PROGETTO REALITY

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Foto di Janina Turek progetto REALITY di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini

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PROGETTO REALITY di DARIA DEFLORIAN e ANTONIO TAGLIARINI

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Foto di Janina Turek

progetto REALITYdi Daria Deflorian e Antonio Tagliarini

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PROGETTO REALITYdi Daria Deflorian e Antonio Tagliarini

2011/2012

Abbiamo scoperto la storia di Janina Turek e i suoi diari nel marzo 2010 attraverso la pubblicazione, sul quotidiano La Repubblica , di uno stralcio del reportage di Mariusz Szczygiel. Dopo aver deciso di lavorare a partire da questa storia abbiamo contattato Szczygiel tramite la casa editrice Nottetempo e lui ci ha dato il permesso di usare il suo testo per sviluppare un nostro originale lavoro teatrale.uando  nel dicembre 2010 Andrea Nanni, il direttore di Armunia ci ha garantito il sostegno al nostro progetto,  proponendoci di debuttare a luglio 2012, il tempo davanti a noi ci e’ sembrato lunghissimo e quasi pericoloso. Fare altro e riprendere il filo di Reality più avanti? Allinearsi al necessario e ambiguo stile degli studi preparatori?  Preparare subito il lavoro e lasciarlo a bagnomaria per un anno? Domande interessanti, domande sulla condizione della creazione, ancora più pressanti in un tempo di crisi come quella che sta attraversando la nostra società. Il Progetto Reality testimonia il nostro tentativo di percorrere la via del mezzo, quella di una serie di oggetti finiti e autonomi anche se profondamente interconnessi. Incontrare il pubblico è il nostro lavoro.  Ci carica, ci motiva, ci segnala gli errori, ci fa maturare nei pensieri e nelle forme.Il progetto prevede:

rzeczy/cose. Installazione-performance a partire dagli oggetti del quotidiano.Il pomerggio conosce cose che il mattino nemmeno sospettava. Uno spettacolo che vedra’ la presenza in scena, oltre dei due autori, di una o piu’ persone anziane e che debuttera’ l’11 maggio 2012 a Roma nel progetto ZTL-pro.La filosofia del quotidiano. Un incontro con la filosofa polacca Jolanta Brach-Czaina attorno alla filosofia del quotidiano.Reality. Uno spettacolo che debuttera’ al Festival Inequilibrio/Armunia nel luglio del 2012.

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progetto realityReality ideazione e performance Daria Deflorian e Antonio Tagliarini a partire dal reportage di Mariusz Szczygieł  REALITY, traduzione di Marzena Borejczuk, Nottetempo 2011disegno luci Gianni Staropoliconsulenza per la lingua polacca Stefano Deflorian, Marzena Borejczuk e Agnieszka Kurzeyacollaborazione al progetto  Marzena Borejczuk organizzazione e comunicazione Filipe Viegasuna produzione Planet3/Dreamachine, Festival Inequilibrio/Armunia, ZTL-Procon il contributo di Provincia di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali in collaborazione con Fondazione Romaeuropa / Palladium e Teatro di RomaResidenze Armunia/Festival INEUILIBRIO, Ruota Libera/Centrale Preneste Teatro, Dom Kultury Podgórzepatrocinio Istituto Polacco di Romacon il sostegno di  Nottetempo, Kataklisma/Nuovo Critico, Istituto Italiano di Cultura a Cracovia, Dom Kultury Podgórze

ringraziamenti Janusz Jarecki, Iwona Wernikowska, Melania Tutak,  Magdalena Ujma and Jaro Gawlik

Debutto luglio 2012, Festival Inequilibrio/Armunia

Realtà, reality senza show, senza pubblico. Essere anonimi e unici. Speciali e banali. Avere il quotidiano come orizzonte. Come Janina Turek, donna polacca che per oltre cinquant’anni ha annotato minuziosamente ‘i dati’ della sua vita: quante telefonate a casa aveva ricevuto e chi aveva chiamato (38.196); dove e chi aveva incontrato per caso e salutato con un “buongiorno” (23.397); quanti appuntamenti aveva fissato (1.922); quanti regali aveva fatto, a chi e di che genere (5.817); quante volte aveva giocato a domino (19); quante volte era andata a teatro (110); quanti programmi televisivi aveva visto (70.042). 748 quaderni trovati alla sua morte nel 2000 dalla figlia ignara ed esterrefatta.

Mariusz Szczygieł (autore di uno dei più sorprendenti libri di storia degli ultimi anni, ‘Gottland’) scrive nel reportage che ci ha fatto scoprire questa storia “Nella routine quotidiana succede sempre qualcosa. Sbrighiamo un’ infinità di piccole incombenze senza aspettarci che lascino traccia nella nostra memoria, e ancor meno in quella degli altri. Le nostre azioni non vengono infatti svolte per restare nel ricordo, ma per necessità. Col tempo ogni fatica intrapresa in questo nostro quotidiano affaccendarsi viene consegnata all’ oblio. Janina Turek aveva scelto come oggetto delle sue osservazioni proprio ciò che è quotidiano, e che pertanto passa inosservato.”

Nessuno stupore se una scelta del genere la fa un’artista visiva come Sophie Calle, in fondo niente di diverso delle opere immaginate da Michel Houellbecq nel suo ultimo libro, ‘La carta e il territorio’ dove il protagonista passa quindici anni a filmare dettagli casuali del fogliame intorno a casa. uello che mette uno strano brivido addosso nello scorrere la vita nei dettagli di questa anonima casalinga di Cracovia, è che non è un’opera artistica, non è un paradosso intellettuale, non è rivolto in nessun modo ad un pubblico. Per sua scelta personale, aveva cominciato intuitivamente a nobilitare il proprio trantran quotidiano. Perché?Nel 2008 per Rewind, omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch abbiamo avuto come ‘oggetto’ lo spettacolo della coreografa tedesca, l’anno successivo abbiamo incentrato il lavoro from a to d and back again attorno alla ‘fisosofia di Andy Wahrol’. Per noi partire da quest’opera colossale e misteriosa che sono i quaderni di Janina Turek è un passo naturale. Non si tratta di mettere in scena o di fare un racconto teatrale attorno a lei, ma di dialogare con quello che sappiamo e non sappiamo di Janina e di creare una serie di corto circuiti tra noi e lei e tra noi e il pubblico attorno alla percezione di cosa è la realtà.

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progetto realityrzeczy/coseideazione e performance: Daria Deflorian e Antonio Tagliarinidisegno luci Gianni Staropolicollaborazione: Fernanda Pessolanoorganizzazione e comunicazione: Filipe Viegas in collaborazione con la casa editrice Nottetempo ringraziamenti Marzena Borejczuk

una produzione Planet3/Dreamachine, Festival Inequilibrio/Armunia, ZTL-Procon il contributo di Provincia di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali in collaborazione con Fondazione Romaeuropa / Palladium e Teatro di Roma

Mariusz Szczygiel nel suo libro parlando di Janina Turek scrive: “Nella routine quotidiana succede sempre qualcosa. Sbrighiamo un’infinità di piccole incombenze senza aspettarci che lascino traccia nella nostra memoria, e ancor meno in quella degli altri. Le nostre azioni non vengono infatti svolte per restare nel ricordo, ma per necessità. Col tempo ogni fatica intrapresa in questo nostro quotidiano affaccendarsi viene consegnata all’oblio.”

Janina Turek, casalinga di Cracovia, aveva scelto come oggetto delle sue osservazioni proprio ciò che è quotidiano, quelle centinaia di piccole azioni che accompagnano il nostro fare. Nessun commento. Nessuna emozione. Solo l’osservazione e una minuziosa elencazione. Gli oggetti, il cibo, gli indumenti, le piccole cose di tutti i giorni sono il centro della nostra riflessione per questa installazione/performance inspirata e dedicata a Janina Turek . Le tante cose che in maniera più’ o meno disordinata affollano le nostre case – che siano utilizzate ogni giorno o dimenticate - sono sempre e comunque gli dei e gli spiriti del nostro quotidiano.

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sei scatoloni in cartone 600x500x600sette scatoloni in cartone 500x500x400sette scatoloni in cartone 500x330x350trenta sedie in plastica nere e grigieabat-jour accendigas antidiluviano accendino Bic “do not disturb/love in action” accendino Bic “voodoo dolls”, trovato acqua benedetta in piccola boccettina di plastica aereoplanino in legnoaereoplano in plastica agende (tre) del 2008, 2009, 2010,con varie scartoffie agendina vuota polacca del 1983 alberello di plastica verde rotondo album fotografico blu e nero vuoto anellino con piccole rose in corallo anello argento con pietra bluanello in argento e corallo antibiotico, amoxicillina Doc, 1 gr, compresseapribottiglie armonica a bocca nella sua custodia di cartone asciugacapellibagnoschiuma, Menenergy, Niveabalsamo di tigre bambola bionda vestita da marinarettabambolotto neonato che gattona, usato banconote fuori corso (sette)basco di panno grigio da donna, trovato all’aereoporto

batticarne beautycase rotondo verde acqua berretto di lana arancio mattone bicchiere di vetro bicchiere per birra polaccobiglietto da visita del ristorante “Lokys” bigodini (cinque) giallini e rosa bilancia da cucina giallabocce in legno (tre), marrone scuroboccettina in vetro nero per profumoborsa di paglia chiara made in Hong Kong borsa di plastica verde chiaro borsa frigo bianca e blùborsa in plastica rigida arancione borsa in plastica intrecciata blu, gialla e nera borsa piccola beige borsetta per pittore bianca e blu con etichetta bottiglietta a forma di spermatozoo con crema di whisky bottone, trovato in trenobraccialettini stile indiano bretelle da uomo larghe con sciatori brocca busta di plastica azzurra per spesa brocca di vetro rotta brocca grigio-celeste bussolotto di plastica verde busta di plastica quadrata semirigida, Dolomitibusta di plastica rossa a forma di rosabuste (due) con piccole immagini stampate buste di plastica in prevalenza polacche e lituane (dodici)buste per lettera, color lillà bustine (due) di stoffa una nera e gialla e l’altra lilla chiaro bustine di creme di bellezzabustine porta confetti (sei) per comunioni e altre cerimonie caffè solubile in busta (due), Kav calcolatrice Casio, con custodia calendario 2011 Lady Gaga camicetta bianca di jerseycampanello a forma di campanula campanello per sposa indiana candela di cera, biancacannuccia bianca, rossa e blu cappellino lilla con rose, usato cappello di paglia da uomo sfondato caramelle in tubetto (due), Mentoscarta carbone, confezione da 100 fogli carta del cielo in busta trasparente carta igienica, rotolo carte geografiche mute (sei) in busta trasparentecartella da scuola arancione con disegni stampaticartoline (ventitre)cartoncini (due) bianchi cassetta Hi8 video cd musicali (quattro)cerotti Salveloxchiave della stanza di un hotelchiavi, mazzo ciabatte di spugna nerecinta elastica per libri rossa e bianca ciondolo con cuore che contiene un cuore ciotola in vetro colbacco di volpe collanine (tre) in legno e metallo coltello da cucina computer portatile anni 90 coniglietto in pietra contenitore di Cif, Oxy-lemoncopri occhi in panno grigio da viaggio corno portafortuna in plastica creme in barattolo, doposole e abbronzantecuffie audio nere custodia in plastica grigia di ombrello portatile

dentifricio detergente per la casadisegno di bambino “uomo felice” dizionario italiano-polaccodizionario, piccolo, italiano francese, Malipiero 1960 dvd(tre), “Wampyr”, “Kyashan il mito”,“Demain il fera jour” fazzoletti di carta, pacchetto fazzoletti per igiene intima, Fresh&Cleanfazzoletto di stoffa a quadrettini bianchi e rossifazzoletto per capelli bianco a fiorellini bluflash per macchina fotograficafoglio di rivista polacca, 2011 forbici fotografia di una ragazza con cornice in legno fotografie (dodici)frusta da cucina garanzia di autenticità di anello in ambra giocattolino rottogiradischi e cassegomitolo di cotone rossogomitolo morbido di lana rossagomma per cancellare grattaevinci (due)guanti di pelle beige da donna Immodium Instant, compresseimpermeabile nero trovato per strada incenso, due confezioni di di cui una vuota integratore dietetico, 90 capsule, Flexitronlacca per capelli, Malizia lampadina piccola a pera laser con varie forme di luce in scatola di cartalente di ingrandimento lettore cd portatile grigio libri illustrati per bambini in polacco (quattro)libri illustrati per bambini, in polacco libri illustrati per ragazzi (otto)libri in polacco (sei)libro in russo per la costruzione coi Legolibro, Katherine Mansfield, Diario, in polaccolibro, Mariusz Szczygiel, Realitylibro OM, meditazioni quotidiane, trovato per strada lp, 33 e 45 giri (nove)lucchetto a forma di elefantino lucida mobili spray, Auret Houselucidalabbra, Vaselinemacinacaffè, parte superiore maglietta nera maglione di lana rosso e nero maniglia in metallo mappa dei trasporti pubblici citta’ di Torinomappa della citta’ di Lisbonamappa di Lampedusamappa di Rio de Janeiromappa golfo di Sorrentomappa stradale di San Paulomatita di legno matita per occhi blu Maxi coenzima Q-10metro da sarta microscopiomolletta per fogli mollettina di legno bianca con coccinella mollettoni (tre) per capelli, giallo, viola e marronemoneta premio per acquisti in un supermercato musicassette (quattro) non originali nastrini di raso colorati, (sei) nastro blù con preghiere di una chiesa cristiano ortodossa occhiali da sole di plastica trasparente e lenti scureocchiali da sole, montatura verde occhiali per film in 3DOKI, Ketoprofene, 30 bustineolandesina a molle di legno ombrellino pieghevole opuscolo sulla sessualità, edizione Maria orecchini di perla a cliporecchini in plastica con decorazione stile corallo orecchino spaiato arancione orologio da uomo in acciaio, trovato orsetto in plastica con maschera pagina di catalogo con natura mortapagina di giornale, Il Manifestopalla magica raffigurante il mondo palloncini bianchi (tre)palma di plastica paperella di plastica morbida penna Bic penna marrone con astucciopenna nera con cappuccio in acciaio pennarello rosso pennello con manico di legno nero pentolino marrone per il latte pialla in legno, fatta a mano pinguini bianchi in ceramica (due)pinne nere e blu porta burro crema porta incenso in metallo porta saponetta di plasticaporta scheda telefonica, Labas portacenere verde chiaro in plastica portachiavi che contiene un metro srotolabile

portadocumenti in pelle con tessere e diverse banconoteportafiammiferi in cuoio, con dentro pesciolino di plastica portariviste, usato portauovo celeste posate d’argento prolunga elettrica bianca quaderni (tre) sottili azzurro, blu, rosa e neroquaderni-diario (quindici), “pagine del mattino”quadernino rilegato in pelle con lacci quadernino rosso da viaggio quaderno di terza elementare quaderno con acquarelli e collage quaderno con copertina con pinguiniquaderno dei temi di prima elementare quaderno di disegni da illustrare senza copertina quadri di grandezza varia ( quattro)radio a transistor verde acquareggiseno nero rescue remedy, fiori di Bachretina di plastica gialla e rossa ricamo a punto e croce non completo con ago infilato risma di fogli bianchiritaglio da rivista “vedi alla voce famiglia” ritaglio di giornale con immagine di bambino rivista italiana “Io donna”, settembre 2011 rivista italiana“Formen”,2011 rivista polacca “Kino” del 1936, in parte ritagliata robot meccanico rossetto rosa pallido, Dior rotolo di scotch (quattro) rotolo di scotch di cartarubinetto di vasca da bagno rubrica con copertina in alluminio sacchettino di plastica bianco con roselline sacchettino dorato con dentro due monetine estere sacchetto di carta arancione, Igsi sacchetto di carta con briciolesalottino in miniatura (tre pezzi)salvietta rinfrescante, Frecciargento santino di una chiesa cristiano ortodossa saponetta Luxsassi (quattro)scarpe da donna beigescarpe da ginnastica bianche in pelle n.42 scatola gioco da tavolo, “Risiko”scatola di detersivo scatola di fiammiferi scatola di latta con decorazione con castagnescatola per occhiali da sole Tom Ford scatoletta di tappi per le orecchie, Calmor scatoline (due) in latta con piccole caramelle scatoline gemelle (due) in legno bianche e verdischiaccianoci a forma di gambe di donna schiuma da barba spry, Arcomenscimmietta di peluche marrone scontrini ( tredici)settimana enigmisticasigarette, pacchetti (due) di nazionali soldatino di legno con tamburo sottobicchiere, Heineken spaghetti di soia, Suzi Wanspartiti musicali con graffetta spazzola di legno per panni spazzola per capelli rossa spazzolino da denti specchio con cornice biancaspilletta con immagine di John Malkovich spilletta con immagine di William Burroughs spugnetta gialla e verde spugnetta verde chiaro stampella in plastica grigia stella con lustrini viola stoffa bianca con orsetti stoffa di cotone bianca e blù a quadrettistrofinaccio rosso con oche, bucato stufetta sveglia gialla e orosveglia nera e beige tavolino in legno e formica tazza da tè e piattino bianca con fioritazza sbeccata da tè con piattino e cucchiaino tazze grandi (due) gialla e verde telefono nero di bachelite telefono portatile Samsung Wave-Litetelevisore Sony 16 pollici tessera polacca per controllo degli spostamenti, 1953torcia a forma di maialino tovagliolino di stoffa bianca triciclo rosso (roverka) trombetta gialla per bicicletta trottole (due) gialla e blu tubetto Efferalgan, compressevaschetta per il ghiaccio celeste chiaro vaso di vetro sfericoventaglio nero e blu vestito a piccoli fiori giallo bianco e verde videocamera Bell & Howell zucchero in bustine (tre) zuppa Maggi in bustina sigillata

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video http://www.e-theatre.it/play.php?vid=1738 Foto © Marco Alama

RECENSIONI:

Franco Cordelli(27 settembre 2011) - Corriere della Sera

Nientemeno che «cose»

Short eatre L’ ultimo spettacolo della rassegna ha un titolo per noi italiani di impossibile pronuncia: «rzeczy»

L’ ultimo spettacolo degno di nota di Short theatre in scena all’ India ha un titolo originale per noi italiani di impossibile pronuncia: «rzeczy», che significa «cose». Scorrendo il programma della rassegna mi sono accorto che i titoli degli altri spettacoli hanno l’ iniziale maiuscola. Se ne deduce che quella «r» minuscola è parte integrante di ciò che l’ autore intendeva dire. Il polacco Marius Szczygiel, come si vede, ha a sua volta un cognome difficile ed è l’ autore di un piccolo libro, «Reality», tradotto in Italia da nottetempo. Di «Reality», che non ho letto, sapevo qualcosa dai giorni di Andria, quando Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, gli interpreti della performance cha hanno tratto dal libro, me ne avevano parlato. In specie Daria lo aveva fatto con un certo entusiasmo o, almeno, con partecipazione. Il nostro Marius s’ era ispirato al ritrovamento di 748 quaderni tenuti nell’ arco di cinquant’ anni da Janina Turek. Costei aveva registrato i suoi atti, di nessun rilievo, di nessuna romanzesca evidenza, con uno scrupolo ostinato. Non traspariva (diceva Daria, che citava Marius) alcuna emozione, nessun trasalimento. Che hanno fatto Deflorian e Tagliarini per conferire a questo singolare documento della nostra specie una sua plasticità, una sua figura teatrale? Sulla falsariga dello spettacolo di Andria, «Rewind», hanno rovesciato un inizio di tipo concettuale - manifesti che raccontano la storia di Janina Turek o che elencano cose - in un fatto di teatralità leggera quotidiana, non recitata. Come fossero due bambini, sebbene cresciutelli, erano lì in terra a tirar fuori da una dozzina di scatoloni una quantità di oggetti, i più disparati: una rubrica o una spazzola, una spilletta con immagine di John Malcovich o una sveglia gialla e oro. C’ era anche un giradischi, che ci ha regalato qualche minuto di simpatica musichetta. Mentre tiravano fuori le loro vecchie cose, Daria e Antonio chiacchieravano, a modo loro, magari un po’ nostalgici. Ma quando Antonio Tagliarini ha messo in moto un cavallino con carica, mi sono ricordato che anche nel primo spettacolo di questa edizione di Short theatre c’ era un analogo pupazzetto. uello era nientemeno che «Mahagonny» da Brecht; questo era solo «cose», dal polacco Szczygiel.

Franco Cordelli RIPRODUZIONE RISERVATA

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Scritto da: Massimo Marino alle 14:37 del 19/09/2011, in Controscene

La bellezza delle cose

Daria Deflorian e Antonio Tagliarini raccontano altri fantasmi, nella performance che apre il percorso verso un lavoro che debutterà nell’edizione 2012 del festival Inequilibrio di Castiglioncello. Si entra in una sala piena di scatole contenenti vecchi ricordi d’infanzia o oggetti recuperati da case, cantine, mercatini. 

Rzeczy/cose, così si chiama la performance, si ispira a Reality, un libro dello scrittore polacco Mariusz Szczygiel che racconta dei 748 diari in cui una donna qualsiasi, Janina Turek (nella foto), raccontò ogni più minuto dettaglio di quarant’anni di vita, traducendo in numeri, in elenchi, in cataloghi le sue esperienze. Deflorian e Tagliarini ci lasciano prima soli a osservar le scatole, a estrarne qualcosa, a leggere alcuni cartelli che spiegano il progetto e elencano oggetti. 

Il catalogo, il magazzino, prende vita quando entrano i due performer, che semplicemente spiegano dove hanno trovato gli oggetti, e cosa significano per loro. Sentiamo storie di padri e di bocce, di scarpe, di abiti trovati su bancarelle o indossati e presi in prestito da amiche, di giochi, di quella vita minuta, personale, effimera che hanno le cose, in un bel cortocircuito tra presente e passato. Cogliamo, nell’accumulo, nel rimando a quella donna polacca, il passare della vita, degli oggetti con cui l’attraversiamo, dei suoi sentimenti, con un rimpianto senza enfasi, con emozioni trattenute nel riconoscimento che ognuno di noi è percorso da fantasmi senza lenzuolo bianco e senza catene: solo da uno scorrere continuo di giochi, abiti, immagini, piatti, bicchieri, attività, che la memoria può tornare a estrarre da polverosi depositi, senza speranza che qualcosa torni al proprio posto, nel nostro continuo, effimero accumulare e passare. Teatro delle cose, teatro della struggente, banale realtà quotidiana.

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progetto realityIl pomeriggio conosce cose che il mattino nemmeno sospettava

ideazione  Daria Deflorian e Antonio Tagliarini

A partire dal reportage di Mariusz Szczygieł  Reality, traduzione di Marzena Borejczuk, Nottetempo 2011

con Daria Deflorian, Antonio Tagliarini e due anzianidisegno luci  Gianni Staropoliconsulenza musicale  Fabrizio Speraorganizzazione e comunicazione  Filipe Viegasuna produzione Planet3/Dreamachine, Festival Inequilibrio/Armunia, ZTL-Procon il contributo di Provincia di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali in collaborazione con Fondazione Romaeuropa / Palladium e Teatro di Romaresidenze: Associazione Sassi Scritti/Fondazione Santa Clelia Barbieri, Associazione ALDES / progetto SPAMringraziamenti Azzura D’Agostino

Debutto 11 maggio 2012, ZTL-Pro, Angelo Mai, Roma

Il pomeriggio conosce cose che il mattino nemmeno sospettava è un proverbio svedese che abbiamo scelto come titolo di questa parte del progetto.

Lavorare su Janina Turek, casalinga di Cracovia, madre di tre figli, ci ha portato inevitabilmente a confrontarci con l’invecchiare, con il nostro invecchiare, con l’invecchiare dei nostri cari. Un confronto non tanto con la morte ma con un ultimo, a volte lungo, segmento di vita. Invecchiare con ottimismo, invecchiare con pessimismo. Pensarci in maniera ossessiva. Rimuovere il problema. O come ci sembra dire Janina Turek, invecchiare e basta.

uesto nostro desiderio si iscrive nel progetto reality, a partire dal reportage di Mariusz  Szczygiel e dai 748 quaderni che Janina Turek ha tenuto per più di cinquant’anni fino alla sua morte, ma si apre ad altre domande, forse più’ ampie ma comunque e sempre legate alla realtà: la durata, l’oblio e la trascendenza.

Se lo spettacolo Reality sarà incentrato più’ su di noi, Il pomeriggio conosce cose che il mattino nemmeno sospettava vedrà in scena una o piu’ persone anziane.

In uno spazio di rappresentazione qual è il teatro tutto è pubblico, ma vogliamo avvicinarci a quella presenza fragile, in bilico, che è privata, nel suo stare, nel suo apparentemente fare poco.Pascal ha scritto: “Tutti i mali dell’uomo derivano da questo, dalla sua incapacità di starsene seduto, tranquillo in una stanza.”

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progetto realityLa filosofia del quotidianoconferenza/performance

ideazione  Daria Deflorian e Antonio Tagliariniconsulenza Attilio Scarpellini e Marzena Borejczuka partire dei testi filosofici di Jolanta Brach-Czaina in collaborazione con Armunia/Festival Inequilibrio e l’Università di Pisaconsulenza per la lingua polacca Marzena Borejczuk e Agnieszka Kurzeya

una produzione Planet3/Dreamachine, Festival Inequilibrio/Armunia, ZTL-Procon il contributo di Provincia di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali in collaborazione con Fondazione Romaeuropa / Palladium e Teatro di Roma

Affiancati dal critico e scrittore Attilio Scarpellini è nostra intenzione indagare la questione del quotidiano attraverso lo sguardo filosofico. Anche questo ci è venuto dal reportage di Mariusz Szczygiel che fin dalle prime righe di Reality allarga il campo e scrive a proposito dei diari di Janina Turek: “La cosa sarebbe piaciuta molto alla filosofa Jolanta Brach-Czaina che si occupa della dimensione metafisica del quotidiano. Secondo la studiosa polacca alla base dell’esistenza umana sta un affaccendamento irriflesso. 'Non dobbiamo accettare il ruolo di ignari galoppini al servizio delle incombenze esistenziali. Ai fini della propria autodifesa occorre quindi inseguire il senso della quotidianità quasi fosse un delinquente che ci attende sempre al varco' invoca la filosofa.”

Nata a Varsavia dove ha studiato filosofia, Jolanta Brach-Czaina è docente universitaria e autrice e co-autrice di molti libri di estetica, filosofia, arte, cultura e antropologia.

Il suo saggio del 1992, ‘Le crepe dell’esistenza’ è stato un importante evento letterario, accolto con entusiasmo dalla critica e vincitore del Polish Publishers Prize. Usando i diversi linguaggi dell’esistenza l’autrice descrive le esperienze di una madre, un prigioniero, una persona che sta per morire e un bambino appena nato. Il saggio è una serie di considerazioni sull’esistenza: cosa significa dire che qualcosa esiste o che qualcuno esiste. “Essere –secondo l’autrice – significa fare lo sforzo di esistere. Trovare un qualche ordine, il proprio spazio, prendersi cura delle cose”. Dalla prospettiva dell’esistenza l’impresa intellettuale, artistica o filosofica non è l’unica che conta. L’esistenza normale, quella di tutti i giorni è altrettanto interessante. Le cose che normalmente ignoriamo meritano la nostra piena attenzione: le faccende quotidiane, i lavori domestici, le cose che la gente fa tutti i giorni. (…) Il libro di Jolanta Brach-Czaina è uno dei volumi più importanti apparsi in questo senso negli ultimi cinquanta anni, una brillante combinazione di precisione filosofica e poesia uniti ad una sostanza intellettuale che è letteratura universale: un capolavoro.

Jolanta Brach-Czaina è anche autrice di importanti articoli ta cui Le strade del secolo teatrale- pensieri del ventesimo secolo (1975), L’ethos della nuoa arte (1984), L’estetica del desiderio (1988),  Una collezione creativa dell’arte (1992), Primum philosophari (1993), Da donna a uomo e poi di nuoo: riflessioni generali sul genere nella cultura (1997).

 Nel 1993 è uscito un altro suo saggio, Le membrane della mente.

Le opere di Jolanta Brach-Czaina non sono tradotte in italiano. Grazie a Marzena Borejczuk abbiamo contattato la filosofa polacca che insegna a Varsavia e progettato un dialogo con lei attorno a questi temi. Marzena ha scelto per noi alcuni brani da Szczeliny istnienia ‘crepe dell’esistenza’ e dal più recente  Blony umyslu, ‘le membrane della memoria’. Agnieszka Kurzeya e Stefano Deflorian stanno lavorando ad una traduzione provvisoria dei materiali.

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BIOGRAFIEDaria Deflorian e Antonio Tagliarini sono due artisti con base a Roma che dal 2008 hanno iniziato a firmare insieme alcune creazioni. Daria Deflorian è autrice ed interprete di lavori legati alla letteratura del Novecento realizzati con forte impatto visivo. Antonio Tagliarini è un autore e performer che da sempre contamina il proprio lavoro con il teatro. Rewind, omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch (2008) è la fusione di queste due ispirazioni. Lo spettacolo ha debuttato al Festival Short eatre di Roma per poi andare in scena oltre che in Italia in Germania, Spagna e Portogallo. Nel 2009 sono stati una delle formazioni scelte dal progetto di sostegno al teatro indipendente romano (ZTL-Pro) e hanno portato in scena al Teatro Palladium di Roma om a to d and back again liberamente ispirato a 'la filosofia di Andy Warhol, in collaborazione con il musicista Fabrizio Spera.

Daria Deflorian. Attrice, autrice e regista di spettacoli teatrali. Come attrice ha lavorato tra gli altri con Lucia Calamaro, Marco Baliani, Fabrizio Arcuri, Mario Martone, Martha Clarke (New York eatre Workshop), Remondi e Caporossi, Fabrizio Crisafulli, Marcello Sambati. E' stata assistente alla regia per Mario Martone, Pippo Delbono e per Anna Karenina di Eimuntas Nekrosius. Le sue ultime produzioni sono state: Manore di olo da Daniele Del Giudice (2001),  Torpignattara per il progetto “Petrolio” (2004),  Corpo a corpo in collaborazione con Alessandra Cristiani (2007),  Bianco dalle poesie di Azzurra D'Agostino (2008). www.dariadeflorian.it

Antonio Tagliarini. Performer, autore e regista. Ultime creazioni: Trilogia sulla rappresentazione: Freezy (2003), titolo provisorio:senza titolo (2005) e Show (2007), presentati in Italia, Slovenia, Germania, Spagna, Portogallo.  L’ottao giorno (2008/Festival Esterni), creato con Ambra Senatore. Rewind – omaggio a Caffe Muller di Pina Bausch (2008) e From a to d and back again (2009) creato con Daria Deflorian. Royal Dance, creato con Idoia Zabaleta, (2010 - Italia, Spagna, Portogallo, Brasile). Antonio e Miguel, creato con Miguel Pereira ( 2010, Portogallo, Italia). Invitato come artista in vari progetti performativi internazionali: APAP 2007, “Sites of Immagination” 2008 e “Pointe to Point” Asia-Europe Dance Forum 2009. Lavora e collabora con vari artisti tra cui: Massimiliano Civica, Fabrizio Arcuri, Idoia Zapaleta, Daria Deflorian, Ambra Senatore, Miguel Pereira, Raffaella Giordano, Giorgio Rossi. www.antoniotagliarini.com

Gianni Staropoli. Dal 1996 inizia a collaborare con Marcello Sambati al Teatro Furio Camillo di Roma. Dal 2001 al 2006 lavora come assistente di Roberto De Rubis (Light Designer). per numerosi spettacoli in teatro e festival nei luoghi più suggestivi della capitale. Dal 1999 al 2003 è Direttore Tecnico del Teatro Furio Camillo di Roma. Attualmente libero professionista collabora stabilmente con diversi registi e compagnie. Light Designer per il Teatro ricerca una personale poetica della luce, materia in divenire tra spazio e tempo, elemento fluido e vivo in sintonia con lo spazio scenico, luogo magico - il palcoscenico - di estensione e creazione poetica, unità vivente dove i corpi e tutto... non cessano di curvarsi alla luce.

Mariusz Szczygiel, nato nel 1966, si è laureato in Giornalismo e Scienze politiche all´Università di Varsavia. A sedici anni divenne reporter per il settimanale Na przelaj. Malgrado la censura comunista, riuscì a farvi pubblicare la scioccante collezione di reportage "Assoluzione" sulla gioventù gay e lesbica polacca. Nel 2002 ha cominciato a scrivere sulla Gazeta Wyborcza. È citato in ogni antologia del giornalismo polacco contemporaneo ed è considerato l´erede di Ryszard Kapuscinski.È uno scrittore e giornalista polacco pluripremiato per i suoi reportage, in particolare per quelli sulla storia e gli abitanti dell’ex Cecoslovacchia. I suoi testi, tra cronaca e racconto di finzione, hanno conquistato una risonanza internazionale.Il suo Gottland, pubblicato in Italia da nottetempo, gli è valso il titolo del miglior libro europeo dell'anno, lo European Book Prize 2009.I suoi libro sono tradotti in molte lingue.

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PARTNER

una produzione Planet3/Dreamachine, Festival Inequilibrio/Armunia, ZTL-Pro

con il contributo di Provincia di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali

in collaborazione con Fondazione Romaeuropa / Palladium e Teatro di Roma

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patrocinio Istituto Polacco di Roma

con il sostegno di  Nottetempo, Ruota Libera/Centrale Preneste Teatro, Kataklisma/Nuovo Critico, Istituto Italiano di Cultura a Cracovia, Dom Kultury Podgórze, Ass. Sassiscritti, SPAM! rete per le arti contemporanee

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