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ATTIVITA’ ALTERNATIVA I.R.C. – IL GIORNALINO DELLA SCUOLA PREMESSA “Nella scuola primaria si pongono le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva promuovendo interventi che in primo luogo consentono di conoscere per esperienza, piuttosto che secondo modalità simbolico-ricostruttive” (Antinucci). La costruzione di una "cittadinanza" attiva e consapevole è considerata importante per il contributo che fornisce alla formazione sociale ed etica, al senso di responsabilità e alla maturazione complessiva che consente. Particolare attenzione va posta all'educazione alla sicurezza, che deve comprendere adeguato possesso di conoscenze, competenze, abilità nell'individuare i rischi, prevenirli e saper affrontare le emergenze. Oltre allo stile generale di vita all'interno della scuola, che richiede rispetto di orari, di impegni, di regole di comportamento, e alla partecipazione consapevole e attiva alla vita sociale e a tante esperienze extrascolastiche, sono rilevanti per lo sviluppo della strategia del seguente progetto. Esso è rivolto a tutto l’Istituto Comprensivo, in una visione di percorso unitario e di crescita armonica dei nostri alunni. COMPETENZA FINALE Senso della legalità e della responsabilità OBIETTIVI - prendersi cura di se stessi e degli altri vicini a noi - acquisire comportamenti responsabili verso l’ambiente - saper cooperare ed essere solidali verso gli altri - saper scegliere e agire in modo consapevole

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ATTIVITA’ ALTERNATIVA I.R.C. – IL GIORNALINO DELLA SCUOLA

PREMESSA

“Nella scuola primaria si pongono le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva promuovendo interventi che in primo luogo consentono di conoscere per esperienza, piuttosto che secondo modalità simbolico-ricostruttive” (Antinucci).

La costruzione di una "cittadinanza" attiva e consapevole è considerata importante per il contributo che fornisce alla formazione sociale ed etica, al senso di responsabilità e alla maturazione complessiva che consente. Particolare attenzione va posta all'educazione alla sicurezza, che deve comprendere adeguato possesso di conoscenze, competenze, abilità nell'individuare i rischi, prevenirli e saper affrontare le emergenze.

Oltre allo stile generale di vita all'interno della scuola, che richiede rispetto di orari, di impegni, di regole di comportamento, e alla partecipazione consapevole e attiva alla vita sociale e a tante esperienze extrascolastiche, sono rilevanti per lo sviluppo della strategia del seguente progetto.

Esso è rivolto a tutto l’Istituto Comprensivo, in una visione di percorso unitario e di crescita armonica dei nostri alunni.

COMPETENZA FINALE Senso della legalità e della responsabilità

OBIETTIVI

-          prendersi cura di se stessi e degli altri vicini a noi

-          acquisire comportamenti responsabili verso l’ambiente

-          saper cooperare ed essere solidali verso gli altri

-          saper scegliere e agire in modo consapevole

-          saper elaborare idee e formulare dei giudizi critici

PERCORSI EDUCATIVI TRASVERSALI

•     Scoprire il valore e la necessità delle norme morali e delle regole sociali per un corretto rapporto fra bambini e bambini, nonché fra bambini ed adulti

•     Scoprire la necessità dell’aver cura delle proprie cose, dei beni comuni e delle cose degli altri

•     Scoprire l’esigenza del rispetto per l’ambiente in cui si vive

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•     Saper esprimere correttamente i propri bisogni e le proprie necessità ed accettare responsabilmente i doveri

•     Saper collaborare nel lavoro e nel gioco

•     Saper controllare la propria istintività

•     Saper riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni e della trasgressione delle regole

•     Conoscere e rispettare alcune norme igieniche come diritto-dovere di ciascuno

ATTIVITA’- METODOLOGIA

- E’ imprescindibile organizzare attività ed esperienze che si realizzino con trasversalità tra le discipline.

- Rilievo particolare sarà dato al diritto alla parola (comunicare, comprendere e negoziare significati, organizzare il pensiero…) come parte integrante dell’educazione alla cittadinanza

- Verranno messi in evidenza i fattori che investono i diritti della persona, attraverso una gestione democratica centrata sulla cooperazione, sull’interdipendenza dei ruoli e sull’uguaglianza. La scuola non è un contenitore “stagno” isolato da quanto gli accade intorno ma un luogo dove risuonano le molteplici voci del contesto ambientale. In questo senso saranno proposte attività con il comando di Polizia Municipale e la stazione dei Carabinieri di Lesina e con una nutrizionista del territorio.

- Gli insegnanti interverranno:

- attraverso la problematizzazione di alcuni momenti della vita comune, nella classe e nell’ambiente;

- mediante la riflessione su esperienze concrete o appositamente presentate;

- mettendo in evidenza l’immagine positiva del bambino, senza trascurare alcuni lati negativi;

- mettendo in pratica un comportamento il più possibile coerente con i valori via via scoperti.

PROPOSTE VALORIZZATE DALLA SCUOLA: 

-    La giornata dei Diritti dei Bambini : 20 novembre;

-    Le date delle feste civili nazionali: 4 novembre, 25 aprile, 2 giugno;

-    Lettura del preambolo della “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”, adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948.

-    Lettura della “Convenzione dei diritti dell’infanzia”, approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a New York ed entrata in vigore il 2 settembre 1990.

-   Lettura, analisi e discussione di alcuni articoli della Costituzione italiana, soffermandosi in particolare sui “Principi fondamentali”.

- Rispetto delle "regole" nei vari contesti e situazioni;- Educazione alla legalità;- Educazione alla salute;

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- Formazione civica;- Educazione alla sicurezza.

PRODOTTO FINALE

Le attività saranno finalizzate alla realizzazione di un “GIORNALINO DELLA SCUOLA”, che raccoglierà i lavori di cittadinanza attiva dei ragazzi che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica. Potrà, inoltre, essere visto come supporto divulgativo per tutto l’istituto, nei momenti progettuali, di orientamento e continuità, uscite e viaggi e altro ancora, concernente la vita degli alunni, protagonisti della loro scuola.

Prof.ssa Anna Maria De Carolis

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I DIRITTI DEI MINORIDalla Dichiarazione Universale dei Diritti del Fanciullo

Principio primo: il fanciullo deve godere di tutti i diritti enunciati nella presente Dichiarazione. Questi diritti debbono essere riconosciuti a tutti i fanciulli senza eccezione alcuna, e senza distinzione e discriminazione fondata sulla razza, il colore, il sesso, la lingua, la religione o opinioni politiche o di altro genere, l'origine nazionale o sociale, le condizioni economiche, la nascita, o ogni altra condizione, sia che si riferisca al fanciullo stesso o alla sua famiglia.Principio secondo: il fanciullo deve beneficiare di una speciale protezione e godere di possibilità e facilitazioni, in base alla legge e ad altri provvedimenti, in modo da essere in grado di crescere in modo sano e normale sul piano fisico intellettuale morale spirituale e sociale in condizioni di libertà e di dignità. Nell'adozione delle leggi rivolte a tal fine la considerazione determinante deve essere del fanciullo. Principio terzo: il fanciullo ha diritto, sin dalla nascita, a un nome e una nazionalità.”

IL TERRORISMO E LE NUOVE FORME DI GUERRALa guerra si può fare con migliaia di bombe o kamikaze sugli aerei o sugli autobus.Molti Stati sono nel terrore perché lo stato islamico estende il suo raggio d’ azione. E proprio i minori sono coloro che si fanno più domande vedendo sempre più immagini shock. Dopo gli ultimi avvenimenti non è più possibile nascondere l’orrore; quindi ai minori bisogna spiegare ciò che accade, anche per evitare la diversità e l’odio… magari se si ha un compagno musulmano in classe. Un fatto importante è sicuramente IL DIALOGO, cioè anche se la religione è diversa ci si deve parlare e sapere che ci sono i buoni e i cattivi. Il neuropsichiatra Ernesto Caffo spiega però, che i bambini non devono pensare che il male arriva da questa o quella religione, che ci sono i buoni e i cattivi, e i cattivi sono sicuramente coloro che non hanno un credo. Va quindi spiegato che gli estremisti hanno spesso portato alla violenza nel corso dei secoli. IL DRAMMA DEI BAMBINI SOLDATO Nel diabolico piano dell’Isis i bambini sono vittime. Bambini che all’età di 8-12 anni sono costretti a lasciare le proprie famiglie per darsi agli omicidi. Però, il neuropsichiatra aggiunge che dobbiamo spiegare ai bambini che molte volte nei Paesi dove non c’è libertà i più piccoli possono essere strumentalizzati.

PAURA QUOTIDIANADopo la strage a Parigi un dato è certo: la trincea è ovunque. Siamo sotto l’attacco, l’offensiva si è sviluppata con forza crescente…Ma perché ci attaccano? Noi siamo i buoni e loro incarnano il male. Non è così. Pensare di risolvere una guerra civile, bombardando in ristoranti, cinema o per strada è una strana idea. Certo poi c’è la questione del fanatismo islamico, ma intanto vanno capite le ragioni economiche. La guerra è mossa da interessi economici velati da motivi religiosi. La religione è usata, strumentalizzata. L’Isis non è nemico solo dei cristiani, ma anche dei musulmani moderati, perché li vorrebbe fanatici, pronti alla morte. Se non distinguiamo islam

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buono da islam fanatico facciamo il gioco di al Baghdadi. Dobbiamo opporci a una guerra di religione contro il mondo islamico. E tuttavia, è sempre più chiaro che individuare i terroristi e colpirli con le armi tradizionali non è facile, in quanto sfuggono.

NOTA 1I JIHADISTI 2.O E L’USO DEI MEDIAIl terrorismo viaggia su internet e si nutre dei contenuti della propaganda dello Stato

Islamico, che diventano virali. L’unico comune denominatore dei Jihadisti 2.0 è

internet e la cultura delle reti social. Infatti, 8 terroristi su 10 sono stati trovati via

social. Tra i più importanti di questi social media figura Twitter, che organizza eventi.

Mentre Facebook è utilizzato per raccogliere idee. Quanto a YouTube si pubblicano

video che possano essere visti da tutti. Ma i social media sono usati anche per

facilitare il trasferimento di denaro tra i membri e ricevere le donazioni.

ZIMILE IPCHESKA

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IL LAVORO NEL MONDO GLOBALIZZATO La costituzione è la carta d’ identità di uno Stato: la legge di tutte le leggi, in quante stabilisce i princìpi fondamentali dell’ordinamento giuridico. Si occupa dei valori su cui si fonda uno Stato e di come debba essere organizzato. La costituzione è un documento che contiene le regole più importanti, in base ai quali deve essere costruita la vita dello Stato. La costituzione si occupa di questi argomenti: la sovranità, la forma di governo, i valori fondamentali su cui si basa lo Stato, i diritti e i doveri dei cittadini, la divisione dei poteri, gli organi più importanti dello Stato. La costituzione italiana venne scritta dopo la seconda guerra mondiale, quando fu necessario ricostruire lo Stato. Fu allora che gli italiani dovettero scegliere con un referendum quale forma di governo preferivano: monarchia o repubblica? Gli italiani scelsero la repubblica. La costituzione fu scritta da un gruppo di “saggi”, cioè politici di grande esperienza; essa è composta da 139 articoli:ARTICOLI 1-12 si occupano dei princìpi fondamentali, ARTICOLI 13-54 trattano dei Diritti e i doveri dei cittadini; ARTICOLI 55-139 riguardano l’Ordinamento della Repubblica. IL DIRITTO AL LAVOROA volte diamo per scontato il fatto che il lavoro svolto debba essere pagato in maniera adeguata… Questi diritti sono il risultato di lunghe lotte dei lavoratori, che in Italia si sono organizzati in sindacati. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere un’attività a proprio favore. La costituzione italiana ha recepito i più importanti diritti conquistati dai lavoratori; ad esempio, la durata massima delle ore lavorative è stabilita per legge e il lavoratore ha diritto al riposo settimanale. La Costituzione, quindi, garantisce il diritto allo sciopero. Nel maggio 1970 entra in vigore lo “Statuto dei Lavoratori”, una legge che protegge i lavoratori che subiscono un licenziamento. L’ introduzione della CATENA DI MONTAGGIO nel sistema produttivo aprì un vasto dibattito pubblico. Le critiche al nuovo sistema produttivo rilevano la spersonalizzazione del lavoratore, legato alla catena di montaggio per ore. Ma Ford, ideatore della catena di montaggio, pensava che la ripetizione del lavoro fosse la condizione preferita dalla maggior parte degli uomini. Diceva che, però, lui stesso non riuscirebbe a fare la stessa cosa tutto il giorno. Nel 1848 Marx pubblica il Manifesto del Partito Comunista, in cui descrive la storia come una continua lotta di classi. I comunisti non nascondono i loro scopi: l’abbattimento violento della società borghese, attraverso la rivoluzione. La storia di ogni società esistita fino a questo momento è storia di lotta delle classi: liberi e schiavi, patrizi e plebei, baroni e servi della gleba furono continuamente in reciproco contrasto. I comunisti, però, non hanno paura ad esprimere le loro opinioni. Essi, infatti, dichiarano che i loro scopi non possono essere raggiunti con l’abbattimento violento di ogni ordine sociale esistente.

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A partire dagli anni ottanta, con l’uso più frequente della fotografia, si diffonde questo genere di immagini che tende a rappresentare la fabbrica più che il lavoro: il lavoratore è visto come un supporto incollato all’enorme macchina. L’operaio lavora, infatti, con molta fatica… L’ambiente è fumoso e immerso nella penombra. I macchinari sovrastano completamente la figura umana. L’operaio, appunto, lavora in condizioni molto rischiose. In Italia le prime leggi a tutela della sicurezza sul lavoro furono introdotte negli anni quaranta del XX secolo. LE ORIGINI DELLA RETEInternet è un insieme di reti di computer sparse in tutto il mondo e collegate tra loro. Ai giorni d’oggi stiamo entrando nell’era della personal economy, cioè l’economia che è la misura dell’umanità digitale. Una volta si chiamava arte di arrangiarsi, ora si chiama self made economy, sorella gemella dell’economia della condivisione e figlia di primo letto del Low Cost e del Last Minute. La Globalizzazione ha favorito la diffusione dell’industrializzazione in tutti i continenti, c’è però, il preoccupante aumento dell’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo. A Kyoto, in Giappone, nel dicembre 1997 si è tenuta la Conferenza degli Stati delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. I Paesi industrializzati si impegnano a ridurre il totale delle emissioni di gas a effetto serra. La Globalizzazione è un bene, sostiene Sergio Romano, perché offre grandi occasioni di crescita anche per i Paesi più deboli. Un male, afferma Edward Goldsmith, perché fa crescere la povertà come mai prima d’ora. L’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) nasce nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale. Il suo compito principale consiste nel mantenere la pace e la sicurezza internazionale. La carta dell’Onu entra in vigore il 24 ottobre 1945 e contiene la missione e le regole di funzionamento dell’Onu. Lo scopo dell’Onu è: salvare le future generazioni dal flagello della guerra, riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, creare le condizioni per la giustizia e il rispetto degli obblighi derivati trattati e promuovere il progresso sociale in una più ampia libertà. L’Onu comprende il Parlamento e il Consiglio di sicurezza, il Parlamento è l’Assemblea Generale composta da tutti gli Stati membri dell’Onu, ognuno dei quali ha diritto a un voto. Il Consiglio di sicurezza è composto da quindici membri. Cinque sono fissi: Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia e Stati Uniti, gli altri dieci sono eletti a rotazione ogni due anni. Dall’ Onu dipendono altre organizzazioni internazionali… L’ UNICEF nato nel 1946 aiuta i bambini vittime della seconda guerra mondiale. Attiva programmi di sviluppo, portando medicine, acqua…La FAO ha sede a Roma e si occupa di sconfiggere la fame nel mondo e di migliorare l’alimentazione delle popolazioni. L’ ILO si trova a Ginevra e si occupa di promuovere il riconoscimento universale dei diritti umani nel lavoro.L’OMS ha l’obiettivo di aumentare il livello di buona salute delle popolazioni del mondo, intervenendo con medici e medicine; ha sede in Ginevra.

ZIMILE IPCHESKA

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