Partecipazione anno I numero 3
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di Ileana Piazzoni
Il 2012 che ci stiamo per lasciare alle spalle lo
ricorderemo come l'anno che ha segnato, più di
altri, una profonda crisi e un profondo scolla-
mento tra la politica, i partiti politici e le cittadi-
ne e i cittadini di questo Paese. Da qui vorrei
partire per provare, però, ad articolare meglio la
questione. Le colpe della politica e dei partiti ci stanno tutte.
A un patto però: che tra noi sia chiaro un concetto. La colpa è
di alcuni politici, di molti politici. Coloro che hanno utilizza-
to i partiti e le istituzioni per il proprio arricchimento perso-
nale ………………( continua a pag. 3)
Promosso dalle Compagne e dai Compagni del circolo SEL CasadellaSinistra XIII Municipio
Microsoft
“Partecipazione”: L’autobiografia del nostro territorio, scritta dai nostri cuori….anche su
Partecipazione [email protected]
Anno I Numero 3
Ileana Piazzoni, Responsabile Welfare di SEL, Candidata alle Elezioni Primarie :
“Far vivere la buona politica per ridare la speranza e uscire dalla crisi”
Il 30 Dicembre si svolgeranno le primarie di SEL per scegliere i candidati da proporre per Ca-
mera e Senato. Siamo nel pieno delle feste natalizie, i tempi per presentare i nostri candidati
sono strettissimi, ma queste primarie sono per noi un appuntamento di straordinaria importan-
za. Ci viene richiesto uno sforzo straordinario per far crescere SEL, lo dobbiamo a noi stessi,
per garantire che siano eletti uomini e donne capaci di svolgere a pieno il lavoro di rappresen-
tanza della Sinistra, legati alla cultura della Ecologia, impegnati nelle battaglie di Libertà.
Con queste primarie abbiamo la possibilità di affermare SEL come forza politica che fa della Partecipa-
zione uno strumento di azione politica e un fine da perseguire per ricostruire il tessuto politico e sociale
del Paese, di definire per SEL un ruolo centrale nella costruzione di una alleanza di Centro Sinistra con un
nostro ruolo autonomo, non minoritario, non subalterno. Per questo, vi chiedo di dare il vostro voto per la
Camera (Lazio 1) a Ileana Piazzoni e al Senato A Massimo Cervellini, una Compagna e un Compagno
che come molti di noi sono di SEL anche prima che SEL nascesse, che con caparbietà e determinazione
hanno affrontato questi anni apportando il loro patrimonio di competenza e passione senza mai tirarsi in-
dietro. Eleggendo loro abbiamo la possibilità di ridare slancio ed energia a SEL. Per questo voterò e invi-
to a votare al Collegio Lazio 1 Ileana Piazzoni e al Senato Massimo Cervellini.
Primarie del 30 Dicembre: Un Appuntamento Importante, Partecipiamo. di Maurizio Carrozzi ( Coordinatore del Circolo SEL Casa della Sinistra Municipio XIII)
2 Partecipazione Partecipazione
tura all'Udc e al centro "montiano". Oggi, dopo le primarie,
"Italia bene comune" appartiene a qualche milione di persone e
non più soltanto ai segretari dei partiti promotori. Nessuno può
più mettere in discussione una coalizione e un candidato
premiere scelto in quel
modo. Alla stessa esi-
genza politica e di parte-
cipazione rispondono le
primarie per la scelta dei
candidati al Parlamento.
Cadono in giorni com-
plicati, per le feste nata-
lizie, e richiedono so-
prattutto ai militanti di
Sel, che non ha la di-
mensione organizzativa
del PD, uno sforzo tita-
nico. Ma lo faremo con
entusiasmo e convinzio-
ne perché anche queste
primarie sono un passag-
gio per l'alternativa, giacché l'Italia per la quale ci battiamo deve
essere animata da una politica nuova, trasparente e aperta, fon-
data sulla partecipazione di tante e di tanti. Per questo siamo
nati. Per questo combattiamo.
Non siamo degli sprovveduti : sappiamo be-
nissimo che faranno di tutto per impedire che
la coalizione "Italia bene comune" vada al
governo. Sono in molti, annidati nei vari centri
di potere, palesi e occulti, al di qua e al di là
del Tevere, quelli che temono la fine di ingiustizie e di
privilegi consolidati e che vogliono si prosegua, nonostan-
te la crisi, proprio con quelle politiche neoliberiste che
sono la causa principale dell'attuale dissesto delle econo-
mie occidentali. In questo senso la pietra dello scandalo
siamo proprio noi : Sel e Nichi Vendola. Quando si sente
dire che Bersani si è troppo compromesso a sinistra, che
doveva cercare un accordo con il famoso "centro modera-
to" e fare sua, vita natural durante, la cosiddetta "agenda
Monti", si intende in realtà porre un argine ad un program-
ma di cambiamento possibile che contenga scelte di rigo-
re, ma eque : patrimoniale, riduzione delle spese militari,
lotta alla corruzione, ripristino di diritti violati nel mondo
del lavoro, e così via. Questo e non altro è infatti il senso
della presenza di Sel nel centrosinistra. Per questo siamo
noi la garanzia contro ogni scivolamento moderato. Le
primarie per la scelta del candidato premier hanno avuto,
in questo contesto, un doppio valore: certamente quello di
un grande evento di democrazia e di partecipazione, ma
anche quello di aver messo in sicurezza la coalizione ri-
spetto alle tentazioni, interne ad ambienti del PD, di aper-
Sinistra Ecologia e libertà ha
scelto ormai è pronta ad af-
frontare le primarie del cen-
tro sinistra di Fiumicno so-
stenendo con forza e motiva-
zione la candidatura di Anna Maria
Anselmi. Abbiamo accettato da subi-
to l’invito a sostenere questa candi-
datura proposta dalla società civile,
mettendo a loro disposizione la no-
stra passione, l'organizzazione, le
idee e la forza del volontariato.
Anna Maria Anselmi prima di tutto
per noi rappresenta la necessità di
parità di genere, troppo spesso lascia-
ta fuori dalle istituzioni. Vogliamo
lanciare un messaggio chiaro, non ci
bastano le quote rosa ma vogliamo il
protagonismo delle donne. L' Ansel-
mi non è solo una donna, ma anche
una madre ed un avvocato penalista
professionista. Maternità e lavoro,
due elementi che dovrebbero essere
alla base di una società sana, ma che
nella contemporaneità spesso mal si
legano tra loro. E' da qui che voglia-
mo ripartire. La necessità non solo
di conciliare vita e lavoro ma anche il
dovere ed il diritto di tutti ad impegnarsi
direttamente per cambiare il territorio in
cui si vive. Con questa candidata Sindaco
abbiamo messo al centro la condivisione
rispetto al leaderismo. Una sovranità con-
divisa tra politica e società civile, perchè
quel che conta sono le idee. Con lei ci
sentiamo tutti candidati, ed insieme porte-
remo al centro del dibattito per la costru-
zione di una nuova Fiumicino la Vivibilità
del nostro territorio, il benessere per i
cittadini,il decoro urbano, lo sviluppo di
un'economia alternativa totalmente inesi-
stente ad oggi come la crescita legata al
turismo, alla cultura, all'enogastronmia
e alle nuove forme di agricoltura. Visto
l'impegno dell'Anselmi nella sua de-
cennale attività di Avvocato nella lotta
alle forme di disagio sociale soprattutto
giovanile, riteniamo fondamentale lo
sviluppo di forme di prevenzione e
crescita culturale dedicate ai giovani,
come la formazione, l'orientamento, le
strutture aggregative, la partecipazione
diretta alla vita della Città. Bisogna
crescere facendo crescere il proprio
territorio. Questo è il nostro motto.
Questa candidatura, infine, rappresenta
per noi la garanzia delle legalità. Una
professionista che mette a disposizione
della comunità la sua preparazione per
rendere trasparenti le situazioni contro-
verse che stanno uccidendo la nostra
città .
Per questi motivi invitiamo il 20 gen-
naio a votare Anna Maria Anselmi alle
prossime primarie cittadine e a contri-
buire da subito con noi all'ampliamente
delle idee programmatiche per la co-
struzione del futuro di Fiumicino.
di Angelo Petrillo
SEL Fiumicino ( Circolo SEL Giancarlo Bozzetto ) per Anna Maria Anselmi Sindaco
Queste Primarie, Per L’alternativa
di Carlo Leoni (Presidenza Nazionale SEL)
3
..( segue da pag 1)..oppure semplice-
mente - pur dedicandosi ad una vera
azione politica - non hanno saputo
rinunciare alla foresta di privilegi che
si è costruita attorno ai
vertici di questa attività.
Ma poi ci sono le tante e
i tanti appassionati, come
la sottoscritta, e come
probabilmente il lettore
che sta dedicando una
parte del suo prezioso
tempo alla lettura di que-
sto mio articolo, che han-
no dedicato e dedicano
larghi spazi della loro
vita ad una attività che va
sotto il nome di
“Politica” in modo disin-
teressato e appassionato.
Alle migliaia di donne e uomini per
bene che vivono questa idea, alta e
altra, della politica non può sfuggire
quindi come la crescente campagna di
antipolitica non avrebbe avuto la stes-
sa forza dirompente che vediamo oggi
senza la massiccia azione messa in
campo da chi ha tutto l’interesse a
togliere all'azione collettiva organiz-
zata il respiro, la capacità vitale di
svolgere il suo ruolo, ossia quello di
governare la società, la convivenza
umana, quello di esercitare il potere di
decidere sulle scelte che riguardano la
collettività. Oggi chi detiene questo
potere? Chi ha il potere di decidere
cosa produrre nel mondo, con quali
mezzi, dove, quando e in che quanti-
tà? Chi ha il potere di decidere quante
persone hanno diritto a un lavoro e
quante invece sono da considerare
esuberi? Chi decide quali devono es-
sere i prezzi degli alimenti di base,
quali malattie sono da curare e quali
da trascurare? Chi decide le forme
delle città, l’uso del territorio, la qua-
lità dell’aria? Non certo le istituzioni
politiche. A decidere sono le forze
economiche del capitalismo finanzia-
rio, un capitalismo a cui interessa
poco la produzione di merci, perché
impegnato nella produzione di denaro
per mezzo del denaro: le grandi istitu-
zioni bancarie e assicurative e gli in-
vestitori istituzionali gestiscono un
capitale di oltre 60 trilioni di dollari,
pari al PIL del mondo del 2009 e lo
fanno senza vincoli, perché la politica
ha spalancato loro le porte Tutti, de-
stra e sinistra, repubblicani e demo-
cratici, popolari e socialisti, sono stati
travolti dall’egemonia del pensiero uni-
co che ha dominato dagli anni 80 in poi,
il neoliberismo. Su questi argomenti è
stata portata avanti la
controffensiva alle
conquiste sociali delle
classi lavoratrici otte-
nute nei primi
trent’anni del dopo-
guerra. Diritti del lavo-
ro, servizi pubblici,
sistemi di protezione
sociale, pensioni: erosi
anno dopo anno, e
costantemente sotto
attacco. Questa pre-
messa è essenziale.
Capire le cause pro-
fonde che hanno porta-
to a questa situazione è essenziale per
una sinistra che voglia cimentarsi in
un'esperienza di governo per il cambia-
mento. Cosa può fare mai una forza
politica fragile come Sinistra Ecologia
Libertà? E soprattutto, ha davvero sen-
so continuare a praticare una militanza
partitica che (a dispetto del si dice) per i
più costa fatica, sacrificio e… soldi? Mi
verrebbe da dire: “dipende”. Dipende
da quello che saremo in grado di costru-
ire insieme. Sono profondamente con-
vinta della necessità di tenere aperto
uno spazio politico e culturale alternati-
vo a quello dominante. Uno spazio che
però non dia l’impressione di essere il
“riparo” dei dissidenti, ma che corag-
giosamente e sfacciatamente si ponga il
compito di aggregare attorno a sé le
energie migliori di questa alternativa
per dimostrare che esiste una via da
praticare, con tenacia, infilandosi nelle
crepe di un sistema che, per quanto po-
tente e invincibile sembri, potrebbe
implodere su se stesso in tempi relativa-
mente brevi. Gli scenari possibili sono
essenzialmente due: o il sistema del
capitalismo finanziario riuscirà a trova-
re ancora per un medio periodo un equili-
brio (e allora ci può essere il tempo e lo
spazio per la costruzione di una seria op-
posizione e di una politica alternativa)
oppure la crisi diventerà irrisolvibile e
saremo travolti dal crollo generale
dell’economia mondiale: finanza e indu-
stria, servizi e scambi commerciali. Nel
secondo caso, temo che ci troveremo di
fronte alla fine del modello di civiltà delle
democrazie occidentali e ogni scenario, a
quel punto, sarebbe possibile. Ma se la
situazione si stabilizzerà, invece, penso
che siano 3 gli aspetti su cui occorrerà
incentrare gli sforzi: 1) La riforma del
sistema finanziario: non si può prescinde-
re da un intervento di regolazione delle
attività finanziarie su scala globale;
l’unico modo per poter tentare questa stra-
da è la costruzione di istituzioni politiche
sufficientemente ampie per poter interlo-
quire “da pari” con i grandi gruppi finan-
ziari. 2) Mantenere i capisaldi dei no-
stri titoli, ossia l’ecologia e la libertà. Con
ogni probabilità lo scoglio su cui andrà a
sbattere il sistema del capitalismo finan-
ziario è proprio quello della sua incompa-
tibilità con il pianeta. Trasformare
l’economia in senso ecologico non signifi-
ca soltanto “salvare l’aria e l’acqua” ma
mettere in ginocchio un sistema basato
sullo sfruttamento ad oltranza delle risorse
naturali. 3) La “liberazione” dalle nuo-
ve forme di sfruttamento e schiavitù: la
compressione dei diritti del lavoro, la ri-
duzione degli uomini e delle donne a ser-
vo-unità da cui estrarre valore. Queste
sono le direttrici fondamentali su cui agire
nei pur angusti spazi della politica nazio-
nale, insieme alla resistenza alla privatiz-
zazione del sistema di welfare e dei beni
comuni a un forte investimento su cultura
e innovazione. Su queste questioni, si può
fare molto in un parlamento, ma si può
fare qualcosa anche a livello di istituzioni
regionali e locali. In quest'ottica la scelta
di organizzare le primarie per scegliere i
deputati e i senatori che dovranno essere
messi in lista per le prossime elezioni po-
litiche diventa fondamentale. L'esperienza
di una giornata di passione politica soste-
nuta da migliaia di militanti alla vigilia
della fine dell'anno pare ai più, oggi,
un'impresa titanica. Ma sono sicura che la
grande voglia di riscatto in seno al popolo
di centro sinistra costituitosi intorno all'e-
sperienza Italia Bene Comune con le pri-
marie dello scorso 25 novembre saprà
sorprenderci un'altra volta.
Partecipazione
Inviate articoli e foto a: [email protected] siamo anche su
4 Partecipazione Partecipazione
Il 25 novembre ed il 2 dicem-
bre abbiamo partecipato da
protagonisti alle primarie del
centro sinistra. Protagonisti lo
siamo stati non solo perché
abbiamo presentato Nichi Vendola co-
me nostro candidato, ma anche perché
abbiamo contribuito a mettere in moto e
gestire fino alla fine quella straordinaria
macchina organizzativa che è stata
“Italia Bene Comune” e lo abbiamo
fatto non solo nella prima tornata, forti
del sostegno a Vendola, ma anche nella
seconda, nella quale purtroppo non ave-
vamo più un nostro candidato. Il Risul-
tato di Vendola soprattutto a Roma, ci
rimanda il quadro di un partito che si è
insediato e consolidato. Questo dato si è
rafforzato nel secondo turno, con la
tenuta organizzativa sui territori nella
gestione dei seggi e nella capacità di
indirizzare i nostri voti su Bersani. Sia-
mo quindi stati protagonisti di un evento
straordinario, che ha rivitalizzato la vita
politica Italiana: 3 milioni e mezzo di
persone hanno deciso tutte insieme di
andare a votare per individuare il leader
del Centro Sinistra.
Un evento che sposta l’asse politico e
sociale del paese, che mostra una Italia
non piegata. Un popolo si è mobilitato
per scegliere il proprio rappresentante,
ma soprattutto un popolo si è mobilitato
perché crede nella democrazia parteci-
pata, perché è ancora memore delle
grandi conquiste che la sinistra è stata
capace di compiere. Un popolo si è mo-
bilitato perché vuole un’Italia Migliore
di quella dei furbetti e degli indifferenti.
Un popolo si è mobilitato per cambiare
ed ha cambiato e noi siamo stati parte di
quel popolo. Questo è avvenuto in un
paese travolto da una crisi profondissi-
ma, sia economico-produttiva che poli-
tico-sociale. Ora la fine anticipata della
legislatura, ci presenta puntualmente
come un debito da pagare tutti i nodi
irrisolti di questo paese in crisi.
Un anno È noi abbiamo cercato di pro-
muovere il referendum per abrogare il
Porcellum. Malgrado si siano Raccolte,
anche con il nostro contributo, oltre
settecentomila firme, il referendum è
stato bocciato dalla Consulta. Una
sconfitta grave, che ha aumentato il
sentimento di distacco dei cittadini
dalla politica.
La fine anticipata della legislatura ci
ripropone ora il voto con questo iniquo
sistema elettorale. Rischiamo di affron-
tare questo momento di grande cambia-
mento, con una legge che affida alle
ristrette segreterie dei partiti la scelta
degli eletti. La impossibilità di indicare
con preferenze i candidati da eleggere
rischia di alimentare ulteriormente il
clima di sfiducia che caratterizza la
attualità politica e sociale italiana.
Per noi e per il centro sinistra poi
l’incognita è ancora maggiore: il ri-
schio che quel patrimonio di popolo
mobilitato per le primarie si possa di-
sperdere, ci obbliga a continuare a per-
correre la strada della partecipazione
confermando le primarie anche per i
candidati ci Camera e Senato. Il 30
dicembre si svolgeranno le primarie per
individuare i nostri candidati. Mentre
scrivo ancora non sono chiari tutti i
meccanismi di queste consultazione,
sappiamo solo che sono uno strumento
utile non solo a conquistare la fiducia
del nostro popolo ma anche e soprat-
tutto a trovare le energie per imprimere
un cambiamento a questo stanco paese.
Il Valore delle Primarie di Maurizio Carrozzi ( Coordinatore Circolo SEL Casa della Sinistra Municipio XIII)
ti prego fai tornare la memoria
al presidente del Municipio
dott. Vizzani e all’assessore
Olive. Tanti mesi fa abbiamo
chiesto il rifacimento di Via di
Castel Fusano, ridotta in con-
dizioni terribili. MIRACO-
LO!!!! Due mesi fa la grande
notizia “approvato il rifacimen-
to del manto stradale “ , festeg-
giamenti, ringraziamenti ecc….
A s p e t t a , a s p e t -
t a …… . . a s p e t t a …………
aspetta…………….finalmente
appaiono dei lavoratori ed in
pochi giorni cominciano e fini-
scono l’asfaltatura di un primo
tratto, da via Cristoforo Colom-
bo a Via dei Pescatori. Tutti
contenti, finalmente potremo
camminare felici sulla strada,
non avremo più paura ogni
volta che un familiare esce
con la bicicletta o un figlio
col motorino, paura che bu-
che e dossi li facciano cade-
re. Anche gli autisti delle
ambulanze saranno rassicu-
rati che i loro pazienti non
vengano sbalzati dalle barel-
le per via delle radici dei pini
che creano dossi incredibili.
Gli unici rattristati sono i
meccanici ai quali i cittadini
lasciano lauti compensi per
rifacimento di ammortizzato-
ri e cuscinetti con una fre-
quenza da record, quasi un
pedaggio autostradale.
Aspetta……..aspetta…nulla
accade più, si sono dimenti-
cati??? BABBO NATALE
AIUTACI TU Ormai percor-
rere quella strada è un disa-
stro, le radici hanno preso
possesso dell’asfalto, le bu-
che sono crateri, non abbia-
mo più i soldi per i meccani-
ci e la pazienza è finita.!!!!
La realtà però non è una favo-
la, è la dimostrazione
dell’incapacità di programma-
re e pianificare di coloro che
si assumono il governo del
territorio. I cittadini, le forze
politiche, sono il supporto ,ma
le decisioni competono a chi
governa. Sinistra Ecologia e
Libertà nel suo ruolo di forza
politica di opposizione
all’attuale governo lamenta il
mancato intervento in questa,
come in altre situazioni di
estrema emergenza che stan-
no rendendo la vita di que-
sto Municipio insostenibile,
direi impossibile. Basta
r i m p a l l i t r a
un’amministrazione e
l’altra, basta scuse come la
mancanza di fondi, con
l’estrema urgenza, sia per le
strade che per altro, si chie-
de e si ottiene il finanzia-
mento necessario, basta
volerlo. Ed in caso contrario
si attuano tutte le forme di
protesta possibili, fino alle
dimissioni, qualora si sia
nell’impossibilità di gover-
nare.!!!!!!! Ormai siamo
alla scadenza del mandato
elettorale, è tempo di valu-
tazioni e di resoconti politi-
ci e sociali, che come forza
politica giudichiamo negati-
vi, ma sarà il giudizio dei
cittadini ben più interessan-
te ed utile.
Caro Babbo Natale
di Anna Grazia Barsanti
5 Partecipazione Partecipazione
Il 17 Dicembre i cit-
tadini Romani pos-
sessori di almeno un
immobile, come molti
italiani, sono stati
chiamati ad effettuare il versamento
della seconda rata dell'imposta mu-
nicipale unica meglio conosciuta
come IMU. Lo Stato italiano, con la
prima rata dell'IMU, ha incamerato
circa 9,6 miliardi di euro, dei quali,
solo il 60% rimarrà nelle casse dei
Comuni. A Roma Capitale spetta il
primato di città “virtuosa” grazie
alla riscossione di oltre un miliardo
di euro, più di un decimo della ri-
scossione nazionale, ma chi sono
veramente i fautori di questo succes-
so? Attualmente il Comune di Roma
è suddiviso in sette zone censuarie di
forma circolare che racchiudono,
partendo dal centro storico fino ad
arrivare all’estrema periferia, tutta
l’estensione territoriale comunale.
Le zone censuarie, nascono con l'en-
trata in vigore del Nuovo Catasto
attraverso una legge del 1939, dive-
nuta attuativa solamente nel 1962.
Ai territori e ai quartieri, situati al
loro interno, viene attribuito un pre-
ciso valore di mercato che tiene con-
to delle caratteristiche della zona
censuaria all’epoca dell'istituzione.
Dopo i primi anni sessanta, con il
trascorrere del tempo, il territorio
della Capitale, specialmente quello
appartenente alle zone semicentrali e
periferiche, subisce un radicale cam-
biamento per mezzo della vorace
espansione urbanistica, sia di origine
regolamentata che di forma sponta-
nea. La differenza tra i due tipi di
urbanizzazione, regolamentata e
spontanea, è enorme, territori ini-
zialmente inseriti nella stessa zona
censuaria perché definita omogenea,
quindi dallo stesso valore di merca-
to, vedono al proprio interno acco-
gliere quartieri residenziali di pregio
e borgate sorte abusivamente. I pri-
mi completi di ogni opera di urba-
nizzazione primaria e secondaria, i
secondi sprovvisti totalmente o qua-
si delle stesse. Esempi concreti si
possono rilevare nella sesta zona
censuaria del Comune di Roma, do-
ve troviamo quartieri come Casal
Palocco, Axa, Olgiata e altri come
Dragona, Saline di Ostia e Bagnolet-
to. Nello specifico succede che, il
proprietario di una villetta
all’Olgiata e il proprietario di un
simile villino, avente lo stesso nume-
ro di vani, ma situato in un quartie-
re sorto in forma spontanea, come
quello di Dragona, paghino la stessa
IMU. Il problema delle zone censua-
rie, viene seriamente preso in consi-
derazione dal D.P.R. n°138 del
1998, con l’istituzione delle microzo-
ne, specifiche microaree omogenee
per caratteristiche urbanistiche,
socio-economiche, infrastrutturali,
di servizi e storico-ambientali nelle
quali sono presenti unità immobilia-
ri aventi lo stesso principio di omo-
geneità. Ebbene dal 1998 Roma Ca-
pitale e l’Agenzia del Territorio non
sono ancora riusciti ad attuare il
sistema delle microaree, nonostante
quest'ultima gestisca l’istituto
dell’Osservatorio del Mercato Im-
mobiliare, (OMI), che da tempo ha
suddiviso il territorio del Comune di
Roma in circa 300 microzone omo-
genee attribuendo a ciascuna di esse
il giusto valore di mercato. Altro
capitolo riguarda le famigerate cate-
gorie catastali e anche in questo caso
il paradosso è enorme, infatti nel
centro storico della Capitale la stra-
grande maggioranza delle abitazioni
sono censite sotto la categoria A/4 o
addirittura A/5, abitazioni di tipo
popolare e ultrapopolare. L’Agenzia
del Territorio indica come abitazio-
ne di tipo popolare o ultrapopolare,
“unità appartenenti a fabbricati con
caratteristiche costruttive e di rifinitu-
ra di modesto o bassissimo livello.
Dotazione limitata di impianti quan-
tunque indispensabili o di norma non
dotate di servizi igenico-sanitari esclu-
sivi”. Nel 2004 la legge finanziaria,
tramite il comma 336, detta nuovi
criteri per l’adeguamento del classa-
mento catastale, specificando ulte-
riormente che le categorie A/4 e A/5
devono essere “ appartenenti a vecchi
fabbricati, di scarsa importanza archi-
tettonica con opere esterne semplici e
rustiche, androni poco decorosi, in
piani interrati o soffitte, rifiniture
interne tendenti al rustico, impianti e
servizi scarsi o mancanti, se trattasi di
immobili recenti dovranno essere loca-
lizzati in zone prettamente popolari”.
Ora nonostante la chiarezza con cui
la legge stabilisce la tipologia edili-
zia di appartenenza ad una categoria
catastale rispetto ad un'altra, mi doman-
do come sia possibile che alle porte del
2013, decine di migliaia di unità abitati-
ve site all’interno di palazzi considerati
di notevole pregio e di alto valore archi-
tettonico che affacciano sulle più belle
piazze del mondo, come piazza Navona,
piazza di Spagna o su via dei Condotti o
ancora con vista sul Colosseo, possano
essere censite come case popolari esatta-
mente come quelle di uno dei tanti quar-
tieri della periferia romana e pagare
quindi la stessa IMU?. Se la parola e-
quità, per i molti cittadini di Roma asso-
miglia sempre più ad un amaro ricordo,
grazie alle agevolazioni previste dal Go-
verno, oggi assistiamo definitivamente
al suo funerale. Interessante è l'analisi di
quelle presenti nel regime ICI ed oggi
cancellate, una su tutte l'agevolazione
per l'aliquota ridotta relativa all'abitazio-
ne data ad un figlio, dal quale veniva
utilizzata come prima casa. Succede che
moltissimi genitori che avevano costruito
con sacrificio e fatica una casa plurifami-
liare per se stessi e per i propri figli e che
per gli eccessivi costi notarili e delle im-
poste, non siano ancora riusciti a donar-
gli la proprietà oggi risultano possedere
una seconda e una terza casa, abitata si
da figli, ma con nessun reddito reale per-
cepito e un Imposta IMU di oltre €
5.000,00. Le agevolazioni IMU allora non
esistono?. Certamente si, ma non per chi
né avrebbe realmente bisogno. Infatti tra
le più efficaci ci sono quelle introdotte
per chi, dopo aver cementificato
l’inverosimile, ucciso quantità enormi di
territorio, deturpato aree stupende come
quelle dell’Agro Romano, riceve in cam-
bio aliquote al 3,8% per l’invenduto, (per
la prima casa l’aliquotà è intorno al 5%),
un vera e propria boccata di ossigeno per
gli speculatori. Imporre un imposta senza
accertarsi che l’equità sia garantita, sen-
za avere la certezza che ogni immobile
possa essere tassato per il suo valore ef-
fettivo, senza applicare agevolazioni che
tengano conto della crisi economica a 360
gradi, è immorale. A Roma ancora una
volta è stato colpito il ceto medio e quel-
lo più povero, ferendo a morte tutte quel-
le famiglie che a stento sopravvivono alla
crisi. Sappiamo chi non vuole una vera
revisione delle rendite catastali ed è
giunto il momento di impegnarsi al fine
di ottenere un imposta equa e per cancel-
lare definitivamente un Imposta Moral-
mente Umiliante come l’attuale IMU.
IMU: Tassa Iniqua di Federico Luciani
6 Partecipazione
sti e aumentano gli impiega-
ti?...Attendiamo una risposta, via twitter,
dall’Amministratore Diacetti. Il fenome-
no noto alle cronache come
“parentopoli” è sicuramente una delle
spiegazioni più eloquenti, ciò che è diffi-
cilmente spiegabile è il silenzio della
politica di opposizione mentre questa
gestione aziendale prendeva quota. Anni
di silenzio. Qualcuno dirà che almeno
gli operai sono aumentati, quindi le ripa-
razioni dei guasti saranno garantite e
rapide. Niente di più fasullo, ne abbiamo
testimonianza nel vivere quotidianamen-
te i guasti che bloccano bus e metro, in
quanto gli operai assunti sono nettamen-
te dequalificati, spesso hanno curriculum
che nulla hanno a che fare con la mecca-
nica e nessuno, dico nessuno, si è posto
il problema di formarli. Tant’è che du-
rante l’estate, stagione in cui i meravi-
gliosi bus del TPL vanno in ebollizione,
l’azienda ha dovuto assumere 40 operai
stagionali, competenti, da una ditta e-
sterna. Queste aberrazioni gestionali
potrebbero mai meritare dei riconosci-
menti economici, di merito, da elargire a
quadri e dirigenti? . Un’azienda con que-
sti numeri è prossima al commissaria-
mento con tutte le conseguenze del caso
che, come al solito, ricadranno su utenti
e dipendenti. Diacetti, fra un twitter e
l’altro, ha detto di aver chiesto ai
Qualche giorno fa si è
tenuto, presso i locali
del centro anziani di
Dragona (Roma), un
incontro fra cittadini,
comitati di quartiere e vertici ATAC.
Alla presenza del giovanissimo e ram-
pantissimo “amministratore delegatis-
simo” ATAC Roberto Diacetti,
dell’ingegner Sebastiani e di alti fun-
zionari ATAC, si è parlato di Roma-
Lido e di investimenti per rendere
questa linea più efficiente e sicura.
Diacetti, l’uomo in twitter, l’unico
Amministratore Delegato che educa-
tamente mentre parlano le persone e i
suoi collaboratori gioca con il cellula-
re, si è limitato a raccontare che
l’azienda ATAC gode di un credito di
150 milioni di euro dalla Regione
Lazio, quindi essendo Roma Lido
ferrovia concessa, senza quei soldi il
servizio andrà sempre peggio. Ovvia-
mente Diacetti non sa che ATAC è
indebitata per quasi un miliardo di
euro e il trasporto pubblico di compe-
tenza, ferrovie concesse escluse, non
è che brilli per efficienza. Ma lui è
soltanto l’Amministratore Delegato,
mica un dipendente qualunque. Eppu-
re, di cose da sapere ce ne sarebbero
tante. Per esempio nella gestione di
Alemanno, avallata da quota parte del
PD attraverso un compiacente quanto
criminale silenzio, i dirigenti ( quelli
pagati oltre i 150 mila euro l’anno )
sono passati da 26 a 83, i dirigenti
quadri ( che godono di assegni ad
personam oltre lo stipendio ordina-
rio ) sono passati da 70 a 205, gli am-
ministrativi ( notoriamente ancorati
alle scrivanie ) sono passati da 700 a
1500, gli operai tecnici sono passati
da 780 a 1638 mentre i conducenti
sono passati da 6400 agli attuali 5750.
La domanda è: ma in un’azienda che
fa trasporto, come mai calano gli auti-
“dipendenti quadri” di rinunciare, spontane-
amente, all’indennità ad personam, non ci
ha detto però quanti hanno accettato l’atuto
rinuncia e a quanto ammontava la richiesta
di rinuncia ( ve lo dico io, un terzo
dell’assegno extra stipendio ). Diacetti, per
dare il buon esempio, potrebbe rinunciare
all’indennità ( si parla di milioni di euro per
revoca anticipata dell’incarico) che riceverà
non appena verrà rimosso dall’incarico di
AD, cioè non appena ci sarà il nuovo Con-
siglio Comunale eletto. L’iniziativa a Dra-
gona è lo start della campagna elettorale,
della proposizione dell’offerta, il centro
destra romano ha mandato i suoi uomini
all’arrembaggio con lo scopo di limitare i
danni, praticamente rifarsi trucco e parruc-
co. Più trucco che parrucco. Questi signori
ultra pagati, spesso indebitamente visti i
risultati ottenuti, offrono elisir di lunga vita
con il sempre eterno “venghino signori ven-
ghino”. Si propongono come tecnici, prag-
matici, consapevoli e capaci, ti raccontano
che contano i fatti e non le parole, fanno
promesse scadenzate ben sapendo che fra
pochi mesi incasseranno le indennità mana-
geriali e poi fuggiranno il più lontano possi-
bile da un bus o da una rotaia. Sono talmen-
te capaci e bravi che se non li nominasse la
politica nessuno li assumerebbe. Utilizzano
queste iniziative per offrirsi ancora una
volta ai partiti come uomini affidabili, cer-
cando di inoculare fiducia alle persone rac-
contando loro bugie. Il paradosso è che
siamo noi a pagare lo stipendio di Dicetti e
Company, con i nostri soldi pubblici, non i
partiti che li nominano. Prima di salutarvi,
vorrei riportare una frase dell’Ingegner Se-
bastiani, il tecnico, “ esistono due tipi di
stazioni, quelle dove passano i treni e quel-
le dove i treni non passano. Acilia Sud sarà
una stazione dove i treni passeranno”. Buo-
na Fortuna a Tutti Noi.
Come S’Offrono di Marco Possanzini ( Ing. Meccanico, militante SEL Circolo Casa della Sinistra )
Nel prossimo numero di Partecipazione troverete il calendario delle iniziative..vi aspettiamo
Il Circolo “SEL Casa della Sinistra Municipio XIII” ricorda a tutti i lettori di Partecipazione che il giorno
30 Dicembre 2012 , dalle ore 8.00 alle ore 20.00, si svolgeranno le Elezioni Primarie per la scelta dei
Candidati alle prossime Elezioni Politiche Nazionali. Si Vota nelle sedi dei Circoli.
7
Il ministro dell’ambiente Corrado
Clini ha affermato che “ è urgente
fare un piano per combattere il disse-
sto idrogeologico”, parole che la gra-
vità degli ultimi drammatici eventi
imponevano. A queste affermazioni
sono seguite anche proposte da parte
del ministro, ma ormai è un dato di
fatto che, anche quando le proposte
sono state trasformate in decreto leg-
ge, di concretezza se ne debba vedere
sempre poca visto che i provvedimen-
ti giacciono a lungo nei cassetti,
schiacciati fra il peso della burocrazia
e le guerre delle “competenze”. Poi,
al momento essere applicati, il più
delle volte risultano vecchi ed inade-
guati rispetto alle nuove emergenze
da affrontare. Nel frattempo però,
una parte dei fondi stanziati, si è per-
so fra commissioni, riunioni tecniche
ecc.. e quello che rimane viene
“gettato” in un “calderone” talmente
ampio che (come si diceva presso foco-
lai più poveri) “quel po’ di minestra si
perde nel brodo”. Il ministro Clini ha
parlato anche di vulnerabilità del ter-
ritorio rispetto alla “presenza di va-
riazioni climatiche”, argomento sul
quale si sta confrontando tutta la
comunità scientifica da oltre 60 anni,
dalla nascita dei primi modelli mate-
matici. Detto in questo contesto, as-
sociato al dissesto idrogeologico, Il
cambiamento climatico potrebbe ap-
parire come una mutazione del clima
che avviene nel presente, mentre in
realtà sarebbe bene sottolineare che
giocano ruoli importanti sia le varia-
zioni nell'attività del sole, sia
l’interazione fra atmosfera ed oceani,
il ghiaccio, con una memoria anche
del passato, delle grandi eruzioni vul-
caniche, delle cadute di meteoriti ed
immissioni di gas e polveri che nem-
meno il nostro più insensato compor-
tamento (effetto serra "GreenHouse
Gases") riuscirebbe mai ad eguagliare
(Fig. 1).
Colpa dell’uomo si, colpa dell’uomo
non solo! Dai dati conosciuti sulle
possibili cause della variazione clima-
tica non emergono certezze scientifi-
Partecipazione
che sull’entità del danno provocato fin qui
dall’uomo (che pure è rilevante), mentre
c’è omogeneità fra tutti i centri di ricerche
circa l’ipotesi che i fenomeni che sono in
già in atto potrebbero raggiungere muta-
zione radicale entro i prossimi 100 anni.
Del resto la storia ci insegna che la vita
dell’umanità è stata sempre fortemente
influenzata dal clima e dalla sua variazio-
ne. Specie animali e grandi civiltà del pas-
sato si sono estinte proprio a causa dei
cambiamenti climatici, diretti o indiretti.
L’impoverimento della terra e le carestie
hanno innescato nel passato guerre ed e-
stese migrazioni di massa (a proposito del-
la Bossi-Fini). Molti istituti di ricerca
stanno ripercorrendo il passato della terra,
studiando le continue fasi climatiche che
essa ha attraversato con ciclicità, sia di
milioni di anni, che di migliaia di anni e
con fasi di riscaldamento e raffreddamento
con ciclicità anche di centinaia di anni.
Studi geologici sui sedimenti, eseguiti an-
che sotto le calotte glaciali, sui ghiacci e su
reperti fossili rinvenuti nel medesimo sito,
confermano che la fase climatica della ter-
ra oggi è da considerarsi più fredda rispet-
to alla media degli ultimi 500 milioni di
anni, ma i dati dicono che è più calda se la
media fosse riferita agli ultimi settecento
anni. Appare perciò chiaro come la natura
abbia modificato il suo clima in maniera
ciclica sia in tempi geologici che in tempi
storici. Nel contempo attraverso la ricerca
e l’innovazione
si cerca di porre
limiti
all’aggressione
esercitata
dall’uomo (a
prescindere da
quello che possa
essere questa
entità). Purtrop-
po anche sul
terreno della
ricerca il nostro
paese è al palo e
tagliato fuori
dalla competi-
zione globale.
Da noi
“investire sul
futuro” (cultura,
ricerca e innova-
zione) è solo uno slogan, mentre o-
vunque è diventato una via maestra,
una “condicio sine qua non” per la
sopravvivenza della terra. Oggi (ed è
la strada che si sta percorrendo), si è
in grado di elaborare tutti gli elemen-
ti che si hanno a disposizione e poter
così raffrontare le variazioni climati-
che degli ultimi anni con le fasi acute
del dissesto idrogeologico attraverso
un diagramma temporale
(ordinato secondo una precisa pro-
gressione nel tempo) sovrapponendo
le grandezze climatiche
(temperatura, radiazione solare glo-
bale, precipitazione), unite ad una
rappresentazione del dissesto i-
drogeologico (stato del dissesto sia
dei fenomeni in atto, frane, erosioni,
aree alluvionate, sia di fenomeni
attuali che di quelli verificatesi stori-
camente). Allo stato attuale della
conoscenza, la variazione climatica
appare, come un processo irreversi-
bile e qualunque ne sia la causa, sia
essa antropologica (che concerne
l’uomo) o geologica (ciclicità
dell’orbita terrestre) o ambedue cau-
se congiunte, l’obiettivo primario dei
gruppi di ricerca è quello di capire i
tempi e le possibili conseguenze dei
fenomeni, prima che gli aspetti nega-
tivi diventino ingovernabili.
Dissesto Idrogeologico e Variazione Climatica
di Edgardo Signoretti
Inviate articoli, foto notizie a [email protected] da oggi anche su
8 Partecipazione
Si Vota !! di Eugenio Bellomo Siamo a luglio del 2010, si potrebbe aprire, ma il consiglio
municipale del XIII su suggerimento dell'Assessore Pace, non
concorda con l'apertura della Casa della Salute della Donna e
del Bambino. Pochi nel centrodestra hanno la forza di contra-
stare la politica del rinvio. Voci
si rincorrono sul cambiamento
della destinazione d'uso. Do-
vranno passare 2 anni, manife-
stazioni di protesta, sit-in, con-
sigli municipali ad hoc, riunio-
ni dell'osservatorio socio sani-
tario, perchè il Dott. De Sala-
zar, in sordina, dia l'ok alla sua
riapertura. Che dire della ri-
strutturazione della sede del
DSM e del TSRMEE di via
poggio di Acilia o dei locali
della ex condotta medica di
Ostia Antica. Quella Giunta e
quella Direzione Generale, hanno trovato i finanziamenti e dato
al quartiere una struttura poliambulatoriale frequentatissima.
Ma oggi i giornali riportano alla ribalta Renatina e Francesco.
Certo se il centrodestra non riesce a trovare nessun altro....un
preghiera a tutti e due negli slogan elettorali non mettete Prima
di tutto la Sanità o vi abbiamo a cuore. Da operatore e da abi-
tante abbiamo visto e vorremmo non dover vedere ancora.
Si vota! dopo il tira e molla della Polverini,
forse, è stata stabilità la data delle Elezioni
Regionali. In queste ore 2 figure del centrode-
stra si contendono la candidatura a presidente
della Regione contro Nicola Zingaretti. No,
no era un errore di ortografia, non 2 figure,
ma due loschi figuri. Renata Polverini e Francesco Storace. 2
che come il loro padrone nazionale Silvio, a volte ritornano.
Non paghi dello sfacelo sanitario lasciato nel Lazio, provano a
portar via le ultime cose. Mi occupo di Sanità e dalle pagine
voglio ricordare le grandi opere attribuibili ai 2 Presiden-
ti...zero. Alcune inaugurazioni, attribuendosi i meriti di altri.
La grande battaglia condotta da Storace e Bontempo, per il
rifacimento del CPO, ma i fondi e l'inizio dei lavori si debbo-
no alla giunta Badaloni e alla tenacia dell'allora Direttore Ma-
ria Teresa Bruni. Mi ricordo perfettamente le assemblee fatte
nell'androne del CPO, da Bontempo, per impedire che si fa-
cessero i lavori di ristrutturazione, per poi, alcuni anni dopo,
partecipare tronfio alla inaugurazione della nuova struttura.
POI NULLA. Per rivedere nuovi stanziamenti, dobbiamo sal-
tare una consigliatura. I fondi vengono stanziati dall'assessore
al bilancio della giunta Marrazzo. LUIGI NIERI, riesce nelle
ristrettezze di bilancio a trovare 5 milioni di euro per ristruttu-
rare il S.Agostino. La tenacia del Direttore generale Giusy
Gabriele, permette il trasferimento dei servizi e l'inizio dei
lavori, la fine dei quali coincidono con la fine mandato.
9 Partecipazione
L’Angolo di Gianni..
di Gianni Crialesi
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