Partecipazione anno I numero 3

9
di Ileana Piazzoni Il 2012 che ci stiamo per lasciare alle spalle lo ricorderemo come l'anno che ha segnato, più di altri, una profonda crisi e un profondo scolla- mento tra la politica, i partiti politici e le cittadi- ne e i cittadini di questo Paese. Da qui vorrei partire per provare, però, ad articolare meglio la questione. Le colpe della politica e dei partiti ci stanno tutte. A un patto però: che tra noi sia chiaro un concetto. La colpa è di alcuni politici, di molti politici. Coloro che hanno utilizza- to i partiti e le istituzioni per il proprio arricchimento perso- nale ………………( continua a pag. 3) Promosso dalle Compagne e dai Compagni del circolo SEL CasadellaSinistra XIII Municipio Partecipazione”: L’autobiografia del nostro territorio, scritta dai nostri cuori….anche su Partecipazione [email protected] Anno I Numero 3 Ileana Piazzoni, Responsabile Welfare di SEL, Candidata alle Elezioni Primarie : “Far vivere la buona politica per ridare la speranza e uscire dalla crisi” Il 30 Dicembre si svolgeranno le primarie di SEL per scegliere i candidati da proporre per Ca- mera e Senato. Siamo nel pieno delle feste natalizie, i tempi per presentare i nostri candidati sono strettissimi, ma queste primarie sono per noi un appuntamento di straordinaria importan- za. Ci viene richiesto uno sforzo straordinario per far crescere SEL, lo dobbiamo a noi stessi, per garantire che siano eletti uomini e donne capaci di svolgere a pieno il lavoro di rappresen- tanza della Sinistra, legati alla cultura della Ecologia, impegnati nelle battaglie di Libertà. Con queste primarie abbiamo la possibilità di affermare SEL come forza politica che fa della Partecipa- zione uno strumento di azione politica e un fine da perseguire per ricostruire il tessuto politico e sociale del Paese, di definire per SEL un ruolo centrale nella costruzione di una alleanza di Centro Sinistra con un nostro ruolo autonomo, non minoritario, non subalterno. Per questo, vi chiedo di dare il vostro voto per la Camera (Lazio 1) a Ileana Piazzoni e al Senato A Massimo Cervellini, una Compagna e un Compagno che come molti di noi sono di SEL anche prima che SEL nascesse, che con caparbietà e determinazione hanno affrontato questi anni apportando il loro patrimonio di competenza e passione senza mai tirarsi in- dietro. Eleggendo loro abbiamo la possibilità di ridare slancio ed energia a SEL. Per questo voterò e invi- to a votare al Collegio Lazio 1 Ileana Piazzoni e al Senato Massimo Cervellini. Primarie del 30 Dicembre: Un Appuntamento Importante, Partecipiamo. di Maurizio Carrozzi ( Coordinatore del Circolo SEL Casa della Sinistra Municipio XIII)

Transcript of Partecipazione anno I numero 3

Page 1: Partecipazione anno I  numero 3

di Ileana Piazzoni

Il 2012 che ci stiamo per lasciare alle spalle lo

ricorderemo come l'anno che ha segnato, più di

altri, una profonda crisi e un profondo scolla-

mento tra la politica, i partiti politici e le cittadi-

ne e i cittadini di questo Paese. Da qui vorrei

partire per provare, però, ad articolare meglio la

questione. Le colpe della politica e dei partiti ci stanno tutte.

A un patto però: che tra noi sia chiaro un concetto. La colpa è

di alcuni politici, di molti politici. Coloro che hanno utilizza-

to i partiti e le istituzioni per il proprio arricchimento perso-

nale ………………( continua a pag. 3)

Promosso dalle Compagne e dai Compagni del circolo SEL CasadellaSinistra XIII Municipio

Microsoft

“Partecipazione”: L’autobiografia del nostro territorio, scritta dai nostri cuori….anche su

Partecipazione [email protected]

Anno I Numero 3

Ileana Piazzoni, Responsabile Welfare di SEL, Candidata alle Elezioni Primarie :

“Far vivere la buona politica per ridare la speranza e uscire dalla crisi”

Il 30 Dicembre si svolgeranno le primarie di SEL per scegliere i candidati da proporre per Ca-

mera e Senato. Siamo nel pieno delle feste natalizie, i tempi per presentare i nostri candidati

sono strettissimi, ma queste primarie sono per noi un appuntamento di straordinaria importan-

za. Ci viene richiesto uno sforzo straordinario per far crescere SEL, lo dobbiamo a noi stessi,

per garantire che siano eletti uomini e donne capaci di svolgere a pieno il lavoro di rappresen-

tanza della Sinistra, legati alla cultura della Ecologia, impegnati nelle battaglie di Libertà.

Con queste primarie abbiamo la possibilità di affermare SEL come forza politica che fa della Partecipa-

zione uno strumento di azione politica e un fine da perseguire per ricostruire il tessuto politico e sociale

del Paese, di definire per SEL un ruolo centrale nella costruzione di una alleanza di Centro Sinistra con un

nostro ruolo autonomo, non minoritario, non subalterno. Per questo, vi chiedo di dare il vostro voto per la

Camera (Lazio 1) a Ileana Piazzoni e al Senato A Massimo Cervellini, una Compagna e un Compagno

che come molti di noi sono di SEL anche prima che SEL nascesse, che con caparbietà e determinazione

hanno affrontato questi anni apportando il loro patrimonio di competenza e passione senza mai tirarsi in-

dietro. Eleggendo loro abbiamo la possibilità di ridare slancio ed energia a SEL. Per questo voterò e invi-

to a votare al Collegio Lazio 1 Ileana Piazzoni e al Senato Massimo Cervellini.

Primarie del 30 Dicembre: Un Appuntamento Importante, Partecipiamo. di Maurizio Carrozzi ( Coordinatore del Circolo SEL Casa della Sinistra Municipio XIII)

Page 2: Partecipazione anno I  numero 3

2 Partecipazione Partecipazione

tura all'Udc e al centro "montiano". Oggi, dopo le primarie,

"Italia bene comune" appartiene a qualche milione di persone e

non più soltanto ai segretari dei partiti promotori. Nessuno può

più mettere in discussione una coalizione e un candidato

premiere scelto in quel

modo. Alla stessa esi-

genza politica e di parte-

cipazione rispondono le

primarie per la scelta dei

candidati al Parlamento.

Cadono in giorni com-

plicati, per le feste nata-

lizie, e richiedono so-

prattutto ai militanti di

Sel, che non ha la di-

mensione organizzativa

del PD, uno sforzo tita-

nico. Ma lo faremo con

entusiasmo e convinzio-

ne perché anche queste

primarie sono un passag-

gio per l'alternativa, giacché l'Italia per la quale ci battiamo deve

essere animata da una politica nuova, trasparente e aperta, fon-

data sulla partecipazione di tante e di tanti. Per questo siamo

nati. Per questo combattiamo.

Non siamo degli sprovveduti : sappiamo be-

nissimo che faranno di tutto per impedire che

la coalizione "Italia bene comune" vada al

governo. Sono in molti, annidati nei vari centri

di potere, palesi e occulti, al di qua e al di là

del Tevere, quelli che temono la fine di ingiustizie e di

privilegi consolidati e che vogliono si prosegua, nonostan-

te la crisi, proprio con quelle politiche neoliberiste che

sono la causa principale dell'attuale dissesto delle econo-

mie occidentali. In questo senso la pietra dello scandalo

siamo proprio noi : Sel e Nichi Vendola. Quando si sente

dire che Bersani si è troppo compromesso a sinistra, che

doveva cercare un accordo con il famoso "centro modera-

to" e fare sua, vita natural durante, la cosiddetta "agenda

Monti", si intende in realtà porre un argine ad un program-

ma di cambiamento possibile che contenga scelte di rigo-

re, ma eque : patrimoniale, riduzione delle spese militari,

lotta alla corruzione, ripristino di diritti violati nel mondo

del lavoro, e così via. Questo e non altro è infatti il senso

della presenza di Sel nel centrosinistra. Per questo siamo

noi la garanzia contro ogni scivolamento moderato. Le

primarie per la scelta del candidato premier hanno avuto,

in questo contesto, un doppio valore: certamente quello di

un grande evento di democrazia e di partecipazione, ma

anche quello di aver messo in sicurezza la coalizione ri-

spetto alle tentazioni, interne ad ambienti del PD, di aper-

Sinistra Ecologia e libertà ha

scelto ormai è pronta ad af-

frontare le primarie del cen-

tro sinistra di Fiumicno so-

stenendo con forza e motiva-

zione la candidatura di Anna Maria

Anselmi. Abbiamo accettato da subi-

to l’invito a sostenere questa candi-

datura proposta dalla società civile,

mettendo a loro disposizione la no-

stra passione, l'organizzazione, le

idee e la forza del volontariato.

Anna Maria Anselmi prima di tutto

per noi rappresenta la necessità di

parità di genere, troppo spesso lascia-

ta fuori dalle istituzioni. Vogliamo

lanciare un messaggio chiaro, non ci

bastano le quote rosa ma vogliamo il

protagonismo delle donne. L' Ansel-

mi non è solo una donna, ma anche

una madre ed un avvocato penalista

professionista. Maternità e lavoro,

due elementi che dovrebbero essere

alla base di una società sana, ma che

nella contemporaneità spesso mal si

legano tra loro. E' da qui che voglia-

mo ripartire. La necessità non solo

di conciliare vita e lavoro ma anche il

dovere ed il diritto di tutti ad impegnarsi

direttamente per cambiare il territorio in

cui si vive. Con questa candidata Sindaco

abbiamo messo al centro la condivisione

rispetto al leaderismo. Una sovranità con-

divisa tra politica e società civile, perchè

quel che conta sono le idee. Con lei ci

sentiamo tutti candidati, ed insieme porte-

remo al centro del dibattito per la costru-

zione di una nuova Fiumicino la Vivibilità

del nostro territorio, il benessere per i

cittadini,il decoro urbano, lo sviluppo di

un'economia alternativa totalmente inesi-

stente ad oggi come la crescita legata al

turismo, alla cultura, all'enogastronmia

e alle nuove forme di agricoltura. Visto

l'impegno dell'Anselmi nella sua de-

cennale attività di Avvocato nella lotta

alle forme di disagio sociale soprattutto

giovanile, riteniamo fondamentale lo

sviluppo di forme di prevenzione e

crescita culturale dedicate ai giovani,

come la formazione, l'orientamento, le

strutture aggregative, la partecipazione

diretta alla vita della Città. Bisogna

crescere facendo crescere il proprio

territorio. Questo è il nostro motto.

Questa candidatura, infine, rappresenta

per noi la garanzia delle legalità. Una

professionista che mette a disposizione

della comunità la sua preparazione per

rendere trasparenti le situazioni contro-

verse che stanno uccidendo la nostra

città .

Per questi motivi invitiamo il 20 gen-

naio a votare Anna Maria Anselmi alle

prossime primarie cittadine e a contri-

buire da subito con noi all'ampliamente

delle idee programmatiche per la co-

struzione del futuro di Fiumicino.

di Angelo Petrillo

SEL Fiumicino ( Circolo SEL Giancarlo Bozzetto ) per Anna Maria Anselmi Sindaco

Queste Primarie, Per L’alternativa

di Carlo Leoni (Presidenza Nazionale SEL)

Page 3: Partecipazione anno I  numero 3

3

..( segue da pag 1)..oppure semplice-

mente - pur dedicandosi ad una vera

azione politica - non hanno saputo

rinunciare alla foresta di privilegi che

si è costruita attorno ai

vertici di questa attività.

Ma poi ci sono le tante e

i tanti appassionati, come

la sottoscritta, e come

probabilmente il lettore

che sta dedicando una

parte del suo prezioso

tempo alla lettura di que-

sto mio articolo, che han-

no dedicato e dedicano

larghi spazi della loro

vita ad una attività che va

sotto il nome di

“Politica” in modo disin-

teressato e appassionato.

Alle migliaia di donne e uomini per

bene che vivono questa idea, alta e

altra, della politica non può sfuggire

quindi come la crescente campagna di

antipolitica non avrebbe avuto la stes-

sa forza dirompente che vediamo oggi

senza la massiccia azione messa in

campo da chi ha tutto l’interesse a

togliere all'azione collettiva organiz-

zata il respiro, la capacità vitale di

svolgere il suo ruolo, ossia quello di

governare la società, la convivenza

umana, quello di esercitare il potere di

decidere sulle scelte che riguardano la

collettività. Oggi chi detiene questo

potere? Chi ha il potere di decidere

cosa produrre nel mondo, con quali

mezzi, dove, quando e in che quanti-

tà? Chi ha il potere di decidere quante

persone hanno diritto a un lavoro e

quante invece sono da considerare

esuberi? Chi decide quali devono es-

sere i prezzi degli alimenti di base,

quali malattie sono da curare e quali

da trascurare? Chi decide le forme

delle città, l’uso del territorio, la qua-

lità dell’aria? Non certo le istituzioni

politiche. A decidere sono le forze

economiche del capitalismo finanzia-

rio, un capitalismo a cui interessa

poco la produzione di merci, perché

impegnato nella produzione di denaro

per mezzo del denaro: le grandi istitu-

zioni bancarie e assicurative e gli in-

vestitori istituzionali gestiscono un

capitale di oltre 60 trilioni di dollari,

pari al PIL del mondo del 2009 e lo

fanno senza vincoli, perché la politica

ha spalancato loro le porte Tutti, de-

stra e sinistra, repubblicani e demo-

cratici, popolari e socialisti, sono stati

travolti dall’egemonia del pensiero uni-

co che ha dominato dagli anni 80 in poi,

il neoliberismo. Su questi argomenti è

stata portata avanti la

controffensiva alle

conquiste sociali delle

classi lavoratrici otte-

nute nei primi

trent’anni del dopo-

guerra. Diritti del lavo-

ro, servizi pubblici,

sistemi di protezione

sociale, pensioni: erosi

anno dopo anno, e

costantemente sotto

attacco. Questa pre-

messa è essenziale.

Capire le cause pro-

fonde che hanno porta-

to a questa situazione è essenziale per

una sinistra che voglia cimentarsi in

un'esperienza di governo per il cambia-

mento. Cosa può fare mai una forza

politica fragile come Sinistra Ecologia

Libertà? E soprattutto, ha davvero sen-

so continuare a praticare una militanza

partitica che (a dispetto del si dice) per i

più costa fatica, sacrificio e… soldi? Mi

verrebbe da dire: “dipende”. Dipende

da quello che saremo in grado di costru-

ire insieme. Sono profondamente con-

vinta della necessità di tenere aperto

uno spazio politico e culturale alternati-

vo a quello dominante. Uno spazio che

però non dia l’impressione di essere il

“riparo” dei dissidenti, ma che corag-

giosamente e sfacciatamente si ponga il

compito di aggregare attorno a sé le

energie migliori di questa alternativa

per dimostrare che esiste una via da

praticare, con tenacia, infilandosi nelle

crepe di un sistema che, per quanto po-

tente e invincibile sembri, potrebbe

implodere su se stesso in tempi relativa-

mente brevi. Gli scenari possibili sono

essenzialmente due: o il sistema del

capitalismo finanziario riuscirà a trova-

re ancora per un medio periodo un equili-

brio (e allora ci può essere il tempo e lo

spazio per la costruzione di una seria op-

posizione e di una politica alternativa)

oppure la crisi diventerà irrisolvibile e

saremo travolti dal crollo generale

dell’economia mondiale: finanza e indu-

stria, servizi e scambi commerciali. Nel

secondo caso, temo che ci troveremo di

fronte alla fine del modello di civiltà delle

democrazie occidentali e ogni scenario, a

quel punto, sarebbe possibile. Ma se la

situazione si stabilizzerà, invece, penso

che siano 3 gli aspetti su cui occorrerà

incentrare gli sforzi: 1) La riforma del

sistema finanziario: non si può prescinde-

re da un intervento di regolazione delle

attività finanziarie su scala globale;

l’unico modo per poter tentare questa stra-

da è la costruzione di istituzioni politiche

sufficientemente ampie per poter interlo-

quire “da pari” con i grandi gruppi finan-

ziari. 2) Mantenere i capisaldi dei no-

stri titoli, ossia l’ecologia e la libertà. Con

ogni probabilità lo scoglio su cui andrà a

sbattere il sistema del capitalismo finan-

ziario è proprio quello della sua incompa-

tibilità con il pianeta. Trasformare

l’economia in senso ecologico non signifi-

ca soltanto “salvare l’aria e l’acqua” ma

mettere in ginocchio un sistema basato

sullo sfruttamento ad oltranza delle risorse

naturali. 3) La “liberazione” dalle nuo-

ve forme di sfruttamento e schiavitù: la

compressione dei diritti del lavoro, la ri-

duzione degli uomini e delle donne a ser-

vo-unità da cui estrarre valore. Queste

sono le direttrici fondamentali su cui agire

nei pur angusti spazi della politica nazio-

nale, insieme alla resistenza alla privatiz-

zazione del sistema di welfare e dei beni

comuni a un forte investimento su cultura

e innovazione. Su queste questioni, si può

fare molto in un parlamento, ma si può

fare qualcosa anche a livello di istituzioni

regionali e locali. In quest'ottica la scelta

di organizzare le primarie per scegliere i

deputati e i senatori che dovranno essere

messi in lista per le prossime elezioni po-

litiche diventa fondamentale. L'esperienza

di una giornata di passione politica soste-

nuta da migliaia di militanti alla vigilia

della fine dell'anno pare ai più, oggi,

un'impresa titanica. Ma sono sicura che la

grande voglia di riscatto in seno al popolo

di centro sinistra costituitosi intorno all'e-

sperienza Italia Bene Comune con le pri-

marie dello scorso 25 novembre saprà

sorprenderci un'altra volta.

Partecipazione

Inviate articoli e foto a: [email protected] siamo anche su

Page 4: Partecipazione anno I  numero 3

4 Partecipazione Partecipazione

Il 25 novembre ed il 2 dicem-

bre abbiamo partecipato da

protagonisti alle primarie del

centro sinistra. Protagonisti lo

siamo stati non solo perché

abbiamo presentato Nichi Vendola co-

me nostro candidato, ma anche perché

abbiamo contribuito a mettere in moto e

gestire fino alla fine quella straordinaria

macchina organizzativa che è stata

“Italia Bene Comune” e lo abbiamo

fatto non solo nella prima tornata, forti

del sostegno a Vendola, ma anche nella

seconda, nella quale purtroppo non ave-

vamo più un nostro candidato. Il Risul-

tato di Vendola soprattutto a Roma, ci

rimanda il quadro di un partito che si è

insediato e consolidato. Questo dato si è

rafforzato nel secondo turno, con la

tenuta organizzativa sui territori nella

gestione dei seggi e nella capacità di

indirizzare i nostri voti su Bersani. Sia-

mo quindi stati protagonisti di un evento

straordinario, che ha rivitalizzato la vita

politica Italiana: 3 milioni e mezzo di

persone hanno deciso tutte insieme di

andare a votare per individuare il leader

del Centro Sinistra.

Un evento che sposta l’asse politico e

sociale del paese, che mostra una Italia

non piegata. Un popolo si è mobilitato

per scegliere il proprio rappresentante,

ma soprattutto un popolo si è mobilitato

perché crede nella democrazia parteci-

pata, perché è ancora memore delle

grandi conquiste che la sinistra è stata

capace di compiere. Un popolo si è mo-

bilitato perché vuole un’Italia Migliore

di quella dei furbetti e degli indifferenti.

Un popolo si è mobilitato per cambiare

ed ha cambiato e noi siamo stati parte di

quel popolo. Questo è avvenuto in un

paese travolto da una crisi profondissi-

ma, sia economico-produttiva che poli-

tico-sociale. Ora la fine anticipata della

legislatura, ci presenta puntualmente

come un debito da pagare tutti i nodi

irrisolti di questo paese in crisi.

Un anno È noi abbiamo cercato di pro-

muovere il referendum per abrogare il

Porcellum. Malgrado si siano Raccolte,

anche con il nostro contributo, oltre

settecentomila firme, il referendum è

stato bocciato dalla Consulta. Una

sconfitta grave, che ha aumentato il

sentimento di distacco dei cittadini

dalla politica.

La fine anticipata della legislatura ci

ripropone ora il voto con questo iniquo

sistema elettorale. Rischiamo di affron-

tare questo momento di grande cambia-

mento, con una legge che affida alle

ristrette segreterie dei partiti la scelta

degli eletti. La impossibilità di indicare

con preferenze i candidati da eleggere

rischia di alimentare ulteriormente il

clima di sfiducia che caratterizza la

attualità politica e sociale italiana.

Per noi e per il centro sinistra poi

l’incognita è ancora maggiore: il ri-

schio che quel patrimonio di popolo

mobilitato per le primarie si possa di-

sperdere, ci obbliga a continuare a per-

correre la strada della partecipazione

confermando le primarie anche per i

candidati ci Camera e Senato. Il 30

dicembre si svolgeranno le primarie per

individuare i nostri candidati. Mentre

scrivo ancora non sono chiari tutti i

meccanismi di queste consultazione,

sappiamo solo che sono uno strumento

utile non solo a conquistare la fiducia

del nostro popolo ma anche e soprat-

tutto a trovare le energie per imprimere

un cambiamento a questo stanco paese.

Il Valore delle Primarie di Maurizio Carrozzi ( Coordinatore Circolo SEL Casa della Sinistra Municipio XIII)

ti prego fai tornare la memoria

al presidente del Municipio

dott. Vizzani e all’assessore

Olive. Tanti mesi fa abbiamo

chiesto il rifacimento di Via di

Castel Fusano, ridotta in con-

dizioni terribili. MIRACO-

LO!!!! Due mesi fa la grande

notizia “approvato il rifacimen-

to del manto stradale “ , festeg-

giamenti, ringraziamenti ecc….

A s p e t t a , a s p e t -

t a …… . . a s p e t t a …………

aspetta…………….finalmente

appaiono dei lavoratori ed in

pochi giorni cominciano e fini-

scono l’asfaltatura di un primo

tratto, da via Cristoforo Colom-

bo a Via dei Pescatori. Tutti

contenti, finalmente potremo

camminare felici sulla strada,

non avremo più paura ogni

volta che un familiare esce

con la bicicletta o un figlio

col motorino, paura che bu-

che e dossi li facciano cade-

re. Anche gli autisti delle

ambulanze saranno rassicu-

rati che i loro pazienti non

vengano sbalzati dalle barel-

le per via delle radici dei pini

che creano dossi incredibili.

Gli unici rattristati sono i

meccanici ai quali i cittadini

lasciano lauti compensi per

rifacimento di ammortizzato-

ri e cuscinetti con una fre-

quenza da record, quasi un

pedaggio autostradale.

Aspetta……..aspetta…nulla

accade più, si sono dimenti-

cati??? BABBO NATALE

AIUTACI TU Ormai percor-

rere quella strada è un disa-

stro, le radici hanno preso

possesso dell’asfalto, le bu-

che sono crateri, non abbia-

mo più i soldi per i meccani-

ci e la pazienza è finita.!!!!

La realtà però non è una favo-

la, è la dimostrazione

dell’incapacità di programma-

re e pianificare di coloro che

si assumono il governo del

territorio. I cittadini, le forze

politiche, sono il supporto ,ma

le decisioni competono a chi

governa. Sinistra Ecologia e

Libertà nel suo ruolo di forza

politica di opposizione

all’attuale governo lamenta il

mancato intervento in questa,

come in altre situazioni di

estrema emergenza che stan-

no rendendo la vita di que-

sto Municipio insostenibile,

direi impossibile. Basta

r i m p a l l i t r a

un’amministrazione e

l’altra, basta scuse come la

mancanza di fondi, con

l’estrema urgenza, sia per le

strade che per altro, si chie-

de e si ottiene il finanzia-

mento necessario, basta

volerlo. Ed in caso contrario

si attuano tutte le forme di

protesta possibili, fino alle

dimissioni, qualora si sia

nell’impossibilità di gover-

nare.!!!!!!! Ormai siamo

alla scadenza del mandato

elettorale, è tempo di valu-

tazioni e di resoconti politi-

ci e sociali, che come forza

politica giudichiamo negati-

vi, ma sarà il giudizio dei

cittadini ben più interessan-

te ed utile.

Caro Babbo Natale

di Anna Grazia Barsanti

Page 5: Partecipazione anno I  numero 3

5 Partecipazione Partecipazione

Il 17 Dicembre i cit-

tadini Romani pos-

sessori di almeno un

immobile, come molti

italiani, sono stati

chiamati ad effettuare il versamento

della seconda rata dell'imposta mu-

nicipale unica meglio conosciuta

come IMU. Lo Stato italiano, con la

prima rata dell'IMU, ha incamerato

circa 9,6 miliardi di euro, dei quali,

solo il 60% rimarrà nelle casse dei

Comuni. A Roma Capitale spetta il

primato di città “virtuosa” grazie

alla riscossione di oltre un miliardo

di euro, più di un decimo della ri-

scossione nazionale, ma chi sono

veramente i fautori di questo succes-

so? Attualmente il Comune di Roma

è suddiviso in sette zone censuarie di

forma circolare che racchiudono,

partendo dal centro storico fino ad

arrivare all’estrema periferia, tutta

l’estensione territoriale comunale.

Le zone censuarie, nascono con l'en-

trata in vigore del Nuovo Catasto

attraverso una legge del 1939, dive-

nuta attuativa solamente nel 1962.

Ai territori e ai quartieri, situati al

loro interno, viene attribuito un pre-

ciso valore di mercato che tiene con-

to delle caratteristiche della zona

censuaria all’epoca dell'istituzione.

Dopo i primi anni sessanta, con il

trascorrere del tempo, il territorio

della Capitale, specialmente quello

appartenente alle zone semicentrali e

periferiche, subisce un radicale cam-

biamento per mezzo della vorace

espansione urbanistica, sia di origine

regolamentata che di forma sponta-

nea. La differenza tra i due tipi di

urbanizzazione, regolamentata e

spontanea, è enorme, territori ini-

zialmente inseriti nella stessa zona

censuaria perché definita omogenea,

quindi dallo stesso valore di merca-

to, vedono al proprio interno acco-

gliere quartieri residenziali di pregio

e borgate sorte abusivamente. I pri-

mi completi di ogni opera di urba-

nizzazione primaria e secondaria, i

secondi sprovvisti totalmente o qua-

si delle stesse. Esempi concreti si

possono rilevare nella sesta zona

censuaria del Comune di Roma, do-

ve troviamo quartieri come Casal

Palocco, Axa, Olgiata e altri come

Dragona, Saline di Ostia e Bagnolet-

to. Nello specifico succede che, il

proprietario di una villetta

all’Olgiata e il proprietario di un

simile villino, avente lo stesso nume-

ro di vani, ma situato in un quartie-

re sorto in forma spontanea, come

quello di Dragona, paghino la stessa

IMU. Il problema delle zone censua-

rie, viene seriamente preso in consi-

derazione dal D.P.R. n°138 del

1998, con l’istituzione delle microzo-

ne, specifiche microaree omogenee

per caratteristiche urbanistiche,

socio-economiche, infrastrutturali,

di servizi e storico-ambientali nelle

quali sono presenti unità immobilia-

ri aventi lo stesso principio di omo-

geneità. Ebbene dal 1998 Roma Ca-

pitale e l’Agenzia del Territorio non

sono ancora riusciti ad attuare il

sistema delle microaree, nonostante

quest'ultima gestisca l’istituto

dell’Osservatorio del Mercato Im-

mobiliare, (OMI), che da tempo ha

suddiviso il territorio del Comune di

Roma in circa 300 microzone omo-

genee attribuendo a ciascuna di esse

il giusto valore di mercato. Altro

capitolo riguarda le famigerate cate-

gorie catastali e anche in questo caso

il paradosso è enorme, infatti nel

centro storico della Capitale la stra-

grande maggioranza delle abitazioni

sono censite sotto la categoria A/4 o

addirittura A/5, abitazioni di tipo

popolare e ultrapopolare. L’Agenzia

del Territorio indica come abitazio-

ne di tipo popolare o ultrapopolare,

“unità appartenenti a fabbricati con

caratteristiche costruttive e di rifinitu-

ra di modesto o bassissimo livello.

Dotazione limitata di impianti quan-

tunque indispensabili o di norma non

dotate di servizi igenico-sanitari esclu-

sivi”. Nel 2004 la legge finanziaria,

tramite il comma 336, detta nuovi

criteri per l’adeguamento del classa-

mento catastale, specificando ulte-

riormente che le categorie A/4 e A/5

devono essere “ appartenenti a vecchi

fabbricati, di scarsa importanza archi-

tettonica con opere esterne semplici e

rustiche, androni poco decorosi, in

piani interrati o soffitte, rifiniture

interne tendenti al rustico, impianti e

servizi scarsi o mancanti, se trattasi di

immobili recenti dovranno essere loca-

lizzati in zone prettamente popolari”.

Ora nonostante la chiarezza con cui

la legge stabilisce la tipologia edili-

zia di appartenenza ad una categoria

catastale rispetto ad un'altra, mi doman-

do come sia possibile che alle porte del

2013, decine di migliaia di unità abitati-

ve site all’interno di palazzi considerati

di notevole pregio e di alto valore archi-

tettonico che affacciano sulle più belle

piazze del mondo, come piazza Navona,

piazza di Spagna o su via dei Condotti o

ancora con vista sul Colosseo, possano

essere censite come case popolari esatta-

mente come quelle di uno dei tanti quar-

tieri della periferia romana e pagare

quindi la stessa IMU?. Se la parola e-

quità, per i molti cittadini di Roma asso-

miglia sempre più ad un amaro ricordo,

grazie alle agevolazioni previste dal Go-

verno, oggi assistiamo definitivamente

al suo funerale. Interessante è l'analisi di

quelle presenti nel regime ICI ed oggi

cancellate, una su tutte l'agevolazione

per l'aliquota ridotta relativa all'abitazio-

ne data ad un figlio, dal quale veniva

utilizzata come prima casa. Succede che

moltissimi genitori che avevano costruito

con sacrificio e fatica una casa plurifami-

liare per se stessi e per i propri figli e che

per gli eccessivi costi notarili e delle im-

poste, non siano ancora riusciti a donar-

gli la proprietà oggi risultano possedere

una seconda e una terza casa, abitata si

da figli, ma con nessun reddito reale per-

cepito e un Imposta IMU di oltre €

5.000,00. Le agevolazioni IMU allora non

esistono?. Certamente si, ma non per chi

né avrebbe realmente bisogno. Infatti tra

le più efficaci ci sono quelle introdotte

per chi, dopo aver cementificato

l’inverosimile, ucciso quantità enormi di

territorio, deturpato aree stupende come

quelle dell’Agro Romano, riceve in cam-

bio aliquote al 3,8% per l’invenduto, (per

la prima casa l’aliquotà è intorno al 5%),

un vera e propria boccata di ossigeno per

gli speculatori. Imporre un imposta senza

accertarsi che l’equità sia garantita, sen-

za avere la certezza che ogni immobile

possa essere tassato per il suo valore ef-

fettivo, senza applicare agevolazioni che

tengano conto della crisi economica a 360

gradi, è immorale. A Roma ancora una

volta è stato colpito il ceto medio e quel-

lo più povero, ferendo a morte tutte quel-

le famiglie che a stento sopravvivono alla

crisi. Sappiamo chi non vuole una vera

revisione delle rendite catastali ed è

giunto il momento di impegnarsi al fine

di ottenere un imposta equa e per cancel-

lare definitivamente un Imposta Moral-

mente Umiliante come l’attuale IMU.

IMU: Tassa Iniqua di Federico Luciani

Page 6: Partecipazione anno I  numero 3

6 Partecipazione

sti e aumentano gli impiega-

ti?...Attendiamo una risposta, via twitter,

dall’Amministratore Diacetti. Il fenome-

no noto alle cronache come

“parentopoli” è sicuramente una delle

spiegazioni più eloquenti, ciò che è diffi-

cilmente spiegabile è il silenzio della

politica di opposizione mentre questa

gestione aziendale prendeva quota. Anni

di silenzio. Qualcuno dirà che almeno

gli operai sono aumentati, quindi le ripa-

razioni dei guasti saranno garantite e

rapide. Niente di più fasullo, ne abbiamo

testimonianza nel vivere quotidianamen-

te i guasti che bloccano bus e metro, in

quanto gli operai assunti sono nettamen-

te dequalificati, spesso hanno curriculum

che nulla hanno a che fare con la mecca-

nica e nessuno, dico nessuno, si è posto

il problema di formarli. Tant’è che du-

rante l’estate, stagione in cui i meravi-

gliosi bus del TPL vanno in ebollizione,

l’azienda ha dovuto assumere 40 operai

stagionali, competenti, da una ditta e-

sterna. Queste aberrazioni gestionali

potrebbero mai meritare dei riconosci-

menti economici, di merito, da elargire a

quadri e dirigenti? . Un’azienda con que-

sti numeri è prossima al commissaria-

mento con tutte le conseguenze del caso

che, come al solito, ricadranno su utenti

e dipendenti. Diacetti, fra un twitter e

l’altro, ha detto di aver chiesto ai

Qualche giorno fa si è

tenuto, presso i locali

del centro anziani di

Dragona (Roma), un

incontro fra cittadini,

comitati di quartiere e vertici ATAC.

Alla presenza del giovanissimo e ram-

pantissimo “amministratore delegatis-

simo” ATAC Roberto Diacetti,

dell’ingegner Sebastiani e di alti fun-

zionari ATAC, si è parlato di Roma-

Lido e di investimenti per rendere

questa linea più efficiente e sicura.

Diacetti, l’uomo in twitter, l’unico

Amministratore Delegato che educa-

tamente mentre parlano le persone e i

suoi collaboratori gioca con il cellula-

re, si è limitato a raccontare che

l’azienda ATAC gode di un credito di

150 milioni di euro dalla Regione

Lazio, quindi essendo Roma Lido

ferrovia concessa, senza quei soldi il

servizio andrà sempre peggio. Ovvia-

mente Diacetti non sa che ATAC è

indebitata per quasi un miliardo di

euro e il trasporto pubblico di compe-

tenza, ferrovie concesse escluse, non

è che brilli per efficienza. Ma lui è

soltanto l’Amministratore Delegato,

mica un dipendente qualunque. Eppu-

re, di cose da sapere ce ne sarebbero

tante. Per esempio nella gestione di

Alemanno, avallata da quota parte del

PD attraverso un compiacente quanto

criminale silenzio, i dirigenti ( quelli

pagati oltre i 150 mila euro l’anno )

sono passati da 26 a 83, i dirigenti

quadri ( che godono di assegni ad

personam oltre lo stipendio ordina-

rio ) sono passati da 70 a 205, gli am-

ministrativi ( notoriamente ancorati

alle scrivanie ) sono passati da 700 a

1500, gli operai tecnici sono passati

da 780 a 1638 mentre i conducenti

sono passati da 6400 agli attuali 5750.

La domanda è: ma in un’azienda che

fa trasporto, come mai calano gli auti-

“dipendenti quadri” di rinunciare, spontane-

amente, all’indennità ad personam, non ci

ha detto però quanti hanno accettato l’atuto

rinuncia e a quanto ammontava la richiesta

di rinuncia ( ve lo dico io, un terzo

dell’assegno extra stipendio ). Diacetti, per

dare il buon esempio, potrebbe rinunciare

all’indennità ( si parla di milioni di euro per

revoca anticipata dell’incarico) che riceverà

non appena verrà rimosso dall’incarico di

AD, cioè non appena ci sarà il nuovo Con-

siglio Comunale eletto. L’iniziativa a Dra-

gona è lo start della campagna elettorale,

della proposizione dell’offerta, il centro

destra romano ha mandato i suoi uomini

all’arrembaggio con lo scopo di limitare i

danni, praticamente rifarsi trucco e parruc-

co. Più trucco che parrucco. Questi signori

ultra pagati, spesso indebitamente visti i

risultati ottenuti, offrono elisir di lunga vita

con il sempre eterno “venghino signori ven-

ghino”. Si propongono come tecnici, prag-

matici, consapevoli e capaci, ti raccontano

che contano i fatti e non le parole, fanno

promesse scadenzate ben sapendo che fra

pochi mesi incasseranno le indennità mana-

geriali e poi fuggiranno il più lontano possi-

bile da un bus o da una rotaia. Sono talmen-

te capaci e bravi che se non li nominasse la

politica nessuno li assumerebbe. Utilizzano

queste iniziative per offrirsi ancora una

volta ai partiti come uomini affidabili, cer-

cando di inoculare fiducia alle persone rac-

contando loro bugie. Il paradosso è che

siamo noi a pagare lo stipendio di Dicetti e

Company, con i nostri soldi pubblici, non i

partiti che li nominano. Prima di salutarvi,

vorrei riportare una frase dell’Ingegner Se-

bastiani, il tecnico, “ esistono due tipi di

stazioni, quelle dove passano i treni e quel-

le dove i treni non passano. Acilia Sud sarà

una stazione dove i treni passeranno”. Buo-

na Fortuna a Tutti Noi.

Come S’Offrono di Marco Possanzini ( Ing. Meccanico, militante SEL Circolo Casa della Sinistra )

Nel prossimo numero di Partecipazione troverete il calendario delle iniziative..vi aspettiamo

Il Circolo “SEL Casa della Sinistra Municipio XIII” ricorda a tutti i lettori di Partecipazione che il giorno

30 Dicembre 2012 , dalle ore 8.00 alle ore 20.00, si svolgeranno le Elezioni Primarie per la scelta dei

Candidati alle prossime Elezioni Politiche Nazionali. Si Vota nelle sedi dei Circoli.

Page 7: Partecipazione anno I  numero 3

7

Il ministro dell’ambiente Corrado

Clini ha affermato che “ è urgente

fare un piano per combattere il disse-

sto idrogeologico”, parole che la gra-

vità degli ultimi drammatici eventi

imponevano. A queste affermazioni

sono seguite anche proposte da parte

del ministro, ma ormai è un dato di

fatto che, anche quando le proposte

sono state trasformate in decreto leg-

ge, di concretezza se ne debba vedere

sempre poca visto che i provvedimen-

ti giacciono a lungo nei cassetti,

schiacciati fra il peso della burocrazia

e le guerre delle “competenze”. Poi,

al momento essere applicati, il più

delle volte risultano vecchi ed inade-

guati rispetto alle nuove emergenze

da affrontare. Nel frattempo però,

una parte dei fondi stanziati, si è per-

so fra commissioni, riunioni tecniche

ecc.. e quello che rimane viene

“gettato” in un “calderone” talmente

ampio che (come si diceva presso foco-

lai più poveri) “quel po’ di minestra si

perde nel brodo”. Il ministro Clini ha

parlato anche di vulnerabilità del ter-

ritorio rispetto alla “presenza di va-

riazioni climatiche”, argomento sul

quale si sta confrontando tutta la

comunità scientifica da oltre 60 anni,

dalla nascita dei primi modelli mate-

matici. Detto in questo contesto, as-

sociato al dissesto idrogeologico, Il

cambiamento climatico potrebbe ap-

parire come una mutazione del clima

che avviene nel presente, mentre in

realtà sarebbe bene sottolineare che

giocano ruoli importanti sia le varia-

zioni nell'attività del sole, sia

l’interazione fra atmosfera ed oceani,

il ghiaccio, con una memoria anche

del passato, delle grandi eruzioni vul-

caniche, delle cadute di meteoriti ed

immissioni di gas e polveri che nem-

meno il nostro più insensato compor-

tamento (effetto serra "GreenHouse

Gases") riuscirebbe mai ad eguagliare

(Fig. 1).

Colpa dell’uomo si, colpa dell’uomo

non solo! Dai dati conosciuti sulle

possibili cause della variazione clima-

tica non emergono certezze scientifi-

Partecipazione

che sull’entità del danno provocato fin qui

dall’uomo (che pure è rilevante), mentre

c’è omogeneità fra tutti i centri di ricerche

circa l’ipotesi che i fenomeni che sono in

già in atto potrebbero raggiungere muta-

zione radicale entro i prossimi 100 anni.

Del resto la storia ci insegna che la vita

dell’umanità è stata sempre fortemente

influenzata dal clima e dalla sua variazio-

ne. Specie animali e grandi civiltà del pas-

sato si sono estinte proprio a causa dei

cambiamenti climatici, diretti o indiretti.

L’impoverimento della terra e le carestie

hanno innescato nel passato guerre ed e-

stese migrazioni di massa (a proposito del-

la Bossi-Fini). Molti istituti di ricerca

stanno ripercorrendo il passato della terra,

studiando le continue fasi climatiche che

essa ha attraversato con ciclicità, sia di

milioni di anni, che di migliaia di anni e

con fasi di riscaldamento e raffreddamento

con ciclicità anche di centinaia di anni.

Studi geologici sui sedimenti, eseguiti an-

che sotto le calotte glaciali, sui ghiacci e su

reperti fossili rinvenuti nel medesimo sito,

confermano che la fase climatica della ter-

ra oggi è da considerarsi più fredda rispet-

to alla media degli ultimi 500 milioni di

anni, ma i dati dicono che è più calda se la

media fosse riferita agli ultimi settecento

anni. Appare perciò chiaro come la natura

abbia modificato il suo clima in maniera

ciclica sia in tempi geologici che in tempi

storici. Nel contempo attraverso la ricerca

e l’innovazione

si cerca di porre

limiti

all’aggressione

esercitata

dall’uomo (a

prescindere da

quello che possa

essere questa

entità). Purtrop-

po anche sul

terreno della

ricerca il nostro

paese è al palo e

tagliato fuori

dalla competi-

zione globale.

Da noi

“investire sul

futuro” (cultura,

ricerca e innova-

zione) è solo uno slogan, mentre o-

vunque è diventato una via maestra,

una “condicio sine qua non” per la

sopravvivenza della terra. Oggi (ed è

la strada che si sta percorrendo), si è

in grado di elaborare tutti gli elemen-

ti che si hanno a disposizione e poter

così raffrontare le variazioni climati-

che degli ultimi anni con le fasi acute

del dissesto idrogeologico attraverso

un diagramma temporale

(ordinato secondo una precisa pro-

gressione nel tempo) sovrapponendo

le grandezze climatiche

(temperatura, radiazione solare glo-

bale, precipitazione), unite ad una

rappresentazione del dissesto i-

drogeologico (stato del dissesto sia

dei fenomeni in atto, frane, erosioni,

aree alluvionate, sia di fenomeni

attuali che di quelli verificatesi stori-

camente). Allo stato attuale della

conoscenza, la variazione climatica

appare, come un processo irreversi-

bile e qualunque ne sia la causa, sia

essa antropologica (che concerne

l’uomo) o geologica (ciclicità

dell’orbita terrestre) o ambedue cau-

se congiunte, l’obiettivo primario dei

gruppi di ricerca è quello di capire i

tempi e le possibili conseguenze dei

fenomeni, prima che gli aspetti nega-

tivi diventino ingovernabili.

Dissesto Idrogeologico e Variazione Climatica

di Edgardo Signoretti

Inviate articoli, foto notizie a [email protected] da oggi anche su

Page 8: Partecipazione anno I  numero 3

8 Partecipazione

Si Vota !! di Eugenio Bellomo Siamo a luglio del 2010, si potrebbe aprire, ma il consiglio

municipale del XIII su suggerimento dell'Assessore Pace, non

concorda con l'apertura della Casa della Salute della Donna e

del Bambino. Pochi nel centrodestra hanno la forza di contra-

stare la politica del rinvio. Voci

si rincorrono sul cambiamento

della destinazione d'uso. Do-

vranno passare 2 anni, manife-

stazioni di protesta, sit-in, con-

sigli municipali ad hoc, riunio-

ni dell'osservatorio socio sani-

tario, perchè il Dott. De Sala-

zar, in sordina, dia l'ok alla sua

riapertura. Che dire della ri-

strutturazione della sede del

DSM e del TSRMEE di via

poggio di Acilia o dei locali

della ex condotta medica di

Ostia Antica. Quella Giunta e

quella Direzione Generale, hanno trovato i finanziamenti e dato

al quartiere una struttura poliambulatoriale frequentatissima.

Ma oggi i giornali riportano alla ribalta Renatina e Francesco.

Certo se il centrodestra non riesce a trovare nessun altro....un

preghiera a tutti e due negli slogan elettorali non mettete Prima

di tutto la Sanità o vi abbiamo a cuore. Da operatore e da abi-

tante abbiamo visto e vorremmo non dover vedere ancora.

Si vota! dopo il tira e molla della Polverini,

forse, è stata stabilità la data delle Elezioni

Regionali. In queste ore 2 figure del centrode-

stra si contendono la candidatura a presidente

della Regione contro Nicola Zingaretti. No,

no era un errore di ortografia, non 2 figure,

ma due loschi figuri. Renata Polverini e Francesco Storace. 2

che come il loro padrone nazionale Silvio, a volte ritornano.

Non paghi dello sfacelo sanitario lasciato nel Lazio, provano a

portar via le ultime cose. Mi occupo di Sanità e dalle pagine

voglio ricordare le grandi opere attribuibili ai 2 Presiden-

ti...zero. Alcune inaugurazioni, attribuendosi i meriti di altri.

La grande battaglia condotta da Storace e Bontempo, per il

rifacimento del CPO, ma i fondi e l'inizio dei lavori si debbo-

no alla giunta Badaloni e alla tenacia dell'allora Direttore Ma-

ria Teresa Bruni. Mi ricordo perfettamente le assemblee fatte

nell'androne del CPO, da Bontempo, per impedire che si fa-

cessero i lavori di ristrutturazione, per poi, alcuni anni dopo,

partecipare tronfio alla inaugurazione della nuova struttura.

POI NULLA. Per rivedere nuovi stanziamenti, dobbiamo sal-

tare una consigliatura. I fondi vengono stanziati dall'assessore

al bilancio della giunta Marrazzo. LUIGI NIERI, riesce nelle

ristrettezze di bilancio a trovare 5 milioni di euro per ristruttu-

rare il S.Agostino. La tenacia del Direttore generale Giusy

Gabriele, permette il trasferimento dei servizi e l'inizio dei

lavori, la fine dei quali coincidono con la fine mandato.

Page 9: Partecipazione anno I  numero 3

9 Partecipazione

L’Angolo di Gianni..

di Gianni Crialesi

dopo aver letto questa pubblicità, vieni al ns.

punto vendita e potrai fruire dello sconto