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ORGANO DI INFORMAZIONE DEL COLLEGIO IPASVI DELLE PROVINCE DI SASSARI E OLBIA-TEMPIO ANNO XII DICEMBRE 2009 Spedizione in abbonamento postale - articolo 2 comma 20/C Legge n. 662/96 - Poste italiane filiale di Sassari LA NOSTRA FEDERAZIONE CHIEDE UN MAGGIOR COINVOLGIMENTO PERIODICO DI CULTURA E SALUTE 2

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Promuovere - Rivista del Collegio Infermieri di Sassari

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ORGANO DI INFORMAZIONE DEL COLLEGIO IPASVI DELLE PROVINCE DI SASSARI E OLBIA-TEMPIOANNO XII

DICEMBRE2 0 0 9 Spedizione in abbonamento postale - art icolo 2 comma 20/C Legge n. 662/96 - Poste ital iane f i l iale di Sassari

LA NOSTRA FEDERAZIONE CHIEDE UN MAGGIOR COINVOLGIMENTO

PERIODICO DI CULTURA E SALUTE

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Prom overe2 DICEMBRE2009

Prom overe

Periodico di cultura e saluteOrgano ufficiale di informazione del Collegio

IPASVI delle provincedi Sassari e Olbia-Tempio

RedazioneCollegio IPASVI

Viale Italia 43 - 07100 SassariTel. 079 216 487Fax 079 211 1476

e-mail:[email protected]

DirettoreSandro Sabattino

RedazioneBiagio Macaluso, Salvatore Morittu

Sergio Frassetto, Piero BullaRoberto Ceccarelli, Francesca Deledda

Giovanni Derosas, Nicola LezzeriSperanza Loriga, Margherita MarongiuAlessandro Nasone, Giovanna Pensè

Palmira Re, Massimo SotgiuLuca Maggio, Maria Teresa PInna

Giuseppina Pisoni

EditoreCollegio IPASVI Sassari e Olbia-Tempio

Viale Italia 43 - 07100 Sassari

Autorizzazione del tribunale di Sassarin. 1982 del 25/05/2006 n. 327

Spedizione in abbonamento postalearticolo 2 comma 20/C

Legge n. 662/96Poste italiane filiale di Sassari

Grafica, impaginazione e stampaTip. Ramagraf

Via Vittorio Veneto07014 Ozieri (SS)

Tel. 079 7851091 - Fax 079 3077950

Sommar ioEDITORIALEDI BIAGIO MACALUSO

Nove mesi di intenso lavorotesi alla formazione e all’informazione

PRIMO PIANODI SANDRO SABATTINO

Inesistente il senso di appartenenzaal Collegio e alla nostra professione

ATTIVITÀ DEL COLLEGIOA CURA DELLA COMMISSIONE FORMAZIONE ECM

Un trimestre positivoper l’aggiornamento professionale

ATTUALITÀDI BIAGIO MACALUSO

Gli infermieri tagliati fuori dalla discussionedella proposta di legge sul Fine vita

ATTUALITÀA CURA DELLA REDAZIONE

Il Governo promuove le crocerossineequiparandole agli infermieri

INIZIATIVEDI SALVATORE MORITTU

Triennio nuovo... segreteria nuova!Novità e innovazione negli uffici di viale Italia

APPROFONDIMENTIDI SANDRO SABATTINO

Chi sono e cosa fannogli Operatori socio sanitari

RUBRICADI G. DOMENICO CONGIU E ALESSANDRO NASONE

L’infermiere e l’assistenza al pazientein ventilazione domiciliare continua

RUBRICADI PATRIZIA BECCU

Responsabiltà e autonomia professionale,senza riconoscimenti socio-culturali

AVVISI DAL COLLEGIOA CURA DELLA SEGRETERIA

Diventa obbligatoria per gli infermierila posta elettronica certificata

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ORGANO DI INFORMAZIONE DEL COLLEGIO IPASVI DELLE PROVINCE DI SASSARI E OLBIA-TEMPIO2 ANNO XII

DICEMBRE2 0 0 9 Spedizione in abbonamento postale - art icolo 2 comma 20/C Legge n. 662/96 - Poste ital iane f i l iale di Sassari

LA NOSTRA FEDERAZIONE CHIEDE UN MAGGIOR COINVOLGIMENTO

PERIODICO DI CULTURA E SALUTE

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EDITORIALE

ari colleghi,in men che non si dica siamo arrivati a fine anno!Sembra ieri quel 18 marzo in cui si sono svolte le elezioni ed in cui, grazie ai vostri voti,si è insediato il nuovo gruppo consiliare del Collegio.Mi risulta doveroso, dopo nove mesi di reggenza come presidente, fermarmi un attimoa riflettere su quanto abbiamo cercato di realizzare e su quanto abbiamo realizzato.Credo che sia sotto gli occhi di tutti l’impegno che stiamo profondendo per promuo-vere una formazione ed una informazione che, così come riportato nella lettera invia-tavi dopo la nostra elezione, rappresentano i punti su cui intendiamo basare il nostromandato.Per quanto riguarda la formazione, con quattro eventi in altrettanti mesi, promossi apartire dall’incontro del quattro settembre con il presidente nazionale Annalisa Silve-stro, riteniamo di aver dato un segnale di quella che sarà la strada che intendiamoseguire nel prossimo anno. È ovviamente impensabile poter mantenere questo ritmo,ma ci sentiamo di dire che per il 2010 il nostro impegno sarà volto all’organizzazionedi non meno di sei eventi formativi.Per quanto attiene all’informazione, al di là dell'evidente cambiamento grafico attuatoal giornale, spero sia evidente l’intenzione del direttore Sandro Sabattino di renderequesto mezzo di comunicazione più snello, corredato di articoli che io amo definire“Spot”, cioè concentrati in poche pagine nelle quali focalizzare gli argomenti trattati. Ai

margini di questi saranno sempre richiamati gli articoli del Codice Deonto-logico ai quali fare riferimento, tramite citazioni flash.Altra fonte di informazione per gli iscritti all'Albo, e non solo, è rappresen-tata dal sito internet del collegio.Dopo un periodo di stasi, dovuta allo studio della grafica e dei contenutida inserire, abbiamo fatto in modo che ripartisse con rinnovato slancio.Siamo infatti convinti che il sito rappresenti il modo più immediato per for-nire informazione in tempo reale, cosa impossibile da realizzare con lacarta stampata.Sarà cura dei responsabili tenere costantemente aggiornato il sito, e ci

auguriamo, entro breve tempo, di poter far decollare la newsletter, che riteniamoessenziale per rafforzare il legame tra il Collegio e gli iscritti.Abbiamo poi avviato il Nucleo CIVES che inizia a muovere i primi passi e che al più pre-sto metterà i colleghi, che hanno aderito a questo progetto, nella condizione di poteriniziare quel lavoro di preparazione personale, indispensabile per permettere loro dipoter agire al meglio quando saranno chiamati a prestare la loro opera. Tutto questo ha richiesto un grosso impegno, con dispendio di tempo e di energie, checi auguriamo porti i frutti sperati.Per concludere, vista la vicinanza delle festività natalizie, sento il dovere, ma soprat-tutto il piacere, di rivolgere a voi tutti i migliori auguri per un Santo Natale e un BuonAnno Nuovo da parte di tutto il Consiglio del Collegio. •

Fra tutte le novità proposte

in quest’anno spiccano

i corsi di aggiornamento

e l’incontro con la presidente

nazionale Annalisa Silvestro

Le attività del nuovo Consiglio direttivo

Nove mesi di intenso lavorotesi alla formazione e all’informazione

di Biagio Macalusopresidente IPASVI

di Sassari e Olbia-TempioC

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PRIMO PIANO

l corso di aggiornamento dal tema “Il nuovo codice deontologico nel panorama legi-

slativo sanitario”, organizzato dal nostro collegio il 4 settembre scorso, erano pre-senti come relatori, il giornalista della Nuova Sardegna Pierluigi Piredda, il massimorappresentante della categoria infermieristica il presidente nazionale IPASVI Anna-lisa Silvestro, il legale della Federazione IPASVI l’avvocato Giannantonio Barbieri e ilnostro presidente provinciale Biagio Macaluso. Nella sala congressi “il Vialetto”,che può contenere circa 350 posti, erano presenti soltanto 80 infermieri e il presi-dente dell’ordine dei medici della provincia di Sassari, il dott. Agostino Sussarellu.Questa scarsa partecipazione mi ha fatto riflettere tanto da farmi giungere alla con-clusione che non solo è inesistente il senso di attaccamento al collegio, ma ancorpiù grave è il fatto che è venuto meno il senso di appartenenza alla nostra profes-

sione. Quando nei vari congressi viene invitato il leader di un partitopolitico o il massimo esponente di una categoria lavorativa, le pla-tee di solito sono sempre gremite e il senso di appartenenza è pal-pabile, discorso questo che evidentemente non fa parte della men-talità degli infermieri. Forse perché la nostra è una categoria che sisente frustrata, demotivata e disinteressata.Formazione e aggiornamento sono parole che evidentemente nonfanno parte della cultura dell’infermiere, quindi perché perderetempo ad un corso di aggiornamento? Parlare di regole che gliinfermieri si autoimpongono rispetto ai propri doveri professionali eche orienta la nostra attività in maniera da risultare non solo auto-noma, ma anche consapevole, responsabile ed etica, non è cosìinteressante? Forse per dare delle risposte ognuno di noi deveporsi a sua volta delle domande: come infermiere credo veramentenel mio lavoro e nella mia professione? Sono convinto che l’infer-miere è il solo responsabile dell’assistenza infermieristica? Oppurevado ai corsi di aggiornamento per avere il “trofeo” dei creditiECM?

Un ringraziamento comunque va a quei colleghi che hanno parteci-pato al corso, dimostrando l’attaccamento alla nostra professionee al collegio. •

Neanche la presenza

del presidente nazionale Ipasvi

Annalisa Silvestro è servita

a richiamare un numero

cospicuo di colleghi

Scarsa l’affluenza al convegno del 4 settembre scorso

Inesistente il senso di appartenenzaal Collegio e alla nostra professione

di Sandro Sabattinodirettore A

LA LOCANDINA PUBBLICITARIA DEL CONVEGNO

DEL 4 SETTEMBRE SCORSO

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ATTIVITÀ DEL COLLEGIO

ra gli obiettivi irrinunciabili che il presidente Biagio Macaluso ha posto all’atto del-l’insediamento del nuovo Direttivo dell’IPASVI del nord Sardegna, il posto d’onorespetta senz’altro alla formazione e all’aggiornamento, che sono fondamentali per ilprogresso professionale e culturale degli iscritti all’Albo.La nomina della Commissione interna per la Formazione e l’ECM, composta da Sal-vatore Morittu, Alessandro Nasone e Sergio Frassetto, è uno dei primi segni tangibilidel nuovo corso.L’attività di aggiornamento ha avuto inizio con il convegno sul Codice Deontologico,di cui ampiamente abbiamo discusso sul numero precedente di Promuovere, ed èproseguita con un trimestre piuttosto proficuo che ha visto la produzione di tre corsidi aggiornamento con la distribuzione complessiva di tredici crediti ECM.Il corso sul tema “La gestione del paziente politraumatizzato”, svoltosi il 28 di otto-

bre, ha ottenuto un successo inatteso (visto ilbasso afflusso del precedente sul Codice Deon-tologico) al punto che si è pensato di ripeterneuna seconda edizione il 17 dicembre. Il relatoreunico del convegno è stato Luigi Cappelletti,Istruttore pluri-titolato, accreditato IRC e infer-miere nel Servizio 118 della regione Autonomadel Trentino, che ha catturato abilmente l’atten-zione di tutti i partecipanti (inaspettatamentepochissimi provenienti dal settore emergenza)con l’ausilio ben dosato e studiato di slides e fil-mati sull’argomento. Molto interessante è statala parte relativa alla specificità del servizio di soc-corso sanitario del Trentino, da cui è emerso unquadro tecnicamente lodevole e professional-mente invidiabile per l’attività infermieristica inemergenza, che vede l’attivazione di protocolliterapeutici basati sull’evidenza (EBN), tecnicheavanzate di gestione delle vie aeree e manovre

avanzate in urgenza, il tutto svolto in stretta correlazione audio con la Centrale Ope-rativa 118 locale.Altrettanto interessanti quanto inusuali, per una platea di professionisti abituati allavoro sanitario ospedaliero, i video filmati relativi alle dinamiche degli incidenti stra-dali ed alle energie cinetiche ad essi applicate, che sono la vera causa dell’insultotraumatico e che di fatto non risultano mai evidenti ne a volte intuibili nel vedere unpaziente politraumatizzato già immobilizzato sul lettino del pronto soccorso.Il 20 novembre si è tenuto invece un corso altrettanto valido ed interessante, seb-bene di natura completamente differente, dal titolo “Il lavoro dell’infermiere, daesecutore a prescrittore”, con il relatore unico l’avvocato Giannantonio Barbieridell’Ordine forense di Bologna, autore di scritti e saggi di legislazione infermieristica,

Formazione ed Ecm

Un trimestre positivoper l’aggiornamento professionale

a cura dellaCommissioneFormazione ed Ecm T

UN MOMENTO DEL CONVEGNO TENUTOSI

A SASSARI IL 20 NOVEMBRE SCORSO

DAL TITOLO “IL LAVORO DELL’INFERMIERE,DA ESECUTORE A PRESCRITTORE”

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ATTIVITÀ DEL COLLEGIO

nonché consulente legaledella FNC IPASVI. Parlando abraccio e con l’ausilio di sli-des, utilizzate più che altrocome guida mnemonica, harisposto a decine di dubbi ata-vici e domande che da sempregli infermieri si pongono: cosaposso e non posso fare. Neifatti ha ribadito e chiarito aipiù, gli ambiti che il legislatoreha destinato all’infermiere:abrogazione del mansionario(e sono già dieci anni!); pro-mulgazione del nuovo codicedeontologico; ordinamentodidattico e formazione speci-fica post base. Questi sono inuovi “paletti” entro i quali operare, il tutto con un occhio attento e capacealla parola responsabilità. Una professione sanitaria autonoma, responsabilee indipendente capace di autodefinirsi, autoregolarsi e avviata a grandi passianche verso l’autonomia formativa. L’infermiere non è più un esecutore dimansioni, non deve più stare “attorno” al medico, (interessante la disserta-zione sull’inopportunità del termine “paramedico” per definire l’infermiere) enon deve più eseguirne gli ordini. L’infemiere DEVE essere consapevole diessere un professionista sanitario autonomo. DEVE sapere che la scienzainfermieristica ha ormai un iter parallelo a quella medica, ciascuno con pro-prie responsabilità e campi di attività ben precisi. L’infemiere NON fa diagnosimediche, questo è certo. Il migliore di noi NON è un “piccolo medico” ma ungrande Infermiere! Ecco dunque il significato di “prescrittore”, porre diagnosiinfermieristiche per poi prescrivere i piani di assistenza.Che dire di più, se non che il Consiglio direttivo ha deliberato per il 2010 losvolgimento minimo di almeno un corso ECM a bimestre, obiettivo che ciimpegna di organizzarne il più possibile. Gli interessati possono mantenersiaggiornati attraverso il sito www.ipasviss.it oppure, come consuetudine, chia-mando il Collegio. •

IL RELATORE DEL CONVEGNO DEL 20 NOVEMBRE, L’AVVOCATO

DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE GIANNANTONIO BARBIERI

Nella sezione ECM sono riportate le date dei corsi di aggiornamento programmati dal collegiocon relativa locandina e modulo di iscrizione.

Invitiamo tutti coloro che non l’avessero ancora fattoa visitare il “nuovo” sito internet all’indirizzo

Articolo 11 del Codicedeontologico 2009

L'infermiere fondail proprio operato

su conoscenze validatee aggiorna saperi e

competenze attraversola formazionepermanente,

la riflessione criticasull'esperienza

e la ricerca.Progetta, svolge

e partecipa ad attivitàdi formazione.

Promuove, attivae partecipa

alla ricerca e curala diffusione dei risultati.

www.ipasviss.it

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ATTUALITÀ

el Consiglio Nazionale tenutosi a Roma il 7 e l’8 novembre, uno dei punti all’ordine delgiorno era quello relativo alla posizione che la Federazione Nazionale dei Collegi IPASVIdeve assumere circa la proposta di legge sulle “Disposizioni in materia di alleanza tera-peutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento”.Questa legge, in via di approvazione presso la XII Commissione Affari Sociali dellaCamera dei Deputati, contiene, tra l’altro, le indicazioni sull’accompagnamento delpaziente nel momento di fine vita.Durante la discussione che ha visto il coinvolgimento, oltre che dei presidenti dei Col-legi IPASVI di tutta Italia, anche di esperti in medicina legale e bioetica quali il prof.Rodriguez e il prof. Spagnuolo. La presidente Annalisa Silvestro, dopo aver stigmatiz-zato il comportamento della Commissione, che non ha invitato la Federazione alleaudizioni, riservando questo privilegio alla Federazione degli Ordini dei Medici, degliOdontoiatri e a numerose altre Associazioni Mediche e di cittadini coinvolti a variotitolo, ha sottolineato l’importanza rivestita dagli infermieri in questa delicata tematica.Infatti gli infermieri da sempre accompagnano le persone nella fase di fine vita, nonsolo attraverso le competenze tecnico scientifiche maturate, ma anche tramite l’assi-stenza, l’ascolto e la comunicazione.Il Nuovo Codice Deontologico fornisce chiare indicazioni circa il comportamento delprofessionista infermiere, sia per quanto attiene la relazione con la persona assistita(articoli 3-35-36-38) che l’informazione (articoli 20-24-37) nonché la modalità diassistenza (art. 14-27-39).In base a quanto contenuto negli articoli succitati si è ritenuto di dover inviare una notaalla Commissione per rimarcare che gli infermieri ritengono:• che i rapporti tra assistito ed equipe assistenziale non debbano essere rigidamentedefiniti da una legge ma debbano essere dettati dai Codici Deontologici, medico edinfermieristico, a cui dare valenza giuridica (cosa già valida per il Codice dell’infer-miere);• che debba acquistare maggiore rilevanza il legame tra assistito ed equipe assisten-ziale (non solo tra assistito e medico) a garanzia del mantenimento della presa incarico e della continuità dell’assistenza.Come categoria chiediamo che, nel prosieguo dell’iter legislativo, sia data a noi infer-mieri ed ai componenti dell’equipe assistenziale, la possibilità di avvalersi della “clau-sola di coscienza” contenuta nell’art. 8 del Codice deontologico dell’infermiere nellaparte in cui recita: “L’infermiere, qualora vi fosse e persistesse una richiesta di attivitàin contrasto con i principi etici della professione e con i propri valori, si avvale dellaclausola di coscienza, facendosi garante delle prestazioni necessarie per l’incolumità ela vita dell’assistito”.Si tratta di una vera e propria obiezione di coscienza che viene riconosciuta agli infer-mieri a garanzia dell’assistito. A questo punto non ci resta che attendere gli sviluppifuturi, con l’augurio che ci venga riconosciuta la possibilità di dare il nostro contributoper la stesura di una legge che riconosca, laddove la medicina non può più nulla oquasi, il valore dell’assistenza infermieristica nell’accompagnare le persone nella fasee nel momento di fine vita. •

No alla regolamentazione

Gli infermieri tagliati fuori dalla discussionedella proposta di legge sul Fine vita

di Biagio Macaluso N

Articolo 36 del Codicedeontologico 2009

L'infermiere tutela lavolontà dellʼassistitodi porre dei limiti agli

interventi che nonsiano proporzionatialla sua condizione

clinica e coerenticon la concezione

da lui espressa dellaqualità di vita.

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ATTUALITÀ

l 3 agosto scorso è stata appro-vata da tutte le forze politiche, siadi maggioranza che di minoranza,la legge relativa alla “prorogadella partecipazione italiana amissioni internazionali”. L’articolo3 comma 10 dice che: “Il perso-nale in possesso del diploma diinfermiera volontaria della CroceRossa Italiana, di cui all'articolo31 del regolamento di cui al regiodecreto 12 maggio 1942, n.918, equivalente all'attestato diqualifica di operatore socio-sani-tario specializzato, esclusiva-mente nell'ambito dei servizi resi,nell'assolvimento dei compiti pro-pri, per le Forze armate e la CroceRossa Italiana, è abilitato a pre-stare servizio di emergenza eassistenza sanitaria con le fun-zioni e attività proprie della pro-fessione infermieristica”.In altre parole la legge ha ricono-sciuto alle “crocerossine” l’abili-tazione a svolgere attività dellaprofessione infermieristica inambito esclusivo di Forze Armatee Croce Rossa, ed ha equiparatoil diploma di infermiere volontarie all’attestato di qualifica di operatore socio sanitariospecializzato.Il 7 e 8 novembre è stato convocato, in assemblea straordinaria a Roma, il ConsiglioNazionale IPASVI, e uno dei punti dell’ordine del giorno era proprio l’analisi della leggesulle “infermiere” volontarie della C.R.I. In sintesi, durante la discussione, il ConsiglioNazionale (formato dai 100 presidenti provinciali IPASVI) ha ribadito la possibilità diricorrere alla Corte Costituzionale Europea. Però per poter addire alla Corte Costituzio-nale Europea bisogna che si verifichi un caso dove è stato leso il diritto del cittadinoe il diritto del professionista infermiere. In altri termini, se un’infermiera volontariadella Croce Rossa effettua prestazioni infermieristiche, il Comitato Centrale IPASVIentrerà subito in un contenzioso giuridico ponendo il problema della legittimità costi-tuzionale; se questa eventualità non si verifica non si ha, purtroppo, nessuna possibi-lità di agire, essendo questa norma, una legge dello Stato. •

Deroga per le missioni italiane all’estero

Il Governo promuove le crocerossineequiparandole agli infermieri

a cura della Redazione I

IN ALTO: LE CROCEROSSINE SFILANO DURANTE

UNA MANIFESTAZIONE

A FIANCO: LA NOTA DELLA COORDINATRICE

IPASVI DELLA REGIONE LOMBARDIA, SPEDITA

AL PRESIDENTE NAZIONALE A. SILVESTRO

E A TUTTI I PRESIDENTI DEI COLLEGI IPASVI D’ITALIA

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INIZIATIVE

’avvicendamento tra il vecchio e il nuovo Direttivo IPASVI ha portato negli uffici diViale Italia 43 un vero e proprio uragano che ha radicalmente stravolto l’ordine costi-tuito. Nel cambiamento non poteva restare indenne la Segreteria che ha infattisubito una sostanziale ristrutturazione. La Segreteria è il braccio operativo del Colle-gio; gestisce le iscrizioni e le cancellazioni, gestisce l’Albo Professionale mantenen-dolo aggiornato, cura il protocollo della corrispondenza in entrata e in uscita, gesti-sce il sito internet, organizza le assemblee del Consiglio direttivo e del Consiglio deiRevisori e ne cura la tenuta dei verbali, produce le delibere del Consiglio, segue eorganizza i corsi di aggiornamento ed è sempre e comunque il primo contatto imme-diato del professionista iscritto all’Albo con il Collegio. Come responsabile, inaccordo con le cariche del Collegio, ho posto degli obiettivi a medio e lungo temineper l’ottimizzazione della Segreteria, in parte già realizzati ed in parte in fase di per-seguimento:• adeguamento contrattuale e professionale del personale dipendente che, oltre apossedere i titoli, deve continuamente aggiornarsi per una gestione ottimale del ser-vizio, perchè chi opera nella Segreteria del Collegio svolge un lavoro piuttosto deli-cato ed è soggetto al rispetto delle normative in materia di trattamento dei dati per-sonali ed è tenuto al segreto professionale. A tutto questo si aggiungono le respon-sabilità di gestione della cassa, dei bolli e l’effettuazione di pagamenti e transazioniper via normale e telematica; • rinnovo totale del sistema informatico del Collegio. Un vecchio (vecchissimo) Pen-tium 4 è stato sostituito immediatamente con tre modernissimi Asus Eee Box conLCD a 21 pollici. In ciascuna macchina è installato il SO Windows XP con relativalicenza d’uso. In fase di progettazione è il software gestionale per l’Albo Professionale(attualmente gestito con una datata maschera di Access!), per il protocollo informa-tico della corrispondenza e per la videocomunicazione in conferenza. Anche un glo-rioso fax a carta comune è stato rimpiazzato da un più moderno e capace multifun-zione a stampa laser a colori;• nuovi arredi a norma di legge per addetti alla Segreteria, armadi ad ante traspa-renti per la biblioteca, armadi con chiusura per la custodia dei dati sensibili, sedieergonomiche attorno al tavolo ovale del Consiglio. Un tocco di ufficialità, visto che ilCollegio è un ente pubblico;• connessione internet ad alta velocità con cablaggio nei vari ambienti e rete wire-less protetta ad ampio raggio.Tra le altre cose è in fase di attuazione una postazione con un PC a disposizione deicolleghi per la consultazione del web. Inoltre, per chi non lo sapesse, gli iscritti pos-sono accedere a una biblioteca, messa a disposizione del Collegio, in cui possonoessere consultati vari libri di interesse sanitario, le gazzette ufficiali e diverse rivisteinfermieristiche. Si accettano consigli e persino critiche, purché costruttive. •

Ottimizzazione ed efficienza del lavoro amministrativo

Triennio nuovo... Segreteria nuova!Novità e innovazione negli uffici di viale Italia

Ldi Salvatore Morittusegretario Ipasvi

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APPROFONDIMENTI

elle strutture sanitarie della provincia di Sassari, nel corso degli ultimi anni, il tema del-l’inserimento del personale di supporto all’assistenza ha creato tra gli infermieri un di-battito spesso acceso e vivace.Nella legge regionale 16 agosto 2001, n. 20 è individuata la figura professionale del-l’operatore socio-sanitario (OSS). L’operatore socio-sanitario è l’operatore che, a seguito dell’attestato di qualifica con-seguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzata a: a) soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di compe-tenza, in un contesto sia sociale che sanitario; b) favorire il benessere e l’autonomia dell’utente.

Quindi, l'obiettivo da raggiungere con l'istituzione dell'OSS è quello dicreare un operatore di supporto del professionista infermiere cheeroga l'assistenza globale alla persona, e di poter disporre di perso-nale in grado di agire sia nelle strutture ospedaliere e residenziali siain quelle sociali.Per fare chiarezza dei ruoli sulle responsabilità dell’assistenza generaleal malato, bisogna citare quanto emanato dal Decreto 14 settembre1994, n. 739 “Regolamento concernente ’individuazione della figurae del relativo profilo professionale dell’infermiere”.L’articolo 1 punto primo individua la figura professionale dell'infer-miere con il seguente profilo: l'infermiere è l'operatore sanitario che,in possesso del diploma universitario abilitante e dell'iscrizione all'alboprofessionale è responsabile dell'assistenza generale infermieristica. Il punto 3 dell’art. 1 lettera “E” ed “F” dice che l’infermiere:e) agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri opera-tori sanitari e sociali;f) per l'espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, del-l'opera del personale di supporto;Da questo si deduce che il professionista infermiere è il solo respon-sabile dell'assistenza generale infermieristica ed è da considerare ilprotagonista della gestione e dell'inserimento delle nuove figure di

supporto all'assistenza.Discutendo tra i colleghi si è notato che si sono condensate non poche perplessità edubbi su questa nuova figura; se da un lato abbiamo assoluta necessità di personaledi supporto per scaricarci da una mole di lavoro improprio, dall’altro non possiamo nonvedere il rischio di un uso non corretto di personale reperibile più facilmente e a minorcosto con le inevitabili conseguenze in termini di qualità dell’assistenza. Per queste ra-gioni la nostra professione deve considerare l’operatore socio sanitario come una risorsainfermieristica, e principalmente deve strutturare un’organizzazione del lavoro nellaquale l'infermiere mantenga la regia dell’intero processo assistenziale, e all’OSS attri-buire attività proprie del suo profilo attraverso piani di lavoro, elaborati da infermieri.

Le competenze e il ruolo all’interno degli ospedali

Chi sono e cosa fannogli OPERATORI SOCIO SANITARI

di Sandro Sabattino N

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APPROFONDIMENTI

L o Stato, con la Dlgs del 3 ottobre 2009 n. 153 “indivi-duazione di nuovi servizi erogati dalle farmacie nell’am-

bito del Servizio sanitario nazionale”, punta alla partecipa-zione delle farmacie per migliorare il servizio di assistenzadomiciliare integrata.

Quindi, a breve, le farmacie si trasformeranno in presidisanitari; collaboreranno con esse gli operatori socio-sani-tari, gli infermieri e i fisioterapisti per effettuare a domiciliospecifiche prestazioni professionali richieste dal medico difamiglia e dal pediatra di libera scelta.

La legge, contrariamente a quanto detto dal vicemini-stro Ferruccio Fazio che parlava di una presenza fissa diinfermieri all’interno delle farmacie, limita l’esercizio profes-sionale autonomo dell’infermiere, il quale potrà svolgere lasua attività a domicilio e sotto prescrizione medica. Questodecreto però non tiene conto del problema della carenza diinfermieri. Ogni anno infatti concludono la formazione13mila infermieri e nonostante questo non bastano acoprire la domanda delle ASL e degli ambulatori. La carenzadi infermieri in Italia è calcolata attorno alle 60mila unità,dato che si sarebbe ulteriormente aggravato se negli ultimianni non ci fosse stato un ampio ricorso a infermieri stra-nieri che assommano ormai a 30mila unità (dati prelevatidalla rivista L’infermiere n.1/2009 pag. 7). Ben venga l’uti-lizzo del professionista infermiere in farmacia, ma primabisogna risolvere il delicato problema della carenza di per-

sonale. Gli infermieri sono sicuramente meno di quanti neservano, basta pensare che In Italia abbiamo un rapporto disei infermieri per mille abitanti, un dato ancora distantedalla media europea che conta nove infermieri per milleabitanti. Questa carenza ovviamente incide sulla qualità diassistenza che bisogna erogare ai cittadini, i quali si aspet-tano ospedali sempre più sicuri e di qualità, e un maggiornumero di infermieri nell’assistenza domiciliare, dove ora-mai bisogna combattere con le badanti che assistono imalati cronici e i disabili, improvvisando l’assistenza infer-mieristica. •

Gli infermieri, i fisioterapisti e gli operatori socio sanitaripotranno collaborare con le farmacie

Dlgs del 3 ottobre 2009 - n° 153

Articolo 41 del Codicedeontologico 2009

Lʼinfermiere collaboracon i colleghi

e gli altri operatori dicui riconosce e

valorizza lo specificoapporto allʼinterno

dellʼéquipe.

Quindi è bene evitare di delegare attività che magari in quel momento ci fa comodonon effettuare, perchè sarà poi difficile recuperare il controllo su aspetti delegati, proprioperché queste figure sono animate dalla voglia di affermazione di categoria.Anche se, l'inserimento di una nuova figura all'interno del sistema organizzativo sanitariorichiede sempre di gestire i cambiamenti, noi infermieri siamo pronti ad affrontare l’en-nesima sfida, sicuri di inserire queste nuove risorse creando un servizio di qualità eun’assistenza sempre più personalizzata.Infine, per quanto riguarda la formazione dell’OSS, se analizziamo il punto 4 dell’art.1del profilo dell’infermiere che dice “[…]: l’infermiere contribuisce alla formazione delpersonale di supporto”, secondo il mio parere, presenta notevoli criticità, perché sonopresenti troppe scuole formative e insegnanti infermieri poco preparati, con nessuncontrollo sulla qualità della formazione sia teorica che pratica. Per questo motivo spero che la futura formazione complementare dell'OSS ed il suoinserimento siano affidati ad infermieri preparati, e il tirocinio sia guidato da infermieritutor motivati, ma anche gratificati economicamente. •

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Prom overe12 DICEMBRE2009

RUBRICA

’obiettivo dell’infermiere è quello di aiutare, assistere e prendersi cura del pazientecon un approccio di tipo olistico.L’assistenza infermieristica nell’ospedalizzazione domiciliare si può schematizzare intre fasi: 1) presa in carico del paziente e del nucleo familiare; 2) pianificazione del-

l’assistenza, individuazione delle risorse e reclutamento degli operatori; 3) educa-

zione e formazione di tutte le persone che ruotano intorno al paziente.

PRESA IN CARICO Avviene nel momento del ricovero in Rianimazione. Si basa sulla conoscenza direttadel paziente e della famiglia, intesa come insieme di persone che ruotano intornoal paziente stesso (parenti, amici, volontari, assistenti spirituali, medico di famigliaecc.), gettando le basi per un rapporto di fiducia.Dovrà essere globale, comprendendo non solo i problemi fisici ma anche tutte leproblematiche psicologiche, sociali, spirituali ed economiche.Il paziente riportato al proprio domicilio non deve avere la sensazione di “ricominciareda capo” ma di continuare un percorso iniziato in ospedale; deve sentirsi al centrodella rete creata dalla collaborazione dei vari servizi al fine di allontanare ogni timoreche diventerebbe motivo di stress.Tutti i presidi saranno installati a domicilio e collaudati.I servizi che sono coinvolti nell'assistenza saranno allertati e preparati con dovutoanticipo.Il paziente ed i suoi familiari saranno debitamente informati e addestrati in manierada svolgere autonomamente le principali procedure assistenziali.PIANIFICAZIONEViene fatta dall'infermiere in collaborazione con le altre figure professionali, coinvol-gendo il paziente e la sua famiglia. Occorre individuare i singoli problemi per piani-ficare gli interventi assistenziali più idonei. Per ottenere ciò sarà molto utile creareun clima di complicità con il malato che ci permetterà di entrare nella sua sferaemotiva permettendoci di capire aspetti intimi e privati del suo mondo.Individuati i problemi dovremmo cercare delle soluzioni senza alcun giudizio o pre-giudizio, ponendoci degli obiettivi che dovranno essere realistici, chiari, raggiungibilie decisi assieme al paziente.EDUCAZIONE E FORMAZIONEÈ compito dell’infermiere educare coloro che si occuperanno della assistenza delpaziente a compiere tutte le manovre necessarie.Dovrà attivare e coordinare il personale di supporto (OSS, assistenti domiciliari, fa-miliari) garantendo un costante aggiornamento sulle tecniche assistenziali. •

Presa in carico, pianificazione, educazione e formazione

L’infermiere e l’assistenza al pazientein ventilazione domiciliare continua

a cura diG. Domenico Congiue Nasone Alessandrodell’Unità OperativaAnestesia e RianimazioneSS. Annunziata - Sassari

L

Note Bibliografiche- Bonito V, Poloni M. La cura del paziente con SLA in fase avanzata: tra clinica ed etica.X Congresso SICP. Milano, 5-8 marzo 2003- Murphy J. Communication issues for families with moto neuron disease. P211. 14th International -Symposium on ALS/MND. P207. Milano, 17-19 novembre 2003- Filippini G et al. Multidisciplinary Care for ALS patients in Italy: the QUAC-ALS study. 14th International Symposium on ALS/MND. P207. Milano, 17-19 novembre 2003

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al 1994 ad oggi per la professione infermieristica è stato un periodo di grandi con-quiste, e innovazioni. Il primo tassello, a mio avviso il più significativo, risale al 1994con l’emanazione del profilo professionale (D.m. 739/94), che ha consegnato all’in-fermiere la piena e totale responsabilità e autonomia del processo assistenziale.Dopo questa tappa rimasero ancora due nodi da sciogliere: la dicitura che l’infer-miere è una “professione sanitaria ausiliaria” e la necessità di abolire il mansiona-rio. Abbiamo dovuto attendere cinque anni (legge n. 42/1999) per poterci scrollaredi dosso il mansionario (DPR n. 225/1974) e la dicitura di professione sanitariaausiliaria, che risaliva al 1934. Il quadro normativo si è completato con la legge

251/2000, dove non solo è stata approvata la dirigenza infermieri-stica, ma ha ribadito che l’infermiere svolge con autonomia professio-nale attività dirette alla prevenzione, cura e salvaguardia della salutenel rispetto delle funzioni riportate nel profilo professionale e nelcodice deontologico.Prima di questi cambiamenti, l’infermiere, privo di autonomia decisio-nale, era considerato un esecutore materiale di compiti che venivanodelegati dal medico. Questo aspetto fa capire che l’infermiere rispondeva del suo operatonon al paziente, ma al medico che era il vero “assistito” dell’infer-miere. Oggi il cambiamento normativo ha rafforzato la relazione dell’infer-miere-persona assistita la quale può rivolgersi in un rapporto diretto,professionalmente e deontologicamente strutturato (codice deontolo-gico dell’infermiere 2009) e senza la necessità della mediazione dialtri professionisti.Alle luci di queste innovazioni, discutendo con i pazienti, con i visitatoriche affollano le camere di degenza, con la gente per strada, ho riscon-trato che molti di loro non sanno cosa facciamo, che siamo laureati,che l’unica relazione professionale significativa in ambito sanitario perloro e quella con il medico.La gente ha difficoltà a capire che siamo due figure professionali checollaborano e si integrano a vicenda ognuno con responsabilità ecampi di attività ben precisi.Le persone non sanno che in Italia possono contare su 350mila pro-fessionisti infermieri la cui “missione” principale e quella di essere alservizio della persona nelle fasi più delicate della vita: la malattia e lasofferenza.Il messaggio che voglio lanciare a tutti i miei colleghi con questo arti-colo e quello di comunicare con la gente, in famiglia, per strada, negliospedali, far capire chi siamo e cosa facciamo, solo cosi la nostra pro-fessione potrà avere il riconoscimento socio-culturale che gli spetta. •

Prom overe 13DICEMBRE2009

RUBRICA

La relazione dell’infermiere con il cittadino

Responsabilità e autonomia professionale,senza riconoscimenti socio-culturali

a cura diPatrizia Beccudell’Unità OperativaNeurologia“Antonio Segni” - Ozieri

D

Articolo 2 del Codicedeontologico 2009

L'assistenza infermieristicaè servizio alla persona

e alla collettività.Si realizza attraverso interventi

specifici, autonomie complementari di natura

intellettuale, tecnico-scientifica,gestionale, relazionale

ed educativa.

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Prom overe14 DICEMBRE2009

AVVISI DAL COLLEGIO

La Posta Elettronica Certificata (Pec) è un sistema di “trasporto” di documenti infor-matici simile al servizio di posta elettronica tradizionale, cui però sono state aggiuntedelle caratteristiche tali da fornire agli utenti la certezza, a valore legale, dell’invio edella consegna (o meno) dei messaggi al destinatario. La Pec può essere utilizzataper la trasmissione di tutti i documenti in formato elettronico; consente di certificarel’invio, e l’avvenuta consegna del messaggio scambiato tra il Gestore di Pec del mit-tente e quello del destinatario. Ha lo stesso valore legale della tradizionale racco-

mandata con avviso di ricevimento.La legge 28 gennaio 2009, n. 2 ha reso la Pec obbligatoria per tutti iprofessionisti iscritti agli Albi Professionali tenuti da Ordini e Collegi.L’articolo 16, punto 7 recita che “I professionisti iscritti in albi ed elen-

chi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi

il proprio indirizzo di posta elettronica certificata o analogo indirizzo di

posta elettronica di cui al comma 6 entro un anno dalla data di entrata

in vigore del presente decreto. Gli ordini e i collegi pubblicano in un

elenco riservato, consultabile in via telematica esclusivamente dalle

pubbliche amministrazioni, i dati identificativi degli iscritti con il relativo

indirizzo di posta elettronica certificata”. In definitiva ciascun infermiere è tenuto ad attivare una casella di Pec.La Pec è un servizio a pagamento ed è a carico del professionista, in

quanto né la pubblica amministrazione né l’Ordine Professionale sono tenuti a fornireil servizio gratuitamente al dipendente/iscritto.Per acquistare una casella di posta elettronica certificata è necessario rivolgersi aduno dei Gestori iscritto nell’apposito elenco pubblico tenuto dal CNIPA. Per i liberiprofessionisti infermieri è prevista una casella Pec gratuita fornita dall’Ente di Previ-denza (ENPAPI).Attivare una casella di Pec comporta una spesa per i professionisti, in quanto le ca-selle certificate sono gravate da un canone annuale di abbonamento legato a diversifattori quali ad esempio: le dimensioni della casella, il tempo e lo spazio di imma-gazzinamento dei dati, la durata, le eventuali limitazioni di utilizzo ecc.Il Collegio di Sassari, impossibilitato di offrire gratuitamente una casella Pec a tutti,è venuto incontro agli iscritti, studiando un metodo che consenta la minor spesapossibile a fronte di un prodotto di buona qualità.Sono disponibili pertanto, per i colleghi che ne faranno richiesta, le caselle di Pec([email protected]) con un contributo di 8 euro. La casella può essererichiesta alla segreteria. Il pagamento di 8 euro, da rinnovare annualmente, dovràavvenire attraverso versamento sul cc/p 13508072 intestato a Collegio IPASVI Sas-sari e Olbia-Tempio con la causale “attivazione Pec”. Ovviamente chi è già in pos-sesso di una casella PEC non deve far altro che comunicarlo al Collegio; tutti gliiscritti all’Albo hanno infatti l’obbligo di comunicare tempestivamente alla segreteriala loro casella di Pec. Il Collegio ha invece l'obbligo di comunicare agli enti istituzionaligli indirizzi di Pec dei propri iscritti. •

Il Collegio mette a disposizione le caselle di Pec

Diventa obbligatoria per gli infermierila posta elettronica certificata

a cura dellaSegreteria Ipasvi L

IL MINISTRO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

RENATO BRUNETTA

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Prom overe 15DICEMBRE2009

INFORMAZIONI

La rivista è aperta alla collaborazione di quanti de-siderino intervenire con argomenti riguardanti qual-siasi aspetto della professione infermieristica.Ogni articolo che verrà pubblicato esprime l’ideadegli autori i quali si assumono la responsabilità diquanto scritto.Prima della pubblicazione l’articolo verrà esaminatodal direttore responsabile e dal comitato di reda-zione, i quali si riservano la facoltà di apportare pic-cole modifiche nel contenuto e nella forma, tali danon stravolgere le intenzioni dell’autore che comun-que sarà informato delle eventuali variazioni.Note tecniche- i testi da pubblicare devono essere redatti in lin-gua italiana, su formato elettronico ed inviati pervia e-mail o consegnati alla redazione su supportoinformatico;- le pagine devono essere numerate e firmate, enella prima pagina deve essere presente:- l’autore/i con: nome cognome, qualifica profes-sionale, dove esercita il proprio lavoro;- titolo dell’articolo;- data del completamento dell’articolo;- eventuale fotografia.- recapiti per eventuali contatti (telefono, e-mail).La lunghezza dell’articolo non deve superare le5.000 battute (inclusi gli spazi).

Con l’invio stesso del testo e di eventuali allegatil’autore concede l’autorizzazione piena ad utilizzarel’articolo per la pubblicazione. Il materiale inviatonon verrà restituito.Tenuta in considerazione la periodicità quadrime-strale della rivista promuovere, in uscita all’iniziodei mesi di aprile, agosto, e fine dicembre, tutto ilmateriale dovrà pervenire entro la fine dei mesi difebbraio, maggio, settembre. Gli articoli dovranno pervenire alla sede della reda-zione: collegio IPASVI di Sassari e Olbia-TempioViale Italia 43, 07100 Sassari; oppure attraversoe-mail all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]

Ci aspettiamo quindi un contributo da tutti voi col-leghi iscritti al collegio, scrivete ed inviate i vostriarticoli.

ORARIO DI SEGRETERIAOrario dell’ufficio di segreteria dal 1 settembre 2009Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì: dalle ore 10 alle ore 13.Martedì e giovedì: dalle ore 16 alle ore 18.

RITIRO CERTIFICATI ECMSono a disposizione i certificati di partecipazione ai corsi di ag-giornamento che attestano il conseguimento dei crediti ECM.

CAMBIO INDIRIZZOSi invitano tutti gli iscritti che variano indirizzo di informare tem-pestivamente la segreteria del Collegio.

BIBLIOTECA DEL COLLEGIOI testi della Biblioteca del Collegio possono essere consultatidagli iscritti durante l’orario di apertura dell’ufficio di segreteria.

Norme editorialiper le pubblicazioni

IL COLLEGIO INFORMA

In ritardo rispetto agli anni precedenti è stato inviato a tuttigli iscritti del collegio IPASVI di Sassari e Olbia-Tempio, nelmese di maggio, l’avviso di pagamento per il versamentodella quota associativa annuale all’albo professionale.La quota è di 51,00 euro con scadenza datata 15 giugno2009. Ricordiamo ai colleghi, che ancora non hanno ver-sato la quota di iscrizione dell’anno in corso per vari motivi(es. mancato recapito del bollettino), che il versamentopuò essere effettuato sul C/C postale n. 13508072, inte-stato a Collegio IPASVI della Provincia di Sassari, Viale Ita-lia 43, 07100 Sassari. Causale: “Quota associativa anno 2009”.

AVVISO AGLI ISCRITTI

QUOTE ASSOCIATIVE ANNO 2009

COME CONTATTARCIIl Collegio IPASVI si trova a Sassari in Viale Italia 43Segreteria 079 216 487Fax 079 211 1476E-mail: [email protected] internet: www.ipasviss.it

E-MAIL [email protected]

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Il Consiglio direttivoe il Collegio dei revisori dei conti

Augura a tutti i colleghiun buon Natale

e un proficuo Anno nuovo