Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La...

120
Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro Rapporto 2006 dell’Osservatorio ITENETs REGIONE PUGLIA

Transcript of Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La...

Page 1: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per

formazione e lavoro

Rapporto 2006 dell’Osservatorio ITENETs REGIONE PUGLIA

Page 2: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

Osservatorio ITENETs

Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro

Rapporto 2006 dell’Osservatorio ITENETs REGIONE PUGLIA

Centro Internazionale di Formazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (CIF-OIL)

Ministero Degli Affari Esteri, Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le

Politiche Migratorie Ufficio II ( D.G.I.E.P.M.)

A cura di Osservatorio Regionale ITENETs — Regione Puglia e Osservatorio Interregionale

ITENETs

Direttore dell’Osservatorio: Giulia Veneziano Autori: Tommaso Cozzi, Annarita Loconsole, Patrizia Mannella (capitoli 1,2,3),

Silvana Mangione (ricerca sui Pugliesi in USA)

Responsabile editoriale CIF — OIL, Luca Azzoni

Comitato Tecnico Scientifico

Patrizio Di Nicola (Università La Sapienza), Lorenzo Prencipe (CSER), Roberto Scovacricchi (CIF-OIL),

Coordinamento di redazione

Osservatorio Interregionale ITENETs — CIF OIL, Livia Di Nardo

Dicembre 2006 Si autorizza la riproduzione a fini non commerciali E con citazione della fonte

Page 3: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami
Page 4: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami
Page 5: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

INDICE Premessa.................................................................................... 7 Introduzione............................................................................. 11 1. L’Osservatorio Regionale. ..................................................... 14

1.1 L’internazionalizzazione regionale attraverso gli Italiani all’Estero e l’Osservatorio ITENETs: obiettivi. .......................................................... 14

1.1.1 Obiettivi delle politiche regionali per i pugliesi nel mondo.............. 14 1.1.2 I piani annuali 2004 e 2005 e le strategie per il futuro................. 15 1.1.3 Il Programma Operativo Nazionale di Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema 2000/2006......................................................................... 17 1.1.4 L’Osservatorio ITENETs in Puglia ............................................ 17

1.2 L’organizzazione e la struttura dell’Osservatorio Regionale .................. 18 1.2.1 Composizione del GAR (Gruppo di Azione Regionale).................... 21

1.3 I servizi e i progetti ....................................................................... 24 2. La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami stabili. ....................................................... 28

2.1 I fabbisogni di internazionalizzazione attraverso gli IRE della rete regionale. .......................................................................................... 28 2.2. La rete degli attori locali................................................................ 34

2.2.1 L’individuazione della rete del territorio : la “Stakeholders Analysis”34 2.2.2 L’animazione del territorio per costruire una rete locale ................ 37 2.2.3 IL GAR e gli Enti che collaborano con l’Osservatorio ..................... 37 2.2.4 I risultati in cifre .................................................................... 43

3. La Rete Estera dell’Osservatorio e i corregionali nel mondo. 46 3.1 Uno sguardo al fenomeno migratorio pugliese ................................... 46 3.2 Le Associazioni dei pugliesi all’estero................................................ 47 3.3 Le attività imprenditoriali................................................................ 48 3.4 L’Osservatorio ITENETs Puglia e la creazione della rete con i corregionali all’estero ........................................................................................... 51

4. La Comunità Pugliese nella Circoscrizione Consolare di New York - USA ................................................................................ 60

Introduzione ...................................................................................... 60 4.1. Fenomeno Migratorio e Caratteristiche Socio-Anagrafiche................... 61

4.1.1 Quadro generale ..................................................................... 61 4.1.2 - Le quattro fasi dell’emigrazione .............................................. 63 4.1.3 Fuga di cervelli ed emigrazione intellettuale ................................ 65 4.1.4 Mobilità ................................................................................. 66 4.1.5 Consistenza numerica delle comunità......................................... 66 4.1.6 - Censimento USA 2000...........................................................67 4.1.7 Anagrafi Consolari, AIRE, partecipazione al voto dei cittadini italiani in USA .............................................................................................. 68 4.1.8 Cittadini italiani residenti illegalmente in USA.............................. 72 4.1.9 Le tre comunità ...................................................................... 73

4.2 Il lavoro dei Pugliesi in Usa ............................................................ 76 4.2.1 I corregionali all’estero come risorsa economica per la Regione...... 76 4.2.2. Il mercato diretto................................................................... 76 4.2.3 Il mercato indiretto ................................................................. 78 4.2.4 Il turismo di ritorno................................................................. 78 4.2.5 La mancanza di dati ................................................................ 79 4.2.6 Le mappature dei corregionali................................................... 80

4.3 L’organizzazione sociale dei Pugliesi in Usa........................................ 83 4.3.1 L'Associazionismo locale.......................................................... 83

4.4 Rapporti tra Regione e Pugliesi in USA.............................................. 91

Page 6: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

4.4.1 Linee di intervento per mantenere un’interazione attiva e produttiva fra la comunità pugliese in USA e la Regione ....................................... 91 4.4.2 Esempi di progetti concreti sui quali possono immediatamente intervenire professionisti e personalità di origine pugliese a New York e in USA .............................................................................................. 95 4.4.3 Best practices......................................................................... 98

4.5 Conclusioni................................................................................. 104 4.6 Interviste effettuate..................................................................... 105

5. Conclusioni: il futuro dell’Osservatorio. .............................. 108 Bibliografia ............................................................................. 112

Sitografia ........................................................................................ 114 Banche dati consultate ...................................................................... 114

ALLEGATI................................................................................ 116 ALLEGATO 1 Elenco Federazioni e Associazioni pugliesi in USA ................ 116

Page 7: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

7

Premessa

L’obiettivo di legare in forma stabile gli Italiani Residenti all’Estero allo sviluppo italiano generale ed allo sviluppo dell’occupazione e del sistema educativo e formativo del Mezzogiorno in particolare, per favorire il trasferimento di conoscenze, metodologie e buone pratiche esistenti nei paesi di residenza, è stato perseguito del Progetto ITENETs promosso dal Ministero degli Affari Esteri in collaborazione con le Regioni Obiettivo 1 ed eseguito dal Centro Internazionale di Formazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. La rinnovata visione del ruolo delle comunità estere italiane, non rapportabile a casi trattati in letteratura o ad altre esperienze note a livello internazionale, ha richiesto un disegno innovativo ed un’esecuzione sperimentale che permettessero di affrontare e superare i comprensibili disorientamenti e resistenze culturali nonché di integrare in maniera feconda le modalità di collaborazione con le comunità all’estero prevalenti nelle istituzioni regionali. L’opzione prescelta è stata quella di costruire legami stabili istituzionali internazionali in materia di formazione e lavoro - ITENETs (International Training and Employment Networks) - attraverso la creazione di una rete internazionale di progettazione dello sviluppo dei territori che collega le Regioni, le comunità italiane all’estero e le entità locali di altri Paesi. Questa rete ha preso forma e sostanza in strutture tecniche presenti in ogni regione del Mezzogiorno collegate tra loro in un Osservatorio sul lavoro degli italiani all’estero. A partire dal 2001, grazie ad un lavoro sistematico di cooperazione mirata e capacity building, la Direzione Generale degli Italiani all’Estero e delle Politiche Migratorie del Ministero Affari Esteri ed il CIF OIL quale agenzia esecutrice, ha sostenuto la capacità dei soggetti delle politiche attive del lavoro e della formazione nelle Regioni, principali destinatari e partner del progetto, nella costruzione dei sette Osservatori Regionali, che costituiscono il livello locale di questo sistema di servizi. Dare sostanza ad una rete internazionale significa porla in condizione di operare ed è questo il caso del progetto ITENETs nell’ambito quale, a partire dalla necessità di conoscere e osservare il lavoro degli italiani all’estero, è stata realizzata una rete di servizi a sostegno dello sviluppo e dell’internazionalizzazione economica, sociale, culturale e istituzionale delle regioni del Mezzogiorno, con particolare riguardo ai temi del lavoro e della formazione. L’attività di ricerca prevalente nella fase iniziale del progetto, ha permesso di conoscere lo stato dell’arte delle politiche, delle programmazioni e delle azioni esistenti nelle Regioni e nei paesi esteri. Le conoscenze accumulate ed inventariate sono poi state utilizzate per delimitare il campo di osservazione e azione della diaspora italiana. La diaspora italiana, oggetto di studi multidisciplinari che costituiscono un corpus poderoso, è stata un fenomeno sociale ed economico di impressionanti dimensioni, reso ancor più complesso da un intricato sistema associazionistico e comunitario, sviluppato sin dai primi tempi dell’esodo per rispondere all’esigenza di mantenere contatti regolari con le proprie famiglie, le comunità di origine, i

Page 8: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

PREMESSA

8

paesi, le città e le regioni d’Italia, al fine di consolidare basi culturali e identitarie indispensabili per realizzare una piena integrazione nei paesi di emigrazione. Il progetto ITENETs, ha fatto tesoro del prezioso lavoro di ricerca, pubblicistica e letteratura esistente ed è partito dalle conclusioni della Conferenza degli Italiani nel Mondo dell’anno 2000. I punti fermi sono parsi quelli de: l’identità e la precisa connotazione della diaspora italiana come comunità a sé (la comunità italica) a distanza di oltre un secolo dall’inizio dei flussi migratori; la consapevolezza che in una società globale, collegata tramite le reti tecnologiche e sociali, l’italianità, intesa come sentimento di appartenenza non rigida o uniforme ad una data comunità, è frutto di scelta piuttosto che di ascrizione; il fattore coesivo e identificativo nel quale la componente “etnica” si richiama a un sistema di valori e saperi, di storia, cultura, tradizioni, di umanesimo, di capacità creative e di intraprendenza; l’appartenenza come fattore di aggregazione e di riconoscimento, pur diversificata dalle vicende tipiche della diaspora, in seno alle differenti generazioni degli italiani emigrati e dei loro discendenti. Il progetto è partito dalla premessa secondo la quale la collettività italiana nel mondo oggi può, a ragione, essere definita come comunità transnazionale, corpo sociale mobile di individui che soggiornano all’estero senza un preciso termine temporale circolando tra due o più territori, appartenenti a stati diversi, e alimentando circuiti attraverso i quali transitano informazioni, oggetti, idee, capitali e immagini, oltre che persone. Il progetto ITENETs, in sede di conclusione può confermare che, a differenza di quanto avvenuto per altre diaspore che hanno interessato altri paesi in tempi diversi, gli italiani all’estero, socialmente ed economicamente integrati nei paesi di residenza, condividono valori comuni e radici, pur in maniera differenziata per generazione e paese di emigrazione, e sono in grado di fornire un tale contributo allo sviluppo economico, culturale e sociale dei territori d’origine da renderli risorsa essenziale, asset, per l’intero paese, pronto ad essere utilizzato nei processi di sviluppo locale- globale. Per valicare l’ipotesi di partenza è stato necessario progettare una struttura a rete i cui nodi fossero sufficientemente forti e le cui maglie abbastanza strette da sostenere una comunità di progetto costituita da un campione sperimentale, significativo per numerosità ed interessante per i territori regionali ed i loro attori. A tale fine si è adottata la modalità di progettazione della struttura e dei servizi che garantisse il coinvolgimento sistematico degli attori regionali coinvolti nelle tematiche del progetto, veri e propri attori interessati o stakeholders nei diversi territori regionali quali le Università, le Camere di Commercio, le parti sociali, le agenzie di sviluppo, di formazione, i servizi per l’impiego e le associazioni degli Italiani all’estero sono. La progettazione è stata finalizzata con il contributo di funzionari regionali appartenenti ai settori dell’amministrazione di attinenza del progetto, riuniti in Gruppi di Azione Regionale (GAR). I workshops di progettazione congiunta sono stai preceduti da momenti di formazione all’utilizzo delle metodologie di lavoro GOPP (Goal Oriented Project Planning ). L’attività di progettazione della rete degli Osservatori e la metodologia di realizzazione adottata sono frutto, oltre che di una scelta di metodo, di

Page 9: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

9

un’esigenza manifestata dalle Regioni in sede di negoziazione pre-progettuale, ovvero la necessità di acquisire idee e spunti concreti per potersi dotare di una tecno-struttura, l’Osservatorio, in grado di integrare la programmazione regionale riferita all’internazionalizzazione con il contributo e le opportunità offerte dagli italiani all’estero nel campo della formazione e dell’occupazione. Attraverso un approccio cooperativo e concertativo tra organizzazioni centrali e regionali, secondo il metodo di dialogo sociale propugnato dall’OIL, le Regioni del Mezzogiorno sono progressivamente giunte ad utilizzare la rete degli Osservatori ITENETs presenti nelle sette Regioni del Mezzogiorno italiano, per la propria pianificazione territoriale del ciclo 2007-2013 integrata dal supporto degli italiani all’estero, come descritto nel Rapporto che ciascun Osservatorio regionale ha predisposto per dare conto del proprio operato nel corso dell’anno 2006. Al termine dell’anno 2005, allorché la prima sperimentazione del lavoro del proprio Osservatorio fu portata termine da ciascuna Regione, il progetto aveva ritenuto maturi i tempi per fare apprezzare ai centri di responsabilità decisionale di ciascuna regione, la quantità e l’importanza delle informazioni necessarie ad adottare decisioni appropriate sull’utilizzo delle risorse disponibili in materia di internazionalizzazione rafforzata dal coinvolgimento delle comunità degli italiani all’estero. Fu prodotta una prima Relazione composta da sette rapporti regionali ed un rapporto prodotto dall’Osservatorio centrale. Al termine dell’annualità di progetto 2006, che coincide con il termine dell’intera programmazione 2000-2006, viene proposto il Rapporto ITENETs 2006 che ha l’ambizione di rendere conto del lavoro svolto e delle iniziative intraprese dagli Osservatori regionali, alle Amministrazioni Regionali e locali nonché agli attori socio economici del territorio. L’obiettivo del Rapporto 2006 è quello di dimostrare che l’Osservatorio regionale costituito dal progetto ITENETs non è soltanto uno strumento di sistematizzazione della conoscenza prodotta dal 2001 ad oggi sugli Italiani all’estero come agenti di sviluppo regionale, ma è anche e soprattutto una struttura che si è dotata, testandola positivamente, della capacità di supportare processi di programmazione e decisione delle Amministrazioni regionali sui temi di competenza, erogare servizi puntuali ed eseguire progetti propri. Il Rapporto è articolato in cinque capitoli. I primi tre descrivono il lavoro svolto, a livello regionale, negli anni di progettazione: l’organizzazione dell’Osservatorio, l’ideazione e la programmazione di progetti e servizi, l’analisi dei fabbisogni del territorio e la costruzione della rete di attori locali, le attività con l’estero. Il quarto capitolo è una ricerca originale su di una comunità regionale all’estero con la quale gli Osservatori regionali hanno elaborato progetti e iniziative. Produrre nuova conoscenza su comunità italiane all’estero, individuare e valutare ambiti e potenziali settori di intervento partenariale in linea con le priorità e gli obiettivi di sviluppo regionale, è una attività fondamentale che ciascun Osservatorio Regionale sa svolgere. Il Rapporto si conclude con un capitolo dedicato al futuro degli Osservatori Regionali che, con il 2006, terminano la fase di sperimentazione resa possibile dalle risorse messe a disposizione dal Ministero degli Esteri e da ciascuna Regione e dal supporto tecnico fornito dal CIF-OIL. Il passaggio dalla fase di sperimentazione al regime ordinario attraverso l’inquadramento dell’Osservatorio all’interno delle strutture regionali, lo sviluppo

Page 10: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

PREMESSA

10

di nuovi servizi, l’utilizzo e l’evoluzione a livello locale della Rete ITENETs viene trattato nel capitolo finale. E’ il compito che attende la Regioni alle quali il CIF OIL passa il testimone nella consapevolezza di aver costruito con esse capacità e competenze sufficienti a garantire continuità di programmazione, gestione e dotazione di risorse umane e finanziarie necessarie per il funzionamento degli Osservatori Regionali stessi. Le attività organizzate in forma di progetto, anche attività di lunga durata e di complessa articolazione, hanno un termine programmato. Al termine del 2006 scade il tempo del progetto ITENETs alla cui realizzazione tutte le parti coinvolte, Ministero Affari Esteri, Regioni, attori del territorio, comunità degli Italiani all’estero, CIF OIL, hanno fornito il proprio contribuito istituzionale di competenza, disponibilità, motivazione e passione. Luca Azzoni Chief-ESF Projects Unit ITC-ILO

Page 11: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

11

Introduzione Siamo giunti alla seconda edizione del Rapporto sul Lavoro degli Italiani all’Estero, la Formazione, l’Impresa elaborato dal Team dell’Osservatorio ITENETs sui processi formativi e lavorativi all’estero: edizione che si caratterizza per continuità con quanto posto in essere nell’anno 2005, ma anche con sostanziali novità che, a partire dalle attività sviluppate sin dall’inizio dal Progetto ITENETs, ne hanno ulteriormente consolidato l’operatività, fino a condurla, nel 2006, a porsi a servizio dell’intera Amministrazione Regionale, di Partner territoriali, di numerosi attori interessati ai processi di internazionalizzazione del Sistema Puglia, attraverso lo sviluppo del capitale umano. Anche nella seconda edizione della ricerca vengono assunti in esame i processi migratori pugliesi, il lavoro, i legami socio/economici con la terra di origine, le reti ed i collegamenti con gli IRE sezione dedicata ad una delle più importanti comunità all’estero, quella degli USA, curato dalla Dott.ssa Mangione. Tuttavia la novità più importante dell’intero lavoro svolto nel 2006 e che risulta ben visibile dalla lettura del Rapporto è, da un lato, il ruolo dell’Osservatorio e, dall’altro, la valenza strategica attribuita ai processi formativi e lavorativi, quale premessa e condizione previa per un adeguato sviluppo del comparto economico, turistico, sociale, commerciale. L’Osservatorio ITENETs Puglia si è posto nell’anno 2006, attraverso le azioni ITENETs e PPTIE, come punto di riferimento e luogo di incontro/confronto, sia reale che virtuale, con quanti, all’interno ed all’esterno dell’Amministrazione Regionale, si sono mostrati interessati ai collegamenti con i Pugliesi all’estero e gli IRE in generale, mettendosi al servizio degli interlocutori con il complesso sistema di strumenti posto a disposizione dell’intero Progetto, ma anche con competenze e modelli avanzati di interpretazione degli articolati processi in atto nel mondo istituzionale, produttivo, dello sviluppo delle risorse umane, sociale. In tale ottica il Rapporto non si limita a descrivere o a ricercare fenomeni ed eventi riguardanti gli IRE ma, nell’effettuare tale operazione, è pervaso dagli interventi sul campo rappresentando allo stesso tempo strumento di analisi e metodo di lavoro. Come è stato sottolineato anche dal MAE nei suoi contributi al DSP “è di assoluta importanza chiedersi: 1) quali competenze entrano in gioco nei processi di internazionalizzazione e di mobilità; 2) mediante quali strategie e dispositivi esse si possono sviluppare; 3) con quali infrastrutture e tipologie di intervento; e infine, 4) ‘chi dovrebbe fare cosa’, quindi i ruoli e le specifiche azioni di competenza per favorire tale sviluppo. A ciascuna di queste quattro domande occorrerà rispondere, da un lato, con ‘interventi sulle persone’ (informazione, formazione, consulenza, etc.) mirati allo sviluppo delle conoscenze, capacità e le risorse personali necessarie (motivazioni, interessi, fiducia, intenzioni, etc.); e dall’altro, con ‘azioni di sistema e dispositivi’ (che costituiscono le infrastrutture per la mobilità e l’internazionalizzazione) volti a creare le condizioni perché tali conoscenze, capacità, e risorse personali possano esprimersi, passando dallo stato di ‘disposizione’ potenziale (competenza) a quello di ‘azione’ effettiva (comportamento)”.

Page 12: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

PREMESSA

12

D’altro canto tali processi sono già atto soprattutto tra i giovani che vivono e lavorano all’estero: a) la reversibilità dell’esperienza migratoria, accompagnata da una forte mobilita dei lavoratori e dei professionisti; b) la compresenza culturale, dovuta all’alto livello di istruzione e di abilità tecnologica, consente di seguire l’evoluzione in atto in Italia ed in altri paesi diversi da quelli di residenza;c) la riflessività o “reinvenzione” dell’italianità, che consente una revisione del retaggio nazionale in chiave di scoperta dell’Italia quale paese moderno e post-industriale (soprattutto nella dimensione dell’offerta di servizi e di cultura da parte delle città d’arte).

Si tratta di potenzialità e opportunità che gli Italiani all’estero possono esprimere grazie alla facile connettività con il territorio di origine, in considerazione sia dei loro legami individuali che delle reti a struttura internazionale. (Cfr Conf.Stato/Regioni/CGIE 29/11/05). L'italiano all'estero è oggi sempre più un soggetto inserito nella società del Paese in cui vive, portatore di una mentalità aperta e creativa e di valori innovativi che gli consentono di partecipare ai processi di trasformazione ed innovazione alla pari di altri. Giulia Veneziano Direttore Osservatorio ITENETs, Regione Puglia

Page 13: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

1. L’OSSERVATORIO REGIONALE L’internazionalizzazione

regionale attraverso gli Italiani all’Estero e l’Osservatorio ITENETs: Obiettivi

L’Organizzazione e la struttura

dell’Osservatorio Regionale I Servizi e i progetti

Page 14: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

L’OSSERVATORIO REGIONALE

14

1. L’Osservatorio Regionale. 1.1 L’internazionalizzazione regionale attraverso gli Italiani all’Estero e l’Osservatorio ITENETs: obiettivi. 1.1.1 Obiettivi delle politiche regionali per i pugliesi nel mondo I dati forniti dal Piano Regionale di Sviluppo 2004-2007 confermano che l’economia della Puglia non è riuscita ancora ad esprimere un forte potenziale di sviluppo e di internazionalizzazione negli scambi, delineando il quadro di una realtà territoriale poco propensa all’internazionalizzazione ed economicamente ancora non allineata ai parametri nazionali ed ancor meno a quelli europei. Nonostante la massiccia presenza di pugliesi praticamente in ogni regione del pianeta, si deve riconoscere che la Puglia fatica a ritagliarsi una propria identità a livello internazionale anche dal punto di vista culturale. La programmazione di interventi strategicamente orientati al rafforzamento della visibilità internazionale della Puglia deve dunque considerare la valorizzazione del capitale umano e relazionale rappresentato dai “Pugliesi nel mondo” come propedeutica al potenziamento della presenza culturale della Regione su scenari più ampi dell’opinione pubblica mondiale. La “leva” risorsa umana rappresenta un prestigioso battistrada allo sviluppo delle relazioni politiche, culturali, commerciali ed economiche con altre aree del pianeta. La Regione Puglia opera nel campo dell’emigrazione sulla base della Legge Regionale n. 23 dell’11 dicembre 2000 “Interventi in favore dei pugliesi nel mondo”; la legge disciplina e definisce l’ azione nei confronti dei pugliesi nel mondo attraverso programmi (definiti annualmente) di interventi idonei a favorire il consolidamento e lo sviluppo delle reciproche relazioni. La comunità dei pugliesi emigrati all’estero vede nella Regione Puglia un partner istituzionale per la promozione delle proprie iniziative, culturali e sociali che sedimentano la tradizione anche presso le nuove generazioni. Sono, infatti, circa 400.000 gli emigrati pugliesi iscritti alle anagrafi consolari e ben 104 le associazioni di pugliesi all’estero. Proprio su queste associazioni si punta per creare occasioni di promozione del territorio pugliese, della sua cultura e della sua economia. La valorizzazione dei pugliesi emigrati è quindi ritenuta fondamentale anche per le strategie di internazionalizzazione economica e culturale della Regione, in quanto la presenza pugliese all’estero può operare come canale preferenziale con i paesi ospitanti. Le associazioni, in particolare, consentono alla Regione di potersi avvalere di una rete di operatori già presenti nei luoghi di maggiore attrazione per l’internazionalizzazione del territorio pugliese. Le finalità della Legge sono molteplici e mirano a mantenere e rafforzare l’identità culturale dei pugliesi nel mondo cosi come a favorirne l’integrazione e la promozione sociale, economica e culturale nelle società di accoglienza, promuovere la diffusione e lo sviluppo dell’associazionismo sostenendone le relative attività, promuovere la valorizzazione dei legami con la terra d’origine, coinvolgendo le istituzioni e la società civile. In tale ottica la legge vuole anche favorire il raccordo con tutti i soggetti pubblici e privati che in Puglia conservano e sviluppano i rapporti con le comunità all’estero, attivare e mantenere vivi e interattivi i canali della informazione e della comunicazione attraverso l’utilizzo dei moderni strumenti

Page 15: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

15

telematici e multimediali, favorire il reinserimento sociale e produttivo nelle attività agricole, artigianali, turistiche e commerciali in forma singola o associata. Per conseguire tali obiettivi la Regione promuove iniziative dirette a favorire lo sviluppo e il consolidamento dei rapporti e degli scambi sociali, economici, commerciali e culturali fra i pugliesi nel mondo le loro comunità e la terra d’origine, così come iniziative all’estero per promuovere e sviluppare il patrimonio linguistico e culturale italiano di ogni comunità pugliese. La legge prevede inoltre interventi di sostegno e tutela dei pugliesi residenti all’estero in particolari condizioni di disagio socio-economico. La Legge 23/00 viene attuata dalla Giunta attraverso il Consiglio generale dei pugliesi nel mondo che ha il compito di redigere i programmi e gli interventi regionali attuativi, formulare gli indirizzi del piano annuale degli interventi e svolgere attività di consulenza sulle problematiche relative alla condizione degli italiani e, in particolare, dei Pugliesi nel mondo e sulle relative politiche di settore a livello regionale, nazionale e comunitario. Circa l’ elaborazione dei Piani regionali di intervento a favore dei suoi emigrati, la Puglia ha scelto di avvalersi di un Piano Annuale, diversamente da altre regioni che hanno optato per Piani Triennali. 1.1.2 I piani annuali 2004 e 2005 e le strategie per il futuro Per il 2004 la Regione ha stanziato 1.254.000,00 Euro in favore dei Pugliesi nel mondo. Le aree di intervento di tale piano annuale, sono state quelle della promozione culturale, della formazione rivolta ai giovani, della informazione, dello studio e della ricerca, della solidarietà e l’incentivo alle attività economiche. Esaminando gli interventi realizzati si evince che la compagine associativa estera è prioritariamente interessata alla promozione dell’immagine e della cultura pugliesi nonché alla diffusione del “made in Puglia” presso le regioni di propria residenza, rivendicando un ruolo attivo a supporto delle politiche regionali di internazionalizzazione. Viene palesemente manifestata anche la necessità di strutturare le sedi associative con dotazioni strumentali idonee alla comunicazione on-line e finalizzare le opportunità formative all’acquisizione di know how ben definiti, a cominciare dalla conoscenza della lingua italiana, soprattutto a beneficio delle generazioni più giovani. Le scelte progettuali degli Enti pugliesi esprimono invece un chiaro interesse per attività di carattere interculturale e di incontro con le comunità estere, ad esempio attraverso i gemellaggi tra scuole. Si nota anche un buon numero di eventi, organizzati ritualmente nelle città che storicamente sono state maggiormente coinvolte dal fenomeno migratorio, in onore dei compaesani emigrati i quali, per consuetudine, ritornano in patria per trascorrere le loro vacanze estive. A ben guardare entrambi i generi di attività favoriscono forme di turismo (turismo scolastico - turismo “di ritorno”) meritevoli di incentivo e potenziamento.

Page 16: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

L’OSSERVATORIO REGIONALE

16

L’argomento “formazione” merita un approfondimento particolare in quanto i relativi interventi hanno assorbito la parte più consistente dei finanziamenti attribuiti dal Piano 2004. I progetti proposti attuano moduli formativi indirizzati alle giovani generazioni pugliesi residenti all’estero e focalizzano obiettivi di acculturazione sulla globalità del sistema Puglia, in alcuni casi privilegiando l’aspetto storico-culturale, in altri riferendosi più specificatamente alle attività produttive. Questi ultimi interventi, in particolare, prevedono tirocini formativi e stage in Puglia presso Enti e aziende con l’obiettivo di promuovere eventuali joint-ventures e sostenere la lobby pugliese internazionale anche in ambito economico e commerciale, rimarcando l’esigenza da parte dei giovani pugliesi “esteri” di acquisire sul campo il necessario know how. Il Piano Annuale del 2005, aggiunge il tema della solidarietà quale principio ispiratore dell’agire regionale in favore dei pugliesi nel mondo. Gli obiettivi di tale annualità, peraltro ancora in fase di attuazione, hanno previsto la realizzazione delle Assemblee continentali per il rinnovo del Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo, l’aggiornamento dei i dati qualitativi e quantitativi sulla comunità pugliese globale, il supporto al network delle associazioni formalmente riconosciute dalla Regione Puglia, nel processo di assunzione di un ruolo attivo al servizio delle comunità che rappresentano e del territorio regionale, per favorire e potenziare il sistema comunicativo ed informativo per i pugliesi nel mondo. La Regione Puglia ha inoltre avviato la comunicazione e lo scambio con comunità pugliesi residenti in regioni italiane ed estere con le quali non sono ancora stati stabiliti collegamenti istituzionali, per potenziare e consolidare la rete relazionale, sostenere e tutelare i pugliesi residenti all’estero in particolari condizioni di disagio socio-economico1, fornire aiuti agli emigrati rientrati in Puglia.2 A Cerignola (FG) il 10 e l'11 giugno 2006, con l’insediamento del nuovo Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo, nell’ambito della manifestazione promossa dall’Assessorato alla Solidarietà della Regione Puglia- Settore Politiche Migratorie, i Consiglieri Continentali hanno proposto all’amministrazione regionale le nuove strategie di intervento che vedranno attraverso i futuri piani annuali la realizzazione di una serie di interventi tra cui la creazione della “ Fondazione Puglia” e la costituzione di una sede propria a Bruxelles, come punto della rete di rapporti dell’Europa che si relazioni con il mondo. E’ stata inoltre sottolineata la necessità di istituire un fondo speciale per offrire l’ assistenza sanitaria ai più bisognosi, di fornire assistenza ai pugliesi che desiderino tornare ad integrarsi in Puglia, incrementare scambi e ricerche tra le scuole, università ed aziende, offrire borse di studio e master su temi specifici che si rapportino con il territorio, favorire l’apprendimento della lingua italiana all’estero.

1 Art. 3, comma 1, lett. c)-Piano di interventi a favore dei pugliesi nel mondo – anno 2005 2 Art. 3, comma 1, lett. f) e comma 2.

Page 17: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

17

1.1.3 Il Programma Operativo Nazionale di Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema 2000/2006 Le azioni di sistema per “l’animazione e promozione di legami stabili tra l'economia del Mezzogiorno e gli italiani residenti all'estero” costituiscono un ulteriore importante strumento della politica nazionale, recepita dal Quadro Comunitario di Sostegno (QCS) 2000-2006, alle quali sono state destinate da parte delle Amministrazioni centrali italiane cospicue risorse nell’ambito del Programma Operativo Nazionale di Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema (P.O.N. A.T.A.S.) per l’internazionalizzazione delle Regioni Obiettivo1, il quale ha finanziato in Puglia i seguenti progetti: -Progetto “E-COOPERAZIONE”; -Progetto “Open FAD”; -Progetto “FORMARETE”; -Progetto “Ponte Puglia”; -Progetto “Più Turismo più Sviluppo”; -Progetto “Pura Puglia”. I 6 progetti selezionati in Puglia sono stati realizzati nell’annualità 2003/2004, ed hanno avuto tutti come oggetto la “creazione di reti formative ed imprenditoriali”. Tale iniziativa, della durata di 12 mesi, è stata volta a rispondere all’esigenza di creare una elevata capacità progettuale e operativa fra gli operatori pubblici e privati coinvolti nei progetti di sviluppo delle relazioni con gli emigrati attraverso l’acquisizione di idonei strumenti formativi, realizzata con il supporto di gruppi di formatori opportunamente specializzati per l’attivazione di marketing territoriale. -Il Progetto PPTIE (Programma di Partenariato Territoriale con gli Italiani all’Estero), mira a supportare la Regione nella concreta realizzazione di legami stabili tra il territorio regionale e le comunità degli Italiani all’estero, attraverso l’attuazione di un progetto pilota per giungere alla stipula di Accordi di Partenariato Territoriale tra la Puglia, gli italiani all’estero e gli enti territoriali dei paesi di emigrazione. Nell’ambito del Progetto PPTIE la Regione Puglia intende realizzare entro il 2006 un’iniziativa pilota tesa a promuovere la cooperazione integrata con i paesi del bacino del Mediterraneo per la valorizzazione del Sistema Puglia attraverso le comunità d’italiani ivi residenti.

-Il Progetto ITENETs (International Training and Employment Networks) mira a trasformare l’emigrazione italiana in una risorsa per lo sviluppo locale delle Regioni Obiettivo 1. Le comunità di italiani emigrati vengono viste come piattaforme da cui partire per favorire gli scambi economici e culturali con l’estero. A tal proposito, parte rilevante del progetto è la diffusione tra le comunità di emigrati di conoscenze relative ai sistemi formativi e alle politiche per l’impiego italiane e pugliesi, degli strumenti legislativi, del tessuto imprenditoriale, delle buone pratiche che caratterizzano sia le regioni stesse sia le aree coinvolte dall’emigrazione italiana. L’istituzione di un “Osservatorio” all’interno dell’Ente Regione è stato lo strumento per sperimentare tale attività. 1.1.4 L’Osservatorio ITENETs in Puglia In Puglia è stato volutamente denominato “Osservatorio sui processi formativi e lavorativi all’estero” e la struttura è stata collocata dall’Istituzione all’interno dell’Assessorato al Lavoro, Cooperazione e Formazione Professionale in quanto si è ritenuto che il sistema formativo rappresenti l’anello

Page 18: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

L’OSSERVATORIO REGIONALE

18

di congiunzione necessario a coniugare lo sviluppo della capacità innovativa locale con i cambiamenti derivanti dai processi di integrazione sovra-nazionale che, oggi più che mai, interessano il Sud d’Italia. L’attuazione di politiche innovative per la promozione dei processi di internazionalizzazione dei sistemi produttivi locali ben si accompagna, infatti, alla necessità di diffondere una nuova cultura dell’internazionalizzazione, sia all’interno del mondo delle imprese, sia all’interno dell’Amministrazione regionale al fine di preparare adeguatamente il capitale umano locale ad accogliere le opportunità e le sfide poste in essere dal mercato globale. La struttura, così definita, intende rappresentare un valido supporto per la progettazione e la realizzazione di iniziative legate all’ambito della formazione e del lavoro, svolgendo il ruolo di connettore tra gli attori regionali e le comunità di IRE. L’obiettivo generale dell’osservatorio pugliese è dunque quello “dell’internazionalizzazione della formazione” ovvero aprire il sistema Puglia oltre che attraverso azioni di promozione del sistema economico, anche sviluppando rapporti di collaborazione con realtà estere, al fine di acquisire conoscenze sociali e culturali utili per favorire la proiezione e lo sviluppo del territorio in ambito internazionale. 1.2 L’organizzazione e la struttura dell’Osservatorio Regionale L’Osservatorio si prefigura come un Servizio dell’“Osservatorio del Mercato del Lavoro e Orientamento Professionale”, già approvato con Legge regionale n. 15 del 7/8/2002 la cui denominazione ufficiale nel 2004 fu “Osservatorio sui processi formativi e lavorativi degli IRE”. L’attuazione di politiche innovative per la promozione dei processi di internazionalizzazione dei sistemi produttivi locali ben si accompagna, infatti, alla necessità di diffondere una nuova cultura dell’internazionalizzazione, sia all’interno del mondo delle imprese, sia all’interno dell’Amministrazione regionale al fine di preparare adeguatamente il capitale umano locale ad accogliere le opportunità e le sfide poste in essere dal mercato globale. La struttura, così definita, intende rappresentare un valido supporto per la progettazione e la realizzazione di iniziative legate all’ambito della formazione e del lavoro, svolgendo il ruolo di connettore tra gli attori regionali e le comunità di IRE. L’obiettivo generale dell’osservatorio pugliese è dunque quello “dell’internazionalizzazione della formazione” ovvero aprire il sistema Puglia oltre che attraverso azioni di promozione del sistema economico, anche sviluppando rapporti di collaborazione con realtà estere, al fine di acquisire conoscenze sociali e culturali utili per favorire la proiezione e lo sviluppo del territorio in ambito internazionale. Gli obiettivi specifici attraverso i quali l’Osservatorio intende facilitare il consolidarsi di accordi e scambi tra la Puglia e i Paesi di emigrazione sono dunque:

Creazione e promozione di reti e di partnership tra soggetti nel territorio e soggetti esteri (reti culturali, iniziative associative, reti sociali);

Page 19: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

19

Stabilire accordi e scambi tra i soggetti regionali e soggetti all'estero per la realizzazione di percorsi formativi, lo sviluppo di metodologie formative, la mobilità di personale qualificato;

Promozione di accordi per il riconoscimento di titoli professionali e competenze formative;

Promozione di accordi e scambi per l'alta formazione e la formazione a distanza;

Promozione di convenzioni per borse di studio, stage, lavoro temporaneo per giovani diplomati e laureati pugliesi presso aziende e/o organizzazioni di italiani residenti all'estero ;

Promozione di iniziative formative per la creazione di imprese partenariali tra soggetti regionali e soggetti omologhi all'estero appartenenti a comunità italiane;

Promozione di scambi di formatori e progettisti di formazione;

Realizzazione di moduli da inserire nei percorsi dell'obbligo formativo, al fine di sviluppare nelle giovani generazioni la cultura dell'internazionalizzazione;

Istituzione di un tavolo permanente di programmazione integrata tra gli Assessorati Sviluppo economico, Diritto allo studio, Ecologia, Mediterraneo, Risorse Agroalimentari, Solidarietà, Trasparenza e cittadinanza attiva, Trasporti e vie di comunicazione, Turismo e Industria Alberghiera, definito Gruppo di Azione Regionale (GAR), il cui compito sarà quello di acquisire e trasferire una metodologia utile alle strategie di internazionalizzazione della Regione nonché suggerire e segnalare tutte le possibili iniziative utili per favorire i legami con gli italiani all’estero, ai fini dello sviluppo locale;

costituzione di gruppi di lavoro interassessorili per la rilevazione delle esigenze formative dei funzionari regionali e conseguentemente attuare interventi di formazione mirati ad accrescere le competenze richieste dal mondo del lavoro e per favorire un corretto sviluppo della Società dell’Informazione;

analisi sistematica delle le Misure del Fondo Sociale Europeo utile per la realizzazione di interventi formativi mirati ad accrescere le competenze richieste dal Mondo del lavoro e per il consolidamento del processo di internazionalizzazione della formazione di qualità;

promozione e diffusione di una cultura maggiormente orientata all’internazionalizzazione, sia all’interno delle istituzioni regionali, sia tra gli attori dello sviluppo locale e gli operatori economici, incrementando e stabilizzando i legami e le opportunità di scambio di know how con le comunità di italiani all’estero;

incentivazione dello sviluppo di reti di collegamento reali e virtuali, offerta di servizi e strumenti che prevedano anche l’utilizzo delle TIC, finalizzati ad accrescere le conoscenze e competenze specifiche a supporto dei processi di sviluppo internazionale.

Dall’inizio della sua sperimentazione, ad oggi, l’Osservatorio pugliese ha modificato ed evoluto la propria fisionomia, in funzione delle attività poste in essere, cercando di offrire servizi sempre più tarati agli obiettivi prefissati.

Page 20: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

L’OSSERVATORIO REGIONALE

20

Una delle attività di sostegno all’Azione di Sistema della Regione Puglia, è stata avviata con la pubblicazione – giugno 2004 - dei primi avvisi sul BURP che introducevano criteri di premialità, in sede di valutazione di merito, per progetti che rendessero cantierabili gli accordi sottoscritti all’interno del programma di partenariato territoriale con gli italiani all’estero (PPTIE). A partire da tale data, dunque, tutti i bandi coerenti con il progetto di internazionalizzazione del sistema della formazione hanno previsto i su menzionati criteri di premialità. Nel 2005 si è rafforzato sempre più l’obiettivo dell’Osservatorio ITENETs riguardante lo sviluppo e l'internazionalizzazione nel campo del lavoro e della formazione professionale, utilizzando come strategia fondamentale la creazione di legami stabili con gli italiani residenti all'estero (IRE). Difatti la sua denominazione cambiò in: “Osservatorio sui processi formativi e lavorativi all’estero”. La formazione e l'impiego costituiscono due fonti informative importanti per capire come possono essere sfruttati i sistemi formativi e professionalizzanti della Regione Puglia, per migliorare l'occupabilità della popolazione residente in Puglia in sinergia e scambio con i pugliesi, e più in generale con gli italiani residenti all'estero. L'Osservatorio “sui processi formativi e lavorativi degli italiani all'estero” si configura, quindi, come uno strumento a disposizione dei sistemi formativi e dell'impiego per una conoscenza articolata e aggiornata delle caratteristiche socio-economiche della Regione Puglia, dei territori di emigrazione, delle comunità italiane all'estero e delle loro attività produttive, nonché delle opportunità di sostegno per la realizzazione di attività formative ed iniziative per lo sviluppo territoriale. Nel 2005 l’Osservatorio, a supporto dell’attività istituzionale regionale per l’attività prevista dal PON ATAS, ha definito una ulteriore attività di sistema elaborando specifiche schede tecniche da inserire nei bandi emanati dall’Assessorato alla Formazione. Difatti l’inserimento delle suddette schede mirava al consolidamento del processo di internazionalizzazione avviato e costituiva l’obiettivo strategico del Settore Formazione Professionale, teso alla instaurazione ed al rafforzamento di rapporti di reciproco vantaggio tra i diversi partners sia territoriali che esteri – nonché, all’ internalizzazione dei servizi offerti dall’Osservatorio ITENETs “sui processi formativi e lavorativi all’estero” a supporto dell’Amministrazione regionale. Ne consegue che con il tempo, giungendo al 2006, grazie anche al supporto dell’Osservatorio ITENETs, in Regione Puglia si può parlare di "internazionalizzazione del sistema della formazione" quale strumento di crescita culturale, non solo legato al proprio territorio ma allargato all'esperienza e alla conoscenza delle metodologie sviluppatesi in altri paesi grazie alla presenza e all'ingegno degli IRE. Ciò significa, peraltro, aprire il sistema Puglia, oltre che attraverso azioni di promozione del sistema economico, anche sviluppando rapporti di collaborazione con realtà estere, al fine di acquisire conoscenze sociali e culturali utili per favorire la proiezione del territorio in ambito internazionale. Infatti il processo di internazionalizzazione a cui la Regione Puglia, come il resto del paese, è sollecitata ormai da tempo, coinvolge in maniera imprescindibile anche il ruolo della “formazione”, nell’ottica di accrescere il livello di competitività del territorio; non si può ignorare la necessità di creare figure professionali in grado di operare con strumenti e competenze adeguate al processo di globalizzazione in atto ed alla conseguente, rapida evoluzione degli elementi giuridici, politici ed economici ad essa connessi.

Page 21: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

21

Il sistema formativo rappresenta inevitabilmente un tassello fondamentale non solo per sviluppare la capacità innovativa locale, ma anche per far fronte ai cambiamenti derivanti dai processi di integrazione sovranazionale. Queste considerazioni avvalorano l’importanza della collocazione dell’Osservatorio ITENETs Puglia, nell’ambito del Settore Formazione Professionale dell’Assessorato al Lavoro, Cooperazione e Formazione Professionale (vedi Tabella 1.1). L’Osservatorio ITENETs della Puglia ha operato e continua ad operare con la finalità di sensibilizzare gli attori del territorio e le associazioni dei pugliesi all’estero per fungere da raccordo tra la realtà locale e nazionale e la componente estera, per sviluppare azioni di scambio culturale e azioni di partenariato, soprattutto in campo formativo. Moltissimi sono stati i contatti avuti nel corso degli anni passati: sono state coinvolte sia le Università pugliesi, sia gli enti di formazione professionale accreditati, sia le camere di commercio che le associazioni regionali per gli emigranti, nonché le aziende del settore della logistica, le associazioni di categoria e tutti gli assessorati regionali. Attraverso questa attività di scouting è stato possibile raggiungere il risultato di firmare con numerosi attori del territorio lettere di intenti, ovvero accordi di collaborazione, che nell’ immediato futuro consentiranno all’Osservatorio - e quindi alla Regione - di strutturare una rete professionale, da orientare in comunità tematiche, da interconnettere con gli attori esteri e con le reti degli altri sei Osservatori delle regioni italiane Ob. 1, per la creazione di una rete molto più allargata. L’obiettivo, già sostanzialmente conseguito, è dunque quello di costituire gruppi di lavoro interassessorili per la rilevazione delle esigenze dei funzionari regionali e conseguentemente attuare interventi di assistenza tecnica (affiancamento consulenziale) mirati ad accrescere le competenze richieste dal mondo del lavoro e per favorire un corretto sviluppo della Società dell’Informazione, attraverso il supporto e la partecipazione attiva degli IRE. Il GAR si interfaccia con l’Osservatorio fornendo tutte le informazioni necessarie agli utenti della piattaforma (stakeholders del territorio ed esteri) nonché con contatti utili ad allargare la rete professionale in via di sviluppo. 1.2.1 Composizione del GAR (Gruppo di Azione Regionale) Viene qui di seguito riportato l’elenco degli Assessorati e dei funzionari partecipanti al Gruppo di lavoro interassessorile: Assessorato alla Programmazione Settore SPRINT- Funzionario/Dirigente di contatto: Donato Dellino; Centro Regionale Orientamento di Taranto - Funzionario/Dirigente di contatto: Maria Grazia Falcone; Assessorato al Mediterraneo - Cooperazione con i Paesi in via di sviluppo - Funzionario/Dirigente di contatto: Margherita Spinelli Assessorato all’Agricoltura-Osservatorio Imprenditoria femminile in agricoltura - Funzionario/Dirigente di contatto: Angelica Anglani; Assessorato alla Pubblica Istruzione - Università della Terza Età - Funzionario/Dirigente di contatto: Tiziana Di Cosmo; Assessorato Diritto allo Studio - Funzionario/Dirigente di contatto: Adele Stifani;

Page 22: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

L’OSSERVATORIO REGIONALE

22

Assessorato Promozione Attività Produttive-Settore Industria - Funzionario/Dirigente di contatto: Daniela Daloiso; Assessorato al Turismo - Funzionario/Dirigente di contatto: Domenica Genchi; Assessorato al Lavoro,Cooperazione e Formazione Professionale- Servizio EQUAL - Funzionario/Dirigente di contatto: Maria Rosaria Montavano; Assessorato alla Solidarietà Sociale -Settore Politiche Migratorie- Funzionario/Dirigente di contatto: Raffaella Pallamolla; Assessorato alla Programmazione - Funzionario/Dirigente di contatto: Vita Montanaro; Assessorato al Mediterraneo - Funzionario/Dirigente di contatto: Flavia Chirianni; Assessorato al Lavoro Cooperazione e Formazione Professionale - Funzionario/Dirigente di contatto: Anna LoBosco;

Tabella 1.1Osservatorio ITENETs Regione Puglia: scheda sintetica

Nome Osservatorio sui processi formativi e lavorativi degli

Italiani all’estero

Collocazione

Assessorato al Lavoro, Cooperazione e Formazione Professionale

Ufficio presso “Osservatorio del Mercato del Lavoro e Orientamento Professionale” Viale Corigliano, 1 70123 - Zona Industriale - BARI Tel. +39. 080 5405502 Fax: +39.080 540 5506 e-mail: [email protected]

Accreditamento istituzionale

Nota ufficiale Prot. n. 34/1845/FP del 25.03.04 e Nota Prot. n. 34/5071/FP del 4.10.2004 del Dirigente del Settore Formazione Professionale alla DGIEPM–MAE.

Ruolo del GAR In fase di stabilizzazione

Organigramma

4 persone:

• 1 funzionario regionale

• 3 esperti forniti dal Progetto ITENETs

Direttore / Responsabile

Dr.ssa Giulia Veneziano

Settore Formazione Professionale Regione Puglia

Ricercatore Dr. Tommaso Cozzi

Esperto del Progetto ITENETs

Documentalista / Gestore

dei servizi

Sig.ra Patrizia Mannella

Esperta del Progetto ITENETs

Documentalista / Gestore

dei servizi

Dr.ssa Annarita Loconsole

Esperta del Progetto ITENETs

Progetto pilota di sperimentazione dell’Osservatorio regionale

“Creazione di una rete con comunità italiane negli Stati Uniti d’America, per la costruzione di profili professionali e curricula formativi di supporto allo sviluppo della logistica integrata, per favorire l’internazionalizzazione dei porti e degli interporti pugliesi” (Tab.2)

Page 23: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

23

Tabella 2.2 Progetto pilota di sperimentazione del sistema di servizi in rete dell’Osservatorio ITENETs Regione Puglia

Titolo “Creazione di una rete con comunità italiane negli USA per la costruzione di profili professionali e curricula formativi di supporto allo sviluppo della logistica integrata, per favorire l’internazionalizzazione dei porti e degli interporti pugliesi“

Ente promotore Osservatorio sui processi formativi e lavorativi degli italiani all’estero

Settore Formazione Professionale

Assessorato al Lavoro, Cooperazione e Formazione Professionale - Regione Puglia

Obiettivo generale Favorire lo sviluppo in Puglia di profili professionali innovativi tramite lo scambio di esperienze e know how con aree di eccellenza all’estero a forte emigrazione italiana.

Obiettivi specifici Rafforzare il sistema di servizi in rete creato dall’Osservatorio sui processi formativi e lavorativi degli italiani all’estero tra la Puglia ed i principali paesi di emigrazione italiana

Trasferire nel sistema della formazione professionale pugliese best practices e know how nel settore della logistica portuale, da centri di eccellenza all’estero per il tramite delle comunità di italiani ivi residenti

Favorire il processo d’internazionalizzazione della Puglia, in particolare nel settore della formazione professionale, attraverso la costruzione di partenariati internazionali nel settore della logistica portuale integrata.

Beneficiari Diretti: il sistema della Formazione Professionale in Puglia

Indiretti: i partecipanti ai corsi di formazione professionale, il settore della logistica portuale pugliese

Partenariato Osservatorio sui processi formativi e lavorativi degli italiani all’estero della Regione Puglia, i GAR e la rete di Enti regionali coinvolti nel tavolo tecnico

Enti internazionali coinvolti (Autorità portuali, Camere di Commercio Italiane all’Estero, Università locali, ecc.) e i focal point negli USA.

Paese d’interesse Stati Uniti d’America (Miami, Houston, New York, Filadelfia, Boston)

Durata 2005

Page 24: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

L’OSSERVATORIO REGIONALE

24

1.3 I servizi e i progetti Come ampiamente evidenziato nei paragrafi precedenti obiettivo dell’Osservatorio ITENETS Puglia è di favorire “l’internazionalizzazione della formazione” ovvero aprire il sistema Puglia oltre che attraverso azioni di promozione del sistema economico, anche sviluppando rapporti di collaborazione con realtà estere, al fine di acquisire conoscenze sociali e culturali utili per favorire la proiezione del territorio in ambito internazionale. L’Osservatorio ITENETs della Regione Puglia propone, allora, per l’anno 2006, l’erogazione di una serie di servizi i cui beneficiari sono alcuni Assessorati, ritenuti particolarmente strategici per il raggiungimento degli obiettivi indicati, nonché alcuni attori del territorio, con cui l’Osservatorio ITENETs Puglia ha stipulato dei protocolli d’intesa, da porre in rete con i predetti assessorati. L’attività dell’Osservatorio ITENETs Puglia per il 2006 dunque, si articolerà in iniziative volte proprio in tal senso, attraverso l’erogazione di servizi mirati rispetto alle esigenze evidenziate dal territorio ma anche dai soggetti esteri con cui è entrato ed entrerà in contatto attraverso la Community di progetto, per uno scambio proficuo che diriga l’azione messa in atto proprio nel senso dell’internazionalizzazione della formazione Tipologia di servizi offerti dall’Osservatorio a supporto degli attori/uffici: 1) Animazione del territorio, delle associazioni dei pugliesi nel mondo L’Osservatorio regionale ha effettuato nel tempo e continua a svolgere, un’importante attività di animazione del territorio (invio di informative puntuali sulle potenzialità della piattaforma ITENETS, sui bandi emanati dal Settore F.P., agli attori locali e alle Associazioni degli italiani residenti all’estero, informative sui bandi emanati all’estero) fornendo un servizio di assistenza personalizzata agli enti di formazione professionale del territorio per la presentazione di proposte progettuali in risposta ai bandi a carattere internazionale. 2) Connettere gli attori per la creazione di reti e partnership L’Osservatorio configurandosi quale strumento fondamentale per la costruzione della partnership dovrà consentire agli attori interessati di incontrarsi e di valutare opportunità di partenariato. Attraverso gli strumenti informativi, la struttura pone le premesse per valutare e selezionare gli attori con le caratteristiche più appropriate alla realizzazione di una specifica iniziativa di internazionalizzazione che abbia come scenario di riferimento le Regioni Ob. 1 da una parte, e le comunità italiane residenti all’estero dall’altra. 3) Fornire strumenti L’Osservatorio permette di monitorare gli strumenti esistenti, a livello internazionale, nazionale, regionale e locale, utilizzabili per la realizzazione di iniziative per lo sviluppo locale e l'internazionalizzazione, quali le varie tipologie di finanziamento, la legislazione di sostegno, di incentivazione e agevolazione,

Page 25: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

25

ecc., gli sportelli per l'internazionalizzazione, gli strumenti esistenti nel campo della formazione e della cooperazione 4) Trasferire best-practices L’Osservatorio analizza best-practices, iniziative, progetti significativi, idee progettuali e i relativi obiettivi, contenuti, destinatari, beneficiari, partner, finanziamenti, risultati ottenuti, difficoltà incontrate. Costituirà un fonte di stimoli e suggerimenti per il lavoro di progettazione. 5) Predisporre quadri conoscitivi del proprio contesto socio-economico Attraverso l’implementazione del Centro di Documentazione della piattaforma ITENETs L’Osservatorio permette di osservare, raccogliere, elaborare informazioni e trasformarle in conoscenza sistematica e funzionale agli obiettivi generali del progetto; tali dati saranno fruibili gratuitamente attraverso l’accesso alla piattaforma ITENETs. Vengono qui di seguito riportati i servizi in via di erogazione per l’anno 2006, così come rivenienti dall’analisi del fabbisogno effettuata in collaborazione con gli Assessorati beneficiari. Tali attività rappresentano l’asse portante del Piano di Lavoro 2006 dell’Osservatorio. L’esposizione è volutamente schematica la fine di meglio evidenziare l’essenza degli interventi.

• a) Assessorato Lavoro, Cooperazione e Formazione Professionale –settore formazione Professionale : Analisi della qualità per l’internazionalizzazione della formazione: casi di successo, fabbisogno formativo, proposte di sviluppo in Puglia

• b) Assessorato alla Pubblica Istruzione: assistenza per la creazione

e sviluppo di reti scientifiche nel mondo accademico, per l’incremento dell’Alta Formazione, attraverso le comunità di IRE;

• c) Assessorato al Mediterraneo: Assistenza per la creazione e lo

sviluppo di reti culturali, formative, imprenditoriali nei Balcani e nei PVS, attraverso la comunità degli IRE.

• d)Assessorato alle Attività Produttive: Assistenza per la creazione

e lo sviluppo di reti imprenditoriali pugliesi nel mondo, attraverso la comunità degli IRE.

• e) Assessorato al Turismo : Assistenza per la diffusione delle attività

promozionali turistiche pugliesi, attraverso la comunità degli IRE. • f) Universus CSEI: Assistenza per la creazione e lo sviluppo di reti

scientifiche nel mondo accademico per l’incremento dell’alta formazione, attraverso la comunità degli IRE.

• g) Tecnopolis: assistenza per lo sviluppo di reti tecnologiche ed

infrastrutturali internazionali, attraverso le comunità di IRE.

Rientrano nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Puglia per il 2006, la programmazione di attività riconducibili trasversalmente alle categorie precedenti e che rivestono carattere permanente. Si evidenziano la produzione

Page 26: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

L’OSSERVATORIO REGIONALE

26

di news; articoli per la newsletter mensile; la selezione e monitoraggio costante delle nuove candidature per la community; l’animazione della comunità; l’inserimento di nuovi documenti nel centro di documentazione; la gestione della FAD; la realizzazione di incontri di lavoro ed eventi di carattere seminariale; l’ elaborazione di possibili richieste di collaborazione con l’Osservatorio sui processi formativi e lavorativi all’estero; l’organizzazione gestionale di contatti con attori locali e non solo per future partnership; l’erogazione ad utenti di informazioni generali sul funzionamento dell’Osservatorio; la predisposizione di presentazione delle attività dell’Osservatorio regionale per la rete estera, con schede puntuali sulle attività regionali verso ciascun paese di emigrazione , aggiornate bimestralmente; l’ organizzazione di attività di orientamento/formazione a funzionari regionali sull’uso dell’Osservatorio regionale; l’implementazione del piano di comunicazione centrale a livello regionale; il supporto alle attività di monitoraggio e valutazione del progetto ITENETs per gli aspetti regionali; il supporto organizzativo e partecipazione al Convegno di fine progetto . Gli elaborati attualmente già strutturati, in coerenza con la rilevazione del fabbisogno effettuata presso i fruitori dei servizi dell’Osservatorio, sono i seguenti:

• n. 6 schede diagnostiche di assistenza (schede clienti); • elaborazione di output di assistenza tecnica per ciascuna delle strutture

assistite; • elaborazione di un progetto formativo e di analisi sul “Knowledge

Management per l’Internazionalizzazione” a favore di Dirigenti Regionali e Manager di Imprese (dietro richiesta degli Ass. al Turismo ed alle Attività Produttive);

• elaborazione di una ricerca sulle metodologie di valutazione dei processi formativi (dietro richiesta dell’Ass. alla Formazione);

• elaborazione di macro-progettazione di due Comunità di Pratica Tematiche su Formazione ed Internazionalizzazione

Inoltre sono stati predisposti i seguenti documenti, contenuti nelle “schede clienti”:

• pre-analisi socio economica dell’Egitto e ruolo degli IRE per l’Assessorato al Mediterraneo;

• metodologia di rilevazione del fabbisogno formativo per l’azione strategica dell’Ass.to alla Formazione;

• metodologia di declinazione degli “Standard Formativi” per l’Ass.to alla Formazione;

• elaborazione di un “repertorio” di casi di successo nella formazione in USA e Francia;

• indicazione di soggetti/strutture da porre in rete per lo sviluppo delle attività strategiche degli Assessorati e degli altri Attori del territorio;

• elaborazione di oltre 20 schede informative inserite nel CD per il collegamento in rete del GAR con referenti internazionali qualificati;

• breve presentazione dell’Osservatorio e focus USA; • elaborazione di news e newsletter; • mailing list mirate rispetto agli obiettivi di lavoro 2006. E’ da evidenziare, infine, come l’Osservatorio ITENETs Puglia sia stato individuato, nell’ambito del Documento di Programmazione Strategica 2007/2013 della Regione Puglia, tra le strutture di riferimento abilitate allo sviluppo e supporto dei processi di internazionalizzazione, con esplicito richiamo ai Progetti/Azioni PPTIE ed ITENETs, posti in essere nell’ambito dell’Osservatorio stesso.

Page 27: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

2. LA RETE REGIONALE, GLI ATTORI DEL TERRITORIO E IL PROCESSO DI CREAZIONE DI LEGAMI STABILI

I fabbisogni di

internazionalizzazione attraverso gli IRE della rete regionale

La rete degli attori locali

2. LA RETE REGIONALE, GLI ATTORI DEL TERRITORIO E IL PROCESSO DI CREAZIONE DI LEGAMI STABILI

I fabbisogni di

internazionalizzazione attraverso gli IRE della rete regionale

La rete degli attori locali

Page 28: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA RETE REGIONALE

28

2. La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami stabili.

2.1 I fabbisogni di internazionalizzazione attraverso gli IRE della rete regionale. “Secondo gli obiettivi di Lisbona, l’Europa deve possedere entro il 2010 l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile, con nuovi e migliori posti di lavoro ed una maggiore coesione sociale e rispetto dell’ambiente”.3 Per perseguire tale obiettivo la Puglia deve divenire in primo luogo una Regione più innovativa, competitiva ed inclusiva con nuovi e migliori posti di lavoro nella quale gli obiettivi di sostenibilità e competitività dello sviluppo possano essere raggiunti unitamente a quelli della coesione sociale e di più elevati livelli di benessere e di qualità della vita. La Puglia deve quindi divenire una regione più aperta dal punto di vista dell’economia e dei sistemi produttivi, in cui la promozione dell’internazionalizzazione e il ruolo della cooperazione internazionale possano consolidare il concetto di “Regione Mediterranea”. Tale obiettivo si raggiunge attraverso due direttrici di sviluppo fortemente collegate fra loro: 1) La qualificazione della proiezione dell’immagine della regione sui principali mercati mondiali ed il consolidamento della relativa posizione internazionale attraverso la valorizzazione delle eccellenze territoriali, settoriali e culturali. Inoltre appare indispensabile il rafforzamento della partecipazione ai processi di partenariato e di cooperazione soprattutto nella prospettiva del ruolo centrale dell’Italia ed in primo luogo della Puglia nella realizzazione e partecipazione al mercato di libero scambio nel Mediterraneo, previsto per il 2010, in funzione degli obiettivi del Processo di Barcellona; 2) Il rafforzamento della capacità proattiva degli attori regionali nei vari settori economici,culturali ed istituzionali in relazione alla partecipazione sia ai processi di internazionalizzazione e di cooperazione, guardando ai Paesi esterni all’Europa, con particolare attenzione ai mercati emergenti, sia ai vantaggi del mercato interno europeo, per via di una maggiore e migliore accesso alle conoscenze, alle competenze ed agli strumenti finanziari necessari.”4 In linea con gli orientamenti citati dalla strategia di Lisbona, la visione strategica della Regione Puglia in tema di internazionalizzazione è volta ad intensificare la partecipazione regionale ai processi di partenariato, alla integrazione ed alla apertura internazionale nonché alla valorizzazione del ruolo dell’Amministrazione Regionale e del più ampio sistema delle autonomie locali, quali propulsori delle strategie di sviluppo e di competitività internazionale del territorio. Al fine di supportare le sinergie indispensabili per la realizzazione degli indirizzi strategici sopra indicati, occorre qualificare le risorse umane e promuovere

3 Documento Strategico Regionale 2007-2013 4 Documento Strategico Regionale 2007-2013

Page 29: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

29

figure professionali in grado di partecipare al processo di globalizzazione in atto. Alla formazione, dunque, va assegnato un ruolo di particolare importanza come mezzo di sviluppo del capitale sociale della comunità locale per il raggiungimento degli obiettivi di occupabilità, di coesione e di inclusione sociale. In questa ottica il territorio è percepito non più solo come uno spazio in cui muoversi e collocarsi con un determinato bagaglio formativo, ma come un contesto più ampio ed articolato fatto di relazioni sociali, di tradizioni storiche, di culture, di politiche, di tessuti associativi e di assetti istituzionali il cui obiettivo prioritario sia la costruzione di un sistema di società maggiormente inclusiva e coesa sia nelle condizioni di occupabilità, sia per quanto concerne un più efficace sistema di welfare. Alla luce di queste considerazioni l’internazionalizzazione dovrebbe essere correlata alla necessità di aprire il territorio oltre che attraverso azioni di promozione del sistema economico, a rapporti di collaborazione con realtà estere al fine di acquisire conoscenze sociali e culturali utili per favorire la proiezione del territorio verso l’area internazionale. Per il perseguimento di tale obiettivo un ruolo essenziale va attribuito al sistema dell’istruzione e al sistema formativo che, più di altri, possono contribuire a creare un terreno favorevole allo sviluppo di professionalità innovative, in grado di adattarsi ai cambiamenti continui della società. Da uno studio effettuato dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) “Uno sguardo all’educazione”, si evince che il rendimento dell’investimento nella formazione è in Italia più basso che negli altri Paesi a causa del ritardato ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Il picco negativo si raggiunge nel Mezzogiorno dove la transizione scuola-lavoro è più lunga. Sono proprio gli investimenti scarsi a produrre i danni peggiori: la fuga di cervelli è la prima conseguenza unita alla esigua costruzione ed animazione di reti internazionali che va a scapito della ricerca e dello sviluppo. Per l’internazionalizzazione della formazione è determinante la costruzione di reti e di relazioni tra i sistemi regionali della formazione professionale, della scuola e dell’Università per rispondere ai bisogni di conoscenze e di competenze provenienti dalla collettività pugliese. La promozione dei processi di internazionalizzazione a sostegno del sistema educativo e lavorativo è prioritariamente destinata ai referenti istituzionali e a tutti gli attori del mercato del lavoro locale e mira all’acquisizione di conoscenze, competenze ed esperienze di successo, alla individuazione e promozione di interventi efficaci e replicabili sul versante dell’assistenza tecnica, della formazione, delle politiche attive del lavoro nonché alla individuazione e alla redazione di strumenti legislativi e finanziari adeguati. Un importante obiettivo strategico individuato per la qualificazione del “Sistema Puglia”, è quello che prevede lo sviluppo di strumenti di rilevazione dei bisogni imprenditoriali per favorire ed innalzare i processi di conoscenza e formazione delle risorse umane; sia di quella specialistica che di quella continua per orientare sistematicamente la filiera istruzione, formazione e lavoro verso l’internazionalizzazione. Tutto ciò ha come obiettivo la stabilizzazione di legami, il trasferimento di know-how e, ancora, la costruzione di profili professionali e curricula formativi funzionali allo sviluppo internazionale.

Page 30: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA RETE REGIONALE

30

L’internazionalizzazione della formazione, se realizzata, renderà sistemiche e trasversali tutte le azioni programmate dai vari Assessorati Regionali. Un obiettivo importante della prossima Programmazione dovrebbe consistere, pertanto, nel fornire un contributo al rafforzamento della dimensione cognitiva della formazione in rapporto ai processi di globalizzazione dell’economia e del lavoro. In questa direzione un ruolo importante può essere svolto dall’inclusione delle competenze delle “eccellenze” italiane all’estero all’interno dei dispositivi dell’offerta formativa; particolarmente, quella riferita allo sviluppo del territorio ed alla cooperazione transnazionale. A tal fine, è vitale chiedersi:

- - quali competenze entrano in gioco nei processi di internazionalizzazione e di mobilità?;

- - mediante quali strategie e dispositivi esse si possono sviluppare?; - con quali infrastrutture e tipologie di intervento?;

e infine, - - “chi dovrebbe fare cosa”?, Quindi i ruoli e le specifiche azioni di

competenza per favorire tale sviluppo. -

A ciascuna di queste quattro domande occorrerà rispondere, da un lato, con “interventi sulle persone” (informazione, formazione, consulenza) volti a sviluppare le conoscenze, capacità e le risorse personali necessarie (motivazioni, interessi, fiducia, intenzioni) e dall’altro, con “azioni di sistema e dispositivi” (che costituiscono le infrastrutture per la mobilità e l’internazionalizzazione) volti a creare le condizioni perché tali conoscenze, capacità, e risorse personali possano esprimersi, passando dallo stato di “disposizione” potenziale (competenza) a quello di “azione” effettiva (comportamento). Per ciò che riguarda la Puglia, gli interventi possibili/desiderabili appartengono alle seguenti tipologie: 1) informazione, nell’ambito della “normale” attività curriculare, sull’impatto della globalizzazione e della internazionalizzazione; 2) formazione sulle competenze-chiave per la mobilità (di base e trasversali, nel linguaggio italiano); 3) formazione tecnica, manageriale, imprenditoriale “specifica” per tipologia di impresa, mercato, settore; formazione per l’innovazione (competenze applicative, organizzative, connettive); 4) formazione “anticipatoria” per la mobilità, realizzabile in Puglia mediante una didattica adeguata: simulazioni, project work, progetti mirati; scambi di esperienze/tirocini con estero; consulenza, accompagnamento e trasferimento di know-how con l’estero su progetti specifici (sia in entrata che in uscita dal nostro Paese). Ulteriori tipologie si possono realizzare sul nostro territorio per favorire processi mirati di familizzazione di personale straniero (manager, personale specializzato) mediante programmi strutturati di ospitalità ed accostamento ai nostri sistemi produttivi, culturali, istituzionali. Per ciò che riguarda i Paesi Esteri, gli interventi possibili appartengono alle seguenti tipologie: 1) definizione di una mappa (data-base) delle opportunità e degli attori “rilevanti” per la mobilità e la internazionalizzazione;

Page 31: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

31

2) analisi fabbisogni e la individuazione dei target da coinvolgere prioritariamente; 3) raccordo con istituzioni e associazioni locali; 4)informazioni su sistemi e “regole” locali; politiche di “accoglienza” e supporto all’ inserimento; 5) promozione di scambi di esperienze/tirocini; 6) promozione di reti locali e di partenariati; 7) politiche di sostegno finanziario; 8) promozione di una “cultura” della transnazionalità. Per quanto precedentemente esplicitato è fondamentale in sintesi promuovere, attraverso l’Osservatorio sui processi formativi e lavorativi all’estero, la diffusione di una cultura maggiormente orientata all’internazionalizzazione, sia all’interno delle istituzioni regionali, sia tra gli attori dello sviluppo locale e gli operatori economici, incrementando e stabilizzando i legami e le opportunità di scambio di know how con le comunità di italiani all’estero. L’obiettivo principale del progetto ITENETs consiste nel trasformare l’emigrazione italiana in una risorsa per lo sviluppo locale delle Regioni Obiettivo1. La progettazione degli Osservatori regionali si inscrive nell’ambito delle iniziative per lo sviluppo locale e la creazione di legami stabili con gli italiani residenti all’estero. Il lavoro di progettazione regionale in Puglia è stato svolto dal Gruppo di Azione Regionale5 con la partecipazione aggiunta di funzionari appartenenti alle Province della Regione (Bari, Lecce, Taranto e Brindisi). Le attività di progettazione sono state elaborate a partire dalle linee guida (elaborate dal GAR nel febbraio 2003). Tali linee guida possono essere considerate gli obiettivi da realizzare attraverso lo strumento Osservatorio e sono: - incentivazione dell’investimento estero in Puglia; - commercializzazione all’estero del “Made in Puglia”; - sviluppo del sistema produttivo locale. Un’esigenza fondamentale, emersa nel 2004, da parte del gruppo di progettazione, è che l’Osservatorio funzioni come una “piazza” di incontro fra partner locali per lo sviluppo di progetti congiunti con gli italiani all’estero. È per tale ragione che si è ritenuto importante costruire una banca dati sui partner e sugli attori socio economici locali che, in vari ambiti, possano essere interessati a progetti di questo tipo. Il Gruppo di Azione Regionale, nel 2004, durante l’attività formativa ha individuato alcuni effetti che l’attività dell’Osservatorio avrebbe potuto avere sul territorio pugliese. Il principale effetto che si proponeva ottenere con la strutturazione di questo tipo di servizio era la promozione della vocazione progettuale dei soggetti coinvolti al fine di creare numerose iniziative progettuali in campo economico, sociale e culturale. Un secondo importante effetto è la sensibilizzazione delle imprese pugliesi verso i mercati esteri; tematica fondamentale e alla base stessa del progetto ITENETs e di tutte le attività del Ministero degli Affari Esteri per l’internazionalizzazione.

5 Seminario di Progettazione dell’Osservatorio ITENETs a livello regionale, Hotel La Fontanina, Ceglie Messapico (Brindisi), 24-26 novembre 2003

Page 32: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA RETE REGIONALE

32

Nel corso del 2005, l’Osservatorio ITENETs della Puglia ha lavorato al fine di sensibilizzare gli attori del territorio e le associazioni dei pugliesi all’estero sugli scopi e le opportunità veicolate dal progetto; la scorsa annualità - conclusasi con il Seminario del 5 dicembre a Bari - ha visto una notevole partecipazione della compagine socio-culturale pugliese, che sembra positivamente interessata a cogliere l’opportunità di un Osservatorio che funga da raccordo tra la realtà locale e nazionale e la componente estera, per sviluppare azioni di scambio culturale e azioni di partenariato, soprattutto in campo formativo. Moltissimi sono stati i contatti avuti nel corso dell’anno: sono state coinvolte sia le Università pugliesi, che gli enti di formazione professionale accreditati; le camere di commercio e le associazioni regionali per gli emigranti; le aziende del settore della logistica nonché le associazioni di categoria e tutti gli assessorati regionali. Attraverso tale azione sinergica è stato possibile raggiungere il risultato di firmare con numerosi attori del territorio lettere di intenti, ovvero accordi di collaborazione, che nell’immediato futuro consentiranno all’Osservatorio - e quindi alla regione - di strutturare una rete professionale, da scomporre in comunità tematiche, da interconnettere con gli attori esteri e con le reti degli altri sei Osservatori delle regioni italiane Ob. 1, per la creazione di una rete più vasta. Questa attività continua, con modalità analoghe, anche nel 2006. L’attività dell’Osservatorio ITENETs Puglia per il 2006, dunque, si articola in iniziative volte, attraverso l’erogazione di servizi mirati rispetto alle esigenze emerse dal territorio - ma anche dai soggetti esteri con cui l’Osservatorio è entrato ed entrerà in contatto attraverso la Community di progetto - ad alimentare uno scambio proficuo che diriga l’azione verso l’internazionalizzazione dei processi formativi. L’obiettivo è dunque quello di costituire gruppi di lavoro interassessorili per la rilevazione delle esigenze dei funzionari regionali e conseguentemente attuare interventi di assistenza tecnica (affiancamento consulenziale) mirati ad accrescere le competenze richieste dal mondo del lavoro e per favorire un corretto sviluppo della Società dell’Informazione. Il GAR, di concerto con l’Osservatorio, sta fornendo le informazioni necessarie agli utenti della piattaforma (stakeholders del territorio ed esteri) nonché ad ulteriori contatti utili per allargare la rete professionale che si vuole costruire attraverso il supporto degli IRE. L’Osservatorio per ciascun cliente, ha sviluppato (ovvero mappati/analizzati) i fabbisogni, cioè è stato effettuato il passaggio da analisi del bisogno ad analisi del fabbisogno, secondo la nota distinzione metodologica. Per ciascun fruitore sono state erogate puntuali indicazioni circa percorsi, metodologie, attività, scenari, strumenti, skills, standard, tutte mirate al soddisfacimento delle richieste emerse in fase di strutturazione del Piano di Lavoro, ed in conformità ad esso. Sono state consigliate le reti (essenzialmente di IRE) alle quali accedere, o da costruire e che hanno già sviluppato best practices alle quali ispirarsi per un’azione di benchmarking.

Page 33: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

33

In tale processo l’Osservatorio ha svolto un ruolo di supporto, assistenza, facilitazione consentendo la focalizzazione delle reali necessità di sviluppo delle attività istituzionali degli assistiti, ed orientando ad un approccio reticolare (conformemente agli obiettivi ITENETs), trasferendo competenze e metodologie. Saranno quindi rese operative le reti individuate e consigliate e che spaziano dalle comunità di IRE, alle strutture in cui sono presenti “uti singuli” IRE, a strutture/enti che vedano la partecipazione attiva di Italiani operanti all’estero (anche se non residenti), a strutture/enti internazionali utili per costruire una rete per il benchmarking. Tra i vari enti contattati nel 2006 per l’elaborazione del Piano di Lavoro, sono emerse due esigenze specifiche, cui è corrisposta l’elaborazione di due progetti mirati: - Ass.to alla Formazione: passaggio dalla declinazione di standard formativi di qualità per l’internazionalizzazione dei processi formativi (prevalentemente a partire da best practices già realizzate da IRE, – indicate nelle reti consigliate – o da altre strutture repertoriate), alla implementazione di un processo valutazione del sistema formativo pugliese nel suo insieme (e non di singoli progetti formativi) al fine di rendere conforme tale sistema agli standard di eccellenza sopra richiamati. A tal fine è stato predisposto un progetto di ricerca nel quale viene evidenziato cosa, come, quando valutare un sistema formativo per adeguarlo agli standard di competenze internazionali (standard già codificati sia a livello di UE – soprattutto in Francia – che USA). Inoltre la nuova dirigenza assessorile, ha richiesto un primo documento di focalizzazione del sistema formativo pugliese, del suo fabbisogno soddisfatto e non, possibilmente comparato ad altri sistemi formativi italiani. Tale richiesta trova la sua ragion d’essere nella necessità di una più approfondita conoscenza del sistema formativo meridionale e pugliese in particolare. - Ass.to al Turismo: individuazione di un profilo che, adottando un approccio trasversale per competenze, agevoli il processo di internazionalizzazione del sistema turistico pugliese, attraverso le reti di IRE. E’ stato predisposto un progetto di ricerca/analisi e formazione/intervento ritenuto dall’Ass.to al Turismo, modello di riferimento appropriato ed incisivo per il raggiungimento degli obiettivi di cui sopra. Infine tutti gli assistiti sono stati orientati verso la costituzione di una comunità di pratica tematica a scelta, in relazione ai propri fini istituzionali, tra “formazione” ed “internazionalizzazione”. La comunità di pratica ha lo scopo non solo di porre in comune esperienze interassessorili, ma anche di connettere in rete gli assistiti con strutture di IRE e non, con cui sviluppare un percorso di crescita professionale.

Page 34: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA RETE REGIONALE

34

2.2. La rete degli attori locali Favorire l’internazionalizzazione del territorio regionale rappresenta, pertanto, già da alcuni anni, una delle priorità delle politiche di sviluppo regionale per la Puglia. La graduale evoluzione del processo di apertura dei sistemi locali avviato nel passato tramite un approccio all’internazionalizzazione di natura tradizionale ha determinato nel tempo un nuovo paradigma dello sviluppo, che vede nel “sistema produttivo locale” l’“unità produttiva” di riferimento, anche dal punto di vista dell’internazionalizzazione, nonché, parallelamente, il passaggio dal concetto di “reti di impresa” a quello di “rete di territori”. La componente internazionalizzazione, per sua natura trasversale, se opportunamente valorizzata e potenziata, costituisce uno degli elementi portanti dello sviluppo regionale in tutte le sue forme. Il riconoscimento del ruolo determinante dell’interdipendenza fra le imprese ed il contesto territoriale in cui operano, fa sì che la dimensione locale del tessuto economico-produttivo rappresenti il contesto di riferimento principale anche per le politiche nazionali. Solo attraverso l’internazionalizzazione del sistema territoriale nel suo complesso, come già sottolineato, gli operatori locali possono infatti arricchirsi di una “visibilità” e di un’”identità” di area” capace di rappresentare l’unico vero vantaggio comparato internazionale all’interno dell’attuale contesto competitivo internazionale e di assicurare la competitività di lungo termine sui mercati mondiali, non solo alle produzioni riconducibili al “made in Italy” ma anche alle specificità culturali, ambientali e turistiche presenti sul territorio. Tale approccio comporta, necessariamente, il superamento della tradizionale concezione dell’internazionalizzazione limitata ai soli aspetti commerciali e produttivi a favore dell’adozione di un percorso di internazionalizzazione capace di coniugare ed integrare, in un’ottica internazionale, tutti gli interventi in campo economico, culturale e di cooperazione. 2.2.1 L’individuazione della rete del territorio : la “Stakeholders Analysis” Per creare una rete di contatti sul territorio il presupposto fondamentale è quello di conoscerne a fondo gli attori e il contesto socio culturale nonché istituzionale entro il quale essi si muovono. Infatti, dal 2003, l’attività del progetto ITENETs, ha focalizzato la propria attenzione verso una attenta analisi dei contesti socio economici, nell’ambito dei quali agiva, con l’obiettivo sia di conoscere a fondo il territorio sia, soprattutto, di coinvolgere gli attori interessanti, all’interno della propria rete. Un “ primo esperimento” è stato realizzato attraverso il Programma di Partenariato Territoriale con gli Italiani all’Estero (PPTIE) (agosto 2003/febbraio 2004) che ha contribuito a sensibilizzare il territorio sui temi dell’internazionalizzazione delle Regioni Obiettivo 1 attraverso il supporto delle Comunità di italiani residenti all’estero, attraverso un workshop per la realizzazione di accordi per iniziative di formazione e lavoro.

Page 35: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

35

Nel corso del 2004 invece, nell’ambito del progetto ITENETs, fu avviata, sui territori delle regioni Obiettivo 1, l’analisi degli attori del territorio meglio definita, secondo gli standards internazionali, “Stakeholders Analysis”. La ricerca ebbe come obiettivo quello di analizzare un campione significativo di attori del territorio al fine di identificare le grandi aree di interscambio tra gli Osservatori regionali e gli attori socio-economici locali, nella prospettiva di sviluppare un processo di co-decisione e co-progettazione che avrebbe visto coinvolti, tanto i primi, quanto i secondi, nella determinazione delle attività future del progetto stesso. In concreto, lo scopo di tale attività fu duplice: da un lato si voleva produrre una conoscenza approfondita degli attori del territorio attraverso l’analisi delle loro finalità statutarie, del loro modello organizzativo, del sistema di servizi in cui erano articolati, della rete di rapporti in cui erano inseriti, delle loro reali modalità di funzionamento al fine di proporre eventuali modelli di interazione tra essi e l’Osservatorio Regionale. Dall’altro, istruire gli “addetti ai lavori”, ovvero gli operatori degli Osservatori, ad una metodologia utile a proseguire autonomamente il cammino intrapreso nell’analisi del territorio. Si cercava, inoltre, di formulare alcune ipotesi di servizi che potevano essere realizzate all’interno delle aree di interscambio individuate, indicando le modalità operative in base alle quali procedere alla definizione delle convenzioni attuative dello scambio. L’indagine prendeva avvio dopo aver effettuato l’analisi di scenario, focalizzata sullo studio del materiale documentario precedentemente prodotto dall’Osservatorio e sulla raccolta di informazioni e dati reperibili attraverso Internet. Dopo questa fase preliminare di studio, fu possibile stilare una lista di possibili enti da coinvolgere nella ricerca. Le tipologie di enti presi in considerazione furono le seguenti: - LE CAMERE DI COMMERCIO; - I COMUNI; - I CENTRI PER L’IMPIEGO; - LE PARTI SOCIALI nella loro veste di:

gestori di Istituti di Formazione professionale e quindi parte integrante del sistema della formazione professionale;

fornitori di Servizi di Patronato e componenti delle Consulte Regionali sulle migrazioni;

componenti del Comitato di sorveglianza del POR; - LE ASSOCIAZIONI DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO. Data la peculiarità dell’Osservatorio Puglia e la forte concentrazione sui temi della formazione professionale e dello sviluppo delle risorse umane, fu stabilito, di concerto con il Responsabile dell’Osservatorio, di realizzare anche tre interviste ad istituti di formazione professionale e di approfondire, con tutti gli enti intervistati, eventuali servizi o progetti formativi realizzati. L’indagine in Puglia, condotta con la collaborazione attiva dell’Osservatorio Regionale ITENETs, interessò 12 enti, così suddivisi: - 1 Camera di Commercio (AICAI – Ente provinciale della Camera di Commercio di Bari)

Page 36: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA RETE REGIONALE

36

- 1 Comune (Ufficio AIRE, Comune di Bari) - 1 Associazione per i pugliesi nel mondo (AITEF) - 2 Centri per l’Impiego (Taranto e Bari) - 6 Parti Sociali, di cui 3 istituti di formazione professionale (SMILE Puglia, IFOA Puglia e CeLIPS), 1 associazione datoriale (Assindustria Bari) e 2 patronati (INCA-CGIL e ACLI) - 1 Altro enti (Federazione Regionale AICCRE - Associazione Italiana Per Il Consiglio dei Comuni e delle Regioni D'Europa). Al termine di tale attività,furono individuate tre possibili aree di collaborazione tra ciascun Osservatorio e gli attori del territorio: 1)Area della conoscenza6. Rappresenta il “luogo” dello scambio di informazioni, di dati, di conoscenze e contenuti a supporto delle attività svolte – sia dagli Osservatori sia dagli attori locali distribuiti sul territorio – in un’ottica di internazionalizzazione sociale-culturale-economica-istituzionale della regione7. Per questo le principali attività di tale area consistono in azioni di raccolta, sistematizzazione e valorizzazione di un patrimonio conoscitivo-informativo, facilmente accessibile ai soggetti coinvolti e tarato sulle specifiche esigenze di progetto. Compito della ricerca è stato anche quello di definire il possibile ruolo degli attori locali nell’area della gestione della conoscenza. I risultati hanno evidenziato che il loro contributo alla costituzione di quest’area di attività, può tradursi nella disponibilità a fornire le informazioni in loro possesso sui temi di interesse del progetto. In particolare essi possono offrire agli osservatori regionali un accesso dedicato alle proprie banche dati, archivi, database, raccolte documentali. Per rendere il più funzionale possibile tale processo è importante che gli attori locali informino di volta in volta l’osservatorio degli aggiornamenti effettuati, dei nuovi dati inseriti nelle banchedati, dei materiali prodotti. Allo stesso modo, gli osservatori possono svolgere un’attività di monitoraggio e di raccolta delle informazioni e delle conoscenze utili al progetto ITENETs da far confluire all’interno del repository documentale, accessibile a tutti gli attori locali. Oltre a ciò gli osservatori possono affiancare gli enti locali nella consultazione e nella ricerca delle informazioni disponibili nel centro documentale di ITENETs, nonché orientare gli stessi soggetti tra le varie banche dati regionali e nazionali gestite da altre organizzazioni. Infine, possono mettere a disposizione degli attori regionali il materiale prodotto all’interno dell’Osservatorio o, addirittura, produrre della documentazione su specifica richiesta dei soggetti operanti sul territorio di riferimento. 2) Area della promozione. Suo scopo è la diffusione e la pubblicizzazione delle iniziative, dei materiali, delle informazioni prodotte nell’ambito del progetto ITENETs, oltre che la sensibilizzazione degli attori locali nei confronti delle problematiche progettuali. Si tratta di un insieme di iniziative volte a diffondere a livello regionale una conoscenza sui temi e sui progetti intrapresi nel corso del programma ITENETs.

6 Ibidem 7 Università La Sapienza/ITENETs Lo scambio di conoscenze tra gli attori del territorio e gli Osservatori sul lavoro e l’impresa degli italiani all’estero nelle regioni Obiettivo1 (Stakeholder Analysis) – Linee di tendenza transregionali, dicembre 2004..

Page 37: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

37

3) Area del networking8. Considerata trasversale alle precedenti, essa mira ad offrire una serie di servizi utili alla creazione e alla gestione dei rapporti tra Osservatorio regionale, attori locali, rete estera (Camere di commercio all’estero, Consolati, Ambasciate), e italiani residenti all’estero. Questa area riguarda l’azione di creazione della comunità ITENETs. Essa pertanto è finalizzata all’individuazione dei soggetti e alla creazione di una rete di relazione tra gli stessi in maniera strutturata, coordinata e funzionale. 2.2.2 L’animazione del territorio per costruire una rete locale Definiti gli ambiti di collaborazione con “i possibili” attori del territorio, nel corso del 2005, l’Osservatorio ITENETs della Puglia ha operato con la finalità di sensibilizzare gli attori del territorio e le associazioni dei pugliesi all’estero sugli scopi e le opportunità del progetto; grazie alla Stakeholders Analysis, si erano infatti create le condizioni necessarie per poter avviare il processo di costruzione di una rete, una volta individuate le strutture “interessanti” e “interessate” nel proprio territorio, da interconnettere con gli IRE. Attraverso questa attività di scouting è stato possibile raggiungere 2 importanti risultati, come già precedentemente evidenziato:

1. la definizione del GAR (Gruppo di Azione Regionale) ovvero l’individuazione, all’interno dei comparti dell’amministrazione regionale maggiormente interessati agli scopi del progetto, di funzionari disposti a collaborare con l’Osservatorio;

2. la formalizzazione di accordi di collaborazione tra l’Osservatorio ITENETs

Puglia e numerosi attori del territorio che avevano già maturato una certa esperienza nell’operare in ambito formativo al di fuori dal territorio regionale e nazionale, con la finalità di allargare la rete con gli IRE, individuare soggetti qualificati da coinvolgere nelle iniziative promosse dal progetto e poter, nel caso della Puglia in particolare, cogliere elementi di novità nei processi formativi e lavorativi realizzati all’estero.

2.2.3 IL GAR e gli Enti che collaborano con l’Osservatorio Il Gruppo di azione regionale pugliese, sebbene fosse già stato individuato dal 2003 e avesse già cominciato la propria collaborazione nell’ambito delle attività del progetto ITENETs, ha subito nel corso delle successive annualità rilevanti modifiche a causa della radicale ristrutturazione degli organici del personale regionale che, dal 2004, ha visto uno scenario differente rispetto al precedente, a seguito di una legge sul prepensionamento che ha modificato sensibilmente la strutturazione organica. Nel 2005, inoltre, il nuovo governo regionale appena eletto, ha modificato la composizione di alcuni assessorati interessati al progetto come ad esempio quello delle Politiche Migratorie sdoppiatosi oggi in Assessorato alla Solidarietà e Assessorato al Mediterraneo. Tutto ciò ha causato la impossibilità di continuare ad avere gli stessi interlocutori e solo a fine 2005 si è riusciti a ricreare un gruppo ben identificato che potesse interagire con l’Osservatorio. Per i suddetti motivi il GAR non è ancora stato istituzionalizzato ma già da un anno circa, collabora attivamente con l’Osservatorio.

8 Ibidem

Page 38: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA RETE REGIONALE

38

Il gruppo è stato coinvolto nel corso dell’anno oltre che dalle attività previste dal progetto ITENETs, anche alle attività previste dal progetto pilota PPTIE II fase. Vediamo ora nel dettaglio la tipologia dei 10 stakeholders con cui l’Osservatorio Puglia ha siglato le lettere di intenti per la collaborazione nell’ambito degli obiettivi del progetto ITENETs:

1) Associazione A.I.T.E.F. (associazione italiana famiglie emigrate) ha quale suo principale scopo quello di monitorare le esigenze e le problematiche poste in essere dagli IRE.

Possibilità di interscambio con l’Osservatorio :

• coniugare i rispettivi ruoli nel territorio pugliese e le specifiche competenze professionali per scambiare idee ed elaborare progetti di cooperazione internazionale che valorizzino il ruolo degli italiani residenti all’estero;

• contribuire allo sviluppo di reti di collaborazione per l’accesso sia degli italiani all’estero che vogliano inserirsi nei progetti di sviluppo originati in Puglia, sia degli operatori economici pugliesi che intendano allargare le prospettive d’impresa nei paesi dove risiedono italiani emigrati;

• rafforzare lo scambio di informazioni, monitorando costantemente le opportunità offerte dal territorio regionale e nazionale in materia di cooperazione internazionale ed internazionalizzazione, adesione a progetti transnazionali, sostegno e assistenza tecnica ai processi di internazionalizzazione che utilizzino quale leva essenziale per lo sviluppo, i processi formativi;

• valorizzare, ampliare e interconnettere le rispettive reti di relazioni con l’estero, aggiornando le rispettive banche dati e strutturando modalità di collaborazione da utilizzare nell’ambito di progetti per bandi di formazione, assistenza tecnica e internazionalizzazione.

2) Associazione C.R.A.T.E. (Centro Regionale Assistenza Tutela Emigranti) persegue esclusivamente finalità di assistenza, solidarietà sociale e tutela dei cittadini emigrati e delle loro famiglie, senza scopo di lucro, monitorandone le esigenze e le problematiche . Possibilità di interscambio con l’Osservatorio :

• coniugare i rispettivi ruoli nel territorio pugliese e le specifiche competenze professionali per scambiare idee ed elaborare progetti di cooperazione internazionale che valorizzino il ruolo degli italiani residenti all’estero;

• contribuire allo sviluppo di reti di collaborazione per l’accesso sia degli italiani all’estero che vogliano inserirsi nei progetti di sviluppo originati in Puglia, sia degli operatori economici pugliesi che intendano allargare le prospettive d’impresa nei paesi dove risiedono italiani emigrati;

• rafforzare lo scambio di informazioni, monitorando costantemente le opportunità offerte dal territorio regionale e nazionale in materia di cooperazione internazionale ed internazionalizzazione;

• valorizzare, ampliare e interconnettere le rispettive reti di relazioni con l’estero, aggiornando le rispettive banche dati e

Page 39: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

39

strutturando modalità di collaborazione da utilizzare nell’ambito di progetti per bandi di formazione, assistenza tecnica e internazionalizzazione.

3) Associazione F.I.L.E. (Federazione Italiana Lavoratori Emigrati) opera al fine di creare uno scambio di esperienze, contatti e idee tra imprenditori di origine italiana attivi all’estero e fra questi e il tessuto imprenditoriale nazionale. Possibilità di interscambio con l’Osservatorio :

• coniugare i rispettivi ruoli nel territorio pugliese e le specifiche competenze professionali per scambiare idee ed elaborare progetti di cooperazione internazionale che valorizzino il ruolo degli italiani residenti all’estero;

• contribuire allo sviluppo di reti di collaborazione per l’accesso sia degli italiani all’estero che vogliano inserirsi nei progetti di sviluppo originati in Puglia, sia degli operatori economici pugliesi che intendano allargare le prospettive d’impresa nei paesi dove risiedono italiani emigrati;

• rafforzare lo scambio di informazioni, monitorando costantemente le opportunità offerte dal territorio regionale e nazionale in materia di cooperazione internazionale ed internazionalizzazione;

• valorizzare, ampliare e interconnettere le rispettive reti di relazioni con l’estero, aggiornando le rispettive banche dati, strutturando modalità di collaborazione da utilizzare nell’ambito di progetti per bandi di formazione, assistenza tecnica e internazionalizzazione.

4) Ente IRSEM (Istituto di Ricerca dei Sistemi Evolutivi del Management) ente di formazione, promotore del Progetto Equal “Die development” che si rivolge a giovani italiani e a giovani stranieri. Possibilità di interscambio con l’Osservatorio :

• coniugare i rispettivi ruoli nel territorio pugliese e le specifiche competenze professionali per scambiare idee ed elaborare progetti di cooperazione internazionale che valorizzino il ruolo degli italiani residenti all’estero;

• contribuire allo sviluppo di reti di collaborazione per l’accesso sia degli italiani all’estero che vogliano inserirsi nei progetti di sviluppo originati in Puglia, sia degli operatori economici pugliesi che intendano allargare le prospettive d’impresa nei paesi dove risiedono italiani emigrati;

• rafforzare lo scambio di informazioni, monitorando costantemente le opportunità offerte dal territorio regionale e nazionale in materia di cooperazione internazionale ed internazionalizzazione;

• valorizzare e ampliare le rispettive reti di relazioni con l’estero, aggiornando le rispettive banche dati e strutturando modalità di collaborazione da utilizzare nell’ambito di progetti per bandi di formazione, assistenza tecnica e internazionalizzazione.

5) Ente IRSEO Onlus (Istituto di ricerca di Sistemi Educativi e dell’Orientamento) ente di formazione che già presentato progettazioni

Page 40: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA RETE REGIONALE

40

nell’ambito della L.R. 23/2000 per italiani residenti all’estero con un progetto “Promotore del Made in Italy”. Possibilità di interscambio con l’Osservatorio :

• coniugare i rispettivi ruoli nel territorio pugliese e le specifiche competenze professionali per scambiare idee ed elaborare progetti di cooperazione internazionale che valorizzino il ruolo degli italiani residenti all’estero;

• contribuire allo sviluppo di reti di collaborazione per l’accesso sia degli italiani all’estero che vogliano inserirsi nei progetti di sviluppo originati in Puglia, sia degli operatori economici pugliesi che intendano allargare le prospettive d’impresa nei paesi dove risiedono italiani emigrati;

• rafforzare lo scambio di informazioni, monitorando costantemente le opportunità offerte dal territorio regionale e nazionale in materia di cooperazione internazionale ed internazionalizzazione;

• valorizzare, ampliare e interconnettere le rispettive reti di relazioni con l’estero, aggiornando le rispettive banche dati e strutturando modalità di collaborazione da utilizzare nell’ambito di progetti per bandi di formazione, assistenza tecnica e internazionalizzazione.

6) Tecnopolis( Parco Scientifico Tecnologico) ente strumentale della Regione, ha maturato esperienze di partnership con varie istituzioni che le hanno consentito di sviluppare una rete di rapporti tendente ad acquisire specifiche esperienze attraverso la cooperazione con gli italiani all’estero. Possibilità di interscambio con l’Osservatorio :

• contribuire allo sviluppo di progetti di cooperazione internazionale che valorizzino il ruolo degli italiani residenti all’estero;

• contribuire allo sviluppo di reti di collaborazione tecnica, tra esperti del lavoro e della ricerca disegnando moduli di integrazione per l’accesso sia degli italiani all’estero che vogliano inserirsi nei progetti di sviluppo originati in Puglia, sia degli operatori economici pugliesi che intendano allargare le prospettive d’impresa nei paesi dove risiedono italiani emigrati;

• sostenere lo scambio di informazioni, monitorando costantemente le opportunità offerte dal territorio regionale e nazionale in materia di:

• cooperazione internazionale ed internazionalizzazione, • adesione a progetti transnazionali • collaborare all’incremento dei processi di internazionalizzazione

che utilizzino i processi formativi, quale leva essenziale per lo sviluppo

• valorizzare ed ampliare le rispettive reti di relazioni con l’estero, aggiornando le rispettive banche dati e strutturando modalità di collaborazione da utilizzare nell’ambito di progetti per bandi di formazione, assistenza tecnica e internazionalizzazione.

7) Consorzio PROMOSUD ente no profit di formazione che ha già presentato, promosso e realizzato interventi formativi nell’ambito della L.R. 23/2000, che

Page 41: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

41

miravano allo sviluppo di lavoro autonomo e di tirocini lavorativi, rivolti a pugliesi emigrati in Venezuela e Australia. Possibilità di interscambio con l’Osservatorio :

• coniugare i rispettivi ruoli nel territorio pugliese e le specifiche competenze professionali per scambiare idee ed elaborare progetti di cooperazione internazionale che valorizzino il ruolo degli italiani residenti all’estero;

• contribuire allo sviluppo di reti di collaborazione per l’accesso sia degli italiani all’estero che vogliano inserirsi nei progetti di sviluppo originati in Puglia, sia degli operatori economici pugliesi che intendano allargare le prospettive d’impresa nei paesi dove risiedono italiani emigrati;

• rafforzare lo scambio di informazioni, monitorando costantemente le opportunità offerte dal territorio regionale e nazionale in materia di cooperazione internazionale ed internazionalizzazione;

• valorizzare, ampliare e interconnettere le rispettive reti di relazioni con l’estero, aggiornando le rispettive banche dati e strutturando modalità di collaborazione da utilizzare nell’ambito di progetti per bandi di formazione, assistenza tecnica e internazionalizzazione.

8) Teatro Pubblico Pugliese Azienda Speciale, prima realtà di Servizi sul territorio per Attività Culturali in Italia, in particolare nel settore della distribuzione teatrale. Possibilità di interscambio con l’Osservatorio : Obiettivo primario delle parti è stimolare il sistema culturale pugliese a conoscere e partecipare alle opportunità che consentono di connetterlo in rete con i diversi attori del sistema culturale, anche internazionale, attraverso il coinvolgimento delle comunità degli italiani all’estero; elaborare analisi delle competenze delle figure professionali attuali ed emergenti, con la definizione dei rispettivi profili (job profile) e l’individuazione delle caratteristiche professionali oggettive e soggettive più o meno spendibili; avviare un percorso finalizzato al bilancio e alla certificazione delle competenze a livello nazionale ed europeo, sulle figure professionali emergenti; effettuare una approfondita analisi dei gap tra formazione ed impiego e proposte per colmarli. 9) Ente Universus CSEI ente strumentale del Politecnico di Bari, ha maturato esperienze di partnership con varie istituzioni che le hanno consentito di sviluppare una rete di rapporti tendente ad acquisire specifiche esperienze attraverso la cooperazione con gli italiani all’estero. Possibilità di interscambio con l’Osservatorio :

• contribuire allo sviluppo di progetti di cooperazione internazionale che valorizzino il ruolo degli italiani residenti all’estero;

• contribuire allo sviluppo di reti di collaborazione tecnica, tra esperti del lavoro e della ricerca disegnando moduli di integrazione per l’accesso sia degli italiani all’estero che vogliano inserirsi nei progetti di sviluppo originati in Puglia, sia degli operatori economici pugliesi che intendano allargare le prospettive d’impresa nei paesi dove risiedono italiani emigrati;

Page 42: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA RETE REGIONALE

42

• sostenere lo scambio di informazioni, monitorando costantemente le opportunità offerte dal territorio regionale e nazionale attraverso la:

• cooperazione internazionale ed internazionalizzazione • adesione a progetti transnazionali • implementazione all’incremento dei processi di

internazionalizzazione che utilizzino i processi formativi, quale leva essenziale per lo sviluppo

• valorizzare ed ampliare le rispettive reti di relazioni con l’estero, aggiornando le rispettive banche dati e strutturando modalità di collaborazione da utilizzare nell’ambito di progetti per bandi di formazione, assistenza tecnica e internazionalizzazione.

10) Associazione Studi Economici associazione senza fine di lucro che attraverso l’elaborazione di studi, ricerche, attività di assistenza tecnica ed affiancamento consulenziale ad enti locali ed enti pubblici, ha maturato una solida esperienza in materia di valutazione e supporto nelle attività di ricerca per la formazione. Possibilità di interscambio con l’Osservatorio :

• contribuire allo sviluppo di progetti di cooperazione internazionale che valorizzino il ruolo degli italiani residenti all’estero;

• contribuire allo sviluppo di reti di collaborazione tecnica, tra esperti del lavoro e della ricerca disegnando moduli di integrazione per l’accesso sia degli italiani all’estero che vogliano inserirsi nei progetti di sviluppo originati in Puglia, sia degli operatori economici pugliesi che intendano allargare le prospettive d’impresa nei paesi dove risiedono italiani emigrati;

• sostenere lo scambio di informazioni, monitorando costantemente le opportunità offerte dal territorio regionale e nazionale in materia di cooperazione internazionale ed internazionalizzazione.

• collaborare all’incremento dei processi di internazionalizzazione che utilizzino i processi formativi, quale leva essenziale per lo sviluppo

• valorizzare ed ampliare le rispettive reti di relazioni con l’estero, aggiornando le rispettive banche dati e strutturando modalità di collaborazione da utilizzare nell’ambito di progetti per bandi di formazione, assistenza tecnica e internazionalizzazione.

11) ACIT - Associazione per il Commercio Internazionale ed i trasporti costituita dall’Autorità Portuale di Taranto, ha maturato esperienze di partnership con varie istituzioni che le hanno consentito di sviluppare una rete di rapporti tendente ad acquisire specifiche esperienze attraverso la cooperazione anche con gli italiani all’estero. Possibilità di interscambio con l’Osservatorio :

• contribuire allo sviluppo di progetti di cooperazione internazionale che valorizzino il ruolo degli italiani residenti all’estero;

• contribuire allo sviluppo di reti di collaborazione tecnica, tra esperti di logistica economica integrata disegnando moduli di integrazione per l’accesso sia degli italiani all’estero che vogliano

Page 43: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

43

inserirsi nei progetti di sviluppo originati in Puglia, sia degli operatori economici pugliesi che intendano allargare le prospettive d’impresa nei paesi dove risiedono italiani emigrati;

• sostenere lo scambio di informazioni, monitorando costantemente le opportunità offerte dal territorio regionale e nazionale in materia di cooperazione per il commercio internazionale e adesione a progetti transnazionali

• collaborare all’incremento dei processi di internazionalizzazione che utilizzino i processi formativi, quale leva essenziale per lo sviluppo, attraverso gli IRE

• valorizzare ed ampliare le rispettive reti di relazioni con l’estero, aggiornando le rispettive banche dati e strutturando modalità di collaborazione da utilizzare nell’ambito di progetti per bandi di formazione, assistenza tecnica e internazionalizzazione.

2.2.4 I risultati in cifre L’ annualità 2005, conclusasi, come già detto, con il Seminario Regionale di presentazione delle attività realizzate dall’Osservatorio Puglia agli attori del territorio, ha visto una notevole partecipazione degli attori del territorio pugliese, apparsi positivamente interessati a cogliere l’opportunità di servizi offerti da una struttura, quale l’Osservatorio, per sviluppare possibili azioni di partenariato e scambio in campo culturale, e formativo. I risultati in cifre del lavoro svolto sinora, ci permettono di avere una mailing list con oltre 500 contatti e un totale di 79 soggetti del territorio, iscritti alla Community di progetto. Gli accordi di collaborazione con enti ed istituzioni locali sono attualmente 11 a cui va aggiunto l’accordo con la Camera di Commercio italo-lussemburghese, di particolare rilevanza. La programmazione 2006 dell’Osservatorio ITENETs Puglia è stata di conseguenza improntata sulla ricognizione puntuale dei bisogni e dei fabbisogni espressi sia dal GAR (gruppo di azione regionale) sia dalla rete locale attivata; una ricerca condotta all’inizio dell’anno dal team, attraverso le indicazioni fornite da tale compagine, ha potuto realmente indirizzare le attività dell’Osservatorio mettendo a fuoco ciò che effettivamente è utile al territorio e che il team sta realizzando nel corso di quest’ultima annualità, attraverso l’apporto degli italiani all’estero per soddisfare le esigenze della propria rete locale.

Page 44: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami
Page 45: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

3. LA RETE ESTERA DELL’OSSERVATORIO E I CORREGIONALI NEL MONDO.

Uno sguardo al fenomeno

migratorio pugliese Le associazioni dei pugliesi

all’estero Le attività imprenditoriali

L’Osservatorio ITENETs Puglia e

la creazione della rete coni corregionali all’estero

Page 46: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA RETE ESTERA

46

3. La Rete Estera dell’Osservatorio e i corregionali nel mondo.

3.1 Uno sguardo al fenomeno migratorio pugliese La Puglia è la terza regione italiana per numero di emigrati all’estero; su ogni cento italiani emigrati, nove provengono dalla Puglia mentre, per ogni dieci residenti nella regione, ve ne è uno all’estero. Secondo i dati dell’AIRE (2005)9, la provincia con il maggior numero di emigrati è Bari (103.431), seguita da Lecce (87.822), Foggia (63.588) Brindisi (29.701) e Taranto (23.608). Misurando l’emigrazione relativamente alla popolazione residente troviamo che nelle province di Bari e Foggia per ogni dieci abitanti ne esistono altri due al di fuori dell’Italia. L’Europa è la principale destinazione dell’emigrazione pugliese, ospitando il 76% dei suoi emigrati, dei quali il 56% è all’interno degli stati dell’Unione Europea. Dopo il vecchio continente è l’America la meta preferita dagli emigrati pugliesi, specie di origine salentina. La Germania è la nazione ove vive il maggior numero di pugliesi (79.198, il 30% del totale regionale), seguita da Svizzera (51.620), Francia (31.431), Belgio (20.640), Stati Uniti (18.275) e Canada (17.969). Complessivamente nei sei paesi vive oltre l’80% degli emigrati pugliesi. Notevoli le presenze anche in Argentina, Gran Bretagna, Venezuela e Lussemburgo. L’Australia è il primo paese non euro-americano, all’undicesimo posto con 4.213 presenze mentre il Sudafrica è il primo tra i paesi africani ed asiatici con 992 presenze al sedicesimo posto. A partire dal 1987 fino alla fine del 2002 dalla regione pugliese sono emigrati 66.306 cittadini e ne sono rientrati dall’estero 45.849. Tali dati, desunti dalle registrazioni e cancellazioni anagrafiche da e per l’estero dei comuni italiani, sono stati elaborati dall’Istat a partire dal 1987 e pubblicati fino al 2002.10 Nel corso dei 15 anni considerati sono emigrate dalla Puglia mediamente 5.062 persone ogni anno, con punte di oltre 7 mila nel 1989 e 1994. A parte i due picchi citati l’andamento degli espatri è stato sostanzialmente costante. Il contrario è invece avvenuto per i rimpatri, che nel periodo preso in esame sono stati mediamente di 3.527 all’anno, ma che hanno avuto le punte più elevate dal 1987 al 1993 seguite da un sostanziale decremento fino al 1999, periodo in cui sono rimaste sempre al di sotto delle tremila unità. La Germania, la Svizzera, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti hanno continuato ad essere per tutti gli anni Novanta il polo di attrazione dei flussi di emigrazione pugliesi, dove si sono indirizzati oltre il 60% dei cittadini emigrati, con il resto della quota che si è invece distribuita principalmente all’interno dei paesi dell’Unione Europea. Anche osservando le quote dei rimpatri, troviamo flussi provenienti sostanzialmente dai paesi cui si indirizzano gli attuali espatri

9 www.infoaire.interno.it 10 Istat: Ricerca Emigrazione Anno 2002

Page 47: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

47

(Germania, Svizzera e Stati Uniti) con le presenze anche di Argentina e Brasile nei primi posti. Tra gli emigrati degli anni Novanta il 67% era in possesso di un titolo di studio di licenzia media inferiore (42%) e di scuola elementare (25%), il 12% di scuola media superiore e soltanto il 2% della laurea, mentre il 19% è risultato non avere titoli. Tra i rimpatri è stata invece maggiore la quota dei titoli medio-alti, con la quota di laureati del 5% e quella dei diplomi di scuola superiore del 23%. Dal 1996 al 1999 è stato possibile anche suddividere i flussi in uscita per classi di età: il 27% è risultato minore di 19 anni (il 9% tra i 0 ed i 4 anni), il 47% con un’età compresa tra i 20 ed i 39 anni (il 15% tra i 25 ed i 29), ed il 19% nella fascia tra i 40 ed i 59 (6,2% tra i 40 ed i 44). Rispetto al totale degli iscritti all’Aire, dove Bari risulta essere la provincia pugliese con più conterranei nel mondo, nel corso degli anni Novanta è stata Lecce la provincia che ha avuto il maggior numero di emigrati con una media di 1.600 ogni anno, seguita da Bari con 1.300 3.2 Le Associazioni dei pugliesi all’estero Quale ruolo ha assolto in passato e quale ruolo potrà svolgere oggi e nell'immediato futuro l'associazionismo pugliese? Negli anni antecedenti il 1985 le diverse generazioni di emigrati arrivate nelle varie nazioni del mondo, Stati Uniti ed America Latina in particolare, hanno potuto trovare nella vasta scelta delle associazioni presenti sul territorio un punto d'incontro con i propri corregionali con i quali potevano parlare il proprio dialetto, preparare le specialità culinarie, socializzare; tutto ciò è servito ad attenuare il duro impatto con la lingua della nazione ospitante, in quel tempo di difficile apprendimento perché mancavano i manuali didattici che sono invece oggi disponibili. Le feste popolari, talora all'insegna delle tradizioni della propria cittadina di origine, ad esempio, Turi (Bari), hanno mantenuto vivo nei pugliesi, emigrati in età adulta, il sentimento di appartenenza alla rispettiva comunità pur se trapiantata all’estero. Essi hanno tentato, spesso con successo, di trasmettere lo stesso sentimento ai propri figli, sebbene questi frequentassero anche compagni di scuola di origine statunitense o di altre nazionalità. Peraltro, nei matrimoni misti, il desiderio di coltivare le due culture è una costante ritrovabile in tanti casi. Negli anni dopo il 1985 il concomitante inizio della terza generazione di italiani residenti all’estero, caratterizzati da un elevato grado d'integrazione - non solo grazie all’elevato livello di scolarizzazione, ma anche alla incipiente integrazione dei propri genitori ed ai matrimoni misti - ha determinato un progressivo affievolimento della primitiva esigenza di raccordarsi alle comunità associate. L'associazionismo pugliese ha ancora una ragione di esistere? La risposta è negativa qualora si volesse giustificare il mantenimento delle comunità associate con il solo numero delle persone iscritte o che le frequentano saltuariamente. O se si volesse addurre il bisogno di ritrovarsi nelle associazioni per praticare la lingua italiana o il dialetto pugliese o per apprendere dai più informati le novità socio-politiche del nostro paese. Le trasmissioni satellitari della Rai e di altri gestori vi provvedono in buona misura. O ancora se si volesse esaltare la voglia di celebrare le tradizioni della propria terra di origine. Questa è ormai raggiungibile in poche ore di volo a costi abbordabili. La risposta può divenire affermativa qualora si voglia giustificare il mantenimento delle comunità associate con il presupposto che esse sono equiparabili ad un servizio pubblico, reso su base volontaria, affinché i cittadini

Page 48: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA RETE ESTERA

48

che - e quando - lo desiderano, possano fruirne. Ovvero con il presupposto che nell'ambito delle autonomie che lo Stato italiano accorda alle Regioni, queste ultime possano avvalersi delle comunità associate quale antenna di penetrazione commerciale, in grado di organizzare in loco manifestazioni culturali fungenti da veicolo e supporto dei prodotti esportati. L'associazionismo in molti casi è anche un modo peculiare attraverso cui, le persone che restano sole per brevi o lunghi periodi (lavoratori itineranti a seguito di imprese italiane che operano all'estero), possono aggregarsi ad altre in una cornice di pugliesità. Le persone che giacciono in ospedale, quelle colpite dalla sorte nei propri legami affettivi, quelle funestate da tragedie umane sono, nella maggior parte dei casi, oggetto di amorevoli attenzioni che vengono loro prodigate dagli altri membri delle comunità associate. La presenza confortante di amici e conoscenti nei riti religiosi o civili che precedono un funerale ne sono l'esempio forse più toccante. Ne discende la conclusione che qualunque sia la consistenza di una comunità associata, quello che conta è la presenza della struttura in quanto tale, la quale potrebbe svolgere una reale funzione in presenza di determinate circostanze propizie. Ad esempio, una proposta di collaborazione specifica proveniente dall'assessorato dell'emigrazione, dall'assessorato del turismo o del commercio. La diffusione ai corregionali in modo capillare di informazioni emananti dalle autorità italiane o straniere (ad esempio: borse di studio, iscrizioni a corsi di lingua, partecipazione alle elezioni amministrative). I movimenti associativi che coltivano le tradizioni culturali pugliesi tentano di mantenere i giovani nella propria sfera d'influenza con iniziative ad essi mirate. Nei fatti, la voglia dei giovani di fondersi (integrarsi) in un universo più vasto comprendente altre forme di espressione, prende il sopravvento sull'offerta dei movimenti associativi. Questo aspetto emerge in tutte le riflessioni che gli osservatori italiani e stranieri avanzano sulle scelte fatte in materia di aggregazione sociale dalle nuove generazioni di italiani. Questi ultimi puntano le loro speranze di riuscita professionale sull'integrazione nelle strutture sociali del paese di accoglienza. Tale tendenza è accresciuta dalla necessità in cui versano gli studenti stranieri costretti a completare il ciclo scolastico nei licei o istituti superiori all’estero. Per questi giovani la volontà di trovare il giusto reinserimento nella società ospitante prevale su ogni altra considerazione di appartenenza etnica. Sono 127 le associazioni riconosciute dalla Regione Puglia (Art. 4 della L.R. n. 23/00. Regolamento regionale n. 8/01- SEZIONE I) dislocate in tutto il mondo; la maggior parte hanno sede negli USA, in Canada, in Australia, in Argentina e in Venezuela ma anche gli emigrati in Europa sono ben rappresentati. 3.3 Le attività imprenditoriali Il settore trainante delle imprese pugliesi all’estero è il manifatturiero: salottifici e mobilifici. Per ciò che concerne i salottifici, l'importanza crescente assunta dal comfort, dall'ecologia, e dalla sicurezza hanno indotto i fornitori e i produttori di salotti verso significativi progressi nella produzione, nella qualità, e nell'aspetto delle materie prime come gli schiumati, i tessuti, le pelli. La scelta di orientare l'intera produzione al rivestimento in pelle è stato forse l'elemento che ha fatto la fortuna del pugliese Natuzzi (Divani&Divani) leader assoluto in Italia e nel mondo del divano in pelle: 800 milioni di euro di fatturato di cui il 90% derivante dalle esportazioni che raggiungono 144 paesi. Attorno

Page 49: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

49

agli stabilimenti dell'imprenditore pugliese si è sviluppato, a ritmi sorprendenti, il distretto murgiano del salotto, rara “avis” in un Mezzogiorno avaro di successi imprenditoriali. In pochi anni i produttori pugliesi (Calia, Nicoletti, Divania) hanno creato un clima di forte competizione ai distretti di più longeva tradizione (Brianza, Veneto, Toscana, Forlivese) dove solo i grandi marchi riescono a difendere le quote di mercato. Cosa c'è dietro il successo di questo distretto che presenta peraltro numerose anomalie (è un distretto giovane, da subito orientato quasi esclusivamente all'export, privo di legami con risorse presenti sul territorio)?. In primo luogo il prodotto: il 90% del totale è costituito da divani in pelle che coniugano un alto livello di artigianalità e di design industriale. L'ottimo rapporto qualità-prezzo ha permesso di catturare la vasta fascia media del mercato. Il gruppo così organizzato risulta molto flessibile e ben si adatta alle mutevoli richieste dei vari mercati in cui opera (in Asia sono commercializzati divani con una seduta di 40 cm anziché 50). La crisi che ha colpito tale settore negli ultimi anni (anche in questo caso a seguito della penetrazione cinese nei mercati), è stata attutita proprio dalla capacità di elevata esportazione del prodotto. Per ciò che concerne i mobilifici, in maggio 2005 vi è stato un resoconto positivo della partecipazione di 4 aziende pugliesi del mobile e arredo alla missione di Unioncamere nazionale in Argentina. La missione è stata indirizzata nella Provincia di Santa Fe, dove è attivissimo un vero e proprio distretto del mobile, con oltre 400 aziende. A dare maggiore solidità e concretezza agli accordi raggiunti fra le imprese pugliesi e quelle argentine, c’è l’operatività dell’accordo di collaborazione siglato a Buenos Aires dai vertici di Unioncamere nazionale e della Camera di Commercio Argentina, che associa 160 camere di commercio locali a cui fanno riferimento 500mila imprese. Difatti tra la Regione Puglia e l’Argentina esiste un “corridoio” culturale-economico che, attraverso la valorizzazione di una comune identità regionale, ha permesso, in questi ultimi anni, una fruttuosa collaborazione tra le università, le istituzioni pubbliche e le imprese dei due territori. Il tutto valorizzando al massimo l’esperienza delle Camere di commercio italiane, di quelle italiane all’estero, di quelle miste e di tutte le altre strutture del sistema camerale impegnate nel campo dell’internazionalizzazione delle imprese. Le aziende pugliesi partecipanti: Novarreda srl (Seclì, Lecce) mobili da bagno; Tecnarredo srl (Bari), mobili imbottiti; Cav. Francesco de Matteis SAS (San Severo, Foggia) semilavorati per cucine e cucine componibili; Miau srl (Modugno, Bari) mobili in legno massello. Secondo il Rapporto ICE 2004-2005 “L’Italia nell’economia internazionale” al contrario della media italiana, la dinamica delle vendite pugliesi è stata assai più favorevole nell’Unione europea, dove sono cresciute del 19% (grazie ad un’impennata nella siderurgia e malgrado una diminuzione nelle calzature), rispetto al resto del mondo (+5%). Molto negativa (-30%) è risultata la loro variazione in Nordafrica, l’area in cui la regione è maggiormente specializzata. In Nordamerica hanno di nuovo mostrato una secca contrazione le esportazioni di mobili, confermando l’ipotesi che le imprese del settore stiano rifornendo il mercato americano direttamente dalle proprie filiali estere. Nell’Europa centro-orientale, diversamente che nel resto del mondo, sono cadute le vendite di pelli

Page 50: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA RETE ESTERA

50

interrompendo una tendenza positiva che in pochi anni ne aveva moltiplicato il valore. Nelle calzature, le esportazioni dei distretti della provincia di Bari (Barletta) sono decrescenti; la loro quota rispetto alla Puglia negli ultimi anni è però risalita (fino al 48%), e rispetto all’Italia è sostanzialmente stabile. Alla radice di un tipo di sviluppo come quello delineato che in passato ha fatto parlare della Puglia come di una eccezione virtuosa nel contesto del Mezzogiorno per ricchezza del patrimonio industriale, articolazione settoriale e dimensionale delle imprese, presenza di distretti industriali maturi ed articolati sul territorio, vi sono molti fattori, alcuni dei quali di natura culturale come ad esempio l’apertura verso gli scambi con l’estero, una popolazione tradizionalmente marinara e la presenza di una popolazione relativamente giovane, come indicano i valori degli indici di struttura e di ricambio, sensibilmente inferiori alla media nazionale. Una popolazione giovane è senz’altro una fonte di creatività e di produttività molto importante a disposizione delle imprese. L’industria “leggera” pugliese (intendiamo l’insieme dei comparti del tessile abbigliamento, delle calzature e del mobile) ha rappresentato negli ultimi vent’anni un’importante fonte di occupazione, di produzione e di esportazione per la regione Puglia. Essa ha conquistato, soprattutto nella prima metà degli anni novanta, ampi spazi di mercato e si è rapidamente inserita nel flusso di decentramento produttivo internazionale che si è attivato con l’apertura dei mercati dell’Est europeo. Le basse barriere tecnologiche all’entrata tipiche di questo settore, se da un lato hanno favorito la sua diffusione in alcune aree del territorio regionale, dall’altro lo rendono facilmente permeabile alla concorrenza, in particolare quella dei paesi di nuova industrializzazione. Infatti, nella seconda metà degli anni novanta l’industria leggera pugliese e in particolare il segmento del tessile abbigliamento e calzature, ha subito una battuta d’arresto ed una caduta di capacità competitiva. La fine degli anni novanta è invece stata positiva per il comparto regionale più vivace, quello del mobile/imbottito. Le imprese di questo comparto sono state avvantaggiate dalla minore concentrazione sui mercati europei e dalla relativa consistenza dell’ export diretto verso gli Stati Uniti. Tale settore ha avuto una domanda in crescita per tutto il periodo considerato favorendo la penetrazione delle imprese europee e tra queste quelle pugliesi. L’interpretazione del fenomeno è però più complessa. Per un verso, le imprese che delocalizzano all’estero le fasi di lavorazione a più alto contenuto di manodopera riducono le corrispondenti attività in loco e quindi la relativa occupazione. Per un altro, gli incrementi di redditività conseguenti tale strategia, se reinvestiti nel miglioramento qualitativo dei prodotti, della tecnologia di produzione, della promozione e del marketing dovrebbero, per questa via, favorire l’aumento dei volumi e dei valori di produzione, nonché l’inserimento di nuova occupazione più qualificata. Va anche aggiunto che, come molti osservatori hanno evidenziato, il decentramento produttivo può rivelarsi una strategia vantaggiosa solo se porta a recuperi di redditività che non implicano l’abbandono di fasi di trasformazione strategiche e che non limitino le possibilità di mantenere in loco attivi i processi di diffusione, a livello di impresa e di territorio, della conoscenza implicita e del saper fare produttivo così importante per queste attività e per lo sviluppo economico.

Page 51: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

51

Le esperienze dei Patti territoriali e dei Contratti d’area, nonché le opzioni di fondo della programmazione dei Fondi strutturali europei, sembrano particolarmente adeguati ad accompagnare processi di consolidamento ed innovazione dell’industria leggera regionale. Essi si basano tutti sull’idea di agire sui sistemi di piccole e medie imprese e sui contesti in cui operano attraverso una maggiore disponibilità di beni pubblici (consorzi export, laboratori, centri di competenza e formazione, agenzie di sviluppo) con l’intento di rafforzarne le capacità di crescita e di innovazione. Questi strumenti giocano molto della loro efficacia su due fattori: la coesione sociale ed i tempi di realizzazione. La prima è una condizione necessaria (ma non sufficiente) perché si creino i presupposti soggettivi per l’avvio delle iniziative di politica industriale a livello locale. I tempi sono invece cruciali per permettere di rispondere con il necessario anticipo ai cambiamenti del contesto competitivo. Le iniziative di sviluppo hanno normalmente bisogno di tempo per andare a regime e per spiegare appieno i propri effetti, e quindi i tempi di realizzazione in questo caso contano molto. In Puglia questi due fattori appaiono trascurati e in più occasioni hanno rappresentato il vero punto debole delle esperienze di sviluppo locale, di contro è da evidenziare la capacità economica delle comunità pugliesi residenti all'estero che è nota ed è florida da decenni. Di recente, di fronte alla crescente esigenza di espandere i mercati e la presenza del "made in Italy" in tutto il mondo, divenuto un vero e proprio terreno di scontro tra potenze economiche nello scenario incerto e mal regolato della globalizzazione, le autorità finalmente incrementano le loro attenzioni a favore degli italiani residenti all'estero e chiedono loro di farsi portavoce dei nostri prodotti nei Paesi di residenza. 3.4 L’Osservatorio ITENETs Puglia e la creazione della rete con i corregionali all’estero Obiettivo principale del Progetto ITENETs consiste nella creazione di una rete tra gli attori socio-economici delle regioni Obiettivo 1 ed i corregionali residenti all’estero con analoghi interessi, per facilitare i processi di internazionalizzazione del nostro paese e favorire sviluppo locale. L’Osservatorio ITENETs della Puglia nel corso della sua sperimentazione si è posto l’obiettivo di poter avviare o quantomeno contribuire a tale processo cercando di trarre un vantaggio reale dalle comunità degli italiani residenti all’estero, interconnesse, grazie all’azione generale del Progetto ITENETs, con il tentativo di costruire attraverso la piattaforma, una rete professionale con gli attori locali per consentire e agevolare il confronto con modelli formativi e professionali più evoluti, da replicare nella regione, per lo sviluppo e la modernizzazione dell’attuale sistema. Esso si pone infatti come uno strumento a disposizione dei sistemi formativi e dell'impiego, per una conoscenza articolata e aggiornata delle caratteristiche socio-economiche della Regione Puglia, dei territori di emigrazione, delle comunità italiane all'estero e delle loro attività produttive, nonché delle opportunità di sostegno per la realizzazione di attività formative ed iniziative per lo sviluppo territoriale. Pertanto l'Osservatorio, attraverso un sistema di servizi in rete, intende rappresentare il supporto principale per la progettazione e la realizzazione di iniziative formative e dell'impiego per lo sviluppo locale e internazionale, mediante la valorizzazione dell'apporto progettuale degli italiani all'estero, nonché il punto d'incontro dal

Page 52: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA RETE ESTERA

52

quale partono scambi di esperienza e di opportunità di collaborazione della rete ITENETs, ampliando ed animando una comunità di progetto formata da istituzioni pubbliche e private, italiane ed internazionali. La costruzione della rete con gli IRE è stata dunque avviata successivamente alla elaborazione della Stakeholders Analysis e alla costruzione della rete sul territorio (2004). Giova, tuttavia, ricordare come proficui rapporti erano già stati intrapresi, anche grazie all’intervento del MAE, con i beneficiari dei progetti ex Avviso Pubblico 23/8/02, intessendo i primi contatti con le comunità di IRE in Argentina e Venezuela, Inoltre, nella fase iniziale delle attività dell’Osservatorio, sono ripresi i contatti più significativi provenienti dalle attività di PPTIE 1° fase, in tutte le aree geografiche di significativo interesse per la presenza degli IRE. Successivamente, conducendo gradatamente a regime l’attività dell’Osservatorio, in prima battuta si è tentato il coinvolgimento delle associazioni dei pugliesi all’estero a cui è stata fornita, attraverso la piattaforma ITENETs, informazione dettagliata sugli scopi del progetto in generale e sugli obiettivi dell’Osservatorio pugliese attraverso l’invio di materiale divulgativo, chiedendo l’adesione delle stesse associazioni alla Community di progetto per partecipare attivamente alle attività in rete, offrendo in cambio servizio e assistenza. I risultati di tale azione sono stati timidi; sono state pochissime infatti le associazioni che hanno raccolto l’invito e scarse le iscrizioni alla Community. Si è dunque deciso di orientare l’ interesse verso un’azione mirata a sperimentare in concreto la fattibilità di un’ idea progettuale attraverso l’apporto degli IRE. La Puglia ha messo in campo un progetto per lo sviluppo della logistica economica integrata dei porti e degli interporti pugliesi assumendo quali modelli di riferimento analoghe realtà di alcuni porti statunitensi (Miami e Houston). A tal fine nel maggio 2005 si è tenuto un incontro con la referente dell’autorità portuale di Bari a Miami, membro peraltro del Comites e quindi contatto utilissimo ai fini del progetto, con cui si sono allacciati rapporti di collaborazione. La successiva missione svolta dal progetto nel luglio 2005 ha poi favorito l’incontro con le comunità degli italiani negli USA e la referente regionale dell’Osservatorio ITENETs Puglia, ha potuto conoscere personalmente nel corso della visita esponenti di rilievo del mondo istituzionale americano a cui presentare il progetto pugliese. In occasione della visita negli Stati Uniti sono stati avviati molti proficui contatti con l’Autorità Portuale di Miami, l’Autorità Portuale di Filadelfia, la Camera di Commercio Italiana di Miami, l’Università di Miami, l’Università di Drexel (Filadelfia), le autorità diplomatico-consolari italiane in loco, le rappresentanza italiane in loco (Comites, ICE).

Page 53: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

53

Tabella 3.1 Quadro logico Progetto Pilota “Logistica Integrata” dell’Osservatorio ITENETs della Regione Puglia.

Progetto

Pilota Logica di intervento

(Descrizione) Indicatori

oggettivamente verificabili

Fonti di verifica

Problemi da

risolvere

Scarsa cultura di rete e di integrazione degli stakeholders operanti a livello territoriale in ambito economico/infrastrutturale con particolare riferimento al sistema logistico/portuale. Scarsa conoscenza della “risorsa IRE” per lo sviluppo di reti e di interscambi

Sul totale degli attori socio economici pugliesi solo una minima parte (30%) ha sviluppato e pratica un approccio di rete, nel quale, peraltro ancora più bassa la percentuale (10%) di coloro che sviluppano reti con gli IRE

Questionari ed interviste erogati ai soggetti coinvolti (operatori ed istituzioni)

Obiettivo generale

Incrementare l’approccio sistemico e di rete attraverso l’elaborazione di un modello innovativo di sviluppo delle competenze nel settore della logistica. Coinvolgere le comunità e strutture degli IRE per il raggiungimento degli obiettivi

Far acquisire ad un numero quanto più elevato possibile di operatori la cultura di rete attraverso la valorizzazione della logistica. Coinvolgere nella valorizzazione degli IRE il numero più elevato possibile di operatori.

Questionari ed interviste erogati ai soggetti coinvolti (operatori ed istituzioni); erogazione di attività formative in FAD

Obiettivi specifici

Analisi di modelli di successo internazionali per lo sviluppo in Puglia del sistema di logistica integrata per l’implementazione in loco, anche grazie al supporto degli IRE

Implementazione in almeno 2 porti pugliesi (Bari e Taranto) di un approccio integrato alla logistica

Analisi quali/quantitativa dei sistemi portuali di Bari e Taranto

Risultati Sviluppo di competenze professionali per la logistica integrata e le reti per il miglioramento delle capacità occupazionali e lo sviluppo socio/economico, in collaborazione con gli IRE

Creazione di nuova occupazione e di miglioramento delle skills professionali per gli operatori socio/economici

• Mappatura del mercato del lavoro in Puglia

• Mappatura delle fonti finanziarie disponibili

Attività • Studio dei modelli dei porti di Miami e Houston

• Modellizzazione sui porti di Bari e Taranto

• Disegno di figure professionali innovative per la logistica integrata

• Coinvolgimento degli IRE per la modellizzazione

Emanazione di bandi finanziati dal POR Puglia (almeno n.3 bandi) per la formazione di nuove figure professionali (almeno 7) nel comparto della logistica, con possibilità di periodi formativi all’estero,a seguito di consolidamento dei rapporti con gli IRE

Mappatura dei profili professionali e delle strutture formative negli USA

Page 54: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA RETE ESTERA

54

La rete estera ha cominciato così ad assumere consistenza. Attraverso la piattaforma ITENETs è stato possibile attivare rapporti di interscambio con la nostra Regione grazie alle richieste pervenute da alcune Camere di Commercio Estere: - Camera di Commercio Italo Argentina di Mendoza: attraverso l’Osservatorio è stato procurato un contatto istituzionale in Puglia con l’assessorato all’Agricoltura per sottoporre un progetto inerente l’apprendimento di metodologie in agricoltura per la coltura dei pomodori. - la Camera di Commercio Italo Lussemburghese: referente principale per le imprese italiane che intendono operare nel Lussemburgo e per tutti gli Enti territoriali che vogliono promuovere prodotti e servizi nel centro dell’Europa, l’Osservatorio ha sottoscritto una lettera di intenti; - esponenti della American Chamber of Commerce in Italy: corrispondente delle principali Camere di Commercio e associazioni commerciali e industriali statunitensi, in visita in Regione Puglia, hanno potuto incontrare la responsabile dell’Osservatorio che ha dato loro la disponibilità a collaborare con la Camera, per quanto riguarda azioni sul territorio pugliese; - Camera di Commercio Italo Argentina di Buenos Aires, l’Osservatorio ha procurato un contatto con l’Assessorato al Turismo per sottoporre il progetto “Rete Turismo Italia” finalizzato ad aprire un punto per l'informazione turistica basica relativa all'Italia, attraverso un corner fisico ubicato in Argentina. Un’ulteriore spinta ed incremento alle attività dell’Osservatorio, è derivata dall’attenzione dedicata alle politiche di vicinato da parte della Regione Puglia. Infatti l’istituzione nell’anno 2005 dell’Assessorato al Mediterraneo, ha confermato la già maturata intuizione dell’Osservatorio di dedicare il Progetto Pilota PPTIE al processo di governance ed accompagnamento a favore delle nuove comunità di IRE in via di incrementale definizione in particolare in Marocco e Tunisia. All’uopo sono state realizzate dal progetto, due ricerche11 una per ciascun paese dalle quali è emerso che tali comunità non sono più costituite da emigrati intesi nel senso tradizionale, ma da manager, ricercatori, imprenditori che, affacciandosi in nuovi mercati, ne radicano la loro presenza, costituendo inizialmente comunità spontanee e, successivamente, strutturandosi in organizzazioni associative. Il Progetto Pilota PPTIE “Cooperazione con Paesi del Bacino del Mediterraneo per la valorizzazione e la competitività del Sistema Puglia” ha permesso di monitorare la presenza, anche dal punto di vista storico, degli IRE in tali nazioni, nonché di sviluppare idee di partenariato con attori locali (nel settore turistico, attività produttive, formazione, tessile/abbigliamento, emigrazione, cultura), per il tramite degli IRE, che risulteranno certamente proficui per l’economia pugliese. Il progetto prevede due momenti di attività in loco (stage dei funzionari della Regione Puglia partecipanti al progetto e successiva missione istituzionale) che si concluderanno con atti formali di collaborazione.

11 Grossu G., La Comunità Italiana in Marocco : l’emigrazione pugliese, Progetto PPTIE, Marzo 2006. e Depaoli G., LA Comunità Italiana In Tunisia: l’emigrazione pugliese, Progetto PPTIE, Marzo 2006.

Page 55: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

55

Le attività e le competenze maturate dall’Osservatorio nelle suddette aree, hanno successivamente indotto l’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia a richiedere all’Osservatorio stesso assistenza e supporto per lo sviluppo di un progetto di cooperazione con l’Egitto (in particolare con gli imprenditori italiani in loco), rispetto al quale il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), nell’anno 2005, ha conferito l’incarico di capofila nazionale alla Regione Puglia medesima. L’Osservatorio ha svolto e consegnato al settore Mediterraneo della Regione Puglia, una ricerca sul fenomeno migratorio italiano e sulle comunità residenti in Egitto12*. In tal senso il Progetto Pilota PPTIE costituisce una sintesi ed integrazione dell’attività dell’Osservatorio:da un lato si è operato nei confronti delle Comunità di IRE nelle nazioni di emigrazione storica (USA, America Latina, Australia, Francia, Germania, ecc); dall’altro è stato lanciato un percorso di attenzione ed accompagnamento nei confronti delle Comunità di IRE in quelle nazioni in cui esse sono in via di incremento. Nel corso dell’anno, l’Osservatorio dopo aver effettuato una attenta ricognizione delle esigenze rappresentate dal Gruppo di Azione Regionale e dagli attori locali, focalizzando la propria attenzione su aree geografiche di spicco per la realizzazione degli obiettivi di internazionalizzazione della Regione Puglia (USA e paesi del Bacino del Mediterraneo) ha effettuato uno studio per individuare all’interno di istituzioni all’estero ritenute interessanti, i nominativi di IRE con cui sviluppare la propria rete. Dopo tale importante e delicata analisi è stata avviata di recente un’intensa attività di animazione per coinvolgere tali soggetti e giungere alla creazione di vere e proprie comunità professionali attraverso le quali poter discutere sui temi cardine del lavoro dell’Osservatorio ovvero sulla formazione (Tabella 3.1) e sull’internazionalizzazione (Tabella 3.2).

Tabella 3.2 Comunità di pratica per la Formazione

N. ENTE Nominativo PAESE

1 Assessorato Formazione Regione Puglia Garuti Loretta

2 Assessorato Mediterraneo Regione Puglia Notarangelo Bernardo

3 Assessorato Istruzione Regione Puglia Di Cosmo Tiziana

4 Universus Csei Ruggiero Ettore 5 Tecnopolis Salomone Brigida 6 Anitel Valerio Pedrelli Inghilterra 7 Parco Tecnologico di Tunisi E. Courriel Tunisia 8 Delphigroup Dan Keldsen USA 9 ISEO Fabio Volpi Italia/USA

10 INSME Ms. Diana Veronica Soare Romania 11 RIDITT Italia 12 IRIDE Italia 13 IERF Parigi Morozzo Ludovico Francia 14 Polo Europeo Jean Monnet Waldemaro Morgese Italia

15 Italian Educational and Cultural Center USA – New Jersay Mastropierro Carla Usa-New Jersey

16 Miamy University Of Florida Kimberly Litman Usa 17 ENAIP Francia – Parigi Bechi Aldo Francia 18 Harvard University USA Jackie O' Neill Usa

12 Cozzi T. (a cura di), Paper Egitto, PPTIE, settembre 2006.

Page 56: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA RETE ESTERA

56

Massachussets 19 ISUFI Università di Lecce Ernesto Sticchi Damiani Italia

20 Fordham University USA – New York Dominik Salvatore Usa

21

University of S.Diego-School of Business Administration USA-California Silvia Castelluzzo Usa

22 Clark University-Graduate School of Management Thomas Del Prete Usa

23 Centro de Estudios Ambientales (CEDEA) Onestini Maria argentina-Buenos aires

24 PSOUU Gyzycko Ciullo Enrico Polonia-Gizycko 25 Canadian Public Health Agency Severini alberto Canada-Manitoba

26

Università Nazionale di Lomas de Zamora-Istituto Universitario Nazionale dell'Arte-Università di Moron Zangrossi Guillermo argentina-Buenos aires

27 Universidad Nacional de Quilmes (Bernal, Buenos Aires) Carbone rocco argentina-Buenos aires

28 Universidade Federal da Paraíba Ciacchi andrea Brasile-San Paolo

29 Università Nazionale di Mar del Plata Favero Bettina

argentina-Mar del Plata

30 ACLI Vera Laura Righi Uruguay-Montevideo 31 Università Manouba Finzi Silvia tunisia-Tunisi 32 Istituto studi del Mediterraneo Naiaretti Claudio Svizzera-Lugano 33 Istituto studi del Mediterraneo Negro Elena Svizzera-Lugano 34 Istituto studi del Mediterraneo Frediani Federica Svizzera-Lugano 35 Istituto studi del Mediterraneo Filippini Massimo Svizzera-Lugano 36 Istituto studi del Mediterraneo Meneguzzo Marco Svizzera-Lugano 37 Istituto studi del Mediterraneo Poglia Edo Svizzera-Lugano 38 Fondazione Ecap Svizzera Tedesco Manca Giuliana Svizzera-Zurigo

39 universidad nacional de mar del plata Garimanno Erika

Argentina-Mar del Plata

40 Universitá- Istituzione INCAP. Instituo de Capacitación Politica Dellaqueva damian Argentina -Santa Fe

41 ucima Manganese Silvana Argentina-Buenos aires 42 CEMLA Santillo Mario Argentina-Buenos aires 43 AITEF Abbati Giuseppe Italia 44 CRATE Peragine Antonio Italia 45 FILE Peragine Antonio Italia 46 IRSEO Abate Mauro Italia 47 STUDI ECONOMICI Desiderato sandro Italia 48 IRSEM Balenzano Cristina Italia 49 PROMOSUD Rubino Pasquale Italia 50 UNR/Minisiterio Educacion Lanese Miguel Argentina-Santa Fè

51

ADIIB- Associzione per lo Sviluppo del Imigrante Italiano in Brasile e Sud America De Barros Pinto Brasile-Rio de janeiro

Page 57: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

57

Tabella 3.3 Comunità di pratica per l’internazionalizzazione N. ENTE Nominativo PAESE

1 Assessorato Mediterraneo Regione Puglia Notarangelo Bernardo Italia-Puglia

2 Assessorato Turismo Regione Puglia Mitaritonna Lucrezia Italia-Puglia

3 Assessorato Attività produttive Regione Puglia Daloiso Daniela Italia-Puglia

4 Fiera del Levante Carmine Cosentino Italia/Albania

5 COTUP Italia

6 Accademia del Mediterraneo Michele Capasso-Caterina Arcidiacono

Italia/Algeria/Marocco/Polonia/Bulgaria

7 Euromed Heritage Regional Support Francia/Italia

8 Exposium Sophie David Francia

9 EAS Francesco Petrelli Italia

10 Icei Gabriella Carlon Argentina

11 INTaP International Network for Tourism Mario Quintana Italia/Argentina/Africa

12 CONNECTING MANAGERS Luigi Fusco Italia

13 5 Consulting Petillo aniello Bulgaria-Plovdiv

14 CONICET - UNIVERSITA NAZIONALE DI LUJAN Di Marzio Walter Argentina-Buenos aires

15 Italian Chamber of Commerce and Industry for the UK Fianco Christian inghilterra-Londra

16 UDA Ciardullo federico Argentina-Buenos aires

17 Ethio-Italian Partnership Pagliaricci antonio Etiopia-Addis Abeba

18 Inwise Internet Company Gatto Adele Noya brasile-bahia

19 MMIaizzo Construcciones s.a. Iaizzo pierpaolo Argentina-Buenos aires

20 Italy-america Chamber of Commerce Southest Di Persia Giampiero USA-Miami

21 Autorità portuale Miami Saliani Luciana USA-Miami

22 Confederazione degli Imprenditori nel Mondo Verita Renzo USA-FILADELFIA

23 Italian Trade commission Petricciuolo Valentina USA-New York

24 Central Holidays Berardo Fred USA-New Jersay

25 Camera di Commercio Italiana in Francia Rampino Davide Francia-Parigi

26 Movimond Maroc Grussu Giorgio Tunisia-Tetouan

27 Associazione imprenditori italiani in Svizzera Cazzato Roberto Svizzera-Zurigo

28 Fundación Universidad Nacional de Cuyo D'Anna Roque Argentina-Mendoza

29 Teatro Pubblico Pugliese Masini Nadia Italia-Puglia

30 Camera di Commercio ItalianaLussemburghese Luisa Castelli Lussemburgo

31 Camera di Commercio Italiana di Córdoba (Argentina) Quaino Ruben Argentina-Cordoba

32 CGIE Mangione silvana USA

33 Consiglio Regionale degli italiani all'estero Centofanti vincenzo USA-Filadelfia

Page 58: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami
Page 59: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

4. LA COMUNITA’ PUGLIESE

NELLA CIRCOSCRIZIONE CONSOLARE DI NEW YORK — USA

Fenomeno migratorio e

caratteristiche socio –anagrafiche

Il lavoro dei Pugliesi in USA

L’organizzazione sociale dei

Pugliesi in USA Rapporti tra Regione e Pugliesi

in USA

Page 60: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

60

4. La Comunità Pugliese nella Circoscrizione Consolare di New York - USA

Introduzione «Perché da una diaspora nasca una vera comunità bisogna sollecitare il coinvolgimento delle professionalità esistenti all’interno delle collettività attraverso i momenti di formazione e di ricerca, gli stage, la divulgazione delle capacità produttive e commerciali delle comunità stesse, in modo da passare dal concetto di “Regione istituzione” al quello di “Regione sistema”, del quale sono parte integrante le comunità all’estero»13, ha dichiarato nel 2005 il Presidente della Conferenza dei Governatori all’atto di ricevere il premio dato dalla UIM al candidato alle elezioni regionali più attento verso le questioni dei corregionali all’estero, che costituiscono i fattori più importanti di internazionalizzazione di qualsiasi Regione. Il fine deve essere quello di costituzione di una «Regione globale», nella quale le Associazioni abbiano il compito di Osservatorio delle realtà locali, in sintonia con i valori, la cultura e le capacità produttive sia del paese di insediamento che della regione d’origine. Lo scopo di questa ricerca è appunto la verifica della possibilità di avvalersi della rete dei pugliesi nell’area di New York in particolare e, più in generale, negli Stati Uniti, per favorire la penetrazione culturale e commerciale della Regione e aprire opportunità di scambio ad ampio raggio fra enti omologhi, aziende dello stesso settore, produttori e fruitori di beni materiali e cultura, giovani residenti ai due lati dell’Atlantico, per contribuire all’internazionalizzazione e allo sviluppo della Regione Puglia. Per compiere tale accertamento si è ritenuto necessario effettuare una serie di operazioni, che si possono schematicamente elencare come segue: • Identificare le linee generali dell’emigrazione italiana, tradizionale e recente,

per collocare i risultati della ricerca in un quadro anche storicamente chiaro e non isolare l’emigrazione e la presenza pugliese in USA dal più ampio tessuto delle comunità italiane;

• Definire le caratteristiche generazionali dell’emigrazione pugliese in USA; • Controllare se esistono dati esaustivi per quanto attiene al numero ed alla

diffusione di: associazioni e federazioni di pugliesi; realtà produttive dei pugliesi in USA; presenza di pugliesi ai vertici di imprese, Università, think tanks, cariche elettive dei governi e parlamenti locali e federale, strumenti di informazione ed altre categorie di reale interesse per le attività della Regione;

• Comprendere quale sia l’effettiva conoscenza della Regione d’origine da parte dei personaggi e degli enti individuati;

• Realizzare una serie di interviste ad ampio raggio, da rappresentanti diplomatico-consolari ad esponenti della comunità pugliese, imprenditori, consulenti e persone in vario modo interessate direttamente alla Puglia ed a più fruttuosi scambi in diversi settori;

• In base a quanto rilevato, definire esigenze di ulteriori approfondimenti e suggerire alcune ipotesi di intervento.

13 ER News, N.3, 2005

Page 61: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

61

È ormai considerato un fatto acquisito che gli italiani nel mondo costituiscono una straordinaria ricchezza per l’Italia: una risorsa che l’Italia deve saper valorizzare al meglio come fattore di politica estera e di ulteriore espansione della proiezione internazionale del nostro Paese in tutte le sue dimensioni. Il concetto si è ormai radicato. Lo stesso vale per il rapporto fra le Regioni italiane, in questo caso la Puglia, ed i corregionali e discendenti di corregionali all’estero. Al di là delle enunciazioni reboanti, quando si parla di Paesi di accoglienza di antichi flussi di immigrazione, come gli Stati Uniti, e di comunità ormai giunte alla quarta e quinta generazione, la questione primaria da porsi è se i discendenti degli emigrati in generale e degli emigrati pugliesi in particolare siano ancora interessati, ed in quale misura, ad intrattenere scambi con la Regione oppure abbiano nei confronti delle lontane origini soltanto un atteggiamento sentimentale. Altra è l’attitudine di chi si è trasferito nel secondo dopoguerra, altra ancora quella degli esponenti della recente mobilità. Alla risposta alla prima questione segue l’esigenza di definire il tipo di interventi necessari per far riemergere il senso di un legame profondo con la terra d’origine e stimolare queste persone ad inserirsi attivamente nel programma di internazionalizzazione e di potenziata presenza della Regione Puglia in USA. Per affrontare correttamente il problema della diversificazione degli approcci e del dialogo con le diverse fasce di presenza pugliese in USA, è bene partire da un quadro chiaro e dettagliato della storia dell’emigrazione. 4.1. Fenomeno Migratorio e Caratteristiche Socio-Anagrafiche14 4.1.1 Quadro generale Il fenomeno migratorio dei pugliesi in Nord America si colloca all’interno dell’esodo dall’Italia, le cui cause, caratteristiche e variazioni sono molto simili con riferimento alle diverse regioni italiane. L’emigrazione è iniziata nella seconda metà dell’Ottocento, è proseguita senza altre interruzioni che quella dovuta alle leggi italiane del ventennio fascista ed alle restrizioni americane all’emigrazione dall’Italia in USA, vigenti dagli anni ’30 e durante tutta la seconda guerra mondiale, ed è ancora in atto, sia pure in misura limitata e con precise caratteristiche. Per l’Italia – soltanto accidentalmente potenza coloniale, paese in cui le guerre religiose sono sempre state portate dall'esterno e le faide politiche, all’inizio dell’Ottocento, si sono concentrate sulla cacciata dei governi stranieri – il massiccio flusso in uscita che inizia alla fine dell’Ottocento è causato nella quasi totalità dai tradizionali fattori demografici ed economici, dalla spirale negativa dell’aumento della popolazione nelle aree più povere del Sud e del Nord-Est del paese, unita alla scarsa domanda di manodopera in una società a prevalente carattere agricolo, quasi esclusivamente soddisfatta dal bracciantato stagionale. La storia delle

14Silvana Mangione et al., “Viva l’Italia! (...o no?), Ed. Ital-UIL, Roma 1989 CSER, “Gli italiani negli Stati Uniti d’America”, ITENETS, agosto 2003 Scalese Rosa E., Progetto PPTIE, “Integrazione – Scheda Geografica Stati Uniti”, 2004 ISTAT, “La rilevazione degli italiani all’estero al 21 marzo 2003: le caratteristiche demografiche”, Ministero degli Affari Esteri, Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie”, dicembre 2005 US Census Bureau, dati del censimento 2000 NIAF – National Italian–American Foundation, dati sulla consistenza delle comunità italiane in USA

Page 62: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

62

cosiddette rondini: i pendolari intercontinentali per il raccolto nelle allora lontanissime, a causa del viaggio in nave, terre del Sud America, è di per sé dimostrazione evidente delle limitate aspirazioni presenti nei più bassi livelli della forza lavoro dell’epoca. Nelle economie basate sull'agricoltura, ad un alto tasso di natalità si accompagna un tasso di mortalità ancora superiore. Il rapporto cambia nel momento della trasformazione da economia agricola ad economia industriale quando il miglioramento delle condizioni igieniche e sanitarie porta a far decrescere il tasso di mortalità più rapidamente di quello della natalità. L’aumento numerico e la diversa struttura per età della popolazione non creerebbero problemi, se a loro si accompagnasse un equivalente sviluppo economico e la creazione di nuovi posti di lavoro nell'industria e nel terziario. Ove ciò non avvenga, la pressione demografica dovrà scaricarsi su altri mercati, interni o internazionali, poiché una quantità crescente di individui in età produttiva sarà alla ricerca di guadagno, benessere o mera sopravvivenza. Nella seconda metà del XIX secolo, alle ragioni obiettive dell’assoluto squilibrio fra domanda e offerta di manodopera nelle regioni sottosviluppate del Mezzogiorno si aggiunge come motivazione alla partenza la stessa unificazione d’Italia. A torto o a ragione le popolazioni meridionali la ritengono foriera del sopravvento di una classe dirigente del Nord, che del resto del paese ha una conoscenza limitata ed un ancor più limitato rispetto. Scatta la confusa sensazione di non poter entrare a far parte di un sistema politico di cui non si capisce il meccanismo. Nascono gravi preoccupazioni di futuro asservimento ad una corona non sentita come propria, portatrice di una cultura non strettamente mediterranea e non positivamente paternalistica nel senso di gerarchie in qualche modo protettive delle realtà locali. A questo proposito Tomasi di Lampedusa, nel Gattopardo, giustamente ipotizza che il falsare i risultati del plebiscito del 1860 aveva «strangolato una neonata: la buonafede». Se la tanto predicata libertà significava il diritto di esprimere un parere, con la cancellazione di poche centinaia di voti contrari all’unificazione si ottenne soltanto il risultato di radicare per sempre nell’atteggiamento dei più, nel sud Italia, la sfiducia nelle autorità e nella validità delle consultazioni popolari. Il fatto è tanto più grave in quanto anche per questo gli emigranti di allora partirono senza coscienza del proprio individuale protagonismo, senza credere che il potere deriva allo Stato dalla concessione da parte di ogni singolo cittadino di una porzione della propria sfera di diritti, e che ogni singolo cittadino si è riservato la facoltà di partecipare attivamente alla gestione della res publica attraverso l’elezione dei propri rappresentanti ed il controllo sulle azioni di coloro che ha eletto. Quando, a tutt’oggi, ci lamentiamo della scarsa vivacità politica che ha caratterizzato per anni le nostre comunità di più antico insediamento dobbiamo risalire anche a quel particolare momento nero della nostra storia. Parafrasando Tomasi di Lampedusa si potrebbe dire che: «Una parte della neghittosità, dell’acquiescenza per la quale durante i decenni seguenti si dovevano vituperare i nostri emigrati ebbe la propria origine nello stupido annullamento della prima espressione di libertà che a questo popolo si era mai presentata». Ben altro è l'atteggiamento di coloro che emigrano dopo la seconda guerra mondiale, attratti dalla domanda di manodopera che proviene dai paesi industrializzati del Nord Europa. I partenti hanno partecipato alla scelta democratica del sistema repubblicano, hanno radicato in sé il nuovo senso di nazione, della pluralità dei partiti e delle idee, dell'autodeterminazione.

Page 63: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

63

Queste due opposte coscienze politiche, presenti all’atto della partenza contribuiscono a differenziare profondamente l’emigrazione storica dalla contemporanea, l’antica emigrazione transoceanica da quella europea. Anche nell’ultima fase migratoria giocano gli stessi fattori motivazionali derivanti dallo squilibrio fra la domanda e l’offerta di lavoro, ma al disoccupato ed al sotto–occupato si aggiungono come candidati alla partenza coloro che aspirano a salari maggiori per lo stesso tipo di impiego che potrebbero trovare in patria o coloro che desiderano intraprendere o consolidare una carriera professionale. Il mondo degli italiani all’estero diventa dunque maggiormente variegato, copre l’intero arco delle possibilità, ma proprio per questo non è più definibile univocamente, poiché in esso convivono tutti gli aspetti, antichi e nuovi, tragici e remuneranti, dell’allontanamento dalla patria. Si rende allora necessario etichettare a scopo identificativo le nuove categorie di emigranti e per ciascuna si conia una definizione. Ecco che si comincia a parlare di emigrazione dell’aeroplano, di fuga di cervelli, di emigrazione tecnologica, infine di mobilità. Ognuna di queste categorie può essere definita e circoscritta abbastanza precisamente. Ognuna di esse costituisce un piccolo insensibile passo verso una più profonda mondializzazione, verso la creazione di un sistema di rapporti in cui qualunque individuo non debba più sentire come sradicamento il passaggio da una realtà lavorativa, geografica e nazionale ad un’altra, da una società ad un’altra, da una lingua ad un’altra. 4.1.2 - Le quattro fasi dell’emigrazione15 Cronologicamente, il grande movimento migratorio italiano storico viene ripartito in quattro fasi: dal 1860 circa fino al 1876, dal 1877 al 1915, dal 1918 al 1940, dal 1946 ai giorni nostri. Si calcola che fra il 1861 e il 1970 gli espatriati siano stati più di 27 milioni e le perdite nette più di 9 milioni di cittadini. L’incremento naturale della popolazione, dall’unità d'Italia al 1970, è stato assorbito al 24% dall'emigrazione netta e i flussi in uscita ne hanno coperto il 73%. Dal 1860 al 1876 Pochissimi sono i dati relativi alla prima fase migratoria fino al Censimento degli Italiani all'Estero, effettuato nel 1871, che dà un totale di 233.426 emigrati – lo 0,87% della popolazione – provenienti al 75% dall’Italia settentrionale, diretti prevalentemente nel bacino del Mediterraneo, quasi esclusivamente maschi adulti operanti nel settore agricolo. In totale tra il 1861 e il 1880 emigrano circa 250.000 italiani, l’80% in Europa e il rimanente in Nord America, Brasile e Argentina.

15 Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, “Osservazioni e proposte sui problemi dell’emigrazione”, Roma 1970 Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, “Osservazioni e proposte sui problemi dell’emigrazione”, Roma 1976

Page 64: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

64

Dal 1877 al 1915 È solo con la seconda fase che si può cominciare a parlare di quello che è stato definito l’esodo massiccio, che dal 1886 in poi diventa essenzialmente transoceanico e ha come punti d’arrivo gli Stati Uniti, il Brasile e l’Argentina. Già in questo periodo si consolida la diversità fra il flusso europeo, costituito principalmente da maschi adulti e limitato nel tempo, e quello extraeuropeo, che registra notevoli quantità di donne e bambini e si protrae per lunghi soggiorni, quando non diventa trasferimento permanente. Un’altra differenza pressoché costante fra i due flussi è il rapporto fra la regione d’origine e il paese di destinazione: dalle regioni settentrionali si tende ad emigrare in Europa, e più precisamente in Francia, Svizzera, Germania, Austria. Dalle regioni meridionali si va invece prevalentemente oltreoceano. La scelta del paese d'accoglimento non è casuale, specie per quanto riguarda l’emigrazione di fine Ottocento: dal 1734 al 1860 l’Italia centro meridionale, dall’Abruzzo alla Sicilia, era stata in mano alla dinastia spagnola dei Borboni; i francesi Savoia avevano retto il Piemonte fin dal 1454 e la Liguria dal 1815; Lombardia e Veneto avevano fatto parte dell’Impero Austriaco rispettivamente fino al 1859 e fino al 1866. Gli ex sudditi italiani di queste aree d’influenza, quando decisero di emigrare preferirono, per quanto possibile, recarsi in un paese governato dagli stessi regnanti sperando di ritrovare un modo di vivere non del tutto estraneo. Quasi un milione e mezzo d’italiani partono fra il 1880 e l’inizio della seconda guerra mondiale, oltre la metà diretti verso i paesi extraeuropei, alla ricerca della sopravvivenza, convinti che essa sia direttamente subordinata alla propria personale abilità di trovare un lavoro dipendente ed ingraziarsi il padrone, di accettare qualsiasi paga, qualunque numero di ore, qualunque tipo di condizioni sul luogo di lavoro; incapaci di contrastare qualunque decisione, per quanto duramente impositiva sia; impreparati a far valere diritti che non sanno di avere. Arrivano, se riescono ad entrarvi, in paesi di cui tuttavia non conoscono la lingua, privi di strumenti di apprendimento adeguati a permettere loro di impadronirsene più o meno rapidamente. Parlano una serie di dialetti antichi, altrettanto oscuri ed incomprensibili agli abitanti del luogo in cui si sono recati quanto lo sono ai loro stessi connazionali provenienti da altre regioni. Se non hanno lasciato l’Italia con in tasca un contratto – che li impegnerà più o meno come schiavi – si affidano a chi è arrivato prima di loro, un compaesano che qualcosa già sa. Si chiudono in ghetti autoindotti, nei quali un gruppo che ha origine dallo stesso villaggio offre il supporto morale e affettivo di una famiglia allargata. Si ancorano alla riproduzione di antichi usi e costumi, al racconto di favole e miti, che sarebbero venerabili se fossero antichi sul serio ed assurgono alla funzione protettiva di fuga dalla realtà sconosciuta nella quale sono costretti a vivere. Li abbiamo visti nei dagherrotipi dell’epoca con la moglie vestita di nero, la valigia di cartone legata con lo spago, il bambino con i calzoncini corti ed il poppante in braccio alla mamma. Tutti uguali, a prescindere dal loro punto d’approdo in Nord America e decisi a non tornare: perciò si erano portati le famiglie. Chi emigra da solo vive della speranza di rientrare un giorno.

Page 65: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

65

Dal 1918 al 1940 Dopo la prima guerra mondiale, la fuga ricomincia e rimane a livelli variabili tra i 140.000 ed i 380.000 l’anno (con una punta di 615.000 nel 1920). La successiva diminuzione dei flussi16 si lega principalmente a due ordini di ragioni: da un lato le restrizioni legislative contenute nel Quota Act degli Stati Uniti (1921 e 1924), dall’altro la politica di contrasto all’emigrazione perseguita dal regime fascista. Il 1932 è l’anno in cui per la prima volta il numero dei migranti scende al di sotto delle 100.000 unità, con 83.348 espatri. I minimi flussi in uscita dall'Italia – dalle 40.000 alle 80.000 unità l'anno – si dirigono verso le ancora aperte frontiere francesi o verso la Germania, in virtù di un accordo di cooperazione. Dal 1946 ai giorni nostri A partire dal secondo dopoguerra, l’emigrazione riprende ad un ritmo di duecento–trecentomila persone l'anno, dirette in massima parte verso i paesi europei. Fra i punti di destinazione assumono particolare importanza anche due stati nuovi: Canada e Australia, oltre all’Argentina, il Venezuela e, in misura minore, gli Stati Uniti, data la rigida applicazione del meccanismo delle quote per paese d’origine, la divisione dei potenziali immigranti in categorie e la priorità conferita al ricongiungimento dei nuclei familiari. Questa quarta fase è di gran lunga la meno omogenea, quella in cui compare una serie di variabili, per così dire, aberranti, se paragonate agli aspetti codificati dell’emigrazione tradizionale. Da un lato, sin dagli anni ’60 il numero dei rimpatri si colloca intorno a cifre di 150–200.000 l’anno e dal 1971 finisce per coincidere con il numero degli espatri. Dall’altro, le motivazioni dell’allontanamento dal luogo di nascita o di residenza si moltiplicano, alla disoccupazione ed alla sotto–occupazione, che rimangono comunque prevalenti, si aggiungono aspirazioni a diverse possibilità di carriera, ragioni di studio, ricerca di realizzazione a livello individuale ed imprenditoriale. 4.1.3 Fuga di cervelli ed emigrazione intellettuale Secondo il Devoto, Oli17, la fuga di cervelli è: «il sistematico abbandono della propria nazione da parte delle intelligenze migliori per trasferirsi in paesi tecnologicamente più evoluti e più ricchi». Inizia nel periodo della seconda guerra mondiale, quando è causata da ragioni politico–razziali. Come paese di destinazione interessa principalmente gli Stati Uniti d’America, lieti di accogliere scienziati provenienti da tutti i paesi europei e di concedere loro spazi, attrezzature e mezzi sufficienti a portare avanti le proprie ricerche. Basta pensare a personaggi quali Fermi, Segré, Modigliani. Emigrazione intellettuale è un eufemismo recente, elegante alternativa alla più brutale «fuga di cervelli». Indica una forma allargata dello stesso tipo di fenomeno, provocata dall’aspirazione ad un più rapido riconoscimento del proprio valore, ad una cross fertilization con ambienti di studio stranieri, a maggiori emolumenti, alla dotazione di attrezzature più avanzate e più larghi mezzi per la ricerca. I soggetti di

16 Fondazione Migrantes, “Rapporto italiani nel Mondo 2006”, Centro Sudi e Ricerche IDOS, ottobre 2006. 17 G.Devoto, G.C.Oli, “Vocabolario della lingua italiana”, Dizionari Le Monnier, 1986.

Page 66: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

66

questi spostamenti provengono di solito da paesi industrializzati ed accademicamente validi, da paesi con una tradizione di formazione scientifica, artistica o letteraria ad alto livello e si dirigono verso altri paesi ancor più industrializzati o comunque più ricchi, che abbiano destinato una maggior percentuale del proprio Prodotto Interno Lordo alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie o le cui industrie contribuiscano massicciamente al finanziamento del mondo delle arti. L’emigrazione intellettuale rientra nel concetto della mobilità o, ancor meglio, contribuisce a dare l’avvio al fenomeno della mobilità di cui costituisce uno degli aspetti più costosi per il paese di partenza. L’unica attenuante è la possibile non definitività del trasferimento. Uno dei simboli più positivi di questa nuova emigrazione sono i premi Nobel italiani, Carlo Rubbia e Rita Levi Montalcini, tanto per citarne qualcuno, che ci vengono contesi dagli Stati Uniti, abituati a considerare americani tutti coloro che decidono di naturalizzarsi, anche se la loro formazione intellettuale è di tutt’altro stampo culturale. Basti vedere il Webster’s Dictionary18, che alla voce Fermi, Enrico, dichiara: «fisico americano, nato in Italia; sviluppò il progetto della bomba atomica, ricevette il premio Nobel nel 1938». 4.1.4 Mobilità Nei dizionari e nelle enciclopedie la mobilità viene ancora definita come una delle caratteristiche peculiari all’animale uomo, la realizzazione del suo permanente desiderio di viaggiare. Come tale costituisce una delle sfaccettature della più ampia categoria dell’emigrazione. Nell’accezione proposta qui, la mobilità è un fenomeno tipico del mondo contemporaneo, destinato a crescere fino a diventare componente irrinunciabile del vivere. L’uomo ha sempre viaggiato per ragioni di lavoro, ma soltanto l’avvento di sistemi di trasporti e di comunicazioni internazionali rapidi ed efficienti ha consentito il moltiplicarsi in progressione geometrica degli spostamenti a tempo limitato o determinato da parte di categorie produttive molto qualificate, alla ricerca di un salto di qualità nella propria carriera, di maggiori onorari per il lavoro prestato, di un approfondimento negli studi, di mera crescita professionale e linguistica, da tesaurizzare, riportare eventualmente in patria ed investire in un futuro di iniziative imprenditoriali, specialmente nel settore del terziario avanzato. I protagonisti di questo tipo di spostamenti partono con una notevole formazione di base, con un titolo di studio universitario o con un ricco curriculum accademico. 4.1.5 Consistenza numerica delle comunità Quando si parla di consistenza numerica delle comunità bisogna, come si è già fatto nelle analisi precedenti, distinguere fra comunità di origine italiana (o pugliese) con cittadinanza americana e comunità ancora in possesso della cittadinanza italiana. I dati relativi alle collettività allargate possono essere desunti soltanto dai Censimenti operati con cadenza decennale dal Governo Federale degli Stati Uniti. L’ultimo censimento americano è stato effettuato nel 2000.

18 Webster’s New Twentieth Century Dictionary, unabridged, Second Edition, 1978

Page 67: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

67

4.1.6 - Censimento USA 200019 Ai sensi del Census Bureau – Ufficio federale del censimento – la comunità di origine italiana in USA sarebbe composta di 15.723.555 persone per un totale del 5,6% sui 281.421.906 abitanti degli Stati Uniti, con la seguente suddivisione nei 50 Stati dell’Unione.

Tabella 4.1 Italiani negli Stati Uniti (per Stato)

Stato Valore %

Alabama 56,220 1.3

Alaska 17,944 2.9

Arizona 224,795 4.4

Arkansas 34,674 1.3

California 1,450,884 4.3

Colorado 201,787 4.7

Connecticut 634,364 18.6

Delaware 72,677 9.3

District of Columbia 12,587 2.2

Florida 1,003,977 6.3

Georgia 163,218 2.0

Hawaii 22,094 1.8

Idaho 34,553 2.7

Illinois 744,274 6.0

Indiana 141,486 2.3

Iowa 49,449 1.7

Kansas 50,729 1.9

Kentucky 62,383 1.5

Louisiana 195,561 4.4

Maine 58,866 4.6

Maryland 267,573 5.1

Massachusetts 860,079 13.5

Michigan 450,952 4.5

Minnesota 111,270 2.3

Mississippi 40,401 1.4

Missouri 176,209 3.1

Montana 28,031 3.1

Nebraska 42,979 2.5

Nevada 132,515 6.6

New Hampshire 105,610 8.5

New Jersey 1,503,637 17.9

New Mexico 43,218 2.4

New York 2,737,146 14.4

North Carolina 181,982 2.3

North Dakota 5,328 0.8

Ohio 675,749 6.0

Oklahoma 49,970 1.4

Oregon 111,462 3.3

Pennsylvania 1,418,465 11.6

19 Dati US Census Bureau

Page 68: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

68

Rhode Island 199,077 19.0

South Carolina 81,377 2.0

South Dakota 7,541 1.0

Tennessee 94,402 1.7

Texas 363,354 1.7

Utah 57,512 2.6

Vermont 38,835 6.4

Virginia 257,129 3.6

Washington 191,442 3.2

West Virginia 69,935 3.9

Wisconsin 172,567 3.2

Wyoming 15,286 3.1

TOTALE 1.548.457 100.0

Fonte: Census Bureau La perentorietà di tali dati è attenuata dal fatto che, secondo lo stesso Census Bureau, soltanto l’80% dei rispondenti ha specificato la propria origine etnica e soltanto il 58% dei censiti appartiene ad una sola etnia. Inoltre, il Census Bureau non fornisce dati sulla discendenza generazionale. La comunità americana di origine italiana potrebbe dunque avere la consistenza dei 25/32 milioni di persone, indicata dalla NIAF – National Italian American Foundation – e da altre organizzazioni italo–americane, che operano su tutto il territorio. I dati del Censimento USA non sono tuttavia disaggregabili per regioni di provenienza dei cittadini americani che hanno dichiarato di essere di origine italiana. 4.1.7 Anagrafi Consolari, AIRE, partecipazione al voto dei cittadini italiani in USA20 Anche il numero dei cittadini italiani residenti in USA non riflette la realtà. L’esistenza di due anagrafi: l’AIRE – Anagrafe degli Italiani residenti all’Estero, di competenza dei Comuni e del Ministero dell’Interno; e gli schedari consolari, tenuti dai Consolati che fanno riferimento al Ministero degli Affari Esteri, complica la ricerca di dati esatti. Di seguito si citano i dati relativi all’una e all’altra anagrafe, con particolare riferimento alla volontà di partecipazione diretta alla vita italiana, dimostrata dalla percentuale dei votanti nelle diverse consultazioni politiche e referendarie a partire dal 2003. Gli iscritti all’AIRE, che hanno votato nel referendum nel 2003, sono 27.961 su un totale di 173.237 iscritti e 155.077 plichi consegnati. Nello Stato di New York hanno votato 11.401 persone (Tabella 4.2)

20 Fonti: Ministero degli Affari Esteri, Ministero dell’Interno, Uffici Consolari in USA

Page 69: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

69

Tabella 4.2 Votanti iscritti all’aire al referendum del 2003

Circoscrizione Plichi inviati

Votanti % Iscritti

NEW YORK 65.117 11.401 17.51% 72.936

BOSTON 12.991 2.187 16.83% 13.183

CHICAGO 13.824 2.511 18.16% 13.913

FILADELFIA 13.892 2.883 20.75% 17.221

LOS ANGELES 10.627 1.484 13.96% 10.817

MIAMI 6.139 1.278 20.82% 6.536

SAN FRANCISCO 6.908 596 8.63% 6.985

HOUSTON 2.167 704 32.49% 3.192

DETROIT 9.854 2.074 21.05% 9.652 NEWARK 11.775 2.247 19.08% 11.973

WASHINGTON 1.783 596 33.43% 6.829

TOTALE 155.077 27.961 173.237

Fonte: Ministero dell’Interno, 2003

Gli iscritti all’AIRE nell’elenco provvisorio per le elezioni del 2004 dei Com.It.Es. – Comitati degli Italiani all’Estero, organismi di rappresentanza di base degli italiani residenti nelle diverse circoscrizioni consolari, in cui siano registrati almeno tremila cittadini, come riportato nel sito del Ministero degli Affari Esteri, sono illustrati nella Tabella 4.3.

Tabella 4.3 Iscritti all’AIRE nell’elenco provvisorio per le elezioni del 2004 dei Com.It.Es

Fonte: Ministero Affari Esteri 2004

Gli iscritti all’AIRE che hanno votato per le elezioni dei Com.It.Es. nel marzo del 2004 sono invece 219.470, come descritto nella Tabella 4.4.

Circoscrizione Iscritti BOSTON 15.699 CHICAGO 16.498 DETROIT 11.390 FILADELFIA 19.234 HOUSTON 3.547 LOS ANGELES 12.502 MIAMI 7.984 NEW YORK 85.222 NEWARK 14.533 SAN FRANCISCO 8.315 WASHINGTON 8.045 TOTALE 202.969

Page 70: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

70

Tabella 4.4 Iscritti all’AIRE (USA) che hanno votato per le elezioni dei Com.It.Es, marzo 2004

COMITES Nr. Totale

Elettori Plichi Inviati

Buste Restituite

% sui Plichi

Elettori non raggiunti indirizzi incompleti

BOSTON 15.534 14.309 4.136 28,9 1.225

CHICAGO 17.340 16.645 4.422 26,57 695 DETROIT 12.617 11.794 3.387 28,72 823

FILADELFIA 18.231 14.875 4.804 32,3 3.356 HOUSTON 3.284 3.284 930 28,32 0 LOS ANGELES 12.483 12.152 2.273 18,7 269

MIAMI 8.002 8.002 1.553 19,41 0

NEW YORK 93.524 78.285 18.450 23,57 15.239 NEWARK 21.935 20.148 4.272 21,2 1.787

SAN FRANCISCO 8.162 6.176 1.237 20,03 1.986

WASHINGTON 8.358 1.924 633 32,9 6.434 TOTALI 219.470 187.594 46.097 24,57 31.814

Fonte: Ministero dell’Interno, 2004

I cittadini italiani iscritti negli schedari consolari, secondo i dati del Ministero degli Affari Esteri, al 31 dicembre 2004, sono 188.996, 93.524 nella circoscrizione consolare di New York (Tabella 4.5).

Tabella 4.5 Iscritti alle Anagrafi Consolari (USA) al 31 dicembre 2004

Circoscrizione Iscritti BOSTON 13.390 CHICAGO 16.610 DETROIT 13.227 FILADELFIA 21.221 HOUSTON 4.042 LOS ANGELES 15.580 MIAMI 17.815 NEW YORK 14.151 NEWARK 59.124 SAN FRANCISCO 10.423 WASHINGTON 3.413 TOTALE 188.996

Fonte: Ministero Affari Esteri, 2004

Gli iscritti all’AIRE che aventi diritto al voto alle elezioni politiche dell’aprile 2006 sono invece 166.853; i plichi ricevuto 149.846 e i votanti 55.097 in tutti gli Stati Uniti (Tabella 4.6).

Page 71: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

71

Tabella 4.6 Elettori iscritti all’AIRE, plichi e votanti alle elezioni del 2006 (USA)

Numero elettori Plichi

Provvisorio Definitivo Spediti Ritornati Ricevuti Votanti

Boston 15.429 15.362 15.362 2.237 13.125 4.993

Chicago 14.510 11.812 11.812 247 11.565 4.562

Detroit 11.528 10.180 10.430 357 10.073 3.538

Houston 3.610 3.315 3.315 221 3.094 1.420

Los Angeles 12.888 12.827 12.827 1.729 11.098 4.099

Miami 11.301 11.612 11.492 942 10.550 3.256

New York 80.288 54.628 54.628 5.220 49.408 18.527

Newark 15.418 13.272 13.272 1.079 12.193 4.929

Philadelphia 20.455 20.364 19.680 2.297 17.383 5.462

San Francisco 9.244 9.467 9.467 1.043 8.424 2.676

Washington 4.431 3.014 3.014 81 2.933 1.635

Totale 199.102 165.853 165.299 15.453 149.846 55.097

Fonte: Ministero dell’Interno

Le cinque tabelle su riportate dimostrano la persistente incertezza dei dati sull’effettiva consistenza delle comunità italiane in USA.

Una seconda importante lettura è quella sul crescente numero di votanti, facilitata dall’introduzione dal 2001 del voto per corrispondenza, invece che ai seggi, sempre insufficienti, costituiti nelle consultazioni per i Com.It.Es. precedenti.

L’aumento dei votanti indica anche una volontà di partecipazione dei cittadini italiani proporzionale all’interesse diretto nel tipo di consultazione: minore per quanto riguarda gli ostici referendum del 2003, già superiore nelle elezioni dei Com.It.Es. nel 2004, ancora maggiore per le consultazioni politiche del 2006, in cui i cittadini italiani in USA, su un totale di dodici deputati e sei senatori attribuiti alla Circoscrizione estero, erano chiamati ad eleggere due deputati ed un senatore nella ripartizione America settentrionale e centrale.

Per quanto in tale ripartizione si fossero presentati almeno tre candidati pugliesi, sono risultati eletti due calabresi ed un siciliano.

Secondo i rilevamenti degli organismi democraticamente eletti dagli italiani residenti in USA – Com.It.Es. e Consiglio Generale degli Italiani all’Estero – CGIE, i succitati totali dei cittadini italiani, iscritti all’anagrafe e agli schedari consolari, costituiscono al massimo il 40% dell’effettiva entità della presenza italiana negli Stati Uniti. È ovvio che la stessa incertezza dei dati riguarda l’emigrazione pugliese in USA.

Per quanto riguarda i pugliesi, le rilevazioni a cura dell’ISTAT, per il Ministero degli Affari Esteri, in data 31 marzo 2003 danno i seguenti risultati per i residenti all’estero, nati in Italia, divisi per classi di età.

Page 72: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

72

Tabella 4.7 Pugliesi nati in Italia e residenti all’estero per fasce d’età al 31 marzo 200321

0 – 14 15 – 24 25 – 44 45 – 64 65 e più Totale Mondo 2.877 6.308 46.945 66.941 32.260 155.331 America 157 296 3.991 12.142 13.576 30.162 USA 81 179 2.519 3.864 2.480 9.123

Fonte: Ministero Affari Esteri, Istat

All’inesattezza e incompletezza dei dati citati contribuisce una serie di fattori22: La riluttanza di alcuni Comuni italiani ad inserire nelle liste dell’AIRE i

concittadini residenti all’estero; Il divieto fatto al cittadino italiano di correggere i propri dati direttamente

all’AIRE del Comune di ultima residenza. Il cittadino deve comunicare cambiamenti, correzioni e integrazioni dei propri dati al Consolato competente per giurisdizione, il quale, a sua volta, comunica le variazioni al Comune, che procede alla registrazione dei nuovi dati;

Il numero limitato di uffici consolari in USA, a paragone di quanti ne esistono in altri paesi, territorialmente molto meno estesi;

L’enorme vastità delle circoscrizioni consolari, che può costringere i cittadini a viaggi aerei anche di parecchie ore per raggiungere il consolato;

L’inadeguatezza dei fondi per missioni del personale consolare nei centri più lontani dalla sede;

La carenza di personale nelle rappresentanze diplomatico–consolari; La mancanza di una capillare rete di informazione; La mancata concessione ad istituzioni ed enti, attivi nel territorio, del

permesso di preregistrare i cittadini, comunicandone gli estremi agli uffici consolari per le verifiche del caso;

Le scarse funzioni attribuite per decreto a Consoli e Vice Consoli Onorari ed agli agenti e corrispondenti consolari, in materia di raccolta e verifica dei dati anagrafici dei cittadini residenti nell’area di loro competenza;

La presenza di un notevole numero di cittadini residenti illegalmente in USA e non registrati all’anagrafe.

4.1.8 Cittadini italiani residenti illegalmente in USA23 Si ritiene che negli USA vivano illegalmente almeno dieci milioni di immigrati, compreso un notevole numero di cittadini italiani residenti, in particolare, nella zona del Tristate (i tre Stati di New York, New Jersey e Connecticut); sulla Costa dell’Ovest, alle Hawaii e in Florida. Un articolo del New York Times alla fine degli anni ’90 calcolava che fossero ventisettemila gli italiani residenti illegalmente nella sola Manhattan.

21 Fonte: “La rilevazione degli italiani all’estero al 21 marzo 2003: caratteristiche demografiche”, Istituto Italiano di Statistica, Ministero Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, dicembre 2005. 22 Contributo degli Stati Uniti alla “Relazione annuale con proiezione triennale, da presentare tramite il Governo al Parlamento”, art.2, comma 1 d) legge istitutiva del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, per l’anno 2004 23 Contributo degli Stati Uniti alla “Relazione annuale con proiezione triennale, da presentare tramite il Governo al Parlamento”, art.2, comma 1 d) legge istitutiva del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, per l’anno 2004

Page 73: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

73

Nella maggior parte dei casi è ancora vero che questi cittadini sono stati costretti ad emigrare per ragioni di necessità. Si tratta generalmente di operai non specializzati, camerieri, cuochi, persone tuttofare, che si adattano a qualunque tipo di lavoro, ma non hanno diritto ad alcuna protezione, assicurazione, perfino documentazione, dopo l’irrigidimento delle leggi sull’immigrazione seguito alla tragedia dell’11 settembre 2001. Alla minima infrazione possono essere deportati a prescindere dai legami familiari e dalla situazione economica che hanno costruito negli anni. Alla deportazione per alcune cause può essere collegata la perdita di ogni diritto ai contributi già versati ai fini del trattamento pensionistico. Ad essi si aggiungono gli esponenti della mobilità, che tuttavia possiedono migliori strumenti di inserimento e conquista della legalità, non a disposizione delle categorie sopra descritte. Diventa dunque necessario definire e descrivere le tre componenti della comunità pugliese e di origine pugliese in USA. 4.1.9 Le tre comunità Le comunità pugliesi e di ascendenza pugliese negli Stati Uniti presentano tutte le possibili sfaccettature, appartengono a tutte le possibili fasi cronologiche, dall’esodo alla mobilità, provengono da tutte le possibili origini provinciali e comunali, rappresentano il meglio (e in rarissimi casi anche il peggio) della storia e della realtà dell’emigrazione italiana ovunque nel mondo. Il percorso di insediamento e di integrazione dei pugliesi negli Stati Uniti è ancora in atto, perché anche l’emigrazione pugliese in USA non è finita. Applicando il criterio generazionale e limitandoci al nostro periodo storico, gli attuali componenti della comunità pugliese possono essere suddivisi in tre categorie, che – indicando come prima generazione quella nata in Puglia ed emigrata in USA; seconda generazione quella costituita dai primi nati in USA; terza generazione quella successiva nata dai nati in USA e così via – viene di seguito descritta per ampie generalizzazioni, definite:

1. Americo–pugliesi o americani di origine pugliese; 2. Pugliesi–americani; 3. Italo–pugliesi.

Gli americo–pugliesi o americani di origine pugliese

Nel caso degli esponenti delle seconde, terze e successive, generazioni si può parlare di integrazione in senso stretto come «incorporazione di una certa entità etnica in una società con l’esclusione di qualsiasi discriminazione razziale»24, facendo riferimento al posizionamento del gruppo regionale pugliese all’interno del mainstream americano. Fin dalla prima generazione nata in USA i pugliesi hanno dato prova di uno dei più sorprendenti e rapidi fenomeni di mobilità sociale ascendente, consolidata dagli esponenti delle terze generazioni. Gli americani di origine pugliese stanno dimostrando un crescente interesse al ritorno alle origini, alle radici di cui parla Alex Haley25. Cercano di ricostruire un albero genealogico, di disegnare ed esplorare, anche fisicamente, il percorso

24 G. Devoto, G.C. Oli “Vocabolario della lingua italiana”, Dizionari Le Monnier, 1986 25 Alex Palmer Haley, “Roots: The Saga of an American Family”, 1976

Page 74: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

74

territoriale verso la cittadina da cui sono partiti gli antenati e di cui quasi sempre non sanno pronunciare il nome. Anche se attraverso matrimoni misti e progressivo allontanamento dalle origini nazionali, di pugliese in loro è rimasto ben poco, il potersi dichiarare italiani e pugliesi attraverso il legame con la regione d’origine diventa una connotazione desiderabile in un paese in cui non esiste un modello culturale, etico o religioso rassicurante. L’ascendenza pugliese/italiana riveste utilità psicologica, di identità, di appartenenza – sia pur lontana nel tempo – ad un paese sempre più riconosciuto in USA come culla d’arte, di bellezza e di civiltà. Gli americani di origine pugliese sono presenti in tutte le fasce della società. Sono arrivati ai massimi vertici virtualmente in tutti i settori della vita culturale, economica, politica e sociale. Chi ha avuto successo è, nella maggior parte dei casi, pronto e desideroso di contribuire al rafforzamento dei rapporti fra gli USA e l’Italia. Ne sono esempio le grandi organizzazioni nazionali, fra cui: National Italian American Foundation – NIAF; Sons of Italy in America – OSIA; UNICO National. Tuttavia la comunità di origine italiana, e pugliese, deve ancora occupare lo spazio che merita in campo politico, al pari dell’intera comunità italiana. Mentre nelle amministrazioni locali la percentuale degli americani di origine italiana eletti riflette più o meno correttamente la composizione regionale delle comunità di discendenza italiana a popolazione, a livello di governi statali e federale le cose cambiano drasticamente. Su un totale di 535 parlamentari federali (435 deputati e 100 senatori), nel CVII Congresso degli USA (2001-2003) sono stati eletti sei senatori e venticinque deputati di origine italiana; nel CVIII Congresso (2003-2005) il totale è sceso da trentuno a ventinove; nel CIX Congresso (2005-2007) è passato da ventinove a trenta, ma nessuno di loro è oriundo della Regione Puglia, mentre sono rappresentate Campania, Sicilia, Abruzzo, Calabria, Trentino–Alto Adige; Friuli–Venezia Giulia, Lombardia, Lazio e Toscana. Un’indagine sulle ragioni della mancata presenza pugliese ai vertici del Parlamento e del Governo federale non è mai stata fatta, ma potrebbe essere interessante. Un secondo ambito nel quale gli americo–pugliesi sono pressoché assenti è quello dei centri di studio e di ricerca in campo politico ed economico, dove le teste d’uovo preparano le analisi su cui si costruiranno le future tendenze degli USA in campo internazionale. Si parla, ad esempio, di think tanks come l’American Enterprise Institute for Public Policy, il Council on Foreign Relations, il National Bureau of Economic Research e si potrebbe continuare. Le think tanks raccolgono i migliori cervelli provenienti dalle prestigiose Università della Ivy League o da alti incarichi di governo. Le loro indagini su problemi controversi vengono considerate approfondimenti in certo qual modo vincolanti. La maggior parte delle think tanks non è ufficialmente legata ai partiti. Questi centri affermano la propria indipendenza, malgrado siano generalmente sovvenzionati dai contributi di Fondazioni: enti morali costituiti e finanziati da corporazioni multinazionali, che commissionano studi su istanze correnti di loro preciso interesse. Perciò, nei diversi momenti storici la intelligentsia americana concentra il proprio sapere su uno specifico argomento, ad esclusione di altri, magari ugualmente importanti.

Page 75: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

75

L’unica soluzione è dare il via ad un progetto a medio/lungo termine, che preveda l’erogazione di borse di studio, l’organizzazione di stages per immersione in Italia, la permanenza presso Università pugliesi a favore di un gruppo ristrettissimo di studenti, che possano diventare i prossimi maîtres à penser degli USA, con una visione meno provinciale dell’Italia. I pugliesi-americani I pugliesi-americani sono un gruppo numeroso, eterogeneo, conflittuale. Sono nati in Italia, sono esponenti dell’emigrazione tradizionale dell’immediato secondo dopoguerra, formata in parte – sia pure con notevoli eccezioni – da persone con limitata scolarizzazione, che hanno spesso riprodotto riti e codici comportamentali congelati al momento della partenza dall’Italia. Questa numerosa componente della collettività si è naturalizzata americana e soltanto in minima percentuale ha fatto richiesta di riacquisto della cittadinanza italiana nel periodo consentito dalla legge 91/1992, in parte perché non è stata informata di avere tale diritto, in parte perché ha erroneamente temuto di rischiare di perdere la cittadinanza americana. Ora è la più costante nel chiedere la riapertura dei termini per la domanda di riacquisto della cittadinanza con la motivazione che la cittadinanza italiana non deve essere negata a chi è nato in Italia e l’ha persa, ai sensi della legge 555 del 1912, per essersi naturalizzato prima del 1992. Per merito del duro lavoro, dell’onestà, del senso della famiglia e del dovere, i pugliesi–americani si sono conquistati spazi vitali nella società degli USA ed hanno sempre mantenuto un occhio verso l’Italia. Al contrario di altre comunità con la stessa anzianità di emigrazione, la pugliese-americana è in grande maggioranza bene integrata. Vi sono tuttavia alcune punte di profonda assimilazione a modelli USA e di visione stereotipata, in negativo, della realtà regionale pugliese e della vita italiana, politica e di lavoro. Questo gruppo costituisce una forza non ancora conosciuta fino in fondo e certamente non inserita al suo massimo potenziale nelle iniziative che avvantaggerebbero ambedue i paesi e, ancor di più, la Regione Puglia. I pugliesi-italiani In questo caso si parla di nati in Puglia, emigrati negli Stati Uniti, rimasti cittadini italiani, ma prima di tentare di definire il loro livello di integrazione bisogna riconoscere, all’interno di questa prima generazione, almeno due realtà coesistenti, ma non sempre comunicanti: • I componenti dell’emigrazione dell’aeroplano, arrivati a partire dalla metà

degli anni ’70, con maggiore scolarizzazione, spesso motivati da ragioni diverse dall’immediata sopravvivenza, anche loro in gran parte naturalizzati, ma più attenti a fruire delle opportunità fornite sia dal paese d’origine, che da quello di accoglimento. Questa fascia della collettività si è integrata, e sa avvalersi dei diritti garantiti da ambedue i paesi;

• Gli esponenti della recente mobilità. A questo proposito la realtà italiana e pugliese negli Stati Uniti va contro le tendenze mondiali, perché l’emigrazione italiana e pugliese in USA non è finita, anzi. Malgrado ulteriori

Page 76: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

76

restrizioni alle leggi sull’immigrazione, post 11 settembre 2001, si moltiplicano gli arrivi di giovani che vengono a studiare, poi si fermano e costruiscono una carriera in campo accademico o finanziario; di artisti alla conquista di spazi nel campo delle belle arti o dello spettacolo, con particolare interesse per il cinema; nel mondo della ricerca. Nel loro caso l’integrazione è rapida e apparentemente senza sforzo

Ognuna delle rapide generalizzazioni che precedono andrebbe corredata da un approfondimento sulle diverse caratteristiche delle differenti aree degli Stati Uniti, ove si sono insediati i pugliesi. Ad esempio, si dovrebbero descrivere in dettaglio le diversità sia nella composizione sia nelle vocazioni operative delle comunità sulla Costa dell’Ovest e su quella dell’Est, in Florida e nel Texas, dove le collettività stanno aumentando di numero e di importanza, come dimostrato dalla recente nascita delle Italy America Chamber of Commerce a Los Angeles, Houston e Miami. 4.2 Il lavoro dei Pugliesi in Usa 4.2.1 I corregionali all’estero come risorsa economica per la Regione La II Conferenza Nazionale dell’Emigrazione, nel 1988, consolidò il concetto degli italiani all’estero come «risorsa economica per l’Italia», da cui discende l’idea dei «corregionali all’estero» come risorsa per le Regioni italiane, in particolare quelle del Mezzogiorno (e del Nord Est), dalle quali l’emigrazione è stata più massiccia. Chi non ha conoscenza del mondo dell’emigrazione ritiene che ciò faccia riferimento soltanto alle «rimesse degli emigranti», che hanno certamente assolto ad una funzione molto importante nell’immediato secondo dopoguerra. Alle rimesse, le cui entità sono andate diminuendo per il combinato effetto della rinascita economica dell’Italia e dell’invecchiamento delle famiglie cui gli emigrati inviavano aiuti in denaro, si aggiungono altre fonti di introito molto importanti, che sono andate crescendo nel tempo: il mercato diretto ed il mercato indiretto dei beni italiani ed il turismo di ritorno. Già nel 1955, nel suo Sviluppo economico e bilancia dei pagamenti in Italia fra il 1950 e il 1954, pubblicato dalla BNL, Francesco Masera ricordava gli stimoli delle comunità italiane all’estero all’esportazione: «in quanto gli emigrati italiani conservano e diffondono abitudini di consumo che accrescono la domanda di beni provenienti dalla madre patria» e al turismo attivo «per i viaggi compiuti dagli emigrati nelle visite al paese d’origine»26. 4.2.2. Il mercato diretto Il mercato diretto dei prodotti italiani in ogni settore è stato ed è ancora in parte alimentato dalle collettività. Facciamo un solo esempio: quello dei prodotti alimentari: il comfort food Specie negli Stati Uniti i prodotti alimentari sono stati il punto di partenza della penetrazione italiana nel mercato americano, la risposta prima e immediata alla forte necessità affettiva di mantenere un legame con la grande madre. Il vecchio detto: «Parla come mangi», non sempre usato scherzosamente, ammoniva

26 Francesco Masera, “Sviluppo economico e bilancia dei pagamenti in Italia, 1950 – 1954”, BNL, 1955

Page 77: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

77

l’interlocutore a difendere la propria lingua d’origine nello stesso modo in cui stava proteggendo l’abitudine a nutrirsi tradizionalmente. Mangiare all’italiana ha salvato ben più che il fegato e la salute dei nostri primi emigranti, ne ha salvato la sanità mentale ed emotiva. Poco dopo l’arrivo tutto si trasforma in solitudine non voluta – in tempo per pensare e sognare luci, sapori, odori, perduti per sempre. Nel ricordo quanto si è lasciato acquista una dimensione propria, più grande e viva della realtà che scandisce il passar delle ore in un isolamento senza uscita. Il dolore della lontananza diventa nostalgia di cose e persone, di pietre e ruscelli, del profumo della frutta fresca in estate. L'angoscia diventa fisica, si concretizza nella ricerca di piccole cose compensatorie, gratificanti: l’orecchietta con le cime di rape (che non si trovavano fino alla fine degli anni ’70), la salsa col pomodoro, l'olio spremuto a freddo, così denso che sembra di poterlo spalmare sul pane appena sfornato, i taralli, i cibi della nostra infanzia che ci curano della nostalgia di sentirci separati dalla nostra terra, dalle nostre radici culturali profonde, il comfort food appunto, il cibo che ci dà conforto. Si scrive a casa. Si chiede di mandare una bottiglietta, una scatola, un pugnello di assaggi che contengano i sapori della nostra piccola patria di campanile, portati dentro le valigie, nelle stive delle navi, con tutti i mezzi di trasporto possibili, come fatto privato, a consolazione dell’individuale necessità di continuare ad appartenere, di continuare ad esistere, in una dimensione che abbia valori, sia pur minimi, di riferimento ancestrale.. Quando arrivano è festa grande, si invita a cena anche il foreman, il responsabile dei lavori, del turno di fabbrica, qualunque origine nazionale abbia. Qualcuno comprende che in questo modo si possono fare soldi. La moglie di uno degli operai, uno dei fortunati che hanno potuto portare la famiglia, comincia a cucinare per tutti. Che gioia vederla, con le braccia infarinate, mentre tira la sfoglia con il matterello o arrotola i maccheroni sulla chitarra. Si aprono i primi negozi con questi prodotti. Si comincia ad importarli attraverso i canali commerciali tradizionali. Pian piano essi non vengono più consumati esclusivamente dagli esponenti della nostra etnia, ma da un numero crescente di persone di qualunque razza. La colonizzazione incruenta da parte degli italiani è irresistibilmente iniziata: li abbiamo presi per la gola. In questo modo, la cucina mediterranea, diventata ormai fatto di moda, ufficialmente dichiarata dietologicamente ineccepibile ha invaso gli USA, Il cibo è madre. La tavola è luogo sacro alla famiglia e alle amicizie, intorno ad essa si può celebrare il primo momento di un inserimento faticoso, non desiderato. Anche il cibo è campanile. Anche il cibo è mezzo per aumentare la cerchia delle conoscenze, per riportarle ad un comun denominatore noto, per conquistarle. Molto di più si sarebbe potuto fare, in questo ed altri settori, se l’atteggiamento dei produttori pugliesi non avesse troppo spesso frapposto ostacoli derivanti da scarsa lungimiranza. È strano come il tessuto delle PMI, che ha proposto al mondo un modello di agilità e flessibilità manageriale che molti invidiano e tentano invano di riprodurre, cada poi in pesanti errori nel pianificare le strategie di conquista dei mercati, ivi incluse la mancanza di riconoscimento delle vere professionalità dei corregionali all'estero e il privilegiare rapporti con interlocutori scelti soltanto perché amici o parenti di amici e non sulla base di effettive specializzazioni.

Page 78: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

78

4.2.3 Il mercato indiretto Questo contributo delle comunità alla bilancia italiana dei pagamenti e, nel caso della Puglia all’economia regionale, è difficile da quantificare con esattezza, perché si tratta del mercato indotto dalla mera esistenza delle comunità. Il fenomeno stesso dell’emigrazione ha gettato le basi per la creazione di un mercato, cresciuto in misura direttamente proporzionale alla pugliesizzazione provocata dall'insediamento dei pugliesi in USA. L’inarrestabile marcia dell'integrazione ha portato un numero crescente di pugliesi–italiani, pugliesi–americani ed americo–pugliesi a sviluppare una rete sempre più allargata di rapporti con le etnie locali. Il loro modo di vivere, vestire, comportarsi, ha influenzato insensibilmente, capillarmente, e proprio per questo definitivamente, le società d'arrivo. Gli investimenti fatti per la penetrazione sul mercato degli Stati Uniti non sarebbero bastati da soli a far aumentare in maniera così congrua le esportazioni pugliesi, se essi non fossero stati preceduti, accompagnati e seguiti dalla persuasione esercitata dall'esempio delle comunità. Dell’operazione di etnicizzazione dei mercati mondiali a loro favore sono sempre stati maestri i francesi che, con ridottissimi numeri di presenze avevano convinto gli USA che i loro vini sono i migliori, che la moda non è moda se non si chiama haute couture ed è made in France. Gli italiani hanno invece invaso pacificamente il paese con la gente, avviando una penetrazione profonda ad ogni livello di consumo. Allo stesso tempo, nelle comunità più ci si allontana dalle origini più il ritorno ai prodotti tradizionali del paese di provenienza significa sicurezza, riconquista di identità e radici di cui essere finalmente orgogliosi. La collettività pugliese non fa eccezione. 4.2.4 Il turismo di ritorno L’approccio alla promozione del turismo di ritorno in Puglia deve prendere forme diverse a seconda delle differenze generazionali. I nati in Italia ed emigrati in USA hanno infatti ancora legami familiari e di interesse in Puglia, pertanto i loro ritorni saranno scanditi dai tempi di programmazione di vacanze all’estero o dalle scadenze di adempimenti economici. Altro target hanno operazioni come quella iniziate recentemente dal guru dei giornalisti dell’alimentazione a New York, Arthur Schwartz, il quale accompagna un numero limitatissimo di coppie in tour gastronomici e sentimentali, alla ricerca delle radici di sangue e di sapore. Il suo ultimo tour, nella tarda estate del 2006 aveva come punti d’arrivo Puglia e Basilicata. Il quadro è diverso nel caso della componente di americani di origine pugliese, numericamente preponderante all’interno delle comunità residenti in USA. Nei loro confronti la politica di attrazione e promozione turistica non deve concretamente discostarsi molto da quella usata per il pubblico americano, se si vuole raggiungere un volume notevole di soggiorni destagionalizzati. Fondamentali sono dunque le attrezzature e i servizi, alberghieri e di ristorazione, nonché il potenziamento dei voli e degli scali aerei. Compito prioritario del nuovo Governo regionale sarà, quindi, la costruzione di un progetto turistico per la Puglia, attraverso un confronto con gli enti locali e gli operatori locali e internazionali, che miri a qualificare l’offerta turistica regionale.

Page 79: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

79

I programmi di governo della Regione27 prevedono la concreta realizzazione di Sistemi Turistici Locali, come perno della riorganizzazione dell’offerta turistica su base territoriale, attraverso: • istituzione di un tavolo tecnico permanente tra le Province, i rappresentanti

dei Comuni e delle imprese e la Regione; • sviluppo, supporto e coordinamento dei progetti per la valorizzazione e la

certificazione di qualità dei servizi erogati dagli operatori locali; • riorganizzazione dell’Agenzia regionale del turismo; • costituzione dell’Osservatorio turistico regionale; • rapporti di collaborazione con il sistema formativo, in particolare con le

Università, per organizzare percorsi formativi in grado di costruire competenze professionali turistiche di alto livello;

• coordinamento delle politiche turistiche con le altre politiche regionali (in particolare con le politiche culturali, dello spettacolo, ambientali, agricole) in modo da proporre un’offerta turistica integrata (ad es. turismo eno-gastronomico; itinerari culturali, pacchetti integrati con offerta di spettacoli, turismo ambientale ecc.);

• coordinamento delle iniziative in campo turistico con le altre regioni del Mezzogiorno.

Questo quadro si avvantaggerebbe sia di corsi di formazione, per immersione, di personale turistico e alberghiero, per mettere in grado il tessuto di ricezione pugliese di agire ai livelli richiesti dai turisti americani, sia dell’avvalersi dei suggerimenti dei pugliesi all’estero, in particolare in USA e a New York, dato che molti di loro sono proprietari di agenzie di viaggio. Molti intervistati si sono lamentati di dover prendere due, se non tre voli per arrivare dalle diverse città degli Stati Uniti a Roma o a Milano, per poi proseguire per la Puglia, non sempre con voli diretti. Gli intervistati hanno citato i voli diretti estivi da New York a Palermo, Napoli, Venezia, Bologna e nel prossimo futuro Pescara, che ambisce non soltanto a facilitare il turismo in Abruzzo, ma anche a proporsi come alternativa a Fiumicino, nelle stagioni di punta. La realizzazione di voli diretti New York – Bari a cadenza settimanale, in determinati periodi dell’anno, potrebbe porsi al servizio non soltanto del turismo di ritorno, per facilitare quello dei lontani discendenti di emigrati pugliesi in USA, che soffrono del cambio sfavorevole dollaro/euro, ma anche della Fiera del Levante e della vocazione della Puglia verso l’Europa orientale e i Balcani. Il secondo rilievo fatto da molti intervistati è quello sulla mancanza di una rete viaria che consenta di raggiungere aree molto interessanti per il turismo. 4.2.5 La mancanza di dati L’indagine e i contatti allargati attivati in preparazione del presente studio hanno dimostrato la pressoché totale assenza di rilevazioni sulla presenza dei pugliesi in USA, nei diversi ambiti del mondo del lavoro, con particolare riferimento ai campi accademico, scientifico, di e-governance e management. La stessa mancanza di dati riguarda la presenza di imprese e operatori commerciali di origine pugliese, in particolare nella zona dei tre Stati (New York, New Jersey e Connecticut) alla luce delle informazioni disponibili attraverso i

27 Nichi Vendola, “Una Puglia migliore”, Dichiarazioni programmatiche per il governo della Regione Puglia. Bari, 21 giugno 2005.

Page 80: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

80

canali istituzionali: Consolati, ICE, Istituti Italiani di Cultura; e associativi: Camere di Commercio, Associazioni, Federazioni, Associazioni di categoria. È emersa una serie frammentata di riferimenti a titolo personale, raccolta nel corso delle interviste a esponenti della comunità e ben lontana dal dare un quadro esaustivo delle presenze e delle potenzialità esistenti fra i pugliesi o gli americani di origine pugliese in questa ed in altre zone degli Stati Uniti. Per soddisfare il fine prioritario del progetto ITENETS per la Regione Puglia: creazione di una rete con comunità pugliesi negli Stati Uniti d’America, la prima operazione da compiere è quella della realizzazione delle mappature indicate di seguito, con l’indicazione delle categorie, degli obiettivi delle singole operazioni, dei metodi da adottare e degli attori delle diverse ricerche. 4.2.6 Le mappature dei corregionali • I pugliesi residenti in USA, ancora in possesso di cittadinanza

italiana Obiettivo: avere un quadro chiaro dei numeri, delle dislocazioni e delle professioni dei pugliesi che hanno mantenuto o riacquistato o fatto riconoscere la propria cittadinanza italiana e dovrebbero quindi essere in maggiore sintonia con la realtà italiana – e pugliese – contemporanea. Metodo: questa mappatura può essere fatta in collaborazione con i Comuni, in possesso dei dati AIRE ed il Ministero degli Affari Esteri per l’integrazione con gli schedari consolari, nei quali sono contenuti anche i dati relativi al tipo di attività svolta dai cittadini, la composizione dei nuclei familiari ed altri che potrebbero essere di interesse per la Regione. È probabile che questa indagine sia già stata fatta ad opera del Dipartimento per gli Italiani nel Mondo, collegato al Ministro per gli Italiani nel Mondo, nel corso della legislatura 2001-2006. Per accertarlo la Regione dovrebbe farne formale richiesta agli organi competenti. • I pugliesi americani e gli americo-pugliesi Obiettivo: avere un quadro allargato della consistenza e delle dislocazioni dei pugliesi che si sono naturalizzati prima del 1992, perdendo la cittadinanza italiana, e dei discendenti degli emigrati pugliesi, per mettere in rete la forza dei numeri e le presenze capillari nei settori della vita culturale, politica, economica e sociale di interesse per la Regione. Metodo: questa seconda mappatura è di più difficile realizzazione. Per iniziarne la compilazione bisognerà avvalersi dell’aiuto delle Associazioni già esistenti, chiedendo loro non solo di ottenere dai propri soci il permesso di rendere disponibili i loro dati (ai sensi delle leggi americane e italiane sulla privacy), ma anche di allargare la ricerca a parenti ed amici che non sono iscritti ad alcun club. • Eletti nei parlamenti (e nelle magistrature) statali e federale Obiettivo: avere un quadro di riferimento per stabilire rapporti di collaborazione diretta con i componenti pugliesi del Parlamento italiano ed i Consiglieri del

Page 81: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

81

Consiglio regionale pugliese, anche al fine di concludere accordi di collaborazione fra la Regione e gli Stati o le Contee degli USA nei vari campi di intervento di interesse della Regione. Metodo: questa mappatura può essere realizzata attivando sia gli Uffici consolari, che intrattengono stretti rapporti con le autorità locali, sia le Associazioni e le Federazioni che, a loro volta, hanno ottime relazioni con i governi statali e locali, dai quali spesso ricevono contributi per la realizzazione di attività considerate importanti per le comunità. Allo stato attuale (ottobre 2006) non ci sono Deputati o Senatori federali di origine pugliese, ma a novembre si terranno le elezioni di mezzo termine che potrebbero portare qualche americo–pugliese o pugliese–americano all’interno del massimo organismo legislativo della nazione ed aprire nuovi spazi di rapporto. Infatti, nel documento finale della Prima conferenza dei parlamentari di origine italiana, riuniti a Roma il 20 e 21 novembre 2000, insieme ai rappresentanti del Parlamento italiano e del Parlamento europeo, gli intervenuti, sottolineando28: «il valore dell'iniziativa che ha consentito di apprezzare pienamente le potenzialità insite nel sentirsi partecipi di una comune matrice culturale, al di là della pluralità delle appartenenze nazionali e delle opzioni politiche; condividono la fiducia nello spirito di dialogo e di comprensione reciproca tra i popoli, di cui anche la piena integrazione nelle società dei Paesi di appartenenza delle comunità di origine italiana costituisce una straordinaria testimonianza; rilevano come, in un mondo dominato dalla tendenza alla globalizzazione dell'economia, le istituzioni parlamentari siano chiamate a dare una dimensione ideale, politica e sociale ai processi di interconnessione mondiale tra i popoli e tra gli individui; richiamano, pertanto, il ruolo che i Parlamenti, in quanto espressione diretta e democratica dei cittadini, possono svolgere nel porsi al servizio di un armonioso sviluppo dei rispettivi Paesi e del progresso civile dell'umanità; sono consapevoli che la comune matrice di origine, integrando la cittadinanza di appartenenza, consente loro di contribuire al rafforzamento delle relazioni interparlamentari e della cooperazione internazionale, grazie all'apporto specifico che la cultura italiana può offrire; ritengono, infatti, che la cultura italiana, sia nelle sue manifestazioni classiche sia in quelle più innovative, sappia esercitare un forte richiamo internazionale, in quanto rappresenta una componente originale ed essenziale del patrimonio dell'umanità intera. La sua promozione corrisponde, quindi, ad una domanda più vasta e diffusa, che travalica le responsabilità e gli interessi del singolo Paese; esprimono la convinzione che il nucleo dell'identità storica e culturale italiana sia costituito dai valori dell'umanesimo, della solidarietà, del dialogo e dell'integrazione con le altre culture. Tali valori possono rappresentare una ricchezza universale per tutti i popoli, a difesa della diversità delle culture, minacciate oggi da fenomeni di omologazione e di marginalizzazione;

28 Atti della Conferenza di Roma (20 – 21 novembre 2000), “I parlamentari degli italiani nel mondo”, editi a cura degli Uffici della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, Roma, novembre 2000.

Page 82: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

82

sollecitano, quindi, un impegno deciso a sostegno della valorizzazione di una cultura che ha la capacità di costituire un punto di riferimento, non solo per gli italiani o per i discendenti di italiani, ma anche per gli altri popoli, e suggeriscono la moltiplicazione delle occasioni di contatto e di confronto anche al fine di mantenerne vivo il comune sentimento di appartenenza; auspicano, infine, che iniziative quali la presente Conferenza possano avere luogo periodicamente, rendendo permanente il dialogo così instaurato. (Roma, Palazzo di Montecitorio, 21 novembre 2000) • Imprenditori, operatori commerciali, liberi professionisti e

consulenti Obiettivo: avere un quadro chiaro delle effettive professionalità pugliesi e di origine pugliese in tutti i campi economici, finanziari e commerciali utili non solo al rilancio dell’economia e dell’occupazione nella Regione ma anche all’implementazione di programmi di formazione e di scambio per giovani. Metodo: questa mappatura deve essere fatta dalle Associazioni in congiunzione con la rete delle Italy – America Chambers of Commerce. Le Camere di Commercio italiane in USA, riconosciute dall’Assocamerestero, (che a ottobre 2006 ha scelto come Presidente il Sen. Pollastri, parlamentare eletto dagli italiani all’estero nella ripartizione America Latina), sono cinque: due di antica tradizione: New York, costituita nel 1887 – la più antica del

Nord America, seconda nel mondo soltanto a quella di Buenos Aires (nata nel 1884) – e Chicago, fondata ai primi del Novecento;

tre di creazione piuttosto recente, in risposta ai crescenti interessi commerciali italiani nell’Ovest e nel Sud-Est degli USA e in Texas.

Tabella 4.8 Camere di Commercio Italiane in USA

Città Nome Anno Soci Chicago Italian American Chamber Of Commerce Midwest 1907 170 Houston Italy America Chamber of Commerce of Texas 1992 110 Los Angeles Italy America Chamber of Commerce West 1987 130 Miami Italy America Chamber of Commerce South East 1991 141 New York Italy America Chamber of Commerce 1887 350

Fonte: Assocamereestero

• Top manager di grandi società e multinazionali con base in USA Obiettivo: avere un quadro chiaro della presenza dei pugliesi ai massimi vertici del Gotha industriale, economico e finanziario americano, al fine della conclusione di accordi utili all’internazionalizzazione dei rapporti della Regione. Metodo: questa mappatura può essere completata soltanto attraverso la collaborazione di tutti gli attori già citati: sedi diplomatico-consolari, Associazioni e Federazioni pugliesi, Camere di Commercio italiane in USA, governi locali e Associazioni nazionali e locali italo–americane.

Page 83: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

83

• Docenti e ricercatori Obiettivo: avere un quadro chiaro dell’emigrazione intellettuale dalla Puglia e delle punte di eccellenza di origine pugliese negli atenei, laboratori di ricerca, centri di studi, centri d’arte ed altro, al fine di facilitare inserimenti per stages, scambi e accordi fra centri equivalenti in Puglia e in USA. Metodo: questa mappatura può prendere il via dalle Università della Regione Puglia, che sono certamente al corrente degli spostamenti di propri laureati, ricercatori, unita ad una massiccia operazione di mailing agli enti suindicati. • Centri di Italian American Studies, presso le Università americane Obiettivo: avvalersi delle capacità conoscitive e propositive del crescente numero di centri universitari di Italian –American Studies di solito inseriti nel Dipartimento di Sociologia oppure in quello di Italiano negli atenei che servono aree di maggiore concentrazione italo–americana per metterli in rete con equivalenti iniziative di studio negli Atenei della Regione. Metodo: questa mappatura può essere fatta in concomitanza con la ricerca sulle presenze di docenti pugliesi o di origine pugliese negli atenei americani e attraverso Internet. 4.3 L’organizzazione sociale dei Pugliesi in Usa Per comprendere l’attuale organizzazione sociale dei pugliesi in USA, bisogna esaminare rapidamente l’evoluzione storica dei momenti associativi degli italiani in USA, 4.3.1 L'Associazionismo locale Uno degli aspetti più importanti nella storia del percorso di integrazione dei pugliesi all'estero è quello dell’associazionismo nato spontaneamente in tutti i paesi di accoglimento, sulla spinta di necessità pratiche, che richiedono rapidi interventi risolutivi e strumenti semplici ed efficaci. Profondamente diverso dal movimento di matrice italiana – che dà vita alle cosiddette Associazioni Nazionali dell'Emigrazione – non deve essere esaminato nella stessa ottica e con la stessa mentalità, ma nel contesto delle caratteristiche e delle esigenze delle comunità, che cambiano nel corso degli anni e sono evidenziate nel mutamento degli scopi delle espressioni societarie. L’iter del movimento associativo locale dalla seconda metà dell’Ottocento ad oggi si ripete più o meno identico in tutti gli USA, anche se in momenti diversi e con accelerazioni più o meno rapide a seconda dell'anzianità dei flussi migratori, ed attraversa tre fasi. Prima fase – Le società di mutuo soccorso All’inizio dell'insediamento storico, gli emigranti si rendono conto che non tutti gli ostacoli presentati dal mondo esterno possono essere superati contando sulle sole forze del nucleo familiare. Singoli individui o famiglie arrivano senza una base finanziaria, con contratti a strangolamento, che in effetti schiavizzano il lavoratore

Page 84: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

84

per un certo numero di anni, poiché lo impegnano alla detrazione da una paga già miserabile del prezzo del suo stesso viaggio, raddoppiato o triplicato in base ad interessi da usura. Una malattia o la disoccupazione bastano a vanificare tutti i sacrifici sopportati per costruire un futuro migliore. Le prime organizzazioni sono quindi finalizzate a scopi di pura assistenza economica. Il primo esempio in USA è la Società Unione e Fratellanza Italiana, nata a New York nel 1863. Si tratta di società di mutuo soccorso, che rappresentano una forma di autodifesa. Il loro aspetto più costruttivo è quello dell’assicurare la partecipazione degli individui, fornendo loro un canale riconosciuto di dialogo con le autorità. Il costituirsi in gruppi articolati garantisce la gestione dei problemi da parte dei diretti interessati e previene l’interferenza delle rappresentanze ufficiali, spesso latitanti, di cui si diffida. Il primo associazionismo emigratorio è una combinazione dei due aspetti della cooperazione fra individui allo stesso livello di debolezza economica e politica, di incapacità a comunicare paritariamente con gli interlocutori giusti, poiché manca loro, quando singolarmente presi, sia la padronanza della lingua che la conoscenza dei propri diritti. Le società di mutuo soccorso sviluppano meccanismi di assistenza anche finanziaria: piccole banche, casse di risparmio, concessione di prestiti d’onore. Chi avrebbe prestato un soldo ad un immigrato che non possedeva nulla, ma voleva aprire un piccolo spaccio di derrate alimentari o comprarsi la casa con un po’ di terra da coltivare? Nella comunità pugliese in USA Società di mutuo soccorso continuano ad essere fondate fino a tutti gli anni ’30. Seconda fase - Le associazioni di tipo campanilistico Il quadro comincia a cambiare profondamente a causa delle dure restrizioni imposte dalle leggi americane e italiane sull’emigrazione, che diminuiscono fortemente il flusso dall’Italia dalla metà degli anni ’20 e della chiusura in campi di concentramento di italiani e discendenti di italiani dopo l’entrata in guerra degli Stati Uniti. Da un lato le comunità hanno sempre meno bisogno di società di mutuo soccorso, poiché si stanno consolidando dal punto di vista economico e si stanno integrando nel sistema sociale. D’altro canto, nel periodo che va più o meno dal 1924 fino al secondo dopoguerra, la percezione negativa del sistema politico vigente in Italia si riflette in atteggiamenti di sospetto anche nei confronti degli italiani che vivono in USA e questi ultimi vogliono prendere le distanze e non essere identificati con il regime vigente in patria. La comunità non può più fare riferimento all'Italia, ma vuole continuare a mantenere un comune denominatore etnico, sia pure parcellizzato. Con l’interruzione del flusso degli arrivi corre il pericolo di essere tagliata fuori da contatti e scambi, finisce per essere chiusa in una sorta di isola culturale, che va progressivamente restringendosi e che, secondo gli studiosi di storia italo–americana, ha come risultato la perdita dell’uso della lingua italiana e la tendenza a mimetizzare le nuove generazioni, anche linguisticamente, imponendo loro di parlare soltanto inglese. La solidarietà trasversale non serve. Bisogna trovare un punto di riferimento comune, un catalizzatore dei ricordi, uno stimolo alla partecipazione associativa, che si traduca in protezione del proprio retaggio culturale. L’essere nati e cresciuti nello stesso luogo fornisce una buona ragione per raccogliere consensi e adesioni. Gli emigranti dell’Ottocento non avevano la coscienza di un’identità nazionale ed avevano potuto tramandare la propria cultura locale, senza sentirsi traditori di una

Page 85: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

85

madre più grande e più importante, l’Italia unita. Non così gli italiani arrivati nel primo Novecento. La soluzione sta nella riaffermazione di fedeltà al paesello d'origine, insieme al Santo patrono o ad un particolare culto di Maria o di un Santo molto venerato. E i nomi delle società nate in questo periodo riflettono tali criteri di scelta La preservazione del retaggio regional–culturale è quindi un aspetto positivo dell’associazionismo migratorio nella sua seconda fase di sviluppo, con la creazione delle società campanilistiche. Il contraltare è costituito da sporadici casi di presidentismo, da faide fra gruppi contrapposti, dalla frammentazione, tutte componenti deteriori del proliferare di qualsiasi tipo di organizzazione, insieme al perpetuarsi della separazione uomini/donne. Per molto tempo è stato raro che ci fossero donne a coprire cariche sociali, sempre in numeri limitati e con responsabilità tradizionalmente femminili quali i Programmi Assistenziali o le Relazioni Esterne o i compiti di Segreteria o la cura delle statue dei Santi, cui sono intitolate molte associazioni che uniscono al nome del paese quello del Santo patrono o di una particolare forma di culto alla Madonna. Il presidentismo In rari casi deleteri, le associazioni vengono usate da pochi singoli come strumenti per assicurarsi una serie di gratificazioni. La presidenza di un club serve come affermazione della propria indiscutibile posizione di preminenza all'interno della comunità: si può trattare da pari a pari con i rappresentanti delle autorità italiane, in particolare i consoli o il sindaco del paese promettendo aiuto nelle eventuali iniziative che il comune sta pianificando in terra straniera. Il rischio più grave è che le associazioni si moltiplichino per presidentogenesi, una sorta di ineluttabile partenogenesi di gruppi uguali e contrari. Non appena un presidente è stato eletto, i candidati perdenti, convinti di essere più bravi, ostacolano la realizzazione dei suoi programmi, tentano di farlo cadere. Se non ci riescono, abbandonano il club e ne fondano un altro, con un nome consimile, che contiene comunque l’accenno alla provenienza di campanile per legittimare il diritto a stabilire rapporti con il proprio comune ed i suoi dignitari su un piano di parità con la o le società preesistenti. Il secondo rischio è quello della lotta contro associazioni consimili, la cui esistenza deve essere cancellata, perché potrebbe costituire un ostacolo all’affermazione della propria. In questo caso non si prende coscienza della possibilità di distinguersi, diversificando il tipo di interventi, e quindi di collaborare, per offrire alla comunità una serie di servizi quanto più allargata possibile. La presenza, la realtà del microcosmo vissuto come battaglia, per dirla con lo psicopatologo Mellina: «si frantuma in tante piccole parti di buono e di cattivo». La terza fase – Le organizzazioni a scopo culturale Alla metà degli anni ’70 appaiono denominazioni di società che fanno esclusivo riferimento alla cultura. In assenza di una politica culturale unitaria dell'Italia per l’estero, le comunità ricorrono ad iniziative autonome. Gli italo–americani hanno compreso che biculturalismo e bilinguismo sono eredità di altissimo valore formativo da lasciare ai propri figli, ma non hanno avuto la presunzione di pensare di poterlo fare singolarmente ed hanno costruito strutture di gruppo. Nel panorama associazionistico pugliese ci sono due importanti esempi di questo tipo di Associazione: il Circolo Culturale di Mola, che ha dato vita alla rivista L’IDEA,

Page 86: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

86

dapprima molese, poi pugliese, ora a copertura di fatti nazionali italiani e il Van Westerhout Cittadini Molesi, che promuove, fra l’altro, scambi di giovani concertisti, fra Puglia e Stati Uniti, organizzando ogni anno gli stessi concerti ripetuti ai due lati dell’Atlantico per far conoscere giovani concertisti pugliesi residenti in Italia e in USA. Il movimento federativo Il movimento federativo nasce a New York, per l’esattezza tra il 1974 e il 1975, in preparazione alla celebrazione del bicentenario degli USA nel 1976. Inizialmente le federazioni hanno carattere di organizzazione ombrello su base territoriale. Il criterio è quello di raccogliere sotto una sola bandiera le società che insistono nella stessa area geografica, circoscritta ad un singolo quartiere urbano o allargata ad una contea o uno Stato degli USA, a prescindere dalla loro derivazione regionale o dagli scopi societari. La Federazione è amministrata da un consiglio formato dai Presidenti delle Associazioni che la compongono. Ogni Associazione conserva piena autonomia per quanto riguarda la gestione interna ed i singoli programmi della propria società. Il movimento per la costituzione di federazioni di associazioni con matrice regionale si sviluppa poco dopo: tra l’inizio degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, stimolato dall’adozione da parte delle Regioni di statuti che prevedono interventi a favore degli italiani all’estero ed istituiscono Consulte o Consigli regionali dell’emigrazione. La United Pugliesi Federation29 La prima Federazione pugliese negli USA – e quella che tuttora riunisce il maggior numero di Associazioni – è la United Pugliesi Federation of the Metropolitan Area of New York, nata nel 1989 ad opera di dodici società pugliesi che si collegano per organizzare la visita pastorale di Mons. Mariano Magrassi, Arcivescovo di Bari–Bitonto, alle comunità immigrate nell’area metropolitana di New York. La Federazione continua ad operare e nel 1993 si registra nello Stato di New York, come not-for-profit organization (ente morale non a scopo di lucro). Il numero di associazioni federate aumenta da dodici a venti. Gli scopi della federazione sono svariati: • promuovere e sviluppare i rapporti fra pugliesi, nell’area metropolitana di New

York, negli Stati Uniti e nel mondo; • promuovere e migliorare la conoscenza delle tradizioni, della lingua e della

cultura pugliese, insieme allo studio della lingua e della storia italiana; • disseminare informazioni su temi pugliesi ed italiani, attraverso i mass media,

le arti e la letteratura, per educare sia i propri soci sia un pubblico più ampio; • incoraggiare una migliore e più profonda comprensione degli Stati Uniti da

parte dei pugliesi che risiedono in Italia e della Puglia da parte degli Stati Uniti; • promuovere la crescita intellettuale dei propri membri ed il loro attivo interesse

nelle istanze civili, sociali, culturali e politiche; • agire da tramite tra la Regione Puglia e i pugliesi residenti in Italia da una parte

e le agenzie di governo, i gruppi e le istituzioni dell’area metropolitana di New York, a soli fini educativi e di solidarietà, come stabilito dalla legge americana sulle organizzazioni non a scopo di lucro.

29 Fonte: Depliant illustrativo in inglese della United Pugliesi.

Page 87: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

87

Al momento attuale la Federazione raccoglie circa 8.000 persone, di origine principalmente pugliese, nell’area metropolitana di New York. Per le numerose attività svolte, il Governatore uscente dello Stato di New York, George Pataki, l’ha resa oggetto di un encomio ufficiale: «Dalla sua costituzione, la United Pugliesi si è dedicata a promuovere il progresso della comunità italiana nella Città di New York e nella Regione Puglia attraverso le sue azioni sociali e di sostegno. Per il contributo al ricco retaggio che gli italiani hanno apportato alla società civile contemporanea, i membri della United Pugliesi possono essere orgogliosi del loro ruolo fondamentale». La Federazione mantiene stretti contatti con i rappresentanti dei governi locale, statale e federale a New York e con il governo italiano e l’amministrazione della Regione Puglia, cooperando regolarmente nell’organizzazione di incontri e congressi, attività culturali ed educative, in particolare per i giovani, nonché scambi di studenti. La Federazione offre assistenza agli imprenditori che desiderano stabilire contatti con interlocutori al di là dell’Atlantico. Direttamente o attraverso le società che ne fanno parte la Federazione promuove anche la realizzazione di eventi sociali e incontri religiosi. In riconoscimento delle sue attività, la Federazione riceve contributi dall’Office for Families and Children Services dello Stato di New York. Da due anni la Federazione sponsorizza il periodico trimestrale Noi Pugliesi, che informa i membri sugli eventi più importanti organizzati dalla Federazione e dalle società che vi aderiscono, sulle attività del Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo e su temi di interesse per i pugliesi all’estero. Dal 2004 la Federazione organizza con crescente successo la Settimana Pugliese a New York, che giungerà nel 2007 alla quarta edizione. La prima edizione della Settimana Pugliese si concentrò sulla presentazione di una serie di video, in sedi molto diverse fra loro, accompagnati da tavole rotonde e dibattiti con il pubblico: • «Bari dal cielo», nella sede dell’Associazione Beato Giacomo a Brooklyn; • «Le grotte di Castellana», nel Parco del Buoncammino in New Jersey; • «La vita del poeta Joseph Tusiani», alla Fordham University, Campus del

Bronx; • «Vino, scienza e passione», all’Istituto Italiano di Cultura a Manhattan, con

successivo assaggio di vini; • «La vita di Fiorello La Guardia», al Museo Garibaldi – Meucci a Staten Island. Le successive edizioni della Settimana Pugliese hanno avuto i seguenti programmi: Settimana pugliese 2005 • Concerto per pianoforte alla Steinway Hall di Manhattan; • Conferenza sulla comunità ebrea di Bari, illustrata da diapositive sulle

bellezze architettoniche della città; • Assaggio di vini pugliesi alla Vinoteca, ristorante e scuola di vini di Nicola

Marzovilla, proprietario del Ristorante I Trulli; • All’Istituto italiano di Cultura di New York, mostra di riproduzioni di costumi

medievali pugliesi, introdotta da una conferenza della Prof.ssa Rita Faure; • Mostra di foto delle bellezze architettoniche pugliesi, realizzate dal giovane

artista pugliese–americano Dominick Campanile, art director dei periodici Noi Pugliesi e L’IDEA Magazine;

Page 88: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

88

• Classe sulla preparazione delle orecchiette, partendo dalla farina, a cura di Dora Marzovilla nel Ristorante I Trulli;

• Conferenza del famoso cardiologo Giovanni Ciuffo sulla dieta mediterranea, seguita da un assaggio di pasta preparata dallo Chef pugliese Bruno Milione al Ristorante Marco Polo di Brooklyn;

• Gala per l’elezione di Miss Puglia. L’eletta partecipa all’elezione di Miss Italia nel Mondo.

Settimana pugliese 2006 • Concerto per pianoforte del solista Mº Piero Rotolo, alla Steinway Hall di

Manhattan; • Assaggio di vini e conferenza sulla scelta dei vini pugliesi alla Vinoteca,

ristorante e scuola di vini di Nicola Marzovilla, proprietario del Ristorante I Trulli a Manhattan;

• Conferenza di Gianrico Carofiglio, Pubblico Ministero antimafia e scrittore di romanzi polizieschi, alla Casa Italiana Zerilli Marimò della New York University a Manhattan;

• Assaggio di olio pugliese e Conferenza sugli antichi alberi d’olivo pugliesi in pericolo, a cura dell’esperto di alimentazione Prof. Villoresi e del Prof. Sciannameo;

• Classe sulla preparazione della pasta e dei taralli a cura di Dora Marzovilla e di Joe Marino alla Vinoteca;

• Alla Scuola Media superiore New Utrecht di Brooklyn, sfilata di moda di abiti da sera e da matrimonio realizzati da una designer pugliese–americana;

• Gala ed elezione di Miss Puglia 2006. Altre federazioni negli Stati Uniti sono: • La Federazione Regione Puglia di Chicago; • La Federazione Pugliesi del New Jersey Altre associazioni, che non fanno parte delle citate Federazioni, hanno sede a Brooklyn, Chicago, Los Angeles e Miami. L’associazionismo giovanile Tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000 nascono i primi esempi di associazioni di giovani pugliesi in USA, favorite dall’appoggio delle Federazioni e dall’interesse offerto dalla modifica alla legge regionale che inserisce di diritto un rappresentante dei giovani pugliesi all’estero nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo – CGPM. L’organizzazione di New York nasce il 24 giugno 2003 e viene intitolata, per volontà dei giovani stessi: Amici della Puglia, per non escludere la partecipazione di giovani con altre discendenze regionali. Gli scopi societari indicati nell’invito all’incontro per la fondazione dell’associazione sono: «opportunità di networking a fini professionali, di viaggio e di perfezionamento della propria educazione. Inoltre, gli Amici della Puglia desiderano favorire la conoscenza delle proprie radici fra i giovani di origine pugliese e fra tutti coloro che sono interessati alla Puglia». Il preambolo dello Statuto adottato da Amici della Puglia recita: «Gli scopi dell’associazione sono:

Page 89: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

89

a) Promuovere la conoscenza delle caratteristiche culturali, politiche e storiche della Regione Puglia fra i propri soci e all’interno delle comunità che non hanno origine pugliese né italiana;

b) organizzare conferenze e dibattiti di interesse per la Regione Puglia; c) fungere da tramite per la messa in rete dei soci nelle comunità accademiche e

professionali; d) promuovere l’orgoglio per il retaggio pugliese. Si sottolinea che, sebbene

l’Organizzazione preveda una componente di socializzazione, il maggiore impulso debba essere dato agli aspetti educativi e di networking».

È chiaro che le seconde e terze generazioni vedono il rapporto con la Regione d’origine in termini non soltanto culturali, ma anche di possibile avanzamento di carriera e di scambi concreti. I giovani degli USA hanno partecipato alla Conferenza dei Giovani, nell’ottobre 2003 a Melbourne, in Australia, e sono tornati entusiasti dei rapporti che hanno stretto con amici di tutto il mondo. Hanno preso parte alla costituzione della Confederazione Pugliese del Nord America nel 2004. Sono stati delegati alla prima Conferenza dei Pugliesi nel mondo nel 2005, nel corso della quale hanno animato il seminario sui giovani, ed hanno presentato un documento integrativo alla risoluzione finale, che sentivano non completamente rispondente alle loro vere esigenze. In particolare hanno chiesto di essere direttamente coinvolti nella pianificazione dei programmi che li vedono protagonisti. Ciò non viene immediatamente recepito e i giovani pugliesi-americani invitati nel 2005 ad uno stage in Puglia - che si propone di fornire le conoscenze di base relative alla commercializzazione di prodotti ed alla gestione dei rapporti con le imprese produttrici – tornano poco soddisfatti. Erano partiti con l’idea di poter avviare rapporti di collaborazione e di rappresentanza delle aziende in USA, ma hanno scoperto che le aziende visitate già intrattenevano rapporti di esportazione, rappresentanza ed agenzia negli Stati Uniti e non avevano alcuna necessità di affidarsi a nuovi interlocutori. I giovani nati e cresciuti in USA hanno del tempo una nozione pragmatica e desiderano impiegarlo fruttuosamente. Hanno quindi ringraziato la Regione dell’accoglienza, più che calorosa e generosa, ma hanno commentato che il viaggio si è trasformato in una vacanza pressoché priva di aspetti utili e concreti. Dal 3 al 5 novembre 2006, i giovani hanno organizzato una loro Conferenza a Montreal, alla quale ogni Federazione pugliese attiva negli Stati Uniti e in Canada ha sponsorizzato almeno due delegati. Condicio sine qua non della Conferenza è che gli anziani non possano nemmeno essere presenti al dibattito, che avrà come temi principali: • progetti dei giovani e per i giovani da realizzare nel 2007; • modi nei quali i giovani pugliesi possono operare a favore della Regione

Puglia in Nord America.

Page 90: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

90

Confederazione Pugliese del Nord America Nel settembre del 2004 le Federazioni e le Associazioni federate del Nord America (Stati Uniti e Canada) si sono riunite a Montreal ed hanno dato vita alla prima Confederazione Continentale mai istituita nell’ambito dell’associazionismo pugliese nel mondo. Ai sensi dello Statuto, approvato in sede di costituzione dell’organizzazione continentale, lo scopo della Confederazione è: «Fornire una organizzazione ombrello alle Federazioni pugliesi che operano negli Stati Uniti d’America e in Canada, al fine di intensificare, promuovere, sostenere e difendere, collettivamente, il retaggio culturale della Regione Puglia in USA e Canada. Gli obiettivi della Confederazione sono: a) promuovere il potenziamento, il consolidamento e la valorizzazione delle

Federazioni pugliesi e dei loro soci che operano negli Stati Uniti e in Canada organizzando e sostenendo attività sociali, culturali, artistiche, educative, scientifiche, sportive, etc.;

b) promuovere, preservare e trasmettere alle nuove generazioni negli Stati Uniti e in Canada la lingua, la cultura, le tradizioni e i costumi della Regione Puglia e dell’Italia;

c) fornire supporto e assistenza alle singole Federazioni pugliesi del Nord America ed alle associazioni che ne fanno parte;

d) promuovere, instillare e proteggere gli alti ideali ed i principi di cittadinanza americana e canadese ed il loro sistema di vita».

Le Associazioni nella legge regionale 11.12.2000, n. 23 La Legge regionale 11 dicembre 2000, n. 23, Interventi a favore dei pugliesi nel mondo, definisce all’art. 4, intitolato Associazioni e Federazioni di pugliesi nel mondo, quali debbano essere le caratteristiche delle Associazioni costituite all’estero per poter essere registrate nell’albo ufficiale, istituito presso la Giunta regionale, come segue:

«1. Agli effetti della presente legge, la Regione Puglia riconosce le Associazioni dei pugliesi nel mondo che ne facciano formale richiesta e che:

a) abbiano un numero di associati non inferiore a cinquanta, di cui la maggioranza di origine pugliese;

b) abbiano svolto, nei due anni precedenti la data della richiesta, attività documentata in favore delle collettività pugliesi all’estero.

2. Le Associazioni dei giovani pugliesi all’estero, cui aderiscono soggetti di età non superiore a ventotto anni, non sono sottoposte alla limitazione indicata al comma 1, lettera a), purché il numero degli associati di origine pugliese non sia inferiore a dieci. 3. La Regione favorisce, altresì, l’aggregazione su base federativa e regionale delle Associazioni e dei circoli dei pugliesi nel mondo operanti in ambito metropolitano o in aree geopolitiche omogenee. 4. La Regione riconosce, altresì, su loro formale richiesta, le Associazioni, con sede operativa in Puglia, che operino con continuità e specificità da almeno due anni in favore degli emigrati pugliesi e delle loro famiglie.

Page 91: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

91

5. Il riconoscimento delle Associazioni e delle Federazioni di Associazioni, di cui ai commi 1, 2, 3, e 4, viene effettuato, con proprio decreto e previa verifica dei requisiti richiesti, dal Presidente della Giunta regionale. 6. Lo stesso Presidente della Giunta regionale dispone la revoca del riconoscimento, in caso di eventuale successiva perdita dei requisiti o di atteggiamento incompatibile con le finalità della presente legge. 7. Presso la Presidenza della Giunta regionale viene istituito l’Albo delle Associazioni e Federazioni di pugliesi nel mondo regolarmente riconosciute, la cui tenuta è affidata alla struttura organizzativa di cui all’articolo 12». 4.4 Rapporti tra Regione e Pugliesi in USA 4.4.1 Linee di intervento per mantenere un’interazione attiva e produttiva fra la comunità pugliese in USA e la Regione In una lunga intervista, poi pubblicata sul quotidiano La Gente d’Italia, edito negli Stati Uniti, l’Ambasciatore italiano a Washington, S.E. Giovanni Castellaneta, insediato da meno di un anno, faceva le seguenti considerazioni: «SM: Quale importanza hanno le iniziative delle Regioni e come si possono ricondurre ad unità nelle attività di promozione dello sportello per l’internazionalizzazione? GC: Il ruolo delle Regioni è essenziale. Nel corso della mia carriera sono stato anche il responsabile delle attività internazionali delle Regioni. Grande importanza ha rivestito la creazione, ad esempio, di punti di presenza a Bruxelles. Si tratta dell’aspetto fondamentale della complementarietà dei ruoli. Me ne sono convinto anche attraverso l’esperienza di ambasciatore in Australia, dove ho trascorso tre anni e mezzo, dal 1998 al 2001. Quello australiano è un sistema federale molto maturo con un governo centrale e sei regioni che agiscono di concerto anche per la commercializzazione dei prodotti. Gli eventi promozionali che l’Ambasciata, i Consolati e l’ICE organizzano congiuntamente – nella logica, perfettamente sinergica, dello «Sportello Unico» sono tutti improntati alla promozione del Sistema Italia ed evidenziano le eccellenze del made in Italy in tutti i campi: dall’arte all’innovazione tecnologica, dall’artigianato di qualità all’interior design, dalla lingua italiana all’enogastronomia. Tutto ciò non potrebbe avvenire senza la specificità culturale delle Regioni italiane. In questa logica, le tradizioni regionali non sono un inutile retaggio del passato, bensì una sorgente in grado di trasmettere linfa ancora vitale alle comunità che, situate anche in Paesi lontani, le percepiscono come un’opportunità per la promozione del nostro Paese: l’identità regionale diventa così il viatico per la promozione dell’intero Sistema Italia e la poliedricità culturale regionale uno strumento flessibile di penetrazione commerciale. SM: Appena arrivato Lei ha aperto le due giornate di iniziative italiane alla “fiera mercato delle lingue straniere” organizzata dall’ACTFL con un bellissimo intervento. Quale ricaduta può avere il coniugare lingua e cultura in un discorso organico con la promozione commerciale? In che modo si possono integrare in questa ipotesi le collettività italo–americane?

Page 92: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

92

GC: Lingua e cultura possono essere un veicolo importante per la promozione del sistema Italia. Abbiamo firmato una lettera d’intenti fra Ambasciata, RAI e i dipartimenti di italiano di sei prestigiose università americane. Siamo molto contenti di annunciare che, all’inizio di maggio, duemila studenti di trecento scuole hanno sostenuto l’esame di italiano offerto in base all’Advanced Placement Program, al suo primo anno di implementazione. L’APP consente agli studenti di scuola media superiore di tesaurizzare credits ai fini dei corsi universitari. Lo studio della lingua e della cultura italiana deve essere considerato un portale aperto al mondo della bellezza, dell’arte, dello stile di vita italiano. Mi piace molto lo slogan della Dante Alighieri che dice: «la lingua italiana è uno status, non una conoscenza». Adesso è anche rinato l’orgoglio di parlare italiano, le nuove generazioni non hanno più quella ritrosia ad usare la lingua dei genitori o dei nonni. In questo senso, di manifestazione di cultura, la diffusione della lingua può favorire l’acquisizione del gusto e la promozione anche dei prodotti italiani. Io sono d’accordo sul fatto che gli italiani all’estero costituiscono un enorme serbatoio di ricchezza per l’Italia. Rete diplomatico-consolare, uffici ICE, attività delle Regioni, potenziamento della diffusione di lingua e cultura, coinvolgimento delle comunità italiane: tutto questo deve contribuire alla promozione dello sportello unico e del sistema Italia». La maggior parte delle Regioni, compresa la Puglia, non ha articolato in un tutto sinergico le politiche dello sviluppo, del lavoro e della formazione con le politiche per i corregionali all’estero. Queste ultime sono passate nel corso degli ultimi trent’anni dal totale disconoscimento alla creazione di Consulte o Consigli dell’Emigrazione, dall’atteggiamento paternalistico alla scoperta della valenza economica rappresentata dalle comunità all’estero. Per la Puglia, sono particolarmente importanti le comunità residenti negli Stati Uniti, perché agiscono in un mercato che ha raggiunto i 300 milioni di abitanti, che presenta le più alte punte della ricerca e dell’innovazione, che può essere momento di scambio fondamentale per il trasferimento di know-how e nuove tecnologie. Tutti gli intervistati sono concordi nel ritenere i pugliesi all’estero un’effettiva risorsa economica per la Regione. La domanda a cui è più urgente rispondere è dunque: «Per quanto tempo la Puglia potrà continuare a contare sui benefici effetti del contributo diretto ed indiretto dei pugliesi in USA e altrove, se non definisce una politica articolata di interventi?». I risultati positivi ottenuti finora, nella percentuale direttamente stimolata dall'interazione della comunità pugliese con il tessuto sociale dei diversi Stati degli USA, corrono il rischio di una grave erosione conseguente al progressivo, involontario, allontanarsi dal modello pugliese con il passaggio delle generazioni; all'imbastardirsi del concetto stesso di retaggio culturale; all'errata percezione della

Page 93: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

93

regione d'origine, cui si sostituisce, fino a cancellarne il ricordo, quella della regione americana di attuale appartenenza; alla mancanza di informazione. Questo è il problema vero, che va affrontato anche nell'ottica dei cambiamenti del mondo attuale, della più immediata disponibilità di beni di consumo che parlano lingue diverse dall’italiano e dialetti diversi dai pugliesi, della concorrenzialità di campagne pubblicitarie che creano il bisogno della proprietà di oggetti non tradizionali e l'attrattività di destinazioni turistiche competitive. I tre aspetti fondamentali per la costruzione di un solido rapporto fra Puglia e pugliesi all’estero, per contribuire all’internazionalizzazione del «sistema Puglia» in generale e dei sistemi della formazione e del lavoro della Regione possono essere identificati come segue: A. volontà politica e legislazione regionale; B. rete pugliesi in USA e messa in gioco dei giovani; C. strutture d’appoggio; A. Volontà politica e legislazione regionale30 Il programma presentato dalla nuova Amministrazione, nelle parole del Governatore, fa un punto centrale dell’«intenzione di sperimentare forme innovative di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini alla costruzione e alla valutazione delle strategie operative». La Regione deve dunque agire come vettore di un nuovo «senso del rapporto con le comunità» che può fare degli scambi con i pugliesi all’estero non la mera implementazione di un piano di sfruttamento delle opportunità offerte, ma la capacità di intrecciare la vita della Regione a quella delle collettività, «cooperando per condividere il più possibile le scelte che riguardano la proiezione del territorio, la promozione della cultura d’origine e il miglioramento della qualità della vita, investendo in percorsi di integrazione e di interculturalità». «Nel campo della formazione, la Regione dovrà identificare i settori prioritari per la realizzazione di una più moderna, razionale ed efficiente politica delle risorse umane che valorizzi le professionalità esistenti, ma sinora compresse, mirata all’inserimento di competenze professionali di eccellenza». Sull’esempio americano della continuing education, «la formazione delle risorse umane già impegnate nel sistema produttivo e di erogazione di servizi deve diventare continua. In tale operazione dovranno essere maggiormente coinvolte le imprese e i lavoratori, sia nella scelta degli obiettivi che nelle modalità di erogazione della formazione, affinché essa serva a sostenere e rafforzare il tessuto produttivo pugliese». «È importante favorire i giovani e gli adulti nella costruzione di percorsi di qualificazione professionale che ne accrescano l’occupabilità, incrementando la possibilità che essi scelgano percorsi formativi di elevata qualità e fortemente integrati con le realtà del mercato del lavoro anche sulla base dell’individuazione di alcune figure per le quali è più critica la reperibilità sul mercato del lavoro».

30 Nichi Vendola, Una Puglia migliore, Dichiarazioni programmatiche per il governo della Regione Puglia. Bari, 21 giugno 2005.

Page 94: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

94

«La Giunta Regionale, nel campo delle politiche culturali, mira a promuovere la costruzione di sistemi di relazione interni ed esterni al territorio pugliese mediante lo sviluppo e la valorizzazione delle sue qualità culturali e artistiche. L’impegno primario è il varo di una nuova legge che consolidi in una disciplina organica gli obiettivi di promuovere e valorizzare il patrimonio storico, artistico, figurativo, letterario, etno–antropologico regionale di particolare interesse, incentivando, nel contempo, la qualificazione, la creatività, la sperimentazione di nuove forme espressive. Si tratta di valorizzare tutte le risorse esistenti e tutte le possibili sinergie tra storie e linguaggi differenti, in sintonia con i bisogni di sviluppo delle comunità pugliesi. Si tratta di rafforzare il dialogo tra culture diverse intensificando, in modo sistemico, forme di partenariato e di reciprocità con i Paesi dell’area mediterranea». «Discorso ancora più impegnativo è quello che concerne la realizzazione di un Piano di interventi per lo sviluppo del cabotaggio e del turismo nautico, dentro una ripensamento strategico e unitario della portualità pugliese – non penso solo al destino dei singoli porti, al rischio di deperimento che incombe su Manfredonia, alla specializzazione industriale di Brindisi o alle problematiche di completamento infrastrutturale a Bari, ma penso proprio ad un sistema integrato di portualità adriatica connesso ai nodi decisivi della portualità nel Mediterraneo». La volontà politica dunque esiste in tutti i settori nei quali gli intervistati hanno manifestato interesse. B. Rete pugliesi in USA e messa in gioco dei giovani La comunità pugliese in USA può garantire l’appoggio per la realizzazione di progetti che rientrano sia nei propositi generali dell’Osservatorio ITENETS della Regione Puglia sia del progetto pilota teso alla «Creazione di una rete di comunità italiane negli Stati Uniti d’America, per la definizione di profili professionali, la costruzione di curricula formativi di supporto allo sviluppo della logistica integrata, per favorire l’internazionalizzazione dei porti e degli interporti pugliesi. Un rapporto più articolato con le comunità pugliesi o di origine pugliese residenti a New York è fondamentale per incrementare le competenze dei giovani e degli adulti ai due lati dell’Atlantico e quindi la competitività del sistema – Puglia. Lo sviluppo della Regione, basato sulla qualità, deve appoggiarsi alle capacità imprenditoriali, creative e gestionali esistenti in loco mettendole in rete con le corrispondenti capacità professionali degli interlocutori pugliesi o di origine pugliese, residenti negli Stati Uniti. La frammentarietà e la mancanza di coordinamento, che hanno caratterizzato finora i rapporti fra le forze della Regione e le comunità, devono essere sostituite da programmazioni a breve, medio e lungo termine, con obiettivi chiari e precisi piani di implementazione. Fondamentale sarà l’investimento nelle mappature suindividuate, proprio al fine di mettere in rete competenze e funzioni diverse in modo diverso.

Page 95: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

95

4.4.2 Esempi di progetti concreti sui quali possono immediatamente intervenire professionisti e personalità di origine pugliese a New York e in USA I campi della logistica portuale, competenze alberghiere, preparazione di operatori turistici e culturali, approfondimento di tecniche pubblicitarie, di marketing e promozione commerciale, sono alcuni esempi delle aree di intervento, nelle quali possono essere messe in gioco le professionalità esistenti nella comunità pugliese in particolare, ma non soltanto, di New York. A. Logistica portuale e sistema dei porti pugliesi Nel corso di un’intervista, il Console Generale d’Italia a Houston, Consigliere Cristiano Maggipinto, di origine pugliese, ha evidenziato il desiderio dell’Autorità Portuale di Houston – Port of Houston Authority – di concludere un accordo di collaborazione con un porto italiano, che dovrà fungere da tramite verso l’Europa Orientale e il Medio Oriente. I tentativi di apertura di dialogo con Genova (febbraio 2005) e Trieste (febbraio 2006) da parte della PHA non hanno finora portato alla conclusione di alcuna intesa di cooperazione. Nel 200531, il porto di Houston ha accolto 7.057 navi, pur mantenendo pieno rispetto per l’ambiente, implementando severe misure di sicurezza ed offrendo servizi ad un numero crescente di passeggeri della Norwegian Cruise Line. Nel 2007 Houston prevede di aprire il nuovo Bayport Cruise Terminal, per le navi da crociera, con un molo di oltre trecento metri ed un primo terminal di mq. 9.600, cui si aggiungeranno altri due terminal di mq. 10.000 l’uno e altri moli che forniranno ormeggi di m. 300 circa. Secondo il rapporto annuale della PHA, l’apertura di Bayport consoliderà la posizione di Houston come leader mondiale nell’industria marittima. Insieme al giornale The Houston Chronicle, PHA ha predisposto un corso sulla storia, l’impatto economico e ambientale e il contributo alla comunità del porto di Houston che è stato impartito da circa quattrocento docenti ad oltre diecimila studenti. Houston è stato ufficialmente designato «porto per l’importazione del caffé non tostato» dal New York Board of Trade. Il Canale navigabile di Houston ospita il secondo complesso petrolchimico per grandezza al mondo. Il porto di Houston è il numero uno negli Stati Uniti per la movimentazione di cargo di tutti i tipi proveniente dall’estero. Il totale degli introiti operativi per il 2005 è stato di $154.949 milioni, con un aumento del 14.8% rispetto al 2004. Sia il tonnellaggio merci: t. 14.156.524 che il tonnellaggio per container: t. 14.027.883, hanno fatto registrare un aumento del 10% sull’anno precedente, superando i 28 milioni di tonnellate di cargo e battendo per oltre due milioni di tonnellate il record precedente. Il Console generale Maggipinto ha ovviamente dichiarato la sua piena disponibilità ad assistere la Regione Puglia e le autorità competenti, per stabilire contatti con la PHA e definire una possibile sinergia operativa con i porti pugliesi.

31 Fonte: Rapporto 2005 della Port of Houston Authority – PHA, intitolato: “2005, a banner year” (2005, un anno eccezionale)

Page 96: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

96

B. Competenze alberghiere La General Manager del Jolly Madison Towers (38th Street e Madison Avenue) di New York è Rosanna Coscia, nata in Puglia ed emigrata a quattordici anni a New York, dove ha conseguito un Bachelor in Lingue Straniere, prima di essere assunta al Jolly come Assistant General Manager. Nel corso dell’intervista, affrontando i temi della promozione del turismo in Puglia, ha prima di tutto stigmatizzato la dispersione che deriva dall’eccessiva molteplicità di enti che si occupano del turismo ed ha suggerito un coordinamento centralizzato, per arrivare ad una presentazione coesa delle risorse turistiche esistenti. Ha offerto la collaborazione del Jolly Madison Towers come luogo per sviluppare idee utili a promuovere a New York il turismo nella sua regione d’origine. Come primo passo, si è dichiarata disponibile a duplicare con la Regione una best practice del Jolly Madison Towers con l’Università Bocconi di Milano: l’università manda propri studenti di Economia e Commercio, di Business Administration e di Marketing a fare stage di immersione nei diversi settori del lavoro alberghiero: ricevimento, prenotazioni, contabilità, vendite, governante. L’hotel fornisce addestramento ed esperienza hands on. I costi di viaggio e soggiorno sono a carico degli studenti. Lo stesso tipo di accordo potrebbe essere fatto con l’hotel dalla Regione Puglia in collaborazione con le Università e gli Istituti di formazione locale. C. Approfondimento di tecniche pubblicitarie Joseph Cipri, nato in USA da genitori pugliesi, con un Bachelor in Pittura e un Master in Amministrazione di Istituti universitari, è il Direttore esecutivo della Continuing Education alla School of Visual Arts – SVA – di New York, con il compito di sviluppare corsi da inserire nel curriculum degli studi e costruire alleanze strategiche con istituzioni culturali ed educative e con i leader dei settori di attività interessati. La SVA offre: Bachelor Degrees in Pubblicità, Animazione cinematografica, Fumettistica, Arte Computerizzata, Cinematografia e Videografia, Belle Arti, Grafica, Tecnica dell’Illustrazione, Disegno di Interni e Fotografia; Master Degrees in Disegno, Pittura, Scultura, Critica d’Arte, Educazione Artistica; Terapia attraverso l’Arte; Arte Computerizzata; Disegno; Fotografia Digitale; Illustrazione come saggio visivo; Fotografia, video e relativi media. Nell’espletamento delle sue funzioni, Cipri ha coordinato il programma di iscrizione di studenti stranieri, in particolare in paesi come la Cina, il Giappone. Hong Kong e Taiwan. La SVA, attraverso Cipri, è interessata a concludere accordi di scambio di studenti e docenti con atenei pugliesi, anche al fine di sviluppare ulteriormente il curriculum di offerte didattiche. Joseph Cipri suggerisce anche che la Regione Puglia si avvalga delle opportunità offerte dall’Italian American Channel, un canale televisivo ad alta definizione che inizierà le trasmissioni via cavo e satellitari, 24 ore su 24, nel 2007.

Page 97: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

97

Le trasmissioni saranno interamente dedicate alla presentazione della vita italiana e italo–americana in tutti i suoi aspetti: dalla storia alla moda, dallo stile al turismo, il cibo, la musica, le biografie di personaggi importanti, storici e contemporanei, lo sport. Il Presidente dell’Italian American Channel è Tony Ceglio, anche lui di origine pugliese. D. Strutture d’appoggio Gli intervistati sono stati concordi nell’affermare che, al fine di creare un’interazione fruttuosa fra Regione e referenti già citati, altri referenti specializzati e le comunità dell’area di New York, allargata ai tre Stati di New York, New Jersey e Connecticut, è necessario realizzare strutture d’appoggio sia in Puglia che in USA. Il tessuto produttivo della Regione è caratterizzato dalla presenza di PMI, che da sole, non hanno mezzi né strumenti per affrontare con costanza e continuità un mercato come quello americano. Gli errori più gravi che si possono commettere nell’aprire il rapporto con gli Stati Uniti sono quelli di una presenza discontinua, della mancanza di serietà nell’assunzione e nel mantenimento degli impegni, dell’oscillazione nella qualità del prodotto, della definizione di un piano di penetrazione errato o non sorretto dal materiale illustrativo giusto e da collaboratori in loco che non siano portatori della specializzazione necessaria. L’affrontare la realtà americana richiede una presenza costante, opportunamente finanziata e gestita da professionisti. La premessa è che non è facile promuovere nell’ambito del made in Italy, ormai acquisito da larga parte del mercato americano, il made in Apulia, a meno che non si sviluppi un piano preciso di intervento e promozione all’estero. Casa Puglia è la struttura di base, che dovrà servire come punto di riferimento per tutte le iniziative promozionali, economiche, commerciali e culturali della Regione. Sulla necessità di fondare al più presto Casa Puglia insistono tutti i pugliesi intervistati, che citano ad esempio le sedi aperte a Manhattan dalle Regioni Campania e Sicilia, con spazi che possono ospitare mostre, conferenze, presentazioni di prodotti, assaggi di vini e di prodotti alimentari, anche di nicchia. Un grave errore sarebbe quello di immaginare Casa Puglia appoggiata presso la sede decentrata di una delle Associazioni. Ad esse va il compito di sostenere, con suggerimenti, contatti, messa in rete di competenze, tutte le attività di Casa Puglia, ma non di ospitarla in uno spazio dedicato alle attività sociali e lontano dal mondo degli affari concentrato a Manhattan. Inoltre, Casa Puglia non può essere affidata al volontariato di oriundi pugliesi, che abbiano altre professioni e specializzazioni, ma deve essere amministrata e gestita da professionisti locali, possibilmente di origine pugliese, sia pure con il pieno coinvolgimento degli esponenti del tessuto associativo pugliese in loco.

Page 98: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

98

4.4.3 Best practices Nel corso dell’intervista a Franco De Angelis, Segretario generale della Italy – America Chamber of Commerce di New York ed a Carlo Santoro, di origine pugliese, Vice Segretario generale della IACC e rappresentante della Fiera di Milano per il Nord Est, sono emersi molti suggerimenti relativi a best practices, applicate con successo da altre realtà regionali, nelle loro iniziative promozionali. La loro esperienza ha dimostrato che le aziende produttrici di beni o servizi da lanciare sul mercato americano devono essere in grado di: • far fronte puntualmente agli impegni di produzione e consegna assunti nei

confronti del cliente americano, in particolare nel campo della moda; • potenziare la propria produzione in rapporto all’aumento della domanda.

Questo non esclude il lancio di “prodotti di nicchia” che, per definizione, sono destinati ad un pubblico ristretto, ma limita la scelta di prodotti artigianali, che trovano insormontabili costrizioni al volume della produzione, ad esempio, nel tipo di lavorazione o di disponibilità di materie prime;

• investire, autonomamente o mediante accordi consortili, nella promozione e nel lancio del prodotto, con costanza nel tempo. Il budget da impegnare non è necessariamente alto, perché deve essere allocato a campagne mirate, che si avvalgano degli strumenti di informazione specializzati nel settore;

• presentare materiale illustrativo pensato in funzione del mercato americano, preferibilmente con testi scritti direttamente in inglese USA e con termini tecnici verificati presso persone competenti in materia. Troppo materiale illustrativo è scritto in un inglese maccheronico, tradotto letteralmente da un italiano prolisso e fumoso;

• rivolgersi a professionisti, meglio se di origine pugliese, e ad enti, pubblici o privati, collaudati nel tempo.

Si conferma dunque la necessità, già indicata, di rafforzare i sistemi locali, promuovere iniziative consortili, per condurre ad unità le offerte di prodotti dello stesso settore e affrontare con successo il mercato americano. Un’altra best practice, che ha portato ad ottimi risultati in alcune Regioni italiane è stata l’organizzazione da parte della IACC di visite mirate di aziende americane ad aziende italiane, preparata nel seguente modo: • La IACC ha inviato un questionario alle aziende sue consociate, avvertendole del

progetto e chiedendo di rispondere indicando la struttura interna dell’azienda, il fatturato, il numero di dipendenti, e lo specifico interesse ad incontrare interlocutori nello stesso settore;

• I risultati del sondaggio sono stati comunicati agli organizzatori italiani, che hanno predisposto un calendario di incontri, uno a uno, con aziende omologhe, di cui pure si sono verificati struttura, fatturato, numero di dipendenti e altri dati utili;

• Il viaggio, organizzato dalla IACC, poneva a carico dei partecipanti le spese di viaggio e a carico della Regione l’ospitalità e gli spostamenti interni alla regione stessa, per visitare le realtà produttive.

Partendo dai presupposti che obiettivo primario del progetto ITENETS in Puglia è quello di contribuire all’internazionalizzazione delle politiche formative e occupazionali e che l’Osservatorio ITENETS della Regione Puglia è teso a facilitare il consolidarsi di accordi e di scambi tra Puglia e comunità pugliesi all’estero al fine di realizzare percorsi formativi congiunti e costituire reti

Page 99: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

99

internazionali nei settori della formazione professionale, del lavoro e della ricerca tecnologica, il Console generale d’Italia a New York, Min. Antonio Bandini, ha suggerito una rosa di best practices, già sperimentate e ancora in atto negli Stati Uniti, in particolare nella zona di New York, e ne ha accompagnato l’elencazione con alcuni caveat: Accordi fra Università pugliesi e Università americane per le specializzazioni individuate dalla Regione con riferimento ai piani di sviluppo presentati dall’Amministrazione regionale. Nel programma32 del Governatore della Regione si legge: «La Giunta Regionale favorirà una maggiore interazione tra Università, Istituti di ricerca pubblici e privati ed imprese, al fine di sviluppare attività ad alta tecnologia e di frontiera, capaci di attivare nuove competenze e nuova imprenditorialità. A tal fine verrà definito un sistema regionale dell’innovazione privilegiando un approccio integrato tra offerta di ricerca e alta formazione, domanda di innovazione e reti internazionali». Le Università americane tendono a concludere accordi di scambio, specie nel campo della ricerca, che siano finanziariamente a loro favore. La più semplice delle soluzioni è rappresentata dallo stabilire un numero fisso di studenti pugliesi, che frequenteranno annualmente i corsi concordati, pagando il costo delle relative tasse universitarie. Per non gravare totalmente sulla Regione, questi costi potrebbero essere oggetto, in tutto o in parte, di «prestiti d’onore» oppure, per garantire il rientro in Regione degli studenti sponsorizzati, si potrebbero implementare programmi di «Master and back», già realizzati dalla Regione Sicilia nel rapporto con alcune Università di Boston. In progetti di questo genere, la comunità pugliese in loco può fornire una rete di sicurezza, per l’accoglienza e l’assistenza ai giovani. Accordi con Università americane per l’accoglienza di studenti americani nelle Università pugliesi. La richiesta di visti di studio in Italia è crescente e gli uffici consolari riescono a mala pena a farvi fronte. Un flusso di studenti in arrivo è prezioso per l’economia locale e per prospettive di futuri rapporti. Accordo Consolato di New York con la Conferenza dei Rettori italiani. In base a questo accordo, in ogni momento dell’anno presso il Consolato di New York ci sono tre stagisti, che fanno un’invidiabile esperienza in materia di rapporti fra autorità italiane e autorità locali, servizi al cittadino, protocollo di accoglienza di personalità ed esponenti delle istituzioni. Accordi con ICE, ENIT e Istituto Italiano di Cultura per l’invio di stagisti. Un accordo fatto dalla Regione con una o più delle citate istituzioni potrebbe consentire ai giovani di fare importanti esperienze nel campo della promozione culturale, turistica e commerciale. Accordi della Regione con Stati degli USA per la certificazione di docenti pugliesi per l’insegnamento dell’italiano nell’ambito del programma APP –Advanced Placement Program, che consente a studenti di scuola media superiore di frequentare corsi di livello universitario, sostenere esami e tesaurizzare credits prima ancora di iscriversi al College ai fini del conseguimento del Baccalaureato. Le informazioni sui corsi sono disponibili su Internet (www.apcentral.collegeboard.com).

32 Nichi Vendola, “Una Puglia migliore”, Dichiarazioni programmatiche per il governo della Regione Puglia. Bari, 21 giugno 2005

Page 100: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

100

Il problema più grave rimane quello della certificazione dei docenti di italiano, affidata nei diversi Stati ad agenzie private che applicano criteri non sempre omogenei. L’Amministrazione Bush ha proposto e fatto approvare la legge federale No child left behind, in base alla quale, dalla fine dell’anno scolastico 2005/2006, le scuole potranno assumere soltanto insegnanti in possesso di abilitazione concessa in base a standard più rigidi. L’obiettivo della legge è quello di far ottenere migliori risultati agli studenti, garantendo migliore formazione iniziale e crescita professionale degli insegnanti. Sebbene ogni Stato dell’Unione abbia il diritto di fissare i propri requisiti per la certificazione, di solito essi sono i seguenti: • Diploma universitario, con un Major nella materia insegnata e un Minor in

Pedagogia; • Tirocinio. Ai futuri docenti viene chiesto di fare pratica di insegnamento della

propria materia nelle scuole, come parte integrante del loro corso di diploma;

• Esame di cultura generale. È obbligatoria la sufficienza nell’esame PRAXIS di inglese e matematica;

• Esame nella materia per cui si chiede l’abilitazione. I livelli variano da Stato a Stato.

È dunque urgente trovare in ciascuno degli Stati il migliore percorso – anche politico – affinché i docenti della nostra lingua non si trovino su un piano di inferiorità rispetto ad altri. Non solo, è anche necessario risolvere il problema dell’equipollenza dei titoli di studio. Tutti i titoli stranieri, insieme ad un elenco dettagliato dei contenuti dei corsi frequentati e degli esami sostenuti, devono essere sottoposti per il riconoscimento/valutazione ad agenzie private di verifica e di convalida. Accordi fatti dalla Regione Puglia con diversi Stati, al fine della certificazione di insegnanti pugliesi da inserire nelle scuole dell’obbligo statunitensi soddisferebbero una serie di esigenze: consentire a docenti italiani di fare un’importante esperienza in USA; contribuire a risanare problemi di precarietà o sotto occupazione o disoccupazione dei giovani docenti in Puglia; garantire che la crescente richiesta di insegnanti che mancano non faccia fallire l’importante programma APP. Stages per giovani pugliesi a New York. In questo momento si registra una fortissima domanda di stage presso avvocati americani (diritto internazionale, corporate law, common law, diritto marittimo internazionale), operatori finanziari, fiscalisti, veterinari, grafici, pubblicitari. La comunità potrebbe assistere la Regione nell’identificare i professionisti in questi ed altri campi di attività prioritariamente richiesti e convincerli ad accettare i giovani interessati a venire a trascorrere un periodo di immersione nella lingua e nelle attività professionali prescelte. Bisogna capire come si possono garantire questi spazi di apprendistato e che cosa bisogna offrire ai professionisti coinvolti, perché la sola presenza di un assistente pronto a lavorare gratuitamente non è sufficiente a ripagare il tempo investito nel far perfezionare una persona che non rimarrà a far parte dello studio, del laboratorio o della ditta. Perciò bisogna identificare professionisti di origine pugliese nei vari campi e trovare un accettabile meccanismo di collaborazione.

Page 101: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

101

I suggerimenti del Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, il giornalista Claudio Angelini, sono relativi alla preparazione dei giovani come operatori culturali, al fine di migliorare l’offerta turistica della Regione. In particolare, sarebbe utile far fare ai giovani stages di tecnica museale e di allestimento di mostre presso la prestigiosa rete di Musei e di gallerie d’arte di New York. Il Direttore sollecita offerte da parte della Regione. Da quando amministra l’Istituto, l’unico evento di rilievo proposto da enti pubblici pugliesi è stato quello realizzato dai Sindaci del Salento, a settembre 2005, nell’ambito di una serie di momenti promozionali e della presentazione del progetto “Terremerse Culture del Mediterraneo” e del Premio Zeus, premio internazionale di archeologia Città di Ugento. Gli altri eventi pugliesi ospitati o patrocinati dall’Istituto sono stati proposti dalla Federazione United Pugliesi e realizzati con notevole successo. Attività, eventi e momenti di presentazione promozionale o culturale non realizzati ma di grande valore potenziale È vero che iniziative culturali che si sono avvalse della collaborazione della Federazione United Pugliesi e delle sue associazioni a fini culturali sono state realizzate con successo, mentre altre proposte di origine pugliese che non si sono avvalse dell’aiuto della comunità pugliese non sono diventate realtà. Ecco alcuni esempi: Nell’ottobre 2004, la VenusOrchestra, un’orchestra formata interamente di donne, con sede a Fasano (BR) ha proposto all’Istituto Italiano di Cultura una serie di concerti a New York, con un programma musicale tutto pugliese, con arie di Paisiello, Piccinni, Traetta, seguite da fantasie musicali su temi di Nino Rota e Domenico Modugno, per concludersi con la Pizzica salentina. Nella lettera del Direttore dell’orchestra, il Mº Teresa Satalino, si assicurava la copertura delle spese di viaggio e di produzione dello spettacolo, chiedendo vitto e alloggio per le artiste. Alla proposta non c’è stato seguito. Il progetto, certamente molto interessante, non è stato realizzato in parte per la difficoltà di ospitare un’orchestra – sia pure formata soltanto da venti elementi circa – in parte dal mancato follow up, che avrebbe potuto coinvolgere le forze associative pugliesi. In occasione degli eventi promozionali del Salento, già citati, e previsti per la metà di settembre 2005, il 15 luglio 2005 è stata presentata la proposta di «un percorso espositivo delle opere di una decina di giovani e significativi operatori estetici dell’area salentina, dove risiedono stabilmente, che agiscono nel campo delle arti visive utilizzando medium diversi – pittura, scultura, fotografia, video, installazioni». Il progetto non è stato realizzato, sia perché non c’erano i tempi materiali per organizzare una mostra, trovando i necessari finanziamenti, sia perché la proposta stessa, pur citando il nome di un curatore di prestigio, non forniva dettagli sufficienti a comprenderne la portata, gli spazi necessari, il tipo di presentazione. Attività, eventi e momenti di presentazione promozionale o culturale già realizzati con successo Oltre ai già citati eventi oggetto delle Settimane pugliesi, organizzate dalla United Pugliesi Federation, è interessante citare la cooperazione fra CineSalento

Page 102: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

102

e Salento International Film Festival per la realizzazione del concorso «Salento Film & Video Grant 2006», che si è tenuto a Trifase (Lecce) dal 9 al 17 settembre 2006, premiando l’eccellenza nei testi per cortometraggi della durata massima di 10 minuti e contribuendo alla produzione del film. Un’iniziativa di questo genere meriterebbe di essere ulteriormente pubblicizzata, anche attraverso conferenze stampa e la proiezione a New York degli short di autori internazionali che hanno vinto le passate edizioni e sono stati realizzati. La Federazione ha iniziato un rapporto di collaborazione con la Fordham University, un prestigioso ateneo di New York. La Biblioteca dell’Università ha aperto una sezione pugliese, con pubblicazioni donate in parte dalla regione Puglia. Attività, eventi e momenti di presentazione promozionale o culturale in via di definizione Si fa riferimento a quanto programmato nell’area di New York dalla United Pugliesi Federation per la Settimana pugliese, che è già arrivata alla sua quarta edizione annuale e nel 2007 si terrà dal 15 al 22 aprile: 1. L’Uomo di Altamura: reperito nella Grotta di Lamalunga nell'ottobre del

1993, lo scheletro umano, non in connessione anatomica, ricoperto da concrezioni notevoli, risale al Pleistocene medio, tra 400.000 e 120.000 anni fa e può collocarsi tra l'Homo Erectus e l'Uomo di Neanderthal. Ancora oggi l'Uomo di Altamura è sigillato nel suo sarcofago di pietra e non ha completamente svelato le sue sembianze. La grotta presenta, lungo tutto il suo sviluppo, concentrazioni di resti paleontologici appartenenti a microfauna e macrofauna, alle volte sepolti sotto pietre crollate dalla volta. La Federazione sta lavorando in collaborazione con il prestigioso Museo di Storia Naturale di New York, per presentare materiale relativo all’importante ritrovamento paleontologico, inserito nelle attività programmate per la nuova ala sull’evoluzione dell’uomo, che verrà aperta a febbraio 2007. Il Museo introdurrà ogni mese un video sulle “novità” emerse nella ricerca su questo fondamentale aspetto della storia dell’uomo. La presentazione dell’Uomo di Altamura comprenderà un video della durata di 10 minuti, che rimarrà in visione per sei mesi ed un breve video della durata di 3 minuti, che verrà proiettato a ciclo continuo per un mese. È in via di accertamento la possibilità di usare parte del filmato in 3D, già realizzato ad Altamura, visto il problema della distribuzione degli appositi occhiali al pubblico. L’evento sarà accompagnato da una lectio a docenti e studenti. Si sta esplorando la possibilità di far vendere dal negozio interno al Museo le pubblicazioni sull’Uomo di Altamura già realizzate in inglese.

2. Sacco e Vanzetti: Il 2007 è l’80º anniversario dell’ingiusta esecuzione di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, riabilitati nel 1977 dal Senato americano. Sacco era di origine pugliese, il nipote vive nello Stato di Rhode Island ed è un organista. Il regista Peter Miller ha prodotto un documentario della durata di 118’, sulla storia di Sacco e Vanzetti. La voce fuori campo di Sacco è quella del famoso attore italo–americano John Turturro. Il film sarà presentato nella Casa Italiana Zerilli Marimò della New York University, il 17 aprile. La proiezione sarà accompagnata da una tavola rotonda. La Federazione è intenzionata a raccogliere fondi per la realizzazione dei sottotitoli italiani del documentario, ed intende presentarlo in Italia.

Page 103: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

103

3. Nicola Van Westerhout: Il musicista Nicola (Niccolò) van Westerhout è nato a Mola di Bari il 17 dicembre 1857 ed è morto a Napoli il 21 agosto 1898. Autore di sonate, lieder ed opere, fra cui: “Una notte a Venezia", "Cimbelino", "Fortunio" e "Doña Flor" rappresentata il 18 aprile 1896 a Mola di Bari. Fino a due anni fa non si sapeva dove fosse sepolto. Leonardo Campanile, editore dei periodici L’IDEA e Noi pugliesi, ne ha ritrovato le spoglie a Napoli ed ha ottenuto i permessi necessari a trasferirle nella città natale di Mola di Bari, in occasione del centocinquantenario della nascita, nel 2007. Coinvolto sarà, fra gli altri il club van Westerhout di New York, votato a promuove scambi di giovani musicisti fra gli oriundi pugliesi in USA e i giovani pugliesi che risiedono in Regione, organizzando due concerti l’anno, rispettivamente in USA e in Italia.

L’evento della traduzione della salma da Napoli a Mola potrebbe essere l’incentivo per far meglio conoscere agli Stati Uniti l’opera musicale di questo interessante compositore, contemporaneo di Elgar, Leoncavallo, Schoenfeld, cui è stato intitolato il teatro comunale di Mola quando era ancora in vita.

1. Presentazione Libri di autori pugliesi già presentati a Bari nel corso della

3° rassegna «Percorsi identitari»:

• «Confessioni di un burocrate. Le Regioni ieri, le Regioni domani», di Pasquale Doravito, Adda Editore, 2005;

• «La Puglia libera: CNL, partiti e prime elezioni tra reazione e democrazia. Documenti e testimonianze (1943 – 1946), di Vito Antonio Leuzzi, Edizioni dal Sud Editore, 2005;

• «Il sogno americano e l’altramerica», di Vincenzo D’Acquaviva, Laterza Giuseppe Edizioni, 2000;

• «Scritti e interventi di Giuseppe Di Vagno 1914 – 1921», di Guido Lorusso, Camera dei Deputati Editore, 2006;

• «L’ultima mossa: omaggio a Piripicchio», di Angelo Saponara, Gelsorosso Editore, 2006;

• «Padre Pio, faro sulla via Longobardorum», di Pasquale Perna, Levante Editore, 2004;

• «Puglia in declino? Immaginare il futuro e investire per il cambiamento», di Aldo Romano e Mario Marinazzo, Manni Editore, 2005.

La serie di conversazioni e tavole rotonde per la presentazione dei libri inizierà durante la Settimana pugliese e continuerà con cadenze periodiche da definire, presso diversi Dipartimenti delle Università di New York, interessati ai contenuti dei vari testi.

Page 104: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

LA COMUNITA’ PUGLIESE A NEW YORK

104

4.5 Conclusioni Le interviste, i contatti e le informazioni raccolte confermano che il rapporto di sussidiarietà fra Regione Puglia e pugliesi in USA è possibile, attraverso un preciso percorso di concertazione e di coordinamento. Importante è ricordare che la professionalità è una strada a due sensi: la Puglia non cerchi di imporre sempre e comunque la propria visione. Allo stesso tempo, la Puglia non si affidi ciecamente a chiunque, soltanto perché è di origine pugliese. Pregiudiziali all’instaurazione di un rapporto paritario e fruttuoso sono le mappature indicate nello studio. Ad esse deve seguire la definizione di un piano preciso di interventi e di progetti di interesse per la Regione e per la comunità. Fondamentale è l’apertura di Casa Puglia, che inizialmente può consistere in una semplice ufficio, anche situato presso un business center di New York, per cominciare a sviluppare rapporti che giustifichino e richiedano l’allestimento di spazi più ampi e modulari, al servizio delle iniziative di promozione che si renderanno progressivamente necessarie.

Page 105: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

105

4.6 Interviste effettuate • S.E. Giovanni Castellaneta, Ambasciatore d’Italia a Washington (pugliese); • Min. Antonio Bandini, Console generale d’Italia a New York; • Cons. Cristiano Maggipinto, Console generale d’Italia a Houston (pugliese); • Claudio Angelini, Direttore Istituto Italiano di Cultura di New York • Aniello Musella. Direttore ICE New York e coordinatore uffici ICE • Joseph Cipri, Direttore esecutivo della Continuing Education alla School of

Visual Arts – SVA – di New York; • Rosanna Coscia, General Manager, Jolly Madison Towers Hotel, New York; • Simone Coscia, responsabile • Frank Ricci, Director of Government Affairs, Rent Stabilization Association,

una lobby per i proprietari di case a New York • Frank Ingravallo, responsabile scambi concertistici per il Club Van

Westerhout Cittadini Molesi • Franco de Angelis, Segretario generale della Italy America Chamber of

Commerce – IACC • Carlo Santoro, Vice Segretario generale IACC, Rappresentante Fiera di

Milano per la Costa Orientale degli USA e responsabile del programma J1 Visa (coordinamento visti americani di formazione per cittadini italiani)

• Joe Rutigliano, Importatore e distributore di prodotti alimentari • Arthur Schwartz, Arthur Schwartz and Associates of New York, Ltd • John Mustaro, Presidente United Pugliesi Federation • Rosamaria Mancini, prossima presidente dell’associazione dei giovani Amici

della Puglia, Master in Giornalismo della New York University, giornalista per la catena editoriale Condé Nast, per la quale copre il settore tessile nel settimanale HFN – Home Furnishing News

• Leonardo Campanile, Editore della rivista trimestrale L’IDEA Magazine e di Noi pugliesi, periodico della United Pugliesi Federation, Presidente del Circolo Culturale di Mola

• Frank Desantis, importatore e distributore di prodotti italiani per capelli, proprietario di un salone di bellezza e portavoce della Devotees of St. Anthony of Padua Society of Giovinazzesi, Inc.

• Rocco Stellacci, Vice Direttore di Noi pugliesi • Presidenti e componenti Società e Federazioni pugliesi

Page 106: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami
Page 107: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

107

5. CONCLUSIONI: IL FUTURO

DELL’OSSERVATORIO

Page 108: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

CONCLUSIONI: IL FUTURO DELL’OSSERVATORIO

108

5. Conclusioni: il futuro dell’Osservatorio. Le comunità di italiani residenti all'estero stanno acquisendo un valore crescente nell'economia e soprattutto nella politica italiana (maggiore partecipazione alle consultazioni elettorali, istituzione della Circoscrizione Estero, presenza dei rappresentanti degli emigranti nelle istituzioni), il che comporta un maggiore interesse da parte delle istituzioni nei loro confronti. E', dunque, ipotizzabile che nel prossimo decennio vi siano dei sensibili cambiamenti per quanto concerne i pugliesi e gli italiani residenti all'estero in genere. Cogliendo tale opportunità il Documento Strategico di Programmazione 2007-2013 della Regione Puglia, nella sezione intitolata “Piano regionale per l’internazionalizzazione della Regione Puglia 2007-2013. Strategia regionale per l’elaborazione del PRINT Puglia” del 29 Giugno 2006, ha evidenziato il ruolo svolto dall’Osservatorio ITENETs, affermando che “Le politiche regionali per gli emigrati pugliesi all’estero negli ultimi anni si sono arricchite di nuove opportunità progettuali come quelli assicurati dal Ministero degli Affari Esteri DGIEPM. In tema di rafforzamento dei legami con le comunità pugliesi all’estero opera, infatti, il programma ITENETs – International Training and Employment Networks, che mira a trasformare l’emigrazione italiana in una risorsa per lo sviluppo locale delle Regioni Obiettivo 1. Le comunità di italiani emigrati vengono viste come piattaforme da cui partire per favorire gli scambi economici e culturali con l’estero. A tal proposito, parte rilevante del progetto è la diffusione tra le comunità di emigrati di conoscenze relative ai sistemi formativi e alle politiche per l’impiego italiane e pugliesi, degli strumenti legislativi, del tessuto imprenditoriale, delle buone pratiche che caratterizzano sia le regioni stesse sia le aree coinvolte dall’emigrazione italiana. Un ulteriore programma relativo alle comunità di italiani all’estero, promosso dal MAE-DGIEPM è il Programma PPTIE – Programma di Partenariato Territoriale con gli Italiani all’Estero”. Insistere sulle leve lavoro, formazione, conoscenza, reti, sembra essere la via maestra per consentire al territorio Pugliese di realizzare un autentico processo di “glocalizzazione”, in un’ottica strategica che volga la propria attenzione alle comunità di IRE storiche, ma anche a quelle di nuova costituzione in cui i Pugliesi all’estero stanno ricoprendo un ruolo da protagonisti. In linea con tale approccio strategico, il DSP Puglia, nella sezione PRINT, ha dedicato una intera sezione alla “FORMAZIONE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE” laddove si afferma: “L’attuazione di politiche nuove di promozione dei processi di internazionalizzazione dei sistemi economici ed istituzionali locali si accompagna, pertanto, alla necessità di diffondere una nuova cultura dell’internazionalizzazione, sia all’interno del mondo delle imprese, sia all’interno dell’Amministrazione regionale al fine di preparare adeguatamente il capitale umano locale in relazione alle opportunità ed alle sfide poste in essere dalla globalizzazione economica e sociale. A tal fine, appare necessario prevedere degli interventi di adeguamento del sistema di formazione e valorizzazione delle risorse umane locali, in funzione delle esigenze specifiche di sviluppo internazionale del tessuto imprenditoriale ed istituzionale regionale. La qualificazione delle risorse umane costituisce, infatti, un elemento di estrema

Page 109: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

109

importanza per la promozione di un modello di sviluppo duraturo e sostenibile nel tempo. Il ruolo del territorio nei processi di internazionalizzazione ha reso, inoltre, sempre più evidente la necessità di creare, anche in ambito locale, figure professionali in grado di operare con strumenti e competenze adeguati alla maggiore interrelazione con l’esterno ed alla rapida evoluzione degli elementi giuridici, politici ed economici ad essa connessi. In questo quadro, il sistema formativo rappresenta un tassello fondamentale non solo per sviluppare la capacità innovativa locale, ma anche per far fronte ai cambiamenti derivanti dai processi di integrazione sovra-nazionale che, oggi più che mai, interessano le regioni meridionali del Paese. (…). La formazione possiede, infatti, una natura trasversale rispetto a tutti gli argomenti finora trattati ed ha un potenziale per la crescita del territorio la cui valenza va considerata non solo in termini diretti, ma anche in connessione alla capacità di arricchire quella preziosa “rete immateriale” di relazioni che, all’interno dell’impianto concettuale qui utilizzato, rappresenta un fattore competitivo decisivo per il futuro della Puglia”. D’altro canto sono tutti orientati nel senso sopra indicato gli interventi legislativi che si sono succeduti nel tempo, a cominciare dalla L.R. n. 23/2000, alla costituzione del Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo, alla elaborazione dei piani annuali a favore dei conterranei nel mondo che ha individuato, quali settori privilegiati di intervento, la formazione, la cultura, l’informazione, lo studio, senza tralasciare la solidarietà. L’Osservatorio ITENETs Puglia, in linea di continuità con le scelte strategiche regionali succedutesi ed evolutesi nel tempo, ha dedicato le proprie attività per cercare di fornire un contributo all’apertura del sistema Puglia, oltre che attraverso azioni di promozione del sistema economico, anche sviluppando rapporti di collaborazione con realtà estere, al fine di acquisire conoscenze sociali e culturali utili per favorire la proiezione e lo sviluppo del territorio in ambito internazionale. L'Osservatorio “sui processi formativi e lavorativi degli italiani all'estero” si configura, quindi, come uno strumento a disposizione dei sistemi formativi per una conoscenza articolata e aggiornata delle caratteristiche socio-economiche della Regione Puglia, dei territori di emigrazione, delle comunità italiane all'estero e delle loro attività produttive, nonché delle opportunità di sostegno per la realizzazione di attività formative ed iniziative per lo sviluppo territoriale. Con il tempo, giungendo anche grazie al supporto dell’Osservatorio ITENETs, in Regione Puglia si può parlare di "internazionalizzazione del sistema della formazione" quale strumento di sviluppo dei saperi, non solo legato al proprio territorio, ma allargato all'esperienza e alla conoscenza delle metodologie sviluppatesi in altri paesi grazie alla presenza e all'impegno degli IRE. Gli scenari futuri appaiono orientati al rafforzamento delle iniziative svolte negli anni nell’ambito del progetto ITENETs e descritte nel presente rapporto. Sviluppare le tematiche della logistica economica integrata, dei nuovi profili professionali nel comparto turistico, della comunicazione; sollecitare lo scambio di best practices, incrementare le reti scientifiche, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo; offrire l’opportunità a giovani pugliesi di effettuare stage nei luoghi in cui gli IRE hanno ottenuto successo; intervenire sui processi di multiculturalità…..Sono solo alcuni degli ambiti nei quali i pugliesi, di Puglia e

Page 110: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

CONCLUSIONI: IL FUTURO DELL’OSSERVATORIO

110

del Mondo, possono cimentarsi, sapendo di poter contare su un percorso, su metodologie e strumenti, strutturati e consolidati negli anni, e che oggi appare essere in grado di porre a sistema i risultati raggiunti attraverso un processo sperimentale che ha prodotto molti frutti; ma ancora di più può generarne, con ed attraverso le Comunità di IRE di antica e recente costituzione: oltre gli oceani, ma anche a sud del mondo. Giulia Veneziano Direttore Osservatorio ITENETs, Regione Puglia

Page 111: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

BIBLIOGRAFIA

Page 112: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

BIBLIOGRAFIA

112

Bibliografia

Atti della II Conferenza Nazionale dell’Emigrazione, Roma, 28 novembre

– 3 dicembre 1988, Quaderni di “Affari Sociali Internazionali”, Franco Angeli Editore, Milano 1991:

o Volume I – Interventi e relazioni Ufficiali o Volume II – Interventi in seduta plenaria o Volume III–IV – Lavori delle Commissioni

Atti della I Conferenza degli Italiani nel Mondo, ADNKronos Libri, 2001, inclusi gli atti dei quattro Laboratori su Economia, Scienza, Cultura e Solidarietà e dei tre Convegni su Donne, Giovani e Informazione.

CENSIS, “Rapporto monografico sulle recenti tendenze dell’emigrazione italiana”, CENSIS per il CNEL, Roma 1976

CENSIS, Studio preparatorio alla Conferenza internazionale dell’emigrazione di New York, 1977.

CNEL, “Osservazioni e proposte sui problemi attuali dell’emigrazione”, Roma 1976

CNEL, “Osservazioni e proposte sui problemi dell’emigrazione”, Roma, 1970

Contributo degli Stati Uniti alla “Relazione annuale con proiezione triennale, da presentare tramite il Governo al Parlamento”, art. 2, comma 1 d) legge istitutiva del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, per l’anno 2004

Depaoli G., LA Comunità italiana e pugliese In Tunisia, aspetti socio–economici e culturali, Progetto PPTIE, Marzo 2006, http://www.itenets.org/virtualLibrary/taxonomy2.asp?id=7&schedaid=28327

Fondazione LABOS, “Indagine sull’evoluzione e lo stato attuale dell’emigrazione”, Rapporto predisposto dalla Fondazione LABOS sulla base degli orientamenti e delle indicazioni del CNEL, Roma, 1988.

Fondazione Migrantes, Rapporto italiani nel Mondo 2006, Centro Sudi e Ricerche IDOS, ottobre 2006

Grossu G., La Comunità italiana e pugliese in Marocco, aspetti socio–economici e culturali, Progetto PPTIE, Marzo 2006, http://www.itenets.org/virtualLibrary/taxonomy2.asp?id=7&schedaid=28324

International Business in New York City, 2003 Directory, pubblicato dalla Division for International Business, New York City Commission for the United Nations, Consular Corps and Protocol, Office of the Mayor · City of New York, The Weisman Center for International Business; Zicklin School of Business, Baruch College, City University of New York , 2003.

Mangione S. et al. “Viva l’Italia! (... o no?)”, 1989, Ed. Ital-UIL

Masera F., “Sviluppo economico e bilancia dei pagamenti in Italia fra il 1950 e il 1954”, edizioni BNL, 1955.

Ministero Affari Esteri, ISTAT, La rilevazione degli italiani all’estero al 21 marzo 2003: le caratteristiche demografiche, Ministero degli Affari

Page 113: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

113

Esteri, Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, dicembre 2005.

OCSE, Uno sguardo sull’educazione, 2005.

Osservatorio Interregionale ITENETs, Il lavoro degli italiani all’estero: formazione impresa. Prima relazione annuale sulla Rete degli Osservatori Regionali ITENETs, novembre 2005. http://www.itenets.org/regioni/Rapporto_nazionale.pdf

Osservatorio ITENETs Regione Puglia, Piano di lavoro 2006, gennaio 2006

Osservatorio ITENETs Regione Puglia, Il lavoro degli italiani all’estero: formazione impresa. Prima relazione annuale sulla Rete degli Osservatori Regionali ITENETs – Regione Puglia, novembre 2005, http://www.itenets.org/regioni/AllegatiRegioniPDF/Rel_Puglia.pdf

Osservatorio ITENETs Regione Puglia, Piano di lavoro 2005, gennaio 2005.

Osservatorio ITENETs Regione Puglia, Piano di lavoro 2004, gennaio 2004.

Palmer Haley A., “Roots: The Saga of an American Family”, 1976

Port of Houston Authority - PHA, “2005, a banner year” (2005, un anno eccezionale), Rapporto 2005

Progetto ITENETs, Rapporto Annualità 2004, dicembre 2004.

Progetto ITENETs, Schema operativo dell’Osservatorio sul Lavoro degli Italiani all’estero e della rete dei servizi ITENETs, Giugno 2004.

Progetto ITENETs, L’Osservatorio ITENETs: struttura nazionale, rete estera e Osservatori regionali, Febbraio 2004.

Progetto ITENETs, Rapporto Annualità 2003, dicembre 2003.

Progetto ITENETs/CSER, Gli italiani negli Stati Uniti d’America, ITENETS, agosto 2003, http://www.itenets.org/virtualLibrary/taxonomy2.asp?id=7&schedaid=3866

Progetto ITENETs/Università La Sapienza Roma, Lo scambio di conoscenze tra gli attori del territorio e gli Osservatori sul lavoro e l’impresa degli italiani all’estero nelle regioni Obiettivo1 (Stakeholder Analysis) - REPORT Puglia, 2004.

Quaderni di documentazione preparatoria alla II Conferenza Nazionale dell’Emigrazione, Fratelli Palombi Editori, Roma, 1988: 1. Raccolta delle leggi usuali sull’emigrazione e le comunità italiane all’estero 2. Raccolta delle leggi regionali sull’emigrazione 3. Il lavoro italiano al seguito di imprese operanti all’estero 4. Rassegna bibliografica sull’emigrazione italiana e sulle comunità italiane

all’estero (1975-1988) 5. Pagine d’emigrazione, piccola antologia letteraria a cura di Sandro Gigliotti 6. Il risparmio degli italiani all’estero (Atti del seminario di Bergamo, 22 ottobre

1988) 7. Profilo statistico dell’emigrazione italiana nell’ultimo quarantennio (Rapporto

elaborato dal CSER per la II CNE) 8. Panorama internazionale sulle migrazioni, a cura di Franco Foschi

Page 114: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

BIBLIOGRAFIA

114

9. Cento anni fa, l’emigrazione italiana, a cura di Franco Foschi (legge sull’emigrazione del 1888 e osservazioni e proposte di Mons. Giovanni Battista Scalabrini)

Regione Puglia, Documento Strategico Regionale 2007-2013, 2006.

Regione Puglia, Piano annuale 2005 degli interventi in favore dei pugliesi nel mondo, 2005.

Scalese Rosa E., Scheda Geografica Stati Uniti, Progetto PPTIE, 2004.

Università La SapienzaRoma /ITENETs “Lo scambio di conoscenze tra gli attori del territorio e gli Osservatori sul lavoro e l’impresa degli italiani all’estero nelle regioni Obiettivo1” (Stakeholder Analysis) – Manuale Metodologico,2005.

Vendola N., “Una Puglia migliore”, Dichiarazioni programmatiche per il governo della Regione Puglia. Bari, 21 giugno 2005.

Webster’s New Twentieth Century Dictionary, unabridged, Second Edition, 1978

Sitografia - www.niaf.org, Sito della National Italian American Foundation

- www.thinkglobal.net, notizie del settore privato e pubblico fra l’altro su:

o Calendario di eventi internazionali di promozione commerciale o Attualità nel mondo degli affari (acquisizioni, merger, nuovi contratti, nuovi

prodotti/servizi, etc.) o Risorse per il commercio (fonti di informazione on-line e stampate per operatori

internazionali) - www.apcentral.collegeboard.com, Programma APP per la lingua italia

- www.infoaire.interno.it,

Banche dati consultate - US Census Bureau, dati del censimento 2000

- NIAF – National Italian–American Foundation, dati sulla consistenza delle comunità italiane

- Dati AIRE – Anagrafe degli Italiani all’Estero, Ministero dell’Interno,

- Dati schedari Consolari, Ministero degli Affari Esteri, Uffici Consolari in USA

Page 115: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

ALLEGATI

Page 116: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

ALLEGATI

116

ALLEGATI ALLEGATO 1 Elenco Federazioni e Associazioni pugliesi in USA33 UNITED PUGLIESI FEDERATION OF THE METROPOLITAN AREA Brooklyn, New York John Mustaro, Pres., Consigliere CGPM, Tesoriere Confederazione Nord America T 001 626.8281 (uff.) F 001 718 267.5697 Cell. 001 646 302.5399 [email protected] www.unitedpugliesifederation.org Fondazione Benedetto XIII 2250 Lodovick Avenue Bronx, New York 10469 Francesco Cioce, Pres. T 001 718 519.8693 F 001 718 231.4076 [email protected] Society of Our Lady of Monteverde 228 Prospect Avenue Marlboro, New York 1254 Frank D. Tomanelli, Pres. Tel 001 718 824.1023 Associazione di Mutuo Soccorso Maria SS del Buoncammino di Altamura Buoncammino Park - 2423 95th Street North Bergen, New Jersey John Mustaro, Pres. T 001 718 626.8281 (uff.) F 001 718 267.5697 Cell. 001 646 302.5399 [email protected] Circolo Culturale di Mola 1637 Dahill Road Brooklyn, New York 11223 Leonardo Campanile, Pres. T 718 339.2224 [email protected] http://www.lideamagazine.com Maria SS di Corsignano di Giovinazzo 404 Summit Avenue Mount Vernon, New York 10552 Corrado Fiorentino, Pres.

33 Fonte: United Pugliesi Federation, in base agli intervenuti alla Convention delle Associazioni pugliesi in Nord America per l’elezione dei Consiglieri del CGPM – Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo (New York, 28-30 aprile 2006)

Page 117: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

117

T 001 718 620.8700 [email protected] Devotees of St. Anthony of Padua Society of Giovinazzesi, Inc. 197 Hester Street New York, New York 10013 Joseph De Palo, Pres. Frank De Santis, Delegato (001 201 947.8630) New Jersey T 001 201 947.8630 F 001 201 947.1316 [email protected] Ladies Society Beato Giacomo di Bitetto 155 Bay 46th Street Brooklyn, New York 11214 Theresa Barasch, Pres. T 001 718 377.5620 Società di Mutuo Soccorso Maria SS di Mellitto among Grumesi 1349 O Street Elmont, New York 11003 Luigi Lore, Pres. T 001 516 825.8298 Beato Giacomo di Bitetto Society 64 Irving Street North Valley Strema, New York 11580 Michele Intranuovo, Pres. T 001 718 377.5620 http://beatogiacomo.org Palo del Colle Society 102-07 159th Road Howard Beach, New York Pasquale Mastrandrea, Pres. T 001 718 843.2469 Associazione SS Medici Cosma e Damiano di Bitonto 799 Chestnut Street Franklyn Square, New York 11010 Giuseppe Mastrandrea, Pres. T 001 516 571.7339 (uff.) F 001 516 571.7339 T 001 516 485.6290 (casa) Club Van Westerhout Cittadini Molesi Brooklyn, New York Vito Gentile, Pres. T 001 718 624.9360 [email protected] Associazione Congrega Maria SS Addolorata Mola di Bari Brooklyn, New York John Ingravallo, Pres. T 001 718 837.3130

Page 118: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

ALLEGATI

118

Associazione Caduti Superga Mola – Circolo Culturale, Inc. Brooklyn, New York Francesco Quaranta, Pres. T 001 718 837.3130 Marconi Pugliese Club 23-28 26th Street Astoria, New York 11105 Saverio Racanelli, Pres. T 001 718 932.0422 Society of Saint Anthony of Grumo Appula, Inc. 8729 20th Avenue Brooklyn, N.Y. 11214 Mr. Gerardo Toscano, Pres. T 001 516 285.6681 Fraternità Coratina 30 Bourbon Street Wayne, N.J. 07470 Michael Martinelli, Pres. T 001 973 633.5572 Amici della Puglia – Associazione di giovani Rosamaria Mancini, prossima Pres. e Consigliere CGPM T 001 212.630.3706 (uff.) 001 516.578.4611 (cell.) [email protected] Società Maria SS di Costantinopoli di Binetto 1607 Crosby Avenue Bronx, New York 10461 Gennaro Proscia, Pres. T 001 718 829.6621 Società Mutuo Soccorso Maria SS di Toritto 4 Crescent Drive Fairfield, N.J. 07004 Mauro Ferrovecchio, Pres. T 001 973 227 2336 Saint Anthony’s Italian Benevolent Society, Inc. 414 Howard Avenue Franklin Square, New York 11010 Vito Muscatelli, Pres. Fondazione Beato Giacomo 2220 Avenue R Brooklyn, New York 11229 FEDERAZIONE PUGLIESI DEL NEW JERSEY Hoboken, New Jersey Sal Scardigno, Presidente uscente. Associazione Federazione Molfettesi d’America Hoboken, New Jersey

Page 119: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

RAPPORTO ITENETs 2006 – REGIONE PUGLIA

119

Salvatore Scardigno, Pres. e Consigliere CGPM T + F 001 201 653.2343 [email protected] Associazione Madonna dei Martiri Hoboken, New Jersey Paolo De Sario, Pres. T 001 201 216.1004 www.hobokenitalianfestival.com Juventus Soccer Club Hoboken, New Jersey Francesco Tattoli, Pres. T 001 201 659.3252 Società Unita Club Union City, New Jersey Pietro Novi, Pres. T 001 201 974.0292 Puglia Association (UPE) Stoneham, Massachusetts Rocco L. Zizza, Pres. T 001 781.438.6070 T 001 781 279.1233 [email protected] Associazione Savoia Soccer Club Hoboken, New Jersey Tom Fasciano, Pres. T 001 201 226.6737 Associazione Giovani Pugliesi d’America Weehawken, New Jersey Maddalena Minervini, Pres. T + F 001 201 653.2343 [email protected] FEDERAZIONE REGIONE PUGLIA Chicago, Illinois Pasquale Capriati, Pres. e Consigliere CGPM T 001 630 595.2207 F 001 630 595.1954 [email protected] Società Sant’Amore di Cellamare Chicago, Illinois Amatore La Porta, Pres. T 001 630 773.0768 Associazione Maria SS del Pozzo Chicago, Illinois Francesco Capobianco, Pres. T 001 847 671.4954 Associazione San Rocco Valenzano

Page 120: Osservatorio ITENETs Reti istituzionali internazionali per formazione e lavoro · 2014-12-18 · La Rete regionale, gli attori del territorio e il processo di creazione di legami

ALLEGATI

120

Chicago, Illinois Francesco De Frenza, Pres. T 001 630 458.0452 (uff.) T 001 708 867.3739 (casa) Congrega Femminile Maria SS Addolorata Mola di Bari Chicago, Illinois Francesco Capobianco, Pres. T 001 847 671.4954 Società SS Crocifisso di Rutigliano Chicago, Illinois Luigi D’Alessandro, Pres. T 001 630 629. 7257 Associazione Maria SS della Croce di Triggiano Addison, Illinois Vincenzo Liberio, Pres. T 001 630 628.0226

* * * A.R.P.A. (Associazione Regionale Pugliesi d’America) Norridge, Illinois Joseph de Benedictis, Pres. T 001 708 267.1701 T 001 708 343. 4592 [email protected] Congregazione di Mutuo Soccorso San Rocco di Modugno Chicago, Illinois Vito Napoletano, Pres. T 001 708 343.4592 [email protected] Associazione Pugliese del Sud California Los Angeles, California Vito M. Foschetti, Pres. e Consigliere CGPM T 001 323 257.0302 [email protected]