Parrocchie informa Ottobre

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Notiziario delle Parrocchie di CASTELPLANIO (San Sebastiano) e POGGIO SAN MARCELLO Fede: le trappole che la rovinano Raccoglie le edizioni precedenti di CASTELPLANIO COMUNITA’ ANNO XXII 2 - POGGIO PARROCCHIA , ANNO VI°, N° 2 Parrocchie InForma N° 160 24 OTTOBRE 2013 IL PARROCO INFORMA L’idolatria e l’ipocrisia non risparmiano neanche la vita cristiana. … Diventare un apostolo delle proprie idee, o un devoto del proprio benessere, piuttosto che di Dio. Sparlare di qualcuno perché non si adegua a certi formalismi, dimenticando che il comandamento “nuovo” del cristianesimo è l’amore al prossimo senza se e ma. Ancora una volta, la liturgia della Messa sollecita Papa Francesco a una riflessione sulle trappole che costellano la vita di fede. Dalle parole di San Paolo, il Papa parte per stigmatizzare il peccato dell’idolatria, quello di persone che – per dirla come l’Apostolo – “pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio”, preferendo adorare delle “creature anziché il Creatore”. È un’idolatria, afferma il Papa, che arriva a “soffocare le verità della fede, nella “quale si rivela la giustizia di Dio”: “Ma come tutti noi abbiamo bisogno di adorare - perché abbiamo l’impronta di Dio dentro di noi - quando non adoriamo Dio, adoriamo le creature. E questo è il passaggio dalla fede all'idolatria. Essi, gli idolatri, non hanno alcun motivo di scusa: pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio. E qual è la strada dell’idolatra? La dice chiarissima: 'Si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata'. L’egoismo del proprio pensiero, il pensiero onnipotente, quello che io penso è vero: io penso la verità, io faccio la verità col mio pensiero…”. Le critiche di San Paolo andavano, duemila anni fa, agli idolatri che si prostravano davanti a rettili, uccelli, quadrupedi. E qui, Papa Francesco para subito l’obiezione secondo cui oggi il problema non si pone, perché nessuno va in giro ad adorare statue. Non è così, obietta il Papa, l’idolatria ha trovato altre forme e modi: “Anche oggi, ci sono tanti idoli e anche oggi ci sono tanti idolatri,….e sono diventati stolti e cambiano la gloria di Dio incorruttibile con una immagine: il proprio io, le mie idee, la mia comodità… Oggi, tutti noi – vado avanti, eh! Non è una cosa solamente storica – anche oggi per la strada ci sono idoli, anche un passo avanti… Tutti noi abbiamo dentro qualche idolo nascosto. Possiamo domandarci davanti a Dio: qual è il mio idolo nascosto? Quello che occupa il posto del Signore!”. PAG. 1 PAPA FRANCESCO FEDE: LE TRAPPOLE CHE LA ROVINANO PAG. 2 VITA DELLE PARROCCHIE PAG. 4 OPINIONI E DOMANDE PAG. 5 STILE DI VITA COMPRO DUNQUE SONO (O NO ?) PAG. 6 SPIRITUALITAMORTE SANTA GIOIA ETERNA PAG. 7-8 IN PROGRAMMA : OTTAVARIO PER I DEFUNTI

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dei doni di Dio

Notiziario delle Parrocchie di CASTELPLANIO (San Sebastiano) e POGGIO SAN MARCELLO

Fede:le trappole che la rovinano

Raccoglie le edizioni precedenti di CASTELPLANIO COMUNITA’ ANNO XXII N° 2 - POGGIO PARROCCHIA , ANNO VI°, N° 2

Parrocchie InForma N° 160 24 OTTOBRE 2013

IL PARROCO INFORMA

L’idolatria e l’ipocrisia non risparmiano neanche la vita cristiana. …Diventare un apostolo delle proprie idee, o un devoto del proprio benessere, piuttosto che di Dio. Sparlare di qualcuno perché non si adegua a certi formalismi, dimenticando che il comandamento “nuovo” del cristianesimo è l’amore al prossimo senza se e ma. Ancora una volta, la liturgia della Messa sollecita Papa Francesco a una riflessione sulle trappole che costellano la vita di fede. Dalle parole di San Paolo, il Papa parte per stigmatizzare il peccato dell’idolatria, quello di persone che – per dirla come l’Apostolo – “pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio”, preferendo adorare delle “creature anziché il Creatore”. È un’idolatria, afferma il Papa, che arriva a “soffocare le verità della fede, nella “quale si rivela la giustizia di Dio”: “Ma come tutti noi abbiamo bisogno di adorare - perché abbiamo l’impronta di Dio dentro di noi - quando non adoriamo Dio, adoriamo le creature. E questo è il passaggio dalla fede all'idolatria. Essi, gli idolatri, non hanno alcun motivo di scusa: pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio. E qual è la strada dell’idolatra? La dice chiarissima: 'Si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata'. L’egoismo del proprio pensiero, il pensiero onnipotente, quello che io penso è vero: io penso la verità, io faccio la verità col mio pensiero…”. Le critiche di San Paolo andavano, duemila anni fa, agli idolatri che si prostravano davanti a rettili, uccelli, quadrupedi. E qui, Papa Francesco para subito l’obiezione secondo cui oggi il problema non si pone, perché nessuno va in giro ad adorare statue. Non è così, obietta il Papa, l’idolatria ha trovato altre forme e modi: “Anche oggi, ci sono tanti idoli e anche oggi ci sono tanti idolatri,….e sono diventati stolti e cambiano la gloria di Dio incorruttibile con una immagine: il proprio io, le mie idee, la mia comodità… Oggi, tutti noi – vado avanti, eh! Non è una cosa solamente storica – anche oggi per la strada ci sono idoli, anche un passo avanti… Tutti noi abbiamo dentro qualche idolo nascosto. Possiamo domandarci davanti a Dio: qual è il mio idolo nascosto? Quello che occupa il posto del Signore!”.

PAG. 1 PAPA FRANCESCO FEDE: LE TRAPPOLE CHE LA ROVINANO PAG. 2 VITA DELLE PARROCCHIE PAG. 4 OPINIONI E DOMANDE PAG. 5 STILE DI VITA COMPRO DUNQUE SONO (O NO ?) PAG. 6 SPIRITUALITA’ MORTE SANTA GIOIA ETERNA PAG. 7-8 IN PROGRAMMA : OTTAVARIO PER I DEFUNTI

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2 VITA DELLE PARROCCHIE

ATTORNOALLAFAMIGLIASOTTOLACROCELa parrocchia di Castelplanio paese ha vissuto 15 giorni sotto la croce. La statua lignea del 1639 è stata esposta in chiesa parrocchiale, finalmente alla vista di tutti. Tutti sono stati invitati a fissare lo sguardo su di Lui. E’ questa l’esperienza di fede che quest’anno abbiamo fatto e continuiamo a fare. Fede non è altro che movimento del cuore, come ha detto Papa Benedetto e il cuore esce dallo sguardo. La parrocchia ha vissuto diverse esperienze adatte a diverse categorie di persone. Ci sono state 10 coppie che hanno vissuto il ricordo e il rinnovo delle promesse matrimoniali. Sotto la Croce tutto diventa evidente, la miseria e la misericordia. Abbiamo vissuto una via crucis composta da due coniugi dal titolo “La famiglia a scuola d’amore sotto la croce”. Per 14 stazioni un gruppo di una settantina di persone è partito da Poggio ed è arrivato a Castelplanio davanti al bel Crocifisso. Il silenzio, la meditazione nella notte, la luce flebile delle fiaccole, la compagnia di bambini e genitori, anche nonni e adulti in genere ci hanno messo nella condizione di entrare nel cuore dei drammi familiari e vederli in controluce con quello di Cristo. In una serata al teatro abbiamo anche affrontato il problema degli anziani e dei malti nelle nostre famiglie. La competenza di Sr Anna Maria, della signora Coppa Marcella e del dott. Alessandro Stronati ci hanno offerto molti stimoli interessanti per portare avanti nel rispetto e nella competenza questo prezioso aiuto in famiglia e nelle case di cura. Una serata analoga presto sarà vissuta presso la comunità OIKOS alla Badia. Qui saranno invitati i genitori a confrontarsi con gli ospiti e gli educatori. Per iniziare il cammino dell’anno scolastico la parrocchia ogni anno chiama gli studenti e gli insegnanti per una benedizione alla fine della Messa. Sono venuti in 50 ed hanno ricevuto in dono un segnalibro con le preghiere per vivere bene lo studio e la scuola e un evidenziatore per ricordarsi di “evidenziare” la bontà come ci ripete sempre papa Francesco. Le celebrazioni si sono chiuse con un bellissimo concerto d’organo, tromba e trombone. Ma di questo è già stato detto.

CORINSIEMEAMONTECAROTTOSabato 28 settembre u.s. si sono incontrati i gruppi che animano con il canto le celebrazioni nelle nostre parrocchie dell’unità pastorale. L’incontro è avvenuto a Montecarotto in concomitanza con i festeggiamenti del patrono S. Placido e della visita pastorale del nostro vescovo d. Gerardo. Alle 18.30 presso la chiesa parrocchiale SS.ma Annunziata di Montecarotto, i cori di Poggio San Marcello, Macine, Montecarotto e Castelplanio hanno partecipato e cantato tutti insieme la messa vespertina del sabato poi una allegra e partecipata festa insieme presso i locali dell’oratorio parrocchiale. E’ stata una bella festa ed in primo luogo, un sentito e partecipato momento di incontro e di comunione. Siamo riusciti a cantare all’unisono nonostante le diverse abitudini e soprattutto con vero spirito di fraternità. Un grazie a tutti per la testimonianza data, agli organisti che si sono alternati al suono dell’organo, ai chitarristi che si sono accordati ed ai coristi tutti. (StefanoSpoletini)L’ORATORIORIPARTEDALLABADIALo scorso 6 Ottobre Viva l'Oratorio ha organizzato la festa che ogni anno apre le attività. E’ per noi questo un momento importante perchè ci dà l'occasione di vivere una giornata di festa con tutti i ragazzi e con i loro genitori. Quest'anno abbiamo avuto voglia di festeggiare insieme ad un'altra organizzazione presente nel nostro territorio, l'Oikos. Come tutti sanno l'Oikos è una comunità di recupero dalla tossicodipendenza che attualmente viene ospitata nella nostra amata Badia. Nonostante la

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3 nobile finalità, ai castelplanesi dispiace un po' di non poter più fruire di questo bellissimo luogo che in passato veniva utilizzato per eventi vari e c'è chi pensa a quei momenti con un po' di nostalgia. Abbiamo pensato allora che non poteva esserci occasione migliore di una festa per fare conoscenza con questi nuovi vicini. Gianni Martarelli ed il suo staff sono stati ben lieti di ospitarci e molti dei ragazzi della comunità hanno passato un pomeriggio giocando con i ragazzi dell'oratorio a fazzoletto, caccia al tesoro e chiaramente non sono mancati i giochi di prestigio. Nel frattempo i genitori si sono riuniti per ascoltare la presentazione di un progetto di prevenzione rivolto ai genitori dei bambini dai 7 ai 14 anni finalizzato a migliorare la condizione di un ragazzo all'interno della sua famiglia. Migliorando il dialogo in famiglia si svolge anche un'attività di prevenzione dalle tossicodipendenze di ogni tipo. La giornata si è conclusa con una bella cena, a tavola tutti insieme. Ciascuno di noi ha portato qualcosa da mangiare ed il risultato è stato una tavola ricca di cose buonissime. E' stato bello conoscere questi ragazzi e vedere con quanto coraggio e positività affrontano questa parentesi della loro vita. Credo di poter dire che anche loro sono stati felici di passare un pomeriggio in allegria insieme a noi, infondo hanno bisogno anche di questo. (AnnaRitaMoretti,operatricedell’oratorio)IGRUPPIDICATECHISMO

Sabato 28 settembre i ragazzi e molti dei genitori si sono ritrovati come ogni anno nella Chiesa parrocchiale di Poggio. Ad attenderli c’erano il Parroco e le catechiste. E’ la cerimonia di inizio dei cammini di gruppo. Si presentano i ragazzi alle catechiste e le catechiste ai ragazzi. Soprattutto si accolgono i più

piccoli di prima (gruppo STUPORE). Quest’anno due arrivano da Castello e 6 da Poggio. A loro è stata consegnata la BiBBIA DEI bambini con l’impegno di farsela leggere ogni sera prima di andare a letto. Tra i catechisti è arrivata Roberta con Sara per i bambini di seconda (gruppo

SCOPERTA) e don Mariano guida i gruppi di 1° elem. 1° media e 3° media. I gruppi si radunano a Castello e a Poggio in modo alternato.

RIUNIONEDEICONSIGLIPASTORALIAll’inizio dell’anno pastorale nelle due comunità si raduna il Consiglio Pastorale per vedere il percorso intero, con le date e per orientarci su qualche progetto che ci sta a cuore. Certo sono sempre meno coloro che accettano di partecipare all’Assemblea Domenicale (la Messa) che è il cuore della vita e della crescita della fede. I due consigli hanno visto le date delle feste ed hanno accolto alcune proposte rivolte alle famiglie. Si è deciso anche di offrire un appuntamento settimanale con la Bibbia in mano. Ogni lunedì presso la Biblioteca delle suore al Centro di Spiritualità, ci ritroviamo con il foglietto della Messa celebrata e facciamo insieme meditazione, perché la Parola diventi vita. PARTECIPAZIONEALL’ASSEMBLEADIOCESANADEL19OTTOBRE.Il sabato 19 ottobre si è svolta a Jesi, presso il Centro Pastorale diocesano di via lotto, 14 un’ assemblea di preti, diaconi e laici (120 partecipanti) con il Vescovo attorno al tema: La vocazione laicale in una pastorale condivisa. Sono andati anche alcuni delle nostre comunità ed hanno partecipato ad un discernimento comunitario per due ore in gruppi di 15 persone, per comunicarsi esperienze positive circa l’aggregazione e la collaborazione e per individuare un’area comune di animazione pastorale per tutte le parrocchie

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4 OPINIONI E DOMANDE OGNUNO PUÒ INVIARE DOMANDE O TESTI Inviata da Rino, con il desiderio di far riflettere i giovani e i genitori

Questa è l'epoca in cui bere fino a vomitare qualcosa di cui vantarsi. Questa è l'epoca in cui per essere "carichi" non bastano i propri amici e della bella musica: c'è bisogno di drogarsi. Questa è l'epoca in cui se tradisci la tua donna o il tuo uomo sei un figo, un grande, in cui il rispetto per l'altro è considerata roba d'altri tempi. Questa è l'epoca in cui siamo tutti amici sul web e tutti estranei per strada. Questa è l'epoca in cui se hai troppi tatuaggi non ti assumono, ma basta conoscere il figlio della cugina del capo ed il posto è tuo, indipendentemente da quello che sai o non sai fare. Questa è l'epoca in cui i ragazzini di 12 anni hanno già fatto sesso, fumano, bevono e ti parlano di quanto sia dura la vita, mentre i cinquantenni si comportano come se ne avessero ancora 20. Questa è l'epoca della superficialità in cui oggi ci sei e domani si vedrà, delle relazioni a scadenza, quelle dove la scusa di "prenderla come viene, senza troppi problemi" giustifica il trattare le persone come pezze da piedi. Questa è l'epoca in cui le persone intelligenti devono fingersi stupide per non essere escluse. Questa è l'epoca in cui si ha paura di chiedere un abbraccio in più per paura di apparire appiccicosi, in cui per avere del contatto umano c'è bisogno di stiparsi in una discoteca. Questa è l'epoca in cui i pazzi si sentono normali e i normali di conseguenza si credono pazzi, in cui per essere differenti basta non volersi distinguere a tutti i costi, in cui il sesso è sempre più facile e l'amore sempre più impossibile.

Questa è l'epoca in cui sono costretto a chiedermi se siano quelli come me, che si sentono sempre in prestito, diversi e fuori luogo ad essere sbagliati, o se non ci sia davvero qualcosa di fottutamente marcio e degradante in tutto questo. E' l'epoca in cui o sei come loro, o è meglio che impari a stare bene da solo. ___________________________________________ Dalla ASSOCIAZIONE DILETTA onlus Come anticipato nel corso dell’Assemblea Annuale di Diletta Onlus si da seguito alle iniziative (avviate a partire dal 2011) concernenti gli aiuti alimentari a sostegno delle Famiglie bisognose dei nostri comuni di Castelplanio – Poggio S. Marcello, Rosora e Montecarotto. Si ricorda che per l’anno 2013 – abbiamo dato corso con Nostra mail dell’11 dicembre 2012 ad un primo stanziamento di 1.500,00 euro per la copertura delle esigenze di Natale e primo trimestre 2014. Successivamente (il 27 aprile 2013) abbiamo disposto un ulteriore assegnazione di 1.500,00 euro. Vi informiamo ora di aver deliberato di ripetere il Progetto e di aver deciso l’assegnazione al Centro di Ascolto – Caritas di 1.500,00 (millecinquecento euro) per l’aiuto alimentare alle famiglie bisognose che vorrete individuare come avvenuto nelle precedenti occasioni. Per l’acquisto preghiamo in Centro d’Ascolto di procedere come al solito. Tale importo è finalizzato a coprire le esigenze per il NATALE 2013 E PRIME ESIGENZE 2014 . La struttura e le modalità di realizzazione del Progetto saranno le stesse fin qui svolte . Qui di seguito viene ripetuta la descrizione del progetto per vostra comodità di consultazione. Il progetto avrà inizio dal momento della Vs conferma dei criteri e modalità attuative e si concluderà alla metà del mese di marzo 2014.A conclusione del progetto ci sarà gradito ricevere – come le passate sessioni di aiuti ‐ un segno di riscontro circa le modalità che vorrete adottare e una relazione conclusiva da parte del Centro di Ascolto. Vi ringraziamo per la collaborazione. DilettaOnlusC.Planio(AN).Per chi voglia sostenere le nostre iniziative ilcodicedaindicareperil5X1000è93036030661Grazie

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5 STILE DI VITA Da “Avvenire “ del 16 ottobre 2013

INTERVISTA

Compro, dunque sono (o no?) Il consumo, cioè l’acquisto e l’uso di un oggetto per il nostro bisogno, è un gesto autenticamente libero? Intorno a questa domanda si sono spesi fiumi di parole. Non così, invece, intorno a un concetto che ne è in qualche modo un corollario: la scienza che organizza il consumo, cioè il marketing, condizionando gli individui condiziona anche la società e la cultura al punto di modificare il modo stesso in cui la società si esprime e concepisce se stessa? L’ultimo saggio di Gianni Manzone, sacerdote e docente di Dottrina sociale della Chiesa e di Etica sociale alla Lateranense, si preoccupa di indagare anche questo aspetto fondamentale nel libro, edito da Armando, Il volto umano del marketing. Un approccio etico-antropologico (pp. 256, euro 20). Attenzione però a non demonizzare l’attività di marketing in se stessa, «perché è sempre esistita ed è necessaria in quanto si pone al servizio della produzione consentendo alle aziende di diminuire il rischio imprenditoriale». Don Manzone, lei però nel suo libro afferma che il marketing influenza la società... «Un tempo il marketing serviva esclusivamente per vendere il prodotto, adesso invece serve per progettarlo sulla base delle ricerche di mercato e anche per creare ambienti che possano ottimizzare la vendita dei prodotti». Cosa intende per ambienti? «I supermercati, i grandi magazzini sono ambienti progettati per favorire il consumo, non solo mettendo il consumatore a proprio agio: c’è musica, la luce è esclusivamente artificiale, non c’è orologio per far perdere la sensazione del tempo, i prodotti sono collocati sugli scaffali secondo criteri precisi». In relazione a ciò che si vuole vendere? «Ma anche in relazione alle gerarchie fra le marche. Spesso chi ha più potere, chi paga di più viene meglio esposto. Il prodotto sul quale si ha più convenienza viene meglio esposto...». In questo senso il concetto di ambiente favorevole al consumo può essere esteso alla stessa società dei consumi. «Il marketing è una scienza socioecomica vera e propria, che si propone di agire sulle scelte dei singoli sfruttando le simbologie che si celano dietro a ogni prodotto; progetta prodotti e ambientazioni promozionali che possano sfruttare appieno i desideri e gli istinti degli individui, ispira le strategie commerciali delle grandi compagnie. Insomma, si può dire che realizza un clima culturale, l’humus ideale e necessario per il successo commerciale dei prodotti». A ogni prodotto corrisponde un simbolo? «Diciamo che ogni prodotto esprime dei significati. Il marketing si preoccupa di vendere non solo il prodotto, ma anche i significati, le simbologie che rappresenta agendo sui desideri, sui sogni e sulle aspirazioni che hanno i

singoli consumatori, secondo il concetto che – attraverso i prodotti che compriamo – noi esprimiamo quello che siamo. Così siamo sollecitati ad acquistare più prodotti o un prodotto piuttosto che un altro, perché il marketing è riuscito a sollecitare le corde giuste dei nostri desideri, del nostro inconscio. Compriamo anche ciò che non ci serve. È in questo modo che si crea la moda, lo status symbol...». Più consumi e più ti senti uomo? «Esatto. E qui subentra il vero problema antropologico e sociale del marketing: ridurre l’identità dell’uomo, il suo innato desiderio di realizzarsi, al consumo di determinati oggetti. Ridotto a pura materialità l’uomo vede messo in gioco il suo stesso destino, posto in relazione ai suoi consumi». Un pericolo antropologico. «Un fallimento antropologico. Se affido la mia soddisfazione al consumo di un prodotto, ne resto insoddisfatto e ho bisogno di consumare ancora. Quando capisco che quel prodotto non mi soddisfa, lo cambio. Il marketing stesso produce nuovi oggetti per soddisfare la mia insoddisfazione. Spesso con l’inganno, perché i prodotti sono solo all’apparenza diversi l’uno dall’altro. In questo modo il marketing determina ciò che dovrei essere, le mie aspirazioni, fornendo sempre nuove cose da consumare, costruendo il mio stile di vita, fornendomi una gerarchia di valori. Nei fatti il suo diventa un ruolo chiave per i cambiamenti della società. Tutto questo è molto pericoloso». Il marketing ha quindi una responsabilità culturale tanto grande quanto sottovalutata? «Direi che è il nuovo catechismo della nostra cultura. E gli educatori, anche all’interno della Chiesa, dovrebbero aiutare le persone a individuare uno per uno i vari messaggi che sono messi in gioco ogni volta che ci viene proposto un acquisto piuttosto che un altro. Serve uno spirito critico che aiuti a smascherare questa visione della vita ristretta ai suoi consumi». Il marketing entra in competizione con la religione? «È in competizione con la cultura di ogni società. Ne sfrutta i valori e i significati a fini commerciali e senza alcuna responsabilità sociale, ma al solo fine di vendere di più. Avendo l’obiettivo di forgiare al consumo la vita delle persone, il marketing entra in conflitto con la religione, che vuole aiutare l’uomo a dare un senso alla propria esistenza nella libertà e nella verità. Propone l’ottenimento della felicità attraverso l’acquisto dei beni, mentre la religione dice che i beni della terra, per quanto positivi, non determinano la felicità, per questo bisogna scoprire il vero valore delle cose che consumiamo. Inoltre...». Inoltre? «Promuovendo il consumo fine a se stesso si tende a realizzare l’identità umana come un fatto privato, cioè attraverso ciò che possiedo o l’oggetto che uso e non attraverso le relazioni con gli altri individui».

Roberto I. Zanini

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6 SPIRITUALITA’ a cura di Sr. Anna Maria Vissani

MORTESANTAEGIOIAETERNA!

“Se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo, se invece muore, produce molto frutto”(Gv 12, 24). “Forte come la morte è l’amore”, afferma il Cantico dei Cantici. Gesù vive l’esperienza della morte e la sperimenta fino in fondo. Come ha fatto di tutta la vita. E per Lui la morte deve rivelare qualcosa di sorprendente e di grande! E’ per questo che Gesù affronta la sua ora con generosità e slancio. E’ solo perché l’amore ha abitato il suo cuore in tutto l’arco della sua esistenza; l’amore che si è fatto dono e apertura al Padre Suo. “Avendo amato i suoi li amò fino alla fine”, dice l’evangelista Giovanni. L’ora dell’amore rimane per sempre impressa nel cuore e nella storia. Quando c’è una sepoltura nella terra, diviene più evidente il senso della parabola di Gesù. Il corpo è seminato sotto terra. Tutti vi gettano un po’ di terriccio. Il chicco di grano è una misteriosa potenza di vita racchiusa in un involucro che la protegge, ma nello stesso tempo la isola. C’è bisogno di questo involucro per evitare che la potenza di vita che è nel chicco si disperda; ma viene il momento in cui l’involucro deve marcire, lasciar passare l’umidità e permettere che il seme si perda nella terra, perché solo così può diventare fecondo e produrre la spiga, la bellezza della vita. Solo quello che diventa dono è in grado di portare frutto. È legge della natura quella per cui la vita scaturisce dalla morte, dal dono di sé. E il chicco di grano, che è potenza di vita, ha bisogno di marcire, di morire, per poter diventare la sorgente di una spiga nuova, e quindi moltiplicare quella ricchezza di vita che possiede. Questa è anche la legge dello Spirito, che si ritrova nella persona di Gesù e nella persona di ogni discepolo. Ogni credente che accetta la legge del chicco di grano, si ritrova moltiplicato nella vita. Nella tradizione cristiana chi muore viene vestito a festa e la gente in genere sa cogliere sul suo volto la bellezza. Spontaneamente

ricorda soprattutto il bene che è stato e che ha fatto. E’ più difficile udire, tra i commenti, espressioni di vita oltre la morte, la certezza e la gioia dell’abbraccio di Dio nella vita futura (la vita eterna).. Quando Gesù parla del chicco di grano caduto in terra…e muore per produrre molto frutto, non pone l’accento sul dover morire, ma su “portare molto frutto”. Lo sguardo del Signore è sulla fecondità, non sul sacrificio. Vivere è moltiplicare vita. Non dare è già morire. Tuo è solo ciò che hai donato. Come accade per l’amore: è tuo solo se è per qualcuno. Un chicco di grano è piccola cosa, come la vita di ogni creatura, anche del più potente di questo mondo! E se tu non hai cose straordinarie da dare, non è importante. Ogni giorno sarà per me e per te un’occasione di dono, o di chiusura. Sarai un chicco di gra-no, lontano dal clamore e dal rumore, caduto nel silenzio, seminato giorno per giorno, senza smania di visibilità e di grandezza, nella terra buona della tua famiglia, nella terra arida del lavoro, nella terra amara dei giorni delle lacrime. Chicco di grano che prendi in mano e sembra una cosa morta, una cosa dura e spenta, mentre è un nodo di vita, dove pulsano germogli. Così è ogni persona: un quasi niente che però contiene invisibili e impensate energie, un cuore pronto a gemmare di pane e di abbracci. Il Signore, e lo sappiamo per fede, prende questo poco o quasi niente e lo salva, ne ricava molto frutto. Questa è la promessa e la certezza della GIOIA ETERNA!

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7 IN PROGRAMMA a cura di d. Mariano

OTTAVARIO DI PREGHIERA PER I DEFUNTI

`ÉÜàx átÇàt „ Z|É|t xàxÜÇt venerdì 1 NOVEMBRE 2013

sera dei santi: al cimitero Ore 15,00: benedizione a Poggio Ore 15,45: benedizione a Castelplanio

Sabato 2 NOVEMBRE 2013 COMMEMORAZIONE DI TUTTI I DEFUNTI

Ore 9,00: Santa Messa al cimitero di Castelplanio Ore 15,30: incontro ragazzi al Cimitero di Castelplanio e Poggio in contemporanea

Ore 17,30: Santa Messa al Santuario di Poggio - Prefestiva

DOMENICA 3 NOVEMBRE MessaperlaPaceRicordandoimortiditutteleguerre Ore10:PoggioS.Marcello-Ore11,15:Castelplanio

PREGHIERA A POGGIO SM SANTUARIO DELLA MADONNA

ORE 17,00: ROSARIO E CONFESSIONI ORE 17,30: SANTA MESSA ricordando in particolare

Lunedì 4 novembre: Ricordiamoidefuntidel2011 Dottori Edelvais, Dottori Aquilino, Basili Dino , Mercanti Avelina, Pierangeli Teresa, Livia Taus, Mario Bramati,Milletti Franchina , Tiranti Primo, Carbonari Angelo, Tiranti Adolfo, Di Placido Rosa Martedì 5 novembre: Ricordiamoidefuntidel2012 Basili Anna Maria, Consoli Agape, Ommenetti Urbana, Bruschi Lucia, Luzi Eva, Corsetti Domenica, Pirani Pierina, Bramati Dario, Tiranti Alfio, Ceccacci Angelo, Fiaoni Terzo, Orienti Dino, De Angelis Cesare, Cecchini Pietro, Costantini Natale, Carbini Anna Maria. Mercoledì 6 novembre: Ricordiamoidefuntidel2013 Gori Teresa, Regnicoli Giuliano, M.Annunciata Frezzotti, Zenobi Carla, Consoli Alvaro, Meloni Anna Maria, Pasquini Maddalena, Archetti Claudina, Carnevali Mario, Martarelli Elsa, Lanfranco Lorenzetti, Isabella Ceccacci

DOMENICA 10 NOVEMBRE Ore15:MessaalCimiterodiPoggio

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8 PREGHIERA A CASTELPlANIO

CHIESA DEL CROCIFISSO ORE 18,30: ROSARIO E CONFESSIONI ORE 19,00: SANTA MESSA

ricordando in particolare Giovedì 7 novembre:Ricordiamoidefuntidel2011Bucci Edda , Brunori Maria, Pierangeli Severino, Bregallini Giovanna ved. Ottaviani, Piccioni Domenico, Marchegiani Oreste, Obayuwana Esosa, Marini Margherita, Marri Gino, Bartoloni Marisa, Maria Luisa Foroni, Ida Agnetti ved. Marchegiani, Venerdì 8 novembre: Ricordiamoidefuntidel2012Mancinelli Giannina, Maria Massei in Paccusse, Polimeni Maria, Gasparini Angela, Violati Brunetta, Sbrega Adele, Bruschi Luigi, Giacomini Rosa, Cursi Delfino, Grizi Angelo, Foroni Ernesto, Chiorrini Anabilia, Gasparini Elio, Marini Teodolinda, Gilda Sbrega Sabato 9 novembre: Ricordiamoidefuntidel2013Morganti Laura, Zitelli Ivo, Rettaroli Pierina, Zitelli Fernanda, Fiaschetti Giovanni, Durelli Domenico, Valentini Maddalena, Elena Fattorini, Calderigi Marina, Micucci Virginia MESSAAPOZZETTO(datae casa dastabilire)perlefamigliedellazonainsuffragiodeilorodefunti

OGNI LUNEDI alle ore 21 presso il Centro di spiritualità c’è un incontro per la meditazione e la condivisione della Parola ascoltata il giorno prima. Aperto a tutti!

Nel mese dedicato al ricordo e alla preghiera per i defunti , le parrocchie organizzano la raccolta di offerte per il

fondo Caritas della Parrocchia per le emergenze nazionali e internazionali e per i poveri di casa nostra.DiceGesù:VenitebenedettidelPadremio,eprendetepossessodelRegnopreparatopervoifindallafondazionedelmondo…perchéiohoavutofameemiavetedato

damangiare…(Matteo,25)

PARROCCHIADISANSEBASTIANOINCASTELPLANIO–ESANNICOLO’APOGGIOSANMARCELLOCOLLEGAMENTOTRALEFAMIGLIEDELLEDUEPARROCCHIEPRO MANUSCRIPTO ‐ AD USO INTERNO ALLA COMUNITA'

COLLABORANO: SR ANNA MARIA VISSANI, SIMONE SEBASTIANO, STEFANIA VICO, don Mariano Piccotti: tel 0731.813402 (8) 339.650 6124 e‐mail: [email protected]