anno 2 numero 3

8
Graf. 2 La scuola favorisce l’amicizia? riposino… ronf ronf. Il giorno seguente siamo andati alla basilica di San Paolo fuori le mura, dove abbiamo visto la tomba dell’apostolo e, insieme, ci siamo riuniti per un momento di Continua a pagina 2 Splash splash... camminiamo sotto la pioggia per le strade di Roma, alla scoperta della capitale. Ad aspettarci c’era l’imponente basilica di San Pietro con la galleria delle tombe dei papi, in particolare quella di Giovanni Paolo II, davanti a cui ci siamo fermati per una breve preghiera. Prendendo il pullman per andare al Colosseo abbiamo visto di sfuggita i fori imperiali e, arrivati a destinazione, abbiamo ammirato la bellissima architettura romana. Successivamente ci siamo recati alla più importante basilica di tutta la città: San Giovanni Laterano. Stanchi del lungo viaggio e della breve visita mattutina, ci siamo fatti un bel “Io vorrei saperti amare come Dio che ti conosce e ti accetta come sei tenerti fra le mani come voli nell'azzurro felice perchè esisti e così io posso darti il meglio di me” Queste le parole di una bellissima canzone discussa con il gruppo dei giovani durante un incontro. L’amicizia è sicuramente uno dei temi più discussi, ma mai in astratto. Se si chiede a un ragazzo di parlare di amicizia si tocca il suo vissuto: l’amicizia diventa un’esperienza concreta, un nome, dei volti, un sorriso, una lacrima. Molto semplicemente, abbiamo chiesto ai ragazzi che frequentano il nostro oratorio di rispondere al sondaggio sull’amicizia di “Mondoerre”, apprezzata rivista cattolica per ragazzi. Per la maggior parte dei ragazzi intervistati l’amicizia nasce fraquentando gli stessi Gita a Roma. Sondaggio sull’amicizia Pag. 1, 2, 3. Vita dell’oratorio. Pag. 4, 5, 6. Calcio, fumetti e news. Pag. 6, 7. Personaggi. Pag. 8. Sommario: ANNO 2, NUMERO 3 FEBBRAIO 2010 Continua a pagina 3 I ♥ ROMA L’amicizia secondo giovani, giovanissimi e amici del campetto Il gruppo giovani dell’oratorio durante la gita a Roma dal 28 dicembre 2009 al 2 gennaio 2010.

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incontro. L’amicizia è sicuramente uno dei temi più discussi, ma mai in astratto. Se si chiede a un ragazzo di parlare di amicizia si tocca il suo vissuto: l’amicizia diventa un’esperienza concreta, un nome, dei volti, un sorriso, una lacrima. Molto semplicemente, riposino… ronf ronf. Il giorno seguente siamo andati alla basilica di San Paolo fuori le mura, dove abbiamo visto la tomba dell’apostolo e, insieme, ci siamo riuniti p e r u n momento di Personaggi. Pag. 8.

Transcript of anno 2 numero 3

Page 1: anno 2 numero 3

Graf. 2 La scuola favorisce l’amicizia?

riposino… ronf ronf.

Il giorno seguente

siamo andati alla

basilica di San Paolo

fuori le mura, dove

abbiamo visto la

tomba dell’apostolo e,

insieme, ci siamo

r i u n i t i p e r u n

momento di Continua a pagina 2

S p l a s h s p l a s h . . .

camminiamo sotto la

pioggia per le strade di

Roma, alla scoperta

della capitale. Ad

a s p e t t a r c i c ’ e r a

l’imponente basilica di

San Pietro con la

galleria delle tombe dei

papi, in particolare

quella di Giovanni

Paolo II, davanti a cui

ci siamo fermati per

una breve preghiera.

Prendendo il pullman

per andare al Colosseo

abbiamo visto di

sfuggita i fori imperiali

e , a r r i v a t i a

destinazione, abbiamo

ammirato la bellissima

architettura romana.

Successivamente ci

siamo recati alla più

importante basilica di

tutta la città: San

Giovanni Laterano.

Stanchi del lungo

viaggio e della breve

visita mattutina, ci

siamo fatti un bel

“Io vorrei saperti amare

come Dio

che ti conosce e ti

accetta come sei

tenerti fra le mani come

voli nell'azzurro

felice perchè esisti e così

io posso darti il meglio

di me”

Queste le parole di una

bellissima canzone

discussa con il gruppo

dei giovani durante un

incontro. L’amicizia è

sicuramente uno dei

temi più discussi, ma

mai in astratto. Se si

chiede a un ragazzo di

parlare di amicizia si

tocca il suo vissuto:

l’amicizia diventa

un’esperienza concreta,

un nome, dei volti, un

sorriso, una lacrima.

Molto semplicemente,

abbiamo chiesto ai

ragazzi che frequentano

il nostro oratorio di

rispondere al sondaggio

s u l l ’ a m i c i z i a d i

“ M o n d o e r r e ” ,

apprezzata r ivista

cattolica per ragazzi.

Per la maggior parte dei

ragazzi intervistati

l ’ a m i c i z i a n a s c e

fraquentando gli stessi

Gita a Roma.

Sondaggio

sull’amicizia

Pag. 1, 2, 3.

Vita dell’oratorio.

Pag. 4, 5, 6.

Calcio, fumetti e

news.

Pag. 6, 7.

Personaggi.

Pag. 8.

Sommario:

ANNO 2, NUMERO 3

FEBBRAIO 2010

Continua a pagina 3

I ♥ ROMA

L’amicizia secondo giovani, giovanissimi e amici del

campetto

Il gruppo giovani dell’oratorio durante la gita a Roma

dal 28 dicembre 2009 al 2 gennaio 2010.

Page 2: anno 2 numero 3

Segue da pagina 1

riflessione. Più tardi

abbiamo percorso

u n ’ a n t i c a s t r a d a

lastricata, fino ad

arrivare all’abbazia

della Tre fontane. Nel

pomeriggio abbiamo

visitato la chiesa di San

Filippo Neri e la sua

tomba; in seguito alla

preghiera abbiamo

r a g g i u n t o p i a z z a

Navona dove abbiamo

fatto un giro per il

mercatino tradizionale

di Natale.

L ’ u l t i m o g i o r n o

dell’anno abbiamo

preso la metropolitana

per andare in piazza

del Popolo e in piazza

di Spagna (dove

abbiamo un poco

“litigato”)… Dopo lo

sfogo, alla famosissima

Fontana di Trevi molti

di noi hanno buttato la

tradizionale monetina,

e s p r i m e n d o u n

segretissimo desiderio.

Allora ci siamo divisi e

abbiamo pranzato per

poi dedicarsi a un bel

pomeriggio di shopping:

la cosa è stata gradita da

tutti quanti. L’intenso

pomeriggio s i è

concluso con la recita

dei vespri (non molto

graditi) nella bellissima

basilica di San Pietro.

Dopo questa lunga

giornata è arrivato il

momento di festeggiare

t u t t i i n s i e m e

Capodannooooooo!!!

E alcuni di noi hanno

trascorso la notte a

giocare.

La mattina dell’1

g e n n a i o a b b i a m o

partecipato attivamente

alla Santa Messa, con

d u e c h i e r i c h e t t i

d’eccezione: Sara e

Stefano.

La sera siamo stati dal

papa per i vespri, e

infine abbiamo cenato

con le suore che ci

hanno ospitato per tutto

il nostro soggiorno a

Roma.

Successivamente ci

siamo recati in stazione

e a mezzanotte siamo

saliti sul treno per

tornare nella nostra

amatissima Torino!

Francesca & Simona

Redattore capo:

Stefano Finiguerra

Vice redattore capo:

Cristina Scavarda

Foto:

Giusi Palazzi

Giovanni Scavarda

Giuliana Feliciani

Collaboratori:

Simona Cargnino

Silvia Dimonda

Andrea Femiani

Alberto Finiguerra

Andreiah Magpuntiy

Giosuè Mwilanya

Cristina Scavarda

Francesca Finiguerra

Sara Di Lorenzo

Federica Di Monda

Laura Garoffolo

Laura Bonisconti

Margherita Dogliani

Giusi Palazzi

Luca Gibello

Carlo Femiani

Oratorio SS. Pietro e Paolo

VIA GIACOSA N° 8 10125

TORINO

ANNO 2, NUMERO 3

FEBBRAIO 2010

2

Il nostro viaggio a

Roma, non è stato

solamente duro a

livello fisico… Prima

di partire, ognuno di

noi aveva della

aspettative diverse.

Ogni giornata passata

insieme comprendeva

a n c h e m o m e n t i

formativi che ci hanno

fatto crescere come

cristiani e come

persone. Ogni volta

che si visitava una

c h i e s a n e

approfittavamo per

pregare e riflettere su

diversi temi. Si

discuteva e ci si

scambiava opinioni.

Un altro momento

importante per tutti noi

è stata la preghiera con

le suore che ci hanno

ospitato e la cena

insieme a loro. La

preghiera è stata un po’

diversa dal solito:

abbiamo ascoltato

i n s i e m e q u a l c h e

canzone e ognuno ha

letto alcune intenzioni

di preghiera.

Ma i momenti che più

ci hanno fatto crescere

sono stati quelli in cui

g i o c a v a m o t u t t i

insieme. Ci sono state

bellissime partite di

calcio durante le quali

sono anche stati

scoperti nuovi talenti…

Per non parlare delle

nostre serate giocando a

pallavolo e ballando in

ROMA, IN CAMMINO PER CRESCERE INSIEME

mezzo ai sacchi a pelo.

Quando, un anno fa, ci

siamo incontrati per la

prima volta, e a “Noi

Giovani” è stato

proposto di iniziare un

cammino insieme in

oratorio, ci sentivamo

spaesati e persi, non ci

conoscevamo. Ora,

invece, insieme anche

ai Giovanissimi ci

sentiamo come una

famiglia, una cosa sola

che continua a lavorare

insieme!!!

Noi Giovani

Alcune immagini dei

momenti trascorsi a Roma.

Page 3: anno 2 numero 3

ANNO 2, NUMERO 3

FEBBRAIO 2010

il 24% sostiene invece

che i veri amici devono

essere come loro, anche

se più che dal punto di

vista della cultura o

religione, i ragazzi

intendono i gusti e gli

interessi (squadra di

calcio, sport praticati).

Alla domanda “Se i

genitori si possono

considerare amici?”, le

risposte potrebbero far

riflettere i destinatari

(tab. 1).

P er g en i t o r i ed

educatori il cuore del

s o n d a g g i o è l a

concezione che i ragazzi

hanno della fiducia: essi

hanno bisogno di

fidarsi, credono nella

fiducia e purtroppo

molti di loro hanno già

s p e r i m e n t a t o “ l e

pugnalate dietro le

spalle”, cioè la fiducia

tradita (graf. 5-6).

Segue da pagina 1

ambienti, perché si è

simili nel modo di fare e

di divertirsi (graf. 1). È

interessante vedere

come la scuola sia luogo

s o c i a l i z z an t e p e r

eccellenza (graf. 2).

Alla domanda se è

p o s s i b i l e c h e

un’amicizia diventi

amore i pareri sono

contrastanti: per un

terzo è possibile, per un

altro terzo è normale

che uno dei due cambi

sentimento e, infine, per

l’ultimo terzo sarebbe la

f ine del l ’amiciz ia

(graf.3).

I n u n o r a t o r i o

eterogeneo come il

nostro, appare quasi

scontato che per il 57%

dei ragazzi l’amicizia

non faccia differenze

(graf. 4);

3

Tabella 1 I genitori si possono considerare amici?

a. Loro vorrebbero, ma l'amicizia è un'altra cosa. Se possibile, evito sempre di fare confidenze personali ai miei genitori 28%

b. I genitori valgono più degli amici perché mi conoscono meglio di chiunque altro 38%

c. I genitori sono sempre genitori 34%

Totale 100%

Interessante la visione

che i ragazzi hanno di

t rasmissioni come

“Amici” e dei reality

show in generale: il

48% le considera

“amicizie finte, perché

tutti pensano solo a se

stessi” (graf. 7).

Le ultime domande

riguardavano internet e

telefonino, strumenti

spesso utilizzati per

contattare i propri amici;

per la maggior parte dei

ragazzi gli amici in rete

sono gli stessi della vita

reale e solo una piccola

parte li considera

pericolosi (graf. 8)

È interessante notare

come il 52% dei ragazzi

consideri il telefonino

utile, ma reputa che si

possano avere amici veri

anche senza di esso.

Il 57% sostiene poi che se

deve confidarsi con un

amico preferisce parlargli

a voce, il 29% gli manda

qualche SMS e solo il

14% mette i propri

pensieri in rete per essere

aiutato dalla tribù del web

(graf. 9).

Sicuramente i dati del

sondaggio possono

aiutarci a capire un po’ di

più il mondo dei ragazzi,

ma non basta: occorre

“toccare con mano”; e

questa presenza può

provarla solo chi sa sta

accanto ai ragazzi nel

quotidiano, in quelle

esperienze che fanno

crescere, essere compagni

di viaggio.

Suor Alba

Page 4: anno 2 numero 3

Noi ragazzi del gruppo

giovanissimi siamo

andati, venerdì 11

dicembre; a visitare il

Cottolengo grazie a

Carlo che ci ha

accompagnati. Abbiamo

raggiunto il luogo con il

pullman e poi abbiamo

percorso un tratto di

strada a piedi.

Una volta arrivati,

abbiamo atteso in una

saletta dove, dopo

qualche minuto ci ha

raggiunto suor Milvia,

dimostratasi molto

simpatica e disponibile.

È stata lei la nostra

gu ida in ques to

complesso grandissimo,

in grado di ospitare

tantissimi bisognosi, di

accudirli e donare loro

tutto l’amore possibile.

La nostra visita è

iniziata entrando in una

delle tante chiese

presenti nel Cottolengo;

abbiamo visto dove

giace il corpo di San

Giuseppe Benedetto

Cottolengo, fondatore

della Piccola casa della

Divina provvidenza

(chiamata così da lui);

qui abbiamo sostato un

attimo in preghiera.

Abbiamo visto anche

una statua in sua

memoria, mentre suor

Milvia ci raccontava

delle frasi che lui stesso

diceva. Usciti dalla

ch iesa c i s i amo

incamminati verso

l’edificio che ospitava

la sala proiezione,

dotata di comodissime e

bellissime sedie. Suor

Milvia ci ha presentato

un filmato sulla vita e

sull’opera di Giuseppe

Benedetto Cottolengo,

m o s t r a n d o n e l a

co nv e r s io n e e l a

grandezza. Calcolando

che era un venerdì

pomeriggio, ed eravamo

al caldo, seduti in

poltrone comode e al

buio, personalmente, ma

penso a quasi tutti,

veniva da chiudere gli

occhi; ma alla fine ho e

abbiamo resistito.

Come ultima tappa nella

struttura, suor Milvia ci

ha portato a incontrare

una signora molto

speciale, sorda, cieca e

muta dall’età di sette

m e s i . A v e n d o l a

conosciuta, abbiamo

scoperto il suo modo di

VITA DELL’ORATORIO

ANNO 2, NUMERO 3

FEBBRAIO 2010

4

Visite: una giornata al Cottolengo

comunicare (ad esempio,

per poter “vedere” una

persona, lei la deve

toccare e così ne scopre

le sembianze, se è alta

bassa ecc.). Non per tutti

noi l’esperienza è stata

gradevole, però a me è

piaciuta tantissimo. La

cosa che mi ha colpito in

particolare di questa

signora è che quando si è

recata in pellegrinaggio a

Lourdes, lei non ha

chiesto la guarigione nel

corpo, ma la pace nel

cuore e la serenità di

spirito. È stata davvero

u n ’ e s p e r i e n z a

meravigliosa e sono

sicura che ce ne saranno

altre di così belle.

Gaia

L’esperienza dell’Inverno ragazzi, giorni di divertimento

Quest’anno, e per la

prima volta, in oratorio

s i è organizzato

l ’ inverno ragazzi .

Alcuni giorni trascorsi

insieme in oratorio, per

agevolare i genitori che

lavorando non potevano

essere presenti a casa

con i loro figli.

L’avventura ha avuto

inizio il 21 dicembre

mattina e si è protratta

fino al 24 dicembre nel

primo pomeriggio,

riprendendo ancora il 4

e 5 gennaio.

Ogni mat t ina ci

trovavamo in sala

giochi e iniziavamo la

giornata con un

momento di preghiera

e una parte del film

“Koda fratello orso”,

su cui poi si rifletteva

divisi per gruppi.

C’erano laboratori

divertenti: abbiamo

fatto i murales e per i

più piccoli pasta di

sale e biscotti. Prima

del pranzo si cantava

e poi pranzavamo

tu t t i ins ieme in

s a l o n e . N e l

pomeriggio, dopo un

po’ di gioco in salone, i

c o m p i t i c o n l e

catechiste e le mamme

s i f a c e v a

un’abbondante merenda

tutti insieme, ragazzi e

animatori. Finita la

merenda concludevamo

la giornata con un

momento di preghiera.

Una mattina siamo

andati a pattinare sul

ghiaccio e un’altra a

vedere un bellissimo

presepe meccanico alla

Fondazione Agnelli. Sono

stati giorni davvero

d i v e r t e n t i , q u i

all’inverno ragazzi!!

Riccardo

Emanuele

Alcuni trascorsi assieme

Page 5: anno 2 numero 3

VITA DELL’ORATORIO

ANNO 2, NUMERO 3

FEBBRAIO 2010

5

Il giorno mercoledì 6

g e n n a i o h a n n o

organizzato dei giochi a

squadre, il pomeriggio

presto ci siamo trovati

tutti in chiesa per vedere

il presepe vivente

realizzato dai ragazzi

dell’oratorio.

Dopo il presepe ci siamo

recati in oratorio e ci

siamo divisi in quattro

s q u a d r e :

rossi,gialli,blu,verdi. Ci

siamo sfidati in diversi

giochi : afferra la mela

che consisteva in

afferrare delle mele

nell’acqua con la bocca,

t iro al bersaglio

consisteva fare centro in

dei cerchi di cartone,

gioco dei giornali

consisteva in ballare sui

giornali in coppie, gioco

delle ciotole consisteva

in fare canestro in delle

ciotole da gelato con

delle palline da ping-

p o n g , b o o w l i n g

consisteva di far cadere

delle bottiglie con una

p a l l i n a p i c c o l a ,

indovina la parola

consisteva in indovinare

delle parole del vangelo

mancanti, gioco dei mimi

consisteva in indovinare

dei film facendo dei

mimi e infine c’era il

puzzle gigante.Verso sera

inaspettatamente sono

arrivate le befane e

hanno regalato delle

caramelle e dei giochi a

tutti i bambini. La serata

è stata molto divertente

ma ora dobbiamo tornare

tutti a casa e domani si

ritorna a scuola . CIAO

ALLA PROSSIMA

FESTA !!!!!!!!!!!

Stefano Alberto

ARRIVA LA BEFANA

Festa della Befana, alcuni

momenti

Laboratorio di pasticceria

È Carnevale e le bugie

non si dicono ma... si

mangiano! E chi le

prepara? Un gruppetto

di volonterosi che

sabato 6 febbraio si

sono impegnati in un

l a b o r a t o r i o d i

pasticceria per produrre

gli squisiti dolcetti per

la merenda di tutti i

bambini e ragazzi

dell’oratorio.

C’erano le due Giusy a

dirigere i lavori. La sera

prima, una di loro aveva

già preparato la pasta,

che- ci ha spiegato - per

essere buona deve

riposare tutta la notte

(proprio la pasta, non

Giusy, che è buona

s e m p r e ! ) . A n c h e

G i u l i a n a , M i n a ,

Giovanni e Alessio

davano una mano;

insieme a Laura che,

con la scusa d’imparare,

cercava sempre di...

a s s a g g i a r e . M a

soprattutto erano i

giovani cuochi in erba a

lavorare con impegno.

Andrea, Claudia,

assaporate.

Tutti sono stati molto

attenti e hanno eseguito

alla perfezione i loro

compiti; e il risultato si è

visto: le bugie erano

squisite! La velocità con

c u i s o n o s t a t e

“spazzolate” ne è stata

la conferma.

Complimenti dunque ai

cuochi, con l’invito a

ripetere il laboratorio

anche con altre ricette.

Laura Bonisconti

Giovanni, Giulia,

Gregorio, Matteo si

alternavano nelle varie

operazioni che la

preparazione delle bugie

richiede: stendere la pasta

in fogli sottili sottili,

ritagliarla in striscioline,

tuffarle - piano per non

scottarsi! - nell’olio

caldo, distribuirle sulla

carta da cucina (perché

p e r d a n o l ’ u n t o ) ,

cospargerle di candido

zucchero a velo e infine

disporle sui vassoi,

pronte per essere

Tre momenti di inverno ragazzi:

Laboratorio di pasta di sale, pattinaggio, festa di

don Bosco

Page 6: anno 2 numero 3

Don Bosco scriveva

queste bellissime

parole a un giovane

amico, ma sono parole

che possono servire a

tutti. Anche noi

a b b i a m o v o l u t o

ricordare don Bosco

nel nostro oratorio nel

giorno della sua festa.

E con ragazzi e

genitori abbiamo

giocato a “chi vuol

essere salesiano” sulla

falsariga del famoso

gioco televisivo “chi

v u o l e s s e r e

milionario”. Nei panni

del presentatore non

poteva mancare… lo

stesso don Bosco!,

assist i to da un

s i m p a t i c i s s i m o

valletto: il diavoletto

c h e t e n t a v a e

d i s t u r b a v a i

concorrenti del gioco.

I giocatori, divisi in

d u e s q u a d r e ,

dovevano rispondere a

domande sulla vita del

santo dopo aver visto

uno spezzone del film.

E al termine, merenda

per tutti.

È stata una giornata

a l l ’ i n s e g n a

dell’amicizia e dello

stare insieme, del

divertimento, quello

sano che aiuta a

crescere, proprio

come insegnava e

faceva don Bosco.

Grazie a chi ha

organizzato il gioco e

a l l e m a m m e ,

immancabili, proprio

come la mamma di

d o n B o s c o ,

Margherita, che hanno

preparato la merenda

e che vegliano

costantemente sui

nostri ragazzi.

Suor Alba

ANNO 2, NUMERO 3

FEBBRAIO 2010

Abbiamo incontrato

M a r c o F e m i a n i ,

calciatore di 20 anni, uno

dei punti forti della

squadra dei grandi. Da

sempre frequentatore del

nostro oratorio, da

piccolo con il catechismo

e partecipando alle

attività sportive, ora

facendo l’animatore e

frequentando il gruppo

giovani.

Da quanto tempo giochi

a calcio?

Da quando ero bambino,

ma questo è il primo

anno che abbiamo deciso

di formare una squadra

di adulti. Fra l’altro

siamo tutti amici di

zona, e per noi la cosa

più importante è fare

g r u p p o e n o n

n e c e s s a r i a m e n t e

v i n c e r e . C i

frequentiamo anche

f u o r i d e l l ’ am b i t o

oratoriano e questo è

molto bello; siamo

sempre più affiatati.

Quindi vi sentite un

gruppo?

Sì. Ci sentiamo tutti

importanti per la

squadra: c’è chi porta le

borracce, chi fa il

guardalinee, chi fa il

m a s s a g g i a t o r e ,

panchinari e titolari

6

Anche nel nostro oratorio festeggiamo don Bosco! Caro Amico,

io ti voglio bene con

tutto il mio cuore.

Mi basta sapere che

sei giovane perché ti

voglia molto bene.

Nel tuo cuore porti il

tesoro dell’amicizia

con il Signore.

Se lo conservi, sei

ricchissimo. Se lo

perdi, diventi una

delle persone più

infelici e più povere

del mondo.

Il Signore sia sempre

con te, e ti aiuti a

vivere come un suo

amico.

L ’ a m i c i z i a d e l

Signore sia sempre la

tua grande ricchezza

nella vita terrena e

nell’eternità”.

(Don Bosco)

Festa di don Bosco,

momento di gioco.

CALCIO: L’ANGOLO DELLE INTERVISTE

sono sullo stesso piano.

Questo si è dimostrato

v e r o n e l l ’ u l t i m o

periodo, dove per motivi

vari abbiamo avuto tanti

squalificati, ma tutti si

sono fatti trovare pronti

e s i amo r iusci t i

ugualmente a vincere

due partite.

Parlaci un po’ delle tue

prestazioni in squadra.

Le prime due partite le

abbiamo vinte ed ero

capitano, poi mi sono

infortunato a una spalla

e ho saltato cinque o sei

partite. Ho sofferto a

non giocare e non poter

dare il mio apporto alla

I Femiani, una famiglia nel pallone

Massimiliano, tra borracce e

borsoni al campionato

nazionale

Marco, Massimiliano ed il

presidente dell’A.A.C.S. con

la coppa vinta al campionato

nazionale

Page 7: anno 2 numero 3

squadra, poi al rientro

abbiamo ottenuto buoni

risultati.

A che traguardo

stagionale puntate?

Zona Champions o

almeno Europa league!

Scherzo; l’importante è

divertirci e stare

assieme.

Par l i amo o ra d i

Massimiliano Femiani,

23 anni, aiuto allenatore

della squadra juniores

d e l l ’ o r a t o r i o e

p a r t e c i p a n t e a l

campionato CSI. Anche

lui, come Marco, in

oratorio fin da piccolo,

con qualche periodo di

sosta e di momentaneo

allontanamento, è ora

animatore e uno dei

pilastri del gruppo

giovani.

Sei contento di

allenare la squadra

juniores?

Sì, sono contento di

allenare questi ragazzi,

tutti molto bravi

tecnicamente ma anche

come persone. Per usare

la classica frase fatta:

“sono de i b rav i

ragazzi”.

Da quanto li alleni?

Da circa un anno e

mezzo. Inoltre aiuto mio

zio Salvatore, talvolta

assente per motivi

lavorativi.

L’anno scorso i

ragazzi hanno vinto il

c a m p i o n a t o ,

qualificandosi per le

fasi nazionali; com’è

a n d a t a

quest’esperienza?

È s t a t a u n a

bel l ’esperienza di

crescita, sia per noi

allenatori, sia per i

ragazzi.

Cosa ci dici sul

c a m p i o n a t o d i

quest’anno?

I r agazz i hanno

cambiato categoria,

quindi inizialmente

abbiamo affrontato

squadre molto preparate

e più vicine alle nostre

poss ib i l i t à . Tut to

sommato sta andando

bene, ci mancano due

partite alla conclusione

del campionato e

v i n c e n d o l e c i

qualifichiamo alla fase

interregionale. Abbiamo

avuto innesti importanti,

che hanno spronato gli

altri giocatori a dare il

massimo per ottenere il

posto da titolare.

Quali sono le tue

esperienze calcistiche?

Ho giocato nella

squadra dell’AACS sin

dall’anno della sua

fondazione. Dopo una

pausa di alcuni anni, ho

ripreso quest’anno a

giocare con la squadra

degli adulti. Sto

trasmettendo ai ragazzi

quello che altri hanno

trasmesso a me in

passato.

Paolino, Andrea,

Andreya

ANNO 2, NUMERO 3

FEBBRAIO 2010

7

L’angolo del fumetto di Giosué

Page 8: anno 2 numero 3

ANNO 2, NUMERO 3

FEBBRAIO 2010

8

RITRATTI: GIOSUE’

… Toc toc: sono le ore

8.30. Tutti: “Prof è

arrivato Giosuè!!!...Due

secondi dopo tutti

esclamano: “Nooo!!!! !!

È la bidella!!!!…”

…Toc toc: sono le ore

8.45: è ar r ivato

Giosuuuuu!!!!!

Per come si è potuto

capire Giosuè è molto

ritardatario! È un

r a g a z z o m o l t o

tranquillo, sincero,

ironico e particolare ma

Qualcuno è in ritardo...:

Giosuè

Drin drin: sono le ore

7.55; prima campanella

e si comincia a

entrare…

… Drin drin: sono le 8;

seconda campanella e si

entra definitivamente. Il

prof si chiede: “Ma

Giosuè arriverà????”. E

noi: “Boooo!!!!!!!!!!!!”

Sono le ore 8.15 e c’è

qualche probabilità che

Giosuè arrivi…

simpatico. Durante le

lezioni, per strada,

all’oratorio e da

qualsiasi altra parte lui

sembra essere in un

altro mondo! Poi

quando gli fai una

domanda lui ribatte:

“Eeee!?!?!?”

E subito dopo dà la

risposta esatta senza

neanche darti il tempo

di spiegargli di che cosa

si stava parlando. Ha un

comportamento da

bambino ma è proprio

questo che lo rende

speciale, noi e i prof

ormai ci siamo abituati.

Giosu è però un

campione sia sul campo

da calcio sia nel campo

del disegno.

W Giosuuuuu!!!!!!!!!!!!

Simona,

Francesca & Sonia

Daniel, 12 anni, rumeno e… poeta

Abbiamo ricevuto una

poesia di un dodicenne

rumeno, Daniel, che ci è

sembrata bellissima.

Bellissima perché

Daniel è un nostro

compagno di scuola,

anche se va a scuola in

un’altra città. Daniel

esprime un sentimento

di amore per la sua

mamma che forse, senza

la poesia, non saprebbe

esprimere: anche noi ci

sentiamo già grandi e

non manifestiamo tutto

il nostro amore perché

crediamo che siano cose

da bambini.

Ma la poesia è

bellissima anche perché

Daniel è un dodicenne

rumeno, non italiano: e

ci accorgiamo che dice

alla sua mamma tutto

ciò che diremmo noi, se

fossimo poeti come lui.

E infine vorremmo che

tutti ammirassero il suo

coraggio: Daniel sta

solo molte ore al giorno,

aspettando la sua

mamma che va a

lavorare a molti

chilometri di distanza

per sei giorni alla

settimana. Daniel

potrebbe andarsene in

giro a bighellonare o a

giocare tutto il

pomeriggio al pallone.

Invece, senza che

nessuno glielo imponga

fa i compiti, studia,

prepara qualcosa per

cena e poi corre a

giocare al pallone,

perché i suoi idoli sono

Del Piero e anche

Jovinco… ma da grande

vorrebbe imparare un

mestiere e farsi anche

lui una famiglia.

Ciao Daniel, continua a

scrivere poesie e cerca

di farcele avere perché

possiamo continuare a

sentirci cittadini del

mondo che verrà e che

faremo tutti insieme.

Margherita Dogliani Poesia scritta da Daniel alla sua mamma

Daniel