Promuovere 1 - 2009

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ORGANO DI INFORMAZIONE DEL COLLEGIO IPASVI DELLE PROVINCE DI SASSARI E OLBIA-TEMPIO 1 ANNO XII AGOSTO 2009 PERIODICO DI CULTURA E SALUTE Spedizione in abbonamento postale - articolo 2 comma 20/C Legge n. 662/96 - Poste italiane filiale di Sassari Costituito il nucleo Operativo CIVES di Sassari Prom overe PER FAR FRONTE ALLE EMERGENZE SANITARIE

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Promuovere - Rivista del Collegio Infermieri di Sassari

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ORGANO DI INFORMAZIONE DEL COLLEGIO IPASVI DELLE PROVINCE DI SASSARI E OLBIA-TEMPIO1ANNO XIIAGOSTO2 0 0 9

PERIODICO DI CULTURA E SALUTE

Spediz ione in abbonamento posta le - a r t i co lo 2 comma 20/C Legge n . 662/96 - Poste i ta l iane f i l ia le d i Sassar i

Costituitoil nucleo OperativoCIVES di Sassari

Prom overe

PER FAR FRONTE ALLE EMERGENZE SANITARIE

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Prom overe2 AGOSTO2009

Prom overeORGANO DI INFORMAZIONE DEL COLLEGIO IPASVI DELLE PROVINCE DI SASSARI E OLBIA-TEMPIO1ANNO XII

AGOSTO2 0 0 9

PERIODICO DI CULTURA E SALUTE

Spediz ione in abbonamento posta le - a r t i co lo 2 comma 20/C Legge n . 662/96 - Poste i ta l iane f i l ia le d i Sassar i

Costituitoil nucleo OperativoCIVES di Sassari

Prom overe

UN OPERATORE SANITARIO IMPEGNATO IN UN SALVATAGGIO DI UNA PERSONA DOPO IL TERREMOTO IN ABRUZZO

PER FAR FRONTE ALLE EMERGENZE SANITARIE

Periodico di cultura e saluteOrgano ufficiale di informazione del Collegio

IPASVI delle provincedi Sassari e Olbia-Tempio

RedazioneCollegio IPASVI

Viale Italia 43 - 07100 SassariTel. 079 216 487Fax 079 211 1476

e-mail:[email protected]

DirettoreSandro Sabattino

RedazioneBiagio Macaluso, Salvatore Morittu

Sergio Frassetto, Piero BullaRoberto Ceccarelli, Francesca Deledda

Giovanni Derosas, Nicola LezzeriSperanza Loriga, Margherita MarongiuAlessandro Nasone, Giovanna Pensè

Palmira Re, Massimo SotgiuLuca Maggio, Maria Teresa PInna

Giuseppina Pisoni

EditoreCollegio IPASVI Sassari e Olbia-Tempio

Viale Italia 43 - 07100 Sassari

Autorizzazione del tribunale di Sassarin. 1982 del 25/05/2006 n. 327

Spedizione in abbonamento postalearticolo 2 comma 20/C

Legge n. 662/96Poste italiane filiale di Sassari

Grafica, impaginazione e stampaTip. Ramagraf

Via Vittorio Veneto07014 Ozieri (SS)

Tel. 079 7851091 - Fax 079 3077950

Sommar ioEDITORIALEDI BIAGIO MACALUSO

IL NUOVO CODICE DEONTOLOGICO

strumento fondamentaleper la professione infermieristica

PRESENTAZIONEDI SANDRO SABATTINO

Promuovere rinnova la veste graficae sarà a cadenza quadrimestrale

ATTIVITÀ DEL COLLEGIOPER IL TRIENNIO 2009/2011Rinnovato il Consiglio direttivoe il Collegio dei revisori dei conti

INIZIATIVEDI SALVATORE MORITTU

Anche a Sassari il centro operativoCives per le emergenze sanitarie

AVVISI DAL COLLEGIODI BIAGIO MACALUSO

Chiarimenti sull’obbligatorietàdi iscrizione all’albo professionale

APPROFONDIMENTIDI PIERO BULLA

LA SANITÀ CHE CAMBIA

Le figure dell’infermieree dell’operatore socio sanitario

RUBRICADI SANDRO SABATTINO

Nel presidio di Ozieri è attivo da tempoil servizio per le cure palliative

ATTUALITÀA CURA DELLA REDAZIONE

Corsi universitariNo alla soppressione del settoredisciplinare infermieristico med. 45

INFORMAZIONI

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EDITORIALE

cco finalmente tra le tue mani il primo numero di PROMUOVERE frutto della nuovagestione del Collegio!Avrai sicuramente notato la rinnovata veste grafica e la nuova impostazione della ri-vista voluta dal direttore Sandro Sabattino e dalla redazione.Con questo segnale visivo abbiamo voluto dare una chiara indicazione di una volontàdi svolta e cambiamento tesa a riavvicinare gli iscritti al loro collegio.Per fare ciò si è deciso di rimettere in moto una macchina un po’ arrugginita comequella per l’organizzazione di corsi di aggiornamento, sia professionali che di legisla-zione sanitaria, indispensabili per una crescita professionale a 360 gradi.Non è più pensabile che l’infermiere professionale, dopo aver conquistato lo statusdi professionista, continui ad essere il mero esecutore di ordini impartiti dal medicodi turno e si nasconda dietro la classica frase: “L’ha detto il medico!”.La legislazione da anni ormai ci riconosce una autonomia professionale ed una re-sponsabilità gestionale nell’assistenza al paziente che non possiamo demandare adaltre figure!Dobbiamo, al di là delle resistenze opposte da chi si sente defraudato di una fetta dipotere, acquisire conoscenza e competenza nella professione. Solo così potremo rag-giungere il giusto riconoscimento sia nell’immaginario collettivo che a livello econo-mico.È in quest’ottica che si colloca l’appuntamento del 4 settembre “Il Nuovo Codice De-

ontologico nel panorama legislativo sanitario”: una giornata di studioe di aggiornamento su uno strumento, qual è il nuovo Codice Deon-tologico 2009, fondamentale per la professione infermieristica.Il nuovo Codice Deontologico sostituisce, dopo dieci anni, quello del1999 che ha orientato i colleghi rimasti orfani del famigerato man-sionario. In esso è possibile trovare gli strumenti e le risposte per far emergereil profilo del “professionista infermiere” e le norme di comportamentoper il raggiungimento di un alto grado di qualità dell’assistenza.Per poter illustrare al meglio il contenuto di questo prezioso stru-mento abbiamo chiamato la Presidente della Federazione nazionaledei Collegi IPASVI, Annalisa Silvestro, quale massima espressione

della nostra professione.Sarà presente inoltre l’avv. Barbieri, consulente legale dell’IPASVI di Bologna e dellaFederazione, che parlerà della collocazione del nuovo Codice Deontologico nel pa-norama della legislazione sanitaria, con particolare riferimento a quella infermieri-stica.Un’occasione di aggiornamento da non perdere per tutti i colleghi che hanno a cuorela professione infermieristica. ●

Il 4 di settembre, il presidente

della federazione nazionale

dei Collegi Ipasvi, A. Silvestro

sarà a Sassari per illustrare

il contenuto del nuovo Codice

deontologico 2009

Il nuovo Codice deontologico

strumento fondamentaleper la professione infermieristica

di Biagio Macalusopresidente IPASVIdi Sassari e Olbia-Tempio E

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Prom overe4 AGOSTO2009

PRESENTAZIONE

rima di parlare degli obiettivi che la redazione intende raggiungere per rilanciare que-sta rivista, è giusto fare una premessa alla luce delle trasformazioni che hanno inte-ressato in questi ultimi anni la professione dell’infermiere, rendendolo il secondopilastro della sanità italiana. Infatti, dopo l'abrogazione del mansionario e l'approva-zione del codice deontologico, si è avuta la consapevolezza di aver acquisito un ruolochiave, fatto questo che ha permesso alla nostra categoria di confrontarsi e integrarsicon altre figure professionali e dare risposte del proprio ambito lavorativo, con auto-nomia e responsabilità.Questo ruolo, conquistato con fatica, presuppone un bagaglio di competenze speci-fiche, e apre le porte ad uno sviluppo autonomo dei modelli organizzativi e operativi,impensabile fino a pochi anni fa. In questo contesto si pone anche la rivista Promuovere che avrà l’arduo compito diaccompagnare la crescita della nostra professione, mettendo in risalto la figura del-l’infermiere e le sue aspirazioni. Promuovere quindi non sarà solo un semplice bollettino tecnico, ma una palestra

dove tutti i colleghi, e chi è chiamato a rappresentare istituzional-mente la professione infermieristica, sono invitati a fare riflessioni,comunicare, confrontarsi ed esprimere con orgoglio di essere infer-mieri.Questo numero è il segno tangibile di un progetto voluto dal nuovodirettivo, rivolto al cambiamento e al riavvicinamento dell’iscritto alCollegio. Tratterà dunque delle tematiche legate alla nostra profes-sione per cui ci attendiamo, come redazione, commenti, suggeri-menti, proposte e critiche non con la presunzione di insegnare, macon l’intenzione di condividere le conoscenze e le quotidianità del-l’attività infermieristica. All’interno troverete alcuni suggerimenti perla stesura degli articoli, questo per cercare di uniformare lo stile esalvaguardare il più possibile il vostro articolo.Come ha scritto il nostro presidente nell’editoriale, che ha parago-nato l’organizzazione dei corsi di aggiornamento ad una macchinaarrugginita da rimettere in moto, come direttore, insieme alla reda-zione e a tutti i componenti del Collegio, mi impegnerò con serietà a

oliare questa macchina e con essa quella dell’informazione, in modo da dare più vi-sibilità e credibilità alla nostra professione.Voglio terminare questa presentazione con una frase letta qualche giorno fa su ungiornale: “Scrivete, perché scrivere cambia la storia della professione”. ●

Promuovere non vuole

essere solo un bollettino

tecnico, ma vuole dare la

possibilità a tutti gli addetti

ai lavori di fare riflessioni,

di comunicare,

di confrontarsi e di

manifestare con orgoglio

di essere infermieri

Nuovo impulso al giornale

PROMUOVERE rinnova la veste graficae sarà a cadenza quadrimestrale

di Sandro Sabattinodirettore P

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ATTIVITÀ DEL COLLEGIO

seguito delle elezioni avvenute nei giorni 7, 8 e9 marzo 2009, in ottemperanza alle disposizionilegislative vigenti, nell’assemblea del 18 marzo2009, alle ore 16, il Consiglio direttivo ha proce-duto alla nomina delle cariche istituzionali per iltriennio 2009/11 del Collegio provinciale IPASVIdelle province di Sassari e Olbia-Tempio.Il nuovo team è così composto:

Per il triennio 2009 - 2011

Rinnovato il Consiglio direttivoe il Collegio dei revisori dei conti

A

CONSIGLIO DIRETTIVO

Presidente Biagio MacalusoVice Presidente Sandro SabattinoSegretario Salvatore MorittuTesoriere Sergio Frassetto

Consiglieri Piero BullaRoberto CeccarelliFrancesca DeleddaGiovanni DerosasNicola LezzeriSperanza LorigaMargherita MarongiuAlessandro NasoneGiovanna PensèPalmira ReMassimo Sotgiu

COLLEGIO DEI REVISORI

Presidente Luca Maggio

Membri effettivi Maria Teresa PinnaGiuseppina Pisoni

Venerdì 1° maggio ci ha la-sciato Roberta Fadda, già te-soriere del Collegio e, dopole ultime elezioni, revisoredei conti dello stesso.Una perdita importante pertutti coloro che hanno avutomodo di conoscerla ed ap-prezzarla.Di Roberta è facile ricordareil carattere dolce ma deciso,unito al grande coraggio di-mostrato nel cercare di combattere la malattia che l’avevacolpita.Il pensiero di tutto il Consiglio va alla piccola Manuela, pre-maturamente privata della sua presenza, e ai familiari.

Il Collegio

Ciao Roberta

IL NUOVO CONSIGLIO DURANTE UNA RIUNIONE

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Prom overe6 AGOSTO2009

INIZIATIVE

er volontà della Federazione Nazionale dei Collegi Infermieri, nel 1998 è stata costi-tuita la struttura operativa di volontariato CIVES (Coordinamento Infermieri Volontariper l’Emergenza Sanitaria), nella forma di associazione ONLUS, al fine di offrire unostrumento organizzativo capace di ottimizzare la disponibilità dei professionisti infer-mieri in caso di intervento nei settori delle maxiemergenze o di catastrofi in collabo-razione con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile (DNPC), in Italia eall’estero.

FINALITÀ DEL CIVESDal documento preliminare del CIVES:“Il mondo infermieristico, è da sempre per propria cultura, attento e sensibile al temadella solidarietà e dell’aiuto alle fasce deboli ed alle popolazioni vittime di disastri ecalamità. Gli infermieri da sempre sono stati in prima fila in tutti gli scenari di soffe-renza e di bisogno, dall’impegno quotidiano negli ospedali e sul territorio alle dram-matiche situazioni di calamità e disastri, naturali o militari. L’idea che nasce con CIVESè quella di organizzare lo spirito di solidarietà dei professionisti costruendo un sistemadi intervento volontario che sappia esaltare la competenza e le specializzazioni chegli infermieri sono in grado di esprimere. Nell’ottica di valorizzazione di tutte le pro-fessionalità infermieristiche, si può parlare ormai di un intervento a tutto campo di

professionisti volontari che possono garantire una presenza quali-ficata in tutti i settori della sanità. CIVES deve infatti raccoglierel’adesione di tutte le componenti infermieristiche italiane, non so-lamente dei professionisti operanti nell’area critica e dell’emer-genza. In caso di calamità, infatti, tutti i settori dell’organizzazionesanitaria dell’area interessata presenterebbero situazioni di gravesofferenza per la quale sembra interessante un intervento di sup-porto specialistico. Si prevede quindi di poter schierare équipe dioperatori infermieristici modulandone la quantità e la specializza-zione a seconda delle caratteristiche dell’evento. Ciò porterebbead un potenziale coinvolgimento diretto di tutti gli iscritti, ognunocon la propria esperienza, cultura, professionalità, sviluppatesi siain ambito ospedaliero che territoriale”.

ORGANIZZAZIONE DEL CIVESCIVES è una organizzazione nazionale che si articola in nuclei provinciali (attualmentesono attivi 10 Nuclei Provinciali: Bari, Brescia, Catania, Chieti, Cosenza, Firenze, Foggia, Lecce, Livorno e Ragusa perun totale di 284 iscritti dei quali 215 operativi.

RISORSE UMANE E PROFESSIONALIPossono iscriversi a CIVES tutti i professionisti inseriti negli albi provinciali IPASVI.Chi lo desiderasse può chiedere di essere accreditato nell’elenco dei soci operativi, di-sponibili cioè ad essere mobilitati in caso di necessità alle attività di protezione civile

Gli infermieri in prima linea

Anche a Sassari il nucleo operativoCives per le emergenze sanitarie

di Salvatore Morittusegretario IPASVI P

civesINFERMIERI

PER L’EMERGENZA

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INIZIATIVE

in Italia e all’estero. Ogni volontario ha la facoltà di dare la propria disponibilità in terminidi luogo della missione (missioni provinciali, regionali, nazionali o internazionali), pre-avviso (partenza immediata oppure preavviso di 6 ore, 1 giorno, 1 settimana), duratadella missione (missioni brevi da 1 a 7 giorni, missioni intermedie fino a 15 giorni a un

mese, missioni lunghe oltre un mese). In assenza di un nucleo CIVESprovinciale attivo, gli iscritti ad un Collegio IPASVI possono comunqueassociarsi al CIVES facendo riferimento al nucleo CIVES più vicino, op-pure alla sede della Direzione Nazionale CIVES che si trova a Firenze.Gli elenchi dei volontari CIVES sono composti inserendo ciascun pro-fessionista in una o più aree di intervento nelle quali appare piùesperto, stante la formazione e l’esperienza professionale di ognuno.La aree individuate sono le seguenti:1) Coordinamento attività ospedaliere (direzione) 2) Coordinamentoattività territoriali (direzione) 3) Emergenza e terapia intensiva ospe-daliera 4) Centro ustioni 5) Emodialisi 6) Unità spinale 7) Emergenzaextraospedaliera (mezzi di soccorso 8) Elisoccorso 9) Centrale opera-tiva 118 10) Area pediatrica (emergenza e terapia intensiva) 11) Areapediatrica ospedaliera 12) Area pediatrica territoriale 13) Sanità pub-

blica ed assistenza territoriale di base 14) Area chirurgica 15) Area chirurgica (sala ope-ratoria) 16) Area medica 17) Ortopedia e traumatologia 18) Area della salute mentale.

RISORSE FINANZIARIEÈ noto che le associazioni di volontariato traggono il loro sostentamento soprattuttodalla disponibilità dei soci e dal sostegno di coloro che, pur senza essere parte del-l’associazione, ne condividono gli scopi e gli obiettivi. CIVES è un’associazione gio-

vane, la cui sopravvivenza è garantita oggi dall’autotassazione degliinfermieri iscritti. Autotassazione che da sola non è sufficiente adattuare la formazione specifica, ad acquisire equipaggiamenti ade-guati, ed attivare progetti assistenziali rivolti alle fasce deboli dellapopolazione. Per sostenere tutto questo è possibile per privati, so-cietà, altre associazioni, contribuire con erogazioni liberali in denaroo in natura, avvalendosi dei benefici concessi per le erogazioni a fa-vore di O.N.L.U.S. (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) inbase all’art.13 del D.L. 4/12/97, n°460.CIVES propone inoltre anche progetti per finanziare le proprie attivitàagli enti preposti alle attività di protezione civile: DNPC, Regioni, Pro-vince e Comuni. Molti nuclei provinciali ricevono aiuto e finanzia-menti anche dai Collegi IPASVI di riferimento.(fonte www.cives-onlus.org)

IL NUCLEO CIVES SASSARI

La delibera di accettazione della nascita del Nucleo di Sassari da parte del DirettivoNazionale risale al 1 giugno 2009. Attualmente siamo in fase di acquisizione delle adesioni per il raggiungimento di unnumero congruo di iscritti che ci consenta di iniziare in tempi brevi l’attività di forma-zione.L’attività formativa sarà interamente gestita dal Collegio IPASVI nell’ambito dell’attivitàgenerale di formazione e aggiornamento degli iscritti. ►

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Prom overe8 AGOSTO2009

INIZIATIVE

PROGRAMMA FORMATIVOL’obiettivo che ci poniamo come Nucleo CIVES Sassari è quello di costituireun gruppo di professionisti formati ed addestrati per far fronte a qualunquetipo di emergenza sanitaria.Questo gruppo sarà suddiviso in diverse categorie, in base alla disponibilitàdata dal singolo a svolgere missioni quantificabili in termini sia di tempo chedi distanza dalla sede.Vi saranno perciò Soci Operativi in ambito provinciale e regionale, Soci Ope-rativi nell'ambito nazionale e Soci disponibili per eventuali missioni al-l'estero.Ovviamente tale disponibilità presuppone un’adeguata formazione speci-fica, per cui, compatibilmente con le disponibilità di bilancio e dei singoli,verrà predisposto un piano formativo che terrà conto ovviamente del debitoannuale dei crediti ECM.Un progetto formativo di massima per un Socio Operativo CIVES può essereil seguente:Corsi sanitari specificiPrimo Soccorso Sanitario - BLSD - PTC Base e Avanzato - PBLSD - ALS/ILS- Riconoscimento Ritmi - Gestione Avanzata delle vie aeree con LMA - Triagee Maxi-Emergenze - Soccorso in luoghi impervi.Corsi accessoriLa responsabilità dell'Infermiere in emergenza - Trattamento avanzato delpaziente nel trasporto sanitario - Medicina tropicale - Lingua Inglese in am-bito sanitario - Informatica (ECDL). ●

Lo scorso 19 aprile a Roma, nel giorno del Consi-glio nazionale dei collegi IPASVI, uno dei puntidell’ordine del giorno è stato discutere della tra-gedia che ha colpito il nostro paese nella regioneAbruzzo. Il Comitato centrale della Federazione neha dato notizia durante il consiglio, che si è già im-pegnato di fornire il proprio contributo che è di40.000 euro. In modo unanime si è preso l’impe-gno, da parte di tutti i presidenti che compongonoil Consiglio nazionale, di definire il contributo cheogni collegio intende devolvere a favore della popolazionecolpita dal terremoto. Il collegio di Sassari e Olbia-Tempioha deciso di aderire alla raccolta fondi e in data 14 maggio2009, il Consiglio Direttivo e il Consiglio dei Revisori deiConti, ha deliberato la costituzione di un fondo di solidarietàper l’emergenza Abruzzo, di euro 0,35 per iscritto.I proventi, come spiega il collega Loreto Lancia presidentedel collegio di L’Aquila, saranno utilizzati principalmente persostenere la rinascita della formazione infermieristica a

L’Aquila, e l’iniziativa verrà dedicata alla memoria degli stu-denti del terzo anno del Corso di laurea in infermieristicache hanno perso la vita in questa immane tragedia. Riportiamo qui in alto la cartolina consegnata durante ilConsiglio nazionale dei collegi IPASVI dello scorso 19 aprile,dal presidente del collegio di L’Aquila, Loreto Lancia.

Collegio IPASVISassari e Olbia-Tempio

Raccolta fondi

Solidarietà infermieristicaper i terremotatidelle terre d’Abruzzo

Per iscriversi occorre:

- essere regolarmente iscritti al Colle-

gio IPASVI delle province di Sassari e

Olbia-Tempio;

- compilare il modulo da richiedere al-

l'indirizzo [email protected] e con-

segnarlo alla segreteria del Collegio

corredato da due fotografie.

L'iscrizione a CIVES comporta l'accet-

tazione dello statuto nazionale e la

partecipazione all'attività ordinaria e

straordinaria del Nucleo.

Gli Infermieri CIVES verranno formati

per essere in grado di operare in tutte

le situazioni di emergenza, comprese

le grandi emergenze e le calamità.

Come iscriversial nucleo operativodel Cives di Sassari

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Prom overe 9AGOSTO2009

AVVISI DAL COLLEGIO

a avuto inizio nei mesi scorsi il controllo incrociato per l’identificazione dei colleghi an-cora non iscritti.Mi sembra di poter dire che vi è una certa ritrosia, soprattutto da parte dei più anziani(in senso lavorativo), ad accettare l’applicazione della legge n. 43/2006 che sancisceuna volta per tutte in maniera inequivocabile l’obbligatorietà dell’iscrizione al collegiodi appartenenza.I più obiettano che l’iscrizione sia obbligatoria per i soli libero professionisti; purtroppoper loro il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, chiamato dallaFederazione ad esprimere il proprio parere sull’obbligatorietà dell’iscrizione all’Alboprofessionale anche da parte dei dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, si è cosìespresso in data 12 gennaio 2009:

“Si osserva che, alla luce di quanto previsto dal dettatonormativo della legge 1° febbraio 2006, n. 43, l’obbliga-torietà di iscrizione all’albo professionale, sancita dall’ar-ticolo 2 comma 3, estesa anche ai pubblici dipendenti, èrequisito essenziale ed indispensabile per poter svolgeresenza condizioni l’attività sanitaria sia come libero pro-fessionista, sia nell’ambito del rapporto di servizio in re-gime di lavoratore dipendente”.In conseguenza di quanto su riportato si configura, per inon iscritti, il reato di abuso di professione, perseguibilepenalmente con la reclusione fino a sei mesi e con lamulta da Euro 103 a Euro 516.Ora, lungi da noi l’idea di arrivare a tali estremi, riteniamosia giunto il momento di dare comunque un segnale: allaripresa dell’attività del Collegio l’elenco dei non iscritti,che prestano servizio presso le ASL delle Province di no-stra competenza, verrà inviato agli uffici competenti dellestesse affinché provvedano, secondo quanto previstodalla normativa vigente, al fine di evitare di avere, tra iloro dipendenti, degli abusivi.Stessa sorte è prevista per i morosi di vecchia data, conoltre 4 anni di morosità, una volta che, proprio a causadella stessa, saranno cancellati dall’albo professionale.Riteniamo che sia un atto dovuto per tutti i colleghi cheregolarmente onorano l’impegno preso con l’iscrizione alcollegio.Ci rendiamo conto che questa potrà essere una scelta

impopolare tra coloro che fino ad oggi hanno ignorato, o finto di ignorare, quanto pre-visto dalle leggi in vigore, ma siamo sicuri che troverà il conforto e l’approvazione diquanti, e sono la stragrande maggioranza, vedono l’iscrizione al Collegio, oltre checome un dovere, come un segno di appartenenza alla professione. ●

Legge 1/2/2006 n. 43 art. 2 comma 3

Chiarimenti sull’obbligatorietàdi iscrizione all’albo professionale

di Biagio Macaluso H

LA CIRCOLARE SPEDITA

ALLA FEDERAZIONE IPASVI

DAL MINISTERO DEL LAVORO

E DELLE POLITICHE SOCIALI

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Prom overe10 AGOSTO2009

APPROFONDIMENTI

opo notevoli difficoltà è arrivata nel panorama Sanitario italiano, con l’accordo Stato Re-gione del 22 febbraio 2001, la nuova figura di supporto dell’infermiere. Questa figura èl’operatore Socio Sanitario (OSS). L’istituzione, la formazione, ed il conseguente inseri-mento di questa nuova figura professionale nell’attuale contesto Sanitario, ha determi-nato un notevole implemento in termini di qualità dell’assistenza alla persona. La suaprincipale attività è quella di supporto alle persone tesa a soddisfare i bisogni primari,sia in contesti sociali che sanitari. I compiti che svolge questa figura sono principalmente:assistenza e aiuto nelle attività quotidiane (igiene personale, governo della casa, ecc.);supporto nell’organizzazione della vita quotidiana, nelle funzioni semplici di aiuto alleattività infermieristiche e tecnico-sanitarie. Ascolta, osserva e comunica con la persona

e la sua famiglia, lavora con il personale sanitario e sociale, contri-buendo alla realizzazione del progetto assistenziale rivolto alla per-sona; inoltre collabora nella rilevazione dei bisogni e delle condizioniche possono danneggiare ulteriormente la persona in difficoltà.Oltre a queste attività rivolte alla persona e al suo ambiente di lavoro,contribuisce ad aiutare i soggetti che vivono in condizioni di disagiocome anziani con problemi sanitari e sociali, disabili, persone con pro-blemi psichiatrici.Sia nelle attività che svolge nel settore sanitario che in quello socialel’OSS collabora in equipe con gli operatori di differente professionalità:medici, infermieri, assistenti sociali, educatori, fisioterapisti, ma la suacollocazione e da definirsi nell’ambito infermieristico dell’assistenza.Per conseguire la qualifica di OSS occorre frequentare un corso for-mativo della durata complessiva di 1000 ore, tra teoria e stage, orga-nizzate in maniera differente a seconda dell’ente che lo gestisce. Lematerie di studio, 560 ore di teoria, sono raggruppabili in quattro aree:1. Area socio-culturale, istituzionale e legislativa; 2. Ambito professio-nale specifico e area psicologica e sociale; 3. Cenni di neuropsichiatriae area igienico-sanitaria; 4. Area tecnico-operativa.

Per quanto riguarda lo stage (tirocinio guidato) questo ha una durata di 440 ore. Al ter-mine del corso è previsto un esame finale, che comprende una prova pratica e una teo-rica. Con il superamento dell’esame si ottiene l’attestato di qualifica valido su tutto ilterritorio nazionale. L’operatore Socio Sanitario nasce come evoluzione di altre figure di supporto che si sonosuccedute nelle strutture ospedaliere. Si parte dalla figura dell’ausiliario (portantino)istituito con il DPR 128/69, figura questa, che è stata storicamente presente negli ospe-dali e ha sempre svolto mansioni molto semplici e di carattere meramente esecutivo,che consistevano prevalentemente nella pulizia degli ambienti, trasporto materiali, pre-stazioni manuali. Nel 1979 con il nuovo CCNL venne introdotta la distinzione netta di“addetto esclusivamente alle mansioni di pulizia”, quindi senza compiti di carattere as-sistenziale, fatta salva l’attività di trasporto di ammalati. Nel successivo accordo nazio-nale di lavoro del 1980 vennero distinte due figure di ausiliario: l’ausiliario socio sanitarioe l’ausiliario socio sanitario specializzato. Nel primo contratto unico della Sanità il DPR

La sanità che cambia

Le figure dell’infermieree dell’operatore socio sanitario

dott. Piero Bullaconsigliere IPASVI D

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Prom overe 11AGOSTO2009

APPROFONDIMENTI

La qualifica di OSS

si consegue al termine di

un percorso formativo

della durata complessiva

di 1000 ore, tra teoria e

stage, organizzate in

maniera differente a

seconda dell'Ente che

gestisce il corso

348/83 si confermarono i due tipi di ausiliario, e vennero attribuite previo corso di ad-destramento mansioni superiori all’ausiliario specializzato. Successivamente, nel DPR384/90, si istituì l’Operatore Addetto all’Assistenza (OTA) come evoluzione dell’ausiliariospecializzato. Questa nuova figura nasce con la necessità di avere a disposizione per-sonale di supporto maggiormente qualificato in modo da potergli affidare le mansionisemplici, e poter impiegare in modo più efficace le competenze e professionalità del-l’infermiere, che nel frattempo stava subendo una vera e propria metamorfosi profes-sionale e culturale che lo avrebbe portato ad essere un responsabile generaledell’assistenza. La figura dell’OTA era una figura strettamente ospedaliera che lasciavascoperto il settore sociale. Questa carenza venne colmata dalle Regioni creando l’Ope-ratore Socio Assistenziale (OSA). Nel 2001, dalla fusione dell’OTA e dell’OSA nasce l’Ope-ratore Socio Sanitario, un operatore versatile e con mansioni di carattere sociale esanitario. Se analizziamo velocemente l'evoluzione legislativa e culturale dell'Infermiere, possiamonotare che l’esigenza di una figura preponderante nell’ambito dell’assistenza al pazienteè sempre stata prioritaria sia in ambito ospedaliero che nel territorio. Negl’ultimi anni siè vista una crescita culturale e sociale della categoria infermieristica grazie alla Federa-zione Nazionale dei Collegi Infermieri, l’ente che unisce i 100 collegi provinciali che rap-presentano la professione (IPASVI). La presenza costante della Federazione IPASVI hafatto sì che a livello legislativo e successivamente a livello pratico l'evoluzione avesse fi-nalmente corso. A livello provinciale avere un organismo che garantisce al pubblico laprofessionalità dei suoi associati, perché iscritti ad un albo professionale, ha reso la pro-fessione di riferimento a livello nazionale unica.Se analizziamo brevemente l’evoluzione dell’infermiere, vediamo che già nel 1991 peraccedere al corso per infermiere professionale (oggi infermiere) era richiesto il diplomadi scuola media superiore. Ecco che, in una categoria sempre più acculturata, il vecchio“mansionario”, contenuto nel DPR 225/74, inizia a stare stretto, tanto che i collegi lodefiniscono con disprezzo “gabbia mansionariale”. Questo racchiudeva un insieme diattribuzioni e mansioni da svolgere sotto tutorial o sorveglianza, che mal si addicevanoad una categoria professionale che sempre più spesso si sostituiva (addirittura!) nien-temeno che alla figura medica, sopperendo alle sue carenze, cioè in pratiche assisten-ziali che non gli competevano e non gli si addicono in nessun modo: la soddisfazionedel bisogno di assistenza e la pianificazione della stessa. Questo di fatto era l'infermiere,una figura sanitaria che ricopriva un vuoto di assistenza che andava dall'ausiliario almedico.Voglio tacere sulla figura dell'Infermiere generico, frutto di una visione politica pretta-mente riduttiva della pratica dell'assistenza, che comunque niente ha a che vedere conl'OSS, tant'è che la sua figura professionale è stata definita dagli ultimi CCNL “ad esau-rimento”. Con l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’infer-miere avvenuto con il D.M. 739/94, attualmente in fase di aggiornamento, l’abrogazionedel mansionario che risale alla L. 42/1999, e il passaggio della formazione da diplomaregionale di abilitazione a laurea infermieristica, non ultimo il codice deontologico natonel febbraio 1999 e aggiornato nel 2009, ha visto definirsi in modo chiaro la figura del-l’infermiere come professionista sanitario iscritto all’albo professionale, che con proprieresponsabilità e autonomia nei confronti dell’assistito è il responsabile dell’assistenzagenerale infermieristica. Questa crescita ha aperto le porte a una nuova Sanità nella quale dare piena applica-zione ai principi cardine dell'assistenza e a tutte le innovazioni culturali, frutto della ri-cerca e dell'applicazione in campo infermieristico.Possiamo affermare che in questa sanità che cambia, trova ampia ragione di esisterel’integrazione tra infermiere e Operatore Socio Sanitario, non soltanto nell’applicazionedi quelle che sono le competenze professionali, ma soprattutto per il decollo di un'assi-stenza infermieristica con la A maiuscola. ●

Articolo 41 del Codice

deontologico 2009

L’infermiere collabora

con i colleghi

e gli altri operatori di

cui riconosce e

valorizza lo specifico

apporto all’interno

dell’équipe.

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Prom overe12 AGOSTO2009

RUBRICA

uante volte ho sentito dire in ospedale dai malati in fase terminale “infermiere vengaavrei un desiderio da chiedere: vorrei morire nel mio letto, a casa mia, circondato daimiei cari”. Quante volte in ospedale ho sentito frasi di questo genere: “quello è unmalato terminale è inguaribile non c’è più niente da fare”. Non è vero. Anche se l’ele-mento che caratterizza questi malati e l’inguaribilità e anche vero che bisogna pren-dersi cura di queste persone aiutandole a combattere il dolore fisico, psichico, socialee spirituale che provoca sofferenza e perdita della dignità umana. In altre parole c’eda migliorare il più possibile la qualità della vita fino all’ultimo istante: bisogna sedareil dolore, controllare i sintomi che provocano sofferenza, fornire assistenza persona-lizzata, sostegno per combattere la disperazione, la depressione, la solitudine, l’iso-

lamento; c’è da fornire sostegno spirituale per combattere lapaura della morte e accompagnarlo alla stessa; c’e da dare so-stegno alla famiglia durante la malattia e durante il lutto, preci-sando che la malattia e la sofferenza sono le fasi più delicate ecomplesse della vita e non sono mai una questione privata delmalato. La risposta sanitaria specifica a questo è data dalle curepalliative, nate circa 30 anni fa in Inghilterra. Le cure palliative sirivolgono, oltre ai pazienti oncologici in fase avanzata, anche atutta una serie di pazienti con patologie considerate inguaribili.Un aspetto fondamentale delle cure palliative è che tale praticapone al centro dell'attenzione non più la malattia, ma il malatonella sua globalità. Le cure palliative, quindi, consistono nell'assi-stenza totale dei pazienti terminali quando la malattia non ri-sponde più alle terapie tese alla guarigione ed il controllo deldolore, dei sintomi, degli aspetti emotivi e spirituali e dei problemisociali diventa predominante. Le cure palliative sono messe inatto da un gruppo di operatori sanitari che prendono in carico unpaziente e provvedono ai bisogni ed esigenze dei pazienti in qual-siasi luogo si trovino o abbiano scelto per essere curati. Standoai dati del Ministero della Salute, ogni anno i nuovi casi di tumoresono circa 5,9 milioni, di cui ben 4,3 milioni giungono alla morte.Attualmente solo il 40% dei malati tumorali ha accesso al pro-gramma di cure palliative e, purtroppo, meno dell’1% di quelli nononcologici. Le cure palliative sono necessarie in Italia per più di

250.000 persone ogni anno. L'Italia è uno dei paesi civilizzati con il più basso utilizzodi analgesici oppioidi per il trattamento farmacologico del dolore. Questo disturbo éil sintomo che più spaventa il malato, il quale è costretto a conviverci ogni giorno. Perquesto motivo a mio avviso chiedere di alleviare il dolore è un diritto di tutti i malatiche soffrono, e rispondere con i mezzi disponibili è un dovere di tutti. Una delle causa è la mancanza di strutture sanitarie dedicate alle cure palliative,queste strutture sono chiamate Hospice, che rappresentano la possibilità di ricoverotemporaneo e di sollievo, quando l’assistenza domiciliare non è più sufficiente. La

Nel presidio di Ozieri è attivo da tempoil servizio per le cure palliativeL’équipe è composta da medici e infermieri specializzati

di Sandro Sabattino Q

LA NUOVA ALA DELL’OSPEDALE

“ANTONIO SEGNI” DI OZIERI

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Prom overe 13AGOSTO2009

RUBRICA

Sardegna conta 1.668.128 abitanti e sono presenti tre Hospice: uno a Nuoro (Ho-spice c/o Ospedale Zonchello L 3 – Nuoro) con dieci posti letto, uno a Cagliari (Ho-spice Ospedale Oncologico Businco ASL 8 – Cagliari) con diciotto posti letto, unoa Guspini (fondazione “Guspini per la vita” ONLUS) con cinque posti letto. Un’altracausa è l’informazione, pochi sanno cosa sono le cure palliative, e purtroppo sonopochi gli operatori sanitari, medici e infermieri in primis in grado di farle, ma nonper questo bisogna fare finta che non esistano. Nel Presidio Ospedaliero di Ozieri da qualche anno è attivo il servizio di cure pal-liative a domicilio composto da medici e infermieri specializzati. Per accedere alprogramma di cure palliative è necessaria la richiesta del medico di famiglia o delmedico ospedaliero che cura la persona malata. Alla ricezione della richiestal’equipe palliativista provvede a contattare il paziente e programma la prima visitaa domicilio. Il paziente deve dare il proprio assenso a sottoporsi a queste cure. Gliinterventi, vengono fatti ponendo al centro di ogni decisione il malato con la fami-glia, cioè viene garantita la sua autonomia decisionale compatibile con il suo statodi salute, e ogni scelta viene condivisa tra operatori sanitari/ammalato/famiglia.Questo servizio, insostituibile, viene garantito da un numero di operatori sanitarimolto ridotto, per questo motivo si spera che l’Azienda Sanitaria di Sassari in unfuturo prossimo, tenendo conto dell’aumento delle malattie tumorali e del progres-sivo cronicizzarsi delle patologie acute evolutive a esito infausto, possa potenzialeil servizio di cure palliative a domicilio per poter far trascorrere ai malati “giudicatiinguaribili” il tempo ancora a disposizione con dignità e, se possibile, senza soffe-renze fisiche, emotive e psicologiche. ●

La leggenda di San Martino.Martino era un ufficiale romano che, in una mattina fredda e pio-vosa, incontrò un vecchio infreddolito e coperto di stracci.Per aiutarlo prese il suo mantello, lo tagliò con la sua spada donan-done la metà all’uomo (il Pallium è il mantello dei soldati romani).Dopo questo gesto caritatevole il tempo mutò, si riscaldò l’aria e sischiarì il cielo: da qui l’estate di San Martino.San Martino è il protettore delle Cure Palliative e l’ 11 novembre èla giornata nazionale con la quale si celebrano le Cure Palliative con-tro la sofferenza inutile della persona giudicata inguaribile.Martino nasce in Pannonia (oggi Ungheria) a Sabaria da pagani.Viene istruito sulla dottrina cristiana ma non viene battezzato. Figliodi un ufficiale dell'esercito romano, si arruola a sua volta, giovanis-simo, nella cavalleria imperiale, prestando poi servizio in Gallia. La-sciato l'esercito nel 356, già battezzato forse ad Amiens, raggiungea Poitiers il vescovo Ilario che lo ordina esorcista (un passo verso ilsacerdozio). Dopo alcuni viaggi Martino torna in Gallia, dove vieneordinato prete da Ilario. Nel 361 fonda a Ligugé una comunità diasceti, che è considerata il primo monastero databile in Europa. Nel371 viene eletto vescovo di Tours. Per qualche tempo, tuttavia, ri-siede nell'altro monastero da lui fondato a quattro chilometri dallacittà, e chiamato Marmoutier. Si impegna a fondo per la cristianiz-zazione delle campagne. Muore a Candes nel 397. ●

Curiosità

San Martino,simbolo delle cure palliative

Articolo 35 del Codice

deontologico

dell’infermiere 2009

L’infermiere presta

assistenza qualunque

sia la condizione clinica e

fino al termine

della vita dell’assistito,

riconoscendo l’importanza

della palliazione

e del conforto ambientale,

fisico, psicologico,

relazionale, spirituale.

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Prom overe14 AGOSTO2009

ATTUALITÀ

rande preoccupazione ha destato, in seno alla Federazione Nazionale, il tentativo,nell’ambito del riordino dell’offerta formativa universitaria, di accorpamento di varicorsi universitari di carattere sanitario che andava a colpire quelli specifici per infer-mieristica con conseguente perdita di identità professionale.Si è rischiato, senza usare mezzi termini, di scomparire dal panorama delle profes-sioni sanitarie e solo l’impegno e la partecipazione dei rappresentanti dei Collegi Pro-vinciali chiamati a far sentire la loro voce in occasione della 3° Conferenza Nazionaledelle politiche della Professione Infermieristica tenutasi a metà giugno a Bologna allapresenza dei rappresentanti del C.U.N. (Consiglio Universitario Nazionale) e del Mini-stero Della Pubblica Istruzione ha portato questi ultimi a garantire il loro impegno af-finché non venisse modificato l’impianto dei corsi universitari in infermieristica.Il 2 luglio, in occasione dell’incontro del Ministro Maria Stella Gelmini col Presidentedella Federazione Nazionale Collegi IPASVI Annalisa Silvestro, è stato assunto l’im-pegno, già sottoscritto dal vice ministro della Sanità Ferruccio Fazio al Sanit di Roma,affinché la formazione infermieristica possa proseguire il suo corso in completa au-tonomia.L’augurio è che gli impegni presi vengano onorati perché altrimenti potremmo esserechiamati a scendere in piazza, come più volte paventato dalla stessa Annalisa Silve-stro, per difendere la specificità e la unicità di una professione che conta oltre370.000 rappresentanti sul territorio nazionale.

Riportiamo la notizia pubblicata sul sito della Federazione Nazionale IPASVI riguar-dante l'incontro tra A. Silvestro e G. Rocco con la ministra Maria Stella Gelmini.

Roma, 3 luglio 2009Prot. P-3758/III.07

Alle Associazioni InfermieristicheLoro sedi

Richiamandosi a quanto annunciato nel Consiglio nazionale del 28 giugno, si comu-nica che ieri 2 luglio 2009, si è svolto, in un clima di grande cordialità e di reciprocadisponibilità, l’incontro con il Ministro dell'Università Maria Stella Gelmini.Il Ministro ha ascoltato con attenzione le buone ragioni degli infermieri per il mante-nimento della specificità e autonomia del Settore scientifico-disciplinare Med 45; hadimostrato interesse e si è impegnata a valutare la questione con il suo staff tecnico.Il Ministro, inoltre, ha manifestato la disponibilità a incontrarci nuovamente a con-clusione della valutazione tecnica che verrà attivata in tempi brevi.

La presidenteAnnalisa Silvestro

Corso universitario

NO alla soppressione del settoredisciplinare infermieristico med. 45

a cura della redazione G

ANNALISA SILVESTRO, PRESIDENTE

DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI IPASVI

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Prom overe 15AGOSTO2009

INFORMAZIONI

La rivista è aperta alla collaborazione di quanti de-siderino intervenire con argomenti riguardanti qual-siasi aspetto della professione infermieristica.Ogni articolo che verrà pubblicato esprime l’ideadegli autori i quali si assumono la responsabilità diquanto scritto.Prima della pubblicazione l’articolo verrà esaminatodal direttore responsabile e dal comitato di reda-zione, i quali si riservano la facoltà di apportare pic-cole modifiche nel contenuto e nella forma, tali danon stravolgere le intenzioni dell’autore che comun-que sarà informato delle eventuali variazioni.Note tecniche- i testi da pubblicare devono essere redatti in linguaitaliana, su formato elettronico ed inviati per via e-mail o consegnati alla redazione su supporto infor-matico;- le pagine devono essere numerate e firmate, enella prima pagina deve essere presente:- l’autore/i con: nome cognome, qualifica professio-nale, dove esercita il proprio lavoro;- titolo dell’articolo;- data del completamento dell’articolo;- eventuale fotografia.- recapiti per eventuali contatti (telefono, e-mail).La lunghezza dell’articolo non deve superare le5.000 battute (inclusi gli spazi).

Con l’invio stesso del testo e di eventuali allegatil’autore concede l’autorizzazione piena ad utilizzarel’articolo per la pubblicazione. Il materiale inviatonon verrà restituito.Tenuta in considerazione la periodicità quadrime-strale della rivista promuovere, in uscita all’iniziodei mesi di Aprile, Agosto, e fine Dicembre, tutto ilmateriale dovrà pervenire entro la fine dei mesi diFebbraio, Maggio, Settembre. Gli articoli dovranno pervenire alla sede della reda-zione: collegio IPASVI di Sassari e Olbia-Tempio VialeItalia 43, 07100 Sassari; oppure attraverso e-mailall’indirizzo di posta elettronica: [email protected]

Ci aspettiamo quindi un contributo da tutti voi col-leghi iscritti al collegio, scrivete ed inviate i vostri ar-ticoli. ●

ORARIO DI SEGRETERIAOrario dell’ufficio di segreteria dal 1 settembre 2009Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì: dalle ore 10 alleore 13.Martedì e giovedì: dalle ore 16 alle ore 18.

CAMBIO INDIRIZZOSi invitano tutti gli iscritti che variano indirizzo di infor-mare tempestivamente la segreteria del Collegio.

BIBLIOTECA DEL COLLEGIOI testi della Biblioteca del Collegio possono essereconsultati dagli iscritti durante l’orario di apertura del-l’ufficio di segreteria.

Norme editorialiper le pubblicazioni

IL COLLEGIO INFORMA

In ritardo rispetto agli anni precedenti è stato inviato a tuttigli iscritti del collegio IPASVI di Sassari e Olbia-Tempio, nelmese di maggio, l’avviso di pagamento per il versamentodella quota associativa annuale all’albo professionale.La quota è di 51,00 euro con scadenza datata 15 giugno2009. Ricordiamo ai colleghi, che ancora non hanno ver-sato la quota di iscrizione dell’anno in corso per vari motivi(es. mancato recapito del bollettino), che il versamento puòessere effettuato sul: C/C postale n. 13508072, intestatoa Collegio IPASVI della Provincia di Sassari, Viale Italia 43,07100 Sassari; Causale: “quota associativa anno 2009”.

AVVISO AGLI ISCRITTI

QUOTE ASSOCIATIVE ANNO 2009

COME CONTATTARCIIl Collegio IPASVI si trova a Sassari in Viale Italia 43Segreteria 079 216 487Fax 079 211 1476E-mail: [email protected] internet: www.ipasviss.it

E-MAIL [email protected]

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IL NUOVOCODICE DEONTOLOGICONEL PANORAMALEGISLATIVO SANITARIO

ore 8,30 Iscrizioni e registrazioni dei partecipanti

ore 9,00 Presentazione della giornata a cura del moderatore

PIERLUIGI PIREDDA - giornalista “La Nuova Sardegna”

ore 9,15 Saluto di BIAGIO MACALUSO - presidente provinciale Ipasvi

di Sassari e Olbia-Tempio

ore 9,30 IL NUOVO CODICE DEONTOLOGICO

ANNALISA SILVESTRO - presidente nazionale Federazione Ipasvi

ore 11,00 Coffe break

ore 11,15 Panorama legislativo della professione infermieristica

avv. GIANNANTONIO BARBIERI - legale della Federazione Ipasvi

ore 12,15 Dibattito dal pubblico con i relatori

ore 13,00 Conclusioni del presidente nazionale Annalisa Silvestro

SASSARIVENERDÌ 4 SETTEMBRE 2009

Centro congressi “Il Vialetto”via Predda Niedda 37/L

CollegioSassari e Olbia-Tempio

PROGRAMMA

Ingresso libero