Opportunità di acquisto in edicola ... filedire, essere felici è sinonimo di succes-so, di...

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Anno XLVI N. 42 1,20 Opportunità di acquisto in edicola: AVVENIRE + Luoghi dell’Infinito 4.00 San Mansueto di Milano, vescovo www.avvenire.it Martedì 19 febbraio 2013 imini, 2004 – Con don Oreste Benzi nella città della notte, per i viali di periferia dove le auto rallentano accanto ai falò. Lui, tonaca nera, 79 anni, non ha paura di niente. A un incrocio, due donne: una dell’Est, giovane, bionda. L’altra ha ben più di sessant’anni, e così vestita e pesantemente truccata sembra una maschera tragica. La bionda è infastidita dal prete, che le allontana i clienti. La vecchia, è come se non le interessasse più niente. Don Benzi le chiede di dov’è, e dove vive. Quella risponde, prima laconica, poi, stupita che qualcuno la ascolti, più loquace, come reduce da un troppo lungo silenzio. Una vita di abbandoni e solitudine; e ancora qui, stanotte, sulle labbra quel rossetto sgargiante. Dietro di noi le auto passano, rallentano, se ne vanno. Don Oreste: «Ascolta, se vuoi io ti porto via di qui, ti aiuto». La donna, dubbiosa, diffidente, espira una boccata di fumo. Guarda ancora la faccia di quello strano prete. Poi: «Vabbè, dammi il tuo numero. Magari, guarda, domani ti chiamo». Non l’avrei mai detto. Come riesce a parlare con tutti, quest’uomo? Forse è per quello che mi confida nella calca notturna del lungomare, tra la folla dell’estate, vociante, ebbra, ridente: «Io contemplo Cristo, nella faccia di tutti quelli che incontro». © RIPRODUZIONE RISERVATA R SUI VIALI DEI FALÒ MARINA CORRADI iao amore» dice la ragazza al te- lefono, ma capisci che parla a un’amica. Nel suo personalissimo voca- bolario la rabbia si confonde con l’odio, lo sconforto diventa disperazione, alle- gria significa gioia. Osservarla chiac- chierare è un modo per domandarci che importanza diamo alle parole, quali so- no i vocaboli cui affidiamo il compito di raccontarci, da chi e come vogliamo di- fenderci. Perché in fondo vivere è anche una questione di termini, della sincerità dei nostri discorsi, dei punti cardinali cui chiediamo di orientarci, minuscole stel- le polari di un cammino che ricomincia ogni giorno, che ha come meta la felicità. Sempre che sappiamo cosa significhi. Per tanti, per quasi tutti verrebbe voglia di dire, essere felici è sinonimo di succes- so, di libertà, di potere. Il cristiano non fa eccezione, con la differenza che, letti alla luce del Vangelo, gli stessi concetti hanno significati profondamente diver- si. Così, potere vuol dire servizio, libertà è svuotarsi delle proprie certezze per la- sciare posto a Dio e il prestigio lo si con- quista accanto agli ultimi, lontano dalle luci dei riflettori. Detto in altro modo, la croce è sinonimo di gloria, per essere grandi bisogna di- ventare piccoli, il successo si veste sem- pre di umiltà e misericordia. Lo ha ri- cordato il Papa all’Angelus di domenica scorsa: la tentazione più insidiosa che at- tanaglia l’uomo, quella che in fondo le riassume tutte, «consiste sempre nello strumentalizzare Dio per i propri inte- ressi, dando più importanza al successo o ai beni materiali». Perché il tentatore non spinge direttamente verso il male, ma nella direzione del falso bene, facen- do credere «che le vere realtà sono il po- tere e ciò che soddisfa i bisogni prima- ri». Il nemico da combattere, il rischio da af- frontare, allora è mettere Dio in un an- golo, relegandolo al ruolo di servitore del- la nostra vanità, affidando al nostro e- goismo il compito di decidere cosa sia meglio anche per gli altri. Nei momenti decisivi della vita, ricorda Benedetto X- VI, ma forse sarebbe più giusto dire in o- gni istante dell’esistenza, siamo chiamati a scegliere tra il Signore e il nostro “io”, tra l’interesse individuale e il vero bene, quello che si scrive con la b maiuscola e vuol dire carità evangelica, amore disin- teressato. Sarebbe, però, sbagliato leggere in que- ste parole una condanna del potere e di chi lo esercita, perché in ogni ambito c’è bisogno di un’equa distribuzione dei compiti e per la costruzione di una casa servono l’operaio come l’ingegnere, l’ar- chitetto come l’imbianchino. Il Signore non è venuto a condannare il ruolo, ma l’idolatria in cui può trasformarsi, il ven- tilato bene comune che diventa egoismo privato, l’etica della responsabilità ba- nalizzata in sterile culto di sé. Rischi in cui può cadere chi si affida soltanto alle proprie forze. Non a caso per respingere il tentatore Ge- sù si ritira nel deserto, che è il luogo del silenzio e della povertà, dove l’uomo è spinto ad andare all’essenziale, biso- gnoso com’è di tutto. Si tratta di capire che non siamo gli unici costruttori della nostra esistenza e che da soli non riu- sciamo a procurarci neppure l’acqua. Ma per comprenderlo c’è bisogno di mette- re a tacere ogni certezza, serve il corag- gio di avventurarsi nei «deserti», nelle «prove» che prima o poi attraversano o- gni vita. Forse la più difficile è vedersi ri- fiutati, sentirsi fuori tempo e fuori mo- da, retrocessi a comprimari mentre ci crediamo i numeri uno. Eppure para- dossalmente è proprio in quegli istanti che dovremmo sentirci più forti, sempre che la nostra tristezza ci spinga ad alza- re gli occhi al cielo e ad aprire le porte del cuore all’aiuto che viene dall’alto. Ma succede, può succedere, solo se po- tere significa servizio, se amore è sinoni- mo di dono, se l’altro non è un avversa- rio da sconfiggere ma un compagno di viaggio, lungo il pellegrinaggio della no- stra vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA C « il fatto. Bagno di folla e manifestazioni di affetto all’Angelus di domenica Il cardinale Ravasi «predicatore»: così il Pontefice continuerà a starci accanto Nella riflessione di domenica, prima dell’Angelus, il Pontefice ha invitato a «rimettere Dio al centro della nostra vita». «In ogni momento siamo di fronte al bivio: seguire il nostro io o Dio?» L’emozione, la vicinanza e la preghiera nelle voci di chi ha voluto esserci per dire il proprio grazie a Ratzinger per quanto ha fatto nel pontificato: dalle famiglie ai missionari Il governatore della Bce: l’economia europea non migliora Il report di Mediobanca: L’Italia? Tornerà presto al voto Bersani: confronto in tv? O tutti o nessuno. Il Cav: no, solo io e te Il Prof gela il Pd: nulla in comune Berlusconi-Lega, minacce e abbracci ANALISI-APPELLO DEL PRESIDENTE BCE LA TENTAZIONE DEL POTERE SCELTA RADICALE RICCARDO MACCIONI SERVIZI ALLE PAGINE 7/8/9 Il popolo di Benedetto PICARIELLO A PAGINA 11 OPERATORI TURISTICI TAGLIEGGIATI Gli imprenditori del turismo si ribellano al pizzo nel Gargano. Si incrina il muro dell’omertà e al processo che si è aperto ieri il ministero dell’Interno e le organizzazioni anti- racket sono stati ammessi come parte offesa. Il silenzio e la preghiera: il Papa agli esercizi spirituali In Puglia rivolta anti-racket Viminale parte civile in aula REPORTAGE / GLI EFFETTI «RIVOLUZIONARI» DELLA CRISI NEL GIORNALE Televisione Vendita La7: Telecom scarta Della Valle e tratta solo con Cairo MATARAZZO A PAGINA 15 Caso Mps Spunta un presunto patto segreto siglato tra Pd e Pdl SCAVO A PAGINA 8 Nigeria Estremisti islamici rivendicano il sequestro dell’ingegnere italiano ALFIERI A PAGINA 12 Siria La Ue ora allenta l’embargo a Damasco «Aiuti per i civili» GERONICO A PAGINA 13 IL CARDINALE SPAGNOLO ROUCO «L’incoraggiamento a coltivare la memoria delle nostre radici» PRIMOPIANO A PAGINA 4 Draghi: più sforzi per l’Italia reale Ma si litiga sulla tv DI ANTONIO MARÍA ROUCO VARELA enedetto XVI ha dimostrato in differenti occasioni e modi che ha la Spagna nella memoria e nel cuore. Basta scorrere alcuni momenti delle sue tre visite nel nostro Paese, per comprendere una stima così sincera e profonda. Lo ricordiamo a Valencia nel 2006, annunciando in maniera magistrale il Vangelo della famiglia... B DAL NOSTRO INVIATO A SALONICCO GIORGIO FERRARI otremmo chiamarlo “autosebasmòs”, che vuol dire “stima di sé”, ma in senso lato anche “orgoglio, amor proprio”. I greci ne hanno da vendere, peccato che nessuno lo voglia comprare. E quanto l’orgoglio conti e muova le passioni lo si scorge meglio fuori da Atene, alla periferia di quel girone d’inferno che sta diventando la capitale greca... P PRIMOPIANO A PAGINA 6 IN KENYA BUONE NOTIZIE DALLA BARACCOPOLI CON AVVENIRE Testimonianza «GIOVANI ISLAMICI, BASTA ODIO» PARLA LATIFA, MAMMA MUSULMANA DI UNA VITTIMA DEI TERRORISTI ZAPPA 17 Storia 1944: LA CARITÀ DEL CARDINALE SCHUSTER PER 600.000 ITALIANI DEPORTATI NEI LAGER TEDESCHI SIMONCELLI 19 GRECIA Si lavora gratis per non perdere il posto a rischio PRIMOPIANO ALLE PAGINE 3/4/5

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Anno XLVI N. 42

€ 1,20

Opportunità di acquisto in edicola: AVVENIRE + Luoghi dell’Infinito € 4.00San Mansueto di Milano, vescovo www.avvenire.it

Martedì19 febbraio2013

imini, 2004 – Con don OresteBenzi nella città della notte,per i viali di periferia dove le

auto rallentano accanto ai falò.Lui, tonaca nera, 79 anni, nonha paura di niente. A unincrocio, due donne: unadell’Est, giovane, bionda. L’altraha ben più di sessant’anni, ecosì vestita e pesantementetruccata sembra una mascheratragica. La bionda è infastiditadal prete, che le allontana iclienti. La vecchia, è come senon le interessasse più niente.Don Benzi le chiede di dov’è, edove vive. Quella risponde,prima laconica, poi, stupita chequalcuno la ascolti, più loquace,come reduce da un troppo lungosilenzio. Una vita di abbandonie solitudine; e ancora qui,

stanotte, sulle labbra quelrossetto sgargiante.Dietro di noi le auto passano,rallentano, se ne vanno. DonOreste: «Ascolta, se vuoi io tiporto via di qui, ti aiuto». Ladonna, dubbiosa, diffidente,espira una boccata di fumo.Guarda ancora la faccia diquello strano prete. Poi: «Vabbè,dammi il tuo numero. Magari,guarda, domani ti chiamo».Non l’avrei mai detto. Comeriesce a parlare con tutti,quest’uomo? Forse è per quelloche mi confida nella calcanotturna del lungomare, tra lafolla dell’estate, vociante, ebbra,ridente: «Io contemplo Cristo,nella faccia di tutti quelli cheincontro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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SUI VIALI DEI FALÒMARINA CORRADI

iao amore» dice la ragazza al te-lefono, ma capisci che parla a

un’amica. Nel suo personalissimo voca-bolario la rabbia si confonde con l’odio,lo sconforto diventa disperazione, alle-gria significa gioia. Osservarla chiac-chierare è un modo per domandarci cheimportanza diamo alle parole, quali so-no i vocaboli cui affidiamo il compito diraccontarci, da chi e come vogliamo di-fenderci. Perché in fondo vivere è ancheuna questione di termini, della sinceritàdei nostri discorsi, dei punti cardinali cuichiediamo di orientarci, minuscole stel-le polari di un cammino che ricominciaogni giorno, che ha come meta la felicità.Sempre che sappiamo cosa significhi. Pertanti, per quasi tutti verrebbe voglia didire, essere felici è sinonimo di succes-so, di libertà, di potere. Il cristiano nonfa eccezione, con la differenza che, lettialla luce del Vangelo, gli stessi concettihanno significati profondamente diver-si. Così, potere vuol dire servizio, libertàè svuotarsi delle proprie certezze per la-sciare posto a Dio e il prestigio lo si con-quista accanto agli ultimi, lontano dalleluci dei riflettori.Detto in altro modo, la croce è sinonimodi gloria, per essere grandi bisogna di-ventare piccoli, il successo si veste sem-pre di umiltà e misericordia. Lo ha ri-cordato il Papa all’Angelus di domenicascorsa: la tentazione più insidiosa che at-tanaglia l’uomo, quella che in fondo leriassume tutte, «consiste sempre nellostrumentalizzare Dio per i propri inte-ressi, dando più importanza al successoo ai beni materiali». Perché il tentatorenon spinge direttamente verso il male,ma nella direzione del falso bene, facen-do credere «che le vere realtà sono il po-tere e ciò che soddisfa i bisogni prima-ri». Il nemico da combattere, il rischio da af-frontare, allora è mettere Dio in un an-golo, relegandolo al ruolo di servitore del-la nostra vanità, affidando al nostro e-goismo il compito di decidere cosa siameglio anche per gli altri. Nei momentidecisivi della vita, ricorda Benedetto X-VI, ma forse sarebbe più giusto dire in o-gni istante dell’esistenza, siamo chiamatia scegliere tra il Signore e il nostro “io”, tral’interesse individuale e il vero bene,quello che si scrive con la b maiuscola evuol dire carità evangelica, amore disin-teressato.Sarebbe, però, sbagliato leggere in que-ste parole una condanna del potere e dichi lo esercita, perché in ogni ambito c’èbisogno di un’equa distribuzione deicompiti e per la costruzione di una casaservono l’operaio come l’ingegnere, l’ar-chitetto come l’imbianchino. Il Signorenon è venuto a condannare il ruolo, mal’idolatria in cui può trasformarsi, il ven-tilato bene comune che diventa egoismoprivato, l’etica della responsabilità ba-nalizzata in sterile culto di sé. Rischi incui può cadere chi si affida soltanto alleproprie forze.Non a caso per respingere il tentatore Ge-sù si ritira nel deserto, che è il luogo delsilenzio e della povertà, dove l’uomo èspinto ad andare all’essenziale, biso-gnoso com’è di tutto. Si tratta di capireche non siamo gli unici costruttori dellanostra esistenza e che da soli non riu-sciamo a procurarci neppure l’acqua. Maper comprenderlo c’è bisogno di mette-re a tacere ogni certezza, serve il corag-gio di avventurarsi nei «deserti», nelle«prove» che prima o poi attraversano o-gni vita. Forse la più difficile è vedersi ri-fiutati, sentirsi fuori tempo e fuori mo-da, retrocessi a comprimari mentre cicrediamo i numeri uno. Eppure para-dossalmente è proprio in quegli istantiche dovremmo sentirci più forti, sempreche la nostra tristezza ci spinga ad alza-re gli occhi al cielo e ad aprire le porte delcuore all’aiuto che viene dall’alto. Ma succede, può succedere, solo se po-tere significa servizio, se amore è sinoni-mo di dono, se l’altro non è un avversa-rio da sconfiggere ma un compagno diviaggio, lungo il pellegrinaggio della no-stra vita.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

il fatto. Bagno di folla e manifestazioni di affetto all’Angelus di domenicaIl cardinale Ravasi «predicatore»: così il Pontefice continuerà a starci accanto

● Nella riflessione di domenica,prima dell’Angelus, il Ponteficeha invitato a «rimettere Dio alcentro della nostra vita». «In ognimomento siamo di fronte albivio: seguire il nostro io o Dio?»

● L’emozione, la vicinanza e lapreghiera nelle voci di chi havoluto esserci per dire il propriograzie a Ratzinger per quanto ha fatto nel pontificato: dalle famiglie ai missionari

● Il governatore dellaBce: l’economiaeuropea non migliora

● Il report diMediobanca:L’Italia? Torneràpresto al voto

● Bersani: confrontoin tv? O tutti o nessuno. Il Cav: no, solo io e te

● Il Prof gela il Pd:nulla in comuneBerlusconi-Lega,minacce e abbracci

ANALISI-APPELLO DEL PRESIDENTE BCE

LA TENTAZIONE DEL POTERE

SCELTARADICALE

RICCARDO MACCIONI

SERVIZI ALLE PAGINE 7/8/9

Il popolo di Benedetto

PICARIELLO A PAGINA 11

OPERATORI TURISTICI TAGLIEGGIATI

Gli imprenditori del turismo si ribellano al pizzo nelGargano. Si incrina il muro dell’omertà e al processo che si èaperto ieri il ministero dell’Interno e le organizzazioni anti-racket sono stati ammessi come parte offesa.

Il silenzio e la preghiera: il Papa agli esercizi spirituali

In Puglia rivolta anti-racketViminale parte civile in aula

REPORTAGE / GLI EFFETTI «RIVOLUZIONARI» DELLA CRISI

NEL GIORNALE

■ Televisione

Vendita La7: Telecomscarta Della Vallee tratta solo con Cairo

MATARAZZO A PAGINA 15

■ Caso Mps

Spunta un presuntopatto segretosiglato tra Pd e Pdl

SCAVO A PAGINA 8

■ Nigeria

Estremisti islamicirivendicano il sequestrodell’ingegnere italiano

ALFIERI A PAGINA 12

■ Siria

La Ue ora allental’embargo a Damasco«Aiuti per i civili»

GERONICO A PAGINA 13

IL CARDINALE SPAGNOLO ROUCO

«L’incoraggiamentoa coltivare la memoria delle nostre radici»

PRIMOPIANO A PAGINA 4

Draghi: più sforziper l’Italia realeMa si litiga sulla tv

DI ANTONIO MARÍA ROUCO VARELA

enedetto XVI ha dimostrato in differentioccasioni e modi che ha la Spagna nellamemoria e nel cuore. Basta scorrere alcuni

momenti delle sue tre visite nel nostro Paese, percomprendere una stima così sincera e profonda.Lo ricordiamo a Valencia nel 2006, annunciandoin maniera magistrale il Vangelo della famiglia...

B

DAL NOSTRO INVIATO A SALONICCO GIORGIO FERRARI

otremmo chiamarlo “autosebasmòs”, che vuol dire “stima di sé”,ma in senso lato anche “orgoglio, amor proprio”. I greci ne hannoda vendere, peccato che nessuno lo voglia comprare. E quanto

l’orgoglio conti e muova le passioni lo si scorge meglio fuori da Atene, allaperiferia di quel girone d’inferno che sta diventando la capitale greca...

PPRIMOPIANO A PAGINA 6

IN KENYABUONE NOTIZIE DALLABARACCOPOLI

CON AVVENIRE

Testimonianza

«GIOVANI ISLAMICI,BASTA ODIO»PARLA LATIFA, MAMMAMUSULMANA DI UNAVITTIMA DEI TERRORISTI

ZAPPA 17

Storia

1944: LA CARITÀ DELCARDINALE SCHUSTERPER 600.000 ITALIANIDEPORTATINEI LAGER TEDESCHI

SIMONCELLI 19

GRECIASi lavora gratisper non perdereil posto a rischio

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