Parrocchie informa settembre

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Notiziario delle Parrocchie di CASTELPLANIO (San Sebastiano) e POGGIO SAN MARCELLO Fede: non è come la panna sulla torta Raccoglie le edizioni precedenti di CASTELPLANIO COMUNITA’ ANNO XXII 1 - POGGIO PARROCCHIA , ANNO VI°, N° 1 Parrocchie InForma N° 159 24 AGOSTO 2013 IL PARROCO INFORMA Cari fratelli e sorelle, buongiorno! ...., durante tutto questo anno della fede, teniamo lo sguardo fisso su Gesù, perché la fede, che è il nostro “sì” alla relazione filiale con Dio, viene da Lui, viene da Gesù. Ma la Parola di Dio di questa domenica (18 agosto) contiene anche una parola di Gesù che ci mette in crisi, e che va spiegata, perché altrimenti può generare malintesi. Gesù dice ai discepoli: «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione» (Lc 12,51). Che cosa significa questo? Significa che la fede non è una cosa decorativa, ornamentale; vivere la fede non è decorare la vita con un po’ di religione, come se fosse una torta e la si decora con la panna. No, la fede non è questo. La fede comporta scegliere Dio come criterio-base della vita, e Dio non è vuoto, Dio non è neutro, Dio è sempre positivo, Dio è amore, e l’amore è positivo! Dopo che Gesù è venuto nel mondo non si può fare come se Dio non lo conoscessimo. Come se fosse una cosa astratta, vuota, di referenza puramente nominale; no, Dio ha un volto concreto, ha un nome: Dio è misericordia, Dio è fedeltà, è vita che si dona a tutti noi. Per questo Gesù dice: sono venuto a portare divisione; non che Gesù voglia dividere gli uomini tra loro, al contrario: Gesù è la nostra pace, è la nostra riconciliazione! Ma questa pace non è la pace dei sepolcri, non è neutralità, Gesù non porta neutralità, questa pace non è un compromesso a tutti i costi. Seguire Gesù comporta rinunciare al male, all’egoismo e scegliere il bene, la verità, la giustizia, anche quando ciò richiede sacrificio e rinuncia ai propri interessi. E questo sì, divide; lo sappiamo, divide anche i legami più stretti. Ma attenzione: non è Gesù che divide! Lui pone il criterio: vivere per se stessi, o vivere per Dio e per gli altri; farsi servire, o servire; obbedire al proprio io, o obbedire a Dio. Ecco in che senso Gesù è «segno di contraddizione» (Lc 2,34). …… la vera forza del cristiano è la forza della verità e dell’amore, che comporta rinunciare ad ogni violenza. Fede e violenza sono incompatibili! Invece fede e fortezza vanno insieme. Il cristiano non è violento, ma è forte. E con che fortezza? Quella della mitezza, la forza della mitezza, la forza dell’amore. Papa Francesco PAG. 1 PAPA FRANCESCO FEDE: NON E’ COME LA PANNA SULLA TORTA PAG. 2 VITA DELLE PARROCCHIE PAG. 3 FOTOCRONACA PAG. 4 OPINIONI E DOMANDE PAG. 5 TESTIMONIANZE: PAG. 6 SPIRITUALITAIL CROCIFISSO IN FAMIGLIA PAG. 7-8 IN PROGRAMMA A CASTELPLANIO

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dei doni di Dio

Notiziario delle Parrocchie di CASTELPLANIO (San Sebastiano) e POGGIO SAN MARCELLO

Fede: non ècome la panna sulla torta

Raccoglie le edizioni precedenti di CASTELPLANIO COMUNITA’ ANNO XXII N° 1 - POGGIO PARROCCHIA , ANNO VI°, N° 1

Parrocchie InForma N° 159 24 AGOSTO 2013

IL PARROCO INFORMA

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! ...., durante tutto questo anno della fede, teniamo lo sguardo fisso su Gesù, perché la fede, che è il nostro “sì” alla relazione filiale con Dio, viene da Lui, viene da Gesù. Ma la Parola di Dio di questa domenica (18 agosto) contiene anche una parola di Gesù che ci mette in crisi, e che va spiegata, perché altrimenti può generare malintesi. Gesù dice ai discepoli: «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione» (Lc 12,51). Che cosa significa questo? Significa che la fede non è una cosa decorativa, ornamentale; vivere la fede non è decorare la vita con un po’ di religione, come se fosse una torta e la si decora con la panna. No, la fede non è questo. La fede comporta scegliere Dio come criterio-base della vita, e Dio non è vuoto, Dio non è neutro, Dio è sempre positivo, Dio è amore, e l’amore è positivo! Dopo che Gesù è venuto nel mondo non si può fare come se Dio non lo conoscessimo. Come se fosse una cosa astratta, vuota, di referenza puramente nominale; no, Dio ha un volto concreto, ha un nome: Dio è misericordia, Dio è fedeltà, è vita che si dona a tutti noi. Per questo Gesù dice: sono venuto a portare divisione; non che Gesù voglia dividere gli uomini tra loro, al contrario: Gesù è la nostra pace, è la nostra riconciliazione! Ma questa pace non è la pace dei sepolcri, non è neutralità, Gesù non porta neutralità, questa pace non è un compromesso a tutti i costi. Seguire Gesù comporta rinunciare al male, all’egoismo e scegliere il bene, la verità, la giustizia, anche quando ciò richiede sacrificio e rinuncia ai propri interessi. E questo sì, divide; lo sappiamo, divide anche i legami più stretti. Ma attenzione: non è Gesù che divide! Lui pone il criterio: vivere per se stessi, o vivere per Dio e per gli altri; farsi servire, o servire; obbedire al proprio io, o obbedire a Dio. Ecco in che senso Gesù è «segno di contraddizione» (Lc 2,34). …… la vera forza del cristiano è la forza della verità e dell’amore, che comporta rinunciare ad ogni violenza. Fede e violenza sono incompatibili! Invece fede e fortezza vanno insieme. Il cristiano non è violento, ma è forte. E con che fortezza? Quella della mitezza, la forza della mitezza, la forza dell’amore.

Papa Francesco

PAG. 1 PAPA FRANCESCO FEDE: NON E’ COME LA PANNA SULLA TORTA PAG. 2 VITA DELLE PARROCCHIE PAG. 3 FOTOCRONACA PAG. 4 OPINIONI E DOMANDE PAG. 5 TESTIMONIANZE: PAG. 6 SPIRITUALITA’ IL CROCIFISSO IN FAMIGLIA PAG. 7-8 IN PROGRAMMA A CASTELPLANIO

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2 VITA DELLE PARROCCHIE

INCONTRI PER LA MENTE E IL CUORE L’estate nelle nostre parrocchie è iniziata con il Grest a Castelplanio. Ha coinvolto 25 ragazzi con un programma che comprendeva escursioni, piscina, lavoretti , ecc…Alcuni hanno frequentato Macine per il Grest. Bene anche questo.

Il programma proposto offriva a noi e ad altri incontri di tipo culturale e di tipo spirituale. Un gruppo attento è stato presente in ognuna di queste attività. Il 28 giugno Hubert e Ursula ci hanno portato in Antartide. Nella cripta, trasformata in sala conferenze, abbiamo sentito la bellezza anche di questi luoghi. Siamo saliti al Conero, faticosamente, ma abbiamo anche meditato sul mare che nella Bibbia è come quello che ha visto Papa Francesco a Lampedusa: bello e terribile! Un’altra passeggiata l’abbiamo fatta al monte Culumeo: spettacolare, ammirevole! Laudato sii mi Signore! Abbiamo proseguito le nostre visite culturali a Sassoferrato; ci ha condotto Roberta e alcune guide locali che ci hanno trasmesso il loro entusiasmo nella scoperta dei resti romani e della bellissima abazia di santa Croce. Così ad Arcevia, il signor Tribellini ci ha immersi nelle due belle chiese e anche nell’arte moderna e nella storia ampia di questa cittadina.

A Castelplanio sono avvenute esperienze spirituali molto partecipate. Un breve corso sulla preghiera del cuore. Anche la preghiera ha bisogno di esercizio. Così Sr Anna Maria ha guidato la ventina di partecipanti al silenzio, alla percezione del valore delle cose attorno e al dialogo interiore con il Signore. Due belle serate sul terrazzo del centro di spiritualità hanno toccato quanto di profondo sta toccato l’uomo nella sua identità: la fiducia, e la preghiera. Il bello è stato vedere persone semplici attente a discorsi filosofici o psicologici e capaci di cogliere aspetti profondi della vita di guardare con giudizio la cultura di oggi. Alla fine di luglio il nostro amico musicista , il prof. Luca Delpriori ci ha guidato all’ascolto di L. V. Beethoven e delle sue sinfonie. Il grande musicista rappresenta la lotta titanica dell'uomo che affronta le avversità e si proietta in una dimensione luminosa. La musica ha fatto la sua parte grandiosa nella serata che a Poggio abbiamo dedicato a Giuseppe Bramati (vedi in altra parte il suo testamento spirituale). Il nostro maestro Marco Agostinelli ci ha riempito l’animo di bellezza e, quando ci ha guidato al canto con le sue mani e i suoi piedi che saltellavano sulla tastiera, eravamo un grande popolo. Sentivamo la fede che usciva da quelle note e da quelle cantate. La famiglia e gli amici e tutti noi abbiamo sentito la presenza di Giuseppe, che ci guidava al canto liturgico con cura e passione. La Banda, come ogni anno ha tenuto desta l’attenzione e il ritmo il 13 agosto sulla piazza della Madonna. Sullo sfondo il santuario illuminato … e bello! Altrettanto bello, come sempre il concerto del gruppo di Massimo sulla piazza del paese. “La musica svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo globale dell'individuo. Agisce sugli stati d’animo più profondi e sulle emozioni, è nutrimento della mente e dello spirito, ma anche divertimento, gioco, strumento per

sviluppare le potenzialità espressive e creative della persona. (dal sito “Nati per la musica”)

LE FESTE A CASTELLO L’estate a Castelplanio vuol dire anche festa della

Madonna a Piagge. Ha coinciso con la morte del nostro sindaco. Abbiamo fatto tutto in tono minore. Assente il Vescovo, venuto solo per la messa, è stato chiesto ad Augusto Fiaschetti di farci riflettere sulla “domenica da liberare” dalla logica del vendere‐comprare. La festa dei consumati richiama sempre il bisogno del riposo e della festa. Tutto rischia di essere travolto se non ci educhiamo al rispetto non solo della tradizione, ma dell’uomo in sé. Alla fine del suo messaggio c’è stato uno spontaneo applauso, segno che dobbiamo continuare a “liberare la domenica”.

Alla figuretta mariana un bel gruppo di persone si è fermata per il rosario e la messa. Da 9 anni questo luogo sta diventando punto di ritrovo e di preghiera, libero spazio per il Signore e la Sua e nostra Madre.

La mattina del 15 agosto alle ore 6 c’erano 18 persone ad attendere, accompagnati dalla musica di Brian Eno il sorger del sole. La sorpresa suscita sempre stupore. Maria, aurora di un mondo nuovo, non smette di comunicarci speranza. Le lodi sul monte hanno cantato la fede. Alla sera sotto le noci abbiamo celebrato l’Eucaristia con un bel gruppo di persone, anche turisti, e abbiamo atteso il tramonto. Rosso di sera, bel tempo si spera! GRAZIE A LUCIANO Il nostro sindaco, prima della sua morte ha donato alla nostra parrocchia un corredo completo per la celebrazione: calice e pisside, candelabri, casula, ecc.. Era del suo zio francescano. Grazie GRAZIE ALLE SORELLE CERIONI E A GIANLUIGI Le sorelle Cerioni Mariola, Lina e Fiorella hanno voluto restaurare la figuretta mariana in fondo alla strada per la Badia (1925). Hanno trovato un bravo artigiano, il signor Gianluigi Virdis che ci si è dedicato con passione. E’ venuto fuori un “capolavoro” a detta anche dei nostri muratori. Grazie

''Senza cultura in Italia non rimane nulla''

(Mario Monicelli in video - trovalo) Il pesce comincia a puzzare dalla testa. Un paese

muore senza passione per l’arte, la ricerca, lo stesso ascolto attento di grandi e belle cose (MP)

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1. visita guidata agli scavi di Sassoferrato 2. salendo sul Conero 3. l’alba e il tramonto alla croce

FOTO CRONACA

DI ALCUNI AVVENIMENTI ESTIVI

1. Concerto per Giuseppe con Marco Agostinelli 2. Sul terrazzo del centro con Luca Alici parlando della “fiducia” 3. Al centro con Sr Anna Maria, la dott.ssa Laura Buratti e lo psicologo Filippo Pesaresi su “la preghiera guarisce?”

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4 OPINIONI E DOMANDE OGNUNO PUÒ INVIARE DOMANDE O TESTI

La grazia della vergogna Riceviamo: “caro parroco, che sta succedendo anche nei nostri paesi? Ho sentito dire che circola la droga, certo non per via dell’Oikos, ma dentro le nostre case. Io non sono più giovane e non ha figli giovani, ma non sono vecchia e ancora ho una testa che funziona. Ma che sta succedendo? Se dico qualcosa a mio nipote mi risponde: che male c’è? Eppoi che succede tra le coppie? Mi pare che non ci si vergogni più di niente. Lei dovrebbe cacciar via dalla chiesa certe persone come ha fatto Gesù, con i mercanti del tempio. (una parrocchiana neppure tanto devota) Rispondiamo: E’ serio quanto denunciato da questa parrocchiana. Noi parroci, come il grande parroco che è Papa Francesco, non possiamo trascurare la misericordia. Ma è vero che non c’è più vergogna di comportamenti devastanti. E non c’è più perché non ci si ferma a guardare Lui. Quando penso a certe persone, chiedo per me la grazia della misericordia e insieme la grazia della vergogna, che l’inizio della conversione. Un giorno il Papa ha detto: L’invito che fa Gesù è di non vergognarsi mai di Lui, ma di seguirlo sempre con dedizione totale, fidandosi e affidandosi a Lui. Ma guardando a Gesù, soprattutto guardando il Cristo crocifisso, noi sentiamo quel sentimento tanto umano e tanto nobile che è la vergogna di non essere all’altezza; guardiamo alla sapienza di Cristo e alla nostra ignoranza, alla sua onnipotenza e alla nostra debolezza, alla sua giustizia e alla nostra iniquità, alla sua bontà e alla nostra cattiveria. Chiedere la grazia della vergogna; vergogna che viene dal continuo colloquio di misericordia con Lui; vergogna che ci fa arrossire davanti a Gesù Cristo; vergogna che ci pone in sintonia col cuore di Cristo che si è fatto peccato per me; vergogna che mette in armonia il nostro cuore nelle lacrime e ci accompagna nella sequela quotidiana del “mio Signore”. Prego perché questo avvenga!

I compiti a casa e la fede

Riceviamo: “Tutta l’estate i miei figli hanno avuto molti compiti da fare, per tener allenata la mente. Se no arrivano a scuola e devono ricominciare tutto da capo. Ma penso che a volte le maestre e i professori esagerano. Penso soprattutto a quando ricomincia la scuola e al sabato e domenica quando dobbiamo passare tanto tempo sui quaderni. Mi pare esagerato. Ma da credente e partecipe alla vita della Chiesa, sono preoccupata dalla mente religiosa dei nostri figli. Finito il catechismo, per tre mesi non entra niente in testa. Seppoi non si partecipa più alla messa, a che serve anche il catechismo?” (una madre)

Rispondiamo: Finalmente una madre (siamo certi che la preoccupazione tocca anche i padri) che è preoccupata di quello che i figli mettono dentro la testa e il cuore. Sono preoccupato anch’io dell’ignoranza religiosa e della invasione dell’anima e del cuore, non solo dei figli, ma anche dei genitori, di tutti noi adulti. Mi chiedo anch’io se molti genitori vogliono veramente che i loro figli apprendano la fede e crescano nella fede. Dai segnali che vedo, mi pare che questo non interessi tutti. Ma la via non è la delega alla parrocchia e alle catechiste (sempre più dispiaciute del disinteresse dei genitori e demotivate) o al parroco, ma quella della responsabilità diretta dei padre e della madre. E quindi della loro ripresa nella fede e nella vita cristiana. Anche per i compiti a casa: sono i genitori che fanno presenti agli insegnanti che il sabato e la domenica è giorno del riposo, della festa e della famiglia.

NELLE MESSE DEL 15 SETTEMBRE SIA A POGGIO SIA A CASTELPLANIO GLI STUDENTI DI OGNI ORDINE E GRADO E GLI INSEGNANTI RICEVONO UNA BENEDIZIONE E UNA PREGHIERA.

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5 UN SINDACO, UN INSEGNANTE, UN CREDENTE Omelia di don Mariano per il commiato al sindaco Luciano Pittori. 16 luglio 2013

In una “nota per il futuro” (così ha chiamato un mail inviata al Vescovo, a noi due parroci e alle suore in data 4 giugno) Luciano ha chiesto che sopra il feretro vengono posti: tre garofani, uno giallo oro, uno rosso e uno bianco, incorniciati da una palmetta; la Bibbia e la fascia di sindaco. Dunque, stando a questi segni, noi stiamo dando il saluto ad un artista (appassionato e professore), ad un credente, ad un amministratore pubblico.

Ha chiesto che la sua bara venisse posta a terra su un tappeto. La nostra vita poggia sul limite della nostra condizione terrestre, ma sopra un tappeto, segno della dignità e del rispetto. Sono contento della originalità di

queste scelte, perché superano schemi abitudinari e ripetitivi, come lui afferma nella sua mail.

Un artista e un cultore d’arte è per sua natura un creativo. Grazie Luciano.

Anzitutto la Bibbia: me ne ha chiesta una piccola appena arrivato in ospedale. Mi citava salmi ed espressioni di Gesù. La Bibbia per un credente è Parola di Dio. Ho scelto il vangelo della casa sulla roccia per esprimere questa sua e nostra fede. L’ascolto e la messa in pratica della Parola del Signore – lo dice Gesù - è come costruire la vita su un roccia sicura. La tempesta che si abbatte (per lui la leucemia, la malattia, la sofferenza dello spirito e del corpo) non ha fatto franare tutto e disperare. In un mail a sr Anna Maria diceva: “Sto vivendo questi giorni nella consapevolezza che si sta facendo ciò che si può nei limiti della scienza e della mia resistenza fisica ad una malattia molto grave. Eppure sono sereno, ringrazio Dio per quanto mi ha dato, soprattutto per avermi vocato al servizio degli altri per il poco che sono riuscito nella professione, verso i miei genitori e nella comunità. Vivo con gioia questi momenti. La tensione per la vita è forte. Per il resto mi affido alla volontà di Dio con fede e speranza. Sia fatta la sua Volontà. Mi affido alla sua grazia.”

Dopo la Bibbia, tre fiori di tre colori diversi. Il fiore, bello e fragile: proprio come la vita umana. I colori. Sappiamo quanto i colori abbiano significati diversi a seconda dei contesti e degli approcci; psicologico, culturale, teologico o spirituale. Prendiamo quello artistico.

Il bianco: che spesso è considerato come un non-colore, è quasi il simbolo di un mondo in cui tutti i colori, sono scomparsi. E’ un mondo così alto rispetto a noi, che non ne avvertiamo il suono. Sentiamo solo un immenso silenzio che, tradotto in immagine fisica, ci appare come un muro freddo, invalicabile, indistruttibile, infinito. Per questo – scrive Kandinskij – il bianco ci colpisce come un grande silenzio che ci sembra assoluto. Il rosso è un colore affascinante e ambivalente che assume di volta in volta significati diversi. Qualcuno lo ha inteso come energia vitale, altri come macchia cromatica drammatica,

TESTIMONIANZE portatrice di un elemento tragico, espressione di

una ferita. Se il rosso è, nella più comune simbologia, il colore del sangue questo ne rende possibile e necessaria, una volta di più, una doppia lettura: il sangue pulsa, riscalda, è il simbolo della vita in movimento ma, nello stesso tempo, evoca l’idea della sofferenza del corpo. Il rosso compare nella pittura del passato nei mantelli di San Giovanni e della Maddalena che assistono impotenti e disperati alla Crocifissione di Cristo. O, con lo stesso dolore, lo accompagnano al Sepolcro.

Il giallo oro: come le icone che avvolgono le figure e le immergono nel Mistero di Dio. O come i paesaggi Van Gogh, i campi di grano, i girasoli; esprimono questa ricerca combattuta dell’Oltre questa vita terrena.

La palma che raccoglie i tre fiori è sempre segno della vittoria e della gloria che attende i credenti che sono passati attraverso la grande tribolazione.

La fascia tricolore del sindaco. Altri ne potranno parlare. Qui vogliamo ringraziare questo sindaco e con lui tutti i collaboratori. Questa volta sono stati anche quelli che si sono presi cura di lui. Speriamo che questa testimonianza aiuti la nuova nascita della politica, fondata sulla roccia dell’etica personale e pubblica. Una politica che non si attardi su ideologie e privilegi ma si dedichi a tutti a partire da chi non ce la fa …di ogni razza popolo e lingua (come dice l’Apocalisse). E questo gruppo oggi sta diventando sempre più numeroso.

Nel canto conclusivo voluto da lui in latino facciamo l’augurio che ad accoglierlo in Paradiso ci siano i santi e i martiri e quel Lazzaro, povero in terra, che ha posto la sua fiducia nella pace del Signore. IL TESTAMENTO DI GIUSEPPE BRAMATI Quando la fede, la speranza, la carità ispirano la vita "Miei cari amici e famigliari, oggi il Signore ci chiede di essere forti, saldi nella fede in Gesù Risorto. Con voi desidero ringraziare Dio per il tratto di strada che abbiamo percorso insieme su questa terra. La sua Divina Provvidenza si è manifestata nel donarmi una famiglia cristiana in cui crescere, i cui valori e insegnamenti sono stati per me di esempio nel diventare uomo, sposo e padre. Anche se allora di condizioni modeste, il Signore non ci fece mancare nulla. Ho conosciuto la bontà di Dio attraverso il dono della nostra grande famiglia, dell'affetto e vicinanza delle mie sorelle e dei miei fratelli, dei cugini e dei nipoti, di mia moglie e dei miei figli. Ad essi ho rivolto sempre parole di incoraggiamento e fiducia perché il Signore opera misteriosamente e grandi cose fa per coloro che lo invocano. Ho conosciuto il perdono di Dio quando ho mancato verso di lui e verso i fratelli. Ed ho imparato a perdonare dimenticando i torti subìti. Ho conosciuto la misericordia di Dio attraverso i fratelli che ho

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6 incontrato sulla mia strada, nei volti di speranza e di gioia dei bambini della Sierra Leone, nell'impegno fino al sacrificio della vita dei miei fratelli missionari. Ho conosciuto la carità del Padre, nel servire il prossimo mettendo a frutto i talenti che mi ha donato. Attraverso il servizio in parrocchia, nella preparazione dei canti ho voluto sempre innalzare a lui la mia lode. Ho conosciuto l'amore di Dio nel dono prezioso della mia adorata sposa Carla, che ho amato fino alla fine con profonda devozione, che non mi ha mai lasciato solo nelle difficoltà, e con la quale ho condiviso la gioia di costruire una famiglia radicata in Dio. Così mi hai svelato il tuo volto. Ho conosciuto il tuo volto di Padre nel dono immenso dei miei figli. A Luigi e Maria Caterina raccomando di restare uniti e vicini alla mamma, fedeli ai valori cristiani che con vostra madre vi abbiamo insegnato, operosi nel vostro lavoro e testimoni dell'amore di Dio. Ho conosciuto la speranza della fede e il sostegno di Dio attraverso l'amore di voi tutti miei cari che mi avete dato coraggio nella malattia e nei momenti difficili della vita. Chi è in Dio non dispera. Così mi hai svelato il tuo volto, mio Dio, lungo tutto il mio breve percorso terreno. L'uomo che sono stato tra voi, miei cari, rumoroso, allegro, ingegnoso, fiducioso e altruista, lo sono stato per opera di Dio e della sua Provvidenza. A te sale oggi, Padre, come sempre, la mia preghiera di lode e di ringraziamento. Accoglimi con te nel paradiso, per intercessione della Vergine Santa Madonna del Soccorso, e sorreggi con il tuo amore i miei cari che lascio sulla terra". Giuseppe Bramati

G.K. CHESTERTON: LO STUPORE DI OGNI GIORNO

Il cielo in una stanza: Benvenuti a Casa Chesterton: questo il titolo della mostra presente nell'edizione 2013 del Meeting per l'amicizia tra i popoli, tenutosi a Rimini dal 18 al 25 agosto. Una mostra che ha dell'incredibile, che ha il sapore di casa. E’ stata ricostruita una casa vera e

propria. Una casa vista dagli occhi di un ladro, vista con gli occhi di chi cerca qualcosa di prezioso all'interno, qualcosa che sappiamo essere sempre lì, al solito posto, nel nostro solito vivere, ma che, vista con occhi diversi, assume un sapore unico, prezioso, meraviglioso. Gilbert K. Chesterton, giornalista e scrittore inglese degli inizi del '900, è stato il protagonista di questa mostra. Il tutto era incentrato su una casa, non proprio la ricostruzione reale della

casa di Chesterton, ma forgiata dallo sguardo chestertoniano. Il giro ha inizio con l'entrata nell'appartamento svalicando una finestra, proprio come un ladro. Un viaggio dentro sette stanze (come i giorni della creazione), ed ogni stanza raccoglie un contenuto raccontato dal punto di vista di Chesterton, una persona che parlava con gli amici in osteria, che raccontava fiabe ed usava efficacemente il paradosso, giornalista di ogni genere e strenuo difensore del credo cattolico. Lo studio, ricco di finestre dove poter avanzare con lo sguardo, dove poter viaggiare con la fantasia e non solo. La camera da letto, in cui tutto è gigantesco come visto dagli occhi del bambino, a rappresentazione dell'affettività; proprio il quotidiano della vita matrimoniale che rinnova ogni giorno la promessa che ci fa dichiarare nell’amore romantico. Il bagno, la pulizia del proprio animo, il ricordo perenne e concreto del proprio peccato originale che mai andrà via. Il salotto, il luogo degli incontri‐scontri con i suoi amici; perchè ogni volta che si accoglie un amico si accoglie anche una sfida. La cucina, il luogo della socialità, il ricordo del buon cibo e del buon bere. La cantina, il luogo dove poter scendere ‐ attraverso il buio ‐ e riporre i propri ricordi, o recuperarli, l'anticamera che emana luce, a rievocare la grotta di Betlemme; dal punto più buio e dimesso del mondo come un grotta scura che balzarono fuori le due più grandi rivoluzioni di tutti i tempi: “la creatura chiamata uomo, e l’uomo chiamato Cristo. Infine il giardino, dopo la discesa nel buio della cantina, dove la luce è sempre promanata da un lampione, dall'unica Luce che rischiara e che dà forza. Il titolo del Meeting 2013 “Emergenza uomo”, si abbina molto bene alla mostra su Chesterton; l'uomo, crede Chesterton, per essere ridestato va colto di sorpresa. Chiudo con un pensiero di Edoardo Rialti, uno dei curatori della mostra: “Tutta la vita, e di conseguenza la scrittura, di Chesterton ha avuto come centro infiammato sempre e solo questa domanda: cosa permette all’uomo di non perdere ciò che egli già ama, fuori e dentro di sé, cosa gli permette di non veder sbiadire il “mattino eterno del mondo”? Egli sentiva, avvertiva con tutto se stesso che forse la cosa più preziosa che abbiamo è non smarrire questa segreta, perenne sorgente di gratitudine, gioia, libertà ed umorismo di cui ci sorprendiamo già dotati, un sorriso che ci accompagna dalla nascita, dentro tutte le esperienze più forti». Simone Sebastiano Gilbert Keith Chesterton (Londra, 29 maggio 1874 – Beaconsfield, 14 giugno 1936) è stato uno scrittore, giornalista e aforista inglese. Famoso per i “ Racconti di Padre Brown”.

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7 SPIRITUALITA’ a cura di Sr. Anna Maria Vissani

IL CROCIFISSO IN FAMIGLIA Perché nelle nostre case abbiamo appeso un Crocifisso? E’ una semplice tradizione? E’ un’obbedienza al sacerdote che ce lo ha donato? Oppure ha un suo significato, un senso profondo che si intreccia con la storia delle nostre famiglie? Il Crocifisso ci ricorda che l’amore ha il suo culmine nel dono della vita e che per amore si può anche morire. Ci ricorda anche che l’amore è fragile, può essere addirittura accusato, non compreso, perseguitato e quindi in qualche modo crocifisso. Ogni famiglia ‐ si dice ‐ ha una croce! Ogni famiglia ha una sua storia, un suo cammino ricco di potenzialità e di cadute, di desideri e di insuccessi. E’ pur sempre famiglia! La festa del Crocifisso del nostro paese ci raccoglie in Chiesa, ai piedi del Cristo morto in croce e con le braccia aperte per accoglierci e continuare a riversare misericordia su tutti. E’ per questo motivo – la sua misericordia ‐ che tutti possiamo accorrere ai suoi piedi, deporre le nostre lotte, i nostri peccati, le nostre divisioni, le separazioni avvenute e quelle che portiamo in cuore, ma anche la nostra gioia di continuare a costruire famiglia in Suo Nome! Tutti, perché ‐ come ripete papa Francesco ‐ questo è tempo di Misericordia. La Misericordia divina non ha confini, non ha tempo, non ha prezzo, se non il prezzo unico dell’Amore senza limiti fino alla Croce! Mi trovo spesso a sussurrare la parola “coraggio” a persone che raccontano i loro fallimenti, le difficili relazioni tra coniugi e con i figli. Non è il coraggio dei vittoriosi, ma di coloro che con umiltà accettano di riconoscersi fragili, deboli e bisognosi di tanta pazienza (attesa fiduciosa) nelle vicende spesso crocifisse della propria famiglia. Immagino Gesù in Croce che attende me, attende te, attende tutta la tua famiglia con un grande “otre”, il recipiente che i beduini portavano appresso lungo la traversata del deserto per dissetarsi! In questo otre Gesù crocifisso raccoglie le lacrime di tutti noi e le conserva come acqua di vita per la grande traversata della nostra umanità sempre assetata e nello stesso tempo bagnata dal pianto di tantissime persone che soffrono, lottano, e incontrano la

sconfitta della vita. Niente è perduto ‐ afferma ancora papa Francesco ‐ davanti a Dio! Anzi la Misericordia ha bisogno della nostra fragilità ‐ perfino del nostro peccato ‐ per potersi rivelare come amore che attende, sana, avvolge e perdona. Che cosa vogliamo di più? Non è questo il valore massimo del nostro cristianesimo? Non è questo il vero Volto di Dio, il volto del Crocifisso per amore? Non smettiamo di farci perdonare e amare dal nostro Crocifisso che ci attende in questo periodo nella Chiesa parrocchiale. Andiamo e mettiamoci in ginocchio ‐ sperimenteremo la pace, il miracolo del perdono!

PREGHIERA

Signore, voglio

fissare lo sguardo su di te, crocifisso

Signore. Vedo i tuoi

piedi: quanta strada hai fatto per incontrare

tutti, soprattutto i peccatori, i malati, i

bisognosi di speranza.

Oggi incontra anche me.

Eccomi. Fa che ti senta presente dentro la mia casa.

Vedo il tuo costato aperto. E’ uscito da te tutto il tuo sangue .

Ecco quanto ci hai amati. Ci hai dato anche il tuo Spirito,il tuo Amore.

Resta con noi, Signore, nella nostra famiglia. Vedo le tue mani inchiodate e aperte.

Hanno accarezzato; hanno sollevato; hanno raggiunto chi non ce la faceva.

Prendi anche me e la mia famiglia e e donaci il tuo abbraccio.

Vedo il tuo volto reclinato; i tuoi occhi chiusi. Tu hai visto e vedi anche la mia famiglia e

ognuno di noi. Per ognuno ti prego

(nomina tutti i componenti della tua famiglia). Guardaci e salvaci.

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8 IN PROGRAMMA A CASTELPLANIO

Dall’1 al 15 settembre, come ogni anno, il nostro bel Crocifisso (1639) scende dalla sua teca e ci si pone davanti agli occhi per incrociare i nostri. Fede è tenere gli occhi fissi su di Lui. Noi gli presenteremo il nostro cuore e le nostre famiglie, le nostre croci. In tutte le case c’è una croce o più di una da portare. Si può anche disperare. Si può anche evadere. Può essere naturale. Tenendo gli occhi fissi su di Lui, ci arriva il suo amore e la sua fede.

PROGRAMMA DOMENICA 1 SETTEMBRE: esposizione

Anniversari di Matrimonio alle ore 11,15 MARTEDI 3 SETTEMBRE, Ore 18; Eucaristia per l’apostolato della preghiera GIOVEDI 5 SETTEMBRE, Ore 18; Eucaristia Segue adorazione Eucaristica Invito per

catechiste e catechisti e anche genitori collaboratori

VENERDI 6 SETTEMBRE, Ore 18; Eucaristia e preghiera di intercessione. Porta una tua intenzione per cui pregare. Se vuoi scrivila e mettila nella brocca.

ORE 21: INCONTRO PER TUTTI (sala comunale)

per tutti sul tema: ANZIANI E MALATI NELLE NOSTRE FAMIGLIE Intervengono: sr Anna Maria, ricercatrice Sig.ra Marcella Coppa, commissione salute Dott. Alessandro Stronati del Cafè Sollievo per malati di Alzheinmer, ecc…

SABATO 7 SETTEMBRE; Ore 21: PREGHIERA NELLA NOTTE CONFESSIONI

DOMENICA 8 SETTEMBRE, nella natività della Vergine Maria Anniversari di Matrimonio alle ore 11,15

MARTEDI 10 SETTEMBRE, Ore 18; Eucaristia per la pace e le vittime del terrorismo GIOVEDI 12 SETTEMBRE, Ore 18; Eucaristia - Segue adorazione Eucaristica

VENERDI 13 SETTEMBRE, Ore 15: confessioni per ragazzi e per tutti Ore 17; Eucaristia e Unzione degli Infermi.

SABATO 14 SETTEMBRE; festa liturgica della Santa Croce Ore 21: VIA CRUCIS DA POGGIO A CASTELLO per famiglie sul tema: Famiglia a scuola d'amore sotto la croce

DOMENICA 15 SETTEMBRE, festa di Maria addolorata

alle ore 11,15: Eucaristia e benedizione degli studenti e degli insegnanti Anche a Poggio alle ore 10 Ore 15: CACCIA A TESORO DELLE FAMIGLIE: per figli e, almeno un genitore! Ore 18: CONCERTO D’ORGANO Ensemble “Girolamo Frescobaldi” (Tromba: Mario Caldonazzi, Trobone: Fabio Mattivi, Organo: Antonio Camponogara)

A CURA DELL’ASSOCIAZIONE ORGANISTICA DELLA VALLESINA SABATO 21 SETTEMBRE ore 18 ALLA BADIA

Incontro per genitori sul tema: GIOVANI E FAMIGLIA Intervengono gli ospiti e gli operatori dell’OIKOS

PARROCCHIA DI SAN SEBASTIANO IN CASTELPLANIO – E SAN NICOLO’ A POGGIO SAN MARCELLO COLLEGAMENTO TRA LE FAMIGLIE DELLE DUE PARROCCHIE PRO MANUSCRIPTO ‐ AD USO INTERNO ALLA COMUNITA'

COLLABORANO: SR ANNA MARIA VISSANI, SIMONE SEBASTIANO, STEFANIA VICO, don Mariano Piccotti: tel 0731.813402 (8) 339.650 6124 e‐mail: [email protected]

Famiglia a scuola d’amore sotto la croce