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n° 1 - FEBBRAIO 2013 www.leggopassword.it COPIA GRATUITA In questo numero: INSERTO: “SPECIALE SPOSI” TANTI CONSIGLI UTILI PER IL GIORNO DEL SÌ INFANZIA: LA DISLESSIA L’AVVOCATO RISPONDE PSICOLOGIA BIOENERGETICA L’AUTOSTIMA: UNA PRIMAVERA DELL’ANIMA FISICA E FUMETTI: I MAYA, LA FINE DEL MONDO E LO SCORRERE DEL TEMPO ... E TANTO ALTRO ANCORA DA SCOPRIRE E DA LEGGERE !

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n° 1 - FEBBRAIO 2013

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In questo numero:

INSERTO: “SPECIALE SPOSI” TANTI CONSIGLI UTILI PER IL GIORNO DEL Sì INFANZIA: LA DISLESSIA L’AVVOCATO RISPONDE

PSICOLOGIA BIOENERGETICA L’AUTOSTImA: UNA PRImAVERA DELL’ANImA FISICA E FUmETTI: I mAyA, LA FINE DEL mONDO E LO SCORRERE DEL TEmPO

... E TANTO ALTRO ANCORADA SCOPRIRE E DA LEGGERE !

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Password – mensile di informazione. n° 1 - febbraio 2013 Direttore responsabile: Chiara Cascio Editore: Studio Gamma Coordinamento generale: Gianna Scortechini ProgettoGrafico:StudioGamma Sede, Direzione, Redazione: via Risorgimento 189/a Moie di Maiolati Spontini (An), tel. 0731 701404, fax. 0731 706476

www.leggopassword.it - [email protected] redazione@leggopassword.itCopyright-Tuttiidirittiriservati-Marchioegraficaregistrati Vietata la riproduzione anche parziale. L’editore si riserva il diritto di segnalare alle autorità competenti coloro che in malafede comunicano annunci non corrispondenti a verità. Collaboratori: Avv. Monica Checchini Dott.ssa Norma Zingaretti Francesco Cascio Catiuscia Ceccarelli Riccardo Ceccarelli Silvia Piangerelli Claudio Starnone Registrato al Tribunale di Ancona n. 5/09 del 23.03.2009 Reg. Periodici Stampa:TipografiaTJ-Jesi

Tipografia-Litografia-StampaViaGorgolungo,5-Jesi(An)

Tel. 0731 254141 / Fax 0731 [email protected]

EDITOR

IALE

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SEGUIRE LA PROPRIA LINEA DELLA VITA

“Le coincidenze sono i lampio-ni che si accendono su qualche viale alberato, oscuro e ombro-so, che è il nostro Destino”(Marco Cesati Cassin)

C’è aria frizzantina nell’aria. Sarà per le elezioni politiche. Sarà perché i primi mesi dell’an-no sono sempre così pieni di fer-

mento, propositivi. Si delineano progetti, sifissanodegliobiettivi.C’èchihainpro-gramma di migliorare la propria situazione lavorativa. Chi vorrebbe aprire un’attività. Chi pensa di metter su famiglia. Ma spesso la realtà appare forte e prepotente, ripor-tandociarivederelepriorità.Lacrisieco-nomica,ildifficileequilibrionellerelazioniinterpersonali, le delusioni, da una parte affondano sogni e progetti. Dall’altra, però spingono a crearne di nuovi. Mai arrender-sialledifficoltà.Seunastradaèchiusaaltraffico,c’èsempreunaviaalternativa.Anoi,spettailcompitodiindividuarla.Lari-cerca non deve però essere affannosa, va vissutacontranquillità.Sarà la vita ad indicare, attraverso i dei

“segnali”, se la linea intrapresa è quel-la giusta. Ci sembrerà di assistere ad una coincidenza. In realtà è il destino che si rivelaanoi.Èquellocheèsuccessoallaballerina Marisa Ragazzo, intervistata in queste pagine, la quale racconta di averraggiunto la felicità attraverso la danza: un giorno decise di abbandonare le punte e di dedicarsi all’hip-hop. Questa passione la portò ad incontrare Omid Ighani, ballerino freestyler,conilqualeoggicondivideespe-rienze di danza e di vita. Pienamente sod-disfatta della sua carriera, balla, insegna e si dedica all’arte in tutte le sue forme.Quandolalineaèquellagiustatuttovanelverso esatto. Se siete felici del lavoro che fate, della persona che avete accanto, di ciò che avete realizzato, congratulazioni, siete già sulla strada che vi porterà a com-piere - per citare Paulo Coelho - la vostra “LeggendaPersonale”.Se invecesiete in-soddisfatti di ciò che vedete, allora pre-mete il tasto pausa e respirate un po’ di quell’ariafrizzantinachevicirconda.Costruite nuovi progetti, sognate per voi altrestorie.Traqueste,cen’èunacheèadatta a voi. Una via diversa, altra, che vi porterà più lontano di ciò che credete e più viciniallafelicitàdiquantosieteora.

Chiara Cascio

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CASTELBELLINO, TEATRO BENIAmINO GIGLI: DAL 17 FEBBRAIO AL 17 mARZO IN SCENA LA RASSEGNA TEATRALE “mINORANZA DI mASSA - LO SPACCIO DELLE DIFFERENZE”

Sempre sensibile alla cul-tura, il Comune di Ca-stelbellino ha scelto di patrocinare gli spettacoli messi in scena dal Grup-po di Produzione Indipen-dente per le Forme del Linguaggio “LaMuffa”. Larassegna teatrale dal tito-lo “Minoranza di Massa”- lo spaccio delle differenze - propone allo spettatore opere che scandagliano l’a-nimo e la mente umana.Primo appuntamento do-menica 17 febbraio alle 21,00: “Manicomio”, per-formance tratta dal libro di Franco Veroli “Donne in manicomio”. Adattamen-to, ideazione, regia e con Marta Ricci. In scena eva-nescenti soliloqui, sognideliranti, strazianti ricordi di una donna, Ernesta Cot-tina Faccio, madre di Si-billa Aleramo, rinchiusa in manicomiofinoallamorte.In palcoscenico, sabato 23 febbraio alle 21.00 “Vite esasperatamente possibili” (Quadri di vite tantoassurdequantorealiinparoleedan-za), proposta dalla Compagnia SottoVuo-to, regia di Beatrice Vitali con Valentina Antinori,CinziaLeonieBeatriceVitali.“Piccole Drammaturgie Delle Nevrosi” an-drà in scena domenica 3 marzo alle 21.00, a cura della Compagnia LeQuinte con Beatrice Agostinelli, Francesca Pucci, Mary Maurilli, Valentina Antinori e Veronica Mignanelli. Cinque donne, presentano cinque-cento nevrosi, cinquemila conflit-ti interiori e nessuna soluzione. Lo fanno dal “di dentro”, dal loro punto

di vista decidendo di dare una partitura comica ad una routine disperata.Domenica 10 mar-zo, alle ore 21.00, “All’Ora Di Cena” è la proposta della Compagnia LaMuff con la regia di Mi-chela Rosetti e la sceno-grafiadiAndreaGiansanti,conCinziaLeoni,ValentinaAntinori, Andrea Giansan-ti. Questa drammaturgia è una ricognizione degli stati del soggetto marchia-to dalla sua sessualità, i suoi tentativi fallimenta-ri di forzare il linguaggio per accaparrarsi l’iden-tità detenuta dalle frasi. In ultimo, domenica 17 marzo alle ore 21.00, an-drà in scena “Città Invisi-bili”: recita la Compagnia MenoPausaPiuTeatro, regia diCinziaLeoniconSabina,Nedda, Cristina, Emanue-la, Giovanna, Irma, Fabia, Daniela,Liviana,Susanna.La regista, alla sua primaesperienza, proseguendo la

sua ricerca formativa di “attore creatore”, ha proposto un lavoro collettivo sul corpo in cui ognuna ha costruito il personaggio della sua storia, seguendo suggestioni e proposte di ricerca. Il Gruppo “LaMuffa”, per dare l’opportu-nità a tutti gli appassionati di avvicinarsi all’arte, propone le audizioni alle 18,00 e la possibilità di incontrare gli artisti alle 19,30, prima di ogni spettacolo, nel loca-le del “Cantinone”, cui seguirà un piccolo rinfresco alle 20,00.L’ingressoaglispettacoliègratuito.

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ARIETE: Hai una carica di energia straordinaria grazie a Urano nel tuo segno. Affronti a muso duro qualsiasi situazione,nonmollimaineanche sotto

tortura e le contraddizioni piano piano inizieranno a cedere il passo alle soluzioni e al rasserenamento. Soprattutto in famiglia, finalmente ci sono questioni che torneranno aposto, o tensioni che inizieranno ad allentarsi.

TORO: Febbraio potrebbe essere un mese venato da contraddizioni, con l’alternanza di momenti sereni e altri più nervosi. In famiglia, se ci sono già

tensioni presenti in casa o con i parenti più lontani, dovrai adottare un atteggiamento prudente, ma grazie a un Plutone sempre dalla tua parte, ti sarà più facile mantenere la calma e il sangue freddo in qualsiasi circostanza. Hai una bellavisione d’insieme, sai essere lungimirante, costruire in vista del futuro. Non è poco!

GEmELLI: Febbraio potrebbe essere un mese piuttosto contradditorio. Ci sono pianeti benevoli nei tuoi confronti, e altri che invece ti guardano in

cagnesco, pronti a seminare zizzania in casa o con gli amici.In effettipotrestirisultareunpo’irrequieto,concentratosuglialtri,sullerelazionichevaiintrecciando.Latuacapacitàdicavartela in ogni circostanza però è sempre vivace: occhi aperti allora e smussa eventuali tensioni usando a piene mani la tua abilità e la tua astuzia.

CANCRO: Inizia a dimenticare tensioni, rancori, dispetti e polemiche. Febbraio e i transiti planetari vogliono vederti felice, vogliono farti lasciare alle

spalletuttoquellochenellatuavitanonfunzionaononhafunzionato. Fa galoppare l’estro e la fantasia perchè nessuno è capace come te di dare solidità e spessore alle tue azioni.

LEONE: Febbraio potrebbe portare a galla parecchie tensioni, soprattutto in ambito familiare e affettivo. Avrai la tentazione

di risolvere i problemi tagliando i ponti con le persone coinvolte: tuttavia, secondo le stelle, potresti trovare mezzi diversi. D’altronde sei un fermento di attività con anche Gioveinposizionepropizia.Perfortuna,nonostantequalchemomento in cui ti sentirai un po’ giù, sarai sempre lucido e prontoallariflessione.Contapuresugliamici,seincasanonsono disponibili

VERGINE: Febbraio non sarà un mese semplicissimo. La colpa sarà di Marte e Mercurio, in dispettosoaspetto dal segno dei Pesci per buona parte di questegiornate.Transiticheindicanomomentidi

confusione, oppure polemiche e tensioni. Senza contare che tidiventadifficileconcentrarti,mantenerelatuaattenzione

perilparticolare,avoltecapiteràchequalchecosatisfuggasconcertandotiinquantononciseiabituato.

BILANCIA: Febbraio si annuncia come un mese migliore del precedente, sempre se a gennaio haivissutoqualcheproblema.Risolverai,quindi,

quello che non funziona, o perchè guarderai certe vicendedaunaltropuntodivista.Lafortunatiassisteràleideenonmancheranno e i progetti fioriranno rigogliosi. Non ti restache darti da fare per realizzarli!

SCORPIONE: A Febbraio potresti vivere momenti di incertezza, di rancori dichiarati o taciuti per quieto vivere, mentre le contraddizioni degli altririspecchiano però anche le tue. Non sarà un mese

lineare, ma non sarà nemmeno un mese sfavorevole. Sarai sempre molto lucido e attento, con una curva dell’attenzione micidiale che non ti farà sfuggire nulla. Eccellente la capacità di analizzare, ragionare e trarre le logiche conseguenze.

SAGITTARIO: Febbraio potrebbe essere piuttosto contradditorio. Sarai irritabile e potresti avere un aumento di tensioni in famiglia o con gli amici.

In presenza di equivoci, muoviti con cautela: non essereimpulsivo, perchè correresti il rischio di esasperare le tensioni.Madaquestomesequalcosadipositivocisarà:tisaranno offerte occasioni speciali per cambiare, per tuffarti in situazioni impreviste e imprevedibili: alcune buone, altre più problematiche, ma in fondo, che importa?

CAPRICORNO: Febbraio ti promette vantaggi di tutti i tipi, sorprese e qualche novità, sopratuttoin ambito caratteriale: sarai simpatico, lucido e

con uno spiccato senso dell’umorismo. In più potresti avere una gran voglia di uscire e di divertirti. Non mancheranno le difficoltà,manonsarannoaltrocheunostimoloinpiùaltuoimpegno.

ACQUARIO: I regali non mancano: vivrai un clima di maggiore accordo in famiglia, e inizierai ad osservare alcuni problemi da una prospettiva più leggera e disincantata. Avrai iniziativa e intraprendenza. Sarai

ottimistaespessoquestofaràladifferenza.Latuavivacitàpersonale aumenta rendendoti socievole e con voglia di divertirti e goderti la vita.

PESCI: Ma che mese! Sei insoddisfatto, scontento, ansioso, ma resisti e non demordi. Approfitta di questa situazione per allargare il

giro delle tue amicizie, se sei in cerca di divertimento e di movida,oppureperchiarireconunamicoconilqualenonseipiù in buoni rapporti.

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Invito tutti i lettori di Password a rivolgermi (via mail: [email protected] - o via posta scrivendo a: Avv. Monica Checchini, Via Clementina, 31 - CastelbellinoStazione-An-)iquesiti legalichelias-sillano,alfinediconsentirmidiaiutarliocomunque,diorientarli verso le scelte più opportune.

Si avvisano i lettori che hanno sottoposto quesi-ti legali alla sottoscritta che riceveranno il parere direttamente al domicilio indicatomi.

Affrontiamoquestomeseunargomentocheriguarda i nonni e cioè se esiste o meno un diritto degli stessi inteso quale “diritto di visita”, o, più genericamente, a mantene-re rapporti e relazioni affettive con i ni-poti/minori, con conseguente possibilità di intervenire nel giudizio di separazione tra i coniugi laddove uno dei genitori impedi-sca il loro rapporto affettivo con gli stessi. Purtroppo tuttavia, a fronte di un vero e pro-prio diritto del nipote/minore, in caso di se-parazione personale, non solo a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo conentrambi i genitori e a ricevere da costoro cura, educazione e istruzione, ma anche a “conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale” (art. 155, comma 1, c.c. – ri-scrittoalla legge sull’affidamentocondivisodel 2006 – che riconosce e valorizza espres-samente il ruolo dei nonni nella vita dei ni-poti, sia in generale sia nell’ipotesi della crisi familiare) non corrisponde un corrispettivo diritto dei nonni; la valorizzazione giuridica dei rapporti tra nipoti e ascendenti va infatti apprezzata nell’ottica esclusiva dell’interes-sedelminore,piùprecisamentequaleulte-riore strumento a disposizione del Giudice per rafforzare la “tutela del diritto del mi-noreadunacrescitaserenaedequilibrata”. In tale prospettiva si inserisce la stessa le-gittimazione riconosciuta agli avi di rivol-gersi al Tribunale dei minori per sollecitare il controllo giudiziario sull’esercizio della potestà dei genitori, i quali non possonovietareingiustificatamenteirapportideifigliconiparentipiùstretti;ancheinquestocasooggetto di tale tutela appare essere esclusi-vamente l’interesse dei nipoti a relazionarsi

coninonni;aquestiultimi,pertan-to, la legge attribuisce solo un po-tere d’impulso processuale, sen-zaconfigurarealorofavorealcunasituazione soggettiva autonoma. Tale argomento è stato anche re-centemente oggetto di esame da parte della Cassazione la qualeha ribadito che non sarebbe pos-sibile individuare un diritto degli ascendenti a mantenere relazio-ni con i nipoti essendo tutelato

il solo diritto dei figli minori a conservare rapporti significativi con gli ascendenti e gli altri parenti, affidando così al Giudiceun ulteriore elemento da tenere in consi-derazione nell’assumere i provvedimen-ti sull’affidamento al fine di garantire allaprole “una crescita serena ed equilibrata”. Ancora oggi, pertanto, gli ascendenti sareb-bero esclusivamente portatori di un mero “interesse indiretto di natura morale o affettiva” alla realizzazione del diritto dei nipoti ad avere relazioni con loro (con conseguente impossibilità di intervenire nei giudizi conseguenti alla crisi matrimoniale). Purdovendosiquindiescluderechenell’at-tuale contesto normativo sia possibile rico-noscere un diritto autonomo dei nonni a in-trattenere relazioni con i nipoti, è opportuno precisare che i nonni sono portatori di un cosiddetto “interesse legittimo” che può ottenere tutela allorquando sussista un corrispondente interesse dei nipoti minori ad avere una stabile e continua frequenta-zione con loro, ritenuta utile e importante sempreaifinidiuna“crescitaserenaedequi-librata”(èinquestaotticaesulpresuppostodi un comportamento pregiudizievole genito-rialecheinonnipossonodunquechiederealGiudicedelTribunaledeiMinoridiverificareil corretto esercizio della potestà genitoria-le parentale da parte dei genitori, valutando seilcomportamentodiquestiultimiattuie realizzieffettivamentel’interessedeifigli. Avv. Monica Checchini

QUESTO ED ALTRI ARGOMENTI INERENTI IL RAPPORTO CON IL mINORE IN CONSEGUENZA DELLA CRISI FAmILIARE SARANNO OGGETTO DI UN CONVEGNO CHE SI TERRA’ A FINE MAGGIO 2013PRESSOLABIBLIOTECADE“LAFORNACE”INMOIEDIMAIOLATISPONTINI.

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Silvia Piangerelli è laureata in Lettere e ha conseguito un Master in Editoria con una tesi sulla letteratura per l’infanzia e sull’importanza delle fiabe per lo sviluppo psicologico del bambino. Lavo-ra come redattrice e ideatrice di testi per una casa editrice, per cui scrive articoli, racconti, testi di varia natura destinati ai bambini e alle insegnanti.

In questo numero di Password, vorrei affrontare untema molto delicato, che riguarda anche il mondo della lettura:ladislessia.PurtroppoinItaliaquestodisturbo dell’apprendimento è poco conosciuto, nonostante riguardi circa il 3-4% della popolazione scolastica (fascia della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado). Spesso i bambini dislessici faticano ad essere compresi e accettati, e molte volte, sia a scuola sia in famiglia, non sono seguiti come do-vrebbero. Per approfondire questo delicato argomen-to, ho intervistato due autorevoli esperti: il profes-sore Piero Crispiani, ordinario di pedagogia speciale presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Univer-sità di Macerata, nonché Pedagogista clinico e diret-tore scientifico del Centro italiano Dislessia, e la dot-toressa Raffaella Maggi, pe-dagogista, insegnante e pre-side del Centro Studi Itard. Prof. Piero Crispiani e dott.ssa Raffaela Maggi da tempo ormai vi oc-cupate di dislessia, potreste spiegarci che cos’è e come si manifesta? La dislessia è un disturbo congenito che rende la lettura, la scrittura, il calcolo e l’esecuzione dei problemi matematici lenti e con errori. Non è una patologia né un problema mentale; è un disturbo funzionale nel senso di un disordine, non di un deficit. Si manifesta con una lettura scorret-ta e/o lenta, piena di interruzioni, di inversio-ni di lettere e numeri (es. 17 – 71), di sostitu-zioni di lettere (b/d, m/n). Può manifestarsi anche con una difficoltà di comprensione del testoscritto. Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma lo fa con un enorme sforzo e si stanca rapidamente. Quali sono le cause che portano all’insorgere di questo disturbo? C’è una condizione familiare

e, spesso, una depri-vazione delle espe-rienze psico-motorie. Quando e come si rico-nosce? Già dalla scuola dell’infanzia, potrebbe-ro esserci dei campa-nelli di allarme, soprat-tutto in bambini che presentano uno sviluppo linguistico atipico come parole storpiate, scar-so vocabolario e scarsa abilità nei giochi lingui-stici, frasi incomplete e sintassi inadeguata, difficoltà di attenzione

DIST

URBIDELL’IN

FANZ

IAe incertezze linguistiche, temporali, spaziali e moto-rie.Ladislessia si riconosceametàdelprimoannodella Scuola Primaria dagli errori e dalla lentezza nella lettura e nella scrittura, ma anche dalla pre-senza di scoordinamenti nei movimenti e nelle azioni. Come si può intervenire? Quando un genitore o un insegnante sospetta la dislessia in un bambino è im-

portante che venga richiesta al più presto una diagnosi da specialisti esperti, median-te specifici test. Ottenutala diagnosi, si mettono in atto tecniche di riabilita-zione, di esercitazione e di potenziamento dei coordi-namenti spazio-temporali, motori, della rapidità ese-cutiva, dell’autocorrezione. Cosa si può fare in fami-glia? I genitori possono ga-rantire ai bambini molta pra-tica motoria, psico-motoria, coordinativa, percettiva. Devono, inoltre, informar-si sul problema, discuterne con gli insegnanti e aiutare il bambino nelle attività sco-lastiche, come ad esempio il leggere ad alta voce. Posso-no incentivare alla musica e

allo sport, che sono di grande aiuto a un dislessico. Cosa devono fare gli insegnanti? Gli insegnan-ti devono usare una serie di avvertenze: evita-re situazioni di pressione o di confusione, evitare consegne lunghe e fornire aiuti che, tuttavia, non sostituiscano il lavorodell’alunno,quindinonside-vono far usare le tastiere, la calcolatrice, l’audio-libro, se non nella fase finale dell’anno scolastico.Non devono, inoltre, far leggere il bambino ad alta voce, ridicolizzarlo né paragonarlo agli altri alunni. La dislessia è spesso associata ad altri disturbi come la disgrafia e la discalculia. Che cosa sono? Ladisgrafiaèundisturbodellascrittura:ilbambinopresentadifficoltàneltracciarecorrettamentelette-reenumeri; ladiscalculiaèunadifficoltà specificanell’apprendimento del calcolo che si manifesta nel riconoscimento e nella denominazione dei simboli nu-merici, nella scrittura dei numeri, nell’associazione del simbolo numerico alla quantità corrispondente,nella numerazione in ordine crescente e decrescente, nella risoluzione di situazioni problematiche.

LA DISLESSIA intervista a cura di Silvia Piangerelli

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• La legge di stabilità 2013 (Legge228 del 24.12.2012, pubblicata sul-laGazzettaUfficialedel29.12.2012,SupplementoOrdinarion.212/L)haintrodotto un’importante novità, che può essere di interesse per i lettori di Password: l’automatico annulla-mento delle cartelle di pagamento fino a 2.000 Euro. Ricordo che conle cartelle vengono riscossi crediti di diversa natura: es. contributi pre-videnziali, tributi, rette scolastiche ecc...Vediamo sinteticamente di cosa si tratta.Questisonoirequisitiperpoterva-lutare se la cartella è oggetto di sa-natoria:• Il ruolo deve essere stato resoesecutivo entro il 31 Dicembre 1999. Normalmente quest’informazione èindicata nella cartella nella sezione che elenca gli importi dovuti, il co-dice tributo, gli interessi e le sanzio-ni. Se tale dato manca, occorre ri-volgersiadEquitalia,richiedendounestratto di ruolo;• L’importodi2.000Euroècompo-sto da: capitale, interessi per ritar-data iscrizione a ruolo e sanzioni. Quindi, 2.000 Euro non corrispondo-no al totale generale della cartella cheèstatanotificata,ma,appunto,solo ad alcuni addendi del medesimo. Questa precisazione è estremamente importante, perché il contribuente può aver ricevuto una cartella di im-porto complessivo superiore a 2.000 Euro, ma, se la somma del capitale,

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interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni non supera i 2.000 Euro, la cartella è soggetta ad annul-lamento di diritto.• L’annullamentodellecartelleav-verrà decorsi sei mesi dall’entrata in vigore della legge di stabilità, cioè dal primo Luglio 2013 la proceduradi annullamento di diritto da parte diEquitaliadovràessereconclusa.Icontribuenti hanno, perciò, il tem-ponecessarioperacquisireleinfor-mazioni utili e sapere se la cartella che hanno ricevuto sarà annullata o meno. Percompletarel’esposizionedique-sto tema, informo che le cartelle di pagamento, in cui la somma di: ca-pitale, interessi per ritardata iscri-zione a ruolo e sanzioni superi 2.000 Euro ed il cui credito sia stato iscritto a ruolo sempre entro il 31 dicembre 1999 sono analizzateda Equitalia eportate a conoscenza dell’ente cre-ditore interessato.

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a cura di Riccardo Ceccarelli

La Polizia Locale dell’Unione dei Comuni della Media Vallesina ha celebrato il 22 febbraio il suo patrono, S. Sebastiano. La festa cadeva il 20,ma è stata rimandata di due giorni per motivi tecnico-organizzativi. Ad ospitarla, que s t ’ a n n o ,è stato Monte Roberto. Tut-ti i vigili del servizio a s s o c i a t o d e l l ’ U n i o n e formata da otto comuni ( C a s t e b e l l i -no, Castepla-nio, Maiolati Spontini, Monteca-rotto, Monte Roberto, Poggio S. Marcello,Rosora,SanPaolodiJesi),sisono ritrovati nella chiesa parrocchiale di S. Silvestro dove il parroco don Marco Cecco-ni ha celebrato la S. Messa. Con i vigili urbani erano presen-ti il loro comandante Dott. Giovan-ni Carloni, il Dirigente del Commissa-riato della Polizia di Stato di Jesi, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Jesi, il Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Jesi, i marescialli delle Stazioni dei carabinieri di Moie di Maiolati Spontini, di Castelplanio e Staffolo, il comandante della Polizia Municipale di Falconara, Stefano Martelli, un rappresentante della Polizia Municipale di Monsano, i sindaci di Monte Roberto, Maiolati e Rosora e assessori di Montecarotto e Monte Roberto. È seguito l’incontro-ricevimento presso la sala consiliare del Comune, doveilsindacodiSanPaolodiJesi,non-

LA POLIZIA LOCALE IN FESTA PER IL PATRONO A mONTE ROBERTO

ché presidente dell’Unione, Sandro Barcaglioni, ha ringraziato l’intero corpo della Polizia Municipale e gli intervenuti delle altre forze dell’ordine, prospettando i traguardi che nel corso dell’anno l’Unione

dei Comuni do-vrà affronta-re secondo le r e c e n t i normative di legge. Oltre ai ringraziamenti, le tematiche per un rap-porto sempre più proficuotra cittadini e

polizia municipale sono state affrontate da Olivio Togni, sindaco di Monte Roberto e prossimo presidente dell’Unione, da Giancarlo Carbini, sindaco di Maiolati e assessore dell’Unione alla Polizia LocaleedalComandanteGiovanniCarloni. Alla festa hanno partecipato vigili in pensione di Castelbellino, Monte Roberto, Maiolati e Jesi, una testimonianza ed un segno dello spirito di appartenenza e di un servizio sentito profuso nei confronti dei cittadini. Da alcuni anni ormai la Polizia Locale dell’Unione dei Comuni della Media Vallesina sta operando sul territorio con professionalità e dedizione; i cittadini mentre esprimono gratitudine si permettono di chiedere una presenza più assidua e attenta su tutto l’ambito di competenza, sollecitando gli organi amministrativi e politici a risolvere gli eventuali problemi di personale e di gestione. Problemi che non possono essere rimandati.

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Speciale Sp siIl giorno del matrimonio è il coronamento di un sogno d’amore e deve essere indimenticabile, gli sposi devono poter vivere pienamente e gioiosamente questo giorno tanto atteso. Il nostro inserto vuole essere un breve viaggio tra consigli utili e cose futili, tradizioni, leggende e su-perstizioni e tutto quanto ruota intorno ad un evento così importante. Sul prossimo numero troverete: “Il matrimonio dalla A alla Z, piccolo vademecum per affrontare al meglio tutti gli aspetti del giorno del sì.

Non tutti sanno che è dall’antica Roma deri-va la consuetudine di prendere tra le braccia lasposaquandoentraperlaprimavoltanel-la casa coniugale. Si ricorreva a questo stra-tagemma per evitare che, nell’emozione del momento, la sposa potesse inciampare sulla soglia:unpresagioinfaustoperchésignificavache le divinità della casa non la volevano ac-cogliere.Altrepiccolesuperstizionicomunquearrivano già molto prima del fatidico giorno...infatti alcuni detti riguardano la scelta del giorno delle nozze. Un antico proverbio recita “Di Venere e di Marte non si sposa e non si par-te, nè si da principio all’arte” cioè non sposar-si,nonfareviaggi(inquestocasodinozze)neigiorni di martedì e venerdì e nemmeno inizia-re lavori perchè, comunque andranno,male. Il martedì, infatti, appartiene a Marte che è il Dio della guerra, mentre il venerdì è il giorno in cui furono creati gli spiriti maligni. In Nor-vegia invece il maggior numero di matrimoni si celebra proprio il venerdì; giorno romantico per eccellenza perché sotto la protezione di Venere, dea dell’amore e dell’ armonia. Maalloraqualèilgiornopiùadattoasposarsi?Il lunedì reca buona salute, essendo dedicato alla luna, astro e dea delle spose;il martedì porta ricchezza;il mercoledì è assai propizio;il giovedì reca dispiaceri alla sposa;il venerdì dicono che porti disgrazia;il sabato è considerato dalle credenze popolari come il giorno più sfortunato in assoluto, an-che se, molte coppie lo scelgono.Sulla domenica, forse perchè considerata il “gior-no del Signore”, non si conoscono superstizioni.

E il mese?Lenostrenonneconsigliavanoallenovellecop-pie di scegliere accuratamente il mese in cui sposarsi a seconda di come volevano che fosse la loro vita matrimoniale.Gennaio: porta affetto, gentilezza a fedeltà;Febbraio: mese ideale per gli amori e gli ac-coppiamenti, si identifica come la migliorescelta possibile;Marzo: promette sia gioia che pene;Aprile: porta soltanto gioie;Maggio: assolutamente nefasto;Giugno:avranno la fortuna di viaggiare molto, perterraepermare,inoltreèquestoilmesededicato a Giunone, la dea che protegge l’a-more e le nozze;Luglio: annuncia fatiche e lavoro per guada-gnarsi la vita;Agosto: assicura una vita ricca di cambiamenti;Settembre: porta agli sposi ricchezze e alle-gria;Ottobre: porta molto amore, ma poco denaro;Novembre: con tristi giornate, promette inve-ce gioia e felicità;Dicembre: la neve assicura alla coppia amore eterno.

Superstizioni vecchie e nuove

a cura di Gianna Scortechini

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Si dice che ...... sia un buon segno che la sposa si svegli il mattino del giorno matrimonio al canto degli uccelli; così come trovare un ragno dentro le pieghe del vestito (difficile, manon impossibile!);... la sposa ad ogni occhiata nello specchio dovrebbe sempre aggiungere qualcos’altroaquellochehaindosso...unaltroguanto,un po’ di trucco in più, un orecchino e via dicendofinoacompletarelamisenuziale;... porta sfortuna se gli sposi si vedono pri-ma dell’entrata in chiesa/comune, ma por-ta fortuna se nel preciso istante in cui si ve-dono dentro si sorridono l’un l’altra;... la sposa non dovrebbe piangere prima del matrimonio,mapuòfarloquandoequantovuoledopolacerimonia;questoprovachenon sia una strega. Infatti, secondo una vecchia superstizione, costei riusciva a far uscire solo tre lacrime dall’occhio sinistro;... porta fortuna se il letto nuziale viene fatto da due giovani ragazze; ... la ragazza che riesce a prendere il bou-quet almomento del lancio si sposi entrol’anno.Lostessosuccederàalragazzocheprenderà la giarrettiera della sposa;...il velo indossato dalla sposa è considerato più fortunato se donato da una sposa felice;... lo sposo già uscito di casa per recarsi in chiesa non deve tornare sui propri passi (po-trebbe significare che ci ha ripensato)pernon correre rischi è meglio avere un amico ountestimonevicinoinquelgiornoperaiu-tarvi nelle “urgenze” ed evitare eventuali fughe!... il suono del clacson del “corteo nuziale” metta in fuga gli spiriti cattivi (anche se il galateo lo vieta);... “sposa bagnata, sposa fortunata” perchè la pioggia simboleggia la fortuna e l’abbon-danza che cade generosa sugli sposi;... porti fortuna indossare un capo di bian-cheria intima rosso: si tratta di una usanza “rubata” al Capodanno e simboleggia un gaio augurio di gioiosa trasgressione (!).

Come mi vesto? Oggi, regole ed etichetta non sono più rigide come un tempo e si ha maggiore libertà nel-la scelta delle forme e dei colori dell’abito da sposa e degli accessori. Cisonocomunqueduepiccoleregoledatenerpresenti: l’abito deve essere in armonia con il tonodellacerimoniaetenerepresentelafisi-cità ed il carattere degli sposi. Per la sposa il primo colore da considerare, ov-viamente,èquellobianco,simbolodiverginitàe purezza. Ha tra l’altro la virtù della fortuna, almeno gli scaramantici sostengono che porti buono, chissà ... provare per credere! Un’al-ternativa molto di moda è l’abito nelle nuance del colore avorio (nella simbologia dei colori preannuncerebbe una vita turbolenta). Poi abbiamo il blu che, invece, indica la sin-cerità, ma è un colore che si vede poco nelle collezioni . Il verde non è la speranza, ma la timidezza. Segue il nero che è stato molto ri-valutato, soprattutto giocato in contrasto con il bianco, e rappresenta il pentimento (speria-mo non di sposarsi!).Il marrone e il grigio predicono che gli sposi an-dranno a vivere lontano o in campagna, men-tre il rosa non è di buon auspicio perché porta male da un punto di vista economico, mentre il giallo non indica la gelosia, ma la mancanza di stima della sposa.Lesposechescelgonoilrossoforsenonsannoche indica la morte. Ricordarsi poi, che, alle nozze, gli invitati non devono indossare né il bianco né il nero. Questa regola ormai è stata superata, specie se il matrimonio è di sera.

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La misura giusta dell’abito è fondamentale, ecco alcune regole basilari, per evitare che metta in mostra i vostri difetti.Non troppo alta e sottile. Se non sietemolto alta o se la vostra figuraè abbastanza sottile, state attente ai roman-tici abiti a campana: tendono a rimpicciolire. Legonnevaporoseedampienonfunzionanosela vostra altezza non è vertiginosa.magra? Meglio una linea morbida.Formosa? Il vestito ampio, può mascherare le forme un po’ troppo rotonde. Una scollatura elegante è l’ideale per evidenziare il décolleté. Per mi-metizzareifianchilarghi,puntatesuunabitostile impero, svasato e tagliato sotto il seno.Per non sbagliareInformarsi. Visitare più di un negozio e atelier. Prima di cominciare il tour, raccogliere infor-mazioni, sfogliando riviste, cataloghi e visitan-do siti internet. Vi chiarirete le idee non solo sullo stile, ma anche sul prezzo. Un occhio in più. Chiedereallamammaoadun’amicafidatadiaccompagnarvi per negozi. Sapranno orientar-vi nella scelta. Non essere precipitosa. Pensate con calma, regalatevi del tempo. Magari torna-te per una seconda prova. Comodità. Ricordate: per non trasformare il giorno più bello della vostra vita in un incubo, l’abito deve essere anche comodo. Durante le prove valutate ogni dettaglio che potrebbe crearvi impaccio. Attenzione: gli abiti da sposa vestono stretti, perciò non vergognatevi di chiedere qualchetaglia in più.

Molto meno vincolanti sono le regole di base per scegliere il vestito da sposo (fortunato!).Per prima cosa bisogna avere ben chiaro in mente lo stile che si sta cercando: classico o moderno. Per far ciò inevitabile considerare il tipo di cerimonia che si sta organizzando: formale e classica o più informale e rilassata. Perquantovipossapiacerevestirviintight,secelebratelenozzeinspiaggia,questotipodi abito sarà del tutto fuori luogo.Fondamentale, cercare l’armonia con l’abi-to della sposa. Benché non possiate vedere il suo vestito, potete informarvi da parenti e amici sullo stile da lei scelto, dato che le vo-stre opzioni saranno determinate in funzione dellasuascelta.L’oraeilluogodoveavverràla cerimonia saranno altrettanto determi-nanti al momento dell’acquisto del vestitodasposo,tantoneltipoquantoneicolori.Latradizione vuole l’uso del tight per matrimoni formali celebrati di mattina o fino alle 18,del frac per nozze formali celebrate di sera dopo le 18 e del mezzo-tight per matrimoni più informali.Un suggerimento sui colori: bene il classico nero magari spezzato con il grigio, chic il to-tal grigio e novità 2013 blu “polvere” tonalità che si posiziona tra il classico blu e l’avio.

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Il Make Up della SposaViso: per arrivare al giorno del matrimonio con una pelle levigata, fate una dieta depurativa. Trattate il volto con creme idratanti adatte al vostro tipo di pelle. Una settimana prima del matrimonio procedete alla pulizia del viso, per togliere le impurità. Il make up gioca su toni neutri, mettendo in rilievo la trasparenza dell’incarnato.Occhi: preparateli giorni prima, dormendo a lungo e trattandoli con una crema che attenui occhiaie e piccole rughe. Anche per gli occhi il trucco deve essere radioso, sono da scar-tare ombretti fucsia, viola e colori scuri. Un ombretto effetto seta bianco iridescente farà brillare i vostri occhi come non mai. Ci sono matitecheregalanouneffettoperlaequelleche si possono stendere anche su guance e lab-bra. Regolate le sopracciglia, eliminando i peli superflui.Unmascaraaprovadilacrimesaràiltoccofinaleperunosguardoradioso.Labbra: Il rossetto può essere coprente, per-lato, iridescente o trasparente, ma non deve essere di colori troppo appariscenti. Disegna te il contorno delle labbra con una matita dello stesso colore del rossetto. Mani: Sono le vere protagoniste della giornata. Curatele in maniera scrupolosa, ammorbidite-le con una crema idratante, iniziando setti-mane prima. Il giorno prima della cerimonia, la manicure regolerà il taglio e renderà le tue maniperfette,perriceverelafede.Losmaltopiù adatto è trasparente, leggermente rosato o madreperlato. Corpo: Controllatevi allo specchio. Siete in so-vrappeso? Allora, è il caso di iniziare una dieta, almeno due mesi prima delle nozze. Non tra-scurate la pelle del corpo una settimana prima

delle nozze. Sottoponetevi ad un trattamento di esfoliazione.

CONTO ALLA ROVESCIATre giorni prima: è il momento della depila-zione generale, gambe, braccia, ma anche baf-fetti e sopracciglia. Due giorni prima: siete molto tese? Recatevi in un centro estetico per un massaggio rilas-sante. Il giorno delle nozze: rinfrescate l’epidermi-de con un bagnoschiuma profumato. Ammor-biditela con una crema idratante, che avrà la stessa profumazione leggera della colonia. Non esagerare con il profumo.

Ultimo consiglio: d’estate, un velo d’abbron-zatura saprà farvi apparire ancora più radiose.

Consigli per lo sposoAcconciatura: dal parrucchiere chiedete un taglio ordinato di capelli, barba, baffi e ba-sette. Il taglio corto è il più classico. Scartate il taglio cortissimo, stile marine, e se avete i capelli lunghi adottate la soluzione del codino: è la più elegante. Viso: in un centro estetico fate una profon-da pulizia del viso. Regolate le sopracciglia. Il giorno del sì, radetevi perfettamente e per profumarvisceglieteundopobarbaeun’acquadi colonia fresca, non troppo penetrante. Mani: provvedete ad una perfetta manicure e teneteleliberedaqualsiasianello.Corpo: arrivate al matrimonio in perfetta forma.Frequentateunapalestraemettetevia dieta se pensate di avere qualche chilo ditroppo. Il grande giorno dovrà cominciare con una doccia rivitalizzante e rinfrescante.

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La Torta degli SposiNon è da molto tempo, che la torta rappresenta il momento clou del rinfresco.L’usanzarisaleallafinedel1800edètipicamenteanglosassone.L’introduzioneinItaliadiquestodolcemomentoèiniziatoapartiredaglianniCinquanta.Oggi,èirrinunciabile,perchiudereconunanotaromanticailricevimento.Deveesserebella,leggera,dellaqualitàmigliore. Quale torta offrire agli invitati? Non ci sono regole prestabilite. Può essere: A più cilindri sovrapposti, dal più grande al più piccolo. Questo tipo di torta arriva dai paesi anglosassoni.Su due piani, con in cima la tradizionale statuina degli sposi.Di grandi dimensioni ad un solo piano, anche a base di frutta.Mettere un simpatico accessorio come il cake topper in cima alla torta può anche comunicare agli invitati l’amore e l’ironia della coppia di sposi.

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I confetti: un dono goloso! Forse non tutti sanno che i confetti nelle bom-boniere e nei sacchettini dovrebbero sempre essere dispari, di numero indivisibile come il matrimonio! Il confetto è considerato spe-ciale come l’evento di cui è simbolo, per questodovrebbeesseremorbido,conun gusto pieno e preferibilmente alle mandorla intera.Cinque sono le qualità chenon dovrebbero mai mancare nella vita degli sposi: salute, ricchezza, felicità, lunga vita, fertilitàespiritualità,quindiilnumero di confetti varierà da un numero di tre ad un massimo di cinque.Leoriginideiconfettisiperdononeltempo:ilprimo confetto fu confezionato da un arabo e si trattava di un prodotto farmaceutico addol-cito dal gusto che lo racchiudeva. Un uso simile al nostro lo facevano i Romani che lo utilizzavano per festeggiare unioni e nascite. I confetti erano prodotti con il miele anziché con lo zucchero. In Francia nel XIV sec. erano profumati alla rosa, al muschio e alla violetta. Citazioni di tali dolci bontà vengono anche da Manzoni che ne parla come dono all’ordinamento delle suo-re.InItaliaapprodaufficialmenteinSicilia,lefamiglie nobili li offrivano come dono in pre-ziosi contenitori d’oro.Oggi i confetti contraddistinguono ogni ce-rimonia e tutti queimomenti importanti chemeritano di essere ricordati nel tempo, dal matrimonio alla laurea (uso più recente).

La bombonieraQuesto oggetto nasce come dono di ringrazia-mento degli sposi a tutti coloro che partecipa-no al festeggiamento del matrimonio, conside-rato ricordo concreto e destinato a rimanere neltempo.Leprimebombonierenasconoin

Francia ed infatti il loro nome deriva da “bon bon” (dolcetto). Arriva-noinItaliaallafinedelXVsec.quandoinobilieranosolitipor-tare con sé cofanetti con dolci e caramelle a base di zucche-ro. Dobbiamo attendere il 1700 affinchè labombonieradiventi

parte della tradizione italiana, ma è solo dopo le nozze tra Vitto-

rio Emanuele, principe di Napoli, ed Elena del Montenegro che la bomboniera di-venta oggetto di dono degli sposi agli invitati. Oggi si usa regalare bomboniere preziose solo ai testimoni, mentre sta andando in disuso la tradizione di regalarne di più semplici a coloro che hanno fatto il regalo agli sposi ma non sono andati al pranzo nuziale, spesso sostituite con i sacchettini distribuiti anche al ricevimento. Per chi partecipa al rinfresco generalmente si usano sacchettini o bomboniere molto sem-plici, che saranno donati anche a conoscenti, amici, colleghi di lavoro, vicini di casa e a tutti coloro che hanno avuto un pensiero affettuso nei confronti degli sposi. Nuova, ma pescata dal passato, la scelta della sposa di passare tra i tavoli per consegnare agli invitati con un cucchiaio d’argento i confetti che lo sposo por-ta in una ciotola, su un vassoio d’argento.

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Giovani, casa, housing sociale e rilancio dell’edilizia

Lavoro, crescita, responsabilitàBilancio Regionale 2013

Misure per la difesa attivadel lavoro e dello sviluppo

senza alzare le tassee pensando ai giovani

RESISTENZA MARCHE:IMPRENDITORIALITÀ

RESISTENZA MARCHE:OCCUPAZIONE

COSTI DELLA POLITICA:MARCHE VIRTUOSE

TASSE REGIONALI MARCHE:SOTTO MEDIA NAZIONALE

La Regione, con questo bilancio, si propone di sostene-re, oltre le categorie più fragili e gli anziani al centro di un progetto per la longevità attiva, in particolar modo i giovani e i loro diritti, sia per quanto riguarda la ri-cerca di occupazione che della casa.

Il fine è anche quello del rilancio del mercato edilizio, un vero e proprio moltiplicatore per tutti i settori che coinvolge.- Verranno impiegati 2,9 milioni di euro per l’inno-vativo progetto “Giovani nell’internazionalizzazione” che prevede voucher regionali con la riduzione per le PMI di -50% del costo di assunzione di giovani laure-ati e diplomati a sostegno dei processi di internaziona-

lizzazione delle PMI; anche per questi giovani viene istituito uno specifico albo regionale a cui le imprese potranno attingere, in coerenza con l’iniziativa del fondo per l’attrazione degli investimenti.- Coinvolgimento di giovani qualificati nell’apertura dei siti turistici-culturali diffusi sul territorio (musei, archivi, biblioteche, teatri). L’intervento regionale prevede l’erogazione di borse di studio e di lavoro, cui sono destinati 2 milioni di euro.- E’ prevista poi la costituzione di un “Fondo per la casa, l’housing sociale e la riqualificazione urbana” di circa 15 milioni di euro, destinato all’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie, nonché al sostegno di progetti integrati pubblico-privati e di ri-

qualificazione dei centri abitati.Il Fondo agirà secondo un meccanismo di “rotazione” per consentire un effetto leva di stimolo all’edilizia e sarà costituito da diverse fonti finanziarie (Jessica, housing sociale, ecc.). La priorità regionale della casa si rafforza anche con la conferma del progetto di casa intelligente per la longevità attiva.

Per dare, infine, velocità alle Marche sono stati assunti tre impegni per il 2013: alta formazione e mestieri; at-trazione degli investimenti e Marche in rete per raffor-zare il modello policentrico di città-regione, grazie alla distribuzione diffusa ed equilibrata di servizi, attività e infrastrutture.

Il massimo rigore per sostenere il lavoro e per riconfermare le misure anticrisi a favore dello sviluppo e dell’equità sociale, senza aumentare le tasse e garantendo il diritto alla salute di tutti i marchigiani. Sono i cardini su cui si innesta il bilancio di previsione 2013 della Regione Marche.

“Il bilancio 2013 fa i conti con 420 milioni di euro di tagli del Governo, ma non aumenta la pressione fiscale, conferma le misure anticrisi a soste-gno dell’occupazione, introduce nuovi elementi di sviluppo e tutela il welfare e la coesione sociale – spiega il pre-sidente della Regione Marche Gian Mario Spacca - In questo momento così difficile è importante superare rendite di posizione, immobilismo, paura e saper guardare avanti con intraprendenza per sfidare il futuro con coraggio. Attraverso una rigorosa spending review regionale e la lotta all’evasione fiscale liberiamo quindi risorse dagli apparati e dalla burocra-zia per destinarle su progetti concreti a favore dei giovani, del lavoro e della crescita del nostro territorio”.

“La redazione del bilancio – afferma l’assessore al bilancio Pietro Mar-colini - è stata complessa a causa della drammatica riduzione dei trasferimenti statali, ma nonostante ciò siamo riusciti a tenere in ordine i conti della Regione e a mantenere alta l’attenzione riservata alle cate-gorie più fragili. Tra gli impegni deci-sivi la difesa e il miglioramento della qualità dei servizi socio assistenziali, il trasporto pubblico locale, la prima casa e gli aiuti alle imprese”.

RISORSE REGIONALI: con il Bi-lancio 2013 la Regione nei settori extra-sanitari mette a disposizione della comunità marchigiana risorse proprie per oltre 600 milioni di euro.PRIORITA’ BILANCIO 2013: in-varianza della pressione fiscale; re-cupero di risorse tramite taglio dei costi della politica/burocrazia e lotta all’evasione; difesa attiva del lavoro e giovani; casa e housing sociale; liquidità per le PMI; internaziona-lizzazione e attrazione degli inve-stimenti; turismo-cultura-territorio; politiche sociali e welfare; trasporti.COSTI DELLA POLITICA/BU-ROCRAZIA: risparmi di -30 milio-ni di euro grazie a molteplici misure

quali soppressione di Enti regionali; abolizione Cda; azzeramento quasi totale delle consulenze esterne; eli-minazione auto blu; taglio di com-missioni, collegi e comitati; taglio di dirigenti e servizi regionali; blocco del turnover; ecc. Approvata legge statutaria con riduzione di assessori/consiglieri regionali.Per il 2013 si lavorerà anche alla razionalizzazione degli immobili

regionali con ulteriori risparmi sul versante degli affitti e alla ulteriore riduzione dei costi della burocrazia.LOTTA ALL’EVASIONE: con il potenziamento dell’attività di con-trasto dell’evasione si è arrivati ad un recupero di circa 30 milioni di euro all’anno; negli ultimi 5 anni in totale sono stati recuperati 140 mln di euro.PATTO DI STABILITA’ VERTI-CALE: per il terzo anno consecuti-

vo, la Regione conferma il Patto di stabilità verticale annunciandolo l’intervento fin dal bilancio 2013: un trasferimento di capacità di spesa pari a 40 mln di euro che permette-rà agli Enti locali di girare liquidità con i pagamenti alle piccole imprese del territorio.DIFESA ATTIVA DEL LAVORO E DELLE PMI: conferma nel bilancio 2013 del pacchetto di misure anti-crisi per la tutela dell’occupazione,

delle piccole imprese e della coe-sione sociale. Di seguito il report di quanto fatto nei 5 anni della crisi, dal 2008 ad oggi: fondo ammor-tizzatori sociali in deroga per lavo-ratori imprese sotto i 15 dipendenti; impegno con dotazione richiesta di 409 mln euro per la protezione di 80.305 lavoratori; aiuti alle assun-zioni, progetti formativi, voucher (FSE): 196 mln euro; 60.914 bene-

ficiari; contratti di solidarietà: 3.094 lavoratori coinvolti; prestiti d’onore regionale: avviate 976 nuove impre-se (50% giovani sotto i 35 anni, 2/3 al femminile); borse lavoro (adotta un giovane), stabilizzazioni contratti a termine, progetti per precari scuo-la: 2.675 beneficiari; contributi agli studi per figli lavoratori in difficoltà: 1.806 beneficiari; contributi di so-lidarietà (200 euro mensili): 5.420 beneficiari; agevolazioni sanitarie:

39.815 ricette esentate da ticket per 27.984 lavoratori in difficoltà; Fondo di garanzia per la liquidità e l’acces-so al credito delle PMI: 15.906 PMI coinvolte, 683 mln euro di finanzia-menti garantiti; progetti di ricerca, sviluppo, innovazione e trasferi-mento tecnologico per PMI: 551 mln euro di investimenti attivati, incentivi di 144 mln, 1.654 progetti agevolati, 1.793 imprese coinvolte; Fondo BEI per sviluppo PMI: 100 mln euro.INTERNAZIONALIZZAZIONE E ATTRAZIONE INVESTIMENTI- Costituzione di un albo di pro-fessionisti (avvocati, commerciali-sti, urbanisti, ingegneri gestionali, architetti, ecc.) specializzati nella assistenza tecnica e commerciale ai potenziali investitori, in particolare a sostegno delle attività propedeu-tiche agli investimenti esteri in entrata. - Costituzione di un “Fondo per la valorizzazione degli investimenti produttivi ed occupazionali sul territorio”, con una dotazione finan-ziaria per 1,5 milioni di euro, per la erogazione di voucher con copertu-ra pubblica fino al 50% dell’importo, ai professionisti iscritti all’albo.PRESSIONE FISCALE: nonostan-te i tagli nazionali il Bilancio 2013 mantiene invariata la pressione fiscale regionale, che nelle Marche è scesa nel tempo e risulta ora in-feriore alla media italiana; dal 2004 le addizionali regionali Irpef e Irap sono state ridotte di -36%, da 169 a 108 milioni di euro; oltre i 2/3 dei cittadini marchigiani sono esentati dall’addizionale regionale Irpef.DEBITO: il bilancio regionale pre-senta conti in ordine, testimoniati anche dalla riduzione costante del debito regionale complessivo; è sce-so costantemente, in controtenden-za nazionale, dal 2004 fino ad oggi, arrivando alla cifra di 1.236 milioni (-8%).SANITA’ E WELFARE: nonostante i -180 milioni di tagli di trasferi-menti statali il Governo regionale conferma il suo impegno verso i cittadini e avvia una riforma per as-sicurare servizi appropriati in tutto il territorio. Per quanto riguarda le politiche sociali è prevista sostan-ziale invarianza della dotazione regionale rispetto lo scorso anno: in particolare viene confermata la quo-ta storica di 35 mln di euro dal 2010 e l’integrazione di 10 mln in conse-guenza del definanziamento statale.

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I mAyA, LA FINE DEL mONDO E LO SCORRERE DEL TEmPOa cura di Roberto Longo

Nell’ America precolombiana, un po-polo con la dedizione per l’ astrono-

mia e la matematica passava le sue giornate scrutando il cie-

lo, in cerca di pianeti e costellazioni sempre

nuove, da integrare nella loro vita quo-tidiana e nelle pra-tiche religiose. Si narra che dai primi

secoli dell’era cristiana, i sacerdoti astronomi di questo popo-

lo predissero le eclissi con grande precisio-ne e stabilirono accuratamente il corso di

Venere. Stiamo parlando dei leggendari (non so se leggendari è corretto come

termine, in quanto esistevano re-almente…) Maya, gli artefici del-la profezia sulla fine del mondo,prevista per il 21 Dicembre 2012. Contrariamenteaquestaprevisio-

ne però, il nostro amato piane-ta ha continuato la sua dan-

za intorno alla sua stella anche dopo questadata e per la gioia di tutti noi, l’ Universo sembra ancora gode-re di ottima salute...

Come mai siamo sopravvissuti alla profezia della catastrofe imminente? Che gli eruditi Maya si siano sbagliati?

O siamo stati noi ad aver lievemen-te mal interpretato la profezia? Per capirlo facciamo un semplice esperimento mentale, immaginia-

mo di appartenere ad una civiltà molto intelligente (decisamente unanovitàperquestopianeta)chevuole dotarsi di un proprio calenda-

rio. Per prima cosa abbiamo bisogno diunpuntofissodelpassato,uninizio,

apartiredalqualepossiamocominciarea misurare lo scorrere del tempo. Questo

“istante iniziale” non possiamo otte-nerloinmanierascientificaedobbia-mo per forza sceglierlo arbitrariamen-

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Roberto Longo nasce a Jesi il 4 Gen-naio 1978. Dopo ever ottenuto la lau-rea in ingegneria elettronica presso Università Politecnica delle Marche, si trasferisce in Belgio, dove consegue il Ph.D in ingegneria biomedica presso l’ Università Libera di Bruxelles. Autore di numerose pubblicazioni di livello internazionale, collabora con diversi istituti di ricerca interessati allo stu-dio e l’ utilizzo di ultrasuoni per la medicina e la biologia. Attualmente ricopre la carica di insegnante-ricerca-tore presso l’ Università di Montpellier 2, Francia. Per contattarloscrivete a:[email protected]

cise scopriamo però che ci siamo sbagliati: la Terra in realtà ci mette 365 giorni a farsi un giro…poco male! Introduciamo un mese in più di soli 5 giorni e il gioco è fatto! In fondo anche i Maya l’avevano introdotto, conside-randoquestomesecortissimodi soli 5 giorniestremamentenefasto:infatti,durantequestoperiodo la gente preferiva rimanere chiusa in casa a fare i debiti scongiuri (non si sa mai!). Gran parte del lavoro è fatto, abbiamo il no-stro calendario! Certo avremmo potuto far-lo diversamente, per esempio con 12 mesi di durata variabile da 28 a 31 giorni, seguendo il modello di alcune bizzarre civiltà che ci hanno preceduto! Ci resta solo un ultima do-manda cui rispondere: il nostro calendario ha unafine?Chiarriveràdopodinoi,contandoloscorrere delle ore, l’alternarsi delle stagioni, l’accumularsi degli anni seguendo il nostro esempio, arriverà mai ad un punto, supera-to ilqualesaràcostrettoaripartiredazero?Se volessimo seguire i Maya, la risposta è sì: il nostro calendario dovrà fermarsi e rico-minciare da zero dopo 1872000 giorni (circa 5125 anni) basandosi sempre su cicli astro-nomici e su un sistema di misurazione del temposimileaquellodescrittodicinquenu-meri a basi variabili (20, 18, 20, 20 e 13 da cui 20×18×20×20×13=1.872.000 giorni) che in base al nostra data iniziale (11 agosto 3113 a.C.), ci porta dritti al 21 Dicembre 2012. Se volessimo essere ottimisti e fare di testa nostra la risposta è no, il nostro calendario immaginariodiventaquindiinfinito,comegranparte dei calendari usati al giorno d’oggi, per noi il cerchio del tempo non si chiuderà mai.

te, secondo i nostri usi e costumi. I Cristiani per esempio sono partiti dalla nascita di Gesù, i Greci dai primi giochi olimpici e i Romani dal-la fondazione di Roma. Se volessimo seguire le orme dei Maya dovremmo ancorare il no-stro calendario alla data 11 agosto 3113 a.C. Adesso non ci resta che misurare lo scorrere del tempo, anche se, credetemi, è più facile a dirsi che a farsi. Essendo una civiltà molto evoluta sappiamo che il nostro pianeta ruota intorno al proprio asse (periodo di rotazione), provocando l’alternarsi della luce e dell’ oscu-rità.L’interaduratadiquestoperiododeter-minalenostreazioniquotidiane,lefasidive-gliaedi sonnoedequindimolto importantepernoi.Decidiamoquindidichiamarlogiornoe per organizzare meglio la nostra vita lo di-vidiamo in 24 parti uguali (ore) ognuna delle qualiformatedapartiviaviapiùpiccole(sot-tomultipli),finoadarrivareall’unitàditempobase che scegliamo essere un piccolissimo mo-vimento di rotazione terrestre (1/86400 dell’ intero giorno) e che chiamiamo “secondo”. Ci tengoaprecisare che,puravendodefinito ilsecondo inmaniera scientifica, avremmopo-tutoancorarloaqualsiasialtrofenomenofisico(il moto periodico di un pendolo per esempio), questo avrebbe forse cambiato il conteggiodelle numero di ore totali in un giorno ma non di certo l’alternarsi della luce e dell oscurità!Sappiamo anche che il nostro pianeta, ol-tre a ruotare intorno a se stesso ruota an-che attorno alla propria stella (periodo di rivoluzione). Questa rotazione determina in gran parte del pianeta l’ alternarsi di perio-di di freddo a periodi più tepidi, fino ad ar-rivare al caldo che ci fa andare al mare.Anchequestaattivitàèmoltoimportantepernoi in quanto ci insegna a distinguere i pe-riodi di seminadaquelli di raccolta, ci dà iltempo per fare provviste in vista di condizioni climatiche più dure e il tempo per prendere il sole in spiaggia con gli amici; il nostro ca-lendariodevequindiperforzatenerneconto.Essendo “fans” dei Maya decidiamo di fare come loro, raggruppiamo 20 giorni in un mese, e studiando il periodo di rivoluzione della Terra intorno al Sole deduciamo che ci vo-gliono 18 mesi al nostro pianeta per farsi un giro completo (totale 360 giorni). Man mano che le nostre conoscenze aumentano e le no-stre misurazioni diventano sempre più pre-

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Nuovo Spazio Studio Danza, l’associazione sportiva dilettantistica guidata dalla diret-trice artistica Mariella Strappa, con sede a Jesi,ospitanellesuesaleillaboratorioThe Urban movement, il primo grande progetto nazionale di Danze Urbano, organizzato e promosso da Cruisin’Arts.Il corso professionale, rivolto a ballerini e inse-gnanti, è partito a dicem-bre e proseguirà con altri incontri fino al mese dimaggio. In cattedra, do-centi come Marisa Ragaz-zo e Omid Ighani, coreo-grafi e ballerini di famainternazionale, tra i più stimati e singolari rappre-sentanti dell’hip-hop in Italia e all’estero.Grazie all’interesse e alla curiosità di mariella Strappa, sempre al passo con le nuove espressioni e forme della danza, Nuovo Spazio Studio Danza diventa l’unica sede nella provin-cia di Ancona e nelle Marche ad ospitare il corso.“Lanostraoffertaformativavadal-la danza classica, secondo il metodo Royal Academy of dance, ai generi più moderni comel’hip-hop,ilJazzStreet,l’HouseelaVideo dance – spiega la direttrice Strappa – L’associazioneorganizzaanchestage,cor-si e seminari con professionisti del mondo della danza rivolti ad allievi ed insegnanti identificandoilcentrocomepuntodiriferi-mento della danza nel territorio”. Ma che cos’è il progetto The Urban Movement? Loabbiamochiestoamarisa Ragazzo. Proveniente da una formazione classica e contemporanea, Marisa, originaria di Latina,entraincontattoconilmovimento

Urban Dance nelle sale di Nuovo Spazio Studio Danza A TU PER TU CON mARISA RAGAZZO:

“LA DANZA FONTE DI EmOZIONI REALI E POTENTI” a cura di Chiara Cascio

black negli anni del suo arrivo e diffusione in Europa e se ne innamora: “Il passaggio dal contemporaneo all’hip-hop per me è stato piuttosto semplice – raccontaMarisa –L’in-contro con Omid, compagno nella danza e nella vita, ha successivamente creato una

fusione di interessi, codi-ci e tecnicismi diversi: io provenivo da un’educa-zione classica, lui era in-vece un free-styler puro, con movimenti studiati e acquisitisulsuocorpo”.Cosa si intende per Dan-za Urbana?“Urban è tutto ciò che è espressione del muta-mento urbano: un insie-me di stili e tendenze in continua evoluzione che si origino all’interno dei club, nelle grandi capita-li. È una danza che nasce dalla relazione del corpo

in uno spazio urbano, è l’arte in movimento che riflette il velocediveniredella vita incittà. È urban non solo la danza ma anche la musica, il modo di vestirsi, l’atteggiamen-to. È una cultura in divenire che si evolve e diffonde tra i giovani, non alla “selvaggia” ma secondo precisi e determinati codici, forti e tecnici”.In che consiste il laboratorio The Urban movement?“Strutturato in diversi incontri, il corso of-fre a insegnanti e ballerini la possibilità di conoscere e approfondire le danze urbane. Si tratta di un’esperienza formativa a 360 gradi che spazia tra più stili e mainstream, dall’hip-hop alla video-dance. La sede delcorso, l’unica nelle Marche, è presso le sale di Nuovo Spazio Studio Danza a Jesi, cheabbiamo ritenute idonee, data l’ampiezza

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eilcomfortdeglispazi,perquestogeneredi attività”.marisa, una brillante carriera da ballerina e da insegnante. Che emozioni ti regalano queste esperienze?“Permeladanzaèqualcosaditotalizzan-te nella mia vita, non riesco a distinguere tra il ballare e l’insegnare. È la mia vita! Sono fortunata perché anche il mio com-pagno, Omid, è un ballerino e insieme condividiamo esperienze ed emozioni. Totalizzante la danza ma anche l’arte: chi vivediquestomestieresviluppaspessounasensibilità anche per altre discipline artisti-che. Allora diventa necessario assecondarla e viverla a tutto tondo. Io stessa sono ap-passionata di musica, di teatro, di pittura. Solo l’arte sa regalare emozioni così potenti e reali”.Cosa consigli ai giovani che vogliono segui-re le tue orme?“Il movimento urbano ce l’hai addosso, è un modo di essere tra la gente. Purtroppo l’I-talia non è un Paese che incoraggia i giovani ad avvicinarsi alla cultura, per via dei costi troppo elevati da sostenere. Adognimodo, ilmio consiglio è quello direstare pienamente curiosi nei confronti dell’arte.Ladanzapoipuòdaremolto,siaa livello formativo che educativo, oltre che emozionale. Provate, sperimentate. Per alcuni ballare resterà un hobby, una pas-sione da vivere a livello amatoriale. Per altri, diverrà il centro della propria esistenza”.

LABORATORIO The URbAn MOVeMenT PROSSImI APPUNTAmENTI

• 16 febbraio• 16 marzo• 13 aprile• 18 maggio

presso i locali di Nuovo Spazio Studio Danza,aJesi,vialeDonMinzoni3/ter.Orario del Biennio dalle 14.00 alle 16.30.

Per informazioni:Nuovo Spazio Studio Danza V.leDonMinzoni,3/ter-Jesi(AN)Tel. 0731 200077www.nuovospaziostudiodanza.it

CruisinVia G.B. Amici, 41 – ModenaTel. 059 [email protected]

Viale Don minzoni 3/ter Jesi (An) | Tel/Fax 0731 200077 www.nuovospaziostudiodanza.it

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JESI, PRESENTATO IL VOLUmE “TRAC! ADRIANA ARGALIA PhOTO”

a cura di Catiuscia Ceccarelli

Il Teatro Pergolesi di Jesi. Simboloeccellente della cultura della città. Un Palazzo storico, oggi completamente riqualificato, in cui entrano ed esconocirca 35 mila persone ogni anno. Un luogo che ospita una vera e propria fabbrica che produce cultura e che regala emozioni, opera dopo opera, scena dopo scena. Tutte queste emozioni sono state immortalatedall’artista jesina Adriana Argalia,occhio attento e innamorato di questameravigliosa forma. Presentato, nel corso di una partecipata conferenza stampa presso la sede della Fondazione Pergolesi Spontini a Jesi, il volume “Trac!AdrianaArgalia photo”, un racconto per immagini di sei anni di emozioni sui palcoscenici di Jesi e della Vallesina. Il nuovo librostrenna della Ubi Banca Popolare di Ancona, realizzato in collaborazione con la Fondazione Pergolesi Spontini.Un titolo particolare, “Trac!”, che si ispira all’espressione appartenente al mondo teatrale “ Avoir le Trac!”, panico da palcoscenico. Quella paura buona che , ogni volta, prima di salire sul palco, prima che il sipario si apra, assale l’artista.

E’ la chiave giusta di chi fa questo“mestiere” dell’arte. Fino a quandol’artista proverà questa paura potrà dirediamareilsuolavoro,potràdunquesaliresul palcoscenico, aspettare che il si apra il sipario sul pubblico attento, sovrano e trasformarequellapaurainemozione.Conun gesto, con una espressione del volto, con lo sguardo. Ogni piccolo particolare è arte,ogniistanteèun’emozione.L’occhiosensibile della Argalia è stato in grado di cogliere sfumature sublimi di ogni rappresentazione teatrale e fermarle in un click. “Trac!” Il volume di 156 pagine 28 x 28 cm (72 in bianco e nero, 84 a colori) è il prodotto di un lavoro certosino di selezione e di grafica a cura dellostaff della Fondazione Pergolesi Spontini. Raccoglie una selezione di immagini di spettacoli scattate dal 2005 ad oggi al Teatro Pergolesi di Jesi e nei teatridella Vallesina. Grazie al felice sodalizio artistico instaurato con la Fondazione, l’artista Argalia ha fotografato ogni genere di spettacolo, di danza, prosa e lirica. L’iniziativadellaBancaPopolarediAnconaconsente di dare forma concreta ad un progetto artistico nato dalla passione di Adriana Argalia per il Teatro. Assente in conferenza stampa Corrado Mariotti, Presidente Banca Popolare di Ancona fa sapere, in una nota, il motivo per cui la banca ha colto l’opportunità di patrocinare la pubblicazione del volume dell’artista jesinaAdrianaArgalia. “Tra icompiti di un istituto di credito vi è anche quellodisaper interpretareconfavore ilruolo di collegamento tra la progettualità che un territorio sa esprimere e la sua piena realizzazione. L’opera rappresentail compendio di un percorso pluriennale di appassionata esperienza durante la qualelaArgaliahaoffertoallaFondazionePergolesi Spontini la disponibilità del proprio sguardo professionale per rendere duraturi nel tempo alcuni attimi di bellezza, catturati all’interno della

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dott. Maurizio Latini, sociologo

pregevole produzione stagionale ideata dalla stessa Fondazione.”La presentazione del volume “Trac!”arriva in un momento felice per l’attività di produzione della Fondazione Pergolesi Spontini, di cui va orgoglioso William Graziosi, Amministratore Delegato Fondazione Pergolesi Spontini. E’ uscito per Arthaus Musik il dvd dell’opera “LaSalustia” di Pergolesi andata in scena bel settembre2011alTeatroPergolesidiJesi,a marzo sarà pubblicata “L’Olimpiade”e a maggio “Lo frate ‘nnamorato”. Iltutto andrà a comporre l’opera omnia pergolesiana, la prima e unica opera omnia in Italia.“Con la straordinaria artista jesinaArgalia - afferma Graziosi - la Fondazione Pergolesi Spontini ha costruito da anni una collaborazionestabileefinalizzataaduncomune progetto d’arte, i cui risultati sono oravisibilinellepaginediquestovolume.Da un lato c’è l’intento di testimoniare quanto è accaduto e accade nei nostripalcoscenici: una notevole varietà di rassegne e di appuntamenti per ogni tipo di pubblico, con spettacoli a volte fatti quasidanulla–unasedia,unattore,buioe luce – a volte invece - ricorda Graziosi – spettacoli di grande complessità come nel caso delle opere liriche prodotte interamente dalla Fondazione. Ma sopra ad ogni cosa, Adriana sa raccontare la magia e la poesia dello spettacolo e dei suoi protagonisti”.

Al via nuove rubriche on line sul sito www.leggopassword.it

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PSICOL

OGIA

BIO

ENER

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CA Avere un’alta stima di sé è sentirsi serenamente adeguati alla vita.

La vera autostima è quella che proviamo per noi stessi quando qualcosa va storto.

(Nathaniel Branden, I sei pilastri dell’autostima, 1994)

Autostimasignificaconoscere ilpropriovalore,lapropriadignità, lapropriaunicità inqualitàdi persona: è la percezione del mio sé, del mio vero essere. Accrescere l’autostima è possibile a patto che mi conceda delle possibilità di azione, valutazione, miglioramento, che tenga a bada il giudizio su di me. Chi manca di autostima si ammala di più. Secondo molte indagini tre italiani suquattrol’hannoperdutaesisentonosemprepiù sfiduciati. La medicina contemporanea haormai accertato che “non piacersi”, non avere autostima è all’origine di molti malesseri e non solo di ordine esistenziale. La disistima infattiindebolisceilsistemaimmunitarioegiocaquindiun ruolo-chiave anche nelle cosiddette malattie organiche. Un famoso proverbio dice: “siamo quello che mangiamo”. Se questo è vero, èaltrettanto certo che noi diventiamo quellochediciamoognigiorno.Lenostreconvinzioni,soprattutto quelle che riguardano noi stessiquotidianamente, ci “creano”. Quanto piùuseremo nei nostri confronti le parole sbagliate, tantopiùcresceràl’insicurezza,lasfiducia,ladisistima. Ecco perché, per ritrovare la strada della fiducia e dell’ autostima, è necessariopartire dalle parole. Ecco le frasi sbagliate e così l’autostima se ne va: “non sono all’altezza”, “non ci riesco”, “non sono capace”, “È tutta colpa mia, non riesco a farne una giusta!”, “Sarò una brava moglie?”, “Sarò una brava mamma?”, “Non riesco mai a dire di no e tutti ne approfittano”, “Sono un debole”, “Quando

mio marito mi fa una critica mi crolla il mondo addosso!”, “Mi tratta male e io sono semprequi adaspettarlo”,“Sono la solita cretina...”, “Sono sei mesi che non riesco ad ottenere l’aumento: sono un incapace!”, “Avrei voluto essere più controllato e invece mi sono messo a urlare. Se non perdo questo vizio non concluderò nulla!”.Queste frasi allontanano l’autostima perché giudichi tutto e tutti, in primis te stesso, dai eccessivo peso al passato

L’AUTOSTImA: UNA PRImAVERA DELL’ANImA

e al futuro e ti perdi il presente, fai confronti continui e non ti vai mai bene. Fai sempre bilanci (inevitabilmente insoddisfacenti). Vuoi avere il successo a tutti i costi: così una piccola sconfitta ti fa sentire un fallito. Il giudizio èdefinitivo, è generale e astratto, riguarda tecome persona in modo globale, produce senso di colpa e inadeguatezza, ti demotiva, genera vittimismo e rabbia, è statico, t’imprigiona nella pozza dell’impotenza. Le frasi giustecon cui l’autostima “torna a casa”: “ho già affrontato...,possoaffrontareanchequesto”,“ho ottenuto... , posso raggiungere anche questo obiettivo”, “È vero, è un problemagrave, ma non mi cambierà certo la vita!”, “Chi sono io? Dipende...Posso cambiare in un attimo!”, “Inutile piangerci sopra: mi hanno fregato. Si ricomincia. Mi impegno al massimo, poi sia quel che sia!”, “Anche se non facciosolo lamamma, imiei figli sanno che possonocontare su di me!”, “All’improvviso ho avuto una strana sensazione e ho cambiato il lavoro. È stata la mossa vincente”, “Sì, ho alzato la voce, ma che bello è stato dirgli a muso duro quelche pensavo di lui!”. Questo modo di parlare e quindidipensareèamicodell’autostimaperchénonpensimaicheunasituazionesiadefinitivae immodificabile, la creatività ha spazio peresprimersi, non ti preoccupi del giudizio altrui, sai accogliere le novità, sai esprimere i tuoi veri sentimenti. Ecco alcuni passi per recuperare l’autostima. Pulisci la tua mente ed i tuoi pensieri: pensare negativamente lede la tua autostima e sei proprio tu a farlo! E’ un modo per la tua psiche di creare delle scappatoie quandohaipauradiaffrontarequalcosa.Questescuse non ti aiutano: diventa consapevole di questi pensieri negativi e sostituiscilisistematicamente con pensieri e frasi positive (vedi sopra). Accettati completamente per quello che sei, con tutte le tue meravigliosequalitàetuttiituoistupendilatipiùinombra.E’ il più grande atto d’amore per te e per gli altri, può darti una grande serenità e leggerezza, aumentare la stima di te!! Cura il tuo aspetto e l’autostima aumenta immediatamente. L’immagine che abbiamo di noi stessi ha unimpatto determinante sulla nostra autostima: questa immagine non è immutabile e curandoquotidianamente il nostro aspetto possiamomigliorarla, migliorando la nostra autostima.

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Faieserciziofisicoquandotisentiinformaconte stesso la tua autostima raggiunge un picco, sentichestaifacendoqualcosadibuonoperteeleendorfinefannoilresto.Approfittadell’iniziodel nuovo anno per abituarti a fare sport. Imparaadireno:saperedireNoquandoserveè una dimostrazione di grande autorevolezza. Sopratuttoinambitolavorativo,direqualcheNopuò aiutarti ad affermare le tue posizioni e di conseguenza accrescere la stima che hai di te stesso. Fissa un piccolo obiettivo e raggiungilo. Lenostrevittorieinfluenzanolaconsiderazioneche abbiamo di noi stessi. Punta alle stelle, ma inizia con piccoli passi. Fissa un piccolo traguardo che puoi raggiungere oggi stesso. Ogni piccola vittoria che otterrai accrescerà il tuo senso di autostima e ti permetterà di scalare vette sempre più sfidanti. Aiuta qualcuno chenon conosci. Aiutare uno sconosciuto non solo ci rende immediatamente più felici, ma è anche un ottimo antidoto per la mancanza di autostima. Sentire di contribuire sinceramente al benessere di un’altra persona ti fa sentire bene e migliora la percezione che hai di te stesso. Provare per credere. Sorridi: il sorriso è il nostro miglior biglietto da visita. Un bel sorriso semplice, spontaneo, cordiale è il modo più diretto ed efficace per dire che stai bene con te stesso.Prenditi la responsabilità della tua vita e così il tuo potere personale, smetti di incolpare glia altri se le cose non vanno come vorresti, solo tu puoi darti il permesso e la possibilità di cambiare. L’autostimahabisognopercrescerecome un fiore di liberarsi delle zavorre deldolore della rabbia, della tristezza, dei sensi di colpa, di ciò che di falso ci hanno detto su

dinoiecheabbiamofattonostro.L’autostimaha radici antiche: il viaggio di ciascuno di noi iniziadaquandosiamostaticoncepiti,dall’aversentito il diritto di esistere, dal ricevere poi attenzione, cure e amore, dal poterci esprimere liberamenteperquello che siamoper scopriree sviluppare le nostre qualità. Avere stima disé significa anche non rivangare più il passatoliberandosi dalle terribili “R”: rabbia, rancore, risentimento e rimpianto. Il nostro passato è il materiale che abbiamo a nostra disposizione, un materialechepossiamomodellare, inqualcosadi bello, scolpire in qualcosa di meraviglioso.Lo puoi modellare con l’amore, il perdono,la dolcezza per te stesso. Se ti riconcili con il percorso della tua vita puoi produrre frutti per te stesso e per chi è intorno a te, proprio affrontando gli aspetti più difficili. Avere unasana autostima non significa essere o sentirsiperfetti, quanto accogliere con molta umiltàe con grande consapevolezza tutti gli aspetti di se stessi. Il vero sé è più del risultato della propria storia, più del risultato dell’ educazione ricevutaedellavorosuséstessi:essoèqualcosadi chiaramente divino, un mistero insondabile.

Dott.ssa Norma Zingaretti Psicologa Psicoterapeuta in Analisi BioenergeticaSedute individuali Classi di esercizi in gruppo Per appuntamento e/o info: cell. 3357606632Scrivetemi all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]

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REGI

ONE

MARC

HEDISTRETTO CULTURALE

EVOLUTO mARChE AL VIA IL PROGETTO STRATEGICO

Approvati gli indirizzi e le modalità operative, 4.200.000 euro per progetti a regia regionale e di ambito provinciale di sviluppo lo-cale a traino culturale

Sono complessivamente 4.200.000 euro le ri-sorse che il Distretto Culturale evoluto delle Marche destina ai progetti di sviluppo locale a traino culturale del territorio regionale, in-dividuando e valorizzando ogni relazione di integrazione e interdipendenza tra pubblico e privato, cultura e impresa, beni, attività cultu-rali e attività produttive ad alto contenuto di cultura e di conoscenza. Il 2013 si apre così avviando un progetto di punta individuatocon l’articolo21dellaL.R.4/2010 “Norme in materia di beni e attività culturali” che si sviluppa in chiave regionale in coerenza con le direttive dell’Unione Europea espressenelLibroverde“Leindustrieculturalie creative, un potenziale da sfruttare” (2010).“Dopo un attento esame e tavoli di confron-to pubblici sul tema - afferma l’assessore alla Cultura, Pietro Marcolini - la Regione Marche dichiara il progetto Distretto culturale evolu-to Marche come azione strategica della pro-grammazione individuando indirizzi e modalità operative, regione e comunità locali sono ora chiamate a progettare e condividere nel 2013 il primo parco progetti regionale che farà del-le Marche un territorio-laboratorio in continua evoluzione. Cultura turismo formazione, ricerca, comuni-cazione, innovazione tecnologica diventano gli ingredienti comuni di una nuova visione delle Marche con ricadute dal punto di vista della

crescita sociale e economica”. Il settore delle industrie culturali e creative rappresenta uno dei più dinamici in Europa, contribuendoacircail3%delPILdell’Unioneed impiegando più di 6,7 milioni di persone nei 27 Statimembri. In questo contesto si collo-ca la proposta di regolamento del parlamen-to Europeo e del Consiglio del 23.11.2011 che istituisce il Programma Europa Creativa per il periodo2014-2020,unprogrammaquadrouni-co per consentire sinergie e arricchimenti tra vari settori culturali e creativi, facilmente ac-cessibile e riservato ai professionisti creativi e della cultura europei.LosviluppodelDCEMarchesibasasull’assuntoche il patrimonio culturale, le attività cultura-li, gli istituti ed enti culturali e di formazione, sono laboratori di innovazione a base culturale capaci di generare imprenditorialità culturale e creativa, e che i prodotti e i servizi ideati a loro volta possono rappresentare uno dei prin-cipali vantaggi competitivi anche dei settori produttivi tradizionali del territorio. Il DCE Marche comprende l’intero territorio re-gionale e si articola in progetti di dimensione sovralocale, provinciale, interprovinciale e in-terregionale, rispondenti a logiche territoriali dispecializzazioneespecificavocazionecultu-rale e produttiva. Indirizzi e modalità sono individuate con DGR 1753del17/12/2012chedefinisceprocedureecriteri per l’individuazione dei progetti e sta-bilisceilterminedel06/05/2013perladefini-zionediun‘parcoprogettiregionale’costitui-to da progetti ad iniziativa regionale e da non più di tre progetti di dimensione sovra locale, interprovinciale o interregionale per ogni am-bito provinciale. Lapubblicazionedeibandiregionalièprevistatra gennaio e febbraio 2013.

dalla Superstrada Ancona/Roma uscita Moie, proseguire per 1,5 Km in direzione Castelplanio

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