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MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado "Carlo Amore" P.zza C. Ottaviano, s.n. – Tel./Fax 0932/901124 – e.mail [email protected] 97010 Frigintini - MODICA (RG) Osservatorio Scolastico Provinciale A.U.S.L. n° 7 Dispersione Scolastica Distretto di Modica Istituto Comprensivo Statale di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado “E. De Amicis” “Santa Marta” “Elio Vittorini” Modica Modica Scicli Circolo Didattico Statale “Raffaele Poidomani” “Giacomo Albo” “Piano Gesù” “I Circolo” Modica Modica Modica Scicli PROGET O IN RET T E E E P P R R O O G G E E T T T T T O O I I N N R R E E T PREVENZIONE SI I NDROME DISLES ICA P P R R E E V V E E N N Z Z I I O O N N E E S S IN N D D R R O O M M E E D D I I S S L L E E S S S S S I I C C A A [email protected] Pagina 1

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MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado

"Carlo Amore" P.zza C. Ottaviano, s.n. – Tel./Fax 0932/901124 – e.mail [email protected]

97010 Frigintini - MODICA (RG)

Osservatorio Scolastico Provinciale A.U.S.L. n° 7 Dispersione Scolastica Distretto di Modica

Istituto Comprensivo Statale di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado

“E. De Amicis” “Santa Marta” “Elio Vittorini” Modica Modica Scicli

Circolo Didattico Statale “Raffaele Poidomani” “Giacomo Albo” “Piano Gesù” “I Circolo” Modica Modica Modica Scicli

PROGET O IN RETTEEE PPRROOGGEETTTTTOO IINN RREET PREVENZIONE SIINDROME DISLES ICA PPRREEVVEENNZZIIOONNEE SSINNDDRROOMMEE DDIISSLLEESSSSSIICCAA

[email protected]

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Indice 1. Introduzione pag. 3

2. Errori caratteristici di un soggetto dislessico. pag. 6 3. Finalità pag. 7

4. Obiettivi pag. 8 5. Bibliografia e sitologia di approfondimento pag. 12 6. Note esplicative pag. 13 7. Allegato Uno pag. 14 8. Allegato Due pag. 16

9. Piano Finanziario pag. 18

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1. INTRODUZIONE

La sindrome dislessica, fenomeno emergente di grande impatto sociale, colpisce

principalmente i bambini in età scolare. E’ un disturbo specifico dell'apprendimento della

lettura e della scrittura che causa, nel soggetto coinvolto, una difficoltà nel rendere

automatica la corrispondenza fra i segni grafici e i suoni (vocali e consonanti); pertanto la

lettura risulta essere faticosa e rallentata.

Allo stesso modo, risultano alterate molte

altre attività che richiedono l'uso di questi processi

mentali di codifica dell'informazione. Per questo i

dislessici sono quasi sempre disortografici (fanno

molti errori nella scrittura) e anche discalculici

(hanno difficoltà con i numeri e il calcolo). Secondo

i dati dell'Associazione Europea per la Dislessia, i

disturbi di apprendimento interessano circa l'8%

della popolazione scolastica e, se non affrontati

adeguatamente, provocano spesso conseguenze sul

piano psicologico, sociale e lavorativo.

L'intervento precoce, cioè quello effettuato nelle prime fasi di acquisizione della

lettura e della scrittura al primo insorgere delle difficoltà, viene giudicato da tutti gli

esperti nel settore come quello che apporta i maggiori benefici. Eppure, a tutt’oggi, il

problema rimane largamente ignorato, la diagnosi è tardiva e gli interventi spesso ancora

inadeguati e scoordinati.

La predisposizione di interventi a favore dei dislessici nella scuola non è ancora

tutelata da norme specifiche e spesso la disinformazione tra insegnanti porta a

classificare il bambino dislessico come svogliato, pigro, disattento. Gli stessi servizi

Socio-Sanitari scontano una inadeguatezza nell'affrontare il problema, con situazioni non

solo di inefficacia, ma talora di impostazione teorica superata.

La dislessia è quindi un disturbo specifico dell’apprendimento che determina

difficoltà nella decodifica grafema–fonema e nell’acquisizione degli automatismi che ne

conseguono. Gli studi scientifici sull’argomento hanno evidenziato che tale disturbo,

come gli altri DSA (discalculia, disgrafia, disortografia) ad essa frequentemente associati,

sono di origine genetica. Le persone con sindrome dislessica presentano una difficoltà

specifica nella lettura, nella scrittura e, nel processo di calcolo, la cui entità può essere

valutata con test appositi, secondo protocolli diagnostici messi a punto dall’Associazione

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Italiana Dislessia (A.I.D) e dalla Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile (S.I.N.P.I.A)

ed effettuati dall’A.I.R.I.P.A. (Associazione Italiana Ricerca Psicopatologica

dell’Apprendimento) da personale adeguatamente formato nel settore.

Le buone capacità intellettive dei ragazzi dislessici

e l’assenza di elementi patologici associati consente ad

essi di raggiungere il livello di istruzione desiderato, a

condizione di poter usufruire di una didattica adeguata

al loro stile di apprendimento tipicamente penalizzato, in

conseguenza dei disturbi specifici, da lentezza ,

mancanza di flessibilità e facile stancabilità.

Per consentire il diritto allo studio e le pari

opportunità ai ragazzi con D.S.A, il MIUR ha emanato 4 circolari (1) con cui si

raccomanda l’adeguamento della didattica al disturbo tramite l’utilizzo di idonei

strumenti compensativi e dispensativi oltre a un appropriato criterio di valutazione

commisurato al problema.

Si allega un prospetto, non esaustivo, dei più comuni strumenti compensativi e

dispensativi utili a favorire il successo formativo in presenza di DSA* e la correlazione

specifica con il disturbo. (2-3-4)

La nota del 1 marzo 2005 raccomanda nello specifico l’adozione di opportune

misure e idonei criteri di valutazione da adottarsi anche nello svolgimento dell’esame di

Stato.

E’ inoltre da considerare che il mancato

riconoscimento del disturbo o la sua inadeguata

considerazione costituiscono un’importante causa di

abbandono scolastico, inducono a scelte di basso

profilo e di conseguenza condizionano il futuro dei

ragazzi anche da un punto di vista sociale,

comportando importanti ricadute a livello personale

quali bassa autostima, depressione e talora

comportamenti a rischio.

Il problema è divenuto particolarmente rilevante

e attuale nelle scuole secondarie di secondo grado nelle

quali spesso gli studenti si trovano costretti a scegliere

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una scuola professionale dove, infatti, la prevalenza di ragazzi dislessici si attesta intorno

al 12-15%; più limitata la loro iscrizione agli istituti tecnici e ai licei mentre altissima è la

percentuale di soggetti con questi disturbi che abbandona gli studi al termine della

scuola dell’obbligo (drop-out).

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Molto spesso, nella realtà scolastica nella quale ci troviamo ad operare,

assistiamo a situazioni di scarso profitto e partecipazione da parte di alunni che non

presentano apparentemente handicap o situazioni derivanti da condizioni di svantaggio

sociale; come è noto, tali difficoltà, si manifestano in persone dotate di quoziente

intellettivo nella norma e, se le cause di tali difficoltà non vengono individuate, l’alunno

può avere ricadute a livello personale (Learned Help

Lessness) che possono determinare l’abbandono

scolastico, scelte di basso profilo rispetto alle

potenzialità, aggressività, comportamenti caratteriali

(fenomeni di bullismo).

Tra i vari disturbi dell’apprendimento il più comune e di conseguenza il più

studiato è la dislessia. Associati ad essa, o isolati, si possono riscontrare: disgrafia,

disortografia e discalculia.

Sono stati fatti notevoli passi avanti per riconoscere quali sono i meccanismi che

determinano tali difficoltà. La ricerca italiana da questo punto di vista è all'avanguardia:

vi sono gruppi di ricerca in alcune Università che hanno pubblicato, negli ultimi anni su

prestigiose riviste scientifiche internazionali, i risultati di ricerche di genetica, di

neurofisiologia e di neuroimaging.

Tali studi scientifici hanno evidenziato che la dislessia è spesso su base genetica e

dipende da una particolare organizzazione strutturale di alcune aree della corteccia

cerebrale deputate al processo di riconoscimento dei fonemi e alla traduzione di questi in

grafemi nella forma scritta e infine alla lettura della parola scritta.; si conoscono inoltre il

modo come queste aree lavorano nei soggetti dislessici e le differenze rispetto ai soggetti

che non lo sono.

Alcuni ricercatori dell'università di Helsinki e dell'Istituto

svedese Karolinska hanno riscontarto che tra le cause di

questa malattia potrebbe esserci un gene chiamato Dyxc1. Gli

studiosi, dopo aver esaminato 20 famiglie con numerosi casi

di dislessia, hanno rilevato che in molti degli individui colpiti il

gene era inattivo o alterato.

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2. Errori caratteristici di un soggetto dislessico. Nonostante la dislessia si manifesti in differenti modi nei diversi soggetti, è

possibile raggruppare gli errori tipici commessi dal soggetto dislessico:

• Sostituzione dei suoni vicini come n/m, f/v, t/d, s/z, c/g, p/b, …

• Inversione di lettere e di numeri.

• Sostituzione di lettere scritte in modo simile o ribaltate (n/u, d/p/b/q).

• Difficoltà, a volte, nei rapporti spaziali e temporali (lateralizzazione destra/sinistra,

alto/basso, e le varie combinazioni).

• Difficoltà, a volte, ad imparare informazioni in sequenza (tabelline, mesi, giorni

della settimana…).

• Difficoltà, a volte, ad esprimere in modo chiaro il proprio pensiero.

• Difficoltà, a volte, nel calcolo, nella coordinazione oculo-motoria, nella

comprensione dei testi scritti.

• Nei testi scritti da questi bambini, spesso si trovano vari tipi di errori:

a. Errori di tipo fonologico (scambi, omissioni-aggiunte, inversioni di lettere,

grafema incompleto).

b. Errori di tipo non fonologico (grafema omofono, h, doppie, attaccatura-

staccatura delle parole).

• Nella discalculia i disturbi più comuni sono:

a. Il mancato riconoscimento dei simboli numerici.

b. L’incapacità di comprendere i concetti base delle quattro operazioni, i

termini e i segni aritmetici.

c. La difficoltà ad allineare correttamente i numeri secondo i principi del

valore posizionale delle cifre.

d. L’incapacità di apprendere in modo soddisfacente la tavola pitagorica (fatti

aritmetici).

e. La difficoltà di identificare i dati rilevanti per la corretta risoluzione di un

problema aritmetico (problem solving).

In forza di tutto ciò si ritiene opportuno attuare un

progetto specifico cui si invitano ad aderire le scuole del

territorio, volto a modificare le strategie didattiche-educative,

utilizzando, ove possibile, anche le nuove tecnologie

informatiche, allo scopo di favorire il diritto allo studio e il

successo formativo dei ragazzi con sindrome dislessica per

consentire loro pari opportunità nello studio rispetto ai

coetanei e prevenire.

l’abbandono scolastico.

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3. FINALITA’ Il “PROGETTO PREVENZIONE DISLESSIA” su base pluriennale, persegue le seguenti finalità: SENSIBILIZZAZIONE TERRITORIALE

PREVENZIONE

RACCOLTA DATI E PUBBLICAZIONE DEGLI STESSI, MONITARAGGI, RISULTATI

RAGGIUNTI

L’obiettivo generale del progetto è quello di favorire l’innovazione del sistema

scolastico attraverso

• la promozione della qualità dell’istruzione

• la valorizzazione dell’autonomia didattica,organizzativa e di ricerca delle singole scuole

• la costruzione di sistemi integrati

Il progetto ha lo scopo di sostenere la crescita e l’arricchimento professionale

del personale della scuola per rafforzarne il ruolo e le funzioni. In particolare, il progetto

intende dotare il sistema scolastico di profili professionali in grado di progettare, gestire,

e valutare percorsi formativi personalizzati adeguati alle caratteristiche del disturbo.

Per realizzare il proprio obiettivo il progetto intende sviluppare nei docenti le

competenze necessarie per:

• interagire con la pluralità delle istituzioni e dei soggetti coinvolti

• progettare in maniera flessibile interventi formativi rispondenti ai diversificati bisogni

dell’utenza

• costruire collaborazioni diversificate, complementari e coerenti con le finalità dell’offerta

formativa della scuola

• conoscere procedure per usufruire dei supporti e dei servizi che a livello locale possono

sostenere, integrandole, le azioni programmate e progettate

• analizzare l’impatto dell’intervento sui soggetti a rischio

• capitalizzare le esperienze realizzate attraverso la riflessione, lo scambio e l’analisi di

esperienze analoghe realizzate da altri soggetti, in altri contesti.

La partecipazione a tale percorso formativo si configura

quindi come una significativa occasione di arricchimento

professionale spendibile all’interno della scuola ed ha lo scopo di

promuovere la collaborazione fra la scuola e il servizio sanitario in

un intervento didattico specifico e precoce per un’individuazione

attendibile dei soggetti a maggior rischio dislessico e saper usare

in modo appropriato i materiali che la “Ricerca” nella

psicopatologia dell’ apprendimento mette a disposizione della

classe docente al fine di fare una ipotesi diagnostica di I livello.

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4. OBIETTIVI Il “PROGETTO PREVENZIONE DISLESSIA” prevede il raggiungimento dei

seguenti obiettivi:

1. Costituzione di una rete di collaborazione fra la componente sanitaria pubblica

e la componete scolastica distrettuale nel paradigma della “ricerca –azione”

Obiettivo formativo:

Il primo e principale processo che viene attivato è la rete dei soggetti che sono

coinvolti; la costruzione si fonda sulla concordanza sostanziale degli obiettivi delle

procedure scientifiche, siglate in un protocollo di accordo che viene quindi a definire

anche i ruoli dei vari attori.

I soggetti individuati sono:

• le AUSL come fornitori delle mediazioni scientifica operativa del progetto e

come destinatari dell’invio dei soggetti risultati a rischio;

• le Istituzioni Scolastiche come destinatarie del progetto;

• le associazioni che si occupano della tematica;

Il progetto si caratterizza in secondo luogo per l’assunzione di uno strumento

metodologico quale la ricerca – azione. Essa è stata definita come “studio sistematico dei

tentativi intrapresi da gruppi di partecipanti di cambiare e migliorare la prassi educativa

sia attraverso le loro azioni pratiche sia attraverso la loro riflessione sugli effetti di queste

azioni” (Ebbutt 1985).

In questa sede verranno concordate le metodologie e gli strumenti stessi per uno

studio sistematico volto ad esplorare, analizzare, introdurre cambiamenti e sperimentare

novità nella realtà nella quale si opera in una logica di “ricerca – azione” creando una

circolarità di informazione/formazione/interventi tra le varie risorse presenti nel

territorio.

2. Divulgazione e conoscenza dei problemi legati e correlati alla dislessia, al fine

di creare consapevolezza, modifiche nella didattica e nell’atteggiamento dei

docenti nei confronti degli alunni a rischio attraverso seminari di formazione

territoriali, stage di formazione, gruppi di lavoro.

Obiettivo formativo:

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L’intervento formativo ha lo scopo di creare professionalità in grado di porsi come

punto di riferimento per la progettazione, la gestione dell’informazione e della

comunicazione applicate alla didattica. Solo così le Istituzioni Scolastiche potranno

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trovare al loro interno le risorse per dare risposte significative attraverso modalità di

insegnamento sempre più consapevoli e differenziate.

Il percorso formativo prevede un monitoraggio delle competenze iniziali ed un

monitoraggio in uscita anche in riferimento alla qualità dell’offerta erogata.

Al termine i docenti coinvolti saranno in grado di sostenere ruolo di supporto e

svolgere compiti di facilitazione e consulenza per l’attività di approfondimento e

personalizzazione dei percorsi da offrire agli alunni.

La selezione dei candidati a partecipare all’intervento formativo è coordinata dai

dirigenti scolastici delle varie Istituzioni Scolastiche coinvolte per un numero massimo da

concordare successivamente. Il criterio di riferimento per la selezione dei candidati è

relativo alla continuità di servizio nella prospettiva di benefici durevoli e continuativi per

la comunità scolastica, derivanti dalle competenze maturate nel corso della formazione.

3. Mantenimento contatti con le Associazioni Italiane, locali e/o nazionali che si

occupano del problema per momenti di formazione/informazione

Obiettivo formativo:

Saranno attenzionate le associazioni che svolgono attività professionale nel campo

della dislessia evolutiva o dei disturbi dell’apprendimento più in generale e che hanno

come scopi principali:

• La promozione di attività di formazione del personale deputato alla diagnosi per

un’identificazione e rieducazione precoce della dislessia evolutiva;

• La diffusione di approcci diagnostici standard che seguono i criteri di

identificazione codificati dai manuali diagnostici e validati dalla ricerca scientifica;

• La promozione di ricerca e di attività scientifiche per accrescere le conoscenze nel

campo.

Al fine di offrire agli utenti un punto di riferimento certo e qualificato per ottenere

informazioni e aiuto in campo nazionale anche relativamente a :

Seminari e formazione

Seminari di sensibilizzazione sui temi dell’identificazione, dell’intervento precoce,

dell’intervento didattico e del counseling per le famiglie;

Seminari scientifici sulle ricerche sul campo;

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Formazione diretta e specializzata

• Corsi di formazione per operatori scolastici;

• Corsi di formazione per genitori;

• Corsi di orientamento-formazione professionale per dislessici;

4. Attivazione di uno sportello docenti come fornitori della mediazione scientifica

operativa e consulenza ad indirizzo metodologico per aiutare gli insegnanti ad

acquisire la capacità di gestire in maniera appropriata ed efficace gli strumenti

stessi della ricerca-azione

Obiettivo formativo: Si rivolge agli insegnanti ed agli educatori con lo scopo di promuovere uno viluppo

di strumenti didattici e di metodologie operative che rispondano maggiormente alle

esigenze dei bambini affetti da dislessia.

Intende promuovere tutte le attività per dare supporti agli insegnanti, per

cooperare con le autorità scolastiche per introdurre supporti informatici nella scuola e

per giungere, come risultato finale, alla formazione di insegnanti specializzati, capaci di

operare efficacemente con il bambino dislessico. A tale scopo si allega, per chi volesse

approfondire la tematica , una bibliografia di riferimento.

5. Attivazione di uno sportello genitori per prevenire ed evitare che le famiglie dei

bambini dislessici cadano nell’isolamento e nell’emarginazione e come forma di

consulenza per il trattamento.

Obiettivo formativo: Riunisce i genitori dei bambini con dislessia e gli stessi dislessici che abbiano

raggiunto la maggiore età.

Si propone di fornire alle famiglie un aiuto per trovare risposta ai loro problemi sia

diagnostici che di assistenza scolastica e riabilitativa.

6. Attivazione a livello di singole Istituzioni scolastiche di azioni atte ad

identificare tempestivamente il disturbo per prevenire fenomeni di dispersione

scolastica, di learning helpness, bullismo, di aggressività o calo di autostima

attraverso progetti di scuole in rete.

Obiettivo formativo Mira principalmente a promuovere l’individuazione precoce dei bambini a rischio,

al fine di prevenire la comparsa ed il consolidamento di strategie o meccanismi errati,

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inefficaci o poco economici e di limitare i danni derivanti da frustrazione per l’insuccesso.

Lo screening misura tempestivamente un’eventuale difficoltà senza pretendere di

evidenziare in modo inequivocabile il disturbo ed individua con un buon livello di

attendibilità i soggetti a rischio senza fare diagnosi; lo scoring dei dati, effettuato da

personale esperto, permette la creazione di laboratori metalinguistica mediante i quali

monitorare nel tempo i risultati conseguiti.

7. Raccolta dati e materiali significativi a disposizione delle scuole coinvolte per

mettere in atto aiuti specifici, didattica di compenso o semplici provvedimenti

dispensativi attraverso progetti e/o laboratori.

Obiettivo formativo: La condivisione, delle scuole in rete, di materiale e di esperienze

significative,costituirà una significativa occasione di crescita professionale spendibile nel

proprio contesto scolastico. A tale scopo si propone l’utilizzo di software per mappe, in

particolare si cita Knowledge Manager per la costruzione di mappe concettuali, perché

già convenzionato con il MIUR e dotato di guida in italiano. Pur essendo utilizzabile per

tutta la classe, K.M. è dotato di funzioni particolarmente adatto ai ragazzi con dislessia

di cui favorisce l’autonomia nello studio (voce sintetica in italiano e lingue straniere,

registrazione della voce naturale, test di auto-valutazione ecc.).

Si propongono inoltre: Software per la codifica e decodifica del testo scritto.

Software per la comprensione del testo.

Software per l’apprendimento dell’aritmetica.

Correttore ortografico in dotazione W.P.

Sintesi vocale in W.P.

Programmi per la scrittura libera e creativa.

Strumenti compensativi.

8. Realizzazione di una banca dati che verrà realizzata nell’arco degli anni

successivi mediante un archivio storico relativo ai monitoraggi e ai risultati

ottenuti dai ragazzi in trattamento (aggiornata annualmente) in correlazione

agli obiettivi che il progetto si propone di verificare scientificamente.

Obiettivo formativo:

La capitalizzazione delle esperienze realizzate attraverso la documentazione ha lo scopo di dare ampia visibilità al percorso che il progetto si propone di realizzare e ad esso potranno attingere altre scuole ed altri soggetti interessati nella progettazione,gestione,monitoraggio e valutazione dei processi educativi e formativi nei soggetti con D.S.A*

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5. BIBLIOGRAFIA e SITOLOGIA DI APPROFONDIMENTO I testi consigliati ai docenti per approfondire le tematiche:

Materiale divulgativo e informativo a cura dell’AID

Dislessia: strumenti compensativi.

Il mago delle formiche giganti.

Storie di dislessia.

Le poesie che non so leggere.

La dislessia raccontata agli insegnanti (1).

La dislessia raccontata agli insegnanti (2).

Come può essere così difficile.

Collane “Guide per l’educazione” Erickon.

Materia testistico specifico per la rilevazione dei disturbi.

Dispense relative alla dislessia e ai D.S.A. in dotazione alla scuola.

Siti internet:

http://www.dislessia.it

http://www.dislessia.org

http://www.lab-io.it

http://geocites.com/Athens/crete/2429

http://www.bdp.it/handitecno/modules

http://www.leonardoausili.com

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6. NOTE ESPLICATIVE

(1) a - circolare MIUR Prot. n 4099/A/4 del 05 ottobre 2004 (Uff. IV) b - circolare MIUR Prot.n.26/A/4° del 5 gennaio 2005 (Uff. IV) c - nota MIUR Prot. n.1787 del 1 marzo 2005 (Uff. VII)

(2) U.S.R. Emilia-Romagna prot.2880/A36 del 2-03-2004 (Uff. XIII)

(3) Lo shock linguistico: la dislessia e la sradicamento culturale- Guida pag. 55 – 2003 DITT –Bruxelles www.ditt-online.org (4) British Dyslexia Association – www.bda-dyslexia.org.uk

* D.S.A. Disturbi specifici di Apprendimento

Prospetto delle misure compensative e dispensative:

il prospetto allegato 1 è orientativo e valido per la maggior parte delle situazioni, non è

però da considerarsi esaustivo, in relazione alla specificità delle diverse materie e alle

peculiarità del singolo studente.

Per quanto riguarda in particolare la lingua straniera è necessario considerare, oltre

all’allegato 1, anche la specifico allegato 2.

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7. ALLEGATO UNO

Correlazione fra D.S.A. e interventi compensativi e dispensativi

peculiarità dei processi cognitivi lentezza ed errori nella lettura cui può conseguire difficoltà nella comprensione del testo.

difficoltà nei processi di

automatizzazione della letto-scrittura che rende difficile o impossibile eseguire contemporaneamente due procedimenti ( ascoltare e scrivere, ascoltare e seguire un testo).

difficoltà nella fluenza sia fonetica che

categoriale. difficoltà nel ricordare le categorizzazioni, i nomi dei tempi verbali, delle strutture grammaticali italiane e straniere, dei complementi.

Discalculia, difficoltà nel memorizzare

tabelline, formule, sequenze e procedure, forme grammaticali e nel recuperare rapidamente nella memoria nozioni già acquisite e comprese cui consegue difficoltà e lentezza nell’esposizione durante le interrogazioni.

Interventi di compenso / dispensa evitare sempre l’uso del corsivo. evitare di far leggere a voce alta. incentivare a casa e in classe l’utilizzo di computer con sintesi vocale, di cassette con teti registrati, di dizionari digitalizzati; sintetizzare i concetti con l’uso di mappe concettuali, eventualmente anche favorendo l’uso di software specifici dotati di sintesi vocale (es. KM ) in grado di leggere anche le lingue straniere. leggere le consegne degli esercizi e/o fornire durante le verifiche prove su supporto digitalizzato nelle verifiche ridurre il numero degli esercizi senza modificare gli obiettivi. privilegiare le verifiche orali in tutte le materie tradizionalmente orali consentendo l’uso di mappe durante l’interrogazione.

evitare di far prendere appunti, ricopiare testi o espressioni matematiche,ecc. in caso di necessità di integrazione dei libri di testo, fornire appunti su supporto digitalizzato o cartaceo stampato ( preferibilmente arial 12-14), consentire l’uso del registratore. evitare la scrittura sotto dettatura. modificare opportunamente le “ prove di ascolto” delle lingue straniere.

favorire l’uso di schemi privilegiare l’utilizzo corretto delle forme grammaticali sulle acquisizioni teoriche delle stesse. utilizzare per le verifiche domanda a scelta multipla. Incentivare l’utilizzo di mappe e schemi durante l’interrogazione, anche eventualmente su supporto digitalizzato, come previsto anche nel colloquio per l’esame di Stato, per facilitare il recupero delle informazioni e migliorare l’espressione verbale che tende ad essere scarna. Evitare di richiedere lo studio mnemonico e nozionistico in genere, tenere presente che vi è una notevole difficoltà nel ricordare nomi, termini tecnici e definizioni (es.materie scientifiche, diritto) Consentire l’uso di calcolatrice, tavole, tabelle e formulari delle varie discipline scientifiche durante le verifiche, mappe nelle interrogazioni. Utilizzare prove a scelta multipla

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Difficoltà nell’espressione della lingua scritta.

Disortografia e disgrafia

Facile stancabilità e lunghezza dei

tempi di recupero. Difficoltà nella lingua straniera

Favorire l’uso di schemi testuali Favorire l’utilizzo di programmi di video-scrittura con correttore ortografico per l’italiano e le lingue straniere.

Fissare interrogazioni e compiti programmati evitando di spostare le date.

Evitare la sovrapposizione di compiti e interrogazioni delle varie materie evitando possibilmente di richiedere prestazioni nelle ultime ore.

Elasticità nella richiesta di esecuzione dei compiti a casa per i quali è necessario istituire un produttivo rapporto scuola-famiglia/tutor.

Controllo della gestione del diario.

Privilegiare la forma orale, utilizzare prove a scelta multipla (v. allegato 2).

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8. ALLEGATO DUE

Didattica Lingue straniere

In aggiunta alla tabella delle misure dispensative /compensative generali (allegato 2), si

ritiene opportuno allegare le seguenti indicazioni riguardanti le lingue straniere da

applicarsi nel gruppo-classe senza evidenziare eccessivamente la situazione individuale.

COMPORTAMENTI GENERALI • Procedere con un insegnamento sistematico con molte ripetizioni della stessa

struttura o dello stesso contenuto ma con modalità diverse per far sì che l’allievo

mantenga l’attenzione

• Controllare spesso con domande flash se quanto è stato spiegato o è stato oggetto

di applicazione gli è sufficientemente chiaro

• Riprendere sempre all’inizio della lezione quanto è stato spiegato la volta

precedente

• Incoraggiarlo a chiedere ogniqualvolta qualcosa non gli è chiaro

• gratificarlo con commenti positivi

• Evitare lo studio mnemonico di parole e dati, soprattutto se in successione

cronologica

• Evitare di farlo scrivere alla lavagna

• Leggergli più volte le consegne delle verifiche o degli esercizi ed accertarsi che gli

siano chiare

• Assegnare verifiche più brevi in riferimento alle singole abilità.

LETTURA:

• Evitargli la lettura ad alta voce

• In qualunque situazione (test/verifica/esercizio in classe) leggere per lui a voce

alta, per più volte

• Favorire l’utilizzo di un lettore con sintesi vocale fornendo le verifiche su supporto

informatico

SCRITTURA :

• Evitare qualsiasi esercizio di traduzione o di semplice applicazione meccanica delle

strutture grammaticali, ma assegnare esercizi di scelta multipla o di vero/falso,

dando ,se possibile, un esempio della struttura richiesta e non il termine

grammaticale (come tale in genere non viene recepito)

• Se si vuole verificare una semplice produzione:

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a. si può procedere tramite l’uso di vignette con parole-chiave (se si ritiene

che l’allievo sia in grado, si possono fare inserire a lui le parole-chiave),

quindi gli si chiede di “raccontare”il tutto, anche oralmente

b. si può assegnare un testo non complesso ( da leggergli) inerente un

argomento, quindi procedere tramite domande vero/falso (anche

oralmente)per verificare la comprensione del testo . Successivamente gli

si chiede di produrre una mappa ( o la si produce assieme) e sulla base

di questa gli si chiede di “raccontare” il tutto.

• Non considerare gli errori di spelling

PARLATO: è sicuramente da privilegiare

• prima di assegnargli un argomento da studiare, lavorare in classe producendo alla

fine schemi e tabelle in modo collegiale

• assegnargli sempre un argomento chiaro e definito

• quando deve riferire concetti/contenuti studiati a casa lasciargli utilizzare mappe,

schemi costruiti da lui, possibilmente con sinonimi in L2 a fianco delle parole

chiave

• nelle funzioni comunicative semplici, di vita quotidiana già note, interagire con lui,

dandogli un input ogniqualvolta sia necessario

ASCOLTO: è un test che utilizza abilità che in caso di dislessia sono spesso

deficitarie

• è necessario che l’insegnante legga più lentamente, se possibile registri in anticipo

su cassetta/CD e permetta all’allievo il riascolto

• assegnare solo prove d’ascolto in cui l’allievo deve semplicemente crocettare

domande di vero/falso che non devono essere numerose ed essere lette, anche da

una voce sintetica tenendo conto della difficoltà per l’allievo di leggere

correttamente la domanda e di ricordare la domanda mentre cerca la risposta

scritta (deficit di memoria di lavoro).

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