Psicologia Generale

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19 novembre 2013 [PSICOLOGIA GENERALE 2 NO ] Università eCampus Psicologia Generale 2 NO Mega Riassunto Pre Esame

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19 novembre 2013 [PSICOLOGIA GENERALE 2 NO ]

Università eCampus

Psicologia Generale 2 NO Mega Riassunto Pre Esame

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Personalità = qualità psicologica che contribuisce a creare le strutture persistenti e caratterizzanti del singolo come il sentire, il pensare e il comportarsi. E’ formata da:

- Aspetti più stabili e duraturi (la struttura) (tratto-tipo –sistema) - Aspetti dinamici e motivazionali (il processo)

Le teoria sulla personalità divergono su:

- Concezione filosofica persona (attore razionale, irrazionale, computer, ecc.) - Attribuzione delle cause del comportamento (esterne come il comportamentismo o interne come la

psicoanalisi) - Influenza dimensione temporale sulla personalità (passato, presente, futuro) (passato come

psicoanalisi e futuro come teoria costrutti di Kelly o la teoria cognitivo sociale) Approcci epistemologici (Bateson): 1. Pleroma (universo dei fenomeni fisici) --> basati su modelli di causalità lineare (A causa B) 2. Creatura (fenomeni che riguardano tutto ciò che è vivente) --> basato su modelli circolari di causalità (A causa B, che causa C, che causa D, ecc.) Principali categorie o tipi di dati utilizzati dagli psicologi della personalità nelle loro ricerche:

1. Dati L (life record data) = (es. certificati, valutazioni scuola o lavoro) = per fenomeni ampi

2. Dati O (observer data) (utili per bambini) 3. Dati T (test data) = esperimenti o test standardizzati 4. Dati S (self report data)

I dati sulla personalità possono essere distinte anche in base al tipo di procedure utilizzate: 1. Misure fisse (o nomotetiche) --> tutti i soggetti sottoposti alla stessa procedura di misurazione (questionario uguale per tutti)(la misura più usata) 2. Misure flessibili (o idiografiche) --> una procedura non fissa per ogni soggetto (es. intervista non strutturata, questionario con item diversi o con domande aperte) Per una ricerca rigorosa bisogna seguire i seguenti criteri: 1. Attendibilità = stabilità, certezza e replicabilità dei dati 2. Validità = le osservazioni di ricerca devono riflettere realmente ciò che intendo studiare. - validità di costrutto - validità discriminante 3. Etica (dalla progettazione fino alla pubblicazione) Metodi di ricerca:

1. Clinico 2. Sperimentale (se… allora) (rapporti causa effetto) 3. Correlazionale (analisi correlazione variabili che non vengono manipolate)(questionari di

personalità per verificare differenze individuali semplici e oggettivi)

Limiti:

- per via dell'assegnazione casuale dei gruppi non è possibile identificare nessi di tipo causale

- possibili distorsioni (es. acquiescienza o desiderabilità sociale)

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Freud Uomo come sistema energetico (principio fisico della conservazione dell'energia) Pulsione (Treib = spinta) => stato di tensione interno all'organismo, che viene avvertito come spiacevole, e che dunque spinge l'organismo stesso all'azione per cercare di ridurlo. 1. pulsioni libidiche o di vita 2. pulsioni aggressive o di morte Principio di piacere e principio di realtà Prima topica: conscio, inconscio, preconscio Due processi di pensiero: Processo primario: pensiero dell'inconscio (no regole, no logicità, evidente nei sogni)

Processo secondario: parte conscia della mente

Il significato dei sogni

Contenuto manifesto scena onirica che viene deformata per opera di forze di difesa dell'IO

Contenuto latente il lato nascosto del sogno

La seconda topica: Io, Es, SuperIo

ES = solo inconscio (principio di piacere) IO = conscio + preconscio + alcuni meccanismi e reazioni inconsce (come la rimozione) = cocchiere con 3 purosangue SUPER IO = conscio (imperativo morale) + inconscio (nasce da una trasformazione del complesso di edipo) Condensazione = fenomeno per cui lo stesso comportamento può assolvere alla necessità di gratificare più impulsi (es. fare il medico = soddisfazione impulsi libidici + sadismo) Angoscia = campanello d'allarme, angoscia-segnale, il richiamo di un ricordo traumatico o doloroso che segnala all'Io un pericolo incombente. --> scattano i meccanismi di difesa per tutelare l'IO Meccanismi di difesa Rimozione Proiezione (es. non sono io ostile ma lo sono gli altri con me) Negazione = (es. annuncio di un lutto o dopo la scoperta di una grave malattia = non voglio vedere la realtà) Isolamento = (es. vittime di violenze che raccontano in modo lucido e senza coloriture l'accaduto). Annullamento = procedimento magico per cui si annulla un'azione o un pensiero precedente. (molto presente nelle persone che soffrono di coazioni ossia irresistibili impulsi a commettere qualche tipo di azione) Formazione reattiva = (es. esagerato amore per la pulizia di chi, inconsciamente, desidererebbe sporcarsi) Razionalizzazione = giustificato a posteriori e reso accettabile in virtù di motivazioni diverse da quelle che hanno effettivamente agito nella situazione in questione. Sublimazione = reinvestita in una nuova direzione (es. artisti) Gli stadi di sviluppo psicosessuale:

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1. Fase auto-erotica (organizzazione pre-genitale) che ha come oggetto una zona erogena del corpo: a. 0-2 anni: Bocca (fase orale) b. 2-3 anni: Ano (fase anale) (ritenzione di feci –conflittuale: piacere nella ritenzione ma anche

nell'eliminazione. Primo grande conflitto individuo-ambiente) c. 4-5 anni: Genitali (fase fallica) (masturbazione infantile) (il bambino è perverso polimorfo - -

- complesso di edipo per il maschio = angoscia di castrazione - complesso di edipo o elettra per la femmina = invidia del pene

2. Periodo di latenza 3. Fase genitale

Fissazione (nei bimbi) = agli specifici modi di gratificazione delle pulsioni e agli specifici meccanismi di difesa dall'angoscia di una determinata fase dello sviluppo psicosessuale. 1. causa di una gratificazione ridotta (stato di carenza continuerà a ricercarle) 2. causa di una gratificazione eccessiva "affezionato" a quelle che sono rivelate così soddisfacenti Regressione (negli adulti e spt in condizioni di stress o difficoltà) = (personalità orale, anale, fallica) . Ritorno alla fase nella quale era avvenuta la fissazione. Personalità orale (narcisismo, avido, geloso - tutto ruota intorno a sé)

Personalità anale (ordine e pulizia, avarizia, ostinazione)

Personalità fallica (esibizionista e maschilista per uomo, seduttiva e isterica la donna) Forme psicopatologiche = legate a fissazioni a fasi precoci dello sviluppo. (es. nevrotico). Sintomo = formazione di compromesso tra l'esigenza di soddisfacimento pulsionale e quella di fuggire all'angoscia. I metodi di cura utilizzati da Freud 1. Ipnosi --> è possibile fargli produrre una serie di sintomi isterici (paralisi di un arto, cecità, mutismo, ecc.) 2. Metodo catartico (Freud + Breuer) --> scarica delle emozioni connesse agli episodi di vita infantile che venivano rievocati dal paziente durante la trance (scarica detta catarsi che vuol dire purificazione). Dopo la catarsi il sintomo connesso all'episodio rievocato spariva del tutto. Molti limiti. 3. Metodo delle libere associazioni OBV trattamento psicoanalitico: - la risoluzione delle fissazioni a stati precoci dello sviluppo - la riallocazione dell'energia impegnata per scopi difensivi in attività più mature - la riduzione del ricorso ai meccanismi di difesa - la riconduzione della vita psichica sotto il controllo dell'IO (là dove era l'es deve subentrare l'Io) Transfert Nevrosi di transfert => paziente rivive in forma amplificata tutte le sue angosce più primitive e a cercare nel rapporto con l'analista la gratificazione dei suoi desideri pulsionali (consente di osservare in vivo tutti gli aspetti dei conflitti psichici e dei meccanismi difensivi che hanno prodotto i problemi del paziente) Il cambiamento avviene per 3 fattori decisivi: 1. in analisi il conflitto è meno intenso che nella situazione originaria 2. l'analista assume un atteggiamento diverso da quello dei genitori 3. il paziente è più maturo di quando era bambino

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Gli stadi di sviluppo psicosociale secondo Erik Erickson 1) sviluppo psicosociale e non psicosessuale (concezione epigenetica) 2) Sviluppo in tutto il ciclo di vita 3) possibilità di modificare nel corso della vita le caratteristiche sviluppate in una certa fase di sviluppo (fase --> crisi della fase --> compito di sviluppo --> risoluzione della crisi (se no => nevrosi o psicosi)

STADIO PSICOSOCIALE

Fiducia di base Sfiducia 0-1

Autonomia Vergogna e dubbio 2-3

Iniziativa Senso di colpa 4-5

Competenza Inferiorità Latenza

Identità Dispersività Adolescenza

Intimità Isolamento Inizio età adulta

Produttività Stagnazione Età adulta

Integrità Disperazione Vecchiaia

La teoria delle relazioni oggettuali (Klein, Bion, Fairbairn)

= elaborazione e interiorizzazione rappresentazioni dell'altro (gli oggetti interni) con cui interagisce

Il narcisismo (Otto Kernberg, Heinz Kohut)

= l'investimento libidico di sè, rivalutato come momento fisiologico dello sviluppo, fondamentale per la

costruzione del senso di sè e dell'autostima. (se inadeguato soddisfacimento bisogni narcisistici del

bambino => personalità narcisistica (vulnerabile, bisogno di riconoscimenti e oscillazione onnipotenza e

impotenza)

La teoria dell'attaccamento (John Bowlby)

sistema comportamentale di attaccamento + sistema comportamentale di accudimento

- sicuro

- insicuro ambivalente

- insicuro evitante

- disorganizzato

Psicopatologia = dipende dal tipo di attaccamento Procedura sperimentale = Strange Situation (Mary Ainsworth), Modelli operativi interni (MOI) (internal working model) = rappresentazioni mentali di sé e della figura di attaccamento, basati su modelli ripetuti di esperienze relazionali con la madre. La rappresentazioni, che inizialmente sono riferite solo alla figura di accudimento, vengono poi generalizzate e diventano un modello su “come solitamente funzionano le cose nella mia relazione col mondo”.

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Altri approcci psicodinamici: i due eretici (vs Freud per rifiuto considerazione pulsioni sessuali

come unico fondamento per la comprensione della vita psichica)

Alfred Adler e la Psicologia individuale Senso di inferiorità dell’individuo aspirazione alla superiorità attraverso la compensazione (realizzazione delle proprie potenzialità – cieco che canta bene, balbuziente che diventa presentatore) Nevrosi tentativo di ipercompensazione, che porta l'individuo alla distorsione della realtà propria o del mondo. Terapia percorso volto al recupero di uno stile di vita più aderente alla realtà e più idoneo alla realizzazione delle proprie aspirazioni.

C.G.Jung

Reattivo di associazione verbale (metodo di parole-stimolo-parole)

VS FREUD

Concezione della libido --> non più solo energia sessuale ma energia vitale in senso lato

Visione dell'inconscio --> inconscio personale + inconscio collettivo (dove si manifestano gli archetipi)

La dinamica della personalità

Individuazione = compito dell’esistenza umana per tutta la vita e consente la piena integrazione (di due

componenti antitetiche – polarità) ed armonizzazione delle tendenze inconsce con quelle consce. Compito

mai concluso.

Tipologia psicologica junghiana

Unione tra i 2 atteggiamenti verso la realtà: estroversione (libido fuori) e introversione (libido dentro)

con una delle 4 funzioni psicologiche stabili ed espressione del modo di entrare in contatto con il mondo:

- pensiero --> funzione conoscitiva della realtà (comprensione) - razionale

- sentimento --> funzione valutativa della realtà (positivo o negativo) - razionale

- sensazione --> percezione sensoriale della realtà - irrazionale

- intuizione --> incontro con la realtà nei suoi aspetti più profondi – irrazionale

1. pensiero estroverso --> orientato alla conoscenza del mondo (estensione idee - dogmatismo)

2. pensiero introverso --> idee dal suo interno (approfondimento idee)

3. sentimento estroverso --> volto alla realtà oggettiva (idee riflettono collettività -superficiali)

4. sentimento introverso --> intensità gli affetti, tendenza ad isolarsi

5. sensazione estroversa --> guidato dalla ricerca del piacere

6. sensazione introversa --> oggetti al servizio delle sensazioni interne

7. intuizione estroversa --> verso gli oggetti non universalmente riconosciuti ma ciò che è in divenire

8. intuizione introversa --> intuizione mossa ad esigenze interne ed inconsce (artisti, poeti, mistici)

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La teoria dell'apprendimento 1. comportamento umano è tutto, o quasi, appreso.

2. metodo sperimentale (laboratorio)

3. Focus sulle cause esterne, ambientali, del comportamento

Pavlov e il condizionamento classico

- Esperimento cane (generalizzazione, discriminazione, estinzione stimolo)

- Nevrosi sperimentale = cane non riesce a discriminare stimoli (es. ellisse e cerchio)

- Principi condizionamento classico usati per studiare e curare le fobie

- Caso piccolo Albert (Watson) = induzione risp emozionale condizionata (paura ratto – rumore forte)

Metodi cura:

- Decondizionamento = avvicinamento progressivo allo stimolo avversivo

- condizionamento diretto o contro-condizionamento = associazione dello stimolo aversivo con uno

piacevole (es. studio di Jones su un bambino di due anni con fobia dei conigli)

- Desensibilizzazione sistematica (Wolpe ) = lo stimolo aversivo viene evocato attraverso

l'immaginazione e associato da una risposta comportamentale incompatibile con l'ansia (risposta

antagonista), ad es. il rilassamento muscolare profondo. (elenco di situazioni o eventi che generano

ansia nell'individuo (gerarchia dell'ansia)- lavoro graduale sull’ansia)

Skinner e il condizionamento operante (stimolo-risposta)

Operanti = comportamenti che l’organismo emette spontaneamente all’interno dell’ambiente. (derivano

dalla natura biologica dell'organismo)

Mente = black box (dentro la quale non è possibile guardare)

Rinforzo = evento che segue un comportamento operante e aumenta la probabilità che questo

comportamento venga riproposto in futuro. Il rinforzo potenzia il comportamento che lo precede.

(rinforzi positivi o negativi --> (vs punizioni = diminuire comportamento ma solo temporaneamente))

Rinforzi generalizzati (es. il denaro) --> danno accesso ad altri rinforzi

Skinner Box

Modellamento (importante nello sviluppo bambino insieme all’imitazione)

La psicopatologia

- deficit comportamentale = mancato apprendimento della risposta adeguata

- risposta disadattiva = inadeguata alle circostanze (urlare a scuola) o inaccettabile in sè (violenza)

Intervento terapeutico o di modificazione comportamentale

- Token Economy (Ayllon e Azrin) --> ricompense simboliche (gettoni) (es. controllo aggressività bambini)

- Analisi funzionale del comportamento (valutazione ABC)(A = comportamenti bersaglio, B= fattori che

rinforzano i comportamenti bersaglio, C = fattori che modificano comportamento)

- progetto ABA (Skinner) o progetto di autocontrollo (A = fase presperimentale dove si misura la frequenza

del comportamento, B = fase rinforzo del comportamento che si vuole potenziare A = fase di non ritorno)

BAB = quando c’è un comportamento nuovo e si parte dal rinforzo direttamente

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La psicologia umanistica – la terza forza vs comportamentisti e psicanalisi freudiana

Discendenza dall'Umanesimo (XIV,XV;XVI) --> rivalutazione della persona umana e radice filosofica viene

dall'esistenzialismo (vs razionalismo illuminista)

-Focus sulla persona e sull'esperienza (approccio globale-olistico)

-Interesse su caratteristiche tipicamente umane come la scelta, la creatività e l'autorealizzazione

-ripensamento del rapporto terapista-cliente = rapporto a due persone

-diffusione gruppale nell'attività psicoterapeutica

Kurt Goldstein (personalità come sistema unico e organizzato – visione olistica e gestaltica)

La personalità sana:

1. flessibilità

2. integrazione

3. capacità di autorealizzazione

Abraham Maslow – scala dei bisogni (piramide)

Autorealizzazione = sinonimo di pienezza umana, maturità emotiva, autenticità.

1. accettazione di sè e degli altri

2. percezione efficace della realtà

3. creatività

4. spontaneità, naturalezza, autonomia

Rollo May

Simboli e miti = sicurezza interiore per trovare un equilibrio nel mondo.

Lo sviluppo dell'uomo è in 4 tappe:

1. Fase dell'innocenza (dalla nascita ai due anni) --> indifferenziazione tra il mio mondo e quello degli altri

2. Fase della ribellione (dall'infanzia all'adolescenza) --> conquista autonomia e indipendenza dai genitori

3. Fase dell'autocoscienza normale --> conquista della libertà e capacità di fronteggiare l'angoscia

4. Fase dell'autocoscienza creativa --> espressione più alta dell'essere umano (rapporto armonico con il

proprio corpo)

Psicoterapia = incontro tra esseri umani: il transfert dunque non è solo una riedizione del passato, ma una

situazione vera e concreta, nella quale sperimentare una nuova relazione e nuovi aspetti di sè.

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Rogers e la terapia non direttiva

OBV = campo fenomenologico della persona (insieme percezioni soggettive, consce e inconsce)

Autenticità vs alienazione

- Autenticità = riconoscere le percezioni ed esperienze come proprie

- Alienazione = percezione che i pensieri e comportamenti non originano dal proprio autentico sé

Sé = sistema organizzato di percezioni che si forma a partire dall'infanzia dove c'è una spinta naturale ad

autorealizzarsi per la necessità di sentirsi apprezzati, capiti protetti e amati soprattutto dai propri caregiver.

- accettazione incondizionata --> sviluppo di un concetto di sè buono

- accettazione condizionata --> da qualcosa al di fuori da sé, difficoltà ad avere una giusta consapevolezza

rispetto alla propria esperienza (es. sei bravo solo se....) --> meccanismi di difesa che corromperanno il

processo "esperienza-consapevolezza".

Strumenti di ricerca e tecniche di misurazione del sè (valore statistico alle percezioni soggettive del sè):

- Q-sort (Stephenson) --> raggruppamento affermazioni riguardanti alcune caratteristiche di personalità

- Adjective Check list --> soggetto sceglie aggettivi che meglio lo descrivono fra un elenco

- Differenziale semantico --> attribuzione in scala di un concetto (polarità di aggettivi – bello/brutto)

Crescita e sviluppo della persona (teso alla autorealizzazione)

Autostima = valutazione stabile che un soggetto ha del proprio sè.

Coerenza = bisogno dell'individuo di armonizzare le diverse percezioni del sé (assenza conflitto tra i sé)

Congruenza = l'accordo tra il sè percepito e l'esperienza. (incongruenza --> stato di confusione e tensione

interna --> meccanismi di difesa che gli impediscano di essere consapevole del conflitto)

Persona sana = quando c'è congruenza tra sè e l'esperienza.

Patologia = discrepanza tra sè ed esperienza (incongruenza meccanismi di difesa)

- razionalizzazione --> attribuire l'incongruenza a fattori esterni

- fantasia --> illusoria immagine di sè che non tiene conto dell'esperienza stessa. (es. una persona che viene

allontanata da tutti può immaginare di essere una persona altamente intelligente)

- proiezione --> viene attribuita ad altri diversi da sè.

Psicoterapia

Cliente = responsabile piuttosto che un paziente dipendente.

Terapeuta --> entra in contatto con tali sentimenti del cliente (non più schermo opaco).

Relazione terapeutica (cambiamento è legato all’atteggiamento dello psicoterapeuta)

- congruenza e genuinità terapeuta spontaneo e libero di esprimere i propri sentimenti

- considerazione positiva incondizionata no pregiudizi – contesto non minaccioso

- comprensione empatica vedere il mondo attraverso gli occhi del cliente

- presenza

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Natalie Rogers (teorie del padre + terapia espressiva con arti (disegno, scultura, danza, musica)

OBV: crescita personale e la scoperta di sè attraverso la capacità creativa che è innata ed è autoterapeutica

e ci conduce all’inconscio

Wilhelm Reich – bioenergetica (uomo come unità psicosomatica) e carattere

Energia vitale (bioenergia) = dalla concezione freudiana di libido = si esprime a pieno in una sessualità

libera da inibizioni. (nevrosi viene da sessualità bloccata o a livello organico oppure da genitori (complesso

edipo è culturalmente determinato perché esistono culture dove è normale l'incesto)

Potenza organistica = capacità di abbandonarsi, senza alcuna inibizione al flusso dell'energia biologica

Carattere = apparato psicofisico tipico che mette in connessione i bisogni pulsionali con le richieste

ambientali (funzione di relazione e di difesa nel rapporto con la realtà Si trasforma in un'armatura più o

meno rigida)

Resistenza caratteriale = legato ad una nevrosi, che può ostacolare il processo di cambiamento.

OBV terapia = lavorare sulla corazza caratteriale = allentare le maglie censorie o di anestesia in cui la

persona è imprigionata, inconsapevolmente, a causa dell'adattamento nevrotico alla realtà.

Approccio vegetoterapia (sistema nervoso vegetativo)(simpatico – parasimpatico)

Alexander Lowen - Bioenergetica (uomo come unità psicosomatica)

Carattere = energia vitale che può venire bloccata difensivamente creando una sorta di struttura; adotta un

modello ripetitivo di comportamento (stereotipie)(meccanismo di sopravvivenza) che resiste al

cambiamento.

Le tipologie di carattere individuate da Lowen sono 5 e sono poste in negazione dei bisogni primari

(corrispondenti ad altrettanti diritti del bambino) di:

1. essere desiderato (diritto di esistere) --> schizoide

2. essere nutrito (diritto di avere bisogno) --> orale

3. essere sostenuto (diritto di essere aiutato e incoraggiato) psicopatico

4. essere libero di esprimere la propria volontà (diritto di imporsi) masochista

5. essere libero di amare (diritto di amare anche sessualmente) rigido

Analisi bioenergetica: i concetti fondamentali

1. energia vitale (bioenergia) (respirazione + alimentazione, esposizione alla luce, al calore, alla forza di

gravità proveniente dalla terra, oppure il movimento corporeo e mentale e i rapporti affettivi, o in generale,

le relazioni umane)

2. il radicamento (grounding) = essere in grado di stare con i piedi per terra.

Messaggi propriocettivi (interni) --> pelle, dal respiro, muscoli, tendini

Messaggi esterocettivi (esterni) --> provengono dagli organi di senso

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3. la respirazione

4. il movimento = come indice di salute di una persona e strumento terapeutico

5. la consapevolezza = dei blocchi (meccanismo di irrigidimento muscolare), delle emozioni e dei

sentimenti, dei comportamenti

Narcisismo primario

vs Freud --> è piuttosto un bisogno adulto, un meccanismo di identificazione da parte dell'adulto con il

bambino, per cui su di esso verrebbero proiettate parti di sè non integrate e sentimenti rimossi.

5 turbe narcisistiche (in ordine crescente di gravità):

1. carattere fallico-narcisistico

2. carattere narcisistico

3. personalità borderline

4. personalità psicopatica

5. personalità paranoide

Jacob Levi Moreno – Psicodramma (role playing) (2 h)

= tecnica psicoterapeutica di gruppo che usa la drammatizzazione come spazio protetto per esprimere

sentimenti, conflitti, bisogni senza che intervengano le resistenze abitualmente utilizzate nella vita.

1. esteriorizzazione

2. catarsi = liberazione di emozioni

3. spontaneità

4. creatività

Uditorio (Io ausiliari)

Direttore (terapeuta) = dirige il gioco, ne è il regista, guida la rappresentazione e organizza il materiale

emotivo che emerge. Non assume un atteggiamento neutro, ma partecipa attivamente

Tele = naturale tendenza dell'essere umano a porsi in relazione emozionale con altri esseri.

1. il tempo del gruppo

2. il tempo del protagonista

3. il tempo della condivisione

Cambi di ruolo

= attraverso tecniche particolari si tende a provocare nel protagonista consapevolezza di sè e delle

emozioni, agite e non:

- doppio = il direttore, ponendosi alle spalle del protagonista, lo stimola a ricercare dentro di sè

- specchio = protagonista fuori dalla scena e sostituendolo con un altro

- inversione di ruolo = il protagonista gioca la parte di un altro

Gli sviluppi dello psicodramma

1. psicodramma psicoanalitico (freudiano)

- transfert, no contatto fisico, catarsi

- 2 terapeuti possono essere due: conduttore ed osservatore (oggetto di transfert e ruolo di interprete)

- tecniche con finalità diverse:

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1. cambio di ruolo = riappropriarsi di una parte di sè che aveva proiettato su un altro

2. doppio = sia per dialogare con l'inconscio sia per dialogare con la parte della coscienza

3. specchio = utilizzo di io-ausiliari che, in modo imitativo, rappresentano il protagonista

nell'autopresentazione

4. autopresentazione = autoritratto drammatizzato di sè o di parti di sè

2. psicodramma individuativo (junghiano)

3. psicodramma lacaniano (palco sostituito da cerchio di sedie)

Eric Berne - analisi transazionale

3 stati dell’Io:

GENITORE --> l'insieme dei valori recepiti durante l'infanzia dai propri genitori.

- genitore normativo

- GN+ = proteggere o promuovere il benessere dell'altro (non mettere in bocca mani sporche)

-GN- = direttive genitoriali svalutative (sei un ignorante)

- genitore affettivo

- GA+ = direttive genitoriali che rispettano la persona prendendosi cura degli altri (ti aiuto)

- GA- = atteggiamenti di aiuto che partano da una situazione di superiorità, svalutativi dell'altro

(togliti, faccio io)

ADULTO --> la parte razionale e svolge il ruolo di mediatore degli altri due stati.

BAMBINO --> conserva memoria delle emozioni vissute durante l'infanzia

- bambino adattato

- BA+ --> comportamenti produttivi adeguati alla situazione (mi puoi aiutare per favore?)

- BA- --> comportamenti non adeguati alla situazione (non ce la farò mai!)

- bambino libero

- BL+ --> comportamenti che non prestano attensione alle regole o alle limitazioni genitoriali ma

che sono produttivi per la persona (paziente che manifesta emozioni represse sentendosi meglio)

-BL - --> comportamenti dannosi per la persona e per le relazioni sociali, che non prestano

attenzione alle regole e alle limitazioni (guidare a tutta velocità)

Transazione = relazione tra due persone che si basa su stimoli + reazioni transazionali. 6 stati dell'Io

1.Transazioni complementari --> es. BB-BB oppure il bambino che parla al genitore e viceversa

2.Transizioni incrociate

AA-BG = reazione di transfert

AA-GB = reazione di controtransfert

BG-AA = risposta esasperante (quando alla richiesta di comprensione si ricevono risposte realistiche)

GB-AA = sfrontatezza (quando a richieste di arrendevolezza si ricevono risposte realistiche)

3.Transizioni ulteriori

-angolari (es. stimolo pubblicitario apparentemente adulto vuole invece stimolare il bambino)

-duplice = il livello psicologico è differente dal livello sociale o manifesto (giochi coniugali)

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I bisogni

1. bisogno di stimoli (carezze)

2. bisogno di riconoscimento

3. bisogno di struttura (organizzarsi in gruppi)

Strutturazione del tempo: 6 modi in cui le persone trascorrono il proprio tempo:

1. isolamento

2. rituali --> interazioni sociali pre-programmati dall'esterno, dalla tradizione o dal sociale.

3. passatempi --> comportamenti abbastanza prevedibili (es. cocktail)

4. attività -> energia verso un qualche obiettivo concreto

5. giochi --> serie di transazioni (tornaconto psicologico)

6. intimità --> può essere bilaterale o unilaterale. espressione sentimenti ed emozioni senza censura.

I copioni di vita

= schema di vita preconscio per mezzo del quale struttura periodi di tempo più lunghi riempiendoli di

attività, rituali, giochi, ecc. Lo si comincia a scrivere dalla nascita e viene completato a 7 anni, ritoccato fino

ai 12, riveduto e aggiornato in adolescenza.

-tema principale e intrecci secondari. E' diretto verso un tornaconto, verso un finale stabilito prima. Tutte le

transazioni sono dirette per avvicinarsi alla scena finale.

1. vincitore = persona che realizza il suo obv dichiarato in modo fluido e agevole

2. perdente = non realizza obv dichiarato

3. non vincitore = sembra non avere un obiettivo, vive alla giornata (banale)

6 processi del copione: finchè, dopo, mai, sempre, quasi, finale aperto

Fritz Perls - teoria gestaltica

"L'io, la fame, l'aggressività" --> critica a Freud perché non ha dato il giusto e fondamentale rilievo alla

capacità dell'Io di soddisfare i propri bisogni (fame) attraverso un'attività autoaffermativa (aggressività)

(N.B: l 'aggressività assume una valenza positiva, di sopravvivenza e di crescita fisica ed esistenziale

dell'organismo)

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Terapia della Gestalt --> Comportamento verbale + non verbale = individuo nella sua totalità (Gestalt) ed

interezza.

Destrutturazione del campo = approccio terapeutico gestaltico secondo cui il terapeuta interviene

spezzando in unità sempre più piccole il campo, cronicamente costruito dal paziente, in relazione ad un suo

bisogno. OBV --> ristrutturazione del campo percettivo e motorio, una nuova Gestalt figura-sfondo.

Contatto = processo dell'emergere di una figura dallo sfondo organismo-ambiente. Avviene al confine e

delimita il sè dal diverso da sè.

Sè = struttura costruita per la funzione creata dall'incontro con organismo e ambiente, è ciò che li connette.

E' un concetto dinamico e contingente.

Adattamento creativo = flessibilità dell'individuo nell'adattarsi all'ambiente.

Qui e ora

Terapia = continua presa di coscienza da parte del paziente nel qui e ora, attraverso l'esternazione di ciò

che egli prova nello stesso momento in cui vive quel dato sentimento, e facendolo esprimere sempre in

prima persona in modo da renderlo cosciente e responsabile delle proprie affermazioni.

Stare con

- per il paziente = in contatto con la propria realtà emotiva, sensitiva, cognitiva e ad esplorare

- per il terapeuta = invito a rispettare l'unicità del paziente

Ronald Laing - la psichiatria esistenzialista

OBV terapia = cogliere il legame che intercorre tra l'esperienza (il vissuto soggettivo) e il comportamento

(l'agire oggettivo) che è sempre interattivo e riportarli ad unità e coerenza ristabilendo autenticità nella

persona.

Nodi = si creano nel sistema di comunicazione dell'ambiente in cui l'individuo è cresciuto e vive.

L'Io diviso (scissione dell’Io dal se corporeo che porta alla personalità schizoide)

La psicoanimazione

= metodologia d’intervento psicologico, socio-pedagogico, culturale, olistico, uso interdisciplinare di tutti i linguaggi per la comunicazione e l’integrazione sociale (dal mimico gestuale al grafico, dal verbale allo scritto, al filmato, al virtuale). Fa parte della Psicologia Umanistica MA è soprattutto espressione dell'innovazione culturale - Folk 5 (1969 Roma) recuperare e diffondere la cultura popolare.

- Collettivo G (nato seguendo il pensiero e le opere di Antonio Gramsci) - Fine anni ’70 --> prima scuola italiana di Psicoanimazione

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L'uomo = unità psico-somatica capace di riscattarsi da ogni forma patologica ricorrendo a forze

interne e alle relazioni che costellano la sua vita.

OBV = Ristabilire nella persona (di qualunque età) un equilibrio psichico, attraverso un

processo di autosviluppo, autoconsapevolezza e cura, per renderla capace di affrontare

il problema del presente e quelli del futuro in modo autonomo e con qualità umane.

L'obv principale di ogni intervento è di "animare l'anima" (psicoanimare) = pensare,

sentire e agire attraverso un'immaginazione creativa che diventa azione di

cambiamento e trasformazione. La persona è sostenuta nell'espressione del suo pensiero e della sua creatività,

attraverso l'utilizzo di tutti i linguaggi della comunicazione (verbali e non)

Il passaggio è:

- dal mondo del passato (memoria)

- al mondo interno del presente (mantenendo un rapporto adeguato con la realtà)

- immaginando un futuro possibile

Rapporto

psicoanimatore

-paziente

= regola dell'interdizione del giudizio critico (perché ogni critica blocca la spontaneità)

Lo psicoanimatore: - ruolo di promotore del pensiero creativo - affianca e sostiene il cliente nel suo percorso terapeutico, per restituire la persona ad una relazione più autentica e appagante - mette a disposizione e favorisce le conoscenze e l’uso degli strumenti atti ad esprimersi, progettare e produrre cultura a tutti quelli che hanno difficoltà a realizzare la propria crescita pienamente; a quelli che sono “ingabbiati” nell’antico dolore e che, inconsciamente, sono obbligati a ripetere “vecchi copioni di vita” non risolti.

Metodologia La metodologia psicoanimatoria si basa su due principi fondamentali: - il processo terapeutico e le tecniche proposte dal terapeuta devono essere programmate e strutturate seguendo le “regole” che caratterizzano l’esplicarsi del processo, o pensiero, creativo; - È necessario porre il cliente (o il gruppo) nelle condizioni fisiche, emotive, cognitive e relazionali perché possa esprimersi in maniera personale autentica creativa. La metodologia si articola in cinque fasi successive e consequenziali:

1. radicamento = fase delle radici, in cui il soggetto (il gruppo) effettua una ricerca, una raccolta di dati attorno a se stesso, al proprio ambiente familiare e sociale, alla sua realtà infantile ed attuale.

2. decodifica o elaborazione critica = riflessione, organizzazione intorno ai risultati della ricerca svolta dal soggetto (dal gruppo) attorno a se stesso: è una fase di analisi, di decodifica e di organizzazione del materiale raccolto.

3. elaborazione creativa = momento in cui, attraverso la creatività, il soggetto (il gruppo) propone un nuovo modo di elaborare i dati raccolti e organizzati in precedenza, formula soluzioni concrete e realizzabili. E propone anche soluzioni mai sperimentate prima.

4. nuovo progetto o progettazione = il soggetto (il gruppo) elabora un progetto, trasforma in un progetto realizzabile la nuova soluzione che ha, via via, messo a punto. E lo sperimenta.

5. feedback = verifica dell’implementazione del progetto, un confronto con gli altri e con l’ambiente esterno sull’esperienza fatta. Il soggetto (il gruppo)

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presenta i propri risultati, la soluzione che ha elaborato e, nel fare ciò, riceve, accoglie, commenta i feed-back. Da questo lavoro nascono nuove emozioni, vissuti, idee, pensieri, progettualità. L’ultima fase può stimolare un nuovo ciclo (iterazione), un nuovo percorso di attività psicoanimatoria.

3 livelli: 1) sensomotorio e psicomotorio: gioco, suono, danza, pantomima ecc.; 2) pittorico – visivo: comprende l’uso del colore, delle maschere, della pittura, del collage, della fotografia, del filmato, del video, del computer e di tutti gli strumenti virtuali; 3) simbolico – verbale: che comprende le tecniche di scrittura creativa, la videoscrittura, la drammatizzazione, lo psicodramma, la diarizzazione, l’onirodramma, la fiabazione, la fiaba analitica etc…

Il momento centrale, nell’utilizzo delle tecniche, è quello della produzione creativa; gli obiettivi sono la consapevolezza, la progettazione, la sperimentazione, il cambiamento e la crescita.

Tecniche Tecniche costitutive = fornire una struttura o organizzazione a materiali non strutturati o semistrutturati”. (tecniche che utilizzano un materiale percettivo ambiguo, come macchie, nuvole, o espressioni linguistiche il cui contenuto non è comprensibile) Tecniche costruttive = classificare o ordinare serie di materiali concreti in configurazioni ampie e globali, come per esempio i personaggi in miniatura, o le tessere per fare un mosaico. Al soggetto è richiesto di fare una costruzione di una scena o di un villaggio o di una casa con i suoi abitanti, di mettere in ordine un insieme di oggetti che rappresentano scene di vita comune e sociale. Anche il gioco dei ruoli rientra in questa classificazione. Pure il disegno, purché al soggetto venga richiesto di disegnare una scena (famiglia), oppure un oggetto (albero di Kock) o una persona. In questa classificazione sono inserite tutte le tecniche in cui viene specificata la natura del compito da eseguire. Tecniche interpretative = interpretare una situazione o una azione riferita alla propria esperienza personale. (T.A.T. di Murray o i test che richiedono un compito creativo e spontaneo, come inventare una storia o recitare una scena, i test di completamento, di libera associazione sia verbali che musicali o uditivi in genere) I sistemi di analisi delle produzioni differiscono a secondo delle ipotesi del costruttore del test”. Tecniche catartiche Nonostante tutti i metodi proiettivi diano la possibilità di scaricare le reazioni emozionali e affettive, esistono alcune tecniche più specificatamente designate a questo scopo. I materiali terapeutici, come i Gioco del Mondo o quello della sabbia, oppure il modellare la plastilina con la possibilità di distruggere la propria produzione e rifarla. In particolare lo psicodramma specie come recita individuale libera. “La principessa degli specchi” (vedi sotto), tecnica al limite tra il descrittivo, il costruttivo, e l’interpretativo essendo composta da immagini da completare, ma anche da storie da inventare.

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Narrazione (l'arte di narrare di sè)--> aiuta a rivisitare e comprendere le motivazioni dell'agire e le

cause e il susseguirsi degli eventi dei propri "copioni esistenziali".

Tendenza ad inserire in una struttura narrativa le esperienze di vita, soprattutto in funzione temporale, quasi un bisogno di collegare passato, presente e futuro per mantenere stabile la struttura del sé; rievocare il passato può avere sia una funzione consolatoria, per giustificare le proprie scelte e i propri errori, sia quella di dare sicurezza alle scelte del futuro.

Infanzia La strutturazione delle modalità tipiche, personali, di pensiero e di azione ha radici nell’infanzia, per questo gli psicoanimatori ritengono fondamentali gli studi e i contributi esplicativi delle teorie della personalità che danno particolare rilievo ai processi evoluti dell’infanzia e dell’adolescenza. L’attenzione è rivolta, in maniera particolare, alle radici del pensiero che hanno origine nell’infanzia e, soprattutto, al pensiero laterale, alle modalità di produzione e di comunicazione del pensiero creativo, alle sue espressioni concrete, ovvero alla progettualità e produzione di nuove e altre soluzioni di vita (es. la produzione artistica). Vygotskij --> Inizialmente il bambino unifica simultaneamente gli input, le impressioni che riceve dal mondo interno ed esterno a sé; in seguito, nel pensiero, può “unire” tra loro indizi concreti di un’intera situazione pratica, infine può sviluppare la capacità di formulare ed ipotizzare categorie astratte ed insiemi di categorie. Piaget --> da mappe concrete del mondo a matrici astratte che tengono presenti le relazioni di “comunanza” tra oggetti, eventi, situazioni, esperienze; portano cioè ad un pensiero categoriale. Richard Bandler e John Grinder --> parlano di modello o mappa, che usiamo per organizzare il nostro comportamento.

Pensiero

creativo

secondo

Dewey

Pre-riflessiva = pone il problema da risolvere; da essa nasce la questione cui la riflessione deve dare una risposta. Post-riflessiva = il dubbio è stato risolto e questa elaborazione fa sì che la persona sperimenti un senso di soddisfazione, di godimento, alimenti l’autostima e la percezione di padronanza dell’esperienza. Tra le polarità del pensiero pre-riflessivo e post-riflessivo, si muove e si articola l’attività della riflessione. L’autore individua cinque fasi o aspetti del pensiero riflessivo. 1. Condizione di esitazione (suggestioni, riflessioni) 2. Verso l’intellettualizzazione del problema, ovvero alle qualità prevalentemente emozionali, che accompagnano il pensiero durante la fase iniziale di contatto con il problema stesso, si affiancano modalità di osservazione e di indagine più attente, centrate sulle condizioni che costituiscono la difficoltà e causano l’arresto dell’azione. 3. Col progredire dell’attività riflessiva, invece, il processo di pensiero è sempre più volontario e consapevole e le suggestioni vengono controllate, per definire la difficoltà e porla in termini più oggettivi.

Fiaba

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= uno degli strumenti più usati dall’Animazione nel lavoro di gruppo sono strutture archetipiche che consentono un’animazione dal profondo: “animano l’anima”, ovvero danno “anima all’anima individuale lasciando che faccia emergere le tracce dell’anima collettiva”; aiutano ad elaborare vissuti, traumi, esperienze, eventi; offrono soluzioni di vita e, di volta in volta aiutano a comprendere i lutti più gravi, i distacchi, le ferite, gli errori e, perfino, le tragedie della vita che non è possibile risolvere con un lieto fine. Le fasi della somministrazione (individuale o “in gruppo”) 1. scegliere la fiaba tra le fiabe (perché preferita o perché legata all’immediato ricordo), e raccontarla, così come la ricorda. Scrivere la fiaba (così come la ricorda) e ad illustrare il racconto già fatto verbalmente e per scritto, con un disegno significativo della fiaba stessa. 2. evidenziare e poi elencare tutti i personaggi che compaiono nella fiaba raccontata, illustrarne le caratteristiche fisiche, comportamentali, psicologiche e i ruoli che svolgono nella fiaba. 3. “regista” di un ipotetico film (o di una rappresentazione teatrale) e ad immaginare di dirigere un cast di attori costituito dai membri della sua famiglia di origine, compreso sé stesso. La persona attribuirà le parti scegliendo chi, a suo parere, potrebbe meglio interpretarle e spiegando il perché (Esempio: Io sono Pollicino perché…; mio padre è l’orco perché…; ecc. ecc.). 4. rileggere la fiaba inizialmente scritta sostituendo ai personaggi originari i familiari da lei scelti. La persona registra i vissuti emotivi e corporei che ne accompagnano la lettura. 5. Il nuovo racconto, i disegni e la combinazione dei ruoli verranno commentati ed interpretati insieme al terapeuta, che assumerà il ruolo di facilitatore-contenitore emotivo (o insieme al gruppo, se si sta lavorando in gruppo). La fiaba sarà poi “rivisitata” e “riletta” alla luce dei collegamenti effettuati e rapportati a vissuti, esperienze ed eventi importanti e significativi della propria vita. OBV: stimolare operazioni mentali di vario tipo, attraverso l’esercizio linguistico parlato e scritto, quali per esempio la simbolizzazione, la classificazione, l’istituzione di relazioni (temporali, spaziali, causali) legate ai comportamenti, ai ruoli, ai rapporti. Per i bambini, in particolare, gli studi di psicologia dell’età evolutiva hanno evidenziato come l’acquisizione e l’uso del linguaggio siano strettamente connessi all’evoluzione del pensiero e allo sviluppo delle capacità mentali.

La principessa degli specchi (1985 di Maria Rita Parsi)

= tecnica proiettiva che tende a sollecitare un processo liberatorio delle inibizioni verso parti del proprio corpo, dopo averne individuato i blocchi fondamentali. Presenta una polivalenza applicativa, in ambiti individuali e collettivi, con bambini, adolescenti, adulti; prende lo spunto da una fiaba, la “Principessa degli Specchi”. (vedi lezione 28 per storia e somministrazione) Le premesse da cui la dott.ssa Parsi è partita: - Reich --> riteneva che l’energia inibita e bloccata, soprattutto quella sessuale, si trasformasse in malattia psicosomatica e in nevrosi. - Lowen --> corpo e mente sono funzionalmente identici: quello che succede nella mente riflette quello che succede nel corpo e viceversa. Il corpo, pertanto, è il libro su cui si può leggere la storia della nostra vita, non solamente, gli accadimenti fisici ma anche quelli affettivi ed emotivi. La tecnica della principessa degli specchi “parte da tali premesse con una fiaba-stimolo che racconta di una principessa, giovane e bella, che non riusciva a specchiarsi nei millecento specchi del suo castello: essa

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infatti vedeva solo riflessa l’immagine superiore del suo corpo. Cerca aiuto attraverso una serie di personaggi ma riesce a ricomporre la sua immagine solo quando prende in braccio una bambina. Simbolicamente essa ricompone la parte attiva e alta del suo corpo con quella inferiore: l’area genitale e sfinterica, quella delle radici in terra, viene recuperata mediante la decodificazione degli scenari che caratterizzano la vita infantile. I personaggi della fiaba vengono in seguito liberati dal contesto narrativo e ridotti al loro solo significato simbolico; essi mantengono, però, il loro mezzobusto che li caratterizza.

La psicoanimazione in contesti non terapeutici

Coaching = uno dei più efficaci metodi di intervento per il cambiamento all’interno dei processi aziendali e

per la crescita delle persone.

- crescita

- cambiamento

- trasformazione

- trasferimento delle risorse interne verso aspetti della vita dell’individuo che non hanno raggiunto livelli

soddisfacenti.

Coaching creativo = utilizzato dagli psicoanimatori, è il metodo di lavoro che mira all’allenamento creativo

delle persone per arricchire la mappa di sé e del mondo che le circonda. Scopo del coaching creativo non è

proporre ulteriori modelli esplicativi ma piuttosto indicare l’efficacia di un utilizzo consapevole delle fasi

delle procedure che caratterizzano i processi creativi. Infatti si fonda sulla convinzione che ogni cliente

possiede in sé le risorse e la creatività necessarie per realizzare gli obiettivi desiderati. In questo caso, è il

cliente a decidere cosa vuole ottenere per sè o per il gruppo in cui lavora.

Funzione del coach = ascoltare, osservare e offrire il suo supporto con domande mirate ad espandere la

consapevolezza e un senso d'impegno per promuovere l'azione con strumenti e tecniche pratiche,

adattabili in ogni contesto, privato e professionale.

La metodologia del coaching creativo è costituita da 5 fasi successive e consequenziali ognuna delle quale

prevede una o più procedure, che consistono in tipologie di percorsi finalizzati agli scopi della fase di cui

fanno parte e preparatorie per la fase successiva; ogni tipologia costituisce uno “spazio di possibilità” che

comprende una serie di tecniche da scegliere, utilizzare ed integrare di volta in volta, in base agli obiettivi

intermedi che si intende conseguire. E’ importante sottolineare che, sia le fasi sia le procedure, non sono

strutturate in modo rigido ed è artificioso considerarle separate in modo netto.

Le Cinque Fasi Del Coaching Creativo

1. Fase di ricerca: è la raccolta di informazioni, dati, materiali e tutto ciò che può essere di aiuto per il conseguimento degli obiettivi. Prevede la “mappatura” interna ed esterna e la ricerc-azione. La mappatura = il processo attraverso il quale l’individuo traccia la propria mappa grafica - in parole, immagini, simboli - sia delle rappresentazioni interne frutto delle proprie immagini mentali, sia delle informazioni raccolte attraverso i sensi fisici nell’ambiente intorno a sé. La ricerc-azione = processo attraverso il quale l'individuo esplora l'ambiente intorno a sè per, individuare, raccogliere, recuperare materiali, dati, info, in vario modo.

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2. Fase di decodifica: definizione dei criteri per classificare le informazioni che abbiamo ricercato e

mappato Decodificare, significa organizzare e interpretare le informazioni utilizzando in modo integrato i sistemi rappresentazionali, per cogliere la stessa realtà da prospettive multiple: ri-vedere, ri-pensare, ri-ascoltare, ri-sentire il campo esplorato, cogliendone nuovi significati sui quali riflettere. La decodifica non è soltanto un processo logico perchè nelle sessioni di coaching creativo, specie quelle di gruppo, si allenano gli individui a scegliere i più svariati criteri di classificazione.

3. Fase di elaborazione: significa arricchire, processare le informazioni in modo personalizzato, iniziare una nuova mappa che porterà ad avvicinarsi alla meta: nel coaching creativo utilizziamo il modello della ristrutturazione in sei fasi di Bandler e Grinder integrandolo nelle tecniche attraverso le quali si dirige il coachee a prendere atto di eventuali blocchi o difficoltà, al fine di aumentare le opzioni disponibili e il potere di intervento. Nella nostra metodologia proponiamo due procedure di rimodellamento:

1 rimodellamento creativo = rielaborazione creativa dei dati raccolti e poi organizzati nella fase

della decodifica. (risultato --> produzione nuove idee e possibilità di realizzazione)

2 rimodellamento generativo = consiste essenzialmente nel trasferimento generativo delle risorse.

= individuare le risorse presenti nella memoria autobiografica del cliente, trasformarle e

rielaborarle, per indirizzarle verso ciò che desidera, adattandole al nuovo contesto ed,

eventualmente, aggiungendo ciò che manca.

4. Fase di produzione: costituisce il nucleo generativo del processo creativo che apre le porte alla produzione di una nuova idea, all’innovazione, alla scoperta di possibilità e potenzialità fino ad ora inesplorate La fase di produzione comprende 3 procedure di sperimentazione:

Come se : consente di poter vivere il cambiamento desiderato nel presente del "qui e ora" con il coinvolgimento diretto del proprio corpo. OBV = ampliamento della posizione percettiva del cliente riguardo se stesso, riguardo la situazione che deve affrontare e la relazione tra sé e il contesto. La sponsorship = interventi che sostengono e rinforzano le motivazioni del cliente a mantenere vivi

l’impegno, l’energia, la dedizione ai propri scopi e a potenziare le convinzioni positive che

rinforzano il viaggio intrapreso verso la fase della realizzazione.

La realizzazione = la produzione creativa, la sperimentazione concreta dell’obiettivo, l’eventuale

cambiamento avvenuto, la parte conclusiva del contract goal, che verrà poi monitorato attraverso

la procedura di feedback. Implica l'azione o la serie di azioni e comportamenti che mettiamo in atto

nel corso della creazione del nuovo prodotto, è la produzione creativa vera e propria poichè genera

un nuovo stato, una nuova condizione della persona, del gruppo o dell'organizzazione.

5. Fase di feedback: consiste nella percezione, stima, valutazione delle modificazioni che avvengono nell’individuo e nell’ambiente circostante in relazione alla sperimentazione del progetto. E' importante avere a disposizione un piano di intervento conseguente - con un repertorio di azioni e risorse disponibili - per modificare eventualmente gli ostacoli o i sintomi che interferiscono, modificare le operazioni che sono state effettuate nella fase della sperimentazione reale,

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approfittare di eventuali opportunità in corso d'opera, per creare una condizione che migliori lo stato generale e punti alla realizzazione degli obiettivi. Apre le porte a nuove possibilità d'azione.

Le teorie dei tratti (Allport e Eysenck)

= orientamento classico della psicologia della personalità che privilegia la ricerca di elementi stabili e

distintivi della personalità, attraverso i quali arrivare a descrivere l'architettura della stessa.

Tratto = caratteristiche della personalità stabili nel tempo e nelle situazioni. Sono generiche predisposizioni

a reagire in determinati modi.

-elementi fondamentali della personalità che sintetizzano il comportamento della persona, lo spiegano e lo

prevedono.

- organizzazione gerarchica, dalle risposte comportamentali specifiche (livello più basso) a tratti o fattori

ampi e generali (livello più alto). (es. estroversione è il superfattore e i tratti sono: socievolezza, impulsività,

attività, vivacità, ecc.) . Un insieme di abitudini diventa un tratto e più tratti sono un superfattore

Teoria di Gordon Allport Personalità = unità dinamica a determinare la quale concorrono fattori biologici, psicologici e sociali.

L’unità di base della personalità è il tratto, sistema neuropsichico capace di rendere funzionalmente equivalenti una serie di situazioni e dunque condurre a comportamenti adattivi simili. (parlare il meno possibile, distogliere lo sguardo))

Tratto: tendenza generalizzata stabile nel tempo e nelle situazioni Stato: aspetto temporaneo della personalità e strettamente correlato alle circostanza esterne

(sentirsi intimiditi di fronte ad una commissione d’esame (stato) non significa necessariamente

essere timidi (tratto)).

Attività: impegnano l’individuo per un lasso di tempo limitato, condizionandone il comportamento

I tratti sono caratterizzati da

Frequenza = alcuni manifestano i loro effetti più frequentemente di altri Intensità = la forza della disposizione comportamentale che esprimono Gamma di situazioni = la varietà delle situazioni nelle quali si manifestano

e hanno diversa importanza:

Tratti cardinali Tratti centrali Tratti secondari

Il Proprio = area della personalità dove atteggiamenti, pensieri e giudizi raggiungono il massimo livello di coerenza e integrazione. Meta della costante evoluzione e trasformazione dell’individuo e della sua personalità.

- Identità personale

- Non innata ma si sviluppa parallelamente alla crescita individuale

Al Proprio sono connessi, in misura via via decrescente, i tratti cardinali, centrali e secondari

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Ricerca => idiografica, condotta con una pluralità di metodi al fine di comprendere l’unicità della

personalità individuale.

Hans Eysenck

Ricerca l’individuazione delle basi biologiche dei tratti

Metodo: nomotetico fondati su procedure standardizzate (questionari) applicate ad un elevato numero di

soggetti.

Analisi fattoriale = procedura statistica attraverso la quale “semplificare” una massa di dati (proveniente da questionari di personalità), facendo emergere, con un algoritmo complesso, da un elevato numero di variabili un ridotto numero di supervariabili o, appunto, fattori.

Il contenuto dei fattori non viene definito dall’analisi fattoriale la quale si limita solo a individuare delle strutture di covarianza tra variabili

Il numero di fattori non è definito a priori né esistono regole valide in generale alle quali attenersi - criteri di verosimiglianza = un numero troppo basso di fattori rischia di non riuscire a

riprodurre tutta la variabilità dei dati originali - parsimonia = un numero troppo alto non darebbe i risultati sperati in termini di

maneggevolezza e interpretabilità dei dati

Il modello di personalità di Eysenck ha individuato, prima due superfattori e poi un terzo:

1. Introversione-estroversione (SNC – differenze funzionamento neurofisiologico)

- Eysenck Personalità Questionnaire = questionario per misurare questo tratto

- Lemon drop test = misura la quantità di saliva prodotta in risposta ad una goccia di sostanza acida sulla

lingua per discriminare tra introversi ed estroversi.

- > eccitabilità corticale = introversi

- < eccitabilità corticale = estroversi (ricerca di arousability all’esterno)

2. Nevroticismo (SNA)

Alti livelli = emotivamente labili frequentemente soggetti ad ansia e a una gamma di disturbi fisici (mal di

testa, di stomaco, ecc.). (maggiore attività sistema simpatico)

3. Psicoticismo (ancora discussa l’origine biologica)

Alti livelli = impulsività, asocialità, irresponsabilità, autonomia ed aggressività (criminalità, paranoia, disturbi

bipolari)

L’autore spiega l’insorgere della psicopatologia grazie alla combinazione di Predisposizione a livello biologico (che non per forza fanno insorgere la patologia) Particolari esperienze traumatiche

(es. nevrotico ha alti livelli di nevroticismo e bassi livelli di estroversione)

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Big Five 5 fattori bipolari che riassumono al proprio interno molti fattori specifici e tendono a restare stabili

nell’arco della vita attraverso le situazioni, e sono:

Nevroticismo (Neuroticism): stabilità/instabilità emotiva Estroversione (Extraversion): rapporti interpersonali Apertura (Openness): alle esperienze, disponibilità ad esplorare Amabilità (Agreeableness): rapporti interpersonali e atteggiamento + o - antagonista vs gli altri Coscienziosità (Conscientiousness): rapporto con il dovere, le richieste sociali e i controllo degli

impulsi Ipotesi lessicale fondamentale (Goldberg) = in tutte le lingue del mondo (o quasi) sono presenti le stesse

dimensioni di base nel lessico relative alle caratteristiche di personalità. (andrebbero però aggiunti ulteriori

fattori “cultura-specifici” tipici di certe zone geografiche)

Gli strumenti

1. NEO-Personality Inventory Rivised (NEO-PR-R)( Costa e McCrae) = questionario che declina [5fattori] x

[6sottodimensioni] x [8item])

2.Trasparent Bipolar Inventory (Goldberg) = affermazioni rispetto alle quali il soggetto deve dichiararsi in

accordo o disaccordo. (es. irresponsabile-responsabile, silenzioso-loquace, ecc.)

Il modello teorico di McCrae e Costa

McCrae e Costa, nel tentativo di armonizzare i dati a sostegno dell’esistenza dei Big Five hanno postulato

una base biologica, ovvero che le differenze individuali si riconducano a strutture cerebrali, geneticamente

determinate. Il ruolo dell’ambiente nella personalità viene così ampiamente ridimensionato a favore

dell’idea di una maturazione intrinseca della personalità, ossia del suo dispiegarsi nel corso dello sviluppo a

partire da una base biologica, senza che le influenze ambientali e le influenze di vita lo condizionino, se non

in minima parte. A sostegno di questa idea, McCrae & Costa citano soprattutto gli studi sull’ereditarietà

delle tendenze di base.

McCrae: “i tratti della personalità, come i temperamenti, sono disposizioni endogene che seguono vie di

sviluppo intrinseche, sostanzialmente indipendenti dalle influenze ambientali”

Le influenze ambientali esercitano il loro influsso sulla formazione del concetto di sé e sulle modalità di

adattamento dell’individuo.

In questo modo il modello cerca di considerare sia i fattori interni (basi biologiche) che quelli esterni

(influenze ambientali e culturali).

Modalità di adattamento = attitudini, gli scopi personali e la percezione di autoefficacia, oltre al concetto di

sé, così come va gradualmente formandosi nel corso della vita.

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In tal modo questo modello tenta di dare conto del concorso di fattori “interni” (le disposizioni biologiche)

ed “esterni” (le influenze ambientali e le norme culturali) nel determinare l’insieme di comportamenti e

scelte dell’individuo (biografia oggettiva) chiamando in causa il ruolo centrale - di mediazione, potremmo

dire - delle modalità di adattamento dell’individuo.

Integrazione dei fattori di Eysenck e Cattell all’interno del modello dei Big Five

La domanda di fondo se i modelli di Eysenck e Cattell possono essere compresi all’interno del modello dei

Big Five ha una risposta sostanzialmente affermativa. Per quanto riguarda la teoria trifattoriale di Eysenck,

infatti, esiste una quasi perfetta sovrapponibilità tra i fattori nevroticismo ed estroversione che compaiono

in entrambi i modelli. Il terzo fattore di Eysenck, lo psicoticismo, sembra avere correlazioni nei bassi

punteggi dei fattori di amabilità e coscienziosità del NEO-PI-R.

Stessi buoni risultati anche per il confronto tra NEO-PI-R e 16pf.

I Big Five hanno concordanze significative anche con:

- La misurazione del quoziente intellettivo (QI)

- Con i profili ottenuti grazie a strumenti di orientamento teorico diverso (es. TAT di Murray)

- Vi sarebbero inoltre interessanti concordanze tra autovalutazioni ed eterovalutazioni (es.

coniugi o amici) condotte sulla base dei Big Five.

Punteggi dei cinque fattori nel corso del tempo

Pur con una sostanziale stabilità dei punteggi dei 5 fattori nel corso del tempo, le ricerche dimostrano che

gli adulti, rispetto agli adolescenti avrebbero punti più alti sui fattori amabilità e coscienziosità e punteggi

più bassi nevrotismo e psicoticismo.

Per quanto i dati siano plausibili anche rispetto all’immagine comunemente accettata dell’adultità e

dell’adolescenza, resta il dubbio che le ricerche trasversali e non longitudinali (più lunghe e costose)

possano aver dato risultati diversi nel tempo non in funzione di aspetti anagrafici ma per il fatto che si

tratta di soggetti diversi e vissuti in contesti differenti (effetti coorte). La coorte è un gruppo di soggetti

della medesima età. Gli effetti di coorte fanno sì che non si possa attribuire con certezza il fenomeno

studiato alla crescita dei soggetti, poiché esso potrebbe essere dovuto alle mutate circostanze ambientali e

sociali in cui soggetti diversi sono vissuti. Le ricerche longitudinali non presentano i medesimi svantaggi ma,

naturalmente, risultano assai più lunghe e costose.)

Quanto alle prime fasi di sviluppo, ci sono elementi a sostegno del fatto che i tratti manifestati in questa

fase, si sviluppano nei cinque fattori nelle età successive. (da una struttura a sette fattori a quella a cinque

con il progressivo fondersi di alcuni tratti originariamente separati)

Molti studiosi propendono per la stabilità del profilo di personalità MA vi è chi individua nelle pratiche di

allevamento e nelle esperienze lavorative due importanti fattori che possono portare, nel tempo, a

modifiche anche significative della personalità.

Applicazioni del Big Five e valutazione del modello Interessi professionali: orientamento post-studi e selezione del personale

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Salute e longevità: personalità correlata alla salute. (coscienziosità = garanzia di longevità e minori comportamenti a rischio come droga e alcol)

Diagnosi di disturbi di personalità: Disturbo compulsivo di personalità punteggi molto elevati di nevroticismo e coscienziosità Disturbo di personalità antisociale punteggi molto bassi di amabilità e coscienziosità

Trattamento Consulenze di coppia

La controversia persona-situazione

Le teorie dei tratti, e il modello dei Big Five, sono state criticate (un autore fra tutti, Walter Mischel) per

aver descritto la personalità come un’entità sostanzialmente stabile e scarsamente modificabile. In altre

parole, secondo i critici, il modello dei tratti trascura indebitamente l’influenza delle situazioni e dei rinforzi

ambientali nel controllare il comportamento umano.

Tale dibattito, denominato come “controversia persona-situazione” si è concentrato attorno ai seguenti

due aspetti:

Stabilità longitudinale (stabilità di comportamento nel tempo): sembra ormai abbastanza certo che dopo i trent’anni il profilo di personalità descritto dai Big Five resti sostanzialmente immutato. Tale stabilità sarebbe dovuta principalmente al suo substrato genetico ma anche al fatto che le persone si creano attorno a sé un ambiente che rinforza quelle caratteristiche. (es. un estroverso tenderà a ricercare situazioni di socialità, nelle quali gli altri si aspetteranno che si comporti in modo estroverso, interagendo con lui di conseguenza). Questa stabilità ha però anche un risvolto adattivo in quanto ci garantisce una sostanziale prevedibilità del futuro.

Stabilità transituazionale (stabilità di comportamento nelle situazioni): è più difficile da dimostrare perché i dati sono più complessi e: - non ci si può aspettare di vederla confermata dalla riproposizione del medesimo comportamento

in tutte le situazioni;

- non la si può tuttavia nemmeno rifiutare in caso di comportamenti diversi (poiché potrebbero

essere manifestazioni del medesimo tratto).

I principali dati a sostegno della stabilità transituazionale derivano, in ogni caso, da questionari e

osservazioni in contesti naturali. I dati di laboratorio – situazione che i soggetti sono meno liberi di

manipolare a proprio vantaggio - sono molto meno incoraggianti.

Sintesi: I teorici dei tratti sembrano colpiti soprattutto dalle manifestazioni della personalità indipendenti dal contesto, i loro critici da quelle più variabili e condizionate dalla situazione.

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[PSICOLOGIA GENERALE 2 NO – LAURA PIROTTA]

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Le Basi Biologiche Della Personalita’

Temperamento: differenze individuali ereditarie, su base biologica innata, relative al tono generale dell’umore e alla qualità delle risposte emotive di un soggetto. Solitamente viene inteso come caratteristica stabile della personalità (salvo casi eccezionali come es. Phineas Gage)

Gli studi longitudinali

Se il temperamento ha una base biologica dovremmo rinvenirne traccia già nelle primissime fasi della vita e

correlarle con le fasi successive della vita. Per provare questo sono state condotte delle ricerche di tipo

longitudinale.

1.NYLS di Chess e Thomas: il New York Longitudinal Study ha studiato più di 100 bambini dalla nascita

all’adolescenza arrivando a individuare tre tipi di temperamento:

Bambini facili (easy babies): allegri, socievoli, adattabili Bambini difficili (difficult babies): diffidenti e scarsamente adattabili Bambini torpidi (slow-to-warm-up babies): poco reattivi

-Correlazione con i futuri problemi di adattamento maggiori per i bambini difficili, minori per quelli facili

- non esiste uno stile genitoriale migliore in assoluto, ma esso dipende dalle caratteristiche temperamentali

del bambino: ambienti diversi, dunque, potrebbero funzionare ugualmente bene con bambini diversi.

2.La ricerca di Buss & Plomin: i temperamenti rilevati (che danno vita all’acronimo EASI) sono:

Emozionabilità: risposta allo stress, livello di arousal generale Attività: ritmo e vigore dei movimenti motori, sempre in movimento, agitato Socialità: simpatia per le altre persone, capacità di stringere amicizie invece di timidezza Impulsività: incapacità di inibire o controllare il comportamento, facilità ad annoiarsi (questa

dimensione è stata poi abbandonata perché non sufficientemente confermata dalle analisi fattoriali)

I dati raccolti (riferiti anche a gemelli omozigoti) ancora una volta confermano che il temperamento è in

larga parte ereditario e presenta stabilità nel tempo.

3.La ricerca di Kagan: il ricercatore parte dall’osservazione di due principali categorie di:

quelli inibiti (diffidenti, di fronte alle difficoltà cercano i genitori, > numero di paure e fobie) quelli disinibiti (amano situazioni nuove, si interessano agli sconosciuti, ridono con facilità).

sotto il profilo della metodologia, Kagan sottopone in più fasi, e a diverse età, i bambini a stimoli nuovi e

diversi e ne verifica le reazioni ed anche i parametri fisiologici. Questo studio sembra indicare chiaramente

che le differenze temperamentali sono stabili nel tempo e già evidenti alla nascita, pertanto sono molto

probabilmente geneticamente determinate. Tuttavia qualche cambiamento è stato rilevato e si ipotizza che

esso possa essere legato allo stile genitoriale o all’effetto dell’ambiente.

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Teorie evolutive e personalità Per capire le ragioni di un fenomeno biologico o psicologico possiamo ricorrere a due tipi di spiegazioni:

cause ultime e cause prossime.

Cause ultime: connesse all’evoluzione della specie che spiegano perché si sia sviluppato un dato organo o comportamento e quale sia il suo valore in termini di adattamento all’ambiente. Focus sul passato e sulla teoria darwiniana dell’evoluzione. (David Buss tra i massimi rappresentanti della psicologia della personalità con approccio evoluzionista). I motori fondamentali dell’evoluzione sono:

la variazione: processo causale che fa comparire nel patrimonio di un singolo individuo di una specie, una caratteristica nuova

la selezione o sopravvivenza differenziale: il vantaggio che deriva all’individuo in termini di adattamento e sopravvivenza grazie a quella nuova caratteristica e che porta, nel giro di alcune generazioni, quel carattere a diffondersi nella specie.

o il suo valore è in relazione al successo riproduttivo assicurato all’individuo o essendo stata selezionata migliaia di anni fa, non è detto che nel mondo odierno sia

altrettanto vantaggiosa o essa ha un valore adattivo in specifici contesti (dipende dall’ambiente)

Differenze comportamentali tra i due sessi

David Buss nell’occuparsi delle differenze tra i due sessi ha elaborato (con una ricerca transculturale):

la teoria dell’investimento genitoriale = > interesse nella prole da parte delle donne perché possono trasmettere il loro patrimonio genetico ad un numero molto più ridotto di figli rispetto agli uomini che possono trasmetterlo su larga scala. (la morte di un figlio è più dannosa per la madre che per il padre, almeno in termini di “costi di sostituzione”). Quindi c’è > attenzione alle preferenze del partner da parte della donna: per Donna: partner riproduttivamente valido, capace di offrire risorse e protezione per se e per i

figli (potere economico, ambizione, laboriosità).

Gelosia = connessa all’infedeltà sentimentale e al venir meno delle risorse

per Uomo: importanza dell’età e quindi potenziale riproduttivo (giovane età e caratteristiche

fisiche: seno abbondante, fianchi larghi, ecc.) Avrà importanza inoltre la castità della compagna,

come rassicurazione sulla probabilità di essere il padre della prole.

Gelosia sarebbe innescata dall’infedeltà sessuale e dalla messa in dubbio della paternità.

Probabilità di essere genitore della propria prole: donna è sempre certa, uomo ha più

preoccupazioni per eventuale infedeltà.

Oggi si è disposti ad accordare un peso maggiore a variabili di natura culturale e socioeconomica nell’influenzare le scelte dei partner sessuali.

La teoria evolutiva e i Big Five

Esiste un legame stretto tra l’approccio evoluzionistico e quello che identifica nei Big Five le dimensioni di

base della personalità. La ricerca su questo argomento tocca i seguenti 3 punti:

L’ipotesi lessicale fondamentale: i termini relativi ai tratti aiutano le persone a categorizzare i comportamenti degli altri. Le domande che l’uomo si fa sono 5 che riconducono ai Big Five:

o X è attivo o passivo (dominante o remissivo)? à Estroversione

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o X è amabile o sgradevole (caloroso o freddo)? à Amabilità o X è affidabile o inaffidabile (posso contare su X)? à Coscienziosità o X è stabile o instabile (sano di mente o pazzo)? à Nevroticismo o X è sveglio o stupido (posso intuirlo facilmente)? à Apertura

Le differenze individuali: l’ipotesi è che queste differenze siano connesse all’evoluzione della specie

che ha portato a selezionare alcuni aspetti della personalità per il valore adattivo che hanno dimostrato rispetto ad alcuni compiti evolutivi. Per esempio:

- estroversione e stabilità emotiva => vantaggi riproduttivi - coscienziosità e amabilità => vantaggio che offrono alla specie nel suo complesso.

D’altra parte, spiegazioni in chiave evoluzionistica non sembrano in grado di spiegar adeguatamente gli elevati livelli di variabilità individuali rispetto a questi tratti.

L’uomo e le altre specie animali: l’uomo condivide con altri animali strutture di personalità simili? Secondo Buss ci sarebbe comunanza nelle dimensioni di personalità di: attività, paura, impulsività, socievolezza, allevamento della prole, aggressività e dominanza. E’ evidente la sovrapponibilità di molti di questi tratti con i Big Five.

Critiche = molti ritengono che sarebbe sbagliato leggere i comportamenti all’interno di una cornice

unicamente evoluzionista senza tenere conto che proprio l’evoluzione della specie ha portato a svincolarsi

dalle reazioni comportamentali geneticamente determinate così evidenti nel mondo animale.

Cause prossime

= relative ai processi biologici che avvengono nell’organismo e alle strutture ad essi implicate. Focus sui processi che operano nel presente. Il patrimonio genetico umano (o genotipo) è racchiuso nel DNA. IMP: nei geni sono codificate le informazioni sulle proteine e non sui comportamenti (non è possibile

affermare che esiste un gene direttamente responsabile di un determinato comportamento ma tutt’al più

si può dire che un gene può determinare una predisposizione comportamentale). La disciplina che studia i

legami tra geni e comportamento è la genetica comportamentale.

La genetica comportamentale si occupa dei seguenti tre metodi di ricerca:

1.Selettocultura

= selezionare animali che presentano un tratto di interesse per la ricerca e farli accoppiare tra loro fino ad ottenere una progenia nella quale il tratto è presente in modo costante .

2.Gli studi sui gemelli

Non potendo applicare la selettocoltura agli uomini per ragioni etiche, le ricerche di genetica

comportamentale sono state condotte sui gemelli. Gli assunti di fondo:

Se due organismi sono geneticamente uguali (gemelli monozigoti), qualunque differenza di comportamento sarà da attribuire all’ambiente

Se sono geneticamente differenti (gemelli dizigoti), ma sperimentano lo stesso ambiente, le differenze saranno da attribuirsi esclusivamente ai geni.

Per quanto queste due assunzioni non funzionino poi così empiricamente nella realtà, dagli studi sui gemelli

sono emerse interessanti conclusioni in entrambi i sensi (sia genetico che ambientale)

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3.Gli studi sull’adozione

= studi sulle somiglianze tra figli adottivi e genitori biologici (indicative dei fattori genetici) e tra figli adottivi

e genitori adottivi (indicative dei fattori ambientali) per verifiche sul peso relativo dei fattori genetici e

ambientali. In caso di famiglie con figli sia adottivi che biologici i dati rivenienti dalla prole biologica ed

adottiva rivelano ancora più dati interessanti sull’Interazione geni-ambiente.

Conclusioni

Il coefficiente di ereditabilità – o h2 – esprime la parte di variazione nelle caratteristiche di personalità dei componenti di una popolazione che può essere ricondotta a cause genetiche. La restante parte di variazione viene spiegata dalle variazioni ambientali. Il 40% delle differenze individuali nei punteggi dei Big Five sono dovute a differenze nel genotipo. Genotipo e ambiente esercitano un’influenza congiunta sullo sviluppo della personalità e i loro effetti

possono essere considerati separatamente. Le interazioni tra di essi sono sostanzialmente 3:

I fattori genetici interagiscono passivamente, in modo reattivo, con i fattori ambientali I fattori genetici reagiscono in modo evocativo nei confronti dei fattori ambientali I fattori genetici individuali agiscono in modo attivo sui fattori ambientali

Per quanto riguarda inoltre le influenze ambientali, possono essere distinte in: - Ambienti condivisi dai fratelli, per il fatto di vivere nella stessa famiglia (5% della variabilità individuale) - Ambienti non condivisi, in particolare il gruppo dei compagni (35% della variabilità complessiva) - Le strutture cerebrali e il loro funzionamento biochimico mostrano elevati livelli di plasticità in risposta alle differenti esperienze ambientali, che possono così influenzare significativamente l’espressione dei geni sottostanti

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La Teoria Dei Costrutti Personali Di George Kelly (1905-1967)

Spiega il comportamento umano in termini cognitivi, cioè in base al modo in cui costruisce il proprio

mondo.

Visione costruttivista della scienza = ogni persona costruisce realtà diverse a partire dagli stessi fatti.

Costrutto = modo di costruire o interpretare il mondo, una lente attraverso la quale l’individuo guarda ai

fenomeni che lo riguardano, li ordina e attribuisce loro un significato. (atto automatico, inconsapevole e

soprattutto soggettivo). Senza i costrutti il mondo ci apparirebbe caotico e incomprensibile. Essi non sono

necessariamente monodimensionali ma possono avere più scale e sfumature.

I costrutti possono essere:

- universali (es. se in un campo guardiamo un oggetto alto ca. sei metri, verde e marrone con delle foglie,

tutti lo categorizzeremo come “albero”)

- soggettivi, dipendono da persona a persona e portano a comportamenti diversi (es. se un insegnante ci

richiama per essere distratti, qualcuno potrebbe categorizzare il docente come “scrupoloso”, un altro

magari invece come “sprezzante e severa”)

Per formare un costrutto sono necessari tre elementi che presi insieme definiscono le regole di inclusione

(quali fenomeni sono ad esso riconducibili) e di esclusione (quali no):

Due che vengono percepiti simili tra loro = polo di somiglianza del costrutto Un terzo che viene percepito diverso dai primi due = polo di contrasto del costrutto

Es. osservare due persone che si comportano in modo premuroso nei confronti degli altri ed una terza che si comporta crudelmente, può portare a formare il costrutto “buono-cattivo”. I costrutti possono essere suddivisi in:

costrutti verbali

costrutti non verbali (o preverbale) (acquisiti prima dello sviluppo del linguaggio)

Quando uno dei due poli non è accessibile alla verbalizzazione, esiste comunque ma è stato semplicemente

sommerso.

I costrutti personali sono organizzati all’interno di un sistema mediante il loro:

campo di pertinenza (insieme di eventi e oggetti ai quali può essere applicato il costrutto)

fuoco di pertinenza (eventi e oggetti ai quali il costrutto può essere applicato con maggiore utilità)

All’interno del sistema abbiamo:

Costrutti nucleari: basilari per il funzionamento della persona e possono essere modificati solo con conseguenze profonde per il resto del sistema

Costrutti periferici: meno basilari, la cui modifica non comporta alterazioni significative del sistema

Abbiamo poi una suddivisione di tipo gerarchico

Costrutti superordinati (costrutti più ampi e comprensivi: es. “animale” è il costrutto superordinato di mammifero - cane - breton - pelo fulvo)

Costrutti subordinati: inclusi nel contesto di quelli superordinati (cane)

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[PSICOLOGIA GENERALE 2 NO – LAURA PIROTTA]

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I costrutti all'interno del sistema sono correlati e interdipendenti quindi si influenzano a vicenda.

Il sistema è organizzato in modo tale da massimizzare, al proprio interno, coerenza e stabilità: in caso di conflitto con altri si possono generare stati di tensione, che costringeranno probabilmente la persona a effettuare delle scelte. Alternativismo costruttivo = posizione filosofica seconda l’uomo agisce nel mondo come uno scienziato,

con delle sue teorie sul funzionamento delle persone, raccogliendo dati, verificando e confutando ipotesi

nel tentativo di controllare il proprio mondo. (soggettività) In altre parole l’individuo utilizza i costrutti,

modifica quelli già posseduti e ne crea di nuovi con l’obiettivo di aumentare e rendere più produttiva la

propria capacità predittiva e di controllo rispetto agli eventi stessi.

La concezione dell’uomo come scienziato ha diverse, importanti conseguenze.

1. Le persone sono orientate al futuro (vs psicoanalisi e comportamentismo)

2. Le persone sono soggetti attivi rispetto agli stimoli ambientali (Metafora dello scienziato)

Riguarda alle teorie Kelly ritiene che:

Non esiste un’unica realtà oggettiva e non esistono fatti: teorie diverse propongono diverse costruzioni della realtà

Le teorie devono essere connesse alla ricerca Le teorie non solo né vere né false ma solo più o meno utili rispetto alla comprensione dei problemi

delle persone Tutte le teorie sono destinate prima o poi ad essere modificate ed infine abbandonate

Il Rep Test (Role Construct Repertory Test) = consente alle persone di esprimere in modo assolutamente libero il proprio modo di costruire il mondo. Il

Rep Test consta di due procedure.

1. costruzione di una lista di persone corrispondenti a una serie di ruoli (Role Title List): madre, padre, insegnante ammirato, persona di successo, ecc.. A tutte queste etichette il soggetto deve abbinare il nome di una persona effettivamente conosciuta.

2. formazione di costrutti in base al confronto triadico tra queste persone: lo sperimentatore estrae della Role Title List un gruppo di tre persone e chiede di individuare somiglianze tra due e differenze con la terza (polo di somiglianza e polo di contrasto)

OBV = acquisire informazioni rispetto alla persona sottoposta al test circa il possesso o meno dei costrutti.

Le premesse del Rep Test:

deve essere rappresentative delle figure significative per il soggetto I costrutti verbalizzati devono essere quelli effettivamente utilizzati nella costruzione del mondo del

soggetto I soggetti devono saper verbalizzare i propri costrutti e devono sentirsi liberi di farlo Le parole utilizzate nel test per descrivere i costrutti devono con sentire allo sperimentatore di

comprendere in che modo questi contribuiscono a creare la realtà osservata e vissuta dal soggetto.

Page 32: Psicologia Generale

[PSICOLOGIA GENERALE 2 NO – LAURA PIROTTA]

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Teoria del somaro

MOTIVAZIONE

PSICOANALISI

COMPORTAMENTISMO

ROGERS e MASLOW KELLY

Teoria del Bastone (pulsione,

stimolo, ecc.)

Teoria della carota (scopo,

valore, bisogno)

Teoria del somaro (visione

dell'essere umano quale

organismo attivo che si protende

costantemente nel futuro

cercando la capacità di predire ed

anticipare gli eventi)

Nel postulato fondamentale della teoria dei costrutti, Kelly sostiene che i processi psicologici delle persone

sono canalizzati dal modo in cui le persone anticipano gli eventi. Le persone impiegano il proprio sistema di

costrutti per anticipare ciò che il futuro riserverà loro. Un sistema coerente funziona meglio nell’anticipare

gli eventi.

In tal senso Kelly riformula alcuni concetti utilizzati per descrivere i seguenti stati emotivi:

Ansia: si è ansiosi quando si è privi di costrutti e quando gli eventi che si stanno affrontando non rientrano nel campo di pertinenza e quindi si combatte o allargando la propria base di pertinenza o restringendola in modo da focalizzarsi su dettagli più piccoli

Paura: emozione suscitata dalla percezione che un nuovo costrutto sta entrando nel proprio sistema.

Minaccia: è la consapevolezza di una modificazione radicale e imminente del proprio sistema di costrutti, in particolare del suo nucleo. Accompagna l’uomo tutte le volte che questo sta per fare qualche passo importante nella direzione dell’aumento della consapevolezza e del cambiamento di sé. La risposta più facile di fronte al senso di minaccia è l’abbandono della strada intrapresa, il ritorno ai vecchi costrutti per evitare il dolore e la sofferenza implicate nel cambiamento.

Funzionamento umano = continua battaglia tra il desiderio di espandere il proprio sistema di costrutti e la

paura che questo ampliamento porti alla distruzione dello stesso.

Crescita e sviluppo

= nel corso dello sviluppo il bambino accresce la complessità del proprio sistema di costrutti formandone

un numero crescente in grado di operare discriminazioni più sottili e maggiormente organizzati

gerarchicamente. Importanti le esperienze fatte e la capacità di riconoscere i costrutti degli altri

sviluppando empatia.

La psicopatologia

= dovuti a risposte disturbate all’ansia. Come se lo scienziato si ostinasse a fare ipotesi su una teoria ripetutamente confutata dai fatti.

Page 33: Psicologia Generale

[PSICOLOGIA GENERALE 2 NO – LAURA PIROTTA]

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Questo approccio può manifestarsi in tre aree diverse:

Costrutti permeabili

= accetta qualunque contenuto nuovo

(ragionamento stereotipato)

Costrutti impermeabili

= non accetta nessun contenuto nuovo

(ragionamento compulsivo)

Costrutti ristretti

= porta a fare previsioni identiche a prescindere

dalle circostante (tipico personalità compulsiva)

Costrutti allentati

= porta a previsioni eccessivamente variate e quindi

al caos (tipico delle psicosi)

Costrutti contratti

= porta alla riduzione del campo e del focus di

pertinenza (tipico delle persone depresse)

Costrutti dilatati

= porta all’inclusione di qualsiasi cosa all’interno del

sistema di costrutti (tipica delle personalità

maniacali)

SUICIDIO

Psicanalisi

= come ostilità rivolta verso di sé invece che

sull’oggetto esterno

Kelly

= un gesto volto a riaffermare il valore della propria

vita (fatalismo), o in alternativa un gesto di

abbandono (angoscia pervasiva). Il suicidio può

essere interpretato come il tentativo di recuperare

il controllo sugli eventi da parte di chi si trova di

fronte una situazione completamente imprevedibile

o - viceversa,- del tutto prevedibile, fino al suo esito

finale.

OSTILITA' AGGRESSIVITA'

consiste nella pretesa che gli altri si comportino

secondo i propri desideri. Essa è dunque

caratterizzata dal tentativo di proteggere il sistema

di costrutti, e non dall’intenzione di danneggiare

l’altro (anche se il danno può essere un suo “effetto

collaterale”).

come tentativo di espansione del proprio sistema di

costrutti - non necessariamente interferente col

comportamento altrui

La terapia del ruolo stabilito

OBV terapia del ruolo stabilito = sviluppare un sistema di costrutti migliore, con maggiori capacità di

previsione del mondo --> processo di ricostruzione globale della persona e del suo modo di interpretare il

mondo. Il terapeuta incoraggia il cliente a comportarsi in modi nuove per diventare una nuova persona.

(ricostruzione psicologica della vita)

Le condizioni che durante la psicoterapia favoriscono il cambiamento sono:

La presenza di un’atmosfera di sperimentazione: i costrutti devono essere trattati come ipotesi transitorie con le quali si deve essere liberi di “giocare” perché in terapia non si deve fare sul serio

La capacità di offrire nuovi elementi: grazie alla protezione che offre l’ambiente terapeutico.

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La messa a disposizione di dati di convalida: cosa che spesso manca al cliente nella sua vita quotidiana, cioè la possibilità di sottoporre a verifica i propri costrutti. Di fronte agli elementi nuovi portati dal terapeuta il paziente tenterà di utilizzare i vecchi costrutti: la loro invalidazione porterà al cambiamento.

La procedura è la seguente:

1. Il terapeuta “disegna” una nuova personalità sulla base dei colloqui intercorsi con il cliente 2. Il bozzetto viene presentato al cliente e discusso con lui (conosce qualcuno che corrisponde a

quella personalità? Si sentirebbe a suo agio in quei panni? Che nome darebbe a quel personaggio?) 3. Il cliente interpreta la persona descritta nel bozzetto per un po’ di tempo (ca. due settimane),

pensando e agendo come farebbe quella persona. 4. Si procede alla verifica dell’esperienza fatta e dei risultati che ha portato.

Durante l’interpretazione di un altro personaggio, il terapeuta sostiene il cliente non con lo scopo di

apportare piccoli correttivi ma per arrivare ad una ricostruzione completa della personalità. Il clima di gioco

e finzione, che è altamente protettivo, agevola la sperimentazione.

Dalle ricerche emerge che:

I costrutti subordinati sono più facili da cambiare dei costrutti superordinati I costrutti devono essere allentati prima che possa avvenire un cambiamento Il rapporto terapeuta-cliente è fondamentale nel sostenere il processo teso al cambiamento

Sviluppi della teoria di Kelly La teoria di Kelly, pur essendo di grande interesse ed a tutt’oggi straordinariamente attuale, non ha nel

tempo prodotto ampliamenti, approfondimenti e modifiche di altri approcci (come per la psicoanalisi).

Punti di forza Punti di debolezza

Ha anticipato molti temi della psicologia più

recente. Con la sua enfasi sulle differenze

personali nella costruzione degli eventi, ha

dato un grande contributo alla ricerca sugli

stili cognitivi

Poco da dire sulla comprensione delle

emozioni, che risultano al di fuori del campo di

pertinenza

L’interpretazione del comportamento

attraverso le modalità di costruzione degli

eventi si è rivelata molto utile perché riesce a

rendere conto in modo plausibile sia delle

differenze individuali che delle modalità

universali di funzionamento

E’ difficile stabilire la relazione tra il sistema di

costrutti e il comportamento

Non è del tutto convincente la posizione di

Kelly sulla motivazione in quanto non riesce a

spiegare le basi delle decisioni che le persone

prendono a partire dal proprio sistema di

costrutti

Il REP Test, benché limitato, ai soli costrutti

verbali, rappresenta indubbiamente uno

strumento valido e flessibile

Sembra smentita da molte ricerche l’idea che

le persone non amino la sorpresa, Almeno a

livelli intermedi, novità, stimolazione

costituiscono un incentivo

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[PSICOLOGIA GENERALE 2 NO – LAURA PIROTTA]

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La Teoria Cognitivo-Sociale Concetto chiave = il comportamento è il risultato di un’interazione tra la persona e l’ambiente

- importanza attribuita alle origini sociali del comportamento

- importanza attribuita alla cognizione (processi del pensiero) nel funzionamento umano

L’approccio di Bandura e Mischel inizialmente fu definita Teoria dell’apprendimento sociale e collocate

nell’alveo della tradizione comportamentista. Successivamente, per l’importanza attribuita alle variabili

cognitive (che notoriamente invece sono rifiutate dalle teorie dell’apprendimento) ha portato il distacco da

questa scuola di pensiero verso una più propriamente cognitiva.

Importante per la teoria cognitivo-sociale è il rigore metodologico per sottoporre a verifica qualunque

ipotesi in merito.

La concezione della persona = organismo attivo che utilizza processi cognitivi per rappresentare eventi, anticipare il futuro, guidare

l’azione, comunicare con gli altri, formulare giudizi su di sè e sulle situazioni.

Determinismo reciproco (Bandura) = L’ambiente influenza la persona ma questa al tempo stesso

contribuisce alla costruzione e la modifica di un ambiente a propria misura.

Agency = capacità dell'individuo di contribuire alle proprie esperienze e al proprio sviluppo, la sua capacità

di incidere sull'ambiente.

Per quanto riguarda la descrizione della struttura della personalità dal punto di vista della teoria cognitivo-

sociale, possiamo fare riferimento alle seguenti quattro aree tematiche:

1. aspettative e convinzioni

2. competenze e abilità

3. standard comportamentali

4. obiettivi

Aspettative e convinzioni

Le persone sono guidate:

- dalle aspettative che hanno rispetto agli eventi e

- dalle convinzioni che hanno verso se stessi.

Queste aspettative sono sempre relative a comportamenti specifici in situazioni specifiche, e si traducono

in modelli comportamento-situazione del tipo “se x… allora y…”.

A differenza della teoria dei tratti, qui si assume che una persona possa avere atteggiamenti diversi a

seconda del contesto. Es. possa essere estroversa a scuola ed introversa a casa.

Page 36: Psicologia Generale

[PSICOLOGIA GENERALE 2 NO – LAURA PIROTTA]

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Comunque ogni persona è contraddistinta da una firma comportamentale, un profilo caratteristico di

relazioni situazione-comportamento.

Per Bandura e Mischel, le persone dispongono di concezioni di sé e di processi di autocontrollo che si

manifestano in modo diverso a seconda delle situazioni (non c'è un sè unico). A livello di percezione del sé è

interessante l’aspetto dell’autoefficacia: la percezione della propria capacità di affrontare situazioni

specifiche.

Autoefficacia percepita (perceived self-efficacy) = percezione delle proprie capacità di azione in situazioni

future.

L'autoefficacia è una delle variabili metacognitive (insieme delle credenze della persona sul proprio

funzionamento cognitivo).

Per esempio, nell’attività di studio l’autoefficacia dipende da - e interagisce con - diversi fattori:

- il bilancio degli esiti passati della propria attività di studio;

- la possibilità di attribuire a sé e ai propri sforzi (e non, ad esempio, alla fortuna, o ad aiuti esterni) i

risultati positivi conseguiti;

- il confronto con gli altri

- l’autorevolezza di chi fornisce il feedback sulla prestazione;

- sensazioni di benessere fisiologico durante lo studio.

A sua volta, l’autoefficacia percepita ha degli effetti sulla prestazione effettiva nello studio, che dipendono

da quattro distinti meccanismi. Un’elevata autoefficacia infatti:

- aumenta la quantità di impegno e di persistenza;

- porta alla scelta di compiti più difficili, sfidanti;

- porta alla scelta di obiettivi specifici, prossimali (ossia collocati vicino nel tempo) e più difficili;

- è spesso connesso ad una maggiore capacità di regolazione, monitoraggio e valutazione del

proprio comportamento.

Sono importanti gli effetti di “ritorno” sull’autoefficacia stessa, che verrà confermata nel proprio (alto o

basso) livello. I rapporti tra le variabili citate sono riassunti nella slide successiva.

Page 37: Psicologia Generale

[PSICOLOGIA GENERALE 2 NO – LAURA PIROTTA]

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Competenze-abilità

Competenze cognitive (qui non si parla mai di tratti) = capacità, risorse cognitive, possedute dal soggetto di

affrontare e risolvere problemi.

Le competenze sono comunque sempre da riferirsi al contesto. Non si può affermare secondo la teoria

cognitivo-sociale “che una persona è più competente di un’altra” senza specificare il contesto in cui questa

è più o meno presente.

Obiettivi

= capacità delle persone di anticipare il futuro e di automotivarsi organizzando il proprio comportamento

sul lungo periodo (contribuiscono a renderlo stabile al di là delle influenze situazionali)

- stabilire priorità in un sistema gerarchico di organizzazione degli obiettivi (sistema flessibile che si

modifica in base al contesto, all'ambiente e alla propria percezione di autoefficacia)

- scegliere tra alternative comportamentali

Dagli obiettivi stabiliti dipenderà inoltre la risposta della persona (soddisfazione o autocritica) ai risultati

effettivamente raggiunti.

Standard di valutazione (Bandura e Mischel)

= un criterio per valutare il proprio comportamento in base al raggiungimento o meno dello standard posseduto dal soggetto, in particolare dal punto di vista morale (la bontà o il valore di un evento, di una persona, di un oggetto). Tali valutazioni sono accompagnate da reazioni emotive, definite di autovalutazione (p.e.: soddisfazione vs. insoddisfazione). La personalità come sistema A partire da una concezione sistemica, Mischel e Shoda hanno delineato una teoria della personalità come sistema di elaborazione cognitivo-emotivo (o CAPS, Cognitive-affective processing system) nel quale più sottosistemi interagiscono influenzandosi vicendevolmente. Le singole parti del sistema possono essere attivate da specifici aspetti della situazione, così come viene percepita e categorizzata dal soggetto. Le caratteristiche fondamentali del modello CAPS: - Le variabili cognitive ed emotive sono collegate l’una all’altra in modo complesso e interagiscono tra loro. - Anche se la personalità è stabile, il comportamento delle persone varia in base alla situazione, poiché caratteristiche differenti del contesto possono attivare differenti sistemi cognitivi ed emotivi e dunque portare a pattern completamente diversi di comportamento. E questo nonostante il sistema della personalità sia concepito come stabile. L’autoregolazione del comportamento Nella teoria cognitivo-sociale il comportamento è sostenuto dalle conseguenze previste (ovvero dalle

aspettative), dalle predizioni sui risultati di diverse azioni e non dalle conseguenze immediate.

In mancanza di rinforzi immediati, i soggetti dovranno fare affidamento su processi di autorinforzo che si

basano su autovalutazioni.

La motivazione è dunque il frutto di processi cognitivi attraverso i quali l’individuo fissa degli standard di

prestazione e anticipa le conseguenze della prestazione stessa.

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[PSICOLOGIA GENERALE 2 NO – LAURA PIROTTA]

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L’incentivo che sostiene nel tempo il comportamento diretto ad uno scopo è legato alla soddisfazione

prevista nel caso di raggiungimento dello standard e all’insoddisfazione conseguente ad un risultato al di

sotto delle attese.

L’analisi motivazionale della teoria cognitivo-sociale ha due importanti conseguenze:

1. le persone sono considerate attive 2. emerge un’immagine dell’essere umano come organismo capace di autoregolazione

L’apprendimento mediante osservazione (Bandura) La persona osservata viene definita modello e il processo di apprendimento tramite osservazione di un

modello, modellamento (va distinto dai concetti di imitazione e di identificazione!).

Nella teoria del modellamento vanno separate le fasi di

Acquisizione: apprendimento di un comportamento Prestazione: messa in atto del comportamento osservato

Le due cose non sono necessariamente sequenziali. Infatti un comportamento può essere appreso ma mai

effettivamente agito, in quanto questa fase dipende da incentivi e punizioni. Quindi l’osservazione degli

effetti del comportamento di un modello influenza la prestazione, ma non l’acquisizione del

comportamento. (vedi per esempio esperimento di Bandura sul comportamento aggressivo)

Il condizionamento vicario

= attraverso l'osservazione di un modello, è possibile acquisire risposte emotive (es. paura o gioia) in base

alle conseguenze subite dal modello. Questo processo è denominato condizionamento vicario. Questa

forma di apprendimento è molto rapida, tanto che sono sufficienti osservazioni brevissime del modello per

sviluppare una risposta emotiva condizionata che si mantiene stabile nel tempo e tende a generalizzarsi a

stimoli nuovi.

L'autoregolazione: motivazione e autocontrollo

Motivazione L'essere umano è capace di autoregolarsi. Le basi della propria motivazione vengono costruite a partire dall’anticipazione delle conseguenze – positive o negative – del proprio comportamento che avvengono attraverso un pensiero autoreferenziale dove la persona parla a se stessa generando aspettative e fissando per sé obiettivi di prestazione atte anche ad evitare distrazioni ed interferenze. Il processo di autoregolazione coinvolge tutte le strutture di personalità:

- obiettivi, - standard di valutazione - aspettative, in particolare quelle di autoefficacia.

IMP: ciò che sostiene il comportamento è l’anticipazione della soddisfazione che deriva dalla realizzazione dell’obiettivo, o dell’insoddisfazione per una mancata o parziale soddisfazione. Da una ricerca di Bandura e Cervone emerge che fissare obiettivi per la propria prestazione non basta per avere significativi effetti motivazionali se non è accompagnato dal feedback sulle prestazioni. (Il feedback è importante in quanto consente al soggetto di valutarsi rispetto ai propri standard).

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L’effetto motivazionale degli obiettivi passa attraverso i giudizi di autoefficacia e le autovalutazioni (a loro volta facilitate da un feedback esterno). L’autoefficacia svolge un ruolo centrale anche in altri processi, come quelli che portano allo sviluppo dell’interesse intrinseco, e quelli di coping 1.Interesse intrinseco: motivazione intrinseca alla persona per raggiungere quell’obiettivo. E’ emerso che:

- Studenti accrescono il proprio interesse per l’apprendimento e le prestazioni se vengono aiutati a suddividere i compiti in sotto-obiettivi e a monitorare le proprie prestazioni

- L’interesse intrinseco è in grado di sostenere la motivazione nel tempo, anche in assenza di ricompense esterne.

2.Coping = processo o processi attraverso i quali l’individuo fa fronte agli stressors. > autoefficacia > coping L’autocontrollo E Il Differimento Della Gratificazione

All’autoregolazione del comportamento contribuisce anche la capacità di differire la gratificazione che poggia su competenze cognitive e comportamentali diverse come: - l’acquisizione di comportamenti, attraverso esperienza diretta e osservazione; - la formulazione di aspettative sui risultati; - la passata esperienza personale; - l’osservazione delle conseguenze sui modelli Questa capacità implica l’utilizzo di vere e proprie strategie (es. contro la frustrazione e la distrazione), finalizzate a mantenere la motivazione anche in assenza di incentivo immediato. (es. concentrarsi sulle caratteristiche più astratte della ricompensa e non su quelle più concrete = resistere alla tentazione, meglio di quanto potrebbero fare se la loro rappresentazione della ricompensa la rendesse troppo vicina e concreta) Si presenta nel bambino in seguito allo sviluppo degli standard di prestazione, ed è sostenuta anche dall’osservazione di modelli idonei. (capacità che è destinata a rimanere stabile) L'osservazione di un modello con standard elevato porta il bambino a: - avere obiettivi elevati - limitare gli autorinforzi per prestazioni anche positive, ma non sufficienti per lo standard - imparare a differire nel tempo la gratificazione

La concezione cognitivo-sociale della crescita e dello sviluppo

Teoria cognitivo-sociale della personalità

(autoregolazione) vs

concezioni stadiali dello sviluppo (tappe

fisse e universali)

Individui con alta autoefficacia: - selezione: scelta di obiettivi più difficili - impegno, perseveranza e prestazione: maggiore impegno e persistenza - emozione: affrontare i compiti con minore ansia e depressione; - coping: affrontare meglio situazioni difficili e stress.

Risultati della capacità di differimento di gratificazione su adolescenti: - più competenti dal pdv abilità sociali - autocontrollo, coping e tolleranza frustrazioni - concentrazione - pagelle più alte

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Le Componenti Cognitive Della Personalità Secondo la teoria cognitivo-sociale, la personalità può essere descritta in base ad un ristretto numero di variabili cognitive, tra cui in particolare:

1. le convinzioni su di sé e sul mondo; 2. gli obiettivi; 3. gli standard di valutazione.

Tali cognizioni sono acquisite grazie alla socializzazione e sono durature. 1.Convinzioni su di sé e sul mondo Gli schemi mentali = schemi (strutture cognitive) per classificare, organizzare, attribuire un ordine e un senso alle informazioni influenzando il modo in cui percepiamo e rispondiamo ad esse. E’ una vera e propria rete organizzata di info talvolta talmente complessa da non poter essere verbalizzata. OBV: far fronte all’enorme quantità di stimoli provenienti dall’ambiente circostante e semplificare il mondo. Gli schemi di sé (Markus) = categoria entro la quale vengono organizzate le convinzioni della persona su di sé (schemi mentali su se stessi). Si costruiscono grazie all’interazione con gli altri, con il mondo sociale. Gli schemi hanno un ruolo non solo nell’interpretazione delle informazioni ma anche nel guidare l’azione. (pdv comportamentale e affettivo) Essi – una volta formati – portano sistematicamente a prestare attenzione, a ricordare e a giudicare come vere le informazioni coerenti con essi = generano una tendenza sistematica (o bias) alla conferma di sé. Alcuni autori preferiscono parlare di famiglia di sé (non più come struttura singola e unitaria), per indicare la coesistenza di differenti schemi di sé contestualizzati, attivati in momenti e situazioni diverse. Le motivazioni basate sul sé Gli schemi di sé hanno una natura motivazionale. 2 motivazioni legate al sé (e che possono entrare in conflitto tra loro):

1. la valorizzazione del sé (self-enhancement) la tendenza che opera in direzione della salvaguardia di un’immagine positiva di sé e la volontà di dipingersi meglio di quello che siamo:

- maggiore attenzione ai feedback positivi che a quelli negativi, - sovrastimare le proprie qualità e sottostimare i propri difetti, - cercare confronti vantaggiosi con chi ci è inferiore e la vicinanza di chi possiede le

caratteristiche che si desidererebbero avere.

2. conferma del sé (selfverification) opera in una direzione diversa, quella della ricerca di conferme su di sé, che garantiscano prevedibilità e senso di controllo. È per questo motivo che le persone tendono a creare e mantenere relazioni con altri il cui giudizio su di loro coincida con il proprio. Abbiamo bisogno, cioè, di sapere che lo schema di noi stessi è corretto.

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2.Obiettivi Di Apprendimento E Obiettivi Di Prestazione

Dweck propone di distinguere tra: -obiettivi di apprendimento = desiderio di aumentare le proprie conoscenze e competenze o fare un’esperienza significativa in sé

-obiettivi di prestazione = desiderio di ottenere riconoscimenti e vantaggi, di vedere valutato positivamente il proprio lavoro e/o di evitare brutte figure Essi dipenderebbero da differenti teorie sulla capacità di modificare le caratteristiche psicologiche (non consapevoli): - teorie incrementali condurrebbero a fissare per sé obiettivi di apprendimento, - teorie stabili porterebbero a fissare obiettivi di prestazione. Rispetto a un qualunque tratto considerato (p.e. l’intelligenza) si può “sposare”: -una teoria della stabilità = tratto sostanzialmente immutabile nel tempo ( intelligenza come dote che le persone semplicemente hanno o non hanno) bambini con questa concezione dell’intelligenza tendono a porsi obiettivi di prestazione - una teoria dell’incremento (o incrementale) = la caratteristica in questione è mutevole, passibile di cambiamenti. ( intelligenza soggetta a cambiamenti ed incrementi ad opera delle esperienze) bambini con questa concezione dell’intelligenza tendono a porsi obiettivi di apprendimento 3.Gli Standard Di Valutazione Gli standard sono connessi agli obiettivi, anche se sono profondamente distinti: -standard = criteri con i quali valutare un comportamento nel presente -obiettivi = stati desiderati per il futuro Per quanto riguarda gli standard, Higgins propone di distinguere: -gli standard ideali = connessi al sé ideale e rappresentano gli obiettivi che idealmente vorremmo raggiungere. Violazione standard personale (discrepanza tra sé reale e sé ideale) = fa scattare una gamma di emozioni connesse alla tristezza e al sentirsi inadeguati (sentimenti di natura depressiva) Motivazione = connessi ad una motivazione alla promozione (raggiungimento traguardi desiderabili), -gli ought standard o doveri = connessi all’ought self, e rappresentano gli obiettivi che pensiamo di dover raggiungere, e sono in relazione al sé del dover essere, o ought self. Violazione tra sé reale e ought self (violazione di un dovere) = porta a emozioni che hanno a che fare con l’ansia e con il senso di minaccia. Motivazione = connessi alla motivazione alla prevenzione (evitamento risultati temuti). La coerenza comportamentale è spiegata dalla presenza di determinati standard (ideali o legati al dovere), che sono elementi di conoscenza, e dunque stabili. Tuttavia, differenti situazioni potranno attivare aspetti

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diversi della conoscenza, e dunque differenti pattern emotivi e motivazionali. In questo modo, il medesimo insieme di principi generali consente una spiegazione integrata sia della coerenza derivata dalle influenze personali che la variabilità legata alle influenze situazionali.

Le Applicazioni Cliniche - Le cognizioni – attribuzioni, convinzioni, aspettative, ricordi, teorie implicite, etc. su di sé e gli altri – sono considerate fondamentali nel determinare sentimenti e comportamenti. - La psicopatologia dipende da cognizioni distorte, scorrette o comunque disfunzionali su di sé, gli altri, gli eventi. - Cognizioni disadattive portano a comportamenti problematici che confermano ulteriormente le cognizioni, e così via, in un ciclo di convalida del sé che rinforza pensieri e comportamenti disfunzionali. - La modalità terapeutica è generalmente attiva e concentrata sul presente, e comporta la collaborazione di terapeuta e paziente nell’individuazione di cognizioni e comportamenti problematici e nella loro sostituzione con altri, più adattivi. - Non si fa riferimento all’inconscio in senso freudiano – come ad una struttura autonoma della personalità – bensì esclusivamente a diversi livelli di consapevolezza, da parte delle persone, dei propri modi routinari, altamente automatizzati, di pensare a sé stessi e al mondo. Stress e coping Secondo Lazarus, lo stress è determinato da circostanze ambientali che la persona considera eccessivamente pesanti rispetto alle proprie risorse, e dunque pericolose per il proprio benessere. Vi sono due distinti e consecutivi livelli di valutazione della situazione: - valutazione primaria = giudizio su potenziali vantaggi e rischi connessi alla situazione - valutazione secondaria = bilancio delle proprie risorse per affrontare il danno potenziale (coping) stimato nel corso della v. primaria. Possiamo dunque distinguere strategie di coping: - focalizzate sul problema, come ad es. il tentativo di modificare la situazione (generalmente più efficaci) - focalizzate sull’emozione, come ad es. il distacco emotivo, l’evitamento della situazione, la ricerca di sostegno sociale. Insieme a Folkman, Lazarus ha sviluppato anche un questionario – la Ways of Coping Scale – per la rilevazione dell strategie utilizzate dai soggetti. Il programma di addestramento all’immunizzazione dallo stress di Meichenbaum prevede 3 fasi:

1. il riconoscimento – da parte del soggetto – che lo stress è legato a pensieri negativi automatici ed inconsapevoli (ed es. “Non c’è niente che io possa fare per migliorare la situazione”, “Devo essere perfetto, altrimenti sarà un disastro”, etc.);

2. l’addestramento a mettere in atto procedure adeguate di coping (rilassamento e problem solving); 3. attraverso l’immaginazione, i giochi di ruolo e il modellamento, il soggetto arriva progressivamente

a mettere i pratica queste procedure in situazioni reali.

I Modelli Terapeutici Di Ellis E Beck La psicopatologia deriva da cognizioni non realistiche e disfunzionali. La terapia è mirata alla sostituzione di tali cognizioni con altre, più adattive. Due tra i principali modelli terapeutici di derivazione cognitivista sono quello di Albert Ellis e quello di Aaron Beck.

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La teoria razionale emotiva di Ellis (rational-emotive therapy, RET), Stress e disagio dipendono dalle convinzioni irrazionali del soggetto sugli eventi. Due tesi:

1. Le persone non reagiscono emotivamente agli eventi, ma piuttosto alle loro convinzioni su tali eventi. Nel modello ABC di Ellis, tra un evento attivatore (A) e la sua conseguenza (C) emotiva e comportamentale, vi sono le convinzioni (B) sull’evento stesso, costruite dal soggetto. È dalle convinzioni che dipendono le conseguenze, sane o malsane che siano.

2. Le convinzioni che provocano stress e disagio sono irrazionali. La loro irrazionalità è talmente evidente che nessuno – dopo essersi reso consapevole di esse – vorrebbe insistere a mantenerle. Sono dunque tali convinzioni irrazionali e disadattive su di sé a provocare le difficoltà psicologiche. (es. ragionamenti sbagliati, aspettative disfunzionali, concezioni negative del sé, attribuzioni disadattive, distorsioni della memoria, attenzione disadattiva, strategie di autosconfitta)

Scopo dell’intervento clinico è dunque quello di riconoscere – e poi di cambiare – tali convinzioni La triade cognitiva della depressione (Aaron Beck) Anche la terapia cognitiva di Beck per la depressione si fonda sull’ipotesi che la depressione stessa sia legata alla cosiddetta triade cognitiva:

1. una concezione negativa su di sé come perdente (sono inadeguato) 2. una concezione negativa sul mondo come frustrante (tutti si aspettano troppo da me, sarò sempre

sconfitto) 3. una concezione negativa sul futuro visto come tetro e privo di speranza (“tutto andrà sempre come

ora, vi sarà sempre sofferenza e frustrazione”). Il soggetto tende inoltre a ipergeneralizzare le proprie difficoltà. Terapia (relativamente breve di 15-25 sedute) - imparare a monitorare i propri pensieri negativi e automatici; - riconoscere in che modo questi conducano a sentimenti depressivi e comportamenti problematici; - esaminare i dati di realtà a sostegno o a disconferma di questi pensieri; - sostituire questi pensieri con altri, più aderenti alla realtà. Il terapeuta si serve anche di prescrizioni comportamentali per introdurre nuove possibilità di verifica delle cognizioni. (es. attraverso attività volte a conseguire successo e a sperimentare piacere)

- maggiore direttività del terapeuta, - incentrata sul “qui ed ora”, - rilievo assoluto dato ai pensieri consci. -

Oltre che alla depressione, la terapia cognitiva è stata applicata anche al trattamento dell’ansia, dei disturbi di personalità, delle dipendenze, delle difficoltà coniugali.

Psicopatologia = frutto di cognizioni distorte e/o disadattative risultato di un apprendimento disfunzionale, che a sua volta può essere dovuto all’esperienza personale o all’esposizione a modelli inadeguati (tramite rinforzo diretto, modellamento o condizionamento vicario). I comportamenti disadattivi tendono a creare le condizioni perché le cognizioni disfunzionali si rafforzino (ciclo di autoconvalida). Il comportamento disadattivo può essere ricondotto anche ad: -aspettative disfunzionali relative agli eventi (Se ad un evento è associata l’aspettativa erronea di una conseguenza dolorosa o spiacevole, può accadere che l’individuo metta in atto strategie di evitamento dell’evento stesso)

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- valutazioni disfunzionali di sé, in particolare rispetto alla propria autoefficacia che porta a: - ansia come il risultato della propria bassa autoefficacia nei confronti di eventi minacciosi - depressione percezione della propria incapacità di raggiungere le mete desiderate o anche a standard eccessivamente elevati e all’autorimprovero

Di fronte ad un fallimento (discrepanza tra attese e risultato) la risposta del soggetto può essere: - di avere le capacità per “farcela” => motivazione ancora più forte; - di essersi imposta degli obiettivi irrealistici => rabbia o apatia, ma non depressione; - di essersi prefissa obiettivi del tutto ragionevoli, ma di non essere in grado di raggiungerli => depressione L’autoefficacia influenza lo stato di salute in due modi: - influenza direttamente i comportamenti adottati dalla persona in materia di salute e prevenzione; - si riflette positivamente sul funzionamento dell’organismo e sui processi di guarigione. L’approccio terapeutico è attivo, centrato sul qui ed ora, e comporta la collaborazione di terapeuta e paziente nell’individuazione e modifica delle cognizioni disfunzionali. L’acquisizione delle competenze cognitive e comportamentali desiderate passa – secondo Bandura – attraverso due strategie di cambiamento: - il modellamento, nel quale il soggetto osserva dei modelli svolgere le attività-bersaglio e ricevere rinforzi (o, almeno, svolgerle senza subire conseguenze negative…) - la padronanza guidata, nella quale il soggetto viene accompagnato nella pratica dei comportamenti precedentemente osservati. I risultati di ricerche testimoniano una buona efficacia del modellamento – ancora migliore se accompagnato dalla padronanza guidata – nel ridurre le fobie. OBV delle strategie di cambiamento = innalzamento dell’autoefficacia che il soggetto sperimenta nel riuscire a superare le proprie paure: il senso di controllo sulla propria vita acquisito attraverso queste esperienze di padronanza può facilmente essere generalizzato ad altri contesti.

La struttura delle rivoluzioni scientifiche secondo Kuhn = evoluzione di ogni disciplina scientifica è non lineare - Prima pre-paradigmatica: - Fase scienza normale: emerge un paradigma che viene condiviso. - Fase rivoluzione scientifica o scienza straordinaria: dibattito sul paradigma --> crisi --> nuovo paradigma. Le scienze sociali (anche la psicologia) non sarebbero ancora arrivate alla fase paradigmatica