Parrocchia Madonna di Fatima · 2014. 12. 19. · 2014/2015 21 dicembre 2014 Informatore...

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Parrocchia Madonna di Fatima Piazzale Madonna di Fatima 1 – 20141 MILANO Tel 02/5391750 – e-mail: [email protected] http://www.parrocchiamadonnadifatima.it Anno Pastorale 2014/2015 17 21 dicembre 2014 Informatore parrocchiale ciclostilato in proprio Il Signore è vicino L'annuncio vero del Natale ce lo porta l'angelo […]: "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo; oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è Cristo Signore. Andate a Betlemme e troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia". Questo è il Vangelo del Natale, parole che squarciano il buio di questo nostro mondo come è avvenuto per i pastori. Il buio non è solo quello della notte, ma quello che c'è in tanti paesi come il Medio Oriente rabbuiati dalle guerre e dagli eccidi; è il buio delle tante persone ovunque nel mondo che vivono sole; è il buio che sta anche dentro il cuore di ciascuno di noi quando la tristezza ci avvolge, quando la fatica ci sfianca e non siamo più capaci di guardare in alto il nostro futuro. [..] Il Natale è un bambino che nasce, non tra i grandi e sontuosi palazzi della Roma imperiale, ma in una oscura cittadina della periferia dell'Impero mentre era imperatore Cesare Augusto, anzi, neppure in una casa, ma in una stalla, fuori dell'abitato. Il Natale è questo, paradossale al punto che se non facciamo attenzione rischiamo di festeggiare il Natale senza sapere chi si festeggia. E questo lo constatiamo con tristezza. […] quel Bambino è davvero il Signore del mondo che può cambiare la vita. La nostra salvezza non è il successo, il denaro o una persona, o nell'avere tutto, nell'essere tranquilli e neppure nell'essere tristi o disperati. La nostra salvezza è solo in quel Bambino. Questo è il Natale, che ci deve toccare il cuore. Lasciamoci aiutare, lasciamoci amare, non ritiriamoci per paura, non chiudiamo le nostre porte per paura di essere amati da questo Bambino. Anche ai nostri cuori spesso manca l'amore. C'è la paura dell'amore, di essere abbracciati, di essere coinvolti, la paura di dover credere che questo Bambino ci ruba qualcosa, quando al contrario ci dona tutto, ci dona l'amore che è quel che manca quando il nostro cuore ci porta solo a noi stessi, a pensare solo ai nostri interessi. Il Natale non è una parentesi per venire in chiesa, poi passati questi giorni tutto ritorna come prima. No, Gesù non è venuto come una sorta di anestetico, ma è venuto per cambiarci, come un potente che porta la salvezza per tutti, che cambia la storia. […] sì a Natale possiamo ripartire, possiamo rinascere, possiamo fronteggiare la crisi che è innanzi tutto una crisi interiore, una crisi di speranza, di rassegnazione di fronte a quanto sta accadendo attorno a noi. […] Gesù è venuto per sciogliere questa freddezza, per donarci l'amore gratuito che non chiede reciprocità, che si contenta di una stalla pur di starci vicino. È questo l'amore di cui abbiamo bisogno, questo nostro mondo ne ha bisogno. C'è bisogno di ripensare una maggiore sobrietà nella nostra vita, per dare più peso ai rapporti umani tra di noi, per essere più attenti ad una vita di amicizia, più saldi nel mantenere i rapporti tra noi, all'interno della famiglia, all'interno della città. Troppo spesso crediamo che i soldi siano tutto e che l'amore si compra, che stando soli e pensando solo a noi stessi siamo più felici, ma non è così. La felicità è quando una goccia dell'amore di quel Bambino nasce dentro il nostro cuore. Natale vuol dire che chiunque di noi, non importa gli anni e la condizione che ha, può rinascere con un po' più d'amore nel cuore. Allora gli anziani potranno gioire, i figli sognare, i giovani alzare di più la testa, le famiglie essere più serene. Un amore che ci fa capire che la felicità è pensare agli altri, andare incontro agli altri. È questo quello di cui ha bisogno la nostra città, il nostro Paese, l'Europa. Il rischio che tutti stiamo correndo è quello di ripiegarsi su noi stessi, di chiudersi nei proprio interessi personali che è del resto la radice del male. Abbiamo bisogno di un amore più robusto, più generoso, che ci faccia stendere le braccia, che ci faccia aprire il cuore. […] mons. Vincenzo Paglia VI domenica di Avvento Is 62,10-63,3b; Fil 4,4-9; Lc 1,26-38a La Parola Fatima quartiere del saluto

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Parrocchia Madonna di Fatima

Piazzale Madonna di Fatima 1 – 20141 MILANO Tel 02/5391750 – e-mail: [email protected]

http://www.parrocchiamadonnadifatima.it

Anno Pastorale

2014/2015

17

21 dicembre

2014

Informatore

parrocchiale

ciclostilato

in proprio

Il Signore è vicino

L'annuncio vero del Natale ce lo porta l'angelo […]: "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo; oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è Cristo Signore. Andate a Betlemme e troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia". Questo è il Vangelo del Natale, parole che squarciano il buio di questo nostro mondo come è avvenuto per i pastori. Il buio non è solo quello della notte, ma quello che c'è in tanti paesi come il Medio Oriente rabbuiati dalle guerre e dagli eccidi; è il buio delle tante persone ovunque nel mondo che vivono sole; è il buio che sta anche dentro il cuore di ciascuno di noi quando la tristezza ci avvolge, quando la fatica ci sfianca e non siamo più capaci di guardare in alto il nostro futuro. [..] Il Natale è un bambino che nasce, non tra i grandi e sontuosi palazzi della Roma imperiale, ma in una oscura cittadina della periferia dell'Impero mentre era imperatore Cesare Augusto, anzi, neppure in una casa, ma in una stalla, fuori dell'abitato. Il Natale è questo, paradossale al punto che se non facciamo attenzione rischiamo di festeggiare il Natale senza sapere chi si festeggia. E questo lo constatiamo con tristezza. […] quel Bambino è davvero il Signore del mondo che può cambiare la vita. La nostra salvezza non è il successo, il denaro o una persona, o nell'avere tutto, nell'essere tranquilli e neppure nell'essere tristi o disperati. La nostra salvezza è solo in quel Bambino. Questo è il Natale, che ci deve toccare il cuore. Lasciamoci aiutare, lasciamoci amare, non ritiriamoci per paura, non chiudiamo le nostre porte per paura di essere amati da questo Bambino. Anche ai nostri cuori spesso manca l'amore. C'è la paura dell'amore, di essere abbracciati, di essere coinvolti, la paura di dover credere che questo Bambino ci ruba qualcosa, quando al contrario ci dona tutto, ci dona l'amore che è quel che manca quando il nostro cuore ci porta solo a noi stessi, a pensare solo ai nostri interessi. Il Natale non è una parentesi per venire in chiesa, poi passati questi giorni tutto ritorna come prima. No, Gesù non è venuto come una sorta di anestetico, ma è venuto per cambiarci, come un potente che porta la salvezza per tutti, che cambia la storia. […] sì a Natale possiamo ripartire, possiamo rinascere, possiamo fronteggiare la crisi che è innanzi tutto una crisi interiore, una crisi di speranza, di rassegnazione di fronte a quanto sta accadendo attorno a noi. […] Gesù è venuto per sciogliere questa freddezza, per donarci l'amore gratuito che non chiede reciprocità, che si contenta di una stalla pur di starci vicino. È questo l'amore di cui abbiamo bisogno, questo nostro mondo ne ha bisogno. C'è bisogno di ripensare una maggiore sobrietà nella nostra vita, per dare più peso ai rapporti umani tra di noi, per essere più attenti ad una vita di amicizia, più saldi nel mantenere i rapporti tra noi, all'interno della famiglia, all'interno della città. Troppo spesso crediamo che i soldi siano tutto e che l'amore si compra, che stando soli e pensando solo a noi stessi siamo più felici, ma non è così. La felicità è quando una goccia dell'amore di quel Bambino nasce dentro il nostro cuore. Natale vuol dire che chiunque di noi, non importa gli anni e la condizione che ha, può rinascere con un po' più d'amore nel cuore. Allora gli anziani potranno gioire, i figli sognare, i giovani alzare di più la testa, le famiglie essere più serene. Un amore che ci fa capire che la felicità è pensare agli altri, andare incontro agli altri. È questo quello di cui ha bisogno la nostra città, il nostro Paese, l'Europa. Il rischio che tutti stiamo correndo è quello di ripiegarsi su noi stessi, di chiudersi nei proprio interessi personali che è del resto la radice del male. Abbiamo bisogno di un amore più robusto, più generoso, che ci faccia stendere le braccia, che ci faccia aprire il cuore. […]

mons. Vincenzo Paglia

VI domenica di Avvento Is 62,10-63,3b; Fil 4,4-9; Lc 1,26-38a

La Parola

Fatima quartiere del saluto

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Misha era un orsacchiotto di peluche. Aveva le piante dei piedi in velluto rosso, due bot-toncini da stivaletto per occhi e un naso di fiocchi di lana. Apparteneva ad una bam-bina capricciosa, che a volte lo colmava di coccole e a volte lo sbatteva di malagrazia sul pavimento prendendolo per le delicate orecchie di stoffa. Così, un bel giorno, Mi-sha prese la più grande decisione della sua vita: scappare. Approfittò della confusione dei giorni che precedevano il Natale, infilò la porta e si riprese la libertà. Se ne andò nella neve battendo i tacchi, felice come non era mai stato. In ogni angolo faceva scoperte meravigliose: gli alberi, gli insetti, gli uccelli, le stelle. Misha sgranava gli occhi: era tutto così incredibilmente bello. Venne la sera di Natale, quella in cui tutte le creature sono invitate a fare una buona azione. Misha sentì i sonagli di una slitta. Era una Renna che correva tirando una slitta carica di pacchetti avvolti in carta colorata. La Renna vide l’orsacchiotto, si fermò e gli spiegò, con molta cortesia che sostituiva Babbo Natale, il quale era troppo vecchio e malandato e con tutta quella neve non poteva andare in giro a piedi. La Renna invitò Misha a salire. E così Misha cominciò a girare città e paesi sulla slitta magica di Babbo Natale. Era proprio lui che deponeva in ogni camino un giocattolo o un regalino confezionato apposta. Si divertiva, era pieno di gioia. Se fosse rimasto il piccolo saggio giocattolo, avrebbe mai conosciuto una simile notte? Ed ecco che si arrivò all’ultima casa: una povera capanna ai margini del bosco. Misha cacciò la mano nel gran sacco, cercò, frugò: non c’era più niente! “Renna, o Renna! Non c’è più niente nel tuo sacco!”. “Oh!” gemette la Renna. Nella capanna viveva un ragazzino ammalato. L’indomani, svegliandosi, avrebbe visto le sue scarpe vuote davanti al camino? La Renna guardò Misha coi suoi begli occhi profondi. Allora Misha sospirò, abbracciò con un colpo d’occhio la campagna dove gli piaceva tanto gironzolare tutto solo e, alzando le spalle, mettendo avanti una zampa dopo l’altra, uno-due, uno-due, per fare la sua buona

azione di Natale, entrò nella capanna, si rannicchiò in una scarpa e aspettò il mattino. (Bruno Ferrero)

A tutta la Comunità Buon Natale

da don Felice, don Mario, don Claudio e seminarista Fabio

(Isaia 9,5) Dio diventa Padre, ha un Figlio e questo figlio è affidato ad un uomo ed una donna perché lo accolgano, proteggano, custodiscano,... Questo Figlio “ci è stato dato”, dobbiamo sentircelo affidato, perché è anche nostro. Perché l’essere padre o madre non è solo o soprat-tutto frutto di un legame cromosomico, ma attitudine, missione. Giuseppe non è il padre biolo-gico di Gesù, ma ha accolto la missione di fare il suo buon papà. Paternità e maternità hanno in comune la cosa più importante: un amore totale, graduale, gratuito. Essere padri o madri sottolinea alcune caratteristiche dell’amore autentico: il suo essere “per sempre” (nessuno è genitore per un periodo o episodicamente). Il “non avere prezzo” (le fatiche genitoriali non hanno prezzo rispetto alla gioia di potersi spendere in modo del tutto disinteressato).

Il presepe alla Chiesa dell’Assunta è stato ispirato dall’evento che coinvolge la nostra città di Milano per il 2015: L’EXPO. Vuole sim-boleggiare due realtà che ormai si contrappongono: la vita rurale (es. l’Abbazia di Chiaravalle) e la città moderna industrializzata (città di Milano). Il messaggio che abbiamo voluto comunicare, at-traverso segni che richiamano la vita rurale (semi, lenticchie, fagioli, spighe, pannocchie) e altri prodotti confezionati tipici delle nostra società industrializzata, è che oltre al cibo fonte di nutrimento per l’uomo rurale e l’uomo moderno, esiste un nutrimento spirituale che sfama la fame più profonda nel cuore di ciascun uomo: la fame d’Amore. Ecco che al centro del presepe si apre la scena della na-scita di Gesù tra Maria e Giuseppe segno di questo amore di Dio per tutta l’umanità. Gesù pane che nutre e sfama attraverso l’Euca-restia e che VIVE in mezzo a noi.

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domenica 14 dicembre, euro 3040,00. Sottoscrizioni, euro 670,00. Nella settimana precedente (candele, celebrazioni Sacramenti, intenzioni SS. Messe), euro 1520,00. Pro progetti ambiziosi (restauri chiesa Assunta), euro 2200,00. Pro Parrocchia, euro 600,00. Liberalità, euro 2000,00. Pro Pamodzi (Fondo Famiglia Lavoro parrocchiale), euro 185,00. Da Banco Vendita equo solidale pro Missioni, euro 410,00.

CONFESSIONI NATALIZIE

don Claudio don Mario don Felice

da lunedì 22 a mercoledì 24

dicembre

ore 9,30 – 12,00 16,00 – 18,00

lunedì 22 dicembre

ore 9,30 – 12,00 (a Fatima) ore 16,00 – 18,30 (all’Assunta)

martedì 23 e mercoledì 24

dicembre ore 9,30 – 12,00 16,00 – 18,30 (a Fatima)

da lunedì 22 a mercoledì 24

dicembre

ore 9,00 – 11,30

Offerte raccolte

Nessun’alba fu tanto gloriosa come quella che avvolse i pastori il mattino di Natale. E fu un grande spavento! Da allora ogni alba può essere un‘annunciazione.

È già l’alba! - si lamenta il pigro. Già mi disturba questa luce importuna che ruba il sonno e costringe a nuova fatica. Non temere, ecco ti annuncio una grande gioia: oggi è nato per te il Salvatore, che è il Cristo Signore! E una gioia di vivere, un giovane slancio, potrà d’ora in poi accogliere ogni nuovo mattino: il Signore ti chiama!

È ancora l’alba! - si dispera il disperato. Ancora, interminabile, il tempo mi grava le spalle del peso di vivere e mi spezza il cuore d’inconsolato dolore. Non temere, ecco ti annuncio una grande gioia: oggi è nato per te il Salvatore, che è il Cristo Signore! E un seme di speranza, una premura che consola, potrà d’ora in poi visitare ogni mattino: il Signore è con te, l’Emmanuele!

È appena l’alba - freme l’impaziente. Appena si annuncia il giorno, come un ascolto che domanda ancora pazienza, come un invito ad attendere ancora. Non temere, ecco ti annuncio una grande gioia: oggi è nato per te il Salvatore, che è il Cristo Signore! E una nuova pace, il segreto semplice degli umili potrà d’ora in poi contemplare il dono di ogni mattino: troverai un Bambino!

Ah! l’alba - si allarma l’amico delle tenebre. Ah! Questa luce che svela i segreti imbarazzanti: ora netto si fa il confine tra il bene e il male e inevitabile sarà la condanna. Non temere, ecco ti annuncio una grande gioia: oggi è nato per te il Salvatore, che è il Cristo Signore! E una nuova bontà e la letizia dei puri di cuore potrà d’ora in poi salutare ogni mattino: i tuoi occhi hanno visto la salvezza.

All’alba del nuovo anno ti avvolga di luce la gloria di Dio. E forse anche tu, inviato ai fratelli, angelo del Signore, potrai fare di ogni mattino del tempo a venire un’annun-ciazione!

(Mons. Mario Delpini – Vicario Generale)

Martedì 6 gennaio 2015 ore 15,30

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� SESSA GIORGIO LUIGI (via Chopin 46) di anni 88, morto il 13 dicembre.

Domenica 21

6a domenica di AVVENTO – dell’Incarnazione

(dopo la Messa delle ore 10,00) riunione per ragazzi/e (con genitori), dalla 3a elemen-tare in su, interessati a far parte del CORETTO o del GRUPPO CHIERICHETTI

• ore 16,00 FESTA DI NATALE Asd OMF

Lunedì 22

5a Feria prenatalizia

• ore 17,00 (all’Assunta) NOVENA animata da ragazzi/e di 1a media

Martedì 23 6a Feria prenatalizia

Sospesi incontri AMICI IN RICERCA (riprendono martedì 13 gennaio 2015)

• ore 17,00 (all’Assunta) a conclusione della NOVENA DI NATALE, breve recita dei piccoli del Lunedì con l’aiuto delle loro famiglie, “Le voci del presepio”. Immagi-niamo le parole, i pensieri di chi c’era quella notte a Betlemme, li incontriamo uno per uno come fosse oggi, entriamo nella stalla silenziosamente e adoriamo il Bam-bin Gesù.

Mercoledì 24 • ore 9,00 (all’Assunta) S. Messa feriale

• ore 16,00 S. MESSA DI NATALE animata per i bambini

• ore 17,30 S. MESSA vigiliare (prefestiva)

• ore 23,30 VEGLIA

• ore 24,00 S. MESSA DELLA NATIVITÀ

Giovedì 25 NATALE DEL SIGNORE

Orario SS. Messe festivo: ore 8,30 all’Assunta; ore 10,00 - 11,30 - 18,30 a Fatima

Venerdì 26 S. Stefano

Orario SS. Messe: ore 9,00 all’Assunta; ore 10,30 e 18,00 a Fatima

Sospesi incontri MOVIMENTO 3a ETÀ (riprendono venerdì 9 gennaio 2015)

Sospesi incontri GRUPPO GIOVANI (riprendono venerdì 9 gennaio 2015)

Mercoledì 31 • ore 17,30 S. MESSA vigiliare (prefestiva) con il canto di ringraziamento del TE DEUM

Giovedì 1 gennaio 2015

Domenica nell’ottava del Natale del Signore – Giornata della pace

Orario SS. Messe festivo. Ad ogni S. Messa, canto del VENI CREATOR per chiedere il dono dello Spirito Santo sul nuovo anno.

Lunedì 5 • ore 17,30 S. MESSA vigiliare (prefestiva)

Martedì 6 EPIFANIA DEL SIGNORE

Orario SS. Messe festivo: ore 8,30 all’Assunta; ore 10,00 - 11,30 - 18,30 a Fatima

• ore 11,30 S. MESSA celebrata da Mons. Franco Bignami. Segue breve incontro in salone parrocchiale e pranzo condiviso (ciascuno porta qualcosa). Confermare la propria adesione al pranzo al 3474346769.

• ore 15,30 (chiesa di Fatima) CONCERTO “È la nostra notte...” del Piccolo Coro Santa Maria Ausiliatrice, accompagnato live dall’orchestra ContrArco e diretto dal Maestro Fabio Macchioni. Seguirà benedizione dei bambini, BACIO A GESU’ BAMBINO e merenda.

In

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Speciale preghiera per …

Purtroppo il centralino telefonico della Parrocchia è guasto e deve essere sostituito.

Ciò comporta un’attesa di 10/20 giorni. Ora funziona solo l’apparecchio telefonico

della segreteria parrocchiale. Per necessità usare la mail [email protected]

Ci scusiamo per il disagio.

CAMMINIAMO…INSIEME

RIPOSA

RIPRENDE LE PUBBLICAZIONI

DOMENICA 4 GENNAIO 2015