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    SOCIALEProgetto MeTe

    EVENTIFrancesco nell’arte

    ATTUALITÀ Referendum No Triv

    È proprio quando si crede chesia tutto nito,

    che tutto comincia.Daniel Pennac

    A p r i

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    07 News 10 Focus DonAzioni 14 Sociale

    Progetto MeTe 16 Società

    Laboratorio di Frontiera 18 Eventi

    Francesco nell'Arte 20 Arte

    Elena Giustozzi22 Due passi a

    Cossignano 24 Attualità

    Referendum no Triv 26 Sport

    Il nuovo Del Duca 27 Astri Nascenti

    Ase 28 L'Ascoli di PetòLu retrabbie

    29 PnlPensare la vita

    30 A qualcuno piace nerd The Big Bang Theory

    31 Fly musical con noiCommedia dialettale

    32 LiberranteUmberto Eco

    33 NaturalmenteLo zenzero

    35 Il giardino di LolaLa fresia

    36 Cheap & CreativeLa primavera

    L'editoriale SOMMARIOdi Fabiana Pellegrino

    Avolte la redenzionepassa attraverso ununico gesto. In unavita di inerzia, di mo-vimenti tutti ugualispinti dal solo istinto di procede-re che ci appartiene di natura, unpasso falso può diventare rivolu-zionario. È facile, oggi, che non sisappia bene dove andare. Ancorapiù probabile che ci si lasci dondo-

    lare dall’indolenza di una quoti-dianità che accompagna giorni chesi lasciano semplicemente passareoltre. È consolatoria un’esistenzatiepida, di cui si conosce già il fi-nale. La noia è una confidente fi-data di questo viaggio monotono,in cui non c’è parola che valga l’o-ro che promette, non c’è emozio-ne a riparo dall’incredibile fictionchiamata mondo. Eppure, perfinouna vita trascorsa in sala d’attesaalla fine si ferma. Senza chiederealcun permesso, senza nessun av-vertimento. On. Off. A questo èdedicata ampia parte del giornale,stavolta. All’occasione che abbia-mo di decidere di esseiamo. Allafacoltà di esprimere la volontà dilasciare qualcosa di noi a qualcunaltro. Non è detto che accada. Perora basta che sia possibile.

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    Segui ogni giorno le notizie del territorio su www.primapaginaonline.it

    News

    In amore vince chi friggeSei chef di prima grandezza sono pronti a mettersiai fornelli per deliziare ancora una volta il pubblicodi Fritto Misto, dal 22 Aprile al 1° Maggio 2016 adAscoli Piceno. Si tratta di Errico Recanati, Daniele Ci-teroni, Aurelio Damiani, Enrico Mazzaroni, RosariaMorganti e Sabrina Tuzi. I rinomati maestri di cuci-na, fra i più famosi e apprezzati delle Marche, sonopronti ad accogliere i visitatori nell'area Vini e StreetFood di marca, preparando piatti prelibati che affon-dano le radici nella tradizione, senza paura di speri-mentare nuove soluzioni. Primo in ordine di tempo adar prova della propria abilità culinaria sarà EnricoMazzaroni venerdì 22 e sabato 23 aprile. Subito dopo,domenica 24, sarà la volta di Sabrina Tuzi, Degusteriadel Gigante di San Benedetto del Tronto. Lunedì 25,martedì 26 e mercoledì 27 aprile, a mettersi ai fornellisarà Aurelio Damiani, mentre giovedì 28 a prepara-re deliziosi manicaretti sarà Daniele Citeroni, chef

    dell'Osteria Ophis di Offida. Venerdì 29 e sabato 30aprile, i gourmand potranno gustare i prelibati piattidi Rosaria Morganti, mentre domenica 1° maggio, achiudere sarà lo chef Errico Recanati.www.frittomistoallitaliana.it

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    News

    Il Sole 24 Orepremia un alunnosambenedettese.

    Un ricono-s c i m e n t otanto sor-prendentequanto gra-dito, quelloricevuto dalLiceo Scien-tifico “Rosetti” di San Benedetto delTronto che, grazie alla bravura diun suo studente, Eugenio De Luca, eall’intuizione della sua insegnante,Adriana Paoletti, si è visto dedicare lapuntata del 13 marzo di “Memoran-

    dum”, la rubrica che il direttore delSole 24 Ore, Roberto Napoletano, tie-ne sul Domenicale, l’inserto culturaledella domenica.Tutto nasce dalla lettera che la profha scritto al direttore del Sole per se-gnalargli le riflessioni contenute inun saggio breve dell’alunno De Lucasul tema “L’uomo di fronte al male ealla sofferenza: Manzoni e Leopardipossono insegnare qualcosa ai giova-ni d’oggi?”.Il saggio è stato integralmente pubbli-cato dal Domenicale con un bellissi-

    mo commento del direttore Napoleta-no: “Trovo strepitoso che tutto questoavvenga in un liceo scientifico di SanBenedetto del Tronto con la “gioia”di immergersi nel giardino della sof-ferenza del poeta recanatese e nellavigna di Renzo del capolavoro man-zoniano per imparare a osservare etoccare le cose di questa terra oggi,allargare la forma mentis e comincia-re ad afferrare il senso profondo dellavita in un mondo globalizzato, scan-dito dai tempi della tecnologia. Mira-coli della scuola italiana”.

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    Ascoli Piceno - Cinque saleoperatorie di ultimissima ge-nerazione, classificate Iso 5,per una superficie di 800 metriquadrati e un costo complessi-vo di 5 milioni di euro. Il nuo-vo blocco operatorio dell'ospe-dale Mazzoni, inaugurato allapresenza del presidente e delvicepresidente della Regione,Luca Ceriscioli e Anna Casini,del direttore generale dell'Asur, Alessandro Marini e del direttore dell' AreaVasta 5, Giulietta Capocasa, si affianca al restyling del punto nascita all’ospe-dale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto. Tre nuove sale parto,di cui una utilizzabile come sala operatoria di emergenza e una attrezzata an-che per il travaglio e/o il parto in acqua, e la “stroke unit”, l’unità operativa dineurologia, a oggi la più grande della Regione Marche e parte integrante di unconsorzio europeo che studia una malattia genetica molto frequente sul terri-torio: l’arteriopatia cerebrale autosomica dominante con infarti sottocorticali eleucoencefalopatia. «Innovazione tecnologica e massima qualità dei servizi alcittadino – ha detto il presidente Ceriscioli - negli edifici attuali. Grazie al per-corso di riordino intrapreso in questi mesi abbiamo liberato le risorse necessa-rie per inaugurare una stagione di investimenti. Come Regione ci muoveremo

    con grande serietà e rapidità per corrispondere alla qualità di questo indirizzoche, in particolare, i sindaci dell’Ascolano ci hanno consegnato. Ospedali di bacino per circa 300mila utenti, dotati di specializzazioni, tecnologie all’avan-guardia e competenze».

    Comunanza - È iniziata come unafiaba la storia del birraio MauroMassacci e del socio Antonio Dio-nisi a Comunanza con il birrificioLe Fate. A far iniziare tutto la bir-ra, quella delle Fate, otto unichefate ispirate al libro di Andrea daBarberino, “Il Guerrin Meschino”.Oggi questa fiaba è a tutti gli effet-ti una realtà artigianale conosciutain tutta Italia, che negli anni hafatto passi da gigante, trovando inquesti giorni una nuova localizza-zione nella sede produttiva di Co-munanza. Infatti, a marzo, è stato

    inaugurato il nuovo stabilimentodi circa 800 mq che ospita l’interociclo produttivo della birra artigia-nale di Massacci e Dionisi.

    Acquasanta Terme - Il progetto“Nuove energie” promosso dall’U-nione Sportiva Acli provinciale di

    Ascoli Piceno giunge al suo diciottesi-mo anno di attività motoria per la ter-za età e conferma l’iniziativa organiz-zata ad Acquasanta in collaborazionecon l'amministrazione comunale.

    Comunanza - Quello dell’invasione dei cinghiali rimane un problema divasta portata. Ora si spera in un nuovo sistema, l’Er Safety Crop, realizza-to dall’azienda Elettrica Remoli. Si tratta di un dispositivo dissuasivo peranimali selvatici al fine di salvaguardare i campi coltivati. Esso agisce attra-

    verso quattro forme di dissuasione: due acustiche, una olfattiva con l’ema-nazione di feromoni e un’altra visiva con l’emissione di luci stroboscopiche.Modalità che si alternano e combinano in tutta la durata in accensione delsistema. È programmabile e può funzionare per tutta la notte, in quanto èdotato di pannello solare.

    Ad Arquata nasce il Mata

    La nuova sanità del Piceno

    “Nuove energie”per la terza etàUn dissuasore contro i cinghiali

    Il nuovobirrificio Le Fate

    News

    Ascoli Piceno- Ascoli è tra i dodici‘borghi bianchi’ d’Italia: il moto-re di ricerca viaggi skyscanner.it è

    andato alla scoperta delle bellezzed’Italia. Ecco la descrizione di Sky-scanner: «Deve la sua splendida bellezza al travertino, la roccia concui è stata costruita la città. Girova-gando per la città ci si rende con-to della predominanza del bianco.Piazza del Popolo ne è un esempioeccellente: maestosa con i suoi mo-numenti, è tutta circondata da me-ravigliosi palazzi e archi che la ren-dono un vero e proprio salotto nelquale accomodarsi ad ammirarela bellezza che c’è tutt’intorno. Danon perdere la visita alla cattedraledi Sant’Emidio, patrono della città,che vanta soffitti maestosi».

    Ascoli incoronatada SkyscannerArquata del Tronto - In occasione delle Giornate di Primavera del Fai, pres-

    so la splendida cornice della Rocca di Arquata del Tronto, è stato inaugu-rato il Mata, Museo delle Arti e Tradizioni Popolari Arquatane. Il museo èstato allestito grazie alla generosa donazione di Marco Loffreda e ai lavoridi restauro della ditta Stilarte Restauri di Filiberto Caponi e Giuseppe Pon-

    tani. Il museo nasce con l’intento di far conoscere il passato e le tradizionidel nostro territorio attraverso l’esposizione di vari oggetti, che vanno dafine ‘800 ai primi del ‘900. Molti gli studenti intervenuti che hanno potutoscoprire per la prima volta oggetti a loro in parte sconosciuti, ma familiariai propri nonni e genitori, in un sano confronto tra nuove e vecchie genera-zioni. L’obiettivo futuro sarà di allestire nuovi percorsi a ritroso nel tempo,corredati di foto e didascalie in italiano e in inglese. Il museo potrà esserevisitato con i normali orari di apertura della Rocca: la mattina dalle 10:30alle 12:30, il pomeriggio dalle 16 alle 18, anche il sabato e la domenica. Nelmese di agosto il museo rimarrà aperto tutti i giorni.

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    Focus

    di Fabiana Pellegrino

    Per salvare unavita non servonosuperpoteri. Ba-sta avere fegato,cuore e soprat-tu o cervello.Recita così unacampagna sulladonazione e sul trapianto di or-gani, tessuti e cellule, promossadal Centro Nazionale Trapiantiin collaborazione con il Ministerodella Salute e le associazioni che sioccupano del tema. Serve fegato

    per avere determinazione, cuoreper essere consapevoli del benepotenziale che possiamo fare, cer-vello per capire che donare è ungesto gratuito ed e cace, un'azio-ne che una volta compresa a fon-do vale la pena di fare. Una sceltache appartiene a persone normali,come quei ci adini italiani, ormaipiù di un milione e mezzo, chehanno espresso la propria volon-tà a donare. Di contro, c’è ancorachi dice no a causa di una genericas ducia nel sistema, ma anche per

    DonAzioni.Non serve essere supereroi.

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    Focus

    Una sceltain comune èun progetto

    dellaRegioneMarche.

    una paura della manipolazionedel corpo umano e una celebrazio-ne della morte ben radicata nella“pancia” ca olica del Paese.Eppure, il virtuosismo è ben lan-ciato nelle Marche, grazie al pro-ge o “Una scelta in Comune”, 65

    Comuni hanno aderito e avviato ilservizio di raccolta e trasferimen-to della dichiarazione di volontà adonare gli organi nel momento delrilascio o rinnovo del documen-to di identità. Dalla ne del 2013sono 6.184 i consensi alla dona-zione di organi su 7.184 ci adiniinterpellati, con una percentualedi assensi dell'86,1% e di dinieghidel 13,9%. Risultati positivi so o-lineati anche dal presidente dellaRegione Luca Ceriscioli: “NelleMarche i risultati raggiunti sonoo imi, grazie al meccanismo in-centivante che è stato messo inmoto, per un sistema a dabile erigoroso a garanzia di tu i. Siamouna regione sensibile e di eccellen-za per quanto concerne le stru u-re che accompagnano il processo,con un Centro Trapianti di assolu-ta qualità”. Le Marche a pieno tito-lo “fanno parte dell’eccellenza perdonazioni e trapianti – confermail dire ore del Centro nazionaleTrapianti Alessandro Nanni Costa– la solidarietà può garantire unacura e cace per i ci adini, quinditu i devono conoscere possibilitàe necessità: farlo al momento delcambio carta identità in Comune èil modo più facile. Il programmaa medio e lungo termine sta dan-do buoni risultati, è un passo disolidarietà e consapevolezza im-portante per i ci adini”. I dati ve-

    dono la Regione in prima linea nelsupporto ai Comuni aderenti all’i-niziativa strategica per il sistematrapianti con funzione di “facilita-tore” nell’applicazione della nor-ma, con la possibilità anche per ipiccoli Comuni di poter avviareun servizio particolare che o rel’opportunità di potersi esprimerecirca la propria volontà donativa.Tra i Comuni più solidali guranoAscoli Piceno e Pieveboviglianacol 100% dei consensi, seguiti daPorto Sant'Elpidio (97,5%), Pedaso(97,3%), Ancona (97,2%) e Chiara-valle (96,7%). Agli ultimi posti Fer-mo col 69,6%. Per quanto riguarda

    voli livelli di qualità, sicurezza ede cienza e garantisce l’autosuf-

    cienza del tessuto corneale pertu a la regione.

    Ne abbiamo parlato con FabrizioVolpini, presidente della commis-sione regionale sanità.

    Do or Volpini, facciamo un po’di chiarezza in merito alla dichia-razione di donazione? «Facciamo anche un po’ di storia.La legge 91 del 1999 regolava iprelievi per i trapianti degli organie dei tessuti, a ermando che do-veva esserci una dichiarazione ri-lasciata presso gli appositi sportel-li delle aziende sanitarie o pressoalcune associazioni, come l’Aido,o, ancora, presso il proprio medi-co di famiglia. Dal 2013 le modali-tà di dichiarazione sono state resepiù snelle, ampliando la possibi-lità di e e uarla anche all’u cioAnagrafe dei Comuni aderenti, al

    momento del rinnovo della Cartadi Identità. Nella nostra regione ilproge o “Una scelta in Comune”è stato avviato a dicembre 2013 eda allora c’è stato un notevole au-mento del numero di chi si è resodisponibile alla donazione. Dal 17dicembre 2013 al 30 giugno 2014,le dichiarazioni di donazione sonostate 2699, nei 14 anni precedentierano state 2198. Tu avia, sonoaumentati anche i dinieghi, rag-giungendo quota 410».

    Perché c’è chi si oppone alla do-nazione?«Il problema delle opposizioni alle

    invece le iscrizioni delle donazioniall'Aido, si registrano 32.318 con-sensi, di cui 12.946 in provincia diAncona, 3.116 in quella di AscoliPiceno, 3.077 a Fermo, 8.398 a Ma-cerata e 4.781 a Pesaro-Urbino.In generale, per la donazione diorgani le Marche sono tra le pri-me regioni d’Italia come donato-ri procurati, 30,26 per milione dipopolazione (dati aggiornati al 31dicembre 2015 – media nazionale21,9), dato sostanzialmente stabilerispe o al 2014 (31,7 pmp). Conl’istituzione del Centro Trapian-ti presso l’Azienda OspedalieraUniversitaria ‘Ospedali Riuniti’ diAncona, la Regione ha raggiuntolivelli di eccellenza con 769 tra-pianti e e uati dal maggio 2005a dicembre 2015 di cui: 374 reni;381 fegato; 2 pancreas; 5 fegato erene; 5 pancreas e rene; 2 rene davivente. Dal 2001 è a iva anche laBanca degli Occhi all’Ospedale diFabriano che ha raggiunto note-

    Fabrizio Volpini, presidente della commissione regionale sanità

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    Focus

    LA DICHIARAZIONE DI VOLONTÀNEGLI UFFICI DEL COMUNE

    A seguito degli interventi normativi,anche l’ufficio anagrafe può raccoglieree registrare la dichiarazione di volontàsulla donazione di organi e tessuti.In fase di richiesta o rinnovo dellacarta d’identità sempre più cittadini sisentiranno pertanto richiedere daglioperatori dell’anagrafe se intendonoesprimersi sul tema della donazione.Nel caso in cui il cittadino decida diesprimere la propria volontà – sia essapositiva o negativa - questa conuiràdirettamente nel Sistema Informativo Trapianti, consultabile 24 ore su 24 inmodalità sicura dai medici del CentroRegionale Trapianti. Questa modalitàdi espressione della volontà si affiancaalle altre tuttora vigenti. La proceduraconsente di raggiungere in modoprogressivo e costante tutti i cittadinimaggiorenni, invitati dall’operatoredell’ufficio anagrafe a manifestareil proprio consenso o diniego alladonazione sottoscrivendo un appositomodulo. Le espressioni registrate alComune non vengono indicate suldocumento di identicazione, matrasmesse direttamente e in temporeale al Sistema Informativo Trapianti.Il colloquio tra il sistema informativocomunale e il Sistema Informativo Trapianti avviene tramite un softwareche ha la possibilità di attivare dallapostazione dell’operatore un serverremoto. Il colloquio utilizza il canalecrittografato (https) e prevede unamutua autenticazione fra i due sistemitramite un certicato digitale. Il SistemaInformativo Trapianti viene consultatoper ogni potenziale donatore in stato diaccertamento di morte cerebrale.

    donazioni è, sopra u o, culturale.Non voglio scivolare in una di-mensione che non mi compete, mase pensiamo alla cultura del de-funto che c’è in questo paese, allasacralità del corpo, benché sen-za vita, è facile rendersi conto di

    come si tra i essenzialmente di unretaggio della cultura ca olica. Vafa a, senza dubbio, una campagnadi sensibilizzazione e di educazio-ne sulla cultura della donazione,unica soluzione e possibilità tera-peutica per patologie gravi. Oggi,in alcuni casi, si supera la carenzadi donatori con il trapianto da vi-vente».

    Per avviare questo slancio al cam-biamento culturale, la categoriadei medici ha aspe ato che se neoccupasse dire amente la politi -ca…«Credo che no a oggi la questio-

    ne, nel campo medico, sia stata la-sciata alla sensibilità del singolo.Occorre, invece, un’educazionedecisamente più stru urata».

    Parliamo dei trapianti?«Sui trapianti, in realtà, i dati a

    nostra disposizione non sono cosìesaltanti. Per il fegato nel 2015sono stati e e uati 31 trapianticontro i 41 dell’anno precedente,per il rene 39 contro i 42 del 2014.La le ura di questi dati è duplice:da un lato, la medicina salva deci-samente più vite, dall’altro biso-gna riconoscere che non tu i glioperatori che si confrontano con iltema, sono sensibili alla donazio-ne. Se i dati del 2016 dovessero ul-teriormente peggiorare, la Regionepotrebbe perdere la sua capacità digarantire performance standard eprobabilmente si sme erebbe die e uare alcune operazioni».

    Un 2015con menotrapianti:31 di fegato e39 di rene.

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    Focus

    "A" come Accertamento (di morte concriteri neurologici) : è uno dei modi con iquali certicare la morte, che si manifestacon la cessazione irreversibile e denitivadelle funzioni del cervello. Questo criterioprevede la verica per 6 ore consecutivedell'assenza di attività cerebrale sotto lostretto controllo di 3 medici esperti.

    "B" come Banche dei tessuti : sono dellestrutture sanitarie pubbliche, dislocate sulterritorio nazionale, che hanno il compitodi conservare e distribuire i tessuti cheverranno trapiantati, certicandone laqualità e la sicurezza.

    "C" come Cellule staminali emopoie-tiche : sono le cellule staminali adulte ingrado di generare globuli rossi, globulibianchi e piastrine. Oltre che nel midolloosseo, sono presenti nel sangue perifericoe in quello contenuto nel cordone ombe-licale. Il trapianto di questo tipo di cellulerappresenta una cura efficace per moltemalattie, come la leucemia. Chiunquepuò diventare un donatore di cellule sta-minale emopoietiche, purché sia in salutee non sia affetto da malattie trasmissibilicon il sangue.

    "D" come Dichiarazione di volontà : è ilmodo con cui ogni cittadino maggioren-ne può esprimere il proprio consenso odiniego alla donazione di organi. Ci sonodiverse modalità per dichiarare la propriavolontà sulla donazione di organi e tessu-ti e sono tutte pienamente valide ai sensidi legge. Ai ni della donazione, fa fedel'ultima dichiarazione resa in ordine tem-porale. Nel nostro Paese il principio del si-lenzio-assenso non ha trovato attuazionee, per questo, tutti i cittadini maggiorenni

    hanno l'opportunità (e non l'obbligo) diesprimersi alla ASL di appartenza, all'uf-cio anagrafe dei Comuni che hanno at-tivato questo servizio, compilando unadelle tessere distribuite dalle associazionidi settore o scrivendo su un foglio libero ilproprio volere.

    "F" come Famiglia: i familiari aventi di-ritto a esprimersi sulla donazione in casodi assenza di una dichiarazione rilasciatain vita sono: coniuge non separato, con-vivente more uxorio, gli maggiorenni egenitori.

    "G" come Garanzia: il Sistema Trapiantigarantisce la tutela sia dei donatori, chedei riceventi. Perché rispetta la volontà dichi si esprime, tutela la salute di chi riceveed è sicuro e trasparente in tutte le pro-cedure.

    "I" come Italia: con un po' di orgogliovogliamo dire che l'Italia - nel campo deitrapianti - è prima in Europa per la qualitàdegli interventi, ai primissimi posti per at-tività complessiva.

    "L" come Legislazione: il sistema trapian-ti in Italia è regolato da una serie di leggi,decreti, linee-guida e direttive europeeche garantiscono trasparenza e qualità inambito di donazione, prelievo e trapiantodi organi e tessuti.

    "M" come Ministero della Salute : tra isuoi molteplici obiettivi, ha quello di pro-muovere l'informazione sulla donazione eil trapianto di organi, tessuti e cellule.

    "P" come Prelievo : si esegue solo quan-do c'è il consenso alla donazione (espres-

    so in vita o rilasciato dai familiari) e quan-do non ci sono controindicazioni cliniche(ad esempio, nel caso di una malattia tra-smissibile). Il prelievo non va confuso conil termine "espianto", l'asportazione dalricevente di un organo precedentementetrapiantato.

    "Q" come Qualità : è l'analisi approfon-dita sull'esito dei trapianti, in termini disopravvivenza del paziente e dell'organo.Questo tipo di analisi prende in conside-razione anche i dati sulla qualità di vita deltrapiantato, costantemente monitoratanel corso della sua vita.

    "R" come Ricerca: la ricerca è parte inte-grante del lavoro del CNT che partecipa anumerosi studi multicentrici nazionali edinternazionali molti dei quali nanziatidirettamente dalla Comunità Europea. IlCentro svolge attività di coordinamentodei progetti di ricerca e dei programmisperimentali di trapianto, curandone lagestione organizzativa, la metodologia ei contenuti scientici.

    "S" come Sopravvivenza : la distinzionetra la sopravvivenza del paziente e dell'or-gano a 1 anno dal trapianto rappresentauno dei parametri per valutare la qualitàdel trapianto. Mentre la sopravvivenzadel paziente è un termine di immediatacomprensione, quella dell'organo si riferi-sce alla riuscita del trapianto e al non fal-limento dell'organo nello svolgere la suafunzione.

    "T" come Tutela: si traduce nello svinco-lare l'accertamento di morte con criterineurologici al processo di donazione.Qualora si verichino le condizioni clini-che per accertare la morte di una personacon criteri neurologici (di solito questoavviene nelle rianimazioni o nelle tera-pie intensive) i medici hanno il doveredi procedere all'iter, indipendentementedalla possibile donazione. Inoltre, la Com-missione di medici che certica la morteè indipendente da chi ha riscontrato lo

    stato di morte e diversa dall'équipe cheeseguirà il prelievo e il trapianto.

    "U" come Università : ai ni della ricerca ilCentro Nazionale Trapianti collabora conle Università e gli Istituti di ricerca.

    "V" come Valvole Cardiache : che con-sentono il passaggio del sangue in unasola direzione, impedendogli di riuiredurante l'azione di pompaggio del cuore.Può accadere che una o più valvole delcuore non funzionino più come dovreb-bero; occorre dunque ripararle o sostitu-irle. Oggi i trapianti di valvole cardiache

    da donatore umano sono interventi diroutine.

    Fonte: www.sonoundonatore.it

    I TERMINI COMUNI SU CUI È MEGLIO FARE CHIAREZZA

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    Sociale

    Si chiama MeTe- Abili Equilibrid’arte il percorsoideato dal Labo-ratorio MinimoTeatro e giunto alsuo quarto anno dia ivitàcon la dire-zione organizzativa di “La Casadi Asterione” e il Patrocinio diAcli Arte e Spe acolo . Il nome halo scopo di so olineare l'obie ivodell'incontro tra Me-Te, incontrodi realtà e sogge ività diverse cheentrano in conta o, conoscenza ecrescita reciproca a raverso la me-

    MeTe Abili Equilibri d’Arte 2016

    diazione artistica. Il proge o MeTenon è un "proge o per la disabili -tà" in cui i ragazzi con disabilitàvengono di nuovo isolati, ma unproge o che promuove leabilitàdi erenti dove coetanei con e sen-za disabilità possono insieme fareun'esperienza signi cativa e po-sitiva e arrivare ad acce arsi l'unaltro, a prescindere dalle proprieabilità o disabilità, ma me endoin gioco le proprie speci che dif-ferenti abilità. Il proge o MeTesi fonda sulla convinzione che ladiversità non è, e non può essereconsiderata, come un elemento di

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    Sociale

    patrocinatidall’u cio scolasticoregionale del Miur della Provin-cia di Ascoli(Liceo Artistico O.Licini, Ist. Tecnico Umberto I e dalprossimo anno IPSIA e Ist. TecnicoStatale Mazzocchi). L’arte diventa,quindi, strumento privilegiato diintegrazione e inclusione dal mo-mento stesso in cui si compren-de la sua essenza espressiva, cheper sua natura acce a la diversi-tà come condizione "normale". Èun rapporto straordinario quellotra di erenti abilità e a ività ar-tistiche, entra nel profondo delladimensione umana. Disorienta ac-corgersi che chi viene considera-to "dis-abile" in realtà è, non soloabile, ma anche pieno di talento ecapacità. Ecco allora che ogni bar-

    riera e pregiudizio cade, si scopreil valore della relatività. I percorsidi teatro, di danza, di canto sonosvolti in collaborazione con gli al-tri partner fondamentali oltre alLaboratorio Minimo Teatro: laScuola di danza Passi sul Pen-tagramma e la Scuola di musicaMusic Academy Ascoli. Lo stadocenti principale è composto daElisa Maestri (teatro), AnnarosaPiacenti (danza), Cristina Pao-lini (canto), con la supervisionetecnica e organizzativa diRober-to Paole i e Mara Mancini e lapartecipazione di altri operatorispecializzati. Da quest'anno si ag-

    giungerà un ulteriore nuovo per-corso nella disciplina teatrale ri-volto a partecipanti tra gli 11 e i 14anni, dire o daDavide Cannellae Sabrina Santinelli, mentre per ilgruppo avanzato dire o da ElisaMaestri è stato disegnato un per-corso speci co, che culminerà nel-la preparazione di un vero e pro-prio spe acolo che verrà inseritonelle rassegne dedicate a questipercorsi speciali,una vera e pro-pria Compagnia Stabile di MeTe.

    I percorsi artistici, che coinvol-gono quest’anno circa 100 parte-cipanti, rendono più immedia-ta l'interazione tra ragazzi condi erenti abilità in una relazionealla pari e non nel solito rapporto

    assistito/assistente, che spesso di-venta pesante e imbarazzante perla persona con disabilità e limitan-te per la persona senza disabilità.L'a ività artistica è occasione estrumento di crescita individua-le e colle iva, veicolo di scambioreciproco, momento di valorizza-zione delle diversità di ciascuno. MeTe o re percorsi in cui ragaz-zi con di erenti abilità possanoesprimere insieme le loro qualitàartistiche, in un percorso formati-vo che li aiuti concretamente nellosviluppo delle loro potenzialità eche valorizzi la persona e la lorocrescita personale.

    discriminazione, ma occasione diincontro e arricchimento recipro-co. Il percorso di MeTe è sostenu-to dalBim Tronto del presidenteLuigi Contiscianied è realizzatoda quest'anno anche grazie al so-stegno dellaFondazione Cassa di

    Risparmio di Ascoli Piceno cheha premiato con estrema sensibi-lità le peculiarità e l'innovazionedel proge o. Esso è stato sceltodalla Fish (Federazione Italianaper il Superamento dell’Handi-cap) come proge o simbolo nelnostro territorio per i cara eridi novità, inclusività e integra -zione, promosso all’interno dellamanifestazione “Happy Hand inTour” e scelto anche dallaCon-sav, come percorso meritevoledi sostegno tra i proge i pensatia favore dell’integrazione per il2016. Il percorso invernale è giun-to al suo quarto anno di a ività esi svolge alPalafollidi Ascoli Pi-ceno grazie alla disponibilità e alservizio tecnico dellaCompagniadei Folli, che ha subito credutoalla validità artistica e sociale delpercorsounico nel suo genere nelnostro territorio e che vedrà nel2016 aggiungere al programma dia ività la residenza estivaE-statecon MeTe - vero e proprio cam-pus di a ività integrate del se o -re delle discipline artistiche - e ipercorsi scolastici MeTe a scuola

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    16/4016| Piceno 33 Aprile 2016

    di Dina Maria LaurenziSocietà

    Laboratorio di

    Frontiera.Quando lavoro signi ca dignità.

    Le storie del-le donnevi ime disfruttamen-to, sopraf-fazione ev i o l e n z anon sonomai uguali.Tu e, però,chiedono risca o. E allora le don-ne escono dal silenzio e dal timoreper dare voce e destino alla lorovita che con coraggio, e grazieall’aiuto di qualcuno, riprendonoin mano. Laboratorio di Frontieraè proprio un’occasione che consen-te alle donne di riprendersi la pro-pria vita a raverso il lavoro. Con

    l’aiuto del responsabile proge ua-le Gianluca Corrade i, andiamo

    a conoscere il proge o realizzatodalla Congregazione delle SuoreOblate del Santissimo Redentore,con il sostegno della FondazioneCarisap e una rete di enti partnerche abbraccia tu o il Piceno.

    In cosa consiste il proge o? «Il Laboratorio di Frontiera è un’at-tività lavorativa che vuole riporta-re la dignità umana al centro dellavoro, utilizzandolo come mezzoe non come ne per valorizzare lapersona e lo vuole fare a raversola produzione, la lavorazione e lavendita di prodo i tessili, ortofrut-ticoli e piante o cinali».

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    17/40 Piceno 33 Aprile 2016 | 17

    Alcuni dei lavori realizzati nel laboratorio.

    Società

    A chi si rivolge e con quali na -lità?«A ori primari sono le donnecon di coltà: vi ime di violen-za, abbandonate, immigrate evi ime di tra a, ma anche donnecon gli da crescere, disoccupa-

    te, quelle donne che molte voltesono ai margini della vita socialee lavorativa che noi abbiamo de-nito frontiera. A raverso il lavoroqueste donne possono ricostruirela propria dignità perché, comeprima cosa, sono loro che scel-gono il tipo di a ività. Questo èil primo obie ivo: riappropriarsidella propria vita per tornare ascegliere cosa fare e quindi far-lo con dedizione. Laboratorio diFrontiera ha come missione aiuta-re le donne vi ime a (ri)costruirela propria vita a raverso a ivitàlavorative che valorizzino le pe-culiarità femminili».

    A un anno dall’inizio del proget-to, quali sono i riscontri? «Il proge o coinvolge dieci donneed è stru urato in due fasi. Unaprima fase di formazione a ra-verso la quale tu e le donne cono-scono i vari aspe i delle tre a ivi-tà, grazie anche a tecnici esperti,per perme er loro di capire cosadevono fare e sopra u o qual èla propria a itudine. Successiva-mente si passa alla fase lavorati-va; a raverso lo strumento delle borse lavoro, vengono inserite nelmondo del lavoro e dove il Labo-ratorio di Frontiera compie quel-lo che qualcuno di noi volontaride nisce miracolo. Dopo il primoanno di a ività le 10 donne sono

    state formate, alcune di loro lavo-rano già mentre altre collabora-no nella formazione me endo inmoto un meccanismo che rendail proge o autonomo in futuro.Laboratorio di Frontiera inoltreha a ivo un sito web (www.labo-ratoriodifrontiera.it) e una paginaFacebook per potersi me ere inconta o con i responsabili, maanche per essere aggiornati sullea ività in programma. A nché ledonne abbiano una propria auto-nomia, possiamo acquistare i pro-do i del Laboratorio in mercatini,

    ere, sagre, manifestazioni o ven-dita dire a».

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    18/4018| Piceno 33 Aprile 2016

    Eventi

    La mostra “France-sco nell’arte. DaCimabue a Cara-vaggio”, inseritain un più ampiocontesto di inizia-tive culturali che

    coinvolgeranno la ci à di AscoliPiceno nel corso del 2016, intendericordare la gura di San France-sco in occasione dell’o avo cente-nario della sua venuta nel Piceno.Curata da Giovanni Morello e Ste-fano Pape i è la prima delle quat-tro Grandi Mostre del Giubileoche la Regione Marche promuovecome unica regione italiana chededica al Giubileo della Misericor-dia un programma di mostre im-portantissime che si svolgerannoper tu o l’arco del 2016. StefanoPape i, curatore della mostra edire ore della Pinacoteca civica,ha so olineato come la mostra diAscoli Piceno, con numerosissimiprestiti da tu a Italia, sarà anchel’occasione non solo per i visita-tori ma anche per gli studiosi, diavere un ra ronto sull’iconogra adi San Francesco, da Cimabue alPiazze a, che non è stata, al con-trario di altri Santi, univoca. “Unaricerca – ha ricordato il criticod’arte - anche sulle diverse ra gu-razioni del saio, della postura, latonsura e le stigmate. Ma sarà an-che un modo per conoscere l’artefrancescana di Ascoli Piceno doveFrancesco sostò più di due mesinel 1215 per la sua predicazioneconvincendo molti rampolli dellepiù nobili famiglie ascolane a se-guirlo”.Il fondatore dell’ordine francesca-

    no, in virtù della sua precoce po-polarità è stato rappresentato daimaggiori artisti italiani e stranieri,a partire da alcuni tra i più auto-revoli esponenti dell’arte goticache ebbero modo di conoscerlo odi ricevere dai suoi più dire i se-guaci informazioni a endibili cir-ca il suo aspe o sico. Nelle tavoledipinte da Margaritone d’Arezzo,da Bonaventura Berlinghieri e daCimabue viene dunque ssato unmodello rappresentativo al qualesi sono a enuti gli artisti dei se-coli successivi, a enti a rispe arescrupolosamente alcuni de agliiconogra ci che consentivano fa-

    FRANCESCONELL’ARTEDa Cimabue a

    Caravaggio una grande mostra sulla

    figura del Santo.SimoneDeMagistris,MadonnadelRosarioeSanti

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    19/40 Piceno 33 Aprile 2016 | 19

    Eventi

    giori musei italiani, sarà possibi-le ripercorrere l’evoluzione della

    gura di Francesco nella pi uradal Medioevo alla Controriforma,quando, in base alle norme relati-ve all’arte sacra sancite in occasio-ne del Concilio di Trento, venne

    Dal 12 marzo al 30 giugno 2016Pinacoteca Civica, Sala dellaVi oriaPiazza Arringo - Ascoli Piceno

    Orari mostra:dal martedì alla domenica,orario 10-19

    Lunedì festivi: aperto

    cilmente ai devoti di riconoscere,tra gli altri santi, la presenza diFrancesco.Nelle Marche le visite da lui e et-tuate, il grande seguito raccolto esopra u o la precoce istituzionedi conventi maschili e femmini-

    li legati alla regola francesca-na, l’origine ascolana del primopapa francescano (Niccolò IV,1288-1292) hanno determinato losvilupparsi di una intensa icono-gra a legata alla gura del santod’Assisi e alle sue vicende perso-nali: non è un caso che proprionella chiesa di san Gregorio adAscoli si conservi un a resco delXIII secolo, che per la prima voltariproduce la predica agli uccelli,un tema che nei secoli successiviè stato spesso rappresentato, noad assumere la cara eristica diun vero e proprio topos utile a di-mostrare l’a enzione di Francescoverso tu o il creato.Grazie ai prestiti richiesti ai mag-

    ribadita la necessità di rappre-sentarlo rispe ando la tradizioneiconogra ca stabilita n dal XIIIsecolo, come a esta nel suo “Dia-logo sugli errori de’ pi ori circale istorie” il sacerdote fabriane-se Giovanni Andrea Gilio (1564).Nell’imponente Sala della Vi oriadella Pinacoteca Civica di AscoliPiceno, saranno quindi collocati idipinti della mostra che si aggiun-geranno ai due capolavori legatial tema francescano già presentinelle raccolte comunali: la gran-de tela di Tiziano ra gurante SanFrancesco che riceve le stigmate ela tavola di Cola dell’Amatrice raf-

    gurante il santo di Assisi con altriconfratelli. Idealmente la mostratroverà un suo sviluppo nella Saladel piviale dove è esposto il pre-zioso paramento liturgico ricama-to in opus anglicanum donato allaci à di Ascoli dal Ponte ce NicolòIV, il primo francescano ad essere

    asceso alla ca edra di san Pietro.

    C a r a v a g g i o ,

    S a n

    F r a n c e s c o

    i n p r e g

    h i e r a

    Foto e immagini concesse da Rosi FontanaPress & Public Relations

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    20/4020| Piceno 33 Aprile 2016

    Arte

    Questa volta ilmio sguardosi so ermeràsu una giova-

    ne donna che apochi passi daMacerata, dove

    i peculiari ma oni dorati lascianoil posto alla campagna morbida erigogliosa, porta avanti la sua in-dagine fra ricordi di passeggiateagresti, prove di colore, a asci-nanti fotogra e in bianco e nero,proge i da sviluppare e dipintiche richiamano alla memoria leproprietà ingrandenti di una lenteconvessa. Elena Giustozzi, classe1983, è una cultrice del de aglio.Per lei sono i particolari su cuigeneralmente sorvoliamo, troppoinebetiti dall’immediatezza della

    realtà contemporanea, la Stele diRose a alla quale a ingere pertradurre l’animo umano e i suoidedali emotivi.

    Quella che stiamo vivendo è in-dubbiamente l’era della celeritàesistenziale. Ogni esperienza pra-tica o a e iva viene fagocitata conla stessa voracità con cui si consu-ma un pasto in un fast food. Coltempo abbiamo perso l’abitudinea usare con minuzia gli organi disenso. Tu o viene rido o a un as-saggio irrequieto. Pertanto siamoavvezzi a dare solo una scorsadistra a, a percepire unicamentei suoni più super ciali, ad annu-sare per inalare aria e ossigeno, agustare soltanto per zi ire il bron-tolio dello stomaco, a toccare sestre amente indispensabile, a non

    approfondire gli impulsi dell’ani-ma sentimentale. Ogni azione vie-ne scandita da un ritmo serrato, un bisogno convulso di agire, da una

    feroce smania di misurarsi conl’universo esterno mediante arideapparenze. Lasciare che un saporeaccarezzi il palato e accenda lon-tane reminiscenze, perme ere aun dipinto di essere osservato neisuoi de agli cromatici, consentirea una fragranza di innescare gliingranaggi della memoria olfa i-va, concedere alle nostre mani diaccarezzarne altre per trasferireemozioni lenitive, oramai sono di-venuti dei privilegi. Accanto alletele intessute di minuzie espres-sive e note chiaroscurali Elena miha spiegato che i suoi lavori sonouna risposta piccata all’appros-

    Elena Giustozzi e i dettagli:un modo di amare davvero.

    enza titolo, 2012. Olio su tela, cm 90x150 Rammemorazioni, serie #4, 2012. Stampa digitale suplexiglass e luce al led, cm 95x20 (4 elementi, cm 20x20x20)

    di Valentina Falcioni

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    21/40 Piceno 33 Aprile 2016 | 21

    Arte

    simazione odierna. Per l’artistamarchigiana siamo bulimici d’im-magini. Non abbiamo la pazienzadi confrontarci con la società in

    modo a ento e scrupoloso, siamoaddestrati a intravedere brandel-li di realtà strappati dal contestooriginario o a conoscere le personea raverso frammenti di vita tra iapprossimativamente dai socialnetwork. I nostri, insomma, sonosolo approcci tendenziosi. L’in-dividualismo pare il monarca delventunesimo secolo. Siamo, infa i,alla continua ricerca di trucchi ra-pidi ed e caci per diventare au-tosu cienti, perdendo inconsape-volmente la facoltà di relazionarcicon gli altri. Svolgiamo a ivitàsvuotate della loro ritualità, ese-guiamo gesti meccanici e solleciti

    per risparmiare del tempo che con-tinuiamo a impiegare con pressap-pochismo.Le opere di Giustozzi evocano le

    parole dello scri ore AlessandroD’Avenia: “Solo chi fa domandesui de agli ha provato a sentirecosa sente il tuo cuore. I de agli.I de agli: un modo di amare dav-vero”. Le sue tele ci persuadono aconcentrare l’a enzione sul parti-colare perché è questo che ci aiutaad avere una visione sincera e com-pleta della verità. Dal portamentodi una persona, da una grinza sulvolto o un gesto impulsivo spessosi riesce a cogliere i segreti più re-conditi, quei pensieri so ocati frainsicurezza e autoprotezione. Que-sto modo di esplorare il mondo ciperme e di gra are le apparenze,

    s lare le maschere e mirare all’ap-profondimento interpersonale. Idipinti di Elena sono pervasi dauna sorta d’intimismo che ci invita

    a sondare con cura, pazienza e de-licatezza per non scadere in quellaformula di comunicazione globaleche in principio doveva me eretu i in relazione e invece ha con-vogliato l’uomo verso un penosoisolamento.Per ammirare queste tematiche,immortalate con pennellate misu-rate fra le trame di cotone, a mag-gio si potrà visitare una nuova mo-stra personale di Elena Giustozziche si terrà in provincia di AscoliPiceno.Continuerò a fornire notizie a talriguardo grazie alla rubrica Cheapand Creative.

    Senza titolo, 2013. Olio su tela, cm 80x100 Sposi, particolare, 2008. Olio su tela,cm 70x50

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    22/4022| Piceno 33 Aprile 2016

    Due passi a...

    CossignanoIl cuore dell'entroterra, l'ombelico del Piceno.

    Raccolto su unacollina tra i umiTesino e Menoc-chia, Cossignanoè un gioiello delnostro entroter-ra che per la sua

    posizione strategica è conosciu-to come “ombelico del Piceno”.L’espressione rimanda anche aun segno del corpo indelebile edevocatore della nascita… è belloquindi pensare che il paese svolgala stessa funzione per questa partedi Marche: un piccolo stigma cheha contribuito alla creazione delPiceno.Cossignano accoglie i visitatoricon la possente ed elegante cintamuraria, raro esempio riscontrabi-le nella zona, che racchiude il vec-chio incasato diviso nelle due partispeculari del Cassero e dell’Aiella.L’accesso all’abitato può avvenirea raverso un percorso ideale cheinizia col passaggio nell’anticaporta di Levante o di San Giorgio,

    dalla quale si raggiunge facilmen-te la chiesa dell’Annunziata, uncomplesso archite onico di gran-de pregio il cui nucleo originale ri-sale al XIII secolo. La chiesa fu ge-stita inizialmente e per molti annidai frati francescani e si presentaoggi come una stru ura rigorosa esenza orpelli, un edi cio essenzia-le e, proprio per questo, luogo inti-mo di fede e raccoglimento. Al suointerno sono custoditi a reschi deisecoli XV e XVI, alcuni dei quali discuola crivellesca.Proseguendo nella visita, le pic-cole stradine sovrastate dallecase color ma one conducono al

    di Anna Romana Sebastiani

    La chiesa diSanta Maria

    Assuntacustodisceimportanti

    opere di NicolaMonti.

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

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    Due passi a...

    cuore della “vecchia” Cossigna-no, che ha la sua con gurazioneprincipale in piazza Umberto I.Non ci si deve aspe are uno spa-zio aperto e dispersivo come loimmaginiamo oggi, piu osto unsalo o in cui le persone si incon-trano realmente per passare insie-me il tempo, così come avveniva

    in passato. Ecco perché la piazzaè delimitata da importanti monu-menti ci adini come la residenzamunicipale, la se ecentesca casaFassitelli, il loggiato di casa Vin-ci e la chiesa di Santa Maria As-sunta. Quest’ultima, più recentedi quella dell’Annunziata, è statacostruita a cavallo tra ‘700 e ‘800sull’impianto già esistente dellachiesa farfense di Santa Maria,e vi si trovano importanti esem-pi di pi ura come le opere dell’“Assunzione” e “San Giorgio cheuccide il drago salvando una fan-ciulla” dell’ascolano Nicola Mon-ti. Il municipio, poco distante, è

    una residenza antica che può van-tare un archivio storico e su cui sierge la torre campanaria da cui èpossibile godere del panoramacircostante che si apre sulle collinepicene. Successivamente alla miavisita, ho scoperto che all’interno

    del palazzo comunale è conserva-to anche uno degli emblemi dell’I-talia unita, ossia la camicia rossadel garibaldino Placido Malavolta,custodita in una teca.Se il centro storico si rivela uno deitanti tesori della nostra terra, cherestituisce quell’atmosfera sospe-sa nel tempo e un silenzio che osode nire etereo e perfe o, appenafuori dall’agglomerato urbano c’èun posto in cui mi sono so erma-ta e che invito a percorrere: sono inicchioni conosciuti a Cossignanocome “i gre ù” che con arcate a

    tu o sesto tracciano il passaggiodella rampa d’accesso in piazza;è veramente una bella esperien-za farsi accompagnare da questemonumentali stru ure che sovra-stano e guidano il visitatore nellapasseggiata. Da non dimenticare,

    poi, la sosta in uno dei punti pano-ramici da cui osservare il paesag-gio circostante.Un paese piccolo ma che palpitadi storia, la si avverte ovunque ea ende solo di essere ammirata,ecco perché una buona occasioneper camminare tra le viuzze diCossignano è proprio il mese diaprile quando la primavera favori-sce le gite fuori porta. Il giorno 23 èdedicato a San Giorgio, il patronodel paese, e solitamente vengonoorganizzate la festa e era in suoonore. Quale migliore occasione?

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    24/4024| Piceno 33 Aprile 2016

    Attualità

    Lo abbiamo chiesto al Comitato No trivelle nel Piceno.

    Domenica 17 aprile gli italiani sono chiamati a votare un referendum che, per la prima volta,non è stato richiesto a raverso una raccolta rme dei ci adini, ma voluto dalle Regioni col

    sostegno di alcune associazioni ambientaliste. Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Ligu-ria, Molise, Puglia, Sardegna e Veneto hanno o enuto dallo Stato Italiano di porre agli ele ori

    il seguente quesito: Volete voi che sia abrogato l'art. 6, comma 17, terzo periodo, del decretolegislativo 3 aprile 2006, n. 152, "Norme in materia ambientale", come sostituito dal comma

    239 dell'art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 "Disposizioni per la formazione del bilancioannuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)", limitatamente alle seguenti parole:

    "per la durata di vita utile del giacimento, nel rispe o degli standard di sicurezza e di salvaguar -dia ambientale"? A chiarirci le idee sono Rocco Vallorani, Gabriele Illuminati, Emidio Rossi e

    Giovanni Vagnoni del Comitato No Trivelle nel Piceno.

    di Fabiana Pellegrino

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    25/40 Piceno 33 Aprile 2016 | 25

    Attualità

    Entriamo nel de agliodel referendum?«Il referendum, ma an-che tu i i comitati che,come il nostro, si ba o-no contro le trivellazioni chiede lariconversione energetica del no-

    stro Paese, vale a dire me ere neall’era delle fonti fossili e puntarecon decisione verso le fonti rinno-vabili».

    Di quanti giacimenti parliamonelle Marche?«In Italia le concessioni produ i-ve entro le 12 miglia, interessatedal Referendum, sono 26 di cui 5riguardano la regione Marche, daPorto Potenza Picena no al con-

    ne abruzzese. Alcune sono pro-prio a ridosso della costa, come lapia aforma tra Sant’Elpidio e Ci-vitanova, a soli 3 Km dalla terra-ferma. Queste 5 concessioni ope-rano con 11 pia aforme, 8 pozzi dipetrolio, 11 pozzi di Gas e 3 centridi raccolta e tra amento, 2 nel co-mune di Fermo, 1 nel comune diGro ammare».

    I sostenitori del no invocano laperdita dell’indipendenza ener-getica e la crisi occupazionale nelse ore...«Ma di quale indipendenza ener-getica parlano? Le 26 concessionientro le 12 miglia producono lo0.95% del fabbisogno nazionaledi petrolio e il 3% del fabbisognonazionale di gas. Inoltre, comescri o sul sito del Mise, anche sefossimo in grado di estrarre con-temporaneamente tu e le riservecerte dal so osuolo italiano, il gas

    coprirebbe il fabbisogno nazionaleper 9 mesi e il petrolio per 16 mesi.Per quanto riguarda i posti di la-voro, se vince il sì, entro i prossimi5 anni non ci sarà nessuna crisi: iposti persi per la scadenza delleconcessioni in corso sarebbero dicerto compensati da quelli che sicreeranno con lo sviluppo dellefonti rinnovabili».

    Che succede se vince il sì?«Con la vi oria del sì le estrazionie i permessi di ricerca entro le 12miglia marine sarebbero ferma-te alla scadenza delle concessioniin corso, se invece vince il no, alcontrario, potranno continuare aestrarre no all’esaurimento delgiacimento, contando su innume-revoli proroghe».

    Perché votare sì?«Le estrazioni di petrolio e gassono a ività inquinanti, due su

    tre dei tra i di mare intorno allepia aforme in Adriatico risulta-no inquinati da sostanze chimi-che pericolose e metalli pesanti,anche le ricerche e e uate con latecnica dell’Airgun (esplosioni diaria compressa sui fondali) han-no e e i devastanti per l’habitate la fauna marina. Le trivellazionime ono in pericolo la nostra terrae i nostri mari, i rischi ambientalinon sono compatibili con le a ivi-tà di cui vive, oggi, il nostro Pae-se, basti pensare ai danni causatiin mare sulle specie marine, allea ività di pesca, ai pericoli per ilturismo, e in terra a tu e le a ivitàagricole biologiche e a quelle viti-vinicole, nonché alle a ività di ac-coglienza in agriturismi e borghistorici. Questo è il nostro appello:il 17 aprile andiamo a votare sì seabbiamo a cuore il futuro, quellodel nostro pianeta e quello dei no-stri gli».

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    26/4026| Piceno 33 Aprile 2016

    Sport

    Via libera alla ri-costruzione dellatribuna est dellostadio Del Duca diAscoli Piceno. L’okal progetto è arri-

    vato dalla commissione provin-ciale pubblico spettacolo, convo-cata dalla Prefettura, a cui hannopartecipato anche rappresentantidella Questura, del Corpo dei Vi-gili del Fuoco, dell’Asur e del Ge-nio Civile. «Si trattava dell’ultimopassaggio amministrativo previ-

    sto dalla complessità normativasugli stadi – ha spiegato il sinda-co Guido Castelli –. Ora possiamopassare all’indizione della gara.I tempi previsti dal codice degliappalti ci consentono di dire che,dopo il canonico mese di pubbli-cazione – entro la fine di aprileavremo aggiudicato la gara e cheai primi di giugno inizieranno ilavori”.Si tratta del primo grande inter-vento infrastrutturale sul DelDuca, dopo l’epico intervento dei

    primi anni ’70 che fu condotto ma-gistralmente da Costantino Rozzi.«Ci siamo assunti una responsabi-lità molto gravosa, ma siamo con-vinti che si tratti di una scelta cheandrà a beneficio della città e delterritorio. Il calcio è sempre sta-to e resta nella nostra Ascoli unaimportante leva sociale ed econo-mica per la città, come dimostra ilfatto che siamo l’unica società pro-fessionistica tra Bologna e Pescara.Ora avvieremo i necessari contatticon l’Ascoli Picchio per condivide-re i profili gestionali degli ambien-ti che abbiamo enucleato all’inter-no della nuova tribuna coperta esoprattutto le prospettive future

    relative agli ulteriori interventi dimodernizzazione dello stadio».La nuova tribuna est nascerà aridosso del terreno di gioco, aduna distanza di circa sei metri emezzo e sarà completamente co-perta. Avrà una capienza di circaquattromila spettatori e non cisarà nessuna barriera tra il campodi gioco e gli spalti. Tra le novitàpreviste dal progetto esecutivo,seguendo l’esempio degli stadiinglesi, c’è anche quella di realiz-zare una camera di sicurezza perconsentire alle forze dell’ordine dieseguire fermi in caso di tafferuglie disordini.

    Il nuovo Stadio Del DucaOk denitivo al progetto, Castelli: i lavoricominceranno a giugno.

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    L’Ascoli di Petó di Pier Paolo Piccioni

    Il nostro viaggio tra itermini dell’ascolanitàprosegue questo mesecon un’espressioneusatissima, ma ancheun po’ controversa,sia nell’etimologia chenel signi cato. Stiamoparlando de “lu re-trabbie”.

    Nel diale o ascolanolu retrabbie assume il signi cato di personaestremamente bru a oppure - al-ternativamente e diversissima-mente - di persona poco incline

    alla conclusione e al dinamismo.“Ié proprie ‘nu retrabbie!”, si direb- be all’amico che ri uta la birre atra amici alle 10 di sera per rima-nere in casa a guardare la TV. Oal portiere di calce o che dopo lapartita, paventando ritorsioni mu-liebri, fa nta di avere da fare perricongiungersi anzitempo agli af-fe i familiari, mancando una deli-ziosa uscita al pub con i compagnidi squadra.

    Vi è anche da osservare che soli-tamente retrabbi si diventa: l’ac-cezione più comune del termine

    infa i è in divenire (“Ié deventate proprie nu retrabbie”) piu osto chenell’essere. Di cilmente, quindi,retrabbi si nasce: il retrabbio nel90% dei casi è diventato tale a cau-sa dell’età, delle (asserite) mala ie,della sudditanza psicologica pati-ta da moglie, suocera, capo u cioe a ni.

    Retrabbie è - parimenti - la donnapoco acca ivante nell’aspe o, spe-cie se corredata di copiosi villi chene morti cano la femminilità. Non basta, in altre parole, essere solo bru a per essere un retrabbio, va

    aggiunta anche l’ogge iva indesi-derabilità, giacché a volte le bru epossono essere interessanti a ra-gione del loro animo o della lorointelligenza, mentre il vero retrab- biotess’arenfaccia (provoca conati),come si direbbe in ascolano.

    Nella realtà ilretrabbio , nel conta-do, è semplicemente quell’a rezzocomposto da una mezzaluna dimetallo in cima a un bastone dilegno che serve per spandere o ri-tirare la brace da dentro al fornoa legna. Non è stato mai chiaritocome de o a rezzo (niente a at-to antiestetico e anzi dalle forme

    eleganti e slanciate) possa essereassurto a impersonare la bru ez-za assoluta o, nell’accezione alter-nativa, l’immobilismo accidioso eindolente. È anzi un a rezzo chesi muove, eccome: diversamente,le mani di chi lo utilizza restereb- bero esposte per troppo tempo allealte temperature del forno, quindi bisogna sbrigarsi e farlo agire infre a.

    Lu retrabbie , reso bene in italianodall’espressione “pala spargibra-ce” (sta pure su Amazon!), duranteil suo utilizzo avanza e arretra, ed

    è forse a quest’ultimo movimentoche deve il suo nome diale ale.

    Ma l’esegesi di un termine dialet-tale non può concludersi senza unfa erello che ne illustra l’utilizzo.Allora ci piace ricordare la bellafrase rivolta al giudice da Barelò,noto personaggio ascolano del no-vecento, in un processo che lo ve-deva testimone, quando l’altro glichiedeva se la danneggiata conve-nuta in giudizio fosse sua moglie.Barelò la guardò di so ecchi e,sera co fece: “Ma signor giudice,potevo mai sposare retrabbio si-mile?”

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    29/40 Piceno 33 Aprile 2016 | 29

    Uno dei mieipiù grandiispiratori nelcoaching è sta-to Stephen Ri-chards Covey,un uomo d’af-fari statunitense divenuto famoso

    per aver pubblicato, nel 1989, unlibro considerato una pietra milia-re nel campo della formazione: “Isette pilastri del successo”. Fra lenumerosissime intuizioni, una micolpì particolarmente: “ogni cosanasce due volte”, la prima volta,nasce come idea nella mente delsuo creatore; la seconda, nascematerialmente come prodotto di

    quell’idea. Questo è un concettoapplicabile a qualsiasi forma dievoluzione e tutti noi, conscia-mente o inconsciamente, lo speri-mentiamo tutti i giorni, perché ciòche creiamo nella realtà è semprela conseguenza naturale di ciò cheabbiamo prima immaginato vivi-damente, visualizzato chiaramen-te, con tutti i particolari.Nei miei corsi di formazione c’èuna parte molto importante ecoinvolgente dedicata proprioalla visualizzazione. Ci si allena,attraverso precisi schemi e tecni-che, a immaginare vividamenteciò che vogliamo che accada alla

    Pensare la vita

    Pnl, istruzioni per l’uso di Roberto Palumbo

    nostra vita, includendo i partico-lari e coinvolgendo tutti e cinquei sensi. Si creano immagini e filmmentali sempre più nitidi, fino arenderli quasi veri, proprio per-ché sappiamo che una corretta vi-sualizzazione corrisponde ad unaesperienza sensoriale pari a quel-la reale. È come vivere in anticipola realtà che desideriamo realiz-zare. Lo sa bene chi pratica sporta livello professionale; lo sannogli attori; gli oratori; in sostanza,parallelamente all’allenamento fi-sico, molti di essi praticano anchel’allenamento mentale, ad occhichiusi, immaginando vividamen-te i movimenti, le contrazioni mu-

    scolari e tutti i processi fisici, maanche psichici ed emotivi, legatialla specifica disciplina. Non solo,nella visualizzazione ci si spingeanche ad immaginare ciò che ac-cade intorno a noi mentre viviamoquell’esperienza e cioè il cambia-mento dell’ambiente e delle perso-ne nella situazione desiderata.Va detto che questo processo men-tale non ha nulla a che vedere conciò che genericamente si definisce“sognare ad occhi aperti”, perchéil semplice abbandonarsi ai desi-deri, seppure sia comunque utile erappresenti il primo generico pas-so verso la formazione dell’obietti-

    vo desiderato è un’attività ancoratroppo vaga e indefinita. Qui, in-vece, si inseriscono volutamen-te elementi che vanno a definiresempre di più i nostri obiettivi, at-traverso una strategia costruttivache fa parte delle tecniche di PNL(Programmazione Neuro Lin-guistica) usate nella formazione.Ovviamente, seguire un corso inquesto senso sarebbe molto più ef-ficace che leggere semplicementele fasi di questa strategia, tuttavia,abituarsi a visualizzare i propriobiettivi è un’attività comunqueutilissima e che, in qualche modo,ripaga, perché abitua il cervelloa seguire una direzione precisa.

    Inoltre, attraverso l’anticipazionedelle sensazioni, fornisce elementidi valutazione di come potrebbecambiare la propria vita una voltaraggiunto quell’obiettivo e, maga-ri, ci fa decidere in tempo se nonsia il caso di variare alcuni ele-menti per rendere quel sogno ef-fettivamente aderente alla nostrarealtà.La visualizzazione è qualcosa diveramente potente ed è foriera dirisultati, ecco perché vi invito adabituarvi a “pensare la vita” cosìcome volete che sia, in armoniacon i vostri desideri più autenticie profondi.

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    30/4030| Piceno 33 Aprile 2016

    Alzi la mano chi nonha mai sentito paro-le come "Bazinga" o"Soffice Kitty".Vero fenomeno mon-diale, la sit-com sui

    quattro scienziati nerd e la lorovicina Penny si è trasformata nelgiro di pochi anni in un’autenti-ca fucina d’oro. Gadget, bambole,magliette e giochi da tavolo sonoalcuni esempi del vasto merchan-dising riguardante la serie. Partitoin sordina nel 2007, nel corso dellestagioni ha subito una vera escala-

    tion, con una media di 14 milionidi telespettatori per episodio.Logica conseguenza è stata l’au-mento percepito dai tre protago-nisti principali, Johnny Galecky, Jim Parsons e Kaley Cuoco, i qualicon un milione di dollari a puntatasono diventati gli attori di serie te-levisive più pagati di sempre.Con l’arrivo della nona e forse pe-nultima stagione (visti gli ascoltisempre alti si parla di una undi-cesima serie) The Big Bang Theoryha raggiunto il traguardo delle 200puntate, e il modo migliore per fe-steggiare tale evento è stato quellodi celebrarlo con il compleanno del

    geniale dottor Sheldon Cooper.Inutile negarlo, è proprio quest’ul-timo il vero motore della sit-com;arguto, brillante, misantropo esaccente ai limiti della sopporta-zione, Sheldon Cooper, interpreta-to dal bravissimo Jim Parsons, è ilcentro focale della storia.I fan della serie sanno perfetta-mente che l’eccentrico protago-nista è restio a qualsiasi mani-festazione d’affetto, esprimendonell’arco degli anni una vera re-pulsione per regali, palloncini,torte e soprattutto abbracci. Ma in

    questo episodio intitolato "The Ce-lebration Experimentation" Shel-don sbalordisce i suoi amici accet-tando di festeggiare per la primavolta il suo compleanno.Leonard, Penny, Howard, Raj,Amy e Bernadette si adoperanoaffinché il loro amico possa final-mente godersi una bella festa, sen-za problemi.Ovviamente non poteva filare tut-to liscio: davanti a tutti gli invitatilo scienziato scappa a causa di unattacco di panico e si rifugia in ba-gno. Poco dopo, grazie all’aiuto diPenny, Sheldon riesce a superarela sua ansia e a fare in modo che i

    festeggiamenti si tramutino in unaoccasione per elogiarlo e sottoline-are le sue qualità.Guest star della puntata specialeè stato l’attore Adam West, cele- bre per aver interpretato il primoBatman in televisione. Introdottonella puntata come regalo specialea Sheldon, West ha saputo offrireuna performance divertente, iro-nizzando su se stesso e su gli altricolleghi che successivamente han-no interpretato il ruolo di Batman(da Keaton, Kilmer ad Affleck).Chuck Lorre e Bill Prady, creatori

    della serie, hanno abilmente me-scolato il mondo dei quattro ge-niali scienziati, tanto abili nei cal-coli quanto disastrosi nei rapportiumani, con quello frivolo di Pen-ny. Il risultato è una sit-com clas-sica con una base nerd, che spa-zia dai fumetti e i giochi virtualiai più comuni problemi di cuore.Con queste caratteristiche è facileintuire il motivo di tanto successo,un connubio perfetto fra scienza eamore.

    Ogni sabato su www.primapaginaonline.it

    A qualcuno piace Nerd di Anna Quartaroli

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    31/40 Piceno 33 Aprile 2016 | 31

    Torna la commedia dialettaleLi Nnùmera a lu cundrarie

    Ogni mercoledì su www.primapaginaonline.it

    Fly musical con noi di Santino Santinelli

    Sabato 16 e domenica17 aprile torna la di-vertentissima com-media in dialettoascolanoLi Nnùmeraa lu cundrarie . Que-sto spettacolo, che

    ha già debuttato lo scorso anno alTeatro Ventidio Basso, viene por-tato in scena nuovamente, questavolta al Teatro Palafolli di Ascoli,per finanziare il ProgettoFly ToLondon-Edinburgh 2016. Questainiziativa della Fly Communica-

    tions, che si realizzerà il prossimoagosto dal 14 al 28, permetterà adalcuni ragazzi della nostra città dipartecipare a un’esperienza indi-menticabile in Inghilterra e Scozia,imparando l’inglese, assistendo auno dei festival artistici più im-portanti al mondo (l’EdinburghFestival Fringe) e confrontandosicon tanti professionisti del musi-cal nel West End a Londra. Un for-mat vincente nato tre anni fa cheha già permesso a tanti giovani divisitare New York e Londra.

    Li Nnùmera a lu cundrarie, unacollaborazione artistica tra laFly

    Communications , l’associazioneteatraleGente Nostra e la scuoladi danzaLab22 , rappresenta unospaccato della società tipica asco-lana, in cui i numeri hanno unruolo fondamentale per lo svol-gimento della vicenda che, comedi consueto in una commedia, èricchissima di momenti esilarantie situazioni ambigue, che creanovarie incomprensioni, tutte risoltecon il lieto fine.La storia gira intorno al gioco dellotto, che segna il destino di due

    giovani amanti, che vedono sfug-gire la possibilità di poter espri-mere liberamente il sentimentoche provano l’uno per l’altro.Nato grazie alla genialità di Ame-deo e Giorgio Olori, questo spetta-colo racchiude in sé diversi generiteatrali perché, oltre alla comme-dia, Li nnùmera a lu cundrarie ècaratterizzato anche da canzoni emusiche autentiche, nonché coreo-grafie studiate appositamente, cherendono questa performance unvero e proprio musical in dialettoascolano.Per maggiori informazionipotete contattare la biglietteria

    del teatro (Piazza del Popolo –AP – 0736.244970), la biglietteriadel Teatro Palafolli (0735.352211)oppure inviare una mail alla Fly aquesto indirizzo:[email protected].

    www.flycommunications.it

    [email protected]

    Flycommunications Eventi

    327.3813594

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    32/4032| Piceno 33 Aprile 2016

    on potevo nondedicare unariflessione adUmberto Eco.Ho aspettatoqualche setti-mana primadi mettermi ascrivere, per-

    ché ho avuto necessità di rielabo-rare un lutto intellettuale sentito(ho letto i suoi romanzi con im-menso divertimento e i suoi saggicon riconoscenza per tutta la miaformazione) e, nonostante non ab-

    bia avuto mai l'onore di conoscerlodi persona, ho ricevuto dalle suescritture molti benefici di cui sen-to il bisogno di dire grazie.Ho pensato a lungo a quale deisuoi saggi o romanzi dedicareil mio omaggio, se puntare a unclassico o andare a spulciare il re-centissimo "Pape Satàn Aleppe",se scegliere i suoi testi di semioti-ca o i suoi geniali "Diari Minimi"(ma l’avete mai letta la "Fenome-nologia di Mike Buongiorno”?),ma alla fine, tra i tanti, ho decisodi tornare alle origini e di parlar-vi de "Il nome della rosa". Questoromanzo ziggurat, come lo stesso

    di Eleonora TassoniLiberrante

    autore lo definiva, appartiene allacategoria dei libri perfetti capa-ci di adattare la loro accessibilitàal livello culturale del lettore. Hoprovato la magia di questo mecca-nismo di persona: dopo aver let-to il romanzo con gli scarsissimistrumenti di ragazzina delle me-die, mi sono presa il gusto di riac-costare il testo dopo molti anni, dastudente di filosofia. Pagine cheavevo letto con appassionata ten-sione sono diventate invisibili ehanno invece ricevuto nuova lucele numerose e sottilissime disqui-

    sizioni di filosofia scolastica che,come tessere di una vetrata goticaimprovvisamente illuminate dalsole, mostrano la loro splendente bellezza. La scolastica e le sue ar-chitetture logiche sono un po' lacroce o la delizia dello studentedi filosofia. La loro acutezza este-nuante, le contraddizioni, le acce-lerazioni nella ragione e le frenateimprovvise della fede possono di-ventare un divertimento eccezio-nale a un palato anche solo pocoaffinato.Umberto Eco, in quel gioiello, rea-lizza un altro piccolo miracolo. Cimostra, con anacronistico diver-

    BUONVIAGGIOPROFESSORE

    timento, un uomo post-moderno(Frate Guglielmo) alle prese con isecoli bui. Lui, sebbene perfetta-mente "integrato" nel mondo degliordini monastici e del latino spor-co, ogni tanto sembra strizzarciun occhio per farci apprezzare,fin quasi all'ilarità, la vertigine diun pensiero che ancora credevanell'apocalisse imminente, nellapresenza del divino e del demo-niaco tangibile nel mondo, nellestreghe e nel potere taumaturgicodelle reliquie.“Il nome della rosa” è il libro che

    tutti dovremmo leggere o rileg-gere. Racchiude perfettamente lagrande lezione che il maestro Ecoha cercato di trasmettere al mon-do. Più un bagaglio culturale è im-menso, vasto, coltivato con cura epesante, più dona ali, leggerezza eironia. La levità è un habitus cherichiede un lungo esercizio, unaferrea disciplina e un grande spes-sore intellettuale. Della sua espe-rienza ora ci restano libri, articoli,saggi, in fondo parole, parole, pa-role. Usiamole bene.

    “stat rosa pristina nomine,nomina nuda tenemus”

    Disegno di Tullio Pericoli

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    33/40 Piceno 33 Aprile 2016 | 33

    rriva dall’Asia, i suoinodi ricordano moltole canne d’Oriente, losi può chiamare ancheginger. Stiamo parlandodello zenzero, apparte-nente alla famiglia delleZingiberaceae, la piantautilizzata da millenni

    nella medicina tradizionale cinese. Quando si pensaallo zenzero lo si associa subito al suo potere afro-

    disiaco, soprattutto in accompagnamento a pietanzeindiane e di tradizione araba. In realtà è una speziadalle innumerevoli proprietà, basti pensare che ècomposta da dosi equilibrate di amido, proteine, vi-tamina E, fibre alimentari, aminoacidi. Insomma, unalimento “completo” la cui parte più utilizzata è laradice, dal sapore particolarmente piccante. La radi-ce fresca può essere tagliata a fettine e conservata inun sacchetto di carta da riporre in frigorifero; quellasecca o in polvere deve invece essere inserita in uncontenitore a chiusura ermetica, in un luogo buio efresco.Lo zenzero viene perlopiù usato come antinfiamma-torio ed è tra i più efficaci rimedi naturali contro lanausea (per esempio per il mal d’auto e di mare) eil vomito e, agendo da tonico, aiuta il processo di-gestivo. Questo, inoltre, è periodo di allergie, quale

    migliore occasione per tentare anche la via naturaledello zenzero? Essendo un antinfiammatorio, favori-sce la respirazione aiutando a liberarsi dal muco. Laspezia, oltre a insaporire i nostri piatti in cucina, è ot-tima per tisane calde e fresche da abbinare, per esem-pio, al limone. Lo zenzero è anche un alleato di chivuole perdere qualche chilo in più visto che stimolail metabolismo bruciando i grassi e aumentando lasudorazione; per gli sportivi è una buona soluzioneper alleviare i fastidi di dolori muscolari e di schiena.In cosmesi ritroviamo la radice in composti per ca-

    pelli e pelle, si potrebbe dire che lo zenzero è amicodelle bionde! Ebbene sì, impacchi e maschere aiuta-no a schiarire i capelli creando dei bei riflessi dorati,oltre a renderli più lucidi. Inoltre, è nota la sua ca-pacità di rafforzare naturalmente i capelli e, quindi,di evitarne la caduta. Lo zenzero è una pianta molto“efficace”, quindi è bene moderare e fare attenzionealle dosi che si utilizzano per non aggredire troppo ilcuoio capelluto. Ha proprietà cicatrizzanti sul volto,quindi molto utile risulta essere l’uso di creme percombattere gli inestetismi dell’acne; una valida al-ternativa è l’aggiunta di qualche goccia del suo olioessenziale a creme e lozioni che abbiamo già in casa.Infine ha proprietà antiossidanti, viene quindi consi-gliato per rallentare l’invecchiamento cutaneo poichérende più liscia e tonica la pelle e attenua la comparsadelle macchie tipiche dell’età avanzata.

    Naturalmente di Anna Romana Sebastiani

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    34/4034| Piceno 33 Aprile 2016

    Pane, amore e fantasia

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  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

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    Il giardino di Lola di Gigliola Croci Mariani

    L’INEBRIANTE NOSTALGIADELLA FRESIA

    Quando il soaveprofumo dellafresia impregnal’aria vuol direche la primaveraè proprio arriva-ta! Questa leggiadra bulbosa parladella bella stagione con gli accordiolfattivi più penetranti, anzi diròdi più: emana una fragranza chearriva al cuore. La sua essenzastrega, richiama passione, provocaturbamento, inonda di uno strug-gimento armonico il nostro sentireda raggiungere il rimpianto e lanostalgia di unquid indefinito mache riconosciamo congiunto allanostra anima. Eh sì, questo il va-lore della ghirlanda di fresie can-dide che il fauno Yhorus regalòall’amata Antinea come viaticoper un viaggio che la portava fuori

    dal mondo magico e rassicurantedella foresta. Nel mondo cristia-no, la leggenda narra che raggiun-to il Giordano, il volto stanco delCristo persuase gli apostoli a unasosta. Il fluire calmo delle acqueristoratrici indusse loro al sonno.Gesù appoggiato a un masso so-litario, prima che le ultime stelle brillanti tramontassero, si svegliòaccolto da un alito di vento spiran-te dal fiume e si incamminò conil suo carico d’amore e di dolore.Intorno alla grande pietra dove ilSuo corpo aveva trovato ristorosbocciarono tremule fresie e un ef-fluvio dolce materializzò una pre-

    senza-assenza che strinse il cuoredegli apostoli rimasti soli. È il fioredella bellezza criptica e seducente,modulata dallo sbocciare progres-sivo dei suoi fiorellini campanula-ti vezzosamente eretti e dispostiall’apice ricurvo dello stelo sottile:un piccolo ma prezioso ventagliodi profumazioni suadenti e incon-fondibili. Ciuffi di foglie nastrifor-mi di un verde tenero e brillanteaccentuano il contrasto con le vi-vaci colorazioni di questi grappolifioriti che vanno dal bianco cremaal giallo, dall’arancione al rossoporpora, dal rosa al viola intenso.La Fresia Refracta, nellanuancegialla dorata è la più profumatae ricorda con il suo colore la terrad’origine: le piane baciate dal soledel Capo di Buona Speranza. Quila scoprì e la raccolse il naturali-

    sta tedesco Theodor Freese, a cuisi deve il nome di questa piantadecorativa che aggiunge eleganzae delicatezza a ogni composizionefiorita e ben si accompagna a co-rolle di altre specie raccordandotra loro forme, tinte e profumi.L’oro dei suoi petali ci rammentache ama il sole e le temperaturemiti e un pizzico di salmastro nonguasta, tanto che la Liguria è la re-gione dove si nutre e cresce spon-taneamente. Ma noi possiamo col-tivare questa preziosità botanicaa crescita rapida anche nei nostrigiardini e in vaso, basta attenersi apoche regole: terreno soffice, con-

    cimazione prima dell’interramen-to dei bulbi, che deve avvenire afine novembre o inizio febbraio in base al clima poiché non sopportaassolutamente il gelo; innaffiatu-re regolari e moderate, niente ri-stagni. Estrarre i bulbi quando lefoglie cominciano ad ingiallire aiprimi accenni dell’estate e riporliin luogo fresco in attesa del rein-serimento. Apparsa in Europa nel1766, adorna i giardini francesi eitaliani, entra nelle pasticcerie, masolo negli anni Ottanta – con mioenorme stupore, lo ammetto – sifa notare nell’affascinante mondodei profumi con una fragranza anome "Antonia’s flowers". La sto-ria è singolare. La giovane ameri-cana Antonia Bellanca studia artea Boston e scopre le meravigliosevarietà di fiori che aveva visto in

    dipinti riportati sui libri in suoviaggio a Parigi. Trasferitasi aNew York, apre a East Hamptonuna fioreria e crea mazzi spettaco-lari e originali evocando quelli deipittori fiamminghi che tanto ama-va. Lo stare in mezzo ai fiori ha uneffetto sensibilizzante , ella subisceil fascino irresistibile e indimenti-cabile della fresia e con la sua es-senza crea un profumo che potes-se evocare l’esperienza di entrarenel suo negozio ispirato a un con-nubio felice e passionale tra arte efiori. Questa storia romantica e alfemminile mi ha fatto sognare…spero sia così anche per voi!

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

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    DOVE IL VINO INCONTRA LASTORIA - I venti ettari dell’Azien-da Vitivinicola di Filippo Panichisi estendono sulle colline che di-gradano dolcemente verso la valledel fiume Tronto, confine natura-

    le tra Marche e Abruzzo. Il climagode della brezza salmastra delmare Adriatico e dei freschi ven-ti che soffiano dai Monti Sibillini.Per festeggiare centoventi annidalla sua fondazione, la fami-glia ha deciso di organizzare unevento in cui il vino incontrerà ilpassato e il presente dell’azienda.Gli organizzatori a tal riguardohanno scritto: “1896! Una data chesimboleggia la storicità di quest’a-zienda. Un racconto tramandatoda generazioni! E ora Filippo Pani-chi sta portando avanti il tutto conun progetto d’innovazione basatosul prodotto e la sua genuinità!

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    IL MOTTO DEL MESE

    Pablo Neruda ha scritto: “É chedietro le cose ci sei tu, Primavera,che incominci a scrivere nell’u-midità, con dita di bambina gio-cherellona, il delirante alfabetodel tempo che ritorna”. Lasciate-vi pertanto attraversare dall’ariaeffervescente d’aprile, dalla fra-granza schietta delle primule edalle idee che germogliano comele tenere corna dei cervi nella sta-gione della rinascita.

    Cari risparmiatori creativi, prima di scrivere quest’articolo ero comodamenteseduta al tavolo di una pizzeria. Riflettevo sul tema da affrontare con voi per questo nuovo numero di Piceno33, quando gli occhi sono caduti sullascritta dalla calligrafia morbida e obliqua che adornava la tovaglietta. Erauna citazione del poeta cileno Pablo Neruda che è stato insignito del PremioNobel per la letteratura nel 1971. Mi è parsa talmente affascinante cheho deciso di adottarla come motto del mese. In verità non si tratta di unasentenza che vuole esortare ad adottare un atteggiamento specifico, ma unverso poetico ed evocativo sulla primavera esistenziale. Dopo il torporeinvernale, ogni vita torna a fare capolino dal nido in cui si è consumatoun periodico letargo. Soltanto la neve che soffoca ogni strepito, il fuoco chescoppietta nel letto del camino e la placidità di un pomeriggio inclemente gettano i semi di vergini e timidi desideri. Questi, come tutti gli arboscelli,hanno bisogno di tempo per maturare e come ha scritto José Saramago,scrittore portoghese vincitore del Premio Nobel nel 1998: “La forza della primavera non sarebbe niente se non avesse dormito l’inverno”.

    Ogni venerdì su www.primapaginaonline.it

    di Valentina Falcioni

    Domenica 17 aprile, a partire dalleore 11, vorremmo dare l’opportu-nità a molti di voi di visitare l’a-zienda attraverso una camminatatra i vigneti, dove il buon Filippospiegherà la lavorazione del pro-

    dotto e le gesta della cantina! Tor-nati in sede, ci aspetterà un picco-lo aperitivo e sotto uno splendidopergolato verranno allestiti i tavo-li per il pranzo! Ci saranno degliantipasti, un primo e dei dolci!Il tutto verrà annaffiato da buonvino! Il prezzo si aggirerà tra i 18e i 20 euro. Non fate l’errore di im-maginarvi in un ristorante! Il cibosarà delizioso, ma lo scopo finaleconsisterà nel passare una bellagiornata in compagnia, tra natu-ra e ottimi prodotti. Lasciate allespalle la Quaresima e anticipandoil fioretto di maggio, non fateviscrupoli e venite in una struttura

    come ce ne sono poche in Italia!”.Per info e prenotazioni:0736 815339.

    Buon divertimento!

    Per comunicarmi i vostri eventiCheap and Creative scrivete [email protected]

  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    37/40 Piceno 33 Aprile 2016 | 37

    Più sani più belli

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  • 8/18/2019 Piceno33 Aprile 2016

    38/4038| Piceno 33 Aprile 2016

    Anno VIII | numero 3 | Aprile 2016

    Editore Fas Srl • [email protected]

    Amministrazione e redazione V. le Marcello Federici, 143 - 63100 (AP) • Tel./Fax 0736.255656

    www.piceno33.it • [email protected]

    Dire ore responsabileFabiana Pellegrino • [email protected]

    Art direction e proge o grafcoMichaela Cannella

    Hanno collaborato a questo numero Anna Romana Sebastiani, Gigliola Croci Mariani,

    Valentina Falcioni, Roberto Palumbo,Dina Maria Laurenzi, Andrea Coccia, Santino Santinelli,

    Eleonora Tassoni, Carlo Lucadei, Anna Quartaroli, Pier Paolo Piccioni.

    Copertina È proprio quando si crede che sia tutto nito,

    che tutto comincia.Daniel Pennac

    Stampa Arti Grafche [email protected]

    Pubblicazione mensile registrata presso il tribunale di Ascoli Piceno n°479 del 9/09/2009.

    Chiuso in redazione il 31/03/2016

    ACQUASANTA TERME Bar Max • Bar Salaria • Ristorante Tre Lanterne • Ristorante Peperino • Bar dello Sport • Bar B&G • Bar PincoPanco • Elia Emma Bar RistoranteACQUAVIVA PICENA Forno Vulpiani • Hotel Ristorante Il Grillo • Ristorante Bar da Ada • Bar Belvedere• Bar Ristorante da Pina • Pizzeria Il CrepuscoloAPPIGNANO DEL TRONTO Ristorante Santa Lucia • Bar Charly Max • Bar On The RoadARQUATA DEL TRONTO Blue Bar • Tanzi Cesira Bar • Bar PetrucciASCOLI PICENO Backstage Ca è • Lorenz Ca è • Brugni Co ee Room• Bar Volponi• Orange Ca è • Pasticceria Angelini• Ca è Royal • Pasticceria Malaspina• Oscar Ca è • Bar Tazza d’Oro• Ca è delCorso • Gli Allevi parrucchieri • Bar Tappatà Severio • Bar della Stazione • Ca è del Duca • Brecciarol Bar • Kubo3 Bar • Lit tle Bar • Bar

    Tabacchi Fuori Porta • Bar Tabacchi Porta Romana • Pasticceria Angelo• Bar l’Isola che non c’è • Bar Piazza Grande • Bar del Marino •Ca è Lotto • Le Pistolere • Pasticceria Guido • Pasticceria Guido2 • Bar Las Vegas • Sala Giochi Centrale• Ca è S. Marco • Bar Stadio • Tabaccheria Tamburrini • La Pizzaccia • Pizza Pazza • Bar Lungo Tronto • Bar Mediterraneo • Bar Marconi• Ca è Kursaal • Bar LatteriaLa Moderna • Bar XXL • Bar Q8• Bar Damiani • Bar Ideal• Vincè fa la carità a lu Dome • Pizzeria Cip e Ciop • Pizzeria È Bona Furia • Bar

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