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Pesaro, una città di qualità, di qualità!
Carta d‟identità Pesaro in tascaPer palazzi, chiese e musei
In città in bici
Su e giù per le collineTra musica e parole
Carta d‟identità di Pesaro
Dov‟è Pesaro?
Come arrivare?
Pesaro, città di mare
La costa
Il San Bartolo
Il Parco Naturale del San Bartolo
Un‟oasi di verde
L‟entroterra
Il clima
L‟origine di Pesaro
Dall‟Esarcato di Ravenna allo Stato Pontificio
Dal Medioevo all‟Età Moderna
Eruditi,, letterati,archeologi . esploratori, scienziati, pittori e ceramisti.
Musicisti, attori e sportivi
Gioacchino Rossini
Valentino Rossi
Presentazione del CD
Realizzazione del CD
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Pesaro è una città in cui mare, colline e storia s'intrecciano a formare un'identità varia e dinamica che ha bisogno di
occhi attenti e curiosi per essere esplorata nelle sue diverse risorse e qualità.
Se hai tempo e non sei un turista "mordi e fuggi" puoi assaporare il piacere di girare per il centro alla scoperta di tracce
artistiche e architettoniche diffuse ed evidenti del passato medievale e rinascimentale o puoi percorrere interessanti
itinerari a piedi e in bici in uno spazio godibile e a misura d'uomo.
Se vuoi allontanarti dalla città, non hai che l'imbarazzo della scelta: tanti sono i borghi, i castelli, le pievi incastonati
come gemme preziose nelle colline, da molti dei quali si gode un'impareggiabile vista del mare e della costa adriatica.
E poi c'è Rossini, il più illustre cittadino pesarese, con la sua musica divertente, scapigliata, a tratti malinconica,
geniale come le note e le sonorità della vita che, per dirla proprio con le parole del grande musicista, è per lo più
un‟opera buffa. A Rossini è dedicato, in agosto, il Rossini Opere Festival (ROF), evento culturale e musicale di fama
internazionale.
Oltre al ROF ci sono tante altre manifestazioni di qualità: la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema a giugno, il
Festival Nazionale di Arte Drammatica a settembre, le rassegne musicali e teatrali estive, gli itinerari turistico-
gastronomici per tutta la provincia.
Infine a Pesaro e nei dintorni si mangia molto bene ed anche il momento della tavola è un viaggio fra una gran
varietà di sapori e profumi.
Pesaro e il suo "contado" meritano dunque una visita ed una sosta non frettolose ed è per rendere omaggio a questa
bella città della migliore provincia italiana e per farla conoscere, nelle sue varie sfaccettature, a giovani turisti curiosi
ed amanti del bello che abbiamo voluto e prodotto questo CD.
Ci auguriamo che serva a promuovere presso un pubblico giovanile la città in cui viviamo e che amiamo per ciò che vi è
da amare, nonostante le ferite ed offese inflitte anche qui da certa falsa e volgare modernità.
I docenti e gli alunni dell‟Istituto “G. Branca” di Pesaro che hanno realizzato il CD
MARE, COLLINE E MOLTE ALTRE RAGIONI PER VENIRE A PESARO
Pesaro,capoluogo di provincia a nord delle Marche, al centro
dell‟Italia, è una città balneare sul mare Adriatico. Protetta da
due colli, è punto d‟incontro tra mare, colline, pianura e, poco
lontano, gli ultimi contrafforti dell‟Appennino.
Dov‟è Pesaro ?
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Come arrivare?
In aereo
Aeroporti
Miramare di Rimini (25 km a nord di Pesaro) ufficio informazioni tel. 0541/373132;
Raffaello Sanzio di Falconara Marittima (in provincia di Ancona, a 45 km a sud di Pesaro) che assicura
collegamenti giornalieri con Milano e Roma, ufficio informazioni tel. 071/28271.
In nave
Il porto di Ancona (60 km a sud di Pesaro) effettua collegamenti con: Patrasso, Creta, Isole Cicladi, Croazia,
Turchia, Cipro, Albania.
In autostrada
Uscita autostradale Pesaro-Urbino della A 14 Bologna-Bari a circa 10 km dal centro città.
In treno
Stazione ferroviaria, vicino al centro e al mare; linee ferroviarie Milano–Bologna-Ancona-Lecce e Roma-
Falconara-Pesaro.
Pesaro, città di mare
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Baia Flaminia, a ridosso del Monte San
Bartolo, è l‟appendice nord della città.
Ampie spiagge libere si aprono verso sud,
sotto il Colle Ardizio che si affaccia sul
mare.
Il porto, vicino alla foce del fiume Foglia,
è un piccolo canale artificiale, racchiuso
tra due moli e con due bacini interni ricchi
di pescherecci, barche e di yacht.
La costa
Col termine “San Bartolo” si intende non solo il vero e
proprio monte San Bartolo, ma tutta la dorsale collinare
fino a Gabicce Mare. Essa costituisce una propaggine del
sistema preappenninico, troncata bruscamente dal mare che
ha eroso profondamente il versante costiero. Questa fascia
collinare presenta due versanti completamente diversi:
quello rivolto verso il mare, ripido, quello verso l‟interno
che scende fino alla Statale Flaminia (S.S. 16) con pendio
dolce. Sono presenti i nuclei abitati di Fiorenzuola di
Focara, Casteldimezzo e Santa Marina Alta; diverse sono
le ville monumentali e i fabbricati rurali sparsi.
Il San Bartolo
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Sulla dorsale collinare del S. Bartolo si
estende per 1600 ettari il parco naturale
istituito nel l994 dalla regione Marche,
con ampie e bellissime visuali sulla costa e
sul mare. Alla base si è formata una
stretta spiaggia di ciottoli derivanti
dall‟erosione del mare e dal conseguente
franamento delle pareti sovrastanti, che si
cerca di ridurre e contrastare con diversi
interventi di tutela e difesa.
Il parco naturale del San
Bartolo
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Dal punto di vista floristico,
spettacolare è la fioritura,
verso maggio-giugno della
ginestra che ammanta di
giallo tutta la dorsale. Sono
presenti diversi tipi di uccelli
marini: gabbiani,cormorani e
in primavera falchi, poiane,
upupe, aironi e cicogne.
Un‟oasi di verde
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Il territorio provinciale è posto tra l‟inizio dell‟Appennino centrale e il termine di quello settentrionale. Pendii dolci si
incontrano con possenti massicci. I fiumi hanno scavato e inciso gole rupestri, uniche nella regione, come la gola del Furlo a
circa 40 km., assolutamente da visitare.
Un itinerario piacevole e rilassante è quello che si snoda sulle colline circostanti, con le strade panoramiche del San Bartolo e
dell‟Ardizio che dominano il mare, toccando borghi arroccati come Fiorenzuola di Focara, Casteldimezzo e Santa Marina
Alta sul San Bartolo.
Alle spalle di Pesaro si trova un largo giro di colline e una corona di castelli e ville, pievi ed abbazie, come a Mombaroccio,
Monteciccardo, Colbordolo, Montefabbri, Montelabbate, Sant‟Angelo in Lizzola.
L‟entroterra
Il clima della provincia di Pesaro è generalmente più
fresco di quello delle province tirreniche poste alla
stessa latitudine e anche a latitudini superiori (come
quelle della Liguria). La temperatura media di
Luglio, mese più caldo dell‟anno, è di 26 gradi,
quella di Gennaio, mese più freddo è di 7 gradi. La
piovosità è concentrata nei mesi autunnali ed
invernali.
La temperatura media del mare va dai 17° a maggio ai
25° in agosto e 22° a settembre.
A Pesaro, nel giardino degli Orti Giuli, si trova
l‟Osservatorio Valerio dove avviene il rilevamento
regolare dei parametri meteorologici dal 1871. Per
questo le misurazioni costituiscono una delle poche
serie storiche climatiche ultrasecolari disponibili in
Italia, di grande utilità ai fini di studi approfonditi
sul clima e le sue variazioni.
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Pesaro, l‟antica Pisaurum, dal nome del fiume che la bagna, oggi Foglia, anticamente
Pisauro o Isauro, si ritiene sia stata all‟inizio un emporio marittimo greco-siculo, poi
luogo di insediamento di popolazioni latine con cui si sarebbero mescolati gruppi di
origine picena inizialmente insediati sull‟altura di Novilara prima di scendere sulla
costa nel VI secolo a.C.
Una data certa è comunque la deduzione di Pesaro a colonia romana nel 184 a.C. come
documenta Tito Livio. Il municipium conobbe un certo splendore all‟inizio del periodo
imperiale in quanto la moglie di Augusto, Livia, era originaria di Pesaro.
Dopo la caduta dell‟impero romano d‟occidente (476 d.C.), Pesaro fu soggetta alle
invasioni dei popoli del nord. Nel 537 fu distrutta dai Goti e nella ricostruzione
scomparvero le principali testimonianze artistiche del periodo romano.
L‟origine di Pesaro
Tra i secoli VI e VIII Pesaro fece parte della Pentapoli
marittima sotto la diretta influenza dell‟Esarcato di
Ravenna, ultima presenza sull‟Adriatico dell‟impero romano
d‟Oriente.
Dopo i conflitti tra Longobardi e Franchi, Pesaro rientrò
nella donazione di Pipino il Breve (755) al Pontefice e da
questa data restò sotto l‟influenza pontificia per più di mille
anni fino al 1860.
Dall‟esarcato di Ravenna allo Stato Pontificio
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A margine delle diatribe tra Papato e Impero la città nel 1299 riuscì a
costituirsi in libero Comune, governato da Podestà esterni.
Tra essi ci fu Pandolfo I Malatesta che dal 1304 instaurò la signoria della
sua famiglia fino al 1445.
Ai Malatesta successero gli Sforza, imparentati direttamente con i signori di
Milano. Dominarono la città fino al 1513 salvo la breve parentesi tra il 1500
e il 1503 del duca Valentino.
Infine la signoria dei Della Rovere durò dal 1513 al 1631, quando con la
morte dell‟ultimo duca Francesco Maria II, tutto l‟antico ducato di Urbino,
compresa Pesaro che di fatto ne era diventata la capitale, passò sotto la
diretta dominazione della Santa Sede che governò il territorio con una
Delegazione pontificia fino al 1860 quando nacque il Regno d‟Italia.
Da questa data la storia di Pesaro si confonde con quella nazionale.
Dal medioevo all‟età moderna
Gli eruditi ed i letterati
• Lucio Accio (168/82 a.c): poeta tragico della latinità.
• Pandolfo Collenuccio (1444-1504): umanista, scrisse in
latino ed in volgare
• Guido Postumo (1479/1520): poeta latino del „500.
• Giulio Perticari (1779/1823): letterato, sposò Costanza
Monti, la figlia del poeta Vincenzo.
• Vincenzo-Terenzio Mamiani (1799-1885): poeta,
filosofo, fu il primo ministro della Pubblica Istruzione
del Regno d‟Italia.
• Odoardo Giansanti ( 1852-1932), detto “Pasqualon”:
poeta dialettale.
• Dino Garrone (1904/1931): letterato e critico, trascorse
a Pesaro quasi tutta la sua breve esistenza.
• Ercole Luigi Morselli (1882/1921): poeta e
drammaturgo.
• Niccolo‟ Sabbatini (1574/1654: discepolo di
Guidobaldo del monte. Costruì ol porto di Pesaro e
si interessò di scenografia
• Giovanni Branca (1571/1645): architetto, fisico e
matematico,ideò la prima macchina a vapore acqueo
• Guidobaldo Del Monte (1545/1607). : insigne
matematico, protesse Galileo Galilei
I pittori
• Simone Cantarini (1612/1648): importante
pittore,cresciuto alla scuola del Pandolfi e del Reni
• Gian Andrea Lazzarini (1710/1801): pittore ed
architetto di numerosi edifici cittadini
• Giuseppe Vaccaj (1836-1912): il più grande
vedutista a Pesaro
• Francesco Carnevali (1892-): pittore ma soprattutto
illustratore.
I ceramisti
• Ferruccio Mengaroni (1875-1925): uno dei grandi
maestri della ceramica
• Nanni Valentini (1932/1985): ceramista,scultore e
pittore, ha sperimentato diversi materiali
• Franco Bucci (1933/2003): ceramista, artigiano e
designer, ha sperimentato vari impasti in ceramica
Gli archeologi e gli esploratori
• Giambattista Passeri (1694/1780): Insigne
archeologo e naturalista, iscritto all‟Arcadia
• Annibale Degli Abbati Olivieri (1708-1889):
archeologo e storico, fondatore della Biblioteca e del
Museo Oliveriano
• Antonio Cecchi ( 1849/1896): esplorò alcune zone
dell‟Africa Orientale.
Gli scienziati
Eruditi, letterati,archeologi, esploratori,scienziati, pittori e ceramisti
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I musicisti e gli attori
• Gioachino Rossini (1792-1868)
• Ritz Ortolani (1931-): compositore e
direttore d‟orchestra , ha scritto
numerosissime colonne sonore.
• Renata Tebaldi (1922- 2005): una delle
più affascinanti voci di soprano degli ultimi
cento anni.
• Glauco Mauri (1930 -): uno dei più
grandi attori e regista teatrale
• Arnaldo Ninchi (1935-): attore e regista
teatrale.
Gli sportivi
La Scavolini, la squadra di basket più amata
dai pesaresi
Massimo Ambrosini (1977-) centrocampista
del Milan
Angelo Romani , olimpionico dei 400 metri
nel 1952 e 1956.
Enrico Paolini (1945-)ciclista, 38 vittorie
professionali
Dorino Serafini (1909-2000), pilota Ferrari
negli anni „50
Tonino Benelli (1902-1937) motociclista,
conquista 4 titoli italiani in sella ad una 175.
Eugenio Lazzarini ( 1945-) : ex pluri
campione mondiale di motociclismo
Valentino Rossi (1979-)
Musicisti,attori e sportivi
Il cittadino più illustre di Pesaro è senz‟altro lui, eccelso interprete
del melodramma classico italiano.
Rossini nacque a Pesaro il 29 febbraio 1792 da Giuseppe che faceva il
“trombetta” (banditore pubblico) e nel tempo libero suonava la
tromba e il corno e da Anna Guidarini.
Come la madre, anche Gioacchino aveva una bella voce e cominciò a
suonare e cantare fin da bambino. Nel 1804 entrò al Liceo musicale
di Bologna e ne uscì con una ricchissima preparazione.
La sua carriera artistica, durata in tutto diciannove anni (1810–
1829), ebbe un successo folgorante e Rossini conquistò una celebrità
che pochi altri artisti ebbero in vita.
Le sue opere serie, semiserie e buffe furono rappresentate ed
applaudite nei maggiori teatri italiani di Venezia, Roma, Milano,
Napoli e, all‟estero, a Vienna, Londra, Parigi.
A soli trentasette anni, però, la sua folgorante carriera poteva
ritenersi conclusa per ragioni molteplici e non esclusivamente
riconducibili al grave esaurimento nervoso che lo colpì. Dal 1829
Rossini si chiuse in un lungo silenzio, componendo soltanto per se
stesso.
Morì nella villa di Passy vicino Parigi nell‟autunno del 1868,
nominando nel testamento la città di Pesaro erede universale delle sue
sostanze perché servissero all‟istituzione di un Conservatorio.
Gioacchino Rossini
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Valentino Rossi o meglio Dottore Rossi, e semplicemente Vale per tutti i suoi fans. Sin da giovane,
è amante dei motori, passa dai gokart all‟ape fino ad arrivare al Motomondiale dove ha vinto in
tutte le categorie. Entrerà nella storia e tutti lo chiameranno “il pilota” perché è stato l‟unico, che
dopo aver lasciato il mondo a bocca aperta, lo ha unito in una sola frase”Che spettacolo!”
Imparare a cucinare
Dove e cosa mangiare in città
Dove e cosa mangiare fuori città
Dove e cosa bere
Dove dormire
Ed ora shopping
Come divertirsi
Links
Numeri utili
Da non mancare in città
Da non mancare in provincia
Da non mancare fuori provincia
Pesaro in tasca
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♥Penne all‟arrabbiata
♥Scaloppine al limone
♥Tiramisù
♥www.alberghieropesaro.it (studenti,ricette)
Imparare a cucinare
Per 4 pax;
•g 50 olio extravergine d‟oliva
•n°1 spicchio d‟aglio tritato
•500 g di pelati
•peperoncino q.b.
•prezzemolo tritato q.b.
•sale q.b.
Preparazione
Rosolare dell‟olio, l‟aglio tritato senza farlo
bruciare, uova, pelati passati, prezzemolo, il
peperoncino e sale q.b. Cuocere per circa 30
min. Cuocere 350 g di penne e saltarle con la
salsa.
Penne all‟arrabbiata
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Ingredienti.
(4 pax):
•N. 8 fette di carne di vitello da gr. 60 cad.;
•succo di 2 limoni
•noce di burro
•cl. 10 di vino bianco
•prezzemolo q.b.
•sale e pepe q.b.
Preparazione
Infarinare la carne. Far cuocere le
scaloppine in un saltiere con del burro
fuso. Aggiungere del vino bianco e
successivamente il succo di limone.
Aggiustare di sale e pepe e servire con
prezzemolo tritato.
Scaloppine al limone
Ingredienti
Per 4 pax;
•4 rossi d‟uovo
•4 albumi
•100 g di zucchero
•400 g di mascarpone
•500 g savoiardi
•caffè (allungato) e aromatizzato con brandy
Preparazione
Montare i tuorli con lo zucchero, unire il mascarpone e successivamente incorporare gli albumi montati a neve.
Bagnare i savoiardi nel caffè e sistemarli in pirofile o in coppette monodose, versare parte del composto e
ripetere l‟operazione. Spolverare infine con cacao amaro.
Tiramisù
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PIZZERIE (dove si mangia bene e non si spende tanto)
Al mare:
• Donn‟Amalia, viale Trieste, 265 Tel 0721-31453
squisitissima la pizza margherita, vera pizza
napoletana!****
•La Tartaruga, viale Trieste,31 ( tra tradizione ed
innovazione)
•Mixer, viale Londra,1 (Baia Flaminia) Tel 0721-25191
buona la pizza e primi piatti!****
Sulla Panoramica:
•Il Poggiolino, Strada Panoramica, 180 Tel 0721-22831
•BelSit, Strada Panoramica, 161 Tel 0721-22764
• Il Falco, Strada Panoramica, 168 Tel 0721-124506
Nel centro storico:
•Testa del re, via delle Galigarie 24 Tel 0721-33277
•C‟era una volta, via Carlo Cattaneo, 26 Tel 0721-30911
•Amalfitana , piazza Lazzarini, 17 (di fronte al Teatro
Rossini)
•Piadineria del mercato, via Branca-mercato delle Erbe.
Tel 0721-69409
PIZZE AL TAGLIO
•Da Toni, via Milazzo, 51(file chilometriche ma ne vale
la pena..)
•Da Dino, in centro,via Almerici,10
PANINI ED ALTRO
•La Boa, viale Trieste, 295
•Da Arnold’s, piazza Lazzarini, 33
•Self Service, Volta della Ginevra, via Mazzolari, 54
•Un punto macrobiotico, V. Diaz, 36I tre scalini, via
Moro, 56
PER FARE LA SPESA:
•IperCoop, via Solferino
•Rossini Center, via Gagarin.
•Mercato, il martedi ed il primo giovedi del mese
E SE VUOI FARE UNA FOLLIA
•Al Polo, viale Trieste, 231
•Al Moletto, in fondo a V.le Zara, affacciato sul mare
Dov‟è e cosa mangiare?
La valle del Foglia.
Montelabbate:
Da Patenta: Via Chiusa di Ginestreto, 4 Tel. 0721-481015
Colbordolo :
La Nuova Fazenda, Via nazionale Urbinate, 201 (Cappone) Tel. 0721-496154
Oasi, Via del Piano 27 (Talacchio) Tel.0721-478413
Dal mare alle colline
Novilara:
Il Pergolato/da Maria, Piazzale Cadorna 5, Tel. 0721-287210
Candelara:
da Fiorella, strada della Sconfitta del Trebbio, Tel. 0721-286270
Monteciccardo
Osteria, Conventino 1, Tel. 0721-498923
Un santuario nel verde
Monbaroccio
Osteria dalla Peppa, Piazza Barocci, Tel. 0721-470200
Il Piccolo Mondo, Villa Grande di Monbaroccio, 222, Tel. 0721-470170
Da Rosa, Via Montegiano 20/22. Tel. 0721-471228 ( Montegiano)
Tra ville e ginestre
Numerosissimi chioschetti sulla magica panoramica con piadine, prosciutto, patatine e hot dog.
La Sprecata/Da Galiaz, Tel. 0541-496154 ( Gabicce Mare) Insuperabile!
Da Gennaro Strada di Santa Marina Alta 30. Tel. 0721-286270 Una piccolissima follia a base di pesce!
Nelle terre di confine e Valentino
Tavullia:
La Pantana, strada Della Rena, 4 Monteluro. Tel. 0721-476152
Parco Dei Desideri, Strada per Gradara, 17. Tel. 0721-476706
Gradara
Da Berto, Via Mancini 11. Tel. 0541-964528
Dove e cosa mangiare
fuori città
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PUB:
• Hollyfood, (Baia Flaminia)
ottimi i prezzi, i cocktails , il servizio e i videogiochi
•Moloco, (al porto)
si può bere sugli scogli guardando il mare!
• Dock‟s (viale Trieste,281)
locale per fighetti, un po’ caro
•Sir Hector,, viale Trieste
•Corto Maltese, cal. Caio Duilio
•Uban‟s , Ponte sul Foglia
BIRRA E VINO A “GO GO”
• Al Pugile, Via Cecchi (si beve molto e si paga poco)
• Al circolo Mengaroni, via Vetreria, 15
BAR e GELATERIA
•Margarita, Viale Trieste, 289 (eccezionali granite colorate )
•Il Napoleon, viale Trieste, 321 (splendida vista e ottimi i
gelati)
•Il Paciugo, largo Berlino,1 (per stare in allegria con gli
amici)
•Yuri , Viale Marsala, 24 (ottimi tutti i gusti del gelato)
• Germano, P.le della libertà, (9ottimi il gelato e la
pasticceria)
•Rossini, Via Rossi, 141 (Il miglior gelato secondo il
Cucchiaio d’Oro)
PASTICCERIE
Fattori, Via Flaminia, 49
• Serafini , Via Cecchi, 33
•Gianpaoli, Via Nitti, 22
Dove bere e mangiare
dolci e gelati
OSTELLO DELLA GIOVENTU‟
Ostello Sejore, Strada Panoramica Ardizio. Loc Fosso Sejore Tel +39 0721 390030./www.ostellosejore.it
CAMPEGGI
•Norina , Statale Adriatica 16 (Fosso Sejore). Tel.+ 39 0721 55792
•Marinella, Statale Adriatica 16 (Fosso Sejore). Tel.+ 39 0721 55795./www.campingmarinella.it
• Panorama , Strada Panoramica San Bartolo( Fiorenzuola di Focara ) Tel.+39 0721. 208145
• Paradiso, Strada delle Rive del Faro,2 ( Casteldimezzo ). Tel.+ 39 0721. 208579/www.campingparadiso.it
AFFITTA CAMERE
Dalla Crista, Strada delle Marche, 117 Tel+39 0721 34721
ALBERGHI** “per una notte da nababbi”
•Vienna, Piazzale G. D‟Annunzio,5, 159 Pesaro Tel: +39-0721-31 114
•Kappa 2, Strada delle Marche, 154 Pesaro Tel: +39-0721-51353
•Athena, Viale Pola, 18 Tel: +39-0721-30114
•Miramare, via Marina Ardizia, 158 61100 Pesaro Tel: +39-0721-390335
AGRITURISMO
•Colle San Bartolo, Strada Bocca del Lupo, 2 Tel. +39 0721 22756
BED&BREAKFAST
•Baiocchi Iader, via Vittorio Locchi, 47,.Tel. + 39 0721 391073
Dove dormire ed alloggiare
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Meglio di tutto per
comperare tanto, alla moda
e a poco prezzo
il Martedì e il primo Giovedì
del mese al mercato
o direttamente sulla
spiaggia !!!
Altrimenti la favolosa via
Branca!
Ed ora shopping !
♥ I mosaici del duomo
♥ San Decenzio
♥ Museo Oliveriano
♥ Musei Civici
♥ Palazzo Ducale
♥ Chiesa del Nome di Dio
♥ Casa Rossini
♥ Teatro Rossini
♥ Il portale di San Domenico
♥ Villino Ruggeri
Da non mancare in città
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San Leo
SassocorvaroPergola
Pennabilli
Mondavio
Gola del Furlo
Fano
Urbino
Fonte Avellana
Fossombrone
Urbania
Carpegna
Da non mancare in
provincia
Ancona
Parco del Conero
Recanati
Frassassi
Ravenna Cattolica
Rimini Riccione
San Marino
Assisi
Gubbio
Senigallia
Da non mancare fuori
provincia
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Da Pesaro per Candelara:
•autobus n.12 dalla stazione del treno e/o autocorriere;
•in auto, circa 7 km - direzione S.Veneranda - strada provinciale fino Ponte Valle, a sinistra per via di Valle Tresole fino a
Molino Mosca poi per Candelara;
•oppure circa 8,5 km - da S. Veneranda proseguire per la Strada Provinciale fino al quadrivio di valico del Trebbio della
Sconfitta, poi a sinistra per la omonima strada.
Da Pesaro per Novilara:
•autobus n. 10 da Stazione del treno e/o autocorriere;
•in auto: per via Flaminia verso la panoramica Ardizio, prendere a destra la Strada dei Colli verso Trebbiantico.
Da Pesaro per Ginestreto:
•autobus per S.Angelo in Lizzola dalla Stazione del treno e/o autocorriere;
•in auto: da S.Veneranda proseguire per la Strada Provinciale sino al quadrivio di valico del Trebbio della Sconfitta,
prendere a destra direzione s.Angelo in Lizzola; oppure Villa Fastiggi, Strada delle Regioni direzione
Montelabbate) fino all‟incrocio con semaforo di via del Lavoro, prendere a sinistra per S.Angelo in Lizzola salendo per
Strada Micaloro sino al paese.
Da Pesaro per Fiorenzuola di Focara e Casteldimezzo:
•autobus n. 14 dalla Stazione Ferroviaria e/oautocorriere
•in auto, Strada Panoramica (kn 12) percorso di cresta con vista sul mare;
•oppure: S.S.16, direzione Rimini, poco prima del valico della Siligata
Da Pesaro per Pozzo Alto:
•autobus linea Pesaro - Tavullia dalla stazione del treno e/o autocorriere .;
•in auto dal casello autostradale - in direzione Urbino - raggiungere Borgo S.Maria - prendere a destrea
direzione Tavullia.
COLLEGAMENTI DA PESARO ALLE COLLINE
www. Turismo.pesarourbino.
it
www. comune.pesaro ps.it
www. Turismo. marche. it
www. Almarina. it
www.Parcosanbartolo. it
www. terradelduca.it
www. Museicivicipesaro. it
www.Museionline.it: musei marche
www. Rossinioperafestival. it
www. Pesarofilmfest. it
www. Cami74. com: uno strarodinario spaccato fotografico telematico della vita a Pesaro
www. fotomulazzani. com : per gli amanti delle foto
www. Kontrotempo. it: le informazioni culturali locali in diretta
www. ostellosejore. it
www. Informagiovani. it
www. viavai. it : un modo economico per spostarsi
www. Trenitalia. It: orario dei treni
www. francescomorante.it: per saperne di più sulla storia dell‟arte
www. balnea.it: per saperne di più sulla storia delle stazioni balneari
www. alberghieropesaro.it: per imparare a cucinare facilmente
Per saperne molto di
più su Pesaro
18
1 1 2 Carabinieri
1 1 3 Polizia
1 1 6 Soccorso stradale
117 Guardia di Finanza
118 Pesaro Soccorso
0721. 3611 Ospedale S. Salvatore Pesaro
0721. 22405 Guardia Medica notturna e festiva
0721. 21344 Guardia Medica Turistica
0721. 424403 Unità Operativa Veterinaria Pesaro
0721. 45551 Polizia municipale
1530 Emergenza in mare e sulle spiagge
0721 . 3871 Comune di Pesaro
848.888088 Trenitalia
0721.31111 Taxi
O721. 37 48 48 Autobus
0721. 289145 Trasporti pubblici
0721. 69341 Azienda di promozione turistica
0721 32 010 Banca di Pesaro
Numeri utili
Come e dove divertirsi
Spiaggia libera
Il sabato sera
Percorsi sportivi
Giardini e parchi
Spettacoli e manifestazioni alternativi
Dove e come imparare l‟arte
19
Libera : Baia Flaminia
Le piccole spiagge del San Bartolo
Libera.: Sottomonte, da Pesaro a
Fano
Piene di ragazzi e ragazze:
Bagni Gelsi, Due palme,
Margherita, Primavera
Spiaggia e mare
•A PESARO
• La baia , (a Baia Flaminia)
•“In viale” (Trieste)
•Feste sulla spiaggia (Bagni Primavera, Elios, Due Palme ed inoltre Falò in spiaggia)
•Meeting Point: Il cantopirata, Il Molocco, Cocco Bongo, Excalibur, Scalo 6 ore, El Cid ,
Circoli Arci).
•A GABICCE
• La Baia Imperiale (Discoteca)
• Pub: Il caffè scuro, Il Pirata
•A RICCIONE
(in genere locali un po’ costosi)
• Cocorico’, Peter Pan, Prince , Aquafan(discoteche)
Il sabato sera
20
Footing
•Campo di atletica di via Respighi
•Sulla spiaggia
•Verso le colline
Piscina
Parco della Pace e Baia
Flaminia
Equitazione
Da Zurigo a Villa Ceccolini
Pesca
Sui moletti del porto
Basket
Basket Giovani in viale Trieste
Vela e surf
Al club nautico ed in alcune
spiagge
Tennis
In Baia Flaminia
Calcio e calcetto
Tanti campetti qua e là
Bowling
Al Ledimar
Beach volley
sulla spiaggia
Pattinaggio
Viale Trieste
Bicicletta e riscio
In città e sulle piste ciclabili
Percorsi sportivi
•Parco Molaroni, Viale Fiume Museo del Mare
•Parco Miralfiore, dietro alla stazione
•Orti Giuli, vicino a Porta Rimini
•Parco della Pace, via Redipuglia, (vicino alla
piscina)
Giardini e parchi
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•PESARO
Festa del Porto, prima settimana di luglio
Festa dell‟Unità, seconda quindicina di luglio
Break Dance, luglio
Fiera di San Nicola, 10-13 settembre
•COLBORDOLO
Sagra del vino e della crescia, a Talacchio,
periodo pasquale
Fiera di Santa Marcellina, a Montefabbri
ultima settimana di luglio
MOMBAROCCIO
Festa del Beato Sante, tutte le domeniche
di agosto
Festa degli Orci, a Santa Maria
dell‟Arzilla
•CANDELARA
Candelara in festa, seconda settimana di luglio.
Candele a Candelara, seconda domenica di
dicembre
•MONTELABBATE
Sagra delle pesche, ultima settimana di luglio
•SANT‟ANGELO IN LIZZOLA
Alla corte dei Mamiani, Rievocazione Storica,
agosto
TUTTO L‟ANNO NUMEROSI
CONCERTI
IN PIAZZE E STRUTTURE
Spettacoli e manifestazioni alternative
A SKUOLA DI SCRITTURA (sui muri)In un fosso vicino al ponte di via Fratti, non lontano dall‟incrocio con via
flaminia, e nel canale Genica.
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In tondo dalla piazza alla Rocca alla piazza
I luoghi della spiritualità
Per palazzi, chiese e musei
Un girotondo dalla
Piazza alla Rocca
alla Piazza
Piazza del popolo
Fontana di piazza
Palazzo Ducale
Palazzo della Paggeria
Palazzo delle Poste
Palazzo Comunale
Palazzo Gradari
Palazzo Mazzolari Mosca
Casa Vaccaj
Palazzo Toschi Mosca e Musei
Civici
Museo delle Ceramiche
Palazzo Lazzarini
Rocca Costanza
Scavi della domus romana
Palazzo Baldassini
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Piazza del popoloE‟ l‟antico forum all‟incrocio del cardo e del
decumano romani. Da sempre il cuore della città.
Ieri come oggi
Attraverso l‟analisi dei palazzi che vi si affacciano,
è posibile ricostruire una parte della storia locale.
Tutta la piazza, una delle poche piazze italiane in
cui non si affaccia una chiesa, ha due vite: quella
quotidiana del salotto buono e quella della stagione
estiva che trasforma la piazza in una immensa
platea di melomani.
Fontana di piazza.
Al centro della piazza, è la seicentesca
restaurata fontana dello scultore Lorenzo
Ottoni. Può essere assunta come simbolo della
città, più volte distrutta e ricostruita.
Interessanti gli elementi decorativi e i giochi
d‟acqua ad essi collegati.
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Palazzo DucaleFatto erigere da Alessandro Sforza nella seconda metà del
XIV secolo e successivamente restaurato ed ampliato su
progetto di Gerolamo e Bartolomeo Genga. E‟ stata la sede
delle famiglie signorili di Pesaro: Malatesta, Sforza, Della
Rovere coprendo praticamente tre secoli di storia. Al primo
piano dell‟edificio è il Salone Metaurense, con un
magnifico soffitto a cassettoni con decorazioni in maiolica.
All‟interno del complesso sono situati tre grandi cortili.
Da non mancare
Di fronte al palazzo Ducale sorge il cinquecentesco, incompiuto palazzo della Paggeria così detto perché destinato ai
dipendenti della Corte Roveresca, disegnato ed iniziato dall‟architetto pesarese Filippo Terzi nella parte ad angolo, proseguito
nel secolo successivo secondo il progetto dell‟architetto e scenografo Niccolò Sabbatini. I genitori di Rossini ne affittarono un
appartamentino quando la loro casa fu venduta a Francesco Mazzolari.
Palazzo della Paggeria
25
L‟altro lato della piazza è occupato dal Palazzo delle Poste. L‟edificio è realizzato sul luogo dell‟antica chiesa
di San Domenico di cui si conserva lateralmente all‟ingresso delle Poste, la bella facciata romanico - gotica e lo
splendido portale gotico. Il prospetto verso la piazza presenta una facciata neoclassica con le statue di Rossini e
Perticari.
Palazzo delle poste
Palazzo Comunale
Costruzione moderna risalente al 1954, dalladiscussa facciata in stile littorio. Alle spalle lachiesa di Sant‟Ubaldo, dalla piantaottagonale con slanciata ed unica cupolacittadina e facciata ottocentesca. Fu fattoerigere quando Francesco II Maria DellaRovere ebbe un figlio a lungo atteso e che nongiunse a regnare.
26
Palazzo Gradari
Poco prima di arrivare a Casa
Rossini, si incontra il Palazzo
Gradari dalla facciata
settecentesca, dotato di un
impianto a corte. E‟
appartenuto a diverse famiglie
aristocratiche della città. Al
primo piano, una delle sale è
affrescata da Gian Andrea
Lazzarini. All‟ultimo, gli uffici
del Rossini Opera Festival,
manifestazione internazionale
che si tiene nel mese di agosto,
con lo specifico intento di
recuperare, fare conoscere e
diffondere la produzione
teatrale, musicologia ed
editoriale rossiniana.
Palazzo Mazzolari Mosca
Proseguendo per via Rossini, che ha come sfondo il mare, s‟incontra sulla sinistra il Palazzo Mazzolari
Mosca, imponente costruzione settecentesca dovuta a Gian Andrea Lazzarini. Da notare il portale con
semicolonne ai lati che reggono una balconata e il cortile. All‟interno ambienti molto belli con
decorazioni a tempera ed arredi originali del „700 ed „800, destinato a diventare un museo comunale.
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Casa Vaccaj
Attraverso il cortile
del palazzo si esce
sulla piazzetta
Toschi Mosca e
sulla destra, si vede
una graziosa casa
in cotto dell‟inizio
del „ 500 con
balcone di tipo
veneto, la Casetta
Vaccaj, dove si può
sostare in un
ambiente piacevole
adibito ad enoteca e
bar.
Musei civiciNella piazzetta si affacciano i musei Civici, costituitidalla Pinacoteca e dal Museo delle Ceramiche. LaPinacoteca raccoglie opere di pittori veneziani, toscani ebolognesi, tra cui spiccano Giovanni Bellini, autoredell’Incoronazione della vergine o Pala di Pesaro, del1714 circa, considerata il suo capolavoro; un‟altrafamosa opera è la Caduta dei Giganti di G. Reni. Danon perdere
28
Museo delle CeramicheIl Museo delle Ceramiche è il più importante esistente in Italia e vi sono raccolti esemplari delle più celebri fabbriche
del Rinascimento. A Pesaro, infatti, fiorì un‟industria di maioliche di eccezionale importanza tra il XIV e il XVIII
secolo, con uno stile nella decorazione influenzato, nel Cinquecento, dalla pittura di Raffaello. La sezione ceramica
ospita, tra l‟altro, maioliche istoriate del Ducato di Urbino e la produzione di una raffinata suppellettile sulla quale
fiorisce la rosa di Pesaro. Nel cortile, è murato il grande tondo di ceramica col bassorilievo della “Testa della medusa”,
ultima opera di Ferruccio Mengaroni morto schiacciato sotto il peso della sua stessa opera.
Palazzo Lazzarini
Sempre in via Rossini, di fronte alla Cattedrale, è il Palazzo Lazzarini dal nome del pittore ed architetto,
canonico della Cattedrale che ne curò il rifacimento. Ex Seminario vescovile, è attualmente sede di
organizzazioni socio culturali cattoliche. L‟edificio, severo, con una facciata in cotto, arricchita da un bel
portale barocco, seguito da una doppia scalea con colonne e pilastri rampanti, si apre su un ampio cortile.
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Rocca Costanza
In fondo a via Rossini all‟altezza del cinema Astra
prendere a destra per via Don Minzoni; a pochi metri
sulla sinistra, si presenta, in tutta la sua magica
inattesa grandiosità, la Rocca. Fatta costruire nel
1474 dal signore di Pesaro Costanzo Sforza da cui
prese il nome, fu terminata nel 1505 sotto la signoria
del figlio Giovanni. E‟ opera del celebre architetto
dalmata Luciano Laurana, esempio tipico di fortezza
quattrocentesca, a pianta quadrata con quattro
grandi torrioni agli angoli circondata da un ampio
fossato trasformato in giardino.
Nella piazza a destra, recenti scavi hanno permesso una ricostruzione parziale di una Domus
romana, articolata in numerosi vani, con tracce di affreschi e mosaici pavimentali databili al I secolo
d. C.
Scavi della domus Romana
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Palazzo Del Monte
Dietro agli scavi si erge maestoso Palazzo Baldassini, costruito nella seconda metà del XVI sec. Il progetto è
stato attribuito a Filippo Terzi o a Guidobaldo Del Monte. La facciata su via S. Francesco è rimasta
incompiuta, con mattoni a vista e le finestre prive delle riquadrature in pietra presenti in alcuni vani del
pianterreno. Il portale è sormontato da un elegante balcone di stile veneziano, con ringhiera in ferro battuto.
L‟ampio atrio si apre su tre giardini all‟italiana, attualmente in fase di ripristino.
Per via S. Francesco si ritorna in Piazza del popolo passando davanti al mirabile portale gotico della Chiesa di
S. Francesco, attualmente dedicata alla Madonna delle Grazie.
Chiesa di S. Francesco
Duomo
I mosaici del Duomo
La Sinagoga
Chiesa di S. Agostino
Chiesa della Purificazione
Chiesa del Nome di Dio
Chiesa della Maddalena.
Chiesa di San Giacomo
Chiesa di San Domenico
I luoghi della spiritualità
religiosa
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Chiesa di San FrancescoPartendo da Piazza del Popolo ci si incammina per via S. Francesco sino alla Chiesa dedicata al santo patrono d‟Italia fino al
1922 ed attualmente santuario della Madonna delle Grazie.
D‟ impianto romanico, l‟edificio risale al XIV secolo quando Pandolfo Malatesta fece ristrutturare una preesistente chiesa
duecentesca affidandola ai francescani. Della facciata, rifatta nel XVIII secolo, rimane il portale gotico ogivale che, insieme
con quello di S. Domenico e di S. Agostino, fa parte del pregevole trittico dei portali gotici, vanto del centro storico di Pesaro.
DuomoAttraversata piazza del Popolo, prendendo per via Rossini, si arriva al
Duomo, affacciato su una piazzetta ultimamente oggetto di scavi
archeologici. Il Duomo fu eretto sui resti di un edificio della tarda latinità,
in età romanica, forse intorno al XII secolo, epoca alla quale appartengono
i due leoni stilofori un tempo custoditi all‟interno, ora posti ai lati del
portale. Nel secolo successivo subì una radicale ristrutturazione che
conferì alla facciata un aspetto di disarmante semplicità ripreso dalla linea
austera del portale.
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Sotto l‟attuale piano di calpestio si conservano due
pavimenti interamente rivestiti a mosaico: il più antico
risalente al IV sec., il secondo al VI con interventi
medievali successivi. I disegni coprono una superficie di
circa 600 mq. e s‟inseriscono nella tradizione dei mosaici
bizantini di Ravenna. Si tratta di un unicum dal
grande valore storico ed artistico di cui però è ancora
allo studio un progetto di fruizione adeguata perché
attualmente sono visibili solo parti del pavimento più
alto attraverso finestre di vetro mentre i mosaici più
antichi sottostanti sono quasi per intero nascosti.
Da non mancare
I mosaici del Duomo
La SinagogaTornando verso la piazza, pochi metri dopo
il duomo, s‟imbocca via Mazzolari e si entra
dopo una piccola discesa nel vecchio
quartiere del ghetto ebraico. In via delle
Scuole, nel cuore dell‟antico ghetto, è la
Sinagoga , una delle più belle d‟Italia,
risalente all‟inizio del XVII secolo. Sul
monte San Bartolo, si trova anche un
piccolo suggestivo cimitero ebraico.
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Sant ‟ Agostino
Sempre di ritorno verso Piazza del
Popolo girando a destra in corso XI
Settembre, si trova la chiesa di S.
Agostino. Nonostante le trasformazioni
operate nel XVIII secolo, la chiesa
ricorda la fondazione di inizio „400 nel
portale gotico-veneziano, realizzato in
pietra d‟Istria e ornato da leoni e statue
entro nicchie e tabernacoli. Nell‟interno,
a una navata, il presbiterio racchiude
preziosi stalli lignei intagliati e intarsiati
tra fine „400 e inizi „500, mentre nella
cappella a sinistra della maggiore,
all‟interno di una fantastica, mistica
grotta di stucchi, si trova un pregevole
“Crocifisso e la Maddalena” di Federico
Brandanti.
La chiesa della
Purificazione
Proseguendo per Corso XI Settembre
in direzione Nord incontriamo la
chiesa della Purificazione, disegnata
dall‟architetto pesarese Padre
Giuseppe Tranquilli che ha collaborato
alla riedificazione della chiesa di
Santa Maria Maddalena su progetto
di Luigi Vanvitelli.. Dall‟edificio
vanvitelliano sono desunti alcuni
elementi decorativi e l‟impianto.
Il campanile e la facciata in laterizio
sono fra i più interessanti esempi di
architettura neoclassica a Pesaro.
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Chiesa del Nome di Dio
Torniamo ora sui nostri passi e prendiamo a
destra via Petrucci dove si trova una piccola
meraviglia di Pesaro e se abbiamo la fortuna
di trovare il custode, potremmo ammirare
l‟interno completamente decorato, unico per la
città, della piccola e barocca chiesa del Nome
di Dio. Costruita a partire dal 1577 dalla
confraternita del Nome di Dio, è uno
straordinario oratorio barocco secentesco con le
pareti interamente coperte da tele, altari e
scranni in legno nero e dorato su cui splende
l‟azzurro delle tele del soffitto di Gian
Giacomo Pandolfi, autore anche delle
decorazioni alle pareti. Dall‟altare maggiore è
assente uno dei capolavori del pittore urbinate
Federico Barocci ” La Circoncisione di Gesù
bambino” oggi al Louvre. L‟esterno presenta
un portale in pietra d‟Istria(1763) di Gian
Andrea Lazzarini. Da non mancare
Proseguendo per via Petrucci, si
gira a sinistra in via Cairoli,
continuando si giunge in via
Zacconi, dov‟ è la Chiesa della
Maddalena; affiancava il
monastero di cui rappresenta la
parte rimasta con lo scalone
vanvitelliano; nel 1740 viene
riprogettata dal prestigioso
architetto Luigi Vanvitelli. che
concepì un edificio a pianta greca
irregolare con una stupenda
facciata concava , suggerita dalla
ristrettezza dello spazio. Da Via
Zacconi si prosegue fino a Piazza
Abati - Olivieri..
Chiesa della Maddalena
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Chiesa di San GiacomoLa chiesa di San Giacomo chiude un lato di piazza Abati Olivieri. E una delle più antiche parrocchie di Pesaro. Come
tante altre chiese ha subito rifacimenti strutturati da ribaltare la primitiva costruzione , l‟ultimo dei quali risale al
1825. Custodisce la tomba di Annibale Abati Olivieri, il leader indiscusso della cultura pecarese del settecento. Dalla
Piazza si prende via Pedrotti, poi via Branca per tornare in Piazza del Popolo , sulla destra la facciata ed il portale
gotico che è già dell‟antica chiesa di San Domenico.
Chiesa di San DomenicoLa costruzione richiese quasi un secolo e della facciata superstite si possono arguire l‟impianto architettonico romanico -
lombardo e le due navate laterali oggi scomparse. Senza ombra di dubbio la facciata di S Domenico è la più bella di Pesaro.
Notevole è il portale gotico in pietra bianca e rosa dalla forma ogivale alta e slanciata, così come i quattro archi laterali
sormontati da cuspidi, destinati probabilmente alla funzione di tombe di personaggi illustri . Da notare anche la presenza di
leoni accucciati , motivo che ritorna in altri portali di chiese cittadine e che rappresenta un elemento scultoreo della tradizione
romanico–gotica . Da non mancare
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Tra musica e parole
♪Sulle note di Rossini
Da un‟antica biblioteca ad una biblioteca multimediale
♪A spasso con Rossini
♪Palazzo della Paggeria
♪Il Teatro Sperimentale
♪Palazzo Gradari
♪Casa Natale di Rossini
♪Museo Rossini
♪Palazzo Olivieri Macchirelli
♪IL Conservatorio Rossini
♪Teatro Rossini
♪Villa Caprile
♪Cagli
♪Sant‟ Angelo in Lizzola
♪I sapori della terra di Rossini
Sulle note di Rossini
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A spasso con Rossini
Questo itinerario, oltre a rendere omaggio al celebre compositore,
vuole essere un invito a scoprire i colori ed i sapori della terra di
Rossini. Per completare il percorso attraverso i principali luoghi
rossiniani, non deve mancare una visita a Villa Caprile dove
risiedette Stendhal, che ne scrisse la biografia più celebre, a
Sant‟Angelo in Lizzola dove il celebre musicista fu ospite dei
Perticari ed infine a Cagli che Mario Monicelli scelse per girare
alcune scene del suo “Rossini, Rossini”.
Teatro sperimentale
Dalla Piazza del Popolo, in direzione mare, si
incontra il Cinema Teatro Sperimentale dove si
svolgono attività teatrali, musicali e
cinematografiche, tra cui la “Mostra Internazionale
del Nuovo Cinema.”, con proiezioni di film in
anteprima nazionale e retrospettive sui registi più
originali e famosi italiani ed esteri. Si svolgono
anche alcuni spettacoli legati al Rossini Opera
Festival che ad Agosto occupa chiese, piazza,
palazzi, palazzetti dello sport, ville, vie, negozi,
facendo di Pesaro una città “di qualità, di qualità”.
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Casa Rossini
Al n. 34, si trova la piccola e modesta
casa di cui la famiglia Rossini occupò
due stanze al primo piano secondo la
tradizione e dove nacque Gioacchino
Rossini il 29 febbraio 1792.
La casa, esempio di edilizia urbana
minore, è una costruzione con quattro
piani ed un sotterraneo, a pianta
rettangolare, con un piccolo cortile
interno risalente al XV secolo. Il portale
di ingresso è fiancheggiato da due tipiche
botteghe settecentesche con poggioli
esterni per l‟esposizione della merce.
Attualmente la casa ospita il museo a lui
dedicato.
Da non mancare
Museo RossiniIl museo qui allestito ospita una raccolta di stampe, gli oggetti che testimoniano la vita artistica e personale di
Rossini, ritratti degli interpreti rossiniani, dei costumi, manoscritti delle opere.
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Palazzo Olivieri Machirelli
Si torna a Piazza del Popolo e si prosegue per via Branca, quindi si prende la prima a destra, dove, in Piazza
Olivieri, è il grande palazzo Olivieri Machirelli sede del Conservatorio Rossini. Il Conservatorio nasce come
liceo musicale nel 1882 per volontà di Rossini, quando il Comune di Pesaro entra in possesso della sua eredità.
L‟edificio fu eretto nel 1749 su disegno dell‟architetto pesarese Gian Andrea Lazzarini. Nel primo cortile si
eleva la statua bronzea di Rossini opera di Carlo Marochetti.
IL Conservatorio
Rossini
A sinistra una porta immette nei
locali del pianterreno che ospitano
le aule scolastiche e la Biblioteca
di 25.000 volumi di cultura
musicale. Al piano superiore si
trovano la Sala delle Colonne e la
Sala dei Marmi, adorna di
affreschi di Gian Andrea
Lazzarini, insieme al prestigioso
Auditorium “Carlo Pedrotti”. Una
menzione a sé merita il cosiddetto
Tempietto Rossiniano, che
custodisce manoscritti, cimeli e
partiture del grande compositore.
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Teatro RossiniSi torna su via Branca e si giunge a piazza
Lazzarini, davanti al Teatro Rossini, costruzione
ottocentesca con portale del seicento. Costruito nel
1637 con il nome di Teatro del Sole, venne poi
abbattuto e riedificato, eccetto l‟avancorpo, come
Teatro Nuovo (1816-1818) e dotato del sipario
neoclassico di Angelo Monticelli. L‟inaugurazione
avvenne con “La gazza ladra” diretta da Rossini.
Da non mancare
CagliAntico municipio romano sulla Via
Flaminia, era già la terza città del
Ducato di Urbino all‟epoca del grande
Federico da Montefeltro.
Il suo territorio è costellato di ponti
romani, eremi, abbazie, chiese
conventuali, torrioni e castelli.
Da Cagli si consiglia di rientrare a
Pesaro percorrendo la strada che passa
per la gola del Furlo, tratto dell‟antica
via romana della Flaminia,
mirabilmente scavato nella roccia.
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I SAPORI DELLA TERRA DI ROSSINI
♥Cocktail Rossini
♥Torta Guglielmo Tell
“Dopo il non far nulla, non conosco occupazione per me più deliziosa del mangiare, come si
deve, intendiamoci. L‟appetito è per lo stomaco ciò che l‟amore è per il cuore.”G. Rossini
Esecuzione:Amalgamare b +c+f+i
Aggiungere h+e
Aggiungere a+g (passati al setaccio)
Aggiungere d (200 gr. tagliate in dadolata nell‟impasto + 400 gr. a fettine sottili disposte sopra a ventaglio)
Disporre il tutto in una tortiera non troppo alta e cuocere al forno per 30-40 minuti a 170-180°
Torta Guglielmo Tell
Ingredienti
a - gr. 200 farina 00
b - gr. 200 burro
c - gr. 200 zucchero
d - gr. 600 mele
e - gr. 500 latte intero
f - gr. 15 di vanillina
g - gr. 15 di lievito chimico vanigliato
h - n. 2 uova
i - n. 1 scorza di limone grattugiata
Note:
In fase di composizione
dopo aver versato il
composto in in una
tortiera bassa si può
inserire al centro
dell‟impasto una mela
intera “dalla parte del
picciolo” con una
spolverata abbondante di
zucchero semolato.
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Cocktail Rossini
(dedicato a Rossini)
•1 cestino di fragole
•1 bottiglia di spumante secco o di prosecco
Lavare ed asciugare le fragole, frullarle e conservare
il frullato in frigorifero fino al momento di servire.
Si può eventualmente passare il frullato attraverso
un colino a maglie fitte per eliminare i semini se
danno fastidio.
Versare il frullato nella flute (1/3) e aggiungere poi
lo spumante secco ben freddo (2/3).
Il cocktail è pronto da servire!
Da un‟antica biblioteca ad una
biblioteca multimediale
Museo Oliveriano
Biblioteca Oliveriana
I ritrovamenti di Via delle Galigarie
Palazzo Montani - Antaldi
Chiesa di San Giovanni
Biblioteca Comunale di S. Giovanni
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Museo Oliveriano
Da piazza del Popolo s‟imbocca corso XI
settembre e si gira per la seconda strada a
sinistra, via Mazza, che è una strada di grande
rilevanza per la storia della città.
Percorrendo la via, si giunge al seicentesco
Palazzo Almerici in cui hanno sede il museo e
la biblioteca Oliveriani. Nelle sale del museo,
non opportunamente valorizzato, si conservano
reperti di età pre-romana, romana e paleo-
cristiana; il punto di forza è costituito dal ricco
patrimonio funerario proveniente dalla
necropoli di Novilara sulla cui altura, dall‟VIII
al VI secolo a. C., visse e fiorì una comunità di
origine picena che praticava una economia
agricola e di pesca e conosceva l‟arte della
navigazione come attestato dalle Stele (lastra
sepolcrale) fra le quali la più famosa reca
proprio una scena di navigazione ed uno
scontro navale. Da non perdere
BIBLIOTECA OLIVERIANAAl primo piano dello stesso edificio ha sede la Biblioteca
Oliveriana, derivante dalla donazione nel 1756 alla città
della libreria di Annibale degli Abbati Olivieri, grande
archeologo e cultore di storia cittadina. Vanta una
collezione che ammonta a oltre 150.000 volumi, più di
5000 cinquecentine, centinaia di incunaboli, manoscritti
miniati e pergamene tra cui la cosiddetta “Mappa di
Pesaro”, una carta nautica degli inizi del XVI secolo con
la descrizione del Nuovo Mondo allora esplorato; conserva
inoltre autografi di Torquato Tasso, Giacomo Leopardi,
Giosuè Carducci.
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Ancora lungo Via Mazza, all‟altezza di via delle Galigarie, si incontrano, purtroppo compressi sotto
un edificio scolastico, i resti delle antiche mura di cinta romane, con grossi blocchi tufacei nella parte
bassa. A fianco della scuola, sono stati recentemente ritrovati i resti di due abitazioni con muratura a
secco (ciottoli di mare e fango), risalenti al VI secolo a. C., che costituiscono la più antica testimonianza
di un insediamento fisso nell‟area della città.
I ritrovamenti di via delle Galigarie
Palazzo Montani-AntaldiDa via Mazza ci si immette in via Passeri che ha diversi
palazzi del seicento e del settecento: il più importante è
Palazzo Montani-Antaldi che fu fatto costruire in più
riprese, fino all‟attuale assetto, dai Montani tra la metà
del „500 e la fine del „700; nel 1808 il palazzo passò ai
marchesi Antaldi. All‟interno gli affreschi del piano nobile
si devono alla scuola di Gian Andrea Lazzarini. Dal 1995
è sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro.
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CHIESA DI SAN GIOVANNI
Si procede verso la Chiesa di San Giovanni: iniziata nel 1543 per Guidobaldo II Della Rovere, su progetto di
Girolamo Genga, fu completata dal figlio Bartolomeo. Presenta una facciata a timpano che ha, nella parte
inferiore, tre archi di uguale altezza con nicchie interne e, nella parte superiore, è impreziosita da una bella
finestra trifora con all‟interno due coppie di colonne abbinate e da due eleganti volute in pietra che raccordano
il timpano alla fascia mediana.
La Biblioteca San GiovanniAnnesso alla chiesa il convento, ristrutturato con un bel lavoro di restauro funzionale voluto dal
Comune di Pesaro, ospita una prestigiosa ed innovativa Biblioteca d‟ispirazione internazionale,
dotata di moderne attrezzature informatiche e vero centro di aggregazione culturale della città. Le
sue belle strutture architettoniche si apprezzano girando per via Massimi e via Severini.
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In città in Bici
☺La città giardino
☺In bicicletta dalla piazza al campus alla piazza
La zona mare
Il Porto e la sua storia
IL Porto
Villa Molaroni e museo del mare
Villa Marina
Villa Mengaroni - Castiglione
Via della Repubblica
La Sfera Grande
Piazzale della Liberta
Villino Ruggeri
Dal Piazzale della Libertà all‟ Astoria
Villa Ugolini
Santa Marta e Branca
La città Giardino
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La zona-marePasseggiando lungo i viali alberati
della zona mare, sviluppatasi come
proiezione della città murata e
limitata a nord dal porto ed a sud
dalla ferrovia e dalla spiaggia, si
incontrano edifici diversi tra loro e
giardini. E‟ la città giardino in cui
la ricca borghesia ha fatto costruire
le proprie residenze all‟inizio del
Novecento così come le nobili
famiglie pesaresi costruirono sulle
colline splendide ville circondate
da giardini. Sono residenze negli
stili più diversi: liberty, neo-
classico, neo rinascimentale, neo
gotico ed esotico.
Le costruzioni più recenti sono più
sobrie di quelle del primo
Novecento.
Il porto e la sua storiaE‟ un piccolo porto-canale artificiale, racchiuso tra due moli. Costituisce una parte essenziale del paesaggio
pesarese. Ha avuto un ruolo importante sin dai greci e dai romani, poi per la Pentapoli e sotto le Signorie dei
Malatesta, degli Sforza e dei Della Rovere i quali ne realizzarono la costruzione che troverà il suo assestamento
solo sul finire dell‟Ottocento.
Il declino, però, dell‟attività commerciale è stato lento e continuo, tranne una breve parentesi di ripresa
dell‟attività prima della Prima Guerra Mondiale.
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Il molo di Levante chiude le
spiagge della città e si apre
verso il San Bartolo. Alla sua
estremità è la scultura “Ordine
Cosmico” di Eliseo Mattiacci.
Un ponte scavalca il Foglia e
porta a Baia Flaminia ed alle
spiaggette nascoste del San
Bartolo. All‟inizio del ponte è
l‟antica fontana della
“Fojetta”da cui si può seguire
la Strada fra i due porti, per i
cantieri, i negozi di nautica, i
ristorantini sulla lingua di
terra tra porto e foce del fiume
ed arrivare al molo di Ponente
oppure ritornare al punto di
partenza per la Calata Caio
Duilio.
IL Porto
Villa Molaroni e Museo del mareDa Calata Caio Duilio, prendendo per Viale della Vittoria, si giunge al Museo del Mare sito nella Villa Molaroni,
allestito tra il 1985/1986 che documenta con immagini, modelli di imbarcazione, utensili da lavoro, capi di
vestiario, la storia della marineria pesarese e del porto canale di Pesaro, raccontata anche nella vicina Chiesa del
Porto. Quasi di fronte a Villa Molaroni c‟è la Villa Rossi, raro esempio di architettura razionalista.
49
Da Via Pola si raggiunge Viale Trieste, alla sinistra si alza Villa Marina,
monumentale opera del regime (1930), oggi colorata ed animata perché sede
universitaria. Nella città che ha avuto sanzionata la sua vocazione balneare nei
primi decenni del Novecento pure se in tono minore rispetto alle altre città della
Riviera Romagnola, sorgono strutture ad uso colonie come Villa Marina e
l‟attuale sede dell‟Istituto alberghiero commerciale S. Marta- Branca, grandi ed
austeri complessi, pigramente adagiati sulla spiaggia, la prima a nord, il secondo a
sud verso Fano.
Villa Mengaroni
il Castiglione
Proseguendo per viale Trento
parallelo a Viale Trieste in
direzione sud, s‟incontrano
numerose ville residenziali
circondate da parchi e giardini ed
in particolare la casa-laboratorio
del ceramista Francesco
Mengaroni. E‟ una sorta di
castelletto neo medievale
estremamente articolato,
ingentilito da inserti ceramici
ispirati a Luca della Robbia
realizzati dal Mengaroni stesso. Al
termine del viale si apre Viale della
Repubblica.
50
L‟alberato Viale della Repubblica diretto al mare alterna palazzotti signorili sobri e severi con ville con
elementi neo-rinascimentali come la loggia o le decorazioni delle finestre binate fiorentine unite ad
elementi di repertorio medievale. Incrocia quasi al suo termine Viale Trieste, l‟arteria principale della
Marina di Pesaro che corre parallela alla spiaggia per 3 km, con alberghi, negozi, luoghi di ristoro e
svago. Sono gli spazi più rappresentativi della città-giardino.
Viale della Repubblica ed i viali del mare
La Sfera Grande
Il Viale della Repubblica termina nel Piazzale della Libertà in riva al mare, sistemato a giardino, in mezzo al
quale domina ”la Sfera Grande” opera di Arnaldo Pomodoro, soprannominata affettuosamente “la Palla di
Pomodoro”, punto d‟incontro e di passeggiate nei giorni invernali soleggiati e nelle serate estive nonché simbolo
di Pesaro e monumento più amato dai giovani.
51
Piazzale della
Libertà
Un tempo il piazzale era
delimitato dal Kursaal,
erede del primitivo
Stabilimento Balneare, più
volte distrutto e ricostruito.
Ultimo residuo dell‟antico
scenario dello Stabilimento
sono le sfingi dell‟hôtel des
Bains e le panchine sorrette
da leoni assiri alati.
Villino Ruggeri
A sinistra della piazza guardando il mare, c‟è una villetta strana illeggiadrita da stucchi e ghirigori. E‟ il villino Ruggeri ,
costruito negli anni fra il 1902 ed il 1907 dal farmacista Oreste Ruggeri con la consulenza di G. Brega. E‟un esempio
provinciale, ma sofisticato, del gusto Liberty italiano dell‟epoca. L‟edificio ha una struttura tradizionale a cubo,
movimentata dalle numerose aperture, dal corpo aggettante del balconcino chiuso sul lato occidentale, dal cornicione molto
sporgente e dal tetto a pagoda. Anche la ricchissima decorazione a rilievo propone soggetti floreali e marini che si ripetono
sulle pareti e sulle mensole. Da non perdere
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Dal Piazzale della Libertà a Villa
UgoliniProseguendo lungo Viale Nazario Sauro o Viale Trieste,
si possono vedere numerosi villini a testimonianza dell‟
importanza del luogo all‟inizio del secolo, s‟incontra anche
uno dei primi alberghi balneari: l‟hôtel Astoria, ex - Lido. Si
tratta di due edifici separati da un giardino, che nel tempo
sono stati trasformati in albergo, riuniti da una galleria.
La villa Ugolini, di fronte all‟hôtel Astoria, come il villino Ruggeri, è l‟edificio emblema della Pesaro della borghesia
dei primi anni del Novecento ma anche il più eccentrico. La villa arabeggiante realizzata in uno stile che richiama
quello veneziano, riassume perfettamente il gusto eclettico che caratterizzava parte degli edifici della città-giardino.
E‟ un intrecciarsi di elementi goticizzanti e neo-rinascimentali: balconi, balconcini, logge, loggette, bifore, trifore,
quadrifore a sesto acuto e a tutto sesto, colonne doriche in marmo, medaglioni incastonati in cemento, arabeschi,
merletti e ricami al tetto e alle finestre.
Villa Ugolini
53
Istituto professionale alberghiero e commerciale S. Marta e BrancaIn fondo al viale a destra un cunicolo conduce “all‟ultimo posto di guardia di Pesaro” che lo scrittore pesarese contemporaneo
Paolo Teobaldi così ricorda: “ la mia scuola, quella che amo di più, …. ha sede in una ex colonia del fascio, appena fuori della
città, a due passi dalla spiaggia. Da un lato si vede il mare e se ne sente la voce nei giorni di bora e di levante, dall‟altro c‟è il
colle….. le finestre delle aule, …, sono ampie, luminose, spesso doppie, arricchite di colonnine..”
In bicicletta dalla Piazza al
Campus alla Piazza
San Decenzio
Campus
Miralfiore
Porta Rimini
Orti Giuli
Ponte Vecchio
Chiesa del Porto
Pescheria
Il Corso
54
San Decenzio
Da Piazza del Popolo, proseguendo
lungo via San Francesco verso Sud, si
percorrono via Cialdini e via De Gasperi
e, svoltato a destra dopo il sottopasso
della ferrovia, si giunge all‟ingresso del
cimitero dove merita una visita la chiesa
di San Decenzio, piccolo gioiello
nascosto.
E‟ uno dei più antichi, segreti e
suggestivi monumenti architettonici
delle Marche (X/XI secolo) . L‟attuale
struttura, ad esclusione dell‟abside e
della cripta, risale al rifacimento
progettato da Gian Andrea Lazzarini
(1787) che ha conservato la planimetria
originaria.
L‟interno è a tre navate, col presbiterio
rialzato rispetto al piano della chiesa.
Da non mancare
Campus
Lungo la pista ciclabile direzione Ovest, si
giunge in Via Lubiana da percorrere fino a Via
Nanterre che, con via Solferino, delimita il
Campus Scolastico, impostato da Carlo
Aymonino come complesso aperto ad un
collegamento culturale con i nuovi quartieri
circostanti, purtroppo mai realizzato.
55
Si rientra a Pesaro imboccando la trafficata
Via delle Regioni.
All‟inizio del cavalcavi a sinistra il grandioso e
solitario arco ornato dalle tre mete, simbolo del
Ducato Roveresco che nobilita il viale di
accesso al Parco ed alla villa, casa rurale degli
Sforza, in corso di restauro.
Parco Miralfiore
Porta Rimini
Al di là della Villa Miralfiore verso Sud, la piccola stazione, l‟ospedale e
Porta Rimini, unica superstite delle cinque porte che si aprivano nella
cinta muraria pentagonale eretta durante il dominio dei Della Rovere e
distrutta all‟inizio del secolo per permettere l‟espansione della città.
Sull‟arco due lapidi commemorano la liberazione della città dal dominio
pontificio (11 settembre 1860) da parte delle truppe piemontesi.
56
Orti Giuli
Di fianco a Porta Rimini, alcuni metri più avanti sulla via Belvedere, un parco alberato ed un orto
botanico con relativo Osservatorio metereologico ricavato sopra un bastione delle mura e dedicato a
Giulio Perticari.
E‟ uno dei primi esempi di parco pubblico ed uno dei rari spazi verdi organizzati a giardino, di sapore
neoclassico.
Oggi, in parte restaurato il bastione e ripristinato il giardino, serve per suggestive passeggiate e feste
estive.
Ponte VecchioAttraversando di nuovo verso la stazione Porta Rimini, vale la pena
prendere la via di fronte per giungere sul vecchio ponte con la
caratteristica grande arcata che lo sorregge, di origine romana e
passaggio obbligato per chi voleva recarsi verso il Nord. Guardando
in basso, si possono notare vicino alle basi parti della costruzione
romana.
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Chiesa del portoSuperato il Ponte vecchio, prendere a
destra, seguire la nazionale per rientrare
in città. Sulla sinistra, dopo aver superato
il Centro direzionale Benelli, si giunge a
Piazza Doria dove si erge la chiesa di
Santa Maria della Scala, nota come
Madonna del Porto dalla facciata dalle
pure linee classiche con 4 colonne
sormontate da capitelli corinzi. Sorta nel
XVI secolo ed interamente riedificata nel
1822 su progetto dell‟architetto pesarese
Pietro Togni, lo stesso che preparò il
progetto per la Pescheria.
PescheriaDi fronte alla chiesa, per via Cavour, si giunge
alla vecchia pescheria, ottocentesco edificio
anch‟esso con facciata neoclassica e con colonne
doriche allineate lungo la via. Edificata come
mercato coperto, è stata recuperata come sala
d‟esposizione d‟arte contemporanea e design.
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Il Corso e via Castelfidardo
In bicicletta zigzagando fra la folla si ritorna verso la piazza, ammirando palazzi e
strane insegne floreali e, se si ha ancora un po‟ di tempo, si può percorrere la via
Castelfidardo, al limite del vecchio ghetto ebraico, ricca di negozi, gallerie d‟arte, librerie,
artisti e personaggi stravaganti.
Su e giù per le colline
♣ Tra ville e ginestre
♣ Nelle terre di confine con la Romagna
♣ Dal mare alle colline, per borghi e castelli
♣ La valle del Foglia
♣ Un santuario nel verde
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TRA VILLE E
GINESTRE
Un‟azzurra panoramica
Il San Bartolo
Luoghi della fede
Luoghi della storia
Fiorenzuola di Focara
Le ville del San Bartolo
Villa Caprile e i suoi giardini
Villa Imperiale
I giardini di Villa Imperiale
Un‟azzurra panoramicaTra Pesaro e Gabicce mare si snoda per circa 20 km. una suggestiva strada panoramica che attraversa o lambisce
pittoreschi paesi di pescatori, a picco sull‟azzurro dell‟Adriatico: Casteldimezzo, Fiorenzuola di Focara, Santa
Marina Alta. Tutta la zona fa parte del Parco regionale del Monte o colle San Bartolo che, insieme al Conero,
costituisce l'unico tratto di costa alta da Trieste al Gargano.
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Il San Bartolo
Il Monte San Bartolo presenta piacevoli percorsi con scorci, panorami, delicati incanti ed aspetti molto
suggestivi sia dal punto di vista naturalistico che storico–culturale come quelli offerti dall‟impagabile sosta a
Fiorenzuola di Focara.
La fioritura delle ginestre a maggio regala ineguagliabili odori e giochi di colori a ridosso del verde azzurro
dell‟acqua cristallina della costa; numerose sono le testimonianze archeologiche e storiche che preludono
all‟incantevole sistema delle ville nobiliari rinascimentali disseminate un tempo nei dolci pendii delle colline
delle quali si conservano due interessanti esempi.
Luoghi della fede
Molti sono i luoghi della
religiosità che si trovano
nell‟area protetta: cellette ed
edicole, il cimitero ebraico, il
Conventino dei Girolamini di
San Bartolo che dà il nome
all‟intero colle, il convento di
clausura delle Suore Servite, il
santuario di S. Apollinare e
Cristoforo di Casteldimezzo che
racchiude un miracoloso
crocefisso, la chiesa di
Sant‟Ermete di Gabicce Monte
dalla bella facciata di impronta
romanica.
61
Luoghi della storia
La storia remota ha lasciato tracce importanti in questa area
come i resti degli antichi porti scomparsi di Santa Marina e
della Vallugola, meta di romantiche passeggiate e gli scavi
archeologici di Colombarone che hanno messo in luce una villa
tardo-romana lungo l‟antica via Flaminia. Nel mare, ai piedi di
Gabicce, persiste il mito della scomparsa città di Valbruna.
Fiorenzuola di Focara
Proprio a picco sul mare, con spiaggette
sassose e poco frequentate, c‟è il borgo
di Fiorenzuola di Focara, con la sua
cinta muraria ed antiche case ben
conservate. Fiorenzuola è la sede
centrale del parco naturale istituito
dalla regione su tutto il territorio del
colle che, nella splendida posizione in
cui si trova, offre splendide viste a
perdita d‟occhio del mare. Su questo
versante del colle gli abitanti erano
soliti accendere grossi falò (da cui il
nome “Focara”) per segnalare ai
naviganti la presenza del promontorio.
62
Alcune di queste ville sono riprodotte nei
deliziosi acquerelli del disegnatore
Francesco Mingucci. Di queste lussuose
residenze ne restano oggi quattro: Villa
Imperiale, Villa Caprile, Villa Vittoria
(restaurata di recente come residenza
privata), Villa Almerici (assorbita nelle
parti rimanenti dall‟abitato odierno di S.
Maria delle Fabbrecce). Solo le prime
due, Villa Imperiale e Villa Caprile, si
conservano intatte nella loro sostanziale
forma complessiva originaria e sono
visitabili d‟estate con gran diletto per i
visitatori.
Le ville del
Sulla parte del colle S. Bartolo più vicina alla città furono
costruite nel 1500–1600 diverse ville, nobili residenze sub-
urbane collegate da percorsi attraverso il colle, che
facevano da sfondo ideale alla vita di corte rinascimentale
del ducato ed offrivano luoghi di svago e di divertimento
all‟aristocrazia del luogo.
Le ville del San Bartolo
Villa Caprile ed i suoi giardini
Villa Caprile (deviazione a destra sulla SS.
16 in direzione nord verso Rimini) fu fatta
costruire nel 1640 dal marchese Giovanni
Mosca ed è attualmente sede dell‟Istituto
Tecnico Agrario.
La villa sorse da un edificio rustico
preesistente e fu oggetto di successive
aggiunzioni nel corso del 1700. Ospiti della
villa furono personaggi famosi come
Stendhal, la principessa di Galles Carolina
di Brunswick,Giacomo Casanova.
Suggestivi e divertenti i suoi giardini
pensili con giochi d‟acqua e grotte. Le vie
nel verde sono ornate di statue, putti ed
elementi simbolici. Caratteristico il teatrino
di verzura, costruito nel settecento per
spettacoli all‟aperto.
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Villa ImperialeVilla Imperiale (nel cuore della collina,
raggiungibile dal quartiere cittadino di
Soria lungo la Strada Panoramica verso
Gabicce) deve il suo nome all‟imperatore
Federico III di Germania che, ospite degli
Sforza, vi pose la prima pietra nel 1469.
E‟ composta di due fabbricati, uno
quattrocentesco fatto costruire da
Alessandro Sforza e l‟altro
cinquecentesco dei Della Rovere che
commissionarono l‟opera all‟architetto-
pittore Girolamo Genga non per scopi
residenziali, ma come luogo di svago e di
divertimento per il soggiorno estivo dei
Signori di Pesaro. Otto sale al primo
piano del nucleo sforzesco sono
mirabilmente affrescate su ideazione dello
stesso G. Genga.
Ospiti illustri della residenza furono
Torquato Tasso, Baldassare Castiglione e Pietro Bembo.
I GIARDINI DI
VILLA
IMPERIALE
I due nuclei della villa sono
collegati da un possente arco e
l‟intero complesso si articola in
quattro livelli terrazzati: due
occupati dai due corpi di
fabbrica sforzesco e roveresco; gli
altri due, più elevati, da tre
giardini pensili circondati dal
bosco del colle.
L‟armonioso raccordo fra i due
edifici e fra linee architettoniche
ed elementi del paesaggio ne fanno
un meraviglioso insieme di
elegante equilibrio.
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♠ Belvedere Fogliense
♠ Tavullia
♠ Monteluro
♠ Gradara
♠ Gradara: Paolo e
Francesca
♠ Granarola
Nelle terre di confine
Belvedere FoglienseDa Pesaro per la Montelabbatese, a Montelabbate si gira a destra, si giunge e si attraversa Montecchio, continuando per
Mercatale. Dopo circa 5 km, si gira a destra poi a sinistra per Belvedere Fogliense, ex Montelevecchie, rinominato così per
l‟eccezionale vista panoramica che offre sulla valle del Foglia con dalla parte opposta, Colbordolo e Montefabbri Di antiche
origini è uno dei castelli scomparsi di questa zona, fu in gran parte ricostruita a metà dell‟Ottocento. Custodisce la chiesa di
San Donato, con interessanti opere tra cui un‟antica Madonna in legno intagliato.Si torna poi per Padiglione, al bivio si sale
per Montegridolfo ed al secondo bivio per Tavullia.
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Il paese sorge in posizione collinare, al confine tra la
provincia di Pesaro ed Urbino e quella di Rimini, a
lungo conteso tra i Malatesta ed i Montefeltro. Di
quell‟‟epoca sono testimonianza, il palazzo del Cassero,
la neviera ed i camminamenti lungo le mura del castello
(XIV-XV sec.) da cui si gode una splendida veduta
panoramica. In fondo al paese, la chiesa di San Lorenzo
custodisce le reliquie di San Pio, con begli altari
barocchi e tele interessanti.
Tavullia
Monteluro
Riprendendo per poco la strada, già fatta,
e girando verso Gradara, si sale al
Castello di Monteluro.
Il territorio fu tutta una serie di castelli,
oggi scomparsi: Monteluro, dominante
per posizione e per potenza, Montepeloso
quello che ebbe vita più breve, e infine,
Belvedere Fogliense, del tutto
giustificato per la balconata che offre
sulla valle del Foglia. Del castello resta
solo un invidiabile panorama. Da
Monteluro, si scende sulla destra fino a
Gradara.
Belvedere
Monteluro
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GradaraBorgo di inconfondibile aspetto medievale, in felicissima posizione panoramica su un colle sovrastante la via
Flaminia, Gradara è cinta da una cortina trapezoidale di mura trecentesche percorse da un camminamento di
ronda continuo. La porta dell‟Orologio, sormontata da una torre quadrata fornita di ponte levatoio, è l‟unico
accesso al borgo.
Il castello occupa il punto più alto. Gravita attorno al Mastio, che contribuisce ad imprimere all‟insieme
quell‟aspetto di forza ed eleganza, caratteristico delle fortezze medievali.
Gradara: la storia di Paolo e
Francesca
L‟interno del castello subì radicali trasformazioni nel
passaggio da fortilizio a residenza signorile in età
rinascimentale. Il fascino del castello deriva anche dal
fatto di custodire al suo interno una camera dove
secondo la tradizione Giangiotto Malatesta avrebbe
pugnalato a morte la moglie Francesca e il fratello
Paolo, i due amanti più famosi e sfortunati dopo
Romeo e Giulietta, che furono cantati da Dante nello
stupendo V canto dell‟Inferno e da numerosi altri
artisti come Byron e D‟Annunzio.
67
Da Gradara si scende verso Pesaro girando fra i vigneti
verso Granarola, dove su un colle isolato circondato da un
bosco e da strade solitarie ed accattivanti sono i resti
dell‟antico castello. E' uno dei quattro castelli (insieme a
Casteldimezzo, Gradara e Fiorenzuola di Focara),
edificati tra il secolo X e XIII, che costituiscono un
sistema difensivo, organizzato per controllare il valico
della Siligata, nell'area di confine tra la Chiesa Ravennate
e la Chiesa Pesarese prima, e tra i Malatesta di Rimini e
quelli di Pesaro poi. Da qui una strada di cresta fra le
querce porta al valico della Siligata da cui si scende verso
Pesaro attraversando Cattabrighe e Santa Maria delle
Fabbrecce oltre la quale si costeggia la settecentesca villa
Caprile prima di rientrare a Pesaro per il Ponte Vecchio.
Granarola
Abbadia di S Tommaso in Foglia
Per castelli scomparsi
Montelabbate
Colbordolo
Montefabbri
La vecchia strada napoleonica per
Urbino
La valle del Foglia
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Abbadia di San Tommaso in FogliaLungo la strada detta “Montelabbatese” sorge, a ridosso della valle del Foglia a 12 km da Pesaro,
l‟Abbadia in stile romanico a tre navate del X secolo che fa parte di un imponente complesso benedettino.
Di rilievo, il portale in pietra bianca sovrastato da una bifora e la maestosità dell‟interno a tre navate,
con colonne e pilastri.
Da qui iniziava “il diverticolo dei pellegrini” che nel medioevo attraversavano verso Roma l‟Appennino.
Per castelli scomparsi
Per seguire la sorciatoia dei
pellegrini, si attraversa la
Montelabbatese e si giunge
all‟Apsella, si sale per
Farneto, antico e minuscolo
paese murato e mutilato dei
bastioni. Da qui si può
raggiungere Monte Gaudio o
ci si può dirigere verso Ripe
che a differenza di Farneto
conserva solo alcuni ruderi del
castello. Poi di nuovo,
chiudendo il cerchio, si torna
all‟Apsella, con direzione
Montelabbate.
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Montelabbate
Il castello ed il paese prendono il nome dai vicini
proprietari terrieri, gli Abati dell‟abbadia di San
Tommaso in Foglia, poco distante. Del castello restano,
oltre al torrione di levante, qualche tratto di mura.
E‟ oggi il polo industriale di Pesaro nonché la terra di
deliziose pesche da gustare nella festa dell‟ultimo week-
end di Luglio.
COLBORDOLOSi segue la Montelabbatese fino a Morciola, di qui per
Colbordolo, piccolissimo ed inerpicato borgo stretto tra
il fiume Foglia e il torrente Apsa, tra Pesaro ed
Urbino. Vi nacque Giovanni Santi, padre di Raffaello
ed egli stesso pittore. Tra gli edifici, la chiesa romanica
di San Giovanni Battista che conserva tele di Claudio
Ridolfi (allievo del Veronese). Ma le edicole, le chiese
ed i palazzi più interessanti sono disseminati, immersi
nel verde e nascosti in quanto spesso proprietà private.
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MontefabbriPercorrendo la vecchia e splendida strada Napoleonica che porta ad Urbino, è impossibile non
visitare Montefabbri, un antico e bellissimo paesino dall‟aspetto medievale nonché uno dei centri
murati più intatti rimasti nell‟Italia centrale, senza costruzioni moderne che lo deturpino.
La vecchia strada napoleonica per Urbino
Due sono le scelte: continuare a percorrere la strada Napoleonica sulla cresta delle colline tra il fiume Foglia e
l‟Apsa oppure tornare verso Pesaro. La prima scelta offre l‟emozione di scoprire tesori nascosti quali paesaggi
con calanchi che solcano lunghi tratti di terra nuda, castelli, paesini spopolati ma intatti.
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Santa Maria dell‟Arzilla
Mombaroccio
Beato Sante
A spasso intorno a Mombaroccio
Un santuario nel verde
Da Piazza Matteotti si segue la direzione Urbino, superato il Campus scolastico, alla prima
rotatoria si gira per Santa Veneranda, superato il sobborgo e l‟antica Fonte Maiano, oggi Lavatoio,
si sale per Trebbio della Sconfitta, poi si scende per Santa Maria dell'Arzilla che prende il nome
dall'omonima chiesa tardo- gotica costruita nel „400 dalla facciata a capanna e l'antico ingresso sulla
fiancata. All‟interno, un bel trittico di scuola veneta ed una Madonna di Giovanni Antonio da
Pesaro.
Santa Maria dell‟Arzilla
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MombaroccioPer una strada che serpeggia si sale verso Mombaroccio posto su uno sperone tra due valli e chiuso da una
cerchia muraria ben conservata. Dalla cinta muraria si accede nel borgo per la Porta Maggiore, munita di due
torrioni cilindrici. Lo attraversa una strada che conduce sino alla Porta Marina che offre un panorama
maestoso di cui si può godere anche nella passeggiata sulle mura. All‟interno,oltre al Centro Storico, si possono
ammirare il Museo di Arte Sacra popolare nella chiesa di San Marco. Nel vicino convento c'è il Museo della
Civiltà Contadina ed una mostra di ricamo, secolare tradizione del paese.
Beato SanteUscendo da Mombaroccio, ad un chilometro e mezzo,
sorge il Convento del Beato Sante. E' uno dei tre
conventi fondati da San Francesco nelle Marche nel
XII secolo, trasformato nelle sue forme attuali nel
1700. Circondato da un bosco ricco di piante secolari,
è intitolato al Beato Sante Brancorsini, originario di
Montefabbri le cui spoglie sono conservate nella
chiesa che custodisce un crocifisso ligneo
quattrocentesco di scuola senese. Il santuario non è
solo meta di pellegrinaggi, ma anche un interessante
piccolo museo ed un centro culturale, luogo diconvegni e di mostre.
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Le passeggiate intorno a Mombaroccio
Il bosco del Beato Sante riveste la collina sulla cui sommità sorge il convento. Si tratta di
un relitto boschivo di ciò che un tempo occupava gran parte del territorio pesarese e che ha
oggi lasciato il posto alla campagna solcata da numerosi sentieri, da cappelle ed edicole,
come la cappella vicina al bivio per Mondrigo, da centri murati come Monte Giano, da
mulini come il molino Ciacci a Villagrande, della seconda metà dell‟Ottocento.
Trebbiantico
La necropoli picena di Novilara
Villa Almerici
Candelara
Villa Montani
Ginestreto e la Pieve Vecchia
Monteciccardo ed i suoi castelli
Sant‟Angelo in Lizzola
I centri minori
Davanti il mare, alle spalle le colline: bastano pochi minuti per raggiungere dalla città un entroterra tra i più
suggestivi del Centro Italia con centri e borghi perfettamente conservati come Novilara, Candelara,
Ginestreto ed altri ancora, tutti con bellissime terrazze panoramiche, collegati alla città dalle numerose
strade che dalla periferia salgono verso i rilievi.
Dal mare alle colline
per borghi e castelli
74
TrebbianticoSu Piazza Matteotti si apre Viale Cialdini che segue l'antico tracciato della romana Via Flaminia per 2
km. In fondo la strada si biforca in due direzioni, quella di sinistra serpeggia sul Colle dell'Ardizio
prima di scendere con bei panorami a Fano, quella di destra porta a Trebbiantico il cui interesse
maggiore è dato dalla Villa Cattani - Stuart dove si trova un bel giardino all'italiana.
Usciti da Trebbiantico, al bivio, si sale per Novilara.
NovilaraNovilara è il più celebre dei "Castelli" che circondano Pesaro: la cura con cui è stata restaurata, le piccole
vie parallele, il giro sulle mura e la splendida vista che vi si gode, ne fanno un luogo affascinante dal
quale è possibile spaziare con lo sguardo da Ancona alla costa romagnola e su tutte le colline circostanti
fino all‟Appennino.
L'accesso principale è dominato dall'alta porta sulle mura. I luoghi di sosta all'interno sono numerosi e
piacevoli ed il piccolo Museo Archeologico merita una visita. Dalla necropoli di Novilara proviene la
famosa stele che si può ammirare nel museo Oliveriano di Pesaro.
75
Villa Almerici
Uscendo da Novilara in direzione di Candelara, si scende costeggiando eleganti ville e godendo di
frequenti scorci panoramici su Pesaro e verso le colline dell'interno.
Dopo una breve salita si arriva alle case di Rondello dove, prendendo a sinistra, si scende verso il
"Palazzo”: è la Villa Almerici, sorta nel '700 sulle basi di una fortificazione quattrocentesca e restaurata
dalla fondazione Berloni.
Il “castello” di Candelara, con la cinta muraria ancora oggi ben riconoscibile, sorto dopo il Mille è
diventato successivamente un gioiello dell‟ architettura militare del '400. Qui si rifugiò Federico
Barbarossa dopo la sconfitta di Legnano. Dalla piazzetta si accede nell'antico borgo fortificato
dove sorge la quattrocentesca Chiesa di San Giovanni. Al margine dell‟ abitato si trova la Pieve
di Santo Stefano, costruzione a croce greca in stile romanico-gotico, che custodisce un
interessante dipinto di Claudio Ridolfi.
Candelara
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Villa MontaniNei pressi di Candelara, verso ovest, c'è Trebbio della
Sconfitta che deve il suo nome alla sconfitta subita da
Sigismondo Malatesta di Rimini ad opera di Francesco
Sforza. Al crocevia si prende la strada per Ginestreto che si
snoda per il crinale. Poco prima di Ginestreto, al bivio per
la Pieve Vecchia, si erge la settecentesca Villa Montani che
oggi è sede della "Fondazione Scavolini".
GINESTRETO E LA PIEVE VECCHIA
La collina di Ginestreto non soltanto è, come l‟aveva vista
Baldassare Castiglione, tra”le più belle che si possano trovare”,
con i suggestivi panorami che spaziano dalla valle del Foglia
fino al mare, ma la sua Pieve Vecchia romanico-gotica è una
delle perle del territorio: rivolta ad oriente, isolata nei campi ed
in vista del mare, la Pieve dedicata a San Pietro ha affreschi del
quattrocento che richiamano alla mente la drammatica esistenza
delle classi popolari e l‟intensa religiosità in ambito rurale.
77
Monteciccardo ed i suoi castelli.Tornati al bivio si sale al “castello” di Ginestreto, poi verso Sant‟ Angelo, al bivio si prosegue per
Monteciccardo, addossato ad una collina che divide la bassa valle del Foglia da quella del Metauro. Dal paese
una strada scende al Conventino dei Servi di Maria che ha un grazioso chiostro ed antichi spazi adibiti a mostre
d‟arte contemporanea. Interessanti le campagne ed i dintorni dove sorgono due castelli: il Castello di Monte
Santa Maria che è forse il più delizioso piccolo castello del pesarese, otto case su un cucuzzolo circondato dal
bosco ed il castello di Montegaudio, bel luogo panoramico che spazia verso l‟Adriatico, la Romagna ed il
Montefeltro.
Sant'Angelo in Lizzola
Ebbe origine intorno all‟anno 1000 dall‟unione di due castelli: monte Sant'angelo e Licciole (Lizzola).
Oltre alle mura castellane, al centro storico, alla piazza, è possibile ammirare la ricca chiesa di S Michele
Arcangelo e la chiesa abbaziale di Sant‟Egidio, di chiara impronta barocca. La presenza delle nobili
famiglie dei Perticari ha richiamato a Sant'Angelo in Lizzola tra Settecento ed Ottocento artisti e
letterati come Rossini e Leopardi..
Da Sant‟Angelo si scende rapidamente verso Apsella e subito a destra si prende la vecchia strada per
Pesaro, meno monotona e banale della trafficata “Montelabbatese”
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REALIZZAZIONE DEL CD
• Progetto e coordinamento a cura delle insegnanti Lucienne Ercolani e Raffaella Piccoli dell‟Istituto
G. Branca
• Hanno contribuito le alunne, gli alunni, gli insegnanti dell‟Istituto G. Branca e gli insegnanti e gli IT P dell‟Istituto
Santa Marta: Cristina Bertozzini, Anna Rita Bizzocchi, Roberta Bodini, Roberta Brigidi, Anna Calvani, Eugenio
Crudelini, Daniela Dall‟Acqua, Ivano Durso, Umberto Esposto, Michela Fossa, Stefania Massarini, Maria Rosaria
Miticocchio, Marzia Pierluigi,, Marcella Raho, Daniela Rossi, Marilena Rossi, Loredana Sacchi, Paola Sancisi,
Federico Sbriscia, Giuseppe Scavolini, Massimo Tombari.
• Si ringrazia per la preziosa collaborazione: Giovanna Cecconi, Pierpaolo Fantini, Jolanda Bozzetti, Marcella Pezzolesi.
• Fonti importanti di documentazione sono stati gli scritti di Girolamo Allegretti, Ferdinando Cecini, Gabriele
Falciasecca, Glauco Martufi , Roberta Martufi, Giorgio Pedrocco, Umberto Spadoni, Paolo Sorcinelli , Paolo Teobaldi,
Federica Tesini e Riccardo Uguccioni.
• Credit fotografico
La maggior parte delle fotografie proviene dai siti Cami74.com e Fotomulazzani.com che sono stati archivi preziosi edinsostituibili di belle e suggestive immagini.
Altre appartengono a Pierpaolo d‟Isabella, ai siti dell‟ Arcidiocesi di Pesaro, della Provincia di Pesaro Urbino, dei
Comuni di Pesaro, Colbordolo, Gabicce Mare, Gradara, Mombaroccio, Monteciccardo, Montelabbate, Sant‟Angelo in
Lizzola e Tavullia, del Parco San Bartolo, del Rossini Opera festival e delle Fondazioni Rossini, Scavolini e Bamca
delle Marche.
I nostri ringraziamenti vanno a tutti gli enti e le persone che con le loro foto o testi hanno contribuito a fare conoscere
Pesaro e dai quali abbiamo attinto , a tutti gli amministratori di siti internet sparsi per il mondo per il materiale in nostro
possesso del quale non riusciamo ad identificare la paternità.