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GIORNALE DI INFORMAZIONE SCOLASTICA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “L.DI PRISCO” DI FONTANAROSA CON SEZIONI ASSOCIATE IN LUOGOSANO - PATERNOPOLI - S.ANGELO ALL’ESCA - TAURASI GLI AUGURI DEL DS: “ChE SIA UN 2017 FORIERO DI PACE” ANTONELLA DE DONNO* ntendo rivolgere a voi tutti che vivete e operate nella scuola - o che con essa siete anche solo occa- sionalmente in contatto - i miei più cordiali auguri di un sereno Natale e un felice 2017. Spero, ed è questo il mio auspicio per ciascuno, che il nuovo anno sia foriero di pace, portatore di salute e dispensatore di sempre maggiori soddisfazioni pro- fessionali e personali. In questo particolare momento dell'anno, voglio che vi raggiunga il mio per- sonale ringraziamento per quanto finora realizzato ma anche per quanto saremo ancora chiamati a realizza- re. Sono certa che sfide ancora più interessanti si porranno sul nostro cammino e sono altrettanto certa che queste sfide non ci coglieranno impreparati: saremo all'al- tezza di porre in essere tutto quanto è necessario per fare in modo che i nostri alunni conseguano risultati sempre più importanti e gratificanti. La mia certezza va ricercata nella piena consapevolezza di quanto importante sia il lavoro di squadra che stiamo svol- gendo insieme. A questo proposito, ritengo questa una buona occasione per rappresentarvi il mio apprezzamento per il consi- derevole apporto che ognu- no di voi – ciascuno per le proprie competenze - ha dispensato e dispensa quo- tidianamente per la crescita del nostro Istituto. La scuola deve rappre- sentare il luogo del dialo- go, dell’ascolto, dell’e- sempio, del confronto, della ricerca del nuovo apprezzando il passato e nel nostro Istituto mai sono mancati impegno, dedizione, entusiasmo, aiuto concreto, collabora- zione fattiva, suggerimen- ti, proposte, critiche costruttive. Sono sicura di interpreta- re anche i vostri pensieri quando dico che l'ele- mento fondamentale, il valore aggiunto che ci ha consentito di raggiungere risultati così importanti nella crescita culturale e formativa dei nostri alunni è senza dubbio la condi- visione, il team working. E allora continuiamo a prestare il nostro servizio come una missione, ricor- dando sempre i soggetti principali dalla nostra azione: gli studenti, gli alunni che dobbiamo gui- dare affinché diventino uomini e donne capaci di vivere con competenza in una società “liquida” come quella attuale; fac- ciamo sempre in modo che nella nostra scuola trovino un ambiente sere- no e accogliente, in grado di favorire la loro crescita. Con questo auspicio, vi rinnovo il mio personale ringraziamento per la pre- ziosa collaborazione e auguro a voi e ai vostri cari di trascorrere un sereno Natale e un felice nuovo anno. * dirigente scolastica Grande partecipazione e grande entusiasmo per l'e- vento legato alla proiezio- ne della prima del film il “Bacio azzurro” che si è svolto a fine novembre presso il Museo civico di Fontanarosa. Un incontro – studio in linea con il pro- getto “ambiente” a cui noi alunni dell’istituto Comprensivo “Luigi Di Prisco” abbiamo preso parte dando un contributo vivace in relazione all'im- portanza di assumere comportamenti tali da garantire un utilizzo cosciente e responsabile dell’acqua. Molte le perso- nalità intervenute al dibat- tito. Infatti, insieme alla nostra dirigente, prof.ssa De Donno, sono stati pre- senti il procuratore della Repubblica di Benevento Giovanni Conzo, di Avellino Rosario Cantelmo e di Salerno Leonida Primicerio, il presidente di Irpinia film commission Carmine Caracciolo, il regista Pino Tordiglione, il presidente della commis- sione agricoltura Regione Campania Maurizio Petracca, il segretario generale Autorità di Bacino Regione Campania Stefano Sorvino, il responsabile di Acquedotto pugliese Michele Angiuli, il funzio- nario Arpac di Avellino Stefania Zollo. Interessanti gli spunti di riflessione e i moniti che i procuratori hanno posto alla nostra attenzione: “L'acqua è un patrimonio da tutelare – ha eviden- ziato Cantelmo – e il Bacio azzurro è un’opera straordinaria che induce alla riflessione e conse- gna un messaggio chiave sul valore dell’acqua. Voi – ha detto rivolgendosi direttamente a noi alunni - non abbassate mai lo sguardo, non inchinate- vi dinanzi ai potenti di turno,credete nei vostri sogni ed affidatevi sem- pre alla Stato e alla legalità”. Un messaggio forte anche quello del Procuratore della Repubblica di Benevento: “Tutelare l’ambiente significa tutelare la vita – ha osservato Conzo -. La magistratura ha il dove- roso compito, sancito dalla Costituzione, di garantire la salute del cittadino attraverso azioni di repressione dei reati ambientali. Nei giorni successivi, poi, in tutti i plessi del nostro Istituto è stato proiettato il film che è riuscito ad attirare anco- ra di più la nostra atten- zione sull’importanza di un elemento essenziale come l'acqua, a partire da un racconto-fiaba ambientato a Montella, Caposele, Cassano, Volturara e Serino, fino all’acquedotto dell’Alto Calore: in una delle più vaste zone idriche, non solo dell’Italia ma dell’Europa. Classe II Secondaria I Grado Fontanarosa Tutti i nostri territori sono terre di tradizio- ni, da quelle più anti- che che ancora hanno un ruolo principale - il “Carro” - a quelle ormai scomparse e rimaste solo nella memoria di zii e nonni come la “Fiera di Santa Lucia”. Quest’anno, su inizia- tiva della Confraternita Maria Santissima Immacolata Concezione - San Michele Arcangelo si è tenuta la I edizione del concorso “Fiera di Santa Lucia”. Il Concorso, presentava la peculiarità di poter realizzare un nesso fra la valorizzazione del- l’arte nelle scuole secondarie di I grado e la riscoperta di anti- che radizioni della cul- tura locale. E noi abbiamo realizzato molte opere pensando a quanto fosse bello girare per la nostra Fontanarosa piena di gente ai tempi della Fiera. E mentre dipin- gevamo sotto la guida attenta del prof. Mustone, ci siamo immedesimate nei bambini che sentivano il profumo dei dolci, del torrone caldo, dei I L’evento si è svolto alla presenza dei Procuratori della Repubblica di Benevento, Avellino e Salerno TWO IMPORTANT MEETINGS AT OUR SCHOOL Scuol @ News a cura della prof.ssa Maria Rosa Casparriello Numero 4 Dicembre 2016 Parte dall’I.C. Di Prisco la proiezione della pluri-premiata opera di Tordiglione 3.0 In the past two months our Secondary School of Paternopoli has orga- nised two important meetings: one regarding safety rules at school during earthquakes and another regarding Telethon. These two meetings were very important because we learnt a lot of things. For example: when there is an earthquake we need to get quickly under a desk, chair or table for shelter, we must not use lifts and then we must evacuate in a calm and orderly manner. Outside the school, in the open areas (punti di raccolta) we must await instructions from our teachers and we must not enter the building again. We also learnt how injured people can be saved by the Rescue authorities. We are now aware that these simple rules can be vital for our lives and our safety because the Province of Avellino is classified as a high level earthquake zone. The other important meeting was to raise money for Telethon. The Fratres Association of Paternopoli told us that donating money for Telethon can give a hope to persons who suffer from rare illnes- ses and disabilities, because Telethon funds medical and scientific research to find new cures and treatments for these persons. To our readers we want to say that if it is possi- ble please try give even a small donation to the Telethon Foundation; and, naturally, thank you for your generosity. Classe III Secondaria I Grado Paternopoli REGISTA:Tordiglione . ATTORI: Remo Girone, Sebastiano Somma, Lorenzo D’Agata, Claudio Lippi, Morgana Forcella, Nicola Pagnataro, Paolo Capozzo, Luigi Frasca, Emilio Polcano. LUOGO E ANNO DI EDI- ZIONE: Italia “Irpinia”,2015. DURATA: 85 minuti. Abstract: il protagonista è un ragazzino di nome Francesco di circa 10 anni, vispo e curioso, che abita con la mamma e che passa la maggior parte del suo tempo con il nonno dato che i genitori si sono separati. La separazione per lui è stata un trauma e non rie- sce a tollerare l’assenza del padre che vorrebbe riavere con sé.Grazie a un compito scolastico e all’arrivo delle vacanze, nonno Angelo lo accom- pagna in un viaggio straordinario alla scoperta di paesaggi montani durante il quale cono- scerà il magico mondo dell’acqua e apprenderà che essa non è solo il liquido che beviamo, ma il risultato di infrastrutture sofisticate realizzate dal- l’uomo meticolosamente. Attraverso i racconti, i proverbi, ma soprattutto alle esplorazioni effettuate nel territorio irpino, il pic- colo capirà la vera impor- tanza dell'acqua e grazie ad essa riuscirà a ricon- giungersi con il tanto amato padre. AMBIENTAZIONE: fiume Calore, Serino, Cassano, Montella, Volturno e Caposele. MESSAGGIO: non biso- gna sprecare, né inquina- re l'acqua, bene prezioso per la vita umana proprio come le relazioni inter- personali. GIUDIZIO PERSONALE: il film è stato avvincente poiché ha fatto leva sia sull’approfondimento di una risorsa necessaria al Pianeta che sull’importan- za dei ruoli parentali, delle tradizioni e della cultura. Francesco Classe II Secondaria I Grado Fontanarosa La scheda del film Scuola e Confraternita insieme per riscoprire antiche usanze biscotti appena sforna- ti, delle caldarroste. Abbiamo infatti appre- so che la Fiera era un momento per esporre merci, conoscere nuove persone, vende- re animali, passeggia- re la sera con la fami- glia. E’ stato per noi tutti un bel momento.Siamo rima- sti arricchiti dall’oppor- tunità di conoscere e approfondire le nostre antiche usanze, le nostre radici. Elisa e Amelia- Classe III Secondaria I Fontanarosa Docu-film “Bacio Azzurro” grande successo per la prima

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GIORNALE DI INFORMAZIONE SCOLASTICA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO “L.DI PRISCO” DI FONTANAROSA CON SEZIONI ASSOCIATE IN LUOGOSANO - PATERNOPOLI - S.ANGELO ALL’ESCA - TAURASI

GLI AUGURI DEL DS:“ChE SIA UN 2017FORIERO DI PACE”

ANTONELLA DE DONNO*

ntendo rivolgere avoi tutti che vivetee operate nellascuola - o che con

essa siete anche solo occa-sionalmente in contatto - imiei più cordiali auguri di unsereno Natale e un felice2017.Spero, ed è questo il mioauspicio per ciascuno, cheil nuovo anno sia foriero dipace, portatore di salute edispensatore di sempremaggiori soddisfazioni pro-fessionali e personali. In questo particolaremomento dell'anno, voglioche vi raggiunga il mio per-sonale ringraziamento perquanto finora realizzato maanche per quanto saremoancora chiamati a realizza-re. Sono certa che sfide ancorapiù interessanti si porrannosul nostro cammino e sonoaltrettanto certa che questesfide non ci coglierannoimpreparati: saremo all'al-tezza di porre in esseretutto quanto è necessarioper fare in modo che i nostrialunni conseguano risultatisempre più importanti egratificanti. La mia certezzava ricercata nella pienaconsapevolezza di quantoimportante sia il lavoro disquadra che stiamo svol-gendo insieme. A questoproposito, ritengo questauna buona occasione perrappresentarvi il mioapprezzamento per il consi-derevole apporto che ognu-no di voi – ciascuno per leproprie competenze - hadispensato e dispensa quo-tidianamente per la crescitadel nostro Istituto.

La scuola deve rappre-sentare il luogo del dialo-go, dell’ascolto, dell’e-sempio, del confronto,della ricerca del nuovoapprezzando il passato enel nostro Istituto maisono mancati impegno,dedizione, entusiasmo,aiuto concreto, collabora-zione fattiva, suggerimen-ti, proposte, critichecostruttive. Sono sicura di interpreta-re anche i vostri pensieriquando dico che l'ele-mento fondamentale, ilvalore aggiunto che ci haconsentito di raggiungererisultati così importantinella crescita culturale eformativa dei nostri alunniè senza dubbio la condi-visione, il team working. E allora continuiamo aprestare il nostro serviziocome una missione, ricor-dando sempre i soggettiprincipali dalla nostraazione: gli studenti, glialunni che dobbiamo gui-dare affinché diventinouomini e donne capaci divivere con competenza inuna società “liquida”come quella attuale; fac-ciamo sempre in modoche nella nostra scuolatrovino un ambiente sere-no e accogliente, in gradodi favorire la loro crescita.Con questo auspicio, virinnovo il mio personaleringraziamento per la pre-ziosa collaborazione eauguro a voi e ai vostricari di trascorrere unsereno Natale e un felicenuovo anno.

*dirigente scolastica

Grande partecipazione egrande entusiasmo per l'e-vento legato alla proiezio-ne della prima del film il“Bacio azzurro” che si èsvolto a fine novembrepresso il Museo civico diFontanarosa. Un incontro– studio in linea con il pro-getto “ambiente” a cui noialunni dell’istitutoComprensivo “Luigi DiPrisco” abbiamo presoparte dando un contributovivace in relazione all'im-portanza di assumerecomportamenti tali dagarantire un utilizzocosciente e responsabiledell’acqua. Molte le perso-nalità intervenute al dibat-tito. Infatti, insieme allanostra dirigente, prof.ssaDe Donno, sono stati pre-senti il procuratore dellaRepubblica di BeneventoGiovanni Conzo, diAvellino Rosario Cantelmoe di Salerno LeonidaPrimicerio, il presidente diIrpinia film commissionCarmine Caracciolo, ilregista Pino Tordiglione, ilpresidente della commis-sione agricoltura RegioneCampania MaurizioPetracca, il segretariogenerale Autorità di

Bacino RegioneCampania StefanoSorvino, il responsabile diAcquedotto puglieseMichele Angiuli, il funzio-nario Arpac di AvellinoStefania Zollo.Interessanti gli spunti diriflessione e i moniti che iprocuratori hanno postoalla nostra attenzione:“L'acqua è un patrimonioda tutelare – ha eviden-ziato Cantelmo – e ilBacio azzurro è un’operastraordinaria che inducealla riflessione e conse-gna un messaggio chiavesul valore dell’acqua. Voi– ha detto rivolgendosidirettamente a noi alunni

- non abbassate mai losguardo, non inchinate-vi dinanzi ai potenti diturno,credete nei vostrisogni ed affidatevi sem-pre alla Stato e allalegalità”. Un messaggioforte anche quello delProcuratore dellaRepubblica diBenevento: “Tutelarel’ambiente significatutelare la vita – haosservato Conzo -. Lamagistratura ha il dove-roso compito, sancitodalla Costituzione, digarantire la salute delcittadino attraversoazioni di repressionedei reati ambientali.

Nei giorni successivi,poi, in tutti i plessi delnostro Istituto è statoproiettato il film che èriuscito ad attirare anco-ra di più la nostra atten-zione sull’importanza diun elemento essenzialecome l'acqua, a partireda un racconto-fiabaambientato a Montella,Caposele, Cassano,Volturara e Serino, finoall’acquedotto dell’AltoCalore: in una delle piùvaste zone idriche, nonsolo dell’Italia madell’Europa.

Classe II Secondaria I Grado

Fontanarosa

Tutti i nostri territorisono terre di tradizio-ni, da quelle più anti-che che ancora hannoun ruolo principale - il“Carro” - a quelleormai scomparse erimaste solo nellamemoria di zii e nonnicome la “Fiera diSanta Lucia”.Quest’anno, su inizia-tiva dellaConfraternita MariaSantissimaImmacolataConcezione - SanMichele Arcangelo siè tenuta la I edizionedel concorso “Fiera diSanta Lucia”. IlConcorso, presentava

la peculiarità di poterrealizzare un nesso frala valorizzazione del-l’arte nelle scuolesecondarie di I gradoe la riscoperta di anti-che radizioni della cul-tura locale. E noiabbiamo realizzatomolte opere pensandoa quanto fosse bellogirare per la nostraFontanarosa piena digente ai tempi dellaFiera. E mentre dipin-gevamo sotto la guidaattenta del prof.Mustone, ci siamoimmedesimate neibambini che sentivanoil profumo dei dolci,del torrone caldo, dei

I

L’evento si è svolto alla presenza dei Procuratori della Repubblica di Benevento, Avellino e Salerno

TWO IMPORTANT MEETINGS AT OUR SCHOOL

Scuol@Newsa cura della prof.ssa Maria Rosa Casparriello

Numero

4

Dicembr

e 2016

Parte dall’I.C. Di Prisco la proiezione della pluri-premiata opera di Tordiglione

3.0

In the past two monthsour Secondary Schoolof Paternopoli has orga-nised two importantmeetings: one regardingsafety rules at schoolduring earthquakes andanother regardingTelethon. These twomeetings were veryimportant because welearnt a lot of things.For example: whenthere is an earthquakewe need to get quicklyunder a desk, chair ortable for shelter, wemust not use lifts andthen we must evacuatein a calm and orderlymanner. Outside the school, in

the open areas (punti diraccolta) we must awaitinstructions from ourteachers and we mustnot enter the buildingagain. We also learnthow injured people canbe saved by the Rescueauthorities. We are nowaware that these simplerules can be vital for ourlives and our safetybecause the Province ofAvellino is classified asa high level earthquakezone. The other importantmeeting was to raisemoney for Telethon. The Fratres Associationof Paternopoli told us

that donating money forTelethon can give ahope to persons whosuffer from rare illnes-ses and disabilities,because Telethon fundsmedical and scientificresearch to find newcures and treatmentsfor these persons. To our readers we wantto say that if it is possi-ble please try give evena small donation to theTelethon Foundation;and, naturally, thankyou for your generosity.

Classe III Secondaria I GradoPaternopoli

REGISTA:Tordiglione .ATTORI: Remo Girone,Sebastiano Somma,Lorenzo D’Agata, ClaudioLippi, Morgana Forcella,Nicola Pagnataro, PaoloCapozzo, Luigi Frasca,Emilio Polcano.LUOGO E ANNO DI EDI-ZIONE: Italia“Irpinia”,2015.DURATA: 85 minuti.Abstract: il protagonistaè un ragazzino di nomeFrancesco di circa 10anni, vispo e curioso,che abita con la mammae che passa la maggiorparte del suo tempo con ilnonno dato che i genitorisi sono separati.La separazione per lui èstata un trauma e non rie-sce a tollerare l’assenzadel padre che vorrebberiavere con sé.Grazie aun compito scolastico eall’arrivo delle vacanze,nonno Angelo lo accom-pagna in un viaggiostraordinario alla scopertadi paesaggi montanidurante il quale cono-scerà il magico mondodell’acqua e apprenderà

che essa non è solo illiquido che beviamo, ma ilrisultato di infrastrutturesofisticate realizzate dal-l’uomo meticolosamente.Attraverso i racconti, iproverbi, ma soprattuttoalle esplorazioni effettuatenel territorio irpino, il pic-colo capirà la vera impor-tanza dell'acqua e graziead essa riuscirà a ricon-giungersi con il tantoamato padre.AMBIENTAZIONE: fiumeCalore, Serino, Cassano,Montella, Volturno eCaposele.MESSAGGIO: non biso-gna sprecare, né inquina-re l'acqua, bene preziosoper la vita umana propriocome le relazioni inter-personali. GIUDIZIO PERSONALE:il film è stato avvincentepoiché ha fatto leva siasull’approfondimento diuna risorsa necessaria alPianeta che sull’importan-za dei ruoli parentali, delletradizioni e della cultura. Francesco Classe IISecondaria I GradoFontanarosa

La scheda del film

Scuola e Confraternita insieme per riscoprire antiche usanzebiscotti appena sforna-ti, delle caldarroste.Abbiamo infatti appre-so che la Fiera era unmomento per esporremerci, conoscerenuove persone, vende-re animali, passeggia-re la sera con la fami-glia. E’ stato per noitutti un belmomento.Siamo rima-sti arricchiti dall’oppor-tunità di conoscere eapprofondire le nostreantiche usanze, lenostre radici.

Elisa e Amelia-Classe III

Secondaria IFontanarosa

Docu-film “Bacio Azzurro”grande successo per la prima

La manifestazione si è volta nell’Auditorium scolastico del Plesso di Paternopoli il 23 novembre scorso

“Libriamoci in Sicurezza” a 36 anni dal sismaCosì gli esperti intervenuti: “I terremoti non si possono prevedere, ma la prevenzione è utile per arginare la paura”

2 [email protected]

Mattinata speciale pergli alunni del plessodi Paternopoli. Il 23Novembre nell’audi-torium scolastico si èsvolto l’evento“Libriamoci in sicu-r e z z a ” .Manifestazione sud-divisa in diversimomenti: ricordo delsisma del 1980 econoscenza e infor-mazioni sulla genesie la dinamica di unterremoto con l’inter-vento di un geologoe, infine, prevenzioneattraverso una provadi evacuazione consimulazione di unsoccorso sanitario daparte della ProtezioneCivile di Paternopoli.Ringraziamo il nostroDirigente Scolastico,per la sua presenza eper il contributo allarealizzazione dell’e-vento, e tutte le diver-se figure chiave delnostro paese che,con la loro presenza,hanno dimostratol’importanza e la deli-catezza della temati-ca, ringraziamo quin-di il responsabile diplesso, il sindaco, ilgeologo, ilGovernatore e ivolontari dellaMisericordia, il mare-sciallo dei Carabinierie il parroco. Da que-sta mattinata abbia-mo appreso cos’èstato il sisma del1980, cos’è un terre-moto ma, soprattutto,cosa fare duranteun’emergenza, abbia-

mo davvero compre-so che mantenere lacalma e comportarciseguendo un proto-collo può salvarci lavita. E’ vero che un

terremoto non si puòprevedere, ma la stra-da della prevenzioneè quella da intrapren-dere per riuscire adarginare la paura e i

danni di un fenomenonaturale con cui dob-biamo convivere.Grazie per la bellissi-ma esperienza, gra-zie agli intervenuti, ai

colleghi, alle maestree agli alunni chehanno partecipatocon attenzione e inte-resse. prof.ssa Losco

Nella giornata della disabilità l’incontro con il gruppo Frates

E' stata una giornata stupenda. Ho capito che il terremoto è come un terribile fantasma: arri-va imprevedibile, e distrugge tutto, paesi, case, ma soprattutto il cuore, uccidendo le perso-ne… ora ho imparato ad avere paura”. “Il 23 Novembre del 1980 un terremoto ha devastatoparte della Campania e Basilicata. Purtroppo questo fenomeno non è prevedibile, per que-sto la scuola ci prepara con delle simulazioni, come quella che abbiamo svolto il 23 novem-bre 2016. L'incontro è stato interessante ed educativo perché ci ha fornito informazioni suevento naturale che colpisce senza nessun preavviso. Una formula che è importante ricor-dare è: Calma= sicurezza= nessun pericolo”. “Sono ormai passati 36 anni dal terremoto del1980 e gli anni continueranno a passare mentre per le persone che hanno vissuto questotragico evento quei minuti di terremoto sembravano interminabili. Credo che dobbiamo sem-pre ricordare questo evento anche per ricordare tutte quelle persone che durante il terremotohanno perso la vita”. Classe II

secondaria I grado Paternopoli

I ragazzi raccontano

Mattinata delicata ecommovente, quellache si è svolta il 3Dicembre presso l’au-ditorium della scuoladi Paternopoli. Laquinta elementare ele tre classi dellascuola media, nellagiornata dedicata alladisabilità, hannoincontrato il GruppoFratres di Paternopolie il coordinatore pro-vinciale di Telethonper parlare di solida-rietà e ricerca. Lamattinata ha visto ilsusseguirsi di diversiinterventi, dai salutid e l l ’ o r g a n i z z a t o r e ,Pasquale Gambino,Presidente delGruppo Fratres“Luigia Sandoli” diPaternopoli, a quellidel sindaco GiuseppeForgione, che haricordato l’importanzadella solidarietà edella ricerca, a quellidella professoressaIona Berenice Losco,che ha riportato isaluti della Dirigentedott.ssa Antonella DeDonno, ha ricordato lasua amica LuigiaSandoli a cui è intito-lato il Gruppo Fratrese ha evidenziato l’im-portanza di “educare

a fare il Bene” perché,come ha sottolineato,il Bene torna semprea chi lo ha fatto earricchisce le perso-ne. Infine c’è statol’intervento del dott.Agostino Annunziatache ha spiegato l’uti-lità e l’organizzazionedi Telethon e ha nar-rato, attraverso alcunivideo, la storia didiversi bambini curatiattraverso la ricerca,particolarmente com-movente la storia delpiccolo Ciccio, orascomparso, a cui èstato dedicato ancheun murales presso ilTigem di Pozzuoli. Glialunni sono stati spin-ti a guardare unarealtà che spesso nonconoscono o chereputano lontana dalloro mondo di vitasano e giusto, hannoriflettuto sull’impor-tanza di fare delbene, hanno capitoche Telethon non èsoltanto una lungamaratona televisiva,ma molto di più,hanno anche capitoche quest’anno saran-no #presenti ancheloro con Telethon,sicuramente lo saran-no con il cuore.

classe V Primaria - Paternopoli

Aspettando Natale, alunni a gara di racconti nell’ambito del laboratorio di scrittura creativa

Autori di classe tra fiabe e favole Dal fantasy all’horror, è questo il periodo dell’anno in cui gli studenti della secondaria studiano i vari generi letterari

[email protected]

Fiabe, favole e fando-nie... ogni tanto sisente dire:"Raccontami una fiaba,una favola!". Oppure:"Ma questa è unafiaba, una fandonia!".Questi modi di direcontengono imprecisio-ni, anzi veri e proprierrori. Perché tra fiabae favola c'è una profon-da differenza. La favolaè di regola scritta da unautore, ha per protago-nisti animali e alla finecontiene una moralecon la quale si vuoleinsegnare un compor-tamento o condannareun vizio umano. Lafiaba invece ha originipopolari antichissime,risale addirittura allapreistoria, e non hauna morale. E quandoha un autore è perchéc'è stato uno scrittoreche se l'è fatta raccon-tare e poi l'ha trascritta,ma il creatore dellafiaba rimarrà sempreignoto.Inoltre le fiabe nonsono fandonie. Le fiabenon raccontano 'bugie'

ma inventano situazio-ni fantastiche, tanto darappresentare un veroe proprio genere narra-tivo, riutilizzato dagliscrittori per i lororomanzi o per le storiescritte per i ragazzi. Lafiaba è la rappresenta-zione socialmente con-divisibile di tutti i conte-nuti presenti nel dipa-narsi dello sviluppod e l l ' i n d i v i d u o .Corrisponde a unsogno che si è venutoformando nel corsodella filogenesi, affon-dando le radici nelmito, in seguito model-

latasi alle espressioniculturali locali, impre-gnandosi delle modifi-cazioni sociali avvicen-datesi nell'ultimo mil-lennio.L'inconscio col-lettivo si rispecchia inessa, senza esclusionidi temi, spaziandodalle paure ancestralirelative all'inizio dellavita e alla sua fine, allepaure contingenti rela-tive ai cambiamenti distato che comporta lacrescita.La fiaba è ilteatro del vissuto nonancora pensato, nonancora reso intellegibi-le alla coscienza. Per

questo è fisiologica-mente terapeutica, nelsenso che rimanda alsuo fruitore la preco-gnizione di non esserené il primo né il solo aprovare certi sentimen-ti. Tutte le esperienzecatalizzano uno svilup-po della personalità, equando l'individuo èmesso nella condizionedi poterle elaborare,possono essere porta-trici di un durevolecambiamento. Le fiabe,all'interno di una rela-zione pensante, accre-scono la conoscenza disé e del mondo.

Un giorno tutti gli animali stavano decorando il boscoin attesa del Natale. Lo scoiattolo, che era un anima-le di cuore, decise di travestirsi da Babbo Natale datoche quello vero si era ammalato. Credeva fortementeche la presenza di Babbo Natale avrebbe addolcitoanche i cuori degli animali insensibili e malvagi. Tuttierano felici dell'arrivo di Babbo Natale, sicuri cheavrebbe portato molti doni. Un lupo furbastro e

dispettoso decise di scoprire chi ci fosse dietro quellamaschera. In questo modo avrebbe rovinato la sor-presa e la magia del Natale. Si avvicinò a BabboNatale, gli strappò cappello, barba e baffi e tutti sco-prirono che era lo scoiattolo buono di cuore. Gli ani-mali tornarono alle loro tane, delusi e arrabbiati colpovero scoiattolo. L’armonia del Natale svanì. Loscoiattolo pensò tra sé e sé:"Meglio non fare delbene a chi non è in grado di apprezzare". classe IB Secondaria I Grado Fontanarosa

C’era una volta, una bambina di nome Camilla,che viveva con i suoi genitori e un cagnolino dinome Whisky in una casetta nel bosco. Un gior-no Camilla decise di fare una passeggiata con ilsuo cane e mentre passeggiavano per il boscovidero in una grotta con un luccichio; alloraincuriositi entrarono e seguirono il luccichio chesi vedeva in lontananza. Seguendo la luce vide-

ro il cancello del regno dei dolci: per entrareperò dovevano superare i Guardiani Liquirizia. Ilcane Whisky, siccome adorava la liquirizia, seli mangiò in un solo boccone. Dopo qualcheminuto il cancello di caramella si apri e loro siavventurarono nel regno dei dolci .Una voltaentrati, videro una strada fatta di barrette dicioccolata, che portava al castello di gelatina, icespugli fatti di panna montata, gli alberi aforma di lecca-lecca, le nuvole di zucchero fila-to e le case di marzapane. Per entrare nelcastello, però, dovevano indovinare la parolamagica, che era “gnam gnam”, e la indovinaro-no subito. Entrati nel castello incontrarono un”golem” di cioccolata, che aveva il potere di spa-rare del cioccolato fuso dalle braccia, intrappo-lando Camilla e Whisky in una gabbia di ciocco-lato. Cercarono in tutti i modi di liberarsi ma nonci riuscirono, ad un certo punto arrivòZuccherina, la ciambella delle pulizie, cheaveva visto tutto e siccome non ne poteva più diquella vita, sempre a pulire, li liberò e insiemesconfissero il golem. Zuccherina gli regalò deicanditi magici per ritornare a casa. Ancora trop-po curiosi salirono nel castello e visitarono tuttii piani. Scoraggiati per non aver trovato nulla,andarono all’ultimo piano e videro una porta dimostaccioli e la aprirono. Al suo interno trovaro-no una montagna di dolci e Camilla se ne riempìle tasche e utilizzarono i canditi magici per ritor-nare a casa pieni di dolci.Fiaba ideata dalla classe I Secondaria I Grado Paternopoli

Il Natale nel bosco

Camilla e il “regno dei dolci”

Francesco e Anna Il pesciolino NemoC’era una volta una vedova che aveva dodici figli,tutti maschi. Un giorno disse al figlio minore: “E’ orache anche tu aiuti i tuoi fratelli che sono nei campi azappare. Prendi questo cesto con la colazione per tee per loro e raggiungili”. A metà strada il figlio mino-re, che era molto furbo, pensò a quanto avrebbedovuto lavorare se fosse andato dai suoi fratelli neicampi. Quindi decise di andare a fare una passeg-giata nel bosco dietro casa sua. Stava passeggiandoquando, a un certo punto, vide una bellissima fan-ciulla e se ne innamorò a prima vista. Si avvicinò allafanciulla che si chiamava Anna e parlarono, parlaro-no e parlarono fino a sera. Francesco (era questo ilnome del ragazzo) disse: “Vorrei restare con teancora per molto, però devo tornare a casa. Domanici rivedremo qui!”. Si salutarono e andarono via.Quando Francesco tornò a casa la madre gli chiese:”Dove sei stato per tutto questo tempo? I tuoi fratelli mi hanno detto che non sei andato al campo.Dimmi allora, dove sei stato?” Francesco rispose: ”Sono stato in un posto segreto a coltivare uncampo tutto mio”. La mamma rispose: ”Sono fiera di te!”. Il mattino seguente Francesco disse allamamma che sarebbe andato nel suo posto segreto, mentre gli undici fratelli andarono nel campo azappare. Andò nel bosco, ma non trovò Anna. Vide una casa e vi entrò, perché pensava che ci fosseAnna. Dentro vi era una strega malvagia, che aveva catturato la fanciulla. Da tanto la stava cercandoperché invidiosa della sua bellezza e quando la vide la prese e la rinchiuse in quella casa. Francesco,impaurito, uscì dalla casa e pensò a come liberare Anna. All’improvviso un rospo saltò vicino a lui elo tirò per i pantaloni, conducendolo fuori dal bosco. Quel rospo era magico, poteva parlare e volevaaiutare Francesco. ”Io ho il modo di liberare Anna”, disse il rospo, ”però dovrai fare quello che ti dico.Prendi questo sacchetto pieno di collane di pietra e fai finta di essere un venditore di collane cheviene da lontano. La strega è un’appassionata di gioielli. Mettile una collana di pietre al collo e lei sipietrificherà! In questo modo tu potrai liberare Anna”. Francesco ringraziò dicendo: ”Grazie per la tuadisponibilità, amico mio.” Fece come gli aveva detto il rospo e la strega cadde in un sonno profondo.Prese Anna e scapparono a casa sua. La mamma di Francesco lo aspettava preoccupata; lui le rac-contò tutto quello che era successo e le disse che voleva sposare la fanciulla. La mamma acconsentìe pochi giorni dopo si celebrarono le nozze. Francesco e Anna costruirono una casetta meravigliosaed ebbero due figli. Da quel giorno coltivarono i campi e vissero per sempre felici e contenti.

Serena Classe IB - Secondaria I Grado Fontanarosa

Una mattina un ragazzino di nome Mario decisedi andare insieme ai suoi genitori al Luna Park.Arrivati intravide una bancarella presso la qualesi poteva vincere qualsiasi animaletto domesti-co. Decise di provare e riuscì a vincere proprioun pesciolino rosso. Lo portò a casa , lo mise inun acquario e decise di chiamarlo Nemo.Appena sveglio il pesciolino si iniziò a guardareintorno e cominciò a pensare alla sua vecchiacasa e alla sua vecchia padroncina che si erasbarazzata di lui così facilmente. Tornato dascuola Mario si diresse verso l’acquario per gio-care un po’ con Nemo. Provò a farlo divertire intutti i modi, ma non ci riuscì perché si sentivatriste e abbandonato, pertanto se ne ritornò incamera . Il pesciolino rimasto solo iniziò aricordare le giornate passate a giocare con lasua vecchia padroncina Susy, le risate, i suoivecchi amici; pensò a tutte le volte che Susy loaveva portato in giro con il suo grande acqua-rio, le volte che lo aveva preso in braccio pergiocare. Ricordando tutto ciò si intristì ancora dipiù e si nascose in un piccolo angolo dell’ac-quario per non farsi trovare. Mario vedendolotriste gli chiese cosa avrebbe potuto fare perfarlo stare a suo agio. Magicamente il pescioli-no aprì la bocca e disse:” Io vorrei giocare conte, ma sono malinconico perché mi mancano i miei amici, la mia padroncina Susy, il suo acquario,la sua casa; sono triste perché mi trovo a disagio, ho vissuto molti anni con lei e ora pensando atutto ciò mi viene il magone”. Mario rispose:” Sono pochi giorni che stiamo insieme e sono lieto diaverti qui, ma se ti farà felice ti riporterò dalla tua padroncina.” Nemo iniziò a sorridere e strana-mente ad interagire con il suo nuovo padroncino che senza pensarci troppo prese l’acquario e loaccompagnò da Susy. Dopo circa due giorni decise di tornare di nuovo al Luna Park e arrivatoin prossimità di quella bancarella in cui aveva vinto Nemo vinse un altro pesciolino blu che chiamòDory.

Betty Classe II - Secondaria I Grado Fontanarosa

Tanto tempo fa, in uncastello, viveva una prin-cipessa di nomeAzzurra. Aveva i capellilunghi e biondi come uncampo di spighe digrano, grandi occhiazzurri come laghi e unmeraviglioso sorriso ras-sicurante che facevainvidia a molti. Era alta emagra, dal portamentoelegante degno di unavera principessa. Erabellissima, tanto bella dascatenare le ire delledonne del reame. Ungiorno, mentre pettinava

i suoi bellissimi capelli,sentì bussare alla porta.Quando aprì, si trovòdavanti una simpaticavecchietta sorridenteche, sapendo quanto leici tenesse ai suoi capelli, le offrì un pettine rico-perto di perline colorate,lucido e scintillante. <<Prendi questo dono>>disse la vecchietta<<quando lo userai i tuoicapelli diventerannoancora più belli>>.Azzurra esitò qualcheistante prima di accetta-re, ma il pettine era così

bello e la donna cosìconvincente che allafine lo prese ringrazian-dola di vero cuore.Inconsapevole della cat-tiveria e del dispettoatroce della vecchina edi tutte le donne delreame, mise il pettinetra i capelli e immediata-mente si trasformò in unrospo. Passarono i gior-ni e la principessa

disperata continuò avivere in uno stagno. Unbel giorno un rospetto lavide e sentì un tonfo alcuore. S’ innamorò all’i-stante della bella princi-pessa, si fece coraggio,non esitò un attimo e leandò incontro: <<Ciaobella rospetta, come tichiami? >> Lei rispose:<<Mi chiamo Azzurra enon sono un rospo, sono

una fanciulla, un essereumano>>. <<Se davverosei una fanciulla, se nonmi stai mentendo, comemai a me appari come unrospo?>> disse lui.Rispose:<<Sono diven-tata un rospo perché hosubito un incantesimo daparte di una vecchinaapparentemente dolce ebuona, ma crudele, tantocrudele>>. Il rospetto

intenerito le si avvicinòe le diede un baciosulla guancia liscia ebagnata dalle lacrime.I m p r o v v i s a m e n t eAzzurra riprese le sem-bianze di una principes-sa. Era felice la ragaz-za e, per ringraziarlo,ricambiò il bacio ricevu-to con un forte abbrac-cio pieno di gratitudine.Fu allora che anche ilrospetto diventò un bel-lissimo principe, libera-to anche lui da un anti-co incantesimo dalquale sarebbe uscitosolo grazie a un sincerosentimento d’affetto.Da allora non si separa-rono più e vissero felicie contenti.Classe IB -Secondaria GradoFontanarosa

Azzurra e ilrospetto

4 [email protected]

Il cyborg mannaro

Non mi erano mai piaciuti i cybernetici. Tutto eracominciato negli anni ’50, con la nascita dei primiimpianti. Dopo il Grande Attacco del 2058, da partedegli hacker più esperti del pianeta, le protezioni per ipotenziamenti bionici erano aumentate a dismisura,ma con esse anche i casi di cybernetici impazziti:spesso, fra un aggiornamento firmware e un altro, ocon qualche programma antivirus, capitava cheentrassero nel sistema dati indesiderati. Per questoquella sera ero così nervoso. I miei genitori avevanolasciato me e mio fratello Rick da soli nel nostroappartamento. Era una sera d’inverno, una di quellesere in cui senti il vento battere contro le pareti e fuoriil buio è così denso da far sembrare le finestre dipintedi nero; ma la cosa che in realtà mi turbava era cheRick avesse un amico con lui, un tale Earl, che eraproprio un potenziato. Stavo navigando su Internet, quando ad un tratto sentii dei rumori provenire da sopra,dalla stanza di mio fratello, che continuarono per alcuni secondi e terminarono con un urlo soffocato. Ebbi unpò di paura sotto sotto, ma cercai di non pensarci. All’improvviso, le luci iniziarono a spegnersi e accendersi,dall’impianto di diffusione audio uscivano suoni macabri e assordanti, e sul computer si aprivano schede suschede. Qualcuno era entrato nella rete domestica. Poi, tutto cessò. Con il cuore a mille, mi alzai dal divanocome un robot e avanzai con i piedi di piombo. Ogni secondo mi guardavo dietro le spalle. Tutt’a un tratto laluce scomparve. Avevo il cuore in gola. Avanzai ancora a tastoni, ma la rampa di scale sembrava sempre piùlontana. Dopo un‘eternità, misi il piede sul primo scalino. Raccogliendo tutta la forza e il coraggio che avevoin corpo, gridai: «Rick, è uno scherzo? Rick, è uno scherzo, vero? Rick?! Rick!». Continuai per le scale e arri-vai al piano di sopra. Camminavo come un equilibrista, soppesando ogni singolo passo. Ero ormai davantialla porta, quando le lampadine tornarono a brillare. Mi calmai e pensai: «Deve sicuramente essere unoscherzo». Bussai, ma non rispose nessuno. Allora, convinto che quei due stessero fingendo, entrai. E’ megliodire quello che non c’era lì dentro. Al lato del letto, con la testa appoggiata al materasso, stava il corpo di quel-lo che era stato mio fratello. Le coperte erano strappate e spiegazzate, e la stanza era sporca di sangue evomito ed era permeata da un tanfo orribile. IL corpo era stato dilaniato in più punti e sul pavimento stavanoriversate le sue budella. Mi accostai alla carcassa. Mentre mi apprestavo a non vomitare anch’io, egli aprì gliocchi, sbarrandoli, e con una voce flebile disse: «Avevi ragione... su Earl... sui potenziati...» e concluse ildiscorso con un fremito. Poi, si addormentò per l’eternità. La finestra era aperta, e da lì si vedeva che nel giar-dino sul retro c’era un grosso animale che si muoveva a quattro zampe, e tentava di entrare in garage. Scesidalle scale e sbirciai dalla porta a vetri sul retro, e scoprii che quello non era un animale, bensì Earl. Aveva ilvolto sporco di sangue e le protesi delle braccia completamente imbrattate di rosso cremisi. Il potenziato,però, appena mi vide, sfondò la porta. A quel punto, non mi rimaneva che fuggire fuori. Corsi nel giardino, manon avevo chance: lui era quattro volte più veloce di me. Perciò, in un balzo mi fu addosso. Tentai di difen-dermi con tutto quello che trovavo, ma non avrei potuto fermarlo; lui, nella foga, si incastrò fra le assi che com-ponevano il magazzino. Quindi, senza pensarci due volte, aprii il garage e presi l’auto con il controllo remoto.Intanto, lui si era liberato e venne subito verso di me, ma proprio quando passò davanti al seminterrato, fecipartire l’automobile a tutta velocità, che si schiantò assieme al cybernetico sul muretto di cemento e fibra dicarbonio. Sembrava messo fuori combattimento, così mi apprestai ad andare in casa per telefonare alla poli-zia e richiedere una squadra specializzata. Ma subito egli mi fu addosso; in un attimo sentii i tessuti lacerarsia uno a uno e le ossa spezzarsi, mentre gli occhi si chiudevano. Un attimo prima di chiuderli, però, lo vidistrapparsi gli arti bionici e uccidersi, dilaniandosi. Fortunatamente, il mio bracciale biometrico, registrando ilcalo dei miei dati fisiologici, contattò il pronto soccorso e mi tenne in vita con un iniezione di nano-robot. Orasono in ospedale, e ho completamente cambiato idea sui potenziati: sono rimasto in vita proprio grazie ad unmedico che è un cybernetico, e ora non diffido più di tutti quelli che vedo qui. Sta entrando proprio adesso, emi dice: «Bene, ti dimetteremo domani. Te la sei cavata egregiamente, ragazzo». Si accosta al lettino, si chinasu di me e sussurra: «Peccato che non ci arriverai a domani» e mi uccide. Samuele Classe II Secondaria I Grado Taurasi

Un party finito male

Quella sera ero davvero eccitata: una settimana primaio e i miei compagni avevamo organizzato un party albuio cui avrebbero partecipato tutti. Il party si sarebbesvolto in una vecchia casa abbandonata in mezzo aicampi di grano. Avevamo scelto quel luogo per farcapire ai ragazzi più grandi che non avevamo paura.Alle23,00 uscii dalla finestra di camera mia, presi labici e mi avviai verso la casa che era stata addobbatadi festoni e riempita di tavoli colmi di cibi e bevande.Arrivata lì trovai Francesca, Lorena, Mena e Federicache davano gli ultimi ritocchi. Dopo circa dieci minuti lacasa iniziò a riempirsi e ben presto tutta la scolarescaera lì a divertirsi. Facemmo partire la musica e tutti ipresenti cominciarono a scatenarsi in pista. Ogni tantodei ragazzi si fermavano esclamando:"Che bellafesta!" e noi ringraziavamo con sorrisi orgogliosi. Dopo un po' di tempo due ragazzi si addentrarono neicampi per fumare, ma non ritornarono più. Pensammo che si erano persi o ci stavano facendo uno scherzoe continuammo a divertirci; ma quando dopo un'ora ci accorgemmo che non erano ancora tornati comin-ciammo a preoccuparci e ci avventurammo nei campi per cercarli. Camminammo a vuoto per circa mezz'orae poi decidemmo di tornare al party perché probabilmente erano tornati a casa, ma sulla via del ritornovedemmo una figura stesa a terra. Ci avvicinammo e ci accorgemmo che era uno di quei ragazzi, sangui-nante e quasi esanime. Il corpo del ragazzo ebbe un leggero movimento e gli occhi si aprirono; noi ci acco-vacciammo accanto a lui e udimmo:"Andate...via... mi...ha...attaccato". Io chiesi:"Chi ti ha attaccato?" e luirispose:" Un demone".Ci guardammo esterrefatte e io pensai che aveva sbattuto la testa e stava delirando.Mentre ci stavamo andando a chiamare un'ambulanza, sentimmo un rumore alle nostre spalle e così iniziam-mo a correre verso casa. Arrivate ci accorgemmo che non c'era più nessuno alla festa, Francesca disse:"Ragazze, guardate lì!" e indicò il campo alle nostre spalle. Fu allora che vedemmo degli occhi gialli risaltarein mezzo al grano. Urlammo e scappammo in casa a nasconderci sotto un tavolo, sperando che il demonenon ci vedesse. Sentimmo dei passi lenti e pesanti, trattenemmo il respiro e pensammo che il ragazzo avevaragione: il demone esisteva davvero. Si avvicinò al tavolo sotto il quale avevamo trovato rifugio, ci fissò perun momento e scoprì i denti: erano coperti di sangue e si dividevano in due parti. Cercammo di scapparedall'altro lato del tavolo, ma il demone ferì con i sui artigli la gamba di Francesca che urlò di dolore mentreiniziava a sanguinare. La rabbia si impossessò di me e senza esitazioni presi presi un coltello e lo ferii albraccio. Mentre il demone urlava di dolore, aiutammo Francesca ad alzarsi e andammo al piano di sopra. Cichiudemmo in camera e fasciammo la ferita di Francesca che piangeva. Mentre pensavamo ad un piano sen-tivamo il demone sbattere contro i tavoli e le porte, come se fosse cieco. Ad un tratto Federica si illuminò edesclamò come se avesse avuto un'illuminazione:"Ho capito! Il demone va a sbattere contro le cose perchénon le vede! E' cieco!". Io dissi stranita:"Come ha fatto a vederci quando eravamo sotto il tavolo?". PoiLorena intervenne:"Percepisce il calore! Noi siamo corpi caldi e per questo ci ha visto! Avete notato primacom'era smarrito quando si guardava intorno e ci cercava?". Io allora mi affrettai a spiegare il mio piano.Federica replicò:"Non credo sia una buona idea… Francesca non può correre". Io prontamente aggiunsi:"Tue lei resterete qui. Nascondetevi sotto il letto e copritevi con un piumone così da non fare uscire il vostro calo-re e uscite dal nascondiglio solo quando vi chiamiamo.". Francesca replicò:"Buona fortuna e speriamo chequesta storia finisca presto". Io guardai le altre e dissi:" La guerra è iniziata". Io, Lorena e Mena prendemmole coperte e ci coprimmo, poi aprimmo la porta. Il demone non riusciva a salire le scale e quella scena eraun po' comica, tanto che iniziai a ridere mentre mi coprivo la bocca con le mani. Andammo in cucina, presiun panettone caldo e lo buttai dalla finestra e il demone lo seguì come un cane che insegue l'osso.Chiamammo Federica e Francesca e scappammo sane e salve da quella casa maledetta. Tornammo mamentre rientravo dalla finestra mi parve di scorgere quegli occhi gialli fissarmi nel buio, un attimo dopo eranoscomparsi, mentre scivolavo in un sonno profondo.

Rosmary Classe II Secondaria I Grado - Fontanarosa

Una vacanzaagghiacciante

Perché quella sera? Perché proprio a noi? Quelloche abbiamo visto era reale? Chi era quell’uomo?Perché ci fissava? Cosa voleva da noi? La lunacentrava qualcosa? Era il 1957, la mia famigliaaveva organizzato una vacanza in Romania e ionon ero affatto d’accordo, odiavo quel posto,anche se non l’avevo mai visto. I giorni si avvici-navano alla partenza, cercavo di convincermi cheormai era fatta e dovevo andarci per forza.Arrivati all’aeroporto, facemmo il check-in. Salitisull’aereo, non so cosa ci fosse di strano, maalcune persone erano pallide in viso, avevano lelabbra rosse, non sopportavano l’aglio, alla lucedel sole non si bruciavano, ma brillavano comedei diamanti e bevevano un succo rossastro comese fosse sangue, notammo anche un uomo che cifissava e non capimmo il perché. Le ore sembra-vano non finire mai. Arrivati all’aeroporto, trovam-mo un taxi che ci portò all’albergo. Nel tragittonotammo che l’autista era strano, magro come se fosse uno spettro e quando passammo attraver-so un bosco avvertimmo delle presenze oscure, strane. Arrivati in albergo posammo le valigie eandammo a cenare, quando tornammo in stanza aprii l’armadio e trovai una tomba con un cuscinoed una coperta, appena la vidi urlai e la richiusi subito. Arrivò il giorno seguente e andammo a visi-tare il castello di Dracula, visitammo quasi tutte le stanze tranne una, molto strana. Arrivò la sera,andammo a mangiare la carne arrostita, sembravamo gli unici normali, sembravano tutti affamaticome se non mangiassero da una vita; i piatti erano pieni di carne cruda e invadevano le tavolate,notammo anche che il cuoco, ancora più strano di tutti, ci fissava con occhi che divennero rossofuoco e ci venne in mente che era lo stesso tizio incontrato sull’aereo. Non so cosa ci spinse lì,era come se fossimo stati ipnotizzati da quell’uomo .Ci ritrovammo circondati da pietre e quell’uo-mo di fronte a noi ci portò dietro ad un albero secolare dove vi erano tante creature mostruoseche bruciavano le persone, le seppellivano vive, gli staccavano le parti del corpo oppure le ucci-devano a morsi. Ad un tratto ci ritrovammo in una fila in cui molta gente ipnotizzata moriva. Vistoche nessuno ci guardava fuggimmo e ci ritrovammo a intonare un canto da brivido; la luna pienain quel momento spuntò, iniziammo a fare un girotondo intonando quella canzone, si aggiunseanche l’uomo misterioso che ci fissava, iniziò a morderci per succhiare il nostro sangue, ma nonci riuscì perché sembrava che la luna ci stesse proteggendo e quell’uomo non riuscendo a suc-chiarci il sangue, scomparve nel nulla; alla fine sentimmo delle urla, erano le persone che intrap-polate stavano morendo. Il giorno seguente ripartimmo e decidemmo di non tornarci più e ci chie-demmo cosa fosse successo veramente, perché avevamo iniziato a intonare quella canzone ecome mai la luna ci avesse protetti. Le domande purtroppo rimasero senza una risposta.

Federica Classe II Secondaria I Grado - Fontanarosa

La principessa e il venditoreambulante

C’era una volta, in un lontano paese africano, una principessa bellissima dalla carnagionescura che doveva sposarsi con un ragazzobellissimo della sua stessa etnia. Un giornopasseggiando per il suo enorme giardino videun venditore ambulante italiano e se ne inna-morò follemente al primo sguardo. Dopo que-sto incontro non ebbe più notizie del suo ado-rato. Un giorno passeggiando con la suaancella nella piazza centrale, rivide il vendito-re e trovò una scusa per presentarsi. Lei nonsi presentò come figlia del re ma come unasemplice cittadina. Tornata a casa raccontòtutto ciò al padre e lui non acconsentì e laportò in una torre altissima dove c’erano unenorme drago e due guardie armate. La prin-cipessa triste, decise di fuggire dalla torrechiamando il suo meraviglioso pony arcoba-leno, che la fece mettere sulla sua schiena, e la portò finalmente via dalla torre e corse subi-to dal suo amato per raccontargli tutta la verità. Il venditore rimase sbalordito perché noncredeva che una bellissima ragazza come lei si fosse innamorata di un povero venditorecome lui. Rientrata al castello disse al padre che voleva sposarsi l’indomani con il venditoree il padre capì questo infinito amore provato dalla figlia e allora decise di darle il permesso.Alla fine si sposarono, il venditore ambulante italiano e la bellissima principessa africana,con uno splendido matrimonio che rimase impresso nella storia dell’ Africa e nella memoriadei suoi abitanti. Il re diventò nonno dopo pochi mesi e così vissero per sempre felici e con-tenti.

Fiaba ideatadalla classe ISecondaria IGrado diPaternopoli

Aspettando Natale, alunni a gara di racconti nell’ambito del laboratorio di scrittura creativa

Autori di classe tra fiabe e favole Dal fantasy all’horror, è questo il periodo dell’anno in cui gli studenti della secondaria studiano i vari generi letterari

Noi ragazzi dellaclasse II diLuogosano abbiamodeciso di partecipareal nostro giornalinod’istituto attraversouna sintesi del lavo-ro che abbiamosvolto in occasionedell’adesione al pro-getto “Libriamoci2016” e al qualeabbiamo partecipato,attraverso la letturadel testo di OscarWilde “Il fantasma diCanterville”. chenarra la semplicestoria di un fantasmache infesta il propriomaniero cercando dispaventare chiunquevi metta piede. In sintesi:Il signor Hiram Otis,politico americano,acquista un castelloin Inghilterra“Canterville Chase”,nonostante lo stessoproprietario, LordCanterville, lo abbiaavvisato della pre-senza di un fanta-sma al suo interno,

burocratiche per l’ac-quisto del castello, ilsignor Otis con lamoglie Lucrezia e i loroquattro figli,Washington, Virginia ei gemellini Stelle eStrisce, si trasferisco-no al castello, dove liriceve la governante,signora Humey.La signora Otis nota lamacchia di sangue sulpavimento, nel salottodove era stata uccisaEleonore, e la gover-nante le spiega chenonostante si tenti dilavarla via non vi si rie-sce, poiché doporicompare sempre.Washington per nullaintimorito la toglie viacon lo smacchiatore.Tra gli Otis e il fanta-sma ci sono continuischerzi , da cui resta indisparte solo Virginia. Il fantasma “attacca” lafamiglia Otis facendoapparire macchie disangue di colori diffe-renti ogni giorno e sen-tire il rumore di catenee ululati, ma non riesce

Qualche giornodopo, Virginia e ilduca di Chesireuscirono per unacavalcata sui pratidi Brockley. Nel sal-tare una siepe,Virginia si strappòla divisa da cavalle-rizza e, al ritorno,preferì rientraredalla scala sul retroin modo che nessu-no potesse vederla.Passando davantialla camera degliarazzi, la ragazzanotò qualcuno all’interno, e, pensan-do che fosse ladomestica di suamadre, entrò perchiederle se lepoteva rammentarela divisa. Con suagrande sorpresa,vide il fantasma diCanterville in per-sona che se nestava seduto

accanto alla fine-stra a guardare lefoglie morte trasci-nate dal vento.Aveva un’ariamolto triste e malin-conica, al puntoche Virginia, invecedi scappare incamera sua e chiu-dersi a chiave, fumossa a pietà eprovò a confortarlo.Gli chiese perchéera in quelle condi-zioni e lui le rivelòche era infastiditodai gemelli e dailoro scherzi, la qualcosa gli arrecavau m i l i a z i o n e .Virginia lo incorag-giò a non rattristarsie lo aiutò a prepa-rare uno scherzocontro quelle terri-bili pesti; lo prepa-rarono quella serastessa e l’indomanilo attuarono. La

sera seguente,quando ebberofinito di cenare tuttiandarono a dormiretranne i due gemel-lini, i quali, come alsolito, erano intentia progettare l’enne-simo scherzo con-tro il fantasma…ma ecco che loscherzo di Virginiae Sir Simon ebbeinizio per cui, quan-do nel pieno dellanotte i due “furfan-telli” sentirono unodore di torta alcioccolato, neseguirono la sciache li portò fino allacucina dove, ineffetti, trovaronouna torta: era com-posta da tre piani,ricoperta di glassae ornata con pallinedi vario cioccolato.I due si precipitaro-no sulla torta e,

appena ne ebberotagliata una fetta,all’ improvviso, …latorta esplose, rico-prendo le loro faccedi uova marce ecioccolato. Quando si furonoripuliti viderodavanti a loro ilcorpo di Virginia:aveva gli occhi chele fuoriuscivanodalle orbite, solodue denti e, terribi-le, era anchesenza capelli (inrealtà era il fanta-sma travestito daVirginia). I ragazziiniziarono ad urlaree corsero nella lorostanza: erano certiche il fantasma sifosse impossessa-to del corpo dellaloro cara sorella. Per tutta la nottenon riuscirono achiudere occhio.

Lo scherzo eraveramente riuscitoe il fantasma perringraziare Virginiala baciò. Da quelmomento diventa-rono amici e comin-ciarono ad incon-trarsi ogni nottescoprendo così diavere molto incomune e di piacer-si l’un l’altro. Cominciarono cosìa frequentarsi e,dopo un mese, sierano fidanzati.Tennero peròsegreta la cosa .Una sera, il duca diChesire videVirginia da sola nelparco del palazzo ecorse a comprarledelle rose. Quandotornò la vide sdraia-ta sul prato mentreera intenta a guar-dare le stelle con ilfantasma. Il duca

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Ecco come Anna, Sofia, Serena e Francesco hanno modificato il finale

to dalla sua danna-zione eterna. PoiVirginia mostra aifamigliari la stanzadove il fantasma erastato rinchiuso edove ora sono solo iresti del corpo.Finalmente SirSimon potrà avereuna degna sepolturae un funerale a cuiparteciperanno iCanterville, gli Otis ela signora Humney.Sir Simon in vita nonè stato un esempio dinobiltà, anzi, era unassassino, ma quasice ne dimentichiamoe proviamo dispiace-re quando subiscescherzi dagli Otis.Wilde non descrive ilfantasma come unqualcosa che cercasolo di spaventare ivivi, che non ha unasua consistenza oprivo di sentimenti:Sir Simon è un per-sonaggio vero e pro-prio, con dei senti-menti e una ragione,che cade in depres-

delle storie “inspie-gabili”, proiettati nelreale. , e che prendequindi in giro lasocietà inglese.”SOFIA:” Nientepaura e niente terro-re, anzi risate, speciequando i gemelliniprendono in giro SirSimone e lo fannodiventare la vittimadei loro scherzi. E’stato interessantelavorare su questotesto; molto impor-tante anche per com-prendere come siviveva e come ci sivestiva in quell’epo-ca.”A L E S S A N D R O :“Credo che l’utilizzodella terza personanel racconto abbiareso la lettura dellastoria di sir Simonleggera. Non mi spa-venterebbe ritrovar-melo in casa!Divertente sì, maanche commoventequando si legge del-l’incontro tra Virginiae il Fantasma.

sua tomba segretadove aveva trovato lamorte il suo corpo manon la sua anima.”SERENA:” Leggerequesto racconto èstato entusiasmante,ogni parola mi spin-geva a continuare lalettura. Mi ha colpitocome ogni personag-gio rispecchi una suacaratteristica: La fur-bizia dei gemellini, labontà di Virginia, lasincerità e la signori-lità e prodigalità diLord Canterville. Unmeraviglioso incastrodi scene divertenti escene ricche si

termine oggi molto invoga , OBSOLETE. FRANCESCO: “Nonsi può certo dire chesi tratti di un’operanoiosa; leggerla èstato simpatico edivertente, perfettoanche per chi, comeme, non ama questogenere di lettura”.CHIARA : “Bellissimo lo scherzoideato dai gemellinicon la creazione diun falso fantasma.Senza dubbio a que-ste due pesti va il miovoto migliore.”ANASTASIA:” E’stato divertente leg-

sir Simon Canterville,nobiluomo del ‘500,che lì aveva ucciso lamoglie LadyEleonore diCanterville ed era poiscomparso nel nullae la cui anima potràessere liberata daquella condannasolo, come recitaval’antica profezia,attraverso le lacrimeversate da una giova-ne dall’animo puroper un peccatore.Sbrigate le faccende

a spaventare nessuno.Per contro i gemellinon fanno che prende-re in giro Sir Simoncon vari scherzi : crea-zione di un fantasma,secchio dell’acquasulla cornice dellaporta che inzupperà ilfantasma, burro in terraper fa scivolare il fanta-sma, e cuscinate varie,il tutto mentreWashington prova asmacchiare la chiazzadi sangue di LadyEleonor che , puntual-

mente , ricompare ;intanto la signoraLucrezia pensa di farstar meglio il fanta-sma con un tonicocontro il mal di pan-cia, tutto ciò mentre ilsignor Otis, facendoancor più adirare SirSimon, gli offredell’olio per ungerele sue catene e ren-derle meno rumoro-se. Ai tentativi di terro-

rizzate gli inquilini daparte di Sir Simon,gli Otis avevanorisposto in modoironico, per cui il fan-tasma, depresso, siritira nel suo nascon-diglio dove si sentedivorato dalla sete divendetta.Intanto Virginia si èfidanzata con LordCecil.Un giorno la ragaz-za, di ritorno da unacavalcata, sente ilfantasma piangere

nella biblioteca, così,con molta curiosità, vada lui e gli chiede ilperché della sua tri-stezza.Lui le racconta la suastoria: non dorme datrecento anni e vuolemorire, sogna il giardi-no della morte. A quel-le parole Virginia pian-ge e propri quellelacrime di vero dolorelibereranno l’anima diLord Simon che, final-mente, trova la paceeterna con l’avverarsidella profezia.Nel frattempo i fami-gliari di Virginia sonoalla sua ricerca per-ché lei è scomparsa ,infatti è stata traspor-tata dal fantasma nelluogo della sua reclu-sione. Dopo varie orelei ricompare e sullescale e mostra loro uncofanetto con deigioielli che Sir Simonle ha donato feliceperché lei lo ha libera-

suspance. Voglioleggere altre opere diOscar Wilde, sonosicura che mi piace-ranno.”MICHELE: “ Che fan-tasma! Donare igioielli della sua fami-glia a una fanciulla alui sconosciuta. E chedire di lord Cantervilleche non approfitta delfatto che il signor Otisvoglia ridarglieli e lilascia a Virginia.Senza dubbio carat-teristiche ,usiamo un

sione come i comunimortali e, quando nonne può proprio più,vorrebbe lasciarsimorire, ma da solo gliè praticamenteimpossibile e potràfarlo solo con l’aiutodi Virginia . Lavorarea questo progetto èstato molto divertenteed è stata una espe-rienza che abbiamovissuto insieme, col-laborando tra noinell’elaborazione dicartelloni , disegni,riassunti e nuovecreazioni.Eccovi alcuni nostricommenti in pilloleLUCA :” Mi è piaciutomolto questo raccon-to poiché OscarWilde, con ironia, cifa vedere il contrastotra la società inglesemolto ingenua, e lasocietà americana,sempre moderna ea l l ’ a v a n g u a r d i a ,immune dal fascino

gere questo libro,ma la cosa più bellaè stato farlo insie-me ai miei compa-gni e ridere insiemea loro.”N I C O L O ’:”Finalmente unacosa divertente ascuola!” ELENA:“Devo diffondereovunque la notiziadi questo fantasticolibro . Inviterò tutti aleggerlo per passa-re delle ore in sanaallegria”

Virginia in realtàappare come unangelo della salvez-za.”ANNA: “ Divertente laparte iniziale con ildialogo tra LordCanterville e il signorOtis :una gara per farprevalere il propriopunto di vista.Suspence e pauranei momenti che pre-cedono gli scherzi,drammaticità quandoVirginia aiuta il fanta-sma e va con lui nella

disapprovazione;capì subito cheerano al correntedella sua relazionecol fantasma, einfatti il signor Otis,arrabbiatissimo lefece una predica ela rinchiuse nellasua stanza. Sola e disperata,Virginia scoppiò inun lungo pianto maSir Simon, onnipre-sente nella suaforma evanescente, che aveva vistoquanto era accadu-to, subito, attraver-sando i muri andòda lei per rincuorar-la; intanto la signo-ra Otis, in pena perla figlia si era reca-ta da lei per cui ,appena entratanella stanza le sipresentata davantila scena del fanta-sma che, in pena,

credette fosse inpericolo ma quan-do si avvicinò persalvarla sentì che idue si scambiava-no parole romanti-che; arrabbiatissi-mo spezzò le bellis-sime le rose ecorse via senzafarsi vedere. Tra sée sé intanto riflette-va sul fatto che maie poi mai i signoriOtis avrebberoapprovato la rela-zione della figliacon un fantasma :sicuramente nonerano a correntedella cosa per cuicorse subito a dir-glielo. La mattinaseguente Virginiatrovò tutta la fami-glia, compreso ilduca di Chesire,attorno al tavolodella colazione chela guardavano con

cercava di risolle-vare la poveraVirginia allora capì: quei due si ama-vano veramente! Aquel punto andò dasuo marito e lo con-vinse a farli sposa-re perché, in fondo,il fantasma non eracattivo ma buono. Ilministro convintosiacconsentì. Dopoun mesetto di pre-parativi, i due sipoterono finalmen-te sposare e dopolo scambio dellefedi Virginiabaciando il fanta-sma sull’altare lofece ritornare il belragazzo dagli occhiazzurri che erastato in vita… e vis-sero felici e conten-ti. Classe II Secondaria di IGrado Luogosano

Aspettando Natale, alunni a gara di racconti nell’ambito del laboratorio di scrittura creativa

Autori di classe con LibriamociDal fantasy all’horror, è questo il periodo dell’anno in cui gli studenti della secondaria studiano i vari generi letterari

Fontanarosa...piccoli poeti crescono

Tra tradizione e Innovazione: usi e costumi del nostro territorio raccontati dagli alunni della primari e della secondaria

6 [email protected]

“Qui si lavora la paglia che il carro avvolge in una splendida vestaglia”

A lezione di scrittura creativa...

In provincia di Avellino sorge il mio paese: Fontanarosa.Un paese con molte tradizioni e origini davvero impor-tanti. Una delle tradizioni più importanti è il Carro cheviene tirato il 14 agosto. ha anche origini longobarde,molti secoli fa la città di Aeclanum fu distrutta dai longo-bardi e da lì emigrano a Fontanarosa. Questo è il miopaese, spero verrai a trovarci. Intanto, te lo racconto inversi...

Gli alunni della IB - Secondaria IGrado Fontanarosa

Il mio paese si chiama Fontanarosa,luogo in cui ci si riposa. È situato su una collina

di sera brilla come una stellina.Non sono molti gli abitanti,ma di edifici ce ne sono tanti.

Qui si lavora la paglia che il carro avvolge in una splendida vestaglia.

La pietra poi si decora,ma per realizzarla davvero si lavora!

Il Presepe in chiesa è favoloso,a noi bambini piace perché è miracoloso.

Se le fontane vuoi ammirareal centro della piazza ti devi recare.

Qui trovi la scuolae davanti ad essa c’è qualche aiuola.Noi bambini siamo quasi sempre felici

soprattutto perché siamo abbastanza amici.Presto, veniteci a trovare stiamo qui ad aspettare,

venite numerosi a visitare questo paesello che è davvero tanto bello!

Gli alunni della IV Primaria di Fontanarosa

In Irpinia c’è un paesello che è davvero molto bello,Fontanarosa così si chiama

ogni suo abitante assai lo ama.pietre e paglia ben lavorate

danno vita ad opere assai pregiate.Poi c’è il presepe con i pastorelli che rende i Natali davvero belli.

Qui il clima è sempre mite e rigogliosi crescono ulivi e viti

che bello vivere quinon ci si annoia neppure un dì.

Gli alunni della IB - Secondaria IGradoFontanarosa

IV Primaria - Fontanarosa IV Primaria - Fontanarosa

IV Primaria - Fontanarosa

Il mio paese si chiama Fontanarosaed è bello come una rosail paesaggio verde irpino mi sembra un giardinosituato su una collina molto carina.È poco popolato ma molto ammiratoè una cittadina molto invitanteinfatti ad Agosto c’è un evento importante.Fontanarosa è un paese piccolo e concentratoche mi sembra un cartone animato.Gli alunni della IB - Secondaria IGrado Fontanarosa

Fontanarosa paese ricco e fruttuosodi fontane con acqua limpida ne ha a iosa.Culla dei longobardi e madre di tutti noiCi accoglie ogni giorno come degli eroi.Chi lontano se ne va un dolore gli rimarrà E una lacrima sul viso gli rimarrà.

Gli alunni della IB - Secondaria IGradoFontanarosa

È un piccolo paesino in provincia di AvellinoCome diceva la maestra

è chiamata città della pietraC’è un bel Santuario da ammirare

della Madonna da venerareun pozzo santo e miracolosoin un luogo alquanto caloroso.

Gli alunni della IB - Secondaria IGradoFontanarosa

Se a Fontanarosa tu verraitante cose belle tu scoprirai

tante tradizioni e tanta bella gentequa di sicuro troverai.

E se molti se ne devono andareprima o poi qua devono tornare

c’è il Carro che li attrae e al richiamo della Cupola

nessuno si sottrae.C’è la grande festa che tutti unisce e ogni preoccupazione sparisceQui tanti artisti puoi incontrare e tante belle opere puoi ammirare.

E allora cosa aspetti…non esitare

a Fontanarosa devi sicuramente andare.Gli alunni della IB - Secondaria IGradoFontanarosa

Maestose montagne lo circondanoi raggi del sole lo illuminano.

Quando il campanile suona a festa, tutta la gente ad ascoltar la banda

in piazza restase ad agosto lo senti vibrar è il Carro che stanno a tirar.

Fontanarosa è questo il mio paesepiccino e carino

e se sei alla ricerca di un caminetto, mortaio,archetto

questo è il posto perfetto.Gli alunni della IB - Secondaria IGradoFontanarosa

Se a Fontanarosa tu verraitante cose belle tu scoprirai

tante tradizioni e tanta bella gentequa di sicuro troverai.

E se molti se ne devono andareprima o poi qua devono tornare

c’è il Carro che li attrae e al richiamo della Cupola

nessuno si sottrae.C’è la grande festa che tutti unisce e ogni preoccupazione sparisceQui tanti artisti puoi incontrare e tante belle opere puoi ammirare.

E allora cosa aspetti…non esitare

a Fontanarosa devi sicuramente andare.Gli alunni della IB - Secondaria IGradoFontanarosa

La Chiesa di Santa Maria Costruita per una nevicata.

Nel mese di agostoche bella la Madonna vestita d’oro

Con il braccio Gesù bambinolo ammira con piena gioia

gli spari puoi udire,un giorno ci arriverai.

Gli alunni della IB - Secondaria IGradoFontanarosa

Libriamoci 2016...in classe con Gianburrasca

Nell’ambito del pro-getto “Libriamoci2016” la nostra clas-se ha letto “Il giorna-lino di GianBurrasca” dello scrit-tore Luigi Bertell i,detto Vamba. Dal 24al 30 ottobre abbia-mo “divorato” questodivertentissimo dia-rio, sul quale unragazzino fiorentinoannota tutti gli scher-zi e i pasticci checombina, che sonocosì tanti da guada-gnarsi il soprannomedi GIAN BURRA-SCA. E’ stato uncontinuo divertimen-to, un ridere a crepa-pelle, una voglia dinon smettere finoalla fine. Abbiamo vissuto unmomento davverocoinvolgente!Classe IV - PrimariaPaternopoli

I l 4 novembre lascuola Primaria diLuogosano unita-m e n t eal l ’AmministrazioneC o m u n a l ehanno cele-brato la ricor-renza con lad e p o s i z i o n edi una coronad’alloro alMonumento aiCaduti. Il tuttoper Rendereomaggio er i c o r d a r equanti hannosacrificato laloro vita, oanche soltan-to gli annimigliori dellaloro esisten-za, per laP a t r i a .In quest’oc-casione gli

alunni della scuolaprimaria hanno libe-rato in aria decine dipalloncini richiaman-do i il tricolore della

bandiera italiana.

Classe IPrimaria

Luogosano

La mia scuola accogliente...

Finalmente è iniziato il nuovo anno scolastico! Il 15Settembre noi alunni della terza eravamo impazienti dirivedere i vecchi compagni e la nuova scuola e, tuttieuforici, eravamo radunati fuori ad aspettare il suonodella campana. Drin drin tutti noi entravamo entusiastied emozionati. Dopo aver salutato i genitori abbiamovisitato la nuova scuola e… “Le nuove aule sono moltoaccoglienti”; “Finalmente i bambini dell’infanzia, dellaprimaria e della secondaria di primo grado sono tutti inun’unica scuola”; “La nuova scuola è più colorata diquella precedente”; “La nuova scuola offre più labora-tori”; “Finalmente c’è una sala immensa dove si posso-no radunare i bambini”; “C’è una palestra con moltiattrezzi”; “Nelle aule oltre alla lavagna c’è anche laLIM”.

Classe III Primaria

Paternopoli

4 novembre...tutti insiemenel segno del ricordo

Il 4 novembre

Il 4 novembre è un giorno di celebrazioni

È un giorno di gratitudine,

un giorno di ricordi

è un giorno di dolore

4 novembre

In questo giorno si celebra la Vittoria dell’Italia

nella Prima Guerra Mondiale,

una vittoria che ci ha visti Uniti.

Il 4 novembre deve essere anche il giorno

del ricordo e della gratitudine,

perché è una vittoria avuta anche grazie

alla morte di migliaia di italiani,

una vittoria che ha visto oltre un milione di feriti.

Oggi si rende onore al Milite Ignoto

per me quel militare non è ignoto:

è il figlio, è il padre, è il fratello

che non è mai tornato a casa.

Il tricolore

Il tricolore è la nostra bambiera,

che è rimasta com’era.

Verde, bianco e rosso

il tricolore così è composto.

I colori rappresentano la speranza,

le nevi e il sangue che i soldati hanno versato,

e li dobbiamo ringraziare

perché la nostra Patria hanno salvato

Il tricolore è nato quando, nel 1860, ci siamo uniti,

quando la guerra e i litigi sono finiti.

Primaria Luogosano classe 5ª

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Certificazione Cambridge, studentiemozionati alla consegna dei diplomi

L’attività si è conclusa con una manifestazione di fine corso che ha riscosso grande successo8 [email protected]

News

L’iniziativa ha coinvolto tutti gli alunni dei vari plessi dell’Istituto comprensivo “Di Prisco”docenti di linguainglese del nostroIstituto, hannoaccolto tutti gli stu-denti e i loro genitoriaffinché ricevesserol’ambita certificazio-ne linguistica diretta-mente dalle mani delDirettore della BritishSchool di Beneventoe docente esamina-tore del CambridgeEnglish LanguageAssessment , prof.Frank Puca , assisti-to dalla dott.ssaSimona Carrozza. Ilnostro Istituto è statoriconosciuto centrodi preparazione agliesami Cambridge edè per tutti noi motivodi orgoglio e di gran-de soddisfazionepoter permettere ainostri studenti diottenere un creditoformativo spendibilenel corso della pro-pria carriera scolasti-ca, universitaria elavorativa, cosi’ daentrare nell’ottica diuna preparazionesempre più europeaed internazionale.

Il 10 Novembre 2016nella sede centraledel nostro Istituto aFontanarosa si ètenuta la cerimoniadi consegna dellec e r t i f i c a z i o n iCambridge EnglishMOVERS per tutti glistudenti diF o n t a n a r o s a ,Taurasi, Luogosanoe S.Angelo all’Escache ad Aprile 2016hanno conseguito ilprestigioso attestatodi lingua inglese.La DirigenteScolastica, dott.ssaAntonella De Donnoe le professoresseCorrado e Gallo,

Essere esaminati dadocenti di madrelin-gua inglese, infatti, èstato per i nostriragazzi un’esperien-za altamente formati-va ed emozionanteed ha permesso lorodi confrontarsi conun mondo diverso dalproprio. Nel nuovo anno sco-lastico i nostri alunnisaranno impegnati,questa volta anchecon i loro coetanei idi Paternopoli, nellapreparazione dellivello successivo :Cambridge EnglishFLYERS .Al prof. Puca, alladott.ssa Carrozza, aidocenti di madrelin-gua va il ringrazia-mento del nostroDirigente Scolastico,dei docenti e deglialunni per l’enormeimpegno , la grandeprofessionalità el’altissimo senso diresponsabilità e col-laborazione dimo-strati nell’arco ditutto il periodo dilavoro.

“Lo scorso anno, noiragazzi dell’I.C. “ DiPrisco”, abbiamo vis-suto un’esperienzamagnifica: quella disostenere un esametutto in inglese, conprofessori di madre-lingua con cui abbia-mo sostenuto 4 proverelative alle 4 abilitàlinguistiche di :Listening, Speaking,Reading e Writing” -Michael CappuccioIIIA“Il giorno dell’esameero in panico ma poimi sono resa contoche potevo farcela ealla fine sono statamolto felice per i mieivoti” -Angela ScalaIIIA “Sono contenta diaver sostenuto unesame cosi rigidoperché sono questacertificazione mi saràutile in futuro” -Giovanna Ruzza IIIA“ Mi è piaciuto molto ilsig. Frank: era moltodivertente e bravo e

la,soprattutto per l'im-portanza del conse-guimento del diplomache ho ricevuto”. - IdaBarrasso“Una bellissima espe-rienza che ci ha fattocrescere mentalmen-te aprendo dinanzi anoi nuovi orizzonti efacendoci fissarenuovi obiettivi .Laconsigliamo a tutti perarricchire il propriobagaglio culturale”.-Raffaele ColucciaIvan CaggianoOttorino IannellaAntonio Barletta“Quest'esperienza èstata per me moltoimportante perchè miha insegnato cosenuove mi ha aiutata agestire l'ansia e sonomolto fiera di me peraver raggiunto un tra-guardo così alto.Assolutamente darifare”Giada D'AmbrosioLorena FiorentinoClasse terza Plessodi Taurasi

tutto l’anno scolasti-co” - Classe IIIPlessodi Luogosano. “E' stata un'esperien-za molto costruttiva esoprattutto nuova checi ha abituato all'ideadell'esame. All'iniziol'ansia era tanta mauna volta entrate gliesaminatori ci hannomesso a nostroagio,e da sottolineareche erano molto sim-patici. Siamo soddi-sfatte per i nostri votie siamo consapevoliche questa esperien-za ci aiuterà nellavita”. Dianora MaffeiMaria Guarente“E' stata un'esperien-za fantastica che miha formata molto.Dopo tutte le insicu-rezze e l'ansia primadelle prove d'esame,sono rimasta soddi-sfatta dei risultatiottenuti”- Iole De Feo“E' stata una bellaesperienza,piena diemozioni e mi piace-rebbe molto riviver-

Ecco come i nostriragazzi hanno rac-contato la loro espe-rienza delC a m b r i d g e :“L’esperienza delCambridge English èstata molto impegna-tiva per noi alunni maha dato i suoi buonifrutti ed il lavoro dipreparazione al testfinale ha potenziatole nostre capacità dicomprensione siaorale che scritta.Un’avventura deltutto nuova che ci hafatto scoprire un’e-mozione ancora sco-nosciuta: era la primavolta nella nostra vitache sostenevamo unvero esame!Nonostante le nostrep r e o c c u p a z i o n i ,siamo riusciti a tene-re sotto controllo l’an-sia superando leprove con ottimi voti. Vogliamo ringraziarela nostra professo-ressa, Corrado, peraverci guidati durante

Il mio esame...gli studenti si raccontano

sono contento del miovoto” - SaverioD’Ambrosio IIIB“ E’ stato emozionan-te ricevere l’attestatodel mio primo esamed’inglese. Una bellaesperienza che sperodi ripetere l’annoprossimo” - Elisa DeGregorio IIIB“Quando sono andatoa prendere il diplomaero molto spaventatoperché pensavo diaver preso un votobasso ma poi ho sco-perto di aver preso unbel voto e ne sonostato felice” RosarioIovanna IIIBFontanarosa

Alcuni momenti della consegna dei diplomi ai ragazzi

Alcuni momenti della consegna dei diplomi airagazzi

Alimentazione, leggere le etichette per scegliere consapevolmente

Gli alunni sono stati coinvolti in attività di ricerca, di riflessione e in lavori [email protected]

News

“Mens sana in corpore sano, il cibo ingerito deve essere frutto di un’accurata analisi”deve essere in ordinedecrescente di quan-tità degli ingredientiimpiegati e ciò signifi-ca che il primo nomi-nato è in quantitàmaggiore del secon-do, il secondo è mag-giore del terzo e cosìdi seguito. Questasemplice regola spes-so consente di capirela vera qualità o laconvenzione di unprodotto rispetto ad unaltro, controllando ilposto che occupanogli ingredienti piùcostosi o pregiati.Proviamo a verificarequale posto occupa lacarne nella lista degliingredienti di un sugoal ragù, oppure dovesono nell’elenco degliingredienti di un dolcele uova e il burro: cipossiamo così facil-mente rendere contodell’effettiva qualitàdel prodotto cheabbiamo davanti.Occorre fare moltaattenzione anche alladenominazione com-merciale del prodotto,che può sembrare unelemento banale edinvece è molto impor-tante. Quella che dallaraffigurazione riporta-ta sull’etichetta visembra una panna,potrebbe non averenulla a che fare con illatte ed essere a basedi grassi idrogenati,che facilitano il depo-sitarsi di colesterolonei vasi sanguigni: inun caso di questo tipoil prodotto, seppuresimile per aspetto allapanna, non può legitti-mamente chiamarsi“panna” ed avrà quindiuna denominazione difantasia. La denomi-nazione commercialeè doppiamente impor-tante quando per unprodotto è presente

Fare la spesa non èsemplice come sem-bra. La scelta di ognialimento dovrebbeessere frutto di un’ac-curata analisi: selezio-nare i prodotti migliorifacendo attenzione alrapporto qualità-prez-zo significa spenderenel modo giusto e sal-vaguardare la nostrasalute e quella di chi ciè accanto. Rispettoalle generazioni deigenitori e dei nonni c’èuna maggiore disponi-bilità di prodotti ali-mentari e si è svilup-pata un’attenzioneparticolare per la qua-lità; quindi, nel fare laspesa, non lasciamociguidare solo dal prez-zo sull’etichetta, poi-ché i consumatori piùattenti sanno che nonsempre corrisponde allivello della qualità. E’bene pertanto impara-re al più presto adinterpretare le nume-rose norme che disci-plinano la produzionee l’etichettatura deiprodotti alimentari,così che anche noipossiamo fornire pre-ziosi consigli e tutela-re la salute di tutti. Macome possiamo sce-gliere i prodotti giusti?Come riconoscere unprodotto o stabilire seil prezzo è esagerato.La prima regola èimparare a leggere leetichette! Infatti percapire qualcosa in piùdi un prodotto alimen-tare è importante leg-gere l’elenco degliingredienti riportatosull’etichetta oppure,nel caso di alimentinon confezionati, suicartelli esposti al pub-blico accanto allamerce, che devonoessere sempre chiaried esaustivi. In basealla legge, l’elenco

una classificazionenormativa, perché, inmolti casi, essa svelaimmediatamente laqualità del prodottoalimentare e si puòdecidere di pagare dipiù. Così, l’olio extravergine d’oliva èmigliore dell’olio d’oli-va, il latte frescopastorizzato è piùbuono del latte pasto-rizzato, il succo con-tiene più frutta del net-tare, per fornire soloalcuni esempi. Unaltro elemento a cuidovremo imparare afare attenzione è ladata di scadenza,un’indicazione davve-ro importante perchéquanto più è lontanatanto più indica la fre-schezza del prodotto:in uno yogurt una datadi scadenza più lonta-na indica probabil-mente maggiore pre-senza di bacilli latticibenefici per l’organi-smo. Attenti però, per-ché in altri casi è veroinvece il contrario: untonno all’olio, un sala-me, un prosciutto o unformaggio duro gua-

dagnano in bontà conil trascorrere deltempo (entro certi limi-ti). Attenzione poi adun’importante diffe-renza: se in etichettala data di scadenza èespressa con la dicitu-ra “da consumarsientro il…” il prodottonon può essere piùvenduto dopo la sca-denza stessa; se inve-ce è espressa con ladicitura “da consumar-si preferibilmenteentro il…” indica sem-plicemente il termineminimo di conserva-zione e il prodotto puòessere venduto anchedopo, ma sotto laresponsabilità delvenditore. Le denomi-nazioni d’origine euro-pee. Per riconoscerela qualità degli ingre-dienti e della lavora-zione dei prodotti ali-mentari sono moltoimportanti le denomi-nazioni d’origine rico-nosciute dall’UnioneEuropea. I Paesimembri del MercatoUnico Europeo hannodeciso di proteggere ipropri prodotti alimen-

tari tipici al rischio dicontraffazione e diimitazione. Le deno-minazioni dop ( deno-minazione d’origineprotetta) ed igp ( indi-cazione geograficaprotetta), sono unagaranzia di qualitàperché i prodotti con-trassegnati da questimarchi devono prove-nire da una determina-ta zona geografica einoltre devono esserefatti rispettando delleprecise regole di pro-duzione: laC o m m i s s i o n eEuropea ha stilato ecodificato per ognicategoria di articoli ali-mentari che ha decisodi proteggere, il proce-dimento che li rendemeritevoli di taleattenzione. Il cosid-detto disciplinare diproduzione deveessere rispettatoanche per la creazio-ne dei prodotti stg(specialità tradizionaligarantite), altro mar-chio riconosciutodall’UE. I prodotti bio-logici. Inoltre è benesapere che tra ledenominazioni tutela-te dai Paesi dell’UErientrano anche i pro-dotti biologici, sia agri-coli sia zootecnici, chedevono essere ottenu-ti rispettando preciseregole di coltivazionetradizionale e chesono riconoscibilidalla dicitura in eti-chetta “AgricolturaBiologica”: questi ven-gono coltivati o pro-dotti senza l’uso diantiparassitari indu-striali, concimi, pesti-cidi, antibiotici e inset-ticidi.

Gli alunnidella Classe III

Secondaria IGradoLuogosano

La storia della Coca Colala bevanda dei giovani

Una delle bevandepreferite dai giovani,non solo di oggi, è laCoca-Cola, unabevanda industrialeanalcolica annovera-ta tra i soft-drink . Ilsuo colore scuro,che ricorda il caffè, èdovuto ad un colo-rante l’e150d ,detto“caramello”. La bibi-ta deve il suo nomeal fatto che nella suaricetta erano impie-gati ,tra le altresostanze ,estrattiprovenienti dallenoci di cola e dallefoglie di coca ,questeultime private dellesostanze tossiche.Questa bibita fuinventata dal farma-cista statunitenseJohn StithPemberton, l’8 mag-gio 1886 ad Atalanta,

in Georgia ,inizial-mente come rimedioper il mal di testa eper la stanchezza .Ilprimo nome dato allabevanda fu“Pemberton’s FrenchWine Cola ,una varia-zione del cosiddetto“vino di cola “unamiscela di vino efoglie di coca cheaveva avuto grandesuccesso in Europaquando era statocreato dal farmacistaAngelo Maniani.L’alcol fu sostituitocon un estratto dellenoci di cola ,unapianta tropicale repu-tata non dannosa perla salute. Dall’usocombinato dei dueingredienti principali,la coca e la cola ,labibita acquisì il nomeattuale .Ben presto la

coca venne abolitaperché ritenuta unasostanza stupefacen-te nonostante ciò, labibita continuò adessere commercializ-zata anche se depri-vata di questo ingre-diente. Nel 1927 laCoca-cola venneimportata per laprima volta in Italia eda quel momento ini-ziò il suo successo;inizialmente eracontenuta nelle clas-siche bottiglie divetro ma dal 1960comparve la lattina enel 1980 la bottigliapet .Oggi questa bibi-ta è praticamentepossibile berla intutto il mondo , inparticolare è il soft-drink per eccellenzadei fast-food. Lamaggior rivale della

Coca-Cola è la Pepsi,ma di entrambe esi-stono numerose imi-tazioni che restanotali poiché, nono-stante lo spionaggioindustriale abbia ten-tato di rubare laricetta originale, nes-suno è mai riuscito ariprodurla esatta-mente. Il celebre logodel marchio fu creatonel 1886 dal contabi-le dell’azienda utiliz-zando un carattereche in quel tempo, inAmerica era il piùcomune mentre oggiè un “cult”.

LABORATORIO DI STORIA

CLASSE III/A SECONDARIA

I GRADO TAURASI

La leggenda di San Marciano Vescovo

Il patrono di Taurasi è S.Marciano e vienefesteggiato il 14 giugno.Egli era di origine grecae proveniva da unanobile famiglia moltoricca .Ad un certo puntodella sua vita sentì lachiamata del Signore e,distribuiti tutti i suoi beniai poveri, agli orfani ealle vedove ,si diede allavita ascetica .Ben prestolasciò la Grecia e vennein Italia ,stabilendosisulle alture di Frigentocome eremita ,successi-vamente si recò a Romainsieme al suo amicoLorenzo che dovevaessere consacratoVescovo di Canosa .Fuin quell’ occasione chePapa Leone I lo elesseVescovo di Frigento inquanto erano già note lesue grandi doti religiosee morali ;il suo episco-

pato a Frigento fu eser-citato in modo esempla-re inoltre fece diversimiracoli .Si racconta chegià mentre tornava daRoma ,a Terracina siimbatté in un corteofunebre e resuscitò ilmorto con la sola bene-dizione. Non si conosco-no le circostanze che loportarono poi a Taurasidove infine morì evenne proclamato santo.Si racconta che neitempi passati durante lafestività di S. Marciano,mentre la statua delSanto veniva portata inprocessione da Taurasia Calore ,alcuni contadi-ni dissero che il Santonon era Santo poichénon faceva miracoli.Durante quell’estate icampi di quei contadinifurono toccati dallacarestia mentre per tutti

gli altri fu un anno pro-spero .Ancora oggi latradizione vuole chedurante l’ultimo fine set-timana di luglio si ringra-zi e veneri il santo rea-lizzando un orto in suoonore .

La leggenda del fuocodi S. Ciriaco

Tanto tempo fa nelpaese di Taurasi avven-ne una piena del fiumeCalore .I contadini chesi trovavano nelle vici-nanze del fiume a lavo-rare la terra, furono coltidi sorpresa e investitidall’acqua ;presi dal ter-rore e dalla paura dimorire affogati tentaronodi mettersi in salvoquando all’improvvisosentirono una voce veni-re dalle sponde “Nontemete, S.Ciriaco vi sal-

verà dall’oscurità delmale “.Miracolosamentei contadini si sentironosospingere verso la rivae davanti a loro apparveil Santo seduto accantoad un grande fuoco.Questi rivolgendosi agliuomini e alle donne pre-senti disse : ”PregateNostro Signore affinchépossa essere la nostraluce in eterno “Da quelgiorno nel paese diTaurasi si iniziò acostruire un ponte perattraversare il fiume e,in ricordo del miracoloavvenuto ,per tradizioneancora oggi si accendo-no grandi falò all’apertoe si recitano preghiereinoltre si costruisce unobelisco in onore delSanto .

Classe I/A secondaria Taurasi

Alimentazionel’importanza delle giuste regole

Gli alunni sono stati coinvolti in attività di ricerca, di riflessione e in lavori pratici10 [email protected]

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“La scelta del cibo deve essere frutto di un’accurata analisi”

A lezione di merenda...tanti tipi di merenda salutari

Il 26 ottobre scorsoè stato per noi ungiorno speciale. Tutti i bambini dellanostra scuola diLuogosano ci siamoritrovati alle ore10.00 nell’aula dellamensa per condivi-dere insieme ainostri amici più pic-coli e più grandi unmomento ricreativodedicato alla sana egiusta alimentazio-ne.Abbiamo intitolatoquesto giorno “alezione di merenda”,infatti in questaoccasione abbiamoconsumato tanti tipidi frutta:mele, banane, pere,arance, noci,manda-

rini etc…ed abbiamo imparatoche è importantemangiare cibi saluta-ri ed è piacevolefarlo tutti insieme.Via le solite merendi-ne!E’ stato molto diver-tente scambiarciconsiderazioni epareri con tutti inostri amici di scuo-la.Canti e poesie deglialunni di quintahanno concluso que-sta nostra iniziativache ci proponiamo diripetere.

Gli alunni della clas-se terza Primaria diLuogosano

Filastrocca per crescere bene

Per crescere, correre e saltarecorrettamente devi mangiare.

Nella pasta e nel pane ci sono i carboidrati,sentirai che energia dopo averli mangiati.Ricorda che gli zuccheri vanno consumati

con moderazionemeglio mangiarli a colazione.Le proteine della carne, delle uova e del pesce,

sono indispensabili per chi cresce. Le vitamine di frutta e verduraaiutano gli anticorpi a far paura.Latte e formaggio devi consumare

se le ossa vuoi rinforzare,ma non mangiare grassi in quantitào avrai il problema dell’obesità,

e per restare sano fai tanto movimentone trarrai un gran giovamento.

Plesso di LuogosanoTutto il plesso ha partecipato alla celebrazione della giornata mondiale dell’alimentazione ed in particolare la classe 5° ha recitato

“Filastrocca per crescere bene”.

Classe III - Primaria Luogosano

Classe IIB - Primaria Fontanarosa Classe III - Primaria LUogosano

Classe III - Primaria Luogosano

Alimentazionel’importanza delle giuste regole

Gli alunni sono stati coinvolti in attività di ricerca, di riflessione e in lavori [email protected]

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Alimentazione e Igiene oraleLa bocca è l'epicen-tro della crescitastrutturale, funziona-le e cognitiva delbambino.I denti dei bambiniiniziano a formarsiprima della nascita.A partire dai quattromesi, i primi dentiprimari, o denti dalatte, iniziano a usci-re dalle gengive. Ingenere, tutti e 20 identi primari spunta-no entro i 3 anni,anche se il ritmo el'ordine di eruzionepuò variare. I dentipermanenti inizianoa comparire. Perfavorire la salute delcavo orale occorrelimitare l'apporto dizuccheri per aiutarea prevenire la carie,usare spazzolino dadenti e filo interden-tale con regolarità enel modo giusto.

Sabato 24 settembre 2016, nei vicolipiù antichi del nostro paese,Paternopoli, la Pro-Loco ha organiz-zato l’ottava edizione della“Macenata”, l’antico rito della pigia-tura dell’uva. Oggi la spremituradell’uva viene fatta con le macchine.Una volta questa era una vera e pro-pria festa: il duro lavoro di un annoaveva dato i suoi frutti e perciò iltutto era accompagnato da canti alle-gri, danze e buon cibo. Era un avve-nimento bellissimo e per non dimen-ticarlo e per valorizzare le tradizionidel nostro paese è stato organizzatoallo stesso modo. Tre erano i luoghiin cui si è svolta la manifestazione:piazza XXIV Maggio, piazza San Vitoe Rua delle Rose; ognuno decorato inmaniera particolare e originale, conluci di grande effetto. La prima pigia-tura si è svolta in piazza XXIVMaggio, di fronte al frantoioFamiglietti, mentre la seconda inpiazza San Vito. La gente si affollavaintorno al tino colmo d’uva, nel qualesono entrati un ragazzo e una ragaz-za che, a suon di musica, hannopigiato l’uva, trasformandola inmosto. La serata è stata piacevole edivertente.

In occasione della “Giornata mondialedell’alimentazione” la nostra classe hadiscusso dei tanti bambini che, nel

mondo, non hanno niente da mangiaree vivono in grande miseria. In realtànel mondo c’è abbastanza cibo per sfa-mare tutti, eppure molte persone anco-ra soffrono perché non dispongono digeneri alimentari in quantità suffi-

ciente a soddisfare i propri bisogni; chisubisce le conseguenze peggiori dellafame sono i bambini che con poco cibocrescono male, si ammalano più facil-mente e per questo muoiono. Anche

studiare diventa più difficile, a stoma-co vuoto si perde la concentrazione e cisi stanca prima. Abbiamo scoperto cheil riscaldamento della Terra sta ancorpiù affamando milioni di persone almondo inaridendo campi o sommer-gendoli con alluvioni. Tutto questo ciha fatto pensare a quanto abbiamo e aquanto sprechiamo inutilmente get-tando cibo prezioso che potrebbe sfa-mare tutti quei bambini che muoiono,

ogni giorno, per la fame.

Classe IV Primaria Paternopoli

Classe V Primaria - Paternopoli Classe IV Primaria - Paternopoli

classe I Primaria - Paternopoli

classe V Primaria - Paternopoli

“La Macenata”

Scopo del gioco è quello di riempire lecaselle bianche con numeri da 1 a 9, in modotale che in ogni riga, in ogni colonna e inogni regione quadrata con bordi in neretto,siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 senzaripetizioni. Ma questa è solo la regola. Perrisolvere effettivamente il gioco ci vuolelogica e inventiva.suggerimento...Riduci il campo di gioco a tre righe orizzon-tali per volta, comincia da quelle dove cisono più numeri.

classe I Primaria - Paternopoli

classe I Primaria - Paternopoli

Aspettando il 25 dicembre i bambini della scuola Primaria e dell’Infanzia presentano le loro opere

Gli alunni: “Natale è ... solidarietà” “Oggi vorremmo veder nascere un Gesù forte che schiacci i cattivi e ribalti le sorti del mondo”

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Il nostro pensiero e ilnostro augurio perquesto Natale è rivol-to a tutte le personepovere, afflitte, mala-te, affamate di giusti-zia che si sentonocondannate e vivonolontano dalla speran-za. Oggi vorremmoveder nascere unGesù forte cheschiacci i cattivi eche ribalti le sorti delmondo, un Gesù chefaccia giustizia, met-tendo in carcere quel-li che se lo meritanoveramente, quelli cherubano, che ammaz-zano, e che prendonodenaro che nonappartiene loro.Vorremmo vedernascere un Gesù acapo dell'esercito piùforte del mondo cheporti la pace definiti-va e faccia cessare dicolpo tutte le guerre. Iprofughi dovrebberopoter tornare ai loroPaesi d'origine epoter convivere conaltri di diverso colore,lingua e credo religio-

so. Vorremmo vedernascere un Gesù checostruisca una gran-de comunità per gliemarginati, i senza-tetto, i bambiniabbandonati, i giova-ni sbandati, i tossico-dipendenti e tutticoloro che si sentonoesclusi dal mondo, unGesù che faccia ilmiracolo di eliminarela povertà e che creinelle persone sensi-bilità verso il prossi-mo e li renda capaci evolenterosi di ascol-tarsi l'un l'altro edesiderosi di aiutarsia vicenda. Gesùdovrebbe entrarenella mente di tuttequelle persone chepensano solo a sestesse, al successopersonale, ai soldi,alla carriera senzatener conto che nelmondo c'è molto dipiù. A tutte questepersone va il nostrosegnale di speranza.Classe V - ScuolaPrimaria Taurasi

I bambini della I elementare disegnano il Natale

CLASSE I - SCUOLA PRIMARIATAURASI

I bambini della quarta primaria di Taurasi presentano la loro ricerca

“Meraviglia delle meraviglie: il Natale”

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Per la gioia di grandi e piccini, il Natale sta arrivando… cosìanche quest’anno esso riaprirà le sue porte dorate, intro-ducendoci in un mondo speciale, fatto di regali e di lietesorprese che cerchiamo di meritarci, studiando e prenden-do bei voti a scuola… Parli ora o mai più chi di noi a Natalenon ha (almeno per una volta) spalancato la bocca nel ten-tativo di gridare la meraviglia provata scartando un regalotanto desiderato…Quando eravamo in prima elementare,le nostre maestre ci accompagnarono in gita a Salerno;era dicembre e la città era un trionfo di luci e di colori.Calava la sera quando, stanchi e carichi di doni, dai mer-catini ci inoltrammo nelle viuzze strette per giungere aduna bottega; lì c’erano tanti presepi, alcuni completi ed altriin costruzione… in uno dei più grandi l’artigiano ci indicòun pastorello addormentato, adagiato sulla montagna piùalta: era Benino, il sognatore. Ci spiegò che quel bambinosimboleggia il viaggio verso la Grotta; è detto, infatti,Pastore della Meraviglia. Nell’ascoltare il racconto diBenino, solo sussurrato dal bottegaio (quasi a non volersvegliare il giovinetto dal suo dolce sonno), provammo adimmaginare l’urlo muto del pastorello quando sarebbearrivato al cospetto di Gesù Bambino! Si dice che SanFrancesco sia stato l’ideatore del presepe. Dopo il viaggioin Palestina, egli volle costruire una nuova Betlemme: daluoghi vicini e lontani il Santo Poverello convocò a Grecciofrati e gente comune… e con loro se ne stette davanti allacapanna con gli occhi pieni di lacrime e il cuore inondatodi gioia! Che meraviglia! Con quanta passione la maestradi religione ci ha raccontato nei particolari come andaronole cose… Sappiamo bene che il Natale è anche un’occa-sione per sfoggiare vestiti nuovi, imbandire tavole con cibiprelibati, scambiarsi regali costosi e raffinati. Ma ci sonopersone che non possono permettersi di far festa neppurealla Vigilia di Natale. A Città del Messico viveva una bambi-na molto povera di nome Ines. Con i suoi grandi occhi nerinel visetto scuro, ella vagava per il mercato a piedi nudi,guardando le bancarelle: in bella mostra c’erano tutte cosea lei proibite… ricca solo del suo sorriso, cercava di inte-nerire i venditori, che le regalavano sempre qualcosa.Tutto quello che riceveva lo metteva nella tasca del suogrembiule. Il contenuto di quella tasca era preziosissimo:quello era il cibo per i suoi fratellini e per la sua mammagravemente malata. La sera della Vigilia di Natale la suatasca era colma più del solito. Ines, però, non era del tuttofelice… aveva un piccolo segreto: desiderava portare unfiore a Gesù Bambino, come era tradizione a Città delMessico. C’era un specie di gara a chi portava il fiore piùbello… avrebbe voluto coglierne qualcuno dai balconi piùricchi, ma non poteva portare un fiore rubato a GesùBambino! Così vagava inquieta… Era tardi e la mamma lastava certamente aspettando. Gettò un ultimo sguardo evide in un angolo un ciuffo di piantine che avevano lefoglie verdi e lucide, disposte come i petali di un fiore. Neraccolse alcuni rametti e formò un piccolo mazzo. Con ilnastro rosso, che le serviva a legare i capelli, fece una coc-carda intorno alle foglie verdi. Passò davanti alla chiesa,entrò e disse a Gesù Bambino: “Te li lascio adesso perchémi vergogno troppo a venire dopo con gli altri bambini”.Un “Oh!!!!” di meraviglia la fece trasalire; intorno a lei c’eraun gruppo di gente che fissava il suo mazzo di fiori: lefoglie erano diventate rosse e, al centro, le bacche aveva-no formato come un cuore d’oro. La bambina adagiò il suodono ai piedi del Bambinello. Ora sapeva che Gesù loaveva gradito ed aveva trasformato delle semplici foglienel fiore più bello del Messico: la Stella di Natale. E che diredella meraviglia di quel mercante che, ormai vecchio esolo, appoggiato ad un cespuglio davanti alla grotta, pian-geva e piangeva… ad un tratto il suo cuore era cambiato!Per tutta la vita era stato avido e avaro ed ora, tra la folla diquelli che per la prima volta sentiva come suoi fratelli, eraal cospetto di Gesù... Quante volte li aveva ingannati!Aveva finto miseria per vender più caro! Aveva speculatosul bisogno dei poveri… mai la sua mano si era aperta perdonare. Alle prime luci dell’alba quelle lacrime di pentimen-to splendettero come perle in mezzo alle foglioline di quelcespuglio: era nato il vischio. E come dimenticare l’abete?É ormai da giorni che abbiamo tirato giù dagli scaffali edalle soffitte le scatole ricolme di palline e di luci con cuiaddobbare l’albero di Natale! Si racconta che SanBonifacio, lasciata l’Inghilterra per predicare in Germania econvertire quelle genti al cristianesimo, incontrò un grup-po di pagani che stavano per sacrificare un giovinetto,mentre adoravano un albero di quercia. Per fermare quelsacrificio, San Bonifacio tagliò la quercia e, con sua gran-de meraviglia, un abete sorse dalle sue radici. Il Santo capìche quello era un segno di fede. I suoi seguaci decoraronol’albero con le candele in modo che San Bonifacio potessepredicare ai pagani anche durante la notte. Una leggendanarra poi di un ragazzino che, inoltratosi nel bosco allaricerca di un ceppo da bruciare nella Notte Santa, siattardò non trovando più la strada di casa. Quel Natale, cheaveva tanto atteso, ora lo sentiva lontano… cominciò anevicare e, visto un albero ancora verdeggiante, si riparòsotto di esso: era un abete che, intenerito, abbassò i suoirami fino a far loro toccare il suolo in modo da proteggereil bambino dal freddo della notte. La mattina seguente ilbambino, svegliandosi, sentì in lontananza le voci degliabitanti del suo villaggio che lo stavano cercando. Dopoaverlo ritrovato, gioirono insieme del meraviglioso spetta-colo offerto dalla neve: essa, caduta copiosa sui rami del-l’albero, aveva formato cristalli di uno splendore incompa-rabile. D’allora l’abete venne adottato a simbolo del Natale.Dunque “meravigliarsi con gli occhi di un bambino” è ciòche avvicina al Signore. Se riusciamo a farlo anche noicome Benino, San Francesco, Ines, il vecchio mercante eSan Bonifacio vuol dire che il nostro cuore si è intenerito eci può guidare verso il bene… almeno per un anno. E poi?Ritorna il Natale!!! Classe IV - Primaria di Taurasi

Classe IV Primaria Taurasi

Classe IV Primaria Taurasi

Dolce Natale, arrivaun’atmosfera davvero speciale

Aspettando il 25 dicembre i bambini della scuola Primaria e dell’Infanzia presentano le loro opere14 [email protected]

News

C’è la pecora e il cammello e pastori intorno alla capanna guardano il Bambinello che fa la nannacompagnia. Ci sono le casette eanche le scalette. La stella cometa aiMagi indica la meta. C’è la pecora e i lcammellosul fiume un ponti-cello, pastori intornoalla capanna guar-dano i l Bambinelloche fa la nanna.Tutti a ricordare chela festa sta percominciareal la pace si potràbrindare così l’amo-re potrà trionfare e inostri cuori riscalda-re.

Gli alunni della classe 3^

scuola primariadi Fontanarosa

Dolce Nataleda lontano si sentearrivare si respiraun’atmosfera davve-ro speciale! La festa del Nataleci prepariamo afesteggiare amore,serenità e pace vuolregalare.Che dolce incantogli alberelli con fioc-chi sui ramoscell i ,addobbi e pal l inedorate fanno amici-zia con le luci colo-rate. Babbo Nataletra poco arriverà etanti regali ai bambi-ni porterà per i piùgrandi tanto amore da conservare inogni cuore. Il prese-pe è tanto bello conil bue e l’asinello.C’è Giuseppe conMaria che si fanno Classe I A - Primaria Fontanarosa - L’albero della vitaClasse II A - Primaria Fontanarosa - Manufatti di carta

Classe II A - Primaria Fontanarosa

[email protected]

Le festività sono alle porte e i lavoretti di Natale sono un’occasione per addobbare e decorare la casa

con semplicità e con materiali low costGli alunni della pluriclasse III, IV e V - Primaria

Sant’Angelo all’Esca - al lavoro

16 News

Il Natale 2016dei bambini della scuola dell’infanzia

FONTANAROSAFONTANAROSA

FONTANAROSA

FONTANAROSA

FONTANAROSA TAURASI

TAURASI

[email protected]

17News

Il Natale 2016dei bambini della scuola dell’infanzia

SANT’ANGELO ALL’ESCA

TAURASI

LUOGOSANO

TAURASI

TAURASI

PATERNOPOLI

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Una giornata nel ricordo di chi è morto in mare per scappare dalla guerra

Il 3 ottobre è stata celebrata la memoria per non dimenticare il sacrificio di tante persone18 [email protected]

I profughi partono con la speranza di avere un futuro migliore per loro e le proprie famiglie

Il 3 ottobre è la gior-nata della memoriaed è una data moltotriste perché, in que-sto giorno ,si vuolericordare le tantepersone morte inmare che scappava-no dalla guerra,dalle persecuzioni edalla povertà.Queste persone,dette “profughi” par-tono con la speranzadi avere un futuromigliore per loro eper i loro figli in unaterra che non gliappartiene, condiversa cultura,reli-gione ed usanze.Noi italiani ,cerchia-mo di aiutarli comemeglio possiamodando loro case,

cibo, abiti ma ilresto dell ’Europa,però, non la pensacome noi . Moltipaesi ,infatti, sisono rifiutati di aiuta-re i migranti chiuden-do loro le frontierecon muri altissimi obarriere con il f i los p i n a t o .Il Natale è ormai vici-no ed è il tempodella gioia e dellasperanza per tutti ibambini del mondo.Ma come possonoessere felici i bam-bini profughi chesono rimasti senzagenitori, che vivonosporchi ed affamatifra le baracche , chesi vedono rifiutare ?Le parole pace,

amore, bontà non ledobbiamo ritrovaresolo unite alle scato-le dei cioccolatini,aipanettoni,agli zam-poni, ai regali sottol’albero,perché nonhanno nulla a chefare con Gesù natopovero e con il verosenso del Natale.Perciò doniamo atutti un sorriso impe-gnandoci a fare ,ciascuno la propriaparte perchél’Oceano è fatto ditante piccolegocce!!!!

Classe V -Primaria

di Fontanarosa

Caro amico ti scrivo

Carissimo Mirco,oggi non ti voglio parlare di me,ma del docu-fiction “Il Bacio Azzurro” che, insieme ai mieicompagni ed alle maestre abbiamo visionato..Che meraviglia! Uno splendido spaccato suterreni ricchi di sorgive e pascoli erbosi chesaldano tra loro le montagne e i picchi sottocui viti, ulivi, macchie sempre verdi rendonolieta e suggestiva la campagna della “MIAIRPINIA “che noi, fino ad oggi, non avevamoconosciuto. Tu ,sicuramente, ti ricorderai diquesta magnifica terra per due eventi significa-tivi : il terremoto del 1980 e l’incidente avvenu-to qualche anno fa ,dove precipitò un pullmanda un cavalcavia. Questo film ,invece, spie-ga l’origine della parola IRPINIA che deriva da“HIRPUS “cioè” LUPO”, che una volta popola-vano le montagne e i tanti parchi ,tra cuiquello dei monti Picentini e l’oasi del WWFdel lago di Conza; mostra,ancora,come l’Irpinia è la regione con più bacini d’acqua almondo che rappresentano una delle riserveacquifere più grande del pianeta . Anche lastoria antica parla degli irpini in quanto, tenne-ro testa ai romani. Oggi, però, queste zone,sono state deturpate dall’uomo che hacostruito gasdotti, pale eoliche, piani industrialie non sempre ha tenuto conto di salvaguar-dare l’unico bene primario di questa terra efonte di sostentamento anche per altre regioni: l’acqua. Vorrei concludere questa mia letteracitando il pensiero di uno scienziato giappone-se” L’acqua porta memoria “ cioè, l’acquaporta impressa al suo interno l’anima profondadi un luogo : quello della mia TERRA chedeve essere amata e rispettata!Spero di non averti annoiato ma, il mio è volu-to essere uno sfogo e sarei molto lieto se que-sta estate volessi venirmi a trovare permostrarti questi bellissimi posti che ti ho appe-na descritto. Io e i miei compagni di classe, tiinviamo gli auguri di BUONE FESTE e ti salu-tiamo affettuosamente.

Tuo amico Luca.V Primaria Fontanarosa

I bambini illustrano i loro diritti

una nazionalità;Art. 6: i l fanciullodeve essere protet-to;Art. 7: il fanciullo hadiritto all’istruzione;art. 34: il bambino hadiritto al gioco.Per saperne di più…O N U =O r g a n i z z a z i o n eNazione Unite.OLTRE I DIRITTILa nostra società,anche la scuola, sibasa sulle regole.Molte di queste rego-le sono scritte ediventano LEGGIche ognuno deverispettare. Le Leggipiù importanti sonoraccolte nellaCostituzione. LaCostituzione garanti-sce a tutti i cittadinidei DIRITTI, ma sta-bil isce anche i

Il 20 Novembre sicelebra la GiornataInternazionale deidiritt i dei bambini.Quasi sessant’annifa (1959)l ’ A s s e m b l e aGenerale dell ’ONUvotò la Dichiarazionedei diritti del bambi-no, un documento di10 principi che ha loscopo di assicurareai ragazzi un’infan-zia felice e di garan-tire che i loro dirittivengano rispettati. Questi diritti debbo-no essere ricono-sciuti a tutti i bambinisenza distinzione dicolore, razza, lingua,sesso e religione.Ecco alcuni impor-tanti articoli:Art. 3: il fanciullo hadiritto, sin dallanascita, a un nome e

DOVERI. Gli alunnigiocano nel corti ledella scuola è unloro DIRITTO. Glialunni non devonolasciare in giro i rifiu-ti è un loro DOVERE. Secondo noi…I bambini hanno dirit-to di guardare la Tv ea giocare sempre;hanno diritto al gior-no libero a scuola edi avere sempre votibuoni; ad avere sem-pre la stessa mae-stra e non averecompiti; devonoavere tutto ciò chedesiderano e poterandare più ore inpalestra.

II PrimariaPaternopoli

Classe II Primaria di Fontanarosa

Fuochi allavoratiuna tradizione che si rinnova

Usi e costumi del nostro territorio raccontato dagli alunni del plesso di Luogosano

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Intorno al falò si cucinano gli spaghetti aglio e olio, le salsicce e il provolone “impiccato”

Da sempre i luogo-sanesi hanno avutouna devozione parti-colare perl ’ I m m a c o l a t aConcezione e daquesto la tradizionedei “FuochiAllavorati”. I nonniraccontano che ailoro tempi, la vigiliadell’Immacolata nonsi mangiava carne, simangiavano gli spa-ghetti aglio e olio, ilbaccalà bollito con-dito con olio, aglio epeperoni secchiabbrustoliti e le zep-pole di pasta. Lasera in ogni quartie-re, si accendevano ifalò e le persone siriunivano per recita-re il rosario. Sotto lacenere si cuocevanole patate e le casta-gne. Si mangiavaanche il pane arrosti-to con l’olio o con lo

zucchero e si passa-va la serata a prega-re, cantare e chiac-chierare. La tradizio-ne dei “FuochiAllavorati” continua,anzi si è intensifica-ta, sono i giovani ipromotori che neigiorni che precedonola festad e l l ’ I m m a c o l a t aConcezione si impe-gnano per allestire igrandi fuochi.Intorno ai falò sicucinano gli spa-ghetti aglio e olio, sipreparono salsicce ealtri t ipi di carnearrostite, il provolo-ne “impiccato “e tantidolci. Si balla, sicanta e si beve vino.

Classe secondascuola Primaria

Luogosano

Ricetta delle zeppole bollite

INGREDIENTI1 litro di acquaCirca 600 g di farinaUn pizzico di saleOlio di semi per friggereZucchero qb

Mettere in una pentola un litro di acquacon un pizzico di sale. Quando bolleaggiungere la farina e mescolare continua-mente con un cucchiaio di legno. Far cuoce-re fino a quando il composto non si staccadalle pareti della pentola. Ungere la spia-natoia con un po’ di olio, versare l’impa-sto e farlo raffreddare. Mettere in unapentola abbondante olio e quando è bollen-te, formare delle ciambelline sottili efriggere. Sgocciolare le ciambelline epassarle nello zucchero.

Classe seconda Scuola Primaria

Luogosano

Fuochi allavorati

Tutti l’annino iurno lo 7 re dicembre

rinto a sto paesese face lo fuocore l’Immacolata.

Tutti pigliano partee into a ogni vicolo re via

n’ ce stace no fuocotutti preparano e s’accomenza no mese prima.

la sera l’appicciamoe ce divertimo

co le botte e arrostimo carne e sausicchi

fino a tardi.Nui già immo preparato tutto

e aspettammo c’arrica lo iurnoe quando arriva facimo festa grande

e ci riunimmo co l’amici viecchi e nuovica vienono pure ra fore paese.

Questa è n’usanza bella proprio come na poesia e na

tirantella.È bello lo fuoco, auguri a tutti.

Classe quintascuola Primaria

Luogosano

7 dicembrevigilia dell’Immacolata Concezione

Per tradizione ogni 7 dicembre, i bambini e i grandi

preparano il fuoco dell’Immacolata.In ogni quartiere del paese

viene acceso un grande falòin onore della Madonna Immacolata.

Con la legna raccolta nelle campagne ognuno si impegna

a preparare il fuoco,si ride e si scherza.

I grandi organizzano spaghettatee arrosti.

E nel fuoco patate e castagne.I piccoli lanciano pedardi e guardano

Ii ceppi che bruciano.

Classe quintascuola Primaria

Luogosano

Classe quintascuola Primaria

Luogosano

E’ i l 31 Ottobre.Arriva la festa diHalloween, la nottemagica per eccellen-za che sta prenden-do sempre più piedeanche in Italia e,intanto, si accendo-no le discussioni dichi non ne vuolesentir proprio parla-re, sia perché è unafesta in contrastocon la nostra tradi-zione, sia perché lemaschere incutonopaura….Ma le attività che uninsegnante di ingle-se può organizzareall’interno delle clas-si, in occasione diquesta festa, sonotutt’altro che spaven-tose. Le canzoncine,le filastrocche sonocoinvolgenti, facili einterattive e permet-tono di svolgere atti-

La festa di Halloweenuna notte magica

vità di circle-time.Durante la lezione ibambini sono entu-siasti: si muovono,cantano, mimano,memorizzano, impa-rano e intanto ..., sidivertono!

Le ClassiPrime della Scuola

Primaria diFontanarosa

e Luogosano

Ghost finger, where are you? - Here I am, howdo you do?Cantano e, mentre cantano, si muovono:Fly like a ghost!Walk like a mummy!Run like a monster!Hop like a black cat!Spin like a pumpkin! And now ….Stand up, get moving and dancing.

Teacher ChildrenOn Halloween night - On Halloween nightWe walk, walk, walk. - We walk, walk, walk.On Halloween night - On Halloween nightWe knock, knock, knock. - We knock, knock,knock.

Chocolate, please. - Chocolate, please.Jelly beans, please. - Jelly beans, plea-se.Cookies, please. - Cookies, please.

20 [email protected]

La rappresentazionedelle quattro stagioni

realizzata con materiali direcupero dai bambini della

prima sezione della scuola dell’Infanzia

di Fontanarosa

1. E’ uno specchio di acqua dolce.2. E’ quella che fa traboccare il vaso.3. Ci nuotano i pesci.4. Il Po’ è il più lungo d’ Italia.5. Le sue acque sono salate.

Indovinello:______________________________________________

Ha una bocca, ma non parla e un letto in cui dorme. Chi è?

Gloria, Ida, Lorena.Classe III - Secondaria I Grado Taurasi

INFANZIA LUOGOSANO

INFANZIA PATERNOPOLI

Un po’ di relax per queste vacanze …. ma non troppo