da solista e/o in coro.

Rappresentare a livello mimico-gestuale o recitativo una semplice storia.

Assistere con interesse ad uno spettacolo (teatrale, musicale, cinematografico...).

Sviluppare il gusto estetico, avvicinandosi all'arte.

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AMBITO DI COMPETENZA: LA CONOSCENZA DEL MONDO

COMPETENZE ATTESE:

Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità; colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali; si orienta nel tempo della vita; coglie le trasformazioni naturali; è curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e azioni e utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni o le esperienze.

COMPETENZE EUROPEE:

- IMPARARE A IMPARARE

- COMPETENZE DI BASE MATEMATICA, SCIENZE E TECNOLOGIA

- SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA'

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Raggruppare ed ordinare oggetti e materiali secondo criteri diversi, confrontare e valutare quantità. Individuare le posizioni di persone ed oggetti nello spazio, usando termini adeguati, seguire correttamente un percorso su indicazioni verbali. Interessarsi a strumenti tecnologici e sperimentarne i possibili usi. Osservare con attenzione il proprio corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei cambiamenti. Padroneggiare le strategie del contare e dell'operare in modo concreto. Utilizzare simboli di registrazione per documentare esperienze. Sperimentare strategie logiche per risolvere problemi e trovare soluzioni. Collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana.

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ABILITA'

TRE ANNI QUATTRO ANNI CINQUE ANNI

Sa collocare se stesso o un oggetto dentro, fuori …

Sa collocare se stesso o un oggetto vicino o lontano

Sa riconoscere uno spazio aperto o chiuso

Riconosce diverse consistenze (morbido/duro)

Identifica la provenienza di un suono e sa dire forte/piano

Riconosce e denomina i colori fondamentali

Distingue un raggruppamento (tanto/poco....)

Dati 2 oggetti sa dire qual è il più grande e il più piccolo

Sa mettere in serie tre elementi

Sa dire l’azione compiuta adesso

Sa dire l’azione compiuta prima

Sa collocare rappresentare se stesso o un oggetto dentro e fuori

Sa collocare rappresentare se stesso o un oggetto sopra e sotto

Sa eseguire e ricordare sequenza motorie, spaziali e temporali

Sa rappresentare semplici raggruppamenti

Sa costruire raggruppamenti in base ad una qualità

Sa dire la qualità che accomuna un raggruppamento dato

Distingue su immagini la notte e il giorno

Sa ordinare una sequenza di tre immagini

In un momento della giornata scolastica sa dire cosa ha fatto prima e cosa farà dopo

Sa costruire raggruppamenti (con costruzioni, blocchi logici) tenendo conto del colore e della dimensione degli oggetti

Sa individuare ed indicare situazioni corrispondenti ai concetti: tanti-pochi/ di più -di meno

Data una situazione di gioco toglie o aggiunge elementi come richiesto dalla situazione problematica proposta

Sa rappresentare oggetti in alto, in basso, vicino, lontano, in mezzo, ai lati

Sa utilizzare in modo appropriato simboli convenzionali (frecce e

trattini) Sa leggere e decodificare simboli ed orientarsi in una mappa

Sa raccontare una semplice esperienza rispettando l’ordine temporale in cui avvengono i fatti

Sa orientarsi nella giornata scolastica distinguendo: mattino, mezzogiorno, pomeriggio

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In un momento della giornata sa dire cosa avverrà dopo

Sa riconoscere eventi che si ripetono ciclicamente nel tempo all’interno della vita scolastica

Formula considerazioni-domande pertinenti rispetto al problema rilevato

Sa formulare proposte per risolvere situazioni problematiche

Sa distinguere una soluzione possibile da una non possibile

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3.1 Curricolo di Cittadinanza e Costituzione

MACRO - COMPETENZA

MICRO COMPETENZA INFANZIA

MICRO COMPETENZA PRIMARIA

MICRO COMPETENZA SECONDARIA

COLLABORARE E PARTECIPARE -interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri AGIRE IN MODO

AUTONOMO E

RESPONSABILE

Sapersi inserire in

modo attivo e

consapevole nella vita

sociale e far valere al

suo interno i propri

diritti e bisogni

riconoscendo al

contempo quelli altrui,

le opportunità comuni,

i limiti, le regole, le

responsabilità

Sviluppa il senso dell'identità personale, percepisce ed esprime le proprie esigenze e i propri sentimenti. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi e sulle diversità; ha raggiunto una prima consapevolezza delle regole del vivere insieme.

Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare ed organizzare nuove informazioni Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare semplici progetti. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente come presupposto di un sano e corretto stile di vita

Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime in ambiti motori, artistici e musicali che gli sono congeniali. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Orienta le proprie scelte in modo consapevole. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.

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4. LA VALUTAZIONE

«Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità,

equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di

insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del Piano

dell'offerta formativa»

La valutazione ha finalità prevalentemente formativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo scolastico di ciascun alunno/a.

Pertanto la valutazione non rileva solamente gli esiti ma pone attenzione soprattutto ai processi formativi dell’alunno/a, è strettamente correlata alla programmazione delle attività ed agli obiettivi di apprendimento, tiene nella dovuta considerazione il differenziale di apprendimento ed il punto di partenza di ogni singolo alunno/a. La valutazione è, infatti, un processo che registra come gli alunni stanno cambiando attraverso la raccolta di informazioni in itinere che permettono anche la stima dell’efficacia delle strategie formative adottate e l’eventuale adeguamento/rimodulazione della progettazione. Essa si realizza attraverso l’osservazione continua e sistematica dei processi di apprendimento, cercando di fornire all’alunno/a tutti gli elementi necessari per migliorare il proprio rendimento scolastico e di metterlo in grado di fare una corretta autovalutazione dei suoi comportamenti e percorsi di apprendimento.

La valutazione è un processo complesso che si avvale, oltre che delle verifiche disciplinari e interdisciplinari, anche: . dei punti di partenza . dei progressi conseguiti durante il periodo . del potenziale . dello stile cognitivo . delle attitudini

Pertanto, nella formulazione delle valutazioni non si terrà solo conto delle medie aritmetiche ma si valorizzerà anche l’impegno dell’alunno/a e il suo percorso complessivo.

La scuola si impegna nel corso dell’anno ad assicurare ad ogni studente/essa, in presenza di carenze formative, una assistenza adeguata entro i limiti delle risorse possibili, prevedendo in sede di Consiglio di classe percorsi di apprendimento personalizzati ed organizzando (nella Scuola Secondaria di Primo Grado) corsi di recupero nelle principali materie. In particolare, l’esito di tali corsi sarà tenuto in debita considerazione nella valutazione finale.

La valutazione dei processi formativi e degli esiti degli apprendimenti conseguiti sarà oggetto di adeguata informativa per le famiglie degli alunni, il cui coinvolgimento nel processo educativo costituisce un elemento indispensabile

38

per il successo formativo dell’alunno. Quindi l’Istituto assicura alle famiglie un’informazione esauriente ed attendibile sui risultati raggiunti dagli alunni, in itinere, attraverso: 1. dialoghi di collaborazione con le famiglie per attuare in modo concreto un’autentica centralità del bambino/a a cominciare dalla scuola dell’Infanzia; 2. assemblea di classe o Consigli di classe; 3. colloqui individuali con modalità differenziate tra i vari ordini di scuola; 4. colloqui individuali per illustrare il documento di valutazione (scheda); 5. comunicazione del voto conseguito nei diversi compiti scritti attraverso il diario (Scuola Primaria) e Libretto Scuola-Famiglia (Scuola secondaria); 6. invio alle famiglie di una nota scritta, da parte di ogni Consiglio di Classe – con firma del Dirigente Scolastico – qualora sussistano problematiche inerenti l’apprendimento e/o il comportamento, oppure per il prolungarsi di assenze non legate a problemi di salute; 7. nota allegata al Documento di valutazione, a conclusione dell’anno scolastico, qualora l’ammissione alla classe successiva o all’Esame di Stato, sia stata deliberata in presenza di carenze nell’apprendimento disciplinare; 8. giudizio orientativo per il proseguimento degli studi, formulato dal Consiglio di classe al termine del primo quadrimestre della terza classe della Scuola Secondaria di primo grado.

La valutazione degli alunni si basa sulla collegialità decisionale dei docenti riuniti nel consiglio di classe, come previsto dall’articolo 3 della Legge 169/2008, a garanzia di una sintesi valutativa finale sufficientemente ampia che sia in grado di attestare lo sviluppo integrale conseguito dall’alunno/a.

I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti/e gli alunni/e, avendo come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli alunni disabili, i criteri del d.l.

Inoltre anche gli Esperti di cui si avvale l’Istituto e gli Educatori, possono fornire ai docenti informazioni educative sugli alunni.

Al termine della scuola Primaria e della Scuola Secondaria di primo grado, ma anche della Scuola dell’Infanzia, si certificano i livelli di competenza di ciascun alunno/a attraverso la scheda di valutazione delle competenze fornita dal MIUR.

L’espressione numerica della valutazione disciplinare nel documento (pagella) tendenzialmente non dovrebbe essere inferiore al cinque (5) per gli alunni della Scuola Primaria e al quattro (4) per gli alunni della Scuola Secondaria di primo grado, al fine di farne emergere soprattutto la dimensione formativa e orientativa, più connaturata alle finalità del primo Ciclo di istruzione e sempre volte al possibile recupero delle carenze e delle fragilità nell’apprendimento delle competenze. Il Consiglio di Classe si riserva la possibilità dell'abbassamento della valutazione nel secondo quadrimestre laddove si riscontri un calo del rendimento e dell'impegno non dovuto ad eventi straordinari nell'ambiente di vita del bambino/a.

39

4.1 La valutazione del comportamento

La valutazione del comportamento degli studenti di cui all’art. 2 del decreto

legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni dalla legge 30

ottobre 2008, n. 169 risponde alle seguenti prioritarie finalità:

- accertare i livelli di apprendimento e di consapevolezza raggiunti, con specifico

riferimento alla cultura e ai valori della cittadinanza e della convivenza civile;

- verificare la capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che

disciplinano la vita di ciascuna istituzione scolastica;

- diffondere la consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti all’interno

della comunità scolastica, promuovendo comportamenti coerenti con il corretto

esercizio dei propri diritti e al tempo stesso con il rispetto dei propri doveri, che

corrispondono sempre al riconoscimento dei diritti e delle libertà degli altri;

- dare significato e valenza educativa anche al voto inferiore a 6/10.

La valutazione del comportamento non può mai essere utilizzata come

strumento per condizionare o reprimere la libera espressione di opinioni,

correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità, da parte degli

studenti.

La valutazione del comportamento inferiore alla sufficienza, ovvero a 6/10,

riportata dallo studente in sede di scrutinio finale, comporta la non ammissione

automatica dello stesso al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del

ciclo di studi.

40

La votazione insufficiente può essere attribuita dal Consiglio di classe soltanto

in presenza di comportamenti di particolare ed oggettiva gravità, secondo i criteri

e le indicazioni di cui al successivo punto.

Nella valutazione del comportamento degli alunni si dovrà tener conto di tutti

gli elementi contestuali che possono aiutare a comprenderne le motivazioni. La

valutazione del comportamento ha infatti una importante valenza formativa

considerando atteggiamenti, correttezza e coerenza nell’esercizio dei diritti e

nell’adempimento dei doveri e modalità di partecipazione alla vita della scuola

per l’intero arco temporale del periodo considerato. Tale valutazione pertanto

può essere riferita non necessariamente a singoli episodi che abbiano dato luogo

a sanzioni disciplinari ma deve tenere in considerazione tutto il comportamento

dell’alunno nel senso sopra delineato e mettere in debita evidenza e

considerazione i progressi e i miglioramenti realizzati dallo studente nel corso

dell’anno.

Criteri ed indicazioni per l’attribuzione di una votazione insufficiente

1. La valutazione insufficiente del comportamento, soprattutto in sede di

scrutinio finale, deve scaturire da un attento e meditato giudizio del Consiglio di

classe, esclusivamente in presenza di comportamenti di particolare gravità

riconducibili alle fattispecie per le quali lo Statuto delle studentesse e degli

studenti (D.P.R. n. 249/98, come modificato dal D.P.R. 235/2007 e chiarito dalla

nota prot. 3602/PO del 31 luglio 2008), nonché i Regolamenti di istituto

prevedano l’irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino l’allontanamento

temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per periodi superiori a

quindici giorni.

2. L’attribuzione di una votazione insufficiente, vale a dire al di sotto di 6/10, in

sede di scrutinio finale, presuppone che il Consiglio di classe abbia accertato che

41

lo studente: nel corso dell’anno sia stato destinatario di almeno una delle

sanzioni disciplinari di cui sopra; successivamente alla irrogazione delle sanzioni

di natura educativa e riparatoria previste dal sistema disciplinare, non abbia

dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento, tali da

evidenziare un sufficiente livello di miglioramento nel suo percorso di crescita e

di maturazione in ordine alle finalità educative.

3. Il particolare rilievo che una valutazione di insufficienza del comportamento

assume nella carriera scolastica dell’allievo richiede che la valutazione stessa sia

sempre adeguatamente motivata e verbalizzata in sede di effettuazione dei

Consigli di classe sia ordinari che straordinari e soprattutto in sede di scrutinio

intermedio e finale.

4. In considerazione del rilevante valore formativo di ogni valutazione scolastica e

pertanto anche di quella relativa al comportamento, le scuole sono tenute a

curare con particolare attenzione sia l’elaborazione del Patto educativo di

corresponsabilità, sia l’informazione tempestiva e il coinvolgimento attivo delle

famiglie in merito alla condotta dei propri figli.

Ciascuna istituzione scolastica autonoma, nel rispetto dei principi e dei criteri

di carattere generale previsti dal presente Decreto e dalla normativa vigente, può

determinare, in sede di redazione del Piano dell’Offerta formativa, ulteriori criteri

e iniziative finalizzate alla prevenzione, tenendo conto di quanto previsto dal

Regolamento di istituto, dal Patto educativo di corresponsabilità e dalle

specifiche esigenze della comunità scolastica e del territorio.

42

CRITERI DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

Parametri di valutazione del comportamento degli alunni in ambito scolastico:

1. frequenza e puntualità;

2. interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo;

3. rispetto dei doveri scolastici;

4. collaborazione con i compagni e i docenti;

5. rispetto delle persone, dell’ambiente scolastico, del Regolamento Interno

d’Istituto.

Solo nella Scuola Secondaria, ai sensi del comma 3 dell’art. 2 della legge n.

169/2008, la valutazione del comportamento degli studenti, attribuita

collegialmente dal Consiglio di Classe, concorre alla valutazione complessiva dello

studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo

anno di corso e all’esame conclusivo del ciclo.

43

Griglia di corrispondenza tra voti e comportamento Scuola Primaria

PREVALENZA DI: Raramente GIUDIZIO SUFFICIENTE - Saltuariamente GIUDIZIO DISCRETO - Abbastanza GIUDIZIO BUONO - Spesso GIUDIZIO DISTINTO

-Sempre GIUDIZIO OTTIMO

Raramente Saltuariamente Abbastanza Spesso Sempre

1 QUAD 2 QUAD 1 QUAD 2 QUAD 1 QUAD 2 QUAD 1 QUAD 2 QUAD 1 QUAD 2 QUAD

PRESTA ATTENZIONE ALLE LEZIONI

PORTA A SCUOLA IL MATERIALE NECESSARIO

MANTIENE IN ORDINE IL MATERIALE SCOLASTICO

RISPETTA LE COSE COMUNI E ALTRUI

E’ AUTONOMO NELL’ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITÀ

SA ORGANIZZARSI NEI VARI CONTESTI EDUCATIVI

ASSOLVE AGLI IMPEGNI DI STUDIO

PARTECIPA ADEGUATAMENTE

INTERVIENE RISPETTANDO IL PROPRIO TURNO

COLLABORA CON I PARI E CON GLI ADULTI

SI COMPORTA IN MODO CORRETTO CON GLI ADULTI

SI COMPORTA IN MODO CORRETTO CON I COMPAGNI

USA UN LINGUAGGIO APPROPRIATO ED EDUCATO

SI IMPEGNA PER MIGLIORARE IL PROPRIO COMPORTAMENTO

NOTE PARTICOLARI

44

Griglia di corrispondenza tra voti e comportamento Scuola Secondaria di Primo Grado

Raramente Saltuariamente Abbastanza Spesso Sempre

1 QUAD 2 QUAD 1 QUAD 2 QUAD 1 QUAD 2 QUAD 1 QUAD 2 QUAD 1 QUAD 2 QUAD

RISPETTA GLI ORARI SCOLASTICI

FREQUENTA LE LEZIONI CON REGOLARITA’

PRESENTA LE GIUSTIFICAZIONI CON PUNTUALITA’

PRESTA ATTENZIONE ALLE LEZIONI

PORTA A SCUOLA IL MATERIALE NECESSARIO

MANTIENE IN ORDINE IL MATERIALE SCOLASTICO

RISPETTA LE COSE COMUNI E ALTRUI

ASSOLVE AGLI IMPEGNI DI STUDIO

PARTECIPA ADEGUATAMENTE

INTERVIENE RISPETTANDO IL PROPRIO TURNO

COLLABORA CON I COMPAGNI

SI COMPORTA IN MODO CORRETTO CON GLI ADULTI

SI COMPORTA IN MODO CORRETTO CON I COMPAGNI

USA UN LINGUAGGIO APPROPRIATO ED EDUCATO

NOTE PARTICOLARI

NOTE DISCIPLINARI SUL REGISTRO N SOSPENSIONI ( N° GIORNI)

PREVALENZA DI: Raramente VOTO 6 (5) - Saltuariamente VOTO 7 - Abbastanza VOTO 8 - Spesso VOTO 9

– Sempre VOTO 10

45

4.2 La valutazione degli alunni diversamente abili

Per gli alunni diversamente abili la valutazione è strettamente correlata al

percorso individuale inoltre deve essere finalizzata a mettere in evidenza il percorso

dell'alunno. Tenuto conto che non è possibile definire un'unica modalità di

valutazione degli apprendimenti, essa potrà essere:

• uguale a quella della classe

• in linea con quella della classe, ma con criteri personalizzati

• differenziata

• mista

La scelta verrà definita nel P.E.I. di ogni singolo alunno.

L’osservazione quotidiana del docente è il principale metodo di raccolta delle

informazioni utili alla valutazione per l’apprendimento. I docenti hanno rapporti con

gli specialisti al fine di migliorare le proprie competenze nell’osservazione.

Il rinforzo delle competenze di riflessione è un obiettivo cruciale per gli alunni

con gravi difficoltà di apprendimento il cui obiettivo personale è spesso l’Autonomia

e l’indipendenza. Queste competenze sono fondamentali e si possono potenziare

stimolando la riflessione del sé e le competenze meta-cognitive.

4.3 La valutazione degli alunni BES-DSA

Il rinforzo delle competenze di riflessione è un obiettivo cruciale per questi

alunni. La valutazione degli alunni DSA avviene sulla base del PDP ( Piano Didattico

Personalizzato). Tenendo conto delle specifiche difficoltà , verranno concordate:

- Verifiche orali programmate

- Compensazione di compiti scritti con prove orali

46

- Uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali ( mappe mentali,

mappe cognitive…)

- Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e

collegamento con eventuali elaborazioni personali, piuttosto che alla

correttezza formale

- Eventuali prove informatizzate

- Tempi più lunghi

- Valutazione dei progressi in itinere.

Anche per gli alunni con BES si utilizzeranno strumenti compensativi e si

potranno applicare prove guidate, privilegiando la valutazione di attività

esperienziali e cercando di sviluppare la riflessione attraverso processi di

autovalutazione e autocontrollo.

4.4 La valutazione degli alunni non italofoni di recente immigrazione

La valutazione degli alunni stranieri è pensata nel contesto del percorso

delineato dal protocollo di Accoglienza. Essa ha un carattere orientativo e formativo

finalizzato alla promozione della persona. La valutazione iniziale coincide, per gli

alunni neo arrivati, con la prima fase dell’accoglienza che vede i docenti impegnati

nella rilevazione delle competenze in ingresso per mezzo di diverse azioni: colloqui

con le famiglie e alunno/a, esame della documentazione scolastica del paese di

origine, somministrazione di prove oggettive di ingresso, prevedendo per le

discipline, qualora lo si ritenga necessario e compatibilmente con la loro

disponibilità, l’intervento di mediatori linguistici- culturali.

La scuola rileva le competenze per valutare il livello scolastico e formativo di

partenza al fine di definire, per ciascun alunno straniero, il percorso educativo

personalizzato che viene predisposto per allievi neo arrivati, sia per gli allievi

47

immigrati da più tempo o nati in Italia, con particolari bisogni linguistici di

apprendimento.

La famiglia viene informata sulla necessità di programmare un Percorso Didattico

Personalizzato, atto a favorire l’inserimento nel nuovo contesto scolastico,

l’acquisizione della lingua italiana e il successo formativo dell’allievo.

I docenti delle discipline si avvarranno di prove di verifica appositamente

predisposte, che contribuiranno a fornire elementi utili alla valutazione, che sarà

specchio della personalizzazione del percorso.

È fondamentale privilegiare la valutazione formativa, che considera e misura i

progressi in itinere tenendo conto della situazione di partenza, della motivazione,

dell’impegno e , soprattutto delle potenzialità di apprendimento.

Il fatto che non conoscano l’italiano non significa che non sappiano nulla: non

sono alunni “ vuoti” di competenze, semplicemente non hanno ancora le parole per

esprimere ciò che sanno e che sanno fare.

Il team dei docenti di classe, nel caso di alunni stranieri considera che i tempi

dell’apprendimento non devono necessariamente coincidere con l’anno scolastico.

INDICATORI CHE CONCORRONO ALLA VALUTAZIONE:

- Il percorso scolastico pregresso

- La motivazione ad apprendere

- La regolarità della frequenza

- L’impegno e la partecipazione alla diverse attività scolastiche

- I progressi di apprendimento

48

5. LA SCUOLA E L’INTEGRAZIONE

5.1 Il progetto accoglienza dell’Istituto Comprensivo, il Pai

Piano Annuale per l’Inclusione

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

1. Rilevazione dei BES presenti: n°

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 61

minorati vista 2

minorati udito 2

Psicofisici 57

2. disturbi evolutivi specifici

DSA 39

ADHD/DOP

Borderline cognitivo

Altro

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) 18

Socio-economico 1

Linguistico-culturale 13

Disagio comportamentale/relazionale 4

Altro

Totali 118

% su popolazione scolastica

49

N° PEI redatti dai GLHO

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria

2. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo

SI

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

NO

AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo

SI

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

NO

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo

SI

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

NO

Funzioni strumentali / coordinamento SI

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) SI

Psicopedagogisti e affini esterni/interni ESTERNI

Docenti tutor/mentor NO

Altro: musicoterapeuta, logopedista, psicologo, psicomotricista

SI

ESTERNI

3. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

50

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

NO

Altro:

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI

Rapporti con famiglie

Tutoraggio alunni

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

SI

Altro:

Altri docenti

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

NO

Altro:

4. Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili SI

Progetti di inclusione / laboratori integrati NO

Altro:

5. Coinvolgimento famiglie

Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva

SI

Coinvolgimento in progetti di inclusione SI

Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante

NO

Altro:

51

6. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità SI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili NO

Procedure condivise di intervento sulla disabilità SI

Procedure condivise di intervento su disagio e simili SI

Progetti territoriali integrati NO

Progetti integrati a livello di singola scuola NO

Rapporti con CTS / CTI SI

Altro:

7. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati SI

Progetti integrati a livello di singola scuola NO

Progetti a livello di reti di scuole NO

8. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe

SI

Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva

SI

Didattica interculturale / italiano L2 SI

Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)

SI

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

SI

Altro:

52

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

X

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

X

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;

X

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;

X

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

X

Valorizzazione delle risorse esistenti

X

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

X

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

X

Altro:

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

53

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

Il Dirigente Scolastico coordina il Gli e collabora alla stesura del PAI Il Collegio dei docenti approva il PAI; esplicita nel POF un concreto impegno programmatico per

l’inclusione, i criteri e le procedure di utilizzo funzionale delle risorse professionali presenti; si impegna a partecipare ad azioni di formazione e/o prevenzione concordate anche a livello territoriale. Definisce la mission dell’inclusività dell’Istituto Comprensivo “ … una Scuola che sappia rispondere adeguatamente a tutte le difficoltà degli alunni (anche le più piccole e transitorie) e che sappia addirittura prevenirle, ove possibile.....dove non esistano barriere all’apprendimento e alla partecipazione di alcun alunno. Questo è senz’altro il traguardo a cui tendere (Ianes e Macchia, 2008; Booth e Ainscow, 2008).

Consigli di classe/Team docenti: Individuano casi in cui sia necessaria e opportuna l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative; rilevano tutte le certificazioni non DVA e non DSA; rilevano alunni BES di natura socio-economica e/o linguistico-culturale; verbalizzano su eventuali considerazioni psicopedagogiche e didattiche che inducono ad individuare come BES alunni non in possesso di certificazione; definiscono gli interventi didattico-educativi; individuano strategie e metodologie utili per la realizzazione della partecipazione degli studenti con BES al contesto di apprendimento; definiscono i bisogni dello studente; progettano e condividono progetti personalizzati; individuano e propongono risorse umane strumentali e ambientali per favorire i processi inclusivi; redigono i Piani di Lavoro (PEI e PDP); collaborano con famiglia-territorio; collaborano con l’insegnante di sostegno (se presente).

Docenti di sostegno/ Docenti Italiano L2: Partecipano alla programmazione educativo-didattica; supportano il consiglio di classe/team docenti nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche inclusive; intervengono sul piccolo gruppo con metodologie particolari in base alla conoscenza degli studenti; rilevano casi BES; coordinano la stesura e l’applicazione dei Piani di Lavoro (PEI e PDP).

Funzioni Strumentali “Inclusione”: collaborano attivamente alla realizzazione del Piano Annuale dell’Inclusione, coordinano i gruppi di lavoro e curano la banca dati.

Personale ATA: assicurano l’assistenza agli alunni disabili Famiglia: collabora attivamente alle varie fasi della realizzazione dell’inclusione Enti territoriali collaborano attivamente alle varie fasi della realizzazione dell’inclusione

Il GLI:

analizza il concetto di bisogno per superare il significato negativo generalmente attribuito al termine;

specifica la differenza tra integrazione e inclusione scolastica; definisce i termini specifici del lessico dell’inclusività, in modo da unificare il lessico professionale

nei documenti di tutti i docenti dell’istituto; organizza i rapporti con le figure professionali (interne ed esterne all’istituto) che, oltre ai docenti

di sostegno, possono facilitare il successo del piano di inclusione; coinvolge i genitori con progetti di corresponsabilità educativa; cura il censimento di sussidi tecnologici in dotazione, specifici per particolari esigenze, e conduce

ricerche nell’apposito sito ministeriale di fronte a nuove necessità; contatta il CTS (centro territoriale di supporto) per la richiesta di particolari sussidi tecnologici che

54

possono essere affidati alla scuola in comodato per poterli sperimentare prima di deciderne eventualmente l’acquisto;

propone occasioni di formazione del personale docente e ATA e dei genitori degli alunni sulle questioni attinenti al piano di inclusione (anche gestite dagli stessi componenti del GLI)

inizia a progettare piani di miglioramento in prospettiva per i prossimi anni (vedere oltre) raccoglie e documenta gli interventi didattico-educativi focalizza e confronta i casi, si consulta e fornisce supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di

gestione delle classi; elabora linee guida PAI dei BES; raccoglie Piani di Lavoro (PEI e PDP) relativi ai BES.

rileva i BES presenti nella scuola; rileva, monitora e valuta il livello di inclusività della scuola;

INDICAZIONI OPERATIVE

1. SEGNALAZIONE

CHI : il dirigente, GLI, referenti, famiglie,servizi, operatori esterni ( anche il CdC /team quando in corso d’anno si individuano nuove situazioni problematiche )

QUANDO: al momento dell’iscrizione, ai passaggi di ordine di scuola, nei trasferimenti di scuola, durante l’anno in casi particolari

A CHI: al dirigente, al CdC/team , al coordinatore.

Il CdC/team segnala al dirigente o al GLI eventuali nuovi casi rilevati in corso d’anno.

2. PROGRAMMAZIONE

CHI : CdC/team, famiglie, GLI, servizi.

QUANDO: all’inizio dell’anno o entro un mese dalla segnalazione.

A CHI: al dirigente, alle famiglie

3. VALUTAZIONE

CHI: insegnanti, consiglio di classe, GLI, servizi

QUANDO: l’insegnante puo’ adeguare gli ob. nel corso dell’anno scolastico, al termine del primo quadrimestre, o alla fine dell’anno.

IL DIRIGENTE CONTROLLA LA CORRETTEZZA DELLE PROCEDURE, SIA FORMALI CHE DIDATTICHE, ATTUATE

4. RIELABORAZIONE, ANALISI RISULTATI

CHI: insegnante, CdC/team , servizi

QUANDO: in caso di variazioni al PEI/PEP

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Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

o Il Piano di inclusione di Istituto persegue lo scopo di superare definitivamente l’effetto delega che si è sempre verificato in passato, quando la formazione professionale sui problemi degli alunni con disabilità era affidata ai soli docenti di sostegno.

o Un aspetto positivo del PAI è proprio quello di aver unificato, in una visione complessiva, la disabilità tradizionale diagnosticata (legge 104-92) , i disturbi evolutivi specifici e i condizionamenti negativi ambientali. In questo modo tutti i docenti sono ugualmente coinvolti nei piani di formazione.

o In una fase iniziale appare opportuno che gli stessi componenti del GLI si facciano promotori di alcuni incontri/dibattito con i colleghi per renderli partecipi delle questioni affrontate nel gruppo di lavoro, delle decisioni assunte e della normativa di riferimento.

o Si riflette su un uso più funzionale del PDP, elaborato non solo per i disturbi evolutivi diagnosticati, di cui i colleghi hanno già esperienza, ma anche per i BES non diagnosticati.

o Gruppo di autovalutazione della qualità dell’inclusione

Si prevede l’attuazione di interventi di formazione su:

• metodologie didattiche e pedagogia inclusiva

• strumenti compensativi e dispensativi per l'inclusione

• nuove tecnologie per l'inclusione, con particolare attenzione all’uso della LIM

• le norme a favore dell'inclusione

• strumenti di osservazione per l'individuazione dei bisogni

• gruppo dei pari e apprendimento cooperativo come strategia compensativa per i BES.

La suddetta formazione potrà essere orientata alla definizione collegiale, da parte dei docenti, di alcuni elementi di Didattica Inclusiva che costruiranno la quotidianità delle attività formative, una quotidianità per tutti, fatta in modo da accogliere le attività personalizzate. A questo livello si dovrà pensare all’adattamento dei materiali e dei testi, all’attivazione della risorsa compagni di classe (apprendimento cooperativo e tutoring), a varie forme di differenziazione, alla didattica laboratoriale, all’uso inclusivo delle tecnologie.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

La valutazione del Piano Annuale dell’Inclusione avverrà in itinere monitorando punti di forza e criticità, andando ad implementare le parti più deboli; terrà conto dei risultati raggiunti in relazione al punto di partenza e verificherà quanto gli obiettivi siano riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti.

In riferimento alle prassi inclusive adottate verranno escogitate ed esplicitate risposte alle varie esigenze di valutazione:

Valutazione della ricaduta delle scelte compensatorie e dispensatorie; dei sussidi (mappe cognitive elaborate …) delle tic utilizzate

56

Valutazione della ricaduta degli stili di lavoro e di apprendimento degli alunni Valutazione delle prestazioni degli alunni indipendentemente dagli strumenti compensatori

utilizzati Definizione strategie concordate per prove Invalsi e d’esame Adozione sistemi di valutazione programmati e condivisi in modo verticale ed orizzontale

In riferimento alla scuola secondaria gli obiettivi previsti saranno:

Condividere maggiormente i documenti individualizzati, specie per H. Esplicitare agli alunni in grado di comprenderli obiettivi, traguardi e criteri. Concordare con gli alunni le tipologie di prove. Produrre rubriche valutative per tutte le materie. Riprendere la valutazione degli obiettivi formativi di un tempo, oggi forse competenze trasversali

(impegno, partecipazione …). Predisporre griglie comuni di correzione delle diverse tipologie di prove.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Diverse figure professionali collaborano all’interno dell’istituto: gli insegnanti di sostegno non sono le uniche risorse del piano annuale di inclusione e, spesso, il loro numero è fortemente carente rispetto alle richieste di organico; all’interno della scuola ci sono gli assistenti comunali, gli ATA, i docenti che assumono incarichi di funzione obiettivo o di lavori di gruppo o elaborano progetti aggiuntivi che vengono inseriti nel POF.

Un obiettivo di miglioramento può essere quello di definire meglio i compiti degli assistenti comunali. Tocca al GLI, infatti, elaborare un protocollo di intesa per valorizzare al meglio queste figure professionali. Per l’organizzazione interna dell’orario si ritiene utile che l’assegnazione dell’assistente tenga conto della continuità solo nei casi gravi. Diversamente, si ritiene più utile che l’assistente si renda disponibile in un unico plesso per il suo intero orario di servizio.

Occorrerà, inoltre, ottimizzare l'uso degli spazi disponibili negli edifici.

Tutti i soggetti coinvolti si propongono di organizzare gli interventi attraverso metodologie funzionali all'inclusione e al successo della persona:

• Attività laboratoriali (learning by doing)

• Attività per piccolo gruppo (cooperative learning)

• Tutoring

• Peer education

• Attività individualizzata (mastery learning).

Il GLI è tenuto a monitorare con attenzione l'assegnazione dei compiti, delle responsabilità e degli orari di intervento di tutte le figure coinvolte.

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Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

Con il concetto di diversi tipi di sostegno si fa riferimento ad una serie di figure e servizi che, oltre alle famiglie, comprende: operatori professionali, altre persone (ad esempio volontari, docenti in pensione che sono disponibili ad intervenire su progetti...) ,tecnologie ,servizi ,assistenza sanitaria , amicizie, sostegni economici, servizi comunitari. Sono previsti rapporti con i CTS di zona per attività di informazione, scambio e supporto; collaborazioni con l’associazione Mappamondo per servizio di mediazione linguistico-culturale; attività di collaborazione con servizi di zona: servizio di doposcuola, collaborazioni con l’Asl e centri convenzionati, con società sportive, culturali ecc.

Compito del GLI sarà quello di esplorare potenziali risorse presenti nel territorio, oltre a quelle di cui la scuola già si avvale.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative.

Il buon accordo tra scuola e famiglia crea una comunione di intenti che fonda e fortifica la motivazione allo studio degli alunni e facilita ed accelera i loro processi di apprendimento. La consapevolezza e la condivisione degli obiettivi che la scuola si prefigge di raggiungere, rendono significativamente più efficace l'apporto dei genitori al percorso formativo dei propri figli. Queste considerazioni sono alla base delle scelte pedagogiche ed organizzative del PAI del nostro istituto. La corresponsabilità nelle strategie attuative dei percorsi intrapresi dagli alunni all'interno della scuola implica un coinvolgimento attivo delle famiglie nelle pratiche inerenti all'inclusività. Le modalità di contatto e comunicazione delle varie situazioni alle famiglie sono determinanti ai fini di una collaborazione trasparente ed efficace. Le comunicazioni sono e saranno puntuali, in modo particolare riguardo alla lettura condivisa delle difficoltà e alla progettazione educativo/didattica del Consiglio di Classe/Team dei docenti per favorire il successo formativo dello studente. In accordo con le famiglie vengono individuate modalità e strategie specifiche, adeguate alle effettive capacità dello studente, per favorire lo sviluppo pieno delle sue potenzialità, nel rispetto degli obiettivi formativi previsti nei piani di studio.

Le famiglie saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi anche attraverso:

• la condivisione delle scelte effettuate

• un eventuale gruppo di studio per individuare bisogni e aspettative

• l'organizzazione di incontri calendarizzati per monitorare i processi e individuare azioni di

miglioramento

• il coinvolgimento nella redazione dei PEI, PEP e PDP.

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Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

Nella stesura del curricolo sarà necessario:

Differenziare maggiormente i percorsi di apprendimento. Offrire attività di formazione opzionale a scelta (modulazione del curricolo, flessibilità). Esplicitare (con le dovute maniere) a tutti gli alunni l’esistenza di percorsi differenziati. Fissare per tutte le discipline i livelli di competenza. Progettare l’apprendimento secondo un percorso a spirale e non lineare o sequenziale. Nelle spiegazioni utilizzare linguaggi diversi. Potenziare le attività cooperative e laboratoriali, privilegiando la qualità dell’apprendimento

piuttosto che la quantità. Aumentare la consapevolezza degli alunni rispetto al proprio percorso di apprendimento. Aumentare il numero dei docenti preparati per l’impiego di tecnologie digitali quali strumenti

compensativi. Creare una banca di materiali didattici cui attingere. Costruire un clima educativo di empatia, di ascolto reciproco e di progressiva responsabilizzazione

degli alunni anche rispetto alla diversità.

Valorizzazione delle risorse esistenti

Il lavoro del GLI non si limiterà ad inviare all’approvazione del Collegio Docenti le progettazioni di ogni classe. Ai fini di una più mirata ed efficace organizzazione e valorizzazione delle risorse la recente normativa offre l’opportunità di creare un valore aggiunto, elaborando nel Piano Annuale dell’Inclusione strategie funzionali a livello di istituzione scolastica che ottimizzino e massimizzino le risorse presenti. Una particolare attenzione verrà rivolta ad un uso intelligente dell’orario, degli spazi e dei tempi scuola, alla formazione delle classi, alle sinergie con altre realtà territoriali ed alle competenze professionali di alcuni docenti che potranno rispondere alle esigenze di formazione dell’Istituto.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Ogni scuola che si rispetti deve, nella sua programmazione, predisporre fra gli obiettivi l'acquisizione e la distribuzione di risorse aggiuntive per la realizzazione di progetti di inclusione che possono essere incrementati attraverso il rapporto fra i vari attori istituzionali (scuola, Asl, servizi sociali) e non (volontariato e privato sociale). Occorrerà perciò porre particolare attenzione ai seguenti aspetti: Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo:

Formazione GLI Protocollo d’intesa tra Istituti di I e II grado

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti: Eventuali corsi di formazione proposti dai Centri Territoriali Eventuali corsi di formazione proposti dalle scuole in rete e/o da singoli Istituti

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive: In riferimento agli indicatori delle strategie di valutazione si rimanda:

al documento di valutazione inserito nel P.O.F.; ai verbali redatti dai consigli di classe.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola: Referente B.E.S. d’Istituto Docenti di sostegno (commissione H) Funzione strumentale disabilità e disturbi specifici Educatori Funzione disagio economico/sociale

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Eventuale mediatore culturale Funzione intercultura

G.L.H.I. (componenti interni) Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti:

Psicologo dell'istituto (progetti in convenzione) Provincia

Comune

G.L.H.I. (componenti esterni) Reti progettuali di scuole superiori

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione: acquisto eventuale di strumenti di carattere didattico-educativo; utilizzo eventuale in comodato d’uso degli strumenti forniti dai Centri Territoriali; utilizzo eventuale di fondi pubblici (ministeriali, regionali, provinciali) che si dovessero rendere

disponibili su progettazione. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo: Attività inerenti:

Orientamento in entrata e riorientamento (eventuale attivazione di progetti cosiddetti ponte); Protocollo di accoglienza (da realizzare in rete tra scuole ed eventuale attivazione di progetti ponte

tra scuole medie/superiori); Orientamento in uscita.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

1. La scuola dell’infanzia ha il compito, prezioso, di individuare eventuali situazioni di rischio di disagio (nel comportamento e nell’apprendimento), di intervenire con strategie preventive e di segnalarne gli esiti;

2. la scuola primaria, con le verifiche di ingresso, in itinere e finali di ciascun anno scolastico definisce il quadro complessivo dei bisogni educativi speciali;

3. le informazioni fornite al momento del passaggio alla scuola secondaria garantiscono la continuità educativa e didattica.

Il GLI sollecita anche l’elaborazione di appositi progetti di continuità educativa e didattica tra diversi ordini di scuola dell’istituto comprensivo e propone, come obiettivo di miglioramento, l'attivazione di uno sportello dedicato alle famiglie degli alunni in ingresso.

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5.2 AREA BES: Diversamente abili, Dsa, Alunni stranieri

PREMESSA

“La giustizia non è dare a tutti la stessa cosa, ma dare a ciascuno il suo ” In questa frase è racchiuso l’intento della nostra scuola. Il nostro Istituto ha sviluppato e consolidato, attraverso molti anni di esperienza, una particolare attenzione ed organizzazione per l’integrazione degli alunni diversamente abili. Da sempre, ancor prima di diventare Istituto Comprensivo, i tre diversi ordini di scuola collaborano ed organizzano attività mirate a costruire un progetto globale che accompagni gli alunni nei differenti percorsi scolastici in modo da consentire loro un percorso continuo e proficuo di effettiva integrazione. Ogni ordine di scuola è strutturato con spazi, ausili e materiali didattici adeguatamente pensati e realizzati per svolgere attività con tutti gli alunni ed in particolare con i diversamente abili. La maggior parte dei docenti specializzati è di ruolo e di sede, pertanto ciò offre una continuità ed un punto di riferimento costante per bambini e genitori e favorisce una particolare collaborazione. Il lavoro dei docenti si articola attraverso i gruppi H, con incontri scadenzati che consentono di analizzare le diverse situazioni e di predisporre adeguate soluzioni alle problematiche che possono sorgere. Fondamentali sono i rapporti con il territorio:

- con l’ASL: incontri periodici con la neuropsichiatra, logopediste, psicologi e psicomotricisti attraverso i quali vengono scambiate informazioni anche al fine della compilazione del P.E.I.;

- con la cooperativa: incontri per l’assegnazione delle assistenti comunali per stabilire i criteri di continuità e per ribadire i ruoli e le competenze delle varie figure;

- con il Comune e i Servizi Sociali: tavolo per stabilire la quota oraria di assistenza ad ogni bambino.

GLI OBIETTIVI CHE L’ISTITUTO SI PROPONE SONO

Inclusione ed integrazione di tutti gli alunni in difficoltà Individuazione dei bisogni educativi speciali e ricerca di strategie didattiche inclusive differenziate in funzione dei diversi stili cognitivi e di

apprendimento degli alunni. Promuovere le condizioni di uno sviluppo armonico attraverso la

predisposizione di un ambiente che apporti al bambino sentimenti di sicurezza e che lo veda valorizzato nel proprio agire e nell’essere autonomo.

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Favorire l’integrazione degli alunni diversamente abili attraverso percorsi personalizzati che mirino, sia allo sviluppo delle capacità, sia alla riduzione del “deficit” a livello di integrazione.

Fornire strategie, pluralità di lingue e di modalità comunicative, diversi strumenti tecnologici e diverse modalità di organizzazione del lavoro che portino il disabile sensoriale all’autonomia.

Attivare modalità organizzative di recupero sia per gli alunni diversamente abili, sia per gli alunni con bisogni educativi speciali, sia per gli alunni “normodotati” che possono richiedere l’intervento individualizzato dell’insegnante per superare difficoltà incontrate nello svolgersi del lavoro.

ATTENZIONE ALLA DIVERSITA’ DEI BISOGNI Nei plessi dell’Istituto Comprensivo Sanremo Centro Ponente sono presenti bambini, di diversa età, in situazioni di difficoltà riconducibili, sia a diverse tipologie di handicap, sia a diversi gradi di gravità. La lettura dei bisogni e la loro formalizzazione viene, di conseguenza, rilevata sui casi specifici, rispettando comunque alcuni passaggi fondamentali sul piano metodologico.

L’osservazione: Tende a descrivere le capacità e le difficoltà in situazione di vita quotidiana. L’osservazione, inoltre, si pone come un’operazione indispensabile per la definizione di ipotesi dei percorsi di apprendimento/insegnamento.

La collaborazione: Fra famiglia, team docenti, l’A. S. L., sia per poter disporre di ulteriori informazioni, sia per coordinare gli interventi.

Programmazione:

Ovvero la predisposizione di un percorso personalizzato, sintetizzato all’interno di un documento, il P.E.I., nel quale vengano descritti gli interventi integrati ed equilibrati fra di loro, predisposti per l’alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo. Viene solitamente redatto entro la fine del mese di ottobre/novembre dopo un opportuno tempo di conoscenza dell’allievo e rivisto sistematicamente in itinere. Il P.E.I. è suddiviso in sei diverse sezioni. CONTINUITA’ EDUCATIVA NEL PERCORSO D’INTEGRAZIONE Nei nuovi ingressi, gli insegnanti di classe/sezione e i referenti dell’area di sostegno cureranno la raccolta di informazioni, attraverso incontri di continuità, per una migliore valutazione ed accoglienza dell’alunno.

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Nell’Istituto vengono attivati, attraverso microprogetti, interventi di raccordo tra i diversi ordini di scuola

COMPETENZE DEGLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO L’insegnante di sostegno si propone come: Specialista dell’integrazione, capace di creare all’interno del gruppo classe, il clima relazionale e le occasioni adatte a favorire l’arricchimento che la presenza di un alunno portatore di handicap comporta. Mediatore capace di lavorare in team, disponibile ma al contempo fermo e determinato nel perseguimento degli obiettivi di integrazione. Esperto di didattica differenziata, padrone delle tecniche specifiche applicabili ai vari tipi di handicap. Esperto di individualizzazione dell’insegnamento, capace di scomporre e semplificare le attività di classe al fine di adeguarle alle potenzialità, ai ritmi, agli stili di apprendimento degli alunni. Professionista attento all’innovazione, in grado di cogliere le opportunità dai mezzi di comunicazione multimediale. Punto di riferimento costante all’ascolto e all’accoglienza dei bisogni delle famiglie. PROGETTAZIONE CONGIUNTA TRA INSEGNANTI DI CLASSE E INSEGNANTI DI SOSTEGNO Entrambi devono: promuovere il processo di integrazione nel gruppo-classe attraverso corrette modalità relazionali; stilare il progetto educativo didattico dell’alunno nel contesto della programmazione di classe; gestire il rapporto con tutte le figure che ruotano attorno al bambino specialisti, operatori) diversamente abile, sui suoi progressi, sulla sua integrazione in classe; conoscere tutta la documentazione dell’alunno con handicap. L’obiettivo del gruppo docenti riguardo all’alunno diversamente abile è l’integrazione nella classe e nel plesso; pertanto i docenti di classe e di sostegno condividono la responsabilità di vigilanza, di formazione educativa e didattica dell’alunno; condividono ed assumono la gestione delle difficoltà relazionali e di apprendimento. PERSONALE NON DOCENTE PER L’ASSISTENZA Il personale assistenziale viene assegnato, dai servizi del comune, in presenza di un alunno in situazione di handicap con deficit particolarmente gravi.

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GLI ORARI Gli orari degli insegnanti specializzati vengono concordati nel team delle insegnanti, modulandoli sulle singole esigenze dei bambini, al fine di rendere l’intervento il più funzionale possibile. PROGETTI DI ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA Gli insegnanti, che si occupano della lettura dei bisogni predispongono ad inizio anno, a seconda delle esigenze rilevate, percorsi volti a favorire il processo d’integrazione. In questi anni la nostra scuola ha investito molto per organizzare attività specialistiche con il supporto di liberi professionisti esterni tra cui psicomotricisti, musicoterapeuta, logopediste, psicologi sia per organizzare attività mirate per gli alunni sia attività di aggiornamento dei docenti.

PROGETTO: “SCREENING PER L’INDIVIDUAZIONE PRECOCE

DELLE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO”

PREMESSA

La Dislessia Evolutiva (DE o DSA) è un disturbo neurobiologico che riguarda, secondo le più recenti statistiche, il 4-5% della popolazione scolastica italiana. È quindi un fenomeno di dimensioni cospicue, che interessa in media un bambino per classe.

Per questi bambini la scuola è fonte di malessere, di frustrazione e spesso di rifiuto.

Un bambino dislessico è integro dal punto di vista dell’intelligenza, anche se, andando avanti nel suo percorso scolastico senza essere compreso e aiutato, può essere frainteso e considerato, a torto, poco dotato intellettivamente, a causa degli effetti che i ripetuti insuccessi possono provocare sulla sua psiche, la sua motivazione e il suo rendimento.

È ancora diffusa la tendenza a considerare questi bambini disattenti, svogliati e pigri; le attuali conoscenze cliniche evidenziano invece che le difficoltà specifiche di apprendimento hanno una base neurobiologica, frequentemente ereditaria, che si traduce in un diverso modo di apprendere e che li accompagnerà per tutta la loro vita.

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Gli studi specialistici affermano infatti che il disagio di questi bambini è correlato ad una dominanza dell’emisfero destro rispetto a quello sinistro, in qualche modo legata alla vista, con una conseguente capacità ridotta nella discriminazione e produzione di suoni e segni linguistici.

È difficile dipingere un quadro unico del dislessico. Spesso i problemi si manifestano in prima elementare, ma in altri casi si evidenziano negli anni successivi, associati ad instabilità comportamentale, disturbi relazionali e rifiuto del lavoro scolastico

Una diagnosi vera e propria di dislessia secondo il modello clinico può essere formulata legalmente solo a partire dagli 8 anni (alla fine della seconda elementare), quando i bambini passano dallo stadio “alfabetico” allo stadio “ortografico”.

Ciò non significa che non devono essere considerate le difficoltà nell’ambito di lettura e di scrittura di un bambino di prima o seconda elementare, ma in questi casi occorre attivare invece un intervento di aiuto ed effettuare osservazioni attente. Se l’intervento non risolverà il problema sarà il caso di inviare il bambino ai servizi sanitari per effettuare i test del caso. Per questo motivo, è importante riconoscere i segnali premonitori di un possibile DSA sin dalla scuola dell’infanzia, per poter agire su due fronti: attivare strategie di prevenzione per limitare il danno, e contemporaneamente monitorare l’evoluzione delle competenze fondamentali.

Per quanto riguarda l’individuazione precoce della dislessia evolutiva negli ultimi anni di scuola dell’infanzia, è appurato che la presenza di difficoltà di linguaggio nella storia del bambino costituisce un segnale di rischio di DSA.

L’osservazione sistematica e finalizzata di questo tipo di difficoltà e l’attivazione di appositi laboratori fonologici e metafonologici, anche con l’utilizzo di strumenti multimediali, permettono di avere un chiaro quadro della situazione, di ridurre ed arginare la problematica nei limiti del possibile, evitando quindi un eccessivo disagio all’ingresso nella scuola primaria.

Per i bambini con queste grandi difficoltà nella discriminazione e nella produzione di suoni e nelle abilità di lettoscrittura correlate ai DSA può essere determinante la fruizione di sedute logopediche. È quindi indispensabile che gli adulti che si occupano del bambino - principalmente gli insegnanti e i genitori - colgano al più presto i segnali di carenze nell’abilità fonologica e metafonologica, agiscano adeguatamente con appositi rinforzi e, quando necessario, richiedano l’intervento di personale sanitario specializzato.

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OBIETTIVI

Tale progetto ha diversi obiettivi:

1.Garantire il successo e pari opportunità formative a tutti gli alunni;

2.Contenere, contrastare a lungo termine il fenomeno della dispersione scolastica;

3.Intraprendere azioni propositive nei confronti di problematiche spesso sottovalutate, ma egualmente discriminanti e che, se non adeguatamente prese in carico, determineranno in seguito l’insuccesso scolastico e limiteranno quindi il progetto di vita degli individui;

4.Promuovere rapporti positivi e collaborativi sia tra scuola e famiglia che tra gli alunni, specialmente in situazioni di difficoltà che possono risultare non ancora palesi ad un approccio poco approfondito;

5.Rilevare tempestivamente, anche in età precoce, e contrastare l’insorgenza dei problemi relativi ai disturbi specifici dell’apprendimento;

6.Evitare la doppia problematica dei bambini che accedono ai servizi sanitari del territorio (Asl n°1) in quanto portatori di DSA, ma in età troppo avanzata, con conseguente inefficacia dei trattamenti logopedici e, contemporaneamente, dell’errato invio ai servizi stessi di bambini che in realtà non ne avrebbero esigenza, in quanto semplicemente necessitano di interventi didattici specifici effettuati a tempo debito.

7. Fare opera di informazione alle famiglie -e quindi alla popolazione del territorio- sulle problematiche della disabilità e della prevenzione del disagio cognitivo e relazionale;

8. Avvalersi di tecnologie informatiche per fornire agli alunni con DSA gli strumenti compensativi raccomandati dal Ministero della Pubblica Istruzione nella prospettiva dell’ inclusione e del rispetto della diversità;

9.Avvalersi delle opportunità professionali presenti sul territorio per migliorare il servizio offerto e stringere rapporti maggiormente significativi ed efficaci con l’utenza e le famiglie;

10.Avvalersi delle nuove tecnologie come potente e flessibile strumento per valorizzare la diversità e l’interazione tra gli alunni, potenziando le loro abilità cognitive,operative e relazionali, promuovendo contemporaneamente

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l’innovazione tecnologica, tramite attività di ricerca-azione, al fine di sperimentare, verificare e diffondere buone pratiche e materiali utili a tutta la comunità.

ALUNNI COINVOLTI

Alunni dell’ultimo anno di scuola dell’Infanzia, del primo e del secondo anno di scuola primaria e opera di controllo delle difficoltà riscontrate dai ragazzi fino alla scuola secondaria di primo grado.

FF.SS COMPETENTI PER AREA

RISORSE ESTERNE: Apertura al territorio

• Consulenze dell’Asl n°1 per:

- Reperire ulteriori risorse professionali, necessarie per effettuare uno screening sui prerequisiti fonologici e metalinguistici in tutti i plessi di scuola elementare e dell’infanzia, i conseguenti interventi di logopedia necessari nei casi di maggiore gravità ed eventualmente per una formazione preventiva dei docenti del Circolo;

- Mantenere e rafforzare i contatti Scuola/Sanità, volti ad una maggiore sinergia tra gli interventi sanitari professionali, le azioni didattiche degli insegnanti e la comunicazione con le famiglie dei bambini in situazione di handicap.

RISORSE INTERNE ALL’ISTITUTO:

• Tutti i docenti disponibili ad effettuare lo screening e ad utilizzare le nuove tecnologie per la didattica e l’integrazione degli alunni disabili;

• Selezione di un ridotto numero di docenti motivati, per la costituzione di un gruppo di lavoro che produrrà materiali multimediali riutilizzabili nelle attività didattiche per i bambini in difficoltà e per la consulenza ai colleghi del proprio plesso;

• Faranno parte del gruppo di lavoro docenti appartenenti sia alla scuola dell’infanzia che primaria:

- La referente per i DSA dell’Istituto , come coordinatrice del progetto e del gruppo di lavoro di cui sopra.

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- La F.S per le Nuove Tecnologie dell’Istituto, per la produzione di materiali, per la diffusione dei dati derivati dalla verifica finale, la pubblicazione del progetto sul sito d’Istituto e per il supporto ai colleghi impegnati nel gruppo di lavoro.

- La referente del gruppo H di Istituto;

- La F.S. per la documentazione dell’Istituto

- Altri docenti motivati e con comprovate competenze informatiche.

FASI DEL PROGETTO

1) Divulgazione di materiali ai docenti, da parte della coordinatrice del progetto:

• materiali formativi, per consentire ai docenti eventuali approfondimenti individuali sui disturbi specifici dell’apprendimento;

• materiali operativi per effettuare gli screening .

2) Costituzione ed avvio del gruppo di lavoro per la produzione di ulteriori materiali multimediali e cartacei.

3) Attivazione dell’indagine di screening nelle scuole dell’infanzia e nelle prime e seconde classi della scuola primaria dell’Istituto.

4) Lettura dei risultati ed individuazione dei bambini con difficoltà fonologiche e metafonologiche superiori alla norma, da considerarsi quindi come potenziali portatori di DSA e che necessitano di ulteriori osservazioni per programmare interventi tempestivi per lo sviluppo delle abilità carenti.

5) Intervento da parte dell’ASL per effettuare screening più finalizzati per l’individuazione delle problematiche specifiche dei bambini che sono risultati maggiormente in difficoltà; interventi didattici da parte delle insegnanti delle classi/sezioni coinvolte, utilizzando i materiali specifici .

6) Rilevazione dei dati qualitativi e quantitativi per la valutazione del progetto.

7) Documentazione, anche sul sito del Circolo e diffusione del materiale prodotto dal gruppo di lavoro.

8) Analisi e divulgazione degli esiti della valutazione del progetto.

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TEMPI

Gli screening verranno effettuati in due tempi: nella Scuola Primaria:

- Nei mesi di Novembre/Dicembre / Gennaio su tutti gli alunni che frequentano le classi prime, seconde e terze delle Scuola Primaria dell’Istituto;

- Analisi e prima scrematura. Lettura dei risultati e individuazione dei bambini con difficoltà. Inizio dell’attività di rinforzo da parte dei docenti;

- Valutazione dei test e colloquio con l’esperta ed eventuale convocazione dei genitori interessati e/o invio all’Asl;

- Somministrazione di questionari a docenti e genitori sul livello di gradimento del progetto.

Nella Scuola dell’Infanzia:

- Nei mesi di Febbraio/ Marzo su tutti gli alunni che frequentano l’ultimo anno della scuola dell’infanzia.

- Prima scrematura. Colloquio con l’esperta, intervento di rinforzo sul bambino da parte dei docenti ed eventuale convocazione dei genitori e/o invio all’Asl.

Per la scuola secondaria si prevede la somministrazione di tests standardizzati in accordo con l’Asl previa segnalazione dei docenti coinvolti.

RISORSE MATERIALI

• Dettati MT

• Testo: “Test CMF- Valutazione delle competenze- metafonologiche” Luigi Marotta, Manuela

Trasciani, Stefano Vicari, Edizioni Erickson

• “AC-MT – Test di valutazione delle abilità di calcolo” C.Cornoldi, D. Lucangeli, M. Bellina –Ed- Erickson;

• “Prove MT di lettura e comprensione del testo” fotocopie dal testo di C. Cornoldi, G.Colpo;

• “SR 4-5” M.A. Zanetti, D.Miazza – Ed- Erickson;

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• Postazioni PC, complete di stampanti e scanner presenti nei vari plessi

• Materiale di facile consumo (CD vergini, risme di carta, cartucce per stampanti e toner per fotocopiatrice )

• Aule disponibili in ogni plesso per la somministrazione dei test.

INDICATORI PER LA VALUTAZIONE

Si valuterà l’efficacia del progetto con apposite griglie di rilevazione in base a due distinti parametri:

1) Sondaggio del livello di gradimento, da parte degli insegnanti, rispetto all’iniziativa:

• Per quanto riguarda la formazione specifica loro destinata

• Per quanto riguarda l’efficacia dello screening

• Per la fruibilità dei materiali proposti

• Per l’efficacia dei materiali proposti

• Per l’ausilio fornito dall’intervento dell’ASL

2) Livello di gradimento, da parte dei genitori, rispetto all’iniziativa.

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PROGETTO ALUNNI STRANIERI

“Quando incontro un uomo non gli chiedo mai da dove viene ma

dove sta andando per vedere se possiamo fare un po’ di strada insieme”

(Angelo Roncalli – S.Giovanni XXIII)

“Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate

nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna per ragioni di razza, di colore,

di sesso, di lingua, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o

sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”

(art.2 - Dichiarazione Universale dei Diritti Umani – 1948)

1. Presenza alunni

La popolazione scolastica straniera iscritta nell’Istituto è pari al 14% di quella

totale. Eterogenee sono le cittadinanze di appartenenza: Albania, Bangladesh,

Bolivia, Brasile, Cina, Ecuador, Lituania, Marocco, Moldavia, Monaco P.to, Perù,

Romania, Russia, Sierra Leone, Spagna, Turchia, Ucraina.

Negli ultimi due anni è rallentato il tasso di crescita; si sono ridotti i numeri di

alunni neo arrivati e sono aumentati gli alunni di cittadinanza non italiana nati in

Italia.

“..l 'educazione interculturale costituisce lo sfondo da cui prende

avvio la specificità di percorsi formativi rivolti ad alunni stranieri , nel

contesto di attività che devono connotare l'azione educativa nei confronti di

tutti. La scuola infatti e un luogo centrale per la costruzione e condivisione

di regole comuni, in quanto può agire attivando una pratica di vita

quotidiana che si richiami al rispetto delle forme democratiche di convivenza

e, soprattutto, può trasmettere i saperi indispensabili alla formazione della

cittadinanza attiva. Infatti l'educazione interculturale rifiuta sia la logica

dell'assimilazione, sia quella di una convivenza tra comunità etniche chiuse

ed e orientata a favorire il confronto, il dialogo, il reciproco

riconoscimento e arricchimento delle persone nel rispetto delle diverse

identità delle appartenenze e delle pluralità di esperienze spesso

multidimensionali di ciascuno, italiano e non.”

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(dalle Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri - CM.

4233/19.2.2014).

2. Gruppo intercultura Un gruppo di lavoro formato da insegnanti dei diversi ordini di scuola, redige all’inizio dell’anno scolastico il Progetto Alunni stranieri rivolto agli alunni stranieri e ai compagni delle classi di inserimento, che vuole favorire l’integrazione predisponendo situazioni e attività che mirano:

· al riconoscimento, al rispetto ed alla valorizzazione delle diverse identità. · al confronto ed allo scambio tra le diverse culture. · alla conoscenza reciproca delle abitudini di vita, delle tradizioni, dei costumi,

delle religioni.

3. Protocollo di accoglienza Il Progetto alunni stranieri prevede un protocollo d’accoglienza per: - raccogliere informazioni sugli alunni, quindi creare contatti con le famiglie per reperire dati relativi al loro percorso scolastico - approdare, attraverso l’osservazione alla valutazione delle competenze in ingresso e individuare bisogni specifici di apprendimento - attuare attività di accoglienza per ridurre eventuali ansie e diffidenze - realizzare iniziative rivolte allo sviluppo dell’acquisizione della lingua italiana Il Progetto alunni stranieri interviene in merito all’ alfabetizzazione linguistica degli alunni stranieri predisponendo e organizzando laboratori linguistici per l’apprendimento intensivo della lingua italiana al fine di: - apprendere l’italiano come lingua 2 - migliorare l’uso della lingua parlata per comunicare nella vita quotidiana - superare difficoltà linguistiche legate alle differenze fonetiche tra l’italiano e la lingua madre - arricchire il vocabolario di base dei singoli alunni - favorire il consolidamento del lessico acquisito per agevolare l’apprendimento dei linguaggi specifici delle diverse discipline di studio - intervenire, individualmente o in piccoli gruppi, nel recupero delle difficoltà e nel rinforzo degli apprendimenti per facilitarli Il Progetto ha caratteristiche educative e formative trasversali e coinvolge tutte le discipline. Prevede percorsi educativi interculturali che costituiscono lo

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sfondo da cui partono interventi formativi specifici rivolti agli alunni stranieri e interventi, caratterizzanti l’azione educativa, rivolti a tutti gli alunni. Gli interventi mirano:

- a favorire l’inserimento e l’integrazione, per una convivenza interculturale - al rispetto di regole comuni, per facilitare la socializzazione come condizione

irrinunciabile per la crescita della persona - a favorire la crescita globale degli alunni stranieri, accompagnandone lo sviluppo

cognitivo e affettivo - ad educare alla cooperazione e alla solidarietà - instaurare contatti con enti e associazioni del territorio - allestire scaffali multiculturali all’interno delle biblioteche

- reperire libri, materiali, risorse presso biblioteche pubbliche, associazioni, centri interculturali, attraverso contatti tra insegnanti e con le altre scuole.

L’iscrizione

L’iscrizione è inoltrata on line nei tempi previsti dalle circolari ministeriali e in

qualunque momento dell’anno scolastico per gli alunni neo arrivati. Una

segretaria formata e incaricata fornisce supporto alla famiglia, qualora richiesto,

nella compilazione del modello della domanda d’iscrizione, rileva i dati socio-

anagrafici e sanitari relativi all’alunno straniero e ai suoi familiari e richiede la

documentazione dell’alunno relativa al percorso scolastico pregresso.

Si avvale, se necessario, dell’intervento di un mediatore culturale.

Inserimento nella classe

Tenendo presenti i criteri previsti dall’art.45 del D.P.R 394. 31.08.99 per cui “I

minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti alla classe

corrispondente all’età anagrafica, si rispettano tali criteri con attenzione a

contrastare il ritardo scolastico salvo che il Collegio dei Docenti deliberi

l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto:

a. dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può

determinare l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore

rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica

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b. dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno

c. del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza

d. del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno”,

dopo aver analizzato gli elementi raccolti durante il colloquio con i genitori gli

insegnanti di classe, che avranno instaurato un rapporto di ascolto con le

famiglie, accertano le abilità e le competenze linguistiche possedute

dall’alunno, sia di L2 che di lingua straniera nonché quelle logico-matematiche.

Qualora si ritenga opportuno il mediatore culturale verifica anche la competenza

della lingua madre.

Per operare la scelta della classe nella quale inserire l’alunno vengono a

considerati altri fattori quali:

- il numero di alunni per classe

- la distribuzione equilibrata degli alunni stranieri per classe

- la presenza nella classe di altri alunni stranieri e loro Paese di provenienza;

sarà favorita l’eterogeneità delle cittadinanze e si formeranno gruppi omogenei

temporaneamente in caso di specifiche esigenze didattiche.

- l’insegnamento di una lingua straniera già conosciuta dall’alunno neo inserito

- il contesto classe dal punto di vista relazionale e dell’apprendimento

- la presenza nella classe di allievi diversamente abili

Al suo ingresso in classe l’alunno viene accolto dagli insegnanti, che informano i

compagni del nuovo inserimento e predispongono il momento.

Vengono programmate le attività, eventualmente congiunte a quelle del

mediatore culturale, per insegnare l’italiano e per far acquisire la conoscenza

delle norme del Paese accogliente; quindi la programmazione didattica generale

viene integrata con progetti specifici che disegnano percorsi personalizzati di

apprendimento.

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Nelle scuole pubbliche di Sanremo l’intervento dei mediatori è organizzato

dall’associazione culturale “Mappamondo”; l’Istituto si avvale di tale importante

collaborazione.

Il tempo-scuola viene gestito in maniera flessibile così che anche gli insegnanti di

classe organizzino interventi miranti al recupero e al potenziamento della lingua

2 diventando “facilitatori di apprendimento per il proprio ambito disciplinare”.

Si prevedono circa 2 ore al giorno, dalle 8 alle 10 ore settimanali, di italiano L2

per una durata di circa 3 mesi di moduli intensivi iniziali anche in piccoli gruppi di

alunni di classi diverse. Strumento privilegiato per la realizzazione di una

partecipazione attiva è il laboratorio linguistico.

L’alunno trascorre il resto del tempo scuola in classe dove, “negli scambi

quotidiani tre i pari, nei momenti del gioco e dello scambio.. acquisisce l’italiano

‘concreto’ e contestualizzato per comunicare nel ‘qui e ora’ ”

Gli insegnanti disponibili effettuano ore aggiuntive all’insegnamento

per attuare meglio e in modo tempestivo gli interventi necessari per “[…]

qualificare l 'intervento didattico specifico rivolto agli alunni non italofoni per

meglio accompagnare e sostenere lo sviluppo linguistico degli alunni stranieri

nati in Italia o inseriti da tempo, e per consentire loro di impadronirsi in

modo pieno e ricco della lingua e delle sue funzioni: narrare, descrivere,

definire, spiegare, argomentare, ecc; in parallelo ad una continua riflessione

sulla lingua che ne permetta il pieno controllo.

Tale prospettiva appare decisiva soprattutto nelle classi della scuola secondaria in cui l'apprendimento dell'italiano come L2 è diventato cruciale ai fini dell'inserimento positivo e di una storia di buona integrazione.” (dalle Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri - CM. 4233/19.2.2014).

La valutazione

Il principio pedagogico sulla valutazione degli alunni stranieri la afferma

equivalente a quella degli alunni italiani ma implica contestualmente

un’attenzione al loro percorso di apprendimento e un adattamento di

strumenti e modalità con cui attuare la valutazione stessa.

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La relazione di presentazione della classe all’esame di Stato presenta in

modo adeguato gli alunni stranieri e i rispettivi percorsi di

apprendimento.

In sede di esame, nel caso di notevoli difficoltà comunicative, si prevede

la presenza di docenti competenti nella lingua di origine o di mediatori

linguistici per poter effettuare l’accertamento delle competenze

maturate per alcune discipline.

Il Progetto alunni stranieri attende risultati quali:

- facilitare l’inserimento, l’integrazione e l’inclusione

- facilitare la socializzazione

- conseguire una discreta autonomia linguistica

- migliorare l’apprendimento e il successo scolastico

- raggiungere obiettivi specifici delle programmazioni curricolari

- valorizzare le diversità linguistiche

- acquisire valori, conoscenze e competenze necessari per la convivenza

democratica

- sviluppare valori e contenuti di cittadinanza attiva anche nei contesti europeo e

planetario.

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6.LA SCUOLA DIGITALE: Animatore Digitale di Istituto prof.ssa

Gianna Molina

6.1 Il progetto

Attività di coordinamento e compiti dell’insegnante Funzione strumentale

1. Coordinamento delle attività progettuali messe in atto nei diversi plessi, monitoraggio e, se necessario, supporto ai referenti.

2. Consulenza per gli acquisti. 3. Supporto per il collaudo delle nuove dotazioni. 4. Raccolta dati per la rilevazione delle dotazioni tecnologiche di Istituto. 5. Aggiornamento del sito della scuola. 6. Partecipazione, compatibilmente con le esigenze di servizio, a giornate,

conferenze, incontri di lavoro su tematiche inerenti l’uso delle nuove tecnologie.

7. Rilevazione dei fabbisogni per formulare richieste di intervento all’Ente locale. 8. Coordinamento delle attività inerenti la partecipazione al progetto

Generazioni connesse.

Formazione

1. Consulenza via mail e/o in presenza per l’utilizzo dei software in dotazione alla scuola.

2. Supporto per la conoscenza e l’utilizzo del registro elettronico. 3. Formazione relativa al software Acer ClassRoom, gestionale per la cl@sse 2.0

FINALITÀ

Favorire l’alfabetizzazione ed integrazione dell’informatica nel curricolo scolastico.

Educare gli alunni alla multimedialità e alla comunicazione Educare gli alunni ad un utilizzo consapevole della rete Educare gli alunni ad un utilizzo responsabile degli strumenti tecnologici,

intesi come bene comune Migliorare l'efficacia dell'insegnamento e l'apprendimento delle discipline

Sviluppare la creatività Promuovere nel docente l’utilizzo delle tecnologie durante l’attività didattica

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Promuovere azioni a carattere organizzativo e divulgativo per favorire l’informazione e la comunicazione con l’esterno ed approfondire il sistema di documentazione interno

Produrre materiale per l’archivio scolastico. Curare l’aggiornamento del sito Web della scuola Incrementare la quantità di informazioni disponibili nel sito web Realizzare una presentazione della scuola su supporto cartaceo e digitale da

utilizzare al momento delle iscrizioni Realizzare una presentazione del POF da consegnare alle famiglie Realizzare biglietti, volantini, locandine per informare le famiglie circa

spettacoli e/o avvenimenti importanti

Ampliare le dotazioni informatiche e multimediali dell’Istituto, ottimizzare le aule

dell’Istituto, acquistare il materiale di facile consumo relativo agli strumenti

multimediali dell’ Istituto.

OBIETTIVI

Promuovere in tutte le classi dell’Istituto un’alfabetizzazione multimediale adeguata.

Favorire un approccio autonomo all’elaboratore elettronico, inteso come mezzo di apprendimento e di trasmissione culturale.

Contribuire a sviluppare la potenziale creatività attraverso l’uso di software specifici, favorendo l’organizzazione interdisciplinare delle conoscenze.

Abituare gli alunni alla padronanza dei meccanismi costruttivi della conoscenza e della comunicazione, permettendo a ciascun ragazzo di interagire con il computer secondo le proprie risorse e competenze e i propri ritmi di apprendimento.

Potenziare gli apprendimenti degli alunni in difficoltà anche per disabilità attraverso l’uso di software didattici specifici.

Mettere a disposizione degli alunni nuovi strumenti espressivi, dove sviluppare e incrementare attitudini e conoscenze.

Promuovere il lavoro cooperativo Ampliare la partecipazione, l’interesse e la motivazione ad apprendere degli

alunni, con un coinvolgimento a livello manipolativo, spaziale, ideativo e cognitivo

Arricchire l’intervento formativo della scuola favorendo l’acquisizione di tutti i fondamentali linguaggi attraverso la padronanza dei diversi media.

Organizzare l’ambiente scolastico di apprendimento in senso multimediale, rendendo comuni e diffusi in tutte le classi l’elaborazione testi, il disegno

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elettronico, l’utilizzo del Cd Rom e di Internet a scopo didattico, moltiplicando le possibilità espressive degli alunni.

Utilizzare programmi diversi per la realizzazione di vari prodotti.

Monitoraggio e valutazione:

Monitoraggio uso dell’aula informatica Monitoraggio utilizzo dell’aula LIM Monitoraggio delle richieste di supporto e consulenza da parte dei colleghi Resoconto sulle attività svolte su richiesta del Dirigente e/o dei colleghi

RELAZIONE FINALE AGGIORNAMENTO DEL SITO MATERIALE DESTINATO ALLE FAMIGLIE

6.2 Il progetto classe 2.0

SCENARIO

L’Agenda Digitale Europea e il PNSD

L’agenda digitale presentata dalla Commissione europea fissa obiettivi per la crescita nell’Unione europea (UE) da raggiungere entro il 2020. Questa agenda digitale propone di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) per favorire l’innovazione, la crescita economica e il progresso.

L'agenda digitale richiede un impegno elevato e continuo sia a livello di UE che di Stati membri (anche a livello regionale). Non può avere successo senza un contributo sostanziale da parte delle altre parti interessate, compresi i giovani "figli dell'era digitale", dai quali abbiamo molto da imparare.

Le azioni della Commissione europea mirano alla promozione delle TIC per utilizzare al meglio le loro potenzialità; nel settore della formazione e dell’educazione esse caldeggiano un più rapido e semplice accesso ai contenuti ed alle informazioni, una maggiore sicurezza e protezione durante la navigazione in rete, un incremento dell’alfabetizzazione, delle competenze e dell’inclusione nel mondo digitale.

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Il Piano Nazionale Scuola Digitale

È finalizzato a modificare gli ambienti di apprendimento attraverso l'integrazione delle tecnologie nella didattica.

Il Progetto Cl@sse 2.0 favorisce la creazione di un nuovo spazio di apprendimento, aperto sul mondo nel quale costruire il senso di cittadinanza e realizzare “una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”, le tre priorità di Europa 2020.

I nostri alunni, “nativi digitali”.

“I nativi, infatti, in primo luogo considerano le tecnologie come elemento naturale del loro ambiente di vita […] si relazionano con la tecnologia attraverso il gioco e, a volte, per prove ed errori costruiscono da soli i propri giochi […] infine, tendono naturalmente a condividere con i loro pari le proprie esperienze on-line […] gioco, simulazione, performance, appropriazione, multitasking, conoscenza distribuita, intelligenza collettiva, giudizio critico, navigazione transmediale, networking, negoziazione. Sono queste le caratteristiche specifiche delle nuove forme di appropriazione comunicativa dei media digitali che vengono sviluppate dai bambini e dai preadolescenti del nuovo millennio”. (cit. Paolo Ferri, “Nativi digitali”, Bruno Mondadori, 2011).

L’Esperienza del nostro Istituto

Il nostro Istituto ha iniziato a valorizzare le competenze informatiche dal momento in cui le TIC hanno incominciato a diffondersi nella società e nella scuola. Infatti, il primo laboratorio attrezzato nell’anno 1996 è stato utilizzato per organizzare corsi di alfabetizzazione informatica, rivolti ai docenti ed agli alunni. Successivamente il laboratorio si è spostato nell’attuale sede per far fronte alle aumentate esigenze formative: le ore di informatica previste sia nell’attività curricolare sia nei corsi pomeridiani necessitavano di attrezzature adeguate, anche in considerazione delle sempre maggiori competenze degli alunni in entrata.

Fin dal momento della loro istituzione, agli inizi del 2000, la Scuola è stata sede di corsi FORTIC previsti per la preparazione all’uso delle tecnologie degli insegnanti, con docenti formatori interni alla scuola.

Negli ultimi anni la didattica curricolare ha visto un sempre maggiore uso delle tecnologie per avvicinarsi alle differenti modalità di comunicazione delle conoscenze: notevole impulso è stato dato dalla presenza delle LIM che sono state

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consegnate alla scuola sia attraverso bandi del Ministero sia attraverso donazioni di privati; risulta sempre più evidente, comunque, che la didattica non può più esimersi dall’utilizzo degli strumenti offerti dalla tecnologia. In questo contesto si inserisce la richiesta della classe 2.0, che permetterebbe agli allievi di usare le tecnologie per “costruire” (artefatti materiali ed immateriali) assumendo un ruolo attivo nel proprio apprendimento e sviluppando responsabilità; gli allievi sono coinvolti cognitivamente ed emozionalmente ed elaborano e rielaborano le proprie conoscenze e, esplorando ed analizzando nuove conoscenze, sviluppano abilità di pensiero.

Finalità generali e obiettivi di lavoro

Si fa riferimento alle Indicazioni Nazionali per il curricolo:

“La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa implica abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC): l’uso del computer per reperire, valutare, conservare,produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet”.

Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione

“Utilizza in modo sicuro le tecnologie della comunicazione con le quali riesce a ricercare e analizzare dati ed informazioni e ad interagire con soggetti diversi.

Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni e impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.

[…] Produce testi multimediali, utilizzando in modo efficace l’accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori”.

Il Consiglio dell’attuale classe III A si prefigge, quindi, di:

offrire ai ragazzi occasioni di apprendimento che, partendo dai saperi di base, aumentino le conoscenze e le traducano in competenze utili ad acquisire e selezionare le informazioni;

condurre l’alunno alla conoscenza di sé, in modo da favorire l’autonomia personale;

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fornire occasioni e supporti affinché ogni alunno impari ad interagire in maniera positiva con gli altri;

favorire l’integrazione degli alunni con disabilità e con DSA; favorire situazioni di apprendimento particolarmente motivanti favorire l’interazione tra discipline attraverso l’uso delle TIC attivare una didattica multimediale e innovativa presentare contenuti e concetti in modo originale coinvolgere e stimolare gli studenti

Metodologia

Si possono proporre i contenuti delle lezioni attraverso filmati, mappe concettuali, tabelle riassuntive, immagini esemplificative, audio di spiegazione e tanti esercizi interattivi, utilizzo di software didattici, stimolando così l’apprendimento in modo originale e creativo. Si possono costruire, attraverso un lavoro cooperativo, materiali didattici di supporto e documentazione delle attività svolte.

Grazie al collegamento ad Internet il docente ed i ragazzi possono, in qualunque momento, reperire informazioni utili, approfondire le tematiche affrontate in classe, arricchire il loro lavoro con immagini, video e/o altre fonti.

Gli Insegnanti del Consiglio di classe, inoltre, intendono promuovere un gemellaggio con l'Istituto comprensivo di Vallecrosia “Andrea Doria” per ampliare le informazioni e il confronto con una interazione a distanza in modalità sincrona e asincrona (chat, mail), per uno scambio di esperienze, prodotti multimediali e materiali didattici (aula virtuale, software OPEN SOURCE DIDAPAGES).

Il gemellaggio potrà prevedere anche incontri in presenza fra i docenti coinvolti nel progetto per attività di autoformazione organizzate dai due Istituti, anche eventualmente con la presenza di esperti.

Modalità di monitoraggio, valutazione e documentazione

monitoraggio iniziale, rivolto agli alunni, finalizzato ad una rilevazione delle competenze e delle modalità individuali nell’uso delle tecnologie

monitoraggi in itinere e finale di tipo quantitativo e qualitativo:

griglie finalizzate a rilevare i tempi di utilizzo per i vari ambiti disciplinari

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Griglie finalizzate a rilevare le modalità di utilizzo (es. presentazione di contenuti, esercitazioni, visione materiali, documenti, video, produzione collettiva di materiali didattici, verifiche on line, ricerche sul web, scambio con altre classi …)

la partecipazione, la motivazione degli studenti e il clima di lavoro in classe eventuali criticità (in relazione ai risultati attesi, alla gestione del tempo, al

raggiungimento degli obiettivi, agli oneri aggiuntivi).

Oltre che con le rilevazioni oggettive le esperienze potranno essere documentate con foto, video, relazioni/racconti elaborati dei ragazzi, presentazioni multimediali, mappe.

Archiviazione e pubblicizzazione

creazione di uno spazio virtuale a disposizione della classe nel quale conservare tutto il materiale prodotto e/o promuovere scambi (es. classe virtuale, strumenti di Google in gmail o altro)

creazione di e-book con il software Didapages, open source pubblicazione sul sito della scuola di esperienze e materiali

Strumenti necessari

1. una LIM con PC e videoproiettore 2. un PC (net-book o Tablet) per ogni alunno 3. un access point wi-fi per la copertura di rete della classe 4. una stampante di rete per la classe

6.3 Il progetto Generazioni Connesse L’Istituto ha aderito al progetto proposto dal portale

http://www.generazioniconnesse.it/ ritenendo che possa essere una proposta

interessante, che va nella direzione di tematiche molto sentite non solo dal

Ministero tramite le ultime direttive ma anche fra le famiglie. Al termine del

percorso la scuola viene inserita in un elenco di scuole riconosciute come

“virtuose” in relazione al rapporto fra scuola, giovani e tecnologie digitali.

Il Progetto Generazioni Connesse - SIC II intende offrire al sistema scolastico un

percorso guidato che consenta, ad ogni Scuola partecipante al processo, di:

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riflettere sul proprio approccio alle tematiche legate alla sicurezza online e

all’integrazione delle tecnologie digitali nella didattica, identificando, sulla base

dei punti di forza e degli ambiti di miglioramento emersi nel percorso suggerito,

le misure da adottare per raggiungere tale miglioramento;

usufruire di strumenti, materiali e incontri di formazione, a seconda del livello

di bisogno rilevato nel percorso suggerito, per la realizzazione di progetti

personalizzati che ogni Scuola arriverà ad elaborare tramite un percorso guidato

(Piano di Azione), da svolgersi nei primi mesi nell’a.s. 2015/2016.

dotarsi di una Policy di e-safety, costruita in modo partecipato coinvolgendo

l’intera Comunità Scolastica, basata sulla propria realtà e sui Piani di Azione.

L’insieme degli strumenti proposti per la realizzazione del percorso vanno intesi,

dunque, come una cassetta degli attrezzi, utile all’individuazione e alla

soddisfazione dei bisogni che verranno messi a fuoco.

Il percorso è rivolto alle classi quarta e quinta della Scuola Primaria di Primo

Grado e a tutte le classi della Scuola Secondaria di Primo Grado.

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7. LA CONTINUITA’ E L’ORIENTAMENTO

Progetto Accoglienza e Continuità Il progetto si propone la finalità generale di favorire il benessere psicologico degli alunni nei delicati momenti della transizione e della scelta da un ordine di scuola all’altro. A tal fine si propongono i seguenti obiettivi: - favorire l’inserimento nella nuova scuola dei bambini in ingresso nel corrente a.s.; - promuovere la conoscenza della scuola secondaria di I grado, nei suoi diversi aspetti, da parte dei bambini che frequentano la quinta classe della primaria; - favorire lo scambio di informazioni ed il rapporto di collaborazione esistente tra i docenti della secondaria e quelli della primaria e tra gli stessi alunni; -favorire l’accesso alle informazioni sull’ offerta formativa del nostro istituto alle famiglie; - ogni consiglio di classe, nella sua autonomia, stabilirà quali interventi siano più idonei per le singole classi, anche in base alle competenze e alla personalità dei docenti coinvolti. - E’ a disposizione un fascicolo contenente diversi materiali e suggerimenti utili per realizzare esperienze significative: si tratta di schede strutturate, tracce di giochi, questionari che possono essere chiesti in visione al referente e liberamente fotocopiati. - Le insegnanti di lettere hanno adottato un testo che comprende un fascicolo a parte riguardante le attività di accoglienza. - L’associazione Baraonda, coadiuvata dal Dott. Rombo, psicologo che da anni collabora con la nostra scuola attraverso progetti rivolti agli alunni di tutte le classi, ha presentato ai ragazzi le attività integrative che si svolgono in orario extrascolastico presso l’associazione. - Si organizza, per il mese di novembre, un’uscita didattica sul territorio con finalità di conoscenza e di socializzazione che coinvolge tutte le classi prime. L’escursione prevede una passeggiata da S.Romolo a Bignone con castagnata finale, durante la quale i ragazzi avranno la possibilità di conoscersi e stare insieme. Scuole alle quali è rivolto il progetto: Istituti Comprensivi con i seguenti plessi: Borgo, Rubino, Castillo , San Pietro, Calvino, San Giacomo, Fondazione Dante Alighieri. Fasi delle attività: Ottobre – Novembre: incontri con gli insegnanti della scuola primaria per stabilire le attività di continuità e il periodo di realizzazione della stessa. Incontro in plenaria con tutti gli alunni delle classi V del nostro Istituto per svolgere attività con le nostre classi della secondaria.

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Novembre – Dicembre: convocazione dei genitori delle classe quinte, in riunione plenaria presso la nostra scuola. Gennaio – Febbraio: incontri individuali con le famiglie dei bambini diversamente abili, DSA e BES, durante i colloqui è necessaria la collaborazione di tutti i docenti. Gennaio- Febbraio: incontri con le classi quinte per svolgere le attività di continuità programmate. Aprile-Maggio: incontri con le classe quarte per svolgere le attività di continuità. Attività proposte per le classi quinte di tutti i plessi: - attività musicale - Utilizzo della LIM - Epica – Mitologia - Esperimenti scientifici Maggio: attività di continuità presso le diverse scuole con i bambini diversamente abili. Maggio: incontri con le maestre delle classi quinte per rilevare informazione sugli alunni in ingresso, utili per la formazione delle classi prime. METODOLOGIA E STRUMENTI Strumenti - piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto - griglia di conoscenza dell’alunno - testi selezionati dagli insegnanti delle singole classi - calendarizzazione degli incontri individuali con le famiglie Metodi

- lavori di gruppo, di ricerca, giochi

- laboratori

- redazione del giornalino d’Istituto

- discussioni, interventi guidati, prove di interrogazione, partecipazione ad eventuali recite, mostre, saggi, lezioni, lavori tecnico scientifici organizzati dall’Istituto

- attività di continuità presso le diverse scuole con i bambini diversamente abili a carico degli insegnanti del gruppo H che si rendono disponibili.

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8. LA SICUREZZA

FINALITA’ EDUCATIVE DEL PROGETTO

Indurre ad un sufficiente autocontrollo per attuare comportamenti razionali e corretti in caso di emergenza

Saper reagire adeguatamente all’eccitazione collettiva e al panico in caso di emergenza

Controllare la propria emozionalità

Ottenere un luogo di lavoro il più sicuro possibile

OBIETTIVI

In caso di pericolo evacuare i locali della scuola in modo rapido ed efficace

Rendere alunni e insegnanti sicuri nelle procedure da adottare in caso di pericolo e/o di rischio

Saper reagire adeguatamente in caso di emergenza incendio-terremoto e per ogni emergenza

Applicare il piano della gestione delle emergenze specifico per ogni plesso

Controllare che l’ ambiente sia rispettoso dell’attuale legge vigente D.lgs. 81/2008

METODOLOGIA

1. Stilare il PROGETTO “SCUOLA più SICURA” (a cura capoprogetto); 2. Inviare convocazioni per incontro preposti 15/10/2015 (a cura

capoprogetto); 3. Stilare il verbale dell’ incontro preposti 15/10/2015 (a cura

capoprogetto); 4. Archiviare segnalazioni dei plessi (a cura capoprogetto); 5. Archiviare squadre di emergenza aggiornate annualmente nel DVR (a

cura capoprogetto); 6. Aggiornare il DVR con casi specifici di primo soccorso (a cura

capoprogetto); 7. Archiviare verbali delle evacuazioni dei singoli plessi (a cura

capoprogetto);

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8. Partecipare agli incontri sicurezza previsti sul territorio (a cura capoprogetto);

9. Partecipare all’incontro periodico della sicurezza con Responsabile, Medico competente e Dirigente Scolastico (a cura capoprogetto);

10. Compilare eventuali monitoraggi richiesti dal Ministero( da parte del capoprogetto);

11. Richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa secondo le procedure previste nel PIANO DELLA GESTIONE DELLE EMERGENZE (a cura del Preposto del plesso);

12. Segnalare tempestivamente al Dirigente ogni condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta (a cura del Preposto del plesso);

13. Inviare all’ufficio di segreteria la segnalazione di pericolo o rischio seguendo il modello inviato dal capoprogetto ( a cura del Preposto del plesso)

14. Partecipare agli incontri specifici per i preposti dei plessi (a cura del Capoprogetto e del Preposto del plesso);

15. Mettere in atto le prime procedure di sicurezza isolando la zona a rischio o attuando misure adeguate al pericolo (a cura del Preposto del plesso);

16. Organizzare e far eseguire due o più prove di evacuazione ( dichiarate e non dichiarate) come da calendario deciso nell’incontro preposti del 15 ottobre 2015 (a cura del Preposto del plesso);

17. Compilare il modulo/verbale di evacuazione avvenuta e inviarlo o consegnarlo al capoprogetto (a cura del Preposto del plesso);

18. Aggiornare SQUADRE DI EMERGENZA del proprio plesso ( come da modello inviato dal capoprogetto ,concordato col Responsabile della Sicurezza e col Dirigente Scolastico) (a cura del Preposto del plesso);

19. Informare i bambini di prima per la simulazione di evacuazione rapida (da parte dei preposti dei plessi della primaria);

20. Affiggere planimetrie in ogni locale della scuola (a cura del Preposto del plesso);

21. Affiggere scheda tecnica in ogni locale della scuola (a cura del Preposto del plesso);

22. Affiggere schede di emergenza nella bacheca della scuola (a cura del Preposto del plesso);

23. Affiggere verbale incontri nella bacheca del plesso (a cura del Preposto del plesso);

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24. Informare durante intersezione/interclasse sia i colleghi che le famiglie delle attività per la gestione della sicurezza (a cura del Preposto del plesso);

25. Per la scuola secondaria trovare un momento opportuno per presentare il piano delle emergenze specifico del plesso ( a cura del Preposto del plesso)

26. Controllare periodicamente dispositivi di sicurezza (a cura del Preposto del plesso);

27. Controllare le vie di fuga per garantire un esodo veloce (a cura del Preposto del plesso);

28. Frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’articolo 37 (a cura del Preposto del plesso);

29. Firmare il prospetto economico consuntivo alla fine dell’anno (a cura del Preposto del plesso)

Monitoraggio e valutazione: tempi e modalità

LA VALUTAZIONE DEL PROGETTO SI OTTIENE :

1. nell’ impiegare il minor tempo possibile nell’evacuare i locali durante le simulazioni effettuate;

2. nell’ impiegare il minor tempo possibile nell’evacuare i locali durante emergenze effettive;

3. nell’osservare il comportamento adottato dagli alunni in caso di emergenza simulata o effettiva;

4. nell’osservare il comportamento effettuato dai lavoratori e dalle persone con incarichi speciali;

5. nella sensibilizzazione di tutti i lavoratori al progetto.

Modalità di presentazione del lavoro

1. Verbali prove di evacuazione contenuti 2. Verbali incontri periodici dei preposti SPP 3. Segnalazioni di pericoli e di rischi da inoltrare all’Ente competente; 4. Inserimento del progetto “ Scuola più sicura” nel POF 5. Affissione planimetrie in ogni locale della scuola 6. Affissione scheda tecnica in ogni locale della scuola 7. Affissione schede di emergenza nella bacheca della scuola 8. Affissione verbale incontri nella bacheca del plesso

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9. LA BIBLIOTECA

“(…) particolare importanza assume la biblioteca scolastica, da intendersi come

luogo deputato alla lettura ma anche all’ascolto e alla scoperta di libri, che sostiene

l’apprendimento autonomo e continuo”.

(Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’Infanzia e per il primo ciclo

dell’istruzione del settembre 2007)

Il Progetto Biblioteca riguarda i vari plessi dell'I.C. e si integra con le attività

curricolari e con le iniziative delle altre agenzie educative del territorio: Biblioteca

Civica F. Corradi, Associazione Narima, La Tana del Bianconiglio.

Il Progetto si propone di perseguire i seguenti obiettivi:

1. Favorire l'avvicinamento affettivo ed emozionale del bambino al libro.

2. Promuovere un atteggiamento positivo nei confronti della lettura.

3. Promuovere la lettura sia nel contesto scolastico che familiare.

4. Educare all'ascolto e alla comunicazione con gli altri.

5. Promuovere, attraverso la lettura di libri a voce alta, la comprensione da

ascolto (iniziativa “Libriamoci”, lettura in classe da parte degli insegnanti).

6. Sviluppare e sostenere il piacere e l’abitudine di leggere e di apprendere.

7. Aiutare a sviluppare la fantasia e la creatività dei bambini tramite i libri.

8. Stimolare bambini e ragazzi a conoscere e ad usare le biblioteche (quella di

classe, del plesso, quella comunale) cosicché diventi un'abitudine per tutta la

vita.

9. Capacità di operare scelte di lettura in modo sempre più autonomo e

consapevole;

10. Integrare le conoscenze curricolari.

11. Favorire le abilità di studio.

90

12. Sviluppare attività di ricerca e uso di informazioni.

13. Migliorare le competenze di lettura e scrittura.

Si cerca, quando è possibile, di garantire la presenza in biblioteca dell’insegnante

referente del progetto per garantire il prestito dei libri nei giorni e negli orari

prestabiliti. La sua funzione non è solo quella di gestire un patrimonio librario, ma

quella di fare da guida e da suggeritore al bambino/ragazzo. Deve valutare le “forze”

dell'utente, capirne da poche parole di dialogo gli interessi, intuire il genere di libro

che gli fornirà le informazioni che cerca, o che semplicemente potrà divertirlo.

Per poter arricchire le biblioteche scolastiche di nuovi libri, i plessi aderiscono a varie

iniziative: “Aiutaci a crescere, regalaci un libro” della Giunti; “Amo chi legge e gli

regalo un libro” (Associazione Italiana Editori); il Giralibro).

L'I.C. ha accolto l'avviso pubblico (prot. n. 7767 del 13 maggio 2016 ) per la

realizzazione da parte delle istituzioni scolastiche ed educative statali di Biblioteche

scolastiche innovative, concepite come centri di informazione e documentazione

anche in ambito digitale – Piano Nazionale Scuola Digitale.

PROGETTO “LEGGERE E’ ’’ BELLO”

PREMESSA

L’obiettivo fondamentale nell’ambito della promozione della lettura è la

formazione della persona nella sua interezza. La Biblioteca scolastica può quindi

offrire agli studenti la possibilità di acquisire le abilità necessarie per

l’apprendimento lungo l’arco della vita, oltre a sviluppare l’immaginazione, con

l’obiettivo di aiutarli a divenire cittadini responsabili. Essa infatti deve diventare un

servizio per la comunità scolastica attraverso la piena integrazione nel curricolo: in

questo caso può legittimarsi nella scuola divenendo, oltre che un servizio per

l’utenza, anche ambiente di apprendimento, opportunità formativa per

l’innovazione didattica. In un’ottica di attenzione ad una didattica aperta ed

integrata, infatti, la Biblioteca si configura come luogo di incontro tra i saperi, in cui

si confrontano metodologie ed approcci disciplinari molteplici, in cui le conoscenze

contribuiscono alla formazione di quel bagaglio di competenze indispensabili ad

affrontare la complessità sociale e culturale della nostra epoca, fornendo capacità di

comprensione, patrimonio lessicale, atteggiamento critico, “confidenza” con i testi.

La Biblioteca è uno spazio indispensabile e accogliente per tutti gli alunni della

scuola per accostarsi in modo positivo al mondo della lettura, stimolandoli ad

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entrare in contatto con un mondo speciale di avventure, emozioni, divertimento,

immaginazione e riflessione. Il progetto ha quindi come obiettivo fondamentale

quello di aumentare sempre più l’interesse e il piacere per la lettura e di dimostrare

che “leggere è bello”, cercando di favorire uno sviluppo linguistico ricco e articolato,

rendendo sempre più operativa e valorizzando la biblioteca della scuola e la sua

fruizione.

Si cercherà altresì di sviluppare e sostenere negli alunni l’abitudine e il piacere

di leggere, e di saper utilizzare le biblioteche per tutta la vita, consapevoli del fatto

che la fascia d’età della scuola media rimane un momento delicato per mantenere o

incrementare quella passione alla lettura che i bambini a volte dimostrano. Anche

per questo, la modalità dei prestiti che le singole Biblioteche adotteranno, tenderà

in parte a lasciare liberi gli alunni di leggere ciò che è a loro gradito, interessandosi

allo stesso tempo ai loro gusti e aiutandoli ad orientarsi nei diversi generi, grazie

anche alla catalogazione fatta per la consultazione.

Verranno monitorate le tendenze letterarie dei ragazzi, i libri ed i generi più

scelti, al fine anche di segnalarli, al termine dell’anno scolastico, agli insegnanti e alla

Biblioteca Civica con la quale la Scuola opera in stretta sinergia.

Il progetto globale della Biblioteca si pone altresì come obiettivo quello di

motivare e responsabilizzare i ragazzi svantaggiati per situazioni sociali, culturali,

familiari, valorizzandone, attraverso la lettura, capacità, curiosità e sensibilità. La

finalità ultima sarà quella di trasmettere la passione e il gusto per la lettura,

cercando di creare le condizioni perché questo piacere nasca e si sviluppi, anche

nell’allestimento di un ambiente accogliente e curato. “Solo se un ragazzo mi vede

felice di leggere ha qualche possibilità di voler condividere questa felicità” (Pennac).

I libri sono a disposizione degli studenti sia per scelta personale che su indicazione

dei propri insegnanti a seconda del programma svolto e dei generi letterari o dei

programmi affrontati, fedeli all’affermazione di Rodari che “noi non leggiamo il

primo libro che ci capita, ma ci piace scegliere”.

OBIETTIVI E FINALITA’ EDUCATIVE DEL PROGETTO BIBLIOTECA

Aiutare ad acquisire il concetto che la libertà intellettuale e l’accesso

all’informazione sono essenziali per la cittadinanza e la partecipazione piena e

responsabile alla vita democratica.

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Sviluppare e sostenere negli alunni l’abitudine e il piacere di leggere e di

apprendere nonché di usare le biblioteche per tutta la vita.

Organizzare attività che incoraggino coscienza e sensibilità culturali e sociali.

Trasmettere e promuovere negli alunni la motivazione alla lettura e al piacere

del leggere.

Promuovere la lettura sia nel contesto scolastico e familiare.

Incentivare la lettura, proponendola come momento di socializzazione.

Educare all’ascolto attivo.

Stimolare la fantasia dei ragazzi e la loro creatività anche attraverso varie

forme di rielaborazione dei testi letti.

Offrire opportunità per esperienze dirette di produzione ed uso

dell’informazione per la conoscenza, la comprensione, l’immaginazione e il

piacere.

Sviluppare le capacità di cooperazione e accrescere l’autostima.

Imparare a selezionare il materiale di lettura secondo gli usi e gli scopi a cui si

intende destinarlo.

Stimolare l’interesse verso un testo e promuovere un atteggiamento positivo

nei confronti della lettura.

Migliorare la capacità di lettura individuale e le competenze di lettura e

scrittura.

Arricchire il lessico e integrare le conoscenze curricolari.

Supportare le attività curriculari e opzionali.

Educare all’ascolto e alla convivenza.

Illustrare i valori della pace e della solidarietà, i diritti dei popoli, dell’uomo e

del bambino attraverso le storie.

Favorire l’accettazione e il rispetto delle culture “altre” considerate fonte di

arricchimento.

Consolidare competenze linguistiche ed espressive attraverso l’uso del libro.

Favorire le abilità di studio e la rielaborazione verbale del racconto.

Incentivare il gusto e l'abitudine alla lettura ed alla consultazione di opere

editoriali e in genere favorire la diffusione della cultura.

Arricchire e valorizzare la biblioteca scolastica.

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METODOLOGIA e ATTIVITA’ CURRICOLARI PREVISTE

Registrazione dei libri ancora senza codice identificativo, numero di scaffale,

per l’inserimento in biblioteca

Riordino della biblioteca

Attività di prestito e monitoraggio dei libri e dei gusti degli alunni

Lavori di gruppo e attività di peer education

Scrivere storie

Ascoltare storie, fiabe, favole, racconti

Sviluppare abilità in relazione all’uso dell’informazione tramite la pratica della

consultazione libraria

Organizzare attività di promozione della lettura e del libro

Partecipare ad attività di promozione della lettura e del libro in ambito

cittadino

Partecipazione al concorso del Giralibro: “Caro Amico di carta…..”

Partecipazione a laboratori proposti dalla Biblioteca-Museo civici di Sanremo;

Partecipazione a Festival “Immaginaria e iniziative Associazione “Narima”

Partecipazione a spettacoli proposti dal Teatro Archivolto, per la rassegna “Dal

testo alla scena” (previa adesione degli alunni)

Partecipazione alla rappresentazione teatrale “Paolo Borsellino” (classi terze);

Percorsi di lettura su temi e generi specifici in relazione ai programmi

scolastici e a periodi dell’anno significativi come l’organizzazione delle

settimane della lettura in occasione della giornata della Memoria

Creazione di cartelloni espositivi, relazioni su supporto informatico per il sito o

giornalino “Biblionews” interni alla scuola

raccolta di recensioni da parte degli alunni sui libri letti e creazione di una

mini-guida a disposizione dei lettori

Incontro con gli Autori

Questionari di gradimento e“Book Parade”: raccolta gusti e gradimenti degli

alunni nella scelta dei libri

Si seguiranno inoltre, tutte le novità editoriali e le proposte di concorso che

giungeranno dalle diverse Case Editrici o da Enti di Promozione alla Lettura. E’

indispensabile prevedere sempre l’acquisto di nuovi testi della ricca e in

continua evoluzione Letteratura per ragazzi in modo tale da tenere aggiornata

le biblioteche Scolastiche, in particolare per quelle tematiche di attualità e di

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Educazione alla Mondialità per le quali la scuola “Dante Alighieri” ha da

sempre grande attenzione.

10. RICONOSCIMENTI Nel corso degli anni il nostro Istituto ha ricevuto più volte attestazioni e riconoscimenti, per la partecipazione a competizioni sportive o in occasione di eventi e concorsi. Citiamo, per il corrente anno scolastico, due riconoscimenti, che premiano la partecipazione e l’impegno di Alunni e Docenti:

Concorso Esploratori della Memoria – la scuola secondaria di I grado “Dante

Alighieri” terza classificata in Liguria, unica scuola della provincia a partecipare.

La cerimonia di premiazione si è svolta lunedi 30 maggio 2016 alle ore 9,30 presso il Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, in p.zza De Ferrari a Genova alla presenza delle autorità.

Una delegazione di alunni della Scuola Media Dante Alighieri, accompagnati dalla Prof.ssa Antonella Squillace, curatrice del progetto, si è recata nella città capoluogo per testimoniare con la loro presenza l’impegno dell’intera comunità scolastica alla promozione dei valori della democrazia e l’importanza della memoria storica per le giovani generazioni.

Il concorso, nell’ambito del progetto “Pietre della Memoria”, era finalizzato al censimento di monumenti, lapidi, lastre commemorative, steli, cippi e memoriali riguardanti la prima e seconda guerra mondiale e guerra di Liberazione.

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SICUREZZA IN RETE

Il nostro Istituto ha ricevuto dallo staff del Progetto “Generazioni Connesse” sulla

sicurezza in rete un riconoscimento per il percorso svolto finora. Si legge

nell’attestato: “Si attesta l’esito positivo della partecipazione al Progetto e la

qualifica di “scuola virtuosa” sui temi relativi all’uso sicuro e positivo delle tecnologie

digitali, utile ai fini della descrizione del proprio curriculo. Il nominativo dell’Istituto

verrà pubblicato sul sito del Progetto: www.generazioniconnesse.it.