L'Annuncio - Giugno Luglio 2011

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L’Annuncio PERIODICO DI SPIRITUALITA’ CRISTIANA Annunciamo... Il periodo di pubblicazione di questo numero è ricchissimo di doni ed esperienze vivifi- canti per la Chiesa tutta. Gli stessi termini ora adoperati non sono scelti a caso: il 12 giu- gno infatti si celebra la domenica di Pentecoste: il dono grandissimo che il Padre ed il Figlio hanno fatto all’umanità tutta affinché la compagnia di Dio sia quotidiana, fortifi- cante e fruttifera per se stessi e per il prossimo. E’ la festa della presenza dello Spirito Santo tra noi, Consolatore e Dio, grazie al quale esiste da duemila anni questa enorme arca di cristianità in viaggio tra i flutti del mondo, la Chiesa di cui noi siamo pietre vive. E’ a questo primo, fondamentale pilastro che vuole essere dedicato il numero che avete tra le mani, in particolare cercando di narrare, attraverso l’esperienza di due nostri par- rocchiani, un giovane cresimato ed un cucciolo che ha avuto il suo primo incontro con Gesù Eucarestia, l’incastonamento sotto l’azione dello Spirito di due pietre vive nella tor- re Chiesa, parafrasando l’immagine di una visione del Pastore di Erma. (continua a pag.9) MAGGIO - GIUGNO 2011 Anno I - Numero 6 LA CHIESA E LO SPIRITO SANTO INTERVISTA AD UNA BAMBINA CHE HA APPENA INCONTRA- TO CRISTO EUCARE- STIA 2 COMMENTO DI UN GIOVANE SUL QUA- LE E’ APPENA DISCE- SO LO SPIRITO SANTO NEL SACRAMENTO DELLA CONFERMA- ZIONE 3 L’ANNUNCIO DEI PICCO- LI: RELIGIOCHI FILASTROCCHE 4-5 DALLA PARROCCHIA: QUEL QUALCOSA IN PIU’ SORTO IN PAR- ROCCHIA 6 I NOSTRI FRATELLI; LA COMUNITA’, CEN- TRO PERMANENTE DEL VANGELO 7 PESCATORI DI UOMINI SAN GIOVANNI IL BATTISTA 8-9 LE NOSTRE TRADIZIONI: LA BENEDIZIONE DEL PANE 9 NON DI SOLO PANE: LA SOLENNITA’ DEL SS. CORPO E SANGUE DI GESU’ 10 IN CUCINA: LO YOGURT FATTO IN CASA 12 “O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? ” (1Cor 6,19) L’EDITORIALE CHIUSURA DELL’ANNO PASTORALE: TEMPO DI ANNUNCI La Redazione LAMPI DI LUCE: 13 L’ACQUA : DONO DI DIO, DIRITTO DI TUTTI 14

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L’Annuncio PERIODICO DI SPIRITUALITA’ CRISTIANA

Annunciamo...

Il periodo di pubblicazione di questo numero è ricchissimo di doni ed esperienze vivifi-canti per la Chiesa tutta. Gli stessi termini ora adoperati non sono scelti a caso: il 12 giu-gno infatti si celebra la domenica di Pentecoste: il dono grandissimo che il Padre ed il Figlio hanno fatto all’umanità tutta affinché la compagnia di Dio sia quotidiana, fortifi-cante e fruttifera per se stessi e per il prossimo. E’ la festa della presenza dello Spirito Santo tra noi, Consolatore e Dio, grazie al quale esiste da duemila anni questa enorme arca di cristianità in viaggio tra i flutti del mondo, la Chiesa di cui noi siamo pietre vive. E’ a questo primo, fondamentale pilastro che vuole essere dedicato il numero che avete tra le mani, in particolare cercando di narrare, attraverso l’esperienza di due nostri par-rocchiani, un giovane cresimato ed un cucciolo che ha avuto il suo primo incontro con Gesù Eucarestia, l’incastonamento sotto l’azione dello Spirito di due pietre vive nella tor-re Chiesa, parafrasando l’immagine di una visione del Pastore di Erma. (continua a pag.9)

MAGGIO - GIUGNO 2011

Anno I - Numero 6

LA CHIESA E LO SPIRITO SANTO

INTERVISTA AD UNA BAMBINA CHE HA APPENA INCONTRA-TO CRISTO EUCARE-STIA

2

COMMENTO DI UN GIOVANE SUL QUA-LE E’ APPENA DISCE-SO LO SPIRITO SANTO NEL SACRAMENTO DELLA CONFERMA-ZIONE

3

L’ANNUNCIO DEI PICCO-LI: RELIGIOCHI FILASTROCCHE

4-5

DALLA PARROCCHIA: QUEL QUALCOSA IN PIU’ SORTO IN PAR-ROCCHIA

6

I NOSTRI FRATELLI; LA COMUNITA’, CEN-TRO PERMANENTE DEL VANGELO

7

PESCATORI DI UOMINI SAN GIOVANNI IL BATTISTA

8-9

LE NOSTRE TRADIZIONI: LA BENEDIZIONE DEL PANE

9

NON DI SOLO PANE: LA SOLENNITA’ DEL SS. CORPO E SANGUE DI GESU’

10

IN CUCINA: LO YOGURT FATTO IN CASA

12

“O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? ” (1Cor 6,19)

L’EDITORIALE

CHIUSURA DELL’ANNO PASTORALE: TEMPO DI ANNUNCI

La Redazione

LAMPI DI LUCE: 13 L’ACQUA : DONO DI DIO, DIRITTO DI TUTTI 14

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Daniela è una bimba di nove anni e mezzo, dagli occhi vispi e dalla faccia un po’ furbetta. Dopo un percorso durato tre anni, circa un mese fa si è nutrita per la prima volta del Corpo di Gesù. La Reda-zione ha deciso di incontrarla negli accoglienti spazi del centro Q in + per rivolgerle qualche domanda. Daniela ha risposto, oltre che con la semplicità e la schiettezza tipica della sua età, con una profondità di pensiero e di spirito sorpren-denti.

Quale è stato il tuo primo pen-siero, dopo esserti nutrita di Gesù Eucarestia?

Mi è passata davanti in pochi se-condi un po’ tutta la mia vita, a partire dalle cose importanti come la casa e la famiglia ma anche a quelle un po’ meno importanti coma la mia piscina e i miei giocat-toli.

Questo incontro ha fatto nasce-re una relazione?

Non è stato un incontro destinato a rimanere isolato. Mi sto impe-gnando affinché possa continuare: sto facendo la comunione ogni do-menica ed è bello come la prima volta.

Ci sono stati momenti difficili in questi tre anni di preparazione?

Sono sempre venuta al catechismo con piacere. A volte è stato un po’ pesante per la stanchezza procurata dalla scuola o da qualche piccolo malanno fisico.

Se dovessi descrivere l’Eucare-stia ad un tuo amico, cosa dire-sti?

Che è stato un momento bello ed emozionante

C’è qualcosa della parrocchia che ti è particolarmente piaciuto

e qualcosa che, invece, potrebbe averti deluso?

Della parrocchia mi ha particolar-mente attratto, oltre al catechismo, il coro e, soprattutto, Don Genny. La parrocchia è come me l’aspetta-vo.

Come mai hai deciso di conti-nuare ad impegnarti in parroc-chia?

E’ stato semplice: domenica 8 mag-gio ho fatto la I comunione e saba-to 14 maggio ero già a provare con il coro dei bambini. Non c’è un mo-tivo preciso: semplicemente mi è piaciuto e basta.

Cosa diresti ad un bambino che, invece, ha deciso di allontanarsi subito dopo la prima Comunio-ne?

Che è scemo e non sa cosa cosa si perde

INTERVISTA AD UN BAMBINO CHE HA APPENA INCONTRATO GESU’ EUCARESTIA

a cura della Redazione de L’Annuncio

Pagina 2 L ’Annuncio Anno I - Numero 6

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COMMENTO DI UN GIOVANE SUL QUALE E’ APPENA DISCESO LO SPIRITO SANTO NEL SACRAMENTO DELLA

CONFERMAZIONE Nunzia Gala

La cresima. Ci pensavo da anni ma era un’idea che restava lì, come qualcosa che prima o poi avrei do-vuto fare. Poi ho avvertito il bisogno della confer-mazione. Ho cominciato, quindi, ad andare agli in-contri del catechismo, a leggere, discutere, commen-tare il Vangelo insieme a tante altre persone, a capire meglio la parola di Cristo, a notare tanti particolari sui quali prima non mi ero mai soffermata, a vedere in ogni parabola il sunto del nostro quotidiano. O-gni incontro era diventato un momento di gioia di cui avevo bisogno e una circostanza adatta a com-prendere qualcosa in più sulla vita e sulla fede. Un’e-sperienza davvero toccante, avvenuta nel momento giusto e nel modo migliore. La celebrazione poi è stata davvero suggestiva: un fiume di giovani, di di-versa età, che andavano verso l’altare, incontro al vescovo, per potersi ungere la fronte. Il tutto si e’ svolto tra una piacevole luce gialla e un’atmosfera fortemente spirituale. Dopo aver preso l’Eucarestia, durante la celebrazione, ho sentito davvero dentro di me il peso della confermazione, come la stretta di mano in un patto, un abbraccio tra due persone che si amano o l’immagine del tuo migliore amico che ti sta accanto sia quando ridi sia quando piangi. E’ sta-to come un felice incontro dopo un lungo percorso in cui mi sono esaminata molto ed ho messo nuova-mente in discussione il mio rapporto con Gesù, nel-la speranza di capire bene come renderlo migliore. E questo percorso non è stato facilissimo perché, comprendere il Vangelo, parlarne, discuterne e poi cercare di metterlo in pratica, di considerarlo nel quotidiano, a volte mi ha messo in crisi … ma poi sono stata sempre più forte dei miei dubbi, e questa forza è Dio.

Questa celebrazione ha avuto un forte impatto su di me, ma del resto ogni Eucarestia è per me un mo-mento di grande emozione … entrare in comunione profonda con Gesù mi rende libera…

Frequentando il corso di cresima, ho conosciuto i ragazzi del gruppo “young” della parrocchia. Grazie a loro, ho partecipato in maniera attiva a tante iniziati-ve: attività, gite, ritiri spirituali ma, soprattutto, ho conosciuto un modo davvero interessante e originale per essere parte integrante di quella comunità chiama-ta “chiesa”. Il gruppo “young” è, secondo me, un pila-stro di questa parrocchia, una vera forza. E’ compo-sto da tanti elementi diversi tra loro, ma ognuno con un carisma particolare. Ogni ragazzo è mosso da un amore enorme verso qualsiasi attività gli venga affi-data, ed è così che tutto riesce bene. Non credevo che persone così giovani fossero in grado di gestire un negozio (memento shop), un centro polifunzionale (Q in più) e tante altre attività con grande spirito or-ganizzativo e maturità.

Mi ritengo più’ che fortunata per le esperienze vissu-te e che continuo a vivere in quest’ambiente, perché mi riempiono i giorni ed il cuore e, nei momenti di sconforto, quando credo di aver perso la strada, basta dare uno sguardo a tutto questo ed alle nuove amici-zie, per apprezzare i doni che Gesù mi ha fatto e sen-tirlo sempre al mio fianco

Continuerò a prestare servizio per la parrocchia per-ché quando lo faccio sono più serena e quando dif-fondo la parola di Cristo mi sento appagata, soprat-tutto quando ne parlo coi bambini. E se, immediata-mente dopo la prima Comunione, qualche bambino dovesse decidere di allontanarsi da Gesù non mi tur-berò ed avrò fiducia… perché a me è successa la stes-sa cosa, eppure sono qui a parlare di Lui.

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L’ANNUNCIO DEI PICCOLI RELIGIOCHI

FILASTROCCHE IN CIELO E IN TERRA -

di Gianni Rodari - Einaudi - 16,00 €

Le filastrocche di Gianni Rodari raccolte in questo volume splendido e pluripremiato vogliono essere il consiglio per una lettura estiva rivolto ad ogni genitore ed a ogni bambino. La fantasia effervescente ed incontenibile di Rodari, la sua capacità di far ri-flettere con un sorriso e con la leggerezza del verso ricamato e burlone sono un tonico all’immaginazione di grandi e piccini. La garanzia di dolcissimi momenti condivisi, di abbracci e di sorrisi, la capacità di rapire fin dalla prima strofa fanno del libro in que-stione un dono prezioso ed un toccasana dello spirito irrinunciabile (recensione di Marcello Buonaurio)

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Pagina 5 L ’Annuncio Anno I - Numero 6

L’ANNUNCIO DEI PICCOLI FILASTROCCHE

Aiutateci a sostenere i fratelli palestinesi di Betlemme, la culla terrena di Nostro Signore!

Presso il punto parrocchiale MEMENTO Shop potrete trovare delle splendide idee regalo per i vostri doni. Pezzi di artigianato fatti a mano con legno di ulivo di Betlemme , provvisti di certificato di provenienza, dall’oggettistica sacra più svariata a semplici ninnoli intagliati.

Nessun dono può essere più grande di quello che vien fatto due volte con un unico oggetto: al caro nei vostri pensieri come ad una famiglia palestinese bisognosa. Nessun oggetto sacro pensato come dono è più emblematico per un cristiano che quello fatto con legno proveniente dal luogo in cui Nostro Signore ha visto la luce sulla Terra!

IL PANE Gianni Rodari

S'io facessi il fornaio vorrei cuocere un pane così grande da sfamare

tutta, tutta la gente che non ha da mangiare.

Un pane più grande del sole, dorato, profumato

come le viole.

Un pane così verrebbero a mangiarlo

dall’India e dal Chilì i poveri, i bambini,

i vecchietti e gli uccellini. Sarà una data

da studiare a memoria: un giorno senza fame!

Il più bel giorno di tutta la storia.

Il pane: Filastrocca tratta da "Filastrocche in cielo e in terra" di Gianni Rodari ed. Einaudi.

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Pagina 6 L ’Annuncio Anno I - Numero 6

È la voglia di stare semplicemente insieme che spinge i giovani della parrocchia Gesù Divino Maestro e non solo a frequentare il Centro Giovanile Qualcosa in più.

Inaugurato lo scorso 19 aprile alla presenza del Vescovo di Pozzuoli, Mons. Gennaro Pascarella e del Vaticani-sta del Corriere della Sera, Luigi Accattoli, il Centro in questi giorni ha iniziato la sua attività con appuntamenti diurni e serali.

La struttura, che è stata realizzata nei locali della parrocchia in via Marmolito 1, utilizzando colori vivi e arredi minimal e fashion, ha l’obiettivo di attirare il piacere dei giovani, creando un centro a loro dimensione. Oltre ad un punto ristoro e una wifi-zone per la libera navigazione in internet, “Qualcosa in più” contiene una conference hall multi­mediale, con aree dedi-cate ad esposizioni artistiche temporanee, una sala biblioteca, nonché un punto vendita di prodotti artigianali di Betlemme.

“Ci stiamo impegnando a rendere concreto questo patto educativo per tutta la comunità parrocchiale e in maniera particolare per i giovani del nostro territorio, cercando di inculcare in loro l’idea che in parrocchia possono trovare qualcosa di più alternativo. È difficilissimo, ma ce la faremo!”, questo è quanto afferma il parroco don Genny Guardascione, che da circa 2 anni sta portando avanti, con l’ausilio dei tanti volontari della comunità, un gruppo composto da circa 40 giovani, che costantemente affiancano momenti di catechesi e servizio, rendendo più bella la loro aggregazione e viva la realizzazione di grandi progetti, come la costituzione del Centro Q in +.

Nel mese di maggio il “Centro Q in +” ha presentato tra gli appuntamenti il Cineforum per adulti dal tema “La perdita dei valori”. Un viaggio attraverso 4 pellicole cinemato-grafiche, da “American Beauty” a “Ricordati di me”, fino a “Juno” e “The Truman Show”, che ha portato i giovani ospiti del Centro a riflettere sul temi della famiglia, dell’amicizia, della cultura e della ricerca spasmodica della celebrità e della mera apparenza.

Continua anche a giugno l’appuntamento con l’ “Open 20_24 + ”. Tutti i venerdì il Centro Q in + propone un’apertura serale dalle 20 alle 24, con la formula mangia e bevi a soli 5€. Una

cifra simbolica per passare una sana serata in compagnia. Il programma delle serate è consultabile on line su www.divinmaestro.it/qinpiu , o sulla pagina Facebook Centro Giovanile Q in +.

Inoltre il Centro di via Marmolito ha comunicato sulla sua pagina facebook gli orari di apertura al pubblico per il bar, l’aula studio e la biblioteca.

Il Centro Giovanile Q in + è aperto il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9 alle 19, con pausa dalle 13 alle 16, il martedì e il giovedì dalle 16 alle 19. È inoltre possibile visi-tare il Centro durante le aperture straordinarie, il giovedì dalle 20 alle 22, il venerdì dalle 20 alle 24, il sabato dalle 16 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 13.

DALLA PARROCCHIA

QUEL QUALCOSA IN PIU’ SORTO IN PARROCCHIA

Alessio Romano

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Pagina 7 L ’Annuncio Anno I - Numero 6

E’ terminata da due mesi la mia esperienza in un Centro del Vangelo. Fino a qualche tempo fa non avevo la più pallida idea di cosa significasse avere una propria chiesa, tanto più far parte di una comu-nità. Impegnandomi come catechista è cominciato per me un cammino di fede davvero speciale: la maggiore frequentazione agli appuntamenti offertimi dalla parrocchia mi ha fatta sentire accolta, integrata e mai e poi mai incatenata nella nostra comunità cri-stiana. Finalmente ho iniziato a capire l’importanza di sentirsi in comunione con gli altri, di quanto sia importante appartenere ad una comunità di fratelli con cui condividere la fede. Come mio marito, an-che io ho quasi tutti amici atei con cui si condivide tutto meno la cosa più bella: Gesù! Il Centro del Vangelo è stata un’ulteriore conferma di quanto sia bello condividere con gli altri Gesù. E anche se le persone che si sono incontrate al Centro non ce le siamo scelte come amici, esse sono divenu-te più che amici: fratelli in Cristo! Sin dalla prima volta mi sono sentita felice di avervi preso parte ed ho immaginato che le prime comuni-

I NOSTRI FRATELLI

LA COMUNITA’, CENTRO PERMANENTE DEL VANGELO

Floriana Leone

tà cristiane, quelle di cui parlano anche gli Atti degli Apostoli, dovevano fare proprio così: riunirsi in una casa, mettere al Centro la Parola, meditarla, condivi-derla e convivialmente stare insieme.. Temo però di non riuscire a descrivere bene la differenza che c’è tra le cene che organizziamo con i nostri amici, che vo-gliamo bene e siamo gioiosi di vedere e la serenità, la pace e la gioia derivante dagli incontri chiamati “Centri del Vangelo”. Nell’ultimo incontro, ricordo, la Parola riguardava proprio un brano di San Paolo in cui si descriveva la comunità e una delle nostre riflessioni considerava quanto noi non siamo che un pallido riflesso di quelle prime comunità. Quanto di più ognuno di noi deve e può fare nel servizio e nell’amore verso gli altri. Prima di andare via da casa di Tiberio e Gilda, splen-didi ospiti di quelle dolci serate di Quaresima, con Ge-rarda parlavamo di quanto in tutti noi c’è il desiderio di intrattenersi e di come si sta bene e così pensavamo a come sarebbe bello se ci fosse un Centro Permanen-te del Vangelo!

LE NOSTRE TRADIZIONI

LA BENEDIZIONE DEL PANE

Di Marcello Buonaurio

Non c’è che dire: Quarto è davvero terra di buon pane! E’ sempre piacevole, a tal proposito, riuscire ad apprez-zare, oltre che i buonissimi pezzi di pane fatti con il criscito a legna, meritevoli di un marchio DOP, anche le antiche tradizioni che sono celate e ripetute nei gesti e nelle parole di persone native della città. Di generazione in generazione giungono così a noi le storie ed i piccoli e deliziosi riti che hanno accumunato nonne e nipoti, trasformando in una semplice e durevole poesia il viver quotidiano. E’ il caso dell’infornatura del pane che ho visto compiere dalla madre di una cara amica e parrocchiana e che mi ha colpito tanto per la semplicità cristiana che può albergare in una serie di gesti molto pratici come quelli con cui si realizza il pane cotto a legna.

Ebbene, una volta infornato il pane, chiusa la porticina, si segna la stessa con il segno di croce e si recita la se-guente, antica preghiera:

“Crisci pane ‘nfurno comme cresce Dio pe’ tutto o’ munno;

pe’ cchi o’ tene e chi nun ‘o tene e a nuje nun ce pozza abbandunà”

Che tradotto suona più o meno così

“Cresci pane in forno come cresce Dio per tutto il mondo; per chi ne ha e chi non ne ha

ed a noi non ci possa abbandonare”

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Pagina 8 L ’Annuncio Anno I - Numero 6

PESCATORI DI UOMINI

SAN GIOVANNI IL BATTISTA

Marcello Buonaurio

"In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più gran-de di Giovanni il Battista" (Mt 11,11).

Chi era mai costui, cui Gesù attribuisce tale primato? Un uomo più grande di Abramo ai suoi occhi, più di Mosè o di Davide, per citare solo alcuni santissimi nomi vissuti prima del Battista. Lui è stato il più gran-de, dice Cristo. Ma chi era mai Giovanni?

Il Battista, così detto perché profeticamente battezza-va con acqua per il perdono dei peccati, figlio di Eli-sabetta, era cugino terreno di Nostro Signore, questo è noto. Chi non ricorda l'episodio della visitazione di Maria ad Elisabetta, durante la quale Giovanni il Bat-tista annuncia il Suo Signore fin dal grembo della ma-dre, che sussulta di emozione?

Questo la dice lunga sul ruolo che sarà da egli rico-perto: proclamerà la venuta del Messia e proprio per questo sarà l'ultimo dei pro-feti dell'Antica Alleanza ed il primo ed unico profeta dell'Altissimo, così come preannunciò suo padre Zaccaria nel Bene-dictus. Ora, predicare la venuta del Messia è stato compito immesso in bocca a cia-scuno dei profeti, secondo il volere dello Spirito Santo. Chi non ricorda gli oracoli di Isaia al proposito? Ma annunciare la venuta del Messia quando questi è sulla Terra e battezzare lo stesso Cristo di Dio, preparandone la via con battesimo e penitenza, beh, questo è stato onore del solo Giovanni.

Ora noi sappiamo bene che la predica-zione, così come anche a noi la richiede il Signore, non è fatta solo di parole, ma soprattutto di opere e nelle opere fu chiesto al Battista di essere l'Annuncia-tore dell'Altissimo. Ebbene, chiunque visiti la Terra Santa rimane colpito visibilmente dalla casa di Zacca-ria ed Elisabetta, casa di Giovanni da bambino. Ricca ed opulenta, oggi splendido complesso ecclesiale, essa riflette le origini nobili del bimbo. E pure qualunque immagine del Santo lo raffigura rivestito di pelle di pecora o di sacco, quasi nudo. Sempre in Terra Santa, poi, visitando le grotte di Qumran dove è altamente probabile sia vissuto anche il Battista, ciascuno si tro-verà in pieno deserto di Giudea.

Giovanni predicava la penitenza ed il perdono dai

peccati. Predicava che il regno di Dio era vicino. Pre-dicava la conversione e nel predicarla profetava la Passione e la Resurrezione. Non è forse la conversio-ne di un uomo l’annuncio di una rivoluzione dell’ani-mo, la gloria di una Resurrezione dell’uomo nuovo? Nel chiamare alla penitenza ed alla conversione egli annunciava l’Altissimo, profetava il Suo messaggio, prefigurava la gloria della Croce. Ecco perché nelle immagini San Giovanni presenta sempre un vincastro a forma di croce. Non a caso il Battista preparava le vie del Signore: il Signore stesso sarebbe stato la Via, una via fatta di penitenza e di Conversione. Una via stretta e nuova, percorribile solo da un Battesimo di fuoco e dall'azione che lo Spirito Santo avrebbe eser-citato in ciascuno. Battezzando, anticipava in profezia la Via che avrebbe tolto i peccati del mondo, il Figlio

che avrebbe ridato la vita, la Vita vera a ciascuno di noi, come fu agli inizi alitan-do in Adamo che era solo polvere. Anche lì l'azione fu dello Spirito. A ragione, ve-dendo dopo chissà quanto suo cugino e Signore, Giovanni esclamerà: “Ecco l’agnel-lo di Dio, che toglie i peccati del mondo”

Come possiamo, increduli, notare in que-sti rapidi squarci esegetici, Giovanni ave-va previsto tutto. Lo Spirito del resto agi-va in lui potente, quale ultimo profeta dell'Antica Alleanza e primo profeta della Nuova. Egli che, da cugino di Cristo, a-vrà condiviso chissà quanti momenti con il Signore. Dalle lacrime che il Signore spenderà per la sua morte possiamo im-

maginare, del resto, quanto Egli vi fosse affezionato.

Giovanni, mi piace immaginare, avrà guardato le stel-le con Gesù - quanti giorni, quanti anni? - narrandosi storie e facendo dialoghi su cui le Scritture tacciono per ragioni di economia, certo, ma che saranno stati carichi di tutta la nostra storia della Salvezza. Avran-no parlato di noi: di me, di te, lettore. Si saranno guardati negli occhi pensando con gioia e risoluzione a ciò che li avrebbe attesi ed a ciò che grazie a questa azione sarebbe accaduto a noi. Non conosciamo i dialoghi di tutti quegli anni, certo, ma quella morte per decapitazione, quell'umiltà nell'imbarazzo del Bat-tista di battezzare il Suo Signore testimoniano che essi ci saranno stati di certo e molti avranno avuto quel peso almeno. (continua nella pagina successiva)

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Pagina 9 L ’Annuncio Anno I - Numero 6

(segue dalla pagina precedente) Non abbiamo vissuto né ci è stato raccontato quanti abbracci, giochi, pro-messe reciproche, condivisione dell'amore verso il Padre, preghiere in comune, avranno animato la vita di Gesù Cristo, nostro Dio e di Giovanni, Suo profe-ta. Ma quelle lacrime, oh, quelle lacrime valgono certo più di migliaia di parole in merito e sono la inequivo-cabile testimonianza del legame e della forza di Spiri-to che legava, nella storia della salvezza di ognuno di noi, questi due giovani eccezionali parenti.

Sì, comincia ad avere un senso quella citazione di Ge-sù all'inizio di questo articolo.

Ma, di essa, e sappiamo di onorare il Battista solo ci-tandola appieno, vi è una seconda parte, una parte che riguarda ciascuno di noi. Il passo di Matteo, infat-ti, così si conclude: "tuttavia il più piccolo nel Regno dei Cieli è più grande di lui" (Mt 11,11). Il Signore è troppo grande e degno di essere amato, non credete? Non rinnega quell'inizio, non si contraddice rispetto alla grandezza del profeta, amico e cugino qui solo debol-mente abbozzata. Ma esalta ciascuno di noi, battezza-ti in Spirito, figli della Grazia di aver ricevuto Egli stesso in morte e Resurrezione per noi proprio a par-tire dalla grandezza di quell'amore.

Ai Suoi occhi, occhi di Dio che è Amore, noi siamo amati di una passione sconfinata ed inverosimile, abi-tuati ad amare "a causa di" un trascorso che Dio sem-bra non avere avuto con noi, come invece è stato con il Battista. Egli, che è Verità e non mente, fa questa dichiarazione solenne di amore per chiunque di noi appartenga al Regno dei regni, legandola ad un suo caro affetto e uomo di Dio. Fa del Battista il punto di partenza per la misura dell'amore che Egli ha per noi, pellegrini verso il Regno proprio a partire da quel bat-tesimo di fuoco preannunciato dal Battista. Ciascuno di noi si stupisca nel meditare, allora, la misura dell'a-more che Egli ha per noi che intraprendiamo il cam-mino, partendo dall'amore che Egli avrà avuto per Giovanni, su quanto Egli ci ami davvero.

A San Giovanni Battista, grandissimo uomo di Dio e grandissimo tra i Santi, va tutta la nostra devozione ed amore sincero. Ed il ricordo, sempre vivo, di quel-le parole che ci pregano con forza la penitenza e la conversione, come suole ripetere il sacerdote con l’imposizione nel Mercoledì delle Ceneri. Se abbiamo saputo meditare un momento sull'amore che Gesù ha per noi, credo che quella preghiera possa trasformarsi in opere. Accanto a Cristo, sorriderà di certo amore-vole anche San Giovanni.

PESCATORI DI UOMINI

SAN GIOVANNI IL BATTISTA

Marcello Buonaurio

La Resurrezione di Nostro Signore è liturgicamente seguita dalla solennità del Corpus Domini che quest’anno cade di 26 giugno. E' bello condividere al proposito una piacevole immagine di San Carlo Borromeo, il quale si chiedeva perché la Chiesa liturgicamente portasse la celebrazione del SS Sacramento dal giovedì Santo, giorno in cui Gesù generò il mistero della Sua presenza nel pane e nel vino, a data successiva alla resurrezione di No-stro Signore. La Chiesa, rispondeva il Santo con dolcezza, si comporta da Sua degna Sposa. Essa è infatti troppo presa dal piangere lo Sposo e riserva ad un momento successivo alla Pasqua l’attenzione al gran patrimonio da Egli lasciato in eredità. Ma in maggio è caduto anche il mese mariano, il mese della Madre della Chiesa, Avvocata nostra, sotto la cui veste protettrice la Sposa Chiesa conduce il suo cammino in amore e comunione. E, ultimo cro-nologicamente, un evento importantissimo segna questo periodo per la nostra parrocchia: il 2 luglio ricorre la memoria della dedicazio- ne della nostra Chiesa, al suo quinto anno. An-cora una bambina certo, ma che procede spedita con passi da gigante, grazie allo Spirito di Dio che agisce in maniera tangibile tra le sue mura ed attraverso i suoi ministri. In questo, credo sia corale il nostro grazie al Si-gnore Dio per aver scelto quale suo strumento per la crescita di questa Parrocchia il nostro amato sacerdote Don Genny, giovane e pure gigante nelle opere della sua azione pastorale, proprio come la Chiesa di cui si è preso cura.

DALLA PRIMA PAGINA

CHIUSURA DELL’ANNO PASTORALE: TEMPO DI ANNUNCI

La Redazione

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Pagina 10 L ’Annuncio Anno I - Numero 6

Ecco cosa disse S. Carlo Borromeo durante una memorabile omelia pronunciata durante la S. Mes-sa del 9 giugno 1583, solennità del Corpus Domini: “Tutti i misteri del Nostro Salvatore Gesù Cristo sono su-blimi e profondi. Tuttavia il mistero odierno, l’istituzione del Santissimo Sacramento dell’Eucarestia, attraverso cui il Signore si è donato come cibo alle anime fedeli, è così sublime ed elevato da superare ogni comprensione umana… Nessuno potrebbe spiegarlo a parole o comprenderlo con la mente.”

Nella solennità del Ss. Corpo e Sangue di Gesù, altrimenti detta Corpus Domini, la Chiesa, nella

NON DI SOLO PANE

LA SOLENNITA’ DEL SS. CORPO E SANGUE DI GESU’

a cura della Redazione de L’Annuncio

sua saggezza e lungimiranza, ai fedeli che pregano con la Liturgia delle Ore, specificatamente nell’Ufficio delle Letture, fa dono di uno splendido scritto tratto dalla “Opere” di S. Tommaso d’Aquino, Dottore della Chiesa. In esso viene esaltato il grande dono che Gesù fa di sé stesso nel sacramento dell’Eucarestia. Il nostro augurio è che ciascuno di noi possa cogliere fino in fondo la bellezza di questo dono e possa sentirsi tre-mare i polsi dalla gioia quando il celebrante, mostrando Gesù Eucarestia, afferma: “Beati gli invitati alla cena del Signore” .

“L'Unigenito Figlio di Dio, volendoci partecipi della sua divinità, assunse la nostra natura e si fece uomo per far di noi da uomini dèi. Tutto quello che assunse, lo valorizzò per la nostra salvezza. Offrì infatti a Dio Padre il suo corpo come vittima sull'altare della croce per la no-stra riconciliazione.

Sparse il suo sangue facendolo valere come prezzo e come lavacro, perché, redenti dalla umi-liante schiavitù, fossimo purificati da tutti i peccati. Perché rimanesse in noi, infine, un co-stante ricordo di così grande beneficio, lasciò ai suoi fedeli il suo corpo in cibo e il suo sangue come bevanda, sotto le specie del pane e del vino. O inapprezzabile e meraviglioso convito, che dà ai commensali salvezza e gioia senza fine! Che cosa mai vi può essere di più prezioso? Non ci vengono im-bandite le carni dei vitelli e dei capri, come nella legge antica, ma ci viene dato in cibo Cristo, vero Dio. Che cosa di più sublime di questo sacramento? Nessun sacra- mento in realtà è più salutare di questo: per sua virtù vengono can- cellati i peccati, crescono le buone disposizioni, e la mente viene ar- ricchita di tutti i carismi spiritua-li. Nella Chiesa l'Eucaristia viene offerta per i vivi e per i morti, perché giovi a tutti, essendo stata istituita per la salvezza di tutti. Nessuno infine può esprimere la soavità di questo sacramento. Per mezzo di esso si gusta la dolcezza spirituale nella sua stessa fonte e si fa memoria di quella altissima carità, che Cristo ha dimostrato nella sua passione. Egli isti-tuì l'Eucaristia nell'ultima cena, quando, celebrata la Pasqua con i suoi discepoli, stava per passare dal mondo al Padre. L'Eucaristia è il memoriale della passione, il compimento delle figure dell'Antica Alleanza, la più grande di tutte le meraviglie operate dal Cristo, il mirabile documento del suo amore immenso per gli uomini.”

Tommaso d’Aquino, Summa Teologica

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Preparare un buonissimo yogurt fatto in casa, denso, nutriente e ricco di fermenti lattici è semplicissimo e per ottenerlo non occorre nessuna yogurtiera o prodotto da farmacia.

E’, anzi, vivamente consigliato durante il periodo estivo come sostituto del latte e, per le sue indubbie proprietà benefiche alla pelle, al fegato ed alla regolazione intestinale con ripopolamento della flora antibatterica, è alta-mente indicato nella nostra zona oggetto dei miasmi dei rifiuti che colpiscono proprio quelle parti del nostro organismo.

Ingredienti: 1 litro e mezzo di latte fresco INTERO

(l’unico latte in commercio capace di nutrire e sviluppare i fermenti è il “foreste molisane” o, al massi‐

mo, il latte fresco intero della COOP. Per esperienza latte di altre marche ‐ Berna, Granarolo, Matese,

etc. ‐ non fanno ottenere per nulla un buon yogurt. Segno evidente che trattasi di latte poco nutriente)

1 vasetto di yogurt greco.

(Io uso il “Total” della Fage, trovandomi benissimo. Lo yogurt greco è il più ricco di fermenti lattici)

1 barattolone di vetro

1 panno di lana

Procedimento: ‐ portare ad ebollizione il latte, dopo di che spegnere e lasciare intiepidire

‐ colare lo yogurt greco nel barattolone di vetro

‐ Aggiungervi il latte ormai tiepido

‐ Amalgamare con lo yogurt con una leggera girata di cucchiaia di legno.

‐ chiudere il barattolo ed avvolgervi intorno il panno di lana

‐ riporlo in una credenza per 24 ore

‐ trascorse le 24 ore aprirlo...tutto il contenuto sarà un ottimo yogurt!

IN CUCINA

LO YOGURT FATTO IN CASA Floriana Leone

I COLORI DELL’ANIMA - di Giulia Gentile - 16,60 €

in vendita sul web e presso il centro Q in +

I colori dell’anima è un suggestivo ed intenso romanzo generazionale vissuto in un unico tempo, fuso tra ricordi ed esperienze. Attorno al legame tra Tosca, una donna di fede forte e romantica e sua nipote Kyra, si costruisce un intreccio di storie e di anime la cui linfa è l’amore vissuto nelle sue sottili sfumature e contrasti come nelle sue nette manifestazioni. Il tutto raccontato mai banalmente, con uno stile semplice e diretto, ma indubbiamente intenso e sentito dall’autrice e per questo vero e credibi-le fino in fondo. Dalla penna di una nostra parrocchiana. Da leggere tutto di un fia-

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Con la nuova rubrica “Lampi di luce” vogliamo dare risalto ad alcune notizie, brevi flash di informazione, che possano suggerire approfondimenti e riflessioni. Le selezione riguarda notizie comprese nel periodo temporale coperto dalla pre-sente pubblicazione.

26.05.2011. Sono oltre 8 milioni i pensionati che ricevono un assegno da poveri, che consente cioè una spesa inferiore a 1.000 euro al mese. Vale a dire quasi la metà dei 16,8 milioni di pen-sionati totali che si contano in Italia. Secondo le statistiche dell’Istat infatti, circa 3,6 milioni di lavoratori a riposo (pari al 21,4% del totale) percepiscono una o più prestazioni pensionistiche per un importo complessivo inferiore a 500 euro al mese ed altri 4,7 milioni (il 27,7% del tota-le) ricevono assegni compresi tra i 500 e i 1.000 euro. Considerando che la soglia di povertà relativa al di sotto della quale l’Istat considera l’individuo povero è quella di una spesa procapi-

te di 999,67 euro al mese (in una famiglia di due componenti), si può dedurre che, se la pensione rappresenta l’unica entrata, i pensionati poveri sono circa 8,3 milioni. (fonte sito web www.vip.it)

31.05.2011. L'uso dei telefoni cellulari e di altri apparati di comunicazioni wireless "potrebbe causare il cancro negli esseri umani". E' il "verdetto" annunciato oggi dall'Agenzia internazio-nale per la ricerca contro i tumori, organismo di consulenza specializzato dell'Organizzazione mondiale della sanità.

Un annuncio che inevitabilmente riapre il dibattito lungo 20 anni sulla sicurezza della telefo-nia mobile per la salute umana. Si contano 5 miliardi di telefonini in tutto il mondo, solo in Italia quasi due a testa, circa 100 milioni di cellulari.

In questi ultimi mesi non sono mancati altri studi sull'argomento, spesso con risultati contraddittori. Secondo una ricerca pubblicata lo scorso febbraio le telefonate lunghe modificano l'attività del cervello nelle zone limi-trofe alla posizione dell'antenna, ma non è chiaro se questo cambiamento di attività abbia dei significati dal punto di vista della salute, e anzi per un'altra ricerca l'uso del telefonino aumenterebbe la memoria. Un'altro studio aveva messo in luce invece alcuni effetti negativi sulla fertilità. Tuttavia, nonostante le poche certezze, lo scorso 27 maggio il Consiglio d'Europa ha deciso di dire no ai telefonini nelle scuole e far utilizzare nelle classi i collegamenti fissi per internet invece del wi-fi per ridurre i pericoli derivanti dell'esposizione ai campi elettroma-gnetici, sulla base del principio di precauzione. (fonte “La Repubblica”)

05.06.2011. La guardia costiera tunisina ha ripescato i primi 26 corpi degli oltre 200 migranti africani dispersi dopo il naufragio di un peschereccio libico al largo delle isole Kerkennah, nel sud del paese. E la tragedia del peschereccio partito dalla Libia per raggiungere Lampedusa suona ancora più amara e feroce nelle parole del tenente colonnello Tahar Landoulsi, capo della guardia marittima a Sfax: «Siamo giunti sul posto stamani verso le 6 (le 7 italiane) e ab-biamo ripescato una ventina di corpi», ha detto. «Ci sono molti cadaveri sul battello, ma non sappiamo quanti», ha aggiunto. Le cattive condizioni meteorologiche avevano finora impedi-

to le operazioni di ricerca dei dispersi. I migranti africani erano partiti col sogno della salvezza. Il peschereccio, con più di 800 persone a bordo, è affondato martedì in seguito a un guasto tecnico a 20 miglia al largo delle isole Kerkennah, nel sud della Tunisia. Circa 577 persone, tra cui 92 donne e 21 bambini, sono state soccorse. Altre 200-270 sono probabilmente morte. (fonte “L’Unità”)

LAMPI DI LUCE

a cura della Redazione de L’Annuncio

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L’ACQUA: DONO DI DIO, DIRITTO DI TUTTI

Don Gennaro Guardascione

Il mio intervento non può che partire dalla considerazione riportata nel compendio della dottrina sociale della Chiesa, che recita testualmente che “l’acqua non può essere trattata come una mera merce tra le altre e il suo uso deve essere razionale e solidale”. Giovanni Paolo II definì l’acqua “un dono di Dio e, come tale, un diritto di tutti”. Papa Benedetto XVI ha affermato che “la gestione di questa preziosa risorsa deve essere tale da permettere l’accesso a tutti, soprattutto a coloro che vivono in condizioni di povertà. L’accesso all’acqua rientra tra i diritti inalienabili di ogni essere umano”. Dopo queste cita-zioni così autorevoli, ci sarebbe ben poco da aggiungere o sottolineare. Mi piace, tuttavia, evidenziare un filo conduttore che le accomuna entrambe: il timore che un uso poco razionale e solidale di questa risorsa, che non a caso Benedetto XVI definisce “preziosa”, possa determinarne un progressivo esaurimento, scatenando una nuova guerra tra poveri. Uno dei princìpi base di economia è la differenza tra un bene libero e un bene econo-mico; il bene libero è quello disponibile in quantità illimitata e non obbedisce ad alcuna regola di mer-cato (ad esempio: l’aria, anche se ci sarebbe da discutere, vista la qualità dell’aria che siamo costretti a respirare). Il bene economico è quello che ha un valore quantificabile, che risente delle leggi economiche della domanda e dell’offerta, quindi un bene che genera profitti perché c’è chi lo vende e c’è chi lo compra. L’acqua è un bene libero o un bene economico? E’ indubbio che l’inquinamento delle falde acquifere, i cambiamenti climatici, l’as-sottigliamento a livello mondiale delle fonti idriche, la scarsa qualità dovuta a difetto di manutenzione delle condutture che ne determinano una dispersione enorme nonché la continua domanda di acqua per fini alimen-tari e non solo, sgombrano il campo da ogni dubbio e fanno dell’acqua una risorsa “preziosa”, tanto per usare un aggettivo caro al pontefice. Tuttavia, proprio perché si tratta di un bene non voluttuario ma indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo il cui corpo, lo ricordo, è costituito essenzialmente da acqua, non può e non deve obbedire alle leggi di mercato. Facendo una rapida ricerca sull’argomento, ho avuto la sensazione che non ci sia partito politico o istitu- zione alcuna che metta in di-scussione il concetto per cui l’acqua sia bene essenziale per la sopravvivenza e l’accesso ad essa diritto inalienabile dell’uo-mo. In Italia è tutto un pul- lulare di iniziative, convegni, dibattiti che vedono una partecipazione bipartisan di per-sonalità della politica. Si trat- ta di una unanimità di vedute alquanto sospetta perché se siamo qui a scriverne e, soprat-tutto, se siamo chiamati a pronunciarci in un referendum popolare vuol dire che qualcuno ha barato e sta attentando al concetto di acqua come bene pubblico. La realtà è che la politica nulla può contro l’economia e la gestione privatistica dell’acqua è un business che fa gola, costi-tuendo potenzialmente il più grande affare economico a livello mondiale. E’ necessario che tutti facciano la lo-ro parte, ivi inclusa la Chiesa. Chi dice che la Chiesa non ha fatto sentire la propria voce nel dibattito sull’acqua pubblica è quanto meno ingeneroso, forse sono stati i mezzi di informazione a non dare sufficiente risalto alla voce della Chiesa. Ricordo che nel 2007, durante la celebrazione della giornata per la salvaguardia del creato, sono stati affermati, anzi ribaditi, princìpi fondamentali: l’acqua è un bene comune della famiglia umana, ne va garantito l’accesso alle generazioni future e vanno perseguite politiche che vadano in direzione della salvaguar-dia degli sprechi e degli abusi e nella proposta di stili di vita, improntati alla sobrietà e al risparmio nei consumi; gli imprenditori dell’industria e dell’agricoltura sono invitati ad un uso responsabile della risorsa; a livello legisla-tivo va regolata la destinazione mondiale delle risorse idriche. Per quanto concerne gli aspetti legislativi, in par-ticolare sul decreto Ronchi, non credo di avere l’autorevolezza e la competenza per esprimere una valutazione. Ribadisco però la necessità che venga con chiarezza affermato che l’acqua sia un bene pubblico e la gestione delle risorse idriche vada affidata a istituzioni che in nessun modo (continua nella pagina successiva)

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(segue dalla pagina precedente) abbiano fini di lucro o di profitto. Il mio sostegno e quello della comunità parroc-chiale che attualmente guido verso ogni iniziativa che vada in questa direzione è totale e incondizionato. Le fa-miglie, già duramente fiaccate da una crisi economia che non sembra conoscere fine, non potrebbero sopporta-re un appesantimento della bolletta idrica. Ricordo, a tal proposito, che l’Italia è uno dei maggiori consumatori mondiali di acque minerali, che la spesa idrica delle famiglie, specie al sud, è in costante crescita, che già da de-cenni le sorgenti di acque minerali sono state date in gestione a multinazionali del settore alimentare, che una scellerata ed ingannevole campagna pubblicitaria, abbinata ad una manutenzione a dir poco approssimativa del-le condutture, ha diffuso la convinzione, spesso errata, che l’acqua imbottigliata sia più pura e sicura di quella di rubinetto. Alcuni dati : 1 litro di acqua minerale costa quanto 700 litri di acqua di rubinetto; le famiglie italiane spendono in media 350 euro all’anno in acque minerali, soffocando il paese da una immensa quantità di botti-glie di plastica. Come ho affermato durante una recente omelia, l’acqua non ha colore politico e tutti i credenti sono chiamati ad esprimere con forza nella consultazione referendaria del 12 e 13 giugno il proprio rifiuto a qualsiasi tentativo di trasformare la gestione dell’acqua pubblica in un gigantesco business.

Votiamo SI ai referendum abrogativi: scheda rossa e scheda gialla.

12 -13 giugno 2011 REFERENDUM POPOLARI

domenica 12 giugno dalle 08:00 alle ore 22:00 lunedì 13 giugno dalle 08:00 alle ore 15:00

NON FAR MANCARE LA TUA VOCE ! QUESITO 1: SCHEDA DI COLORE ROSSO (SI’) QUESITO 2: SCHEDA DI COLORE GIALLO (SI’)

L’ACQUA: DONO DI DIO, DIRITTO DI TUTTI

Don Gennaro Guardascione

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Parrocchia Gesù Divino Maestro via Marmolito, 1/a Quarto, Napoli

“L’Annuncio”

Periodico di spiritualità cristiana

Redazione

Marcello Buonaurio - Maurizio De Simone - Antonella Amazzini

Tel./fax: 081. 876 85 26 [email protected] www.divinmaestro.it/lannuncio

Con questo numero de “L’Annuncio” la Redazione saluta i lettori e dà loro appuntamento con un nuova pubblicazione alla ripresa dell’ anno pastorale 2011/2012. Ai bambini, ai ragazzi e

ai giovani impegnati a vario livello negli esami scolastici, rivolgiamo un affettuoso “in bocca al lupo”. A chi è costretto a

lavorare anche in estate, esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro sostegno. A chi potrà concedersi qualche giorno di

vacanza, auguriamo di poter ritemprare corpo e spirito. A tutti rivolgiamo l’invito a non trascurare mai l’appuntamento con la S. Messa domenicale, nella quale facciamo il nostro incontro con il Risorto che ci dona sé stesso nel Suo Corpo e nel Suo Sangue.

Buona estate a tutti!