Periodico d’informazione del Salento - belpaeseweb.it · UN PICCOLO GRANDE TESORO SCOPERTO PER...

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Primo piano SOVRAINDEBITAMENTO, DALLA LEGGE N. 3/2012 UNA BOCCATA D’OSSIGENO Alessandro Chizzini pag. 10 Anno XIV n. 567 Periodico d’informazione del Salento Primo piano MUSEO FAGGIANO A LECCE, UN PICCOLO GRANDE TESORO SCOPERTO PER CASO Arcangelo De Luca pag. 11 Patrizia Miggiano pag. 9 PRIMO PIANO Chiari di Luna presenta Amore e Psiche e Così parlò Zarathustra Tonifica il corpo, libera la mente e migliora (tanto) l’autostima: è la éçäÉ= Ç~åÅÉ, una vera e propria disciplina sportiva -da non confondersi con la ä~é Ç~åÅÉ dei locali per soli uomini- che negli anni ha visto crescere sempre più il numero di appassionati. A Lecce c’è l’unica scuola di éçäÉ= Ç~åÅÉ ufficialmente riconosciuta in Puglia, dove una settantina di donne tra i 16 e i 56 anni (oltre a cinque uomini) si allenano duramente e con ottimi risultati Pole position 27.06.2015 M. Maddalena Bitonti pag. 21 TRICASE La solidarietà del Capo di Leuca riparte dai bambini Saharawi Gian Piero Personè pag. 15 LECCE Francesco Mancarella e il pianoforte che dipinge la sua musica

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1 27 giugno 2015 113 febbraio 2010Primo pianoSOVRAINDEBITAMENTO, DALLA LEGGE N. 3/2012 UNA BOCCATA D’OSSIGENOAlessandro Chizzini pag. 10

Anno XIV n. 567

Periodico d’informazione del Salento

Primo pianoMUSEO FAGGIANO A LECCE, UN PICCOLO GRANDE TESOROSCOPERTO PER CASO Arcangelo De Luca pag. 11

Patrizia Miggiano pag. 9

PRIMO PIANO

Chiari di Luna presenta Amore e Psiche e Così parlò Zarathustra

Tonifica il corpo, libera la mente e migliora (tanto)l’autostima: è la éçäÉ= Ç~åÅÉ, una vera e propriadisciplina sportiva -da non confondersi con la ä~éÇ~åÅÉ dei locali per soli uomini- che negli anni havisto crescere sempre più il numero di appassionati.A Lecce c’è l’unica scuola di éçäÉ= Ç~åÅÉufficialmente riconosciuta in Puglia, dove unasettantina di donne tra i 16 e i 56 anni (oltre a cinqueuomini) si allenano duramente e con ottimi risultati

Poleposition

27.06.2015

M. Maddalena Bitonti pag. 21

TRICASE

La solidarietà del Capo di Leucariparte dai bambini Saharawi

Gian Piero Personè pag. 15

LECCE

Francesco Mancarella e il pianoforteche dipinge la sua musica

2 27 giugno 2015

OPINIONI3 27 giugno 2015

Ci fu una grande tempesta.Allora i discepoli gli dissero:“Maestro, non ti importache siamo perduti?”. Eglidisse al mare: “Taci, calmati!”. Poi disse loro: “Per-ché avete paura? Uomini di poca fede!”. Amici di Belpaese, nei primi giorni d’estate siamotutti invitati con il Maestro per una gita in barca!Però, c’è una grande tempesta, siamo presi dalpanico e gridiamo: “Non ti importa che siamo per-duti?”. Gesù comanda al mare di calmarsi e rim-provera noi per la poca fede. Questa domenica ècoincisa con la pubblicazione della lettera Enci-clica di Papa Bergoglio dal titolo suggestivo Lau-dato sii, ripreso dal famoso Cantico di San Fran-cesco. C’è poco da star tranquilli, perché ci sono tempestenon solo nel mare ma anche sulla terraferma, amotivo degli episodi clamorosi che la cronaca nonci risparmia. Papa Francesco vuol venire incontroalle nostre paure e alle nostre speranze, ricor-dandoci che è la stessa Madre Terra che si la-menta per il disastro ambientale da noi prodot-to non rispettando la natura. C’è inoltre una tem-pesta dovuta al disinteresse delle istituzioni,che ci obbligano ad assistere impotenti all’ine-sorabile andirivieni di migranti in fuga da fame,guerre e persecuzioni. Come ai tempi di France-sco d’Assisi, anche oggi c’è disprezzo per quan-ti ci obbligano a fare spazio, nel nostro cuore e nel-la nostra mente, al diverso, allo straniero e al pro-fugo. La lettera Laudato sii non vuole essere un invitoad una lode sulla testa delle persone e dei pro-blemi, ma una sollecitazione alla solidarietà e allacondivisione, perché nel mare della vita siamo tut-ti sulla stessa barca e o ci salviamo insieme, o pe-riamo. Il Maestro, come i discepoli della prima ora,risveglia anche noi ad una fede non solo di forma,ma incardinata nella storia e nelle situazioni con-crete, in grado di farci riscoprire il volto di Cristoin ogni persona: “Quello che avete fatto al più pic-colo dei miei fratelli, l’avete fatto a me!”.

Nell’arco di una settimana sono stati ben sei i de-creti di compatibilità ambientale emanati dal Mi-nistero dell'Ambiente per altrettante istanze pre-sentate da due società americane, la Spectrum Geoe la Northern Petroleum. Dal Gargano al Salentoil nostro mare torna così a far gola alle multinazionalidel petrolio, le quali hanno raccolto subito il con-senso da parte del nostro Governo nazionale, checontinua imperterrito a considerare il nostro terri-torio come una asset irrinunciabile per lo sfrutta-mento di ogni fonte di energia (vedi gasdotto Tap).Poco importa se le stesse multinazionali sono in-tenzionate a condurre le proprie ricerche utilizzandoi tristemente noti airgun, cariche esplosive che han-no effetti devastanti su flora e fauna marina. Tutto questo accadeva circa due settimane fa e inquesti giorni Greenpeace ha lanciato il suo nuovoportale “Trivadvisor” per raccogliere firme controquesto progetto, con fotomontaggi di ciò chesplendide località di mare potrebbero diventare sesi cominciasse l’estrazione del petrolio a poca di-stanza dalle coste. E in homepage campeggiava ilnostro faro della Palascìa con alle spalle una piat-taforma petrolifera di ultima generazione. Basterà una raccolta firme per fermare le multi-nazionali del petrolio appoggiate dal Governo? Cer-tamente no. Occorre, ora più che mai, che i salentinie i pugliesi tutti siano compatti nel dire no ad unfuturo in cui le Bandiere Blu e le Vele saranno soloun lontano ricordo. Se c’è un bene che abbiamotutti il dovere di difendere questo è l’ambiente na-turale, lo stesso che ha permesso alla Puglia di di-ventare la meta preferita per le vacanze da partedei turisti di tutto il mondo. E sul fronte dell’ambientequella del 2015 sarà una lunga estate calda.

a cura di fra Roberto Francavilla

La lucernaEditorialeTrivelle nel mare

del Salento? No, graziedi Andrea Colella

Egregi Signori,sono australiano e sono venu-to a Maglie per un soggiorno dicinque settimane. È mia abitu-dine camminare ogni mattina eun amico mi ha consigliato unpercorso lungo via GiuseppeCarducci a Maglie verso VillaZaira fino all'ospedale di Scor-rano. Faccio il ritorno lungo viaEnrico Berlinguer e via DonCiccio Rotundo. Sarebbe unabella passeggiata per la cam-pagna durante la quale mi pia-cerebbe ammirare le belle villee loro giardini magnifici, i cam-pi e gli alberi. Avrei voluto

avere solo dei bei ricordi dellacamminata, purtroppo non èstato così perché sono stati ro-vinati dalla spazzatura e dallasporcizia lungo i cigli dellestrade. Mi chiedo perché alcu-ni cittadini di questi paesi ab-biano distrutto il loro ambien-te. Non hanno nessuna scusaperché qui c'è un sistema per laraccolta della spazzatura che èinvidiabile. Magari esistesse inogni città! Mi chiedo anche per-ché il comune e i cittadini per-bene tollerino questa situazio-ne. Non voglio essere troppo criti-

co perché mi piace questo pae-se che si trova nel mezzo del belSalento, tanto che sto conside-rando di comprare una casaqui. Ma prima di farlo devo as-sicurarmi che i cittadini e iComuni abbiano la volontà diproteggere l'ambiente. Ormai iltempo dell'accettazione passi-va degli atti distruttivi è passa-to. Spero tanto, signori Sinda-ci, che possiate darci un esem-pio delle vostre forze. Fate tut-to per organizzare la pulizia del-le strade, per favore!Cordiali saluti.

John Watkins

Belpaesetornerà in distribuzione

l’11 luglio 2015

Un innesto di gemme di Leccino sul millenario albero di Ogliarola per salvare l’ulivomonumentale colpito dalla uóäÉää~=Ñ~ëíáÇáçë~ e a rischio essiccamento. Si tratta di una praticache utilizzata da più di un anno che sino ad oggi è risultata efficace, in quanto aumenterebbele naturali difese immunitarie della pianta. Per l’occasione l’europarlamentare francese JoséBové è giunto ad Alliste per fare da testimonial alla sperimentazione avviata dal ComitatoVoce dell’Ulivo.

Un innesto per salvare “il gigante di Alliste”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Ai sindaci dei Comuni di Maglie, Scorrano e Muro Leccese

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5 27 giugno 2015 A cura di Diletta Pascali

SUCCEDEVA IL 27 GIUGNONel 1914 nasce Giorgio Al-mirante, fondatore del Movi-mento Sociale Italiano, il par-tito di destra nato nel 1946dalle ceneri del fascismo.Nel 1957 l'uragano Audreyuccide 500 persone in Loui-siana e Texas.Nel 1967 viene installato ilprimo bancomat a Enfield,Londra.Nel 1980 l’aereo di lineaDouglas DC9, appartenentealla compagnia aerea Itavia,esplode nei cieli di Ustica. 81persone perdono la vita.

Post-itÈ un dispositivo giappone-se ideato per il gioco dellaverità. Infatti è ingrado di capire sechi lo indossa men-te cambiando colo-re: verde per chi èsincero, giallo se probabil-mente sta mentendo e rosso semente sicuramente.

Il Pica di Ili è un piccolomammifero avvistato nel1983 sui monti del nord-ovest della Cina.In seguito, si pensò alla suaestinzione per i pochi avvi-stamenti avvenuti fino al-l’estate 2014 quando, ca-sualmente, uno scienziato loha fotografato sulle mon-tagne della zona rurale delXinjiang.

Estinzionerinviata

Si tratta di un bar subacqueocostruito dentro un acquario di59.000 litri a Puerta Maya, Mes-sico. I clienti qui non consumano drinko aperitivi ma possono godersil'esperienza di indossare un el-metto che rilascia ossigeno allamenta o al limone.

Kokoroscanner

curiosità dal mondo

Paperotti alias JovanottiLorenzo è stato il protagonista di “Topolino” n°3108 e, per l'occasione, si è trasformato in Pa-perotti, il nuovo personaggio disegnato dalmaestro Giorgio Cavazzano a cui è stata dedicataanche la copertina del fumetto.

Clear Lounge

Nelle Filippine è stata creata “Villa Escudero” ristorante di notevole successo. È posizionato ai piedi diuna cascata, con i tavoli collocati nell’acqua, dove si possono gustare piatti tipici filippini.

Piedi in acqua al ristorante!

Manuel Linares, ex fisicospagnolo, ha elaborato ungelato che cambia colore amano a mano che si scioglie.È una sorta di misto frutta edè diventato ormai una pre-senza fissa nel menu del loca-le Calella del Mar.

Gelatoda scienziato

La tecnica usata dall’artista è il Quilling. Si basa sull’uso di strisce di carta arrotolate e model-

late per creare motivi ornamentali e poi incollatesu una base anch’essa di carta.

Le incredibili opere di Yulia Brodskaya

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in copertina

Sono studentesse, impiegate, ca-salinghe e libere professioniste. Ar-rivano alla spicciolata qualcheminuto prima dell’orario d’iniziodella lezione, giusto il tempo discambiare due chiacchere, ab-bandonare i panni delle studen-tesse, impiegate, casalinghe e libereprofessioniste e indossare l’uni-forme d’ordinanza (in genere ca-notta e shorts elasticizzati). Ades-so sono pronte per diventare poledancer: per un’ora daranno ilmeglio di sé e si sottoporranno adun allenamento molto duro, com-battendo contro la forza di gravitàe facendo acrobazie intorno aduna pertica di acciaio del diame-tro di 45 mm., contando solo sul-la magnesite (che incrementa lapresa delle mani sul palo stesso) esulla loro forza di volontà. Il tut-to sotto l’occhio vigile della loroesperta istruttrice. Ad un occhio inesperto i loromovimenti potrebbero sembrarequelli delle sexy ballerine deglistrip club per adulti, protagoniste

di film come Showgirls (1995) conElizabeth Berkley o Striptease(1996) con Demi Moore, ma guaia nominare a loro la lap dance:loro praticano -orgogliosamen-te- la pole dance, una disciplinasportiva a tutti gli effetti con le suerigide regole e i suoi campionatiufficiali, derivata da disciplinesportive come l’indiana malla-khamb (lett. “lottatori del palo”),le cui origini risalgono al XII se-colo, o come le parallele vertica-li cinesi, e che dalla metà del2000 sta sempre più spopolandonel nostro Paese, dove attual-mente si contano circa 200 pale-stre in cui tale disciplina viene re-golarmente insegnata. A Lecce, unico caso in Puglia,presso la palestra “Salento FitnessWellness” esiste un corso di poledance avviato nel 2012 da Ma-nuela Cota, insegnante di danzamoderna e ginnastica artisticache anni fa a Parigi ha scopertoquesta disciplina da noi di fattosconosciuta e se ne è letteralmen-

te innamorata. Determinata a dif-fonderla anche in Salento, oltre alnecessario investimento econo-mico, all’inizio ha dovuto com-battere contro non pochi pregiu-dizi, legati sempre alla visionestereotipata che nell’immaginariorimandava ancora alla lap dance,ma oggi può contare su un fede-le “esercito” di circa 70 allievi tracui cinque uomini (per sfatare ilmito che la pole dance sia una di-sciplina esclusivamente femmini-le), suddivisi in tre corsi -base, in-termedio e avanzato-, ai quali siaggiungono altri corsi e wor-kshop di discipline quali aerialhoop, floor work, twerking, aerialdance e sexy chair. Ai più scettici sui benefici di que-sta disciplina sportiva può basta-re osservare le immagini che pub-blichiamo di queste ragazze che,perfettamente sicure di sé, balla-no e fanno acrobazie intorno alpalo o su un anello appeso al sof-fitto. Per loro la prova costume ègià superata…

Entrando nella palestra di Manuela Cota (nella foto) si haquasi l’impressione di entrare in un circo prima di uno spet-tacolo: pali in acciaio appesi al pavimento e al soffitto, gran-di anelli sospesi a mezz’aria, tessuti di vari colori attorci-gliati a mo’ di funi, vestiti e accessori riposti negli scaffa-li a vista, cd musicali. In un attimo il pensiero va al più ce-lebre tra i circhi, ossia le Cirque du Soleil, che tra i vari spet-tacoli di acrobazie e giocoleria che lo hanno reso celebreha inserito da tempo la pole dance, oltre all’areial hoop eall’aerial dance. Il circo, dunque, con i suoi colori e i suoitravestitismi, ma anche con il suo rigore e la sua discipli-na, è diventato fonte d’ispirazione per il lavoro di Manuela,che quotidianamente insegna alle sue allieve a migliorareil proprio corpo e acquisire più sicurezza di sé attraversola pole dance.Partiamo da una premessa di fondo: qual è la differenzatra lap dance e pole dance? È una differenza sostanziale: la lap dance è un’attività lu-dica e di intrattenimento, praticata in locali per adulti, dovel’unica regola è attirare l’attenzione dell’osservatore conmovimenti e ammiccamenti sexy. La pole dance è tutt’al-tro: è una disciplina sportiva a tutti gli effetti, al pari del-la ginnastica artistica o della danza contemporanea. Vie-ne praticata nelle palestre, ha regole molto severe e tecni-che molto precise che occorre imparare a padroneggiare.

Ad esempio, nell’ambito di una competizione nazionale ointernazionale un movimento sbagliato o un abbigliamentotroppo succinto (basta anche una spallina del reggiseno fuo-ri posto) determinano punti di penalità o perfino la squa-lifica per le stesse atlete. Chi sono i tuoi allievi e perché ci tengono tanto a prati-care questa disciplina? Attualmente ho circa 70 allievi, di cui la stragrande mag-gioranza sono donne di età compresa tra i 16 e i 56 anni,appartenenti a tutte le categorie sociali: studentesse,mamme, professioniste. Ho anche cinque allievi maschi che,devo ammettere, ce la mettono tutta (anche se alla lunganon riescono a tenere il passo con le loro colleghe!) e sonosoprattutto motivati dal desiderio di migliorare la propriamuscolatura. Cosa chiedono le donne? In primis di di-magrire e tonificare il proprio corpo (glutei, addominali,schiena, braccia e gambe), poi ritagliarsi un po’ di temposolo per sé stesse, al di fuori di familiari, compagni, lavo-ro o studio. Inoltre quello che desiderano è mettersi allaprova, acquisire più sicurezza di sé e del proprio corpo, su-perando i limiti e i complessi che derivano dalla non ac-cettazione dei propri difetti. E la pole dance in questo sen-so fa un ottimo lavoro. Davvero?Sì. Generalmente nel primo anno di corso le allieve, di-vertendosi, imparano le figure base e contemporaneamenteil loro corpo inizia a trasformarsi: questo è uno sport chela cui pratica di per sé richiede forza, scioltezza, coordi-nazione, agilità e resistenza, tutte doti che devono esseresostenute da una disciplina severa (no al fumo e all’alco-ol, sì ad un’alimentazione ad hoc) ma anche da una volontàdi ferro. Loro se ne rendono conto e iniziano ad apprez-zare i risultati, che arrivano già dopo poco tempo. Paral-lelamente, una sempre maggiore confidenza con la tecni-

Tonifica il corpo, libera la mente e migliora (tanto) l’autostima: è la éçäÉ=Ç~åÅÉ, una vera epropria disciplina sportiva -da non confondersi con la ä~é=Ç~åÅÉ dei locali per soli uomini-che negli anni ha visto crescere sempre più il numero di appassionati. A Lecce c’è l’unicascuola di éçäÉ=Ç~åÅÉ ufficialmente riconosciuta in Puglia, dove una settantina di donne trai 16 e i 56 anni (oltre a cinque uomini) si allenano duramente e con ottimi risultati

A cura di Andrea Colella

Poleposition

“Non chiamatela lap dance, questo è uno sport vero” Su questo non ha dubbi la leccese Manuela Cota, insegnante di pole dance,che in questa intervista spiega i benefici che derivano dalla sua pratica

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in copertina

ca determina una migliore grazia nell’esecuzione dei mo-vimenti, il che, oltre ad apportare vantaggi fisici, aumen-ta in maniera esponenziale l’autostima: anche una ragaz-za con qualche chilo in più inizia ad apprezzarsi e desiderafare sempre di più e meglio negli anni successivi. E di que-sto se ne accorgono i loro compagni e amici, che general-mente apprezzano questo “valore aggiunto”. Sono più performanti le ragazze giovani o le donne adul-te? Hanno un approccio differente: le giovani vogliono arri-vare a fare subito le figure più complesse come quelle a te-sta in giù, ma contemporaneamente si lamentano di più(“troppi addominali!”, “sono stanca!” ecc.). Le donne adul-te invece, forse perché la maggior parte di loro ha già avu-to figli o è molto impegnata nel lavoro, quando vengonoin palestra e chiedi loro di fare tante ripetizioni, una vol-ta terminate ti chiedono di farne ancora. Questo perché nonhanno fretta di arrivare subito al risultato, ma vogliono sen-tirsi appagate di ciò che fanno volta per volta. E, soprat-tutto, non si lamentano. L’abbigliamento e gli accessori utilizzati per gli allenamenti,come anche per i saggi e per le esibizioni, mettono moltoin evidenza il corpo femminile, come si può notare dalleimmagini. Come vivono questo aspetto le tue allieve? Con naturalezza e ironia. Si può essere sexy e trasmette-re al tempo stesso un’immagine forte, positiva. È questala differenza tra una lap dancer e una pole dancer: la pri-ma si esibisce per gli altri, al fine di compiacerli; la secondasi esibisce per sé stessa, perché la fa stare bene. E questotipo di abbigliamento, oltre a essere pratico e funzionaleall’attività sportiva, aiuta a non prendersi troppo sul se-rio. A volte, dopo qualche mese di pratica continua sonoloro stesse a volersi “esibire” più del necessario e sta a me,in quanto insegnante, ricordargli le regole del gioco.

Se la pole dance è di per sé uno sport moltoimpegnativo, unire altre attività che aiutanoad avere una maggiore scioltezza, flessibilitàe controllo del proprio corpo può aumentareconsiderevolmente le performance una voltache si affrontano le figure più impegnativecon il palo. Questo è il motivo per cui le al-lieve di Manuela praticano il floor work, ossiauna serie di esercizi al pavimento derivatidalla danza -come spaccate e capriole- unitia tecniche di acroyoga -prese a due- che,oltre a portare benefici per la colonna verte-brale e consentire un maggiore controllo delcorpo, aiuta l’atleta a passare da un tipo dipalo statico ad un palo spin (in grado di gi-rare su sé stesso) e ogni pole dancer deveessere in grado di padroneggiare entrambele tipologie in quanto alcune figure possonoessere eseguite con il palo statico, ma noncon lo spin. Altra attività affascinanti, anche se molto dif-

ficili, di derivazioneprettamente cir-cense sono l’aerialhoop, ossia la danzaacrobatica eseguitacon un anello di ac-ciaio fissato al sof-fitto, e l’aerial dance,la danza aerea ese-guita con i tessuticolorati, che rappre-senta un ottimoesercizio per le pole dancer che devono im-parare a gestire le figure che prevedono lostare a testa in giù sul palo. In questo caso,l’essere legata ai tessuti che avvolgono quasicompletamente il corpo aumenta il livello disicurezza dell’atleta che, invece, una volta sulpalo ha minori possibilità di ancoraggio, tantopiù che a testa in giù il senso dell’orienta-mento ne risente.

Se floor work, aerialhoop e aerial dancesono discipline difatto propedeutichealla pratica dellapole dance, attivitàcome twerking osexy chair vengonoinserite una tantumnell’arco del meseprincipalmente alloscopo di migliorarela sicurezza di sé,sciogliere i muscolima, soprattutto, di-vertirsi giocando conla propria femmini-

lità. Il twerking, ad esempio, è un tipo di balloderivato dall’hip hop in cui la ballerina scuotei fianchi su e giù velocemente ed è diventatocelebre grazie ai video di artiste quali Jenni-fer Lopez e Nicki Minaj, dimostrando di es-sere un ottimo esercizio per il rassodamentodei glutei. Il sexy chair, invece, riprende i bal-letti e le pose tipiche del burlesque, utiliz-zando la sedia come elemento coreografico:in questo caso molto utili si rivelano scarpecon tacco e altri accessori molto femminili.In particolare, è un esercizio questo che, oltrea migliorare l’agilità del corpo nel suo com-plesso, potenzia addominali, gambe e glutei. Altri stili di danza più ‘classici’ come la danzadel ventre o la nostra pizzica possono esserereinterpretati e adattati mediante l’utilizzo delpalo da pole dance. Occasionalmente, ad esempio, vengono or-ganizzati corsi di oriental pole dance, con co-reografie di gruppo che prevedono lapresenza di ballerine vestite con abbiglia-mento tipico da danza del ventre che in piùutilizzano la pertica. Per informazioni sui corsi disponibili a Lecce:tel. 339.3455555.

Alla danza intorno alla pertica è possibilecombinare altre discipline acrobatiche di originecircense o derivate da balli più tradizionali

Oltre il palo: floor work e aerial hoopper essere più performanti (e divertirsi)

Foto di Aldo Isocento

Foto di Aldo Isocento

Floor work

Aerial hoop

Foto di Claudia De Blasi

8 27 giugno 2015

primo piano9 27 giugno 2015

Raccontare l’odierno spaesamentoquotidiano di una generazione in-compresa, cercare di riacquistare, at-traverso la fascinazione del palco-scenico, i valori della parola poeti-ca. Ma per mettere Così parlò Za-rathustra dentro la scena del teatro

occorre essere fisici fisici e primitivi,“naturali”, per essere lo specchio di-storto di una nuova barbarie cheavanza. Matteo Tarasco (nella foto)presenta così la sua nuova opera, ter-zo appuntamento della rassegnateatrale Chiari di Luna.

Da dove ha origine il bisogno di met-tere in scena un’opera filosoficaoggi? E perché proprio Così parlòZarathustradi Friedrich Nietzsche? È molto semplice: dalla necessità,anzi dall’urgenza di dire a voce altale parole di Nietzsche. Ho lettoNietzsche per me stesso, ma mentrelo facevo sentivo che era necessarioun ulteriore passo: quello del dire lesue parole ad alta voce, non recitarle,semplicemente dirle, secondo il ri-tuale della scena, senza la pretesa dispiegarle, ma col solo intento di con-dividerle, di farle risuonare. Proprioper questo, per questa assenza di al-tre intenzioni se non quelle già det-te, il sottotitolo dello spettacolo è“Uno spettacolo per tutti e per nes-suno”, perché una comprensionepiena delle parole di Nietzsche, unacomprensione che dia un senso di sa-zietà e appagamento non può esi-stere. Bisogna abbandonare ogniaspettativa di conoscenza. Lo spet-

tatore, chiunque egli sia, andrà viacon una parola, anche una soltanto.E sarà la parola necessaria.Negli ultimi tempi si assiste a un sem-pre maggiore interesse del teatro perla filosofia e viceversa. Cos’hanno incomune e cos’hanno da dire insiemequeste due espressioni culturali e ar-tistiche? Perché anche le grandi verità hannobisogno di essere rappresentate.Anzi oserei dire che oggi sono so-prattutto le grandi verità ad averequesta necessità. Siamo vittime delbisogno di vedere. Senza la rappre-sentazione il messaggio, per quantoalto e vero possa essere, non ci ar-riva con la stessa potenza comuni-cativa. Lo dice lo stesso Nietzsche:“Poco comprende il popolo la gran-dezza, cioè la creazione, ma ha oc-chi ed orecchi per i commedianti, perquelli che rappresentano le cose

grandi”. Quello che è importante,perciò, è creare un ponte tra lo spet-tatore e quello che avviene sulla sce-na, un ponte senza meta però, sen-za volontà di convincimento, senzanessuna intenzione se non quella dicondurre lo spettatore altrove.Uno fra i mille splendidi pensieri diNietzsche, tratto proprio dall’operaCosì parlò Zarathustra, parla del co-raggio. Cosa vuol dire oggi per unattore, ma anche per un artista in ge-nerale, “avere il coraggio delle aqui-le e degli eremiti”? Avere questo coraggio significa es-sere liberi dal denaro e dalla com-promissione delle proprie istanze piùprofonde. Significa trovare e sco-prire, indagare la profondità dellecose con un unico metodo: quellodella necessità, ossia quello di una ri-cerca che mira all’essenziale. Signi-fica anche partecipare al gioco cul-turale tenendo sempre ben presen-te cos’è il talento e cosa invece è lavocazione. Il talento, a dispetto diquello che si crede e si dice general-mente, è solo una pura e sempliceastrazione. Basti pensare che untempo il talento era solo una moneta.La vocazione, invece, è qualcosa didiverso: è una chiamata. Presuppo-ne un lavoro, una fatica e una co-stante ricerca che si svolge su una di-mensione diversa, più spirituale.

Patrizia Miggiano

Così parlò Zarathustra, “uno spettacolo per tutti e per nessuno” Il desiderio di condividere a voce alta il messaggio di Friedrich Nietzsche è alla base della nuova“creatura” del regista e attore Matteo Tarasco, in scena il 4 luglio a Maglie

Una storia che racconta un amore travagliatoe ostacolato dalla diversità dei due amati:Amore è un dio, mentre Psiche è una mor-tale ma bella come una dea. Una saga di per-sonaggi che dividono l’Olimpo dalla Terra,le divinità dai mortali, per scoprire che nonc’è poi tanta differenza: gli uni assomiglia-no agli altri. Daria Paoletta (nella foto) rac-conta così il “suo” mito di Amore e Psiche. Perché l’esigenza di raccontare Amore e Psi-che oggi?Amore e Psiche è una storia e come tutte lestorie nasce da un’unica necessità: quella dicambiare, di assecondare un impulso alcambiamento che investe sia chi racconta lastoria sia chi la ascolta. Raccontare storie si-gnifica sempre cambiare in qualche modo el’attore non è che un filtro, un veicolo in que-sto processo di cambiamento. Ho lettoAmore e Psiche per la prima volta molti annifa e l’ho riscoperto la seconda volta, rin-tracciando un nuovo significato: quello del-la gestione di un potere, in tutti i suoi aspet-ti, anche e soprattutto in quello della bellezza,che finisce però, nel caso di Psiche, col di-ventare la sua maledizione. È questo che piùdi tutto mi ha affascinata.In che cosa è consistito il tuo lavoro di ri-scrittura di un mito tanto antico, oggetto ditanti studi, trasmissioni e rielaborazioni? Ho lavorato sul testo riadattandolo e riscri-vendolo inevitabilmente dal mio punto di vi-

sta, un punto di vista femminile che ha cer-cato e trovato significati propri. Nell’ambi-to del lavoro sul testo ovviamente ho tenu-to sempre ben presente quelli che potevanoessere i punti cruciali e gli aspetti più fun-zionali alla narrazione, al fluire della storia.Amore e Psiche poi è una favola che di persé porta al confronto con i grandi temi del-la storia dell’uomo: il rapporto madre-figlio,il rapporto tra gli dei e gli uomini, trauomo e donna, le dinamiche e i meccanismidei giochi di potere. In particolare in questaversione del mito ho voluto mettere in lucemaggiormente il fattore del condiziona-mento a cui Psiche è sottoposta, che nella sto-ria è rappresentato dall’invidia delle sorelle,ma, allargando un po’ il perimetro della no-stra interpretazione, può rappresentare tut-te le componenti sociali, morali e culturali cuisiamo sottoposti. Guardiamo per un attimo allora a Psiche daltuo punto di vista, quello di una donna. Cosaci offre quest’ottica nuova rispetto alle pa-role di Apuleio? Diciamo che era fin troppo semplicistico eti-chettare come semplice curiosità femminilel’atto con cui Psiche, violando i dettami, sco-pre il volto del suo amante. E d’altra parteanche la richiesta di Amore è da considerarsiuna richiesta forte, prepotente: “Amamisenza guardarmi mai in volto”. Davanti aduna richiesta del genere, davanti ai continui

condizionamenti delle sorelle l’atto di Psichenon è curiosità. Si tratta semmai di un cedi-mento, che porta con sé tutta la complessi-tà di un animo che alla fine cede e commet-te un’azione che originariamente gli era sta-ta impedita. Psiche finisce con l’ascoltare lesorelle, ossia le tentazioni della vita fuori dalcastello e cede. Con tutte le implicazioni checonosciamo e le prove a cui dovrà sottoporsiper aver disobbedito. Torniamo a un tema importante come quel-lo della bellezza. In questo racconto la bel-lezza che ruolo ha?Nella favola di Amore e Psiche la bellezza èciò che condanna Psiche a un destino infe-

lice. È la sua maledizione. Il suo viaggio, tut-ti i suoi guai, cominciano proprio da una bel-lezza che diviene bersaglio di invidie e ven-dette. Ecco perché parlavo di gestione del po-tere. La bellezza è potere e come tale può ri-torcersi contro chi ne è portatore. Il tuo spettacolo sarà in scena il 30 giugnopresso la Villa Tamborino di Maglie. Sarà lagiusta cornice per una favola d’altri tempi. Esattamente. Sarà una cornice suggestiva peruna storia che parla il linguaggio dell’inte-riorità. Colgo l’occasione per ringraziare lacompagnia Burambò che ha prodotto e so-stenuto lo spettacolo.

Patrizia Miggiano

La favola di Amore e PsicheIl 30 giugno presso la Villa Tamborino di Maglie Daria Paoletta porta in scena la storia d’amore narrata da Apuleio ne Le metamorfosi per il secondo appuntamento di Chiari di Luna

La crisi morde, e anche forte.Tantissimi gli italiani strozzati daidebiti negli ultimi anni, ma esisteuno strumento normativo che po-trebbe garantire un’importantesostegno economico-finanziario econosciuto molto più al nord cheal sud, Salento compreso. Rece-pendo le convenzioni di Nizza edell’Unione Europea (misure asostegno di consumatori e vittimedi reati come usura ed estorsione),il nostro ordinamento ha istituitola legge n. 3/2012 che introduce laprocedura di riduzione del debitoper quei soggetti che non possonoaccedere alle procedure previstedalla legge fallimentare.La legge è rivolta ai soggetti in so-vraindebitamento, derivante dallosquilibrio tra quanto dovuto ai cre-ditori e quanto immediatamente di-sponibile per farvi fronte. L’avvo-cato Gabriele Toma illustra gliaspetti principali di questa com-plessa legge: “Alla procedura pos-sono accedere alcune categorie,quali l’imprenditore persona fisi-ca non fallibile, il socio società dipersone o di capitali, le start up in-novative, l’imprenditore agricolo,il consumatore persona fisica ed

enti e società al di sotto delle sogliepreviste dalla Legge fallimentare.Si può inoltre procedere solo i de-biti derivanti dall’attività profes-sionale o imprenditoriale, quelli de-rivanti da garanzie in favore di so-cietà di capitali e quelli derivanti daobbligazioni personali o al consu-mo; per i primi due si procede conun accordo di sovraindebitamen-to, mentre per l’ultimo con un pia-no del consumatore”.Per alcuni debiti, però, è previstasolo una dilazione del debito,come nei casi di Iva, ritenute fiscalio tributi costituenti risorse propriedell’Unione Europea; anche i co-siddetti crediti privilegiati, che go-dono di ipoteche, garanzie o fide-jussioni, devono essere soddisfat-ti integralmente, in ragione diquanto ricavato dalla vendita delbene o del diritto su cui insiste il pri-vilegio. “Per accedere alla procedura -continua Toma- i soggetti so-vraindebitati devono seguire unospecifico iter presentando la pro-pria domanda in tribunale, il qua-le decide se concedere o meno ladecurtazione. I creditori possonocomunque presentare ricorso ver-

so l’eventuale riduzione del debi-to e non si deve dimenticare che an-ch’essi sono tutelati in quello cherappresenta un loro diritto. Adesempio, nel caso un soggetto siaindebitato nei confronti di piùcreditori, affinché il debito vengadecurtato è necessario il voto fa-vorevole del 60% di essi”.La legge n. 3/2012 si presenta sìampia e complessa, ma può rap-presentare uno strumento impor-tante per dare sollievo a coloro,non pochi, che più di altri hannosubìto gli effetti di questi difficilianni.

primo piano

Finora poco utilizzata soprattutto nel nostro territorio, lanorma ha introdotto una procedura che consente adalcuni soggetti di vedersi decurtato, o quanto menodilazionato, il proprio debito

A cura di Alessandro Chizzini

10 27 giugno 2015

La legge n. 3/2012 introduce anche un nuovoorganismo istituzionale, gli OCC (Organismi diComposizione della Crisi), con il compito di ve-rificare la situazione debitoria dei richiedenti edi proporre ai creditori la decurtazione. Il debitore deve presentare alla Cancelleriadella Volontaria Giurisdizione del Tribunale unaistanza nella quale chiede la nomina di un OCC,o di un esperto professionista, che possa age-volarlo nella preparazione di un piano di de-curtazione del debito da presentare al Tribuna-le; solo dopo l’accettazione del piano da partedel presidente del Tribunale, si potrà prosegui-re nel procedimento. Gli OCC, in realtà, sono stati attivati solo lo scor-so gennaio con il decreto ministeriale contenentei requisiti per l’iscrizione nel registro di questi or-ganismi; possono quindi svolgere la funzione diOCC professionisti quali avvocati, notati, com-mercialisti, ma anche organismi di conciliazio-ne costituiti presso la CCIAA, il segretariato so-ciale e persone fisiche laureate in materia eco-nomiche o giuridiche.

Il nuovo ruolo degli Organismi diComposizione della Crisi

Se la legge n.3/2012 mette a disposizione degli italiani uno strumento per alleviare lapropria situazione debitoria, lo stesso non può dirsi per le banche, almeno quelle pugliesi.Confartigianato Imprese Puglia ha infatti voluto sottolineare come nel 2014 siano crol-lati i finanziamenti alle imprese regionali; da agosto 2013 ad agosto 2014 i prestiti con-cessi sono scesi del 4,7%, per una cifra di oltre un miliardo di euro (da 23miliardi e 660mi-lioni a 22miliardi e 558milioni). La difficoltà di accesso al credito resta quindi una delle criticità economico-finanziarie del-la nostra regione, in particolare proprio per il territorio salentino: con il 7% la provincia diLecce registra infatti la percentuale di flessione più alta della regione, scendendo da 3mi-liardi e 650milioni a 3miliardi e 396milioni; male anche Foggia (-6,9%), così come Brin-disi (-5,4%), Bat (-3,7%), Bari (-3,4%) e Taranto (-2,8%). La variazione numerica, inve-ce, è oltre 254mila euro, dietro a Foggia (280mila euro) e Bari (360mila euro).

Ma le banche in Puglia tengono chiusi i rubinetti

Sovraindebitamento, dalla legge n. 3/2012 una boccata d’ossigeno

Lecce è una città che vive sospesa, suuna sorta di cuscinetto di terra, de-triti e, purtroppo, asfalto sulla suastoria. È come se nulla si fosse maiveramente distrutto, col passare deisecoli, ma solo sovrapposto, a stra-ti. Le tombe messapiche, i ruderi ro-mani, la Lecce medievale, norman-na, rinascimentale, angioina, ara-gonese… chiaramente con i danniche i secoli portano con loro, ma noncancellato del tutto, sempre prontoa tornare alla luce. Anche con un pic-colo scavo di relativa profondità.Magari come quello che serve percambiare un tubo della fogna. Può,quindi, capitare che durante i lavo-ri di ristrutturazione di una casa, sitain via Ascanio Grandi, nel centro sto-rico a due passi da Porta San Biagio,riemerge tanto, e ancora tanto altro,e altro ancora. Una sorta di cacciaal tesoro, sempre più entusiasman-te, sotto la vigile attenzione della So-printendenza Archeologica di Ta-ranto, che ricompone le fasi di unpassato lontano. È il caso del Museo Faggiano, un edi-ficio privato riaperto al pubblico nel-l’aprile del 2008, che racchiude mi-rabilmente testimonianze archeolo-giche stratificate nell’arco di oltre2000 anni di storia. Una scoperta cheha dell’incredibile, come spiega ilproprietario dell’immobile, LucianoFaggiano: “Io e la mia famiglia ri-

manemmo a dir poco sorpresi quan-do, nel corso dei lavori di ristruttu-razione della casa avviati nel 2001,ci ritrovammo a fronteggiare una si-tuazione imprevista, con la scoper-ta di innumerevoli reperti archeo-logici sotto il pavimento. Più si sca-vava e più venivano alla luce le te-stimonianze del passato. Come unacaccia al tesoro, appunto, con testi-monianze storiche tutte concentra-te in un solo edificio, a ridosso del-la cinta muraria messapica e me-dievale della città”.Sono state trovate cisterne d’acquautilizzate un tempo come vie difuga, granai risalenti all’anno 1000,

il pavimento di epoca messapica (Vsecolo a. C.), affreschi cinquecente-schi, varie tombe, un tratto di stra-da sotterranea che probabilmentecollegava l’odierno edificio Faggia-no all’anfiteatro romano o al castelloCarlo V. E, persino, un pozzo pro-fondo dieci metri dal quale si può at-tingere acqua proveniente dal fiumeIdume. “Un tempo la casa è stata an-che un convento di suore francescane-spiega Faggiano- chiuso poi intor-no al 1600. In origine, la prima stan-za era la corte del convento. È ancoraben visibile l’ingresso originario adarco, che poi è stato chiuso nel 1609,anno in cui è stata aperta la strada”.

Sulla trave della porta frontale del-l’ex convento, ora situata al primopiano dell’edificio era incisa la se-guente epigrafe: Si deus pro nobis,quis contra nos (“Se Dio è con noi,chi è contro di noi?”). Ma le sorprese non finiscono certonelle profondità del suolo. Sullaterrazza dell’edificio campeggia unatorretta quattrocentesca, probabil-mente di avvistamento, tenuto con-to che la sua altezza sovrasta quel-la delle mura di cinta della città, pro-prio nei pressi di Porta San Biagio.All’interno della torretta si intrave-de, a mala pena, un affresco raffi-gurante un triangolo, una croce e unTempio... segni che riportano aiTemplari e alla simbologia del Tem-pio di Salomone. Per dirla alla Um-berto Eco ne Il Pendolo di Foucault,“i Templari c’entrano sempre”.

Arcangelo De Luca

primo piano

Venuto alla luce in seguito a lavori di ristrutturazione di una casa privata, il luogo ricco di preziosetestimonianze storiche di recente è stato anche protagonista sulle pagine New York Times

La particolarità del Museo Faggiano stanel fatto che è privato, ma che a diffe-renza dei soliti musei privati, partendodagli studioli quattrocenteschi ad oggi,non è una raccolta di documenti ed og-getti, ma una struttura che è essa stes-sa la raccolta. Qui la storia si può leg-gere dalla stratificazione dei passaggiumani che si sono susseguiti e che gra-zie alla sensibilità del proprietario Lu-ciano Faggiano, coadiuvato dai suoi fi-gli, è potuta emergere dopo anni di durolavoro di scavo e pulizia dalle superfe-tazioni a causa delle quali era diventatoun normalissimo appartamento alle por-te del centro storico leccese. L’allestimento è dettato dal situ, sisono posti in evidenza i vari ritrovamentidefinendo un percorso storico-archeo-logico in base agli stessi, valorizzandoe conservando ogni singola pietra del-l’edificio. Se in un primo momento il la-voro è stato autonomo, successiva-mente, come la normativa italiana ri-chiede, ci si è avvalsi dell’ausilio di tec-nici e della supervisione della Soprin-tendenza ai Beni Archeologici, che haconfiscato i ritrovamenti mobili e con-sentendo al proprietario di tenere edesporre un’infinità di cocci di tutte le epo-che, dalla ciotola messapica ai vetri ro-mani, dalla ceramica a bande larghemedievale alla ceramica invetriata di pri-mo rinascimento, oltre ad oggetti e mo-nili di ‘minore’ rilevanza. Peccato soltanto che di questo picco-lo museo si siano accorti gli america-ni e gli stranieri di tutto il mondo e chesolo un limitato numero di salentini loabbia visionato e soprattutto peccatoche ogni azione di valorizzazione del pri-vato sia, al solito, contrastata dalla So-printendenza e snobbata dalle istituzioniaccademiche, Università in primis.

P.Ars.

Museografia dal situ

11 27 giugno 2015

Museo Faggiano a Lecce, un piccolo grande tesoro scoperto per caso

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13 27 giugno 2015

lecce14 27 giugno 2015

Lecce, quella architettonica, checambia. E lo fa nel nome dell’ar-chitetto portoghese Alvaro Siza. Neigiorni scorsi sono finalmente arri-vati 4 milioni e 500 mila euro perun ponte di circa 70 metri che col-legherà il Parco delle Cave con viadel Ninfeo e che è parte integran-te del grande progetto di recuperoe valorizzazione delle cave di Mar-co Vito. Lunga, lenta, complessa lastoria di questo progetto, gravata-anzi minacciata- recentemente dalblocco dei finanziamenti per via del-la querelle che ha visto contrapposti

il Comune di Lecce e un’impresacostruttrice (altra vicenda, altrastoria, altra strada). Le cave di Marco Vito diventeran-no la grande attrazione della cittàdi Lecce con un ponte di collega-mento e un grande parco attrezza-to. Nella Masseria Tagliatelle (lastessa, per intenderci da cui futratta parte della pietra utilizzataper la costruzione di Porta Rudiae)sarà ospitata la “Casa della Musi-ca”. Il tutto si aggiunge al progetto di ri-baltamento della Stazione ferro-

viaria. In merito al ponte e della suarealizzazione l’assessore comunaleai lavori Pubblici Gaeta-no Messuti (nella foto) af-ferma: “Per ottenere un fi-nanziamento è necessariopresentare un progettovalido ed innovativo, cheabbia dei requisiti che lorendano esclusivo e com-petitivo rispetto agli altricon i quali si concorre. Perrealizzarlo occorre unacollaborazione ed un lavoro dipuntuale e precisa progettazionequale quello svolto dallo staff tec-nico del mio Assessorato, al temi-ne del quale con il riconoscimentoe l’erogazione dell’importo, è un

successo per noi amministratori maper tutti i cittadini stessi”. Quello del progetto di Siza è per

Lecce una grande occasione sullaquale si spera non ricada la scuredella crisi economica tanto da con-dannare questo progetto leccese allastessa sorte amara del grande pa-lazzo dei Congressi a Roma pro-gettato da Massimiliano Fuksas. ALecce in effetti, città architettonicaper eccellenza, di buona architetturase ne fa davvero poca. In ogni caso sarebbe opportunonon definire Alvaro Siza un’archi-star: meglio evitare l’approssima-zione del pensiero; e così pure sa-rebbe meglio ricordare che gli edi-fici progettati dall’architetto por-toghese sono belli ma invecchianomolto male.

Fabio Antonio Grasso

In arrivo 4 milioni e mezzo per il ponte del Parco delle Cave

Degrado presso l’ex Caserma Massa, l’Asl sollecita la disinfestazione Topi e storia. Il binomio è inscindibilequando si ha a che fare con edifici sto-rici e biblioteche. Solo che, questa vol-ta, in ciò che rimane della ex CasermaMassa si va fuori di metafora ed i topi nonsono studiosi ma quelli veri. In questi giorni la commissione consiliareguidata da Antonio Rotundo ha fatto unsopralluogo constatando lo stato dei luo-ghi. L’intervento, richiesto anche dalla Asldi Lecce, sembrerebbe urgente.

La situazione di fatto è l’ennesima di-mostrazione di un certo modo di fare chevorremmo appartenesse al passato in cuicioè su di un’area di cantiere interven-gono diversi soggetti istituzionali: Comune,Soprintendenza, ditta vincitrice dell’ap-palto. Quando poi a questo si aggiunge la di-mensione del contenzioso fra gli stessisoggetti allora il guaio è bello che fatto. Andrebbe ricordato infatti che solo re-

centemente si è concluso un “dibattito”che tanto ha animato le aule dei tribu-nali e dei giornali almeno in questo ul-timo anno a proposito del nuovo inter-vento di riqualificazione dell’area. Tutto fer-mo, tutto bloccato e quindi spazio a topied il resto. In attesa del nuovo edificio nonrimane che assistere all’arrivo dell’ultimopifferaio magico. Per la gioia di tutti (ec-cetto dei topi).

Fabio Antonio Grasso

La struttura, della lunghezza di 70 metri, collegherà l’areadelle cave di Marco Vito con via del Ninfeo

Foto: corrieredelmezzogiorno.it

15 27 giugno 2015

Quando passione e creatività si fondo-no si possono ottenere risultati strabi-lianti, come nel caso del venticinquenneleccese Francesco Mancarella (nellafoto), “delfino” di una rinomata fami-glia di musicisti, il quale ha creato il “pia-noforte che dipinge”. Il progetto, inti-tolato NOW I SEE (“ora vedo”), coniugaperfettamente la musica e la pittura ge-nerando dipinti unici ed originali. Comespiega lo stesso Francesco, “l’idea ènata per dare un senso fisico alla mia mu-sica, per renderla unica e soprattutto vi-sibile. In più mi affascina davvero tantoil pensiero che la gente potesse avere unmio “audio-quadro” nella propria casada ammirare ed ascoltare quando si vuo-le. Da qui il nome NOW I SEE. Il qua-dro si può ascoltare grazie ai codici di ri-conoscimento QR che sono come dei co-dici a barre leggibili dai telefonini di nuo-va generazione, pertanto avvicinando ildispositivo al quadro il telefono potrà ri-conoscere il codice e far ascoltare la me-lodia sviluppata sulla tela”.

L’aspetto sorprendente delle perfor-mance di Francesco consiste proprio nelvedere le tele prendere vita grazie al suospeciale pianoforte. “Il progetto ha ri-chiesto due anni di produzione e svilup-po -afferma Francesco-, poiché volevorealizzare un pianoforte classico che ol-tre a dipingere suonasse mantenendo lameccanica. Infatti visto da fuori è un pia-noforte vero, ma grazie al supporto tec-nico ed economico del produttore ese-cutivo Antonio Grecoè stato possibile tut-to ciò. Numerose testate hanno parlatodel progetto, come Millionaire, Corrie-re della Sera, Radio Rai 2. Ho vinto ilcontest Music Makers promosso dal Me-

dimex e partecipato a numerosissimi pro-getti nazionali”. Il progetto si evolverà con la realizzazionedel pianoforte a coda, disegnato dallo stu-dio “Linea di Terra”. Da qui l’esigenzadel crowdfunding: grazie al sito Kick-starter.com si può contribuire sino al 19luglio prossimo per raggiungere i 4.500euro necessari. Intanto è partito il tour2015 con uno spettacolo live in forma-zione con beatbox e clarinetto; dal 20 lu-glio al 3 agosto Palazzo Vernazza di Lec-ce ospiterà la mostra, con le relative per-formance, organizzata dall’associazioneculturale “True Colors art exhibitions”.

Gian Piero Personè

L’Associazione Bicinema in collaborazione con l’Assessoratoall’Ambiente del Comune di Lecce invita i cittadini e le as-sociazioni del territorio per la giornata di domenica 28 giu-gno dalle 10.30 alle 12 presso la pista ciclabile di via DonMinzoni (nei pressi dell’Istituto Marcelline) per scrivere condei gessi sull’asfalto della stessa pista brani letterari a scel-

ta e porgere, ai margini della pista, liberi pensieri dai cittadini per icittadini medianti foglietti appesi ad un filo. L’iniziativa prevede la partecipazione di uno spettacolo di burattini,inoltre sarà allestita una “girandola gigante” costruita da Loredanapalma in collaborazione con Bicinema. Per informazioni: 320.0107355, [email protected].

UNA PISTACICLABILEALL’INSEGNADELLA CULTURA

La Lega Italiana per la Lotta con-tro l’Aids di Lecce in collabora-zione con le associazioni delcoordinamento Puglia Pride lan-cia una giornata di sensibilizza-zione e promozione del test Hiv.La giornata, simbolicamentescelta per il 26 giugno, vuole es-sere un giorno per rompere il si-lenzio, abbattere le dinamiche al-larmistiche che riguardanoHiv/Aids, lasciare a casa la pau-ra e promuovere un’azione di re-sponsabilità e consapevolezza,quella di fare il test Hiv. L’ap-puntamento è per il venerdì 26dalle 7.30 alle 13 presso il DayHospital di Malattie Infettive del-l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Come spiega Viviana Bello, pre-sidente della sezione leccese emembro del coordinamento na-zionale della Lila: “L’iniziativanasce per promuovere una cul-tura generalizzata di prevenzionee informare la popolazione sul-

l’importanza di conoscere il pro-prio stato sierologico. Solo questo permetterebbe, in-fatti, di interrompere la trasmis-sione del virus e arrivare a zerocome sancito da Unaids, agen-zia dell’Onu per la lotta all’Aids,o quanto meno contrastare lesempre più frequenti diagnosi tar-dive. In occasione del 1° di-cembre scorso l’Istituto Superioredi Sanità ha diffuso il bollettinoche conferma che in Italia ci sonooltre 94mila di persone che vi-vono con l’Hiv e ne hanno rice-vuto diagnosi (dati ISS), a que-ste vanno aggiunte quelle chehanno il virus ma non lo sanno.Si stima, infatti, -conclude Bello-che la maggior parte delle infe-zioni sia trasmessa da personeinconsapevoli di averlo contrat-to. Questa stima in Italia va dal13 al 40%”.Info: cell. 345.4914896, [email protected].

Realizzato dal musicista lecceseFrancesco Mancarella, lo specialestrumento genera dipinti sullabase della melodia, che puòessere ascoltata sul propriosmartphone grazie al QR codegenerato anch’esso dal pianoforte

#seguiilfiocco, test Hiv gratuito al “Vito Fazzi” con Lila Lecce

Il pianoforte che dipinge la musica

16 27 giugno 2015

Il concept di un locale che ac-coglie i propri clienti e propo-ne i propri servizi all’aperto èmolto diffuso, soprattutto -eovviamente- in estate. Ma sonoin pochi ad aver compreso dav-vero cosa voglia dire creare unambiente all’aperto, in un giar-dino accogliente e ospitale,con luci soffuse, lontano dai rit-mi e dai rumori della città, sen-za perdere i comfort che il piùdelle volte solo un indoor sa re-galare. Kenzia Garden ci èriuscito! Il nuovo locale, inau-gurato l’11 giugno scorso in viaGiannotta (presso la zona in-dustriale), è gestito dagli stes-si titolari del Kenzia, in via Fer-ramosca n. 63 a Maglie. Si trat-ta di un concept nuovo e ori-ginale: completamente al-l’aperto, è quasi un giardino mi-sterioso, inaccessibile, e può fi-nalmente regalare momenti in-dimenticabili senza dover ri-nunciare ai vivaci ritmi e volumimusicali che l’estate porta consé. Kenzia’s Garden sceglie come

propria location l’interno delpreesistente Chilli Lounge Bar,in un giardino accogliente e in-timo, ed è la risposta a chi cer-ca, da sempre, un ambiente ac-cessoriato, con un servizio esclu-sivo, senza però dover rinun-ciare a quello che, negli ultimitempi, sembra essere diventa-to un lusso: trascorrere qualcheora all’aria aperta e godere apieno dei profumi e delle sug-gestioni che solo le calde sered’estate sanno regalare. Il fatto che il locale con ampiogiardino si trovi dislocato ri-spetto al centro della cittadinanon può che essere un punto asuo favore: oltre a consentireampie disponibilità di par-cheggio, c’è ovviamente la pos-sibilità di ascoltare musica -livee djset- ad alto volume fino atarda ora, senza per questo di-sturbare il vicinato. Un’abitudi-ne non molto diffusa dalle no-stre parti, molto più, invece, nelcentro e nel nord Italia è, infat-ti, quella di dislocare i locali di-stanti, anche solo leggermente,

rispetto al centro abitato. Aperto tutto il giorno, Kenzia’sGarden offre la possibilità di de-liziose colazioni, gustosi aperi-tivi, servizio ristorazione, loun-ge bar e, ovviamente, gli stra-ordinari cocktail, in linea conl’eccellenza che da sempre con-traddistingue il conceptKenzia.Il locale Kenzia, in via Ferra-mosca a Maglie, è da anni unluogo cult della movida ma-gliese, e non solo: arredatocon divanetti accoglienti e con-fortevoli, affiancati da una pa-rete con travi di legno che s’in-trecciano tra loro, offre servizi diaperitivo, apericena e per chi,magari, fa le ore piccole, dolcie sostanziose colazioni. Per ilperiodo estivo c’è un ampio ga-zebo esterno. Riconoscibilità ed esclusivitàsono da sempre le caratteristi-che del marchio Kenzia, che hasaputo creare nel corso deglianni un proprio modo di cura-re i dettagli e di movimentare leserate di chi, accanto all’altaqualità, ha saputo vedere e

percepire la cura e l’amore chei gestori hanno riservato, dasempre, ai propri affezionaticlienti. Kenzia ha, dunque, dapoco la sua versione outdoor,che certamente non tarderà adiventare un must delle serateestive salentine: decisamenteelegante e informale allo stes-so tempo, raffinato e distensi-vo, Kenzia’s Garden è il postoideale per chi ama la ricerca-tezza e l’attenzione ai dettagli,ma non per questo vuole ri-nunciare alla possibilità di sen-tirsi a proprio agio in un am-

biente intimo e confidenziale.Stile, arredamento, dettagli,musica, food&drink: tutto stu-diato con originalità ed esclu-sività, per rendere indimenti-cabili le vostre serate estive. La-sciatevi, dunque, coccolare dalmood frizzante e allo stessotempo elegante, di un am-biente appena fuori il centroabitato di Maglie, dove poterpranzare, cenare, o semplice-mente sorseggiare un’ottimococktail, ascoltando tanta buo-na musica sotto le stelle.

Federica Miggiano

È stato inaugurato nella zona industriale a Maglie il nuovo lounge bar conampio spazio all’aperto firmato Kenzia: aperto a colazione pranzo e cena èl’ideale per rilassarsi e ascoltare buona musica a due passi dalla città

Informazione pubblicitaria

raddoppiae presenta il “suo” Garden

maglie17 27 giugno 2015

La Maglie-Otranto ha assunto or-mai nel tempo le sinistre sembian-ze di una riproduzione salentina del-la famigerata Salerno-Reggio Ca-labria. La nuova puntata di una te-lenovela che va avanti ormai dal2009, vede questa volta come pro-tagonisti gli operai del gruppo Pa-lumbo, impiegati sul cantiere dellastrada in costruzione, che hannochiesto un incontro presso la sededell’Anas dopo che alcune varia-zioni sul progetto iniziale hannomodificato verso il basso la cifrad’appalto pattuita, con relativi rischidi introduzione di ammortizzatorisociali per alcuni dei lavoratori.Questo è solo l’ultima, in ordine ditempo, di una serie di problemati-che che hanno costellato la pur gio-

vane vita di questo progetto, tra in-toppi burocratici, mancanza di pa-reri e presunti vincoli paesaggisti-ci. Quando ancora la SS 16 aveva ilsuo vecchio aspetto, alcuni comitaticome Cittadinanza Attiva Maglieespressero pubblicamente il propriodissenso verso un’opera ritenuta“uno scempio scriteriato della ter-ra madre, un folle progetto di unasuperstrada inutile”. Nell’estatedel 2012, la madre di tutti gli osta-coli alla cantierizzazione: quei cir-ca 8mila ulivi sparsi dall’imboccodi Maglie in poi e per la cui pre-servazione nacquero vere e propriesollevazioni popolari, che tuttaviadiedero i loro frutti e consentironoil reimpianto degli alberi un po’ intutto il Salento. In quell’occasione,gli operai del gruppo Palumbo sce-sero nuovamente in piazza perprotestare contro il mancato iniziodei lavori che minava fortemente lapropria situazione occupazionale. Nel marzo di quest’anno è stata lavolta della protesta degli agricoltori,in rivolta contro l’eliminazione dalprogetto originario del sottopasso“Limini”, utile proprio per il pas-saggio degli ingombranti mezziagricoli e soppresso dalla Regione.

Ugo Tramacere

Maglie-Otranto, cresce la protestadegli operai del gruppo Palumbo

A gennaio, quando hanno iniziato il progetto teatrale, mai avreb-bero pensato di calcare un palcoscenico fuori dalla loro scuo-la o cittadina. E invece, grazie alle sollecitazioni del dirigente Do-nato Malerba, nei giorni scorsi lo spettacolo Tutti in scena è sta-to rappresentato al Liceo Scientifico “Salvemini” di Bari nell’ambitodella seconda edizione della rassegna teatrale “Skené Salvemini”.I 49 alunni magliesi, coordinati dalla maestra Aurora Toma e se-guiti dall’esperto Sergio Orlanduccio, hanno ricevuto il premio comemiglior progetto didattico della sezione Junior.

Le varianti al progetto iniziale hanno determinato un ribassodell’appalto, con il rischio del ricorso agli ammortizzatorisociali per i lavoratori impegnati nel cantiere

Gli alunni della Scuola Primaria di via Diaz premiati a Bari per il teatro

Il meravigliosogiardino dellaVilla Tamborinoospiterà saba-to 27 giugno lospettacolo “Lamia danza...quella del cuo-re!”. Lo spetta-colo di danzanasce dalle idee e dalle energie di LinaChiriatti, direttrice artistica e insegnan-te dell’Asd “Dimensione Danza” di Ma-glie. A esibirsi gli allievi, nelle diverse esvariate discipline: dal rigore del re-pertorio classico e della danza classi-ca, passando per il modern, il con-temporaneo e arrivando sino ai ritmi so-stenuti dell’hip hop. La serata si proponedi essere non solo lo spettacolo finaledella scuola, frutto del duro lavoro fat-to nel corso dell’anno, ma vuole anchegratificare il grande amore che Lina Chi-riatti nutre per la danza e per i suoi al-lievi: “Non c’è un solo balletto -sottoli-nea la direttrice artistica- in cui io nonci abbia messo parte del mio cuore oche non abbia un significato intimo epersonale”.

Federica Miggiano

Alla Villa Tamborinola danza è nel cuore

18 27 giugno 2015

Simone Toscano (nella foto), notogiornalista Mediaset, aprirà lunedì29 giugno con il suo primo librodal titolo Il Creasognila rassegna “Dialo-gos Estate”, organiz-zata dall’Assessoratoalla Cultura del Co-mune di Poggiardo,che si snoderà pertutti i mesi estivi nelcentro di Poggiardo.L’incontro, organiz-zato in collaborazio-ne con l’Associazioneculturale “e20Cult”,si terrà alle 20 nellospazio antistante ilPalazzo della Cultura in piazzaUmberto I e sarà moderato dallagiornalista Lucia Accoto.Il libro racconta la storia del si-gnor Ettore, un uomo schivo, dipoche parole, con un velo di tri-stezza negli occhi. Nulla si cono-sce di lui, se non che possiede undono speciale: sa di quale materiasono fatti i sogni. Ne conosce l’es-senza lieve, che ha imparato a mo-dellare, nella forma e nei colori,nelle sfumature e nei dettagli, riu-scendo a creare visioni bellissimee avvolgenti. Nella piccola co-munità di Mangiatrecase spetta alui il compito di esaudire le ri-

chieste di chi, pur tra mille diffi-coltà, non vuole rinunciare a in-seguire un sogno. Per tutti co-

struisce illusioni sumisura, tranne cheper sé e per la suaparticolare “fami-glia”: una cagnettache lo segue comeun’ombra, e un bam-bino, spuntato anchelui dal nulla. Dietroquesta apparente se-renità ribolle però unmondo di speranzeinfrante, di assenze erimpianti, di amoriperduti. Sarà un even-

to drammatico come l’improvvi-sa scomparsa del bambino a ri-svegliare i cuori dei protagonisti,che troveranno la forza di superarele difficoltà della vita e di sogna-re ancora, con coraggio. Un ro-manzo lieve e delicato come un so-gno, ingenuo e difficile comel’amore, vero come la vita stessa.“In continuità con la rassegna in-vernale -spiega l’assessore allaCultura Giuseppe Orsi- stiamo co-struendo un altro percorso cultu-rale legato al territorio locale e na-zionale. Siamo convinti che solo lacultura possa affrancare le perso-ne e dare valenza al territorio, e la

presentazione del libro di Tosca-no rientra in questa idea. Si trat-ta, però, solo del primo di una se-rie di appuntamenti estivi, che an-noverano anche mostre, dibattitied eventi musicali”. “Sono moltosoddisfatto per questa nostra nuo-va iniziativa -conclude il sindacoGiuseppe Colafati- e mi preme rin-graziare sia Simone Toscano, cheLucia Accoto, bravissima giorna-lista salentina e apprezzata autri-ce del libro Mena”.

Alessandro Chizzini

poggiardo

Sbarca a Galatina per la sua ultima tap-pa il progetto “Visitiamoci”, un’idea rea-lizzata da alcune Pro Loco della provinciadi Lecce per promuovere il territorio del-la provincia leccese e riscoprire i tesori sa-lentini. Sabato 27 giugno i partecipanti,in arrivo da tutti i Comuni coinvolti nel-l’iniziativa, si ritroveranno in piazza San Pie-tro. Da qui alle 9 prenderà il via un sug-gestivo percorso tra storia, arte e cultura.Questo l’itinerario: visita alle chiese del-l’Addolorata e della Purità, ai palazzi di viaScalfo e alla Corte Vinella, luogo dove lapietra leccese si intreccia a leggende e rac-conti. Non mancheranno poi le tappe “ob-bligate”: l’Orologio pubblico, il Sedile, Pa-lazzo Gorgoni e i mascheroni apotropai-ci, la Basilica di Santa Caterina d’Ales-sandria (nella foto) con i suoi pregevoli af-freschi, il Chiostro francescano, PalazzoScrimieri e le chiese dei Battenti e San Lui-gi. La visita galatinese si concluderà

presso la chiesa di San Paolo, ascoltan-do il racconto del mistero dei “tarantola-ti”. Durante l’itinerario sono previsti cof-fee-break e al termine per tutti i parteci-panti è stato organizzato un buon pran-zo ristoratore. Naturalmente non farà ec-cezione la tappa galatinese. Per maggiori informazioni si possonocontattare i responsabili della pro loco diGalatina al numero 3331253640. Si con-clude così questo interessante tour tra leassociazioni locali che hanno aderito a “Vi-sitiamoci”. Si è trattato di un viaggio tut-to salentino partito lo scorso 8 novembreda San Pietro in Lama, per poi toccare unavolta al mese altri comuni del territorio: Co-pertino (20 dicembre), Novoli (11 gen-naio), Vernole (7 febbraio), Monteroni diLecce (22 marzo), Surbo (18 aprile) e Le-quile (16 maggio), prima del “gran fina-le” galatinese di sabato 27 giugno.

Stefano Manca

Il Creasogni di Toscanoapre “Dialogos Estate”

Sabato 27 si conclude un tour organizzato dalle Pro Locodel Salento tra cattedrali, palazzi e luoghi storici

Nel segno della continuità con gli appuntamenti culturali invernali, il Comune di Poggiardoapre un nuovo percorso partendo dal libro del giornalista Mediaset

Con il progetto “Visitiamoci” la città svela i suoi tesori

19 27 giugno 2015

galatina

20 27 giugno 2015

tricase21 27 giugno 2015

Tricase tende la mano ai bambini del popo-lo algerino con “Piccoli Saharawi fra noi”.Il progetto realizzato dall’associazione Tre-giriditè Onlus con il sostegno dell’8 per mil-le della Chiesa Valdese permetterà a cinquebambini disabili di etnia Saharawi di tra-scorrere un periodo di permanenza nel Capodi Leuca. Dal 1° luglio sino al 24 agosto tren-ta volontari della onlus di Tricase accoglie-ranno Mahmoud, Nasra, Addad, Abdallahe Gleila (rispettivamente di 9, 12, 11, 13 e 8anni), ospiti presso il villaggio Arcobalenomesso a disposizione dal Comune di Trica-se e dalla Asl di Lecce - Distretto di Gaglia-no del Capo. Nell’area campeggerà la jaima,tenda tipica dei popoli del deserto, attornoalla quale prenderà forma una vera e propriacomunità Saharawi costituita dai bambini evolontari del Capo di Leuca e di tutta Italia. Grazie al soggiorno nel Salento i piccoli po-tranno usufruire di cure mediche indispen-sabili per crescere in modo sano e indipen-dente, cosa che non sarebbe possibile nel loroPaese d’origine. A contribuire al percorso sa-nitario, i medici e gli operatori dell’Ospedale“Card. Panico” di Tricase. “La forza del pro-getto -spiega Alberto Piccinni, presidente diTregiriditè- è nella possibilità di effettuareesperienze dirette di cooperazione dal basso.Chiunque passi un po’ di tempo con i bam-bini si rende conto che è un processo tangi-bile di scambio reciproco che permette agli

stessi di effettuare interventi terapeutici de-cisivi per la loro vita e parallelamente per-mette a noi di conoscere la diversità culturalesenza il filtro mistificatore della tv o degli al-tri media”. L’assistenza sanitaria, si accom-pagnerà a tanti eventi: dal 3 al 10 agosto èprevisto un incontro con i musicisti Sahara-wi e italiani promosso dall’associazioneZig. Nei due mesi di accoglienza, il proget-to “Piccoli Saharawi tra noi” intreccia il per-corso di “È arrivato un veliero carico di...”,progetto di libreria tematica a bordo di uncaicco che viaggerà per due anni nei porti del-la Regione Puglia, promosso dall’Associa-zione Magna Grecia Mare. L’iniziativa è rea-

lizzata grazie alla collabo-razione volontaria di unarete di realtà locali tra cui lecooperative sociali “L’Adel-fia” e “Terrarossa”, le as-sociazioni “Casa delle Agri-colture Tullia e Gino”, “Ca-stro puoi volare”, “CoppulaTisa”, “Gariga”, “Mobba-sta”, “Poiesis”, “Ram-dom”, “Tricasémia”, Co-mune di Alessano, Comita-to Notte Verde e la Masse-ria Nonno Tore.

M. Maddalena Bitonti

Quella del 28 giugno sarà una dome-nica per la comunità di Specchia: a par-tire dalle ore 10.55, la Santa Messa ce-lebrata dalla Chiesa Presentazione del-la Beata Vergine Maria sarà trasmessain diretta su Rai 1. Per l’occasione il rito solenne saràpresieduto da Sua Eccellenza MonsignorVito Angiuli, vescovo della Diocesi diUgento - S. Maria di Leuca, e concele-

brata da don Antonio de Giorgi, parro-co di Specchia, e da don Pompilio Caz-zato, collaboratore parrocchiale. Lacelebrazione sarà animata dai canti li-turgici del Coro “Jubilate Deo”, direttoda Maurizio Tranne con la collaborazionedi Lucia Serafino. Inoltre il coro sarà ac-compagnato all’organo da Emilia Bran-ca e dalle chitarre acustiche suonate daRocco Remigi e Angelo Placì.

Negli scorsi giorni una troupe della Raiha effettuato delle riprese, anche conl’utilizzo di droni, degli scorci più sug-gestivi del borgo antico di Specchia, im-magini che per circa 4 minuti andran-no in onda in mondovisione al terminedella trasmissione A sua immagine e im-mediatamente prima della diretta.Un’ottima occasione questa per far co-noscere al mondo i nostri tesori.

specchia

La Chiesa Matrice protagonista in mondovisione su Rai 1

La solidarietà del Capo di Leucariparte dai bambini SaharawiGrazie al progetto dell’associazione Tregiriditè, cinque bambini algerini disabili saranno ospitati e curati a Tricase dal 1° luglio sino al 24 agosto

22 27 giugno 2015

www.belpaeseweb.it

23 27 giugno 2015

Uno dei timori quotidiani degliautomobilisti è quello di esserefermati dalle forze dell’ordine inun posto di blocco e scoprire diaver commesso una qualche vio-lazione al Codice della strada, so-prattutto riguardo il possessodella documentazione che con-sente una regolare circolazionedella vettura e del suo condu-cente. In queste circostanze unadelle irregolarità maggiormenteriscontrate è la mancata revisionedel veicolo, che prevede una san-zione amministrativa non indif-ferente, tra i 168 e i 639 euro.Che il collaudo della propria au-tomobile avvenga prima o dopola sua scadenza (entro il mese dirilascio della Carta di circolazio-ne, dopo quattro anni dell’acqui-sto e successivamente dopo dueanni nel mese in cui si è effettua-

ta l’ultima revisione) l’importan-te è rivolgersi presso centri di re-visione specializzati che, anchegrazie a strumenti innovativi,sottopongono i veicoli a tutti ipossibili test in grado di stabilirela loro idoneità alla circolazione.Tra questi, merita una menzionela Test Cars di Cursi: nata nel feb-braio 1999 col nome “Centro Re-visioni Test Cars di Chilla Salva-tore”, l’azienda ha cambiato la suaragione sociale nel giugno del2012. Test Cars rappresenta unodei primi centri di revisione del-l’hinterland di Cursi e in questi 16anni di attività si è sempre distintaper i valori messi in campo, sem-pre al servizio dell’automobilista:esclusività, dinamismo, innova-zione. Tre caratteristiche che si ri-scontrano già visitando la propriasede. Nel giugno 2012, infatti,

con la nuova denominazione,l’azienda si è trasferita in viaAda e Piero Gobetti, a solo pochimetri dalla vecchia sede. L’at-tuale residenza di Test Cars, in-fatti, si distingue perché realizzataall’interno di una nuova struttu-ra concepita appositamente per lerevisioni, dove il titolare, nonchéresponsabile tecnico, Salvatore

Chilla mette a disposizione deisuoi clienti i suoi 16 anni di espe-rienza nel settore delle revisioni. Come ogni azienda di successo,anche Test Cars è attenta alle no-vità e agli sviluppi riguardanti ilproprio settore; si tratta di unaspetto importante se si vuole cre-scere e quindi restare competiti-vi nel mercato. L’innovazione èquindi uno degli elementi indi-spensabili e da curare con mag-giore attenzione nelle proprie

strategie. D’altronde, come sot-tolineato prima, l’innovazione èuna delle caratteristiche qualita-tive con le quali Test Cars si è po-sitivamente distinta dal 1999. Perquesto, l’azienda di Cursi pro-pone ai clienti attività di revisio-ne automobilistica effettuate construmenti e attrezzature di ultimagenerazione, in grado di verificareil perfetto funzionamento del vei-colo e presso Test Cars srl il clien-te può soprattutto contare su per-sonale serio, preparato e alta-mente qualificato.L’azienda offre un servizio com-pleto che si rivolge a tutte le ti-pologie di veicoli: automobili,autocarri, autocaravan, autovei-coli di uso speciale, motocicli, ci-clomotori, tricicli, quadri cicli,quad eccetera. Nel 2013, inoltre,Test Cars ha inserito una novità

nella sua gamma di servizi, cioèla revisione di veicoli e rimorchidi massa superiore a 3,5 tonnel-late, di ganci traino e di carrelli ap-pendice; si tratta di una propostaimportante e rivolta alla comoditàdell’utente, finora costretto a re-carsi presso la MotorizzazioneCivile di Lecce per far eseguire lespecifiche attività di revisionepreviste per questi particolariveicoli.Test Cars è attiva anche nei soc-corsi stradali, e per queste situa-zioni è possibile attivare una cardper 3 soccorsi stradali al costo disoli 20 euro. L’azienda è aperta dallunedì al venerdì dalle 7.20 alle12.50 e dalle 1420 alle 18.50, men-tre il sabato l’orario di attività èdalle 7.20 alle 12.30. Test Cars è aCursi, in via Ada e Piero Gobettin. 1, tel. 0836.439009.

Test Cars, l’innovazione nellerevisioni automobilisticheEsclusività, dinamismo e innovazione: questo il segreto del successo dell’azienda di Cursi nel settore dei collaudi per ogni tipologia di veicoli

24 27 giugno 2015

L’estate del Salento esplode a Scorrano in un tri-pudio di luci, di colori e di suoni, nel segno di unatradizione che da anni coinvolge turisti e residenti.Una tradizione dove a farla da padrone sono lecelebri e maestose luminarie, che insieme ai fuo-chi pirotecnici e alla musica sono gli elementi in-sostituibili della festa di Santa Domenica che hareso il piccolo comune di Scorrano famoso in tut-to il mondo. La storia di Santa Domenica quale patrona di Scor-rano inizia nei primi di luglio del ‘600 a quandola Salta apparve in sogno ad un’anziana cittadi-na che la vide sopra le mura fortificate del pae-se, precisamente su Porta Terra (detta da allora“Arco di Santa Domenica”), nel mezzo di un’epi-demia di peste che aveva colpito il paese. La San-ta rivelò alla donna di voler proteggere il pae-se, liberandolo dall’epidemia e chiese alla don-na di raccontare il sogno esortando i fedeli a met-tere delle lampade ad olio sulle finestre delle lorocase. Un fitto programma di eventi religiosi e civili ac-compagnerà visitatori e scorranesi in questigiorni di festa. In particolare, per le celebrazionireligiose il 6 luglio (giorno della festa) alle 9 pren-derà il via la solenne processione per le stradedel paese, mentre alle 19 si celebrerà la Santa Mes-sa con Panegirico. Il programma civile prevede sa-bato 4 luglio il concerto degli Zen Garden, tributeband degli U2 in piazza V. Emanuele II a partiredalle 22.30. I salentini Crifiu si esibiranno mer-coledì 8 alle 22, mentre giovedì 9 alle il cantanteAntonio Maggio chiuderà i festeggiamenti in ono-re della Santa Patrona con un grande concertogratuito sempre nella piazza centrale del paese.Ma la principale attrazione saranno gli spettacolipiromusicali che animeranno le “luminarie” a suon

di musica: si inizia il 5 luglio alle 22.30 con il pri-mo spettacolo a cura della ditta “Mega France-sco” da Scorrano; si prosegue il 6 alle 17.30 conuna gara pirotecnica diurna per il trofeo “SantaDomenica Memorial Francesco Mega”, mentre alle23.45 spettacolo piromusicale a cura della dit-ta “Angelo Mega” da Scorrano, seguito da uno spet-tacolo pirotecnico a cura della ditta “Del VicarioGiacomo” di San Severo. Gran finale il 9 alle 24con una fantasia pirotecnica a cura delle ditte “An-gelo Mega” e “Mega Francesco”. Le luminarie sono realizzate da “Mariano Lumi-narie” da Scorrano, “Santoro Luminarie” da Ales-sano, “Marianolight” da Corigliano d’Otranto e “Lu-

minarie Cesario De Cagna” da Maglie. L’accensionedelle stesse è prevista a partire dalle 21 dei gior-ni 5, 6, 7, 8 e 9 luglio. Spazio anche all’enogastronomia locale con“M’illumino di Gusto”, progetto di promozione del-l’artigianato agroalimentare d’eccellenza delterritorio rivolto alle aziende di produzione che,in uno scenario spettacolare, potranno presentaree commercializzare i propri prodotti in un con-testo privilegiato quale la festa di Santa Dome-nica. La manifestazione si svolgerà nel centro sto-rico di Scorrano, dove alcune tra le aziende piùrinomate del Salento metteranno in mostra i loromigliori prodotti, insieme ad un laboratorio a cie-

lo aperto di pasticceria salentina che rappresentauno degli aspetti più apprezzati della nostra tra-dizione gastronomica.

Al via il 4 luglio i festeggiamenti in onore di Santa Domenica, con un ricco programma religioso e civile all’insegna della tradizione, della musica e dell’enogastronomia tipica

Le luminarie di Scorrano accendono l’estate salentina

25 27 giugno 2015

A cura di Diletta Pascali

Il Quartiere Fieristico di Galatina riapre le sue por-te al pubblico per “Fiera Salento BEER Village”,tre serate all’insegna della buona birra e del buoncibo ma soprattutto della musica con dj set e ani-mazione grazie alla collaborazione con radio Cic-cioRiccio e molti artisti locali ed internazionali.La birra sarà dunque protagonista di una tre gior-ni che promette di diventare un appuntamen-to fisso dell’estate salentina, all’interno di un con-tenitore come il Quartiere Fieristico di Galatina,che consente di poter ospitare agevolmenteeventi che richiamano migliaia di visitatori.Saranno presenti i più noti marchi di birre in-ternazionali quali Tennent’s, Jupiter, Beck’s, Lef-fe, Stella Artois, Bass, Hoegaarden (solo per ci-tare i più noti), ma non mancheranno anche i

birrifici artigianali del Salento come B94 che tan-to successo stanno riscuotendo con i loro pro-dotti in Italia e all’estero. Bevanda per eccellenza dell’estate (e non solo),la birra ha molti benefici e proprietà per la sa-lute e il benessere del nostro corpo, a patto ov-viamente di non abusarne: riduce il rischio di in-correre negli attacchi cardiaci, nell’ipertensio-ne arteriosa, nei problemi vascolari e nel diabete;aiuta il lavoro dei reni e favorisce la diuresi; con-tribuisce a far funzionare bene lo stomaco e l’in-testino, partecipa alla calcificazione e alla for-mazione dei tessuti connettivi ed è un ottimoantiossidante. Tanta musica nei tre giorni del “BEER Village”: ve-nerdì 3 luglio si comincia con “Salento Calls Ita-ly” by Danilo Seclì con Mega Robot e Video Wall;sabato 4 è la volta di Party Hard con Don Cic-cio Dj Set e la partecipazione di Mama Marjas,Cubanita e Aurora Rah. Domenica 5 gran fina-le con Exco Levy from Jamaica, Rankin Lele &Papa Leu, Adriatic Sound, Striunizzu, Petra deSule, Morello Selekta e Kooloometoo Soun-dbwoy. Inoltre per tutte le serate ospiti a sorpresae tanta buona musica con artisti emergenti. Ingresso libero.

FIERA SALENTO BEER VILLAGEGALATINA, 3-5 luglio

A partire dal 24 luglio a Castrì di Lecce torna “Ma-rangiane in Festa”, sagra molto amata da salentinie turisti e giunta ormai alla sua 15esima edizione.Organizzata dalla locale Pro Loco, la sagra na-sce dal desiderio di rallegrare il paese per qual-che giorno, abbandonando i problemi delquotidiano, deliziando il palato con le squisitezzedi un piatto tipico del luogo e ascoltando buo-na musica. “Marangiane in festa” è la festa della melanza-na per eccellenza, in cui sapienti mani la tra-sformano in succulenti e prelibate pietanze: par-migiana rossa, parmigiana bianca, lasagne al for-no con crema di melanzane, sagne ‘ncannula-te con impasto di melanzane, polpette di me-lanzane fritte e al sugo, striscioline di melanza-ne, parmigiana al cioccolato, bruschette, arro-sti, pittule semplici e con melanzane. Quattrogiorni da gustare, insieme a canti e balli in unospazio di oltre 10mila metri quadri con circa mil-le posti a sedere dove cortesia e qualità sono dicasa. Per gli amanti della musica dal vivo, il cartello-ne prevede per ogni serata concerti con artistidifferenti. Si comincia venerdì 24 luglio con lapizzica di Antonio Amato, che domenica 25 ce-

derà il posto ai Kiss and the Gang per una se-rata all’insegna della Disco ’70-’80. Domenica 26toccherà al maestro del tamburello Antonio Ca-strignanò “fomentare” il pubblico con la sua mu-sica all’insegna della tradizione salentina, men-tre lunedì 27 luglio Insoliti Vasco Rossi TributeBand chiuderanno l’edizione numero 15 di“Marangiane in Festa”.

MARANGIANE IN FESTA CASTRÌ DI LECCE, 24-27 luglio

Sabato 27 giugno presso ilClub “A. Toma” (in piazzaMadonna delle Grazie n.20 a Maglie) si rinnova il tra-dizionale appuntamentocon la Sagra dell’orecchiet-

ta, dedicata ai soci, agli ami-ci e a tutti coloro che vor-ranno partecipare. Si trattadi una manifestazione ga-stronomica, ormai da anniun appuntamento tradi-

zionale all’inizio dell’estateper la città di Maglie e per gliestimatori delle specialitàgastronomiche locali, sem-plici nella preparazione mache assicurano ottima qua-lità degli ingredienti. Leorecchiette hanno una tra-dizione culinaria molto an-tica e sono preparate conmaestria dalle esperte mani

delle massaie e dei cuochilocali. Il programma prevede ladistribuzione gratuita delleorecchiette preparate consugo a base di salsa secon-do la tradizione, a partiredalle 20.30 presso la resi-denza estiva del Club. A se-guire musica dal vivo e di-vertimento per tutti.

SAGRA DELL’ORECCHIETTA MAGLIE, 27 giugno

26 27 giugno 2015

27 27 giugno 2015

Con lo spettacolo Manicomio Molière, inscena dal 13 al 16 giugno scorso presso laVilla Tamborino e primo appuntamento incartellone, si è concluso il percorso for-mativo teatrale organizzato dalla compa-gnia magliese Corte de’ Miracoli e direttodal regista Matteo Tarasco. Il percorso haradunato numerosi allievi di diverse età eprovenienza, che nel corso dei mesi scorsisi sono misurati con i testi e i personaggi diuno dei più grandi drammaturghi di tuttii tempi: Molière. L’intuizione di Tarasco ha consentito, poi,un esperimento finale divergente e ben riu-scito: i personaggi nati dalla penna di Mo-lière, ognuno con i suoi vizi e le sue nevrosi,in una sera d’estate, in una villa che diventacontenitore di storie brillanti e drammati-che, si incontrano e si versano addosso l’unaltro illusioni e delusioni, manie, sberleffi,smorfie, dolori e ipocrisie. Villa Tamborino diventa, dunque, un “ma-

nicomio” in cui i personaggi con le paroledel nostro Molière, si scambiano impres-sioni, necessità, dispetti. E così Alceste, ilmisantropo, incontra la fierezza di Elmiradi Tartufo, Argante rincorso dalle sue ma-lattie immaginate finisce con il rincorrerea sua volta, disperato e in cerca di ascolto,gli altri personaggi che si aggirano intornoad una tavola imbandita, compreso un me-dico un po’ pazzo che si approfitta della suaipocondria. E poi ancora Tartufo, il furboipocrita che in segreto trama alle spalle diOrgone per ottenere le grazie di sua moglie,Dorina la servetta che tenta di rimettere or-dine nella casa e nella testa del suo padro-ne e molti altri. “Manicomio Molière è una festa del teatro-afferma Matteo Tarasco, ideatore e regi-sta dello spettacolo-. È interessante vederecome la scena in questo spettacolo si popolidi generazioni differenti, con dinamiche dif-ferenti, come tutto poi finisca per comporsi

in un quadro colorato e variopinto, ma puremolto realistico. Perché in fondo questi per-sonaggi parlano di noi, delle nostre debo-lezze quotidiane, delle nostre ossessioni, del-le nostre convinzioni. Molière spinge conforza verso istante etiche, non estetiche. Ciracconta, racconta la nostra società anchese scriveva nel XVII secolo. È questa la suaforza. A distanza di secoli chiunque può ri-vedersi o rivedere qualcun altro nei perso-naggi di Molière. Questo spettacolo, poi-continua- è una creatura viva, non confe-zionata, segue solo le leggi della condivi-sione più ampia e trascina il pubblico da-vanti ad uno specchio. È importante che unarealtà come Chiari di Luna crei questi spun-ti di riflessione culturale ed etica. È un ot-timo risultato che la rassegna sia giunta alsuo undicesimo anno -conclude il regista-e che intercetti gli interessi di un pubblicosempre più vasto e partecipe”.

Patrizia Miggiano

spettacolo

Ottima partenza per Chiari di Luna, la rassegna che l’estate magliese, con Manicomio Molière portato inscena nei giorni scorsi dalla Corte de’ Miracoli e diretto Matteo Tarasco

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Per segnalazioni:

[email protected]

28 27 giugno 2015

a cura di Claudia Mangione

La saudade portoghese in-contra la malìa dei canti tra-dizionali salentini, tra le cordedella “guitarra portuguesa”di Marco Poeta, ambasciato-re del fado in Italia, e Rober-to Licci, voce fatata e storicadel Salento, fondatore deiGhetonìa. Realizzato con ilsostegno di Puglia SoundsRecord il disco, il cui titolo Mia

spitta no coração tra porto-ghese e griko salentino signi-fica “una scintilla nel cuore”,è un incontro tra due terre piùsimili di quanto possa sem-brare. Dalle sonorità delle lin-gue (portoghese e dialettosalentino romanzo) all’ariosi-tà dei canti d’amore e no-stalgici della Grecìa Salentina.Arrangiamenti delicati e cali-

brati, suoni caldi e tanto pa-thos fanno di quest’albumuna vera chicca.

Mia spitta no coração, dal fado al grikoEsce il 30 giugno l’album di Marco Poeta e Roberto Licci su etichetta AnimaMundi

29 27 giugno 2015

CASARANO, Stadio “Capozza” - ore 19L’evento vedrà in campo la Nazionale Attori classe1971 che sfiderà all’ultimo goal i calciatori storici delCasarano Calcio, il tutto con allegria e divertimentoper il pubblico. Il ricavato dell’incasso sarà devolutoper opere di beneficenza sul territorio.

Calcio e solidarietà MERCOLEDÌ 8

LECCE, Castello Carlo V - ore 9.30/20.30È stata inaugurata a Lecce la mostra di Andrea Benetti intitola-ta “Astrattismo delle origini”, allestita con venticinque opere sutela e la presentazione dell'opera di videoarte intitolata Essentia.Nato a Bologna nel 1964, Benetti ha ideato il "Manifesto dell’ArteNeorupestre", che si ispira alla genesi dell’arte, reinventando con-cetti e forme proprie della pittura rupestre.

SABATO 27Astrattismo delle origini

ARTE

EVENTI

MAGLIE, Corte de’ Miracoli(via S. Cezza n. 5/7) - ore 18 Con un’esibizione aperta alpubblico (ingresso gratuito) sa-bato 27 e domenica 28 giugnogli allievi e i docenti di Harmo-nium Scuola Superiore di Mu-sica di Maglie chiuderanno in fe-sta l’anno scolastico. L’eventosarà occasione per usufruiredella promozione sulla pre-iscrizione ai corsi di propedeu-tica, chitarra, pianoforte, bat-teria, violino, canto moderno eclarinetto per il nuovo annoaccademico 2015/2016.

SABATO 27Live della ScuolaHarmonium

EVENTI

GALLIPOLI, Castello Angioinoore 20.30Le sale del Castello di Gallipo-li, che ospitano la personale del-l'artista Michelangelo Pistolet-to (nella foto), propongono aipropri visitatori una novità. Ali-bi Teatro metterà in scena, in-fatti, Il più bello e il più malignospirito, una visita teatralizzatadell’antico maniero sulla storiadi Giulio Cesare Vanini, filosofodi Taurisano, tratta dall’omoni-mo libro di Carparelli. Tre turni,prenotazione obbligatoria:[email protected].

SABATO 27Alla scoperta di Vanini

EVENTI

OTRANTO, Castello Arago-nese ore 10-13, 15-22Si intitola “Il Sud e le donne” lamostra del grande fotografoFerdinando Scianna, che saràallestita nel Castello Aragone-se di Otranto fino al 30 set-tembre. In rassegna trentamagnifici scatti realizzati invarie regioni meridionali, dallaSicilia (di cui Scianna è origi-nario) fino alla Puglia. Un fa-scinoso itinerario nelle stanzeappena restaurate del mille-nario castello idruntino.

LUNEDÌ 29Il Sud e le donnedi FerdinandoScianna

ARTE

LECCE, Original Coffe & Cigarettes - ore 21Imperdibile appuntamento con la musica d'autore con il cantau-tore salentino Mino De Santis, unico nel suo genere perché amaraccontare e lo fa come potrebbe fare un fotografo nel fermare conle sue istantanee vizi e virtù della sua gente. Con dovizia e ironia.E anche nel suo terzo album Muddhriche canta dei momenti divita quotidiana del Salento.

SABATO 27Mino De Santis in concerto

MUSICA

LEVERANO, Sala Federico II - ore 21 Il 28 e il 29 giugno a Leverano sarà possibile seguire le proveaperte di Io sono Misia, che anticipano la Prima Nazionale al Fe-stival di Spoleto. Un intenso monologo teatrale ispirato alle me-morie di Misia Sert, madrina dei grandi artisti del ‘900. A darevoce e corpo sul palco alla protagonista sarà la magnetica Lu-crezia Lante della Rovere.

DOMENICA 28Io sono Misia

TEATRO

a cura di Claudia Mangione

Anno XIV - n. 567Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002

Direttore Responsabile Andrea Colella

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Periodico associato all’UnioneStampa Periodica Italiana

Tessera n. 14594

Il tratto principale del tuo carattere.L’attenzione maniacale. Non las-ciarsi sfuggire nulla.Il tuo principale difetto.Non chiedere mai.La qualità che preferisci in unadonna?Un lessico incastrante e brillante.E darmi poche volte ragione.E in un uomo? La sincerità. Cosa ci vuole per esserti amico? Cenare spesso. Cenare sempre.Dimenticarsi di essere a cena. Cos’è la felicità? Non lo so. L’ultima volta che hai pianto? Estate 2014. Leggendo un libro.Di cosa hai paura?Inizio ad averne meno ultima-mente. Canzone che canti sotto la doccia? Canzoni che non sono state inci-se. Che invento.

Musicisti o cantanti preferiti?James Blake, Nils Frahm, LeonardCohen.Poeti preferiti? Dante.Autori preferiti in prosa?Emmanuel Carrère. Libri preferiti.Vite che non sono la mia.Attori e attrici preferiti.Joaquin Phoenix e Cate Blanchett.Chi potrebbe interpretarti sul gran-de schermo? Javier Bardem.Film preferiti.Elephant.I tuoi pittori preferiti.Magritte.Il colore che preferisci.Nero.Se fossi un animale, saresti?Un gatto.Cosa sognavi di fare da grande?Il giornalista.

L’incontro che ti ha cambiato lavita?Continuo a cambiarla ogni giorno. La persona a cui chiederesti con-siglio in un momento difficile?Non chiedo mai. Il difetto di cui so-pra.Quel che detesti più di tutto.Le scadenze.Quanto tempo dedichi alla cura deltuo corpo?Zero.Piatto preferito.Pizza.Il profumo preferito.Le officine. Le gomme. Il fiore che ami.Non amo i fiori.La tua stagione preferita? Autunno.Il paese dove vorresti vivere?Roma. Dove sono.In quale epoca ti sarebbe piaciutovivere?

Fine Ottocento.Personaggi storici che ammiri dipiù. I filosofi.Personaggi storici detestati. Alcuni filosofi.Cosa faresti per sostenere ciò in cuicredi? Parlare. Convincere.Chi è il tuo eroe vivente? Iñárritu.Il tuo sogno ad occhi aperti? Tornare ad amare.Il tuo rimpianto più grande? È un mio segreto. Cos’è l’amore?Una materia prima.Stato attuale del tuo animo.Zona Cesarini.Il tuo motto.“Mancano pochi istanti ed è fat-ta”.Come vorresti morire?Ucciso.

Noto filmaker originario di Copertino, classe 1985, studia Cinema a “LaSapienza” di Roma. Il 2008 segna ufficialmente il suo debutto professionalecon l’assistenza alla regia nel film Una notte blu cobalto e la realizzazione,in co-regia con Giuliano Sangiorgi, del video Un passo indietro dei Ne-gramaro. Nascerà lì un sodalizio artistico con la band salentina che duratutt’oggi e che lo vede dirigere loro importanti lavori, dai videoclip di Lon-dra brucia, Apollo 11, Ti è mai successo?, Una storia semplice, Sei (mi-glior videoclip 2013 per Velvet Music) agli extra “Dvd live San Siro”, al“Docu European Tour” e al video spot Via le mani dagli occhi - Giù le manidal Darfur. Oltre ai Negramaro sono molti gli artisti per i quali dirige vi-deoclip, come Mina, Diodato, Pensierinvolgare (il suo videoclip di Tuttointorno a me è finalista al Premio Videoclip Italiano 2009), Piotta, Eri-ca Mou, The Metropolitans, con cui si aggiudica per I wanna il primo pre-mio al Festival Taglia Corti 2011 come miglior videoclip italiano. Crea-tivamente in perenne movimento, sono infatti diversi gli spot, i corti ei documentari (Habemus Mister è in concorso al Bif&st 2014) che por-tano la sua firma, senza dimenticare la sit-com Felici & Contenti, strin-ge significative collaborazioni anche con il mondo del cinema ed è sul setdei film Vallanzasca - Gli angeli del male e La vita facile. Attualmente èimpegnato nella produzione di due nuovi documentari.

io PROPRIO ioTizianoRusso

di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust

30 27 giugno 2015

Foto di Vito Frangione

31 27 giugno 2015

Drink&Food

A cura di Diletta Pascali

ingredientiPer 4 persone4 patate della varietà sieglinde6 patate viola1 polpo fresco da circa 1 kgOlioSenapeTimo

DOPPIA PASSATELLA DI PATATE CON POLPO

prepa razioneMettere a cuocere il polpo molto lentamente in acqua conlimone e pepe in grani. Una volta pronto, farlo raffreddare.A parte lessare le patate, pelarle, schiacciarle e condirle conolio, origano, olive nere, sale e pepe. A questo punto tagliareil polpo e scottarlo leggermente in padella con del timofresco. Intanto, con l’aiuto di un taglia pasta cilindrico,formare una torretta di patate, adagiare il polpo e decorarecon della senape, pomodori confit e un giro d’olio.

www.ivizideglidei.com consiglia:

Le sensazioni iodate e fresche del piatto unite al profumo del timo richiedono inabbinamento un vino fresco, leggero, con le note esotiche in evidenza,accompagnate da sottili richiami erbacei: Tinaia di Cantine Due Palme.Questo vino è prodotto da uve selezionate di Chardonnay. I grappoli, appenaraccolti e diraspati, sono trasferiti nei vinificatori rotativi orizzontali.La temperatura è abbattuta a 4° C. Il mosto rimane a contatto con le bucce per24 ore, quindi viene introdotto in tini di rovere francese termoregolati dove haluogo la fermentazione alcolica a 15° C. Dopo un breve periodo di affinamentoin legno, il vino viene travasato e poi imbottigliato. Note degustative: colore giallo dorato, profumi ampi e complessi con sentoridi ananas, albicocca, banana, miele e salvia. ABBINAMENTI: crostacei in genere, primi e secondi piatti di mare, carnibianche.

ricetta a cu ra diCaprarica di Lecce

Via IV Novembre, 66/68

32 27 giugno 2015