Prime Pagine, 30 aprile 2013

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Martedì 30 aprile 2013 – Anno 5 – n° 118 1,20 – Arretrati: 2,00 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 di Stefano Feltri L a politica è l’arte di scegliere come distribuire risorse scarse sapendo che non si possono ac- contentare tutti. Che qualcuno protesterà, ma non sempre chi urla più forte ha anche ragione. Il governo di Enrico Letta nasce invece prometten- do tutto a tutti. Il primo risultato concreto lo in- cassano Silvio Berlusconi e il suo Pdl che avevano vincolato la fiducia alla cancellazione dell’Imu. L’odiata imposta sugli immobili viene sospesa, a giugno non si pagherà in attesa di una riforma complessiva. Eppure Letta impronta il suo discor- so di insediamento su un’altra linea: la priorità del Paese è il lavoro, la coe- sione sociale dipende dal- la capacità del governo di arginare il numero dei di- soccupati. Non c’è razio- nalità economica nel co- minciare invece dall’Imu. Secondo i calcoli del cen- tro studi Nens, bastano 400 milioni di euro per esentare dall’Imu il 20 per cento degli italiani più poveri, restituendo loro anche quanto pagato nel 2012. Per ragioni elet- torali Berlusconi impone invece un’operazione da almeno 2 miliardi (4 se si arriva alla abolizione completa, 8 restituendo le quote 2012). Il Pd su- bisce, incapace perfino di ricordare che aveva proposto più o meno la stessa cosa prima del voto. Non c’è un solo economista in buona fede che veda nell’Imu l’origine dei mali italiani. Anche il Berlusconi di una volta chiedeva di spostare le tas- se dalle persone alle cose, meglio penalizzare la ricchezza improduttiva piuttosto che imprendi- tori e lavoratori. Ma il problema è che le larghe intese sono in realtà uno stretto cappio al collo di Letta. Il nuovo premier dimostra di avere la ca- ratura per il compito che è chiamato a svolgere: ha una solida convinzione europeista, rinnega l’ap- proccio da ragioniere che ha caratterizzato spesso il governo Monti, con stangate a ogni zero virgola di deficit in più, capisce l’esigenza di rinnovamen- to, nel Palazzo e fuori. Ma l’ampiezza della coa- lizione gli impone di aprire un libro dei sogni in cui non ci sono cifre ma soltanto suggestioni. I soli interventi quantificabili valgono almeno 10 mi- liardi, che diventeranno molti di più se ai tanti annunci seguiranno provvedimenti concreti. Do- ve si trovano i soldi? Letta non chiede sacrifici, non annuncia patrimoniali o liberalizzazioni che potrebbero preoccupare le lobby, ma promette: ai giovani, ai pensionati, agli assunti, ai disoccupati, agli esodati, ai precari, ai produttori di energia rinnovabile. I “saggi” riuniti da Napolitano ave- vano un altro approccio: i soldi disponibili de- vono andare ai redditi da lavoro più bassi, inutile disperdere le poche risorse tra mille voci. Ma ora sono tornati i politici che amano l’effetto annun- cio. Enrico Letta prende impegni che sa di non poter mantenere. Ma d’altra parte, il Pd aveva an- che promesso che non si sarebbe mai alleato con Berlusconi. E gli elettori ormai hanno capito quanto possono fidarsi. Saliva & olio di ricino di Marco Travaglio L a primavera romana è segnata quest’anno da un tasso inusitato di umidità. Pare che i meteorologi facciano risalire l’inedito feno- meno a una sovrapproduzione di saliva e olio di ricino da parte di una particolare specie ani- male: quella dei giornalisti. Alla tradizionale cupidigia di servilismo della categoria, si as- somma la concentrazione di lingue, un tempo attive a corrente alternata (una volta quelle di sinistra, una volta quelle di destra) e oggi in- vece mobilitate in uno sforzo simultaneo e uni- direzionale, affinché alle larghe intese corri- spondano larghe leccate. I signorini grandi fir- me però si dividono i compiti. Alla saliva prov- vedono soprattutto i giornali di sinistra e “in- dipendenti”. Mentre alla fornitura di olio di ricino per sistemare le sempre più sparute voci stonate dal coro degli Osanna ed Exultet a Scendiletta si incaricano i mazzieri berlusco- niani, con ecumenico spirito di abnegazione. In prima fila c’è ovviamente il Cavaliere, giu- stamente indignato contro chi alimenta l’odio contro la Casta. Tipo quel tale che il 19-2-2004 disse: “Basta con i politici che non hanno mai messo piede in una vera azienda, nel mondo del lavoro, persone che hanno soltanto chiac- chierato nella loro vita, che non hanno com- binato nient’altro che prendere i soldi dei cit- tadini. Ci sono tanti signori che hanno la casa al mare, la casa in città, la casa ai monti, la barca... Guardando a quel che guadagnano questi signori e quello che a volte devono anche dare ai loro partiti, mi chiedo: ma come hanno fatto a farsi tutte queste proprietà? Sono soldi rubati ai cittadini”. Grillo? No, Berlusconi. Un uomo che mai, in vita sua, ha evocato la vio- lenza. Mica come quel tale che accusò Prodi di “dire stronzate”, di fare “come il governo Mus- solini che chiese pieni poteri e fu dittatura per 20 anni”, e concluse: “Io tornare a Palazzo Chi- gi? Magari! Ma non è facile, c’è Prodi... Ci vorrebbe un regicidio... Ma basta solo aspet- tare, arriverà di sicuro il momento giusto”. Un black bloc? No, sempre Berlusconi. Al suo seguito, pancia in dentro e petto in fuori, si schierano due gentiluomini di cam- pagna come Maurizio Belpietro e Alessandro Sallusti, che in fatto di toni bassi e dolce stil novo hanno molto da insegnare. Belpietro, su Libero , spara agli “Scemi di piombo” che “ali- mentano il clima di violenza”. Dove? Ma na- turalmente “sul blog di Grillo”. Chissà se ha chiesto una consulenza al suo collaboratore culturale Franco Freda, quello di piazza Fon- tana. Sallusti, il Lord Brummel del Giornale, è ancor più dettagliato. Titolo: “Il Grilletto”. Somma- rio: “Dopo mesi di irresponsabile campagna d’odio da parte di Grillo & C. arrivano le pal- lottole”. All’interno, una pagina di Maurizio Caverzan che fa invidia alle collezioni di Lotta Continua, con tanto di foto segnaletiche dei nemici da colpire. Occhiello: “Clima d’odio. I cattivi maestri”. Titolo: “I guru del disprezzo armano i disperati”. Catenaccio: “Da Grillo a Travaglio ecco chi alimenta l’ostilità verso la politica. E il qualunquismo è terreno fertile per la violenza”. Seguono – accanto al disegno che ricostruisce la sparatoria a Palazzo Chigi e alla foto di Berlusconi insanguinato dopo l’atten- tato del souvenir in piazza Duomo – le fo- tosegnalazioni di alcuni pericolosi ricercati: Grillo, Travaglio, Fo, Vendola e Di Pietro. Wanted, vivi o sperabilmente morti. I pulpiti di Libero e Il Giornale sono natural- mente i più credibili per insegnare le buone maniere. Sallusti infatti è una sorta di Lord Brummel e Belpietro una reincarnazione di Baldassarre Castiglione. Da anni, purtroppo inascoltati, profondono sforzi quotidiani per placare gli animi, svelenire il clima, estinguere ogni principio d’incendio. A maggior gloria dei due maestri di serenità, riportiamo alcuni dei loro titoli più irenici e delicati. Segue a pag. 8 LA PRIMA CAMBIALE PAGATA AL CAIMANO Il presidente del Consiglio annuncia che i ministri-parlamentari rinunce- ranno allo stipendio aggiuntivo all’indennità. Gesto che va apprezzato LETTA: STOP ALLA RATA IMU MA DOVE TROVA I 10 MILIARDI? PAROLE E PALLOTTOLE Il Cinquestelle e il virus replicante della “scemenza in agguato” “La violenza ha padri noti”, ha dichiarato Gasparri con una punta di invidia » www.spinoza.it LA CATTIVERIA » IL FILM Valeria Golino e il “Miele” spietato della dolce morte Pagani » pag. 14 Da quella poltrona il Cavaliere è sicuro di porre un argine ai suoi problemi giudiziari. E quel riferimento del premier alla situazione delle carceri può voler dire: amnistia in arrivo Caporale, Lillo e Mascali » pag. 3 - 4 » LO STATISTA » Vuole la guida della Convenzione per le riforme B. padre ri-costituente: “Guido io la Bicamerale” “Musica per le nostre orecchie”: il Pdl esulta per l’annuncio in linea con la campagna elettorale di Berlusconi. È l’unico impegno concreto del premier, che ieri ha incassato la fiducia della Camera. Poi il libro dei sogni (via i fondi ai partiti) e un’omissione: il conflitto di interessi Oggi va in Europa a chiedere aiuto per mantenere le promesse d’Esposito e Marra » pag. 2 dc Enrico Letta riceve i complimenti festanti di Renato Brunetta Ansa Scanzi » pag. 5 » PAURA A "LA STAMPA" Quirico scomparso in Siria: nessuna notizia da 20 giorni Citati » pag. 12 U di Maurizio Viroli PD-PDL: BRUTTA S TAG I ON E DE L L’A M OR E A CIELO APERTO D obbiamo essere tutti rico- noscenti al governo Letta e a coloro che l’hanno generosa- mente auspicato. » pag. 18 U di Antonio Ingroia CORVI, HACKER E QUEL BUCO NERO CONTRO LA VERITÀ C ose meschine accadono sot- to il cielo d’Italia negli ultimi tempi. Lutti e tragedie disegna- no un’Italia malata. » pag. 18 y(7HC0D7*KSTKKQ( +%!z!&!%!z

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Martedì 30 aprile 2 01 3 – Anno 5 – n° 118 € 1,20 – Arretrati: € 2 ,0 0

Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

di Stefano Feltri

La politica è l’arte di scegliere come distribuirerisorse scarse sapendo che non si possono ac-

contentare tutti. Che qualcuno protesterà, manon sempre chi urla più forte ha anche ragione. Ilgoverno di Enrico Letta nasce invece prometten-do tutto a tutti. Il primo risultato concreto lo in-cassano Silvio Berlusconi e il suo Pdl che avevanovincolato la fiducia alla cancellazione dell’Imu.L’odiata imposta sugli immobili viene sospesa, agiugno non si pagherà in attesa di una riformacomplessiva. Eppure Letta impronta il suo discor-

so di insediamento suun’altra linea: la prioritàdel Paese è il lavoro, la coe-sione sociale dipende dal-la capacità del governo diarginare il numero dei di-soccupati. Non c’è razio-nalità economica nel co-minciare invece dall’Imu.Secondo i calcoli del cen-tro studi Nens, bastano

400 milioni di euro per esentare dall’Imu il 20 percento degli italiani più poveri, restituendo loroanche quanto pagato nel 2012. Per ragioni elet-torali Berlusconi impone invece un’operazioneda almeno 2 miliardi (4 se si arriva alla abolizionecompleta, 8 restituendo le quote 2012). Il Pd su-bisce, incapace perfino di ricordare che avevaproposto più o meno la stessa cosa prima del voto.Non c’è un solo economista in buona fede cheveda nell’Imu l’origine dei mali italiani. Anche ilBerlusconi di una volta chiedeva di spostare le tas-se dalle persone alle cose, meglio penalizzare laricchezza improduttiva piuttosto che imprendi-tori e lavoratori. Ma il problema è che le largheintese sono in realtà uno stretto cappio al collo diLetta. Il nuovo premier dimostra di avere la ca-ratura per il compito che è chiamato a svolgere: hauna solida convinzione europeista, rinnega l’ap -proccio da ragioniere che ha caratterizzato spessoil governo Monti, con stangate a ogni zero virgoladi deficit in più, capisce l’esigenza di rinnovamen-to, nel Palazzo e fuori. Ma l’ampiezza della coa-lizione gli impone di aprire un libro dei sogni incui non ci sono cifre ma soltanto suggestioni. I soliinterventi quantificabili valgono almeno 10 mi-liardi, che diventeranno molti di più se ai tantiannunci seguiranno provvedimenti concreti. Do-ve si trovano i soldi? Letta non chiede sacrifici,non annuncia patrimoniali o liberalizzazioni chepotrebbero preoccupare le lobby, ma promette: aigiovani, ai pensionati, agli assunti, ai disoccupati,agli esodati, ai precari, ai produttori di energiarinnovabile. I “saggi” riuniti da Napolitano ave-vano un altro approccio: i soldi disponibili de-vono andare ai redditi da lavoro più bassi, inutiledisperdere le poche risorse tra mille voci. Ma orasono tornati i politici che amano l’effetto annun-cio. Enrico Letta prende impegni che sa di nonpoter mantenere. Ma d’altra parte, il Pd aveva an-che promesso che non si sarebbe mai alleato conBerlusconi. E gli elettori ormai hanno capitoquanto possono fidarsi.

Saliva & olio di ricino

di Marco Travaglio

La primavera romana è segnata quest’annoda un tasso inusitato di umidità. Pare che

i meteorologi facciano risalire l’inedito feno-meno a una sovrapproduzione di saliva e oliodi ricino da parte di una particolare specie ani-male: quella dei giornalisti. Alla tradizionalecupidigia di servilismo della categoria, si as-somma la concentrazione di lingue, un tempoattive a corrente alternata (una volta quelle disinistra, una volta quelle di destra) e oggi in-vece mobilitate in uno sforzo simultaneo e uni-direzionale, affinché alle larghe intese corri-spondano larghe leccate. I signorini grandi fir-me però si dividono i compiti. Alla saliva prov-vedono soprattutto i giornali di sinistra e “in-dipendenti”. Mentre alla fornitura di olio diricino per sistemare le sempre più sparute vocistonate dal coro degli Osanna ed Exultet aScendiletta si incaricano i mazzieri berlusco-niani, con ecumenico spirito di abnegazione.In prima fila c’è ovviamente il Cavaliere, giu-stamente indignato contro chi alimenta l’odiocontro la Casta. Tipo quel tale che il 19-2-2004disse: “Basta con i politici che non hanno maimesso piede in una vera azienda, nel mondodel lavoro, persone che hanno soltanto chiac-chierato nella loro vita, che non hanno com-binato nient’altro che prendere i soldi dei cit-tadini. Ci sono tanti signori che hanno la casaal mare, la casa in città, la casa ai monti, labarca... Guardando a quel che guadagnanoquesti signori e quello che a volte devono anchedare ai loro partiti, mi chiedo: ma come hannofatto a farsi tutte queste proprietà? Sono soldirubati ai cittadini”. Grillo? No, Berlusconi. Unuomo che mai, in vita sua, ha evocato la vio-lenza. Mica come quel tale che accusò Prodi di“dire stronzate”, di fare “come il governo Mus-solini che chiese pieni poteri e fu dittatura per20 anni”, e concluse: “Io tornare a Palazzo Chi-gi? Magari! Ma non è facile, c’è Prodi... Civorrebbe un regicidio... Ma basta solo aspet-tare, arriverà di sicuro il momento giusto”. Unblack bloc? No, sempre Berlusconi.Al suo seguito, pancia in dentro e petto infuori, si schierano due gentiluomini di cam-pagna come Maurizio Belpietro e AlessandroSallusti, che in fatto di toni bassi e dolce stilnovo hanno molto da insegnare. Belpietro, suL i b e ro , spara agli “Scemi di piombo” che “ali-mentano il clima di violenza”. Dove? Ma na-turalmente “sul blog di Grillo”. Chissà se hachiesto una consulenza al suo collaboratoreculturale Franco Freda, quello di piazza Fon-tana.Sallusti, il Lord Brummel del Giornale, è ancorpiù dettagliato. Titolo: “Il Grilletto”. Somma-rio: “Dopo mesi di irresponsabile campagnad’odio da parte di Grillo & C. arrivano le pal-lottole”. All’interno, una pagina di MaurizioCaverzan che fa invidia alle collezioni di LottaContinua, con tanto di foto segnaletiche deinemici da colpire. Occhiello: “Clima d’odio. Icattivi maestri”. Titolo: “I guru del disprezzoarmano i disperati”. Catenaccio: “Da Grillo aTravaglio ecco chi alimenta l’ostilità verso lapolitica. E il qualunquismo è terreno fertile perla violenza”. Seguono – accanto al disegno chericostruisce la sparatoria a Palazzo Chigi e allafoto di Berlusconi insanguinato dopo l’atten-tato del souvenir in piazza Duomo – le fo-tosegnalazioni di alcuni pericolosi ricercati:Grillo, Travaglio, Fo, Vendola e Di Pietro.Wanted, vivi o sperabilmente morti.I pulpiti di L i b e ro e Il Giornale sono natural-mente i più credibili per insegnare le buonemaniere. Sallusti infatti è una sorta di LordBrummel e Belpietro una reincarnazione diBaldassarre Castiglione. Da anni, purtroppoinascoltati, profondono sforzi quotidiani perplacare gli animi, svelenire il clima, estinguereogni principio d’incendio. A maggior gloriadei due maestri di serenità, riportiamo alcunidei loro titoli più irenici e delicati.

Segue a pag. 8

LA PRIMA CAMBIALEPAGATA AL CAIMANO

Il presidente del Consiglio annuncia che i m i n i st r i - p a r l a m e n t a r i rinunce -ranno allo stipendio aggiuntivo all’indennità. Gesto che va apprezzato

LETTA: STOP ALLA RATA IMUMA DOVE TROVA I 10 MILIARDI?

PAROLE E PALLOTTOLE

Il Cinquestellee il virus replicantedella “scemenzain agguato”

“La violenza ha padri noti”,ha dichiarato Gasparricon una punta di invidia

» w w w. s p i n oza . i t

LA CATTIVERIA» IL FILM

Valeria Golinoe il “Miele” s p i e t a todella dolce morte

Pagani » pag. 14

Da quella poltrona

il Cavaliere è sicuro

di porre un argine ai suoi

problemi giudiziari.

E quel riferimento del premier

alla situazione delle carceri

può voler dire: amnistia in

arrivo Caporale, Lillo e Mascali

» pag. 3 - 4

» LO STATISTA » Vuole la guida della Convenzione per le riforme

B. padre ri-costituente:“Guido io la Bicamerale”

“Musica per le nostre orecchie”: il Pdl esulta per l’annuncio in linea con la campagna elettoraledi Berlusconi. È l’unico impegno concreto del premier, che ieri ha incassato la fiducia dellaCamera. Poi il libro dei sogni (via i fondi ai partiti) e un’omissione: il conflitto di interessiOggi va in Europa a chiedere aiuto per mantenere le promesse d’Esposito e Marra » pag. 2

dc

Enrico Letta riceve i complimenti festanti di Renato Brunetta Ansa

Scanzi » pag. 5

» PAURA A "LA STAMPA"

Quirico scomparsoin Siria: nessunanotizia da 20 giorni

Citati » pag. 12

U di Maurizio Viroli

PD-PDL: BRUTTAS TAG I ON EDE L L’A M OR EA CIELO APERTO

Dobbiamo essere tutti rico-noscenti al governo Letta e

a coloro che l’hanno generosa-mente auspicato. » pag. 18

U di Antonio Ingroia

CORVI, HACKERE QUEL BUCONERO CONTROLA VERITÀ

Cose meschine accadono sot-to il cielo d’Italia negli ultimi

tempi. Lutti e tragedie disegna-no un’Italia malata. » pag. 18

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QuotidianoDir. Resp.: Mario Calabresi

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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.itReg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155

La Gazzetta del Mezzogiorno

Il Quotidiano della Basilicata

L’assessore Pittella: “Più dialogo per far crescere territorio e occupazione”

In Regione un primo incontro informativo con la Total

Anno 3 Numero 334 del 30/04/2013

Tempa Rossa, unitiper lo sviluppo

C’è tempo da domani fino al 15 giugno

Ambiente

A PAG. 3

Una raffineria petro-lifera. Dai sindacati pressante richiesta sulle future assun-

zioni da riservare in gran parte ai giovani

lucani

Occupazione di giovani lucani, salvaguardia della salute e tutela ambientale. Primo incontro “informati-vo” in Regione sul proget-

to Tempa Rossa. Presenti i vertici di Total, del mondo imprenditoriale, dei sinda-cati e l’assessore al Lavoro Pittella. Che auspica unità

d’intenti per far crescere il territorio. Le Confederazio-ni hanno, invece, chiesto garanzie sulle future assun-zioni dei ragazzi.

A PAG. 2A PAG. 4

Decisione assunta per “rispetto delle attività giudiziarie in corso a seguito degli sviluppi dell’inchiesta sui rimborsi”

E’ stata rinviata la riunione del Consiglio in program-ma per oggi a Potenza. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo, che si è riunita ieri alla presenza del presidente della Regione De Filippo e dei presidenti delle Commissioni consiliari. La Conferenza tornerà a riunirsi lunedì 6 maggio per ridefinire il calendario dei lavori.

Le nuove frontiere del telerilevamento

Lavoro

A PAG. 2

La coppia storica arrivò nell’anno 2000

Biodiversità

A PAG. 3

Lavori istituzionali

Rimandata la riunione del Consiglio

In affari con la Terra“Meet-Eo” a MateraStage di Basilicata Innovazione

La cicogna neravola sull’AppenninoLa specie protetta sul Parco lucano

Tartufo estivoraccolta posticipataDesisione della giunta regionale

Interrogatori di garan-zia per i due ex assesso-ri, Rosa Mastrosimone e Vincenzo Viti e per l’ex ca-pogruppo del Pdl, Nicola Pagliuca. I tre hanno pro-vato a smontare l’impian-to accusatorio. Ma la lista dei documenti contestati

è assai lunga. Intanto, in arrivo 25 faldoni di inter-cettazioni con possibili sviluppi sui gruppi. Sul fronte politico De Filippo conferma la dimissioni, ma resta alla guida del go-verno. Salta la seduta del Consiglio regionale.

S’è cercato di smontare l’impianto accusatorioIl presidente De Filippo conferma le dimissioni

Consiglieri, nei primi interrogatoriprove di difesa. Tanti i documentiIn arrivo faldoni di intercettazioni

Una lunga scia di sangue macchia Potenza. Tanti morti ammazzati che an-cora oggi non hanno un colpevole. Tanti i misteri che il capoluogo custodi-sce. L’ultimo omicidio pro-prio ieri, 29 aprile. Sedici anni fa furono assassinato

i coniugi Gianfredi. Una strana, inquietante coin-cidenza. Donato Abruz-zese è stato trucidato sotto casa. Dell’assassino per ora nessuna traccia. Potrebbe essere in fuga, armato e forse ferito a sua volta.

Molti morti ammazzati senza colpevoliAbruzzese trucidato sotto casa, come un boss

Tanti anni di sangue a PotenzaL’ultimo omicidio nel giornodell’assassinio dei coniugi Gianfredi

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Basilicata Mezzogiorno

Affari e cooperazione nel settore dell’osservazione della Terra e del telerileva-mento. L’ultima frontiera sul fronte occupazionale.Basilicata Innovazione or-ganizza il suo primo bro-kerage event: “Meet-Eo”. Un’occasione per entrare in contatto con attori pre-stigiosi e di livello inter-nazionale del settore Ot, offrendo e condividendo tecnologie innovative e know-how in materia. I partecipanti possono inoltre fissare degli incon-tri con le aziende e i ricer-catori. L’appuntamento è a Matera per il prossimo 7 giugno.Imprese, centri di ricerca, dipartimenti universita-ri, consulenti e Pubblica amministrazione avranno

l’opportunità di scambia-re offerte e/o richieste di tecnologie innovative e know-how in materia.L’evento si svolgerà nell’ambito del 33° Sim-posio EarSeL, prestigioso appuntamento dell’As-sociazione europea dei laboratori di remote sensing, che riunisce an-nualmente la comunità scientifica internazionale per presentare le ultime tendenze ed innovazioni tecnologiche provenienti dal mondo della ricerca.

Quest’anno l’incontro è dedicato a “Verso Hori-zon 2020: Osservazione della Terra e Prospettive Sociali” e approfondirà le

applicazioni pratiche del telerilevamento per la so-cietà in ambiti quali i rischi naturali e antropici, il mo-nitoraggio dell’ambiente,

archeologia e beni cultu-rali, gestione aree urbane e costiere e i cambiamenti climaticiSaranno main sponsor dell’iniziativa e presenti anche con propri stand, importanti colossi inter-nazionali nel campo della ricerca scientifica quali l’Agenzia spaziale italia-na, dell’European space agency), la Belgian scien-ce policy office, la Nasa e le aziende Planetek, Exelis e Sit.Dopo essersi registrati e

aver pubblicato il proprio profilo, i partecipanti po-tranno selezionare dal catalogo gli interlocutori d’interesse da incontra-re. I meeting tra azienda e azienda) e quelli tra impresa e ricercatore) avranno la durata di venti minuti.“Meet-Eo” è quindi un’oc-casione per entrare in con-tatto con i protagonisti del settore e individuare ricercatori, partner, clienti, sponsor e potenziali inve-stitori per promuovere e sviluppare i propri servizi, prodotti e progetti in am-bito Ot.Prevista, inoltre, per il 6 giugno una company vi-sit davvero interessante presso il Centro spaziale di geodesia. (bm2)

Crescita per le imprese e occupazione per i giovani in tempo di crisi.Ieri in Regione prima riu-nione di informazione sul progetto “Tempa Rossa”. L’incontro è stato coordi-nato dal vicepresidente della giunta e assessore alla Attività produttive e Lavoro, Marcello Pittella. Al tavolo rappresentan-ti sindacali, esponenti di Confindustria Basilicata, Rete impresa Itali, Alle-anza delle cooperative e una delegazione della Total E&P Italia composta da Giuseppe Cobianchi (direttore dell’ufficio di rappresentanza di Poten-za), Roberto Pasolini (di-rezione commerciale) e Massimo Falletta (finanze e risorse umane).L’incontro, convocato dal massimo ente lucano, è

servito a mettere le basi per un percorso condivi-so in vista delle prossime attività estrattive della To-tal nel Centro Oli “Tempa Rossa”, giacimento petro-lifero ricadente tra i co-muni di Guardia Perticara, Corleto e Gorgoglione.Nel corso della riunione la delegazione della Total ha illustrato le attività realiz-zate ad oggi e le proiezio-ni fino al 2016. I sindacati, in particolar modo, hanno

chiesto alla compagnia petrolifera un’attenzione maggiore verso le mae-stranze locali che si tra-duca in un impegno con-creto ad assumere, tra i lucani, l’80 per cento delle risorse necessarie.Di intesa col mondo dato-riale, è stata sottolineata la necessità di dar corso a tutti gli impegni assunti

per la sicurezza sui luoghi di lavoro, la tutela dell’am-biente e la salvaguardia della salute dei residenti.L’assessore Pittella ha evidenziato come, con la riunione di ieri, si sia inaugurato un model-lo di interlocuzione e di confronto che, tenendo conto di tutte le istanze espresse, potrà irrobustire una capacità di dialogo a vantaggio della crescita economica e dei sistemi

produttivi del territorio. Per l’assessore al Lavoro, inoltre, sarebbe un errore, in questa interlocuzione, non tener conto dei risul-tati ottenuti attraverso il contratto di settore sigla-to con Eni. Per Pittella sa-rebbe quindi opportuno recuperare lo spirito di quell’accordo per avviare con i migliori propositi il

percorso con Total. L’espo-nente della giunta ha infine evidenziato come l’interlocuzione avviata, recependo le riflessioni e i suggerimenti emersi nell’incontro di ieri e sul-la scia di quanto già con-quistato in passato, potrà offrire un’occasione di crescita economica per il territorio, in uno spirito di

collaborazione tra istitu-zioni e mondo del lavoro.Le società Total e Shell, lo ricordiamo sono contito-lari della concessione Gor-goglione (rispettivamente per il 75 e il 25 per cento). Già tempo fa le due mul-tinazionali, avendo otte-nuto le necessarie autoriz-zazioni a livello regionale e nazionale, hanno preso la decisione finale d’inve-stimento per il progetto

Tempa Rossa, di cui Total è operatore. L’iniziativa comprende la costruzione di un centro di produzione e trattamento d’idrocar-

buri, un centro di stoccag-gio Gpl e il collegamento all’oleodotto Val d’Agri–Taranto che trasporterà il greggio fino alla raffine-ria del centro pugliese da dove sarà caricato su navi. Le installazioni avranno una capacità di produzio-ne giornaliera di 50.000 barili di petrolio, 230.000 m3 di gas naturale, 240 tonnellate di gpl e 80 ton-nellate di zolfo. Il greggio sarà prodotto tramite 8

pozzi di cui 6 già perforati. L’avvio della produzione è previsto per l’inizio del 2016.Il petrolio in Basilicata può essere uno dei principali asset per dare rilancio allo sviluppo e alla crescita del Paese. Le quantità di greg-gio estraibili sono quelle stabilite nel 1998, e cioè 104 barili al giorno in Val d’Agri e 50 mila nel giaci-mento Camastra-Tempa

Rossa, ma ad oggi questi limiti non sono stati rag-giunti non essendo en-trato in funzione Tempa Rossa. (bm2)

Concordia su Tempa Rossa Primo incontro in Regione con la Total, i sindacati e i rappresentanti delle imprese

L’assessore Pittella: “Irrobustire il dialogo a vantaggio della crescita economica e dei sistemi produttivi”

Dalle Confederazioni il pressanteinvito a tener conto delle maestranzelocali. “La compagnia si impegni adassumere giovani lucani per l’80%”

Business scrutando la TerraA giugno meeting a MateraAl “Meet-Eo” di Basilicata Innovazione noti centri di ricerca

L’esterno della sede di Basilicata Innovazione

“Recuperare lo spirito dell’intesadi qualche tempo fa con l’EniMassima collaborazionetra le istituzioni e mondo del lavoro”

Sicurezza, salvaguardia della salutedei residenti e tutela dell’ambientepunti non negoziabili. Confermarei doveri già assunti dalla società

In alto un centro petrolifero e in basso un addetto alla ma-nutenzione

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Basilicata MezzogiornoPAG. 330.04.2013 N. 334

Anche quest’anno, nell’ambito del progetto di censimento dell’avi-fauna del Parco condotto dallo Studio Naturalistico Milvus, è stato conferma-to il ritorno della Cicogna nera all’interno del Parco. La coppia storica infatti, segnalata fin dall’anno 2000, è tornata ad occu-pare il sito di nidificazione utilizzato con regolarità anno dopo anno, posizio-nato sopra una inaccessi-bile parete di roccia.Rispetto alle stagioni pre-cedenti l’arrivo nel Parco dell’Appennino lucano, è avvenuto con largo antici-po, con un adulto osserva-to sul sito di nidificazione già a partire dal 7 febbra-io, praticamente quasi in pieno inverno. Come molte altre specie anche la Cicogna nera è un migratore a lungo rag-gio, che trascorre i mesi freddi in Africa per fare successivamente ritorno in Europa nel periodo del-la primavera.E’ probabile, tuttavia, che i soggetti più anziani, la cui presenza sul territorio è ormai consolidata ne-

gli anni, si trattengano in aree più vicine a quelle utilizzate per la nidifica-zione, in modo da dare inizio, nella maniera più rapidamente possibile alla stagione riproduttiva.Negli ultimi giorni è stato raggiunto anche dall’altro membro della coppia che ha subito occupato il sito storico di nidificazione. Nei prossimi giorni av-verranno le rituali parate

nuziali, necessarie per rin-saldare il legame di cop-pia e creare l’affiatamento necessario per il difficile compito che li vedrà im-pegnati nell’allevamento dei piccoli. I monitoraggi nelle pros-sime settimane consenti-ranno di seguire i singoli eventi che accompagne-ranno la coppia nella deli-cata fase riproduttiva. Questa specie nidifica in

Italia con una esigua po-polazione stimata in circa dodici - quindici coppie, ben sette - otto delle quali sono concentrate in Basi-licata. Per il Parco questo evento naturale assume un signi-ficato importante, a favore del quale occorre tenere sempre alta l’attenzione, e svolgere appropriate azio-ni di osservazione della specie.

Nella giornata di domani, Primo maggio i musei sta-tali della Basilicata saran-no aperti dalle ore 9 alle ore 20. Le aree archeologiche, in-vece, dalle ore 9 fino ad un’ora prima del tramon-to. Si tratta del Museo Arche-ologico Nazionale della Basilicata “Dinu Adame-steanu” di Potenza, del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata e del Mu-seo Archeologico Nazio-nale “Domenico Ridola” di Matera, del Museo Ar-cheologico Nazionale del Melfese “Massimo Pallot-tino” di Melfi, del Museo Archeologico Nazionale di Venosa e Area Archeo-logica della città romana, del Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano (orario 14-20 con ingres-so gratuito), del Museo Archeologico Nazionale

dell’alta Val d’Agri e Area archeologica di Grumen-tum, della Sede esposi-tiva di Palazzo De Lieto (orario 8-14 con ingresso gratuito) di Maratea, della Sede espositiva di Palazzo Ducale (orario 14-20 con ingresso gratuito) di Tri-carico, del Museo Archeo-logico Nazionale di Meta-ponto e Area archeologica

e del Museo Archeologico Nazionale della Siritide e Area archeologica di Siris-Herakleia di Policoro. La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggi-stici della Basilicata, sem-pre in occasione della fe-stività del Primo Maggio, al fine di offrire sempre nuove occasioni per pro-muovere la conoscenza e

la valorizzazione del pa-trimonio culturale attra-verso l’incremento della fruizione dei luoghi della cultura su tutto il territo-rio nazionale, il Ministero per i Beni e le Attività Cul-turali, ha programmato aperture straordinarie di siti interessati tradizional-mente da un’alta richiesta dell’utenza.

Alsia, oggi a San Paolo Albanese “Il tratturo dei frutti ritrovati”

Da domani e fino al 15 giugno apre il periodo di raccolta del tartufo

Si parla della tutela della biodiversità agricola nel Parco nazionale del Pollino

Delibera della giunta regionale per la salvaguardia dell’ecosistema

La giunta regionale ha deliberato lo scorso 14 febbra-io il posticipo dell’apertura del periodo di raccolta da domani, primo maggio, e fino al prossimo 15 giugno per il “Tuber aestivum, Vittadini”, detto volgarmente tartufo d’estate o scorzone. Il provvedimento si inten-de a partire dal corrente anno e per la durata di un triennio. La giunta ha ritenuto di dover salvaguarda-re e valorizzare l’ecosistema tartufo e di evitare gravi danni al patrimonio tartufigieno regionale. Le ammi-nistrazioni comunali, provinciali e le Aree programma sono state invitate a procedere all’affissione all’albo pretorio del manifestino.

Il tartufo estivo detto volgarmente “scorzone”

Palazzo Loffredo di Potenza, sede del Museo “Adamesteanu”

Primo maggio, resteranno aperte le aree archeologiche e i musei La Soprintendenza per i Beni Architettonici della Basilicata promuove il patrimonio con l’incremento della fruizione dei luoghi della cultura

L’appuntamento è per oggi a San Paolo Albanese, presso il giardino botanico in contrada Fontanelle ove si concludono le attività annuali nell’ambito della manifestazione “Il tratturo dei frutti ritrovati” dell’Al-sia sulla tutela e conservazione della biodiversità agricola nel Parco Nazionale del Pollino. Nei primi mesi del 2013, l’Alsia, Azienda Sperimentale “Pollino” di Rotonda in collaborazione con il Parco Nazionale del Pollino, ha completato il sito degli antichi frutti-feri, localizzato nei terreni di pertinenza aziendale, innestando 32 varietà di pero e 30 di melo. Inoltre ha realizzato ulteriori siti di conservazione in ambienti di “seminaturalità” nel comune di Viggianello e San Paolo Albanese di melo, pero, ciliegio e mandorlo. Questa nuova modalità di conservazione, collaudata dall’Alsia, lungo tratturi o itinerari religiosi, a ridosso del bosco, consiste nell’utilizzare i numerosi semen-zali spontanei presenti, come portinnesti per i frutti-feri rari ed a rischio di estinzione del Parco del Pollino. Nell’ambito della giornata, è prevista attività forma-tiva sugli innesti per i futuri tecnici, oggi alunni degli istituti agrari, e per gli agricoltori.

La Cicogna nera nel ParcoLa specie protetta è giunta nell’Appennino lucano con largo anticipo

Nell’ambito del progetto di censimento dell’avifauna, è stato confermato il ritorno anche quest’anno

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Basilicata Mezzogiorno

Normalmente la nomina ad Assessore rappresenta, per un Consigliere o per un comune cittadino, motivo di onore e di orgoglio.Pur tuttavia non possono essere ignorati contesti, tem-pi, modalità e possibilità concrete di adottare provvedi-menti utili alle esigenze dei cittadini. Assessore a tutti i costi, o malgrado tutto, rappresenta uno scadimento della dignità della carica e della persona che la assume. Purtroppo ho dovuto apprendere solo attraverso Basi-licatanet la mia nomina ad Assessore Regionale all’Am-

biente.Mi sarei aspettato una comunicazione preliminare e di-retta del Presidente della Giunta De Filippo, all’atto della formazione della nuova Giunta; non come atto formale, ma soprattutto come espressione di un civile rapporto che non deve mancare, anche nelle relazioni politiche ed istituzionali. Con l’investitura andrebbero trasmessi, ad ogni interes-sato, ruoli e compiti che gli vengono affidati nell’ambito di un programma, magari condiviso dalla maggioranza di governo. Ci siamo trovati tutti, maggioranza compre-sa, difronte ad una decisione adottate e mai concorda-te. La crisi è innanzitutto etico-comportamentale, di una politica che si è allontanata dai valori fondamentali ed ha smesso di essere servizio alla comunità, diventan-

do, invece, strumento di interessi, di singoli, di gruppi e di partito. In questo contesto si è indebolita l’efficacia dell’azione politica. Molti annunci e pochi i fatti. La mia rinuncia riguarda quindi un metodo, poco rispettoso delle persone, ma anche la coscienza di un mandato tanto limitato da potersi ritenere “inefficace”. Per il ri-spetto che meritano i cittadini lucani e per la mia stessa dignità non mi presto a questi rituali che hanno solo il sapore di una copertura (finale), rispetto ad una crisi che viene da lontano.

La riunione del Consiglio regionale in programma per oggi è stata rinviata. Lo ha deciso la Conferen-za dei capigruppo, che si è riunita oggi a Potenza alla presenza del presidente della Regione De Filippo e dei presidenti delle Com-missioni consiliari.Il doveroso rispetto delle attività giudiziarie in cor-so a seguito degli sviluppi dell’inchiesta sui rimborsi ai consiglieri ed agli asses-sori, insieme alla necessità di dover rivedere l’ordine del giorno, anche a se-guito delle dimissioni del presidente della Regione

e del consigliere Viti, han-no consigliato il rinvio del-la seduta. La Conferenza

dei capigruppo tornerà a riunirsi lunedì 6 maggio per ridefinire il calendario dei lavori dell’Assemblea alla luce di queste novi-

tà. Il Consiglio regionale avrebbe dovuto discutere della surroga del consi-

gliere regionale Vincenzo Folino che si è dimesso dalla carica di consiglie-re regionale optando per il Parlamento. All’ordine del giorno anche l’esame del provvedimento del-la Giunta riguardante la

Riorganizzazione della filiera di istruzione e for-mazione in Basilicata. Era previsto anche l’esame di due proposte di modifica del Regolamento Interno del Consiglio regionale ed una serie di proposte di legge non esaminate dal-le competenti Commis-sioni nei tempi previsti. Si tratta di proposte di legge riguardanti il Consorzio di bonifica e irrigazione del-la Basilicata, attività edi-lizia senza titolo abilitati-

vo, modifiche alla legge regionale sugli Interventi a favore della famiglia, disposizioni per prevenire e contrastare il fenomeno della scomparsa dei mino-ri nonché il sostegno alle loro famiglie.

Il “Parlamentino” si aggiornaLa riunione del Consiglio era programmata per oggi. La decisione è stata assunta dal-la Conferenza dei capigruppo alla presenza del residente Vito De Filippo

Era previsto l’esame di un provvedimento di giunta sulla riorganizzazione della filiera di istruzione lucana

Lunedì 6 maggio, nuovo incontrodei vertici dei gruppi consiliari per ridefinire il calendario dei lavori

Il rinvio è stato voluto per rispetto delle attività giudiziarie in corso sui rimborsi a consiglieri e assessori

Enrico Mazzeo Cicchetti:le ragioni del mio no

Il consigliere del Gruppo respinge la delega all’assessorato Ambiente e Territorio

Per il consigliere “la crisi è innazitutto etico - comportamentale, di una politica ormai lontana dai valori fondamentali“

PoliticaNavazio (Ial)

“È terminata una stagio-ne. Dobbiamo aprire una nuova fase. Superare una politica mediocre, per-ché figlia di un pensiero mediocre. Nessuno può tirarsi fuori o percorrere scorciatoie. Non è tempo di demoni. Ma tempo di ri-costruzione”. Le vicende di questi ultimi giorni hanno impressionato non poco.

Grande risalto alle notizie, con il suo carico voyeu-ristico. Si continuerà an-cora per giorni. Crescerà l’indignazione, portandosi dietro odio. Comodamen-te seduti, con lo sguardo pruriginoso. La mente al-trove. Sentendosi estranei e non colpevoli per quello che è accaduto davanti ai nostri occhi. Perché il sistema non si è formato oggi; si è alimentato, an-che, della latitanza della

partecipazione di stare dentro le cose. E sulle cose. Di non avere buone regole.La crisi che stiamo attra-versando è il frutto della supponenza di una classe politica. Quella classe poli-tica che ha nutrito la fram-mentazione della propria rappresentanza perché ognuno potesse sedersi al tavolo. Una politica che non ha dato risposte cre-dibili alla gente”.

PartitiRosa e Venezia (Fdi)

“Fratelli d’Italia Basilicata va avanti nella costruzio-ne del partito partendo solo e soltanto dalle Co-munità, comprese le più periferiche dato che sia-mo convinti che la vera ossatura di un’organizza-zione sono i militanti ed i simpatizzanti. Così, anche nella Val d’Agri, Fratelli d’Italia mette un primo

tassello a Viggiano, co-munità importante per la storia e l’economia lucana. Una realtà da considerare anche per le battaglie a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, questioni che da sempre ci vedono impegnati su tutti i fronti nel coniugare rispetto dell’ambiente e produttività al contrario della scarsa sensibilità del centrosinistra lucano che queste tematiche le tratta

solo negli slogan”. Diamo gli auguri a Antonietta Laurita (portavoce) e a Giovanni De Blasiss, Ninni Damiano, Francesco Pisa-ni e Paolo Varalla membri della costituente. Un boc-ca al lupo per il lavoro che svolgeranno con dedizio-ne e passione e soprattut-to su base volontaria, re-quisiti sempre importanti ma che in questo periodo assumono sempre di più un alto valore simbolico”.

Dal Consiglio

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La nostra forza è il fascino dei nostri paesaggi

Turismo è vitalità

I Piot per dare voce alle potenzialità del nostro territorio con le bellezze dei suoi borghi e l’impiego di fondi comunitari per realizzare strutture dal forte impatto turistico

Dal Volo dell’Angelo ai Sassi di Matera, dal mare alla montagna, dagli invasi di Monte Cotugno e del Pertusillo alla Rabatana e ai luoghi di Federico II

Crediamo nella valorizzazione delle nostre risorse come opportunità di crescita. Dai beni architettonici a quelli naturali sosteniamo progetti per raccogliere le sfide di un panorama turistico sempre più esigente

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 30.04.2013 PAG. 6

Martedì 30 aprile 2013IV IBASILICATA PRIMO PIANO

BUFERA SULLA REGIONEL’INCHIESTA SUI RIMBORSI

DOMANDE SCOMODEI due ex assessori di centrosinistra e l’excapogruppo del Pdl hanno risposto alledomande sui rimborsi «illegalmente percepiti»

I consiglieri si difendono«Abbiamo chiarito tutto»Domande dei giudici sulle ricevute falsificate. Il gip deciderà nei prossimi giorni

l Nessuna «linea Maginot»da contrapporre alle accuse dipeculato e false attestazionimosse dai pm ai due ex as-sessori regionali della Basili-cata e al capogruppo del Pdlfiniti agli arresti domiciliarinell’ambito dell’inchiesta suirimborsi illeciti. Ma «il chia-rimento pieno e trasparente»di tutte le circostanze. E quin-di, sintetizzando le parole degliavvocati, del perché di quellefatture contraffatte, scontriniper pranzi con il dono dell’ubi -quità (emessi cioè nello stessomomento in diversi ristorantid’Italia) e ricevute false. Conun preciso «paletto» difensivodei legali: non c’è alcuna ap-propriazione indebita.

Tutti e tre gli indagati aidomiciliari (i due ex assessoridi Idv e Pd, Rosa Mastrosimonee Vincenzo Viti, e l’ex capo-gruppo del Pdl, Nicola Pagliu-ca, arrestati lo scorso 24 aprile)sono stati ascoltati ieri mat-tina, a Potenza, dai magistrati.Lunghi interrogatori di garan-zia, in media due ore a testa.Com’è lunga, per tutti, la listadi documenti contestati. Altroparticolare in comune: il viso

dei tre, indiscutibilmente se-gnato dagli eventi degli ultimigiorni, e dalla bufera mediaticasu spese «facili» e scontrini peracquisti al limite del parados-sale. Mastrosimone è stata laprima a presentarsi in tribu-nale. Al suo passaggio nei cor-ridoi in tanti hanno commen-tato i retroscena dell’i n ch i e s t a .Anche tra gli avvocati «fioc-cavano» le battutine. In alcunimomenti il «botta e risposta»con il gip è stato anche con-citato. Viti ha invece affidato aisuoi difensori (gli avvocatiEmilio Nicola Buccico, che di-fende anche Mastrosimone, eFranco Viti) un concetto pre-ciso: «Non si cancellano in que-sto modo 50 anni di politicatrasparente, con importi bana-li o errori che verificheremo,perché c’è fiducia nei colla-boratori ma dobbiamo capirechi ha sbagliato». Il perché dipranzi «multipli» e spese con-sistenti? L’ex assessore lo hadetto in modo chiaro ai ma-gistrati: «Non avevo bisogno disoldi, e non avevo quindi bi-sogno di trovare questi truc-chetti». Tutti i pasti sono staticonsumati, «e i ristoratori lo

hanno confermato», hanno ag-giunto gli avvocati. E Viti, cheha anche ricoperto il ruolo dicapogruppo del Pd nel Con-siglio regionale, contrapponeun dato: «I fondi del gruppo –riferiscono gli avvocati – nonerano molti e la quasi totalitàveniva utilizzata per i compen-si dei collaboratori: le spese percancelleria, telefonia e rappre-sentanza non riuscivano a es-sere coperte interamente, equindi Viti se ne caricava unaparte». Pagliuca è stato l’ul -timo a lasciare il palazzo digiustizia, nel pomeriggio: an-

che in questo caso, è stato unodegli avvocati, Tuccino Pace(Pagliuca è difeso anchedall’avvocato Dino Di Ciom-mo), a chiarire la linea difen-siva: «Abbiamo spiegato ognicosa – ha detto – e se Pagliucaavesse voluto appropriarsi deisoldi, avrebbe potuto rendicon-tare tutto quello che è statopagato con le sue carte di cre-dito, mentre i rendiconti sonopiù bassi delle spese e lo ab-biamo dimostrato». Per tutti etre c’è una richiesta di remis-sione in libertà. Il gip deciderànei prossimi giorni.

I N C H I E S TA Ilpm SergioMarotta, titolaredell’inchiestainsieme alcollegaFr a n c e s c oBasentini, incompagnia delgip delTribunale diPotenza LuigiSpina [serviziofotografico di TonyVece ]

.

I DV Rosa Mastrosimone PD Vincenzo Viti PDL Nicola Pagliuca

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 30.04.2013 PAG. 7

Martedì 30 aprile 2013 I VBASILICATA PRIMO PIANOGLI SVILUPPILe valutazioni dei pm: «Gli accertamentisui contributi ai gruppi aggraveranno laposizione di tutti i consiglieri»

BROGLIACCI E TRASCRIZIONIC’è attesa per il deposito di brogliaccie trascrizioni delle telefonate.Probabilmente arriveranno al Riesame

Inchiesta sui gruppiIn arrivo i 25 faldonidi intercettazioni

FABIO AMENDOLARA

l Neanche le inchieste delpm Henry John Woodcock com-prendevano tutte quelle inter-cettazioni. I faldoni dell’indagi -ne sui rimborsi «a go go» dellaRegione Basilicata sono ben 25.In un documento - di cui la Gaz-zetta è in possesso - la cancel-leria del pm antimafia France-sco Basentini, che con il collegaSergio Marotta coordina la«rimborsopoli» della casta luca-na, comunica al magistrato cheè in corso la sistemazione dei«25 faldoni» contenenti anche leintercettazioni telefoniche. Conmolta probabilità la Procura de-positerà quegli atti al Riesame.

Nel carteggio interno la can-celleria fa sapere al pm che «ilfascicolo, composto da 25 faldo-ni, ha un ordine molto appros-simativo che non permette diassemblare le informative contutta la documentazione allega-ta, inoltre - si legge nel docu-mento - a una prima analisimancherebbero del tutto gli attirelativi alle intercettazioniavendo rinvenuto solo sette fal-doni contenenti i brogliacci e iprovvedimenti di ritardato de-

posito». La data: 15 marzo del2013. Tra gli allegati alla richie-sta di custodia cautelare esegui-ta qualche giorno fa, infatti,non c’è traccia di intercettazio-ni.

I magistrati non hanno fattoin tempo a inoltrarle? Oppure letelefonate dei consiglieri fannoparte delle indagini sui gruppiconsiliari? Perché è lì che inrealtà si è concentrata l’at t iv i t àinvestig ativa.

Ecco le valutazioni dei magi-strati: «L’integrazione probato-ria - si legge in un atto giudi-ziario che la Gazzetta ha potutoconsultare - che verrà offertadagli accertamenti sui contri-buti ai gruppi consiliari moltoverosimilmente aggraverà laposizione di tutti i consiglieri,in quanto le verifiche sinoraespletate sul conto dei consiglie-ri hanno dimostrato che la prin-cipale fonte di approvvigiona-mento è stata ottenuta attraver-so i finanziamenti ai gruppi». Eil numero di procedimento -«2263/2012 modello 21» - indica-to dalla cancelleria nella comu-nicazione al pm coincide pro-prio con quello dell’i n ch i e s t asui conti dei gruppi consiliari.CARTEGGIO La nota inviata dalla cancelleria al pm

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 30.04.2013 PAG. 8

Martedì 30 aprile 2013 29

Eustachio Quintano, presidente dell’Ordine dei commercialisti e esperti contabili lancia l’allarme sullacrisi delle imprese. E’ stato anche assessore al Bilancio nella giunta guidata da Emilio Nicola Buccico

Bankitalia indica una riduzione del 3% dei prestiti alle aziende? In città calano del doppio

«Imprese alla canna del gas»Sos del presidente dei commercialisti: «Le Pmi muoiono, nessuno fa loro credito»

NON è soltanto la naturaleselezione che elimina dalmercato le aziende menoforti.

E’un fenomeno che il pre-sidente dell’Ordine dei com-mercialisti e degli espericontabili di Matera, Eusta-chio Quintano, spiega comeproblema creditizio e nondebitorio che conduce al fal-limento.

I bilanci delle aziende so-no appena stati chiusi e lamappa che emerge non la-scia sperare in nulla di buo-no. Il polso della situazioneviene proprio dalla catego-ria, che a Matera conta circa440 iscritti che si muovononel contesto imprenditoria-le locale su diversi livelli.

«Peggio che alla cannadel gas - conferma Quinta-no - la situazione attuale,purtroppo è questa.

Il grido d’allarme che lan-ciamo, riguarda una situa-zione drammatica.

Se negli anni precedenti -prosegue - avevamo regi-strato pareggi o lievi utili,quest’anno ci sono solo se-gnali peggiorativi». Il nu-mero di aziende che “muoio -no”, secondo Quintano,non può che portare ad unaassoluta stasi dell’econo -mia.

Nessuna possibilità diuscita?

«Ci sono aziende atavica-mente sottocapitalizzateche si escludono da sole eche per certi versi erano de-stinate a questo risultato. Cisono altri, però, che hannoattività che possono esseregestite ma chesono costret-te a ridurre il loro campod’azione per motivi diversi.

Uno è la riduzione semprecrescente degli affidamentibancari. Le banche, in que-sto momento negativo,stanno avendo il loro peso.Il 2012, seguardiamo ai da-ti nazionali, ha chiuso percrediti formalmente eroga-ti a piccole e medie imprese,con un minor importo di 37miliardi di euro. Va chiarito- prosegue Quintano - che ilsistema bancario giàdall’anno precedente avevacominciato a chiudere i ru-binetti. Nel primo trimestredel 2013, secondo Bankita-lia, si è registrata una ulte-riore riduzione del 3%».Con un triste effetto-domi-no, la Basilicata e il territo-rio materano non si allonta-nano da quelle cifre, anzi,secondo Eustachio Quinta-no i numeri vanno raddop-piati.

«Non conosco i dati preci-si ma mi sono accorto che di-verse aziende che attraver-so i rapporti bancari riusci-vano ad ottenere anticipa-zioni per stipendi, materialied altro, si sono viste im-provvisamente ridurrequella disponibilità dallabanca. Il settore più colpitoè quello industriale che sivede costretto a ridurre ilfatturato, pur avendo lapossibilità di aumentarlo.Molte imprese, ad esempio,hanno cominciato a rivol-gersi ai mercati esteri dovegli incassi sono puntuali.

«Le piccole e medie impre-se molte volte dipendono daaziende che, a loro volta, so-no collegate agli enti pub-

blici».Un territorio che sta per

morire?«Se non ci sarà un’inver -

sione di tendenza, che sentodi escludere, siamo oltrel’agonìa.

Speriamo che il nuovo Go-verno possa mettere azioniutili in campo al più pre-

sto».Le difficoltà portano,

sempre più spesso, le im-prese a ricorrere agli stru-menti di procedure concor-suali.

«Fino a un po’ di tempo faal concordato piuttosto cheal fallimento arrivavano leaziende che non erano più

in grado di avere vie d’usci -ta; non si trattava di unostrumento che consentivadi ribaltare vicende difficiliper re-incanalare l’aziendasu altri assi.

Siamo ancora lontani dalgiusto approccio a questaipotesi».

[email protected]

«Dalle banchenel 201237 miliardidi euroin meno»

«Speriamoche il nuovoGover nometta in campomisure veloci»

L’ex assessore commenta la sospensione dei revisori dei conti

«Il Comune risolva l’impasse»IL caso della sospensione della nomina delcollegio dei revisori dei conti, da parte delTar richiede un commento di EustachioQuintano che, all’epoca della giunta gui-data da Emilio Nicola Buccico fu assessoreal Bilancio.

«E’un impasse che il Comune deve risol-vere prima possibile - dice - non entro nelmerito della vicenda politica, della dialet-tica di questi giorni.

Al di là di altre valutazioni, l’ammini -strazione comunale ha passaggi contin-genti immediati da affrontarecome il ren-diconto del 2012 e soprattutto un momen-to focale e fondamentale, la previsione del2013 con i grossi problemi che il Comuneha per la riduzione dei trasferimenti dalloStato.

In questa situazione, quella del revisoridei conti, è una figura fondamentale.

Senza il loro parere, d’altronde, il bilan-cio non può essere portato al vaglio delconsiglio comunale.

Da qualche parte va individuata una so-luzione che non li veda sguarniti dell’or -gano di controllo».

[email protected]

La Camera di Commercio di Matera

A gennaio segni positivi tra i Sassi

Dati in chiaroscuroaddio ottimismo

ora dilaga la paura

L’ALLARME lanciato daEustachio Quintano indi-ca elementi contrastantirispetto alle speranze chenel gennaio di quest’annoil presiden-te di Union-camere, Pa-squale La-morte, ave-va lasciatoemergere.

C’è unaregione inchiaroscu -ro che cercadi usciredalla crisima che devefare i conticon un Pae-se in note-vole diffi-coltà.

Movim -prese indi-cava unPaese ingrave diffi-coltà con100 impre-se che chiu-devano ogni giorno conPotenza che aveva accu-sato una flessione gravis-sima pari al -0,48% (con191 imprese in meno).

A far ben sperareall’epoca, erano stati i dati

del 2012 sulla aziendematerane che avevano se-gnato un saldo positivo (+0,44%) con 97 nuoveaziende aperte.

Tra i set-tori cheall’epoca se-gnalavanoindici dipreoccupa -zione, c’eral’artigiana -to: il saldodi nata-mortalitàcon 240 im-prese in me-no in tuttala Basilica-ta, pari a -2,03%.

«Si trattadel tassopiù negati-vo del sud -aveva dettoil presiden-te Lamorte.

«In que-ste condi-zioni - aveva

aggiunto in conclusione -le imprese lucane non po-tranno più reggere a lun-go questa prolungata cri-si, senza un piano strate-gico».

[email protected]

MateraREDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

Il Comune di Matera

Pasquale Lamorte

Page 26: Prime Pagine, 30 aprile 2013

Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 30.04.2013 PAG. 9

Martedì 30 aprile 2013VI IPOTENZA CITTÀ

OMICIDIO IN VIA PARIGIFREDDATO DA COLPI DI PISTOLA

LA VITTIMADonato Abruzzese, 45 anni, uccisomentre tornava a casa. Testimoniindirizzano la polizia verso Stefanutti

LE INDAGINIUn debito non saldato, estorsioni,amicizie pericolose: gli investigatoripensano di aver individuato la pista giusta

Di notte l’agguato mortale sotto casaUna faida interna al clan Martorano. Sospettato l’amico Dorino Stefanutti

le altre notizieSCUOLA

«Fantavventure» a tavolaa lezione di alimentazionen Torna nelle scuole di Potenza e provin-

cia, fino alla fine dell'anno scolastico,Fantavventure a tavola, il progetto lu-dico-didattico su cibo e alimentazionepromosso dal Pastificio Rana e dedi-cato gratuitamente alle prime tre clas-si delle scuole elementari. Il tema del-la corretta alimentazione sta assu-mendo un ruolo sempre più centralenell’educazione dei più piccoli. Per po-ter insegnare loro il valore della nu-trizione equilibrata, diventa fonda-mentale accompagnarli alla scopertadel mondo che si nasconde dietro aicibi. Il progetto prevede anche un con-corso: in palio 1000 euro per la scuola.

TEMPO LIBERO

Cecchini a Piani del Mattinoper la gara di tiro a pallan Si svolgerà domani a Potenza nel cam-

po di tiro La Valle di Piani del Mattino,la gara di tiro a palla su sagoma fissadi cinghiale, organizzata dall’omoni -ma società sportiva, che nonostante lagiovane età ha già maturato in nean-che due anni di attività numerosieventi sportivi, anche in altre discipli-ne tra cui il tiro a volo. La gara comin-cerà alle 9.

Crivellato ma salvo«Fu un miracolo»

l Quando è arrivato in ospedale le suecondizioni erano già gravissime. Nonc’è stato nulla da fare. Troppi colpi lohanno raggiunto in varie parti del corpoe l’ambulanza del 118 è giunta sul postomentre Donato Abruzzese era agoniz-z a n t e.

Al San Carlo gli infermieri più at-tempati hanno acco-stato la vicenda ad unaltro grave fatto di san-gue che ormai risale apiù di trent’anni fa. Ilricordo è ancora fortenon solo perché a Po-tenza, per fortuna, ag-guati mortali non sonoall’ordine del giorno,ma anche perchéall’epoca l’epilogo fudiverso. Miracolosa-mente diverso. Era il10 agosto del 1990 quando Pier LuigiBlasi, allora direttore dell’agenzia di Po-tenza della Bnl, fu raggiunto da quattrocolpi di pistola. Subì varie operazioni,era senza speranze, ma alla fine riuscì asopravvivere. Si parlò di miracolo chequalche anno dopo venne attribuito a

Matilde del Sagrado Corazon Tellez Ro-bles, fondatrice della Congregazionedelle Figlie di Maria Madre della Chie-sa, beatificata da Papa Wojtyla. La vi-cenda - raccontata in uno speciale del-l'Osservatore Romano - cominciò nell'ufficio di Blasi, che allora aveva 35 annie dirigeva l'agenzia di Potenza della

Banca nazionale del la-voro, in una zona cen-trale della città. Il fun-zionario aveva ricevu-to alcune minacce, leaveva denunciate el'ufficio era presidiatoda due agenti della Po-lizia in abiti civili:quel 10 agosto entrò inbanca un imprendito-re edile, titolare diun'impresa di costru-zioni di Venosa, al qua-

le Blasi aveva bloccato in precedenza unassegno. Apparentemente, tutto era nor-male: all'improvviso, l'imprenditore, en-trato nell'ufficio di Blasi forse per di-scutere della sua posizione e di altriassegni, sparò alcuni colpi con una pi-stola calibro 38, gli agenti reagirono e

l'imprenditore fu ucciso. Il direttore del-la banca fu raggiunto da quattro colpi dipistola al petto, all'addome e alle brac-cia. Fu operato nell'ospedale San Carlo,dove gli furono estratte le pallottole daltorace; otto giorni dopo nuova opera-zione, ma le condizioni dell'uomo peg-giorano e sopraggiunsero un collassocardiocircolatorio e l'insufficienza re-nale. Terzo intervento: fu necessario ar-restare emorragie interne vicine al pan-creas e al diaframma. Non è finita: il 26agosto, il funzionario venne operato perla quarta volta, per frenare l'emorragiadell'arteria addominale sinistra. Si de-cise di trasferire il paziente a Roma,nella clinica «Mater Dei», il 13 settembre1990, ma per Blasi non si nutrivano mol-te speranze. Nella clinica romana, suorRosario, superiora delle Figlie di MariaMadre della Chiesa (istituto fondato dal-la beata il 19 marzo 1875), and. da Blasi,pregò con lui, gli fece baciare l'imma-ginetta di Madre Matilde Tellez. Quattrogiorni dopo, il 17 settembre, i mediciconstatarono che l'emorragia si era ri-dotta con una velocità inspiegabile, san-cendo una guarigione inspiegabile daun punto di vista strettamente medico.

LA STORIANel ‘90 il ferimento di un

direttore di banca.L’intercessione di

Matilde del Sagrado

B E ATA Matilde del Sagrado

MASSIMO BRANCATI

l Regolamento di conti all’in -terno di una faida nel clan Mar-torano. Dietro all’omicidio potreb-bero esserci questioni legate almondo «melmoso» delle slot ma-chine, delle macchinette mangia-soldi, il business di D o n at oAbr uzz ese, 45 anni, ucciso dome-nica scorsa, intorno all’una di not-te, mentre tornava nella sua casadi via Parigi, a Potenza. L’uomo èstato raggiunto da diversi colpi(una decina) esplosi a distanzaravvicinata da due pistole. Lo te-stimoniano i bossoli, raccolti dallapolizia scientifica, di diverso ca-libro (7,65 e 9,21). Sulla dinamicadell’accaduto ci sono versioni con-trastanti, ma si propende per ilconflitto a fuoco durante il qualeoltre ad Abruzzese - armato an-ch ’egli e colpito a morte - sarebbestato ferito uno dei due attenta-tori. Chi sono? Su un nome gliinquirenti, indirizzati, a quantopare, dalla segnalazione dei fami-liari della vittima, vanno decisi:Dorino Stefanutti. L’esponentedi spicco del clan Martorano, piùvolte coinvolto in vicende giudi-ziarie, è da ieri irreperibile. Lostanno cercando. E la polizia è sul-le tracce anche del complice che,come dicevamo, sarebbe stato fe-rito da un proiettile.

Abruzzese avrebbe trascorso laserata proprio in compagnia diStefanutti in un bar della città.Qui ci sarebbe stato un diverbiosfociato poi nell’agguato nottur-no. Lo hanno aspettato acquattatia ridosso del muretto della palaz-zina che ospita, oltre all’abitazio -ne di Abruzzese, anche il tabac-chino e il bar di sua proprietà.Nessuno dei condomini dice diaver sentito gli spari: i familiaridella vittima, invece, sono scesi instrada qualche secondo dopo l’ag -guato, allarmati dal fragore dei

colpi. Sono stati proprio loro achiamare l’ambulanza del 118 neldisperato tentativo di salvare lavita dell’uomo che versava in unapozza di sangue e due passi dalportone d’ing resso.

I N C H I E S TA - Le indagini dellapolizia - coordinate dal Pm dellaProcura della Repubblica di Po-tenza, Gerardo Salvia - si sonosubito indirizzate verso una pista,quella che porta alle frequenta-zioni di Abruzzese e ai suoi affari.Proprietario o socio di bar e salegiochi in diversi punti della città(ha aperto, tra gli altri, il bar Me-diterraneo in via Nazario Sauro eil bar Birba in via Tirreno, dallacui gestione è uscito da tempo),Abruzzese aveva avuto in passatoguai con la giustizia per questionilegate al gioco d’azzardo e soprat-tutto per essere stato accusato ditentato omicidio preterintenzio-nale. Reato per il quale fu assoltodalla Corte d’Assise di Potenza.

SOCIETÀ - La sua attività erasoprattutto concentrata sul setto-re dei videogiochi: con lo scom-parso Raffaele Marino (ex pre-

sidente del Potenza calcio) avevamesso su una società di distribu-zione di macchinette. Alla mortedi Marino, metà delle quote so-cietarie sono state acquisite dallafamiglia Tancredi, punto di rife-rimento del comparto a Potenza eprovincia, il grossista più «getto-

nato». Parallelamente Abruzzese -spesso accompagnato da «amici-zie pericolose» e pregiudicati, cosìcome si evince da relazioni deicarabinieri - ha ottimizzato altriaffari entrando e uscendo, in ra-pida sequenza, da società di ge-stione di locali caratterizzati dallapresenza di slot machine e video-poker. In più di qualche caso sisospetta che abbia svolto un ruolodi «prestanome».

IL GIALLO - Si scava nella vitadi Abruzzese e s’intercettano vi-cende che potrebbero in qualchemodo avere un collegamento conquanto è accaduto. Riemerge dalpassato il caso di un suicidio aPotenza, un uomo che s’impiccòsul «braccio» di un escavatore neipressi delle case popolari di fronteal distributore di benzina di Pog-gio Tre Galli. Secondo quanto rac-

colsero gli investigatori, decise ditogliersi la vita perché stritolatodal gioco d’azzardo (era un assi-duo frequentatore di uno dei localigestiti da Abruzzese) e dalle con-tinue minacce a cui sarebbe statosottoposto. Preferì, insomma, sui-cidarsi prima che qualcuno inter-venisse per porre fine ai suoi gior-ni. Com’è accaduto ad Abruzzese.Intanto spunta una sinistra coin-cidenza: il 29 aprile del 1997 l’omi -cidio dei coniugi Gianfredi a Par-co Aurora. Oggi come allora ci siorienta sul mondo della malavita.La speranza è che l’epilogo sia di-verso e che per il delitto di viaParigi si individuino i colpevoli.

Il sindaco« Potenziare

le forzedell’ordine»

«È «centrale» il temadel contrasto alla crimi-nalità: oltre ad una rivolu-zione culturale delle co-scienze, serve un poten-ziamento sul territoriodelle Forze dell’Ordine».Lo ha detto il sindaco diPotenza, Vito Santarsie-ro, riferendosi all’omici -dio avvenuto domenicanotte: «Un fatto gravissi-mo - ha spiegato – con ilrischio di coinvolgerepersone innocenti».Esprimendo «lo sconcer-to e la preoccupazionedella città per l’omicidioavvenuto la scorsa nottein un popoloso rione del-la città», Santarsiero hareso noto «di aver sentitoil comandante della Poli-zia locale ed il questore alquale ha espresso tutto ilringraziamento per l’in -tensa attività in corso perchiarire ogni aspettodell’inquietante vicendaevidenzia che quanto ac-caduto è la riprova chebisogna mantenere sem-pre altissima l’attenzionenei riguardi di ogni formadi violenza e di criminali-tà».«Il gesto della notte scor-sa, anche se circoscrittoed isolato – ha aggiuntoSantarsiero – fa male allacittà ed è comunque ilsintomo della presenzanella nostra comunità diforme pericolose di mala-vita e di zone d’ombra incui spesso si agisce».

VITTIMANel riquadro DonatoAbruzzese. I rilievidella polizia[foto Tony Vece]

COINCIDENZAIl 29 aprile 1997

l’omicidio dei coniugiGianfredi

PA R T I C O L A R IUn complice sarebbe

rimasto ferito durante loscontro a fuoco

S O S P E T TATO Dorino Stefanutti

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 30.04.2013 PAG. 10

16 Martedì 30 aprile 2013

Ventisei annie una lungascia di sangue

Omicidio a PotenzaUna strana coincidenza: il 29 apriledel 1997 l’omicidio Gianfredi

Primo piano

di ALESSIA GIAMMARIA

POTENZA - Una città incastrata tra le mon-tagne- quasifossero uncordone diprotezio-ne verso l’esterno - dove l’eco degli spari dif-ficilmente si espande al di fuori dei confiniregionali. Spari che se confrontati con altrerealtà e con altre epoche fanno “poco rumo-re”.Ma sempredi morti ammazzati si parla.Morti ammazzati che a oggi ancora non han-no un colpevole, tranne qualche eccezione.Filo conduttore sono inomi, come quello delboss Renato Martorano - oggi detenuto nelcarcere di Cuneoin regime di 41 bis - e di Do-rino Stefanutti, considerato dagli inquiren-ti il braccio destro di quello che in città hannosempre chiamato il “bel Renato”. Così comeera successoper Vallanzasca. O dipentiti co-me Cossidente o Cosentino che oggi si è “pen -tito”diessersi “pentito”. Dicevamo inomi. Esì perché dietro i mortiammazzati - delitti dimafia o omicidi chenessuno vuole scoprire -quei nomi sono semprecircolati per questio-ni diappartenenza allostesso clano percon-trapposizioni.

E’ il 29 aprile - coincidenza o segnale - del1997 quando nel corso di un agguato, pro-prio come quello consumatosi intornoall’unadinottequando il28aprileavevagiàfatto posto al 29, unafucilata in bocca - forseperfarlotacere -mettevafinealla vitadiGiu-seppe,per tuttiPinuccio, Gianfredi.Piovevaquella sera. Pinuccio Gianfredi e sua mo-glie, Patrizia Santarsiero, stavano tornan-

do a casa. In macchinacon loro c’erano due deiloro figli, un’altra, lapiù grande, li aspetta-va a casa. Un apparta-mento a Parco Aurorain cui Patrizia e Giu-seppe non entrerannopiù. Perché la morte liattende sotto il porto-ne. Come la morte ha at-teso sotto il portone Do-nato Abruzzese. Coin-cidenza o segnale?

Quando Gianfrediparcheggia la suaautodue persone si avvici-nano al finestrino. I kil-leresplodono unaseriedi colpi da un fucile acanne mozze e da unapistola. Si accanisconosu Pinuccio. Il suo cor-po viene crivellato di

colpi.E infineuno deidue sicarigli punta lacanna del fucile in bocca e preme ancora ilgrilletto. L'ultimo proiettile rimbalza e colpi-sce a morte la moglie, Patrizia, che era statagià ferita.

I due figli si sono accucciati dietro i sedili.Per i loro genitori, però, non c'è nulla da fare.Si parla da subito di un omicidio di stampomafioso. Un regolamento diconti. Sedici an-ni dopo, però, l’omicidio Gianfredi è ancorairrisolto.

Nel corso degli anni questo “cold case” èstato al centro dei racconti raccontato di al-cuni pentiti. Ognuno di loro, però, ha fornitouna diversa versione dei fatti. Pentiti chehanno accusato o addirittura si sono autoac-cusati. Le loro dichiarazioni hanno reso piùoscuro il movente, incerto il mandante. E an-che sugli esecutori materiali hanno fornitopiù versioni. Antonio Cossidente, già confi-dente delSisde, ilvecchio serviziosegreto ci-vile, è l’ultimo in ordine di pentimento. So-stiene che il mandante dell’omicidio Gian-

fredisia GinoCosentino , l’ex capodeibasili-schi, che in quelperiodo, però, era detenuto.Il movente? «Dare un segnale al clan di Rena-to Martorano», a cui, secondo gli investiga-tori, apparteneva Gianfredi.

Gli esecutori? Alessandro D’Amato e Clau-dio Lisanti. Alessandro D’Amato, anche luipentito, asuavolta haconfessatodi essere ilkiller cheha ucciso Gianfredi. Dice che quelgiorno era in compagnia di Lisanti che, inve-ce, imbracciava il fucile a canne mozze. So-stiene che il mandante è Cossidente. E che Sa-verio Riviezzi, che per gli investigatori è il ca-po dei basilischi a Pignola, avrebbe dovutopagargli il disturbo. Poi c’è Gino Cosentino.Anche lui ha raccontato quello che sapevadell'omicidio di Parco Aurora. E anche perlui l’organizzatore dell’omicidio è Cossiden-te.

Cosentino, che non si fida affatto del suo exsodale e di quello che gli ha raccontato unavolta uscito dal carcere, sostiene che Cossi-dente abbia ricevuto dei soldi da qualcunoper compiere l'omicidio e abbia nascosto lacosaai suoicollaboratori.Anche perDonatoCaggiano il mandante è Cosentino. I killer?Caggiano cerca di accreditare una pista cala-brese.Cossidente, perCaggiano, avrebbeco-munque partecipato all’agguato. Un caos.

Accade anchequesto nella cittàdove nien-te è mai quello che sembra. E dove tutto e ilcontrario di tutto appare possibile.

I “cold case” però non cominciano conl’omicidio dei coniugi Gianfredi.

E’ il 22 maggio del 1989 quando a viaAdriatico duepallottole colpisconoe uccido-no Tiziano Fusilli, un ragazzo di 28 annicon qualche precedente per droga anche seaveva cambiato vita. Fino a oggi anche que-sto omicidio è rimasto avvolto nel mistero.Poi nel 2012 il ritrovamento di una moto cheper gli investigatori sarebbe quella utilizza-ta dai killer di Tiziano. L’aver abbandonatoquella motosenza distruggerlapotrebbe es-sere stata una leggerezza che, però, potrebbeconsentire agli investigatori di incastraregli assassinie sbrogliare l'intricato giallodivia Adriatico.Pare che il ritrovamento dellamotosiastato fortuito,nonostante le rivela-zionidelsolitoCossidente che,direcente,haindicato agli investigatori quelloche per luiera il luogo in cuiera stata occultata la motousata per l'agguato: «Midissero che l'aveva-no posata dietro all'Enel al Gallitello».

Solo due anni prima, il13 marzodel 1987,in un pub di via Mazzini viene freddato Fran -cesco Sanua. Nessun regolamento di contiin questo caso ma una sorta di delitto d’ono -

re. Sanua, infatti, aveva infastidito una ra-gazza e il fidanzato, dopo una lite tra i due, ar-mato di pistola entra in un pub di via Mazzinie esplode alcuni colpi di pistola. A fare da au-tista a Sanua, prima che quest’ultimo moris-se, proprio Renato Martorano.

Nel 1996 l’omicidio dell’agente di polizia,Francesco Tammone,e l’agguato aidanni diMichele Danese. Ilprimo in luglio eil secon-do in novembre.

E’unacalda sera di luglioquando l’agentemuore.

Francesco Tammone, 26 anni sposato epadre di un bimbo di un mese, con un collega,Mario Panico rimasto ferito, interviene persedare unarissa tradue gruppidi pregiudi-cati al “Serpentone”, tra viaTirreno evia Jo-nio. Responsabile dell’omicidio FrancescoPontiero rimasto ferito allagola, conun col-po di pistola, nel corso della sparatoria. Latragediasi consumaintorno alle20. InQue-stura era giunta una telefonata che avvisavache alcuni delinquenti si stavano picchian-do davanti al circolo del Serpentone. PerTammone e Panico doveva essere un inter-ventoquasidiroutine, diquellichevengonorichiesti sempre piu’ spesso data l’espansio -ne della criminalità organizzata in Basilica-ta. Sono giunti davanti all’ingresso del circo-

Morti ammazzatiche a oggi ancoranon hannoun colpevoletranne qualcheeccezione.Filo conduttoresono i nomidei bosse dei pentitiTroppi ancorai misteri chela cittàcustodisce

La Bmw di Gianfredi, i bossoli sull’asfalto e le forze dell’ordine intervenute sul posto dopo l’agguato.

Pinuccio Gianfredi e la moglie Patrizia Santarsiero. A destra Francesco Tammone

Una veduta della città diPotenza con l’indicazione deiluoghi dove sono avvenutigli omicidi che hannocostellato questi 26 anni

Contrada DragonaraIl 18 novembre del 1996agguato a Michele Daneseper lo “sgarr o” a Cosentino

Via Parigi29 aprile del 2013Donato Abruzzesefreddato sotto la sua abitazione

Via TirrenoL’11 luglio 1996 viene uccisol’agente di poliziaFrancesco Tammone

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 30.04.2013 PAG. 11

Martedì 30 aprile 2013 17L’ESCALATION CRIMINALE

I segnali d’allarme lanciati in questi anni

Dai mezzi bruciatia Gallitello agli spari

contro l’auto di Santoro

Primo piano

di LEO AMATO

POTENZA - A settembre ci sono stati i colpi esplosi in pienogiorno a Macchia Romana contro la spider Mercedes di un co-struttore. Era parcheggiata di fronte al cantiere dove sta rea-lizzando un complesso di palazzine, sui terreni appartenuti auno degli “insospettabili”a processo per aver finanziato i girid’usura del boss Renato Martorano da 5 anni al 41 bis.

Due mesi dopo a piazza Bologna è arrivato l’incendio di unapiattaforma “volante”intestata alla moglie di un imprendito-re, che è accusato a sua volta di aver fatto parte del vecchioclan. Ieri infine in via Parigi c’è scappato il morto.

Chi per tutto questo tempo hatemuto l’iniziodi unanuovaseriediattentatiegesti intimidatori,comequellicheannior-sono in periodiparticolari hanno colpito aziendee imprendi-tori del capoluogo e dintorni, non c’aveva visto male. Ma hasottovalutato quanto stava per accadere.

E’infattidalla finedella scorsaestate cheinquirenti einve-stigatori raccolgono segnali di un certo sommovimento ne-gli ambienti “border line” di Potenza e dintorni, dove i pochistorici pregiudicati ancora a piede libero incontrano impren-ditori, commercianti, liberi professionisti epotenziali nuoveleve del crimine organizzato.

Le scosse che hanno sovvertito gli equilibri all’apparenzaconsolidati degli anni scorsi sono statedue, anzi tre, come lesentenze pronunciate tra la fine di aprile e luglio, col rigettodelricorsoin Cassazionecontrolacondanna delbossRenatoMartoranoela stangataperireducidella diasporadeibasili-schi. Confermati i 14 anni di reclusione per il primo, accusatodi usura ed estorsione aggravata ai danni dell'ex signore diasfalto e affini del capoluogo (Carmine Guarino, ndr), per i se-condi il Tribunale di Potenza ha comminato pene per più di120 anni di prigione. Mafia, armi, droga e ancora estorsione i

principali capi d'imputazione. Così si è infrantala speranza di chi contava di tornare in libertàdue anni e mezzo dopo l'ultimo blitz contro la“famiglia tutta lucana”, in particolare l’ex pugi-le pignolese Saverio Riviezzi, indicato dal suo exrivale Antonio Cossidente (oggi collaboratoredi giustizia) come l’unico padrino rimasto in zo-na riconosciuto dalla ‘ndrangheta calabrese. Esisa cheil carceree gliavvocati significanospe-se anche di non poco conto.

Di racket nel processo contro i pignolesi nonce n’è traccia,ma a giugno dell'annoscorso eraarrivata comunque una condanna a 9 anni di re-clusione per un singolo esponente del clan, Car-lo Troia, accusato di aver provato a estorcere de-naro al titolare del distributore sopra la cittadel-la della Regione per aiutare gli amici incappatinel blitz. A ottobre invece è stato arrestato un al-tro basilisco della prima ora, Franco Mancino,sempre con l'accusa di aver cercato soldi per i de-tenuti (Troia incluso, ndr) maaunimprendito-re edile e al titolare di una sala scommesse. Inpiù, tornando indietro nel tempo, ci sono le in-formative redatte dagli investigatori che neimesi successivi a un’altra storica sentenza,quella di dicembre del 2007 nel maxiprocessobasilischi con cui sono stati inflitte pene per 262anni a 37 imputati, descrivono qualcosa che og-gi come allora sembra tutt'altro che casuale.«Moltiplicati a dismisura il numero di attentati,

di incendi e in generale di condotte violente e minatorie - manon solo - ai danni di gestori e di titolari di attività economichee commerciali». Spiegavano gli agenti della sezione anticri-mine della polizia prendendo in considerazione solo il paesestretto tra il Pantano e la montagna di Pierfaone. Tanto percapirsi: a febbraio prima l’incendiodi un prefabbricato, e poiquello di una baracca in lamierato all’interno di un cantiere diunaditta chestava realizzando18appartamenti etre localiadestinazione commerciale. A marzo il ritrovamento di duemolotov vicino a due escavatori in un altro cantiere per ungrosso complesso residenziale, e poi l’incendio di un prefab-bricato del Comune in un’area interessata da un progetto diriqualificazione urbana che prevedeva la costruzione di 30 al-loggi, affidato a un imprenditore che avrebbe denunciato an-cheilrinvenimento diunabottigliaincendiariae diunatani-ca in plastica contenente del liquido infiammabile all’internodi un secondo cantiere.

A settembre due incendi d’auto in una notte. Infine a no-vembre l’assalto (quasi una fotocopia di quello dello scorsosettembre a Potenza) in contrada Molino del Capo con duepersone col viso coperto che sparano cinque colpi di pistolaall’indirizzo di un furgone Mercedes di proprietà di un’im -presa edile impegnata nella costruzione di alcune abitazioni,e il ritrovamentodei restidi unsuinoancora in unaltrocan-tiere. Quindi all'improvviso più nulla.

Ecco perchè passati tre anni e mezzo tra gli investigatori c’èchi ha pensato all’avvio di unasequenza simile dopo gli sparisull’Slk200 diSalvatoreSantoro, titolare delSantoroGroupdi Pietragalla, “socio” dell'ingegnere Nicola Giordano (pro-sciolto nel processo Iena2 e alla sbarra per usura sempre aidannidiCarmineGuarino)e ziodiunaltroimprenditorevit-tima di un caso di danneggiamento rimasto avvolto nel mi-stero, a gennaio dell’anno scorso, quando due automezzi so-no andati in fumo nel suo impianti di calcestruzzi in zona Gal-litello.

A maggior ragione se n’è quasi convinto a novembre quan-do le fiamme hanno avvolto un mezzo della Ecologia e Servizisrl, dove tra i dipendenti figura anche Rocco Lapelosa (impu-tato di associazione mafiosa nel processo Iena2).

Nessuno però poteva immaginare un’escalation finoall’omicidio di Donato Abruzzese, proprio il giorno del sedice-simi anniversario dell'ultimo fatto di sangue nel capoluogomaturatoinambienticriminali. Cosìnessunoadessosispin-ge a fare previsioni su cosa possa accadere di qui in avanti.

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Equilibrisovvertitiall’inter nodi unsistemachesembravaconsolidato

lo ricreativo, frequentato da criminali delposto. La discussione e la rissa tra i due grup-pidi pregiudicatisistava consumandopocopiù in là , lungo viaTirreno: i poliziotti si so-no frappostitra icontendenti cercandodi ri-stabilire la calma. Alla richiesta di documen-ti fatta dall’ ispettore Panico, Pontiero, condiversi precedenti penali, tenta di allonta-narsi. Raggiunto dall’ispettore, il pregiudi-cato reagisce colpendolo alla nuca e disar-mandolo. L’agente Tammoneintervieneperdifendere il collega. Cominciata la sparato-ria e il pregiudicato utilizza l’arma sottrattaall’ ispettore. Tammone viene colpito mor-talmente, mentre il pregiudicato viene feritoalla gola con un colpodi pistola esploso dallostesso agente pochi attimi prima di cadere vi-cino all’automobile di servizio. Tammonemuore sull’autoambulanza che lo stavapor-tando all’ospedale San Carlo.

Più che una lite, questo si scoprirà poi,Tammone e Panico incapparono in un incon-tro al rione Serpentone tra alcuni maggio-renti della nascente famiglia lucana, comePontiero,Santarsiero, Danese,Troia eMan-cino. La fuga di Danese e Troia a Policoroconsentì di scoprire l'asse esistente, mentrele intercettazioni in carcere portarono ele-menti sia sullo spaccio di droga che sui pro-

getti di andare “oltre”.Nel giro di qualche mese infatti la nuova

“famiglia” tutta lucana, nata per imporre il“buon ordine”nelle carceri dove spadroneg-giava il crimine di fuori regione avrebbe co-minciato a farsi sentire compiendo altri ge-sti eclatanti come il tentato omicidio di Dane -se che si era rifiutato di sfregiare la sorellacolpevole di aver tradito il boss «Organizzaiio l’agguato per fare un piacere a Gino Cosen-tino». Così Antonio Cossidente nel suo rac-conto alla Procura distrettuale antimafia.

Cosentino,che intrattenevaunarelazionecon la sorella di Danese, gli ordinò di sfre-giarla in volto («Mi mandò una lettera - con-fermòDanese agliinvestigatori- nellaqualemi indicava anche la zona esatta del viso dasfregiare»). Era la punizione che il capoba-stone dei vecchi basilischi riteneva più giu-sta per quel tradimento con un altro uomomentre lui era detenuto in carcere. Ma Dane-se si rifiutò di farlo. Cosentino hasempre negato di aver ordinato l’ag -guato per punire il suo ex cognato.«Il mio ordine per l’avvertimento aDanese non è mai partito», ha ripe-tuto più volte agli investigatori.

Cossidente, invece, racconta alsostituto procuratore antimafia diPotenza Francesco Basentini diaveragito percompiacere ilvecchioboss: «Quando sono uscito dal car-cere ho dovuto far fede alla paroladata, perché io gli dissi di non preoc-cuparsi. Una punizione gliela daròio e ti darò la soddisfazione che meri-ti, ma tua moglie lasciala perdere,perché io non mi accosto, non è nelmio costume toccare una donna».Niente sfregio. Ma organizzò l’ag -guato per Danese.

Dice Cossidente: «Chiamai Clau-dio Lisanti e gli dissi di fare un so-pralluogo. Poi dissi a Carmine Cam-panella di accompagnare Claudio».L’ordine: «Gli dissi - racconta il pentito - date-gli una lezione ma cercate di sparare solo allegambe, giusto per dagli un segnale».

La descrizione dell’agguato: «Erano le seio le sette di sera. Andarono incappucciati e siportarono dietro una pistola e un fucile apompa».

E infatti erano le 19 del 18 novembre del1996. Il rapporto giudiziario dell’epoca cosìdescriveva i fatti: «Danese è stato attinto altorace da colpi di arma da fuoco sparati dauno sconosciuto con il volto coperto da pas-samontagnae armatodi fucilea cannemoz-ze».Rimasevivo permiracolo.Appenausci-to dall’ospedale varcò la porta della Procura eraccontò quello che sapeva della “Quintamafia”.

Fu il primo a farlo. L’ultimo in ordine dipentimento, invece, è Cossidente.

Di mezzo 26 anni di colpi inferti e di san-gue versato.

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Il 13 marzodel 1987 in un pubdi via Mazziniviene freddatoFrancesco SanuaDue anni doposparanoa Tiziano FusilloColpi controDanese che si erarifiutato di sfregiarela sorella colpevoledi aver traditoil boss

Tiziano Fusillo. In basso Michele Danese

Via AdriaticoIl 22 maggio del 1989due pallottole colpisconoe uccidono Tiziano Fusilli

Via MazziniIl 13 marzo del 1987 in un pubdi via Mazzini viene freddatoFrancesco Sanua

Parco AuroraIl 29 aprile del 1997vengono trucidatii coniugi Gianfredi