INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2006-2007 PRESSO … · 2010. 1. 27. · periodico mensile...

40
PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA A.N.F.I. ANNO XXII - N. 3/4 - 2007 - SPEDIZIONE ABBONAMENTO POSTALE - EX ART. 2 COMMA 20/C - LEGGE 662/96 ROMA INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2006-2007 PRESSO L’ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI FINANZA DI BERGAMO E ALLA SCUOLA ISPETTORI E SOVRINTENDENTI A L’AQUILA

Transcript of INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2006-2007 PRESSO … · 2010. 1. 27. · periodico mensile...

  • PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA — A.N.F.I.

    ANNO XXII - N. 3/4 - 2007 - SPEDIZIONE ABBONAMENTO POSTALE - EX ART. 2 COMMA 20/C - LEGGE 662/96 ROMA

    INAUGURAZIONEDELL’ANNO

    ACCADEMICO 2006-2007 PRESSO

    L’ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI

    FINANZA DI BERGAMO E ALLA

    SCUOLA ISPETTORIE SOVRINTENDENTI

    A L’AQUILA

  • 2 Fiamme Gialle 3-4 / 2007

    IN COPERTINA

    S O M M A R I O

    3-4 – SOLENNI INAUGURAZIONI DELL’ANNO ACCADEMICO 2006/2007A BERGAMO NELL’ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI FINANZA E AL’AQUILA NELLA SCUOLA ISPETTORI E SOVRINTENDENTI

    di Tommaso Santamaria

    5-6-7 – 1° RADUNO INTERREGIONALE DELLE SEZIONI ANFI DEL LAZIO EUMBRIA

    7 – 32° CONVEGNO A.N.I.O.C. (Associazione Nazionale Insigniti Onorifi-cenze Cavalleresche)

    8 – XVII RADUNO NAZIONALE A.N.F.I. – Palermo 4-5-6 e 7 ottobre 2007

    9 – 57^ EDIZIONE DELLE GARE INVERNALI DELLA GUARDIA DIFINANZA di Alessandro Mazzei

    10-11 – ASSOCIAZIONI MAFIOSE…COME COMBATTERLE?di Antonio Maria La Scala

    12-13 – QUALCHE PUNTINO IN PIU’ SULLE “I” DELLA LEGITTIMA DIFESAdi Nicola Morelli

    14-15 – SUA ALTEZZA - NAPOLI ANNI ‘30 – PARATE MILITARI ED ALTRO(2° PUNTATA) di Enzo Climinti

    15 – RICERCA DI NOTIZIE – IL NUCLEO “S” DEL TEN. LAPIELLO 1944-1945

    16 – GITA A MATERA “LA CITTÀ DEI SASSI” DELLA SEZIONE ANFI DIROMA1-NORD di Antonio Morlando

    17 – INAUGURAZIONE DEI NUOVI LOCALI DELLA SEZIONE ANFI DILIDO DI OSTIA

    17 – INCONTRO CONVIVIALE ANNUALE DEI SOCI DELLA SEZIONEANFI DI MACERATA

    18 – RIPRISTINATA LA LAPIDE IN MEMORIA DEL FIN. VINCENZO LATI-NO PERITO TRAGICAMENTE DURANTE UN SERVIZIO ANTICON-TRABBANDO IN VAL VEDDASCA di Francesco Leugio

    18 – INCONTRO SOCIALE DELLA SEZIONE ANFI DI NOCERA INFERIO-RE CON I SOCI DELLA LOCALE SEZIONE CARABINIERI

    19 – ASSEMBLEA SOCIALE DELLA SEZIONE ANFI DI CASERTA19 – SCOPERTA UNA LAPIDE NEL CIMITERO DI CREMONA AI CADUTI

    IN GUERRA DELLA GUARDIA DI FINANZA

    20 – RADUNO DEGLI ALLIEVI FINANZIERI DEL 17° CORSO “DRAVA II”DI PORTOFERRAIO PRESSO IL LAGO DI PERGUSA (ENNA)

    20 – SAMARATE, 10 APRILE 2007

    21-22 – V A R I E

    23-24-25 – CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICAPresso la Presidenza Nazionale dell’ANFI di Antonio Taviano

    26-27-28-29 – VITA NELLE SEZIONI30-31-32-33

    34-35-36 – NELLA NOSTRA FAMIGLIA37-38-39

    Inaugurazione dell’Anno Accademico 2006-2007 all’Accademia del-la Guardia di Finanza di Bergamo e alla Scuola Ispettori e Sovrin-tendenti a L’Aquila.

    La cerimonia di inaugurazione ha assunto anche quest’anno unrilievo eccezionale per gli interventi speciali del Comandante Gene-rale, Gen. C.A. Roberto Speciale e di Personalità politiche di primopiano come il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Prof. Vin-cenzo Visco a Bergamo e il Presidente del Senato Franco Marini aL’Aquila.

    Nella foto sopra: il Comandante Generale stringe la mano ad alcuniaccademisti.

    Nella foto in basso: il Presidente del Senato fa il suo ingresso nel-l’Aula Magna della Scuola Ispettori e Sovrintendenti di L’Aquila,accompagnato dal Gen. C.A. Roberto Speciale, dal Comandante inSeconda, Gen. C.A. Sergio Favaro, e dall’Ispettore degli Istituti diIstruzione Gen. C.A. Angelo Ferraro.

    MENSILE ILLUSTRATO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA

    DIRETTORE RESPONSABILEPietro Di Marco

    VICE DIRETTORE RESPONSABILEGiovanni Verdicchio

    REDATTORE CAPOTommaso Santamaria

    COORDINATORE DI REDAZIONE E STAMPAGiuseppe Ruggieri

    RESPONSABILE AMMINISTRATIVOVittorio Porceddu

    ADDETTO ALLA REDAZIONEGiovanni Valerio

    SEGRETARIO DI REDAZIONEMarino Orfei

    COLLABORATORIGaetano Guglielmi - Antonio Malizia

    COMITATO DI REDAZIONEGen. C.A. Giovanni Verdicchio - Gen.B. Nicola Morelli - Fin. Antonio Zampelli -Magg. Giuseppe Ruggieri - Col. Romano Bacci - Fin. Alfio Giovanni Costanzo -

    S.Ten. Michele Gianfrancesco - Gen.B. Domenico Mastrogiacomo - Ten. Lanfranco Stavolone

    DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONEA.N.F.I. Via Caroncini, 19 - 00197 Roma - Tel. 06.80.69.38.30

    Fax 06.80.84.280 - Conto Corrente Postale n. 65421000Conto Corrente Bancario n. 3489.07 mensile «Fiamme Gialle»

    Agenzia n. 19 Banca Monte dei Paschi di Siena,Viale Parioli, 142 - 00197 Roma

    Sito internet: www.assofinanzieri.it e-mail: [email protected]

    Gli articoli inviati per la pubblicazione, pubblicati o non,non si restituiscono agli Autori.

    Le opinioni espresse dagli Autori negli articoli non impegnanoin alcun modo la Direzione e Redazione del Periodico

    AUTORIZZAZIONERegistrazione del Tribunale di Roma n. 40/86

    del 29 gennaio 1986

    Associato all’USPIUnione Stampa Periodica Italiana

    Fotocomposizione e Stampa«Arti Grafiche S. Marcello» Viale Regina Margherita, 176 Roma - Tel. 068553982

    Finito di stampare il 18-05-2007

  • Fiamme Gialle 3-4 / 2007 3

    SOLENNI INAUGURAZIONI DELL’ANNO ACCADEMICO 2006/2007A BERGAMO NELL’ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI FINANZA E

    A L’AQUILA NELLA SCUOLA ISPETTORI E SOVRINTENDENTIdi Tommaso Santamaria

    Come da consuetudine afferma-tasi, quest’anno anche l’inaugura-zione dell’Anno Accademico nel-l’Accademia della Guardia di Finan-za e nella Scuola Ispettori e Sovrin-tendenti ha assunto un rilievo ecce-zionale, per gli interventi speciali delComandante Generale, GeneraleC.A. Roberto Speciale, e di Perso-nalità politiche di primo piano, qualiil Vice-Ministro dell’Economia eFinanze Prof. Vincenzo Visco a Ber-gamo, e il Presidente del SenatoFranco Marini a l’Aquila.

    Due altri interventi sono statisvolti dal Prof. Marcello Fontanesi,Magnifico Rettore dell’Università diMilano-Bicocca, il quale ha rivoltoun caloroso saluto a tutti i frequen-tatori dei cinque anni di Accademiaanche a nome dei rettori degli Ate-nei di Bergamo e Roma-Tor Verga-ta, convenzionati con il nostro Istitu-to di formazione degli Ufficiali; e,alle sede dell’Aquila, dal concittadi-no abruzzese e noto giornalista Bru-no Vespa, che ha centrato la suaprolusione soprattutto sulla neces-sità di recuperare ad ogni livellodecisionale credibilità sostanziale esulla esigenza di comunicare in

    modo chiaro e corretto il propriolavoro, ponendo poi l’accento suldovere di tutti di pagare le tasse, maanche sul dovere dello Stato dispendere bene i soldi che i cittadinigli danno.

    In breve sintesi gli avvenimentinei due Istituti di formazione.

    A Bergamo, dopo l’introduzionedel nuovo Comandante dell’Acca-

    demia, Gen. B. Filippo Ritondale,che ha parlato della importanza delruolo dell’Accademia per la forma-zione degli Ufficiali, richiamandoanche l’importanza dei valori mora-li, ha preso la parola il MinistroVisco, sviluppando la prolusione sultema “Crescita e sviluppo: unavisione per modernizzare l’Italia”,mettendo l’accento sulla lotta allaevasione fiscale con nuove strate-gie di controllo, anche elettronico.

    Il Comandante Generale, Gene-rale C.A. Roberto Speciale, in parti-colare ha richiamato l’attenzionesulla “responsabilità di comando” esui principi etici a fondamento della

    Nelle foto, in alto, da sin. il Vice Mini-stro dell’Economia e delle FinanzeProf. Visco durante il suo intervento,presenti il Comandante Generale, Gen.C.A. Speciale e l’Ispettore per gli Istitu-ti d’Istruzione, Gen. C.A. Ferraro.

    In basso, il Presidente del Senato Fran-co Marini durante la sua prolusione.

  • 4 Fiamme Gialle 3-4 / 2007

    militarità: fedeltà, onore, senso diresponsabilità, obbedienza, spiritodi sacrificio, spirito di Corpo ecoraggio. Concludendo con l’invitoal Ministro Visco di dichiarare uffi-cialmente aperto l’Anno accademi-co 2006/2007.

    Ha fatto seguito la premiazionedei frequentatori primi classificatinei rispettivi corsi di Accademia,con una breve cerimonia cherimarrà indelebile nei loro cuori enella loro mente.

    A L’Aquila nella sua Introduzioneil Comandante della Scuola Gene-rale D. Luciano Pezzi, rivolgendosial Presidente Marini, ha affermatoanzitutto che gli allievi della Scuolasono “il nostro orgoglio, la nostraricchezza e il nostro futuro, e adessi viene dedicato un addestra-mento capace di fondere armonica-mente la peculiare militarità delnostro Corpo con le necessarieconoscenze giuridico-professionali”;di qui l’impegno di consegnare alPaese, al termine di ciascun corsodi formazione, ispettori e sovrinten-denti forti fisicamente, saldi moral-mente e preparati professionalmen-te.

    Il Comandante Generale haaggiunto, fra l’altro, che gli allievipresenti sono destinati ad imple-mentare quella che è definita dasempre la struttura portante dellaGuardia di Finanza.

    Il Presidente del Senato, FrancoMarini, prima di dichiarare ufficial-mente aperto l’Anno accademico,ha toccato gli importanti temi dellasolidarietà sociale, richiamando ilproblema del precariato, ritenendoprioritario dare maggiore sicurezzaai giovani in campo lavorativo,per-ché il capitale economico e di pro-spettiva culturale, il futuro del Pae-se sono proprio loro. Come già ilcorregionale giornalista BrunoVespa, ha posto l’accento sullanecessità di “prevenire, ricercare ereprimere le violazioni ed evasionifinanziarie”, ma anche su unanecessaria conseguente seria erigorosa gestione della finanza pub-blica e della spesa da parte degliamministratori locali e nazionali,

    perché le risorse conferite produca-no quei benefici che sono attesi.

    Sia a Bergamo, che a L’Aquila,numerose e di rilievo le Autoritàpolitiche, militari, civili e religioseintervenute. Per il Corpo, colComandante Generale, presentianche il Comandante in SecondaGenerale C.A. Sergio Favaro e l’I-

    spettore per i Reparti di Istruzione,Generale C.A. Angelo Ferraro.

    Per l’A.N.F.I. numerosi i soci siaa Bergamo e sia a L’Aquila, oveerano presenti anche il PresidenteNazionale, Generale C.A. Pietro diMarco, e il Vice Presidente Nazio-nale Vicario, Generale C.A. Giovan-ni Verdicchio.

    Il Presidente del Senato viene accolto al suo arrivo presso la Scuola Ispettori eSovrintendenti di L’Aquila dal Gen. Speciale, dal Gen. Favaro, dal Gen. Ferraro edal Comandante della Scuola, Gen. D. Pezzi.

    In basso:L’intervento del Prof. Fontanesi Rettore dell’Università di Milano-Bicocca.

  • Fiamme Gialle 3-4 / 2007 5

    Il 1° Raduno Interregionale ANFIdelle Regioni del Lazio e dell’Umbriaha avuto luogo, nel centro storico diGaeta, nei giorni 29, 30 e 31 marzo2007 .

    La manifestazione, patrocinatadalla Presidenza Nazionale, dalComando Scuola Nautica della Guar-dia di Finanza, dalla Regione Lazio,dalla Provincia di Latina e dai Comu-ni di Gaeta, Formia, Fondi, Itri, Cam-podimele, Minturno, Sperlonga, haavuto inizio il giorno 29 con l’arrivo esistemazione nei vari alberghi di Gae-ta e Formia dei numerosi soci delleSezioni provenienti dalle varie Regio-ni dell’Italia Centro meridionale.

    Nelle prime ore del pomeriggio, iconvenuti effettuavano una visita allestrutture della Scuola Nautica dellaCaserma Bausan e del CastelloAngioino (Caserma Mazzini). La pri-ma giornata si concludeva con unaserata danzante, con musica dal vivoe aperitivo offerto dalla Sezione diGaeta, dalle 21,00 alle 24,00, pressola grande sala da ballo “le Segrete diCamelot” dell’albergo Mirasole diGaeta, ove erano confluite oltre 300persone.

    Il giorno 30 marzo 2007 sei Sezio-ni, per un totale di 170 persone, sirecavano in escursione, con nave dilinea della Caremar, all’isola di Ven-totene, gli altri radunisti presenti pre-ferivano effettuare escursioni neiMusei Archeologici delle città di For-mia, Minturno e Sperlonga. Nel tardopomeriggio presso l’Hotel Serapo diGaeta, il Presidente Nazionale del-l’ANFI, Gen. C.A. Pietro Di Marco,riuniva tutti i Presidenti delle Sezioniper le comunicazioni di dettaglio rela-tive alla cerimonia conclusiva delgiorno successivo.

    Sabato 31 marzo iniziava con unabellissima e sorprendente giornata disole, mentre giungevano in Gaeta cir-ca 30 Sezioni ANFI delle localitàmeno distanti.

    Alle ore 9,00 il Presidente Nazio-nale, Gen. Di Marco, il Vice Presiden-te Nazionale Vicario, Gen. Verdic-chio, e il Presidente della Sezione diGaeta, Magg. Fernando Porceddu, inPiazzetta Caetani (Castel di Mola),unitamente ai rappresentanti ufficiali

    del Comune di Formia, con schiera-mento di un picchetto armato dellaGuardia di Finanza, si provvedevaalla deposizione di una corona di allo-ro presso il Monumento al Marinaio,in commemorazione dei Caduti sulmare di tutte le guerre.

    1° RADUNO INTERREGIONALE DELLE SEZIONI ANFI DEL LAZIO E UMBRIA

    Nelle foto, in alto il Presidente Nazionale dell’ANFI, Gen. C.A Di Marco, al suo arri-vo alla sede di Gaeta; in basso, il Gen. Di Marco, accompagnato dal Vice Presi-dente Vicario Gen. C.A. Verdicchio, passa in rassegna i soci delle Sezioni ANFIintervenuti al Raduno.

  • 6 Fiamme Gialle 3-4 / 2007

    Alle ore 09,30 la delegazione dicui sopra raggiungeva la sede diGaeta (Piazza Traniello) dove il Pre-sidente, deponeva una corona d’allo-ro al Monumento cittadino, in memo-ria dei Caduti di tutte le guerre.

    Alle ore 10,00 il PresidenteNazionale, accompagnato dal VicePresidente Nazionale Vicario e dalConsigliere Nazionale per il Lazio el’Umbria, passava in rassegna leSezioni ANFI schierate sul Lungo-mare Caboto.

    Alle ore 10,15 le Autorità affluiva-no nella Tribuna, tra le quali il Dele-gato della Regione Lazio, On. Dott.Silvio Marino; il Delegato della Pro-vincia di Latina, Cap. MassimoMagliozzi; il Sindaco del Comune diCampodimele, Gen. Aldo Lisetti; ilSindaco del Comune di Sperlonga,Cav. Rocco Scalingi; il Delegato delComune di Formia, Dott. CarmineLuongo; i delegati dei Comuni di Fon-di, di Itri e di Minturno; il Comandan-te Provinciale della Guardia di Finan-za di Latina, Col. Fernando Verdolot-ti; il Comandante Provinciale deiCarabinieri di Latina, Col. LeonardoRotondi; il Ten. Col. Orazio Palmucci,in rappresentnaza del Comandantedella Scuola Nautica di Gaeta,assente per causa di forza maggiore,e numerose altre Autorità locali.

    Alle ore 10,30, precedute dallaBanda Musicale cittadina e da unagrande bandiera italiana portata da

    quattro soci della Sezione di Gaeta,iniziava la sfilata delle Sezioni ANFIconvenute, davanti alla Tribuna delleAutorità per poi affluire in PiazzaleCaboto per ascoltare le allocuzionidelle varie Autorità intervenute.

    Alle ore 11,30 una breve allocu-zione del Consigliere Nazionale perle Regioni Lazio e Umbria, e a segui-re i discorsi di saluto del Sindaco diSperlonga, ex Brig. mare della Guar-dia di Finanza Cav. Rocco Scalingi,ed infine il Presidente Nazionale del-l’ANFI nel suo discorso ufficiale cosìsi esprimeva:

    «Cari Soci, oggi siamo riuniti inquesta operosa, storica e nobilecittà di Gaeta per partecipare aquesto 1° Raduno InterregionaleANFI del Lazio e Umbria, manife-stazione molto importante per lanostra Associazione perché dal-l’incontro festoso di tante FiammeGialle in congedo vengono riaffer-mati i valori morali e spirituali, l’a-mor di Patria, lo spirito di Corpo edi sentimenti di socialità e di solida-rietà.

    Oggi la città di Gaeta è tuttapavesata a festa, con i suoi antichie storici monumenti, con il suomeraviglioso golfo e con le unitànavali del Corpo, allineate sullosfondo della grande Fortezza, chefu di Francesco Borbone, re diNapoli, che ospita oggi la CasermaBausan della Scuola Nautica dellaGuardia di Finanza, per accoglierei radunisti che sono arrivati dallevarie Sezioni delle Regioni Lazio eUmbria, vivacizzando la città con iloro cappelli alpini, baschi e solinialla marinara e con i variopinti fou-lard delle donne.

    Mi è caro ricordare che nei gior-

    La Tribuna delle Autorità presenti al 1° Raduno Interregionale delle Sezioni ANFIdel Lazio e dell’Umbria.

    La rappresentanza della Sezione diGaeta sosta nel piazzale Caboto dellacittà.

  • Fiamme Gialle 3-4 / 2007 7

    ni 31 marzo, 1 e 2 aprile del 2000,su mia proposta, approvata dalConsiglio Nazionale, si è svolto aGaeta il 1° Raduno Nazionale ANFIdel Mare, con la partecipazione diuomini e mezzi navali della stessaScuola allo scopo di poter ricorda-re l’impegnativo lavoro e il sacrifi-cio dei Finanzieri di mare che inogni tempo, in pace e in guerra,hanno dato lustro al Corpo per ilgrande impegno profuso nellosvolgimento del servizio d’Istituto,per la salvaguardia dei vitali inte-ressi dello Stato lungo la frontieramarittima e sul mare territoriale,ma soprattutto per ricordaredegnamente i Finanzieri, imbarcatisulle nostre unità navali, eroica-mente Caduti nelle operazioni diguerra del primo e secondo conflit-to mondiale e che oggi li vede inprima linea per contrastare le gran-di organizzazioni criminali e la pia-ga del massiccio esodo dei clande-

    stini diretti verso i porti italiani.Voi ex finanzieri della Sezione

    di Gaeta che vi siete liberamenteassociati per realizzare le finalitàstatutarie, abbiamo anche il dove-re di ravvivare sempre lo spirito diCorpo, motore ideale di ogni inizia-tiva, ed in particolare di conserva-re e rafforzare i sentimenti di soli-darietà e di cameratismo con ifinanzieri del servizio attivo, man-tenendo la nostra identità nellospirito delle gloriose tradizionimilitari del Corpo e partecipando amanifestazioni di carattere milita-re, patriottico e commemorativocon i comandi e reparti del Corpo,con le Associazioni Combattenti-stiche e d’Arma. Nel settore dellaprevidenza e assistenza in tutte lesue forme dobbiamo impegnarcisempre più nelle attività di caratte-re sociale, specialmente nella curae assistenza dei soci più anziani epiù bisognosi, nonché negli inter-

    venti di protezione civile e nellarivendicazione dei giusti tratta-menti pensionistici.

    In sostanza il nostro Sodaliziosvolge ogni possibile attività dioperante solidarietà per superaredifficoltà morali e materiali dellacollettività e per mantenere vivo ilculto della Patria e il senso deldovere e dell’onore, presuppostiquesti che conferiscono il grandeprestigio di cui oggi gode la nostraAssociazione».

    Quindi, a seguire, la lettura dellapreghiera del finanziere da parte delCappellano militare della ScuolaNautica di Gaeta.

    Subito dopo i Gonfaloni della Pro-vincia di Latina, e dei Comuni Patro-cinanti e i Labari delle AssociazioniCombattentistiche e d’Arma lasciava-no il luogo della cerimonia. Infineveniva offerto un simpatico rinfrescopresso i locali della Scuola Nautica.

    32° CONVEGNO A.N.I.O.C. (Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche)VICENZA-BASSANO DEL GRAPPA 17, 18 e 19 giugno 2005 con la partecipazione di alcuni soci ANFI d’Italia

    Nella foto: S.E. Mons. Azelio Manzetti de Fort e il Mar. Ord. Comm. Giuseppe Pre-sente.

    Il 18 giugno 2005, nel TeatroOlimpico della città di Vicenza si èsvolto il 32° Convegno A.N.I.O.C.,durante il quale, sono state conse-gnate, alla presenza delle più altecariche militari, civili ed ecclesiasti-che, onorificenze per coloro che sisono distinti nel campo della scienza,delle arti, dell’economia e del lavoro.

    Al Convegno hanno partecipatomolti soci ANFI, tra i quali, si è distin-to per essere stato più volte insignitodi onorificenze per i numerosi inter-venti svolti in aiuto di popolazioni col-pite da eventi sismici ed alluvionali ilsocio sostenitore della Sezione ANFIdi Salerno M.O. Comm. GiuseppePresente.

    Il Convegno è stato aperto con lalettura del messaggio augurale del-l’allora Presidente della ReubblicaCarlo Azeglio Ciampi, dal Conte Dott.Avv. Maurizio Monzani, SegretarioGenerale A.N.I.O.C., alla presenza di

    S.E. Mons. Azeglio Manzetti de Fort –Prelato di Sua Santità – ConsulenteSpirituale Nazionale e CappellanoCapo del Sovrano Militare Ordine diMalta (S.M.O.M.).

    La manifestazione si è poi conclu-sa il 19 giugno a Bassano del Grappapresso il Tempio Ossario dove è sta-ta deposta una corona di alloro inmemoria del 5.405 Caduti in guerra.

  • 8 Fiamme Gialle 3-4 / 2007

    PROGRAMMA DI MASSIMA

    GIOVEDI 4 OTTOBRE 2007 (A disposizione dei radunisti per gite e visite culturali)

    Mattino- Ore 09,00/10,00

    • Incontro del Consiglio Nazionale dell’A.N.F.I. con le Autorità Comunali di Palermo;- Ore 10,30

    • Inaugurazione della Mostra di pittura contemporanea “PREMIO A.N.F.I. 2007” (luogo da definire);

    Pomeriggio- Ore 15,00/18,30

    • Riunione del Consiglio Nazionale dell’A.N.F.I.(luogo da definire),

    VENERDI 5 OTTOBRE 2007 : A disposizione dei radunisti per gite e visite culturali.

    SABATO 6 OTTOBRE 2007

    Mattino- Ore 09,00/10,00

    • Celebrazione S.Messa (presso il Duomo: da confermare)- Ore 11,00/12,00

    • Esibizione gruppi folcloristici siciliani (luogo da definire);

    Pomeriggio- Ore 15,30/16,30

    • Premiazione Mostra di pittura contemporanea “Premio A.N.F.I. 2007”;- Ore 17,30/19,30

    • Concerto della Banda Musicale della Guardia di Finanza (presso il Teatro Massimo o altro Teatro da definire).

    DOMENICA 7 OTTOBRE 2007

    - Ore 09,30• Deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti, da parte del Presidente Nazionale dell’A.N.F.I., Gen.

    C.A. Pietro DI MARCO, accompagnato dal Presidente della Regione Sicilia, dal Presidente della Provincia diPalermo, dal Sindaco di Palermo e dal competente Ufficiale della Guardia di Finanza presente più elevato in gra-do

    - Ore 09,50• Schieramento dei radunisti (luogo da definire);

    - Ore 10,30• Arrivo delle massime Autorità;• Onori al Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Roberto SPECIALE;• Rassegna dello schieramento da parte del Comandante Generale della Guardia di Finanza, accompagnato dal Presi-

    dente Nazionale dell’A.N.F.I., Gen. C.A. Pietro DI MARCO;• Sfilata dei reparti della Guardia di Finanza, con Bandiera d’Istituto, e dei radunisti, con la partecipazione del Gruppo

    Medagliere dell’A.N.F.I., del Gruppo Bandiere delle Sezioni A.N.F.I., e dei Gonfaloni, rispettivamente, della Regio-ne Sicilia, della Provincia di Palermo e del Comune di Palermo;

    • Allocuzioni delle massime Autorità;• Onori finali alla massima Autorità.

    A.N.F.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA

    – Presidenza Nazionale –

    XVII RADUNO NAZIONALE A.N.F.I.Palermo 4-5-6 e 7 ottobre 2007

  • Fiamme Gialle 3-4 / 2007 9

    57a EDIZIONE DELLE GARE INVERNALI DELLA GUARDIA DI FINANZA

    di Alessandro Mazzei

    Dal 6 al 9 febbraio 2007 si sonosvolte a Passo Rolle le Gare Inver-nali della Guardia di Finanza.

    La manifestazione, che ha rag-giunto la sua 57^ Edizione, puntual-mente organizzata dalla ScuolaAlpina di Predazzo, ha visto per laprima volta vincitrice la rappresen-tativa del Comando Regionale delVeneto, che si è imposta nettamen-te sulla rappresentativa del Coman-do Regionale del Friuli – VeneziaGiulia.

    La cerimonia di premiazione echiusura delle gare, in presenza dinumerose Autorità civili e militari, èstata presieduta dal Comandante

    Generale della Guardia di Finanza,Gen. C.A. Roberto Speciale.

    Il Presidente Nazionaledell’A.N.F.I., Gen. C.A. Pietro DiMarco, impossibilitato a parteciparealla cerimonia per altri inderogabiliimpegni, è stato rappresentato dalConsigliere Nazionale per il Trenti-no – Alto Adige, Col. M.B.V.C. Ales-sandro Mazzei.

    Nel corso della premiazione ilCol. Mazzei ha consegnato la Cop-pa del Presidente Nazionale all’a-tleta più anziano partecipante allegare.

    Nelle foto: in alto a sin. il Gen. Spe-ciale rivolge un breve discorso aipartecipanti alle gare; al centro,passa in rassegna i convenuti allegare invernali della 57^ Edizione aPasso Rolle; in basso, il Col. Maz-zei consegna all’atleta più anzianola coppa del Presidente Nazionaledell’ANFI, Gen. C.A. Di Marco.

  • 10 Fiamme Gialle 3-4 / 2007

    Nei giorni 3 e 21 novembre scorsisi sono tenuti in Bari, presso l’HotelExcelsior, e in data 4 novembre inOstuni presso il Comune, tre incontri-dibattiti, organizzati dall’Associazio-ne culturale Gens Nova e dallesezioni A.N.F.I. di Bari e Ostuni, conlo sponsor della Libera UniversitàMediterranea – Jean Monnet diCasamassima, dal titolo “Lotta allamafia, tra vecchie e nuove strategie”.I relatori sono stati il Ten in congedononché socio Anfi di Bari Avv. Anto-nio La Scala, il prof. Pino Arlacchi,già vice segretario generale dell’O-NU,il Procuratore Generale presso laCorte di Appello di Torino, per diver-si anni Procuratore capo Antimafia diPalermo, dott. Gian Carlo Caselli, ildott. Michele Conte Presidente dellasezione di Gens Nova di Ostuni e ilcommendatore Antonio Fiore consi-gliere nazionale A.N.F.I.e presidentedella Sezione di Bari. Grande appor-to ha fornito inoltre, relativamente

    all’incontro organizzato ad Ostuni, ilBrig in congedo Rino Bove, presiden-te della locale Sez. Anfi.

    L’Avv La Scala ha introdotto ildibattito e brevemente, secondo

    approfonditi studi sul tema, ha evi-denziato come la presenza, allo sta-to attuale, delle associazioni mafio-se, pur non degenerando in omicidieccellenti come quelli accaduti neglianni 80 - 90 sia da considerare stri-sciante e quindi più pericolosa per lanostra società per via dell’apportoesterno dato alle organizzazioni cri-minali, da diversi apparati dello Stato“collusi”, i quali alle volte favorisconolo sviluppo e il potere delle varieassociazioni criminali. Di recentediverse inchieste condotte da diverseProcure nazionali hanno evidenziatoil connubio mafia - politica, mafia -professionisti dell’alta finanza e del-l’economia , mafia - apparati investi-gativi e giudiziari. Tutto ciò rende dif-ficile la lotta alla mafia; se prima nonci si convince che occorre un’efficaceopera di moralizzazione dellecoscienze di tutti ogni sforzo condot-to da quella parte sana del nostroPaese nella lotta alla mafia apparirànon produttivo di effetti e risultaticoncreti.

    Il Prof. Arlacchi ha approfondito

    ASSOCIAZIONI MAFIOSE... COME COMBATTERLE?

    di Antonio La Scala

    Nella foto, da sin. il Prof. Pino Arlacchi e l’Avv. Antonio La Scala durante il lorointervento.

    Il Dott. Gian Carlo Caselli, già Procura-tore Capo Antimafia di Palermo, ora èProcuratore Generale presso la Corted’Appello di Torino.

  • Fiamme Gialle 3-4 / 2007 11

    ulteriormente il tema, forte anche dei30 anni di esperienza e di studi inquesto campo. Il Professore ha evi-denziato l’excursus del fenomeno nelcorso degli anni, affermando che gliultimi omicidi spudoratamente violen-ti e provocatori sono stati quelli terri-bili dei giudici Falcone e Borsellino edelle loro scorte, omicidi che hannoportato finalmente ad una reazioneda parte dello Stato coraggiosa. Suc-cessivamente, la mafia e le altreorganizzazioni criminali di spiccohanno cambiato strategia, hannoscelto una strada meno eclatante,silente, meno rischiosa, al fine didistogliere l’attenzione pubblica equindi per questo non meno preoccu-pante. Inoltre il Prof. Arlacchi hariportato alcuni dati riguardanti ilnumero di appartenenti alle forze del-l’ordine, che ammonterebbero a300.000 unità, su tutto il territorio ita-

    liano, a fronte delle 150.000 unitàmediamente presenti negli altri paesieuropei. Se ne ricava, quindi, lanecessità di una più opportuna eomogenea distribuzione delle unitàper conseguire un maggiore e piùefficace controllo del territorio e deicriminali ivi presenti.

    Il dott. Caselli, infine, ha ribaditola pericolosità delle associazionimafiose sempre strenuamente com-battute, però mai, purtroppo, definiti-vamente sconfitte. In particolare ilProcuratore ha evidenziato l’efficaciadella norma contenuta nell’articolo416 bis del codice penale italianoche è ritenuta in tutto il mondo comemodello e riferimento per contrastarele associazioni di stampo mafioso ecamorristico.

    Parallelamente sono da ricordarel’introduzione delle norme relativealla confisca dei beni patrimoniali

    riconducibili a soggetti appartenentiai sodalizi mafiosi e, “medicina ama-ra” così definita dallo stesso Caselli,l’introduzione della sofferta legisla-zione in tema di collaboratori di giu-stizia, che ha permesso, tramite ilpentimento e la rivelazione deisegreti della propria società scellera-ta, da parte di alcuni affiliati, di arre-stare i più famosi “boss” mafiosi.

    Inoltre, è da considerare l’enormedanno economico inferto dalla crimi-nalità mafiosa che è bene sottoli-nearlo non dà occupazione nè postidi lavoro, ma crea, soprattutto, impo-verimento e sottrazione di risorse peril Paese. Al termine sono seguitinumerosi e accalorati interventi daparte dei presenti ai convegni checon le loro domande,poste ai relatori,hanno manifestato interesse e parte-cipazione per le problematiche e gliargomenti trattati.

    L’APPUNTATO BENEDETTO IARIA HA COMPIUTO I CENTO ANNI DI ETÀ

    Il 12 dicembre 2006, su invito delPresidente della Sezione della Poliziadi Stato della città di Paola (CS),Maresciallo Emilio Monaco, ho parte-cipato, con una piccola rappresentan-za di soci, ai festeggiamenti in onoredell’App. Benedetto Iaria, socio dellaSezione ANFI di Cosenza, per il suocentesimo compleanno.

    Sono intervenuti: in rappresentan-za del Comando Generale dellaGuardia di Finanza il Col. MaurizioMassarini, Comandante Provincialedella Guardia di Finanza di Cosenza,il Comandante della Compagnia diPaola Cap. Alberto De Ventura conalcuni militari in servizio, oltre a ungran numero di associati e parenti delfesteggiato.

    Dopo le consegne dei vari attesta-ti di benemerenza e discorsi vari, atutti i partecipanti è stato offerto unrinfresco.

    Nelle foto, il Col. Massarini e il Presi-dente della Sezione ANFI di Cosenza,V.Brig. Nicola Sindoni, consegnanouna pergamena all’App. Iaria qualeattestato rilasciatogli dalla SezioneANFI di Cosenza.

  • 12 Fiamme Gialle 3-4 / 2007

    Comincerei col dire che la difesada una violenza altrui, ricordando TitoLivio, è da questo definita “istinto direazione secundum naturam” inquanto jus naturale. Dal che parrebbesuperfluo l’aggettivo “legittima” opi-nando che (Marco Aurelio) “naturalianon sunt turpia”.

    Ma non è così!... Perché la difesadoveva estrinsecarsi, nel volger didrammatici secondi, cioè in un batterdi ciglio, nel rispetto del dogma chefosse “proporzionale all’offesa” .

    Secondo la norma abrogata, pote-va invocare la legittima difesa chi erastato costretto a respingere un’ag-gressione dalla necessità di difende-re un diritto, anche patrimoniale, con-tro il pericolo di un’offesa ingiusta manel rispetto della condizione di pro-porzionalità or ora accennata, inquanto idonea a realizzare il giustoequilibrio fra l’esigenza di assicurareil diritto alla difesa di chi si trovava inpericolo e l’esigenza di garantire cheil suddetto diritto non si trasformassein arbitrio a causa della eccessivareazione.

    La cautela del Legislatore, questopenso, va apprezzata muovendo dal-la sacralità della esistenza umana.

    Ma è accaduto, purtroppo, il piùdelle volte che il cittadino aggredito incasa, nell’impossibilità di dimostrarequella “sproporzionalità” che ho det-to, veniva regolarmente arrestato inpantofole o seduto dinanzi alla TV. Siè anche verificato che il rapinatore,ferito, abbia richiesto all’aggredito il

    risarcimento del danno.La nuova versione dell’art. 52 del

    Codice Penale espugna dal suo arti-colato il principio giuridico cardinedella “proporzionalità” fra la reazionee l’offesa.

    Viene considerato invece che ladifesa esercitata dentro la propriacasa, nel negozio, nello studio pro-fessionale, sia “proporzionata” ex jureper il fatto obbiettivo illecito di unapresenza nei detti ambiti di un malvi-vente aggressore.

    È stato soppresso l’eccesso dilegittima difesa in forza del qualegente aggredita è stata imprigionata.

    Abbiamo assistito, in sostanza adun autentico “ribaltone” per la mag-gior ragione conseguente dai fattiorrendi che ho accennato in premes-sa di questo scritto.

    Ne è derivato sulla stampa ed inTV un confronto di idee, di opinionipro e contro, di convinzioni fra i calibridella carta stampata i più rappresen-tativi della pubblica opinione.

    La maggior parte interpreta lo sta-to d’animo che divampa dai fattiabietti della grande e della micro cri-minalità, dalla assuefazione al delitto(pene trattabili ed incerte).

    In altre parole si è voluto dare ungiro di vite per indurre chi delinquealla riflessione. Nulla vieta di dire cheè subentrato con virulenza il conflittogenerazionale, sinora rimasto entro illimite fisiologico. Il debole, l’anziano,l’handicappato, per una deprecabileinversione culturale, non è tollerato.

    Ciò indica che si è innestato nellacomunità il seme “pernicioso” di unamutazione antropologica. Mi si con-senta di riferire un piccolo, ango-sciante episodio sulla indifferenzaassoluta fra esseri umani, particolar-mente viva nei sobborghi delle Metro-poli. In un supermercato stavo dinan-zi al tableau dell’insalata. Avevo indi-viduato la “lattuga” ma non riuscivo aleggere il numerino. Mi sono rivoltofiducioso ad un signore vicino: “Perfavore”, gli ho detto, “non vedo bene.Può dirmi che numero è?” e mi sentorispondere con freddezza: “Si rivolgaalla commessa”.

    La stampa ha assimilato il nuovoart. 52 predetto alla legge degli StatiUniti d’America ove il diritto alla dife-sa con le armi è garantito dal “secon-do Emendamento” in tutti gli Stati èlegale tenere le armi in casa.

    L’eco di questo modus vivendi èrimbalzata su quasi tutti i quotidianicon titoli di scatola come questi:“Autodifesa, via alla legge – si potràsparare agli intrusi” – “Legittima dife-sa alla americana” – “Legittima dife-sa: si alle armi contro i ladri in casa”.

    A questo punto mi sovviene lacara immagine dell’insegnante di“Diritto Penale”, Colonnello Prof.Angelo Maconio Immacolato Concet-to, stupenda anima napoletana.Declamava dalla cattedra a “quelli del49° Corso”, ai quali invio con amorefraterno il mio ricordo: “Accostatevialla legge con umiltà. Ogni volta tro-verete qualcosa di nuovo su cui riflet-

    QUALCHE PUNTINO IN PIÙ SULLE “I” DELLA LEGITTIMA DIFESA

    di Nicola Morelli

    Diciamocelo pure con onestà di cuore: che cosa sta succedendo nella nostra società? Un germe nefastopare ne corroda l’antica civiltà, l’umanità, la tolleranza. Una inquietante inversione dei valori fondanti della vitala domina sempre di più, diffusamente. Episodi di straordinaria criminalità, inimmaginabili un tempo, si sus-seguono; nulla fa più meraviglia nell’immaginario comune. Il turpiloquio e la volgarità sono egemoni a tutti ilivelli, anche nei mass media.

    Perché questa osmosi. In pejus? Come difendercene legalmente?Hanno massacrato a colpi di vanga un bambino di un anno e mezzo (Tommy Onofri) perché piangeva! Una

    ragazzina di quindici anni è stata uccisa a coltellate perché il suo cagnolino abbaiava e “disturbava”. Ha lascia-to questo mondo, assassinato, un valoroso Ispettore della Polizia di Stato – Filippo Raciti, padre di due figli,umile custode della sicurezza in uno stadio di calcio.

    In una cornice di codesta fatta, cui assistiamo impotenti, che colpisce dolorosamente noi, vecchi servitoridella Legge, è intervenuta la modifica dell’art. 52 del Codice Penale.

    Innova o aggrava le condizioni di legittimità per difenderci da un’aggressione?.

  • Fiamme Gialle 3-4 / 2007 13

    tere, Vigilantibus et non dormientibusjura succurrunt”.

    Sull’onda del caro insegnamentolontano ed alquanto incredulo, attesele premesse, che il Legislatore aves-se rinunziato al controllo di legalitàsulla delicatissima materia, hocofrontato il testo vecchio dell’art. 52C.P. con il nuovo, pervenendo allaconclusione che, a mio umile parere,non giustifica punto alcun entusia-smo.

    Se è vero, infatti, che “il dirittoall’autotutela” come sopra riferito,considera legittimo l’uso delle armi, incasa o sul luogo di lavoro, per difen-dere “la propria o altrui incolumità edi beni propri o altrui”, è altrettantovero che la norma impone che tuttociò è possibile e lecito “quando NONvi è DESISTENZA e vi è il pericolo diaggressione”.

    Questo è il punto focale della nuo-va versione dell’art. 52 Cod. Penale;rinunzia all’avvalersi della proporzio-ne fra difesa ed offesa, abroga l’ec-cesso nella legittima difesa, ma intro-duce la “non desistenza” ed il “perico-lo di aggressione” come condizioniinderogabili per la legittimità della“autotutela”. Il che equivale a chiede-re ad un cittadino dentro la sua casa,ad un lavoratore nel negozio, ad unprofessionista nello studio, di intuirepiù che capire, l’intenzione di un mal-vivente che ha forzato la porta o leserrande, se vuole aggredirlo o no. Elo deve intuire nello spazio di un bat-tito del suo cuore in tumulto! È comechiedere ad un crotalus atrox di “desi-stere” dinanzi ad un nido di quaglieche covano le uova.

    Ma cosa significa “desistenza”?l’etimologia della parola è latina.“Dimitto, dimisi, dimissum, dimittere”,cioè dire “rinunziare”.

    Dal che discende che il cittadinodeve bene, molto bene, interpretarese il malvivente “rinunzia” al proponi-mento di aggredire, proponimentoche è nelle cose e nel comportamen-to. E se sbaglia? Va in galera. Questopenso, questo scrivo!

    Si ricorrerà, allora, per dipanare lamatassa, alla interpretazione dellalegge, alla sua “ratio”.

    È qui che il discorso porta lontano.Mi sovviene il pensiero di CesareBeccaria al riguardo, meritevole diuna rispettosa considerazione.

    “Interpretatio delle leggi”.

    “”In ogni delitto si deve fare dalgiudice un sillogismo perfetto. Lamaggiore dev’essere la legge gene-rale; la minore , l’azione conforme onon alla legge; la conseguenza, lalibertà o la pena. Quando il giudicesia costretto o voglia fare anche duesoli sillogismi, si apre la porta all’in-certezza. Non vi è cosa più pericolo-sa di quell’assioma comune che biso-gna consultare lo spirito della legge.Questo è un argine rotto al torrentedelle opinioni.

    Questa verità. Che sembra unparadosso alle menti volgari, più per-cosse da un piccolo disordine pre-sente che dalle funeste remote con-seguenze che nascono da un falsoprincipio radicato in una nazione misembra dimostrare.

    Ciascun uomo ha il suo punto divista, ciascun uomo in differenti tem-pi ne ha uno diverso. Lo spirito dellalegge sarebbe dunque il risultato diuna buona o cattiva interpretazione diun giudice, di una facile o malsanadigestione, dipenderebbe dalla vio-lenza delle sue passioni, dalla debo-lezza di chi soffre, dalle relazioni delgiudice con l’offeso e da tutte quelleminime forze che cambiano le appa-renze di ogni soggetto nell’animo flut-tuante dell’uomo.

    Quindi, vediamo la sorte di un cit-tadino cambiarsi spesse volte nelpassaggio che fa a diversi tribunali ele vite dei miserabili essere talvolta lavittoria dei diversi raziocini o degliattuali fermenti degli umori d’un giudi-ce, che prende per legittima interpre-tazione il vago risultato di tutta quellaconfusa serie di nozioni che gli muo-ve la mente.

    Spesso vediamo gli stessi delittidallo stesso tribunale puniti diversa-mente in diversi tempi, per aver con-sultato non la costante e fissa vocedella legge ma anche l’errante insta-bilità delle interpretazioni.

    Da questi grovigli nasce, nei citta-dini dabbene, il bisogno di una pre-ghiera a Dio - Giudice vero dellanostra esistenza terrena, calda, sin-cera, disperata.

    BibliografiaCesare Beccaria: “Dei delitti e del-le pene” di Franco Venturi, conuno scritto di D’Alembert. Ed.Oscar Mondadori.

    Norme richiamate nell’articoloin vigore dal 17.3.2006

    Art. 52 del Codice Penale

    Non è punibile chi ha commesso ilfatto, per esservi stato costretto dallanecessità di difendere un diritto pro-prio od altrui contro il pericolo attualedi un’offesa ingiusta, sempre che ladifesa sia proporzionata all’offesa.Nei casi previsti dall’art. 614, primo esecondo comma, sussiste il rapportodi proporzione di cui al primo commadel presente articolo se taluno legitti-mamente presente in uno dei luoghiivi indicati usa un’arma legittimamen-te detenuta o altro mezzo idoneo alfine di difendere:a) la propria o la altrui incolumitàb) i beni propri o altrui, quando non vi

    è desistenza e vi è pericolo d’ag-gressione.

    c) La disposizione di cui al secondocomma si applica anche nel casoin cui il fatto sia avvenuto all’inter-no di ogni altro luogo ove vengaesercitata un’attività commerciale,professionale o imprenditoriale.

    Il secondo e il terzo commasono stati introdotti con l’approva-zione definitiva del Disegno di Leg-ge n. 1899/05 del 6.7.2005, aventeper oggetto: “Diritto di autotutelain un privato domicilio”.

    Art. 614 del Codice Penale in vigo-re dal 1.1.1999

    Chiunque s’introduce nell’abitazionealtrui, o in un altro luogo di privatadimora, o nelle appartenenze di essi,contro la volontà espressa o tacita dichi ha il diritto di escluderlo, ovvero vis’introduce clandestinamente o coninganno, è punito con la reclusionefino a tre anni.Alla stessa pena soggiace chi si trat-tiene nei detti luoghi contro l’espressavolontà di chi ha il diritto di escluder-lo, ovvero vi si trattiene clandestina-mente o con inganno.Il delitto è punibile a querela dellapersona offesa.La pena è da uno a cinque anni, e siprocede d’ufficio, se il fatto è com-messo con violenza sulle cose, o allepersone, ovvero se il colpevole èpalesemente armato.

  • 14 Fiamme Gialle 3-4 / 2007

    - Seguito della 1^ puntatapubblicata su Fiamme Gialle n.2/2007

    A Napoli, le parate militari si svol-gevano in Via Caracciolo, quellenavali nel Golfo, e negli anni ’30 furo-no molte le occasioni che dettero luo-go a queste manifestazioni, alle qualila popolazione partecipava in massaentusiasticamente.

    Memorabile la parata navale chesi svolse nel Golfo di Napoli il 5 mag-gio del 1938, in occasione della visitain Italia del Cancelliere tedesco AdolfHitler.

    A questa manifestazione, che fupreceduta da una delle più grandiesercitazioni navali, partecipò tutta laflotta italiana, e alla parata che seguì,anche il piroscafetto della finanza, laRegia Nave “Macchi” ex nave doga-nale austro-ungarica Ritter von Bilin-sky, avvenimento questo che horicordato con dovizia di particolariinteressanti sul nostro giornale nelnumero 6/7 del 1999.

    Lungo il percorso che conducevaal Porto ero schierato anche io, gio-vane “avanguardista” del plotone dirappresentanza, e presentai le armi aHitler che con il Re d’Italia e Mussoli-ni in autovettura scoperta, ci passò inrassegna. In quegli attimi durante iquali il Cancelliere ci fissava uno peruno negli occhi con il suo sguardofreddo e penetrante, non potei fare ameno di pensare che era figlio di unufficiale del servizio doganale austria-co.

    Le sfilate rituali delle truppe delpresidio in occasione delle festenazionali si svolgevano sempre in viaCaracciolo, gremita di folla.

    Le truppe venivano passate inrassegna dal Principe Umberto acavallo, e sfilavano poi davanti allaTribuna reale ed in un ambiente dovetutti si conoscevano, la sfilata si tra-sformava in una diretta palese com-petizione tra i reparti delle varie armi,poiché gli ufficiali in Tribuna non man-cavano di giudicare quale fosse ilreparto meglio addestrato, giudizio

    che per spirito di Corpo alimentava,nei giorni seguenti, discussioni, conincerte e discordanti conclusioni.

    Il Principe era idolatrato dalla follae invocato a gran voce dalla popola-zione assiepata dietro alle transenne.

    Si dà il caso che talvolta, arrivas-se a Napoli in tournè una famosacompagnia di varietà tedesca che siesibiva al Vomero nel nuovo ed ele-gante cinema teatro Diana, con uncorpo di ballo di teutoniche biondebellezze “40 gambe 40”.

    Nella circostanza il responsabiledel servizio di pubblica sicurezzacontattava alcune famiglie fidate, trale quali la nostra, i cui componentivenivano invitati a teatro e collocatistrategicamente in galleria, attorno aidue posti in prima fila, riservati, perl’occasione, al Principe e al suo aiu-tante di campo.

    Il Principe, salutato dall’applausodel pubblico, assisteva attento allaesibizione delle “40 gambe 40”, chein onore dell’augusto spettatore,davano il meglio di se stesse. Pocoprima della fine dello spettacolo l’aiu-tante di campo lasciava discretamen-te il suo posto e spariva per brevetempo per compiere una delicata mis-sione… Comunque le scappatelle delPrincipe passavano quasi inosserva-te e non avevano alcun riflesso nega-tivo sul personaggio amato ed ammi-rato da tutti.

    Ma parliamo di cose serie:in via Caracciolo si potevano incon-trare le pattuglie di finanzieri in turnodi servizio di perlustrazione, lungo illitorale, che si collegavano con le pat-tuglie limitrofe, dando vita ad unacatena umana che circondava tutta lapenisola italiana, lungo la linea doga-nale marittima.

    Estate e inverno, un solo tipo diuniforme, di panno pesante di lanagrigioverde, cappello alpino, fascegambiere, sostituite a partire dal 1934dai gambali di cuoio, moschetto ‘91,giberne o bandoliera e in più l’inver-no, mantellina di panno grigioverde.

    Noi eravamo capitati a Napoli pro-

    venienti dal Nord, poiché mio padreera stato posto “fuori organico” emandato a comandare la famigeratacompagnia dazi di consumo nell’am-bito del Comune di Napoli.

    Il servizio era la brutta copia diquello che veniva svolto al confinesvizzero. Praticamente i finanzierivigilavano lungo la cinta daziaria del-la città di Napoli, affiancando le pocoefficienti guardie daziarie, per evitareche merci soggette ad imposta comu-nale venissero introdotte clandestina-mente dentro la cerchia urbana.

    Parallelamente era fiorente il con-trabbando dell’alcole fabbricato nellecampagne, praticato talvolta da veree proprie bande.

    Ricordo chiaramente che vedevopassare all’imbrunire, sotto le finestredi casa nel quartiere di Secondiglia-no, i pattuglioni di finanzieri inquadra-ti e armati di moschetto ’91, cheandavano a raggiungere i posti di ser-vizio e di appostamento lungo la cin-ta daziaria, che in alcuni punti dellecolline attorno a Napoli, era ancoramaterializzata sul Tirreno da una fati-scente muraglia sormontata da unarete di epoca remota.

    Talvolta, specie di notte, avveni-vano conflitti a fuoco, durante i qualici scappava il morto, con tutte leincresciose conseguenze del caso.

    Abitavamo, inizialmente a Secon-digliano, quartiere popolare, moltopovero, ma non ancora piombato neldisordine delinquenziale odierno, piùvicino per ubicazione alla casermadel Vasto dove era il Comando dellaCompagnia Dazi di Consumo. Fre-quentavo la scuola elementare delquartiere e i miei compagni erano perla maggior parte a livello “scugnizzi” epiù d’uno aveva il padre ospite nelcarcere di Poggioreale, ma fui sem-pre rispettato, benvoluto e trovai tan-ta umanità in quei poveri compagni discuola, che mi chiamavano “u franci-se” perché forestiero e perché nonparlavo in dialetto.

    E questo era un particolare che ilmaestro sfruttava abilmente quando

    SUA ALTEZZA - NAPOLI ANNI ’30 PARATE MILITARI ED ALTRO

    2ª puntatadi Enzo Climinti

  • Fiamme Gialle 3-4 / 2007 15

    arrivava in visita l’Ispettore Scolasti-co, perché affidava a me il compitodella lettura di una pagina di italiano,che io effettuavo con grande respon-sabilità, mentre per l’aritmetica chia-mava ad esibirsi alla lavagna il figliodell’ “ogliararo” che aveva un occhiostorto, ma a fare i conti ci vedevamolto bene, perché aiutava il padre inbottega a vendere l’olio. A mezzamattina entrava in aula il bidello conin mano un fiasco maleodorante diolio di fegato di merluzzo, e tutti tira-vano fuori un cucchiaio da minestra,e in fila per uno ricevevano la razionedi olio puzzolente che ingurgitavanoall’istante, ricostituente naturale che ilprovvido “Regime” distribuiva perintegrare la scarsa alimentazione diquei poveri ragazzi; ovviamente ioero esentato.

    E cosi di giorno in giorno il tempopassava in un succedersi di fatti enuove esperienze. Poi dal popolarequartiere di Secondigliano salimmo aiquartieri alti, al Vomero, allora unquartiere veramente signorile, dove il10 giugno 1940 ci giunse via radio lamaschia voce del Duce, che dal bal-cone di Piazza Venezia, acclamatoda una folla strabocchevole, lanciavail grido di GUERRA, e da quel giornole cose si fecero veramente serie.

    Napoli anni ’30 – Sfila in via Caracciolo la Compagnia di formazione della Legio-ne di Napoli – ufficiali e finanzieri indossano la nuova uniforme aperta mod. 1934.

    RICERCA DI NOTIZIE

    IL NUCLEO “S” DEL TENENTE LAPIELLO 1944/45

    È in corso di completamento una ricerca storica sul Nucleo “S” in

    oggetto, che collaborò con il Governo militare Alleato in Italia nel perio-

    do bellico 1944/45.

    Il Nucleo “S” faceva parte del Battaglione “R” – Compagnia AMG ed

    era comandato dal Tenente di Complemento Emilio Lapiello di Mon-

    dragone.

    Prima di chiudere la ricerca, che è a buon punto, si richiedono ulte-

    riori notizie in merito e indirizzi degli eventuali superstiti del Nucleo “S”

    e dei loro eredi.

    I nomi che sono emersi dei componenti del Nucleo “S” sono : Gri-

    maldi, Meo, Iuglietto, Sorrentino, D’Elia, Santo, Spagone, Masiello,

    Capilli, Romano, Morandino, e Scognamiglio.

    Quanti sono in grado di fornire notizie, sono pregati di contattare il

    Generale Enzo Climinti al numero telefonico 0744.719744, oppure

    presso la Presidenza Nazionale ANFI.

    Si ringraziano quanti potranno aderire a questa richiesta, utile al

    completamento della nostra Storia.

  • 16 Fiamme Gialle 3-4 / 2007

    to, alcune delle quali conservanoancora pregevoli affreschi; i villaggitrincerati dell’altopiano murgico; laparte medievale-rinascimentale lungoil Piano, ai bordi dei Sassi; ed infine lacittà nuova con i suoi eleganti rioni.

    Dal 2 al 4 marzo 2007 il GruppoANFI di Roma-1/Nord ha visitato que-sta meravigliosa città. Nel corso dellavisita sono state particolarmente sug-

    GITA A MATERA “LA CITTÀ DEI SASSI” DELLA SEZIONEA.N.F.I. DI ROMA -1 NORD

    di Antonio Morlando

    Chi non conosce i Sassi di Materae li vede per la prima volta affaccian-dosi dalla terrazza di Piazza VittorioVeneto, ha una visione fantastica:un’antichissima città incantata neltempo; un grande presepe naturale;un perfetto set cinematografico dovegrandi registi del cinema realizzano leloro opere caratterizzate da uno sce-nario abitativo unico. Dichiarata dal-l’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”,non è esagerato affermare che inquesta straordinaria città è possibilericostruire la storia dell’uomo, dall’etàdella pietra ai nostri giorni. Infatti, leorigini di Matera si perdono nella prei-storia. Per il substrato abitativo consi-stente in grotte scavate nel massotufaceo è nota anche come “la cittàsotterranea” che per la sua continuitàdi vita, dal paleolitico ai giorni nostri,è ritenuta unica nel suo genere.

    Ad esprimere la storia di Materasono proprio le sue parti urbanistichedi varie epoche: quella più antica èrappresentata dai “Sassi Caveosi eBaresano” che sono così chiamatiperché rivolti, rispettivamente, versola cava tufacea e verso Bari; di chie-se rupestri, se ne contano più di cen-

    gestive le escursioni per le viuzzedella cosiddetta “città sotterranea” ela cena tipica in un elegante ristoran-te scavato nella roccia. Prima di ritor-nare a Roma è stata visitata l’areaarcheologica di Metaponto, il Museodella Siritide a Policoro e il MuseoNazionale D. Ridola, ricco di repertiche testimoniano la storia di Matera.

    Significativo l’incontro presso l’Ho-tel S. Domenico al Piano con il Ten.Col. Giuseppe Carrozzo, Comandan-te Provinciale della Guardia di Finan-za di Matera, il quale ha rivoltoespressioni di sincera stima ai visita-tori suscitando sentimenti di comuneattaccamento all’Istituzione. Cosìpure il Commissario della SezioneANFI di Matera, Brig. Francesco Ver-

    rico con alcuni soci, ha manifestato

    sincera amicizia e ospitalità ai colle-

    ghi soci di Roma, ai quali ha donato

    una emblematica raffigurazione della

    “Città dei Sassi”.

    Nelle foto: in alto, una veduta panora-mica di Matera; in basso, la comitivadei soci della Sezione ANFI di Romadurante la loro gita a Matera.

  • Il 23 novembre 2006 si è svoltapresso la sede del Reparto TecnicoLogistico Amministrativo della Guar-dia di Finanza di Lido di Ostia, la ceri-monia per l’inaugurazione dei localidella Sezione.

    Alla significativa cerimonia hannopartecipato il Vice Presidente Nazio-nale ANFI, Gen. C.A. Giovanni Ver-dicchio, il Segretario Generale Magg.Giuseppe Ruggieri, alcuni ConsiglieriNazionali, i Presidenti delle Sezioni diRoma, Autorità di Governo, il Coman-dante dei Vigili Urbani ed alcuni rap-presentanti del Comando RTLA, iquali si sono impegnati per la buonaorganizzazione dell’incontro.

    Oltre 130 i soci intervenuti con iPresidenti e i componenti del Consiglioper constatare l’ottima sistemazionedella sede, resa possibile mediante ilproficuo impegno svolto da alcuni socidella Sezione, inteso ad assicurare lanumerosa presenza dei commilitoni.

    Fiamme Gialle 3-4 / 2007 17

    Il 10 dicembre 2006, i soci dellaSezione ANFI di Macerata, con i lorofamiliari, si sono riuniti presso unristorante di Pollenza (MC) per unpranzo sociale organizzato dal Consi-glio di Sezione. Vi hanno partecipato104 persone tra soci e familiari.

    Per il Corpo è intervenuto il socioBenemerito dell’ANFI, Comandantedel Gruppo Provinciale della Guardiadi Finanza di Macerata, Ten.Col.Sabatino Valentino, in compagniadella gentile consorte.

    Il Presidente della Sezione diMacerata, Brig. Dott. Enea Di Censo,dopo aver ringraziato l’ospite per lagraditissima partecipazione, haespresso voti augurali a tutti i presen-ti ed ha voluto sottolineare come l’As-sociazione ANFI mantenga nel pro-prio Statuto elementi caratterizzantidi contiguità con il glorioso Corpo del-la Guardia di Finanza. Il Ten.Col.Sabatino Valentino ha ringraziato e siè congratulato per la massiccia parte-cipazione dei soci.

    Nella foto: il Consigliere Brig. Ezio Campetella; il Consigliere S.Ten. Franco Ric-cioni; il Vice Presidente Col. Oreste Tini Negromonti; il Comandante Provincialedella Guardia di Finanza di Macerata, Ten.Col. Sabatino Valentino; il Presidentedella Sezione Brig. Dott. Enea Di Censo, la Sig.ra Sabatino, consorte del Coman-dante Provinciale, e il socio S.Ten. Ennio Pettinari.

    INAUGURAZIONE DEI NUOVI LOCALI DELLA SEZIONE ANFI DI LIDO DI OSTIA

    INCONTRO CONVIVIALE ANNUALE DEI SOCI DELLA SEZIONE ANFI DI MACERATA

    Dopo la Santa Messa, il taglio del

    nastro, la benedizione dei locali ed

    una breve visita in Sezione, la ceri-

    monia ha avuto termine dopo un bre-

    ve discorso del Presidente Nissolino,

    del Generale Verdicchio e del Vice

    Sindaco di Ostia.

    Nella foto da sin. il S.Ten. Nissolino,Presidente della Sezione di Ostia, ilVice Presidente Nazionale Vicario,Gen. C.A. Giovanni Verdicchio e ilSegretario Generale dell’ANFI Magg.Giuseppe Ruggieri.

  • 18 Fiamme Gialle 3-4 / 2007

    RIPRISTINATA LA LAPIDE IN MEMORIA DEL FINANZIERE VINCENZO LATINO PERITO TRAGICAMENTE DURANTE UN SERVIZIO

    ANTICONTRABBANDO IN VAL VEDDASCAdi Francesco Leugio

    Una commovente cerimonia haavuto luogo, il 1° novembre 2006, inVal Veddasca, più precisamente inquel di Biegno: la Lapide che ricordail Finanziere Vincenzo Latino è statasolennemente messa a dimora.

    Il Finanziere Latino, nato il 20 feb-braio 1915 e assegnato alla Brigata diLozzo, il 15 settembre 1939 perse lavita in seguito ad un drammatico inci-dente.

    A mezzogiorno, dopo la fine di unservizio di appostamento per larepressione del contrabbando, lungola via del ritorno verso la caserma per-se l’equilibrio e precipitò in un profon-do vallone, nei pressi della Cresta diMonterecchio, vicino al “Tiglio Gran-de”. L’altro Finanziere che componevail drappello, Chirulli, non potè far nulla;diede l’allarme sparando un colpo dimoschetto e i soccorsi, seppur tempe-stivi, non valsero a strappare alla mor-te il giovane (originario di Seminara,un piccolo centro dell’Aspromonte, inprovincia di Reggio Calabria), che sispense alle ore 22.45 dello stessogiorno per la frattura del cranio.

    Le esequie, tenutesi il giorno 17settembre 1939, furono caratterizzateda una notevole partecipazione dimilitari e civili e dalla presenza delComandante della 3^ Legione,Colonnello Arturo Cerrato, di numero-si Ufficiali, di Autorità civili e militari e,naturalmente, degli ex finanzieri del-l’ANFI Luinese.

    La Lapide rimase a lungo abban-donata a se stessa, tanto che si finìper dimenticarne l’esatta collocazio-ne; ormai sepolta dalla vegetazione,essa fu recuperata nel 1991 dall’allo-ra Presidente della Sezione di Luinodell’ANFI, Brig. Guido Maserati, gra-zie alla collaborazione di Walter Mas-similiano e Romano Lattuada.

    Custodita per anni nella Sezionedell’ANFI di Luino, dall’inizio delmese di dicembre è di nuovo in ValVeddasca.

    Un gesto di pietà per una giovanevita spezzata, ma anche un riconosci-mento all’abnegazione, al senso deldovere dei finanzieri, da sempre alservizio della collettività.

    Alla cerimonia del 1° dicembre2006 sono intervenuti il Comandantedella Compagnia della Guardia diFinanza di Luino, Magg. Giuseppe

    Casilli, il Sindaco di Veddasca,Roberta Calebasso, il Parroco diVeddasca, Don Maurizio, il Presiden-te della Sezione Luinese dell’ANFI,M.M.A. Francesco Leugio e una foltarappresentanza dell’ANFI di Luino.

    Dopo la benedizione della Lapideda parte del Parroco, il Presidentedella Sezione, M.M.A. Leugio ha reci-tato, in un silenzio pieno di commo-zione, la preghiera della Guardia diFinanza.

    INCONTRO SOCIALE DELLA SEZIONE ANFI DINOCERA INFERIORE CON I SOCI DELLA SEZIONE

    CARABINIERI LOCALE

    I soci e familiari della Sezione di Nocera Inferiore che hanno partecipato allo“scopone scientifico” assieme ai soci della Sezione Carabinieri di Nocera.

    Nella foto: un momento della cerimo-nia, con le Autorità e una rappresen-tanza dell’ANFI di Luino. Si riconosco-no, da sinistra a destra, il Parroco diVeddasca, don Maurizio, il Sindaco diVeddasca, Roberta Calebasso, ilComandante della Compagnia di Lui-no, Maggiore Giuseppe Casilli, e il Pre-sidente della Sezione ANFI, M.M.A.Francesco Leugio.

  • Fiamme Gialle 3-4 / 2007 19

    Il giorno 21 dicembre 2006, pres-so il Salone del Circolo Unificato del-le Forze Armate di Caserta, ha avutoluogo l’Assemblea dei soci della loca-le Sezione ANFI per lo scambio diauguri per le imminenti FestivitàNatalizie.

    Nell’occasione è stata celebrata laS. Messa, officiata dal Parroco delSantuario di S.Anna, Don Fulvio, del-la Diocesi di Caserta.

    Alla cerimonia ha partecipato ilComandante Provinciale della Guar-dia di Finanza di Caserta, Col. Fran-cesco Mattana, che ha portato il salu-to e gli auguri dei militari in servizio alComando Provinciale.

    Tra i soci riuniti, nella quasi tota-lità, con le loro consorti, il Gen.D.Francesco Cerreto, il Gen. MarinoConca e il Gen. Silvano Stanca.

    Il Presidente della Sezione,M.M.A.c.s. Cav. Salvatore Nardiello,ha rivolto il saluto e gli auguri agli

    intervenuti al termine dell’Assemblea,durante il buffet è stato brindato pertutti i soci dell’ANFI.

    I soci hanno poi partecipato alpranzo sociale.

    Nella foto, da destra: il Presidente della Sezione di Cremona M.A. Luigi Carpella,il Comandante Provinciale Ten.Col. Mauro Santonastaso, il Comandante dellaCompagnia di Cremona, Cap. Agostino Brigante, il Cappellano Don Paolo Villa eil Consigliere della Sezione, M.M.A. Cav. Luigi Giuliati, con il labaro.

    ASSEMBLEA SOCIALE DELLA SEZIONE ANFI DI CASERTA

    Il Presidente della Sezione di Caserta,M.M.A. Cav. Salvatore Nardiello, conalcuni soci e familiari di quella Sezio-ne.

    SCOPERTA UNA LAPIDE NEL CIMITERO DI CREMONAAI CADUTI IN GUERRA DELLA GUARDIA DI FINANZA

    In data 11.12.2006 è stata effet-tuata una cerimonia commemorati-va per la benedizione della Lapidein memoria dei Finanzieri caduti inguerra, posta nella Cripta-ossariodella Madonna del Grappa, che faparte integrante del monumento aiCaduti nel Cimitero Civico di Cre-mona.

    La cerimonia è stata officiata dalCappellano Don Paolo Villa delComando Regionale Lombardiadella Guardia di Finanza di Milanocon la partecipazione di numerosisoci della Sezione di Cremona non-ché del Comandante Provincialedella Guardia di Finanza di Cremo-na, Ten.Col. Mauro Santonastaso,con una rappresentanza di militariin servizio.

  • 20 Fiamme Gialle 3-4 / 2007

    Il socio ordinario Brig. CarmeloAlberti della Sezione di Catania, inservizio presso il Comando Gruppodella Guardia di Finanza di Catania,in data 11 novembre 2006 ha orga-nizzato il Raduno per il 30° anniver-sario del 17° Corso Allievi Finanzie-ri Drava II di Portoferraio (LI), inlocalità Lago di Pergusa (EN), dovesi sono ritrovati tutti i componentidella 7^, 8^ e 9^ Compagnia AllieviFinanzieri.

    Al Raduno hanno preso parte ilCol. Vincenzo Raffo, ComandanteProvinciale della Guardia di Finan-za di Agrigento, il Magg. RosarioArena ed il Cap. Ignazio Aurnia,Comandante del Nucleo PT diEnna, e gli Allievi finanzieri del 17°Corso sopra citato.

    Al termine della cerimonia è sta-ta consegnata una targa ricordo atutti i partecipanti.

    Il Col. Vincenzo Raffo, nella foto sopra,consegna una targa ricordo ad un exallievo finanziere del 17° Corso Drava.Nella foto in basso, un gruppo di exallievi del corso con alcuni familiari.

    RADUNO DEGLI ALLIEVI FINANZIERI DEL 17° CORSO “DRAVAII” DI PORTOFERRAIO PRESSO IL LAGO DI PERGUSA (ENNA)

    Il Fin. Giuseppe Daversa, Consi-gliere Nazionale per la Lombardiadell’Opera Nazionale Caduti senzaCroce, socio della Sezione ANFI diVarese, si dedica con viva passionenell’Opera Nazionale per i Caduti. Il25 marzo u.s. sono state poste tretarghe con i nomi di 352 Caduti insi-gniti di Medaglie d’Oro nel secondoconflitto mondiale. Alla cerimoniasono intervenute Autorità di governo.

    Nella foto il Fin. Daversa è il terz’ultimoda destra, assieme ai colleghi dell’AN-FI e a quelli dell’Arma dei Carabinieri.

    SAMARATE, 10 APRILE 2007

  • Fiamme Gialle 3-4 / 2007 21

    V A R I E

    Recensione

    “L’ABRUZZO NEL CUORE”di Aldo Jacovitti – EditriceVelar 2006.

    a cura di Enzo Climinti

    Autore: Aldo Jacovitti, Cavalieredel Lavoro, onorificenza conferitaglinel 1969 dal Presidente Saragat,riconoscimento dei meriti acquisitidurante una brillante carriera diimprenditore, presidente di unasocietà petrolifera che ha raggiuntouna posizione di rilievo tra lesocietà del settore.

    Noi in “Fiamme Gialle”, lo ricor-diamo con affetto, perchè Aldo vol-le effettuare il servizio militare in unCorpo di elite, e così fu con noi del45° Corso “Ala”, allievo ufficiale del-la Accademia della Regia Guardiadi Finanza, superando brillante-mente i tre anni del Corso, impe-gnativo di studi e di addestramentomilitare, durante il travagliato perio-do bellico.

    Al termine del Corso, raggiuntala promozione a sottotenente inspe, lasciò il servizio attivo e lau-reatosi in Economia e Commerciodivenne Presidente di una grandeazienda a capitale interamentenazionale e familiare.

    Aldo Jacovitti, che ha raggiunto imassimi traguardi nel suo impegnoprofessionale, ha sempre ricordatocon orgoglio la sua giovinezza inFiamme Gialle e i suoi colleghi, e sifregia oggi del grado “onorifico” diMaggiore.

    Con questa pubblicazione ilCavaliere Aldo Jacovitti si presentaal pubblico senza riserve, raccon-tando una storia che è quella sua equella del suo paese Rocca diCambio, strettamente legate allarealizzazione di una opera colossa-le, la grande stazione di sport inver-nali di Campo Felice, da lui voluta:

    – 157 pagine di amore per la suaterra, l’Abruzzo, preceduta daun’ampia, fraterna prefazionedel Cardinale Fiorenzo Angelini.

    – 45 pagine dedicate alla nascita esviluppo di Campo Felice,la piùmoderna stazione di Sport Inver-nali del Centro-Sud, punto foca-le attorno al quale ruotano gliargomenti del libro, dai quali tra-spare l’orgoglio per avere tra-sformato il più alto comune d’A-bruzzo, dove gli uomini avevanodue sole risorse, una magra

    pastorizia e la emigrazione, inun centro turistico di primo ordi-ne e di avere tracciato con saldiriferimenti, la strada tutta daprendere verso un futuro di nuo-ve realizzazioni.

    Scrive il Cardinale Angelini:“...della sua molteplice attivitàimprenditoriale il Cav. Jacovittiavrebbe potuto rievocare tutte leiniziative alle quali ha dato vita, maegli nelle pagine di questo scrittoha preferito dare spazio soprattutto

  • 22 Fiamme Gialle 3-4 / 2007

    al sogno, sostanzialmente avvera-to, di offrire un contributo altamen-te significativo allo sviluppo dellasua terra…”.

    In copertina: la foto della Statuacolossale della Madonna della

    Neve, posta per volere di AldoJacovitti sulla montagna che domi-na Rocca di Cambio e Campo Feli-ce, e che si erge maestosa al disopra delle cose terrene, “richiamoperenne ai Valori dello Spirito”.

    Anche quest’anno l’Hotel Torret-ta*** di Bellamonte, in collaborazionecon la Sezione A.N.F.I. di Predazzo,propone la quattordicesima edizionedella “settimana verde”, dall’1 all’8luglio 2007, per i soci A.N.F.I. al prez-zo di 330,00 .

    La suddetta tariffa è riferita a 7giorni di pensione completa, per per-sona, tutto compreso, bevande esclu-se.

    Per la camera singola supplemen-to di 8,00 al giorno. Per il 3° e 4°letto sconto del 10%. Ai bambini infe-riori a 7 anni sconto del 20%.

    Nel prezzo sono compresi: drinkdi benvenuto, pranzo tipico all’aperto,serata dell’ospite e coordinamento diun ricco programma settimanale eduso gratuito del nuovo centro benes-sere.

    Per le prenotazioni telefonaredirettamente all’Hotel Torretta, tel.0462.576120, fax 0462576125. e-mail: [email protected] –sito: www.infotrentino.net/torretta.

    L’Albergo Savoia – UNUCI – cate-goria 3 stelle – di Chianciano Terme(Siena) conferma per l’anno 2007 laconvenzione seguente per i soci del-l’ANFI:

    Direttore Comm. Paolo Svetoni

    L’Albergo Savoia ospita:- Ufficiali in Congedo iscritti UNUCI;

    “SETTIMANA VERDE” A BELLAMONTEDI PREDAZZO (TN)

    L’Hotel Torretta di Bellamonte (TN).

    - Ufficiali in Servizio Attivo;- Amici dell’UNUCI;- Associati ANUPSA e ANUMPSE;- Associati ANUA;- Associati A.N. Art. d’Italia;- Associati ANC;- Associati ANFI;- Confederati CIOR e CIOMR(Conf.ne Interralleata Ufficiali dellaRiserva);- Ufficiali in Congedo di tutte le Asso-ciazioni d’Arma.

    Periodo di Apertura 2007:16 aprile – 20 ottobre

    TARIFFE STAGIONE(pensione completa, bevande

    escluse)

    aprile, maggio, giugno e dal 21 set-tembrea fine ottobre . 45,00;luglio . 49,00;agosto . 57,00;1° - 20 settembre . 52,00;supplemento singola . 2,00;supplemento balcone a persona .2,00.

    Bambini: fino a 7 anni gratuiti; da 7 a12 anni sconto del 50%.

    La Direzione è disponibile,24h/24, con servizi di segreteriatelefonica, fax, posta elettronica ed illunedì, mercoledì, venerdi, dalle ore10.00 alle 12.00, vi risponderà il per-sonale addetto.

    ALBERGO SAVOIA U.N.U.C.I.(Unione Nazionale Ufficiali in Conge-

    do d’Italia)Viale della Libertà, 510

    53042 Chianciano Terme (SI) – Italiatel. 0578.60191 r.a. – fax

    0578.64883e-mail: [email protected]: www.hotelsavoia-unici.it .

    A Chianciano si arriva in auto:Autostrada (A1), uscita Casello n.29 Chiusi – Chianciano Terme.In treno: scalo alla stazione FF.SS.di Chiusi-Chianciano T. – LineaFirenze-Roma.

    SOGGIORNO A CHIANCIANOTERME (SIENA)

    PRESSO L’ALBERGO SAVOIAU.N.U.C.I.***

  • Fiamme Gialle 3-4 / 2007 23

    Ci sembra opportuno pubblicarel’ordinanza emessa dalla Corte deiConti di Torino in data 9.3.2007 n.15/2007.

    Il giudice estensore ha fatto unaprecisa e dettagliata analisi del pro-blema, che interessa una grandequantità di persone.

    «FATTO Con sentenza n. 421 del30-.08.2004, questa Sezione accolseil ricorso con cui la signora – unita-mente ad altre concorrenti – chiede-vano di riliquidare la propria pensionedi reversibilità con applicazione del-l’art. 15, comma 5, della legge n. 724del 1994.

    In particolare, nella citata sentenzasi precisò, in “fatto”, che la domandadelle ricorrenti concerneva il “diritto aduna pensione di reversibilità calcolata,per ciò che riguarda l’indennità inte-grativa speciale, secondo la normati-va in vigore al momento della liquida-zione del trattamento di riposo direttoe cioè, nel caso di specie, ove tali trat-tamenti diretti sono stati liquidato pri-ma del 31.12.1994, secondo la citatanormativa di cui all’art. 15 comma 5della legge 23.12.1994 n. 724, cheprevedeva la corresponsione dell’in-dennità integrativa speciale (quindinel suo intero ammontare) in aggiun-ta al trattamento pensionistico”.

    In diritto, si richiamò anzi tutto lasentenza n. 182/01 della SezioneTerza giurisdizionale centrale di que-sta Corte, secondo cui, “se connessaad un trattamento diretto liquidatoentro il 1994, la pensione di reversibi-lità spetta la coniuge con la liquida-zione di indennità integrativa specialeper intero… secondo quanto previstodall’art. 15, comma 5, legge23.12.1994 n. 724 che costituisceuna norma transitoria ultrattiva rispet-to alla nuova disciplina dei trattamen-ti di reversibilità di cui all’art. 1 com-ma 41, legge 08.08.1995 n. 335”. Tut-to ciò posto, la Corte pronunciò il

    dispositivo di seguito trascritto: “IlGiudice Unico delle pensioni dellaSezione Giurisdizionale per la Regio-ne Piemonte (…) accoglie il ricorso inepigrafe e, per effetto riconosce allericorrenti, nei sensi e nei modi di cuiin motivazione, il diritto alla riliquida-zione del trattamento pensionistico direversibilità secondo le norme di cuiall’art. 15, comma 5, della legge23.12.1994 n. 724. spettano rivaluta-zione monetaria e interessi legalicome per legge”.

    In esecuzione della sentenza inparola, con determinazione prot.3527 reg. 1049 del 30.06.2005 l’Inp-dap, sede di Alessandria, ha nuova-mente liquidato il trattamento direversibilità della ricorrente (iscrizio-ne nr. 10199050/R) con decorrenzaretroattiva 01.06.1994, l’Istituto hariconosciuto alla vedova l’interaindennità integrativa speciale (diseguito:”i.i.s.”) quale posta autonoma(dunque non “conglobata” nella pen-sione) ed ha contestualmente appli-cato sulla “pensione base” la “vec-chia” aliquota di reversibilità (50%)anziché quella “nuova” (del 60%) pre-vista dall’art. 1, comma 41, della leg-ge nr. 335 del 1995.

    Con successivo provvedimentoprot. N. 3527 del 23.02.2006, il mede-simo Istituto previdenziale, in sede diconguaglio ha accertato nei confrontidell’interessata un credito di .43.615,80 ed ha perciò attivato unaritenuta cautelare mensile di 235,76 sulla pensione già decurtataper effetto della riliquidazione in debi-to della pensionata è scaduto dalconcorso di due fattori:I applicazione della predetta aliquo-

    ta di reversibilità del 50% (anzichédel 60%) sulla pensione “base”;

    II sospensione del pagamento del-l’i.i.s. (ancorché elevata, in linea diprincipio, del 60% al 100%) per-ché non cumulabile con l’altra i.i.s.percepita dalla ricorrente sul trat-

    tamento diretto di pensione (inbase al ben noto “divieto” sancitodall’art. 99, comma 2, del “Testounico delle norme sul trattamentodi quiescenza dei dipendenti civilie militari dello Stato”, approvatocon d.P.R. 29 dicembre 1973, n.1092). In proposito, deve infatticonsiderarsi che: 1) nel caso spe-cifico della signora, l’aumento del-l’aliquota di reversibilità dell’i.i.s.dal 60% al 100% non è sufficientea compensare la contestuale per-dita derivante dalla riduzione del-l’aliquota di reversibilità della pen-sione “base” dal 60% al 50% (lariforma del 1995 si è dunque rile-vata, nel complesso, vantaggiosaper la pensionata); II) riconoscerela natura di voce accessoriaall’i.i.s. comporta, in linea di princi-pio, l’applicazione del predettodivieto di cumulo di più i.i.s. suplurimi trattamenti di pensione(cfr., da ultimo, sent. SS. RR., n.2/QM/2006), divieto che invecenon rileva nel caso di “congloba-mento” dell’i.i.s. nella pensionecomplessiva, secondo le nuoveregole in vigore dal 1995.

    La signora non condividendo l’o-perato dell’Inpdap, ha proposto ricor-so dinanzi a questa Corte dei Contichiedendo, in via cautelare, lasospensione dei suddetti provvedi-menti di riliquidazione in pejus dellapensione e di recupero dell’indebito(istanza respinta dalla Sezione conordinanza n. 40 del 05.07.2006). Nelmerito, la pensionata ha chiesto diliquidare il trattamento di reversibilità– in conformità con la citata sentenzan. 421 del 2004 – mediante applica-zione dell’aliquota di reversibilità del60% oltre al pagamento dell’interai.i.s.; la ricorrente ha poi svolto unaserie di domande in via gradata, ulte-riormente precisate nella memoria del09.02.2007 con pertinenti riferimenti

    CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICApresso la Presidenza Nazionale dell’ANFI

    di Antonio Taviano

    REVERSIBILITÀ AL CONIUGE SUPERSTITE

  • 24 Fiamme Gialle 3-4 / 2007

    ai commi 774 e seguenti dell’articolounico della legge finanziaria 2007.

    L’Inpdap, dopo aver depositato ingiudiziose il fascicolo amministrativo,si è costituito con memoria del09.02.2007, chiedendo la declarato-ria di inammissibilità del ricorso (perindeterminatezza nel merito); anchel’Inpdap si è richiamato alla leggefinanziaria 2007 ritenendo, però, ditrarne spunti interpretatativi di segnoopposto rispetto a quelli addotti dallaricorrente.

    All’udienza pubblica del22.02.2007, comparsi l’Avv. EmilioPolidoro per la ricorrente e la dott.ssaSabina Fasciano per l’Inpdap, udite leparti, il Giudice ha ritenuto quantomai opportuno, in via preliminare,procedere ad un tentativo di concilia-zione tra le parti ai sensi dell’art. 420del codice di procedura civile. Esauri-ta la discussione, il Giudice ha pro-nunciato la presente ordinanza

    DIRITTO

    I. La fattispecie all’esame rappresen-ta un vero e proprio “paradosso giuri-dico”.

    Nei suoi termini essenziali, lavicenda può essere così riassunta:una vedova invoca l’applicazione diuna “clausola di salvaguardia”,secondo cui la sua pensione di rever-sibilità va liquidata con la “piena”indennità integrativa speciale (i.i.s.);l’Inpdap si oppone fermamente allarichiesta della pensionata, afferman-do che quella “clausola di salvaguar-dia” non è applicabile, perché tacita-mente abrogata dalla legislazionesuccessiva; la questione, sottopostaal Giudice delle pensioni, è risolta infavore della vedova, con l’accogli-mento del ricorso e con l’accertamen-to del diritto della pensionata medesi-ma a percepire i conseguenti arretra-ti, maggiorati degli accessori di legge;in sede di esecuzione della sentenza,trascorso circa un anno, l’ente di pre-videnza ricalcala la pensione in unimporto inferiore a quello fino ad allo-ra in pagamento; trascorsi altri ottomesi circa, l’Inpdap intima alla pen-sionata la restituzione di otre quaran-tatremila euro per maggiori somme dipensione e i.i.s. indebitamente paga-te nei sei anni precedenti; nel frat-

    tempo, la sentenza in discorso è pas-sata in giudicato, la pensionata sirivolge nuovamente al Giudice conte-stando l’operato dell’Inpdap e rite-nendo, in particolare, che l’ente nonavesse alcun titolo per decurtare lasua pensione ed avviare nei suoi con-fronti le procedure di recupero degliarretrato. L’aspetto ulteriormente sin-golare della vicenda è che, nellemore del presente giudizio, è interve-nuto lo stesso legislatore dettandouna apposita norma di interpretazio-ne autentica (art. 1, comma 774, del-la legge 27 dicembre 2006, n. 296 –legge finanziaria 2007) ed afferman-do un principio di diritto sostanzialeopposto a quello fin qui seguito dallagiurisprudenza contabile e al quale siera doverosamente conformataanche la citata sentenza n. 421 (intema, cfr. però i diversi orientamentiassunti da Sez. Sicilia, ord. 13dell11.01.2007; Sez. Calabria, Sent.68 del 31 gennaio 2007; v. anchequesta Sez. Piemonte, sent. 14 del16.01.2007).

    II. Questo giudice si trova adesso adover risolvere la questione, deciden-do se e in che termini (recte, limiti)debba o possa applicarsi la menzio-nata sentenza n. 421 del 2004.

    In proposito, giova anzi tutto chia-rire, in diritto, i termini della controver-si. Infatti, come già osservato da que-sto Giudice all’udienza di discussione,il presente giudizio può essere inteso,da un lato, quale nuovo ed autonomogiudizio vertente su questioni che nonerano state affrontare nel precedenteprocesso. La differenza di impostazio-ne assume estremo rilievo: nel primocaso, questo Giudice dovrà limitarsi achiarire in che modo interpretare laprima sentenza (ancorché possa risu-latare, alla luce della normativa e del-la giurisprudenza sopravvenute, chele relative statuizioni non sianoconformi a diritto); nel secondo caso,invece, questo Giudice, dovrà affron-tare ex novo tutte o parte delle que-stioni sottopostegli, risolvendolesecondo il proprio (autonomo) convin-cimento e sulla base della disciplinaoggi in vigore.

    Quanto al merito, come già osser-vato nella citata ordinanza n. 40 del2006, le principali questioni controver-

    se attengono: I) alla percentuale direversibilità della pensione “base”(50% o 60%) da applicare nei con-fronti della ricorrente; II) al diritto dellapensionata a percepire l’intera inden-nità integrativa speciale su entrambele pensioni in godimento; III) in conse-guenza della soluzione dei due puntiprecedenti; all’ammissibilità dell’even-tuale recupero, da parte dell’ammini-strazione, delle maggiori sommepagate prima della nuova liquidazionedella pensione di reversibilità.

    III. Così delineato, in estrema sintesi,il contesto del decidere, è evidenteche il presente processo potrà con-cludersi, in ipotesi, con un ampio ven-taglio di possibili decisioni, che vannodall’accoglimento “pieno”, a quello“parziale”, al rigetto del ricorso (peruna soluzione di accoglimento “par-ziale cfr. la recentissima sentenza diquesta Sezione n. 297 del12.12.2006). In particolare, questoGiudice potrebbe ritenere che l’ope-rato dell’Inpdap sia corretto sotto ogniprofilo, confermandone appieno tutti iprovvedimenti; diversamente, potreb-be accogliere tutte le domande dellaricorrente, rilevando l’erroneità del-l’impostazione seguita dall’Inpdap edaffermando il diritto della pensionataa beneficiare, in forza della menzio-nata sentenza n. 421, di un tratta-mento con l’intera i.i.s. (cumulabilecon quella percepita sulla pensionediretta) nonché con reversibilità dellapensione “base” al 60%. In disparte laquestione delle spese di lite. Vale lapena precisare come al possibilità diun accoglimento pieno delle doman-de di parte attrice, sebbene categori-camente esclusa dall’Inpdap, nonappaia manifestatamene infondata(beninteso, in sede di sommario esa-me della questione, restando salvaed impregiudicata ogni diversa valu-tazione nel prosieguo del giudizio);infatti, nell’interpretare una sentenzadi accoglimento che, pur tacendo suiparticolari aspetti qui in discussione,esplicitamente ha riconosciuto ilpagamento di arretrati in favore dellapensionata, non appare azzardato(né fuori luogo) ipotizzare che la sta-tuizione del Giudice debba intendersinell’unico senso (ancorché censura-bile) da cui consegua, per l’appunto,

  • Fiamme Gialle 3-4 / 2007 25

    l’effetto del pagamento di arretrati avantaggio della ricorrente (ciò inossequio all’elementare canone eme-neutico, che trova espressione ancheall’art. 1367 c.c., secondo cui una sta-tuizione va interpretata nel senso incui possa avere qualche effetto, anzi-ché in quello secondo cui non neavrebbe alcuno). In altri termini, il fat-to stesso che la Corte, senza mini-mamente occuparsi delle questionidell’aliquota applicabile alla pensione“base” (se 50% o 60%) e del cumulodi plurime i.i.s., abbia pronunciato unpieno accoglimento con declaratoriadel diritto della pensionata ai relativiarretrati, potrebbe essere intesocome una adesione implicita a quegliindirizzi giurisprudenziali che, da unlato, in casi analoghi hanno ricono-sciuto la maggiore aliquota del 60%(per tutte, v. la citata sentenza di que-sta Sezione, n. 297 del 12.12.2006)e, dall’altro, hanno riconosciuto il dirit-to alla piena cumulabilità di plurimei.i.s. su più pensioni (per una panora-mica sull’argomento, cfr. l’ordinanzadi questa Sezione n. 36 del 2006).

    Senza ulteriormente entrare nelmerito della questione (su cui questoGiudice, è bene ripeterlo, formulaogni più ampia riserva) sia sufficientequi prendere atto della circostanzache: si è di fronte ad una sentenza dinon agevole interpretazione ed appli-cazione; la sentenza in discussione siinforma, tra l’altro, ad un principio didiritto sempre contestato dall’Inpdape rivelatosi successivamente supera-to con legge di interpretazione auten-tica; l’esito del presente giudizio è,prima facie, incerto e potenzialmentefavorevole (o pregiudizievole) tantoper la parte pubblica quanto per laparte privata.

    IV. Le contestazioni appena svoltevanno poste in relazione con la mani-festazione di disponibilità della ricor-rente a rinunciare al giudicato che lavede (almeno formalmente) vittorio-sa, accettando il ripristino dello statusquo ante. In sostanza, rilevato chel’applicazione della sentenza di acco-glimento, in cui l’Inpdap era parte(almeno formalmente) soccombente,sia in realtà suscitando rilevanti pro-blemi operativi (con possibili defati-ganti – e imprevedibili – strascichi

    contenziosi), la parte privata, suespressa richiesta del Giudice, si èdichiarata disposta ad addivenire auna soluzione conciliante della vicen-da, d’intesa con la controparte pubbli-ca, consistente per l’appunto nellarinuncia al pregresso giudicato e nel-l’adeguamento della pensione direversibilità ai principi da ultimo san-citi dal legislatore e (da sempre) affer-mati dall’Inpdap stesso.

    V. Al riguardo, la dott.ssa Fasciano,in rappresentanza dell’Istituto previ-denziale, ha fatto presente che lasuddetta soluzione conciliativa – cheindubbiamente comporterebbe unimmediato vantaggio per tutte le partiin causa e riporterebbe a certezza, adequità e a diritto la pensione di rever-sibilità in parola – è stata già presa inconsiderazione dalla sede locale del-l’Istituto; tuttavia, la soluzione in esa-me potrebbe trovare ostacolo nellaindisponibilità (per la parte pubblica)dei diritti in discussione; in particola-re, l’ente dubita di avere titolo peraccettare una rinunzia all’esecuzionedi un giudicato dal quale, ancorchél’Inpdap vi appaia quale parte soc-combente, è scaturito un credito dioltre quarantatremila euro per l’Istitu-to stesso. Ad ogni modo, la funziona-ria si è riservata ogni valutazionedopo aver intrapreso le opportuneprocedure interne di consultazione.

    VI. Non compete ovviamente a que-sto Giudice, in questa sede, stabilirese la soluzione conciliativa in discor-so possa essere considerata fonte di“danno erariale” o se, all’opposto, nelvigente assetto dell’ordinamento giu-ridico (e stante la peculiarità della fat-tispecie in giudizio) possa ravvisarsiun’ipotesi di responsabilità ammini-strativa proprio nella decisione (o nel-l’inerte atteggiamento) di insistere aoltranza nella “cieca” esecuzione diun giudicato “in danno” della parteprivata, basandosi su un’interpreta-zione unilateralmente attribuita dallostesso Istituto previdenziale alla sen-tenza da eseguire, contro la richiestae l’interesse della parte privata stes-sa, cristallizzando una situazione insostanziale contrasto con la normati-va di legge sopravvenuta, senza averattivato alcuna preventiva cautela

    (come, ad esempio, l’instaurazione diun giudizio di interpretazione dellasentenza da applicare) prima di pro-cedere alla decurtazione della pen-sione e al recupero coattivo dell’asse-rito indebito. Si tratta, a ben vedere,di temi assai delicati e complessi, cheinducono a domandarsi se – in rela-zione ai compiti che l’attuale ordina-mento commette ad un’amministra-zione efficiente e moderna, la qualenon persegue certo lo scopo di mas-simizzare il profitto, ma quello di ero-gare servizi di qualità al cittadino – ladecisione di affrontare il contenzioso(con i conseguenti conti sua patrimo-niali, sia sociali) possa costituire, inrelazione alla peculiarità dei casi con-creto e al rapporto tra risorse impie-gate e risultati ottenuti, una fonte diresponsabilità analoga, se non piùgrave, rispetto alla decisione di risol-vere la questione in sede stragiudi-ziale evitando la via giudiziaria.

    Competente a svolgere ogni valu-tazione in merito, alla luce dei para-metri costituzionali di legalità e dibuona amministrazione, non può cheessere – in questa fase – l’ente pub-blico, il quale per forza di cose dovràassumersi, quale che sia la scelta, laresponsabilità del proprio operato. Èdunque opportuno che l’Inpdap, nel-l’esercizio e nei limiti dei poteri che lalegge gli attribuisce, compia le dovu-te riflessioni in ordine al prospettatotentativo di conciliazione, obbligato-riamente esperito dal Giudice ai sen-si dell’art. 420 c.p.c., attivando, senecessario, le appropriate proceduredi interpello dei propri organi interni.

    VII. Tutto ciò posto, d’intesa con leparti presenti, stimato congruo un rin-vio di circa quattro mesi per compierele valutazioni del caso, questo Giudi-ce rinvia l’esperimento del tentativo diconciliazione all’udienza del 21 giu-gno 2007.

    PER QUESTI MOTIVILa Corte dei Conti, Sezione giuris-

    dizionale per la regione Piemonte,con pronuncia non definitiva

    RINVIALa discussione della causa all’u-

    dienza pubblica del 21 giugno 2007,ore 9,30».

  • 26 Fiamme Gialle 3-4 / 2007

    VITA NELLE SEZIONI

    Sezione di Fiera di Primiero

    Pubblichiamo una fotografia deisoci, familiari e simpatizzanti, davanti aCastel Tirolo, scattata durante una gitasocio-culturale in Alto-Adige nel mesedi ottobre 2006.

    Sezione di Teramo

    Il 26 ottobre 2006 con una grandecerimonia è stata inaugurata la nuovasede del Comando Provinciale dellaGuardia di Finanza di Teramo, allapresenza di Autorità civili, religiose emilitari.

    Il Comandante Provinciale, Ten.Col. Roberto Piccinini, ha voluto cheuna rappresentanza della locale Sezio-ne ANFI facesse parte dello schiera-mento d’onore a fianco dei militari inservizio.

    Nella foto, il Gen. C.A. Pietro Ciani,Comandante Interregionale per l’ItaliaCentrale, seguito dal Gen. B. GiuseppeAlineri, Comandante Regionale Abruz-

    zo, e dal Cap. Giovanni Dolce, Coman-dante della locale Compagnia, mentrepassano in rassegna la rappresentanzadella Sezione ANFI locale.

    Sezione di Predazzo

    L’8 ottobre u.s. la Sezione di Pre-dazzo ha effettuato una gita sociale aVerona e nella zona di Custoza (VR).La foto ritrae i numerosi soci e lorofamiliari presso il ristorante “TamburinoSardo” di Custoza.

    Presso la Scuola Alpina di Predazzoè stato celebrato il Santo Natale che havisto riuniti i permanenti della Scuola,gli Allievi frequentatori del corso e

  • Fiamme Gialle 3-4 / 2007 27

    VITA NELLE SEZIONI

    numerosi appartenenti alla SezioneANFI.

    È stata una buona occasione per loscambio degli auguri e per procederealla consegna dell’attestato di beneme-renza concesso dal Presidente Nazio-nale al socio App. Giuseppe Leto.

    Sezione di Aprilia

    I soci e familiari della Sezione diAprilia, accompagnati dal loro Presi-dente, S.Ten. Genino Cafaro, hannoeffettuato una gita sociale a Siena e aS. Gimignano nei giorni 7-8 ottobre u.s.

    Nella foto, i soci partecipanti ripre-si davanti alla Cattedrale di S. Gimi-gnano.

    Sezione di Forlì

    Il 12 dicembre 2006 è stata organiz-zata dal Consiglio di Sezione di Forlìuna riunione convivial