Periodico di informazione dei soci dell’Associazione Culturale … · 2019-07-08 · Anno XV...

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www.isaporidelmiosud.it Anno XV N°168 Luglio 2019 In questo numero In questo numero Periodico di informazione dei soci dell’Associazione Culturale Nasata [email protected] Uso dei surgelati: attenti alla cottura !!! Pag.2 Cinquant’anni si ‘sicilitudine’ *** Italiani attenti a sicurezza alimentare Pag.3 Soffritto con extravergine *** Yogurt contro tumore intestitno Pag.4-5 News Pag.6 Anche a tavola si combatte riscaldamento globale Pag.7-8 News Pag.9 Carta identità alimentare *** Fao, obiettivo cibo sostenibile Pag.10-11-12 Andar per funghi... Pag.13 News Pag.14 Ricette del mese Pag.15 L’Angolo della Poesia Pag.16-17 News Pag.18 Consigli della Nonna! Pag.19-20 Colonnine di ricarica Pag.21 Indennità di sopraelevazione Pag.22 Tra il dire e il fare Pag.23 Ristrutturazione green Pag.24 Curiosità Flash Pag.25 Buon Compleanno Presidente !!! e Bravo Carlo !!! *** Pillole di Saggezza Cuocere vuol dire modificare le caratteristiche di quello che mangia- mo, e da come cuciniamo dipende non solo il fatto che in questo modo rendiamo un ali- mento gustoso o sempli- cemente “mangiabile”, ma anche il suo effetto sulla salute. Ci sono vitamine (la C in testa), che si perdono durante la cottura e in misura maggiore a seconda del- l’alimento che viene cotto e del tipo di cottura (a acqua , a vapore). Per esempio la cottura del cavolo fatta in acqua, comporta una perdita di vitamina C compresa fra il 30% e il 90%, se invece si utilizza la pentola a pressione le perdi- te di riducono al 22/26%. Cottura in acqua : per gli ortaggi e la frutta è consigliabile usare poco acqua fredda. Evitate di riutilizzare l’acqua di cottura delle ver- dure, in particolare spinaci, erbette, insomma quelle a foglie verde intenso, e non riscaldate troppe volte le minestre: così facendo aumenterete la concentrazione di nitriti. Non tagliate le verdure a pezzi piccoli, ma lasciatele il più possibile intere. “Usate sempre il coperchio” in modo di ridurre il contatto con l’aria e quindi le ossida- zioni. Ricordate che una cottura prolungata comporta perdite consi- stenti di vitamina C (fino all’80%). I legumi secchi vanno lasciati a bagno almeno 12 ore con acqua e bicarbonato e poi cotti con acqua molto fredda non salata per evita- re che induriscano. Il pesce va cotto in pochissima acqua appena portata in ebollizione. Un buon bollito si fa aggiungendo la carne all’acqua in ebollizione. In questo modo le proteine coagulano e le sostanze contenute nella carne non si “perdono” nell’acqua di cottura. Al contrario, se si vuole fare un “buon brodo”, la carne andrà messa a freddo: le proteine coagulano lentamente disperdendosi nell’acqua di cottura. Attenzione al calcare: un’acqua che ne contiene troppo può indurire alcuni alimenti durante la cottura, succede a frutta e legumi. Per una buona cottura in acqua dura, aggiungete all’acqua succo di limone. Sale e aromi si aggiungono prima della cottura. Fra le varianti della cottura in acqua c’è la pentola a pressione. Il suo meccanismo di funzionamento consente non solo di accelerare i tempi di preparazione degli alimenti, ma anche di perdere meno sostanze nutritive. Anche la cottura a vapore, mantiene meglio le caratteristiche nutri- zionali, oltre a preservare quelle organolettiche, rispetto alla cottura in acqua e nella pentola a pressione. I surgelati si possono cuocere anche alla griglia, si possono friggere o cuocere al forno a microon- de. Buon appetito !!! di Domenico Saccà di Domenico Saccà Uso dei surgelati: attenti alla cottura !!!

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www.isaporidelmiosud.itAnno XV N°168 Luglio 2019

In questo numeroIn questo numero

Periodico di informazione dei soci dell’Associazione Culturale Nasata

[email protected]

Uso dei surgelati:attenti alla cottura !!!

Pag.2Cinquant’anni si ‘sicilitudine’

***Italiani attenti

a sicurezza alimentarePag.3

Soffritto con extravergine***

Yogurt contro tumore intestitnoPag.4-5

NewsPag.6

Anche a tavola si combatteriscaldamento globale

Pag.7-8NewsPag.9

Carta identità alimentare***

Fao, obiettivo cibo sostenibilePag.10-11-12

Andar per funghi...Pag.13News

Pag.14Ricette del mese

Pag.15L’Angolo della Poesia

Pag.16-17News

Pag.18Consigli della Nonna!

Pag.19-20Colonnine di ricarica

Pag.21Indennità di sopraelevazione

Pag.22Tra il dire e il fare

Pag.23Ristrutturazione green

Pag.24Curiosità Flash

Pag.25Buon Compleanno Presidente !!!

e Bravo Carlo !!!***

Pillole di Saggezza

Cuocere vuol dire modificare le caratteristiche di quello che mangia-mo, e da come cuciniamo dipende non solo il fatto che in questomodo rendiamo un ali-mento gustoso o sempli-cemente “mangiabile”,ma anche il suo effettosulla salute. Ci sonovitamine (la C in testa),che si perdono durantela cottura e in misuramaggiore a seconda del-l’alimento che vienecotto e del tipo di cottura(a acqua , a vapore).Per esempio la cotturadel cavolo fatta in acqua,comporta una perdita divitamina C compresa frail 30% e il 90%, se invece si utilizza la pentola a pressione le perdi-te di riducono al 22/26%.Cottura in acqua: per gli ortaggi e la frutta è consigliabile usarepoco acqua fredda. Evitate di riutilizzare l’acqua di cottura delle ver-dure, in particolare spinaci, erbette, insomma quelle a foglie verdeintenso, e non riscaldate troppe volte le minestre: così facendoaumenterete la concentrazione di nitriti. Non tagliate le verdure apezzi piccoli, ma lasciatele il più possibile intere. “Usate sempre ilcoperchio” in modo di ridurre il contatto con l’aria e quindi le ossida-zioni. Ricordate che una cottura prolungata comporta perdite consi-stenti di vitamina C (fino all’80%).I legumi secchi vanno lasciati a bagno almeno 12 ore con acqua ebicarbonato e poi cotti con acqua molto fredda non salata per evita-re che induriscano. Il pesce va cotto in pochissima acqua appenaportata in ebollizione.Un buon bollito si fa aggiungendo la carne all’acqua in ebollizione. Inquesto modo le proteine coagulano e le sostanze contenute nellacarne non si “perdono” nell’acqua di cottura. Al contrario, se si vuolefare un “buon brodo”, la carne andrà messa a freddo: le proteinecoagulano lentamente disperdendosi nell’acqua di cottura.Attenzione al calcare: un’acqua che ne contiene troppo può indurirealcuni alimenti durante la cottura, succede a frutta e legumi. Per unabuona cottura in acqua dura, aggiungete all’acqua succo di limone.Sale e aromi si aggiungono prima della cottura. Fra le varianti della cottura in acqua c’è la pentola a pressione. Ilsuo meccanismo di funzionamento consente non solo di accelerarei tempi di preparazione degli alimenti, ma anche di perdere menosostanze nutritive.Anche la cottura a vapore, mantiene meglio le caratteristiche nutri-zionali, oltre a preservare quelle organolettiche, rispetto alla cotturain acqua e nella pentola a pressione. I surgelati si possono cuocereanche alla griglia, si possono friggere o cuocere al forno a microon-de.Buon appetito !!!

di Domenico Saccàdi Domenico Saccà

Uso dei surgelati: attenti alla cottura !!!

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"Generosi, accoglienti e ricchi d'animo: così si definiscono isiciliani e così sono percepiti dal resto degli italiani.Rivendicano con orgoglio il proprio sentirsi 'diversi' dal restodella penisola ma non amano essere giudicati attraverso lalente degli stereotipi e dei luoghi comuni. Se il 59% dei sicilia-ni ritiene (anche con una punta di orgoglio) di avere abitudini emodi di pensare e vivere che li differenziano dal resto degli ita-liani, il 79% pensa di essere in molte circostanze giudicato perluoghi comuni e dichiara di esserne infastidito".

E' quanto emerge da ricerca commissionata da Birra Messinaalla Doxa ("La Sicilia vista dai siciliani.Viaggio nella sicilitudi-ne") - a 50 anni esatti da quando, grazie a un articolo diLeonardo Sciascia, si cominciò a parlare di "sicilitudine" - cidipinge un'immagine di chi sono i siciliani oggi e cosa pensa-no.

L'originale progetto è nato in occasione del lancio, a livellonazionale, del brand Birra Messina che, da quest'anno è distribuita in tutta Italia e potrà contaresulla promozione di uno spot tv nazionale, e la nascita di un nuovo prodotto, Birra Messina Cristallidi Sale, con un ingrediente inaspettato: i cristalli di sale di Sicilia che arrivano dalle saline diTrapani.

"Il lancio di questo marchio a livello nazionale - spiega Alfredo Pratolongo, Direttore Comunicazionee Affari Istituzionali Heineken Italia - è per noi una rivincita e una sfida che, insieme alla nascita diuna nuova birra speciale dalla forte identità locale, vanno intesi come un omaggio a un territorioche amiamo, dove la birra è di casa e nel quale si sono radicati da decenni i nostri marchi più impor-tanti".

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Cinquant'anni di 'sicilitudine', da Sciascia a oggi

Per gli italiani - e per gli europei - la provenienza e la sicurezza dei prodotti sono gli aspetti piùimportanti che vengono valutati quando si acquistano alimenti e per quasi un italiano su cinque (il24%) è proprio la sicurezza a determinare la scelta dei prodotti, il 2% in più della media Ue. Ma inItalia bloggers, influencers e personaggi famosi sono degni della fiducia del 29% degli intervistati,contro il 19% in Ue. E' quanto emerge dal sondaggio Eurobarometro pubblicato dall'Efsa in occa-sione della Prima Giornata mondiale della sicurezza degli alimenti.

Si tratta del secondo rapporto dedicato al tema della sicurezza alimentare, a nove anni dal primodatato 2010. Un periodo nel quale in tutta Europa è diminuita la paura degli ogm nel piatto, men-tre è emersa quella sulle microplastiche. Per gli intervistati in Italia, Germania e Paesi nordici irischi alimentari maggiori vengono da residui di antibiotici, ormoni o steroidi nella carne, mentregreci, francesi e spagnoli temono di più i residui di pesticidi. Meno di un italiano su cinque (17%)si interessa però personalmente al tema della sicurezza degli alimenti, contro il 41% della mediaUe. In tutta Europa è la televisione la principale fonte di informazioni sulla sicurezza alimentare,con i cittadini che si fidano di più di scienziati (82%, +9% dal 2010), associazioni di consumatori(79%) e agricoltori (69%).

La fiducia nelle autorità nazionali (60%) e nelle istituzioni europee (57% in Italia, 58% in Ue) è piut-tosto elevata e in linea con i risultati del 2010. Tuttavia, c'è una conoscenza limitata di come fun-ziona il sistema di sicurezza alimentare Ue. Si tratta di risultati che "ci danno maggiori motivazio-ni per continuare a garantire i nostri standard elevati e ottenere modelli di produzione e consumopiù sostenibili", ha detto il commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis. "E' rassicurante il fattoche gli europei non siano eccessivamente preoccupati dal rischio alimentare - ha aggiunto il diret-tore dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare Bernhard Url - ma dobbiamo tenere il passoe non dare per scontata la loro fiducia".

Sicurezza alimentare, italiani attenti ma si fidano delle webstar

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Il consumo di yogurt due o più volte a settimanapotrebbe aiutare a prevenire, almeno negli uomini, lacrescita di 'adenomi' intestinali, formazioni pre-cance-rose che possono rappresentare l'anticamera del can-cro del colon-retto. Lo suggerisce un lavoro pubblicato sulla rivista Gut daYin Cao, della Washington University School ofMedicine, a Washington DC.Lo studio ha coinvolto oltre 32 mila maschi e oltre 55mila femmine, tutti sottoposti a endoscopia per studia-re il tratto intestinale. I partecipanti hanno compilatoquestionari alimentari e riferito nel dettaglio il loro con-sumo di yogurt.Nel corso del periodo di osservazione i ricercatori hanno diagnosticato 5811 adenomi nei maschie 8116 nelle donne.Il consumo di yogurt almeno due volte a settimana è risultato associato, solo nei maschi, a unariduzione del rischio di adenomi del 19%, e in particolare a una riduzione del 26% del rischio di svi-luppare gli adenomi più pericolosi, con elevata probabilità di trasformarsi in tumori. Si tratta di unostudio solamente osservazionale e quindi di per sé insufficiente a stabilire una relazione di causaed effetto tra consumo di yogurt e ridotto rischio di adenomi. Tuttavia si tratta di uno studio solido,condotto su migliaia di soggetti, sottolineano gli autori. È possibile che i fermenti lattici dello yogurtriducano la formazione di adenomi contrastando l'accumulo di sostanze tossiche nel tratto intesti-nale ed attraverso la loro azione antinfiammatoria. Resta però da chiarire perché nelle donne nonè stata rilevata la stessa associazione protettiva data dal consumo di yogurt.

Lo yogurt potrebbe difendere uomini dal tumore all'intestino

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Il soffritto con l'extravergine sprigiona sostanze salutari

Il segreto della dieta mediterranea non stasolo nei suoi ingredienti di base (molte verdu-re, legumi, pesce), ma anche nel modo in cuile pietanze sono preparate, quindi nella tradi-zione gastronomica che le è propria. È la conclusione che emerge da uno studiospagnolo in cui si dimostra che il soffritto conl'extravergine oltre ad esaltare i sapori aiutaanche a sprigionare le sostanze bioattive diingredienti come pomodoro, aglio, cipolla,carote, migliorando la capacità del nostrocorpo di assimilare antiossidanti e vitaminecontenute in questi ingredienti.

Pubblicato sulla rivista Molecules, dagliscienziati della facoltà di Farmacia

dell'Università di Barcellona, lo studio offre uno sguardo sui meccanismi biochimici attraverso cuila tradizione gastronomica mediterranea fa bene alla salute, spiega l'autrice principale RosaLamuela; non sono solo i singoli cibi a far bene, dunque, ma anche il modo in cui sono preparati.

Lo studio prende le mosse da una sperimentazione clinica che suggeriva come, appunto, al fine ditrasferire i benefici per la salute tipici della dieta mediterranea, non sia sufficiente adottare il con-sumo dei cibi cardine della nostra alimentazione.

Insomma, spiega l'esperta, gli effetti salutari della dieta mediterranea sono difficili da riprodurre inpopolazioni non mediterranee, e probabilmente il motivo sta nel modo di cucinare i cibi.L'esperta ha infatti dimostrato che il soffritto con l'olio extravergine libera vitamine e antiossidantida cipolla, aglio, pomodoro e carote, modificando chimicamente queste molecole naturali in modoche il nostro corpo le assorba meglio. Ad esempio, conclude, si è visto che le proprietà antinfiam-matorie del pomodoro sono potenziate proprio dalla cottura con l'extravergine.

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Per le gelaterie italiane, un business da 1,5 miliardi, vince laqualità: 8 su 10 sono infatti artigianali. I dati sono forniti dallaCamera di commercio di Milano, che riferisce come tra le19.000 gelaterie d'Italia, tra pasticcerie, gelaterie vere e proprie(compresi gli ambulanti) e aziende manifatturiere che si occu-pano della produzione, con una crescita del 2,5% rispetto acinque anni fa.

Gli addetti del settore sono quasi 75.000 e regina del gelato èRoma, con 1.409 attività e 4.286 addetti. Seguono Napoli perimprese (898) e Torino per addetti (3.087). Tra le prime 10 perimprese anche Milano e Torino con oltre 700, Salerno e Baricon oltre 400, Palermo, Brescia, Venezia, Catania e Messina

con oltre 300. A crescere di più sono Ancona (+8,2%) e Lecco (+6,8%).

Per il caldo aumenta il conumo di frutta e verdura. Secondo la stima di Coldiretti Lazio, infatti, negliultimi giorni la vendita di frutta è aumentata del 14%, un incremento dovuto anche ai prezzi vantag-giosi perché per molte varietà, come ad esempio le pesche, si è nel pieno della stagione produtti-va. Autentico boom per il consumo di gelato (+23%), utilizzato anche come pasto alternativo duran-te la pausa pranzo. "Le temperature molto elevate, al di sopra delle medie stagionali, hanno effet-ti negativi sugli animali, sottoposti a un forte stress, e sulle coltivazioni, dagli ortaggi al mais, congli agricoltori costretti a ricorrere all'irrigazione di soccorso.

In periodi così caldi, soprattutto per le categorie a rischio, è ancora più importante adottare una cor-retta alimentazione - spiega David Granieri presidente di Coldiretti Lazio - Frutta e verdura sonofonti di vitamine, sali minerali e liquidi per mantenere l'organismo in efficienza e combattere i radi-cali liberi prodotti dall'esposizione solare. Il gelato invece si conferma uno degli alimenti più amatidagli italiani con una grande crescita delle agrigelaterie che garantiscono la provenienza dellamateria prima dalla stalla alla coppetta".

Il Gelato è un business da 1,5 miliardi

Una legge contro lo spreco di cibo

Mai più cibo avanzato nei cassonetti della spazzatura. Ad Amburgo la lotta allo spreco alimenta-re passa dalla legge, il governo sta infatti lavorando alla stesura di una proposta che vieterà a pri-vati e grande distribuzione di gettare il cibo nei rifiuti.Nonostante gli sforzi e il miglioramento, lo spreco di cibo continua a essere in testa alla classicanegli ultimi 5 anni, superando gli sprechi idrici, energetici o monetari. Si stima che oggi si continuaa produrre più cibo di quello che poi viene consumato e gli esperti stimano che nel 2030 si arrive-rà a gettare 2,1 tonnellate di cibo.

Non che i dati attuali non siano allarmanti: ogni anno, nel mondo, si gettano 1,3 miliardi di tonnel-late di cibo, ovvero un terzo della produzione mondiale, mentre invece quasi 800mila persone sof-frono la fame.

Ad Amburgo, l’amministrazione ha deciso di agire concretamente e sta lavorando alla stesura diuna proposta di legge all’interno della conferenza dei ministri. Nel documento si parla di multe sala-te per chi getterà il cibo avanzato nella pattumiera. E la regola varrà anche per la grande distribu-zione.

Il senatore alla giustizia di Amburgo, Till Steffen, ha già una prima bozza, mentre ad aprile la fazio-ne del Bundestag della sinistra aveva invitato il governo federale a presentare una richiesta diimpeachment della raccolta di cibo finito tra i rifiuti.

In tanti paesi europei, per la grande distribuzione si sono già adottate misure valide, ovvero con-venzioni con enti di beneficenza che prendono l’invenduto. Anche noi nel nostro piccolo possiamofare la differenza, facendo scelte consapevoli, acquistando solo quello che ci serve davvero e inquantità sufficiente, senza esagerazioni.

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Solo il 43% degli italiani mette in pratica la dieta mediterranea. E'quanto emerso dall'incontro 'La Dieta mediterranea ai tempi del Bio'che si è svolto in occasione della presentazione dell'evento 'GoodFood. La Meta del gusto', svoltosi dal 13 al 16 giugno nello spaziodell'Unione Rugby Capitolina.Il dato di consumo, realizzato su un campione di 4mila persone, èstato rilasciato da Laura Di Renzo, professoressa di nutrizione clini-ca e nutrigenomica dell'Università romana di Tor Vergata.

"Il poco utilizzo della dieta mediterranea - afferma Laura Di Renzo -è associato al pane e alla pasta, mentre la dieta mediterranea è olioextravergine, legumi e frutta e anche vino rosso"."La correlazione invece con il bio - spiega ancora - è giustificata dal dato che l'utilizzo dei prodottibiologici, ha una capacità sugli aspetti salutari più alti di circa il 10%-25% in più. Il tutto è verificatoeffettuando analisi del sangue".

Dieta mediterranea osservata solo dal 43% degli italiani

E' in netta ripresa la produzione nazionale di miele nel 2018, dopo aver archiviato un 2017 parti-colarmente negativo, mettendo a segno un aumento dell'22% per un totale di 11 mila tonnellate.Quanto ai consumi hanno tenuto, con circa 0,5 Kg per ogni italiano, tra quello diretto al vasetto eindiretto attraverso i dolciumi. E' il bilancio tracciato dal Gruppo miele di Unione italiana food, la più grande associazione ita-liana del settore alimentare, confermando un fatturato in lieve calo rispetto al 2017 dell'industria delmiele pari a 165 milioni di euro. Sul fronte dei controlli, sottolinea il Gruppo, l'Italia, spicca per requi-siti e garanzie di legge sul resto del mondo. La legislazione nazionale, infatti, obbliga da tempo leaziende italiane che confezionano il miele, ad indicare sempre in etichetta tutti i paesi di origine deimieli che compongono le miscele."E' un fatto che mette il consumatore nella consapevolezza di conoscere quello che sta acquistan-do - fa sapere il presidente del Gruppo, Raffaele Terruzzi - e che conferma che il miele e' stato real-mente confezionato nel nostro Paese. Le aziende, infatti selezionano le forniture delle materieprime ed eseguono controlli meticolosi anche attraverso metodiche analitiche all'avanguardia perassicurare al consumatore solo miele d'api puro e sicuro". Il miele, ricorda infine io Gruppo, è unprodotto totalmente naturale, fondamentale per il benessere; apporta vitamine, sali minerali, oligoelementi, zuccheri e amminoacidi. Inoltre, ha un'azione protettiva e disintossicante per le sue pro-prietà antisettiche, che preservano da aggressioni e sviluppi batterici.

Miele, nel 2018 vola la produzione +22%

Arriva il Consorzio a tutela della vera birra artigianale made in Italy, per garantire l'origine dellematerie prime, dal luppolo all'orzo e la lavorazione.

Un'arma per fermare la proliferazione delle finte bionde e l'omologazione dei grandi marchi mon-diali. E' l'iniziativa della Coldiretti presentata nel periodo di massimo consumo e fondata da TeoMusso del birrificio agricolo Baladin, Marco Farchioni del Mastri Birrai Umbri, Giorgio Maso deldell'Altavia, Vito Pagnotta del Serro Croce e Giovanni Toffoli della Malteria Agroalimentare Sud.

Obiettivo del Consorzio con tanto di disciplinare, è la valorizzazione della filiera produttiva locale,creando un rapporto più solido tra i piccoli produttori e i coltivatori di orzo, luppolo e altre materieprime complementari. I birrifici vengono sostenuti nel reperimento di materia prima italiana da filie-ra tracciata e garantita, con gli associati che si impegnano a utilizzarne almeno il 51%. Si tratta, tra l'altro, di un'opportunità per l'agricoltura con il recupero anche di aree dismesse infasce marginali.Il disciplinare si basa sulla definizione di 'Birra Artigianale' stabilita per legge (2016),che indica in tre criteri da rispettare: indipendenza del birrificio, limite di produzione stabilita in unmassimo di 200 mila ettolitri l'anno e integrità del prodotto senza processi di pastorizzazione o dimicrofiltrazione. Sul fronte dei consumi il Consorzio punta ad una maggiore trasparenza dei menu nei ristoranti, piz-zerie, bar o pub, dove troppo spesso sotto la denominazione di birre artigianali vengono offerti mar-chi che non lo sono, magari prodotti da colossi del settore. Alla denominazione di 'Birra Artigianale'viene integrata anche l'indicazione "da filiera agricola Italiana".

Arriva la birra contadina Doc

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Si può combattere il riscaldamento globale anche a tavola. Too Good To Go, l'app contro lo spre-co alimentare, ha raccolto una serie di consigli per combattere la crisi climatica anche in cucina.

1. Privilegiare prodotti sfusi o alla spina. La maggior parte dei prodotti in commercio è avvolta inconfezioni di plastica o in materiali non riciclabili.

2. Scegliere prodotti a Km zero. I trasporti via terra, aria o mare hanno un elevato impatto sull'am-biente.

3. Comprare prodotti di stagione. Si evita l'inquinamento dovuto al trasporto dall'estero nonché l'e-ventuale uso di fertilizzanti e prodotti chimici.

4. Preferire l'acqua del rubinetto a quella in bottiglia. In Italia ogni anno vengono utilizzate tra i 7,2e gli 8,4 miliardi di bottiglie di plastica (dossier Legambiente), un'abitudine decisamente dannosaper l'ambiente: il 90% delle plastiche prodotte deriva da materie prime fossili e l'81% dei rifiuti tro-vati sulle coste italiane è rappresentato dalla plastica.

5. Raccolta differenziata degli scarti organici. Gli scarti organici vanno differenziati correttamenteper poterli avviare alla trasformazione in compost, fertilizzante naturale, e in biometano, carburan-te a zero emissioni per uso domestico e autotrazione.

6. Prima di considerare un prodotto non più buono, verificarne la freschezza. Nel caso delle uovaè sufficiente riempire una ciotola con dell'acqua ed immergere l'uovo: se va a fondo poggiandosisu un lato, è ancora fresco. Se lo fa rimanendo dritto, va consumato il prima possibile. Se galleg-gia, non può più essere utilizzato in cucina.

7. Fare la spesa con le shopper riutilizzabili. Una buona regola è tenere sempre in borsa o in autouna shopper riutilizzabile, preferibilmente di stoffa.

8. Utilizzare gli scarti e gli avanzi per ricette originali Le bucce di patate possono essere fritte egustate con un po' di sale e qualche salsa, il pane vecchio può essere grattugiato e usato comebase per dolci. Basta un po' di inventiva! 9. Utilizzare prodotti amici dell'ambiente per l'igiene per-sonale e le stoviglie. Molti detersivi e saponi liquidi attualmente in commercio sono deleteri per l'am-biente. Esistono tante soluzioni naturali che possono sostituirli e che sono altrettanto facili da repe-rire.

Per contribuire alla lotta contro lo spreco, l'app Too Good To Go ha creato le Magic Box, con lequali bar e ristoranti possono mettere in vendita il cibo invenduto a fine giornata a prezzi ridotti. Iconsumatori devono cercare i locali aderenti vicino a loro, ordinare la propria Magic Box, pagarlatramite l'app e andarla a ritirare nella fascia oraria specificata per scoprire cosa c'è dentro.

Anche a tavola si combatte il riscaldamento globale

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In Sicilia nasce l'associazione frutta in guscio

Nasce in Sicilia l'Associazione Regionale della filiera frutta in guscio. L'atto costitutivo è statosottoscritto a Enna, nel febbraio scorso era stato creato il coordinamento regionale. "E' un altro passo avanti sulla strada di un rilancio che il settore sta compiendo in questi ultimi anniper riconquistare il peso e il ruolo che gli spetta nel panorama agricolo della nostra Isola - ha com-mentato il neo eletto presidente, Ignazio Vassallo - e che fa seguito ai recenti incontri con i massi-mi Dirigenti dell'Assessorato Regionale Agricoltura, con cui si stanno finalmente avviando con-creti interventi".Attuazione del piano regionale di settore, osservatorio delle dinamiche dei prezzi e delle superficicoltivate, costituzione di uno specifico gruppo di lavoro all'Assessorato, avvio di attività promozio-nali della frutta in guscio siciliana sono i punti cardine delle proposte che l'Associazione intenderealizzare nel breve e medio periodo. Il primo atto dell'Associazione sarà nei prossimi giorni l'ade-sione alla proposta di Distretto del Cibo, in fase di costituzione per iniziativa dei Distretti riconosciu-ti, dei Gal e del Flag siciliani.

150 grammi di mirtilli al giorno fanno bene al cuore

Basta mangiare 150 grammi al giorno di mirtilli perridurre il rischio di malattie cardiovascolari fino al15%. Il merito sarebbe del loro colore blu, dato dalleantocianine, un tipo di fitochimico con preziose pro-prietà antiossidanti che ha un ruolo fondamentale nelcontrollo della sindrome metabolica.

A sostenerlo è uno studio dell’University of EastAnglia, in collaborazione con colleghi di Harvard, incui si è analizzata la capacità dei mirtilli di avere uneffetto positivo proprio sulla sindrome metabolica,

quella condizione che colpisce un terzo degli adulti occidentalizzati e che comprende almeno tredei seguenti fattori di rischio: ipertensione, glicemia elevata, eccesso di grasso corporeo intorno lavita, bassi livelli di “colesterolo buono” e alti livelli di trigliceridi.

Ebbene, secondo gli studiosi, i mirtilli e le altre bacche dovrebbero essere inclusi nelle diete perridurre il rischio di malattie cardiovascolari in particolare tra i gruppi a rischio. Quindi, non solo otti-mi per regolare la pressione in menopausa, contro le infezioni, per superare le esperienze trauma-tiche e come anti-ipertensivi naturali, i mirtilli ci salvano anche il cuore.

Lo studioIl team ha analizzato per 6 mesi gli effetti dell’introduzione di una piccola quantità di mirtilli nelladieta giornaliera di 138 persone in sovrappeso e obese, di età compresa tra 50 e 75 anni, con sin-drome metabolica. Hanno poi chiesto loro di mangiare ogni giorno o 150 grammi o 75 grammi dimirtilli liofilizzati, mentre a un terzo gruppo è stata somministrata una dose placebo di soli coloran-ti artificiali e sapori.

Secondo i dati raccolti, mangiare 150 grammi di mirtilli al giorno riduce il rischio di malattie cardio-vascolari del 12-15%. Benefici che non sono stati riscontrati per quanto riguardava la dose da 75grammi e quella placebo.

“Abbiamo scoperto che mangiare una tazza di mirtilli al giorno portava miglioramenti sostenuti nellafunzionalità vascolare e nella rigidità arteriosa, avendo un ruolo importante anche nella riduzionedel rischio cardiovascolare tra il 12 e il 15%”, spiegano i ricercatori.

Un risultato che, tutto sommato, trova riscontro in studi precedenti che hanno indicato che le per-sone che mangiano regolarmente i mirtilli hanno un rischio ridotto di sviluppare condizioni cheincludono il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto chei mirtilli sono ricchi di composti naturali chiamati antocianine, che sono i flavonoidi responsabili delcolore rosso e blu dei frutti.

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Arriva, con il bel tempo e dopo un maggio piovoso con 1,58gradi in meno, la top ten della frutta e della verdura cheabbronzano. A stilare la speciale classifica è Coldiretti, chesulla base dei dati Isac Cnr, ha organizzato in tutta Italia i #tin-tarelladay con la possibilità di scoprire la dieta che abbronzanei principali mercati di Campagna Amica.Con l'iniziativa si raccomanda di esporsi gradualmente al solee si sottolinea che l'alimentazione aiuta a "catturare" i raggi delsole ed è in grado di difendere l'organismo dalle elevate tem-perature e dalle scottature. Coldiretti suggerisce nello specificoche la dieta adeguata per una abbronzatura sana e naturale si

fonda sul consumo di cibi ricchi di vitamina A, che favoriscono la produzione della melanina, lasostanza che che protegge dalle scottature e dona il classico colore scuro alla pelle.Sul podio del "cibo che abbronza", secondo la speciale classifica, primeggiano carote, radicchi ealbicocche, ma ci sono anche insalate, cicoria, lattughe, meloni, peperoni, pomodori, fragole e cilie-gie. Al vertice della classifica ci sono le carote, che contengono 1.200 microgrammi di Vitamina Ao quantità equivalenti di caroteni per 100 grammi di parte edibile. In buona posizione gli spinaci, apari merito con il radicchio, al terzo le albicocche seguite da cicoria, lattuga, melone giallo e seda-no, peperoni, pomodori, pesche gialle, cocomeri, fragole e ciliegie che presentano contenuti eleva-ti di vitamina A o caroteni.

Arriva la top ten di frutta e verdura che abbronzano

La decisione è presa: entro il 2019 tutti i prodotti venduti inEuropa dal gigante alimentare svizzero Nestle' avranno l'eti-chettatura a semaforo Nutriscore, sistema contrastato dasempre da un'Italia compatta "perché inganna i consumatori".Sviluppato in Francia il sistema si basa su cinque lettere (A, B,C, D e E) e un codice di 5 colori dal verde al rosso, a secon-da della qualità nutrizionale del cibo. Una sorta di bussola perorientare gli acquisti nel carrello della spesa, a seconda delloro contenuto di ingredienti 'buoni' (fibre, frutta) o 'cattivi'(grassi, zuccheri). Si comincerà da Francia, Belgio e Svizzera,dove le autorità sanitarie già raccomandano il bollino che clas-sifica gli alimenti, fa sapere Nestlè, motivando questa sceltacon il fatto che gli europei vogliono sempre di più sapere cosac'è negli alimenti e nelle bevande che consumano."Noi vogliamo fornire loro queste informazioni rapidamente efacilmente", ha detto il Ceo Nestlé Europa Marco Settembri,annunciando il via libera di un sistema a cui l'Europa guarda

da tempo. Se nel 2014 il Regno Unito adotta il 'semaforo', tra le proteste soprattutto italiane, i Paesidel nord introducono un'etichetta con il solo colore verde, mentre Francia e Belgio raccomandanol'utilizzo del nutriscore, con la Spagna che potrebbe farlo presto.Una situazione ingarbugliata sulla quale la Commissione europea dovrebbe pubblicare entro la finedell'anno un rapporto per fare il punto sulle etichette nutrizionali semplificate. Immediate le reazio-ni dell'Italia, che già a fine 2018 era riuscita a sventare il tentativo dell'Onu di promuovere bolliniallarmistici che avrebbero colpito le tipicità Made in Italy."Decisione intempestiva e sbagliata", commenta la Coldiretti, "sono etichette ingannevoli che, conla semplificazione, rischiano di sostenere modelli pericolosi per la salute e per il sistema produtti-vo di qualità del Made in Italy e di promuovere cibi spazzatura". Dello stesso parere Filiera Italia,"un sistema che va contro una dieta sana ed equilibrata", anche perchè, sostiene Federalimentare"è fuorviante classificare gli alimenti, una buona dieta si ottiene attraverso un'alimentazione variae bilanciata".Per Cia-Agricoltori Italiani, "il semaforo concorre a confondere i consumatori, dando un giudiziosemplicistico e distorto sul singolo alimento". Netta, infine, la bocciatura anche del Codacons,"sembra uno scherzo dove alcuni prodotti fanno male a prescindere, senza tenere conto dellequantità consumate".

Etichette a semaforo per la Nestlè, Italia contraria

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NewsNews Selezione e Sintesi a cura della RedazioneSelezione e Sintesi a cura della Redazione

Una carta d'identità alimentare per chi mangia fuori casa

Per vegani, crudisti, celiaci e intolleranti ordina-re al ristorante sarà più semplice grazie allanascita della prima carta d'identità alimentare. Il documento digitale, compilabile all'indirizzointernet www.cartaidentitalimentare.com/iscrizione-uten-te/ dopo registrazione, nasce su iniziativa del-l'imprenditore vicentino Pietro Ruffoni, ideatoredel progetto e Ceo di HealthyFood, azienda ita-liana specializzata nel campo alimentare e dellaristorazione. Oltre ad essere gratuita, la tessera è indirizzata- viene spiegato - non solo a persone che posso-no avere problemi di intolleranze ma anche adindividui con semplici preferenze nella sceltadegli alimenti da ordinare. Il documento - spiegauna nota - è stampabile in formato Pdf e puòessere condiviso con il ristoratore, esibirlo quan-do si decide di mangiare fuori e inviarlo alla strut-

tura ricettiva scelta per le proprie vacanze come "promemoria" di ciò che si vuole mangiare unavolta arrivati sul posto. "Si tratta - afferma l'ideatore del progetto Pietro Ruffoni - di una vera rivoluzione digitale gratuita"."Se è vero - aggiunge - che sono sempre di più gli italiani che mangiano fuori casa, oltre 7 milioni,e che cresce l'attenzione dei consumatori verso l'healthy food, è altrettanto vero che è sempre piùdifficile conciliare le esigenze alimentari di tutti, quando si esce a cena fuori"."Trasparenza e condivisione sono le parole chiave del nostro progetto - conclude Ruffoni - che sipropone di far sì che tutti coloro che abbiano particolari esigenze si sentano meno soli e più sup-portati nel manifestare la loro necessità.

Fao, l'obiettivo è il cibo sano da agricoltura sostenibile

Il cibo del futuro e l'agricoltura devono muo-versi verso la strada della sostenibilità otte-nendo di più con meno e producendo cibosicuro e nutriente per tutti.

E' questo l'incipit del simposio "The future offood" a Roma presso la Fao.

L'incontro, organizzato con il coinvolgimentodella comunità di ricerca, di esperti e addettiai lavori, è finalizzato in particolare a fare ilpunto della situazione su come dare rispostealla sottonutrizione presente in alcuni Paesi,all'obesità e alle malattie non trasmissibili(NCDs) legate alla dieta nei Paesi a basso emedio reddito offrendo diete sane in unasituazione globale - spiega una nota - che sta cambiando rapidamente dal punto di vista climatico,sotto il profilo del numero della popolazione e dell'urbanizzazione.

"Per produrre alimenti sani e garantire un'alimentazione sana per tutti, dobbiamo iniziare- ha dettoil direttore generale della Fao José Graziano da Silva- con terreni sani, semi sani e pratiche agri-cole sostenibili. È l'intero sistema alimentare - ha incalzato - che deve essere reindirizzato".Graziano da Silva ha aggiunto inoltre "che un'altra area è l'obesità che cresce rapidamente e cheè dovuta principalmente a cambiamenti nel cambio di dieta". Infine ha concluso che la Fao sta cam-biando l'attenzione dal lato della produzione. "Diamo priorità alla nutrizione - ha detto - parlando dinon produrre più cibo ma parlando di produrre cibo sano".

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ApprofondimentoApprofondimentoa cura di Angelo Micelia cura di Angelo Miceli

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Un piccolo basidiomicete a larga diffusione territoriale, con crescita tipicamente ligni-cola che nella conformazione strutturale, con particolare riferimento all’intreccio edalla decorrenza lamellare, ma non solo, riporta alla mente la bellezza dei merletti dipizzo pazientemente ricamati dalla nonna con precisione micrometrica ed ammirati da tutte le ami-che, ci fornisce lo spunto per questa nuova “Riflessione Micologica”: Schizophillum communeche generalmente, nel periodo del suo pieno vigore, attrae l’attenzione e la curiosità di quanti,addentrandosi nel bosco ed incontrandolo, hanno il piacere di bearsi della sua visione ammirando-lo sui tronchi privi di vita, è solito riprodursi solitario o in numerosi esemplari sulle ceppaie in decom-posizione di svariate culture arboree di latifoglie e di aghifoglie.

Genere Schizophyllum Fr. : Fr. 1815Si tratta di genere monospecifico (quando nel genere ècompresa una sola specie), comprendente basidiomi ligni-coli, saprofiti (quando si nutrono di sostanze morte), di pic-cole dimensioni, a forma di conchiglia, sessili (privi digambo) o con brevissimo peduncolo posizionato nel puntodi attacco al substrato, caratterizzati da cappello con super-ficie superiore lanosa, feltrata o ricoperta da leggera pelu-ria e dalla zona imeniale costituita da lamelle divergenti insenso radiale e disposte a forma di ventaglio, con tagliotipicamente fessurato in senso longitudinale.

Schizophyllum commune Fr. : Fr.[as 'Schizophyllus communis'], Observ. mycol. (Havniae) 1: 103 (1815)Un piccolo basidiomicete a crescita lignicola, facilmente riconoscibile per la bellezza della sua con-formazione strutturale che lo rende, nel periodo del suo pieno sviluppo, simile ad un ventaglio ric-camente ricamato, fioccoso e dall’aspetto morbido sulla parte superiore e con meravigliose struttu-re lamellari geometricamente allineate in un ricco intreccio architettonico. Purtroppo, a maturazio-ne avanzata, come avviene per tutte le specie fungine, perde la bellezza dei suoi colori e della suaforma divenendo insignificante e poco attraente. Munito di cappello e privo di gambo (sessile) oattaccato al substrato di crescita con un corto peduncolo che vuole essere il prolungamento delcappello stesso; si presenta singolo, gregario o in numerosi esemplari tra di loro sovrapposti.

Posizione sistematica: classe Basidiomycetes, ordine Agaricales, famiglia Schizophyllaceae,genere Schizophyllum

Etimologia: Schizophyllum dal greco schìzo (fendere) e phyllon (foglia) con espresso riferimentoalla conformazione delle lamelle (foglie) che presentano una tipica fenditura sul filo. Commune dal

latino communis = comune, frequente, con espresso riferi-mento alla sua larga diffusione territoriale.

Sinonimi principali: Agaricus alneus L. (1755); Agaricusmultifidus Batsch. (1786); Dedalea commune (Fr.) P.Kumm. (1871); Schizophyllum multifidum (Batsch) Fr.(1873); Merulius communis (Fr.) Spirin & Zmitr (2004)

Nomi volgari: cappello di cera per derivazione dall’inglesewax cap

Descrizione macroscopicaCappello di piccole dimensioni (10 – 40 mm di diametro), aforma di ventaglio o di conchiglia; superficie superiore dal-l’aspetto arruffato e disordinato, irregolare e leggermente

ondulata, solcata in senso radiale e, a volte, con zonature al margine; lanosa nella fase inziale dicrescita, poi bambagiosa ed infine feltrata; colore biancastro, bianco-grigio, bianco-rosa con nume-rose sfumature di colore intermedio. Gli esemplari maturi presentano, a volte, sfumature verdogno-le dovute alla presenza di microscopiche alghe. Margine sottile, involuto, ondulato ed a volte loba-to.

Schizophyllum commune… un ricamo nel bosco

Schizophyllum commune

Foto: Lucio Scala

Schizophyllum commune

Foto: Lucio Scala

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ApprofondimentoApprofondimento

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a cura di Angelo Micelia cura di Angelo Miceli

Imenoforo acostituito da lamelle precise e regolari, contaglio fessurato in senso longitudinale (lamelle bifide) che,dipartendo in forma radiale dal punto di attacco al substra-to di crescita verso il margine, conferiscono al fungo l’a-spetto di un meraviglioso piccolo ventaglio. Si presentanoleggermente distanziate ed intervallate da lamellule didiversa lunghezza, con colore inizialmente grigio-rosa ten-dente, verso la maturazione al bruno-rossastro. Gambogeneralmente assente, quando presente è molto breve,rudimentale, posizionato lateralmente costituendo il prolun-gamento delle lamelle per un brevissimo tratto. Carnetenace, esigua, fibrosa, di colore ocraceo tendente albruno-rossastro, odore fungino.

HabitatCresce durante tutto l’anno ed ha una larga diffusione terri-toriale, si rinviene, solitamente, su ceppaie ed arbusti marcescenti di latifoglie o, più raramente, diaghifoglie ove trova nutrimento quale fungo saprofita. Si presenta singolo o in forma gregaria edanche, molto spesso, in gruppi di numerosi esemplari tra di loro sovrapposti e quasi imbricati cheriescono a colonizzare vaste porzioni di substrato lignicolo [Buda, 2011]. Si tratta di specie cosmo-polita e tipica degli ambienti a clima temperato o tropicale [Buda, 2011].

CommestibilitàNON commestibile, si tratta di un fungo coriaceo, specialmente in etàavanzata quando tende ad essiccarsi. Tuttavia in alcuni paesi qualiMessico, Thailandia, Vietnam e Perù viene considerato commestibileed utilizzato, mischiato ad altre specie fungine, per diverse tipologie dizuppe o, essiccato e ridotto in polvere, per la preparazione di tisane[Diana, 2018]. In particolare, nella regione di Manipur, in India, dove ènoto con il nome volgare di “Kanglayen” trova larga diffusione nellapreparazione di polveri aromatiche utilizzate in cucina. In Asia sudo-rientale, invece, viene utilizzato come gomma da masticare [Diana,2018].In Giappone, dove viene impiegato quale supporto della radioterapianella cura del cancro ritenendo che possa favorire una migliore resi-stenza alle prolungate esposizioni ai raggi X [Angeli, 2010], gli vengo-no riconosciute, altresì, proprietà medicinali ed antitumorali e viene uti-lizzato nel trattamento di molti tipi di cancro, in particolare del carcino-ma della cervice uterina [Cazzavillan, 2011].L’inalazione delle spore, come scientificamente accertato, potrebbecausare sindrome rinosinusale(1) con conseguenti problemi respiratorio polmonari in individui sensibili o immunodepressi [Milanesi, 2015;Diana, 2018].

Specie similiSi tratta di un fungo di facile determinazione e, per le particolari caratteristiche morfo-cromaticheche lo caratterizzano, difficilmente confondibile con altre specie. Tuttavia, per i meno esperti, inconsiderazione del medesimo habitat di crescita, può essere confuso con alcune specie fungineappartenenti al genere Stereum che, in ogni caso, pur avendo forma simile e superficie del cappel-lo irsuta, differiscono per la conformazione della zona imeniale che si presenta liscia e quindi privadi lamelle. [Consiglio e altri, 2003].

***************(1) Sindrome rinosinusale è considerata sindrome a latenza ritardata (quando si manifesta dopo 24 ore opiù dall’aspirazione delle spore fungine). Si tratta di patologia conseguente la presenza di ife fungine all’in-terno della mucosa dei seni paranasali che interessa, soprattutto, soggetti immunodepressi. Può presentar-si in forma invasiva (rinosinusite fungina necrotizzante acuta, cronica o granulomatosa) o non invasiva. Intal caso si rileva la presenza di ife fungine che formano una massa di colorito biancastro chiamata “fungalball” o “Micetoma sinusale” che blocca la cavità sinusale senza segni di invasione della mucosa.Le affezioni micotiche dei seni paranasali sono attribuite a muffe del genere Mucor o aspergillus e, a volte,sono sostenute da S. commune.

Schizophyllum commune… un ricamo nel bosco

Schizophyllum commune

Foto: Lucio Scala

Schizophyllum commune

Foto: Carmelo Di Vincnezo

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ApprofondimentoApprofondimento a cura di Angelo Micelia cura di Angelo Miceli

Si interviene con terapia chirurgica che deve essere precoce edaggressiva [Milanesi, 2015].

*************** Foto: Carmelo Di Vincenzo, Nuccio Scala

***************Bibliografia di approfondimento• Angeli Pierluigi, 2010: I funghi della medicina popolare tradi-zionale e contemporanea. Annali Micologici A.G.M.T. n. 3: 30-39. A.G.M.T., Settignano (FI). I

• Buta Andrea, 2011: I funghi degli Iblei, Vol. 1. A.M.B. gruppo di Siracusa. Siracusa. I• Cazzavillan Stefania, 2011: Funghi medicinali – dalla tradizionealla scienza. Nuova IPSIA Editore. Palermo. I• Consiglio Giovanni, Papetti Carlo - 2003: Atlante Fotografico deiFunghi d’Italia, Vol. 2 (prima ristampa). A.M.B. Fondazione CentroStudi Micologici, Trento. I• Cetto Bruno, 1983: Funghi dal vero. Vol. 1°. Arti Grafiche Saturnias.a.s. Roncafort di Trento (TN). I• Diana Ettore, 2018: Ventagli del bosco: Schizophyllum commune.Passione Funghi e Tartufi. n. 82: 26-29. Erredi Grafiche Editoriali,Genova. I• Milanesi Italo - 2015: Conoscere i funghi velenosi ed i loro sosiacommestibili. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici, Trento • Phillips Roger - 1985: Riconoscere i funghi. Istituto Geografico DeAgostini, Novara. I

**********Per approfondire le vostre conoscenze micologiche

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Schizophyllum commune… un ricamo nel bosco

Schizophyllum commune

Foto: Carmelo Di Vincnezo

Schizophyllum commune

Foto: Lucio Scala

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Il gusto sta nel benessere. Così sembrano pensarla gli italianiche negli acquisti alimentari cercano gratificazione a tavola malight: meno zuccheri e più fibre. E' quanto emerge dalla nuova edizione dell'OsservatorioImmagino NielsenGS1 Italy: uno studio che ha tagliato il tra-guardo dei 100mila prodotti rilevati, pari all'81% delle venditetotali canalizzate in Italia da supermercati e ipermercati. "E' nel mix tra gusto e benessere - evidenzia lo studio - che vacercata la "cifra" del carrello della spesa medio italiano del2018. Si conferma la tendenza a un carrello della spesa piùsalutistico, sia per il diverso mix di spesa (più alimenti integra-li, carni e salumi, meno pasta, olio extravergine di oliva) sia perla valorizzazione in etichetta delle componenti più salutistichedei prodotti". Rispetto al 2017 si registra un'accelerazione nel taglio deglizuccheri (-1,6% verso un -0,2% del 2017) e nell'aumento delle fibre (+2,4% contro il +1,3% del2017) e il consolidamento della crescita delle proteine (+0,4%, la variazione nel corso del 2017 erastata del +0,7%). E, mentre rallenta la crescita dei grassi complessivi (dal +0,8% del 2017 al +0,1%del 2018), si interrompe la tendenza alla riduzione dei grassi saturi (azzerando la decrescita dello-0,6% registrata nel 2017).Sostanzialmente stabili, invece, i carboidrati. Anche nel 2018 la "famiglia" più numerosa in super-mercati e ipermercati è quella dei prodotti "free from" (che riportano in etichetta, ad esempio, "senzacoloranti" o "senza zuccheri"). E primi segnali di criticità anche per il secondo mondo per numerodi prodotti a scaffale: quello dell'italianità, che accomuna oltre il 25% degli oltre 72 mila prodotti delpaniere alimentare analizzato e genera un giro d'affari complessivo di 6,8 miliardi di euro, con claimcome "100% italiano" e "prodotto in Italia", con bandiere tricolori o bollini Dop, Docg, Doc o Igp.

Meno zuccheri più fibre, il benessere gratifica a tavola

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Selezione e Sintesi a cura della RedazioneSelezione e Sintesi a cura della Redazione

Melatonina fa bene alla vista

La melatonina non solo contribuisce a regolare il ciclo sonno-veglia ma protegge anche la retinadallo stress ossidativo. Alcuni recenti studi, dei quali si è parlato durante il 17° Congresso dellaSocietà Oftalmologica Italiana, hanno infatti confermato che questo ormone, prodotto dallaghiandola pineale situata nel cervello, viene sintetizzato anche a livello oculare, apportando diver-si benefici.

Se la melatonina manca, la degenerazione maculare è dietro l’angolo«La melatonina svolge un effetto protettivo sulle cellule retiniche, eliminando quelle danneggiate acausa dell’ossidazione, che a lungo andare può portare a degenerazione maculare senile» spiegaGianluca Scuderi, Professore associato di Oftalmologia all’Università La Sapienza eResponsabile UOC Oculistica all’Ospedale Sant’Andrea di Roma. Ecco perché gli specialisti intervenuti al Congresso ipotizzano una correlazione tra questa patolo-gia, che colpisce la macula principalmente dopo i 65 anni, e la carenza del neurormone, che tendea diminuire proprio con l’avanzare dell’età. La produzione di melatonina, infatti, raggiunge i livellimassimi durante l’infanzia (il picco si registra intorno ai 10 anni) per poi ridursi progressivamente.Basti pensare che già a 40 anni la sua concentrazione è un quarto rispetto a 20 anni e raggiungelivelli prossimi allo 0 negli over 65.

Cosa fare se è carente«Numerosi studi internazionali hanno dimostrato che l’utilizzo di una supplementazione specifica èefficace nel bloccare o quantomeno ritardare la progressione della degenerazione maculare, pre-servando la visione» conferma Giovanni Scapagnini, Professore ordinario di Nutrizione umanaall’Università del Molise e Vicepresidente della Società Italiana di Nutraceutica. «Ad esempioun’integrazione di melatonina può essere somministrata, in un’ottica di prevenzione, già dopo i 40-45 anni, ed è consigliata nei soggetti con i primi segni di diagnosi di degenerazione maculare».

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Ricette del meseRicette del mese

Frittata di pane

Calzoni al forno

Ingredienti per 12 calzoncini

per la pasta250 gr di farina 0150 ml di acqua10 gr di lievito di birra fresco1/2 cucchiaino di zucchero5 gr di sale15 gr di olio di oliva extravergine

per il ripieno100 gr di passata di pomodoro60 gr di mozzarella60 gr di prosciutto cotto10 gr di olio di oliva extraverginesale

Preparazione

Innanzitutto preparate la pasta per le pizze: ver-sate la farina a fontana in una ciotola, unite alcentro il lievito e lo zucchero sciolti in un po' diacqua appena tiepida e iniziate ad amalgamare.Unite poi sale, olio, e l'acqua restante e impasta-te fino ad ottenere un panetto liscio e omoge-neo.Coprite la ciotola con un canovaccio pulito e fatelievitare per almeno 2 ore o fino al raddoppio.Preparate quindi il ripieno: tagliate la mozzarellaa cubetti e il prosciutto a quadratini e uniteli inuna ciotola insieme con pomodoro, olio e sale.

Una volta raddoppiato il volume dell'impasto,riprendetelo, sgonfiatelo con le mani e stendete-lo sulla spianatoia leggermente infarinata.Ricavate dei dischi con un coppapasta, dispone-te un po' di ripieno al centro e chiudete i dischi amezzaluna, sigillando i bordi con i rebbi di unaforchetta.Spennellate leggermente di olio i calzoncini ecuocete per 10-15 minuti a 230°C in forno venti-lato già caldo.Una volta cotti, sfornate i calzoni al forno e ser-viteli subito.

Ingredienti per 4 persone

150 gr di pane100 ml di latte6 uova2 cucchiai di grana grattugiatobasilico2 cucchiai di olio di oliva extravergine1 noce di burrosalepepe

PreparazioneLasciate il pane in ammollo nel latte per almeno15 minuti.Rompete le uova in una ciotola e sbattetele consale e pepe, quindi aggiungete grana, panestrizzato e basilico spezzettato.Mescolate fino ad amalgamare tutti gli ingre-dienti.Fate scaldare olio e burro in una padella antia-derente, quindi aggiungete il composto e cuoce-te a fiamma medio-bassa finché le uova nonsaranno rapprese, quindi girate la frittata con

una spatola e fate dorare velocemente il secon-do lato a fiamma più alta.La frittata di pane è pronta: potete servirla calda,tiepida o anche fredda.

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L’Angolo della PoesiaL’Angolo della Poesia

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Dal 2022 le birre Ue mostreranno calorie e ingredienti

Dal 2022 tutte le bottiglie e le lattine di birra in Europa avranno ingredienti e calorie in etichetta. E'la promessa di Brewers Europe, l'associazione di categoria dei birrai europei che a settembre met-terà l'impegno nero su bianco, firmando un protocollo di intesa con la Commissione europea.Dopo i produttori di superalcolici, anche quelli di birra varano un'iniziativa volontaria per l'etichettanutrizionale, prevista dal regolamento Ue del 2011.

In realtà i birrai stanno rinnovando gli sforzi che negli ultimi 4 anni hanno portato, secondo dati for-niti dall'industria, l'indicazione delle calorie per 100ml sul 60% delle birre e la lista degli ingredientisull'85%.

Mangiare una sola porzione di carne in più al giorno aumenta i rischi di morte prematura. Unnuovo studio, infatti, dimostra che le persone che hanno aumentato le porzioni giornaliere di carnerossa per un periodo di otto anni hanno registrato più probabilità di morire durante gli otto anni suc-cessivi rispetto alle persone che non avevano aumentato il consumo di carne rossa.Nel contempo, secondo la nuova ricerca condotta alla Harvard T.H. Chan School of PublicHealth, la riduzione della carne rossa e il corrispettivo aumento di scelte alimentari alternative sanenel tempo si associa a una minore mortalità.Che un elevato consumo di carni rosse e di insaccati sia causa di maggiori rischi di molte malattiecroniche, come il diabete di tipo 2, di disturbi cardiocircolatori e anche di alcuni tipi di tumori è cosanota da tempo. Ora questo è il primo studio longitudinale volto a esaminare come i cambiamentinel consumo di carne rossa nel tempo possano inficiare non poco sulla salute.

Lo studioPer questo studio, i ricercatori hanno utilizzato dati sulla salute di 53.553 donne e di 27.916 uomi-ni non affetti da malattie cardiovascolari o cancro. Hanno poi esaminato se i cambiamenti nel con-sumo di carne rossa dal 1986-1994 avevano predetto la mortalità nel periodo 1994-2002 e se icambiamenti dal 1994 al 2002 prevedessero la mortalità nel periodo 2002-2010. Seguendoli per16 anni, quindi, nei primi 8 hanno raccolto le informazioni sulle persone, nei restanti 8 hanno ana-lizzato l’impatto che le loro abitudini avevano avuto sulle condizioni di salute.Dai risultati è emerso che le persone che avevano aumentato il consumo di carne rossa o proces-sata già di sola mezza porzione al giorno nei secondi 8 anni avevano visto crescere del 10% leprobabilità di una morte prematura. Chi invece aveva sostituito la carne con altri tipi di fonte di pro-teine aveva visto diverse percentuali di sopravvivenza: 17% in meno per chi aveva scelto il pesce;10% per chi aveva preferito il pollo senza pelle o le verdure; 8% con la scelta dell’uovo; 12% sesostituito con un piatto di cereali integrali.

I ricercatori hanno anche trovato associazioni significative tra l’aumento del consumo di carnerossa e l’aumento dei decessi a causa di malattie cardiovascolari, malattie respiratorie e malattieneurodegenerative, e questo indipendentemente dall’età dei partecipanti, dalla qualità della loroalimentazione, dall’attività fisica praticata, dal consumo di alcol o dal fatto che fossero o menofumatori.

Perché fa così male? Secondo i ricercatori l’associazione tra consumo di carne rossa e aumentodel rischio di morte può essere dovuta a una combinazione di componenti che promuovono distur-bi cardiometabolici, come grassi saturi, colesterolo, ferro emico (il ferro legato all’emoglobina), con-servanti e composti cancerogeni prodotti dalla cottura ad alta temperatura.“Questo studio a lungo termine fornisce ulteriori prove del fatto che ridurre l’assunzione di carnerossa mentre si mangiano altri alimenti proteici o più cereali integrali e verdure può ridurre il rischiodi morte prematura. Per migliorare sia la salute umana che la sostenibilità ambientale, è importan-te adottare una dieta mediterranea o un’altra dieta che metta al centro cibi vegetali sani”, spiegal’autore senior Frank Hu.

La soluzione? Mangiamo carne rossa il meno possibile e concediamoci scelte proteiche decisa-mente diverse che facciano bene a noi e che non danneggino nemmeno l’ambiente. Solo un cam-biamento verso una fonte proteica alternativa e il consumo di cibi vegetali sani come verdure ocereali integrali possono migliorare la longevità.

Mezza porzione di carne al giorno in più ti riduce la vita del 13%

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L'assunzione totale di fosfati dagli alimenti può superare i livelli di sicurezza tra minori e adole-scenti e andrebbero introdotti limiti per il loro impiego come additivi negli integratori alimentari. Sono le conclusioni degli esperti dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), aseguito di un nuovo parere scientifico sui fosfati, nutrienti essenziali che possono essere presentinaturalmente negli alimenti, ma che sono anche aggiunti come emulsionanti o conservanti inun'ampia gamma di prodotti.Secondo gli esperti, gli additivi contribuiscono dal 6 al 30% dell'assunzione totale di fosfati attraver-so la dieta. L'Efsa ha individuato una dose accettabile giornaliera per queste sostanze, ha indicatoche questa nuova dose può essere superata più facilmente da minori e adolescenti, e raccoman-dato alle istituzioni Ue di introdurre limiti, oggi inesistenti, per i fosfati usati come additivi negli inte-gratori alimentari.

Efsa, limitare i fosfati negli alimenti per tutelare i giovani

Le proteine della soia sono utili per abbassare il colestero-lo e, quindi, ridurre il rischio cuore.È la conclusione cui giunge una vastissima meta-analisi di47 trial clinici condotti sull'argomento, pubblicata sul Journalof the American Heart Association e diretta da espertidell'Università di Toronto proprio mentre la Food and DrugAdministration statunitense sta decidendo se attribuire aquesti prodotti il 'riconoscimento' di sostanze salutari e car-dioprotettive.In tutte le sperimentazioni osservate in questa maxi-revisio-ne, il consumo di proteine della soia si associa a riduzionesia del colesterolo totale sia di quello cattivo. È importante notare che per quanto la riduzione del coleste-rolo conferita dalla soia sia inferiore al 5%, se ad essaaggiungi il consumo di altri cibi di origine vegetale noti perridurre il colesterolo (da frutta secca a fibre e altre proteinevegetali) ottieni un effetto complessivo notevole, una riduzio-ne dei fattori di rischio cardiovascolare del 30%.

Proteine della soia possono aiutare a ridurre il colesterolo

In 20 anni, dal 1998 al 2017, sono quasi 13mila i casi di sospetto avvelenamento da funghi segui-ti dal Centro antiveleni (Cav) di Milano. Per 19 pazienti, a causa dei danni al fegato, è statonecessario un trapianto d'organo, mentre 40 sono morti. A presentare i dati è il Cav sulla rivistaBen dell'Istituto superiore di sanità (Iss), in cui sottolinea l'importanza di un intervento tempesti-vo, entro 6 ore.Di solito il tasso di letalità per intossicazione da funghi con amatossine si aggira tra il 15 e 25%,contro il 6,3% del Cav di Milano. "Il nostro risultato - spiega il Cav nello studio - è determinato sia dal rapido arrivo in ospedale deipazienti, sia dal corretto inquadramento e applicazione del protocollo". Se si interviene in un perio-do che va dai 30 minuti a 6 ore dopo l'ingestione, non ci sono rischi. Se invece si aspetta oltre le6 ore, il rischio di mortalità è alto. Al Cav di Milano ogni anno arrivano un migliaio di richieste diconsulenza da tutta Italia, prevalentemente da medici, ma anche da privati cittadini.Complessivamente, dal 1998 al 2017, gli sono arrivate 15.864 richieste di consulenza per intossi-cazione da funghi, di cui 12.813 su casi clinici. Tutti avevano sintomi gastroenterici (vomito, diar-rea e grave disidratazione), che richiedevano l'intervento medico o ospedaliero. Nella maggiorparte dei casi (85%), i disturbi erano dovuti all'ingestione di funghi spontanei raccolti e non control-lati da un micologo. In 3.265 pazienti i sintomi sono comparsi dopo più di 6 ore dall'ingestione. A637 (19,5%) di questi è stata fatta diagnosi certa d'intossicazione da amatossine, 40 (6,3%) sonomorti (l'80% di loro è arrivato alle cure tardi, oltre le 24 ore dall'ingestione), mentre 33 pazientihanno sviluppato insufficienza renale grave e irreversibile.

Avvelenamento da funghi, nessun rischio se si interviene entro 6 ore

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Selezione e Sintesi a cura della RedazioneSelezione e Sintesi a cura della RedazioneNewsNews

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Se il filtro del condizionatore è vec-chio e ormai consumato, non biso-gna indugiare e provvedere subitoa cambiarlo ( ai tempi d’oggi nonoccorre neanche andare di perso-na dal rivenditore, dato che quellidi ricambio delle marche più cono-sciute si possono trovare facilmen-te sul web): un filtro non efficienteo rotto non consente di risparmia-re energia elettrica e può anchepregiudicare le funzionalità dll’ap-parecchio.

Stirate la biancheria quandonon è ancora perfettamenteasciutta per eliminare meglio lepieghe e fare prima.

Se, accingendovi a pulire ilforno, vi accorgete che il grassodepositato è difficile da mandarvia: metteteci dentro una baci-nella contenente acqua bollentee 1 bicchiere di ammoniaca,chiudete l’anta, lasciate agire iltempo di una notte e la mattinadopo vedrete che l’unto verràvia più facilmente, ma… ricor-datevi di sciacquare bene, inquanto l’ammoniaca è tossica.

Torta di mandorle

Ingredienti per 1 stampo da 22 cm

150 gr di farina di mandorle150 gr di farina 00150 gr di burro150 gr di yogurt greco150 gr di zucchero2 uova1 bustina di lievito per dolci1 buccia di limone grattugiatazucchero a velo per decoraremandorle a lamelle

Preparazione

In una ciotola unite le due farine, il lievito e labuccia di limone.In un'altra ciotola, unite yogurt e burro fusointiepidito.A parte, montate le uova intere con lo zucche-ro fino a ottenere un composto chiaro e spumo-so.Unite prima il composto di yogurt e poi le fari-ne, amalgamando fino ad ottenere un impastoomogeneo.Versate il composto nello stampo rivestito dicarta forno e cuocete per circa 40 minuti inforno ventilato preriscaldato a 180°C.Una volta pronta, fate raffreddare completa-mente la la torta di mandorle, quindi decoratecon zucchero a velo e mandorle a lamelle.

I Consigli della Nonna!

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ApprofondimentoApprofondimento

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a cura dell’ Ing. Davide Caccamoa cura dell’ Ing. Davide Caccamo

Tecnologie Solari Sicilia srl, MessinaTecnologie Solari Sicilia srl, Messina

L’idea è semplice: abbinare il fotovoltaico ad una colonnina di ricarica diproprietà, per alimentare i consumi dell’auto elettrica esclusivamente conl’energia prodotta gratuitamente dai tuoi pannelli.

Perché investire oggi nella mobilità elettrica?Ti sarai accorto che i prezzi del gasolio e della benzina sono sempre in crescita, ormai siamo vici-ni ai 2€/litro. Questo significa che un pieno può arrivare a costare fino a 80€ e oltre. Questa potreb-be già essere una buona ragione per valutare una alternativa. I costi di gestione di una macchinatradizionale sono realmente molto alti e tendono a diventare sempre più grandi con il tempo.

In cosa è diversa una macchina elettrica? Perché dovrei preferirla?Tanto per cominciare, una macchina elettrica consuma molta meno energia! Con un chilowat-tora di ricarica puoi percorrere dai 6 agli 8 chilometri. Attualmente, il costo del chilowattora è di circa0,25€ in bolletta. Questo significa che con un euro di spesa si possono percorrere fino a 32 chi-lometri.Quindi, con gli stessi 80€ del pieno di gasolioo benzina si potrebbero percorrere 2.560 chi-lometri, una distanza che supera ampiamen-te quella percorribile da qualsiasi altramacchina tradizionale, seppure con presta-zioni eccezionali.In secondo luogo, l’energia per alimentare lamacchina elettrica può essere fornita da unacolonnina di ricarica di proprietà, alimentatadal tuo impianto fotovoltaico. oppure può esse-re acquistata da una colonnina di ricarica predisposta da un gestore su strada.

Nel caso della colonnina di ricarica di proprietà si tratta di destinare una parte dei chilowat-tora prodotti dall'impianto fotovoltaico alla ricarica della propria auto.

Se utilizzi la macchina per spostarti prevalente-mente in città, il consumo di energia della batteriaè abbastanza limitato, solo pochi chilowattora.Quindi anche la quantità di energia necessariaall'auto è più limitata, e la ricarica può essere ese-guita in tempi più brevi.

Ad esempio, con 5 kWh si copre una distanzapari a 30-40 km, che, anche nell'ipotesi di tragittiquotidiani un po' più lunghi, possono essere com-pensati tranquillamente con una ricarica di unpaio d'ore.

Se preferisci eseguire la ricarica la sera o durantela notte, quando l'impianto fotovoltaico non è infunzione, potrebbe essere necessario ricorrere aduna batteria di accumulo, come Tesla PowerWall,

la batteria di accumulo per fotovoltaico di Tesla (qui tutti i dettagli sul fotovoltaico con accumulo).Dato che la capacità di accumulo di PowerWall è pari a 13,5 kWh, una parte di questa energia puòessere utilizzata per ricaricare l'auto elettrica oltre che per alimentare le utenze di casa.Tesla PwerWall è predisposta per la ricarica dell'auto elettrica.

Come si esegue la ricarica?La ricarica viene eseguita grazie ad una apposita presa in corrente alternata predisposta pererogare la potenza necessaria all’auto elettrica.Viste le potenze in gioco le normali prese schuco non sono adatte alla ricarica delle auto elettriche,è per questo motivo che sono state predisposte apposite prese adatte a sostenere potenze eleva-te per un periodo di tempo prolungato.In pratica, grazie ad un cavo di collegamento si connette l’automobile alla colonnina di rica-rica elettrica, che, come un normale caricabatterie, erogherà tutta l’energia necessaria allabatteria della macchina.Il tempo necessario per la ricarica elettrica dipende dalla potenza erogata dal dispositivo utilizzatoper la ricarica e dalla potenza massima accettata dal caricabatterie interno al veicolo. Normalmentevale la potenza del più basso tra i due.

Colonnine Di Ricarica: Entra Nell’Era Della MobilitàElettrica A Costo Zero!

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Ad esempio, una ricarica completa a 3,7 kW richiede circa 5/6 ore di tempo. Una ricarica com-pleta a 7,4 kW richiede fino a 2/3 ore di tempo, cioè la metà.In realtà i tempi sono inferiori perché è raro dover eseguire una ricarica completa, è più frequenteeffettuare dei rabbocchi di 1-2 ore, ogni giorno, a seconda dei chilometri percorsi durante la gior-nata.La durata di una ricarica dipende dal numero di chilowattora accumulabili dalla batteria. Unpacco batteria di un’auto elettrica arriva ad una capacità di accumulo dell’ordine di 16 – 24 kWh,con autonomie reali che vanno dai 110 ai 160 km.Qualora si scelgano macchine con tecnologie e pacchi batteria più avanzate, si può arrivare anchead autonomie di oltre 300 km, come nel caso delle Tesla, che rappresentano l’eccellenza nel setto-re.

La mobilità elettrica è una tendenza globale, incentivata anche dal Governo.Proprio perché rappresenta un fattore cruciale per l’ambiente, passare alla mobilità elettrica stadiventando una tendenza condivisa a livello globale.In Italia sono stati previsti fino a € 6.000 di incentivi per l’acquisto di macchine a basse emis-sioni, come le auto elettriche, con un incentivo tanto più rilevante quanto più basso il livello delleemissioni delle nuove macchine acquistate.

Il plafond stanziato per questi incentivi sta già raggiungendo il monte previsto complessivo per que-st’anno, e siamo solo a Giugno! Questo significa che c’è stata una risposta significativa da partedegli italiani a questa azione del Governo, e che la sensibilità nei confronti della questione è eleva-ta.

Colonnine Elettriche Sempre Più Diffuse In Italia ed In EuropaLa mobilità elettrica può essere concretizzata solo a condizione che si creino adeguate infra-strutture per sostenere questa trasformazione. Questo sta già accadendo. Stanno spuntando unpo’ dappertutto nelle nostre città, sulle grandi arterie stradali, europee e nazionali, stazioni di ricari-ca per le auto elettriche.Questo è un punto nodale della faccenda. Infatti, possiamo essere tanto più motivati ad investiresull’auto elettrica, quanto più esistono dei servizi in grado di garantirci autonomia di spostamentoper tutti i tipi di tragitto che potremmo trovarci a dover compiere. Questo significa possibilità diricarica in tutti i tragitti da quelli più brevi, all’interno della città, a quelli più lunghi nei viag-gi di più lunga portata.Pochi chilometri di tragitto possono essere compensati con una breve ricarica grazie alla colonninadi ricarica domestica. Per i lunghi tragitti, invece, devo comunque poter fare affidamento su una retecapillare di punti di ricarica, presso i quali potere pianificare la mia ricarica, in base ai tempi previstiper il tragitto in un lungo viaggio on the road.È per questo motivo che i grandi gestori dell’energia elettrica stanno attrezzando i loro puntidi ricarica in modo che i propri clienti possano pianificare tramite app sullo smartphone leloro ricariche. Si tratta di coprire un aspetto organizzativo importante, grazie al quale poter farefronte alle esigenze di chi viaggia elettrico.

Mobilità Elettrica La Tendenza Del Momento e Dei Prossimi AnniLa mobilità elettrica crescerà? Sì. E anche in fretta. Le immatricolazioni delle macchine elettri-che sono cresciute negli ultimi anni registrando incrementi a due cifre nella sola Italia.Nel mondo la crescita è passata dagli 1,5 milioni di veicoli elettrici, per passeggeri o merci, del 2016,agli attuali 5,3 milioni, dei quali 2 milioni nella sola Cina (+150% nel 2018 rispetto al 2017), ed 1milione negli Stati Uniti (+100% nell’ultimo anno). In Europa è la Norvegia a fare da capofila, con250.000 auto elettriche a fronte di soli 5 milioni di abitanti.

In definitiva, continuare ad utilizzare la macchina tradizionale, fermandosi ad un passato dasuperare, significa non tenere il passo coi tempi. La mobilità elettrica è un futuro che si staconcretizzando in questi anni sotto i nostri occhi.

Perché quindi non cavalcare l’onda del cambiamento e lasciarsi guidare verso la nuova era dellamobilità elettrica, nella quale tutti abbiamo qualcosa da guadagnare?

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ApprofondimentoApprofondimentoa cura dell’ Ing. Davide Caccamoa cura dell’ Ing. Davide Caccamo

Tecnologie Solari Sicilia srl, MessinaTecnologie Solari Sicilia srl, Messina

(continua dalla pagina precedente)

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ApprofondimentoApprofondimento

a cura di Avv. Giuseppe Freni del Foro di Messinaa cura di Avv. Giuseppe Freni del Foro di Messina

Che cos’è e come si calcola il valore dell’indennità di sopraelevazione?

A norma dell’art. 1127, primo comma, c.c., il proprietario dell’ultimo pianoo del lastrico solare dell’edificio condominiale può realizzare al di sopradi esso nuove costruzioni.

Si deve precisare che la sopraelevazione è sussistente non per il fatto diuna “pura e semplice costruzione oltre l’altezza precedente del fabbrica-to”, ma solo in caso di costruzione di uno o più nuovi piani o di unao più nuove fabbriche, sopra l’ultimo piano dell’edificio, quale chesia il rapporto con l’altezza precedente.

Sul punto risulta però ormai delineato l’orientamento giurisprudenziale inbase al quale, ai sensi dell’art. 1127 c.c., devono essere considerati nuovi piani o nuove fabbrichele opere consistenti nella trasformazione in appartamento di una soffitta mediante l’aumento da 1a 3 metri della sua altezza media.

In ogni caso, la sopraelevazione è consentita quando sia eseguita dal proprietario dell’ultimo pianoo dal proprietario esclusivo del lastrico solare o terrazza di copertura dell’edificio, a condizione chesussista l’idoneità statica dell’edificio (art. 1127, secondo comma, c.c.), che non sia pregiudicatol’aspetto architettonico dell’edificio e non sia diminuita notevolmente l’aria e la luce dei piani sotto-stanti (art. 1127, terzo comma, c.c.).

Il problema che si pone è, dunque, quello di stabilire sia quando si può riconoscere tale dirit-to sia la previsione di uno specifico indennizzo da destinare agli altri condomini titolari di unitàimmobiliari sottostanti.Stando sempre al disposto ex art. 1127 c.c., i condomini hanno, altresì, diritto, per il IV° comma didetta norma, ad una indennità determinata con riferimento al valore dell’area su cui insiste la nuovacostruzione, diviso per il numero dei piani, ivi compreso quello da edificare, dalla quale si sottraela quota spettante al condomino dell’ultimo piano.La ratio della prescritta indennità si sostanzia, in particolare, nel fatto che, per effetto della soprae-levazione, il soggetto che l’ha realizzata aumenta il proprio diritto sulle parti comuni dell’edifi-cio, a scapito degli altri proprietari di immobili.

Come si calcola quindi l’entità dell’indennità da sopraelevazione?Ai sensi dell’art. 1118 c.c., comma I°, questo risarcimento è proporzionato al valore di piano o por-zione di piano che gli appartiene. Assunto come elemento base per il calcolo dell’indennità dicui all’art. 1127 c.c., il valore del suolo su cui insiste l’edificio o la parte di esso che vienesopraelevato, questo importo va poi diviso per il numero dei piani compreso quello dinuova costruzione, deducendo infine dal quoziente così ottenuto, la quota che spetterebbeal condomino che esegue la sopraelevazione, in relazione al piano o parte di piano o piùpiani di sua proprietà: la somma residua costituisce l’ammontare dell’indennità, da ripartir-si tra gli altri condomini (Cassazione, 20/6/1960, n. 1635; 26/3/1976, n. 1084; 21/8/2003, n.12292 Cassazione civile sez. II, 07/04/2014, n.8096).

L’aumento dell’altezza del fabbricato pare, pertanto, costituire elemento essenziale perché troviapplicazione l’art. 1127 c.c. e, un’interpretazione strictu sensu di tale disposizione, fa intendere cheil proprietario dell’ultimo piano deve aver posto in essere nuove opere che abbiano superato l’al-tezza originaria dell’edificio.In tal modo, si è utilizzato lo spazio che lo sovrasta andando ad occupare la colonna d’aria su cuiesso insiste.

Del resto, tale interpretazione è conforme ad un primo, e risalente, orientamento giurisprudenzia-le che giustifica la corresponsione della citata indennità nella utilizzazione della colonna d’aria, cor-rispondente alla proiezione in altezza del suolo su cui è costruito l’edificio, con conseguente innal-zamento dello stesso (Cass., 7 dicembre 1974, n. 4093; Cass. 20 luglio 1999, n. 7764).

Peraltro, l’indennità deve essere valutata in relazione non alla pura e semplice superficie del suolocondominiale, ma alla volumetria costruibile o al numero di locali costruibili secondo gli stru-menti urbanistici comunali, sicché il valore del suolo si determina in base alla volumetria totale edi-ficata, che si ottiene con il sopralzo o in base al totale dei locali che risulteranno costruiti.

E’ bene evidenziare che qualora la sopraelevazione sia eseguita senza concessione edilizia, ilsopraelevante è tenuto a corrispondere comunque l’indennità a ciascuno degli altri condomini enon al condominio.

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ArteArtedi Gaetano La Faucidi Gaetano La Fauci

FRA IL DIRE ED IL FARE

Fra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare, cosi recita un famoso detto. Moltiartisti si gonfiano di millantato credito con le parole, mentre i fatti dimostranotutt’altro.

Alcuni esimi e noti artisti, al momento di dimostrare con gli elaborati le pro-prie capacità, cadono nei più profondi dilettantismi, per questo, alcuni di essiche si cimentano nel rappresentare con opere pittoriche nature morte oancora peggio fiori, ottengono risultati orribili a vedersi.

I fiori che per natura sono l’esempio della bellezza, della delicatezza e della fragilità nella forma enei colori, sono rappresentati talune volte con durezza nella plasticità da sembrare di pietra o diceramica, fissi ritagliati e statici, quando invece, l’artista che si cimenta in questi soggetti, dovreb-be ridare vita leggerezza e vibrazione che li riporta nella piena naturalezza, quasi a volerli risusci-tare; per cui la natura morta riprende vigore e vita diventando natura viva.

Allo stesso modo per i ritratti, l’artista deve saper esprimere con la propria bravura, la naturaleespressione del personaggio ritratto, attraverso la vivacità dello sguardo, tale da turbare l’osserva-tore del dipinto, fino a fargli esclamare la famosa frase ”sembra che parli!”.

Tutto ciò, è imprescindibile dalla semplice rappresentazione figurativa lapidaria e statica per esse-re annoverata come opera d’arte, altrimenti basterebbero semplicemente delle foto dei soggettiritratti. Questa è la differenza sostanziale che fa di un pittore un artista.

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ApprofondimentoApprofondimento

La ristrutturazione di una casa può essere un lavoro molto impegnativoin quanto prevede l’utilizzo di molti materiali, il contatto di più fornitori ecentinaia di cose da organizzare.

La riqualificazione degli immobili è un intervento auspicabile per gli edi-fici meno recenti, soprattutto adesso che tutte le nuove costruzioni devo-no rispettare obblighi di efficienza energetica.

Ecco quindi che una ristrutturazione green può essere la soluzione adatta. La ristrutturazioneeco-friendly di una casa ha l’obiettivo di rendere l’immobile ecosostenibile, in modo da consentireil risparmio energetico, la riduzione di emissioni nocive nell’ambiente

La ristrutturazione a basso impatto ambientale è più unapproccio culturale che una tecnica e prende origine daiprincipi ecologici e dal concetto di sviluppo sostenibile, a par-tire dalla Baubiologie nata in Germania negli anni Settanta.Questo concetto, tradotto come bioedilizia, si basa sui prin-cipi della sostenibilità, del ciclo di vita, dell’ecobilancio, dellacompatibilità e del benessere. In Italia è previsto l’obbligo dicertificazione energetica per gli edifici di nuova costruzione:all’atto di vendita o locazione, cioè, viene richiesto un docu-mento che attesta la classe di efficienza energetica dell’im-mobile.

La grande maggioranza degli edifici costruiti in Italia negli anni successivi al Dopoguerra, infatti, èdecisamente carente dal punto di vista energetico: delle circa 32 milioni di unità abitative presentiin Italia, solo il 6% si trova nelle classi energetiche più alte (A, B o C).

D’altra parte, prima ancora di avere presentato la Legge di Stabilità 2017, il Governo italiano haprorogato per altri 5 anni (fino al 2021) l’Ecobonus per i lavori di ristrutturazione eco-friendly. Èprevista una detrazione fiscale dei costi sostenuti, da riscattare in 10 quote annuali di pari impor-to, ma il bonus può salire fino al 75% se l’intervento di ristrutturazione riguarda il condominio.

Ristrutturazione green: come rendere la casa ecosostenibile.

a cura dell’ Ing. Antonio Cannavòa cura dell’ Ing. Antonio Cannavò

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Curiosità FlashCuriosità Flash

La più grande città del mondo dove si

parla francese non è Parigi, bensì

Kinshasa, la capitale della Repubblica

Democratica del Congo, con una popo-

lazione che supera i 10 milioni.

Le ore di sonno necessarie variano in

base al età. I neonati hanno bisogno di

dormire circa 16 ore al giorno, i ragazzi

fino ai 18 anni di età hanno bisogno di

dormire 10 ore al giorno, gli adulti dai 19

ai 55 anni hanno bisogno di dormire 8

ore al giorno ed infine le persone oltre i

55 anni hanno bisogno di dormire 6 ore

al giorno.

Il fiume più lungo del mondo è il

Rio delle Amazzoni. Esso attra-

versa il Brasile, bagna anche il

Perù e la Colombia. Supera il Nilo

in lunghezza di oltre 300 km, che

sarebbe il secondo fiume più

lungo al mondo (6.600 km contro

6.900) ed è 10 volte più lungo del

fiume italiano Po.

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Gli antichi aztechi creavano spade, utiliz-

zando lame di ossidiana prismatica, cioè

un vetro di origine vulcanica, la loro effica-

cia era paragonabile a quelle di moderne

lame in acciaio, il macuahitl che significa

letteralmente legno da mano.

I raccoglitori di ananas hanno la ten-

denza a perdere le impronte digitali

delle loro dita. All'interno di varie

parti dell'ananas, in particolare su

quelle esterne, c'è un enzima che si

chiama bromelina che tenuto a con-

tatto con la mano per molto tempo

evita la ricrescita delle proteine della

pelle che rigenerano anche le impron-

te. Per fermare questo processo è suf-

ficiente smettere di raccogliere ananas

per 1 o 2 settimane.

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Si dovrebbe pensare più a farbene che a star bene: e così sifinirebbe anche a star meglio.

Alessandro Manzoni

Le cose sono unite da legamiinvisibili: non si può cogliere unfiore, senza turbare uno stelo.

Albert Einstein

La stupidità deriva dal-l’avere una rispostaper ogni cosa. La sag-gezza deriva dall’ave-re, per ogni cosa, unadomanda.

Milan Kundera

Per ogni caso ci sonodue parole: una cheingrandisce e una cherimpicciolisce.

Robert LouisStevenson

Per andare d’accordo non ser-vono le stesse idee, serve lostesso rispetto.

Anonimo

Tutti i grandi sono stati bambiniuna volta. Ma pochi di essi sene ricordano.

Antoine De Saint Exupéry

Solo una mente educata puòcapire un pensiero diverso delsuo senza avere bisogno diaccettarlo.

Aristotele

La goccia apre la pietra non perla sua forza, ma per la suacostanza.

Anonimo

Chi si emoziona con poco, hacapito che spesso nelle piccolecose c’è l’immenso.

Anonimo

D’estate il sole è un bambinoche rifiuta insistentemente diandare a letto.

John Green

Le persone perfette noncombattono, non mento-no, non commettonoerrori e non esistono.

Aristotele

I politici non hanno smes-so di rubare, ma solosmesso di vergognarsi.

Piercamillo Davigo

Se pensi che l’avventurasia pericoloso, prova laroutine. È letale.

Paolo Coelho

Le persone vanno e vengono,ma quelle speciali ci sono sem-pre.

Anonimo

EventiEvent i

P i l l o l e d i S a g g e z z a

a cura della Redazionea cura della Redazione

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Lasciateci utilizzare questo spazio per Augurare anche sulnostro Magazine un grandissimo Buon Compleanno al nostroPresidente Domenico Saccà, che qualche giorno fa ha rag-giunto il traguardo dei suoi primi 70 anni.

Il 25 giugno scorso, ha saputo organizzare una giornata specia-le, come solo lui sa fare, circondandosi delle persone a lui piùcare, parenti e amici con cui ha festeggiato alla grande un gior-no speciale.

Ancora AUGURI Presidente. 100 di questi giorni !!!

E prima di augurarvi un buon iniziodi estate e di trascorrere delle bellegiornate di vacanza, ci teniamo afarvi notare la presenza nellevostre tv, di un volto noto a noi tutti.Beh stiamo parlando del nostrodirigente Carlo Cannarozzo, cheappare all’inizio del noto spot dellaBirra Messina. Bravo Carlo !!!

E ora cosa aggiungere se non un sincero Buona Estate e Buone Vacanze a tutti i nostri lettori !!!