INFORMA Ottobre 2015 - Centro di servizio per il volontariato€¦ · PER IL WELFARE Ottobre 2015...

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Ottobre 2015 CSV INFORMA 1 On. Manuela Lanzarin Assessore ai Servizi Sociali Regione Veneto LE NOSTRE SFIDE PER IL WELFARE Ottobre 2015 Passaparola tra le associazioni di volontariato della provincia di Belluno Sostegno alle famiglie, interventi per i disabili e i non autosufficienti, valorizzazione del volontariato e del non profit sono gli assi portanti delle politiche sociali della Regione Veneto in questo quinquennio. Le politiche di austerità finanziaria e di progressivo accentramento delle competenze rischiano di mettere in crisi il sistema dei servizi alla persona e gli interventi di welfare. Ma la Regione Veneto non intende rinunciare a investire nel sociale. E considera la famiglia il perno delle proprie politiche di welfare, sia nei confronti dell’infanzia sia della terza età. Agli aiuti già avviati per le famiglie numerose (sono già 8.411 i bonus assegnati ai nuclei numerosi, con 4 o più figli) e per le famiglie monoparentali o i genitori separati e in difficoltà (158 assegni già erogati per spese sanitarie e canoni di affitto), intendiamo affiancare un bonus bebè per ogni nuovo nato e un “buono famiglia” per quei genitori che utilizzano gli asili nido famiglia. Pensiamo inoltre a misure premiali ANNO XIII n. 3 Supplemento di CSVbelluno.it-isc. tribunale BL n. 5 11/04/2003 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, c. 2, DCB BL NoVEMBRE 2005 3. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 14. 15. 16. 18. 21. 22. 24. 26. 31. 34. 38. 40. 43. 45. 48. 51. 53. 54. PROGETTAZIONE SOCIALE CSV IL SALUTO DI MAURO DECET LA RIFLESSIONE DI ZAMPIERI NUOVI PRESIDENTI CSV VENETI NUOVE ASS. ADERENTI I RISULTATI DEL MERCATINO "DONA 1 SORRISO" PROGETTO "STACCO" IN FINALE PROGETTO "PASSI" "POSTCARDS FROM BELLUNO" SERVIZIO VOLONTARIO EU "SHARING COMMON VALUES" DIAMOCI UNA MOSSA! STAGE ALLO SPORTELLO ADS "ESTATE PARTECIPANDO" UN MURALES PER LA GIUSTIZIA EXPO MILANO 2015 I NUOVI AL SERVIZIO CIVILE UN OCCHIO SULL'IMMIGRAZIONE VOLONTARIATO CADORINO 2015 ABBRACCIANDO LE TRE CIME IN BICI AL LAGO DI S. CROCE "STORIA DEL TEMPO INUTILE" ABM: ARRIVANO I 50 ANNI NUOVO DIRETTIVO "LEALI" TORNEO TENNIS LENTIAI SCONFIGGENDO LA LUDOPATIA INDICE INDICE

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Ottobre 2015CSVINFORMA

1

On. Manuela Lanzarin

Assessore ai Servizi SocialiRegione Veneto

LE NOSTRE SFIDEPER IL WELFARE

Ottobre 2015

Passaparola tra le associazioni di volontariato della provincia di Belluno

Sostegno alle famiglie, interventi per i disabili e i non autosufficienti, valorizzazione del volontariato e del non profit sono gli assi portanti delle politiche sociali della Regione Veneto in questo quinquennio. Le politiche di austerità finanziaria e di progressivo accentramento delle competenze rischiano di mettere in crisi il sistema dei servizi alla persona e gli interventi di welfare. Ma la Regione Veneto non intende rinunciare a investire nel sociale. E considera la famiglia il perno delle proprie politiche di welfare, sia nei confronti dell’infanzia sia della terza età.Agli aiuti già avviati per le famiglie numerose (sono già 8.411 i bonus assegnati ai nuclei numerosi, con 4 o più figli) e per le famiglie monoparentali o i genitori separati e in difficoltà (158 assegni già erogati per spese sanitarie e canoni di affitto), intendiamo affiancare un bonus bebè per ogni nuovo nato e un “buono famiglia” per quei genitori che utilizzano gli asili nido famiglia. Pensiamo inoltre a misure premiali

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54.

PROGETTAZIONE SOCIALE CSV

IL SALUTO DI MAURO DECET

LA RIFLESSIONE DI ZAMPIERI

NUOVI PRESIDENTI CSV VENETI

NUOVE ASS. ADERENTI

I RISULTATI DEL MERCATINO

"DONA 1 SORRISO"

PROGETTO "STACCO" IN FINALE

PROGETTO "PASSI"

"POSTCARDS FROM BELLUNO"

SERVIZIO VOLONTARIO EU

"SHARING COMMON VALUES"

DIAMOCI UNA MOSSA!

STAGE ALLO SPORTELLO ADS

"ESTATE PARTECIPANDO"

UN MURALES PER LA GIUSTIZIA

EXPO MILANO 2015

I NUOVI AL SERVIZIO CIVILE

UN OCCHIO SULL'IMMIGRAZIONE

VOLONTARIATO CADORINO 2015

ABBRACCIANDO LE TRE CIME

IN BICI AL LAGO DI S. CROCE

"STORIA DEL TEMPO INUTILE"

ABM: ARRIVANO I 50 ANNI

NUOVO DIRETTIVO "LEALI"

TORNEO TENNIS LENTIAI

SCONFIGGENDO LA LUDOPATIA

INDICEINDICE

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Ottobre 2015CSV CSVINFORMA

2EDITORIALE

nei confronti dei Comuni che garantiranno servizi oltre il consueto orario scolastico, in modo da agevolare la conciliazione dei tempi di lavoro e cura. E vorremmo arrivare ad istituire in tutti i comuni uno sportello famiglia una sorta di help desk online, dove le famiglie possano trovare risposta sulle misure di sostegno, aiuti pubblici, esperienze associative in relazione ai loro bisogni.Ci sono comuni del nostro territorio dove oltre la metà della popolazione ha più di 60 anni e il 40-42 per cento vive da solo: per me la sfida è sostenere le famiglie potenziando l’assistenza domiciliare, qualificando e valorizzando la rete delle badanti tramite un apposito registro, lanciando iniziative formative e sgravi per la loro assunzione. Ma sono consapevole anche che, quando l’anziano è solo e non più autosufficiente, l’unica vera risposta non può che essere di tipo residenziale. Per affrontare questa nuova emergenza serve la riforma delle Ipab (è già all’esame del Consiglio regionale la proposta di legge presentata dal presidente Zaia) per trasformarle in aziende pubbliche di servizi alla persona o in fondazioni private. L’obiettivo è rimettere in circolo, nel territorio, il potenziale assistenziale e patrimoniale di circa 300 istituti storici, per trasformarli in “centrali” di servizi, in collaborazione con famiglie, associazioni, enti locali.

Altro obiettivo cardine di questa legislatura sarà la creazione dell’Osservatorio regionale sulla disabilità: non l’ennesimo organo burocratico, ma un luogo di confronto permanente tra istituzioni e associazioni per misurare i bisogni reali delle persone disabili e delle loro famiglie, studiare e promuovere percorsi di autonomia e indipendenza, condividere e promuovere le buone prassi che emergono del territorio.Ma la sostenibilità del nostro modello di servizi e di assistenza potrà essere garantita solo dalla valorizzazione del non profit, delle tante e vitali esperienze di solidarietà attiva e di impegno civile di cui è ricco il Veneto. Un tessuto di associazioni, fondazioni, enti, reti sociali che deve trovare la propria cornice istituzionale in una legge quadro per il terzo settore. È a questo obiettivo programmatico che sto lavorando sin dal primo giorno di insediamento del governo regionale: la prima fase è quella dell’incontro e dell’ascolto delle tante realtà che lavorano nel sociale senza fini di lucro. Proseguiremo poi con il confronto su modelli, buone prassi, costi standard, per garantire le medesime opportunità ai diversi attori e territori del Veneto. Per poi arrivare a codificare il sostegno attivo dell’istituzione al non profit. Con l’obiettivo di dare nuova linfa a quel welfare di comunità che è la prima risorsa della società veneta.

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3COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

100 MILA EURO PER LA PROGETTAZIONE SOCIALEPubblicati i bandi Csv per i progetti di solidarietà, formazione e protezione civile

Come già il 2014, anche quest’anno risente in maniera forte del periodo di crisi economica che sta attraversando il nostro Paese e che si riflette inevitabilmente anche nella diminuzione dei finanziamenti al Terzo settore. In particolare, per quanto riguarda i Centri di servizio per il volontariato, ci si trova di fronte a una contrazione dei Fondi Speciali del Volontariato, sostenuti dalle fondazioni di origine bancaria presenti nel Veneto, finanziatrici istituzionali dei Csv. Fondi che da una media di circa 12 milioni di Euro negli anni scorsi, crollano ai 3,5 milioni assegnati per il 2015 (cifra peraltro in linea con il 2014). A Belluno in particolare, per quanto riguarda le risorse assegnate alle associazioni tramite bandi, siamo passati da circa 900 mila euro del 2008 ai 100 mila nel 2015 per le diverse tipologie di bando.Consapevoli della situazione generale e locale, si è ritenuto opportuno concentrare attenzione e risorse economiche sulle linee progettuali giudicate prioritarie,

riproponendo il bando per la Solidarietà. Il Consiglio Direttivo del Csv di Belluno, nell’individuare le modalità per la gestione dei fondi da assegnare attraverso bandi rivolti alle organizzazioni di volontariato (odv) iscritte nel registro regionale, valuterà con maggiore attenzione, ma non esclusivamente, i progetti a favore di famiglie e persone in situazioni di emarginazione sociale, di evidente stato di disagio per la mancanza dei beni di prima necessità, a favore delle fasce più deboli della cittadinanza, con attenzione alla perdita e/o alla mancanza di lavoro evidenziate dalla situazione economico/finanziaria. Saranno privilegiate, in fase di selezione, le richieste di contributo che produrranno azioni nelle aree prioritarie sopra evidenziate e una reale e concreta risposta ad esse, auspicabilmente attraverso la creazione di nuove reti tra soggetti e il rafforzamento di quelle esistenti. Ai progetti di solidarietà è stato assegnato un plafond di 80 mila euro. Il contributo del

Nevio Meneguz

Direttore del Csv di Belluno

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Csv di Belluno per i progetti di solidarietà presentati non potrà superare l’importo massimo di 3.500 euro. Nel caso di progetti che vedono la partecipazione di almeno due odv (compresa la capofila) iscritte nel registro regionale, il contributo potrà arrivare fino a 8.500 euro. I progetti che ne coinvolgeranno almeno tre, compresa la capofila, iscritte nel registro regionale delle Odv, nonché pubbliche amministrazioni e altri soggetti del Terzo settore e del mondo profit, potranno ricevere un contributo del Csv di Belluno non superiore all’importo massimo di 15 mila euro e potranno avere uno sviluppo pluriennale (massimo 2 anni). Il Csv di Belluno potrà sostenere anche azioni orientate all’avvio e al supporto delle attività, adeguatamente documentate, svolte da associazioni di piccole dimensioni, anche se non ancora iscritte, ma iscrivibili, o in fase di iscrizione nel registro regionale delle organizzazioni di volontariato, purché operanti nello spirito della legge n. 266 dell’11/08/1991 e nei settori di intervento di cui alla normativa regionale in materia. In questo ultimo caso il contributo del Csv di Belluno per ogni singola richiesta non potrà superare l’importo di mille euro e non sono ammesse le spese relative alla copertura totale o parziale del personale retribuito.

Consapevoli della situazione generale e locale e dei bisogni del territorio si è ritenuto opportuno poi proporre, in aggiunta al bando per la Solidarietà, anche un bando per sostenere in modo puntuale gli interventi di Formazione e le attività di Protezione civile. Per tali bandi sono destinate risorse per 20 mila euro.Per tutte le tipologie di bando la scadenza è fissata al 15 ottobre 2015.Gli operatori del Csv sono disponibili, previo appuntamento, per consulenza e assistenza alla progettazione nelle fasi di ideazione, stesura, monitoraggio e rendicontazione.

Tutte le informazioni relative al bando potranno essere chieste ai seguenti recapiti:

• Feltre: telefono 0439305028, fax 0439317566, e-mail [email protected]

• Belluno: telefono 800392333, fax 0437958273, e-mail [email protected]

• Pec: [email protected] (solo da altra Pec)

Tutti i moduli (formulario, schema di budget preventivo e consuntivo, altri modelli) possono essere scaricati dal portale internet del Csv http://www.csvbelluno.it/servizi/progettazione-sociale/bandi-del-csv.html.

COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

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5COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

UNO, NESSUNO CENTOMILA... SOGNI

Provo grande riconoscenza e ammirazione verso quanti gioiscono dei sogni altrui, che non si accontentano di remare solo nei propri, ma che sostengono e alimentano per tutti un'opportunità e sono felici che si trasformino in una meravigliosa realtà.Quasi 40 anni fa il volontariato bellunese si è dato una solidarietà di ampio respiro e con il Comitato d’Intesa ha promosso una crescita nel tessuto provinciale, dei valori del Terzo settore e di tutto il no profit. Abbiamo percorso molta strada e da un grande sogno si è passati alla partecipazione di molti sogni: se volontariato è inclusione, il suo volto è la gioia della condivisione nel cammino.Stiamo entrando negli “-anta” e forse necessitiamo di fare una verifica sulla strada sin qui svolta, sulla comprensione della nostra difficile realtà provinciale, ascoltando le domande che le molte associazioni pongono, sapendoci attrezzare per leggere i segnali deboli delle mutevoli dinamiche umane, confrontandoci con i molteplici attori della società civile.

Abbiamo compreso che l'esperienza è l'insegnante più difficile: prima ti fa l'esame, poi ti spiega la lezione. Il percorso va di pari passo con il saper umanizzare la realtà grazie alla nostra fragilità e altrui fiducia, cercando di comprendere e dare un senso a quello che si fa. Per questo siamo convinti che non sono le regole o le norme che fanno le relazioni. E nemmeno le raffinate discussioni teoriche, forse pure i soli accordi sui principi non sono sufficienti. Solo camminando assieme e accettando le diversità.La sintesi del grande promotore del volontariato italiano, Luciano Tavazza, è eloquente, il volontariato deve indirizzarsi «verso l’unità nella distinzione». Il futuro ci chiede di allargare gli orizzonti, guardando assieme ad altri il percorso che ci attende. Ritorna necessario tessere relazioni solidali tra i diversi gruppi, forse è ora di ricominciare a riscoprire una solidarietà di vicinanza, di prossimità tra i volontariati, così da trovare le ragioni che arricchiscono la realtà, senza deformarla, e ne accrescano il valore umano e sociale.

Coraggio, tocca anche me!

Mauro Decet

Membro uscente del consiglio direttivo del Comitato d'Intesa

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6COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

IL "BAGAGLIO" CHI LO PORTERÀ?

Al termine del mandato che ci avete voluto dare nel 2012, è prassi tracciare dei bilanci. Tra pochi giorni ci ritroveremo in assemblea per rinnovare gli organi sociali del Comitato d’Intesa e del Csv di Belluno e in quell’occasione potremo consegnare il resoconto di quanto tutti assieme siamo stati capaci di fare.Tanti i problemi a cui il territorio ci chiama a rispondere e lo faremo ancora solo se capaci di adeguare, con la volontà che ci contraddistingue, il rapporto con la Società Civile che lo abita. Siamo davanti a continue trasformazioni e starà a noi capire, ancora una volta, come incidere per allargare il legame sociale con tutti i cittadini. Pensare a quello che è stato fatto e riuscire a far sì che la volontà, l’entusiasmo, la determinazione che ha consentito di raggiungere tanti traguardi possa dare ancora risposte.

Il Consiglio Direttivo negli ultimi mesi si è interrogato su questi temi e le riflessioni emerse con i suggerimenti, le prospettive, le idee e i cambiamenti saranno lasciati ai nuovi consiglieri, a cui auguriamo buon lavoro, per trarre spunti per il loro mandato. L'articolo di Mauro Decet introduce queste prospettive soprattutto per essere compresi e dire «coraggio, tocca a me».

Un saluto e riconoscenza sono dovuti a chi ci è stato vicino e ci ha aiutati, alle associazioni, ai volontari e alla struttura tutta del Csv, attenta e capace, e alle istituzioni con le quali abbiamo trattenuto rapporti di dialogo, condivisione e ricerca del “Bene comune”.

Giorgio Zampieri e i membri dei direttivi uscentidel Comitato d'Intesa e del Csv di Belluno

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7COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

TRE NUOVI PRESIDENTI E UN COMMISSARIO PER I CENTRI DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO DEL VENETO

Alberto Franceschini, Lamberto Cavallari e Roberto Scarpa sono i nuovi presidenti rispettivamente dei Csv di Treviso, Rovigo e Venezia.A Vicenza è arrivato il Commissario Mauro Bellesia.

A loro quattro l'augurio di un proficuo e fruttuoso lavoro.

Giorgio Zampieri

Lamberto Cavallari

Alberto Franceschini

Roberto Scarpa Giorgio Ortolani

Chiara Tommasini

Commissario Mauro Bellesia

CSV di Belluno

CSV di Rovigo

CSV di Treviso

CSV di Venezia

CSV di Padova

CSV di Verona

CSV di Vicenza

I PRESIDENTI DEI CSV DEL VENETO

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8COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

NUOVE ASSOCIAZIONI ADERISCONO AL COMITATO D'INTESA

Sono tre le nuove associazioni aderenti al Comitato d'Intesa di Belluno:

• GRUPPO DI VOLONTARIATO ORDINARIO DI SANTA GIUSTINA DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI • IL GIRASOLE

• PARKOCADORE

Il "Gruppo di volontariato ordinario di Santa Giustina dell'Associazione nazionale Carabinieri" presieduto da Fernando Napoli raggruppa una ventina di iscritti e e opera prevalentemente nell'ambito sociale e del soccorso. L'associazione è stata costituita il 13 novembre 2014.

“Il GiraSole” di Comelico e Sappada si è costituita il 20 novembre 2014 e dal 2007 si occupa di accompagnare gli anziani o le persone in difficoltà nelle strutture sanitarie, ospedaliere o nei centri di servizio del territorio, oltre che organizzare attività di animazione in casa di riposo, prestare ausili, coordinare l'attività dei nonni vigili e perseguire il progetto "Sollievo" per la gestione di un centro anziani in convenzione con i Comuni di Santo Stefano e Calalzo di Cadore. I soci aderenti sono circa sessanta e il sodalizio è presieduto da Dario Quinz.

“Parkocadore” di Pieve di Cadore è stata costiutita il 21 ottobre 2013 e conta una decina di soci aderenti. Dal 2012 si occupa di assistere e confortare gli ammalati di Parkinson e i loro familiari con progetti e servizi dedicati. Il presidente è Francesco Gallorini.

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9COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

MERCATINO DELL'ANTIQUARIATO SOTTO PORTA DOJONARaccolti quasi 2 mila euro per il Fondo provinciale di solidarietà

Il mercatino dell'antiquariato del Comitato d'Intesa di Belluno è stato un successo: sono stati raccolti ben 1836,73 euro, che verranno donati interamente al Fondo provinciale di Solidarietà. Le volontarie dell'ente hanno tenuto aperte le porte della saletta comunale di porta Dojona per tutto il mese di giugno, ogni mattina e pomeriggio dal mercoledì al sabato. I molti oggetti, dai ricami ai tendaggi, a interi servizi di piatti e bicchieri, a borse, giochi per bambini, libri e bigiotteria, sono andati letteralmente a ruba, tanto che ben poco è stato riportato in magazzino. Pertanto le volontarie ringraziano tutte le persone che hanno contribuito al successo del mercatino e a tutti coloro che sono passati e hanno acquistato qualcosa.

Il Fondo Provinciale di Solidarietà nasce nel 1999 come lascito derivante dalla somma avanzata da una raccolta fondi promossa dal Comune di Ospitale di Cadore, per sostenere le spese di un importante intervento sanitario negli Stati Uniti d'America. Scopo del Fondo è dare immediata assistenza morale, di consulenza, di supporto psicologico, informativo, ma anche economico, a situazioni di particolare emergenza e gravità che vedono coinvolte persone o famiglie con disagi di qualsiasi natura, in attesa di soluzioni da parte di strutture pubbliche, private o associative.

Francesca Valente

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10COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

"DONA 1 SORRISO" DONA MILLE EURO AL COMITATO D'INTESA

Dei 37.200 euro raccolti dall'undicesima edizione della manifestazione "Dona 1 sorriso", mille sono andati a sostegno dei progetti del Comitato d'Intesa. Il torneo di calcio 3 contro 3 organizzato dal comitato Baita dei Castaldi nell'omonima piana ha sfondato ogni record e superato ogni aspettativa, permettendo di sostenere una quindicina di associazioni, enti e scuole provinciali i soldi ricavati dalla vendita dei biglietti della lotteria e alcune donazioni.

Per questo il presidente del Comitato d'Intesa e del Csv di Belluno Giorgio Zampieri esprime la sua sentita gratitudine.La manifestazione è ormai un must dell'estate bellunese e cresce ogni anno in numeri e partecipanti. Quest'anno i testimonial sono stati 180, tra cui papa Francesco, Neymar, Alberto Dalla Corte, Michele De Pellegrin e Francesco Totti. (f.v.)

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11COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

IL PROGETTO “STACCO” PASSA ALLA FASE FINALE DEL BANDO 5X1000 ACLI

Il Comitato di Intesa è tra i finalisti della seconda edizione del concorso nazionale “Scegli tu – 5xmille Acli”. L'idea proposta è il sostegno e l'implementazione del progetto provinciale “Stacco - Servizio di Trasporto e accompagnamento”, in vigore da diversi anni in tutta la provincia e fondato sul volontariato.Stacco consiste nel trasporto e accompagnamento di anziani e disabili con difficoltà motorie o psichiche presso le strutture socio-sanitarie e non, luoghi di aggregazione o presso uffici ai fini di effettuare visite mediche, esami, controlli, pratiche d'ufficio e altre attività. Con l'eventuale contributo del bando Acli, il Comitato di Intesa potrà perfezionare ancora alcuni aspetti organizzativi del servizio.

Il progetto Stacco è stato scelto dalla giuria tecnica interna delle Acli nazionali, che ha premiato su base qualitativa le 25 migliori idee, le quali andranno ad affiancarsi ad altre 25 scelte da una partecipata votazione pubblica online. Cinquanta i finalisti su 328 partecipanti complessivi da tutta Italia. La giuria ha diviso le idee pervenute in categorie tematiche, cui attribuire diversi pesi in base al tipo di intervento e a quanto questo può essere considerato significativo rispetto al tema di fondo: “povertà e diseguaglianza”. Valorizzate quindi le idee ritenute più interessanti, da andare ad approfondire nella seconda fase, tenendo conto di un criterio di composizione complessiva per tipologia di attività, di destinatari e di distribuzione geografica. Alla fine di ottobre saranno 20 le idee vincitrici che potranno aggiudicarsi un contributo di 5 mila euro ciascuna.

Enrico De Col

Centro Studi Ricerca e Progettazione del Csv di Belluno

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12COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

È TERMINATO IL PROGETTO PROVINCIALE “PASSI”

Si è concluso il 29 settembre con la consegna finale degli attestati il progetto provinciale “Passi” per educare i giovani

a “Partecipazione Ambiente Salute Sostenibilità Integrazione”. Dopo la formazione nelle scuole di Belluno e Feltre che si è svolta in primavera, una ventina di studenti ha prestato servizio in 12 associazioni sparse per tutta la provincia (in totale erano 28 le associazioni che si erano rese disponili). Tutti i ragazzi hanno svolto ameno 30 ore di volontariato sotto la supervisione e il monitoraggio delle due coordinatrici Laura De Riz e Anita Tisat del Centro Studi ricerca e progettazione del Csv Belluno e di tre giovani tutor (Sabrina Campigotto, Enrico De Col e Daniela Minella). Contestualmente lo staff ha

effettuato una raccolta dati sull'andamento del progetto, che è si chiuso con una cerimonia conclusiva al municipio di Ponte nelle Alpi alla presenza delle autorità, degli organizzatori, dei ragazzi e delle associazioni coinvolte. Nella stessa sede, è stato proiettato il video del regista Roberto Bristot e del laboratorio Inquadrati del Csv che sintetizza l'esperienza di volontariato estiva. «I ragazzi sono entusiasti, così come le associazioni che li hanno ospitati», affermano le coordinatrici Laura De Riz e Anita Tisat del Centro Studi ricerca e progettazione del Csv di Belluno. «Finora un quarto di loro ha manifestato l'intenzione di voler continuare a fare volontariato, centrando così uno degli obiettivi del nostro

Centro Studi Ricerca e Progettazione del Csv di Belluno (CSRP)

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13COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

progetto».Di seguito l'elenco delle associazioni che hanno ospitato i ragazzi.Nel Bellunese e Agordino: l'associazione di assistenza ospedaliera “Cucchini”, con le sezioni di Agordo e Belluno; l'associazione Apaca, che gestisce il rifugio per cani abbandonati di Belluno; la Pro Loco di Canale d'Agordo con l'ufficio turistico; l'associazione Dottor Clown per il reparto Pediatria dell'ospedale di Belluno; l'Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) presso la propria sede alla ex Casa del sole a Ponte nelle Alpi, nelle visite domiciliari ai malati e al suo convegno provinciale a Pedavena. Il comune capofila di Ponte nelle Alpi, con il supporto della locale Pro Loco, ha inoltre coinvolto i giovani in un progetto di valorizzazione turistica con la raccolta dati delle strutture ricettive della zona. Nel Feltrino: l'associazione Anteas “La Cometa”, che opera nella casa di riposo di Seren del Grappa; l'Ados (associazione Donne operate al seno), nell'ospedale di Feltre; l'associazione Giacche Verdi Veneto, che in collaborazione con il posto fisso

di Celarda del Corpo Forestale dello Stato di Belluno (ufficio territoriale per la biodiversità), svolge attività di ippoterapia al maneggio del CFS di Nemeggio; la Squadra Feltrina Cinofili da Soccorso della Protezione civile, che ha coinvolto i giovani in varie esercitazioni nel feltrino e Valbelluna; il centro cinofilo “Qua la zampa” a Feltre; la Lav (Lega anti vivisezione) di Pedavena con il campo estivo “Lavacanza”, a cui hanno partecipato alcuni ragazzi.Sulla pagina Facebook “Progetto Passi” è possibile vedere un resoconto del percorso.https://www.facebook.com/Progetto-Passi-350509998478783/timeline/

L'iniziativa, finanziata con il bando regionale “Giovani, cittadinanza attiva e volontariato 2014”, è stata promossa dal Comune di Ponte nelle Alpi con una vasta rete di partner tra cui Comitato d'Intesa e Csv di Belluno, Ulss n. 1 e 2 e Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi (questi ultimi tre enti sono stati direttamente coinvolti nella fase di formazione nelle scuole), con il patrocinio della fondazione Dolomiti Unesco.

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14COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

SU YOUTUBE I VIDEO DEL PROGETTO“POSTCARDS FROM BELLUNO”

Sono online i risultati del progetto “Postcards from Belluno”, ovvero quattro video che promuovono i valori della provincia di Belluno seguendo i filoni di emigrazione e ritorni, paesaggio e ambiente dolomitico e volontariato. L'approccio voluto dai coordinatori del progetto Laura De Riz, Enrico De Col e Anita Tisat del

Centro studi ricerca e progettazione del Csv è stato infatti quello di far raccontare la provincia di Belluno dai giovani bellunesi stessi. I primi tre video sono stati realizzati dai tre registi bellunesi vincitori del concorso legato all'iniziativa ovvero Paolo Dal Pont, Rajeev Badhan e Paolo Maoret. Il quarto video dal titolo “Helpy” invece è una produzione del laboratorio Inquadrati del Csv con la regia di Roberto Bristot e il supporto tecnico di Emanuele Bunetto e

Nicola De Bon. In questo caso protagonisti sono gli studenti delle sezioni multimediali dell'Istituto “Catullo” di Belluno e numerose associazioni di volontariato che in modo vivace e colorato hanno fornito un bello spaccato del mondo della solidarietà provinciale. I video sono visualizzabili sul canale You Tube “Postcards from Belluno” o sull'omonima pagina Facebook.Postcards from Belluno è un'iniziativa promossa dalla Provincia di Belluno con partner Csv Belluno, “Scuole in Rete per un mondo di solidarietà e pace” e Consorzio turistico Dolomiti, reso possibile grazie al finanziamento ottenuto dall'Upi (Unione Province d'Italia) e da Ang (Agenzia Nazionale Giovani) nell'ambito del bando “Be@ctive 2014”. (CSRP)

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Ottobre 2015CSVINFORMA

15COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

IL COMITATO D'INTESA È ORGANIZZAZIONE ACCREDITATA

PER L'INVIO E IL COORDINAMENTO DI PROGETTI DI SERVIZIO

VOLONTARIO EUROPEO

Il Comitato d'Intesa ha recentemente ottenuto dall'Ang (Agenzia Nazionale per i Giovani) l'accreditamento necessario per poter coordinare progetti Sve (Servizio Volontario Europeo) e permettere a giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni di vivere un'esperienza di volontariato all'estero. In provincia di Belluno mancava da anni un ente accreditato in grado di offrire questa opportunità ai giovani, con consulenza e supporto alla mobilità internazionale nell'ambito del volontariato europeo. «Un altro importante tassello nella nostra strategia che va nella direzione della promozione del volontariato giovanile, della cittadinanza attiva e della mobilità dei giovani bellunesi con diverse azioni progettuali», afferma il direttore del Csv Nevio Meneguz, «questa è una peculiarità innovativa e siamo pronti ad accogliere questa sfida come unico ente in provincia accreditato per questo tipo di servizio».Il Servizio Volontario Europeo è un programma di volontariato internazionale finanziato dalla Commissione Europea all'interno del programma “Erasmus+” e ha l'obiettivo di migliorare le competenze e le possibilità occupazionali dei giovani. Il finanziamento della Commissione europea prevede la copertura completa dei costi di

vitto e alloggio del volontario, un rimborso delle spese di viaggio erogato sulla base delle distanze chilometriche, un compenso mensile e una copertura assicurativa per tutto il periodo di volontariato all'estero. La durata del Servizio Volontario Europeo varia dalle due settimane ai 12 mesi. Grazie alla dimensione interculturale e al suo approccio non formale, il Servizio Volontario Europeo è un'opportunità unica per entrare in contatto con culture diverse dalla propria e per acquisire nuove competenze e capacità utili alla propria crescita personale e professionale. Obiettivo dello Sve, infatti, è quello di diffondere tra i giovani la cultura della solidarietà, della tolleranza, della comprensione reciproca e della partecipazione, proponendo loro un’esperienza di volontariato presso organizzazioni non profit europee. Si tratta di un’opportunità unica di conoscenza e formazione non formale, a conclusione della quale è previsto il rilascio di un certificato sulle competenze acquisite. Sono già attive alcune offerte per progetti di volontariato presso associazioni no profit europee. Per qualsiasi informazione è possibile contattare il Centro Studi Ricerca e progettazione del Csv di Belluno al seguente indirizzo: [email protected]. (e.d.c.)

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Ottobre 2015CSV CSVINFORMA

16COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

IL COMITATO ORGANIZZA IL PROGETTO ERASMUS+ “SHARING COMMON VALUES”CHE PORTERÀ IN PROVINCIA, PER UNA SETTIMANA,50 GIOVANI DA TUTTA EUROPA

Il Comitato d’Intesa ha ottenuto un importante risultato con il finanziamento da capofila di un progetto europeo Erasmus+ che porterà in provincia 50 giovani da tutta Europa. L'iniziativa è uno scambio giovanile (“azione 1”) dal titolo “Sharing common values” che si svolgerà al Centro Giovanni XXIII di Belluno dal 2 al 9 ottobre. L'obiettivo è quello di riflettere sui temi del volontariato dando attuazione ai principi dell'Anno europeo del volontariato del 2011 secondo un approccio comune. Il progetto prevede una prima fase di individuazione dei valori comuni che guidano a livello comunitario l'attività di volontariato, sperimentando alcune metodologie partecipative come il world cafè, dibattiti e giochi di ruolo. Al fine di diffondere questi risultati, si realizzeranno

dei prodotti artistici e multimediali (un flash mob e un video) a seguito di un percorso che coinvolgerà i partecipanti in una serie di laboratori creativi, di teatro e di videomaking. Previste anche delle visite sul territorio a Belluno e a Feltre. Coinvolte, oltre all'Italia, altre 9 nazioni: Belgio, Grecia, Lettonia, Lituania, Macedonia, Polonia, Portogallo, Romania e Spagna. «Per la prima volta in provincia di Belluno una realtà locale riesce ad organizzare come capofila un progetto Erasmus+», afferma il presidente del Comitato di Intesa Giorgio Zampieri, «con quasi 650 domande presentate a livello nazionale per il recente bando dell'azione 1 il Comitato d'Intesa è stato tra i 131 enti in tutta Italia ad aver ricevuto un esito positivo, segno quindi della validità di

Enrico De Col

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Ottobre 2015CSVINFORMA

17COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

Erasmus+:nuove opportunità in Spagna, Romania, Repubblica Ceca e Olanda

questo progetto. Questo mese si svolgerà questo importante evento che coinvolgerà decine di giovani che soggiorneranno nelle Dolomiti portando le loro esperienze e competenze, conoscendo una delle nostre ricchezze ovvero il mondo del volontariato locale». La delegazione italiana, fondata sull'equilibrio di genere, è stata composta dal Comitato d'Intesa con cinque giovani specialisti nei settori della regia, teatro e danza.

Oltre al progetto da capofila che si svolgerà a Belluno, continuano le opportunità di mobilità internazionale con il programma Erasmus+. Diversi progetti sono infatti stati finanziati in questo settore grazie al lavoro del Centro studi ricerca e progettazione del Csv, che coinvolgeranno 8 giovani residenti in provincia di Belluno. Il primo è un corso di formazione a Madrid che si svolgerà a ottobre e avrà come protagonista tre giovani, già selezionati nelle scorse settimane. Il focus di questa iniziativa è l'accrescimento delle competenze nell'ambito dell'educazione non formale dei giovani, attraverso una riflessione sul mondo dell'occupazione giovanile. Parteciperanno 30 ragazzi e ragazze provenienti da 13 paesi europei con capofila la Fondazione Tomillo di Madrid.

Durante i 6 giorni ci sarà occasione per un confronto che permetterà ai partecipanti di acquisire nuove competenze relazionali utili nella gestione di gruppi giovanili, oltre che migliorare la conoscenza della lingua inglese. Seguirà poi un analoga esperienza in autunno in Romania nella città di Craiova per discutere di imprenditoria sociale, in Repubblica Ceca (ad Hradec nei pressi di Praga) sul “dialogo strutturato” con altri tre giovani e uno scambio in più tappe (della durata complessiva di un anno a partire dal 2016) organizzato in Olanda (a Ommen) sulla “costruzione di reti di pace” che in prima battuta impegnerà due giovani a cui nelle fasi successive se ne aggiungeranno altri. Per informazioni su questi e altri scambi in programma si può seguire il sito del Csv www.csvbelluno.it per restare aggiornati sulle ultime novità e informarsi sull'apertura delle selezioni pubbliche per i vari scambi oppure si può contattare il Centro Studi Ricerca e progettazione del Csv Belluno all'indirizzo [email protected].

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Ottobre 2015CSV CSVINFORMA

18COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

“DIAMOCI UNA MOSSA • il volontariato cambia marcia”

Laboratori itineranti di ricerca-azione sul ruolo del volontariato nel presente e prossimo futuro nella provincia

Il Csv si mette in gioco confrontandosi con le associazioni del territorio

Essere sempre più vicini alle associazioni di volontariato e cercare di offrire servizi sempre più rispondenti alle necessità delle associazioni è l'impegno che si è dato per questo autunno il Csv di Belluno, organizzando un fitto calendario di laboratori itineranti di ricerca-azione rivolti a tutte le associazioni di volontariato, di promozione sociale e gruppi informali della provincia.Scopo degli incontri è quello di valutare le proposte per lo sviluppo adeguato di iniziative relativamente alle aree di formazione, comunicazione, progettazione

e consulenza per l’anno 2016 del Csv di Belluno. Per cogliere ogni necessità e favorire il confronto e l'analisi degli effettivi bisogni delle associazioni e dei volontari, saranno effettuati dei focus group distribuiti nell’intero territorio provinciale, con inizio il 5 di ottobre a Santo Stefano di Cadore e fine ad Agordo il 30 novembre. Ben 15 gli appuntamenti in programma che, proprio per favorire la partecipazione, si terranno nelle principali aree della provincia: Agordino, Alpago, alto Agordino, alto Feltrino, Ampezzo, basso Feltrino, Bellunese, Centro Cadore, Comelico, Destra Piave, Feltrino,

Del CCP:

Rosanna CanovaPaolo CapraroAngelo Paganin

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Ottobre 2015CSVINFORMA

19COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

Longaronese, sinistra Piave e Zoldo. Chi non potesse partecipare all'incontro più vicino alla propria sede potrà farlo in una qualsiasi delle altre sedi.Agli incontri sono invitati tutti i comitati, le consulte, le associazioni di volontariato e di promozione sociale, gruppi informali operanti nell'ambito della valorizzazione e assistenza alla persona, in campo socio-sanitario, educativo, nella tutela dei beni ambientali e culturali, nel soccorso e della protezione civile.In un momento di crisi, di fatica e sconforto, il percorso “DIAMOCI UNA MOSSA - il volontariato cambia marcia” ha anche lo scopo di favorire il dialogo fra le organizzazioni di volontariato e tra i volontari stessi.

Punto di partenza sono gli esiti del percorso costituito da incontri/laboratori di riflessione sul tema “Ieri, oggi, domani: il ruolo del volontariato nella gestione del bene comune”, organizzati dal Csv di Belluno tra il mese di ottobre 2013 ed il mese di febbraio 2014 nelle varie vallate della provincia.Gli incontri saranno coordinati dall'equipe composta da Rosanna Canova, Paolo Capraro e Angelo Paganin, già coinvolti nella precedente iniziativa. Saranno coadiuvati nell'analisi del lavoro da Diego Cason, dai componenti del Centro studi ricerca e progettazione del Csv e dai giovani in servizio civile. Sul sito del Csv di Belluno, nell'area “Formazione”, è pubblicato il materiale da visionare prima di partecipare agli incontri.

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Ottobre 2015CSV CSVINFORMA

20COMITATO D’INTESA • CSV DI BELLUNO

CALENDARIO DEGLI INCONTRI "DUM"

Laboratori itineranti di ricerca-azionesul ruolo del volontariato nel presente e prossimo futuro nella provincia di Belluno.

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21GIOVANI • SCUOLA • PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA ATTIVA

UNO STAGE DI DUE SETTIMANE ALL'ADS PER UNA GIOVANE OSPITE

Attraverso il Comitato d'Intesa ho avuto l'opportunità di fare uno stage presso lo Sportello Amministatore di Sostegno (ADS) con la coordinatrice Alessia Munaro. Ho avuto l'opportunità di seguirla durante l'iter procedurale di interazione con gli utenti del servizio per nominare l'amministratore di sostegno. Le assegnazioni che mi sono state date riguardavano parte della procedura, ad esempio il rendiconto. Ho avuto l'opportunità di essere presente durante alcune udienze in tribunale e vederla lavorare con gli utenti. È stato sicuramente un momento indimenticabile per me essere stata nella stessa stanza con giudici, avvocati e utenti. Durante lo stage ho avuto modo, grazie alla mediazione di Angelo Paganin, di incontrare i presidenti delle associazioni

Belluno Donna e Associazione Dafne, nonché i responsabili dell'area tutela minori dell'Ulss n. 1 di Belluno.Durante il mio incontro con l'associazione Belluno Donna, ho avuto l'opportunità di ascoltare e parlare dell'organizzazione, che è stata parte attiva della comunità dal 2001. Mi hanno informato delle azioni che prendono con il Centro Antiviolenza e con la loro Casa di Rifugio, che è una casa con un indirizzo secretato per la sicurezza delle vittime di abusi domestici che sono a rischio della propria vita, per un'opportunità di soggiorno temporaneo, e della Casa di secondo livello, che è una casa in cui le vittime di violenza possono rimanere un periodo di tempo in modo da raggiungere un'autonomia economica dopo aver lasciato le loro condizioni di vita precedenti con l'abusante (la casa però non è privata).L'Associazione Dafne è stata istituita dieci anni fa dopo che un maestro elementare era stato accusato di aver molestato le sue studentesse dall'età di 4 e 12 anni. Queste istanze risalgono al 1975. Oltre 50 vittime si erano fatte avanti, ma solo 21 hanno deciso di sporgere denuncia. Durante l'incontro abbiamo parlato di tutto il lavoro che Dafne

Vilma Jaku

Albanese, studentessa della Scuola dei Cambiamenti Sociali dell'Università Statale dell'Arizona, già residente per otto anni a Santa Giustina dove ha frequentato le elementari e le medie

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ha svolto e dei diversi approcci che sostiene l'organizzazione, come il collegamento con gli studenti dalle diverse scuole e la sensibilizzazione rispetto al problema della pedofilia nel corso degli anni.Questa è stata un'esperienza incredibile e sono molto contenta del lavoro fatto con

Alessia Munaro e sono anche felice di aver avuto modo di essere parte di un team così meraviglioso qui al Comitato d'Intesa. Voglio ringraziare anche Angelo Paganin per avermi aiutato a trovare questo tirocinio e Alessia per essere stata la mia guida e insegnante in tutta questa esperienza.

ESTATE PARTECIPANDO CON LE SCUOLE IN RETECORSI DI INFORMATIVA PER ANZIANI E ARCHIVIAZIONE ALL'ISBREC

Per il quarto anno consecutivo si è svolto con grande apprezzamento e partecipazione il volontariato estivo promosso e organizzato dalle “Scuole in Rete per un mondo di solidarietà e pace”, in partneship con il Comune di Belluno all'interno del progetto “Estate partecipando” e il sostegno del Csv di Belluno, grazie al protocollo d’intesa “Scuola e Volontariato”.Tre le azioni di quest'anno: il volontariato culturale all'Archivio di Stato e presso l'Isbrec, il volontariato informatico e il trashware.Graditissimi i corsi di informatica che i 12 studenti del liceo Galilei-Tiziano, ITI Segato di Belluno e Follador di Agordo hanno tenuto per 30 anziani. Si è trattato di 30 incontri per 60 ore di corso suddivise in diversi moduli

di differenti difficoltà, dal percorso base all’avanzato. Nei mesi di luglio e agosto gli anziani hanno potuto godere in qualche caso anche dell’assistenza informatica a domicilio, o comunque di una docenza personalizzata grazie alla compresenza di mediamente 7 studenti nelle funzioni di docenza e assistenza. I laboratori di informatica si sono tenuti presso l’istituto di istruzione superiore “T. Catullo”.A testimoniare la bontà del progetto, le molte richieste di replicare il corso anche durante l’anno scolastico. Nel laboratorio di trashware che hanno allestito gli studenti, sono stati anche recuperati 6 computer dismessi dalle aziende, che sono stati ringiovaniti, adattati e regalati a istituti scolastici o associazioni.

Franco Chemello

Referente provinciale “Scuole in rete”

GIOVANI • SCUOLA • PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA ATTIVA

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Bravissimi i giovani docenti, non solo nella trasmissione del sapere informatico, ma anche nell’instaurazione di un ottimo rapporto umano con gli anziani, come scrive una corsista su un giornale locale. Sono state circa 700 le ore di volontariato informatico offerte dagli studenti alla cittadinanza.Innovativo anche il progetto di volontariato culturale all’Archivio di Stato. Un progetto unico in Italia, come ha orgogliosamente osservato la direttrice dell'Archivio di Stato di Belluno Claudia Salmini. Dei 16 studenti impegnati, 3 hanno svolto il servizio anche sotto forma di stage culturale con un progetto pilota dedicato al liceo Galilei-Tiziano, i rimanenti come forma di volontariato. A causa di trasferimenti, carenze di personale e di sostituzione della dirigenza nell’Archivio, gli studenti hanno potuto svolgere solo un migliaio di ore di volontariato, a fronte delle 2.300 dell’anno precedente. Gli studenti hanno digitalizzato le anagrafi napoleoniche e documenti del periodo fascista, svolgendo anche attività di servizio alla sala di consultazione dell’Archivio.

I dati digitalizzati verranno messi in rete e saranno a disposizione di tutti quanti li vorranno utilizzare per fare ricerca. Un ultimo studente ha poi svolto servizio di volontariato

GIOVANI • SCUOLA • PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA ATTIVA

La "Signora delle cartelle" si racconta

all' "Amico del Popolo"

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Ottobre 2015CSV CSVINFORMA

24GIOVANI • SCUOLA • PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA ATTIVA

I GIOVANI DI SOSPIROLO“IN LIBERO VOLO VERSO LA GIUSTIZIA”

Sono 12 i giovanissimi che hanno partecipato al progetto “Coloriamo l'estate per lasciare un segno”, ideato dall'amministrazione comunale di Sospirolo e inserito nel programma “Csv... volontario anche tu!” per insegnare loro i valori dell'educazione civica e gli strumenti espressivi della pittura sui muri. Si chiamano Alberto Coradazzi, Michela Pilotti, Giulia e Lisa Seno, Martina Casanova, Emili e Alessia Lovat, Alessandro Bettini, Emily

Pison, Davide Viel, Livia Balzan e Alessia Barbaro e hanno lavorato per due settimane di agosto assieme all'artista Marta Farina e al sociologo Diego Cason, con il coordinamento di Mariateresa Vedana. Il titolo è “In libero volo verso la giustizia”: al centro c'è il grande libro della Costituzione, luce contro ogni ostacolo alla tutela dei diritti fondamentali di tutti gli uomini e cittadini italiani. Il disegno, realizzato quasi solamente con pigmenti e terre naturali, è

Francesca Valente

presso l’Isituto Storico Bellunese per la Resistenza e la Storia Contemporanea di Belluno.La novità di quest’anno è stata la peer education: gran parte del servizio di accompagnamento e tutoraggio dei volontari è stata svolta dagli studenti che avevano svolto tale servizio negli anni precedenti e che si sono e affiancati agli esperti adulti Silvia Miscellaneo e Francesco Merola. «Un’esperienza molto formativa e interessante, in un ambiente accogliente» dichiarano Valentina, Ilaria ed Enrico, studenti ormai universitari al terzo anno di esperienza nel volontariato culturale

delle Scuole in Rete. «Speriamo che venga riproposto anche il prossimo anno», aggiungono Alberto, Giorgia e Marta, liceali alla seconda esperienza.

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25GIOVANI • SCUOLA • PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA ATTIVA

scaturito dall'incrocio di idee e bozzetti dei ragazzi partecipanti. A sorreggere il tutto c'è una donna, simbolo della comunità ma anche dell'intera umanità. Il lavoro è stato inaugurato nella mattinata del 12 settembre: Giorgio Zampieri, presidente del Csv e del Comitato d'Intesa , e Paolo Capraro, referente dello sportello Promozione del volontariato del Csv, hanno consegnato ai ragazzi gli attestati di partecipazione al programma.«Avevamo due obiettivi: coinvolgere i giovani attraverso un'attività che fosse piacevole e manuale, partendo comunque da una riflessione e da un percorso educativo», afferma l'assessore alle politiche giovanili Melita Troian, «qui si parte dall'idea che sui muri si può scrivere e disegnare lasciando un messaggio comprensibile ed educativo. Volevamo inoltre avvicinarli alla Costituzione, ai valori e all'idea di società che i nostri padri costituenti hanno voluto trasmettere. Per questo è stato scelto l'articolo 3, che parla di dignità sociale e di

uguaglianza di fronte alla legge. Il murales è stato realizzato all'esterno dell'ex scuola elementare di Gron, futura Casa delle associazioni, dove giovani e anziani potranno trovare spazi a loro disposizione. Il nostro obiettivo sul medio termine sarebbe quello di mettere in piedi la consulta giovani di Sospirolo». Esclama il sindaco Mario De Bon: «Il percorso intrapreso con questo progetto ci dice che voi sapete mettervi in gioco, forse basta solo chiedervelo. Noi e voi, assieme per camminare lungo la strada di civiltà, aiutando chi, deluso da questi anni, si è fermato ai margini. Ce la possiamo fare». Conclude Cason: «La Costituzione è nata da una guerra orribile, segnata dalla perdita di persone amate. Per questo sprizza gioia e felicità da ogni articolo. È testimone di rinascita, allegra, giovane e piena di speranze. Come i nostri giovani. L'articolo 3 è stato rappresentato benissimo e condensa questa speranza, dicendo che tutti sono uguali davanti alla legge, ma anche che ognuno è un sé unico e irripetibile. Perciò prezioso e utile».

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26GIOVANI • SCUOLA • PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA ATTIVA

EXPO 2015 MILANO:I RACCONTI DI TRE GIOVANI VOLONTARI

Sono appena tornata a Belluno dopo aver vissuto due settimane da " felpa bianca", ovvero da volontaria all'Expo di Milano. E da dove iniziare a raccontare?Scelgo una strada e viaaaa... partiamo quindi dall'inizio...Tutti gli amici e conoscenti, dopo aver saputo dell'esperienza che mi apprestavo a vivere a breve, mi facevano la tipica domanda: «Ma ti pagano? E allora perché ci vai?».Ma forse non sospettavano neanche lontanamente quanto il bagaglio del viaggio di ritorno sarebbe stato "pieno, carico e pesante"!

Eh già, perché io a tutte queste persone direi:Ma secondo voi che valore possono avere delle semplici banconote rispetto alle emozioni provate guardando, ammirando, immergendomi nell'energia scaturita dal cocktail di colori, di profumi, di suoni, di mille aromi... di culture lontane nel tempo e nello spazio che si incontrano a pochi metri l'una dall'altra pronte a vivere fianco a

fianco per sei mesi, condividendo la stessa "casa", unite da uno spirito di fratellanza e solidarietà?...Come potrebbero mai i soldi ripagarti più degli occhi pieni di gratitudine per un consiglio, per un'informazione, per un piccolo ventaglio di carta delle migliaia e migliaia di visitatori che trovano in te, volontario, la forza per andare da un padiglione all'altro, nonostante il caldo, la stanchezza, la sete, i piedi doloranti per le ore passate in fila... E saranno mai preferibili facce stampate su pezzi di carta ai mille volti, agli sguardi, ai sorrisi, alle risate condivise fra me e gli altri volontari, compagni di viaggio, strette in amicizie oltreoceano che se vere e sincere sconfiggeranno i mille chilometri di distanza?

Alice Giordano, Erik Paganin e Sara Panciera

ALICE GIORDANO

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27GIOVANI • SCUOLA • PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA ATTIVA

Questa è la mia Expo, la grande famiglia che per due settimane mi ha accolto, entusiasmato, emozionato, sbalordito... E

che per sempre sarà con me perché l'albero della vita ha spinto una sua radice fino nelle profondità del mio cuore!

L'esperienza da volontario all'Expo è stata unica, spettacolare ed emozionante.L'esposizione è molto interessante, sono riuscito a fare un giro del mondo in solo 15 giorni, immergendomi non solamente nel tema di EXPO 2015 "Nutrire il pianete, energia per la Terra", che è davvero importante per il nostro futuro, ma soprattutto nella cultura dei vari Paesi ospitati nel sito espositivo.Ogni padiglione a modo suo è coinvolgente. I colori, l'architettura e gli argomenti trattati ti catturano, per un'esperienza che può durare da 15 minuti a 1 ora, ma la cosa più straordinaria è che conclusa la visita, in alcuni di quei paesi hai voglia di prendere un areo e andarci sul serio. La cosa che mi ha colpito di più, oltre all'esposizione in sé, è stata conoscere gli altri volontari che hanno svolto il turno insieme a me. In sole due settimane ci siamo conosciuti e siamo diventati amici. Ci trovavamo la mattina presto per entrare assieme nel Sito, svolgevamo il nostro turno poi stavamo insieme tutto il giorno, sia per visitare i vari padiglioni sia per fare un gita a Milano.

È stata un'esperienza che consiglierei a tutti. È necessaria solamente una cosa: la voglia di mettersi in gioco al 100 per cento. Mi ricorderò per sempre questa bellissima esperienza e soprattutto le persone che ho conosciuto. Spero vivamente di avere lasciato a loro, almeno una piccola parte di quello che loro hanno lasciato a me.Grazie a EXPO 2015 Milano.

Alice Giordanoe Erik Paganin

ERIK PAGANIN

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28GIOVANI • SCUOLA • PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA ATTIVA

Ho 23 anni e sono una studentessa di Scienze biologiche dell'Università degli studi di Ferrara e residente a Belluno. Ho iniziato la mia esperienza di volontaria per Expo Milano 2015 il 23 luglio per 14 giorni. Eravamo circa 500 volontari e siamo stati suddivisi in due turni da 5 ore e mezza ciascuno (mattina e pomeriggio), poi in gruppi da circa 16/ 20 volontari per occupare più o meno tutte le aree del sito espositivo. Ogni gruppo aveva un Team Leader al quale fare riferimento per qualsiasi esigenza, colui che ci dava tutte le dritte per trascorrere al meglio questa esperienza.Ho iniziato la mia avventura all'interno di Palazzo Italia, il cuore dell’intero spazio espositivo, destinato a rimanere anche nel periodo post Expo come polo dell’innovazione tecnologica al servizio della città. Esso si trova sul Cardo nord, di fianco all'Albero della Vita visto come “Il nido del futuro” che

genera i frutti del futuro mentre il passato da cui attingere è rappresentato dalle radici, i pilastri del palazzo, che affondano nel terreno. In quei primi quattro giorni ho potuto godere dell'aria condizionata ed evitarmi il gran caldo. A Palazzo Italia ho appreso moltissime cose interessanti, a partire dal materiale innovativo con cui è stato rivestito l'esterno, ovvero il cemento biodinamico, che ha un comportamento paragonabile alla fotosintesi clorofilliana. A contatto con la luce del sole vengono catturati gli inquinanti presenti nell'aria e poi trasformati in sali inerti liberando così l'atmosfera dallo smog. Per una ragazza che studia biologia è molto eccitante!Noi volontari, all'entrata o all'interno del palazzo, dovevamo prestare servizio in collaborazione con lo staff presente sul sito, accogliere i visitatori, supportare lo staff nella regolazione del flusso di questi ultimi, indicare loro l'ingresso della fila, offrire informazioni circa la visita e i contenuti del percorso all'interno di Palazzo Italia,

SARA PANCIERA

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prestare assistenza ai visitatori disabili o con problematiche legate alla mobilità (anziani, passeggini ecc.) indicando l'accesso tramite ascensore. Segnalare eventuali criticità allo staff e al nostro Team leader. Ogni giorno avevo la possibilità di prestare servizio in una stanza diversa e questo mi permetteva di agevolare i visitatori nella comprensione dei contenuti tematici delle sale.Dopo quattro giorni io e il mio gruppo di volontari abbiamo potuto esplorare il Decumano, l'asse più importante del sito espositivo insieme al Cardo. Lungo circa 1,6 chilometri, il Decumano ospita i Padiglioni e alcuni cluster degli altri Paesi. Noi volontari avevamo il compito di accogliere i visitatori, fornire loro indicazioni e qualche buon consiglio attraverso le mappe fornite dall'Info point all'interno del sito. Inoltre il consiglio di scaricare l'applicazione gratuita di Expo Milano 2015 o fare riferimento ai totem posti sul sito per rimanere sempre aggiornati sulle attività ed eventi svolti durante la giornata.L'utilizzo dei social sul sito non è mancato nemmeno da parte di noi volontari. Ogni area era organizzata con un gruppo in modo da comunicare rispettive pause o l'eventuale necessità di coprire un' area temporaneamente scoperta.Mi ha fatto molto piacere essere capitata in un gruppo molto eterogeneo, non solo per età ma anche per provenienza. Poter allenare tutti i giorni il mio inglese non ha potuto che farmi bene! Poter vedere Expo come membro dello staff mi ha fatto capire che grande organizzazione c'è dietro e la

cura per ogni piccolo dettaglio, non solo nell'aspetto organizzativo ma soprattutto nella trasmissione del messaggio di Expo a tutti i visitatori. Pure noi, con il nostro piccolo ruolo, dovevamo seguire delle regole e fare in modo che il tema di Expo non fosse ignorato o dimenticato. Moltissimi chiedevano dove si potesse mangiare senza spendere tanto o addirittura gratuitamente. Ho apprezzato molto che la maggior parte

dei visitatori fosse straniera e aver ricevuto complimenti, poiché italiana, per il grande successo dell'esposizione, mi ha reso fiera del mio Paese.In Expo c'è una grande sensibilità per la raccolta differenziata. Ho scoperto che la maggior parte dei bicchieri, piatti e contenitori che noi crediamo di plastica o carta, sono in verità di un materiale che deve

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essere gettato nella raccolta indifferenziata. Questo materiale è contrassegnato con il numero 7 , stabilito dall'Unione Europea presente su ogni oggetto interessato. In questo modo un altro ruolo del volontario era quello di dare il buon esempio e contribuire al sostegno dell'ambiente. Poter accedere al sito prima dei visitatori e poterlo vedere deserto e silenzioso è uno delle cose che mi ha fatto assaporare ulteriormente questa esperienza. Con il nostro Team Leader, prima di iniziare il turno, facevamo delle attività sotto forma di giochi, per conoscerci meglio. A fine attività, con altri volontari, la stanchezza non mancava e prima di iniziare a visitare qualche padiglione, ci riposavamo nelle verdi e immense aree attorno al sito. Sul sito si collaborava anche se non si era colleghi, lo staff era quasi come una grande famiglia e alla fine abbiamo finito per conoscersi un po' tutti.

I giorni passati sul sito mi hanno reso emozioni che sono molto più appaganti dei soldi e le relazioni create le porterò sempre con me. Essere volontari è una grande opportunità; il confronto con persone più intraprendenti e pronte a trasmetterti la propria voglia di vivere il mondo, ha mosso in me la voglia di voler crescere ed esplorare ciò che mi attende in futuro. Ho avuto, inoltre, l'opportunità di visitare Expo a 360 gradi, centimetro per centimetro! E ora porto con me un grande bagaglio multiculturale pieno di conoscenze e tradizioni come avessi fatto il giro del mondo in 14 giorni della mia vita!Due settimane di un evento mondiale, uno dei rari in cui non si ha a che fare con violenze o non si sta sulla scena solo per dominare. Dove gli opposti non si attraggono ma convivono. Un luogo dove è possibile, ma non automatico ovviamente, che l'uomo dia il suo meglio. Dove un cinese spiega Palazzo Italia in inglese a un arabo, un africano, uno statunitense e a un europeo. Dove un'anguria di cartone viene assaggiata o desiderata più dell'aria condizionata. Ho respirato tutti gli odori del mondo, ne ho visto tutti i colori e ne ho udito tutti i suoni; ho gustato tutti i sapori e ho toccato tutte le sensazioni; ho incrociato gli sguardi di migliaia di persone e mi sembravano tutti simili a uno sguardo solo, che non ha definizione. E con me porterò tutti quei sorrisi rubati, regalati, strappati o immaginati come ricordo di questa bellissima esperienza.

GIOVANI • SCUOLA • PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA ATTIVA

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31IL SERVIZIO CIVILE: UN VALORE AGGIUNTO

PROSEGUE L'AVVENTURA DEL SERVIZIO CIVILE PER 52 GIOVANI IN PROVINCIA DI BELLUNO

È partito lunedì 7 settembre l'anno di Servizio civile nazionale in provincia di Belluno, un'opportunità per 42 giovani di fare un'esperienza di crescita lavorativa, ma anche umana ed emotiva in enti, associazioni e istituzioni sparsi per tutto il territorio. Il 4 maggio era cominciato l'anno di Servizio civile regionale per altri dieci giovani: al Comitato d'Intesa sta operando da allora, con disponibilità ed entusiasmo, il 25enne bellunese Stefano Collazuol, impegnato

nel progetto Stacco.L'avviamento si è svolto durante una cerimonia ospitata dall'Unione montana feltrina, rappresentato nel gruppo tecnico provinciale di coordinamento del Servizio civile da Andrea Raveane assieme a Paolo Capraro e Angelo Paganin (Csv), Laura Carazzai (Comune di Feltre), Elena Lirusso (Dumia) e Marika Viel (cooperativa Portaperta). La prima parte è stata occupata dall'illustrazione dei tre progetti

Francesca Valente

Ufficio stampa e comunicazione del Csv di Belluno

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di servizio civile 2015-16, “Costruire insieme la solidarietà e la responsabilità civile”, “Difendiamo la patria, difendiamo la cultura” e “Difendiamo il nostro territorio con la cultura della protezione civile”, per parlare degli aspetti organizzativi e avviare l'attività di monitoraggio e supervisione. Presenti anche Paola Benvegnù e Cinzia Gallina delle rispettive segreterie provinciali di Servizio civile, coordinate dal Comitato d'Intesa. La formazione generale continuerà fino a inizio dicembre, mentre quella specifica assieme agli Olp (operatori locali di progetto) partirà dal prossimo anno.Al Comitato d'Intesa di Belluno sono arrivati tre giovani: Stefano Dal Farra, che lavorerà tra ufficio stampa, Centro studi e laboratorio Inquadrati nell'ambito della comunicazione e della promozione del volontariato; Giulia Pontin, che sarà impegnata nello sportello Amministrazione di sostegno assieme alla coordinatrice Alessia Munaro; infine Teresa Tauro, che opererà presso il servizio STACCO (trasporto e accompagnamento), dalla segreteria e alla guida dei mezzi in dotazione del Comitato. Altri sei giovani sono stati assegnati rispettivamente alle cooperative sociali Dumia (3) e Portaperta (3) di Feltre. I restanti 33 lavoreranno nei comuni associati, impegnati o all'interno del servizio bibliotecario o negli uffici tecnici, al centro del libro parlato, al museo etnografico di Serravella, all'ufficio protezione civile della Provincia. in alcune associazioni ed enti del territorio.

L'importanza dell'apporto dei “civilini” è stata sottolineata soprattutto dai bibliotecari, che si trovano in una situazione di insicurezza dovuta alla mancata assegnazione da parte della Regione delle deleghe (e quindi dei relativi fondi) relative alla gestione della cultura (il tempo per farlo scade il 31 ottobre). Per loro in particolare, la mano data dai ragazzi diventa fondamentale per garantire la prosecuzione del servizio, in una fase in cui l'ipotesi più avvalorata è che i Comuni debbano contribuire alle spese, nella prospettiva di ritrovarsi a tagliare servizi e orari di apertura per rientrare nelle spese.«Insistiamo da anni su questa opportunità per i giovani», ha sottolineato il presidente di Csv e Comitato d'Intesa Giorgio Zampieri nella seconda parte della mattinata, quando i ragazzi hanno conosciuto gli Olp e i firmatari del Protocollo provinciale Servizio civile, «Il programma “Csv volontario anche tu anche quest'anno ha accompagnato oltre mille

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33IL SERVIZIO CIVILE: UN VALORE AGGIUNTO

giovani a fare volontariato nelle associazioni del territorio. Il gruppo Inquadrati dà modo ai giovani di entrare in contatto mondo digitale. Come Comitato e Csv continueremo a insistere su questo tipo di servizio. Siamo partiti piano, continuando a cercare la collaborazione di enti e strutture che ci affiancassero. Il protocollo dello scorso anno ci dà certezze e garanzie, ne abbiamo bisogno anche noi per perseguire nei nostri programmi. Miglioreremo il progetto, anche con l'apporto che riuscirete a darci. Siate aperti, liberatevi da conoscenze o pregiudizi, ascoltate quello che gli Olp riusciranno a darvi e gli enti in cui andrete a operare».«Voi avrete due parole da seguire di fronte a voi: bidimensionalità del contesto e dimensione umana», impartisce Michele Balen, vicepresidente dell'UMF in rappresentanza del presidente Federico Della Torre, «vi inserirete in un contesto sociologico che vi farà da scuola per capire i mezzi che servono a un'organismo per funzionare nel quale il fattore umano dovrà piegarsi al funzionamento del tutto. Vi inserirete però anche in una comunità, confrontandovi talvolta anche con un mondo in cui politica e amministratori non riusciranno a darvi risposte». Il sindaco di Feltre Paolo Perenzin augura: «La mia speranza è che questa sia la vostra palestra per l'inserimento nel settore pubblico.

Oggi però c'è una situazione molto particolare che spero si ribalti rapidamente: bisogna avere maggiore fiducia nei Comuni e nelle persone che li fanno andare avanti. Speriamo che nelle prossime finanziarie possano cambiare le cose e che si apra qualche finestra in più. Per noi ad esempio si avvicina un momento di turn over importante e oggi il rischio, con le normative vigenti, è di restare a zero personale. Per noi perciò siete una risorsa: ci date uno sguardo giovane, potrete dirci come si rapporta l'amministrazione con i suoi dipendenti». Il presidente della cooperativa Dumia Jacopo Polli racconta che «diamo assistenza a persone con disagio sociale, come tossicodipendenti e alcolisti, e da un anno e mezzo anche ai richiedenti asilo, due categorie con problemi importanti a cui far fronte. Chi avrà a che fare con loro potrà fare un'esperienza umana forte». Infine Angela Mione, vicepresidente della cooperativa Portaperta: «Per noi è la prima esperienza in questo ambito, il settore del volontariato è importante per i nostri servizi ma necessita del supporto e dell'apporto di tutti. Cerchiamo di dare servizi per integrarci in comunità e garantire a chi accogliamo di dare uno stile di vita buono. I ragazzi con noi vivranno un'esperienza familiare».Al termine la foto di gruppo sulle scalinate della sede e un augurio di buon lavoro a tutti.

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Tanti parlano di fenomeno migratorio, anche con termini impropri. Ma molti ancora non ne conoscono caratteristiche, limiti e potenzialità. Ne abbiamo parlato con Daniele Olivotto, presidente del consorzio che riunisce 9 cooperative sociali, quattro delle quali sono impegnate nella gestione dell'“emergenza sbarchi” e nuovi arrivi in Italia.

Sono oltre 300 i richiedenti asilo in provincia di Belluno, e sono 240 quelli affidati al Consorzio Sviluppo Innovazione, divisi tra i Comuni Cadorini di Pieve, Valle, Domegge e Perarolo, e quelli della Valbelluna: Longarone, Belluno, Limana, Feltre, Fonzaso e Sospirolo. I migranti ci sono stati assegnati tramite due progetti dati in appalto dalla Prefettura di Belluno secondo un disciplinare di gara molto stringente, che premia chi offre servizi migliorativi. Non sono previsti subappalti: tutte le attività sono assegnate direttamente alle cooperative partecipanti con il consorzio. I ribassi offerti sono minimi ed è il Ministero dell'interno che paga questo tipo di servizi, attingendo, in parte, da Fondi europei appositamente destinati.

La logica di distribuzione dei nuovi arrivi è sempre impostata nell'ottica di frazionare i gruppi di migranti, cercando di mantenere comunque nuclei con una coerenza di fondo: solitamente non superiamo le 10-12 persone inviate a una sede e facciamo in modo che non ci siano dispersi, cioè persone che per lingua, religione o provenienza si trovino isolate nella comunità di destinazione. Le cooperative che gestiscono le comunità devono sempre garantire umanità e polso fermo. Quando arrivano in Italia, i migranti si presentano in gran parte come rifugiati politici, anche quando nei loro Stati d’origine non ne esistono le effettive condizioni. Ci sono alcune popolazioni, come gli eritrei o i siriani, che cercano di scappare prima

Daniele Olivotto

Presidente Consorzio “Sviluppo e Innovazione” di Belluno

RICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE:L'ESPERIENZA DEL CONSORZIO“SVILUPPO E INNOVAZIONE”DI BELLUNO

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35DAL MONDO DEL VOLONTARIATO

di essere identificati e schedati. L’iter per la domanda dello status di rifugiato per motivi politici (persecuzione) o umanitari (carestia, guerra, stato sociale) prevede la compilazione di una memoria da allegare che viene presentata ad un’apposita commissione. Nella grande maggioranza dei casi la domanda è respinta, ma ai richiedenti asilo è concessa la possibilità di un ricorso al tribunale di competenza. Nel caso di un ulteriore rifiuto, il richiedente asilo perde immediatamente ogni diritto e viene allontanato dal programma di protezione in cui era entrato. L’iter dura mediamente un anno e mezzo. Noi li aiutiamo a compilare questa memoria, che è un resoconto della loro vita che parla di repressioni, persecuzioni, guerra, riti magici, faide familiari, abbandoni, ma che nessuno di noi è in grado realmente di verificare.La gran parte di quelli arrivati in provincia di Belluno sono uomini, le donne ammontano al 10/15 per cento e sono soprattutto cristiane, o appartenenti a gruppi che poi si allontanano. In generale però sono pochi quelli che una volta arrivati da noi, se ne vanno dopo il secondo giorno. Bisogna sapere che sono persone perse, che arrivano qui senza avere un'idea di quello che sarà la loro vita, spesso senza avere più una casa, un terreno, una famiglia.

In Libia vengono trattati in modo disumano: ci raccontano che la Polizia di confine li prende, li picchia, li mette a lavorare per un arco di tempo indeterminato e poi li imbarca a forza, a prezzi anche molto alti e non trattabili. Durante il viaggio rischiano la vita, vedono la gente finire in mare, i loro parenti morire annegati. Arrivano che sono traumatizzati. Ad eccezione dei giovani, più intraprendenti, che hanno ancora la forza di mettersi a cercare una via di salvezza. Tutto quello che hanno passato li aliena, facendo dimenticare loro quali sono i valori della legalità, dell'umanità e della solidarietà. Il nostro scopo primario è proprio quello i fargli recuperare i principi della società civile, spiegando loro cos'è l'Europa, l'accoglienza, l'integrazione, la riconoscenza. Chiarendo che non sono arrivati in una prigione, ma nemmeno in un albergo. Molti di loro piangono quando prendono coscienza del loro stato reale. Tanti arrivano qui convinti ancora di trovare lavoro, senza sapere che in questa fase economica non c'è n'è più nemmeno per gli italiani. L'Europa ha bisogno di altri lavoratori: non servono più operai e manovali, ma persone con conoscenze di base nell'ambito gestionale e amministrativo, per cui servono certi tipi di studi.Il fatto di essere assegnati a piccole comunità, come quelle bellunesi, permette il più delle volte di abbattere la barriera della

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xenofobia e di non guardare più a loro come “ombre nere” da cui girare alla larga. Appena arrivano, i nostri operatori gli insegnano come funziona e va gestito il luogo in cui staranno per il prossimo anno, come fare la spesa, come svolgere le piccole azioni quotidiane che gli permettano di vivere senza troppi stress o traumi o la riprovazione dei vicini. Tutti vengono sottoposti a controlli sanitari e frequentano la scuola di italiano, anche se ci sono casi di analfabetismo difficilmente trattabili, come accade spesso per i maliani. I senegalesi sono i più acculturati e quindi manifestano più spirito di iniziativa. Comunicare alla fine è facile, il difficile è insegnare a farlo. Cerchiamo anche di valorizzare le loro capacità e le loro prese di responsabilità all’interno del gruppo, e per questo ottengono anche dei riconoscimenti. Ma una cosa è certa: quel che gli si promette bisogna riuscire a darglielo, altrimenti diventano situazioni sociali ingestibili e, finora, non si sono mai verificati casi del genere nelle nostre comunità.

La piccola comunità bellunese come, in generale, quella europea hanno deciso, in un modo o nell'altro, di accoglierli. Per questo proponiamo loro di esprimere riconoscenza tramite progetti di volontariato attraverso altre associazioni, già avviati nei Comuni di Feltre, Belluno e Limana per la cura e il decoro della città. È utile anche per loro, per sentirsi utili e per occupare la mente. Un po' alla volta però capiscono che stanno facendo quello che altre persone non hanno avuto voglia di fare. Per questo mi piacerebbe assieme alle organizzazioni di volontariato di fare qualcosa di più per valorizzarli, senza sfruttarli. Portare i pasti agli anziani ha tutta un'altra valenza rispetto a grattare la ruggine dai recinti delle scuole, li farebbe sentire parte attiva del sistema in cui sono andati a stare. Dobbiamo assolutamente incontrarci con le associazioni che fanno azione diretta di volontariato per la persona. Là possiamo trovare la vera integrazione. Anche per loro.Per noi però tutto questo è un lavoro che richiede tempo e persone, che non sempre abbiamo a disposizione,in questa seconda fase, che non è più di emergenza, ma di accoglienza ed integrazione. Alle associazioni di volontariato chiediamo proposte per l’integrazione all’esterno delle nostre strutture e dei nostri programmi.

DAL MONDO DEL VOLONTARIATO

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Naturalmente possiamo collaborare con esse anche nel nostro lavoro, ma in questo caso è necessario che gli interventi siano programmati e che coprano quelle fasi che noi non riusciamo a coprire.Per essere più attivi, anche nel volontariato, i ragazzi dovrebbero frequentare corsi sulla sicurezza, ma saper usare un decespugliatore non è una conoscenza facilmente spendibile da noi, né tantomeno nei loro Paesi. Dovremmo calarci di più nella loro realtà di provenienza e cercare di insegnare loro quello che potrebbe essergli utile in caso di rimpatrio, come la manutenzione di una pompa d'acqua, la trasformazione dei pomodori in conserva, o la produzione di formaggio salato per non buttare il latte in eccesso. Sarebbe molto interessante, ci stiamo pensando da tempo, ma per farlo dovremmo avere un collegamento forte con il loro territorio attraverso le associazioni che già operano là. Sfruttare intensamente il loro tempo qui per fare quel tipo di formazione sarebbe un vero impegno a favore della loro integrazione e crescita umana e culturale ed anche dello sviluppo dei loro paesi d’origine.

Insomma dobbiamo uscire dalla mentalità che si tratti ancora di un'emergenza e pensare che è anche una grossa opportunità, prima di tutto per il nostro territorio: il loro arrivo ci ha consentito l’assunzione di una decina di persone, in gran parte laureate, ha consentito di utilizzare una ventina di appartamenti altrimenti sfitti, ha incrementato l’attività degli esercizi commerciali e... ha movimentato la vita di certi paesini dove non c’era più niente di nuovo di cui parlare. Ma l’opportunità può essere moltiplicata se pensiamo che molti di loro sono persone volenterose, intelligenti, istruite e con spirito d’iniziativa che possono trovare qui la loro strada, ma che possono anche favorire la via per relazioni economiche fruttuose con i loro paesi. Nigeria, Senegal, Gambia, Costa d’Avorio non sono paesi poveri (lo dico scherzando, ma neanche troppo), potremmo avere degli agenti commerciali o turistici da coltivarci in casa e da utilizzare là. In fondo sono i concetti di legalità e solidarietà ad averli spinti a venire fino a qui.

DAL MONDO DEL VOLONTARIATO

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Oltre 350 persone, di cui almeno 80 volontari, hanno partecipato all'ottava Festa del volontariato cadorino, che si è svolta sabato 22 agosto a Borca di Cadore, in località Laguna. L’ha organizzata quest'anno l’Unione sportiva Pelmo di Borca di Cadore, in collaborazione con l’associazione Anteas Pèlego di Vodo di Cadore (con Cibiana, Borca e San Vito) e con Ada Cadore di Calalzo (con Lorenzago e Auronzo), organizzatrice delle precedenti edizioni. Hanno dato il loro sostegno il Comitato d'Intesa e Csv di Belluno e il Comune di Borca.La giornata è cominciata alle 15 con i Vigili del fuoco volontari di Borca e Vodo, assieme a quelli di San Vito, che hanno messo in scena una dimostrazione d'intervento, prima usando i vecchi attrezzi di una volta, come la pompa a stantuffo e i sacchi di tela, coinvolgendo i ragazzi presenti, poi spegnendo un falò con

l'autopompa. Alle 17 si è svolta la messa con lettura della preghiera del volontario nella chiesa parrocchiale dei santi Simone e Taddeo, in località Fuśinèles di Borca, con la celebrazione di don Riccardo Parissenti e con la partecipazione del coro parrocchiale. Al termine, tutti si sono recati al tendone in località Laguna per il saluto del sindaco Bortolo Sala, della senatrice Raffaella Bellot, del consigliere regionale Franco Gidoni e del presidente di Comitato d'Intesa e Csv di Belluno Giorgio Zampieri che ha ricordato le motivazioni e gli obiettivi della Festa. Erano presenti anche il sindaco di Vodo e i vicesindaci di San Vito e Borca di Cadore. È seguita la cena a base del “Piatto misto del volontariato” e di altre specialità. Al termine, balli in pista con i “Rustek” di Zoldo, in un fine serata che ha riscosso molto entusiasmo ed apprezzamento. (f.v.)

LA FESTA DEL VOLONTARIATO CADORINO GIUNGE ALL'OTTAVA EDIZIONEGiornata di festa il 22 agosto a Laguna Di Borca Di Cadore

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39DAL MONDO DEL VOLONTARIATO

Rivolgo anzitutto un sincero e convinto ringraziamento per la preziosa opera che svolgete a favore delle nostre collettività. Ma vorrei anche sottolineare il significato della parola “volontario” e i valori di cui essa è portabandiera. Agire da volontario significa fare qualcosa senza esservi obbligati. Prestare opera di volontariato significa una libera scelta, ma con in più l'idea di non volerne ricavare alcun vantaggio. Un simile comportamento mette in risalto la gratuità, il dono e il contributo di ciascuno di voi al bene pubblico, e quindi si pone al centro dei valori del modello sociale partecipativo. Ecco quindi che noi come semplici cittadini, ma tanto più come pubblici rappresentanti delle istituzioni, abbiamo il dovere di tutelare e promuovere valori che voi rappresentate.In una fase di drastico calo delle risorse pubbliche per il welfare, il volontariato consente di mantenere alto il livello della solidarietà e dell'assistenza, rivolta anche ai più deboli. Ricordo che aver messo il potere nelle mani della "finanza internazionale" ha indebolito fortemente la capacità delle istituzioni pubbliche di assistere adeguatamente i propri cittadini. In pratica viene da chiedersi per quale ragione dobbiamo continuare a pagare le tasse, se poi le istituzioni non riescono a ridistribuire il reddito sotto forma di servizi.Bene, la situazione ad oggi è sotto gli

occhi di tutti, lo strapotere della finanza ha imposto la globalizzazione dei mercati e ciò ha portato alla compressione di stipendi e salari, sottraendo risorse allo stato sociale. Voi con la vostra azione quotidiana siete un vero punto di resistenza contro gli interessi puramente economicistici e speculativi del grande capitale, che ha dimostrato che l'assunto "il mercato è in grado di autoregolarsi" è falso. Sono convinto che la politica debba riprendersi il ruolo di regolatore del mercato.Fatta questa digressione torno al tema del volontariato, la cui missione è proprio quella di agire al di fuori delle fredde logiche di calcolo, guardando da vicino ai bisogni dell'altro, o addirittura anticipandone le richieste che talvolta per timidezza, per pudore, o per troppa dignità, non vengono alla luce.Ringrazio nuovamente tutti i volontari delle varie associazioni per quanto sanno e possono dare alle nostre collettività, e vi auguro una buona serata. Grazie.

La parola al Sindaco Di

Borca: BORTOLO SALA

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40DAL MONDO DEL VOLONTARIATO

Alla vigilia della riunione straordinaria dei ministri dell’Interno dell’Unione europea sulla crisi globale dei rifugiati, il 13 settembre migliaia di persone si sono unite in un abbraccio simbolico intorno alle Tre Cime di Lavaredo, proprio laddove 100 anni fa si combatté la Grande Guerra, per ricordare al mondo l’importanza di schierarsi dalla parte delle popolazioni civili intrappolate nei conflitti, dei più deboli, dei dimenticati, delle vittime di tortura e discriminazione, di

coloro che sono privati dei diritti più basilari quali il cibo, la salute e l’istruzione. Alle 12 il periplo delle Tre Cime è stato celebrato dall’accensione di fumogeni rossi sulla sommità delle tre montagne da parte dell’organizzazione di alpinisti The Sad Smoky Mountains.Forte è risuonato il richiamo alla sofferenza di quanti a migliaia stanno cercando la sicurezza in Europa: «Crediamo che rifugiati e migranti abbiano diritto di cercare protezione e salvezza attraverso canali legali e sicuri, senza dover rischiare la vita” è stato l’appello dei partecipanti. La soddisfazione è grande, muovere le coscienze è importante, muovere le persone è fondamentale e molto più difficile. Lo sforzo è esponenzialmente più grande, ma un risultato così lo pareggia in termini di soddisfazione. Soprattutto perché da allora ci sono migliaia di persone che si

UNA CATENA UMANA DI MIGLIAIA DI PERSONE HA CHIESTO LIBERTÀ, GIUSTIZIA E PACE DALLE TRE CIME DI LAVAREDO, FORTE L’APPELLO A SOSTEGNO DEI RIFUGIATI

Insieme si puòAmnesty InternationalArt for Amnesty

Domenica 13 settembre le Tre Cime di Lavaredo hanno abbracciato i diritti umani per chiedere libertà, giustizia e pace.Ovunque, per chiunque.

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portano dentro un pensiero, un desiderio, un messaggio. E non potrà che germogliare. Le nostre mani, strette come quelle tra genitore e figli, tra amici, tra innamorati, hanno accolto chi fino a oggi ha conosciuto mani violente, che imbracciano armi, che si colmano di egoistica ricchezza», afferma Piergiorgio Da Rold, Coordinatore di "Insieme Si Può...".«Servono fatti e non parole per porre fine alla crisi globale dei rifugiati, percorsi sicuri e legali per chi è in fuga da guerre e persecuzioni», dichiara Gianni Rufini, direttore generale di “Amnesty International Italia”. «Dalle Tre Cime abbiamo chiesto giustizia, libertà e pace, le tre “cime” dell’impegno quotidiano di Amnesty International, che celebra il quarantesimo anniversario in Italia. Un grande abbraccio ai diritti umani, caldo e solidale come quelli che in questi giorni migliaia di persone stanno dedicando ai richiedenti asilo in cerca di protezione in Europa». «Sono commosso dalla notizia. È un gesto creativo che vuole dire al mondo: questo è il momento in cui tutti noi non dobbiamo rimanere indifferenti, dobbiamo assicurare protezione ai rifugiati.I leader mondiali devono agire adesso; se non lo faranno saranno complici di una tragedia che si poteva prevenire», esorta Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International.

«La catena umana sulle Dolomiti è stato uno degli eventi di Art for Amnesty più ispiratori e certamente il più piacevole al quale ho avuto il piacere di lavorare negli ultimi tredici anni. Di tutti gli eventi realizzati in tutta Europa a sostegno dei rifugiati durante lo scorso fine settimana è stato probabilmente il più fantasioso e certamente degno di nota per la dedizione e l’impegno dei partecipanti che hanno viaggiato per ore per essere lì e camminato per diversi chilometri per formare la catena. Un momento di orgoglio per Amnesty in Italia», evidenzia Bill Shipsey, presidente e fondatore di Art for Amnesty. Come nel 2009 in occasione di “Le Dolomiti abbracciano l’Africa”, la catena umana ha visto insieme, in silenzio e raccoglimento, persone provenienti da numerosi paesi e culture, opinioni politiche e fedi religiose differenti ma unite da uguali aspirazioni di pace, giustizia e diritti umani: persone che vogliono sentire come proprie le ingiustizie del mondo, e renderlo migliore. Sostenitori da tutto il mondo hanno formato “mini” catene umane attorno a un monumento simbolo della propria città e popolato un social wall di foto e messaggi attraverso l’hashtag #humanrightschain.

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42DAL MONDO DEL VOLONTARIATO

IL MIO ABBRACCIO ALLE TRE CIME

Partenza alle 6.30 da Feltre, direzione… Tre Cime di Lavaredo! Anche una piccola delegazione del gruppo scout Feltre 1 ha partecipato all’evento, contribuendo con un piccolo servizio a una grande e splendida giornata.Alle 9.30, dopo aver preso la navetta (perché gli scout, se sono in ritardo, viaggiano comodi!), siamo arrivati in cima e ci siamo recati al gazebo per farci assegnare uno dei dieci settori stabiliti sul percorso che abbraccia le Tre Cime. Dovendo animare la messa alla chiesetta degli Alpini, siamo stati assegnati al settore 4, la Costa d’Avorio. Abbiamo raggiunto i nostri compagni, in loco dalla sera prima, alla Chiesetta degli Alpini, sita tra il Rifugio Auronzo e il Rifugio Lavaredo. Purtroppo le nuvole ci hanno permesso di ammirare le Tre Cime solo per pochi istanti, e tutti durante la messa. Dopo la celebrazione ci siamo posizionati lungo il sentiero e, dopo svariate chiacchiere, alle 11.59 è iniziato il conto alla rovescia. Alle 12.00 in punto, nonostante le nuvole abbiano impedito la visuale dei fumogeni dalla vetta, ci siamo tutti presi per mano per creare questa immensa catena umana. Applausi, foto di rito e poi verso il Lavaredo per il pranzo al sacco, con gelata compresa! Nonostante il tempo, la giornata è stata

veramente splendida, soprattutto per l’affluenza. Purtroppo, nonostante i grandi numeri, non siamo riusciti ad abbracciarle proprio bene queste Tre Cime, ma credo che il messaggio lanciato sia stato comunque importante, vista la mobilitazione di così tante persone. Eventi del genere, soprattutto nel periodo storico che stiamo vivendo, dovrebbero essere più frequenti, e magari ci dovrebbe essere più interesse da parte di grandi associazioni che si occupano anche di temi umanitari. La critica la rivolgo soprattutto all’AGESCI, l’associazione scout della quale faccio parte: confrontandomi con altri adulti scout abbiamo capito che da parte dei vertici nazionali dovrebbe esserci una maggiore iniziativa e coinvolgimento per questo genere di cose. Mi aspettavo anche una maggiore attenzione da parte delle istituzioni in generale, soprattutto nazionali e provinciali: credo sia più importante sentir parlare di giornate come questa piuttosto che dell’uso di voli di Stato per la finale di un torneo di tennis. Ma purtroppo le priorità dei nostri politici sono spesso altre, anche di fronte alle catastrofi umanitarie o, in questo caso, alle iniziative di normali civili che nel loro piccolo, con un semplice abbraccio, cercano di cambiare un po’ le cose. Detto ciò, un immenso grazie agli amici di “Insieme Si Può” che come sempre sono stati bravissimi nell’ideare e organizzare questo evento, che speriamo abbia sensibilizzato un po’ di persone e dato un bello schiaffo all’ignoranza che dilaga nella nostra società riguardo al tema dei diritti umani violati.

Le parole di GIORGIA LI CASTRI

operatrice in Servizio civile

nazionale

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Nonostante il tempo incerto, è stata grande la partecipazione all’evento proposto dal comitato Alpago “2ruote&solidarietà”. Sono stati 3.503 i partecipanti alla ventunesima edizione del Giro del Lago di Santa Croce l’evento dedicato a ciclisti e podisti di domenica 16 agosto che ha come obiettivo la raccolta di fondi per sostenere l’attività dell’Associazione pordenonese “Via di Natale”, la realtà che gestisce l'omonima Casa, nata per dare assistenza ai malati terminali oncologici del locale “hospice” e ospitalità gratuita ai familiari dei malati ricoverati presso il noto Centro di Riferimento Oncologico di Aviano.

Non è stato battuto il record stabilito lo scorso anno (4.031 concorrenti) ma la partecipazione è stata importante, in linea con quella che è la tradizione del Giro del lago. Oltre 400 i podisti al via, il resto ciclisti. E diversi sono stati anche i protagonisti in handbike. Tra di loro anche Roberta Amadeo, presidente nazionale Aism (associazione italiana sclerosi multipla) e campionessa italiana di handbike. «Dopo

la partecipazione del 2014 ho voluto essere presente anche quest’anno perché il Giro del lago è davvero una bella manifestazione», ha detto Amadeo, «anche per continuare a dimostrare che lo sport, anche se si è su una carrozzina, si può fare. E fa stare bene».

OLTRE 3 MILA PERSONE AL GIRO DEL LAGO DI SANTA CROCE

Comitato “Alpago 2ruote&solidarietà”

In 3.503 a correre e pedalare a favore della “Via di Natale”

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Soddisfatto il presidente del Comitato Alpago 2ruote&solidarietà: «Nonostante il meteo ci abbia tenuti nell’incertezza fino all’ultimo, abbiamo avuto 3.503 concorrenti, un numero davvero importante. I 5 euro di ogni iscrizione andranno alla “Via di Natale”: nei prossimi mesi, così, consegneremo alla struttura pordenonese, che vive esclusivamente di donazioni private, 17.515 euro» afferma Ennio Soccal. «Voglio ringraziarli uno ad uno: sono loro i veri vincitori del Giro del Lago, evento che non ha classifiche ma che vuole dare una mano a chi è in difficoltà. Un grazie anche i numerosi volontari, alle istituzioni e agli sponsor che rendono possibile tutto ciò».

L’appuntamento è rinnovato al 21 agosto 2016. Prima, però, ci sarà la consegna del contributo alla “Via di Natale”. A questo proposito Soccal ha una proposta. «Vorremmo che questo momento diventi un’opportunità di condivisione e conoscenza di un’associazione che non dà solo assistenza ai malati e ai loro familiari ma fa si occupa anche di ricerca, offrendo oltre 150 mila euro ogni anno in borse di studio sia al Cro di Aviano sia alla fondazione Mario Negri», spiega Soccal. «Perciò invitiamo coloro che volessero essere presenti a darci la propria disponibilità, scrivendoci a [email protected]».

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Toccante, commovente, sconvolgente: sono tanti gli aggettivi che potrei usare per descrivere le tante emozioni che ho provato sabato 19 settembre durante la presentazione del film “Storia del tempo inutile”. Alle 14 il cinema Italia di Belluno era praticamente già tutto pieno. Qualche minuto per cercare di assegnare gli ultimi posti, poi Piero Bassanello ha preso parola per presentare quella che, tutti già lo sapevano, sarebbe stata un'anteprima al

cardiopalma.Tratta dall'omonimo libro di Luana Gorza, atleta, moglie e madre feltrina scomparsa a novembre dell'anno scorso per colpa della Sclerosi laterale amiotrofica, la pellicola è stata girata e montata nell'arco di un anno intenso, segnato da momenti toccanti, come la visita dell'autrice al set del film (qui l'intervista: https://www.youtube.com/watch?v=i_3pPc8C2aE) o i tanti aiuti gratuiti e spontanei arrivati da più parti per sostenere il progetto (il film è costato appena 3 mila euro). Come Ivano Platolino e sua moglie Monica, coppia di Cavassico Superiore che ha prestato una sedia elettrica a motore per girare alcune scene (al seguente link l'intervista integrale, realizzata in collaborazione con l'ufficio stampa del Csv: https://www.youtube.com/watch?v=iAeQCGJ37FU).Dopo aver tracciato una panoramica tecnica degli aspetti più significativi del film e dello staff, Bassanello ha dato la parola prima all'assessore alla cultura del comune di Belluno Claudia Alpago Novello, che ha ringraziato Belluno Ciak e Aisla Belluno per aver dato l'occasione ai cittadini di parlare ed essere informati su una malattia così grave. Dopo le parole del consigliere Aisla nazionale Maurizio Colombo, il microfono

IL FILM “STORIA DEL TEMPO INUTILE”È USCITO NELLE SALE

Francesca Valente

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è poi passato nelle mani del regista Franco Fontana, che ha dato lettura a una emozionante lettera indirizzata idealmente a Luana Gorza, in cui ha ripercorso i momenti più forti di quest'ultimo anno.Il film è stato girato prevalentemente nella piana di Casteldardo (Trichiana), ai piedi della Moiazza, al passo Giau, ai Brent de l'Art e nei cortivi di Mel. Ma sono state fatte anche alcune riprese in Provenza, Francia, e a Venezia, per essere quanto più aderenti possibile alla trama del libro. Quello che colpisce di più dell'intero girato sono i momenti di sospensione sui gesti e sulle espressioni degli attori.

Come preciserà poi il regista, la volontà non era quella di ritrarre la malattia in maniera compassionevole, per non dire patetica, ma di raccontare il decorso attraverso la sofferenza umana, ma prima ancora psicologica, di “Marianna”, la protagonista affetta da Sla. Pochi macchinari, pochissimi medicinali, soltanto una la scena all'hospice. Tutto fortemente voluto, anche qui, per rispecchiare appieno la sceneggiatura, costruita ad arte sui capitoli del libro, con la stessa supervisione di Luana. Al termine, un interminabile applauso. E poi tutti, ma proprio tutti, sono rimasti seduti per leggere uno ad uno i nomi dei componenti e dei collaboratori al progetto. Decine e decine: attori e comparse, tecnici, sponsor, donatori, promotori, sostenitori. Nessuno è stato dimenticato.Il cast si è avvalso della preziosa collaborazione del pianista Paolo Fornasier, che ha composto l'emozionante colonna sonora, dell'aiuto regista Damiana Bonetta, dell'addetto alla fotografia Michel Perez Navarro, dei fotografi Gianluca Cometto e Daniele De Biasio e di Bassanello, che si è occupato di organizzare le varie location. I tre attori principali sono Giorgia Sonego (della compagnia teatrale “Lavori in corso”) nel ruolo di Marianna, Michele Firpo (della compagnia “Bretelle Lasche”) nel ruolo del marito Luca e Francesco Portunato nel ruolo di Lorenzo

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(“Bretelle Lasche”). Il montaggio è di Paolo Dal Pont. I biglietti del 19 sono andati a ruba, tanto che dopo una settiama erano già finiti. Il 26 c'è stata la replica, poi il film si sposterà a Trichiana (2 ottobre), Villa di Villa (16 ottobre), Quero Vas (24 ottobre), Mel (30 ottobre).Luciano Tulimiero, presidente dell'Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) Belluno, afferma: «Abbiamo aderito volentieri a questa iniziativa dando il nostro sostegno e anche un contributo economico alla realizzazione del film, che sembra stia già riscuotendo parecchio interesse in tutta la provincia e oltre. In programma abbiamo la proiezione del trailer del film nella presentazione della prima Giornata nazionale del Dono, che si terrà il 4 ottobre a Expo Milano. Stiamo inoltre lavorando per portare la pellicola in prima nazionale a Venezia», annuncia Tulimiero. «Il nostro obiettivo resta quello di farci conoscere e di avvicinare più malati possibile, che spesso non si fanno sentire,

pur sapendo che esistiamo». I proventi della vendita dei dvd del film, che si potranno acquistare in tutte le proiezioni al banchetto dell'Aisla assieme alle rimanenze dei libri di Luana, saranno ripartiti tra le due associazioni.Con 44 degli scatti fatti sul set cinematografico è stata anche allestita una mostra fotografica itinerante con cui Belluno Ciak ha voluto promuovere le proiezioni del film. L'esposizione è già passata per il “Gallomania”, l'ospedale di Belluno e l'Excalibur, la manifestazione castionese Orti in Piazza e il centro commerciale Emisfero.

Al seguente link è possibile vedere il trailer del film: https://www.youtube.com/watch?v=cA8Q82I8nnA

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Per parecchi decenni nella prima metà del XX secolo l’unico strumento di collegamento tra i nostri emigranti e i loro paesi di origine fu l’opera capillare dei parroci e dei loro bollettini periodici. Per ovviare all’indifferenza delle istituzioni civili, agli inizi degli anni sessanta si fece sentire l’esigenza, all’interno del mondo cattolico e del volontariato, di un collegamento organico con la complessa realtà dei nostri emigranti.Nel gennaio del 1966, pochi mesi dopo la sciagura di Mattmark in Svizzera e poco prima della tragedia di Robiei-Stabascio in Canton Ticino nelle quali operai emigranti della nostra provincia persero la vita, si costituì a Belluno l’ “Associazione Emigranti Bellunesi”.Primo presidente fu l’ingegner Vincenzo Barcelloni Corte.Tra la vasta rappresentanza dei soci fondatori, volontari provenienti da diverse esperienze professionali ed associazionistiche, troviamo enti quali l’Amministrazione Provinciale, la Camera di commercio, i Patronati Scolastici e varie opere e associazioni cattoliche.Il primo impegno dell’Associazione fu

quello della ricerca dei bellunesi sparsi in tutto il mondo: l’opera paziente fu portata a termine nel giro di circa un decennio da pochi volontari, religiosi e laici, che macinarono migliaia di chilometri in Europa alla ricerca dei nostri conterranei.Strumento di collegamento e di aggregazione furono le “Famiglie Bellunesi”, nuclei di emigranti già presenti in varie località svizzere, che dal 1966 andarono diffondendosi in oltre ottanta Paesi.Oggi le “Famiglie” sono più di un centinaio nel mondo, a testimoniare il desiderio di aggregazione e l’attaccamento alle

LA STORIA DELL'ASSOCIAZIONE “BELLUNESI NEL MONDO” IN VISTA DEL CINQUANTENNALE DEL 2016

DAL MONDO DEL VOLONTARIATO

Marco Crepaz

Direttore ABM

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origini. Un altro segno della presenza dell’Associazione nel territorio fu la nascita delle “Famiglie di ex-emigranti”, oggi una ventina nella Provincia, sorte al fine di ricuperare quel gran patrimonio di energie, esperienze ed idee di chi, dopo tanti anni di lavoro all’estero, ritorna al paese d’origine. Esse costituiscono oggi una parte rilevante dell’Associazione con la ricchezza delle loro attività nell’ aggregazione, nel sociale, nella cultura,nel proficuo impiego del tempo libero.Fu subito inteso come fosse necessario uno strumento di collegamento periodico con gli emigranti attraverso la stampa: nacque così il giornale “Bellunesi nel Mondo” mensile che dal febbraio 1966 non ha mai mancato all’appuntamento coi suoi lettori. Recentemente al giornale si è aggiunta l’edizione on-line, più adeguata al muovo modo di comunicare e soprattutto di accostarsi alla realtà giovanile; ad essa si affiancano numerosi servizi sempre in internet , per cui l’Associazione è continuamente presente con le sue news settimanali, le sue attività, le sue rubriche su youtube, facebook, nonché in trasmissioni radiofoniche e televisive locali e provinciali.I primi quindici anni di vita dell’associazione furono caratterizzati da una complessa ed articolata opera di tutela e salvaguardia dei principali diritti civili del cittadino emigrato: previdenza, assistenza, istruzione dei figli, casa, doppia cittadinanza, rientro e via dicendo.Su questi temi l’Associazione ha combattuto per anni in prima linea, distinguendosi per la sua azione in campo

triveneto e nazionale.Ricordiamo fra tutte le battaglie per il diritto al voto degli italiani all’estero, giunto in dirittura d’arrivo, dopo un annoso iter parlamentare, nel 2001. Non c’è organizzazione che operi nella realtà dell’emigrazione nella quale l’Associazione non abbia svolto un’azione da protagonista.Sia l’Associazione che il suo giornale hanno meritato per il livello di efficienza ed operatività ampi riconoscimenti sia dal mondo dell’associazionismo dell’emigrazione, sia dal Parlamento italiano e dalla Regione del Veneto. Altra attività importante fu la costituzione di una cooperativa edilizia, che ha costruito negli anni oltre un centinaio di alloggi nei vari comuni bellunesi per assicurare una residenza dignitosa a tanti emigranti che rientravano dopo anni di lavoro e sacrifici all’estero.Gli ultimi vent’anni dell’Associazione sono stati improntati ad una particolare attenzione ai mutamenti storici che il mondo dell’emigrazione ha subito. La realtà è mutata per i profondi cambiamenti del mondo produttivo dei paesi di tradizionale accoglienza dei nostri emigranti.Ma la situazione è mutata anche per la legge inesorabile del tempo che fa emergere, a fianco delle generazioni delle emigrazioni storiche, le nuove generazioni dei nipoti e bisnipoti.E’ proprio sulla spinta di questi cambiamenti che all’inizio degli anni novanta si è arrivati al mutamento del nome da “Associazione Emigranti Bellunesi” in “Associazione Bellunesi nel mondo”. Non

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fu certamente un’operazione di facciata o il ripudio della parola “emigrante”, ma la presa d’atto di una mutata condizione: la fine dell’emigrazione , così come definita e storicamente conosciuta. Parlare di “Bellunesi nel mondo” significava comprendere una più vasta gamma di persone che in tutto il mondo mantengono i caratteri e la memoria della loro terra e che reclamano relazioni con essa. In questo scenario emergono le nuove realtà del Brasile e di alcuni Paesi dell’Est Europa, in cui sono nate e fiorite delle nuove “Famiglie” all’interno delle comunità dei discendenti di quanti emigrarono a fine ‘800. Famiglie formate soprattutto da giovani, che si distinguono per il grande attaccamento alle loro “radici” e un’altrettanto grande volontà di intessere rapporti culturali ed economici con la terra d’origine.Per meglio rispondere a queste nuove richieste delle generazioni dei discendenti dei nostri emigranti,la nuova sede dell’Associazione a Belluno, è diventata la “Casa dei bellunesi nel mondo”, fulcro centrale dell’articolato lavoro dell’Associazione. Oltre agli uffici, la sede ospita la Biblioteca dell’emigrazione ed il MiM Belluno - Museo interattivo delle Migrazioni, punti di riferimento per quanti vogliano approfondire le tematiche della storia e dell’attualità del mondo dell’emigrazione. La Biblioteca, intitolata a Dino Buzzati, assieme alla nuova affiliata “Belluno senza frontiere”, sorta in seno all’Associazione allo scopo di promuoverne e gestire la parte culturale, da alcuni anni è promotrice di

qualificate iniziative, quali la presentazione di pubblicazioni, l’organizzazione di convegni, la visita a luoghi significativi per l’emigrazione.Da ricordare anche la vivace attività della Sezione Giovani, aperta con le sue idee e il suo spirito innovativo ad un mondo, quello appunto giovanile, che chiede contenuti e metodi nuovi, conformi alla mentalità e alle esigenze delle nuove generazioni.Di recente l’attenzione dell’Associazione si è rivolta da una parte alla ricerca e all’aggregazione dei “talenti” bellunesi all’estero, persone affermatesi nei campi più svariati, allo scopo di riceverne idee, proposte , risorse e iniziative per la nostra provincia, e dall’altra alla nuova mobilità, che porta ogni anno nel mondo qualche decina di nostri giovani alla ricerca di esperienze e di professionalità appaganti, nei campi della ricerca, della tecnica, dell’economia d’avanguardia. Nasce così, nel 2009, con il notevole supporto della Camera di Commercio e della Provincia di Belluno “Bellunoradici.net”, il social network che aggrega decine e decine di talenti bellunesi all’estero.Questa l’attuale realtà dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, ferma certamente nei valori e negli ideali del passato che ne costituiscono la ragione di essere, ma attenta, aperta e partecipe ai rapidi mutamenti del presente e quindi pronta alle sfide del futuro, per continuare così ad essere quel ponte ideale ed operativo tra le comunità di conterranei un tutto il mondo e la comunità provinciale di origine.

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Rino Paolo Dal Ben è il nuovo presidente dell'associazione “LeAli – amministratori di sostegno”. L'elezione si è svolta durante l'assemblea del 6 giugno nella sala riunioni della piscina di Santa Giustina. All'ordine del giorno, oltre alla relazione sulle attività svolte durante il 2014, l'approvazione del bilancio consuntivo 2014 e della programmazione delle attività per l'anno in corso, le modifiche allo Statuto dell'associazione per renderlo più consono alle necessità operative e gestionali dell'associazione che opera a livello provinciale, infine rinnovo dei componenti del Consiglio Direttivo e dei Revisori dei Conti per il triennio 2015 – 2017. Dopo la relazione del presidente uscente Tiziano Fiabane, che ha presieduto l'associazione dalla sua costituzione nel 2012 per il suo primo triennio, i presenti hanno votato i componenti per il nuovo consiglio direttivo ed il revisore dei conti. Revisore dei Conti è stato votato Luciano De Faveri, mentre per il Consiglio direttivo sono stati votati sette candidati che nella loro prima riunione di lunedì 15 giugno si sono suddivisi gli incarichi. Presidente è stato nominato Rino Paolo Dal Ben che per il prossimo triennio sarà affiancato da Emanuela Spampatti (vicepresidente), Arturo Giozzet (segretario), Giovanni Ceccato, Alessia Munaro, Angelo

Paganin e Antonella Veneroni.Tra gli obiettivi del nuovo consiglio direttivo quello di promuovere ulteriormente il ruolo degli amministratori di sostegno volontari in tutto il territorio provinciale, avviando in modo più strutturato i gruppi di auto aiuto al fine di permettere uno scambio di idee e di confronto per questo particolare ruolo, soprattutto se svolto anche da familiari. L'associazione intende continuare ad affiancare le attività dello sportello provinciale Amministrazione di Sostegno, gestito dal Comitato d'Intesa e Csv di Belluno in collaborazione con le due Conferenze dei Sindaci ed Ulss provinciali ed il Tribunale di Belluno. Lo sportello offre consulenza e orientamento, mentre l'associazione intende essere punto di riferimento dei volontari che intendono svolgere questo delicato servizio di sostegno alle persone fragili. Tutti i volontari che aderiscono all'associazione possono usufruire dell'assicurazione che li copre dai rischi e dalla responsabilità civile rispetto il proprio impegno. (f.v.)

RINO PAOLO DAL BEN NUOVO PRESIDENTE DI “LE ALI”

Obiettivo:ottenere la legge sull'amministrazione di sostegno

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“SOMS-LORETANA”: un binomio perfetto per il torneo di ping-pong “quinto memorial Tony Russo” all'insegna del divertimento e dell'impegno.Grazie alla collaborazione tra la Soms (Società operaia di Mutuo Soccorso) di Lentiai e l'Asd “Loretana” di Feltre il 18 luglio è stata una giornata indimenticabile per i numerosi appassionati di ping pong, ritrovatisi nella palestra delle scuole di Lentiai. Impegno sportivo, ma soprattutto

impegno sociale come occasione di solidarietà e condivisione, esperienza di aggregazione, di “comunità” nel nostro territorio. Sinergia collaudata, se si pensa che quella di quest'anno è già la decima edizione, rinnovata però nella veste organizzativa.Tra i partecipanti si sono distinti i quindici atleti provenienti dalla cooperativa sociale “Portaperta” Scs.Come ha spiegato Gilberto Viale, ex

SOMS LENTIAI-LORETANA FELTRE:UN BINOMIO PERFETTO!

Claudia Comel

Socia SOMS commissione cultura

Il torneo di ping pong arriva alla decima edizione

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operatore Ulss e ora dirigente della Loretana-Feltre: «Il successo di questa manifestazione sta soprattutto nell'essere riusciti a portare qui e a coinvolgere i ragazzi del centro diurno. Vincitori come squadra di basket in numerose manifestazioni, con la loro presenza al torneo di ping pong hanno fatto il più bel canestro della loro vita». Una nota di merito va sicuramente alle educatrici Valentina e Chiara, che con molta disponibilità e professionalità operano nel Centro di lavoro guidato per il “Progetto Autonomia”. Ed è proprio al “Portaperta Basketball Team” che è passato il testimone di solidarietà, consegnato dal “Team Movi-menti di crescita” ULSS di Pieve di Cadore, assegnatario del IV Memorial Tony Russo. Dopo il pranzo nella sede della Società Operaia, nel pomeriggio il torneo è ripreso in palestra con altre due categorie: “amatori” ed “assoluti”. Erano presenti alla manifestazione sportiva, sponsorizzata da LUNIKA di Sedico: Michela Costa, della commissione famiglia SOMS; Gervasio Tres, consigliere/alfiere SOMS (ideatore dieci anni fa del torneo); Gianluca Corsetti,

vicepresidente del Comitato d’Intesa della provincia di Belluno e direttore della cooperativa Portaperta, Giovanni Pelosio, assessore del comune di Feltre. Molto soddisfatti per la riuscita della giornata sia la presidente della SOMS Lentiai Gabriella Bondavalli, sia Mario Fongaro del CSI Feltre. L'auspicio di tutti è che questo sport, al momento purtroppo poco valorizzato a livello nazionale, anche attraverso progetti nelle scuole si faccia conoscere e venga praticato maggiormente, perché positiva occasione di incontro.«Dieci anni fa la SOMS dava il via, quasi per gioco, a questo torneo durante la Sagra del Carmine», ricorda la presidente Bondavalli, «con il tempo, grazie alla collaborazione con ASD Loretana di Feltre ed il CSI, il torneo ha raggiunto un buon livello tecnico e, mantenendo comunque un ambiente familiare, attira giocatori anche da altre province. Ma l’importanza della manifestazione travalica l’aspetto sportivo. Per noi infatti conta ancor di più il momento di aggregazione e di valorizzazione del territorio e delle persone che lo vivono».

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Incontrarsi per comprendersi e combattere insieme la dipendenza da gioco d'azzardo patologico e problematico. L'esperienza maturata dal gruppo “Auto-aiuto gambling” dell'Acat Dolomiti Feltrine, progetto nato da un'idea del dottor Luigi Turco (psicologo e psicoterapeuta del Servizio dipendenze Ulss 2) che ha permesso di conoscere una ventina di famiglie all'interno delle quali c'erano persone che avevano bisogno di essere spronate a interrompere la loro dipendenza da gioco d'azzardo. Qualcuna di loro è già riuscita a smettere, uno in particolare ha terminato con successo il suo percorso di gruppo. Ad oggi sono una decina quelle che si incontrano ogni due settimane per condividere umori, malumori, sensazioni, sconfitte e traguardi dei singoli percorsi contro il problema - ancora troppo sommerso – del Gap (Gioco d'azzardo patologico).

Tra di loro c'è chi lo ha già superato, ma che ha preferito continuare a partecipare agli incontri per non abbandonare la “famiglia” che si è creata. Quello che manca infatti non sono i risultati, ma i partecipanti.Per questo gli attuali componenti hanno deciso di fare un volantino da distribuire in tutta la provincia, ma anche oltre, per colpire la sensibilità dei giocatori più e meno consapevoli e attirarli tra loro, in modo da aiutarli a smettere così come alcuni di loro sono già riusciti a fare. Sulla facciata frontale spicca l'esortazione: «Se hai problemi con il gioco d'azzardo, chi ti può capire e aiutare è solo chi ha avuto i tuoi stessi problemi!». Un appello allargato a partecipare e a mettersi in gioco, per non giocarsi tutto. Perché l'unione fa la vera forza e perché la maggior parte dei componenti si è avvicinata al gruppo proprio

UN VOLANTINO PER SCONFIGGERE LA LUDOPATIAIL GRUPPO DI AUTO-MUTUO AIUTO FELTRINO FUNZIONA

Francesca Valente

L'esperienza insegna che condividere problemi e difficoltà aiuta a vincere la dipendenzaAncora poche però le adesioni al gruppo Acat Dolomiti Feltrine

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grazie a volantini e giornali.All'interno i partecipanti hanno scritto, in forma anonima, alcuni loro pensieri:

«Quando sei stretto nella morsa del gioco non pensi ad altro e ti sembra impossibile riprendere una vita normale. Ma se ti trovi vicino persone che vivono la tua stessa angoscia ma sono riusciti a superarla, pensi che questa volta puoi farcela, anche con il loro aiuto».«Dopo varie sedute sono contenta dell'aiuto che il gruppo mi dà e non potrei non continuare a frequentarlo».«Mi trovo a mio agio con le persone nel gruppo e posso raccontare i miei problemi per trovare assieme una via d'uscita, anche per il bene della famiglia che non lo merita, e per me stesso per stare meglio e per vivere più sereno».«Nel gruppo ci si può confrontare e raccontare i problemi senza avere il timore di essere giudicati, piuttosto capiti e consigliati per uscire dalla schiavitù del gioco».«Partecipo al gruppo perché non voglio più far soffrire i miei cari, non voglio più essere assente per mio figlio, perché devo essere un esempio per lui!»«Quando giochi ti diverti, ma quando è il gioco a controllarti, perdi il cuore, il cervello, la tua vita... Non giocarti tutto!».

Di recente sono stati analizzati i risultati del questionario sottoposto al momento dell'adesione di ciascuno. In tutto sono stati raccolti 15 test. La maggior parte dei partecipanti al gruppo Acat sono uomini

(93,3 per cento), con un'età media di 50 anni, quasi tutti accompagnati o sposati (solo tre vivono da soli). Metà di loro sono responsabili del sostentamento economico familiare. Per sei il gioco ha comportato problemi al lavoro (ritardi, assenze, discussioni, nessun licenziamento), uno invece è pensionato. Il 73,3 per cento considera la ludopatia come un modo per sfuggire da altri problemi e come una malattia o problema sociale. La gran parte di loro partecipa al gruppo da solo, anche se il percorso è pensato anche per coinvolgere le famiglie. Questo accade spesso per vergogna o per paura della menzogna. Quasi tutti hanno fiducia negli esiti della partecipazione al gruppo, anche per ricostruire i rapporti familiari. Di loro, soltanto una persona è voluta uscire dal gruppo una volta terminato il percorso. Altri invece, pur non avendo avuto più le naturali ricadute ed essendo pertanto riuscite a sconfiggere la dipendenza, preferiscono continuare a partecipare agli incontri bisettimanali ospitati nella sede Acat di Feltre. Questo perché per molti il gruppo è diventato come una seconda famiglia, in cui ognuno si prende cura degli altri e in cui si trova reciproca comprensione rispetto al problema del Gap.

Per partecipare è sufficiente prendere contatti con la conduttrice dottoressa Sara Sebben (3481424140) o inviare una mail a

[email protected].

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FRANCO FIABANE

«La perdita dell’amico Franco lascerà il segno così come lo è stata la sua vita», afferma il presidente Giorgio Zampieri rivolgendosi alla famiglia del compianto, «questo è un pensiero racchiuso nell’animo di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo personalmente o attraverso il suo genio artistico e per quello che nel corso degli anni ha donato alla nostra terra. Grazie a Franco anche da noi del volontariato bellunese, che lo ricordiamo partecipe alle iniziative come le tante Feste al Borgo, per le quali attendeva di conoscere il tema delle giornate per interpretarle nei manifesti che le annunciavano o per i disegni o altre opere che con disponibilità metteva a disposizione. Certamente ha concorso a costruire una nuova società solidale per la quale tanto si è speso».

Franco Fiabane era uno scultore di fama internazionale, nato a Belluno nel 1937. È morto a inizio settembre all'età di 77 anni, lasciando un vuoto nel mondo dell'arte bellunese.

lI Csv e il Comitato d'Intesa di Belluno, assieme ai rispettivi consigli direttivi esprimono cordoglio per la scomparsa di Franco Fiabane e di Lelio Gava.

LELIO GAVA

«In questo triste momento vogliamo esservi vicini ed esprimere il nostro cordoglio per la scomparsa del dottor Lelio», scriveva Zampieri alla famiglia di Gava. «Abbiamo avuto l’opportunità di conoscerlo, stimarlo e di averlo tra noi nel mondo del volontariato, dove si è speso con dedizione instancabile, nell’Unitalsi, nelle associazioni per l’assistenza agli ammalati e nel Comitato d’Intesa in particolare come consulente per i casi umanitari.Lo ricorderemo come persona sensibile ed attenta ai problemi sociali e alla cura di chi si trovava nella sofferenza, con uno spirito umano e cristiano non comuni». Molto noto a Belluno per la lunga attività prestata nel reparto di Chirurgia dell’ospedale San Martino di Belluno, Gava è stato molto attivo anche nel mondo ecclesiale bellunese nelle fila dei Medici cattolici e all’interno dell’Unitalsi, anche come organizzatore dei pellegrinaggi a Lourdes, ma anche nell’assistenza che durante l’anno l’associazione presta ai malati.

CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DI FRANCO FIABANE E LELIO GAVA

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Domenica 16 agosto in zona Col Melon a Pedavena si è svolta l’ormai classica esercitazione di ricerca persone organizzata annualmente dalla Squadra Feltrina Cinofili da Soccorso (SFCS), per testare il grado di preparazione delle proprie Unità Cinofile. Quest’anno si sono aggiunti i cinofili dell’AVAC, che come SFCS fanno parte del Coordinamento di Protezione Civile dell’Unione Montana Feltrina, rappresentato dal presidente Giuseppe Delle Vedove.Presente all’esercitazione anche una ragazza che aderendo al Progetto PASSI del Csv ha scelto SFCS per fare la sua esperienza all’interno della Protezione Civile, specificatamente in ambito cinofili. Proprio in quell'occasione ha potuto sperimentare sul campo quanto appreso, mettendo così in

pratica le nozioni relative all’intervento per ricerca di persona, che vanno dalla gestione del cane alla topografia/orientamento fino all'uso della radio, tutte nozioni già apprese in via teorica, seguendo un'unità cinofila impegnata in una ricerca. Come già detto, esperienze simili servono a renderci conto delle nostre eventuali pecche ed errori cercando di migliorare costantemente la nostra preparazione. Bello che ci sia da parte di qualche giovane sensibilità per queste tematiche, perché loro saranno i volontari di domani.Dal 22 al 29 agosto SFCS E AVAC hanno preso parte assieme anche al “Campoavventura” a Pranolz di Trichiana, organizzato dalla

protezione civile della Regione Veneto.

CONTINUANO LE ESERCITAZIONI DELLA SQUADRA FELTRINA CINOFILI SOCCORSO

Luigi Centa

Presidente SFCS

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Ottobre 2015CSV CSVINFORMA

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Mercoledì 20 luglio è stato presentato ufficialmente alla stampa l'ambulatorio di odontoiatria per persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, motoria, sensoriale e quelli medicalmente compromessi, voluto e chiesto dall'Anffas (associazione famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale).L'ambulatorio, situato al quarto piano tra i reparti di Gastroenterologia e Otorinolaringoiatria, dispone di alcuni materiali di avanguardia, donati dall'ANFFAS onlus di Belluno.

Trattasi di un “riunito” e di un carrello con relativi strumenti per un importo di 16 mila euro, che serviranno ad effettuare tutti gli interventi odontoiatrici necessari, anche in anestesia generale, da parte del dottor Giorgio Tiozzo odontoiatra.

Per accedere al nuovo servizio non bisogna passare per il CUP, ma si deve semplicemente chiamare il numero 0437516018 e lasciare un messaggio al personale infermieristico con le varie informazioni: nome e cognome della persona con disabilità, tipo di problema e recapito telefonico per poter essere richiamati.

NUOVO AMBULATORIO ODONTOIATRICO PER L'ANFFAS

Salvatore Bavasso

Presidente ANFFAS

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59CSV INFORMA

Il Csv di Belluno ha aperto una nuova sezione all'interno del sito www.csvbelluno.it per scambiare e reinvestire le proprie competenze all'interno del mondo del volontariato.Nella bacheca, che si trova nella spalla destra della home page o alla voce "Servizi/Promozione della cittadinanza attiva"(per vederla clicca sul seguente link: http://www.csvbelluno.it/servizi/promozione-del-volontariato/cerco-offro-volontari.html).

Saranno inseriti gli annunci "Cerco" per tutte quelle persone e/o associazioni che hanno richieste specifiche da fare per determinate figure in determinati intervalli di tempi. Con gli annunci "Offro" invece ogni aspirante volontario potrà mettere a disposizione il proprio tempo libero a favore di associazioni ed enti senza scopo di lucro.

Per pubblicare un annuncio basta mandare una mail a [email protected] con oggetto "Cerco volontari" o "Offro volontari".

CERCO/OFFRO VOLONTARILA NUOVA BACHECA DEL CSV DI BELLUNO

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Ottobre 2015CSV CSVINFORMA

60CSV INFORMA

Per rendere la comunicazione del Csv ancora più a misura di volontariato, il comitato di redazione del “CsvInforma” ha deciso di riservare uno spazio del periodico a voi e ai vostri contributi. Potrete inviarci articoli e materiale fotografico, o eventualmente suggerirci notizie perché vengano pubblicate nei prossimi numeri della rivista.

Se vuoi partecipare alla realizzazione dei prossimi numeri del CsvInforma, mandaci una mail a [email protected] con oggetto “CSVINFORMA”. Il Comitato di redazione si riserverà di selezionare il materiale ricevuto.

COLLABORA CON NOI!

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Ottobre 2015CSVINFORMA

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62DIETRO ALLE QUINTE

LA NOSTRA REDAZIONE

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FRANCESCA VALENTE

PROGETTO GRAFICOE IMPAGINAZIONE

MONICA TIAZZOLDI

FOTOGRAFIA

MONICA TIAZZOLDIFRANCESCA VALENTECSRP

HANNO COLLABORATO

MANUELA LANZARINNEVIO MENEGUZMAURO DECETGIORGIO ZAMPIERICCPCSRPFRANCO CHEMELLOALICE GIORDANOERIK PAGANINSARA PANCIERADANIELE OLIVOTTOGIORGIA LI CASTRIMARCO CREPAZSALVATORE BAVASSOLUIGI CENTACLAUDIA COMEL

EDITORE

Comitato d’Intesa tra le associazioni volontaristiche della provincia di Belluno, presieduto da Giorgio Zampieri

DIREZIONE E REDAZIONE

Centro di Servizio per il Volontariatodella pronvicia di BellunoVia del Piave n. 5 32100 BellunoTel. 0437950374 - Fax 0437958273N. verde 800392333e-mail: [email protected]: www.csvbelluno.it

Iscrizione tribunale Belluno n. 5 del 11/04/2003