Ottobre 2010

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Valle di Suèssola Nobile Petroli Il regno della stampa digitale Via Roma, 226, 228, 230 tel. 0823. 804002 ARIENZO Periodico d’informazione fondato nel 1981, edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo Morgillo Anno XXIX n.10 Ottobre 2010 Distribuzione gratuita presso gli inserzionisti dei Comuni della Valle di Suèssola Sanfelice Oggi VIAGGI E TURISMO Via Napoli - CANCELLO SCALO tel. 0823.801262 telefax 0823. 802657 www.villaggidavedere.com [email protected] SANTA MARIA A VICO - Via Nazionale-tel. 0823. 808675 MADDALONI - Via Caudina, 271 - tel. 0823. 437837 Abbigliamento, accessori e calzature sportive: LOTTO - ADIDAS - NIKE e Devil’ Sport Via Circumvallazione (Pal. Marino) tel. 0823. 753478 San Felice a Cancello Estetica Michela Marino Gas liquidi in bombole e serbatoi V ia S. Marco, 133 S. MARIA A VICO tel. 0823. 756280 fax. 0823. 756206 Infissi GUIDA Via Cancello, 5 - MADDALONI tel. 0823. 201611 - fax 203568 show room in Via Libertà Serramenti e finiture Pagamenti rateali di Letterese Via Nazionale, 21 - tel. 0823. 809029 S. MARIA A VICO Mario Campagnuolo continua a pag. 2 Via Nazionale Appia 4/6 telefax 0823. 808488 e-mail: [email protected] SANTA MARIA A VICO VENDITA MACCHINE E MOBILI PER L’ UFFICIO Via Nazionale Appia - ARIENZO - 0823. 805283 Progettazione e manutenzioni giardino Addobbi floreali S.r.l. Centro di estetica, bellezza, relax. Trattamenti viso-corpo, fangoterapia. Bar Pasticceria cerimonia donna Santa Maria a Vico Gelateria SANTA MARIA A VICO Via Nazionale, 328, tel.0823.808507 (Arienzo, Cervino, San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico) e paesi limitrofi Via Napoli, 103 - CANCELLO SCALO Via Appia, 619 - S. MARIA A VICO - tel. 0823. 809838 La Grande Patisserie Carissimo Carlo Petrella, non comprendo il tuo disagio sui miei scritti sulla questione Vescovo-Don Gregorio che tanto interessa la opi- nione pubblica, sia di fede cristia- na che altra. Ma comprendo il disa- gio, veramente immenso, di una co- munità che si è sentita maltrattata, vilipesa, violentata da una vicenda che con un pò di buonsenso pote- va avere altro esito. Tale buon esi- to, purtroppo, non si è avuto princi- palmente per l’atteggiamento di un Vescovo il cui unico, ostinato obiet- tivo era ed è l’allontanamento di un sacerdote, voluto tanto bene dalla comunità, divenuto ostacolo al raggiungimento dei suoi fini. Mi accusi di essere stato aggres- sivo, di parte, di avere fatto un tifo da stadio: ti ringrazio di avermi in- serito e inquadrato in “una” parte, che ritengo essere la parte della verità e, certamente, della buona fede. E, in coscienza, posso affer- mare di avere, forse con un tantino di veemenza, solo svolto attività giornalistica raccontando i fatti, in- formando i lettori ed esprimendo alcune modeste e libere conside- razioni, facendo io parte di questa continua a pag. 2 Padre e non padrone comunità. In nessun’altra parte del mondo un Vescovo si sarebbe messo contro una comunità intera, ad Acerra e S. Maria a Vico, inve- ce, ciò è successo! Ne “La notte dei lunghi col- telli del Vescovo Rinaldi”, nel numero di luglio di Valle di Suèsso- la, ho riportato, con dovizia di par- ticolari, alcuni esempi di sacerdoti della Diocesi che sono rimasti al loro posto pur avendo superato i limiti di età: con Don Gregorio Crisci, però, si sono voluti usare altri pesi ed altre misure, si è voluto infangare un ministero che ha riscosso ampi consensi in trenta lunghi anni, si sono subdolamente volute ricerca- re, per l’allontanamento, ragioni francamente incomprensibili e inac- cettabili. Da qui la protesta, dilaga- ta nella comunità e in tanti altri am- bienti. Da qui la funzione della stam- pa e della libertà d’informazione e di opinione. Non siamo, è vero, ai tempi dell’Inquisizione anche se constato, con rammarico, che talu- ne condotte resistono ai tempi. Non entro, poi, visto l’abisso che li separa, nel merito della “statura Pasquale Scamperti non è più Con lui scompare il punto di riferimento dei fanciulli e dei giovani arienzani degli ultimi sessant’anni - Direttore della Casa del Fanciullo, Cavaliere dell’Ordine di San Silvestro conferitogli da papa Paolo VI, Cavaliere della Repubblica Italiana, Grande Ufficiale e Commendatore, Sindaco di Arienzo, Presidente per oltre 25 anni della locale Pro Loco, Presidente per 10 anni della locale squadra di calcio - Dona alla diocesi di Acerra un fabbricato del valore di 575.000 euro - Ha provveduto con sacrificio ed erogazioni personali al restauro, all’ampliamento e creazione di nuovi ed indispensabili ambienti nella Casa del Fanciullo - Prima, durante e dopo l’omelia funebre gaffe del vescovo Ridateci il volto del nostro credo a pag. 6 Si è spento lunedì 11 ottobre. Pasquale Scamperti fu Raffa- ele e fu Beatrice Russo nacque il 12 marzo 1936 in Cancello ed Ar- none (Caserta) ed ivi residente fino all’età di 13 anni ove frequentò re- golarmente le scuole. Orfano di guerra, il 10 luglio 1950 venne ricoverato nell’Istituto Casa del fanciullo di Arienzo per motivi economici. Continuò gli studi con- seguendo il diploma di maturità ma- gistrale. Essendo il più grande dei fan- ciulli accolti nell’Istituto, seppe gua- dagnarsi la stima e l’affetto di tutti e divenne, senza alcuna ambizione, il loro istitutore. Fu il loro fratello maggiore. Nel 1953, per desiderio della di- rettrice Marietta Morgillo (colpi- ta da forte artritismo), divenne vi- cedirettore dell’Ente; con coraggio, diligenza e amore si dedicò com- Asmà Es-Souni pletamente all’educazione dei pic- coli ricoverati. Divenne il vero so- stegno della Casa; ma la sua mis- sione di educatore si afferma an- che nello svolgimento degli altri compiti umanitari. Dal 1964 al 1971 fu presidente del Patronato Scolastico; dal 1960 Il termovalorizzatore di Acerra spande, quotidianamente, le sue polveri sull’ambiente circostante e lo fa in modo sottile, subdolo, pe- netrante: l’abitato più colpito è Can- cello scalo, frazione di San Felice a Cancello, poiché i venti occiden- tali provenienti dal mare spostano questi veleni dalle campagne acer- rane verso est, appunto, nella Val- le di Suèssola. E mentre, a livello nazionale, le autorità governative menano vanto sull’essere riusciti a risolvere il problema rifiuti a Napoli mettendo in funzione il più grande e moderno termovalorizzatore d’Eu- ropa, il nostro territorio viene insi- diato giorno per giorno, minuto per minuto, dalla diossina e piange i suoi morti. Ormai non si contano più i San Felice a Cancello Diossina su Cancello Aumento delle patologie tumorali anche tra i giovani - Diossina nel sangue umano e nel latte materno - I protocolli d’intesa tra le istituzioni solo carta straccia Clemente Ferrara decessi per leucemie ed altri tipi di tumore e gli ultimi studi condotti da- gli specialisti di oncologia dell’Uni- versità di Napoli presentano un panorama terrificante con la diffu- sione di diossina nel sangue uma- no e, persino, nel latte materno, ul- timo anello della catena alimentare che coinvolge ambiente, animali, uomo. Numerose sono state, finora, le segnalazioni e le denunce del no- stro giornale e degli operatori sani- tari (i medici di San Felice a Can- cello, soprattutto) circa l’aumento di patologie tumorali anche tra i gio- vani; studi approfonditi sono stati effettuati da associazioni ambien- taliste e inviati alle autorità provin- ciali e regionali, ma nulla si è mos- so. L’ex-Sindaco ed attuale consi- Con l’anno Duemila una direttiva dell’Unione Europea sanciva l’ini- zio di una nuova era relativamente alle linee elettriche aeree: le nuove dovevano tutte essere interrate. Da noi lenorme vengono continua- mente disattese. Ora una legge regionale preve- de l’interramento degli elettrodotti ed è proprio il caso del territorio di Cer- vino, ma anche quello di Maddalo- ni, attraversati da quei lunghi tralic- ci con fili elettrici ad alta tensione della linea Matera-Maddaloni (San- ta Sofia), che potrebbero in un pros- A Cervino si può interrare l’oleodotto simo futuro vedere eliminato que- sto grave pericolo di inquinamento elettromagnetico. Ad accelerare l’iter burocratico per il riconosci- mento della stato di pericolo per la salute pubblica per i cittadini del Comune di Cervino è stato Carlo Piscitelli, sindaco storico ed attuale consigliere provinciale del PD, il quale nel passato è riuscito ad ot- tenere monitoraggi Arpac (agenzia regionale per l’ambiente) per le zone a rischio ed, attualmente, af- ferma che il territorio rientra nei casi continua a pag. 2 continua a pag. 2 Ordinato vescovo Prende più piede l’ipotesi che sia stato ordinato vescovo perché due mammasantissma del Vati- cano mal digerivano il buon opera- to del vescovo dei terremotati e che, quindi, dovevano a tutti i costi “oscurare” il presule lombardo. Un insignificante prete viene scelto per il meschino progetto. Farai quello che vorrai, ti riempi- remo di soldi, basta che non ci farai più sentire parlare di quello, queste verosimilmente le parole d’ordine. E da quando mise piede in dioce- si non si contano più le sue porcate. “Infame e carogna” continua a pag. 2 continua a pag. 3 S. Maria a Vico Continua la polemica tra opposizione e maggioranza Si alimenta sempre più la polemi- ca fra la maggioranza e l’opposi- zione. E’ di questi giorni una inter- rogazione a risposta scritta al sin- daco ed all’assessore dei lavori pubblici. “I consiglieri del PD... hanno constatato con piacere l’ef- ficacia degli interventi di manuten- zione, che hanno interessato i ples- si scolastici nel periodo preceden- te l’avvio delle attività scolasti- che,... il rifacimento ex-novo di molti servizi igienici alle medie e in altri plessi accompagnati an- che da imbiancatura... I suddetti consiglieri non sono, invece, sod- disfatti ... in merito alla fase organizzativa dei lavori ... perché l’amministrazione naviga a vista... e non ha un programma serio. Ricorderemo a lungo quell’uomo solo, dal volto coperto e dalle brac- cia tatuate che con la sua proter- via ha impedito a centomila perso- ne un’ora di svago. La società si deve difendere dal singolo uomo che non rispetta le regole di buona convivenza, che la società stessa si è data. Per que- sto ci sono le leggi e c’è chi le fa rispettare. Non bastano, però, giu- dici e polizia per farci vivere bene. Le leggi del buon vivere devono Uno e centomila essere scritte nel nostro cuore e ognuno di noi deve tenerle presen- ti prima d’intraprendere un’azione che possa portar danno. Ogni uomo deve ricordare che la sua li- bertà finisce dove comincia la li- bertà di un altro uomo. Non si può gettare un vaso dal balcone senza essersi accertato che non finisca in testa a chi passa di sotto. Cosi come si deve differenziare l’immon- dizia, avendo appreso, a nostre spese, quali danni comporta la no- stra pigrizia. Ciascuno deve tenere ben pre- sente che gli altri uomini, i centomi- la che incontriamo ogni giorni, han- no gli stessi diritti di ciascuno di noi, quale che sia il colore della loro pel- le e delle loro idee. Questo com- porta innanzitutto che il valore di un’ora di lavoro di ogni uomo deve essere commisurato al valore del- l’opera che compie. Un’ora di lavo- ro di chi ha appreso qualcosa con San Felice: Ospedale ridimensionato Il presidio ospedaliero di San Felice a C. è stato riclassificato ad indirizzo riabilitativo con asse- gnati 80 posti letto, dei quali 20 in Geriatria, 20 per la lungodegenza e 40 per il recupero e la riabilitazio- ne. Nell’attuare il Piano regionale, quindi, S. Felice si vede espropriata della storica Unità di Ematologia, trasferita a Caserta, e della Cardiologia, per anni vanto della struttura. Al loro posto un reparto un po’ più piccolo di Riabilitazione Cardiologica per i cardiopatici con 15 posti letto, attività di dialisi e la cura neuropatica. Insomma, un vero e proprio ridimensionamento delle funzioni per le quali l’Ospedale era sorto e cresciuto negli anni ottanta e nel quale tanti cittadini del territo- rio (medici, infermieri, operatori esterni) avevano trovato lavoro e realizzato le proprie aspettative. Ma soprattutto le migliaia di utenti, pro- venienti da ogni zona della regio- ne, che avevano trovato le cure oggi sono defraudati del loro diritto alla salute o, nel migliore dei casi, dirottati altrove. E le strutture, come le due sale operatorie, costate al- cuni miliardi di vecchie lire? Il Com- missario ad acta, Stefano Caldoro, che è anche Presidente della Giun- ta Regionale non dice nulla a pro- posito. Qualsiasi cosa dicesse sa- rebbe una vergogna per la classe politica! Asmà Es-Souni prossimamente Inviato per oscurare l’operato del suo predecessore - Gli piacciono molto i soldi

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Politica, sport, cultura, storia locale, usi e costumi

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Valle di SuèssolaNobile Petroli

Il regno dellastampa digitale

Via Roma, 226, 228, 230tel. 0823. 804002

ARIENZO Periodico d’informazione fondato nel 1981, edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola

Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo MorgilloAnno XXIX n.10 Ottobre 2010

Distribuzione gratuita presso gli inserzionisti dei Comuni della Valle di Suèssola

Sanfelice Oggi

VIAGGI E TURISMOVia Napoli - CANCELLO SCALOtel. 0823.801262 telefax 0823. 802657

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SANTA MARIA A VICO - Via Nazionale-tel. 0823. 808675MADDALONI - Via Caudina, 271 - tel. 0823. 437837

Abbigliamento, accessori e calzature sportive: LOTTO - ADIDAS - NIKE

e Devil’ Sport

Via Circumvallazione(Pal. Marino)

tel. 0823. 753478San Felice a Cancello

EsteticaMichelaMarino

Gas liquidiin bombole e serbatoi

Via S. Marco, 133S. MARIA A VICO

tel. 0823. 756280 fax. 0823. 756206

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GUIDA Via Cancello, 5 - MADDALONItel. 0823. 201611 - fax 203568

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di LettereseVia Nazionale, 21 - tel. 0823. 809029

S. MARIA A VICO

Mario Campagnuolo

continua a pag. 2

Via Nazionale Appia 4/6 telefax 0823. 808488 e-mail: [email protected] MARIA A VICO

VENDITA MACCHINE E MOBILI PER L’ UFFICIO

Via Nazionale Appia - ARIENZO - 0823. 805283

Progettazione e manutenzioni giardino

Addobbifloreali

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328,

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.082

3.80

8507

(Arienzo, Cervino, San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico) e paesi limitrofi

Via Napoli, 103 - CANCELLO SCALOVia Appia, 619 - S. MARIA A VICO - tel. 0823. 809838

La GrandePatisserie

Carissimo Carlo Petrella, noncomprendo il tuo disagio sui mieiscritti sulla questione Vescovo-DonGregorio che tanto interessa la opi-nione pubblica, sia di fede cristia-na che altra. Ma comprendo il disa-gio, veramente immenso, di una co-munità che si è sentita maltrattata,vilipesa, violentata da una vicendache con un pò di buonsenso pote-va avere altro esito. Tale buon esi-to, purtroppo, non si è avuto princi-palmente per l’atteggiamento di unVescovo il cui unico, ostinato obiet-tivo era ed è l’allontanamento di unsacerdote, voluto tanto bene dallacomunità, divenuto ostacolo alraggiungimento dei suoi fini.

Mi accusi di essere stato aggres-sivo, di parte, di avere fatto un tifoda stadio: ti ringrazio di avermi in-serito e inquadrato in “una” parte,che ritengo essere la parte dellaverità e, certamente, della buonafede. E, in coscienza, posso affer-mare di avere, forse con un tantinodi veemenza, solo svolto attivitàgiornalistica raccontando i fatti, in-formando i lettori ed esprimendoalcune modeste e libere conside-razioni, facendo io parte di questa continua a pag. 2

Padre e non padronecomunità. In nessun’altra parte delmondo un Vescovo si sarebbemesso contro una comunità intera,ad Acerra e S. Maria a Vico, inve-ce, ciò è successo!

Ne “La notte dei lunghi col-telli del Vescovo Rinaldi”, nelnumero di luglio di Valle di Suèsso-la, ho riportato, con dovizia di par-ticolari, alcuni esempi di sacerdotidella Diocesi che sono rimasti al loroposto pur avendo superato i limiti dietà: con Don Gregorio Crisci, però,si sono voluti usare altri pesi edaltre misure, si è voluto infangareun ministero che ha riscosso ampiconsensi in trenta lunghi anni, sisono subdolamente volute ricerca-re, per l’allontanamento, ragionifrancamente incomprensibili e inac-cettabili. Da qui la protesta, dilaga-ta nella comunità e in tanti altri am-bienti. Da qui la funzione della stam-pa e della libertà d’informazione edi opinione. Non siamo, è vero, aitempi dell’Inquisizione anche seconstato, con rammarico, che talu-ne condotte resistono ai tempi.

Non entro, poi, visto l’abisso cheli separa, nel merito della “statura

Pasquale Scamperti non è piùCon lui scompare il punto di riferimento dei fanciulli e deigiovani arienzani degli ultimi sessant’anni - Direttore dellaCasa del Fanciullo, Cavaliere dell’Ordine di San Silvestroconferitogli da papa Paolo VI, Cavaliere della RepubblicaItaliana, Grande Ufficiale e Commendatore, Sindaco di

Arienzo, Presidente per oltre 25 anni della locale Pro Loco,Presidente per 10 anni della locale squadra di calcio - Dona

alla diocesi di Acerra un fabbricato del valore di 575.000 euro -Ha provveduto con sacrificio ed erogazioni personali al

restauro, all’ampliamento e creazione di nuovi edindispensabili ambienti nella Casa del Fanciullo - Prima,

durante e dopo l’omelia funebre gaffe del vescovo

Ridateci il volto delnostro credo a pag. 6

Si è spento lunedì 11 ottobre.Pasquale Scamperti fu Raffa-

ele e fu Beatrice Russo nacque il12 marzo 1936 in Cancello ed Ar-none (Caserta) ed ivi residente finoall’età di 13 anni ove frequentò re-golarmente le scuole.

Orfano di guerra, il 10 luglio 1950venne ricoverato nell’Istituto Casadel fanciullo di Arienzo per motivieconomici. Continuò gli studi con-seguendo il diploma di maturità ma-gistrale.

Essendo il più grande dei fan-ciulli accolti nell’Istituto, seppe gua-dagnarsi la stima e l’affetto di tutti edivenne, senza alcuna ambizione,il loro istitutore. Fu il loro fratellomaggiore.

Nel 1953, per desiderio della di-rettrice Marietta Morgillo (colpi-ta da forte artritismo), divenne vi-cedirettore dell’Ente; con coraggio,diligenza e amore si dedicò com-

Asmà Es-Souni

pletamente all’educazione dei pic-coli ricoverati. Divenne il vero so-stegno della Casa; ma la sua mis-sione di educatore si afferma an-che nello svolgimento degli altricompiti umanitari.

Dal 1964 al 1971 fu presidentedel Patronato Scolastico; dal 1960

Il termovalorizzatore di Acerraspande, quotidianamente, le suepolveri sull’ambiente circostante elo fa in modo sottile, subdolo, pe-netrante: l’abitato più colpito è Can-cello scalo, frazione di San Felicea Cancello, poiché i venti occiden-tali provenienti dal mare spostanoquesti veleni dalle campagne acer-rane verso est, appunto, nella Val-le di Suèssola. E mentre, a livellonazionale, le autorità governativemenano vanto sull’essere riusciti arisolvere il problema rifiuti a Napolimettendo in funzione il più grandee moderno termovalorizzatore d’Eu-ropa, il nostro territorio viene insi-diato giorno per giorno, minuto perminuto, dalla diossina e piange i suoimorti. Ormai non si contano più i

San Felice a Cancello

Diossina su CancelloAumento delle patologie tumorali anche tra i giovani -

Diossina nel sangue umano e nel latte materno - I protocolli d’intesa tra le istituzioni solo carta straccia

Clemente Ferrara decessi per leucemie ed altri tipi ditumore e gli ultimi studi condotti da-gli specialisti di oncologia dell’Uni-versità di Napoli presentano unpanorama terrificante con la diffu-sione di diossina nel sangue uma-no e, persino, nel latte materno, ul-timo anello della catena alimentareche coinvolge ambiente, animali,uomo.

Numerose sono state, finora, lesegnalazioni e le denunce del no-stro giornale e degli operatori sani-tari (i medici di San Felice a Can-cello, soprattutto) circa l’aumentodi patologie tumorali anche tra i gio-vani; studi approfonditi sono statieffettuati da associazioni ambien-taliste e inviati alle autorità provin-ciali e regionali, ma nulla si è mos-so. L’ex-Sindaco ed attuale consi-

Con l’anno Duemila una direttivadell’Unione Europea sanciva l’ini-zio di una nuova era relativamentealle linee elettriche aeree: le nuovedovevano tutte essere interrate.Da noi lenorme vengono continua-mente disattese.

Ora una legge regionale preve-de l’interramento degli elettrodotti edè proprio il caso del territorio di Cer-vino, ma anche quello di Maddalo-ni, attraversati da quei lunghi tralic-ci con fili elettrici ad alta tensionedella linea Matera-Maddaloni (San-ta Sofia), che potrebbero in un pros-

A Cervino si puòinterrare l’oleodotto

simo futuro vedere eliminato que-sto grave pericolo di inquinamentoelettromagnetico. Ad accelerarel’iter burocratico per il riconosci-mento della stato di pericolo per lasalute pubblica per i cittadini delComune di Cervino è stato CarloPiscitelli, sindaco storico ed attualeconsigliere provinciale del PD, ilquale nel passato è riuscito ad ot-tenere monitoraggi Arpac (agenziaregionale per l’ambiente) per lezone a rischio ed, attualmente, af-ferma che il territorio rientra nei casi

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Ordinato vescovoPrende più piede l’ipotesi che sia

stato ordinato vescovo perchédue mammasantissma del Vati-cano mal digerivano il buon opera-to del vescovo dei terremotati eche, quindi, dovevano a tutti i costi“oscurare” il presule lombardo.

Un insignificante prete vienescelto per il meschino progetto.Farai quello che vorrai, ti riempi-remo di soldi, basta che non cifarai più sentire parlare di quello,queste verosimilmente le paroled’ordine.

E da quando mise piede in dioce-si non si contano più le sue porcate.

“Infame e carogna”

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S. Maria a Vico

Continua la polemica traopposizione e maggioranzaSi alimenta sempre più la polemi-

ca fra la maggioranza e l’opposi-zione. E’ di questi giorni una inter-rogazione a risposta scritta al sin-daco ed all’assessore dei lavoripubblici. “I consiglieri del PD...hanno constatato con piacere l’ef-ficacia degli interventi di manuten-zione, che hanno interessato i ples-si scolastici nel periodo preceden-

te l’avvio delle attività scolasti-che,... il rifacimento ex-novo dimolti servizi igienici alle medie ein altri plessi accompagnati an-che da imbiancatura... I suddetticonsiglieri non sono, invece, sod-disfatti ... in merito alla faseorganizzativa dei lavori ... perchél’amministrazione naviga a vista...e non ha un programma serio.

Ricorderemo a lungo quell’uomosolo, dal volto coperto e dalle brac-cia tatuate che con la sua proter-via ha impedito a centomila perso-ne un’ora di svago.

La società si deve difendere dalsingolo uomo che non rispetta leregole di buona convivenza, che lasocietà stessa si è data. Per que-sto ci sono le leggi e c’è chi le farispettare. Non bastano, però, giu-dici e polizia per farci vivere bene.Le leggi del buon vivere devono

Uno e centomilaessere scritte nel nostro cuore eognuno di noi deve tenerle presen-ti prima d’intraprendere un’azioneche possa portar danno. Ogniuomo deve ricordare che la sua li-bertà finisce dove comincia la li-bertà di un altro uomo. Non si puògettare un vaso dal balcone senzaessersi accertato che non finiscain testa a chi passa di sotto. Cosicome si deve differenziare l’immon-dizia, avendo appreso, a nostrespese, quali danni comporta la no-stra pigrizia.

Ciascuno deve tenere ben pre-sente che gli altri uomini, i centomi-la che incontriamo ogni giorni, han-no gli stessi diritti di ciascuno di noi,quale che sia il colore della loro pel-le e delle loro idee. Questo com-porta innanzitutto che il valore diun’ora di lavoro di ogni uomo deveessere commisurato al valore del-l’opera che compie. Un’ora di lavo-ro di chi ha appreso qualcosa con

San Felice: Ospedale ridimensionato Il presidio ospedaliero di San

Felice a C. è stato riclassificato adindirizzo riabilitativo con asse-gnati 80 posti letto, dei quali 20 inGeriatria, 20 per la lungodegenzae 40 per il recupero e la riabilitazio-ne. Nell’attuare il Piano regionale,quindi, S. Felice si vede espropriatadella storica Unità di Ematologia,trasferita a Caserta, e dellaCardiologia, per anni vanto dellastruttura. Al loro posto un repartoun po’ più piccolo di RiabilitazioneCardiologica per i cardiopatici con15 posti letto, attività di dialisi e lacura neuropatica. Insomma, un veroe proprio ridimensionamento dellefunzioni per le quali l’Ospedale erasorto e cresciuto negli anni ottanta

e nel quale tanti cittadini del territo-rio (medici, infermieri, operatoriesterni) avevano trovato lavoro erealizzato le proprie aspettative. Masoprattutto le migliaia di utenti, pro-venienti da ogni zona della regio-ne, che avevano trovato le cureoggi sono defraudati del loro dirittoalla salute o, nel migliore dei casi,dirottati altrove. E le strutture, comele due sale operatorie, costate al-cuni miliardi di vecchie lire? Il Com-missario ad acta, Stefano Caldoro,che è anche Presidente della Giun-ta Regionale non dice nulla a pro-posito. Qualsiasi cosa dicesse sa-rebbe una vergogna per la classepolitica!

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Padre e non padrone

Il presente vale come ringraziamento per tutti coloro, Autorità edamici, che hanno dimostrato il loro affetto partecipando in massa alnostro dolore per la scomparsa dell’amato Pasquale Scamperti,Direttore dell’Istituto Casa del Fanciullo.E’ stato sottolineato da tuttiche si è perso un punto di riferimento molto importante, sia socialeche umano per tutta la nostra comunità, ed in particolare ci teniamo aringraziare pubblicamente il sindaco, dott. Giuseppe Medici, ed ilPresidente della Pro Loco di Arienzo, sig. Cangiano Domenico, perle belle e sentite parole pronunziate durante il rito funebre. Purtroppo,come spesso succede, a tutti gli onori ricevuti si deve aggiungereuna nota stonata. Durante l’omelia Sua Eccellenza Mons. GiovanniRinaldi , dopo aver fatto un’elegia dell’operato del Direttore Scamper-ti, ha detto parecchie cose inesatte riguardo il reintegro degli immobilidi proprietà di mio zio nei beni della Diocesi di Acerra.

Per meglio chiarire trascriverò di seguito i punti salienti dell’atto didonazione fatto dal Cav. Pasquale Scamperti in favore della Diocesi diAcerra.

Sua Eccellenza ha dichiarato che i suddetti beni erano già di pro-prietà della Diocesi e, che prima del reintegro, ha dato un aiuto finan-ziario al Cav. Scamperti.

Riguardo alla prima parte vi trascrivo l’art. 1 e l’art.2 dell’atto didonazione :

Il Sig. Scamperti Pasquale, senza riserva alcuna e con ogni ga-ranzia di fatto e di diritto, liberamente,spontaneamente ed irrevoca-bilmente, dona e trasferisce alla ‘’ Diocesi di Acerra’’ .................... ilseguente immobile , sito in Arienzo(CE) alla Via Camellara n°3 eprecisamente : - porzioni di fabbricato composto dacinquantuno vani e mezzo catastali, tra piano terra – pianoprimo e piano secondo, con pertinenziale locale deposito –al piano sottostrada – e con copertura a lastrico solare, alpiano terzo, nonché con annesso e pertinenziale spaziocortilizio esclusivo; ..........

Il’’ donante ‘’ dichiara e garantisce :- che l’immobile è a lui pervenuto: in parte in forza di atto

per Notar C. Barletta, di Maddaloni, in data 29 Agosto 1960Rep. 23380,...................... ; in parte in forza per atto per NotarC. Barletta, di Maddaloni, in data 07 Agosto 1961 Rep. n.25654,................................; in parte in forza di atto per Notar R. Gisolfi,di San Felice a Cancello, in data 29 Ottobre 1981, Rep.n.37917..........................;

ed in parte per averlo realizzato sui cespiti sopra pervenuti;Riguardo agli aiuti finanziari succedutisi nel tempo, fatti per sanare

debitorie dell’Istituto vi trascrivo solo due righe e lascio ai lettori ilcommento:

Valore della donazione pari a complessivi eurocinquecentosettentacinquelila/00 (euro 575.000,00)

Ultima annotazione da farsi è riguardante una scrittura privata da-tata 30/09/2009 tra il Cav. Pasquale Scamperti ed il Vescovo di AcerraMons. Giovanni Rinaldi, nella quale si scrive :

Premesso che il Prof. Scamperti ha dovuto affrontare innumere-voli e continui sacrifici, insieme alla Direttrice Marietta Morgillonella formazione e crescita integrale dei piccoli e nel provvedere alnecessario sotto il profilo logistico ed amministrativo...................................... mentre al restauro, all’ampliamento ecreazione di nuovi ed indispensabili ambienti ha provvedu-to con sacrificio ed erogazioni persona-li............................................................................

Si dispone la ristrutturazione di un appartamento nel vecchioepiscopio di Arienzo – a largo S.Alfonso 4 – ............. onde consen-tirgli l’uso dell’abitazione a titolo gratuito ‘’vita natural durante ‘’.

I lavori di ristrutturazione dovranno iniziare entro la prima setti-mana , successiva alla stipula del rogito notarile, e dovranno esserecompletati, massimo, entro due mesi dalla data di inizio dei lavori inquestione.

Vi faccio notare che la data di stipula dell’atto di donazione è 30Settembre 2009 e che a tutt’oggi i locali oggetto di tale ristrutturazio-ne sono solo stati dismessi senza iniziare alcun lavoro.

Tutto ciò mi sono sentito in dovere di scrivere per salvaguardare lamemoria di un uomo che ha donato tutta la sua vita per il prossimo.

Grazie Raffaele Scamperti

è stato direttore del Centro di Ad-destramento Professionale INIASA.Nell’età matura ha ricoperto anchetantissime cariche pubbliche: con-sigliere comunale per diversi anni,vice sindaco di Arienzo dal 1973 al1978; e primo cittadino arienzano acavallo degli anni Settanta ed Ot-tanta del secolo scorso.

Nel 1972 è insignito del titolo diCavaliere dell’Ordine di San Sil-vestro conferitogli dal Papa PaoloVI. Nel 1973 è insignito del titolo diCavaliere della Repubblica Italia-na e successivamente di GrandeUfficiale e Commendatore.

Nonostante i suoi impegni ester-ni, ha sempre continuato ad opera-re nella Casa del Fanciullo comevicedirettore. Alla morte della diret-trice Marietta Morgillo, avvenuta nel1983, divenne direttore dell’Istitutoper desiderio dell’allora vescovodiocesano. Per oltre 25 anni è sta-to presidente della Pro Loco diArienzo .

Il suo unico, grande ed encomia-bile desiderio è stato sempre di aiu-tare i bambini bisognosi per una vita

più serena e tranquilla. Tutto ciò cheera suo veniva dato e speso per ifanciulli, perfino il suo stipendio pri-ma e la pensione poi. A lui bastavail necessario per vivere, un po’ diriconoscenza e tanto amore.

Il 30 giugno 2002, a causa di unaperdurante crisi economica, con ilcuore pieno di dolore comunicò alleIstituzioni che la Casa del Fanciullocessava l’assistenza ai ragazzi edil 31 dicembre 2004 anche la Scuo-la Materna autorizzata cessava difunzionare.

Ad inizio settembre 2010 avver-te dei malori. Recatosi in ospedalel’11 settembre, gli viene diagnosti-cato un terribile male che, in nellospazio di un mese, lo toglierà all’af-fetto dei suoi cari e di quanti lo sti-marono ed amarono. Il giornale Valledi Suèssola, i direttori Alfonso edArturo Morgillo, la redazione, sistringono attorno al fratello Giulioed alla cognata prof.ssa Carmela,ai nipoti ed ai familiari tutti e parteci-pano al loro dolore.

In altra parte di questo giornalealcune note stonate del vescovo.

Pasquale Scamperti non è più

Le ultime in questi giorni.Ad Arienzo c’è il funerale di un

cittadino benemerito che pochi mesiprima aveva regalato alla diocesiun fabbricato di un valore econo-mico altissimo. ‘O vescovo si pre-senta alle 14.45, va in chiesa, fal’omelia dicendo alcune graviinesattezze e vi resta fino alle15.30, senza degnarsi di andare acasa del defunto, che abitava in unpalazzo vicinissimo alla chiesa (insimili frangenti le condoglianze aifamiliari, una benedizione al fere-tro non le si negano a nessuno... efa parte anche di educazione). Eva via.

Conoscendo la sua venalità, po-che ore dopo potrebbe essere

Ordinato vescovo

gliere regionale dr. Pasquale DeLucia minacciò, addirittura, le “bar-ricate” al momento dell’apertura deltermovalorizzatore se, in cambio,non fossero state date dal Com-missario Bertolaso assicurazioni egiuste contropartite al territorio ealla popolazione sanfeliciani. Sonostati, da ambo le parti, sottoscrittianche protocolli d’intesa, ma a tut-t’oggi risulta carta straccia. Recen-temente, il Sindaco facente funzio-ne dr. Antonio De Lucia ha solleci-tato il rispetto degli impegni, ma in-vano! E’ una guerra ad armi ìmpari,una sorta di scontro tra Davide eGolìa, che finora vede S. Felice aCancello, la Valle di Suèssola, maanche Acerra, Marigliano, Nola ecc.soccombenti di fronte al giganterappresentato dal problema dei ri-fiuti.

Diossina su Cancello

Scamperti ha donatoalla diocesi un immobiledel valore 575.000 euro

politico-religiosa” tra Don Anto-nio Riboldi e l’attuale Vescovoanche se, è opinione diffusa e con-divisa, del primo è rimasto un gran-de esempio, un ricordo e un rim-pianto di combattente coraggiosoe deambulatore senza confini,mentre il secondo…. si attarda e siimpiccia, sposta e si imposta, de-creta e degrada!

In questo mondo, caro sociologoCarlo, si smarriscono tante peco-relle, alcune vengono ricercate ericondotte dal pastore all’ovile, maaltre vengono lasciate libere di vi-vere e fare esperienza.

In questo mondo, appunto, per-corso da tante guerre non c’eraproprio bisogno di scatenare que-sto conflitto e un Vescovo che spo-sta, imposta, impiccia, muove, ri-muove, colloca, ricolloca, decreta,degrada e vuol far traslocare unsacerdote che tanto bene ha ope-rato per la comunità... io mi chiedo

squillato il telefono in casa doveabitava il “cittadino benemerito”:“Sono sua eccellenza il vescovo,volevo sapere se il morto avevasoldi e dove?”

La tristezza e lo sbigottimentodei familiari del defunto raggiungo-no il cielo. E non contento, conti-nua: “Ebbene, lunedì faccio fare ilavori.”

“Lei non fa fare nessun la-voro”, gli risponde dall’altro capodel telefono un familiare.

Va alla parrocchia di sant’Alfon-so ai Crisci. All’arienzano che l’ac-compagnava e che stava con lui inauto dice: Vedete se fuori c’è qual-cuno che protesta, altrimenti nonscendo.

Nelle stanze del potere regiona-le, in sintonia con le ansie e gli obiet-tivi del governo nazionale, ci si pre-occupa di apparire indaffarati, dili-genti ed operosi nella soluzione delproblema dei rifiuti a Napoli, e si la-scia, in modo colpevole, languire emorire il territorio tutt’intorno. Se perconformazione geografica e pervicende storiche Napoli, per il pas-sato, ha sempre scaricato le sueinquietudini e le sue problematichesul resto della regione, oggi e infuturo si possono e si devono tro-vare altre soluzioni. A cominciaredalla difesa del territorio regionaleche non può essere considerato“pattumiera” di nessuno. Per conti-nuare con le innovazioni tecnologi-che, anche in questo settore, al finedi costruire città a misura d’uomo enel rispetto della natura.

lunghi sacrifici e lo insegna agli altrivale certamente di più dell’ora di chispacca le pietre o pulisce le stra-de, ma questo non vuol dire chechi fa questi lavori debba patire lafame. Il professore avrebbe diffi-coltà ad arrivare alla scuola doveinsegna se le strade non fosseropulite e sgombre da ogni ostacolo.

Sappiamo che ci sono profes-sioni ancora più utili alla società diquella dell’insegnante. Chi dirigeuna fabbrica che dà lavoro a dieci-mila persone ha diritto a guadagna-re più dei suoi operai, ma anche inquesto ci vuole misura. Non è ac-cettabile che il dirigente guadagnicento volte quello che guadagnal’operaio.

Il discorso diventa difficile e nonbasterebbe l’intero giornale perspiegarlo. Se anche arrivassimo atrovare l’accordo su come dovreb-bero essere proporzionati i guada-gni di ciascuno di noi, resterebbeun problema ancora più grande.

Vi sono paesi in cui il valore della

moneta è cento volte inferiore aquello dell’euro. Di conseguenza,in quei paesi, un’ora di lavoro di unoperaio è compensata in propor-zione. Per questo motivo l’Italia, econ essa tutta l’Europa, è invasada una miriade di emigranti che siammazzano di lavoro per mandaresoldi preziosi alle famiglie lontane.Per lo stesso motivo arrivano in Eu-ropa merci prodotte in quei paesi,che sono in sproporzionata con-correnza con le nostre. Per ora,grazie a Dio, la loro infima qualitànon provoca danni alla nostra eco-nomia, ma presto la qualità dei pro-dotti migliorerà e saranno guai.

Questo problema è così grandeche una singola nazione non puòaffrontarlo ed è per questo cheoccorre, nel mondo di oggi, mag-giore collaborazione internaziona-le.

La Comunità Europea era sullabuona strada, ma l’ha perduta. Spe-riamo che la ritrovi prima che siatroppo tardi.

Uno e centomila

che senso ha, cosa c’entra tuttociò con la fede cristiana e il nostrobuon Dio? Oppure esiste un’altravisione delle cose che a noi, poverimortali, sfugge?

Ci sono ultraottantenni in alcuneChiese, perché a Don Gregorioappena 75enne è stato mandatol’ordine di sfratto? Tu dici che que-sta è una storia di dolore, simile allatua trincea con i gruppi di drogati.Ma mentre i tuoi soggetti sono stati“alterati” da percorsi esterni e tucerchi di ridare loro serenità, spe-ranza e fiducia, qui da noi accadeesattamente il contrario: una realtàserena, cristiana, benedetta dalbuon Dio viene minata dall’internoda forze che poco hanno di cristia-no e del buon Dio! Anch’io, cometutta la comunità, soffro perchévedo, ancora una volta, Cristo tra-dito, in nome di Cristo!

Un saluto. Alfonso Morgillo.

Page 3: Ottobre 2010

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Nella pianta di Napoli del1566 si vede, tra la Dogana el’Arsenale, una banchina cheentra nel mare con alla suaestremità, la torre per la lanter-na edificata in età aragonesesu quello ch’era chiamato ilMolo Grande, ma anche, MoloAngioino.

La torre, il 13 maggio 1624,per aver preso fuoco le polveriche dentro vi si fabbricavano,saltò in aria.

Per volere del vicerè ducad’Alba, l’anno seguente, nelmese di gennaio, la torre furiedificata e, documenti dell’ini-zio del Settecento riportano chela famiglia Capano teneva curadella lanterna e ne esigeva idiritti che rendevano circa 300ducati l’anno; vi teneva un cu-stode ed aveva l’obbligo di ac-cendervi sette lampade a not-te.

Il Sigismondo, nella sua gui-da riporta che: “…Celano ladice fatta col modello e dise-gno del nostro Architetto Pietrodi Marino; il Parrino nella suaguida de’ Forestieri scrive, chefu fatta col disegno ed assisten-za di un condannato al remo,che n’ebbe in premio la liber-tà…” (2) e nel Libro di Memo-rie stilato da un membro dellafamiglia de Lucia Raparo è ri-portato che “…Geronimo Sullidi Arienzo fabbricatore edificòla Lanterna del Molo di Napoliche è stimatissima in Europa”.

Un arienzano quindi, un no-stro lontano concittadino, co-struì quello che per ben tre se-coli sarebbe stato uno dei sog-getti preferiti che gli artisti ditutta Europa avrebbero ripro-dotto in quei capolavori chesono oggi conservati ed espo-sti nei musei e gallerie d’artedi tutta Europa se non del mon-do per essere, un importantepunto di riferimento del pae-saggio partenopeo.

Il caratteristico profilo dellaLanterna, demolita negli anniventi del XX secolo, è presentenon soltanto in molte vedute incui il soggetto principale è ilVesuvio con il suo pennacchiodi fumo, in eruzione o immer-so in notturni rischiarati dallaluna o dalla lava incandescen-te, ma anche in disegni, inci-sioni, acqueforti ed altro, cheillustrano e documentano lacittà di Napoli, il suo territorio,le sue bellezze ed anche la suastoria.

Il Molo, per il paesaggio chevi si godeva, fu uno dei luoghipreferiti dai napoletani per se-coli; era un perfetto belvedereper ammirare il panorama siadella città che del golfo e, allasua ombra visse per tre secoliil napoletano con la sua argu-zia, i suoi mille mestieri inven-tati, i suoi costumi e le sue tra-

La lanterna del molo di NapoliLa edificò l’arienzano fabbricatore Geronimo Sulli ed era alta 76 metri

Domenico GuidaL’Africa “nera” può fornirci

esempi di grande coerenza eciviltà, ma, principalmente dibuon governo che, purtroppo,durano poco, per volere dellestramaledettissime multinazio-nali che, di fatto, spartisconocon i governi le risorse dellaTerra.

Primo ministro nel 1982 ePresidente nel 1983 del Burki-na Faso (il paese degli uominiintegri, la Nazione che, fino al4 agosto 1984 si chiamava AltoVolta) il Capitano ThomasSankara lottò contro la corru-zione, promosse la riforesta-zione, l’accesso all’acqua po-tabile per tutti, e fece dell’edu-cazione e della salute la priori-tà del suo governo.

Suo fu il programma perl’istituzione di un nuovo fronteeconomico africano che si po-tesse contrapporre a quelloeuropeo e statunitense; sop-presse molti dei privilegi dete-nuti sia dai capi tribali, sia daipolitici ed applicò con moltacoerenza le sue idee.

Il suo governo incluse un

Thomas Sankara: l’esattocontrario dei nostri Ministridizioni assieme al ceto medio

e l’aristocrazia che sul molo siriversava per passeggiare, gu-stare una delizia o incontrarepersone; un immenso salottoall’aperto dove la Lanterna fa-ceva da padrone di casa.

Giuseppe Galanti scrive aproposito: “…Questo (il molo)formava uno de’ passeggi piùdeliziosi e più frequenti della

città: ma nel 1792 venne chiu-so dopo il fanale, ed il nuovobraccio divenne anche essofortino. Sul molo si cantano sto-rie da’ poetastri volgari, e sispacciano rimedi da’ saltim-banchi. Lungo i suoi lati ha se-dili di piperno. Eravi prima unafontana con bassorilievi e quat-tro statue di Giovanni da Nola,le quali dal volgo eran chiama-te le quattro del Molo. Ma que-ste belle opere furono involatedal vicerè Pietro d’Aragona perornare i suoi giardini inIspagna”.

La fontana, che fu eretta du-rante il viceregno di Parafan deRibera duca di Alcalà, il Cela-no la ricorda con una breve de-scrizione: “…Era in formaottogonale d’angoli non ugua-li: né minori sgorgava l’acquadalla bocca di quattro delfini,in alcuni piccoli ricettacoli, cheuscivano fuori dalla fonte mag-giore per dar comodità a chibere voleva; nel mezzo degliangoli maggiori vi si vedeva-no quattro statue tonde, cherappresentavano i quattro fiu-mi principali del mondo: que-sti dall’urne che tenevano sot-to del braccio, versavano nelfonte acqua in quantità, e que-ste statue da’ Napoletani veni-vano chiamate i quattro delMolo…Nel mezzo di questafonte si vedeva elevata una tor-re, nel mezzo della quale sgor-gava l’acqua che versava nel-la tazza ed in quel marmo scol-pito vi stava di fattura greca unApollo in mezzo alle Sirene, edel Sebeto…”

La bella fontana “involata”nel 1670 dal vicerè, fu sostitui-ta nel 1740 da Carlo di Borbo-ne; raffigurava la figura femmi-nile della nautica posta soprauna piccola vasca, sorretta da

mostri marini e posta al centrodi una vasca più grande. Que-sta fontana, divenne uno deimotivi più ripresi nelle vedutedel settecento.

Ma torniamo per un momen-to, almeno con la fantasia, aquel tempo, al vivere quotidia-no che la nostra Lanterna inlaterizi, sorvegliata da soldatiin garitta e dall’alto dei suoi 76

metri, osservava svolgersi aisuoi piedi.

“…Una delle tipiche figure diNapoli del primo decennio delsecolo era il cantastorie delMolo, che ogni sera intrattene-va quelli che s’erano lì raccoltia godere l’aria fresca del maree lo sciabordio delle onde, e adivertirsi con Pulcinella, o i ciar-latani, i prestigiatori, gli acro-bati, i saltimbanchi, gli uominicon i maiali e i cani ammae-strati che predicevano la fortu-na. Charles Macfarline, chescriveva nel 1846, parla di unodei più grandi di questiimprovvisatori, lo cantastoriein’coppo o Molo, come venivachiamato dagli appassionati diRinaldo, l’eroe della “Gerusa-lemme Liberata” del Tasso.”

Ma tutto questo finì quandovenne ammodernata la lanter-na.

Fu un primato del Regno diNapoli, e dei Borbone, l’avereistituito, fin dal 1841 la “Com-missione dei Fari e Fanali”, in-caricata di applicare il sistemalenticolare al golfo di Napoli.Sull’esperienza francese, quel-la borbonica affiancò ilprofessor Melloni, “addetto al-l’applicazione delle lenti diFresnel nei fari del Regno”, l’al-fiere Giovanni Vacca e l’inge-gnere Ercole Lauria, respon-sabile dei progetti architettoni-ci.

A Napoli, il Lauria, dopo es-sersi occupato dell’inserimen-to degli apparecchi lenticolarigiunti nel maggio 1842, ese-guì i lavori di “restauro” dellatorre del Molo Grande che pre-sentava diverse lesioni: fece“fasciare la parte verticale del-la Lanterna con anelli di ferro,ricostruire la scala interna inferro e, poi, inserire - come a

Nisida e Castellammare - deiventilatori onde evitare chel’umidità velasse le lastre.

Questo ammodernamentocambiò le abitudini dei napo-letani ed infatti, anche se in for-ma letteraria, Nicolò Connò, cilascia, in una sua novella, la“visione” scritta del Molo Gran-de come si presentava nel1845.

“…E così pensando e proce-dendo per la zona del terrapie-no ornata di alberi, volgeval’occhio avido di vedere ora di

qua ora di là, e provava un veropiacere in guardare la elegan-za della presente strada delmolo, resa piana e lastricatanovellamente, con parapetto diferro rasente il fossato, e concancello parimenti di ferro edue colonne doriche sostituiteall’antica avanzata del castel-lo. Si presentò pur anche al suosguardo la rifatta lanterna, chein bella prospettiva per le ab-battute case verso S. Maria delRimedio pompeggia su queltratto che sta ai suoi piedi or-nato di marciapiedi larghi 14palmi, di belli candelabri di fer-ro fuso e di robuste colonne adormeggio delle navi, avendo lavia varie scale che danno agiodi scendere a mare. Ma qui lasorpresa dello straniero si ac-crebbe in non vedervi più ilBarbiere, il Cantastorie, le Ba-gattelle, ed i Bancarazzari dilibri. Dove avranno confinatoquesta gente ch’era il bello, lavita di questo luogo?”

Come sempre accade, eovunque, dopo il “risanamen-to” il posto “risanato” non ap-partiene più al popolo che do-vrebbe essere il legittimofruitore degli spazi pubblici, maleggi e leggine, codicilli e re-golamenti vari, confinano sem-pre, ed altrove gli “indesidera-ti” e fu così che la Lanterna nonvide più, ai suoi piedi, il Bar-biere del Molo, il Cantastorie, igiocolieri e le Bagattelle, lei cheaveva visto, nel 1799 perfino lafucilazione dei fratelli Ascanioe Clemente Filomarino comeuna interessante stampa, at-tribuita a Carlo Vanvitelli, ci ri-corda.

Alla fine venne demolita ne-gli anni 20 del XX secolo perfar posto alla costruenda sta-zione marittima.

gran numero didonne, condan-nò l’infibulazio-ne e la poliga-mia e promos-se la contracce-zione.

Fece costruirecentri sanitari inogni villaggio(l’UNICEF definìla campagna divaccinazione sui bambini la piùgrande del mondo) e cantieriper le opere idrauliche: a lui sideve la creazione del Ministrodell’Acqua.

Per le visite diplomaticheviaggiava con i suoi collabora-tori, in numero rigorosamenteridotto, sempre in classe eco-nomica e vendette la maggiorparte delle auto del governo(Mercedes) scegliendo l’eco-nomica Renault 5, come autoufficiale dei ministri.

In sintesi, attuò una politicaestremamente progressistainaugurando un periodo digrandi riforme sociali ed eco-nomiche che in soli quattroanni permisero di elevare no-tevolmente il tasso di scolariz-zazione, migliorare le strutturesocio sanitarie, costruire digheper l’irrigazione dei campi, rias-sestare le finanze pubblicheattraverso una severa riduzio-ne degli sprechi e una lotta allacorruzione e ai favoritismi. Pro-mosse una politica di disarmoin favore del benessere socia-le, si oppose al pagamento deldebito del Fondo Monetario In-ternazionale e al saccheggiodelle risorse naturali da partedelle multinazionali. Le infra-strutture furono potenziate el’obbiettivo minimo di acqua,cibo e casa per tutti venne per-seguito con ottimi risultati, con-siderando la situazione dram-matica di partenza. Tutti i set-tori dell’arte e della cultura fu-rono fortemente incentivati, ri-valutando le tradizioni e le co-noscenze proprie del paese,

restituendo di-gnità a coloroche ancora vi-vevano con unsenso di infe-riorità rispettoalla cultura oc-cidentale degliex-colonizza-tori.

E v i d e n t e -mente perso-

naggi come questo non vannobene per gli interessi di chi hainteresse e Sankara venne uc-ciso durante un colpo di statoil 15 ottobre del 1987. Quandosi ha conoscenza di personag-gi come Thomas Sankara, vie-ne naturale porsi una doman-da: era un coglione Sankara osono i nostri “Ministri”, sangui-sughe mai sazie, che si disin-teressano del popolo e si ar-ricchiscono sempre di più sul-le sue privazioni? D. G.

Ippolito Caffi - La Lanterna del molo di Napoli (Venezia, Musei Civici)

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descritti dalla legge n.13 del2001, art. 5. La normativa regiona-le prevede, appunto, la delocaliz-zazione dei tralicci e l’interramentodelle linee aeree là dove i parame-tri di inquinamento non rientrino neilimiti di tollerabilità per la popolazio-ne e nei giorni scorsi la VII Com-missione regionale Ambiente ha, fi-nalmente, riconosciuto lo stato dirischio per la salute pubblica a Cer-vino. Nel contempo, la RegioneCampania convocherà i dirigentidella TERNA per discutere il pro-getto. Hanno preso parte agli in-contri in Regione i consiglieri regio-nali onn. Pasquale De Lucia (UDC),Nicola Caputo (PD) e GennaroOliviero (S&L). Majra

da pag. 1

A Cervino si può...

Page 4: Ottobre 2010

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Incipit: ... al tocco dell’amore ognuno diventa poeta (Platone) (1)

Mia cerbiattaCerca, amore mio,il tempo per amare.Ascolta il mio grido: Ti amo.

Il tempo fuggecome l’attimo.Non si ferma.Passa e non torna,al suo inizio.

Sei troppo distrattain questo mondo pazzoove si annida: il fango,la spazzatura umana,l’odio,la vendetta enon c’è un vuoto liberoper l’amore.

Tutto è fugace.Nulla è duraturo.

Tu non vuoi seguirmi.Tu non vuoi capire.

Anche se piango,le mie lacrime,non spazzerannoi punti oscuridei tuoi pensieriintrisi di dubbi.

Scriverò ancoraTi amoe nel tempotu verrai da me.

Il vento soffierà sul tuo viso:le emozioni,il profumo del mio amore,i baci nascosti,gli abbracci mai sopiti.

Nessuno saprà...Tu unica. Tu sola,parte dell’animo mio.Senza limiti.

Augusto Alighieri(1) Platone, filosofo greco

a cura di Claudio OnoratiUna lacrima per i defunti evapora, un fiore sulla tomba appassisce,

una preghiera, invece, arriva fino al cuore dell’Altissimo(Sant’Agostino)

‘A lampa (1)

Allùmmela na lampa nnanz’ ‘o muorto,pure si ‘o padreterno nun ce sta,pure si ll’ ‘e capito cu certezzaca nun c’è lluce,nun c’è llampa a uoglio,nè gasnè petrolioo lucelettricaca po’ dà refrigerioa nu defunto,o na speranzaa chi è rimasto vivo.Ma si ‘e perduto na persona caraca t’ha lassato nu delore ‘o coreca nun è nu delore ca fa malema ch’ è sulo ‘o delore ‘e nu delore:appìcciela na lampa nnanz’ ‘o muorto.Nun sì cuntento,nun te fa piacere‘e vedè stu delore ca fa luce?

Eduardo(1) = La lux perpetua, da cui lo sperpetuo.

Sperpetiare o sparpetiare, cioè soffrire!Lampa: lampada; allùmmela: accendila; uoglio: olio;delore: dolore; appìcciela: accendila; nnanz’ ‘o: davanti al.

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Cervino - Via degli eroi -Edicola sacra

“... Qual vuol grazia ed a te nonricorre,

sua disianza vuol volar senz’ali”(Dante, Paradiso, XXXIII, w. 14-15)

Mons. Vincenzo Pascarellaebbe i natali a Cervino; fu arcipretein Arienzo.

Onorò il paese di nascita con lapubblicazione Cervino nella tra-dizione e nella storia (Russo,Caserta 1965).

Si riporta - tra le sue memorie,affidate alla stampa, questo pen-siero rivolto: al peccatore, a Mariapiena di grazie!.

“Il peccatore ha innalzato unmuro insuperabile. Ma ecco, vie-ne Maria, il Verbo si incarna, ilmuro è abbattuto, la natura fa fe-sta ...

Fu un Angelo, l’Angelo della In-carnazione che dedicò la prima-vera a Maria. Raccolte le ali nellamodesta casetta, recava il saluto:Ave piena di grazie! era il saluto di

CAF

COSTRUZIONE PISCINEIN ACCIAIO

E’ possibile detrarre dal2007 la provvigione pagata al-l’agente immobiliare

La provvigione per l’agenteimmobiliare può essere detrat-ta nella dichiarazione dei red-diti anche se è stata pagataprima della stipula sia del pre-liminare che del rogito? In so-stanza, posso detrarla anchese ho l’ho pagata al momentodell’accettazione della propo-sta di acquisto?

La spesa che lei ha soste-nuto ancor prima del rogitonotarile può essere detratta,purchè l’acquisto dell’immobi-le si sia successivamente per-fezionato e concluso e si tratti

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Provvigione all’agente immobiliareDiego Martinisi dell’acquisto dell’abitazione

principale.Si tratta di una novità tutto

sommato abbastanza recente,infatti, dal 1° gennaio 2007 èpossibile fruire di una detrazio-ne IRPEF del 19 per cento peri compensi pagati ai mediatoriimmobiliari per l’acquisto del-l’unità immobiliare adibita adabitazione principale.

L’importo massimo agevola-bile è di MILLE EURO perannualità(quindi, si avrà unadetrazione massima di190EURO).

Pertanto, la provvigione pa-gata al momento dell’accetta-zione della proposta di acqui-sto è sicuramente detraibile inquanto è evidente che si tratta

di una spesa che lei ha soste-nuto nell’ambito dell’acquistodell’immobile, sempre chel’acquisto sia perfezionato conla stipula del rogito notarile.

L’agevolazione spetta ancheper l’acquisto di diritti reali di-versi dalla piena proprietà (adesempio l’enfiteusi, e sempreche l’immobile sia adibito adabitazione principale).

Inoltre, se l’acquisto è effet-tuato da piu’ proprietari, la de-trazione dovrà essere ripartitatra i comproprietari in ragionedella percentuale di proprietà.

Questa detrazione è stretta-mente collegata con l’obbligodi indicare negli atti di cessio-ne degli immobili anche l’even-tuale importo relativo alle spe-

se di intermediazione.Infatti, e ciò vale anche nei

casi di operazioni soggette adIVA(quindi non soltanto nelletransazioni tra privati), le partidevono rendere una dichiara-zione sostitutiva di atto di noto-rietà che indichi la modalità dipagamento della compraven-dita , l’eventuale ricorso ad at-tività di mediazione con le rela-tive spese, le modalità di pa-gamento e l’indicazione dellapartita IVA o del codice fiscaledell’agente immobiliare.

Su quest’ultimo punto c’èuna specifica responsabilitàdel Notaio rogante, il quale ètenuto a segnalare l’eventualemancata iscrizione dell’agen-te immobiliare al ruolocamerale con le conseguentisanzioni amministrative.

Nella seduta del consiglio comu-nale del 30 settembre scorso è stataproposta dall’Amministrazione Co-munale la costituzione della As-sociazione Temporanea di Sco-po tra Comuni: Arienzo, Cervino,San Felice a Cancello, Santa Mariaa Vico, Valle di Maddaloni, Duraz-zano, Maddaloni.

E’ stata una operazione impor-tante per Arienzo. L’ATS può attin-gere direttamente ai finanziamentidella Comunità Europea, a iniziati-ve di animazione e acquisizione dicompetenze finalizzate a strategiedi sviluppo locale nei settori del tu-rismo e di tutto ciò che lo alimenti:ricettività agrituristica, recupero evalorizzazione di beni architettoni-ci e ambientali, strade ecc.

L’Assessore Raffaele Diglio sidichiara soddisfatto dell’iniziativaintrapresa dalla maggioranza. PerArienzo e un importante svoltaepocale - dichiara - La nostra conle altre Amministrazioni locali perpromuove il territorio per una gran-

Arienzo

Diglio: ATS svolta epocaleAssociazione Temporanea di Scopo: l’amministrazione

Comunale lavora a 360°per lo sviluppo del paese

de crescita economica, e l’Asso-ciazione Temporanea di Scopo èuno strumento gestionale leggeroe flessibile, volto alla costruzionedi strategie culturali condivise trai sette Comuni; il suo scopo è losviluppo socio culturale del terri-torio attraverso forme governanceche ne valorizzino il patrimoniostorico secondo la logica dei si-stemi integrativi, e il fare proget-tazione ricerca e marketing terri-toriale” . Asmà Es-Souni

PapàDoppo na vita senza parlàsent’ ‘o bisogno ‘e me cunfessàsent’ ‘o bisogno ‘e te di’ quaccosape me luvà a cuollo stu piso.

He’ sufferto in silenzio tutta na vita, t’ è zucato ‘a fatica ‘ncopp’ ‘a sagliuta,he’ cresciuto cu poco tutt’ ‘a famiglia,si stato n’ esempio pe’ tutt’ ‘e figli.

Nc’ è lassato ‘e valori importanti,‘o bbene e ‘o rispetto pe’ tutti quantie ‘a pietà p’ ‘a povera ggente. Mo’ nce resta sul’ ‘o ricordo, na lezione ca nun se perde, n’ esempio ‘e vita ca nun se scorda. Denara

S. Maria a Vico

Una mano per la Biblioteca socialeAndrea Piscitelli

Accorato appello di SandraMiglacci, presidente dell’Associa-zione di volontariato Sentieri nuo-vi della nostra città, finalizzato alreperimento di libri, collane didatti-che e quant’altro possano serviread uso e consumo degli indigenti e/o impossibilati.

La creazione della Bibliotecasociale è un vecchio pallino dellaMigliacci, tant’è che è riuscita adottenere un progetto ministeriale re-alizzato con fondi di procollo di in-tesa tra le fondazioni bancarie evolontariato. La stessa Migliacci hapubblicizzato il progetto con unaserie di murales e materiale pro-pagandistico non solo nel comunesuessolano, ma anche nei paesi delcircondario. E’ un’idea affascinan-te partorita da una mente semprein movimento a favore dei bisogno-si. E’ da anni ormai che Sandra lapasionaria si batte in favore deitossicodipendenti prima e deglisvantaggiati poi con un picco cheha raggiunto in questi ultimi tempi

uno status invidiabile per disponi-bilità ed abnegazione.

Nella sede del Centro, in Via Ap-pia 401 di S. Maria a Vico, è ope-rante un centro d’ascolto con figu-re professionali di prim’ordine,supportati da un team di operatorivolontari che hanno sposato in totoil credo della vulcanica presidente.In più si sta portando avanti un pro-getto in sinergia con la consociataSolidarietà Cervinese che è ri-volto alle famiglie del comprensorio.Un progetto denominato Tre gene-razioni intorno al libro che ha avutoil battesimo ufficiale nel maggioscorso e che coinvolge ragazzi,genitori, nonni. Ed è proprio in os-sequio a questo progetto in itinereche la Migliacci intende sensibiliz-zare le coscienze popolari con l’in-vito a donare libri che siano di sup-porto al progetto stesso. Libri ditesto, di narrativa, enciclopedie,trattati di varia natura, libri di storia,collane per i ragazzi, testi di mitolo-gia, di scienza, di saggistica, di fan-tascienza, e tutto quello che puòinteressare i ragazzi.

Chi crede ancora che la Chiesa si preoccupi solo di anime dovràricredersi presto. Infatti, l’Istituto diocesano per il sostentamento del cle-ro, con sede ad Acerra, ha presentato un “corposo progetto” negli ufficicompetenti del Comune di Arienzo per la costruzione di ben 5 (cinque)palazzine suddivise in cinque lotti nella zona tra Via Macello e ViaMaddalena, cioè la zona elegante e di attuale sviluppo del Comune, aqualche centinaia di metri dalla Strada Statale Appia, ove doveva esserecostruita una chiesa nei pressi di quella distrutta della Maddalena.

Certamente, non è una novità ma una Chiesa imprenditrice, costruttricee, di conseguenza, venditrice di palazzi ha ben poco a che fare con lasalvezza delle anime… Asmà Es-Souni

ATS al completo

Dio; ma era anche il saluto dellanatura. La natura, a quel saluto tre-pido di gioia e sulle ali leggeredelle sue aurette, echeggiò: Ave,Ave, Maria!

Ed oggi ancora, all’accostarsidella primavera, soprattutto nelmese di maggio, la pietà cristia-na, interprete della natura, canta:Ave! Ave! Maria...

Dopo l’adesione, negli ultimi giorni, del Comune di Cervino l’Associa-zione Temporanea di Scopo può dirsi al completo. Infatti, tutti i Comunidella Valle di Suèssola, più Valle di Maddaloni, Durazzano e S. Agata deiGoti, compongono questa Associazione che può attingere direttamenteai finanziamenti della Comunità Europea per promuovere iniziative neisettori del turismo, nel recupero e nella valorizzazione dei beni culturali,architettonici, ambientali, agrituristici ecc. e anche per acquisire compe-tenze finalizzate allo sviluppo a carattere locale. Tale Associazione vanella direzione della “unione dei Comuni” e delle forze per costruire unasola identità territoriale, considerate le uguali problematiche che stringo-no e preoccupano i nostri Comuni; e va anche nella direzione di ottenere,previo progetti adeguati, finanziamenti dalla Comunità Europea a soste-gno della occupazione giovanile. Clemente Ferrara

La Curia chiede di costruire ad Arienzo

Page 5: Ottobre 2010

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4 ottobreSan Francesco d’Assisi

Auguri a:mons. Francesco Perrotta,

Francesca Ferrara(Casazenca),

Francesco Iadaresta (Aris),prof. Franco Zimbardi

Il 2 ottobrela sig.ra Teresa Grauso

ha compiuto 52 anni.Auguri dal marito

ing. Clemente Nobile,dai figli Valerio, Guido e Roberto.

15 ottobresanta Taresa d’Avila

Auguri a:Teresa,

sig.ra Teresa Grauso

Il 10 ottobre è deceduto all’etàdi anni 86

Sabatino Piscitelli.Condoglianze al figlio Andrea

nostro collaboratore, ed alla famiglia tutta

Passariello VincenzoNel 1° anniversario della morte.la sorella Lina, il fratello Antonio,

e la famiglia tutta lo ricordanoa quanti lo stimarono

24 ottobre San RaffaeleAuguri a:

Raffaele Migliore (Piedarienzo)

10 ottobreAuguri

alla sig.ra Maria Guidamoglie del nostro

P.R. Antonio Passariello,per il suo compleanno

13 ottobre sant’EdoardoAuguri a: Edoardo Schettino

L’8 novembre 2010Maria Sgambatocompirà 85 anni.

Auguridai figli Clemente, Carmela,

Francesco, dal genero,dalle nuore e dai nipoti.

prof. Biagio SuppaC’è ancora voglia di fareGentili amici, dopo circa un anno dalla vostra apertura, cogliamo l’oc-

casione per manifestare, con queste poche righe, la gratitudine nei vo-stri confronti per i servizi efficienti che rendete alla cittadinanza intera. Ilcammino che vi attende è ancora lungo verso traguardi più prestigiosi.Ma, certi della vostra modestia e delle vostre capacità, siamo sicuri delvostro impegno, della vostra costanza e della vostra serietà.

Questa ventata di freschezza che avete portato nel nostro territoriopuò essere di contributo per lo sviluppo e l’inizio di nuove attività per noitutti e la comunità che rappresentate.

Attraverso il mensile Valle di Suèssola vogliamo farvi pervenire inostri più sinceri ringraziamenti per l’affabilità e la semplicità che vicontraddistingue.

Ad Enzo e Rino del CAF-Centro Raccolta Arienzo. Asmà Es-Souni

Ciroparrucchiereraddoppia

Quando i nostri inserzionistirinnovano i locali o incremen-tano la loro attività, per noi èsempre piacevole.

In località piazza Aragona, albivio di Via Appia col parcheg-gio, Ciro parrucchiere ha aper-to la propria attività anche allasezione femminile. Eleganti ilocali.

Invitiamo tutte le nostre lettri-ci ad approfittare dell’occasio-ne per una visita di cortesia eduna eventuale acconciatura.

Angelail 5 settembre ha festeggiato i

suoi 18 anni circondata dall’affet-to di sua mamma Carmela, dipapà Salvatore, dei nonni Artu-ro Nuzzo e Angelina, della so-rella Ida e del cognato Alfonso.

Auguri anche dal giornaleValle di Suèssola

Il 31 ottobre festeggerà il suo compleannoGabriele Letterese(La Grande Patisserie)Auguri dal giornaleValle di Suèssola

Lutto Antonio LibreraIl giornale Valle di Suèssola

partecipa al dolore che ha colpitola famiglia Librera per la

scomparsa di

Antonio.Condoglianze

alla signora Celeste Mauro, ai figliJenni, Angelo, Maria, Emy,

ed alla famiglia tutta.

Il 17 novembre compirà 6 anniGiuseppe De Lucia.

Auguri dai nonni Giuseppeed Irene, dai genitori Luigie Raffaella, da zia Cinziae dal fratellino Vincenzo.

Il 16 settembre scorso è dece-duto il prof. Biagio Suppa.

Nato negli Stati Uniti d’America,sposato con Mimma Cipolla dece-duta nel 2009, il prof. Biagio ha de-dicato per decenni il suo impegnoprofessionale, con serietà e rigo-re, nei licei di Airola, di Maddaloninonché nella scuola media di S.Maria a Vico come insegnante diEducazione Fisica.

Condoglianze al genero e nostroamico Domenico Vigliotti e alla fa-miglia tutta.

La medicina più potente? La fedeIndiscutibilmente la malattia più

devastante e letale del nostro se-colo è il cancro. Ognuno di noi hasicuramente potuto vederne, diret-tamente o indirettamente, il suo svi-luppo veloce ed i suoi effetti tre-mendi su chi ne è colpito. Ma lascienza purtroppo ha dei limiti. No-nostante le scoperte rivoluzionariedegli ultimi anni che hanno favoritoil progresso dell’umanità e debella-to molte malattie, oggi ci troviamo acombattere contro nuove malattiesempre più aggressive e debilitantie ci rendiamo conto che la medici-na non è una realtà assoluta, marelativa e provvisoria. In realtà igno-ra più di quanto sappia. E nel no-stro quotidiano, mentre ci vengonoproposte statistiche, indagini, pro-grammi, analisi e sperimentazioni inatto, dispensando speranze ed il-lusioni, noi continuiamo a vedere lepersone intorno a noi, conoscenti,amici e parenti, distrutti da un maledi cui non si capisce la vera originee, soprattutto non ne conosciamola cura. E ci sentiamo scoraggiati,angosciati ed impotenti, perché nonabbiamo le armi per combatterequalcosa che è più grande di noi.Eppure ... un’arma c’è. Il mondo lavede irreale, assurda, incompren-sibile, utopistica, illusoria, a voltepatetica. Perché non la conosce.Eppure ... ci sono milioni di personein tutto il mondo che testimoniano diaver superato gravi malattie graziealla loro fede, fede in Dio che puòtutto, anche cancellare un male

Il 31 ottobre spegnerà la suaprima candelina

Raffaele Fruggieronipotino di Raffaele Fruggiero

ex presidente delSettembre a Botteghino.

Auguri dalla mamma Angela,dal papà Carmine, dai nonni

paterni e materni.

considerato inguaribile. Eppure ...gli scienziati, compreso i medici,possono avere delle macchie scu-re nel loro campo visivo, e la po-tenza di un atto di fede sembraesserne un esempio.

La preghiera come medicina al-ternativa? Perché no?

Nel 1990 un medico francese,dopo avere esaminato un centina-io di casi pubblicati nell’arco di undecennio su di una prestigiosa rivi-sta americana, dichiarò che alme-no l’83% degli studi medici dimo-strava l’effetto del potere “guarito-re” della preghiera. Ed ancora, unanno dopo, due psichiatri afferma-rono che la preghiera e la comu-nione con Dio erano veramentefonti di benessere. Allora, anchenell’ambito medico-scientifico iniziaad esserci uno spiraglio di luce! Edi verità.

Eppure ... la volontà di Dio è diguarire, perché ha detto: Io sonol’Eterno, che ti guarisce (Esodo15:26). La preghiera di fede è unadelle forme in cui il malato cerca unsignificato che lo autorizzi a viveredi fronte allo scacco della debolez-za e della vulnerabilità . Attenderecon fede l’opera di Dio significa ri-conoscere in Dio la garanzia che ilmale non avrà l’ultima parola. Il mo-tore, dunque, di qualunque guari-gione è la fiducia illimitata nell’amo-re incondizionato di Dio. La miseri-cordia di Dio può essere sempreinvocata per curare i nostri maliperché è la nostra fede che liberala potenza di Dio sulla terra.

Pitagora disse che l’arte più su-

blime è quella di risanare. E l’arte disanare è veramente sublime, deveoccuparsi sia dell’anima che delcorpo; perché nessuna creaturapuò essere in buona salute se lasua parte più importante è debole.La fede, infatti, vivifica lo spirito econseguentemente porta guarigio-ne alla mente e quindi al corpo. Illaboratorio di ricerca sperimentaledi Roma ha portato a termine unasorprendete analisi su otto donnecolpite da un tumore maligno al senoin fase avanzata. Di queste donnequattro erano credenti ed hannorisposto meglio alle terapie ed han-no affrontato meglio i disagi ed idisturbi della malattia. Alla fine dellaricerca la sopravvivenza media dichi aveva fede è risultata maggio-re di coloro che non erano creden-ti. Pura suggestione? Eppure no-nostante lo scetticismo, l’increduli-tà, i dubbi, il pessimismo che aleg-giano intorno alle opere della fede,è innegabile che esista una forzapiù grande, un potere più alto, diffi-cile da afferrare, da comprenderecon la razionalità. Ci si arriva solocol cuore. E’ solo ed unicamente lafede che può spingere, davanti allaprova di una malattia incurabile dallamedicina, ad arrenderci, a ricono-scere di non avere forze proprie ecadere in ginocchio davanti a Dio econfessare, come fece il profetaGeremia: Guariscimi, o Dio, e saròguarito; salvami, e sarò salvatoperché Tu sei la mia lode (Gere-mia 17:14).

Tu ci credi?Vai dal Signore e rifletti...

Ricordiamo a tutti i nostrilettori che le inserzioni

GRATUITEper questa rubrica

devono pervenire alla nostraredazione entro il 15 di ognimese; a dicembre entro il

giorno 10.

19 ottobre santa LauraAuguri a sig.ra Laura Caporaso

20 ottobre sant’IreneAuguri a:

sig.ra Irene Martone in Dogalidott.ssa Irene Giannatiempo

LaureaPina di Nuzzo

Il 7 ottobre si è laureatain psicologia all’Università

Pontificia Salesiana in RomaPina di Nuzzo

di Agostino e Laura Pascarella(Bomboniere Laura).

Auguri dai genitori,dai fratelli Enzo ed Emmanuele,

dal nonno Vincenzo

dalle famiglie...dalle famiglie...dalle famiglie...dalle famiglie...dalle famiglie...

Page 6: Ottobre 2010

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Cara Pina,ora sei preside in casa, nel tuo paese, in una scuola diffici-

le. Farai bene per tanti motivi.Il primo: sei figlia di un “grande”, Felice. Felice il grande.Il secondo: sei una leader, chi ti contatta, avverte subito che

sei una “prima donna”.Il terzo, perché sei intelligente e simpatica.Ed ora che ho detto tutto di te, ti prego, non mancare al-

l’Asta con Antonio a Natale, il giorno 22 dicembre alle ore 16.Non mancare di partecipare alla Locanda.

Un preside saggio ama la sua scuola, ma ama anche unatrincea. Ed io con la mia Locanda sono una trincea da amare.

Cara Pina, insegna ai tuoi ragazzi ed ai tuoi colleghi profes-sori l’amore. Insegna l’amore.

Molti non conoscono l’amore. I nostri ragazzi si illudono disaper amare. Chi sa amare, non ama solo una donna o unuomo.

Di un solo amore si muore. Chi sa amare, ama anche unatrincea, una terra, un’avventura, un sogno. E chi ama, parteci-pa.

Nel lungo tunnel che accede alla Locanda è scolpito su untronco: “Amare è partecipare”.

Cara Pina, io sono stato nelle scuole. Su quelle cattedre cisono eroi e mostri. E sui quei banchi ci sono solo piccolimostri, o aspiranti mostri o ragazzi che possono diventaremostri. Molti di loro hanno un destino di mostri. Io sono qui, inquesta locanda: curo i drogati, vivendo con loro: cerco innan-zitutto di non diventare mostro, a contatto con i mostri. E cercoanche di tirare fuori energie e bellezze,assopite, sotterratecon la droga.

Cara Pina, facciamo un lavoro sulla pelle umana. Non pos-siamo essere lontani. Dobbiamo mettere insieme le forze.

Racconto la favola di quell’uccello che aveva una sola ala enon poteva volare.

Una sola ala! Tutti gli dicevano che doveva chiudersi incasa e non uscire. Rassegnarsi. Ma un giorno l’uccello conuna sola ala decise di rompere le dure abitudini quotidiane.

Piano, piano si inoltrò nella foresta.Cara Pina, incontrò un altro uccello con una sola ala.Si misero insieme si legarono, fecero alleanza. Ed insie-

me riuscirono a volare.La tua scuola e la mia Locanda.I tuoi ragazzi ed i miei drogati.I tuoi professori ed i miei amici.Insieme possiamo fare una giostra.Per imparare e per vivere.

Carlo Petrella

Ridateci il volto del nostro credoAntonio Crisci

Domenica 03 ottobre in una so-lenne concelebrazione eucaristicavespertina, nella chiesa parrocchia-le di sant’Alfonso a Crisci, sua Ecc.mons. Rinaldi ufficializzava il tra-sferimento dell’amministratore par-rocchiale, don Rosario Antigna-no, a Santa Maria a Vico. Con ilvescovo concelebrava il citato am-ministratore ed il novello sacerdo-te, don Antonio Cozzolino, pro-veniente, anche questo da Acerra,chiamato a guidare la parrocchia aCrisci.

L’annuncio non è stato una sor-presa per nessuno, in quanto que-sta notizia circolava con insisten-za da diverso tempo. Al commiatohanno preso parte numerosi fedelidella parrocchia, il sindaco dott.Giuseppe Medici con alcuni as-sessori e consiglieri, e numerosepresenze di amici e parenti di donRosario, provenienti da Acerra.

La famiglia parrocchiale, nellosmarrimento, ha mostrato, ancorauna volta, la sua maturità cristiana;ha trovato la forza di porgere a donRosario affettuosi auguri e applau-

Steve Lukather

Si è tenuta giovedì 14 sera pres-so il “Black Cat” di Caserta la Ma-ster class di Steve Lukather.L’evento era organizzato dal “Cen-tro Chitarre” in collaborazione conl’associazione “Fa Re Musica” diSanta Maria a Vico e “Fare Eventi”.

Evento che ha riscosso un gran-dissimo successo, che ha visto trail pubblico intervenuto per ascolta-re consigli e musica del cantante echitarrista dei “Toto” anche perso-ne provenienti da città della Puglia,della Basilicata, del Molise e delLazio. Grande partecipazione, di-mostrata con domande e curiositàe grande calore da parte del pub-blico, ringraziato da Luke (come lochiamano gli amici) cantando “I’ll beover you”, ed accennato una hitcome “Hold the Line”, «Una canzo-ne che per lui ha un sapore spe-ciale e che ci proietta già verso ilprossimo appuntamento, organiz-zato dal Centro Chitarre di Cri-stiano Cerruti e di cui siamo ono-rati di essere partner», dichiara ilpresidente del sodalizio santama-riano Daniele Dogali.

Evento che sarà il concerto diAllan Holdsworth, accompagna-to da Ernst Tibb (basso) e ChadWackerman (batteria), in pro-gramma a fine ottobre 2010.

Ma queste non sono che alcunedelle novità previste per quest’an-no dal sodalizio santamariano.

STEVE LUKATHERGià nei primi anni di età Steve

impara a suonare la batteria e letastiere, ma è solo quando ascolta“Meet the Beatles” all’età di sette

dirlo. Ai sentimenti di rammarico fa-ceva capolino la fede e la speran-za.

Nell’omelia il vescovo metteva inrisalto il valore della fede, l’impor-tanza dell’obbedienza ed il sì pro-nunciato dalla Vergine a Dio. Nelsuo volto si leggeva tanta soddi-sfazione, come a dire ai presenti:questi due presbiteri al mio fianco,li ho fatti io sacerdoti. Le sue paro-le hanno voluto spiegare e motiva-re al popolo le ragioni delle sue de-cisioni.

In un profondo silenzio termina-va l’omelia del vescovo.

La comunità è scossa dai conti-nui cambiamenti, essi non la fannocamminare; la fanno sentire sem-pre al punto di partenza. Negli ultimitre anni ci sono stati gli avvicenda-menti di tre sacerdoti.

Da un occasionale colloquio condon Antonio ho appreso che lui, permotivi di studio, si deve portare aRoma e che può assicurare la suapresenza in parrocchia solo il sa-bato e la domenica. Già don Rosa-

rio, doveva dividere il suo tempotra Acerra, dove svolgeva le fun-zioni di cancelliere del vescovo, ela parrocchia. Questi diversi impe-gni certamente forgiano gli interes-sati, ma fanno venir meno la conti-nuità pastorale. Il popolo di Dio cor-re il serio rischio di disgregarsi. Ilparroco è la lampada viva nel cam-mino del popolo. La sua partecipa-zione alla vita comunitaria è stellache guida. Lui ha il non facile com-pito di curare lo spirito e indirizzarel’uomo nella vita sociale. Questoministero, a mio modesto parere,non può essere demandato né svol-to a singhiozzo o all’occorrenza.Eccellenza, ci dia una stabile e san-ta presenza! Questo è il desideriodella gente.

In questo trambusto, a tutt’oggi,la famiglia parrocchiale, non cono-sce ancora il piano pastorale. Leattività catechistiche per ricevere isacramenti e quelle della formazio-ne post-comunione sono state ap-pena annunciate con più di una in-certezza. Il salone parrocchiale,luogo d’incontri, d giochi e di for-mazione, è silenzioso e spento. Ilsilenzio unito al buio fa paura.

Viviamo in una società stagnan-te in profonda crisi, che ha biso-gno di Luce. Una trasformazione

epocale investe le abitudini, i valorie la morale. I giovani, spesso delu-si e frustrati, sono affascinati dasurrogati di morte. Il niente avanzaanche nelle nostre strade. L’uomosi sente sfiduciato.

La chiesa, in questo generaliz-zato disagio deve porsi come mo-dello; tra le tante incertezze, in unrelativismo avanzante deve farsentire la sua vicinanza per fareriacquistare all’uomo il vero signifi-cato della vita.

Gli eventi ultimi, nella nostra dio-cesi, che hanno portato agli avvi-cendamenti in alcune parrocchie ela rimozione di don Gregorio Cri-sci, hanno suscitato scalpore neifedeli; hanno provocato divisionenel popolo; hanno portato scompi-glio nelle coscienze, facendo ar-rossire molti credenti. E’ di casal’espressione: non si capisce piùniente. Come a dire non abbiamopiù in chi riporre la fiducia. Questonon è possibile!

Il magistero della chiesa non puòessere bellicoso; esso eleva e nonmortifica i suoi figli; è servizio, indi-rizzo non accusa. Parla del Dio chesta vicino ai più bisognosi, che ècarità, perdono, pace: è Padre chesi cala nelle nostre realtà.

Ridateci il volto del nostro credo.

Non si capisce più niente. Ilniente avanza anche da noi

Fa Re Musica e MasterClass di Steve Lukather

anni che decide di imparare a suo-nare la chitarra. Inizia l’attività dimusicista a 17 anni, quando iniziaa lavorare come turnista all’internodel circuito discografico america-no. Prima di arrivare al successointernazionale con i Toto collabora,sia in studio che dal vivo, con grandinomi della musica americana come“Earth Wind & Fire”, Boz Scaggs,Larry Carlton . Nel 1976 JeffPorcaro (batteria) e David Paich(pianoforte e tastiere) lo invitano asuonare nella loro band, i Toto, acui si aggiungono contemporanea-mente David Hungate (basso),

Bobby Kimball (voce) e StevePorcaro (sintetizzatore e tastie-re). Steve accetta, continuando nelcontempo la sua attività di turnistache lo porta a collaborare, negli ul-timi anni 70, con tra gli altri AliceCooper , Barbra Streisand , eCher. (continua)

VILLAGGI DA VEDEREpresenta

RASSEGNA TEATRALE 2010/2011 Abbiamo selezionato i seguenti teatri: AUGUSTEO - TOTO’ - BELLINI - DIANA

I primi appuntamenti sono:26 novembre “ BENEDETTO CASILLO “

“ L’ ATELIER DELL’ AMORE “ Teatro Toto’ 08 dicembre “ SCUGNIZZI “

“ C’ERA UNA VOLTA…Scugnizzi “

Nei giorni scorsi, sollecitatodal neo consigliere regionaledr. Pasquale De Lucia, si èsvolto, in Regione Campaniasettore Protezione Civile, un ta-volo di confronto sulla questio-ne della messa in sicurezza delversante settentrionale dellemontagne sanfeliciane colpitedalle frane del maggio 1998.Dalla discussione, a cui han-no partecipato oltre al De Lu-cia, l’ing. Schiavone per la Pro-tezione Civile, i tecnici dell’Ar-cadis, l’impresa ATI Castaldo,il responsabile dell’ufficio tec-

Frane, tavolo regionalecon l’on. De Lucia

nico comunale di S. Felice aCancello arch. Felice Auriem-ma, il consulente esternogeom. Gaetano Cocozza. Laconclusione a cui si è giuntiprevede l’ultimazione dei lavo-ri riguardanti la ripulitura dellevasche di laminazione e il col-laudo finale. Per questa ope-razione è stato chiesto losblocco dei circa due milionidi euro. Una volta terminati talilavori tutte le zone vincolate dalrischio idrogeologico potrannoessere svincolate.

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articoli7. Club Italia S. Maria a Vico, coppa Grafiche Pi Esse8. G.S. G. Bordin Macerata C., coppa Memorial Ginotto Sgambati9. Lepri e Tartarughe, Maddaloni, coppa Memorial Enzo Dogali10. Famiglia Spataro S. Maria a V., coppa Agostino Morgillo e

Carmela Nuzzo

Coppa del C.O. alla più piccola partecipante:Arianna De Lucia nata il 24 maggio 2008

Classifica maschile km. 121. Sacco Lucio, trofeo memorial Michelino Perrotta offerto da

arch. Hassane Assi2. Iossa Michele, coppa Comitato Organizzatore3. Basile Frigura, coppa Circolo Cacciatori S. Maria a Vico4. Suppa Marco5. D’Auria Giuseppe6. Veneruso Giuseppe7. Valentino GiovanniSeguono tutti gli altri concorrenti.

Classifica femminile km. 121. Carrano Marisa (da Sorrento) coppa Valentino marmi2. Razzano Grazia, coppa Circolo Sociale di S. Maria a Vico3. Fucci Giuseppina, coppa Autoscuola Eurola.

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1. Sacco Lucio2. Iossa Michele3. Basile Frigura4. Suppa Marco5. D’Auria Giuseppe6. Veneruso Giuseppe7. Valentino Giovanni

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Ancora un successo per la marcialongaValle di Suèssola ed è la 36a volta

Iniziamo questo nostro reso-conto sulla più antica marcia-

longa del Centro-Sud Italia conle varie classifiche ed i premiper i vincitori della sezionecompetitiva.

Premi extra

Ancora una volta il Comitato Or-ganizzatore, di cui è presidentel’ing. Clemente Nobile, ed è com-posto da Alfredo D’addio, Alfon-so Russo, Gaetano Signoriel-lo, Michele Dogali, GiovanniVerlezza, Alfonso ed ArturoMorgillo, Antonio Guadagno,Peppe Accardo, Clemente-Al-fonso e Majra Ferrara, EnzoIsernio, Antonietta De Lucia,

ringrazia tutti coloro che hannocollaborato per la buona riuscitadella manifestazione: Amministra-zione Comunale e l’ass. allo sportAntonio Iaia che ha dato il Viaalla marcialonga, Polizia Municipa-le, Protezione Civile, GruppoN.O.E.I., Carabinieri, i circoli e le dit-te che hanno offerto i trofei e lecoppe, la Pro Loco Botteghino, Vi-gliotti Elettrodomestici e Ferramen-ta Giovanni Affinita.

Fa Re Musica , secondo classificato, alla sua prima marcialonga

Nell’edizione del 2010 della mar-cialonga ci sono state delle con-ferme e delle novità.

La Palestra Aris di S. Maria aVico, guidata dal direttore tecnicoFrancesco Iadaresta che da ol-tre cinque anni è il vero promotoredell’Aris per la partecipazione allamarcialonga del suo paese, si con-ferma ancora una volta per il mag-gior numero di partecipanti: oltre lecento unità. In alto la foto della se-zione femminile dell’Aris con Fran-cesco Iadaresta e, qui sotto, men-tre riceve dall’ing. Clemente No-

Dalle foto un meraviglioso ...bile, il trofeo per il gruppo vincitoredella Marcialonga 2010. E, quindi,per la palestra Aris una confermae la novità della sezione femminile.

Altra novità in assoluto è datadalla partecipazione della scuola dimusica Fa Re Musica di S. Mariaa Vico del maestro Daniele Doga-li. C’erano proprio tutti, anche fa-miliari, nel gruppo musicale. Mi-chele ed Irene, Antonio e Da-niele, Franca Dogali, fidanzate efidanzati, allievi, nipotini. Il risultatofinale del secondo posto li premiacon piacere. Ancora una novità:

Palestra Aris, sezione femminile, quarta classificata

l’A.S.D. Suèssola Runners clas-sificatosi al sesto posto. Nella fotoin alto a centro l’assessore allosport del Comune di S. Maria a VicoAntonio Iaia mentre premia il rap-presentante del Runners il vigileurbano Enzo De Lucia.

Sopra la foto del vigile urbano,l’arch. Hassane Assi premia ilmanager del primo classificatoLucio Sacco per i km. 12.

In basso a sn. la piccola dellafamiglia Spataro che riceve la cop-pa dal prof. Arturo Morgillo.

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Nelle foto qui in basso, a sn e adx, alcuni partecipanti del gruppovincitore della Marcialonga 2010

Page 8: Ottobre 2010

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