Periodico sul mondo del G.S. Atletica 75 Cattolica · Presentazione Eccoci qui con la sesta...

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Periodico sul mondo del G.S. Atletica 75 Cattolica Presentazione Eccoci qui con la sesta attesissima uscita del nostro Giornale Sociale, che dal 2013 ad oggi si è sempre più arricchito di contenuti, articoli, resoconti e foto ed ha visto alternarsi numerosissimi contributors, alcuni dei quali presenti con dedizione ed orgoglio fin dalla prima uscita. Come sempre il lettore troverà la Classifica per l’assegnazione del Titolo di “A sò ‘l più fort!” con tanto di avvincente commento gara per gara, come anche quelle per l’assegnazione dei Trofei “Benjamin Button”, “Lele Oriali”, “Stachanov” e “Lacrime e Sangue”. Non mancano le interviste che permettono di conoscere meglio un podista veterano, una podista new entry dalle enormi potenzialità ed un istruttore di Atletica. Se possibile ancora più ricca la pagina delle imprese grazie ai nostri campioni, maratoneti, ultramaratoneti e trailers, il tutto anche quest’anno impreziosito da ben cinque titoli italiani, uno europeo e addirittura uno mondiale! Come sempre recensioni, resoconti, commenti, emozioni, consigli tecnici e tanto, tanto altro ancora. In coda la consueta gustosissima carrellata di foto che ripercorrono tutta la stagione podistica, commentate una ad una. Detto questo allacciate le...scarpe, buona lettura e che la Corsa sia con voi! In questo numero: In questo numero: In questo numero: In questo numero: Il Il Il Il Mega Presidente Mega Presidente Mega Presidente Mega Presidente - Il saluto di Luca Ercolessi .......................... 2 Siamo solo noi Siamo solo noi Siamo solo noi Siamo solo noi - Il saluto di Marco Magi ......................................... 2 Arrivano i nostri Arrivano i nostri Arrivano i nostri Arrivano i nostri - Le imprese 2018 dei Podisti dell’Atletica 75 ......4 Resoconto Resoconto Resoconto Resoconto - Tutto il Campionato km x km ..................................... 6 Albo d’oro Albo d’oro Albo d’oro Albo d’oro Classifica Sociale Classifica Sociale Classifica Sociale Classifica Sociale - I vincitori dalla stagione 2006 ........ 9 Nati con la...canotta Nati con la...canotta Nati con la...canotta Nati con la...canotta - La famiglia A75 cresce ................................ 9 A sò ’l più fort! A sò ’l più fort! A sò ’l più fort! A sò ’l più fort! - Classifica Sociale 2018 ...................................... 10 Non solo “A sò Non solo “A sò Non solo “A sò Non solo “A sò ‘l più fort!” ‘l più fort!” ‘l più fort!” ‘l più fort!” - Le altre Classifiche ........................... 10 Curiosando Curiosando Curiosando Curiosando - Qualche domanda a Sara Ceccolini ......................... 14 Personaggi Personaggi Personaggi Personaggi - Attenti a quei due! ................................................... 15 L’intervista L’intervista L’intervista L’intervista - Conosciamo meglio Stefano Grilli ............................ 16 Preparazione atletica e benessere Preparazione atletica e benessere Preparazione atletica e benessere Preparazione atletica e benessere - Vibration Sound System ..... 17 Wake Up Run Wake Up Run Wake Up Run Wake Up Run - Estate 2018, la magia continua! .......................... 18 Training Training Training Training - Potenziamento specifico per corridori ......................... 19 Riflessioni Riflessioni Riflessioni Riflessioni - Le tante facce della Corsa ......................................... 20 Il saluto di Jack Il saluto di Jack Il saluto di Jack Il saluto di Jack - Oltre il cronometro, oltre le distanze ......... 21 Test Test Test Test - Topo Athletic “Fli-Lyte 2” .................................................... 22 Corri a leggere! Corri a leggere! Corri a leggere! Corri a leggere! - Correre nel grande vuoto ................................ 23 Maratonando Maratonando Maratonando Maratonando - Emozioni dalla Regina delle distanze .................. 24 Campionati Campionati Campionati Campionati Europei di Atletica L Europei di Atletica L Europei di Atletica L Europei di Atletica Leggera eggera eggera eggera - Berlino 2018 ............... 30 I nostri Istruttori I nostri Istruttori I nostri Istruttori I nostri Istruttori - Andrea Boga .................................................... 31 Spirito Trail Spirito Trail Spirito Trail Spirito Trail - Resoconti/Esperienze/Ispirazioni/Aspirazioni ........ 32 Sezione Ginnastica Sezione Ginnastica Sezione Ginnastica Sezione Ginnastica Artistica Artistica Artistica Artistica - Un anno tutto da ginnasticare! .... 38 Ultra Ultra Ultra Ultra - Voglio di più, non mi basta mai! ........................................ 40 Fisiologia Fisiologia Fisiologia Fisiologia - La Fascite del Tibiale Posteriore ................................. 46 Campionati Nazionali UISP di Ginnas Campionati Nazionali UISP di Ginnas Campionati Nazionali UISP di Ginnas Campionati Nazionali UISP di Ginnastica tica tica tica - Made in Atletica 75 ... 48 Sezione Atletica Leggera Sezione Atletica Leggera Sezione Atletica Leggera Sezione Atletica Leggera - Un anno di soddisfazioni .................... 49 Sc Sc Sc Scrivono di n rivono di n rivono di n rivono di noi oi oi oi - Rassegna stampa 2018 ...................................... 50 Album di Famiglia Album di Famiglia Album di Famiglia Album di Famiglia - Foto della stagione 2018 ......................... 56

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Periodico sul mondo del G.S. Atletica 75 Cattolica

Presentazione

Eccoci qui con la sesta attesissima uscita del nostro Giornale Sociale, che dal 2013 ad oggi si è sempre più arricchito di contenuti, articoli, resoconti e foto ed ha visto alternarsi numerosissimi contributors, alcuni dei quali presenti con dedizione ed orgoglio fin dalla prima uscita. Come sempre il lettore troverà la Classifica per l’assegnazione del Titolo di “A sò ‘l più fort!” con tanto di avvincente commento gara per gara, come anche quelle per l’assegnazione dei Trofei “Benjamin Button”, “Lele Oriali”, “Stachanov” e “Lacrime e Sangue”. Non mancano le interviste che permettono di conoscere meglio un podista veterano, una podista new entry dalle enormi potenzialità ed un istruttore di Atletica. Se possibile ancora più ricca la pagina delle imprese grazie ai nostri campioni, maratoneti, ultramaratoneti e trailers, il tutto anche quest’anno impreziosito da ben cinque titoli italiani, uno europeo e addirittura uno mondiale! Come sempre recensioni, resoconti, commenti, emozioni, consigli tecnici e tanto, tanto altro ancora. In coda la consueta gustosissima carrellata di foto che ripercorrono tutta la stagione podistica, commentate una ad una. Detto questo allacciate le...scarpe, buona lettura e che la Corsa sia con voi!

In questo numero:In questo numero:In questo numero:In questo numero:

Il Il Il Il Mega PresidenteMega PresidenteMega PresidenteMega Presidente - Il saluto di Luca Ercolessi .......................... 2 Siamo solo noiSiamo solo noiSiamo solo noiSiamo solo noi - Il saluto di Marco Magi ......................................... 2 Arrivano i nostriArrivano i nostriArrivano i nostriArrivano i nostri - Le imprese 2018 dei Podisti dell’Atletica 75 ......4 ResocontoResocontoResocontoResoconto - Tutto il Campionato km x km ..................................... 6 Albo d’oroAlbo d’oroAlbo d’oroAlbo d’oro Classifica SocialeClassifica SocialeClassifica SocialeClassifica Sociale - I vincitori dalla stagione 2006 ........ 9 Nati con la...canotta Nati con la...canotta Nati con la...canotta Nati con la...canotta - La famiglia A75 cresce ................................ 9 A sò ’l più fort!A sò ’l più fort!A sò ’l più fort!A sò ’l più fort! - Classifica Sociale 2018 ...................................... 10 Non solo “A sòNon solo “A sòNon solo “A sòNon solo “A sò ‘l più fort!”‘l più fort!”‘l più fort!”‘l più fort!” - Le altre Classifiche ........................... 10 CuriosandoCuriosandoCuriosandoCuriosando - Qualche domanda a Sara Ceccolini ......................... 14 PersonaggiPersonaggiPersonaggiPersonaggi - Attenti a quei due! ................................................... 15 L’intervistaL’intervistaL’intervistaL’intervista - Conosciamo meglio Stefano Grilli ............................ 16 Preparazione atletica e benessere Preparazione atletica e benessere Preparazione atletica e benessere Preparazione atletica e benessere - Vibration Sound System ..... 17 Wake Up RunWake Up RunWake Up RunWake Up Run - Estate 2018, la magia continua! .......................... 18 TrainingTrainingTrainingTraining - Potenziamento specifico per corridori ......................... 19 RiflessioniRiflessioniRiflessioniRiflessioni - Le tante facce della Corsa ......................................... 20 Il saluto di Jack Il saluto di Jack Il saluto di Jack Il saluto di Jack - Oltre il cronometro, oltre le distanze ......... 21 TestTestTestTest - Topo Athletic “Fli-Lyte 2” .................................................... 22 Corri a leggere!Corri a leggere!Corri a leggere!Corri a leggere! - Correre nel grande vuoto ................................ 23 Maratonando Maratonando Maratonando Maratonando - Emozioni dalla Regina delle distanze .................. 24 Campionati Campionati Campionati Campionati Europei di Atletica LEuropei di Atletica LEuropei di Atletica LEuropei di Atletica Leggeraeggeraeggeraeggera - Berlino 2018 ............... 30 I nostri IstruttoriI nostri IstruttoriI nostri IstruttoriI nostri Istruttori - Andrea Boga .................................................... 31 Spirito Trail Spirito Trail Spirito Trail Spirito Trail ---- Resoconti/Esperienze/Ispirazioni/Aspirazioni ........ 32 Sezione GinnasticaSezione GinnasticaSezione GinnasticaSezione Ginnastica ArtisticaArtisticaArtisticaArtistica - Un anno tutto da ginnasticare! .... 38 Ultra Ultra Ultra Ultra - Voglio di più, non mi basta mai! ........................................ 40 Fisiologia Fisiologia Fisiologia Fisiologia - La Fascite del Tibiale Posteriore ................................. 46 Campionati Nazionali UISP di GinnasCampionati Nazionali UISP di GinnasCampionati Nazionali UISP di GinnasCampionati Nazionali UISP di Ginnasticaticaticatica - Made in Atletica 75 ... 48 Sezione Atletica Leggera Sezione Atletica Leggera Sezione Atletica Leggera Sezione Atletica Leggera - Un anno di soddisfazioni .................... 49 ScScScScrivono di nrivono di nrivono di nrivono di noioioioi - Rassegna stampa 2018 ...................................... 50

Album di FamigliaAlbum di FamigliaAlbum di FamigliaAlbum di Famiglia - Foto della stagione 2018 ......................... 56

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AtleticA75 Numero 6 - Anno 2018

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Il Mega Presidente - Il saluto di Luca Ercolessi Presidente del G.S. Atletica 75 Cattolica

Basta guardare la foto della copertina per capire il significato di appartenere all’Atletica 75! I volti di coloro che fondarono questa ormai gloriosa società sportiva campeggiano sui tanti, colorati, festosi atleti di oggi, come a protezione del loro presente e del loro futuro, certamente orgogliosi di come è diventata oggi questa bella realtà. C’è Luigi in alto a sinistra, proprio sopra ad Andrea e poi Bruno, Dino, Gianfranco e un certo Adolfo che, da quella volta, non si è mai fermato, macinando migliaia di chilometri e successi.

L’Atletica 75 è così, fatta di ricordi ma proiettata sempre verso il futuro, non lascia mai indietro nessuno e si rinnova sempre con l’entusiasmo dei suoi nuovi figli. Marco Magi ha saputo rinnovare nella continuità del passato il gruppo podistico che, con l’aiuto dei suoi tanti amici e collaboratori, sforna continuamente eventi, manifestazioni, iniziative che ci rendono orgogliosi. Ragazzi la vostra energia contagiosa fa bene a tutta la Società, ci unisce e ci fa crescere, grazie davvero tanto per quello che fate ogni anno. Lasciatemi ringraziare, utilizzando le pagine di questo bellissimo giornalino, anche i dirigenti e gli allenatori delle altre sezioni: l’Atletica Leggera, la Ginnastica Artistica, il Gruppo Coreografico. Grazie a loro i numeri della nostra Società sono eccezionali: abbiamo oltre 600 soci praticanti, organizziamo manifestazioni di livello nazionale che portano anche turismo al nostro territorio, un saggio di Natale che tutti ci invidiano e nessuno è capace di imitare, gare e feste gioiose che coinvolgono bambini e genitori che si divertono come matti. Non guardiamo troppo all’immagine, piuttosto alla sostanza, ci vogliamo bene e vogliamo il bene di coloro che frequentano le nostre attività. Lo sport, oggi, trova difficilmente il sostegno che meriterebbe, è fatto di volontariato e passione, aspetti della vita sociale sempre più rari di questi tempi. Ma qualche “pazzo” testardamente continua, per il bene dei nostri figli, per il piacere di stare insieme, per una merce rara oggigiorno: la solidarietà. Noi siamo fatti così, continueremo nonostante tutto e tutti, proseguiremo un cammino iniziato 44 anni fa senza sosta e senza sentire la fatica, come solo i veri atleti sanno fare, stringendo i denti e tenendoci per mano. Auguri a tutti e tanti, tanti successi ancora!!!!

Luca Ercolessi Luca Ercolessi Luca Ercolessi Luca Ercolessi Siamo solo noi... - Il saluto di Marco Magi

Responsabile Sezione Podismo

E’ con piacere, soddisfazione ed orgoglio che mi trovo a scrivere in questo nuovo numero del nostro attesissimo Giornale Sociale, con il quale si tirano le somme di un’annata sportiva, quella 2018, che per il G.S. Atletica 75 è stato di assoluto rilievo e per la Sezione Podismo che rappresento, assolutamente entusiasmante, da considerare come punto di arrivo di un progetto partito alla fine del 2015 e trampolino di lancio per nuove e future imprese. Ma facciamo un passo indietro... Ricordo molto bene quando, ad ottobre di quell’anno (2015 appunto), Gigi (Luigi “Il Capo” Zavagnini) comunicava alla squadra essere arrivato per lui il tempo di un po’ di meritato riposo dagli impegni

societari e pertanto avrebbe fatto un passo indietro rinunciando alla sua carica di Presidente della Sezione Podismo, per passare il testimone a chi si fosse reso disponibile a sostituirlo in questo incarico. Dopo un comprensibile primo momento di spaesamento, io ed una quindicina di altri nostri atleti ci siamo incontrati nella sua soffitta, praticamente da sempre la seconda sede della nostra squadra, per decidere se e come portare avanti il grande lavoro fatto da Gigi in tanti anni di grande e appassionato impegno. C’era il serio e concreto rischio di uno sfaldamento del Gruppo nel caso non fosse emersa una o più figure disponibili a seguire le orme del Capo. Quella sera ci siamo guardati negli occhi e per fortuna è venuto fuori il vero spirito della squadra, tanto da parte dei veterani che degli ultimi iscritti. Personalmente mi sono reso disponibile a coordinare un nuovo gruppo di lavoro in qualità di Responsabile di Sezione (il titolo di Presidente andava conquistato sul campo non sulla carta) ma per fare questo occorreva la disponibilità a ripartirsi i tanti compiti necessari per gestire una squadra, sapendo anche di avere fortunatamente alle spalle una struttura Societaria che con le altre due Sezioni sorelle, “Atletica Leggera” e “Ginnastica Artistica”, grazie ai competenti Istruttori e ad una solida struttura organizzativa guidata dal Presidentissimo Luca Ercolessi, stava andando alla grande. Ci è stato da subito chiaro che per dare un solido futuro alla squadra occorreva ripartire dalle basi, soprattutto non più una sola persona a fare tanto o tantissimo come stato fino a quel momento, ma tante persone che si fanno carico di una parte del lavoro per poterlo fare meglio e senza eccessivo impegno. Subito si sono immediatamente fatti avanti Angelo per gestire i tesseramenti, Lele per le Pre-Iscrizioni, Sarti e Savino per le riunioni mensili a Rimini per il Calendario Mare-Verde-Monte e poi via via successivamente Andrea Vico per gli aggiornamenti della Classifica Sociale, Roberto Lorenzi per curare le autorizzazione necessarie alla nostra gara di novembre a Gabicce Mare, Paride per i Social Network, Gigi comunque disponibile a seguire la logistica delle nostre gare e a fornire il deposito per i premi vinti, Gallo come magazziniere del materiale sociale e come istrionico motivatore,

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AtleticA75 Numero 6 - Anno 2018

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Andrea Conti, Roby Bertu, Raffo Fraternale, Roby Lorenzi, Massi Binda e Simo Semprucci per la gestione del gazebo alle gare domenicali e altro ancora. Bene, un primo passo era stato fatto, lo spirito di squadra era intatto e stavamo iniziando a darci una nuova struttura ma la strada era lunga per riuscire a tornare agli antichi splendori del 2006, quando eravamo riusciti a salire sul gradino più alto del podio nel Calendario “Mare-Verde-Monte”, nostro Campionato di riferimento. Nel 2015, nello stesso Calendario, eravamo addirittura scesi dal podio (Quarti per la precisione) e la cosa non ci era per nulla piaciuta come ben enfatizzato nel discorso di Gallo nel pranzo di fine anno, ma occorreva prendere atto che erano nel frattempo nate nuove belle realtà podistiche locali come “Misano Podismo” e “Athletic Team Taverna” e non solo queste, e le altre storiche società non stavano certo a guardare continuando a lavorare bene. Una sera io e Gallo siamo andati a berci una birra (belga doppio malto) e abbiamo ragionato della cosa ed eravamo entrambi concordi nel non avere fretta, perché i risultati sarebbero arrivati se ci fossimo dati una buona struttura interna, se avessimo organizzato eventi ben fatti, coinvolgenti e indirizzati a diversi target (uomini e donne, aspiranti podisti e già agonisti, trailers e stradisti, ecc. ecc.) e se fossimo riusciti a trasmettere anche all’esterno lo spirito di Gruppo che ci legava e per fare questo ci siamo dati, senza ansie, un orizzonte temporale di 3 anni (2016 - 2018), dopodiché avremmo fatto un primo bilancio; questa era la nostra Road Map e così, nel giro di poco, ci siamo inventati la Disco Run (tapasciata goliardica in stile Disco Music), le Wake Up Run (sgambate estive di gruppo con partenza alle 6:00 dalla spiaggia di Gabicce), le Sunset Run (sempre sgambate di gruppo ma pomeridiane dal Porto di Cattolica), i SanBartNight Trail (trail notturni per i sentieri dell’amato San Bartolo), di recente la Ronda Guelfa (trail autogestito in stile semiserio per fare il verso alla più nota e blasonata Ronda Ghibellina), ma soprattutto il Trail del Parco San Bartolo inserito all’interno del Trofeo Città di Gabicce Mare che si tiene a novembre e che nel 2018 ha superato i 320 iscritti oltre alla Camminata delle Scuole inserita sempre all’interno della stessa Manifestazione. Abbiamo inoltre rafforzato eventi già preesistenti come il bagno gelido in mare il primo dell’anno a Cattolica ed iniziato a vederci alla pista di atletica per sedute di qualità e tanto altro ancora, compreso il Giornale che stai tenendo tra le mani, che dall’uscita pionieristica del 2013 con appena 20 pagine, è via via cresciuto in modo esponenziale, grazie al contributo di tanti, fino ad arrivare alle attuali 80 pagine. Abbiamo inoltre deciso di rinnovare le nostre divise sociali con una nuova grafica grazie alla collaborazione con Remo Magnani, anche lui nostro atleta e senza dimenticare un Pranzo Sociale di fine anno sempre più eclettico, atteso e coinvolgente. Come previsto con gli eventi e le iniziative è cresciuto anche il numero degli atleti tesserati alla Sezione Podismo, passati prima da 60 ad 80, poi ulteriormente saliti a 100 ed oggi prossimi ai 120. Tutto questo anche grazie alla nascita e crescita, anche questa esponenziale, di una forte anima Trail dovuta probabilmente anche all’imprinting del vicino Parco San Bartolo. Inevitabile conseguenza di tutto questo è stato anche il miglioramento dei piazzamenti in Classifica con il 2° posto registrato nel 2016 nel Calendario Mare-Verde-Monte, di nuovo il 2° posto nel Mare-Verde-Monte e il 3° posto nel neonato ma più prestigioso Corri in Romagna (unione del Mare-Verde-Monte e del Podistico Romagnolo) nel 2017 ed infine, nel 2018, a coronamento di tre anni di grande impegno, il ritorno sul gradino più alto del podio nel Corri in Romagna con immensa soddisfazione di tutta la Società. Tre anni ci eravamo dati e tre anni sono serviti per ritornare lì dove volevamo e, cosa ancor più bella, ai successi di squadra via via si sono affiancati quelli dei nostri singoli atleti e per questo si veda l’articolo nella pagina successiva con le tante Imprese registrate nel solo 2018. Come dicevo in premessa tutto questo va visto sì come un punto di arrivo, ma deve necessariamente essere considerato anche come un punto di partenza per mettere frutto il tanto e buon lavoro fatto e qui mi voglio ricollegare alle due fotografie scelte per la copertina di quest’anno perché sintetizzano in un certo senso la storia della nostra squadra. In alto i cd. “Padri Fondatori” in una foto storica, alcuni dei quali tutt’ora in attività mentre altri purtroppo scomparsi (da sinistra in piedi: Luigi Zavagnini [ex Presidente Podisti] - Silvano Gambuti - Marco Tonti - Sergio Bostrenghi - Mario Grossi - Bruno Giannoni [ex Presidente Podisti]. Accosciati: Andrea Ercolessi [ex Presidente Atletica 75] - Giuseppe Ariano - Dino Sarti [ex Presidente Podisti] - Adolfo Accalai - Gianfranco Betti [ex Presidente Atletica 75]). In basso invece il nostro squadrone al Trofeo Città di Misano 2018. Questo montaggio mi ricorda un concetto che ho già espresso in altre occasioni ma che vorrei riportare a conclusione di questo mio saluto. A scuola, mi pare in Terza Superiore, mi sono imbattuto in un filosofo francese, tale Bernard de Chartres [n. 1070 - m. 1124] al quale viene attribuita un frase che mi sempre rimasta impressa e che recita: “Siamo nani sulla spalle di giganti, così che possiamo veder più cose di loro e più lontane, non certo per l’altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti”, intendendo per tali le persone che ci hanno preceduto. Il concetto penso possa ben adattarsi a tante situazioni delle nostre vite tra le quali anche la nostra Società. Se oggi siamo riusciti a conquistare tanti prestigiosi traguardi, ad avere una società solida con ben tre Sezioni e molte centinaia di ragazzi tesserati, Istruttori competenti e apprezzati, una Sede, una Palestra (ricordo una foto nella quale viene immortalato Gigi mentre gettava la platea in cemento armato sopra la quale oggi si trova la nostra tensostruttura bianca per la ginnastica) e ad essere una delle più importanti Società sportive della Romagna, non è certo solo merito nostro che oggi ci troviamo a raccogliere questi dolci frutti ma merito anche dei Giganti che ci hanno preceduto, sulle cui spalle siamo saliti e che ci permettono di vedere ed arrivare ancora più lontano, nella speranza che in futuro altri vorranno a loro volta salire sulle nostre per raggiungere sempre nuovi e più ambizioni traguardi, che tanto lustro portano alla nostra Società e alla città che rappresentiamo. Marco MagiMarco MagiMarco MagiMarco Magi

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AtleticA75 Numero 6 - Anno 2018

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Arrivano i nostri! - Le imprese 2018 dei Podisti dell’Atletica 75

Il 2018 è stato se possibile ancora più ricco di imprese degli atleti A75 rispetto agli anni precedenti, che già ne avevano registrate tante e di importanti. Partendo dai Titoli conquistati vantiamo il gradino più alto del podio in 5 competizioni Nazionali con Adolfo Accalai, Onelio Galeazzi e Walter Bianchi, un Titolo Europeo a Squadre con Onelio Galeazzi ed un Titolo Mondiale di Corsa in Montagna con Adolfo Accalai. Sul fronte delle maratone una “prima volta” per Alice Sarti e Luca Filippini, un bel #breaking3 per Luca Gallinucci a Treviso, a Mercato Saraceno la 100esima maratona in carriera per Paolo Montesi e soprattutto il tempo fatto registrare da Giacomo Pensalfini a Ravenna, un 2h38’11 che è più alto di appena 1’ rispetto al record sociale di 2h37’17 fatto registrare da Onelio Galeazzi nel 1993 a Carpi. Record Sociale Femminile di Maratona invece abbassato per ben due volte da Alice Sarti, prima a Roma con 3h33’12 e poi a Valencia con 3h21’35.

Sul fronte delle Ultra su strada non c’è che l’imbarazzo della scelta: si parte con il sesto Passatore consecutivo per Roby Bertuccioli e con l’esordio in questa affascinante competizione per Raffaele Fraternale Melone e si prosegue con Paolo Montesi protagonista alla “100 miglia di Berlino”. Aumentiamo la distanza con “il famoso Gallinucci” e il braccio destro Massimo Sacanna con i 202 Km della “Nove Colli Running”. Non pago Massimo a settembre ha terminato, in condizioni meteo impensabili per latitudine e periodo, l’estenuante “Spartathlon” di 246 km!

Come sempre ricchissimo l’elenco delle imprese sul fronte Trail oltre i 100 Km e tra queste spiccano il “Monte Rosa Walser Trail” di 114 Km con Filo Mattioli, la LUT di 120 Km con Giovanni Pucci, la TDS di 121 Km con Andrea Conti e Marco Barilli, l’“Abbots Way” di 125 Km con Gallo, Marco Barilli e Marco Mancini, l’UTMB di 171 Km sempre con Marco Mancini e a chiudere la gloriosa carrellata di Imprese trail, il “Tor des Géants” di 339 Km Luca Gallinucci. Anche quest’anno inoltre un nostro atleta ha concluso un Ironman, per la precisione Michele Ciucci Monteforte a Cervia.

A livello societario ovviamente immensa è la soddisfazione per la vittoria nel Calendario “Corri in Romagna” che ci vede tornare Campioni di Romagna dopo la vittoria del Mare-Verde-Monte nel 2006. Sempre nel “Corri in Romagna” inoltre, quattro nostri atleti (Crescentini - Battistoni - Alessandrini N. - Sarti A.) salgono sul podio di Categoria.

Bravissimi “ragazzi”, complimenti a tutti e continuiamo così, finisce un anno sportivo e subito un altro ne inizia, nuove gare ci aspettano, nuove sfide all’orizzonte, nuovi obiettivi da conquistare, nuovi avversari da battere, nuove imprese da scrivere nel Giornale 2019. Dateci dentro, la Redazione è ansiosa di riempire ancora tante pagine di questa rubrica!

IMPRESE con assegnazione di Titoli ITALIANI - EUROPEI - MONDIALI

18/03/2018 Campione ICampione ICampione ICampione Italiano taliano taliano taliano UISP UISP UISP UISP Master Master Master Master di di di di Cross Cross Cross Cross Adolfo AccalaiAdolfo AccalaiAdolfo AccalaiAdolfo Accalai Cat. MCat. MCat. MCat. M65656565 Umbertide Umbertide Umbertide Umbertide ((((PGPGPGPG))))

25/03/2018 Campione ECampione ECampione ECampione Europeo Master a squadre Cross Indoor uropeo Master a squadre Cross Indoor uropeo Master a squadre Cross Indoor uropeo Master a squadre Cross Indoor Onelio Galeazzi Onelio Galeazzi Onelio Galeazzi Onelio Galeazzi Cat. M70Cat. M70Cat. M70Cat. M70 Madrid (SPA)Madrid (SPA)Madrid (SPA)Madrid (SPA)

02/06/2018 Campione Campione Campione Campione Mondiale diMondiale diMondiale diMondiale di Corsa in Montagna Corsa in Montagna Corsa in Montagna Corsa in Montagna Adolfo Accalai Adolfo Accalai Adolfo Accalai Adolfo Accalai Cat. M65Cat. M65Cat. M65Cat. M65 Zelezniki (SLO)Zelezniki (SLO)Zelezniki (SLO)Zelezniki (SLO)

16/06/2018 Campione ICampione ICampione ICampione Italiano UISP di Corsa in Montagna taliano UISP di Corsa in Montagna taliano UISP di Corsa in Montagna taliano UISP di Corsa in Montagna Adolfo Accalai Adolfo Accalai Adolfo Accalai Adolfo Accalai Cat. M65Cat. M65Cat. M65Cat. M65 Riva del Garda (TN)Riva del Garda (TN)Riva del Garda (TN)Riva del Garda (TN)

16/06/2018 Campione ICampione ICampione ICampione Italiano UISP di Corsa in Montagna taliano UISP di Corsa in Montagna taliano UISP di Corsa in Montagna taliano UISP di Corsa in Montagna Walter Bianchi Walter Bianchi Walter Bianchi Walter Bianchi Cat. M70Cat. M70Cat. M70Cat. M70 Riva del Garda (TN)Riva del Garda (TN)Riva del Garda (TN)Riva del Garda (TN)

08/07/2018 Campione Campione Campione Campione IIIItaliano UISP di Corsa in taliano UISP di Corsa in taliano UISP di Corsa in taliano UISP di Corsa in Salita Salita Salita Salita Walter Bianchi Walter Bianchi Walter Bianchi Walter Bianchi Cat. M70Cat. M70Cat. M70Cat. M70 ReggelloReggelloReggelloReggello----Vallombrosa (FI)Vallombrosa (FI)Vallombrosa (FI)Vallombrosa (FI)

08/07/2018 Campione ICampione ICampione ICampione Italiano UISP di Corsa in Salita taliano UISP di Corsa in Salita taliano UISP di Corsa in Salita taliano UISP di Corsa in Salita Adolfo Accalai Adolfo Accalai Adolfo Accalai Adolfo Accalai Cat. M65Cat. M65Cat. M65Cat. M65 ReggelloReggelloReggelloReggello----Vallombrosa (FI)Vallombrosa (FI)Vallombrosa (FI)Vallombrosa (FI)

Le Altre IMRESE

25/03/2018 Treviso Marathon Treviso Marathon Treviso Marathon Treviso Marathon Luca Gallinucci Luca Gallinucci Luca Gallinucci Luca Gallinucci Time 2h58’47Time 2h58’47Time 2h58’47Time 2h58’47

08/04/2018 Maratona di Roma Maratona di Roma Maratona di Roma Maratona di Roma Alice SartiAlice SartiAlice SartiAlice Sarti 3h33’3h33’3h33’3h33’12121212 Prima MaratonaPrima MaratonaPrima MaratonaPrima Maratona e e e e Nuovo Record SocialeNuovo Record SocialeNuovo Record SocialeNuovo Record Sociale Maratona FemminileMaratona FemminileMaratona FemminileMaratona Femminile A75A75A75A75

08/04/2018 Maratona di Maratona di Maratona di Maratona di Milano Milano Milano Milano Giacomo Pensalfini Giacomo Pensalfini Giacomo Pensalfini Giacomo Pensalfini Time 2hTime 2hTime 2hTime 2h41414141’’’’15151515

28-29/04/2018 The Abbots Way The Abbots Way The Abbots Way The Abbots Way ---- Bobbio/Montremoli (PC Bobbio/Montremoli (PC Bobbio/Montremoli (PC Bobbio/Montremoli (PC ---- MS) MS) MS) MS) Marco Barilli Marco Barilli Marco Barilli Marco Barilli Km 125Km 125Km 125Km 125 D+ 5500 m.D+ 5500 m.D+ 5500 m.D+ 5500 m. Time 20h52’55Time 20h52’55Time 20h52’55Time 20h52’55

28-29/04/2018 The Abbots Way The Abbots Way The Abbots Way The Abbots Way ---- Bobbio/Montremoli (PC Bobbio/Montremoli (PC Bobbio/Montremoli (PC Bobbio/Montremoli (PC ---- MS) MS) MS) MS) Luca Gallinucci Luca Gallinucci Luca Gallinucci Luca Gallinucci Km 125Km 125Km 125Km 125 D+ 5500 m.D+ 5500 m.D+ 5500 m.D+ 5500 m. Time 21h34’53Time 21h34’53Time 21h34’53Time 21h34’53

28-29/04/2018 The Abbots Way The Abbots Way The Abbots Way The Abbots Way ---- Bobbio/Montremoli (PC Bobbio/Montremoli (PC Bobbio/Montremoli (PC Bobbio/Montremoli (PC ---- MS) MS) MS) MS) Marco Mancini Marco Mancini Marco Mancini Marco Mancini Km 125Km 125Km 125Km 125 D+ 5500 m.D+ 5500 m.D+ 5500 m.D+ 5500 m. Time 21h34’54Time 21h34’54Time 21h34’54Time 21h34’54

19-20/05/2018 Nove Colli Running (Cesenatico) Nove Colli Running (Cesenatico) Nove Colli Running (Cesenatico) Nove Colli Running (Cesenatico) Luca Gallinucci Luca Gallinucci Luca Gallinucci Luca Gallinucci Km 202,4Km 202,4Km 202,4Km 202,4 Time 24h56’56Time 24h56’56Time 24h56’56Time 24h56’56

19-20/05/2018 Nove Colli Running (Cesenatico) Nove Colli Running (Cesenatico) Nove Colli Running (Cesenatico) Nove Colli Running (Cesenatico) Massimo Sacanna Massimo Sacanna Massimo Sacanna Massimo Sacanna Km 202,4Km 202,4Km 202,4Km 202,4 Time Time Time Time 26h56’3526h56’3526h56’3526h56’35

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26-27/05/2018 100 Km del Passatore 100 Km del Passatore 100 Km del Passatore 100 Km del Passatore Raffaele Fraternale Meloni Raffaele Fraternale Meloni Raffaele Fraternale Meloni Raffaele Fraternale Meloni Prima partecipazione Prima partecipazione Prima partecipazione Prima partecipazione TimeTimeTimeTime 10h58’1610h58’1610h58’1610h58’16

26-27/05/2018 100 Km del Passatore 100 Km del Passatore 100 Km del Passatore 100 Km del Passatore Roberto Bertuccioli Roberto Bertuccioli Roberto Bertuccioli Roberto Bertuccioli Finisher per la Sesta volta consecutivaFinisher per la Sesta volta consecutivaFinisher per la Sesta volta consecutivaFinisher per la Sesta volta consecutiva TimeTimeTimeTime 13h54’5313h54’5313h54’5313h54’53

23-24/06/2018 Lavaredo Ultra Trail (LUT) Lavaredo Ultra Trail (LUT) Lavaredo Ultra Trail (LUT) Lavaredo Ultra Trail (LUT) ---- Cortina d’Ampezzo (BL) Cortina d’Ampezzo (BL) Cortina d’Ampezzo (BL) Cortina d’Ampezzo (BL) Giovanni Pucci Giovanni Pucci Giovanni Pucci Giovanni Pucci Km 1Km 1Km 1Km 120202020 D+ 58D+ 58D+ 58D+ 5800000 m.0 m.0 m.0 m. Time 2Time 2Time 2Time 24444h5h5h5h59999’’’’39393939

27-29/07/2018 Monte Rosa Walser Trail Monte Rosa Walser Trail Monte Rosa Walser Trail Monte Rosa Walser Trail ---- Gressoney La Trinité (AO) Gressoney La Trinité (AO) Gressoney La Trinité (AO) Gressoney La Trinité (AO) Filippo V. Mattioli Filippo V. Mattioli Filippo V. Mattioli Filippo V. Mattioli Km 114Km 114Km 114Km 114 D+ 8240 m.D+ 8240 m.D+ 8240 m.D+ 8240 m. Time 31h26’33Time 31h26’33Time 31h26’33Time 31h26’33

11/08/2018 100 miglia del Muro di Berlino (D) 100 miglia del Muro di Berlino (D) 100 miglia del Muro di Berlino (D) 100 miglia del Muro di Berlino (D) Paolo Montesi Paolo Montesi Paolo Montesi Paolo Montesi Km 160,9Km 160,9Km 160,9Km 160,9 Time 23h25’00Time 23h25’00Time 23h25’00Time 23h25’00

29-30/08/2018 sur le Traces des Ducs de Savoisur le Traces des Ducs de Savoisur le Traces des Ducs de Savoisur le Traces des Ducs de Savoieeee (TDS) Courmayeur (TDS) Courmayeur (TDS) Courmayeur (TDS) Courmayeur Andrea Conti Andrea Conti Andrea Conti Andrea Conti Km 121Km 121Km 121Km 121 D+ 7300 m.D+ 7300 m.D+ 7300 m.D+ 7300 m. Time Time Time Time 27272727hhhh15151515’’’’29292929

29-30/08/2018 sur le Traces des Ducs de Savoiesur le Traces des Ducs de Savoiesur le Traces des Ducs de Savoiesur le Traces des Ducs de Savoie (TDS) Courmayeur(TDS) Courmayeur(TDS) Courmayeur(TDS) Courmayeur Marco Barilli Marco Barilli Marco Barilli Marco Barilli Km 121Km 121Km 121Km 121 D+ 7300 m.D+ 7300 m.D+ 7300 m.D+ 7300 m. Time Time Time Time 28282828hhhh21212121’’’’23232323

31-2/09/2018 Ultra Trail del Monte Bianco (UTMB) Ultra Trail del Monte Bianco (UTMB) Ultra Trail del Monte Bianco (UTMB) Ultra Trail del Monte Bianco (UTMB) ---- Chamonix Chamonix Chamonix Chamonix (F) (F) (F) (F) Marco ManciniMarco ManciniMarco ManciniMarco Mancini Km 171Km 171Km 171Km 171 D+ 10.059 m.D+ 10.059 m.D+ 10.059 m.D+ 10.059 m. Time Time Time Time 45454545h’h’h’h’32’5532’5532’5532’55

09-15/09/2018 Tor des GéTor des GéTor des GéTor des Géants (TOR) ants (TOR) ants (TOR) ants (TOR) Courmayeur Courmayeur Courmayeur Courmayeur Gallinucci Luca Gallinucci Luca Gallinucci Luca Gallinucci Luca Km 3Km 3Km 3Km 339393939 D+ D+ D+ D+ 30303030....908908908908 m.m.m.m. TimeTimeTimeTime 142h18’51142h18’51142h18’51142h18’51

16/09/2018 Maratona dell’Alzheimer Maratona dell’Alzheimer Maratona dell’Alzheimer Maratona dell’Alzheimer ---- Mercato Saraceno Mercato Saraceno Mercato Saraceno Mercato Saraceno Paolo Montesi Paolo Montesi Paolo Montesi Paolo Montesi 100sima M100sima M100sima M100sima Maratona in carrieraaratona in carrieraaratona in carrieraaratona in carriera

22/09/2018 Ironman Cervia Ironman Cervia Ironman Cervia Ironman Cervia Michele Ciucci Monteforte Michele Ciucci Monteforte Michele Ciucci Monteforte Michele Ciucci Monteforte (Nuoto 3,86 (Nuoto 3,86 (Nuoto 3,86 (Nuoto 3,86 ---- Bike 180,26 Bike 180,26 Bike 180,26 Bike 180,26 ---- Run 42,195)Run 42,195)Run 42,195)Run 42,195) Time 1Time 1Time 1Time 12222h4h4h4h42222’’’’51515151 [Run [Run [Run [Run 4444h3h3h3h30000’2’2’2’20000]]]]

28-29/09/2018 SpartathlonSpartathlonSpartathlonSpartathlon Ultra RaceUltra RaceUltra RaceUltra Race (GRE) (GRE) (GRE) (GRE) Massimo Sacanna Massimo Sacanna Massimo Sacanna Massimo Sacanna Km 246Km 246Km 246Km 246 Time Time Time Time 35h37’4835h37’4835h37’4835h37’48

11/11/2018 Maratona di Ravenna Maratona di Ravenna Maratona di Ravenna Maratona di Ravenna Giacomo Pensalfini Giacomo Pensalfini Giacomo Pensalfini Giacomo Pensalfini Time 2h38’11Time 2h38’11Time 2h38’11Time 2h38’11

02/12/2018 Maratona di Valencia Maratona di Valencia Maratona di Valencia Maratona di Valencia Luca Filippini Luca Filippini Luca Filippini Luca Filippini Time Time Time Time 4444hhhh15151515’’’’59595959 Prima MaratonaPrima MaratonaPrima MaratonaPrima Maratona

02/12/2018 Maratona di Valencia Maratona di Valencia Maratona di Valencia Maratona di Valencia Alice SartiAlice SartiAlice SartiAlice Sarti Time Time Time Time 3333hhhh21212121’’’’35353535 Nuovo Record Nuovo Record Nuovo Record Nuovo Record SocialeSocialeSocialeSociale Maratona FemminileMaratona FemminileMaratona FemminileMaratona Femminile A75A75A75A75

Calendario Calendario Calendario Calendario Corri in RomagnaCorri in RomagnaCorri in RomagnaCorri in Romagna Nicholas Alessandrini Nicholas Alessandrini Nicholas Alessandrini Nicholas Alessandrini 3° Classificato 3° Classificato 3° Classificato 3° Classificato Cat. BCat. BCat. BCat. B

Calendario Calendario Calendario Calendario Corri in RomagnaCorri in RomagnaCorri in RomagnaCorri in Romagna Roberto Battistoni Roberto Battistoni Roberto Battistoni Roberto Battistoni 2° Classificato 2° Classificato 2° Classificato 2° Classificato Cat. DCat. DCat. DCat. D

Calendario Calendario Calendario Calendario Corri in RomagnaCorri in RomagnaCorri in RomagnaCorri in Romagna Giuseppe Crescentini Giuseppe Crescentini Giuseppe Crescentini Giuseppe Crescentini 3° Classificato 3° Classificato 3° Classificato 3° Classificato Cat. ECat. ECat. ECat. E

Calendario Calendario Calendario Calendario Corri in RomagnaCorri in RomagnaCorri in RomagnaCorri in Romagna Alice Sarti Alice Sarti Alice Sarti Alice Sarti 2° Classificata 2° Classificata 2° Classificata 2° Classificata Cat. FCat. FCat. FCat. F

G.S. Atletica 75 Cattolica G.S. Atletica 75 Cattolica G.S. Atletica 75 Cattolica G.S. Atletica 75 Cattolica 1111° Classificata ° Classificata ° Classificata ° Classificata Calendario Calendario Calendario Calendario CorriCorriCorriCorri in in in in RomagnaRomagnaRomagnaRomagna

Le nostre GareLe nostre GareLe nostre GareLe nostre Gare:::: XXVIIXXVIIXXVIIXXVIIIIII Trofeo Bruno Giannoni Trofeo Bruno Giannoni Trofeo Bruno Giannoni Trofeo Bruno Giannoni (22/4/2018 - Cattolica - Minicalendario UISP) - Disco Run Disco Run Disco Run Disco Run (16/6/2018 - Gabicce Monte - Evento Disco Diva) - Assedio al Castello di GradaraAssedio al Castello di GradaraAssedio al Castello di GradaraAssedio al Castello di Gradara (29/7/2018 - Gradara - Calendario Podistico Estivo) - 5000 in pista5000 in pista5000 in pista5000 in pista (4/8/2018 - Stadio Cattolica - Gara autogestita per Atleti A75 e simpatizzanti) - XVXVXVXVIIIIIIII TTTTrofeo Città di Gabicce Marerofeo Città di Gabicce Marerofeo Città di Gabicce Marerofeo Città di Gabicce Mare e Trail del Parco San BartoloTrail del Parco San BartoloTrail del Parco San BartoloTrail del Parco San Bartolo (11/11/2018 - Gabicce Mare - Calendario Mare-Verde-Monte). I nostri EventiI nostri EventiI nostri EventiI nostri Eventi:::: Un Tuffo nel 201Un Tuffo nel 201Un Tuffo nel 201Un Tuffo nel 2018888 (1/1/2018 - Cattolica - Tuffo in mare di benvenuto al Nuovo Anno) - Wake Up Run Wake Up Run Wake Up Run Wake Up Run (Gabicce Mare - Uscite mattutine di gruppo tutti i venerdì dal 22/6 al 24/8) - Sunset Run Sunset Run Sunset Run Sunset Run (Cattolica - Uscite pomeridiane di gruppo tutti i lunedì dal 18/6 al 20/8) - SanBartNightSanBartNightSanBartNightSanBartNight TTTTrail rail rail rail (Cattolica/Gabicce Mare - Trail notturno di gruppo sui sentieri del Parco Naturale San Bartolo tutti i mercoledì dal 20/6 al 22/8). Le nostre Le nostre Le nostre Le nostre CollaborazioniCollaborazioniCollaborazioniCollaborazioni:::: SanBarTrail SanBarTrail SanBarTrail SanBarTrail (7-8/4/2018 - Trail a cura della premiata ditta Danilo “MiticoJane” Biagiotti e Alessandro “Hotel Marinella” Galeazzi - Gabicce Mare e Parco San Bartolo) - Gran Fondo degli SqualiGran Fondo degli SqualiGran Fondo degli SqualiGran Fondo degli Squali (13/5/2018 - Gara Ciclistica Gran Fondo - Cattolica/Entroterra/Gabicce a cura del Velo Club Cattolica e Cicloteam 2001 Gabicce) - StraRiminiStraRiminiStraRiminiStraRimini (21/5/2018 - Calendario Mare-Verde-Monte a cura della Società Podistica Celle Pecore Nere di Rimini) - Legality RunLegality RunLegality RunLegality Run (30/6/2018 - San Giovanni in Marignano - Giochi della Legalità a cura dell’Associazione “Rimbalzi Fuori Campo” di Cattolica) - San Giovanni in MarignanoSan Giovanni in MarignanoSan Giovanni in MarignanoSan Giovanni in Marignano (17/8/2018 - Calendario Podistico Estivo) - Gradara ha un CGradara ha un CGradara ha un CGradara ha un Cuore Grande uore Grande uore Grande uore Grande (8/9/2018 - Evento benefico multisportivo).

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Resoconto - Tutto il Campionato...km x km! Cronista inviato dalla testata sportiva: Marco Magi

Dopo aver visto Marco Magi aggiudicarsi il Titolo di “A sò ‘l più fort!” per 2 anni consecutivi, il 2018 ha visto ai nastri di partenza atleti più che mai agguerriti e pronti a smentire il classico detto “non c’è due senza tre”. Il Regolamento, stilato per decretare il vincitore del Titolo 2018, è stato modificato per valorizzare le caratteristiche delle varie anime del Gruppo: a) le gare da 19 sono salite a 21 ma con 5 scarti anziché 3; b) per la prima volta sono stati inseriti 2 Trail (Mercatino Conca e Conero); c) il punteggio assegnato partecipando a 4 gare prestabilite (tre 10 Km e una Mezza Maratona) è stato determinato col il ricalco dei tempi finali in base al coefficiente età di ciascun atleta; d) è stato inserito un punteggio ulteriore extra in base al miglior tempo eventualmente

ottenuto nell’anno da ciascuno atleta sulla distanza regina della Maratona (42,195 m.). Un modo insomma per dare più chance e stimoli ai tanti atleti presenti in squadra, ognuno con le proprie caratteristiche. Detto questo mettetevi comodi perché si parte per un avvincente viaggio lungo un anno di sudore, fatica, gioie e duelli all’arma bianca!

Come di consueto da diversi anni a questa parte il Campionato Sociale inizia a fine febbraio con la 10 Km del “Gran Premio Città di Misano” che si snoda all’interno del suggestivo autodromo di Santa Monica intitolato al SIC. Le condizioni climatiche sono, come ahimé d’abitudine, assolutamente inclementi con freddo polare, vento e nevischio, elementi che purtroppo impediscono agli amici organizzatori di Misano Podismo di riuscire a raggiungere il prestigioso traguardo dei 1.000 iscritti competitivi. Il nostro Gruppo (foto a sinistra) si presenta allo start con numeri veramente importanti, ben 61 atleti, parte dei quali al

loro esordio con la canotta A75. Tutti pronti? Al semaforo verde scatenate l’Inferno!!! Giacomo “Beep Beep” Pensalfini prende lo speaker in parola e come nulla fosse piazza subito lì, così giusto per gradire, un devastante crono: 34’44 precedendo sotto la bandiera a scacchi Baldo di 2’ e a seguire, un po’ più attardati, Battistoni, Nicholas e Gallo. Azz! Per la seconda tappa dell’11 marzo ci si sposta a Cesenatico, sempre per una 10 Km; i bookmakers danno il Gallo in forma strepitosa, forte della preparazione che sta effettuando per la Maratona di Treviso e i fatti lo confermano: è lui a chiudere in prima posizione in 36’49, lasciandosi alle spalle Battistoni, Nicholas e Baldassarri. Il Regolamento del Calendario Interno però, prevede per questa gara, oltre che come detto per altre tre, l’assegnazione del punteggio in base al ricalcolo dei tempi considerando il coefficiente età ed ecco così un completo ribaltamento: i 100 punti vanno a Crescentini, seguito da Giustini e Battistoni, con Gallinucci che passa del 1° al 5° posto; c’est la vie mon ami! Il 25 marzo è la volta del “Giro dei Due Monti” a Taverna con il solito percorso bello tosto che porta su fino a Montescudo, passando per Montecolombo, per poi buttarsi giù a cannone fino all’arrivo. Questa volta a portarsi a casa i 100 punti è Battistoni con una bella prova di forza nel tratto di salita, alle sue spalle Nicholas, che conferma il suo ottimo stato di forma, e Magi che approfitta della salita per dire la sua. A Pasquetta tutti al Villaggio 1° Maggio per i 14 Km della “Guarda Rimini”, non troppo affollata visto che il giorno è per tradizione dedicato più alle scampagnate che a faticare macinando km. Anche qui Battistoni non fa prigionieri lasciandosi tutti alle spalle, candidandosi così di prepotenza alla vittoria finale. Arriviamo così alla 5° gara del Calendario, la “StraRiccione”, con un percorso modificato (2 giri da 6 km) a causa di una concomitanza con la locale Gran Fondo ciclistica. Ai nastri di partenza la nostra squadra schiera la propria punta di diamante, Giacomo Pensalfini (foto a destra), reduce dalla Maratona di Milano chiusa in 2h41’15! Non sa bene come impostare la gara visto che per sua ammissione si trova più a suo agio sulle distanze medio lunghe; prima della partenza ci informa anche avendo i tempi stretti per impegni lavorativi all’arrivo dovrà subito scappare via. Bè, visto l’esito finale (41’44 ai 3’28/km di media, 4° Assoluto ad una manciata di secondi dal terzo, che avrebbe sicuramente raggiunto se ci fossero stati 150 metri in più), viene da dire “ben venga la fretta se porta questi risultati”. Alle sue spalle, ma con distacchi “imbarazzanti” a conferma che Jack è veramente di un’altra categoria, Battistoni e Nicholas, per non parlare degli altri “tapascioni”...; i latini con il loro invidiabile dono della sintesi avrebbero chiosato con un laconico: ubi maior minor cessat. Il 1° Maggio la squadra onora la festa dei lavoratori in quel di San Mauro Pascoli con il 40° “Giro della Torre”, 10 Km a circuito (3 giri). La nostra squadra è presente con poco meno di 30 atleti. I valori in campo rimangono quelli delle gare precedenti con l’ordine di arrivo che vede nuovamente Battistoni, per nulla stanco dopo la Rimini Marathon chiusa in 3h10’ appena due giorni prima, conquistare i 100 punti davanti a Baldassarri e Magi, assenti gli altri Top Runners Pensalfini, Nicholas e Gallinucci. Onore anche a chi non ha voluto far mancare la propria presenza nonostante le gambe

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ancora pesantemente impastate dalle fatiche del week-end di Ultra Trail (100 km corsi da Grilli alla Abbots Way e 60 Km di Filo Mattioli al Trail del Mugello). La squadra è ora attesa dalle due Mezze Maratone in 8 giorni in programma nel Calendario: la “Maratonina dei Laghi” a Igea Marina il 13/5 e la “StraRimini” il 20/5.

Ad Igea l’Atletica 75 si presenta come sempre con numeri importanti (35 atleti competitivi), prima tra tutte le Società presenti (foto a sinistra). Inaspettatamente si presenta al via anche la nostra punta di diamante Jack; se non fosse che per questa gara è prevista l’assegnazione dei punti con il ricalcolo dei tempi in base all’età i 100 punti sarebbero già assegnati ed infatti, nonostante la caldissima giornata che ha messo tanti alle corde, Pensalfini piazza lì un 1h14’43 ai 3’32 di media (6° Assoluto e 1° di Categoria A), seguito da Battistoni, Gallinucci (in scarico per la imminente “9 Colli Run”) e Nicholas. I 100 punti vanno però di nuovo a Giuseppe Crescentini grazie al ricalcolo dei tempi. Alla fine tutti a festeggiare sotto il gazebo A75, nuovo di pacca, brindando con birra e ciambella al cioccolato, gentilmente offerti rispettivamente da Alessandro

Galeazzi e Alberto Tirincanti. E siamo così alla StraRimini, altra gara di punta della stagione; la nostra squadra si presenta prima in classifica nel Calendario “Corri in Romagna”, con 14.000 punti di vantaggio sulla seconda (Misano Podismo), pronta a difendere la posizione; in Piazza Tre Martiri allo start i nostri atleti sono 47. Il percorso, completamente piatto, fa come sempre storcere un po’ il naso agli amanti del mangia e bevi e delle salite ma verrà il tempo anche delle gare più mosse. Subito in testa super Jack tallonato da Battistoni e Nicholas e tutta la truppa a seguire. Alla fine sarà proprio questo l’ordine d’arrivo con Pensalfini nuovamente in evidenza per crono e piazzamento: Terzo Assoluto in 1h14’01 alla media dei 3’31/km e nuovo miglior tempo A75 sulla distanza della Mezza Maratona. In classifica anche Sara Ceccolini e Francesca Ceccarelli (nella foto qui a destra), entrambe alla loro prima Mezza in carriera, chiusa rispettivamente in 1h39’21 e 2h07’06; ebbrave le nostre ragazze! Dopo due mesi di pausa, causa l’esclusione della notturna di Barchi dal Campionato Sociale per agevolare la partecipazione ad altro evento podistico locale, periodo durante il quale comunque i nostri eroi hanno ovviamente continuato a correre, allenarsi e gareggiare come non ci fosse un domani, il Calendario approda nella gara perfetta per testare lo stato di forma dei grimpeur, per dirla alla ciclistica, dove ci si gioca la conquista del Titolo di “Miglior Scalatore”: “Il Giro del Monte Carpegna”, con il mitico Cippo da conquistare dopo 7 Km di salita e 22 dico 22 tornanti assassini. Prima della partenza il cerimoniale ha previsto la benedizione di Fra Claudio Pantaleo, nostro “acquisto” 2019 (nel durante pare che Sarti abbia iniziato a parlare in aramaico, piaghe su tutto il corpo e convulsioni, quasi fosse stato per lui un esorcismo). Al colpo di pistola per tutti partenza alla garibaldina ma già dalle prime curve la salita comincia a mordere facendo capire che occorre portarle rispetto. Magi in buona progressione recupera posizioni su posizioni e così come anche avvenuto nell’anno precedente scollina dal Cippo in prima posizione dei nostri atleti; di lì in avanti sarà però costretto a proseguire quasi camminando causa il riacutizzarsi di un dolore all’adduttore sinistro avvertito i giorni precedenti, infortunio che l’obbligherà a saltare le successive 5 gare in Calendario. Nella parte di discesa prende quindi la testa della corsa Battistoni che non mollerà un centimetro fino all’arrivo conquistando i 100 punti, seguito da Manuel Bernardini e Giuseppe Crescentini che in discesa ha veramente ben pochi rivali. La 10° tappa è la “Beach Run” a Bellaria Igea Marina, come sempre molto calda e con vento contro nella prima parte di spiaggia. Il caratteristico arrivo sul bagnasciuga vede primo dei nostri, per la prima volta nel 2018, Nicholas Alessandrini

seguito da Manuel Bernardini e Giuseppe Crescentini, a ulteriore conferma del loro ottimo stato di forma (assente Battistoni). Eccoci quindi all’11° prova della gara/non gara: il 5000 autogestito in pista, dove i non avvezzi ai ritmi elevati e al tartan rischiano di lasciarci seriamente le penne. Partenza insolitamente tranquilla e guardinga, tutti sembrano un po’ studiarsi, timorosi di rompere gli induci e aumentare il ritmo. Al terzo km si inizia a fare sul serio e partono i due squali Battistoni e Nicholas. L’ultimo giro è un testa a testa alla morte tra loro due; alla fine sarà Battistoni ad avere la meglio per un solo secondo (roba da rischiare un morso nel polpaccio da Nik!).

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Con Battistoni saldamente in testa nella classifica, dal tartan della pista di Cattolica si passa agli sterrati di Mercatino Conca con il “Trail del Raviolo”, il primo storico inserimento di un trail nel Campionato Sociale, per omaggiare la forte anima off-road della nostra squadra. La distanza prevista era di 21 Km ma alla fine si dimostrerà più corta di quasi 5 Km e su di un percorso non particolarmente apprezzato dai nostri atleti. Ordine di arrivo: Nicholas - Andrea Vico e Stefano Grilli. La serata sarà poi rovinata dal furto subìto da alcuni nostri atleti nella macchine parcheggiate: puttana la rana!!! A fine agosto tutti a Sant’Angelo di Gatteo per la classica 10 Km de “La Strapazèda”, quest’anno in versione bagnata e ventosa. Come previsto anche in questa gara i punti vengono assegnati in base alla classifica ottenuta con il ricalcolo dei tempi per età e come sempre non mancano le sorprese: Pensalfini con il suo strepitoso 33’48 passa da 1° a 4°, Battistoni con 37’41 da 2° a 3° e Nicholas con 38’11 e con sua grande “gioia e sportività” da 3° a 9° (dai Nicholas che sei giovane fai girare quei gamboni!!!). Il podio ricalcolato alla fine dirà: 1° Crescentini (+ 6 posizioni), 2° Giustini (+ 11 posizioni) e 3° Battistoni (- 1 posizione). Per la 14° tappa si lascia il Calendario “Corri in Romagna” per passare al “Correre x Correre” della provincia di Pesaro-Urbino con il “Giro del Montechiaro” a Borgo Santa Maria, poco più di 10 Km con la bella salita nella parte centrale che risale le frazioni di Pozzo Basso e Pozzo Alto per poi ridiscendere il Montechiaro fino a tornare alla zona di partenza/arrivo. Si conferma di nuovo primo Battistoni, sempre più leader in classifica, seguito da Crescentini e dall’ottimo Marco Ciaroni. Il 30/9 il Campionato si sposta a Savignano per la “Marcialonga sul Rubicone”, 14 km belli mossi con il passaggio sterrato in vigna nella parte centrale. I valori in campo non cambiano ed il podio si presenta come da programma: 1° Battistoni, 2° Nicholas e 3° Crescentini rispettando l’ordine della Classifica Generale in quel momento. Si passa quindi allo storico “Giro della Carletta” con partenza e arrivo dalle Terme della Galvanina a Rimini. Percorso sempre molto bello e vario, con arrivo apprezzato dagli amanti della salita. Di nuovo Battistoni si porta a casa i 100 punti ipotecando così la vittoria finale; a seguire Nicholas e Manuel Bernardini, davanti a Crescentini. Eccoci all’atteso secondo Trail inserito nel Calendario Sociale: il “Trail del Conero” di 25 Km con percorso bello e impegnativo, ricco di discese ardite e risalite, avrebbe detto Lucio, dove tutta la squadra fa sfoggio della nuova maglia trail con la grafica A75 by Remo Magnani. Qui era attesa lotta all’ultimo sangue e regolamenti dei conti tra gli specialisti dello sterrato. In particolare Filo Mattioli (nella foto a destra assieme a Magi) aveva più volte dichiarato che sarebbe stata la gara dei suoi 100 punti ma aveva venduto troppo presto la pelle dell’orso, don’t say cat... avrebbe detto Il Trap. Partito a scaranone già dalla prima discesa, seguita poi da un breve tratto di spiaggia e subito da una bella salita lunga e impegnativa. Ma ecco che nella seconda metà di gara quatto quatto lo raggiunge e supera quel volpone di Alessandro Galeazzi che con nonchalance se lo plucca come una canocchia; e poi dice che d’estate con gli impegni in albergo non riesce ad allenarsi... come minimo avrà montato un tapis roulant nella reception! Al terzo posto Nicholas a suo agio anche sugli sterrati. Comunque l’idea di inserire anche dei trail nel Calendario Sociale si è dimostrata una scelta azzeccata e apprezzata dai più. Per la 16° tappa si lasciano definitivamente (per il 2018) gli sterrati per un’altra classicissima del podismo romagnolo, il “Giro dei Gessi” a Cesena con partenza e arrivo dall’ippodromo del Savio. Assenti Jack e Battistoni, Nicholas sente l’odore del sangue e punta a portarsi a casa i 100 punti partendo subito appalla; a nulla varranno i tentativi di Crescentini e Filo Mattioli di domarlo e così il nostro beafeater si porta a casa la vittoria per la terza volta in questo Campionato 2018. Penultima tappa la “Cheursa di bech” a Santarcangelo per la 10 Km a circuito con IV e ultimo ricalcolo della classifica in base all’età. Ai nastri di partenza è schierato Giacomo Pensalfini quindi la lotta sarebbe ristretta alle posizioni di rincalzo ma il ricalcolo come sempre spariglia le carte: i 100 punti vanno a Crescentini che passa dalla 5° alla 1° posizione, al secondo posto Battistoni che aveva chiuso nella medesima posizione, terzo il toscanaccio Giustini che guadagna ben 17 posizioni!!! L’ottimo 34’16 vale a Jack solo la 4° posizione.

Siamo all’epilogo, la 20° e ultima gara in Calendario, la 14 Km in pianura della “Podistica di Santa Lucia” a Savignano. Già alla partenza quelli bravi a far di conto sanno già chi dover attaccare e da chi doversi difendere; ragionamenti che non sfiorano minimamente Jack che mette tutti in riga con un 5° posto assoluto corso ai 3’25/km e ovviamente primo dei nostri; alle sue spalle Roberto Battistoni e Nicholas. Per la proclamazione del “più fòrt” del 2018 occorre assegnare anche i punti in base ai migliori crono fatti registrare nell’anno sulla distanza del Maratona. Anche per questa il nostro Jack non ha avuto assolutamente rivali con un 2h38’11 ottenuto a Ravenna, neanche minimamente avvicinabile da nessuno degli altri nostri atleti. Al Secondo posto il Gallo da Corsa con 2h58’47 fatto registrare a Treviso e al Terzo posto Battistoni con 3h10’14 ottenuto a Rimini. Alla fine dopo 20 gare, delle quali quattro con il ricalcolo dei tempi in base all’età e due Trail, più un’eventuale maratona ed al netto dello scarto dei 5 peggiori punteggi, la corona del più forte del 2018 va sulla testa di Roby Battistoni (foto a sinistra)

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Cenerentola è la prova che un paio di scarpe può cambiarti la vita

che migliora il 2° posto del 2017 e si conferma atleta di grande sostanza ottenendo anche il 2° posto di Categoria nel Calendario “Corri in Romagna”. Nella classifica sociale alle spalle di Battistoni, si piazzano al 2° posto Nicholas Alessandrini (grande stagione la sua) e al 3° posto l’eterno Giuseppe Crescentini. A far data dal 2006 Battistoni è l’ottavo diverso vincitore del Campionato Sociale in 13 diverse edizioni. Nella Classifica femminile l’Alice ha avuto gioco facile ad aggiudicarsi il titolo; oltretutto avrebbe benissimo figurato anche nella Classifica maschile, con i suoi 786 totalizzati, infatti, si sarebbe piazzata 11esima, alle spalle di Marco Ciaroni, anche per lui gran bella stagione, primo dei neo tesserati 2018. Sul fronte Societario tantissima la soddisfazione per la vittoria del Calendario “Corri in Romagna” che ci vede tornare sul gradino più alto del podio dopo la vittoria del 2006 nel Calendario “Mare - Verde - Monte”. A febbraio si ripartirà nuovamente dall’Autodromo di Misano Adriatico con un nuovo uomo da battere e nuovi e vecchi pretendenti al Titolo finale. A livello di Campionato di Società non sarà facile confermarci ma di certo non ci tireremo indietro, determinati a vendere cara la pelle ma sempre con il massimo rispetto per gli avversari che sono innanzitutto compagni con i quali condividere la comune passione per la nostra amata Corsa.

Albo d’Oro della Classifica Sociale - I vincitori degli anni passati

2006200620062006 Alberto LupiAlberto LupiAlberto LupiAlberto Lupi 2012 2012 2012 2012 Adolfo AccalaiAdolfo AccalaiAdolfo AccalaiAdolfo Accalai

2007200720072007 Stefano CiottiStefano CiottiStefano CiottiStefano Ciotti 2013201320132013 Adolfo AccalaiAdolfo AccalaiAdolfo AccalaiAdolfo Accalai

2008200820082008 Stefano CiottiStefano CiottiStefano CiottiStefano Ciotti 2014201420142014 AndreAndreAndreAndrea Marinia Marinia Marinia Marini

2009200920092009 Stefano CiottiStefano CiottiStefano CiottiStefano Ciotti 2015201520152015 Adolfo AccalaiAdolfo AccalaiAdolfo AccalaiAdolfo Accalai

2010201020102010 Giuseppe CrescentiniGiuseppe CrescentiniGiuseppe CrescentiniGiuseppe Crescentini 2016201620162016 Marco MagiMarco MagiMarco MagiMarco Magi

2011 2011 2011 2011 Michele TamburiniMichele TamburiniMichele TamburiniMichele Tamburini 2017201720172017 Marco MagiMarco MagiMarco MagiMarco Magi

Nati con la...canotta! - La famiglia A75 cresce

Anche il 2018 ha regalato nuovi arrivi nella famiglia A75 anche se a dire il vero in calo rispetto agli anni precedenti, forse è il caso di correre un po’ meno e dedicarsi un po’ più ad altro? Per questo, a maggior ragione è con immenso piacere che diamo il benvenuto ad Edoardo (foto a sinistra), figlio di Massimo Binda, nato l’8/8/2018 e a Beatriz Alejandra Rodriguez, non una neonata ma comunque un graditissimo nuovo arrivo, si tratta della nipotina di Raiza Achique e Onelio Galeazzi arrivata nel 2018 in Italia dal Venezuela per restare qui con noi. Eccoli immortalati con la canotta d’ordinanza, belli come il sole! Ai loro genitori e zii vanno naturalmente i nostri

migliori auguri e ai bimbi un caloroso benvenuto ed auspici di una vita ricca di soddisfazioni, perché no anche sportive.

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A sò ’l più fort! - Classifica Sociale 2018

Dopo i tanti chilometri macinati, sotto il sole e la pioggia, con il caldo e con il freddo, per monotone pianure, ripide salite e vertiginose discese, in pista, strada e sterrati, lottando come leoni contro ogni avversario, siamo così giunti al verdetto finale con l’elezione del “Più fort ” dell’anno 2018, al quale va la stima e i doverosi complimenti di tutto il Gruppo!

aaaand nd nd nd TTTThe Whe Whe Whe Winner isinner isinner isinner is ............

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Non solo “A sò ’l più fort!” - Le altre Classifiche

A partire dallo scorso anno oltre all’assegnazione dello storico e ambìto Titolo di “A sò ‘l più fort!”, ne sono stati creati altri 4 battezzati Stachanov - Benjamin Button - Lele Oriali e Lacrime e Sangue. Vediamo qui di seguito la descrizione di ognuno e i rispettivi vincitori.

STASTASTASTACHCHCHCHANOVANOVANOVANOV Questa classifica non premia in base a quanto si è veloci ma a quanto si è presenti alle gare. Il nome si ispira al minatore russo Aleksej Stachanov, passato alla storia per aver ideato un metodo in grado di aumentare la produttività dei lavoratori. La nomenklatura dell’Atletica 75 ha ben pensato di introdurre questo premio per “aumentare la produttività” di ogni podista. Vengono premiati i primi 3 atleti per numero di presenze nel “Calendario Interno”. Questo il podio degli stacanovisti 2018:

1°1°1°1° Classificato con 20 gare disputate su 21 - Stefano GrilliStefano GrilliStefano GrilliStefano Grilli 2°2°2°2° Classificati con 19 gare disputate su 21 - Michele TamburiniMichele TamburiniMichele TamburiniMichele Tamburini ---- Marco Ciaroni Marco Ciaroni Marco Ciaroni Marco Ciaroni ---- Roberto Lorenzi Roberto Lorenzi Roberto Lorenzi Roberto Lorenzi ---- Alice SartiAlice SartiAlice SartiAlice Sarti 3°3°3°3° Classificati con 18 gare disputate su 21 - Giuseppe Crescentini Giuseppe Crescentini Giuseppe Crescentini Giuseppe Crescentini ---- Manuel Bernardini Manuel Bernardini Manuel Bernardini Manuel Bernardini ---- Andrea VicoAndrea VicoAndrea VicoAndrea Vico

BENJAMIN BUTTONBENJAMIN BUTTONBENJAMIN BUTTONBENJAMIN BUTTON Quante volte avrete sentito la frase: “vuol fare il giovane!”, oppure “è vecchio dentro!” o ancora “eeee ci credo che va forte quello, ha 10 anni meno di me!”. Ecco, in questa Classifica non c’è età anagrafica che tenga, tutto viene riparametrato sulla base delle statistiche raccolte nel tempo dalla World Association of Veteran Athletics ed inserite nel database consultabile dal sito www.runnersworld.com/tools/age-grade-calculator, le quali permettono di correggere le prestazione di ogni singolo atleta in funzione della distanza percorsa, dell’età e del sesso, riportandoli tutti su di uno stesso piano. Il

ricalcolo non è stato effettuato sui tempi di tutte le gare ma solamente sulle quattro di seguito elencate, scelte in quanto disputate in diversi momenti della Stagione e su distanze certificate Fidal: tre 10 Km (in inverno, estate ed autunno) e una Mezza Maratona in primavera. Queste le quattro gare scelte: 11111111////3333 Attraverso CesenaticoAttraverso CesenaticoAttraverso CesenaticoAttraverso Cesenatico ((((10101010 KmKmKmKm)))) 13/5 Maratonina dei Laghi (21,097 Km)13/5 Maratonina dei Laghi (21,097 Km)13/5 Maratonina dei Laghi (21,097 Km)13/5 Maratonina dei Laghi (21,097 Km) 26/8 26/8 26/8 26/8 Strapazèda (10 Km)Strapazèda (10 Km)Strapazèda (10 Km)Strapazèda (10 Km) 18181818////11111111 Cheursa di Bech Cheursa di Bech Cheursa di Bech Cheursa di Bech (1(1(1(10000 Km)Km)Km)Km) Ovviamente solo chi ha partecipato a tutte e quattro le gare sopra indicate è stato conteggiato nella Classifica. Ecco il podio dei nomi di chi nel 2018 è riuscito a sconfiggere non solo gli avversari ma anche gli anni che, mortacci loro, passano imperterriti:

LELE ORIALILELE ORIALILELE ORIALILELE ORIALI Questa Classifica premia non tanto il talento quanto l’impegno e la dedizione profusa, quindi anche se, per dirlo alla Liga, si è nati “senza i piedi buoni” e non si è quelli che “finalizzano il gioco”. Questo è possibile in quanto, tramite un misterioso algoritmo brevettato dall’eclettico Paride Alessandrini, il punteggio viene calcolato partendo dallo scostamento del rendimento di ciascuno rispetto alla media del Gruppo. Ad esempio: se nella gara X ad inizio stagione il tempo medio del nostro Gruppo A75 è stato di 45’ e il tempo di uno specifico atleta è stato 46’, questo è di 1’ sopra la media; ma se nella gara successiva l’atleta è riuscito a colmare questa differenza rispetto al tempo medio del Gruppo, gli è stato assegnato un punteggio positivo e così via nelle gare a seguire, con aggiustamenti in caso di infortuni o numero poco significativo di gare

disputate (almeno 10 presenze). Salgono sul podio coloro che, alla fine della stagione, si sono maggiormente migliorati. Di più non è dato sapere essendo l’algoritmo di calcolo coperto da Segreto di Stato e il venirne a conoscenza nei dettagli potrebbe comportare la vostra immediata soppressione, fatevi quindi bastare queste poche informazioni riponendo

Pos. Atleta Età Punti11/03/2018 Cesenatico

Km 10

13/05/2018 Bellaria

Km 21,097

26/08/2018 Stapazeda

Km 10

18/11/2018 Santarcang.

Km 10

100 100 100 10032'05 1h12'15 31'28 30'25

95 90 95 9032'58 1h15'21 32'51 33'58

90 85 90 9533'09 1h16'09 32'58 32'01

CLASSIFICA VALIDA PER L'ASSEGNAZIONE DEL TITOLO

360

1 CRESCENTINI GIUSEPPE

2 GIUSTINI MASSIMO

400

370

3 BATTISTONI ROBERTO 50

63

64

"Benjamin Button" anno 2018

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“C’è una forza motrice più forte del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: la volontà” AAAAlbert Einsteinlbert Einsteinlbert Einsteinlbert Einstein

massima fiducia nella beautiful mind del nostro Paride. Vediamo quindi chi è riuscito a “lavorare sui polmoni”, sempre per dirla alla Liga, e a mantenere un miglioramento continuo durante tutta la stagione. 1°1°1°1° Classificato - MMMMarco Ciaroniarco Ciaroniarco Ciaroniarco Ciaroni 2°2°2°2° Classificato - Andrea VicoAndrea VicoAndrea VicoAndrea Vico 3°3°3°3° Classificato - Emanuele MorosiniEmanuele MorosiniEmanuele MorosiniEmanuele Morosini

LACRIME LACRIME LACRIME LACRIME E E E E SANGUESANGUESANGUESANGUE Titolo riservato esclusivamente ai Donatori di Sangue attivi. La Classifica per l’assegnazione di questo Titolo è stata redatta con gli stessi criteri di quella per l’assegnazione del Trofeo “A sò ’l più fort!”, ma con un’importante differenza: 500 punti in più per ogni donazione di sangue e 250 punti in più per ogni donazione di plasma o piastrine effettuata nel periodo nell’anno 2018 (la differenza nei punti assegnati in caso di donazione di sangue, plasma e piastrine sta nel fatto che il sangue può essere donato solamente ogni 3 mesi mentre plasma e piastrine anche tutti i mesi).

Questo Titolo è stato pensato anche come omaggio e riconoscenza alla oramai decennale collaborazione instaurata tra il nostro Gruppo Sportivo e l’Avis di Cattolica. Si è inoltre ritenuto in tal modo premiare un gesto di altissimo valore sociale, quale la donazione di sangue, a maggior ragione quando posta in essere da chi, come noi podisti, viene a subire un calo, ancorché temporaneo, delle proprie prestazioni sportive. Questo premio permette inoltre anche a chi momentaneamente infortunato di rimanere “in corsa”, donando nel periodo di stop. Una standing ovation per:

MMMMEDAGLIE DIEDAGLIE DIEDAGLIE DIEDAGLIE DI SPECIALSPECIALSPECIALSPECIALITA’ITA’ITA’ITA’ perperperper::::

Roberto BattistoniRoberto BattistoniRoberto BattistoniRoberto Battistoni che si aggiudica la MedagliA75 MedagliA75 MedagliA75 MedagliA75 AzzurAzzurAzzurAzzurrararara per aver conquistato il maggior numero di vittorie e precisamente 8 su 21 gare in Calendario.

Giacomo PensalfiniGiacomo PensalfiniGiacomo PensalfiniGiacomo Pensalfini che si aggiudica la MedagliA75 GiallaMedagliA75 GiallaMedagliA75 GiallaMedagliA75 Gialla per aver siglato il miglior tempo stagionale sulla distanza della Maratona (2h38’11 - Media 3’44/Km - “Maratona di Ravenna” l’11/11), della Mezza Maratona (1h14’11 - Media 3’31/km - “StraRimini” il 20/5) e dei 10 Km (33’49 - Media 3’22/km - “Strapazéda” a Santangelo di Gatteo il 26/8).

Marco Magi Marco Magi Marco Magi Marco Magi che si aggiudica la MedagliA75 VerdeMedagliA75 VerdeMedagliA75 VerdeMedagliA75 Verde di miglior scalatore, avendo scollinato per primo sulla cima del Cippo nel “Giro del Monte Carpegna” e Terzo, dietro Battistoni e Nicholas, a Montescudo nel “Giro dei due Monti”.

Luca GallinucciLuca GallinucciLuca GallinucciLuca Gallinucci che si aggiudica la MedagliA75 RossaMedagliA75 RossaMedagliA75 RossaMedagliA75 Rossa per aver concluso il Trail con il maggior kilometraggio (339 km il 9-5/9 “Tor des Géants”).

Massimo Sacanna Massimo Sacanna Massimo Sacanna Massimo Sacanna che si aggiudica la MedagliA75 ViolaMedagliA75 ViolaMedagliA75 ViolaMedagliA75 Viola per aver concluso la Corsa su strada con il maggior kilometraggio (246 km il 28-29/9 “Spartathlon”).

MMMMarco Ciaroniarco Ciaroniarco Ciaroniarco Ciaroni che si aggiudica la in quanto neoiscritto 2018 con il miglior punteggio (945) nel Calendario Sociale.

Pos. AtletaPunti Classifica

"A sò 'l più fort!"Donazioni SANGUE

Donazioni PLASMA

PUNTI AGGIUNTIVI

PUNTEGGIO FINALE

12 FRANCHI MARCO 95 2 1000 1095

26 8TOTALE DONAZIONI

1000 1248

11 LUCHETTI LORENZO 117 2 1000 1117

10 SILVESTRI MIRKO 248 2

1000 1475

9 CERRI ANGELO 393 2 1000 1393

8 GIOVANNINI DANIELE 475 2

1500 1602

7 FERRETTI LUCA 37 3 1500 1537

6 BERNARDI DAVIDE 102 3

1500 1824

5 GALLINUCCI LUCA 605 2 1000 1605

4 ANTONELLI EMANUELE 324 3

1500 2463

3 MONTANARI SIMONE 702 3 1500 2202

2 MAGI MARCO 963 6

Classifica valida per l'assegnazione del titoloClassifica valida per l'assegnazione del titoloClassifica valida per l'assegnazione del titoloClassifica valida per l'assegnazione del titolo"Lacrime e Sangue" anno 2018

1 BATTISTONI ROBERTO 1540 2 2 1500 3040

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Curiosando Qualche domanda a Sara Ceccolini

E’ entrata a fare parte del nostro Gruppo nel 2017 un po’ in sordina, vuoi un po’ per timidezza vuoi per i vari impegni, tra i quali non ultimi la fine degli studi universitari, che non le hanno permesso di essere troppo presente e potersi allenare come si deve. Ma dalla primavera 2018, con la testa un po’ più libera e un po’ più di tempo a disposizione ha subito fatto vedere di che pasta è fatta imponendosi da subito nelle classifiche di Categoria (Sara ha 22 anni) delle gare locali. Ottima la sua tecnica di corsa, leggera ed efficiente, un fisico da modella e l’immancabile sorriso, caratteristiche che le hanno fatto guadagnare l’appellativo di “Farfalla dell’Atletica 75”. Una farfalla però molto agguerrita che, nonostante la sua giovane età, ha voluto subito misurarsi con la Regina delle gare, la Maratona. Per l’esordio era stata individuata Firenze ma purtroppo un infortunio alla caviglia l’ha bloccata ai box ma l’esordio sui 42,195 Km è solo rinviato di qualche mese. Siamo certi che negli anni a venire la nostra Sara potrà togliersi veramente tantissime soddisfazioni ed il Gruppo sarà sempre pronto a spronarla per poter dare sempre il massimo!

Il rito quotidiano.Il rito quotidiano.Il rito quotidiano.Il rito quotidiano. La colazione è il pasto che preferisco, di solito mangio una bella

macedonia con semini misti e un bel bicchiere di latte di riso o latte di mandorla.

L’acquisto di cui vaL’acquisto di cui vaL’acquisto di cui vaL’acquisto di cui vai più orgogliosa.i più orgogliosa.i più orgogliosa.i più orgogliosa. Le mie prime scarpe per correre, le

ho sudate prima di comprarle, ho dovuto

risparmiare e lavorare piano piano mettendo da parte i soldini. E’ stata una bella soddisfazione!! Ci passereCi passereCi passereCi passeresti ore.sti ore.sti ore.sti ore. Starei ore ed ore in mezzo alla natura!!

Non pNon pNon pNon puoi uoi uoi uoi proprio proprio proprio proprio farne afarne afarne afarne a menomenomenomeno.... Ad una bella giornata dedicata esclusivamente a me stessa in giro per i negozi sola soletta.

Come Come Come Come titititi rilassrilassrilassrilassi.i.i.i. Con una bella passeggiata in mezzo al verde. La persona con cui sognLa persona con cui sognLa persona con cui sognLa persona con cui sogni di correre.i di correre.i di correre.i di correre. Non ho una persona in particolare,

amo correre in gruppo perché mi trasmette energia e positività e la forza di non mollare mai!!! Ma non un gruppo qualsiasi, un Gruppo come l’Atletica 75 che mi ha fatto innamorare della Corsa e mi ha insegnato che in cima alla montagna e alla salita c'è sempre un bellissimo paesaggio pronto ad accoglierti, che non vede l'ora di essere scoperto e

osservato in tutti i suoi colori!! E ho scoperto che la fatica non è mai abbastanza se guardo e prendo come

esempio un gruppo come il nostro!!! Grazie davvero per avermi accolta e sempre incoraggiata. È sempre bello venire a correre con voi!!! L'atletica 75 mi ha fatto scoprire e mi ha regalato una compagna di allenamenti che mi ha davvero cambiato la vita, che non finirò mai di ringraziare e che mi ha permesso di raggiungere obiettivi che mai e poi mai avrei sognato di raggiungere e questo solo grazie a lei e alla sua

grinta, energia, vitalità, forza e coraggio. Una donna con la “D" Maiuscola, che mi ha regalato avventure ed

emozioni Uniche!! Grazie grande Loriii. Nel tuo frigo non manca mai.Nel tuo frigo non manca mai.Nel tuo frigo non manca mai.Nel tuo frigo non manca mai. La Frutta

Il capIl capIl capIl capoooo preferitpreferitpreferitpreferitoooo del del del del tuo guardarobtuo guardarobtuo guardarobtuo guardaroba.a.a.a. Ho una vera passione per i vestiti, li creo e li indosso, da quelli eleganti a quelli più sportivi. Non mi sembrano mai abbastanza, la mia fantasia non si ferma mai!!

Cosa canti sotto la doccia.Cosa canti sotto la doccia.Cosa canti sotto la doccia.Cosa canti sotto la doccia. Quello che mi passa per la testa, invento canzoni, soprattutto in lingua

inglese, ahahaha!!! Al Cinema.Al Cinema.Al Cinema.Al Cinema. Amo i film romantici

AAAAlla TV.lla TV.lla TV.lla TV. Alla TV mi piace guardare le gare di atletica leggera e i film su Netflix

Alla Radio.Alla Radio.Alla Radio.Alla Radio. Di solito quando sono in macchina ascolto Radio Bruno

Il libro che stIl libro che stIl libro che stIl libro che staiaiaiai leggendoleggendoleggendoleggendo.... Per ora nessuno ma presto inizierò “Al di là delle parole” di Carl Safina.

Una Una Una Una tuatuatuatua debolezzadebolezzadebolezzadebolezza.... Sono troppo altruista e tante volte questo mi ha dato molte delusioni. ...segue segue segue segue pagina successivapagina successivapagina successivapagina successiva

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EEEE per finireper finireper finireper finire............11112222 domandedomandedomandedomande 11112222

Mare o Montagna?Mare o Montagna?Mare o Montagna?Mare o Montagna?

MMMMontagnaontagnaontagnaontagna

Cellulare o Computer? Cellulare o Computer? Cellulare o Computer? Cellulare o Computer? CCCCellulareellulareellulareellulare

Gonna o Pantaloni? Gonna o Pantaloni? Gonna o Pantaloni? Gonna o Pantaloni? PantaloniPantaloniPantaloniPantaloni

Tacchi o Tacchi o Tacchi o Tacchi o Ballerine?Ballerine?Ballerine?Ballerine? TacchiTacchiTacchiTacchi

Trucco o Acqua e Sapone?Trucco o Acqua e Sapone?Trucco o Acqua e Sapone?Trucco o Acqua e Sapone? Acqua e saponeAcqua e saponeAcqua e saponeAcqua e sapone

Salato o Dolce?Salato o Dolce?Salato o Dolce?Salato o Dolce? SalatoSalatoSalatoSalato

Radio o TV?Radio o TV?Radio o TV?Radio o TV? TVTVTVTV

Vino o Birra? Vino o Birra? Vino o Birra? Vino o Birra? BirraBirraBirraBirra artigianaleartigianaleartigianaleartigianale

Acqua Naturale o Acqua Naturale o Acqua Naturale o Acqua Naturale o Gassata? Gassata? Gassata? Gassata? NaturaleNaturaleNaturaleNaturale

Thè Thè Thè Thè

TTTTèèèè o Caffè?o Caffè?o Caffè?o Caffè? TTTTèèèè

Allenamento o GaraAllenamento o GaraAllenamento o GaraAllenamento o Gara? ? ? ? GaraGaraGaraGara

Salita o Pianura?Salita o Pianura?Salita o Pianura?Salita o Pianura? PianuraPianuraPianuraPianura

Personaggi

Attenti a quei due!

Molti di voi, anzi forse tutti, avrete sicuramente riconosciuto nella foto gli inossidabili Luigi Zavagnini e Leonardo Oliva. Fino dagli ’70 i due “giovanotti” sono stati afflitti dalla sindrome della passione per lo sport e in particolare la specialità del Podismo, che ha colpito anche tutti noi. Quando si incontrano Luigi e Leonardo bisogna fare molta attenzione perché sono portatori sani di questo grande amore per le corse su strada e per il variegato mondo che le circonda. Luigi è da sempre stato nell’ambiente come valido atleta prima, come dinamico Presidente del G.S. Atletica 75 Cattolica poi e, infine, come

insostituibile organizzatore di eventi legati al mondo del Podismo e non solo. Leonardo invece, dopo un passato da discreto atleta, ha iniziato a cimentarsi con successo e indiscussa competenza e conoscenza del podismo locale e non solo, come speaker; ama vivacizzare in modo ironico ma mai fuori dalle righe, le varie manifestazioni del pesarese ma anche nella vicina Romagna. Lo avrete sicuramente visto e sentito alle nostre gare “Assedio al Castello di Gradara” e “Trofeo Città di Gabicce”. Entrambi hanno sicuramente contribuito a scrivere e continuano tutt’ora a farlo, bellissime e importanti pagine di storia del Podismo romagnolo e marchigiano, accomunati dalla stessa filosofia improntata al rispetto per l’avversario e massima lealtà.

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L’intervista Conosciamo meglio Stefano Grilli

Prosegue l’appuntamento con “L’Intervista”, grazie alla quale possiamo conoscere meglio gli atleti del nostro gruppo sportivo. In questo

numero abbiamo deciso di intervistare STEFANO GRILLI, figura storica della nostra squadra, atleta di qualità e quantità, perfettamente a suo agio sia su strada, con un personale in maratona sotto le 3 ore, che nei Trail, potendo fregiarsi del titolo di finisher in gare massacranti quali la Courmayeur-Champex-Chamonix (101 Km con D+ 6000 m.) dell’UTMB e il Cappadocia Ultra Trail (114 Km con D+ 3340 m.) oltre a tanti altri. Sempre presente e disponibile ad aiutare in occasione di ogni evento organizzato dalla nostra squadra. Chi partecipa alla beneaugurante sgambata che tradizionalmente viene organizzata prima del gelido bagno del 1° dell’anno dal nostro Gruppo oramai dal lontano 2004, lo avrà ben presente per la sua infernale tromba a braccio, dal suono simile al raglio di un somaro in calore, che dal primo all’ultimo minuto strazia i timpani degli sventurati presenti. Altra sua caratteristica il colore della pelle che, per via del lavoro svolto, già dal mese di aprile si presenta di una tonalità tendente al mogano, roba da fare impallidire anche Carlo Conti, ma che in estate inoltrata assume tonalità così scure da costringerlo a sentirsi richiedere, in caso di controllo dalla pattuglia di turno, oltre ai consueti “patente e libretto”, anche il permesso di soggiorno...

A che età hai cominciato a correre? A che età hai cominciato a correre? A che età hai cominciato a correre? A che età hai cominciato a correre? Ho iniziato a correre quando ero ancora adolescente, avevo appena compiuto 17 anni. Il motivo a quell’età era solo per tenermi in forma, poi nel tempo degli amici mi hanno portato a fare una gara podistica, “Il Giro della Carletta” quando era di 21 km, e da lì è iniziato l’amore per il podismo. Hai sempre fatto podismo o prima hai praticato altri sport? Hai sempre fatto podismo o prima hai praticato altri sport? Hai sempre fatto podismo o prima hai praticato altri sport? Hai sempre fatto podismo o prima hai praticato altri sport? Inizialmente, come tutti i ragazzi, ho iniziato con il calcio poi mi sono reso conto che gli sport di gruppo non facevano per me. Personal Best sui 10 Personal Best sui 10 Personal Best sui 10 Personal Best sui 10 ---- 21 e 42 Km? 21 e 42 Km? 21 e 42 Km? 21 e 42 Km? Non sono mai stato interessato ad avere dei primati, perché pensavo solo a finire le gare divertendomi, poi arrivò il giorno in cui decisi di provare a realizzare un tempo perfetto in una maratona dopo averne corse tante, così mi misi ad allenarmi seguendo una tabella e in questo modo sono riuscito ad ottenere alla Maratona di Parigi 2h52’ e alla Mezza Maratona a Bologna di 1h18’. Sui 10 Km ho un personale di circa 38 minuti fatto registrare a Santarcangelo di Romagna. La La La La gara che preferisci?gara che preferisci?gara che preferisci?gara che preferisci? Non ho una gara che preferisco in particolar modo rispetto ad altre, per me le gare sono tutte belle quando ci metti anima e cuore. LLLLa gara che non sopporti?a gara che non sopporti?a gara che non sopporti?a gara che non sopporti? Le gare che non sopporto sono quelle a circuito perché purtroppo mi annoio facilmente e se non mi diverto mi fermo anche se manca poco alla fine. LLLLa gara che ti ha lasciato il ricordo più bello?a gara che ti ha lasciato il ricordo più bello?a gara che ti ha lasciato il ricordo più bello?a gara che ti ha lasciato il ricordo più bello? Le gare che ora mi lasciano dei bellissimi ricordi sono i Trail, perché si corrono nella natura passando attraverso sentieri e paesaggi meravigliosi. LLLLa gara che non hai mai fatto ma che prima o poi vorrai fare?a gara che non hai mai fatto ma che prima o poi vorrai fare?a gara che non hai mai fatto ma che prima o poi vorrai fare?a gara che non hai mai fatto ma che prima o poi vorrai fare? Le gare che vorrei fare sono tante avendo del tempo a disposizione; una in particolare è quella del Grand Canyon negli Stati Uniti. PPPPercorso o percorsi preferiti inercorso o percorsi preferiti inercorso o percorsi preferiti inercorso o percorsi preferiti in allenamento? allenamento? allenamento? allenamento? Mi piace allenarmi su percorsi misti perché ho capito che il mio fisico sopporta e reagisce meglio su questo tipo di tracciato. LLLL’allenamento che fai per capire se sei in forma?’allenamento che fai per capire se sei in forma?’allenamento che fai per capire se sei in forma?’allenamento che fai per capire se sei in forma? Se fai percorsi misti e senti che non fai fatica ai cambi di ritmo vuole dire che sei in forma. PPPPreferisci correre da solo o in compagnia?referisci correre da solo o in compagnia?referisci correre da solo o in compagnia?referisci correre da solo o in compagnia? Sono un ragazzo che la corsa non la prende solo come sport ma anche come un momento tutto mio perché mi aiuta molto a pensare e nello stesso tempo a scaricarmi dopo il lavoro, ma ciò non toglie che mi piace anche allenarmi con gli amici. IIIIl tuo atleta preferito? l tuo atleta preferito? l tuo atleta preferito? l tuo atleta preferito? Non ho un atleta preferito in particolare. Attuali scarpe d’allenamento e da gara?Attuali scarpe d’allenamento e da gara?Attuali scarpe d’allenamento e da gara?Attuali scarpe d’allenamento e da gara? Asics DS Trainer Sport che pratichi alternativo alla corsa? Sport che pratichi alternativo alla corsa? Sport che pratichi alternativo alla corsa? Sport che pratichi alternativo alla corsa? Oltre alla Corsa mi piace uscire in bicicletta. ObObObObiettivi podistici per il 2019?iettivi podistici per il 2019?iettivi podistici per il 2019?iettivi podistici per il 2019? Non ho particolari obiettivi per il 2019, mi basta aver la possibilità di correre senza problemi fisici.

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Preparazione Atletica e Benessere - ViSS - Vibration Sound System Per il Benessere e la Performance

A cura dei Chinesiologi e Preparatori atletici Luca Simoncelli e Ubaldo Bartolucci

ViSS è una terapia basata sull'azione meccanica e sonora delle vibrazioni, che in zone muscolari localizzate permette: l'aumento della forza e della resistenza muscolare

l'ottimizzazione del tono muscolare

il miglioramento del recupero fisico e muscolare post-gara

il miglioramento della coordinazione

un aumento dei carichi di allenamento

in caso di traumi, velocizzare il recupero della performance

COME FUNZIONCOME FUNZIONCOME FUNZIONCOME FUNZIONA LA TERAPIA ViSSA LA TERAPIA ViSSA LA TERAPIA ViSSA LA TERAPIA ViSS

La ViSS agisce sul riequilibrio neuromuscolare attivando uno scambio di informazioni con il sistema nervoso centrale, dovuto alla vibrazione focalizzata di onde meccano-sonore di adeguata forma, frequenza ed intensità. Lo stimolo indotto dal macchinario, abbinato al movimento, migliora la preparazione atletica e rende gli effetti della stimolazione costanti e duraturi. La sua efficacia è dovuta al tipo di azione che innesca: anziché intervenire a livello muscolare superficiale (come ad esempio fa l’elettrostimolazione), avviene direttamente sui moduli di controllo neuromotorio, nel sistema nervoso centrale, in sede spinale e sovraspinale. APPLICAZIONE NEL MIGLIORAMENTO DELLA PERFOMANCEAPPLICAZIONE NEL MIGLIORAMENTO DELLA PERFOMANCEAPPLICAZIONE NEL MIGLIORAMENTO DELLA PERFOMANCEAPPLICAZIONE NEL MIGLIORAMENTO DELLA PERFOMANCE

Exis Riccione utilizza ViSS da oltre 15 anni, sia in ambito ortopedico-riabilitativo che sportivo di ogni genere. Oggigiorno possiamo affermare con chiarezza che con 6 sedute siamo in grado di incrementare significativamente la performance della persona in maniera esponenziale, aumentando quella che è la sua capacità di reclutamento muscolare e di recupero da allenamenti importanti. In parole più semplici ViSS ci permette di andare a contrarre quella porzione di muscolatura che volontariamente non saremmo in grado di fare. Le sedute sono in ordine decrescente: 3 nella prima settimana di trattamento, 2 nella seconda e 1 nella terza ed ultima settimana. Alla terapia ViSS va sempre abbinata una seduta di allenamento fisico che nel nostro caso potrebbe trattarsi di un’uscita di 10 km progressivi che ci aiuteranno alla trasformazione dello stimolo direttamente sulle nostre gambe. COME POTREBBE TORNARE UTILE A NOI PODISTICOME POTREBBE TORNARE UTILE A NOI PODISTICOME POTREBBE TORNARE UTILE A NOI PODISTICOME POTREBBE TORNARE UTILE A NOI PODISTI

E’ da tempo che i tuoi tempi al km sono fermi? Nonostante ripetute, fartlek, progressivi, lunghi lenti, ecc., le tue prestazioni non migliorano? Dopo le gare le tue gambe sono come due tronchi? Non preoccuparti, magari hai solo bisogno di una “rimappata alla centralina” e di una svegliata al sistema neuro-muscolare. Chiamaci gratuitamente senza impegno e saremo lieti di fornirti maggiori info a riguardo. Provare per credere…

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Wake Up Run! - Estate 2018, la magia continua! A cura del Wake Up Runner brianzolo Carlo Sirtori

Dopo l’articolo dello scorso anno ecco di nuovo il nostro amico brianzolo Sir Carlo Sirtori prendere carta, penna e calamaio per deliziarci con un nuovo racconto, nel suo inconfondibile stile semi-serio, ispirato dalla magia della nostra Wake Up Run!

La mia storia (molto) semi (poco) seria del 2017 terminava con un minaccioso “To be continued” ed a gentile richiesta di Marco rieccomi qua a narrare le vicende del paracarro brianzolo alle prese con il nobile gesto di mettere un piede avanti all’altro il più a lungo e velocemente possibile, altrimenti detto Corsa. C’eravamo lasciati con un bel 49’01” sui 10.000 m., tempo che andava al di là di ogni più rosea aspettativa da parte del

sottoscritto, e che prometteva un inverno denso di allenamenti in vista di un 2018 mirato al raggiungimento di un Traguardo inimmaginabile solo un paio d’anni fa, ovvero i 42.195 m della Regina delle Corse, la mitica e mitizzata Maratona, ma preso dall’entusiasmo e dallo spirito di emulazione nei confronti di Atleti veri e con la metà dei miei anni conosciuti a Gabicce, ho tralasciato un paio di particolari non proprio trascurabili: la

carta d’identità, che nel 2018 ha raggiunto il numero di Herbie, il maggiolino tutto matto, il fatto che la Canotta “Wake Up Run” fa si Miracoli per quanto riguarda cuore e testa, infondendo forza, determinazione, coraggio ed instillando una sana dose di follia che in questi casi è sempre ben accetta, ma che nulla può contro gli acciacchi causati dall’età e dalla mancanza di una preparazione specifica. L’ovvia conseguenza della sottovalutazione di questi fattori è stata l’insorgere di un bel problema ad un muscolo di cui ignoravo esistenza e nome, tale “Popliteo”, maledetto muscoletto situato nella parte posteriore del ginocchio, che mi ha costretto ad iniziare una personale via crucis durata qualche mese e che solo verso la fine di Maggio 2018 mi ha permesso di ricominciare a correre in maniera appena decente, senza zoppicare ogni volta che correvo per più di 5 km. Nei mesi passati a cercare di risolvere il problema ne ho viste di tutti i colori, da massaggiatori più o meno preparati a personal trainer improvvisati preparatori atletici a siti internet prodighi di consigli più o meno risolutivi. Però il pensiero della mitica Wake Up Run e la voglia di non mollare hanno avuto la meglio su infortuni e pugnette mentali e così, anche grazie al supporto morale e tecnico del sempre disponibile oltre ogni ragionevole limite, Marco Magi, mi son dato da fare seriamente, ho finalmente trovato un fisioterapista super preparato e professionale che mi ha indicato la strada per guarire ed ho pian piano ritrovato la voglia e la gioia di rimettermi le Asics ai piedi. Nel frattempo, le

vulcaniche menti del Mega Consiglio direttivo dell’Atletica 75 hanno avuto la sadica idea di triplicare gli eventi settimanali dedicati al Running Marchigiano-Romagnolo; non più solo “Wake Up Run” ma anche “Sunset Run” (corsa tardo pomeridiana) e “San Bart Trail Night” (trail notturno per i sentieri del Parco San Bartolo) e così la Magia della Canotta si è moltiplicata in maniera esponenziale, perché ad ogni uscita le occasioni per ridere, scherzare, conoscere nuove persone e rafforzare i legami con quelle già viste sono aumentate a dismisura. Nonostante la mia forte scaramanzia, la giornata più significativa dell’estate si è rivelata venerdì 17 Agosto, roba che per chi come il sottoscritto ci crede, sarebbe da rimanere chiusi in casa o al limite sdraiati sul lettino del bagnino di fiducia. Invece toccherà cambiare opinione sul fatto che Venerdì 17 porti sfiga, perché in quella giornata ho vissuto una serie di eventi che ancora una volta mi hanno fatto apprezzare i ragazzi/e dell’Atletica 75 e che dimostrano che davvero dalle vostre parti lo spirito di accoglienza e la capacità di mettere a proprio agio le persone in vacanza sono di un altro pianeta rispetto ad ogni altra zona d’Italia. Questa giornata vissuta intensamente è iniziata con una Wake Up Run come sempre fantastica sia come allenamento che come relax per la mente, per poi proseguire con una sessione di allenamento personalizzato a cura di un Coach d’eccezione, il mai troppo lodato Marco Magi che, evidentemente mosso a compassione dalla mia tecnica di corsa mi ha dato una serie di preziosi consigli e mi ha seguito per verificare la loro applicazione. In serata, caldamente invitato da Marco e Alice, ho disputato una gara non competitiva a San Giovanni in

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Marignano e, incredibile ma vero, sono riuscito ad applicare i consigli di Marco; non sono arrivato ultimo al traguardo ed, anche se quando ho terminato i 6 Km su è giù per la collina ricordavo a fatica il mio nome, il terzo tempo con una pizzata in compagnia e conseguente gelato mi hanno rimesso al mondo. Nelle giornate successive mi sono dilettato con altre uscite settimanali multiple approfittando delle Sunset Run e Wake Up Run a stabilire il vero calendario delle vacanze, unite a degli allenamenti non previsti organizzati appositamente per non farmi correre in solitudine; una roba al limite del commovente. Per il futuro spero che l’effetto Magico della Canotta e del Cappellino ricamato con il logo della WUR (novità 2018) continui, perché l’idea di correre una maratona non è per niente tramontata e in caso di riuscita toccherebbe percorrere in ginocchio la salita che porta su al Castello di Gradara in segno di gratitudine a questi ragazzi. Nota a margine: Per chi non fosse del posto ed avesse la pazienza di leggere queste righe, rendo noto che il “Dolce Colle” non è una panna cotta a forma di piccola collinetta e che se si riesce a percorrerla tutta di corsa il rischio di vedere la statua di Padre Pio che ti viene incontro per farti i complimenti di persona per il traguardo raggiunto è concreto, il sottoscritto l’ha sperimentato di persona!

Training - Potenziamento specifico per corridori

A cura del Coach Massimo “Ticci” Piovaticci

Di seguito descrivo alcuni esercizi che consiglio a chi pratica la Corsa per fare potenziamento, spesso troppo trascurato.

PALLONI MEDICINALI

Serie di 15 lanci ininterrotti con recupero del pallone di corsa (esercizi generali a scelta utilizzando un pallone per ciascun atleta).

Eseguire 6 serie con recupero 1’30” ad intensità media di lancio; Posizionare due gruppi di 3 palloni di peso differente (5 - 4 - 3 kg) alla partenza e sulla linea dei 200 metri. Correre ogni tratto di 200 metri all’andatura prevista e arrivati ad ogni set di palloni eseguire un lancio a due mani verso l’alto con accosciata completa, cominciando dal pallone di peso maggiore. Effettuare 2/3 serie da 5/6 giri con recupero di 2’ tra ogni serie; Lanci ininterrotti a coppie per una durata di 4’/5’ eseguendo un esercizio di medio/bassa difficoltà; in attesa del lancio del compagno effettuare corsa sul posto; ogni minuto diminuire il peso del pallone (ad es., 5 - 4 - 3 - 2 kg oppure 4 - 3 - 2 -1 kg). Effettuare 3 serie con recupero di 2’; Lanci ininterrotti a coppie per una durata di 2’/3’ con continue variazioni dell’intensità del lancio (a discrezione di uno dei due compagni o del tecnico). Effettuare 5 serie con recupero di 1’30”.

BILANCIERE

Circuito braccia - dorso - gambe - addominali diviso in 6/8 stazioni, 30 ripetizioni con recupero di 1’30” + compenso; Squat, 1/2 squat, 1/3 squat + compenso del bicipite femorale. Alcuni accorgimenti: individuare il carico massimale; sollevato con una ripetizione (metodo diretto) - possibilità di variazione delle 30 ripetizioni da effettuare (esempio 1: 3x70% + 4x50% + 18x20% + 5x10%; esempio 2: 5x70% + 10x20% + 5x70% + 10x20%; esempio 3: 2’ continui così suddivisi 10” al 50% +20” al 40% + 30” al 20% + 40” al 10% +20” libero; recupero 2’ tra le serie) - scelta dell’esercizio fondamentale in base al periodo preparatorio; Polpacci al castello, 30 ripetizioni con le stesse modalità di cui sopra (variazione della percentuale del carico e relativo numero di ripetizioni); Affondi sagittali, 20/25 ripetizioni: 10x100% + 15 salti sul posto carico naturale con cambio di arto in volo. Effettuare 2 serie per arto con 2’ recupero.

CARICHI MASSIMI CONSIGLIATI

SQUAT 100% Peso Corporeo 1/2 SQUAT 200% Peso Corporeo 1/3 SQUAT 250% Peso Corporeo POLPACCI 150% Peso Corporeo AFFONDI 100% Peso Corporeo

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Riflessioni - Le tante facce della Corsa A cura di Luca Gallinucci - Simone Montanari - Remo Magnani

Questa rubrica raccoglie riflessioni o anche semplici mail o post di nostri atleti, che meritano di essere riportate per la loro simpatia o perché hanno il pregio di sintetizzare le spirito che anima il nostro Gruppo Sportivo. Messaggio inviato da Gallo ad un neo iscritto che chiedeva Messaggio inviato da Gallo ad un neo iscritto che chiedeva Messaggio inviato da Gallo ad un neo iscritto che chiedeva Messaggio inviato da Gallo ad un neo iscritto che chiedeva informazioni suinformazioni suinformazioni suinformazioni su come è strutturato il nostro come è strutturato il nostro come è strutturato il nostro come è strutturato il nostro GruppoGruppoGruppoGruppo Sportivo.Sportivo.Sportivo.Sportivo.

“Tempo al tempo, ti accorgerai che qualcuno si sbatte un po' di più e qualcuno un po' di meno, ma sempre con passione per dar più forza ad un Gruppo storico di questo settore sportivo. Qualcuno più stradista, qualcuno più trailer, qualcuno si allena per gareggiare, qualcuno gareggia perché allenato e qualcuno per il solo piacere di esserci, qualcuno fa le 10 km e qualcuno le 100 km e più, qualcuno dà tutto, qualcuno fa presenza... e tanto basta, qualcuno cura i tesseramenti, qualcuno fa le iscrizioni per tutti gli atleti, qualcuno aggiorna le Classifiche Sociali, qualcuno gestisce il gruppo Facebook, i Social e altro ancora, ognuno con i propri obiettivi cercando di inserire le gare del Calendario Sociale, qualcuno scrive sul nostro Giornale, qualcuno trova qualche sponsor; e poi ci sono le Imprese...ah le

imprese sono prerogativa di pochi...ma allenarsi tutti i giorni, anche per "soli" 5 km con sulle spalle un lavoro e una famiglia non è già di per sé un'impresa?!? Qualcuno fa a suo modo il motivatore, qualcuno è il motivo perché al motivatore piace essere tale. Tempo al tempo e con l'intento di divertirsi...sempre”. Simpaticissima pagella postata da Simone Montanari dopo aver terminato, la mattina del 29 dicembre, una bella uscita in Simpaticissima pagella postata da Simone Montanari dopo aver terminato, la mattina del 29 dicembre, una bella uscita in Simpaticissima pagella postata da Simone Montanari dopo aver terminato, la mattina del 29 dicembre, una bella uscita in Simpaticissima pagella postata da Simone Montanari dopo aver terminato, la mattina del 29 dicembre, una bella uscita in compagnia dei Sunrise Rucompagnia dei Sunrise Rucompagnia dei Sunrise Rucompagnia dei Sunrise Runners (nners (nners (nners (Filippo Mattioli Filippo Mattioli Filippo Mattioli Filippo Mattioli ---- Marco Magi Marco Magi Marco Magi Marco Magi ---- Angelo Cerri Angelo Cerri Angelo Cerri Angelo Cerri ---- Simone MontanariSimone MontanariSimone MontanariSimone Montanari ---- Mirco Ballestieri Mirco Ballestieri Mirco Ballestieri Mirco Ballestieri ---- Roberto BertuccioliRoberto BertuccioliRoberto BertuccioliRoberto Bertuccioli) ) ) ) su percorso tracciato da Magi, ricco di su percorso tracciato da Magi, ricco di su percorso tracciato da Magi, ricco di su percorso tracciato da Magi, ricco di discese ardite e discese ardite e discese ardite e discese ardite e remunerativeremunerativeremunerativeremunerative salite salite salite salite per per per per le colline gradaresile colline gradaresile colline gradaresile colline gradaresi....

FiloTrail voto 8: con grazia e agilità danza sulle tante salite che il tracciatore pazzo gli proprina; la gamba c'è, la nuova tecnologia (Fenix 5 plus) lo celebra ulteriormente, gli manca solo sfidare i caprioli infreddoliti. Danseur du matin!

Marco voto 8: il Pres sta tornando, oggi in versione tracciatore pazzo e sadico (il possibile finale "non banale” passando per Picciano evoca cattivi pensieri). La gamba è bella scattante, anche nelle ultime salite ed è il primo a svallare alle antenne di Mordor (Monteluro, ndr). Se queste sono le premesse, cosa ci porterà il Re Magi(o) nel 2019? Tanta ignoranza e soddisfazioni e poca comfort zone per i runner cattivi. Redivivo!

Angelo voto 7+: il rivederlo agli incontri mattutini (per giunta puntuale e non di slancio) ha il sapore dell'annunciazione, pane caldo al mattino. Parte in sordina, devia, sceglie il percorso che meglio gli si confà con la promessa di ricongiungersi al popolo dopo le fatiche del deserto della cipolla; quando ormai le speranze sembravano perdute con tenacia riappare in visione mistica ai suoi fedeli sul Monte Fato ai piedi delle antenne di Mordor per una chiusura spumeggiante con passaggio trail infangato e scivoloso. Ritrovato! (nel vero senso della parola).

Simo voto 7-: partenza forte per star dietro al danzatore a Granarola...potrebbe essere giornata da “il buongiorno si vede dal sunrise del mattino” ma pagata a caro prezzo nel prosieguo causa itinerario inaspettato del tracciatore pazzo. Se fosse un Cacciatore sarebbe un novizio sparando tutto all'inizio per impressionare i compagni, ma poi rimane senza cartucce. Le salite le fa tutte senza mollare, sfarfugliando qualcosa ogni volta, servirebbe un po' di Nutrialanina (estratto energizzante dalla ricetta segretissima, ndr) per ridare un morso ai suoi polpacci. Folgorato da una visione ai piedi delle Antenne sul Monte Fato, ancora a distanza di ore dalla tete de la course, crede sia un Angelo e lo è davvero. Sun Paolo!

Mirco voto 6: Partito con i migliori propositi per questo giro di fine 2018 e con la convinzione di un allenamento ai sacri tombini di ghisa in semi comfort zone, si vede giudaicamente tradire dal tracciatore pazzo (Il Pres ndr) che in modo dittatoriale vira per “Nananola”, costringendolo a forzare la gamba e ad ordire complotti di boicottaggio dopo appena 50 metri dalla svolta. Obtorto collo e discreta qualità tiene duro fin sulla cima di “Nananola” al sol pensiero che via San Savino, omen nomen, si tramuti in una scorciatoia del Santo venuto da Colombarone, ciò però non accade...ma dopo questa scarpinata il terreno del complotto è fertile e Robi Bertu arrendevole alle sirene, sicché in località Pòz del Diavle (manco a farlo a posta), lì dove si prospettava un'altra ascesa al cielo del Monte Fato delle Antenne, avviene il tradimento con il compagno Bertuccioli. Sobillatore delle salite!

Robi Bertu 7 (d'ufficio): E come i revival di fine anno, torna graditamente tra i Sunrises, colui che è capace di preparare una maratona in 12 ore, colui che la 100 km del Passatore la fa nel giardino. Per scusarsi dell'assenza prolungata si percuote col cilicio e parte un'ora prima del ritrovo, alla prima salita è già rodato, trotterella allegramente allietando la

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pendenza al 18% con qualche cazzata, sul tratto trail si risveglia l'istinto animale dal torpore post natalizio. Nel finale aderisce alla congiura del giro corto ordita dal Mircuzzo ma solo perchè è il suo istinto "Brothers in arms" che gli impone di non abbandonare mai nessuno al proprio destino ma di scortarlo allegramente alla fine di ogni impresa (vero Gallo? Lele? and many more). Stella cometa e angelo custode! Post del nostro Remo “Grafica 521” Magnani dopo essere sopravvissuto al bagno ghiacciato in mare dell’1.1.201Post del nostro Remo “Grafica 521” Magnani dopo essere sopravvissuto al bagno ghiacciato in mare dell’1.1.201Post del nostro Remo “Grafica 521” Magnani dopo essere sopravvissuto al bagno ghiacciato in mare dell’1.1.201Post del nostro Remo “Grafica 521” Magnani dopo essere sopravvissuto al bagno ghiacciato in mare dell’1.1.2019 ed essere9 ed essere9 ed essere9 ed essere tornato al calduccio di casa. tornato al calduccio di casa. tornato al calduccio di casa. tornato al calduccio di casa.

Giusto un paio di cose. Non avendo partecipato al bagno scorso, il mio anno sportivo A75 finisce oggi. In questo anno ho consolidato vecchie amicizie, fatte di nuove e spero di farne con i nuovi tesserati a cui voglio dare il benvenuto in questa mandria di matti. Con alcuni iscritti ho avuto modo di servirli professionalmente e spero al meglio. Ho cercato di partecipare agli impegni graditi alla Società, il Trailer vuole il Trail e gli impegni agonistici delle figlie, "loro si che vanno", portano via il resto. Insomma adesso si riparte alla grande con Ronda Ghibellina, Ultrabericus o Maratona di Rimini e 100 km Passatore. Tutta sta pappardella per dirvi che vi voglio bene. W noi!

Il saluto di Jack - Oltre il cronometro, oltre le distanze

A cura di Giacomo Pensalfini

Eliud Kipchoge parla agli studenti dell'Università di Oxford (il giorno di questo discorso, non ha ancora realizzato il record del mondo alla Maratona di Berlino il 18.9.2018 chiusa in 2h01’39), raccontandosi ed elencando le strategie alla base del proprio successo sportivo. Voce pacata, ma decisa. Sguardo profondo, che rivela la grandezza di un’anima che ha il coraggio di dichiarare che non esistono limiti per l'essere umano (ha da poco sfiorato il muro delle due ore nel progetto Nike #Breaking2, chiudendo la distanza di 42,195 metri della Maratona in 2:00:25). Troppo scontato ricordare le medaglie, i record personali, la vittoria alle Olimpiadi di Rio. Quello che colpisce di Eliud Kipchoge è il profilo basso, l'umiltà, la statura umana...

Tra i vari punti evidenziati, dice a proposito del lavoro di squadra:

“One percent of myself is not compared to the hundred percent of the whole teamwork and vice versa. One percent of the team is nothing compared to the hundred percent of myself''.

"L'1% di me non è paragonabile al 100% dell'intero lavoro di squadra e viceversa. L'1% della squadra non è nulla rispetto al 100% di me stesso".

Questo è quello che penso del nostro gruppo dell’Atletica 75, dopo la conclusione del secondo anno insieme e il trasferimento ad un'altra Società sportiva. Ho percepito questo spirito di condivisione e di forza comune e l'ho sentito vivo dentro, soprattutto nei giorni in cui abbiamo raggiunto traguardi importanti individuali e di squadra (“La Maratonina dei Laghi” a Bellaria, ma soprattutto la “StraRimini” e la vittoria del Campionato “Corri in Romagna”).

Al di là dei risultati e del miglioramento sportivo, ho trovato un ambiente che mi ha permesso di coltivare ciò che ritengo più importante per la mia crescita personale, ovvero i rapporti con gli altri e l'umiltà di ricordarsi che c'è sempre molto di più ancora da raggiungere.... Come recita il titolo, appunto, oltre il cronometro e le distanze da percorrere...

Grazie ancora e buon 2019 sportivo a tutti! La Redazione, a nome di tutto il nostro Gruppo Sportivo, ricambia l’augurio ricevuto da Jack. Per noi il suo passaggio ad una società importante e blasonata come il G.S. Gabbi, che lo ha cercato e voluto, non è motivo di rimpianto ma al contrario è motivo di grande orgoglio per averlo avuto per due anni in squadra con noi, durante i quali ha potuto mettersi in luce e mostrare forza, qualità e determinazione non comuni, il tutto, cosa assolutamente non scontata, sempre all’insegna di una grandissima umiltà. Kipchoge docet. Vai Jack, vola! Siamo certi che il futuro ti riserverà grandi soddisfazioni sportive e non solo. Buona fortuna!!!

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Test - Topo Athletic “Fli-Lyte 2” A cura di Marco Mancini

Ammettiamolo subito: il nome “Topo Athletic”, o più semplicemente “Topo”, non è di quelli che “suona” benissimo nel nostro Paese ma, superato il primo stupore, c’è un’idea e una filosofia dietro le 3 linee di scarpe sportive di questo nuovo marchio americano che sono tutte da scoprire e mettere alla prova; ma prima di analizzare feeling e prestazioni delle “FLI LYTE 2” conviene spendere qualche parola su Topo Athletic: il marchio è stato lanciato nel 2013 da Tony Post (il nome del marchio rappresenta l’acronimo delle due lettere iniziali del nome e del

cognome). La filosofia di Topo Athletic arriva dal desiderio di garantire i benefici di un approccio naturale alla corsa senza perdere quelli delle tradizionali calzature per correre. Per questo, anche solo a occhio e prima ancora di calzare un paio di Topo Athletics, si intuiscono subito 3 aspetti: il Primo è il cosiddetto wide toe box, ovvero la presenza di ampio spazio nella zona delle dita e dell’avampiede, un po’ come pure fa il marchio “Altra” con i suoi modelli; il Secondo è la (quasi) assenza di drop, ovvero di differenziale tra la zona del tallone e che quella della punta che, al suo massimo, nei modelli Topo Athletic non va mai oltre i 5mm; il Terzo, che si percepisce appena si prendono in mano queste calzature, è la leggerezza, con tutta una serie di accorgimenti finalizzati a togliere più possibile peso dai piedi.

Veniamo ora alle caratteristiche tecniche del modello “Fli-Lyte 2”:

DropDropDropDrop (Differenziale tallone/avampiede):::: 3 mm (20mm/23mm)

Peso:Peso:Peso:Peso: 239 gr (peso rilevato per taglia EU 42,5).

E' una scarpa creata per allenamenti e gare su strada a ritmi medi e veloci e per atleti di peso medio che hanno un appoggio neutro. La Fli-Lyte 2 rappresenta a mio parere uno dei migliori prodotti per avvicinarsi in maniera seria e completa ad una corsa naturale. Questa Topo è caratterizzata da tutto quello che serve per aiutarci a riscoprire un movimento più libero e non edulcorato come invece spesso accade con calzature troppo sofisticate e spesso eccessivamente protettive. Il drop

basso (3mm) rappresenta un’importante spinta verso appoggi ideali senza però arrivare all’estremo del drop zero. Il pacchetto suola intersuola è stato sviluppato con una struttura completamente in EVA su tutta la lunghezza, caratterizzata da inserti antiabrasione nei punti di maggior usura. La forma dell’avampiede assicura tutto lo spazio necessario per un’ampia ed efficace disposizione delle dita e del metatarso, la conchiglia in zona tallone è quasi minimale. Moderatamente flessile, dal basso profilo, lontana dalla zona di flessione della caviglia, a tutto vantaggio delle libertà di movimento, garantendo però nel contempo una calzata sicura. I lacci hanno un'ottima capacità di avvolgere il collo del piede assicurando, nel contempo, la massima libertà di movimento. Qualcuno abituato alle classiche forme affusolate, si troverà inizialmente spiazzato da tanto spazio disponibile in zona anteriore ed avrà l’impressione di uno scarso feeling tra piede e scarpa. Si tratta però di una sensazione iniziale, giusto il tempo che le dita si rilassino e si coglierà una sensazione di libertà ed efficienza impagabile. Penso che nella scarpiera di un corridore d'oggi una scarpa con le caratteristiche della “Fli-Lyte 2”

ci stia bene. Dopo un corretto adattamento, può a mio parere portare sensazioni e soddisfazioni che val la pena sperimentare. Buone corse....naturalmente!

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Corri a leggere! - Marco Olmo “Correre nel grande vuoto”

A cura di Emanuele “Lele” Morosini

Marco Olmo non ha certo bisogno di particolari presentazioni e personalmente ho già avuto il privilegio di recensire il suo bellissimo dvd “IL CORRIDORE” sul Giornale ATLETICA75 di qualche anno fa e di ritrarne le peculiarità umane e agonistiche (ricordo per chi lo volesse vedere, che il dvd è presente nell’elenco dei libri e video della ”BibliotecA75” consultabile dal link www.atletica75.it/podismo e può essere richiesto a me o a Marco Magi). Eroe del popolo, amato per la sua sconfinata umiltà e modestia, Marco, ex operaio nelle cave del suo paese, Robilante in provincia di Cuneo, è un atleta che ha trovato il riscatto sociale nello sport e nella

fatica e che più di ogni altro ha contribuito a diffondere l'interesse per il trail running nel nostro paese, vincendo per due volte consecutive l'Ultra Trail du Mont Blanc (UTMB) alla soglia dei 60 anni e continuando a gareggiare nel mondo ad altissimi livelli. “Correre nel Grande Vuoto” è un'autentica dichiarazione d'amore per il deserto, un amore nato più di vent'anni fa quando il deserto stesso entra nella vita di Marco e di sua moglie Renata attraverso un viaggio in Tunisia. E' qui che dalle montagne piemontesi si ritrova ad ammirare attraverso il finestrino di una macchina gli immensi spazi vuoti fatti di sabbia, dune e silenzi. Sono i segnali di quello che sarebbe diventato un legame imprescindibile tra lui e l'Africa. E' nel '96 infatti che Marco riceve la proposta da parte dell’amico Dario Viale, di partecipare al suo posto alla Marathon des Sables, celebre competizione nel deserto del Sahara. Aveva così la possibilità di correrci su quella sabbia, di affrontare quelle dune che Marco scoprirà essere ognuna diversa dall'altra. Le dune più grandi, quelle che si formano laddove c'è più umidità, puoi solo circumnavigarle, si possono invece scalare quelle più piccole. Arriverà terzo, tra lo stupore della gente, facendosi così notare dal pubblico e dalla stampa internazionale. Nasce lì il suo mal di deserto; il sole, la sabbia, la

propria ombra, le tracce che scompaiono alla prima raffica di vento, solo il deserto può regalarti certe emozioni, afferma Marco, impossibili da provare in una maratona cittadina o anche in montagna. E' nel ripercorre vent'anni di ricordi, di fatiche e di avventure che il libro dà il meglio di sé. Dalla Libia alle desolate terre d'Islanda, dalla Valle della Morte dove d'estate la temperatura media è di 45° di giorno e la notte scende a 35°, alle disavventure in Siria, le pagine scorrono veloci trapelando solitudine, dolore, bellezza, immensità e passione per questi luoghi, perché “per me”, dice Marco,

“correre nel deserto significa poter correre da solo, con soltanto le dune all'orizzonte, nel grande vuoto e finché il corpo me lo consentirà, io correrò; d'altronde gli animali fanno così, corrono fino all'ultimo respiro!”....

CCCCORRERE NEL GRANDE VUOTOORRERE NEL GRANDE VUOTOORRERE NEL GRANDE VUOTOORRERE NEL GRANDE VUOTO - Autore Marco Olmo - 183 pagine - Ed. PONTE ALLE GRAZIE.

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Maratonando - Emozioni dalla Regina delle distanze A cura di Alice Sarti - Roberto Lorenzi - Paride Alessandrini - Giacomo Pensalfini - Luca Filippini

Maratona di Roma Maratona di Roma Maratona di Roma Maratona di Roma ---- 8 aprile 20188 aprile 20188 aprile 20188 aprile 2018 (La mia prima Maratona) ---- Inizia l'anno 2018 e qualche membro dell'Atletica 75 decide di iscriversi alla Maratona di Roma. Tanta la voglia di partecipare e di accompagnare i miei amici in questa avventura ma ahimé, il lavoro stagionale me lo impediva. Che dispiacere e che invidia...avrei tanto voluto esserci anch’io. Cominciano gli allenamenti del Gruppo "Roma" la domenica mattina per "ammucchiare" km sulle gambe ed io decido comunque di aggregarmi, hai visto mai che....

A metà febbraio ricevo una telefonata, la possibilità di un'occupazione annuale, il che significa domeniche libere, anche nel mese di aprile. Accetto la proposta di lavoro e decido all'istante di iscrivermi alla Maratona di Roma. Il tempo per la preparazione non è tanto ma con l'appoggio e i consigli di babbo Gabriele sono sicura di potercela fare per arrivare pronta all'appuntamento dell'8 aprile e così è stato! Arriva sabato 7 aprile e il momento della partenza: valigia in macchina, babbo al mio fianco, emozione, curiosità, tante domande in testa: "riuscirò a correre per 42 km e 195 m.? E se mi vengono i crampi? Soffrirò la sete?...". Roma...ora di pranzo...tanto caldo...fin troppo. Raggiungiamo l'alloggio, appoggiamo le valigie e andiamo subito all'Expo a ritirare il pettorale. Finalmente stavo per coronare il mio sogno: ero a Roma, pronta a correre e a terminare la mia prima Maratona. Avevo con me la mia guida, il mio coach, il mio supporto, ma che ansia aveva!!! Decisamente tanta più di me: "mangia la pasta che hai bisogno dei carboidrati e non delle proteine", "idratati, bevi molta acqua, mi raccomando!", "la birra no, non va bene", "cerca di riposare che è importantissimo", AIUTOOOO!!! Tutti consigli utili e giusti ma stai tranquillo babbone mio! Domenica 8 aprile: suona la sveglia, divisa dell'Atletica 75 già sistema sulla sedia dalla sera prima e pronta da indossare, colazione veloce (fette biscottate, miele e thé caldo) e via di corsa verso la metropolitana che mi porterà alla partenza. Arriviamo al Colosseo e vengo subito allontanata dal babbo; è ora di posizionarsi nella griglia (gabbia) di partenza, purtroppo l'ultima non avendo ancora un tempo di accredito in maratona. Sale l'agitazione, cerco i miei compagni di squadra che partono dalle gabbie avanti a me, ma nulla, mannaggia, purtroppo non riesco proprio a vederli; mi sento sola anche se in mezzo a migliaia di persone. Ecco la musica, il tifo e il calore della gente e arriva il momento di partire. Tantissimi partecipanti,

talmente tanti da non permettermi di trovare il giusto ritmo. Allargo da una parte e poi dall’altra cercando di farmi spazio, corro a scatti e finalmente dopo circa 3 km tutto diventa più fluido e lineare. Le attrazioni, la musica, i bambini che allungano la mano per darti il "cinque"...FANTASTICO!!! Mi mancavano però tanto i miei amici. Ad un certo punto mi sento chiamare, è Gallo, un nostro super spingitore. Vederlo mi dà una carica enorme, aria di casa. Raggiungo anche Roberto Lorenzi e Paride. Arrivo al ristoro del 30° km e tanta è la gioia nel vedere Roberto Bertuccioli che subito m'incita e incoraggia, era proprio felice per me. Mi sentivo veramente bene, tanta energia e voglia di continuare e andare avanti fino al traguardo. 34° km, il caldo aumenta (ben 27 gradi), la stanchezza sulle gambe arriva di botto, comincio a soffrire la sete, l'addome è completamente rigido: ecco la crisi...ma non mollo...calo un po' il ritmo e respiro profondamente. "Acqua, acqua, dov'è il ristoro???", eccolo finalmente! Mi fermo cinque secondi rovesciandomi tutta la bottiglietta di acqua addosso, tanto affanno ma bisogna ripartire subito... "Dai Aliii!!!", gli ultimi km, gente che urla (talmente tanto quasi da cominciare ad infastidirmi), sirena dell'ambulanza che suona, rullo di tamburi, la musica continua, sono sfinita, ma ecco l'arrivo... "Siiii...la medaglia è mia!!!". Epilogo: esperienza stupenda, indescrivibile, da lacrime. Il Tom Tom da polso

segnava 3h33’ - 43,200 km - 4'54/Km di media. Maratona ben organizzata, nulla fuori posto. Anche se per pochi attimi, durante il percorso i miei compagni di squadra mi hanno trasmesso una carica assurda. Grazie a mio babbo, all'Atletica 75, alla mia forza di volontà e alla città di Roma ho portato a casa un ottimo risultato. Sono tanto felice e soddisfatta!!

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MaratonaMaratonaMaratonaMaratona di Roma di Roma di Roma di Roma ---- 8 aprile 20188 aprile 20188 aprile 20188 aprile 2018 ---- Tutto è iniziato per una sfida con me stesso, affrontare la preparazione e correre un’altra maratona, dopo una distorsione alla caviglia con rottura del legamento anteriore nell’estate 2017, praticamente un mese e mezzo fermo senza correre… ci mancava poco che cadessi in depressione. Una volta ripreso a settembre a macinare chilometri ripartendo praticamente da zero, con un leggero ma

fastidioso dolore alla caviglia che mi accompagnava nelle uscite, mi ponevo un impegnativo obiettivo stagionale: la maratona! La scelta cadde su una città in cui si snoda un percorso straordinario, forse il più bello al mondo, che per la storia, la cultura e l’arte del suo centro storico è nella lista Unesco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità: ROMA, la “Città Eterna”. Sarebbe stata la mia terza maratona; avendo già corso la ColleMar-athon nel 2016 e la Rimini Marathon nel 2017, era giunto il momento di provare l’ebbrezza e il fascino di una corsa che per la sua importanza è tra le prime al mondo quindi, una volta appurato che per la data dell’8 aprile 2018 non ci sarebbero stati “impegni familiari” inderogabili, via libera all’iscrizione collettiva come gruppo sportivo Atletica 75 Cattolica, curata da Emanuele Morosini e che vedeva come compagni d’avventura Manuel Bernardini, Roberto Bertuccioli, Daniele Giovannini, Paride Alessandrini, Alice Sarti e Matteo Baldassarri, quest’ultimo poi per un infortunio muscolare sopraggiunto durante la preparazione non ha potuto gareggiare, ma ha trascorso ugualmente in veste di turista due giorni a Roma con la famiglia al seguito. Partenza in treno alle 7:00 circa di sabato mattina da Pesaro, accompagnato nella trasferta romana da mia moglie e mia figlia, ci trovammo con gli altri partecipanti dell’Atletica 75 nella stessa carrozza a chiacchierare, scherzare e conoscere i rispettivi familiari, creando così un’atmosfera e un clima spassoso e sereno, ma con il pensiero, almeno per me, che spesso si dirigeva verso l’obiettivo del giorno dopo, concludere “bene” la maratona e cercare di farlo stando sotto le 4 ore, poi se fossi riuscito a portare il crono vicino le 3 ore e 45 minuti sarei stato strafelice. Una volta arrivati nella capitale ci dividemmo ognuno per i vari alloggi che avevamo prenotato, non avendo avuto la possibilità, almeno in parte, di stare in un'unica struttura ricettiva; sistemati i bagagli, destinazione Marathon Village in zona EUR per il ritiro del pettorale e pacco gara. Nel girovagare tra gli stands un incontro inaspettato con Orlando Pizzolato per una foto ricordo e autografo, poi per tutto il pomeriggio in giro per Roma con mia moglie e mia figlia Alice a visitare monumenti e luoghi che per l’occasione della maratona erano affollati oltre che di turisti, anche da una marea di runners. Di sera poi si ricompose il gruppo di partenza, tutti insieme in un ristorante a cenare e scambiarsi commenti e impressioni sulla giornata appena trascorsa e su quello che avremmo vissuto l’indomani. Ed ecco arrivato il giorno della maratona, domenica 8 aprile, sveglia alle ore 6:30, in strada sono già alle 7:00, tra l’altro l’albergo è situato nelle immediate vicinanze del Colosseo, così mia moglie mi accompagna per un saluto beneaugurante e per ritirare, una volta entrato nella zona della partenza in cui hanno accesso solo i maratoneti, la tuta che indosso vista la temperatura che a quell’ora sfiora i 10 gradi. Le previsioni per la giornata sono buone, è sereno e la temperatura con il passare delle ore tenderà ad aumentare e quindi anche se a quell’ora faceva un po’ freddo, sono in canotta e mi dirigo verso i Fori Imperiali dove incontro Paride, Roberto, Manuel, Daniele e anche se non lo vediamo sappiamo che ci sarà anche Gallo che vi partecipa come spingitore per far vivere in questa veste un’emozione e una gioia ad un ragazzo disabile in carrozzina. Ci dirigiamo così verso le aree di partenza, io mi stacco dal gruppo prima di entrarvi poiché come consuetudine devo effettuare stretching e riscaldamento per sciogliere i muscoli e soprattutto per “sbloccare” e “slegare” la caviglia che ha patito l’infortunio, così tra migliaia di runners non ritrovo più gli amici; li avrei rivisti, a parte uno, solo dopo l’arrivo. Entro nell’area “verde” identificata con la lettera B e sono circa le 8:20, la partenza è prevista per le 8:48, attendo quindi guardandomi intorno e ammirando i resti dei Fori e le statue degli imperatori romani che li rappresentano e con la mente immagino quell’epoca storica, mi carico e mi sento un po’ come un gladiatore in attesa della prova che l’attende, una gara che dovrò percorrere al mio ritmo, cercando di frenare e dosare l’entusiasmo e le forze, perché la maratona per la sua distanza, quando mancano pochi chilometri al traguardo e la fatica si fa sempre più sentire presenta il conto e allora sono dolori. Ad un certo punto parte una musica che subito riconosco, è la colonna sonora del film “Il Gladiatore”, l’adrenalina sale a mille e l’emozione mi scuote tutto il corpo, ho la pelle d’oca, ci siamo, lo start e 42 chilometri e 195 metri da correre per arrivare al traguardo sempre lungo i Fori Imperiali. Si transita subito dopo la partenza davanti all’Altare della Patria, si sfiora la Bocca della Verità, si costeggia il Circo Massimo, la Piramide Cestia e verso il settimo chilometro si arriva poi alla Basilica di San Paolo, luogo che non avevo mai visto, seppur abbia visitato Roma più volte, quindi mentre corro ne approfitto per guardarmi intorno e godermi quello che mi circonda. Accompagnato da un brusio e grida di incitamento dei runners, mi passa vicino Giorgio Calcaterra, sta provando l’esperienza di partire per ultimo e “salutare” così qualche migliaia di partecipanti; verso il 10° km mi supera l’Alice con il suo passo agile, leggero e scattante, ci salutiamo e ci

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incoraggiamo a vicenda. Il ritmo che sto tenendo è di circa 5’20 al km di media, poi dopo il 17° Km vivo l’emozione più grande insieme ovviamente a quello che proverò all’arrivo, quando imboccando via della Conciliazione lo sguardo va subito verso piazza San Pietro con la Basilica, la splendida Cupola di Michelangelo e la scalinata sottostante tutta preparata a festa per la messa del Papa; a quella vista e complice la folla alle transenne che ti incita e ti applaude, ho come un sussulto e sento le gambe girare da sole sospinte da una forza quasi inaspettata, guardo poco dopo il Garmin e vedo che sto girando ai 5’00 al Km, quindi mi do subito una calmata, altrimenti chi ci arriva alla fine? Poco più avanti vengo chiamato a gran voce, mi giro e vedo “Gallo” che mi saluta, mi sprona e mi incoraggia, ci scambiamo due battute e via; giunto quasi al 21° Km intravedo da lontano Paride che avanza con un passo che non è il suo, mi sembra strano visto che di solito è più veloce di me e così una volta affiancato mi riferisce che sta male e di lì a poco infatti si ritirerà, la cosa mi da dispiacere pensando ai sacrifici e agli allenamenti fatti per arrivare fino a lì e poi non poter realizzare quello che si è prefissato, ma un maratoneta deve mettere in conto anche questo. Al passaggio alla “Mezza” il Garmin segna 1:53:59. Continuo con il mio ritmo che dal 25° al 30° è sui 5’30/5’35 al km, la stanchezza comincia a farsi sentire e anche la musica che ci accompagna nelle piazze e ai bordi delle strade di bande musicali e gruppi più o meno rock non genera l’effetto sperato. Poco prima del 30° si affronta anche una leggera ma pur sempre salita che contribuisce a togliermi ulteriori

energie e ad esaurire le scorte di glicogeno, si torna sul Lungotevere e qui arriva la parte più dura; i viali sembrano interminabili... al 35° sono sui 5’50 al km e cerco una “spinta” nei passaggi successivi in Piazza Navona, Piazza del Popolo e Piazza di Spagna. Arrivato al 40° Km e con una temperatura che è di circa 24 gradi l’andatura è sui 6’20 al Km, cerco di resistere e non mollare, intorno a me vedo runners che camminano, alcuni si fanno fare massaggi ai lati della strada per crampi, “manca poco!” mi ripeto e dopo una breve discesa all’ultimo chilometro arrivo a Piazza Venezia dove mi sento chiamare, mi giro e vedo mia moglie, “la mia prima tifosa”, insieme a mia figlia che mi scatta una foto, le sorrido quasi in posa e via in volata (si fa per dire) fino all’arrivo ai Fori Imperiali, dove svetta il Colosseo, a ricevere la medaglia di finisher della Maratona di Roma. Tempo realizzato: 3h59’52! Sono sfinito, ma contento perché ho vinto la mia scommessa personale, ho concluso un’altra maratona (sotto le 4 ore) correndo in una città stupenda, seguito dai miei familiari e con la compagnia degli amici dell’Atletica 75 con i quali abbiamo condiviso dei bei momenti insieme, cosa chiedere di più?

Maratona di Roma Maratona di Roma Maratona di Roma Maratona di Roma ---- 8 aprile 20188 aprile 20188 aprile 20188 aprile 2018 - Preparatevi, questa è una storia che non finisce bene. Siete abituati al positive thinking o magari avete letto di imprese che da tragedie si sono trasformate in epica? No. Uno si prepara per correre una maratona. Uno..., io. Io, cerco di farlo. In cuor mio so già di riuscirci. Alla fine, un ritmo come il mio, non è difficile da mantenere. Un

neofita che si cimenta in questa "impresa", la chiude in quattro ore. Nella maggior parte dei casi. Io mi alleno. Mi alleno con il dovuto anticipo. Mi alleno con la dovuta forza d'animo. Faccio i lunghi. Rimedio delle contratture che celermente risolvo con l'aiuto del fisioterapista. Vado a correre in palestra perchè sono influenzato e, nel freddo e piovoso inverno, correre di sera potrebbe allungare di molto il mio recupero. Mi sveglio presto la domenica mattina per tornare a un’ora in cui i famigliari non avanzino mozioni di sfiducia. Raggiungo le gare sociali di corsa. Divento consapevole che la maratona è alla mia portata. Ho buone sensazioni. Corro e sono felice. Chiamo i bicipiti femorali e loro rispondono. Tasto i polpacci e li sento vigorosi. Sono pronto. Faccio la settimana di scarico e nel mentre penso che forse qualche lungo... ma più lungo, lo avrei potuto fare. Qualche veloce...

ma più veloce, si riusciva. Un po' di ripetute..., potevo programmarle. Invece no. Però dai, sono messo bene. In fondo, al mio ritmo, su, cosa sarà mai! L'impegno c'è stato. Molto. Ho tenuto duro. Sono forte, anche d'animo. E' venerdì, esco prima dal lavoro che vado a preparare la valigia. Le valigie. Viene anche la mia famiglia, anche mio figlio. Che bello sarà tagliare il traguardo con lui che ride in braccio alla mamma e che mi dedicano le loro urla. Che bello. Ma ci pensi? Sarò il suo eroe e anche il super compagno della sua mamma. Dormo. Mi sveglio alle 5. E' presto ma non ho sonno, andiamo a prendere il treno. Sto bene. Un bel viaggio, bella compagnia. Nessuno stress.

Arriviamo e mi fiondo a ritirare il pettorale nel marathon village. Qui siamo in tanti, tutti accomunati dalla stessa passione sportiva. Ritiro il pacco gara. Mi sembro quasi un professionista. Cammino negli stand, sento di fare parte di questa

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maratona. Esserne parte. Mangio pasta col pomodoro per stare leggero. Sono un atleta. Torno in stanza, preparo meticolosamente tutto per domani, il gran giorno. Tutto. Percorro mentalmente le tappe che mi porteranno alla linea di partenza. Sono agitato, molto. Ma confidente, ancora. Cerco di dormire ma non dormo, tossisco e starnutisco. Mi alzo dal letto continuamente, soffio il naso, tossisco. Finisco un rotolo di carta igienica. Mi preoccupo. Torno nel letto ma qualcosa non va. La mia compagna sta male, molto. Niente di preoccupante ma doloroso. Il mio figlio lo sente che siamo in quella condizione e piange. Alle 6 mi sveglio, mi vesto e mi sento uno straccio. Sono preoccupato, molto. Ho paura. Lo dico a Lele che mi ha accompagnato nell'impresa. Raccolgo le speranze, le metto nello zaino e vado a prendere il tram. Il tram si ferma e non va più avanti, mi dicono per la maratona. Mi dicono che da lì meglio che proseguo a piedi, così mi scaldo per la maratona. Simpatia dilagante. Tossisco e starnuto poi tossisco ancora, di quella tosse schitarrante. Dopo tre chilometri raggiungo l'ingresso della maratona. E' freddo. Mi siedo e aspetto prima di togliermi la tuta. Tossisco ancora e ancora. Sputo. Tremo. Il Colosseo è dietro di me, faccio le foto con la compagnia dell'atletica. E' bello ma qualcosa non torna. Tossisco e mi avvio alla partenza. Parlo con gli altri, sto in silenzio. Penso, in silenzio. Ho sensazioni negative, molto negative. Roby mi fa parlare, mi vede lui che sono teso. Mi viene da piangere. Forse piango un po' ma non mi faccio vedere. Mi metto in ginocchio e guardo in basso. Piango di più, ma non si vede. Sto basso, in ginocchio. Sto male. Tossisco. Parto. Tengo il ritmo. Lo tengo bene. Ancora e ancora. Stringo i denti, sputo e tengo. Vedo il Gallo che spinge Fabrizio, simulo un sorriso. Tengo botta, mi dico che sono bravo. Arrivo al quattordicesimo, faccio molta fatica. Molta. Non dovrebbe essere così, proprio no. Mi butto giù, spingo ancora più sulle gambe. Mi gira la testa. Guardo il GPS... meglio di no. Cammino, ricomincio a correr, cammino. Bevo al ristoro, mangio qualcosa. Cammino. Mi fanno male le gambe, mi fa male la testa. Tossisco e sputo. Cammino. Manca molto, troppo. Tossisco. Non riesco. Mi siedo. Sto male. Mi domandano se devono chiamare qualcuno. Dico di no. Dicono che la c'è la navetta. La raggiungo. Salgo. Porta all'inferno. Ci rimango per un po', all'inferno. Non sto bene, nell'inferno. Non posso sopportarlo. Mi sento in colpa. Mi dico che sono uno che molla, un debole. All'inferno ci sono i colpevoli. Al traguardo i maratoneti mi chiedono di fargli le foto con la medaglia e il Colosseo dietro. Gliele faccio. A più persone. Decido che è troppo, vado via. Telefono alla famiglia, gli dico che non passerò il traguardo. Faccio i bagagli e prendo il treno. Vedo gli altri amici. Loro sono arrivati, hanno fatto dei buoni tempi. Sono contento per loro. Vado a dormire, mi sveglio il giorno dopo. Mi iscrivo ad un'altra maratona. La correrò tra un mese.

Milano Marathon Milano Marathon Milano Marathon Milano Marathon ---- 8 aprile 20188 aprile 20188 aprile 20188 aprile 2018 - Apro gli occhi. Il risveglio del mattino dopo aver concluso la maratona mi ricorda sempre il giorno dopo la mia laurea. Sento di aver trascorso molto tempo impiegando tutte le energie che avevo per realizzare un obiettivo che già mi manca. Si naviga a lungo seguendo il faro che lampeggia e una volta raggiunto, si prova quasi disorientamento. Avrò la forza di ricominciare da zero, di non accontentarmi, di migliorare ancora ? Mi rigiro nel letto, tengo la medaglia tra le mani, guardo il pettorale sul comodino, le scarpe appoggiate sul telo termico.. sono passate soltanto

ventiquattro ore, ma nessuno di questi gesti riempie il vuoto che sento dentro. Ho l’impressione che con la fine di questi mesi sia morta la parte di me che mi ha permesso di essere regolare negli allenamenti, costante nell’alimentazione e nell’attenzione ai dettagli, paziente nell’attesa. Perché è anche di pazienza che si parla quando si programmano dodici, quattordici, sedici settimane di allenamento da finalizzare in un’unica mattinata. Faccio la mossa di alzare le coperte, ma mi fermo subito, come se il letto rappresentasse l’ancora alla gara, al percorso che si è appena concluso… Provo a ripercorrere con la mente i 42,195 km, dallo sparo della partenza fino alla linea dell’arrivo... l’entusiasmo dei primi chilometri, il fiume di atleti che corre, i ristori e i primi segnali di fatica, i cartelli che segnano il tragitto, lo scambio di sguardi con le persone a bordo strada, la voce interiore che mi accompagna nella gestione di gara, l’incoraggiamento a chi sta per mollare, il contatto umano che riempie il cuore quando le gambe sono già svuotate. E allora sì, insieme al sorriso ritrovo una marea di buoni motivi per ricominciare a mettere in fila i passi che mi porteranno verso il prossimo traguardo.

CollemarCollemarCollemarCollemar----athon athon athon athon ---- 6 maggio 6 maggio 6 maggio 6 maggio 2018201820182018 - Quanto è importante il riscatto personale? Il solo fatto di ottenerlo, è una vittoria? Queste le prime domande che mi sono posto dopo la Collemar-athon. Tutt'ora non ho una risposta. Un qualcosa mi ha spinto a perpetuare gli estenuanti allenamenti necessari per la preparazione di una maratona. La leggerezza con cui mi ero imposto di preparare la Maratona di Roma, ha lasciato il posto ad una testarda determinazione. Leggerezza nell'accezione positiva del termine, poiché doveva essere un piacere portare a termine i lunghi, in compagnia, condividendone le sofferenze, questo è stato. Purtroppo il risultato è stato deludente e non c'è giustificazione che tenga.

Quindi si volta pagina, nel mese successivo, quello che mi separa dalla partenza della Collemarathon, ci si allena duramente. Il problema che sorge in questo mese è di tutt'altra natura, riguarda la sfera mentale. Semplicemente non ho più voglia di correre. Lo faccio perché lo devo fare, perché devo riscattarmi, altrimenti vuol dire che sono un rinunciatario.

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Arriva il gran giorno e mi sento bene. La sfumatura grottesca di questa sensazione di benessere è facile da spiegare: immaginatevi di aver quasi finito di riordinare casa, l'ultima spolverata poi si riposa bevendo birra fresca. Fai una cosa e ne pregusti un’altra, non vedete un qualcosa di sbagliato in questo? Io sì.

La Collemarathon inizia subito con il suo saliscendi ed è magnifica. Veramente. Il paesaggio, la gente nei borghi, non potrei chiedere di meglio. A fianco a me c'è Lele, ha una sua storia anche lui. Tutto procede bene fino al quattordicesimo chilometro. Presto, troppo presto. Ne prendo atto, comincio a faticare ma rimango li, a fianco di Lele, che mi fa da metronomo. Ci stacchiamo poco prima della mezza maratona, da lì continuo da solo. Arriva un altro amico, dopo l'interminabile salita del Solfanuccio (Albi Tirincanti). Sentivo urlare da dietro qualcosa di simile al mio nome ma, solitamente la gente chiama "Davide" e non "Paride". Invece mi giro e c'è lui che mi dice: "facciamoci una camminata!". Sinceramente era quel che ci voleva, anche io non ne avevo granché di energie. Da qui all'arrivo è stata una intermittenza di corsa e camminata, entrambi ci davamo forza. A volte ero io che dicevo di iniziare a correre, a volte mi incitava lui. Ero contento, lo devo a lui, totalmente, io mi sarei depresso. Atmosfera "MACHECCEFREEGA, MACHECCEMPOORTA".

E' andata cosi, ma la finiremo. Spunta la mia compagna a intervalli regolari ad incitarmi, quasi con un tono arrabbiato, forse un po' lo era. Lei conosce bene la storia. Mi accompagna fino all'arrivo, ogni tanto la vedo spuntare da una curva e provo a correre almeno cento metri, lei sa che lo posso fare. Sono arrivato, con Albi, l'abbiamo finita insieme. Raschiando il barile, entrambi. Quanto è importante il riscatto personale? "La risposta è dentro di noi, epperò, è sbagliata." (cit.)

MMMMaratona di Valenciaaratona di Valenciaaratona di Valenciaaratona di Valencia ---- 2222 dicembre dicembre dicembre dicembre 2018201820182018 ---- Ho sempre praticato sport, ma fino a poco tempo fa, per via di alcuni problemi fisici, non avevo mai preso in considerazione la corsa. Tutte le volte che provavo a correre dopo pochissimo tempo mi ritrovavo con un dolore che, unito a prurito insopportabile, mi costringeva a fermarmi. Ma ad un certo punto ho deciso di sfidarmi, mi son detto: "voglio correre!". Ho stretto i denti, ho raccolto tutta la mia forza di volontà e, procedendo con

molta gradualità, dopo un anno col cuore che scoppiava, sono riuscito a raggiungere il primo obiettivo: correre i fatidici 10 km in un'ora. I fastidiosi dolori che all'inizio mi tormentavano erano scomparsi e dopo 2 anni di corsette dai 5 ai 10 km un paio di volte alla settimana l'anno scorso, spinto anche da Marco e Gallo, ho preso la decisione di fare parte di questo fantastico Gruppo. Sapevo che ne sarei stato il fanalino di coda, però non volevo arrivare completamente impreparato... Mi sono posto il secondo obiettivo: entro dicembre 2017, il mese dell'iscrizione, avrei corso tutta la panoramica da Gabicce Monte a Baia Flaminia in 2 ore e così è stato! Dopo l'iscrizione saggiamente ho pensato: per quest'anno parteciperò solo alle gare di Calendario e al massimo a qualche mezza maratona, poi alla fine del prossimo anno forse potrei provare a cimentarmi in una maratona. Avevo pensato bene, ma poi cos'è successo? Non lo so neanche io... Il desiderio nascosto di correrla prima c'era e quando mi è stata proposta una maratona di gruppo, ho risposto "no, è troppo presto per me, però sarebbe bello" e la sera stessa ero già su internet a controllare che maratone ci sarebbero state nel mese di dicembre. Quando ho visto che il 2 di quello stesso mese c'era la maratona di Valencia, il cervello razionale si è spento ed è partito quell'entusiasmo incontenibile che niente e nessuno può fermare. Era tutto perfetto: città bellissima, clima ideale, l'idea di una vacanza in buona compagnia, preparazione nei mesi autunnali né troppo caldi né troppo freddi. Il giorno dopo chiamo la persona che mi aveva messo la pulce della maratona nell'orecchio, ovvero Alice, che si è subito mostrata entusiasta, ha lanciato la proposta al gruppo mettendo altre pulci in altre orecchie, ha creato il gruppo whatsapp e a quel punto il gioco era fatto, o quasi... Mancava la parte più bella e impegnativa: la preparazione. Come diceva Thomas Eliot "l'importante è il viaggio, non la meta". Per me è stato un viaggio molto bello ed importante: non avevo mai seguito un programma specifico dall'inizio alla fine e in questi 4 mesi che consistevano in un allenamento di ripetute, una tempo run, un lungo e 2 brevi uscite in bici ogni settimana, ho scoperto il piacere di correre. Prima era tutta fatica e sofferenza, invece a metà programma sentivo che il

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corpo rispondeva meglio, la corsa era meno pesante, più fluida e alla fine di ogni allenamento mi sentivo meglio di quando ero partito. Mi sentivo carico di energia e non vedevo l'ora di allenarmi di nuovo e provare queste distanze a me sconosciute. Non ho mai sentito nessun dolore e nemmeno i soliti piccoli fastidi, correvo col sorriso interiore e sono riuscito a non saltare nessun allenamento. L'unico imprevisto che mi ha preoccupato è stato il principio di crampi che mi è venuto dal ventinovesimo chilometro durante il lungo di 32 km. La mia speranza era che fossero dovuti all'affaticamento dato dai lunghi precedenti che non avevo ancora smaltito completamente. Il 2 dicembre, che all'inizio sembrava così lontano, improvvisamente è arrivato. La compagnia è il top, la città meravigliosa, il clima stupendo, niente vento, meglio di quanto avessi sperato, ci sono tutte le condizioni ideali. Mi ritrovo in mezzo a 20.000 runners e mi rendo conto che sto partendo per una maratona!!! Ansia e adrenalina a 1000. "Dai che voglio correre!!!", "Quando arriva questo sparo?", "Eccolo!!!". Arrivato sotto il tabellone della partenza ripenso in un attimo a tutti i sacrifici fatti per arrivare lì: le alzatacce assonnatissime, le corse per arrivare in tempo al lavoro, alcune uscite con gli amici rifiutate per alzarsi presto per l'allenamento... In questo momento tutte le emozioni sono amplificate e i miei occhi non riescono a contenerle (per fortuna ho gli occhiali da sole). La mia strategia è seguire i pacers delle 3h45 fino al trentaduesimo chilometro e poi in base a come mi sentirò deciderò il da farsi. Sono un po’ lontani e per raggiungerli sto partendo ad un ritmo un po’ troppo veloce, li raggiungo, mi inchiodo a loro e seguo la linea blu. La velocità media che stanno tenendo è leggermente più veloce di quella che mi sono prefissato, ma ho tanta energia e non voglio staccarmi da loro. Sono al ventunesimo e i muscoli iniziano un po’ ad indolenzirsi, strano, in allenamento non mi era mai successo. Ancora manca metà gara, questo mi fa riflettere e per precauzione rallento un po’ (non perdendo però di vista i pacers). Ventisettesimo chilometro: improvvisamente sento vibrare gli adduttori della gamba destra, lancio un grido di sorpresa, di rabbia e di sconforto, non posso crederci, la mia gara è già finita. Col senno di poi posso dire che in realtà quello era l'inizio della vera gara. So benissimo che a questo punto sono fisicamente impossibilitato a finire la gara nel tempo prefissato, ma voglio arrivare al traguardo e voglio arrivarci correndo! Inizia la lotta tra il fisico provato che vuole fermarsi e la testa determinata ad andare avanti per altri 15 lunghi chilometri. Durante i 3 chilometri successivi ad ogni crampo mi fermo, allungo il muscolo qualche secondo e riparto, ma alla fine nessun muscolo è indenne dai crampi e mi devo buttare a terra. Con la forza delle braccia raggiungo il bordo della strada per non intralciare il percorso agli altri runners. Qualche secondo di automassaggio e stretching, ma quando provo ad alzarmi aggrappandomi ad un palo subito violenti crampi ovunque. Ho tutti gli occhi addosso, mi vergogno a farmi vedere in quelle condizioni da tutte quelle persone. Mi massaggio ancora e penso che adesso è veramente finita. Di nuovo lacrime, non posso credere che già al trentesimo mi debba ritirare, fallimento totale, non può finire così! Con che stato d'animo tornerei a casa? Che figura farei con chi crede in me, con chi mi sta seguendo e sostenendo anche a distanza? Cosa

racconterei? Quattro mesi, tutto l'allenamento fatto, per poi ritirarsi al trentesimo? Al traguardo ci arrivo! A costo di camminare tutti e 13 i chilometri. Inizio a camminare in un primo momento sorreggendomi alle inferriate, poi da solo. I valenciani continuano ad incitarmi chiamandomi per nome, "animo Luca", "vai Italia", accelero la camminata, ma il crampo è sempre lì in agguato e non posso allungare troppo il passo. Dopo 3 km di camminata ho smaltito un bel po’ di acido lattico e riesco finalmente a corricchiare. Mancano 8 chilometri, corro lentamente, ma almeno corro, se accelero anche di poco mi tornano i crampi. Alla fine mi sto abituando e la prendo con ironia saltellando e facendo lo scemo a ritmo dei tanti tamburi che ci sono lungo il percorso, tanto non mi conosce nessuno... Il caldo ora inizia a farsi sentire, sono 23 gradi (alla partenza erano 12). Sono arrivato al bellissimo tratto finale, mancano pochi metri, in questo momento mi piacerebbe volare il più veloce possibile, ma sono proprio impossibilitato e con questo rammarico taglio l'agognato traguardo alzando le braccia in un segno di vittoria poco convinto. Non è andata come avrei voluto, ma l'ho finita!

Eccetto i 3 o 4 giorni di indolenzimento muscolare non ho avuto nessun problema fisico e, cosa importante, mi è subito venuto voglia di farne un'altra tra qualche mese e di farla meglio. La prossima volta l'obiettivo non sarà cronometrico, punterò a divertirmi, godermela e riuscire a correre il giorno dopo. A proposito di giorno dopo... Il giorno dopo la maratona c'è stata per i ragazzi della camera 406 una vera odissea: il viaggio di ritorno. Più estenuante, difficoltoso e impegnativo della maratona stessa, ma questa è un'altra storia...

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Campionati Europei di Atletica Leggera - Berlino 2018 A cura del Coach Massimo “Ticci” Piovaticci

L’atmosfera di un grande evento è speciale. Sempre. A prescindere dalla disciplina. I protocolli sono doverosamente ufficiali affinché tutto fili liscio. Ingressi regolati, segnaletica, zone commerciali, gadget ufficiali, iniziative promozionali e poi il campo di riscaldamento dove i “gladiatori” preparano la loro battaglia, lo stadio allestito nei minimi dettagli, lo speaker che annuncia i beniamini del pubblico. Da brividi insomma. Se poi la disciplina è quella della passione vera allora l’ambiente assume un qualcosa di

magico. Si notano inezie che danno quel qualcosa in più. La presentazione delle finali con le inquadrature sul piano americano, il posizionamento preciso e coordinato degli ostacoli come fosse una coreografia, la minuziosità con cui si innalza e si controlla l’asticella, i gesti scaramantici del tutto personali degli atleti.

Da spettatore è stato emozionante entrare nello storico e stracolmo Olympiastadion, impressionanti le due colonne d’ingresso con i cinque cerchi perfettamente intrecciati. La memoria è andata subito agli anni ’30, anni in cui lo strapotere del mitico Jesse Owens fece tremare tutto il mondo, quello stadio, quel regime. Berlino ha un fascino particolare nell’atletica leggera. E si è visto tutto. In pista, come da pronostico, le gare sono state avvincenti, performance strepitose anche di qualche azzurro, pochi a dire il vero. Come squadre nazionali la Gran Bretagna (e Irlanda del Nord),

Germania e Polonia hanno fatto incetta di medaglie e si sono conquistate i tre posti migliori in classifica. Seguite a ruota dalla Francia. A livello individuale il tasso tecnico non ha tradito le attese. La velocità ha parlato inglese. Nei 100m vittoria per la Asher Smith tra le donne (medaglia d’oro anche sulla doppia distanza) e Hughs tra gli uomini. Podio britannico anche nei 200m maschili dove però il nostro Eseosa “Fausto” Desalu fa un bel record personale con 20”13 per la sesta piazza. Ostacoli gara trasversale, con podi di diverse nazioni e nessun dominio netto. Le più avvincenti gare di salti sono state l’alto femminile e l’asta maschile, rispettivamente vinte dalla solita russa Mariya Kuchina Lasitskene che ha dovuto però combattere con il coltello fra i denti per rintuzzare gli attacchi della sorprendente e coraggiosa bulgara Demireva, entrambe salite a 2 metri. Nell’asta maschile vittoria con un super record personale (e record mondiale juniores) per lo svedese prodigio appena diciottenne Armand Duplantis con 6,05m alla prima prova, dopo una serie di salti senza errori da 5,85m in avanti. Strepitoso anche il russo Morgunov che, quatto quatto, ha scalzato il francese Lavillenie (terzo con 5,95m) dalla seconda piazza con 6 metri tondi tondi. Gran gara anche per il quarto, il polacco Lisek che fa segnare il record personale con 5,90m. I lanci sono stati un duopolio Germania/Polonia. Si conferma la scuola di lanci dell’est Europa. Su tutti una immensa gara di giavellotto maschile, combattuta lancio dopo lancio, dominio tedesco con il vincitore Thomas Roehler a 89,47m. Il disco donne è stato appassionante. Alla croata Perkovic è stato sufficiente un lancio a 67m per sbaragliare la concorrenza, gara in cui l’azzurra Osakue è finita quinta con quasi 59m. Le corse lunghe hanno riservato cose buone per i colori azzurri, specie dalla maratona, con Sara Dossena sesta, Catherine Bertone ottava e Fatma Maraoui quattordicesima. Laura Gotti più indietro chiude 46esima. Tra gli uomini splendido bronzo per Rachik Yassine con il PB a 2h12’09”. Un ritrovato Stefano La Rosa chiude dodicesimo. Podi di squadra per entrambe le compagini! Medaglia di bronzo anche dalla marcia 20km con la nostra campionessa Antonella Palmisano.

Massimo Stano sempre sulla 20km finisce quarto per solo 1 secondo!!! Cosa molto rara per una prova di marcia. Da segnalare l’immensa prova nel decathlon uomini di Simone Cairoli. Il lombardo si piazza ad un decimo posto storico per l’Italia con 7949 punti, vicinissimo al muro degli 8000 se non fosse stato per un lancio del disco sottotono. Maestoso davvero Simone. Sul volo di ritorno un pensiero prima di appisolarmi come solitamente faccio…l’atletica leggera si è confermata una grandiosa Regina.

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I nostri Istruttori - Andrea Boga

Da qualche anno a questa parte abbiamo iniziato a presentare i numerosi Istruttori che quotidianamente lavorano all’interno del nostro Gruppo Sportivo nelle diverse Sezioni. La scelta per questo sesto appuntamento del nostro Giornale Sociale è ricaduta su Andrea Boga, in forza alla Sezione Atletica Leggera.

NOME:NOME:NOME:NOME: Andrea COGNOME:COGNOME:COGNOME:COGNOME: Boga SOPRANNOME:SOPRANNOME:SOPRANNOME:SOPRANNOME: Andre - Bogs - Boghi o più semplicemente Boga ANNO DI NASCITA:ANNO DI NASCITA:ANNO DI NASCITA:ANNO DI NASCITA: 1974 DOVE ABITI:DOVE ABITI:DOVE ABITI:DOVE ABITI: Montecchio DA QUANTI ANNI HAI A CHEDA QUANTI ANNI HAI A CHEDA QUANTI ANNI HAI A CHEDA QUANTI ANNI HAI A CHE FARE CON L’ATLETICA 75:FARE CON L’ATLETICA 75:FARE CON L’ATLETICA 75:FARE CON L’ATLETICA 75: Sono trent’anni che gironzolo intorno all’Atletica 75, prima come atleta poi come Tecnico. La mia prima gara è stata da Cadetto nel 1988. DA QUANTI ANNI INVECE COLLABORI COME TECNICO:DA QUANTI ANNI INVECE COLLABORI COME TECNICO:DA QUANTI ANNI INVECE COLLABORI COME TECNICO:DA QUANTI ANNI INVECE COLLABORI COME TECNICO: Collaboro come tecnico a Cattolica da 8 anni. CHE VALORE DAI E HAI SEMPRE DATO ALLO SPORT NELLA TUA VITA:CHE VALORE DAI E HAI SEMPRE DATO ALLO SPORT NELLA TUA VITA:CHE VALORE DAI E HAI SEMPRE DATO ALLO SPORT NELLA TUA VITA:CHE VALORE DAI E HAI SEMPRE DATO ALLO SPORT NELLA TUA VITA: Da piccolo ho fatto molti sport, nuoto, basket, pallamano ed infine atletica leggera. Credo che lo sport faccia parte della mia vita. Non potrei farne a meno. E ALL'ATLETICA IN PARTICOLARE:E ALL'ATLETICA IN PARTICOLARE:E ALL'ATLETICA IN PARTICOLARE:E ALL'ATLETICA IN PARTICOLARE: La passione per l’atletica è arrivata un po’ tardi, circa a 15/16 anni e non so il perché, ma certe emozioni me le sa dare solo l’atletica leggera. RISULTATI TUOI COME ATLETA:RISULTATI TUOI COME ATLETA:RISULTATI TUOI COME ATLETA:RISULTATI TUOI COME ATLETA: Da atleta lanciavo principalmente il disco, allenandomi seriamente. Il mio miglior risultato è la quarta posizione ai

campionati nazionali di società con l’atletica di San Marino nel 1997 e ho chiuso la carriera con il personale di 42.46 mt che è tutt’ora il record sociale di Cattolica. RISULTATI DEI TUOI ATLETI:RISULTATI DEI TUOI ATLETI:RISULTATI DEI TUOI ATLETI:RISULTATI DEI TUOI ATLETI: Faccio il tecnico dal 1997 e ho avuto diversi atleti con risultati a livello nazionale ed internazionale. In ordine cronologico: Giacomo Mancini giavellottista riminese, secondo ai campionati italiani juniores nel 2005 che poi chiuse la carriera d’atleta con 69.87 mt di giavellotto. Julaika Nicoletti pesista azzurra riminese atleta del G.S. Carabinieri, pluricampionessa italiana ha partecipato a tre campionati europei (Goteborg 2011, Helsinki 2012, Amsterdam 2016), con un PB di 17.97 mt nel peso. Bacchini Vittoria discobola cattolichina giunta seconda ai campionati nazionali cadetti nel 2016 con un record personale di 40.43 mt. Bartolini Anita pesista cattolichina terza ai campionati nazionali cadetti nel 2017 poi seconda ai campionati italiani allievi indoor e terza in quelli outdoor nel 2018. FAI IL PROF E DAI UN GIUDIZIO SULL'ATLETICA 75:FAI IL PROF E DAI UN GIUDIZIO SULL'ATLETICA 75:FAI IL PROF E DAI UN GIUDIZIO SULL'ATLETICA 75:FAI IL PROF E DAI UN GIUDIZIO SULL'ATLETICA 75: L’atletica 75 è una realtà sportiva che pur non mancando di qualche lacuna nell’ambito organizzativo, resta comunque una società con basi solide così come un punto di riferimento sportivo per tutte le città del circondario. FAI IL PROF E DAI UN GIUDIZIO SUI TUOI COLLEGHI:FAI IL PROF E DAI UN GIUDIZIO SUI TUOI COLLEGHI:FAI IL PROF E DAI UN GIUDIZIO SUI TUOI COLLEGHI:FAI IL PROF E DAI UN GIUDIZIO SUI TUOI COLLEGHI: La collaborazione con i miei colleghi è buona anche se abbiamo una visione diversa dell’allenamento. Tuttavia questo ci dà modo di confrontarci e di migliorare le nostre competenze. FAI LO STUDENTE...CHE VOTO PENSI DI VALERE:FAI LO STUDENTE...CHE VOTO PENSI DI VALERE:FAI LO STUDENTE...CHE VOTO PENSI DI VALERE:FAI LO STUDENTE...CHE VOTO PENSI DI VALERE: Come allenatore mi dò 9, perché l’allenatore perfetto da 10 non esiste. PIATTO PREFERITO:PIATTO PREFERITO:PIATTO PREFERITO:PIATTO PREFERITO: Spaghetti alla carbonara. DEFINISCITI IN 3 PAROLE:DEFINISCITI IN 3 PAROLE:DEFINISCITI IN 3 PAROLE:DEFINISCITI IN 3 PAROLE: Mi ritengo determinato, competente e appassionato.

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Spirito Trail - Resoconti /Esperienze /Ispirazioni/Aspirazioni A cura di Massimo Sacanna - Filippo Valentini Mattioli - Luca Gallinucci

Spinnaker Trail Tour Spinnaker Trail Tour Spinnaker Trail Tour Spinnaker Trail Tour ---- Bassa Romagna Edition Bassa Romagna Edition Bassa Romagna Edition Bassa Romagna Edition ---- 13/15 luglio 2018 (Distanza 13/15 luglio 2018 (Distanza 13/15 luglio 2018 (Distanza 13/15 luglio 2018 (Distanza 170 Km / D+ 7000 m.) 170 Km / D+ 7000 m.) 170 Km / D+ 7000 m.) 170 Km / D+ 7000 m.) ---- È finita così, a Mulino di Bascio. Un selfie che ritrae quattro scappati di casa che sembrano tutto tranne che atleti, con lo stesso cappellino che probabilmente diventerà il gadget più cool dell’estate! (ultima foto pagina a fianco). Sotto al cappello abbiamo Gallo in compagnia di una vescica al tallone più grande della pazienza di sua moglie Mara, poi c’è Bede alla perenne ricerca di una birra servita alla giusta temperatura, il giovane Mancio che è stato morso da quella che a prima vista poteva sembrare una vipera e infine io, che

non ci sento più da un orecchio da svariate ore. Cazzo se ce li siamo meritati stì cappellini!!! Ma riavvolgiamo un attimo il nastro fino a venerdì, alla stazione di Marradi, senza Bede che ci raggiungerà in un secondo momento. Siamo ancora solo in tre, dunque. Nessuno di noi è un dilettante allo sbaraglio, l’esperienza in altre gare o camminate ci accomuna e se abbiamo deciso di intraprendere un’avventura simile è perché siamo perfettamente consapevoli di ciò che facciamo (io poi ho anche il Mega grip!); inoltre questa dovrebbe essere per noi solamente una tappa di avvicinamento a quella che come si suol dire è la competizione dell’anno, infatti Mancio correrà sui sentieri del famosissimo UTMB, Gallo si misurerà sull’anello del mitico TOR ed io sul percorso della meno celebre PTL. Quindi, per questi obbiettivi personali, sommati all’amicizia che ci lega da qualche anno, abbiamo deciso di sciropparci una parte considerevole dell’Alta Via dei Parchi nel tratto che da Marradi arriva a Carpegna. Sinceramente non saprei con quante altre persone avrei accettato di passare tre

giorni in quella maniera. Senza dubbio il mondo del Trail ti permette di approfondire diversi rapporti, ma alla fine così come accade nella vita, ti accorgi che sono veramente poche le persone con cui riesci ad essere veramente te stesso. Altri due amici trailers, ad esempio, al momento sono impegnati in una gara in Svizzera, altrimenti sono sicuro che sarebbero stati dei nostri. Si parte dunque! Percorriamo subito un bel sentiero in salita che in pratica comincia dopo un ristorante e prima di una chiesetta che pare benedire il nostro viaggio. In breve il paesino di Marradi diventa sempre più piccolo nel fondo valle, fino a scomparire dietro alla vegetazione dopo l’ennesimo scollinamento ed è veramente un bel vedere. Si rimane in cresta avanzando su collinette che svettano sui boschi circostanti. Il sole è alto e il

morale ancora di più. Siamo in un bel posto e facciamo qualcosa che ci piace tanto. Quando è possibile aumentiamo il passo fino a corricchiare in pianura e a correre in discesa, ancora forti delle energie fresche e della traccia gps ben scandita sull’orologio di Gallo. In quei chilometri è impossibile perdersi, ma ci accorgeremo presto che è facilissimo sciogliersi, nel senso che non c’è acqua lungo il cammino, a parte forse una fonte che però sembra esserne priva. Il centro abitato più vicino che ci aspetta è San Benedetto in Alpe, a sei ore da Marradi! Infatti ci arriviamo stanchi e assetati. Per fortuna c’è una trattoria dove poterci riprendere a suon di crostini, pasta fatta in casa e un paio di birre medie. Il cellulare non prende ma chissenefrega! Nel pomeriggio il sentiero è per la maggior parte in ombra, lungo il fiume, con il rumore dell’acqua a cullare i nostri pensieri e le cavolate di Gallo a disturbarli. Incontriamo anche gente che prende il sole, bambini che giocano e qualche ciclista in mountain bike. Ci stiamo dirigendo all’Acqua Cheta, un posto magnifico dove si ammirano delle cascatelle che terminano nel corso d’acqua, che ci ha fatto compagnia per qualche chilometro, in uno specchio cristallino con girini e pietre bianche sul fondo. Qualche foto e si riparte, non ci sarà acqua per altre quattro ore, fino a Castagno d’Andrea, dove Mancio ha prenotato una stanza in un B&B per la notte. Il paese è piccolo piccolo e le boiate di Gallo sempre più grandi. Decidiamo di mettere qualcosa sotto i denti prima di dormire e nel locale che abbiamo scelto per la cena, tra l’altro unico locale in paese, quando ordiniamo del vino ci viene servito quello avanzato nei tavoli di fianco, ottimo per Tripadvisor! Ma è tutto buono e con cinquanta chilometri alle spalle siamo così stanchi che potrebbero servire anche dei chiodi che comunque li mangeremmo senza battere ciglio! La sveglia per la mattina seguente è fissata per le cinque in punto, il tempo di farci del male sbirciando chilometri e altimetria previsti per l’indomani e la truppa è in totale relax sotto le coperte. Tra parentesi non ne sono sicuro ma credo di aver sentito Gallo parlare anche nel sonno; bah, Santa Mara! La mattina l’alba sembra sussurrarci quanto saranno calde le ore che ci attendono. In effetti dopo una grassa colazione e una ripida salita il pensiero di Mancio interrompe un attimo di silenzio e fotografa perfettamente la situazione: “sono preoccupato Gallo! Non per me e il mio UTMB, ma per te e il tuo TOR”. Credo risalga a questo punto la proposta di Luca (Gallo) di scambiare i suoi bastoncini curvi

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con quelli classici di Marco (Mancio). Forse una vendetta, o più semplicemente un escamotage per rallentare il gruppo trainato fin lì da quello più in forma. Infatti Marco non si troverà mai a proprio agio con quel tipo di bacchette mentre l’intramontabile Luca (detto anche il primo dei Romagnoli) ne trarrà maggior vantaggio. In tutto questo io seguo e mi faccio delle gran risate come se assistessi ai battibecchi dei mitici Sandra e Raimondo. La tabella prevede di impiegare un paio d’ore per arrivare al passo della Calla. Prima ci godiamo però il panorama dall’alto del monte Falco con tanto di diretta live, subito censurata a causa di alcune mie dichiarazioni, da pubblicare su Facebook. A seguire i pratoni sterminati attorno al rifugio Burraia e la sua fonte di acqua freschissima. In effetti alle 8:30 siamo al bar del Passo in compagnia di una birra e un panino con la finocchiona. Da lì l’eremo di Camaldoli dista altre due ore di bosco facilmente corribile che ogni tanto concede uno sguardo alla foresta della Lama e alla diga di Ridracoli sottostanti. Infatti, svizzeramente, se mi permettete il neologismo, la diretta live si materializza di fronte alle mura dell’eremo. Un altro paio d’ore dopo in un

batter di ciglia raggiungiamo la deliziosa Badia, dove abbiamo appuntamento con Bede arrivato fin lì a piedi dal paesino termale al di là del passo dei Mandrioli (Bagno di Romagna). Tanto per cambiare fioccano le birre e i panini che saranno il carburante per raggiungere il santuario di La Verna dove dovremo passare la notte. Così con l’aggiunta di forze fresche ed entusiasmo nelle vesti di Bede, in rapida successione risaliamo il territorio delle sacre foreste. Prima scolliniamo ai Mandrioli poi Zuccherodante in direzione di Montalto. Altri sali e scendi fino a Rotta dei Cavalli e infine passo le Gualanciole che ci vede elemosinare acqua da un rifugio disabitato appena fuori percorso e, a seguire, una lunghissima strada bianca che divide le nostre sagome sempre più assolate, dal santuario. Meglio che Bede a quel punto ci anticipi e prenda accordi per la

notte per non incappare nelle rigide regole monastiche che regolano la visita e il pernottamento dei pellegrini. Noi arriviamo, tranquillo. Luca ha smesso anche di sparare cazzate, segno che la stanchezza si percepisce, è nell’aria, un po’ come l’odore che emaniamo. Ecco monte Calvano, finalmente! Venti minuti e siamo nuovamente tutti e quattro insieme per mangiare piada e bere birra. All’orizzonte le nuvole e il sole che tramonta dietro di loro. Non manca che l’ultima tappa del nostro viaggio. Ancora una sessantina di chilometri e la speranza di trovare acqua sul percorso visti i precedenti. La mattina indossiamo l’ultima maglietta pulita che ci è rimasta, quella ideata e offerta da Mancio con le stampe dei loghi del suo negozio e del nostro piccolo grande raid. Inutile aggiungere che le altre sono radioattive! Sono le sette. I primi dieci chilometri che dobbiamo sorbirci sono gli ultimi noiosissimi di ieri, nella direzione opposta ovviamente... Puttana banana! Poi una bella cresta e un lunghissimo traverso prima di scendere a Montecoronaro, primo punto acqua della giornata, e sono quasi le undici. Ora comincia il bello. Salita al Fumaiolo e man mano che incontriamo le persone e ci chiedono dove stiamo andando, si materializza sempre una strana reazione nei loro sguardi. Come a dire “ma siete matti?!”, oppure “mi state prendendo in giro?”, ma tant’è, qualche ora e Carpegna ci abbraccerà. Invece vista l’assenza del sentiero in alcuni punti o la scarsa pulizia dello stesso, sono i rovi e le felci ad abbracciarci e per fortuna la traccia gps scaricata, altrimenti chi sta scrivendo sarebbe ancora a brancolare nel buio dei boschi nei pressi delle Balze e dell’eremo di Sant’Alberico. Per lunghi tratti nessun segno. In altri ci dobbiamo inventare di sana pianta i passaggi, scavalcando fili spinati, entrando e uscendo da recinti e osservando da molto vicino, forse troppo, un toro con al seguito mucche e vitellini. Ogni tanto penso che all’improvviso sbuchi fuori il babbo di Mancio con il suo fuoristrada come accade nei trail dove accompagna Marco. Ma di Oscar oggi non c’è traccia quindi tocca sbucciarsela da soli... Quando per la prima volta scorgiamo lontanissime le sagome dei sassi Simone e Simoncello a momenti svengo. Dobbiamo arrivare lì??!! E come se non bastasse proprio da quella direzione ci sta venendo incontro un bel nuvolone nero come il nostro umore. Ora del sentiero dell’Alta Via dei Parchi non c’è quasi più traccia. Pochi minuti fa Marco ha provato una strana sensazione ad un piede e quando ha controllato ha intravisto quello che potrebbe sembrare il morso di una vipera. Gallo ha il suo da fare con una vescica più grande del suo ego e io è già qualche ora che da un orecchio ci sento poco e niente. L’unico sano è Bede. Fosse per lui si potrebbe anche continuare fino a Carpegna, ma siamo in democrazia. Per Gallo può finire lì, Mancio sottoscrive, io non oso contraddire la volontà del popolo e Bede si adegua. La maggioranza ha votato per terminare il tutto al prossimo centro abitato degno di nota. Di lì si aspetterà mio babbo per un passaggio in auto fino a casa. La decisione è presa. In realtà prima di Mulino di Bascio ci sarebbe anche Gattara, ma vista l’assenza di un locale dove bere e mangiare per l’ultima volta insieme in questo viaggio, propendiamo per proseguire verso il paese successivo dotato di un’osteria secondo le informazioni recepite dal web. Poco importa se per arrivarci ci sorprende anche il temporale che avevamo visto in lontananza. Lo Spinnaker Trail Tour merita un degno finale. Tempo un’ora, durante la quale si è mangiato e bevuto, ed ecco mio babbo scendere dalla macchina con i cappellini in mano. Quello è il segnale di fine viaggio. O forse solo l’inizio?!

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Monte Rosa Walser Trail Monte Rosa Walser Trail Monte Rosa Walser Trail Monte Rosa Walser Trail ---- 27 luglio 2018 (Distanza 114 Km / 27 luglio 2018 (Distanza 114 Km / 27 luglio 2018 (Distanza 114 Km / 27 luglio 2018 (Distanza 114 Km / D+ 8240 m.) D+ 8240 m.) D+ 8240 m.) D+ 8240 m.) ---- Gennaio 2018, inizio anno, tempo di buoni propositi; inizio anno, tempo di scegliere LA gara dell'anno: Monte Rosa Walser Trail. Dopo due anni di seguito nelle Dolomiti, avevo voglia di cambiare scenario e immergermi in altre montagne. Inoltre, scegliendo questo trail volevo alzare ancora la mia asticella personale e affrontare una gara più dura: più tempo a disposizione (40 ore vs 30 ore) in meno km (114 vs 120) ma con più dislivello (8300 D+ vs 6000 D+). Obiettivo:

ovviamente finirla ma possibilmente in 33 ore. Mi iscrivo, sono tra i 200 fortunati. Preparo il mio anno in tranquillità, scelgo le gare non solo in base al Monte Rosa e in un attimo siamo a luglio. Il 27 luglio, verso mezzogiorno, arrivo insieme all'Ale (la mia fidanzata) a Gressoney-La-Trinitè, punto di partenza della gara. Pranzo e ritiro il pacco gara: sono gasato, ho quell'ansia buona, quel misto di euforia e 'scaga' che ti elettrizza. Attorno le montagne ammiccano e sembrano dirmi che le promesse di nuove meraviglie saranno mantenute. A due ore dalla partenza inizio la preparazione del mio zaino: il primo momento di black-out mentale; in questo momento realizzo veramente che sarò sempre da solo, senza nessun compagno a farmi forza quando ne avrò bisogno e consigliarmi. Ho sempre fatto questo genere di gare in compagnia. Ancora non ero partito ed ero già messo alla prova. Alla partenza riconosco una faccia amica, un ragazzo conosciuto a maggio in una gara a Fano: com'è piccolo il mondo della corsa! Il morale sale e mi tranquillizzo: sono pronto.

Parto, mi godo il tramonto ma mi rendo subito conto che dovrò sempre stare all'erta: parecchi tratti con i sassi, strade bianche e sentieri insidiosi. Arrivo al primo cancello in forma, un po' in ritardo rispetto alla mia tabella di marcia personale per aver accompagnato la faccia amica riconosciuta alla partenza e subito infortunata durante il primo tratto di tragitto; mi sentivo in debito. Ritrovo l'Ale ad aspettarmi, mi scaldo e mi riprendo con il brodo caldo. Riparto,

procede tutto liscio anche se i 4/5 km precedenti il secondo cancello mi sembrano infiniti. Arrivo finalmente alla base vita, a Brusson: sono a metà gara! La notte è passata, mi cambio e chiedo supporto alla mia infermiera personale perché comincio ad aver bisogno di cerotti. Il bilancio della prima parte è abbastanza positivo: il percorso era simile come difficoltà tecnica alle gare nelle Dolomiti, sento i km pesare sulle gambe ma finora è andato tutto "liscio". Il tragitto per il terzo cancello comincia e saliamo. Saliamo, saliamo ma nel mentre si rannuvola. Raggiungiamo i 2600mt di altitudine, c'è un punto ristoro. Usciti da lì ripartiamo, ma il tempo non promette nulla di buono: si è chiuso tutto e si sentono anche i tuoni in lontananza. Quando comincia a grandinare siamo già troppo avanti per tornare indietro e troppo indietro per fermarci. Siamo nel bel mezzo del temporale, circondati dai fulmini. Mi cago veramente addosso! La discesa l'ho fatta a 4 gambe, uno stambecco sarebbe stato più lento di me. La paura dei fulmini che vedevo cadere intorno a me era infinitamente più grande della paura di farmi male. Al terzo cancello arrivo scosso, fradicio e con la vescica al piede come unica cosa in formissima di me, ma penso che a questo punto, dopo tutto quello che ho superato, l'ultimo tratto - il famoso Pinter - non può spaventarmi. Avevo conosciuto altre persone durante la gara che l'avevano già fatta gli anni precedenti e tutte mi avevano decantato con un misto di timore e fascino la salita al colle del Pinter, 2777 mt. Non vedevo l'ora di arrivarci! Obiettivo di breve termine quindi arrivare in cima al Pinter, la discesa dopo in confronto sarebbe stata una passeggiata di salute. Ed è stato esattamente come me l'avevano raccontata gli altri partecipanti esperti: l'ultimo tratto della salita, con un centinaio di km sulle gambe, è stato davvero tosto. Ore 2:30, 31h e 26’ dopo la partenza raggiungo l'arrivo (e l'Ale). Il mix di emozioni è esplosivo: soddisfazione e orgoglio di aver finito LA gara in un tempo migliore di quello che mi ero prefissato nonostante tutte le difficoltà, stanchezza e acciacchi, gratitudine verso chi non ha mai smesso di supportarmi. E il 2019? Bè, grazie al Monte Rosa Walser Trail ho guadagnato 6 preziosi punti ITRA. Per quale gara? Stay tuned!

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Tor des Géants (TOR) [09Tor des Géants (TOR) [09Tor des Géants (TOR) [09Tor des Géants (TOR) [09----15/9/2018 15/9/2018 15/9/2018 15/9/2018 ---- Distanza 339 Km / D+ 30.908 m.]Distanza 339 Km / D+ 30.908 m.]Distanza 339 Km / D+ 30.908 m.]Distanza 339 Km / D+ 30.908 m.] nienTTTTe sarà più cOOOOme pRRRRima Niente! Niente è quello che avrei voluto scrivere su questa esperienza perché molto è già stato scritto, racconti dettagliati, capoversi appassionati, informazioni tecniche per chi deve cimentarsi con il percorso, basta cercare in libreria o su internet, ognuno con la propria visione ed il proprio giudizio. Inoltre ho sempre pensato che sarebbe stato troppo intimo, troppo lungo a voler partire dal principio, troppo confuso per chi è seduto sugli spalti. Ma a settimane di distanza, per

quanto regni la pace interiore consapevole di quanto fatto, le immagini si rincorrono, le emozioni continuano a galleggiare, i pensieri inevitabilmente valicano i colli e la domanda di un amico: “dimmi tre cose che ti hanno colpito in positivo del TOR e quelle che tornando indietro miglioreresti”, può essere l’occasione per mettere un po’ d’ordine. Non voglio quindi raccontare il mio viaggio che è meglio ascoltare, ogni volta diverso, ogni volta nuovo, farcito di qualche dettaglio inedito che rimarrà per sempre scolpito nella mia memoria, bensì mettere in risalto qualche caratteristica del TOR che non è del tutto evidente:

- Il potere aggregante del TOR, un anello che unisce un’intera regione ma soprattutto un collante per tutte le persone coinvolte. Nel mio piccolo ne sono testimone, attore protagonista di amicizie che sono nate e cresciute sotto il segno del TOR. Basti pensare a Massimo che ho cercato per la prima volta sapendo che avrebbe partecipato a questa gara (che parola stonata associata al TOR) nel 2015; a Mauro, insieme abbiamo iniziato a fantasticare proprio nel viaggio verso quella edizione e insieme abbiamo finito questa sTORia; a Duilio, finisher 2015 e compagno scopa nel 2016, che ho frequentato non più di 2 giorni in quell’occasione e quest’anno eccolo qui, il mio angelo custode, ad accudirmi come solo un fratello avrebbe fatto. Non gli sarò mai sufficientemente grato. E’ normale tornare a metà settembre con qualche amico

impresso nell’anima, qualche numero di telefono e un letto sparso per l’Italia che può ospitarti in qualsiasi momento; - …non saprei come tradurla in parole ma non dopo tutti gli eventi ti ritrovi a singhiozzare a giorni di distanza mentre fai tutt’altro, magari sei al volante o armeggi davanti ad un pc, convinto d’incedere sulle rotaie di una quotidianità ritrovata ti sorprendi a divagare incantato fra il vallone di Loo e il bivacco Clermont, a sorseggiare lo zabaione del lago chiaro con lo sguardo rivolto alla Crenna du Leui ancora

ignaro che ti aspetta la discesa agli inferi di Niel. Non dopo tutti gli eventi riprendi a correre con i piedi che ancora frizzano… e ridi con quel riso apparentemente insensato… e piangi con quelle lacrime silenziose che ti tolgono il respiro e ti stringono la gola. Non si può correre in gruppo dopo il TOR, non subito, occorre riacclimatarsi. È proprio vero che al di là di gambe e testa il TOR è una questione di cuore, quel cuore che si è gonfiato di parole, sguardi, odori, rumori, espressioni, respiri, silenzi e a suo piacimento, quando meno te lo aspetti, ti riporta sui tuoi passi, immerso in un buio puntellato di stelle, nella quiete del lago Misurin, fra le rocce esposte della salita al Coda o sotto i lampi del Pinter, a cavalcioni del Malatrà, in attesa dell’ultima strepitosa alba; - per tutto quello che si potrebbe dire e non sarebbe comunque abbastanza, il TOR è indescrivibile, talmente grande da doverlo dividere in 7 settori, è inimmaginabile tutto insieme, figurati se è possibile racchiuderne l’essenza in qualche riga. Al TOR tutto è incredibile, la professionalità degli organizzatori, la volontà degli atleti, la passione dei volontari che 24 ore su 24 assecondano le esigenze dei fantasmi che man mano gli si parano davanti. Il TOR non può essere spiegato, deve essere vissuto. Il TOR non si prova, il TOR si finisce partendo con la convinzione di potercela fare e poi

succeda quel che succeda perché in 339 km, 30.908 D+ le incognite sono infinite e i contrattempi dietro ad ogni sasso. Prima di partire bisogna essere consapevoli del viaggio che si sta intraprendendo, della propria preparazione e di quello che ci si può permettere. Nella corsa non si inventa niente, al TOR ancora meno perché la realtà è di per sé talmente fantastica da poter sognare ad occhi aperti. Terra austera la Valle d’Aosta…ma ricca di emozioni, stupenda. Per quanto riguarda gli aspetti negativi non riesco a trovarne, forse sono di parte ma ho vissuto il TOR che ho sempre

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immaginato, senza la foga della gara, senza l’ansia del tempo, sempre con il sorriso stampato in faccia ho respirato la montagna, bramato le notti e goduto di ogni raggio di sole, adorato i mille scrosci d’acqua, il rombo del ghiacciaio e gli animali che ci scrutavano incuriositi. Ho gioito, stretto i denti, corso e camminato abbracciato dall’affetto della mia

famiglia e dei miei amici, ai ristori, alle basi vita, lungo il percorso, da casa, una telefonata, un messaggio, un pensiero, un bacio…tutta vita. Nato volonTOR, sono diventato un gigante fra i giganti, quattro anni per conoscerci, avvicinarci,

studiarci, quattro lunghi anni in cui sono esistito in funzione del TOR…ed è stato bellissimo. Non resta che andare avanti, come sempre, ma non sarà lo stesso, nienTe sarà più cOme pRima!

L’altra Ginnastica - La nostra attività ludico motoria A cura dell’Istruttrice Milena Balducci

Un diffuso luogo comune dice che “i bambini di oggi non sono più come una volta”. Come tutti i luoghi comuni, contiene una parte di verità. Detto ciò, ogni martedì e giovedì dalle 16.00 alle 17.00 la nostra Società cura con particolare attenzione il benessere e la cultura del sapere motorio dei “piccoli” ma “futuri” atleti, valorizzando e potenziando l’attività motoria tenendo ben presente i ritmi evolutivi del bambino. Strumento ausiliario del lavoro che si va a proporre e che ha un ruolo fondamentale, è il gioco.

Gioco come momento e situazione ricca di stimoli, gioco visto come modo di relazionarsi agli altri, come progetto educativo improntato a diffondere una maggior conoscenza di sè. Attraverso il giocare il bambino può conoscere e sperimentare, dando libero sfogo alle proprie abilità. Si vanno a proporre attività vissute in forma ludica, cercando di suscitare nei bambini partecipazione, entusiasmo e atteggiamenti di ricerca personale. Per contro, cerchiamo di evitare proposte psicomotorie richiedenti rigidi tecnicismi che generalmente coincidono a stati di demotivazione; tutto questo senza dimenticare mai le regole. In questa tenera età (parliamo di bambini dai 3 ai 5 anni) proponiamo un’attività educativa e non avviamento allo sport, un’attività che oltre a favorire l’evoluzione delle abilità motorie porta al superamento di paure. I Bambini attraverso la varietà delle esperienze motorie sperimentano ruoli diversi e rapporti non abituali tra corpo e spazio, per considerare se stessi, gli altri e il mondo circostante da prospettive differenti e attraverso il gioco guidato tutti hanno la possibilità di trovare elementi di successo e di valorizzazione personale. Ed ecco che “una strada magica” incuriosisce i bambini, questa attraverso superfici diverse, a volte rese instabili da oggetti e attrezzi sia codificati che non, fanno trovare il bambino “in bilico” allenando l’equilibrio e stimolandolo a risolvere i piccoli problemi motori. L’avventura con un cerchio, se ricca e variata, insegna al bambino a camminare avanti e indietro, a saltare, a correre seguendo direzioni sempre diverse nonché afferrare e lanciare. Ma anche una fune, una palla o un semplice fazzoletto e tanti altri oggetti se usati con fantasia aiutano il bambino a prendere coscienza di sé rispetto il tempo, lo spazio e in relazione ai compagni. Non per ultimo, l’esplorazione dei materiali è in grado di stimolare creatività e di contribuire ad una propria autostima e autonomia. Il carattere Ludico dell’attività non annulla l’importanza che il movimento ha nello sviluppo organico e nell’organizzazione neurologica di tutti i bambini, né il processo cognitivo di cui lo stesso movimento si avvale. Tutti i bambini dal più abile al meno bravo sono sullo stesso piano e tutti “vivendo” devono riportare quel successo che, sostenendo la motivazione, innesca quel circolo virtuoso che facilita gli apprendimenti successivi. Concludo dicendo che il martedì e il giovedì dalle 16.00 alle 17.00 apriamo la porta del pallone bianco e ci immergiamo in una favola che per i più piccoli è quasi un dovere leggere e per noi, rileggere più volte, dove si trova sempre una continua conferma di avere qualcosa da imparare…

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Approfondimenti - Conosciamo meglio l’Atletica Leggera (I gruppi di specialità) A cura del Coach Massimo “Ticci” Piovaticci

Le CorseLe CorseLe CorseLe Corse ---- Nel programma agonistico dell’atletica leggera il settore CORSE è, per alcuni, il più noto. La presenza della gara delle gare, ossia i 100 metri, dà immensa notorietà. Basti pensare al richiamo mediatico della finale veloce durante Olimpiadi e Campionati Mondiali. Negli anni appena conclusi dove il dominio di Usain Bolt è stato assoluto, l’eco è stata moltiplicata all’ennesima potenza. Non solo però velocità pura dicevamo, anche il “giro della morte” dei

400 metri ha il suo fascino, così come gli ostacoli alti dei 110m, non parliamo poi delle prove a squadre delle staffette in pista che riservano entusiasmo da vendere. Alcuni tra i più famosi di tutti i tempi, nell’ordine sono stati lo statunitense Michael Johnson nel giro di pista e il britannico Colin Jackson tra le barriere. Le corse di lunga durata hanno come capofila la storica prova dei 42,195km che nacque per esigenze comunicative in un’epoca dove i messaggi viaggiavano a ritmi e modalità decisamente differenti. 5000m e 10000m rimangono la massima distanza da coprire in pista. La corsa con siepi poi è un ibrido tra resistenza e ostacoli, una difficoltà in più nel percorso di gara di un corridore. In tempi recenti chi non ricorda il magnifico oro olimpico sulla maratona di Atene del reggiano Stefano Baldini e la lotta tutta italiana tra Alessandro Lambruschini e Francesco Panetta nelle siepi. La marcia ha regole proprie e a volte si estranea un po’ dalle dinamiche delle altre specialità di corsa. Circuiti dedicati di 2km si snodano per le città, una tecnica di camminata veloce tutta da imparare. Anche qui la tradizione della nostra penisola è nota in tutto il mondo, basti pensare cosa ha rappresentato la famiglia Damilano. Insomma ce n’è per tutti i gusti!!!

Gare di corsa previste dal programma: m. 100 - 200 - 400 - 800 - 1500 - 5000 - 10.000 - 3000st (U m. 0,91, D m. 0,76) - 110hs (U m. 1,06, D m.0,84) - 400hs (U m. 0,91, D m. 0,76) - 4x100 - 4x400 - Maratona - Marcia su pista 10km (5km donne) - Marcia su strada 20km/50km

I saltiI saltiI saltiI salti ---- L’azione di salto ha due anime in corpo. Una è quella del fascino del volo, l’altra è il timore del volo stesso. Una contraddizione da sfatare in quanto saltare è emozionante e non crea assolutamente paura, è sufficiente provare! Saltare lontano o verso l’alto sono due facce della stessa medaglia, entrambi si sviluppano da una rincorsa veloce unita ad un improvviso balzo che proietta in volo. La fossa riempita di sabbia può essere raggiunta con un balzo singolo, il salto in lungo, oppure con tre balzi, salto triplo. L’idea di volo è meglio rappresentata dai salti in elevazione con ricaduta sui materassi. Il salto in alto è molto praticato ad esempio a livello scolastico perché di più facile esecuzione mentre il salto con l’asta necessita la confidenza con una pertica che prepara al decollo. Saltatori passati alla ribalta ce ne sono a iosa. Il russo, poi divenuto ucraino, Sergej Bubka ha fatto conoscere al mondo intero la bellezza del salto con l’asta, gli “altisti” italiani ci hanno regalato tante medaglie europee e ad oggi il nostro Gianmarco Tamberi (foto a lato) punta a ricalcare la carriera di un mostro della specialità come Javier Sotomayor.

Gare di salto previste dal programma: Salto in lungo - Salto triplo - Salto in alto - Salto con l’asta

I lanci I lanci I lanci I lanci ---- Sinonimo di forza e potenza i lanci nell’antichità, insieme alla lotta, erano due discipline fondamentali per l’agone classico. I gloriosi atleti/gladiatori di un tempo erano lanciatori, con fisici scultorei e ottime abilità manuali: la lancia ( giavellotto ) e il disco erano gli attrezzi più utilizzati. Gesti estremamente tecnici per i cui quali occorre una buona coordinazione tra arti superiori e arti inferiori, discrete sensibilità con gli attrezzi. Storicamente l’Italia ha un nome scritto sui libri di sport, quello di Adolfo Consolini, discobolo giunto all’oro olimpico e contemporaneo di un altro gigante dello sport come Primo Carnera. In anni recenti ricordiamo il pesista Alessandro Andrei che a Los Angeles nel 1984 vinse l’oro olimpico.

Gare di lancio previste dal programma: Lancio del disco - Lancio del martello - Getto del peso - Tiro del giavellotto

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Sezione Ginnastica Artistica - Un anno tutto da ginnasticare! A cura dell’Istruttrice Giuliana Bompadre

Termina la stagione agonistica per il settore ginnastica ma, per capire meglio com’è andato l’anno sportivo 2017/2018 conclusosi a luglio, dobbiamo tornare indietro con la memoria di circa un anno. Il 17 Ottobre 2017, la ginnastica apre il calendario agonistico con la prima prova del campionato GOLD, a scendere in campo per la gara a squadre serie C3B le nostre ginnaste Alessia Bontempi, Nausicaa Maioli e Chiara

Leardini, insieme a loro la portabandiera Margherita Facondini che scenderà in campo in occasione della seconda tappa, quella di Fermo. Il poker dell’Atletica 75 si aggiudica il 6^ posto di squadra su dodici compagini a causa di qualche imprecisione di troppo alla trave. Il primo scalino è stato affrontato, il secondo sarà più ripido e si presenterà a Fermo il 12 Novembre in occasione della gara di Zona Tecnica (gara che unisce le migliori società della nostra regione a quelle delle Marche ed Umbria), dove nonostante una gara regolare sui quattro attrezzi la compagine cattolichina non riesce a salire oltre l’11 posto in classifica, vedendo sfumare le possibilità di qualificarsi per la fase nazionale. La pausa di Dicembre non impedisce di portare avanti il lavoro in palestra e dopo il consueto Saggio di Natale, la prima competizione del nuovo anno (2018) si svolge a Rimini, dove la Polisportiva Celle organizza la prima prova del Campionato FGI “Silver” LD. Nella categoria Junior 1 Alessia Bontempi conquista subito una bella terza piazza nella classifica generale, dimostrando nervi saldi dopo una caduta dalla trave e caparbietà su tutto il resto della gara. Per Alessia, sarà questa l’unica partecipazione al Campo Regionale. Alla sua compagna Nausicaa Maioli va un po’ meno bene, finisce a metà classifica nella Categoria Allieve 4; prova senza grosse imperfezioni ma che non basta per scalare più posizioni in classifica. Anche nella 2^ prova di Ferrara, Nausicaa confermerà la posizione di metà classifica. Altre due ginnaste biancazzurre erano iscritte a Cesena nel comparto “Silver” LC: Chiara Leardini (Allieve) e Margherita Facondini (Junior). Prova d’esordio difficile, come tutti gli esordi di tutte le annate…è pur sempre una prima volta. Margherita dimostra regolarità in tutti gli attrezzi ma se la cava meglio a trave e corpo libero. Chiara tiene bene le rotazioni, litiga solo un po’ con le complicate parallele. Alla fine 14^ Megghi e 10^ Chiara nelle rispettive categorie. Anche per loro il prossimo appuntamento in campo federale sarà la fase finale di Rimini (nella foto la nostra squadra agonistica FGI Gold Facondini Margherita, Maioli Nausicca, Bontempi Alessia, Leardini Chiara). Febbraio 2018, nonostante il clima (meteorologico) avverso, le nostre ginnaste continuano a scaldarsi in gara. Il 18 febbraio a Cattolica la nostra società organizza la prima prova del Campionato UISP 2018 di 1^ categoria, prova valevole per la qualificazione ai Nazionali di fine maggio che sempre la “Regina dell’Adriatico” ospiterà con onore (n.d.r. per una relazione su questo evento si rimanda all’articolo dedicato ai Campionati Nazionali). Le ginnaste iscritte sono Elisa Gaspari, Emma Petese, Amaranta D’Andrea, Sabrina Zangheri per la “mini 4 allieve” mentre Sofia Tombari e Chiara Bacchini per la “mini specialità”. Assente purtroppo Sara Vannoni costretta a tifare le amiche da casa. Ottimi i risultati per loro: Sofia vince il volteggio mentre Chiara parallele e corpo libero. Sabrina e Emma terminano la loro prova con un 3^ e 4^ posto a corpo libero nella loro categoria, seguite a ruota da Elisa e Amaranta. Buonissimo esordio di squadra tra le mura di casa! Anche la seconda prova regionale Uisp, organizzata a Pianoro (BO) dalla società Pianoro Sport Academy, renderà onore alle nostre ginnastine che riconfermeranno il loro valore in vista del Campionato Nazionale. Questa volta a tifare le amiche da casa è stata Sofia. La settimana dopo rieccole di nuovo tutte sul campo gara di Rimini per la prova a squadre FGI nella categoria serie D (LA3 allieve). La compagine cattolichina non si fa attendere, voglia di fare ed entusiasmo valgono l’11^ posto finale per la nostra squadra. Sono piccole ma grintose, nel livello individuale del campionato FGI, tutte le nostre ginnaste tirano fuori il meglio di sé e le prestazioni sono di buonissimo livello. L’esito finale è davvero incoraggiante, in una categoria con 40 ginnaste allieve in gara, la nostra Società riesce a piazzare 4 ginnaste tra le prime 15 nella classifica generale. In aggiunta alle “piccolissime”, i rinforzi di Agata Conti, Gigliola Bizzocchi e Giulia Pierro per la categoria FGI LB3 nella gara a squadre di Febbraio. Più esperte e consapevoli delle proprie potenzialità, le tre ginnaste cattolichine conquistano il 2^ piazzamento in classifica. Per la qualificazione individuale nel contenitore LB3, Agata Conti, Gigliola Bizzocchi e Giulia Pierro, dovranno aspettare la seconda prova a Sant’Agata sul Santerno per riscattare l’opaca prova di Rimini. Gigliola e Giulia esultano per un 5^ posto a pari merito e Agata per l’8^. Considerato l’elevato numero di ginnaste presenti e il livello discreto, le nostre ginnaste si sono difese alla grande facendo uscire l’orgoglio personale e rimboccandosi le maniche per mostrare il proprio valore (nella foto alla pagina successiva la squadra agonistica FGI silver

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LA3 e LB3). Tutte le nostre ginnaste staccano il pass per la fase finale del campionato FGI di Rimini (Ginnastica in Festa 2018). Per la categoria LA 3 allieve (la categoria più numerosa, con ben 258 ginnaste presenti in gara) Emma conquista la finale all around. Agata, Gigliola e Giulia replicano il risultato nella loro categoria LB3 centrando ampiamente la finalissima nel concorso generale. Nausicaa per la categoria LD allieve (categoria che prevede anche la finale di specialità) accede alla finale per trave risultando poi 8^ nella classifica finale. Stessa categoria, ma nel livello Junior, per una manciata di centesimi (5 per l’esattezza) Alessia agguanta la finale a corpo libero migliorando la posizione di qualifica (9^) e a volteggio a un soffio dal

podio (4^). A tutte le nostre ginnaste, anche a quelle non citate per la finale, va il riconoscimento per aver gestito un andamento di gara positivo in un contesto non semplice come quello di una finale nazionale. In primavera la nostra Società organizza i Campionati Regionali Uisp. Si comincia un pomeriggio di un sabato marzolino alle 14,30 con la prima prova di 2^ categoria. Per noi Agata Conti, Gigliola Bizzocchi, Giulia Pierro. Le ragazze hanno trovato la giusta concentrazione e i risultati non si sono fatti attendere; Gigliola si aggiudica il primo posto a volteggio, Agata il 2^ gradino del podio a trave, seguite a pochi centesimi di punto dalla compagna di squadra Giulia. Il giorno seguente, stessa location, vanno in scena le categorie tecnicamente più impegnative del circuito Uisp (dalla 3^ alla 6^). Le biancazzurre iscritte sono state Manuela Po Baldrighi, Janel Amoah, Giulia Massimi, Virginia Cecchini, Erica Brunetti per la categoria 3^ specialità, “le veterane” dimostrano di poter dire ancora la loro in gara e la classifica lo conferma con ottimi piazzamenti su tutti gli attrezzi. Vanessa Casadei e Margherita Facondini per la categoria 3^ senior. L’8^ posto in classifica di Vanessa deve essere di stimolo per lei per migliorarsi nel proseguo della stagione. Sopra di lei, nella classifica generale, Margherita si ferma al 7^ posto; questa ginnasta sta lavorando per arrivare al massimo della forma come si vedrà nelle gare successive. Stessa categoria (3^) ma nel livello junior, Chiara Leardini agguanta il 1^ posto in classifica a corpo libero (che si è dimostrato ancora una volta il suo attrezzo di punta). Nausicaa Maioli in 4^ categoria junior, una ginnasta registrata in questa categoria, centra l’obbiettivo di portare a casa una gara lineare senza incertezze per “stabilizzare” nuovi elementi. Nel livello superiore senior (di 4^) Alessia Bontempi conferma la sua preparazione a parallele, dove sale sul 2^ gradino del podio. Una gara più altalenante per Noemi Guidi che non le permette di scalare la parte alta della classifica, nonostante il suo potenziale sia più alto. Ancora una volta Giorgia Castaldo rimane in panchina per problemi fisici, gli stessi che la terranno purtroppo lontano dalle competizioni per tutto l’anno. Sempre in 4^ categoria, ma nella gara di specialità, un buonissimo rientro sulle pedane di gare per Lucia Magnani che registra un ottimo 3^ posto a trave e corpo libero, seguita a ruota da Manuela Po Baldrighi 4^ a trave e 1^ a corpo libero. La “nostra” Erica Brunetti, bloccata a letto dall’influenza, ha seguito le compagne di squadra a distanza, insieme a Lucrezia Saioni ferma ai blocchi di partenza. Elisa Ortolani, non si fa attendere e nella 5^ categoria di specialità infila al collo la medaglia d’oro per trave e quella di bronzo per il corpo libero. A maggio, l’Atletica 75 fa le prove finali mettendo a punto le ultime cose in vista dei nazionali Uisp organizzando anche la fase conclusiva del campionato regionale. Il lavoro certosino e di qualità svolto durante gli allenamenti conferma e migliora le prestazioni della prima prova delle nostre ginnaste. Nelle categorie di specialità la nostra squadra piazza ben 6 ginnaste a podio con Giulia Pierro e Gigliola Bizzocchi (2^ categoria), Giulia Massimini (3^ specialità), Lucia Magnani, Manuela Po Baldrighi e Tanya Torriani (4^ categoria), Elisa Ortolani (5^ categoria). Nelle categorie che contemplano la

gara completa sui 4 attrezzi, ben altri 2 piazzamenti a podio nel concorso generale con Chiara Leardini (3^ junior), Nausicaa Maioli (4^ junior) e numerose le medaglie incassate dalle nostre ginnaste nelle premiazioni sugli attrezzi; Chiara e Nausicaa sono affiancate nel medagliere da Margherita Facondini, Noemi Guidi. Le nostre ginnaste hanno ingranato la marcia giusta per sfrecciare ai nazionali (si veda l’articolo dedicato).

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Ultra - Voglio di più, non mi basta mai! A cura di Raffaele Fraternale Melone - Luca Gallinucci - Massimo Sacanna

100 Km del Passatore (Firenze 100 Km del Passatore (Firenze 100 Km del Passatore (Firenze 100 Km del Passatore (Firenze ---- Faenza) Faenza) Faenza) Faenza) ---- 22226666/2/2/2/27777 maggio maggio maggio maggio 2018201820182018 ---- Stringo tra le mani la medaglia e ripenso a tutto quello che questa gara mi è costata. Mi sembra ieri quando dopo aver visto un video di un podista e me ne sono venuto fuori con una delle mie brillanti idee: “Sai che c’è??? Voglio fare la 100 km del Passatore!”. Ma in quel periodo stavo preparando la maratona di Verona e su consiglio di più persone ho lasciato quel desiderio in un cassetto dedicandomi agli impegni sportivi già presi, ma in cuor mio avevo già deciso, era solo da capire come conciliare i vari impegni sportivi, famigliari e professionali. Gennaio

2018, mi iscrivo al Passatore, il dado è tratto, del resto come potrei tirarmi indietro quando i miei compagni dell’Atletica 75 hanno addirittura scomodato RE Giorgio (Calcaterra) per farmi gli auguri. Si parte con la preparazione, centinaia di km calpestati in tutte le condizioni climatiche possibili, inseguito dai cani, disturbato da automobilisti per chiederti indicazioni stradali… ma anche bei momenti come quando Manuel e Daniele mi hanno accompagnato sulla Colla nonostante le condizioni precarie di Daniele avrebbero consigliato il contrario. Ma ci siamo, il giorno della gara è arrivato, l'attesa della partenza è passata serena grazie anche a Roberto Bertuccioli che ha fatto di tutto per farmi restare tranquillo e mettermi

a mio agio. Sotto un caldissimo sole, appena il tempo di parlare con le mie gambe: ”vi ho allenato, curato e coccolato, adesso però tocca a voi portarmi a destinazione" che è giunto il momento di partire. Uscire da Firenze non è facilissimo ma tra insulti ed imprecazioni degli automobilisti riusciamo a defluire dalla città con passo comodo, senza farsi travolgere dalla frenesia (siamo appena partiti). I km passano senza problemi e tra i ristori, il pubblico che ti incita e il compagno di viaggio del momento con cui scambiare due parole, vedi e non vedi mi ritrovo sulla Colla, il passaggio forse più simbolico ed emozionante della gara posto al 48° km. C’è aria di festa lassù: musica, tanta gente, lo speaker che ti dà il benvenuto, qualcuno che mi chiama per nome ma che ancora non ho capito chi poteva essere. Ci sono riuscito, sono arrivato in cima alla Colla, siamo al giro di boa! Ma questa emozione dura poco, è vero che siamo a metà ma è altrettanto vero che ne manca ancora una metà... Occorre cambiarsi con abiti asciutti e più pesanti per affrontare il fresco della sera. Recupero con difficoltà lo zaino, mi cambio, un bisogno fisiologico, luce frontale e via che si riparte. Che strano, arrivi nella festa e te ne vai in un silenzio surreale, quasi a voler rimarcare la solitudine della gara che

continuerà ad accompagnarti in maniera più amplificata al calar del buio, buio arrivato in maniera quasi repentina e che mi costringe ad accendere le luci per poter vedere e farmi vedere. Davanti a me c’è una ragazza che sembra un albero di Natale, lampeggia dappertutto e questa cosa mi strappa un sorriso. Bene, sorridere per quello che vedo mi fa capire che sono ancora lucido. L’atmosfera è decisamente cambiata, molta meno gente in giro ed è buio e fresco. Ci sono ormai solo i ragazzi dei ristori che come angeli ti aspettano sempre con una parola dolce di conforto con l'effetto di un caldo abbraccio ed è forse più efficace di qualsiasi rifornimento. I km passano via uno dopo l'altro e mi ritrovo a Brisighella, la signora del ristoro mi ricorda che il grosso è ormai fatto, le rispondo che è dal 68 km che mi ripeto che sono più vicino a Faenza che a Firenze. Sorride e annuisce dandomi ragione e mi saluta. Ma ormai ci siamo davvero, sono al cartello di Faenza, ultimo strappo! Mi viene segnalato che manca l'ultimo km ma questo non è uguale agli altri, questo è più lungo degli altri, decisamente più lungo. Ma finalmente entro nel centro storico ormai quasi deserto, la cameriera di un bar mi passa una bottiglia d'acqua, la ringrazio (credo), sono confuso ma sono arrivato, il traguardo è davanti a me, lo osservo, lo ammiro, lo attraverso e mi ritrovo in Piazza del Popolo sotto il mega schermo che visualizza il mio nome e mi dice che sono arrivato in 11h01’03” (il Real Time sarà 10h58’16”). Ci sono riuscito, riesco a lasciarmi andare ed esultare, adesso sento tutti i dolori del mio corpo, le mie gambe che mi chiedono di fermarsi una volta per tutte, le accontento se lo meritano, consapevole di aver fatto qualcosa di impensabile per me fino a pochi anni fa. Grazie, grazie e ancora grazie veramente a tutti, a chi mi aveva detto di lasciare perdere e a chi mi ha anche solo dato una pacca sulla spalla. Grazie ai residenti lungo il percorso pronti ad aiutarti, all’Atletica 75, un bellissimo gruppo sempre pronto a darti consigli e seguirti durante gli allenamenti, grazie all’Audi nera che mi si è affiancata e dai suoi finestrini si sono affacciati Adolfo, Savino, Gabriele e Varide ad incitarmi. Grazie a Roberto, il mio riferimento in questa avventura, a Marianna ed Enea che mi hanno supportato ma soprattutto sopportato. Ultimo ma forse il più importante grazie va a Maurizio che insieme a me ha fatto un salto nel buio per prepararmi. La mia 100 km volge al termine lasciandomi emozioni che difficilmente con queste poche righe penso di essere riuscito a trasmettere (rammarico), emozioni intense che ricorderò a lungo.

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Nove Colli Running (NCR) Nove Colli Running (NCR) Nove Colli Running (NCR) Nove Colli Running (NCR) ---- 19/20 maggio 2018 (202 Km) 19/20 maggio 2018 (202 Km) 19/20 maggio 2018 (202 Km) 19/20 maggio 2018 (202 Km) ---- Sono anni che ti aspetto e adesso che il tempo si è fermato, i piedi gonfi immersi in un catino di acqua calda, salata e immobile, sorrido al pensiero di non ricordare neppure la prima volta che mi hanno parlato di te, quando ti ho incontrata, ti ho conosciuta, del perché mi sono appassionato a te, del come ho potuto credere di far parte del tuo mondo. Sorrido perché forse è l’unico gesto che non mi provoca dolore. Sorrido perché per quanto possa essere inconsapevolmente presuntuoso non mi capacito di come possa essermi

avvicinato a te già nel 2016 con un’esperienza pressoché nulla ed un’evidente sopravvalutazione di me stesso. Sorrido pensando al volto stupito di coloro che mi chiederanno di raccontargli quest’ennesima storia, che vogliono verificare di persona se quel che hanno sentito, che hanno letto, sia vero. Sorrido perché succede sempre così, sono l’eccezione che conferma la regola, un fisico impalpabile al cospetto dell’insormontabile prova di turno. Sorrido…e piango ripensando ai giorni passati, un leggero soffocamento seguito da solchi umidi sulle guance. Tante sono le cose cambiate da quel 2016, di certo la mia mano e il mio modo di scrivere, fisicamente intendo, di certo le ore trascorse sulle gambe, gli allenamenti, le gare, il modo di affrontare ogni esame nella maniera più opportuna usando la testa e non è sempre facile perché mi giudico, mi giudicano e non si può essere sempre al vertice in questo incedere deteriorante. Ma non è cambiato il mio modo di intendere la corsa. Ci sono io. C’è la famiglia. C’è la squadra. Ci sono gli amici. Senza di loro nulla sarebbe stato possibile. Ma il cambiamento che ha più influito sull’andamento di questa vicenda è stata la fortuna di entrare a far parte di una piccola eletta schiera di Cavalieri e aspiranti tali, la svolta per ambire al sogno. Sorrido…e piango…perché pensando a tutto questo…realizzo che è tutto vero…19/20 maggio 2018…#roadtoNCR

1 1 1 1 ---- Di cosa stiamo parlandoDi cosa stiamo parlandoDi cosa stiamo parlandoDi cosa stiamo parlando La Nove Colli è la gran fondo più partecipata d’Italia da farsi in bicicletta che parte e arriva a Cesenatico dopo aver valicato i colli dell’entroterra romagnolo, la Nove Colli Running è una gara più o meno sullo stesso percorso…da farsi a piedi. Gli atleti in bicicletta si iscrivono quasi sette mesi prima nel così detto click-day dove in una manciata di secondi vengono bruciati migliaia di pettorali, i runners normalmente sono poco più di un centinaio e puoi presentarti anche la mattina stessa. I ciclisti alla fine vengono portati con gli onori della gloria fra banchetti e ristori perché sono stanchi e stremati dopo circa 6 ore di pedalata, i podisti se tutto va bene rimediano una mezza naturale, una fragola, una pacca sulla spalla e via andare perché di sedia ce n’è una e forse…forse…sta arrivando un altro finisher. Tuttavia nessun ciclista all’arrivo avrà mai la stessa espressione ebete sorridente che rimarrà stampata per giorni di un atleta che ha fatto il medesimo percorso

a piedi. Non è nemmeno lontanamente confrontabile l’esplosione di emozioni che vengono vissute da una parte e dall’altra della transenna che separa l’identico traguardo. Ufficialmente 202,4 km di asfalto e 3.220 m di dislivello positivo. Se in bicicletta sembra tosta, di corsa appare impossibile. Ma così non è. Da ormai 21 anni qualche intrepido parte dal porto canale a mezzogiorno del sabato

per poi tagliare il traguardo all’ombra del grattacielo nel tempo massimo di 30 ore, la domenica, giorno in cui si svolge la manifestazione ciclistica.

2 2 2 2 ---- I CavalI CavalI CavalI Cavalieriieriieriieri Qualche giorno prima del 26 febbraio 2015, Carlo Biagio Doc, all’alba dei 38 anni decise di festeggiare il suo compleanno in modo atipico, facendo il giro dei 4 colli, l’anello Ponte Uso 1 – Ponte Uso 2 della NCR, circa 57 km non proprio facili che si inseriscono a metà percorso. Sette amici (Massi, Paolo, Mauro, Enrico, Franz, FranzRodriguez e Gelo) colsero al volo la pazzia e si aggregarono dando origine ai Cavalieri e ad una tradizione che si ripete ogni anno cui si partecipa solo su invito, un solo giorno, un solo percorso. Al di là dell’essere atleti speciali, i Cavalieri sono amici, belle persone con un cuore d’oro, spingitori, volontari, si vogliono bene e questo bene viene condiviso con chi ha l’occasione di incrociarli. Quest’anno ho avuto il piacere di esserci, un’uscita particolarmente impegnativa, la epic edition, sotto la neve dall’inizio alla fine, 9 ore di calvario per arrivare tutti insieme quando le luci dei lampioni erano ormai accese da tempo. Ho così avuto l’occasione di assaggiare parte del percorso, di ascoltare i racconti dei ragazzi che hanno fatto più volte l’intera nove colli, di programmare con loro i lunghi successivi, la notturna del Barbotto, il Gorolo, la prima parte fino a Vignola, gli ultimi 5 colli. Tutto questo è stato fondamentale.

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3 3 3 3 ---- NCRunning TeamNCRunning TeamNCRunning TeamNCRunning Team Siamo io, RobiBertu e Cerro, dall’alba di sabato a quando loro si andranno a trascinare alla StraRimini. Mauro sarà pressoché ovunque ma in particolare verrà in nostro soccorso dal Barbotto a Secchiano. Mancio con tutta probabilità si unirà a Ponte Uso 1 nel tratto notturno per poi proseguire anche lui verso la mezza di Rimini. Dani e la Esa ci aspetteranno a San Leo a notte inoltrata e se mai dovessi farcela mi accompagneranno al traguardo. Nel gruppo ci sono anche Carlo perché da inizio anno è il mio total trainer e un dottore in squadra non guasta mai, mio fratello perché è il santo protettore di ogni mia stupidata ed a sua discrezione è libero di intervenire come e quando gli pare, la Mara perché è l’aria che respiro e presente in ogni mio pensiero. Altri amici avrebbero voluto/dovuto far parte del gruppo ma alcuni sono stati blindati da differenti impegni…altri sono in gara ed è doveroso non scassargli le palle anzi al contrario dargli una mano dovessero avere bisogno.

4444 ---- La corsaLa corsaLa corsaLa corsa Sono ancora in pigiama quando il Bertu suona il campanello. Raccattato Cerro si va a Cesenatico dove incontriamo tutti gli altri amici con cui condivideremo gran parte delle ore successive. Dopo la chiamata ad uno ad uno di ogni atleta e la benedizione del parroco si parte a ritmo imposto, i primi 20 km si fanno in 2 ore dietro una safety bike, a Settecrociari ci attende il primo ristoro e lo start vero e proprio. Come programmato parto con calma…forse un po’ troppa insieme ai veterani Paolo, FranzRodriguez, Crimaz e arrivo quando il via è già stato dato. I primi non ci sono più e forse è meglio così. Faccio il mio passo e alternando corsa e camminata oltrepasso il Polenta e Pieve di Rivoschio senza quasi accorgermene. Un saluto a Nicola, a Massi che era partito a cannone e si attacca il Ciola. In cima Cerro comincia a correre al mio fianco e insieme scendiamo a Mercato Saraceno dove dai racconti sarei dovuto arrivare fra lucciole e atmosfere romantiche invece è ancora giorno e il caldo è allucinante a tal punto che quasi non ci credo quando vedo Mauro ma soprattutto Carlo che sale sul trenino alla volta del Barbotto. Arriviamo in vetta senza ancora bisogno della frontale, sesto assoluto, un boccone al volo e si prosegue verso Ponte Uso 1. Saluto definitivamente i miei genitori che avevano fatto un paio di comparsate lungo il percorso, Rollo a Vignola e Carlo che torna indietro ad incoraggiare gli altri ragazzi in gara. A Ponte Uso mi cambio perché la notte è gelida e riparto insieme a Mancio, Bertu e un altro atleta che approfitta per scambiare

qualche parola ed evitare di perdersi. Divoro il Monte Tiffi, barcollo sul Perticara e affronto Pugliano sapendo che è la salita più lunga, la quota più alta e che la discesa successiva mi avrebbe schiantato le gambe già maltrattate. A tirare su il morale e a riscaldare lo spirito imbacuccato in k-way, guanti e berretta ci pensano Dani e la Teresa illuminando la notte con i fuochi d’artificio come fosse capodanno quando valico la “cima Coppi”. Hanno vinto loro. Al resto ci pensa un brodo caldo. A Secchiano è ormai l’alba e tempo per alcuni di lasciarmi. Dopo una brevissima sosta al ristoro di Gelo siamo io e la Teresa con l’assistenza di Daniele in macchina. In condizioni normali il Passo delle Siepi avrebbe fatto ridere ma adesso lo faccio strisciando. Tè caldo e biscotti al ristoro delle 100 miglia mi rimettono in sesto. Lo stradone per arrivare al Gorolo è infinito e ai piedi del colle ci raggiunge Gabriele che viaggia con passo più spedito. Adesso sono ottavo e ormai vado avanti fra sofferenza e fastidio mentre la Teresa mi dice di essere fortunata perché le è toccata la parte più facile. Beata innocenza.

La verità è che il caldo è tornato asfissiante, sono finito, sono fiato sprecato, gomma bruciata sotto le scarpe che s’incollano sull’asfalto sciolto. Il mio arrivo dipende quasi esclusivamente da lei, lei che dovrà essere le mie gambe, musica nelle mie orecchie, gli occhi per distrarmi e confondere la mia mente. Ancora non mi hanno raggiunto i ciclisti del percorso lungo ma stiamo per rientrare sul circuito breve e occorrerà la massima attenzione per non essere travolto. A 25 km dalla fine mi devo decisamente più impegnare per non piangere a causa dell’emozione che sta salendo che per correre perché si, sto ancora correndo, magari non proprio bello a vedersi ma corro come annotato anche al ristoro di Borghi dove mi ha accolto la mia famiglia. Come al solito una grandissima iniezione di energia. A 10 km dalla fine il percorso devia da quello ciclistico e complice l’appannamento generale il rischio è quello di sbagliare strada ma ecco spuntare Simone, un aspirante Cavaliere conosciuto a febbraio che entra di diritto a far parte dell’NCRunning Team e mi guida fino all’ultimo rettilineo dove si ripresenta anche Mauro dopo una notte in bianco. Taglio il traguardo in 24 ore 56 minuti 56 secondi, ottavo assoluto e... “Primo dei romagnoli!”. Gioia e incredulità. Cala così il sipario sulla gara più straordinaria che io abbia mai fatto, quantomeno su asfalto ☺.

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Spartathlon (Atene Spartathlon (Atene Spartathlon (Atene Spartathlon (Atene ---- Sparta) Sparta) Sparta) Sparta) ---- 28/2928/2928/2928/29 settembre settembre settembre settembre 2018201820182018 ---- 246 Km 246 Km 246 Km 246 Km ---- I duecentoquarantasei chilometri greci hanno tentato in tutti i modi di deprimermi. Da Atene a Sparta, più che un allenamento fisico ci sarebbe voluto uno psicologo che mi avesse insegnato come distrarre vista e olfatto. Sì perché la Grecia, in quei tratti è una discarica a cielo aperto, le raffinerie che si attraversano non si contano e anche con pioggia e vento non sono mai riuscito a togliermi dal naso la puzza di smog. A parte questo, almeno una volta nella vita, se fortuna e salute

permettono, credo sia giusto provare a misurarsi nella Spartathlon. Credo sia un onore rendere omaggio a Leonida e alla sua storia, un po’ per completare un percorso sportivo e un po’ per farne parte. Spartano. Così si viene chiamati quando si porta a termine la gara. E raccontano che ti senti Spartano quando tutti ti applaudono all’entrata di Sparta! Questa volta è una di quelle in cui mi piacerebbe che tutto andasse liscio. Al mio arrivo a Glyfada ad una quindicina di chilometri da Atene, c’è una gran calma. Lì gli italiani alloggiano nell’albergo che è anche il punto scelto dall’organizzazione per il ritiro pettorali. Non c’è bel tempo ma ancora non piove. Ah beh si beh, vacci a credere neh (in torinese) e le giornate di mercoledì e giovedì passano in un lampo. Non sento nessuna pressione per la gara. Il tempo brutto previsto, anzi, mi tranquillizza ulteriormente. Alle sette del mattino di venerdì si parte dal Partenone. È buio, fa freddo, tira vento e piove. Caro Massimo, vuoi diventare uno Spartano? Questo è il prezzo! E sia! Si esce da Atene come ladri nella notte. I faretti illuminano monumenti e antiche colonne. La città ancora fatica a svegliarsi. Decido di partire a bomba. Il cancello orario dell’ottantunesimo chilometro è dipinto da tutti come il più difficile. Nove ore e trenta per superarlo altrimenti sei fuori gara, ma oggi ne ho di birra. Le gambe girano che è un piacere. È un pezzo che ho voglia di correre una distanza simile sull’asfalto. In montagna è diverso, non corri, sogni! In breve si giunge alla periferia della capitale. C’è un forte odore di smog e le file delle auto agli incroci cominciano a gonfiarsi come faranno i nostri piedi tra qualche ora. Qualche clacson stranamente non per lamentarsi ma per celebrare il gruppo di quasi quattrocento aspiranti Spartani. Il morale è alto. Mi affianca Carmelo che è un veterano della Spartathlon. Settima per lui. Insieme viaggiamo attorno alla trentesima posizione. Mi dice che quello poco avanti a noi è il campione mondiale di ventiquattr’ore, quello poco dietro è arrivato per primo a Sparta un paio di volte. Checcacchio ci faccio io lì? Il gruppo degli italiani è quasi tutto alle spalle. Atleti che in parte conosco e so quanto valgono più di me. Ormai ci sono, sto bene, proseguo così, vaffanculo! Si succedono nell’ordine: rettilinei di qualche chilometro, che per il sottoscritto sono come una coltellata, raffinerie con annesso odore fortissimo di petrolio, cumuli di sacchetti nei fossi delle strade che non oso immaginare cosa contengano e latrati di cani famelici che sembrano appena usciti da un film di Tim Burton. Quando al chilometro che sancisce la distanza di una maratona mi sorpassano due concorrenti con il pettorale numero due e numero tre, ho ben più di uno strano presentimento! Infatti... Cavolo, primi cinquanta chilometri in quattro ore e trenta, così la vinco la gara! In quel tratto sul mare il paesaggio è anche leggermente migliorato così come il clima. Addirittura in uno dei fittissimi ristori mi spoglio dell’antivento e riparto in maglietta e smanicato. Faccio anche due chiacchiere con Nicola che nel frattempo mi ha raggiunto e aggiornato sulle condizioni di Carmelo che alla fine si dovrà ritirare. Anche Nicola annovera diverse esperienze qui, meglio lasciarlo andare al suo passo e rallentare un po’. Ho un discreto vantaggio ora che mi permetterà di oltrepassare tranquillamente il famigerato cancello tra trenta chilometri. Basta amministrare, Massimo, ricordati! A Corinto, arrivo con quasi due ore di anticipo e in compagnia di Lorena ed Enrico. Due autentiche forze della natura! Ad aspettarmi in quel punto, anche Sabi e Sonia che ogni volta che è stato loro permesso dai vari giudici di gara mi hanno sempre supportato fino ad ora. Mentre una decina di chilometri fa ad aspettarmi c’erano due cagnacci rabbiosi. Come cambiano le cose?! Rapido pit stop a base di pasta scotta immangiabile ma che ti devi sforzare di mangiare e via, si riparte! Giusto cinque minuti di cammino in cui cazzeggio col cellulare e comincia una breve salita. Finalmente posso smettere di correre ogni tanto e alternare alla corsa anche qualche camminata. Ci dovrebbero essere quattromila metri di dislivello da qualche parte. E aspetta e aspetta... ho sempre pensato di correre in pianura e rifiatare in salita. Per il momento nisba. Ho corso e basta, come si conviene ad uno Spartano! Adesso del mare non c’è più traccia, il paesaggio mi ricorda tanto la Puglia dove ho partecipato alla maratona delle Cattedrali. Muretti bassi di roccia a secco. Recinti rimediati e vegetazione che non supera il metro e mezzo di altezza. Poche case, sparute e animali che abbaiano sulla porta a far da guardia. Il cielo comincia a farsi nero come la notte che ci attende, l’aria rinfresca e in testa ho sempre di più la voglia di lasciarmi dietro quei posti tetri. Ignoro al momento che sarà un divenire ancora più ostile di quello trascorso. E in tutti quei chilometri la mente fila ancora più veloce, si accende quando riemergono ricordi passati o si perde quando prova a disegnare un futuro fatto da mille sfumature possibili. Dipende tutto da noi. Oggi è domani. Nel senso che le scelte fatte in questo momento ce le porteremo dietro ovunque noi andiamo. Ed è una vita che tende a correre, a lasciarti indietro e

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mai come adesso te ne rendi conto. La bravura in questo gioco, chiamato appunto vita, sta nel rallentarne il corso, assaporando ogni singolo istante come fosse unico e irripetibile. Ultimo a volte.

Sono qua, in Grecia, quasi al centesimo chilometro di una gara che la maggior parte degli ultramaratoneti può solo sognare di fare e soprattutto per la prima volta nella mia vita ho ben chiaro cosa vorrei. È inimmaginabile quello che mi sto portando dentro. Quale velocità allora? Quale corsa contro il tempo? Voglio godermi tutto appieno. Nella tregua apparente della pioggia sbucano addirittura dei bambini sulle porte delle case al posto dei cani che le presidiavano qualche ora fa. Non sto sognando, sono piccoli e con le fattezze umane, quindi bimbi come lo sono stato anch’io. E quando gli sei vicino allungano verso di te il loro quaderno, e porgendoti una penna, chiedono gentilmente una firma e da dove vieni in un timido inglese. Sono irresistibili per affetto e simpatia. Mi chiedo come qualche italiano che ho appena incrociato abbia potuto ignorarli e passare oltre senza neanche un cenno. Io no, mi fermo volentieri e stringo le mani anche ai genitori quando li accompagnano. Vorrei per loro tutto il bene del mondo. E se solo

bastasse il mio autografo a fare in modo che accada, farei altrettanto volentieri sosta in tutte le case che trovo sulla mia strada. C’è un leggero luccichio che sorprende i miei occhi quando lascio quel paese. Me ne vado così, sulle ali di un’emozione che si dimentica anche della fatica. E il passaggio al centunesimo chilometro in dieci ore e quaranta, è un’ulteriore conferma del mio stato di forma. Tra un po’ finalmente ci dovrebbe essere un’altra lunga salita dove rifiatare camminando. Ho speso tanto per costruirmi questo margine e sono proprio stanco. Rallento e vanno tutti più forte di me. Anche un vecchietto del luogo che sta spingendo il suo motorino rimasto senza benzina. La scena è surreale. Prima mi chiede che ore sono e poi realizzando che è in ritardo, drizza improvvisamente i suoi baffi grigi e comincia a correre trascinandosi appresso questa specie di scooter che sembrerebbe pesare come un carro armato. Nel giro di poco è avanti di molto. Cazzo, vanno proprio tutti più forte di me allora! Quando arrivo all’ennesimo ristoro, posto di fronte ad un bar fortunatamente, approfitto per una sosta alla toilette perdendomi così il passaggio dell’amico Nerio che nel frattempo mi ha raggiunto. Poco importa però, perché qualche chilometro dopo, al ristoro successivo, lo trovo intento a rimediare qualcosa per ripararsi dalla pioggia battente che, intanto, ha addentato le prime ore di buoi del crepuscolo e non pare intenzionata a mollare la preda. Io nello zaino invece ho tutto il necessario per attraversare il polo Nord se devo. Incontro anche una signora ungherese che per età e per premura potrebbe essere mia madre, e mi abbraccia anche, quando mi riconosce, come una madre. Ci siamo conosciuti in una gara in Toscana dove entrambi recitavamo il ruolo di spettatori. Ora lei assiste un’amica alla sua prima partecipazione. In Toscana assisteva un finisher della Spartathlon di ben venti edizioni! Bello il suo sorriso e calde le sue parole in uno stentato italiano. Magie di questo sport. Una foto ricordo e via. Adoro la pioggia e mi piace correre la notte. Peccato che qua tutto si protragga all’infinito e con un’intensità tale che si fatica a definire pioggia e notte quello che sta accadendo. Ci sono fulmini e tuoni da più direzioni. Il cielo pare scoppiare. Si ha l’impressione di assistere ad un incrocio di più temporali. Le strade sono diventate fiumi e in parecchi punti l’acqua supera le nostre caviglie. Io e Nerio decidiamo senza neanche chiedercelo di fare squadra. È comunque un motivo di conforto poter scambiare due battute in quell’inferno. Poi in realtà, squadra, l’abbiamo fatta fin dal nostro arrivo all’aeroporto di Bologna. Nerio è un duro, uno di sostanza che non si perde in chiacchiere, e questo l’ho sempre ammirato nelle persone. I nostri passi in quella dura notte sono macigni che vanno a snellire la distanza che ci separa da Sparta. In un check point ci troviamo stranamente con solo dieci minuti di anticipo sul cancello orario. C’è poco da scherzare ora, occorre riaccendere i motori per riguadagnare un margine che dia tranquillità e per scaldarsi un po’ in mezzo a quell’acqua gelata che il cielo riversa. Alle quattro del mattino siamo alla base della montagna che separa Nestani da Nemea, già lasciata da qualche ora. Comincia il divertimento per me. Single track a salire e dove recupero un po’ di concorrenti. Alla pioggia e al vento si sono aggiunti anche la nebbia e la grandine man mano che si sale. Vedo facce al limite dello sfinimento. Atleti completamente inadeguati al clima. Uno fermo in cima lo trascino al check point posto in vetta dove potersi riparare. Venti minuti sul cancello orario e una discesa di poco più di un paio di chilometri tra pietre e fango. Perfetto, è un sogno. Al successivo check, saranno cinquanta i minuti di margine e, trenta a occhio e croce, i colleghi superati. Quel tratto è stato per me come portare un bambino al luna park. Nestani è arrivata letteralmente in un lampo. Nel frattempo ho incontrato Michele e perso Nerio ma ho dieci minuti per schiacciare un pisolino e rimettere tutto a posto. Gli occhi che mi seguono e mi aspettano dall’inizio della gara non rimarranno delusi. L’appuntamento era al di là della montagna ed

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eccomi, come promesso! È giorno ma fa ancora freddissimo. La pioggia non si è mai dimenticata di noi. Sono ore che non mangio nulla. Solo acqua e the caldo quando lo trovo. Tornano tutti ad andare più forte di me. Caspita, dai tatuaggi riconosco una miriade di atleti che mi ero mangiato nel tratto di trail. Chissà come se la ridono ora?! Pazienza. Ho ancora Nerio con me e Michele poco più avanti insieme ad un altro italiano che non conosco e che si ritirerà a venti chilometri dalla fine e in un’ultramaratona, ci può stare anche questo.

Le crisi fisiche e psicologiche si susseguono, prendono possesso di corpo e mente, sconsigliano di continuare e quando si cede loro il passo, è fatta. Vanno tutti più forte di me, d’accordo, ma riesco ancora a lasciarmi dietro tanti dubbi e perplessità che hanno fatto capolino. Se mai riusciranno a sorpassarmi allora sarà veramente finita. Chilometro centottantasei, Zevgolatio, correndo e camminando veniamo presi d’assalto da un tornado che piega i nostri corpi e tutto quello che ci sta intorno. Ho solo paura che mi arrivi un albero in testa. E quando scambio una battuta con Sabi a tal proposito domandandole se si è mai trovata in una situazione simile, la sua risposta è che sull’Aconcagua è sempre così! Ah beh allora... Si tratta di un evento eccezionale ci spiegano ai ristori, solitamente in questo periodo ci sono dai trenta ai trentacinque gradi. Checculo, già nella notte l’aria che

fuoriusciva dai nostri respiri formava dense nuvole biancastre a causa della temperatura molto vicina allo zero. Anche il sole del giorno non è che abbia riscaldato tanto il clima. Probabilmente è stato spazzato via anche lui da questo vento impossibile. Comincio ad invidiare le persone al calduccio dentro le automobili. Alea Tegea, chilometro centonovantacinque. Siamo costretti a correre per toglierci da quella parte esposta del monte che non aiuta contro la forza del tornado e soprattutto, perché, i vari cancelli non concedono più di venticinque-trenta minuti per coprire tratti di cinque chilometri. Sento di avere due mozzarelle al posto dei piedi. Rossori lungo il corpo sono diventati un tutt’uno con i vestiti. Mancano cinquanta chilometri a Sparta. Non ho neanche il dubbio se resistere o meno. Occhi blu come il più bel cielo d’estate mi vedranno arrivare ai piedi di Leonida, questo è molto più di una medaglia. Ardamis e sono duecentododici. Si scende fino a Sparta! E le montagne attorno un po’ attenuano la tempesta. Mai percorso una distanza simile su strada e a quel ritmo. Non credevo neanche di riuscire a sentire il mio corpo così reattivo dopo quelle fatiche protratte per ore invece a parte i soliti benedetti e santi piedi, sto bene. Mnimio segna il chilometro duecentoventitrè e l’arrivo di quel determinato momento dove solitamente il pensiero che ti frulla nella testa è che per fermarti devono spararti! Quando entriamo a Sparta l’ultimo check point è appena stato smontato. Si sono arresi anche i volontari a tutto quel mare che crolla dal cielo. Siamo in perfetto orario per goderci la nostra passeggiata fino al traguardo. Senza più correre. Sorridendo e battendo i cinque alle decine di persone che ci applaudono. Il grigiore del cielo e delle strade, l’asfalto spazzato dal vento e i cespugli secchi piegati alla volontà della natura sono già un ricordo. Tutto viene sostituito dal fracasso degli automobilisti che festeggiano il nostro arrivo

suonando il clacson, dalla luce nei sorrisi e negli sguardi dai balconi e dai negozi. Spartani di ritorno a Sparta dove non sono mai stato ma mi sento a casa in quel momento. Nel giro di pochi minuti ripercorro tutte le vicissitudini del mio viaggio e in un attimo mi tuffo negli splendidi occhi color cielo che hanno atteso e confidato nella mia impresa. Insieme siamo davanti a Re Leonida per il misero tempo di un omaggio. Spartani, chi lo ha percorso questo itinerario, quanto chi si è prodigato per fare in modo che tutto andasse per il meglio. Spartani perché prima e dietro c’è tanto altro fatto di fatiche, sacrifici e pazienti piccoli passi. In aereo al ritorno appena tocchiamo con lo sguardo la costa italiana stiamo sorvolando la mia Rimini dove è nata la mia passione per le ultra. La città che mi ha tenuto a battesimo per la prima cento chilometri di sette anni fa. Poi il volo continua sopra le strade nei dintorni di Cesena, il territorio della Nove Colli, una specie di palestra! E da quassù continuo a riconoscere Faenza e il lungo rettilineo finale del suo

Passatore. Un altro pezzo delle mie ultra così come Castelbolognese da cui parte e arriva la Cinquanta di Romagna. Il cielo è talmente sereno in Italia che tutto a terra come nella mente appare nitido e realizzo di aver chiuso un cerchio. Ho chiesto al mio corpo tutto ciò che era in grado di darmi. Ora basta per un po’. Il mondo sembra di nuovo andare troppo veloce. Quando atterro tutti vanno più forte di me. Si muovono agili con i loro bagagli ma io sono felice, di una felicità che solo chi è al mio fianco comprende e mi va benissimo così. Perché dentro e fuori per me non conta altro! Tria Penta Tessera (354), il mio numero fortunato!

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Fisioterapia La Fascite del Tibiale Posteriore

A cura del Massofisioterapista Luca Filippini

COS' ÈCOS' ÈCOS' ÈCOS' È

Tra i problemi che possono affliggere i runners, soprattutto i neofiti, la fascite del tibiale posteriore è ai primi posti. È più comune tra giovani podisti, tennisti e ballerini, soprattutto quando aumentano repentinamente il loro livello di attività. Il dolore è localizzato nella parte anteriore e mediale della tibia e a volte può irradiarsi fino al ginocchio. Generalmente compare

subito all'inizio della corsa, man mano che ci si riscalda diminuisce o scompare, poi si ripresenta dopo la fine dell'allenamento. L'origine del dolore è muscolare: inizia con una contrattura del muscolo tibiale posteriore che causa stress al tessuto connettivo della zona tibiale fino a portare a periostite, ovvero all'infiammazione della membrana di tessuto connettivo che riveste la tibia. Se i muscoli del polpaccio sono poco allenati, il tibiale posteriore è sottoposto ad iperlavoro e questa spesso è l'origine della patologia. Per questo motivo colpisce soprattutto i principianti o chi è stato a riposo a causa infortunio e non riprende con la dovuta gradualità. E’ importante non confondere la fascite con le fratture da stress, microfratture riscontrabili all’RX e alla scintigrafia ossea, che causano dolore acuto, maggiore al mattino e in una zona molto limitata. Il dolore dato dalla fascite invece è più generalizzato. LE CAUSELE CAUSELE CAUSELE CAUSE

La causa scatenante nella maggior parte dei casi è la contrattura del muscolo tibiale posteriore, spesso associata a una contrattura del tricipite surale. Ciò può essere dovuto a scarpe non idonee, rigide, poco ammortizzanti, troppo consumate o ad errori nell'allenamento: • improvviso ed eccessivo aumento del chilometraggio settimanale, dell'intensità di allenamento o una ripresa troppo rapida e poco graduale dopo un infortunio;. • passare da allenamenti in pianura ad allenamenti in salita senza gradualità e senza un’opportuna preparazione muscolare; • molta corsa in discesa; • terreni troppo duri o rigidi e piste di atletica (mantenendo la stessa direzione di corsa le due gambe sono sollecitate in modo differente)

Altre cause possono essere di tipo posturale: • iper pronazione e valgismo della parte posteriore del piede; • torsione interna della tibia;

• disallineamento del bacino, o un arto inferiore più corto dell'altro.

PREVENZIONEPREVENZIONEPREVENZIONEPREVENZIONE

Riportiamo di seguito alcuni accorgimenti che aiuteranno a prevenire la fascite tibiale:

• evitare di variare in modo troppo brusco le abitudini di allenamento (chilometraggio, frequenza, intensità, terreno, dislivello);

• essere costanti nell'allenarsi; • effettuare uno stretching specifico che permetta di

mantenere detese le catene muscolari coinvolte; • scegliere scarpe adatte al proprio piede, bene

ammortizzate e cambiarle spesso; • preferire terreni morbidi e piani, l'erba è l'ideale.

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“Se temi di fallire allora non meriti di vincere” - Charles BarkleyCharles BarkleyCharles BarkleyCharles Barkley

TERAPIA E CONSIGLI UTILITERAPIA E CONSIGLI UTILITERAPIA E CONSIGLI UTILITERAPIA E CONSIGLI UTILI

- La terapia più importante, una volta accertato il problema, è il riposo. Evitare di correre per 3/6 settimane, comunque fino alla scomparsa dei sintomi. Il dolore è sempre un campanello d'allarme, ignorarlo continuando ad allenarsi aggraverebbe il problema. Durante il periodo di stop è consigliabile praticare attività sportiva a basso carico, come nuoto e cyclette, per mantenere un buon livello aerobico e non perdere tono muscolare. - In caso di iperpronazione potrebbe essere utile un plantare correttivo. È consigliabile recarsi da un bravo podologo per una buona valutazione e per non rischiare di creare più danni che benefici, come spesso purtroppo accade quando si correggono gli adattamenti posturali. - La terapia manuale è molto importante: massaggio trasverso dei muscoli coinvolti, detensionamento del tibiale posteriore e del tricipite surale, lavoro miofasciale

sulla fascia connettivale addensata e tesa, correzione tramite tecniche osteopatiche di eventuali alterazioni posturali (dismetria del bacino, intrarotazione della tibia, pronazione del piede). Il terapista inoltre insegnerà al paziente esercizi di stretching selettivo per ridurre la rigidità dei muscoli coinvolti e può avvalersi di un kinesiotaping per detendere il tibiale posteriore e la fascia connettiva. - Se l'infiammazione dei tessuti coinvolti è acuta, recarsi dal medico per valutare l'eventuale necessità di antinfiammatori per qualche giorno. - Solo quando il dolore sarà completamente sparito si potrà tornare alla corsa, ma andrà fatto in modo graduale, evitando tutto quello che potrebbe portare ad una ricaduta (vedi il paragrafo "prevenzione") e se le scarpe sono consumate o inadatte è di fondamentale importanza cambiarle prima di riprendere gli allenamenti.

IN BREVE: IN BREVE: IN BREVE: IN BREVE:

COS'È: COS'È: COS'È: COS'È: patologia da sovraccarico. Il muscolo tibiale posteriore va in contrattura e si infiamma il periostio, la membrana connettivale che avvolge la tibia.

SINTOMI: SINTOMI: SINTOMI: SINTOMI: dolore nella parte anteriore e interna della tibia. In genere compare fin dall'inizio dell'attività, diminuisce dopo qualche minuto di corsa e si ripresenta dopo il termine dell'allenamento.

CAUSE: CAUSE: CAUSE: CAUSE: aumento improvviso del volume di allenamento, piede in pronazione, scarpe non idonee, corsa in discesa, peso corporeo eccessivo.

TERAPIA: TERAPIA: TERAPIA: TERAPIA: interruzione degli allenamenti fino alla scomparsa del dolore, massaggio trasverso profondo, manipolazione fasciale, riequilibrio posturale, kinesiotaping, stretching, scarpe e plantari adeguati, eventuali antinfiammatori.

Luca Filippini è Massofisioterapista e terapista manuale osteopatico. Riceve nel suo studio a Gabicce Mare in Via V. Veneto n. 111. Per appuntamenti telefono 328 300 84 51 - E.mail [email protected] facebook.com/massaggi.fisioterapia

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Campionati Nazionali UISP di Ginnastica - Made in Atletica 75 A cura dell’Istruttrice Giuliana Bompadre

Domenica 10 Giugno 2018, ore 17,30 l’Inno di Mameli suona per l’ultima volta sui Campionati Nazionali UISP 2018 di Ginnastica Artistica Femminile appena terminati, l’evento clou della UISP che chiude un anno intenso di attività regionali di alto profilo. Per chi vi ha partecipato il ricordo del Campionato non si è ancora spento, c’è chi nonostante l’impegno e il sacrificio di quei lunghi 10 giorni di gara, rammenta simpatici episodi abbozzando sorrisi, chi invece l’ha chiuso frettolosamente nel cassetto dei ricordi e ha preferito godersi le vacanze estive lontano da campi gara, classifiche, urla, applausi,

body e lustrini. Il Comitato Regionale UISP Emilia Romagna, istituzionalmente incaricato ad organizzare il campionato,

ha creduto ancora una volta nella nostra Società chiedendone la collaborazione per organizzare, gestire e coordinare tutti gli aspetti di una manifestazione che vanta essere la principale vetrina di questa disciplina. Poichè il ricordo dell’ultimo campionato organizzato dalla nostra società nel 2012 era ancora vivo nella memoria delle atlete e accompagnatori che vi parteciparono, l’aspettativa su questo Campionato era decisamente alta. A conferma, la presenza nei giorni di gara di Vincenzo Manco (Presidente Nazionale Uisp), Armando Stopponi (Coordinatore Nazionale Strutture Attività Uisp) e Mauro Rozzi (Presidente Regionale Uisp Emilia Romagna). Con ottimi riscontri, la società ha dato dimostrazione di avere grande potenzialità organizzativa anche nel settore della Ginnastica Artistica, arricchendo il Campionato Nazionale Uisp di novità esclusivamente “made by Atletica 75” e che ci auspichiamo essere pionieristiche per i campionati futuri. Sono state più di 2.000 le ginnaste provenienti da tutta Italia che si sono esibite nei due week end di gara e tantissimi i titoli di campionesse nazionali aggiudicati. L’Atletica 75 ha egregiamente difeso i colori sociali con ben 24 ginnaste in gara. Per le nostre rappresentanti, le classifiche di questo campionato nazionale elogiano nella gara di specialità in seconda categoria il 3^ posto di Giulia Pierro a Corpo Libero, attrezzo più congeniale rispetto a trave e volteggio anche per le

compagne di squadra Gigliola Bizzocchi e Agata Conti che hanno ben figurato e guadagnato un posto di tutto rispetto nella classifica generale. Sempre nella gara di specialità (competizione che prevede la possibilità di gareggiare solo sui migliori due/tre attrezzi), ma nel livello superiore di 3^ categoria, hanno indossato il nostro body Massimi Giulia, Cecchini Virginia, Janel Amoha. La determinazione e la costanza che le contraddistinguono fanno onore a queste tre ginnaste. Nella gara completa sui quattro attrezzi, invece, a rappresentare i

colori bianco-blu in 3° categoria senior sono Vanessa Casadei e Margherita Facondini. Quest’ultima mette in risalto tutte la sua “eleganza” a corpo libero e riesce ad agguantare un meritato 3 piazzamento in questo attrezzo. A causa di qualche errore di troppo, purtroppo Vanessa è rimasta fuori dai giochi. E’ particolarmente agguerrita la concorrenza nella categoria di 3^ junior dove Chiara Leardini, nonostante un’incertezza alla Trave l’ha tenuta fuori dal podio, peccato! (ndr), è riuscita a strappare un pregevole 9° posto nella classifica generale. Salendo di categoria, una bravissima Nausicaa Maioli fa sperare fino all’ultimo di poter salire sul gradino più alto del podio in 4° categoria junior; la giovane ginnasta si deve accontentare (si fa per dire) della medaglia d’argento nella classifica generale, ma non solo, perché nelle specialità di volteggio e trave replica lo stesso risultato. Al suo fianco Noemi Guidi, più anziana, iscritta nel livello senior. Nonostante una gara un po’ sotto tono per Noemi, una dignitosa prestazione alla trave le permette di scalare qualche posizione nella classifica generale e raggiungere la metà della classifica. La nostra ginnasta Alessia Bontempi, iscritta nella categoria di 4^ elite (categoria riservata alle ginnaste che in campo federale hanno ottenuto buoni rendimenti) calca le pedane di gara facendo registrare come suo miglior punteggio un meritatissimo 3^ posto a Corpo Libero. Tra le specialiste di 4^ categoria, la rappresentanza cattolichina è formata da Manuela Po Baldrighi e Tanya Torriani, rispettivamente. Manuela si fa trascinare in gara dall’esperienza di Tanya, classe 1998 che si registra essere la ginnasta più “anziana” in questa categoria, ottenendo un dignitosissimo 6^ posto (per Tanya) e 10^ (per Manuela) nella classifica del Corpo Libero. Ma se il Corpo Libero risulta essere attrezzo forte anche per la compagna di squadra Lucia Magnani, in questo campionato Lucia decide di mettere la freccia del sorpasso su tutte le avversarie aggiudicandosi il gradino più alto del podio a Trave; l’inno di Mameli questa volta suona tutto per lei! Nella categoria più alta di 5^, un infortunio costringe Elisa Ortolani ad un riposo forzato dalla competizione. Viene purtroppo a mancare alla società un’altra possibilità di medaglia. L’augurio è di ritrovarla presto a saltare sulle pedane di gara convinti che questa ginnasta abbia ancora tanto da dire.

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Nel secondo week end del campionato, scendono in gara le nostre ginnaste più “piccole”: piccole solo anagraficamente, perché a tenacia e potenzialità non hanno nulla da invidiare alle veterane. Emozionate fino al midollo, fanno l’ingresso al loro primo campionato nazionale Sabrina Zangheri, Emma Petese, Elisa Gaspari e Amaranta d’Andrea nella categoria mini prima 4. Emma registra il miglior risultato della squadra salendo sul 3^ gradino del podio a corpo libero, seguita allo stesso attrezzo dalla compagna Sabrina che si stabilisce saldamente in 6^ posizione e quindi subito dietro da Elisa e Amaranta. Nella stessa categoria di mini prima 4, ma nella gara di specialità, tre scatenatissime ginnaste Chiara Bacchini, Sofia Tombari e Sara Vannoni, tutte classe 2009, portano a casa un bel bottino di medaglie: Sofia si aggiudica il 2^ posto in classifica a Volteggio, Chiara il 3^ gradino del podio alle Parallele e al Corpo Libero, Sara si deve accontentare di un meritatissimo 5^ posto a Volteggio. Che sia stata la prima o l’ennesima esperienza in campo nazionale, poco importa, l’emozione in gara è la medesima. Gli applausi sono tutti per le nostre ginnaste! Cala il sipario sul Campionato Uisp 2018, il testimone viene passato alla regione Toscana. A mente fredda possiamo confermare che un risultato così importante non lo avremmo mai incassato senza l’aiuto dei nostri volontari! Da parte di tutta la Società un doveroso ringraziamento va ai Consiglieri e genitori che ci hanno aiutato in questi lunghi 10 giorni di gara nell’allestire e coordinare le molteplici attività della manifestazione, a partire dal bar, alla vendita magliette, agli istruttori e a tutto lo staff della società che non si è mai risparmiato in niente e in ultimo, ma non per minor importanza, un plauso va al nostro Presidente Luca Ercolessi che ha permesso la realizzazione di tutto questo.

Sezione Atletica Leggera - Un anno di soddisfazioni A cura dell’Istruttrice Elena Cerri

Archiviata anche l’annata agonistica 2018, terminata per alcuni dei nostri ragazzi con la convocazione al trofeo delle provincie, classica manifestazione regionale che quest’anno si è svolta a Cesena. Giulia Ercoles, Danilo Cimmino e Silvia Molari hanno vestito la maglia di rappresentanza della provincia di Rimini e hanno contribuito alla conquista della quinta piazza regionale. Ma tornado indietro e ripartendo dal mese di aprile, possiamo raccontare di una stagione ricca di appuntamenti e che ha visto i ragazzi dell’Atletica 75 gareggiare in ogni parte d’Italia e in ogni angolo della regione. C’è però una città che quest’anno ha regalato ai nostri colori delle enormi soddisfazioni: Rieti; è infatti proprio in questa sede che si sono svolti a giugno i Campionati Italiani della Categoria Allievi, gara a cui si

accede esclusivamente facendo il difficile “minimo”, cioè una determinata misura o tempo stabilito dalla Federazione, che permette l’iscrizione a questo Campionato. Tre quest’anno le ragazze che sono riuscite ad accedervi, tutte e tre lanciatrici: Vittoria Bacchini nel lancio del disco, Olivia Maltoni nel tiro del giavellotto e Anita Bartolini nel getto del peso. Le gare si sono svolte in due fasi, la prima di qualificazione, dove partecipavano tutte le iscritte, è servita a fare una misura utile per entrare nelle prime 12 e conquistarsi la finalissima. Tutte e tre ci sono riuscite, dimostrando un ottimo carattere e una buona concentrazione in gara. Ma è proprio nelle finali che hanno dato il meglio di se. Entra per prima in pedana Olivia Maltoni che al suo primo lancio spara un ottimo 40.97 nel giavellotto (record personale) e si aggiudica la 4 posizione in Italia. Poco più tardi è la volta della pesista Anita Bartolini, tra le favorite della manifestazione, che inizia la gara sotto tono, forse troppo tesa per una finale così importante, sbaglia i primi lanci, ma al 5 supera i 14 metri (14.20 per la precisione) che gli valgono il terzo gradino del podio; solo 10 centimetri la separano dall’argento. Per ultima, il giorno

dopo, tocca a Vittoria Bacchini, è entrata nelle 12 con una qualificazione che l’ha messa a dura prova, ma in finale fa il miracolo, e proprio nella gara più importante dell’anno fa volare il disco vicino ai 40 metri, podio anche per lei e sesto posto in Italia. Sempre a giugno ad Agropoli si sono svolti i Campionati Italiani Junior e Promesse, anche qui l’Atletica 75 è riuscita a partecipare con due atlete, questa volta nel salto con l’asta. Entrambe le ragazze, Valeria Cecchini e Dalila Fanelli hanno superato l’asticella posta a tre metri, ma questo non è bastato per raggiungere i vertici della classifica; complimenti comunque a loro che nonostante una stagione “ricca” di infortuni e di impegni lavorativi sono riuscite a conquistare il minimo per questa competizione. Per concludere vogliamo salutare la “classe ‘99”, tutti quei ragazzi che per anni si sono allenati con noi, che con noi hanno condiviso tempo, fatica, sudore, soddisfazioni e anche delusioni. Ragazzi che sono cresciuti, nel vero senso della parola, masticando

sport e dedicando il loro tempo a questa meravigliosa disciplina. Buona atletica a tutti e ... pronti a ripartire!

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Scrivono di Noi - Rassegna stampa 2018

Le imprese dei nostri Atleti e della nostra Società hanno avuto risalto anche sulle pagine dei giornali locali. Qui di seguito una Rassegna Stampa degli articoli pubblicati nel 2018.

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Album di Famiglia - Foto della Stagione 2018

Niente di meglio che ripercorrere un anno di soddisfazioni podistiche e non solo, con una bella carrellata di foto.

Si comincia con il tuffo nel 2018 quando la befana e babbo Natale si sono incontrati a metà strada (1) per poi lanciarsi insieme a tutto il gruppo nelle gelide acque dell’Adriatico. All’attesissimo pranzo sociale c’è stato anche il discorso del Sindaco di Cattolica (5), c’era anche Paride…molto interessato all’argomento. I veterani Adolfo e Onelio premiati da Don Savino (6), le nostre donne tirate a staggia per l’occasione (8) e gli atleti che nel 2018 hanno portato a termine la loro prima maratona (9)…qualcosa mi dice che per molti sarà la prima di una lunga serie…

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Dopo le uscite invernali in quel di Gradara (10), sul percorso della 4 colli (11) e i travestimenti di carnevale col Mitico in versione pirata a sbaragliare la concorrenza (14), eccoci a Misano, la prima gara competitiva dell’anno dove ci presentiamo in massa e conquistiamo il gradino più alto del podio (15) chiarendo subito che quest’anno si sarebbero dovuti fare i conti con noi per la corsa al titolo “Corri in Romagna”. La nostra marcia continua infatti a Cesenatico sempre all’insegna delle risate e dello spirito di gruppo (17-18).

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Oltre alle chiacchiere e alle risate facciamo anche i fatti. Vediamo così Manuel correre la gara nella mente neanche fosse Shumacher (19), il ghigno di Vico preso in disparte da coach Sarti (24) e gli arrivi in volata del Baldo, Gallo e Gianluca (21-22-27). Immancabili le bellissime e solari foto di gruppo, soprattutto grazie ai sorrisi delle nostre ragazze (20-23-26).

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Un Grillo con la Dybalamask (28) spicca fra i partecipanti della cena-premiazione (31) del calendario “Corri in Romagna” 2018 dove ci siamo classificati secondi poi di nuovo sulle gambe, in strada a Taverna, da soli in fuga, a coppie, in formazione a testuggine, in trio, Rimini e…Treviso…che soddisfazione chiudere una maratona sotto le 3 ore accolto all’arrivo dal tuo compagno di squadra già docciato, cambiato e tuo figlio che nel guardarti non riesce a smettere di ridere (36)…ma il tuo compagno è Jack e tutto assume un senso…

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Vacanze romane: i nostri atleti scendono a Roma in treno (38-39) per affrontare i 42.195 m della città eterna. Gli Spingitori di Fabrizio (41) insieme a Re Giorgio, un amico dell’A75; fra loro anche il nandrorollone (40)…no la coniglietta…quello dietro… noto farmaco dopante causa della squalifica di molti golosoni. Il tutto mentre Mike (43) si esibiva sulle passerelle milanesi, cominciavano i primi trail estivi sul San Bartolo (44) e veniva richiesta la VAR per sciogliere ogni dubbio sull’attacco di Mirko a Enrico (45). Per fortuna c’è chi mette tutti d’accordo con una sana integrazione naturale…grande NIK! (46).

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La maratona del Lamone e la Collemar-athon sono 2 gare sotto casa e molto frequentate dai nostri atleti. Raffo passa da Russi (49) a Fano come se niente fosse anche se in questa seconda competizione è impegnato

sulla mezza distanza insieme a Magi e MassiBinda; tentati di partire a cavallo (47) hanno poi preso la corriera (51). AlbiTirincanti in partenza e Nik all’arrivo in versione pacer…separati alla nascita (53). Ritroviamo festanti tutti i ragazzi del muretto (54), fra palloncini e occhiali da sole sotto lo sguardo vigile del Berno giullare di corte (55). Paride…mayday mayday…lo stiamo perdendo…lo stiamo perdendo…quando finalmente una zelante crocerossina corre in suo soccorso (52).

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Dopo una nottata all’Abbots Way (58) si arriva a metà maggio, tempo di lunghi…lunghissimi e prime sentenze. Alla Nove Colli Running ritroviamo i fulminati veri (57) mentre alla Strarimini ci si gioca il campionato. A Cesenatico ci sono Robi (che così come Mancio sarà anche a rimini in versione zombi), Cerro e Gallo sulla Bertumachine, MassiSacanna, FranzRodriguez, Crimaz, Paolo e Mauro ormai di casa sul canale di Leonardo. Ovviamente la maggior parte del gruppo è a Rimini e tutti fieri vengono immortalati con al collo la medaglia (63). Anche i velocirunners (64) hanno dato il loro contributo alla causa.

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Qui una carrellata generale dove si possono notare svariate tecniche di corsa dei nostri atleti più o meno fischiettanti.

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Dopo l’immensa soddisfazione di Raffo alla 100 km del Passatore (76-77) dove ritroviamo Re Giorgio, notiamo la presenza di una MTB alla Bike&Run della Panoramica (74-75). Un’altra nottata in giro per i monti al Troi degli Sciamani (78) per poi tuffarsi nei colori, nella musica e nella birra della DiscoRun, un evento A75 che va migliorando di

anno in anno coinvolgendo personaggi resuscitati dagli anni ’70 o liberati dalle riserve Sioux dove erano stati confinati per evidenti disturbi (81).

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Altri eventi organizzati dal gruppo nel periodo estivo che coinvolgono iscritti, amici e turisti sono la Wake Up Run (82-84-87) alle 6 del mattino a ritmo dormiveglia con a seguire tuffo in mare, doccia (85…l’ultimo la fa con Paride) e colazione offerta da AleGaleazzi By Hotel Marinella, la Sunset Run con percorso che si snoda lungo il fiume conca fino alla diga (88) che termina con l’aperitivo al tramonto (83) e il SanBartNight (89), ogni mercoledì sera ci si ritrova per una sgambata sui sentieri del Parco San Bartolo e si conclude sempre con una cena tutti insieme particolarmente apprezzata quando la location è l’Hotel Marinella nelle cosidette Deluxe Edition (86).

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Mike a Porto insieme agli spingitori di Andrea e Martina (91). Artù ha dovuto aspettare più di un’ora Conti al traguardo della Majella (92). Una mattina i SunRiseRunners (93) si sono addentrati nel bosco fatato e il giorno dopo sono usciti nel parcheggio del Conad (94). Bellissima uscita proposta da Marco che ha guidato LeleAntonelli e Abe sui monti Catria, Acuto, Petrano e Nerone (95). Esempio di spartan training sul San Bartolo ai comandi di Sarto, Leonida di Cattolica (98).

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Sempre partecipatissimo il tradizionale 5000 in pista (99) benedetto anche quest’anno da Padre Nicholas (100). Uba all’ultratrail del Mugello (101), Alice, Sara e Raiza alle 7 Borgate Macianesi (102), Filo e Bertu alla Skylake dove si narra stiano ancora cercando le unghie (104). Sta arrivando l’estate e anche l’abbigliamento si fa più audace…ma il meteo è imprevedibile e Grillo tiene sempre a portata di mano un fiammifero (103). Raffo da copertina…Massi da rivedere a settembre…colori e sorrisi che non sono sfuggiti alla prima pagina di Romagna Podismo (106).

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Sotto lo sguardo vigile della piccola vedetta gabiccese (107) i nostri trailer si danno alla pazza gioia fra uscite autogestite e gare importanti per poi ritrovarsi al tradizionale pranzo estivo presso la Miniera di Urbino (112). I nuovi che avanzano (114-115) intanto provano a impensierire le glorie dell’A75 (113).

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A75 nel Mondo…da Parigi (121) alle Hawaii (120) passando per Madrid (119). In Italia invece continuano le nostre scorribande dal Gargano (123) alla Lavaredo Ultra Trail (122-124) passando per un romantico Castello di Gradara (117).

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Cerro in versione Giuditta…modello numero 4…indossando la nuovissima maglia trail (126) e mentre lui fa il patacca gli altri fanno sul serio: Jack spara un 2.38.11 alla Maratona di Ravenna (127) e IronMike chiude in scioltezza l’Ironman di Cervia (125). Ogni scusa è buona per cenare tutti insieme, il compleanno di Lele (130), le pizzate estive…anche se sposare Conti ci è sembrato eccessivo…prima o poi l’Eleonora ci spiegherà come è potuto succedere (129). Mancio, Gallo, Massi e Bede allo Spinnaker Trail Tour 2019 avp501 bassa romagna edition dopo la sosta al santuario di La Verna (132).

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Ma i nostri atleti sono capaci di imprese vere e proprie, abbiamo ancora negli occhi l’arrivo di Mancio all’UTMB mano nella mano con la Simo (133-136). Paolo ha invece conquistato la fibbia a Berlino percorrendo in senso orario le 100 miglia del muro che aveva già fatto in senso antiorario nel 2017 (135). A Chamonix ritroviamo anche Conti, Franz, Marco e Daniele finisher della TDS (137) quest’anno tormentata dal maltempo anche se quanto hanno affrontato è nulla rispetto a quel che ha vissuto Massi alla PTL (138). Non troppo lontano, a Courmayeur e soltanto la settimana dopo l’UTMB ha preso via il TOR des Geants, il giro della Val d’Aosta e fra i nostri c’era Gallo in versione Chiccotelaio (139) anche se in presenza della Mara sembra quasi normale (134).

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Il momento dello sforzo al limite…è un momento bellissimo e terribile…bisogna esserci arrivati per capire…ronf…ronf…ronf…(140) eppure incredibilmente dopo poco più di un’ora è sempre ripartito fino al traguardo festeggiato da Massi (141) e tutta la famiglia (142). Ancora qualche immagine di Gallo alla porta del paradiso, l’ultimo colle, il Malatrà (143), dopo la discesa agli inferi di Niel (144) e sulla cima coppi del TOR, il Col Loson con i suoi 3.300 m (145). Lo vediamo infine con Duilio, il suo angelo custode di quest’avventura (146).

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Ed eccoci al trail del Conero dove ci presentiamo in massa con la nuova divisa (150); intanto continua la promozione del Trail del Parco San Bartolo (151). Paolo all’Alzheimer chiude la sua 100esima maratona/ultra e all’arrivo viene festeggiato da tutti gli amici dove fra gli altri riconosciamo Mauro, Rollo, EnriMeregalli e Franz (153-154). Uba, EnriGiulianelli, Savino e il Mitico sono le scope della sfortunata prima edizione dell’AVP501, il tutto mentre il campionato Corri in Romagna fa tappa all’ippodromo di Cesena (155).

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Dopo un SanBartNight in trasferta a Torriana (156) e la classica di Montescudo (157-158-159), è il momento di un’altra super impresa, MassiSacanna alla Spartathlon (160). Continua la promozione dell’evento TSB a Radio Bakery (161-162) e a Radio Talpa (163), fin

troppo facile grazie allo spettacolare percorso che porterà gli atleti fin nel cuore del Borgo dei Borghi 2018.

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TSB, finalmente si parte (164) seguendo le istruzioni del Mitico (165). Come sempre il trail e il trofeo delle scuole (169) sono stati eventi collaterali della Podistica di Gabicce Mare (167). Cavalieri al TSB, un quadro medioevale (166). La giornata era cominciata molto prima dell’alba e alle 7 erano già più che evidenti reminiscenze di televendite giovanili: alza la cornetta, il Gallo ti aspetta! (171). Michele “Lello” Giustini in posa con la fantastica maglia disegnata da Remo Grafica 521 EXR (168). Chi corre sui sentieri del San Bart non può non conoscere e ringraziare Jekyll (170).

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Altra coloratissima foto della partenza (172) baciata da uno splendido sole dove fra gli altri riconosciamo Davide Bertozzi, autore della simpatica altimetria (174). La soddisfazione era palese già alla fine dell’evento nella rituale foto di gruppo (173) ma il concetto è stato ribadito con un debriefing culinario ai piedi del Castello (179). La terra è un bene che abbiamo ricevuto in prestito, dobbiamo riconsegnarla ai nostri figli non solo intatta ma migliore, grazie a Claudio, Varide e Ale (175) che più di tutti hanno contribuito a ripulire il percorso…alla faccia di quello scansafatiche della scopa (178). Ma è di nuovo tempo di calendario, Ferro e Luca impegnati sulle rampe della Carletta (176-177).

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Attività alternative: il suonatore in concerto nella cantina di S.Siro…e il suonato…’zzo guarderai?!?!? (182). I nostri atleti impegnati a Santarcangelo (180-181-183-185). Maratone autunnali: clandestini a Firenze (184) e dopo la sciagurata avventura veneziana (187) ecco Lele rifarsi a Reggio accompagnato dal fido Robi (189) subito seguiti da Gallo pacer…scusate la precisione! (188). La Marathon des Dunes è invece una creatura del Mitico sulle sabbie gabiccesi a tratti affiancato da qualche malcapitato (186).

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Il pluricampione Adolfo premiato dal Comune di Gabicce come eccellenza del territorio (191). Alla cena dei Cavalieri è tempo di rinnovi e neoiscritti, tutti con la nuovissima maglia di rappresentanzA75 (190). Un cinghialotto appena riemerso dal fango (192). Questo è l’impegno che ci piace nei nostri runners…fino allo spasmo per arrivare merdesimo…bravo LeleAntonelli!!! (193). È quasi Natale e al SanBartNight si fa il giro dei presepi fino a Fiorenzuola (194) prima della classicissima podistica di San Marino dove festeggiamo il primo posto nel calendario Corri in Romagna (195-196). Si narra che Uba potesse stare sotto l’ora ma nell’incertezza ha preferito fare da bodyguard alla Franci per tutto il tragitto (197).

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Sempre da San Marino dove al dopo corsa c’è chi ride mentre Grillo rimane fedele al motto “chi non lecca, non becca” (198-199-201) ma a causa di uno scambio di barba Palmer è finito al gabbio…mani in alto …no…meglio di no! (200). Siamo al momento dei saluti, ci si sta già organizzando per il tuffo nel 2019 e come ogni anno ci facciamo gli auguri al giro panettone (202-203-204).

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Periodico Annuale a cura della Sezione Podismo

del G.S. Atletica 75 Cattolica

Mega Direttore Responsabile Luca Ercolessi

Ideazione - Coordinamento Redazione - Impaginazione

Marco Magi

Selezione, Impaginazione e Commento foto “Album di Famiglia”

Emanuele Morosini - Luca Gallinucci

Editing Luca Gallinucci

Consulente e Assistente di Stampa Michele Balducci Visual Design

Contributors Paride Alessandrini - Milena Balducci - Ubaldo

Bartolucci - Giuliana Bompadre - Elena Cerri - Luca Filippini - Raffaele Fraternale Melone - Luca Gallinucci Roberto Lorenzi - Marco Magi - Remo Magnani - Marco

Mancini - Montanari Simone - Emanuele Morosini Leonardo Oliva - Giacomo Pensalfini - Massimo

Piovaticci - Massimo Sacanna - Alice Sarti - Luca Simoncelli - Carlo Sirtori - Filippo Valentini Mattioli

Interviste Marco Magi - Massimo Piovaticci

Fotografie e Immagini Gianfranco Grazioli - Ottavio Pamantini

Archivio Atletica 75 - Siti Internet - Pagine Facebook

Special thanks Alle nostre colline per i percorsi estremamente allenanti

che ci offrono, al Parco Naturale del Monte San Bartolo per i suoi spettacolari sentieri a picco sul mare, ai nostri Sponsor,

a chi ha contribuito negli anni a rendere unico il nostro Gruppo Sportivo e ovviamente a Lei, la Corsa, per le emozioni sempre nuove che ci fa provare ogni volta.

La Redazione si scusa per eventuali errori, omissioni o imprecisioni su quanto riportato, errare humanum est.

E’ vietata la riproduzione, anche parziale, ed in qualunque

lingua e formato, senza il preventivo consenso scritto del Mega Direttore Responsabile .

In copertina: in alto i “Padri Fondatori” in una storica foto dell’epoca, in basso foto di gruppo scattata il 25/02/2018 all’Autodromo Marco Simoncelli in occasione del 7° “Gran

Premio Città di Misano”, valido come 1° prova del Calendario “ Corri in Romagna” 2018.

In questa pagina: foto di Gruppo scattata il 4/8/2018 allo Stadio Calbi di Cattolica in occasione del 5.000 in pista

autogestito, valido come 11° prova del Calendario Sociale.

Questo giornale è stato stampato su carta igienica, usata da Sarti e Savino

prima delle gare, riciclata al 100%.

La versione digitale di questo Giornale, comprese le

cinque uscite precedenti, è liberamente scaricabile in formato .pdf dal sito www.atletica75.it

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