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LAVORO DI RICERCA CLASSI 5 ITI A/B - 2010/2011 COMPUTER TO...

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Raccolta di materiale a cura delle V iti riguardante il workflow nel settore grafico: lastre, retinatura, stampa digitale, ecc

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LAVORO DI RICERCACLASSI 5 ITI A/B - 2010/2011

COMPUTER

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WORKFLOW DI PRESTAMPA - P. 1

COS’È UN WORKFLOW?La teoria e le applicazioni del

workflow management promuovo-no la gestione dei gruppi di lavoro e migliorano la produttività. Un pro-cesso consiste in una o più attività ognuna delle quali rappresenta un lavoro da svolgere per giungere a un obiettivo comune. Il workflow management sostiene l’organizza-zione del processo di lavoro me-diante l’utilizzo di software specifi-ci. Le attività possono essere svolte dai partecipanti o da applicazioni informatiche. I sistemi software che sanno interpretare una serie di regole procedurali integrano diver-se funzioni: utilizzano strumenti dell’Information Technology per la condivisione dell’informazione e gestiscono la comunicazione e il passaggio di compiti da un col-laboratore all’altro. Sono chiamati “Workflow management systems”.

In ambito grafico esistono tut-tavia alcuni flussi di lavoro che possono utilizzare o digital master raster (ROOM) o digital master vettoriali (NORM).

ROOM (RIP ONCE OUTPUT MANY)

Il nucleo centrale del sistema di prestampa è un unico RIP che pilota tutti i dispositivi di output presenti nel sistema. È considerato un flusso di lavoro molto affidabile proprio perché, grazie alla monora-sterizzazione le bozze visionate dal

cliente sono ottenute dallo stesso file, che sarà usato per la stampa su pellicola o lastra.

NORM (NORMALIZE ONCE RENDER MANY)

Il NORM prevede l’utilizzo di file prima “normalizzati” e che ven-gono inviati poi ai RIP collegati a ogni periferica. Questo flusso è ba-sato sull’ Adobe PDF che diventa il digital master.

La normalizzazione consiste nell’ordinamento dei codici Post-Script secondo una sequenza logica e ordinata che rende le pagine in-dipendenti tra di loro, a differenza di un file PostScript in cui le pagine sono indissolubilmente legate tra di loro.

Ogni casa produttrice di mac-chine da stampa, sia offset che digi-tali, propone un proprio workflow in modo da poter gestire nel mi-glior modo tutti i dispositivi a di-sposizione.

PRESSTEK LATITUDEPresstek Latitude è altamen-

te automatizzato. È una soluzio-ne avanzata di workflow di pre-stampa powered by EskoArtwork Odystar. Basato sul formato nati-vo PDF 1.7, supporta i più recenti standard in JDF e Certified PDF. Offre una gamma completa di stru-menti di prestampa, di preflight, certificazione PDF e la correzione automatica dei documenti fino al

trapping avanzato e l’imposizione.Latitude è stato progettato per

automatizzare il lavoro quotidiano in un ambiente di produzione di prestampa. Oltre a guidare i dispo-sitivi di output, fornisce strumenti di lavoro estremamente flessibili che consentono di automatizzare molti processi e delle comunica-zioni.

In esecuzione su Mac OS X, La-titude è aperto a tutti gli ambienti di prestampa e dell’editoria. È mol-to facile integrare i prodotti di terze parti in Latitude. Qualsiasi applica-zione che è script, così come car-tella applicazioni hot-based, può essere integrato.

Latitude è scalabile e “può cre-scere con voi, come la vostra azien-da ha bisogno di cambiamenti”. Latitude permette agli utenti di distribuire il flusso di lavoro su più piattaforme hardware con il bilan-ciamento del carico completamen-te automatizzato.

Creare un prodotto stampato significa mettere insieme tutta una serie di singoli processi: dal lavoro alla pianificazione della produzione e dalla prestampa, stampa e finitu-ra alla consegna del prodotto finito e la fatturazione. Se si vuole avere successo sul mercato, è necessario gestire questi processi in modo ef-ficiente e avere il controllo comple-to del flusso di lavoro. Per questo motivo le aziende stanno cercando di organizzare la produzione nel

WORKFLOW DI PRESTAMPACos’è un Workflow, a cosa serve e quali soluzioni esistono nel mercato.

di Davide Armari, Giulia De Rossi, Niccolò Gallo e Valentina Lovisetto

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modo più completo possibile po-nendosi come fornitori di servizi di media per i loro clienti.

In questo settore, è particolar-mente importante mantenere gli aspetti dei costi sotto controllo. Tutto ciò che può avere un effetto negativo sul flusso di lavoro e quin-di il reddito di un’azienda di stampa deve essere attentamente controlla-ta.

Come regola generale, i punti deboli sono le interfacce tra le va-rie parti di flussi di lavoro di una azienda di stampa e quelli con i suoi clienti e fornitori. In termini concreti, l’elaborazione degli or-dini, prestampa, stampa e finitura operano ancora in gran parte sepa-ratamente le une dalle altre. Come risultato, la comunicazione tra le singole aree non è sempre perfetta e la sola base uniforme dei dati è il job ticket.

La soluzione è non solo quella di collegare senza soluzione di con-tinuità tutti i passaggi all’interno della filiera produttiva, ma anche di collegarsi a questi flussi di lavoro durante tutto il processo di gestio-ne, offrendo notevolmente maggio-re economicità ed efficienza.

HEIDELBERG PRINECTPrinect rappresenta il flusso

completo di lavoro Heidelberg.Il nome “Prinect” sposa le due

parole “stampa” e “Connetti”. Si in-tegra ed ottimizza i flussi di lavoro in aziende di stampa. L’interazione con precisione sintonizzata delle varie componenti Prinect aumenta l’efficienza del workflow di produ-zione, offre una maggiore traspa-renza dei processi e accelera in tal modo l’intero flusso di lavoro. Pri-nect fornisce un notevole contribu-to per aiutare le aziende a realizzare appieno il loro potenziale di razio-nalizzazione e ottimizzazione, mi-gliorando così le prestazioni della tipografia e conseguire margini di profitto maggiore.

Dal momento che ogni azien-da di stampa ha le sue specifiche esigenze, Prinect non è concepi-to come un prodotto standard, ma piuttosto come una soluzione modulare. Questo significa che è possibile aggiungere componenti Prinect in qualsiasi momento, adat-tando il flusso di lavoro alle esigen-ze dell’ azienda. Tutti i componenti Prinect sono basati su standard aperti come il PDF (Portable Docu-

ment Format), PPF (Print Produc-tion Format) e JDF (Job Definition Format).

DIGRAPH PROXFLOWCon Proxflow, il flusso di lavo-

ro Digraph sviluppato insieme a TecnoTronica è possibile control-lare, correggere e gestire qualsiasi commessa avendo a disposizione una vasta gamma di strumenti di imposizione tra cui prova colore certificata, coordinando tutte le ri-sorse della prestampa. Ciò significa garantire sempre la conformità del risultato richiesto in fase di stampa.

Proxflow, basato su PDF ed in-tegrabile in qualsiasi realtà azien-dale, permette l’aumento della pro-duttività in piena consapevolezza e secondo le proprie esigenze.

Il sistema Proxflow si integra in qualsiasi azienda dove possono essere già presenti server o even-tuali computer RIP. Il software e le diverse interfacce del computer Black-Brain permettono una effica-ce e performante connessione con eventuali sistemi di produzione presenti nelle tipiche aziende della prestampa. Nella configurazione tipica, Proxflow genera delle con-nessione di rete dirette per trasmet-tere circa 22MByte di dati al secon-do verso specifici computer senza creare il solito “traffico” nella rete aziendale.

Nato per gestire il settore della prestampa, Proxflow è un sistema composto da un computer con al-tissime performance di calcolo e da un software con una interfaccia grafica curata nei minimi dettagli. Il sistema è “aperto” ed è predi-sposto a qualsiasi evoluzione per adattarsi alle differenti necessità di produzione.

Con Proxflow è possibile con-trollare, correggere e gestire qualsi-asi commessa avendo a disposizio-ne una vasta gamma di strumenti e preferenze.

È in grado di coordinare tutte le risorse dedicate nella prestampa come fotounità, stampanti, compu-Schema del flusso di lavoro Heidelberg Prinect

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ter to plate, prove colore, cianogra-fiche, server, ecc.

Il controllo di qualità garantisce sempre la conformità del risultato richiesto in fase di stampa, evitan-do le solite distrazioni o “sorprese” nei documenti stampati.

Il sistema Proxflow è installa-bile o integrabile in qualsiasi realtà aziendale.

Organizza, coordina e controlla automaticamente qualsiasi flusso di lavoro in piena consapevolezza e secondo le proprie esigenze.

Tutti i comandi esposti grafi-camente rendono intuibili ed im-mediate le operazioni di controllo e di intervento. Lo stretto contatto di collaborazione con i clienti di Proxflow, permette una continua evoluzione del programma grazie ai continui suggerimenti.

PRINERGY: IL RE DEI SOFTWARE BY KODAK

Il suo nome è leggendario e non ha bisogno di presentazioni. La suite si compone di 6 differenti ap-plicativi, che consentono di gestire completamente tutte le operazioni da eseguire sul documento, dalla creazione del PDF fino alla scrit-tura su lastra o altro output. I sof-tware nel pacchetto sono Prinergy Connect, Prinergy direct, Priner-gy powerpack, Synapse Prepare, Synapse InSite, Synapse Link. Prinergy Connect è basato su un database Oracle, che tiene traccia dello stato di avanzamento dei la-vori e dà le informazioni necessarie per conoscere lo stato di un singolo file.

Attraverso questo database e il software Synapse InSite è possibi-le anche condividere alcune delle informazioni via web, magari con il cliente che dall’ufficio visualiz-za le pagine per l’approvazione o lo stato di avanzamento dei lavo-ri. Il software Prinergy Connect si avvale invece di vari moduli che consentono di realizzare il refining, la conversione del PDF in digital master, il trapping, la gestione e

conversione del colore, fino all’im-posizione. Varie sono le versioni disponibili: EL, dedicato al mondo degli stampatori commerciali, ge-stisce CTP e CTF da 4 a 8 pagine, posizionandosi come una sorta di soluzione “entry level”. C’è poi una versione SS (Single Server) che aggiunge funzionalità di archivia-zione, un modulo di refining ag-giuntivo e l’uso di un server con 4 CPU per garantire una maggior prestazione nel calcolo. La versione MR può gestire CTP da 4 e 8 pagi-ne, ma anche i VLF: per fare questo aggiunge alle funzioni della SS una stazione di rendering dedicata e 5 postazioni per l’utilizzo simultaneo del sistema da parte di 5 operato-ri. Arriviamo quindi alla versione HV, il top della gamma, costituita da 2 server con 4 CPU che lavora-no assieme per meglio distribuire il carico di lavoro. HV ha inoltre strumenti dedicati e più potenti per la fase di normalizzazione, trapping e proofing. Se abbiamo bisogno di interfacciarci con prodotti che non sono della famiglia Creo/Kodak dovremo invece utilizzare Priner-gy Access, che consente di effettua-re l’uscita su modelli differenti di CTP e CTF a 4 o 8 pagine. Priner-gy direct, infine, è un software che consente il trasferimento dei lavori tra sistemi Prinergy remoti, mante-nendo inalterate tutte le opzioni dei singoli file; questo è possibile anche grazie alla compatibilità del sistema con il formato JDF.

Chiudiamo con la famiglia dei prodotti Synapse: Prepare, InSite e Link. Il primo prodotto consente di generare file PDF conformi agli standard decisi dallo stampatore; InSite permette l’invio via web dei lavori, l’interazione cliente/fornito-re, il monitoraggio dell’avanzamen-to dei progetti, l’approvazione delle pagine e la gestione on-line di tutte le attività che altrimenti faremmo in loco oppure al telefono. Parlia-mo infine di Link, che consente l’interazione e lo scambio d’infor-mazioni tra sistemi di prestampa

e sistemi gestionali, per garantire una perfetta integrazione dei dati di prestampa con quelli di stampa e delle materie prime consumate, il tutto da utilizzarsi poi in fase di consuntivazione.

TRUEFLOW 3:IL WORKFLOWSECONDO SCREEN

In questa rapida carrellata di prodotti non poteva mancare True-flow 3 di Dainippon Screen. Anche questo prodotto è basato sullo stan-dard JDF e quindi consente l’inte-razione con diversi prodotti e ap-parecchiature per poter scambiare dati in maniera automatica.

I file accettati in input sono 3 tipi di PDF: PDF/X1-a, PDF/X-3 e PDF certificati. Oltre al PDF il software accetta anche file PostScript 3.

Come Output possiamo uti-lizzare il formato Trueflow outline PDF, oppure il classico TIFF 1-bit. Anche per questo prodotto i mo-duli attivabili sono vari, dalla con-versione e gestione del colore fino al trapping automatico, all’impo-sition, alla gestione dei colori spot e al preflight basato sulle librerie di Enfocus PitStop. Analizzando alcuni moduli offerti all’interno di questa soluzione si parte dal mo-dulo di trapping, completamente automatico e configurabile all’in-terno del flusso, cui si affianca un software denominato Trap Editor, che consente di gestire in maniera più interattiva e mirata il trapping sulle nostre pagine.

Altrettanto potente è il modu-lo per la gestione dei colori spot, che possono essere filtrati e messi assieme creando un’unica tinta: se abbiamo due tinte con due nomi differenti, ma i due colori uguali, il software le unisce in automati-co. Molto interessanti sono le fun-zionalità offerte dal supporto JDF. Esistono 3 tipi di workflow attiva-bili: hot folder, job container e job recorder. Il primo tipo di workflow consente di creare una cartella con un ticket assegnato che, alla rice-

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zione del file, provvede a lavorarlo in automatico fino alla fase di ou-tput.

La seconda modalità prevede invece la creazione di un flusso intelligente che attende il comple-tamento della segnatura prima di procedere al completamento del-la lavorazione del file e permette, inoltre, di lavorare parallelamente fi le con ticket diversi che poi con-fluiranno tutti all’interno di un’uni-ca segnatura.

L’ultima tecnologia è invece orientata alla versatilità estrema, consentendo di realizzare ticket differenti all’interno del nostro flusso, eseguendo modiche delle singole pagine all’ultimo minuto, assegnando ticket differenti a se-gnature o pagine diverse e abbinan-do automaticamente un file ad una segnatura.

AGFA APOGEE X 3.0Altro nome storico nel campo

del workflow management è Agfa, con il suo ApogeeX 3.0, un pro-dotto modulare e compatibile con JDF. Passiamo all’analisi delle ver-sioni di ApogeeX. I moduli utiliz-zabili sono: input, normalizing, preflighting, flattening, trapping

del PDF, imposition, rendering, output su proofer, gestione dei digital master, output su CTP e CTF. L’operatore, da un’unica interfaccia grafica, può gestire il flusso nella sua interezza, dalla creazione dell’imposition a quella di job ticket, fino al monitoraggio degli eventuali errori o dello stato di avanzamento del lavoro.

Anche in questo caso il sistema si basa su ticket che contengono tutti i moduli attivi per quel flusso e tutte le specifiche abbinate alla sin-gola fase: questi “mega ticket” ven-gono chiamati production plans.

Di seguito elenchiamo alcune specificità di tale flusso di lavo-ro. Iniziamo dal modulo di im-position, che utilizza template di Preps: schemi salvati in Pjtf o JDF che, una volta caricati e abbinati al ticket del modulo, vengono appli-cati in automatico.

Il modulo di preflight si basa invece su Enfocus PitStop Server: i profili di preflight possono essere integrati con altri creati dall’utente.

Continuiamo con il modulo di flattening, utilizzato per appiattire in modo semplice e veloce file con trasparenze in un documento privo di queste specificità.

La gestione del rendering e del trapping viene effettuata con due moduli Adobe In-Render Sepa-ration e In-Render Trapping, che effettuano il rendering e l’applica-zione del trapping sui file raster, precedentemente all’applicazione del trapping.

L’utente dovrà definire con un apposito plug-in di Acrobat le spe-cifiche di trap da applicare. Anche i moduli di gestione del colore e di proofing si basano sulla tecnologia Adobe, per assicurare la massima qualità di visualizzazione dei digi-tal master su monitor o l’output su proofer. Per finire arriviamo all’in-tegrazione con i sistemi gestionali, che non può mancare. Possiamo tenere traccia di differenti dati cor-relati al file, che poi possono essere inviati a vari software per consun-tivazione, ristampa o controllo. A questo si aggiunge il modulo di invio delle pagine via web, per l’ap-provazione remota da parte del cliente.

Schema del flusso di lavoro ScreenEurope Trueflow

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Siti internet consultati:

www.presstek.comwww.heidelberg.comwww.digraph.itwww.graphicskodak.comwww.screeneurope.com

RICAPITOLANDO

Casa Modello Formati supportatiPRESSTEK Latitude Formato nativo PDF 1.7

JDF Certified PDF

HEIDELBERG Prinect -

DIGRAPH Proxflow -

KODAK Prinergy -

DAINIPPON SCREEN Trueflow 3 PDFPDF/X1PDF/X3JDF

AGFA GRAPHIC Agfa Apogee X 3.0 JDFPjtfPDFPDF/X1 PDF/X-3PDF/X-4

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SOFTWARE DI IMPOSITION - P. 1

L’IMPOSITIONL’imposition è la fase del pro-

cesso grafico in cui vengono im-postate le segnature. Per realizzarle bisogna tener conto del formato finito del prodotto, devono esserci dei segni utili nella fase di stampa e rilegatura come i crocini, le scale di controllo, il colore d’inchiostro della lastra, lo spazio per il lato pin-za (almeno 1 cm per permettere la presa del foglio in stampa, ma varia da processo a processo), i segni di taglio, il numero della segnatura corrente, segni di piega, rifilo.

A questo scopo è necessario che l’operatore abbia già chiaro come deve essere il risultato finale, dov’è la testa e il piede del foglio, come deve essere rilegato e quali forma-ti macchina riesce a supportare il processo scelto per la stampa. Inol-tre l’operatore deve sapere qual è il formato migliore da usare per otti-mizzare lo spazio sul foglio e creare meno sprechi possibili.

Questo processo veniva fatto manualmente, facendo un montag-gio delle pagine su pellicola. Oggi grazie alle tecnologie CTF (Com-puter To Film) e CTP (Computer To Plate) questa operazione viene fatta direttamente a computer con tutti i file in digitalizzati.

Esistono due tecnologie princi-pali in cui lavorano i software d’im-position: il pre-rip ed il post-rip.

PRE-RIPLa segnatura viene realizzata da

un software standard da il file origi-nale o da file PostScript o PDF con i dati in alta risoluzione. Il file ge-nerato dal software verrà inviata al RIP che provvederà ad interpretare e rasterizzare i dati. Siccome il RIP deve rasterizzare una grande quan-tità di dati il processo viene rallen-tato. Un altro svantaggio di questo metodo è che se c’è un’errore in una pagina, bisogna correggerlo sul file originale, rifare il PDF, reinserirlo nella segnatura e ri-rasterizzare il tutto.

POST-RIPÈ il tipo di imposition fatta ad

esempio con InDesign. Le pagine del file originale in PDF vengono inviate al RIP, così facendo si ot-tiene una rasterizzazione a pagi-na singola. La segnatura viene poi eseguita “collegando” ogni singola pagina al proprio posto. Inoltre c’è il collegamento di ogni singolo riferimento per la stampa e per la rilegatura.

Il vantaggio di questo metodo

è che in caso di errore su di una singola pagina, viene corretta in originale, ma la ri-rasterizzazione avviene solo per quella pagina per poi essere ricollegata al file della se-gnatura.

COME FUNZIONA UN SOFTWARE DI IMPOSITION?

I software di imposition sono dei programmi specifici per la re-alizzazione di segnature. Alcuni operatori usano anche i program-mi di impaginazione come InDe-sign o Quark Xpress. L’operazione richiede più tempo ed una maggio-re sicurezza ed esperienza da parte dell’operatore nel suo lavoro.

I software d’imposition prov-vedono a realizzare una segnatura corretta in modo quasi del tutto automatico. Prendiamo ad esem-pio Preps. Abbiamo già il file in PDF delle nostre pagine, creato precedentemente con programmi d’impaginazione e reso importabile a pagina singola. Per creare la se-

SOFTWARE DI IMPOSITIONSistema digitale che permette di collocare più pagine di un lavoro editoriale, all’interno di un unico layout, secondo specifiche tecniche relative alla macchina che ne realizzerà la stampa e al formato della carta sul quale verrà stampato.

di Ambra Pasianotto, Alessia Lara Zacco, Filippo Maitan.

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C MY

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Front

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314152

51298

BIANCA VOLTA

Schema di impaginazione utilizzato per la composizione delle segnature

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gnatura basta indicare il numero di pagine per foglio (es. quartino, se-dicesimo...), poi indicare dove van-no collocate le pagine in bianca, di solito le successive vengono siste-mate in automatico dopo le prime due/tre pagine indicate dall’opera-tore. Nel foglio in volta la pagine si dispongo in modo automatico.

Le pagine che ci interessano per quella segnatura, vengono importa-te dal file PDF originale secondo le indicazioni dell’operatore. Inoltre è possibile aggiungere i vari valori di controllo e segni per la rilegatura, di cui bisogna indicarne sempre la posizione. Questo software per-mettere di creare una segnatura alla volta (es. un quartino), perciò biso-gna fare attenzione alle pagine che s’importano. Una volta finita l’im-position il file che ne risulta può essere scritto su pellicola o su la-stra. Il vantaggio di usare software d’imposition sono sicuramente una riduzione notevole del tempo, una fuori uscita di un’unica pellicola o lastra per colore, una precisione as-soluta del registro e una maggiore organizzazione del flusso di lavoro.

Analizziamo ora alcuni softwa-re d’imposition presenti attualmen-te sul mercato.

METRIXSoftware leader nella pianifica-

zione dei lavori e dell’imposizione stessa, permette di creare varie so-luzioni per poi consentire all’opera-tore di scegliere quella più semplice ed efficace. I parametri per creare le varie opzioni possono essere in-serite manualmente dall’operatore oppure possono essere importate da sistemi da lavoro MIS o di altro tipo. Per raggiungere l’imposizione ottimale vengono calcolati i vari parametri secondo sofisticati algo-ritmi e una logica in cui vengono scelte le soluzioni più convenienti.

È un software che riesce a tro-vare un adeguato risultato anche sui file che sembrano impossibili da progettare e poco redditizi, non deludendo l’operatore che ne fa uso.

I file creati da Metrix sono di-rettamente inviabili ai CTF, CTP o apparecchi per la prova colore.

Metrix dispone di un database in cui l’operatore deve inserire le caratteristiche delle macchine da stampa presenti in azienda, delle macchine di rilegatura, i flussi di lavoro disponibili e la caratteri-stiche sui clienti. Inoltre devono essere forniti i dettagli sul lavoro finito, come ad esempio il formato, il numero di copie ed il numero di pieghe. Una volta compilato bene il database e fornito tutti i dati neces-sari, Metrix è in grado di realizzare varie opzioni di pianificazione con

dettagli sul lavoro, costi, quantità ecc. oltre che ha proporre file d’im-position. La scelta finale sul più conveniente spetta all’operatore.

I file finali di Metrix possono essere usati in:• stampanti capaci di produrre

un lavoro monofoglio e piega-to;

• stampanti capaci di produrre un lavoro rilegato, comprese la cucitura a sella e libri brossu-rati, riviste, cataloghi, opuscoli e altro ancora;

• stampanti capaci di ricevere ordini attraverso un sistema Web to Print;

• le stampanti che lavorano a banda di conduzione e tanti al-tre produzioni in base al risul-tato che si vuole ottenere.

IMPOSITION STUDIO 3.7Imposition studio è un software

professionale per la creazione di se-gnature per le macchine da stampa digitali od offset. Il programma fa parte della casa produttrice Far-rauck, da anni produttrice di pro-grammi per il workflow e l’imposi-zione grafica.

Il file finale è un unico PDF da file originali composti da più PDF. Imposition Studio dispone di alcuni template standard per la realizzazione delle segnature, in più l’operatore può creare i propri template con i numero di file desi-derato e con lo stile di stampa che più preferisce.

Il file d’origine deve essere un PDF contenente tutte le pagine di un libro o una rivista. Per realizzare un’imposition si deve selezionare il PDF come sorgente e il numero di pagine necessarie per la segna-tura. Impostare le specifiche per la macchina da stampa ed impostare lo stile di margine e di uscita. Fare clic sul pulsante Esporta in PDF per creare un PDF di imposizione finale. È quindi possibile utilizzare il file in uscita su CTP.

Ecco le principali caratteristi-che del programma: Imposition Studio

Loghi dei programmi utilizzati per l’imposition

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SOFTWARE DI IMPOSITION - P. 3

• layout personalizzati; • nessuna applicazione per terze

parti richiesta;• è possibile allegare più file in

formato PDF; • modelli riutilizzabili;• segni di taglio personalizzabili; • supporto di posizione per il

CTP; • è possibile inserire i segni per

ottenere una cucitura a sella;• impostazioni automatiche di

perfezionamento per l’uscita in CTP;

• supporta la clonazione di pa-gina.

DYNA STRIPÈ una suite di software specia-

lizzati su imposition e workflow, specialmente lavorando con più postazioni. Dispone di quattro va-rianti: Dyna Compact, DynaStrip Full, DynaStrip Rete e DynaStrip Fusion, ognuna con funzioni più o meno specifiche in base al lavoro che deve essere prodotto.

Quando apriamo un lavoro in Dyna ci viene presentata una fine-stra che funge da tavolo luminoso, con tutti gli oggetti per creare ciò che l’operatore vuole, inoltre sono presenti ben tre barre di strumenti per aggiornare il layout su cui stia-mo lavorando.

DynaStrip offre tre modi di-versi per creare un nuovo lavoro: utilizzando il metodo predefinito, utilizzando l’interfaccia veloce per la realizzazione di layout o utiliz-zando Importa JDF per ex-dati tratto da un file JDF. I layout posso-no essere di due tipi: Job Definition (standard) che permette un con-trollo completo di tutte le imposta-zioni di lavoro.

Poi c’è il Layout Quick che è una modalità molto più semplice che segue l’operatore nella creazio-ne della segnatura e le impostazio-ni sono predefinite. Dyna ha anche una soluzione per la realizzazione di workflow ed inoltre il JDF di Dyna è certificato dal CIP4.

VANTAGGI PRINCIPALI• creazione facile di modelli: i

modelli realizzati possono es-sere riutilizzati, modificati o creati al volo. Non è necessario crearne di nuovi ogni volta;

• interfaccia semplice e com-prensibile;

• è possibile gestire più clienti alla volta;

• pianificazioni del lavoro d’u-scita, anche su locali lontani tra loro;

• licenze di lavoro compatibili con diverse modalità d’output.

KODAK PREPSKodak Preps è un software

d’imposizione molto veloce e facile da utilizzare, riducendo drastica-mente i costi e i tempi del lavoro.

Supporta lavori complessi per il di-gitale e la stampa con elementi di contenuto e dati provenienti da una varietà di fonti.

Preps riesce a lavorare in moda-lità completamente automatica.

Nell’ultima versione del softwa-re (6.0), l’interfaccia utente è stata semplificata per mettere l’operatore a proprio agio, sono aumentate an-che la facilità di creare, modificare e visualizzarne l’anteprima.

Le imposizioni sono più veloci da costruire, da zero, o sulla base di un modello esistente. Il software è disponibile sia per sistema operati-vo Windows che Macintosh.

Può essere utilizzato con terze parti RIP e flussi di lavoro o come parte integrante di una soluzione di workflow.

Il lavoro è previsto in tempo re-

Setup di imposition

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ale, con la possibilità di ingrandire sui dettagli delle segnature.

C’è la possibilità di salvare i mo-delli e grazie alle biblioteche, i lavo-ri possono essere ripetuti in modo efficiente ed automatico.

Per personalizzare una segna-tura basta assegnarle lo stile che vogliamo, in più il software ci aiuta nella scelta del formato minimiz-zando gli sprechi.

Quando il tutto è pronto, è pos-sibile stampare un report dettaglia-to del piano di lavoro e un JDF con i dati di piegatura e taglio, per velo-cizzare le operazioni successive.

PRINECT SIGNA STATIONSigna Station è il software dedi-

cato ai workflow ed all’imposition di casa Heiderlberg. Alcune del-le caratteristiche del programma sono la semplicità d’uso dell’inter-faccia, un controllo visivo di tutte le fasi del workflow, una separazio-ne tra le pagine digitali e quelle da stampare ed uno speciale modulo per la stampa di packaging.

Signa Station provvede inoltre a consigliare delle giuste condizione per ottenere un’ottima efficienza la-vorativa e ridurne il tempo, anche nelle fasi di stampa e rilegatura. Si-gnaStation riesce a creare un’unico file d’uscita da più file d’entrata, ad esempio se abbiamo un lavoro in bianco e nero, il software crea subi-to la singola uscita, senza che glielo indichi l’operatore.

Il programma permette di la-vorare in varie modalità, a seconda del file che si vuole creare e l’abitu-dine di lavoro dell’operatore.

Dispone anche di modelli pre-definiti sia per le imposition che per i workflow.

I lavori vengono ordinati in una finestra di ricerca secondo la strut-tura della produzione. Un lavoro in media consiste in varie parti, come la copertina e il contenuto, la con-fezione, livelli e ripetizioni indivi-duali.

La finestra di ricerca ci mo-stra le impostazioni per il lavoro

corrente. È semplice anche creare diverse versioni dello stesso file, come ad esempio la modalità mul-tilingua. Il software provvede ad aggiungere i segni di taglio, il for-mato e altre informazioni per la se-gnatura. Permette di realizzare file d’uscita in formato JDF e PPF.

PRINCIPALI FUNZIONI• efficiente imposition con la

fondamentale distinzione tra pagine da stampare e pagine digitali;

• assistenza nel lavoro;• struttura pulita del lavoro;• creazione libera dei segni di ta-

glio e stampa;• semplice realizzazione di se-

gnature per diversi tipi di ou-tput;

• ottimizzazione del lavoro, in-dicando reperti e tempi neces-sari per la realizzazione;

• alta qualità per la parte di con-fezione (vedi parte successiva).

LA PARTE DEL PACKAGINGCon questa modalità è possibile

creare la modalità per le confezioni dei nostri prodotti. Ci permette di caricare file CAD in tutte le esten-sioni predefinite e prepararlo per la stampa.

Il software imposta automati-camente la direzione del foglio, i

reparti ed i tempi in cui è possibile realizzare il packaging.

Il sistema è estremamente con-veniente per lavorare in modo ben organizzato.

Le principali funzioni per il packaging sono:• fasi e reparti per l’organizza-

zione automatica di reparti con ottimizzazione del lavoro;

• separazione degli output per il taglio finale e la produzione finale;

• virtuale rappresentazione 3D della scatola con o senza la grafica in materiale opaco, se-mitrasparente o trasparente;

• definizione e pianificazione di tutte le fasi operative.

Schermata di impaginazione appartenente al programma PREPS

Siti internet consultati:

www.google.itwww.dynagram.comwww.kodak.itwww.devalapi.comwww.litotechnics.commicrosoft.com/visualstudio

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TECNOLOGIE DI RETINATURA - P. 1

LA RETINATURA DELLE IMMAGINI

Per ogni immagine, sia essa a tono continuo, o digitale, si rende indispensabile prima della fase di stampa eseguire la retinatura cioè la scomposizione in tanti picco-li punti più o meno estesi che ri-producano l’effetto chiaroscurale dell’originale.

La retinatura è necessaria nel procedimento offset, flessografico e serigrafico, in quanto nessuno di questi sistemi è in grado di deposi-tare strati diversi di inchiostro per area unitaria.

Il procedimento rotocalco, in-vece, seppur capace di depositare quantità diverse di inchiostro per unità di superficie, ricorre alla reti-natura per un altro motivo: per di-sporre delle coste, delle cellette in-dispensabili per sorreggere la racla durante la fase di inchiostrazione.

I passaggi tonali della sfuma-tura sono dovuti alla sensazione visiva che l’occhio percepisce, va-riabile a seconda dell’area coperta dal puntino, rispetto alle altre zone rimaste scoperte. L’occhio umano, non avendo il potere risolutivo in grado di percepire questi piccoli punti, avrà una visione dell’intera area con l’impressione di diversi li-velli di grigio. Il valore dell’area re-tinata è espresso da un numero in percentuale di area coperta rispetto ad un’area unitaria. Il valore mi-nimo sarà 0% e il massimo 100%.

Di ogni immagine retinata si possono distinguere alcune carat-teristiche fondamentali:

1. Lineatura (L/cm, numero di file di punti in un cm lineare o LPI per pollice); da questa grandezza si può ricavare il “modulo di reti-no”, cioè lo spazio quadrato entro il quale viene costruito il singolo punto del retino;

2. Forma geometrica del punto (quadrato, tondo e ellittico);

3. Inclinazione del retino: mi-surata sulla diagonale dei punti.

La retinatura viene utilizzata con la tecnica elettronica, che pre-vede l’uso di un calcolatore digita-le nella fase di filmatura (CTF), o nella fase di incisione lastre (CTP), sempre mediante l’uso di una sor-gente laser.

Il RIP (Raster Image Processor), comanda il dispositivo di scrittu-ra e indica al laser dove scrivere o non scrivere. Queste informazioni costituiscono quella che più comu-nemente è chiamata raster.

TECNOLOGIE DI RETINATURARetino stocastico (FM), retino tradizionale (AM) e retino ibrido (XM).La “retinatura” è la tecnica che permette la riproduzione dei toni continuitramite aree inchiostrate discontinue.

di Cinzia Segatto, Davide Favaro, Marco Bonucci

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Esempio di scala retinata

Esempio di immagine retinata

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TECNOLOGIE DI RETINATURA - P. 2

RETINO TRADIZIONALEIl retino tradizionale viene an-

che chiamato AM, Amplitude Mo-dulation, variazione dell’ampiezza dei punti. I punti piccoli rappresen-tano le zone chiare mentre i punti grandi rappresentano quelle scure, questo per ottenere un diverso ef-fetto chiaroscurale.

Il retino AM è caratterizzato dall’inclinazione e dalla lineatura. La sovrapposizione dei vari colori produce l’effetto moiré e l’effetto rosetta.

Il moiré è il difetto ottico di di-sturbo che si verifica ogni volta che

si sovrappongono trame regolari con assi equidistanti. Per evitare questo difetto, in fase di generazio-ne del retino, i colori devono essere inclinati fra loro di 30°, il colore più chiaro, generalmente il giallo, deve essere collocato a 90° con la distan-za di 15° dal colore più vicino.

RETINO STOCASTICOIl retino stocastico viene anche

chiamato FM (Frequency Modula-tion), dove viene appunto modula-ta la frequenza dei punti. Per evi-tare la granulosità nel mezzotono, non si usano punti casuali ma viene utilizzata una geometria predefini-ta e ripetibile.

I punti (aventi un raggio di po-chi micron; una misura tipica dei puntini che andranno a comporre il retino stocastico sono 20 micron)

vengono posizionati in maniera ca-suale

Un tempo l’incisione della la-stra offset passava necessariamente attraverso il processo di esposizio-ne film/lastra, e inevitabilmente questo passaggio comportava una drastica diminuzione qualitativa del lavoro su lastra, soprattutto nel-le zone alte-luci/ombre. La perdita di definizione in queste aree, legata a un’eccessiva incontrollabilità del processo, ha decretato lo scarso successo dei retini FM. L’incontrol-labilità del processo derivava dal fatto di dover tenere sotto controllo

troppi fattori quali:1. la potenza del laser per l’inci-

sione del film (CTF); 2. il processo chimico del film

sviluppatrice (tempo/tempe-ratura);

3. i parametri di esposizione film/lastre (lampade/tempi di esposizione).

Con l’avvento dei CTP si è salta-to a piè pari tutto il processo legato alla produzione e alla posa del film. Questa drastica riduzione dei pa-rametri da controllare, ci permette oggi un’agevole gestione dei retini FM. Ora per una corretta produ-zione delle lastre, basta tenere sot-to controllo il chimico di sviluppo mediante l’uso di apposti densito-metri per lastra.

Questa tecnica è migliore di quella tradizionale in quanto l’im-

magine risulta più “fotografica”, è più ricca di dettagli e con le satu-razioni di colore maggiormente evidenti.

Utilizzare questa tipologia com-porta i seguenti vantaggi:1. aumento della gamma tonale:

comporta un elevato “schiac-ciamento del punto ottico”, che è facilmente gestibile con cor-rette curve di compensazione tonale, questo comporta un aumento della gamma tonale;

2. eliminazione del moiré e del-la rosetta: non utilizzando la classica rosetta, viene elimina-ta la possibilità dell’effetto moi-ré da soggetto;

3. aumento dei dettagli: permet-te di ottenere stampati con una qualità paragonabile al tono continuo;

4. fuori registro meno visibile: non eliminano il fuori registro, ma non essendoci la rosetta, nascondono molto meglio al nostro occhio l’errore di regi-stro;

5. colori più vividi a parità di supporto/inchiostri: l’aumento della gamma tonale, unito alla possibilità di usare inchiostri esacromatici, ci permette la ri-produzione di tonalità ancora più estreme;

6. maggiori possibilità di simu-lazione di colori speciali (es. Pantone);

7. risoluzione scansione imma-gine più bassa: i micropunti permettono ottimi risultati con risoluzioni circa 30% più basse rispetto alle normali.

Esistono altrettanti svantaggi da prendere in esame per ottenere la maggiore prevedibilità possibile da tutto il processo di creazione la-stre, messa in macchina e stampa:

Retino AM Retino FM

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TECNOLOGIE DI RETINATURA - P. 3

1. necessità di un controllo ac-curato di processo sui file originali in cromia e in pre-stampa: se chi prepara il lavo-ro in prestampa sa che il retino utilizzato sarà un FM, dovrà effettuare tutti i controlli di ri-soluzione immagini e gestione della curva di compensazione tonale necessari alla produzio-ne di un ottimo risultato finale;

2. maggior controllo di proces-so per l’uscita lastre: in fase di lastrazione del lavoro è fonda-mentale l’uso di apposite sca-lette di controllo sulla lastra e relativa lettura densitometrica. Questo tipo di controlli per-mette di sapere, prima dell’av-viamento macchina, se la la-stra è stata incisa e sviluppata correttamente;

3. maggior perfezione e con-trollo di processo in macchi-na da stampa (pressioni, in-chiostrazioni, bagnatura ecc..): in fase di stampa del lavoro è fondamentale l’uso di scale di controllo sul lavoro e relativa lettura densitometrica. Questi tipi di controlli garantisco-no che lo schiacciamento del

punto ottenuto in macchina da stampa rispecchi il dot gain previsto in fase di prestampa;

4. minore possibilità di corre-zioni “colore e densità” in fase di stampa: data la micro-dimensione dei puntini che compongono il retino FM, du-

rante la stampa, questi rispon-deranno in maniera meno dinamica alle variazioni di ca-rico inchiostro sui calamai.

STOCASTICO O NO?La retinatura stocastica, a dif-

ferenza di quella tradizionale, per-mette di implementare senza pro-blemi di inclinazione, e quindi di moiré, non solo la stampa a quattro colori ma anche l’esacromia e la multicromia che in alcuni settori (moda, profumeria e cosmetica) si utilizzano spesso. Ma ci sono casi di utilizzo anche per le «norma-li» stampe in rotooffset di giornali commerciali (offerte dei supermer-cati) nei quali qualcuno si cimenta nel loro utilizzo con buoni risul-tati. Ma per sfruttare al meglio la retinatura stocastica è richiesto un attento e particolare controllo del-la tecnologia di riproduzione delle lastre, come anche la messa a punto e il costante controllo tecnico della macchina da stampa con relativa caratterizzazione e profilatura. Si tratta di retini e tecniche che tutti dicono di saper utilizzare, ma che poi, osservando i vari stampati, non riescono a mettere in pratica;

ci vuole infatti molta competenza ed esperienza per ottenere buoni risultati. Ovviamente, quando si parla di retini, non si deve pensare soltanto alla stampa, ma anche alla matrice. Sono poche le aziende e gli operatori che danno il giusto peso a questo argomento. Le variabili di

stampa sono incontrollabili se non si considerano le tipologie delle matrici e le impostazioni dei RIP e dei CTF e CTP, indispensabili per la realizzazione di pellicole, lastre, cilindri, polimeri ecc. Le matrici devono avere una percentuale di punto sulla lastra in grado di ri-spettare il valore presente nel file, in modo tale da garantire l’otteni-mento dei valori tonali in stampa, stabiliti dalla Norma ISO 12647-2. Negli altri casi (dove non si segue la norma) si utilizzano curve di ri-produzione delle matrici persona-lizzate, studiate e sperimentate da ogni prestampatore e stampatore. Queste curve «customizzate» si ap-plicano sulla base di determinate tipologie di riproduzione che con-templano, per esempio, i retini FM/XM, le lineature elevate, i supporti di stampa particolari, gli inchiostri speciali e così via. In questi casi si deve ricordare che le curve di ri-produzione che prevedono svuota-mento o imbottitura (in gergo), si devono tassativamente applicare in fase di produzione delle matrici, e servono non per tutti gli stampati (carte, inchiostri ecc.) ma solo per quella precisa tipologia di stampa-to, in quella determinata azienda.Per essere riprodotto qualitativa-mente nel tempo, deve essere rea-lizzato sempre con gli stessi retini, le stesse curve di riproduzione e nelle medesime condizioni, prefe-ribilmente sulla stessa macchina da stampa, con quella carta, quella gamma di inchiostri ecc. Per defini-re le curve di riproduzione (curve di compensazione) che consentono di rispettare i valori determinati dalla norma ISO, oppure per deter-minare alcune curve personalizza-te, si dovrebbero effettuare, prima di renderle operative, almeno due successivi passaggi in macchina da stampa. Un’operazione utile a individuare eventuali anomalie tec-niche e a consentire l’effettuazione di alcuni «aggiustamenti» che da-ranno la certezza di ottimi risultati qualitativi.

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TECNOLOGIE DI RETINATURA - P. 4

RETINO IBRIDOIl primo approccio divide le im-

magini in parti, miscelando retini stocastici per le alte luci ed ombre (riproducendo così dettagli), a re-tini tradizionali per il mezzotono (evitando così la granulosità). Sfor-tunatamente questo tipo di soluzio-ne impiega molto tempo per calco-lare il retino facendo da imbuto per la produttività. Inoltre la congiun-zione fra retino AM e retino FM risulta molto visibile creando un netto salto tonale nelle immagine retinate.

Nel secondo approccio, come nel caso precedente, il retino AM viene applicato al mezzotono, per alte luci ed ombre viene utilizzato un retino FM diradato. In questo approccio il retino AM usa alte li-neature per raggiungere un alto dettaglio nel mezzotono. Il retino FM diradato assicura che i mini-mi restino riproducibili evitando di scendere sotto la soglia di punto

non stampabile. Come nel primo caso l’intersezione fra retino AM e retino FM è chiaramente visibile e produce un forte salto tonale.

Il terzo approccio distribuisce puntini di misura AM usando una geometria casuale di tipo FM. Que-sta modalità assicura buoni dettagli solo a lineature medio basse. Co-munque non permette di eliminare i limiti di granulosità nel mezzo-tono tipici del retino FM di prima generazione.

Tutte queste metodologie non garantiscono un ottimo risultato; la soluzione ideale pensata è la se-guente: quando il retino raggiunge il punto minimo riproducibile in una specifica condizione di stam-pa, non viene più ridotta la misura del punto, ma a parità di dimensio-ne ne viene rarefatta la frequenza (usando un brevetto “take-out”), garantendo la posizione e l’inclina-zione del retino AM originario.

QUALE SCEGLIERE? Molti tecnici, consulenti e

stampatori non concordano sull’u-tilizzo di un’unica strategia. Alcuni sono convinti che per aumentare il «gamut» si debba stampare in esacromia, altri propendono per la scelta dei retini stocastici e ibridi, altri puntano invece sulle alte line-ature. Si tratta sempre di idee, tec-niche e metodi che hanno lo scopo di ottenere più passaggi tonali e di saturazione del colore in stampa, contenendo così tempi e costi.

Tipologia di retini

Casa Nome Tipologia Caratteristiche ApplicazioniAGFA Sublima XM -340 LPI

-No moiré-Colori più vivaci

-Packaging-Giornali

CREO MaxTone XM -Sfumature <3%-Migliore riprodu-zione della gamma tonale

-Packaging-Cartone ondulato

HEIDELBERG Diamond Screening FM -200 LPI-25% Dot gain-Alta qualità

-Stampa offset

AGFA Cristal Raster FM -No moiré-Extra definizione-Colori brillanti

-Stampa di fotografie

HEIDELBERG Irrational Screening AM -Colore stabile-Alta scorrevolezza principalmente per i toni medi

-Stampa offset

AGFA Balanced Screening AM -Massimizza i risul-tati di stampa-No moiré

-Serigrafia

Siti consultati: www.wikipedia.it - www.artigrafiche.blogspot.com - www.grafichegelli.it

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CTP: sistema esposizione e laser - P. 1

TERMINOLOGIA CTP

Il termine Computer To Plate è usato per descrivere quel processo produttivo in grado di ottenere la forma da stampa direttamente dai dati digitali. Questa tecnologia già presente dagli anni ’80 nella pre-parazione dei cilindri rotocalco si è affacciata in Europa agli inizi de-gli anni ’90. Alla Drupa del 1995 sono apparse le prime attrezzature in grado di ottenere lastre in moda-lità digitale, ma solo negli anni suc-cessivi la tecnologia si è sviluppata concretamente a tal punto di essere oggi considerata la modalità più logica e razionale per l’ottenimen-to delle lastre da stampa. Questa tecnologia, sviluppatasi solo negli ultimi decenni, innovando la pre-cedente fotocomposizione e il più recente CTF (computer to film), permette di risparmiare tempi e costi, nella fase di prestampa di un qualsiasi progetto di stampa. Infatti alcuni passaggi legati in preceden-za alla fotocomposizione, come lo sviluppo del film prodotto dalla fo-tocompositrice, il montaggio su un foglio trasparente (foglio di mon-taggio) e l’esposizione del “monta-to” su una lastra tradizionale agli UV di un bromografo, vengono saltati. A parte costi e tempi la tec-nologia CTP è qualitativamente da preferire perché, limitando i citati passaggi.

ASPETTI TECNICI DA VALUTARE

Dal punto di vista tecnologico gli aspetti che contraddistinguono e che devono essere valutati in fase di investimento, vista la varietà di CTP presenti sul mercato, sono:

- Il sistema di esposizione (tecnologia di scrittura);

- il tipo di laser o sorgente espo-sizione;

- il formato - la risoluzione di scrittura; - le lastre utilizzabili; - il dispositivo di automazione; - la produttività; - il flusso di lavoro (workflow)

SISTEMA DI ESPOSIZIONE (TECNOLOGIA DI SCRITTURA)

Per tecnologia di scrittura s’in-tende la modalità che ha la lastra di essere esposta in riferimento alla sua posizione e a quella della sor-gente di scrittura (laser).

Letto Piano

In questa tipologia di CTP, il sistema di scrittura si rifà alla tec-nologia “capstan” della fotounità, dove il materiale viene scritto per linee da un laser (visibile o violetto) proiettato sulla superficie attraver-so un sistema di specchi.

L’avanzamento del materiale o lo spostamento della testa di espo-sizione consentono di scrivere l’in-tera superficie. Dovendo garantire

uniformità di esposizione, questa tecnologia è particolarmente adatta ai piccolo formati, inoltre, consen-te elevati livelli di produttività e la possibilità di utilizzare più teste di scrittura per i grandi formati.

Tamburo interno con spinner

In questa tecnologia la lastra è fer-ma all’interno di un cilindro, il rag-gio laser viene guidato all’interno del sistema attraverso un sistema ottico girevole chiamato spinner. La velocità di scrittura dipende dal-la velocità dello spinner che a sua volta è in relazione al tipo di laser e alla sensibilità del materiale da esporre. Si tratta di una tecnologia maggiormente adatta ai laser visi-bili o violetti. La tecnologia a tam-buro interno si rende meno adatta all’impiego di lastre termiche in quanto, vista la lunghezza del per-corso del raggio laser, questo non riesce a contenere una sufficiente energia per la completa trasfor-mazione dell’emulsione. In questi casi è preferibile l’uso di laser IR da 1064nm anziché i normali laser da 830nm. Molto diffuso nei medi formati (8 pagine) si tratta di una tecnologia consolidata e largamen-te presente sul mercato.

CTP: sistemi esposizione e lastreCaratteristiche tecniche e funzionali dei CTP termici e UV

di Giovanni Longato e Taborra Nicolò

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CTP: sistema esposizione e laser - P. 2

Tamburo interno con tamburo controrotante

Questo sistema può essere con-siderato un “mix” in quanto mette insieme due tecnologie: il tamburo interno per l’alloggiamento della lastra e quello esterno per la testa di scrittura. Questa tecnologia, pre-vede l’utilizzo di una testa di scrit-tura dotata di diodi laser che, po-sizionati sulla periferia del cilindro interno, ruotano a pochi millimetri dal materiale da esporre. Il sistema consente, vista la poca vicinanza tra lastra e sorgente luminosa, di scrivere convenientemente anche i materiali termici, pur utilizzando una tecnologia tamburo interno.

Tamburo esterno

In questa tecnologia il materia-le da esporre è avvolto all’esterno di un cilindro, il raggio laser viene proiettato sulla lastra che ruota; la distanza si mantiene costante e la messa a fuoco automatica. Ad ogni giro del cilindro corrisponde uno spostamento orizzontale della testa di scrittura. Questo sistema consente di posizionare la sorgen-te laser molto più vicino alla lastra che non in un sistema a tamburo

interno. Però, dato che la velocità di scrittura dipende dalla velocità del cilindro e non potendo quasi a ruotare a velocità elevatissime per

problemi di stabilità e vibrazioni, questa tecnologia prevede, per mi-gliorare la produttività, la scompo-sizione del raggio laser in più raggi, oppure l’utilizzo di più diodi laser per garantire tempi di scrittura convenienti. Questa tecnologia è molto utilizzata per l’esposizione di lastre termiche, in quanto, vista la vicinanza tra sorgente e lastra, riesce a concentrare la massimo l’e-nergia richiesta. Il tamburo esterno

trova la sua più significativa pre-senza nei CTP di grande formato, pur essendo nel mercato anche per il medio e piccolo formato.

TIPOLOGIE DI LASER

A fronte della tecnologia CTP la scelta del tipo di laser diventa fon-damentale, in quanto strettamen-te legata al materiale da utilizzare e alle condizioni di utilizzo, se in camera chiara o con luce di prote-zione. Oggi i laser CTP si possono classificare nelle seguenti tipologie:• laser violetti• laser IR

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CTP: sistema esposizione e laser - P. 3

Laser violetti Lo sviluppo dei laser ha porta-

to all’introduzione nel mercato di laser violetti. I laser a diodi violetti (400-410 nm) stanno conquistan-do una vasta gamma di mercato in quanto presentano buone caratteri-stiche quali:

• costo del laser minore: que-sto è dovuto a vari aspetti: - essendo ottenuti su vasta

scala in quanto sviluppati per il mercato dei DVD e per altri mercati consumer, offrono molto più bassi ri-spetto ai laser IR a diodi termici;

- nel sistema laser a diodi termici è necessario un nu-mero maggiore di diodi e questo incide notevolmen-te sui costi: infatti nei siste-mi a luce violetta è necessa-rio un solo laser;

- non necessitano di modu-lazione, in quanto possono essere spenti o accesi diret-tamente, evitando la costo-sa energia di modulazione elettroacustica;

- l’ottica laser ha dimensioni minori ed è più compat-ta, questo permette un’al-loggiamento più facilitato dentro il tamburo interno;

- i diodi non necessitano di una potenza elevata (si va dai 5 ai 30 mW) e non ri-chiedono raffreddamento inoltre durano di più. Tut-to questo si traduce in un costo più basso di investi-mento e maggiore facilità di gestione, come:

• lavorazione in luce di sicu-rezza gialla: avendo una sen-sibilità attorno ai 410nm le la-stre possono essere utilizzate in ambienti con luce gialla;

• possibilità di essere utilizza-bili sia su lastre a base d’ar-gento (silver) che fotopoli-meriche.

Laser IRCon l’evoluzione e la ricerca di

nuovi materiali si è sviluppata la tecnologia delle lastre termiche che richiedono laser IR (infrarossi) ad alta potenza (da 10 ai 40W). Questi laser trovano applicazione nei CTP a tamburo esterno con lunghezze d’onda di 830 nm e con 1064 nm per il tamburo interno, o per mate-riali ablativi.

FORMATOI CTP si possono classificare in:

- piccolo formato (fino al 50×70); - medio formato (fino al

70×100); - grande formato, chiamati an-

che VLF Very Large Format (formati superiori al 70×100). Ogni CTP all’interno della propria categoria ha un suo formato massimo e minimo di lastra inseribile e un formato massimo e minimo di area-superficie scrivibile (superficie utile di esposizione).

RISOLUZIONE DI SCRITTURA

Nella tecnologia CTP trattan-dosi di scrittura a laser, diventa importante ai fini della qualità, la risoluzione di scrittura. Questa di-pende, come già sappiamo, dalle dimensioni dello spot di scrittura. La risoluzione si misura in DPI, ed è a sua volta in relazione alla line-atura di retino e ai livelli di grigio che si vogliono ottenere. La testa di scrittura deve quindi essere scelta anche in base alla lineatura di reti-no: possiamo trovare CTP con ri-soluzioni che vanno dai 1000 fino ai 4000 DPI.

DISPOSITIVO DI AUTOMAZIONEUn aspetto a supporto della produttività di un sistema CTP sono gli automatismi. Il mercato offre soluzioni in grado di risolvere ogni problema. Volendo fare un elenco delle possibili soluzioni, consideriamo:

- i dispositivi di carico che pos-sono rendere il processo ma-nuale, semiautomatico o com-pletamente automatico;

- i dispositivi di punzonatura on line (numero e tipologia);

- la possibilità di alimentare il CTP con più cassetti e con più formati lastra;

- l’inserimento delle lastre espo-ste direttamente in linea con la sviluppatrice e/o con possibili-tà di rotazione della lastra qua-lora non possa essere messa in linea frontalmente;

- i dispositivi di uscita-scarico delle lastre finite. In alcuni casi queste funzionalità elimina-no la necessità di operare in camera oscura, riducendo ed in alcuni casi evitando l’inter-vento dell’operatore, limitando altresì gli errori umani. Tut-te questi automatismi hanno però un loro costo che deve essere valutato attentamente in funzione delle effettive neces-sità e ai livelli di produttività aziendali.

PRODUTTIVITÀDISPOSITIVO DI AUTOMAZIONE

Parlando di produttività si inten-de il numero di lastre/ora che il CTP è in grado di garantire. Nel calcolo della produttività si devono con-siderare i tempi di: caricamento, scrittura, scarico, sviluppo e tratta-mento della lastra e questo a pieno ciclo di lavoro. La comparazione dovrà essere naturalmente fatta a parità di formato lastra e di risolu-zione di scrittura.

FLUSSO DI LAVORO (WORKFLOW)

Vista l’evoluzione delle tecno-logie in commercio, l’aspetto forse più importante è rappresentato dal flusso di lavoro digitale che deve garantire, sia in termini di organiz-zazione-gestione che di velocità di elaborazione, i livelli di produttività che le tecnologie oggi consentono.

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CTP: sistema esposizione e laser - P. 4

LASTRE UTILIZZABILI

LASTRA CON SUPPOR-TO IN POLIESTERE

LASTRA CO SUPPORTO IN METALLO

Sensibili alla luce - Alogenuri d’argento(silver Halide)

- Alogenuri d’argento(silver Halide)

- FotopolimericheTermiche -Ablative -Termopolimeriche

-Ablative (waterless e wet)-No process

La prima classificazione del-le lastre è relativa al supporto, che può essere: • in poliestere;• in metallo.La seconda classificazione in riferi-mento alla sensibilità:• sensibili alla luce;• sensibile al calore o termiche.

HEILDELBERG IRSUPRASETTER 145/162/190PER I GRANDI FORMATI

I Suprasetter 145/162/190 dedi-cati per i grandi formati sono ba-sati su tecnologie ben collaudate in

questa gamma di CTP. Questo in-clude soprattutto i laser costruiti da Heidelberg con il loro sistema bre-vettato. Questi modelli dispongono anche di una produzione eccellen-te di profondità di fuoco, la stabiliz-zazione della temperatura interna e il funzionamento diretto in modo univoco. Il CTP di grande forma-to ha stabilito nuovi standard nella loro classe per quanto riguarda la qualità, affidabilità, flessibilità, fa-cilità d’uso e convenienza. Grazie al suo esclusivo design modulare, il sistema CTP può essere configura-to a proprio piacere, sia in termini di installazione del laser e sistemi di punzonatura facoltativa, selezio-nando la necessaria unità di carico lastra. È inoltre possibile aggiorna-re il sistema in qualsiasi momento in futuro.

HEILDELBERG IRSUPRASETTER A105/105PER I MEDI FORMATI

Dotata di una tecnologia estre-mamente affidabile, unica nel suo genere, A105/105 Suprasetter offre un’eccellente qualità con capacità di produzione massima. Ancora più, questa gamma di Suprasetter forni-sce un alto livello di flessibilità nel formato. Le migliori condizioni per la combinazione di alta produttivi-tà e massima flessibilità sono assi-curati anche attraverso l’integrazio-ne nel flusso di lavoro di Prinect il quale fornisce un accesso diretto alla produzione di lastre dal pan-nello di controllo di stampa.

CTP Heidelberg IR Suprasetter A145/162/190 CTP Heidelberg IR Suprasetter A52/A75

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CTP: sistema esposizione e laser - P. 5

HEILDELBERG IRSUPRASETTER A52/A75PER I PICCOLI FORMATI

Uno dei punti impressionante di Suprasetter di piccolo e medio formato è la compattezza. La base di alimentazione manuale CTP ha un ingombro molto piccolo, A52/A75 Suprasetter con caricamento automatico lastre, è di gran lunga il più piccolo platesetter nella sua classe. L’ingombro ridotto permette una facile integrazione nella mag-gior parte negli ambienti di stam-pa. Completamente attrezzata con la tecnologia di una macchina di fascia alta, offre caratteristiche di prestazioni eccezionali.

Screen fornisce una vasta gam-ma di soluzioni CTP rinomate per il loro elevato livelli di qualità, affi-dabilità e produttività. Le macchine disponibili coprono tutti i formati di stampa presenti sul mercato dal f.to 35×50 cm (2 pagine), fino alle macchine da stampa “jumbo” della MAN Roland e KBA.

Screen: tecnologie senza agenti chimici

Sta emergendo una nuova serie di soluzioni tecnologiche (lastre) senza chimici, basate sul processo non ablativo. Esse variano legger-mente tra loro, ma tutte condivi-dono l’eliminazione del processo chimico. La gamma di platesetter termici di Screen, sia della nuova serie che delle precedenti, rappre-senta la soluzione ideale per l’uti-lizzo di tali lastre.

Upgrade sul campo

Un ulteriore vantaggio dell’ulti-ma gamma si sistemi CTP è la pos-sibilità di potenziare la capacità di produzione sul posto, a installazio-

ne avvenuta. Questa caratteristica è condivisa dalla maggior parte dei nostri platesetter. Ciò significa che una volta scelta la macchina più adatta alle proprie esigenze attua-li, questa si evolverà con le vostre attività: da una soluzione manuale di fascia bassa fino ad una modello interamente automatico a eleva-ta produttività, sempre usando la stessa macchina.

La punzonatura in Iinea evita centinaia di ore di Iavoro alla macchina da stampa

I vantaggi del funzionamen-to senza operatore sono ovvi, ma occorre anche non sottovalutare l’impatto che la punzonatura in linea può avere. Screen è pionie-ra nell’uso della punzonatura in linea, e i clienti si avvalgono dei suoi Vantaggi da molti anni. Oltre al risparmio di tempo derivante dal fatto che l’operatore non deve ese-guire l’operazione manualmente, il principale risparmio lo si apprezza una volta che le lastre raggiungono la macchina da stampa . In con-fronto alla punzonatura manuale, il tempo necessario per l avviamento macchina, soprattutto sulle attrez-zature meno recenti, pub essere ri-dotto notevolmente grazie al fatto che la zona stampante si trova sem-pre nello stesso punto in relazione alla punzonatura. Ciò significa che una volta in macchina da stampa, le guide laterali non avranno mai bisogno di aggiustamenti per una perfetta messa a registro del lavoro.

PLATERITE ULTIMA 36000 Sia Man Roland sia KBA han-

no introdotto macchine con la-stre superiori ai due metri, per le quali PlateRite 36000 è il partner CTP ideale: persino le lastre da 2100×1600 nm traggono vantaggio dalle funzionalità di gestione auto-matica delle lastre offerte da tutti i dispositivi CTP di Screen. Per le lastre più grandi la punzonatura in linea è ancora più importante, poiché altrimenti i tempi di prepa-razione potrebbero essere piuttosto lunghi. La punzonatura in linea mantiene l’area di stampa sempre perfettamente al centro della lastra, accelerando notevolmente la prepa-razione. Una caratteristica comune a Ultima 36000 e Ultima 2400 è la possibilità di caricare le lastre più piccole due alla volta. Ciò consente a PlateRite Ultima 36000ZX di ar-rivare a velocità record di 68 lastre B1 l’ora, ovvero alla produzione di un’intera serie di lastre per mac-china 70×100 (8 pag..) convertibile con 14 gruppi stampa in meno di 15 minuti.

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CTP: sistema esposizione e laser - P. 6

PLARERITE ULTIMA 16000II

Il PlateRite Ultima 16000II rap-presenta la generazione più recente della serie 16000. Esso può produr-re lastre di dimensione massime 1470×1165 mm, ed è la macchina ideale per una vastissima gamma di applicazioni quali packaging, edi-toria, stampa commerciale. Tutti i PlateRite della serie Ultima 16000II si avvalgono della tecnologia con testa di scrittura GLV, ed il modello di punta della serie, il PlateRite Ul-tima 16000IIZ, produce il numero impressionante di 31 lastre/ora. Ol-tre alla accresciuta velocità, il nuo-vo PlateRite Ultima 16000II com-prende varie tecnologie innovative in grado di assicurare costanza ed alta qualità anche quando vengono incise lastre di grandi dimensioni. Il modello base PlateRite Ultima 16000IIE può essere aggiornato ai modelli di maggiore velocità S e Z direttamente sul campo, una volta installato dal cliente.

PLATERITE 8800Il PlateRite della serie 8800

comprendono tre nuovi modelli, incluso il nuovo PlateRite 8800ZX che produce fino a 51 lastre/ora, il valore più alto in assoluto del-la categoria. Questo CTP è basato sulla combinazione vincente della tecnologia Screen, inclusi il tam-

buro esterno, l’altissima precisione nella scrittura lastre, oltre all’output anche nel formato B1-plus, tanto da farne il fiore all’occhiello nella gamma dei CTP Screen; le nuove versioni aggiornate di questa serie sono particolarmente adatte per aziende con produzione media d lastre. Inoltre, il PlateRite 8800 ha la possibilità di produrre lastre di piccolo formato e comprende l’op-zione per risoluzioni (4000dpi) adatte alla stampa di carte valori. I PlateRite della serie 8800 garan-tiscono output veloci e affidabili, rendendo perfetti per i flussi di la-voro digitali tecnologicamente più evoluti.

CTP Screen platerite 8800

CTP Screen platerite Ultima 36000II

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CTP: sistema esposizione e laser - P. 7

LUXEL V-9600 MULTI LASER U.V.

Luxel V-9600CTP MAL è un CTP completamente automatico di formato B1 (70x100 cm) che inte-gra tecnologia innovativa e meto-dologia di progettazione collaudata per offrire produttività e prestazio-ni. La tecnologia brevettata a tam-buro interno multi-laser di Luxel V-9600CTP MAL offre un’ampia scelta di livelli di prestazioni. Luxel V-9600CTP MAL è uno dei plate-setter per formati B1 più veloci sul mercato, in configurazione dual beam produce il doppio rispetto ad un platesetter termico della stessa categoria e prezzo

LUXEL V-8 U.V.

Luxel V-8 semi-automatica e manuale. Luxel V-8 è il CTP di

Fujifilm di formato B1 basato su tecnologia a laser U.V. Nella con-figurazione semiautomatica una sviluppatrice collegata in linea al sistema CTP incrementa il livello d’automazione. La versione ma-nuale consente di sviluppare le lastre in un’unità fuori linea. Otti-mizzato per le lastre U.V. Fujifilm Brillia LP-NV, Luxel V-8 prevede opzioni a livello di RIP e workflow che possono essere aggiunte in base alle specifiche esigenze. Luxel V-8 è concepito ad hoc per rispondere a requisiti di flessibilità e infatti può essere upgradato man mano che aumentano le richieste di produtti-vità e velocità d’elaborazione. Se la qualità dell’immagine è di primaria importanza, l’opzione High Defini-tion (HD) migliora la gamma tona-le e la resa cromatica.

LUXEL V-8 SINGLECASSETE AUTOLOADER(SAL) U.V.

Soluzione ad un prezzo compe-titivo per una produzione automa-tizzata, Luxel V-8 Single Cassette Autoloader (SAL) utilizza un’unica cassetta online per alimentare il CTP durante la produzione. Cas-sette aggiuntive vengono tenute fuori linea, con diversi formati di lastre se necessario. Ottimizzato per lastre U.V. Fujifilm Brillia LP-NV, Luxel V-8 SAL prevede opzio-ni a livello di RIP e workflow che possono essere aggiunte in base alle specifiche esigenze. Luxel V-8 SAL è concepito ad hoc per rispondere a requisiti di flessibilità e infatti può essere upgradato man mano che aumentano le richieste di produtti-vità e velocità d’elaborazione

LUXEL V-8MAL MULTI CASSETEAUTOLOADER U.V.

Luxel V-8 MAL di Fujifilm l’i-deale per i clienti con macchine

di formato B1 che richiedono una produzione non assistita, oltre a elevata qualità ed affidabilità. Gra-zie a un caricatore automatico con cinque cassetti, Luxel V-8 è in gra-do di contenere 300 lastre. Lastre di formato diversi possono essere caricate in ogni cassetto e il softwa-re intelligente tiene traccia di quale lastra è necessaria per ogni tipo di lavoro, caricando automaticamente il cassetto giusto. Ottimizzato per le lastre U.V. Fujifilm Brillia LP-NV, Luxel V-8 prevede opzioni a livel-lo di RIP e workflow che possono essere aggiunte in base alle specifi-che esigenze. Se la qualità dell’im-magine è di primaria importanza, l’opzione High Definition (HD) migliora la gamma tonale e la resa cromatica.

LUXEL V-6 CTP U.V.

Luxel V-6 CTP è una soluzionead alta qualità e affidabilità che

valorizza le tecnologie esistenti. Stu-diato e ottimizzato per le lastre con fotopolimeri Fujifilm Brillia LPNV, Luxel V-6 CTP è dotato di una nuova sviluppatrice per il formato B2, RIP economici e gestione delle lastre a più livelli di automazione. Dovendo far fronte a una crescente concorrenza e a profitti ridotti, gli stampatori specializzati nel forma-to B2 necessitano di un dispositivo CTP economico in grado di adat-tarsi alla costante evoluzione delle richieste. Luxel V-6 CTP è estre-mamente flessibile e aggiornabile. La linea Luxel V-6 CTP risponde ai clienti che chiedono tempi di pro-duzione più rapidi e inviano cari-chi di lavoro più elevati. La qualità

CTP Luxel V-9600 multi laser U.V.

CTP Luxel V-8 U.V.

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CTP: sistema esposizione e laser - P. 8

non deve più scendere a patti con la convenienza. Grazie al tamburo e al laser Fujifilm personalizzato, Luxel V-6 CTP offre la precisione di im-magini e la qualità ottimale che vi aspettate da Fujifilm. Le lastre CTP fotopolimeriche con tecnologia al U.V. possono essere manipolate con luce di sicurezza gialla e offrire la praticità di un platesetter semi-automatico o manuale di ingombro e costo ridotto. Luxel V-6 CTP of-fre un altro vantaggio: utilizza un unico laser U.V. personalizzato che, grazie a una durata di esposizione di oltre 5.000 ore, assicura notevoli risparmi rispetto ai laser multipli utilizzati nei dispositivi termici. Si noteranno considerevoli risparmi sull’acquisto iniziale ma anche sul servizio di assistenza e sostituzione del laser a lungo termine e sui costi operativi quotidiani.

MAGNUS VLF

Magnus VLF è il più veloce e completamente automatizzato tra i sistemi CTP per grandi formati at-tualmente disponibili sul mercato. La nuovissima configurazione X-Speed è in grado di esporre all’ora 27 lastre da 2.070 mm oppure 48 lastre da 1.030 mm con risoluzione di 2.400 dpi.

KODAK MAGNUS 400 III

Il sistema CTP MAGNUS 400 III offre capacità produttive più avanzate, ha un’interfaccia utente semplificata, una manutenzione

più facile e un ridotto impatto am-bientale. Progettato per estendere la continuità operativa della mac-china da stampa semplificando le attività di manutenzione, il sistema CTP MAGNUS 400 III suppor-ta fino a sette lingue, è dotato di un meccanismo di recupero e di comunicazione Gigabit Ethernet. Inoltre, il sistema presenta compo-

nenti elettronici moderni ed effi-cienti e una funzione di risparmio energetico che si attiva nei momen-ti di pausa del sistema.

Possiede alta velocità di espo-sizione, qualità e flessibilità per moltiplicare l’offerta. La linea di si-stemi CTP Kodak Magnus 400 of-fre efficienza, facilità d’uso, qualità delle immagini e funzioni avanzate

CTP Luxed V-6 U.V.

CTP kodak Magnus VLF

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CTP: sistema esposizione e laser - P. 9

ai centri stampa di ogni dimensio-ne. La linea Magnus 400, che offre una velocità eccezionale con una produttività massima di 28 lastre/ora, rappresenta un investimento sicuro. il sistema CTP Magnus 400 consente di esporre una vasta gam-ma di formati lastra, permettendo di sviluppare nuove opportunità commerciali. KODAK Intelligent Prepress Manager è una nuova funzione software che offre il mo-nitoraggio in remoto della linea di lastre garantendo un livello più alto di produttività ed efficienza e che produce rapporti standard e perso-nalizzabili che permettono di rea-lizzare una migliore gestione della lavorazione delle lastre.

TRENDSETTER 800 III PLATESETTER

I platesetter Kodak in formato 8 pagine offrono ai centri stampa di qualsiasi dimensione efficienza, facilità d’uso, alta qualità dell’im-magine e funzioni avanzate.

Grazie al costante migliora-mento delle tecnologie, i sistemi CTP Kodak a 8 pagine sono in gra-do di offrire produttività e presta-zioni sempre all’avanguardia.

Dai modelli base ai sistemi au-tomatizzati ad alta velocità sono dotati della tecnologia di esposi-zione Kodak Squarespot, i sistemi CTP Kodak in formato 8 pagine costituiscono un investimento si-curo in termini di qualità superio-re, affidabilità e grande varietà di opzioni di uscita.

Questo dispositivo di CTP 8 pagine offre la produttività, la qua-lità delle immagini eccellente, e la stabilità che gli stampatori hanno bisogno. Produttività Tre opzioni di automazione per ridurre il tem-po di fabbricazione della lastra: Au-toloader fornisce un automatizzato carico e scarico fino a 40 lastre da 0,3 mm senza divisori; Auto Un-load ha la capacità di carico lastra

semi-automatico e scarico auto-matico; standard: carico e scarico lastra semi-automatico; ottimo rendimento: fino a 42 lastre all’ ora con caricatore automatico (34 lastre all’ora per semi-automatica e automatica Unload).

Facilità d’uso, connettività a KODAK Workflow Systems, tra cui KODAK PRINERGY; opzione multi-lingua con le lingue operati-

ve; Autorecovery: meccanismo che corregge molti errori senza alcun intervento dell’operatore.

Eccellente qualità delle imma-gini Trendsetter 800 QUANTUM consente una lineatura di 450 lpi, 2400 dpi e 1200 dpi di risoluzione. Stabilità KODAK SQUARESPOT: tecnologia di serie su ogni TREN-DSETTER platesetter, fornendo precisione, stabilità e ripetibilità per ogni lastra.

CTP Kodak Magnus 400III

CTP KodakTrensetter 800 III Platesetter

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COBALT 4

Cobalt ha sposato le tecnologie più avanzate per offrire la qualità più alta, la maggiore velocità e la massima affidabilità dell’industria, il tutto a prezzi rivoluzionari.

Il basso costo d’acquisto del Co-balt, combinato con la sua qualità di immagine superiore e la elevata velocità di produzione lastre, offre il più rapido ritorno di investimen-to del mercato. Il CTP Cobalt ridu-ce il tempo di produzione lastre e permette tempi di avviamento più veloci e minor spreco di carta gra-zie alla precisione del punto, alla qualità dei mezzitoni e alla elevata ripetibilità della resa lastre.

Il registro perfetto e il sistema di ottiche avanzate, significano un minor numero di rifacimenti lastre.

Utilizza lastre sensibili al la-ser violetto di spessore da 0,15 a 0,30mm Silver o Fotopolimeriche, il formato lastra/incisione varia da 216x279mm a 615x745mm,utilizza un laser di tipo violetto con lun-ghezza d’onda 410 nm, la sua velo-cità di incisione è di 1200 dpi in 72 secondi nel formato massimo, 2400 dpi in 2,4 min nel formato massi-mo. Capacità lastre per cassetto: 130 lastre da 0,30 mm di spessore 180 lastre da 0,20 mm di spessore 220 lastre da 0,15 mm di spessore

La risoluzione di scrittura varia dai 1000 ai 3600 dpi, con una misu-ra del punto minima di 6 micron, ha la luce di protezione gialla, per un peso di circa 1135 kg e dimen-sioni di 1640x3175x1450mm.

COBALT 8 Cobalt 8 utilizza lastre sensibili

al laser violetto di spessore da 0,15 a 0,30mm Silver o Fotopolimeri-che, il formato lastra/incisione va-ria da 410x500mm a 810x1030mm, utilizza un laser di tipo violetto con lunghezza d’onda 410 nm, la sua velocità di incisione è di .1200 dpi in 96 secondi nel formato massimo, 2400 dpi in 3,2 minuti nel formato massimo. La risoluzione di scrittu-ra varia dai 1000 ai 3600 dpi, con una misura del punto minima di 6 micron, ha la luce di protezione gialla, per un peso di circa 590 kg e dimensioni di 1640x890x1450mm.

COBALT 24 Cobalt 24 permette un produ-

zione lastre velocissima: solo 360 sec. per incidere la lastra di forma-to maggiore, o 180 sec. a 1200dpi. Il costo di acquisto e di gestione di un CTP Cobalt è decisamente infe-riore a quello di sistemi equivalen-ti violetti oppure termici. Cobalt, inoltre, vanta il minore costo di manutenzione di qualsiasi sistema CTP.Inoltre i sistemi Cobalt sono protetti da ComfortZone3, la ga-ranzia Escher-Grad di 3 anni sulle parti di ricambio. Utilizza lastre sensibili al laser violetto di spes-sore da 0,15 a 0,30mm Silver o Fotopolimeriche, il formato lastra/incisione varia da 762x1016 mm a 1270x1524 mm, utilizza un laser di tipo violetto con lunghezza d’onda 410 nm, la sua velocità di incisio-ne è di 1200 dpi in 2,5 minuti nel formato massimo, 2400 dpi in 5 mi-nuti nel formato massimo. La riso-luzione di scrittura varia dai 1000 ai 3600 dpi, con una misura del punto minima di 6 micron, non necessita della luce di sicurezza gialla, il peso è di circa 2630 kg e dimensioni di 2465 x 1930 x 1675 mm.

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CTP: sistema esposizione e laser - P. 11

AGFA ADVANTAGE N

Agfa Graphics presenta la loro terza generazione di sistemi CTP: Advantage N , basato sul succes-so delle generazioni precedenti: Polaris e Advantage offrendo una maggiore economicità, affidabilità e facilità d’uso. Con il suo esclusi-vo sistema di incisione a laser viola Advantage N combina velocità e affidabilità. I diodi laser viola for-nisce una durata maggiore del la-ser stesso avendo così il più basso costo di manutenzione. La fami-glia Advantage N è progettata per gestire lastre di stampa classiche, convenzionali, e per lastre UV pri-ve di chimica. Essa offre una scelta di diverse tipologie di CTP in base all’inserimento lastra e modalità di scrittura laser. Advantage N 1) Fino a 75 lastre all’ora 2) Inserimento lastra manuale3) Processore off-lineAdvantage N-SA:1) Fino a 75 lastre all’ora2) Inserimento lastra manuale3) Processione on-lineAdvantage-SL1) 100 lastre all’ora2) Caricamento automatico delle lastre da 100 lastre3) Processore on-lineAdvantage N-DL/TR1) Più di 300 lastre ora2) Inserimento lastra automatico (fino a 1500 lastre)

Advantage è stato progettato per soddisfare esigenze di piccola, me-dia e lunga tiratura. Supporta di-mensioni lastra (a seconda del mo-dello Advantage N e tipo) da 275 x 451 mm a 1250 x 710 mm. Principali vantaggi:1) laser di incisione viola, fornisce lastre in modo veloce e affidabile, consentendo di rispettare le sca-denze ristrette.2) automazione con resa di qualità costante, per un minor meno spre-co di materiale.3) design semplice e meno com-ponenti in movimento all’interno del CTP, contribuisce a una mini-ma manutenzione e meno tempi di inattività.La combinazione di N Advantage FlexWheel © e FlexPin © garan-tisce una perfetta automazione e indipendenza. Una volta registrati correttamente, il software gestiona-le High Precision Drive System si occupa del trasporto preciso delle lastre. La superficie di trasporto la-stra è liscia ed è percorsa da aria la quale trasporta la lastra liscia sotto le testine di esposizione evitando eventuali graffi, in aggiunta il sof-tware Arkitex PowerWedge © viene fornito di serie con i sistemi CTP, esso consente di controllare visi-vamente se la lastra è stata esposta correttamente.

PALLADIO

II sistema CTP Palladio esegue un’automazione di facile impiego per le stampanti di medio volume. Palladio è molto redditizio grazie al suo laser viola affidabile che offre un’ottima scrittura e realizzazione delle lastre, fino a 10 anni senza bi-sogno di sostituzioni. Palladio è la soluzione perfetta per la stampa di medio volume e per i stampatori di packaging e prestampatori. Ha una soluzione semplice per la produzio-ne di lastre automatizzate, si adatta formati lastra da 280 x 450 mm a 635 x 760 mm. Possiede un’alta ve-

locità di incisione, Palladio utilizza un laser viola che può realizza-re fino a 17 - 23 lastre all’ora con una precisione incredibile, la testa di scrittura dura fino a 10 anni, ri-sparmiando i costi di sostituzione e manutenzione, avendo così un bas-so costo di gestione. Palladio dispo-ne inoltre di una piccola cassetta di riconoscimento, che consente agli utenti di assegnare i parametri e destinazioni di stampa delle lastre. Dei sensori nel cassetto del sistema, automaticamente leggono il codice ID della lastra e memorizzano i dati appropriati, gli operatori, grazie a questo sistema, risparmiano tem-po e difficoltà di inserimento di tali dati ogni volta che cambiano cas-setto lastra. Un sistema di dentel-latura interna rende la presa delle lastre molto più pratica ed efficace. Grazie al software PlateManager si potrà aggiunge una maggior auto-matizzazione nell’inserimento lastra all’interno di Palladio. L’affidabilità, di qualità costante è uno dei pun-ti di forza di Polaris X, il quale fornisce immagini estremamente precise e uguali, in modo da poter essere sicuri che la lastra non sarà diversa da quella successiva. Polaris X ha un cassetto che contiene mol-te lastre, il tutto è completamente automatizzato. Il sistema riconosce anche diverse formati di lastra.

CTP Agfa Advantage NCTP Agfa Palladio

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CTP: sistema esposizione e laser - P. 12

Tabella riassuntiva

Casa Modello Velocità Dimensioni Tecnologia laserHEILDERBERG Suprasetter

145/162/19015 lastre/ora Grande f.to Laser IR

SuprasetterA105/105

25 lastre/ora Medio f.to Laser IR

SuprasetterA52/A75

35 lastre/ora Piccolo f.to Laser IR

KODAK Magnus VLF 27 lastre/ora da 2070 mm48 lastre/ora da 1030 mm

483 x 394 mm Laser IR

Magnus 400 III 28 lastre/ora 724 x 680 mm Laser IR

Trendsetter 800 III Platesetter

42 lastre/ora 1,030 x 838 mm Laser IR

SCREEN Platerite Ultima 36000

50 lastre/ora 2100x1600 mm Laser IR

Platerite Ultima 36000II

31 lastre/ora 1470x1165 mm Laser IR

Platerite 8800 51 lastre/ora B1-plus Laser IR

FUJIFILM V-9600 multi laser UV

32 lastre/ora B1 (70x100 cm cm cm)

Laser UV

Luxel V-8 UV 43 lastre/ora a 1200 dpi

B1 Laser UV

Luxel V-8 single cassete autolea-der (SAL)

43 lastre/ora a 1200 dpi

B1 Laser UV

Luxel V-8 MAL multi cassete autoleader

43 lastre/ora a 1200 dpi

B1 Laser UV

Luxel V-6 CTP 38 lastre/ora a 1200 dpi

B2 Laser UV

COBALT Cobalt 4 50 lastre/ora a 1200 dpi nel f.to max;24 lastre/ora a 2400 dpinel f.to max

216x279 mm615x745 mm

Laser UV

Cobalt 8 37 lastre/ora a 1200 dpi nel f.to max;20 lastre/ora a 2400 dpi nel f.to max

410x500 mm810x1030 mm

Laser UV

Cobalt 24 24 lastre/ora a 1200 dpi nel f.to max12 lastre/ora a 2400 dpi nel f.to max

762x1016 mm1270x1524 mm

Laser UV

AGFA Advantage N Advantage N 75 lastre/oraAdvantage N-SA 75 lastre/oraAdvantage SL 100 lastre/oraAdvantage N-DL/TR 300 lastre/ora

275x451 mm1250x720 mm

Laser UV

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TIPI DI LASTRE - P. 1

LASTRE PER CTPInvestire oggi in una tecnologia

CTP vuol dire scegliere innanzi-tutto il materiale che dovrà essere utilizzato in stampa. Diversi sono gli aspetti da considerare e che ca-ratterizzano i materiali:• sensibilità del materiale e quin-

di produttività• livello di qualità richiesta• mole della tiratura• necessità o meno del termoin-

durimento• costi delle lastre e dei chimici

per lo sviluppo• necessità di lavorare senza luce

di protezione. Le lastre per CTP oggi in com-

mercio vengono classificate secon-do il loro supporto, che può essere in poliestere o in metallo, e in base alla loro sensibilità alla luce o al ca-lore.

Lastre con supporto in poliestere agli alogenuri d’argento:

Si espongono con le normali fotounità e, attraverso un processo di sviluppo basato sull’attivazione e stabilizzazione, sono in grado di riprodurre fino a 70 punti/cm. Pos-sono garantire anche qualche deci-na di migliaia di copie. Si presenta-no nere nei contrografismi e grigie nei grafismi.

Supporto in poliestere termiche ad ablazione

Sono incise mediante laser IR

da 830nm in corrispondenza alle zone stampanti.

La successiva rimozione del-lo strato superficiale consentirà di avere adatta alla stampa waterless.

Supporto in metallo agli alogenu-ri d’argento

Questi tipi di materiali sono analoghi a quelli stesi sul supporto di poliestere e si basano su un pro-cesso chiamato “Silver Diffusion”. Sono prodotti costituiti da diversi

strati: una base di alluminio, uno strato di “nuclei riceventi” e l’emul-sione agli alogenuri d’argento.

La lastra si presenta con grafi-smi di colore nero con un elevato contrasto. Sono materiali che han-no una notevole sensibilità, posso-no essere scritti con laser visibili, ma sono anche adatti all’utilizzo del laser violetto; in entrambi i casi garantisce un eccellente livello di qualità e, oggi, sono usati anche per le tirature.

TIPI DI LASTREIn questa ricerca vedremo, dopo un breve sommario, le tipologie di lastre più utilizzate e presenti sul mercato della stampa

di Besazza Vittorio, Frezza Melania, Mialich Daniele, Castaldello Carlo

Comuni lastre da stampa

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TIPI DI LASTRE - P. 2

Supporto in metallo fotopolime-riche

Si tratta di fotopolimeri ad elevato grado di purezza. Il processo è di tipo negativo; l’esposizione realizza il pro-cesso di polimerizzazione formando un immagine latente. Se necessario possono essere termoindurite per ar-rivare a tirature che possono raggiun-gere anche un milione di copie.

Supporto in metallo termopoli-meriche

La tecnologia termica si pre-senta allo stato attuale come una delle applicazioni più diffuse in merito alla stampa con lastre CTP. Il materiale è in grado di assorbi-re e trasformarsi a contatto con il calore. Possono essere utilizzate in luce ambiente, senza nessuna pro-tezione. La sensibilità delle lastre termiche risulta la più bassa tra i materiali oggi esistenti (più basso è il valore, maggiore sarà la sensi-bilità). A questa categoria appar-tengono 2 tipi di materiali: le lastre termiche negative e le lastre ter-miche positive.

Le lastre termiche negative sono state le prime lastre termiche ad essere state introdotte sul mer-cato. Sono costituite da un sup-porto in alluminio anodizzato sul quale è steso uno strato termopo-limerico che assorbe le radiazioni IR (l’esposizione a questo tipo di radioemissione provoca l’innesco del processo di polimerizzazione).

Durante il processo i grafismi vengono generati direttamente in fase di esposizione. Il processo è lungo, si richiede una fase in più e perciò c’è la necessità di un forno in linea alla sviluppatrice.

Le lastre termiche positive han-no un comportamento opposto a quelle negative e le zone colpite dal laser IR saranno rimosse nella fase successiva di sviluppo, la quale è molto delicata ed è consigliabile l’uso di sviluppatrici dedicate. Es-sendo di tipo positivo la possibilità di intacccare i grafismi è maggiore e per ovviare a questo problema è presente nella struttura della lastra uno strato di protezione superfi-ciale. Queste lastre, se necessario,

possono essere anch’ esse termoin-durite.

Le lastre da stampa vengonosuddivise in tre categorie:• piccolo formato (50x70cm)• medio formato (70x100cm)• grande formato (superiori al

70x100cm)

LASTRE PRESSTEKLe lastre digitali Presstek sono

protette dalla luce giornaliera, non richiedono un trattamento chimi-co, non sono fotosensibili e non hanno bisogno di una manutenzio-ne particolare.

L’indipendenza dalle condizio-ni di camera oscura e l’eliminazio-ne delle variabili in esposizione, la stabilità chimica e l’intervento ma-nuale con mezzi veloci, permetto-no risultati accurati e ripetibili.

Lastra Aeon Aeon è una lastra CTP termi-

ca ad alta risoluzione, garantisce tirature fino a 200.000 copie senza termoindurimento; con un forno

Tipologie di lastre Presstek

AURORA PRO

ANTHEM PRO FREEDOM PRO

AEON

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TIPI DI LASTRE - P. 3

opzionale si arriverà a delle tirature pari ad un milione di copie. Aeon è un prodotto versatile che lavora con tamburo esterno e laser a 830 nm. Durante la stampa la lastra Aeon fornisce un eccellente equi-librio tra inchiostro ed acqua e la durata la rende la soluzione ideale per una vasta gamma di applicazio-ni di stampa.

Lastra Aurora ProLe lastre Aurora Pro sono pro-

gettate per i sistemi CTP termici, offrono l’affidabilità e le prestazioni delle tradizionali lastre di allumi-nio granulate e anodizzate senza i problemi e le spese dei trattamen-ti chimici delle lastre tradizionali. Aurora Pro richiede solamente un semplice risciacquo con acqua per esser pronta per la stampa. Du-rante la stampa Aurora Pro stam-pa immagini nitide e pulite, con meno problematiche di dot gain e una maggior consistenza del pun-to rispetto alle lastre offset con-venzionali. La granitura esclusiva di Presstek fornisce un’eccellente regolamentazione tra inchiostro ed acqua, una miglior raccolta e stabilizzazione del colore durante l’intero funzionamento della pres-sa. Questo tipo di lastre rende la stampa più facile, pulita e sicura, trasformando la loro produzione da costosa e disordinata in un pro-cesso semplice e pulito.

Lastra Anthem ProLe lastre Anthem Pro offrono

l’affidabilità e le prestazioni delle tradizionali lastre di alluminio gra-nulate e anodizzate senza i proble-mi e le spese dei trattamenti chimi-ci delle lastre tradizionali. Anthem Pro richiede solamente un sempli-ce risciacquo con acqua per esser pronta per la stampa. Durante la stampa Anthem Pro stampa imma-gini nitide e pulite, con meno pro-blematiche di dot gain e una mag-gior consistenza del punto rispetto alle lastre offset convenzionali. La granitura esclusiva di Presstek for-

nisce un’eccellente regolamenta-zione tra inchiostro ed acqua, una miglior raccolta e stabilizzazione del colore durante l’intero funzio-namento della pressa.

Lastra Freedom Pro Le lastre termiche Freedom Pro

uniscono le caratteristiche delle la-stre a base metallica con tecnologia avanzata. Dopo l’impressione, la la-stra viene pulita automaticamente con l’acqua dal sistema di lavaggio integrato. Questa tipologia di lastra non necessita di cottura, liquidi speciali per la pulitura o gommatu-ra; ne consegue un minor spreco di materiale e un maggior rispetto per l’ambiente.

Le lastre Freedom Pro hanno uno dei prezzi più bassi tra le lastre termiche senza agenti chimici e sono ideali per la stampa di tirature ridotte fino a 25.000 copie.

LASTRE FUJIFILMLa tecnologia CTP, accreditata

dall’ odierna industria di stampa per i suoi vantaggi in termini di produttività e redditività, rappre-senta il passo successivo lungo il percorso di transizione che porterà ad un flusso di lavoro completa-mente digitale.

Come leader nel settore delle lastre presensibilizzate (PS), Fuji-film ha indirizzato l’esperienza acquisita al raggiungimento di pre-stazioni altrettanto prestigiose con le lastre CTP, inserendo nel merca-to Fujifilm Brillia: una nuova linea di lastre costruita sulla base delle tecnologie PS di Fujifilm ed apposi-tamente progettata per rispondere alle esigenze dell’odierno mercato CTP. Attualmente vengono utiliz-zati due tipi di lastre CTP: lastre ai fotopolimeri e lastre termiche. Fujifilm ha pensato di sviluppa-re entrambi i tipi, ottimizzando i vantaggi specifici di ciascuno: la straordinaria stabilità e maggiore produttività delle lastre ai fotopoli-meri, e la praticità dell’impiego in luce bianca delle lastre termiche.

Lastre ai fotopolimeri:rapidità e durezza

Le lastre ai fotopolimeri sono l’ideale per tirature di stampa di la-vori commerciali a colori fino a 175 lpi. La velocità di produzione del-la lastra è un elemento particolar-mente importante per tenere testa ai tempi di produzione sempre più ridotti e per ridurre l’incidenza del costo delle attrezzature.

Esse stampano con le normali caratteristiche delle lastre conven-zionali, il che consente di non va-riare i settaggi della macchina da stampa.

Lastre termiche:praticità dall’inizio alla fine

Entrambi i tipi (negativo e posi-tivo) producono ottimi semitoni ed un’ eccellente resa di stampa; queste lastre sono quindi in grado di rag-giungere ottimi risultati. Le lastre termiche presentano una risoluzio-ne compresa tra 1% e 99% a 200 lpi, e possono essere trattate con luce bianca.

La diversità di BrilliaLe lastre Brillia utilizzano una

base in alluminio rivestita di uno strato MultiGrain, che consente un’ottima resa di stampa e le ca-ratteristiche di riproduzione tonali straordinarie. Questa superficie presenta una complessa struttura che riunisce in sé tre elementi:• granuli primari • granuli a nido d’ape• micropori

Questa combinazione assicura valori tonali saturi, una straordina-ria risoluzione di punto dalle alte luci alle ombre, un equilibrio in-chiostro/acqua facilmente gestibile e grandi tirature di stampa.

Lastre PresensibilizzateLe lastre positive e negative

MULTIGRAIN “4” garantiscono un ottimo rendimento, una preci-sa riproduzione tonale, una lunga durata in macchina ed una facile preparazione della lastra.

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TIPI DI LASTRE - P. 4

Questo tipo di lastra risponde alle specifiche di stampa Europee tra le quali:• altissima produttività• riduzione del “tempo di vuoto”• riduzione del tempo di esposi-

zione• eccellente contrasto sia prima,

che dopo lo sviluppo• precisa riproduzione tonale per

la perfetta stampa di retini nor-mali e stocastici

• ottimo bilanciamento acqua/inchiostro

• minimo incremento del punto

LASTRE AGFA

Azura TS Azura TS è una lastra che offre

tutti i vantaggi dell’assenza di agenti chimici, ma più veloce e funzionale.

Essa elimina le variabili di pro-cesso, che costituiscono una fonte di preoccupazione, garantendo la qualità affidabile e costante di cui si ha bisogno.

Azura TS soddisfa le esigenze di stampa commerciale per appli-cazioni 4-up e 8-up.

È una lastra ad alta velocità, ecologica, priva di problemi e senza alcun compromesso per la macchi-na da stampa; è adatta per una va-sta gamma di applicazioni di stam-pa commerciale, sia su macchine a

foglio sia a bobina.Dopo l’esposizione, le lastre

Azura TS vengono pulite e gomma-te in un’ unica operazione.

Consente di ottenere una definizione dell’immagine estre-mamente nitida senza dover modificare le condizioni o le pra-tiche operative della macchina da stampa. Può riprodurre fino al 2-98% di fondi retinati a 200 lpi e 240. A seconda delle capacità del platesetter, può effettuare fino a 100.000 copie, in base alle condi-zioni della macchina da stampa.

AmigoLastra termica Amigo, utilizza

la tecnologia ThermoFuse, brevetto di Agfa. Grazie a questa tipologia, Agfa offre vantaggi alle stampanti per volumi più elevati.

La tecnologia ThermoFuse di Agfa forma fisicamente l’immagine durante l’esposizione. Dopo la fase di esposizione, la lastra richiede so-lamente un’ulteriore fase di pulitura per rimuovere le aree non stam-panti. Le lastre che si basano sulla tecnologia ThermoFuse offrono di conseguenza stabilità e uniformità eccezionali. Nel caso di Amigo, le aree non stampanti vengono rimos-se con una soluzione di pulitura (in sostituzione della gomma). Ciò ga-rantisce una maggiore produttività della lastra e tirature più elevate. La

lastra può essere cotta per ottenere tirature ancora maggiori.

La pulitura della lastra Amigo può essere eseguita praticamente in qualsiasi sviluppatrice presente sul mercato, quindi non richiede un ul-teriore investimento. Il consumo di agenti chimici è estremamente bas-so, con tassi di rigenerazione com-presi tra 30 e 50 ml/m2.

Tipologia di lastre termiche

Siti internet consultati:

www.presstek.comwww.fujifilm.itwww.agfa.com

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TIPI DI LASTRE - P. 5

Lastra per stampa offset.

L’ultima serie di lastre prodotte da Fujifil: Brillia

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TIPI DI LASTRE - P. 6

Lastre Presstek

AEON AURORA PRO ANTHEM PRO FREEDOM PROSubstrato alluminio granulato

e anodizzato elet-trochimicamente

alluminio granulato anodizzato

alluminio granulato anodizzato

Alluminio

Tipo di lastra termica a scrittura positiva

termica a scrittura positiva

termica a scrittura positiva

priva di agenti chimici, a scrittura termica positiva

Spettro diemissione

830 nm 800 nm - 1200 nm 800 nm - 1200 nm

Risoluzione 1-99% a 200 linee per pollice

1% - 99% fino a 200 linee per pollice

2% - 98%, fino a 175 linee per pollice

2% - 98%, fino a 175 linee per pollice

Spessore lastra 0,15 mm; 0,20 mm; 0,30 mm; 0,40 mm

0,20 mm; 0,30 mm 0,15 mm; 0,20 mm; 0,30 mm

0,15 mm; 0,20 mm

Tiratura senza forno cottu-ra: 200.000 copie

con forno-cottura: 1.000.000 copie

fino a 25.000 copie fino a 25.000 copie fino a 25.000 copie

Formato da 2 - 4 - 8 pagine minimo: 240 x 240 mmmassimo: 813 x 1118 mm

standard, da 2 pagine, oppure da 52 cm in giù

Esposizione laser termico laser termico laser termico laser termico

Trasformazioni e preparazioni

semplice pulizia con acqua senza cottura o gommatu-ra necessarie

semplice pulizia con acqua senza cottura o gommatu-ra necessarie

semplice pulizia con acqua senza cottura o gommatu-ra necessarie

semplice pulizia con acqua senza cottura o gommatu-ra necessarie

Lastra Azura TS

Substrato Tipo di lastra Risoluzione Spessore lastra Tiratura Formato

alluminio granulato e anodizzato elettrochimi-camente

termica non ablativa

2 - 98% a 200linee per pol-lice

0,15 mm; 0,20 mm; 0,30mm;

fino a 100.000 copie

minimo:200 x 310 mmmassimo:950 x 1000 mm

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COMPUTER TO PLATE ON PRESS - P. 1

COSA SIGNIFICACOMPUTER TO PLATEON PRESS?

Con Computer to Plate on Press si intende la scrittura-otteni-mento della lastra direttamente in macchina da stampa e un sistema di incisione delle lastre che risiede all’interno della macchina stessa; questo permette all’utilizzatore di inviare i dati digitali direttamente in macchina, e dopo qualche minu-to, ottenere l’incisione contempo-ranea delle lastre, ed essere pronti per la tiratura.

HEIDELBERG: SOLUZIONE “DI”

Quickmaster DI 46-4 ProOrmai è risaputo che l’industria

della stampa si è evoluta caratteriz-zandosi con tempi di produzione sempre inferiori, tirature limitate e alto livello di flessibilità.

Proprio per questo è stato pos-sibile conciliare le esigenze del mercato senza compromettere la qualità o registrare una perdita nel profitto. La Quickmaster DI Pro nata nel 1995 è stata capace di rac-chiudere tutta la tecnologia utile per avere successo nel mercato e per essersi resi competitivi. Que-sta soluzione è risultata ideale per stampare basse tirature a colori in formato 34 x 46 cm (13.38 x 18.11 inch). L’efficienza della macchina

ha permesso di ottenere la qualità di stampa tipica della offset, adatta-bilità alle basse tirature, possibilità di stampa su misura, tempi ridotti, vasta gamma di applicazioni, per-ciò flessibilità, oltre a rivelarsi una soluzione semplice e conveniente.

La Quickmaster DI Pro ha fatto sì che le informazioni in formato digitale potessero essere diretta-mente trasferite in stampa, e in tal modo ha predisposto un percorso verso una nuova, efficiente produt-tività. L’incisione della lastra av-veniva direttamente in macchina.

Con ciò è stato possibile eliminare la necessità di un sistema esterno di stampa della lastra (fase determi-nante in senso economico nel pro-cesso di produzione). La Quickma-ster DI Pro ha reso altresì possibile inoltrare delle commissioni che sa-rebbero state considerate svantag-giose. Nella Quickmaster DI Pro di Heidelberg, tutti i componenti del workflow sono stati coordina-ti armonicamente per formare un insieme integrato. Attualmente, la macchina non è più in produzione; i modelli più recenti all'anno 2004.

COMPUTER TO PLATE ON PRESSLe soluzioni CTPoP (DI)

Moreno Piccolo, Elena Loggini, Andrea Zamborlini, Elena Pugliese

Quickmaster DI 46-4 Pro

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COMPUTER TO PLATE ON PRESS - P. 2

COMPUTER TO PRESS CON SISTEMA PRESSTEK

La tecnologia Presstek si basa su un sistema di incisione in macchina mediante diodi laser e su forme water-less con base in poliestere o alluminio.

La macchina da stampa non dif-ferisce molto dai tradizionali sistemi offset; non è provvista del sistema di bagnatura, in quanto è usato il princi-pio waterless e al suo interno integra un sistema di esposizione CTP per ogni gruppo stampa.

Il sistema di scrittura creato da Presstek, è costituito da un insieme di diodi laser a tecnologia termica. Le lastre vengono vendute in rotoli da inserire all’interno di un apposito caricatore.

Ogni gruppo è composto da un minimo di 16 ad un massimo di 64 diodi che, attraverso delle fibre otti-che, indirizzano il segnale luminoso sulla lastra. Il raggio viene focaliz-zato al fine di ottenere un punto di scrittura corrispondente alla corretta risoluzione voluta. La lastra è rico-perta da uno strato sensibile al calore e da uno strato di silicone. Le zone colpite dal laser verranno asportate, per ablazione, lasciando scoperta la base lipofila, che accetterà l’inchio-stro; mentre le zone ricoperte dal silicone lo respingeranno. General-mente le fasi di incisione, aspirazione

della forma, lavaggio, durano circa venti minuti.

Presstek 52 DINel 19995 è stata presentata la

prima macchina da stampa offset a secco con tecnologia Digital Imaging di Presstek.

Con la 52DI, è possibile produrre in modo economico stampati a colori in quantità dalle 250 alle 10.000 co-pie, con un formato massimo di 520 mm x 375 mm e un formato minimo di 257 x 182 mm.

Oggi la offset DI continua a cre-scere, affiancando alla collaudata Presstek 34DI la Presstek 52DI nel formato 37x52.

Illustrazione elementi della mac-china da stampa (si veda l'immagi-ne con lettere di riferimento):

A. La Presstek 52DI utilizza inchio-stri offset a secco. Il gruppo in-chiostratore è composto da quat-tro rulli inchiostratori. Tre rulli di raffreddamento raffreddano l'inchiostro, per una applicazione uniforme.

B. Sedici chiavi di inchiostrazione per unità vengono preimpostate du-rante la fase di RIP, basandosi sui profili colore e sull'area di espo-sizione per ciascun colore in un

particolare lavoro. La procedura di avvio automatico pre-inchiostra le lastre prima che i fogli entrino in macchina.

C. La lastra ProFire Digital Media in ciascun cilindro a doppia lastra viene montata automaticamente; le lastre sono poi portate in ten-sione. La macchina sblocca i ci-lindri lastra ed inizia a farli girare a 300 giri/min durante la fase di esposizione.

D. L'unità di esposizione Presstek ProFire Excel espone simultane-amente tutte e quattro le lastre a 2540 dpi in 4.5 minuti.

E. I rotoli di lastra ProFire Digital Media sono sufficienti per realiz-zare 45 lavori al formato massimo; le lastre utilizzate sono automa-ticamente portate nel cassetto di scarico.

F. Una volta completata la fase di esposizione, inizia la fase di puli-zia automatica della lastra in due passaggi. Il sistema di aspirazione rimuove qualsiasi detrito rimasto dalla fase di esposizione.

G. Il formato disposto in orizzon-tale utilizza cilindri a doppia la-stra, con i corrispondenti cilindri a doppio caucciù sottostanti. La struttura dei cilindri garantisce una pressione di stampa costante. La configurazione a V si sviluppa

Sezione di Presstek 52DI

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COMPUTER TO PLATE ON PRESS - P. 3

attorno al cilindro di pressione in comune.

H. Il cilindro di pressione in comune, avente diametro triplo, trattiene saldamente due fogli, evitando potenziali problemi di registro, perché la pinza non viene mai cambiata. Il foglio riceve i quattro colori compiendo due giri

I. Il sistema di registro guida in modo preciso la carta per assicurarne un ingresso corretto. I mettifoglio consentono di utilizzare una va-sta gamma di materiali di stampa, persino plastica, buste, Tyvac ed altri materiali speciali con spesso-ri da 0.06 mm a 0.5 mm in formati fino a 520 x 375 mm.

J. L'asciugatore ad infrarossi accelera l'essiccazione degli inchiostri. Il ciclo di pulizia automatica prepara i rulli inchiostratori, il caucciù ed i cilindri lastra per il successivo lavoro. Il tem-po totale di cambio lavoro è inferiore ai 10 minuti.

Presstek 34 DIIllustrazione elementi della mac-china da stampa (si veda l'immagi-ne con lettere di riferimento):

A. La Presstek 34DI rientra nelle ca-tegorie di macchine senza bagna-tura. Il gruppo inchiostratore è composto da quattro rulli inchio-

stratori. Tre rulli di raffreddamen-to raffreddano l’inchiostro, per una applicazione uniforme.

B. Undici chiavi di inchiostrazione per unità vengono preimpostate durante l'elaborazione del RIP (apertura e regolazione calama-io), basandosi sui profili colo-re e sull’area di esposizione per ciascun colore in un particolare lavoro. La procedura di avvio automatico pre-inchiostra le la-stre prima che i fogli entrino in macchina.

C. La lastra ProFire Digital Media in ciascun cilindro a doppia lastra viene montata automaticamente; le lastre sono poi portate in ten-sione. La macchina sblocca i ci-lindri lastra ed inizia a farli girare a 300 giri/min. durante la fase di esposizione.

D. L’unità di esposizione Presstek ProFire Excel espone simultane-amente tutte e quattro le lastre a 2540 dpi in 4.5 minuti.

E. I rotoli di lastra ProFire Digital Media sono sufficienti per realiz-zare 28 lavori nel formato massi-mo; le lastre utilizzate sono auto-maticamente portate nel cassetto di scarico.

F. Una volta completata la fase di esposizione, inizia la fase di puli-zia automatica della lastra in due passaggi. Il sistema di aspirazione

rimuove qualsiasi detrito rimasto dalla fase di esposizione.

G. Le macchine da stampa a formato verticale utilizzano cilindri a dop-pia lastra, con i corrispondenti ci-lindri a doppio caucciù sottostanti. La struttura dei cilindri garantisce una pressione di stampa costante. La configurazione a V si sviluppa attorno al cilindro di pressione in comune.

H. Il cilindro di pressione in comune, avente diametro triplo, trattiene saldamente due fogli, evitando potenziali problemi di registro, perché la pinza non viene mai cambiata. Il foglio riceve i quattro colori compiendo due giri.

I. Il sistema di registro guida in modo preciso la carta per assicurarne un ingresso corretto. I mettifoglio con-sentono di utilizzare una vasta gam-ma di materiali di stampa, persino plastica, buste ed altri materiali spe-ciali con spessori da 0.06 mm a 0.5 mm in formati fino a 340 x 460 mm.

J. L’asciugatore ad infrarossi accelera l’essiccazione degli inchiostri. Il ciclo di pulizia automatica prepa-ra i rulli inchiostratori, il caucciù ed i cilindri lastra per il successivo lavoro. Il tempo totale di cambio lavoro è inferiore ai 10 minuti.

La 34DI produce stampati ad alta definizione, migliore di quella

Lastra ProFire Digital Media:Durante l’esposizione, il calore sviluppato dai laser rimuove i due strati superiori della lastra, scoprendo lo strato in poliestere in grado di trattenere l'inchiostro. Le aree che rimangono coperte dallo strato superiore in siliconerespingono l'inchiostro.

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COMPUTER TO PLATE ON PRESS - P. 4

ottenibile con le tradizionali mac-chine da stampa offset e con le stampanti basate su toner.

Il livello di automazione e la qualità intrinseca della macchina da stampa DI a formato vertica-le rendono la stampa offset di alta qualità semplice come non mai, di-minuendo la necessità di operatori esperti. Con una 34DI, è possibile stampare con lineature fino a 300 lpi oppure utilizzando retinatura FM, senza ulteriori aggravi di tem-po o di costo.

La Presstek 34DI rappresenta la strada più breve dal file digitale al prodotto stampato finito.

L’elevato livello di automazio-ne, la facilità d’utilizzo e la velocità operativa che raggiunge le 7.000 copie orarie, consentono di effet-tuare un cambio lavoro in meno di 10 minuti.

La funzionalità di auto-stam-pa consente all’operatore di essere sempre produttivo: caricare la car-ta, trasferire i lavori in memoria, aggiornare gli ordini di lavorazione mentre la DI sta automaticamente montando ed esponendo le lastre, impostando le chiavi di inchiostra-zione e stampando a colori.

PrecisioneIl processo di stampa della

Presstek DI è preciso per l’intrin-

seca costruzione della macchina: tutte le lastre sono esposte diretta-mente in macchina mantenendo il registro preciso, il sistema ZTP (Stampa a Zero Transfer) garanti-sce che il foglio viaggi all’interno della macchina da stampa senza alcun movimento, e l’intero pro-cesso è automatizzato eliminando tutti i passaggi e le responsabilità legate alla produzione della lastra con macchinari esterni. In questo modo il registro è perfetto fin dalla prima copia.

Versatilità senza pariLa 34DI consente di stampare

con facilità su una vasta tipologia di materiali. Si possono utilizzare materiali da 0.06-0.5mm.

È possibile stampare senza pro-blemi su materiali sintetici come stirene, acetato, ed altre plastiche, compresa la stampa lenticolare.

La 34DI consente inoltre di stampare su etichette e buste già piegate.

Inchiostrazione IntelligenteLa 34DI preleva automatica-

mente l’inchiostro all’inizio di un lavoro, e bilancia i rulli di inchio-strazione per garantire una mi-surazione precisa dell’inchiostro. L’inchiostrazione intelligente con-tribuisce a tempi di avviamento più rapidi, riducendo lo spreco di carta.

LE TESTINE DI INCISIONE LASTRE CTP DI

L'incisione delle lastre CTPoP avviene grazie all'incisione laser tramite diodi.

Il laserLa parola LASER è l'acronimo

per "Light Amplification by Stimu-lated Emission of Radiation", cioè amplificazione della luce mediante il fenomeno dell'emissione stimola-ta di radiazione.

Per comprendere il funziona-mento di un laser è necessario quindi studiare l'interazione tra ra-diazione e materia.

La tecnica di incisione laser, ri-spetto alle tradizionali tecnologie di marcatura, garantisce risultati eccellenti con una migliore qualità e costi di produzione più contenuti, grazie a velocità di esecuzione, ac-curatezza e ripetibilità.

Il raggio laser permette di mar-care in assenza di contatto e senza usura ed è la soluzione ideale per la marcatura di oggetti metallici. Ol-tre ad essere una marcatura inde-lebile e resistente al graffio. L’effetto della marcatura produce risultati differenti con dipendenza princi-pale del materiale e della lunghezza d’onda del laser.

Il diodo laserCome in altri tipi di diodi,

quando la struttura viene polariz-zata direttamente, le lacune prove-nienti dalla regione positiva vengo-no iniettate nella regione negativa, dove gli elettroni sono i portatori maggioritari di carica. Analoga-mente, gli elettroni dalla regione negativa sono iniettati nella regio-ne positiva, dove le lacune sono i portatori maggioritari. Quando un elettrone e una lacuna sono pre-senti nella stessa regione, possono ricombinarsi per emissione sponta-nea, cioè l'elettrone può rioccupa-re lo stato energetico della lacuna, emettendo un fotone con un'ener-

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COMPUTER TO PLATE ON PRESS - P. 5

gia uguale alla differenza tra gli stati dell'elettrone e della lacuna coinvolti. Questi elettroni e lacune iniettati rappresentano la corrente di iniezione del diodo, e l'emissione spontanea da' al diodo laser sotto la soglia laser proprietà simili a un LED. L'emissione spontanea è ne-cessaria per iniziare l'oscillazione laser, ma è causa di inefficienza una volta che il laser è in oscillazione.

I due capi del cristallo vengono incisi per ottenere le superfici pia-ne e perfettamente parallele di un risuonatore. I fotoni emessi in un certo modo di propagazione della guida d'onda viaggeranno lungo la guida d'onda e saranno riflessi molte volte dalla faccia di ciascuna estremità prima di essere emessi.

Il risultato in pratica è che quando la luce si propaga attraver-so il piano di fenditura e transita verso lo spazio libero da dentro il cristallo semiconduttore, una fra-zione dell'energia della luce viene assorbita dagli stati di superficie da dove viene convertita in calore dalle interazioni fonone-elettrone. Tutto ciò scalda lo specchio a fen-ditura. Inoltre, lo specchio può scaldarsi semplicemente a causa del fatto che il bordo del diodo la-ser, è in contatto non proprio per-fetto con il supporto che fornisce un percorso per la dissipazione del calore. Lo scaldarsi dello specchio provoca una riduzione della banda del semiconduttore nelle aree più calde. Il restringimento della banda porta più elettroni nelle transizioni elettroniche banda-a-banda ad al-

linearsi con l'energia fotonica pro-vocando un assorbimento ancora maggiore.

La soluzione a questo proble-ma è stata di depositare un sottile strato di ossido di alluminio sopra al dissipatore. Esso funziona come un trattamento anti-riflesso, ridu-cendo la riflessione sulla superficie, quindi diminuendo il riscaldamen-to del diodo.

LASTRE TERMICHE SENZA SVILUPPO DI APPLAUSE

Le lastre termiche per CTP Ap-plause non necessitano di lavaggio o sviluppo chimico: sono pronte per la stampa dopo l’incisione. Ap-plause ottimizza le prestazioni delle applicazioni DI e CTP.

Tra gli aspetti caratterizzanti della tecnologia, la mancanza della necessità di lavaggio e di sviluppo chimico e la compatibilità con i si-stemi di bagnatura tradizionali.

La tiratura massima realizzabi-li con tali lastre è di 100.000 copie, offrono un eccellente equilibrio acqua/inchiostro senza cottura né gommatura. Le lastre termiche senza sviluppo si adattano ad ap-plicazioni DI e CTP e all'utilizzo di inchiostri UV.

KARAT "PEARLDRY"46/74 Karat

A differenza di altre macchine la Karat presenta una particolare ingegnerizzazione del gruppo por-ta forma; infatti all'interno della macchina se ne trovano due, ognu-

no dei quali accoglie due forme da stampa (C+Y e M+K).

74 KaratLa 74 Karat è una macchina of-

fset a foglio con esposizione digita-le integrata delle lastre, pensata per la stampa in quadricromia nel set-tore delle piccole e medie tirature.

Essa è concepita per un coman-do efficiente ed economico con un solo operatore. I gruppi inchio-stratori e i gruppi di stampa sono disposti su un lato della macchi-na, mentre il mettifoglio e uscita sull'altro. Cartucce di inchiostro, rapide da sostituire, consentono un cambio semplice e pulito dell'in-chiostro anche durante il funziona-mento della macchina.

Il cambio delle lastre è intera-mente automatico. Le lastre usate vengono scaricate e posizionate in un apposito vano di deposito, successivamente si introducono le nuove lastre. In questo modo, è possibile avviare senza indugi l'or-dine successivo.

Il moderno sistema di esposi-zione della 74 Karat è composto da due testine di esposizione termo-ottiche che consentono una qualità d'immagine elevata, dal punto niti-do. Ogni testina possiede 40 diodi laser.

Le lastre termiche Pearldry della Presstek, utilizzano lastre ad asportazione, dove non è necessa-rio il processo di sviluppo. Dopo l'esposizione le lastre essiccate in automatico e ottimizzate, quindi, per la stampa. Ciò riduce i cicli dell'ordine e tutela l'ambiente.

L'esposizione precisa delle la-stre direttamente sui due cilindri portalastra e la stampa in un'unica chiusura delle pinze, senza trasfe-rimento del foglio sul cilindro di stampa di dimensioni triple, con-sentono una messa a registro asso-lutamente precisa nella stampa in quadricromia, senza la necessità di apporre correzioni.

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COMPUTER TO PLATE ON PRESS - P. 6

ALTRE TECNOLOGIE

Dainippon ScreenTruePress 544 e 742

Le Dainippon Screen TruePress 544-742 usano cilindri porta forma di diametro doppio, su ciascuno dei quali alloggiano 2 colori e pre-cisamente C+Y e M+K; la forma è in poliestere ed è sensibile ad un laser da 633 nm, che scrive ad una risoluzione tra i 1000 e 3000 dpi; dopo l'esportazione la lastra deve essere sviluppata da un'apposita so-luzione. Durante la fase di incisione della forma, il primo cilindro viene spostato nella zona di esposizione; automaticamente la lastra viene fat-ta fuoriuscire dal magazzino e fatta aderire alla superficie del cilindro, quindi tagliata e fissata. Un laser ROS provvede all'esposizione della prima lastra, che viene successiva-mente sviluppata, mentre il secon-do colore viene scritto. Al termine della preparazione del primo cilin-dro, questo viene riposizionato nel-la zona di stampa e il ciclo riprende per le due successive forme; il tem-po totale di esposizione varia tra i 20 e 25 minuti.

Truepress 344Si tratta di una macchina da

stampa offset digitale a 4 colori A3+ che consente di stampare 7000 fogli A3 all'ora (500 fogli in bianca in meno di 15 minuti) avendo così un numero di lavori al giorno ecce-zionalmente elevato. Truepress 344 è l'ideale per aziende di prestampa e stampa in movimento per l'alta qualità offerta on-demand di ma-teriale stampato. Essa è caratteriz-zata da un'unica serie di diodi laser multi testa Imaging con lastre sen-za sviluppo. L'Imaging ha una ri-soluzione di 2400 dpi e, con il pro-cesso di stampa tradizionale offset con inchiostri standard, la True-press 344 offre uno straordinario livello di qualità di stampa. Questo notevole sistema di stampa digi-tale utilizza lastre termiche senza sviluppo, che non richiedono pro-

cessi chimici, fornendo così nuovi standard ecologici. Utilizzando un nuovo e innovativo MALD (Multi Array Laser Diode) può esporre quattro lastre da stampa contem-poraneamente con un tempo di incisione delle lastre notevolmente ridotto. L'alimentatore automatico di installazione delle lastre consen-te inoltre all'operatore di stampare un'alta varietà di lavori, (dimensio-ne minima di 90 mm x 148 mm) al formato A3 (340 mm x 470 mm).

Essa dispone di un nuovo siste-ma di regolazione automatica del posizionamento della carta che fa-cilita il funzionamento: l'operatore semplicemente indica lo spessore della carta, il tipo e la dimensione e il sistema penserà in maniera auto-noma a calcolare le regolazioni spe-cifiche. Utilizza un'unica striscia di controllo dei dati per valutare il fattore di attenuazione dell'acqua necessaria per l'equilibrio ottimale con l'inchiostro. Un unico algorit-mo infatti calcolerà i livelli di so-luzione della bagnatura grazie alle impostazioni effettuate dall'opera-tore. Per la manutenzione richiede meno tempo e fatica grazie alla pu-

lizia automatica del caucciù e della soluzione di bagnatura.

Per l'unità di essiccazione fa uso di un'unità a raggi IR. Il fatto che questa stampi con inchiostri e carte standard e faccia uso di lastre termiche senza sviluppo, ci for-nisce un basso costo di consumo. Inoltre, grazie al ridotto uso di so-stanze chimiche corrosive fa si che si crei un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle più severe norma-tive statali. Un altro vantaggio che essa dispone è quello della possibile memorizzazione dei lavori, dando così la possibilità di richiamare tut-ti i dati riguardanti quel lavoro per una futura ristampa senza perdite di tempo.

Siti internet consultati:

www.wikipedia.itwww.diagraph.comwww.fujifilm.comwww.screeneurope.comwww.presstek.comwww.macchingraf.itwww.heidelberg.comwww.samor.comwww.graphics.kodak.comwww.esko.comwww.agfa.comtesto di tecnologia

Truepress 344

Page 39: Computer to...

LE PROVE COLORE - P. 1

INNOVAZIONI DELLE PROVE COLORE

Dagli anni ’90 ad oggi si sono sviluppate parecchie innovazioni nelle prove colore, le quali possono essere così suddivise:

• contrattuali• noncontrattualiQuesto concetto è stato messo

in campo per dare un minimo di credibilità alla miriade di stam-panti digitali a colori economiche presenti sul mercato che sono lon-tane dal poter essere intese come sistema che produce la simulazione del risultato di una macchina da stampa.

Le prove colore possono inoltre essere:• digitali: ottenute direttamente

dai dati mediante una stampante;• remote: usate nei casi in cui la

stampante, per ottenere la prova colore cartacea, si trova in luoghi diversi da quello in cui avviene la preparazione dei file ma allo stes-so tempo è collegata in rete;

• sistemisoft-proof: le prove colo-re che si limitano alla visualizza-zione sul monitor calibrati delle immagini a colore, sono sempre più utilizzate all’interno di reda-zioni che hanno tempi di produ-zione sempre più stretti;

• hardware, mediante stampanticertificateoplotter: prova colo-re ad alta risoluzione e/o ciano-grafica digitale a colori del foglio macchina a bassa risoluzione.

In un contesto così variegato vediamo ora di definire quali sono le caratteristiche inderogabili che un sistema di prove colore deve co-munque possedere.

Fornire simulazioni veritiereIl sistema scelto deve consentire

l’ottenimento di simulazioni stam-pa veritiere la cui qualità è compro-vata proprio con il confronto visivo con il foglio di macchina ottenuto con la tecnica industriale di stam-pa. La capacità di simulazione cioè di offrire la stessa sensazione di colore che si avrà poi in stampa è riconducibile a due aspetti:

• la capacità dei singoli monocro-mi di stampa utilizzati di coprire lo spazio colore della tecnica di stampa finale;

• consentire la calibrazione, cioè l’allineamento della periferica stessa ai risultati cromatici di stampa.

Affianco a ciò ci può essere un modulo, sempre software di CMM (Color Management Module) che consente di accettare i profili ICC della macchina da stampa e, su questi dati, elaborare la miglior im-magine di simulazione che al stam-pante può dare.

LE PROVE COLORELa prova colore è la simulazione fisica del risultato che si avrà in stampa del file elettronico finale dell’impaginato di un lavoro grafico. Costituisce l’elemento che da valore e supporta i dati dei file elettronici “ finali” dei lavori.

di Mattia Chersicola, Edoardo Mora, Giulio Pappagallo, Alessio Salvadori

Esempio di foglio test per valutazione qualità prova colore

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LE PROVE COLORE - P. 2

Economicità:Il sistema di prova colore deve

essere economico sia come investi-mento iniziale e soprattutto come costo finale a copia. L’economicità è fondamentale in quanto il suo co-sto è già contemplato nel processo di lavoro ed è pari generalmente a due prove (necessarie per un lavo-ro): se il costo è basso si potranno realizzare anche più copie e ottene-re lavori in cui i colori sono verosi-milmente perfetti; se il costo è con-siderevole, ci si dovrà accontentare di compromessi.

Ripetibilità:Un sistema di prove colore

deve essere ripetibile, vale a dire garantire a parità di condizioni di partenza, risultati uguali nel tempo ovvero dallo stesso file, fatto uscire dalla medesima stampante, in tem-pi diversi e con le medesime cali-brazioni, si devono ottenere delle prove colore uguali.

A CHI SERVONO LE PROVE COLORE

Sono in molti a riporre la loro fiducia nelle prove colore, cioè sui risultati cromatici che queste pre-sentano; ai tecnici della prestampa spetta la responsabilità di non de-ludere questa fiducia.

Le prove colore sono necessarie a: clienti: essi hanno tutto il dirit-to di vedere l’anteprima di ciò che poi andranno ad utilizzare per la propria attività di comunicazione; operatori di prestampa: ne hanno bisogno per effettuare una valuta-zione del loro operato, sia in ter-mini di correttezza dei colori delle singole immagini (cromia) che dell’impaginato complessivo, con-siderando pure gli avviamenti cro-matici dei diversi elementi grafici che lo compongono, ovvero l’im-paginato; operatori delle macchine da stampa: per avere il riferimento cromatico a cui possono riferirsi per ottenere, in fase d’avviamen-

to, il foglio di “ visto di stampa” e quindi per tutta la fase di tiratura del lavoro.

CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI DI PROVA COLORE

Ecco i sistemi esistenti; soft proof, hard proof inkjet-elettrofo-tografiche, trasferimento termico. Soft proof

Sono prove che si sono svilup-pate negli ultimi anni ma che non danno una copia fisica finale stam-pata del lavoro. Non permettono solo la visualizzazione delle imma-gini o dell’impaginato finale diret-tamente su un monitor calibrato del cliente ma permettono anche l’esecuzione diretta di annotazioni elettroniche e l’approvazione finale del cliente. Le immagini possono essere sia in bassa che ad alta ri-soluzione, si possono verificare le aree di sovrastampa (trapping), la presenza di colori speciali come

IT8 utilizzato per la caratterizzazione di una stampante o di un sistema prova colore (profili ICC)

Page 41: Computer to...

LE PROVE COLORE - P. 3

i Pantone e anche altre funzioni come il densitometro, il righello e i colori separati.

Hard proof ink-jetLe unità ink-jet a basso costo

si sono imposte sull mercato delle prove colore e si stanno progressi-vamente affermando anche come prove contrattuali per diversi seg-menti di mercato. Molte soluzioni sono in grado di emulare e di ripro-durre il retino di stampa: quest’o-perazione viene chiamata screen proofing.

L’accettazione dei profili ICC costituisce una costante per tutti i software di proofing di ultima ge-nerazione. Le stampanti per prove ink-jet si distinguono in 2 tipolo-gie: ad inchiostro liquido o ad in-chiostro solido/semisolido.

In questi sistemi la carta viene avvolta attorno ad un cilindro e tenuta ferma grazie ad un sistema di aspirazione. L’inchiostro viene

aspirato da ciascuna delle quat-tro o più cartucce e inviato ad alta pressione ai 4 ugelli di scrittura. In ognuno di questi può essere posi-zionato un cristallo piezoelettrico che, sottoposto ad una vibrazione ad altissima frequenza, suddivide lo spruzzo costante di inchiostro in un flusso di circa un milione di sin-gole gocce al secondo. Il flusso è fat-to passare attraverso un tunnel che va a caricare elettrostaticamente le goccioline di ink che risulterebbero in sovrappiù; queste vengono atti-rate da un campo elettrostatico di segno opposto con la conseguenza che vengono deviate, fatte scola-re in un recipiente di recupero. La corrispondenza con la stampa fina-le può essere considerata massima.

Hard proof elettrofotograficheLa stampante per le prove foto-

grafiche utilizza il principio dell’or-mai diffusa e più conosciuta fotoco-piatrice. È generalmente composta

Schemi funzionamento tecnologia inkjet

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LE PROVE COLORE - P. 4

da un tamburo centrale ricoperto di materiale fotoconduttore, un sistema di caricamento elettrosta-tico, un dispositivo d’esposizione, quattro “calamai” contenenti toner colorato e un tamburo di trasferi-mento.

Il ciclo per l’ottenimento della copia stampata prevede innanzitut-to il caricamento completo di tutta la superficie del tamburo centrale d una carica elettrica negativa me-diante lo sfioramento al sistema di carica elettrostatica: quindi avviene la scrittura laser. Successivamente il calamaio del colore in esposizione si avvicina e si posiziona a distanza minima rispetto al tamburo: le par-ticelle di colore ovvero toner, che sono caricate positivamente, ven-gono attratte dalle cariche negative del tamburo e si viene a formare l’immagine colorata su quest’ulti-mo. A questo punto l’immagine del singolo colore viene trasferita, al tamburo di trasferimento che svol-ge una funzione simile a quello del caucciù nella stampa offset. Il tam-buro con il fotoconduttore, viene quindi pulito meccanicamente da eventuali residui di toner e sotto-posto ad un nuovo ciclo di stampa, chiaramente con il secondo colore.

Il foglio con il toner trasferito prima d’uscire dalla stampante, vie-ne leggermente siliconato e riscal-dato per permettere la fusione della resina contenuta nel toner, e quindi il suo ancoramento alla carta defi-nitivo e irreversibile. Il software che governano queste apparecchiature consentono anche di ottenere una

calibrazione del colore molto pre-cisa e affidabile. L’aspetto più cri-tico di tali sistemi è la ripetibilità dei risultati dovuta a fattori esterni piuttosto che ad un usura o da una scarsa manutenzione.

Trasferimento termicoQuesto sistema di prove colore

si basa sul principio di trasferire mediante il calore una certa quanti-tà di sostanza colorata, trasportan-dola su di un supporto adatto e for-mando in questo modo i grafismi. Il calore fa rinvenire e rammollire una cera nella quale è disperso il co-lorante; una leggera pressione tra-sferisce ad un supporto ricevente di transito dove si fissa. I fogli colorati sono quattro, uno per ogni mono-cromo di stampa. La scrittura viene fatta su ciascun colore che, sempre automaticamente, viene trasferito sull’unico foglio ricevente.

Dopo aver ricavato il quarto colore viene messo a contatto con il foglio di carta, in una pressa a freddo, per effettuazioni dell trasfe-rimento finale.

PROVE COLORE SENZA RETINO?

La prova colore a tono continuo non presenta controindicazioni per quanto concerne la capacità di si-mulazione dei risultati di stampa ma non mette in evidenza l’even-tuale moirè del retino o il trapping applicato, in quanto si è utilizzato un RIP diverso da quello di produ-zione. Alcuni stampatori lo metto-no come prerequisito per la prova

contrattuale. In verità la prova con retino è solo quella fornita con lo stesso RIP che genera la stessa struttura di punto sia per il CTF/CTP, quindi solo i plotter ambiva-lenti CTP/proofer sarebbero in gra-do di fare ciò, utilizzando sempre lo stesso RIP, lo stesso software colore, le stesse font, lo stesso laser ecc.

Gli altri sistemi di prove che of-frono la retinatura in output danno si un retino ma non si può esser certi che valga usando lo stesso al-goritmo di retinatura come pure le font.

REMOTE PROOFINGLe applicazioni di remote pro-

ofing si stanno affermando come prova intermedia e come suppor-to per marcatura delle correzioni; resta da vedere se sapranno affer-marsi come soluzioni per la prova contrattuale finale. Alcune solu-zioni offrono meccanismi di certi-ficazione dell’output colore remota rispetto all’output sulla stampante locale: vi è comparazione tra alcuni valori misurati tra le due prove con il calcolo dello scostamento in del-ta E. Il trasferimento dei file viene realizzato sfruttando le connessioni di rete.

Concetto di uniformità colore

Siti internet e testiconsultati:

www.wikipedia.itTecnologia Grafica - Vol.2

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PLOTTER INKJET - P. 1

PANORAMICA GENERALE

Siamo stati tutti testimoni dell’esuberante marcia della visual comunication, che negli scorsi anni ha portato la comunicazione XXL a conquistare gli spazi urbani e non solo. Fin da i suoi esordi, l’indu-stria del grande formato ha regi-strato ritmi di crescita vertiginosi, interrottisi nel 2009 quando, con la crisi economica internazionale, gli operatori del settore si sono visti costretti ad adottare tattiche di so-pravvivenza difensive, causando un improvviso rallentamento del mer-cato jumbo size a livello mondiale.

Tuttavia a distanza di un anno gli scenari sono di nuovo cambia-ti in positivo. L’ impulso è arrivato direttamente dalla comunità del grande formato che, riprendendo in mano le redini della situazione è tornata a promuovere strategie di vendita e operative proattive, ba-sate su investimenti e innovazione volte alla crescita.

Per quanto riguarda il mercato della concorrenzialità, il mercato della visual communication verte, secondo quanto emerso dall’in-chiesta di FESPA che è l’evento specializzato per gli operatori della stampa e decorazione digitale tessi-le, in un stato di flusso: secondo il 65,5% del campione la concorrenza si è consolidata o è andata incontro al fallimento, mentre il 43,1% ha indicato che i propri concorrenti si

stanno spostando su altri mercati o sull’offerta di nuovi servizi.

Come inevitabile, l’approccio di sopravvivenza e la politica difensi-va adottate nel 2009 dagli operatori del grande formato ne ha indebo-lito l’attenzione per l’ambiente: non a caso, il 59,6% dei rispondenti ha definito la produzione sostenibile come meno importante in conse-guenza della crisi.

Tuttavia un considerevole 40,4% ha risposto che la difficile fase economica non ha reso meno rilevante la stampa ecologica. Un altro dato significativo riguarda il

fatto che un quinto degli interpella-ti usi la sostenibilità come fattore di differenziazione sulla concorrenza. Ciò suggerisce la presenza di op-portunità nell’innovazione in que-sto ambito: opportunità da cui po-tranno trarre vantaggio sempre più fornitori di servizi di stampa, anche in vista del crescente miglioramen-to delle prospettive economiche.

PLOTTER INKJETStampa digitale di grande formato

Riccardo Bortolozzo, Matteo Bidoia, Francesco Checchin, Giulia Semenzato

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PLOTTER INKJET - P. 2

Plotter CANON inkjet

PROCESSI DI STAMPA

L’Inkjet è una tecnologia di stampa che consiste nel proiettare minuscole goccioline di inchio-stro sul supporto da stampare. I plotter Inkjet utilizzano lo stes-so meccanismo di stampa delle stampanti a getto d’inchiostro. Pre-sentano un carrello che si muove lungo tutta la larghezza del foglio, il quale a sua volta può procede-re in direzione perpendicolare al carrello attraverso un sistema di rulli. Sul carrello sono presenti le testine di stampa, il loro compi-to è quello di proiettare sul foglio microgocce di inchiostro del vo-lume di pochi picolitri attraver-so minuscoli forellini detti ugelli.

TECNOLOGIE DI STAMPA

Esistono due tecnologie di stampa: Drop on Demand e get-

to continuo. La prima comprende quella termica: in corrisponden-za di ogni ugello è posizionato un resistore attraverso il quale ven-gono fatti passare impulsi di cor-rente; ad ogni impulso il resistore si scalda di alcune centinaia di gradi in pochi microsecondi e ge-nera nell’inchiostro a contatto con esso una bolla di vapore; e quella Piezoelettrica: sotto ogni ugello è sistemato un canalino circonda-to da un cristallo piezoelettrico; un impulso elettrico provoca la deformazione del cristallo e con-seguentemente la repentina stroz-zatura del canalino e l’eiezione dell’inchiostro. L’inchiostro vie-ne prelevato da serbatoi chiamati cartucce le quali possono conte-nere inchiostro libero o trattenuto da una spugna; posizionate in un luogo fisso e collegate al carrel-lo con le testine mediante tubi.

La seconda è invece caratte-rizzata da alte frequenze di getto

che permettono una elevata velo-cità di stampa. L’inchiostro viene spruzzato senza sosta e si depo-sita o meno sulla carta, in questo modo l’inchiostro viene riciclato. Nelle parti in cui non è necessa-rio utilizzare l’inchiostro il suo flusso viene deviato attraverso dei sistemi elettrostatici. La risoluzio-ne di stampa ottenibile raggiun-ge circa 300 dpi e i diametri degli ugelli variano tra il 5 e 42 μm. Gli inchiostri utilizzati sono a base di colorante, di acqua e al MEK (me-tiletilchetone) un tipo di solvente.

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PLOTTER INKJET - P. 3

INCHIOSTRI PER INKJET

Inchiostri ad acquaNegli Inchiostri ad acqua il vei-

colo è l’acqua. Questi sono stam-pati su dei supporti in cui l’acqua può evaporare velocemente tramite calore e il pigmento si fissa sulla superficie dando un immagine ben definita. Sono principalmente usati per grafiche o su supporti tessili.

Inchiostri a solventiGli inchiostri a Solventi han-

no come veicolo il solvente : ge-neralmente il solvente è un tipo di composto organico volatile che si asciuga velocemente tramite eva-porazione. Gli inchiostri a solvente sono economici, durevoli, e damo buoni risultati anche su supporti poco porosi. Un aspetto negativo è la necessità di usare un buon im-pianto di ventilazione per eliminare l’odore provocato dal evaporazione del solvente.

Inchiostri a basa d’olioSono composti d un legante, da

una vernice e da una parte di pig-mento. La vernice è un olio vege-tale che aumenta la lucidità della stampa. Gli inchiostri a base d’olio si asciugano velocemente tramite assorbimento e sono perfetti per stampare su supporti porosi come cartoni, usomano.

Inchiostri UVPoiché non usano solventi sono

inchiostri non inquinanti poiché a differenza degli altri inchiostri que-sto non disperde il veicolo nell’am-biente e quindi non inquina. Sono usati per stampare su supporti non porosi e sono usati principalmente su stampa industriali e decorazioni di prodotti.

Inchiostri fusione a caldo (inchio-stri hotmail)

Questi inchiostri sono scaldati sulla testina di stampa per tenerli liquidi e una volta che sono get-tati si solidificano d’impatto sul

supporto. Questo cambiamento di stato da liquido a solido avvie-ne nel momento in cui la goccia di ink si appoggia al supporto; questo passaggio provoca un allargamen-to e una lievitazione che ci per-mettono di controllare la quantità di inchiostro che viene rilasciata dalla macchina. Questi inchiostri hanno vantaggio rispetto a quelli ad acqua di non avere sbavature e controstampa. Uno svantaggio di questi inchiostri, essendo solidi e aggrappandosi al supporto per es-siccazione, creano un grafismo sul supporto facilmente graffiabile.

INCHIOSTRI LATEX

Questa tipologia di inchiostri è particolarmente nuova e sono com-posti da il 70% di acqua e il 30% di additivi che vengono selezionati in base al tipo di supporto da stampare.

Latex significa micro-scopiche particelle di poli-meri sospese nell’inchiostro.

Gli inchiostri latex offrono una buona durata rispetto agli ink a sol-vente ma sono meno reperibili e decisamente più costosi, ma hanno il grosso vantaggio di essere eco-logici salvaguardando l’ambiente e la salute dell’uomo. Certe azien-de stanno iniziando ad utilizzare gli ink al latex per la segnaletica interna ed esterna . Al contrario degli ink a solvente, in questo tipo di inchiostro c’è bisogno di un particolare meccanismo di asciu-gatura poiché mentre il liquido evapora i polimeri di latex si fon-dono insieme inglobando il colore. Quello che rimarrà sul supporto è un continuo strato di polimeri la-tex che proteggono il pigmento.

inchiostri per inkjet

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PLOTTER INKJET - P. 4

Stampante SPITFIRE 65/90 EXTREME

MUTOH LE STAMPANTI SPITFIRE 65/90 EXTREME

Utilizza una modalità di stam-pa a 540 dpi, garantendo una qua-lità di stampa sia per applicazioni grafiche che fotografiche. Il plotter Spitfire Extreme è destinato ad ap-plicazioni grafiche con stampa ad alta velocità a 8 canali con predi-sposizione di configurazione da 2x4 colori.Gli inchiostri CMYK garantisco-no una piena saturazione, il che significa colori brillanti e un’ampia gamma di colori. Gli inchiostri pre-sentano inoltre eccellenti caratteri-stiche di asciugatura e fissazione, il che permette alte velocità di stampa su un’ampia gamma di PVC autoa-desivo. Grazie a queste caratteristi-che di saturazione, il risparmio di inchiostro può essere massimizza-to, garantendo un basso consumo ma mantenendo allo stesso tempo un’elevata brillantezza.

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PLOTTER INKJET - P. 5

Stampante AGFA JET 1224 UV HDC

AGFA JETI 1224 UV HDC

Agfa Jeti 1224 UV HDC (High Definition Colour)È una tecnologia di stampa flatbed UV, cioè consente di stampare in piano su grandi superfici un gran numero di materiali, anche rigidi, destinato a tutte le applicazioni in-terne ed esterne, con un’altissima qualità, progettata per applicazioni di qualità fotorealistica e con più ampio insieme dei colori che la pe-riferica è in grado di produrre.Le teste di stampa inkjet Ricoh Gen 4 usano una serie di inchiostri U . La combinazione tra gli inchiostri e le teste di stampa Agfa consente di gestire al meglio la stampa in qua-dricromia e bianco, con risoluzione massima di 1200 dpi e goccia di soli 8 picolitri, producendo immagini ricche di dettagli e sfumature. Inol-tre, grazie all’elevata concentrazio-ne dei pigmenti che compongono gli inchiostri Anuvia HD, hanno un elevata coprenza della superfi-cie del supporto (bianco, colorato, scuro o trasparente) con un ridotto consumo d’inchiostro, qualità di stampa anche ad elevate velocità.A caratterizzare ulteriormente la

new entry del portfolio Agfa sono tre nuove modalità di stampa stu-diate per garantire elevata produt-tività indipendentemente dalla qualità dell’immagine che rimarrà sempre eccezionale: in modalità express, Agfa Jet 1224 UV HDC tocca la vetta di 110 m2/ora; 54 m2/ora nella modalità “production”, mentre per riproduzioni artistiche speciali 36,2 m2/ora. Grazie ad un ampio piano di stampa aspirato, Agfa Jet 1224 UV HDC consente di stampare su qualsiasi tipo di sup-porto fino a 5 cm di spessore.w

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PLOTTER INKJET - P. 6

Esempio di Tabella

Casa Modello Velocità Diemensioni AltroHP Designjet T2300 80 stampe A1

all’ora84 × 118 cm (A0) ink: Dye (C, M, Y, G, pK);

pigmentato (MK)supporti: carta patinata, fotografica, adesiva, pel-licola, laminato plastico, cianografie e cartone.

Designjet T1200 28 sec/pagina A1 84 x 118 cm (A0) ink: nero opaco: inchio-stro pigmentato HP; ciano, grigio, magenta, nero fotografico, giallo: inchiostro dye HPsupporti: carta normale, patinata, pellicola, sup-porti adesivi

Designjet 4020 100 stampe A1 all’ora

stampa a colori (carta lucida) 4,9 min/pagina

84 x 118 cm (A0) ink: nero: inchiostro pig-mentato HP; ciano, ma-genta, giallo: inchiostro dye HP a base d’acqua supporti: carta normale, pigmentata, tecnica (da ricalco,naturale, per-gamena), autoadesiva, materiale per insegne

Designjet L25500 9,8 min/pagina 84 x 118 cm (A0) ink: pigmentati HP Vivera supporti: grafica standard web

Océ CS2436 MF 48 sec/A0 150 m x 91,4 cm ink: Termica a getto d’in-chiostro, base acquasupporti: standard, pa-tinata, riciclata, traspa-rente, carte fotografiche, pellicole in poliestere e per esterni

CS2424 30 sec/A1 150 m x 60 cm ink: base acqua a alta densitàsupporti: carta draft, co-mune, trattata, riciclata, trasparente, fotografi-ca, da esterno e film di poliestere

CS2236 56 sec/A0 200 m x 91,7 cm supporti: non trattati, trattati, riciclati, traspa-renti, carta fotografica e film di poliestere

CS2344 104 sec / A0 200 m x 1118 cm supporti: non trattate, trattate, outdoor, carte fotografiche, film di po-liestere, canvas, banner

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PLOTTER INKJET - P. 7

Casa Modello Velocità Diemensioni AltroXerox 8390 42 mq/h 228 cm

7450 18 mq/h 610 cm

7142 40 mq/h 1080 cm supporti: carta di qualità, carta luci-da poliestere, carta patinata e non

11880 35,4 mq/h 162 cm

Canon LP17 z 2 A2 in 20 secondi A2 stampe senza bordo

iPF610 1 A1 in 33 secondi A1 stampa di progetti CAD a 1.200 dpi

iPF750 1 A0 in 48 secondi 36 pollici A0 compatibile con i file HP GL/2

iPF810 1 A0 in 47 secondi 1 A1 in 24 secondi

111 cm Testine con 15.360 ugelli

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STAMPANTI DIGITALI LOW VOLUME - P. 1

PREMESSALa stampa digitale viene iden-

tificata come un sistema di stampa nel quale la matrice viene generata attraverso processi elettronici, e successivamente impressa in ma-niera diretta o indiretta sul sup-porto. La forma da stampa viene ricreata ad ogni copia da stampare; perciò offre ogni possibilità di per-sonalizzare testo e immagini.

Questo termine è generico e in esso vengono fatte rientrare tipolo-gie di macchine con diverse carat-teristiche e settori legati a questo tipo di mercato, come i sistemi di finitura. Questi sono elementi mol-to importanti per la comprensione della complessità della tecnologia.

Fondamentalmente, le tecnolo-gie digitali elettrofotografiche ven-gono suddivise in tre grandi aree: Low Volume, Mid Volume e High Volume.

La differenza principale riguar-da il numero di pagine che stampa-no per minuti. Le periferiche Mid Volume stampano dalle 40 alle 70/90 ppm; mentre quelle High Volume dalle 70 ppm in su.

EVOLUZIONEOriginariamente, all’interno

della categoria delle stampanti di-gitali low volume, erano presenti delle fotocopiatrici a colori inter-facciabili con un RIP. Infatti, all’i-nizio, la loro funzione era quella di fotocopiare e nell’ipotesi stampare.

Con l’entrata nel mercato di queste stampanti digitali si è cerca-to di utilizzare queste macchine per la produzione di stampanti com-merciali di diverse tipologie; alla fine, questa tecnologia ha portato alla realizzazione di attrezzature complete di elevata qualità.

Le loro caratteristiche princi-pali sono la buona risoluzione fino a 600 dpi e la discreta velocità di stampa (oltre le 20 copie al minu-

to). Attualmente il piano di scan-sione non è un elemento importan-te. In alcuni modelli esso è venduto separatamente andando ad eviden-ziare il diverso utilizzo che queste macchine hanno subito nel tempo.

La maggior parte delle stam-panti Low Volume utilizza la tec-nologia laser, ma alcuni modelli di bassa produttività usano la tecnolo-gia ink-jet. Vediamo brevemente il funzionamento.

STAMPANTI DIGITALI LOW VOLUMELe periferiche sono dedicate all’ufficio o a piccole-medie aziende e possono offrire altre funzioni, come ad esempio copiatrice, scanner e fax.Le due tecnologie impiegate sono quella a laser e quella ink-jet.Le caratteristiche standard sono: f.to standard A4, stampa da 20 fino a 40 ppm (pagine per minuto) e risoluzione finale di 600x600 dpi.

di Giulia Bainella, Alessandra Manente, Beatrice Scarpa e Francesca Alba

1. Accesso al piano di scansione ; 2. Alimentatore automatico3. Scomparto di uscita degli originali; 4. Scomparto per più formati

5. Finisher; 6. Pinzatrice manuale;7. Pannello di comando; 8. Alimentatore speciale;

9. Sportello dello scomparto della carta; 10. Sportello anteriore

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STAMPANTI DIGITALI LOW VOLUME - P. 2

STAMPA INK-JET L’ink-jet è un sistema di stampa

a basso costo, silenzioso e con una buona resa nei colori; leader nelle stampanti per l’utenza privata e per i piccoli uffici.

La testina di stampa si muove orizzontalmente sulla carta por-tando con sè la cartuccia, o le car-tucce, mentre l’inchiostro a base di acqua viene spruzzato da ugel-li microscopici. Nella tecnologia ink-jet DOD “Drop On Demand” Bubble Jet, ogni ugello contiene una goccia d’inchiostro che viene riscaldata elettricamente fino a un punto definito di ebollizione che la fa scoppiare. Al momento dello scoppio, l’inchiostro fuori esce da un foro posto anteriormente atter-rando sulla carta. Successivamente l’ugello viene raffreddato e, grazie al vuoto creato dalla goccia in usci-ta, ne viene risucchiata un’altra dal serbatoio d’inchiostro. Vi è però il problema molto frequente dell’es-siccamento dell’inchiostro nelle te-stine, il quale provoca mal funzio-namenti. Se confrontato con le altre tecnologie, un altro suo svantaggio è dato dall’elevato costo per copia stampata. Queste stampanti impie-gano circa 60-70 secondi per pagi-na, ed hanno una risoluzione che varia dai 300x300 dpi ai 300x360 dpi.

PROCESSO ELETTROFOTOGRAFICO DELLA STAMPA LASER

Il sistema elettrofotografico è il principio base della stampa digita-le.

Esso si può dividere in due pro-cessi che sfruttano due differenti sistemi di esposizione ma che sono simili nel loro funzionamento: il sistema elettrofotografico a LED e il sistema elettrofotografico a Laser.

Il primo sistema è formato da un’unità di esposizione LED, da un corotron di carica e scarica della superficie del cilindro fotocondut-tore, da un cilindro ricoperto di un

materiale fotoconduttore e da una stazione di sviluppo dell’immagine mediante toner.

La scrittura con i LED (Light Emitting Diodes) viene utilizzata da molte stampanti digitali. Essa offre un’ottima qualità di stampa per quanto riguarda il colore ed il bianco e nero, ed è composta da diversi diodi luminosi montati su una barra che coprono l’intera lar-ghezza del cilindro. Ciascun LED coincide con un punto di scrittura; la risoluzione del sistema di scrittu-ra viene determinata dal numero di LED presenti.

Vi sono due generazioni: nella prima i fotodiodi erano organizzati in blocchi e a seconda della risolu-

zione erano presenti dai 64 ai 128 elementi su ogni chips. Questi bloc-chi emettevano una luce proiettata sul cilindro, grazie alla lente Selfoc e venivano alimentati da un cir-cuito che forniva elettricità e dati; quest’ultimo aveva un diametro di 25 micron e connetteva i chips conun driver Ics. Nella seconda, inve-ce, aumentando la risoluzione fino a 600 dpi si è ottenuto un innalza-mento qualitativo della produzione e un’indicazione principale verso la stampa fotografica a colori. Le principali differenze riguarda-no: una maggiore precisione della lente Selfoc; una varietà di intensità dell’esposizione di ogni diodo; la velocità di stampa; evitare delle di-

traferro

elettrodo di scrittura (stilo)

carta (conduttiva)

controelettrodo

imm

agin

e de

l seg

nale

imm

agin

e de

l seg

nale

strato dielettrico

A

B

C

elettrodo

scrittura testa

strato dielettrico

carta (conduttiva)

non-bagnante,�uido conduttivo

immagineelettrodo

carta

controelettrodo

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STAMPANTI DIGITALI LOW VOLUME - P. 3

storsioni nella fase di esposizione; un miglior controllo dell’esposizio-ne dei LED; l’introduzione di un sistema di energia della lente Selfoc e una maggiore velocità di trasmis-sione dei chips.

Il sistema elettrofotografico a laser venne introdotto per lo svi-luppo delle stampanti non ad im-patto ma in particolar modo per le stampanti digitali a bassa velocità. Esso è composto da un generatore laser, da un sistema ottico costitu-ito da lenti e da uno specchio poli-gonale rotante.

Nella tecnologia laser, un rag-gio laser infrarosso viene modu-lato secondo la sequenza di pixel. Quest’ultima deve essere impressa sul foglio e successivamente viene ceduta da uno specchio rotante su un tamburo fotosensibile elettriz-zato, il quale si scarica dove viene colpito dalla luce. In seguito, l’e-lettricità statica attira il toner che viene trasferito sulla carta. Il foglio passa successivamente sotto un rullo fusore riscaldato ad eleva-ta temperatura che fonde il toner facendolo aderire alla carta. Per ottenere la stampa a colori si im-piegano quattro toner: nero, ciano, magenta e giallo, trasferiti da un unico tamburo oppure da quattro distinti. Questo tipo di stampante ha una velocità fino a 40ppm.

CONFIGURAZIONEDELLE STAMPANTIMULTIFUNZIONE

Le stampanti digitali low volu-me possono prevedere: un piano per la fotocopiatura che è sostan-zialmente uno scanner digitale in formato A3 che può acquisire im-magini con una risoluzione di 300 dpi; su un fianco è presente un by-pass, cioè un cassetto esterno che ha la capacità di contenere circa 50 fogli; sull’altro fianco, invece, si tro-va un raccoglitore di uscita e infine nella parte bassa della stampante sono posizionati dei cassetti per la carta (massimo 4). Il formato mas-

simo che queste stampanti possono contenere è A4 con una grammatu-ra che può arrivare fino a 120 gr/m².

Queste stampanti possono esse-re multifunzionali; esse compren-dono strutture di copia, scanner e fax. Esistono modelli che stampa-no in B/N e altri in B/N e a colori. (vedi informazioni nelle tabelle).

IL RIP NELLE STAMPANTI DIGITALI “LOW VOLUME” E LE SUE TIPOLOGIE

Questa tecnologia possiede un dispositivo elettronico chiamato RIP (Raster Image Processor); esso ha la funzione di coordinarla, ha il compito di ricevere il file da stam-pare e ha la capacità di preparare la griglia (Raster) della pagina com-prensibile al dispositivo di scrittura (laser o LED).

Esistono due tipologie princi-pali di RIP che si distinguono in: esterno ed interno. Nelle periferi-che Low Volume, il RIP è general-mente un “interprete” PostScript (una sorta di RIP semplificato) in-terno alla periferica.

Il primo dispositivo è basato su due diversi hardware: RIP basati su tecnologia Intel, con sistema opera-tivo Windows o MacOS. Entrambe le due soluzioni sono postazioni di lavoro complete ma opportuna-mente dimensionate, per svolgere l’attività di rasterizzazione dei file a colori e la gestione della macchina da stampa digitale.

In aggiunta questi hardware possono lavorare direttamente sul RIP o in modalità remota, cioè at-traverso utility specifiche o con un browser web, che interagisce con il software di gestione del RIP vi-sualizzando le code di stampa o gli strumenti di gestione del colo-re. Inoltre il RIP ha la funzione di gestire l’imposition dei documenti e l’editing dei file.

Il RIP interno, invece, è più li-mitato rispetto al precedente e di solito viene installato sul retro della stampante o inglobato all’interno.

Stampante XEROX Phaser 6125

dell-2335dn

HP LaserJet serie M4345

Epson Aculasder Serie CX28DN

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STAMPANTI DIGITALI LOW VOLUME - P. 4

Esso possiede caratteristiche limi-tate e solitamente viene utilizzato per le applicazioni office.

Ogni RIP deve avere delle fun-zionalità minime. Esse sono: la ge-stione della “coda di stampa”; l’as-segnazione delle priorità di stampa; possibilità di assegnazione file delle proprietà di stampa (formato, fron-

te-retro, colori, ..), di archiviare i file su un disco rigido e di impor-tare file .Ps e file .Pdf nella coda di stampa; la gestione della stampa in fronte e retro con la regolazione del registro e accettazione dei profili colore.

In aggiunta quest’ultimo pos-siede alcune funzioni extra, quali:

l’editing del file mediante tool sof-tware; le funzioni di linearizzazio-ne e calibrazione evolute madiante tools sofware per la taratura del colore del motore di stampa e in-fine la creazione in automatico di opuscoli.

Tabella comparazione stampanti low volume

Casa Modello Caratteristiche

XERO

X Phaser 3635MFP Stampante multifunzione in bianco e nero

• Funzioni: stampante, copiatrice, scanner, fax• Velocità: fino a 33 ppm• Risoluzione di stampa: 600 x 600 dpi• Capacità carta standard: 550 fogli• Capacità carta massima: 1.050 fogli• Ideale per l’uso quotidiano in ufficio da parte di gruppi di lavoro piccoli e medi

ColorQube 8870 Stampante a colori a inchiostro solido • Funzioni: stampante• Velocità: fino a 40 ppm in bianco e nero e a colori• Risoluzione di stampa: 600 x 600 dpi• Volume di stampa mensile: fino 15.000• Capacità carta standard: 625 fogli• Capacità carta massima: 2.200 fogli

HP HP LaserJet serie

9040Stampante laser bianco e nero x tirature elevate

• Funzioni: stampante• Velocità: fino a 40 ppm• Risoluzione di stampa: 600 x 600 dpi• Volume di stampa mensile: da 15.000 a 30.000• Fino a 4 vassoi, con capacità di alimentazione di 2100 fogli• ideali a grandi gruppi di lavoro e reparti aziendali

HP Color LaserJet CP3520

Stampante laser a colori

• Funzioni: stampante• Velocità: fino a 30 ppm in bianco e nero e a colori• Risoluzione di stampa: 1200 x 600 dpi• Volume di stampa mensile: da 1.500 a 5.000• Fino a 3 vassoi, per capacità di alimentazione di 850 fogli• Piccoli gruppi di lavoro da 5 a 15 utenti

HP Officejet 6000 Stampante ink-jet

• Funzioni: stampante• Velocità: fino a 32 ppm in bianco• Risoluzione di stampa: 600 x 600 dpi• Capacità carta standard: 250 fogli

Le due tabelle seguenti, presentano le diverse tipologie di stampanti digitali low volume offerte dal mercato. Inoltre vengono riportate le varie caratteristiche di ciascuna di esse.

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STAMPANTI DIGITALI LOW VOLUME - P. 5

Tabella comparazione stampanti low volume

Casa Modello Caratteristiche

CAN

ON i-SENSYS

MF4550dStampante multifunzione laser monocromatico • Funzioni: Stampa, scansione, copia e fax• Velocità: fino a 30 ppm• Risoluzione di stampa: 600 x 600 dpi• Volume di stampa mensile: Max. 15.000 pagine

i-SENSYS MF4550d

Stampante multifunzione laser monocromatico • Funzioni: Stampa, scansione, copia e fax• Velocità di stampa: fino a 25 ppm• Risoluzione di stampa: 600 x 600 dpi• Volume di stampa mensile: Max. 10.000 pagine

imageRUNNEN2318

Stampante multifunzione ink-jet • Funzioni: Stampa, copiatrice• Velocità di stampa: fino a 20 ppm• Risoluzione di stampa: 600 x 600 dpi

imageRUNNER2520

Stampante ink-jet • Funzioni: Stampa• Velocità di stampa: fino a 20 ppm• Risoluzione di stampa: 600 x 600 dpi

IR 2870 Ne Stampante ink-jet • Funzioni: Stampa• Velocità di stampa: fino a 28 ppm• Risoluzione di stampa: 600 x 600 dpi• Capacità carta standard: 2250 fogli

EPSO

N EPSON ACULASER SERIE CX28DN

Stampante laser

• Funzioni: • Velocità di stampa fino a 24 ppm in bianco e nero e a colori• Risoluzione di stampa: 600 x 600 dpi• Volume di stampa mensile: fino a 60.000 pagine

OLI

VETT

I d-Copia 403MF e d-Copia 404MF

Stampante digitale multifunzione • Funzioni: stampante, copiatirce, scanner• Velocità: fino a 40 ppm e in scansione 35 ppm • Risoluzione di stampa: 600 x 600 dpi • Volume di stampa mensile: fino a 2.100 fogli• Indirizzati a gruppi di lavoro medio-grandi, anche per singoli utenti

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STAMPANTI DIGITALI LOW VOLUME - P. 6

Tabella comparazione stampanti low volume

Casa Modello Caratteristiche

DEL

L Dell 3130cn Stampante laser a colori di qualità elevata

• Funzioni: stampante• Velocità: 30 ppm in bianco e nero, 25 ppm a colori• Risoluzione di stampa: 600 x 600 dpi • Volume di stampa mensile: fino a 70.000 stampe• Capacità carta standard e massima: 250 fogli

DellTM 2335dn Stampante multifunzione

• Funzioni: stampante, copiatrice, scanner, fax• Velocità: fino a 33 ppm• Risoluzione di stampa: 600 x 600 dpi• Volume di stampa mensile: 60.000 fogli• Capacità carta standard e massima: 150 fogli

Siti internet e testi consultati:

www.canon.itwww.epson.itwww.olivetti.itwww.dell.itwww.hp.comwww.xerox.itwww.wikipedia.it

testo vol.2tecnologia grafica

testo HandBookof Print Media

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STAMPANTI DIGITALI MID VOLUME - P. 1

INTRODUZIONE STAMPANTI “MEDIO VOLUME”

Le stampanti Mid Volume sono stampanti semplici da utilizzare, non richiedono un operatore spe-cializzato per la manutenzione e la loro invenzione ha portato al mer-cato della stampa digitale notevoli innovazioni.

Riescono a fornire prodotti di qualità con una risoluzione mas-sima di 1200 dpi, con un formato massimo di 32x48 cm su supporti di grammatura che arrivano fino a 280 g/m2, con una velocità di cir-ca 70/90 copie al minuto. Possono stampare sia sulla carta che su di-versi supporti come su adesivi, ace-tati trasparenti, carta transfer.

DESCRIZIONE DELLA TECNOLOGIA ELETTROFOTOGRAFICA A TONER

La carta è alloggiata all’interno a dei cassetti. Il by-pass consente una migliore gestione del supporto cartaceo perché è in grado di svol-gere il condizionamento della carta per favorire una migliore stampa-bilità. Dopo aver scelto un range di grammature e il tipo di supporto, il sistema umidifica il contenuto del cassetto e modifica i parametri di trasferimento e fusione del toner.

Il sistema di trasferimento dell’immagine viene chiamato transfer belt, perché il toner viene

inizialmente trasferito su una cin-ghia e solo in un secondo momento da questa al supporto fatto passare in piano. Il toner viene chiamato dry-ink e siamo in presenza del developer, elemento indispensabile per trasferire il toner dall’unità di sviluppo al belt e alla carta.

L’ultimo elemento è l’unità di fusione, che cristallizza il toner e lo ricopre di un leggero velo di olio siliconico. Ci sono dei cilindretti ricoperti con questo olio che appli-cano sul foglio una certa pressione e una certa quantità di calore che permette la fusione. In questa fase si possono incontrare dei problemi

relativi alla lucentezza del prodotto stampato, specialmente nelle zone scure, che dipende dal calore trop-po alto o dal troppo toner usato. Il problema si risolve riducendo la quantità di toner necessario per le aree scure: in questo modo si ottie-ne una migliore riproduzione delle immagini grazie all’uso dei profili colore ICC.

Con questo sistema nella zona di uscita possiamo mettere un vas-soio basculante per la divisione dei fascicoli, o possiamo avere un siste-ma di cucitura metallica sul dorso ed una uscita ad alta pila. Possiamo inoltre agganciare alla struttura

STAMPANTI DIGITALI MID VOLUMEFunzionamento, principali caratteristiche, vantaggi e svantaggi delle stampanti digitali mid volume

di Luca Pasqualinotto, Matteo Trevisan, Paolo Centenaro, Marco Whaba

Qui sopra viene illustrato il processo della tecnologia mid volume elettrofotografica a toner

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STAMPANTI DIGITALI MID VOLUME - P. 2

hardware di stampa dei sistemi di finitura automatici in linea.

IL RIP NELLE STAMPANTI MID VOLUME

Ogni periferica di stampa è sempre coordinata da un dispo-sitivo elettronico, chiamato RIP (Raster Image Processor), che ha il compito di ricevere il file da stam-pare dalla postazione di lavoro e preparare la griglia (raster) dalla pagina comprensibile al dispositivo di scrittura laser o LED.

Nelle stampanti Mid Volume il RIP è esterno e permette di otte-nere anche altri funzioni, come la rasterizzazione dei file, la creazione delle code di stampa e la gestione del colore. Oltre a questo si devono affiancare anche altre funzioni, che permettono un uso corretto della stampante, come la gestione del-le grammature e dei tipi di carta, i profili colore ICC, per una gestione ottimale del colore, la conversione di file RGB in CMYK, un densito-metro/spettrofotometro per la li-nearizzazione della periferica, opu-scoli per utilizzare diversi schemi di imposizione o di crearne di nuo-vi, la gestione della fascicolazione,

la possibilità di modificare il file da stampare utilizzando la tecnologia PDF, l’archiviazione degli spool file per una successiva ristampa.

Il RIP dovrà garantire un’effi-cace gestione della periferica e dei file.

TECNOLOGIA LEDLa tecnologia LED è basata sul

processo elettrofotografico dove una sorgente luminosa, controllata dalla CPU della stampante, illumi-na un tamburo fotosensibile, cre-ando una carica che attrae il toner.

Il tamburo ruota inizialmente vicino ad un contenitore di toner, attraendo le particelle di ink solo nei punti precedentemente colpiti dalla luce e, successivamente sulla carta, sulla quale viene trasferito il toner, riproducendo su di essa l’im-magine che viene fissata dal fusore tramite un processo di pressione e calore.

TECNOLOGIA LASERLe stampanti laser, sono quelle

attualmente più utilizzate e tecno-logiche. I principali elementi che caratterizzano una stampante laser sono : il laser, il toner ed il tamburo

fotosensibile. L’ emettitore laser è una luce coerente, cioè monocro-matica e concentrata in un raggio estremamente preciso.

Si utilizzano polimeri (sono molecole costituite dal legame di tante unità uguali o simili) estrema-mente piccoli (pochi micrometri di diametro)  perfettamente sferici. La dimensione  ridotta dei polimeri è necessaria per raggiungere risolu-zioni di stampa elevate. Le dimen-sioni delle particelle di toner sono molto vicine alla soglia delle nano particelle. Il tamburo fotosensibile, è costituito da un rullo rivestito da una superficie di materiale fotosen-sibile. Questo, sta a significare che la superficie può essere caricata con cariche elettriche negative che vengono disperse nei punti in cui la superficie viene colpita dalla luce, in quantità proporzionale all’in-tensità della luce stessa. In questo modo è possibile disegnare su di esso un’immagine virtuale.

VANTAGGI DELLA TECNOLOGIA LED RISPETTO ALLA TECNOLOGIA LASER

I vantaggi di questa tecnologia rispetto a quella digitale sono di-versi:• alta qualità dell’immagine, grazie

ad una più precisa illuminazione del tamburo;

• la matrice è disposta lungo tutta la superficie del tamburo, in tal modo viene eliminato qualsiasi errore di parallasse o di tempo-rizzazione;

• qualità di stampa e velocità supe-riore tramite una dimensione dei punti inferiore;

• la testina laser può produrre punti della dimensione di 60μm, mentre la tecnologia LED digita-le può produrre punti di dimen-sioni fino a 34μm. Una testina laser deve effettuare la scansione della larghezza del tamburo per ogni linea di dati dell’immagine. C’è però un limite sulla veloci-tà di rotazione del tamburo per

Illustrazione del processo della tecnologia a LED

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STAMPANTI DIGITALI MID VOLUME - P. 3

mantenere l’integrità della scan-sione orizzontale.

• visto che la tecnologia LED di-gitale utilizza più sorgenti lumi-nose (i singoli LED della testina), non è necessaria alcuna opera-zione di scansione, quindi la tec-nologia LED digitale non soffre di questo svantaggio e perciò stampa più velocemente ad alta risoluzione;

• la maggiore compattezza e le mi-nori dimensioni consentono di realizzare stampanti più piccole utilizzando meno materie prime con il conseguente minore im-patto ambientale;

• le dimensioni inferiori dei punti consentono la stampa più chiara e dettagliata di testo e grafica

• la più precisa sorgente lumino-sa, fornisce una migliore qualità dell’immagine;

• la tecnologia coinvolta può lavo-rare più velocemente consenten-do la funzionare più velocemente alle risoluzioni più elevate.

CANONIl marchio Canon è noto in

tutto il mondo ed è diventato sino-nimo di innovazione, ambizione e affidabilità. Si caratterizza anche per una vastissima area di prodotti per l’azienda che coprono le esigen-ze di stampa per le aziende piccole e grandi di ogni genere, crede nel potere dell’immagine: il potere di comunicare in modo semplice e veloce, di rendere anche la più fine delle sottigliezze, di suscitare le emozioni più intense e di sem-plificare anche i compiti più ardui. La tecnologia Canon ha contribu-ito allo sviluppo del mercato della stampa digitale a colori mantenen-do da anni una posizione di leader-ship. Con una gamma di sistemi di stampa per uso professionale of-frendo soluzioni versatili e di stra-ordinaria qualità.

I sistemi digitali a colori Canon, garantiscono una stampa di elevata qualità, una gestione completa del colore, funzionalità specifiche per

la grafica e una gestione efficiente del flusso di stampa. I sistemi digi-tali a colori Canon, sono imbattibili nel mercato della stampa digitale.

XEROXXEROX Corporation, tradi-

zionalmente nota per l'invenzione della fotocopiatrice, ha oggi un of-ferta di mercato che va ben oltre il prodotto e comprende la fornitura di servizi e sistemi che aiutano le aziende a rendere più efficienti i propri flussi di lavoro. Infatti pro-duce e vende stampanti in bianco e nero, sistemi multifunzione, foto-copiatrici, stampanti di produzio-ne digitale, servizi di consulenza, forniture, monitor LCD, stampanti digitali di grande e medio volume e il software di workflow, chiamato FreeFlow. La gestione dell'azienda si ispira a valori che mettono al cen-tro le esigenze del cliente e il valore delle risorse umane, supportando azioni di responsabilità sociale di impresa, di tutela della diversità e di promozione della qualità, il tutto rifacendosi a una passione condivi-sa per l'innovazione, la velocità e la flessibilità.

Attraverso le proprie organiz-zazioni di vendita e un impor-tante rete di partner e rivenditori, XEROX opera nel mercato della gestione documentale proponen-do sistemi digitali e soluzioni pro-gettate sulle specifiche esigenze e aspettative del cliente.

OCÈOCÈ offre una gamma di pro-

dotti, servizi e materiali per stampa di grande formato, stampa di pro-duzione e stampa di documenti in ambiente ufficio. Molti di questi prodotti si basano su tecnologie proprietarie OCÈ.

OCÈ ha presentato in questo ultimo periodo nelle sue nuove macchine, una nuova tecnologia di stampa chiamata OCÈ Crystal-Point™ che è una tecnologia che unisce la stampa a getto d’inchio-stro con quella basata su toner e

Siti internet consultati:

www.canon.it/www.xEROX.it/www.oce.it/www.digital-world.it/www.aeptecnologie.it/www.biancolavoro.it/

permette una velocità di stampa doppia rispetto ai tradizionali si-stemi inkjet. Il modello ColorWa-ve utilizza delle sfere di inchiostro solido, chiamate TonerPearls™ che vengono poi trasformate in gel du-rante il processo di stampa.

TOSHIBATOSHIBA TEC Europe lancia

i nuovi moduli ultraveloci RFID (tecnologia di identificazione a ra-dio frequenza) per stampanti di eti-chette Auto ID. L'Auto-ID Center è stato fondato nel 1999 e da allora con sede al MIT.

I moduli RFID UHF di TO-SHIBA TEC operano in base agli standard di tecnologia EPC Gen 2 UHF, (un protocollo progettato per operare a livello internazionale).

Tutte le stampanti pronte RFID di TOSHIBA TEC possono esse-re facilmente integrate ai nuovi kit RFID. TOSHIBA TEC apporta continuamente nuove innovazioni come il lancio dei kit RFID di se-conda generazione Gray Area De-tection e una prestazione doppia di trasformazione dei dati rispetto ai kit precedenti.

L’intelligente combinazione di tecnologie Toshiba differenti offre qualità, durata del prodotto e sicu-rezza ai clienti di tutto il mondo.

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STAMPANTI DIGITALI MID VOLUME - P. 4

CANON

Casa/Modello Tipo di ink

Velocità Formato cartamassimo/risoluzione

Vantaggi/ Altro

Canon image RUNNER ADVANCE C9060 PRO

toner Velocità di stampa fino a 70 ppm per le stampe a colori o in bianco e nero.

Formato carta standard massimo SRA3 (o 330,2 x 487,7 mm per i formati irregolari) e le grammature di 300 g/m2

La risoluzione arriva fino a 1200dpi.

Offre prestazioni eccellenti, garantisce qualità eccezionale delle immagini utilizzata anche per lavori di stampa complessi, funzioni di finitura avanzate e integrazione efficiente dei flussi di lavoro. Con la sua eccellente qualità delle immagini, alle superlative funzionalità di finitura e alla efficiente integrazione dei flussi di lavoro, garantisce un rapido ritorno sugli investimenti.

Canon image RUNNER ADVANCE C5051i

toner Sia per la stampa a colori che in bianco e nero,il dispositivo garantisce la produttività di 51 ppm.

Formato carta massimo A3.La risoluzione di stampa arriva fino a 1200dpi.

È la soluzione compatta per la gestione dei documenti nelle aziende che richiedono prestazioni elevate e comunicazioni impeccabili. Progettata per completare tutte le fasi del ciclo di vita di un documento, senza mai perdere di vista la sicurezza e l’ambiente. Il design compatto, le funzioni di stampa, copia, scansione, fax (opzionale) e l’unità di finitura interna salvaspazio ne fanno una delle soluzioni preferite degli utenti.

Canon imageRUNNER ADVANCE C7065i

toner Velocità produttiva dalle 55 alle 65 ppm per le stampe a colori o in bianco e nero.

Formato carta massimo A3.La risoluzione di stampa arriva fino a 1200dpi.

Progettata per migliorare i flussi dei documenti, offre prestazioni eccezionali grazie alle funzioni di stampa eccellenti e alla elevata riservatezza delle informazioni.Dispone di grande schermo tattile facile da usare.La modalità di stampa e finitura è di elevata qualità con una condivisione di documenti avanzata. Questa stampante è stata progettata per completare tutte le fasi del ciclo di vita di un documento, senza mai perdere di vista la sicurezza e l’ambiente.

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STAMPANTI DIGITALI MID VOLUME - P. 5

CANON

Casa/Modello Tipo di ink

Velocità Formato cartamassimo/risoluzione

Vantaggi/ Altro

Canon image RUNNER ADVANCE C9060 PRO

toner Velocità di stampa fino a 70 ppm per le stampe a colori o in bianco e nero.

Formato carta standard massimo SRA3 (o 330,2 x 487,7 mm per i formati irregolari) e le grammature di 300 g/m2

La risoluzione arriva fino a 1200dpi.

Offre prestazioni eccellenti, garantisce qualità eccezionale delle immagini utilizzata anche per lavori di stampa complessi, funzioni di finitura avanzate e integrazione efficiente dei flussi di lavoro. Con la sua eccellente qualità delle immagini, alle superlative funzionalità di finitura e alla efficiente integrazione dei flussi di lavoro, garantisce un rapido ritorno sugli investimenti.

Canon image RUNNER ADVANCE C5051i

toner Sia per la stampa a colori che in bianco e nero,il dispositivo garantisce la produttività di 51 ppm.

Formato carta massimo A3.La risoluzione di stampa arriva fino a 1200dpi.

È la soluzione compatta per la gestione dei documenti nelle aziende che richiedono prestazioni elevate e comunicazioni impeccabili. Progettata per completare tutte le fasi del ciclo di vita di un documento, senza mai perdere di vista la sicurezza e l’ambiente. Il design compatto, le funzioni di stampa, copia, scansione, fax (opzionale) e l’unità di finitura interna salvaspazio ne fanno una delle soluzioni preferite degli utenti.

Canon imageRUNNER ADVANCE C7065i

toner Velocità produttiva dalle 55 alle 65 ppm per le stampe a colori o in bianco e nero.

Formato carta massimo A3.La risoluzione di stampa arriva fino a 1200dpi.

Progettata per migliorare i flussi dei documenti, offre prestazioni eccezionali grazie alle funzioni di stampa eccellenti e alla elevata riservatezza delle informazioni.Dispone di grande schermo tattile facile da usare.La modalità di stampa e finitura è di elevata qualità con una condivisione di documenti avanzata. Questa stampante è stata progettata per completare tutte le fasi del ciclo di vita di un documento, senza mai perdere di vista la sicurezza e l’ambiente.

XEROX

Casa/Modello Tipo di ink Velocità Formato cartamassimo/risoluzione

Vantaggi/ Altro

XEROX Colour 550/560

toner 550:-55 ppm in bianco e nero-50 ppm a colori

560: -65 ppm in bianco e nero-60 ppm a colori

Min: 182 x 250 mmMax: 330 x 488 mm

Supporti patinati Stampa/Copia:2400 x 2400 dpi

Scansione:600 x 600 dpinon patinatifino a 300 g/m2

Soluzione di stampa digitale a colori dal prezzo contenuto adatta per qualsiasi ambiente. Protezione dei dati riservati con potenti funzioni di scansione conformi a rigorosi standard e normative.Multifunzionalità: stampa, copia, fax e scansione, inclusa la scansione su PC, USB o email.Opzioni di finitura inline quali pinzatura, perforatura, piegatura e unità libretto garantiscono risultati dall’aspetto professionale per presentazioni, brochure, report e newsletter.

DocuColor 7002 toner (toner “Low Gloss” produce stampe con una piacevole finitura opaca)

70 ppm Min: 183 x 183 mmMax: 320 x 488 mm2400 x 2400

Patinata, pesante, lucidi, DocuMagnet®, (uno dei numerosi supporti magnetici specificamente progettati per le applicazioni laser ad alta velocità), etichette, schede.

Tutti i vassoi gestiscono supporti patinati.

Qualità delle immagini a colori sempre garantita; gestione del colore automatizzata, opzioni modulari e scalabili di finitura e colour server consentono di personalizzare la soluzione più rispondente al vostro piano aziendale. Fronte/retro automatico alla massima velocità per supporti di qualunque formato e grammatura.Ampia gamma di opzioni di finitura, come lay-flat, fascicolazione, perforatura, rilegatura a spirale e creazione libretto.

XEROX 700 toner 70 ppm Min 101 x 142 mmMax 330 x 488 mm2400 x 2400 dpi

Patinata, pesante, lucidi, DocuMagnet®, etichette, schede. Tutti i vassoi gestiscono supporti patinati.

Massima flessibilità per produrre un’ampia gamma di applicazioni su carta patinata e non patinata. Produce passaggi di colore delicati, fotografie ad alta risoluzione, testo nitido e chiaro, eccellenti sfumature e precisione dei dettagli. Finitura in linea di carta patinata, creazione documenti ad alto valore con una uniforme finitura opaca di livello offset, sfumature incredibilmente nitide e mezzitoni di qualità.

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STAMPANTI DIGITALI MID VOLUME - P. 6

OCÈ

Casa/Modello Tipo di ink Velocità Formato cartamassimo/risoluzione

Vantaggi/ Altro

OCÈ CS655 Toner a polimeri ad alta definizione; olio non siliconato

Produzione digitale a colori e bianco e nero a 55 pagine al minuto.

1.800 dpi x 600 dpi in stampa600 dpi x 600 dpi in copia600 dpi x 600 dpi; 400 dpi x 400 dpi; 300 dpi x 300 dpi; 200 dpi x 200 dpi in scansione

OCÈ CS655 Pro fornisce copie e stampe a colori economiche per ogni specifica esigenza. Produce stampe a colori di qualità eccezionale su una varietà di supporti e con opzioni di finishing per la realizzazione di newsletter, brochure, libretti, memo, mailing. Offre una produzione digitale a colori efficace dal punto di vista dei costi.La velocità, la gestione dei supporti e la versatilità nel finishing combinate con una produzione di elevata qualità, assicurano un incremento della produttività nei centri stampa digitali.

Ocè Vario- Print 2110

Led A4: 106 ppm.

45 immagini A3 al minuto, facciata singola e fronte-retro. La velocità di stampa è indipendente dal tipo di supporto.

Lettura: 600 x 600 dpi

OCÈ VarioPrint 2110 Titanium è una stampante digitale unica nel suo genere per ambienti di produzione in azienda e per i centri stampa.L'approccio sistematico ed intelligente alla produzione di stampe permette di sincronizzare tutti i processi di lavoro in modo logico e naturale.La qualità dell'immagine è consistente con una ineguagliabile scala di grigi.Ha Il più basso impatto ambientale nella sua classe

OCÈ VarioPrint 2090 Toner 85 immagini A4 al minuto, modalità facciata singola o fronte/retro.

43 immagini A3 al minuto, modalità facciata singola o fronte/retro.

600 x 600 dpi OCÈ VarioPrint 2090 è la soluzione perfetta per incrementare la produttività. Questa stampante di medie dimensioni, a foglio singolo è semplice da utilizzare, affidabile e offre una pratica gamma di opzioni:stampa, scansione e copia silmultanea, programmazione illimitata dei lavori successivi, gestione delle code di stampa con interfaccia utente integrato, programmazione copertine e inserti; divisori a rubrica: stampati, stampa sulla linguetta e stampa di inserti.

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STAMPANTI DIGITALI MID VOLUME - P. 7

OCÈ

Casa/Modello Tipo di ink Velocità Formato cartamassimo/risoluzione

Vantaggi/ Altro

OCÈ CS655 Toner a polimeri ad alta definizione; olio non siliconato

Produzione digitale a colori e bianco e nero a 55 pagine al minuto.

1.800 dpi x 600 dpi in stampa600 dpi x 600 dpi in copia600 dpi x 600 dpi; 400 dpi x 400 dpi; 300 dpi x 300 dpi; 200 dpi x 200 dpi in scansione

OCÈ CS655 Pro fornisce copie e stampe a colori economiche per ogni specifica esigenza. Produce stampe a colori di qualità eccezionale su una varietà di supporti e con opzioni di finishing per la realizzazione di newsletter, brochure, libretti, memo, mailing. Offre una produzione digitale a colori efficace dal punto di vista dei costi.La velocità, la gestione dei supporti e la versatilità nel finishing combinate con una produzione di elevata qualità, assicurano un incremento della produttività nei centri stampa digitali.

Ocè Vario- Print 2110

Led A4: 106 ppm.

45 immagini A3 al minuto, facciata singola e fronte-retro. La velocità di stampa è indipendente dal tipo di supporto.

Lettura: 600 x 600 dpi

OCÈ VarioPrint 2110 Titanium è una stampante digitale unica nel suo genere per ambienti di produzione in azienda e per i centri stampa.L'approccio sistematico ed intelligente alla produzione di stampe permette di sincronizzare tutti i processi di lavoro in modo logico e naturale.La qualità dell'immagine è consistente con una ineguagliabile scala di grigi.Ha Il più basso impatto ambientale nella sua classe

OCÈ VarioPrint 2090 Toner 85 immagini A4 al minuto, modalità facciata singola o fronte/retro.

43 immagini A3 al minuto, modalità facciata singola o fronte/retro.

600 x 600 dpi OCÈ VarioPrint 2090 è la soluzione perfetta per incrementare la produttività. Questa stampante di medie dimensioni, a foglio singolo è semplice da utilizzare, affidabile e offre una pratica gamma di opzioni:stampa, scansione e copia silmultanea, programmazione illimitata dei lavori successivi, gestione delle code di stampa con interfaccia utente integrato, programmazione copertine e inserti; divisori a rubrica: stampati, stampa sulla linguetta e stampa di inserti.

TOSHIBA

Casa/Modello Tipo di ink Velocità Formato cartamassimo/risoluzione

Vantaggi/ Altro

Toshiba e-Studio 4520

Toner velocità 45 copie/stampe al minuto in bianco e nero45 a colori;

i lavori scansiti sono elaborati ad una velocità di ben 57 pagine al minuto.

formato carta max A3

da By-Pass A3+/SRA3/Banner 30,5X120cm

risoluzione 600 dpi fino a 2400x600 dpi8 Bit per canale

La nuova Scheda di accelerazione elaborazione immagini potenzia ulteriormente la velocità di acquisizione. L’elevata produttività del sistema è avvalorata anche dalla capacità carta di 3.700 fogli, che riduce gli interventi di rifornimento dei supporti di stampa, e dalla lunga durata dei consumabili che limita le interruzioni del ciclo produttivo. Le versatili opzioni di finitura in linea, che includono la pinzatura multi-posizione, la pinzatura e piegatura a sella e la foratura, conferiscono ai documenti a colori un tocco professionale ed eliminano definitivamente il ricorso a successivi interventi di finitura.

Toshiba e-Studio 555

- Toner velocità 55 copie/stampe al minuto in bianco e nero e colore

Elevata produttività e prestazioni affidabili per la creazione rapida ed efficiente di documenti in bianco e nero;elevata intuitività di utilizzo delle funzionalità di stampa, scansione, copiatura e fax;soluzioni di finitura professionali, che includono la pinzatura, la realizzazione di opuscoli e l’inserimento di pagine prestampate.

Toshiba e-Studio 655

- Toner velocità 55 copie/stampe al minuto in bianco e nero e colore

Elevata produttività e prestazioni affidabili per la creazione rapida ed efficiente di documenti in bianco e nero;soluzioni di finitura professionali, che includono la pinzatura, la realizzazione di opuscoli e l’inserimento di pagine prestampate.

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STAMPANTI DIGITALI “HIGH E VERY HIGH VOLUME”- P. 1

LE STAMPANTI HIGH VOLUME E VERY HIGH

Inizialmente si definivano “high volume” le stampanti che ga-rantivano 70 copie al minuto fino ad arrivare 130, utilizzando sup-porti da 80 fino ai 500g/m².

Oggi, con le nuove tecnologie, si riescono a stampare oltre le 200 copie al minuto, sarebbe allora più corretto distinguere le “high volu-me” dalle “very high volume”. C’è un po’ di confusione a riguardo, spesso non si sa se prendere in con-siderazione una sola categoria o entrambe. Possiamo trovare sia le tecnologie di stampa a foglio che a bobina. Sono per lo più basate sul sistema elettrofotografico con di-verse varianti a seconda della tec-nologia di stampa, ma in mercato sono presenti anche stampanti in-kjet.

HIGH VOLUME E IL TREND DEL MERCATO

Nel mercato della stampa di-gitale si riconoscono prodotti per l’alta produzione e per il mondo office. Le applicazioni di stampa digitale si suddividono in due am-biti: applicazioni IT caratterizzate da stampa transazionale, caden-ze predeterminate, dati variabili (bollette, estratti conto, quietanze fatture); e applicazioni PoD carat-terizzate da stampata Just in Time, eventi asincronici, mailing, libri, li-bretti, opuscoli, manuali, cataloghi,

brochure ecc. Le analisi sviluppate da Asso.It (Associazione Nazio-nale Fornitori Apparecchiature In-formation Technology) dividono il mercato in 4 categorie: stampanti monocromatiche con alimentazio-ne a bobina, con alimentazione a foglio singolo; stampanti full color con alimentazione a bobina, con alimentazione a foglio singolo.

TECNOLOGIAELETTROFOTOGRAFICA A LED

Alcune stampati usano la tec-

nologia elettrofotografica a LED, introdotta da Xeikon. È stata ri-venduta anche ad altre società, che non hanno apportato modifiche so-stanziali al “motore di stampa”, ma hanno semplicemente modificato il software per la gestione dei file. In-fatti queste macchine attualmente presentano le medesime caratteri-stiche hardware, ma offrono diffe-renti soluzioni software.

STAMPANTI A BOBINA Sono prodotte con due diffe-

renti formati della bobina, 32 o 50

STAMPANTI DIGITALIHIGH AND VERY HIGH VOLUME

Le stampanti digitali possono essere classificate secondo la loro capacità produttiva. Troviamo nel mercato stampanti appartenenti a quattro categorie: low volume, mid volume, high volume e very high.Le tendenze e le tecnologie della stampa digitale sono in continua evoluzione; qualità e velocità sono le parole chiave.

di Falcon Riccardo, Giovanni Checchin e Davide Cavallini.

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STAMPANTI DIGITALI “HIGH E VERY HIGH VOLUME”- P. 2

cm; è possibile scegliere anche se dotare l’attrezzatura di due torri per la stampa fronte e retro in un unico passaggio. Si possono distinguere tre parti costitutive: input, torre di stampa, output.

INPUTÈ il dispositivo che accoglie la

bobina ed è in grado anche di svol-gere l’attività di tensionamento e di umidificazione.

La bobina, viene preparata per il caricamento: viene applicato un albero dotato, agli estremi, di due flange e di un sensore che rileva il fine bobina. Il nuovo supporto vie-ne agganciato al precedente, ancora presente in macchina, con del na-stro biadesivo. Preparata la bobina, l’operatore procede via software, ad effettuare una serie di test con diffe-renti parametri quali: umidità, con-ducibilità elettrostatica, resistenza al calore e alla trazione. I dati ri-levati serviranno per predisporre i sistemi di controllo e i dispositivi che regolano tutte le variabili che intervengono durante la stampa.

Dopo di ciò si può avviare la procedura di cambio carta. In questa fase la macchina procede ad espellere la carta contenuta in stampa, fino alla giuntura alla bo-bina nuova: la lunghezza della carta espulsa è di vari metri.TORRE DI STAMPA

La torre di stampa di una mac-china a bobina è composta da diffe-renti elementi; ogni lato comprende quattro gruppi completi del sistema elettrostatico, composti ognuno da:

1- il cilindro fotorecettore; la bar-ra di carica: essa è costituita da un involucro metallico, chiuso su tre lati, all’interno del quale risiede un filo di rame, denominato corona. Sul quarto lato è fissata una griglia metallica che ha il compito di di-stribuire uniformemente il campo elettrostatico creato dal filo corona;

2- il sistema di esposizione LED; 3- l’unità di sviluppo: questa ha il

compito di depositare sul cilindro scritto il toner che serve per co-struire l’immagine. L’operazione avviene tramite un cilindro ma-gnetizzato che attrae il composto di toner e developer e lo dispone sottoforma di piccoli filamenti che verranno successivamente attratti dalle zone elettrostatiche presenti sul cilindro;

4- il TED: per poter trasferire il toner è necessario l’uso di un ele-mento, denominato TED, costitu-ito da una placca di metallo con quattro fili corona. Il TED con i fili corona applica un campo elettro-statico alla carta, di carica elettrica opposto a quella del cilindro per poter attirare il toner;

5- la barra di scarica: è identica alla barra di carica, va a neutraliz-

zare le cariche elettrostatiche pre-senti sulla superficie del cilindro al fine di prepararlo per l’operazione successiva;

6- la spazzola: ha il compito di pulire la superficie del cilindro dal toner residuo che non è stato trasfe-rito sulla carta.

Gli elementi sopra descritti sono i principali elementi che de-terminano la qualità dello stam-pato; è importante quindi che tut-ti siano perfettamente registrati e controllati.

FUSIONEDopo la stampa, il nastro di car-

ta viene fatto passare all’interno del forno di fusione. Questo si diversi-fica a seconda del tipo di macchina: per le duplex (stampa sui due lati del foglio) il forno è concepito per poter lavorare su supporti di gram-matura massima fino ai 250 gr/m²; mentre nei sistemi simplex, adatto alla stampa di imballaggio flessibile e rigido, con grammature differen-ti, il sistema di fusione è stato leg-germente modificato.

Generalmente il forno è costitu-ito da un sistema di resistenze che per irraggiamento fissano il toner, definitivamente. Dopo la fusione, il nastro di carta passa all’interno di un altro dispositivo: il GEM, che ha il compito di lucidare il toner sulla carta. Esso è costituito da una serie di cilindri in gomma che, grazie al calore, e allo strisciamento, stirano le particelle di toner ancora mallea-bili, rendendo la superficie del pro-dotto stampato più lucida e piace-vole sia al tatto che alla vista. questa operazione può essere attivata dall’operatore via software, quando è necessario, agendo sia sullo stri-sciamento che sulla pressione.

OUTPUTDopo la stampa, il nastro di

carta dev’essere ribobinato o taglia-to in fogli. Nelle macchine a bobina il sistema di taglio è costituito da un cilindro su cui è fissata in senso assiale, una lama, che ruota a una

Schema di un sistema di stampa digitale a bobina

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STAMPANTI DIGITALI “HIGH E VERY HIGH VOLUME”- P. 3

velocità indipendente dalla mac-china per consentire il taglio in di-versi formati. All’uscita il foglio po-trà essere depositato in una tavola pareggiatrice, oppure collocato in un sistema chiamato staker, simile a quello utilizzato nelle macchine offset. In alcuni casi sono necessa-rie altre operazioni di finitura, per esempio, sistemi di ribobinatura, di fustellata in linea, di plastificazione e/o procedimenti di piega-cuci, ecc.

CONTROLLIL’operatore che gestisce l’attrez-

zatura ha il compito di effettuare diversi controlli, con cadenza gior-naliera o mensile, su tutti i com-ponenti di ogni singolo gruppo stampa. Tra questi la pulizia dei fili corona e delle barre utilizzando alcool mentre per le griglie si pro-cede con acqua corrente. È conve-niente disporre di un set di griglie e fili già puliti da cambiare durante le tirature, per garantire una costante qualità di tutta la produzione.

Per le spazzole invece, si pro-cede a una pulizia con aspirapol-vere fatta ogni 15-30 giorni, scelta condizionata dal numero di copie stampate.

Il cilindro è sottoposto anch’es-so ad una pulizia molto scrupo-losa e complessa: viene smonta-to dalla macchina, inserito in un piccolo tornio e con carte vetrate di differente rugosità, si procede alla pulizia della superficie per to-gliere tutto l’eventuale toner che si è depositato durante la stampa e che non è stato completamente asportato dalle spazzole (questo si verifica perché il materiale che co-stituisce la superficie del cilindro è leggermente poroso). Prima della pulizia il cilindro presenta una su-perficie opaca; dopo il trattamento, si presenta lucida.

TECNOLOGIA INK JETNella stampa digitale a getto

d’inchiostro c’è una forte interdi-pendenza tra il tipo d’inchiostro impiegato, tecnologia della testa di

stampa e il substrato su cui si stam-pa. Le categorie reperibili sul mer-cato della stampa inkjet sono a base acqua, base lattice(latex), base olio, base solvente, ecosolvente, polime-rizzazione UV e sublimatico.

Nella stampa digitale di picco-lo formato gli inchiostri impiegati sono a base acqua e si dividono in dye e pigmentati. I primi sono noti per essere in grado di rende-re i colori saturi e brillanti grazie alla dimensione dei pigmenti che variano da 1,5 a 4 nm. Queste ri-dotte dimensioni permettono di ottenere bassi coefficienti di dif-fusione e riflessione garantendo un’ampia gamma cromatica e un elevato grado di penetrazione nella maggioranza dei supporti di stam-pa. Tuttavia i risultati migliori si ot-tengono con carte che hanno subito un trattamento superficiale per evi-tare l’effetto a ‘’diffusione macchia olio’’. Gli ink pigmentati hanno alta qualità ed elevata copertura anche su carte comuni o porose poiché hanno un più basso grado di pene-trazione.

Garantiscono colori brillanti e hanno una maggiore resistenza alla luce. Hanno un costo più elevato rispetto agli inchiostri dye. Uno dei grandi vantaggi dell’inchiostro sul toner è il basso spessore del film che si aggira intorno ai 0,5 micron, consentendo in questo modo di avere una elevata luminosità e ni-tidezza.

CASE A CONFRONTO

Si propone qui in seguito un confronta tra le maggiori case pro-duttrici di macchine da stampa di-gitali che dispongono di una fetta di mercato nella vendita di stam-panti high volume: Canon, Xeikon, Ocè e Xerox.

CANON IMAGERUNNER ADVANCE C9060 PRO E CANON IR150VPE

La tecnologia Canon ha contri-buito allo sviluppo del mercato del-la stampa digitale a colori e in b/n mantenendo da anni una posizione di leadership.

Grazie alla eccellente qualità delle immagini, alle superlative funzionalità di finitura e alla effi-ciente integrazione dei flussi di la-voro, imageRUNNER ADVANCE C9060 PRO garantisce un rapido ritorno sugli investimenti nella fa-scia di produzione colore.

iR150VPe è un’apparecchiatura che dà il meglio nelle condizioni più difficili. È in grado di raggiun-gere la velocità impressionante di 150 stampe al minuto e un volume mensile di 5 milioni di stampe; con una configurazione standard di sei cassetti di alimentazione carta, espandibile a 9 cassetti per 12.000 fogli con peso fino a 266 g/m², rap-presenta l’avanguardia in fatto di produzione digitale per volumi ele-vati in b/n.

XEIKON 8000Con Xeikon 8000 lo standard di

riferimento per la qualità di stampa sale ai 1200 dpi. Alimentata a bobi-na, Xeikon 8000 stampa documenti a colori alla velocità di 230 pagine A4 al minuto e offre un’ampiezza di stampa di 504 mm, consentendo la stampa simultanea fronte-retro di formati A4 e A5, su una gamma di supporti da 40 a 350 g/mq. La testina di imaging basata su LED ad alta precisione offre una risolu-zione a 1200 dpi reali a 4 bit per punto, dando vita a immagini di qualità eccezionale con dettagli ni-tidi e transizioni di tono omogenee. La nuova tecnologia di imaging si avvale della potente libreria di retinatura Pericle, che ottimizza ulteriormente la qualità complessi-va della stampa. Due densitometri in linea e algoritmi di processo ad alto rendimento assicurano colori

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accurati e uniformi e un registro perfetto del colore, garantendo una costanza del colore in ogni lavoro e su diverse macchine da stampa.

HP INDIGO W7200La HP Indigo W7200 è una

macchina a bobina con doppio mo-tore di stampa in grado di stampare fino a sette colori. La consolidata tecnologia HP Indigo basata su-gli esclusivi inchiostri liquidi HP ElectroInk, permette a questa nuo-va macchina da stampa di produr-re fino a 14.400 pagine in quadri-cromia all’ora e fino a 57.600 pagine in monocromia all’ora , con una velocità doppia rispetto ai model-li precedenti. Grazie a un formato immagine di 317 mm x 980 mm e alla possibilità di utilizzare suppor-ti dallo spessore variabile tra 40g/m2 e 350g/m2, la W7200 stampa in diversi formati una grande varietà di applicazioni. L’elevata capacità dei serbatoi per l’inchiostro ridu-cono gli interventi da parte dell’o-peratore. Questa macchina garan-tisce una stampa a dati variabili affidabile e versatile, nonché elevati livelli di produttività a basso costo per pagina indipendentemente dal-la copertura dell’inchiostro.

HP INDIGO 7500La HP Indigo 7500 Digital Press

è una soluzione altamente automa-tizzata, grazie alla quale la stampa digitale a foglio raggiunge nuovi li-velli di qualità, affidabilità e produt-tività. L’innovativa automazione di questa macchina e i miglioramenti della qualità di stampa la rendono un’alternativa ideale alle macchine da stampa offset analogiche di pic-cole e medie dimensioni e per le

applicazioni ad alto valore, come i collaterali di marketing a dati va-riabili, i fotolibri e il direct mailing personalizzato. Basata sulla piat-taforma di HP Indigo 7000, la HP Indigo 7500 di fascia alta introduce Intelligent Automation, che è cru-ciale per aumentare la produttività di stampa fino al 10 per cento. La nuova Vision System automatizza completamente le calibrazioni ma-nuali e le guide di diagnostica e ri-soluzione dei problemi, permetten-do di risparmiare tempo, ridurre gli sprechi e limitare la dipendenza dalle competenze tecniche dell’ope-ratore. Vision System permette ai clienti di ampliare il software con nuove funzionalità, offrendo loro un percorso di crescita che ne pre-servi gli investimenti. HP sta anche testando delle tecnologie di rileva-mento dei difetti in tempo reale che identificano i difetti di stampa e li notificano all’operatore. Queste ul-time saranno disponibili come op-zioni in data successiva. Le nuove opzioni disponibili sulla HP Indigo 7500 supportano inchiostro bian-co, ciano chiaro/magenta chiaro per le applicazioni fotografiche e i supporti spessi fino a 400 gsm/460 micron. Al fine di proteggere gli investimenti dei clienti, i migliora-menti di HP Indigo 7500 saranno in gran parte disponibili nel 2011 come aggiornamenti alla HP Indi-go 7000.

XEROX IGEN4Con XEROX IGEN4 si possono

raggiungere una qualità delle im-magini straordinaria, paragonabile all’offset, con l’aiuto di strumenti avanzati di gestione del colore che assicurano sempre immagini a colori ad alta definizione. Si può stampare un’ampia gamma di sup-porti cartacei come carta patinata, non patinata, goffrata, liscia e sup-porti speciali, nonché il formato per fogli pretagliati più grande di qualunque altra stampante digitale a colori (364 x 571 mm).

Permette di produrre appli-

CANON ImageRunner advance C PRO

CANON iR150VPe

XEIKON 8000

HP INDIGO 7500

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cazioni redditizie quali materiale promozionale di fascia alta, marke-ting diretto e libri fotografici. Au-tomatizza le attività degli operatori accrescendo i tempi di operatività. Possiede un affidabile motore di stampa in grado di produrre qua-si 4 milioni di pagine al mese con tempi di lavorazione rapidissimi per ogni tipo di lavoro. Contribu-isce a ridurre l’impatto ambientale grazie ad inchiostri secchi atossici, scarti ridotti al minimo e al 97% di componenti riciclabili o rilavorabi-li. Si può espandere la produttività aziendale e le opportunità di bu-siness, dall’ordinazione via web ai lavori con finitura, con iGen4 EXP. Si può inoltre inserire in linea lo spettrofotometro che automatizza le calibrazioni e le regolazioni del colore per offrire una qualità delle immagini e un’accuratezza dei co-lori spot sempre perfette. Il control-lo automatico della densità elimina qualunque striatura rilevando e ri-muovendo automaticamente le va-riazioni di densità. Il Sistema CDS (Carrier Dispensing System) sosti-tuisce lo sviluppatore tradizionale e garantisce una costante uniformità del colore.

La linearizzazione ad alta de-finizione (High Definition Line-arization) elimina la necessità di eseguire la calibrazione della scala di grigi, ciò assicura una migliore produzione di grigi neutri e di om-bre con riflessi, una maggiore mor-bidezza delle immagini e una mag-giore stabilità del colore. Il Profiling colore avanzato (Advanced Color Profiling) offre una maggiore uni-formità del colore e dona maggio-re realismo ad oggetti quali volti, e cieli - garantisce una perfetta corri-spondenza agli standard GRACoL e ICC DeviceLink.

Dato tecnico importante è che si possono applicare fino a 6 modu-li di alimentazione con due vassoi ciascuno per una capacità di 30.000 fogli - estendibile a 80.000 fogli in totale con l’alimentatore a rullo op-zionale.

XEROX NUVERA 200/288

Insieme, Xerox Nuvera 288 e Xerox Nuvera 200 vantano una produttività senza uguali e offrono velocità di stampa in bianco e nero fronte/retro su singoli fogli assolu-tamente straordinarie. Entrambi i modelli offrono un’eccezionale qualità dell’immagine di livello of-fset con una finitura uniforme, con il risparmio di costi e tempo propri della stampa digitale. Consentono un’elaborazione ininterrotta dei lavori grazie a un processore Dual Core da 2,6 GHz e funzionalità RIP parallele.

Producono applicazioni con fogli perfettamente piatti, offrendo un’eccezionale qualità di impila-mento e prestazioni ottimali delle opzioni di finitura in linea.

Il rivoluzionario toner EA (Emulsion Aggregation) a parti-celle sottili crea una qualità pari o superiore alla stampa offset, con

linee più sottili, maggiori livelli di dettaglio e una finitura uniforme e opaca con risoluzione RIP di 1200 x 1200 dpi, risoluzione di stampa di 4800 x 600 dpi e retinatura dei mezzitoni fino a 156 lpi.

Ha una velocità che varia dalle 200 alle 288 pagine a minuto (na da il nome alla macchina), per un tota-le pagine complessivo di 3.000.000 A4 al mese per la Xerox Nuvera 288 mentre la Xerox Nuvera 200 ha un 2.400.000 A4 al mese.

Le varie finiture finali possibi-li possono portare alla creazione di libretti, lavorazioni di cutting, foratura, impilazione, rilegatura classica o rilegatura a nastro. I tipi di carta utilizzabili sono sia quelle appartenenti alle carte non patinate che a quelle patinate. Per le non pa-tinate intendiamo: lucida, satinata, opaca. Per le carte non patinate tro-viamo carte di qualità, copertine, bristol e cartoncino.

Altri supporti o supporti spe-

XEROX NUVERA 200/288

XEROX IGEN4

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ciali: carta autocopiante, schede, buste, carta NeverTear (antistrap-po), moduli offset prestampati.

OCÈ COLORSTREAM 3500Ocè ColorStream 3500 è la

stampante inkjet full color ad alta velocità che semplifica la transizio-ne dal monocromatico alla quadri-cromia, capace di utilizzare fino a 5 o 6 colori. Grazie alla tecnologia DigiDot Multilevel Dot Modula-tion, stampa dettagli ben definiti e toni continui con qualità pari a 1200x1200 dpi alla massima velo-cità e offre produttività, flessibilità e affidabilità per la stampa mono-cromatica e a colori di applicazioni transazionali, transpromoziona-li, direct mail, libri e manuali di alta qualità su un’ampia gamma di supporti. Ocè ColorStream 3500 è strutturata a moduli per offrire va-rie configurazioni singole e gemel-late. La flessibilità di Ocè Color-Stream 3500 permette di utilizzare la modalità di stampa più conve-niente per la transizione al colore. Se necessario, il sistema full color Ocè ColorStream 3500 può essere impostato in modalità monocro-matica pura. La produttività e la flessibilità dei supporti ne fanno un sistema proiettato nel futuro che semplifica la transizione delle ap-plicazioni e dei modelli di business verso documenti più sofisticati, con personalizzazione variabile e co-municazione intelligente a colori.

Il sistema Ocè ColorStream 3500 stampa a 75 metri al minu-to con una luce di stampa di 540 mm (21,25”). Ciò significa 505 A4 al minuto per singola unità ossia 1010 A4 al minuto in configurazio-ne gemellata, con volume medio di 12 milioni di pagine A4 al mese per sistema singolo oppure di 24 milio-ni di pagine A4 al mese per sistema gemellato alla risoluzione di 600 x 600 dpi. Con l’opzione Multilevel Dot Modulation, possono essere prodotti dettagli definiti e toni con-tinui con qualità pari a 1200x1200 dpi alla massima velocità.

OCÈ VARIOPRINT 1105Ocè VarioPrint 1105 soddi-

sfa le esigenze e i requisiti di am-bienti da produzione esigenti. Con l’ampia capacità di input e output per stampe incustodite, questa stampante monocromatica darà una spinta alla tua efficienza. Differenti configurazioni e opzio-ni di finitura supportano un’ampia gamma di applicazioni con mate-riali da 40 a 300 g/m2. E’ disponibi-le una gamma completa di opzioni di finitura per questa stampante da produzione bianco e nero. Ocè VarioPrint 1105 è una stampante, copiatrice e scanner che non solo produce 105 pagine al minuto, ma ha inoltre un profittevole rapporto di total cost of ownership (TCO). Adatta come stampante di produ-zione e ideale per la realizzazione di booklet, Ocè VarioPrint è una soluzione flessibile per applicazioni di qualità. VarioPrint 1105 possie-de numerose opzioni di finitura in

linea, incluso: Multi-piega, piega a z, doppio battente e piega centrale impilatura fino a 10.000 fogli Pin-zatura in due punti e all’angolo fino a 100 fogli Due cassetti per inserti per un tota-le di 1.000 fogli di inserti (prestam-pati)

OCÈ JETSTREAM 2800 E 3300

Ocè JetStream 2800, la più velo-ce stampante inkjet con un’area di stampa di 30”, amplia il numero di applicazioni possibili rendendo più efficiente la stampa di libri e gior-nali. I clienti possono beneficiare di nuove opportunità di guadagno grazie a queste stampanti di produ-zione a colori ink jet.

La 2800 ha una velocità di 130 metri al minuto e un’area di stampa di 29,5”. Questo permette a JetStre-am 2800 di produrre fino a 2630 A4 al minuto raggiungendo i 60 milio-ni di A4 al mese.

OCÈ COLORSTREAM 3500

OCÈ VARIOPRINT 1105

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La Ocè Jetstream 3300 ha una velocità di 150 metri al minuto, con 3030 pagina al minuto, per raggiun-gere la soglia degli 80 milioni di A4 al mese. Jetstream 3300 aumenta il rapporto tra produttività e qualità imbattibile, massima produttività, versatilità, affidabilità e con costi totali di gestione più bassi.

KODAK NEXPRESS SXDotata di nuove funzionalità

per la qualità e la produttività, la macchina da stampa digitale a co-lori Kodak Nexpress Sx con Print Genius si propone di rispondere alle esigenze di stampatori com-merciali, centri stampa aziendali, centri dati e laboratori di stampa fotografica. Le funzioni più nuove comprendono capacità produtti-va fino a 131 pagine per minuto, un formato foglio più lungo (661 mm), inchiostri a microparticelle, inchiostro nero a densità più alta, un nuovo quinto grup-po stampa L i g h t

Black e una nuova opzione per l’ap-plicazione dell’effetto opaco.

La maggior parte dei clienti che già possiede la macchina da stampa Nexpress può facilmente passare alle nuova versione e usufruire così delle nuove funzionalità.

La possibilità di utilizzo di fogli lunghi 661 mm offre un’area stam-pabile più ampia del 27%. I vantag-gi del foglio più lungo comportano uno spreco minore e una produt-tività maggiore e al tempo stesso consentono di realizzare nuove applicazioni come brochure a sei pagine, poster, sovracopertine più grandi per i libri e diverse etichette.

Le nuove microparticelle di inchiostro, sviluppate per ridurre la granulosità, garantiscono toni continui più omogenei particolar-mente adatti alle stampe di qualità fotografica e consumano meno in-chiostro. Inoltre, l’inchiostro a sec-

co Light Black, ora disponibile per il quinto gruppo stampa, utilizza algoritmi proprietari per sostituire colori specifici, conferendo mag-giore omogeneità ai toni della pelle e mantenendo al tempo stesso det-tagli finissimi. L’effetto opaco è una nuova opzione integrata che pro-duce una finitura opaca su pagine stampate o su foto.

Con una produzione mensile di oltre 4 milioni di pagine e con ve-locità di 91, 109 o 131 pagine per minuto, con il foglio più lungo, la macchina da stampa NEXPRESS SX stampa su più di 600 suppor-ti offset standard tra cui supporti patinati, non patinati, certificati FSC, plastica, magneti, tessuti, tra-sparenti antistatici, microperforati, con carte di identità o bande ma-gnetiche incorporate e altro.

OCÈ JETSTREAM 2800 E 3300

KODAK NEXPRESS SX

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Schema interno di una stampante XEROX NUVERA 200

Schema interno di una stampante XEROX IGEN4

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Stampanti digitali high volume a confronto

Modello F.to e risoluzione Velocità max Produttività AltroCANON imageRUNNER ADVANCE C9060 PRO

330,2 x 487,7 mm Risoluzione:1200 dpi x 1200 dpi (solo testo),600 dpi x 600 dpi.

60 ppm High volume

700.000 pagine A4 al mese.

La perforazione pro-fessionale, la piega-tura, l’inserimento di fogli prestampati e la finitura a sella con rifilatura sono funzioni facilmente accessibili che con-sentono una scelta eccezionale per i clienti.

CANON IR150VP 9 cassetti per 12.000 fogliLarghezza max364 x 470 mmRisoluzione:600 x 600 dpi.

150 ppm Very high volume

5 milioni di stampe al mese.

R150VPe offre pre-stazioni eccellenti per la finitura dei documenti. La gam-ma di accessori di-sponibile consente di eseguire in linea anche le richieste di finitura più com-plesse.

XEIKON 8000 Larghezza del sub-strato scalabile fino a 512 mmRisoluzione:1200 dpi a 4 bit/punto.

230 ppm Very high volume

8,5 milioni di pagi-ne A4 al mese.

Il Toner PA Xeikon offre una stampa economicamente vantaggiosa, rapi-da e di alta quali-tà.Presenza di una quinta stazione per colori a tinta piatta e toner di sicurezza.

HP INDIGO W 7200 317 x 980 mm - 812/1219 dpi a 8bit2438 x 2438 dpi HDI

240 A4 al minuto480 A4 in bicromia 960 A4 in monocro-mia

Very high volume

14.400 pagine in quadricromia all’ora57.600 pagine in monocromia all’ora

Con doppio motore di stampa in grado di stampare fino a sette colori, basata sugli esclusi-vi inchiostri liquidi HP ElectroInk, per-mette una velocità doppia rispetto ai modelli precedenti.

HP INDIGO 7500 330 x 482 mm - 812/1219 dpi a 8bit2438 x 2438 dpi HDI (high definiction imaging)

120 A4 al minuto240 A4 in bibolore o monocromia al minuto

Very high volume La stampa digitale a foglio raggiunge nuovi livelli di qua-lità, affidabilità e produttività, le ap-plicazioni ad alto valore, come i colla-terali di marketing a dati variabili, i foto-libri e il direct mai-ling personalizzato.

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Modello F.to e risoluzione Velocità max Produttività AltroXEROX IGEN4 364 x 572 mm

Risoluzione:300 dpi.

110 ppm Very high volume

3.750.000 pagine al mese.

Integrazione spet-trofotometro, line-arizzazione ad alta definizione, profili colore avanzati, ca-librazione della tin-ta piatta e controllo colore

XEROX NUVERA 200/288

4800 x 600 dpi 120/200 metri/min High volume

2.400.000 di A4 al mese pel la NUVERA 200.

Very high volume

3.000.000 di A4 al mese per la NUVERA 288.

Vantano una produt-tività senza uguali e offrono velocità di stampa in bianco e nero fronte/retro su singoli fogli as-solutamente straor-dinarie, eccezionale qualità dell’imma-gine di livello offset con una finitura uni-forme, con il rispar-mio di costi e tempo propri della stampa digitale.

OCÈ COLOSTREAM 3500

600 x 600 dpi 505 A4 al minuto -1010 A4 al minuto in configurazione gemellata

Very high volume

12 milioni di A4 al mese24 milioni di A4 al mese in gemellata

La stampante inkjet full color ad alta ve-locità che semplifi-ca la transizione dal monocromatico alla quadricromia, capa-ce di utilizzare fino a 5 o 6 colori, grazie alla tecnologia Digi-Dot Multilevel Dot Modulation, stampa dettagli ben definiti e toni continui.

OCÈ VARIOPRINT 1105

1200 x 600 dpi 105 A4 al minuto High volume Soddisfa le esigenze e i requisiti di am-bienti da produzio-ne esigenti questa stampante mono-cromatica darà una spinta alla tua effi-cienza, è disponibi-le una gamma com-pleta di opzioni di finitura per questa stampante, ideale per la realizzazione di booklet.

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Modello F.to e risoluzione Velocità max Produttività AltroOCÈ JETSTREAM 2800

Larghezza max762 mmRisoluzione:600 x 600 dpi.

130 metri/min Very high volume

60 milioni di A4 al mese.

Il sistema è basa-to sulla tecnologia inkjet Ocè DigiDot: la dimensione va-riabile della goccia di inchiostro DigiDot permette la più alta qualità di output e produttività, una maggiore flessibilità e una stampa multi-level su diversi sup-porti.

KODAK NEXPRESS SX

661 mm f.to max 131 A4 al minuto Very high volume

oltre 4 milionidi pagine

formato foglio più lungo (661 mm), inchiostri a micro-particelle, inchio-stro nero a densità più alta, un nuovo quinto gruppo stam-pa Light Black e una nuova opzione per l’applicazione dell’effetto opaco.

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