PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE …

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PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA A.N.F.I. ANNO XXIII - N. 3 - 2008 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 2 DCB ROMA

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PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA — A.N.F.I.

ANNO XXIII - N. 3 - 2008 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 2 DCB ROMA

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IN COPERTINA

S O M M A R I O3-4-5 – L’A.N.F.I. IN CAMMINO VERSO IL XVII RADUNO NAZIONALE DI6-7-8 PALERMO - Riflessioni di una Fiamma Gialla siciliana

di Antonino Rametta9 – LA TRUPPA DI FINANZA DEL REGNO DELLE DUE SICILIE

di Enzo Climinti

10 – NEL SALONE D’ONORE DELLA CASERMA SANTE LARIA CELEBRA-TA LA SESTA GIORNATA MONDIALE CONTRO IL CANCRO INFAN-TILE – MADRINA LA GUARDIA DI FINANZA di Tommaso Santamaria

11-12 – TACCUINO di Giuseppe Giuliani13-14-15 – LA CASSAZIONE LIMITA IL VALORE DELLE CIRCOLARI

di Salvatore Gallo16 – XVII RADUNO NAZIONALE A.N.F.I. – Palermo 1/4 maggio 2008

17 – FONDO SOLIDARIETA’ DELL’A.N.F.I. – 17 – DICHIARAZIONE DEI REDDITI ANNO 2007 – SCELTA PER LA

DESTINAZIONE DEL 5 PER MILLE A SOSTEGNO DELLE ORGA-NIZZAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE / ONLUS

18 – INAUGURAZIONE DI UNA STRADA NELLA CITTÀ DI MANFREDO-NIA INTITOLATA AL GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZADONATO AZZARONE

18 – CONCORSO LETTERARIO “4 NOVEMBRE” SVOLTOSI A CONE-GLIANO

19 – IL SEQUESTRO DI 33 BRICOLLE DI SIGARETTE DI CONTRAB-BANDO A PONTE TRESA (VARESE)

20 – NELL’80° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE NELLA SEZIONE ANFIDI ALESSANDRIA di Tito Marini

21 – LA SEZIONE ANFI DI MODENA HA COMMEMORATO IL 60° ANNI-VERSARIO DI ISTITUZIONE

21 – CORSO DELL’ALFABETIZZAZIONE IN INFORMATICA PRESSO LASEZIONE DI TERRACINA

22 – 65° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI NIKOLAJEWKA – “UN’ECOMAI SPENTA” di Giovanni Costanzo

23 – UN VIAGGIO DI RICORDI – 45 ANNI DOPO di Mario Donadi24 – ATTIVITÀ DELLA SEZIONE ANFI DI LECCO

25 – LA SEZIONE ANFI DI BARI HA ORGANIZZATO UN CONVEGNODAL TEMA “SICUREZZA E LEGALITÀ” di Antonio Fiore

26 – IN RICORDO DI UN CARO FRATERNO COLLEGA ED AMICO A 35ANNI DALL A SUA IMMATURA E TRAGICA SCOMPARSA

di Gioacchino Polito26 – STORIA DI UN VIAGGIO di Luigi Pulignano

27-28 – VARIE

29-30-31 – VITA NELLE SEZIONI

32-33-34

35-36-37 – NELLA NOSTRA FAMIGLIA38-39

XVII Raduno Nazionale ANFI, Palermo 1/4 maggio 2007.

Alcune suggestive immagini della città diPalermo ospitante il Raduno dell’ANFI.

MENSILE ILLUSTRATO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA

DIRETTORE RESPONSABILEGiovanni Verdicchio

VICE DIRETTORE RESPONSABILEPietro Di Marco

REDATTORE CAPOTommaso Santamaria

COORDINATORE DI REDAZIONE E STAMPAGiuseppe Ruggieri

RESPONSABILE AMMINISTRATIVOVittorio Porceddu

ADDETTO ALLA REDAZIONEGiovanni Valerio

SEGRETARIO DI REDAZIONEMarino Orfei

COLLABORATORIGaetano Guglielmi - Antonio Malizia

COMITATO DI REDAZIONEGen. C.A. Giovanni Verdicchio - Gen.B. Mauro Cappelli - Fin. Antonio Zampelli -Magg. Giuseppe Ruggieri - M.O. Antonio Casula - Gen. B. Giancarlo Cedola -

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DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONEA.N.F.I. Via Caroncini, 19 - 00197 Roma - Tel. 06.80.69.38.30

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Finito di stampare il 31-03-2008

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L’A.N.F.I. IN CAMMINO VERSO IL XVII RADUNO NAZIONALE DI PALERMO

Riflessioni di una Fiamma Gialla siciliana

di Antonino Rametta

(La Presidenza Nazionale dell’ANFI, con il suo Consiglio Nazionale, ha voluto programmare per il 2008 e nei gior-ni dal 1° al 4 maggio, il XVII Raduno Nazionale nella splendida Sicilia per onorare in armi la Guardia di Finanza, non-ché le Fiamme Gialle attualmente in servizio in Sicilia in operazioni di particolare impegno operativo, unitamente aglialtri Organi dello Stato, ad iniziare dalla Magistratura. È nota a tutti l’importanza delle operazioni svolte e la rilevanzadella delicata cooperazione operativa soprattutto contro la criminalità organizzata.

Le varie cerimonie programmate per il Raduno, un giorno alla sede di Catania alle pendici dell’Etna, e per tre giornialla sede di Palermo, vogliono far sentire vicine alle Fiamme Gialle in servizio le Fiamme Gialle in congedo, con solen-ni manifestazioni alle quali partecipano le maggiori Autorità centrali della Guardia di Finanza, unitamente a quelle loca-li del Corpo e alle Autorità civili, militari e religiose della Sicilia.

La principale manifestazione a Palermo sarà la tradizionale sfilata delle Fiamme Gialle in congedo per il Corso prin-cipale, unitamente a un raggruppamento di militari in servizio; ma graditi saranno anche i concerti della Banda del Cor-po nel Teatro Bellini di Catania e nel Teatro Massimo di Palermo.

La Presidenza dell’ANFI, per l’occasione, ha invitato una Fiamma Gialla in congedo, il Generale Antonino Rametta,ad esprimere su questo periodico i sentimenti di amore per la sua terra e per la Guardia di Finanza, sicuri che i suoi sen-timenti sono quelli di tutti i Finanzieri siciliani, di ieri e di oggi, e che Egli può manifestarli così come li ha vissuti nel suopassato di Finanziere, di Sottufficiale e di Ufficiale, che ancora battono nel suo cuore nell’assolvere l’importante incari-co di Presidente della Fondazione Chinnici, che Egli ebbe l’onore di servire in vita.

Riportiamo di seguito il testo che ci ha trasmesso, che ci ha commosso per il suo attaccamento alla Sicilia e per laGuardia di Finanza. T.S.).

“Come sai, quest’anno, dall’1 al 4maggio, si svolgerà a Palermo, patrocina-to dall’ANFI, l’ormai pluriennale e coin-volgente raduno dei finanzieri in conge-do. Tu sei siciliano. Hai comandato basi-lari Gruppi di Sezioni del Nucleo Regio-nale di Palermo e la Legione di Messina intempi eroici. Hai percorso (cosa notevole)una brillante carriera nonostante sia parti-to dalla classica gavetta. Vivi una serenae operosa maturità a Palermo dove, peral-tro, sei impegnato in un’attività di altovalore morale che ti fa onore. Chi dunquemeglio di te può intingere la penna nel ric-co repertorio della memoria per ricavarneun libero “pezzo” di colore, con incursio-ni anche autobiografiche, che riguardi,nel contempo, il raduno in questione e ladegna cornice in cui si svolge.”

Tale, grosso modo, il lusinghiero eintrigante invito rivoltomi dall’amico,generale Tommaso Santamaria, redattorecapo di Fiamme Gialle, caldeggiato dalPresidente Nazionale dell’A.N.F.I., gene-rale Giovanni Verdicchio, direttore dellarivista. Potevo accampare scuse al fine didribblare l’amichevole e perentorio invi-to? Debbo confessare che ne sono statotentato, soprattutto perché oberato in que-sto periodo da una miriade di faccende efaccenduole, domestiche e non.

Ma l’argomento era troppo accatti-vante perché lasciassi sfuggire l’occasio-

ne che mi si offriva, accompagnata poida così favorevoli auspici. Ma a sgomen-tarmi (ché sempre sgomenta la prospetti-va di affrontare un nuovo cimento) non èstato tanto l’argomento quanto il modocon cui svolgerlo. Per quanto benevoli ecomprensivi potranno essere i lettori di

dispetto della professione e della vita chedi prove difficili non me ne hanno fattomancare. Tuttavia, come lo si può consta-tare facilmente, ho accettato. Sebbene misia subito venuto il sospetto che l’amicoTommaso Santamaria, con le sue sua-denti parole, mi abbia voluto dire, fra le

questa rivista (alieni da malevolenze senon altro perché come me fuori dallamischia), tuttavia il timore di confrontarmicon qualcosa che esulasse dalle mie,diciamo pure, specifiche competenze,anche se su colonne amiche, non potevanon farmi tremare le vene dei polsi. A

righe: “Guarda che da te ci si aspettaquanto di meglio la circostanza meriti erichieda!” Posta così in alto la questione,anche se quel mio sospetto fosse infonda-to, non mi è rimasta altra via che invoca-re, con l’animo trepido dei nostri antena-ti elimi, sicani e siculi, l’aiuto di tutti gli

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incorporei esseri che dall’eternità fluttua-no soavemente leggeri sui cieli puri e ter-si della bella e opima Trinacria, dove “fio-riscono i limoni”. Ma anche le arance, lezagare e le lumie. E dove recitano, anti-che leggende moresche e medioevali, lepiù tipiche attrazioni siciliane. Mi riferiscoalle marionette, che nel loro modo dinoc-colato e buffo si danno un gran daffareper battere la concorrenza dei variopintie altrettanto tipici carretti siciliani, sui qua-li uno s’immagina sempre di vedervi,seduto sulla stanga, compar Alfio; e doveancora aleggia il dolce e struggente can-to della piccola Mignon: “Conosci il Pae-se, ove fragranti - ardon tra cupe fogliearance d’oro?...” (1) Il Dio di Abramo ed’Isacco abbia in gloria la mia Sicilia e larestituisca, monda da ogni male, non sol-tanto al suo buono e generoso popolo,ma all’umanità di cui è patrimonio intan-gibile E qui, la foga e l’amore appassio-nato per la mia terra m’impongono difigurarmi entusiasta anfitrione e guidadell’allegra e pacifica brigata dei mieicommilitoni in disarmo volontario, che amaggio la invaderanno compatti e fiericome ai loro bei tempi. E dato che ci sia-mo, spingiamoci oltre con la retorica sen-za pudori di sorta e figuriamoceli, questinostri pimpanti giovanotti, sfilare, conlabari e insegne garrenti al vento tra dueali di folla plaudente, con la stessa mae-stosa imponenza con cui marcia il popo-lo del quarto stato, nel quadro di Pellizzada Volpedo. Ed eccomi dunque proiettar-mi con la fantasia alla loro guida attra-verso i luoghi che solo una rapidissimacarrellata mi consente di illustrare. Queimedesimi luoghi che rendono così orgo-gliosi noi siciliani ed estasiano i turisti chevi accorrono sempre più numerosi o ane-lano d’accorrervi, attratti dalla loro famache precorre i tempi e gli spazi, mentre sidisperdono nell’aria, “lontanando morirea poco a poco”, i primi versi de “Il cantodi Maggio”: “Com’è bella, come brilla -la Natura! - come il sole in favilla - di sor-riso la pianura!... O fanciulla come t’a-mo! O fanciulla come brilla - la tua tene-ra pupilla! ...” (2). Ma ecco, a darci ilbenvenuto, come Nausicaa al naufragoUlisse, assise ignude sugli scogli, come laSirenetta danese, con i corpi appenaemersi dai flutti ancora stillanti minuscolegocce di mare, brillanti come perle, lebellissime Nereidi, le ninfe custodi delleprofondità marine. E, in rapida succes-sione: la meravigliosa Palermo, l’anticafenice Panormo (già base militare di Car-tagine); il suo golfo; la Conca d’oro, cuibasta la magia del nome per evocare ful-gide visioni di onde di smeraldo; la Chie-sa di Santa Rosalia, in parte scavata nel

Caserma “Cangialosi”, sede del Comando Interregionale della Guardia di Finanza aPalermo.

sasso, dove a un Goethe incantato restanel ricordo questa visione: “Una bellagiovinetta mi apparve allora, al chiaroredi alcune lampade tranquille. Sembravacome rapita in estasi, con gli occhi ametà velati, il capo mollemente abbando-nato sulla mano destra, carica di anelli.Non potevo saziarmi di contemplarla,come se avesse avuto un fascino del tuttosingolare. La veste di stagnola dorata imi-tava alla perfezione una stoffa riccamen-te intessuta d’oro. La testa e le mani, dimarmo bianco, erano, non dirò molto ele-gantemente stilizzate, ma tuttavia cosìnaturali, così seducenti, da far credereche ella respirasse e si muovesse. Unangioletto le stava accanto, nell’atto difarle vento con un gambo di giglio…”(3). Era Santa Rosalia incarnata! Poi,Mondello; il Monte Pellegrino, “grandecomplesso roccioso più largo che alto dicui non è possibile descrivere a parole labellezza della sua forma…” (3); Taormi-

na e Isola Bella…; l’Etna, sempre acci-gliato ma in fondo mansueto; Siracusa,con accanto l’isola di Ortigia, come unpiccolo di balena a sua madre; Erice e lavalle dei templi di Agrigento, l’anticaAcragas, colonia greca di Gela; Selinun-te, grondante storia da ogni frammentodelle sue antiche vestigia; il Tempio diSegesta; i numerosi Palazzi nobiliari,entro i cui vetusti e sontuosi saloni sem-brano ancora vagare, come ectoplasmi,principi, duchi, conti, baroni e cavalieri,con le loro insegne e i medaglioni, tintin-nanti come chincaglieria, e il principe diSalina, che ancora balla con Angelicabella; e chiese, chiese, cattedrali e duomie monumenti in cui si rincorrono tutti glistili, dal romanico al gotico, dal morescoal barocco e al neoclassico… Templi emonumenti che, come quelli naturali ealtrettanto splendidi, più che costruiti dal-la mano dell’uomo danno l’impressione,per la loro inimitabile fattura, di essere

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stati creati (e forse lo sono stati) dallamano stessa di Dio, a sua propria glorifi-cazione; e ancora e ancora e ancora…in una sequenza infinita di meraviglie, inun eden di beatitudini celesti… che solo aelencarle fanno correre brividi di sensua-le piacere nelle vene: per quanto strema-to sia il sangue che vi scorre (mi riferisco,scusandomi per l’impertinenza, ai mieiospiti in libera, gaudiosa uscita ai primitepori della primavera) e, a vederle, sen-sazioni paragonabili all’estasi primadescritta del grande romanziere tedesco.Ma posso dimenticare Dante? “E la bellaTrinacria, che caliga - tra Palermo e Pelo-ro, sopra il golfo - che riceve da Euromaggior briga, - non per Tifeo ma pernascente solfo, - attesi avrebbe li suoi regiancora, - nati per me di Carlo e diRidolfo, - se mala segnoria, che sempreaccora - li popoli soggetti, non avesse -mosso Palermo a gridar: Mora, mora!...”(4) Salito a tali empirei, sento che l’e-spressione dantesca prima citata, del tre-more dei polsi e delle vene, non è solouna bellissima metafora. Le vene e i polsimi tremano veramente e non so comediscendere da tale altezza. Ma siccomeessa m’inebria tanto, vi permango, comeDante nell’inferno, ancora quel tanto chemi permetta di contemplare e citare alcu-ne delle vagolanti anime di siciliani“c’hanno cotanta onranza” (5): FedericoII, grande imperatore, con i figli Corradoe Manfredi (Manfredi? No, non del mionipotino si tratta!); Archimede pitagorico;Dionisio, tiranno di Siracusa; Teocrito,poeta greco, anch’egli di Siracusa; Anto-nello da Messina, pittore, di cui il voltodell’Annunciata raggiunge vertici sublimi;Vincenzo Bellini, compositore “de l’altissi-mo canto che sovra li altri com’aquilavola” (5); Pirandello, Verga, e Capuana,scrittori tanto grandi da rendere superfluaogni ulteriore specificazione; Quasimo-do, poeta e Nobel; Guttuso, pittore, di cuisolo La Vucciria è sufficiente a immorta-larlo; Tomasi di Lampedusa, già evoca-to… E tanti e tanti altri e altri e altri… che“Io non posso ritrar di tutti a pieno… chemolte volte al fatto il dir vien meno” (5).Ora, però, è giocoforza scendere dallenuvole in cui mi sono improvvidamentecacciato. Soffermarmici non credo mi siaconsentito, nonostante la benevola ospi-talità di questo giornale. Peraltro, mi cisono perduto come un ginnasiale ancorafresco di studi classici. Il quale ha seguitoalla lettera il suggerimento che una pro-stituta veneziana diede a Rousseau, vistigli inutili tentativi che egli fece sul suo cor-po, non proprio verginale: “datti alla let-teratura!” (6) Che poi, questo ginnasialelo abbia seguito da generale in quie-

scenza e “bianco per antico pelo” (7),conseguendo il medesimo risultato delfilosofo (in letteratura, intendiamoci!), nonappare solo cosa grave ma scandalosa.Roba da far inorridire anche San Matteo,del mio (del nostro) stesso mestiere, mapiù di me attento, almeno fino alla “chia-mata”, alle regole del mestiere. Tantopeggio, poi, quando l’oggetto della tra-sgressione ha riguardato la letteratura esfiorato, ancora peggio, la poesia. Maintanto il tempo scorre e gli spazi sirestringono. Metto dunque da parte lalira, le cui corde straziate già stridono evengo finalmente a patti con la nuda ecruda realtà. La quale meglio mi si addi-ce. Anzi, è la sola che si addica a unveterano della Guardia di Finanza. Tutta-via, l’incursione in altri campi credo siauna debolezza che possa essere perdo-nata a uno come me, il quale gode degliozi di cui si narra godesse, a Capri, l’im-peratore Tiberio. Mi auguro che “i mieipochi lettori” non mi abbandonino pro-prio ora che sto per venire al dunque:come un pubblico annoiato non ha remo-re reverenziali a lasciare sbadigliando ilteatro nel bel mezzo di un monologo mal-destramente declamato da un attore difilodrammatica. Per quanto sia dura laterra, veniamo comunque al tema, senzaeluderlo oltre. Nel linguaggio della vec-chia guardia (inorridiscano le nuovegenerazioni di finanzieri nutriti, come ibambini di nutella, di termini informatici,esoterici alle sue orecchie) ricorreva il ter-mine gergale “cartucelle”, così, al plurale(evidentemente parente stretto, benchédel versante opposto, dei “pizzini”, soloora balzati all’onore della cronaca, e nonè improbabile che balzino anche a quel-lo della storia). Il termine, modesto all’ap-parenza, era tuttavia oggetto di didatticanelle nostre scuole di formazione. Io losentii per la prima volta dalla viva voce diun colonnello, che andava per la mag-giore, in occasione di una sua dotta lezio-ne in materia di ige (!) e imposte dirette.Il termine designava (nell’epoca dei “piz-zini” che impazzano, esso è probabil-mente caduto in disuso per obsolescenza)quella minuta congerie di documenti nonufficiali da cui carpire maggiori veritàcontributive, piuttosto che dalla partitadoppia e da tutto il corollario di schede edi registri che, in bella calligrafia e ordi-nata schiera, la supportava. Documenta-zione, va da sé, del tutto ignorata, consovrano spregio, dal solerte e attentomaresciallo (che qui elevo a simbolo,quale indispensabile congegno dellacomplessa macchina tributaria). Il suoesercitato fiuto, infatti, gli aveva insegna-to che quella patinata documentazione

era meno attendibile, sia pure formal-mente legale, di una moneta falsa, comefalso ovviamente usciva dal conio il bilan-cio. Sorvolo, per non creare altro scon-certo fra i nostri giovani finanzieri con ilcomputer incorporato, sui mezzi di cuidisponevamo per conseguire tale finalità.Posso solo aggiungere, sfiorando appenail paradosso, che essi non differivano dimolto da quelli in dotazione a San Mat-teo. Se poi, allargando la visione, appun-to lo sguardo al più tipico settore delleattività della Guardia di Finanza, la pre-venzione e la repressione del contrab-bando delle sigarette, in particolare, lecose non migliorano, quanto a mezziempirici impiegati e disponibili. Comemoltissimi altri finanzieri, ho vissuto, dagiovanissimo e imberbe brigadiere (anzisottobrigadiere), quei tempi. Allorquan-do, però, il contrabbando tradizionale e“romantico” accendeva “gli ultimi fuo-chi”e mostrava già i segni del suo crepu-scolo, profilandosi all’orizzonte, minac-cioso e impetuoso, un suo succedaneomolto più temibile e tutt’altro che romanti-co. A questo punto, mi piace ricordare, erivolgere loro il mio affettuoso saluto, i“Ragazzi di Germasino”. Dietro questavelleitaria denominazione (assunta, forse,nell’illusione di perpetuare la giovinezza“che pur fugge tuttavia”) (8) si cela ilsodalizio, di cui io stesso faccio parte perdiritto acquisito sul campo, dei finanzieriche hanno prestato servizio nella Brigatadi Germasino. Per noi “ragazzi”, basta ilnome per evocare tutto un mondo ancoravivo nei nostri cuori. Per i profani, ne faròqualche cenno. Se dipendesse da me e imiei lettori fossero solo i “ragazzi”, le miedita si anchiloserebbero sui tasti prima diesaurire tutto quello che al riguardo miurge dentro. Sarà nostalgia senile. Sta difatto, che di cose da dire ne avrei tantema tante per quei neppure due anni chevi ho prestato servizio. Scusate la vee-menza. Ma quando si tratta di ricordarequella stagione, mi emoziono e il “vela-me” che ricopre la memoria, anch’essapurtroppo in quiescenza, d’improvviso si“squarcia” e quel mondo mi si illuminadavanti come per incanto. Va bene! Dun-que, Germasino. Prima di tutto, per il col-to e l’inclita, c’è da dire che il nome diGermasino non evoca soltanto, per chi liconosce, gli ameni luoghi sui quali èsituato. Germasino rappresenta anche (equest’anche lo eleva al di sopra dei suoimonti) un nodo cruciale della nostra storianazionale. Bisogna sapere, infatti, e imiei lettori lo sanno bene, che in quelpaesino, dalla salubre e fine aria prealpi-na e lacuale, oltre che mansueta come isuoi abitanti, una notte memorabile, a

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cavallo del 27-28 aprile del 1945, vi fuportato dai partigiani, e ospitato proprionella nostra caserma, un uomo del tuttosimile ai comuni mortali: anzi, in quelmomento, dall’aspetto così dimesso, umi-le e fragile da suscitare solo umana pietà.Eppure, quella persona carica di affannoe con i segni inequivocabili di una preco-ce decadenza fisica e morale (vanitasvanitatum), era stato l’uomo più potente etemuto d’Italia e l’uomo più famoso, nelbene e nel male, del mondo intero. MaGermasino era soprattutto, ed è questoche qui interessa, la sede della brigataomonima. Quella brigata e il suo territo-rio, che è l’oggetto del nostro rimpianto.Ho pudore a definire “eroica” l’attivitàdei suoi finanzieri. Poiché comunque unasana retorica non guasta, se talvolta si èabusato nell’usarlo, quell’aggettivo cosìonusto di altri e più propri eroismi, è per-ché era notorio che in quella zona la lot-ta al contrabbando di sigarette comportòfatiche e pericoli e “lacrime e sangue”,non solo in senso figurato. La “via deltabacco”, così era chiamata la mitica val-le Albano, il teatro più impervio dellalinea di confine con la Svizzera e territo-rio presidiato dalla Brigata di Germasino,è, infatti, lastricata (come di piaghe il cor-po di Cristo) di lapidi con incisi i nomi deinostri finanzieri e la dicitura “caduti nel-l’adempimento del proprio dovere”. Unavisita in quei luoghi, che “… l’animoaccendono - l’urne dei forti, o Pindemon-te, e bella - e santa fanno al pellegrin laterra - che le ricetta…” (9), sarebbe, oltreche utile culturalmente, di grande inse-gnamento per le nuove generazioni, nonsolo di finanzieri. Per quanto mi riguarda,quell’esperienza di servizio, è stata unfaro. La sua luce ha guidato sempre lamia rotta, sopratutto nei momenti più dif-ficili e burrascosi della mia lunga carrie-ra. Non debbo dimenticare, per la storiadei reparti della Guardia di Finanza (enon sembri presunzione), che io, appuntogiovanissimo, ho avuto il privilegio dicomandare la Brigata di Germasino. Enon era uno scherzo.

Da essa dipendevano tre distacca-menti, tutti a ridosso del confine. La vistanon era sufficiente ad abbracciare tutta lavastità del loro territorio di competenza. Ilnumero dei giovani e scalpitanti dipen-denti (che vi si avvicendavano in modocosì vorticoso e rapido da far girare latesta al responsabile in senso proprio efigurato), compresi quelli della Brigata, siaggirava mediamente intorno alle 80 epassa unità. Di quanto il territorio fosseaccidentato e impervio, ho già detto.

Vi aggiungo ancora alcune pennella-te di colore, necessarie per completare il

quadro. D’inverno, in certe ovattate matti-ne, a causa della sola neve caduta nellanottata che ne aveva ostruito le porte, peruscire dalle caserme era necessario aprir-si un varco a palate Per raggiungere idistaccamenti, sia d’inverno sia nella buo-na stagione, occorrevano ore di faticosocammino lungo sentieri che s’inerpicava-no serpeggianti sull’erta montagna, sullacui cima svettavano come nidi d’aquila.

Spero di aver dato almeno un’idea diciò che Germasino rappresentava allora.E non è che una pallida idea. E sonoappena all’inizio del mio personale novi-ziato. Prima di Germasino, da finanziereappena acquisito il diritto di uscire da soloall’insaputa della mamma, avevo prestatoservizio in un reparto della Legione di Udi-ne, nel territorio di Trieste. Quest’espe-rienza, di cui neppure fa conto di parlare(ma come cara al mio cuore!), non fu cheuna tappa e poco significativa a parago-ne di quella descritta, sebbene fosseroanni caldi e decisivi per le sorti di Triestee la sua annessione definitiva all’Italia.Perciò sorvolo. Anche perché il contributodato da me a quella causa è da misurarein termini di frazioni di frazioni di unità:ma una goccia d’acqua non contribuisceanch’essa a riempire l’oceano? Dall’estre-mo nord al centro: prima il Nucleo cen-trale di Roma, poi l’Accademia. L’altascuola, la ferrea disciplina e i rigorosi stu-di, mi forgiarono nel carattere e mi diede-ro gli strumenti per essere un buon ufficia-le. Con i lustrini da tenentino e una divisafiammante con cui pavoneggiarmi (comeAlain Delon, nel film Le Grandi Manovre),mi riassegnarono alla Legione di Udine.Prima al comando della tenenza di Mug-gia (TS), successivamente a quello di unasezione del Nucleo di Trieste. Magnificaesperienza, stupendi ricordi e contattiumani indimenticabili… Un altro saltoacrobatico ed eccomi al Nucleo regiona-

le di Napoli. In questo importante reparto,feci una felice e proficua permanenza, datenente e capitano, di ben 8 anni. Parlar-ne sarebbe interessante, ma forse solo perme. Posso solo dire, con orgoglio, omet-tendo, con sincero rammarico, tutto ciòche Napoli rappresenta e mi ha dato, diavervi “completato” il mio apprendistatoprofessionale.

Siamo nel 1976. Gli anni sono volati.Il mio pensiero è costantemente attratto(senza togliermi il ben dell’intelletto) dalpolo magnetico della mia terra natale. DaNapoli, l’ago della mia bussola impazzi-va. Finalmente, circostanze fortunate econcomitanti, anche per merito del miostato di servizio, consentono di coronareil mio sogno, fisso nel pensiero come unchiodo. Il giorno che seppi del mio tra-sferimento in Sicilia, fu tra i più felici del-la mia vita. Avevo corso il rischio di esse-re assegnato al Nucleo Reg. di Milano, ilreparto più prestigioso del Corpo, inquanto operante in una città ganglio por-tante dell’industria e dell’economia italia-na, e lo fui nominalmente. La mia ambi-zione poteva anche ritenersi paga. Mal’attrazione fatale esercitata su di me dal-la Sicilia era troppo forte per resistervi.Mia moglie, cui rivolgo il mio pensieroriconoscente, condivise la mia gioia,dopo aver condiviso con me i sacrifici.Anche lei era posseduta dal mio stessoincantesimo. Felice come una Pasqua,feci dunque ritorno alla mia Itaca ideale.I Proci che vi dovetti affrontare avevano ilvolto delle cosche mafiose. Le frecce chelanciai loro dal mio arco, purtroppo nonsortirono l’effetto che produssero, benchéefficaci, quelle di Ulisse. Teatro delloscontro: ovviamente, la Sicilia e, a causadelle ramificazioni della mafia, quelloextraterritoriale, fra cui l’America e ilCanada.

I centri operativi, nell’ordine: il Nucleo

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Reg. di Palermo e, “last but not least”, ilcomando della Legione di Messina. Dalpunto di vista del prestigio e dell’onero-sità (eufemismo allo stato puro), l’attivitàsvolta al Nucleo di Palermo non è con-frontabile con quella alla Legione di Mes-sina, sebbene di maggior prestigio, digrande responsabilità e non priva dialtrettanti gravosi impegni. Mi avvedoora, e forse ho abusato troppo di FiammeGialle e dei lettori, che non ho più spazioper dilungarmi, come merita e vorrei, suquesto importante, duro, difficile ed esal-tante periodo. Sarà per un’altra volta. Tut-tavia, non posso tralasciare di aggiunge-re quanto segue. Questo scritto, fin quitenuto volutamente su corde leggere econ una venatura ironica, almeno nelleintenzioni, assume da questo momento iltono amaro e grave e direi solenne chel’argomento impone con forza. E il mio èun grido accorato d’amore per la miaPatria. La fama del nome mafia ha quasioscurato quella del nome Sicilia. E ciò,nonostante le sue innumerevoli bellezze.Primato invidiabile, quello della mafia. InSicilia purtroppo affondano e si sono dif-fuse nel mondo, a raggiera, le sue radici,inestricabili come la gramigna. Come lapiovra coi suoi tentacoli, con cui è triste-mente identificata, essa stritola ogni cosache avvince. I suoi veleni, sparsi pericolo-samente in ogni altra parte, minano lacivile convivenza dell’isola, già cara aglidei. La mafia è così profondamente radi-cata nel tessuto socio-economico del suoterritorio, che nel sentire comune si identi-fica con la sicilianità stessa, come unasua seconda natura o un endemico mor-bo. Se l’ identificazione appare obiettiva-mente eccessiva, è nondimeno vero, ericonosciamolo forte noi siciliani per pri-mi, che motivi per indurre a un giudiziotanto severo non mancano. Il vaso è col-mo e il letale contenuto ne straripa impe-

tuoso da ogni parte. Le cronache nere deimezzi di informazione nazionali e inter-nazionali grondano sangue, immolatoalla voracità di questo insaziabile Moloc,ch’essa rappresenta. Usare, come si fa inogni sede, anche in quelle deputate acombatterla, la locuzione “fenomenomafia”, è deleterio. Essa suona come uneufemismo edulcorato che lusinga lamafia e i suoi adepti, piuttosto che indi-carne la bestialità. E non è che un esem-pio. Altre e più pesanti parole e locuzioniè necessario usare per descrivere i suoiatti e le sue terribili imprese. Se è vero chela parola uccide più della spada, sicominci allora ad usarle, le parole, anchequelle brutali. E si bolli come merita, sial’organizzazione mafiosa sia il singolo aogni livello che ne fa parte.

E i media evitino di esibirli all’atten-zione del pubblico come eroi, anche sedel male. Non sono eroi ma crudeli espietati assassini, capaci dei crimini piùefferati per raggiungere i loro loschi fini.Anche quello di sciogliere nell’acido unbambino! E la parola dura sia congiuntaalla spada. E la spada sia affilata comeun bisturi e usata con la stessa fermezzacon cui il chirurgo lo usa per estirpare ilcancro. La lotta di contrasto che tutte leforze dell’ordine hanno condotto, in siner-gia con l’autorità giudiziaria, è stataeccezionalmente forte ma non decisiva.Risultati adeguati non ne sono mancati,favoriti da leggi particolari e mirate, mala mafia, pur tremendamente scossa, haresistito all’urto, risorgendo sempre, comel’araba fenice dalle sue ceneri. Anche seun motivo di speranza, fra tanto pessimi-smo, ora si affacci all’orizzonte con piùdeterminazione che in passato. Mi riferi-sco al fatto che, all’azione delle forze isti-tuzionali per combatterla, si è aggiunta lacoraggiosa e aperta sfida che molti ope-ratori economici hanno lanciato alla

mafia, ribellandosi apertamente al cap-pio del racket e a ogni altra forma di ves-sazione e una maggiore consapevolezzadella gente, tradizionalmente omertosaper sfiducia nello Stato, che osa far senti-re il proprio angoscioso “non praevale-bunt” in manifestazioni e cortei. Comun-que, non ci sono alternative: o si trovanoi mezzi e la volontà per combatterla allaradice o la Sicilia collassa. E non saràsola. Il tributo di sangue che le forze dipolizia e la magistratura hanno dato fino-ra ha superato di gran lunga il limite fisio-logico sopportabile. Solo il crudo elencodei loro morti, fa rabbrividire di orrore.Non ha importanza né la cronologia, néla funzione, né il sesso. La morte è la piùequa delle livellatrici, dice Totò, in unasua esemplare poesia. Non potendo far-ne in questa sede un elenco completo,riporto solo alcuni nomi, che lo rappre-sentino simbolicamente per intero, in reli-gioso silenzio: Gaetano Costa, CesareTerranova, Pio La Torre, Carlo AlbertoDalla Chiesa, Rocco Chinnici, Mario Tra-passi, Salvatore Bartolotta, Stefano Li Sac-chi, Giovanni Falcone, Francesca Morvil-lo, Paolo Borsellino… “La collina”, doveriposano i morti di Spoon River, nell’anto-logia di Lee Masters, non conterrebbe tut-te le vittime della mafia, neppure se ideal-mente raddoppiata. Posso, ora, continua-re il discorso che mi riguarda dopo que-sta parentesi di lutti e di dolore? No.Aggiungerò, solo, che la Guardia diFinanza, in Sicilia e nel più tragico perio-do della sua storia (da meritare di passa-re ai posteri come “il periodo del terrore”,come il più noto e feroce omologo dellarivoluzione francese) ha fatto in pieno ilsuo dovere, sommando ai suoi compitiistituzionali quelli contro la mafia. Sebbe-ne risulti tautologico, ribadisco che a nes-suno dei grandi risultati conseguiti percombatterla, l’azione del Corpo è statasecondaria, né tanto meno estranea echiusa nella sua torre d’avorio. A questoriguardo, mi sia consentita un’ultima con-siderazione, questa volta di carattere per-sonale. La mia azione di servizio e dicomando, svolta nei due reparti dellaSicilia prima ricordati (sebbene gran par-te del merito vada ai miei collaboratori,cui rivolgo il mio augurante saluto, moltidei quali siciliani) fu apprezzata, verbal-mente e per iscritto e nelle forme più cal-de e lusinghiere, dai magistrati più espo-sti contro la mafia delle rispettive Procuredella Repubblica. Molti di questi magi-strati fanno parte della “Fondazione Roc-co Chinnici” (oltre a docenti universitari egiornalisti) che ho l’onore di presiedere.Credo che questa carica, e la mia desi-gnazione a presidente, più di ogni altro

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zione per i loro meriti, i nomi dei sicilia-nissimi (il superlativo è d’obbligo) finan-zieri in congedo, già Comandanti Gene-rali e in Seconda della Guardia di Finan-za. Ad essi, quali figli illustri della Sicilia,rivolgo il mio reverente omaggio.

Comandanti generali: Vincenzo DiBenedetto, Salvatore La Ferla, RaffaelePelligra, Raffaele Giudice, Roberto Spe-ciale, Cosimo D’Arrigo (in carica);Comandanti in seconda: Filippo Crimi,Gaetano Polizzi, Domenico Veca, Salva-tore Scibetta, Augusto de Laurentiis, For-tunato Saladino, Antonio Cappello.

Ognuno di essi, senza piaggeria,meriterebbe ben altro che la semplicemenzione del nome. Ma le convenzioni egli spazi, entrambi ferrei nei loro principi,lo vietano perentoriamente. Questo mioscritto sarà anche fuori tema e fuori daicanoni e fuori da tutto. Ma quello chespero è che non sia trovato noioso.

Note1) Da “Noviziato di Guglielmo Mei-

ster” (Goethe);2) Da “Liriche” (idem); 3) Da “Viaggio in Italia” (idem);4) Da “Paradiso”, VIII canto (Dante); 5) Da “Inferno”, IV canto (idem);6) Da “ Le confessioni”(Rousseau);7) Da “Inferno”, canto III (Dante);8) Da “Canzoniere” (Lorenzo de’

Medici);9) Da “I sepolcri” (Foscolo);

10) Da “I promessi sposi”. (Manzoni).

riconoscimento, rappresentino per me egli uomini dei reparti che ho comandato,un attestato di inestimabile qualità e valo-re. Senza ricorrere testualmente al suostatuto, qui ne accenno velocemente conparole mie, che hanno, più dei testi uffi-ciali, l’accento della verità. Innanzitutto,essa ha lo scopo: di diffondere i principidi legalità in modo capillare e in formeidonee; di valutare e studiare ogni aspet-to della criminalità organizzata, monito-randone le imprese, i mandanti, gli ade-renti e le connivenze; stimolare l’attivitàoperativa e legislativa attraverso conve-gni e studi ai più alti livelli; curare un’edi-toria non solo tecnico-scientifica maanche di testimonianza, eccetera. Il finenon può essere che quello di: tagliare itentacoli della piovra; sradicare alla radi-ce la mala pianta; disseccare le sue fontidi sopravvivenza con un embargo totale;liberare dalla sua oppressione la societàcivile e, finalmente, giungere a relegare il

nome mafia, non potendolo cancellareanche dal ricordo, negli annali criminalidella storia, a suo eterno vituperio e moni-to per gli uomini… Utopia?

Mi avvio alla conclusione. Se sonouscito dal tema o dai canoni di FiammeGialle, posso solo dire con Manzoni:“credete che non s’è fatto apposta”. (10)“In cauda venenum”, nonostante il latino,è un’espressione abbastanza popolare.Tuttavia, senza volerne contraddire l’au-torità, oso affermare, e rassicurare even-tualmente gli interessati, che questa storiadella coda, almeno da un punto di vistagiornalistico, presenta invece i suoi inne-gabili vantaggi. In uno scritto, infatti, è,con l’inizio, la parte che in genere si leg-ge con maggiore attenzione. E in questocaso, è a tale concetto che chi scrive si èattenuto.

Pertanto, egli si compiace di riportare,appunto in questa privilegiata posizione,cosparsa soltanto di sottintesa considera-

1) POSTO TAPPA.2) Teatro Massimo (Concerto della

Banda Musicale della Guardia diFinanza).

3) Teatro Politeama Garibaldi (sededella Mostra di Pittura e dell’an-nullo postale).

4) Piazza Crispi (sede dello schiera-mento).

5) Tribuna Autorità.6) Fiera del Mediterraneo sede della

serata danzante.

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PROGRAMMA

GIOVEDÌ 1 maggio 2008: (A disposizione dei radunisti per gite e visite culturali)

MATTINO Ore 09,00: Inaugurazione della Mostra di Pittura Contemporanea “PREMIO A.N.F.I. 2008”(Teatro Politeama Garibaldi – sala esposizioni – Via Emerico Amari - Palermo)

VENERDÌ 2 maggio 2008: (A disposizione dei radunisti per gite e visite culturali)

MATTINO Ore 08,30/13,00: Riunione del Consiglio Nazionale presso il Comando Regionale “Sicilia” della Guardia diFinanza e, a seguire, incontro del Consiglio Nazionale dell’A.N.F.I. con le Autorità Comunalie Provinciali di Palermo e della Regione Sicilia.

SERA Ore 20,30/22,30: Concerto della Banda Musicale della Guardia di Finanza (Teatro Massimo Bellini – Catania).

SABATO 3 maggio 2008:

MATTINO OOrree 0099,,3300//1111,,3300:: Incontro del Consiglio Nazionale con i Presidenti di Sezione o loro delegati (presso ilComando Regionale “Sicilia” della Guardia di Finanza, Via Francesco Crispi, 226 – Palermo);

Ore 11,30/13,00: Celebrazione S.Messa (Cattedrale di Palermo);

POMERIGGIOOre 15,00/16,00: Premiazione Mostra di Pittura Contemporanea “PREMIO A.N.F.I. 2008”

(Teatro Politeama Garibaldi – Via E. Amari - Palermo)

SERA Ore 20,30/23,30: Serata danzante, con esibizione gruppi folcloristici siciliani.(Padiglione n. 5/A: interno Fiera del Mediterraneo - Palermo).

Ore 21,00/23,00: Concerto della Banda Musicale della Guardia di Finanza (Teatro Massimo di Palermo).

DOMENICA 4 maggio 2008:

MATTINO Ore 09,30: Deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti, da parte del Presidente Nazio-nale dell’A.N.F.I., accompagnato, dal Sindaco di Palermo e dall’Ufficiale della Guardia di Finan-za presente più elevato in grado (Piazza Vittorio Veneto).

Ore 09,50: Schieramento dei reparti della Guardia di Finanza e dei radunisti (Piazza Crispi - Palermo).Ore 10,30: Arrivo del Comandante Generale della Guardia di Finanza (ricevuto dal Presidente Nazionale

dell’A.N.F.I.).a seguire: Onori al Comandante Generale della Guardia di Finanza; a seguire: Rassegna dello schieramento da parte del Comandante Generale della Guardia di Finanza

(accompagnato dal Presidente Nazionale dell’A.N.F.I.).a seguire: Allocuzioni delle Autorità (al termine delle quali raggiungeranno la tribuna sita in Piazza Castel-

nuovo).a seguire: Rischieramento dei reparti della Guardia di Finanza e dei radunisti (Viale della Libertà - Paler-

mo).a seguire: Sfilata dei reparti della Guardia di Finanza con Banda Musicale e Bandiera del Corpo, del Con-

siglio Nazionale A.N.F.I., del Gruppo Bandiere delle Sezioni A.N.F.I. e dei radunisti.a seguire: Onori finali finali alla massima Autorità.

________P.S.: Durante il Raduno:- da Giovedì 1 al Sabato 3 maggio compreso, dalle ore 08,00 alle ore 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00, un POSTO TAPPA dellaPresidenza Nazionale sito presso il Comando Regionale “Sicilia” della Guardia di Finanza – (Via Francesco Crispi, 226), sarà adisposizione dei Radunisti per fornire informazioni, ritiro materiale e assistenza;

- nelle giornate di Venerdi 2 e Sabato 3 (dalle ore 09,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 19,00) e in quella di Domenica 4 mag-gio 2008 (dalle ore 08,00 alle 14,00), un apposito UFFICIO POSTALE sarà aperto per la vendita dei francobolli e L’ANNUL-LO SPECIALE (Teatro Politeama Garibaldi – Piazza Ruggero Settimo).

XVII RADUNO NAZIONALE A.N.F.I.Palermo 1/4 maggio 2008

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LA TRUPPA DI FINANZA DEL REGNO DELLE DUE SICILIE

di Enzo Climinti

Nel Regno delle Due Sicilie una“regolare” forza armata di finanza,nasce con l’occupazione dei francesie con la legge emanata il 24 febbraio1809 da Gioacchino Napoleone-Murat; che riforma la precedenteorganizzazione borbonica.

La forza armata di finanza, prendeil nome di “Guardia Dei Dazi Indiret-ti” con il compito di vigilare sulledogane, dazi di consumo, sali, dirittiriuniti e su tutto ciò che ha rapportoalla salute pubblica e alla polizia del-le coste, secondo le istruzioni deiMinistri della polizia e dell’interno, diconcerto con il Ministro delle finanzedal quale dipendono le guardie.

Con la restaurazione il governoborbonico, ripreso il potere, manten-ne, rafforzò, potenziò e modernizzòla istituzione creata e lasciata daifrancesi. Particolare attenzione venneposta alla parte militare, armamento– uniforme – casermaggio, assegnan-do al Corpo un generale della Arma-ta, con il compito, anche, di reclutarele guardie tra i congedati dal RealeEsercito.

Nel 1826 venne riorganizzatal’Amministrazione dei Dazi Indiretti“al di là del Faro”, cioè in Sicilia, cherimase distinta da quella dei domini“al di qua del Faro”, potenziandosoprattutto la Marina doganale, perl’impegno che dava l’estensione dellecoste, e la loro pericolosità per atti dipirateria e contrabbando marittimo.

Vennero anche acquistati e dati inuso alla Amministrazione delle finan-ze, per la vigilanza a mare, due piro-scafi comprati in Inghilterra, la golettaa vapore “Argonauta” da 154 tonnel-late e l’avviso a ruote “Lilibeo” da290 tonnellate.

Dopo l’epopea garibaldina cheaveva spazzato via i Borboni, ilRegno delle due Sicilie entrò a far par-te del Regno d’Italia e una aliquota diguardie dei dazi indiretti, previa accu-rata selezione, entrò a far parte dellaGuardia Doganale, primo Corpo difinanzieri del Regno d’Italia, istituitocon legge del 13 maggio 1862, chenel 1881 prenderà il nome di Corpodella Guardia di Finanza.

(I figurini della Guardia vennero disegnati da Gibellini, sulla scorta di documentid’epoca e vennero editi per la prima volta nel 1976 a cura dell’Ufficio Stampa delComando Generale della Guardia di Finanza)

Guardia in uniforme estiva(Decreto 19 aprile 1826)

Marinaio in uniforme ordinaria(usata intorno al 1850)

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In occasione della “VI Giornata Mon-diale contro il Cancro Infantile”, celebra-ta in oltre 60 Paesi nel Mondo, la FIA-GOP (Federazione Italiana AssociazioniGenitori Onco-Patologia Pediatrica) halanciato una campagna di informazioneper divulgare il Progetto “L’Amore Cura”,frutto della collaborazione tra l’AIEOP(Associazione Italiana Ematologia Onco-logia Pediatrica) e la FIAGOP, coinvolteper la prima volta in un progetto condivi-so di “Alleanza Terapeutica”, allo scopodi raggiungere e sensibilizzare il grandepubblico e le Istituzioni di riferimento suun tema poco conosciuto.

Tema che riguarda, in sintesi, ilseguente fenomeno: ogni anno nel mon-do si ammalano di cancro circa 250.000bambini. Con terapie appropriate, piùdel 70% guarisce. Purtroppo si stima chesoltanto il 20% dei bambini colpiti dalcancro abbiano accesso a terapie appro-priate. Il rimanente 80% non ha la possi-bilità di ricevere diagnosi tempestive ecure appropriate. Più di 100.000 bambi-ni ogni anno potrebbero essere salvati sead essi fosse garantita parità di accessoalle diagnosi e alle cure.

Quest’anno a Roma, il 15 di feb-braio, con la collaborazione della Guar-dia di Finanza, è stata celebrata nel Salo-ne d’Onore della Caserma Sante Laria la“VI Giornata Mondiale contro il CancroInfantile”, dedicata al sopra citato tema“L’Amore Cura”.

Numerose le Autorità intervenute congli alti Ufficiali del Corpo, in servizio e incongedo (fra cui anche il PresidenteNazionale dell’ANFI Generale C.A. Gio-vanni Verdicchio), gli Allievi Ufficiali e gliAllievi Ispettori, numerosi giovani delleScuole romane, e numerosi rappresentan-ti della Associazioni interessate al parti-colare Progetto, fra cui, con i Genitori,Oncologi e Medici, che da anni si dedi-cano per la Vita degli sfortunati bambinicolpiti da Cancro.

Ospiti illustri le gentili Consortidel Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano (Signora Clio)e del predecessore Presidente del-la Repubblica Carlo Azeglio Ciam-pi (Signora Franca).

Ha aperto i lavori, in assenza delComandante Generale – per inderogabi-

Il Gen. C. A. Lucio Macchia nella sua prolusione ha posto l’accento sulla particolareattenzione che la Guardia di Finanza rivolge al tema sulla mobilitazione e sensibi-lizzazione contro il cancro infantile.

li precedenti impegni - il Generale C.A.Lucio Macchia, Comandante dei RepartiSpeciali della Guardia di Finanza.

Il Generale Macchia, nella sua acco-rata Prolusione, ha messo l’accento sullaparticolare attenzione che la Guardia diFinanza dedica all’impegnativo tema del-la mobilitazione e sensibilizzazione con-tro il cancro infantile.

Dopo aver dichiarato che la Guardiadi finanza ha accolto con favore la richie-sta avanzata dalla Associazione “PeterPan” e dalla FIAGOP per il sostegno, inqualità di “Madrina Ufficiale”, dellediverse iniziative ideate in occasione del-la citata VI giornata Mondiale, ha espres-so il suo saluto caloroso nei confrontidegli altri illustri ospiti, che si sono alter-nati sulla cattedra per esporre temi chehanno tenuto tutto l’uditorio in profondo ecommosso silenzio.

Si è riferito: a Mister Thaxter e MisterEgeler, Presidenti delle Organizzazioniinternazionali responsabili dell’evento;alla Signora Maria Teresa BarracanòFasanelli e alla Signora Giovanna Leo,rispettivamente Presidente onorario e Pre-sidente della Associazione ONLUS “PeterPan”; al Dottor Pasquale Tulimiero, Presi-dente della FIAGOP italiana; e al Dottor

Maurizio Aricò, Presidente dell’Associa-zione italiana di Ematologia ed Oncolo-gia Pediatrica.

Ed ha annunciato anche la TavolaRotonda del pomeriggio per l’approfon-dimento del Progetto “L’Amore Cura”.

Dopo aver elencato anche tutte le ini-ziative della Guardia di finanza permea-te dalla Solidarietà verso chi soffre enecessita di soccorsi, ha dichiarato che laGuardia di Finanza ha aderito all’ormaidiffuso sistema dell’invio di un “SMS Soli-dale”, facendo leva sull’estrema sensibi-lità della Fiamme Gialle e delle loro Fami-glie (SMS al numero 48588 perdonare 1 Euro ).

Il Generale Macchia ha concluso lasua prolusione rivolgendo un commossopensiero ai Familiari del Maresciallo del-l’Esercito Italiano Giovanni Pezzullo, vitti-ma di un agguato in Afghanistan nel com-pimento di una Missione di pace, oveattualmente è operativo anche un contin-gente di militari della Guardia di Finan-za.

Un prolungato applauso per l’eroicoMaresciallo da parte di tutti i commossipartecipanti alla manifestazione - che gre-mivano ogni parte del Salone d’Onore -ha concluso i lavori del mattino.

NEL SALONE D’ONORE DELA CASERMA SANTE LARIA CELEBRATALA VI GIORNATA MONDIALE CONTRO IL CANCRO INFANTILE

- MADRINA LA GUARDIA DI FINANZA -

di Tommaso Santamaria

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Amarcord – La Val di Cembra

Una delle sedi di servizio che piùmi sono rimaste nel cuore è stata Tren-to. La Trento degli anni cinquanta,però, perché mi dicono che, dopo l’i-stituzione dell’Università, la città non èstata più quella di prima. Allora, miappariva come un grosso borgomedievale, ordinato e pulito, per di piùabitato da gente civilissima e cordiale.Legato com’è il suo nome alle vicendedel nostro Risorgimento, mi sembravaquasi di avvertire la presenza fisica diCesare Battisti.

A Trento venni destinato dopo lapermanenza di circa un anno a Resia,località di prima assegnazione, dellaquale ho avuto già occasione di occu-parmi in queste pagine. Il primo incari-co svolto a Trento fu di comandante deiCorsi legionali di addestramento. Lasede dei corsi era Villazzano, unalocalità ad una decina di chilometridalla città, in montagna, dove sorgevauna villa adattata a caserma.

L’attività del corso era, per me, esal-tante. Al corso si avvicendavano unatrentina di finanzieri e qualche sottuffi-ciale, provenienti per lo più dalle bri-gate di confine e il comandante dove-va provvedere a tutto: dalle lezioni inaula all’istruzione sulle armi, dalle mar-ce del sabato ai vari incarichi di rap-presentanza che il plotone era chiama-to a svolgere in varie sedi, secondo gliordini di volta in volta impartiti dallaLegione dalla quale direttamentedipendeva. Nel programma d’insegna-mento avevo incluso anche lezioni digalateo (oggi si direbbe di “bon ton”),nella speranza di inculcare nei giova-nissimi ascoltatori uno stile da mante-nere anche in abiti civili.

Il comandante del corso aveva alcu-ni collaboratori, tra i quali un cuocomitico, Giosuè Martella. Mitico nonsolo per la bravura che aveva neldestreggiarsi tra pentole e fornelli, maanche per l’amore che metteva nellosvolgimento del suo compito. Lui nonandava al mercato a fare la spesa,andava dai contadini, per cui acqui-stava tutto a prezzi stracciati. I finan-zieri che mangiavano alla mensa legio-

nale si chiedevano come mai quelli chefrequentavano il corso mangiasseromolto meglio pagando la metà. Il meri-to era tutto di Martella, che poi ebbeun Martellino, ossia il figlio, del qualeio sono l’indegno padrino di battesi-mo. Indegno, perché non ho mai osser-vato i doveri del ruolo, anche se, a miagiustificazione, debbo dire che nonabbiamo mai più abitato nella stessacittà.

Assunsi poi il comando della tenen-za di Trento e lì cominciai a muovere iveri primi passi nell’attività operativavera e propria. Ricordo ancora le pri-me verifiche a piccole aziende (legrandi erano affidate al nucleo pt) diFiera di Primiero, di Borgo Valsuganaed altri comuni. Fu in tali circostanzeche sperimentai un nuovo metodo dicontrollo basato sul conto Perdite e Pro-fitti. Si tratta di un metodo che, attra-verso un lungo cammino del quale, for-se, mi occuperò in altra occasione,approdò nelle varie edizioni della“Istruzione sull’attività di verifica” delComando Generale.

Un altro settore di grande impegnofu la repressione del contrabbando digrappa, che aveva la sua casa madrenella Val di Cembra. E fu proprio quiche maturai un’esperienza interessantesotto vari aspetti. È noto che, nel setto-re degli spiriti, il contrabbando puòessere reale, se si trova la grappa, opresunto se, nello stesso locale o inlocali adiacenti, si rinvengono un alam-bicco e materie prime alcoliche o alco-lizzabili. L’alambicco è composto di treparti, delle quali due (il cappello a duo-mo e la serpentina) indispensabili perprovarne l’esistenza. La terza parte,infatti, la caldaia, da sola non provanulla, potendo l’aggeggio essereanche destinato ad altri usi. Capitavacosì che i valligiani, appena i finanzie-ri bussavano alla porta, portavano viale due parti essenziali e, se esistente, sidisfacevano anche della grappa. Infat-ti, alla perdita del prodotto conseguen-te al sequestro, si sarebbe accompa-gnata anche l’irrogazione di sanzionipenali. Tanto valeva, dunque, affronta-re solo il danno economico, evitandoquello penale.

Tra i miei collaboratori del tempoc’era una sorta di Bud Spencer ante lit-teram. Era un brigadiere il cui nome,Stanganini, rivelava anche la stazzadell’uomo: due spalle così ed una grin-ta da far paura. “Stanganini, butti giùla porta”, gli ordinavo, lui eseguiva ecosì sorprendevamo i valligiani intentialle attività di cui sopra.

Ma una volta le cose si miseromaluccio. Entrati nel locale, scorgem-mo un giovanotto che, avendo in manoi due pezzi “preziosi” dell’alambicco,se la stava filando per una scala a pio-li. Stanganini, d’istinto, lo seguì maquello, per non farsi prendere dal mili-tare che aveva già raggiunto i primiscalini, gli scaraventò addosso i duepezzi. Superata la sorpresa, ed accor-tomi che Stanganini era comunquerimasto indenne, io salii su per la sca-la e cercai di capire l’itinerario seguitodal fuggiasco. Non fu facile, perché inVal di Cembra, attraverso i tetti, si pas-sa da un palazzo all’altro. Avviai subi-to una serie di perquisizioni domicilia-ri, rimaste però senza esito, finchè, inuna delle abitazioni ispezionate, ipadroni di casa mi esortarono a nonentrare in una certa stanza perché c’e-ra un malato di cuore che avrebbepotuto spaventarsi. Rassicurai tutti sullemie intenzioni e, sfoderando tutto ilgarbo possibile, entrai nella stanza del“malato”.

Vidi un giovane scalzo ma vestito,sotto una coperta. Chiesi da quantotempo avesse avuto l’attacco di cuoree seppi che già da alcuni giorni gia-ceva a letto. Allora mandai a chiama-re il medico condotto, il quale, però,negò di essere mai stato chiamato peruna visita. Trovò effettivamente il gio-vanotto molto affannato. E sfido: unabella paura l’aveva certamente presa,una corsetta su per i tetti non è fac-cenda di tutto riposo e la presenza incasa dei finanzieri, in quel contesto,faceva il resto.

Riassumo. Mi recai in Municipio,come sempre facevo al termine delleoperazioni, e qui compilai tutti gli attinecessari. Qualcuno nel frattempo ave-va telefonato a Trento, da dove laLegione mandò nel frattempo i camion

TACCUINO

di Giuseppe Giuliani

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occorrenti per il trasporto della granmole di materiale sequestrato.

Dopo un paio di settimane, un miosuperiore mi chiese che cosa avessi fat-to il giorno tal dei tali. Poiché gli uffi-ciali subalterni dovevano tenere unaspecie di diario giornaliero delle atti-vità svolte, non mi fu difficile risponde-re, dopo aver consultato le carte. Aquesto punto, mi venne chiesto se aves-si memoria di un orologio da polsod’oro appartenente alle personedenunziate. Non ne avevo alcunamemoria ma, consultando il verbale disequestro, venne individuato, con ledescrizioni del caso, l’oggetto di cui miera stata fatta richiesta.

Il motivo del sequestro era preciso:poiché la distillazione avviene a tem-po, l’orologio, rinvenuto appeso aduna parete del locale dove era statadistillata la grappa di contrabbando,doveva intendersi corpo di reato.

Ma che cosa era successo? Era suc-cesso che i valligiani, stanchi di questotenentino che buttava giù le porte, cer-cavano di creargli qualche imbarazzo.Così erano andati dal parroco e gliavevano detto che il tenentino si eraimpossessato di un loro orologio d’oro.Il buon uomo aveva allora scritto alpresidente del Tribunale, il quale avevaavvertito il comandante della Legioneeccetera eccetera. Poiché il materialesequestrato e repertato stava nello stes-so immobile del Tribunale, il presiden-te si stupì quando seppe che, per cosìdire, egli sedeva proprio sopra l’orolo-gio incriminato.

Ma non finisce qui. Al dibattimento,la mia attesa nella sala testi si prolungòinspiegabilmente oltre il consueto. Macapii il motivo del ritardo, quando,ammesso nell’aula di udienza, il presi-dente del Collegio mi disse che gliimputati ed i loro difensori avevanofino a quel momento sostenuto che ioavevo loro estorte le dichiarazioni.

Allora scoppiai istintivamente inuna sonora risata e dissi che non eraquella la prima volta che gli imputatitentavano di nuocermi sul piano per-sonale. Raccontai la faccenda dell’o-rologio e fu a quel punto che il pub-blico ministero si erse – sì, non si alzò,si erse – e, puntando l’indice accusa-tore, ingiunse di finirla, altrimentiavrebbe chiesto la trasmissione degliatti al suo ufficio per procedere a ter-mine di legge per calunnia e non sopiù per quale altra sequela di reati.Imputati e difensori ammutolirono. Pri-ma di pronunziare la sentenza di

severa condanna, il presidente, anchea nome del collegio, ritenne di dover-si complimentare con i finanzieri peraver istruito gli atti in modo chiaro,completo e convincente, consentendoai giudici di giungere rapidamente alverdetto.

Vorrei solo aggiungere, forse conuna punta di acidità, che queste cosepotevano accadere solo con la proce-dura di allora, che consentiva alla poli-zia giudiziaria di muoversi in pienalibertà, pur nell’ovvio e rigoroso rispet-to di tutte le regole garantiste.

Fritz

Ha scritto Arthur Schopenhauer:“Soltanto chi non ha mai avuto uncane, non sa cosa significhi essereveramente amato”. Il grande filosofotedesco aveva un barboncino, col qua-le faceva quotidiane passeggiate. Iosto sperimentando la veridicità dellasua affermazione con un pastore tede-sco il cui nome ufficiale è Bayron delCaiatino ma al quale ho imposto ilnome meno aristocratico e più familia-re di Fritz.

Sono quasi due anni che io e Fritzconviviamo sotto lo stesso tetto.

Lo andai a prendere dall’allevatoreche aveva appena superato i trentagiorni di vita. La mamma aveva avutoun parto lungo e travagliato e avevacominciato a mangiarsi gli ultimi nati,cosicchè l’allevatore aveva salvatoalcuni cuccioli. Ne aveva tre, quando,con mia moglie, ci recammo nell’alle-vamento. Un cucciolo era femmina e loscartammo, scegliendo uno degli altridue. Era così piccolo che copriva astento il mio avambraccio.

Io sono stato da sempre amante deicani ma non ne avevo mai possedutouno. Alla tenenza di Resia c’era uncane pastore, genialmente chiamato“Lupo”, il quale usciva con le pattugliedi finanzieri che si recavano in monta-gna per le abituali perlustrazioni.

Gli dicevano: “A posto” e lui si met-teva tra i due finanzieri. Se, al ritornodi una pattuglia, ne usciva un’altra,Lupo si metteva nuovamente al centro econtinuava la perlustrazione. I canipoliziotto erano ancora di là a venire,così come il centro di Castiglione delLago, ma Lupo faceva già il suo dove-re. Gli mancavano solo le FiammeGialle.

Un’altra esperienza con un pastorela ebbi nei primi anni ottanta. Al pianointerrato della mia abitazione di allora,

c’era un garage, il cui titolare, Franco,teneva sempre legato con la catena ilsuo cane.

Alla catena mangiava, alla catenafaceva i suoi bisogni, alla catena dor-mina. Un giorno chiesi a Franco diportare a passeggiare il suo cane.Non disponendo neppure di un guin-zaglio, mi dette una catena. Appenafuori dal garage, il cane cominciò atirare, impaurito da tutto sicchè tornaicon un polso mezzo slogato. Mi muniidi un guinzaglio e gradualmenteKocis, questo era il suo nome, si addo-mesticò.

Quando comparivo sulla porta delgarage, Kocis faceva i salti di gioia e,appena il padrone lo liberava dallacatena, mi faceva delle feste incredibi-li. Andavamo al Parco della Rimem-branza – uno dei più bei posti diNapoli, con vista sui golfi di Napoli edi Pozzuoli – e gli lanciavo le pigneche cadevano dai pini. Lui me le ripor-tava ed era contento delle mie carez-ze. Un giorno andai nel garage ed ilpadrone mi disse che Kocis era fuggi-to. Ho sempre pensato che, dopo ave-re assaporato la libertà, ossia un mododi vivere diverso dallo stare semprealla catena, l’aveva scelta. È accadutoa Kocis, è accaduto anche ai popoli.

Con questi ricordi, allorquandomia moglie si mise in testa di volere uncane, la soluzione più a portata dimano sarebbe stata quella di chieder-lo al Corpo, visto che per me non esi-stono altri cani all’infuori dei pastoritedeschi. Ma il Corpo li cede dopo unanno di vita ed io invece volevo che ilcane imprimesse nella sua memorianoi come primi ed unici padroni. Cosìvenne Fritz, che ora costituisce il terzomembro della famiglia. Mio figlio, for-se con un pizzico di malcelata gelo-sia, dice che, da quando ho Fritz, nonparlo d’altro. Ma quando vi raccon-terò, in una prossima occasione, checosa abbiamo passato noi e lui inquesti scarsi due anni, anche voi chemi leggete vi renderete conto che diargomenti da esporre ce n’è in abbon-danza.

L’aforisma

Se non hai il medico, ti faranno damedico l’allegria, il riposo e una dietamoderata (Scuola medica salernitana).

Se un uomo non è disposto a corre-re qualche rischio per le sue idee, o lesue idee non valgono niente o non valeniente lui (Ezra Pound).

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LA CASSAZIONE LIMITA IL VALORE DELLE CIRCOLARI

di Salvatore Gallo

Di recente l’efficacia delle circola-ri emanate dall’Amministrazionefinanziaria ha formato oggetto di uninteressante intervento della Corte diCassazione con la sentenza a Sezio-ni unite civil i n. 23031 del9/10/2007, depositata il 2/11/07,con la quale il giudice di legittimità,mentre per un verso ha confermatoquanto già sostenuto in passato, ecioè che la circolare emanata nellamateria tributaria non vincola né ilcontribuente né il giudice tributario,ha nel contempo affermato che “aben vedere la circolare nemmeno vin-cola gli uffici gerarchicamente sottor-dinati e non vincola addirittura lastessa autorità che l’ha emanata”.

Per ben comprendere la portata disiffatte precisazioni mette conto ricor-dare innanzi tutto che da sempre dot-trina e giurisprudenza si sono mostra-te concordi nel sostenere che le circo-lari dell’Amministrazione finanziaria,pur non essendo fonti del diritto tribu-tario, sono atti tipicamente ammini-strativi con i quali vengono impartiteagli uffici dipendenti istruzioni per lacorretta applicazione della legge,risolvendo eventuali dubbi e perples-sità emersi in sede di pratica appli-cazione delle norme tributarie. Taliatti sono destinati ad esplicare effica-cia nell’ambito interno dell’Ammini-strazione finanziaria e sono vincolan-ti solo per i soggetti inseriti nell’orga-nizzazione amministrativa. Essi nonpossono imporre comportamenti asoggetti estranei all’Amministrazione.

Più precisamente, in base ad unorientamento dottrinale ben consoli-dato, la circolare, emanata in forzadi un potere gerarchico organizzati-vo valido solo all’interno dell’orga-nizzazione, è un atto interno alla Pub-blica Amministrazione, che ha valo-re, secondo la teoria della pluralitàdegli ordinamenti giuridici, soloall’interno dell’Amministrazione nelcui ambito è stato emanato e che,

Roma – Palazzo di GiustiziaSede della Corte di Cassazione

Il 14 marzo 1888, alla presenza dei reali, fu posta la prima pietra di Palaz-zo di Giustizia su progetto dell’architetto Calderini. Un anno dopo, durante ilavori di fondazione, le sabbie limacciose del fiume restituirono alla luce il cor-po e il prezioso corredo intatto della fanciulla romana Crepereia Tryphaena,gentile e sensazionale scoperta che commosse tutta Roma. I lavori di costru-zione andarono per le lunghe e l’inaugurazione si ebbe il 9 novembre 1910.Il prospetto sul Tevere è sormontato da una quadriglia bronzea opera di EttoreXimenes ed è fronteggiato dalle enormi statue dei giureconsulti italiani

Il Palazzo avrebbe dovuto rappresentare il nuovo ordine che riparava alleingiustizie del governo pontificio, ma i romani, poco convinti, lo soprannomi-narono Palazzaccio per il suo aspetto e per la sua funzione. Nel 1970 il“palazzaccio” minacciò di crollare e fu temporaneamente abbandonato. Dopoun lungo restauro, oggi è tornato ad ospitare la Corte Suprema di Cassazione,la sede per la quale era stato costruito.

come tale, non può esplicare alcuneffetto diretto nei confronti di soggettiche a tale ordinamento non appar-tengono.

I cittadini, in particolare, apparte-nendo ad un ordinamento superiore,non possono né essere vincolati dauna circolare né essere da questafavoriti.

Finora è stato anche sostenuto chele circolari però devono essere ese-guite dai funzionari della PubblicaAmministrazione nei confronti deiquali sono vincolanti, in quanto attra-verso di esse vengono emanati ordinie direttive al fine di indirizzare eduniformare il comportamento dell’or-ganizzazione. Esse indicano, cioè, le

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modalità “migliori”, o almeno presun-tivamente ritenute tali, per svolgereuna certa attività amministrativa. Ildestinatario della circolare deve, per-ciò, uniformare il suo comportamentoa quanto gli viene indicato.

E anche la giurisprudenza preva-lente si è espressa nel senso sopraindicato. Essa in particolare ha ope-rato una distinzione tra circolarimeramente interpretative di norme eregolamenti e circolari contenenti pre-cetti generali ed astratti emanati dal-l’Amministrazione, ed ha osservato alriguardo, d’accordo con la dottrinadominante, che, essendo la materiatributaria regolata esclusivamentedalla legge, le circolari dell’Ammini-strazione finanziaria sono sempre sol-tanto interpretative di norme di legge.

Esse, cioè, esprimono una “dottri-na dell’Amministrazione finanziaria”ossia l’opinione di una parte forte delrapporto tributario che comunquepuò essere discussa e disattesa dalgiudice tributario.

Sarebbe, quindi, escluso qualsiasipotere discrezionale da parte di det-ta Amministrazione, anche con riferi-mento al principio dell’irrinunciabilitàdel diritto tributario secondo il qualela legge non ammette rinuncia al dirit-to d’imposta e l’obbligazione tributa-ria è indisponibile. Tuttavia vi sonoaspetti non attinenti agli elementiessenziali del tributo, che possonorisultare privi di regolamentazione adopera di norme di legge e come talivengono regolamentati dall’Ammini-strazione finanziaria. Si tratta dimomenti di discrezionalità in sensotecnico che attengono in particolarmodo ai procedimenti di accertamen-to, controllo e riscossione, compresi imezzi di indagini occorrenti peraccertare l’adempimento dell’obbli-gazione tributaria.

In buona sostanza soprattutto laCorte di Cassazione in più occasioniha dichiarato che le circolari dellaPubblica Amministrazione (ministe-riali) sono atti interni destinati adindirizzare l’attività degli organi infe-riori e non hanno efficacia vincolan-te né possono spiegare effetti giuridi-ci rispetto a persone estranee allaPubblica Amministrazione, neppureai fini dell’interpretazione di determi-nate norme di legge. Esse sono atti

contenenti istruzioni, ordini di servi-zio, direttive impartite dalle Autoritàamministrative centrali o gerarchica-mente superiori agli enti o organiperiferici o subordinati, aventi la fun-zione di indirizzare in modo unifor-me l’attività di tali enti o organi infe-riori, cioè sono atti meramente inter-ni alla Pubblica Amministrazione,che esauriscono la loro portata edefficacia giuridica nei rapporti tra isuddetti organismi ed i loro funzio-nari e non possono, quindi, spiegarealcun effetto giuridico nei confrontidi soggetti estranei all’amministra-zione, né acquistare efficacia vinco-lante per questi ultimi neppure comemezzo d’interpretazione di normegiuridiche, non costituendo perciòfonte di diritti a favore di terzi, né diobblighi a carico dell’Amministrazio-ne, specialmente in una materiacome quella tributaria, regolataesclusivamente dalla legge con esclu-sione di qualunque potere o facoltàdiscrezionale da parte dell’Ammini-strazione finanziaria.

La stessa Suprema Corte successi-vamente con sentenza a sezioni uniten. 1948 del 24.02.1987, ha soste-nuto che anche le risoluzioni ministe-riali sono atti emessi dal Ministerodelle Finanze nell’esercizio del suopotere d’indirizzo dell’attività degliuffici fiscali, il quale si esplica ancheattraverso determinazioni e manife-stazioni di giudizio, rese a richiestadegli stessi uffici o direttamente deicontribuenti in ordine a specifici pro-blemi tecnico-giuridici relativi al rego-lamento di singoli rapporti d’imposta.Questi atti (variamente denominati:risoluzioni, note pareri, ecc…), purammettendo che in taluni casi posso-no rivestire di per sé carattere prov-vedimentale, senza, cioè, la media-zione di un ulteriore provvedimentodell’Ufficio fiscale competente, sonoinerenti, manifestamente, al rapportotributario e alla concreta applicazio-ne dell’imposta, risolvendosi in diret-tive vincolanti impartite al medesimoUfficio ai fini della definizione dell’ane del quantum del tributo.

Più tardi, con la sentenza della 1^sezione civile n. 11931 del17.1.1995 il giudice di legittimità haprecisato che la così detta interpreta-zione ministeriale, sia essa contenuta

in circolari o in risoluzioni, non vin-cola né i contribuenti né i giudici, nécostituisce fonte di diritto; di conse-guenza ad essa non può richiamarsiil contribuente per opporsi alle conte-stazioni mossegli dall’ufficio (nellafattispecie il contribuente sosteneva diaver operato secondo la circolareministeriale n. 32/501388 del27.4.1973, che disponeva il differi-mento dell’annotazione delle fatturenei registri di cui agli art. 23 e 24 delDpr n. 633/1972 e del pagamentodell’imposta dovuta per le forniture dibeni e servizi allo Stato e agli entiassimilati).

E ancora, con le sentenze n.14619 del 10.11.2000 e n. 11011del 4.7.2003 la Cassazione, nelsostenere l’inefficacia normativaesterna delle circolari, ha avutomodo di ribadire che a tali provvedi-menti è stata attribuita la natura diatti meramente interni della PubblicaAmministrazione, i quali, contenendoistruzioni, ordini di servizio, direttiveimpartite dalle autorità amministrati-ve centrali o gerarchicamente supe-riori agli enti o organi periferici osubordinati, esauriscono la loro por-tata ed efficacia giuridica nei rap-porti tra i suddetti organismi e i lorofunzionari. Le circolari amministrati-ve, quindi, non possono spiegaralcun effetto giuridico nei confronti disoggetti estranei all’Amministrazione,né acquistare efficacia vincolante perquest’ultima, essendo destinate esclu-sivamente ad esercitare una funzionedirettiva nei confronti degli ufficidipendenti, senza poter incidere sulrapporto tributario, tenuto anche con-to che la materia tributaria è regola-ta soltanto dalla legge, con esclusio-ne di qualunque potere o facoltàdiscrezionale dell’Amministrazionefinanziaria.

D’altro canto, anche la Commis-sione Tributaria Centrale, sez. VI, conla decisione n. 717987 del1.09.1984 ha avuto modo di stabili-re che la circolare ministeriale non èfonte di diritto né costituisce “iussuperveniens” e quindi non dispensail contribuente dal far valere le pro-prie ragioni in sede contenziosa.

Ora, tornando all’esame dellarecente sentenza n. 23031/2007, ilgiudice di legittimità, dopo aver

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ricordato che i risultati interpretativisopra espressi vanno condivisi, nelsenso che “la circolare emanata nel-la materia tributaria non vincola ilcontribuente che resta pienamentelibero di non adottare un comporta-mento ad esse uniforme”, è arrivata asostenere che “la circolare non vinco-la nemmeno gli uffici gerarchicamen-te sott’ordinati, ai quali non è vietatodi disattenderla” senza che per que-sto il provvedimento concreto adotta-to dall’Ufficio possa essere ritenutoillegittimo per violazione della circo-lare. Detta affermazione, invero, nonsembra pienamente condivisibile per-ché, se così fosse si creerebbe un“vulnus” nell’Amministrazione finan-ziaria, atteso che di regola la circo-lare viene emanata quasi sempre per-ché necessitata dall’esigenza diuniformare i comportamenti dei variuffici quando dimostrano di seguireorientamenti differenziati o addirittu-ra contrastanti.

Ancora meno convincente apparela tesi della Cassazione se si hariguardo alle circolari emanate nel-l’ambito della Guardia di Finanza,atteso che in questo caso si è inprsenza di un’istituzione la cui struttu-ra militare è basata su un’organizza-zione a forte connotazione gerarchi-co-piramidale che esclude qualsiasipossibilità per i comandi dipendentidi disattendere le direttive espresse erese note attraverso i tradizionali attiamministrativi.

Per altro verso lo stesso giudice dilegittimità con la sentenza su citataha ammesso che la possibilità didisattendere la circolare è “un’eve-nienza che è raro che si verifichi nel-la pratica” dappoichè se effettiva-mente la circolare dovesse presentareaspetti di illegittimità, il contribuentepotrà sempre fa valere le proprieragioni in sede contenziosa e sarà ilgiudice tributario competente adannullare o modificare l’eventualeillegittima pretesa del Fisco in conse-guenza dell’applicazione di detta cir-colare.

Né deve essere sottaciuto il fattoche la tesi sostenuta dalle sezioni uni-te della Cassazione con la sentenzain commento presenta qualche per-plessità nella parte in cui nega ilcarattere vincolante delle circolari nei

confronti degli stessi Uffici dell’Ammi-nistrazione finanziaria quando si è inpresenza di provvedimenti contenentile risposte formulate da quest’ultimasulla base dell’istituto dell’interpello,che rappresenta lo strumento di note-vole rilevanza attraverso il quale vie-ne ad esplicarsi in via generale l’atti-vità consultiva dell’Agenzia delleEntrate circa la corretta interpretazio-ne delle disposizioni tributarie, carat-terizzate da obiettive condizioni diincertezza segnalate dai contribuenti.In questo caso viene dato un parereche, in base all’art. 11, c. 2, dellalegge 27.7.2000, n. 212 (Statuto deidiritti del contribuente) è “vincolantesoltanto per l’Amministrazione finan-ziaria e non anche per il contribuen-te il quale resta libero di disattender-lo, come ha riconosciuto la CorteCostituzionale con la sentenza n.191 del 14.6.2007, sicchè, contra-riamente a quanto sostenuto dal giu-dice di legittimità, gli Uffici delleEntrate non potranno in alcun mododisattendere l’orientamento espressocon la circolare amministrativa.

Per contro, si deve ritenere piena-mente condivisibile la tesi pure affer-mata nella sentenza in commentosecondo cui la circolare non vincolala stessa autorità che l’ha emanata, laquale resta libera di modificare, cor-reggere e anche completamentedisattendere l’interpretazione adotta-ta, atteso che una tale evenienza inpassato si è verificata non poche vol-

te in presenza di specifiche motiva-zioni che non consentivano l’ulterioresopravvivenza, totale o parziale, del-la circolare stessa.

In definitiva, al di là dell’afferma-zione (discutibile) che vorrebbe rico-noscere anche agli uffici gerarchica-mente subordinati la possibilità didisattendere la circolare, si deve con-venire che la conclusione cui è per-venuta la sentenza in commento reci-ta testualmente: <<Alla luce delleconsiderazioni volte può pertantoaffermarsi il seguente principio didiritto: “la circolare con la quale l’A-genzia delle Entrate interpreti unanorma tributaria, anche qualora con-tenga una direttiva agli uffici gerar-chicamente subordinati perché vi siuniformino, esprime esclusivamenteun parere dell’Amministrazione, nonvincolante per il contribuente e non è,quindi, impugnabile né innanzi algiudice amministrativo, non essendoun atto generale di imposizione, néinnanzi al giudice tributario, nonessendo atto di esercizio di potestàimpositiva”>>.

È da tener presente, infine, che inbase all’art. 5 della legge n.212/2000, l’Amministrazione finan-ziaria deve portare a conoscenza deicontribuenti tempestivamente e conmezzi idonei tutte le circolari e le riso-luzioni da essa emanate, nonchéogni altro atto o decreto che disponesulla organizzazione, sulle funzioni esui procedimenti.

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A seguito della istituzione del FONDO DELLA SOLIDARIETA’ deliberata dal Consiglio Nazionaledell’A.N.F.I., nella riunione del 26 settembre 2007 e all’apertura del conto corrente postale, riservato esclu-sivamente a tale scopo, la Presidenza Nazionale ha tempestivamente provveduto a versare sullo stesso contola prima offerta, pari all’importo di 1.000 Euro.

L’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia, nel ringraziare sentitamente tutti coloro che, aderendo alla ini-ziativa umanitaria della Presidenza Nazionale, con la loro offerta permetteranno di alleviare le particolari con-dizioni di bisogno dei soci meno fortunati, rammenta che gli eventuali versamenti a favore del predetto FON-DO DI SOLIDARIETÀ dovranno essere effettuati sul c.c. postale nr. 85737468.

Il codice IBAN per i bonifici bancari è: IT 91 T 076 010320 000008537468.Sul prossimo numero sarà pubblicata la situazione del “Fondo di Solidarietà”.

ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA - FONDO DI SOLIDARIETÀ -

Via Alberto Caroncini, 19 - 00197 ROMA

È prevista la facoltà per i contribuenti di effettuare la scelta della destinazione del 5 per mille dell’IRPEF asostegno delle organizzazioni del volontariato riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, comma1, lett. a) del D. Lgs. n. 460 del 1997, senza alcuna maggiorazione d’imposta, apponento sul CUD ovverosul modello 730 o Unico 2007 la propria firma solo nel riquadro corrispondente alla finalità alla quale siintende destinare la quota del 5 per mille.

Poiché è facoltà del contribuente indicare il codice fiscale del soggetto cui intende destinaretale quota, si invitano tutti gli associati all’A.N.F.I. e tutti i militari della Guardia di Finanza e loro familiaried amici a destinare tale quota a favore di uno dei seguenti organismi in possesso dei previsti requisiti che,in via sperimentale, sono stati costituiti collateralmente ad alcune Sezioni dell’A.N.F.I.:

FONDO DI SOLIDARIETÀ DELL’A.N.F.I.

DICHIARAZIONE DEI REDDITI ANNO 2007 – SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL 5 PER MILLE A SOSTEGNO DELLE ORGANIZZAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE/ONLUS

in Piemonte: Gruppo di Protezione Civile eVolontariato A.N.F.I.

C.F. 960427880062

Il Consigliere Nazionale per il Piemonte e Valle d’AostaCap. Dr. Tito Marini

in Friuli-Venezia Giulia: Fiamme Gialle di ieri.it - ONLUSC.F. 02457490304

Per Fiamme Gialle di ieri.it-OnlusIL PRESIDENTE

Ten. Col. (a.r.) dr. Vincenzo d’Amato

in Lombardia: Associazione di Promozione Sociale“ASSISTENZA DEI PENSIONATI DEL PUBBLICO IMPIEGO” (A.P.P.I)

C.F. 97463380150

Per l’A.P.P.I.Il Consigliere Nazionale per la Lombardia

Ten. Comm. Stanislao Di Pascale

in Toscana: Associazione di Promozione Sociale“FIAMME GIALLE DELLA TOSCANA”

C.F. 93062230508

Il Consigliere Nazionale per la ToscanaGeom. Comm. Marco Mugnaini

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18 Fiamme Gialle 3 / 2008

In data 16 novembre 2007 con unasolenne cerimonia, organizzata dallaSezione ANFI di Manfredonia, con lafattiva collaborazione del locale Coman-do Tenenza, è stata inaugurata una stra-da, consistente in un lungo e largo vialeintitolata al nome del compianto Gene-rale della Guardia di Finanza DonatoAzzarone.

La cerimonia si è svolta alla presenzadelle massime Autorità civili, religiose emilitari della città con larga partecipa-zione di Ufficiali del Corpo sino a livellodi Comando Generale di tantissimi citta-dini e degli Organi Superiori dell’ANFI.

L’evento si è chiuso con un rinfrescoofferto agli intervenuti e con un pranzosociale, nel corso del quale sono staticonsegnati i Crest della Sezione ANFI diManfredonia agli Ufficiali e alle Autoritàpresenti al convivio.

(Questa Presidenza Nazionale siassocia ai tanti militari che hanno volutoonorare e ricordare uno dei primi docen-ti, con il Generale Claudio Marrocu, del-la tecnina della verifica della Guardia diFinanza. T.S.)

INAUGURAZIONE DI UNA STRADA NELLA CITTÀ DI MANFREDONIA INTITOLATA AL GENERALE DELLA

GUARDIA DI FINANZA DONATO AZZARONE

Nella foto, l’inaugurazionedi una piazza di Manfredo-nia al compianto Generaledella Guardia di FinanzaDonato Azzarone.

CONCORSO LETTERARIO “4 NOVEMBRE” SVOLTOSI A CONEGLIANO

La Sezione di Conegliano in colla-borazione con l’Unione NazionaleSottufficiali Italiani (U.N.S.I.) - Sezionedi Conegliano -, nel cui direttivo ilM.C. Antonio Mastrullo, Presidentedella Sezione ANFI di Conegliano,riveste la carica di Consigliere, e sot-to la direzione organizzativa dellaConsulta delle Associazioni Combatti-stiche e d’Arma della città di Cone-gliano, della quale il Mastrullo rivesteanche la carica di Presidente, haindetto, anche quest’anno, il “Concor-so Letterario 4 Novembre”, riservatoagli studenti delle classi terze dellaScuola Media Inferiore di questa città,per lo svolgimento di un tema su argo-menti socio-patriottico-militare.

L’iniziativa ha beneficiato delPatrocinio dell’AmministrazioneComunale.

Le tracce dei compiti da assolveresono state recapitate dal Mastrullo aiDirigenti Scolastici per la distribuzio-ne ai Docenti interessati. I manoscritti,

Nella foto le tre alunne premiate nel concorso letterario “4 Novembre 2007” svoltosi aConegliano. Il 1° a destra è il Gen. D. Franco Chiesa, il 2° è il Sindaco di Conegliano,Ing. Alberto Maniero, e il 3° è il Presidente della Sezione di Conegliano, M.C. AntonioMastrullo.

di Antonio Mastrullo

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Fiamme Gialle 3 / 2008 19

poi, sono stati sottoposti, come daregolamento, a valutazione da partedi una Commissione composta da:- Il Presidente della Consulta;- Due Presidenti delle Associazionifacenti parte della Consulta stessa;

- Un rappresentante dell’Assessoratoalla Cultura del Comune di Cone-gliano;

- Un Docente in rappresentanza delleScuole.

Dalla sommatoria dei voti attribuitidai Commissari ai manoscritti presen-tati dagli alunni, sono risultati vincitorii seguenti alunni:- Sarah Lupi 1° premio di . 150,00;- Silvia Gava 2° premio di . 100,00;- Elisa Zanatta 3° premio di . 50,00.

Alle vincitrici del concorso sonostate anche consegnate alcune pubbli-cazioni, tra cui “Le Ali delle FiammeGialle”, quale omaggio del ComandoGenerale della Guardia di Finanza.

La premiazione è avvenuta pubbli-camente, in Piazza Cima della città, ilgiorno 4 Novembre 2007, nel corsodella manifestazione celebrativa della“Giornata delle Forze Armate e del-l’Unità Nazionale”.

IL SEQUESTRO DI 33 BRICOLLE DI SIGARETTE DI CONTRABBANDO A PONTE TRESA (VARESE)

Riportiamo qui di seguitouna importante operazione diservizio anticontrabbando svol-tasi nell’anno 1964 da parte dimilitari della Tenenza di PonteTresa (Varese) all’epocacomandata dal Tenente France-sco Fiore.

Nel corso di tale operazio-ne furono sequestrate nr. 33bricolle di t.l.e. di contrabban-do, rinvenute dai militari dellaTenenza dopo accurate indagi-ni ed appostamenti a montedell’abitato del comune di Pon-te Tresa, dove erano nascostein attesa di essere portate in ter-

ritorio nazionale.Nel ricordo di quel periodo

di grande impegno nella lottaal contrabbando lungo il confi-ne italo-elvetico, soprattutto lun-go la sponda del fiume Tresa econ viva soddisfazione che sidesidera esprimere ai colleghidi quella fotografia e agli altricomponenti che nella foto nonappaiono ma che comunquecondivisero, con pari entusia-smo, il risultato della complessaoperazione di servizio.Nella foto, al centro il Ten. Fiore,Comandante della Tenenza di Pon-te Tresa; il 1° a sinistra tra i sottuf-

Nella foto in alto il Sindaco Maniero pre-mia l’alunna Sarah Lupi, 1^ classificatadella Scuola Media Statale “G.B. Cima” diConegliano.

Nella foto in basso, il Gen. D. Franco Chie-sa consegna il premio alla alunna SilviaGava, 2^ classificata della Scuola MediaStatale “G.B. Cima” di Conegliano.

ficiali in piedi è il Brig. (all’epoca) Francesco Sanò checustodiva la foto.

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20 Fiamme Gialle 3 / 2008

Il 19 ottobre 2007 ha avuto luogoin Alessandria la celebrazionedell’80° anniversario di fondazionedella locale Sezione ANFI. Il 3 ottobre1927, infatti,era stata costituita inquesta città “l’Associazione Pro-vinciale dei Militari della RegiaGuardia di Finanza inCongedo”, le cui finalità fin d’alloraerano quelle della mutualità.

La cerimonia si è svolta come daprogramma, con la deposizione diuna corona d’alloro al monumento aiCaduti da parte del Prefetto di Ales-sandria, Dr. Francesco Paolo Castal-do, accompagnato dal ComandanteProvinciale della Guardia di Finanza,Col. Antonio Lupia, e dal Presidentedella Sezione ANFI Cap. Tito Marini,con la degna cornice di due militaridel Corpo in uniforme da cerimonia,un plotoncino in armi e le rappresen-tanze delle Associazioni presenti,oltre a numerosi militari del Corpo ecivili spettatori.

Successivamente, è proseguita lamanifestazione con la celebrazionedella Santa Messa “al campo” cele-brata dal Vescovo di Alessandria,Mons. Giuseppe Versaldi, alla pre-senza delle massime Autorità civili,militari e religiose della città, oltre chedelle Sezioni ANFI della provincia diAlessandria: Acqui Terme, Novi Ligu-re e Tortona; del resto del Piemonte:Asti, Novara e Torino, oltre le Sezionidi Valdagno e Vicenza. Presentianche le Associazioni d’Arma e Com-battentistiche, i Gruppi della Protezio-ne Civile aderenti al Coordinamentocomunale di Alessandria a cui appar-tiene la Sezione di Alessandria.

La manifestazione è stata presenta-ta dal Col. Lupia, richiamando ladinamicità del Sodalizio in ambito cit-tadino; indi la allocuzione del Presi-dente della Sezione Cap. Tito Mariniche ha tracciato il percorso storicodell’ANFI, sottolineando la qualifica-zione di ente morale, apolitico edapartitico e quindi delle caratteristichedella mutualità.

Evidenziate, per la Sezione diAlessandria, le iniziative nel sociale,offerte dai propri soci, che dopo 30-40 anni di servizio a favore della col-

NELL’80° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DELLA SEZIONE ANFI DI ALESSANDRIA

di Tito Marini

Nella foto: in alto, il Col. Lupia nel discorso introduttivo alla manifestazione; al cen-tro, il Cap. Marini nella sua allocuzione e in basso, il Prefetto di Alessandria duran-te la prolusione.

lettività, spendono volontariamente leresidue energie a favore degli asso-ciati e della comunità locale, conclu-dendo con la seguente sintesi:- al servizio della collettività in gene-rale: ieri;

- a disposizione della comunità locale:oggi;

- custodi della memoria storica: sem-pre.

Dallo stesso giorno 19 e sino al 28novembre è stata, inoltre, messa adisposizione del pubblico, appositamostra storica – allestita a cura delMuseo Storico della Guardia di Finan-za – in una sala della Biblioteca civi-ca, visitata da un buon numero diappassionati di storiografia.

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LA SEZIONE ANFI DI MODENA HA COMMEMORATO IL 60°ANNIVERSARIO D’ISTITUZIONE

I Soci della Sezione di Modena con i militari del Corpo in servizio a quella sede posanoper una foto ricordo in occasione del 60° anniversario di istituzione di quella Sezione.

Il 10 novembre 2007 i soci dellaSezione ANFI di Modena hannofesteggiato il 60° anniversario di isti-tuzione del Sodalizio.

Delegato da Mons. Edgardo StellinCappellano Militare della Regione Emi-lia Romagna, Don Michele Mastropao-lo Cappellano Militare della BrigataAviotrasportata “Friuli” ha celebrato laS. Messa in suffragio dei soci deceduti.

Egli ha anche ricordato il Sottobri-gadiere Erio Bertarini al quale è inti-tolata la Sezione, caduto nell’adempi-mento del dovere il 27.11.1945 nellesaline di Comacchio. Al Sottufficialefu concessa alla memoria la Medagliadi bronzo al Valor Militare.

Sono stati presenti alla commemo-razione il Sindaco di Zocca, paesenatale del Bertarini, il Ten. Col. Fla-viano Rabassi ed il Cap. PiergiuseppeCananzi, del Nucleo di Polizia Tribu-taria della Guardia di Finanza allasede e il M.M.A. Ermanno Gelsi, nel-la sua qualità di Consigliere Nazio-nale dell’ANFI per la Regione EmiliaRomagna, delegato dal PresidenteNazionale a rappresentarlo.

di Carlo Bonara

Nell’occasione, sono stati ricordatii Presidenti succedutisi nel tempo sindalla data di istituzione della Sezione(24 marzo 1947).

A ricordo della celebrazione del60° anniversario, ai convenuti tutti è

stato donato un “Crest” raffigurantegli stemmi del Corpo della Guardia diFinanza, della nostra Associazione,del Duomo di Modena e sullo sfondoil Monte Cimone, vetta più alta del-l’Appennino modenese.

CORSO DELL’ALFABETIZZAZIONE IN INFORMATICAPRESSO LA SEZIONE DI TERRACINA

Il giorno 6 dicembre 2007, pressoi locali della Sezione ANFI di Terraci-na, è avvenuta la consegna degli atte-stati di frequenza ai partecipanti delprimo corso di “alfabetizzazione” ininformatica, svoltasi presso la stessaSezione, con la docenza del Dott.Giovanni Stefanelli, socio simpatiz-zante della Sezione.

L’iniziativa ha riscosso molto suc-cesso tra i soci, i quali hanno espres-so il desiderio di approfondire ulte-riormente le proprie conoscenze, eper tale motivo il Presidente dellaSezione, M.A. Aldo Stefanelli, hacomunicato che ad aprile 2008 la for-mazione proseguirà con un corso spe-cifico per Internet.Nella foto, da sinistra, il Dott. GiovanniStefanelli, il Presidente della Sezione M.A.Aldo Stefanelli ed i soci partecipanti.

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Nelle foto: in alto, un momento della cerimonia svoltasi al “Parco Giardino” sulla ViaCassia (Tomba di Nerone) a Roma, il 20 gennaio u.s.; in basso, cimeli storici prove-nienti da Nicolajewka.

65° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI NICOLAJEWKA(UN’ECO MAI SPENTA)

A Roma, il 20 gennaio 2008, acura del Comitato “Familiari e Amiciper Nikolajewka” della Sezione Asso-ciazione Nazionale Alpini (A.N.A.) diRoma, si è svolta la cerimonia a ricor-do dei Caduti della 2^ Guerra mon-diale, con particolare riferimento aiCaduti sul Fronte Russo.

La manifestazione, giunta alla 7^edizione, ha avuto luogo come neglianni precedenti, presso il “Parco Giar-dino” sulla via Cassia, località “Tombadi Nerone”, che il Comune di Roma haintitolato “Giardino Caduti sul FronteRusso”.

A Nicolajewka si combattè l’ultimabattaglia che consentì ai nostri soldatidurante la 2^ Guerra mondiale, dirompere l’accerchiamento e chiudereuna eroica quanto tragica Campagnadi Russia. Ogni anno molte sono lecittà dove si commemora l’anniversa-rio: Brescia, Rovigo, L’Aquila, Cuneo,Torino e altre località ad opera dellevarie Sezioni locali dell’AssociazioneNazionale Alpini.

Lo scopo è di rendere omaggio ericordare quanti vissero quei momentiterribili di guerra nel compimento delproprio dovere fino al sacrificio supre-mo della vita.

Alla manifestazione erano presenti:una delegazione del Comune di Romacon il Gonfalone della città, delegazio-ni di altri Comuni, rappresentanti del-l’Ambasciata di Russia in Italia, ungruppo di Reduci combattenti in Russiagiunti da diverse città d’Italia, Autoritàmilitari e civili in servizio nell’altoLazio.

Effettuato l’ammassamento deiGruppi partecipanti si è svolta la sfila-ta lungo un tratto della via Cassia finoal Giardino dedicato ai Caduti.

Durante la sfilata è stata notata lapresenza di alcuni Gonfaloni dell’Um-bria, preceduti da diversi Medaglieridi Associazioni d’Arma e da Bandieredi varie Sezioni.

La cerimonia ha avuto inizio conl’alzabandiera. Il Tricolore è stato issa-to da un Alpino in uniforme storica delperiodo 1915-18, mentre ai piedi delpennone venivano depositati cimeli diguerra provenienti dalla zona di Nico-lajewka. Due sorelle della C.R.I. hanno

deposto una corona di fiori, mentre laFanfara degli Alpini di Rieti intonava lenote della “Legenda del Piave”.

La cerimonia religiosa è stata offi-ciata da due Cappellani Militari,Mons. Benvenuti della Marina Militarecon vibranti parole ha rammentato chei sacrifici dei nostri soldati non dovran-no cadere nell’oblio; a noi il dovere ditramandare il ricordo ai posteri inquanto facente parte della storia dellanostra Patria.

Al termine della Santa Messa è sta-

ta letta da un Fante, reduce dal Fronterusso, la “Preghiera del Caduto in Rus-sia”, mentre un trombettiere suonava il“Silenzio”.

Quindi un Gruppo di partecipanti,unitamente ad un Consigliere del XXMunicipio si recava in Via Giorgio Ian-nicelli, intitolata al suddetto, CapitanoPilota Medaglia d’Oro al Valor Milita-re, nato a Roma e caduto in Russiadurante le operazioni belliche, perdeporre una corona d’alloro alla pre-senza del figlio Dott. Luigi Iannicelli.

di Giovanni Costanzo

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Dopo qualche anno di rinvii permotivi diversi, quarantacinque annidopo siamo partiti per visitare i luoghidove, ventenni, abbiamo prestato ser-vizio al confine nella Legione di Como.

Partiti da Ravenna all’alba, siamoarrivati a Ponte Chiasso e abbiamodeciso di passare dalla Svizzera, cosache allora era tabù (se non c’era il con-gedo c’era la “rigore”), per andare aRonago. Avvicinatosi il finanziere diservizio al valico il mio collega, chechiamerò R.E., gli dice che lui 45 anniprima faceva il suo stesso servizio equesti, in risposta, “favoritemi i docu-menti e poi avete valuta?”. Non ciaspettavamo un sorriso o un abbraccioper dei vecchi colleghi ma almeno unaparola in più oltre all’ufficialità. Ci sia-mo rimasti veramente male.

Entrando in Italia, al valico di Rona-go non abbiamo aperto bocca. ARonago, sede di una nota industria dicaramelle con miele, cercavo lo stabileche ospitava la Brigata di Serafino manon sono riuscito a trovarlo.

Non dimentico il giorno che sonoarrivato, nel lontano aprile 1961, pro-veniente dalla Scuola Alpina di Pre-dazzo - 5^ Compagnia, le parole delbrigadiere comandante: “nel paesepuoi andare solo dal tabaccaio se fumie in chiesa se credi; niente donne, baro amicizie”.

Ho saputo tempo dopo e con moltodispiacere, che era precipitato con l’e-licottero nel lago di Como. Era unabrava persona.

A Serafino ho visto per la prima vol-ta la tanto temuta “rete metallica”: “Seviene scoperto un buco nella rete doveeravate di servizio andate in galera”aveva sentenziato qualcuno alla Scuo-la Alpina.

I contrabbandieri invece il buco lochiudevano bene per non far vedereda dove erano passati. In quel repartosi “fermava” poco e quando succede-va era perché i nostri avversari si era-no sicuramente distratti. Dato che il ter-reno era pianeggiante e boscoso sonosicuro che i cosiddetti “pali” ci control-lavano da quando uscivamo dallacaserma fino al nostro rientro. Ricordoil cane Benno, un enorme “pastoretedesco” che non mi sopportava: in ser-vizio mi ignorava e al rientro quandoeravamo vicino alla caserma cercava

di azzannarmi.Ritornati a Ponte Chiasso abbiamo

preso la strada per Menaggio e, appe-na imboccata, R.E. mi dice che lungoessa aveva prestato servizio L.A. in

quanto il confine passava a pochi metridalla stessa. Qualche tempo dopo hoincontrato L.A. il quale mi confermavatutto, aggiungendo che oltre ai con-trabbandieri si doveva stare attenti a

UN VIAGGIO DI RICORDI - 45 ANNI DOPO

Nella foto: in alto il Distaccamento diSchiazzera (Brigata di Grosotto) settem-bre 1963; il Fin. Mario Donadi è quelloindicato con il cerchietto; in basso,distaccamento di Lughina, febbraio1963. Pausa del caffè.

Nella foto, al centro, il Ten. Fiore,Comandante la Tenenza di Ponte Tresa.Il 1° a sin. tra i sottufficiali in piedi è ilBrig. (all’epoca) Francesco Sanò che hacustodito la foto.

non essere investiti dalle macchine e sepioveva non ci si poteva riparare nellagaritta che era senza tetto. La famosarete ora non esiste più.

A Menaggio siamo saliti fino a Por-lezza già sede di Compagnia. Questavolta ho potuto vedere il paese affac-ciato sul lago di Lugano perché allora,giunto trasferito di sera tardi e con par-tenza la mattina dopo per la Brigata diBuggiolo non ho potuto vederlo. Lastrada per Buggiolo ritengo sia la stes-sa di allora stretta e tortuosa e il paesesempre uguale forse con qualche abi-tante di meno e senza quell’unico bardove andavamo per una partita a car-te o un caffè.

La visione dello stabile già sede del-

la brigata, nella quale ci siamo stati siaR.E. che io in tempi diversi, ci ha trovatiimpreparati non ci aspettavamo tantadesolazione: rimangono solo i murimaestri e il resto è tutto diroccato. Unescursionista di Como che si rinfrescavaad una fontanella li vicino (ai mieri tem-

di Mario Donadi

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Lecco, 10 novembre 2007.La numerosa partecipazione di Autorità civili e militari al 10° “Concerto della Pace”svoltosi a Lecco presso il Santuario della Madonna della Vittoria. Per la Guardia diFinanza è intervenuto il Comandante Provinciale di Lecco, Col. Luigi Bettini, nella fotoè il secondo nel primo banco di destra.

ATTIVITÀ DELLA SEZIONE ANFI DI LECCO

pi non esisteva) ci ha detto che frequen-ta quella zona dai primi anno ’70 e diaver sempre visto lo stabile disabitato incompenso, ha aggiunto, i sovrastantiDistaccamenti di San Lucio e Garzirolasono adibiti a rifugi alpini. Non abbia-mo potuto verificare perché le gambenon sono più quelle di vent’anni.

San Lucio è situata in cima ad uncostone al termine di due vallate, unain Svizzera e una in Italia e quandotirava ”il vento nero” era un problemaserio rimanere fuori. Quanta gioventùè passata per quei sentieri e quantiappostamenti a “Roccolo del Prete”.

Rammento il Brigadiere comandan-te della Brigata con moglie e figli pic-coli che trascorreva in quel luogodesolato il famoso periodo di confinenecessario per l’avanzamento a mare-sciallo.

Al distaccamento di Lughina c’eraun posto di vedetta dal quale si vede-va di fronte il Distaccamento di Sassodel Gallo e sulla sinistra un pezzo diterritorio svizzero. Guardando con ilbinocolo verso Sasso del Gallo vede-vamo gli spalloni attraversare il confi-ne con direzione Roncaiola o Baruffinie molte volte i nostri colleghi a rincor-rerli.

Peccato che allora non esistevano itelefoni cellulari !

Nel territorio svizzero controllava-mo se salivano i sacchi di caffé o lebricolle di sigarette a mezzo di unateleferica e così ci sapevamo regolare.

Stavamo sempre di vedetta eanche per più giorni; abbiamo vistosalire molti sacchi di caffé sia con lateleferica che per mezzo di muli.

Quando quel traffico smise unamattina partimmo in cinque con ilcomandante, con destinazione l’exDistaccamento di Campione, e all’im-brunire effettuammo un fermo di oltre50 sacchi di caffé.

La notte si trascorse all’interno di unfortino fatto con i sacchi, sui quali tro-vammo legati alcuni tascapani conte-nenti vini, pane, salamini e formaggio,e così rimediammo la cena.

Il percorso dei contrabbandieri eraquello di passare vicino alle rovine delDistaccamento di Campione verso ilpaese di Teglio in modo da oltrepas-sare il blocco stradale di Tresenda, eper questo motivo mi chiedevo se l’in-cendio che distrusse Campione fossestato fortuito o doloso.

A Lughina eravamo un gruppo mol-to affiatato e si “fermava” molto; fer-mare era entusiasmante, recuperare isacchi e portarli in caserma lo era mol-to meno.

Quando ci fu il fermo dei 50 sac-chi, chiesi ad un ufficiale se c’era lapossibilità di portarli giù con un elicot-tero (eravamo a quasi quota 2000),mi rispose che non erano previsti sac-chi eliportati, e così si portavano tutti aspalla.

Un giorno al bar la figlia dei pro-prietari mi informò che aveva saputodel mio trasferimento a Grosotto.

La Brigata di Grosotto col dipen-dente Distaccamento di Schiazzerasono stati gli ultimi miei reparti di con-fine.

Il viaggio con R.E. è proseguito ver-so Tirano, lo stabile adibito a Coman-do Compagnia ora è vuoto e abban-donato.

Qui finisce il viaggio e con questomio breve scritto voglio salutare in par-ticolare coloro che hanno condivisocon me quel periodo di confine neireparti che ho citato, e anche quelliche hanno dovuto combattere con lebricolle di sigarette o sacchi di caffé.

Se non ricordo male per gli spal-loni noi eravamo la “burlanda” o lo“sgarbasac”.

Nelle date 6/7 ottobre u.s., alcunisoci di questo Sodalizio (circa 40), sisono recati in gita a Firenze e Livorno,durante la quale, la comitiva ha rag-giunto il cimitero di Palaia (PI), perrendere un omaggio floreale al socioSeverino Consoloni ad un anno dallasua scomparsa.

Il 21ottobre u.s., il Presidente dellaSezione di Lecco, Fin. Comm. FilippoDi Lelio è stato invitato, dal PresidenteComm. Orazio Rossi, alla 88^ assem-blea annuale dell’Associazione Muti-lati ed Invalidi di Guerra – Sez. di Lec-co. Lo scrivente durante il suo inter-vento ha esteso i saluti dell’ANFI aiconvenuti, fra i quali vi erano molteAutorità istituzionali.

In data 28 ottobre 2007, il Comm.Di Lelio con l’alfiere ha partecipato

alla cerimonia religiosa e civile del-l’Associazione Nazionale Polizia diStato.

In data 10 novembre, in collabo-razione con le Associazioni Combat-tentistiche e d’Arma, Don FernandoPozzoli, Rettore, ha organizzato il 10°Concerto della “Vittoria e della Pace”presso il Santuario della Madonnadella Vittoria, con la presenza dinumerose Autorità. La Guardia diFinanza era rappresentata dalComandante Provinciale di Lecco,Col. Luigi Bettini.

In data 11 novembre 2007, il Fin.Comm. Di Lelio è stato invitato dal Sin-daco di Lecco, Dott.ssa Antonella Fag-gi, alla cerimonia religiosa, in occa-sione dell’investitura del nuovo Prevo-sto di Lecco, Mons. Franco Cecchin.

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Il tema della sicurezza e legalità è statooggetto di un significativo incontro che lanostra Associazione ha organizzato il 1°febbraio scorso presso l´Hotel “Scandic” byHilton a Bari. Un argomento di grande at-tualità e complessità,sottolineato dalla pre-senza dei prestigiosi relatori che hanno gen-tilmente accolto l´invito di Gens Nova aconfrontarsi ed esprimere il loro parere e laloro eperienza maturata in merito: il Dott.Marco Di Napoli, Procuratore Aggiuntopresso il Tribunale penale di Bari, il Col.Gianfranco Cavallo, Comandante provin-ciale dell´Arma dei Carabinieri di Bari e ilTen. Col. Luciano Garofano, Comandantedel Ragguppamento Investigazioni Scientifi-che (R.I.S.) di Parma, nuovamente nostrograditissimo ospite dopo il successo del pre-cedente incontro organizzato sempre con lanostra Associazione il 12 ottobre 2007.

Il Presidente nazionale di Gens Nova,l´Avv. Antonio La Scala, ha introdotto il te-ma spiegando che il problema sicurezza ètanto avvertito dalla collettività e conta di unnumero spaventoso di reati di tutti i tipi, cuibisognerebbe aggiungere anche quelli, nonsempre esaurientemente perseguiti, per mor-ti sul lavoro, incidenti stradali, legati allascomparsa di un numero elevato di perso-ne, come ha testimoniato, con la sua pre-senza in sala, il Presidente dell´Associazio-ne “Penelope”.

Per questa ragione Gens Nova si pre-figge con i suoi incontri, di apportare il suomodesto ma incisivo contributo nell´avvici-nare in modo diretto la gente comune almondo delle Istituzioni che possono e de-vono dare delle spiegazioni chiare e sem-plici.

Il Col. Cavallo infatti ha spiegato, conl´aiuto di alcune slides illustrative, in che mo-do è strutturata l´Arma dei Carabinieri, unastruttura molto complessa e articolata, natanel 1914, con apparati logistici imponenti eche nel 2000 diventa forza armata, una for-za di polizia a tutti gli effetti, come la Poli-zia di Stato, con competenza generale, chedipende dal Ministro della Difesa; il Co-mando Generale e quello territoriale fannofunzionare il sistema avvalendosi della pre-ziosa collaborazione di alcuni Ragguppa-menti speciali, come ad esempio il R.I.S.

Il Col. Cavallo ha infine concluso il suointervento sottolineando che l´attività pre-ventiva delle forze di polizia non può pre-scindere dalla collaborazione dei cittadini;solo l´educazione al senso della civiltà edella legalità puo permettere ai tutoridell´Ordine di svolgere bene e serenamen-te il loro difficile lavoro.

Il Ten.Col. Garofano ha introdotto unaspetto molto interessante dell´attività deiCarabinieri, quella relativa al suo raggrup-pamento, il R.I.S appunto, un reparto spe-ciale molto famoso e salito agli onori dellecronache per la varietà e complessità deicasi trattati e risolti con l´apporto delle tec-

niche investigative scientifiche più avanza-te, dal caso di criminali seriali come Dona-to Bilancia, o al delitto di Cogne, solo percitarne alcuni dei più dibattuti. Con disap-punto il Col. Garofano ha raccontato chespesso sulla stampa nazionale si parla inmodo critico e con sfiducia della provascientifica, un elemento assolutamente fon-damentale ai fini della risoluzione di criminispesso ritenuti indecifrabili e che solo le tec-niche usate dal R.I.S. o dagli organismicompetenti hanno potuto aiutare a chiarire.L´informazione talvolta è fasulla, capziosa,affrettata, è d’informazione pura, perchéinfonde insicurezza su taluni argomenti sucui tutti si improvvisano criminologi, personeche emettono giudizi, che trovano le solu-zioni senza leggere gli atti.

Tutto ciò crea una deriva che l´Autoritàpolitica e giudiziaria deve risolvere, non sipuò essere schiavi di un sistema legato alla“vendita” del suo prodotto, in televisione osui giornali, come spesso accade nel nostroPaese.

Il ruolo della prova scientifica è fonda-mentale, è il paradigma dell´investigazione,il più delle volte c´è un’interazione tra le trac-ce della vittima e quelle dell´aggressore, trac-ce che si intersecano tra di loro creando unfilo conduttore ideale per la determinazionedella prova. Ciò che crea la differenza è ladisponibilità degli strumenti al servizio deiR.I.S.; ad esempio, ci sono sezioni informati-che che si avvalgono di alta tecnologia, utileper seguire percorsi investigativi una volta ri-tenuti impossibili,oggi il computer è senzadubbio uno strumento di indagine completa,sino ad arrivare, in un prossimo futuro, all´uti-lizzo della tecnologia dei microcip.

Anche la tecnica investigativa che uti-lizzano il DNA ha subìto una evoluzione in-cisiva; le fonti di DNA sono una fonte ditracce indelebile, persino a distanza di mol-ti anni.

Infine, il Dott. Di Napoli ha concluso laserie delle relazioni, spiegando che la Pro-cura della Repubblica svolge un´attività fa-ticosa per “catturare” le prove in un sistemagarantista come il nostro, dove spesso si ve-rifica la possibilità dell´inutilizzabilità dellaprova. Fondamentale è l`interazione tra lamagistratura e gli organi di polizia giudi-ziaria, assolutamente complementari tra diloro, pur sulla base di una cultura diversa.Non c´è contrapposizione tra le forze dipolizia, c´è un piano di coordinamentonell´attività di prevenzione, si lavora e sicollabora in presenza di reato. Infatti men-tre il giudice può prevedere l´eccezione, hal´esperienza dell´aula, la polizia svolge illavoro rischioso per raccogliere sul campola prova. Ma quando si lavora insieme, insinergia, il risultato è straordinario ed èsbagliato indebolire i poteri della giustiziarinforzando quelli della polizia giudiziaria,perché non c´è sicurezza senza giustizia.

Per concludere, il Dott. Di Napoli ha af-fermato che”la magistratura è piena di pro-blemi, e quindi bisogna aiutare la giustiziain tutti i modi, non ostacolarla”.

Un incontro costruttivo e significativo,ancora una volta Gens Nova ringrazia perla partecipazione l´attento pubblico che harisposto con la sua folta presenza all´invitoad intervenire a momenti di condivisioneche possono aiutare a capire e a soffer-marci con semplicità su problematiche di in-teresse comune.

LA SEZIONE ANFI DI BARI HA ORGANIZZATO UNCONVEGNO SUL TEMA “SICUREZZA E LEGALITÀ”

Nella foto, da sinistra, il Col. Garofano, Comandante dei R.I.S., il Col. Cavallo,Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bari, il Dott. Di Napoli, Procuratoreaggiunto del Tribunale di Bari, l’Avv. La Scala, Presidente Nazionale Gens Nova e ilConsigliere Nazionale ANFI, Comm. Antonio Fiore.

di Antonio Fiore

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Avevi tutto pronto per recarti nellatua Napoli e trascorrere insieme allafamiglia e alla fidanzata quei giornidi meritata licenza.

Prima di partire però, dovevi svol-gere quel turno di servizio nella lagu-na di Venezia: quel turno che non por-tasti mai a termine perché in casermanon facesti più ritorno. Un destino cru-dele o un disegno divino, realizzatoda chi aveva architettato un complottocontro la nostra istituzione, ti strappòda questa terra.

Era la notte del 31 maggio 1973,solennità dell’ascensione di NostroSignore. Una notte come tante altre ecome in tante altre occasioni venimmosvegliati ma, questa volta, non per lasolita emergenza di servizio ma per-ché malviventi prima incendiaronouna unità del Corpo e poi dal pontedell’Accademia, armati di blocchi ditravertino completarono la tragedia alnostro passaggio.

Ci precipitammo fuori dalla caser-

ma e, nella pur vana speranza di unabuona notizia, ci recammo subito inospedale ma tutto era finito.

Cominciammo quindi a vagare perla città in cerca di qualcuno o di qual-cosa e rientrammo in caserma soloquando sapemmo che quei malfattorierano stati assicurati alla giustizia.

Caro Alberto, sono trascorsi 35anni da quella tragica notte ma in meè rimasto vivo il tuo ricordo.

Ci conoscemmo nel 1968, giovanifinanzieri, nella grande famiglia cheera la Stazione Navale di Venezia.Siamo stati per un periodo imbarcatisulla stessa unità, abbiamo dormitonella stessa stanza e qualche voltaabbiamo anche fatto il viaggio Vene-zia –Napoli insieme.

Sarebbe troppo lungo descriveretutte quelle cose che nel corso di que-gli anni, tutti uniti, dividevamo e con-dividevamo.

Nel ricordare le tue qualità diuomo semplice, umile, buono, genero-

so e sempre sorridente che sono rima-ste impresse nella mia mente, sonocerto di esprimere anche i sentimentidi quanti ti conobbero e condiviseroinsieme quel periodo.

IN RICORDO DI UN CARO FRATERNO COLLEGA ED AMICOA 35 ANNI DALLA SUA IMMATURA E TRAGICA SCOMPARSA

di Gioacchino Polito

STORIA DI UN VIAGGIO

di Luigi PulignanoSocio della Sezione di Matera

Erano i primi giorni dell’anno1948 quando, assieme ad altri tredicifinanzieri neo promossi, lasciai la Le-gione Allevi per raggiungere Cagliari,ove ero stato destinato in servizio diprima nomina.

Ci imbarcammo a Civitavecchia,per sbarcare, dopo circa dieci ore dinavigazione, nel porto di Olbia. Il ma-re, benché fossimo in pieno inverno,era straordinariamente calmo.

La vista della costa, ricca d’inse-nature e di promontori, molto bella,che si avvicinava lentamente, man ma-no che la nave proseguiva verso terra,suscitò in me grande ammirazione.

Continuammo per ferrovia con unconvoglio rivelatosi, anche a causadella natura accidentata del terreno,piuttosto lento. In compenso si ebbe la

possibilità di osservare il paesaggionei particolari.

Lasciata alle spalle Olbia, il trenosi diresse verso sud. Il primo impattofu molto bello. Avevamo percorso mol-ti chilometri di strada ferrata, quandoci si presentò davanti uno spettacoloda favola, molto somigliante ad alcu-ni fumetti ambientati in terra d’Africa,che avevo avuto modo di leggere du-rante l’adolescenza.

Proseguendo il viaggio paesaggiovariava sensibilmente. L’ambiente col-linoso e selvaggio dava forti emozio-ni, cespugli di macchia mediterranea,di vari colori, facevano bella mostradella loro presenza, molto presentierano anche estensioni di terreni adi-biti a pascoli.

Intanto, stagni popolati da fenicot-

teri ci fecero intuire vicina la conclu-sione del viaggio, la città di Cagliariera ormai a portata di mano.

Giunti a destinazione fummo ac-colti dai commilitoni, quasi tutti reducidi guerra, con molto entusiasmo, giu-stificato, peraltro, dal fatto che il no-stro arrivo avrebbe dato loro validoaiuto nell’assolvimento del servizio d’i-stituto.

Lasciai la Sardegna ai primi delmese di novembre 1949, per rag-giungere la Scuola Sottufficiali del Li-do di Ostia, ove frequentai il 33°Corso.

In quei luoghi non sono più tornatoperché gli eventi della vita mi hannoportato altrove. Di tale importante edospitale isola, comunque, permane inme un ricordo indelebile.

Fin. Alberto Calascione

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moschetto 91 (legato altelaio della bicicletta).

Si indossavano anco-ra le cavigliere.

La caserma era unavecchia casa colonica inmezzo ad una coltivazio-ne di tabacco, con anco-ra davanti alla porta d’in-gresso la zanzariera,senza luce elettrica (lumea petrolio), senza acqua(veniva trasportata aspalle da un vecchietto).

Nella foto il M.M.A.Scolafurru è quello indi-cato dalla freccia, mentrel’altro collega è Livio Ser-ra, del quale non hasaputo più nulla da lungo tempo. Èla nostalgia che lo induce a ricerca-re le persone con le quali si sonoavuti rapporti di sincera amicizia.

Coloro che hanno conosciuto il

M. Scolafurru e vorranno contattarlopossono scrivergli al seguente indi-rizzo: M.M.A. c.s. Francesco Scola-furru, via Don Perosi, 9 – 15069Serravalle Scrivia (AL).

Ricerca di Commilitoni

Il M.M.A. c.s. Francesco Scola-furru, di anni 71, in congedo da cir-ca 8 anni, scrive a questa Redazio-ne di “Fiamme Gialle” di aver pre-stato servizio nel Corpo per 45 annicirca (arruolamento 1955 – conge-do 2000).

È sempre vivo in lui l’orgoglio diaver servito il Corpo della Guardiadi Finanza per ben 45 anni.

Gradirebbe vedere pubblicata lafoto che ci ha inviato.

La stessa è stata scattata nella pri-mavera del 1956, durante un servi-zio di perlustrazione quando, dagiovane finanziere, faceva partedell’allora Brigata Litoranea di Scan-zano (MT).

All’epoca cui si riferisce le bici-clette erano l’unico mezzo di loco-mozione in dotazione alla Brigata el’armamento era costituito dal

V A R I E

scoprimento di una targa comme-morativa.

Gli eventi dell’epoca, rievocatidalle Autorità intervenute, sonoda collocare anche al periodo incui il Gen. Ranchetti era al

comando del Gruppo di Sondrio.La Direzione del Periodico rin-

grazia l’App. UPG GiuseppeFilippone per l’opportunità dipoter ricordare la figura del Gen.Giuseppe Ranchetti.

IN RICORDO DEL GEN. C.A. GIUSEPPE RANCHETTIIn occasione del 1° Anniversa-

rio della scomparsa del Gen.Giuseppe Ranchetti nel ricordarloe per onorare la sua memoriapubblichiamo volentieri la foto,inviataci dall’App. UPG Giusep-pe Filippone, socio della Sezionedi Sondrio, nella quale è ripresoil Gen. Ranchetti, all’epoca Mag-giore, Comandante del Gruppodella Guardia di Finanza di Son-drio negli anni 1965-66, mentreelogiava e si congratulava con icomponenti della Sezione anti-contrabbando del Nucleo pt.

La foto è stata scattata all’in-terno del cortile della vecchiacaserma per evidenziare il bril-lante risultato di servizio conse-guito.

Il 23 settembre scorso è statoinaugurato, in località “Baruffini”frazione del Comune di Tirano(SO), il “Sentiero del Contrab-bando” e della “Memoria” con lo

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28 Fiamme Gialle 3 / 2008

“SETTIMANA VERDE” A BELLAMONTE DI PREDAZZO (TN)

Anche quest’anno l’Hotel Torretta***di Bellamonte, in collaborazione con laSezione A.N.F.I. di Predazzo, proponela quindicesima edizione della “settima-na verde”, dal 29 giugno al 6 luglio2008, per i soci A.N.F.I. al prezzo di350,00 €.

La suddetta tariffa è riferita a 7 giornidi pensione completa, per persona, tuttocompreso, bevande escluse.

Per la camera singola supplemento di 8,00 al giorno. Per il 3° e 4° letto scon-to del 10%. Ai bambini inferiori a 7 annisconto del 20%.

Nel prezzo sono compresi: drink dibenvenuto, pranzo tipico all’aperto, sera-ta dell’ospite e coordinamento di un riccoprogramma settimanale ed uso gratuitodel nuovo centro benessere.

Per le prenotazioni telefonare diretta-mente all’Hotel Torretta, tel.0462.576120, fax 0462576125. e-mail: [email protected] – sito:www.infotrentino.net/torretta.

Ricerca di colleghi

Il Colonnello in congedo della BrigataAlpina “Julia” Ezio Di Bernardo, si è rivol-to alla Sezione ANFI di Udine per rin-tracciare i colleghi della Guardia diFinanza S.Ten. Barbato e S.Ten. Bertella,che durante un’escursione estiva in Car-nia, nel lontano 1964, si sono con luifotografati.

Il Col. Di Bernardo avrebbe piacere dipoter incontrare i due colleghi della Guar-dia di Finanza.

Coloro che sono in grado di fornirequalche notizia possono scrivere alseguente indirizzo: Col. Ezio Di Bernar-do, Via Pastrengo, 12 – 33100 Udine.

Nella foto, il Col. Di Bernardo e ilsecondo da sinistra mentre gli allora S.Ten.Barbato e Bertella sono i due esterni.

RICORDI DEL DISTACCAMENTO DI SASSO DEL GALLO

Il socio, S.Ten. Benvenuto Buosi,avendo letto con grande interesse l’ar-ticolo di Piero Dottarelli, pubblicatonel periodico “Fiamme Gialle” n.10/2007, ha ricordato che nel 1940era finanziere in servizio presso ilDistaccamento di Sasso del Gallo.Volendo ricordare la vita di quel tem-po (e il luogo) di cui l’articolista ha fat-to una bella esposizione, ha inviatoalcune foto del lontano 1940, scattateal distaccamento. Nel contempo rap-presenta che dal distaccamento è par-tito per il Lido di Ostia per frequenta-re il corso Sottufficiali.

Terminato il corso (aprile 1941) fuinviato in Grecia con l’VIII Battaglione

a presidiare i luoghida noi italiani colàoccupati.

Dopo l’armistiziodell’Italia dell’8 set-tembre 1943 è statoprigioniero dei tede-schi nel campo diRegensburg.

Poi è rientrato inPatria e ripreso servi-zio presso la Brigatadi S. Donà di Piave, è per ultimo, pres-so il Nucleo di Polizia Tributaria diMilano.

Nella foto i componenti del Distac-camento di Sasso del Gallo nel 1940

davanti alla caserma.Coloro che lo avessero conosciuto

possono contattarlo al seguente indi-rizzo: S.Ten. Benvenuto Buosi, VialeLombardia, 27 – 20131 Milano.

RADUNO 45° ANNIVERSARIO30° CORSO “ CECE”

GENNAIO - OTTOBRE 1963

SCUOLA ALPINA DI PREDAZZO1 – 4 MAGGIO 2008

Alcuni soci ANFI nel 45° anniversa-rio di arruolamento, del 30° Corso“Cece”, organizzano un Raduno cheavrà luogo a Predazzo nei giorni dal 1°al 4 maggio 2008.

Gli interessati potranno contattaredirettamente gli organizzatori: ComitatoRaduno 30°Corso “CECE”Perazza Francesco – Signoretti MarioC/O R.A.F. SERVICES S.a.s. Via Mari-noni 55 33100 Udine - Tel. 043225607 - Fax. 0432 25893E-mail [email protected] PerazzaCell. 335 5319215Mario SignorettiCell. 349 251102

SISTEMAZIONE ALBERGHIERA

HOTEL TORRETTA ***38030 Bellamonte - Predazzo (TN)Tel. 0462 576120 Fax. 0462 576125Email [email protected] SOLE ***38030 Bellamonte – Predazzo (TN)Tel. 0462 576299 Fax. 0462 576394Email [email protected]

Costi: 3 gg 1/2 pensione € 150,00 perpersona - Supplemento singola € 10,00al giorno.

Le prenotazioni dovranno essere fat-te direttamente agli Hotels a cura deiradunisti.

Hotel Torretta ***

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Fiamme Gialle 3 / 2008 29

VITA NELLE SEZIONI

ti di benemerenza ai soci ottantenni del-la Sezione di Asti; presenti alla cerimo-nia il Presidente della Sezione, Brig. Fio-renzo Boido, e il Vice Presidente M.O.Piero Allasio.

Nella foto, il gruppo dei partecipan-ti alla consegna degli attestati di bene-merenza.

Sezione di Reggio Emilia

Il 15 dicembre 2007, in occasionedel pranzo sociale dei soci della Sezio-ne, è stato consegnato l’attestato di bene-merenza al V.Brig. Aristide Fontanili.

Alla riunione sono stati presentinumerosi soci e loro familiari.

Il Presidente della Sezione, Magg.Mario Mazzuoli, durante il suo discorsoha voluto ringraziare il Comandante Pro-

Sezione di Asti

Il 28 novembre 2007, presso ilComando Provinciale di Asti, alla pre-senza del Comandante Provinciale, Col.Francesco Modica, del Cappellano Mili-tare, Mons. Jean Pierre Ravotti, delMagg. Luca Vassena, Comandante delNucleo di Polizia Tributaria e del Cap.Donato Salvatore, Comandante la Com-pagnia, sono stati consegnati gli attesta-

vinciale, Col. Alfonso Di Vito ed il Coman-dante della Compagnia, Cap. EmilianoSessa, per la loro graditissima presenza.

Nella foto, da sinistra, il Gen. Severini,il V.Brig. Fontanili, il Col. Di Vito ed il Pre-sidente della Sezione, Magg. Mazzuoli.

Sezione di Merano

Il 16 dicembre 2007, durante il tradi-zionale pranzo natalizio di Sezione, è sta-to consegnato al M.M.A. Giuseppe Van-dini, l’attestato di benemerenza concessodal Presidente Nazionale dell’ANFI.

Nella foto, il momento della conse-gna dell’attestato di benemerenza al M.Vandini, con lui il Presidente dellaSezione, S.Ten. Angelo Ceglie, e il Brig.Italo Pellegrini.

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30 Fiamme Gialle 3 / 2008

VITA NELLE SEZIONI

Sezione di Verona

Il 2 dicembre 2007 il Presidente dellaSezione, Col. Werther Montanari, con ilVice Presidente, M.M. Giuseppe Ricci, haorganizzato il tradizionale pranzo diNatale dove hanno partecipato 163 per-sone tra soci ordinari, simpatizzanti con iloro familiari.

Hanno presenziato all’incontro il Col.Giuseppe Magliocco, Comandante Pro-vinciale di Verona, il Cap. CostantinoRusso, Comandante della Compagnia ealcuni rappresentanti di Associazionid’Arma locali.

Nella foto, da sinistra: la Sig.ra Man-zari, il Magg. Manzari, il Col. Maglioc-co, il Col. Montanari, il Cap. Russo, ilCav. Caiani, il M.M. Faccioli e l’App.Pistillo.

Sezione di Aosta

I soci e familiari della Sezione diAosta si sono ritrovati, il 16 dicembre2007, per il tradizionale scambio degliauguri.

Nell’occasione il Presidente dellaSezione, Lgt. Domenico Quattrone, haconsegnato al M.C. Felice Ceglie eall’App. Vincenzo Loiodice l’attestato dibenemerenza per i loro ottantanni, con-cessogli dal Presidente Nazionale del-l’ANFI.

Nella foto il Consiglio direttivo dellaSezione con i due soci premiati.

Sezione di Sanremo

I soci e familiari della Sezione di San-remo, con il loro Presidente, M.M.A. Cav.Tommaso Pontillo, in occasione delle festi-vità natalizie, si sono riuniti presso unrinomato ristorante di Ospedaletti per ilrituale scambio di auguri.

All’incontro ha partecipato una rap-presentanza della Compagnia di Sanre-mo ed una delegazione dell’A.R.D.A.M.(Doganieri francesi in pensione) con laquale la Sezione è gemellata.

Nella foto un momento dell’incontroconviviale.

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Fiamme Gialle 3 / 2008 31

VITA NELLE SEZIONI

Alla riunione hanno preso parteanche numerosi soci delle Sezioni di Ales-sandria, Novi Ligure e Tortona. Invitatid’onore il Consigliere Nazionale ANFIper la Liguria, Ten. Col. Antonio Marinoed un rappresentante della Tenenza dellaGuardia di Finanza di Acqui Terme, M.Giuseppe Giordano.

Nella foto il gruppo dei partecipantialla lieta riunione, con il Presidente dellaSezione, M.M. Luciano Rizzon e al Con-sigliere Nazionale per la Liguria Ten.Col. Marino.

Sezione di Siracusa

Il Presidente della Sezione ANFI diSiracusa, M.M.m. Raffaele Greco, si èreso interprete e portavoce del coro digratitudine che i soci ANFI di quellaSezione esprimono nei confronti delCol. Dott. Carmine Canonico, Coman-dante Provinciale della Guardia diFinanza di Siracusa, che ha saputomigliorare il migliorabile nella strutturabalneare messa a disposizione dei mili-tari in servizio e in congedo del Corpoe delle loro famiglie. Negli anni 1960un altro ufficiale della Guardia di Finan-za, Comandante del Gruppo di Siracu-sa, il Ten. Col. Santo Puglisi, con la suageniale gratitudine fece sorgere in quelluogo il “Lido del Finanziere”. il M.M.Raffaele Greco desidera segnalareall’attuale Presidente Nazionale del-l’ANFI, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio,affinché un meritato plauso possa per-venire al Comandante attuale dellaGuardia di Finanza di Siracusa che hasaputo mantenere vivi i rapporti fra i

militari in servizio e in congedo e le lorofamiglie.

Sezione di Rovigo

In occasione delle festività natalizie laSezione, di concerto con il ComandanteProvinciale, Ten. Col. Michele Piemonte-se, ha organizzato la cerimonia religiosache si è svolta nella Chiesa dei Frati Cap-puccini del capoluogo polesano, celebra-ta dal Cappellano Militare del R.T.L.A.Veneto, Don Claudio Pasquali.

La funzione ha avuto inizio alle ore11,00 del 10 dicembre u.s., al terminedella quale tutti i partecipanti sono con-venuti in un noto ristorante cittadino per ilconsueto pranzo di rito.

Al termine della cerimonia il Coman-

dante Provinciale, il Cappellano militare eil Presidente della Sezione, Ten. ErnestoRendina, hanno rivolto a tutti i presenti ealle loro famiglie i più fervidi auguri diBuone Feste.

Sezione di Castelfranco Veneto

Recentemente il Presidente dellaSezione, M.A. Domenico Giulianelli, conuna rappresentanza della Sezione si èrecato presso l’abitazione del S.Ten. Raf-faele Guarracitano, in quanto purtroppoinfermo, per consegnargli l’attestato dibenemerenza concessogli dal PresidenteNazionale dell’A.N.F.I..

La Sig.ra Guarracitano ha voluto rin-graziare, di cuore, tutti i soci della Sezio-ne per il gradito riconoscimento.

Sezione di Matera

Il Presidente della Sezione, Brig. C.Francesco Verrico, ha inviato la foto ricor-do, scattata il 16 dicembre u.s., in occa-sione della consegna dell’attestato di“Socio Benemerito”, al S.Ten. Luigi Puli-gnano, socio della Sezione di Matera,alla presenza del Col. Salvatore Luongo,Comandante Provinciale della Guardiadi Finanza di Matera. (Ved. foto a lato).

Sezione di Acqui Terme

Organizzato dal Direttivo della Sezio-ne, l’8 dicembre 2007, è stato effettuatoil pranzo sociale di fine anno presso ilnoto ristorante “Belvedere” sito nel picco-lo paese medioevale di Denice (AL).

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32 Fiamme Gialle 3 / 2008

VITA NELLE SEZIONI

Sezione di Mestre

Il 16 dicembre 2007, in occasionedella visita Natalizia del ComandanteProvinciale della Guardia di Finanza,Col. Giulio Piller, e del Ten. Bollinodella Compagnia di Mestre, sono sta-te consegnate le targhe ricordo ai sociche nell’anno 2007, hanno tagliato iltraguardo delle “ottanta primavere”.

I soci festeggiati sono: Brig. SergioBarban; App. Vincenzo Cutrera; App.Cav. Gianfranco Ferri; M.M.A. Alber-to Fogliani; App. Francesco Lorenzon;M.M.A. Emilio Cav. Provenzale;V.Brig. Giovanni Pappolla; Brig. Fran-cesco Pilleri; M.M.A. Gaetano Pinzo-

Sezione di San Ferdinando diPuglia

L’11 novembre 2007, la SezioneANFI di San Ferdinando di Puglia hapartecipato alla cerimonia della dona-zione, da parte di un commerciantedel luogo, di una autoambulanza alservizio S.O.S. 118 del locale Comu-ne.

Nella foto con il Presidente dellaSezione di San Ferdinando di Puglia,M.M. Emanuele Piazzolla e il gruppodei soci partecipanti.

ne; V.Brig. Liberato Romano.Alla cerimonia erano presenti

anche i Colonnelli, Giovanni Jelasi eRoberto Basile, con loro anche il Pre-sidente della Sezione, App. Cav. Uff.Gaetano Fasulo. (Veggasi foto).

Alla cerimonia commemorativadella battaglia di Lepanto, in localitàLepanto (Grecia), hanno partecipato ilM.M.A. Enzo Marcelli e il Fin. Adria-no Mulargia, soci della Sezione ANFIdi Mestre e facenti parte del CircoloCanottieri “Diadora” del Lido di Vene-zia.

Nella foto commemorativa dellacerimonia, a destra si possono vederei due soci.

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Fiamme Gialle 3 / 2008 33

VITA NELLE SEZIONI

Sezione di Brindisi

Il 13 dicembre 2007, il Comandan-te Provinciale della Guardia di Finanzadi Brindisi, Col. Antonio Ragozzino, haeffettuato una visita alla Sezione ANFI.

L’occasione è stata graditissima per-ché avvenuta in concomitanza delloscambio di auguri per le festività natali-zie tra i soci e della consegna di un atte-stato di benemerenza al socio AntonioCastellano, concesso dal PresidenteNazionale dell’ANFI.

Il 16 dicembre, la Sezione ha orga-nizzato un pranzo sociale, allietato daun festoso trattenimento danzante. Gra-diti ospiti il Comandante della SezioneOperativa Navale della Guardia diFinanza di Brindisi, Magg. FrancoAncona e Signora.

Nella foto, Il Presidente della Sezio-ne Cav. Angelo Petracca con i soci eloro familiari.

Sezione di Gravedona

In data 23 dicembre 2007, in occa-sione delle festività natalizie , il Vice Pre-sidente della Sezione di Gravedona,Fin. Guido Raso e il consigliere Fin. Giu-seppe Maghelli, si sono recati a casadel socio Fin. Ignazio Liguori, perchéammalato, a consegnare l’attestato dibenemerenza concesso dalla Presiden-za Nazionale e nell’occasione da partedella Sezione è stato offerto al Fin.Liguori un pacco dono natalizio.

Lo stesso giorno a Dongo, presso lacasa di cura per anziani “Sacro Cuore”,al Fin. Giuliano Toniutti, ivi ricoverato, èstato offerto da parte della Sezione unpacco dono natalizio che ha molto gra-dito.

Sezione di Marsala

Il 22 dicembre 2007, presso la Salaconferenze dell’Università della liberaetà, si è riunito il Consiglio Direttivo edi soci della Sezione ANFI di Marsalaper lo scambio degli auguri natalizi edil rinnovo delle quote sociali.

Su invito del Presidente della Sezio-ne Lgt. Saverio Dibenedetto, hanno par-

tecipato alla cerimonia il Comandantedella Compagnia della Guardia diFinanza di Marsala, Cap. EnricoSpanò, una rappresentanza di sottuffi-ciali e finanzieri in servizio attivo, il Pre-sidente dell’AU-SER Marsala, nei cuilocali è ospitata la Sezione, Sig. Car-melo Rizzo.

Nel corso della cerimonia è statoconsegnato dal Cap. Spanò al socioultra ottantenne Brig. Francesco Vanellal’attestato di benemerenza concesso dalPresidente Nazionale dell’ANFI.

Nella foto, il Cap. Enrico SpanòComandante della Compagnia di Mar-sala, il Brig. Francesco Vanella, il Presi-dente della Sezione, Lgt. Saverio Dibe-nedetto e un gruppo di soci.

Sezione di Perugia

Il 9 dicembre u.s. la Sezione ANFI diPerugia ha organizzato un pranzosociale, a cui hanno partecipato oltrecento persone tra soci ordinari, simpa-tizzanti e loro familiari.

Nella circostanza sono stati conse-gnati da parte del Presidente dellaSezione, M.M.A.c.s. Nello Cesaretti,gli attestati di benemerenza concessidal Presidente Nazionale dell’ANFI aisoci: S.Ten. Pietro Rossi, PresidenteOnorario della Sezione, al M.A. Alber-to Faustinella e all’App. Urbano Piccio-ni Pennoni.

Nella foto, i soci premiati con il Pre-sidente della Sezione.

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34 Fiamme Gialle 3 / 2008

VITA NELLE SEZIONI

Sezione di Catania

Il 15 dicembre u.s., nel Salone delleriunioni della Compagnia dei ServiziPortuali di Catania si è tenuto il tradi-zionale incontro di tutti i soci dellaSezione ANFI di Catania, presiedutadal S.Ten. Rocco Valerio Lollo, per loscambio degli auguri natalizi e il rinno-vo del tesseramento annuale.

Oltre trecento persone tra soci efamiliari sono affluiti nel Salone, nellacircostanza sono stati consegnati gliattestati di benemerenza concessi per illoro ottantesimo compleanno dal Presi-dente Nazionale dell’ANFI, ai soci:S.Ten. Antonio Castori, V.Brig. Antoni-no Chianetta, V.Brig. Salvatore Mauge-ri e Fin. Mario Antonio Vecchio.

Alla cerimonia oltre al ConsiglioDirettivo della Sezione è intervenuto ilMagg. Rosario Arena, Comandante delGICO della Guardia di Finanza diCatania, il Consigliere Nazionale ANFIper la Sicilia S.Ten. Giuseppe Culò, ilPresidente onorario della Sezione diCatania Col. Luciano Taurino, il giorna-lista presentatore di “Antenna Sicilia”dott. Salvo La Rosa, che hanno rivolto ipiù affettuosi saluti ed auguri a tutti ipartecipanti.

Nelle foto, i soci ottantenni che han-no ricevuto l’attestato di benemerenza ealcuni degli intervenuti.

Sezione di Salò

Interessante per i soci della Sezionedi Salò è stata la gita sociale effettuatadal 22 al 25 novembre 2007 a Torinoe dintorni. Torino, la città che ebbe ilprivilegio di essere la Capitale d’Italia,sono stati visitati: palazzi, monumenti,piazze e giardini che con abbondanzaricordano quel glorioso periodo. Il San-tuario della Consolata e la visita allaBasilica di Superga sono state due tap-pe di grande interesse; l’escursione sul-la collina di Superga ha permesso diammirare il panorama della città di Tori-no, la pianura e la grandiosità delleAlpi.

Nella foto, il gruppo dei soci parte-cipanti alla gita.

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Fiamme Gialle 3 / 2008 35

Soci che si fanno onore

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

Il 25 gennaio u.s. a Pisa, nell’AulaMagna dell’Università la Sapienza siè tenuta la seduta solenne del Consi-glio Regionale della Toscana per cele-brare il “Giorno della Memoria”. Nelcorso della cerimonia al MarescialloGiuseppe Veneroso della SezioneANFI di Pisa è stato conferito il “Diplo-ma d’Onore al Combattente per laLibertà d’Italia”. Il Maresciallo Vene-roso negli anni antecedenti a l’8 set-

tembre 1943 prestava servizio dafinanziere al confine di Buccari e conammirevole altruismo insieme ad altricommilitoni contribuì a salvare circa10 mila ebrei dai campi di sterminionazisti che stavano per essere depor-tati in Germania. All’avvenimento èstato dato ampio risalto da “Il Tirreno”del 26 gennaio u.s. sia in “cronaca diPisa” sia nella rubrica a tiratura regio-nale “spettacoli e cultura”.

Giuseppe VENEROSO

Maresciallo Giuseppe Veneroso

A Verona, il socio Fin. Sergio Colli-na, opera attivamente nel segno dellasolidarietà verso gli anziani.

Il Presidente della Sezione ANFI diVerona, Col. Werther Montanari,segnala che vanta l’orgoglio di anno-verare tra i suoi soci il Fin. in congedoSergio Collina.

Tale vanto deriva dal fatto cheanche nel 2008, in occasione dell’Epi-fania, il nostro Socio Sergio Collinanon ha mancato al suo appuntamentocon gli anziani di Verona, promuoven-do, come fa da ventiquattro anni, unatavolata per settecentocinquanta ospiti“non più giovanissimi”.

Sergio COLLINA

Ritenendo che l’attività da lui svoltanel campo sociale non debba rimane-re affidata soltanto alla stampa locale,ritiene che sia opportuno renderneedotta anche tutta la nostra Associa-zione, pubblicando la notizia sulnostro mensile “Fiamme Gialle” e ren-dendo così onore al merito del nostrosocio.

Ne diamo, pertanto, una onorevolee sommaria notizia, tratta da un notafattaci pervenire dal M.M. GiuseppeRicci.

Sergio Collina, da ventiquattroanni, organizza per gli anziani, sotto iportici di via Sottoriva, varie feste dedi-cate agli anziani (e non solo), tantoche queste feste sono diventate unappuntamento imperdibile, nei più pre-stigiosi ritrovi, come ultimamente nellaGran Guardia e come un numero sem-pre più crescente di ospiti fino a rag-giungere il numero approssimativo di700 persone.

Sergio Collina, ovviamente, dispo-ne dei mezzi finanziari di base cui siaggiungono alcuni contributi di entisociali, ma soprattutto egli esprime tan-ta disponibilità, che egli definisce“pronta rispettosa e assoluta”, purchédia i suoi frutti.

“Ho creato l’Associazione AmiciAnziani di Sottoriva e, naturalmente,quando non ci sono i soldi, li metto io”,pagando anche l’affitto alla GranGuardia con il concorso ovviamente dialtre Associazioni Comunali per anzia-ni. Ho tanti progetti per il futuro comepure quello per il prossimo appunta-mento che è per l’11 novembre, SanMartino, con la degustazione di vinonovello e caldarroste”.

In conclusione, l’attività promotricedi Sergio Collina merita una menzionespeciale in questo Periodico per l’ono-revole e singolare attività sociale, chesvolge da ben 24 anni.

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36 Fiamme Gialle 3 / 2008

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

PromozioniI seguenti militari in congedo sono statipromossi al grado superiore nel Ruolod’onore:

A Maresciallo

- Brig. Capo Fabrizio Porta, segretariodella Sezione di Pisa.

A Brigadiere

- App. Biagio Fallico, socio dellaSezione di Novara.

Nozze di diamanteHanno festeggiato il loro 60° anniver-sario di matrimonio:

- Sig. Natale Alibrandi, socio simpa-tizzante della Sezione di Latina, econsorte Sig.ra Maria Di Giorgio.

- M.C. Augusto De Angelis, sociobenemerito della Sezione di Latina, econsorte Sig.ra Franca Santarelli.

- Ten. Ferdinando Padovani, socio del-la Sezione di Modena, e consorteSig.ra Maria Clotilde Prinzivalli.

Nozze d’oroI seguenti soci hanno festeggiato il loro50° anniversario di matrimonio:

- App. Carmine Anatriello, socio dellaSezione di Latina, e consorte Sig.raTeresa Russo.

- Sig. Franco BOGATAJ, socio dellaSezione di Mestre, e consorte Sig.raPierina Pietrobon.

- M.M.A. Benito Micheli, socio dellaSezione di Lucca, e consorte Sig.raElide Giovannucci.

- M.M.A.c.s. Cav. Ruggiero Satalino,socio della Sezione di Avellino, e con-sorte Sig.ra Francesca Del Monaco.

Nozze d’argentoHanno festeggiato il 25° anniversariodi matrimonio:

- Il socio M.M.A. Vincenzo Mastroma-

rino, della Sezione di Acqui Terme, econsorte Sig.ra Grazia Maria Ricci.

Anniversari- Il M.M.A. Domenico Costantino, con-sigliere della Sezione di Cosenza, econsorte Sig.ra Dina Zanetti, hannofesteggiato il 40° aniversario dimatrimonio.

- Il M.A. Francesco Palma, socio dellaSezione di Foggia, e consorte Sig.raRosa Maria Conti, hanno festeggiatoil 40° anniversario di matrimonio.

- Il Cav. Uff. Dott. Enea Di Censo, Pre-sidente della Sezione di Macerata, econsorte Sig.ra Maria Pia Coppa,hanno festeggiato il 45° anniversariodi matrimonio.

- Il S.Ten. Paride Odierna, socio dellaSezione di Nocera Inferiore, e con-sorte Sig.ra Rosa Mancuso, hannofesteggiato il 45° anniversario dimatrimonio.

NozzeI seguenti soci o loro familiari si sonouniti in matrimonio:

- Prof.ssa Paola Saccoccia, socia sim-patizzante della Sezione di Cepra-no, e il Dott. Fernando Mezza.

- Dott.ssa Monica Scanu, figlia del-l’App. Antonio, socio della Sezionedi Alba, e il Sig. Giovanni Bellingeri.

CulleSono nati:

- Alessia, nipotina del Fin. SalvatoreFerraioli, socio della Sezione di Ver-bania.

- Alexia, nipotina del V. Brig. AngeloParisi, socio della Sezione di Mon-falcone.

- Andrea, nipotino del M.O. SilvioLupo, Presidente della Sezione diCorigliano Calabro, e della consorteSig.ra Claudia Tucci.

- Anna Chiara, nipotina dell’App.Mastromauro, socio della Sezione di

Manfredonia.

- Arianna, nipotina del Brig. NelloMancini, socio della Sezione di Lec-co, e della consorte Sig.ra AnnaMaria Ciapessoni.

- Caterina, nipotina del M.A. GerardoCervi, socio della Sezione di Roma3/Est, e della consorte Sig.ra AnnaMaria Di Pasquale.

- Chiara, figlia del Fin. AlessandroNasole, socio della Sezione di Vero-na, e della consorte Sig.ra Alessan-dra Bonifacenti.

- Cristian, nipotino del Fin. VincenzoLo Bocchiaro, socio della Sezione diPalermo.

- Cristiano, nipotino del Fin. GiuseppeDi Pinto, socio della Sezione di Ter-racina.

- Daniel, nipotino del M.O. MarioFilippeschi, socio della Sezione diGrosseto.

- Davide, figlio del Sig. FrancescoRoin, socio simpatizzante dellaSezione di Este, e della consorteSig.ra Silvia Nardin.

- Edoardo, nipotino del Brig. RodolfoBianchini, consigliere della Sezionedi La Spezia, e della consorte Sig.raMaria Teresa.

- Eduardo, nipotino del Brig. C. Anto-nio Pollegione, socio della Sezionedi Piombino.

- Flavia Maria, nipotina del Lgt. Ales-sandro Mudò, socio della Sezione diCatania.

- Flavio Daniel, nipotino del Sig. Adria-no Borgobello, socio della Sezione diRoma 2/Ovest, e della consorteSig.ra Annamaria Barcellona.

- Francesca, nipotina della Sig.raMarta Sgariglia, socia della Sezionedi Foggia.

- Gaia Francesca, figlia del M.C.Alfonso Di Bianco, socio della Sezio-ne di Angri, e della consorte Sig.raRosalba Grimaldi, nipotina delM.M.A.c.s. Vincenzo Di Bianco, Pre-sidente della Sezione di Angri, e del-

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Fiamme Gialle 3 / 2008 37

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

la consorte Sig,ra Emilia Mauri.

- Giorgia, figlia dei coniugi V.Brig.Gabriele Camporelli, in servizio nelCorpo, socio della Sezione di Nova-ra, e della consorte Sig.ra ChiaraCandelieri.

- Greta, nipotina del Brig. Comm.Antonio Massena, socio della Sezio-ne di Pescara, e della consorteSig.ra Silvia De Polo.

- Irene, nipotina del Sig. GennaroBalice, socio della Sezione di Nova-ra, e della consorte Sig.ra Angela DiLascio.

- Juri, nipotino dell’App. SalvatoreGuarnaccia, socio della Sezione diLa Spezia.

- Lorenzo Maria, figlio del Ten.Cpl.Dott. Marco Cavalcanti, socio dellaSezione di Cosenza, e della consor-te Sig.ra Simona Manna.

- Luca, nipotino del Cav. Uff. Domeni-co Schettini, socio della Sezione diIsernia.

- Maicol, nipotino del Brig. SalvatoreCosta, socio della Sezione di La Spe-zia.

- Manuel, nipote del Brig. C. Giusep-pe Minchella, socio della Sezione diFoligno, e della consorte Sig.raEugenia Cucciolillo.

- Marco, nipotino dell’App. GiovanniFlori, socio della Sezione di Castel-franco Veneto, e della consorteSig.ra Roberta Corrò.

- Matilde, nipotina del M.M.A. Osval-do Arcuri, socio della Sezione diNovara.

- Michela, nipotina del Brig. Cav. VitoContessa, Segretario Economo dellaSezione di Napoli e della consorteSig.ra Tina Calabrese.

- Nicolas, nipotino del Sig. NicolaMeccariello, consigliere della Sezio-ne di Civitavecchia.

- Nicole, nipotina del V.Brig. AntonioMaiorano, socio della Sezione diUdine, e della consorte Sig.ra Fran-ca Peresani.

- Nicolò, nipotino del Brig. C. EmmoloGiuseppe, socio della Sezione diGela, e della consorte Sig.ra AngelaIurato.

- Nicolò, nipotino dell’App. AntonioGrasso, socio della Sezione diMirandola.

- Sebastiano, nipotino del M.A.Gerardo Cervi, socio della Sezionedi Roma 3/Est.

- Simone, nipotino dell’App. Elio Pette-na, Vice Presidente della Sezione diPredazzo.

- Sofia, nipotina del Brig. C. DonatoLucia, socio della Sezione di Potenza.

- Tommaso, nipotino dell’App. Dome-nico Putzu, socio della Sezione diCaorle, e della consorte Sig.ra LuciaBaso.

- Valentina, nipotina del Brig.C. Cav.Michele Langone, Vicepresidentedella Sezione di Imperia.

- Veronica, nipotina del M.M.A. Cav.Nicola Antonaci, consigliere dellaSezione di Pescara, e della consorteSig.ra Libera Marinelli.

- Viola, nipotina del Brig. C. SalvatoreParentignoti, socio della Sezione diLesina, e della consorte Sig.ra Anna-maria Nista.

- Virginia, nipotina del Brig.C. Dome-nico Palmieri, socio della Sezione diVerbania, e della consorte Sig.raTeodora Lo Nigro.

- Vito, nipotino del Sig. Michele Tor-chiano, socio della Sezione di Poli-coro.

LaureeSi sono recentemente laureati:

- Sig. Luca Carrozzi, figlio del Brig.C.Americo, socio della Sezione di L’A-quila, in “Economia e Commercio”presso l’Università di L’Aquila.

- Sig.na Annamaria Cordisco, nipotedella Sig.ra Maria Della Nebbia,socia della Sezione di Lanciano, in“Lingue e Letterature Straniere” pres-

so l’Università di Pescara.

- Sig.na Anna Maria Pia D’Amato,figlia del M.C. Vincenzo, sindacosupplente della Sezione di Lesina, in“Scienze Infermieristiche ed Ostetri-che” presso l’Università di Bari, conil punteggio di 110/110 e lode.

- Sig.ne Chiara e Stefania DelleMonache, figlie del Brig.C. Fiora-vante, socio della Sezione di Pesca-ra, in “Lingue e Letterature Straniere”con ottimo punteggio presso l’Uni-versità di Pescara.

- Sig.na Sara De Sanctis, nipote delM.M.A. Malmerenda Enzo, sindacodella Sezione di Ostia, in “Storia del-l’Arte e Conservazione dei Beni Cul-turali”, con il punteggio di 109/110.

- Sig.ne Assunta e Monica Guarriello,figlie del Brig.C. Antonio, socio dellaSezione di Latina, rispettivamente in“Lettere Moderne” e “Scienze delleComunicazioni” presso l’UniversitàLa Sapienza di Roma e l’UniversitàCattolica di Roma, con i punteggi di105/110 e 107/110.

- Sig. Gianluca Iannì, figlio del Brig.C. Gaetano, socio della Sezione diGela, in Scienze e Tecnologie dellaComunicazione” presso l’Universitàdi Roma la Sapienza, con ottimopunteggio.

- Sig.na Claudia Di Pinto, figlia del Fin.Giuseppe, socio della Sezione di Ter-racina, in “Tecniche di Laboratorio Bio-mediche” presso l’Università di Roma,con il punteggio di 110/110 e lode.

- Sig. Francesco Perrone, nipote delTen. Francesco Feroleto, consiglieredella Sezione di Monza, in “Economiae Gestione dei Beni Culturali e delloSpettacolo” presso l’Università Cattoli-ca di Milano, con ottimo punteggio.

- Sig.ra Angela Quattrone, figlia delM.A. Bruno, socio della Sezione diFirenze, in “Psicologia” presso il localeAteneo con il punteggio di 110/110.

- Sig.na Luisa Spinosa, figlia del M.O.Salvatore, socio della Sezione diChioggia, in “Tecnica di Radiologia”presso l’Università di Padova, con ilpunteggio di 95/110.

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38 Fiamme Gialle 3 / 2008

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

- Sig.na Elena Squizzato, figlia delProf. Pietro, socio della Sezione diCastelfranco Veneto, in “Lingue, Sto-ria e Civiltà Occidentali” presso l’U-niversità di Venezia, con il punteg-gio di 110/110.

- Sig.na Eleonora Taibi, figlia delBrig.C. Gioacchino, socio dellaSezione di Agrigento, in “Medicinae Chirurgia” presso l’Università diCatania, con il punteggio di110/110 e lode.

- Sig. Vincenzo Tanzarella, figlio delS.Ten. Domenico, socio della Sezio-ne di Como, in “Scienze Politiche”presso l’Università di Milano, conottimo punteggio.

Tristia

Sono inoltre deceduti i seguenti soci oloro familiari:

- Sig. Beniamino ABBONDANZA,padre dell’App. Domenico, sociodella Sezione di Lecco, il25.11.2007.

- V.Brig. Antonio ADAMO, socio dellaSezione di Nardò, il 20.11.2007.

- Sig. Vincenzo BAGNATO, suocerodel Brig. Salvatore Costa, socio del-la Sezione di La Spezia, nel mese dinovembre 2007.

- Sig. Albino BALDASSARRE, fratellodel Ten. Valentino, Vice Presidentedella Sezione di Lecco, il15.11.2007.

- Sig. Giorgio BOENCO, socio simpa-tizzante della Sezione di Trieste, il25.11.2007.

- Col. Roberto BOMPREZZI, di anni82, socio della Sezione di Padova, il9.11.2007.

- Sig. Gino BONZI, padre della Sig,raAugusta, socia simpatizzante dellaSezione di Bologna, il 3.12.2007.

- Sig.ra Rosaria BOZZO, consorte del-l’App. Luigi Trani, socio della Sezio-ne di Prato, l’1.12.2007.

- M.M.A. Renzo BRIGADOI, socio del-la Sezione di Predazzo,l’11.12.2007.

- M.M.A. Domenico BRINA, di anni83, socio della Sezione di Bari, il5.12.2007.

- M.A. Rinaldo BURATTI, socio dellaSezione di Roma 3/Est, il20.11.2007.

- M.M.A. Antonio CALDART, sociodella Sezione di Chioggia, il17.11.2007.

- Sig. Pietro CASCARINO, padre delFin. Elio, socio della Sezione diCaorle, il 25.11.2007.

- App. Alberto CARUSO, sindacoeffettivo della Sezione di Sapri, il21.11.2007.

- App. Ettore CATTARULLA, socio del-la Sezione di Viterbo, il15.11.2007.

- Sig.ra Irene CERRONE, consorte del-l’App. Maurizio Perdisa, socio dellaSezione di Modena, il 21.12.2007.

- Sig.ra Vanda CERULLO, consorte delM.A. m. Armando Musettini, sociodella Sezione di Pescara, il29.11.2007.

- Brig. Tommaso CIANCOTTI, sociodella Sezione di Lido di Ostia, il23.12.2007.

- Sig.ra Maria COLAGRANDE, madredel Fin. Ugo Aquilio, socio dellaSezione di Vasto, il 3.11.2007.

- M.C. Guido COLETTI, socio dellaSezione di Padova, il 26.12.2007

- Fin. Antonio DE GIULI, di anni 96,socio della Sezione di Ivrea, il2.12.2007.

- Ten. Ciro DELLA RATTA, già Presi-dente della Sezione di Nocera Infe-riore, l’8.12.2007

La Scomparsa dei GeneraliFrancesco Di Muro e Claudio Soreca

Il 4 marzo 2008 è venuto a mancare all’affetto dei suoi familiari e di quan-ti lo hanno conosciuto e stimato, in servizio e in congedo, il Generale C.A.Francesco Di Muro.

Molti nostri soci, che lo hanno avuto come Comandante e Superiore Loricorderanno per il suo attaccamento alla famiglia e al servizio, soprattutto nel-l’Accademia, negli impegnativi compiti per la repressione del contrabbandolungo il confine italo-svizzero, e nella lotta al contrabbando lungo tutta la costadel Golfo di Napoli, con “operazioni di contrasto a massa” e lungo la costapugliese nei periodi di maggiore vivacità delle attività contrabbandiere. Sen-za dimenticare altri importanti incarichi alla sede romana e milanese. Ricor-dare il Generale Di Muro è anche ricordare tanti nostri soci scomparsi, che conLui hanno operato in importanti e faticosi servizi anticontrabbando nei varifronti di intervento.

Alla gentilissima consorte, Signora Linda, e alla figlia Francesca, coniuga-ta con il Colonnello Mario Ortello, il vivo cordoglio della nostra Associazionee della sua Sezione Anfi di Roma/1.

L’immatura scomparsa del Generale C.A. Claudio Soreca è avvenuta il 31dicembre 2007, e anch’essa ha vivamente colpito, con i familiari tutti, moltinostri soci, che lo hanno visto operare in compiti di elevato livello,con raracompetenza e prontezza di azione, non solo nell’ambito del Comando Gene-rale del Corpo, ma anche in tutte le sue attività operative e di consulenza qua-lificata, fra le quali ricordiamo anche quella svolta egregiamente alla sede diMilano.

Molti soci Lo ricorderanno anche per la sua spontanea e pronta predispo-sizione a sentire e risolvere tanti problemi dei dipendenti, con sincero interes-se e positivo impegno.

Anche alla gentile consorte, Signora Amelia, e ai familiari tutti il vivo cor-doglio della nostra Associazione ed, in particolare, del Presidente NazionaleGenerale C.A. Giovanni Verdicchio, legato a Claudio da lunga comunanzadi servizio e da sincero affetto.

Alle cerimonie funebri una larga partecipazione di Ufficiali, Sottufficiali eFinanzieri, in servizio e in congedo, ha reso ancora più evidente il cordoglioper la perdita di due affermati “Personaggi” della Guardia di finanza.

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Fiamme Gialle 3 / 2008 39

NELLA NOSTRA FAMIGLIA

- Sig.ra Anna ROSCETTI, madre delBrig. Lorenzo Ciolli, socio dellaSezione di Roma 3/Est, il17.12.2007.

- Fin. Giovanni ROSSI, di anni 84,socio della Sezione di Vigevano, il16.12.2007.

- App. Emilio ROTA, socio della Sezio-ne di Lecco, l’11.12.2007.

- Sig.ra Romilda RUGOLOTTO, con-sorte del Fin. Rosario Bracco, sociodella Sezione di Verona, il12.10.2007.

- Sig.ra Alfonsina SANTUCCI, consor-te del M.A. Domenico Del Pinto, Pre-sidente della Sezione di L’Aquila,madre del M.C. Paolo in servizio nelCorpo e socio della stessa Sezione,il 22.12.2007.

- App. Filippo SCACCHI, socio dellaSezione di Lugo, il 14.12.2007.

- V.Brig. Elio SEMERARO, socio dellaSezione di Taranto, il 6.11.2007.

- Sig. Oliviero SISANI, in seguito adincidente stradale, figlio della Sig,raEvelina Cristallini, socia della Sezio-ne di San Miniato, il 23.11.2007.

- Fin. Ferdinando SOMMI, socio dellaSezione di Parma, il 25.11.2007.

- App. Antonio SOZZO, socio dellaSezione di Lecce, il 26.12.2007.

- Sig.ra Isidora SPINA, madre del-l’App. Ausilio Pani, socio dellaSezione di Cagliari, il 19.11.2007.

- Gen. D. Ignazio TERRANOVA, sociobenemerito e fondatore della Sezio-ne di Trani, il 29.11.2007.

- Ten.Col. Giuliano THERMES, sociodella Sezione di La Spezia,l’8.11.2007.

- Sig. Mario TRENTI, fratello del Sig.Ivo, socio della Sezione di ValdarnoSuperiore, il 23.11.2007.

- Sig. Carlo VENTURA, suocero delM.A. Gino Fontana, socio della Sezio-ne di Rimini, il 17.11.2007.

Ai familiari degli Estinti il nostrosentito cordoglio.

- M.M.A. Antonio DE NEGRI, sociodella Sezione di Civitavecchia, il18.11..2007.

- S.Ten. Michele DE NITTIS, socio del-la Sezione di Terracina, il29.11.2007.

- Sig. Baldassarre DILIBERTI, fratellodell’App. Giuseppe, socio dellaSezione di Trapani, il 12.11.2007.

- Sig. Giovanni DI MARIA, suocerodel M.M.A. Pasqualino Martino,socio della Sezione di Lesina, il18.12.2007.

- Sig. Giuseppe DI PUMPO, suocerodell’App. Raffaele D’Amico, sociodella Sezione di Pescara, il9.11.2007.

- Brig. Giovanni DORO, socio dellaSezione di Livorno, il 22.11.2007.

- M.M.A. Antonio FOGLIATA, sociodella Sezione di Busto Arsizio, il28.11.2007.

- Sig.ra Maria Maddalena GIAN-NOTTI, madre del Brig. Angelo Amo-roso, socio della Sezione di Napoli,il 13.11.2007.

- S.Ten. Michele GIANOLA, socio del-la Sezione di Asti, il 28.12.2007.

- Sig. Salvatore GIARDINA, socio sim-patizzante della Sezione di Lido diOstia, il 12.12.2007.

- Sig. Rocco GRITTANI, suocero ecognato dei Sig.ri Giuseppe Foresee Michele Demarco, entrambi socisimpatizzanti della Sezione di Bitet-to, il 30.12.2007.

- Ten. Nunzio GURCIULLO, di anni84, socio della Sezione di Varese, il15.11.2007.

- Sig.ra Concetta LANDI, madre delSig. Romano Ribani, socio simpatiz-zante della Sezione di Bologna, il28.12.2007.

- Brig. Benito LAURETTI, socio dellaSezione di Terracina, il18.11.2007.

- Aiut.di Battaglia Marino MARINI, dianni 99, socio della Sezione di Civi-tavecchia, l’8.12.2007.

- M.A. Quintino MAZZELLA, socio del-la Sezione di Firenze, il24.12.2007.

- M.O. Leo MERCENARO, di anni 79,socio della Sezione di Genova, il9.12.2007.

- Sig. Rosario Alfio MIGNACCA,socio simpatizzante della Sezione diReggio Emilia, il 25.12.2007.

- Sig.ra Antonietta MOSELE, sorelladel M.llo Bruno, segretario dellaSezione di Thiene, il 24.12.2007.

- App. Michele PAGANO, socio dellaSezione di Bergamo, il 13.11.2007.

- App. Antonio PALMAS, socio dellaSezione di Cagliari, il 15.11.2007.

- Sig.ra Giuseppa PALMIERI, madredel M.llo Nicandro Marrapese,socio della Sezione di Sondrio, il29.11.2007.

- Sig.ra Maria PARDUCCI, consortedel Fin. Riccardo Zerbone, socio del-la Sezione di Sanremo, il27.10.2007.

- App. Giuseppe PAZZOLA, socio del-la Sezione di Sassari, e consorteSig.ra Assunta PINTUS, il17.12.2007 e il 19.12.2007.

- App. Giovan Battista PENNESTRI’,socio della Sezione di Reggio Cala-bria, il 13.12.2007.

- M.M. Angelo PIGOZZI, socio dellaSezione di Rimini, nel mese dinovembre u.s..

- App. Mario PIERANTONI, socio del-la Sezione di Jesolo, il 31.12.2007.

- App. Gervasio PIRAS, socio dellaSezione di Torino, il 16.11.2007.

- Prof.ssa Anna PIZZILEO, socia bene-merita della Sezione di Gallipoli,consorte del Prof. Antonio Fontana-rosa, socio simpatizzante della stes-sa Sezione, il 14.10.2007.

- M.M.A. Francesco PULCINELLI, sociodella Sezione di Viterbo, il10.12.2007.

- Sig.ra Olga RESTELLI, madre delBrig.C. Leonardo Ghirardi, socio del-la Sezione di Reggio Emilia, il16.12.2007.

- Sig.ra Regina RIZZO, madre dellaSig.ra Antonia Gritti vedova del sot-tufficiale Corrado Spadavecchia,socia della Sezione di CastelfrancoVeneto, il 7.11.2007.

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A.N.F.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE

FINANZIERI D’ITALIA

COSTANZO A.G.

XVII RADUNO NAZIONALEPALERMO, 1/4 MAGGIO 2008

I SOCI A.N.F.I. DI SICILIASALUTANO I SOCI DI TUTTA ITALIA

PALERMO PALERMO Medaglia d’Oro al V.M.Medaglia d’Oro al V.M.

CATANIACATANIA Medaglia d’Oro al V.M.Medaglia d’Oro al V.M.

A PALERMO