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RASSEGNA PERIODICA SEMESTRALE - ANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003 Organo ufficiale del Comune di Antillo www.antillonotizie.too.it Il futuro di Antillo Il futuro di Antillo Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. postale legge 662/96 - Regime libero - Prov. Me - In caso di mancato recapito restituire al mittente

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RASSEGNA PERIODICA SEMESTRALE - ANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003

Organo ufficiale del Comune di Antillo

www.antillonotizie.too.it

Il futurodi Antillo

Il futurodi Antillo

Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. postale legge 662/96 - Regime libero - Prov. Me - In caso di mancato recapito restituire al mittente

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ANNO VI - N.11 - GIUGNO 20032

SOMMARIO

pag. 2 Editoriale del Sindaco

pag. 3 L’angolo del Direttore

pag. 4 Attività amministrativa

pag. 7 Prospettive e risorse per il futuro

pag. 8 Il bello del nostro paese

pag. 10 Primo piano sugli emi-grati

pag. 12 Cultura, tradizione, costume

pag. 14 Personaggi del passato

pag. 15 La memoria del passato

pag. 16 Personaggi in primopiano

pag. 17 Eventi religiosi

pag. 18 Manifestazioni ricreative

pag. 21 Avvenimenti sportivi

consentirà di avere più spazio adisposizione per poter trattare inmodo esauriente gli argomenti che divolta in volta saranno pubblicati; èstata rinnovata anche la veste grafi-ca, cercando di renderla più moder-na e gradevole; soprattutto, però, si èintervenuto sui contenuti, compien-do uno sforzo per renderli quanto piùpossibile aderenti all’esigenza di dareuna visione compiuta e rispondenteal vero della realtà sociale, economi-ca e culturale della nostra comunità.Per raggiungere la finalità di realizza-re uno strumento effettivo di cono-scenza e approfondimento che siautile per i cittadini residenti e per itanti emigrati in tutto il mondo, hovoluto che i protagonisti della realiz-zazione del giornale siano i giovani,nella consapevolezza che sono lorole espressioni maggiormente vive edattive della società antillese. Ai giova-ni è stata affidata la responsabilità dilavorare ad un giornale che divengaautenticamente punto di riferimentoper cittadini ed emigrati e presidiodella identità culturale degli antillesiin tutto il mondo. Tale intento vieneperseguito tramite la costituzione diun nuovo comitato di redazione,composto da ragazze e ragazzi che si

Carissimi concittadini,il numero del giornale che avete fra lemani è il primo di una nuova serie.L’importanza che l’Amministrazioneche presiedo attribuisce all’organoufficiale del Comune è grande; mipreme sottolineare, quindi, l’intenzio-ne di realizzare un periodico semprepiù completo, puntuale e apprezzato.E’ in questa direzione che deve esse-re visto il forte impegno a potenziaree arricchire “Antillo Notizie”, obiettivonel raggiungimento del quale confidograzie anche alla collaborazione e alcoinvolgimento di tutti coloro chevorranno contribuire alla crescitadella pubblicazione, alla sua realizza-zione e alla diffusione. Come poteteconstatare il numero delle pagine ènotevolmente aumentato; questo

sono immersi nella loro nuova attivitàcon entusiasmo e dedizione, metten-do nel loro lavoro il contributo dellaloro intelligenza e dell’entusiasmoproprio delle nuove generazioni, cherappresentano la miglior garanzia peril futuro di Antillo. E’ doveroso daparte mia rivolgere un caloroso rin-graziamento al Dott. Rosario Talio,che ha avuto la responsabilità di diri-gere la pubblicazione fino allo scorsoanno. Al tempo stesso, auguro buonlavoro al nuovo Direttore SalvatoreMuscolino, che ha accettato il mioinvito ad assumere l’incarico con l’e-sclusivo intento di svolgere un servi-zio per la comunità, mettendo adisposizione il suo impegno e la suacompetenza. A conclusione di que-sto editoriale, oltre ad estendere gliauguri di buon lavoro a tutta la reda-zione, auspico una buona lettura pertutti i nostri concittadini e rivolgo unsaluto particolare ai nostri emigranti,con la speranza che il giornale riescaa raggiungere una delle sue principa-li finalità: far loro sentire, anche soloper brevi momenti e ovunque si trovi-no, un poco più vicino il nostroamato Paese.

IL SINDACOAntonio Di Ciuccio

“ANTILLO NOTIZIE” SI RINNOVANel numero delle pagine, nella grafica, nei contenuti

La nuova redazione di Antillo Notizie: in alto da sinistra Carmelinda Mastroeni, Andrea Sigillo, Maria RitaTomasi, Nino Palella, il Sindaco Antonio Di Ciuccio, Rita Guanadio, Otelia Zizzo, Carmelo Ambruno; sedutida sinistra Diego Lo Giudice, Salvatore Smiroldo, Giuseppe Sigillo, il Direttore responsabile SalvatoreMuscolino, Emanuela Lo Giudice, Mariagrazia Lo Giudice (è assente Enza Novelli).

EDITORIALE DEL SINDACO

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ANNO VI - N.11 - GIUGNO 20033

Antillo NotizieOrgano ufficiale del Comune di Antillo

RASSEGNA PERIODICA SEMESTRALEANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003

DirettoreAntonio Di Ciuccio - Sindaco

Direttore responsabileSalvatore Muscolino

RedazioneCarmelo AmbrunoRita GuanadioDiego Lo GiudiceEmanuela Lo GiudiceMariagrazia Lo GiudiceCarmelinda MastroeniEnza NovelliAntonino PalellaAndrea SigilloGiuseppe SigilloSalvatore SmiroldoMaria Rita TomasiOtelia Zizzo

Hanno collaborato a questo numero Sac. Padre Egidio MastroeniIns. Natale SmiroldoDott. Gabriele MuscolinoGeom. Santo MastroeniEvaristo Lo Giudice

FotografieEnza NovelliGuglielmo MastroeniGiuseppe Sigillo

Direzione, Redazione ed AmministrazioneSede Municipale di AntilloPiazza S.Maria della Provvidenza98030 ANTILLO (ME)Tel. 0942.723031

Registrazione del Tribunale di Messinan. 5/98 del 25 marzo 1998

Internetwww.antillonotizie.too.it

[email protected]

Grafica, impaginazione e stampaGraph snc - S.Teresa di Riva

Finito di stampare nel mese di Giugno 2003

In copertina:Gli alunni della Scuola Materna, Elementare e Media di Antilloal Giardino di Redenzione

DISTRIBUZIONE GRATUITA

Accettando l’incarico che mi è statoproposto dal Sindaco e dall’Ammini-strazione Comunale di assumere ladirezione di “Antillo Notizie”, ho subi-to sentito il bisogno di condividerequesta responsabilità con un comita-to di redazione composto da giovaniche hanno aderito con entusiasmo econvinzione alla proposta di costruireinsieme una rivista nuova nei conte-nuti e nella forma, soprattutto attentaa cogliere tutti gli spunti culturali esociali che caratterizzano la vita e leattività della nostra comunità. Questoprimo numero della nuova serie havisto un notevole sforzo di tutta laredazione per cercare di raggiungerele finalità che ci siamo proposte,prima fra tutte quella di dare unavisione esaudiente degli eventi piùsignificativi e caratterizzanti delsemestre appena trascorso. Confi-diamo per il futuro, grazie anche asuggerimenti e contributi che saran-no ben accetti, di realizzare un gior-nale ancora più completo e ricco dicontenuti affinché “Antillo Notizie”rappresenti sempre meglio e com-piutamente il vissuto e l’identità dellanostra comunità. Come avete potutoconstatare, la copertina è stata dedi-cata ai bambini delle Scuole Materna

ed Elementare e ai ragazzi dellaScuola Media; ho voluto, con questascelta condivisa insieme a tutta laredazione, simboleggiare meglio checon qualsiasi altra immagine la pro-spettiva che fortemente ci coinvolgee per la quale riteniamo di dovercibattere con passione: il futuro; ebbe-ne, la nostra comunità ha un futuro,di ciò siamo fermamente convinti:esso è rappresentato dai bambini edai ragazzi di oggi che saranno i cit-tadini di domani, anche se siamo noia dover essere capaci di creare i pre-supposti perché le nuove generazio-ni possano rimanere ad Antillo in uncontesto di sviluppo e di crescita. Aquesto intento, ambizioso ma nonirrealizzabile, cercheremo noi tutti di“Antillo Notizie” di dare un modestoma sincero e disinteressato contribu-to, dando spazio alle idee ed alleriflessioni che scaturiranno da tutticoloro che saranno interessati al pro-gresso di Antillo. Vi ringrazio antici-patamente per l’attenzione che vor-rete riservarci e Vi auguro, insieme atutta la redazione, una buona lettura.

IL DIRETTORE RESPONSABILESalvatore Muscolino

IL FUTURO DI ANTILLO

Il Direttore responsabile Salvatore Muscolino

L’ANGOLO DEL DIRETTORE

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ANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA4

BILANCIO DI UN ANNODI ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA

Servizio a cura del Sindaco Antonio Di Ciuccio

Carissimi concittadini,nel tracciare un breve bilancio diquesto primo anno di attività ammi-nistrativa, desidero anzitutto sottoli-neare che, pur tra le gravi difficoltàche l’Amministrazione ha dovutofronteggiare, un sostegno importan-te e significativo è stato rappresen-tato dalla simpatia e dall’incoraggia-mento provenienti da moltissimiantillesi, che sinceramente e auten-ticamente spinti da disinteressatosenso civico e amore per la comu-nità, hanno supportato con consigli,attenzioni e costruttive e pertinentiosservazioni la Giunta e in particolarmodo il sottoscritto.Questo apporto è stato fondamen-tale per affrontare meglio numeroseproblematiche e il mio non vuoleessere un ringraziamento semplice-mente convenzionale, in quantosono fermamente convinto che taliforme di ausilio rendono la crescitadella comunità ed il perseguimentodelle scelte migliori possibili peressa obiettivi più facili da raggiunge-re. Da parte mia, ho rivolto il mioimpegno a realizzare quanto previ-sto nel programma elettorale riguar-do all’esigenza di rendere la casacomunale autenticamente traspa-rente ed accessibile a tutti, venendoincontro alla cittadinanza in tutto ciò

che è di competenza dell’Ammini-strazione per alleviare i problemi erendere più vivibile per gli antillesi laquotidianità, nei limiti possibili delrispetto delle competenze e delleprerogative mie e della Giunta.In riferimento alle attività svolte,l’Amministrazione ha dovuto risolve-re l’emergenza scuole, vista la inagi-bilità per inidoneità dal punto di vistadella stabilità sismica dei due plessiscolastici del paese, con il conse-guente loro abbandono che ha resonecessario trovare soluzioni alterna-tive per impedire gravi disagi a sco-lari e genitori. L’anno scolastico si èsvolto per buona parte nei localimessi a disposizione da Padre DonEgidio al Giardino di Redenzione eciò ha evitato il trasferimento deinostri studenti fuori paese; per laripresa delle attività, l’Amministra-zione si sta attivando affinché ven-gano trovati siti idonei e maggior-mente funzionali, vista l’esigenza direstituire il Giardino alle sue finalità efermo restando, da parte di tutti gliantillesi, la gratitudine a Padre Egi-dio per la sua disponibilità. Sempreriguardo alle scuole, vista anche laparticolarità della situazione deter-minatasi, si sono potenziati i serviziche riguardano il trasporto alunni, lamensa e quant’altro diretto a facili-tare la fruibilità dei locali e a lenire idisagi per genitori e utenti.Passando ad altri settori, sono statiavviati importanti opere, ad esempiola sistemazione idraulico-forestaledei territori a monte del centro urba-no, con la possibilità di assicurareperiodi di attività lavorativa a cittadi-ni antillesi, nel rispetto delle previ-sioni legislative vigenti; a questoproposito, in ottemperanza a precisiimpegni assunti nel programmadella mia Amministrazione, si stacercando di individuare e persegui-re tutte le opportunità per creareoccupazione anche per periodi brevie occasionali, nei settori di serviziessenziali quali la pulizia delle stra-de, del cimitero e di altri siti ricaden-

ti nel territorio comunale. Particolareattenzione è stata riservata alla puli-zia delle strade interne e delle pisteagricole, essendo consapevole dellarilevanza che esse rivestono perbuona parte della cittadinanza; sisono fatti gli opportuni interventi allacompetente Provincia Regionale diMessina per provvedere alla puliturae sistemazione del greto del fiume;finalmente, dopo decenni di attesa,si sono avviati i lavori per asfaltare lastrada che conduce in contradaPinazzo, venendo incontro ad unaesigenza sentita da numerosi utentiche la transitano nelle difficili condi-zioni attuali; già da quest’annosaranno realizzati circa 4 Km diasfalto e in un paio di anni è auspi-cio dell’Amministrazione ultimaretali lavori interamente. E’ in fase dicompletamento e di consegna lastruttura del Polifunzionale; da inizioanno la gestione dell’acquedotto èstata trasferita dall’EAS al Comune,con agevolazioni anche di carattereeconomico per i cittadini; è statamessa in funzione la nuova rete idri-ca e a breve verranno collegate lefognature e attivato l’impianto didepurazione; all’entrata del paese,sono stati effettuati lavori per rinno-vare l’immagine e migliorare la frui-bilità della fontana “Acquavena”; si èintervenuti per sistemare e migliora-re l’impianto di illuminazione dell’in-tero territorio comunale.Sul piano degli interventi a favoredella cittadinanza, è prevista l’oppor-tunità di fruire del condono fiscaleper tutti coloro che volessero met-tersi in regola rispetto ai tributi dovu-ti al Comune; in ottemperanza adisposizioni legislative ma anche peruna migliore tutela del nostro patri-monio ambientale, è stato avviato ilprogramma per la raccolta differen-ziata dei rifiuti; sono state realizzatenumerose manifestazioni culturali ericreative, con una particolare atten-zione al recupero delle tradizionipopolari antillesi; è stato allestito emesso in funzione un parco giochi

Il Sindaco Antonio Di Ciuccio

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ATTIVITA’ AMMINISTRATIVAANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003

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nella frazione Canigliari, allo scopo diconsentire ore di svago e diverti-mento ai bambini; si è dato impulsoagli eventi sportivi e alle attività dellelocali società di calcio.Per il futuro, un obiettivo prioritariodell’Amministrazione è il completa-mento dell’iter per dotare il paese diun piano regolatore generale ed inquesto senso importanti passi avan-ti sono stati fatti nell’ultimo periodo.Sono in cantiere importanti opereper la comunità, dalla realizzazionedella palestra comunale, per la qualeè stato individuato un sito effettiva-mente idoneo, alla ristrutturazionedelle scuole, obiettivo primario per ilfuturo. L’Amministrazione sta atten-zionando tutte le opportunità lavora-tive previste dalle legislazioni regio-nale e nazionale, con l’intento dicreare posti di lavoro e limitare l’e-sodo dei nostri giovani; a questoproposito, potrebbero esserci pro-spettive percorribili in tempi brevinel settore dei servizi sociali. Sistanno sviluppando rapporti cordialie un dialogo sempre più stretto coni Comuni viciniori, nell’ottica dellarealizzazione di una politica com-prensoriale che sia maggiormenteidonea a dare forza alle giusteaspettative degli abitanti delle pic-cole comunità.Molta carne al fuoco, dunque. Illavoro da portare avanti per la cre-scita di Antillo è ancora impegnativo

e difficoltoso, visti anche i grossiostacoli dovuti alle carenti risorseeconomiche di cui fruiscono i picco-li Comuni, considerata l’esiguità deitrasferimenti finanziari da parte degliorgani preposti a tal uopo. Nono-stante ciò, è mio fermo impegnonon tralasciare nessuna opportunitàesistente e non disperdere le pro-spettive di sviluppo legate a settoridalle grandi potenzialità come quel-lo turistico, non distinguendo traoccasioni che provengono dallenormative vigenti ed eventuali inizia-tive derivanti da privati, che anzi

saranno incoraggiati e supportati.Concludendo, intendo continuaresul solco già tracciato in questoprimo anno per perseguire le finalitàinsieme a tutta la mia Amministra-zione e per pianificare un futuro nelquale sia possibile per Antillo avereconcrete e visibili prospettive di svi-luppo, anche perché ribadisco ladeterminazione derivante dal con-senso popolare che ho avuto e chegrazie all’incoraggiamento della cit-tadinanza mi accompagna e miconforta costantemente nel mioquotidiano operare.

il Parco giochi nella frazione Canigliari

Un momento della trasferta a Taormina delle maschere tradizionali Antillesi durante lo scorso Carnevale

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ANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA6

La dott.ssa Stefania Finocchiaro, nuova segretariacomunale di Antillo

L’Amministrazione Comunale, invirtù delle disposizioni previste dal-l’art. 13 della Legge Finanziaria del2003, ha emanato un regolamentoconcernente la possibilità, per tutti icittadini interessati, di presentaredomanda di condono fiscale peruna serie di tributi.In questo modo, si vuole dare lapossibilità agli Antillesi che abbianocommesso violazioni fino al31/12/2002 di mettersi in regola,senza irrogazione di sanzioni esenza applicazione di interessi.I tributi per i quali può essere richie-sto il condono sono i seguenti:• Imposta comunale sugli immo-

bili (I.C.I.),• Tassa per lo smaltimento dei

rifiuti solidi urbani;

• Diritto sulle pubbliche affissio-ni e imposte sulla pubblicità;

• Tassa per l’occupazione dispazi ed aree pubbliche.

Entro il termine del 30/09/2003dovranno essere presentate ledichiarazioni omesse e/o dovràessere chiesta la regolarizzazione diquelle infedeli; è prevista inoltre lapossibilità, per agevolare ulterior-mente i cittadini, di rateizzare ildebito in quattro rate.Per ulteriori e più specifiche infor-mazioni, i dipendenti dell’Ufficio Tri-buti del Comune sono a disposizio-ne per fornire tutti i chiarimenti inargomento.Con questo provvedimento, l’Ammi-nistrazione Comunale desidera prin-

cipalmente perseguire il fine di dareai cittadini di Antillo l’opportunità diregolarizzare le proprie posizionirispetto al pagamento di tributidovuti per legge senza aggravioalcuno, nell’ottica di venire incontroa tutti coloro che non hanno avuto lapossibilità ma hanno la volontà diessere in regola.Con l’intento di rendere un servizio,confidiamo che ciò contribuisca arafforzare il rapporto di collabora-zione e di fiducia instaurato dalleIstituzioni con la cittadinanza tutta,obiettivo che rappresenta una prio-rità nel programma di questa Ammi-nistrazione.

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

La Dott.ssa Stefania Finocchiaro èdello scorso 14 aprile la nuovaSegretaria Comunale di Antillo, confunzioni anche di Direttore Generale.Nativa di Noto e residente a Catania,la Dott.ssa Finocchiaro ha intrapre-so la sua impegnativa attività lavora-tiva in Antillo con entusiasmo, com-petenza e professionalità, qualitàche fin dal primo giorno del suo ser-vizio presso il nostro Comune sonostate unanimemente apprezzatedagli Amministratori, dai dipendenticomunali e da numerosi cittadini; ilcurriculum della nostra Segretaria èperaltro un biglietto da visita elo-quente: laureata in Giurisprudenzaall’Università di Catania, oltre a titolie specializzazioni varie è procurato-re legale con la conseguente iscri-zione all’albo degli Avvocati pressola Corte d’Appello di Catania fin dal1997; è vincitrice di concorsi pubbli-ci indetti dal Ministero di Grazia eGiustizia e dal Ministero del Lavoro;dal punto di vista delle esperienze

professionali, ha svolto fra l’altrol’attività di Segretaria Comunalepresso la sede convenzionata di treComuni in provincia di Pavia e suc-cessivamente è stata impegnata neiComuni di Valdina (ME) e Roccaval-dina (ME).Referenze di primo piano, quindi,che, unite ad una indubbia carica disimpatia umana e cordialità rappre-sentano un ottimo presupposto perun’attività caratterizzata da forteresponsabilità e nella quale necessi-tano indubbie qualità.Con l’auspicio che la permanenzaad Antillo rappresenti una tappaumana e professionale fondamenta-le per la sua carriera, auguriamovivamente alla Dott.ssa Finocchiaro,interpretando senz’altro il sentimen-to di stima dell’AmministrazioneComunale e di tutta la cittadinanza,di raggiungere le maggiore gratifica-zioni possibili nel nostro Paese, nelquale, siamo certi, si troverà bene,grazie alla cordialità e all’ospitalità

delle quali i cittadini Antillesi sonotradizionalmente capaci.

LA REDAZIONE

CONDONO FISCALE: UN’OPPORTUNITA’PER TUTTI I CITTADINI

Il termine per la presentazione delle istanze è il 30/09/2003

NUOVA SEGRETARIA COMUNALEAD ANTILLO

Dallo scorso mese di Aprile

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ANNO VI - N.11 - GIUGNO 20037

Uno degli argomenti maggiormentedibattuti in questo periodo è quellosu quale indirizzo dare allo sviluppofuturo dei centri collinari dell’entro-terra ionico: argomento attuale e diprimaria importanza per quei paesi,come Antillo, che vuoi per la posizio-ne geografica, vuoi per un depaupe-ramento demografico, sembranonon aver più il ruolo che possedeva-no sino a non molto tempo fa quan-do riuscivano ad assicurare ai propriabitanti possibilità di crescita econo-mica e condizioni di vita favorevoli.Tra i limiti delle proposte sinora avan-zate, secondo l’esperienza diArcheoclub, va annoverata l’assenzadi un approfondito esame della evo-luzione del territorio ed uno sciovini-smo che ha privilegiato l’interessedelle singole comunità rispetto aquello più ampio del comprensorio,anche se, per quest’ultimo fattore varegistrata nell’ultimo periodo unainversione di tendenza, in parte sti-molata da una moderna legislazionecomunitaria e regionale, che sta“costringendo” gli amministratorilocali a varcare i limiti territoriali delleloro comunità e a confrontarsi con ivicini.Qualunque progetto di sviluppo dellasola Val d’Agrò rischia non di menodi essere vanificato se non si consi-dera che essa è una espressionegeografica limitativa e che qualsiasi

pianificazione deve coinvolgere l’in-tero comprensorio ionico peloritano:un comprensorio con una forte iden-tità politica ed economica sino allafine del sec. XIX, identità oggi smar-rita, diluita in mille rivoli che stentanoa ritrovarsi impegnati come sono adirrigare piccoli orti, lasciando inaridi-re il grande giardino del patrimonio diBeni Culturali del quale il territorio èricco e che può essere il volano diuna rinascita reale.Il territorio compreso tra il Capo Sca-letta a Nord ed il Capo S. Alessio aSud è sì ampio e diversificato, maracchiude zone di omogenei interes-si archeologici, storici, architettonicied ambientali, in parte misconosciu-te ed abbandonate anche in conse-guenza delle trasformazioni avvenutenei decenni scorsi.Gli insediamenti umani sviluppatisinel corso di secoli hanno subito,soprattutto nella seconda metà del‘900, una radicale trasformazione.Uno dei motivi principali va ricercatonello sviluppo del trasporto su ruoteche ha comportato un incrementodelle vie di comunicazioni lungo i lito-rali, lasciando nell’abbandono e nel-l’incuria le preesistenti vie di comuni-cazioni a mezza costa o sui crinali,che in epoca, anche non moltoremota, costituivano il naturale colle-gamento tra i centri del comprenso-rio.

La presenza delle tre principali lineedi comunicazione – la Nazionale, laFerrovia ed in ultimo l’Autostrada –condizionando la mobilità interna hadeterminato un sistema di collega-mento a “pettine” con i paesi dell’in-terno realizzato lungo le direttricidelle principali fiumare che scendo-no dai Peloritani: l’Agrò, il Savoca, ilPagliara ed il Nisi.A ciò va aggiunto che, con la nascitae lo sviluppo dei paesi ubicati sullacosta – originariamente le “marine”dei centri collinari - , si è determinatoun eccessivo frazionamento ammini-strativo che ha aumentato le diffi-coltà di intervento unitario sul territo-rio.Lentamente, ma inesorabilmente,paesi storicamente ed economica-mente omogenei tra loro si sonodisuniti e, collegandosi in modo ver-ticale e non orizzontale, hanno crea-to micro - comprensori eterogenei edisarmonici.I micro - comprensori che oggi ven-gono presi in considerazione, spessoanche come base di studi di settore,sono infatti quello della Valle d’Agròcomprendente i comuni di Antillo,Roccafiorita, Limina, Forza d’Agrò,Casalvecchio Siculo, Savoca, S.Alessio Siculo e S. Teresa di Riva,quello del Pagliara, comprendente icomuni di Furci Siculo, Roccalume-ra, Pagliara e Mandanici, quello delNisi, comprendente i comuni di Nizzadi Sicilia, Fiumedinisi ed Alì Terme,posto a margine con i comuni di Alì,Itala e Scaletta Zanclea che chiudo-no i territorio lungo il confine con lacittà di Messina.Omogeneità storica ed architettoni-ca, nell’ambito della riscoperta dellacomune identità e del futuro svilup-po, chiede invece che questi territoriritrovino la loro naturale unione oriz-zontale lungo fasce parallele al marJonio, evidenziando la continuità tra icentri medioevali della collina, conalle spalle un ambiente ancora inlarga parte incontaminato ed al piedeuna fascia marina posta sul litoraleionico, e in tal modo ci si rende conto

PROSPETTIVE E RISORSE PER IL FUTURO

POTENZIALITA’ DI SVILUPPO TURISTICODEL NOSTRO TERRITORIOServizio a cura del geom. Santo Mastroeni - Pres. Archeoclub d’Italia - Sez. comprens. Val d’Agrò - Area termale Jonica

Scorcio panoramico della Valle d’Agrò

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IL BELLO DEL NOSTRO PAESE

ANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003PROSPETTIVE E RISORSE PER IL FUTURO8

di come sia più semplice concretiz-zare le potenzialità di uno sviluppo,compatibile e non aggressivo, chealtrimenti sembrano incomplete.Ciò può essere ottenuto con la ripre-sa dell’antica viabilità rurale, oggi inbuona parte ancora esistente e per-corribile, che consenta la fruizione diun territorio variegato, ricco di pano-rami, in un ambiente in gran parteancora incontaminato.Così è nata la proposta “Per le anti-che Vie” presentata nel corso dell’ul-tima edizione della Settimana deiBeni Culturali.E’ il progetto di un itinerario turisticoculturale alternativo che muove dal-l’esigenza di stimolare un orienta-mento diverso ed insolito che possadivenire volano di sviluppo socio -economico ed esalti le potenzialitàinespresse del territorio con un per-corso modulare, che utilizzi gli antichipercorsi, con la capacità di adattarsialle diverse esigenze dei fruitori, siacome tempi di percorrenza checome caratteristiche culturali, ma,anche, con la possibilità di ampliarsie crescere con ulteriori innesti.La proposta si forma dalla individua-zione di elementi comuni tra i vari

centri del comprensorio identifican-doli con un periodo storico o concaratteristiche architettoniche e/oambientali omogenee; tanti ne pos-sono essere individuati, ma il domi-nante, oltre forse all’allevamento delbaco da seta, è sicuramente il retag-gio lasciato dalla presenza dei PadriBasiliani. Una presenza, quella dei basiliani,che ha contrassegnato in manieraforte lo sviluppo economico e socia-le di un’area difficile caratterizzata, aquell’epoca, da numerosi nuclei abi-tati di piccola entità con una compli-cata orografia ed una diversificazio-ne marcata nell’utilizzo del territorio.Diversi i “segni” lasciati dalla loropresenza: non solo monumentalicome le grandi Chiese dei SS. Pietroe Paolo nella Valle d’Agrò e ad Itala,ma anche nella tradizione orale dellepopolazioni locali.Ad Antillo, ancora oggi, ad esempiosi tramanda che le gru, tra il 18 ed il21 marzo di ogni anno, nelle loromigrazioni, girino attorno al pizzoSchia formando un cerchio nel cieloper salutare l’ormai scomparsa Chie-sa basiliana di S. Giorgio.Il tutto naturalmente inserito in un

Antillese che vivi fuori, il tuo paese ti aspetta con i suoiprofumi e i suoi sapori genuini, con le sue tradizioni, mapiù di tutto con il calore dei suoi abitanti.Non ti dimenticare del paese che ti ha dato i natali perchécon tutte le difficoltà che può presentare è stato capace dicaratterizzare il tuo essere fino ad aiutarti a divenire unapersona capace di riscattarsi.Antillo, paese della Valle d’Agrò, si trova a m. 453 s.l.m., eoffre a tutti vita tranquilla e aria salubre.Gli abitanti svolgono svariate attività lavorando in paese efuori paese. Qualcuno ancora si dedica alla pastorizia econ autentica pratica artigianale, per uso familiare, produ-ce ricotta, formaggi teneri e stagionati, mentre già moder-ni caseifici paesani curano la pastorizzazione e la lavora-zione del latte locale.In questi anni si sta incrementando l’apicoltura, e già è inabbondante produzione il miele delle nostre campagne.Alcuni allevamenti di suini permettono di trovare nellemacellerie locali la squisita carne fresca e le salsiccie pae-sane insieme alle carni ovine e bovine locali.

Ad uso esclusivamente familiare è praticato l’allevamentodi galline, conigli, tacchini e struzzi.Altri Antillesi, nel dopo lavoro, e specialmente la maggiorparte degli anziani, si dedicano all’agricoltura con il preci-so intento di tramandare questa cultura alle generazionifuture e nello stesso tempo portare a tavola un prodottogenuino, gustoso come quello di una volta.

programma coordinato di recuperofunzionale del patrimonio architetto-nico ed ambientale e che può con-durre a modificare gli obiettivi di svi-luppo del comprensorio che oscilla-no spesso tra ipotesi irreali ed inizia-tive estemporanee.La ripresa dei collegamenti diretti traItala e l’Agrò consentirebbe il riap-propriarsi di un territorio oggi in granparte abbandonato con la naturaleconseguenza di nuova e diversaantropizzazione del territorio, consicure ricadute in termini occupazio-nali, privilegiando i settori dell’agritu-rismo e del turismo eno-gastronomi-co.Il tutto passa, naturalmente, attraver-so la costruzione di una sinergia trapubblico e privato: una sinergia checoinvolga, sia nella fase di elabora-zione come in quella esecutiva, entilocali, privati, associazionismo ed ingenere tutte le agenzie operanti perlo sviluppo comprensoriale.Sarà così possibile realizzare unaproposta effettiva per un turismo diqualità che non sia patrimonio dipochi, ma reale occasione di cresci-ta socio-economica dell’intero terri-torio.

ANTILLO E LE SUE DELIZIEServizio a cura di Otelia Zizzo e Enza Novelli

I prodotti dell’artigianato locale

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IL BELLO DEL NOSTRO PAESEANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003

9Infatti, quasi ogni famiglia cura l’orticello per produrre pata-te, cipolle, pomodori, melanzane, peperoni, lattughe, zuc-chine, fagioli, cetrioli, fave,piselli e altro.In questi ultimi 40 anni è stata notevolmente incrementata lapiantagione di molte piante scelte di ulivo, e la produzionedell’olio genuino supera quasi il fabbisogno paesano; cosìpure è stata ripristinata la coltivazione delle viti che riesco-no a produrre vini eccellenti come un tempo.E’ praticata anche la coltivazione di varie piante da frutto esi raccolgono more, pere, nocciole, fichi, cachi, kiwi, ciliegie,arance, mandarini, limoni, prugne, mandorle, fichidindia,pesche, frutti di bosco, mentre trova ancora è largamentediffusa la raccolta delle castagne e ogni anno, l’ultimo saba-to di ottobre, si tiene la sagra della castagna, ove è piace-vole gustare tutti i prodotti paesani.Oggi, la Regione Sicilia dà il modo di valorizzare le propriecampagne, finanziando progetti di forestazione per terreniincolti. Così, chi ha la possibilità, ha trovato anche il tempoed il modo di dedicarsi alle proprietà trascurate da parec-chio tempo. Ciò è molto importante, perché giova a tenerelontano gli incendi e assicurare alla zona un polmone verdepermettendo la sopravvivenza alla fauna locale.Ancora è praticata la coltivazione del granoturco e ognianno la sera del 14 agosto ha luogo la Sagra del Granturco

Grazie a giovani attive e volitivecome Anna Maria Impellizzeri,nata a Messina il 03/08/1978, anti-che tradizioni quali l’uncinetto, ilpunto in croce e più in generale ilricamo vengono ancora mantenu-te, attraverso la realizzazione dicreazioni di pregevole fattura, la

cui diffusione è sempre più rara.Anna Maria ha sempre avuto la pas-sione per queste antiche arti, e neisuoi manufatti ha dato spazio allasua creatività e originalità, che sono

state apprezzate nelle esposizioniche ha realizzato nel nostro paesein occasione delle mostre dell’arti-gianato che si sono svolte negliultimi anni.

ove si gustano il granoturco bollito, olive, formaggiopaesano, pane casereccio e vino locale.Per l’occasione, si svolge anche la mostra dell’artigia-nato locale, dove si possono ammirare l’esperienza el’abilità dei nostri paesani nel creare dei veri e propricapolavori che rispecchiano la “vecchia civiltà contadi-na” come: i barrili, i panara, i cuppi, i passulari, i canni-stri, u zzurricu ecc….Rientra anche nei programmi scolastici della scuolamedia di Antillo, valorizzare l’agricoltura e far nascerenei giovani l’amore per la campagna. Infatti, durantel’anno, i “giovani apprendisti” hanno a disposizione unorticello, e un insegnante che li istruisce su come aver-ne cura.I ragazzi inoltre attraverso delle “Gite micologiche”, ven-gono introdotti nel mondo affascinante dei funghi.Istruttori competenti insegnano loro a riconoscere i varitipi di funghi, le specie commestibili da quelle velenose,i periodi di raccolta e i posti dove trovarli. Il tutto si svol-ge in piena armonia e nel rispetto per la natura. Antillo ti aspetta……vieni a visitarlo, avrai l’occasione digustare le delizie locali e ammirare le meraviglie dei suoipaesaggi.

a cura della redazione

In alto la giovane Anna Maria Impellizzeri e alcune delle sue creazioni a destra

ANTICHE ARTI SEMPRE ATTUALI

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ANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003PRIMO PIANO SUGLI EMIGRATI10

ANTILLO, PAESE DI EMIGRANTIServizio a cura di Antonino Palella e Andrea Sigillo

Per tradizione letteraria e per con-suetudine storiografica, l’Italia è defi-nita un «Paese di santi, poeti, naviga-tori e … emigranti». Antillo è perantonomasia un paese di emigranti.Non sappiamo quanti e in quali epo-che, ma gli Antillesi sin dagli alboridell’autonomia comunale si mosserodal loro luogo di origine per migliorar-si, trovare lavoro, studiare e otteneregrosse soddisfazioni personali efamiliari.I ‘figli di Antillo’ sono, oggi, veramen-te presenti in tutto il mondo dai vicinipaesi rivieraschi fino all’emisferoaustrale, dai prossimi rilievi della vici-na Calabria alle lontane Ande argen-tine, dalla Germania agli Stati Unitid’America. Si, perché proprio nelpaese di George Washington e dellaprima democrazia moderna, gli abi-tanti di Antillo fissarono una delle piùimportanti mete del loro peregrinarealla ricerca del benessere. Dopo la«guerra di secessione», mentre gliAmericani completavano la miticaConquista del West, gli Antillesi parti-vano alla scoperta del nuovo mondocon la famosa valigia di cartone, conun solo paio di scarpe e con queisoldi frutto di anni di risparmi cheservivano appena a pagare il viaggiodi andata a bordo di navi che riserva-vano 50 posti per la prima classe eoltre mille per la terza. E qualcunodopo l’esperienza dell’espatrio com-

pose questi versi di indimenticatamemoria: «l’America non è comu sidici, ora la visti e mi fici capaci».Nessun eldorado nobilitò questiuomini, ma soltanto il duro lavoro di11-12 ore giornaliere e la grandenostalgia per il paese natio che li dila-niò dal di dentro. L’emigrazione èstata e continua ad essere una durarealtà del paese di Antillo che procu-ra benessere e realizzazione ai suoifigli, ma li allontana inesorabilmentedal paese di nascita, li priva di quelloche è il bene più caro al mondo: lapatria. Una vox populi, raccolta dal prof.Carmelo Crisafulli nel libro Antillo,Memorie e Immagini afferma che fra iprimi ad emigrare nel continenteamericano fu un certo Mario Palelladi Domenico nato nel 1861. Dai documenti portuali ricercati risul-ta che un Mario Palella, di 42 anni,proveniente da Antillo arrivò a NewYork sulla nave Vittoria il 2 marzo1903, sulla stessa nave viaggiavanoaltri dieci Antillesi: Crisafulli France-sco, Crupi Domenico, Di Pietro Giu-seppe, Impellizzeri Sebastiano,Muscolino Sebastiano, Palella Gio-vanni, Palella Giuseppe, Puglisi Car-melo, Smiroldo Carmelo, ZattaraOnofrio. Ed ancora il 5 di marzo del1903 su di una sola nave, Liguria,sbarcarono a New York ben ventiAntillesi: Crisafulli Giuseppe, Palella

Giuseppe, Crisafulli Mario, Bongior-no Giuseppe, Chillemi Antonino,Muscolino Santi, Muscolino Giusep-pe, La Rosa Michele, Di Blasi Gio-vanni, Lo Schiavo Antonino, CrupiOnofrio, Smiroldo Giuseppe, LoConti Giuseppe, Zizzo Santi, PalellaAntonino, Bongiorno Antonio, Italia-no Giuseppe, Bongiorno Giuseppe,Smiroldo Venerando, Santoro Car-melo.Mario Palella, al momento dell’arrivonegli Stati Uniti, dichiarava di avere intasca 30 dollari e di doversi recaredal parente Giovanni Impellizzeri, cherisulta arrivato il 20 settembre 1902con la nave Calabria insieme a Ono-frio Impellizzeri, Antonino Smiroldo eOnofrio Crupi: i primi due si recavanodal cugino Luigi Saglimbeni adAlbany, gli altri due da GiuseppeZizzo.Luigi Saglimbeni, i cui nipoti vivonoancora oggi negli Stati Uniti, era arri-vato il 13 marzo 1902, a 44 anni, conla nave Sardegna insieme a Seba-stiano Santoro, Carmelo Zizzo, Emi-lio Palella e Sebastiano Saglimbeniper recarsi dal cugino Paolo Saglim-beni. Nell’ottobre 1902, inoltre, erasbarcato nello stesso porto america-no il sig. Crisafulli Sebastiano di anni17 a bordo della nave Perugia, cheandava a dimorare presso il cuginoPaolo Rizzo.Tutti i nomi degli Antillesi sbarcati aNew York dal 1892 al 1924 sonoconsultabili al sito internet www.ellisi-sland.org da cui è possibile ancheattingere notizie di carattere persona-le e curiosità sui passeggeri dellevarie navi che portavano gli Antillesidall’Italia agli Stati Uniti d’America.A tutti questi Antillesi e a tutti gli Antil-lesi nel mondo, ai loro discendenti edultimi eredi, vanno i ringraziamentiper aver tenuto alto il nome di Antilloe per avere mantenuto la loro identitàinalterata davanti alle avversità dell’e-migrazione. Nella speranza storica dipoter estendere la ricerca a tutti gliAntillesi presenti nel mondo in tutti itempi, abbiamo riportato i primi datidella nostra indagine, ricordando ainostri lettori di segnalare eventualinominativi da ricercare.Inizi del novecento: la partenza di una nave di emigranti

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PRIMO PIANO SUGLI EMIGRATIANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003

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FILO DIRETTO CON GLI EMIGRATIa cura della redazione

“Antillo Notizie”, Organo Ufficiale del Comune, costitui-sce per gli Antillesi, oramai da cinque anni, un attesostrumento attraverso cui conoscere ed approfondire leinnumerevoli vicende storiche, religiose, politiche,sociali, sportive, ecc., che caratterizzano la vita delnostro Paese. Per i nostri emigrati esso però rappresen-ta qualcosa di intimamente più importante, per loro nonsi tratta soltanto dell’appuntamento con l’organo infor-mativo del nostro Comune, ma piuttosto di uno deipochi, se non l’unico mezzo di contatto col paese d’ori-gine sempre presente, ne siamo certi, nelle loro menti enei loro cuori, e che pertanto rinnova e rende indelebilel’orgoglio di essere Antillese. Per tali motivi la Redazio-ne ha deciso di dedicare un adeguato spazio del perio-dico (un’apposita rubrica denominata Filo diretto congli emigrati) agli Antillesi emigrati le cui vicende umaneli hanno condotti, spinti dal bisogno e dalla ricerca diuna vita più dignitosa, lontano dai luoghi nativi, spessopersino in terra straniera, ma che di buon grado sareb-bero rimasti ad Antillo se solo il destino fosse stato piùbenigno nei loro confronti.La Redazione di “Antillo Notizie” intende in tal modorendere omaggio all’Emigrato Antillese che si è fattoonore in ogni dove nei vari campi del vivere civile, dallascienza alla cultura, dal lavoro all’insegnamento, e rin-graziarlo per essersi fatto ambasciatore nel mondo delNostro Amato Paese. A questo proposito, siamo feliciche l’Amministrazione Comunale di Antillo, sempreattenta e sensibile a iniziative di questo tipo, abbiaaccolto favorevolmente la proposta avanzata dallanostra Redazione di organizzare la “Giornata dell’ Emi-grante” - addirittura istituzionalizzandola all’interno delprogramma delle manifestazioni estive che viene allesti-to annualmente – con la finalità di creare presupposti econdizioni tali che possano contribuire a rinsaldare erafforzare i rapporti che legano i nostri emigrati al paesenatio. L’auspicio è evidentemente quello di veder ritor-nare nella terra d’origine un numero sempre più rilevan-te di emigrati Antillesi, se non definitivamente, anchesolo per una breve visita. Sarebbe, soprattutto per quel-li che non rientrano ad Antillo ormai da tanto tempo, unritorno emozionante alla riscoperta dei luoghi ove hannotrascorso la loro infanzia; mentre per le seconde e terzegenerazioni di tali emigrati, che magari non hanno maivisitato il paese d’origine dei loro avi, sarebbe moltoutile, per la loro formazione umana e culturale, cono-scere i luoghi ove i loro padri o i loro nonni sono nati e,per un certo periodo, vissuti. Invece, per gli Antillesiresidenti, in particolare i più giovani, sarebbe altamenteistruttivo conoscere le vicende umane degli emigrati,comprendere quanto dolore e sofferenza si possa pro-vare ad essere sradicati improvvisamente dalla propriaterra natale.Pertanto, con l’augurio di un arrivederci ad Antillo,magari già in occasione delle prossime festività in onore

della nostra venerata Patrona, concludiamo invitando inostri Emigrati a scriverci per esprimere i loro pensieri,le loro esperienze di vita, le loro emozioni, ma anche, selo riterranno opportuno, per fornire qualche utile sugge-rimento finalizzato al miglioramento di questa pubblica-zione, oppure più semplicemente per comunicarci ilrecapito (indicando con esattezza nominativo, via,c.a.p., città e stato) di qualche amico o parente antilleseche ancora non riceve il nostro periodico. Raccoman-diamo soltanto di inviarci delle lettere non eccessiva-mente lunghe (al massimo venticinque righe dattiloscrit-te) in modo da concedere al maggior numero di perso-ne, compatibilmente con lo spazio a disposizione, lapossibilità di vedere la propria missiva pubblicata su“Antillo Notizie”. Qui di seguito riportiamo le variemodalità con cui è possibile mettersi in contatto con lanostra Redazione:

TRAMITE LETTERA• all’indirizzo Redazione “Antillo Notizie” c/o Comune diAntillo – Piazza S. Maria della Provvidenza – 98030 Antil-lo (ME) – Italia,

TRAMITE FAX• al n° 0942 723271 alla cortese attenzione della Reda-zione “Antillo Notizie”,

TRAMITE E- MAIL• all’indirizzo di posta elettronica [email protected]

Emigranti

Emigranti chi parti teni in mentiCresia Municipiu e abitanti

Quannu ritorni di tutta ‘sta gentisicuramenti ci ‘neti mancanti

Passa la vita s’invecchia ‘nto nenticambia genti cancia cumannanti

‘Nutili giri non trovi l’assentisarannu in Paradisu cu li Santi

poesia di Giuseppe Palella

Emigrante

Emigrante che parti ricordatila Chiesa il Municipio e gli abitanti

Quando ritornerai della gente che hai lasciatomolti sicuramente non ci saranno più

Scorre la vita s’invecchia in un attimocambia la gente e cambia chi comanda

Inutilmente cerchi chi non c’è piùsaranno in Paradiso con i Santi

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ANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003CULTURA, TRADIZIONE, COSTUME12

Il nostro Paese ha un bagaglio ditradizioni variegato ed è sicura-mente molto importante fare inmodo che queste si tramandinoaffinché i nostri figli le possano farrivivere. Voglio incominciare que-sto percorso con un particolarissi-mo rituale: “ ‘u muzzuni “.La pratica del “muzzuni“ può esse-re considerata l’oroscopo deinostri padri, che combinando l’ele-mento religioso con quello “magi-co” hanno cercato una via per ilfuturo. Perché scrivere un articoloproprio sul “muzzuni”?Le motivazioni che mi hanno por-tato alla scelta di questo tema,sono molteplici: per prima la valo-rizzazione della canzone popolare,radice delle nostre tradizioni e del-l’essere antillese, e per ultimo ildesiderio di avvicinare quanto piùpossibile i miei coetanei (e non!) adun più critico e attento ascoltodella stessa.Ad una prima e superficiale com-

prensione, infatti, la canzonepopolare appare all’orecchio deigiovani (me compreso!), abituatisenza dubbio ad ascoltare musicadiversa, come una vecchia lagnaincomprensibilmente stonata, inverità questa cadenza tanto parti-colare quanto nel suo complessoarmoniosamente composta, assu-me spesso dei connotati moltoattuali, accostabili tranquillamentea quelli dei nostri status symbolmusicali.Chi di voi sentendo parlare di“muzzuni” non ha mai compresocon chiarezza in che cosa consistaquell’usanza tanto misteriosaquanto strana? Ebbene “‘u muzzu-ni” è una pratica tipica delle nostrezone che si svolge, in genere,durante la giornata del 23 giugnod’ogni anno, in coincidenza con lavigilia delle celebrazioni di S. Gio-vanni. Certamente questo ritualenon può essere considerato tipicodella religione cristiana, infatti, l’e-lemento “magico“ (la predizionedel futuro) è caratteristico dei cultiantichi, poiché l’uomo, fragile

dinanzi alla natura, spinto dalleproprie paure, cercava rifugio inpratiche che avevano come obiet-tivo la conoscenza del domani. Inostri padri, per rendere più affida-bile le predizioni, hanno “sacraliz-zato la magia”, cercando in SanGiovanni una protezione divina chefacesse in modo di garantire unminimo di certezza nell’avvenire .Ma perché proprio San Giovanni?Si può facilmente notare comenella pratica stessa siano insiti deicollegamenti con la figura di S.Giovanni Battista sia per quantoriguarda il fine sia per quantoriguarda gli strumenti. Il fine ultimodel “ muzzuni”, come ho affermatoin precedenza, è la conoscenza delfuturo, e allora chi meglio di Gio-

vanni, che aveva predetto la venu-ta del Salvatore, poteva esserescelto dai nostri antichi?; invece,per quanto riguarda gli strumentivedremo in seguito come notevolerilevanza assumerà l’acqua: ele-mento cardine sia della religionecristiana sia della vita dello stessoGiovanni che attraverso questa,per intercessione divina, facevarinascere liberi dal peccato i bat-tezzati. Ritornando alla domanda prece-dente, voglio cercare di spiegare,per quanto mi è possibile, le rego-le del rito.Il meccanismo della pratica èbasato su delle corrispondenze

biunivoche tra avvenimenti parti-colari e piccoli oggetti arbitraria-mente scelti (es. Lavoro di Mario:pietra bianca; Matrimonio di Gio-vanni: bottone), che fisicamentesaranno inseriti, senza esseremostrati agli altri partecipanti, inun simbolico recipiente (‘u muzzu-ni, vedi figura) pieno d’acqua e bencoperto.E’ importante, dunque, per l’”effi-cacia“ del rituale che gli oggetti ele conseguenti associazioni sianoconosciute solo dagli autori.Dopo aver portato a termine que-sta procedura può iniziare il rito!Per il suo svolgimento hanno mag-giore rilevanza due personaggi:l’anziano e il bambino, che simbo-leggiano il passato e il futuro, latradizione e il suo perpetuarsi.L’anziano inizia citando il primoverso della canzone (‘u primumenzu pedi) che, dopo l’estrazionedell’oggetto da parte del bambino,sarà interamente recitata e suc-cessivamente interpretata, quindisi ripeterà la procedura fino aquando si saranno esauriti tutti glioggetti nel “calderone”.La finalità del rituale è basata sullaconoscenza, in chiave positiva onegativa, degli sviluppi futuri degliavvenimenti in questione (fisica-mente simboleggiati dagli oggetti).Vorrei fare notare che la materia inesame, come di solito accade perla maggior parte dei testi antichipervenutici oralmente, non èimmune dall’evoluzione sia foneti-ca sia concettuale e, quindi, spes-so le interpretazioni dei diversirecitatori assumono valori differen-ti. Riassumendo, potremmo affer-mare che ogni canzone può assu-mere molteplici significati variandoda un estremo all’altro sia per fat-tori puramente oggettivi, comeabbiamo asserito in principio, sia,senza dubbio, per fattori soggettivicome la libera interpretazione per-sonale.In sintesi, non credete che talepratica si avvicini tantissimo alconsueto fallace oroscopo?

L’OROSCOPO ANTILLESEServizio a cura di Diego Lo Giudice

“U’ muzzuni”

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CULTURA, TRADIZIONE, COSTUMEANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003

13Ora vorrei mostrarvi una canzonetipica di questa pratica:

Bedda l’ucchiuzzi toi furu lu chiovu

Bedda l’ucchiuzzi toi furu lu chiovuchi mi ‘nchiuvaru lu curuzzu miu,quannu ci pensu chi gran pena proumoru di pena quannu non ti viu ,‘na amanti comu tia unni a trovucu si modi gentili amatu Diu!Non mi truari lu pilu ‘nta l’ovu:amami bedda e fallu pi curriu!(Tradizione orale: Muscolino Agata)

Bella gli occhi tuoi sono stati il chio-do/che hanno inchiodato il cuorici-no mio,/quando ci penso che granpena provo/muoio di pena quandonon ti vedo,/un’amante come tedove la trovo/con questi modi genti-li, amato Dio!/Non trovarmi il pelonell’uovo:/amami bella e fallo per“dispetto”!

Questa poesia ha senza dubbiocome tema l’amore, e più propria-mente si può inserire nella sezionededicata alle “serenate”. Il composi-tore, infatti, si rivolge direttamenteall’amata elogiandola, mostrandola sua sofferenza e, infine, chieden-dole con forza di amarlo quasicostringendola. Si noti come l’auto-re utilizzi una figura tipica del reper-torio erotico: il cuore inchiodato,che sottolinea la forza di questosentimento (forse non corrisposto!)provato dal cantore. Ho scelto pro-prio questa “poesia” perché si pre-sta in particolar modo a chiarire iconcetti menzionati in precedenza:provate a fare delle interpretazioni inchiave positiva o negativa e con-frontatele con quelle dei vostriamici, noterete, senza dubbio,come queste siano, nella maggiorparte dei casi, diverse o addiritturacontrastanti.

Spero che la mia trattazione siastata di vostro gradimento e che viabbia in qualche modo incuriosito atal punto da voler (ri)praticare “umuzzuni”, poiché credo che lenostre tradizioni fanno sì che ovun-que andremo, ovunque ci trovere-mo, anche se i chilometri ci separe-ranno, in cuor nostro saremo vicini.

E’ possibile immaginare che un fazzolettodi terra, adagiato in una valle, una mancia-ta di case, alcune diroccate da sempre, euna comunità, risultato di tante esistenze,tutte diverse e tutte rispettabili, è possibi-le, mi chiedo che tutto ciò abbia in sé, unatale, inspiegabile alchimìa, da obbligareognuno di noi a “ritornare”, a non staccar-si, a mantenere un legame a volte ingom-brante con questo paese, come tantecozze attaccate ad uno scoglio, uno sco-glio che spesso non dà molto, e che avolte non è neanche il proprio, come nelmio caso, e nonostante ciò, sono qui aparlarne.E, per rispondere, all’interrogativo iniziale,dico sì, è possibile.E’ possibile che tutto ciò accada, perchéAntillo è un paese strano, che attira e cherespinge, capace di grandi slanci e grandiiniziative, perduto nell’isolamento anchegeografico che lo condanna, e, comun-que, laddove non si è proprio obbligati adandar via, per mancanza di lavoro, si cerca,inspiegabilmente, di costruirvi la propriaesistenza e quella dei propri figli. Perchénella lotta tra cuore e ragione, tra attacca-mento alle proprie radici, e difficoltàoggettive a mantenerle, molto più spesso,vince il sentimento, e allora…si resta!E le donne di Antillo? Cosa fanno loro, inquesto contesto? Come vivono questarealtà?Alcune, una buona parte, ripetendo ilcopione, scritto da secoli, per il mondofemminile, qui in Sicilia, allevano dei figli,coltivano il loro focolare e i loro sogni, e,nel silenzio delle loro vite operose, dignito-samente, contribuiscono in ogni caso, acostruire questa nostra società. A loro, vatutta la mia solidarietà.E poi, ce ne sono altre che nulla hanno dainvidiare alla tenacia di un uomo, e perquesto, pronte a cacciarsi un cappello damuratore sulla testa, e ad animare con leloro risate e il loro sudore, i cantieri di lavo-ro che qualche volta si attivano su questoterritorio. Altre ancora, partono con il buio,e affrontano il freddo che c’è lassù, inmontagna, nei bacini della forestale, e leloro mani, non sono esattamente lisce

come seta, ma tutto ciò serve a portareavanti la carretta, e se non può farlo “lui”, ilmarito, l’uomo, provvederà lei, forte edecisa, perché non c’è nessuna vergognaad affiancare al punto croce, il badile o ilcemento, e perché forse l’alternativasarebbe andar via, ma se c’è una sola pos-sibilità di restare, vale la pena tentare.E poi ci sono gli affetti, gli slanci di gene-rosità, il paese che si stringe tutto attornoad una famiglia, quando questa perde uncongiunto, forse è consuetudine, e forseno. Sta di fatto che i rapporti fra la gente,qui, esistono ancora, e, in fondo, l’indivi-duo, non è mai solo, perché ci sarà sem-pre un paesano pronto a tendergli unamano, nel momento del bisogno.E vogliamo trascurare un parroco coriaceoe ostinato, che ha trasformato, con l’aiutodi altri “audaci”, un pizzo di montagna, inun luogo di culto, di preghiera raccolta, dimeditazione, di svago per infelici e non?Certo che no!Qualcuno potrebbe dire, si tratta del canti-co d’amore di una antillese verso la suaterra, ma chi mi conosce, sa che non ècosì, non c’è stata mai una grande “corri-spondenza d’amorosi sensi” fra me e Antil-lo, per cui, più ancora, ciò che ho detto eribadisco, deve suonare come vero.Provate a spiegare a chi non è antillese,l’emozione che si prova nel guardare ilvolto di una statua, quello della Madonnadella Provvidenza, al rientro dalla proces-sione, il 22 di agosto, il concitato ballettoche i fedeli le fanno fare nell’atto di entra-re in Chiesa, un’eterna lotta tra chi tiraavanti e chi vuole riportarla indietro, quasia volerla trattenere ancora un po’, fuori daquelle mura, la gente che applaude e pian-ge, e quel sorriso “divino” che è un capo-lavoro!Neanche il più abile degli oratori saprebberendere giustizia a queste emozioni, senon sei di “qui”. Io, le ho fatte mie, sonodiventate parte di me, vuol dire, forse, chepace è fatta, che il mio processo di inte-grazione è giunto al termine, o forse, sol-tanto, che neanch’io sono riuscita a sot-trarmi a questa “magia”.

ANTILLO: UNA LOTTAPER NON MORIRE(il paese, la gente, ... o me stessa)

Servizio a cura di Rita Guanadio

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ANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003PERSONAGGI DEL PASSATO14

PADRE DON SALVATORE LO TURCO,PARROCO SEMPRE ZELANTE ...per trentasei anni in Antillo

Servizio a cura di Padre Don Egidio Mastroeni

Antillo 1970 - Padre Salvatore Lo Turco e il Sindaco Dott. Carlo Smiroldoaccolgono Egidio Mastroeni appena divenuto sacerdote.

Sono trascorsi trent’anni dal suo decesso; mi esprimocon cenni fugaci per tramandare alla memoria tantamissione sacerdotale e promozionale di cultura, di soli-darietà e di fede cristiana.Era arrivato in Antillo, come arciprete, il primo settembre1937 con nomina di S.E. Monsignor Angelo Paino, Arci-vescovo e Archimandrita e vi è rimasto fino alla morteavvenuta il 31/03/1973 in Antillo, all’età di 62 anni.Con impegno instancabile e con la dovuta competenza,quotidianamente e a tempo pieno, è stato sempre inten-to ai suoi doveri sacerdotali e pastorali per la comunitàparrocchiale antillese, con scrupoloso senso del dovere.A tempo dovuto, curava ogni attività pastorale senzanulla tralasciare e non faceva mancare mai la sua ome-lia semplice, ma molto pratica, incisiva ed efficace, e ilsostegno della fede nelle famiglie colpite dal dolore.Nei tempi di forte evangelizzazione comunitaria: in pre-parazione alla S. Pasqua, al Natale, missioni al popolo,visita pastorale, feste e processioni ecc…portava sem-pre puntualmente e annualmente e per diversi giorni,validi collaboratori: sacerdoti, frati, missionari, per lapredicazione e per le confessioni, e missionarie per lacatechesi.Con altrettanto zelo pastorale curava l’istruzione religio-sa, cioè la sana dottrina della fede, mediante una inten-sa attività di catechesi ai fanciulli, ai giovani, agli adulti,formando così le coscienze dei fedeli ai più alti valorietici, morali e religiosi, servendosi dei vari mezzi di

comunicazione sociale possibili e disponibili: bibliotecaparrocchiale, stampa, radio, filmine cinema, televisione.Frequente era la sua visita alle scuole elementari impar-tendo le venti lezioni integrative di religione cattolica.E’ stato docente di religione nella sezione di scuolamedia di Antillo; ha partecipato al Patronato scolasticoe all’Ente Comunale Assistenza.Intelligente, intuitivo e fine, nei suoi modi appariva moltotimido e riservato, silenzioso e di poche parole espres-se con tanta umiltà e facilità; conosceva tutti.Era sempre intento nel rivolgere a tutti il suo salutoossequioso e benedicente:“ Il Signore vi benedica”; al momento opportuno porge-va a tutti la parola buona per esortare al meglio, alla dili-genza, alla bontà d’animo, alla cortesia , a un linguaggiodi fede, al rispetto reciproco.Agli scolari soleva dire: “ studiate per il vostro bene, por-tatevi avanti perché chi dorme non piglia pesci”; cosìpure ai genitori sovente ripeteva: “se i genitori sono otti-mi i figli saranno buoni, se i genitori sono buoni, i figlisaranno discreti, se i genitori sono discreti i figli sarannopessimi”. Con molta discrezione, sapeva esprimere il suo parere ela giusta parola persuasiva nel comporre le liti ove erarichiesta la sua presenza.Teneva frequenti contatti epistolari con gli Antillesi emi-grati in Italia e all’estero.Con altrettanto impegno, si è adoperato a tenere sem-pre in perfetto ordine la Chiesa, i locali parrocchiali e iregistri della parrocchia; in ogni attività parrocchiale, ilbuon P. Lo Turco è stato sempre collaborato da validifedeli altrettanto zelanti, responsabili, e di buona repu-tazione.In tutti questi anni, è stato sempre sostenuto dall’affettodella cara sorella Paolina, la quale ha dedicato, nel silen-zio, tutta la sua vita a lui, alla Chiesa, alla comunità,diventando una istituzione per tutti gli Antillesi.Tutta la comunità parrocchiale si è mantenuta semprestrettamente unita al proprio Pastore, dimostrandoglirispetto, stima, immensa riconoscenza e tanto affetto; aprova di ciò, nel giorno dei funerali gli ha espresso tantacommossa solidarietà, dico tutta la solidarietà antillese;così, ancora P. Lo Turco vive nel devoto ricordo di quan-ti lo hanno conosciuto.

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LA MEMORIA DEL PASSATOANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003

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GLI SFOLLATI DELLA 2ª GUERRA MONDIALE AD ANTILLO

Servizio a cura di Ins. Natale Smiroldo

Messina, città portuale con le basi militari più importanti della Sicilia, sindall’inizio della guerra, 10 giugno 1940, venne sottoposta a continuibombardamenti che provocarono il fuggi fuggi della popolazione.Gli uffici pubblici, con scarse funzioni, vennero trasferiti in provincia; icommercianti fecero fagotto e il popolo cercò momentaneo rifugio neiricoveri della città e scampo sui Peloritani e nei paesini di provincia,lontani dal mare.Ad Antillo giunsero decine di famiglie provenienti dalla città e il Com-missario del Popolo, Prof. Giuseppe Onofrio Muscolino, che agli ordinidel Prefetto non poteva fare orecchio da mercante, dovette alloggiarlenelle poche abitazioni vuote e nelle case coloniche, costruite con leggedel 1928.I vetturali dell’epoca: Francesco Lo Giudice (Cicciu i Fiurinu) e CarmeloRitmo, due galantuomini di nome e di fatti, agli sfollati che trasportava-no dalla stazione ferroviaria ad Antillo, in quel tempo di miseria, nonsapevano chiedere la giusta mercé del viaggio e si accontentavano diquel poco che gli offrivano liberamente. Portavano tutti, anche coloroche in anticipo dicevano di non aver soldi e, alla fine del viaggio, li con-gedavano con una larga risata e l’augurio di una felice permanenza.I nuovi arrivati, che non erano certo dei ricchi, portavano seco gli indu-menti più necessari: vestitini, lenzuola, qualche coperta e per il resto siaffidavano alla volontà di Dio.Ad Antillo, tra i primi sfollati dalla città, nel 1941, arrivò un carbonaio conmoglie e figli, tutti analfabeti. Era un gran lavoratore e per vivere one-stamente, produceva carbone da spedire a Messina col carretto. Lamoglie, una brava e buona donna, in casa era costretta a seguirlo passopasso e ad ubbidirlo al primo segnale.Don Cicco1, se non ricordiamo male questo era il nome del carbonaio,a modo suo, le voleva bene e quando rincasava dal lavoro, pareva l’e-terno innamorato: per la moglie baci, carezze e tante belle parole chesanno dirsi solamente gli innamorati, ma se tornando non trovava sullatavola il piatto fumante e il vino nel bicchiere, dalle parole passava aifatti: schiaffi, pedate ed ogni altro ben di Dio per quella povera signora.Se qualche vicina2 s’intrometteva con una buona parola don Turi, ridac-chiando rispondeva: “un marito affettuoso alla moglie non fa mancareniente”.Dall’inizio del 1942 Messina ricevette incursioni di 350 – 400 bombar-dieri alla volta, quindi, diversi professionisti antillesi, residenti in città:Chillemi, Smiroldo, Lo Giudice, con le loro famiglie, fecero rientro adAntillo e con loro portarono degli amici di cui facciamo un nome pertutti: il Prof. Antonino Risicato. Tra gli altri, arrivarono pure 2 anzianigenitori e la figlia che tenevano negozio sul viale S. Martino. A causadella guerra, figlia e genitori, dovettero chiudere bottega e raccolti gliindumenti più necessari s’imbarcarono per S. Teresa di Riva con la spe-ranza di trovare ivi rifugio. Arrivarono la mattina presto e visto che glieffetti della guerra, là non erano meno gravosi di Messina, decisero diraggiungere Antillo, che conoscevano solamente di nome.Sul carretto di Carmelo Ritmo intrapresero la via polverosa sull’alveodell’Agrò e a mezzogiorno si presentarono al Commissario del Popolo,che non trovando di meglio, dovette alloggiarli nel Municipio per duegiorni.Un proprietario del posto, Domenico Camelia, generosamente, ai nuoviarrivati offrì la sua casa colonica a 15 Km dal paese, quindi, genitori efiglia, a dorso di asini e muli, dopo una giornata di cammino per salitee discese giunsero in fondo alla valle, quel luogo di purgatorio: Mitto.Il posto, a dire il vero, era una valle verde di alberi, fresca di sorgenti,ricca di ortaggi e frutta, motivo per cui, all’epoca, veniva considerata laparte più ricca del territorio di Antillo e gli abitanti ne andavano fieri.Valle bella per i nativi attaccati agli interessi, ma non certo adatta per

coloro che venivano dalla città, che al posto di palazzi, viali e ville consedili, trovavano: casupole isolate, viottoli pietrosi e vegetazioni di rovie ginestre.Calati in quella valle e al corto di notizie, gli sfollati si sentivano fuori dalmondo.Per non offendere i nativi tessevano l’ambiente di lodi, ringraziavano perl’accoglienza festosa, salutavano con buona grazia e se vogliamo, neicostumi e nel modo di parlare, portarono nella valle una ventata nuova,che veniva presto accettata e tramutata in imitazioni e comparanze.Per genitori e figlia il busillis era la notte: al buio, fuori non riuscivano amettere un piede, allo stridio delle civette diventavano superstiziosi e sistringevano insieme col rosario in mano.Quel giorno che trovò il latore, la figlia maestrina, su un foglio piegato elegato col filo, scrisse ad altri parenti rimasti in città: “siamo calati in unavalle con limitato orizzonte, però, di essa sono belli: il cielo solatìo, glialberi frondosi, l’acqua fresca e la generosità della gente. Le notiziedella guerra, qui arrivano di rado, romanzate e modificate di bocca inbocca.Non lasciateci soli, venite presto e portate un calendario”.In capo a qualche settimana arrivava un’altra famiglia, poi due, poi tre,e alla fine del mese, giugno, quella casa colonica ospitava 39 donne eun anziano. Gli uomini, quando venivano, non si fermavano più di ungiorno: erano impiegati e commercianti e tornavano presto in città adonorare i loro impegni.Cinque di quelle ragazze rifugiate a Mitto avevano i fidanzati che veni-vano puntuali ogni sabato sera. Quindi, dopo il pranzo di quel giorno,se di pranzo si potesse parlare, tutte e cinque si mettevano in cammi-no per andare incontro ai loro innamorati in arrivo. Appena li scorgeva-no in lontananza, si nascondevano ai bordi della strada a guisa di fateboscarecce, al momento giusto li assalivano e tra baci, abbracci e ceri-monie era festa per tutti.Adesso ritorniamo per qualche minuto a quella benedetta casa coloni-ca. Da quando era stata costruita, dopo l’ingegnere collaudatore, den-tro nessuno era più entrato, perciò, mancava di letti, di cucina e, cometutte le abitazioni campagnole, di acqua e di servizi igienici, necessariquanto il pane e l’aria per chi era abituato ad un tenor di vita differentedi quello campestre.Allorché la famiglia crebbe di numero e tra amici e parenti, da tre, arri-varono a 40, gli sfollati si dovettero arrangiare alla maniera dei soldatisul campo: dormire insieme su giacigli di frasche allargate sul pavimen-to e mangiare attorno alla coppa , da sei a sette alla volta.E i servizi igienici? Vicino a quell’abitazione temporanea c’era un vallo-ne ricoperto di platani, alti e bassi come la natura li aveva creati. Gli sfol-lati, che temevano la visuale del cielo e non dai lati, con lacci legati aglialberi e tabelle di carta colorata, a modo loro, ne circondarono un trat-to per adibirlo a servizi igienici e al ricambio degli indumenti intimi. Nonl’avessero mai fatto! Immaginate la curiosità dei giovanotti guardoni acui era stato sempre vietato di guardare la nudità di una gamba!E se la commedia finiva con la soluzione dei servizi igienici, praticati contanta ingenuità sotto i platani a cielo aperto, ricominciava con la caren-za dei viveri, che a Mitto, per mancanza di strade, neppure col merca-to nero arrivavano.Gli sfollati là, provenienti da famiglie d’impiegati e commercianti, coldenaro in mano, si presentavano in tutte le famiglie della zona e chie-devano di comprare: frumento, ceci, fagioli e quel che trovavano, mapoiché gli uomini validi al lavoro dei campi erano stati chiamati allaguerra, di cui si sapeva l’inizio e s’ignorava la fine, pochi erano dispostia cedere quanto veniva richiesto per necessità. Era la dura legge delmomento, che dettava le sue regole forzate, motivo per cui, i generi di

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Lo scorso 11 maggio, in occasionedel giuramento di Ippocrate dei giova-ni medici svoltosi nell’Aula Magnadell’Università di Messina, sono staticonsegnati ai medici anziani la meda-glia d’oro e un attestato di beneme-renza per “aver esercitato da oltremezzo secolo con ammirevole dedi-zione, per il sollievo dell’umana soffe-renza”. Tra gli insigniti anche unnostro illustre concittadino, il Dott.Gabriele Muscolino, che per 50 anniha svolto la professione di medico. E’con sentimenti di viva gratitudine ericonoscenza che vogliamo ricordarel’impegno, la serietà, lo scrupolo pro-fessionale, la dedizione, la competenza, l’onestà e lagrande umanità che hanno caratterizzato i lunghi anniprofessionali del Dott. Gabriele. Difficile trovare in Antilloqualcuno che non abbia avuto modo di apprezzare lequalità morali e professionali di un medico che si è con-traddistinto sempre per la disponibilità nei confronti ditutti, facendosi trovare sempre pronto a qualsiasi chiama-ta, indifferentemente dall’orario diurno o notturno, semprepresente nelle emergenze quando anche soltanto per alle-viare le sofferenze. La lezione umana e civile che ci vienedal Dott. Gabriele è un esempio concreto e tangibile chetutte le nuove generazioni antillesi hanno sotto gli occhi, inqualunque scelta professionale siano impegnati, perché èdall’insegnamento che proviene da tali personalità che siattinge quando si vuole perseguire una crescita persona-le, culturale, sociale e più in generale umana. Rinnovandogli attestati di stima per l’esemplare carriera, l’ Ammini-strazione Comunale rende noto a tutta la cittadinanza, tra-mite la pubblicazione su “Antillo Notizie”, l’intervento cheil Dott. Gabriele Muscolino ha personalmente pronunciatoin occasione della sopracitata cerimonia.

L’ AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Signore e Signori,ringrazio innanzitutto i componenti ildirettivo dell’Ordine dei Medici, cheoggi, nel 50° anniversario della nostralaurea, hanno voluto vederci testimo-ni del giuramento di una nuova gene-razione medica.E’ con animo commosso da un turbi-ne di ricordi che mi ritrovo oggi inquesto luogo, a me tanto caro, esat-tamente dopo 50 anni.Un sentimento di riconoscenza vacertamente ai miei indimenticabiliMaestri, che mi hanno introdotto allaScienza Medica, all’esercizio della

quale, ho dedicato, posso dire, gran parte dellamia esistenza. Sono stati anni durissimi: non essendostato ancora istituito il servizio di guardia medica nottur-no e festivo, i medici condotti avevano l’obbligo dellareperibilità 24 ore su 24, festività incluse. Ho praticatoassistenza a parti e ad aborti, fronteggiato spesso emor-ragie, ho applicato, quando necessario il forcipe, ho pra-ticato revisioni strumentali dell’utero, ho inciso ascessi,ho praticato toracentesi e paracentesi, ho suturato feriteda lesioni anche vaste e profonde, ho asportato denticariati. E’ stata un’esperienza di vita avvincente e logo-rante insieme: ho assaporato insieme ai miei pazientitante vittorie, ho sofferto con loro tante sconfitte, masempre, anche nei momenti più tragici, ho avuto la con-sapevolezza di dare la totalità di me stesso.Ed è proprio questo il messaggio che vorrei consegnarea questi giovani, che oggi subentrano a noi nella profes-sione medica: un impegno totale di intelligenze, capacitàe volontà, protese, attraverso la lotta quotidiana contro ilmale, ad alleviare all’umanità di domani solitudine, dolo-re, sofferenza.Discorso pronunziato l’ 11/05/2003 nell’Aula Magna dell’Università di Messi-na dal Dott. Gabriele Muscolino medico generico convenzionato in Antillodal 1957 al 1996, medico condotto dal 1957 al 1981, Ufficiale sanitario dal1957 al 1990.

ANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003LA MEMORIA DEL PASSATO

PERSONAGGI IN PRIMO PIANO

16prima necessità diventavano preziosi e l’uomo generoso, consideratotirchio.Il diavolo poi non è brutto come si dice! Tra sfollati e valligiani, col pas-sar dei giorni, nasceva un ottimo rapporto di fiducia, che presto si tra-mutava in calore umano. E così chi aveva, dava senza chiedere e allavista del denaro, ritirava la mano come come il Santo davanti al pecca-to.Adesso, per non tediare il lettore, ci avviamo alla conclusione di questoracconto. Nel mese di luglio del 1943, gli americani, con l’ausilio di Sal-vatore Lucania, Lucky Luciano, originario di Roncogreddo - Palermo edi altri mafiosi siciliani, sbarcarono tra Vittoria e Licata, avanzarono rapi-damente e in pochissimo tempo occuparono la Sicilia, che trovaronolibera per lo sbandamento dei soldati italiani. I tedeschi, vistisi traditi,per non restare tagliati fuori, attraversarono lo stretto. Lasciarono indie-tro la retroguardia, che, per ostacolare l’avanzata americana, minava i

ponti. Del ponte tra Santa Teresa di Riva e S. Alessio Siculo noi abbia-mo visto la fiammata prima, e poi sentito lo scoppio della mina: c’eramezz’oretta di notte.Allorché gli Americani sbarcarono nei pressi di Melito Porto Salvo e piùa nord nella penisola, gli sfollati a Mitto decisero di partire non per la viadella marina di Savoca, deturpata dalla guerra e infestata di mine, maattraverso la stradella militare, che da Montesireno porta a Messina.Per la buona educazione e gli ottimi ricordi che lasciavano tra i valligia-ni della contrada Mitto, il momento della separazione diventava troppoforte, e se da una parte si facevano gli auguri per chi andava e dall’al-tra le felicitazioni per chi restava, d’ambo le parti le scene di pianto toc-cavano il cuore e per tutti c’era un pensiero comune: “ Speriamo di rive-derci a tempi migliori.”

NOTE: 1 Nome fittizio; 2 Donna Maria Galtieri

Per avere svolto la professione di medico per 50 anniIL DOTT. MUSCOLINO INSIGNITO DALL’UNIVERSITA’ DI MESSINA

Il dott. Gabriele Muscolino

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Ormai alle porte della Santa Pasqua,domenica 6 Aprile, “gli Amici del giar-dino” hanno partecipato con com-mozione e fede alla benedizione, offi-ciata dal Sac. Padre Egidio Mastroe-ni, dell’Orto degli Ulivi, del nostro pic-colo Getsemani, “il cuore del Giardi-no di Redenzione” che continua acrescere, non solo – sottolinea il par-roco – in strutture, ma soprattutto infedeli; sono molti, infatti, gli ammala-ti, le famiglie che, ogni anno, il Giardi-no accoglie offrendo loro pace eserenità il tutto all’insegna della fede,nel nome dell’amore per Cristo e peri fratelli. A loro è dedicato il Giardinodel Getsemani culmine di un percor-so che simboleggia la vita terrena diCristo. La nuova cappella, dedicata alconcepimento, è il simbolo “dell’In-carnazione nel seno della vergineMaria”, la cui fanciullezza è rappre-sentata dalla fontana della Vergine,situata proprio di fronte alla piccolacappella, immaginata come unicoluogo d’incontro di Maria con il pro-messo sposo. Il percorso attraversola vita terrena di Cristo si apre conuna piccola lapide su cui è scritto:“Allora Gesù andò con loro in unpodere, chiamato Getsemani e disse

ai discepoli: <Sedetevi qui mentre iovado là a pregare>”. Questa incisivafrase dell’evangelista Matteo indical’inizio della lunga notte di dolore eangoscia che precede l’arresto di Cri-sto. Percorriamo insieme con lui ipassi che separano il luogo in cuilascia i discepoli e il luogo della pre-ghiera; su una piccola mattonella èinfatti scritto: “Sulle orme di Cristo”.Giungiamo insieme a Gesù angoscia-to al giardino degli ulivi in cui, tra unafolta vegetazione, si trova una statuabronzea del Cristo in preghiera il cuivolto esprime il dolore e l’angoscia diquelle ore sapientemente dipinte dal-l’evangelista Luca: “In preda all’ango-scia pregava più intensamente e ilsudore diventò come gocce di san-gue che cadevano a terra”. Con la celebrazione della SantaMessa si conclude l’intenso e parte-cipato momento di preghiera checonsegna alla comunità antillese eagli “Amici del giardino” una nuovaicona che -dice Padre Egidio- è sortaper avvicinare noi tutti al dolore e allasolitudine di Gesù, e alla sua capacitàumano-divina di superarlo, e per sen-sibilizzare noi tutti a soccorrere ilprossimo in suo nome.

EVENTI RELIGIOSIANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003

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Giardino di Redenzione. La statua di Gesù che prega nell’Orto degli Ulivi: l’opera è stata donata dallaSig.ra Giuseppina Intersimone in ricordo del defunto coniuge Nunzio Carmelo Smiroldo.

SULLE ORME DI CRISTOServizio a cura di Mariagrazia Lo Giudice

DUE DOMANDEA PADRE EGIDIO

a cura di Mariagrazia Lo Giudice

Padre Egidio, come si inseriscel’icona del Getsemani nel conte-sto delle finalità del Giardino diRedenzione?Il Giardino di Redenzione è sortocome luogo di preghiera per i soffe-renti, sulle orme di Cristo che haaffiancato la sofferenza umana dive-nendo Lui stesso il Divin Sofferente.Pertanto, per capire questa realtàdel sollievo della sofferenza occorreconoscere e accettare il messaggiodel Vangelo.L’Opera, sviluppatasi secondo unprogetto ben delineato, vuole aiuta-re i credenti a cogliere i vari momen-ti della vita di Cristo presentati attra-verso una serie di icone, e già alcu-ne di esse sono state realizzate.L’icona del Getsemani è quasi ilcuore del Giardino perché ci aiuta ameditare l’esempio del Cristo chenel prepararsi alla morte ha vissutosempre la sua intimità col Padre.Qual è il messaggio per coloroche si recano in pellegrinaggio alGiardino?Nel momento della prova e dell’an-goscia Gesù ricorre alla preghiera, econ fiducia e senza riserva siabbandona alla volontà del Padresuo e accetta la passione e la morteper la salvezza di tutto il genereumano.Egli, mentre vive la sua agonia dà unmessaggio forte di consolazione edi speranza ai sofferenti che vivonoquotidianamente la loro realtà diangoscia, e di solitudine, e vuoleavvertirli che la prova si supera conla preghiera, senza lasciarsi vinceredallo sconforto.Il pellegrino sofferente che arriva alGiardino trova l’angolo del Getse-mani ove può pregare e meditareper camminare quotidianamente suipassi del Maestro.Tanti malati riescono ad uniformarsia Gesù nell’orto degli ulivi accettan-do la loro sofferenza che unita aquella di Cristo diventa redenzioneper se stessi e per gli altri.

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ANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003MANIFESTAZIONI RICREATIVE18

NATALE INSIEME 2002Servizio a cura di Rita Guanadio

Anche il programma caratterizzanteil Natale 2002, si ricollega allo stes-so comune denominatore, che haispirato, da quando si è insediata,ogni manifestazione promossa dal-l’attuale Amministrazione: favorire inogni sua forma le attività sociali ericreative, sviluppando gli elementiaggreganti che sono innati nellanostra comunità, soprattutto fra i

giovani. E a questo intendimento siriconducono tutta una serie diappuntamenti che hanno fatto dasfondo alla festa più importante del-l’anno, con i quali si è cercato diarrivare un po’ a tutti, dai bambiniagli anziani, agli sportivi, ai nostalgi-ci delle vecchie tradizioni, agliamanti della buona musica. Già apartire dal giorno dell’Immacolata, il

suono della “ciaramed-da” ha fatto eco in ognistrada, rammentandoalla gente, insieme allecampane della Chiesa,l’appuntamento con lanovena, ed è stato pos-sibile apprezzare insie-me a questo suonocosì tipico, anche unaspetto scenograficodato da un costumetradizionale indossatodal “ciaramiddaru”,con tanto di calzari ecappello a larghe tese.La prima tappa dedica-ta ai bambini, di questonutrito giro di manife-stazioni, si è avuta nelpomeriggio della vigilia,con il passaggio per levie del paese, di unpanciuto e generosoBabbo Natale, che hadistribuito dolci e cara-

melle, trainato da un ciuchinoanch’esso vestito a festa. Nel frat-tempo, sul piazzale della ChiesaMadre, veniva preparato l’enormecumulo di legna, che nel corso dellasera e della notte, avrebbe riscalda-to uomini e animi, per il tradizionalefalò della Vigilia.Anche gli anziani, hanno avuto unmomento loro dedicato, in occasio-ne del quale, sono stati accompa-gnati al “Giardino di Redenzione”, elì, hanno trascorso una giornataforse, un po’ diversa dal solito, cheha previsto la S. Messa, il pranzo,allestito con grande partecipazioneda impiegati e amministratori comu-nali, e infine, è stato organizzato unsorteggio di doni, oggetti sempliciche hanno permesso loro di conser-vare un ricordo tangibile.Non sono mancate le occasioni pergli irriducibili appassionati dellabuona musica, che sappiamo,popolano quasi ogni famiglia diAntillo, con il Concerto dell’Orche-stra da Camera “Libera AccademiaEnsemble” tenutosi in Chiesa, il 30Dicembre, e un ulteriore momentodi grande musica, che si è vissuto il12 Gennaio con i canti gospel diispirazione natalizia della Associa-zione Corale Polifonica S. Nicolò diGiampilieri Marina.Quasi a conclusione di questo per-corso, si è voluto dare il giusto spa-zio anche all’impegno sociale,accogliendo sempre al Giardino diRedenzione, un’iniziativa “Il Nataledel Dializzato” il 5 di gennaio. Nel-l’ambito di questa occasione, in cui,i nostri ospiti hanno potuto seguirela S. Messa e partecipare al pranzo,sono state affrontate le innumerevo-li problematiche del dializzato, conl’intervento di medici, infermieri edoperatori del settore.Ha chiuso questo primo ”NataleInsieme 2002”, l’arrivo, “quasi abordo” di una scopa volante, di unasimpatica vecchietta, che per tradi-zione il 6 di Gennaio, distribuiscedoni a tutti i bambini, e che per ciòstesso, appare … bellissima ai loroocchi.

Natale 2002. Babbo Natale per le vie di Antillo

La “Befana” in Piazza S.Maria della Provvidenza

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Servizio a cura di Emanuela Lo Giudice

MANIFESTAZIONI RICREATIVEANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003

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ALLA RISCOPERTADELLE TRADIZIONIANTILLESI:“Trocculi e firrignacculi”Il Venerdì Santo

a cura della redazione

Antillo, il centro urbano più remotodella Val d’Agrò, nonostante, omeglio come conseguenza, delsuo secolare isolamento è stato laculla di pratiche, culture e costumipopolari che, si può dire, costitui-scono ormai fattori caratterizzantie peculiari del nostro paese nonsolo nell’ambito di questa vallatabensì nell’intero comprensoriojonico. Per impedire che le specifi-cità della identità culturale antillesecadano nell’oblio, è necessario farrivivere tutte quelle tradizioni localiparticolarmente sentite nellanostra comunità. In quest’ottica èdegna di lode l’iniziativa assuntadall’Amministrazione Comunale dicommissionare ad alcuni artigianidel luogo, in occasione delle festi-vità pasquali, la costruzione di“trocculi e firrignacculi” poi distri-buiti agli studenti delle scuole diAntillo. Come vuole la tradizione ilVenerdì Santo, giorno di Passionedi nostro Signore, gli alunni hannoinvaso le vie del paese e col suonocaratteristico prodotto da questiparticolari “strumenti” hanno crea-to un’atmosfera festosa e ricorda-to ai fedeli l’imminente Resurrezio-ne del Cristo.

TRA DIVERTIMENTO E RISCOPERTADELLE TRADIZIONICi sono delle manifestazioni paesaneche negli anni addietro hanno avutogrande successo; la nuova ammini-strazione, coscientemente, ha decisodi ripeterle ed ampliarle.Si è svolta con notevole affluenza dipubblico il 26 ottobre 2002 la quarta“Sagra della castagna”. La manifesta-zione ha offerto non solo a tutti i citta-dini antillesi un momento di festa e diincontro, ma soprattutto propagandaal paese di Antillo; infatti per l’occa-sione si è avuta la partecipazione dicuriosi e di intere famiglie provenientida tutte le province di Messina e di

Catania. Si è scelto di cucinare lecastagne in tante varianti, per accon-tentare tutti i palati: dalle caldarroste,alle castagne bollite e perfino le casta-gne al forno. Il tutto accompagnatodal vino tipico antillese e da buonipanini con salsiccia. Nel finale dellamanifestazione, un piccolo spettacolodi fuochi pirotecnici ha divertito il pub-blico presente. Un evento sicuramen-te ben riuscito calcolando l’afflusso digente fino a tarda serata.Ma se la nuova amministrazione è feli-ce di perpetuare le vecchie manifesta-zioni, questo non le impedisce di daresfogo alla fantasia e favorire nuovieventi.Riuscitissimo, il 2 marzo, il “Carnevalead Antillo 2003” dove antillesi e non,hanno visto sfilare per la via principaledel paese tre carri allegorici, ideati ecostruiti dai nostri compaesani.Il primo, i cui protagonisti erano i

ragazzi della scuola media di Antillo,s’intitolava “La Bella e la Bestia”,seguiva il carro di certosina fattura“Cenerentola” guidato e costruito daEgidio Lo Conti e per finire in simpa-tia, il carro allestito dai volontari dellalocale sezione di Protezione Civile edintitolato “Pronto Soccorso”. Il 4marzo i carri hanno sfilato anche a S.Teresa di Riva. Non potendo menzio-nare i nomi di tutti i partecipanti e ditutti coloro che hanno dedicato ore dilavoro affinché la manifestazione riu-scisse, menzioniamo due nomi perringraziare un po’ tutti, Egidio

Mastroieni e Nazareno LoConti che hanno offertooltre al loro lavoro, i localidove costruire i carri.Tipicamente antillesi lemaschere che hannoaccompagnato questamanifestazione, detti “cam-panari” per via dei chili dicampane attaccate allacintura, e detti anche “picu-rari” per via delle pelli dicapra composte a mò dipantalone; il loro visocoperto li rende irriconosci-bili e se non mettono

paura, almeno con il loro frastuonofanno simpatia, tanto è vero che sonostati richiesti perfino a Taormina dovehanno sfilato e sorpreso i turisti.In conclusione tra divertimento eriscoperta delle tradizioni sono statetrascorse giornate in serenità edarmonia.

Carnevale 2003. Il carro “La Bella e la Bestia”

Le antiche maschere di Antillo con il Sindaco e l’AssessoreFrancesco Bongiorno.

I componenti del carro “Pronto Soccorso”

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Il 3 giugno 2003, Antillo è stata inva-sa pacificamente dalle vivaci ed alle-gre scolaresche provenienti dai vici-ni paesi di Savoca e S. Alessio Sicu-lo per dare vita, insieme ai coetaneiantillesi, alla “Giornata dello sport –edizione 2003”, manifestazioneorganizzata dalla Polisportiva Antil-lese col patrocinio del nostro Comu-ne. Palcoscenico di questo attesoevento da scolari, genitori ed inse-gnanti è stato lo stadio comunale“C. Smiroldo” dove gli allievi dei treplessi scolastici, nonostante la gior-nata dal clima estivo, si sono con-frontati in diverse discipline sportive:dal tiro alla fune alla corsa di resi-stenza, dall’hula-hop alla corsa neisacchi, per finire con una partita dicalcio (non valevole però ai fini dellaclassifica finale). Si è trattato insomma del trionfodello sport, nella fattispecie, intesosia come occasione di socializzazio-

ne per ragazzi provenienti da diverserealtà locali, sia come strumentodidattico utile non solo per plasmareil fisico ma anche per formare lo spi-rito. Per la cronaca si sono imposti iragazzi di Savoca che con 90 puntihanno preceduto gli antillesi chehanno totalizzato 80 punti e quindiS.Alessio Siculo con 70 punti. Lagiornata si è conclusa al Giardino di

Redenzione, dove studenti, inse-gnanti ed organizzatori della riuscitamanifestazione hanno pranzato. Aseguire gli scolari sono stati premia-ti con delle medaglie consegnate dalSindaco di Antillo Antonio Di Ciuccioe dagli Assessori alla Pubblica Istru-zione di S.Alessio Siculo RosannaFichera e di Antillo Antonino Musco-lino.

ANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003MANIFESTAZIONI RICREATIVE20

Servizio a cura di Rita Guanadio

LA “FESTA DELLA PRIMAVERA”

Ancora una volta la Scuola di Antillo, nei suoi tre diversiordini, materna, elementare e media, ha dimostrato gran-de disponibilità verso quei momenti di socializzazione,connessi ai progetti culturali dell’Istituto Comprensivo dicui è parte, e che di volta in volta vengono promossi.Ci riferiamo, in particolare, alla Festa di Primavera, che siè svolta il 3 maggio lungo la via principale di S.Teresa diRiva, una sfilata variopinta di bambini dai tre ai tredicianni, che ha animato un pomeriggio caldo e assolato, eche si è rivelata una vera novità nell’ambito di questo tipodi manifestazioni scolaresche.Sono stati rappresentati, con grande verosimiglianza, vari

scenari della natura, dallo Stagno, proposto dai nostribambini della scuola materna ed elementare, al Bosco,raffigurato, invece, dai più grandi che frequentano lascuola media, al Mare, con tutte le sue creature, portatoin scena dagli altri plessi dello stesso Comprensivo,situati a S.Teresa di Riva e dintorni.Ed è così, che si è potuto ammirare uno spettacolo dav-vero gradevole in cui intorno ad un telo tutto disegnato,raffigurante, appunto, lo Stagno si aggiravano zanzare,libellule, girini, ranocchie, e poi c’erano, salici piangenti,canne, tife, delle bellissime pervinche, due variopinti mar-tin pescatore, il pesce carpa, e tutti questi “umani” per-sonaggi della natura, hanno improvvisato una coreogra-fia che sembrava preparata da settimane, mentre, inve-ce, veniva creata all’impronta, grazie alla preparazioneacquisita presso la Scuola di ballo, che da tempo trovasede nel nostro paese.Anche il Bosco è stato riproposto con grande attenzione,dalla quercia ai funghi porcini, alla velenosissima Amani-ta Phalloides, a uno splendido gufo e il tutto è statoapprontato in meno di venti giorni, grazie al lavoro di abilisarte antillesi che hanno lavorato notte e giorno per lapreparazione di circa trenta costumi.Alla fine il risultato è stato notevole, sembrava una favo-la animata, con grande divertimento di tutti, e la dimo-strazione che con qualche metro di stoffa e tanta buonavolontà, si può realizzare… lo spettacolo della Natura.

S.Teresa di Riva, 3 maggio 2003 - I bambini di Antillo protagonisti della “Festa della Primavera”

I bambini della Scuola Elementare di Antillo impegnati nel tiro alla fune

SCUOLA E SPORT, BINOMIO INSCINDIBILE

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AVVENIMENTI SPORTIVIANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003

21

a cura della redazione

ANTILLO: LO SPORT IN PRIMO PIANO

GLI ESORDIENTI ANTILLESI AI VERTICIDEL CALCIO PROVINCIALE

a cura della redazione

L’Amministrazione Comunale diAntillo in occasione del Natale 2002e della Pasqua 2003 ha organizzato,oltre a numerosi eventi musicali,ludico-ricreativi e sociali, anchealcuni interessanti avvenimentisportivi. In particolare, a Natale l’in-contro di calcio amichevole tra laPolisportiva Antillese e il ProgettoAntillo 2000 (vinto dalla Polisportivaper 5 a 2) e il torneo di tennistavolounder e over 15 le cui classifichesono riportate in basso e a Pasquail torneo di calcio a 5 “TrofeoPasqua 2003” (dove si è imposta laU. S. Antillo), hanno suscitato note-vole interesse e partecipazione tragli sportivi antillesi. Inoltre, occorreaggiungere che tali avvenimentisportivi, organizzati in determinatiperiodi dell’anno (estate, festivitànatalizie e pasquali), adempiononon solo l’ordinaria funzione sporti-va e ricreativa, ma anche quellasociale creando una irripetibileoccasione d’incontro tra i residenti e

La formazione calcistica degli esor-dienti della Polisportiva Antillese,vincendo il proprio girone nel torneoprimaverile organizzato dalla FIGCdi Messina, ha conseguito il diritto apartecipare alla Festa Provincialedello Sport, insieme alle altre squa-dre vincitrici dei loro gironi apparte-nenti al comitato di Messina: Cama-ro, Pro Mende di S. Lucia del Mela eFaro Superiore. Nell’ambito di talemanifestazione, che ha avuto luogoil 5 giugno 2003 allo stadio “Marul-lo” di Bisconte-Messina, la nostrasquadra, che è rimasta imbattutaavendo pareggiato i tre incontri coni rispettivi avversari, si è guadagna-ta gli applausi del pubblico presen-te sugli spalti e gli apprezzamentidei numerosi “talent scouts” lì con-venuti per l’occasione.

gli emigrati antillesi che rientrano nelpaese natìo per le festività, e per-tanto, riteniamo, debbano senz’altroessere promossi ed incoraggiatidall’Amministrazione Comunale,rientrando tale attività tra i suoicompiti d’istituto.

“TROFEO DI TENNISTAVOLO NATALE INSIE-ME 2002” - UNDER 151° Mastroieni Sebastiano, 2° MastroeniGiampiero, 3° Crupi Luca

“TROFEO DI TENNISTAVOLO NATALEINSIEME 2002” - OVER 151° Palella Tindaro, 2° Clari Stefano, 3° Smi-roldo Salvatore

I partecipanti al Torneo di Tennis Tavolo con gli organizzatori e il Sindaco

GIOVANI PROMESSE ALLA RIBALTA

Sebastiano Mastroieni Filippo Zuccarello Savino Bongiorno

Nel panorama calcistico antillese,risorse fondamentali sono rappresen-tate dalle giovani promesse che sistanno affermando anche fuori daiconfini del paese. In particolaresegnaliamo Sebastiano Mastroieninato a Messina il 07/09/1988 che hadisputato il campionato dei giovanis-simi provinciali nelle fila della F.C.Messina, realizzando nella scorsa sta-gione 8 reti e che quest’anno è statoinserito nella rosa dei giovanissimi

nazionali, oltre ad essere stato visio-nato da squadre professionistiche chehanno mostrato molto interesse per ilragazzino antillese.Si sono messi in evidenza inoltre i gio-vanissimi Filippo Zuccarello nato aMessina il 23/07/1989 e Savino Bon-giorno nato a Messina il 29/02/1988che sono stati attenzionati da osser-vatori di diverse società professioni-stiche come ad esempio l’Ancona, ilVerona e il Prato.

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ANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003AVVENIMENTI SPORTIVI22

Servizio a cura di Giuseppe Sigillo e Salvatore Smiroldo

LE COMPAGINI ANTILLESI PROTAGONISTEAi vertici dei rispettivi campionati calcistici

Da pochi mesi si sono conclusi i campionati di calcioche hanno visto le nostre due compagini, la “Polisporti-va Antillese” ed il “Progetto Antillo 2000”, assolute pro-tagoniste di una stagione davvero esaltante ed inaspet-tatamente ricca di emozioni e di soddisfazioni.

La Polisportiva Antillese, iscritta al campionato di 3a

Categoria, girone Messina B, ed allenata dal “mister”Mastroeni Guglielmo, si è piazzata al 3° posto nellaclassifica generale, preceduta soltanto dall’AzzurraLibertà S. Paolo–Messina e dal Misserio, meritandosipertanto il diritto a disputare la fase finale dei play-off.Sul conseguimento di questo brillante risultato haindubbiamente pesato lo stato di grazia del repartoavanzato antillese, risultato il miglior attacco del torneocon 48 realizzazioni: insomma un’inarrestabile macchi-na da goals, per di più abilmente guidata dall’inconteni-bile bomber Antonio Paratore, autore di strepitose pro-dezze che gli hanno consentito di fregiarsi del titolo dicapocannoniere della competizione essendo andato asegno per ben 22 volte. Sin dalle fasi iniziali del cam-pionato, i primi successi ottenuti, la pregevole qualitàdel gioco espresso e la coesione di un collettivo dimo-stratosi nel suo complesso di categoria superiore,hanno imposto la Polisportiva come una delle squadrecandidate al salto di categoria. Tuttavia, a causa dellasconfitta per 2 a 1 subita nello sfortunato match di play-off, al cospetto dei santateresini del Misserio, la forma-zione antillese ha mancato il prestigioso traguardo rap-presentato dalla promozione nella serie superiore.Nonostante ciò, nulla in questa stagione può essererimproverato ai nostri atleti, che anzi hanno profusonegli allenamenti come nelle gare grande impegno ededizione, stimolati ed incoraggiati dall’appassionato e

Nonostante le sconfitte patite nei play-off che hannofatto sfumare ogni sogno di promozione, per la Poli-sportiva Antillese e per il Progetto Antillo 2000 si è trat-tato di una stagione da incorniciare che le obbligaanche per il prossimo anno ad impegnarsi nella costru-zione di squadre all’altezza della tradizione calcisticaantillese.

caloroso pubblico locale sempre numeroso sugli spaltidello Stadio Comunale “Carmelo Smiroldo”.C’è poi da aggiungere che la Polisportiva Antillese,com’è noto, oltre a militare nel campionato di 3a Cate-goria, ormai da parecchi anni si cimenta in un settore,quello del calcio giovanile, con un impegno ed uno spi-rito di sacrificio tali da far guadagnare al sodalizio lastima e l’apprezzamento unanimi di tutti gli Antillesi.Anche in questa stagione calcistica le squadre giovani-li allestite, partecipanti ai vari campionati organizzatidalla FIGC di Messina, si sono ben comportate otte-nendo dei risultati più che lusinghieri. Addirittura lesquadre dei pulcini e degli esordienti si sono classifica-te, nei loro tornei invernali, rispettivamente al 1° e al 2°posto e più d’uno tra i nostri ragazzi s’è messo in taleevidenza da suscitare l’interesse di numerosi clubs dicategoria superiore, anche se, è bene sottolinearlo, nel-l’ambito dello sport giovanile più dell’affermazionesportiva conta l’aspetto educativo. Ed in questo senso,è confortante osservare come l’impegno dell’allenatoreMastroeni Guglielmo non sia soltanto finalizzato al suc-cesso sportivo, ma assolva soprattutto una funzionesociale, quella cioè di distogliere gli adolescenti dallestrade e dalle cattive compagnie facendoli divertire algioco del calcio, così che possano imparare la lealtà, ilrispetto dell’avversario e quindi in definitiva una lezioneche non è solo sportiva ma anche di vita.L’altra associazione locale, impegnata oltre che in diver-si settori della vita cittadina anche nello sport, è il “Pro-getto Antillo 2000” che oramai da alcuni anni, semprecon esiti apprezzabili, partecipa al campionato di calcioUISP di Messina, 1a serie girone A. Quest’anno, la for-mazione magistralmente diretta dal giocatore-allenato-re Mastroieni Egidio Carlo è stata protagonista di uncampionato all’insegna della lotta al vertice, visto cheper tutta la stagione ha ingaggiato un duello serrato conle primissime della classe conquistando la 4a piazzadella graduatoria finale alle spalle dell’inarrivabile CBMSportissimo-Messina, della Romettese e del Gravitelli,guadagnandosi così la chance di giocarsi contro il

La Polisportiva Antillese di Guglielmo Mastroeni

I Giovanissimi della Polisportiva Antillese

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AVVENIMENTI SPORTIVIANNO VI - N.11 - GIUGNO 2003

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Cral/Dop. ME Ambiente, 5° classificato, la promozionenella serie superiore. Il match di spareggio, disputatosidomenica 30/03/2003 allo stadio “Marullo” di Bisconte-Messina, purtroppo ha visto i nostri, nonostante unaprova gagliarda, soccombere per 3 a 2 a causa di un goldecisivo realizzato dai rivali nei minuti di recupero dellapartita.In ogni modo un riconoscimento di cui la squadra di cal-cio del Progetto Antillo 2000 può andare fiera è il 2°posto ottenuto nella speciale classifica “DISCIPLINA”,stilata in base al comportamento tenuto in campo daigiocatori e che evidenzia appunto come la nostra for-mazione si sia distinta, oltre che per le indubbie qualitàtecnico-tattiche, anche per la correttezza e la lealtàsportiva dimostrate di volta in volta nei confronti del-l’avversario di turno.

Archiviati comunque positivamente i campionati dellesocietà sportive antillesi, già bisogna mettersi all’operaper allestire, per la prossima stagione calcistica, delleformazioni che possano riconfermare o addiritturamigliorare i risultati ottenuti quest’anno, in modo daonorare l’illustre tradizione di Antillo in campo calcisti-co, rinverdendo i fasti delle compagini storiche delnostro paese: la U.S. Antillo e la S.S. Fiamma Antillo.

CLASSIFICA FINALE - FIGC - TERZA CATEGORIA

- GIRONE: MESSINA B

Azzurra S. Paolo 37, Misserio 34, Antillese 31,

U.S.C.L.O. Pace 27, Celtic Taormina 25, S. Teodoro

15, Pro Motta 12, Roccellese 8, Diavoli Verdi 3

CLASSIFICA FINALE - UISP - GIRONE MESSINA

- 1a Serie

CBM Sportissimo 65, S.S. Romettese 54, A.S. Calcio

Gravitelli 49, Progetto Antillo 2000 46, Cral/Dop.ME.

Ambiente 40, Castelluccio 34, A.C. Cori Calcio 33,

A.C. Solares/Musumeci Gomme 32, Cas UISP S.

Teresa di Riva 28, Ass. Villari Cardile 27, Città di Mes-

sina 2002 22, Calispera/il Punto 20, Il Quadrifoglio 17,

Amici del Tennis 17

La formazione del “Progetto Antillo 2000” partecipante al campionato UISP

Servizio a cura di Salvatore Smiroldo

IL “RALLY GAME” FA TAPPA AD ANTILLOIl piazzale antistante al campo spor-tivo “C. Smiroldo” è stato il teatroche ha ospitato la 3^ prova del cam-pionato regionale rally game, orga-nizzato da Telemodelservice &Ducar Model, col patrocinio delComune di Antillo. Una competizio-ne che in due giorni (il 3 maggio perle prove generali, il 4 per la gara uffi-ciale) ha visto concorrere nellerispettive categorie, F1 e F2, sempli-

ci appassionati e talentuosi campio-ni di questa disciplina, in un climatutt’altro che primaverile, caratteriz-zato dal forte caldo, che tuttavia nonha scoraggiato i numerosi spettato-ri, provenienti da tutta la Sicilia, chehanno assistito alla “kermesse”,attratti dal fascino della novità emeravigliati dalla fulminea velocitàraggiunta dalle piccole vetture inpista. Nella finale categoria F2 è

risultato vincitoreil catanese AlfioLo Monaco chenei 20 minuti ditempo previstodal regolamentoha percorso 64giri del circuito,mentre nellafinale categoriaF1 si è impostoGiuseppe D’An-gelo di Sciacca(AG), 5° assoluto

ai recenti campionati europei del2002 disputatisi a Madrid, che nei30 minuti a disposizione ha effettua-to ben 108 giri. Visto il notevole suc-cesso riscosso dalla manifestazionesi auspica che anche il prossimoanno il nostro paese possa ospitarenuovamente questo entusiasmanteevento sportivo.

Alcune delle piccole vetture partecipanti alla manifestazione

Il vincitore della categoria F1, Giuseppe D’Ange-lo, premiato dal Sindaco.

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Da oltre due secoli ormai, il 22 agosto di ogni anno, si celebraad Antillo, con sincera devozione e grande partecipazione difedeli, la festa in onore della Patrona, S. Maria della Provvi-denza, culminante nella Processione durante la quale il Simu-lacro viene condotto attraverso le vie principali del paese. Sitratta di una festività religiosa particolarmente sentita ed atte-sa nella comunità antillese, soprattutto tra i nostri emigraticompresi quelli che, per vari motivi, ad agosto non possonorientrare in paese.Ebbene, soprattutto a beneficio di questi ultimi, l’Amministra-zione Comunale di Antillo quest’anno intende offrire l’eccezio-nale opportunità di seguire, da qualsiasi parte del mondo, conl’ausilio di un computer e di una connessione ad internet,alcune fasi salienti della processione riprese da due webcam.La prima sarà puntata sulla piazza per seguire le fasi emozio-nanti dell’uscita e del rientro in Chiesa del Simulacro dellaMadonna. L’altra invece sarà piazzata in via Roma e ripren-derà la processione lungo un tratto della via principale delpaese. La processione della nostra Patrona S. Maria dellaProvvidenza avrà luogo il 22 agosto 2003 con inizio alle ore18,45 (ora italiana), transiterà in via Roma intorno alle ore19,15 - 19,30 e quindi rientrerà in Chiesa verso le ore 22,00 -22,15.Le due webcam inizieranno a trasmettere dalle ore 18,00 equindi da quel momento sarà possibile seguire l’evento indiretta (video streaming) collegandosi al sito internetwww.antillonotizie.too.it e cliccando sui links relativi alle duewebcam.Per concludere, esortando gli antillesi che ricevono il nostroperiodico a dare la massima diffusione dell’avvenimento traamici e parenti emigrati, auguriamo a chi si collegherà unabuona visione.Ulteriori chiarimenti e/o informazioni su questa importante ini-ziativa potranno essere assunti contattando l’Ufficio ServiziSociali del Comune di Antillo, anche tramite e-mail all’indiriz-zo di posta elettronica [email protected] oppure telefo-nicamente al n° 0942 723031.

The main moments of the Procession of the Antillo’sPatroness Saint live on InternetOn initiative of Antillo’s Municipal Administration, this year,from any part of the world even if far from their native town,with the help of a computer and a connection to Internet, ourfellow citizens emigrated abroad will can follow in live broad-cast a few moments of the Procession of S. Maria of the Pro-vidence thanks to two webcams on-line.The first cam will be pointed on the Church’s square, the othercam instead will be placed in Roma street. The Procession ofour Patroness, S. Maria of the Providence, will take place onthe 22nd of August 2003 with beginning at 6,45 p.m. (Italiantime); it will go along the Roma street about at 7,15 - 7,30 p.m.and it will return to Church at 10,00 - 10,15 p.m.The webcams will transmit since 6,00 p.m. and so since thatmoment it will be possible to follow the event in live broadca-st (video streaming) linking up at the internet websitewww.antillonotizie.too.it and clicking the links concerningtwo webcams.To conclude we want to urge all Antillo’s people, who receiveour periodic newspaper “Antillo Notizie”, to give the greatestdiffusion to the event among emigrated friends and relatives.And finally, to all who will connect to our website, we wish toenjoy a good show.

Adattamento sintetico e traduzione in inglese a cura di Maria Rita Tomasi

Quest’anno i nostri emigrati, seppur lontani da Antillo,potranno seguire in diretta alcuni momenti della pro-cessione grazie alle riprese effettuate da due webcam.Basta sedersi davanti ad un computer e collegarsi adinternet. Scopri i dettagli nell’articolo.

Le fasi salienti della Processione della Patrona S. Maria della Provvidenza in diretta su internet

Avviso a cura della redazione